Cuori di cristallo

di BluRei
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Le lacrime di una donna ***
Capitolo 2: *** Il cuore di Isshin ***
Capitolo 3: *** Un sorriso, una richiesta e una promessa ***
Capitolo 4: *** Di Akoya e del suo cuore di donna ***
Capitolo 5: *** Mani tormentate ***
Capitolo 6: *** Continuare ***
Capitolo 7: *** Tre donne ***
Capitolo 8: *** Solo ***
Capitolo 9: *** Amore? ***
Capitolo 10: *** Dream (sognando un sogno) ***
Capitolo 11: *** La vita continua ***
Capitolo 12: *** Il teatro è il mio specchio ***
Capitolo 13: *** Shuttle X ***
Capitolo 14: *** Come l'acqua ***
Capitolo 15: *** Il mio ammiratore ***
Capitolo 16: *** Cuori di cristallo ***
Capitolo 17: *** Il ponte ***
Capitolo 18: *** Ti adoro chibi-chan ***
Capitolo 19: *** La bambola ***
Capitolo 20: *** Il mio arcobaleno (Nella valle) ***
Capitolo 21: *** Masumi Fujimura ***
Capitolo 22: *** La ragazza dalle mille maschere (nella valle) ***
Capitolo 23: *** Sospetti ***
Capitolo 24: *** La nostra ragione di vita ***
Capitolo 25: *** L'erede ***
Capitolo 26: *** L'incertezza dell'amore ***
Capitolo 27: *** Risvegli ***
Capitolo 28: *** La stanza ***
Capitolo 29: *** Pioggia ***
Capitolo 30: *** Io sono l'albero di susino ***
Capitolo 31: *** Il bacio, la carezza e l'abbraccio ***
Capitolo 32: *** Delirio ***
Capitolo 33: *** Prove generali ***
Capitolo 34: *** Riuzo Kuronuma: il Generale papà orco ***
Capitolo 35: *** In riscrittura ***



Capitolo 1
*** Le lacrime di una donna ***


Capitolo 1 – Le lacrime di una donna

 

 

 

Saeko Mizuki, la fidata segretaria di Masumi Hayami, stava ormai disperando di rivedere il suo capo uscire dall’ascensore all’ultimo piano dell’edificio della Daito. Dal giorno in cui l’aveva visto, disperato ed in preda alla rabbia, nel suo ufficio, non si era più presentato sul posto di lavoro. Aveva reagito in malo modo alla vista di quelle foto che ritraevano la sua adorata Maya e Yuu Sakurakoji durante quello che, quasi sicuramente, poteva essere definito un appuntamento romantico. Nessuno l’aveva mai visto tanto scosso ed era per questo che Mizuki non riusciva a darsi pace. Ad aggiungere ulteriore ansia ai suoi pensieri ci pensò la telefonata che ricevette quella stessa mattina! Il telefono squillava ormai da alcuni minuti ma lei era così intenta a scartabellare tra le carte che ricoprivano la scrivania, tutti documenti dei quali avrebbe dovuto preoccuparsi Masumi ma vista la sua assenza lei stessa stava cercando di occuparsene al meglio sapendo quanto il lavoro che avevano in corso fosse importante per il suo capo, che non si era neanche resa conto di quel suono fastidiosamente persistente. Quando finalmente lo percepì alzò la cornetta e nel sentire la voce aldilà del filo si maledì di aver risposto ed anche di averlo fatto con così tanto ritardo.

 

- Pronto? Signor Hayami! - con le dita sottili, lunghe e pallide riportò il ponte dei suoi occhiali su per il naso e si alzò dalla sedia come se l'altro potesse scoprirla, troppo comoda, sulla quella che era la poltrona del figlio.

Perché quell’uomo l’aveva chiamata? Lei lavorava ormai da anni alla Daito Art Prodaction ed anche se all'inizio il vecchio presidente l'aveva fatta assumere perché tenesse sotto controllo il figlio con il tempo la donna si era dimostrata per quest'ultimo una fedele spalla nonché una spina nel fianco per Masumi, sempre pronta a ricordargli i sentimenti che quest'ultimo non voleva ammettere di provare per Maya Kitajima e che lei non mancava mai di sbattergli in facci spesso in modi anche poco ortodossi per una sottoposta. Non ricevendo ciò che si aspettava e non potendola oramai più licenziare, visto l'attaccamento del figlio, senza esporsi troppo e far scoprire il suo piano di spiare quest'ultimo, il vecchio si era arreso smettendo di aspettarsi notizie compromettenti e lealtà dalla giovane donna, quindi, perché adesso la stava chiamando personalmente? Era sicuramente successo qualcosa!

 

- Signorina Mizuki, vorrei che lei diramasse un comunicato stampa da parte di mio figlio - gli occhi della donna si spalancarono, sapeva perfettamente che tra padre e figlio non scorreva buon sangue quindi doveva valutare molto bene se accettare o meno la richiesta dell'uomo. Un unico passo falso avrebbe potuto compromettere il lavoro di tutta una vita fatto da Masumi - Ma signore, - si convinse a rispondere consegnando una piccola notizia riguardante il suo capo per poi cercare di ottenere una qualche informazione utile che a lei stava sfuggendo - sono ormai due giorni che il signor Masumi non viene in ufficio. Aveva indetto una conferenza stampa ma non si è presentato. Questo non è da lui. Lei sa forse qualcosa che io ignoro? - sperò che l'uomo cadesse nel suo sciocco tranello e che parlasse più di quanto non volesse fare, confidandosi con lei ma solo Masumi sapeva quanto infido, bugiardo e poco incline a fidarsi del prossimo Eisuke Hayami sapesse essere. - Si limiti a fare il suo lavoro! Comunichi ai giornali che mio figlio non tornerà a casa fino al giorno della rappresentazione della Dea scarlatta.-

 

 

Ignara di tutto ciò che stava accadendo al di fuori del suo cuore e di quella sala prove, al Kids studio, Maya continuava con indolenza le sue prove, aveva tanto desiderato interpretare quel ruolo ma adesso, ad un passo dal raggiungere il suo sogno, ogni battuta d'amore ed ogni gesto, fatto verso un uomo che non fosse il suo ammiratore delle rose, pesavano come un macigno sul suo cuore.

 

- "Ogni volta che le tue mani toccavano le mie ferite, chissà perché, il dolore se ne andava…sono guarito magicamente in fretta…ma ora che le ferite sono guarite, dovrei andar via da qui, e se ci penso, sento così male da strapparmi il cuore. Avrei preferito che le mie ferite non guarissero mai." - la voce di Sakurakoji le arrivava attutita come se provenisse da una qualche dimensione lontana e sconosciuta, avrebbe dovuto dire le sue battute, ricambiare gli sguardi pieni d'amore del suo Isshin ma tutto il suo essere era volto ad altri pensieri, ad un altro uomo e ad un'altra storia d'amore. - ¨ Sono ormai due settimane che non lo vedo. Sicuramente sarà impegnato ad organizzare il suo imminente matrimonio e non avrà tempo per pensare ad una ragazzina insignificante come me¨ - Maya! MAYA! Dove sei con la testa, il tuo Isshin è qui ed aspetta le tue battute. - la voce del regista, sempre poco propenso a dimostrare pazienza e che si irritava facilmente per ogni distrazione dei suoi attori, tuonò all'interno della piccola stanza che era stata adibita a palcoscenico provvisorio, tanto da far sobbalzare tutti i presenti Maya inclusa che così si risvegliò dal suo sogno ad occhi aperti. - Mi scusi signor Kuronuma, - cominciò a torturarsi le mani ben consapevole di non essere in grado, in quel momento, di proseguire con le prove facendo un buon lavoro - ma credo di aver bisogno di andare a rinfrescarmi il viso. L'uomo la squadrò attentamente, non era da Maya chiedere di fermarsi ed allontanarsi dal suo lavoro, qualcosa la stava distogliendo dalla recitazione e già questo bastava per farlo preoccupare, niente mai aveva occupato la mente della ragazza più del teatro. - Va pure, ma quando torni voglio vederti determinata.-

 

Maya sapeva che non sarebbe bastata un po' d’acqua per eliminare i suoi dubbi e che rinfrescarsi non avrebbe risvegliato la dea ancora sopita in lei ma cosa poteva fare? Nessuno poteva capirla, ne tanto meno aiutarla, chiunque avrebbe cercato di persuaderla a smettere di fantasticare su quell'uomo tanto più grande di lei e così lontano dal suo stato sociale. E per di più nessuno era a conoscenza della scoperta che aveva fatto e che la tormentava ormai da più di un mese: Masumi Hayami era il suo ammiratore segreto! Cercò di farsi forza, non era il momento di pensare all’identità del suo ammiratore, si asciugò il viso completamente bagnato e tornò in quella stanza dalle pareti troppo buie e piena di persone che le erano diventate indifferenti da renderle impossibile immaginare ancora i sentimenti che era riuscita a sviscerare nella valle dei susini perpetuamente in fiore.

 

Quando entrò nella stanza passò inosservata, tutti erano rivolti verso il regista che era intento a rimproverare Sakurakoji per aver compiuto un'azione che secondo l'uomo era troppo rude per un uomo tanto pacifico e placido come Isshin, si mise in un angolo ed anche lei osservò la scena ,come tutti gli altri, fino a quando la voce di Kuronuma non la riportò sull'attenti, - Avanti, riprendiamo. Maya tocca a te! - Aveva desidera restare inosservata, sperava che il regista intento al suo lavoro non si fosse accorto del suo ritorno ma doveva abbandonare ogni pensiero e ritornare a recitare. - "Sarebbe stato meglio se non ti avessi curato" - disse cercando di tornare ad essere l'Akoya che tutti si aspettassero che lei fosse - "Akoya, perché vuoi andartene da qui? Io sono un estraneo. Nemmeno il capo villaggio mi vuole." Sakurakoji si bloccò non appena vide i movimenti sconnessi e lo sguardo perso della ragazza, in quella strana giornata starle accanto era stato più difficile di quanto si aspettasse e non perché, come la solito, Maya si rivelava essere un'attrice fuori dal comune talmente brava, concentrata e perfetta da intimidire qualsiasi partner ma perché sembrava distratta, quasi una qualsiasi comparsa che si aggirava per il palco senza una meta. Spalancò gli occhi e la guardò allontanarsi da lui a grandi passi per raggiungere le ragazze che ridacchiavano in un angolo della stanza.

 

Nessuno avrebbe potuto ignorare quelle voci squillanti, tanto meno Maya che sentendo pronunciare il nome di Masumi perse del tutto la sua già esigua concentrazione. Tese l’orecchio verso quel gruppo di ragazze che, intente a leggere una rivista non si curavano di seguire le prove - Avete visto? - disse la prima indicando la foto che si trovava al centro della rivista patinata che teneva in mano - Cosa? - chiese l'altra avvicinandosi ancora di più al gruppo per poter osservare meglio l'oggetto della curiosità delle altre senza essere sentita dal regista - Ah! Quant’è fortunata quella ragazza! - gli occhi sognanti intenti ad osservare la coppia ritratta nella foto - Ecco perché Masumi Hayami non si vedeva in giro da un po'! - tutte le ragazze si interessavano alle storie d'amore che coinvolgevano le persone famose ed ancor di più se queste storie riguardavano persone belle come il presidente - Dai, dimmi cosa stai leggendo? - chiese una ragazza che si era aggiunta quasi contemporaneamente a Maya la quale la ringraziò mentalmente per aver posto quella domanda - La Daito Art Production ha comunicato che il presidente Masumi Hayami si è sposato due giorni fa. -

 

Il cuore di Maya a quelle parole trasalì, non poteva essere vero. Doveva esserci un errore, lui le aveva detto che si sarebbe sposato solo dopo lo spettacolo dimostrativo. Fino ad allora lei avrebbe potuto considerarlo ancora suo. Si scordò di Sakurakoji, di Kuronuma e delle sue battute e senza neanche pensare si rivolse a quelle ragazze sperando di aver sentito male. - ¨ Può capitare, io sono un tipo distratto!¨ - si disse dando al suo cuore un ultimo barlume di speranza, spintonò un paio di ragazze portandosi al centro del cerchio ed allungò le mani verso la rivista - Scusate, posso leggere anch’io questa notizia? - sentendo il tono agitato della ragazza la proprietaria della rivista si preoccupò, se Kuronuma si fosse accorto di quello che stavano facendo sarebbero finite nei guai - Ma Maya, le prove non sono ancora finite, torna da Sakurakoji - la ragazza, alzando ancora un po' la voce strattonò con più tenacia la rivista rischiando addirittura di strapparla - Ve ne prego! - gli occhi erano pieni di lacrime ed il tono tremante e strozzato non ammetteva repliche o risposte negative - Certo, tieni pure il giornale a noi non serve più. - E lei speranzosa di cambiare il corso degli eventi solo grazie ad i suoi occhi innamorati lesse per la prima volta l'articolo che le fece crollare il mondo addosso.

 

¨Masumi Hayami, direttore generale della Daito Art Productions la società artistica più importante dell'Asia, si è sposato con la signorina Shori Takamiya, nipote del magnate miliardario proprietario del gruppo Takamiya. Gli sposi sono partiti il giorno stesso per un lungo viaggio di nozze in una località sconosciuta. Il presidente ha dichiarato che tornerà solo poco prima dello spettacolo dimostrativo della Dea Scarlatta.¨

 

Pur avendolo letto con i suoi stessi occhi, Maya non riusciva a credere a quella notizia, del resto quante volte aveva trovato, anche su riviste importanti, notizie che poi si erano rivelate false, tanti giornalisti usavano questo metodo per aumentare le copie vendute. Non poteva averlo fatto davvero, per lui non era significato niente quello che era successo tra di loro nella valle? Tutto quello che aveva fatto per lei in quegli anni nascosto dietro la figura dell'ammiratore delle rose a cosa era servito? Il battito del cuore le rimbombava nelle orecchie, tanto da sentire tutte le voci intorno a se come ovattate e lontane. Cos’era successo? Perché aveva cambiato idea? Solo la voce tuonante del regista riuscì a riportarla alla realtà. - MAYA, INSOMMA, LE BATTUTE! - lasciò cadere la rivista ormai stropicciata e si diresse verso il centro della stanza davanti al suo compagno, chiuse gli occhi per cercare di riconquistare la concentrazione oramai persa e cominciò a pronunciare le sue battute ma nella sua voce non c’era nulla della dea che Maya avrebbe dovuto interpretare, niente partecipazione, né volume, né enfasi, solo un leggero sibilo di tristezza, un rantolo. Sakurakoji la guardava incredulo, doveva davvero rispondere ad una Akoya tanto assente? Si sentiva rifiutato, il suo Isshin non era sufficientemente appassionato da farla sentire amata? Avevano passato molto tempo insieme in quell'ultimo periodo anche fuori dal teatro e lui si era convinto di aver fatto breccia nel cuore della ragazza ma forse si era soltanto illuso perché adesso davanti a se non c'era un briciolo di sentimento. La recitazione è finzione ma gli attori devono crederci in quella bugia ed Isshin non riusciva più a credere nell'amore della sua Akoya. Volse uno sguardo al regista che, con un piccolo cenno, gli intimò di proseguire. - "Fino a oggi non mi era mai capitato di essere triste. Ma al solo pensiero che tu te ne vada, il mio cuore sprofonda nella solitudine" - Il volto di Maya si raggelò e tutto il suo corpo si irrigidì, due lacrime silenziose caddero sul suo kimono. Quanto era simile al suo cuore quello di Akoya. Intorno a lei tutti potevano vedere le lacrime di una donna solcarle il viso e sentire distintamente il rumore della sua maschera di vetro andare in frantumi.

 

Improvvisamente una mano gelida calò sul suo viso colpendola pesantemente, tutti si voltarono verso la ragazza che sembrò non reagire neanche a quello schiaffo - Maya, meritavi questo schiaffo, a cosa stai pensando? Non sei professionale! La vita privata deve restare fuori dal palcoscenico. - Sapeva di meritarsi quel trattamento, per la seconda volta, nella sua vita di attrice, Maya aveva dismesso la sua maschera lasciandosi trasportare da sentimenti reali e dolorosi, ma anche se l'avessero picchiata e rimproverata per tutto il giorno niente avrebbe potuto scacciare dalla sua mente il doloroso suono di quelle parole né il battere rimbombante del suo cuore - Scusatemi - disse rivolta ai suoi compagni, e corse via lasciando tutti senza parole.

 

Quando giunse a casa era ormai sera, sbattè la porta e si diresse, senza dire una sola parola, davanti alla finestra per cercare di appartarsi e chiudersi nella sua solitudine rumorosa. La reazione della sua coinquilina però non tardò ad arrivare - Ah Maya, finalmente sei tornata! Non credi che queste prove durino troppo a lungo? Di questo passo ti verrà un esaurimento. - quando si avvicinò Rei si accorse di come il volto dell'amica fosse sconvolto, gli occhi rossi e gonfi per le troppe lacrime versate - Stai bene? - Maya alzò il viso puntando gli occhi in quelli dell'amica e quando ne lesse la preoccupazione decise di mentire recitando un sorriso falso e retorico - Si Rei, sto bene - Non ci voleva certo un critico teatrale per capire che quel sorriso fosse una bugia ma Rei decise di assecondare l'amica cercando di tirarla su di morale con quella sorpresa che sapeva avrebbe apprezzato di cuore, dopotutto le prove per uno spettacolo tanto importante potevano essere dure e spossanti e quello strano comportamento di Maya poteva essere dovuto alla stanchezza. - Ne sei certa? Non ti sei neanche cambiata e devi essere proprio stanca per non esserti accorta dei fiori che ci sono sul tavolo, guarda. - Con lo sguardo raggiante, sicura di aver fatto, all'amica, una sorpresa gradita e che l'avrebbe tirata su di morale indicò il tavolo dietro di lei.

 

Sul tavolo da pranzo, avvolto in una splendida carta vellutata, c’era un grande mazzo di rose color porpora. Rei aveva avuto cura di metterle in un vaso di vetro forse troppo piccolo per accoglierlo al meglio ed adesso erano lì in tutta la loro bellezza che gridavano a gran voce l’ultimo saluto del suo caro ammiratore. Maya le guardò con sguardo vacuo ed assente e non ricevendo alcuna risposta l'amica la spronò a leggere il biglietto ma la risposta che ricevette la mise ancora di più in allarme - Leggilo tu Rei - la ragazza osservò attentamente quella figura che continuava a stringersi sempre più su se stessa, le mani sul grembo intente a torturarsi, sospirò ed annuì incerta su cosa fosse meglio fare - E va bene, ma poi mi racconti quello che è successo perché ti vedo molto strana.-

 

"CARA SIGNORINA, A CAUSA DI UN VIAGGIO DI LAVORO IMPROVVISO MI VEDO COSTRETTO A LASCIARE PER MOLTO TEMPO IL GIAPPONE. PER QUANTO MI SARA’ POSSIBILE CERCHERO’ DI RESTARLE ACCANTO, LEI SI IMPEGNI NELLA RECITAZIONE, UN ABBRACCIO. IL SUO AMMIRATORE DELLE ROSE SCARLATTE."

 

- È stato gentile a ricordarsi di te prima di partire, non credi? - disse l'altra credendo di farle cosa gradita ricordandole quanto quello sconosciuto tenesse a lei ed alla sua carriera. Rei non ricevette risposta, Maya aveva vagato per molte ore in giro per la città nella speranza di ritrovare un po' di tranquillità e solo quando cominciò a sentire freddo pensò di tornata a casa senza però aver ritrovato uno sguardo umano ed adesso quel biglietto non aveva fatto altro che peggiorare al situazione. - ¨Un viaggio d’affari? È così che dice? Cosa crede che io sia così fuori dal mondo da non ascoltare una notizia così importante dai telegiornali o forse che io sia così stupida da non saper leggere una rivista di gossip? Mi ha abbandonata questa è la realtà! Ho già perso così tante persone nella mia vita. Cosa mi resterà del mio Masumi, solo un mazzo di rose? Perché non può amare me invece di apprezzare solo la mia recitazione?¨ - gli occhi oramai erano pieni di lacrime, la voce tremante e incerta, strinse i pugni lungo il suo corpo e puntando lo sguardo in quello dell'amica urlò quelle parole che le torturavano l'anima da giorni - PERCHE’ NON PUO’ AMARE ME! - Rei spalancò gli occhi guardandola quasi con paura, non l'aveva mai vista in quelle condizioni - Maya, ma di cosa stai parlando? È successo forse qualcosa con Sakurakoji? Smettila di piangere e parlami. Mi stai facendo preoccupare! - ¨Sakurakoji?¨ - pensò Maya, cosa c'entrava adesso lui? Perché mai la sua amica avrebbe dovuto pensare che i sentimenti che la stavano sconvolgendo in quel momento potessero essere minimamente riconducibili alla sua amicizia con il ragazzo? Cercò di fare chiarezza con quell'affermazione - Lui si è sposato! - Rei era frustrata, più la sua amica parlava più le sue idee si confondevano - Ma di chi stai parlando? - Maya si sorprese, era convinta, dentro di se, che ormai chiunque in Giappone alla parola matrimonio capisse il riferimento a Masumi Hayumi - Il signor Masumi si è sposato ed è partito. - eccolo lì ancora quello sguardo incerto, Rei proprio non riusciva a capire cosa stesse succedendo e pure era sempre solita consolare l'amica proprio perché riusciva a comprenderla meglio di chiunque altro - Si ho letto la notizia sui giornali. Ma, Maya non mi dire che sei ridotta così a causa di Masumi Hayami? - La risposta era semplice da dare, si, ma l'amica l'avrebbe capita e consolata anche questa volta? Oppure l'avrebbe giudicata stupida per essersi infatuata di un uomo tanto più grande, ricco e potente di lei? Disse la verità Maya, perché nascondendo dentro di se quel segreto questo avrebbe continuato a lacerarla nel profondo. - Io lo amo! Il mio cuore non riesce a pensare a nient’altro che lui. - Disse d'un fiato e diventando rossa in viso - Ma com’è possibile? Tu hai sempre sostenuto di odiare quell’uomo. Cos’è che ti ha fatto cambiare idea? -

 

Maya si nascose tra le sue braccia piangendo e singhiozzando disperatamente e quando finalmente riuscì a calmarsi aprì il suo cuore all’amica che in tutti quegli anni non l’aveva mai delusa, le raccontò di come aveva scoperto l’identità dell’ammiratore e del sogno fatto nella valle dei susini. Rei l’ascoltò in silenzio contemplando ogni lacrima versata dall’amica ed accarezzandole dolcemente la schiena. Da quanto tempo non aveva visto Maya così disperata? Cosa poteva dirle? Non poteva assecondare quel dolore e quindi decise di riportarla con i piedi per terra - Maya non devi fare in questo modo, mandandoti le rose il signor Hayami ha voluto farti capire che ci tiene ancora a te. Non puoi deluderlo. Adesso è il momento di pensare alla tua interpretazione della Dea Scarlatta! Lui si è sposato e tu non puoi fare più niente. Potresti torturarti tutta la vita ma questo non cambierebbe le cose. Quello che puoi fare è recitare al meglio delle tue possibilità per non deluderlo! -

 

Maya alzò lo sguardo ancora una volta e fissò l'amica negli occhi che erano fermi e tranquilli, davvero pensava di averla consolata sbattendole in faccia quanto il suo sogno d'amore fosse disperato e quanto fosse inutile piangerci sopra? Pensava davvero che l'avrebbe calmata sapere di non avere alcun'altra speranza se non recitare nel ricordo di lui e nella speranza della sua futura ammirazione? - IO, io - avrebbe voluto perorare la sua causa, urlarle che si sbagliava che c'era ancora una speranza che forse, parlandogli faccia a faccia lo avrebbe convinto a tornare sui suoi passi ma le parole gli morirono in gola soffocandola con la loro ingombrante presenza - Vuoi gridare Maya? Grida! - Maya si portò le mani alla gola ed la petto stringendole e battendole contro il suo corpo inerme, Masumi era ossigeno e senza questo non si sopravvive - No, vorrei solo poter tornare a respirare -

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Capitolo 2
*** Il cuore di Isshin ***


 

CAPITOLO 2 - Il Cuore Di Isshin

 

 

 

Due giorni prima nell'ufficio di Masumi Hayami.

 

Stava osservando quel telefono da minuti oramai ed un simile comportamento da parte di Masumi Hayami della Daito Art Prodaction non si era mai verificato. Masumi non procrastinava mai quando prendeva una decisione la portava sempre avanti come si era prefisso senza lasciarsi distrarre da possibili pro e contro e lo dimostrava il fatto che più volte, con Lei, avesse sbagliato malamente. Anche quella decisione era presa ne aveva previsto le conseguenze e le aveva accettate, l'ultimo passo per non poter più tornare indietro era legato a quella telefonata, al semplice gesto di alzare la cornetta e coinvolgere nella sua decisione la fedele segretaria. Accennò un si scuotendo la testa come per darsi coraggio e procedette con il suo piano, avere per se i diritti de "La Dea Scarlatta".

 

Stava ancora stringendo strette tra le mani quelle foto che ritraevano Maya e Sakurakoji intenti a sorridere privi di pensieri e problemi e dimostrando un'intesa che lui, uno degli uomini più ricchi del Giappone, l'affarista senza scrupoli che era riuscito ad ereditare e migliorare l'azienda di suo padre con scaltrezza ed abnegazione rinunciando ad avere una vita, una famiglia e l'amore, invidiava con tutto il suo essere. Sospirò portando una mano sul volto stanco e, in un moto di rabbia, scaraventò tutto ciò che si trovava sopra la scrivania sul pavimento, - Signor Hayami. Signor Hayami? È tutto apposto? Cos'è stato questo fragore? - l'uomo non si era neanche accorto di aver fatto partire la chiamata e quando sentì la voce femminile dall'altra parte della cornetta riattaccò immediatamente guardandosi intorno. Cosa gli stava prendendo? Aveva delle responsabilità, un'azienda da portare avanti ed una fidanzata della quale occuparsi, non poteva comportarsi come un liceale alla sua prima cotta, mostrandosi geloso di quella ragazza che guardava tutti tranne lui.

 

La signorina Mizuki, udendo quel fragore e il suono della chiamata chiusa di colpo senza sentir dire nulla si precipitò nell’ufficio del presidente e si accorse subito che qualcosa non andava. Per terra, vicino alla scrivania, la tazza del caffè era ridotta in mille pezzi e una decina di fogli erano sparsi sul pavimento. Quel disordine poco si addiceva al tanto composto Masumi Hayami. Mizuki lo sapeva, solo una persona riusciva a far perdere l’autocontrollo al presidente, Maya Kitajima. Si avvicinò e piegandosi sulle ginocchia in equilibrio tra i tacchi e la gonna un po' troppo stretta raccolse uno di quei fogli, - ¨Questi due sembrano proprio innamorati¨ - pensò fra se e se, era questo che lo aveva fatto uscire fuori di testa? Che gli aveva fatto cadere la maschera di affarista senza scrupoli e di uomo adulto che non si fa scomporre da nessun evento? - Signor Masumi! - disse portandosi vicino alla scrivania poggiandovi sopra i fogli prendendosi cura di voltarli verso il tavolo in modo che quei sorrisi non facessero bella mostra di sé davanti al volto già fin troppo turbato del suo capo. L'uomo sembrò accorgersene e cercò di sdrammatizzare per mantenere una certa parvenza di contegno e savoir-faire - Non si preoccupi, non ho intenzione di gettarmi dalla finestra. Sono un uomo d’affari e non sono capace di simili atti d’amore – e sorrise con quella sua solita smorfia confusa tra arrendevolezza e speranza ma nonostante quel sorriso gli occhi del giovane presidente riflettevano con onestà la disperazione ed il vuoto del suo cuore. Qualcosa doveva essere cambiata. Quale difficile decisione aveva dovuto prendere lo spietato uomo d’affari per proteggere la sua Dea Scarlatta? Perché il cuore e la ragione non potevano trovare un punto d’incontro?

 

A Mizuki, Masumi Hayami sembrò così esausto che si sentì in dovere di smettere i panni di segretaria ed indossare quelli ancor più stretti di grillo parlante, di confidente non voluta. - Lasci stare la tazza e le foto. Li raccoglierò io prima di uscire – lo guardò per notare un qualche cambiamento sul suo volto, un accenno di assenso che la spingesse ad andare a vanti e prendersi quella libertà che altre volte aveva rubato e non chiesto ma non ci vide nulla, su quel volto non c'era niente se non la solita espressione neutra, disinteressata e glaciale. - Vuole che le annulli gli impegni previsti per oggi? - il suo capo aveva sicuramente bisogno di una pausa, di togliersi quel dannato completo elegante sempre troppo serioso per un uomo della sua età, ubriacarsi per dimenticare i troppi freni impostigli dalla sua posizione di presidente e dormire. I piani di Masumi però non erano quelli, niente oblio e niente vita nuova, lui sarebbe sempre stato Masumi Hayami, uomo senza scrupoli degno figlio di suo padre. - Si! Telefoni alla signorina Takamiya, annulli la cena di questa sera e si scusi da parte mia. Chiami anche i soliti giornalisti ed indica una conferenza stampa per domani pomeriggio. -

 

La risposta che ricevette non era certo quella che la donna si sarebbe aspettata, una conferenza stampa adesso? Nel momento in cui le decisioni erano così segrete e sussurrate da poterle loro stessi sentire a stento? Qualcosa era cambiato ma cosa? - Mi scusi presidente, posso chiederle su cosa verterà la conferenza? - Masumi si voltò verso la donna distogliendo il suo sguardo dalla grande finestra dove il panorama diurno aveva lasciato il posto al rosso acceso del tramonto, la fine di un'altra giornata da dimenticare stava arrivando, un sorriso tirato e triste si stampò sul suo volto e poi, sospirando, rispose - Sulla perdita dell’ultimo barlume d’umanità che mi restava e sulla disillusione delle mie speranze - l'uomo voltò le spalle per tornare a fissare il panorama fuori dalla finestra tutto sarebbe stato meglio che vedere lo sguardo pietoso che la donna gli stava riservando. Mizuki spalancò gli occhi senza sapere come reagire a quelle parole che non lasciavano presagire nulla di buono, era stata sempre orgogliosa di essere riuscita a lavorare per un imprenditore così importante e capace ed anche se le voci sul suo pessimo carattere non mancavano di girare nel loro ambiente lavorativo Mizuki aveva voluto provare da se cosa volesse dire vivere quotidianamente a contatto con un uomo così talentuoso ed aveva capito molto presto quali segreti si celassero dietro la maschera che Masumi Hayami amava portare ogni volta che indossava i panni di direttore generale, la solitudine mascherata da riservatezza, il dolore camuffato in indifferenza e la paura tramutata in spavalderia. Solitudine, dolore e paura che adesso si mostravano in tutto il loro essere, sgretolando la maschera di indifferenza che lo caratterizzava in ogni momento della giornata. Cosa avrebbe potuto dirgli senza far trapelare la pietà che sentiva di provare in quel momento per un uomo tanto orgoglioso e testardo? - Presidente! - disse con voce titubante, insicura su cosa dire e su cosa tacere ma l'uomo non gli permise di continuare, la guardò con sguardo severo e la invitò ad uscire dall'ufficio per occuparsi del compito che le aveva dato - Non si preoccupi ripulirò io qui! -

 

Anche Masumi stentava a riconoscersi. Quando aveva perso il controllo della sua vita diventando così vulnerabile? Quando quella ragazzina di undici anni più piccola di lui gli era diventata indispensabile come l’aria? Raccolse i cocci della tazzina con un lieve sorriso sulle labbra. - Che gesto plateale ed infantile! - sorrise di se stesso e si rimproverò per essersi lasciato andare tornando a guardare, girandole ancora una volta, le foto che la segretaria aveva accuratamente occultato alla sua vista, come per punire se stesso di aver perso il controllo e di aver anche solo sperato di poter avere per se quel sorriso. Le foto di Maya e Sakurakoji che ritraevano dei momenti tanto confidenziali gli avevano fatto perdere il lume della ragione. Perché non poteva essere lui a stringerla a se con altrettanta naturalezza senza la paura di essere mal visto dalla gente per via della loro differenza d'età e senza la paura di essere odiato da lei? Gettò i cocci nel cestino della spazzatura e premette di nuovo quel bottone che gli avrebbe permesso di parlare con la segretaria. Bisognava assolutamente mettere un punto a quella giornata infernale!

 

- Signorina Mizuki, può ritirare i documenti da consegnare domani mattina, io vado a casa. - Era stanco Masumi, stanco di fingersi indifferente, stanco di mascherarsi da lupo cattivo e stanco di aspettare, anni, fermo a quello stupido semaforo rosso, voleva solo tornarsene a casa, dismettere i panni da uomo cinico e crogiolarsi nel suo dolore ma anche questo doveva aspettare perché la voce di Mizuki lo trattenne ancora in quella stanza carica di insicurezze - Signor Masumi c’è qui il signor Hamil che le vorrebbe parlare! - L'uomo aggrottò le sopracciglia il nome non gli era nuovo ma, complice lo stress di quella giornata, non riusciva a ricordare di chi si trattasse - Hamil? Ah si, lo faccia accomodare. ¨Cosa vorrà da me il fotografo tanto interessato ad Ayumi Himekawa? Forse avrà anche lui delle foto che riguardano Maya e Sakurakoji che vorrà sbattermi in faccia¨ - Dopo pochi minuti il fotografo, accompagnato dalla segretaria, si affacciò all'uscio dell'ufficio salutando con il solito sorriso luminoso che lo contraddistingueva - Scusi se la disturbo signor Hayami. Lei è un uomo molto impegnato e la sua segretaria mi ha detto che stava per andare a casa. - Masumi allungò la mano ricambiando il saluto ed il sorriso affrettandosi a tranquillizzare l'altro – Dica pure, il presidente di una grande compagnia come la Daito non finisce mai di lavorare! - L'uomo si accomodò e tirò fuori dalla tracolla una carpetta di colore scarlatto dalla quale prese una foto della quale ancora non era visibile il soggetto ritratto - Veramente non sono qui per parlare d’affari. Le ho portato qualcosa che penso le farà piacere avere. Una foto della Dea Scarlatta interpretata dalla signorina Kitajima nella valle dei susini! - Masumi pensò subito che fosse splendida, gli occhi per un attimo si illuminarono di quello sguardo sincero che aveva ogni qualvolta pensava a quella sua ragazzina ed alla passione con la quale lei si dedicava al teatro. L'impasse però duro poco, si ricompose subito dopo per non lasciar trapelare nulla che potesse compromettere lui o la ragazza. - È una bella foto, la sua fama la precede, ma perché l’ha portata a me? Dovrebbe venderla a qualche giornale, io come presidente di una società che si occupa di teatro sto cercando di non schierarmi dalla parte di nessuna delle due candidate. - La sua voce risultava ferma e risoluta ma al fotografo, in quanto osservatore acuto della natura, dell'uomo e delle sue miriadi di sfaccettature gli occhi di Masumi non erano sfuggiti. - Perché nei suoi occhi, quel giorno, ed anche oggi, ho notato ardere una grande passione, sul palco c’era Akoya e tra il pubblico ho visto lei che cercava di dissimulare, inutilmente, il cuore di Isshin. - Masumi sgranò gli occhi, come aveva potuto lasciarsi andare davanti a tutte quelle persone senza pensare al fatto che quel giorno la valle fosse piena di fotografi e giornalisti curiosi pronti a scoprire qualsiasi losco segreto potesse esserci nascosto in quel paradiso, dissimulò subito la sua preoccupazione e sorrise, di nuovo, di quel sorriso sarcastico e finto - Ah, davvero? Hmf! Forse sarà stata la presenza della mia fidanzata ad avermi reso romantico. Maya Kitajima è una brava attrice ma la assicuro che lei ha frainteso i miei sentimenti. - Hamil sorrise, proprio come Ayumi anche quest'uomo era così ossessionato dal suo lavoro da non saper o voler riconoscere il sentimento puro dell'amore ma non toccava certo a lui aprirgli gli occhi, qualsiasi cosa avesse provato ad aggiungere avrebbe ottenuto solo l'effetto di indisporlo alle sue parole ed al suo gesto che era stato fatto davvero con tutte le buone intenzioni - Beh, diciamo allora che visto che lei ha una predilezione per quest'opera io le lascerò le foto di entrambe le candide in modo che possa usarle a suo piacimento. Arrivederci signor Masumi. - Hemil si alzò dalla sua comoda poltroncina, porse la mano destra all'altro stringendola calorosamente per salutarlo alla maniera europea e con la sinistra gli lasciò la cartelletta contenente le foto promesse per poi allontanarsi definitivamente verso la porta.

 

Quando rimase da solo si preparò per tornare a casa, spense le luci del suo ufficio e si incamminò verso l'ascensore, si imbambolò ad osservare quella foto, Maya era davvero bella così eterea e concentrata nel creare la sua magia. Masumi non poté fare a meno di ripensare al passato, alla prima volta che vide Maya a teatro durante lo spettacolo de "La signora delle camelie", quella volta alla compagnia Ondine quando la salvò dai cani e il sangue di lei gli sporcò la camicia e poi centinaia di altre volte continuando a cercare quella ragazza come una falena cerca la luce. Aveva tentato di nascondere i suoi sentimenti a se stesso, a lei e soprattutto agli altri ma la visita di Peter Hamil gli aveva fatto capire che non era stato bravo nel farlo. Davvero i suoi occhi, guardandola, urlavano l’amore che provava per quella ragazzina? Proprio come una falena Masumi era rimasto così affascinato da quella luce da restarne intrappolato fino a distruggersene. - Presidente, andiamo a casa? - La voce dell'autista che lo aspettava, come da disposizione lo risvegliò dai suoi pensieri. Non c'era una vera casa ad attendere Masumi Hayami come non c'era una vera famiglia ad aspettarlo. - Mi porti prima a questo indirizzo. - porse un foglietto all'uomo e si accomodò sul suo sedile - ¨Una volta che avrò fatto la mia dichiarazione ai giornalisti sono certo che la perderò per sempre. Ma forse l’ho già persa ed il mio cuore non vuole accettarlo dopotutto quelle foto erano piuttosto esplicite.¨ - Ancora una volta l'autista lo risvegliò dai suoi pensieri - Presidente Masumi, siamo arrivati! - Masumi scese dall'auto, si strinse dentro il suo inseparabile cappotto e sparì all'interno di un vecchio palazzo.

 

Ne uscì ancora stretto al suo indumento quasi un'ora dopo, accese una sigaretta guardando il cielo stellato. Tutti ormai erano abituati alla serietà ed il rigore che aleggiava di continuo sul volto di Masumi ma dopo quell’ultima commissione c’era soltanto un sentimento da leggere, disperazione! - ¨È fatta! Da qui in poi la mia vita potrà essere rappresentata solo con una parabola discendente.¨ - il viaggio verso casa gli era sembrato durare un attimo o forse fu solo grato che fosse già finito così da non essere più tormentato dalla sua decisione di perdere tutto per non perdere tutto e di rinunciare all'amore per non rinunciare alla vendetta!

 

- Presidente! Presidente, siamo arrivati. - da quando quell'uomo lo stava richiamando al presente? E da quando lui si sentiva così stanco di viverci in quel presente? - Ah! Si! Per oggi può considerarsi libero, se avrò bisogno ci penserò io, userò la mia auto, ¨Si, ci penserò io, quand’è l’ultima volta che ho deciso io della mia vita? Fin da bambino mio padre mi fece capire che per lui ero solo un mezzo per raggiungere la Dea Scarlatta. Il mio lavoro, la mia vita ed il mio matrimonio servono solo a rafforzare la sua società e ad avvicinarlo alla realizzazione del sogno della sua vita. Tutto è una farsa, solo una cosa è vera, il mio sentimento per Maya Kitajima. Ho provato a negarlo, a soffocare questi sentimenti, ho addirittura schiaffeggiato la mia segretaria in passato colpevole solo di aver saputo leggere quest’amore nei miei gesti, nella mia follia, sul mio volto e cosa ho ottenuto in cambio? Lei ed io tra le braccia di due sconosciuti¨ -

 

Ormai era sera inoltrata, Masumi passeggiando nervosamente nel salotto di casa neanche si accorgeva dei bicchieri di whisky che da due divennero presto tre, quattro, sei ed aumentavano fino a non poterli più contare - Con la mia stupida mania di tenere tutto sotto controllo ho fatto morire sua madre e mi sono fatto odiare. "Vorrei che fosse morto!". Ho la nausea! Forse, dovrei solo smettere di bere così tanto. Non solo non potevo smettere di essere il tuo ammiratore segreto ma ho anche cominciato a desiderare per me l’affetto che nutrivi per lui, per quel lato di me che ami, il tuo sostenitore e così - si fermò a pensare a se stesso, a questo lato della sua personalità che solo lei aveva saputo far uscire allo scoperto, quel lato di lui che era sopito nel suo cuore, quella parte di sé morta in quel mare gelido all'età di sei anni - e così ti ho portata al planetario per farti vedere che anche io sapevo essere romantico che c'era qualcosa di me che non conoscevi e che forse avresti apprezzato. Che splendida giornata ho trascorso con te quella volta! Io non avrei più dovuto amare ma come si può non amare un essere dotato di tanta passione? L’unica donna capace di risvegliare in me la gioia di vivere. La mia ragazzina, Maya Kitajima. Quanto amo pronunciare il tuo nome e sentire il mio uscire dalla tua piccola bocca!" -

 

Si era ormai perso nei ricordi, una mano stretta al suo bicchiere e l'altra a sfiorarsi le labbra ricordando quel bacio che le aveva rubato quando l'aveva aiutata a bere una medicina quando una voce dura e roca lo richiamò alla realtà - Masumi, sei ancora a casa? Non vedi che ore sono? Dovresti già essere a cena con la signorina Takamiya. - si voltò lentamente e con un sorriso sghembo sul volto, suo padre seduto sulla solita sedia a rotelle lo fissava con sguardo indagatore e severo, forse complice l'alcool o l'ormai consapevolezza di non avere più niente da perdere a cui teneva davvero sputò la sua risposta con rabbia - Padre, sono capace di organizzare da solo i miei impegni! - l'anziano uomo strabuzzò gli occhi, nonostante lui non fosse mai stato un uomo capace di grandi azioni di affetto Masumi non si era mai dimostrato un figlio irrispettoso e quella risposta sputata con rabbia e malevolenza, come a ricordargli di stare al suo posto, lo aveva sorpreso. Qualcosa stava bollendo in pentola se suo figlio era già ubriaco a quell'ora della sera - Ma sei ubriaco! Non dirmi che hai disdetto l’appuntamento con la tua futura moglie? Cosa credi possa pensare la sua famiglia? - Masumi si lasciò cadere sulla poltrona il volto sepolto tra le mani ed una risata folle ne usciva soffocata tra le fessure - Devo confessarti che in questo momento i rapporti con la famiglia Takamiya sono l’ultimo dei miei pensieri! Ed ora scusami voglio restare solo, tornatene ai tuoi affari! - l'uomo si avvicinò al figlio prendendolo per il polso quasi a volerlo scuotere da qualsiasi pensiero lo stesse avvelenando in quel momento, Eisuke Hayami non aveva nessuna intenzione di perdere la presa che nel tempo aveva conquistato sul figlio - Masumi, non parlarmi in questo modo! Io sono tuo padre e voglio solo il meglio per te. - Masumi si alzò di scatto scostando l'uomo con violenza, non ne sopportava più la presenza, la voce e persino il suo odore lo infastidiva. Sapeva che se mai un giorno avesse avuto la malaugurata idea di parlare allora quel fiume in piena non si sarebbe placato facilmente facendo tracimare parole delle quale sicuramente si sarebbe pentito ma oramai il danno era fatto - Padre? Tu non conosci neanche il significato di questa parola! Tu hai sempre voluto controllare la mia vita. Per te non sono altro che un burattino, ti avevo detto che ancora non volevo sposarmi ma tu non mi ascolti mai! Sai solo pensare ai tuoi fini ed accrescere la ricchezza della tua azienda – gli occhi puntati uno dentro l'altro in una gara che con il tempo non avrebbe avuto vincitori ma solo perdenti ma il vecchio non aveva intenzione di perdere uno dei suoi migliori burattini e fece subito un passo indietro capendo che in quel momento il figlio fosse troppo ubriaco e perso nel suo dolore a lui sconosciuto per affrontare quella discussione - Masumi ricordati il nostro obiettivo comune, la Dea Scarlatta! - si la Dea Scarlatta, l'opera che aveva segnato tutta la sua vita e che aveva segnato la crescita del ragazzo poteva essere l'argomento giusto per fargli ritornare il senno - Questo è sempre stato il tuo obiettivo non il mio. Io voglio cominciare ad inseguire la realtà e non un sogno. - la cocciutaggine del figlio gli stava facendo perdere la pazienza, erano così vicini a raggiungere l'obiettivo di una vita che il vecchio non aveva neanche messo in conto l'idea che il figlio si arrendesse ad un passo dal traguardo e così sbagliò a scegliere le parole rivelando più di quanto avesse mai voluto dire - Quella ragazzina ed il suo ammiratore non sono la realtà. Tu ti nascondi dietro una bugia e quando lei lo scoprirà non potrà fare altro che odiarti ancora di più se è possibile! - Masumi sgranò gli occhi e poggiò le spalle alla finestra per reggersi, come faceva lui a sapere? Gambe e mani gli tremavano quella era davvero la fine di tutto, se lui sapeva presto avrebbe rovinato ogni cosa rovinando tutto così come aveva fatto con i suoi sentimenti, con la sua infanzia e con sua madre. Avrebbe dovuto negare, fare finta di niente e dirgli che era un pazzo, un visionario quello che fece, invece, complici il dolore e l'alcool fu ammettere con due semplici domande - Come fai? Come fai a sapere dell’ammiratore? - un ghigno maligno nacque sul volto di Eisuke fiero di essere riuscito ancora una volta a superare in astuzia qualcuno che si credeva meglio di lui - Ti dimentichi che tutto quello che sai te l’ho insegnato io! - il sorriso del vecchio Hayami scomparve come le sue convinzioni quando, sul volto del figlio, cominciarono a cadere le prime lacrime e la maschera di vetro di Masumi si ruppe in mille frammenti - Già, sei stato tu ad insegnarmi la diffidenza, l’odio e la spietatezza. Fin da bambino non facevi altro che dirmi "Masumi, diffida di chi ti si avvicina con il sorriso sulle labbra! Non devi mostrarti indulgente con le persone! Tieni sempre i tuoi denti affilati!" Tutto per rendermi simile a te, tu non hai potuto avere l’amore della Dea Scarlatta e quindi neanche io merito di trovare l’amore ma sappi che da stasera deciderò io della mia vita! Non questa società corrotta ed elitaria, non tu, non Shori e neanche la Dea Scarlatta! - Masumi afferrò chiavi e cappotto e corse fuori da quella casa che con gli anni era diventata prigione e tomba e corse verso la sua auto sportiva ignorando le urla del padre - Masumi dove vai? Se esci da questa casa perderai tutto! -

 

Nella mente di Masumi, annebbiata dall’alcool, dal dolore e dalla disperazione i pensieri si affollavano, si spingevano uno con l'altro per venire a galla forse anche loro stanchi di dormire ed essere ignorati. Aveva preso la sua decisione, avrebbe rivelato il suo amore a Maya, la sua anima gemella. Anche se la magia avvertita nella valle dei susini fosse stata solo frutto della sua immaginazione e lei si fosse rifiutata di corrispondere i suoi sentimenti ne sarebbe valsa la pena!

 

Si diresse verso l'indirizzo dell'appartamento della ragazza che lui conosceva molto bene deciso, per una volta nella vita, di mette al primo posto il suo cuore che col passare dei minuti somigliava sempre di più a quello di Isshin - A quest’ora sarà a casa. Si! Andrò da lei e le dirò tutto. Al diavolo i giornalisti, gli scandali e le malelingue. Le dirò che sono io l’ammiratore delle rose scarlatte e che non posso vivere senza ammirare la luce che ha negli occhi quando sale sul palcoscenico. Le dirò che la amo e che non m’importa se ama Yu Sakurakoji né se ho undici anni più di lei e anche se mi rifiuterà io insisterò fino a farle capire che siamo legati dal filo rosso del destino e che non permetterò a niente e nessuno di spezzarlo. Non sarò né il primo né l’ultimo uomo ad essere respinto ed ho perso già troppo tempo. -

 

Erano ancora le cinque del mattino quando un uomo in uniforme bussò al portone di villa Hayami, il maggiordomo, riluttante, svegliò il padrone di casa ed accompagnò il poliziotto in salotto. Qualcosa nella mente del vecchio gli faceva presagire il peggio, suo figlio quella notte era troppo ubriaco ed accecato dalla rabbia per andare in giro in auto, fece accomodare l'uomo e lo incitò a parlare.

 

Sia Masumi che Maya si sarebbero meritati quell’opportunità ma il coronamento del loro amore non sarebbe avvenuto, non quella sera e forse mai. Il destino aveva voluto che le loro vite somigliassero sempre più a quelle dei protagonisti del Drama che aveva influenzato tutta la loro vita. Proprio quando pensavano di potersi amare tutto si complicava nuovamente allontanandoli senza via di scampo, Masumi, nel tentativo di correre dal suo unico amore pronto a dichiarare i suoi veri sentimenti alla donna che amava perse il controllo dell’auto uscendo fuori strada.

 

 

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Capitolo 3
*** Un sorriso, una richiesta e una promessa ***


 

CAPITOLO 3 - Un Sorriso, Una Richiesta Ed Una Promessa

 

 

 

 

 

 

 

No, vorrei solo poter tornare a respirare, quelle parole arrivarono al cuore di Rei come una doccia fredda, quanta sofferenza c'era nascosta dietro quella frase? Chiunque in un momento del genere si sarebbe prodigato in un abbraccio ma non lei, Rei sapeva che quello non era il modo giusto di aiutare la sua amica, i tanti anni passati al fianco della sensei Tsukikage le avevano insegnato che Maya andava presa di petto, assecondarla nel suo dolore sarebbe servito soltanto a farla adagiare nelle proprie paure, Rei dovette fare forza su tutta la sua presenza di spirito per permettere all'amica di scrollarsi di dosso il grande peso che le attanagliava il cuore, non era il momento di lasciarsi guidare dal sentimentalismo! - Maya! Non ti ho mai vista così triste e arrendevole. ¨Come posso aiutarti? La signora Tsukikage dice sempre che tu hai bisogno di essere pungolata per raggiungere gli obiettivi che ti sono posti davanti ed io da buon’amica lo farò. Ti spronerò!¨ Maya, quante persone vuoi deludere ancora a causa del tuo egoismo? - la voce dell'amica arrivò alle sue orecchie come una doccia di acqua gelata, davvero nessuno riusciva a capire il suo cuore, Il suo dolore? - Cosa? Rei, perché mi parli così? Io non ho la forza di continuare le prove. Ogni battuta, ogni sguardo di Sakurakoji, tutto mi ricorda il periodo trascorso nella valle dei susini con il signor Hayami. Ogni cosa mi ricorda che il mio amore non potrà mai essere ricambiato - lo sguardo torvo di Rei non si modificò, in cuor suo soffriva nel non poter abbracciare la ragazza che adesso la stava guardando con gli occhi lucidi carichi di lacrime ma non doveva lasciarsi intenerire - Allora cosa vuoi fare? Vuoi piangerti addosso? Vuoi rinunciare a tutto? Vuoi deludere la signora Tsukikage? Lei vuole lasciarti in eredità la sua vita, come puoi farle questo? SMETTILA DI COMMISERARTI! E se pensi di non poter affrontare le prove con gli altri va da qualche parte a farlo da sola fino a quando non ritroverai la tua dea. Vai via! -

 

Maya non avrebbe voluto deludere nessuno, tanto meno la sua sensei che aveva dato tutto, persino la sua salute, per insegnarle ciò che sapeva. Con il dorso della mano si asciugò le lacrime e guardò l'amica dritta in viso - Rei, tu hai ragione non posso deludervi, adesso so cosa devo fare! ¨Andrò a parlare con la signora Tsukikage, lei mi saprà aiutare!¨

 

La notizia era stata uno shock. Masumi aveva avuto un incidente automobilistico, non era morto ma era ferito gravemente. Eisuke Hayami sapeva cosa doveva fare: arginare i danni! Nessuno doveva venire a conoscenza di quella notizia perché approfittandosi dell’assenza del giovane presidente i loro rivali, consapevoli del fatto che era Masumi la colonna portante di quell’affare, si sarebbero gettati come avvoltoi sulla sua Dea Scarlatta. Per prima cosa si occupò di far sì che la notizia non trapelasse né dalla stazione di polizia né dall’ospedale nel quale Masumi era stato ricoverato. Bustarelle, minacce, costrizioni, tutte tecniche che il signor Hayami conosceva molto bene e che applicava ai suoi affari da sempre, niente di tutto questo era rimasto intentato o inutilizzato. Nessuno avrebbe mai avuto il coraggio di mettersi contro Eisuke Hayami!

 

Solo quando, il giorno dopo, aveva sistemato tutto in modo che andasse secondo i suoi piani telefonò alla segretaria del figlio, non diede spiegazioni, solo ordini, - Dica alla stampa che mio figlio si è sposato! - Così, due giorni dopo l’incidente, mentre tutti i giornali si accingevano a scrivere del matrimonio a sorpresa di Masumi Hayami della Daito Art Production con Shori Takamiya del gruppo Takatsu, il vecchio Hayami, per far funzionare il suo piano, stava cercando di convincere la fidanzata del figlio, Shori, ad assecondare il suo folle piano, doveva averla come sua alleata in quella bugia! Fu difficile tranquillizzare quella sciocca donnetta ma almeno era riuscito a farla smettere di piagnucolare - Trasferiremo Masumi in un ospedale di Kyoto e se lo desidera potrà andare con lui -

 

La donna, che aveva ancora le guance rigate dalle lacrime che non aveva smesso di versare a causa della terribile notizia, cercava di metabolizzare le parole del futuro suocero. Poteva davvero partecipare ad un simile piano? Come l'avrebbe presa Masumi al suo risveglio? Cercò di farsi forza, nonostante quell'uomo le facesse molta paura, e tentò di perorare la sua causa - Signor Hayami, come spiegheremo questa cosa a Masumi? Io non voglio deluderlo! Né fare qualcosa che possa contrariarlo! - Eisuke a stento riusciva a trattenere la sua rabbia, come faceva quella sciocca ragazza a non capire che dietro quel fidanzamento ci fosse lui, che se era riuscita ad accalappiarsi un partito tanto ambito come Masumi era perché il figlio era stato costretto dal padre? Cercò di prendere il controllo dei suoi pensieri e delle sue azioni e ritornò a parlare - Cara signorina, Masumi capirà cosa ci ha spinto a fare questa dichiarazione perché venendosi a trovare in una situazione del genere anche lui si sarebbe comportato allo stesso modo. Mio figlio è un uomo d’affari! - Shori abbassò lo sguardo continuando a fissare le sue belle scarpe di vernice nera nuove di zecca - ¨Un uomo d’affari. Tutta la sua vita di Masumi, e adesso anche la mia, si ridurrà a questo, affari.¨ -

 

Lo sguardo le si incupì irrimediabilmente, come nipote di un uomo tanto potente era cosciente fin dalla tenera età che il suo matrimonio non sarebbe mai stato guidato dall'amore cieco e travolgente ma con Masumi, anche solo per un istante, aveva provato a sperare ed immaginare il contrario ma la vita che le apparteneva per nascita non era in suo potere, il suo destino era già stato scritto e se adesso non avesse accettato di sua spontanea volontà suo nonno l'avrebbe persuasa. - Va bene signore, farò come vuole lei, però prima di accettare vorrei sapere dove stava andando Masumi quella sera. - poteva essere sincero con quella donna tanto fragile quanto sciocca? No, non se lo poteva permettere perché se solo avesse immaginato la verità sarebbe stata capace di mandare a monte non le finte ma le nozze vere, così decise di mentire - Signorina Shori lei non si deve preoccupare, questo incidente non ha nulla a che fare con il suo rapporto con mio figlio. -

 

Quella notte aveva dormito davvero poco, non voleva credere a quello che era successo nonostante gli sguardi e le azioni di Maya fossero ancora vividi nella sua mente. Perché lo aveva abbandonato nel bel mezzo delle prove? Quella non era la stessa ragazza che aveva rinunciato a tutto pur di poter recitare, quella che aveva lasciato la sua casa, disposta a mortificare se stessa ed il suo corpo pur di arrivare a recitare il ruolo di Akoya? Così dopo aver fatto colazione si precipitò a casa della ragazza, bussava oramai ininterrottamente da minuti quando finalmente qualcuno si decise ad aprirgli al porta - Sakurakoji? Cosa ci fai tu qui? - La voce di Rei era ancora impastata dal sonno e la ragazza indossava il suo pigiama, la sera precedente, a causa della discussione avuta con la coinquilina, era andata a dormire molto tardi - Sono venuto per Maya, ho urgente bisogno di parlare con lei, me la puoi chiamare per favore? - Rei si stropicciò gli occhi come per riuscire a fare mente locale e riorganizzare i suoi pensieri, poteva dire a quel ragazzo dove si era recata Maya? Optò per restare sul vago - Maya non è qui! -

 

Lo sguardo del ragazzo si fece tagliente, non voleva credere a quella affermazione, forse era possibile che Maya non volesse vedere nessuno ma non poteva rifiutarsi di parlare con lui, gli doveva delle spiegazioni, dopotutto era il suo compagno sulla scena ed il pensiero di essere ancora ignorato quando invece aveva sperato di contare qualcosa per quella ragazza lo fece alterare tanto da alzare il volume della sua voce ed urlare contro la povera malcapitata - Non è tornata a casa? Ieri è scappata nel bel mezzo delle prove, non è possibile che non sia ancora tornata. Dobbiamo andare a cercarla! - Rei spalancò gli occhi cominciando a guardarsi intorno non voleva che le urla di Sakurakoji attirassero le attenzioni dei vicini così, prendendolo per un polso, lo tirò dentro casa - Io non ho detto che non è ancora tornata, ti dico solo che adesso non è in casa e smettila di urlare! -

 

Nonostante si rendesse conto che stava esagerando il ragazzo non riusciva ad arrendersi alla consapevolezza di non contare nulla, strinse le mani in un pugno cercando di contenere la rabbia ma Rei non mostrava nessuna volontà di voler dire altro e lui non voleva e non poteva arrendersi, afferrò la ragazza per le spalle e cominciò a scuoterla con vigore - Rei, dimmi dov’è andata! Io, io devo parlarle lo capisci? Il regista dice che Maya ha agito così perché è innamorata di qualcuno ma non posso lasciare che tra noi tutto finisca così devo sapere se c’è anche una piccola speranza che io e lei possiamo essere – la ragazza si staccò dalla presa ferrea del ragazzo con fatica e subito dopo si allontanò da lui per parlargli così da farlo ragionare, lo sguardo fermo puntato su Sakurakoji lo scrutava per carpirne le intenzioni, il ragazzo non si sarebbe arreso e lei non voleva illuderlo - Sakurakoji, arrenditi! Non so cosa tu ti aspettassi dal tempo che avete trascorso insieme ma nel cuore di Maya non ci sarà mai posto per un altro Isshin! -

 

La reazione del ragazzo non fu quella che lei si sarebbe aspettata, lo sguardo arrabbiato era ancora presente sul suo volto ma piano piano si tramutò in una supplica silenziosa - Tu non capisci Rei. Io la aspetto da una vita, i miei sentimenti sono sempre passati in secondo piano, prima il teatro, poi quel Satomi, poi la Dea Scarlatta e adesso? Adesso ero convinto che fosse il mio turno, che finalmente potessi avere la possibilità di mostrarle cosa provo e lei cosa fa, scappa. Devo parlarle o non riuscirò a mettermi il cuore in pace. Ti prego, dimmi dove posso trovarla. Ti prometto che non farò nulla per farla soffrire. - gli occhi di Sakurakoji si erano riempiti di lacrime e per la seconda volta nel giro di poche ore Rei si trovava di nuovo a cercare di risolvere un problema di cuore che non la riguardava, ancora una volta doveva disilludere i sentimenti di qualcuno? - ¨Povero Sakurakoji, anche se tu lo volessi non potresti fare a Maya più male di quanto lei sia capace di farne a se stessa in questo momento.¨ - pensò convincendosi a dargli un'opportunità per farlo capacitare di quali fossero i sentimenti dell'attrice - E va bene, ti dirò dove è andata. -

 

Il turbinio di avvenimenti che si erano susseguiti dal giorno dell’incidente di Masumi avevano sconvolto le vite di tutti i personaggi della nostra storia, lacrime, decisioni importanti, nuove e vecchie consapevolezze turbavano i loro cuori. Solo una persona riusciva a calcolare freddamente ogni suo passo muovendosi agilmente in mezzo al dolore dei mal capitati che invece si lasciavano trasportare dalla loro emotività: Eisuke Hayami che quella mattina, confrontandosi con il suo segretario si sfregava le mani perché il piano che stava portando avanti proseguiva senza intoppi - Stamattina ha mandato i fiori che le avevo chiesto? - la voce era calma e risoluta non lasciava trasparire emozioni né ripensamenti, il segretario si limitò ad una risposta breve e concisa - Si, signore! - e pronunciando quelle parole si inchinò all'uomo che nonostante l'età continuava ad incutere timore. Il vecchio sogghignò notando la deferenza che gli veniva mostrata, quel sentimento di orgoglio era l'unica cosa che lo aveva fatto andare avanti nonostante nella sua vita non avesse raggiunto ciò che voleva davvero: il cuore di Chigusa Tsukikage. - Come ha fatto per l’indirizzo ed il biglietto? - lo guardò di sottecchi, si fidava dell'uomo che lo serviva oramai da anni ma niente doveva sfuggire al suo controllo, doveva conoscere l'andamento dei suoi piani fin nei minimi particolari - Come mi ha suggerito lei! Ho chiesto alla signorina Mizuki. - Eisuke scosse la testa per mostrare il suo consenso e tranquillizzare l'uomo che quando si sentì fare quella domanda, della quale il vecchio avrebbe dovuto conoscere perfettamente la risposta, era impallidito dubbioso di aver capito ed agito male - Bene. Ha fatto domande?- l'uomo non si era ancora azzardato ad alzare la schiena o anche solo guardare il suo capo negli occhi e sempre in posizione china continuò a dare le sue informazioni al vecchio – No signore, era solo sconvolta dalla notizia dell’incidente – Hayami spalancò la bocca, anche se la notizia era confortante lui si mise subito in allarme, com'era possibile che non avesse fatto domande? - Non ha chiesto davvero nulla sul perché io avessi deciso di mandare le rose scarlatte alla signorina Kitajima? - il segretario finalmente alzò la schiena per fissare l'uomo, un lampo d'orgoglio gli attraversò gli occhi, forse avrebbe potuto stupire quel vecchio che ne sapeva una più del diavolo e che quindi era difficile da sorprendere - Ho fatto presente che lei non voleva lasciare in sospeso nessuna cosa che sta a cuore a suo figlio! - l'uomo spiegò come la donna che in un primo momento gli era sembrata dubbiosa si rasserenò alla notizia che non c'erano secondi fini nei suoi intenti assicurandosi di chiedere al vecchio padre di non fare sapere nulla alla ragazza riguardo all'identità dell'ammiratore e di avere lei stessa l'incarico di mandare le rose ed il biglietto annesso visto che conosceva bene il tipo di messaggi che Masumi Hayami era solito mandarle.

