Coming Home

di Theresa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Coming Home ***
Capitolo 2: *** Hit the floor ***
Capitolo 3: *** A monster I have become ***



Capitolo 1
*** Coming Home ***


"My heart is beating from me,
I am standing all alone
Please call me only if you are coming home"


Sei appena uscita dalla doccia, lanciando un'occhiata al telefono vedi che effettivamente hai due chiamate perse ma il numero è sconosciuto.
Forse sono Stiles e Scott che hanno avuto qualche problema, non si sa mai.
Il campanello suona e tu sussulti, sai che devi andare ad aprire, tua madre non c'è, si è ritirata in qualche SPA per rilassarsi, come se ne avesse più bisogno di te.
Infili velocemente i vestiti, non ti preoccupi neanche di indossare le ciabatte in parte perché adori camminare scalza in casa tua in parte perché suonano così freneticamente che hai paura che sia successo qualcosa e che loro ti avessero chiamata per dirtelo.
Ti fiondi giù per le scale, il pavimento è congelato e con i piedi ancora umidi quasi scivoli sul marmo degli scalini.
Il campanello ha smesso improvvisamente di suonare, vedi il portone aprirsi e tu rimani ferma, paralizzata.
Ci sono due figure, una più minuta cerca di sorreggere l'altra grondante di sangue, ma è troppo piccola per poterci riuscire e cadono entrambi a terra.
Tu riesci solo a fissarli perché mai hai pensato di poterlo rivedere, perché sei inorridita da quella scena che non sai cosa fare ma poi, un battito di ciglia e tutto svanisce.
Loro non ci sono, il sangue che aveva sporcato il pavimento neanche, la porta d'entrata è chiusa, nessuno l'ha mai aperta.
Non capisci cosa è successo, non capisci perché ora, pensavi di averlo superato, ne eri sicura.
Però devi aprire quella porta, devi essere sicura che non ci sia nessuno dietro, che non ci sia lui.
La spalanchi ma ancora non ti basta che i tuoi occhi abbraccino un patio vuoto, esci e lo chiami con tutto il fiato che hai in gola ma nessuno ti risponde.
Lo sai che se ne è andato, molto tempo fa ma tu ancora lo chiami, ancora ti illudi.
Pensavi di esserci riuscita, di aver spento anche quel briciolo di speranza che ti rimaneva ma non è così.
Perché ci pensi ancora? Devi andare avanti, lasciartelo alle spalle! Ma non ci riesci.
Ti senti stupida, una stupida ragazzina che ancora crede in lui, nel suo ritorno, nel poter ritornare tra quelle calde braccia che ti facevano sentire al sicuro.
Apri gli occhi, lui non è qui.
Non riesci a liberarti di lui, del suo ricordo, pensavi di esserci riuscita eppure ti ritrovi con i piedi in mezzo all'erba umida del giardinetto di casa tua e ancora lo cerchi con gli occhi frugando ovunque, sperando di trovare qualcosa che indichi la sua presenza, che la tua visione non è solo frutto di una mente troppo stanca, che non sei pazza.
Cadi in ginocchio, le tue gambe molli hanno ceduto, solo lui può farti questo senza neanche essere presente.
Le lacrime calde ti rigano il viso, ti scorrono sulle guance rosea e ti finisco in bocca, sono amare, sanno di sale e tu non le sopporti.
Non sei più quella Lydia, quella che piangeva per lui ma ti trovi a farlo ancora e ancora una volta lo fai da sola.
Devi smetterla di farti questo, tu stai bene e lui non ti serve, lo avevi detto anche ad Allison, per quanto quella volta era sembrata a tutte e due un'enorme bugia.
Ma ora senza di lei come farai? la tua migliore amica se ne è andata e non tornerà forse è per questo che speri in lui, che arrivi a risollevarti come Stiles ha sempre cercato di fare ma non vi è mai riuscito.
Solo lui può farlo e non sai perché, è uno scherzo del destino che quella porta che eri convinta di aver chiuso sia invece rimasta appoggiata.
Come puoi biasimare Stiles se ha trovato conforto tra le braccia di un'altra ragazza, tu lo hai respinto così tante volte e non puoi pretendere che rimanga ad aspettarti, che sia affianco a te ogni momento soprattutto se non riesci a superare ciò che ancora ti fa piangere come un'idiota, se nel tuo cuore non riesci a fare posto, non riesci a scacciare quell'assurda speranza che viene delusa ogni attimo.
E' per lui che sei finita a piangere sul vialetto di casa, che ora ti tieni il viso tra le mani mentre i tuoi grandi occhi verdi si arrossano. Allora perché non lo dimentichi? Perché non cancelli quei ricordi?
Perché non lo odi? E' così difficile odiarlo dopo tutto quello che ti ha fatto?
Dovresti odiarlo, ma non ci riesci e allora odi te stessa perché non sei abbastanza forte ma la colpa è sua non tua. Eppure è più semplice odiare te stessa che non amare lui.
Non hai bisogno di una distrazione da lui, devi estirparlo e lasciartelo alle spalle.
Ti alzi e tiri su col naso mentre rientri in casa, speri di non aver fatto troppo casino, che i vicini non si siano affacciati alle finestre per vedere cosa succedeva anche perché sei già considerata pazza senza aver bisogno di fare scenate di questo tipo.
Ti asciughi gli occhi e chiudi il portone, lo sguardo ti cade sui tuoi piedi sporchi di terriccio e per un po' li fissi, fino a che non senti il cellulare squillare al piano di sopra.
Allora sali di fretta le scale e guardi il display dove c'è la stupida foto che Stiles ti ha inserito come suo contatto.
Rispondi.
-Pronto?- Ma sai di aver sbagliato, la tua voce è suonata roca,forse un po' strozzata e lui è sempre troppo attento nei tuo confronti per non notarlo.
-Cosa è successo?- chiede apprensivo, troppo apprensivo mentre tu prendi un profondo respiro per calmarti.
Pensi che non dovrebbe mostrarsi così preoccupato nei tuoi confronti, soprattutto se Malia è con lui.
-Niente.- rispondi calma ma dall'altra parte non vi è alcuna risposta, come se lui ti stesse esaminando per capire se è davvero la verità.
-Mi avete chiamato voi prima? Ho due chiamate da un numero sconosciuto ma ero sotto la doccia.- Gli dai troppi dettagli, perché tirare in mezzo la doccia?
Ti siedi sul letto mentre ascolti la risposta apprensiva del ragazzo, troppo apprensiva.
-No. Chi era? Pensi sia qualcosa?-
-No, tranquillo. Sarà stata mia madre che chiamava dalla SPA.- butti lì per tranquillizzarlo e intanto ti arricci con un dito i capelli bagnati.
-E' successo qualcosa?- chiedi, sai che lui e Malia dovevano uscire questa sera perciò deve essere successo qualcosa.
