Sono disposto a morire per te, mia piccola Dalish

di SumoNessuno
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Farò di tutto per te ***
Capitolo 2: *** La colpa è solo mia ***
Capitolo 3: *** Amore sanguinante ***



Capitolo 1
*** Farò di tutto per te ***


-Ciao Hawke!
-Ciao Merrill!
-Ci siamo anche noi margheritina…
-Varric! Isabela! Che piacere vedervi qui!
-è un piacere vedere questa casa così piena di vita pelosetta… mi ricorda la stiva della mia nave…
-Per il Temibile Lupo! Scusate per i topi, ma non so come scacciarli…
-Non è un problema Merrill… Tu rendi sempre accogliente questa casetta…
-Ehm… Grazie? Non fa caldo qui dentro? *arrossisce*
-Beh un po’…
-Varric, andiamo a vedere la bancarella qui fuori.
-D’accordo Isabela. A dopo Hawke! Ciao margheritina!
-Ah sì ciao!
 -Devo parlarti Merrill
-Anche io Hawke, devo mostrarti una cosa.
Entrambi si spostarono nella camera da letto dove, in un angolo, si trovava qualcosa di alto coperto da un pesante lenzuolo, ingrigito dalla polvere.
-Dai ti mostro a cosa sto lavorando!
Merrill si avvicinò a quel misterioso oggetto, afferrò un lembo del lenzuolo e lo tirò via, spargendo polvere per la stanza.
-*Coff coff*, Merill, *coff coff* non potevi toglierlo più lentamente?
-*coff coff* forse era meglio.
Quando la polvere si posò, Hawke aprì gli occhi e osservò quello strano oggetto. Era un grande specchio, con avvolti attorno dei rami contorti e sopra una testa di una capra. Non rifletteva nulla e sembrava molto antico.
-C-cos’è?
-Questo è l’eluvian. Un antico manufatto elfico che sto riparando.
-Ma non riflette niente.
-Lo so… ho provato a farmi aiutare da quello spirito, ma mi serve ancora un attrezzo che la Guardiana Marethari possiede.
-Ma non vuoi andare a chiederglielo, giusto?
-Esatto! Quando arriverò nella tribù lei mi guarderà in maniera severa e probabilmente mi sgriderà…
-Vuoi… che ti accompagni?
-Hawke, lo faresti veramente?!
-Per te, tutto.
-Ehe… allora quando vuoi andiamo.
-Anche ora, se ti va.
-Veramente?
-So che è importante per te. E prima affronterai la guardiana, prima ti sentirai meglio.
-Grazie Hawke, sapevo di poter contare su di te.
 
I due uscirono dalla capanna di Merrill, e trovarono Isabela e Aveline bisticciare vicino ad un mercante.
-Devi smetterla di comportarti così!
-E chi sei te per dirmi questo, Pel-di-carota?!
-Sono il capitano delle guardie di Kirkwall.
-… ok, questa volta hai vinto tu, rossa.
-restituisci la merce rubata.
-tieni il tuo fottuto anello, vecchio.
-Isabela!
-uff… mi scusi, signore.
-Come mai il capitano delle guardie intervenuta per questo furtarello?
-Ah buon giorno Serah Hawke! Sono di pattuglia qui. Ciao Merrill.
-Salve Avel..
-Tutto ciò è mooolto interessante, certo, ma tu Hawke sei riuscito a concludere qualcosa?
-Non preoccuparti Isabela, anzi ti unisci a noi per andare a monte spezzato? Mi servirebbe anche l’aiuto di un guerriero, Aveline.
-Monte spezzato?  Mi sono sempre piaciuti quegli orecchi a punta…
-Hawke, se aspetti la fine del mio turno sarò felice di accompagnarvi.
-D’accordo, allora ci vediamo all’uscita di Kirkwall tra…
-2 ore.
-Bene. Ci vediamo là.
-A dopo!
Hawke, Merrill e Isabela si diressero verso l’uscita di Kirkwall, parlando del più e del meno, e ovviamente Isabela non mancava di raccontare le sue “avventure” tra i mari in cerca di naufraghi bellocci e avvenenti. Merrill sembrava divertita, rideva arrossendo alle allusioni di Isabela “lui sì che sapeva issare le vele! Mi riempiva bene la stiva! Sapessi quanti alberi maestri ho visto…”, invece Hawke era in imbarazzo, completamente rosso in viso e non tratteneva dei sorrisi e delle grosse risate. Ma più che altro, Hawke osservava Merrill: seduta su una pietra, a gambe incrociate, i tatuaggi sul suo viso delicato sembravano danzare quando rideva, e i corti e disordinati capelli neri che si muovevano alla leggera brezza che veniva dalla montagna. Si era innamorato, pensava sempre a lei e cercava in tutti i modi di farglielo capire, persino questa missione era un modo per flirtare con la giovane dalish.
Dopo un paio di ore arrivò Aveline, indossava la sua pesante armatura da capitano, con lo scudo di suo marito Weasley sulla schiena e la spada nella fodera attaccata alla cintura.
-Allora partiamo?
-Sì Aveline, ti stavamo aspettando. Ora possiamo incamminarci verso monte spezzato.
-Hey Hawke, ti sei accorto che sei in mezzo a tutte donne? Potremmo saltarti addosso da un momento all’altro…
-Ma così non cadrebbe per terra?
-Isabela, sei sempre la solita sgualdrina. Io sono sposata!
-Sì con quella guardia con i paraocchi. Ma avevi anche un marito templare no? Ah, giusto, è morto.
-Signorine, calmatevi.
Hawke passò il viaggio che li separava da monte spezzato a cercare di evitare che scoppiasse una lite tra Isabela e Aveline, anche se più di una volta aveva riso alle battutacce che si tiravano dietro. Dopo quasi un’ora di incessanti litigi, raggiunsero l’accampamento dalish. Vicino al focolare, la Guardiana Marethari osservava il gruppo venire verso di lei, e in particolare Merrill. Sperava che tornasse nel clan, ma sapeva bene che la sua decisione era definitiva. Aveva il suo solito sguardo severo, gli occhi che fissavano in cerca di un qualche cedimento, la bocca serrata e le braccia conserte sul petto, per i Dalish lei era la massima autorità. Sebbene I suoi occhi la rimproverassero, Merrill sapeva di non essere odiata dalla guardiana, leggeva una vena di amarezza e delusione nei suoi occhi. Sì, era delusa, ma non di Merrill, bensì da sé stessa, la giovane elfa era la sua prima e avrebbe dovuto proteggerla, quasi come una figlia. E invece non ci era riuscita.
-Benvenuti Sha’mlen, Da’len come mai sei qui?
-Guardiana… io…
-Dai Merrill, ce la puoi fare.
-Guardiana, voglio l’aulin’horn, so che potete darmelo in cambio di una prova.
