Everything is possible if you believe

di MartaFambra
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Keyra ***
Capitolo 2: *** Capitolo2 ***



Capitolo 1
*** Keyra ***


Era notte fonda. La pioggia batteva sulle fredde strade della periferia di New York e io non riuscivo a chiudere occhio. L'indomani sarei dovuto
andare in orfanotrofio per completare gli ultimi fogli dell'adozione e diventare tutore di quella splendida ragazza.
Avevo tanto bisogno di questa svolta nella mia monotona vita,per fortuna avevo tutte le carte in regola per adottarla,anche se inizialmente la Green era titubante poiché quella della ragazza era una situazione assai complicata,ma fortunatamente ero messo bene economicamente grazie all'azienda di mio padre ereditata ultimamente e altri requisiti fondamentali.


Due mesi prima

Mi recai in orfanotrofio,chiamato precedentemente,avevo tanto bisogno di dare felicità a un bambino che magari di felicità ne aveva conosciuta ben poca. Avevo bisogno di dare affetto a qualcuno che lo meritasse davvero e magari anche riceverne.

Scesi dalla mia Quasquai e mi recai davanti al portone di quell'infrastruttura più simile ad una prigione che a un orfanotrofio e suonai il campanello

“Salve,lei deve essere il Signor Louis Tomlinson,giusto?” mi chiese una donna,sulla cinquantina,appena aprì la porta

“Si sono io,ho chiamato circa 1 settimana fa e mi hanno detto di venire oggi”

“Certo,mi avevano avvisato,piacere io sono Musa,venga la faccio entrare e la porto dalla Signora Green,colei con cui ha parlato,nonchè capo dell'orfanotrofio” io annuiì e la seguiì

Mentre mi portava all'ufficio della donna mi guardano intorno,vedendo bambini piccoli e grandi giocare sia dentro le sale della struttura sia in giardino essendo una bellissima giornata di sole. Sorrisi a quella scena,erano così dolci e innocenti,tanto che pensai come fosse possibile abbandonare delle creature così belle.

Arrivammo davanti ad una porta con su la scritta “Alexandra Green” e la donna bussò ricevendo come risposta un “Avanti” dall'altro capo della stanza

“Signora,c'è qui il Signor Louis Tomlinson” disse

“Certo,lo faccia entrare,lo stavo aspettando” così entrai.

“Salve” dissi io tendendo la mano verso la donna che si alzò e ricambio la stretta

“Bene” disse “Mi dica il motivo per cui è qui e tutto quello che vuole,io la ascolto”

“Beh il motivo per cui sono qui è molto semplice,ho tanto bisogno di dare affetto a una creatura che ne ha bisogno e che non ne ha mai avuto in tutta la sua vita,voglio rendere felice qualcuno che di felicità non ne ha mai sentito parlare,voglio amarlo nel vero senso della parola,voglio farlo sentire protetto,e soprattutto voglio farlo sentire giusto e fargli capire che non è stato abbandonato perché è sbagliato ma perché forse era troppo per la persona che lo aveva creato”

A quelle parole la donna davanti a me sorrise

“Forse ho la ragazza che fa al caso suo,venga con me” si alzò dalla sedia e io la seguii.

Ci recammo davanti ad una stanza,che però era vuota,così la Green si girò verso la “guardiana” di quel piano dell'orfanotrofio

“Teresa,dov'è Keyra?” A quel nome spalancai gli occhi,Keyra era il nome che avrei voluto dare alla mia prima figlia,così sorrisi.

“Dov'è sempre” entrambe si guardarono e sorrisero

Così la Green si girò e con un gesto della mano mi incitò a seguirla

“Dovremmo andare all'interno del boschetto la in fondo quindi nel mentre ti spiego un po la situazione di Keyra,ok?” io annuii molto incuriosito da quello che avrei sentito