-Scott ha percepito qualcuno superare il confine, sai del branco. Del territorio del branco.-
-Non pensavo ci fosse un confine.- confessi.
-Neanche io, ma aveva quello sguardo da qualcuno ha osato entrare nel mio territorio. Comunque sta cercando di rintracciarlo e non sappiamo cos'è. Forse un altro lupo.-
-Ok.- rispondi mentre stringi le labbra, hai sperato per un secondo che fosse lui, solo un attimo prima di tornare con i piedi per terra di nuovo, prima di ripeterti che vi separa un oceano e non ha nessuno motivo per tornare. “Tranne te” ti dice una vocina che zittisci immediatamente.
Stiles sta ancora parlando ma tu ti sei distratta e non sai bene cosa rispondere adesso che c'è silenzio.
-Allora?- ti esorta lui.
-Cosa?-
-Vuoi che venga da te? Insomma, potrebbe essere pericoloso.-
-No.- rispondi, avere lui e Malia in casa non è esattamente quello che vuoi, non voi tre da soli.
Sarebbe troppo imbarazzante e sei stupita che lui non ci abbia pensato, d'altronde lui è un maestro quando si parla di momenti imbarazzati.
-Sicura?-
-Si.- rispondi sospirando e le tue labbra si allagano in un piccolo sorriso.
-Se hai problemi puoi sempre lanciare un grido.- Scherza lui.
-Darò una festa.- te lo immagini boccheggiare e cadere dalla sedia dove è seduto.
-Cooosa!?- chiede.
-Darò una festa, chiama tutti quelli che vuoi.- Dai un'occhiata all'orologio.- Tra mezz'ora, un'ora.-
Ti alzi dal letto e vai in bagno per pulirti i piedi, azioni lo spruzzo della doccia.
-Che...che stai facendo?- chiede lui dall'altra parte.
-Arriva un po' prima. Mi dovete dare una mano.- Rispondi, non lo lasci neanche ribattere e non gli spieghi del perché di quel rumore di acqua scrosciante e riattacchi.
Ti asciughi velocemente, scegli le scarpe, ovviamente hanno dieci in centimetri di tacco, in realtà sette se conti la zeppa.
Mentre scendi le scale scrivi il messaggio per la festa, lo invii a tutta la rubrica,lo hai fatto senza pensare.
Arriverà anche a lui e tu non vuoi ma è già partito e non puoi farci niente.
Non volevi essere tu a cedere, anche se tecnicamente non lo hai fatto.
Cerchi di non pensarci mentre chiami uno, un tipo che ti doveva un favore.
Ci scambi poche parole, a quanto pare se lo ricorda e verrà.
Cominci a preparare, sposti i tavoli, li copri con le tovaglie, prepari caraffe di alcolici, ti manca solo una grande bacinella per il punch che vuoi preparare e mentre la cerchi trovi i bicchieri, quelli usati per il tuo compleanno tanto tempo fa, quel giorno indelebile nella tua memoria.
Qualcuno suona e tu vai ad aprire correndo con quei trampoli, non c'è molto tempo ormai è passata mezz'ora e tu devi ancora fare un sacco di cose.
C'è solo Stiles a salutarti con un largo sorriso e gli occhi color del whisky.
-Malia?- chiedi convinta che ti saresti trovata di fronte la coppietta felice.
-Sta finendo il giro d'ispezione, arriva fra poco.-
-Manda un messaggio a Scott e digli di comprare patatine e cose del genere, in quanto a cibo a casa mia non ce ne è molto per una festa.- già, poco cibo e tanto alcool.
Poi gli fai sistemare i palloncini in piscina ed i festoni.
Quando arrivano Scott e Malia metti subito al lavoro anche loro,  fai sposare i tavoli, dato che hanno la super forza perché non sfruttarla, e già che ci sono possono sistemare anche le casse e la console mentre tu finisci di sistemare cibo, bicchieri e alcool destreggiandosi su quei trampoli come se avessi delle scarpe da ginnastica.
Arrivo il tizio che hai chiamato per la musica che finisce di sistemarsi e comincia ad arrivare gente, non perché tu sei tornata popolare ma perché Malia ha sparso la voce riguardo l'identità del dj, per questo lo hai chiamato perché lui avrebbe fatto arrivare tutti.
La festa inizia, prende quota velocemente, i ragazzi bevono e mangiano e tu pensi che sta andando bene, tutti sembrano divertirsi tranne te che li guardi.
Ti chiedi dov'è finita quella Lydia a cui piaceva ballare, fare festa.
Un ragazzo ti invita a ballare e accetti, è carino, con un sorriso perfetto e gli occhi scuri e tu ti stai divertendo perché è quello che ti serve, una distrazione che possa diventare qualcosa di più così da farti rimettere in carreggiata e tranquillizzare i tuoi amici, perché tu stai bene e non sei a pezzi come loro pensano.
Senti il cellulare vibrare e decidi che forse è ora di prendere qualcosa da bere.
Matt, perché è così che si chiama, si offre di andarlo a prendere per tutti e due e tu pensi che sia un bravo ragazzo o che vuole portarti a letto il più velocemente possibile.
Ti avvicino ad una colonna per riuscire ad uscire da quella calca di corpi che si muovono all'unisono, scorgi Stiles e Malia che ballano e sorridi.
Senza neanche accorgertene sfili il cellulare di tasca e lo sblocchi, non stai guardando lo schermo perché sei ancora rapita da quei due che si sorridono, che sembrano felici.
Abbassi lo sguardo per vedere quale idiota ha dato la conferma per il tuo invito.
Spalanchi gli occhi mentre il cuore ti vola in gola, è lui!
Lui ha risposto! Per quale motivo avrebbe dovuto farlo se ti aveva abbandonata?
Sei felice, tremendamente felice solo per quelle quattro lettere che ti ha inviato e ti senti ancora un'idiota e lo odi, perché avevi deciso di farla finita di abbandonare la speranza e lui l'ha riaccesa.
Quella porta che non sei mai riuscita a chiedere si è improvvisamente spalancata e alzi lo sguardo, cerchi, frughi tra la gente alla ricerca della sua figura.
Ti chiedi se riusciresti ancora a riconoscerla dopo tutto il tempo che è passato ma è una domanda retorica, sai di poterlo fare, lo riconosceresti tra mille perché non sei mai riuscita a dimenticarlo.
Lo cerchi ma non lo trovi e come sempre rimani delusa, lui non c'è, se ne è andato, è dall'altra parte del mondo.
Scorgi due occhi azzurri in fondo al giardino ma quando torni indietro il tuo sguardo abbraccia solo il vuoto e allora lo chiami con tutto il fiato che hai in gola ma nessuno ti risponde.
Lo schermo del cellulare ancora illuminato tra le tue mani mentre lo chiami, qualcuno ti ha scritto un messaggio, si è sprecato.
Ha digitato solo pochi caratteri ma sono bastati per farti felice, basta così poco per illuderti? Basta un semplice “okay”? Evidentemente.



