Red Rose and Death Rebel

di Blue_Passion
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** cap.1 Kuroneko, e Gioiello Proibito ***
Capitolo 3: *** cap.2 Ballo in maschera-parte I° ***
Capitolo 4: *** cap.3 Ballo in maschera-parte II° ***
Capitolo 5: *** Segreti svelati, e sorelle incavolate ***
Capitolo 6: *** Incontro alla locanda ***
Capitolo 7: *** Canto che uccide ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo
Due navi, due capitani, due ciurme, una l'opposto dell'altra, legate da 1 sola cosa:
La fama di essere spietate.
Dove passano creano caos, e portano guai.
Vengono temute e ricercate, ma nessuna delle due sa dell'altra.
E nessuno sa, che i due capitani più temuti al mondo, sono una ragazza dai capelli
rosa confetto, di 17 anni, e un ragazzo di 21 anni, dai capelli color blu della notte.
E tra rapimenti, battaglie e avventure, il mare farà da scenario ad un amore, tanto fragile, quanto forte.
Che l'avventura cominci.
 

Angolo autrice:
Ed eccomi, di nuovo, con una storia che parla di pirati, reali, marina, e avventura.
Spero il prologo sia piaciuto.
Godetevi questa storia.

 

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Capitolo 2
*** cap.1 Kuroneko, e Gioiello Proibito ***


Kuroneko, e Gioiello Proibito.
 

Death Rebel....
 
-Kukai, al timone, sbrighiamoci-
-Certo capitano-
-Lasciatemi andare, pirati-
Piagnucola quella bionda che abbiamo appena rapito
-Certo principessa, con molto piacere-
Dico con ironia, avvicinandomi.
-Davvero ci speri, Daichi, portala giù-
-CAROGNE, RIDATECI LA PRINCIPESSA-
Ci gridano le guardie, e la marina.
-Addio, e portate i miei ossequi a sua maestà-
Grido, togliendomi il cappello, per poi portarlo al petto, e accennare un inchino, sulla sponda della nave.
Mi presento, mi chiamo Ikuto Tsukiyomi, o meglio conosciuto come Kuroneko(gatto nero).
Sono un ragazzo di 21 anni, capelli blu notte, occhi cobalto, e alto un metro e novantacinque, carattere freddo e distaccato, e un perfetto donnaiolo, capitano della Death Rebel, la nave più temuta al mondo.
La mia ciurma è composta da soli ragazzi, perchè si sa, le donne su una nave, portano solo guai.
Il primo, è un ragazzo di 18 anni, capelli rame, occhi smeraldo, Kukai Soma, con suo fratello Daichi Soma, un ragazzino con buffi capelli verde vivace, tenuti da una fascia bianca,occhi marroni, 14 anni, i più sportivi del gruppo.
Poi abbiamo Nagihiko Fujisaki, 17 anni, lunghi capelli viola, e occhi marroni, carattere vivace come il fratellino, Ritmo Fujisaki, un ragazzino di 14 anni, con lunghi capelli viola, e, al contrario del fratello, occhi azzurri.
Kairi Sanjo, ha 16 anni, capelli verdi, come gli occhi, su cui si poggiano degli occhiali.
Suo fratello si chiama Musashi Sanjo, con occhi blu, e capelli verdi, anche lui con occhiali, sono i più tranquilli della nave.
Per ultimo il vice capitano, mio fratello Yoru Tsukiyomi, capelli notte, come me, occhi caramello, e carattere burlone.
Abbiamo appena rapito la principessa Lulù, del regno di Crystal, e come tutte, si è subito messa a frignare.
Ed ora eccoci qua, a scappare dalle cannonate che ci arrivano dalle navi della marina, solo perchè abbiamo rapito una delle principesse dei sette regni sovrastanti.
Tra una settimana ci sarà anche un ballo in maschera, a cui noi parteciperemo, per consegnare la lettera del riscatto.
-Nagihiko, ti sei messo in contatto con Nikaido?-
-Certo capitano, ci farà entrare al ballo-
-Bene- Dico, per poi mettermi ad osservare la luna, pensando a mia sorella, che 3 anni fa abbiamo lasciato a terra, per evitare che si facesse male.
-Ti manca-
-Un po', ma non troppo, anche se dal tuo tono di voce sapevi già che è così, e a te, ti mancano?-
-Certo, le mie due sorelline, mi mancano un sacco-
E' si, ognuno di noi ha dovuto abbandonare la propria famiglia, ma non c'e ne pentiamo, anzi, poter viaggiare ed essere libero è la cosa più bella, spero solo stiano bene.
 

....and....
 
Red Rose
 
-Capitano, taglia, ora-
-Certo Utau, ed ora tu stai fermo, principino-
E detto questo taglio la corda che collegava la mia nave, alle mura del castello, buttandomi sul duro legno, del pavimento del mio fidato vascello.
-Yaya, tienilo fermo, questo principino, è un po' troppo agitato-
Così Yaya porta il principe James, del regno di Crystal, il settimo regno più importante dei sette mari, via dalla mia vista.
La mia giovane ciurma è stata formata 3 anni fa.
Il primo componente che si è unito a me, è stata Utau Hoshina, una ragazza di 18 anni, con lunghi capelli biondi, tenuti in due code alte laterali, occhi ametista, e un fisico da mozzare il fiato, però non bisogna lasciarsi ingannare dalle apparenze, infatti lei è la più suscettibile del gruppo.
Poi si è unita Rima Mashiro, con sua sorella, Kusu Kusu Mashiro.
Lei ha i capelli biondi mossi, che le arrivano fino a metà schiena, due occhi caramello, 17 anni, ed è bassetta per la sua età.
Sua cugina, invece, ha i capelli sul biondo cenere, occhi arancione, ed un carattere pimpante, come la sorella maggiore del resto.
Le terze sono state Yaya Yuik, una ragazza di 16 anni, capelli rame, tenuti lunghi fino alle spalle, legati in due eleganti codini, e due occhi nocciola, insieme alla sorellina Pepe Yuiki, di 14 anni, anch'essa con capelli rame, tenuti come la sorella, ma occhi azzurri.
Le quarte, Nadeshiko Fujiaki e sua sorella minore Temari Fujisaki.
La prima ha 17 anni, capelli lunghi viola, e occhi marroni, la seconda, 14 anni, capelli viola, tenuti in una coda alta, e occhi del medesimo colore.
Le ultime ad unirsi a noi sono state le mie cuginette, tutte di 14 anni.
La prima, Ran Hinamori, capelli rosa confetto, tenuti in una coda alta laterale, ed occhi anch'essi rosa, con un carattere molto vivace.
La seconda, Miki Hinamori, una ragazzina dai corti capelli blu, come i suoi occhi, ed un carattere pacato.
La terza, Suu Hinamori, capelli biondo grano, legati in uno chignon, con due ciuffi ribelli, che ricadono ai lati del viso, occhi verdi, e un carattere gentile e peperino.
La quarta ed ultima, Dia Hinamori, con lunghi capelli arancione, legati in due code alte laterali, come Utau, ed occhi arancio, è la più saggia del gruppo.
Poi ci sono io, il capitano, Amu Hinamori, o soprannominata il Gioiello Proibito.
Sono una ragazza di 17 anni, alta un metro e settanta, capelli rosa confetto, occhi dorati, e un carattere freddo e distaccato.
-RITORNATE QUI, NON POTETE PRENDERE IL NOSTRO PRINCIPE-
-Mi spiace, ma questa è la Red Rose, facciamo ciò che ci pare, addio babbei-
Grido, tenendomi ad una cima, e sventolando il mio fidato cappello rosso sangue.
-Rima, partiamo-
E così partiamo, per ritornare tra una settimana, al ballo in maschera.
Scendo dalla cima, e chiamo una delle ragazze
-Temari, contatta Yukari(la signora sanjo), dobbiamo infiltrarci al ballo-
-Già fatto capitano, so che non le piace fare tutto di fretta-
-Complimenti, ed ora portatemi il principino-
-Pirata, cosa vuoi farmi?- Mi dice quello, appena me lo mettono ai piedi, con tono, che dovrebbe essere minaccioso, ma è tutto il contrario.
-Ho, niente, tranquillo-
-Le guardie, la marina e mio padre, verranno a liberarmi, e a quel pun.....cack-(dovrebbe essere il rumore di uno schiaffo)
Gli tiro uno schiaffo per farlo zittire.
-Senti ragazzino, noi siamo la Red Rose, la nave pirata più spietata del mondo, ti sembra che ci faremo catturare? NO, ed ora portatelo via-
E così, dopo che l'ho visto essere trascinato via, alzo la testa, per guardare la pallida luna, accompagnata a ruota da Utau.
-Ti mancano?-
-Si, lo so che è da stupidi, ma ai miei fratelli c'ero affezzionata, per te se ne accorgeranno che non sono più alla locanda, si arrabbieranno?-
-E anche se fosse Utau? Ti hanno sottovalutata, ed ora sei nella ciurma più forte al mondo, composta solo da ragazze, e poi saremmo noi quelle deboli?
Magari sono i ragazzi!-
-Ai ragione, sono solo degli scemi-
-Vero, ma ora a dormire, domani abbiamo una giornata di lavoro, ci conviene riposare-
E così, mi avvio alla mia cabina, come Utau e le altre, e appena sul letto, mi addormento.
 
Le due navi, avevano appena segnato il loro destino, senza essersene rese conto, ma presto, se ne sarebbero accorte.
 

Anglo autrice:
Ikuto:*alza mano*
Io:che vuoi?
Ikuto:ma perchè solo io ed Amu abbiamo l'altezza?
Io:perchè voi due siete i protagonisti
Ikuto:poi, perchè le ragazze hanno una ciurma più estesa? e non avevi detto che le donne su una nave, portano solo guai?
Io:allora, per la prima domanda, posso semplicemente risponderti così:
su shugo chara, ci sono più ragazze.
E per la seconda, ti posso rispondere così:
sei tu che hai detto che le ragazze portano sfiga sopra una nave, e questa "regola", l'ha inventata il genere maschile, capito?
Ikuto:ma sei tu che scrivi la storia, potevi anche non metterla, invece l'hai fatto, per poi metter un'intera ciurma di ragazze, che poi non si è mai visto.
Io:zitto, qua scrivo io, ed ho messo quella regola, per far vedere quanto siete stupidi!
Cast ragazze:BRAVA!
Io:ma ora piantiamola, ci stiamo dilungando troppo, quindi, per finire, vi dico solo, che se il capitolo è sembrato corto, no, è corto, è solo perchè, questa è più la presentazione dei personaggi, la vera storia, avrà inizio nel prossimo capitolo.
Baci e a presto.

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Capitolo 3
*** cap.2 Ballo in maschera-parte I° ***