“Da quello che mi hai detto prima in ufficio,mi è parso di capire che tu vuoi aiutare qualcuno a essere felice e ricevere nel contempo affetto,in poche parole,giusto?” io annuii e lei prosegui “Beh Keyra è una ragazza di circa 17 anni,ha sofferto molto nella sua vita,suo padre picchiava sia lei che la mamma,tutte le sere. Era un alcolizzato e un drogato e ogni sera si sfogava sulle due donne,soprattutto sulla mamma della ragazza poiché la bimba la maggior parte delle volte si recava dalla vicina,beata quella donna” fece un minuto di pausa e io ero stupito da quello che mi stava dicendo,poi continuò “La vicina però riceveva sempre minacce da quest'uomo quindi non riusciva mai a prendere coraggio per chiamare la polizia. Una sera però sentì un urlo assordante provenire dalla casa affianco,la casa di Keyra. Uscì di casa e andò a bussare alla porta,che però era socchiusa quindì la spinse ed entrò. La scena che li si pose davanti,disse,era raccapricciante,vide la mamma della bambina a terra in una pozza di sangue.si avvicinò subito al corpo per sentire se fosse viva ma non c'era battito,si recò in cucina,conosceva a memoria quella casa,c'era stata tantissime volte per andare a trovare le due,prese un coltello e salì le scale,non c'era traccia dell'uomo quindi si mise a cercare la bambina,era disperata,pregava di trovarla viva e così fu,era rannicchiata nella vasca del bagno,la porta era chiusa a chiave ma la donna la vide poiché vi era un buco e vari graffi al suo esterno,segni di sangue,probabilmente i pugni dell'uomo,la bimba la guardò,aveva le lacrime agli occhi e tremava,a quel tempo aveva solo 8 anni,apri la porta passando dal buco fatto dal padre precedentemente e andò subito dalla bambina,la prese in braccio,era piena di sangue,ovunque,non le disse niente,la prese in braccio e la portò fuori da quella casa,tappandogli gli occhi quando arrivò in fondo alle scale,entrambe piangevano,sia lei che la bimba,si malediceva,dicendo che era colpa sua,se solo fosse andata prima dalla polizia tutto questo non sarebbe successo,ma in realtà non sapeva che aveva appena salvato la bambina poichè poco dopo il padre tornò con una pistola in mano e urlò quel nome,il suo,quello di Keyra,che fortunatamente era nella casa della vicina,blindata,chiusa a chiave,quello che successe dopo non si sa,sappiamo solo che arrivò la polizia chiamata precedentemente dalla vicina,la ragazza da quel giorno non parlò più,la abbiamo portata varie volte dal dottore e ci ha detto che ha ricevuto un trauma talmente forte da fargli perdere la voce,o forse è lei che non vuole parlare,non si sa bene. Comunica con l'alfabeto muto e a volte scrive su dei fogli,ma raramente,poichè non ha molta voglia di stare in compagnia e infatti molte volte si reca spesso in questo boschetto” Rimasi così,di sasso,non potevo minimamente pensare che qualcuno potesse fare una cosa del genere,non riuscivo proprio a concepirla,ero arrabbiato,furioso e triste allo stesso tempo,volevo piangere ma dovevo mostrarmi forte,così guardai la donna che mi indicò un punto davanti a noi

“Adesso non accennare niente a quello che ti ho appena detto,non alzare le mani,nel senso,non accarezzarla,cammina con cautela e non fare movimenti bruschi,ok?” A quelle parole capì quanto fosse terrorizzata dal mondo quella ragazza e annuii. Guardai avanti a me e vidi una ragazza dai capelli lunghissimi e leggermente ondulati,castano scuro che andavano a schiarirsi fino ad arrivare al biondo sulle punte. Aveva una salopette di jeans a pantaloni corti una maglietta grigia sotto ad essa e un paio di air force e stava rigirando un fiore tra le sue mani,era così,così innocente e dolce. “Keyra” disse la Green “Sono Alexandra,ti ho portato un ragazzo,ti va di conoscerlo?”

SPAZIO AUTRICE
Ciao a tutte,questa è la mia nuova FF,spero vi piaccia,nei prossimi 3 capitoli mi incentrerò molto sul passato di Keyra,poi la storia prenderà una svolta e accadranno molte cose,mi farebbe piacere avere qualche recensione per sapere cosa ne pensate,se vi piace,o se magari ci sono errori anche per quanto riguarda lo "scrivere"
Buona serata a tutte,vi lascio duetre foto dei primi personaggi comparsi
  Alexandra Green (Maryl Streep)

Louis Tomlinson

Keyra (Vanessa Hudgens)
 

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Capitolo 2
*** Capitolo2 ***


“Keyra” disse la Green “Sono Alexandra,ti ho portato un ragazzo,ti va di conoscerlo?”