 

Vedendo le azioni fredde e calcolate del presidente e il ghigno che aveva dipinto sul volto l'uomo che lo aveva servito per anni senza porsi domande e senza giudicarlo per il suo operato, del resto doveva la vita sua e di suo figlio a quel vecchio, si chiese se nella sua testa fosse passato il pensiero che quell’incidente avvenuto al figlio non fosse, per lui, un evento fortunato.

 

Rei gli aveva detto di correre, correre verso la stazione dei treni perché era lì che avrebbe trovato Maya pronta a partire per cercare di ritrovare se stessa. Sakurakoji aveva paura di non riuscire a fermarla, di non riuscire a parlare con lei prima che lasciasse il paese per solo dio sa dove e dopo aver lasciato il mezzo in un parcheggio improvvisato rischiando di prendere anche una multa si precipitò ai binari cercando di scorgere la ragazza tra decine di estranei. Quando la vide gli occhi gli si illuminarono di gioia e speranza, sentimenti che presto avrebbe sentito strapparsi dalla pelle. Urlò il suo nome per attirarne l'attenzione - MAYA! -

 

La ragazza seppur intenta a perdersi nei suoi pensieri sentì subito qualcuno chiamare il suo nome anche se non capì chi l'avesse pronunciato prima di voltarsi nella direzione di Sakurakoji che, con sguardo speranzoso e affannato, la stava fissando da lontano con la paura di avvicinarsi a lei e vederla scappare per sempre ma Maya non lo fece anzi si avvicinò al ragazzo con una gentilezza che fece tremare Sakurakoji, gambe e braccia ridotte ad un tremito, avrebbe voluto così tanto che lei gli si gettasse tra le braccia scusandosi per l'accaduto e giurandogli amore eterno ma questi cambi repentini e fortuiti accadono solo a teatro, nelle belle sceneggiature che parlavano di amori struggenti e fortunati che Sakurakoji era solito interpretare con trasporto, sognando un giorno di viverle in prima persona ma questo, naturalmente, non accadde - Sakurakoji?! Cosa ci fai qui? - la voce di Maya era scossa, certamente non si aspettava che qualcuno andasse alla stazione per cercare di fermarla visto che non aveva informato nessuno della sua partenza ma tantomeno si aspettava quel ragazzo - Sono contento di averti trovata in tempo! Non voglio lasciarti partire senza prima parlarti. -

 

Maya lo guardò con il viso corrucciato, se pensava di poterla fermare si sbagliava - Yu, io non tornerò indietro! - gli occhi di entrambi si velarono di lacrime e parole non dette che adesso urlavano per essere pronunciate - Pensavo che quel giorno al lago, eravamo stati bene insieme, no? - come poteva dirle quelle cose in quel momento? Non capiva che in gioco c'era più delle loro misere vite? L'unione di due anime era implicata in quella fuga, il completamento di tante vite, la sua, quella di Masumi, della sensei, di Hayumi e la vita stessa di Sakurakoji poteva cambiare drasticamente se Maya non avesse trovato tutte le risposte alle sue domande ma quel ragazzo meritava le sue di risposte perché aveva ragione, Maya gli aveva fatto credere di essere speciale per cercare di dimenticare il suo amore impossibile e adesso doveva pagarne le conseguenze spezzandogli, forse, il cuore per sempre - Si, io mi sono divertita ma ¨No, non devo mentirgli e stare in silenzio equivale a mentire. Se solo io avessi parlato quella notte nel tempio con Masumi forse adesso non starei soffrendo così tanto. Stare in silenzio vuol dire illudere ed illudere vuol dire uccidere lentamente¨ -

 

Sakurakoji notò subito il cambiamento d'espressione che aveva segnato il volto dell'amica e se ne preoccupò, non avrebbe voluto essere la causa delle sue lacrime, mai - Maya, cos’è quel viso triste? Sai, ho capito che nel tuo cuore, in questo momento, non c’è posto per me ma non puoi prendere in considerazione, anche solo per un istante, la possibilità di restare qui e lasciare che ti aiuti? -

 

A quelle parole cariche di altruismo gli occhi di Maya lasciarono cadere tutte quelle lacrime che fino a quel momento era rimaste imprigionate tra le sue ciglia nere ¨Allora l’amore è proprio questo? Cullarsi in dolci silenzi?¨, pensò tra se e se consapevole che da quella conversazione entrambi ne sarebbero usciti feriti.

 

Guardò il viso dell'amico, perché per Maya lui era questo e soltanto questo, un amico prezioso e sincero che era rimasto intrappolato in un sentimento troppo più grande di loro, più grande di ciò che erano uno per l'altra - Grazie per essere venuto fin qui ma adesso è arrivato il momento che io decida da sola della mia vita evitando che qualcuno continui a prendermi per mano. Torna a casa Sakurakoji ti prometto che prima di prendere il treno penserò alle tue parole e che partirò solo se in fondo all’anima non troverò nessun motivo per restare -

 

Maya regalò al suo giovane amico un sorriso disarmante. Lei non poteva concedergli di più che un sorriso, una richiesta ed una promessa.

 

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** Di Akoya e del suo cuore di donna ***


 

CAPITOLO 4 – Di Akoya e del suo cuore di donna

 

 

 

 

Sakurakoji aveva dato a Maya il tempo che gli aveva chiesto, quello di cui lei aveva bisogno e quando la vide salire su quel treno senza ripensamenti e senza neanche voltarsi per lasciargli un ultimo saluto al ragazzo sembrò spezzarglisi qualcosa dentro. Era tutto finito, ogni speranza ed ogni possibilità e lui doveva accettarlo.

 

Stancamente tornò al suo mezzo e poi si diresse verso il teatro dove tutti lo stavano aspettando speranzosi di vederlo tornare con l'attrice al suo fianco pronta a riprendere le prove per lo spettacolo più importante della loro vita - Guardate, è tornato Sakurakoji ma Maya non è con lui. - la delusione dipinta sul viso del ragazzo si espanse sui volti di tutti i presenti. Lentamente Kuronuma, il regista, si avvicinò a lui mettendogli la sua grande mano sulla spalla, non era molto capace di incoraggiare, spronare si, quello sapeva farlo con le buone o con le cattive ma dare conforto non era il suo forte - Sakurakoji, vedo che sei ritornato da solo. Non sei riuscito a fermarla, vero? - il ragazzo lo fissò con gli occhi spalancati, non aveva ancora detto niente ma quell'uomo aveva comunque capito già tutto ed il sentimento di pietà che gli leggeva sul volto lo infastidiva perché lo faceva sentire vulnerabile e troppo trasparente ma la curiosità era troppa e vinse sull'amor proprio di Sakurakoji - Signor Kuronuma, lei come faceva a sapere che sarebbe partita? - sul volto del regista comparve un sorriso malinconico, guardandoli da fuori lui e quella ragazzina sarebbero potuti sembrare diversi come il giorno e la notte ma in verità erano più simili di quanto ci si potesse aspettare, due anime che quando erano in tempesta aveva bisogno di allontanarsi da tutto e tutti, soffrire e pensare in solitudine per ritrovare la strada giusta anche se quella strada avesse voluto significare restare in perfetta solitudine tutta la vita - Kitajima è fatta così, quando deve prendere una decisione che può mettere in gioco tutta la sua carriera deve stare da sola! - Sakurakoji scosse la testa come per mostrare all'uomo che aveva compreso e per dimostrare a se stesso che non poteva fare nulla di più di quello che aveva fatto - Ho cercato di fermarla ma non c’è stato niente da fare. Aveva un viso così determinato, a volte la invidio, vorrei essere così sicuro anche io ed invece ho così tanti dubbi - Kuronuma poggiò ancora una volta le mani sulle spalle del giovane uomo che aveva davanti a se, anche lui alla sua età avrebbe voluto qualcuno che gli parlasse senza prese in giro e che gli facesse notare che avere paura era normale - Tutti noi siamo spaventati ragazzo, non essere scelti questa volta non sarà paragonabile al rifiuto di un ruolo qualsiasi e non sarà meno grave, come impatto nella nostra vita, del rifiuto dell'amore della ragazza che ci piace da una vita, se perderemo la possibilità di mettere in scena questa opera saremo per sempre tacciati come perdenti, come coloro che non erano indispensabili, capaci o adatti. Spero solo che quella ragazzina abbia bene in mente l'importanza della sua presenza per il cast e per la buona riuscita dello spettacolo. Dove pensi sia andata? - Sakurakoji aveva provato a porgere quella domanda alla ragazza ma non aveva ricevuto alcuna risposta, non voleva dare a nessuno la possibilità di seguirla - Non ho idea! A questo punto devo dire di non essere bravo a capire i pensieri di Maya – il regista lo consolò accennando un sorriso per rassicurarlo che pochi uomini al mondo erano capaci di capire le donne ed una pacca sulla spalla per ricordargli che gli era vicino - Telefonerò alla signora Tsukikage, forse andrà da lei per chiederle aiuto, prima però preoccupiamoci di terminare le prove i tuoi compagni aspettano da troppo tempo. Ragazzi, ascoltate! Purtroppo abbiamo perso la nostra Dea, Kitajima ha deciso di continuare le prove da sola per qualche tempo ma questo non sarà un problema per noi, andremo avanti come al solito ed io leggerò la parte della Dea Scarlatta. E NON RIDETE! - il gruppo si divise in due, alcuni risero a causa della battuta ed altri cominciarono a mormorare per la sorpresa, senza Maya recitare sarebbe stato difficile, entrare nella parte, soprattutto per Sakurakoji, sarebbe stato il doppio più difficile chi avrebbe dovuto amare? L'aria, il signor Kuronuma? - Cosa!? E lei non farà nulla per farla tornare? - il regista sospirò, capiva i malumori che serpeggiavano tra gli attori, adeguarsi alle battute senza conoscere il tipo di recitazione del personaggio principale sarebbe stato faticoso ma non poteva impedire a Maya di fare il suo percorso, quando aveva dovuto trovare gli occhi del lupo della sua Jane era sparita per giorni tornando poi più forte di prima - Un attore cresce attraverso le sue esperienze. Auguriamoci solo che Maya torni con la sua Dea Scarlatta! ¨Forse dovrei sperare solo che torni!¨ -

 

Come al solito i ragazzi della compagnia del regista Kuronuma, dopo le prove, si riunirono nel solito bar per discutere dei risultati ottenuti e delle ramanzine ricevute dal regista ma quella sera l’argomento principale era un altro: la partenza della loro compagna! Come avrebbero fatto a continuare le prove senza il personaggio principale? Maya sarebbe tornata in tempo? Mancavano ancora cinque settimane alla rappresentazione dimostrativa e sarebbero anche potute essere sufficienti se solo tutto quello che passava per la testa dell'attrice non fosse totalmente oscuro a loro e forse anche a lei. Erano le solite chiacchiere di sempre fatte tra amici e mai avrebbero potuto immaginare che quelle parole, il giorno seguente, sarebbero state su tutti i giornali.

 

Quella mattina, come oramai faceva da quando era tornata dalla sessione di prove avvenuta nella valle dei susini perpetui, si era svegliata all'alba insieme al sole, alle cinque del mattino la sua sveglia aveva suonato già da quindici minuti - Ayumi, anche stanotte hai dormito pochissimo! Stai sveglia sul balcone a fare chissà che cosa. - La ragazza aveva finito la sua sessione di meditazione da appena cinque minuti per accingersi a fare colazione e la sua tata, la donna che la seguiva dal giorno della sua nascita, come ogni giorno aveva cominciato a preoccuparsi per lei - L’albero tata. Faccio l’albero di susino o almeno provo ad immedesimarmici. ¨Sono, un albero di susino!¨ - la donna spalancò gli occhi, in tutti quegli anni l'aveva vista intenta a recitare decine di ruoli sempre diversi, alcuni più strani degli altri ma mai l'aveva sentita parlare di impersonare un oggetto inanimato - L’albero di susino? Che sciocchezza è mai questa. Tu sei un essere umano e hai bisogno di dormire e mangiare a sufficienza e sono preoccupata per te, Ayumi! Prima o poi ti ammalerai ed io poi cosa dirò ai tuoi genitori? - Ayumi sventolò la mano come per scacciare quei pensieri catastrofici come fossero moscerini malsani che gli giravano intorno - Tata, sei sempre la solita esagerata! Io sto bene e quando avrò ottenuto la parte della Dea Scarlatta starò ancora meglio. C’è solo un ostacolo sulla mia strada, Maya Kitajima! - oramai per la ragazza la sua rivale era diventato un pensiero costante, era passata dal sentirsi totalmente inadeguata, rischiando di abbandonare tutto, per poi riprendere fiducia sulle sue capacità ragionando sul fatto che non si sarebbe dovuta paragonare alla sua rivale ma lei avrebbe creato la sua dea completamente diversa ed alla quale Maya Kitajima non si sarebbe potuta neanche avvicinare - Ah, a proposito di quella ragazza, hai letto il giornale stamattina? - la ragazza sbuffò sonoramente, avrebbe solo voluto fare colazione e prepararsi poi per uscire di casa e raggiungere la sua compagnia per la sezione di prove generale ma la sua vecchia tata non aveva proprio intenzione di lasciarla rilassare - Tata, lo sai che quello che accade al di fuori di queste mura non m’interessa. Devo restare concentrata nel mio ruolo! - la donna sapeva che quando la sua bambina capricciosa era così presa dal suo lavoro non aveva occhi per niente e per nessuno, neanche per se stessa ma in quell'occasione si sentì di insistere - Forse la notizia che riguarda Maya Kitajima vuoi sentirla - Ayumi roteò gli occhi verso l'alto per dimostrare il suo essere contraria, avrebbe assecondato quella voglia di pettegolezzi che aleggiava nell'aria quella mattina in casa sua - D’accordo! Dammi il giornale -

 

¨Mentre Ayumi Himekawa si prepara fino allo strenuo delle forze sottoponendosi, ogni giorno, ad un allenamento estenuante, la sua rivale, Maya Kitajima, l’altra contendente a “La Dea Scarlatta”, scompare. Fonti attendibili dichiarano che, proprio ieri, l’attrice ha lasciato la compagnia del regista Kuronuma per partire per una destinazione sconosciuta. Tutti i giornalisti sono alla ricerca della ragazza. Persino i suoi compagni sono preoccupati della possibilità che non riesca a tornare in tempo per la rappresentazione dimostrativa che avrà luogo il 10 Ottobre, al teatro Shuttle X.¨

 

Ayumi spalancò gli occhi, cosa voleva dire che era scomparsa? Lei si stava impegnando per sentirsi finalmente all'altezza di quella ragazza piena di genio e spontaneità, perché lo aveva fatto? - Ma cosa le è saltato in mente? Tata, hai letto gli altri giornali? Ce n’era qualcuno che diceva dov’è andata? - la donna le porse i tre giornali che erano solite comprare in quella casa ma mentre glieli porgeva scuoteva la testa dimostrando che non aveva buone notizie - No, mi dispiace Ayumi, ma pare che nessuno sappia dov’è andata – l'attrice prese i giornali e si diresse sul balcone insieme alla sua solita tazza di "Lady Gray" e si sedette cominciando a spulciare le notizie - ¨Maya, che cosa stai facendo? Dove sei? Non dimenticarti che tu ed io siamo rivali! Devi tornare! Io voglio confrontarmi con te!¨ -

 

La ragazza si era estraniata da tutto da ormai mezz'ora, nessun giornale sembrava avere notizie complete sulla sparizione di Maya, fece anche qualche telefonata ad amici di famiglia che possedevano delle testate giornalistiche ma non aveva aggiunto nessuna nuova informazione a quelle di cui era già a conoscenza. Avrebbe voluto chiamare la compagnia rivale ma si trattenne per non sembrare inopportuna, non voleva che pensassero che lo facesse solo per gongolare delle loro sfortune. Il tempo a sua disposizione per fare colazione e per riposarsi era quasi giunto al termine doveva cominciare a prepararsi per andare a teatro, si era quasi decisa quando la tata uscì sul balcone per informarla che qualcuno la cercava al telefono - Ayumi, c'è un giovanotto al telefono per te! È un certo signor Hamil. - quell'uomo la stava perseguitando da molto, troppo tempo, non riusciva a fargli capire che il lato mondano e spettacolare del suo lavoro non le interessava, lei voleva solo migliorarsi per essere riconosciuta solo per il suo talento e non grazie alla notorietà dei suoi genitori - Tata, digli che non mi interessa parlare con lui in questo momento devo prepararmi per uscire, no, aspetta! ¨Forse lui sa qualcosa in più sulla scomparsa di Maya, dopotutto pubblica le sue foto su molti giornali giapponesi¨. Passamelo! -

 

Si fece passare la cornetta direttamente sul terrazzo per continuare a bearsi, ancora per poco tempo del tepore del sole mattutino e seduta comodamente sulla sua sedia di vimini si prese del tempo per allacciare questa amicizia non poco disinteressata - Buongiorno mademoiselle Ayumi, le sono grato di avermi concesso un po' del suo tempo so che in questo periodo è molto occupata con lo spettacolo. Volevo chiederle una cortesia, vorrebbe pranzare con me oggi? Vorrei farle vedere le foto che le ho scattato nella valle dei susini. Si ricorda la sua promessa? - nonostante lo trovasse fastidiosamente insistente Ayumi non poté non sorprendersi davanti alla caparbietà dell'uomo, lei per prima sapeva che senza costanza era impossibile raggiungere ottimi risultati e con essi vittorie e riconoscimenti, sorrise pensando che sarebbe stato interessante parlare con quell'uomo e che avrebbe rimandato a quel pomeriggio tutte le domande riguardanti Maya - Va bene signor Hamil. Le concederò un po' del mio tempo, vediamoci alle undici davanti al teatro della compagnia Ondine -

 

Maya mancava solo da due giornata ma una volta che i giornali erano venuti a conoscenza della notizia i curiosi intono alla casa dell'attrice non avevano smesso di avvicendarsi. Rei che era sveglia dalle sette del mattino per via del telefono e del campanello che non smettevano di suonare cominciava a perdere ogni speranza di riavere indietro la sua serenità insieme a quella di avere notizie della sua amica e coinquilina così decise di telefonare all'unica persona che avrebbe potuto darle delle notizie e tranquillizzarla oppure gettarla nel panico più assoluto - Pronto! Signora Tsukikage, sono Rei, l’ho chiamata per sapere se sa qualcosa riguardo a Maya. Vede signora, ieri ha lasciato le prove e nessuno sa dov’è. Io pensavo che potesse essere venuta da lei perché aveva dei problemi con l’interpretazione del suo ruolo. - dall'altro lato della cornetta il silenzio si impadronì di quella conversazione, Rei conosceva bene il carattere della donna, la sua natura solitaria e la propensione al dramma e quel silenzio non le faceva prospettare niente di buono - Hai ragione Rei, Maya ieri pomeriggio mi ha telefonato per chiedermi il permesso di venire da me ma io gliel’ho vietato categoricamente! - la ragazza spalancò gli occhi, doveva immaginarlo che la sensei si sarebbe rifiutata di dare aiuto ad una sola delle due attrici ma questo voleva dire che ogni speranza di sapere dove quella benedetta ragazza si fosse nascosta era sparita per sempre - Quindi, nemmeno lei sa dove possiamo trovare Maya? - la domanda era retorica perché Rei sapeva bene che anse se la donna avesse saputo con certezza dove trovare la sua ex allieva non lo avrebbe rivelato a nessuno - Non vi dovete preoccupare, Maya non rinuncerebbe mai ad interpretare la Dea Scarlatta! ¨Tornerà in tempo e si mostrerà ai nostri occhi in tutto il suo splendore. Ne sono certa, ho messo la mia intera vita nelle sue mani e non mi deluderਠ-

 

Ormai tutti erano a conoscenza della scomparsa di Maya. Ayumi, Sakurakoji, Kuronuma, Rei e persino l’uomo ombra di Masumi, tutti si ponevano una sola domanda. Dov’era finita quella benedetta ragazza? Soprattutto quest'ultimo, Hijiri, cominciava a spazientirsi, non solo il suo datore di lavoro era sparito per via di un presunto improvviso matrimonio senza neanche avvertirlo, adesso ci si metteva anche quella ragazza a complicare la situazione.

 

Aspettò il tempo necessario per organizzarsi le idee e poi decise di agire cercando di fare il meglio per Masumi nonostante la sua assenza l'uomo sapeva perfettamente quali fossero i piani del suo capo e quali le sue intenzioni verso l'attrice ma il primo passo sarebbe stato quello di trovare lui, non poteva essersi sposato davvero smettendo di occuparsi dell'attrice e dell'opera che inseguiva da un decennio Non poteva certamente chiamare il padre, il repentino cambio di programma del giovane poteva essere proprio colpa sua, che il vecchio avesse scoperto qualcosa? Doveva capire, ed il posto migliore dal quale cominciare era proprio la Daito art Production. - Buongiorno signorina Mizuki. Sono venuto a parlare con il presidente Hayami, avevo un appuntamento. - la donna, risistemando gli occhiali sul ponte del naso, fissò il giovane uomo di bell'aspetto che sembrava pendere dalle sue labbra per avere conferme sul suo appuntamento e quasi si sentiva dispiaciuta nel doverlo deludere, si schiarì la voce e diede quella notizia che ormai propinava a tutti come se fosse una cosa naturale e logica, cercando di convincere così anche se stessa. - Il signor Hayami si è sposato ed è in viaggio di nozze. - l'uomo alzò un sopracciglio, o quella notizia era vera oppure questa donna sapeva mentire molto bene - Si, ho letto la notizia sui giornali ma vede io sto cercando di mettermi in contatto con lui da due giorni al suo numero personale ma non mi risponde - l'altro stava cercando di farle capire, ammiccando qui e la tra le parole evidenziandone alcune con cura, che lui non era un semplice uomo d'affari che cercava Masumi per parlare di cinema e teatro, e qualcosa nel cervello della segretaria dovette accendersi perché notò subito quello che Hijiri stava cercando di farle capire e cioè che era solito contattare il presidente personalmente quindi tra di loro ci doveva essere più che il solito rapporto riguardante la Daito Art Production. Doveva indagare ma non poteva farlo in quell'ufficio dove anche i muri avevano le orecchie. - Numero personale? Sono io che gestisco gli appuntamenti del presidente e non so nulla di questo suo appuntamento. -

 

La donna mentre pronunciava quelle parole prese una penna ed un foglio dalla sua scrivania per scrivere all'uomo, - ¨Chi è lei?¨ -, Hijiri sapeva bene che, in quanto uomo ombra, non avrebbe dovuto rivelare la sua identità ad una semplice segretaria ma quella era una situazione atipica, Maya era scomparsa e lui non riusciva a contattare Masumi. Per una volta doveva fidarsi e forse poteva farlo di quella donna visto che sapeva perfettamente cosa dire e cosa non dire, prese la penna che l'altra gli stava porgendo e mentre lei continuava a spiegargli cose a caso scusandosi dell'assenza del signor Hayami scrisse poche e semplici parole per capire se poteva fidarsi di lei - ¨Ammiratore delle rose porpora*, Maya Kitajima¨ - la donna improvvisamente, si bloccò, come faceva quell'uomo spuntato dal nulla ad essere a conoscenza di quelle rose e di cosa significassero? - ¨Lei come fa a sapere?¨ - l'uomo riprese la penna e scrisse senza pensare - ¨Io sono la persona più vicina al signor Masumi!¨ - Mizuki scrisse il nome di un bar ed un orario sul foglio, lo girò per lasciar leggere all'altro le informazioni e poi lo accartoccio mettendolo in tasca all'uomo che salutò con educazione per poi uscire dall'ufficio.

 

La mattinata di Ayumi, intenta nelle prove, era trascorsa velocemente a volte sentiva i pettegolezzi che giravano tra gli altri attori che riguardavano la scomparsa di Maya ma lei era sempre pronta a zittire chiunque provasse a speculare sulle disgrazie dell'altra compagnia di attori o a gettare fango sulla sua rivale. Non era quello il modo che voleva usare per vincere. Quando fu ora di pranzo, sbalordendo un po' tutti, compreso il povero Onodera, salutò con un sorriso e si recò fuori dove trovò il bel fotografo già intento ad aspettarla.

 

Fu lui stesso ad accoglierla nella sua automobile per accompagnarla in un locale molto lussuoso per poter, finalmente, godere della compagnia della bella attrice. - Signor Hamil, la ringrazio per l’invito ma non pensavo che avremmo pranzato in un luogo così elegante, altrimenti mi sarei vestita meglio. - Ayumi era sempre impeccabile nel suo abbigliamento ma avrebbe certamente preferito incontrarsi in un posto meno formale così da non far venire strane idee in testa a quell'uomo che sembrava fin troppo preso da lei e contento per quell'incontro. Troppo contento per i gusti di Ayumi - Lei non ha problemi mademoiselle Ayumi. È sempre bella! - pronunciò quelle parole spostando per la ragazza la sedia per farla sedere con più facilità proprio come si confaceva ad un gentiluomo e con un sorriso luminoso e sincero che non lo aveva mai abbandonato per tutto il tragitto che avevano percorso inseme in macchina - Se non sbaglio mi aveva promesso delle foto? - Ayumi, visibilmente imbarazzata cercò subito di cambiare discorso ricordando al fotografo il motivo di quell'incontro improvvisato - Voglio dirle subito che non sono le solite foto che la gente si aspetta da me ma spero che possano renderla ancora più fiera dello splendido lavoro che sta facendo per interpretare una dea - Ayumi spalancò occhi e bocca - Sono meravigliose!-

 

Ayumi Himekawa aveva ogni motivo per guardare con meraviglia quelle foto. Nessuno l’aveva mai apprezzata per quel sudore che versava nel preparare ogni sua esibizione ma, finalmente, quelle immagini erano un tributo alla sua fatica ed alla sua vera bellezza. In quelle immagini Ayumi era ritratta mentre compiva il semplice gesto di asciugarsi il sudore, bere dell'acqua dopo una sessione di prove estenuante con il viso e gli abiti completamente ricoperti di polvere e fango oppure mentre sistemava una ciocca di capelli sfuggita durante la sua danza sfrenata per rappresentare la terra con un sorriso luminoso ed appagato che raramente Ayumi aveva visto sul suo stesso volto.

 

L'uomo, che non era convinto di aver reso davvero giustizia alla bellezza angelica dell'attrice, fu felice nel vederla sorridere compiaciuta e tirò un sospiro di sollievo - Allora non è delusa? Avevo paura di essere stato irriverente. Molte attrici vedendo delle pose simili mi avrebbero già mandato una schiera di avvocati pronti a rovinarmi - sorrise, se fosse stato possibile, ancora più sguaiatamente ed Ayumi, dopo averlo fissato per qualche secondo stranita da quel comportamento tipicamente occidentale, portandosi una mano alla bocca lo seguì ridendo di gusto anche lei – No, anzi apprezzo molto il fatto che lei abbia preso sul serio la mia sfida, mi dispiace solo che non riuscirà a vendere le sue foto a nessun giornale – l'uomo la fissò un attimo sbalordito, Ayumi Himekawa si stava preoccupando per lui - Questo non è vero! Sono certo che non solo sarebbero state richiestissime ma molti giornali le avrebbero pagate molto bene. Lei effonde una bellezza quasi divina anche quando è madida di sudore mademoiselle Ayumi - La ragazza lo fissò pensierosa, quell'uomo che rideva troppo rumorosamente e che si ostinava a chiamarla per nome lo incuriosiva davvero tanto - In ogni caso, non avevo intenzione di venderle! Queste, appartengono a lei e a lei soltanto! Non ne ho fatto una copia neanche per me - Ayumi, per la prima volta nella sua vita arrossì e lo fece senza bisogno di belletto o altri trucchi di scena - La ringrazio, le accetto di tutto cuore! Adesso mi sento in colpa. - era forse arrivato il momento di essere sincera? Lui con lei lo era stato, era stato sincero e corretto. - Devo confessarle che ho accettato di uscire con lei stamattina solo perché pensavo che potesse avere qualche notizia in più sulla scomparsa di Maya Kitajima. -

 

Ayumi quasi si vergognò di pronunciare quella verità ma si rincuorò subito quando in risposta vide il volto dell'uomo sorridere per poi farsi nuovamente serio - Purtroppo devo deluderla ma so di per certo che i giornali che ne hanno scritto non hanno idea di dove si trovi, anzi, quello per il quale lavoro adesso ha promesso una ricompensa in denaro per far parlare chiunque sa qualcosa. - Ayumi annuì più serena nell'aver avuto il coraggio di dire la verità e nell'aver trovato un altro pregio in quell'uomo, non si offendeva facilmente - Chissà cosa starà architettando? Quella ragazza mi fa paura! - gli occhi di Ayumi si distaccarono da quella che fino a quel momento era stata la loro realtà fissando un punto indefinito al di fuori della grande vetrata che delineava il perimetro del locale nel quale stavano pranzando ed un senso di inquietudine la avvolse, forse tutta la sicurezza che paventava da settimane non era poi così forte in lei - Devo confessarle che io non capisco il motivo di tutta questa sua preoccupazione. Se non sbaglio durante le prove che si sono tenute nel paese della Dea Scarlatta la signora Tsukikage, la sua insegnante, l'ha apprezzata molto. Definendola già più matura nel ruolo rispetto a Maya Kitajima -

 

La ragazza tornò a fissare il suo ospite come se non capisse bene ciò che aveva detto o come se non fosse talentatone d'accordo con lui - Si, la signora mi ha elogiato molto ma delle mie esibizioni ha apprezzato solo la perfezione e la pulizia dei gesti invece quelle di Maya, le sue esibizioni, quelle l’hanno sorpresa ed emozionata. La sensei ha tremato vedendola trasformarsi in albero di susino prima e nel suo spirito divino dopo. Maya è capace di afferrare il cuore dei personaggi come se fosse musica nell’etere. Allunga le sue esili braccia e afferra a piene mani la sua maschera di vetro diventato tutto ciò che desidera. Io invece vago cieca nel mare delle emozioni ed annaspando cerco di farcela senza affogare nelle ore di studio e di prove alle quali mi costringo fino allo sfinimento. -

 

Hamil la fissò come se facendolo cercasse in lei il consenso di parlare, aveva delle idee ben precise sul lavoro che l'attrice stava facendo che forse non le avrebbero fatto piacere - Ho saputo della speciale preparazione che ha intrapreso. - la ragazza lo guardò cercando di capire cosa dovesse aspettarsi da quel discorso ed accennando lei stessa al tappeto elastico che stava usando cercò di spronarlo a parlare - Si! Non le sembra che il suo corpo stia somigliando sempre più a quello di un’atleta e non a quello di una dea? Mi dispiace che lei per prima si stia soffermando troppo sulla forma come se avesse paura di rischiare se solo si dedicasse ai sentimenti di Akoya per Isshin - Ayumi sbiancò, nessuno aveva mai osato contraddirla in ciò che era il suo lavoro, aveva sempre e solo ricevuto complimenti, persino la Tsukikage l'aveva sempre lodata per i risultati ottenuti grazie alla sua caparbietà ed alle continue prove sostenute - Cosa ne può capire lei! La Dea Scarlatta è uno spirito e gli spiriti non hanno gambe! Fluttuano nell’aria come foglie al vento. - Si, lei avrebbe volato, avrebbe avuto così tanto controllo sul suo esile corpo da poterlo muovere a suo piacimento diventando aria e vento - Non volevo offenderla! È solo che – l'uomo si fermò cercando di trovare le parole giuste per non fare un torto al duro lavoro dell'attrice e per non rovinare in un attimo quel piccolo rapporto che era appena riuscito a guadagnarsi - Lei cerca la perfezione nella forma, certo la bellezza e l’eleganza sono aspetti fondamentali per recitare questo personaggio e lei possiede già la bellezza di una dea ma io credo che si stia dimenticando di Akoya e del suo cuore di donna! -

 

Chi era quest’uomo che si permetteva di giudicare la sua preparazione? Ayumi aveva pianto tanto prima di raggiungere quella piccola certezza dopo che nella valle dei susini aveva anche rischiato di lasciar morire la sua rivale ¨Questo mio corpo è fatto per esprimerne l’immagine!¨. Si, Maya non avrebbe mai potuto eguagliare la bellezza eterea della sua Dea Scarlatta ne era certa e adesso questo sconosciuto stava cercando di incrinare le sue certezze. No, non poteva permetterlo! - Mi scusi signor Hamil ma credo che adesso è arrivato per me il momento di andare. Mi aspettano alle prove! - la ragazza si alzò con uno scatto per poi girarsi subito cercando la via dell'uscita ma l'uomo la trattenne afferrandola delicatamente per un polso, non voleva che se ne andasse pensando che lui non la apprezzasse come attrice - Mademoiselle Ayumi! Io non volevo offenderla. Penso solo che senza cuore la sua esibizione non sarà completa. - Questo chiarimento non la rincuorava, perché tutti pensavano che in lei non ci fossero sentimenti? La risposta, dettata dalla sua coscienza le arrivò come una doccia fredda: perché tu reciti Ayumi, tutto è finzione in te. La ragazza aveva capito ma non poteva accettarlo e con un moto di rabbia strattonò la presa del fotografo liberandosi ed uscì vomitando la sua ultima arringa - Bene, lei ha detto la sua opinione. Il dieci Ottobre saranno i fatti a parlare! -

 

Mizuki per tutto il resto della sua giornata lavorativa non aveva fatto altro che pensare allo strano uomo che quella mattina si era presentato nel suo ufficio con la pretesa di avere un appuntamento con il suo datore di lavoro per poi rivelarsi tutt'altro. Non era impensabile l'idea che uno come Masumi Hayami potesse avere uno scagnozzo, un tirapiedi che facesse per lui il lavoro sporco ma quest'uomo era a conoscenza dell'esistenza del donatore di rose e sicuramente questo voleva dire che si fidava ciecamente di lui. Anche se avrebbe voluto correre verso quell'appuntamento la donna cercò di mantenere il suo solito ritmo nonostante dentro di se sentiva uno strano tremore che non avrebbe portato a nulla di buono del resto se si fosse sbagliata nel giudicare quell'uomo avrebbe potuto mettere nei guai sia Maya che Masumi. Tanti erano i pensieri che affollavano la sua mente, ¨E se quell'uomo fosse stato mandato da Eisuke Hayami? E se fosse solo una trappola di quel vecchio che come aveva oramai palesato era a conoscenza dell'interesse del figlio per l'attrice.¨, la consapevolezza che forse aveva sbagliato a prendere quell'iniziativa fidandosi dello sconosciuto l'aveva colta proprio davanti al marciapiede del locale, dalla grande finestra riusciva a vederlo, se ne stava seduto ad uno dei tavoli più lontani dalla strada e da occhi indiscreti, stava scrivendo qualcosa in un'agenda di pelle che teneva salda tra le mani, aveva già una tazza fumante di caffè sul tavolo segno che fosse seduto lì da un po' di tempo. Non poteva più tirarsi indietro e comunque avrebbe dovuto accertarsi che quell'uomo non fosse un altro subdolo tentativo del vecchio presidente per interessarsi della vita del figlio e controllarla.

 

Si sedette davanti all'uomo salutandolo con il sorriso sul volto, non voleva che l'altro si mettesse sul chi vive rischiando che non si fidasse di lei, doveva farlo parlare. L'uomo chiuse subito l'agendina riponendola con cura in tasca, e sorrise alla donna. Era ormai più di un ora che se ne stava seduto in quel locale a bere caffè cercando disperatamente tra i suoi contatti di cercare di far luce sulla scomparsa delle due persone che mai avrebbe dovuto perdere d'occhio.

 

Fu lui il primo a rompere il silenzio imbarazzante che si era impossessato di quella conversazione. - Voglio venire subito al dunque, Maya Kitajima è scomparsa ed io ho urgente bisogno di sapere come devo comportarmi a riguardo. Devo parlare con il signor Masumi al più presto! - Non poteva usare giri di parole, aveva visto la donna immobile fuori dal bar, esitante ed insicura, non si fidava e faceva bene ma lui non aveva tempo per giocare agli investigatori, doveva conquistare la fiducia di quella donna il più in fretta possibile. Dall'altro canto Mizuki non voleva lasciarsi abbindolare dai sorrisi e dall'ostentata sincerità che quell'uomo le stava propinando, poteva essere sincero nel dire solo ciò che gli faceva più comodo e questo non voleva dire che così si sarebbe guadagnato la sua fiducia - Come le ho già detto il presidente si è sposato ed è in viaggio di nozze - l'uomo scosse la testa, non erano quelle le cose che voleva sentirsi dire - Io capisco che lei non si fidi di me, il presidente Hayami padre è un uomo da temere ma io non ho il tempo di seguire stupidi protocolli! Io e lei sappiamo benissimo che questa stupida storia del matrimonio è una buffonata raccontata per far tacere la stampa, Masumi ha sempre odiato l'idea di questo matrimonio e non si sarebbe mai sposato così in fretta sparendo poi dalla circolazione per via di uno stupido viaggio di nozze lasciando tutto ciò che aveva in sospeso con Maya Kitajima e "La dea scarlatta". - la voce dell'uomo che fino a quel momento era sempre risultata calma e gentile si era improvvisamente indurita, era visibilmente irritato. Doveva davvero tenere a Masumi oltre a ciò che riguardava il suo lavoro, Mizuki si decise a parlare e a dire ciò che se lui fosse stato uno scagnozzo di Eisuke doveva già sapere - Il presidente tre notti fa ha avuto un incidente automobilistico ed è ricoverato in ospedale in gravi condizioni. Il signor Eisuke ha fatto scrivere sui giornali che il figlio si è sposato ma non è vero e poi, mi ha chiesto di mandare delle rose scarlatte alla signorina Kitajima. -

 

La bomba era stata lanciata, adesso la donna doveva solo aspettare una reazione da parte dell'uomo che non tardò ad arrivare. Gli occhi gli si spalancarono di terrore, non avrebbe mai immaginato una simile notizia, con le mani tremanti tirò di nuovo fuori dal taschino l'agenda e cominciò a scrivere qualche appunto, riusciva a pensare e concentrarsi meglio mentre appuntava le idee ed i concetti che gli affollavano la mente incasinandola. Vedendolo in quelle condizioni Mizuki capì che non c'era finzione in lui, che davvero non era a conoscenza dell'incidente che aveva colpito Masumi e che era davvero preoccupato per la sorte di quell'uomo.

 

Si decise a parlargli per tirarlo fuori da quel fiume di parole che non smetteva di scrivere e che non sembravano tranquillizzarlo - Signor, non so neanche come si chiami ma ho deciso comunque di fidarmi di lei, noi dobbiamo fare qualcosa. Il signor Eisuke sta cercando di prendere il controllo della vita del figlio. Ha anche deciso di mandare un mazzo di fiori a Maya Kitajima due giorni fa e non vorrei che la causa della scomparsa della ragazza dipendesse dall'improvvisa notizia sul matrimonio del presidente - Hijiri non aveva smesso un solo istante di scrivere e scuotere la testa, ci aveva messo così tanto impegno a tenere nascosto quel segreto, quel sentimento prezioso che Masumi nascondeva anche a se stesso e adesso era stato profanato da quell'orribile uomo - Le rose? Ma lui come fa a saperlo? - Mizuki sorrise ad una domanda tanto ingenua - Quell’uomo ha molte spie. Io ho fatto come mi è stato chiesto ma non voglio che rovini la cosa che più sta a cuore al signor Hayami! Ho già fatto in modo di non lasciargli il controllo sulle rose e sui biglietti che le accompagnano ma non saprei proprio come trovare quella ragazzina senza destare sospetti - L'uomo si alzò con uno scatto improvviso rimettendo a posto l'oggetto che una volta tornato in auto lo avrebbe aiutato a rimettere in ordine i suoi pensieri, poggiò delle banconote sul tavolino e poi rivolse la sua attenzione alla donna che non aveva mai smesso di guardarlo - ¨Signor Masumi, le prometto che la troverò, e che mi prenderò cura di quella ragazza proprio come avrebbe fatto lei. Le prometto che non abbandonerò neanche il suo progetto segreto!¨ Bene signorina Mizuki, lei si occupi dell’ammiratore delle rose scarlatte, non lasci sporcare la cosa più pura che Masumi Hayami possiede mentre io avrò cura di ritrovare Maya Kitajima. - Pronunciò l'intero concetto tutto d'un fiato senza dare alla donna la possibilità di articolare un solo pensiero, voltò le spalle ed uscì dal locale ancora più deciso sul da farsi.

 

Dietro la parvenza di perfezione e sicurezza che Ayumi Himekawa mostrava agli altri si nascondevano milioni di incertezze che riaffioravano ogni qualvolta un suo difetto si palesava davanti ad i suoi occhi ma questa era la prima volta che una sua lacuna gli venisse mostrata da un estraneo con tanta schiettezza. La ragazza ripensò tutto il giorno a quelle parole, era consapevole di non aver mai conosciuto il vero amore e tanto meno un amore tormentato quanto quello di Akoya e Isshin come poteva esprimere ciò che non conosceva? Una cosa era certa, sapeva controllare alla perfezione questo suo corpo e doveva sfruttare al meglio l’arma che teneva stretta fra le mani. Continuò a provare, ore su ore, fino allo sfinimento, fino a dimenticarsi perfino cosa avrebbe voluto dimenticare ¨Perfetta, perfetta, devo essere perfetta.¨ queste erano le parole alle quali continuava a pensare fino a quando dentro la stanza un urlo squarciò il silenzio nel quale era immersa l'intera compagnia intenta ad ammirare le prodezze della giovane attrice. - Oh mio Dio, è caduta! - Fu Onodera il primo ad accorrere vicino al corpo della ragazza, Ayumi aveva perso il controllo di un salto ed era finita fuori dalla rete, non osò toccarla per paura di peggiorarne le condizioni ma notò subito il sangue che si allargava come una pozza sotto la sua testa. Il terrore lo immobilizzò, se avesse perso la sua prima attrice ogni speranza di diventare il regista più famoso, ricco e premiato del Giappone sarebbe svanito per sempre a quel pensiero un briciolo di coraggio si riappropriò di lui che quindi cominciò ad urlare chiedendo aiuto - Presto chiamata un’ambulanza! -

 

 

 

 

 

* Ho deciso di non usare al dicitura "ammiratore delle rose scarlatte" perchè come persona che disegna ed amante dei colori non accetterò mai che delle rose porpora vengano definite scarlatte solo perchè in Italia, ai traduttori, è sembrato logico che visto che si parlava di dea scarlatta le rose fossero del medesimo colore ignorandone totalmente la reale sfumatura.

 

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Capitolo 5
*** Mani tormentate ***


 

 

Capitolo 5 Mani tormentate

 

 

 

 

 

Anche se per tutta la durata della telefonata aveva paventato tranquillità Chigusa Tsukikage a sera inoltrata non aveva ancora trovato la pace. È vero che aveva messo nelle mani di quella ragazzina tutte le sue speranze di ridare vita all'opera scomparsa del suo Ichiren ma adesso aveva paura di averle rovinato la vita, di averle trasmesso oltre alle sue conoscenze del teatro la sua ossessione per esso. Maya era sola, non aveva nessun adulto pronto a consigliarla e non aveva una famiglia, proprio come lei tutta la sua vita iniziava e finiva nel teatro.

 

Era quasi ora di cena ed il suo fedele amico, Genzo, stava preparando per farle mangiare qualcosa visto che aveva passato tutta la giornata in solitudine scrutando la natura della quale la casa era circondata senza proferire una parola. - Forse avrei dovuto farla venire qui - l'uomo sentendola parlare sussultò, non si aspettava che lo avrebbe reso partecipe del flusso di pensieri che l'aveva tormentata per tutto il giorno - Signora, lei conosce quella ragazzina da moltissimi anni ormai e nessuno come lei sa come trattarla per non lasciarla cadere nello sconforto - le parole dell'uomo furono interrotte dal suono del telefono che sorprese entrambi - Genzo se sono i giornalisti dì che non parlo con nessuno e che non ho niente da dire - Il fedele maggiordomo si avvicinò timoroso, non voleva deludere la donna disturbandola ma la voce dell'altro uomo al telefono sembrava foriera di sventure - È il presidente dell'associazione teatrale, vuole parlare con lei e dice che è urgente - la donna si alzò con fatica e prese la cornetta sospirando - Pronto, cosa? Non è possibile! Quando è successo? Come sta adesso? Arrivo subito! -

 

Genzo continuò a seguire il crescendo di domande incomprensibili delle quali non sentiva le risposte al contempo notò il volto della donna sfigurarsi in una smorfia di dolore e sbiancare fino a quando non chiuse la telefonata e si accasciò sulla sedia più vicina. Si portò le mani al volto tremando vistosamente, per fortuna ma sarebbe meglio definirla per ciò che era, devozione, dandone credito all'uomo, Genzo si trovava proprio lì accanto ed accorse in suo aiuto. - Signora si sieda. Cos'è successo? Si tratta di Maya, l'hanno trovata? Sta bene? - la donna alzò lo sguardo guardando l'uomo con disperazione, solo pochi minuti prima si stava dannando per aver portato l'oscurità di cui era colma la sua vita su quella di Maya e adesso doveva preoccuparsi anche per Ayumi - Si tratta di Ayumi, durante le prove ha avuto un mancamento e cadendo dal tappeto elastico si è ferita al volto. - la voce della donna era rotta dalla preoccupazione e le mani non smettevano di tremarle - In questo momento la stanno operando. Genzo, questa mia malasorte colpisce chiunque si avvicini alla dea scarlatta. Prima Maya che ha perso la sua famiglia e, come mi sono accorta più volte ha dovuto conoscere anche il tormento di un amore impossibile da realizzare e adesso Ayumi. Non posso accettare che anche lei, proprio come me debba donare la sua bellezza all'opera di Ichiren. Prepariamoci, voglio andare a trovarla - L'uomo aiutò la signora ad alzarsi prendendosi cura di non lasciarla prima che ritrovasse l'equilibrio - Non si tormenti signora, queste sono solo spiacevoli coincidenze. -

 

La Tsukikage scosse la testa sconfortata, avrebbe tanto voluto credere a quelle parole ma i fatti contavano più di esse e per adesso mettendo ben 4 vite sulla bilancia della vita questa continuava a pendere drasticamente sul piatto della Dea che seguitava a mietere vittime inermi.

 

- Manca poco e poi sarò nel villaggio dei susini, mi dispiace per Sakurakoji, so che mi vole bene e che voleva solo essermi di conforto ma io adesso non posso assicurargli niente, né a lui né a chiunque altro. Avrei tanto voluto parlare con la signora Tsukikage, lei sa cosa vuol dire amare senza poter essere ricambiata, sa quanto possa far male questo sentimento ma ha ragione, non posso pretendere di avere più aiuto di quello che è stato concesso ad Ayumi - si perse con lo sguardo verso il finestrino ad osservare lo spettacolo donatogli dalla natura - Ayumi, era così bella ed a suo agio durante tutte le prove, ogni cosa bella che esiste in natura mi ricorda lei. Non riuscirò mai ad eguagliarla! Non ne ho le capacità, in verità non le ho mai avute è sempre stata una lotta impari e adesso non ho neanche più la volontà di misurarmi con lei. -

 

Due lacrime solcarono il viso stanco di Maya, oramai non dormiva da giorni, certo la notizia del matrimonio di Masumi Hayami l'aveva sconvolta non poco ma erano settimane oramai che lei soffriva a causa dei sentimenti che aveva scoperto di provare per quell'uomo, il ricordo delle sue forti braccia e del calore del suo respiro la tormentavano la notte, le facevano imporporare le guance e tremare le gambe; aveva paura e vergogna di questi nuovi sentimenti che la ossessionavano, come poteva lei, così giovane e insignificante pensare di piacere a Masumi Hayami un uomo d'affari ricco, colto e tanto affascinante ed a competere con una donna tanto bella, ricca ed elegante come Shori? Ma adesso quel sentimento di inferiorità non aveva più motivo di esistere ed a quel pensiero pianse ancora, continuando, con le sue piccole mani, a torcere senza posa il vestito che oramai era irrimediabilmente sgualcito.

 

Si diede uno schiaffo che fece quasi girare le persone sedute vicino a lei, era arrabbiata con se stessa per essersi lasciata andare in quel modo allo sconforto - ¨Cosa ti succede Maya Kitajima? Un tempo ti bastava interpretare la scema del villaggio per sentirti felice mentre adesso anche essere una dea è poco per te. "No Maya, non ti permetterò di venire da me! Trova da sola la tua Dea o non farti vedere neanche alla rappresentazione". Signora Tsukikage le prometto che troverò la mia dea scarlatta e che vi lascerò tutti senza parole. Si, tutti! Anche lei signor Hayami!¨ -

 

Ignara di tutto quello che stava accadendo intorno a lei, Maya stava cercando di ritrovare, nelle parole della sua maestra la forza di andare avanti. Era arrivato il momento di smettere di crogiolarsi nelle sue fragilità.

 

La notizia dell'incidente aveva ormai riempito le orecchie di tutti gli addetti ai lavori ed Eisuke Hayami non aveva fatto eccezione, erano ormai ore che cercava di valutare i contro di questo accadimento e di come arginarne i danni - Questo non ci voleva! La Daito aveva puntato tutto su quella ragazza e sull'eventualità che se avesse ottenuto lei la parte ed i diritti dell'opera li avrebbe condivisi con la nostra società con la quale è sotto contratto. Se non potrò puntare su Ayumi Himekawa mi rimarrà solo lei e dovrò saperla convincere in tutti i modi che sono dalla sua parte e che può affidarsi a me anche se Chigusa non glielo permetterebbe mai ma quella donna è molto malata e se porterò pazienza e giocherò bene le mie carte alla sua morte potrò avere ciò che sto agognando da un'intera vita. Adesso l'unica cosa che devo fare è cercare quella ragazzina e convincerla che sono dalla sua parte, l'ho già incontrata ed aiutata più volte e mi era sembrata molto propensa nei miei confronti e poi adesso potrò giocare la carta del donatore di rose mi basterà farle credere di essermi sempre preso cura io di lei; certo Masumi potrebbe essere un problema ma se riuscissi a farle firmare un contratto per prima del suo risveglio allora lei non si potrà tirare indietro e poi quel ragazzo è pur sempre mio figlio, non si lascerà mai scappare una simile opportunità solo per uno stupido gioco alla "Papà Gambalunga" -

 

La mattina seguente all'incidente la signora Tsukikage era già all'ospedale dove Ayumi era stata ricovera. Tutti avevano provato a mantenere il segreto sia dell'incidente che del posto dove la stavano curando ma i soldi fanno sempre gola a tutti ed i suoi stessi compagni di lavoro non ci pensarono due volte a vendere le informazioni ai giornali.

 

Quando arrivò al reparto indicatogli alla reception vi trovò subito i genitori della ragazza visibilmente sconvolti che le corsero subito incontro con gli occhi lucidi - Signora Tsukikage è arrivata, Ayumi sarà felice di sapere che è tornata per lei. - La voce della signora Utako Himekawa era rotta dal dolore ma vibrava di gratitudine verso una vecchia signora che nonostante il carattere poco socievole e la sua salute cagionevole si stava preoccupando per la sua bambina - Le siamo infinitamente grati dell'interessamento che sta mostrando per la nostra bambina - Anche il padre della ragazza, Mitsugu Himekawa, si sporse verso la donna porgendole la mano ringraziandola per il cortese gesto - Cosa dicono i dottori? - le preoccupazioni della sensei erano concrete, la sua vita era stata distrutta da un incidente e non avrebbe mai voluto lo stesso destino per una sua allieva. - In questo momento la stanno operando, le ferite non sono molto profonde ed abbiamo interpellato il più bravo chirurgo estetico del Giappone, è in buone mani -

 

La donna annuì felice di sapere che la giovane attrice fosse in buone mani e fuori pericolo, ringraziò i genitori per aver condiviso con una perfetta estranea informazioni così personali riguardo alle condizioni di salute della figlia e, dopo aver saluto fece cenno a Genzo di ritirarsi. - Signora Tsukikage, è sicura di voler andare via? - la decisione della donna gli era sembrata avventata, forse Ayumi sarebbe stata felice di vederla e lei stessa rimanendo avrebbe avuto modo di tranquillizzarsi - Non ti preoccupare Genzo, sapranno cavarsela! Entrambe hanno molto su cui lavorare ma ce la faranno - l'uomo abbassò lo sguardo pensieroso come se non trovasse i coraggio di contraddire la donna nelle sue certezze ma non poteva non chiedersi da dove traesse tutta quella sicurezza visto che nessuna delle due ragazze era in ottime condizioni. Alzò lo sguardo e prendendo coraggio cercò di ragionare sulle eventualità che lo rendevano incerto sul futuro della rappresentazione che era prossima - Purtroppo la signorina Himekawa ha appena perso quella che era certezza, l'avvenenza fisica ed il completo controllo del suo corpo ed anche Maya sembra essersi persa tra i vicoli bui del cuore umano, come pensa potranno riprendersi? - la donna in nero sorrise con il suo solito ghigno carico di orgoglio e follia - Forse ciò che è accaduto alle due ragazze sarà la loro salvezza. La recitazione di entrambe risulta incompleta, Ayumi è una dea sicura della sua bellezza ma priva d'amore, simula i sentimenti con il volto ma questi non sono maturi dentro il suo cuore mentre Maya è una donna che sa amare ma che non ha nulla di divino. Le mie ragazze sapranno tirare fuori il meglio da questi eventi difficili perché io le ho forgiate per riuscire a farlo Genzo. -

 

Intanto, all'interno di un altro ospedale, un uomo ed una donna giocavano, chi più e chi meno, a fare i familiari premurosi del povero Masumi che ancora non si era risvegliato dal coma - Buongiorno signorina Shori o forse farei meglio a chiamarla signora Hayami. - Shori abbassò subito il volto cercando di nascondere il rossore di cui si erano imperlate le sue guance non smettendo mai di giocare con le sue stesse dita sottili e pallide troppo nervose per restare immobili - Non scherzi signore, io e Masumi non siano ancora marito e moglie, non veramente. - L'uomo sorrise nel vedere l'imbarazzo stampato sul volto della sua povera vittima, amava giocare con quella sempliciotta, con una donna che per quanto ricca ed erudita non aveva la mia idea di come girasse il mondo e di quanto spietato sarebbe potuto essere far parte di una famiglia come quella degli Hayami - Deve cominciare ad abituarsi. Comunque la vedo un po' pallida, ha dormito a sufficienza questa notte? - la donna, per la prima volta da quando il vecchio era entrato in quella stanza, alzò lo sguardo timidamente per cercare di affrontare gli occhi indagatori che l'altro non gli aveva mai tolto di dosso - Poco, i medici dicono che anche se è in stato di coma potrebbe sentire la presenza delle persone che gli stanno accanto così gli ho parlato quasi tutta la notte - Eisuke la guardò pensando che fosse una stupida a confidare in simili sciocchezze ed a restare pure sveglia per cose del genere ma la curiosità vinse sulle sue convinzioni e sui suoi giudizi, voleva sapere cosa potessero riguardare le chiacchiere di una donna tanto frivola - Di noi due e di come ci siamo conosciuti, delle prime impressioni che ho avuto su di lui, sa se fosse sveglio non ne avrei avuto il coraggio - le guance ancora una volta le diventarono rosse e posò lo sguardo sull'uomo che giaceva inerme sul letto al suo fianco - Poi gli parlo di tutte le persone che lo stanno aspettando e della dea scarlatta, l'opera alla quale suo figlio, ed anche lei, tiene molto e della quale, devo ammettere, a volte mi ritrovo ad essere gelosa visto che lui le dedica buona parte del suo tempo - il vecchio Hayami avrebbe voluto riderle in faccia, nessuna donna sana di mente in procinto di sposare un uomo d'affari della risma di Masumi avrebbe mai potuto pensare di diventare il fulcro della vita del ragazzo ma non lo fece e si limitò a sorriderle fintamente compiaciuto per poi complimentarsi con lei - Capisco! Lei è sempre molto premurosa ed attenta ai bisogni degli altri signorina, sono certo che sarà un'ottima moglie per mio figlio. -

 

Shori, nonostante fosse cresciuta nella bambagia protetta da quelle persone meschine di cui il mondo è pieno e che avrebbero potuto approfittarsi del suo buon cuore, aveva l'impressione che ogni parola che usciva dalla bocca di Eisuke Hayami sapesse di falso ed artificioso. Vedeva quel vecchio sfregarsi le mani come chi è intento ad architettare un qualche piano malvagio, lei continuava a ripetersi che si stava sbagliando, dopotutto Masumi era suo figlio e lui, come padre, avrebbe dovuto quanto meno essere amareggiato e distrutto per la sorte del figlio, allora perché ogni volta che lo sentiva parlare non poteva fare a meno di rabbrividire? Quando l'uomo riprese la parola Shori si risvegliò bruscamente dai suoi pensieri puntando il viso su quello dell'uomo per cercare di carpirne le reali intenzioni - Se potessi le farei ancora compagnia ma purtroppo oggi devo ripartire subito, senza mio figlio al comando gli affari procedono a rilento e con la rappresentazione alle porte non posso permettermi rallentamenti di alcun genere, comunque sono più tranquillo sapendo che ci sia lei accanto a Masumi. - la ragazza sorrise prendendo tra le sue le mani pallide e delicate del fidanzato - Mi creda quando le dico che non vorrei essere da nessun'altra parte - e strinse forte quelle mani inermi come per esorcizzare i malefici che leggeva nei sorrisi falsi del futuro suocero.

 

Le sembrava di essere in viaggio da una vita, di non essersi più fermata dal momento in cui aveva conosciuto la sua sensei, di vagare raminga in un mondo sconosciuto, troppo vasto e pericoloso per una ragazza di provincia che non aveva mai davvero imparato a sopravviverci dentro, le sembrava di non dormire da mesi, di non essere più padrona del suo corpo, dei suoi pensieri, del suo cuore e della sua anima. - ¨Forza Maya, da questo momento dovrai concentrarti sul tuo lavoro. Dovrai creare una dea che lascerà tutti a bocca aperta.¨ - Maya aveva preso la sua decisione, non poteva continuare a vivere nella speranza di un amore impossibile. Lui si era sposato ed a questo punto non c'era rimedio, doveva reagire!

 

Niente stranezze, niente grandi e comode case arredate come vecchie ma finte capanne, solo la nuda realtà - ¨Comincerò a vivere come Akoya! La terra, l'aria, il fiume e la gente del villaggio saranno i miei insegnati, le mie guide. Tutto come allora, tutto come ai tempi della dea scarlatta. Vivrò in semplicità come lei, mangerò i prodotti che mi darà la madre terra e berrò ciò che Ryuujin mi darà attraverso i fiumi e la pioggia e così riuscirò a trovare la mia dimensione di dea¨ -

 

Avrebbe fatto di tutto, anche perdere se stessa, pur di cogliere almeno il riflesso di quello splendido arcobaleno che sarebbe potuto essere "La dea scarlatta".

 

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** Continuare ***


Capitolo 6 Continuare

 

 

 

 

 

"Signorina Mizuki, l’ho trovata e sto andando da lei", "Signorina Mizuki, mandi questi fiori all’indirizzo della signorina Kitajima. Forse gli amici adesso sanno qualcosa di lei e glieli faranno avere.", quella mattina la solerte segretaria di Masumi aveva ricevuto due telefonate importantissime che avrebbero potuto cambiare le sorti della nostra storia.

 

Hijiri le comunicava di aver trovato Maya e che dopo averla raggiunta si sarebbe preso cura di lei mentre il signor Hayami le ordinava di mandare altre rose alla giovane attrice e di continuare a farlo fino a quando i fiori non l'avrebbero raggiunta personalmente. Cosa poteva avere ancora in mente quell’uomo disgustoso? Mizuki lo capì appena finì di leggere il biglietto che doveva accompagnare i fiori.

 

¨Cara signorina, presto tornerò dal mio viaggio. La sua lontananza mi ha fatto capire che è giunto il momento per noi di conoscerci, in seguito le comunicherò il giorno ed il luogo più adatti. Il suo ammiratore.¨

 

Gli occhi della donna si spalancarono consapevole di cosa quelle parole significassero, Masumi non si era ancora svegliato dunque l'ammiratore che Maya avrebbero dovuto conoscere non poteva essere lui. Quindi qual'era il piano di quell'uomo? Voleva forse prendere il posto del figlio e far credere a Maya di essere lui l'ammiratore? Mizuki spinse gli occhiali contro il naso puntando gli occhi sulle splendide rose che campeggiavano sulla sua scrivania, lo avrebbe impedito in ogni modo possibile, in che modo? Per fermare il piano architettato da un genio del male come Eisuke Hayami e continuare ad essere fedele a Masumi ci sarebbe voluta molta astuzia, disonestà ed una buona dose di coraggio. Mizuki stava decidendo di lottare contro un titano! Mandò i fiori a casa di Rei ma non incluse quel biglietto. Aveva bisogno di tempo per escogitare un piano.

 

L'operazione alla quale era stata sottoposta era ormai finita da quasi dodici ore ma Ayumi non si era ancora svegliata, dentro la stanza della clinica privata nella quale era ricoverata, seduti accanto al suo letto, i genitori continuavano a tenerle compagnia aspettando che riaprisse gli occhi mentre nel corridoio giornalisti e buona parte del cast di cui la ragazza faceva parte stavano aspettando di avere notizie confortanti riguardo il suo risveglio e le sue condizioni.