Ballo in maschera-parte I°
Era già passata una settimana, ed io e la mia ciurma, eravamo pronte per andare al ballo, c'era però, qualcosa che ancora dovevamo sistemare.
-Ran, Miki, Suu, Dia, voi rimarrete qua, come d'accordo, ricordate, se sentite il segnale, intervenite subito, e tu Pepe, rimani a sorvegliare il principe, Temari, tu dovrai essere pronta al timone, ci siamo intese?-
-Certo capitano-
Mi gridano le quattordicenni
-Ed io capitano, perchè non posso rimanere sulla nave?-
Mi domanda dopo, Kusu kusu.
-Kusu kusu, tu dovrai distrarre i marmocchi che ci saranno alla festa, ne avevamo parlato-
Dico io, avvicinandomi a lei, e poggiandole una mano in testa, parlando con tono dolce.
-Si, ora ricordo-
-Utau, tu sei già cosa devi fare, vero?-
Le chiedo, guardandola.
-Certo capitano, devo mettermi a ballare con un principe, per poi prenderlo i ostaggio, come yaya-
-Brava, e tu Nadeshiko, ti ricordi?-
-Io dovrò dare la lettera del riscatto, al generale della marina dopo aver ballato con lui, vero?-
-Esatto, e tu Rima dovrai...-
-...Fare "amicizia" con le principessine, lo so, ma che noia-
-E' una noia per tutte, ma per un buon riscatto, ci serve un buon piano-
-Vero-
-Bhe, siete pronte ragazze?-
-SI CAPITANO!-
-E allora, andiamo-
Quando entriamo al castello, tutti si girano a guardarci, ma sia io, che le altre, notiamo sopratutto, un gruppo di ragazzi, molto strano direi.
Sono dei ragazzi di diverse stature, e non so il perchè, ma due di questi, mi sono un po'famigliari, ma sarà una mia impressione.
Il più alto, è un ragazzo dai capelli blu notte, e due pozze cobalto, più profonde dell'oceano, al posto degli occhi.
Indossa un completo nero, con sotto una camicia bianca, maschera nera, e.....perchè ha una spada?
Non si nota tanto, anzi, se non sei un esperto in argomento, non la noteresti, ma sono un pirata, io sono, un'esperta in spade.
magari è uno di quei principi, che, sapendo che quello di questo regno è stato rapito, vuole essere pronto.
Il secondo, anche lui con la spada, è un ragazzo con spettinati capelli rame, occhi smeraldo, e un sorriso enorme.
Lui, indossa un completo verde, camicia azzurra, e maschera verde.
Il terzo, ha i capelli lunghi e viola, il completo è sul viola-nero, con la camicia rossa, e la maschera del medesimo colore, da cui si possono notare due occhi marroni.
Il quarto, un ragazzo dai capelli verdi, e gli occhi anch'essi di quel colore, con degli occhiali.
Il completo è sull'azzurro, con una camicia arancione, e la maschera uguale.
Il quinto ed ultimo, è un ragazzino che avrà l'età di Ran e le altre, occhi caramello, su cui si poggia una maschera blu cielo, che fa contrasto con i capelli blu notte, in tinta col completo, dove sotto, porta una camicia bianca.
Tutti questi ragazzi, hanno un'aria seria, e fintamente felice, portano una spada, ma ben nascosta, che significa?
Ci avviamo nel salone, e subito, Nadeshiko, come da programma, inizia a parlare col generale della marina, da cui viene invitata a ballare, Utau va a ballare col ragazzo dai capelli rame di prima, Yaya con quello dai capelli verdi, Rima va ad intrattenere le principessine, e Kusu kusu, pensa ai marmocchi.
Ed io non so che fare, così mi metto in disparte, dove per sfortuna, vado a sbattere contro qualcuno.
Quando mi sono un po' ripresa, guardo il tizio davanti a me, e noto che è il ragazzo più alto del gruppo di prima.
-Scusi madame, non vi avevo vista-
-Stia tranquillo, anche io non guardavo dove andavo-
-Scusate, mi concedete questo ballo?-
-Certo-
E così, ci mettiamo a ballare.
Strano, questo principe emana un'aura oscura, poi il suo sguardo è così freddo.
Ma non posso pensarci, meglio controllare come se la cava Nadeshiko, a quanto pare bene.
Guardo l'ora, e vedo che è giunto il momento, quando poi vedo Nadeshiko consegnare la lettera, e allontanarsi, per poi vedere la faccia del generale, che nel leggere la lettera, si preoccupa, so che è il momento vero.
-PIRATIIIII!-
Ecco, devo andare.
Guardandomi in torno, tutto si è fermato, ma dopo poco, una guardia urla a sua volta:
-PIRATIIIII!-
E di li, inizia il putiferio.
Allora non siamo l'unica ciurma, bene, non sarà così semplice.
Guardo il ragazzo davanti a me, e questo, mi prende i polsi, mi gira, mi mette le braccia dietro la schiena, e, dopo aver estratto la spada, me la punta alla gola, e grida:
-Fermi, se non volete che questa fanciulla muoia-
Cosa? Stiamo dando i numeri?
Sono gioiello proibito, non mi faccio prendere da un qualsiasi pirata.
Ora che ci penso, le ragazze non le vedo, che fine hanno....
...Perfetto, ed ecco che siamo tutte prigioniere di un'altra ciurma, tranne Nadeshiko, siamo a posto!
pov.Ikuto
-Allora, il piano è okay?-
-Si, certo capitano-
Mi dice Kairi.
-Musashi starà qui a controllare la principessa, insieme a Ritmo-
-Ed io sarò pronto per andare al timone!-
Mi grida strafelice Daichi.
-Bene, e voi- Dico, guardando i rimanenti della ciurma -Verrete con me, Yoru, tu ti occuperai di "intrattenere" i marmocchi, tu Nagihiko, dovrai fare "amicizia" con una guardia, e dargli la lettera del riscatto, Kairi, tu, come Kukai ed io, ti occuperai di prendere una principessa in ostaggio dopo, e Kukai, non c'è bisogno che ripeta, è tutto chiaro?-
-Certo capitano-
E così, dopo esserci finiti di preparare, andiamo al ballo.
Appena entriamo, tutte le principessine ci guardano imbambolate, e i principini, gelosi!?
Dopo una stupida mezz'ora, io Kukai e Kairi, non abbiamo trovato ancora una principessa con cui ballare, e gli altri, non vogliono andarsene.
Quando, ad un certo punto, le porte si aprono, e ne entrano sei ragazze.
Devo dire che sono tutte molto carine, persino la marmocchia non scherza.
La più alta, è una ragazza con un vestito bianco senza spalline, e rifiniture argento, i capelli sono legati in due morbide trecce, intrecciate con fili argento, e in tinta con la maschera bianca, dove si scorgono due occhi ametista.
Poi, c'è una ragazza con lunghi capelli viola, acconciati in un intreccio di fili e perle azzurre, occhi marroni, un vestito azzurro, con solo una spallina, come la maschera.
La terza, è una ragazza bassa, con indosso, un vestito verde acqua e bianco, uguale alla maschera.
Ha due occhi caramello, e lunghi capelli mossi biondi, tenuti in una mezza coda alta.
La quarta, la ragazzina del gruppo, invece, è pressochè identica alla terza.
Ha capelli biondo cenere, lasciati sciolti, occhi azzurri, e un bel sorriso.
Indossa un abito arancione, senza spalline, pieno di perle sul busto, e con una maschera di un rosso acceso.
La quinta, ha un vestito rosa acceso, e pieno di brillantini e gemme sul bustino, con dei capelli rame, legati in due piccoli codini laterali, tenuti da due nastri rosa, che formano dei fiocchi, due occhi nocciola, sovrastati da una maschera fuxia(non so se si scrive così).
Ma quella che mi ha colpito di più, e che ha catturato il mio sguardo, è la ragazza al centro del gruppo, con quella postura da superiore, e quello sguardo glaciale.
Ha buffi capelli rosa confetto, legati in una coda alta, che le arriva fino a metà schiena, tenuta ferma da un nastro blu notte.
Il vestito è blu notte, con sfumature più scure ai bordi della gonna, dove in alto, sono stretti due fasce blu, con in mezzo una rosa nera, corsetto rosa, con nastri per stringerlo blu, contornato dal blu di tutto il vestito, scollatura a cuore, e spalline a sbuffo, collegate da due sottili fili di raso nero, alla collana girocollo nera, che porta al collo, con una piccola rosa rossa, la maschera è nera, dove riesco a vedere due pozze d'oro in cui mi perdo.
Si guardano, e si dividono.
Così, anche io distolgo lo sguardo, i miei compagni si di spargono, e torno a cercare una principessina con cui ballare, ma appena ne individuo una, due pozze d'orate, mi appaiono in mente, e ci ripenso.
Dopo circa una mezz'ora, mi metto in disparte, ma vado a sbattere contro qualcuno.
Quando mi riprendo dalla piccola botta, alzo lo sguardo con l'intenzione di dirgliene quattro la deficiente che mi è venuto addosso, ma quando vedo di chi si tratta, le miei intenzioni iniziali scompaiono, e le parole escono da sole.
-Scusate madame, non vi avevo vista-
E' si, è proprio la ragazza dai capelli rosa, che per di più ha una faccia sorpresa.
-Stia tranquillo, anche io non guardavo dove andavo-
Mi è appena venuta in mente una cosa molto intelligente.
-Scusate, mi concedete questo ballo?-
Lei, prima mi guarda un po' stupita, ma poi risponde:
-Certo-
Allora, le porgo la mano, che subito afferra, la attiro a me, mettendole un braccio intorno alla vita, e intrecciando la mia mano con la sua, che, lentamente, poggia la mano libera sulla mia spalla, e iniziamo a ballare.
Mentre sono ancora perso nei suoi occhi, mi ricordo del piano, e allora, il mio sguardo, si sposta su Kukai, che vedo impegnato con la biondina più alta del gruppo che era con la ragazza con cui sto ballando, Per poi spostarlo su nagihiko, e vedo che ha appena consegnato la lettera alla guardia.
Dopo una perlustrazione con lo sguardo di tutta la sala, torno a guardare la figura davanti a me, ma sembra concentrata su qualcos'altro, il generale della marina, che ha uno sguardo super preoccupato, e i mano tiene una lettera.
La ragazza davanti a me, non sembra assolutamente preoccupata, anzi, potrei dire che è persino compiaciuta.
Il generale, dopo un po', grida:
-PIRATIIIII!-
Non siamo l'unica ciurma di pirati?
Diamine.
Mi guardo in torno, e tutto si è fermato, quando dopo pochi attimi, la guardia con cui ha parlato Nagihiko, grida a sua volta:
-PIRATIIIII!-
E di li, inizia il finimondo nella sala.
Guardo la ragazza davanti a me, e quando si sta per girare, le afferro un polso, la attiro a me, girandola con il viso puntato verso la sala, e schiacciata contro il mio petto, bloccandole le mani dietro la schiena, per poi estrarre la spada, e puntargliela alla gola.
-Fermi, se non volete che questa fanciulla muoia-
Grido, mentre vicino a me, si posizionano i miei compagni, con tutte le ragazze che prima erano col mio ostaggio, eccetto quella con i capelli viola.
-Lasciatele! Allora siete voi i pirati!-
Ci grida la marina.
-Cosa volete?-
Ci gridano, dopo, le guardie.
In quel momento, il re viene portato fuori dal castello, con la coda tra le gambe, che fifone.
Stranamente però, i nostri ostaggi non sono ne agitati, ne spaventati, perchè?
Ovviamente, la mia, prova a liberarsi, ma a quel punto,io la stritolo letteralmente, e la schiaccio ancora di più contro il mio petto, per farla stare ferma.
pov.aAmu
Poveri scemi, credono che me ne starò con le mani in mano? No!
Guardo le altre, e subito ci intendiamo.
Io provo a liberarmi, ma vengo stritolata da ragazzo dietro di me, che mi stringe confare possessivo e minaccioso, insieme.
-Principessina, non ti conviene scherzare con me!-
Mi.Ha.Chiamata.Princpessina!?
Nessuno, nessuno può farlo! Nessuno!
-ORA!-
E così, ci liberiamo, io con un po' di fatica, ma ci riesco lo stesso, e da sotto i vestiti, estraiamo le spade, e le puntiamo contro i ragazzi che ci stanno davanti.
-Mai, mettersi contro la ciurma della Red Rose!-
Continua.....

 
 
Angolo autrice:
Ikuto:Hey, ma ti sembra modo di farmi scappare Amu tra le braccia?
Ti ricordo che ho il doppio, se non il triplo, della sua forza, e si libera in così poco tempo? Tu sei pazza.
Io:si, lo so, e allora? Poi Amu è molto più forte di quel che sembra in questa storia, e avrai anche te i tuoi momenti di gloria, ma aspetta il prossimo capitolo, e dannati, ti farò comparire una delle persone che odi di più al mondo!
Ikuto:Chi mi vuoi mettere come nemico? Non dirmi che è chi penso io, perchè ti strozzo.
Io:Ho, siii, lo è, e ti farà dannare.
Ikuto:Preferisco quell'altro stupido a quello che mi vuoi mettere, non ci provare.
Io:E invece lo faccio *linguaccia*
 
Allora, noto con piacere che lo scorso capitolo è piaciuto, e mi aspetto che anche questo sia stato di vostro gradimento.
Non vi aspettavate che succedesse tutto sto bordello, vero?
Se è si, meglio, odio che le mie strie siano scontate.
E vi ho lasciato a bocca asciutta con il finale del capitolo?
Se siete curiosi, non vi aspetta che leggere il prossimo, che verrà postato a breve, e la ci rimarrete di m***a.
Metto anche le foto dei vestiti delle ragazze visto che mi è venuta decente, solo la descrizione del vestito di Amu, in quanto l'ho disegnato io.
 
Vestito Utau:

 
Vestito Nadeshiko:

 
Vestito Rima:

Vestito Kusu kusu:

 
Vestito Yaya:

 
Vestito Amu:

Se le immagini non si vedono, mi potete dire come metterle? Grazie. Baci e alla prossima.

