Scheletri nell'armadio

di LittleBlackAngel
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I ***
Capitolo 2: *** Capitolo II ***
Capitolo 3: *** Capitolo III ***



Capitolo 1
*** Capitolo I ***


Capitolo I

Il suono insistente della sveglia la svegliò dal suo dolce sonno. Sbattè ripetutamente le palpebre cercando di mettere a fuoco. Tastò il comodino alla ricerca del cellulare, ma non riusciva a trovarlo. Iniziava ad odiare quel suono. Aveva scelto All of the Stars di Ed Sheeran, non voleva svegliarsi di soprassalto ed Ed gli sembrava la scelta perfetta. Era comunque meglio dei Green Day o degli Evanescence per lo scopo. Sentì un tonfo e realizzò di aver appena fatto fare un tuffo all'oggetto della sua tanto disperata ricerca. Con un sonoro sbuffo si allungò , rischiando per poco di cadere, e finalmente afferrò il cellulare. Non proprio delicatamente spense la sveglia e si mise a sedere. Stava per riaddormentarsi (in piedi come i cavalli, avrebbe detto suo padre) quando sbattè forte le palpebre e si schiaffeggiò entrambe le guancie per svegliarsi. Si alzò rischiando di cadere, per la seconda volta, intrappolata tra le coperte avvinghiatesi alle gambe come l'edera su un vecchio palazzo. Scrollò le spalle e si diresse pigramente verso il bagno. Si guardò allo specchio. Sembro uno zombie constatò. Entrata nel box doccia aprì il rubinetto, rabbrividendo al contatto con l'acqua fredda. Regolò la temperatura e cominciò a rilassarsi. Si insaponò i corti capelli castani. Le piaceva l'acqua calda e il suono che fa quando sgorga dal soffione. Iniziò a cantare senza rendersene conto. Continuò a cantare mentre si asciugava i capelli. Run away Run away, one day we won't feel this pain anymore. Adorava quel pezzo della canzone, era il suo preferito. Il testo era molto triste, come il resto della canzone dopoutto, ma le piaceva tanto la parte strumentale. Si ridiresse in camera e iniziò a cercare la divisa scolastica tra il mucchio di vestiti buttati sulla poltroncina di fronte alla libreria. Sembravano un po' macerie di un edificio caduto per chissà quela calamità naturale e le parve di sentirsi come un pompiere alla ricerca di qualcosa o qualcuno da salvare. Aveva appena trovato la divisa e la stava indossando quando santì il cellulare squillare. Era Let Yourself Go dei Green Day. Brutto segno: il mittente della chiamata era Chloe.
"Si può sapere che fine hai fatto!?" urlò la ragazza dall'altro capo del telefono.
Allontanò l'apparecchio dall'orecchio e urlò di rimando: che ho fatto stavolta!?
"Dovevamo incontrarci al bar all'angolo 15 minuti fa" continuò ad urlare la rossa, che sembrava più un drago sputa-fuoco. Potrei forgiarci una spada pensò. Sorrise scuotendo la testa. Dovrei smetterla di guardare Merlin
"Scusate, non so come ho fatto a dimenticarmene - farfugliò - Arrivo subito" .
"Sarà meglio per te" rispose minacciosa la ragazza-drago prima di riagganciare. 
Corse a prendere la tracolla per uscire e raggiungere gli amici. Imprecò mentalmente in aramaico antico quando si accorse che l'ascensore era fuori uso. Mai una cosa che mi vada bene pensò. Cinque piani dopo si fermò al portone per riprendere fiato riflettendo e pensando a cosa avrebbe potuto aver dimenticato stavolta. Non le venne in mente niente. Spinse la pesante porta e in cinque minuti si ritrovò al solito bar. Si guardò intorno alla ricerca dell'allegra combriccola, individuandola al solito tavolo. 
C'era Chloe che la guardava con uno sguardo a dir poco truce, con accanto il ragazzo, Ethan. Le stava bisbigliando qualcosa, massaggiandole le spalle, evidentemente cercava di calmarla. Lo ringraziò mentalmente. Dalla parte opposta del tavolo Luke ripassava ciò che le parve geografia e Megan sorseggiava l'immancabile tè fumante. 
"Scusate ragazzi, ce l'ho nel sangue" si scusò, congiungendo le mani.
Quattro piccoli sbuffi si levarono in aria seguiti dalla sottile voce di Megan: Bè, Ebbie non sarebbe Ebbie senza i suoi ritardi.
Missione inteneriscili:portata a termine con successo riuscì a stento a trattenere un ghigno di soddisfazione.
Si stava finalmente per sedere quando un gran trambusto li fece girare tutti verso la porta. 
Si girò e riconobbe subito la chioma rossa tra gli ombrelli che aveva fatto cadere.
Dopo essersi scusato con una cameriera ed averla aiutata a rimettere tutto a posto, si affrettò a raggiungere gli amici.
"Salve, ragazzi" sorriso a trentadue denti.
"Salve" rispose Chloe, ricambiando il sorriso.
"A me la sfuriata e a lui un 'salve' ?" si finse offesa.
"Bè Chris non sarebbe Chris senza la sua goffaggine" rispose la rossa  imitando l'amica.
Sbuffò riconoscendo la sconfitta. Stava per sedersi per la seconda volta quando Luke fece notare che mancavano solo cinque minuti alle 8:00.
Stupida scuola! L'unica a questo mondo ad iniziare le lezioni un quarto d'ora prima imprecò mentalmente.
"Addio al mio frappè al cioccolato" sorrise amaramente.
"Andiamo, non sarà poi la fine del mondo" sorrise Ethan.
"Tu non inizierai con matematica" gridò frustrata pensando alle incomprensibili formule che l'aspettavano di lì a poco. Per di più oggi la prof avrebbe interrogato ed era sicura che sarebbe toccato a lei sacrificarsi per il bene della classe. 
Vedendola visibilmente preoccupata-grondava sudore tormentandosi le mani e guardandosi freneticamente intorno-Chris cercò di rassicurarla.
"è solo un'ora, e magari manca" sorrise.
"Già, devo ritenermi fortunata" rispose sarcastica.