 

I dottori erano sicuri che il momento del suo risveglio non fosse lontano ed aveva rassicurato i genitori sulle condizioni delle sue cicatrici quindi adesso non restava altro che aspettare e lo facevano da ore oramai quando finalmente cominciarono a vedere i primi movimenti leggeri - Ayumi tesoro, finalmente ti sei svegliata - la madre le si gettò al capezzale stringendole le mani gelide - Ci hai fatto morire di paura - il padre della ragazza lasciò sfuggire una lacrima che aveva tenuta preziosamente celata per tutto quel tempo per mostrarsi forte stando accanto alla figlia - Mamma, papà - la voce di Ayumi, incerta e flebile, arrivò lievemente alle orecchie dei genitori che le si avvicinarono ancora di più per sentirla meglio - Non parlare amore mio. Il dottore ha detto che è meglio non fare troppi movimenti con i muscoli del volto - il signor Himekawa si tolse gli occhiali per ripulire le lenti e, con un movimento veloce, asciugare gli occhi come per nascondere quelle lacrime che aveva tutto il diritto di versare per la sua bambina.

 

Ayumi si portò lentamente le mani sul volto e le poggiò sulle bende, sgranò gli occhi e calde lacrime cominciarono a sgorgare senza controllo dai suoi occhi. Una domanda era chiaramente stampata sul suo volto, - Cos’è successo? - Subito ricevette una risposta rassicurante dai suoi genitori - Non ti ricordi, tesoro? Sei svenuta mentre ti allenavi e sei caduta malamente dal tappeto elastico. - il padre cercò di usare parole caute per non metterle paura ma la madre, fatta della stessa risma della figlia, che ardeva dello stesso fuoco sacro del teatro sapeva che quella risposta volta solo a tranquillizzarla non l'avrebbe soddisfatta, Ayumi non era stupida ed aveva già sentito con le sue dita le bende sul volto e la madre era consapevole che mille pensieri catastrofici la stessero assalendo così decise di darle qualche spiegazione in più - Ti sei ferita al volto, ma non è nulla di grave! Il dottore che ti ha operata dice che guarirai in un mese e che non resteranno cicatrici - essere cosciente che nonostante fosse stata vittima di un incidente sul suo volto non sarebbe rimasto alcun segno era stata un'ottima notizia ma Ayumi Himekawa non sapeva cosa volesse dire la parola accontentarsi e quindi i suoi pensieri corsero subito alla sua recitazione, al suo lavoro ed alla sua rivale - Un mese? Io non ho tutto questo tempo a disposizione, devo lavorare per raggiungere la dea scarlatta. Per raggiungere Maya! -

 

Entrambi i genitori si aspettavano una simile risposta dalla loro unigenita e sapevano che negargli la recitazione o le prove sarebbe stato controproducente - Non ti preoccupare, troverai un altro modo per esercitarti sul tuo ruolo bambina mia - l'uomo e la donna gli si accostarono prendendola per mano - La mamma ha ragione. Adesso devi pensare solo a riposarti ed a guarire completamente, quasi mi dimenticavo! La Signora Tsukikage è stata qui. È venuta fino in ospedale per avere tue notizie e mi è sembrata molto preoccupata. - Ayumi sapeva che ciò che la sua maestra aveva fatto non era da sottovalutare, la donna si era rifugiata nei pressi del paese della valle dei susini per riposare, prepararsi alla rappresentazione e perché fosse noto a tutti che l'insegnate non avesse preferenze tra le due ragazze in gara quindi spostandosi a causa dell'incidente di Ayumi aveva dimostrato di tenere a lei come persona e non soltanto come attrice e possibile erede della sua opera. - Davvero ha fatto tutta quella strada per me? ¨Signora, non la deluderò. Continuerò ad impegnarmi fino allo strenuo delle forze e farò in modo che lei sia fiera della sua allieva!¨ -

 

Hijiri, durante il suo lungo viaggio, da Tokyo ci vogliono sette ore per arrivare nel paese della dea scarlatta, non poté fare a meno di riflettere sulla sfortunata sorte del suo datore di lavoro ed amico e sul motivo che aveva spinto Maya a fuggire così lontano. - ¨Dove stava correndo quella notte signor Masumi? La sua auto è stata trovata non molto lontano dalla casa della sua protetta che si fosse convinto a rivelare la sua identità di ammiratore? Se così fosse, la vita si è dimostrata crudele con lei! Non avrei dovuto assecondarla nel mantenere quest’assurdo segreto ed a continuare questa farsa che sta danneggiando così tante vite. Maya, perché sei scappata? Cosa c’è in quella valle che aneli così tanto? Anche tu come il tuo ammiratore sei rimasta affascinata ed intrappolata in un sogno? Cosa le dirò se dovesse vedermi? E se non volesse tornare indietro in tempo per la rappresentazione? Come potrò convincerla? È ancora compito mio farlo?¨ - I dubbi di Hijiri non erano infondati, venendo a conoscenza del matrimonio Maya aveva perso fiducia in Masumi e con lui anche nel suo ammiratore delle rose, l'uomo avrebbe ancora dovuto agire nell'ombra o avrebbe dovuto affrontarla faccia a faccia rivelando la verità su Masumi, il suo matrimonio ed i suoi veri sentimenti?

 

- Tuo padre è appena andato via perché dice di avere molto da fare, da quando non ci sei sono tutti preoccupati ma tu, amore mio, continua a dormire. Io veglierò su di te costantemente. - Shori, non lasciava il capezzale del suo fidanzato quasi mai, in tutti quei giorni aveva continuato a restargli accanto incerta se sperare che l'uomo si svegliasse tornando così quello di sempre troppo assorto nel suo lavoro o se auspicarsi che restasse lì, immobile, su quel letto alla mercé dei suoi sentimenti amorosi.

 

E mentre molti si domandavano di lei, Maya cominciava a fare amicizia con gli abitanti del villaggio incurante di tutto quello che accadeva a coloro che il filo del destino, senza mai averle chiesto il permesso, aveva fatto intrecciare alla sua vita. Tutte quelle persone, quegli estranei, per un po' di tempo sarebbero stati la sua nuova famiglia, una famiglia che difficilmente avrebbe potuto deluderla o abbandonarla.

 

- Noi ci ricordiamo di lei! Era qui con la signora che vestiva sempre di nero - uomini, donne e bambini si erano radunati intorno alla nuova arrivata così come si fa quando si è parte di una piccola famiglia dove ogni singolo membro sa tutto di tutti, dove ci si riunisce per stare insieme durante le feste comandate oppure negli eventi tristi per sostenersi a vicenda. - Si, insieme alla mia insegnante, la signora Tsukikage, ed alla mia rivale Ayumi Himekawa siamo state qui qualche settimana per lavorare all'opera teatrale "La dea scarlatta" - Maya cercò di essere gentile con tutti sorridendo ogni qualvolta le era possibile fare, non voleva catapultare i suoi problemi nella vita di quel pacifico villaggio - Come mai è tornata? È venuta da sola? Non c’è con lei quella ragazza tanto bella? - come era logico pensare nessuno si era dimenticato di Ayumi e questo non fece altro che mettere in agitazione la ragazza che non poté fare a meno di pensare che avrebbe tanto voluto lasciare il segno anche lei così come faceva Ayumi, avrebbe voluto possedere quella particolare bellezza che impressionava le menti così come la luce era capace di imprimere ogni sorta di immagine sulla pellicola intrappolandone così per sempre il ricordo. - Sono qui per continuare le prove in questo splendido posto ma questa volta lo farò da sola, vivendo qui con voi a contatto con la natura -

 

Maya rivolse il volto verso il sole e come rapita continuò a recitare quel ruolo che in tutti quegli anni non aveva mai saputo mettere in scena, quel ruolo che anche se lei continuava a provare a capire non riusciva mai ad afferrare e fare totalmente suo: la sua vita. - Voglio che il gorgogliare del fiume scandisca le mie giornate, che la luce del sole scaldi il mio corpo per tutto il giorno, voglio che sia l’oscurità del cielo a dirmi quando avere sonno e che il canto degli uccellini mi ordini di svegliarmi. Spero tanto che voi mi insegnerete a vivere in questo splendido posto - con i capelli leggermente scompigliati dal vento, le gote rosse a causa del tratto di strada fatto a piedi e le labbra arrossate dal freddo di quella giornata Maya sembrava far parte della natura, un essere guidato e voluto lì da qualcosa o qualcuno di superiore.

 

Quante famiglie aveva avuto in tutti quegli anni? La signora Tsukikage, che, alla stregua di un padre ed una madre, aveva dato un significato alla sua vita e l’aveva spronata a continuare a vivere. Rei che era stata per anni sorella, amica e confidente la quale aveva lavorato per lei, vegliato, pianto e puntato i piedi, tutto per il suo bene e per spingerla a continuare a recitare. I ragazzi della compagnia Unicorno, quante volte l’avevano aiutata e sostenuta? Sakurakoji che con il suo amore costante e silenzioso in qualche modo le ricordava che si poteva continuare ad amare anche senza essere ricambiati. Il regista Kuronuma, severo si, ma pronto a rischiare tutto pur di portarla ai massimi livelli. Il suo adorato ammiratore segreto che non aveva mai smesso di credere nel suo talento e sperare nel suo successo e poi lui, si lui Masumi Hayami, anch'egli come affarista senza scrupoli, privo della sua maschera porpora, in molte occasioni si era dimostrato premuroso come solo un familiare avrebbe saputo essere. Senza di lui Maya non avrebbe potuto recitare in passato né avrebbe potuto farlo oggi!

 

Quella sera stessa, in posti tanto lontani fra loro, come stelle nel cielo, tre donne riflettevano sulla loro vita. Quella passata, quella futura, la sua immobilità ed il suo senso.

 

 

 

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Capitolo 7
*** Tre donne ***


Nota dell'autrice: tutto ciò che è scritto tra virgolette in stile europeo, per capirci queste «», in neretto ed in corsivo riguarda i sogni.

 

 

 

 

CAPITOLO 7 Tre donne

 

 

 

Quella sera stessa, in posti tanto lontani fra loro, come stelle nel cielo, tre donne riflettevano sulla loro vita. Quella passata, quella futura, la sua immobilità ed il suo senso.

 

 

- ¨"Vede Ayumi, lei cerca la perfezione nella forma…". - le parole del fotografo la stavano tormentando oramai da ore, costretta in quel letto Ayumi non poteva fare altro che pensare e nella sua mente nessun pensiero era così ingombrante quanto il suo lavoro, la sua passione, la sua vita: il teatro! - ¨La forma? Questo vuole forse dire che io non mi sono mai interessata al cuore dei miei personaggi? Al loro cuore ed ai loro sentimenti? No! Mi rifiuto di piegarmi a questa teoria, io ho avuto la stessa sorte del povero Tom, ho vissuto la vita di Helen, vestito il cuore di Giulietta e provato i sentimenti di Oligerd eppure lo so bene che ogni volta mancava qualcosa, ogni volta Maya era sempre un passo avanti a me.¨ - Ayumi strinse tra i suoi pugni le lenzuola candide che la ricoprivano pervasa da un sentimento che forse sarebbe stato l'unico a smuoverla da quell'impasse, la rabbia - ¨"Certo la bellezza e l’eleganza sono aspetti fondamentali per recitare questo personaggio e lei possiede già la bellezza di una dea…". Ho sempre potuto contare sulla mia bellezza ed ho faticato così tanto per avere un corpo elegante e sinuoso, un corpo capace di muoversi così come io gli comando di fare, è possibile che questo sia diventato per me un laccio che mi tiene incatenata qui, nell’immobilità di questo letto?¨ - dagli occhi della ragazza due lacrime abbandonarono le lunghe ciglia per scivolare silenziose sulle guance pallide. Forse dopo anni trascorsi ad indossare una maschera di vetro Ayumi era pronta a dismettere il suo travestimento personale - ¨"…ma io credo che si stia dimenticando di Akoya e del suo cuore di donna!...Penso solo che senza cuore la sua esibizione non sarà completa". Cosa ne sarà della mia Dea Scarlatta adesso? Come potrò trovarne il cuore e dare così un senso nuovo alla mia recitazione? Come dischiuderò la mia anima a questi sentimenti sconosciuti, a questi sentimenti che ho sempre tenuto fuori dal mio cuore e dalla mia vita per dedicarmi completamente alla recitazione?" ¨-

 

- Masumi, hai visto? Oggi ho trovato un negozio di fiori ben fornito, avevano delle bellissime orchidee che gli erano appena arrivate, certo non sono coltivate con lo stesso amore con cui io coltivo le mie per te ma sono altrettanto belle! - Shori si muoveva all'interno di quella stanza d'ospedale con gesti pacati e gentili degni di una donna del suo rango eppure nelle sue parole e nei suoi occhi si poteva scorgere una luce insolita, uno scintillio di follia che la portava, oramai da giorni, a parlare ininterrottamente a quell'uomo che suo malgrado restava immobile ad ascoltarla - Sai perché te le regalo fin dal primo giorno in cui ti ho conosciuto? No, sono certa che non lo sai, un uomo d’affari come te non s’interessa di queste piccole cose. Le orchidee, nel linguaggio dei fiori, vogliono dire sensualità ed eleganza e tu, amore mio, le possiedi senza ricercarle, senza ostentarle e senza cognizione ed è questo a renderti, ai miei occhi, così seducente, la totale inconsapevolezza di te! - la donna, dopo aver finito di sistemare i fiori in uno dei vasi che lei stessa aveva portato da casa, un bellissimo contenitore in cristallo pregiato, le incisioni disegnavano sulla superficie dei bellissimi gigli stilizzati, si sedette accanto al fidanzato prendendogli la mano che continuava a stringere fin dal primo giorno - Con i tuoi bellissimi occhi fissi sempre un punto inesistente, lontano e sconosciuto non sai quante volte ho desiderato essere io quel punto, inesistente, lontana, sconosciuta. - Shori asciugò una lacrima prima che questa potesse rovinare il suo make-up per poi portare le dita umide sulle labbra di Masumi per accarezzarlo dolcemente - Adesso che sei qui, su questo letto, non posso fare a meno di notare quanto sei bello ed innocente perché dello spietato uomo d’affari di cui tutti parlano e dietro il quale tu ami nasconderti non ne è rimasto niente. Quanto vorrei vederti sempre così, innocente, disponibile, sincero! - le mani della donna erano tornate al suo grembo intente a martoriare il tessuto candido di uno di quei fiocchi che adornavano il suo abito, come se fosse intenta a sgranare un rosario pagano Shori sembrava concretizzare in quel gesto le sue preghiere più segrete - Ho vergogna di me! Da quando sei in questo ospedale la tua vita si è fermata e con la tua anche la mia resta qui, immobile, assopita. Sei tutto per me, qui non ci sono riunioni, niente attrici e non ci sono dee ma soprattutto non c’è lei, Maya Kitajima. Sono quasi felice. Anche se tu restassi in questo stato per sempre il mio futuro avrebbe comunque un senso. Si può essere più meschini? - Si alzò e compiendo movimenti frenetici e poco controllati, completamente in contrasto con quelli aggraziati che l'avevano contraddistinta fino a quel momento, afferrò la sua borsa allontanandosi dal lettino di Masumi come se, improvvisamente, si fosse resa conto della follia dei suoi pensieri e delle sue parole - Adesso è meglio che io torni a casa per cercare di dormire un po'. Buona notte amore mio -

 

«Chi sei? Perché non ti avvicini?»

«Chi sei? Perché non ti avvicini?»

«Riesci a vedermi?»

«Riesci a vedermi?»

«No!»

«No!»

«Mi senti?»

«Mi senti?»

«No!»

«No!»

«Mi manchi»

«Mi manchi»

 

- Chi sei? - Maya, svegliandosi di soprassalto, sudata, spaventata e dubbiosa urlò quella domanda più a sé stessa che a quell'interlocutore fantasma che aleggiava nella sua mente onirica, cambiare letto, paese e vita, non era servito a niente! Quel sogno, sempre lo stesso e quella voce, la solita, continuava a tormentarla e spaventarla. Ma chi era? Quale parte del suo cervello aveva deciso di angosciarla ogni volta che la ragazza tentava di chiudere gli occhi dal giorno in cui aveva perso il suo Masumi a causa di quel matrimonio improvviso? - ¨Chi sei? Ho l’impressione di conoscere il suono della tua voce da un'intera vita ma non riesco a capire chi sei. Anche tu mi chiami e non mi riconosci? O forse, sei solo un'eco della mia stessa voce. Questo sogno mi ossessiona proprio come il suo ricordo. Riuscirò mai a dimenticare il mio passato e tornare a vivere la mia vita ma qual è la vita che voglio tornare a vivere? Anonima? Invisibile? No! Una vita senza il mio ammiratore appassionato? No! Come potrei mai rinunciare alle sue rose compagne di tanti momenti tristi, allegri, spensierati e tormentati! Che senso avrebbe avuto il mio passato accanto a lei se adesso fossi pronta a rinunciarci ed a cancellarla solo per poter vivere una vita più tranquilla?¨ - Si alzò dal letto che l'aveva vista crollare esausta solo poche ore prima per poi ridestarla malamente ed in preda alle sue paure più nascoste - ¨È stato lei a farmi crescere, "Mi guardi, ragazzina! Non conosce la buona educazione?! Nel mondo dello spettacolo la gentilezza e le buone maniere sono più importanti della bravura! Per quanto talento abbia, se una persona è malvista non trova spazio in questo mondo. Non mi importa se io le piaccio, ma veda di controllare i suoi sentimenti personali. Tratti con civiltà le persone che la circondano! Ha capito?! Se non è in grado di farlo questo mondo non fa per lei!". Quel giorno non parlava per lei, la sua intenzione non era quella di avere il mio rispetto, come pensavo io, voleva insegnarmi una grande lezione di vita che mi è sempre stata utile in questo mondo pieno di squali! Mi ha dato un’istruzione, senza il suo aiuto non sarei mai riuscita ad iscrivermi alla scuola superiore Hitotsuboshi per conseguire il diploma¨ - Si diresse verso la finestra aprendola per respirare l'aria pura, fresca e profumata che il vento portava al villaggio direttamente da quella valle nascosta - ¨Quella volta a scuola l’avevo quasi scoperta ma lei ha negato con tutte le sue forze ed anzi mi ha anche indispettita per farsi odiare. Come al solito si, perché ha sempre cercato di costruire un muro fra me e lei o forse sono stata proprio io a mettere il primo mattone di quel muro dandogliene poi la colpa.¨ - gli occhi le si riempirono di lacrime che lei cacciò prontamente indietro ripulendosi con la manica del pigiama che lì, davanti a quella finestra, si stava dimostrando troppo leggero per proteggerla dalle temperature fredde della montagna - ¨Quante volte le ho urlato in faccia tutto il mio disprezzo, "Lo odio! Lo vorrei morto! Quell’essere senza cuore! Quel mostro! Una persona senza cuore! Una persona malvagia! La detesto!". Com’ero cieca, cieca? No, quella era stata vera e propria stupidità.¨ - un'altra lacrima sfuggì al suo controllo ma questa volta Maya la lasciò scivolare, solitaria, lungo quella guancia gelida che rabbrividì al suo passaggio, Masumi meritava che almeno una goccia salata venisse versata per lui - Il giorno che mi ha portata all’osservatorio avrei dovuto capire invece non ho mostrato neanche un briciolo di compassione per i suoi bellissimi occhi tristi e malinconici e per le lacrime che anche lei aveva versato da piccolo. Ero certa che avesse avuto un’infanzia agiata e felice ed invece anche lei aveva perso la madre quand’era anche più giovane di me e dall’unico parente che le resta e che si definisce suo padre non ha mai ricevuto amore. Allora perché mi ha permesso di farle così tanto male? Ha mai pianto per me signor Hayami? La sua splendida voce si è mai rotta in gola per la tristezza? Sono rimasta immobile per anni a guardarla impassibile e prevenuta. Mi potrà mai perdonare?¨ -

 

Ognuna di quelle tre donne, mentre erano intente a raggiungere le braccia di Morfeo per trovare un momento di tranquillità in quella vita incerta e tormentata, cercava di trovare il proprio equilibrio chi in una certezza, chi in un’illusione, chi in una scoperta.

 

- ¨Aveva ragione a dirmi quelle cose, ne sono certa! Devo parlare al più presto con Hamil. Domani stesso devo rivederlo perché ho bisogno di parlare con lui, ho bisogno della sua sincerità, ho bisogno di capire come andare avanti adesso che la mia bellezza potrebbe diventare un’illusione¨ -

 

- Adesso è meglio che io vada a dormire, anche se ti sono rimasta accanto tutto il giorno sento comunque di non averne mai a sufficienza, sento come se tu avessi bisogno di me ed io non ci fossi, buona notte Masumi amore mio, sognami. -

 

- E mi scopro innamorata! Signor Hayami, vorrei poterla sognare stanotte per sentire, ancora una volta, la sua voce calma e gentile come quella di un padre e piena e ferma come quella di un uomo! -

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 8
*** Solo ***


 

 

 

 

CAPITOLO 8

 

Solo

 

 

 

- "È incredibile! Una ragazza bella come te ama me‥mi sembra di sognare".

 

Un sonoro schiaffo dato a piena mano colpì il volto di Sakurakoji facendolo cadere, sorpreso, sulle proprie gambe - Sakurakoji, ti sembra questo il modo in cui un uomo innamorato parla alla donna per la quale vive? - il ragazzo non emise un solo suono, sapeva che da quando Maya era andata via non era più lo stesso ogni movimento ed ogni sguardo erano forzati ed inespressivi - Tu sei giovane e questo non è un male, perché vuol dire che hai tanto tempo per imparare ed acquisire esperienza ma per questa parte la tua giovane età può essere un handicap, sei troppo emotivo e questo non è sempre un bene per un attore. - tutti lo guardarono dubbiosi, quello che il regista aveva appena detto ad uno degli attori protagonisti non era una cosa da niente, non era qualcosa che lui avrebbe potuto superare tanto facilmente perché non si decide quanti anni avere e non si può crescere a comando. Sarebbe riuscito Sakurakoji a superare il suo blocco? - Per oggi basta! Ho un compito per voi, uscite, girate per la città o per i parchi ed osservate tutto ciò che i vostri occhi vi permettono di vedere. Lunedì ognuno dovrà mostrarmi la sua interpretazione della natura in questo teatro! - un coro di voci si alzò dentro la piccola stanza anche se incerti tutti erano pronti ad ubbidire, osservare ed interpretare la natura, qualunque cosa questo volesse dire lo avrebbero fatto. Kuronuma, dopo aver salutato tutti, rivolse la sua attenzione al giovane attore che ancora non si era completamente ripreso dal rimprovero e dallo schiaffo invitandolo a seguirlo nel suo ufficio - Capisco che dovendo recitare senza avere davanti agli occhi la tua Akoya per te entrare nella parte è diventato ancor più difficile ma devi smettere di pensare a Maya! - lo sguardo del ragazzo che era già perso si rabbuiò ancora di più, come poté chiedergli di non pensare a Maya, la ragazza che lui oramai era certo di amare da anni, la ragazza che inseguiva di palco in palco da anni - Maya è solo un'attrice, non è Akoya! Cerca l'immagine di questa donna dentro di te e non sul volto della tua amica. -

 

Sakurakoji a quelle parole abbassò lo sguardo cominciando a fissare intensamente i suoi piedi. Qualcuno avrebbe mai potuto dirgli parole più dure e difficili da ascoltare ed accettare? Sentiva il pavimento liquefarsi sotto i suoi piedi, il mondo, quel suo mondo che era il palco non lo sorreggeva più, non riusciva a dargli la stabilità di cui aveva bisogno per reggersi in piedi, non c'era più segno delle forti assi di legno che con la loro solidità ed il loro odore di resina gli avevano sempre dato al forza di andare avanti cercando dentro di sé l'ennesimo personaggio da interpretare, Kuronuma lo riportò alla realtà! - Per te ho un compito diverso da quello che ho dato ai tuoi compagni. Vesti i panni di un uomo di quarant'anni. Parla come un uomo di quarant’anni, mangia come un uomo di quarant'anni e dormi come un uomo di quarant'anni - la sorpresa negli occhi di Sakurakoji non tardò a manifestarsi - Un uomo di quarant'anni? Come? - cercò conferma nel viso del regista cercando di scorgerne la volontà di voler dare ulteriori spiegazioni ma queste non arrivarono, l'uomo uscì dalla stanza lasciando il più giovane a riflettere su quel compito che gli era stato appena accennato.

 

Tornando a casa Sakurakoji rifletté sulle parole del regista. Come poteva realizzare quella trasformazione in un solo giorno? Da dove avrebbe dovuto cominciare? E cosa voleva dire dormire con un uomo di quarant'anni? Una cosa però era certa, doveva cambiare il suo guardaroba prima si sarebbe messo nei panni di un adulto e prima ne avrebbe scorto l'animo - Buon giorno, desidera? - il negozio, nel quale lui non sarebbe entrato mai se non fosse stato per le parole del regista, non aveva niente di adatto ad un ragazzo come lui che amava vestirsi in modo sportivo e che indossava abiti eleganti solo nelle grandi occasioni - Vorrei comprare degli abiti. - la voce di Sakurakoji tremava non poco, si sentiva in imbarazzo come avrebbe potuto spiegare quali fossero le sue necessità se neanche lui le aveva capite? - È fortunato! Proprio oggi è arrivata la nuova collezione della moda giovane. - il sorriso della donna non smetteva di svettare su quel suo viso truccato alla perfezione che sembrava essere appena uscita da una seduta con un make-up artist e Sakurakoji non poteva fare a meno di sentirsi impacciato - No, mi scusi, io vorrei qualcosa di adatto ad un uomo di mezza età. - La donna cambiò solo per un attimo impercettibile la sua espressione confusa da quella richiesta per poi tornare a rispondere così come era abituata a fare - Ah! Deve fare un regalo? Mi dia la taglia e - quel dannato sorriso stava innervosendo il ragazzo che a quel punto non se la sentiva di mettere ulteriormente a disagio sé stesso e la donna - Si! - rispose con una bugia, diede alla commessa la sua taglia e comprò tutto quello che gli era stato suggerito potesse piacere ad un uomo di mezza età.

 

Tornò a casa, indossò la camicia, il pantalone dal taglio elegante e la giacca, rigorosamente non in tinta, con le toppe sui gomiti e si guardò allo specchio. ¨Antiquato!¨, fu questo che pensò osservandosi. Prese la tintura che aveva comprato al supermercato vergognandosi come un ladro quando dovette chiedere consiglio alla commessa e diede un tocco di bianco ai suoi capelli. Adesso sì che era perfetto! Si sorprese vedendo quanto l’uomo riflesso nello specchio somigliasse a suo padre. Cosa mancava? La pancia! Aggiunse anche quella con l’aiuto di un piccolo cuscino ed uscì di casa. Guardandosi in giro si accorse di vedere il mondo con occhi diversi, osservando le persone che camminavano per strada si ritrovò a pensare che gli uomini di quaranta anni non erano mai in giro da soli, a volte erano accompagnati dai colleghi, altre volte dalla fidanzata oppure andavano per negozi insieme alla famiglia. Prese il cellulare e cercò quel numero che gli era familiare, c’era solo una persona che avrebbe potuto chiamare.

 

- Pronto Mai? Lo so che è tanto tempo che non ci sentiamo che ne dici di andare a mangiare qualcosa insieme? - Spiegò a Mai che l’avrebbe portata in un ristorante lussuoso e che lui era costretto a causa di un esercizio di recitazione a sembrare più grande della sua età. Ogni ragazza in questo momento starà pensando o urlando alla piccola Mai di non accettare quell’invito perché Sakurakoji l’aveva delusa più volte ed era chiaro che lei in quel momento fosse solo un ripiego ma tutte quelle ragazze che sanno rispondere coscienziosamente dei loro sentimenti non sono interessate a Sakurakoji e non lo guardano con gli occhi di una giovane donna innamorata!

 

La ragazza, entusiasta per quell'invito improvviso, non ci mise molto ad arrivare, era molto bella e viste le informazioni che l'amico gli aveva dato si era vestita in modo estremamente elegante per l'occasione. - Sai, mi ha fatto piacere ricevere la tua telefonata. Sei strano conciato in questo modo, somigli a tuo padre e non so se questo è un bene - lo disse con un grande sorriso sul volto che illuminò anche quello di Sakurakoji contagiandolo con la sua ilarità - Vuol dire che sono stato bravo e che il travestimento ha funzionato! - Mai annuì continuando a sorridere e lo prese sottobraccio cominciando a camminare - Dove andiamo signore? -

 

Sakurakoji decise di portarla nello stesso locale nel quale tante volte aveva portato Maya, cercò d’essere gentile e sorridente con la sua compagna ma il demone dell'insoddisfazione si era impossessato di lui, non riusciva a smettere di pensare a lei ed al fatto che non era riuscito a convincerla a restargli accanto. Perché non era rimasta con lui? ¨Io avrei saputo renderti felice!¨, pensava e ne era convinto, era convinto che qualunque fosse stato l'uomo che si era impadronito del suo cuore lui avrebbe saputo amarla meglio senza farla soffrire inutilmente e senza lasciarla da sola in un momento tanto importante della sua vita ma tutto stava andando così come doveva e lui non poteva far altro che tentare di scacciare via quel pensiero bevendo e bevendo ripetutamente.

 

- Sakurakoji, non dovresti bere così tanto, non ci hanno ancora portato gli antipasti. - il tono di Mai era pacato e gentile, cercava di parlare a bassa voce sia per non disturbare i clienti seduti vicino a loro sia per non dare al ragazzo l'impressione di volerlo rimproverare o comandare ma il risultato che ottenne non fu quello sperato, forse aveva deciso di intervenire troppo tardi - E tu chi sei, mia madre? - anche se, dopo aver risposto in maniera scortese ed aver visto gli occhi della ragazza inumidirsi, la quantità di alcool che decise di ingerire in quel ristorante diminuì la serata non proseguì più felicemente, Sakurakoji decise di andare in un pub. Mai cercò di non far caso allo strano comportamento del suo giovane amico e tentando invano di portare avanti un qualche tipo di conversazione, parlò delle ultime compere che aveva fatto, delle torte che aveva imparato a cucinare andando in vacanza dalla nonna, promettendogli anche che gliele avrebbe fatte assaggiare qualora si fossero incontrati ancora e quando finì gli argomenti tentò anche di far dire qualche parola a lui parlando del suo lavoro - Come vanno le prove? Ho letto sui giornali che Maya è andata via. - la sua era stata una decisione infausta, avrebbe potuto continuare a parlare per ore del più e del meno o di futili sciocchezze e Sakurakoji non ci avrebbe fatto caso ma quello di Maya era l’argomento più sbagliato del quale parlare quella sera o forse sempre. - Cosa vuoi che ti dica? Che va tutto bene? Che la parte ormai è mia! Che so dov’è Maya! Non mi seccare con le tue ridicole domande. - gli occhi della ragazza si riempirono di lacrime anche se la loro piccola storia d'amore non era andata a finire come lei si aspettava loro due erano rimasti in buoni rapporti, anche se non si vedevano molto a causa degli impegni diversi per entrambi, perché non si può costringere nessuno ad amare ed essere amati - Perché mi parli in questo modo? Io volevo solo - Sakurakoji non si curò dei suoi occhi lucidi né della voce incrinata e le rispose malamente - Te l'ho già detto, pensa un po' ai fatti tuoi - Mai, con uno scatto, prese la borsetta rosa che aveva tenuto sul suo grembo per tutta la serata e cercandovi dentro i fazzolettini asciugò quelle gocce che volevano sfuggire alle sue ciglia con prepotenza - Tu sei ubriaco Sakurakoji. Io vado a casa! - davanti al silenzio del ragazzo sentì le lacrime farsi più fitte dentro i suoi occhi ma non avrebbe voluto dargli quella soddisfazione - Non dici niente? - ancora silenzio - Mi mandi via da sola? - lo sguardo di Sakurakoji sembrava perso in un vuoto incolmabile che sembrava paralizzargli bocca e sentimenti, - E va bene - si voltò verso l'uomo che era intento a preparare due cocktail e cercando di mantenere un tono fermo e gentile lo pregò di prestarle aiuto - Scusi, potrebbe chiamarmi un taxi per favore? - La ragazza si alzò di scatto gettando per terra lo sgabello, Sakurakoji avrebbe voluto con tutte le sue forze seguire Mai per accompagnarla a casa perché sapeva che non si meritava di essere trattata in quella maniera ma qualcosa dentro di lui, dopo le parole di Kuronuma, si era spezzato. Corse in bagno, si sciacquò il viso con l’acqua fredda e si fermò a guardarsi allo specchio. ¨Sono solo!¨, pensò, mise le mani sotto la camicia e gettò via il cuscino sbattendolo contro la parete sporca ed il pavimento umido ed appiccicoso cominciando ad urlare contro il riflesso di sé stesso - CHI SEI TU? IO NON TI RICONOSCO PIU'! Maya non è Akoya ed io mi illudo soltanto sperando di poterla amare sul palco -

 

Uscì dal bagno cercando di ricomporsi. Basta, quella sera doveva essere un uomo di quaranta anni e non un ragazzino piagnucoloso che si lasciava abbattere dal fantasma dell'amore, aveva fatto solo pochi passi quando una bellissima donna che poteva avere intorno ai trenta anni, si avvicinò a lui. Aveva lunghi capelli castani, gli occhi, luminosissimi, di un color nocciola brillante e vestiva in abiti eleganti e succinti che attirarono subito l'attenzione del ragazzo. - Ho visto che la tua ragazza ti ha lasciato qui da solo. - Sakurakoji la guardò sorridendo sornione, ricevere le attenzioni di una donna più matura lo fece sentire più vicino al raggiungimento del suo obiettivo, sembrare più maturo di quello che era. - Penso che dovresti accompagnarti con donne più mature, la tua amichetta è troppo giovane per capire quello di cui ha bisogno un uomo come te. -

 

La frustrazione e l'abuso di alcool di cui Sakurakoji si era reso vittima furono un miscuglio micidiale per sperare in qualcosa di buono, si svegliò l'indomani mattina in una camera d'albergo con un forte mal di testa ed una bellissima donna nuda di fianco a sé nel letto. Raccolse le sue cose e si vestì in fretta perché non voleva dare spiegazioni, inventarsi scuse o dire bugie, dimostrandosi così un ragazzino; chiamò un taxi e ritornò a casa. Compì i soliti gesti come un automa, mise la chiave nella toppa, aprì la porta, si guardò in torno e finalmente si rese conto di quello che aveva fatto, aveva usato i sentimenti di Mai, il corpo di quella donna ed il suo cuore per dimenticare Maya ma nulla era cambiato, lui era e sarebbe rimasto solo! Corse in bagno e vomitò lo schifo di quella serata.

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_____________BluRei__________InfinitoMio.

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Ok, questo capitolo non sarà uno dei vostri preferiti, vista l'ingombrante presenza di Yuu Sakurakoggio, perdonatemi, ma ai fini della storia mi serve che ogni personaggio faccia un suo percorso artistico e sentimentale (ghigno malefico della perfida autrice), questo non vi consola vero?

 

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Capitolo 9
*** Amore? ***


 

Amore?






 

«L'attrice Maya Kitajima, dopo quattro giorni non è stata ancora trovata. Il regista Kuronuma ha dichiarato di non avere paura della fuga della ragazza e che non ha intenzione di andarla a cercare. Abbiamo provato a contattare la sua insegnante, la signora Tsukikage, che si è rifiutata di parlare di entrambe le sue allieve».

 

Ayumi, nonostante il parere contrario dei medici e dei suoi genitori non aveva smesso un solo istante di informarsi, tramite i vari programmi televisivi ed i giornali, su Maya Kitajima e sulla sua sparizione, quello che la stupiva però era la totale assenza di notizie, vere o false, che la riguardassero - I giornali parlano del mio incidente? - la ragazza non sapeva se essere felice o meno nel constatare che nessun giornalista la stesse importunando fin dentro alla sua stanza di ospedale - No! - la madre rispose repentinamente con fare stizzito, lei ed il marito aveva faticato non poco per cercare di salvaguardare la privacy della loro famiglia - Io e la mamma abbiamo fatto in modo di evitare la fuga di notizie. Adesso riposati un po', noi torneremo stasera, vuoi che ti portiamo qualcosa da casa? - Ayumi non ebbe alcuna esitazione nel rispondere aveva un desiderio e voleva realizzarlo il più presto possibile - Vorrei che mi faceste un favore, potreste telefonare al signor Peter Hamil? - i suoi genitori rimasero sbigottiti da quella richiesta, la figlia non aveva mai mostrato interesse nei confronti degli uomini - Il fotografo? - la domanda dei genitori fece capire alla giovane ragazza che la sua richiesta li aveva colti di sorpresa, annuì subito per rassicurarli che avevano capito bene e cogliendo anche l'incertezza dei loro volti accennò una piccola spiegazione - Ditegli che vorrei passasse a trovarmi, ho bisogno di parlargli - e dimostrando la stranezza del suo comportamento i genitori dimostrarono di aver frainteso i suoi motivi - Ayumi tesoro, non penso che il signor Hamil sappia qualcosa in più, riguardo a Maya, rispetto ai giornalisti. - dare spiegazioni a riguardo non era facile neanche per Ayumi che pronunciando quelle parole divenne rossa in viso, forse perché stava cercando di mentire anche a sé stessa - Io non voglio parlargli di Maya, devo parlargli della mia "Dea Scarlatta" - i genitori annuirono facendo finta di aver capito la richiesta e lo strano comportamento della figlia, la rassicurarono dicendole che avrebbero fatto ciò che lei aveva richiesto ed uscirono dalla stanza dandole un bacio e la buonanotte visto che per quel giorno non si sarebbero più visti.

 

Ayumi salutò i genitori con il sorriso più grande che la fasciatura che le ricopriva parte delle guance le permetteva. Appena li vide uscire si alzò e cominciò a leggere il giornale dimenticato sulla sedia dal padre, sgranò gli occhi e due grosse lacrime le solcarono il viso, sapeva che i suoi genitori le avevano mentito.

 

«‥perde la sua arma vincente‥riuscirà‥»

 

Scaraventò il giornale il più lontano possibile dalla sua vista urlando per poi gettarsi sul letto rompendo la sua voce in mille singhiozzi. Aveva davvero perso tutto? Questa domanda non faceva altro che fomentare le sue insicurezze rendendola ancora più incerta del suo futuro e delle sue capacità e più i dubbi diventavano pressanti più Ayumi si ritrovava a boccheggiare sentendosi rubare il fiato e l'anima.

 

Erano arrivati quasi all'ascensore quando il viso della donna, sempre elegante e composta nei suoi tailleur color pastello, si trasformò in una maschera di paura - Caro, dov'è il giornale? Non dirmi che lo hai lasciato in camera di Ayumi? - anche il volto dell'uomo quando si accorse della gaffe che aveva commesso, certamente per distrazione e non per volere, acquistò un colorito pallido e di terrore - O mio Dio! Hai ragione, vado a prenderlo subito, speriamo soltanto che lei non si sia accorta di nulla -

 

Quel padre, abituato a vedere la figlia sempre come una figura forte e caparbia pronta al dolore ed alle privazioni pur di raggiungere un obiettivo, davanti all'immagine di una ragazza fragile, disperata e piangente, non poté fare a meno di commuoversi, si avvicinò a lei e la abbracciò restando in silenzio - Sono tutti convinti che io non riavrò mai più la mia bellezza. Papà, tu e alla mamma mi state mentendo? - il padre scosse la testa con convinzione, doveva rassicurare quella creatura stretta tra le sue braccia - No! Tu guarirai Ayumi. - la ragazza cominciò a piangere dirottamente, avrebbe voluto credere al padre che per tutta la sua vita le era stato accanto a volte silenziosamente dandole sostegno, coraggio ed ispirazione ma in quell'occasione non riusciva a fidarsi - Mi avevate detto anche che i giornali non parlavano di me - l'uomo sgranò gli occhi, aveva forse perso la fiducia della figlia, quella creatura che aveva visto nascere e crescere, che aveva cullato in fasce, alla quale aveva insegnato le gioie ed i dolori della vita? Gli occhi gli si riempirono di lacrime - Io e la mamma volevamo solo proteggerti. Non devi piangere Ayumi, il medico ha detto che devi fare in modo di non bagnare la ferita e che devi stare ferma il più possibile, solo così guarirai - i singhiozzi della ragazza non accennarono a placarsi né ad attenuarsi, qualcosa dentro di lei si stava spezzando, il padre la strinse ancora più forte a sé per cercare di consolarla - Tu sei una ragazza forte Ayumi. Io e la mamma faremo tutto il possibile per darti le migliori cure esistenti ma anche tu devi fare la tua parte cercando di riprenderti. Non ascoltare quello che ti dice chi non ti conosce, lascia stare le chiacchiere dei giornalisti, ti ricordi quando dicevano che avevi vita facile solo perché eri figlia d'arte? Quanto ti sei arrabbiata e da quella rabbia hai saputo far nascere il tuo talento, adesso Ayumi è arrivato il momento di far nascere la tua forza -

 

Ayumi alzò lo sguardo dal grembo del padre per riuscire a guardarlo in viso, gli occhi dell'uomo brillavano di convinzione e fiducia, convinzione nelle sue parole e fiducia nella figlia che avrebbe sicuramente trovato la forza ed il coraggio per superare quel momento difficile. - Grazie - pronunciò quelle parole con ritrovata forza, sapere di avere, dalla propria parte, la famiglia era sicuramente un motivo in più per credere in sé stessa e farsi forza. - Adesso devo andare tesoro, la mamma mi sta aspettando e non voglio che si preoccupi inutilmente - Ayumi lo fermò tenendolo forte per un braccio - Non dire alla mamma che ho letto il giornale e che ho pianto, adesso sto meglio ed è inutile che - il padre sorrise capendo perfettamente le parole che la figlia avrebbe voluto dire e le pronunciò insieme a lei, all'unisono - si preoccupi inutilmente - ed al pensiero della bella complicità che padre e figlia avevano entrambe risero di gusto.

 

Dopo che aveva guardato un'ultima volta la figlia assicurandosi che tutto fosse passato l'uomo riprese la via dell'uscita non dopo averle lasciato un altro bacio - Papà - Ayumi lo richiamò ancora e l'uomo si voltò senza pensarci sopra neanche un secondo, avrebbe avuto sempre tempo per la sua bambina e sarebbe ritornato sui suoi passi altre mille volte per lei - Salutami la tata e dille di venirmi a trovare - l'uomo con un gesto repentino si sistemò gli occhiali sul naso e sbuffò scuotendo la testa - Quella vecchia testarda si è messa in testa che se sei caduta è colpa sua e dice di vergognarsi a venire a trovarti - gli occhi della ragazza stavano nuovamente brillando di commozione, quella vecchia donna, che l'aveva vista nascere, quando i suoi genitori erano troppo impegnati per occuparsi di lei era stata una madre ed un padre, l'aveva sempre aiutata e supportata in tutti quegli anni di sacrifici fatti per la sua carriera di attrice; non mancava mai di svegliarla con un sorriso, di preoccuparsi che lei mangiasse sempre cose nutrienti, di occuparsi della casa, di lei e del suo cuore ed adesso la consapevolezza di saperla disperata ed affranta non poteva fare a meno di farla preoccupare - Papà, ti prego, convincila a venirmi a trovare, niente di tutto quello che è successo è colpa sua o vostra, io sono testarda e qualunque cosa voi avreste detto avrei continuato a provare e provare fino a quando non mi sarei sentita perfetta. Anche se adesso - la ragazza fece una pausa per cercare di ricomporre i pensieri e quella voce che le si stava rompendo sotto il peso delle sue nuove consapevolezze - Non credo di essere più tanto sicura di ciò che voglio, papà è come se tutto quello che ho fatto in questi anni si sia rivelato più una trappola per la mia carriera, una trappola che non mi ha lasciato esprimere al meglio delle mie possibilità. Forse la parola perfezione non è sinonimo di arte - il padre scosse la testa in segno di assenso, era felice che la figlia si stesse accorgendo di quelli che erano i suoi limiti e che fosse disposta, nonostante i grandi consensi ricevuti per la sua bravura, a mettersi in discussione - Sono fiero di te Ayumi, è per questo che vuoi parlare con quel fotografo? - anche Ayumi sorrise timidamente e rispose positivamente con un gesto del capo - Si, non scordarti papà, chiamalo per me e digli di venire presto, non te lo scordare - I due si salutarono ancora profondamente commossi, il padre raggiunse che la moglie che ormai, come lui aveva già immaginato, era preoccupata per tutto quel ritardo, l'uomo scansò tutte le domande parlando della tata e di quanto Ayumi fosse scossa nel sapere che la donna che si era sempre presa cura di lei si sentisse in colpa a causa dell'incidente e dopo aver ricevuto un rimprovero per aver dato questa ulteriore preoccupazione alla figlia si allontanarono da quel luogo pieno di dolore. Ayumi dal canto suo rimase immobile in quel letto che oramai da giorni la teneva lontana dal brusio della città e delle voci incessanti di cui oramai era permeato il mondo dello spettacolo, voci che riguardavano lei e la sua rivale eterna, Maya Kitajima.

 

¨‥digli di venire presto, non te lo scordare¨, Perché aveva ribadito a suo padre l'importanza di chiamare quell'uomo? Perché aveva così tanto bisogno di parlare con lui? Cosa poteva dirle di così risolutivo un uomo che conosceva a malapena? Forse, inconsapevolmente, Ayumi aveva programmato l'incontro che si sarebbe verificato, da lì a poco, l'evento chiarificatore e rivelatore più importante della sua giovane vita.

 

In un'altra clinica un'altra donna tormentava il suo cuore e la sua mente con quei sentimenti che aveva sempre saputo non fossero corrisposti dall'uomo che adesso giaceva su quel letto di ospedale che non aveva nessuna sembianza di comodità, bianco quasi come la pelle di lui che se ne stava immobile da giorni e giorni - Buongiorno Masumi, spero tu che sia stato bene stanotte, sai la vostra villetta, immersa nel verde, è calma e tranquilla ma è un po' troppo lontana - mentre parlava del più e del meno di quelle che erano le decisioni che, per la prima volta in vita sua, era riuscita a prendere la donna si muoveva agile e consapevole degli spazi all'interno della stanza per cambiare i fiori, le orchidee, che lei stessa aveva portato il giorno precedente, convinta che anche quel gesto fosse utile ed indispensabile a dimostrare i suoi sentimenti - Così ho deciso di prendere una stanza in un piccolo albergo qua vicino, non è bellissimo ma la cosa più importante per me è starti accanto in ogni momento. Ne sei felice Masumi? ¨Vorrei tanto sentirti dire si¨. - con il dorso della mano Shori accarezzò il volto esausto, pallido e smunto del suo fidanzato sorridendogli dolcemente - Lo sai che mentre tu te ne stai qui a riposo a Tokyo tutti stanno impazzendo per cercare quella ragazzina? Maya Kitajima, giusto? Sembra che quell'attrice che ti sta tanto a cuore sia scomparsa, chissà se tornerà in tempo per partecipare alla recita? ¨E chissà se tu ti riprenderai in tempo!¨. -

 

Anche quando stava bene Masumi era restio a conversare con lei quindi cosa spingeva adesso Shori, a conversare con lui? Gli raccontava tutto, cosa aveva mangiato, quanto e se aveva dormito e gli descriveva persino gli abiti che aveva deciso di indossare quel giorno, come se lui potesse minimamente esserne interessato. Si preoccupava che i medici passassero a visitarlo più volte durante le ventiquattro ore e che lo pulissero almeno una volta al giorno ed era lei stessa a fargli la barba appena ce ne fosse motivo. Masumi era sempre stato un uomo ben curato! Perché una donna insicura e abituata a delegare come lei si prodigava tanto per quell'uomo che l'aveva saputa trattare solo con una riverente indifferenza?

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Capitolo 10
*** Dream (sognando un sogno) ***


Capitolo 10

 

Dream
(sognando un sogno)


 

{Chi sei? Perché non ti avvicini? }

{ Chi sei? Perché non ti avvicini? }

{ Riesci a vedermi? }

{ Riesci a vedermi? }

{ No! }

{ No! }

{ Mi senti? }

{ Mi senti? }

{ No! }

{ No! }

{ Mi manchi? }

{ Mi manchi? }

{ Dove sei?… Dove sono?}

{ … }

{ Vedo una valle e migliaia di piccoli fiori luccicare al sole. Vorrei solo poterti prendere la mano ma più mi spingo verso te più la tua immagine diventa distante e indefinita. Fai un passo nella mia direzione, te ne prego!}

{ E tu. Fai un passo nella mia direzione! Perché ti allontani?}

{ Piove. Ho freddo! Abbracciami. Mi vuoi bene? Tu ed io non siamo anime gemelle nate per stare insieme? Non illudermi! }

{ Io darei tutto ciò che ho per essere la tua anima gemella! Per essere l’unico amore della tua vita. }

{ Volevo tanto venire da te. }

{ Allora vieni. Io ti aspetto! }

{ Riesci a vedermi? }

{ … }

{ Riesci a toccarmi? }

{ … }
 
{Sento l’odore dei fiori ed una mano che mi accarezza. Riesci a toccarmi?}

{ … }

{ Sento che non vuoi riavermi con te. Perché non ti avvicini? }

{ Mi vedi? }

{ No! }

 

 

__________________________________________BluRei

 

Rieccomi qua. Spero di non avervi fatto aspettare troppo e soprattutto che ne sia valsa la pena. Lo so come capitolo questo è corto, onirico ed incomprensibile, ma vi prometto che, prima o poi, se ne capirà meglio il senso. Bisogna avere un po’ di pazienza con me, ve ne chiedo solo un altro po’.

Veniamo ora ai ringraziamenti:

Laprinc: per quanto riguarda Sakurakoji penso che lui nel manga non abbia un carattere diverso dal mio ma proprio non ha carattere. (Lo so, sono cattiva. Non è colpa sua se lo hanno disegnato così!). Per quanto riguarda Ayumi sono d’accordo con te, le bugie hanno le gambe corte. Questa è una lezione che presto dovrà imparare anche il generale millepiedi. (Eisuke Hayami). Grazie per la tua fedeltà! KISS, KISS FOR YOU!

Sheila: orrà dire che per questa volta di perdonerò e, visto il cappi su Sakurakoggio, siamo pari. Per quanto riguarda Ayumi ed il suo spasimante...lo scopriremo solo leggendo, ihihihihih. Grazie per i complimenti.

 

Ringrazio anche tutti quelli che hanno letto senza recensire e chi ha messo questa storia tra i preferiti.

                              

 

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Capitolo 11
*** La vita continua ***


Capitolo 11

La vita continua




- Buon giorno. Posso farle una domanda? Ha visto per caso questa ragazza?

“ Hijiri aveva con se una foto di Maya che mostrava, da tutto il giono, agli abitanti dei piccoli villaggi sparsi nella valle. Gli sarebbe bastato sapere che era con loro e che stava bene per tornarsene a Tokyo e continuare a preoccuparsi degli affari di Masumi. ”.

- Ah! Si, certo che l’ho vista! Vive nelle case vicino al fiume. Sta con noi da pochi giorni ma ormai la conoscono tutti. E’ simpatica! Proprio oggi è caduta nel fiume mentre cercava di pescare. Ieri invece è precipitata giù da un fazzoletto di terra. Pensavamo si fosse fatta male, invece si è alzata e dopo averci regalato un  sorriso strampalato e tornata a zappare.
- Mi assicura che non si è fatta male?
- Sì, si è solo sbucciata un ginocchio! Dice che deve interpretare una dea, ma, se devo dirle la verità, tutto sembra tranne una dea!

“ Hijiri sorrise, la descrizione spiritosa che quell’uomo faceva di Maya le calzava  a pennello. E si sorprese pensando a quella ragazzina che era riuscita a portare un sorriso anche sul volto di una vecchia contadina seria e composta ”.

- Posso chiederle un favore? Potrebbe evitare di parlarle di questa conversazione?
- Mi scusi, ma lei chi è?
- Sono un amico! Pensavo fosse triste e preoccupata, ed ero venuto fin qui per aiutarla, ma parlando con lei mi sono accorta che sbagliavo e che è in buone mani. Adesso non voglio che pensi che non ho fiducia in lei!

***

- Signorina Mizuki.
- Mi dica presidente!
- Ha mandato le rose e il biglietto che le avevo dato alla signorina Kitajima?
- Certamente. Ma, purtroppo, l’amica dice di non sapere dove si trova la signorina. Devo fare qualcos’altro?
- Insista con quel biglietto fino a quando non otterremo una risposta.
- Certo signore!
- Signorina Mizuki…
- Si?
- No, niente. Lei è sempre stata un’ottima assistente per mio figlio spero proprio che non voglia cominciare a deludere proprio me!
- No, signore!

***

- Buon giorno Masumi. I medici mi hanno detto che non hai passato una buona notte. Tesoro tu devi pensare solo a riposarti. Mi occuperò di tutto io. Vuoi che ti racconti di come vanno le prove della Dea Scarlatta? Certo che lo vuoi! Tu adori quest’opera. Ah, forse vuoi anche notizie della signora Tsukikage? Sta bene! E’ una persona molto forte nonostante le apparenze.

***

- Signor Yamajishi. Qual buon vento la porta qui?
- Kuronuma, come lei ben sa la sua compagnia userà lo stesso palco di quella di Onodera. Lo Shuttle X! Sono venuto da lei per chiederle di cominciare a pensare all’allestimento del suo palco.
- Io so già bene come dovrà essere il mio palco!
- …
- Aveva qualche dubbio? Forse era un’altra la cosa che voleva sapere?!
- Kuronuma, io…Come farete a portare a termine le prove senza l’attrice principale?
- Non si preoccupi. Maya Kitajima sa che deve tornare e vuole tornare!
- Lo spero per lei! Se qualcosa dovesse andare storto sarebbe il suo falimento.

“ Kuronuma era convinto della veracità delle sue parole ma da qualche giorno cominciava a farsi strada dentro di lui uno strano tarlo. Un dubbio che lo rendeva timoroso. Forse c’era qualcosa che poteva trattenere Maya lontano dal palco. L’amore?! ”.

***

- « Non lascerò che la cocciutaggine di quella sciocca rovini il mio spettacolo! Tutto dovrà essere bellissimo e perfetto! Ayumi Himekawa stava rovinando tutto lo spettacolo! ».
- Onodera. Cosa la porta qui alla Daito?
- Signor Eisuke. Mi fa piacere poter parlare proprio con lei! Io…io so che abbiamo un obiettivo in comune, far sì che la Daito ottenga i diritti della Dea Scarlatta! Quindi sono venuto da lei per.
- Parli pure!
- Vorrei sapere fino a che punto posso spingermi con l’allestimento del palco per la rappresentazione dimostrativa?
- Fino al punto di essere così superbo da non poter far altro che ottenere la vittoria!
- Sono proprio queste le parole che volevo sentirle dire. Masumi mi aveva assicurato che la nostra sarebbe stata una grande produzione, ma sono lieto di avere anche il suo appoggio.
- Chieda al presidente dell’associazione Nazionale per lo spettacolo, Yamajishi, tutto quello che vuole. Sarà la Daito a coprire le sue spese!

***

- Che ore sono? Ho dormito tutta la mattina! Le prove. Kuronuma mi ucciderà! No! Oggi non dovevamo provare. Io, dovevo…devo vivere come un uomo di quaranta anni. Devo dimenticare Maya!

“ S’infilò nuovamente nei "panni di uomo adulto" che il giorno prima lo avevano portato nel letto di una bellissima donna e uscì di casa. Sapeva dove stava andando, in quel bar. Aveva trasformato il suo corpo ma il cuore era ancora quello di un ragazzino! Mentre Maya ed Ayumi cercavano in ogni modo di sopravvivere all’interno del loro arcobaleno la vita di tutti gli altri, continuava!”.





_______________________________________BluRei

Laprinc: Ti prometto che non continuerò così! Ma, come hai detto tu, questo capitolo era essenziale per la mia storia. Ci vorrà un pò di tempo prima che vediate svelata l'identità del sognatore ma vi prometto che farò di tutto perchè ne valga la pena! Grazie per il tuo solerte sostegno.

Sheila84: Furba? Io? Ma se sono un angioletto! :-) Non aver paura, come ben sai la Tsuki è immortale, finge periodicamente di stare male per allontanare gli iettatori. Purtroppo, per adesso, lei non fa parte del mio racconto ma al momento giusto saprà fare un entrata in scena degna del suo personaggio. Prometto! Grazie e continua a recensire. Ah, se ci avessi ripensato puoi sempre fare una recensione nel cappi di Sakurakoggio!

monica75: Carissima, non sai quanto mi hanno fatto piacere le tue parole. Ti ringrazio per la recensione bellissima e che devo dire ha nutrito il mio ego di linfa nuova, ma, soprattutto, ti ringrazio per il tempo che dedichi a leggere la mia storia. So che nella vita ci sono tante cose da fare quindi reputo un privilegio avere dei lettori tanto attenti! Con questo però non voglio dire che un'altra tua recensione, più avanti, non sarà ben accetta! Grazieeeeeeeeeeeeeeeeee.

Colgo l'occasione per ringraziare anche tutti gli altri lettori, il discorso fatto a monica75 vale anche per voi.
Grazie anche a Karen94 che ha questa mia storia tra i preferiti. Mi farebbe tanto piacere sapere cosa ti ha colpita. Mi sono ripromessa di leggere le tue storie per conoscerti meglio. Il tempo è tiranno ma farò del mio meglio!

Alla Prossima!

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Capitolo 12
*** Il teatro è il mio specchio ***


Capitolo 12


Il teatro e’ il mio specchio



- Tata!
- Ayumi, bambina mia!
- Finalmente ti sei decisa a venirmi a trovare!
- Tu mi devi perdonare! Avrei dovuto badare meglio a te! Se io fossi stata più attenta, questo brutto incidente non sarebbe capitato! Se tu non mi vorrai più vicino a te, io ti capirò ed andrò via subito.
- Non hai colpa per quello che è successo! Io sarei dovuta essere più attenta. Tu mi avevi consigliato di prendermi più cura del mio corpo, ma io ho sottovalutato l’importanza del riposo!
- I tuoi genitori mi hanno detto che ti toglieranno le bende tra una settimana.
- Si!
- Ayumi, prometti a questa povera vecchia che starai molto più attenta adesso!
- Te lo prometto tata.
TOC-TOC
- Scusate, disturbo? Posso entrare?
- Signor Hamil? Si, entri pure!
- Adesso si è fatto tardi ed io devo andare a casa. Ci vediamo domani. Ti porterò la zuppa che ti piace tanto.
- Grazie! Tata, ti voglio bene.

“ Ayumi abbracciò e baciò la sua tata con un dolce sorriso, lo stesso che  i figli rivolgono ai genitori. Hamil, guardandole, fu certo di vedere, tra quelle due donne di due generazioni e ceti tanto diversi, un legame che andava ben oltre il semplice rapporto di lavoro. Vide affetto, sincero e reciproco! Sentì gli occhi diventare umidi e lucidi e si voltò verso la porta, non era  il momento di mostrarsi sentimentalista! Quando la tata uscì dalla stanza, l’attenzione di Ayumi fu tutta verso di lui ”.

- Sono contenta che lei sia venuto a trovarmi subito!
- Veramente i suoi genitori mi hanno telefonato due giorni fa, ma non mi trovavo in città così non sono potuto venire subito.
- Non pretendevo certo, che lei lasciasse il suo lavoro e corresse da me!
- Vede mademoiselle Ayumi, io, in un certo qual modo, mi sento responsabile!
- Responsabile? Perché?
- Quel giorno sono stato troppo brusco con lei e forse l’ho distratta dalla sua preparazione.
- Se le dicessi che non stavo pensando alle sue parole, mentirei, ma, devo anche confessarle che erano giorni che mangiavo e dormivo poco ed è stato questo che mi ha reso debole e che ha causato lo svenimento.
- Lei non sa quanto mi rende felice sapere che non mi ritiene responsabile del suo incidente!
- Devo ammettere che dal giorno in cui le ho parlato non faccio altro che ripensare alle sue parole. Le verità che mi ha detto e che i giornali ripetono con parole ancora più schiette, non mi abbandonano neanche la notte!
- Mademoiselle Ayumi, lei mi deve spiegare perché è così disperata!
- …
- Forse, lei è la prima a credere a quello che scrivono i giornali! Le è piaciuta l’interpretazione della sua insegnante?
- Certamente!
- Ma, ricordo benissimo che la signora Tsukikage ha indossato una maschera durante tutto lo spettacolo! Questo ha reso meno bella o intensa la sua interpretazione?
- No!
- Questo perché il suo cuore parlava più della sua bellezza! Ed è questo che volevo farle capire con il mio discorso. Lei, crede davvero che perdendo la bellezza, perderebbe tutto? Non si dimentichi del suo cuore!
- Il cuore? Allora, forse ho già perso tutto!
- Che cosa intende dire?
- Ho sempre odiato quegli attori meschini che per arrivare al successo sono pronti a passare sopra ai loro colleghi ed ero fiera di me e del mio cuore privo di ombre, ma…
- …
- Quei sentimenti vergognosi sono affiorati anche nel mio cuore e mi hanno resa una persona orribile!
- Non crede di essere troppo severa con se stessa?
- La prego mi faccia finire di parlare…non so perché sto raccontando a lei queste cose…ma sento che è l’unica persona che mi può capire in questo momento!
- …
- Quando eravamo nella valle, avevo capito subito che Maya era arrivata alla Dea Scarlatta prima di me, e così avevo deciso di andare via. Un’abitante del villaggio mi ha impedito di attraversare il ponte perché era mal messo e sarebbe potuto crollare e così mi fermai ma, pochi istanti dopo, vidi Maya attraversare il ponte e la lascia fare…si rende conto? La stavo lasciando morire!

“ Ayumi nascose il viso tra le mani per la vergogna e non riuscì a dire più una parola. Hamil capì subito il dolore e l’imbarazzo della giovane, si avvicinò le scostò le mani e con un sorriso sincero ”.