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Capitolo 4
*** cap.3 Ballo in maschera-parte II° ***


Ballo in maschera-parte II°
pov.Ikuto
Mentre stringo a me quella ragazzina, vedo le ragazza, prese dagli altri componenti della mia ciurma, scambiar con quella che ho tra le mie braccia, sguardi complici.
Ad un certo punto, la mia, grida:
-ORA!-
E si libera dalla mia stretta, come le altre, da quella dei miei compagni.
Giuro, è la prima volta che sono sorpreso, e mi sorprendo ancora di più, quando la ragazza davanti a me, tira fuori una spada da sotto il vestito, e puntarmela alla gola, cosa che fanno anche le altre, con i miei compagni.
-Mai, mettersi contro la ciurma della Red Rose!-
Cosa, sono loro la ciurma nemica?
Ma com'è possibile, poi, il loro capitano dov'è? Chi è?
-Capitano, che ne facciamo di questi cattivi ragazzi?-
Le chiede, con tono di scherno, la bionda col le due trecce.
-Credo che bisognerà punirli-
Risponde, con lo stesso tono, quella davanti a me.
Quindi, è lei il capitano?
No, non ci credo! Questo confettino è il loro capitano?
Sono shockato, come è possibile che una ragazzina del genere, sia un pirata?
Ma, sono Kuroneko, il pirata più temuto di tutti i mari, di che ho paura?
Di una ciurma composta da ragazze?
No, devo riprendermi.
A quel punto, con un colpo della mia spada, sposto quella della ragazza davanti a me, cosa che fanno anche gli altri ragazzi, e dico:
-Ragazzina, non provare a metterti contro la ciurma della Death Rebel!-
-E chi sarebbe questa ciurma di cui parli tanto?-
Mi chiede con scherno, impugnando la spada, e colpendo la mia.
Di lì, iniziamo uno scontro, e gli altri non sono da meno.
E tra schiocchi di spada, e feritine superficiali, io e il capitano della ciurma nemica, ci avviciniamo, lei per sferrarmi un colpo, ed io per parare.
-Chi sei ragazzina?-
-Sono Gioiello Proibito, moccioso, e non ti conviene metterti contro di me, e tu, chi sei?-
-Sono Kurnoeko, e se non l'hai notato, sono più grande di te, ragazzina-
E così, la allontano con la mia spada, per poi ripartire subito all'attacco, lei subito para, e mi sferra un colpo alla gamba, che non riesco a schivare, e quindi, mi procuro in bel taglio.
Cavolo, devo ammetterlo, per essere una mocciosa, è brava.
Ci riavviciniamo, e continuiamo a "parlare".
-Perchè sei qui, gioiellino?-
-Peimo, non permetto a nessuno di chiamarmi così- Dice, sferrandomi un altro colpo, che io prontamente paro -Secondo, sono qui perchè ho rapito il principino James di questo regno- Si blocca per parare un mio colpo -E, per il riscatto, e tu, gattaccio?-
Finisce, girandosi, per parare un colpo che gli ha sferrato una guardia, finalmente si sono svegliati, ma questo è il momento per ucciderla, sto per colpirla, quando lei si gira e para.
-Sono molto agile, per tua informazione- Si blocca - Non ti conviene sfidarmi, gattaccio, e rispondi alla mia domanda!-
-Ho notato, e sono qui per il riscatto della principessina Lulù di Crystal-
E ci giriamo entrambi, per parare i colpi della marina.
Quando ci rigiriamo, finisco -E poi non chiamarmi gattaccio, gioiellino, mi sembra di essere abbastanza tenero per essere chiamato gattino- Dico con scherno e malizia.
A quel punto, lei si incavola, e mi sferra un colpo al fianco, ferendomi, e anche profondamente!
-Ti ho detto che nessuno può chiamarmi così, e poi, gattino? Stai scherzando spero, tu no....- Si gira, e uccide una guardia -Stai al tuo posto!- Gli grida, togliendoli la spada dal petto, e guardandomi -Tornando a noi, non mi sembri docile come un "gattino", di conseguenza, sei un gattaccio!-
-Okay, ma dimmi, quanti anni hai?-
-Non si chiede mai l'età di una fanciulla, signore-
Risponde, sempre con quel suo tono scherzoso.
-UCCIDETELI-
Sentiamo gridare, e vediamo guardie e marina, buttarsi su di noi, a quel punto, lasciamo perdere la lotta tra capitani, ci mettiamo schiena contro schiena, e iniziamo una battaglia all'ultimo colpo di spada.
E' abbastanza comica la scena, le nostre due ciurme, stanno ancora combattendo tra di loro, e noi due capitani, che fino a pochi secondi fa cercavamo di ucciderci, siamo qui, a combattere e difenderci insieme, è illogico.
Ad un certo punto, vedo Gioiello Proibito, prendere un bel respiro, mettersi due dita in bocca, e fischiare.
A quel punto, da quattro finestre, ognuna in ogni lato della sala, entrano quattro, bambine?
Avranno l'età di Yoru, e sono tutte diverse, ma vestite uguali.
Una ha capelli rosa, e occhi uguali.
Una con i capelli corti blu, e occhi azzurri.
Una bionda, e con occhi verdi.
E un'altra, con capelli arancione, e occhi dello stesso colore.
Hanno dei pantaloni in pelle neri, e delle camicette viola, tenute in vita con dei nastri bianchi, tenuti molli, e tutte, hanno in mano una spada.
-Ragazze, aiutatemi!-
Gli ordina Gioiello Proibito.
-Va bene, capitano-
Wow, sono una ciurma numerosa.
Dopo di che, le ragazzine, cominciano ad annientare le guardie, e quelli della marina, uno ad uno.
Quando sono tutte fuori gioco, la marina fa arrivare un'altra truppa, ma non ci scoraggiamo, e continuiamo a combattere.
Quando ormai ogni componente della marina che è arrivato dopo, e ogni guardia non possono più combattere, io e gioiellino, ricominciamo a batterci.
Era da trenta minuti minimo, che combattevamo, e non ero ancora riuscito a ferirla.
La mia ciurma, ormai, aveva intrappolato quella di lei, e la mantenevano lontana da noi.
Allora, in un impeto di rabbia, la ferisco al braccio, poi, alla gamba, per poi ferire anche l'altra.
A quel punto, lei, cade sulle ginocchia, io le punto la spada all'altezza del viso, poggiandole la lama sulla guancia, e dico:
-Sai, potrei ucciderti, ma non ci sarebbe divertimento, credo che per ora, porteremo te e la tua ciurmetta, sulla mia nave, sarete un bel passatempo-
Dopo aver detto questo, le incido la carne della guancia, al che lei, fa un espressione tra il disgustato, l'odio, e il dolorante.
-No, non siamo prede così facili, riusciremo a sco....hu!-
Si mette le mani davanti al petto, per coprire il reggiseno nero, che è in bella vista.
E' sì, mi sono permesso di tagliarle il corsetto rosa.
-Hentai! Ti sembra modo di fare? Sono seria io!-
-Come no, poi non provocarmi, altrimenti potrei arrivare anche più giù di così-
-P-provocare? Ma che vai dicendo, io non ti sto provocando!-
-Ha no? E quel rossore sulle guance!?-
-R-rossore? Bhe, mica posso controllarlo!-
-Basta, mi sto seriamente arrabbiando-
Dico poggiandole la punta della spada, sopra il tessuto ancora intatto del corsetto, iniziando a fare pressione, per poi scendere lentamente, e tagliare il tessuto, per fermarmi subito sotto l'ombelico.
Certo che è veramente provocante, più di tutte le ragazze con cui sono stato a letto, potrebbe essere veramente un bel passatempo.
Dopo aver tolto la spada, e averla puntata verso il pavimento, mi accovaccio per arrivare alla sua altezza, per poi avvicinarmi tantissimo al suo viso, al che lei si allontana un po', e dire:
-Ed ora, il tocco finale-
Detto questo, le poggio una mano dietro la nuca, avvicinando sempre di più i nostri volti, e.......le slaccio il cordino della maschera, per poi togliergliela, rivelando il suo bellissimo viso.
Se prima mi sembrava provocante, ora mi sembra bellissima, provocante, e sexy, il suo viso è stupendo.
In un secondo, mi ritrovo con la guancia sinistra in fiamme, e il volto, girato verso destra.
Mi ha dato uno schiaffo?
A quel punto mi alzo, e la guardo freddo.
Le afferro un braccio, e la tiro in piedi, per poi intrappolarla, mettendole le braccia dietro la schiena, e un braccio intorno alla vita, per poi sussurrale all'orecchio:
-Mossa sbagliata, gioiellino-
Detto questo, le sposto il mio braccio, fin sotto il suo seno, facendola ansimare.
Siamo così "occupati", che non ci accorgiamo che nella sala è entrato un Re, a me fin troppo noto, ma non è quello di Crystal, ed ora, guarda gioiellino, come se avesse appena visto un fantasma.
Io, che mi sono accorto di ciò che sta succedendo, indietreggio di pochi passi, portandomi dietro anche gioiellino, ma a quel gesto, quel Re , si avvicina moltissimo, scortato da almeno venti guardie, e guardando bene la ragazza davanti a me, grida:
-H-Hinamori Amu! Ma tu non eri morta? Tuo padre e tua madre si sono disperati, dovevi vederli-
A quel punto, aumento la stretta sul torace di gioiellino, e il re, accortosi do ciò, mi grida:
-E tu pirata, lasciala, non osare toccare la figlia primogenita del regno di Arial-
E' una principessa?
-NO-
Come no Amu? Poi guardati, sei tutta in mostra-
-Non è colpa mia se il deficiente dietro di me mi ha distrutto il vestito, e poi, no, non sono più la principessa di Arial, me ne sono andata a posta, per la mia famiglia, sono morta!-
-Amu, non dire stupidaggini-
-No, non dire stupidaggini tu, e kuroneko, lasciami-
E' la prima volta che mi chiama per nome seriamente, ma no, non ho intenzione di lasciarla, è anche possibile che vada dalla persona che mi ha rovinato la vita.
-Amu, ti prego, torna dalla tua famiglia, io so come si sente, sai vero che anche io e mia moglie abbiamo perso i nostri figli, vero?-
-Lo so, e non li avete persi, sono scappati, scappati da un mondo che non era loro........Tsukiyomi Aruto-
Continua.......

 
 
 
Angolo stro.......autrice:
Ikuto:Ma scusa, gli lasci così?
Amu:Ma non ti bastava lasciarli con l'amaro in bocca lo scorso capitolo?
Io:Zitto pervertito, zitta ragazzina, no, volevo che rimanevano a bocca asciutta anche in questo capitolo. Muhahahahaha.
Ikuto:Poi, perchè in tutte e tre le TUE storie, appaio come un pervertito e sadico?
Io:Perchè così sei più interessante, e poi, non è che nell'anime/manga sei da meno.
Amu:*alza la mano*
Io:Si cara?
Amu:Mi spieghi perchè mi sono lasciata distruggere il vestito?
Io:Perchè bisogna far vedere che Ikuto è un pervertito.
Amu:E non potevi farlo in un altro modo?
Io:No, poi è stato divertente rifare la scena dieci volte, o perchè Ikuto ti baciava, o perchè ti distruggeva anche il reggiseno.
Amu:*Piagnucola* Non me lo ricordare.
Io:Ma ora basta, baci e alla prossima.
E spero che il fine capitolo vi lasci davvero a bocca asciutta. Muhahahaha.

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Capitolo 5
*** Segreti svelati, e sorelle incavolate ***


Segreti svelati, e sorelle incavolate
Dal capitolo precedente
-Amu, ti prego, torna dalla tua famiglia, io so come si sente, sai vero che anche io e mia moglie abbiamo perso i nostri figli, vero?-
-Lo so, e non li avete persi, sono scappati, scappati da un mondo che non era loro........Tsukiyomi Aruto-
 