-Da’len… Stai invocando una antica tradizione per riparare quel maledetto strumento, vero?
-L’eluvian è parte della nostra storia. È antecedente alla…
-Alla caduta di Arlathan, lo so bene, ma ha causato troppi problemi al nostro popolo e a tutti gli abitanti di queste terre.
-Lo sapevo che non avreste capito… sto cercando di studiare e salvare le nostre antiche tradizioni e la nostra storia!
-Guardiana Marethari, so che non centro molto in questa storia, ma ora che Merrill ha preso la sua strada e che sa cosa sta facendo, non dovreste sostenerla?
-Serah Hawke, voi mi sorprendete sempre di più. *sospira* D’accordo Da’len, avrai l’aulin’horn, però prima dovrai uccidere un varterrall che ha ucciso alcuni dei nostri cacciatori. Poi ti darò l’aulin’horn.
-Grazie mille Guardiana! Andiamo allora!
-Grazie guardiana.
-Andate ora.
Il gruppo si incamminò verso la tana del varterrall, salendo per le pendici di monte spezzato. Arrivarono all’entrata di una caverna, ci entrarono e cercarono nel buio una strada da seguire. Hawke accese una fuocherello magico e scoprirono che la grotta era un labirinto: molte strade si incrociavano, altre erano dei vicoli ciechi; si sentiva una forte puzza di morto, e ad un certo punto Merrill inciampò in qualcosa. Era il cadavere di un cacciatore. Il corpo era stato dilaniato, e la pelle aveva un colore violaceo innaturale.
-Ragni. – disse Merrill - Il varterrall è sempre circondato da ragni.
-Quindi la guardiana ha mandato i cacciatori a morire qui dentro? – Esclamò Aveline
-Di solito il Varterrall non è aggressivo, non ha mai attaccato i Dalish, però qualcosa deve averlo innervosito. Tanto.
-aiuto! Aiutatemi!!!
Da un vicolo spuntò un giovane elfo, un cacciatore. Correva, continuando a guardarsi le spalle. Era impaurito, anzi terrorizzato.
-Pol! Sono io Merrill!
-M-Merrill?! Stammi lontana!
-Pol..? ma che ti succede?? Sembra che tu abbia visto un fantasma
-Non avvicinarti a me! Aiuto!
-Pol!!! Non scappare !!!
-Seguiamolo.
Il gruppo rincorse il giovane Dalish, che era fuggito tornando nel vicolo da cui era uscito. Raggiunsero un grande spiazzo, illuminato dai funghi delle profondità e da qualche strano insetto. Era come essere all’aperto, tanta la luce che c’era. In mezzo, Pol era immobile.
-Pol! Scappa!
Il ragazzo si voltò di scatto, e dietro di lui comparvero una decina di ragni giganti, sbucati fuori dall’oscurità. Gli saltarono addosso, atterrandolo, e conficcarono le loro zanne nella sua schiena. In pochi attimi, la sua pelle divenne di un colore violaceo, e non si mosse più. Hawke trattenne Merrill, che sarebbe corsa subito da lui. Da dietro un angolo, una gigantesca creatura che si reggeva su quattro esili zampe si avvicinava al cadavere del giovane elfo, era come un ragno, ma aveva la testa molto piccola attaccata ad un corpicino con due zampette corte, aveva solo quattro zampe che lo sollevavano da terra di almeno tre metri. Era il Varterrall.
-Non toccarlo!!!
Merrill si liberò dalla stretta di Hawke, corse verso il mostro e gli lanciò una raffica di fulmini che colpirono in pieno corpo. Il Varterrall emise un forte urlo, e tutti i ragni cominciarono ad attaccarla. Aveline si mise davanti il suo scudo che utilizzò come un ariete, liberando la zona da quelle schifose creature. Hawke prese il suo bastone e incendiò il corpo del gigantesco mostro. Merrill si spostò nelle retrovie, al fianco del campione, a lanciare ripetuti incantesimi, Aveline continuava a parare le zampate del mostro, senza subire danni, Isabela comparve dal nulla e affondò con un salto i suoi pugnali nella schiena del mostro. Il varterrall emise un forte urlo di dolore, e cominciò a dimenarsi, sbattendo violentemente le zampe a terra. Aveline corse il più lontano dal mostro, mentre Isabela veniva disarcionata dalla sua schiena, cadendo a terra. Riuscì a rialzarsi appena in tempo, poiché un grosso masso crollò dal soffitto di pietra. Sembrava un terremoto: la caverna tremava, e rocce sempre più grosse cadevano dall’alto. Riuscirono a evitarle, poi Merrill cadde a colpa di una forte scossa. Vide sopra di sé un enorme sasso caderle addosso, e seppe che quella era la sua fine; chiuse gli occhi, aspettando il buio, ma sentì il masso rompersi contro qualcosa. Era circondata da una barriera luminosa, e lì vicino Hawke cercava di tenerla in piedi il più a lungo possibile. Nella caduta, Merrill aveva perso il suo bastone, e ora era alquanto indifesa.
-Hawke attento!!!
Il  campione stava reggendo la barriera su cui continuavano a piovere massi, e non potè proteggersi dalla roccia che gli cadde addosso. La barriera si dissolse, e Merrill rrotolò su un fianco per schivare gli ultimi sassi.
-Hawke!!!!
Un enorme masso aveva schiacciato Hawke dalla vita in giù, e ora era svenuto. Sul viso aveva un’espressione di dolore, eppure sembrava dormire.
-Hawke…. No… ti prego svegliati Hawke!!!- disse Merrill, mentre grosse lacrime solcavano le sue guance.
-Merrill uccidiamo il Varterrall e poi occupiamoci di Hawke!
-Ma così morirà!
-Piccola, se non uccidiamo questo coso moriremo tutti!
Merrill, tra le lacrime, si alzò in piedi, prese il bastone magico di Hawke e si preparò a combattere.
il Varterrall ora le stava puntando, prese la rincorsa e si gettò addosso alle tre ragazze. Lo schiavrono buttandosi di lato, poi si rialzarono e cominciarono a riattaccarlo. Mentre Aveline e Isabela infilzavano le zampe e il corpo della creatura, Merrill recitava delle strane formule incomprensibili. Poi, tutt’a un tratto, un rovo bloccò il Varterrall a terra, prendendolo per l’esile corpo. Da terra ne spuntarono altri che gli fermarono le zampe e la testa.
-Lasciatelo a me.
Merrill si avvicinò al mostro, ormai bloccato a terra, allungò la mano verso di lui, e un altro tralcio lo perforò, dal ventre alla schiena. Il Varterrall era morto, e forse anche Hawke. 

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Capitolo 2
*** La colpa è solo mia ***


-Dobbiamo salvarlo!
-Lo so Merrill, ma dobbiamo capire come fare.
-siete due deficienti. Non puoi usare un incantesimo per spostare il masso?