Angolo autrice:
E' la prima volta che scrivo su questo fandom perciò vi chiedo di essere clementi ma di recensire più che potete.
Non ho saputo resistere, ieri sera questa cosa girava nella mia testa senza lasciarmi in pace e alla fine ho dovuto metterla su carta, cioè su file.
Premetto che non ho visto la quarta stagione, sono solo stata riempita di spoiler ed il mio computer ha smesso di funzionare, almeno per quanto riguarda lo streaming lasciandomi a bocca asciutta.
Sono nuova del fandom, mi sono vista le prime due serie in tre giorni e sto finendo la terza e me ne sono innamorata.
Ho iniziato a guardarlo per Colton anche se ho cercato di essere oggettiva sul suo personaggio ma gli ultimi episodi della secondo stagione mi hanno distrutta. Io li shippavo tantissimo insieme, Jackson e Lydia, ma poi ho scoperto che lui ha abbandonato lo show :(
Non potevo non scrivere su di loro o meglio su di lei.
La canzone che cito all'inizio e Home coming dei Green Day e mi è venuta in mente proprio mentre stavo scrivendo.
Spero di non essere andata troppo fuori dal suo personaggio.
All'inizio l'idea era quella di scrivere una long e potrei ancora farci un pensiero anche se non credo sarà semplice gestire la seconda persona e il presente per una long, tutto dipende da voi,volete vedere un ritorno di Jackson o le continue speranze infrante di Lydia? Devo ancora decidere.
Ok, la devo smettere di scirvere, ma li amavo insieme e una parte di me spera che lui torni per vederli di nuovo insieme (capitemi, chi shippo di solito non finisce mai insieme!) ma so che è impossibile.
p.s. scusate se ho usato troppe volte insieme in una frase. I'm so sorry.