                                                                          ...

 Arrivata a casa lasciò cadere malamente la tracolla ed accessa la tv aprì il frigorifero. I suoi erano in giro per lavoro, di nuovo, quindi le sarebbe toccato mangiare da sola, di nuovo. Non ricordava l'ultima volta in cui avevano mangiato tutti insieme, come una vera famiglia. Il suono del cellulare la risvegliò dai suoi pensieri. Immaginava già cosa potesse essere. Pigramente lo sfilò dalla tasca dei jeans e lesse il messaggio: piazza. Venerdì. 17:00. Ho già avvertito Megan. Non tardare o...
Rabbrividì al pensierò di ciò che avrebbe potuto farle la ragazza-drago. L'avrebbe rapita e torturata e dopo giorni, settimane di prigionia l'avrebbe gettata in un pozzo o in fiume e nessuno l'avrebbe mai trovata.
Mentre pensava tragicamente ai familiari e agli amici piangere la sua prematura scomparsa, di nuovo il cellulare la riportò alla realtà. Iniziava ad odiarlo. Aveva scelto come suoneria per i messaggi Sheldon che bussa alla porta chiamando: Penny, Penny, Penny. Le sembrava un'idea carina ma adesso le sembrava davvero di essere Penny disturbata dal vicino di casa nerd e troppo intelligente. Lesse il messaggio. Era Chris. Si era aspettata qualche altra minaccia da Chloe. Il ragazzo le chiedeva si raggiungerla al mc spiegando che Ethan era già a casa e Luke aveva un impegno improrogabile. Rispose che l'avrebbe raggiunto subito e cercò qualcosa da mettere. In dieci minuti fu pronta. Afferrò la borsa e uscì richiudendosi la porta alle spalle.
Trovò Chris già seduto al tavolo. Salutò il ragazzo, che ricambiò e si sedette. Notò che aveva già ordinato.
"Potevi anche aspettarmi" esclamò cercando di sembrare il più offesa possibile.
"Avresti comunque ordinato ciò che ho preso io" rispose sorridendo.
"McChicken, patatine, cola grande, gelato al caramello" 
Odio quando ha ragione.