pov.Ikuto
A quel nome, mi irrigidisco, e stringo ancora di più gioiellino, sussurrando all'orecchio:
-Così il tuo vero nome è Amu, principessa-
-Si, e gradirei.....che mi lasciassi respirare, gattaccio-
-Giusto-
Diminuisco la stretta, per farla respirare, e lei, tira un sospiro di sollievo.
-Cazzo, hai una stretta peggio di Yosuke, porca puttana a te gattaccio pervertito, non chiamarmi più principessa-
-Perchè, se lo sei, principessa?-
-Perchè.....non mi piace, odio quel titolo, e non dirlo più con quel tono da maniaco, deficiente-
-Ok-
-Amu, non puoi dire veramente questo, e, come fai a parlare con un pirata, che oltretutto, ti ha quasi svestita?-
-Semplice, sono anche io un pirata, e non è la prima volta che rimango in intimo davanti ad un uomo, o più-
-Che cosa intendi dire?-
-Aruto, Aruto, Aruto, sai anche tu cosa voleva mio padre, che succedesse a me solo dopo il matrimonio-
-Non vorrai dire che.....-
-Si reuccio dei miei stivali, non ho più purezza, come diceva mia madre, ma abbreviato, non sono più vergine-
-Non è possibile-
-Aruto, siamo pirati, sulla mia nave, solo le marmocchie lo sono ancora-
-Hey capitano, non siamo marmocchie, abbiamo 14 anni-
-Si, si Miki, quello che vuoi, ma sai cosa sono per me quelli della tua età, marmocchi-
Wow, la cara principessa non tiene molto conto che anche lei sembra piccolissima.
-Tu non mi sembri molto più grande, avrai 15 o 16 anni-
-17 brutto stronzo, l'apparenza inganna, e tu quanti ne hai, 21?-
-Indovinato, gioellino-
-Ti ho detto di non chiamarmi così, e comunque sono sempre stata brava a indovinare le età, ed ora lasciami-
-No, è divertente vedere come cerchi inutilmente di liberarti-
-Bastardo-
-Grazie-
Quel re da strapazzo, guarda Amu confuso, per poi guardare me, incavolato nero, ed io, concentrandomi sul suo sguardo, allento un po' troppo la presa su Amu, e in pochi secondi, mi ritrovo in ginocchio, con la testa china, e la maschera in mille pezzi.
-Vediamo un po' il tuo viso, invece-
Gioiellino, piano, me lo alza, e sorride soddisfatta, quando nota il taglio sul mio zigomo.
-Non sai che casino hai fatto-
-No, forse no, ma credo sia ora di finirla-
Ad un tratto, si toglie il nastro che le lega i capelli, e ne tira fuori un pugnale; possibile che debba avere armi dappertutto? Per me le ha anche li sotto.
(Pervertito nda Sei tu che scrivi, idiota nd:Ikuto Touchè nda)
Quando sta per partire con la pugnalata, si sente gridare.
-Ferma, quello è mio figlio- (Peggio di star wors nda Vuoi smettere di interrompere? nd.Ikuto No, è la mia storia, quindi la fermo quando mi pare, ma tu piuttosto, cerca di uscire da sto casino nda Sei tu che mi devi far uscire di qui, testa bakata nd.Ikuto Si, quello che è nda)
-Aruto, ma che?-
Dopo poco, Aruto, affianco Amu, e allunga una mano verso il mio viso, che non tardo a schiaffeggiare, allontanandola.
-Ikuto, perchè?-
-Caro padre, mi avete rovinato la vita, credete davvero che accetti i vostri gesti di affetto?-
Detto ciò, mi alzo, e raggiungo yaru, che tiene la ragazzina di nome Miki, mi abbasso all'altezza del suo orecchio, e li bisbiglio:
-Yoru, togliti la maschera, voglio vedere la sua faccia scioccata-
Dopo il mio ordine, si toglie la maschera, e fa un sorrisetto derisorio.
-Sera padre-
-Yoru, cos...perchè? Perchè avete fato questo? E-e vostra sorella? Che fine ha fatto?-
Io, pendo subito la parola, e dico qualcosa che fa rimanere malissimo mio padre.
-Ti ho giù detto perchè padre, ci hai rovinato la vita, e Utau, sta bene, l'abbiamo scaricata ad una locanda una settimana dopo la nostra partenza, un po' per tenerla lontana dai guai, ma sopratutto, perchè una donna a bordo, è una rottura-
-Cos'hai detto?-
Una delle ragazze che vengono trattenute dai miei, più precisamente quella bionda con due trecce, che è bloccata da kukai, ha fatto una domanda, e piuttosto strana aggiungerei.
-Ho detto che abbiamo scaricato mia sorella, perchè rompeva-
-Allora è così-
Dopo poco, i libera dalla stretta di Kukai, mi arriva davanti, e mi tira uno schiaffo.
-Un altro, ma non vi siete stufate?-
-Ma io ti uccido, lo giuro-
Quando si sta per scagliare contro di me, gioiellino la blocca da dietro.
-Hoshina calmati!-
-Brutto stronzo, devo ucciderti, Amu lasciami, devo vendicarmi!-
-Smettila Hoshina-
-No, io lo devo uccidere-
-Mi vuoi dire che ti ho fatto?-
Sbotto, ormai stanco di questa strana scenata.
-Semplice, mi hai sminuito, e offesa-
-Io non ho detto niente sul tuo conto-
-E invece si!-
-Tu sei matta-
-No, lo sei tu, deficiente-
-Hoshina-
No capitano, questa volta.....-
-.....Togliti la maschera-
-Ma capitano-
-Toglietela ho detto!-
-Va bene-
A quel punto, si toglie lentamente la maschera, e fa vedere il suo volto, con sopra un sorrisetto strafottente.
No, non può essere lei!-
-Utau!-
-Buona sera, Ikuto Tsukiyomi, o dovrei dire fratellone, come andiamo?
Non ti aspettavi di trovarmi qui, hahaha, credevi che facessi la brava, e rimanessi in quella locanda, no caro, e devo ammetterlo, speravo tu fossi più forte, e furbo-
-Utau, che cosa ci fai qui?-
-Semplice, mi ero stufata di aspettare due fratelli che non sarebbero mai tornati, e così, dopo aver fatto la conoscenza di Amu, sono partita con lei, ma a quanto pare, il mondo è piccolo-
-Utau, figlia mia, stai bene-
-Certo padre, solo perchè non sono più a palazzo-
-Ma Utau, quella è la tua vita-
-No padre, la mia vita è quella che vivo ora, in mare, tra combattimenti e avventure, non a castello, tra balli e cerimonie-
-Utau, torna, ti supplico-
-No padre, hai sentito mia sorella, non vuole tornare, come me e Yoru, quindi rinunciaci-
-No Ikuto, non sono più tua sorella, ti odio brutto idiota, però è vero, a "casa" non ci torno-
-Ti prego-
-Li hai sentiti, no, ed ora scusa, ma noi ragazze dovremmo andare, liberatevi-
-Ok-
Non so come, ma dopo il suo comando, le ragazze della ciurma "nemica", si liberano, e vanno dal loro capitano.
-Meglio che andiamo anche noi capitano-
Mi dice Kairi.
-Vero, ma prima de......-
Di botto, si aprono le porte della sala, (Erano chiuse? nd.Amu Forse nda Come forse? Scrivi tu baka nd.Ikuto Scusa, ma devi stare zitto pervertito, andiamo nda *me che spinge via Amu e Ikuto*)
e entra la ragazza dai capelli viola, che era prima con gioiellino e le altre, n abiti più comodi, che subito grida:
-Amu, ti ha trovata!-
-Cosa? Quello scassa maroni? Non si è ancora dato per vinto, leviamo le tende-
Non fa in tempo a girarsi, che un ragazzo, credo sulla mia età, alto abbastanza, ma non mi supera, capelli nocciola spettinati, occhi azzurri, camicia bianca tenuta comoda, pantaloni neri, e stivali, entra dal portone, seguito da un intero esercito.
-Eccoti finalmente, Amu-
Lei, visto che quel tizio l'ha quasi raggiunta, indietreggia, ma mi viene addosso.
Non se ne cura tanto, invece, cerca inutilmente di nascondersi dietro di me, al che, mi stupisco.
-Aiutami-
-Ma che?-
-Piccola, perchè scappi?-
-E me lo chiedi pure? Mi stai inseguendo da un anno, te l'ho detto, non ti amo!-
-Invece si, ne sono sicuro, vieni con me, poi, chi ti a ridotto il vestito così?-
-Ikuto-
E mi indica.
-Senti amico, non so chi sei, ma lascia stare la mia ragazza-
-Yosuke, non sono la tua ragazza, era una cotta, no, meno, era una notte-
-Amu, ti supplico, torna-
A quel 'torna', mi si mette davanti, e guarda quel ragazzo male, molto male.
-Mi sono stufata di tutti questi torna, ragazze, andiamocene-
Tutte, tirano fuori delle strane palline, a cui danno fuoco, che iniziano a sprigionare fumo, così da non far vedere più niente.
Quando il fumo si dissolve, loro, non ci sono più, e credo sia giunto il momento di andare anche per noi.
-Ragazzi, via-
-Certo capo-
Dopo pochi minuti, siamo sul nostro veliero, che sta partendo.
Non so perchè, ma ho l'impressione che rivedrò presto quella ragazza, Amu.
 
 
 
Angolo autrice che a momenti si spara perchè ricominci la scuola:
Ikuto:Sei in ritardo di un mese
Io:Di più
Amu.Ikuto?
Ikuto:Si?
Amu:Cosa ci fa quello li?
Kukai:Non sono quello, ho un nome io.
Io:Vai via, qui ci stiamo solo io, Amu, e Ikuto, vai da Utau.
Kuaki.*arrossisce* Utau!
Io:Ikuto, Amu? Hooo, vi lascio stare.
Ikuto e Amu:*Si baciano appassionatamente*
 
Buona sera, o notte, popolo di EFP, come state?
Io?
Mele.
Credo che i miei lettori, mi vogliano uccidere, si, mi aspetto una folla inferocita con torce e forconi, sotto casa mia, che mi da la caccia a momenti XD
Che posso dire, sono imperdonabile, non bastano nemmeno le scuse cha il governo, dovrebbe all'Italia XD
Spero sia piaciuto, perchè io, mi sono impegnata, e ricordate bene il nome del nuovo personaggio, sarà molto importante.
Domanda del giorno, secondo voi, come posso far incontrare Amu e Ikuto, nel prossimo capitolo.
Io ho già qualche idea, ma voi, che ne pensate?
Allora, con questo vi lascio, che domani mi aspetta il corso di inglese, e devo essere riposata per non staccare la testa ai compagni, e addormentarmi in classe.
Baci, Rad.
Scusate eventuali errori. Alla prossima, che sarà in settimana.

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Capitolo 6
*** Incontro alla locanda ***


Incontro alla locanda
 
-Capo, dove andiamo ora?-
Esco dalla mia cabina dopo essermi cambiata e curata parzialmente le ferite dalla lotta con la ciurma di Kuroneko e con le guardie, e guardo Utau.
-Non so, qual'è la cittadina più vicina e con meno guardie?-
-Quella dei mari vorticosi, ma...non è un po' pericolosa?-
-No, se prendiamo lo sbocco di sud a circa mezzogiorno non ci accadrà nulla, in più lì dubito che le guardie ci raggiungeranno-
-Giusto, hai ragione, comunque, sei vestita benissimo-
-A me non pare-
Mi guardo e noto cosa ho messo.
Ha, ora capisco. Ho una camicia bianca morbida tenuta dentro ad un paio di pantaloni stretti neri, con due stivali alti dello stesso colore che mi arrivano a metà polpaccio.
I primi due bottoni della camicia sono sbottonati, e a metà busto ho un corsetto semplice, di quelli che si tolgono e si mettono a proprio piacimento, sempre bianco.
In testa ho il mio fidato cappello nero con sopra disegnata una rosa rossa trafitta da una spada, lo stesso simbolo che c'è sulle vele della nave.
-Bha, sono vestita come al solito-
Guardo il cielo e osservo le stelle, mmmm, la luna sta calando e il sole si sta levando, eppure le stelle si vedono benissimo.
Vado verso Nadeshiko che è al timone, e la guardo.
-Nade, sicura di non voler dormire?-
-No Amu, sul serio-
-Stai dormendo in piedi, dai, ti do il cambio-
-Capitano, preferirei dare io il cambio a mia sorella-
-Va bene Temari, va pure-
Temari si mette al timone e Nade va a dormire, insieme a quelle che già sono nel mondo dei sogni.
Vado verso la punta* e salgo piano sopra di essa, sedendomi comodamente.
-Capitano, che fa?-
-Mi metto comoda e controllo il vento!-
Rispondo a Yaya che evidentemente si è appena svegliata dato che si sta stropicciando gli occhi e ha la sua camicia da notte.
-Capitano, capitano, dove si va?-
-All'isola dei mari vorticosi-
-Ha, Yaya non vuole andare, Yaya ha paura!-
-Utau, spiega!-
Utau spiega a Yaya tutto, e lei si tranquillizza.
Bene, non riamane che arrivare giuste e prendere lo sbocco del sud, nessuno ci raggiungerà mai lì.
 