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Capitolo 2
*** Hit the floor ***


 
Ok, avevo detto che non sarei andata avanti, ma mi dispiaceva  lasciare questi due capitoli nel dimenticatoio, soprattutto perchè prima o poi li avrei cancellati per sempre.
Credo che possa aggiungere incompleta nelle avvertenze o da qualche parte.
Sinceramente quello che mi interessa pubblicare è il capitolo dopo ma questo è un po' un prologo di quel capitolo, anche se introduce un personaggio nuovo.
Potete anche semplicemente saltarlo e andare al prossimo, o potete leggere e recensire (^–^).
Fate quello che volete, ma spero vi piaccia almeno un po'.
Ok, ora mi vado a nascondere, è solo un piccolo sclero qualcosa che non sono riuscita a tenere per me.
^-^
 

CAP     2


Arrivi davanti alla casa, sembra una catapecchia ma quella sarà casa tua per i prossimi mesi.
Trascini i piedi, alzarli ti è impossibile, sono troppo pesanti,nel tentativo di trasportare anche lui che sembra un macigno, non pensavi che i muscoli potessero pesare così tanto, ma forse è anche perché tu sei ferita.
Non come lui, hai solo qualche graffio e forse una leggera storta che provvederai a fasciare.
Lui gronda sangue, l'odore ti riempe le narici, è un odore metallico che rimarrà impresso nella tua mente e nei tuoi vestiti, dovrai lavarti dal suo sangue.
Non capisci perché le sue ferite ci mettano così tanto a rimarginarsi.
Riesci ad aprire la porta, fortunatamente avevi le chiavi in tasca e non le hai lasciate in macchina come il cellulare e la borsa anche se quella porta sembra così malandata da poter essere buttata giù con una spallata.
Fai un passo avanti ma lui è troppo pesante e tu stanca.
Crolli a terra sbattendo violentamene il polso nel tentativo di frenare la tua caduta e lui ti cade sopra,lo senti lamentarti ma è troppo intontito per farlo seriamente, sai che non ci vuole molto perché svenga del tutto.
Lo scosti con malagrazia perché ti stava soffocando e ti alzi.
In qualche modo lo trascini fino al divano e riesci a buttarlo sopra, evidentemente hai più forza di quanto pensavi e semplicemente sei disperata.
Ringrazi il cielo che il sofà sia coperto da un telo ma poi noti che lui sanguina ancora copiosamente e ti appunti mentalmente che dovrai girare i cuscini perché il sangue, lo sai, non viene via facilmente.
Sei preoccupata, lui è un fottuto lupo mannaro e non accenna a guarire, sarà anche un omega ma quella cosa non era un alpha, ma non hai idea di cosa fosse.
E' spuntata dal nulla e ti ha distrutto la macchina che avevi noleggiato.
Cerchi tra gli scatoloni, che avevi spedito in anticipo, quello per il bagno, in teoria ci dovrebbe essere ago e filo...e le garze perché non è che tu abbia mai fatto una cosa del genere.
Trovi l'occorrente e ti sistemi in ginocchio di fianco al ragazzo pallido con la fronte imperlata di sudore.
Finisci di strappargli la maglietta e sai che domani si lamenterà perché era firmata.
La ferita sul fianco è la più profonda e l'unica che hai intenzione di cucire, anche perché le tue mani continuano a tremare.
Ovviamente hai pensato di portare ago e filo che non hai mai usato in vita tua ma non disinfettante, ma hai l'alcool, quello che si usa per disinfettare che non puoi neanche bere perché finiresti in ospedale.
Lo versi sulla ferita e lui mugugna qualcosa che potrebbe essere tranquillamente un urlo strozzato.
-Lo so Jackson, non ci vorrà molto.-
Dici con un filo di voce, cerchi di mantenere la calma ma ormai è andata ed è maledettamente difficile vedere attraverso le lacrime che cerchi di trattenere.
Alla fine riesci a far passare il filo attraverso la cruna dell'ago.
Prendi un profondo respiro, no hai mai fatto niente del genere a meno che non si conti il gioco breaking bad, e tu non lo conti.
Infilzi la carne, è dura e ci vuole un po' di forza, le mani ti tremano mentre continui il lavoro.
Lui stringe i denti, senti i muscoli irrigidirsi sotto la tua mano tremante.
E uno è fatto, adesso l'altro.
Ti ricordi di quando te li hanno fatti per il dente del giudizio, uno dei due che hai tolto.
Erano punti a croce, ad ogni croce ci facevano il nodo e tagliavano il filo per farne un altro, tu fai lo stesso.
Con mano incerta e continuando a dire a Jackson che va tutto bene, che lo sai che fa male ma hai quasi finito.
Quando termini lui respira affannosamente ma non accenna ad aprire gli occhi, tu non sei da meno, ti sembra di aver corso una maratona.
-Manca poco.- gli sussurri mentre ti passi una mano sulla fronte.
Disinfetti le altre ferite e vi applichi la garza, non ti arrischi a fare di più, il tuo polso pulsa e fa male, non credi di riuscire a tenere ancora in mano l'ago e a farlo passare attraverso la carne.