-S-sì, posso provarci.
Merrill si mise a un metro dall’ enorme roccia che bloccava il corpo di Hawke, puntò il bastone e un fascio di luce verdognola avvolse il masso, che lentamente si sollevò.
-Non c-credo di riuscire a sollevarlo… per tanto… tempo…
-Isabela, tiriamolo via da lì sotto.
-D’accordo rossa.
Presero l’inerme corpo del campione per le braccia e lo trascinarono non molto lontano da lì, poi Merrill dissolse l’incantesimo e il masso precipitò nuovamente a terra.
-Cosa possiamo fare ora?
-Io e Isabela lo porteremo fuori da qui, tu intanto usa qualche incantesimo di cura per alleviare le ferite.
L’armatura delle gambe aveva resistito senza rompersi, ma il metallo era entrato dentro la carne, lacerando la pelle e facendo uscire molto sangue. Le gambe stavano per cominciare a diventare viola, ma gli incantesimi di Merrill erano riusciti a far riacquistare colore agli arti.
-la strada è troppo lunga, conosco una scorciatoia che ci farà spuntare vicino l’entrata di Kirkwall.
-Merrill, ci fidiamo di te. La sua vita dipende anche da questa strada. Ne sei sicura?
-Assolutamente Aveline.
-Allora procediamo.
Percorsero quasi correndo delle vie sotterranee, che svoltavano, salivano e scendevano, finché non videro la luce dell’uscita. Quando furono fuori, varie piante di Radice elfica erano lì davanti, come se le aspettassero. Merrill ne raccolse velocemente una manciata, poi le mise dentro una boccetta e le scaldò con un fuoco magico. Si formò un denso liquido verdastro, Merrill ne sparse un po’ su una benda e fece degli impacchi sulle ferite più gravi. Hawke ancora non si era svegliato, e aveva ancora una smorfia di dolore in viso. Merrill si asciugava le lacrime mentre spargeva l’unguento sulle ferite del campione: era colpa sua, se non avesse convinto Hawke a aiutarla probabilmente sarebbe morta solo lei, e nessuno avrebbe sofferto la sua mancanza. Mentre correvano, Aveline si accorse che la giovane elfa stava piangendo, e anche Isabela lo aveva notato, si scambiarono una breve occhiata e decisero di non parlarle finché non fossero arrivate. Si stavano dirigendo all’ospedale di Anders, nella città oscura, e non mancava più molta strada, erano sicure che lui sapesse cosa fare. Arrivarono nella città oscura, e un gruppo di nani del Karta le accolse attaccandole. Merrill era l’unica che poteva contrattaccare, così creò attorno a loro una barriera magica, e due ladri ci si schiantarono contro, crollando a terra. Poi lanciò un fulmine contro uno degli assassini, che cadde paralizzato a terra. Gli ultimi fuggirono a gambe levate, impauriti dalla maga. Continuarono a correre e finalmente giunsero all’ospedale di Anders.
-Aveline! Isabela! Che ci fate qui… oh per Andraste!
-Anders, libera un letto per Hawke!
-S-subito Aveline.
Anders buttò a terra le carte e le boccette che occupavano uno dei lettini. Appoggiarono lentamente il corpo di Hawke sopra la tavola di legno, e Anders si mise al lavoro. In una mano si accese una luce blu, nell’altra teneva un paio di pinze. Tolse l’armatura dalle gambe del suo amico aiutandosi con le pinze, poi passò il suo tocco magico sopra le profonde ferite.
-Ci vorrà molto tempo. Voi intanto pensate a che è successo e scrivete tutto.
-sì ma dov’è M…
Aveline tappò la bocca di Isabela con il suo guanto armato, poi fece un cenno ad Anders e si diressero verso un tavolo poco distante.
-Perché lo hai fatto?!
-Anders non vede di buon occhio Merrill, e se gli diciamo che c’era anche lei penserà che è colpa sua!
-perché non lo è?
-Piantala! Lo sai bene che non è colpa sua!
-Cercavo di sdrammatizzare un po’ la situazione, rossa…
-Non è il momento.
-Scusa, mi rendo conto che la situazione non è delle migliori.
-Bene. Ora, scriviamo questo “rapporto”.
Intanto, Merrill si era fermata fuori dall’ospedale. Lei non piaceva ad Anders, anche se non sapeva perché; probabilmente era perché lei aveva usato qualche volta la magia del sangue…
Lei ora si era seduta, la schiena poggiata su un sudicio muro della città oscura, e si teneva la testa tra le gambe, mentre piangeva in silenzio. Forse il problema era veramente l’Eluvian, da quando lo aveva scoperto e aveva evocato quello spirito, tante, troppe persone a lei care la avevano lasciata. Ma stavolta era diverso: Hawke le era sempre stata vicino, la aveva sempre aiutata, in qualche modo era come se avesse un feeling particolare con lei. Lei si era sempre sentita strana quando lui le era vicino, come se avesse un nodo allo stomaco, era nervosa, e sentiva il cuore batterle forte. Quando avevano combattuto fianco a fianco contro il Varterrall, lei si era sentita “completa”, aveva Hawke al suo fianco e capì di essere veramente utile. Poi, tutto le era crollato davanti agli occhi, quando vide quel masso precipitare su di lui.
“Perché?! Perché tutto ciò a cui tengo mi viene strappato via?! Hawke… Non voglio che tu muoia… sei la persona a cui tengo di più… ti prego… da quando ti ho incontrato, ho capito che sei speciale per me…”
Intanto, Anders cercava di medicare le ferite di Hawke, ma era più difficile di ciò che sembrava. Il metallo dell’armatura era leggermente arrugginito, e quando si era conficcato nella carne probabilmente aveva portato del tetano. Doveva agire in fretta, eliminare l’infezione, togliere lo sporco dalle ferite, spalmare un unguento rinvigorente, ricucire la pelle, e badare alla guarigione. Un lavoro così lungo in così poco tempo. Fortunatamente era un mago e un guaritore, ce la poteva fare. Ce la DOVEVA fare.
Dopo una decina di ore, Anders ebbe finito, così chiamò Isabela e Aveline.
-Ora dovrebbe rimettersi. Potete dire a Merrill di smetterla di piangere e venire qui? Mi serve … il suo aiuto.
-Cosa vuoi Anders?
-oh, eccoti. Volevo avvisarvi che ho guarito come potevo Hawke, ora bisogna riportarlo a casa sua e badare alla sua guarigione. Ci andrei io, ma non posso allontanarmi dall’ospedale, quindi… *sospira* dovrai farlo tu Merrill.
-Io? Perché?
Bisogna usare un incantesimo di cura ogni sei ore. Tu sei l’unica maga a cui possa affidare Hawke. Te lo dico: né io né Giustizia ci fidiamo di te, ma sei l’unica speranza per salvare il nostro amico.