- Però non l’ha lasciata morire!
- Ma volevo farlo! Lo volevo con tutto il cuore. Capisce?
- Volere per un breve istante non fa di una persona buona una cattiva!
- Io ho sempre ammirato Maya, il suo genio, la sua semplicità e la sua naturalezza, ma vederla arrivare con tanta facilità al cuore della Dea Scarlatta mi ha turbato più di quanto io pensassi. Vorrei tanto sapere cosa la rende così diversa da me agli occhi di tutti!
- Io penso che sia la sua vita a renderla tanto speciale!
- La sua vita? Cosa intende?
- Vede, l’ardore che c’è in Maya viene dalle esperienze della sua vita! Lei, mademoiselle Ayumi, è ricca e bella. Ha tutto! Maya, invece, ha bisogno di vivere le vite dei suoi personaggi! Non ha altro! Il pubblico capisce che per lei la recitazione è ossigeno, è vita.
- E, per me cos’è? Un capriccio forse?
- No, non dico questo! Forse per lei il teatro è più, uno specchio!
- Il teatro è il mio specchio?!
- Uno specchio dove 
ama guardarsi, l'ontana dall'ombra dei suoi genitori! Dove lei ammira il suo talento e la sua bellezza.
- Quella che lei sta dipingendo è un’Ayumi che io non conosco!
- Nessuno di noi si conosce fino in fondo! A volte, i giudici migliori sono le persone che ci conoscono da poco e che ci guardano con obbiettività!
- E...questa persona, sarebbe lei, immagino?
- Se lei me ne darà modo?!
- Signor Hamil, verrà a trovarmi anche domani?
- Certamente!


___________________________________________La posta di BluRei

Si, carissime, l'ultimo capitolo era un cappi di passaggio ma adesso ci stiamo addentrando nel folto della foresta. ringrazio tutte quelle che hanno la pazienza di leggere i miei vaneggiamenti, chi recensisce e chi ha messo "Cuori di cristallo" tra i preferiti. Ci tengo particolarmente a conoscere il vostro parere su questo cappi che non mi convince tanto. Ho paura di non aver espresso al meglio il cuore di Ayumi, fatemi sapere, please.

Sheila84: Certo che hai la testa dura! Grazie per aver recensito, so che sei molto impegnata ma non manchi mai di seguirmi, grazie, grazie, grazie.


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Capitolo 13
*** Shuttle X ***


Capitolo 13



SHUTTLE X




“ I preparativi fervevano, le prove di recitazione e quelle dei costumi si accavallavano. Nessuno voleva lasciare niente di intentato per vincere. E’ inutile dire che quelli più preoccupati sono i compagni di Maya che, non vedendola arrivare, si chiedevano se mai sarebbero riusciti a prepararsi in tempo e bene. Kuronuma aveva un diavolo per capello, è vero che le prove andavano ugualmente avanti, ma la presenza della protagonista cominciava a farsi necessaria! Quella mattina, di buon ora, i registi delle compagnie "A" e "B" ricevettero una convocazione dall’associazione Nazionale per lo spettacolo. La motivazione: l’allestimento del teatro Shuttle X ”.

- Signori, vi abbiamo chiamato perché ormai mancano poche settimane alla rappresentazione dimostrativa de “La Dea Scarlatta” e abbiamo necessità di sapere come ognuno di voi vuole allestire il palcoscenico. Come sapete le due rappresentazioni si terranno lo stesso giorno quindi non avremo il tempo per allestire il palco di seguito. È per questo motivo che abbiamo deciso che saranno preparati, entrambi, il giorno prima, dividendo in due l’aria destinata allo spettacolo. Una sarà apprestata con le direttive del regista Onodera e un’altra parte con le direttive del regista Kuronuma. Se avete delle richieste da fare, questo è il momento.
- Io non ho nessuna intenzione di palesare le mie scelte davanti a quest’uomo!
- Onodera. Cerchi di essere ragionevole. Non possiamo certo pretendere che il signor Kuronuma rimanga fuori ad aspettare?
- …
- Non vi preoccupate! Per me non ci sono problemi.

***

- Quel pallone gonfiato! Chi si crede di essere?! Pensa davvero che io abbia bisogno delle sue idee per portare a termine la mia regia?! Gli farò vedere io!

***

- Ci dica Onodera.
- Incentrerò la mia regia sulla capacità della Dea Scarlatta di governare gli elementi! Il giorno e la notte si alterneranno con un gesto delle braccia dell’attrice. Per questo avrò bisogno di un ottimo supporto d’illuminazione.
- Ci sembra un’ottima interpretazione del testo.
- Naturalmente avrò bisogno di una zona disastrata dove mettere in scena le battaglie e, avrò bisogno anche un piccolo corso d’acqua.
- Cosa intende?
- Voglio un fiume di vetro con un rivolo d’acqua che vi scorre sopra in modo che permetta alla Dea di camminarci sopra. Sotto questa lastra di vetro metterò delle luci colorate che si accenderanno e cambieranno secondo l’umore dei personaggi.
- Anche questa mi sembra un’idea innovativa. Complimenti signor Onodera. Per quanto riguarda le comparse cos’ha intenzione di fare?
- Sceglierò i ragazzi nella compagnia Ondine!
- Bene! Adesso parliamo della cosa più importante, gli alberi di susino.
- Su questo non transigo. Voglio solo alberi veri!
- Signor Onodera, noi abbiamo l’obbligo di essere sinceri con lei. Dobbiamo mettere in scena due spettacoli e questo vuol dire che le spese saranno ingenti. Non possiamo permetterci di soddisfare tutte le sue richieste!
- Ho già risolto io questo problema. Ho chiesto al signor Eisuke Hayami di finanziare l’acquisto dei miei alberi.
- Ah!
- C’è qualche problema?
- Se la Daito Art Production ha deciso di finanziarla, noi non abbiamo problemi ma sarebbe giusto chiedere il parere del regista Kuronuma.
- Volete dire che per poter accettare quei soldi devo chiedere il parere di quell’uomo?
- Pensiamo sia giusto che entrambe le compagnie abbiano le stesse opportunità, quindi se lei potrà usufruire di un aiuto in più, il minimo che può fare e chiedere il permesso del suo collega!

“ Tutti possiamo immaginare la smorfia di disappunto che si dipinse sul volto di Onodera. Ottenendo i soldi dalla Daito pensava di aver risolto i suoi problemi e invece adesso doveva chiedere il permesso, per utilizzare quei soldi, ad un uomo con il quale voleva scambiare a malapena un saluto. Si sentiva messo alle strette, sapeva, che se fosse stato lui al posto dell’atro, non avrebbe mai acconsentito! ”.

- Signor Kuronuma, prima di parlare delle sue scelte artistiche volevamo porle una domanda su una questione che riguarda l’altra compagnia.

***

- Signorina Kitajima! Siamo contenti di averla incontrata. Stasera faremo una festa in riva al fiume. Ci farebbe piacere se ci fosse anche lei. Non è bene che una ragazza giovane resti sempre sola in mezzo al bosco!
- Vi ringrazio per l’invito. Accetto molto volentieri!
- Si prepari, perché canteremo e balleremo fino all’alba!

“ Maya sorrise. Organizzando una festa quelle persone avevano pensato ad invitare anche lei, si sentiva felice della possibilità che gli era stata data di far parte, a tutti gli effetti, della comunità di quel villaggio! ”.

***

- Per me non ci sono problemi! Se Onodera è riuscito a trovare un finanziatore esterno, non capisco perché io devo impedirgli di usare quei soldi?!
- Questo le fa onore, signor Kuronuma. La preghiamo di esporci le sue richieste adesso.
- La mia regia s’incentra sull’armonia della dea con tutta la natura. Lei non la comanda ma ne è l’essenza stessa. Se lei dorme il mondo dorme e se si sveglia tutto si risveglia.
- Anche la sua è una lettura interessante. Ci dica, necessita di una zona di guerra?
- Certamente! Inoltre, vorrei che il pubblico si sedesse su dei cuscini.
- Cuscini?
- Si!
- Non pensa che chi ha pagato un biglietto per stare seduto comodamente possa lamentarsi, non trovando le sedie?
- Chi verrà a vedere il mio spettacolo non baderà certo alle sedie?! E poi non si scordi che quando assistemmo allo spettacolo della signora Tsukikage eravamo seduti per terra! Le sono mancate le sedie in quell’occasione?
- Va bene, faremo come vuole lei. E per quanto riguarda gli alberi cos’ha pensato di fare?
- Userò alberi finti. Degli arbusti spogli che ricopriremo di campanelli, strisce di carta e fiocchi di raso.
- Ci sentiamo in dovere di dirle però, che grazie all’investimento della Daito la compagnia “A” avrà degli alberi veri. Sicuramente la loro soluzione sarà di maggiore impatto.
- Ho già detto che non ho problemi. Su di una cosa però non transigo! La mia Dea Scarlatta vede il mondo attraverso l’acqua quindi voglio una cascata ed un fiume.
- Cercheremo di accontentarla al meglio. Del resto lei non ha molte pretese. Ha già in mente qualcuno per ricoprire le altre parti della sceneggiatura?
- Si! Userò i ragazzi delle compagnie Tsukikage e Unicorno.
- E per il compenso?
- Questi ragazzi lavorano più per la gloria che per il denaro! Un’ultima richiesta! Ho bisogno anche di molte luci.
- Le daremo tutto quello che è in nostro potere. Adesso la lasciamo. Sappiamo che ha molto da fare con le sue prove. Ci vedremo tra qualche tempo per farle vedere i progressi del teatro.
- Arrivederci allora.

***

- Signora! Ha sentito?
- Non vedo l’ora di vedere entrambe gli allestimenti! Kuronuma è un genio! Nelle sue scelte ha voluto tenere conto delle scoperte che Maya ha fatto durante la sua permanenza del paese dei susini scarlatti. Non vedo l’ora di vedere entrambe gli allestimenti!
- C’è solo un piccolo problema!
- Non si preoccupi Yamajishi. Maya Kitajima arriverà per tempo.

***

- Allora ragazzi, voi sicuramente conoscete le compagnie Tsukikage e Unicorn. Da oggi cominceranno a provare con noi. Loro saranno gli dei della “valle dei susini scarlatti”. Voglio che sappiate che per mettere in scena questa rappresentazione dimostrativa non ho denaro per pagarvi. Ma se ce la metteremo tutta, potremmo ottenere centinaia di repliche con le quali guadagnare! Allora, cominciamo con le prove?
- SI!!!!!!!!!!!!
- Sakurakoji, vai con la scena numero trentuno.
- “ Questo è un bel…villagio. Non so se è solo una mia impresione, ma…non ho mai visto le piante morirre intonno a te. Sia gli arberi che l’erba…che l’erba sono sor-pren-den-te-mente…sorprendentemente rigogliosi.”.
SCHIAFFF! SCHIAFFF!
- Ti sembra questo il modo di presentarti alle prove? Sei ubriaco fradicio! Quando ti ho detto di fare l’uomo, non intendevo la parte marcia del genere umano. Un uomo vero affronta i problemi senza nascondersi!
- …
- Tu ti stai nascondendo dietro l’alcool adesso! Non era questo che ti avevo chiesto. Vattene! Esci dal mio teatro! Torna quando sarai disposto a fare quello che ti è stato chiesto!


___________________________________________________________________La posta di BluRei


Sheila 84: Sono contenta che giudichi il capitolo "molto Ayumi" è l'obbiettivo che volevo raggiungere. Per quanto riguarda Hamil, so che nel manga non è ancora ne carne ne pesce ma se Miuchi sensei l'ha creato e l'ha fatto entrare in scena in un momento così cruciale un motivo ci deve pur essere no? Adesso spero per lei che il motivo della sua esistenza sia solo Ayumi e che Maya non c'entri niente! Ti sono grata per l'attenzione con cui mi segui! Grazie...

Laprinc: Noto che le tue recensioni si fanno sempre più lunghe e ti devo dire che mi fa piacere perchè vuol dire che ti stai appassionando alla storia. Devo dire che la tua chiava di lettura nei confronti di Ayumi la condivido molto e perchè non scrivi qualcosa anche tu su questi personaggi? Anche solo una one-shot introspettiva. saresti magnifica. Ti aspetto! Ah, per quanto riguarda Hamil, anch'io in questi cappi lo vedo come uno psicologo, ma cosa succederà più avanti? UH...UH...UH!

Kaoru:Cara Kaoru devo dirti che i tuoi complimenti cominciavano proprio a mancarmi! Non temere so che mi apprezzi! Sai, non sentendoti più e non vedendo la tua storia andare avanti pensavo non stessi più leggendo le mie ff invece vedo che ancora ti interessano, grazie!


Grazie di cuore anche ha chi ha tra i suoi preferiti "Cuori di cristallo": Karen94 (ormai fedelissima) e paodipa (nuova arrivata anche lei però silenziosa) Grazie!

Lanciamo un concorso, quante volte oggi la nostra BluRei ha usato la parola grazie? vi prego, mandatemi dei sinonimi!

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Capitolo 14
*** Come l'acqua ***


Capitolo 14


Come l’acqua




- Signorina. Non si sta divertendo? Le è successo qualcosa?
- No! Ero soprappensiero!
- Una ragazza giovane e carina come lei non dovrebbe avere un’aria tanto triste! Soprattutto durante una festa.
- Forse la mia non è tristezza, mi definirei piuttosto, malinconica…
- Allora stiamo parlando di problemi di cuore. Avevo visto giusto? I suoi occhi non mentono!
- Gli occhi?
- Gli occhi sono lo specchio dell’anima, è così che si dice, no? Ed i suoi riflettono una languida solitudine.
- …
- Il suo fidanzato è lontano?
- …N…No!
- Ah, i suoi sono occhi tristi! Forse è un amore non corrisposto?
- Lui non sa che lo amo!
- E lui la ama?
- …Non lo so!
- …
- Come potrebbe? Siamo così diversi?!
- …

“ Maya, notando l’infinita dolcezza dello sguardo di quella vecchina si sentì libera di aprirle il suo cuore. Dopo quella festa non l’avrebbe mai più rivista ed anche se fosse stata contraria a quei sentimenti, come lei si aspettava, non avrebbe dovuto leggere a lungo il giudizio sfavorevole nel suo sguardo. Così, con gli occhi lucidi, ma senza versare una sola lacrima, raccontò della sua fuga da casa, del suo adorato ammiratore, di Masumi Hayami e della signora Tsukikage. Insomma tutto! ”.

- Tutto qui?
- ???
- E’ solo questo il problema?
- Non capisco?!
- Cosa vuoi che siano undici anni di differenza! Quando ero giovane io, le spose erano sempre molto più piccole degli uomini. Io alla tua età avevo già tre figli! I ragazzi d’oggi hanno nella testa solo il divertimento e non vogliono fare sacrifici, è per questo che l’idea della gente è cambiata. Oggi, i giovani sono poco maturi ed è meglio che si sposino grandi. Ma in verità l’amore non ha età, contano solo i sentimenti. Se lei lo ama dovrebbe almeno tentare l’impossibile!

“ Tentare l’impossibile. Che strano concetto! Se è davvero impossibile, perché tentare? Per soffrire? Doveva porle quella domanda a rischio di sembrare una ragazzina sciocca ”.

- Perché tentare se so che è impossibile?
- Per non doversi chiedere tutta la vita…e se? Fino a quando si è giovani, si pensa di poter rimandare tutto, di avere tempo, ma una volta giunti alla mia età, si capisce che restando ad aspettare che le cose accadano, si è solo perso tempo.
- Grazie! (le fa un sorriso)
- Signorina, signorina.
- Ciao bambini.
- Ce la racconti una storia?

“ Quanto tempo era passato da quando viveva con la sua mamma e prima di tornare a casa si fermava a raccontare le sue storie ai bambini dei vicini. Allora si sentiva libera e senza pensieri. Recitare era un gioco! Perché adesso sembrava tutto così complicato? Forse, perché stava crescendo? ”.

- Ditemi quale storia volete che vi racconti?
- La sirenetta!
- ?!
- L’altra volta quella bella ragazza ce ne ha fatto vedere solo un pò! Per favore. Ci racconti tutta la storia della sirenetta.
- Capisco! Ci proverò.

“ Chiuse gli occhi per un istante, fece un lungo sospiro e poi cominciò ad interpretare quella favola con tutta la passione di cui era capace. Si lisciò i capelli e usò un fermaglio per abbellirli con un fiore, chiuse e serrò le gambe, per simulare la coda. Usò tutte le sue mille voci e le sue mille maschere come se stesse recitando una grande opera. Si sentì libera, felice, senza problemi. La gioia della sirenetta era la sua gioia e quell’amore impossibile era il suo. Anche lei sarebbe dovuta arrivare al sacrificio estremo per amore? Qualche vecchietto, notando tutti quei bambini silenziosi, si avvicinò e davanti a tutto quell’ardore non poté fare a meno di fermarsi ad ascoltare. Quando ebbe finito, quando lacrime vere solcarono il suo volto, nessuno fu capace di staccarle gli occhi di dosso. Chi era quella ragazza? Come aveva potuto effettuare un cambiamento tanto magico? Non fecero in tempo a trovare le risposte alle loro domande, lo spettacolo era finito e Maya, togliendo la sua maschera, si mostrò in tutta la sua semplicità. La magia era finita! ”.

- Come sei stata brava.
- Tu non sei bella come l’altra signorina…
- « I bambini, la bocca della verità! »
- …ma la tua sirenetta era bellissima. Mi ha fatto commuovere.
- Grazie! « Anche la mia dea sarà meno bella di quella di Ayumi, ma potrò sempre toccare il cuore di qualcuno. Forse…toccherò…il suo cuore. »
- Che ne dici di venire a ballare con noi adesso?
- Io…non so ballare!
- T’insegniamo noi! Balliamo questa danza per festeggiare il raccolto.
- Posso stare a guardare per un po’?

“ Guardare le era sempre piaciuto. Non si sentiva messa in disparte, anzi, le sembrava di far parte di tutte quelle vite che divorava con gli occhi ”

- « Quella danza…Forse anche Akoya ha imparato quella danza dagli anziani del suo villaggio?! »
- Dai Maya, vieni anche tu.
- D’accordo!
- Ma è vero. Sei proprio imbranata!
- Bambini, lasciatela in pace o la signorina non vorrà più stare con noi! - - Tutti noi vogliamo farle un regalo.
- Un…un regalo?!
- Vogliamo farle vedere una cosa. Una danza molto antica, la tradizione dice che è stata, proprio una Dea ad insegnarla ai nostri avi per essere celebrata. Ogni anno chiamiamo una danzatrice professionista che viene da Tokyo proprio in questo periodo.
- Facciamo questa festa per ringraziare del buon raccolto. Pensiamo che le potrà essere utile per recitare!

“ La musica cominciò. Una bellissima ragazza, con indosso un furisode¹ scarlatto, iniziò la sua danza antica.  Dall’orlo fino al petto era ricamato con un ricco motivo floreale. Susini! Muoveva le mani ed il corpo con eleganza antica ed arcana. Come racconta la leggenda, qualunque uomo avrebbe potuto lasciare il suo cuore tra le maniche di quel kimono mosse magistralmente e donarlo a lei. Tutto era armonioso e musicale…


" Rara perla del nord

              al mondo non c’è donna più della.

   Uno sguardo e la città è rasa al suolo,

               un’altra occhiata e la nazione è un cumulo di rovine.

    Non vi è città o nazione

               che sia stata venerata tanto quanto questa bellezza "


…Le lunghe maniche ondeggiavano come mosse da una dolce brezza primaverile ed anche il suo viso, i suoi occhi e i suoi capelli, si muovevano con piccoli gesti sapienti. Come l’acqua! Fu questo il pensiero che si fece strada nella mente di Maya. Nessuna cosa gli è d’ostacolo! ”.

- « La Dea Scarlatta si muove in armonia con la natura. Quando ha davanti un ostacolo, non lo abbatte bellicosamente come sono soliti fare gli esseri umani, ma in armonia con le movenze dell’acqua, aggira l’ostacolo e cerca una nuova strada. Senza distruggere, senza fare soffrire. Senza soffrire! Devo imparare questo ballo! Osservalo Maya. Osservane l’eleganza e catturane l’essenza! ».


" Rara perla del nord

              al mondo non c’è donna più della.

   Uno sguardo e la città è rasa al suolo,

               un’altra occhiata e la nazione è un cumulo di rovine.

    Non vi è città o nazione

               che sia stata venerata tanto quanto questa bellezza "





________________________________BluRei

·    1)Furisode = (furi= muovere) (sode= maniche) kimono con le maniche più lunghe del normale. Si dice che una fanciulla, sapendole muovere con grazia, possa catturare il cuore di un uomo nelle lunghe maniche del suo kimono.
·    Il testo in rosso è una canzone tratta dal film “La foresta dei pugnali volanti”. Mi è sempre piaciuta e poi la trovo in armonia con l’idea che ho della Dea Scarlatta.
·    E vero ci sono un po’ troppi luoghi comuni ma la vita è fatta anche di questo. Vecchietti che parlano citando, proverbi e quelli che oggi sono luoghi comuni ma che un tempo erano un codice comportamentale.
·    DLIN-DLON
Pubblicità progresso:
A tutte le mie lettrici, un consiglio spassionato…leggete (e soprattutto recensite) la nuova ff di Glass no kamen “La verità dei sogni” di Celestellina. Merita veramente. Lo garantisco!

DLIN-DLON
pubblicità personale:
consiglio a tutti di non perdersi i prossimi capitoli, soprattutto il sedicesimo: 15° "Il mio ammiratore", 16° "Cuori di cristallo"

Sheila84: si, questo era solo un capitolo organizzativo ma come avrete ormai capito a me piace molto inserirne uno qua e la perchè alla fine contengono dei piccoli particolari che rendono il risultato finale completo e ricercato. (io lo spero). Sono daccordo con te sulla bravura di Kuronuma e ti ringrazio per il brava. continua a seguirmi.

Kaoru: i tuoi complimenti mi fanno sempre piacere..mi piacerebbe avere una tua recensione sull'ottavo capitolo "Solo" per sapere cosa ne pensi del mio Sakuracoggio. Grazie!

Laprinc: cara principessa hai usato proprio le parole giuste "abbastanza accurato", ancora non è giunto il momento di svelare tutti i segreti del maestro Kuronuma. Per quanto riguarda Masumi ancora poco e tornerà. Ho già consigliato nell'angolo della pubblicità di non perdere i prossimi capitoli....Grazie...so che sei molto impegnata e quindi ti sono grata per il tempo che mi dedichi...lo sai che sono malata di recensionite...ihihihihih!!!

Celestellina: le tue bellissime parole mi hanno lasciata di stucco e sono arrivate sul mio ego come rugiada sui fiori. Penso che non ci possano essere complimenti più belli. In quanto al "presto" io non ci conterei anche se ho già scritto altri 10 capitoli mi perdo sempre nelle eterne correzioni però tu, con la tua bellissima storia mi sei di sprone...cercherò di imitarti...non pubblicando un cap al giorno ma...(a proposito, domani parto e quindi non avrò modo di recensire subito i tuoi nuovi capitoli, te lo dico così non pensi che non ti sto seguendo o che non mi piacciano. Appena torno ti prometto che ciascun capitolo avrà la sua recensione. Come merita.)


ciaociao

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Capitolo 15
*** Il mio ammiratore ***



Capitolo 15

IL MIO AMMIRATORE

“ Sono ormai tre settimane che Maya vive nel “villaggio dei susini in fiore”, e dal giorno del suo arrivo l’affetto degli abitanti non fa che aumentare. Tutti si sentono in dovere di aiutare e proteggere quella ragazzina così seria e divertente al tempo stesso. L’hanno vista coltivare le verdure, prendere l’acqua al fiume e pulire la sua piccola casetta. Hanno avuto paura vedendola cadere e rialzarsi con le ginocchia insanguinate. Ma soprattutto si sono meravigliati vedendola passeggiare per il villaggio con quell’aria eterea e distante che la rende più simile ad un essere mitologico che alla ragazzina sbadata che vive insieme a loro giorno e notte. Dal canto suo Maya non poteva non essere totalmente estranea a questi fatti, per via della sua solita sbadataggine non fa caso a cose tanto terrene. L’atmosfera familiare che aleggiava in tutto il villaggio però, l’aveva raggiunta e colpita ”.

- « Devono essere queste le sensazioni che provava Akoya! Anche se stando con loro non era una dea e quindi aveva un corpo umano, se gli abitanti del suo villaggio le volevano la metà del bene che queste persone vogliono a me, doveva sentirsi al sicuro ».

***

Tu-Tu- (1-8-8) 5-6-4-8 clic

- Pronto!

- Pronto signor Hijiri?

- Signorina Mizuki. Mi fa piacere sentirla. Spero che non ci siano cattive notizie!

- Purtroppo ho dei problemi a tenere a bada il signor Hayami, padre.

- Che cosa intende?

- Sono settimane che mi chiede di recapitare delle rose con un biglietto nel quale dice che l’ammiratore vuole conoscere Maya. Sto cercando di evitarlo ma ho paura che scopra che io mando solo le rose.

- Non si preoccupi. Mi occuperò di tutto io! Mandi le rose ed il biglietto a casa di Maya io farò in modo che lei li riceva.

“ Hijiri, era avvezzo a risolvere questo tipo di problemi, con una sola telefonata sistemò tutto! Aspettò che Mizuki mandasse i fiori a casa di Maya e poi telefonò a Rei ”.

- Pronto signorina, lei non mi conosce. Io lavoro per l’ammiratore segreto della signorina Kitajima. Ho scoperto dove si trova in questo momento la sua amica, le telefono per dirle che sta bene e che non deve preoccuparsi per lei.

- Sono contenta di sentirglielo dire. Non le chiederò dove si trova perché so che in questo momento Maya ha bisogno di stare da sola. Però vorrei che le arrivassero le rose e il biglietto che il suo ammiratore ha fatto recapitare qua.

“ L’uomo ombra di Masumi diede a Rei un recapito postale e la salutò assicurandole che in pochi giorni la sua amica avrebbe ricevuto tutto. E fu così, tre giorni dopo nel villaggio arrivò un pacco per Maya ”.

- Maya, Maya…

- Buongiorno. Come mai stamattina è salito così presto?

- E’ arrivato un pacco per lei dalla città!

- Un Pacco? « Ma è impossibile! Nessuno sa che io sono qui. »

- Cosa le succede? Pensa che siano brutte notizie?

- No! Non si preoccupi, sono solo rimasta sorpresa perché non ho detto a nessuno che venivo qua!

- Ah! Però è un po’ di tempo che c’è in giro un uomo che fa domande su di lei!

- Un uomo? Com’è?

- E’ giovane, veste elegante…

- Porta gli occhiali ed ha un ciuffo lungo che gli copre gli occhi?

- Mi pare di sì!

- « Allora è proprio il signor Hijiri! Questo deve arrivare da…». La prego lasci pure il pacco.

“ Fu difficile per lei, ma decise di non aprire la scatola. Erano ormai giorni che, occupata com’era, non pensava a lui. Né come ammiratore né come uomo ma, adesso, quel pacco le faceva riaffiorare la tristezza di un tempo. Passarono ore, prima che si decidesse a ritornare nella sua casetta e anche quando si trovò davanti al pacco stentò a prendere una decisione ”.

- Ero quasi riuscita a non pensarci più! Non aprirò questo pacco…non riaprirò le mie ferite. Ho quasi raggiunto il cuore di Akoya, adesso sono certa di aver capito come si svolgeva la sua vita…sono vicina al cuore di Akoya…e lontanissima dal mio!

“ Maya sembrava decisa. Le sue mani tremavano e il suo cuore piangeva. I pensieri di lui erano chiusi l’ha dentro, e sicuramente si sarebbero state anche le sue bellissime rose purpuree. Tremava per l’emozione ma fece un passo indietro, doveva stare lontana da quella scatola che sembrava chiamarla… supplicarla. Fece un altro passo, ma questa volta in avanti. Come una falena attirata dalla luce, il suo cuore era attratto da quel pacco. Sapeva di rischiare…sapeva di rischiare l’oblio, ma non aprirlo non era una soluzione. Allungò una mano e subito la riportò sul cuore, il corpo era scosso da un fremito che la portava ora avanti ed ora indietro. « NO! », urlò a se stessa. Si sentì persa, dov’era? Perché tutto era così difficile? Perché il suo stupido cuore aveva deciso di battere proprio per quell’uomo? Per un attimo la testa le girò, si appoggiò al tavolo e senza rendersene conto gettò per terra la scatola. Immediatamente lo fissò e due lacrimoni le solcarono il viso. Si era aperto e il contenuto era davanti ai suoi occhi nocciola. Le sue adorate rose la fissavano dal pavimento. Le sue difese caddero come un castello di carte sotto il soffio di un bimbo dispettoso. Si inginocchiò, le prese tra le braccia e le strinse a se. La pungevano ma questo le importava ben poco, in quei fiori c’era lui, il suo cuore, i suoi pensieri, i suoi sentimenti ed il suo profumo ”.

- Masumi, amore mio. Perché? Perché mi pensi ancora? Se per te sono solo un prodotto, perché non mi lascia in pace? Lasciami in pace…¨ Se è la tua anima gemella, dovunque sia penserà a te.¨ Signora Tsukikage, qual è il significato delle sue parole adesso? Un biglietto?!

***

( Due giorni prima nell’ufficio di Masumi )

- Maya, spero solo che tu capisca…tap-tap-tap (rumore di macchina da scrivere)

" Cara ragazzina,

come tu ben sai ultimamente sono molto impegnato e credo che anche tu lo sia a causa delle prove della Dea Scarlatta. Spero che queste mie rose ti trovino felice e a buon punto con la tua interpretazione! Con il cuore colmo di speranza per questa tua nuova performance, ti auguro tutto il bene possibile. Con infinito affetto e devozione,

il tuo ammiratore delle rose scarlatte."

***

- Non l’ho dimenticato! Non posso e non voglio dimenticarlo! Io avevo bisogno di lei. Perché mi ha abbandonata? Sono ancora la sua ragazzina? Ragazzina? Ma…signor Hayami, nei panni dell’ammiratore lei non mi ha mai chiamata ragazzina!

“ Maya rilesse più volte il messaggio del suo ammiratore e più lo leggeva più si rendeva conto che quelle non potevano essere le sue parole. Erano tante le cose strane in quel biglietto, la chiamava ragazzina, le dava del tu, finiva dicendo “ammiratore delle rose scarlatte” e poi tutto il modo di parlare non era il suo. Non era lui! Ma perché, cos’era successo?

- Non è lei che ha scritto quella lettera! Ormai lei è lontano, anni luce, da me e dalla mia vita. E’ in viaggio con la sua splendida mogliettina e non ha più tempo da dedicarmi? Dovevo capirlo prima, una volta i suoi messaggi erano scritti a mano, mentre adesso qualcuno li scrive per lei a macchina. Che tristezza! Devo dimenticarla? Perché ho aperto questo maledetto pacco? Che sciocca sei Maya! Come potrò provare gioia nel cercare la mia dea? Ogni respiro mi ricorda che devo vivere senza lui e questo mi fa male al cuore…

________________________________L’angolo di BluRei

Lo so, questo capitolo è corto! Già vi sento che mormorate…ma non ci posso fare niente…questo è un capitolo che vi prepara ai tormenti interiori del prossimo…mi raccomando non perdetelo! Spero comunque che vi sia piaciuto…

Sheila84: Devo confessarti che questa storia della velocità mi sta ammorbando, convivo con una eterna ansia da prestazione. Io cerco di fare del mio meglio ma, a volte, gli eventi mi sono contrari. Anche se poteva sembrare banale ho voluto inserire comunque la lezione della vecchietta perché io, essendo anzianotta, credo ancora in quelle parole. Grazie per i tantissimi complimenti. Per quanto riguarda Masumi…

Celestellina: Eccomi, come hai potuto vedere dalle tue recensioni sono tornata! Vedo che le cose che abbiamo in comune continuano ad aumentare e questo non può farmi che piacere perché ti reputo molto brava ed una fonte di ispirazione per fare sempre meglio. Anch’io ho scoperto da poco la storia delle maniche del furisode così ho voluto subito inserirla nella mia storia e condividerla con voi. Ho pensato a lungo sulla storia da far interpretare a Maya per i bambini e poi…SBAM…mi è venuta l’idea di inserire un ulteriore confronto tra le due attrici…rivali…amiche. Sono contenta che tu abbia apprezzato, spero solo di non deludere le vostre aspettative, per quanto riguarda la pubblicità era doverosa!

Laprinc: ed io non vedo l’ora di fartelo leggere questo tanto sospirato seguito, ho solo paura di deludervi e così sono molto cauta, forse fin troppo. Ma come faccio se poi non vi piace? Tutti sono rimasti affascinati dalla bellezza della sirenetta di Ayumi ma io ho voluto farla interpretare anche a Maya perché la bellezza non è solo quella dell’esteriorità ma, soprattutto, quella del cuore. Noi conosciamo la sirenetta non perché era bella ma perché per amore è stata capace di morire e Maya in quanto a sofferenza per amore non la batte nessuno, tanto meno Ayumi Himekawa. Giusto?

Kikkina90: ti do subito una buona notizia, la mia storia non volge al termine e non siamo neanche a buon punto. Ho ancora tantissime cose da far succedere…sono contenta di aver trovato una fan di Rei Asaka, io la adoro! Perché hanno dovuto ucciderla? Sig, sig...Forse non dovrei, ma voglio comunicarti in anteprima nazionale, anzi che dico…in anteprima mondiale, che presto scriverò una ff su Oniisama e…( spero già da adesso di averti tra le mie lettrici ) Per quanto riguarda poi i complimenti che mi hai fatto…quando li ho letti non credevo alle mie orecchie…anzi, ai miei occhi. ( si perché solitamente non leggo con le orecchie ) non credevo di poter suscitare tanta ammirazione letterarie. Le tue sono parole sante per il mio povero cuoricino che aspira a scrivere e centrare…creare…dei sentimenti negli altri. Grazie! Cercherò di essere più veloce nell’inserire i prossimi capitoli ma come ho già detto a Sheila84 non contarci troppissimo! Fin che la barca (l’immaginazione) va…lasciala andare…( signori e signore è cominciata la gara dei proverbi ihihihihihih!)

Kaoru: comincio subitissimissimo a ringraziarti per aver recensito il capitolo su Sakurakoggio, (non come certa gente di mia conoscenza! Ogni riferimento a persone o luoghi e puramente casuale…) Grazie per i complimenti. Per quanto riguarda Maya…i buoni vincono sempre no? (o quasi…)

ciaociao

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Capitolo 16
*** Cuori di cristallo ***


Capitolo 16


Cuori di cristallo




“ « Devo dimenticarla? Perché ho aperto questo maledetto pacco? Come potrò provare gioia nel cercare la mia dea? Ogni respiro mi ricorda che dovrò vivere senza lui e questo mi fa male al cuore… ». Quante cose voleva sapere, quante domande gli avrebbe voluto fare, ma adesso sapeva solo maledire il momento in cui aveva aperto quel pacco! Non era più lui a scrivere quei biglietti, ne era certa. Ma allora perchè, perchè continuare a tormentarla? ”.

***

- Signorina Mizuchi, mi dispiace molto di averle chiesto di vederci qui, ma è importante che io le parli. Ho controllato il biglietto arrivato con le rose e devo dirle che mi è sembrato molto strano...non è possibile che il vecchio Eisuke le abbia dettato quelllo che c'è scritto.
- Devo confessarle che...l'ho cambiato...mi sono presa la libertà di scrivere il biglietto in modo che Maya capisca che non è la stessa persona a scrivere adesso i biglietti.
- Quello che ha fatto è pericoloso se dovessero scoprirla ...
- Non mi importa! Per niente al mondo permetterò che quel vecchio prenda il posto del signor Masumi...esiste un solo ammiratore ed io farò di tutto perchè lo spirito con il quale il signor Masumi mandava quelle rose resti puro ed incontaminato dai loschi piani e dalle zozzure di quell'uomo viscido che è suo padre! Nessuno prenderà il posto di Masumi Hayami!
- Io la capisco...non ho potuto fare niente per lui...almeno lei si prodiga per proteggere l'ammiratore.
- Lei è utilissimo, si sta prendendo cura del cuore del signor Masumi!
- Il cuore?! Già, Maya Kitajima!

***

- ¨ Lui si è sposato e tu non puoi farci niente ¨. Rei ha ragione! Ma per lei pronunciare quelle parole è facile perchè non lo ama. Non ama Masumi Hayami! Un uomo irraggiungibile.

“ Maya corse fuori, forse guardare le stelle l’avrebbe aiutata a capire cosa le stava succedendo! Forse le avrebbero parlato di lui! Forse, dimenticarlo sarebbe stato meno doloroso! ”.

- Senti che splendido profumo? I fiori, gli alberi, l’erba, l’acqua…tutto ha un odore inebriante…lo senti?

- Perché mi parli di queste cose?

- Devo arrendermi!

- Arrendermi…perché? Io amo!

- Cuore mio, ti devi arrendere!

- Sono già allo strenuo delle forze! Ho paura…amo…odio...lotto…mi affanno…Cosa desideri ancora da un cuore di cristallo?

- Smetti di battere per quell’uomo elegante e misterioso. Smetti di battere per un amore impossibile!

- Se smetto di battere per quest’amore…muoio…mia dolce ragazzina.

- E qual’ è la pena mio cuore infranto? Quale il dolore?

- Sei disposta a non recitare? Sei disposta a lasciare la vita, gli amici, la tua maestra, e il tuo ammiratore? IO NO RAGAZZINA!

- E tu sei disposto a soffrire per un’intera vita senza “noi”?

- Si!

- E allora addormenta solo una parte di te. Fai abbracciare dalle calde braccia di Morfeo l’amore che celi in te.

- E se io invece decidessi di risvegliarmi all’amore?

- Allora dovremmo soffrire!

- E quale sarebbe la pena?

- Un dolore senza fine! Che un cuore di cristallo non potrebbe sopportare.

- Dovrò darti ascolto e arrendermi a te?

- Si!

- Allora mi arrendo? Ne sei certa?

- Si!

- Non sogneremo neanche più?

- NO!

- Allora lo lasciamo andare? Mi lasci andare?

- Si! Lascialo andare… Io come dono ti porterò là dove l’amore che tanto brami è sbocciato e morto!

“ La voce di Maya si ruppe in mille singulti. Non poteva continuare a restare prigioniera di quel ricordo, di quel sogno, oppure la sua vita non sarebbe potuta andare avanti. Lei doveva trovare la sua dea e non avrebbe potuto farlo con il cuore prigioniero di un amore a senso unico. Prigioniero di un sogno senza fine ”.

***

{Chi sei? Perché non ti avvicini? }.

{ … }

{ Riesci a vedermi? }.

{ … }

{ Mi senti? }.

{ … }

{ Mi manchi }.

{ … }

{ Dove sei?… Dove sono?}.

{ basta }

{ Volevo tanto venire da te. }.

{ … }

{ Riesci a vedermi? }.

{ … }

{ Riesci a toccarmi? }.

{ … }

{ Sento che non vuoi riavermi con te. Perché non ti avvicini? }.

{ … }

{ Mi vedi? }.

{ No! }

{ Davvero mi lasci libero? Solo?}

{ Si! Sì amore mio! }

{ Addio }

- Masumi, tesoro.
- Shori, cosa le succede?
- Mi ha stretto la mano! Devo chiamare i medici!
- Ne è certa?
- DOTTORE! DOTTORE! PRESTO, QUALCUNO VENGA QUA!
- Signora, che cosa succede?
- Mio marito mi ha stretto la mano!
- Signor Hayami…

***

- IL PONTE! Come farò? Non posso arrendermi, devo vedere lo scarlatto di quei fiori o impazzirò!

“ Maya forse ignorava che in quella stagione i fiori di susino non c’erano già più, ormai avevano lasciato il posto ai frutti ma forse non le importava. Perché quello scarlatto era il colore del suo cuore innamorato! Ormai aveva deciso, il giorno seguente sarebbe andata al villaggio, qualcuno doveva sapere come arrivare alla valle, ci doveva essere per forza un’altra strada! E’ vero che i cuori dei nostri due eroi sono fragili come cristallo ma desiderandosi ardentemente in sogno e spiandosi nella realtà, hanno forgiato quel cristallo fino a renderlo più resistente del diamante. Riusciranno a trattarli con la dovuta cura fino a consegnarli uno all’altra? ”.

***

- Masumi, amore mio! Signor Eisuke, gli parli anche lei!
- Masumi…
- Voi due…chi siete?


______________________________l’angolo di BluRei

Vi è piaciuto? A me tantissimo, voi fatemi sapere…non voglio deludervi e ci tengo a conoscere il vostro parere e sapere qual è la vostra chiave di lettura. Per questo capitolo ci tengo moltissimo alle vostre recensioni! Non dico che tute quelle che leggono devono recensire...ma questo è il momento giusto affinchè qualcun'altra si esponga...


Celestellina: intanto grazie per la fiducia che hai riposto in questo capitolo spero che non ti abbia delusa...per quanto riguarda Maya, in fondo è vero, non è più Masumi a scrivere i biglietti ed è meglio per lei che lo abbia capito...almeno una volta nella sua vita ha capito qualcosa...fammi sapere il tuo parere su questo capitolo ci tengo moltissimo...

Kikkina90: mi fa molto piacere saper che hai intenzione di continuare a recensire la mia storia e che ti piaccia...per avere qualche capitolo felice ce ne vuole ma del resto la vita di Maya non è mai stata troppo allegra...per quanto riguarda Oniisama e...ci vorrà ancora un pò...ho già due storie in corso e mi barcameno a stento, spero di finirne presto una e cominciare il mio seguito di Caro fratello...anche per te vale il messaggio di farmi sapere, ampiamente, cosa pensi di questo capitolo a cui, l'ho già detto, tengo moltissimo...grazie...

Sheila84: ebbene si...hai contribuito anche tu e lo sai...ihihihihihihih! Comunque, grazie per i complimenti e la fiducia, non ai quanto mi faccia piacere il tuo attaccamento e la tua celerità nel recensire nonostante il difficile momento che stai affrontando...grazissimissimo...fammi sapere se questo cappi ti ha soddisfatta...(sei contenta? Sono stata velocissima?)

Laprinc: Brutta bagarospa che ci facevi sveglia a quell'ora? Capisco l'attaccamento ma tu devi anche riposare...meno male che non dovevi complimentarti...è vero, finalmente Maya nella sua vita ha capito qualcosa...è la cosa meno importante ma va bene cosa ci potevamo aspettare da quella tontolona? Come hai potuto leggere...(se non hai ancora letto il cappi non continuare...)...Masumi si è appena svegliato e non lo abbiamo visto molto ma da ora in poi sarà più presente....

Monica75: Cara Monica75, le tue parole mi hanno fatto molto piacere...ammiratrici è un termine che non pensavo di sentire mai...come hai potuto vedere ha scrivere questi biglietti, con la speranza che lei capisse qualcosa è Mizuki, bontà sua, che cerca di contrastare il vecchio malefico...hai ragione non la conto giusta, alla fine tutto avrà un senso...voglio ringraziarti di cuore per aver dedicato un pò del tuo tempo libero alla mia storia...le tue recensioni mi fanno sempre tremare la voce ...(quando le racconto a mio marito(sembro un'esagitata))...Grazie, forse ti chiedo troppo ma mi farebbe piacere conoscere la tua opinione anche su questo capitolo..(vedi? tu mi dai un dito ed io mi prendo tutta la mano)...sono stata abbastanza veloce?

Kaoru: questo capitolo ti piacerà ancora di più, già lo so, perchè ho cercato di essere ancora più struggente...grazie...fammi sapere. Non mi sdilinquisco ma...

grazie a chi legge senza recensire...ha chi ha recensito in passato (spero che il vostro silenzio non significhi che dai primi capitoli ad ora la mia storia è peggiorata) ed ha chi ha messo Cuori di cristallo tra i suoi preferiti...fatemi sapere qualcosa su questo capitolo please...^ _ ^


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Capitolo 17
*** Il ponte ***


Capitolo 17

Il ponte




- Signor Hamil, sono davvero molto contenta che lei sia venuto a trovarmi ancora!
- Per me è un vero piacere.

“ Prese, delicatamente, la mano della ragazza e si avvicinò con le labbra per farle il baciamano. Il viso di Ayumi avvampò. Molte persone, nel mondo dello spettacolo, le avevano fatto il baciamano e tanti attori, sul palcoscenico, l’avevano baciata, ma mai il suo cuore aveva cominciato a battere tanto forte. Cercò di non dare ascolto ai battiti che si facevano sempre più incalzanti. Parlarono a lungo, e quanto si sentì completamente a suo agio gli porse quella domanda che voleva fargli da tempo ”.

- Volevo chiederle, secondo lei, che tipo d’amore è, quello di Isshin per Akoya?
- Che cosa intende mademoiselle?
- Lui, alla fine dell’opera, la uccide per poter assolvere la sua missione. Quello si può chiamare amore?
- L’amore non è tale solo quando è corrisposto, palesato o felice!
- …
- La maggior parte delle volte, non è corrisposto, è segreto e non è felice!
- Ma questo è triste?!
- …
- Tornerà?
- Certamente!
- Non voglio esserle d’intralcio per il suo lavoro. Le rappresentazioni dimostrative della Dea Scarlatta si stanno avvicinando e sono certa che starà organizzando molte cose per quel giorno. Se non può tornare, non si preoccupi!

***

- Buon giorno Signorina Maya. E’ dal giorno della festa che non la vedevamo al villaggio. Pensavamo che le fosse successo qualcosa!
- Sono stata molto impegnata ad imparare le danze che mi avete fatto vedere quella sera.
- Oh, le sue povere mani! Io mi chiedo come mai, una ragazza giovane e inesperta come lei, si sia convinta a vivere da sola nel bosco. Sarebbe potuta venire ad abitare qui con noi.
- Gliel’ho detto! Devo imparare cosa significa vivere in un posto come questo. E devo farlo da sola!
- Allora come mai oggi è qui?
- Ho bisogno di tornare nella valle dei susini.
- Ma il ponte non è ancora terminato!
- Lei sa quanto tempo ci vorrà?
- Ci vorranno almeno altre quattro settimane.
- Io, non ho tutto questo tempo. Fra tre settimane devo essere a Tokyo. Sa per caso se c’è un altro modo per arrivare in quella valle?
- Si! Certo che c’è, ma lei non ce la può fare.
- La prego, me lo dica!
- Ma benedetta ragazza, è pericoloso.
- La supplico…

“ Negli occhi di Maya c’era così tanta disperazione che la vecchia contadina non poté fare a meno di cedere alla sua richiesta ”.

- Un modo ci sarebbe!
- …
- Deve passare dal lato nord del vecchio ponte scendendo lungo la valle. Lì la strada è meno ripida, ma deve stare attenta agli animali selvatici ed alle frane. Quando sarà arrivata in fondo dovrà guadare il fiume nel punto più basso. Gli uomini del villaggio, hanno costruito un piccolo altare buddista, è quello il punto migliore. La parte più difficile sarà arrampicarsi lungo il costone per risalire la valle, ma una volta fatto, troverà davanti a se i susini millenari che le scalderanno il cuore.
- Grazie!
- Signorina, la prego, vada almeno a chiedere aiuto ad uno dei giovani del villaggio. Forse l’accompagneranno o almeno le sapranno dire di cosa avrà bisogno.

***

- Buon giorno signorina Mizuki.
- Buon giorno signore. Volevo comunicarle che siamo riusciti a consegnare le rose ed il biglietto.
- Come?
- La signorina Kitajima ha telefonato alla sua amica, e lei le ha letto il messaggio.
- Ha detto dove si trova?
- No! Vuole che le spedisco altre rose?
- Non ce n’è bisogno! Appena sarà tornata ci muoveremo di conseguenza.
- Va bene signore! Suo figlio? Ci sono miglioramenti nelle sue condizioni?
- Sono venuto  a parlarle proprio di questo! Masumi si è risvegliato dal coma.
- Questa  una splendida notizia!
- Si, purtroppo però non ricorda quasi niente di quello che ha fatto prima dell’incidente.
- …
- Il medico ha detto che col tempo potrebbe ricordare di nuovo ma non dobbiamo cercare di forzarlo, ed è per questo che sono venuto a parlarle. Signorina stia attenta a quello che racconterà a mio figlio! Se gli dovesse accadere qualcosa la riterrò direttamente responsabile.
- Mi dica come devo comportarmi ed io farò di conseguenza!
- Bene, per adesso eviteremo di dirgli troppo riguardo alla Dea Scarlatta, potremmo portare avanti le trattative anche senza di lui. Mio figlio deve ricostruire la sua vita accanto alla signorina Takamiya. Mi sono spiegato!
- Si signore!

“ Mizuki dovette piegarsi alle richieste di quell’uomo spregevole. Avrebbe voluto urlargli in faccia tutto il suo disprezzo e rifiutarsi di assecondare quei piani che miravano a rovinare per sempre la vita di Masumi ma era consapevole del fatto che sarebbe stata più utile al suo capo restando al suo posto all’interno dell’azienda. Solo così, lei e Hijiri, avrebbero potuto continuare a lavorare nell’ombra ai piani del giovane presidente ”.

***

- Signorina, sono pochi gli uomini che si avventurano per quella strada. Se vuole posso accompagnarla io?
- Davvero? Allora, andiamo subito!
- Vede, in questo momento stiamo raccogliendo la frutta e non mi posso assentare. Possiamo partire tra due settimane.
- Lei mi deve solo dire quello di cui ho bisogno e se fra due settimane non sarò tornata, manderete qualcuno a cercarmi. « Cuore mio, ti porterò ad ogni costo in quella valle. { Grazie! } ».
- Porti con se una piccola borraccia d’acqua per la discesa, poi potrà riempirla nel fiume. Si fasci i piedi perché in certi punti è più facile arrampicarsi senza scarponi. Indossi dei pantaloni pesanti, ci sono molti rovi, ma porti con se anche dei pantaloncini per guadare il fiume. E’ meglio che non si bagni troppo, le notti sono fredde. La notte accenda sempre un fuoco, per il freddo si, ma soprattutto per tenere lontani gli animali. Non si porti troppi pesi, solo una coperta. Leghi i capelli, sono lunghi e potrebbe impigliarsi facilmente nei rami e per quanto riguarda il cibo, nel bosco ci sono frutti e bacche commestibili. Dovrà accontentarsi!
- La ringrazio molto.

“ Regalò a quel ragazzo uno dei suoi soliti inchini, grata per l’aiuto ricevuto e corse via per prepararsi. Niente avrebbe potuto essere più difficile che sapere il proprio amore tra le braccia di un’altra donna, neanche la strada per la valle dei susini. Aveva deciso di essere corretta con se stessa e prima di partire per quel viaggio cercò di sistemare le cose anche con Sakurakoji. Si! Senza guardarlo negli occhi, la sua verità sarebbe stata più facile da raccontare. Scrisse una lettera per lui e la consegnò al capo del villaggio. ¨Datela all’uomo che vi ha fatto tutte quelle domande su di me e ditegli che può tornare a casa perché io sto bene e tornerò presto¨. Raccolse le sue cose e, inconsapevole delle tante cose tramate alle sue spalle, giunta davanti alla strada da percorrere fece un lungo respiro… ”.

- Perditi mio cuore, annullati e scompari!



____________________________________L’angolo di BluRei

Come avete ben potuto leggere questo è un capitolo transitorio ma che racconta cose che in futuro ci saranno utili…da adesso cominciano una serie di capitoli risolutivi spero che abbiate la pazienza di aspettarli e da parte mia cercherò di fare del mio meglio per non deludervi…

Kikkina90: sublime, che parola carica di significato, sono contenta di averti emozionata e che ti sia piaciuta la mia decisione di non usare troppi paroloni…hai ragione, questo capitolo è stato scritto pensando ai vostri cuori…il mio obbiettivo era proprio quello di emozionarvi…è vero, adesso Masumi sarà in balia dei cattivi, ma mi piaceva l’idea di raccontare i sentimenti di Masumi per Maya senza i ricordi del passato…sia delle liti che dei problemi…spero vi piacerà

Celestellina: comincio con il ringraziarti per la recensione bellissima che mi hai fatto per “Koe”, la mia one-shot. Devo confessarti che pochi hanno capito così bene la mia storia…grazie, grazie, grazie….Si, purtroppo Masumi ha perso la memoria. Ti sono grata, infinitamente per i tuoi complimenti…ormai mi ci sono quasi, e dico quasi, abituata…li aspetto, spero solo di continuare ad essere all’altezza. Quando si arriva così in alto è più facile cadere che salire…

Kaoru: grazie anche i tuoi complimenti mi fanno sempre molto piacere…succederà un giorno che ti deluderò? Stiamo a vedere…

Sheila84: per fortuna non vi siete arrabbiate, l’ho svegliato ma consolo non si ricorda niente lo abbiamo visto solo per un nano-secondo…spero davvero che ti puoi distrarre un po’ con queste semplici e stupide cose…tvb

Laprinc: non so se ho preso la Riyokite, ma un altro po’ di colpi di scena ci volevano, no? Sono contenta che questo capitolo ti sia piaciuto così tanto…continua a seguirmi e cercherò di regalarvene altri…

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Capitolo 18
*** Ti adoro chibi-chan ***


Capitolo 18

Ti adoro chibi-chan





Tu-Tu- (1-8-8) 5-6-4-8 clic
- Mi scusi se la disturbo, sono il capo del “villaggio dei susini scarlatti”.
- Mi dica signore.
- Lei mi aveva detto che dovevo chiamarla nel caso in cui la signorina che vive con noi avesse avuto bisogno di lei.
- LE E’ SUCCESSO QUALCOSA?
- No, no, la ragazza mi ha detto di consegnarle una lettera.
- « Ah, ha scoperto che sono venuto a cercarla! » La spedisca pure a questo indirizzo…
- La signorina mi ha anche chiesto di darle un messaggio. ¨ditegli che può tornare a casa perché io sto bene e tornerò presto!¨.
- Grazie, la ringrazio infinitamente. Lei è sicuro che stia bene?
- Si, ha appena deciso di tornare nella valle dei susini.
- La valle dei susini? Hanno riaggiustato il ponte?
- Veramente no, la signorina ha deciso di servirsi del percorso che noi vecchi usavamo prima della costruzione del ponte.
- E’ pericoloso?
- Non sarà semplice per una ragazza, ma non siamo riusciti a fermarla tanta era la sua caparbietà. Adesso purtroppo la devo lasciare, stiamo raccogliendo la frutta è questo per noi è un periodo frenetico.
- « Maya, cosa stai facendo? Abbi cura di te, hai ragione, io non posso fare più niente per aiutarti, ma non combinare guai. Oppure non potrò più presentarmi davanti al tuo affezionato ammiratore »

***

- Le sono infinitamente grata per quest’invito inaspettato. Avevo voglia anch’io di festeggiare il risveglio di Masumi, anche se avrei preferito farlo insieme a lui.
- …
- Spero che non debba preoccuparmi per questo suo silenzio?
- Forse dovrebbe!
- …
- Io non voglio farla spaventare. Non voglio deluderla e neanche deludere le sue speranze.
- Signor Hayami, in questo modo mi fa preoccupare, e come?!
- Sento di dover essere totalmente sincero con lei. Lo merita!
- Ecco, adesso mi ha messo paura! I medici le hanno detto qualcosa di grave sulla salute di Masumi? Ritroverà la memoria?
- Non è della malattia di Masumi che le voglio parlare. Io, più volte, ho sentito le parole che lei rivolge a mio figlio…ma se vuole tenerselo stretto…adesso che si è svegliato deve smettere di parlargli di Maya Kitajima!
- …
- So bene che lei non è una donna stupida! Quindi non posso pensare che non abbia notato nulla.
- Parla della passione di Masumi per quell’attrice?
- (Eisuke Hayami annuisce)
- Io penso che lui ammiri soltanto la bravura e la passione di quella ragazza. Infondo tra loro c’è troppa differenza di età e ceto sociale. Non crede anche lei?
- Sa dove stava andando quella notte mio figlio? Dove si stava recando la notte dell’incidente?
- ¨Questo incidente non ha nulla a che fare con il suo rapporto con mio figlio¨. Sono queste le parole che mi ha detto! Se lo ricorda signor Hayami?
- Non volevo farla soffrire!
- Adesso deve parlare. Merito delle spiegazioni! Merito di sapere la verità!
- Lui non ha mai confessato nulla, e mai lo farà, ma io so che ama quella ragazza.
- Amore? Se così fosse, io cosa potrei fare contro un sentimento tanto importante?
- Signorina Shori io penso di conoscere bene mio figlio e non credo di sbagliarmi asserendo che la sua è solo un’infatuazione! Non ama lei, ama l’ardore che quella ragazzina mostra nei confronti del teatro e la sua apertura nei confronti della vita e delle persone. Masumi ha avuto un’infanzia difficile, non è stato un bambino spensierato e forse in Maya Kitajima vede l’innocenza e la libertà che lui non ha mai potuto vivere.
- …
- Capisco, lei non riesce a credere alle mie parole. Avrà notato che io e Masumi non abbiamo un ottimo rapporto? Le assicuro, che essendo stato io la causa delle sue sofferenze, so cos’ha nel cuore mio figlio!
- Anch’io penso di cominciare a conoscere Masumi, è una persona sincera. Non mentirebbe mai su una cosa tanto importante quanto i sentimenti. Lui si è impegnato con me! E manterrà la parola data!
- Ha ragione, mio figlio manterrà la parola data ma c’è la possibilità che quella ragazzina con la sua giovinezza e la sua arte gli faccia perdere la ragione. Penso che io debba farle vedere una cosa!

“ Eisuke tirò fuori dalla tasca della giacca un pezzo di carta. Era una foto, la foto di Maya che Hamil aveva dato a Masumi nel suo ufficio il giorno dell’incidente. La girò, sopra c’era scritto qualcosa. Era indubbiamente la grafia di Masumi ”.

- ‘Ti adoro chibi-chan’. Mh! Io, adesso, cosa dovrei fare?
- Dobbiamo fargli credere che quella ragazza si è fidanzata!
- …
- Lui si era già accorto del rapporto, più che amichevole, che c’è tra i due protagonisti della compagnia “B”, e noi gli faremo credere che in sua assenza le cose siano andate avanti!
- …
- Lui non si ricorda dei sentimenti che provava per quell’attrice, quindi…
- Una bugia?!
- Aiuteremo solo gli eventi! Quei due ragazzi si vogliono bene, guardi lei stessa queste foto!

“ In quelle immagini c’era molta intimità quindi era possibile che i due si stessero frequentando, ma quello per Shori si chiamava giocare sporco. Non c’erano altre parole per spiegare quella losca manovra. Avrebbe potuto mentire a Masumi? ”.

***

- Pronto signorina Mizuki…cosa? Ha perso la memoria?...Cercherò di occuparmene il più presto possibile, nel villaggio il mio lavoro è terminato. Maya sta bene, adesso è il signor Masumi ad avere bisogno di me! Dobbiamo portare avanti il progetto per la nuova società. Telefonerò subito a Jin Kyoichiro, e decideremo il dafarsi. « E’ arrivato per me il momento di espormi! »
- Io cosa devo fare?
- Non si esponga troppo, non voglio che il vecchio sospetti niente, quando lo vedrà cerchi solo di parlargli di Maya e della Dea Scarlatta, forse servirà a qualcosa.

“ Hijiri cominciò immediatamente un giro di telefonate, il giorno della rappresentazione dimostrativa si avvicinava e il suo capo aveva tante cose in gioco. La carriera, la vita e l’amore ”.

***

- Capisco che lei pensa di dover mentire, ma in verità non dovrà fare altro che omettere alcune delle cose di cui è a conoscenza. Stare in silenzio. Se non faremo così, il suo matrimonio non ci sarà! E mio figlio rovinerà, non solo quello per cui ha lavorato tutta la vita, ma la sua vita stessa. Quella ragazzina non è adatta a lui, non potrebbe mai essere una buona moglie per un uomo importante come Masumi, e poi…è troppo giovane! Cosa direbbe la gente vedendoli insieme? Lui sarebbe fortemente criticato! Perderebbe la sua credibilità. Io sono disposto a tentare ogni cosa per aprirgli gli occhi. E comunque…il destino mi ha aiutato…lui non ricorda nulla di quella folle infatuazione.
- …

“ Era fiero di se stesso. Aveva usato la sincerità come un’arma e questo, gli rendeva la vittoria ancora più dolce ”.

- Eviterò di parlare a Masumi di quella ragazza. Ma non credo che lo indurrò a credere nel fidanzamento di quei due attori!

“ Ormai, Maya e Sakurakoji, aveva perso ogni identità. Ne Eisuke, ne Shori  pronunciavano i loro nomi. Forse così si illudevano di non avere a che fare con persone reali? Non stavano manovrando vite vere e persone vere se non pronunciavano i loro nomi! O forse, così, anche quello che stavano facendo non era vero! ”.

______________________________L’angolo di BluRei


Ciao, come avete potuto vedere mentre il nostro amoruccio è in convalescenza, e tenta di riprendersi dallo stress del coma, i due lupi famelici cercano di architettare un diabolico piano per organizzare il futuro di Masumi…che dite, gli lasceremo fare il buono a cattivo tempo? Mi raccomando il prossimo capitolo nel quale Ayumi e Sakurakoji faranno un passo avanti nella loro vita sociale….

Celestellina: come hai potuto leggere, il vecchiardo si è già premunito per fregare suo figlio, hai proprio ragione…all’orizzonte non si prospetta nulla di buono…Hijiri e Mizuki fanno del loro meglio, ma io voglio che M&M ce la facciano da soli…staremo a vedere.