Devi anche tagliarli i pantaloni, un'altra cosa di cui si lamenterà, infondo lui è Jackson Whittemore, lui non ringrazia.
Appoggi la schiena al bordo del divano, sei seduta esausta dandogli le spalle.
Ti senti sporca, sei sudata, piena di terra e graffi e le tue mani piene di sangue ormai secco.
Lui sembra dormire ma non ti sentirai realmente tranquilla fino a che non si sveglierà.
-Lydia...- è un bisbiglio, ti sorprendi di averlo sentito, tu che sei senza super poteri.
Ti chiedi chi sia? Forse la ragazza di cui ti aveva parlato? Probabile.
Non conosci Jackson, non siete amici, non pensi neanche che lui li possa effettivamente avere, siete solo compagni di viaggio che si sono trovati per caso e non credi di poterti considerare più di ciò, neanche lui d'altronde.
Ti sei addormentata o quasi, eri così instabile che sei caduta per terra e ti sei svegliata.
Ti alzi insonnolita e lanci uno sguardo al ragazzo che sta aprendo gli occhi di un azzurro-grigio che malgrado tutto mozza il fiato, perché tu sei realista e sai che il tuo compagno di viaggio è un figo e le ragazze farebbero la fila per lui.
Scacci quel pensiero che però non se ne va del tutto, infondo è sempre mezzo nudo sul divano.
Lui non ti degna più di un piccolo fugace sguardo dopo aver visto il tuo lavoro di sartoria che fa schifo.
Non ti ringrazia ma almeno non si lamenta.
Il kettle che hai messo a bollire prima, almeno credi perché non te lo ricordi affatto, fischia insistente e tu ti affretti a chiudere il fornello e a pescare tazza e tè da uno scatole, ti dispiace solamente che non ci sia il latte.
Ti muovi un po' zoppicando ma la tua caviglia è fasciata, non ti ricordi nemmeno di aver fatto quello ma probabilmente eri in una specie di trans perché a vederla sembra proprio una delle tue, sei abbastanza brava quando si tratta di fasciature.
Versi l'acqua bollente e osservi la bustina tonda venire a galla.
-Vuoi?- chiedi più per cortesia che per altro.
-No.- risponde secco, gli costa tanto un “no, grazie”?
Ti volti nuovamente verso la tua tazza ma ovviamente dall'alto della tua intelligenza la colpisci e nel tentativo di non farla cadere l'acqua si rovescia sulla tua mano e tu imprechi solo come una londinese può fare mentre Jackson trattiene una risata,non la trattiene poi tanto, nel frattempo i cocci sono per terra ed anche il resti di quel liquido malefico che ti ha ustionata.
Cerchi di raccogliere i cocci ma mai che la fortuna sia dalla tua parte e ti tagli, allora corri in bagno e fanculo la tazza in frantumi.
Corri in bagno ed immergi la mano nel getto di acqua fredda del lavandino provando un lieve sollievo mentre la tua mano sta diventando sempre più rossa ed il sangue continua scorrere mischiandosi con quello del ragazzo che avevi già addosso, ne approfitti per cercare di togliere quello secco che hai nelle mani.
Chiedi a Jackson se più tirati fuori una garza ma lui non ti risponde.
Forse hai una pomata, ma ti chiedi se serva davvero, infondo era solo acqua, no?
Quando torni in cucina che è tutt'uno con il salotto lo trovi vuota, la porta spalancata.
Prendi una garza e con fatica ci avvolgi la mano, legarla è un'impresa ma sei più infastidita dal fatto che lui abbia lasciato la porta aperta che dal fatto che se ne sia andato, poteva anche avvisare.
Guardi il pavimenti sul quale cammini scalza mentre ti avvicini alla credenza, il legno è rovinato e dovrai limarlo per togliere tutte quelle impurità se non vuoi che una scheggia ti infilzi il piedi, dovrai anche verniciarlo.
Sospiri perché sai che è un lavoro che farai da sola, almeno che lui, per qualche strano motivo, non decida di darti una mano.
Raccogli i cocci e li metti sulla credenza, è allora che noti una scritta nera nella sua scrittura.
“Esco.”Vorresti imprecare, chi è che dovrà pulire quella cosa? Tu, ovviamente.
Non sei una maniaca dell'ordine, anzi, ma che razza di coglione va a scrivere con un pennarello indelebile sopra un ripiano di, probabilmente finto, marmo? Ti chiedi dove lo abbia trovato e poi noti una scatola aperta, quella che avevi intenzione di sistemare nella tua stanza, quel ragazzo non ha nessuna delicatezza, ma, d'altronde, quando mai Jackson Whittemore non ha fatto esattamente quello che voleva?
Dato che lui se ne è andato decidi di affogare la tua stanchezza, più che altro mentale visto che avevi già dormito in aereo, in una belle vasca di acqua calda e bagno schiuma in modo da togliere tutto quel sangue.
Bella idea pensi mentre ti dirigi al piano superiore dove si dovrebbe trovare la vasca, dovrai rifare le fasciature.