-Non lo puoi tenere qui?
-No. I pazienti qui portano troppi batteri. Merrill, ascoltami: è solo colpa tua se Hawke è ridotto così
-Anders!
-Taci Capitano. Lui ha fatto tanto per te, e ora DEVI ricambiare. È chiaro?!
-Sì. Mi occuperò io di Hawke.
-Bene. Aveline, puoi chiedere a qualcuno dei tuoi di portare Hawke nella sua tenuta?
-Credo di sì. Ti manderò un paio di uomini. Tu prepara una barella.
Dopo qualche minuto, un paio di robuste guardie arrivarono a prendere Hawke per portarlo a casa sua. Dietro di loro, Merrill li seguiva guardando a terra, cercando di non scoppiare a piangere. Arrivarono verso sera a casa del campione, sull’uscio ad attenderli c’era Bodhan, il padre di Sandal; aprì loro le porte e li condusse fino alla camera da letto. Lì lo posarono sul letto e poi si congedarono, lasciando Merrill e Hawke soli. Lì, finalmente Merrill poté sfogarsi, pianse per un’oretta sulla spalla di Hawke, poi cercò di riprendersi e scese per chiedere la cena.
-oh lei deve essere Merrill! Io Sono Bodhan e lui è mio figlio Sandal. Dai da bravo saluta la signorina
-A Sandal piace Merrill
-ohhoho ragazzo!
-Ciao Sandal, grazie
-Mi dica signorina Merrill, gradisce la cena?
-ehm.. Sì… ma cosa c’è per cena?
-Abbiamo zuppa di funghi. Oppure c’è dell’arrosto di montone.
-Puoi farmi la zuppa, Bodhan?
-Subito! La porterò nella camera di Serah Hawke, va bene?
-Grazie.
Ritornò in camera, doveva occuparsi dell’incantesimo di guarigione. Mise le sua mano destra vicino alle bende, chiuse gli occhi e una leggera nebbiolina verde si formò attorno alle ferite. Quando ebbe finito, sentì un leggero gemito provenire da Hawke.
-Hawke! Sei vivo! Hawke!!!
-uh… Merrill? ... Stai … bene?
-Hawke! Meno male che sei sveglio, sì sto bene però è meglio se ti riposassi.
-M-Merrill … devo dirti che…
-No Hawke, riposa.
Girò la testa dall’altro lato e si riaddormentò. Merrill ora si sentiva molto felice, però nel suo profondo sapeva che la colpa era solo sua.
Arrivò Bodhan con la cena, la lasciò sul letto e uscì salutando con un sorriso Merrill. Quando ebbe finito, appoggiò la scodella fuori dalla porta e si sdraiò accanto a Hawke, accarezzano con una mano la sua ispida guancia. Rimase così per un paio di minuti, poi la sua testa si girò verso quella di Merrill, aprì lentamente gli occhi e disse
-Perderei la vita per te, mia piccola Dalish.
-Hawke…
-Ti amo Merrill. Da Quando ti ho incontrata la prima volta ho capito che tra noi c’era qualcosa di speciale. Voglio passare il resto della mia vita con te.
Poi richiuse gli occhi e si riaddormentò.
“Allora, io sono innamorata di Hawke? Anche lui ha detto le cose che io pensavo, quindi ciò che sto provando è amore? Sono così confusa… dovrò aspettare che si rimetta per potergli chiedere qualcosa. Oppure potrei chiedere a Varric… no. Non posso uscire.  Devo occuparmi di lui. Hawke…”
Merrill passò le giornate chiusa in camera di Hawke, ogni sei ore precise lei usava su di lui un incantesimo di cura. Ogni tanto si svegliava per poco e riusciva a dire piccole frasi come “Grazie Merrill” oppure “Mi dispiace che ti costringa qui”. Lei gli rispondeva sempre dicendogli che non doveva preoccuparsi e che doveva riposarsi. Dopo una settimana, Anders bussò alla porta della tenuta, Bodhan aprì e lo fece entrare con il suo solito modo cordiale.
-Buongiorno Anders! Siete qui per Serah Hawke e Merrill?
-Buongiorno Bodhan, sì dovrei visitare il mio amico. Come sta?
-Merrill dice che ogni tanto si sveglia e le parla, e nient’altro. Le sue gambe hanno riacquisito un colorito normale, e a quanto pare le cicatrici cominciano a scomparire. Ma siete voi il dottore non io!
-Grazie Bodhan, ora andrei su a vedere come sta Hawke
-Oh, ma certo. Sapete dov’è la camera, potete andare anche da solo.
Anders salì le scale lentamente, si stava preparando per salutare e parlare con Merrill. La cosa che più lo irritava era la sua infantile ingenuità con cui si era avvicinata alla magia del sangue.
“Lo sai che è pericolosa. Dovresti allontanarla da te”
“Taci ora, Giustizia. Non è il momento”
“Lo sai che ho ragione.”
Anders raggiunse infine la stanza di Hawke, bussò un paio di volte e entrò con attenzione. Si era preparato a trovarsi davanti il cadavere del suo amico squartato e Merrill che cercava di invocare demoni, invece la trovò seduta sul letto, con le occhiaie e molto più pallida del solito. Sembrava quasi fatta di sottile pergamena, tanta era la delicatezza della sua pelle. Stava bevendo della zuppa calda, e Anders si sentì un po’ in colpa nell’averle detto che era colpa sua. Tremava, sembrava debole, eppure sorrideva e aveva curato Hawke in quella settimana.
-Ciao Merrill.
-Oh ciao Anders!
-Senti… scusa se l’altro giorno ti ho dato la colpa…
-No Anders, hai perfettamente ragione. Avrei dovuto agire in un altro modo. Grazie a te Hawke si sta rimettendo, e non potrei esserti più grata.
Merrill lo abbracciò saltandogli addosso, e Anders dovette trattenersi dal buttare a terra la giovane elfa. In fondo era contento che lei si fosse presa cura del suo amico, e non poteva sentirsi più sollevato di così. Sentì poi la sua maglietta bagnata, abbassò lo sguardo e vide che Merrill stava piangendo sul suo petto.
-Ti prego Anders, non voglio che Hawke muoia!!!
-Merrill!!!
-Non voglio che per colpa mia lui debba morire!
-Non morirà, vedrai che tutto si…
-Io lo amo!!!! Voglio stare con lui! Voglio poter passeggiare mano nella mano con Hawke nella città superiore! Voglio combattere al suo fianco! Voglio sentire le sue labbra sulle mie! Ti prego salvalo!
Anders prese Merrill per le spalle, la scosse brevemente e poi la guardò negli occhi.
-Ti sei presa cura di lui per questa settimana, e ti sei quasi dimenticata di te. Ti fa onore questo, e vedrai che non morirà. Ora vai a fare un bagno, mangia qualcosa di dolce e poi vai a casa a dormire.