Borbottando un buon appetito addentò il panino che sembrava dirle mangiami, mangiami.
"Ti ho disturbata?" chiese.
"Mi fa piacere mangiare in compagnia ogni tanto" rispose scuotendo la testa.
"Bene"
Non sapeva bene perchè ma sentiva che c'era una certa tensione nell'aria. Si prese un momento per guardare l'amico. Aveva una felpa verde fluo con delle patatine che piangevano la morte di un'altra patatina trafitta da una forchetta e annegata nel ketchup. Sorrise. Solo Chris poteva indossare una cosa del genere. Era grande di una taglia,pensò, ma gli stava benissimo. Stava bevendo dalla cannuccia del grande bicchiere quando Chris le chiese  con nonchalance e al tempo stesso palesemente interessato: con chi andrai al ballo?
Quasi non sputò in faccia all'amico. Il ballo. Era tra più di due mesi, eppure tutta la scuola non parlava d'altro. Era anche lo scopo dell'appuntamento di Venerdì con le ragazze. Un incubo.
"No, non lo so ancora" rispose semplicemente.
"Capisco"
Per il resto del tempo non parlarono se non di tanto in tanto esprimendo il loro disappunto per qualche compito andato male o semplicemente per raccontarsi un po' gli avvenimenti della giornata scolastica-e qui Chris dovette subire le lamentele dell'amica sulla tanto temuta interrogazione di matematica. "Ti rendi conto!? Facciamo il piano cartesiano e a quella pazza viene in mente di interrogarmi sui radicali!" esclamò indignata.
"Davvero folle" rispose il ragazzo scuotendo le braccia ironico.
Ricevette in cambio una linguaccia.
La riaccompagnò a casa. Non era la prima volta che facevano quel tragitto insieme ma questa volta gli era sembrato più corto del solito. Si meravigliò a scoprirsi deluso. Stava rimuginando su quella strana reazione da qualche secondo o forse minuto, quando si risvegliò vedendo la mano di Ebbie passargli davanti la faccia. 
"Allora non eri in trance" esclamò sorridendo l'amica.
"Scusa, pensavo" si scusò."A domani"
"A domani"

Salutato l'amico salì di fretta in casa per fiondarsi sui libri. Sospirò guardando il diario: chimica, italiano, francese e spagnolo.
Forza e coraggio, sarà veloce e indolore ripetè mentalmente. Purtroppo questo non riuscì a risollevarle il morale. Rassegnata prese le cuffie e attivata la riproduzione casuale prese in mano la penna.
... Salve :D si, lo so che non c'è alcun accenno al giallo. Più che altro questo è un capitolo di presentazione (?). Vi prometto che dal prossimo capitolo capirete perchè questa """""storia"""""" sta nella sezione 'giallo' . Detto questo ringrazio il povero pazzo che è arrivato a fine capitolo e lo prego di farmi sapere cosa ne pensa lasciandomi una recensione, insultatemi, ma fatelo, ho bisogno di sapere cosa suscita in una mente normale questo capitolo ^^ PS non so perchè non mi mette lo spazio tra il capitolo e lo spazio autrice .-. peto veniam

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Capitolo 2
*** Capitolo II ***