Pov.Normale
-Aruto, cosa ti porta qui?-
-Tsugumu, tua figlia, tua figlia è viva!-
-Cosa, come lo sai?-
-Al regno di Crystal, al ballo, c'era anche lei, e i miei tre figli-
-Che significa?-
-Sono vivi, ma...pirati, capisci Tsugumu, si sono dati al crimine!-
-Va bene, facciamo chiamare Saaya e Yoshi e prepariamo le nostre flotte, li andiamo a recuperare-
-Vedrò di avvisare Saaya e i suoi genitori-
-Io mi occuperò di Yoshi e della sua famiglia invece-
-Ci riprendiamo i nostri eredi-
 
Pov.Amu
-Capitano, è mezzogiorno in punto e siamo a due metri dallo sbocco, lo prendiamo?-
-Certo Temari, non voglio rogne!-
Prendiamo lo sbocco di sud e dopo una manciata di minuti siamo al porto.
Scendiamo dalla nave e mi guardo intorno, adocchiando poi un giovane che a quanto pare guarda la mia nave con un interesse innato.
-Hey, tu!-
Grido, indicandolo.
Si gira spaventato verso di me e si indica con fare imbranato.
Annuisco e con la mano li dico di avvicinarsi.
-S-si, c-cosa c'è signorina?-
-Voglio che tieni d'occhio la nave, che nessuno la tocchi, intesi?-
-C-certo, con chi ho il piacere di parlare?-
-Gioiello proibito-
-M-mi scusi, non l'avevo riconosciuta!-
-Fa nulla ragazzino, ed ora inizia a fare la guardia! Nadeshiko, il prigioniere!-
-E' già giù, questa piccola peste sarebbe scappata subito-
Mi abbasso alla sua altezza dato che è a terra e faccio un sorrisetto.
-Brava Nade; principino, ricordati, non mi piace chi non segue le mie regole, intesi? Quindi se non vuoi morire ti conviene ascoltarmi-
Mi sputa sulla guancia e mi guarda con odio.
-Tu non sai nulla di me, io vivevo bene a castello, avevo una vita felice fino a che tu non mi hai strappato alla mia famiglia, se fossi vissuta dove vivevo io non disprezzeresti la nobiltà, anzi, la invidieresti, oppure lo fai già?-
Mi pulisco la guancia e li tiro un ceffone, per poi tirare fuori la mia spada e puntargliela contro.
-Sei fortunato che ci servi, principino, e per tua informazione, hai davanti a te Hinamori Amu, intese? So che significa vivere in mezzo a ricchezze e cacchiate varie, ma lo trovo inutile, mentre voi ve la spassate il popolo muore di fame e i sovrani nemmeno se ne accorgono, non accennare più la nobilia davanti a me, capito piccoletto?-
Mi guarda scioccato e abbassa la testa, con le lacrime agli occhi.
Mi piace fare paura alle mie prede.
-Nade, dammelo-
Me lo da malamente ed io lo tiro in piedi, per i capelli.
-Lasciami!-
-Non fiatare o finirai solo per farti più male-
Li lego una corda al collo, tanto per divertirmi, e alle mani, iniziando poi a spingerlo avanti a me.
Arriviamo davanti ad una locanda, mmmm, mi pare ci siamo già state o sbaglio?-
-Ragazze, questa è la locanda che penso io?-
-Dove Miki ha ucciso la sua prima guardia? Si, è questa-
-Hahaha, tenete voi il principino, a me sta sulle scatole-
Lo do ad Utau che lo prende peggio di me ed apro la porta, facendo girare tutti.
Rimangono allibiti come dei babbei e aprono la bocca come se aspettassero di catturare mosche, idioti.
Sento un fischio e giro lo sguardo verso un gruppo di pirati sui quaranta anni, certi sobri e altri ubriachi fradici, e noto che quello apparentemente più giovane, sui trentotto anni, con un cappello da capitano malconcio, mi guarda come se mi volesse mangiare.
-Ragazze-
-Capitano, non mi piace questo posto-
Guardo Pepe che si sta tenendo stretta a me e mi accovaccio al suo livello.
-Pepe, cos'ho detto?-
-Nessuno ci farà mai del male finché staremo accanto a te o in gruppo-
-E noi siamo tutte insieme ora, giusto?-
-Si-
-Quindi...-
-Nessuno ci toccherà-
-Esatto piccola-
Mi alzo e faccio cenno alle altre do andare verso un tavolo in fondo, isolato totalmente.
Ci sediamo con calma, io per ultima visto che sono il capitano e se ci mettiamo nei guai pago io e non loro, e dopo poco vedo arrivare verso di me il babbeo di prima, che ora ha un sorrisetto.
Mi prende la mano e mi tira in piedi, iniziando poi a toccarmi i fianchi fino ad arrivare più in alto, quasi al seno.
-Capitano!-
Gridano le mie cuginette.
-E lasciami!-
Esclamo cercando di togliermi di dosso questo coglione.
-Dai, voglio divertirmi, tu no? So che ti piacerà-
No, non vado a letto con il primo che mi capita sotto il naso, e di certo non ho tempo di pensare al sesso quando devo pensare a scappare dalle guardie.
In un impeto di rabbia mi libero e tiro fuori la spada, puntandola poi alla gola dell'uomo davanti a me.
-Hahahaha, la piccola fa la coraggiosa! Ragazzi, ci si diverte!-
-Ti aiutia....-
-No Rima, me la cavo da sola, non voglio coinvolgervi-
-Guarda che ti metti nei guai piccola, facciamo così, se mi sconfiggi ti lascio in pace, altrimenti, sarai il mio giochino e le tue amiche faranno lo stesso con i miei amici-
-Non metto in vendita le amiche, quindi, facciamo che se vinco io tu non metterai nemmeno più piede qui, se vinci te....ti prendi tutto di me, ma loro le lasci stare-
-Mmmmm, okay, va bene, si inizia!-
Tira fuori una spada parecchio affilata e ride, ma che ha da ridere?
Afferro saldamente la mia e guardo l'uomo davanti a me, facendo poi un sorrisetto, sarà un gioco da ragazzi sconfiggerlo.
Calibro il peso dell'arma in base alla parata che farò, dato che con la spada che si ritrova e il carattere attaccherà per primo e anche male, e aspetto.
-Ora!-
Paro subito il colpo e mi giro, facendo poi uno scatto e tagliando il braccio di questo stupido davanti a me.
-Haaaaaaaa, troia, come ti sei permessa? La pagherai!-
-Non ci conterei molto-
Quando mi sta per colpire alla gamba salto e finisco sopra un tavolo, per poi avventarmi su di lui e trafiggerli una gamba, facendolo cadere.
Si rialza piano e mi punta di nuovo la spada contro, lanciandosi verso di me, ma lo disarmo e li taglio tutto il petto, dal pettorale sinistro fino al fianco destro, abbassando poi la spada dopo che quello cade davanti a me stanco e ferito.
-Tu...non-non puoi vincere così, non è possibile, sei una ragazza, battiti almeno con un altro della mia ciurma-
-Sarebbe inutile, lo batterei lo stesso-
-Fallo e basta!-
-E va bene-
Davanti a me appare un colosso che tira fuori una spada forse più grande di me, e la alza.
Credo sia ora di usare la mia tecnica speciale.
Prendo delicatamente la mia spada e mi metto in posizione d'attacco, il mio attacco.
Tutti nella stanza spalancano gli occhi tranne le mie compagne e il locandiere, gridando poi quando la spada atterra giusta sopra di me, ma......la blocco subito gettandola via, per poi trafiggere il cuore del colosso davanti a me e lasciarlo morto a terra.
Quello che ho precedentemente messo KO si rialza e va verso il suo ex compagno, barcollando, mentre io metto via la spada.
-M-ma chi sei?-
-Gioiello proibito, capitano della Red Rose, ora capisci perché non volevo battermi contro di lui? Mi dispiace, ma non ho avuto scelta, ora vattene e non mettere più piede in questo posto-
-U-una ragazzina come te è uno dei due capitani più temuti di tutti i sette mari? N-non è possibile-
-Dillo alla mia ciurma, ragazze, se volete-
Loro si alzano e lo sbattono fuori dalla porta, pulendosi poi le mani.
-Amu!-
Mi ritrovo addosso un uomo sui ventinove anni che ha un sorriso grande come una casa e sorrido anche io.
-Takashi, come va? Ne è passato di tempo-
-Si, e dire che la piccola Miki quando ha ucciso la sua prima guardia qui aveva solo dodici anni-
-Passa il tempo, anche se...due anni non mi paiono tanti-
-Sono felice tu sia passata di qui, dai, vi offro il pranzo-
-A dirla tutta potresti farci un altro favore?-
-Quale?-
-Se passano di quei delle guardie, digli che non ci hai viste-
-VA BENE!-
Mi giro ma un nomignolo mi fa bloccare.
-Che sorpresa gioiellino, non credevo di trovarti in un simile posto-
No, quel...quel coso no!
Mi giro e guardo male Kuroneko, incrociando poi le braccia.
-E tu che ci fai qui coso?-
-Coso? Da dove l'hai tirato fuori questo? L'altra notte non ero gattaccio?-
-Chissene, coso ti sta meglio, è più appropriato ad un subdolo e traditore come te-
-Io non ho mai tradito nessuno-
-Si, tranne tua sorella-
-Hey, lei è stata l'unica-
-Ma comunque ero tua sorella!-
-Come eri? Non lo sei più?-
-Solo di sangue, perché ad esempio il nostro legame di amore fraterno si è spezzato quando mi hai abbandonata!-
-Abbandonata? Ma lo capisci che era per..-
-Perché ti davo sui nervi, giusto?-
-No, era per proteggerti stupida!-
-Proteggermi? Ma non capisci che era come tenermi in una torre, non sei poi così diverso da nostro padre, io volevo scoprire il mondo, devo ringraziare Amu per essere qui oggi, solo lei mi capi.....wawawawawawawa-
Spiaccico una mano in faccia ad Utau iniziando a girarla, così che lei inizi a girare la testa con la mia mano e a parlare in modo strano.
-La pianti? Mi da sui nervi anche a me questo tipo, è colpa sua se sono "gravemente" ferita, e non mi piace l'idea che sia tuo fratello, vice, ma non credo che i vostri problemi familiari siano da risolvere qui, piuttosto, so che avete rapito la sorellina del principino che teneva prima Utau, è qui o l'avete lasciata sulla nave?-
-Hm, buona domanda, diciamo che....le stiamo facendo scoprire il mondo...-
-Lasciatemi! Vi prego, io...non voglio!-
-Lasciate mia sorella sporchi pirati, non siete degni di toccarla-
-Hahahaha, capi...-
Mi blocco quando una mano mi sfiora la guancia e spalanco gli occhi.
-Ti sei curata per bene le ferite gioiellino, peccato, io le ho custodite con gelosia-
-Lasciami o giuro che ti castro-
Kuroneko fa un sorrisetto e mi toglie la mano dalla guancia, solo per poi afferrarmi la vita e attirarmi a lui.
Mi dimeno per liberarmi ma è un po' come al ballo, niente da fare, è troppo forte.
Ricordo a ferita che li ho fatto e mi viene un idea; tiro una pacca al fianco che li ho aperto e lui si stacca tenendosi il fianco dal dolore, mentre si vede la camicia bianca bagnarsi lentamente di quel liquido cremisi che mi piace tanto vedere sulle guardie.
-Cazzo, ma fare più piano no ha? Ci ho messo la vita per chiuderla, così muoio dissanguato-
-Non sono affari miei...gattaccio-
Dico con tono derisorio mentre mi abbasso alla sua altezza con una mano sul fianco.
-A quanto pare Gioiello proibito sta battendo Kuroneko-
-Si, ma chi se lo aspettava che si conoscessero-
-La smettete vuoi due?-
Grida improvvisamente Nade, insieme ad un ragazzo che le somiglia spaventosamente e a Temari, con un nanerottolo vicino.
-Nade/Nagi, Temari/Ritmo, chi sono loro?-
-I nostri fratelli gemelli/Le nostre sorelle gemelle!-
-Che cosa???????-
Gridiamo io e Kuroneko allo stesso tempo.
-Un secondo, quindi qui Questo cretino, Utau e il piccoletto che somiglia ad un gatto non sono gli unici imparentati????-
-Si, esatto, hehe, magari era desti....-
-Non dirlo nemmeno per scherzo Temari-
-Nagi, Ritmo, perché non mi avete detto che le vostre sorelle erano nella ciurma di questa piccoletta?-
Chiede Kuroneko con una faccia incazzata.
-Hey, non sono piccola!-
-Invece si, per una della tua età sei bassa-
-Sei tu che sei troppo altro! Conosco tuo padre, non è difficile capire che hai preso da lui l'essere un colosso-
-Scommetto che tu hai preso da tua madre, non è poi così alta-
-Basta! Ora mi hai stufato!-
Lancio uno stivale in faccia a quel tipo e lui lo prende, guardandolo attentamente.
-Con questo potevi accecarmi-
-Bene, così almeno avresti avuto una benda per qualcosa!-
Infatti è vestito in modo molto....originale.
Ha un cappello nero con bordi blu e un gatto -sempre blu- con sotto due ossa incrociate in testa, una benda sull'occhio destro, camicia bianca, guanti neri in pelle, dei pantaloni marroni scuro tenuti da una cintura, stivali neri sempre in pelle fin sopra al ginocchio, e la sua spada (molto particolare direi) dentro il fodero attaccata alla cintura.
Sulle spalle, tenuta legata da due bottoni (uffa, non riesco a dirlo bene! nda) c'è una giacca da corsaro nera, lunga fino a metà polpaccio, con il girocollo simile a quello di una camicia, bordi blu, e maniche lasciate a penzolare sulle spalle come la giacca, arrotolate alla fine, e ben dettagliate. (Seven Seas Treasure modificata, immaginatevi i pantaloni più scuri e al posto di blu nero, e al posto di nero e oro -tranne per gli stivali e i guanti- blu)
-Hahaha, hai ragione, però...ai miei occhi ci tengo, gioiellino, devo ammettere una cosa, sei vestita in modo molto particolare oggi, cioè, diversa da come ti ho vista ieri sera-
-Tu sei vestito in modo originale, io sono normale, e ieri sera era una festa per reali, ovvio che ero in quel ridicolo abito-
-Hahahaha, hai ragione-
-Fermi tutti!-
Giriamo improvvisamente la testa verso la porta e vediamo un sacco di guardie.
-Cerchiamo Ikuto Tsukiyomi e Amu Hinamori-
-Merda, ci hanno trovati-
-Kuroneko il mio tivale!-
-Non c'è tempo ora, te lo ridò dopo, ora dobbiamo pensare a non essere presi da questi idioti!-
-Va bene-
Estraggo la mia spada e così fa Kuroneko, iniziando a colpire una guardia.
La mia ciurma e quella di Ikuto prendono le loro armi, chi spade, chi Katane, chi spade normali e chi sciabole, e si lanciano contro i nuovi arrivati.
-Alla fine ci avete trovati, no? Ora toglietevi dai piedi, non vogliamo rogne!-
-I vostri genitori vi richiedono-
-Per cosa? Per usarci? No grazie, non torniamo a "casa"-
Uccidiamo guardie su guardie fino a che non siamo quasi fuori.
-Grazie di tutto Takashi!-
-Di nulla Amu-
Usciamo e spalanchiamo gli occhi.
-Qui hanno mandato tutta la flotta!-
-E oltre, non ce n'è una, ma di più-
-Dobbiamo arrivare alla nave-
-Ma sarà impossibile andarsene senza rischiare grosso, le acqua a quest'ora saranno agitate più che mai, alle sirene piace scherzare con il fuoco-
-Siamo pirati, sono rischi del mestiere, sbrighiamoci!-
-Okay-
Riusciamo a scappare e ad arrivare al molo, ma lì ci attende una brutta sorpresa.
-Ikuto/Amu!-
-Saaya/Tadase, che cazzo ci fai qui?-
-Bella risposta gioiellino/gattaccio....hahahahahaha!-
-Smettetela! Siamo qui per voi, Amu, sei la mia futura moglie, torna-
-Col cavolo! Io nemmeno ti conosco bene, e non mi innamorerei mai di un santarellino come te, sei troppo principe azzurro, vai a quel paese-
Tiro un pugnale al damerino che mi ha parlato trafiggendolo alla spalla, e mi giro verso Ikuto, che però è occupato con la rossa che è arrivata.
-Saaya, ti ho già detto, ti trovo inutile, solo una troia, ed ora vattene, non voglio avere nulla a che fare con te-
La sposta malamente facendola cadere e mi raggiunge.
-Okay, credo sia meglio continuare il viaggio insieme, non trovi?-
-Si, pace fatta fino a che non ci liberiamo di tutti loro-
Ci diamo la mano e quando mi sta per ridare lo stivale siamo costretti ad interromperci.
-Amu, Ikuto, siete davvero voi?-
-Madre, padre/ Padre, madre, che ci fate qui?-
Ora siamo di nuovo schiena contro schiena, con le spade alzate.
-Siamo qui per voi, site vivi, che sollievo, e vi conoscete, che piacevole scoperta-
-Non costringeteci ad uccidervi, non lo vogliamo nemmeno noi, andate via e non vi accadrà nulla, vogliamo solo andarcene e vivere la nostra vita-
-Kuroneko ha ragione, ci avete rovinati abbastanza, non vogliamo più aver nulla a che fare con il vostro mondo!-
Io e Kuroneko ci guardiamo e annuiamo.
-Ragazzi, tutti sulle navi, si salpa!-
-Certo capitano!-
Salgono sulle rispettive navi e Kuroneko improvvisamente mi prende stile sposa e inizia a correre.
-Non puoi correre mezza scalza, ti faresti di sicuro male, dato che viaggiamo per un po' insieme fino al prossimo porto tu stai sulla mia nave-
-E' come fare un rapimento!-
-Bhe, diciamo che tecnicamente non lo è dato che la tua nave sarà a pochi metri dalla mia-
-Va bene-
In velocità siamo sulla sua nave e Utau si affaccia alla mia.
-Utau, salpa, viaggiamo insieme, non preoccuparti!-
-Va bene capitano-
Sento che partiamo, e il vento è anche a nostro favore, do sicuro riusciamo a scappare.
-Amu, va nella mia stanza e rimettiti lo stivale, rimani lì, adesso arriva la parte difficile da attraversare, non voglio che ti accada nulla-
-No, nell'altra nave c'è la mia ciurma, e in questo momento sono su questa nave, quindi non vi lascio soli, sono i rischi del mestiere no?-
-Va bene, hai ragione, benvenuta a bordo gioiellino-
-E' un mio grande piacere, gattaccio....RAGAZZE, PREPARATEVI A LOTTARE DURO, QUESTA VOLTA VE LA CAVERETE DA SOLE-
-INTESE, STA ATTENTA CAPITANO-
-CERTO UTAU, non posso lasciarvi sole, vi voglio troppo bene-
-Si inizia-
Alziamo lo sguardo e guardiamo il mare di fronte a noi, pieno di mulinelli e in tempesta, agitato, con sopra enormi nuvoloni neri, questa si che è una sfida.
-Pronto Kuroneko?-
-Ovvio, Gioiellino mio-
 