-M-ma io non…
-Sei debole, sei in carenza di zucchero e di sonno. Potresti svenire mentre gli fai un incantesimo, e lì si che mi arrabbierei abbastanza. Ho istituito dei turni con gli altri, quindi ora va pure.
-*sniff sniff* Grazie Anders.
-Sei ancora qui? Bodhan ti sta aspettando!
Merrill scese le scale quasi di corsa, lì c’era Bodhan con un accappatoio cremisi ripiegato su un braccio.
-Signorina, la vasca l’attende! C’è una macchia scura sul muro di fronte, è a causa di un incantesimo di Serah Hawke mal riuscito.
-Grazie Bodhan.
-Vuole un cambio?
-Cosa?
-Altri vestiti?
-Perché, dovrei cambiarli?
-oohohohoho signorina! Se lei si lava, dovrei lavarle pure i suoi vestiti e dargliene degli altri puliti.
-è una tradizione dei nani?
-Ohohoh no signorina, lo fanno tutti gli umani.
-Ah quindi è una tradizione degli Sha’mlen!
-Veramente…
-Voglio partecipare alla tradizione del cambio! dove metto i miei vestiti?
-Li butti pure nel cesto in bagno. Il suo cambio lo troverà sulla porta.
-Grazie Bodhan.
-Di niente signorina Merrill!
Mentre Merrill faceva il bagno, Anders si stava occupando di Hawke.  Le ferite si erano rimarginate, molte piccole cuciture erano cicatrizzate, La pelle aveva un colore quasi naturale, e la consistenza al tatto era tornata normale. Una guarigione molto veloce. E molto strana. Probabilmente, Merrill avrà usato un incantesimo di cura elfica, e sugli umani forse ne accelera la guarigione… comunque, l’importante era che Hawke stesse bene. Anders prese un unguento ottenuto con lyrium, silverite resa innocua da radice elfica e peperoncino. Doveva spalmarlo sulle ferite, e se avesse ottenuto una schiuma rossa, significa che l’infezione non si è fermata; in caso contrario, brucerà ma non dovrebbe fare schiuma. Ne prese un po’ con l’indice e il medio, lo spalmò su una ferita e aspettò un decina di secondi. Niente schiuma. Poi si girò a guardare la faccia del suo amico, e vide che gli occhi si stavano aprendo.
-uh… Brucia…
-Hawke, sono io Anders
-Anders? Dov’è Merrill?
-le ho detto che doveva riposarsi. Faremo i turni per curarti, non ti preoccupare.
-Brucia… la gamba…
-Lo so, resisti e non affaticarti, è meglio se continui a dormire.
-Grazie…
Anders continuò a spalmare la crema, e vedeva che i muscoli delle gambe si contraevano dal dolore. Si stava riprendendo molto bene.
Quando ebbe finito il bagno, Merrill prese i vestiti che Bodhan le aveva lasciato sulla porta. Quando li indossò, vide che assomigliava alla sua precedente veste, solo che era bianca. Uscì dal bagno, e vicino al caminetto, Sandal la guardava con una fetta di torta in mano.
-Torta per Merrill
-Grazie Sandal! L’hai fatta tu?
-Sandal fa Incantamenti. Posso avere delle salamandre?
-No ragazzo! Credo che siano quelle a fare il boom!
-Grazie di tutto Bodhan. Grazie anche a te Sandal.
-Di niente signorina Merrill, sappia che questa tenuta sarà sempre aperta per lei! Arrivederci!
-Ciao Merrill!
-Ciao nani e grazie!
Merrill uscì dalla porta, sollevata e al tempo stesso preoccupata. La guardiana doveva darle l’aulin’horn ora, ma lei non sapeva se continuare a riparare l’Eluvian o distruggerlo. Solo una cosa sapeva: doveva chiedere allo spirito. e l’unico modo era evocarlo.
 

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Capitolo 3
*** Amore sanguinante ***


-Salve Guardiana.
-Da’len, hai sconfitto il varterrall, a quanto pare…
-sì, e ora voglio l’Aulin’horn. Mi spetta di diritto.
-*sospira* Lo so, ma l’Eluvian è pericoloso, e temo che potresti risentirne, oltre che metterci tutti in grave pericolo.
-Mi dia l’Aulin’horn, e poi non dovrà più rivedermi.
-Tieni Merrill. Ma sappi che non è un favore quello che ti sto facendo. Ascoltami: pensaci su.
-Ho preso la mia scelta, e voi la vostra. Addio Guardiana.
-Che il temibile lupo non fiuti mai le tue tracce, Da’len. Addio.
Merrill se ne andò con un’espressione furiosa in viso, ma dentro di sé si sentiva felice. Forse ora la guardiana aveva capito che Merrill sapeva cosa faceva, oppure semplicemente non le importava più nulla. Ora che aveva l’aulin’horn, poteva riparare l’Eluvian, e scoprire gli antichi segreti elfici. L’idea la eccitava, ma qualcosa la bloccava nel profondo del suo animo. Hawke; lui la aveva sempre aiutata, la aveva sempre sostenuta, e era disposto a morire per renderla felice. Ma se lui fosse morto, di sicuro lei non si sarebbe mai più sentita felice. Era l’unico che la faceva sentire così, e lei lo aveva messo in pericolo.
Corse a casa, prese due pietre focaie e accese un fuocherello nel centro della stanza, circondandolo di erbe e strani segni che ricordavano dei viticci. Poi prese un coltellino, lo guardò per un attimo, girandoselo tra le mani, insicura. Poi chiuse gli occhi, prese il coltello con la mano destra e velocemente passò la lama sul palmo della mano sinistra. Il sangue cominciò a uscire, caldo e vermiglio, sgorgava come una sorgente montana, macchiando il pavimento e tingendo la pelle di rosso. Merrill si mise a recitare una formula in antico elfico, e il sangue cominciò a fluttuare in piccole bollicine attorno a lei. Quando ebbe finito la litania, il fluido rosso si gettò all’improvviso nel fuoco, rendendolo di un sinistro colore violaceo, poi si spense. Dai tizzoni, cominciò a uscire una leggera nebbiolina viola, che saliva senza espandersi, con lenti movimenti a spirale. Poi si fermò, restando una nuvola viola che da terra saliva superando di poco Merrill. Poi il fumo cominciò a stringersi, formando una figura umana, e poi iniziò a solidificarsi, trasformandosi in lunghe vesti viola, indossate da una signora di mezza età. Aveva lunghi capelli neri, che scendevano dietro le spalle fino ad arrivare a terra; i marroni occhi gentili sembravano appesantiti da molti anni di conoscenza, e il viso infondeva sicurezza.
-Mi hai evocata ancora, Merrill. Ti serve il mio aiuto?
-Sì Conoscenza, ho bisogno di alcuni tuoi consigli.