Capitolo II
"Sembra che non vogliano decidersi ad ampliare la biblioteca" esordì Megan.
"Dovrebbero darsi una mossa, il vecchio dormitorio ormai occupa solo spazio" continuò Chloe, sbranando (sì, sbranado è il termine giusto) un biscotto.
"Pensate a quanti libri sprecati per mancanza di spazio" sospirò Ebbie.
"Ma fosse stato per te l'avresti riempita di gialli" gridò Chloe esasperata.
Tra l'amica e il padre storie con protagonisti detective, ladri e assassini erano all'ordine del giorno. Non che suo padre le raccontasse troppi particolari del suo lavoro troppo macabro, parole sue, ma non era stata una mossa troppo intelligente quella di scrivere la password del pc su un post-it in bella vista sotto il portatile.
Erano sedute alla caffetteria della scuola. Dal loro tavolo si potevano vedere tutti i complessi della scuola, dalla palestra alla biblioteca, momentaneamente chiusa per lavori. Tutt'intorno si estendevano ettari di prati, alberi, serre, uno spettacolo da mozzare il fiato se non fosse stato intralciato dai vari edifici dislocati qua e là. Durante l'intervallo quasi tutti gli studenti passavano il loro tempo passeggiando in quel verde. Dopotutto, era raro trovare un po' di natura in quella grande città. Alcuni stavano seduti all'ombra di grandi alberi, a chiacchierare, leggere o ripassare per le materie successive. Molti altri sedevano sulle panchine, ai lati dei vialetti che si snodavano e portavano ai vari edifici. Era una bella giornata primaverile, il sole splendeva alto nel cielo e una leggera brezza alleggeriva il peso dello studio e delle giornate impegnate passate sui libri.

"Sembra che la preside si sia fermamente opposta ai lavori di ristrutturazione sin dall'inizio" informò Luke, appena arrivato col resto dei ragazzi.
"Non capisco perchè, infondo sono quasi vent'anni che il dormitorio è chiuso agli studenti" farfugliò Chris ingurgitando una fetta di torta al limone. 
Aveva ordinato un megafrappè alla fragola, due fette di torta e una di crostata all'albicocca.
Stava per bere, quando si fermò a guardare incuriosito gli amici, che a loro volta lo guardavano come fosse uno strano alieno venuto da chissà quale galassia.
"Qualcosa non va?" chiese, ma gli amici erano troppo impegnati a fare strane congetture per rispondergli :"Dici che ha un varco spazio-temporale nello stomaco?" "Nah, magari è un saiyan" 
Ma era davvero così fuori dal normale la sua fame? Insomma, in famiglia erano tutti così: da suo nonno, a suo padre, a suo fratello...Scrollò le spalle divertito e continuò a mangiare. 
"Ragazzi, non vorrei farlo, ma devo avvertirvi che tra poco suonerà la fine dell'intervallo..." mormorò Luke titubante.
"Ma io te lo rompo quell'orologio" gridò per tutta risposta Ebbie. Erano due volte di seguito che Luke le impediva di gustarsi a pieno un bel frappé al cioccolato.
Oh, diamine, lo sapevo. Adesso mi uccide! 
Il ragazzo stava già dicendo le sue ultime preghiere, quando il suono insistente e fastidioso della campanella sancì la fine dell'intervallo. In lacrime, Luke ringraziò Megan che stava portando vià Ebbie, che a sua volta scalciava e imprecava in turco e tedesco contro il povero malcapitato. 
Cavolo, quella ragazza sa essere inquietante quando vuole.
 
                                                                         ...