Kikkina90: penso che chiunque avrebbe paura nel lasciare un bozzolo caldo e sicuro per ritornare nel mondo degli adulti…dei potenti…Maya prima di farlo seguirà un percorso che le farà dimenticare tutti i suoi problemi perché è giunto per lei il momento di dimenticare se stessa e trovare la Dea Scarlatta…spero di essere capace di darti l’ispirazione per continuare a leggere il mio racconto…fammi sapere se questo ti è piaciuto…

Laprinc: per la mia velocità devi ringraziare chi mi ha ispirato…Celestellina…è un ottimo esempio! Se mi fai i complimenti mi inorgoglisco? Hai ragione! Mi monto la testa…mi inorgoglisco e poi…e poi muoio. Impotenza e disperazione è proprio quello che volevo esprimere, grazie…per quanto riguarda Ayumi impareremo a conoscerla meglio nel prossimo capitolo…grazie Graziella e grazie a tutti. IHIHIHIHIH

Sheila84: ti tranquillizzo subito, no, non ho alcuna intenzione di interrompere Cuori di cristallo così presto…fammi sapere se in questo capitolo c’è spessore…

Kaoru: grazie per i complimenti e per l’apprezzamento che dimostri sempre per le mie storie…sono contenta che hai gioito per il risveglio di Masumi, lo dico a te ma parlo un po’ per tutte…non vi aspettate il vecchio Masumi o il vecchio rapporto che lui e Maya avevano perché lui per adesso non ricorda nulla…spero che abbiate la pazienza di voler scoprire insieme a me questa storia…

Monica75: non sai che piacere mi ha fatto vedere che mi hai regalato un po’ del tuo tempo per recensire il capitolo a cui tenevo tanto. Per questa tua gentilezza meriti un bacio ed un abbraccio che ti mando…di a qualcuno che conosci di darteli da parte mia…(spero di non essermi spinta troppo oltre)…mi ha fatto piacere anche leggere nella tua recensione che hai colto perfettamente lo spirito del capitolo…sei stata perfetta!...anche tu con le parole che mi dici e con la sensibilità che dimostri sei un mito! Continua a leggere e quando puoi fammi sapere…


Il prossimo capitolo: “La bambola”

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Capitolo 19
*** La bambola ***


Capitolo 19

LA BAMBOLA




- « ¨Vede, l’ardore che c’è in Maya viene dalle esperienze della sua vita! Lei, Ayumi, è ricca e bella. Ha tutto! Maya, invece, ha bisogno di vivere le vite dei suoi personaggi. Non ha altro. Il pubblico capisce che per lei la recitazione è ossigeno, vita. “E, per me cos’è? Un capriccio?” No, non dico questo! Forse per lei il teatro è uno specchio!...Uno specchio dove lei ama guardare il suo talento, la sua bellezza. “Quella che lei sta dipingendo è un’Ayumi che io non conosco!” Nessuno di noi si conosce fino in fondo! Spesso i giudici migliori sono quelle persone che ci conoscono da poco tempo. “Signor Hamil, verrà a trovarmi anche domani?” Certamente!¨ » Come può capirmi così profondamente una persona che mi conosce da poco tempo? E’ come se da dietro quel suo obiettivo lui riuscisse a cogliere le sfumature della mia anima. Il teatro per me è uno specchio dove amo vedere riflesso il mio talento…forse… Quando Maya mi ha superata ho sofferto molto, perché? Perché…perchè io…si, io lavoro molto per arrivare ad interpretare al meglio un personaggio! Perché io…io….

“ Ayumi si alzò dal letto ed andò in bagno. Cominciò ad ammirarsi nel piccolo specchio sul lavandino, alzò una mano e sfiorò il suo viso riflesso nello specchio. Una lacrima cominciò a formarsi e stette li, ferma per qualche istante. Quando neanche le lunghe ciglia riuscirono più a trattenerla, cadde silenziosa sulla candida guancia. Cosa era nato nella mente della ragazza? Quale certezza si era impossessata del suo cuore? ”.

- Io…perché io sono la migliore, io sono più preparata e più bella! Amo vedere la gente che apprezza il mio talento, adoro i complimenti. Solo recitando io sono Ayumi Himekawa e non la figlia di Utako e Mitsugi Himekawa! E’ proprio vero! Io amo vedere la mia identità riflessa nello specchio! Adoro vedere riconosciuta la mia peculiarità di attrice di talento perché senza il teatro io non sono nessuno, soltanto una figlia d’arte.

Toc-toc
- Posso entrare mademoiselle Ayumi?
- Allora, è venuto davvero a trovarmi di nuovo? Sicuramente per essere qui avrà dovuto mettere da parte il suo lavoro?
- Questo mese il mio lavoro consiste nel fotografare la Dea Scarlatta, quindi, capisce che per me è molto importante essere a conoscenza della sua salute!
- Allora lei unisce l’utile al dilettevole?
- Se vuole possiamo dire così ma, la verità è che io parlo volentieri con lei.
- Sa, ho pensato molto alle cose che mi ha detto le altre volte che ci siamo parlati!
- E cosa ha pensato?
- Sono arrivata alla sua stessa convinzione. Nel teatro io adoro vedere riflesso il mio talento ma non solo. Solo sul palcoscenico io riesco ad avere una mia identità!
- …
- Tutti, compresi i miei genitori, mi vedono come una ragazza forte e determinata.
- Devo confessarle che anch’io la vedo così.
- Lo so, perché sono io che amo mostrarmi così. Sono io che desidero far arrivare quest’immagine di me alle persone. Aspetti!

***

- «Caro Yu,

ti chiedo scusa perché so di doverti già da tempo delle spiegazioni.
Prima di partire mi avevi chiesto di restare con te e di lasciarmi aiutare da te, ma io non posso.
Tu sei sempre stato un caro amico e mi sei sempre stato accanto, ma è giunto per me il momento di crescere e di imparare a risolvere da sola i miei problemi. E così sono partita.
Sto facendo chiarezza nel mio cuore, e mi sono scoperta a provare un amore grande e, purtroppo, tormentato.
Fino a quando non riuscirò a dimenticare quest’uomo, nella mia vita non ci sarà posto per nessuno, neanche per te.
So che non ti meriti questo trattamento da parte mia, ma non sarebbe giusto neanche illuderti ed illuderci, per questo ti restituisco anche il medaglione che mi hai regalato.

p.s.
dì al signor Kuronuma che sono nel paese dei susini scarlatti e che tornerò tra due settimane,

ti voglio bene Maya. »

“ Sakurakoji aveva letto quella lettera già tre volte, ma non poteva fare a meno di continuare. Forse, rileggendola all’infinito avrebbe trovato, fra quelle righe, una scappatoia. Oppure una piccola speranza. Ma quello che Maya aveva scritto non lasciava adito a fraintendimenti. Quelle parole erano, per il suo cuore, un fuoco che arde e consuma ”.

- E’ la prima volta che mi chiami Yu! E lo fai per darmi il bacio della morte. Tutto avrei potuto pensare tranne che tu fossi già innamorata. Al centro di tutta la tua vita c’è sempre stato il teatro, quando hai avuto il tempo di guardare un altro uomo? E quando hai trovato questo tempo, perché non hai guardato me? Ho fatto di tutto per farmi notare da te, per farti capire l’intensità dei miei sentimenti…ti ho anche regalato questo stupido medaglione, e tu invece stavi pensando ad un altro uomo. Com’è possibile? Io non avevo capito niente. Tu non hai capito niente!

“ Ormai per Sakurakoji finire le giornate con una solenne bevuta era diventata un’abitudine, e anche quella sera fece compagnia al barman per ore ”.

- L’amore…che delusione!
- …
- MaleDETTO ISSHIN e il suo amorre oltre la morte. Tutte fesserie! ECCO PERCHE’…ALLA FINE LA AMMAZZI?!
- Ti senti bene ragazzo?
- SssssssssssSI!
- Forse è meglio che tu vada a casa.
- …
- Hai già bevuto abbastanza per oggi.
- Lei quanti anni ha?
- Quaranta.
- Posso falle una domanda?
- Si!
- Che ne pensa dell’amore?
- …
- Si, del concetto di trovare la donna della tua vita, dell’anima gemella, che ne pensa?
- Penso che riuscire a trovare l’anima gemella sia un dono. Un regalo della vita, di dio, del caso o di chi vuoi tu.
- E se l’altra parte della tua anima non ha avuto per te nessun colpo di fulmine?
- Allora sei proprio nei guai! Non puoi far altro che soffrire.
- E se invece fossero gli eventi ad essere contrari?
- Io lotterei contro questi eventi!
- Ed anche questo vuol dire soffrire?!
- Gia!

***

“ Ayumi prese la spazzola dalla sua borsa, si pettinò i capelli e mise un po’ di rossetto. Si alzò, si avvicinò alla finestra e lasciò che i raggi del sole inondassero di calore e luce la sua figura. Occhi come il mare, bocca di rugiada, capelli color grano, pelle di porcellana e ciglia dipinte dal più piccolo pennello di un pittore capace ed ispirato. Il corpo, armonioso come fiori sferzati da una brezza primaverile, minuto come quello di una bimba, ma carico di femminilità ”.

- Cosa vede?
- …
- Non si preoccupi. Può dire tutto quello che pensa, non mi offenderò!
- Vedo una splendida bambola di porcellana!

“ La ragazza inclinò il viso e gli sorrise amaramente ”.

- Vede, è questo che intendo dire. Io ho sempre fatto in modo che la gente vedesse questo in me. Nessun difetto e nessuna debolezza. Tutto il mio essere e sospinto verso la perfezione! Un’artefatta perfezione.
- Perché? Questo gioco deve essere molto faticoso?!
- Perché mi sono convinta di riuscire a controllare meglio la mia vita se la rendo perfetta in ogni cosa! Mi sono convinta che posso valere di più aglio occhi degli altri se sono perfetta.
- Questi altri sono i suoi genitori?
- Sono i miei genitori e sono tutte le persone.
- Anche gli uomini?
- Un bel viso è più apprezzato rispetto ad uno comune!
- E allora Maya Kitajima?
- Maya? E’ per questo motivo che la odio! Lei ha mandato in frantumi tutte le mie certezze! Perché vive di una perfetta imperfezione.
- Io penso invece che lei odi la sua rivale anche per un altro motivo. Perché ha paura che le impedisca di indossare la maschera dell’amore della Dea Scarlatta!
- Cosa?
- Convincendosi di dover essere perfetta per essere accettata ed apprezzata dagli altri lei ha smesso di vivere le emozioni vere così ha cominciato ad usare il teatro per poterle provare. La rabbia, l’odio, la disperazione, la semplicità, la bruttezza, e potrei continuare all’infinito. Con il ruolo di Akoya lei potrebbe interpretare anche la disperazione e l’ardore per il vero amore senza dover soffrire nella realtà e senza provare delusioni reali, ma Maya Kitajima potrebbe portarle via questa opportunità! Strappandole la maschera di Akoya.
- …
- Perché non cerca di trovare l’amore nella vita reale?
- MA SE LEI PER PRIMO MI HA DETTO CHE L’AMORE LA MAGGIOR PARTE DELLE VOLTE E’ SOFFERENZA?

“ La sua voce si fece acuta e stridula. Perché si stava accaldando così tanto per quel discorso? Forse perché non voleva che proprio lui pensasse che lei non fosse in grado di amare? ”.

- Mi scusi signor Hamil. Non dovevo aggredirla in quel modo. Lei forse sta cercando di farmi capire qualcosa che in questo momento non riesco ad elaborare.
- In questo momento ha cose più importanti alle quali pensare!
- Tra qualche giorno mi tolgono i punti e finalmente potrò tornare alle prove.
- ???
- Non si preoccupi…non tornerò ad esercitarmi al tappeto elastico…tenterò di trovare il cuore di Akoya nel buio della mia anima.
- Posso chiederle un favore?
- Si!
- Quando uscirà dall’ospedale, mi darà la possibilità di seguire i suoi progressi? E di fotografarla?
- Lei, dovrà, seguire i miei progressi. Voglio che sia sempre sincero con me. Mi fido del suo parere…e mi fido della sua macchina fotografica.

“ Ayumi restò poco da sola. Qualche minuto, poi arrivarono i suoi genitori insieme alla tata che voleva a tutti i costi farsi perdonare per non essersi presa cura della sua bambina. Ma in quei pochi minuti capì che nel suo cuore una piccola fiammella stava cominciando a nascere. L’amore cercava di bussare timidamente al suo cuore reso gelido dalle mille finzioni e da un carattere duro. Forse non avrebbe capito a pieno quel delirio di sentimenti che era la vita della Dea Scarlatta, ma avrebbe almeno imparato ad interpretare un amore autentico ”.

***

- Devo soffrire? Penso di averlo fatto già abbastanza! Io ti voglio dimenticare! Io…io ti devo dimenticare…tu vuoi che io ti dimentichi.
- Sakurakoji?!
- Cosa ci fai in giro a quest’ora? Le brave bambine devono stare a casa!
- Mai, lascialo in pace. Non vedi che è ubriaco?
- Yu, perché bevi così tanto?
- …
- Vuoi che ti accompagni a casa?
- Ggrazzie!!
- Non puoi andare a casa con questo qui! E’ ubriaco.
- Ragazze, non vi preoccupate, lo conosco. Non è un cattivo ragazzo. Sta solo attraversando un momento difficile.
- Stai attenta Mai! Ci vediamo domani a scuola.
- Forse le tue amiche hanno raggione. Dovresti lasciarmi da ssolo.
- Yu, io ti ho sempre voluto bene e tu lo sai. Come potrei lasciarti solo in un momento come questo?
- …
- Si, io lo so che tu sei innamorato di lei! So che mi vedi come una sorella minore e che in passato mi sei stato vicino solo per farmi piacere.
- Mai?!
- Io la odio! Perché deve farti soffrire in questo modo? Se io fossi al suo posto…ti amerei con tutta me stessa!

“ Mai soffriva molto per Sakurakoji. I suoi occhi si riempirono di lacrime e si gettò tra le braccia del ragazzo per nascondere l’imbarazzo che provava nell’aprire il suo cuore all’uomo che amava tanto. Ci volle poco, chiamarono un taxi e subito furono a casa di Sakurakoji ”.

- Sei sicura di quello che stai facendo? Non ti aspettare che io.
- Sssssh!

“ Mai sospirò profondamente e cominciò a sbottonare la camicia di Sakurakoji. Cominciò a baciarlo sul viso e poi il collo e poi. Il viso le bruciava. Lei proprio non era abituata a prendere quel tipo d’iniziative, ma aveva preso la sua decisione. A qualunque costo avrebbe lottato per tenere stretta a se la persona che amava! A qualunque costo proprio come Akoya. Anche Sakurakoji rispondeva ai suoi dolci baci, ma niente in lui lasciava intravedere l’ardore, la passione, l’amore o anche semplicemente l’affetto che trasportava il cuore di Mai. I suoi occhi ed i suoi gesti erano carichi di un solo sentimento. Disperazione ”.

- « Maya, Maya…devo dimenticarti?»
- Sakurakoji, ti amo!
- « Ti amo…quanto ho sperato di sentire pronunciare dalla tua bocca queste parole. Non posso farle questo…il cuore di Mai è sincero ed io non posso approfittarmi di lei ». Mai, devi tornare a casa!
- …
- E’ tardi, i tuoi genitori saranno preoccupati.
- Stai pensando a lei, vero?
- …
- Non c’è bisogno che tu dica niente. Io lo so!
- E allora perché sei venuta a casa con me?
- …
- Si! Perché vuoi fare sesso con me anche se sai che io amo un’altra donna?
- Perché ti amo!
- Ma questo sentimento può portarti solo sofferenza, perché non è corrisposto.
- Per ora non è corrisposto, ma in futuro chi lo sa?
- Credo di non capirti.
- E’ un dolce soffrire!
- ???
- All’inizio non si può che soffrire, perchè l’altro non ha per te gli stessi sentimenti, ma poi, ti rendi conto che anche standogli soltanto vicino, il tuo cuore sorride, e così cominci ad accontentarti di stargli vicino. Di aiutarlo nei momenti difficili, perché se lui sorride tu sorridi e se lui è felice tu sei felice.
- Mi chiedo chi tra noi due sia la persona più matura?

“ Sakurakoji la baciò dolcemente sulla fronte e la rimandò a casa. Almeno, questa volta, il mattino seguente si sarebbe potuto guardare in faccia senza provare disgusto verso se stesso ”.

***

- Buongiorno Sakurakoji. Come va questa mattina? Sei tornato in te?
- Spero di si! Posso parlarle un momento in privato?
- Dimmi ragazzo!
- Ieri ho ricevuto una lettera da parte di Maya, mi ha chiesto di dirle che si trova nel paese dei susini scarlatti e di stare tranquilli perché tornerà tra due settimane.
- Grazie. Adesso vai a provare. C’è ancora tanto lavoro da fare! « Cosa salta in mente a quella ragazza? Mancano solo tre settimane alla prima e lei ancora non torna! ».

***

- Sei contento di ritornare a casa domani?
- Si, stare negli ospedali non mi è mai piaciuto!
- Allora qualcosa la ricordi!
- Qualcosa. Così tu sei mia moglie?!
- Cosa?
- Ho visto che porti la fede, vuol dire che siamo sposati!
- Io, veramente.
- Sei la moglie di mio padre?
- No! No! Prima dell’incidente tu stavi cercando di ottenere i diritti di rappresentazione di un’opera molto importante e allora tuo padre per non far fare strane congetture ai tuoi rivali in affari ha deciso di non parlare dell’incidente. Ha giustificato la tua assenza dicendo che noi due c’eravamo sposati ed eravamo partiti per il viaggio di nozze. Lui ha detto che tu, in quanto uomo d’affari, avresti capito e saresti stato d’accordo e così ho accettato!
- Se lo dice mio padre deve essere vero! Grazie.
- Per me non è stato un sacrificio visto che la data delle nostre nozze era già stata stabilita. E’ questione di poche settimane ormai.
- Ah! Noi due ci dovevamo sposare veramente?!
- Subito dopo la rappresentazione dimostrativa della “Dea Scarlatta”.
- La “Dea Scarlatta”?
- Si, è l’opera teatrale che stavi cercando di produrre.

“ Shori lasciò cadere l’argomento e con una scusa uscì dalla stanza. Non voleva mentire al suo futuro marito ma neanche raccontargli più del dovuto. Il vecchio Eisuke aveva ragione, Shori Takamiya non era stupida!”

- Non ci sono riuscita. Non sono riuscita a guardarlo ancora negli occhi. Allora come farò a mentirgli? Eppure…dovrò farlo…o quella ragazzina me lo porterà via.

“ Masumi rimase solo nella stanza, era seduto davanti alla grande finestra che dava sul parco dell’ospedale. Lasciò inondare il suo viso dalla luce del sole, gli ultimi caldi raggi prima dell’arrivo dell’inverno, tese il corpo verso l’esterno cercando di odorare l’aria. “La Dea Scarlatta” quelle parole non gli erano nuove e l’odore del verde che lo circondava sembrava volergli ricordare qualcosa di importante. Cercò di cogliere quell’odore, che spesso sentiva in sogno, nella natura, ma non ci riuscì. Era forse lei a portare quel profumo fin dentro il suo inconscio? Shori? La donna che non conosceva e che doveva sposare? Cercando una risposta a questa domanda si addormentò. Forse, un giorno, tornerà a sentire quella fragranza e allora si renderà conto che non è Shori la donna che profuma di rose e susini in fiore ”.



_______________________________L’angolo di BluRei


Spero proprio che questo capitolo vi sia piaciuto io mi sono divertita molto a scriverlo e ci ho perso un pò di tempo perchè volevo rendere al meglio ogni personaggio. Fatemi sapere.

Celestellina: Hai ragione, creare un rapporto nuovo tra M&M era proprio quello che volevo1 So che ho rischiato perchè scrivere quasi venti capitoli senza Masumi è stato rischioso avrei potuto annoiare le lettrici, e con alcune mi sa che l'ho anche fatto perchè non recensiscono più, e perdere la giusta tensione tra i due innamorati, ma ho voluto rischiare e così fra poco vedremo come si comporterà Maya davanti ad un Masumi che non ha più voglia di litigare e che non deve nascondere nulla. Fammi sapere il tuo parere sulla mia scelta, voglio dire che mi piacerebbe avere il tuo parere anche sui capitoli passati. Ci si annoia? Sono lenti? si sente che manca qualcuno? hanno la giusta tensione? Scusami ma ho sempre paura di fare il passo più lungo della gamba. Per quanto riguarda Shori, come dice mio marito, io penso a lei come ad una donna Giapponese quindi sto cercando di svilupparla senza tenere troppo comto del modo di fare occidentale...spero che ci sto riuscendo...se fossi in te non confiderei troppo sul senso dell'orientamento di Maya. No, sto scherzando...mi fa piacere leggere nelle mie recensioni cose divertenti e mi fa altrettanto piacere che siano lunghe...torna presto...

Kikkina90: Comincio col dirti che anche per te valgono le domande sui vecchi capitoli che ho fatto a Celestellina, se hai tempo e voglia fammi sapere...Le tue riflessioni sullo scorso capitolo mi sono piaciute molto e sappi che ti devo porgere anche i ringraziamenti ed i complimenti di mio marito che è rimasto favorevolmente colpito dalla profondità di tutte le tue recensioni...Grazie di vero cuore per le belle parole finali e spero che le analisi che ho cercato di fare in questo capitolo ti siano altrettanto gradite. Hai ragione, Shori è solo una donna innamorata di un uomo che è troppo difficile da non amare...alla prossima

Sheila84: Speriamo...speriamo...chi di speranza vive disperato muore, non lo sai? dimmi come vuoi che vada ed io vedrò se ti posso accontentare...tu intanto accontentami risolvendo il tuo problemino con il collegamento ad internet e facendomi delle recensioni più polpose. Grazie. Ihihihihihihihih

Laprinc: A te devo dire solo una cosa..piccola sbarellata che non sei altro, gli intrighi e le losche manovre che hai letto in questo capitolo non sono che una piccola parte del piano del vecchiardo. Lui qui vuole solo convincere Shori, portarla dalla sua parte e sa che per farlo non ha bisogno di chisà quali marchingegni..infatti è contrnto di averla ingannata dicendogli solo cose vere...i veri intrighi  li vedremo più avanti...anche se devo confessarti-vi di non aspettrati-vi chissà quali cose...la mia non è una storia di quel genere, ho deciso di non sviluppare troppo questo tipo di manovre ma di puntare sull'effetto sorpresa...insomma...leggi e vedi! Leggete e vedrete!

Kaoru: intanto ti ringrazio per aver recensito anche mentre sei fuori casa...poi voglio dire anche a te...speriamo...speriamo...scrivi quello che vorresti leggere e vediamo cosa si può fare...vedi mai che possa inserire qualcos'altro nella mia già complicatissima storia...e per la gioia della tua curiosità...................................................................

Nel prossimo capitolo  " Il mio arcobaleno "


ciaociao

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Capitolo 20
*** Il mio arcobaleno (Nella valle) ***


Capitolo 20

"IL MIO Arcobaleno"






“ Maya fece un lungo respiro e cominciò il suo viaggio scendendo lungo il costone della valle. La decisione era stata presa, non c’era altro che avrebbe potuto fare, per il suo cuore e per la sua carriera. Ma, guardando la strada ripida e piena di ostacoli, non poté fare a meno di farsi prendere dallo sconforto, aveva già provato un’avventura simile e quindi sapeva perfettamente cosa l’aspettasse”.

- Quel ragazzo aveva ragione. Sto cercando da ore di arrivare al fiume e ancora non sono neanche a metà, ma devo andare piano, se non sto attenta rischio di rompermi l’osso del collo! Ah!....

TUM!   TUNF!   TUM!

...Ahi, il mio ginocchio?! Per fortuna sono riuscita a tenermi a questo ramo.

“ Avrebbe sopportato le cadute, i rovi che le strappavano i vestiti e le graffiavano il viso, avrebbe sopportato il freddo, i versi degli animali e la solitudine ma quando anche la pioggia si abbatte su di lei come una punizione, fu troppo! ”.

- Perché? Non pensavo che sarebbe stata una passeggiata…ma…così non potrò neanche accendere il fuoco è ho tanto freddo! Questa non è la stagione migliore per fare le escursioni nel bosco. Sig sig sig…Per prima cosa cercherò di mettere a riparo un po’ di rami oppure stanotte morirò di freddo.

“ Rimase immobile, sotto un albero, per ore. Con le gambe strette al petto, ed i legnetti in grembo. Teneva il viso appoggiato, malinconicamente, sulle ginocchia e fissava un punto infinito. Forse, quella valle che desiderava tanto rivedere? ”.

***

Driiiiiiiiinnnnnnnn Driiiiiiiiiiinnnnnnnnnn
- Pronto.
- Pronto, ah, signor Hayami! Si, si, non si preoccupi. La stanza del signorino è pronta.
- E l’altra camera?
- La cameriera ha appena finito di pulirla e il maggiordomo sta portando dentro gli oggetti che lei ci ha lasciato.
- Mi raccomando. Sono cose importantissime! Se dovesse succedere qualcosa ad un solo oggetto…sarete tutti licenziati!
- Certo, certo. Staremo attentissimi!
- Mi raccomando di tenere la porta chiusa a chiave.
- Si, signore!

***

- « Non ci riuscirò mai! Perché devo rischiare l’osso del collo? Per chi? E’ tutto inutile. Lui non mi amerà mai! Perché devo rivivere quei momenti? Posso solo soffrirne! Perché quello che è accaduto quella notte di pioggia nell’ufficio del tempio non accadrà mai più! Lui non mi stringerà più a se tanto stretto da lasciarmi senza fiato. Lui non mi rivolgerà parole dolci e complimenti. Passerò la notte qui e domattina tornerò indietro! Sei una codarda Maya Kitajima »

“ Fece un lungo sospiro e poi tirò fuori quel suo solito sguardo malinconico. Ogni tanto, se qualcuno avesse avuto la pazienza e la voglia di osservarla, avrebbe potuto vedere nel suo sguardo l’espressione della ragazza lupo. Quello sguardo indefinito ed animale. Quegli occhi che guardavano il mondo con infinita tristezza! Certo in lei non c’era la tristezza per la morte di una sorella, ma la disperazione per aver perso il suo unico, irripetibile, amore ”

- « A quest’ora a Tokyo mi staranno aspettando! Non sono ancora sicura di aver capito del tutto, la Dea Scarlatta, ma è giunto il momento di smettere di rincorrere questo sogno ridicolo ». Oh! Ha smesso di piovere.

“ Guardò in alto, il vento aveva portato lontano i nuvolosi neri, si mosse un poco per vedere ogni angolo di cielo. E, all’improvviso era li. Bellissimo! Gli occhi gli si riempirono di lacrime. Sapeva che se solo avesse potuto, il suo ammiratore le avrebbe fatto quello splendido regalo per rincuorarla e spingerla a non arrendersi ”

- L’arcobaleno?! Masumi, ricordo ancora le sue parole, ¨Quello del palcoscenico è il mondo dell’arcobaleno, un mondo che si può afferrare con le mani, un mondo di splendide illusioni, che durano solo un istante. Ma gli attori possono viverci dentro.¨. Si! Questa valle è il mio arcobaleno! E’ il mio palcoscenico, dove io posso recitare la mia Dea Scarlatta. Qui l’unico giudice sono io. E poi, questo è l’unico posto dove potrò far vivere il mio amore. Qui la mia vita può essere come voglio io. Qui io sono Akoya e tu, Masumi, sei il mio Isshin. Per l’ultima volta saremo le due parti di una stessa anima. No! Non mi arrenderò! Sarò un’Akoya perfetta. Ti lascerò a bocca aperta! Nessun’altra saprà emozionarti come me. Se non mi amerai come donna, lo farai come attrice. Sarò l’unica dea possibile! Da qualche parte, in mezzo a questa natura, ci deve essere la mia Dea Scarlatta!

“ Senza neanche accorgersene, Maya cominciò a dare del tu al suo adorato Masumi. In quel posto, su quel palcoscenico naturale, si poteva realizzare tutto! Trasformare un amore impossibile in realtà. E mutare una ragazza comune in una splendida dea umana ”

***

- “Cadaveri abbandonati…Dov’è andata adesso l’anima che vi dimorava? Questa è solo materia senz’anima…Materia che può diventare anche legno in cui intagliare una statua votiva…L’immagine di una statua votiva…Questa sarà la mia verità…Questa è la mia preghiera…” « Avere uno scopo nella vita…avere qualcosa per la quale vivere è un miracolo! Una preghiera esaudita. E’ così che deve essersi sentito Isshin, come uno la cui preghiera viene esaudita dopo anni di suppliche! » “DEVO INTAGLIARE UNA STATUA VOTIVA! DEVO SCOLPIRE LA STATUA DELLA DEA SCARLATTA! E DEVO FARLO CON IL LEGNO DI UN ALBERO MILLENARIO!”
- Bravo! Bravo Sakurakoji. Hai espresso tutto l’ardore e la disperazione del cuore di Isshin. Un uomo, ad una certa età vede sfuggire la vita dalle sue mani ed ha bisogno che almeno uno dei suoi sogni si trasformi in realtà! Vedo che alla fine il compito che ti ho dato ha prodotto i suoi frutti! Adesso riesci a capire l’ardore che un uomo maturo deve mettere in quella che potrebbe essere l’ultima motivazione valida che lo spinge a vivere una vita piena di significato. Quando si è giovani si pensa di essere eterni, ma ad una certa età si capisce che bisogna cogliere tutte le opportunità e viverle al cento per cento. Sono fiero di te! Avevi smarrito la tua strada ma ti sei ritrovato…« Adesso vorrei soltanto che anche Kitajima ritrovasse la strada di casa. »

***

- « Se non riesco a capire la Dea adesso che sono immersa nella natura, nel suo elemento, non ci riuscirò in nessun altro modo! Devo insistere…sento che non è lontana da me. La notte, in sogno, mi tende la mano. Ma poi mi lascio prendere dalla paura e mi risveglio senza aver raggiunto il mio obiettivo ». Sento freddo. E’ meglio che cominci ad accendere il fuoco. Li, sotto quella roccia, mi sembra il posto migliore. Se piove di nuovo, il fuoco non si spegnerà!

***

- Tanaka, Sakurakoji, preparatevi per la scena numero ventitré! Sakurakoji, questa è l’unica scena che ancora non mi convince! Cerca di capire il cuore di Isshin. Quell’uomo è pronto ad amare oltre la morte! Secondo te cosa vuol dire questo?
- « Amare oltre la morte?! Che en posso sapere io? A me non è concesso amare neanche in vita! »
- Cominciamo!

- “ Cosa ti piace della signorina Akoya?”
- “Mi piace.” « Come fa a rispondere con tanta sicurezza? Alla fine lei muore a causa sua! »
- “E’ assai diversa da una donna comune. Conversa con i draghi, chiacchiera con il vento. E’ una donna che sa parlare con gli dei”
- “Lo so. Parla anche con gli alberi e gli uccelli…Non mi interessa che donna sia Akoya. Per me è e sarà sempre la donna che mi è più cara” « Anche Maya per me sarà sempre Maya? Anche se ama un altro per me sarà la donna che ho amato e amerò per sempre? »
- “Probabilmente tu sei l’unico uomo che possa pensare questo della signorina Akoya. Quella donna potrebbe non essere umana. Ho sentito dire che quando un uomo si innamora di un essere che non è umano, uno dei due è destinato o morire.”
- « Anche chi ama senza essere riamato è destinato a morire! Ogni giorno che passa si muore dentro! » “Cos’è la morte? E’ quando il tuo corpo si corrompe?” « Forse…forse ho capito! Ogni muscolo del mio corpo può soffrire e morire a causa del suo rifiuto ma io continuerò ad amarla. Quella lettera e le parole che vi ho letto non sono riuscite a cancellare il mio amore! Come la morte non cancellerà l’amore di Isshin per Akoya e viceversa! E per questo che l’ha uccisa comunque, perché sapeva che il loro amore sarebbe sopravvissuto a qualsiasi cosa! »
- “Akoya parla con esseri senza corpo, lo sai?”
- “Io non adoro solo l’aspetto di Akoya. La cosa che mi manca di più è la sua anima. Qualsiasi aspetto Akoya avesse, sarei ugualmente affascinato da lei…« Anche se mi ha confessato di amare un altro uomo, io continuerò a morire d’amore per lei! »...Non penso che l’amore finisca quando sopraggiunge la morte.” « Continuerò ad amare la mia dolce Maya di un amore triste come quello di Isshin e Akoya. »

“ Sakurakoji pronunciò quelle ultime parole con le lacrime agli occhi. E con una strana luce nello sguardo. Il suo amore per Maya non si sarebbe spento così facilmente. Avrebbe tentato fino all’ultimo. Fino a quando lei non fosse legata ad un altro uomo con il matrimonio! Solo allora avrebbe fatto un passo indietro e si sarebbe ritirato soffrendo in silenzio. Kuronuma lo guardava con ammirazione, Isshin era pronto! Questo però non bastava, Maya doveva tornare al più presto perché senza di lei molti punti dell’opera continuavano a restare oscuri ”.

***

- Dottore, lei mi garantisce che posso riportare a casa mio figlio senza problemi?
- Non solo può, ma deve riportarlo a casa! Questo è l’unico modo per far sì che l’amnesia parziale retrograda che lo ha colpito regredisca.
- Allora lei crede che potrà guarire?!
- Certamente! Ritrovando le sue abitudini, vivendo in casa sua e incontrando le persone che soleva frequentare, ci sono buone probabilità che ricordi tutto!
- Allora la saluto dottore e la ringrazio vivamente per tutto quello che ha fatto per mio figlio. Stia certo che non me ne dimenticherò!

***

- Come? Come posso darle vita? Parlare…camminare…vivere…amare. Come? Sono acqua…sono fuoco…sono terra e sono vento. Come l’acqua…devo camminare come l’acqua…come posso camminare sembrando acqua? Parlare…come parlerà la mia dea? La sua voce, è quella di un essere umano? Quali sono le sue espressioni? Ah, quante domante. Devo trovare queste risposte, oppure la fatica fatta fino ad ora sarà inutile!

“Le domande che le riempivano la mente non erano svanite, anzi occuparono i suoi sogni, ma le emozioni quel giorno erano state tante e Maya non poté fare a meno di addormentarsi davanti al tepore del fuocherello che era riuscita ad accendere. Il giorno seguente sarà ancora più duro, ma la nostra eroina ha molti buoni motivi per arrivare al termine di questa avventura, dentro il suo scintillante arcobaleno ”


_____________________________la posta di BluRei

Con un po’ di ritardo eccovi il nuovo capitolo. Spero vi piaccia…adesso la storia comincia ad entrare nel vivo, devono succedere tante cose ed ho bisogno di tempo per organizzare tutto. In oltre il lavoro si fa sempre più pesante e la sera torno tardi, quindi non sono più così lucida per lavorare. Spero che abbiate la pazienza di aspettarmi.

DLIN DLON
Pubblicità: Ho deciso di pubblicare sul sito delle mie vecchie storie…lo so che dovrei lavorare al seguito di “Idol” ma non ho la tranquillità necessaria. Però, visto che senza fare cose nuove non so stare, ho deciso di dare luce a queste storie brevi che sono già scritte e che non mi prendono molto tempo. La prima si intitola “Asobi no Ame”. Se vi va, e se avete tempo e voglia, dateci un occhiatina e fatemi sapere. Grazie in anticipo.

Monica75: Devo confessarti che si, non è stato facile perchè le idee mi sono venute quando già lo avevo finito ed ho dovuto ricominciare tutto daccapo...sono contenta che il mio lavoro ti sia piaciuto vuol dire che ne è valsa la pena. Lo so, lo so, Maya ci ha provato a mandarlo via, am come hai potuto ben leggere in questo capitolo...Sakuracoggio non demorde! Shori è davvero il personaggio più difficile perchè nei 42 volumetti la sensei non si è sbilanciata molto quindi dobbiamo affidarci completamente alla nostra immaginazione. Infatti è un personaggio che viene dipinto in modo diverso in ogni ff che leggo...anch'io non vedo l'ora di leggere il fantomatico volume 43...Grazie a te per i complimenti, ogni volta che recensisci mi si allarga il cuore.

Kikkina90: intanto comincio con il darti i ringraziamenti di mio marito che vedendo la tua recensione è rimasto a bocca aperta, dice: "dille che le sono grato perchè c'è qualcun'altro che crede in te".........Uno dei complimenti più belli che abbia mai ricevuto: "al pari di Maya tu stessa ti immedesimi in ogni personaggio del racconto e ci riesci così mbene che anche i personaggi minori in questa storia "respirano". al pari di persone vere possiedono molte sfaccettature che li rendono "tridimensionali" non mere caricature"...Grazie di cuore. Sono contenta che la mia scelta di allontanare M&M non abbia rovinato la storia...anch'io ero curiosa di sapere come sarebbe potuta andare la storia se i due si fossero allontanati per un pò...spero solo di riuscire a creare qualcoa di veramente bello al suo ritorno...vedremo...i miei dubbi sono fugati e penso che stamperò le recensioni ricevute per questo capitolo e ne farò un quadro. PUBBLICITA': A te vorrei dire, sulla storia nuova che ho pubblicato che ad ispirarmela è stato l’OAV di Caro fratello… della Yamato video. Il momento in cui Fukiko getta, alla mia adorata Rei, l’ombrello dalla macchina facendolo sbattere per terra, oppure quando lei la aspetta sotto l’olmo e si ammala. Insomma, l’atmosfera uggiosa di quell’OAV mi ha infuso tanta malinconia che io ho dovuto trasformare in una storia. Se puoi e vuoi, leggilo e fammi sapere

Sheila84: lo so che sei di poche parole però io non posso fare ameno di sfruguliarti e di ricordarti che tu ed io abbiamo una contesa in corso (vedi il famigerato capitolo 8) Come anche tu hai potuto ben leggere, no! Sakuracoggio non si arrende mai. Se tu fossi innamorata lo faresti?...Dobbiamo avere un pò di considerazione, povera bestiolina...ok, mi accontento basta che tu mi segua regolarmente...chiamasi amicizia per scopo...ihihihihihihihihihih

Kaoru: hai ragione...non ci credo1 Tu che ti fai commuovere da Sakuracoggio...starà per succedere un cataclisma a livello mondiale...se il Masumi di questo capitolo ti è piaciuto per quello che leggerai nel prossimo mi aspetto un fiume di lacrime...quantomeno per il suo ritorno...

Celestellina: mi piace questa cosa di citarmi le frasi che vi hanno colpito di più...vi prego di continuare...sono contenta anche delle parole che hai speso per la mia Ayumi...inizialmente non avevo idea di sviluppare così tanto questo personaggio, poi però le parole sono venute fuori ed il mio lavoro si è quadruplicato...ma che ci vuoi fare è un duro lavoro è qualcuno lo deve fare..ihihihihih (ho visto che anche tu strada facendo hai avuto ideee nuove, quindi mi puoi capire) Come hai letto Sakuracoggio non si è arreso e credo proprio che tornerà alla riscossa appena ne avrà la possibilità! (Io gli e l'ho detto...arrenditi...guarda che se non lo fai poi ti devo fare soffrire fino alla fine della storia...ma lui dice di essere innamorato e che tenterà fino alla fine...io non posso fare altro che scagliarmi su di lui. Se non vuole capirre.) Ebbene si, hai capito perfettamente...nei capitoli onirici è proprio l'inconscio di Masumi ha parlare...sono contenta...non ero certa che si fosse capito...tento di fare cose diverse e poi subito mi pento perchè penso di non essere capace di raggiungere l'obbiettivo(vedi le amiche inesistenti di Sayuri in Idol) Per quanto riguarda l'arrivo di Masumi, il prossimo capitolo ti accontenterà...e anche qui apriamo decine di parentesi sui miei 1.000.000.000.000 di dubbi...fammi sapere. Besos.

Laprinc: Ecco qui la mia principessa ritardataria preferita...addirittura magnifico. Spero di meritarmi davvero tutti questi complimenti...o forse vuoi farti perdonare qualcosa? Scherzo...so che sei sincera...e cucciola...Per quanto riguarda il tuo cuoricino, recensisci presto e avrai le risposte alle tue domande presto! Io per il ritardo ti scuso le altre non so...penso anche...infondo sei solo una piccola cucciola...non di ciamo dove abiti oppure rischi la vita. ihhihihihihihih


Il prossimo capitolo : "MASUMI FUJIMURA" aspetto numerose le vostre recensioni...lui è tornato..un pò diverso ma vedrete che è pur sempre lui...

ciaociao

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Capitolo 21
*** Masumi Fujimura ***


Capitolo 21

"Masumi Fujimura"





“ Quella mattina, casa Hayami era in pieno fermento. Il giovane rampollo della famiglia stava per tornare a casa. Quasi tutta la servitù lavorava in quella villa da tutta una vita, e conoscevano Masumi fin dal giorno in cui era arrivato, fin da quando si chiamava Masumi Fujimura. Fin da quando era solo un bambino senza padre, il figlio di una serva. Avevano imparato a volergli bene grazie al carattere buono e gentile che il bambino aveva dimostrato di avere fin dall’inizio. Spesso si domandavano come fosse strato possibile che la crudeltà del padre non lo avesse trasformato del tutto, cancellando completamente la sua indole gentile. Anche adesso che era il presidente di una società multimilionaria, Masumi Hayami, era capace di rivolgere un sorriso ed un saluto gentile alla servitù. Quindi non c’era da stupirsi che tutti fossero in festa a causa del suo ritorno. ”

- Bentornato signor Masumi.
- Bentornato, è una gioia rivederla!
- Come siamo felici, signore.
- (Voltandosi verso il padre) Cosa devo dire?
- Non ti preoccupare, loro sono persone fidate, lavorano per noi. Sanno tutto!
- Bene! Scusatemi, ma io non mi ricordo di voi. Comunque, sarò felice di conoscervi.
- Venga, le ho preparato la sua stanza e tutte le pietanze che le piacciono. Adesso ci prenderemo noi cura di lei! La faremo guarire in un batter d’occhio!
- Signorina, lei rimane per la cena?
- Certo, ci deve deliziare della sua presenza.
- La ringrazio signor Hayami, però dovrei informare mio nonno.

***

- Tu verrai ad abitare con noi?
- No! Non siamo veramente marito e moglie! Sarebbe sconveniente!
- Giusto. Padre, adesso cosa diremo ai giornali?
- Aspettiamo, parleremo con i giornalisti dopo la rappresentazione dimostrativa della Dea Scarlatta! Per adesso evita di rilasciare interviste.
- Evito?
- Tu non ci crederai, ma tornando a lavoro ti accorgerai subito che le persone hanno timore di te. Hai la reputazione di essere un uomo senza cuore, un affarista senza scrupoli. Se dirai ai giornalisti che non vuoi rilasciare interviste, non ti disturberanno, e nessuno oserà farti domande!

“ Il vecchio diceva quelle cose con una luce negli occhi che voleva dire “Devi esserne fiero!”, ma Masumi non poteva fare a meno di domandarsi di cosa sarebbe dovuto andare fiero. Doveva rallegrarsi perché i suoi dipendenti provavano paura? Perché infondeva terrore nelle persone? Un velo di malinconia coprì i suoi occhi e preferì perdersi nei suoi pensieri. Dopo poco, finse di sentirsi male e si chiuse in camera sua. Nulla di quello che gli era stato raccontato gli sembrava plausibile! Dire che si era sposato non era affatto un’idea geniale e neanche corretta nei confronti suoi e di quella ragazza per la quale adesso non provava nulla. Cercò di riposare, l’indomani sarebbe dovuto passare dall’ufficio, e vista la sua reputazione non c’era d’aspettarsi niente di buono ”.

***

Auuh! Auuuuuh!

“ Anche Maya dormiva sonni inquieti. Ormai, fin dai tempi della ragazza lupo, si era abituata ad ululare. Rei non le aveva mai detto nulla, ma dormendole accanto era consapevole di questa sua consuetudine.  Perché Maya continuava ad ululare come un lupo? Forse anche lei, come Jane, si sentiva sola. Forse anche lei come la sua ragazza lupo aveva perso la persona a lei più cara senza via d’uscita ”

Cip, cip, cip

- Buon giorno uccellini. Aihaihaih! Ho la schiena a pezzi, dormire sui sassi non è comodissimo. Per fortuna ha smesso di piovere! Stanotte ho sentito tanto freddo. Il calore del sole è inebriante! Adesso, gambe in spalla Maya, ti aspetta una discesa ripidissima. Oh! L’acqua ha reso le rocce scivolose, uffa! Devo aspettare che si asciughino un poco. Chissà cosa staranno facendo adesso i ragazzi della compagnia? Il signor Kuronuma sarà arrabbiatissimo! Ed il povero Sakurakoji?! Non sarà stato facile per lui provare da solo. Forza, non posso aspettare oltre…..ah….uh…oh! Così non va, cammino troppo lentamente e poi non sono per niente stabile, qui rischio la vita! Ma! Anche la signora Tsukikage ci ha fatto fare un esercizio simile…scendere dalla montagna come la Dea Scarlatta…come posso fare?

***

- Buongiorno Masumi.
- Buongiorno Shori. Come sei elegante questa mattina…veramente…lo sei sempre.
- (Con sguardo sognante) « Come sono contenta che lui mi dia del tu, prima non lo avrebbe fatto con tanta naturalezza. E’ vero! Non tutto il male viene per nuocere. »

“ Che pensiero crudele. Per un attimo, Shori, ebbe pena di se stessa! Com’era potuta diventare tanto cinica? Un sentimento puro come l’amore, poteva convivere nello stesso cuore del calcolo e della menzogna?. La voce di Masumi la riportò alla realtà ”

- C’è qualcosa che non va?
- No! Anzi, sono contenta di essere tornata a casa insieme a te!
- Vedo che mi hai portato dei fiori. Sono orchidee, vero? Sono molto belle.
- Te le portavo anche in ospedale, queste però le coltivo io!
- Mi ricordo che sognavo sempre una ragazza con i capelli scuri e il profumo dei fiori. Forse eri tu?! Cosa dico? Sicuramente eri tu! Qualche volta, nei miei sogni, ho l’impressione che manchi una parte di me, così mi ritrovo a cercarla…è come se il cuore ricordi qualcosa che la mente ha dimenticato. Forse sei tu quello che ho dimenticato?
- « Mi piacerebbe essere la persona che viene a trovarti nei tuoi sogni, ma io so di non essere quella donna dai capelli scuri »…

“ Ormai Shori aveva imparato molto bene a cambiare discorso. Doveva farlo per non dover mentire, per non dover dire e per non soffrire! ”.

…E’ possibile! Sei pronto per andare negli uffici della Daito?
- Dopo quello che mi ha raccontato mio padre, non so se voglio tornare a lavoro.
- Non devi parlare così. Tuo padre ama esagerare. Alla Daito Art Production tutti ti stimano molto. Tu sei un uomo in gamba è molto intelligente. Hai portato la ditta di famiglia hai massimi livelli nel settore artistico. E poi oggi non dovrai lavorare, andremo solo a dare un occhiata, il medico ha detto che tornare nei luoghi che frequentavi di più ti può aiutare a riacquistare la memoria. L’ufficio è sicuramente il luogo che frequentavi di più! Ih, ih, ih.
- Hmf. Va bene, se dobbiamo farlo, facciamolo subito!

“ Quella risatina gli dava fastidio, ma non aveva il coraggio di dirglielo. Non voleva offenderla. Lui si sforzava di volerle bene, del resto tutti continuavano a ripetergli che era la sua futura sposa, una moglie perfetta. Ma in cuor suo sapeva di non provare nulla per quella donna. Avrebbe voluto domandarle di prima, di come si erano conosciuti, di cosa li aveva fatti innamorare, ma come? Si può chiedere ad una donna la conferma di sentimenti che non si provano più? Comunque, entrambe facevano parte di due famiglie molto ricche. La loro doveva essere stata, per forza, un unione di comodo organizzata dai genitori. No, non poteva parlare di quelle cose con Shori. ”

***

- Direttore, è un piacere rivederla.
- Anche per me!
- Buongiorno direttore!
- Buongiorno.
- Signor Hayami, auguri per il suo matrimonio.
-Ah, grazie.

“ Masumi continuò a sorridere a tutti stancamente e senza nessun trasporto. Quelle facce non gli dicevano nulla e poi non amava l’idea di dover mentire a tutte quelle persone. Solo nel momento in cui vide lei ebbe un fremito! Non si sapeva spiegare il perché, non si ricordava neanche di lei, ma il suo sorriso sincero ed il suo modo di parlare, schietto e libero da cambiamenti di frase repentini, la facevano apparire ai suoi occhi come una persona amica ”.

- Signor Masumi, rivederla è una gioia. Si sente meglio?
- Masumi, lei è la tua segretaria personale. La signorina Mizuki. « ¨Mi raccomando, non lasci mio figlio da solo con la sua segretaria. Ancora non so se mi posso fidare di lei!¨ ».
- Buon giorno. Così lei sa del mio incidente.
- Suo padre mi ha informato perché aveva bisogno dei miei servigi! Quando vuole posso organizzarle una visita alle compagnie teatrali che rappresenteranno “La Dea Scarlatta”, sicuramente vorrà vedere i progressi delle due attrici! « Lo so che Maya non c’è, ma forse, rivedendo il teatro, gli altri membri della compagnia e sentendo parlare di lei…ricorderà qualcosa. »
- Signorina, il dottore ha detto che Masumi deve frequentare i posti più familiari per lui. Quindi è inutile parlarle di estranei!
- Spero che lei mi vorrà aiutare a ricordare quelli che erano i miei impegni.
- Certamente!
- Ultimamente sento parlare solo di quest’opera, la “Dea Scarlatta”, è davvero così importante per me o lo è solo per mio padre?

“ Era strana la consapevolezza che Masumi aveva acquistato nel poco tempo che aveva passato con quelle persone. Era conscio che nella sua vita, le decisioni importanti non spettavano a lui. Lo sentiva sulla pelle e lo vedeva dagli sguardi. Suo padre comandava! Eisuke Hayami comandava ”

- Prima dell’incidente non pensava ad altro. Tutto il suo lavoro s’incentrava su questo! E’ vero signorina?
- Si! (Con un sorriso di circostanza stampato sul viso)
- Ha parlato di due attrici, chi sono?
- Sono due giovani attrici, Maya Kitajima e Ayumi Himekawa.
- Mi parli di loro!
- Cosa posso dirle?! Purtroppo Ayumi Himekawa durante le prove ha avuto un incidente ed è uscita da poco dall’ospedale. Ma la sua preparazione prosegue egregiamente.
- Si è ferita gravemente?
- Aveva una ferita evidente sul volto ma grazie ad un’operazione si è ripresa molto bene.
- E dell’altra, Maya Kitajima, che cosa mi dice?
- « Perché, perché quella ragazza deve sempre mettersi tra noi? ». Masumi, adesso dobbiamo andare! Non vorrei che ti affaticassi troppo.
- Maya Kitajima.
- Mi scusi signorina Mizuki ma io e Masumi dobbiamo tornare a casa e poi non c’è bisogno che lui conosca tutti questi particolari inutili, non sta ancora bene ed è meglio che non si affatichi troppo, quindi non tornerà a lavoro tanto presto!
- « Hanno proprio deciso di pilotare tutto quello che il presidente deve ricordare! » Capisco.
- E poi, adesso stiamo preparando il nostro matrimonio, che come lei ben sa, si sta avvicinando. Masumi, tuo padre ci sta aspettando per pranzare.
- Allora ci vedremo presto, signorina.
- A presto signor Masumi!

***

- Che strano!
- Cosa caro?
- La mia segretaria mi chiama per nome.
- E’ normale, visto che trascorrete molto tempo insieme!
- Deve essere difficile per un’attrice convivere con un incidente del genere.
- Di cosa parli?
- Di Ayumi Himekawa.
- I giornali dicono che si è ripresa!
- Non sempre i giornali dicono la verità. Spesso neanche si accertano della veridicità delle loro notizie! Noi ne siamo la prova!
- …
- Stando a quello che dite tu e mio padre, io passavo tutto il mio tempo in questo posto, eppure mi sento un estraneo tra queste mura! Come se non fossi mai stato qui! « Come se questa vita non mi appartenesse »
- Col tempo ricorderai, non ti preoccupare!
- Ah! Non mi ha detto niente dell’altra ragazza.
- …
- Come ha detto che si chiamava?
- Kitajima.
- Tu sai qualcosa?
- Masumi, caro, lo sai che io in questi mesi sono rimasta in ospedale a prendermi cura di te! E poi…prima ero molto occupata ad organizzare il nostro matrimonio.
- Visto che è una cosa importante, avrai letto qualcosa sui giornali?
- « Perché mi chiedi di lei? Perché a me? Avrei dovuto lasciare che te ne parlasse la tua segretaria! » I giornali dicono che in questo momento si è allontanata dalla sua compagnia teatrale per proseguire da sola le prove. « ¨Io, più volte, ho sentito le parole che lei rivolge a Masumi…ma se vuole tenerselo stretto…deve smettere di parlargli di Maya Kitajima!... So bene che lei non è una donna stupida!... Sa dove stava andando quella notte mio figlio?...¨ »

“ Shori aveva deciso! Avrebbe potuto mentire a Masumi! Avrebbe dovuto!”.

- Prima del tuo incidente non si parlava altro che di lei e del suo fidanzato. L’attore coprotagonista. « Masumi, io ti amo » A casa ho dei giornali. Se vuoi te li porto! Forse dopo la rappresentazione si sposeranno, come noi due!

“ Quella notte Masumi ebbe molto a cui pensare. Della Daito e di Shori non ricordava nulla. Suo padre aveva cercato di ragguagliarlo delle cose più importanti, ma lui si era accorto di quel suo modo, ponderato, di parlare come se stesse attento a non dire più di quello che era necessario fargli conoscere e Shori, beh anche lei sembrava sempre in guardia. Ma la cosa che più gli dava da pensare era la totale estraneità che sentiva nei confronti di suo padre, del suo lavoro e dell’identità che gli avevano accollato ”.

{Chi sei? Perché non ti avvicini? }.

{ Riesci a vedermi? }.

{ Mi senti? }.

{ Mi manchi }.

{ Dove sei?… Dove sono?}.

{ Volevo tanto venire da te. }.

{ Riesci a vedermi? }.

{ Riesci a toccarmi? }.

{ Sento che non vuoi riavermi con te. Perché non ti avvicini? }.

{ Mi vedi? }.

{ Davvero mi lasci libero? Solo?}

{ Addio }

 “ Masumi si svegliò di soprassalto. Era completamente sudato. Cos’era quel sogno che lo tormentava da tempo? E’ possibile che quella donna a cui in sogno teneva tanto fosse proprio Shori? Si alzò andò in bagno per rinfrescarsi e si guardò allo specchio. Se avesse chiesto ad una qualsiasi persona chi fosse l’uomo riflesso nello specchio, questa gli avrebbe risposto senza alcun dubbio Masumi Hayami. Tutti si ostinavano a chiamarlo Masumi Hayami, direttore generale della Daito Art Production ma lui, lui aveva un’altra percezione di se stesso. Le braccia tese ed appoggiate al lavandino, lo sguardo fisso sul vetro… ”.

- Perché? Perché se ti guardo il nome che mi viene in mente è Fujimura? Masumi Fujimura, chi sei?




______________________________La posta di BluRei

Ecco qui per voi, ed anche per me, l’arrivo del nostro Masumi. Fatemi sapere cosa ne pensate.

Celestellina: Come vedi sto cercando di accontentarti pubblicando il capitolo. Puetroppo stasera ho fatto molto tardi al lavoro, però eccomi qui) I tuoi complimenti mi lasciano sempre senza parole...sono contenta che tutte le mie idee ti piacciano, per la Dea scarlatta purtroppo c'è da aspettare ancora un pò, ma Maya piano piano ci arriverà, infondo lei è sempre un pò lenta! Adeso ti lascio devo andare a leggere le tue poesie...

Kikkina 90: anche a me, come lettrice,  Sakurakoji non è mai stato tanto simpatico ma in quanto autrice ho l'obbligo di espandere il suo personaggio e portarlo a compimento...anche se credo che non sarà felice alla fine della mia opera. Sono contenta di averlo reso un pò appassionante e di averti, anche solo per un attimo, messa in condizione di sperare per lui. Spero di non averti delusa con questo capitolo...come puoi ben capire sono im fibrillazione...aspetto il vostro respomso!

Kaoru: sono contenta, conosco il tuo "odio" per Sakuracoggio, e mi fa piacere che il capitolo ti sia piaciuto. E' vero Maya ha trovato una strada, ma tutte noi sappiamo quanto lei sia insicura, quindi ancora avrà un pò di dubbi, ma ce la farà. Fammi sapere cosa pensi di questo capitolo....ci tengo.

Laprinc: Questa volta dei stata velocissima a recensire, però, in compenso vi ho fatte aspetare io. Dico che d'amore si può morire, perchè Akoya ed Isshin sono disposti a farlo, per non vivere uno senza l'altro e per amore del mondo decidono di sacrificarsi e intagliare la dea...la mia frase è collegata ad un contesto...per quanto riguarda il non abbandonarlo al suo triste destino non posso prometterti niente...intanto fammi sapere se il capitolo del ritorno di Masumino nostro ti è piaciuto...ci tengo


Sheila84: No! Non è giusto! La nostra battaglia non può finire così! Adesso per che cosa ti vitupererò? Grazie per i complimenti...lo so Sakuracoggio non è degno di me, ma poverino non potevo eliminarlo dalla storia anche perchè lui è Isshin...capisci che mi sarebbe mancato un personaggio. Non ti preoccupare di Maya, la nutrirò con muschi e licheni! Spero che il mio Masumi ti sia piaciuto...ma avrete modo di leggere di lui quasi in ogni capitolo...fammi sapere!


Il prossimo capitolo "La ragazza dalle mille maschere"

ciaociaoBluRei

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Capitolo 22
*** La ragazza dalle mille maschere (nella valle) ***



Capitolo 22

La ragazza dalle mille maschere







“ Maya continuò a scendere facendo molta attenzione. E’ vero, la signora Tsukikage le aveva insegnato molti esercizi, ma non sapeva ancora come metterli in pratica ”

 AHHHHH! HOP!
- Per un pelo! Se non avessi saltato mi sarei ritrovata, in un attimo, in fondo alla valle e tutta rotta! Saltare…saltare come…Puck! Ma posso dare vita ad una dea saltellane? Però…quando ho interpretato Puck, la signora Tsukikage, mi ha fatto capire il ritmo del movimento…è vero, i miei movimenti erano pesanti ed impacciati ma poi, l’allenamento che ho fatto ha reso il mio corpo leggero ed armonioso. La Dea Scarlatta di Ayumi sarà bella ed aggraziata, ma io non devo confrontarmi con lei. Proprio come quella volta in Takekurabe! Io ho interpretato la mia Midori senza confrontarmi con la sua…la mia Dea Scarlatta! Come Puck, anche la dea si muove in armonia con la natura, leggera come una piuma trasportata da una brezza…sinuosa come l’acqua nel suo argine…energica coma la fiamma…solida come la terra…non ho bisogno di movimenti complessi, ne di danze ricercate…sarò placida come l’acqua, sinuosa come erba sferzata dal vento, solenne come la terra e vitale come il fuoco. La natura mi insegnerà a camminare!

“ Maya continuò a scendere per quella strada scoscesa saltellando da una roccia all’altra cercando di acquisire dei movimenti sempre più composti e naturali. Non doveva opporsi alle rocce, ma lasciarsi guidare da esse. Immersa nella natura la sua Dea Scarlatta cominciava a prendere forma. Le difficoltà che incontrava le erano utili per capire che vivere in armonia con la natura non era una cosa facile, solo una Dea poteva farlo completamente ed in ogni momento! ”

***

- « “Prima del tuo incidente non si parlava altro che di lei e del suo fidanzato. L’attore coprotagonista. A casa ho dei giornali, se vuoi te li porto?! Forse dopo la rappresentazione si sposeranno, come noi due!”. Come ho potuto pronunciare quelle bugie con tanta facilità? La donna che ha saputo mentire con tanta maestria, non posso essere io! Non mi riconosco più! Mi sono avventurata in una strada senza ritorno…si può  cambiare, fino a provare disprezzo di se stessi, per amore?  Si può ancora chiamare amore quello ottenuto con la menzogna? Forse è più adatto il termine ossessione. Si Masumi, tu sei la mia ossessione! Pur di averti sono disposta a perdere la mia anima. » Tata. TATA! DOVE SONO LE RIVISTE CHE TENEVO SUL MIO COMODINO?

“ Tanto discutere e tanto ragionare per poi arrivare alla stessa soluzione. Quella soluzione che nella storia ha sempre portato a tragedie, dolore e morte! "In amore e in guerra tutto è lecito!"

***

- No! Questo non ci voleva! Ha piovuto tutta la notte ed il fiume è in piena. Sembra proprio che io debba rinunciare a questo viaggio. Io non so nuotare neanche tanto bene! L’acqua…
 
“ I suoi occhi, improvvisamente, si svuotarono. Cercò l’altare buddista costruito dagli abitanti del villaggio e camminò, senza paura, verso il fiume. Se qualcuno le fosse stata accanto avrebbe sentito nitidamente le parole che ripeteva per farsi coraggio. ¨Io sono Riujin, il dio del fiume… io sono Riujin, il dio del fiume…Io sono uguale a voi! Montagne. Cielo. Mare. Sono i miei fratelli! Io sono uguale a voi! Io e l’universo siamo la stessa cosa. Io e tutta la natura siamo la stessa cosa!¨ Si! Era proprio così lei e la natura stavano diventando la stessa cosa. Forse era proprio questo il segreto, non avere paura di vivere a contatto con la natura. Non avere paura di vivere! ”.

- Prima pensavo che la parte più difficile fosse scendere dalla montagna e guadare il fiume ma…adesso…mi rendo conto che risalire questa parete sarà altrettanto difficile. Certamente non posso mettermi a saltare. Devo arrampicarmi…forse…potrei…potrei provare a salire come fanno gli animali. Come…come un lupo…Si! La mia Jane si troverebbe a suo agio su queste montagne. Che strano! I personaggi che ho interpretato in passato, mi tornano utili. Devo pensare…devo pensare alle maschere che ho indossato ed imparare da ognuna di loro un aspetto della mia dea! Jane! La mia ragazza lupo saprebbe come fare!

“ Maya strappò l’altra manica della maglia e si fasciò le mani, si tolse gli scarponi e li sistemò nello zaino, poi si mise a quattro zampe. Cominciò a scalare la montagna, passo, passo, lentamente…come un lupo. A metà strada le mani le sanguinavano ma lei sembrava non vedere e sentire nulla. ¨Io sono la ragazza lupo…io sono la ragazza lupo…Io sono uguale a voi! Montagne. Cielo. Mare. Sono i miei fratelli! Io sono uguale a voi! Io e l’universo siamo la stessa cosa. Io e tutta la natura siamo la stessa cosa!¨. Quando anche le ginocchia cominciarono a sanguinarle si fermò”.

- Sono esausta, ma non posso fermarmi proprio adesso! Manca poco, devo fare solo un ultimo sforzo. Forza Maya! Ancora pochi passi.

“ Raccolse tutte le sue forze e fece quei pochi passi che la separavano dal suo sogno d’amore. Fece un lungo respiro, sapeva che tornando nella valle dei susini i momenti passati con lui sarebbero riaffiorati alla sua mente, ma l’aveva promesso al suo cuore. A quel suo cuore ormai diviso, tra la voglia di recitare e quella di mollare tutto e cercare solo l’amore ”.