La ragazza alzò lo sguardo prima sulla donna poi su di me e sorrise alzandosi dal tronco e avvicinandosi a noi,mi tese la mano per presentarsi e io la strinsi leggermente ricambiando il sorriso poi fece dei gesti con la mano e mi girai verso la donna in aiuto,lei sorrise

“Si è presentata,ti ha appena detto che si chiama Keyra e che è felice di conoscerti” sorrisi

“Beh” mi inginocchiai per arrivare circa alla sua altezza,anche se così le arrivavo poco sotto il mento “Piacere,io invece sono Louis” lei sorrise e mi porse il fiore che aveva raccolto poco prima mettendomelo nei capelli,solo allora mi accorsi di quanto fossero belli quegli occhi color cioccolato con qualche sfumatura verde e azzurra,erano davvero strani,ma bellissimi.

“Beh ragazzi,io vi lascio un po da soli,Louis se c'è qualcosa chiama e tu Keyra fai la brava mi raccomando” detto questo scompigliò i capelli alla ragazza accanto a me e se ne andò.

Keyra si girò e andò verso il tronco picchiettando accanto a lei come per dire “siediti accanto a me” e io così feci.

Avrei voluto tanto abbracciarla poi però mi ricordai quello che mi disse poco fa la Green,non dovevo fare movimenti troppo bruschi o improvvisi e avvicinarmi troppo,quindi decisi una cosa

“Facciamo un gioco?” Sembrava che avessi detto chissa che cosa,sul suo viso spuntò un sorriso enorme e annuii con forza con la testa.

Misi la mano con il palmo rivolto in su davanti a lei

“Poggia il dorso della tua mano sul mio palmo” lei si fermo un attimo poi sorrise e fece come le avevo detto. Alzai lentamente l'altra mano e vedevo i suoi occhi puntati su di essa,era titubante

“Tranquilla non voglio farti nulla” dissi dolcemente “Fidati di me” a quelle parole tolse lo sguardo dalla mia mano per posarlo davanti a se,incontrando i miei occhi e affogandoci dentro poi sorrise. Quanto era bella quando sorrideva solo Dio lo sa. Iniziai a fare dei leggeri cerchi sulla mano,provocandole un po di solletico che la fece ridere,una risata muta,senza suoni e ciò mi rese molto triste. Iniziai a cantarle una canzoncina e lei mi ascoltò per tutto il tempo sorridendo. Nonostante avesse passato tutto quello che aveva passato aveva sempre il sorriso sul volto ma dagli occhi si percepiva tutto il terrore che aveva passato. Si fece sera e sentimmo la campana dell'orfanotrofio suonare

“Keyra sta suonando la campana dobbiamo rientrare” lei annui e si avviò nel boschetto facendomi cenno di seguirla.

Arrivammo davanti al giardinetto ed entrammo dalla porta sul retro,c'erano una miriade di bambini,Keyra mi accompagnò stranamente all'ufficio della Green e bussò

“Avanti”

La ragazza aprì la porta ed entrò,io dietro di lei,fece dei gesti alla donna e lei in tutta risposta disse

“Buonanotte e sogni d'oro anche a te Keyra” poi si rivolse a me

“Buonanotte Keyra” dissi dolcemente,lei si avvicinò,mi prese il polso e mi tirò giu,era il suo modo per dire di abbassarsi,così feci e quando fui ad altezza del suo viso mi schioccò un bacio sonoro sulla guancia,poi salutò entrambi scuotendo la mano in aria e uscì dalla porta.

Mi girai verso la Green e mi sedetti sula sedia,ci guardammo per un po negli occhi

“Allora,cosa ne pensa di Keyra?” disse sorridendo,mentre metteva apposto la sua scrivania

“E' bellissima,dolcissima e così innocente,mi piacerebbe tantissimo diventare suo tutore e prenderla con me per darle tutto l'amore che non ha ricevuto da piccola” dissi,sperando che la Green me la affidasse,perchè purtroppo quando si trattava di bambini era così,non potevi “scegliere” chi prendere,non erano cani,erano esseri umani e la scelta spettava alla tutrice,nonchè la signora davanti a me,in base a quello che facevi,dicevi e come ti comportavi decideva se affidarti o no un bambino e nel caso fossi idoneo avrebbe scelto anche chi dovevi adottare.

“Ci penserò su Louis,parlerò anche con Keyra e ti chiamerò a tempo debito,ok?”
“Certamente,aspetterò con ansia la sua chiamata,grazie mille per questa opportunità,arrivederci” sorrisi e me ne andai salutando la donna che mi aprì la mattina stessa.