-Chiedi pure. Devi chiedermi qualcosa sull’eluvian?
-Anche, ma prima… avrei un problema… sentimentale.
-Merrill, non sono uno spirito dell’amore, ma cercherò di aiutarti come posso.
-Grazie. Da quando sto cercando di riparare l’eluvian, tutte le persone a cui tengo sono morte o mi hanno abbandonata. Ho capito che sono innamorata di Hawke, ma temo che potrei perderlo se continuassi la mia ricerca...
-Allora lascia stare l’eluvian.
-No non posso! Con l’eluvian potrò salvare il mio popolo!
-Sei sicura che è ciò che vuoi veramente?
-Io…
-Merrill, vuoi salvare il tuo popolo, ma ormai loro ti hanno cacciata! Anzi tu te ne sei andata, e loro probabilmente non vogliono il tuo aiuto!
-Però…
-Non posso dirti di continuare a ripararlo o di lasciarlo perdere. Però chiediti: cosa tu vuoi veramente? Passare la tua vita con l’uomo che ami e dimenticarti di coloro a cui non interessi, oppure cercare antiche tradizioni e riportare alla luce i Dalish, perdendo ciò che ti è più caro?
-Io… Non lo so…
-Pensaci su Merrill. Se ti servirà, sai come evocarmi. Ora ti lascio.
-Arrivederci, Conoscenza.
Los spirito si dileguò in un attimo, evaporando in un fumo violaceo. Merrill si stava bendando la ferita, e intanto era assorta nei suoi pensieri.
“Sia lo spirito della saggezza che la guardiana mi hanno detto di pensarci su. Ma io non so che pensare. Non ci può essere un modo per salvare l’Eluvian e Hawke? Se provassi …”
Anders aveva istituito dei turni di un paio di ore per curare Hawke. Durante il giorno, si susseguivano: Varric, Isabela, Anders, Fenris, Aveline e la sera Bodhan dormiva sul pavimento della camera del campione. Ogni ora bisognava spalmare l’unguento che Anders aveva creato, e ogni giorno Hawke si svegliava sempre per più tempo, ma poi si riaddormentava sotto i consigli degli amici. Anders volle tenere lontana Merrill per un po’, era troppo debole per curare un infermo. Poi lei non si fece più vedere. Un giorno, dopo quasi due mesi dall’incidente, mentre Fenris si stava lucidando l’armatura in camera di Hawke, il campione si svegliò di soprassalto.
-Merrill!!!
-Hawke sono Fenris.
-Dov’è Merrill?
-Non lo so. Il Mago dice che era troppo debole per curarti. Ma cosa ti prende?
-Ho un brutto presentimento. Mentre dormivo, uno… spirito, credo, mi ha detto che Merrill era impazzita.
-E se fosse un demone?
-Mi sembra strano, non mi ha fatto alcuna proposta o non mi ha chiesto nessun patto.
-Anche se è strano, non puoi uscire.
-Fenris, temo che Merrill stia usando ancora la magia del sangue.
-Hawke, riposa.
-Fenris!
-Informerò gli altri, ora riposa.
-Sono due mesi che riposo, ora devo agire.
-non riuscirò a fermarti. Ma devo venire con te.
-Va bene, ora prendimi l’armatura e aiutami.
Hawke indossò la sua armatura da seduto, poi con l’aiuto del suo bastone si alzò in piedi. Era debole per reggersi sulle sue gambe, così provò con un incantesimo della pelle di pietra, indirizzandolo solo sulle gambe. Una strana luce grigia avvolse gli arti inferiori del campione, poi si assorbì nella sua pelle. Ora riusciva a camminare, ma l’incantesimo dura solo quindici minuti, quindi andava rinnovato di continuo.
-Anche se detesto la magia, questo è strabiliante.
-Tu non detesti la magia. Tu la temi, no?
-Il tuo senso del umorismo non cala mai.
-Rido per non piangere. Circa.
-Andiamo a fermare quella maga.
I due si diressero di corsa a casa di Merrill, ma la trovarono chiusa. Allora provarono all’impiccato, ma neanche lì c’era. Varric venne informato dell’accaduto, e decise di seguire Hawke e Fenris.
Si diressero a monte spezzato, ma vennero fermati dai cacciatori Dalish, non potevano entrare finché la guardiana non faceva ritorno. Sebbene Fenris volesse entrare con la forza, Hawke lo convinse ad aspettare
Merrill era entrata nella caverna, era una sola ampia stanza, a pianta circolare, completamente in roccia nera, divisa in due parti: l’entrata era rialzata da terra di un paio di metri, e li dividevano un paio di alti scalini in pietra. Sulla parete erano appese delle torce che emettevano una sinistra luce bluastra, che illuminavano la grotta. Scese la piccola scalinata, e nello spiazzo in cui si trovava c’era una statua di una strana creatura contro la parete, e sui lati c’erano delle lapidi con delle grosse torce accese, sempre blu. Lì era iniziato tutto. Merrill aveva trovato lì l’eluvian e lo spirito che l’aveva aiutata. E ora, era di nuovo lì, pronta a finire ciò che era cominciato. Si avvicinò alla statua, mise la mano ferita sopra di essa e ricominciò con la sua litania. Stavolta però, non successe nulla.
“È strano. Dovrebbe comparire Conoscenza dalla statua, ma sembra… vuota.”
Dall’entrata della caverna, la Guardiana Marethari comparve, con lo stupore di Merrill.
-Cosa ci fa qui, Guardiana?
-Da’len, sapevi che la tua magia del sangue aveva un prezzo da pagare.
-Lo sapevo benissimo, e lo sto pagando…
-No Merrill. Da quando ti sei presa l’incarico di riparare l’Eluvian, le persone attorno a te sono morte o ti hanno abbandonata. Ma sai il motivo?
-No. Credo che sia il prezzo da pagare in cambio della saggezza…
-La saggezza non ha prezzo. Hai stretto un patto con un demone, e lui ha ucciso le persone che ti distraevano da questo incarico che ti sei presa. Chi ti ha abbandonato, lo ha fatto perché io ho detto loro di faro. Per evitare che tu li vedessi morire.
-Ma quindi Hawke morirà?!
-No. Ti ho detto che la tua magia aveva un prezzo, e ho deciso io di pagarla al posto tuo.
-Cosa!?
-Da quando il varterrall ci ha attaccato, sapevo che era colpa di un demone. Quello che tu hai evocato. Voleva allontanarti da Hawke, così sono venuta qui e ho offerto il mio corpo al demone al posto del tuo.
-Guardiana…
-Mi dispiace Da’len. Ma non potevo vederti soffrire ancora.
Le guance della guardiana erano solcate da grosse lacrime, e Merrill stava anche lei cominciando a piangere.
-Io non volevo questo! Volevo riportare il nostro popolo agli antichi splendori!