***

- Tesoro, sei contenta? Finalmente puoi tornare a casa.
- Non ce la faccio più. Ho bisogno delle mie cose e di tornare alle prove.
- Mi raccomando, ancora non devi fare movimenti bruschi. Il dottore si è molto raccomandato di non strafare!
- Permesso?
- …
- Mademoiselle Ayumi! Sta uscendo?
- Era venuto a trovarmi?
- Si, avete bisogno di aiuto?
- No, non si preoccupi.
- In questi giorni sicuramente avrò molto da fare ma, vorrei tanto continuare la conversazione dell’altro giorno.
- Con enorme piacere.
- Allora ci vediamo fra tre giorni al teatro Ondine?
- Non mancherò!

“ Ayumi era la solita, caparbia e decisa in tutte le sue cose, allora perché si sentiva così diversa? I due si sorrisero dolcemente e si strinsero la mano. La luce calda del sole inondava la stanza e Ayumi si sentiva pervasa da un calore confortante. Per un istante, nell’universo, esistevano solo lei e Peter Hamil. Nessuna dea e nessuna finzione. Soltanto una ragazza ed un ragazzo. ”.

***

- Ce l’ho fatta! Grazie alle mie maschere…alle mie mille maschere! Servivano a questo! Tutti i personaggi che la signora Tsukikage mi ha fatto impersonare servivano a portarmi dalla Dea Scarlatta! A guidarmi nel suo mondo. Devo pensare! Devo pensare a tutte le parti che ho recitato. Forse troverò qualche altro suggerimento per capire meglio la dea ed il suo mondo. Ecco perché la signora cercava con tanta tenacia una ragazza dalle mille maschere! Signora Tsukikage…sono davvero io la ragazza che cercava? Davvero lei ha visto in me, la sua potenziale erede? Se è così, se lei mi ha ritenuta degna di questo ruolo ben dieci anni fa, allora posso nutrire qualche speranza. Posso, vero signora? Devo pensare…devo ricordare…e quando sarò nella valle io diventerò la Dea Scarlatta!

Bibi, fu quella volta che compresi che indossare una maschera di vetro vuol dire: recitare, avere e capire il cuore di un personaggio. Si! Recitare…avere…e capire il cuore di Akoya. Io sono Akoya, io gioisco della sua gioia e soffro del suo stesso dolore.

Beth, vivere come Beth. Fu questo il mio compito! Notte e giorno ero solo lei. Allora riuscii a capire il suo cuore e se oggi vivrò come Akoya, riuscirò a capirla?

Midori, la mia Midori. Senza paragoni con Ayumi, vinsi non perché la mia recitazione fu migliore di quella di Ayumi ma perché fu diversa…fresca…nuova. E così sarà la mia interpretazione della Dea Scarlatta! Senza paragoni con nessuno! Non m’importa se non sarò bella ed elegante come Ayumi, eterea e maestosa come la Signora Tsukikage. Io sarò una dea e questo mi basta!

Gina, allora salii tutta sola sul palco e recitai per un’ora e tre quarti da sola…non avevo paura…il palco era la mia casa. Questo posto…questa valle lontana da tutto e da tutti è la mia casa. Non devo avere paura. Io sono Akoya…questo è il mio palcoscenico…il mio arcobaleno…casa mia.

Tazu, recitando al teatro Eishin imparai che quando si recita non si è mai da soli…bisogna recitare in armonia con gli altri personaggi…con tutti loro. Forse…forse è la stessa armonia che deve regnare tra Akoya e tutti gli elementi della natura?

Catherin, per la prima volta interpretai l’amore, doveva essere un amore disperato ma… ¨Ha recitato bene…sembrava una bambina sul punto di perdere il proprio giocattolo preferito¨…aveva ragione…per recitare mi ero ispirata al pianto di Kazuo, quel bimbo che giocava sempre solo, era inevitabile che il mio sentimento fosse paragonato a quello di un bimbo disperato per il suo giocattolo. Adesso però, devo interpretare l’amore di Akoya e Isshin, il vero amore. Anche questo è un amore tormentato ma stavolta per interpretarlo ho una nuova ispirazione…il mio amore impossibile per lei…Masumi Hayami.

Elisabeth, già, “Sorriso di pietra”…cercavo di non ricordare quel momento perché…perché fu allora che scorsi mia madre tra la folla. Com’era stanca…il suo viso era emaciato…sig…fu anche l’ultima volta che la vidi. Grazie alla mia maestra imparai ad interpretare un essere inanimato, fui una bambola, immobile, senza vita…proprio come un albero, un albero di susino. Signora Tsukikage, già da allora lei aveva cominciato a prepararmi per interpretare un giorno “La Dea Scarlatta”?...signora Tsukikage…

Helen, anche in quell’occasione decisi di interpretare la mia Helen senza paragonarmi con quella di Hayami…vinsi il premio come migliore attrice non protagonista all’accademia delle arti.  Helen che senza vedere ne sentire impara a vivere in armonia con tutto ciò che la circonda. Senza più lotte…senza ansie…semplicemente vivere…vivere in armonia con la natura.

E poi?...Dopo c’è stata Satoko. Se penso a lei mi vengono in mente tanti sentimenti contrastanti. E’ stato uno dei periodi più belli e difficili della mia vita…ho imparato a conoscere l’odio di cui sono capaci le ammiratrici, ho vissuto sulla mia pelle l’invidia delle altre attrici…ho conosciuto Satomi che mi ha fato imparare un’altra faccia dell’amore e Norie Otobe che ha distrutto la mia carriera e mi ha dischiuso un sentimento che non conoscevo, l’arrivismo. Però ho anche imparato ad interpretare l’orgoglio ed a sopravvivere a questo mondo spietato. Che tristezza…perché gli uomini non possono amarsi o convivere e basta! Chissà…forse sono questi i sentimenti della dea.

Toki ed i suoi manju di fango…fu grazie a quella interpretazione che capii di amare il teatro fino…fino al punto di…di mangiare il fango…a qualsiasi costo…ed a qualsiasi costo interpreterò la mia Dea Scarlatta!

Bianca Castani e Hiromi Sato, è vero che si tratta di piccoli ruoli recitati a scuola ma grazie a queste due donne ho imparato ad usare la pantomima…non sarò al livello della mia rivale, ma…quanto mi hanno apprezzata i ragazzi della scuola…loro non conoscono alla perfezione quelle tecniche ma hanno amato il cuore dei miei personaggi, l’ardore, la passione…i sentimenti. Così sarà per Akoya…forse non sarà perfetta, ma il pubblico amerà il suo cuore. Il mio cuore! Ne sono certa…il suo cuore è anche il mio.

Lulù, grazie all’interpretazione di questo ruolo ho potuto recitare di nuovo in un vero teatro ed ho riacquistato l’amore del pubblico. E anche in quell’occasione ero un essere inanimato. Sconfitte e rinascite…

Puck, già mi sono potuta rendere conto di quanto questo personaggio mi sia utile in questo frangente…il ritmo della danza…grazie a questo spiritello ho imparato ha dare un ritmo al mio corpo a recitare in continuo movimento…proprio come il vento o come il fuoco che danza fino ad estinguersi…farà così anche la dea…arderà di passione fino a cancellare se stessa…fino ad ardere se stessa…fino ad estinguersi.

Ardis, la principessa buona, la principessa della luce, la principessa dal sorriso d’angelo, una ragazza ammantata di splendore, dalla bellezza sfolgorante…quanti cambiamenti ho dovuto fare e quante cose ho dovuto imparare per diventare Ardis…ma sarei stata altrettanto splendente se Ayumi non fosse stata una Oligerd così tetra e cattiva…no! La luce può dirsi tale solo se contrapposta all’oscurità…come Akoya può esserci solo grazie all’esistenza di Isshin…se sono stata capace di essere una principessa…io, una ragazza comune e sgraziata…potrò diventare una dea…non perfetta…ma sicuramente umana!

Jane la ragazza lupo, non smetterò mai di ringraziare il signor Kuronuma della possibilità che mi ha dato scegliendomi per interpretare questo ruolo…senza questa opportunità non avrei mai potuto aspirare alla Dea Scarlatta…cosa ho imparato? Qual è la specialità di Jane…gli occhi…i suoi occhi non umani…anche in questa rappresentazione dovrò avere due sguardi…quello di Akoya, carico d’amore e quello della dea…uno sguardo assente ma vigile…alto…da lontano guardo gli uomini…li giudico e li amo come una madre…Gli occhi non umani di Jane…Gli occhi della Dea Scarlatta!

L’aspetto del vento…

Yaoya Oshichi, il cuore del fuoco…

Riujin, il cuore, la forza e la rabbia dell’acqua…


Un seme, la madre terra…

L’umiliazione, la malattia, l’orgoglio, la testardaggine, la povertà, la solitudine, la rinuncia, la gioia, la rabbia, il dolore, l’euforia, la disperazione ed il rimorso per la morte di mia madre, l’odio per l’uomo che l’ha uccisa, l’amore, impossibile, per l’uomo che l’ha uccisa, l’amore tormentato, l’amore perso per sempre…

Le mie mille maschere!



_____________________________L’angolo di BluRei

Ringrazio tutte voi per la pazienza che avete avuto ad aspettarmi. Il lavoro comincia a calare ed io ho pensato di ricominciare a scrivere. In fondo ve lo devo….spero che questo capitolo vi piaccia.

Celestellina: sono contenta che hai apprezzato questo capitolo a cui tenevo moltissimo...come vedi, grazie a te ho deciso di interrompere la pausa estiva, spero che il capitolo ti piaccia...

Kaoru: la curiosità uccise il gatto...per sapere a cosa porterà il cognome Fujimura dovrete aspettare ancora molto....si è una rinascita...purtroppo per te dovrai sopportare ancora a lungo la svenevole Shori...

Sheila84: ok...io non mi affaticherò...mi fanno male i polpastrelli...lo so qual'è il tuo unico pensiero...il seguito di Idol...non ti preoccupare...stiamolavorando per voi!

Laprinc: si...il tuo sproloqui l'ho letto fino alla fine! Credo che stai per vincere la sfida! Questa volta hai capito benissimo! Per quanto riguarda i colpi di scena ne ho pronti un paio per l'azione non so se ti accontenterò...comunque...questa tua recensione astrusa mi ha fatto sbellicare dalle risate...ne volgio un'altra!

Kikkina90: condivido a pieno il tuo odio per Shori, e mi fa piacere che il capitolo ti sia piaciuto. Sappi che ti aspetto...

Fievel71: sono contenta di averti tra i miei lettori...e mi fa piacere sapere che la storia ti piaccia. Sapevo anch'io che lasciare Masumi fuori dalla storia per così tanto tempo sarebbe stato un problema per le sue numerosissime fans, ma ho voluto dare un tocco diverso alla mia storia. Ho rischiato ma credo che alla fine il risultato sarà buono...tu fammi sapere...ci tengo!

Ringrazio tutte quelle che leggono e...Monica75 dove sei? Appena avrai tempo fammi sapere il tuo parere sul capitolo di Masumi...grazie!


ciaociao

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Capitolo 23
*** Sospetti ***


Capitolo 23

“ sospetti ”









“ Il crepuscolo si affacciava ormai nella valle per porre fine a quella giornata. La luce era fioca, ma ancora riusciva a scorgere chiaramente le cose intorno a lei. Le braccia e le gambe le facevano male, aveva fame e freddo ma non poteva arrendersi, ancora pochi metri e lei ed il suo cuore avrebbero rivisto quel luogo magico, unico. La valle dove il suo amore era stato reale e sincero. Sincero, con se stessa, con il suo cuore e con lui. Masumi! La valle dove la loro anime si erano ritrovate e poi perse per sempre. Un ultimo passo, doveva affondare, le sue piccole mani, in quella terra gelida, solo un’altra volta e poi si sarebbe ritrovata nella valle dei susini scarlatti. Come si poteva ben immaginare i fiori erano scomparsi quasi del tutto, lasciando spazio ai frutti. Nella valle la fioritura dura più a lungo ma siamo già ad Ottobre, ed è impossibile, anche per un luogo tanto magico, avere gli alberi in fiore in questo periodo. Ma per la nostra piccola amica, questo non aveva nessuna importanza, perché la bellezza di quel luogo era nei suoi occhi e lo scarlatto di quei fiori era nel suo cuore ”.

- Ah…che profumo! Siamo arrivati…sei contento?…Hai visto che ti ho riportato in questa valle? Abbiamo faticato tanto, ma eccoci qui! Sei contento? Già…non mi puoi rispondere…per fortuna non c’è nessuno che ci guarda, mi prenderebbero per pazza. I patti erano chiari…io ti avrei riportato qui…e tu mi avresti regalato l’oblio…l’oblio e la tua indifferenza. La sua indifferenza! Si Maya, devi fartene una ragione. Quell’uomo non può essere innamorato di te! Adesso piangi. Piangi pure tutta la notte, e poi dimentica. Devi trovare la tua Dea Scarlatta!

“ Come un fantasma che vaga senza meta e senza capire il perché della sua ostinata permanenza nel mondo, Maya si avvicinò al grande albero di susino, e come aveva fatto qualche mese prima vi si arrampicò e lì rimase fino ad addormentarsi. Era stanca e dormì senza sentire alcun suono e senza mai svegliarsi, ma dopo qualche ora i rumori della foresta cominciarono ad affacciarsi al suo orecchio. Il suono del vento tra gli alberi, i versi degli animali ed il gorgoglio dell’acqua. Tutti i suoni le sembravano amplificati e terrorizzavano quella povera ragazza la cui sola colpa era di aver fatto una promessa al suo amore, al suo cuore, a se stessa. Era spaventata la piccola Maya. Era voluta arrivare a quella valle con tutta se stessa ma adesso aveva paura. Era ancora notte fonda e se non avesse cominciato a pensare a qualcosa sarebbe scesa dall’albero per tornare a casa. Il freddo e la solitudine cominciavano a farsi avanti. In tutta quell’oscurità gli venne in mente la sua insegnante, la signora Tsukikage, colei che l’aveva iniziata al teatro e che già da qualche tempo le aveva insegnato cos’era la Dea Scarlatta ”

- « “La prima cosa per riuscire a interpretare la Dea Scarlatta è dimenticarsi di essere un essere umano…la Dea Scarlatta non è una persona. E’ il susino di fiori rossi” ».  Devo dimenticare di essere una persona…la bambola…la ragazza lupo…vivere in un mondo a parte…la dea non avrebbe paura di questo posto…come? Come mi posso integrare? Come?
Stttttttttttrrrrrrrrrrappppp!

“ Strappò un lembo della maglietta di riserva che aveva nello zaino e si bendò gli occhi. Senza vedere e senza parlare. Sarebbe vissuta su quell’albero aspettando che la natura le insegnasse a vivere in armonia con le creature che la popolano. A vivere come la Dea della valle! A vivere come uno spirito. ”

***

(188) 568
Driiiiiinnnnnnnn Driiiiiiiinnnnnn
- Pronto.
- Ha portato l’album a villa Hayami?
- Ieri notte. Adesso dobbiamo solo sperare che lui lo trovi in fretta.
- Cercherò di contattarlo telefonicamente, se sono fortunata a quest’ora sarà solo e lo spingerò a stare nel suo studio e a curiosare in giro.
- E’ un’ottima idea. Lo faccia subito!
Tu-tu-tu-tu

Driiiiiiiiinnnnnnnn Driiiiiiinnnnnnnn
- Pronto, buongiorno signor Masumi.
- Buongiorno signorina Mizuki.

***

- Buongiorno.
- Buongiorno signorina Shori. Il signorino è nel suo studio, glielo vado a chiamare.
- Come mai è nel suo studio?
- Non saprei. Le vecchie abitudini non muoiono mai!
- « Non è possibile! Che abbia ricordato qualcosa? ». Ihihih, ha ragione!
- Questa mattina ha ricevuto una telefonata e da quasi un’ora è nel suo studio.
- Capisco. Vado a chiamarlo io.

“ Chi l’aveva chiamato? E perché aveva deciso di passare del tempo nel suo studio? In quella stanza avrebbe potuto trovare più facilmente degli indizi per ricordare il suo passato. E se ci fosse qualcosa che gli avesse ricordato Lei? Corse nello studio, ma non prima di aver piazzato le tanto famigerate riviste sul tavolinetto del salotto. ”

Toc-toc
- Buongiorno caro. (Lo bacia sulla guancia)
- Shori, che gioia vederti.

“ Mentiva sapendo di mentire. Sul suo volto non c’era traccia della gioia da lui tanto decantata. Non gli importava molto della presenza di quella donna, anzi, non capiva proprio perché doveva stargli sempre tra i piedi. Sembravano così diversi. Perché mai aveva deciso di sposarla? Aveva, veramente, deciso di sposarla? Forse, altri si erano arrogati il diritto di disporre della sua vita, e lui, adesso che era senza memoria, non poteva certo aspettarsi di riprenderla in mano. Così sorrideva, senza motivo e senza convinzione ”

- Cosa ci fai chiuso qua dentro da più di un’ora?
- « Come fai a sapere che sono qui da più di un’ora? Mi spii? » La mia segretaria ha avuto un’idea molto interessante. Mi ha consigliato di passare un po’ di tempo nello studio. Dice che questo è un altro dei miei luoghi preferiti.
- Un altro?
- Certo! Oltre all’ufficio! Eheheh!
- E’ stata molto gentile. « Chissà cosa avrà in mente?  Starà tramando qualcosa? Gli avrà veramente parlato solo dell’ufficio e dello studio? »
- Lo penso anch’io. « Ma tu lo pensi davvero? »
- Adesso però ti devi preparare. Ti ricordi che abbiamo promesso al signor Onodera che saremmo andati a vedere le prove della sua compagnia.
- E’ vero! Non vedo l’ora di assistere a questa famosa opera. “La Dea Scarlatta”.
- Io ti aspetto in salotto.
- Shori!
- Si caro?
- Mi hai portato le riviste di cui parlavi ieri?
- Certamente!
- Non vedo l’ora di leggere gli articoli che riguardano le due attrici.
- « Già! Come al solito non vedi l’ora di occuparti di altro. »

***

- Che aria fresca. È bello risvegliarsi a casa!

Erano le cinque del mattino, Ayumi era solita svegliarsi molto presto, anche prima che cominciasse a prepararsi per interpretare la Dea Scarlatta, ma da quando era tornata dall’ospedale aveva la sensazione  di aver perso troppo tempo. Di essere rimasta indietro, e così, adesso, la sua sveglia suonava due ore prima del solito. Maya era la fuori, da qualche parte, pronta a sorpassarla all’ultimo minuto con un colpo di scena. A quel pensiero rabbrividì. Respirò a fondo l’aria del mattino e poi cominciò i suoi esercizi per la voce. Senza però scordarsi della ferita che non doveva essere strapazzata. Prima un tono profondo, come il rombo della terra, poi un grido stridulo ed acuto come il verso di un gabbiano. Per la paura, la tata versò per terra il the che aveva preparato per la colazione della sua adorata signorina. Poi continuò con un sibili, che piano piano cresceva d’intensità. Prima simile al vento tra le fronde degli alberi ed infine potente come un vento invernale. Erano i suoni della natura, i suoni della dea. La voce della Dea Scarlatta ”

***

“ Vedendola agire così lucidamente nessuno avrebbe riconosciuto in quella donna piena di iniziative e sicura di se, Shori Takamiya. Shori la fragile, Shori la buona e gentile donna da marito, nipote e figlia esemplare! Nessuno si sarebbe sognato di vederla trafelata e sudata, intenta a mettere a soqquadro e poi risistemare un ufficio, per trovare il motivo di quella telefonata mattutina. E ci volle poco a trovare ciò che stava cercando. Un album di fotografie che, come lei sapeva bene, Masumi teneva nella casa al mare. Un album carico dei ricordi di una dimenticata passione. Doveva pensare velocemente. Dove poteva nasconderlo? Certo non poteva portarlo fuori dalla casa! Se qualcuno gliene avesse parlato Masumi lo avrebbe cercato. Lo nascose sotto uno dei cuscini del divano. Tutti sapevano che lui preferiva la poltrona, non lo avrebbe trovato! Quella sera stessa sarebbe stata a cena in quella casa e con una scusa avrebbe potuto entrare e portarlo via. Per tutto il giorno non fece altro che chiedersi se avrebbe dovuto parlare di quell’accaduto al suocero oppure affrontare da sola la situazione. Dopotutto se l’era cavata abbastanza bene. ”

***

- Buon giorno signor Eisuke.
- Buongiorno. Mi dica, cos’ha scoperto?
- Purtroppo non molto, suo figlio sa come nascondere le sue tracce. Se qualcuno sta ancora lavorando per lui dal giorno del suo incidente, non fa errori.
- Va bene, vada pure. Ah! e di Maya Kitajima sa qualcosa?
- No! Purtroppo, non abbiamo trovato traccia di lei neanche nei luoghi della sua infanzia.
- Dove si sarà nascosta quella ragazzina?! Va bene! Vada e, mi raccomando la discrezione!
- Si! Arrivederci signore.
- « Se non la trovo e non riesco a parlarle tutti i miei sforzi saranno inutili. Devo convincerla di essere io il suo ammiratore ed assicurarle che non ho niente a che fare con mio figlio. Che io voglio solo il suo bene! Dopotutto, l’ho aiutata molte volte…e quando si sentirà sicura, le offrirò di lavorare con me…per la Daito Art Prodaction. E se non ci riuscirò…come ammiratore avrò modo di distruggere tutte le sue certezze, dimostrandomi una pessima persona! Adesso solo una cosa mi può fermare…la memoria di Masumi. Devo chiamare la signorina Shori! »

“ Il vecchio Eisuke era convinto di aver fatto bene i suoi piani. Era riuscito a controllare la dolce e remissiva Shori, suo figlio era fuorigioco ed avendo scoperto il volto dell’ammiratore delle rose aveva un arma contro Maya. Purtroppo per lui, per una volta, la piccola, stupida Maya non era completamente scoperta alle brutture del mondo, non era cieca. Lei sapeva, sapeva che a spedire da dieci anni quelle splendide rose color porpora era Masumi Hayami e nessuno, per quanto bravo, poteva farle credere qualcosa di diverso. Ma questo lui non lo sapeva, per una volta nella vita aveva fatto male i suoi calcoli ”

***

Driiiiiiiinnnnnnn  Driiiiiiiinnnnn
- Il telefono, ma non è il mio!
- Ah! E’ il mio cellulare.
- Shori fai presto! Il regista Onodera ci aspetta.
- Si caro, tu intanto va avanti.

“ Lei, la giovane ereditiera della famiglia Takamiya, non aveva mai dovuto nascondere nulla in tutta la sua vita, ma quella volta doveva fare un’eccezione. Aveva visto il numero di telefono, era il suocero e sicuramente voleva avere dei ragguagli sugli spostamenti del figlio. Doveva controllare la sua voce. Il vecchio era furbo ed avrebbe capito subito i suoi intenti se avesse letto nella sua voce anche solo un filo di indecisione. ”

- Buongiorno.
- È una gioia sentirla così felice. È con Masumi?
- Si! Stiamo andando a vedere le prove di Ayumi Himekawa.
- Mi raccomando.
- Non si preoccupi.

“ La frase che avrebbe dovuto seguire le morì in gola. Ma la pensò e fra se e se, la disse decine di volte. Rabbrividendo. ¨ Io voglio quanto lei che Masumi non riacquisti la memoria ¨. Come le suonava squallido quel concetto! Squallido, ma indispensabile, si disse! ”

- "Ooh…Cosa sarà?"
- Che peccato! Hanno già cominciato! Adoro questa scena. È quando la dea si accorge dei sentimenti umani che prova.
- "Ooh! Santo cielo! Cosa sono questi sentimenti mai provati finora?! Sento che mi sta accadendo qualcosa…È pericoloso! Non bisogna avvicinarsi!"
- Ayumi è davvero bella! E poi in questa scena è struggente.
- « Sentimenti pericolosi, ma talmente dolci da non poter resistere. Che concetto affascinante. Chissà se nella mia vita proverò mai sentimenti simili? »
- Vero Masumi? Masumi?
- Cosa?
- Non è stata una bellissima interpretazione?
- Si, certamente! Vieni, andiamo a parlare con lei!
- Signor Hayami, è una gioia rivederla. Faccio a lei e sua moglie i miei migliori auguri per le nozze.
- Siamo qui per parlare di lei, signorina Himekawa. È stata meravigliosa! E spero che si riprenda al più presto dal suo brutto incidente.
- La ringrazio. La ferita va già molto meglio.
- Lei non ha rivali.
- Mi dispiace contraddirla ma io ho una rivale ed è anche pericolosa. Un vero genio!
- Ma sono sicura che con le sue caratteristiche riuscirà a spuntarla.
- Lei cosa ne dice signor Masumi? Lei seguiva da vicino i progressi sia miei che di Maya Kitajima.
- Io.

“ Improvvisamente un sibilo, Shori si portò una mano alla fronte e cadde verso il torace di Masumi. Uno svenimento. Uno svenimento che cascava a pennello. Tutti si premurarono di portarle una sedia, dell’acqua, i sali, e non appena rinvenne si fece accompagnare in fretta a casa. ”

- Scusami caro, non volevo rovinarti la giornata.
- Non aver paura. Mi hai tolto da un impiccio. Non volevo mentire e non sapevo cosa dire a quella ragazza.
- Ah! « L’album! ». Dovevamo cenare con tuo padre.
- Non ti preoccupare. Gli dirò io che stavi poco bene.
- Ma mi sembra poco cortese. Perché non pranzi a casa mia? Così io potrei riposare un po’ e tu potresti vedere i miei, e poi potremo andare insieme a cena da tuo padre.
- Certo! Mi sembra un ottima idea!

“ Era tutto inutile. Era destinato ad avere quel barboncino attaccato alle calcagna per tutto il giorno. Sentiva che il suggerimento della sua segretaria era l’unico saggio che aveva ricevuto da un bel po’ di giorni, ma con Shori sempre vicino non si sentiva libero di scavare nei suoi ricordi. ”

***

Din don
- Buonasera. Il signor Masumi è in casa?
- No! È con la signorina Shori.
- « Certo! Figuriamoci se lo lasciavano solo? ». Ero passata per dargli dei documenti importanti. Posso lasciarli nel suo studio?
- Ma certamente!
- Sa se il signor Masumi oggi è stato nel suo ufficio?
- Dopo la sua telefonata di stamattina? Si!
- …
- Strano…
- ???
- Anche la signorina Shori questa mattina ha fatto la sua stessa faccia preoccupata.?!
- La ringrazio. Lascio questi fogli sistemati per essere firmati e vado via subito.
- Faccia pure. Il signor Masumi ha molta stima di lei!

“ Quelle parole, dette da qualcuno che vedeva Masumi tutti i giorni, la rinfrancavano. Era un a gioia sapere che i suoi sforzi non passavano inosservati al suo capo. Ma Mizuki non aveva tempo per perdersi in questi pensieri, cominciò a cercare nella libreria, nel posto indicatole da Hijiri, ma non vedeva nulla. Un pensiero le balenò per la mente. Shori! E se si fosse insospettiva e avesse trovato lei l’album? Quello sarebbe stato l’inizio di una tragedia! Se lo avesse portato fuori dallo studio? O se lo avesse dato al vecchio Hayami?! Avevano sbagliato a non pensare a tutte le eventualità. Presa dal panico cominciò a cercare in ogni luogo, fino a quando, esausta, si gettò sul divano. ”

- Cos’è? L’ho trovato! Ringraziando il cielo!

***

- Bentornato signore!
- Mio padre è già pronto?
- No, ma mi ha detto di informarvi che non tarderà.
- Bene!
- Ah! Signor Masumi.
- Dimmi.

“ Seguì un istante di silenzio, un silenzio raggelante del quale Shori non potè fare finta di niente. Capì che era di troppo e con una scusa si allontanò verso la sala da  pranzo. Non appena la donna si fu allontanata, il maggiordomo informò Masumi della presenza di Mizuki nel suo studio ”

- Ho pensato che non volesse farlo sapere alla signorina Shori.
- Ha fatto bene!

“ Masumi pronunciò quella frase con un certo cipiglio, e si accorse che anche per il maggiordomo quel modo di fare era usuale. Perché tanti segreti? Perché si doveva nascondere tutto a tutti in quella casa? Masumi si recò nello studio dove trovò la sua segretaria intenta a sistemare dei fogli sulla scrivania. Notò l’imbarazzo della donna e non fece ulteriori domande. Firmò quelle carte e salutò la donna. Entrambi sapevano che non c’erano documenti da firmare ma nessuno parlò. Quello non era il momento. Ma il giovane presidente aveva capito che per venire a capo di quella situazione avrebbe dovuto parlare a lungo con quella donna. A quattr’occhi! Si diresse verso la sala da pranzo. Tirò un sospiro, indossò la maschera di Masumi Hayami e si preparò a fingere, ancora una volta! ”















__________________________________________L’angolo di BluRei




Sono imperdonabile. Scusatemi tantissimo per la lunga attesa, purtroppo mi sono lasciata andare ad una forma grave del blocco dello scrittore. Ho dovuto apportare delle modifiche alla struttura della storia e riportare l’ordine mi ha messo in crisi.
Ho dovuto inserire qualche capitolo tra il 22 ed il 23 originali ed ho paura di aver annacquato il tutto, quindi ci ho messo un po’ a convincermi a finire questo capitolo. Spero che non vi risulti monotono o inutile, dovevo scriverlo perché alcuni fatti dovevano susseguirsi in questo modo. Fatemi sapere.

Devo dire che se oggi questo capitolo è on-line dovete ringraziare due persone: Fievel71 che mi ha fatto una recensione di appello che mi ha svegliata ed a  Celestellina che mi ha dato il giusto supporto per confrontarmi con un altro parere e che mi ha spinta a scrivere, scrivere, scrivere. Grazie!

E cosa posso dire a queste due amiche?

Per Fievel71, aspetto con ansia di poter leggere su EFP una tua ff di Glass no Kamen.
Per Celestellina????
GRAZIE!!!!!!!!!!!!!!

Ma veniamo adesso alle risposte:

Sheila84: addirittura spettacolare? Non pensavo che questo cap avrebbe avuto tutto questo successo, ero convinta che sarebbe risultato noioso. Comunque grazie e scusami per aver fatto aspettare tanto il tuo cuoricino…

Kaoru: meraviglioso e sublime…wow…dai Cuori di cristallo ha ancora lunga vita e poi spero di riuscire a scrivere un’altra storia che riesca ad appassionarti allo stesso modo. Non mi aspettavo tutto il successo che ha avuto questo capitolo, ma ti ringrazio.

Celestellina: e dire che io non credevo affatto in questo capitolo, pensavo che l’elenco dei personaggi per voi sarebbe risultato noioso, non si finisce mai di imparare…addirittura ti ho bloccato le parole? Spero che questo cap non sia una vera delusione, il tonfo dopo il successo. Scusami ancora per il ritardo e grazie di cuore.

Laprinc: hai proprio ragione, questo cap mi serviva da introduzione al 23esimo, ma adesso con i cambiamenti che ho apportato, vedremo la nostra Maya solo un po’ più avanti…gli altri personaggi della storia scalpitano per essere presi in considerazione. Grazie per i complimenti e per la stima che hai di me…mi mancano le tue pazze recensioni…

Monica75: ti sono sempre molto grata per il tempo che mi dedichi, le tue parole mi riempiono sempre di gioia, sia per i complimenti che non manchi mai di fare che per l’analisi perfetta che fai del mio lavoro. Grazie!

Kikkina90: ecco! Subito ti ho fatto un regalo e poi una sorpresa, ho aggiornato dopo un mese…non ci sono parole…ma come ho detto questo capitolo mi ha messo in crisi ed ancora non mi convince ma non potevo farvi aspettare altro. Spero di non averti delusa. Dico anche a te che non credevo di avere tanto successo con questo cap, ma pensavo di annoiarvi, tu invece mi dici che è divino sono felice. Per scriverlo ho riletto tutti i volumetti ed è strato un lavoraccio, quindi sono contenta che ne sia valsa la pena. “la mia fan!!!!!!!!!!!!” *_* *_* *_*

fievel71: scusa, scusa e scusa…no, non ho deciso di lasciare questa ff, io l’adoro e la concluderò, come ho spiegato sopra ho sofferto del blocco dello scrittore…ma adesso eccomi, spero di non ritardare più così tanto. Sono contenta che la storia ti piaccia ed anch’io non vedo l’ora di farvi leggere i capitoli dell’incontro…che ho già scritto da mesi…fammi sapere se questo cap è noioso…grazie e scusa ancora.



PUBBLICITA’

Credevate di esservela scampata!

Continuo ad incoraggiarvi a leggere le storie di Celestellina: “La sostanza dei sogni” (gnk), “Fiamma d’amore” (originale romantico)

“Il Sole ama la Luna, la Luna il Sole ama” (orig. romantico) scritto in coppia da me e Celestellina.

“Kayou no SaKura” di Lametta

“La voce dell’anima” di Simply_me (gnk)

“La stagione dei ciliegi in fiore” di BluReimemedesima. Il seguito di Idol

“E se…e se invece si fossero incontrati di nuovo?” di zucchero filato per gli appassionati di Candy

E non parliamo poi delle RR: “Strambo Garakame”, “Il mio cuore è un albero di susino”, “Quelle del club  di Garakame”, vi apsettiamo…partecipate…facciamo vedere che la sezione GnK è viva vegeta e vitale tanto quanto….(non facciamo nomi)

Ah per chiunque amasse gli Haiku, che ne dite di leggere ed incoraggiare, Ametista con il suo Hayku?

OK, basta ammorbarvi altrimenti mi mandate un’anatema…


Kisskiss!!


p.s.

il prossimo capitolo, “La nostra ragione di vita”


kisskiss!!

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Capitolo 24
*** La nostra ragione di vita ***


Capitolo 24

La nostra ragione di vita







“ Quella mattina si svegliò presto Maya, e non poté fare a meno di restare immobile, estasiata dall’odore, intenso, dei susini e dal cinguettio degli uccelli che intonavano, allegri un canto che sapeva di benvenuto. “Sarà sempre stata questa, la sveglia della dea”, pensò, tra se e se. Stava vivendo come un susino, uno splendido susino millenario dai fiori scarlatti. Immersa nella natura come se ne avesse sempre fatto parte. Durante la notte aveva sentito freddo, “Chissà se gli alberi sentono freddo?”, si era chiesta,  e poi sorrise della sua ingenuità, ma non appena il sole cominciò a fare capolino, il suo corpo si scaldò e nella sua mente fece capolino un’idea insistente: “Ho fame!”. Bevve, il gorgoglio dell’acqua era inconfondibile, e non fece fatica a trovare il fiume, mangiò qualche frutto e poi ricominciò a pensare alla sua dea ”

- Il vento è il mio cuore…come? Il fuoco è la mia forza…come? L’acqua è la mia vita…come? La terra è il mio amore…come? Sono un albero, sono una donna, sono uno spirito e sono una dea, ma qual è la differenza? In cosa sono diverse queste mie forme? Com’è difficile…

***

Driiiiiinnnnnnn Driiinnnnn

- Pronto, casa della signorina Himekawa, ah, si certo gliela passo subito.

“ Come ogni mattina Ayumi era impegnata con le sue prove e la tata ci mise un po’ prima di attirare la sua attenzione. Quando era intenta a cercare i volti della dea, la ragazza era solita cadere in una sorta di trance. Uno stato di assoluta concentrazione in cui tempo, spazio e realtà non esistevano più. Esisteva soltanto lei, lei e la sua recitazione. ”

- Dimmi tata.
- Scusa se ti disturbo, ma al telefono c’è quel fotografo tanto gentile che veniva a trovarti sempre all’ospedale.
- Il signor Hamil! Digli che arrivo subito, tata.

“ Neanche lei avrebbe saputo spiegare il perché, ma prima di rispondere al telefono corse a pettinarsi e mise un po’ di rossetto sulle labbra. Il cuore le batteva forte, si erano promessi di vedersi più spesso, lui assisteva a quasi tutte le sue prove, ma non si era ancora presentata l’occasione per poter parlare come avevano fatto spesso in ospedale. Sistemò con le mani il vestito, cercando di togliere le pieghe e rispose al telefono, sperando con tutta se stessa che le chiedesse di vedersi fuori dal teatro. ”

- Buongiorno signorina Himekawa.
- Buongiorno.
- Le telefono per scusarmi per non aver rispettato la promessa che le avevo fatto in ospedale. Si ricorda?
- Lei mi sarebbe stato vicino e sarebbe sempre stato sincero con me.

“ Quando sentì quella frase ripetuta in modo così perfetto, il cuore di Hamil sobbalzò. Per lei quelle parole erano vive nella memoria come lo erano per lui. Possibile che anche la perfetta e fredda Ayumi Himekawa stesse aspettando quella telefonata che lui ritardava a fare per paura di essere rifiutato? Ci volle un attimo, prima che le parole continuassero ad uscire dalle sue labbra senza tremare. Fece un respiro lungo e silenzioso e poi dichiarò il reale motivo di quella telefonata mattutina. ”

- Mi fa piacere che si ricordi così bene le nostre conversazioni.
- Sono un’attrice. Ho una buona memoria. Non lo dimentichi!

“ Ayumi sapeva di aver mostrato il fianco e con quella frase fredda e calcolata cercò di porre rimedio alla sua troppa audacia. Quell’uomo era pur sempre un fotografo, e forse il suo interessamento si limitava alla sfera artistica. Non doveva mai dimenticare quella realtà. ”

- Hmf.
- Che fa? Ride di me?
- No, mi scuci. Non mi permetterei mai. È solo che non posso fare a meno di notare come lei stia sempre sulla difensiva. Comunque volevo solo invitarla a cena questa sera per farmi perdonare della mia assenza.
- Questa sera? A cena? « Si Ayumi, continua a ripetere le sue parole, così crederà che sei stupida! »
- E’ già impegnata?
- No!
- Allora questo pomeriggio verrò ad assistere alle sue prove e poi l’aspetterò fuori dal teatro. Se per lei va bene, naturalmente.
- Come le ho già detto, non ho altri impegni!
- Allora lo prendo come un si.

“ Il cuore le batteva all’impazzata. Era un giorno importante. Quello poteva essere il suo primo appuntamento ”

- « Potrebbe essere il mio primo appuntamento? »

***

(188) 568
Driiiiiinnnnnnnn Driiiiiiiinnnnnn
- Pronto.
- Signorina Mizuki, spero che la sua missione si sia risolta per il meglio.
- Non saprei. Purtroppo l’album non si trovava dove o aveva lasciato lei. Il maggiordomo mi ha detto che la signorina Shori aveva notato il movimento di ieri mattina. Non vorrei che fosse stata lei a trovarlo ed a cambiargli di posto.
- E se lo avesse spostato Masumi?
- Non credo. Si trovava sotto i cuscini del divano. Io on sottovaluterei quella donna. Anche la creatura più debole ed indifesa sarebbe capace di grandi cose per amore.
- Capisco. Pensa che l’abbia detto al vecchio Hayami?
- Non saprei. Ma se così fosse lo sapremo presto!
- Dobbiamo diventare più cauti. Signorina Mizuki, l’unica possibilità che ci resta è fare in modo che Masumi parli con lei.
- Non sarà facile! La fidanzata ha l’ordine di non lasciarlo mai da solo. Per ora dovremo accontentarci di portare avanti i piani del signor Masumi, senza dare troppo nell’occhio.
- Non si preoccupi. In quel senso stiamo procedendo senza intoppi.
- Allora ci risentiamo quando avrò notizie più dettagliate sull’avvenuta scoperta dell’album da parte della signorina Shori e del vecchio Hayami.

***

- Buongiorno padre.
- Masumi. Noto con piacere che non hai perso l’abitudine di essere mattiniero.
- « Come potrei, visto che mi state addosso dalla mattina alla sera? » Le buone abitudini non si perdono mai, padre.
- Ho saputo che ieri hai assistito alle prove della signorina Himekawa. Ieri sera poi non ne abbiamo potuto parlare. Come ti sono sembrate?
- Buongiorno. Scusate il ritardo, ma questa mattina il traffico mi ha impedito di raggiungervi prima.
- Non si preoccupi.
- Buongiorno cara.

“ Masumi si alzò per salutare la donna che continuava a guardarlo con occhi sognanti. Era un gentiluomo e sapeva che lei si aspettava quel gesto di cortesia. La baciò sulla guancia e le porse la sedia. Più le stava vicino e più si rendeva conto che quel profumo che tormentava i suoi sogni non poteva appartenere a lei. Ma ebbe poco tempo per perdersi nei suoi pensieri. Profonda e insistente, la voce di suo padre lo ridestò ”

- Avevamo appena cominciato. Parlavamo della visita che ieri avete fatto al cast del regista Onodera. Ho chiesto a Masumi cosa pensa dell’attrice protagonista.
- si caro, cosa ne pensi?
- Quella ragazza ha un talento straordinario! Ed una bellezza incomparabile. L’ho trovata perfetta!
- Hai ragione. È un’attrice molto capace. Peccato si debba confrontare con quella Maya Kitajima.
- Tutti non fate altro che parlare di questa ragazza. Ma io la conosco?
- …
- Hmf! Tu conosci tutti nell’ambito dello spettacolo.

“ Il viso di Shori era sbiancato. È vero, aveva mentito, ma non voleva continuare a farlo senza freni. Era inutile far finta di niente. Fino a quando Masumi e suo padre si fossero interessati alla Dea Scarlatta, Maya Kitajima sarebbe stata presente in ogni conversazione. ”

- Peccato che non mi ricordi di lei.
- Masumi, forse sarebbe meglio che io ti parlassi di questa ragazza.

“ E’ possibile che, per la prima volta, qualcuno volesse essere sincero con lui? Masumi ascoltò attentamente, forse qualcosa stava cambiando. Un altro pezzo della sua vita si stava rimettendo a posto? ”

- Come tu ben sai, Ayumi Himekawa lavora per noi, come tutto il cast del regista Onodera. Ma purtroppo, anche se le hai fatto centinaia di offerte, quella ragazzina non ha nessuna intenzione di lavorare per la Daito art prodaction.
- E questo è un problema?
- Scusatemi, è meglio che voi uomini discutiate da soli, di queste cose. Masumi, posso aspettarti nel tuo studio?
- Certo!

“ Shori oramai aveva sviluppato la sua furbizia, sfruttò quell’occasione propizia per poter restare da sola nello studio. Doveva cercare di portare via l’album delle foto prima che Masumi avesse la possibilità di trovarlo. Potete immaginare la sorpresa e lo sgomento che la prese quando non trovò l’oggetto sotto i cuscini dove lei stessa lo aveva nascosto la mattina precedente. Diede uno sguardo in giro, ma non lo vide. C’era solo una possibilità. Masumi l’aveva trovato! Ormai non le restava che aspettare. ”

- Se quella ragazzina dovesse vincere, noi saremmo nei guai.
- …
- Dobbiamo essere noi a portare sulle scene “La Dea Scarlatta”. A qualsiasi costo! Lavori da una vita per questo.
- Io vivo per questo, vero padre?
- Noi viviamo per questo! È la nostra ragione di via!

***

- “In questo modo vengono trasmesse la loro gioia, la tristezza e la rabbia”.
- “Riesci a conversare con la natura. Sei veramente una donna misteriosa. Come dicono quelli del villaggio,potresti essere la vera dea”.
- “E a te, caro? Faccio paura?”
- “No, sono solo sorpreso. Di qualsiasi cosa si tratti, sei sempre Akoya. Ti adoro lo stesso. Così come ci sono donne particolarmente brave nel tessere, tu sei abile a parlare con gli alberi, gli uccelli, il vento e il drago.”
“Io ti amo…”

“ Nel dire le ultime battute Ayumi aveva alzato lo sguardo per fissare in viso il suo Isshin ma, guardando verso la porta, fu un attimo, si accorse che qualcuno estraneo alle prove era entrato nella stanza. Il signor Hamil, vestito di tutto punto era venuto, come promesso, per onorare l’appuntamento. La giovane attrice cambiò espressione. Il viso le bruciava. Perché era dovuto arrivare proprio mentre Akoya diceva quelle battute? E perché lei aveva dovuto reagire in quel modo? La voce le tremava. Lentamente chinò un poco la testa, si coprì il volto con le mani e pronunciò le sue battute ”.

- “Io ti amo…Finora nessuno mi ha trattato come una ragazza normale. Sei la prima persona…Quando ho incontrato te, sono riuscita finalmente a sentirmi una ragazza come le altre…”
- “Akoya…”
- STOOOP! Ayumi…devo confessarti che avevo dei dubbi…ma hai pronunciato queste ultime battute con il trasporto e la delicatezza giuste. Akoya ama quell’uomo ma non dobbiamo dimenticare che è anche una semplice ragazza di campagna. Brava!
- La ringrazio signor Onodera.
- E dimmi, cosa ti hanno detto i dottori riguardo alla ferita?
- Come può vedere è rimasta solo una piccola cicatrice che scomparirà in qualche settimana. Per il momento posso coprirla con un po’ di trucco.
- Bene, bene. Adesso vai a riposarti per oggi con te abbiamo finito, non vorrei che ti stancassi troppo.
- La ringrazio, a domani.

“ Ayumi, si voltò leggermente verso l’uomo che l’aspettava e gli regalò un sorriso timido. Lui le fece un cenno per dirle che l’aspettava fuori ed uscì. Entrambi erano emozionantissimi. Non lo avrebbero ammesso mai, ma quell’invito avrebbe potuto significare una svolta nel loro rapporto. ”

***

Oooooooooooooooooooooh

“ Non appena entrarono dentro il teatro, Masumi e Shori, si sentirono come trasportati in una strana dimensione. L’aria vibrava di suoni non umani ed anche gli attori, sfigurati in viso e nel corpo, sembravano creature divine. Le voci, talora profonde, a volta stridule ed acute, sembravano urlare un messaggio dall’aldilà. Masumi aveva la pelle d’oca. Quel regista stava creando qualcosa di straordinario. Rimasero nell’ombra, ad osservare in doveroso silenzio. ”

Oooooooooooooooooooh
- “Uomini malvagi e avidi, che non conoscono il valore della vita. Soldati macchiati di sangue. Questo è un luogo sacro per gli dei. Qui dimora la Dea Scarlatta. Non è posto in cui uomini di cotal fatta possono entrare! Se volete aver salva la vostra vita lasciate questi luoghi.”
Ooooooooooh
Fiuuuuuu
Aaaah
- “Vento, soffia!”
- “Ma guardate questi soldati volano via come foglie secche! Sembrano proprio delle trottole!”
Fiuuuuuuuuu
Uaaaah
Aaah
- “La nebbia oscura la loro vista. Mentre la spada di Fulmine li purifica.”
- “Ma guardate, si sono smarriti nella nebbia e tremano di paura. Tra compagni si colpiscono l’un l’altro, scambiandosi per nemici.”
- “Che divertente! Quando vengono colpiti dalla spada di Fulmine, tutto il loro corpo si intorpidisce.”
Uaaaah
Aaah
Oooooh
- “Scappino. Scappino!”
- “Il susino scarlatto è il simulacro della dea Scarlatta. Qualunque uomo vi si avvicini, lui è inattaccabile. Nemmeno un petalo…nemmeno un ramoscello si spezza. Perderanno la loro vita.”
- “A una sola persona…è permesso abbattere il susino millenario. È l’uomo amato dalla Dea Scarlatta…”
- “AAH! ARRIVA QUELL’UOMO! Ha un’ascia in mano!”
- “Ooh! Che svergognato! Gliela farò pagare!”
- “E’ inutile! Il vento e il fuoco non scalfiscono l’uomo. Le nostre forze con lui sono inefficaci!”
- “Allora come facciamo?”
FERMI! FERMI!
- …
- RAGAZZI, COSA STATE FACENDO? DOVE PENSATE DI ESSERE? IN QUESTO MOMENTO SIETE TERRORIZZATI, SIETE NEL PANICO. QUEST’UOMO STA PER DISTRUGGERE LA VOSTRA DEA. UCCIDERA’ COLEI CHE VI DA’ LA VITA. DOVE SONO LA RABBIA, L’ODIO, IL TERRORE! RICOMINCIATE DACCAPO!
- Buon giorno signor Kuronuma.
- … (Sguardo minaccioso)
- Io e mia moglie siamo venuti ad assistere alle prove della sua compagnia e devo dire che siamo rimasti piacevolmente colpiti! Peccato che non avremo il piacere di vedere la sua Dea Scarlatta! La sua attrice si nasconde?
- Sa signor Hayami, mi piacciono il suo sarcasmo e la sua faccia di bronzo!
- ?
- Fa bene ad avere quell’espressione dubbiosa. Cosa credeva, che rivedendola mi sarei vergognato e mi sarei andato a nascondere? Oppure pensava che mi sarei trattenuto dal trattarla come si merita, visto che ha portato con se la sua signora? Si sbaglia di grosso! Io lotterò con le unghie e con i denti per la mia compagnia e per i miei attori! Non le permetterò di rovinarmi!
- ???
- Lei non mi fa paura!
- ???
- Masumi, caro. Ti senti poco bene? Vieni è ora di andare. Signor Kuronuma, ci scusi. Mio marito in questo periodo lavora troppo e se qualcuno non gli ricorda di riposarsi rischia un crollo nervoso. Verremo un altro giorno a vedere le vostre prove. Quando la sua attrice sarà tornata.
- …

“ Il giovane presidente non riusciva a riprendersi, perché, perché quelle parole così sprezzanti. Cos’era successo tra loro? ”

- Dovevo essere proprio un uomo orribile!
- Ma cosa dici caro? Tu sei solo un uomo d’affari, non c’è nulla di personale nelle parole del regista.
- Sarà! Forse hai ragione tu.

“ Masumi ancora non riusciva a ricordare nulla, ma in quei giorni aveva visto tante persone, ed in ognuna di loro aveva notato quella luce nello sguardo. Rispetto, sottomissione e paura. Una domanda gli girava di continuo nella testa. Perché tutti avevano paura di Masumi Hayami? La conversazione con il padre qualcosa gli aveva fatto capire: lui viveva per portare in scena la Dea Scarlatta! Un pensiero gli passò furtivo. Quali cose orribili aveva fatto per ottenere il suo scopo? ”.

***

“ Ayumi aveva portato con se degli abiti più eleganti per l’occasione. Ci mise un’insolita cura nello spazzolare i capelli e quando fu pronta sorrise, compiaciuta, allo specchio. Ma fu solo un attimo, perché immediatamente l’altro pensiero si fece pressante nella sua mente. Ayumi, lui sta facendo soltanto il suo lavoro ”.

- Mi scusi per il ritardo.
- E’ giusto che le belle donne si facciano aspettare.
- « DONNA? »

“ Che strana sensazione provava. Si era sempre sentita una figlia, un’alunna, un’attrice, ma mai una donna. Fino a quel momento aveva vissuto per recitare, per recitare la Dea Scarlatta. Possibile che una parola, una piccola parola le stava cambiando la vita? Sorrise, l’ennesima volta in quella giornata così particolare e unica. Sorrise s’incamminò verso l’auto accanto a quell’uomo che la faceva sentire tanto speciale ”.

***

­- Masumi, sei tornato. Com’è andata la visita al cast di Kuronuma?
- Devo ammettere che le prove di quei ragazzi sono state eccezionali. L’atmosfera era magica.
- Mi sembri strano. Cosa c’è?
- Nulla. Padre.
- Dimmi!
- Cosa dovremo fare per portare dalla nostra parte anche il cast “B”?
- È indispensabile che convinciamo Maya Kitajima e gli altri le verranno dietro.
- Si, ma come?
- Con ogni mezzo!

“ Masumi si ritirò nel suo studio. Pensò a tutto quello che era successo nelle ultime settimane. Aveva davanti ai suoi occhi le riviste che Shori gli aveva portato. C’erano molti articoli sul suo finto matrimonio. Foto e frasi sensazionalistiche su Ayumi Himekawa ed il suo incidente e poi. Foto, articoli e notizie su di lei. Maya Kitajima. Lui la guardava, cercava ogni foto e la osservava. Una sola domanda: perché? ”

- Non capisco. Perché tutto questo clamore. Ayumi Himekawa sembra terrorizzata dal confronto, i giornali non fanno che parlare di lei, mio padre, che ha sotto contratto una splendida attrice come Ayumi, non fa che preoccuparsi di conquistare l’altra. Dobbiamo addirittura sporcarsi le mani pur di convincerla. Perché? Più la guardo e più mi accorgo che in lei non c’è nulla di speciale. Le foto che ci sono sui giornali sono impietose. Non è bella! Non ha famiglia! In confronto ad Ayumi Himekawa è invisibile! Allora perché tutti se ne preoccupano? Non vedo l’ora di vederti recitare, Maya Kitajima.











________________________________________________L’angolo di BluRei

Eccomi qui con il nuovo capitolo, spero di non avervi fatto aspettare troppo. Io ci ho messo la buona volontà adesso tocca a voi con i vostri commenti darmi la gioia di continuare a scrivere. Lo so che tutte voi non aspettate altro che il confronto tra i due protagonisti, ma datemi un po’ di tempo e ne vedrete delle belle.

Adesso passiamo ai ringraziamenti.
Ringrazio di vero cuore tutti quelli che hanno Cuori di cristallo tra i preferiti:
Celestellina, Kaoru, Kikkina90, Sheila84, Simply-me, paodipa, J.R.R., Karen94 e laury84

Celestellina: sono proprio contenta che il capitolo ti sia piaciuto e anche che mi fai “la testa tanta”…eheheh…E’ vero, ci ho messo molto a studiare ogni personaggio e a creare qualcosa di particolare per ognuno di loro e sono contenta che sia arrivato ad ognuno di voi. Ah, ah, ah…Sailor Mizuki… penso che fosse logico dare alla fedele segretaria un ruolo risolutivo nelle magagne di Masumino nostro, no? Non è giusto! Mi hai lasciato un immagine brutta brutta di te sola soletta vicino alla tua scrivania… comunque, mi pare brutto per te, ma studia!! Smack!

fievel71: proprio un treno non sono…continuo a soffrire di un attimo di saudagi, ma eccomi qua. Spero che anche questo capitolo ti piaccia, per quanto riguarda la fine è ancora un po’ lontana, ma c’è di buono che molti capitoli sono già scritti, mi mancano solo quelli di congiunzione e la rappresentazione della DS, praticamente il meglio…ti ringrazio per i commenti e perché sei diventata una lettrice assidua e presente…due cose mi hanno resa euforica, 1° che stai lavorando a due storie, non vedo l’ora di leggerle e 2° tu scrivi in forma cartacea? Che bello!!! Secondo me c’è un fascino particolare nella scrittura. Grazie ancora!

Sheila84: solo io posso impedire ai cattivi di fare del male ai nostri poveri eroi e non so se ne ho voglia, ihihihihihihihihihih!!! E comunque, quando vieni a casa e sto creando, non ti mettere a “ciuciuliare” con mio marito che ha sempre un dolgo, altrimenti ti mando le mie lettrici e ti faccio spezzare le gambe! Ah tu parli di Sakurakoji, sarai felice di sapere che anche in questo cap Sakurakoji non c’è. Comunque, per quanto riguarda Sakurakoji, sappi che non ho intenzione di uccidere Sakurakoji, perché Sakurakoji è un personaggio importante. Se non recita Sakurakoji con Maya, chi lo fa? Sakurakoji a te e alle tue mucche. Ihihihihihih!!!

Monica75: ecco, se tu mi dici che hai l’ansia da capitolo in arrivo a me mi aumenta l’ansia da capitolo in costruzione. Ti ringrazio subito perché hai commentato in questo capitolo, so che sei molto occupata e sappi che lo apprezzo..Sono contenta che anche tu abbia notato il lavoro che c’è dietro ogni capitolo, e si, adoro scrivere, penso sempre che non ho nulla da mettere nel capitolo e poi BAM!…ho già scritto nove pagine. Spero di non essere troppo prolissa e di non ammorbarvi con questi cap esplicativi…grazie per i complimenti, un bacio a te.

Laprinc: eheheh..ancora un poco e la Miuchi finisce la sua storia…tu sei fuori…adoro le tue recensioni…sono un tocco di colore…e se mi verranno le rughe vorrà dire che mi pagherai il lifting…

Kikkina90: sei gentilissima, è bello sapere che c’è chi è disposto ad aspettare per leggere un capitolo…e penso che ci sarà da aspettare…mi sto incasinando la testa con tutte le storie che ci sono dentro. @_@ (occhi da scrittore sotto sforzo). Sono contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto, mi sembrava prolisso e poco significativo…sappi che ho la stessa sensazione per questo che hai appena letto…è un momento così…passerà…speriamo…l’ultima cosa, non so se hai letto l’ultima drabble di Oniisama e…fammi sapere…baciobacio!!

Kaoru: sei tornata…dai…ogni tanto un po’ di noia…tipo in questo capitolo…grazie per i complimenti…Ah…penso che una delle storie di Calliroe a te possa piacere particolarmente.


PUBBLICITA’:

new entry: Calliroe, le sue storie sono interessanti, dateci un occhio.

Immancabilmente: “Il sole ama la luna, la luna il sole ama”, “Fiamma d’amore”.

Di mio: “La stagione dei ciliegi in fiore”

E che ne dite di incoraggiare una giovane scrittrice alla sua prima storia? “Piccola donna”, sosteniamo Fefica, che ha bisogno di una piccola spinta per avere fiducia in se.


Kisskiss!!

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Capitolo 25
*** L'erede ***


Capitolo 25

L’EREDE




Erano passate alcune ore da quando era tornato a casa e non era ancora uscito dal suo studio, non riusciva a smettere di pensare a lei. A quella ragazzina così poco avvenente, così normale ma tanto temuta da Ayumi Himekawa e da suo padre. Non riusciva a capire. “Anch’io la temevo prima dell’incidente?”, questa domanda cercava una risposta, ma più ci pensava più sentiva aumentare il mal di testa. Non lo dava a vedere, ma da quando era uscito dall’ospedale soffriva spesso di emicranie. Ad interrompere il turbinio di pensieri ci pensò il maggiordomo annunciando la cena. Tirò un sospiro e si recò nella sala da pranzo dove suo padre lo stava aspettando. Non voleva farsi vedere inquieto, intorno a lui tutti sembravano indaffarati a non farlo pensare a niente ed a nessuno e non voleva insospettirli. Era difficile vivere nella diffidenza, non potersi fidare delle persone che gli stavano accanto cominciava a pesargli.

- Scusami il ritardo padre.
- Non ti preoccupare Masumi, capisco che per te deve essere difficile. Eri abituato a lavorare e muoverti da solo. Per te deve essere difficile questa situazione.
- Si!
- Dovresti andare a fare un controllo in ospedale per vedere se sanno dirti qualcosa di nuovo riguardo alla tua amnesia.
- Lo farò.
- Devi curarti, la Daito art production non può fare a meno di te. Tu sei il mio erede e devi portare le nostre aziende a livelli sempre più alti!
- Certo padre.

Masumi era mai stato per gli altri qualcosa in più di un erede? Qualcosa in più dell’erede degli Hayami? Una strana amarezza lo avvinse. Da quando era tornato in quella casa, una sensazione di freddo lo aveva assalito senza lasciarlo più in pace. Lo tormentava, di continuo, una domanda. Chi sono?

***

Le cose da sistemare erano ancora tante. Per fortuna la recitazione di Sakurakoji era migliorata molto ed i ragazzi della compagnia cominciavano a capire cosa lui voleva ottenere da loro, ma come faceva a non crucciarsi dell’assenza dell’attrice protagonista? Non potevano andare avanti in quel modo. Doveva fare qualcosa! Doveva andare a cercarla! Ma come poteva abbandonare la compagnia in quel modo? Una luce illuminò il suo sguardo. Forse un modo c’era! Urlò agli attori di indossare i costumi di scena e di andare ad aspettarlo in strada e poi si allontanò per fare una telefonata.

- Buonasera Kuronuma, come mai mi chiama a quest’ora? È successo qualcosa?
- Ho da chiederle un favore. È molto importante!
- Dica.
- Devo partire!
- Vuole andare a cercare la sua attrice?
- Si! Ma non posso farlo se prima non faccio le prove generali allo  Shuttle X.
- Kuronuma, mi sta chiedendo di permetterle di fare le prove generali, prima della data stabilita?
- Si! So di chiederle tanto, ma…
- Capisco! Tuttavia, lei sa che io non posso fare favoritismi! Parlerò con gli organizzatori e le farò sapere al più presto!
- La ringrazio signor Yamagishi!

La sera cominciava a fare già fresco e con indosso solo gli abiti di scena, i ragazzi cominciavano ad avere freddo. Cosa aveva in mente quel folle di Kuronuma?

- Voi cosa pensate che ci farà fare?
- Non ne ho la più pallida idea! So solo che sto morendo di freddo!
- Da quando Maya è andata via, Kuronuma sembra ancora più arrabbiato e nervoso.
- Dobbiamo capirlo. È sotto pressione! Se Maya non dovesse tornare in tempo la carriera di ognuno di noi potrebbe essere rovinata.
- Non dovete dirla neanche per scherzo una cosa del genere! Maya ritornerà in tempo! Lei ci tiene troppo a mettere in scena quest’opera.
- Se io fossi in lei, e dovessi scontrarmi con Ayumi Himekawa, starei nascosta fino alla fine.
- Infatti tu non sei la protagonista! Maya non ha alcun motivo per nascondersi! Ricordate che è stata la signora Tsukikage in persona a sceglierla come sua possibile erede!
- Rei ha ragione! Maya tornerà!
- Smettetela di fare chiacchiere inutili! Questi sono problemi miei! Voi dovete solo pensare a recitare! Seguitemi!
- Dove andiamo conciati così, signor Kuronuma?
- Se osate fare altre domande ve ne andate dritti a casa e non vi fate più vedere. Seguitemi!

***

- Pronto, signor Yamagishi! Mi dica. No, non può parlare con lui! Sono io che tratto con l’associazione in questo momento!
- Il regista Kuronuma mi ha chiesto di anticipare le prove generali per avere modo di partire ed andare a cercare la signorina Kitajima. Cosa devo rispondere?
- Preferiamo non intrometterci in questo tipo di decisioni. Telefoni alla signora Tsukikage. « Signor Hayami, spero di aver agito come avrebbe voluto lei! »

***

Plin plin
Plin plin

- « Piove! Non posso andare via. Io devo vivere come la Dea. Quante volte avrà passato le notti sotto l’acqua? Non devo andare via! »

Plin plin
Plin plin

- « Ho freddo! Chissà se la Dea Scarlatta avrebbe freddo stando all’aperto, sotto l’acqua? »

Maya, seduta sull’albero, si teneva stretta, stretta, cercando di riscaldarsi. Ma l’acqua continuava a cadere ancora più forte ed i suoi vestiti cominciavano ad inzupparsi, era inutile opporsi alla natura. Aprì le braccia, come per accogliere il cielo e le mille goccioline che cadevano da esso e con il volto teso verso l’alto cominciò a sorridere. L’acqua era sua amica, una compagna di giochi.
 