 
Angolo autrice:
Blue: Come vi è sembrato?
Ikuto: Mmmmm, non abbiamo ancora fatto nulla io ed Amu!
Amu: A mio parere devi lavorare sulle scene di lotta, non sono così avvincenti
Blue: Ikuto, tu aspetta, praticamente a malapena vi conoscete, e Amu, lo so, ci lavorerò, è la mia prima storia di pirati, non lamentarti.
Amu: Però lo stile di scrittura credo sia migliorato.
Blue: Si, se guardo i cap precedenti e questo mi stupisco, bhe, salutiamo
Blue/Ikuto/Amu: Ciao, alla prossima.....
.....Ikuto: Uffa, ci sono stato poco in questo angolo
Blue: Nel prossimo ci sei praticamente solo tu.
Ikuto: Yeeep!
 
Bene, spero il capitolo sia stato di vostro gradimento, e si, è dall'anno scorso che non aggiorno, quindi regalo di pasqua, e di giorno prima di tornare a scuola!
Spero di riuscire a postare più capitoli in questi giorni.
 
Un bacione a tutti Blue, e grazie per chi ha una pazienza da santo con me.
 
*Punta: La punta della nave, la parte iniziale, quella dove solitamente c'è una scultura o un simbolo, nei prossimi capitoli si vedrà la scultura che c'è sulla Red Rose

P.S: Scusate eventuali errori.

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Capitolo 7
*** Canto che uccide ***


Avviso: a fine capitolo ci sarà un angolino più lungo del solito, ma vi prego di leggerlo, ci sono importanti notizie sullo sviluppo delle mie storie. Grazie_
 
 
Canto che uccide

-Kuroneko, ti conviene far tappare le orecchie a tutta la tua ciurma, o almeno rinchiuderli sotto coperta-
-Lo so…mi informo sui mari, e so perfettamente che questo mare non è affatto una passeggiata. Non si tratta solo di frequenti temporali e mari in tempesta, sbaglio? Qui parliamo di creature assassine-
-Esatto. La mia ciurma non avrà problemi, del resto sono ragazze, sai che loro non sono interessate, ma voi…è stato incosciente da parte tua approdare qui sapendo che avreste potuto incontrare la marina ad un orario scomodo, perché l’hai fatto? –
-Perché amo le sfide-
Scuoto la testa, fissando male quell’idiota.
-Ma che ti dice il cervello? Solo per una sfida metteresti davvero in pericolo la vita dei tuoi uomini?! –
-Affatto, ma se loro sono consenzienti lo farei, stanne certa-
-Ma questa non era una sfida, dannazione! –
-No, hai ragione. Ma dimmi…le tue ragazze riescono a controllare una nave con questi mari? –
-Che tu ci creda o meno siamo riuscite a superare mari molto più tempestosi di questo, e poi con la guida di Utau non avranno difficoltà. Anche se sono delle ragazzine sono tutte molto forti, supereranno senza intoppi questo tratto di mare, mentre voi…loro faranno di tutto per trascinarvi di sotto, soprattutto te, sei il capitano, dovresti coprirti le orecchie anche tu-
-Non serve, riesco a resistere, e poi ho te con me, non mi accadrà nulla-
-Soprattutto perché non ti permetterò di morire, siamo alleati ora, non lascio morire così facilmente i miei punti di forza, ed oltre a questo dobbiamo ancora sfidarci seriamente, prima vorrei prenderti a calci in culo-
-Grazie mille ragazzina. KUKAI, RAZZA DI CANE IDIOTA! AVVERTI LA CIURMA DI MOLLARE LE POSTAZIONI E VENIRE IMMEDIATAMENTE QUI-
Mi tolgo le mani dalle orecchie e faccio un sorrisetto. Wow, che grande famiglia felice.
-Desidera, capitano? –
-Quante volte ti avrò detto che basta che mi chiami Ikuto? In ogni caso, dove si è cacciato tuo cugino? –
Vedo piano tutti affollarsi intorno a Kuroneko, probabilmente a causa del tono che ha usato per chiamare Kukai, tranne il ragazzino dai capelli verde chiaro.
 -È sottocoperta, Ikuto-
-Vallo a chiamare…devo dirvi una cosa importante-
-Certo-
Vedo il ragazzo allontanarsi e sparire sottocoperta, per riemergerne poco dopo con il ragazzino dai capelli verde pallido.
-Cosa dovevi dirci, Ikuto? –
-Questa volta dovrete proteggervi il più possibile, intesi? Sotto mio esplicito ordine dovrete tapparvi le orecchie con qualsiasi cosa che non vi faccia più sentire nulla e rimanere sotto coperta, intesi?! –
-Si capitano! –
Il ragazzo dai capelli viola alza la mano, leggermente confuso.
-Ma scusi, perché dobbiamo farlo? –
-Nessuno sopravvive a questo mare se non è allenato al loro canto, o almeno nessuno che sia maschio-
-E lei? –
-Anche io vedrò di non prestare troppa attenzione alle voci, ma comunque avrò la piccoletta con me, quindi potrà risvegliarmi lei dalla trance-
-Agli ordini capitano! –
In meno di un minuto sono tutti sottocoperta, dove probabilmente si tapperanno le orecchie. Wow, il gattino sa farsi obbedire, ad un mio comando così le mie sottoposte danno di matto e fanno di tutto per proteggermi.
-Vedo che almeno hai avuto una buona idea per una volta, Kuroneko, e se te lo chiedi, tranquillo, sono dalla tua parte-
-Grazie mille tesoro-
Mi afferra per le spalle, cominciando a spingermi all’indietro e lasciandomi poi ad un certo punto con una, per allungarla dietro di me e armeggiare con qualcosa, per poi essere spinta non proprio gentilmente all’interno di una stanza.
Cado a terra, mentre fisso Kuroneko in piedi sulla soglia della cabina del capitano con occhi spalancati. Ma che gli è preso?
-Che cavolo combini?! –
Mi alzo in piedi, scattando verso di lui, solo per essere nuovamente spinta all’indietro.
-Non posso rischiare la tua vita, mi vedo costretto a rinchiuderti qui, spero mi capirai e riuscirai a perdonarmi, in futuro-
-Ma che dici…fermo! –
Mi alzo di nuovo in piedi, correndo verso la porta solo per schiantarmici contro, guardando poi dalla piccola finestrella la figura di Kuroneko che si allontana e scompare alla mia sinistra, diretto probabilmente verso il timone.
Comincio con forza a sbattere i pugni sulla porta, cercando di aprirla, chiamando il nome di quell’idiota.
-Kuroneko, Kuroneko dannazione! Ti farai uccidere! Lasciami subito uscire, non posso rimanere qui come una stupida, KURONEKO! CAZZO IKUTO LASCIAMI USCIRE! IKUTO! –
Continuo a percuotere la non più tanto innocente porta che mi separa dalla libertà fino a che non vedo del sangue, fermandomi e accasciandomi piano a terra. Si farà uccidere!
Non posso stare con le mani in mano, devo trovare una soluzione! Ma cosa?
 