-Lo so Merrill, ma ora non ha più importanza. Rispondi alla mia ultima domanda: perché sei tornata qui?
-Ero venuta qui per sciogliere il patto con la magia del sangue. Voglio riparare l’eluvian, ma voglio stare con Hawke. Se dovrò, lo riparerò con le mie mani, senza l’aiuto di nessuno.
-Ho capito. Ora, Merrill, devi uccidermi.
-No Guardiana!
-Devi farlo. Oppure il demone prenderà la sua forma naturale, qui che il velo è sottile. Uccidimi, e lui tornerà nell’oblio. Ti prego, Merrill!
-io… non posso farlo.
-Allora… Ne pagherai le conseguenze ahahaahah
La Guardiana si accasciò a terra, e un denso fumo viola cominciò a uscire dal suo corpo formando una grossa figura minacciosa. Cominciò a solidificarsi, e Merrill si preparò al combattimento.
-Pensavi di potermi ingannare?! Ho preso le sembianze di uno spirito della saggezza per convincerti a riparare l’Eluvian, così il nostro signore ci porterà fuori dall’oblio. E noi demoni comanderemo il mondo! Ahahaahaha
-Il vostro signore chi?
-ormai non ha importanza. Volevi riparare quello specchio, pensavi di poter fare tutto da sola, e ora io, Superbia, prenderò il tuo corpo per continuare e finire questo compito. Volevi disfarti di me? Un patto con un demone è eterno, ti segue anche dopo la morte!
-Maledetto!!!
Merrill lanciò una raffica di fulmini contro il demone, ma lui sembrò non risentirne.
-Cosa pensi di fare, sciocca?!
Il demone la afferrò con una delle sue enormi mani e la scaraventò contro una parete. Merrill cadde al suolo, tentò di rialzarsi, ma Superbia la riprese e la gettò dall’altro lato della stanza.
-Non puoi sconfiggermi da sola! Pensi di essere abbastanza forte?! Questo è cibo per me…
Il demone venne interrotto da una palla di fuoco che lo colpì in pieno sulla nuca, facendolo barcollare.
-Che diamine…?
-Merrill allontanati da lì!!!
-Hawke!
La testa del demone prese fuoco, poi tutta l’area attorno a lui si incendiò. Il demone cadde a terra, in mezzo alle fiamme. Merrill riuscì appena in tempo a spostarsi, prima che una pioggia di frecce cadesse sul mostro e la zona intorno.
-Hawke! Varric! Fenris... Anders…
-Neanche io sono molto felice di vederti, maga.
-Eddai elfo piantala. Margheritina, stai bene?
-Sì, grazie. Dobbiamo ucciderlo e salvare la guardiana. Mi aiuterete?
-Certo Merrill. Sono disposto a combattere quel demone per te.
-Hawke…
-Parleremo bene dopo, ora rispediamo quel suo culo demoniaco nell’oblio.
-Così si parla Hawke! Bianca, preparati.
-Anche se Giustizia è un po’ contrario, ti aiuterò Merrill.
-Ormai sono qui. Tanto vale fargli assaporare la mia spada.
-Grazie ragazzi.
-Bene squadra, ALL’ATTACCO!!!
Fenris corse contro il demone e con un salto infilzò la sua spada nella ruvida schiena di Superbia. Il mostro si ricoprì di una aura elettrica e l’elfo si staccò prima di essere fulminato. Mentre Fenris colpiva con fendenti le gambe del demone, Varric lanciò una serie di frecce esplosive in faccia a Superbia. Hawke, Merrill e Anders lanciavano vari incantesimi elementali e debilitanti, a anche se non avevano molto effetto.
-Hawke, ci serve qualcosa di potente.
-Non provare a usare ancora la magia del sangue Hawke. Ha funzionato contro l’Arishok, ma non sappiamo che effetti collaterali può avere.
-Anders, senza non riusciremo a sconfiggerlo.
-E va bene. Voi due usatela, e io userò su di voi i miei incantesimi di cura. Ma fate presto, Fenris non resisterà a lungo contro le scosse di quel demone.
Mentre Fenris parava e affondava, e Varric schivava fulmini e contrattaccava con frecce sempre più insolite, Hawke e Merrill si prepararono a usare la magia del sangue. Serviva un incantesimo di imprigionamento potente, qualcosa di speciale, di intimo.
-Sei pronta Merrill? Farà molto male.
-Voglio salvare le persone a cui tengo. Non mi importa se soffrirò.
Prese il suo coltello, e senza esitazioni si passò la lama sulla lingua, poi lo prese Hawke e ripeté il gesto. Chiusero gli occhi, si avvicinarono l’uno all’altra e si baciarono. Le loro lingue che si incrociavano, esploravano una la bocca dell’altro, una danza di passione e tormento. Dopo poco, dai loro corpi cominciò a uscire del denso fumo rosso, che si dirigeva verso il demone. La nebbia lo avvolse, e lo trascinò verso la statua poi, tra urla e fulmini, Superbia venne risucchiato dentro l’effige mostruosa. Tutto si placò, e i due amanti caddero al suolo, esausti. I loro denti erano rossi, e dalla bocca continuava a uscire sangue. Anders utilizzò alcuni incantesimi di cicatrizzazione, e le ferite si chiusero, ma loro erano ancora inermi. Nella stanza, la guardiana Marethari giaceva al suolo, Fenris le si avvicinò, la voltò e le chiuse gli occhi. Prima che se ne andasse, l’Elfa disse le sue ultime parole.
-Da’len… Non soffrire per questo. Ti voglio bene. Che Mythal e Falohn’din possano proteggerti…
-Glielo dirò guardiana. Ora può riposare in pace.
-Grazie.
Appena fuori dalla caverna, il clan di elfi Dalish si era riunito, e sembravano parecchio furiosi.
-Sha’mlen, dov’è la Guardiana Marethari?
-Lei è morta- rispose Fenris –lo ha fatto per proteggerci tutti.
-è colpa di Merrill se è morta! Datecela e noi la giustizieremo!
-No! - Intervenne Varric- Capisco che voi orecchie a punta mistici sarete infuriati per la perdita della vostra guardiana, ma Merrill è riuscita a sigillare il demone che aveva causato tanti problemi! 
-Ve ne prenderete la responsabilità?
-Sì, non verrà mai a cercarvi lo prometto.
-Bene. Allora nano, ora sarai tu a occuparti che lei non nuoccia più al nostro clan. Noi ce ne andiamo.
Gli elfi presero le loro cose e si incamminarono verso l’Orlais, cercando un nuovo posto dove accamparsi.
Fenris aiutò Anders a portare i corpi dei loro amici a casa di Hawke, dove poi il mago li avrebbe curati. Aveva lasciato all’ospedale un paio di maghi del circolo, che venivano pagati con il poco cibo che la gente portava.