 
 

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Capitolo 3
*** A monster I have become ***


CAP            3


The secret side of me, I never let you see
I keep it cage but I can't control it
so stay away from me, the beast is ugly
I feel the rage and I can't control it

 


Sei sveglio ma non apri gli occhi, vuoi solo crogiolarti in quella pseudo sensazione di pace.
Il dolore sarà anche diminuito, per tua sfortuna non sei mai stato del tutto privo di sensi, ma continua, soprattutto il tuo fianco: brucia.

Serri la mascella e chiudi ancora di più gli occhi così non ti sembrerà di essere lì, ad un passo da lei.
Senti il bollitore sibilare, Leila cadere a terra e finalmente alzi le palpebre.
Ti metti seduto da quel divano logoro, ti è bastato uno sguardo per capire di trovarti in una vera e propria catapecchia, peggio di quella che dividevi a Londra, ma almeno non ha nulla di familiare.
Ti basta uno sguardo per capire che c'è qualcosa che non va,guardi il tuo fianco dove qualcuno ha cercato di cucire una brutta ferita ma non ha fatto un buon lavoro, quella che riservi a Leila è solo un'occhiata veloce ma non dici niente, non la ringrazi, era il minimo dato che l'hai salvata.
Non hai idea del perché guarire sia così difficile, hai rinunciato ad avere un branco,o meglio, ha deciso che non ne avevi bisogno e non lo volevi ma è comunque strano che tu sia in quelle condizione, omega o meno.
L'occhio ti cade sulla maglia stracciata ed il taglio sui tuoi jeans ma per ora la lasci in pace, ma non è quello che ti preoccupa.
Sono tutti quegli scatoloni che ti fanno capire che Leila ti ha mentito spudoratamente, altro che due settimane.
Tu non avevi nessuna intenzione di tornare ma un pausa serviva anche a te, alla fine avevi ceduto ma le avevi concesso solo due settimane, quella non è la roba per due settimane.
Lei ti chiede se vuoi del tè.
-No.- rispondi secco, non vuoi del tè e non vorresti neppure essere lì.
No, non le concederai più di due settimane che sono già troppe, anzi, tornare è stato un tremendo errore.
Senti la tazza che va in frantumi e lei che impreca, non riesci a trattenere una risata “ti sta bene” pensi, nessuno può prenderti in giro.
Estrai il cellulare mentre lei se ne va in bagno zoppicando.
Vuoi prenotare subito un volo di ritorno, non hai intenzione di rimanere in quel posto e non solo perché appena arrivato hai rischiato di morire.
Stai per sbloccare la schermata quando vedi in anteprima che c'è un suo messaggio.
Serri la mascella, perché ti ha scritto? Non vi siete sentiti per un anno ed ora si fa viva, non ha senso.
Muori dalla voglia di aprilo ma non lo fai, infili il cellulare in tasca, adocchi lo scatolone con scritto “leila's room”, lo apri e vi trovi un pennarello indelebile con il quale scrivi sulla credenza che esci.
-Merda.-è l'unica cosa che riesci ad articolare prima di uscire dalla casa lasciando la porta spalancata e senza neanche pensare i tuoi piedi ti portano verso casa, i tuoi non sanno neanche che sei tornato e non hai nessuna intenzione di dirglielo, vuoi solo riprenderti l'auto.
Penseranno sicuramente ad un furto, forse è meglio lasciargli un biglietto.
Non hai voglia di dire a nessuno che sei tornato, o meglio una persona ci sarebbe ma non lo farai.
Non volevi tornare perché non hai minimamente cercato di dimenticarla, lei è la tua ancora, quella che non ti fa andare fuori di testa ma questo non vuol dire che lei abbia fatto lo stesso e malgrado il messaggio speri che sia andata avanti, che lei almeno ci sia riuscita.
Perchè tu non ci riuscirai mai e forse non vuoi neanche farlo, hai custodito il suo ricordo gelosamente e hai pensato a lei più spesso di quanto avresti dovuto, ma sai di non meritarla.
D'altronde sei stato un fifone, te ne sei andato senza dire niente o meglio lo hai fatto mentre lei dormiva e non poteva sentirti e pregarti di restare perché non avresti resistito.
Se non fossi dovuto partire non sai cosa sarebbe successo, ma te ne sei andato e da quando lo avevi saputo l'avevi evitata per paura di mostrati debole o per vedere lei rompersi come una bambola di porcellana.
Infine sei un fottuto mostro e non solo perché sei un licantropo, ma soprattutto per quello che eri prima, per quello che hai fatto nelle vesti del Kamina.
Entri nel garage, con la tua forza scassinarlo è un gioco, immetti il codice di sicurezza nell'antifurto, loro non lo hanno ancora cambiato.
Entri in casa in cerca di vestiti puliti, vai in camera tua, all'inizio cerchi di non far rumore ma poi ti accorgi che non c'è nessuno in casa e allora cammini normalmente.
Apri la porta ma quello che vedi non ti piace affatto, la camera è completamente smantellata, non c'è niente che denoti un tuo passaggio in quel posto, ne letto, ne armadio ne un brandello di un poster che hanno staccato, niente.
E' come se non ci avessi mai vissuto, come se loro avessero cancellato ogni tua traccia da quella stanza.
Ma non possono aver cancellato tutto, anche se il letto è stato tirato via non pensi che abbiano notato che una parte del battiscopa si può rimuovere, di fatti quando lo sposti vedi che c'è ancora tutto.