 
La sento smettere di urlare e battere la porta, sospirando. Non mi sarebbe dispiaciuto il suo aiuto, ma non posso permetterle di morire, starà più al sicuro nella cabina.
Guardo dritto, fissando il mare tempestoso avvicinarsi sempre di più, mentre un minuscolo nodo alla gola mi costringe a deglutire impercettibilmente.
Bene Ikuto, hai deciso tu questo, affrontalo.
Sento il primo scossone quando un’onda troppo violenta va a scontrarsi con la fiancata della nave, costringendomi a stringere di più la presa sul timone.
Giro lo sguardo verso la nave di Amu, vedendola abbastanza lontana dalla mia e con tutte le vele spiegate.
Immagino possano sfruttare così tanto il vento perché hanno tutta la ciurma a disposizione, io essendo in uno devo evitare di spiegarle tutte, la nave potrebbe sbilanciarsi, o rischio comunque di far rompere l’albero maestro e in questa situazione non posso permettermelo.
Sento improvvisamente una melodia meravigliosa levarsi in aria, facendomi stringere gli occhi. Stringo di più il timone, chiudendo gli occhi per un secondo e concentrandomi.
Quando apro gli occhi le voci melodiche di prima si sono trasformate in orripilanti versi indistinti, sofferenti, viscidi.
Stridono e mi fanno male alle orecchie, ma devo resistere.
Sento la porta della cabina ricominciare a essere percossa, mentre la voce di Amu sovrasta per un attimo quelle delle sirene.
Probabilmente ha sentito il canto; che sia preoccupata?
Mando via quel pensiero, continuando a prestare attenzione al mare e alle onde.
Una figura salta improvvisamente fuori dall’acqua per poi rifugiarsi subito dopo al suo interno, sparendo dalla mia vista.
Ne noto un’altra, e piano inizio ad individuare le figure tutte intorno alla nave.
Sono corpi fatti d’acqua, sinuosi, femminili, con una coda e dotate di branchie. Sirene, tra le creature più infide di tutto il mare.
Dannazione, ci hanno circondati!
Giro di scatto il timone verso sinistra, facendolo girare in senso antiorario per due volte, in modo da far disperdere le creature, giusto per prendere un po’ di tempo.
Lo rigiro nello stesso modo al contrario, riprendendo la rotta, facendo una smorfia quando ancora più sirene affiancano la nave.
DANNAZIONE!
Un’onda sovrasta la nave, sommergendola per un attimo per poi risparire in mare, lasciando il ponte totalmente pieno d’acqua e una versione di me fradicia dalla testa ai piedi.
Dall’acqua sul ponte risalgono delle figure, che si agitano e starnazzano un po’, facendomi venire la voglia di tapparmi le orecchie.
Sono salite sul ponte quelle troie, usano l’acqua come portale.
Stringo il timone, prendo la scopa lasciata a terra da Kairi prima e ne spezzo un pezzo, incastrandolo nel timone.
Lo mollo, scendendo sul ponte e sfoderando la mia spada.
Le figure in poco si alzano in piedi, trasformandosi in donne fatte totalmente d’acqua, avvicinandosi piano a me.
Ne trancio una a metà, facendola urlare di dolore mentre altre cercano di toccarmi, facendo la stessa fine.
In poco sono di nuovo tutte in piedi, e non ci vuole molto che il numero di prima si duplica.
Cavolo…cinque dietro di me, quattro davanti, quattro alla mia destra e tre alla mia sinistra, per un totale di sedici in tutto.
Andate all’inferno!
Schivo un paio di attacchi provenienti da una di quelle che mi stanno davanti, prendendo poi un minimo di rincorsa e scivolando sull’acqua rimasta sul ponte, passando fra due sirene che tentano di afferrarmi.
Passo la lama della mia spada sul mio palmo sinistro, andando poi a stringere quella stessa mano sulla collana che ho al collo.
Sento subito il cambiamento, e mentre i contorni di ciò che vedono diventano ancora più definiti mi tolgo velocemente la giacca da corsaro che avevo posta sulle spalle, sento un forte mal di testa e leggermente male dove finisce la spina dorsale, per poi liberare il sigillo.
Un paio di orecchie da gatto e una coda blu tendenti al nero mi spuntano subito, facendo spalancare gli occhi alle sirene.
Conoscono il mio potere allora? Benissimo!
Continuo a schivare i loro attacchi e a non tenere conto della loro voce, colpendole occasionalmente con la coda e con ondate d’acqua scatenate da questa che colpisce il terreno.
-Credete davvero di potermi prendere? Difenderò la mia nave, la mia ciurma e il mio sogno, costi quel che costi! Quindi preparatevi, perché delle donne-pesce come voi non mi interessano per nulla-
A queste parole le sirene urlano, mentre piano iniziano a trasformarsi. L’acqua precedentemente trasparente/azzurrina si tinge di rosso, e gli occhi all’apparenza gentili diventano rosso brillante.
Sulle mani spuntano degli artigli, e dalla bocca posso perfettamente vedere i denti aguzzi far capolino.
Le ho fatte arrabbiare.
-Pirata, già una volta molti anni fa ci siamo fatte sconfiggere dal tuo potere, non riaccadrà-
La frase la dicono con una specie di voce che fa eco, una più femminile e dolce, l’altra distorta, roca e a scatti, come se disturbata.
Non solo abbiamo perso i prigionieri su quell’isola, no, adesso mi tocca anche sfidare queste squilibrate.
Si lanciano su di me, urlando, infuriando la tempesta contro la mia nave, graffiandomi con gli artigli e riuscendo un paio di volte anche a mordermi.
-Ttuu ccii aappppaarrttiieennii! –
Lo dicono ancora più forte di prima, facendo sentire perfettamente i due toni differenti.
-Non appartengo proprio a nessuno, se non a me stesso! –
Altre onde sovrastano la nave, facendo apparire più sirene mostruose.
Sfodero la seconda delle mie spade, tendendola nella mano sinistra, cominciando a farle rotare e tranciando tutte le sirene che mi si avvicinano.
So che non le ucciderò così, ma mi farà prendere del tempo.
Inutilmente cerco di sopprimerle, resistere a tutte quante, che come minimo saranno sulla trentina, imprecando.
Una mi si attacca al braccio, mordendolo così forte da rompere la pelle, la carne e raggiungere l’osso.
Altre due mi si gettano sulla schiena, arpionandomi con gli artigli e iniziando a strascinarmi sul bordo della nave.
Pianto una delle spade a terra, solo per essere deluso da una delle sirene che me la strappa di mano e la getta lontano.
Cazzo.
Impianto i piedi a terra, continuando a farmi trascinare fino a che non sono accanto al parapetto.
In un modo a me sconosciuto vengo afferrato da una specie di catena d’acqua, che avvolge parte del mio petto, le mie braccia, le mie gambe per finire col formare una grossa catena finale intorno al collo, la parte con la “serratura”.
Mi ritrovo in acqua, trascinato dalle catene e dalle sirene, mentre cerco di divincolarmi e salire di nuovo in superficie, rendendomi conto che tutti i miei tentativi sono inutili.
Sono stato un vero idiota…ed io che volevo vedere almeno una volta Gioiellino nuda…vedete di non uccidervi lì sopra.
Allungo un’ultima volta il braccio verso l’alto, mentre mi sento ancorato a qualcosa e spostando un poco lo sguardo vedo sfocatamente degli scheletri.
Il cimitero dei marinari. Sarà qui che morirò? Che tristezza.
Lascio cadere il braccio, abbandonandomi al buio più totale mentre sento la risata delle sirene riecheggiare sul fondo marino, vittoriose. Merda…mi sono fatto sconfiggere così facilmente.
 