Stava di nuovo correndo per le scale. Erano le 7:50 e tra dieci minuti avrebbe dovuto essere in classe, pronta per l'inizio della lezione. Dannate scale, dannato ascensore sempre rotto. Era arrivata al cancello della scuola, finalmente. Erano le 7:57 e le mancavano solo le scale, fino alla terza classe a sinistra del corridoio, al secondo piano dell'edificio principale. Era a corto di fiato, nonostante facesse jogging ogni mattina d'estate. Era un'abitudine che aveva sin da piccola, quando andava a correre con suo nonno tra le vie della grande città. Si divertivano a correre spediti guardando le lunghe code di automobili con i loro autisti, chi andava a lavoro e chi tornava a casa, sbraitare contro l'automobilista davanti, che a sua volta sbraitava a quello dopo e via dicendo. Ogni volta si chiedeva perchè si comportassero così. è stupido pensava. Appena oltrepassato il cancello, si accorse dei suoi amici. Erano lì ad aspettarla come si aspetta un ciclista alla fine Tour de France. Quasi piangeva. 
"Diamine, non c'è tempo per fermarsi. Dov è Chloe?" chiese Megan all'amica appena arrivata, che stava riprendendo fiato, chinata sulle ginocchia. 
"Non è qui?" chiese di rimando, ancora affannata. 
"Solitamente è puntuale" mormorò Ethan. 
Non credeva a ciò che stava accadendo. Chloe era in ritardo. Preparati ad una cazziata che non dimenticherai facilmente, bella mia esultò mentalmente. Il tempo della mia vendetta è arrivato, bitches ghignò soddisfatta.
Intenta come era ad immaginare la sua grande vittoria, non si accorse del cellulare di Ethan che stava squillando. Il ragazzo rispose, si fa per dire, alla chiamata. In realtà ascoltò e basta prima di salutare con un sommesso 'ciao' e riattaccare. 
"Era Chloe, aveva il fiatone e ha detto che non poteva parlare per telefono. Probabilmente entrerà alla seconda ora" riferì visibilmente preoccupato.
"Ragazzi, odio farlo, ma devo avvertirvi che dovremmo essere in classe tra 90 secondi, circa" 
informò Luke. Il gruppo si divise: Luke, Megan ed Ethan in 2BL ed Ebbie e Chris in 2AL. 

                                                                                                                      ...
 
Stavano andando verso il bar. Avevano ricevuto un messaggio da Chloe. La ragazza aveva chiesto di incontrarsi al solito tavolo della caffetteria della scuola. Stavano passando dal solito corridoio. Normalmente quel corridoio era così affollato che dovevano farsi spazio a spallate per avanzare nella folla di studenti che entravano e uscivano dalle classi, ma quel giorno era stranamente quasi deserto. 
"Che aria grave" sospirò Chris guardandosi intorno.
"Già" gli fece eco Ebbie. 
Non era difficile  capire che c'era qualcosa che non andava. Le poche persone che incontravano per i corridoi non sorridevano, non parlavano, sembravano quasi intimoriti, preoccupati per qualcosa. Arrivati al bar quella sensazione di oppressione si fece ancora più insistente. Non sapevano perchè, semplicemente, la scuola non era quella di sempre. Non era rumorosa, non era affollata di studenti, i giardini non erano invasi da persone come al solito, non c'erano file alla caffetteria. Sembrava quasi che tutta la scuola si fosse svuotata. Si sedettero al tavolo dove li stavano aspettando gli altri. 
"Tutto bene, Chloe? Non è tua abitudine arrivare in ritardo" chiese sinceramente preoccupato Chris.
"Avresti dovuto vedere Ethan stamattina. Sembrava uno zombie in preda alla depressione" rise Ebbie.
Purtroppo la sua risata squillante non fu seguita da quella dei compagni, come d'abitudine.
Si guardò intorno spazientita per poi sospirare. 
"Si può sapere cosa è successo?"

                                                                                                             ...