Infili la mano nel buco e vi estrai le chiavi della porsche, hanno uno stupido portachiavi che ti ha regalato lei.
Già, uno stupido portachiavi che non hai mai pensato di buttare ma che hai custodito.
Esci dalla stanza ed entri in quella dei tuoi, la loro è ancora intatta, niente è stato toccato.
Tutto è perfettamente in ordine e ti chiedi dove siano, è mezzanotte e potrebbero essere usciti e tornare da un momento all'altro, loro non escono spesso o almeno non stanno fuori così tanto ma in un anno possono cambiare parecchie cose e non è che vi siete sentiti spesso.
Aprì l'armadio e lo trovi stranamente spoglio, vi sono solo alcune camice ed i vestiti di lei.
Prendi una camicia e la infili prima di tornare in garage ancora chiedendoti cosa è successo a casa tua, cosa è successo alla tua camera.
Ti chiedi perché abbiano cancellato ogni traccia della tua presenza, come se non esistessi più.
Entri nella porsche scacciando quei pensieri, è quello che ti ha portato ad essere un mostro a fare quello che hai fatto, prendere coscienza di ciò che eri ti ha fatto prendere coscienza anche di ciò che hai fatto e non credi che potrai mai dimenticare o passare oltre.
E' in un momento di debolezza che estrai il cellulare e apri il suo messaggio.

“Festa a casa Martin alle 21.30
alcool,cibo e buona musica con Gheyt.”