Arrivarono alla tenuta Amlenn che era ormai buio, misero Merrill e Hawke sul letto e Anders poté cominciare con gli incantesimi. Nell’atrio di sotto, tutti gli amici e lo zio Gamlen si erano riuniti per sapere come stavano i due innamorati. Bodhan e Sandal procurarono le sedie per tutti e distribuirono zuppa calda di verdure come cena. Dopo un paio di ore, Anders uscì dalla camera da letto, si affacciò dal balconcino e si mise a spiegare la situazione.
-Per ora sono deboli, hanno usato tutta la loro energia in quell’incantesimo. Ho fatto tutto quel che potevo, e dovrebbero rimettersi in una settimana. Starò qui a curarli, e vi chiedo se potreste non disturbarli nei giorni a venire.
-Anders- intervenne Aveline- Come mai anche voi eravate a monte spezzato? Sapevo che con il campione c’erano solo Fenris e Varric.
-Stavo uscendo a raccogliere erbe, e Giustizia mi ha riferito di un punto in una caverna in cui il velo era molto sottile, e stava per essere evocato un demone. Mi sono precipitato subito lì, per vedere cosa stava accadendo. Ma perché me lo chiedete?
-Due cittadini di Kirkwall sono quasi morti, vi hanno visto portare in giro due corpi esanimi, e devo dare una spiegazione al nuovo Visconte e ai cittadini. Ovviamente non dirò che Merrill ha evocato un demone della superbia, o la farebbero giustiziare.
-Almeno imparerebbe la lezione.
-Fenris! Sarai anche carino, avrai la voce più profonda che abbia mai sentito ma hai un concetto di merda rispetto all’amicizia.
-Mpf, e tu Isabela dovresti sapere cos’è l’amicizia? Hai quasi abbandonato Hawke contro l’’Arishok, se non sbaglio.
-è per questo che mi piaci. Ti salterei addosso e ti strapperei via quell’armatura se non ci fossero così tante persone.
-Potreste smetterla? –li interruppe Gamlen
-Ora vi chiedo di andarvene, tutto questo rumore potrebbe svegliare Hawke e Merrill. Buona serata.
Tutti uscirono dalla tenuta, e Anders tornò nella camera a continuare con gli incantesimi.
-Lo sai cosa penso. Entrambi sono una futile distrazione. Poi questa maga del sangue è troppo pericolosa Anders.
-Lasciami lavorare Giustizia! Appena Hawke starà bene, andremo a prendere ciò che ci serve.
-il tempo sta finendo Anders. Tra poco ci ritroveremo sul bordo di un burrone, e dovremo essere pronti.
Anders ignorò i discorsi di Giustizia, concentrandosi sui suoi incantesimi. Dopo un’ora, era esausto e dovette riposarsi. Prese una stuoia e un lenzuolo, li mise per terra e ci si addormentò sopra. Durante la notte, Hawke si svegliò, sentendo la sua bocca intorpidita e il corpo dolorante. Si sforzò di girare la testa per cercare Merrill, e la vide al suo fianco, esausta. Cercò di allungare il collo e le diede un dolce bacio sulla fronte.
-Perderei la vita per te, mia piccola Dalish.
-Questo lo hai già detto, amore
-Dovrei forse cambiare repertorio?
-Ti bacerei se ci riuscissi.
-Non vorrei usare un incantesimo entropico del sonno, ma voi due piccioncini dovreste riposare. Avete perso molto sangue con quel maledetto incantesimo.
-Hai ragione Anders.
-Ti prenderai tu cura di me e Hawke?
-Sì. Tra qualche settimana dovreste rimettervi. Poi Hawke ti potrai divertire con il tuo bastone magico!
-Anders… ahaha
-ehehe. Ora dormite. Domani vi sentirete leggermente meglio. Vedrete che riuscirete a muovere le dita quasi come prima.
-Grazie Anders. Buona notte.
-Buona notte Anders.
-Buona notte “piccioncini”
I giorni passarono, Anders si prendeva cura dei due amanti, guarendo le loro ferite e portando loro il pranzo e la cena. Ogni giorno ridevano e scherzavano, Anders faceva le sue battutine sconce, Merrill non capiva e Hawke rideva. Dopo una settimana, Merrill poteva camminare e muoversi liberamente, così aiutò Anders con gli incantesimi su Hawke. Dopo altre 2 settimane, Hawke si era totalmente ripreso, e ora poteva camminare e lanciare incantesimi come prima.
Una sera, di ritorno dalla costa ferita, Hawke e Merrill erano in casa da soli. Cenarono davanti al camino e poi si ritirarono a dormire. In effetti fecero tutto tranne che dormire. Si sedettero sul bordo del letto, uno affianco all’altra, mano nella mano. Il camino scoppiettante tingeva le pareti di arancione e creava una dolce atmosfera romantica.
-Merrill, quel giorno, nella caverna…
-Sì?
-Come ti è sembrato quel bacio?
-è stata forse la cosa più bella e dolorosa che abbia mai provato. Faceva male, ma non potevo smettere di sentirti. Tu invece?
-Io stavo pensando solo a te. Quello spirito mi aveva detto che eri impazzita, che volevi uccidere Marethari e evocare un esercito di demoni. Credo che volesse ingannarmi per fermarti. Poi, ti ho vista e ho capito che dovevo salvare il mondo. Tu sei il mio mondo.
-oh Hawke…
-oh Merrill…
Lui le mise una mano sulla guancia, avvicinarono i loro visi e si baciarono con tutta la loro passione. Merrill cominciò a sbottonare la tunica di Hawke, lui le slacciò i cordini che reggevano la leggera armatura. Continuarono a baciarsi mentre si spogliavano, e alla fine si ritrovarono nudi sul letto del campione, a fare l’amore per la loro prima volta.
A notte fonda, si misero sotto le coperte, abbracciati per scaldarsi con i loro corpi nudi e ancora eccitati.
-Ti amo Hawke.
-Ti amo Merrill.
-Nessun demone o antico manufatto potrà dividermi da te.
-Nessun nemico potrà mai ferirti o separarmi da te.
E, con il fuocherello del camino che andava spegnendosi, si addormentarono. Pensando l’uno all’altra.
…………………………..
L’eluvian era stato rimesso al suo posto, dove era stato trovato. La guardiana Marethari era stata seppellita da Merrill e Hawke dove un tempo il clan dalish sostava. Merrill decise di non avere niente a che fare con la sua vecchia vita, ma decise di non distruggere lo specchio, sperando che qualcuno più saggio di lei potesse un giorno usarlo nella giusta maniera.
Dopo che Meredith venne uccisa, Hawke e Merrill andarono a vivere in una casetta vicino alle valli, nell’Orlais.
Ma qualcuno utilizzò l’Eluvian, e un’oscura presenza incombé sul Thedas.
Corypheus è stato risvegliato.
 
Fine.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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