"P-Potresti ripetere?" chiese titubante Ebbie.
"Un cadavere. In biblioteca" rispose grave l'amica.
"Adesso si spiega l'aria di stamattina. La notizia dev'essere già trapelata. Le voci corrono" mormorò Chris.
Non può essere. Andiamo, queste cose accadono solo nei libri, nei film. 
"Ieri, verso le 17:00 mio padre ha ricevuto una telefonata di lavoro. è uscito di corsa di casa senza dire una parola. Non gli avevo dato importanza, non era la prima volta che lo chiamavano per una questione urgente. Fin quando stamattina non l'ho sentito parlare per caso con un collega al telefono. Hanno trovato un cadavere in biblioteca durante i lavori di ristrutturazione. Pare non sia recente. Non so altro" continuò Chloe.
Silenzio
"Mi immaginavo una reazione del tipo Oh Dio, mi sembra di essere in un giallo! Ora vado ad intrufolarmi ovunque come ogni liceale che si rispetti" sbuffò la rossa cercando di sdrammaticare. Non le piacevano le situazioni troppo severe, tanto meno se queste situazioni avevano a che fare con i suoi amici.
"Già" rispose flebile. Non riusciva a pensare a nulla. La sua mente era assolutamente vuota e non ne capiva il perchè. In realtà, tutto ciò le dava fastidio. Aveva sempre sognato di ritrovarsi come in uno dei suoi libri, con un omicidio, gli indiziati, la polizia, i tranelli, le bugie, ma adesso semplicemente non si sentiva a suo agio. La realtà è diversa dalla fantasia. Qualcuno era morto sul serio.
Continuava a corrugare la fronte senza proferir parola, sotto lo sguardo attento, preoccupato e un po' curioso dei compagni. Si erano aspettati sul serio un'altra reazione. Probabilmente avrebbe iniziato a fantasticare sulla possibile storia nascosta dietro quel cadavere. Un po' come quando se ne usciva con la storia de 'La prof deve avere una relazione col bidello'. Sospirarono quasi all'unisono. La faccenda era seria.


Salve :D Avevo detto che in questo capitolo ci sarebbe stato l'elemento giallo quindi TA DAAAAAN . Non so cosa sia uscito fuori nel complesso...ci sono tante cose. Spero non sia venuto un cumulo di roba senza senso XD Inoltre mi scuso perchè nel precedente capitolo ho dimenticato una frase e me ne sono accorta solo adesso. Provvederò a rimediare. E bo non so che dire. Fatemi sapere cosa ne pensate :D 




     

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Capitolo 3
*** Capitolo III ***


Capitolo III

Niente. Non ci riusciva. Aveva tutti i libri davanti,ma non riusciva a concentrarsi su nulla di tutto ciò che aveva dinnanzi. Aveva provato a studiare scienze, ma tutto ciò che era riuscita a fare si limitava ad avere un nome di un composto quaternario per una formula di un composto ternario. Aveva provato a studiare inglese, ma tutto ciò che era riuscita a fare era scrivere ovunque and don't wear it out. Aveva provato a fare anche qualche esercizio di matematica, ma tutto ciò che...no, in matematica non le riusciva MAI niente. Aveva bevuto la sua razione mensile di the in un solo pomeriggio e ingerito una quantità decisamente sproporzionata di biscotti, merendine e qualsiasi altra cosa avesse trovato in casa. Nonostante tutto la sua mente tornava a quella mattina e alla notizia di Chloe. Non si erano visti dopo l'intervallo. Neanche all'uscita. Suo padre l'aveva presa da scuola e portata dritta a casa. Non c'era da biasimarlo. Andiamo, è appena stato trovato un cadavere nella scuola di tua figlia! Qualsiasi genitore l'avrebbe fatto. Forse. 
Avevano deciso di incontrarsi a casa di Chloe la mattina successiva, era sabato e non avrebbero saltato comunque le lezioni. Non era preoccupata, turbata. No, quella fase l'aveva superata da un pezzo. Era curiosa. Dannatamente curiosa. Non sapeva pressocchè nulla dell'intera faccenda eppure non riusciva a pensare ad altro. La curiosità la stava uccidendo. Aveva guardato un'intera serie gameplay di Pewds, aveva letto e riletto lo stesso capitolo di un libro per non so quante volte. Aveva provato a fare una cheesecake dopo essersi accorta di essere rimasta a corto di cibo ad alto contenuto calorico, ma l'esperimento non era andato...nel migliore dei modi, diciamo così.
Guardò l'orologio appeso alla parete nella sua stanza. 23:30. Sospirò, buttandosi sul letto. Stava pensando a cosa avrebbe potuto fare. Poteva leggere una fanfiction. Oppure poteva guardare Sherlock. Di nuovo. Stava ponderando l'idea di guardarlo in inglese quando il suono del cellulare la riportò bruscamente alla realtà. Era Chris.
-Buonasera :)
-Salve.
-Non riesci a dormire eh?
-In realtà mi hai svegliata. Sentiti in colpa.
-Sappiamo entrambi che non è così ;)
-Come fai a saperlo!? D:
-Lo so e basta...
-Spie russe tsk
-Come stai?
-Ho sonno =.=
-Mi dispiace per te. 
-Com è che tu sei ancora sveglio? 
-Le spie russe non dormono mai. Dovresti saperlo. Mi meraviglio di te.
-Chiedo umilmente perdono.
-Avete comprato il vestito alla fine?
-Abbiamo rimandato. Chloe è praticamente segregata in casa...
-Peccato.
-Me la sono scampata per ora   \( o A o )/
-Nessuno può sfuggire al suo destino. Preparati.
-Non predirmi il futuro >:(
-Chiedo umilmente perdono.Cit. Buonanotte. Cerca di dormire ;)
-Ci provo. Notte notte.
                                                                       ...