Sssssh
Sssssh

Quasi non sentiva più freddo, ormai si era abituata a quelle gocce che la bagnavano inesorabilmente. Si era decisa a rimanere seduta sul suo albero di susino ad assaporare anche le cose spiacevoli che la natura era pronta a condividere con lei,  quando un lampo illuminò tutta la valle, trapassando, con il suo bagliore, la benda che Maya aveva sugli occhi.

Sssssh
RuUmbleee!!!

Improvviso, un tuono rimbombò nella valle squarciandone il silenzio onirico. Maya portò subito le mani alle orecchie. Voleva resistere, ma sapeva bene che stare su di un albero durante un temporale era pericolosissimo. Con un salto scese per terra e cercò di dirigersi verso un luogo riparato ma si accorse subito che qualcosa, nel suo corpo, era cambiato. Ma cosa?

***

Mentre Maya era tesa a fare un altro piccolo passo verso la sua dea Scarlatta, Ayumi stava vivendo i suoi primi batticuore. Era salita in macchina con una certa reticenza, aveva paura, per la prima volta aveva paura di non essere all’altezza. Per recitare era sempre pronta a fare prove su prove, ad ingaggiare i migliori insegnanti, ma adesso nessuno poteva insegnarle, non c’erano prove da fare per imparare. Ogni cosa era sconosciuta. Aveva avuto altri appuntamenti, ma questa volta Ayumi si rendeva conto che i sentimenti che provava erano diversi, veri! E questo le faceva paura.

- Dove mi porta di bello?
- E’ una sorpresa.
- Non vorrei che i miei vestiti fossero troppo informali.
- Sono perfetti!
- Mh, allora non mi vuole dire proprio niente.
- No!

***

- Pronto, mi scusi se la disturbo a quest’ora.
- Non si preoccupi Yamagishi. Per lei e per la Dea Scarlatta sono sempre disponibile.
- Innanzi tutto mi permetta di chiederle come sta.
- Devo dire che questo è un buon momento. Stare vicino alla valle dei susini in fiore, nel paese della Dea Scarlatta, mi rincuora molto e mi da forza.
- Mi fa piacere sentirla parlare così. Sa che abbiamo bisogno di lei, ormai siamo agli sgoccioli, manca meno di un mese alla rappresentazione dimostrativa.
- Anch’io non sto più nella pelle.
- Ed è proprio dei preparativi per lo spettacolo che le volevo parlare.
- E’ successo qualcosa?
- Si tratta del regista Kuronuma.
- …
- Ha chiesto l’autorizzazione di anticipare le prove generali per la sua compagnia.
- Vuole andare a cercare Maya!
- Anch’io ho pensato la stessa cosa. Se la ragazza non dovesse presentarsi in tempo, sarebbe terribile. Cosa dobbiamo fare?
- Mh, capisco. Signor Yamagishi, prima di darle questa risposta vorrei pensarci un po’. Le farò sapere entro domani.
- La ringrazio infinitamente signora Tsukikage. La saluto. Buonasera.

Cos’era che tratteneva la donna dal dare repentinamente il suo sta bene? Perché voleva riflettere? Doveva dare il permesso a Kuronuma di andare a prendere la sua attrice, oppure Maya rischiava di perdere per sempre la possibilità di ereditare la Dea Scarlatta. Anche Genzo, il suo fidato assistente, la osservava dubbioso. La donna che aveva davanti, non aveva lavorato buona parte della sua vita per portare quella ragazza su quel palco? Allora perché esitava? Chigusa sembrò cogliere le tante domande che passavano per la mente dell’amico ma era troppo stanca per discuterne e accennando un sorriso si ritirò nella sua camera da letto a riflettere.

***

- Signor Kuronuma, cosa vuole che facciamo? Stiamo morendo di freddo!
- Smettetela di piagnucolare! Voglio che ognuno di voi si impegni a fondo nella sua parte! SAKURAKOJI!
- Si!
- Siediti in un angolo e comincia a scolpire. Ti ho portato tutti gli attrezzi.
- ???
- Quelli che devono interpretare gli dei prendano possesso di un pezzo di prato e comincino ad immedesimarsi nella parte, io passerò tra di voi per darvi le direttive!
- ???
- Tutti gli altri mettano in scena le battaglie. Senza risparmiarvi! NON VOGLIO VEDERE LAVATIVI!
- …
- Non capisco cosa sono queste facce incredule?
- Ci scusi signore, ma non siamo certi di aver capito il motivo di queste prove. È tardi, è tutto il giorno che proviamo senza sosta e sentiamo tutti molto freddo.
- AVETE FREDDO! Credete che il dieci Ottobre farà meno freddo? Noi dovremo tenere il nostro spettacolo all’aperto ed io non voglio sentire fiati corti ne voci tremanti! E guai se becco qualcuno intento a tremare o a riscaldarsi le mani! È per questo che da oggi proveremo tutte le sere qui nel parco! Cominciamo!
- SI!!! (Tutti in coro)

***

Masumi aveva lasciato suo padre in salotto e si era recato in camera sua, non aveva nulla da dire a quell’uomo che diceva di essere suo padre, ed anche lui, il vecchio Hayami, sembrava imbarazzato dalla presenza di quel figlio che poco conosceva. Era quasi pronto per andare a dormire quando lo assalì un dubbio. Cosa ne avrebbe pensato suo padre di un suo ritorno alla Daito? Gli aveva appena detto che lui era il suo unico erede. Forse quello era il momento migliore per insistere su un suo ritorno in ufficio. Lontano da Shori ed a stretto contatto con la sua segretaria. Indossò la vestaglia che stava appoggiata su di una poltrona e si recò in salotto. La stanza era vuota. C’era solo la cameriera che stava portando via le tazze del the. Masumi la osservò, sembrava imbarazzata. Forse non voleva dare spiegazioni, ma lui non poteva non chiedere di suo padre, doveva ottenere il permesso di tornare a lavoro.

- Mi scusi.
- Si, signore?
- Mio padre è andato a dormire?
- Ehm…ecco…no!
- Per caso è nel mio studio?

Perché aveva fatto subito quella domanda? Non si fidava. Questo era il motivo. Non si fidava di quell’uomo. Non si fidava di suo padre!

- Il signore ha detto espressamente che non vuole essere disturbato!
- Non credo che questo valga anche per suo figlio.
- Ehm…ecco…
- C’è qualche problema signore?
- No, nessun problema. Vorrei solo parlare con mio padre.

Il maggiordomo con un piccolo movimento del capo fece segno alla cameriera di tornare in cucina e si affrettò a dare spiegazioni al giovane padrone di casa.

- Vede signore, suo padre si è molto raccomandato di non essere disturbato quando si trova nella sua stanza privata.

Anche in quel caso l’uomo fece un cenno, indicando una stanza poco distante. Masumi subito ebbe un sussulto. Quello non era lo studio del padre. Cosa c’era in quella stanza? Immediatamente si ricordò di non esservi mai entrato. Capì, dai gesti complici del maggiordomo e dallo strano comportamento della cameriera, che era un argomento tabù e preferì non fare altre domande. Ritornò in camera sua con l’obiettivo di parlare al padre, del suo ritorno alla Daito, il giorno seguente a colazione e di scoprire il segreto celato da quella stanza non appena fosse rimasto da solo in casa.

***

- Eccoci arrivati!
- Al parco? È un posto un po’ strano per cenare. Non crede?
- Lei voleva qualcosa di comune? A lei le cose comuni non si addicono affatto!
- Grazie.

Ayumi arrossì vistosamente e per un attimo fu grata della scelta di Hamil di portarla in quel parco perché la poca luce lunare non evidenziava il suo volto imbarazzato.

- Come mai ha deciso per il parco?
- Mi è sembrato appropriato, visto il ruolo che deve interpretare. Chissà quante volte Akoya e Isshin hanno mangiato sdraiati sull’erba? Ed ho pensato che anche lei dovesse provare quelle sensazioni.

Akoya e Isshin? Cosa voleva dire questo? Che lui si sentiva il suo Isshin? Ayumi non credeva a quello che le stava accadendo. Molti l’avevano ammirata per le sue capacità, ma mai nessuno si era preso la briga di aiutarla e di sostenerla in quel modo. Non senza essere pagato, non senza essere uno della famiglia. Era assorta in quei pensieri quando, le voci dei ragazzi della compagnia di Kuronuma giunsero alle sue orecchie ridestandola.

- Cosa ci fanno qui a quest’ora?
- Chi?
- I ragazzi della compagnia “B”!
- Dove? Ah! Stanno provando.
- …
- La vedo malinconica. Forse anche lei vorrebbe essere intenta nelle sue prove.
- …
- Non si preoccupi. La capisco! Questo è un momento molto importante della sua vita. Lei potrebbe diventare l’erede di una delle più grandi attrici del teatro giapponese e potrebbe avere l’opportunità di recitare un’opera scomparsa da molti anni. È solo che…
- Mi dica.
- Come le ho già detto…questo ruolo non è fatto di sola tecnica è anche cuore.

A quelle parole Ayumi ebbe un sussulto. Era del suo cuore che lui si stava prendendo cura? È vero, lei avrebbe potuto ereditare un’importante opera, ma insieme ad essa avrebbe ereditato anche la vita della sua insegnante? Ayumi era consapevole che se avesse continuato su quella strada avrebbe ricevuto in eredità, da Chigusa Tsukikage, anche la vita. Una vita di solitudine e rimpianti.







_________________________________________L’angolo di BluRei


Oramai, ahi me, è diventata mia consuetudine dovermi scusare per l’enorme ritardo con cui pubblico i miei capitoli, vi assicuro che vorrei tanto fare di più ma penso proprio di essermi imbarcata in qualcosa di più grande di me. Gestire contemporaneamente due storie mi è diventato inconciliabile con tutte le altre attività della mia vita, ma non preoccupatevi, sarò un po’ lenta ma arriverò al traguardo!!! : )

Prima di passare ai ringraziamenti, vorrei fare una comunicazione di servizio: per due motivi che andrò a spiegare, mi ritrovo costretta a cancellare la pubblicazione di “Il mio cuore è un albero di susino”. Chiedo scusa a tutte coloro che lo seguivano ma:
1° questa storia nasce come RR e credevo di poterla portare avanti con la partecipazione di fatto o di idee di tutte voi. Partecipazione che è venuta a mancare. (Non vi preoccupate capisco che ognuna di noi ha i suoi impegni)
2° visto che già riesco a malapena a stare dietro alle mie due storie non posso continuare questa da sola e così piuttosto che lasciarla per mesi incompiuta, ho deciso di cancellarla.
Comunque non vi preoccupate quando sarò più libera ed avrò finito le altre storie la riprenderò.


E adesso veniamo ai ringraziamenti:

Sheila84: hai ragione: ci avviciniamo proprio piano piano…e sappi che man mano che ci avviciniamo ci allontaniamo. Come? Semplice, a me vengono sempre idee nuove per migliorare la continuità della storia e così i capitoli si moltiplicano. Eheheh!!! Per quanto riguarda la punizione, ha sempre ragione il vecchio adagio che dice: chi è causa del suo mal, pianga se stesso. Grazie e ciau!

fievel71: sono felice che tu ti sia espressa sul punto cruciale della mia storia la perdita della memoria di Masumi, è vero che rende la storia diversa, ma corre il rischio di diventare noiosa quindi devo stare sempre sul chi va la, spero di riuscire nel mio intento.  (E tu pensi che potremmo lasciare i nostri due eterni indecisi senza il loro lieto fine dopo che aspettiamo un misero vol 43 da anni?? GIAMMAI!!!) Non vedo l’ora di vedere una tua storia pubblicata su EFP. Graie e ciau!

Laprinc: grazie anche per le poche parole, sai che mi fa sempre molto piacere ricevere un tuo complimento. Ciau!

Celestellina: come sempre le tue sagge parole riescono a tranquillizzarmi e di questo ti ringrazio infinitamente. (Non parlare di storie nuove che sentendo solo ‘odore di questa frase mi viene l’orticaria!! >­_<) Grazie anche per la fiducia che hai nelle mie capacità, non so proprio se la mia rappresentazione della Dea Scarlatta sarà all’altezza della Miuchi sensei…ciau….e torna presto, mi manchi…KissKiss!!

Kikkina90: Carissima, so perfettamente che i piani di Masumi non erano affatto loschi e lo sapeva anche Kuronuma, prima che il nostro uomo di chiaccio ne combinasse una delle sue proprio poco prima dell’incidente, ma non ti voglio svelare nulla, vedrai… E adesso parliamo dei complimenti che mi fai, sappi che mi danno sempre la spinta giusta per continuare a scrivere senza snaturare il mio stile. Grazie, grazie, grazie, infinitamente grazi. Per quanto riguarda Calliroe, deve ancora migliorare un po’, ma le sue storie mi piacciono, hanno sempre un qualcosa di particolare…ma quando che convinceremo anche te a dare fondo alle tue capacità, anche solo come suggeritrice di trame???? Un bacione!

Kaoru: che dire, i complimenti fanno sempre piacere ed io cerco di lavorare per non deludere mai i lettori esigenti come te…grazie e ciau!

Uso questo angolo per ringraziare tutte coloro che hanno la mia storia tra i preferiti, siete tante, che ne dite di lasciarmi un commentino per farmi sapere la vostra opinione? (Lo so, ho un problema…ihihihih)

Vorrei aggiungere i ringraziamenti a tutti coloro che hanno letto e recensito gli altri miei lavori:

- Tramonto alle Eolie:
Laprinc, Celesstellina, luisina e Kaoru.
Vi ringrazio di cuore perché per me scrivere poesie è difficilissimo, non penso proprio di essere portata, ma in quel momento non potevo fare altrimenti, è vero il panorama era impagabile ed ha scritto da solo la poesia…

- Amore senza le ali?:
YUKIO: grazie per aver letto le poesie di questa raccolta, hai proprio ragione quando dici che la risposta a tutte le domande è: crudeltà. Crudeltà dello scrittore?

- Koe:
ireat: non sai che gioia ho provato nel trovare una nuova recensione a questa storia che amo particolarmente. Grazie per aver lasciato un segno del tuo passaggio e grazie per i complimenti. Ciao ^^

 E adesso che dire se non…

KissKiss!! 

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Capitolo 26
*** L'incertezza dell'amore ***



Capitolo 26

L’incertezza dell’amore








- Come le ho già detto, questo ruolo non è solo tecnica è anche cuore.
- …
- Mi dispiace che le mie parole la lascino ancora così perplessa. Credevo di essere stato chiaro. Temo che la sua recitazione possa sembrare troppo leziosa. Vorrei che si soffermasse un po’ di più sui sentimenti che il suo personaggio prova.
- Io recitato già molte altre volte l’amore.
- E’ proprio questa la mia paura, che lei reciti questi sentimenti. Mademoiselle Ayumi, non sottovaluti il ruolo del pubblico. Le persone sanno riconoscere la finzione.
- Sa, da come parla ho come l’impressione che lei sia convinto che io non abbia mai amato.
- Lo ha fatto?

Non si conoscevano molto, eppure quell’uomo si prendeva delle libertà che mai nessuno aveva osato prendersi. Cosa lo rendeva così certo delle sue convinzioni? Cosa gli dava la certezza di poterle parlare in quel modo? Peter Hamil era il primo uomo che non si limitava ad ammirarla e a trattarla con deferenza, no, faceva molto di più, la metteva in discussione. Solo una persona era riuscita a farla sentire in quel modo, inadatta, solo lei: Maya Kitajima!

- Mi scusi. Non avrei dovuto prendermi tanta libertà. Se adesso volesse andarsene non la biasimerei.

Andarsene? Perché? Era ammirata da tanta schiettezza e si rendeva conto di aver bisogno di una persona che fosse con lei totalmente sincera, che non la riempisse di finti complimenti, ma che la aiutasse a crescere. Abbozzò un sorriso e, prendendogli la mano…

***


Aveva fatto fatica a scendere da quell’albero, erano ormai molte ore che non si muoveva eppure sentiva che c’era qualcosa di strano, di nuovo. Cercò di portare una mano al volto ma a stento riuscì a staccarla dai fianchi. Era zuppa e sentiva freddo, voleva andare a ripararsi ma qualcosa glielo impediva. Il suo corpo!

Tzot
Rumbleee

Un lampo e poi un tuono, fortissimo. Maya cominciò a tremare, aveva paura, doveva allontanarsi e trovare riparo. Mosse un braccio e poi l’altro e li portò davanti al petto, tremava. Cominciò ad osservare il palmo delle mani, perché non riusciva a muoversi? Si sentiva sempre più pesante. Forse era il freddo o forse l’acqua. La natura aveva bloccato Maya in quella valle, sotto la pioggia, al freddo, in pericolo.

- Signora Tsukikage, cosa devo fare? La natura mi ha abbandonata?

TZOT
RUMBLEEE

- Nooooooooooo!!! Ho paura! IO…IO SONO LA DEA SCARLATTA!!!

Sssssh Sssssh
Plin plin
Plin plin

All’improvviso la pioggia cessò di cadere. Maya rimase ancora un istante immobile, intenta a fissare quelle braccia e quelle gambe che non volevano sentire ragioni, che non si volevano muovere. “Io sono la Dea Scarlatta”, cominciò a sussurrare, quasi a cercare di convincere, non se stessa, ma il mondo, la natura. Lentamente e con fatica cominciò a portare il braccio verso l’alto ed una volta giunto all’altezza del capo iniziò a muovere la mano. Portò l’altro braccio verso il basso ed anche quella mano cominciò a danzare. Piano, piano, anche le gambe cominciarono a fare dei piccoli passi, leggeri e poi pesanti. Il corpo di Maya, intirizzito dal freddo e reso pesante dalla pioggia aveva cominciato ad assumere un atteggiamento solenne, i suoi movimenti erano placidi e pacati come quelli dell’acqua. In quella valle, la danza della ragazza con il furisode scarlatto vista nel villaggio, aveva cominciato a prendere forma. Tolse la benda che  le copriva gli occhi. Sulle labbra, viola e tremanti, si affacciò, timida, una canzone.

" Rara perla del nord
« La Dea Scarlatta si muove in armonia con la natura… »
              al mondo non c’è donna più bella.
« …quando ha davanti un ostacolo, non lo abbatte bellicosamente… »
   Uno sguardo e la città è rasa al suolo,
« …ma in armonia con le movenze dell’acqua, aggira l’ostacolo e cerca una nuova strada… »
               un’altra occhiata e la nazione è un cumulo di rovine.
«…senza distruggere, senza fare soffrire. Senza soffrire! »
    Non vi è città o nazione
…Oooooooooooooooooooooh
               che sia stata venerata tanto quanto questa bellezza "

Non indossava alcun kimono e niente la rendeva diversa da tante altre ragazze. Non era più carina, né più elegante della media delle donne che si potevano incontrare al mercato ma in quell’istante, Maya Kitajima, divenne la geisha più bella e raffinata del Giappone. Ogni suo movimento era rallentato dalla pesantezza del suo corpo bagnato ma quelle lunghe e inesistenti maniche continuavano a danzare imperterrite ed eleganti.

" Rara perla del nord
Piano, portava le braccia verso l’alto e girava su se stessa strisciando un piede dopo l’altro sull’erba madida di pioggia.
              al mondo non c’è donna più bella.
Il corpo ondeggiava come sferzato da una brezza primaverile, gli occhi ed i capelli si muovevano impercettibilmente, e le mani passate sotto il mento, mettevano in risalto lo sguardo seducente ed ammiccante.
   Uno sguardo e la città è rasa al suolo,
Con il movimento repentino del collo si voltò a fissare il suo albero e con uno scatto tese le braccia verso esso. Le mani si mossero come per fargli una languida carezza, a rilevare la bellezza arcana della natura.
               un’altra occhiata e la nazione è un cumulo di rovine.
Anche i fianchi iniziarono ad ondeggiare, un passo e poi un altro. Lenti ed ipnotici. Nessuno avrebbe potuto resistere a tanto fascino. A tanta delicata bellezza.
    Non vi è città o nazione
La natura era immobile, la fissava e la adorava, come si confà ad una Dea.
               che sia stata venerata tanto quanto questa bellezza "
Le braccia, che erano state portate verso il basso, adesso tornavano verso l’alto. Un ultimo giro, un piccolo vortice e poi più nulla. Esausta ed incredula Maya si accasciò al suolo. Questa era la sua danza, la danza della sua dea Scarlatta. Qualcuno l’avrebbe definito un semplice strascichio di piedi, ma quel qualcuno certamente non si è mai soffermato ad osservare la danza dell’acqua che lenta ed immancabile, porta vita ad ogni creatura.

***


- Signor Hamil, non potrei mai rinunciare ad una persona speciale come lei.
- Speciale io?
- Si! Io so che lei sarà sempre sincero con me. Perché non si aspetta niente, perché non vuole niente.
- Hmf! Non mi adduca motivi puri, mademoiselle.

A quelle parole il cuore di Ayumi trasalì. Che avesse ragione? Che le paure che nascondeva nel profondo del cuore fossero fondate? Hamil era interessato a lei solo come interprete della Dea Scarlatta? Per un attimo maledì quell’opera.

- Oh, non si adombri. Non volevo dire di avere secondi fini! Stavo soltanto tentando di dirle, molto goffamente, che i motivi che mi spingono a cercarla sono puramente egoistici. Apprezzo molto la sua compagnia.

Dopo quella frase, che lasciava intendere tutto e niente, i due giovani continuarono a cenare parlando del più e del meno, entrambi non erano pronti ad affrontare l’argomento. Ogni tanto Ayumi dava un’occhiata ai ragazzi della compagnia di Kuronuma, chiedendosi cosa stessero facendo. Sapeva che quel regista sarebbe stato un osso duro per Onodera. Non dovevano sottovalutarlo!

Hamil, dal canto suo, notava l’inquietudine della ragazza, ma si propose di non dirle più niente. Aveva già parlato troppo per quella sera. Non voleva trasformare quel momento in un incontro di lavoro. Sapeva bene perché aveva invitato Ayumi Himekawa quella sera. I suoi sentimenti erano chiari: adorava quella piccola donna che nascondeva il suo cuore di cristallo dietro una maschera ancora più fragile. Erano le nove quando le chiese il permesso di poterla riaccompagnare a casa. Si premurò di farle sapere che, se fosse dipeso da lui, sarebbero rimasti ancora ma si rendeva conto che quello era un momento particolare e che lei aveva bisogno di riposo. Ayumi sorrise e lo ringraziò, si era divertita ed anche lei non avrebbe voluto tornare a casa così presto. Quando giunsero davanti al portone del suo palazzo lo salutò con una stretta di mano ma le intenzioni di Hamil erano ben diverse. Per lui quello era stato un vero e proprio appuntamento, il primo, ma era chiaro anche per lei? Doveva sincerarsene e quello era il momento giusto. Approfittò della mano portagli e, trattenendola dolcemente, la sfiorò con le labbra. Un vero e proprio baciamano da gentil uomo.

- La ringrazio per avermi concesso questo appuntamento. Spero non sarà l’ultimo. Buonanotte mademoiselle Ayumi.

L’uomo non le diede modo di dire nulla, si voltò e si diresse verso l’auto. Ayumi rimase immobile, incredula ed incerta. Cosa aveva voluto dire quel gesto? Conosceva perfettamente la risposta a quella domanda, ma negava la gioia della risposta a se stessa ed al suo cuore.

Con movimenti lenti tornò in casa, la tata era ancora sveglia e la aspettava con impazienza. Il the ed il bagno erano pronti. Ayumi la ringraziò con un sorriso e si diresse verso il bagno. Si immerse nell’acqua calda e profumata e si perse nei suoi pensieri.

- « ¨La ringrazio per avermi concesso questo appuntamento.¨ , allora anche per lui questo era un appuntamento in piena regola? Forse era solo un appuntamento tra amici? Però mi ha baciato la mano!? E se lo facesse con tutte? Non devo dimenticare che è francese. Ma ha detto che vuole rivedermi! No, ha detto che vuole un altro appuntamento! »

Fu un attimo! Forse la stessa sensazione che tutte le fanciulle provano nella loro vita quando scoprono di essere innamorate. Avvicinò le labbra alla mano e la baciò dolcemente.

- “Qualcosa di strano mi sta attraversando…ooh…cosa sarà? …provo gioia, ma nel contempo una profonda tristezza che mi strappa il cuore…cosa sono questi sentimenti mai provati finora?!”

Un altro passo verso la Dea Scarlatta era stato fatto.







___________________________________________L’angolo di BluRei

note:
1:Furisode = (furi= muovere) (sode= maniche) kimono con le maniche più lunghe del normale.
2: Il testo in rosso è una canzone tratta dal film “La foresta dei pugnali volanti”. (Beauty song)

Come avrete sicuramente notato, questo capitolo si collega, nei concetti, al 14°, “Come l’acqua”, Maya capisce e interpreta quella danza secondo le sue capacità. A chiunque può farlo, suggerisco di leggere la parte della canzone, sentendo quella originale, la musica evidenzierà ancora di più le parole che la inframmezzano. :) :) :) [ ???? Ma  che  ho  detto???? ]


Per la gioia di tutte voglio dirvi che ci avviciniamo a grandi passi verso il risveglio di Masumino nostro…eheheh

PUBBLICITA’:

Come sempre incoraggio gli appassionati del genere a leggere la storia su Candy Candy scritta da zucchero filato, siamo ormai alle battute finali.

Voglio anche informare che Australia sta scrivendo una storia a capitoli di Lady George, Hope, dove il dolce Abel non è morto. (So che Kaoru apprezzerà molto questa notizia)

Colgo l’occasione per informare che le storie di Celestellina e di BluRei_Celestellina sono ferme perché il computer della seconda era in rottamazione…benedetta tecnologia, speriamo di poter rimediare al più presto al ritardo, inammissibile, dell’aggiornamento delle storie.

E adesso passiamo ai ringraziamenti:

prima di tutto voglio ringraziare tutti coloro che hanno messo la mia storia tra i preferiti:
Celestellina, Kaoru, Sheila84, Kikkina90, Karen94, laury84, paodipa, Remember, rioki, simply_me, JRR

Celestellina: agognata recensione….non ti preoccupare idee ne ho ancora tante e Masumi presto guarirà dall’hayamitudine…ehehehhe. Dispiace anche a me per “Il mio cuore è un susino in fiore”, tu sai con quanto entusiasmo avevo cominciato questa avventura ma bisogna guardare in faccia la realtà l’avremmo scritta comunque solo noi due quindi, appena avremo un po’ di tempo lo faremo…che ne dici? Certo! Lungi da me voler lasciare in sospeso la nostra piccola creatura…Kisskiss!!

Kaoru: buone notizie: vedrai un Masumi disorientato ancora per poco, presto, molto presto si riprenderà, comunque i tuoi complimenti mi fanno semrpe piacere

Kikkina90: ti rimando la domanda....secondo te questi due sapranno combinare qualcosa di buono? A prestissimo la mia risposta. (certo che qui si parla sempre del mio prestissimo eheheheh) L’onore è tutto mio, adoro le tue recensioni sempre molto acute ...vedrai che più avanti ti darò modo di notare altre cose che la mia testolina ha intravisto tra le pagine di questo manga....vedrai!

Fievel71: lo so lo so...sono un po’ deludente, aggiorno alla velocità di un bradipo ma  che ci posso fare? Scrivere di più dirai tu...vedremo...i buoni propositi ci sono sempre... Per quanto riguarda l’incontro fra M&M è ancora un po’ lontano, pocopoco, ma presto vedrai un po’ il vecchio Masumi....leggi e vedrai. Comunque grazie per le tue recensioni  e per i complimenti sono contenta di non risultarti noiosa...

Monica75: Si, Si, si...mi piacerebbe da morire scrivere per te, sarebbe un onore. Per quanto riguarda Kuronuma hai ragionissima...qui gatta ci cova...vedrai quello che ha in mente la mia testolina...grazie ancora perché mi segui assiduamente.

Sheila84: carissima, che dirti...compra una lampadina tascabile perché ho ancora intenzione di farti brancolare al buio...ehehehe Sappi che anche io non vedo l’ora di uscire gli assi che ho nella manica ma facendoli uscire troppo presto rischierei solo di anticipare i tempi...questa storia deve cuocere a fuoco lento...abbi fede!


KissKiss!!

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Capitolo 27
*** Risvegli ***



Capitolo 27

Risvegli






Il sonno notturno non era stato per nulla riposante, quel sogno, ed il profumo che sentiva persistentemente anche nel sonno, non lo lasciavano mai in pace. Al risveglio, Masumi, era sempre più angosciato, era certo di aver dimenticato una persona a lui molto cara. Chi stava cercando con tanta insistenza, tormentando addirittura i suoi stessi sogni? Chi mai poteva essere quella donna? O stava forse cercando se stesso, quel Masumi Fujimura che vedeva riflesso nello specchio che forse avrebbe saputo risolvere quel rompicapo!

Durante le ore passate insonne ripensò spesso alle parole giuste da dire, non voleva perdere l’occasione di tornare a lavorare, doveva liberarsi di quel senso di oppressione che lo pervadeva ogni qual volta Shori e suo padre gli stavano accanto. In ufficio avrebbe potuto, sicuramente, ritagliarsi degli spazi per riflettere sul dafarsi.

Fece una doccia rinfrancante, indossò un vestito scuro che ritenne più adatto per il suo ritorno in ufficio, sfoderò uno dei suoi disarmanti sorrisi e scese al piano di sotto per fare colazione, sperando di poter parlare a quattr’occhi con il padre. Scendendo quelle grandi scale di legno non potè fare a meno di chiesdersi quando e da chi avesse imparato a sorridere a comando. Ma quando vide quell'uomo davanti a se capì subito.

***

Anche Maya ebbe un brutto risveglio, era rimasta tutta la notte all’agghiaccio e sdraiata sul terreno umido. La sera precedente, una strana sensazione l’aveva inebriata. L’acqua aveva reso il suo corpo pesante ed a stento era riuscita a muoverlo, ma fu proprio in quell’istante che si rese conto: la splendida danza e le movenze sinuose di Ayumi avrebbero sicuramente incantato il pubblico, ma la Dea Scarlatta poteva essere qualcos’altro, non solo danza, bellezza ed eleganza perfetta ma anche grazia e solennità. Piccoli gesti sapienti avrebbero saputo e potuto catturare il cuore della gente! L'albero scarlatto è immobile, solo il vento muove con grazia i piccoli fiorellini che lo compongono, eppure, nessuno saprebbe distogliere lo sguardo da tanta bellezza. Fu con questo pensiero che Maya trovò la pace ed il sonno.

- Cosa mi è successo? Sento dentro di me una strana sensazione, una nuova consapevolezza, finalmente sento di poter interpretare la danza della mia Dea Scarlatta. Mi sento come quel giorno nella valle, quando per la prima volta ho sentito lo spirito del susino scarlatto pervadermi. Già…mi sembra di non essere più padrona del mio corpo…di non essere più me stessa…ma…sono la Dea Scarlatta? Ah, so solo di non essere più Maya Kitajima!

***

Toc Toc

- Signora, le ho portato la sua medicina.
- Mh…grazie Genzo.

La signora Tsukikage quella mattina non era ancora uscita dalla sua stanza, per tutta la notte aveva riflettuto sulla richiesta di Kuronuma e sulla sua risposta. Tese la mano verso il fedele assistente e cominciò a sorseggiare quella tisana di erbe mediche che ormai era l’unica cosa che riusciva a darle un po’ di sollievo. Lo sguardo era fisso, oltre quel vapore che risaliva dalla tazza e fuori dalla finestra, assente. Era pienamente consapevole dell’importanza che quegli ultimi avvenimenti avrebbero avuto nella sua vita, tutto stava per compiersi. Fu Genzo ad interrompere quel silenzio imbarazzante, anche lui era impaziente di conoscere la decisione presa dalla donna.

- Signora.
- Dimmi Genzo.
- Vuole che prepari le valige?
- Per fare cosa?
- Per tornare a Tokyo.
- Cosa ti fa pensare che torneremo a Tokyo?
- Se si anticiperanno le prove generali anche la presentazione del teatro sarà fatta prima…e…lei non può mancare.
- Mh!
- C’è qualcosa che non va, signora?! Non mi dica che ha deciso di non consentire l’anticipazione delle prove generali? Non vuole dare a Kuronuma la possibilità di andare a cercare Maya?
- Non c’è niente di più importante per me che vedere Maya impegnata ad interpretare il ruolo della Dea Scarlatta, ma…
- Credo di capire le sue esitazioni.
- …
- Per molti anni lei è stata l’insegnante di Maya e non vuole che si possa dire che questo la renda poco obiettiva.
- Non ci devono essere dubbi sulla scelta della mia erede! Nessuno deve pensare che ci saranno dei favoritismi.
- Comprendo. Allora cosa vuole fare? Maya potrebbe essere in difficoltà e potrebbe non tornare in tempo, è un rischio che è disposta a correre?
- È tutta la notte che penso alla cosa migliore da fare.
- Se mi permette.
- Dimmi!
- È vero che questa decisione può sembrare a favore della compagnia “B” e quindi di Maya, ma è altrettanto vero che cominciando prima le prove anche Ayumi Himekawa avrà modo di provare più a lungo con il suo regista e tutti i colleghi nel nuovo teatro. Possibilità che Maya non avrà.

Ancora una volta Genzo si era dimostrato non solo un collaboratore indispensabile ma un amico fidato. Finita la conversazione cominciarono subito i preparativi per tornare a Tokyo. C'era davvero tanto ancora da fare e la vecchia attrice sperava soltanto che il suo corpo stanco riuscisse a seguire il ritmo imposto dal suo spirito in fermento.

***

Anche Ayumi aveva passato una notte poco tranquilla ma al contrario degli altri protagonisti alle prese con problemi pragmatici, la piccola Lady aveva passato la notte struggendosi d'amore. Analizzò ogni cosa che era successa il giorno precedente tra lei ed Hamil, non voleva essere presa in giro dal suo cuore, non voleva sbagliare nulla e soprattutto, anche se non lo aveva ancora ammesso a se stessa, non voleva dimenticare nulla.

Quel primo appuntamento era stato strano, lei sempre intenta a preoccuparsi di non sbagliare nulla e per di più, distratta dagli attori della compagnia “B” che stavano tenendo le loro prove poco distante. Lui, lui le era sembrato molto attento e preoccupato della sua prossima interpretazione, del cuore della sua Akoya. Eppure, e ripensando a quell’istante non poteva fare a meno di arrossire, prima di tornare a casa le aveva baciato la mano e l’aveva invitata a vedersi nuovamente. Non riusciva a capire, cosa volesse da lei quell’uomo? Era un fan, oppure provava per lei qualcosa di più? Aveva pensato a quelle domande, senza trovare risposte, per tutta la notte, giungendo ad una sola possibile conclusione: sarebbe uscita ancora con lui e questa volta non avrebbe rovinato tutto parlando di recitazione, doveva conoscerlo meglio per riuscire a dare una risposta soddisfacente alle sue incertezze.

Lasciò che il ricordo di quel bacio, di quell’ultimo sorriso, la coccolassero ancora un istante e poi si alzò. Per quel giorno aveva poltrito abbastanza.

Non appena fu in piedi si rese subito conto che la sensazione che la sera precedente l’aveva pervasa era ancora dentro di lei. Per la prima volta aveva pronunciato le battute di Akoya con una consapevolezza diversa. Ayumi sapeva bene che il cuore aveva una parte molto importante nella parte che doveva recitare.

- Buongiorno Ayumi.
- Buongiorno. Per favore tata, preparami una colazione abbondante, le prove oggi saranno molto impegnative e non so se avrò il tempo di fermarmi per pranzare.
- Va bene cara, però mi raccomando, non ti strapazzare troppo.
- Stai tranquilla, non farò più l’errore di indebolirmi tanto. Devo avere molta cura del mio corpo.
- Sei sicura di aver dormito abbastanza stanotte? Ieri sera sei tornata tardi.
- Scusami se non ti ho avvertita, ma il tempo è passato così in fretta che non me ne sono neanche accorta.
- Non ti preoccupare, non parlo per me, io voglio solo che tu stia attenta alla tua salute e poi, se tu sei felice lo sono anche io.
- …
- E’ una gioia vedere il sorriso che hai stampato sul viso questa mattina.

Ayumi sorrise, stupendosi di essersi sentita orgogliosa di quella nuova luce che aveva negli occhi, e si diresse in bagno per prepararsi ad una nuova giornata di prove.

***

Driiiinnnn Driiiinnnn

- Si.
- Telefono riguardo all’anticipazione delle prove generali.
- La signora ha deciso?
- Si, ha telefonato pochi minuti fa. Fra tre giorni si terrà la presentazione dello ShuttleX, lo dica al signor Masumi.

Quella mattina Yamagishi dovette fare molte altre telefonate. Avvertì Kuronuma che subito si mise a lavoro per organizzare le prove e la partenza. Con tatto e circospezione diede la notizia ad Onodera che subito saltò su tutte le furie. Ci volle un po’ prima di calmare il regista che prese la notizia, come la signora Tsukikage aveva immaginato, come un atto di favoritismo nei confronti di Maya e della compagnia di Kuronuma. Ma quando il presidente dell’associazione gli fece notare il vantaggio che anche lui ne avrebbe tratto, cioè di provare più a lungo e più spesso della compagnia “B” nel teatro definitivo, i suoi bollenti spiriti si placarono immediatamente.

Opportunismo, il vento che sospinge l’uomo!










________________________________________________BluRei




GRAZIE A TUTTI PER AVER RESO POSSIBILE A QUESTA POVERA LETTRICE IL RAGGIUNGIMENTO DEL TRAGUARDO DELLE 100 RECENSIONI…SIG…SIG…

E rieccomi qui…con la solita lentezza che mi contraddistingue…con un nuovo capitolo. So che molti si aspettavano una svolta, e non preoccupatevi ci sarà, ma questo capitolo stava diventando troppo lungo e così ho deciso di dividerlo in due…ihihihih…perfidissima….

Prima di passare ai ringraziamenti vorrei fare un po’ di sana pubblicità

Oggi, con grande soddisfazione voglio fare la pubblicità ad un’amica: Sheila84 che ha pubblicato la sua storia originale, sezione avventura, “Iraq”. IPIPIPURRA’!!!! Mi farebbe piacere ch ela sostenessimo…diamole un po’ di coraggio…arigatò

Vorrei segnalarvi anche un piccolo gioiellino della sezione Candy: “Favola di Natale”, la rivisitazione del famosissimo “Canto di Natale” di Dickens, con la perfida zia Elroy nei panni del famigerato Scrooge…fidatevi è splendido…

In questo angolo devo anche rimediare ad una dimenticanza imperdonabile…la cara Celestellina ha iniziato una nuova avventura in RR: Poesia-fic…se vi piace la poesia partecipate in tante…facciamo vedere che anche noi della sezione originale siamo capaci di sostenerci…

E inoltre se fossi in voi darei un’occhiatina alla piccola storia mitologica “Calliroe” di Calliroe…eheheh

Un po’ di pubblicità voglio farla anche a me stessa, da oggi, con mia grande soddisfazione, potrete trovare tra la sezione manga una nuova voce… “Caro fratello” visto che ho pubblicato un secondo lavoro “ Ti scrivo questa lettera”

Che ne dite, vi ho ammorbati abbastanza? Siiiiiiiiiiiiii!!!! E invece no…ihihih…voglio aggiungere una cosa per tutti gli appassionati di poesia: LordRandal poeta di EFP, tutte le sue poesie sono sublimi ma io vi consiglio di non trascurare il suo scritto introspettivo “Siderale”.


Passiamo ai ringraziamenti:

garakame: *_* *_* come puoi ben vedere dai miei occhietti a stellina sono felicissima che un’altra lettrice si sia palesata con una recensione…sono contenta che questo capitolo ti sia piaciuto così tanto da farti uscire allo scoperto, adesso mi raccomando non mi lasciare più…

Sheila84: siccome mentre scrivo sei qui accanto a me stavolta non ti dico niente…così mi sbrigo…

Celestellina: certo che ho ripreso la danza…mica metto cose a casaccio??? Eheheh scherzo…sto cercando di portare tutto avanti come si deve e sono contenta che lo stiate apprezzando…ti ringrazio perché nonnostante i tanti impegni non mi abbandoni mai…

Luisina: *_* *_*…che bello…in questo capitolo posso gioire per ben due nuove recensitrici…sono contenta che questo manga e la mia ff ti abbiano appassionato tanto…avendo conosciutolo tramite Kaoru in pratica è come se anch’io avessi partecipato perché tutto parte da me in quel di Lipari…continua a seguirmi e presto rivedrai il nostro Masumi al meglio …

Monica75: non so…forse un giorno…quando la ferita non farà più così male ti perdonerò…ma certo che ti perdono del ritardo…voi dovete perdonare me ogni volta che pubblico!!!!!!!! Grazie per i tanti complimenti e sono felice di poter condividere con voi questo racconto che fa sognare me per prima…

Kaoru: grazie per le due recensioni, se vuoi puoi farle ad ogni capitolo…ihihih…., per la fedeltà e per i complimenti che non mancano mai…

Kikkina90: grazie…grazie…grazie…è un po’ merito anche tuo che mi segui sempre…il traguardo dei 100 è stata una grande emozione che quando ho cominciato non credevo di raggiungere…ormai tutte noi stiamo aspettando Masumi e a me sta venendo l’ansia del ritorno…riuscirò a scrivere qualcosa per la quale sia valsa la pena di aspettare??? Staremo a vedere…intanto sii paziente e buona con questo capitolo di transito…


Il prossimo cap: “La stanza”

“Quando finalmente riuscì a restare solo, Masumi si diresse verso quella porta, sperando di riuscire ad aprirla prima del ritorno di suo padre. Il cuore gli batteva forte, voleva chiarezza nella sua vita, si, ma aveva anche paura, paura di scoprire che la sua vita fosse tutta una farsa, paura di essere un uccello intrappolato in una gabbia d’oro…”


KissKiss!!

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Capitolo 28
*** La stanza ***



n.d.a.: tutte le parti tra virgolette sono i pensieri di masumi che lui a volte traduce in parole. Le parti in corsivo, sia quelle tra virgolette che non, sono prese pari pari dal manga n° 34…buonalettura!



Capitolo 28

La stanza








Eccolo li quel quadro che da bambino lo aveva tanto colpito per la sua solennità, solo adesso si rendeva conto di quanta ipocrisia vi era celata dietro quel sorriso e quella postura impettita. L'ipocrisia di una vita passata a pilotare la vita degli altri, fino a deciderne non solo il futuro ma bensì il sorriso ed il pianto.

- Buongiorno padre. “Non c’è, non c’è nessuno!”
- Signore.
- …
- Suo padre questa mattina è uscito presto, mi ha chiesto di ricordarle la cena di questa sera con la signorina Takamiya.
- Grazie. « Non è possibile! Gli eventi mi sono contro! »
- Signore, desidera fare colazione?
- Si, grazie. Aspetti! Mio padre non ha lasciato detto dove andava?
- No signore, è un po’ di tempo che il padrone esce di buon’ora e non sappiamo dove si reca. Mi scusi, adesso vado a dare disposizioni per la sua colazione.
- Si, « Che strano, dove può essere andato? Mi hanno fatto capire che tutte le questioni riguardanti gli affari le ho sempre trattate io, allora di che cosa si starà occupando? »
- Giovane padrone! Giovane padrone!
- Si, scusi, non l’avevo sentita.
- La vogliono al telefono.

- Pronto, sono Masumi Hayami.
- Caro, ho telefonato per ricordarti la cena di questa sera. Dobbiamo parlare del matrimonio, ho pensato un sacco di cose e vorrei parlartene.
- Non l’avevo dimenticato, « Come avrei potuto? ». Comunque anche mio padre ha provveduto a rammentarmi il nostro appuntamento.

Il volto di Masumi per un'istante si era gelato, per fortuna il telefono non poteva lasciar intuire nulla. Ancora quell'intonazione nella voce, ancora quel sorriso. Cominciava ad odiarsi, non voleva essere quel tipo di uomo. Possibile che il se stesso dimenticato fosse una persona tanto orribile? La voce della donna lo riportò alla realtà.

- Tuo padre è sempre molto gentile.
- Si.
- Dimmi caro, pensi di avere bisogno di me questo pomeriggio? Perché io vorrei preparami al meglio per questa sera.
- « Non potevi darmi notizia migliore! » No cara, fa pure, credo che rimarrò a casa ho delle faccende da sbrigare.
- Va bene, allora ci vediamo questa sera.
- « ¨No cara.¨ Queste parole non mi vengono naturali, eppure perché le ho pronunciate? Perché mi faceva comodo! Perché così posso tenerla buona. Non capisco. Come posso giustificare un comportamento simile? Io…forse…ero così…sono così…un freddo calcolatore! »
- La colazione è servita.
- G…grazie. «Avrei dovuto approfittare ieri sera per parlare del mio ritorno alla Daito ».

L’immagine della porta di quella stanza apparve come un lampo ad illuminare la mente di Masumi. Non era stata colpa sua se la sera precedente non aveva potuto parlare con il padre.

***

- Ayumi, c’è una telefonata per te.
- Tata, sono già in ritardo, lasciami il messaggio sulla scrivania, per favore.
- E’ il presidente dell’associazione nazionale per lo spettacolo.
- Oh tata, dovevi dirmelo subito!
- Ed io che ho fatto? Questi giovani!!

Ayumi al contrario del suo regista, prese positivamente la notizia dell’anticipazione delle prove generali, non voleva speculare sull’assenza della sua rivale, in lei c’era solo una sana competizione che non lasciava posto ai pensieri meschini che Onodera cercò, quella stessa mattina, di instillare tra gli attori.

- Ayumi, come puoi non essere indignata! Si capisce subito che dietro a tutto questo c’è un piano per favorire Maya Kitajima.
- Signore, io non ho alcun motivo di dubitare della mia insegnante! La signora Tsukikage può lasciare la Dea Scarlatta a chi vuole! Senza bisogno di dare spiegazioni a me, ne tanto meno a lei! Adesso cominciamo a provare. L’impegno e la dedizione sono l’unica cosa che può permettere alla nostra squadra di vincere!

Onodera si morse il labbro inferiore e stizzito tuonò gli ordini per gli attori. È inutile dire che quella mattina le prove si svolsero in un'atmosfera tesa ed austera.

***

Ooooh

***

- Scusate, Sakurakoji, c’è una telefonata per te.

Sakurakoji, a sguardo basso si voltò verso il regista, sapeva che quella interruzione sarebbe potuta costargli cara. Non osava chiedere il permesso per assentarsi, quando ormai si era deciso a rifiutare la telefonata la voce di Kuronuma lo sorprese.

- Fai in fretta ragazzo! Prima della pausa pranzo devo parlarvi!

***

Dopo la colazione Masumi rimase qualche ora nel suo studio, continuando a sperare che qualcosa gli ricordasse il suo passato ma ormai nella sua mente c’era solo un pensiero: la stanza!

Cosa faceva suo padre chiuso per molte ore in quella stanza? Un pensiero lo fece rabbrividire: a suo padre forse faceva comodo la sua amnesia? E se là dentro fossero nascoste cose che non voleva fargli vedere? Si alzò di scatto deciso ad entrarvici.

***

- « Spero di non aver fatto male ad accettare questo appuntamento stasera. »
- SAKURAKOJI!!
- SI SIGNORE!!
- Venite, devo parlarvi di qualcosa di molto importante. Hanno comunicato la data della presentazione dello ShuttleX agli addetti e quindi delle prove generali.

Un brusio si levò tra i ragazzi, aspettavano da molto tempo la notizia. Tutti erano curiosi di vedere come era stato possibile trasformare l’aria disastrata di Kyoshoto Mieki Atoshi in una splendida valle dai susini scarlatti.

***

- “…Come si trasformerà il mio corpo in quel momento? Salirà al cielo come una spirale…oppure verrà inghiottito dalla terra…non capisco!”

I karasutengu gracchiano annunciando la disgrazia, il cuore della Dea è diviso: cosa accadrà al mondo adesso?

Un ryûteki¹ comincia a suonare una melodia dolce e cadenzata, in quel momento Ayumi, con indosso uno splendido kimono, comincia a danzare.

Le lezioni di danza antica stavano dando buoni frutti, i movimenti della ragazza diventavano sempre più suggestivi e carismatici. Si piegava e si rialzava, allungava le braccia al cielo e le riportava al viso, ondeggiava con la stessa naturalezza di un albero al vento. La Dea, con arcana nobiltà, tornava a nascondere il suo corpo nell’albero di susino.

Poco distante, nell’ombra, un uomo la osservava rapito, per tutti Ayumi era una grande attrice ed una splendida ragazza ma per lui, per lui quella giovane donna era molto di più. Era un’attrice, si, era bella ma soprattutto era una parte del suo cuore. L’altra metà della sua anima, lui ne era certo.

- Buongiorno, sono contenta che anche oggi abbia trovato il tempo per venire a vedere le mie prove.
- Buongiorno mademoiselle Ayumi. Ormai siamo agli sgoccioli, oggi tutti i giornali hanno ricevuto la notizia della prossima presentazione dello ShuttleX e questo vuol dire che i tempi si affrettano, non voglio perdermi le sue prove perché mi danno modo di vedere la sua Akoya prima di chiunque altro.
- « E’ solo questo il suo obbiettivo? Che delusione! »
- « Ecco! Come al solito dici sempre una parola di troppo, crederà che sono interessato a lei solo come attrice. » Se non sbaglio non ha molto tempo per la pausa pranzo, ho portato dei tramezzini. Perché non andiamo a sederci fuori, stamattina la giornata era molto bella.
- Si. « Ma che dici Ayumi? Dopo quello che ha detto dovevi piantarlo qui e andartene! Quest’uomo ti farà soffrire! E tu non hai tempo per perderti in sciocchezze. Eppure, non riesco a dirlgi di no. »

***

Masumi cercò di approfittare di un momento durante il quale la servitù era impegnata in cucina per dirigersi, furtivo, verso quella porta. Doveva essere cauto. Non conosceva i motivi che lo spingevano a diffidare di suo padre ma non poteva fare a meno di dubitare.

Era lì davanti, fece un ultimo respiro profondo e si decise: tentar non nuoce!

Driiiinnnn!!

Aveva solo appoggiato la mano alla maniglia quando sussultò a causa del trillo del telefono. Si allontanò subito dalla porta, la cameriera sarebbe sicuramente andata a chiamarlo.

- Giovane padrone, la desiderano al telefono.
- Chi è?
- La sua segretaria.

- Buongiorno signor Masumi, le telefono per informarla di una cosa molto importante. L’inaugurazione dello ShuttleX. La data è già stata comunicata a suo padre ma ho pensato di avvertire anche lei.
- La ringrazio.
- Dovere signore.
- …
- Signore.
- Si.
- Da domani ci saranno molte cose da fare e tutti noi non vediamo l’ora di rivederla in ufficio. Buona giornata signor Masumi.

Masumi era un uomo molto intelligente non gli sfuggi la familiarità con la quale la sua segretaria si rivolgeva a lui, non c'era il rapporto formale che notava con i dipendenti di suo padre. Cosa lo legava a quella donna? Sapeva che solo la complicità porta 2 persone legate dal solo rapporto di lavoro a tanta confidenza. Anche quello era un mistero da dipanare. L'ennesimo.

- Giovane padrone, la cuoca mi ha detto di chiederle se vuole pranzare.
- No, grazie! Non ho fame, voglio restare solo.

***

- La presentazione del teatro si terrà il ventisette Settembre e le nostre prove generali saranno giorno ventinove e trenta.
- Cosa?
- Così presto?
- Come mai hanno deciso questi giorni? Pensavamo che avrebbero mantenuto la suspance per più tempo!
- L’associazione ha preso questa decisione dietro mia insistenza. Ho deciso di partire per andare a prendere Maya!
- Cosa?
- Basta adesso! La pausa è finita, ricominciamo le prove!

- Signor Kuronuma, posso parlarle?
- Dimmi Aoki.
- Come mai ha deciso di andare a cercare Maya? È forse successo qualcosa? Sa qualcosa che noi non sappiamo?
- No! Tranquilla.
- Allora perchè? Le altre volte ha lasciato che lei trovasse il suo personaggio aspettandola.
- Questa volta è diverso?
- Cosa vuol dire? Cosa c'è di diverso?
- Prima di partire Maya era molto confusa, ho capito subito che c’era qualcosa di strano e sono convinto che si sia innamorata, tu sai qualcosa?
- Si, ma…
- Non ti preoccupare, non voglio sapere di chi si tratta. Però questo è un problema!
- …
- Le altre volte Maya era capace di usare il suo raziocinio, aveva le idee chiare, ma adesso confonde il suo ruolo con la realtà ed ho paura che questo le impedisca di capire che è giunto il momento di tornare. Non può scambiare il suo sentimento con quello tra Akoya ed Isshin, oppure resterà in quella valle non per capire il personaggio ma per capire il suo cuore e questo potrebbe richiedere più tempo di quanto lei non ne abbia a disposizione.
- Capisco signore e credo che lei abbia ragione. Maya potrebbe restare in quella valle per sempre aspettando il suo vero amore.

OooooH

***

- Allora, le è piaciuta l’idea di mangiare all’aperto?
- Mi piacerebbe farlo più spesso ma…
- E’ sempre molto impegnata con la recitazione.
- S..si.
- Però non siamo stati fortunati.
- Non capisco?
- Il cielo si è rannuvolato.
- E’ vero. « Si Ayumi, continua ad esprimerti per monosillabi, farai una bella figura. Già ti crede una stacanovista amante solo del lavoro, incapace di provare sentimenti, rigida e banale… »
- Mademoiselle Ayumi, mi farebbe piacere venirla a prendere stasera.
- Vuole assistere ancora alle prove?

Non riusciva a smettere di essere diffidente nei confronti di quell’uomo troppo gentile e disponibile, dal canto suo, Hamil, non sapeva come reagire davanti al comportamento disarmante della giovane attrice. Forse era giunto il momento di essere più sincero, più diretto.

- Si, voglio assistere ancora alla sua interpretazione di Akoya. Voglio che la sua Akoya reciti ancora per me!

Il cuore di Ayumi, a quelle parole, sobbalzò. Era davvero questo il motivo di tanto interessamento? Hamil voleva tutto per se l’amore di Akoya? Lo conosceva così poco, come poteva capire a pieno i sentimenti che lo spingevano ad interessarsi di lei?

- Potrà venire ad assistere alle prove solo se mi promette che dopo andremo a cena fuori e che mi parlerà di lei!

Lo aveva fatto! Non riusciva a credere alle sue orecchie, come aveva potuto pronunciare una frase che la esponeva così tanto? Certo anche lui era stato abbastanza chiaro! Forse quell’uomo la guardava con occhi diversi, forse per quell’uomo sarebbe stata più di un’attrice, forse quell’uomo riusciva a vedere oltre a quella corazza che si era costruita nel tempo riuscendo a scorgere il suo cuore di donna!

- Accetto! Io le parlerò di me ma solo se lei mi promette che le prove di oggi saranno dedicate a me!
- Accetto! (Sorridente)

OooooH

***

Quando finalmente riuscì a restare da solo, Masumi si diresse verso quella porta, sperando di riuscire ad aprirla prima del ritorno del padre. Il cuore gli batteva forte, voleva chiarezza, si, ma aveva anche paura, paura di scoprire che la sua vita fosse tutta una farsa, paura di essere un uccello intrappolato in una gabbia d’oro!

Con decisione poggiò, nuovamente, la mano sulla maniglia, aprì la porta ed entrò velocemente nella stanza. Quando ne vide il contenuto sgranò gli occhi ed indietreggiò di qualche passo fino a ritrovarsi con le spalle appoggiate sull’uscio. Non c’era nulla di così scioccante in quella stanza, nessun abominevole segreto; oggetti di scena: parrucche, strumenti musicali, statuette di legno, ceste e quant’altro, decine di quadri che rappresentavano tutti lo stesso soggetto, una splendida donna, una Dea. E poi un appendino con adagiata sopra, in bella mostra di se, una sopravveste da sposa.

Già, non c’era nulla di speciale in quella stanza, soltanto il suo passato, pronto a spingere e strattonare per tornare al presente.

La fronte gli si imperlò di sudore, perché quelle cose lo rendevano così nervoso? Erano oggetti molto belli, eppure, gli mettevano addosso una strana sensazione di disagio. Fece un piccolo passo verso la veste che era al centro della stanza, allungò la mano per toccarla e fu lì, proprio in quell'istante che si accorse della bruciatura. Guardò la sua mano, stava tremando, era paralizzato, ciò che vedeva non era più l’oggi.

“Mi chiamo Aya Fujimura e da oggi vivrò presso questa casa come domestica”
»»»»
Le parole, flebili ma precise, inondavano la sua mente tanto da non poter più essere nascoste ed a quel punto le labbra non potevano fare altro che pronunciarle, sconcertate ed incredule.

- A-Y-A  F-U-J-I-M-U-R-A…Questo è mio figlio Masumi.

“Questo è mio figlio Masumi”

- M-I-O  F-I-G-L-I-O

“In questa stanza tengo qualcosa di molto prezioso, non ci faccia entrare nessuno…va bene…Li non devi entrarci, Masumi!"

- La stanza…Cosa ci sarà mai in quella stanza?

“Cosa ci sarà mai in quella stanza?...E’ aperta…AH…!"

Un immagine bellissima riaffiorò nella sua memoria, un quadro, molto simile a quello che adesso era davanti ai suoi occhi. Una donna dai lunghi capelli color ebano con indosso uno prezioso kimono scarlatto che lo guardava con un sorriso quasi materno, con occhi tanto belli quanto tristi. Aveva in mano un ramoscello di susino, che strana sensazione al cuore gli davano quei piccoli fiori scarlatti.

Masumi fu colto improvvisamente da una strana malinconia. Quante donne c’erano in quel volto.

“ Che cosa sarà mai questa stanza?...che bel kimono…”

Allungò nuovamente la mano, questa volta con decisione, e toccò la stoffa leggera e impalpabile.

“CHE COSA CI FAI TU QUI?!”

Indietreggiò Masumi, indietreggiò per l’ennesima volta ricominciando a tremare e sudare.

- Ah! Il padrone!

“Ah! Il padrone!”

- I-L P-A-D-R-O-N-E. Non toccarlo con le mani sporche!

Chiuse gli occhi, un gesto istintivo.

Lo schiaffo, quello schiaffo pesante e assordante, lo sguardo carico d’odio e poi la caduta, li ricordava bene, li ricordava molto bene adesso!

Perché sei entrato?!...Sei un moccioso sfrontato. Anche tu sei stato affascinato dalla dea scarlatta, eh?...La Dea Scarlatta?...Sì. La donna di questo ritratto è la Dea Scarlatta, lo spirito millenario dell’albero del susino…il cuore di chi la guarda viene ammaliato, rapito da una forte emozione…”

Masumi ricordò ogni sillaba di quella lontana conversazione, ogni pausa ed ogni mutamento di espressione che il padrone aveva fatto parlando di quell’opera e di quella donna.

“…diversi anni fa Chigusa venne colpita al volto da un riflettore caduto dal soffitto e dovette interrompere la sua attività di attrice…da allora è scomparsa, ma chissà se non sorga di questi tempi un’attrice del suo livello…”

- Un giorno io la troverò, e riporterò personalmente sulle scene la Dea Scarlatta. È sicuro!

Piano, piano, ogni tassello cominciava a prendere il suo posto: la Dea Scarlatta, il laghetto del giardino…

- Se ci penso, può darsi che il signor Hayami mi avesse messo gli occhi addosso fin da allora…Hmf!

…il baseball, la vecchia signora dei taiyaki e poi il matrimonio…

- Masumi, il padrone mi ha detto che, se sarai bravo e obbediente farà di te il suo successore. Che bel sorriso avevi, mamma.

“Devi essergliene grato. Fa diligentemente quello che ti dice. Presto potresti essergli utile!”

- Hai capito, Masumi?

…il lavoro, duro per un bambino, la solitudine, l’assenza, il trenino…

“Perdonami, padre. Il tuo regalo…Hai capito, vero, Masumi…a che cosa può portare l’invidia? L’invidia è ciò che provano coloro che ti attorniano quando hai fortuna. Così ti fai dei nemici invisibili…i nemici invisibili sono da temere. Sarebbero capaci di distruggere tutta la fortuna che hai ottenuto nella vita.”

- Quando diventerai grande, dovrai dissimulare davanti alla gente. Ho imparato bene la lezione, vero padre?

Che lezione amara da dover imparare per un bambino! Masumi si sorprese per il disgusto che in quel momento riusciva a provare per la sua vita.

“Non montarti la testa! Non ho fatto di te mio figlio perché mangiassi il pane a ufo! Se non risponderai alle mie aspettative, ti caccerò di casa!”

…la solitudine della madre…il disinteresse di un uomo che non sapeva essere padre né tanto meno marito. Il planetario…le lacrime…

- Non c’èra niente nella mia vita che valesse la pena di essere ricordata. Non un solo momento di felicità! IO NON HO FIGLI! NON HO FIGLI DEL MIO SANGUE. Te la ricordi ancora questa frase, padre? Come fai a guardarmi ogni giorno negli occhi senza vergognarti delle tue parole? Senza provare rimorso per le tue azioni?

Che sguardo assente e triste aveva Masumi in quell’istante, avrebbe preferito non ricordare mai più nulla!

Diede un ultimo sguardo alla stanza, fissò la donna del quadro e la sua sopravveste da sposa bruciacchiata e tornò in camera sua. Cercava in ogni modo di fermare le immagini e le parole che continuavano a riempirgli la mente ma non c’era nulla che potesse fare. L’oceano dei ricordi aveva ormai rotto ogni argine.

“Come fa un bambino di dieci anni ad avere una tale espressione..? Sembra di ghiaccio…”

- Non amerò più…non amerò mai nessuno…non mi farò mai amare da nessuno…ed eccomi qui, solo ed infelice. C’è l’ho fatta. Hai visto padre? Sono riuscito a raggiungere anche questo obiettivo! Sei fiero di me, padre?

Si affacciò alla finestra per prendere un po’ d’aria, tutte quelle scoperte avrebbero nauseato chiunque, anche un uomo abituato allo squallore come Masumi Hayami.