 

Dopo una settimana la chiamata arrivò,la Green mi disse che ero idoneo e decise che voleva affidarmi Keyra e che quest'ultima era fortunatamente d'accordo e stranamente felicissima. Sorrisi a quelle parole e il giorno dopo mi recai nel suo studio per firmare alcuni fogli.

 

Passati questi due mesi era arrivato il gran giorno,ma io non riuscivo proprio a prendere sonno,ero troppo felice ed euforico. Fortunatamente le 8 arrivarono presto,mi feci una doccia calda,mi vestii mi lavai i denti e misi apposto la cameretta di Keyra. Misi le scarpe ed uscii,entrando in macchina,verso l'orfanotrofio. C'ero andato talmente tante volte per passare delle giornate con Keyra,come richiedeva il regolamento,che la macchina ormai conosceva a memoria la strada.

Arrivai e Musa aprì il portone e mi sorrise

“Ciao Louis,Keyra è nella sua cameretta che ti aspetta” Oramai c'era confidenza,non ci davamo più del lei ma del tu. Io gli sorrisi,un sorriso che valse più di 1000 parole e la donna capì sorridendomi in risposta. Mi scortò verso la camera che oramai conoscevo a memoria,la porta era aperta e vidi la ragazza seduta davanti alla finestra con una sola e piccola valigetta poggiata sul letto.

“Keyra” disse Musa sorridendo. Lei si girò e spalancò gli occhi corse da me e mi saltò in braccio. Ero così felice,la accolsi tra le mie braccia e la feci girare poi ridemmo insieme,peccato che si sentisse solo il suono della mia risata.

Montammo in macchina,il viaggio fu abbastanza silenzioso,arrivammo davanti casa mia e mi fermai,aprii il cancello e parcheggiai il veicolo all'interno. Keyra si girò verso di me e spalancò occhi e bocca indicando la casa come per dire “Questa è casa tua?” andava interpretata e piano piano ci stavo riuscendo

“Si tesoro,questa è casa mia,e da oggi,è casa nostra” lei sorrise e aprì subito lo sportello scendendo di macchina,io ridevo a quella scena,sembrava una bambina di 8 anni alle giostre,l'euforia era la stessa,mi avviai alla porta e la aprii,entrai dentro e chiamai la ragazza

“Keyra vieni,ti mostro la casa e camera tua” lei annui e venne dentro. Si vedeva che le piaceva tanto la casa,quando la accompagnai in camera sua,posai la sua valigia e lei si buttò sul letto,avevo delle ultime cose da sbrigare per lavoro,dopodiche avevo preso circa 5 giorni di “vacanza” per stare un po con lei.

“Keyra io devo finire due cosette per il lavoro,aspettami qui in camera o se vuoi gira per la stanza e se c'è qualcosa bussa al mio studio,te l'ho mostrato prima,ok?” lei sorrise e annui.

Scesi le scale e mi diressi nello studio.

 

POV KEYRA

Quella casa era enorme e lui era gentilissimo con me,non sapevo come farglielo capire,non riuscivo a parlare e non capivo perché,avevo tanta paura ma non volevo darglielo a vedere,avrei voluto urlare dalla gioia,ma anche un po dal dolore ma non potevo. Aprii la bocca e cercai di dire qualcosa ma niente,non usciva nulla,e non riuscivo a dire nulla,ad esprimere alcun suono,nulla di nulla. Decisi di scendere per prendere qualcosa da bere. Apri il frigo e presi un succo alla pesca,il mio preferito,e lo versai nel bicchiere,bevvi uno,due,tre sorsi e poi lo posai nel lavandino a un certo punto sentii una voce

“Tu sei Keyra giusto?” non era Louis,avevo paura a girarmi ma mi feci coraggio e quello che vidi davanti a me era un ragazzo,alto,biondo,occhi color oceano,più scuri di quelli di Louis,e un sorriso enorme

Note
Buona giornata a tutte,scusate il terribile ritardo,speravo in qualche recensione nel capitolo precedente ma non ne ho ricevute nessuna,e questa cosa mi spiace molto,scrivo questa storia per me,perchè mi piace tanto e mi emoziona tantissimo,però con le vostre recensioni posso capire se piace o no,se ci sono errori etc,quindi se volete recensire,positivamente o negativamente che sia,vi prego fatelo mi farebbe molto piacere :)

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