 
Osservo tutta la scena impotente, la porta non si apre nemmeno con la spada, ci ho provato già dieci volte.
Mi accascio, andando a toccarmi il collo.
IL COLLO! La collana!
Prendo un pugnale, tagliandomi il palmo destro e poggiandolo sulla collana a forma di lucchetto che ho al collo, sentendo subito la trasformazione avvenire.
Ikuto ha il mio stesso potere, solo…lui è un gatto, a quanto pare. I gatti non vanno d’accordo con l’acqua, stupido.
Delle orecchie mediamente grandi e pelose mi spuntano in testa, rosa con la punta fucsia, e nove code fanno capolino da sotto la camicia, sbucando dai pantaloni e costringendomi ad abbassarli leggermente.
Sono folte, paffute e con una punta sottile e sinuosa, tinta del colore della punta delle orecchie, mentre il resto è rosa come i miei capelli, tranne per l’attaccatura alla schiena: bianca.
I miei capelli si allungano ancora di più, tingendosi di bianco sulla parte finale.
I miei vestiti vengono presto sostituiti da un cortissimo kimono bianco e rosa, con una fascia fucsia stretta in vita che forma un fiocco dietro.
Ora si che posso considerarmi una Kitsune.
Sfondo la porta con una coda, uscendo e guardandomi attorno. Quell’idiota starà morendo annegato.
Mi avvicino al parapetto, prendendo un bel respiro e tuffandomi in acqua. Bene caro, mi devi un favore.
Entrata in acqua, non vedo inizialmente niente a causa delle bollicine d’aria e per colpa del sodio. Cazzo Ikuto la prossima volta che mi chiudi nella tua fottuta cabina ti lascio annegare!
Assottiglio lo sguardo, notando quello scemo incatenato al fondale marino da quelle strane catene sireniche, sorvegliato da almeno dieci di quelle creature maligne.
Lo ammazzo! Giuro che se muore lo strozzo, e se riesco a salvarlo lo uccido comunque!
Creo una bolla d’aria intorno alla mia bocca, che mi permette di respirare. Ho bisogno di tempo se voglio salvarlo.
Senza farmi vedere mi avvicino, degnandomi finalmente di dare anche ad Ikuto una delle mie magiche bolle d’aria, giusto perché non muoia.
Quell’idiota!
Adocchio una fiancata di una nave, probabilmente affondata parecchi anni orsono, e muovendo contemporaneamente gambe e code mi ci nascondo dietro.
Quanto odio queste situazioni, sono anche tutta bagnata…odio l’acqua quando si tratta di queste cose!
Mi sporgo per vedere che succede, e noto che piano le catene intorno al corpo di Ikuto si stringono sempre di più; ha il volto praticamente viola.
Sento uno scricchiolio, per quello che si può sentire in acqua, e cado in avanti con il pezzo di legno in mano, staccatosi a quanto pare da quella vecchia reliquia. Fan culo, legno marcio del cazzo!
Le sirene si girano verso di me, ed appena mi adocchiano diventano rosse, iniziando a soffiare, un po' come i gatti, ma sembrano più urli strozzati che altro.
Mi sposto a sinistra, giusto in tempo per evitare un siluro d’acqua formato da una di quelle stronzette.
Si stringono intorno ad Ikuto, guardandomi minacciosamente ed avvinghiandosi addosso a lui.
Eh no! Tutto ma non questo! Nessuno tocca il mio migliore alleato!
Intorno a me si forma un’aura fucsia, quasi rosso, molto simile a fiamme incandescenti pronte a incenerire tutto quello che trovano.
Le sirene mi guardano più spaventate, e si allontanano leggermente da Ikuto, ma non abbastanza per permettermi di prenderlo.
-Lui è mio! Lasciatemelo immediatamente! –
Le sirene prima negano, e ad un mio nuovo urlo si spostano e mi lasciano via libera.
Mi precipito da Ikuto, tirando, cercando di staccarlo da quelle catene, salvarlo da morte certa, ma inutilmente.
A quanto pare mi hanno dato il via libero, ma non vogliono lasciarlo.
Mi sento afferrare la caviglia, e loro sono lì, che mi tengono e si aggrappano a me, iniziando piano ad avvolgermi con quegli strane vincoli che mi impediscono di muovermi.
Cazzo, cazzo, cazzo! MERDA!
-Lasciatemi subito! –
Loro scuotono la testa, visibilmente agitate ma senza paura.
Mi agito sempre di più, in particolare quando una si avvicina ad Ikuto e rompe la bolla d’aria che ho creato per lui, baciandolo successivamente.
Divento rossa di rabbia, sentendo la mia bolla esplodere a causa di altre puttanelle lì presenti, ma non mi interessa niente. Inizio ad urlare, scalciare, agitare le braccia e dimenarmi, osservando quella lurida baciare Ikuto.
È svenuto per l’amor del cielo!
Con un ultimo urlo leggermente strozzato mi libero, bevendo un sacco di acqua e sentendo l’aria abbandonarmi, ma tengo duro e raggiungo Ikuto, tirando una codata terribilmente forte a quella lì, che viene catapultata a metri e metri di distanza, formando un bel buco e un’onda d’urto che fa agitare tutto il fondale marino e la superficie dell’acqua.
Migliaia di bollicine ci avvolgono, permettendomi di agire con più calma e avvolgere le catene con le mie code. Le riscaldo, stringendo successivamente e spezzandole, afferrando poi Ikuto da sotto le braccia e trascinandolo in superficie, dove finalmente posso concedermi una profonda boccata d’aria.
Sputo fuori acqua su acqua, continuando a tossire fino a che non riesco a creare una catena rossa grazie al mio potere, legandola successivamente all’albero maestro e tirandoci su entrambi.
Scaravento Ikuto a terra, facendolo atterrare di schiena causandogli probabilmente una contusione ai polmoni. Inizia a tossire, e a quel punto sputa un po’ d’acqua.
Coglione.
Corro verso di lui, scivolando un paio di volte e osservando quelle sgualdrine fare capolino dal parapetto, guardandoci attente. Hanno paura, no?
Corro più veloce, buttandomi poi al fianco di Ikuto e sbattendo un pugno sul suo petto, facendogli fare un violento spasmo e piegare leggermente in due, mentre inizia ad espellere l’acqua presente nei suoi polmoni. Non la eliminerà mai tutta così!
Mi avvicino a lui, prendendo il suo viso tra le mani e facendo una smorfia. Merda.
A capofitto poggio violentemente le mie labbra sulle sue, iniziando la respirazione bocca a bocca. Mi stacco appena tossisce ancora, riuscendo questa volta a fagli aprire gli occhi. Mi guarda incantato, come se fossi la cosa più bella a questo mondo e tutto intorno a noi si fa più lento, l’acqua che prima infuriava sulla nave diventa meno potente, le miriadi di goccioline che saltano di qua e di là rallentano, le nuvole vorticano più lentamente e gli scossoni alla nave sono più tenui.
Continua a fissarmi, alzandosi piano sui gomiti e avvicinandosi al mio volto. Mi avvicino a lui con il suo stesso carisma, protendo leggermente le spalle in avanti e schiudo le labbra, lasciando un sono sospiro uscire da esse; ci avviciniamo, e ancora, e ancora. Gli tiro un manrovescio che lo fa cadere a terra, ringhiando leggermente.
-Cretino! Potevi morire! E cos’era quella merda di espressione? Ti pare il momento di sognare, ragazzino?! In piedi, gattaccio! –
Mi giro, scattando in piedi e tirando un violento fendente permessomi dalla mia coda ad una figura acquatica che si disintegra, riformandosi dopo poco.
Kuroneko si riprende e poggiando le mani dietro di lui alza la schiena, dandosi più slancio e tirandosi in piedi.
Corre verso il lato est della nave, il lato opposto a quello dove mi trovo io, e con la coda e la mano afferra due spade che precedentemente erano dentro un barile.
Si avventa sulle creature che ci circondano, scatenando poi con i suoi poteri un’infinità di fulmini, facendo evaporare quelle cose.
Quindi possono evaporare? Calore…ci vuole calore. Ovvio, l’acqua evapora a contatto con il calore, e se è superiore al normale calore umano quelle puttanelle evaporano in un secondo. È per questo che trascinano le persone in fondo al mare e non le toccano se non sott’acqua! Solo a contatto con la pelle umana calda si feriscono.
Beccate, puttanelle!
-Ikuto! Ho bisogno dei tuoi fulmini, però prima dobbiamo radunarle tutte al centro! –
-Ricevuto! –
Si spinge verso le sirene, correndo da una parte all’altra, in cerchio, venendo poi raggiunto subito da me. Usando le mie catene ne scaglio parecchie al centro, mentre Kuroneko usa delle code d’ombra per bloccarle.
Rimaniamo uno davanti all’altra, con in mezzo a noi le sirene, bloccate e tremanti, rosse di rabbia e viola dalla paura.
-Al mio segnale! –
-Amu, quale segna…?! –
Alzo le braccia e le code, creando un’enorme palla di fuoco e allungandola sulle catene, che iniziano velocemente a vorticare intorno alle sirene.
Ikuto si riprende dal leggero shock di prima, spalancando gli occhi e la bocca, alzando le mani e spingendole successivamente verso il basso, scatenando una pioggia di fulmini, molto simile a quella di prima, solo che concentrata in un solo punto.
Davanti a noi si forma un tornado fatto di fiamme e fulmini, che si scontrano e sopprimono le urla delle sirene.
Annulliamo lentamente la forza devastante dei nostri poteri, osservando l’enorme bruciatura che è rimasta sul legno del ponte.
Siamo al centro dei mulinelli, se non facciamo qualcosa ci ribalteremo.
Cazzo!
Assottiglio lo sguardo e lo punto davanti a noi, dove vedo con piacere la mia nave e la mia ciurma uscire proprio in questo momento dalla parte critica del mare in tempesta. Bene, considerando un raggio medio di lunghezza dovremmo ricoprire una vasta zona, abbastanza da scacciarle senza ferire nessuno delle nostre ciurme.
-Ikuto! Ricopri quell’area di mare con i tuoi fulmini, devi elettrizzare l’acqua! –
-Tu cosa farai? –
-Penserò a far evaporare la più profonda superficie; Ikuto, raggio medio! –
-Sicuro! –
Prende una corda, legandola all’albero maestro e tenendola con la mano sinistra, correndo poi verso il parapetto della nave, buttandosi.
Si tiene alla fiancata della nave, tirando un pugno con il destro alla superfice dell’acqua, aprendo poi la mano.
Sul mare si riversano miriadi di fulmini, e da sotto i fondali si sprigiona elettricità.
Riesco a vedere da qui le figure delle sirene bruciarsi!
Bene, ora è il mio turno.
Mi sporgo anche io dal parapetto del lato sinistro, il mio, e prendendo un profondo respiro urlo, scatenando un’onda d’urto così potente da fendere buona parte dell’acqua. Tocco uno spruzzo d’acqua che mi è arrivato vicino, osservandolo riversarsi in mare. Appena tocca la superficie, sembra come se tutto intorno a noi si sia ricoperto di ghiaccio, pur continuando a muoversi, e ad un mio sospiro, faccio uscire dal dito indice della mano sinistra una scintilla, dando così fuoco all’intera superficie ricoperta da quella strana sostanza.
L’acqua incendia, vaporizzandosi e facendo sparire anche quelle poche sirene che si erano salvate dall’attacco di Ikuto.
-Hey, gattaccio, al timone! Tiraci fuori di qui! –
-Ricordati, dopo questo non prendo più ordini da te! –
-Muoviti, deficiente! –
 -Si, si! –
Si slancia con un’ombra verso il timone, togliendo quell’insulso pezzo di legno con cui l’aveva bloccato prima e afferrandolo saldamente, girandolo leggermente verso destra.
Vuole seguire la corrente, logico!
Mi guardo intorno, cercando di individuare altre sirene, sospirando quando non ne vedo, dirigendomi poi lentamente verso Kuroneko.
Cado a terra quando da dietro mi arriva uno spruzzo d’acqua, rialzandomi velocemente e girandomi, vedendo tre sirene…nere?! Oh, cazzo, cazzo, cazzo!
Ad una manca un braccio, mentre un’altra credo non possa usare i suoi cari poteri, e all’ultima manca metà corpo, ma comunque: lo stadio nero non porta nulla di buono-
-Hai ucciso le nostre sorelle, pagherai! –
-Ah sì? Prendetemi, troie! –
Mi dò lo slancio con le gambe verso di loro, toccando poi le spalle di quella a metà e quella senza poteri, che si inceneriscono subito. Appena assumono la forma nera perdono la loro liquidità totale.
Faccio una capriola a mezz’aria e atterro, girandomi poi verso l’ultima.
Se ne sta ferma immobile come se nulla fosse…non sarà mica che…?!
Improvvisamente dei muri d’acqua mi avvolgono, e mentre si stringono piano intorno a me guardo il cielo. Sarebbe l’unica via di fuga, ma è troppo…altro.
Cosa fare, cosa fare?
Se usassi il fuoco brucerei la nave, e le catene non arrivano così in alto.
Le pareti iniziano a raggiungermi sempre di più e a solidificarsi, creando spuntoni che piano e lentamente mi trafiggono, bucandomi il braccio sinistro, ferendomi lo stomaco e aprendomi la gamba destra e lo stesso lato del viso. Chiudo gli occhi, conscia che se non faccio nulla morirò…merda! MERDA!
-AMU! –
Guardo in alto, vedendo un’ombra sbucare sull’unica uscita a mia disposizione.
Sprigiono una barriera di fuoco attorno a me, scongelando il ghiaccio che mi aveva trafitta e salto, afferrando quell’ombra e lasciandomi trascinare via.
Per un pelo!
L’ombra mi abbandona a terra, giusto dietro alla sirena; è la mia occasione.
Appuntisco le code, spargendole poi attorno a me come una corona appuntita che punta verso l’esterno, dirigendole poi verso la sirena.
Quella viene infilzata da tutte le code, e mentre si gira sconvolta verso di me rilascio una scarica di fuoco che la fa urlare nel dolore. Ne rilascio ancora, e ancora, e ancora, fino a che quella non mi afferra una coda. La stringe, bagnandola e congelandola successivamente, mentre il ghiaccio si estende via via su tutte le mie code, congelandomi anche la parte inferiore del corpo e metà busto.
Fa freddo, freddo. Cosa posso fare? Adesso? Ikuto deve restare al timone, e se anche cercasse di attaccarla finirebbe per danneggiare anche me.
Stringo gli occhi, mentre la puttanella davanti a me ghigna, aprendo la bocca e facendone uscire una catena che mi si stringe intorno al collo, soffocandomi.
No, no…non posso morire ora.
Apro la bocca, sputando sangue e saliva, mentre la sirena davanti a me comincia a ridere.
-BBeennee…aaddeessssoo cchhee ttuu mmoorriirraaii, ppoottrròò pprreennddeerree qquueell bbeell ppiirraattaa llaaggggiiùù…ee ffaarrlloo mmiioo!!
Stringo i pugni, sentendo il fuoco avvolgermi e vedo la sirena spalancare gli occhi.
-Tu…mi fai davvero…SCHIFO! PUTTANA CHE NON SEI ALTRO! –
Il fuoco mi avvolge, e più di venti catene escono dalla mia schiena, avvolgendo la sirena e scaricando su di lei tutte le mie fiamme, disintegrandola.
Cado a terra, tossendo sangue e osservando le ceneri di quella lì venire spazzate via dall’acqua, mentre mi ripulisco il lato della bocca.
Senso uno scossone enorme alla nave, che viene inclinata di molto verso destra, guardando poi Ikuto. Ha uno sguardo serio sul volto, bagnato fradicio, in mezzo alla tempesta, malconcio, e gira a scatti il timone. Io…mi fido di lui, mi fido!
Facciamo una specie di salto quando prendiamo in pieno un’onda più alta della altre, e ci immergiamo in acqua con tutta la nave come se niente fosse…appena riemergiamo sento un’improvvisa calma accanto le mie orecchie, e un rumore assordante dietro di me; il cielo splende, e le acqua si sono parecchio calmate. Siamo…usciti!
Guardo di nuovo Ikuto, che ha un piccolo sorriso sul volto e chiudo gli occhi, sorridendo.
-Ikuto! –
-Hn? –
-Ci siamo riusciti! Ci siamo riusciti! –
-Si…Amu-
Si, ce l’abbiamo fatta…
 
 
 
 
Angolino autrice (che chiede umilmente perdono):
E si conclude qui lo scontro tra le sirene e i nostri due protagonisti!
Deludente? Forse…ma come primo scontro serio non posso farci nulla…eheh.
Ma passiamo ad altro…scusatemi! Chiedo perdono in ginocchio, non so come potrò mai farmi perdonare! Ho avuto gli esami, e ho dovuto studiare, e dopo quello…sono entrata in modalità “nullafacente”, e così ho sviluppato una specie di blocco dello scrittore. Ho un sacco di cose in mente, riesco a scrivere, ma…sono stanca. Appena poggio le dita sula tastiera mi stanco, mi vanno via le forze e lascio tutto incompleto. Mi ci sono voluti mesi per finire questo capitolo, pur avendo abbastanza chiaro tutto.
 
Ma chi voglio prendere in giro?! È il primo combattimento decente che faccio, e ho dovuto riempirmi di shonen e storie piene di lotte per farne una decente…non si finisce mai di imparare, nhe?
 
Non posso mettervi alcun dialogo a fine angolino perché sinceramente non ho voglia, e…bho, non mi viene in mente nulla.
 
Ikuto: Ma come…e il mio momento?
Io: Taci, gatto! Non voglio parlarne, piuttosto va a crepare! Ho avuto un periodo del cazzo!
 
Non per scherzare, ma ho avuto un periodo di profonda depressione quest’anno…per fortuna che ho sempre i miei amici vicino! Senza di voi come farei, eh? E voi sapete che mi riferisco a voi, sciocchini! Grazie mille per non avermi lasciata!
 
Per chi mi segue dai due anni che ho postato questa storia voglio dire “grazie”, e avverto che dopo questo capitolo non so quando aggiornerò, ma proverò il prima possibile, anche se prima voglio aggiornare un’ultima volta tutte le mie storie…e no, non perché vado in pausa o cosa, solo che mi concentrerò su tre storie alla volta, così a poterle finire velocemente e decentemente, avanzando con calma, e appena avrò finito TUTTE le storie (consapevole che sono una marea) potrò finalmente proporre i miei nuovi progetti, con calma! Magari uno o due alla volta…che ne dite?
Voglio avvertire subito che le tre storie saranno:
Crazy in love.
Red Rose and Death Rebel
Girls and Vampires.
Spero non mi odierete per le scelte, ma la prima e l’ultima sono le più vicine alla metà…lasciamo a parte questa che è solo all’inizio, e per di più non sono nemmeno sicura quale sia il loro scopo…voi preferite che abbiamo un obbiettivo del tipo “troveremo il leggendario tesoro” o “diventeremo -questo-“?
Ditemelo, per favore.
 
 
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che possiate perdonarmi, per tutto.
Come al solito scusate eventuali errori, e grazie di tutto! (sono ripetitiva)
 
Alla prossima.
Baci Blue!
 
 
P.S: grazie se siete arrivati fino alla fine dell’angolino, grazie mille!

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