Sono poche parole che non sono indirizzate a te, lei non può sapere del tuo arrivo, che sei tornato.
Non ti ha scritto perché le manchi o vuole sentirti, semplicemente l'avrà inviato a tutta la rubrica e tu ci sei finito dentro per sbaglio, perché si è dimenticata di te.
Non sai quale forza sadica ti spinge a risponderle, forse perché non vuoi che lei si dimentichi davvero che tu esista, forse vuoi che sappia che tu la desideri ancora, che non te la sei lasciata alle spalle, sicuramente una forza puramente egoistica.
Metti in moto la macchina, il motore romba, esci dal vialetto e superando i limiti arrivi a casa sua.
Quando scendi dall'auto senti la musica che proviene dalla festa.
Vuoi solo vederla, non le darai fastidio, non le sbatterai in faccia la tua presenza.
Senza fare poi troppa attenzione, tanto la musica è alta perché qualcuno possa sentirti, arrivi fino al piccolo cancelletto che si apre sulla piscina.
Ti nascondi nell'ombra mentre cerchi tra tutti quei ragazzi lei.
La trovi subito, bellissima come sempre, le labbra carnose che vorresti fare tue e quegli occhi verdi che hanno sempre saputo leggerti dentro, i capelli rosso fragola in cui vorresti affondare le mani.
Sta ballando con un ragazzo che vorresti strozzare, non è minimamente alla sua altezza, dov'è Stilinski?
Lo trovi a ballare con una ragazza che non hai idea di chi sia e ti chiedi che sta facendo quel coglione, perché non è con lei?
Pensavi che li avresti trovati insieme,per quanto tu possa odiarlo era l'unico di cui ti fidavi a cui l'avresti lasciata, perché sapevi che se ne sarebbe preso cura ma sembra che tu abbia fatto uno sbaglio colossale, un altro.
Come può non aver notato che lei non sta bene, si sta ballando e sorridendo ma nei suoi occhi c'è un velo di tristezza così denso che non ne sai spiegare il motivo.
Ti sembra spezzata, desiderosa di rialzarsi ma non ci riesce, se lo capisci tu come può non capirlo Stilinski? Quell'idiota!
Il ragazzo che vorresti squartare si è allontanato e lei si è appoggiato a una colonna.
L'ammiri da lontano, perché sai di non poterti avvicinare, ogni suo gesto ti è mancato terribilmente.
Lei sta guardando la pista, lancia uno sguardo a Stilinski e quella ragazza così carico di tristezza, anche se sorride, che vorresti prenderlo e urlargli di andare da lei, perché tu non puoi.
Poi lei spalanca gli occhi che per qualche secondo rimangono incollati allo schermo del cellulare.
Si, ti senti bene perché dalla sua reazione ti pensa ancora.
Si, ti senti un idiota perché non ti serviva, ti sarebbe bastato vederla.
Forse non è il tuo messaggio, ci speri.
Ma sembra così felice, il velo di tristezza nei suoi occhi si fa meno pesante, il sorriso più bello che tu abbia mai visto le si dipinge sul volto mentre fruga con lo sguardo ogni ragazzo alla ricerca di qualcosa, alla ricerca di te.
Per un istante i vostri sguardi si incrociano, solo un'istante perché tu sei troppo lontano ed immerso nell'oscurità.
Sono così belli i suoi occhi, molto più belli che nei tuoi ricordi ma lei non ti ha visto o forse si.
La vedi tornare indietro e solo ora ti accorgi che i tuoi occhi si sono illuminati, di una luce sinistra ed azzurra in ricordo di quello che hai fatto.
Fai un passo indietro immergendoti di più nel buio e vedi la delusione sul suo volto, eri sicuro che lei sarebbe riuscita a superare tutto, che sarebbe riuscita a dimenticarti perché tra i due è sempre stata lei la più forte.
La vedi gridare, la senti gridare ma sembra che solo tu la possa sentire.
E' come trovarsi in una bolla, la sua voce quasi disperata ti rimbomba nella testa.
E tu vorresti risponderle perché grida il tuo nome, vorresti uscire dall'ombra per dirle che ci sei, che sei lì solo per lei.
Vorresti averla tra le tue braccia e tenerla al sicuro, ma serri la mascella e chiudi gli occhi perché si sono illuminati di quella luce azzurra e sinistra.
Sei un mostro e un mostro fa cose mostruose, ti ripeti prima di andare via, un'altra volta.

I feel in deep wihthin, it's just beneath the skin
I must confess that I fell like a monster
I hate what I have become, the nightmar's just begun
I must confess I feel like a monster



Ed ecco lo sgorbio  quello che volevo pubblicare.
Non è gran che ma come già scritto mi dispiaceva lasciarlo nel dimenticatoio,almeno per il momento Stydia di Jackson, insomma!
Comunque recensite, qualsiasi commento, bello o brutto, è ben gradito e non so se sono riuscita a rimanere nel personaggio.
Vorrei continuare ma non so se ne ho il tempo e nemmeno se mai potrà piacere a qualcuno.
Lasciamo perdere, ditemi che ne pensate prima che mi sciolga! >.<
L'anno scorso ha piovuto tutta l'estate e quest'anno sembra di essere in africa! --.--
Ah...si...nell'altro capitolo mancherebbe una parte ma non aveva senso metterla dato l'incopletezza (?) di quello che sto pubblicando.
Insomma....giusto...la canzone è Monster degli Skillet, ci stavo pensando l'altra sera e prima di è venuta in mente quella dei Paramore e poi Woman is a Devil dei Doors, che non c'entra niente, e poi il mio cervello si è ricordato di quando in prima superiore adorassi quella canzone. (^-^)
Non mi viene in mente nient'altro...tranne recensite: ditemi che ne pensate o se avrete mai voglia di spettare per continuare o non ve può fregar di meno.

Peace and love 

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