Era seduta sull'autobus. Era strano. Non prendeva mai l'autobus di sabato. Si guardava intorno, cercando di non addormentarsi. Ci aveva provato a dormire. Sul serio. Ma si era ridotta alle quattro di notte a guardare il soffitto e sbuffare. E ora ne pagava le conseguenze. Stava ascoltando i Green Day quando era salita sull'autobus, alla fermata a qualche isolato da casa sua. Non ci aveva fatto caso ma aveva ascoltato un bel po' di canzoni. Effettivamente Chloe non abitava proprio vicino a casa sua. Viva la Gloria, American Idiot, Angel Blue, Ashley, At the Library...ma ora stava ascoltando Autumn Leaves e la cosa non l'aiutava certo a restare sveglia. Sbadigliò.Guardò l'orario sullo schermo del suo cellulare. 10:15. Era in ritardo. Stupidi autobus, un giorno ritardano e l'altro pure.Fece una smorfia causando nella vecchietta accanto un sorriso. 
"Ti aspettano?" chiese.
"Più o meno" sorrise la ragazza.
L'aveva fatta sedere volentieri dal lato del finestrino quando glielo aveva chiesto. Era gentile, non come tutti i ragazzacci della sua età. E decisamente molto meno nuda di tutte le ragazze della sua età. Sorrise di nuovo prima di girarsi verso il finestrino.

Spirito di cameratismo. Succede spesso tra le persone che condividono la sfortuna di viaggiare su mezzi pubblici. Tante volte le era capitato di discutere (anzi, ascoltare e annuire) con qualche  vecchietto furibondo per i ritardi o il sovraffolamento degli autobus mentre tornava a casa da scuola.
Scese dall'autobus stringendosi nella felpa oversize blu notte. Nonostante fosse già Maggio faceva spesso freddo, specialmente di mattina e sera. E poi faceva sempre freddo a casa di Chloe. Abitava poco distante da uno di quei paesini sulle montagne a nord dalla città in una grande villa sola con suo padre, dopo la morte della madre anni prima per un cancro. Suonò e aspettò che le aprissero, sbuffando. Avrei dovuto mettere qualcosa di più pesante.


Sì, sono una persona spregevole*si guarda le scarpe*. Chiedo scusa per l'enorme ritardo e no, non ho mia nonna malata (facciamo corna D:) nè devo dare un qualche tipo di esame, sono semplicemente pigra. Perdonatemi. Ma comunque ecco un nuovo capitolo :D Volevo metterci un po' di investigazione (?) ma poi l'ho tagliato e ho deciso di mettere tutto nel prossimo capitolo. E quindi chiedo di nuovo scusa se questo è più corto degli altri. E niente ci sono tante parti di me stessa in questo capitolo :'D spero non siano troppo stupide o banali ma è la mia vita di tutti i giorni quindi ^^ E bo fatemi sapere cosa ne pensate e alla prossima ;) (speriamo prima che passino altri tre mesi) 

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