Nel cortile il giardiniere stava bruciando le foglie secche, “Buongiorno giovane signore”, gli disse con un sorriso, lui rispose con altrettanta cordialità e continuò ad osservare quelle persone indaffarate e allegre. Per un attimo sorrise di se stesso. Poteva forse lamentarsi? Aveva lui una vita peggiore di quella che vivevano i suoi dipendenti? Del resto lui aveva scelto di vivere così. Fu a quel pensiero che Masumi impallidì. Lui aveva scelto di essere Masumi Hayami, uno spietato e vuoto uomo d’affari.

“Masumi. Ora che tua madre è morta, quelli che mi stanno intorno mi dicono che dovrei farti andare presso i tuoi parenti, ma io non ho intenzione di ascoltarli. Tu che ne pensi, Masumi? Vuoi restare con me per dedicarti alla Daito…oppure preferisci andare dai tuoi parenti?...La sopravveste da sposa! Quella bruciata! La Dea Scarlatta!...allora, che ti prende, Masumi?”

Tremava Masumi, tremava proprio come quel giorno ed il suo sguardo era freddo, cattivo, assente e determinato proprio come quel giorno…

“Padre…io non andrò da nessuna parte…voglio continuare a stare qui, accanto a te, come ho fatto finora, studiando economia…padre…voglio essere utile il più possibile a te e al gruppo e mi impegnerò più di quanto non abbia fatto finora…in modo da prendere un giorno il tuo posto…”

- Padre, diventerò la persona che ti aspetti da me! E un giorno te la ruberò! Ti ruberò la Dea Scarlatta! E tutto quello che hai costruito! Te lo ruberò! Puoi contarci! Dunque è questa la mia vita. E’ questo che ho deciso di essere! Tutto quello che faccio è in funzione di questo! Adesso ricordo! Hmf! Adesso ricordo tutto!

Chiuse la finestra dando un ultimo sguardo a quelle persone, che se pur conducessero una vita ben più priva di mezzi della sua erano infinitamente più fortunati, e cominciò a spogliarsi. Aveva bisogno di lavare via la sensazione che sentiva sulla pelle.

Aprì subito l’acqua calda e si mise sotto il getto, il vapore riempi la stanza, l’acqua gli bagnò i capelli, il viso ed il corpo, liberandolo dal peso della sua esistenza vuota e ingannevole, nascondendo le lacrime versate per la sorte toccata a quel bambino ed alla madre.

“ Masumi…per fortuna…la sopravveste è salva! La sopravveste è salva!...Non importa! Non importa, Masumi! Non disturbare tuo padre!”

- Dovevi essere la persona più triste del mondo. Proprio come me, vero, madre?

Ooooooh







______________________________l’angolo di BluRei



nota 1: flauto traverso, di bambù a sette fori

Ed eccomi qui con il tanto atteso capitolo della ritrovata (parziale…ihihih…sadica, sadicissima…ihihih) memoria di Masumi. Spero che il capitolo vi sia piaciuto tanto quanto a me…lo adoro! Eheheh…chi si loda s’imbroda…fatemi sapere. Spero di non aver creato confusione con tutte quelle virgolette e di essere riuscita a trasmettere le emozioni che volevo…a voi l’ardua sentenza.

Ringraziamenti:

Sheila84: come ben sappiamo…tu hai più di una idea di questo capitolo…comunque ricordati il patto…una bella recensione…grazie per le 100 recensioni è anche un po’ merito tuo…

Luisina: ^_^ eheheh…sono contenta che tu non abbia preso l’aereo nel tuo momento di furia omicida…ti ringrazio per i complimenti e per quanto riguarda la pubblicità a LR non ne potevo fare a meno…è bravissimo!

Monica75: carissima, anche tu sei sempre prodiga di complimenti ed io non posso fare altro che ringraziarti…spero di aver aggiornato abbastanza velocemente questa volta e che il capitolo ti sia piaciuto, ci tengo particolarmente…

Remember: *_* *_* anche questo capitolo mi riserva una sorpresa…la tua recensione è apprezzatissima proprio perché so quanto tu sia restia a farle. Sono contenta che la storia ti piaccia e grazie per i complimenti al mio stile…per il mio ego sono un toccasano…

Kaoru: sisi…Masumi si sta proprio svegliando…ma tu non dimenticare mai con chi hai a che fare…una ne penso e 100 ne faccio…ihihihhihih(ghigno malefico)

Kaoru: Ah! Non devo arrivare a 6 recensioni? Quando parli con me, che non devo arrivare a 6 recensioni, non me lo devi dire, l’hai capito che tu quando parli con me che non devo arrivare a 6 recensioni non me lo devi dire?...eheheheh

Kaoru: Oh..fratella…ecco qui il capitolo che spacca!





Il prossimo capitolo: “Pioggia”, questa tremenda giornata non è ancora finita, per nessuno dei nostri protagonisti…



KissKiss!!

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Capitolo 29
*** Pioggia ***



Capitolo 29
Pioggia







- “A me basta che tu mi stia vicino”
- “ Ma non è abbastanza. Spaccherò…”
- « Perché? Perché mi torna sempre in mente il suo viso? » “Ma dai caro” « Ayumi, non è il momento di sognare ad occhi aperti! » “Il vecchio cipresso me le ha insegnate”
- “Cipresso? È stato quell’albero?...”
- « Chissà se mi sta guardando in questo momento? Vorrei tanto guardare verso lui. » “Esatto. Siccome il vecchio cipresso…”
- Cos’è quel movimento? È la prima volta che lo fa in questa scena. Non si era mai voltata per guardare il pubblico. Ah! Io non ci capisco più niente! Questa ragazza sta sfuggendo al mio controllo…altro che regista!

Si, era insolito vedere Ayumi Himekawa mettere al primo posto qualcosa che non fosse l’interpretazione, la perfezione dei gesti e la ricercatezza del movimento.

Qualcos’altro, qualcun altro aveva preso il posto di tutti quegli inutili orpelli.

- « Mi ha guardato! Non è possibile non devo farmi illusioni quando Ayumi Himekawa recita, il resto del mondo non esiste! »…“Il bisbiglio della terra…” « Si è rabbuiato. Forse ho sbagliato qualcosa?! »
- BASTA! Facciamo una pausa. Ayumi! Soprattutto tu ne hai bisogno. Sembri demotivata e distratta, sbagli tutti i tempi e anche i tuoi movimenti sono sbagliati, sembra che tu ti muova a casaccio! Dove guardi?
- Mi scusi signore, dopo la pausa farò meglio.



- E’ stata meravigliosa!
- Lo crede davvero? Sono stata appena rimproverata dal regista. Ehehehe!!
- Ma Onodera non la vede come la vedo io.
- …
- Io vedo il suo cuore, ed il suo cuore era quello di una Akoya innamorata.
- La rin-gra-zio.
- Beh! Io adesso devo andare…purtroppo il lavoro mi chiama…ma…sarò puntuale stasera alle venti. Giusto?
- Giusto!

Hamil si allontanò senza voltarsi ed Ayumi rimase li, immobile, il corpo leggermente proteso in avanti, incredula, quel piccolo movimento non lo aveva notato nessuno, neanche lui, ma per lei era chiaro: si era spinta in avanti per abbracciarlo.

***

- Che amarezza…è questo l’uomo che non riuscivo a riconoscere riflesso nello specchio? Un uomo carico di odio e di risentimento? Un affarista senza scrupoli? Un uomo solo che non conosce la gioia, né tanto meno il significato della parola AMORE? Cos’è la vita che mi si prospetta? FINZIONE e TRADIMENTO? Mi sembra di rivivere quel giorno, sento rimbombare nelle orecchie le parole di quell’uomo…SCEGLI…ed io cosa faro? Potrei rinunciare a tutto! Fare finta di non ricordare nulla e lasciarmi alle spalle tutti i progetti fatti…ma…come potrei dimenticare i torti subiti, gli affronti e le umiliazioni inferte a mia madre? No! Questa parola vale una vita…VENDETTA…questa parola È LA MIA VITA!

***

- Si sente bene signora? Non vorrei che il viaggio la stancasse troppo.
- Genzo, sta tranquillo. Non è ancora arrivato il mio momento, non morirò prima di consegnare la mia eredità.
- Signora, pensa già di sapere a chi darà la parte della Dea Scarlatta? La sua non sarà una decisione facile, ognuna di quelle ragazze la merita.
- Hai ragione, sarà una decisione difficile ma…su una cosa ti sbagli.
- Cosa?
- Solo una di loro merita veramente di indossare la maschera di Akoya. Couf! Couf!
- Si riposi signora, presto ci saranno molte cose da fare e lei avrà bisogno di tutte le sue forze.

***

Dopo una breve pausa le prove della compagnia “A” ripresero a pieno ritmo. Ayumi aveva promesso di impegnarsi con tutta se stessa eppure mantenere la parola data le costava molta fatica. I suoi pensieri erano pieni di lui, Hamil, il suo sorriso e le sue parole erano diventati un’ossessione. Aveva provato la sua parte per ore senza raggiungere i soliti ottimi risultati e adesso se ne stava seduta in un angolo, come una bimba in castigo, con il suo kimono di scena, immobile, persa nei pensieri.

Fu un attimo, come quando dormi e un rumore improvviso riesce a insinuarsi nei tuoi sogni fino a costringerti al risveglio, quella frase la riportò tra i comuni mortali, o forse tra gli dei.

- “Io non adoro solo l’aspetto di Akoya. La cosa che mi manca di più è la sua anima. Qualsiasi aspetto avesse, sarei ugualmente affascinato da lei”
- « Qualsiasi aspetto Akoya avesse? È questo che intende Hamil? ¨Lei, crede davvero che perdendo la bellezza, perderebbe tutto? Non si dimentichi del suo cuore! ...Onodera non la vede come la vedo io…io vedo il suo cuore …Nessuno di noi si conosce fino in fondo! Spesso i giudici migliori sono le persone che ci conoscono da poco tempo.¨ Non è possibile! Non posso credere che tra milioni di esseri umani io sia riuscita a trovare la mia anima gemella. Colui che saprà amarmi per quella che sono, colui che saprà leggere nel mio cuore, che mi apprezzerà qualunque sia la mia forma…“Prendetene atto. Scoprite di essere stati trattati teneramente”…forse è arrivato il momento che anche io mi renda conto che sono trattata con amore e che devo ricambiare tale amore. »

TZOT
RUMBLEEE

***

- Metteteci più forza! Non state facendo una passeggiata, questa è una scena di guerra! Sembrate tutti delle signorine che passeggiano tra i negozi di Shibuya non vi rendete conto della difficoltà del vostro ruolo?
- Ma…signore, queste armature sono molto pesanti, non riusciamo a muoverci come vogliamo!
- COSA?

Sciaff!!

Il povero malcapitato che si era preso la briga di far notare al regista la difficoltà che tutti incontravano, dovette prendersene le conseguenze. Un sonoro ceffone lo colpì in pieno volto. Tutto il cast ormai era abituato alle sfuriate di Kuronuma, e più la data della prima si avvicinava, più il regista si faceva insofferente alle lamentele ed agli errori degli attori.

- “I vestiti degli dei sono troppo leggeri...le armature sono troppo pesanti.” MA COSA CREDETE! L’OPERA CHE METTEREMO IN SCENA NON E’ UNO SCHERZO!

TZZOT
RUMBLEEE

Un fulmine e subito dopo un tuono.

Il volto del regista s’illuminò di una luce sinistra, si avvicinò alla finestra e sorrise.

Un grosso temporale si stava impadronendo del cielo di Tokyo.

- Adesso vi faccio vedere io! Vi insegnerò cosa vuol dire sacrificarsi per il teatro! Preparatevi! Andiamo a provare nel parco.
- Cosa?
- Sta scherzando?!
- Non vede che sta cominciando a piovere?
- Perché, il copione non dice forse che durante la battaglia c’è un temporale? MUOVETEVI!! Il primo che si lamenta lo caccio dallo spettacolo!
- Il co-pio-ne?!
- Ragazzi…
- Ci conviene prepararci…non scherza.
- Domani avremo tutti la febbre!
- Basta lamentarsi! Pensate che i ragazzi della compagnia “A” si stiano risparmiando?
- No Rei, ma che c’entra…loro non sono costretti a lavorare in condizioni tanto assurde!
- Allora pensate a Maya. Lei sicuramente si starà preparando senza risparmiarsi, quando tornerà dovremo essere alla sua altezza!
- Rei ha ragione! Non vorremo certo sfigurare in paragone all’attrice protagonista. Prepariamoci.

Sakurakoji pensò subito alla persona che lo stava aspettando, le aveva promesso che avrebbero passato un po’ di tempo insieme per parlare. Corse verso l’entrata, doveva informarla del cambio di programma. Fuori pioveva a dirotto, per un attimo sperò che il mal tempo l’avesse costretta a rimanere in casa, si sarebbe evitato un sacco di problemi, ma no, imperterrita, la figura esile di quella giovane donna lo aspettava fuori del teatro con in mano il suo piccolo ombrello variopinto.

***

- Buona sera padre.
- Masumi, la servitù mi ha detto che oggi non sei uscito. Ti senti bene? Spero che tu non voglia cancellare la cena con la signorina Takamiya?!
- No padre. « Hmf! Per un attimo mi ero illuso che si stesse preoccupando per me…e invece…la sola cosa che lo interessa sono gli affari e le apparenze. Di cosa ti meravigli Masumi, è sempre stato così e così sarà sempre! Tu cerca solo di non perdere di vista il tuo obiettivo ». Padre, prima di uscire ti volevo parlare.
- Possiamo farlo domani, la tua fidanzata ti starà aspettando.
- No!

TZZOT
RUMBLEEE

Quel tuono improvviso diede a Masumi il tempo di accorgersi del tono di voce esageratamente alto che aveva usato, un’intonazione che avrebbe potuto insospettire il vecchio.

Se solo avesse fiutato la ritrovata memoria del figlio, Eisuke avrebbe fatto terra bruciata intorno al ragazzo.

Cambiò subito tono, “Preferisco farlo subito se non ti dispiace”, ma quel "No" perentorio risuonava ancora per tutto il salotto, la sua voce aveva tuonato come mai in tutta la vita ed il padre, vecchio “lupo di mare”, si era reso subito conto che nella voce del figlio c’era una nuova forza. Girò la sedia a rotella verso di lui, fece cenno al suo accompagnatore di allontanarsi ed invitò il figlio a continuare il suo discorso tanto importante.

***

Genzo ogni tanto tornava a fissare la donna che sedeva di fronte a lui, il tempo, l’incidente e la malattia avevano cancellato un po’ della bellezza che madre natura aveva regalato a Chigusa Tsukikage, ma ai suoi occhi era rimasta sempre bella e carismatica.

Da qualche minuto non parlavano, avrebbe tanto voluto essere dentro quella testa e quel cuore per capire quali tempeste vi stessero imperversando. Erano ormai molti anni che la sensei cercava con tutte le sue forze di portare la sua allieva prediletta ai massimi vertici del teatro, aveva puntato su di lei fin dall’inizio rischiando anche la faccia, allora perché ad un certo punto aveva messo in gara anche Ayumi Himekawa? Avrebbe davvero rinunciato ai suoi progetti nei confronti di Maya a favore di un’altra attrice?

- « Mi ricordo ancora la prima volta che ti ho incontrata: tu stavi consegnando del ramen ai dipendenti del cinema Nanboku e così ti sei fermata a guardare il film, “La strada per Izu”, mh, dopo la fine del film restasti ferma a guardare lo schermo, intenta a perderti nei tuoi sogni. Da quel giorno cominciai a seguirti, dovevo capire chi eri, dovevo sapere se quella luce che vedevo nel tuo sguardo fosse amore, amore per la recitazione. Fu quando ti vidi recitare per dei bambini al parco che capii che eri tu quella che cercavo: la mia ragazza dalle mille maschere, il mio tesoro! Quali sacrifici sei stata disposta a fare pur di ottenere un semplice biglietto per andare ad assistere a “La signora delle Camelie”, ti sei gettata in mare nel mese di dicembre. Solo chi brucia di passione può fare una simile follia. E dal giorno in cui hai recitato per me tutte le battute ed i gesti di quell’opera non ho più avuto dubbi. Tu sei un genio! »

Una lacrima solcò il viso della vecchia signora, il ricordo della piccola Maya, pronta ad abbandonare la madre ed a lottare contro i mulini a vento per amore del teatro e della sua insegnante la commosse. Quella goccia d’acqua non sfuggì allo sguardo attento del fedele Genzo.

***

- Signorina, ha appena telefonato la cameriera del signor Hayami, dice che passerà a prenderla tra un’ora.
- Come tra un’ora? Presto tata, aiutami. Non sarò mai pronta!
- Ma signorina, lei è già bellissima, non ha bisogno di tanti preparativi per essere pronta.
- Tata, tu sei sempre molto buona con me, ma.
- Signorina, non capisco perché ha sempre quell’aria tanto triste. Tra qualche settimana si celebrerà il suo matrimonio con uno degli scapoli più ambiti del Giappone; dovrebbe essere al settimo cielo.
- Hai ragione tata, ma forse è proprio tutta questa fortuna a rendermi inquieta. « Su cosa sto basando questa mia unione? Sulla menzogna? Ma io…io ti amo Masumi, ti amo con tutto il cuore. Questo ti basterà? » Tata, prendimi il vestito rosso, voglio cambiarmi d’abito!
- Eh! Perché? Questo nero le sta così bene.
- Si ma, mi vesto sempre nello stesso modo, per una volta voglio stupire Masumi. « Sarò io la tua Dea Scarlatta stasera! »

***

Quando Sakurakoji uscì dal teatro, si soffermò per un attimo a guardare colei che lo stava aspettando: Mai. Si capiva dalle sue scarpe ormai zuppe che lo stava aspettando da un po’ di tempo, aveva in mano un termos con qualcosa di caldo e sul volto uno splendido sorriso, quel sorriso un po’ ebete che sembra più una paresi che è spesso dipinto sul viso di chi è innamorato.

Il ragazzo fece un lungo respiro e poi le si avvicinò lentamente sorridendole a sua volta.

- Ahahah! Scusami per averti fatto aspettare ma le prove si sono un po’ dilungate.
- Non ti preoccupare, lo so che questo è un momento molto difficile e impegnativo per te. Allora adiamo? Ti ho portato un po’ di tè per riscaldarti, è quello che ti piace tanto.
- Mai…non so come dirtelo…ma... non posso venire via con te. Quel pazzo di Kuronuma vuole che andiamo a provare anche oggi al parco.
- Come al parco? Ma piove a dirotto.
- Purtroppo non possiamo ribellarci, lo sai com’è fatto quel testardo e poi…è un momento molto concitato, il giorno delle prove generali si sta avvicinando e…e Maya non si è ancora fatta viva. Siamo tutti elettrici.
- Ah…capisco.
- Se vuoi possiamo incontrarci un’alta volta, io vado.
- NO!
- …
- Aspetta Sakurakoji…io…io devo parlarti.
- Ho capito, ci possiamo vedere domani.

Sakurakoji cercò di sorridere per calmare l’inquietudine della ragazza ma a poco valsero le sue moine da “latin lover”. Mai era sempre più ferma nella sua idea, era andata a trovare Sakurakoji con un obiettivo preciso e non sarebbe tornata a casa senza parlargli.

- Preferirei parlarti subito, domani sicuramente ci saranno altri impedimenti e poi, non ci metterò molto.
- Va bene, dimmi pure.
- Yu, io ti voglio bene.

Quelle parole, che solitamente fanno la felicità di ogni uomo, per Sakurakoji furono come una doccia fredda. Certo non era la prima volta che sentiva quella frase uscire dalla bocca di Mai, ma questa volta gli sembrarono diverse. Più vere, bisognose di attenzione, necessitanti di una risposta. Non c’era ombra di incertezza in lei, se ne stava ferma, immobile, bagnata come un pulcino, sul viso un sorriso adesso accennato. Qualunque risposta che non fosse stato un: “Anch’io”, sarebbe stata una coltellata al cuore.

Sakurakoji era visibilmente scosso da tanta intraprendenza, neanche lui era mai stato così esplicito e deciso nel parlare con Maya dei suoi sentimenti.

Anche lui ormai era fradicio e la pioggia, inclemente, continuava a gelargli il cuore. Si sentiva come chiuso in una morsa, qualunque risposta sarebbe stata quella sbagliata, ma non poteva far soffrire ancora Mai. Non poteva mentirle!

- Io…Mai…io non ti posso amare. Non ti amo!
- Io sapevo che mi avresti risposto così, speravo che avessi capito che...

Mai stava per dire qualcosa che sarebbe stata per Sakurakoji peggio di quella gelida pioggia che li stava inzuppando: “…speravo che avessi capito che non riuscirai mai a farti amare da Maya”. Ma le parole le morirono in gola, lei amava davvero Sakurakoji, lo amava dal profondo del cuore, lo amava nonostante lui non la contraccambiasse, nonostante lui l’avesse più volte illusa, nonostante l’avesse rifiutata più volte. L’amava nonostante tutto!

…no, non importa. Sakurakoji, io ti aspetterò sempre!

Nessun’altra frase avrebbe potuto fare altrettanto male, eppure i gesti che seguirono quelle parole furono ancora più crudeli.

Mai si avvicinò piano a Sakurakoji, gli diede un bacio sulla guancia, gli sorrise e lasciandogli il suo ombrello ed il the caldo andò via di corsa, urlando un disperato ciao.

***

- Padre, io vorrei chiederti il permesso di tornare a lavorare. Lo so che ancora non sono al massimo della forma, ma credo che tornare a lavoro potrebbe aiutarmi a guarire più in fretta. « Ma il tuo obiettivo è proprio quello di non avermi fra i piedi fino alla prima della Dea Scarlatta, no? »

Il vecchio sembrò quasi sentire i pensieri di Masumi, o forse fu solo lo sguardo, diffidente, del figlio a metterlo sull’attenti.

- Masumi, non c’è cosa che possa rendermi più felice. Io e tutti i nostri collaboratori, non vediamo l’ora che tu torni a prendere il timone della Daito Art Production, ma…non vorrei che fosse troppo presto e che lo stress a cui verresti sottoposto, soprattutto in questi giorni, potesse nuocerti.
- Capisco che ti preoccupi per me, ma io non riesco più a restare a casa senza fare nulla. Ho bisogno di sentirmi utile. Padre, devo essere irremovibile in questa mia richiesta.

In una situazione del genere c’era poco da fare ed un uomo navigato come Eisuke Hayami lo sapeva molto bene. Se avesse continuato ad insistere a tenere il figlio lontano degli affari avrebbe ottenuto il risultato di farlo incuriosire ancora di più così, anche se mal volentieri, acconsentì a farlo ritornare a lavoro, senza però perdere l’occasione di dettare lui le regole.

- E va bene Masumi, se sei così sicuro di voler tornare alla Daito organizzerò tutto in modo che da domani tu possa tornare ad occuparti degli affari di famiglia, però, per i primi mesi ti farò affiancare da un mio uomo di fiducia che si occuperà di non farti stancare troppo.
- Padre, non credo.
- No Masumi, anch’io sono irremovibile, tu non stai ancora bene e poi…non ricordi nulla dei tuoi vecchi affari è meglio non fare passi falsi.

Insistere sarebbe stato inutile, così si arrese, però, grazie alla mossa fatta dal padre si rese conto che aveva ragione: nessuno voleva il suo ritorno alla Daito e nessuno era felice di saperlo ristabilito.

Tornò in camera sua, finì di prepararsi e dopo salì sull’auto della società che lo avrebbe accompagnato a casa Takamiya.

***

Ayumi aveva appena finito le prove quando l’autista arrivò con il cambio di abiti che aveva chiesto alla tata. Voleva essere perfetta per quell’appuntamento, l’ennesimo e forse il decisivo. Fece una doccia veloce, pettinò i capelli con cura ed indossò un abito verde dal taglio elegante, sulle spalle una morbida sciarpa larga.

Erano ormai ore che la pioggia continuava a battere sui vetri della sala prove e più volte si era chiesta se non fosse stato il caso di rimandare quell’incontro, ma la gioia di rincontrare il suo amico era troppo grande per poterci rinunciare.

Ayumi aveva sul viso un’espressione beata che si trasformò in sorriso non appena mise piede fuori dall’edificio. Hamil la stava aspettando; sul viso un sorriso smagliante, in mano l’ombrello e un mazzo di fiori: camelie.

- Buonasera.
- Buonasera. Avevo pensato di ordinarle un bel cielo sereno per questa sera ma poi mi sono visto costretto a ripiegare su un mazzo di fiori.

Risero di gusto, Ayumi era contenta di non aver disdetto l’appuntamento. La pioggia dopo tutto non era tanto male. Prese i fiori, si strinse al braccio di Hamil per stare sotto l’ombrello e, insieme, si diressero verso l’auto.

***

- Signora.
- Non ti preoccupare Genzo, stavo solo pesando al tempo trascorso.
- Già, sono successe molte cose da quando abbiamo incontrato la prima volta la signorina Maya.
- Sono stata molto crudele con quella ragazza, l’ho addirittura allontanata da sua madre. Se lo sapesse…
- Maya non riuscirebbe mai ad odiarla, signora. Grazie a lei quella ragazza ha trovato una ragione per vivere.
- Hmf! È proprio questo ad averla resa la miglior candidata a La Dea Scarlatta, anche lei, come me, non ha nient’altro al mondo oltre al teatro. « Ichiren, ho faticato tanto per arrivare fino a questo punto. Presto il mio compito sarà finito e le nostre anime potranno riunirsi. »

***

Mai era andata via da qualche minuto, Sakurakoji ormai era zuppo ma non riusciva a muoversi, le lacrime di Mai e la sua gentilezza lo avevano segnato.
Come poteva amarlo ancora?
Come poteva promettergli il suo amore pur sapendo di non avere speranze?
Era forse questo l’amore di Isshin?
Un amore promesso nonostante le tante differenze e difficoltà!

***

Più la macchina si avvicinava a casa Takamiya, più Masumi si sentiva oppresso da un’angosciante consapevolezza, adesso riusciva a capire il perché di quelle nozze, il perché di quella donna: il suo era solo un matrimonio d’interesse.

Non aveva nulla in comune con quella donna che non sentiva sua, che non profumava di rose e fiori di susino.

- « È possibile che io fossi così cieco, disperato e solo da accettare un matrimonio d’interesse? »

***

Il telefono squillò soltanto una volta, nessuno faceva attendere Eisuke Hayami. Sujimoto, il nuovo braccio destro del “generale millepiedi”, rispose prontamente.

- Signore, è successo qualcosa di grave? Ci siamo separati da poco.
- Quello che temevano si sta verificando.
- Suo figlio?!
- Si, vuole tornare a lavoro.
- Ha cercato di convincerlo a ripensarci?
- Si, ma non vorrei che pensasse che voglio nascondergli qualcosa.
- Capisco. Come intende muoversi?
- Gli darò modo di lavorare da casa e tu lo assisterai, però.
- La segretaria.
- Hmf! Sei sagace. Telefona immediatamente alla signorina Mizuki e mandala a fare un lavoro lontano da Tokyo, fa in modo che resti fuori sede per almeno una settimana. Nessuno deve rovinare il mio piano. Lei è l’unica che possa ricordare a mio figlio i sentimenti che provava per Maya Kitajima. E speriamo che quella ragazzina torni presto.
- Sarà fatto signore.

Quando Mizuki ricevette la telefonata dello scagnozzo di Eisuke Hayami, ci mise poco a capire che qualcosa doveva essere cambiato. Il compito che le era stato appena affidato poteva essere svolto da un qualsiasi portaborse della Daito, quello era chiaramente un diversivo. Voleva allontanarla da Masumi! Purtroppo poteva fare ben poco, non doveva insospettire il vecchio rifiutandosi di partire, decise di assecondarlo senza battere ciglio, prima però doveva informare Hijiri.

***

La strada che stavano percorrendo era diversa da quella che avevano preso l’ultima volta, sicuramente non stavano andando verso il parco.

Ayumi si sorprese a fantasticare sul ristorante e sulla modalità della cena. Cosa si sarebbero detti?

Guardando fissa fuori dal finestrino pensava a quell’incontro come una qualsiasi altra ragazza della sua età. In quel momento non esistevano né l’attrice, né tanto meno la figlia, lei era soltanto una donna.

Hamil era intento ad osservare la strada, la pioggia non smetteva di cadere fitta e non voleva correre rischi. Ogni tanto girava lievemente lo sguardo verso la ragazza, aveva un leggero sorriso dipinto sulle labbra e lui sperava di esserne la causa.

In silenzio si lasciarono portare a destinazione dalla muta consapevolezza di voler trascorrere quella serata insieme.

***

- Pensa che Maya possa farcela a battere la signorina Himekawa?
- Hmf! Questo dipenderà soltanto da lei.
- Ha faticato molto per arrivare a questo punto. Ha sempre dimostrato di apprendere velocemente e di avere spirito di abnegazione, sarebbe davvero un peccato che perdesse tutto proprio adesso che è così vicina alla meta.
- Spero solo che il sentimento che ha scoperto di provare non la distrugga.
- Ha paura che la sua allieva viva la sua stessa vita? Forse allora non avrebbe dovuto disegnarle una strada tanto simile alla sua.
- Non avrei dovuto renderla tanto dipendente dal teatro, tanto consapevole delle sue potenzialità? Un genio?
- …
- « Un allievo mostra con i suoi sforzi la quantità di cose che merita di imparare, e tu figlia mia, meriti di diventare la Dea Scarlatta »

***

Masumi, come un automa, percorse quel vialetto che lo portava a villa Takamiya, Shori era già pronta e non appena sentì suonare il campanello si precipitò verso l’uscio incurante dell’etichetta. Aveva lavorato molto sul suo aspetto e voleva vedere lo sguardo del fidanzato vedendola con indosso quella mise.

L’effetto fu quello sperato, Masumi la osservò a bocca aperta, Shori indossava un abito scarlatto con un lungo spacco che le lasciava le gambe scoperte ed una scollatura vertiginosa.

- Come mai hai scelto questo colore molto acceso? Non ti avevo ancora visto indossare un abito così appariscente.
- Per questa sera volevo essere la tua Dea Scarlatta. Ihihih…ti piace?
- Sei…molto elegante.

In macchina parlarono poco. Lui non voleva mentire ancora o sentire quella sua voce insignificante e stridula, e lei, pensando di stare vivendo un sogno, non voleva far svanire tutto con una conversazione banale.

***

(188) 5648

Drinnnnnnnn Drinnnnnnn

- Signorina? È successo qualcosa?
- Temo che Eisuke Hayami abbia qualcosa in mente, mi hanno appena spedita lontano dalla Daito per una settimana con un compito del tutto inutile. Le telefono per metterla in guardia.
- Non si preoccupi, io ed il signor Kyoichiro Jin siamo a buon punto, nessuno scoprirà che il signor Masumi possiede il terreno sul quale sta sorgendo lo Shuttle X. Abbiamo fatto credere alle spie del vecchio che la società fantasma che possiede il teatro è di proprietà della Daito.
- Bene, sembra che tutto vada per il verso giusto. Non dobbiamo commettere passi falsi.
- Lei faccia in modo di proteggere l’identità dell’ammiratore. Non lasci che quell’uomo inquini la cosa a cui il signor Masumi tiene di più.
- Ho già provveduto a mandare un altro mazzo di rose senza biglietto a casa di Maya.

Così, mentre il cuore di Masumi spingeva per far luce nella sua vita, per dipanare il dedalo di menzogne costruite negli anni, molte altre persone, chi per il suo bene e chi per il proprio tornaconto, continuavano a tessere la matassa degli inganni.

***

- Le piace questo ristorante?
- E’ molto carino però mi aspettavo che mi portasse in un ristorante di lusso per far colpo su me.
- Eheheh…devo confessarle che mi sarebbe piaciuto, ma non credo di potermelo permettere. I fotografi indipendenti non sono pagati così bene.
- No? Signor Hamil, mi aveva promesso che questa sera avremmo parlato di lei, mi racconti qualcosa della sua vita.
- Io non ho molto da raccontare, non ho una vita come la sua.
- Perché, che vita ho io?
- Appassionante e sempre piena di novità e sfide.
- Sembra che lei conosca molte cose di me?
- Seguo la sua carriera da molto tempo.
- Davvero?
- Qualche anno fa lavoravo per un giornale che mi affidò le foto per la pagina del teatro così dovetti seguire lo spettacolo scelto dal critico. Quello spettacolo era “Il ritratto di Carmilla”. Quello che lei interpretò per punire la carnefice della sua rivale! Da quel momento cominciai a seguirla in ogni suo spettacolo e divenni un suo ammiratore.
- Mi dispiace di averla trattata male a quel party.
- Lei non lo sa, ma quella sera avevo deciso di lasciare il Giappone. Mi era sembrata una persona scostante e fredda ed avevo rinunciato all’idea di fare un servizio fotografico su di lei, ma fu solo per un attimo, quando la vidi parlare con sua madre chiesi ad un uomo di tradurmi quello che vi stavate dicendo e cambiai idea.
- Perché?
- Capii che la sua era una maschera. Non ero stato io ad essere stato offeso, avevo sbagliato a giudicarla solo dalle apparenze.
- Non è giusto!
- Cosa?
- Siamo finiti di nuovo a parlare di me. Mi dica, come mai ha deciso di fare il fotografo?
- Ero un ragazzino, quando usai per la prima volta una macchina fotografica. Mio padre me la regalò perché mia madre era molto malata e voleva che io avessi delle foto per ricordarmi di lei. Subito non capii l’importanza di quell’oggetto, ma quando mia madre morì ebbi come una rivelazione, scattando fotografie potevo congelare gli attimi, far restare vive per sempre le persone alle quali si vuole bene.
- E’ una storia bellissima, però mi dispiace di averle fatto ricordare qualcosa di spiacevole.
- I ricordi non sono mai spiacevoli. Fanno parte della nostra vita e non dobbiamo rinnegarli solo perché ci rendono malinconici.
- Ha ragione! Adesso sono curiosa di sapere come mai è venuto a vivere in Giappone, non ci sono cose belle ed interessanti da fotografare nella sua patria?
- L’ho fatto per amore. Sono un inguaribile romantico, ma la donna a cui volevo bene aveva progetti diversi. Eheheh!! Se continuiamo a parlare di me questo ristorante diventerà una valle di lacrime.

Continuarono invece, Ayumi voleva sapere tutto di quell’uomo che la faceva sentire importante, non come tutti l’avevano fatta sentire fino a quel momento, ma importante come essere umano.

***

Una volta arrivati al ristorante di lusso che Masumi aveva prenotato, non perché ne fosse particolarmente attratto ma perché così si conviene a persone del loro rango, le cose non cambiarono molto, per lui quella era stata una giornata ricca di avvenimenti e mille pensieri gli giravano per la testa, sicuramente in quel momento avrebbe preferito essere in qualsiasi posto tranne che lì, in quel locale, con quella donna.

Anche Shori aveva notato l’aria taciturna ed assente del suo compagno così comincio a parlare dell’unico argomento che veramente le interessava, non la salute di lui, non i suoi sentimenti, dei quali aveva paura, ma del loro imminente matrimonio.

- E così il giorno fatidico si sta avvicinando a grandi passi. Tra qualche giorno si faranno le prove per gli abiti.
- Eh! Cosa? Scusami non ti stavo ascoltando. Parlavi del nostro matrimonio?
- Oggi sei un po’ assente Masumi, è successo qualcosa?
- No cara… « E comunque non mi va di dare spiegazioni proprio a te! » …stavi dicendo? « Che poi non ho capito perché devi continuare a parlare . »
- Stavo dicendo che…
- « Non ti basta aver avuto questa ridicola cena? »…
- …tra qualche giorno ci sarà la prova…
- …« Hai accettato un matrimonio di interesse, cosa ti aspettavi? »…
- …degli abiti. Sono curiosa di sapere cosa pensi del mio vestito.
- …« Che mi sarei trasformato in un marito romantico e accondiscendente? » Sai, ancora non mi so spiegare come faremo a giustificare queste seconde nozze con i giornalisti. Per tutti, noi siamo già sposati.

Shori si accorse che Masumi non aveva ascoltato il suo discorso sugli abiti della cerimonia passando a tutt’altro argomento ma, visto che il suo scopo era solo quello di fare un po’ di conversazione, glissò anche lei sull’argomento e, con il solito sorriso di circostanza, rispose alla domanda di Masumi così come il vecchio Eisuke aveva risposto a lei.

- Non ti devi preoccupare di niente, tuo padre ha già pensato a tutto.
- « Allora possiamo stare tranquilli?! »
- Diremo che il primo matrimonio si è svolto così in fretta che non siamo riusciti a stare con tutti i parenti e gli amici e che quindi faremo una seconda cerimonia che ci darà modo di rimediare.
- « Vi sentite proprio scaltri tu e il vecchio?! »
- Tu non sei d’accordo?
- Perché?
- Mi sembri contrariato.
- Stavo solo pensando. Per me va bene qualsiasi cosa, del resto è tutta colpa mia se siamo in questa situazione.
- Caro non devi dire così.
- Sai, a volte mi chiedo dove stessi andando quella notte e perché fossi al volante ubriaco.
- Emh…io non saprei proprio…negli ultimi tempi eri sotto stress a causa della rappresentazione dimostrativa della Dea Scarlatta…sarà stato quello.  « Ti prego, non farmi altre domande. »
- Sarà come dici tu! Però.
- Caro, comincio a sentirmi stanca, forse sarà meglio tornare a casa.
- Come desideri cara.

Masumi non era stupido, aveva capito perfettamente che quello della salute era uno dei trucchi meglio riusciti che la sua futura sposa usava per non affrontare argomenti scottanti, ma anche a lui andava bene tornare a casa. Si era stufato di stare in compagnia di una donna tanto insignificante e subdola.

Pagò il conto ed insieme si diressero verso l’uscita.

***

- Vedi Genzo, la mia unica paura è la famiglia Hayami, non vorrei mai dare Maya in pasto a quegli squali.
- Lei pensa che Hayumi potrebbe cavarsela meglio?
- Quella ragazza vicino a se ha comunque la sua famiglia. Cosa rimane a Maya? Una povera vecchia attrice ed il suo fedele aiutante…si Genzo, mi preoccupo per lei perché sono stata l’artefice della sua vita, del suo destino.

Ooh

- « Mai, perché sei venuta fin qui per dirmi quelle cose? Cosa credi, che io non sappia il male che ti sto facendo? Il male che sto facendo a te ed a me stesso? Ma non posso farne a meno. »
- Sakurakoji, bravo…qualunque cosa tu stessi pensando tienila bene in mente, lo sguardo che avevi era perfetto. Ragazzo, il tuo ruolo non è facile, Isshin è un uomo innamorato si, ma è un uomo che sa mostrare prima di tutto abnegazione.
- Grazie signore. « Abnegazione…altruismo…sacrificio di se…il sacrificio di Isshin…quale è stato il suo più grande sacrificio? Uccidere Akoya? Rinunciare al suo amore?...“Io…Mai…io non ti posso amare. Non ti amo!”, “Io sapevo che mi avresti risposto così, speravo che avessi capito che...no, non importa. Se vorrai io ti aspetterò sempre!”...S E M P R E…la rinuncia più grande…non penso che l’amore finisca quando sopraggiunge la morte…la rinuncia più grande…ricordare il suo passato e soffrire. » “Cadaveri abbandonati…

Salurakoji se ne stava in ginocchio in mezzo al fango, la pioggia lo bagnava, senza sosta, oramai da ore, tremava, non per il freddo, per la paura o per la rabbia, ma perché aveva capito il cuore di Isshin. Osservando le sue mani, ormai piene di tagli e calli per le prove da intagliatore che Kuronuma gli imponeva, cominciò a pronunciare le battute del risveglio di Isshin. Prima piano e poi sempre più forte come un tuono capace di rimbombare nella valle dei susini scarlatti.

...dov’è andata adesso l’anima che vi dimorava? Questa è solo materia senz’anima…materia che può diventare anche legno in cui intagliare una statua votiva…L’IMMAGINE DI UNA STATUA VOTIVA…QUESTA SARA’ LA MIA VERITA’ QUESTA E’ LA MIA PREGHIERA…DEVO INTAGLIARE UNA STATUA VOTIVA! DEVO SCOLPIRE LA STATUA DELLA DEA SCARLATTA! E DEVO FARLO CON IL LEGNO DI UN ALBERO MILLENARIO!

Oooh

- Che bella serata, lei è stato davvero molto gentile a raccontarmi un po’ della sua vita, anzi, mi scusi se sono stata inopportuna.
- Non deve dire così, gliel'avevo promesso e poi…io so così tante cose di lei, era giusto che mi presentassi come si deve.
- Credo che ha questo punto sia doveroso darci del tu, non crede?
- Non avrei mai sperato tanto Ayumi.

Hamil, con la solita delicatezza le baciò la mano e quando la vide entrare nel portone del grande palazzo dove la ragazza abitava con la tata, si allontanò verso l’auto.

Il cuore di Ayumi galoppava senza sosta, quell’uomo le aveva cambiato la vita, lui era il suo Isshin. Questo pensiero la fece arrossire. Ayumi Himekawa in preda ad una cotta come una qualunque ragazzina, com’era confortante per lei questo pensiero. Era così che si voleva comportare, come un’adolescente davanti al suo primo vero amore.

Fu un attimo, aprì di nuovo il portone e sotto quell’acquazzone battente dichiarò, a modo suo, il suo amore.

- “Io ti amo…finora nessuno mi aveva trattato come una ragazza normale. Sei la prima persona…quando ho incontrato te, sono riuscita finalmente a sentirmi una ragazza come le altre”
- Cosa dici? Vai dentro!
- HAMIL, CI RIVEDREMO ANCORA DOMANI, VERO?
- Si, però adesso ritorna dentro o ti prenderai un brutto raffreddore.
- BUONANOTTE!
- BUONANOTTE. « Mia Akoya »

Ooooh

Con un braccio cingeva la vita della donna vestita di scarlatto e con l’altro teneva l’ombrello per ripararla dalla pioggia, non volesse iddio che, a pochi giorni dalle nozze, la poverina si ammalasse.

Shori, che stupida non era, invece aveva ben capito i vantaggi che avrebbe potuto trarre dalla malattia di Masumi, era molto felice di trovarsi tra le braccia del suo innamorato, stretta come il “vecchio” Masumi non aveva mai fatto.

- Mi dispiace di aver rovinato questa cena con i miei soliti malori. « Ma non potevo rischiare che tu mi facessi qualche domanda di troppo »
- « Non potevi certo rischiare di parlare più del dovuto, vero cara? »
- Guarda Masumi, un chioschetto¹ di fiori. Hanno delle rose bellissime.
- Certamente non sono più belle dei fiori che hai nella tua serra?!
- Guarda quelle rose, hanno una tonalità di colore molto particolare. Non se ne vedono spesso di così belle. Avviciniamoci Masumi.
- Shori, non vorrei che ti raffreddassi.
- Soltanto un attimo. Buona sera signora, ho visto che ha delle rose color porpora.
- Si, ho un acquirente molto importante che me le ordina regolarmente. Sa, questa bellissima rosa in verità è un fiore mancato, una rosa venuta male.
- Venuta male?
- In principio un gruppo di fiorai volevano ottenere una rosa blu, ma il risultato fu questa rosa porpora. Questo però non la rende meno bella, non crede?
- Ha proprio ragione. Masumi, perché non me le regali?

Quella giornata infernale sembrava non finire mai. La voce stridula di Shori sembrava non avere mai fine. Il mal di testa di Masumi continuava ad aumentare e da quando era entrato in quel negozio di fiori era anche peggiorato, qualcosa lo opprimeva. Alla testa, o forse al cuore?

Per un attimo guardo Shori, dopo la fioraia e poi con occhi vacui osservò il fiore che sembrava implorarlo: non donarmi a lei!

- Signora, ha delle rose rosse a gambo lungo?
- Certo signore, proprio oggi me ne sono arrivate di bellissime.
- Me ne dia trenta.
- Ma caro?!
- Sai Shori, mi sono reso conto di non averti mai regalato i fiori che più si addicono al nostro amore.
- Il signore ha proprio ragione! Qualsiasi donna sarebbe contenta di ricevere queste meravigliose rose rosse simbolo d’amore passionale.
- Oh! Davvero? Grazie caro.

Forse fu il regalo, l’abito rosso, il vino o forse fu solo la certezza di essere ormai a pochi passi dall’altare, Shori si gettò al collo di Masumi e lo baciò sulle labbra.

Masumi Hayami non era certo uno sprovveduto, aveva baciato molte donne, prima di amare follemente la sua ragazzina, ma davanti a quell’esternazione rimase immobile, stupito da tanta intraprendenza, stupito di non essere stato lui, per la prima volta in vita sua, a guidare il gioco. Era rimasto intrappolato nella sua rete, forse irrimediabilmente!

- Masumi, che ne dici di venire a casa per bere qualcosa con il nonno. È ancora presto ed a lui farà sicuramente piacere.
- Scusami ma ho un forte mal di testa, vorrei andare a casa. Autista, accompagni la signorina a villa Takamiya.
- E tu?
- Mi farò venire a prendere dopo, ho voglia di prendere un po’ d’aria fresca, scusami.
- Ma…piove…prendi almeno l’ombrello.
- Grazie.

Masumi restò ad osservare la sua auto che si allontanava portando via quella donna che le stava diventando insopportabile. Quando non la vide più gettò l’ombrello per terra, alzò il bavero del suo inseparabile cappotto e si allontanò a piedi.

Quando arrivò in quel parco era ormai fradicio, l’autista era tornato indietro in fretta, lo aveva cercato per un po’, ma quando lo trovò gli venne chiesto di seguirlo senza interferire nella sua folle passeggiata.

Pensava Masumi, pensava a quello che aveva ricordato. La tristezza infinita degli occhi di sua madre, l’indifferenza di quelli di “suo padre” ed il languore degli occhi di Shori.

Cosa avrebbe pensato di lui sua madre? Di quel Masumi che ormai gli dava la nausea.

Quante persone da tradire.

Una fitta alla testa lo costrinse a vomitare.

Era stanco Masumi, stanco di fingere ma ancor più stanco per iniziare ad essere se stesso.

Si sedette sull’altalena.

Strinse al petto la rosa viola che aveva preso dopo che Shori era andata via, e guardando verso il cielo si lasciò bagnare il volto per cancella le lacrime che cercavano di scaldargli il volto ed il cuore ormai gelidi.

- Pioggia, colpiscimi con le tue fredde frecce. Pioggia, gelami fino alle ossa².

Ooooooooooooh














_____________________L’angolo della ritardataria Blu Rei


Cosa posso dire: spero che il capitolo valga l’attesa. Scusate.

Nota 1: la scena del chioschetto e di Shori che vuole regalate le rose viola l’ho inserita per non tralasciare alcune delle cose nuove scritte dalla sensei.
Nota 2: questa frase la dice Maya nel volume 2 quando rimane sotto la pioggia per capire Beth. Ho voluto inserirla per creare una sorta di legame di anime, un’affinità che travalica il tempo e lo scibile umano, tra M&M.

Adesso passiamo ai ringraziamenti:
ringrazio quelli che hanno la storia tra i preferiti, chi la legge e chi recensisce.

Luisina: cosa posso dire dopo una pioggia così copiosa di complimenti? Perdono, forse è la parola più giusta visto che vi ho fatto aspettare tantissimo, la storia si va avvicinando alla fine, che però non è vicinissima, e dunque ho bisogno di ragionare molto per creare l’atmosfera che voglio…tutto deve essere come voglio io e quando ci si mette di mezzo il mio terrore di non fare bene mi blocco…comunque adesso ho superato un grande ostacolo e le cose dovrebbero scorrere più facilmente, spero di non farvi attendere più così tanto. Grazie per le belle parole che hai riservato per la storia e per il mio stile, come tu ben sai, anche tu infatti sei un ottima scrittrice, i complimenti fanno sempre molto piacere. Fammi sapere cosa ne pensi di questo capitolo che devo dire mi sono un po’ dedicata visto che anche io adoro la pioggia..un bacione…

Sheila84: intanto devo dirti che tu sei peggio di Kuronuma, è ti ho detto tutto! Perché non lasci in pace quel povero Sakurakoso? Quel poverino avrà anche una vita privata, no?...comunque, sono felice che il ritorno di Masumi ti abbia messa di buon umore però, da bravo segugio quale sei, hai già capito tutto…Masumi non ricorda la parte principale della sua vita e hai ragione anche quando prevedi un altro capitolo bomba in seguito…aspetta fiduciosa…grazie.

Kaoru: come vedi hai avuto molto tempo per riprenderti…hai comprato le medicine per il tuo cuoricino? In seguito ne avrai bisogno forse…per quanto riguarda il recupero selettivo della memoria di Masumi, è normale ricordare piano piano dopo un trauma…e lui ha ricordato solo la parte legata alla dea perché la stanza è stata il colpo in testa è stato il trauma per schiacciare il trauma no? Spero di essere stata chiara.

Monica75: grazie, grazie, grazie…carissima Monica lo sai che le tue recensioni mi fanno sempre gongolare, sei sempre molto buona con me…cosa posso dirti…anzi, cosa devo dirti…scusa per l’attesa…

Laprinc: finalmente posso riutilizzare il rosa, i tuoi commenti cominciavano a mancarmi…come al solito hai una chiave di lettura perfetta del capitolo, sono contenta che ti sia piaciuto particolarmente…per quanto riguarda le altre storie…per la stagione dei ciliegi in fiore ho dovuto rallentare per scrivere questo cap di Cuori di cristallo che non mi veniva invece per l’altra storia devo aspettare la mia collega che deve dare degli esami importanti e per un po’ non si potrà impegnare nella scrittura…

Kikkina90: facciamo così: io ti perdono che hai saltato una recensione se tu mi perdoni il ritardo…come ho detto questo cap mi ha creato qualche problema ma adesso dovrei essere uscita dal tunnel…fammi sapere se ti piace…







KissKiss!!

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Capitolo 30
*** Io sono l'albero di susino ***



Capitolo 30

Io sono l’albero di susino














O…

Oooooh…

Ooooooh…

Oooooooh...

Oooooooooh...

Oooooooooh…

Oooooh…

Oooh…

IO
SONO
L’ALBERO
DI
SUSINO!!

Lo sguardo vuoto, le braccia intente a sospingersi fuori dall’albero al quale si stava appoggiando ed il corpo proteso verso il mondo.

Lo spirito dell’albero millenario stava venendo alla luce.

Anche Maya, quel giorno, restò a lungo sotto la pioggia. Aveva colto un’impercettibile sensazione che non voleva perdere e per questo motivo nonostante il forte temporale non cercò scampo.

Dopo quella danza aveva sentito qualcosa di strano, di nuovo, percorrerle il corpo. Un’energia arcana, si sentiva leggera e pesante al contempo. Cosa le stava accadendo?

Sapeva di non essere diventata una dea, ma sentiva anche di non essere più soltanto una donna.

Così si lasciò bagnare da quelle gelide gocce per tutto il giorno e mentre le persone a lei più care cercavano di opporsi al destino o di lasciarsi trascinare da esso, Maya se ne stava immobile nella sua valle.

Non si era arresa e non combatteva, semplicemente si lasciava trasformare dalla natura madre e matrigna.

Tanti furono i pensieri che le passarono per la testa e tante le domande che, finalmente, trovarono una risposta.

- Si! È così!

Maya si voltò a guardare l’albero di susino che si stagliava sopra di lei. Adesso sembrava vederlo veramente.

- Tu caro albero, tu mi guardi e sorridi. Sono buffa, vero? Povero spettatore inerme del mio delirio, della mia folle idea di poter diventare una dea…spet-ta-to-re…è vero! Tu…tu sei il primo spettatore di questa storia…il primo testimone della mia vita. Dall’inizio alla fine dell’opera tu rimani immobile a guardare, giudicare e…soffrire…proprio come la dea…osserva, ama e soffre…non sono umana e non sono divina…sono un ibrido…una creatura della natura…sono una dea intrappolata nel tronco di un albero di susino ed una donna prigioniera nel corpo di una dea…con occhi animali guardo il mondo e con occhi umani guardo al mio amore impossibile…IO SONO L’ALBERO DI SUSINO…scarlatto… esplodo in una pioggia di piccoli petali rossi, in frammenti di luce, in una miriade di sentimenti contrastanti…

TZOT
RUMBLEEE

Era da così tanto tempo che Maya si stava lasciando bagnare dalla pioggia che quasi non sentiva più le estremità del suo corpo. I piedi, freddi come ghiaccio non riuscivano a muoversi e le mani gelide le dolevano. “Ho la febbre”, pensava fra se e se, e proprio mentre questo pensiero le passava per la mente si sente chiamare…

Seguimi!

…si voltò di scatto verso l’albero, era da li che sentiva provenire quella voce, quel respiro.

Aveva paura Maya, erano settimane che viveva da sola in quella valle, immersa in un mondo senza tempo.

Era confusa Maya, cos’era ormai la verità? Cos’era reale?

Osservava il suo albero, lo fissò fino a farne uno specchio, fino a scorgervi se stessa, una donna che le tendeva un braccio.

Seguimi!

- …

Prendi la mia mano Maya…vieni con me.

- Come? Come posso darti vita? Parlare, camminare, amare come te…Come? Come?

Hmf! Tu mi hai già raggiunta…adesso afferrami! Tu parli, cammini e ami già come me. Raggiungimi…afferrami Maya…

- NO! IO NON HO LE RISPOSTE!

Si che le hai! Osserva la natura Maya…Come sarà stato l’aspetto della natura quando mi sono innamora di un uomo?

La natura aveva davvero tutte le risposte?

Maya cominciò a guardarsi intorno, gli occhi pieni di lacrime e la pioggia impietosa sul suo corpo minuto…

- La natura piange…piange per l’amore impossibile di Akoya e Isshin…piange per te e con te. Quanto sarai stata triste.

Tu lo sai bene, vero?

- Si! Io lo so! Io ti capisco…il cuore ti scoppia dal dolore, gli occhi sono scarlatti per il pianto, le mani tormentate ti dolgono e la gola è colma di singhiozzi. La notte ti svegli di soprassalto sperando di aver solo sognato, sperando che non sia mai esistito un grande amore, sperando di non essere mai esistita.

Si Maya, è così che mi sento: il cuore mi scoppia in milioni di piccoli fiori scarlatti, milioni di sentimenti che mi tormentano.

- Dimmi, eri triste quando eri un albero di susino? Non ti annoiavi a stare sola ed immobile per così tanto tempo?

Guardami!

Maya tornò a fissare l’albero con gli occhi sempre pieni di lacrime. Lacrime e pioggia che all’unisono non riuscivano a smettere di riversarsi sul suo volto.

Ti sembro immobile e sola?
Tu, sei rimasta da sola in tutti questi giorni?
La natura è la mia amica…mi divertivo a farmi portare dal vento, a danzare con la luce a disegnare l’arcobaleno in cielo…

- La na-tu-ra è la mia amica…è vero! In tutto questo tempo non sono mai stata sola. Vivendo sull’albero sono diventata una creatura della natura e lei non mi ha mai abbandonata…gli uccellini mi hanno tenuto compagnia con il loro canto, il vento mi ha accarezzato quando mi sentivo sola, l’arcobaleno mi ha consolata, l’acqua mi ha cullata e dissetata…la natura madre…la dea madre...il vento è il mio cuore…proprio come il vento, l’amore della dea è infuso in ogni angolo della terra…il fuoco è la mia forza…il fuoco riscalda oppure distrugge…e così è la forza della dea può salvare o annientare…l’acqua è la mia vita...la vita ha avuto origine in quell’acqua chiamata brodo primordiale, così la dea, come acqua, salvaguarda l’esistenza della natura e quindi dell’uomo stesso…la terra è il mio amore…un amore fertile che fa crescere e prosperare.

Si Maya, tutto dipende da me ed io dipendo dal tutto.

- Allora è per questo che la terra viene scossa nel profondo e tutto va in malora…perché la dea vuole smettere di essere tale per poter amare un uomo.

Maya, io sono un albero…
Io sono una donna…

- Io sono un albero, sono una donna, sono uno spirito e sono una dea…non c’è nulla di diverso in queste mie forme…sono solo spettatrice di questa mia vita…che io sia dea, albero oppure donna, non cambia nulla…non posso fare niente per cambiare il mio destino! Tutto andrà come deve andare.

Io sono amore…

- Io sono l’amore che è ovunque come vento…l’amore che consuma come fuoco…l’amore che salva come acqua…l’amore che è vita come la terra…sono l’amore che ti fa perdere la strada per tornare a casa…

Brava Maya!

- Signora Tsukikage?! È lei? NON MI LASCIIIIIIIIIIII!!

Ascolta Maya…ascolta…

TZOT
RUMBLEEE

All’improvviso la pioggia smise di cadere, Maya corse verso l’albero per abbracciarlo e stringendosi stretta al tronco sentì un gorgoglio, l’acqua del fiume, e una leggera brezza le accarezzò il viso, il vento.

- A-scol-ta… “Ecco! Caro, senti questa musica? Purificando il mio cuore posso sentirla costantemente…dal cielo e dalla terra…un suono veloce. Un suono lento. Un suono alto. Un suono basso…tutti piovono dal cielo…e nascono dalla terra…perché è la vitalità degli dei che genera questa melodia…nasce mentre cade. Nasce mentre piove…questo bel suono…il paese trabocca di questa melodia…piccole note si trasformano in luci…si mischiano. Si spezzano. Fondendosi si trasformano in una splendida armonia. Un’armonia fatta di onde dorate, che pervade la valle…le montagne…i boschi…le pianure…e anche i villaggi…questo paese trabocca di melodia…ecco! Non la senti? L’eco incessante della musica che alimenta la vita.” Akoya è una Dea, è lo dimostra non perché parla con la natura o perché sa usare le erbe medicinali…Akoya è una Dea perché ama con ogni fibra del suo essere ed ama senza aspettarsi nulla in cambio…solo così posso diventare Dea, donna e susino…Amando!

TZOT
RUMBLEEE

Di nuovo un lampo e subito dopo un tuono fragoroso e la pioggia ritornò a bagnare ogni cosa.

Maya ormai non la sentiva neanche più, il corpo gelato, la mente intorpidita e confusa dai tanti avvenimenti e forse un po’ di febbre. Cominciò a sentire i primi brividi e decise di trovare scampo nell’ufficio del santuario, lo stesso dove aveva trascorso la notte insieme a Masumi.

TZOT
RUMBLEEE

- Quanti ricordi…se chiudo gli occhi riesco ancora a sentire il calore del tuo corpo Masumi. “Lei invece mi è sempre piaciuta. Amo vederla sul palcoscenico.” Masumi Hayami, il mio ammiratore delle…anche io come Akoya amerò senza essere mai riamata?

Calde lacrime tornarono a solcare il viso di Maya che stremata si sdraiò vicino alla stufa lasciandosi riscaldare dal ricordo del suo adorato “affarista senza scrupoli”.




























_________________________L’angolo di BluRei



Questo capitolo è sicuramente più breve di quello passato ma spero di raggiungere l’obiettivo che mi sono prefissa…emozionarvi…non volevo interrompere la magia del momento raccontando di altri personaggi, spero di esserci riuscita.

Questa volta non ho il tempo di rispondervi singolarmente, devo pubblicare in fretta perché una mia cara lettrice deve partire per andare a lavorare, ma forse le aggiungerò in seguito. Comunque vi ringrazio tutte dal profondo del cuore, grazie per l’assiduità con la quale mi seguite.


KissKiss!!

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Capitolo 31
*** Il bacio, la carezza e l'abbraccio ***


Capitolo 31

Il bacio, la carezza e l’abbraccio









Erano già trascorsi tre giorni da quando quella pioggia persistente aveva segnato le vite di tutti.

Maya continuava ad interrogare i suoi fantasmi per scoprire ciò che la natura cercava di insegnarle su quella dea che lei sentiva di conoscere ogni giorno di più.

Combatteva con il freddo e con i suoi demoni.

Quando il sole faceva capolino si trascinava ad occhi chiusi verso il portico e si sdraiava sul legno per lasciarsi bagnare dai caldi raggi. Quel tepore, per pochi attimi, le faceva dimenticare il gelo che le permeava le ossa.

Fu proprio quella mattina che accadde qualcosa di insolito che quasi la risvegliò dal suo torpore.

Si era appena svegliata, ormai non sapeva più dire l’ora, era mattina e questo le bastava, stancamente si diresse verso la veranda e si sdraiò sul porticato. Si distese completamente per sgranchire le gambe indolenzite, un braccio sulla fronte e l’altro adagiato sul legno.

Aprì gli occhi, quegli occhi vacui che ormai la caratterizzavano da giorni, il sole le fece male, una lama dentro le iridi, non era più abituata a vedere tanta luce. Cominciò a seguire il volo di un uccellino che, per nulla intimorito, le si posò sulla mano che teneva stesa davanti a se.

Lo fissò fino a quando l’immagine cominciò a velarsi e poi sdoppiarsi e poi …

- Ah, se solo io potessi essere te … si, te … un uccellino libero di volare … userei questa libertà per legarmi a lui per sempre. Farei il nido sull’albero più vicino alla finestra della sua stanza, la mattina, per svegliarlo, cinguetterei felice … oh Masumi … e se ti sposer … e quando ti sposerai io canterò anche per lei … si per lei … per quella donna che gli dei hanno premiato con il dono più grande, te! Un giorno poi,  ti vedrei giocare in giardino con i tuoi figli ed io, delicatamente, mi poserei sulla tua spalla … che gioia proveranno i tuoi bambini, saranno orgogliosi del loro papà … e quando ti vedrò affacciato alla finestra, invecchiato e stanco, io sarò ancora lì, mi poggerò sul davanzale e mangerò le briciole di pane dalle tue mani. Poi mi fermerò ad ascoltarti mentre racconterai ai tuoi nipoti la storia di una buffa ragazzina che per viverti accanto smise di camminare e cominciò a volare. Ah … se io potessi essere questo uccellino volerei da te, Masumi …

Ayumi, come al solito, si impegnava anima e corpo nelle prove ma non mancava di recitare solo e soltanto per lui, per il bel fotografo che le aveva catturato il cuore. Anche i loro appuntamenti erano diventati ormai un abitudine, durante la pausa per il pranzo Hamil le portava dei tramezzini che mangiavano insieme, all’aperto quando era bel tempo e in camerino quando il cielo di Tokyo si rannuvolava, la sera poi cenavano sempre in un bel ristorante cercando di conoscersi reciprocamente.

I due ragazzi non erano ancora riusciti a dichiararsi ma i loro sentimenti oramai erano chiari ad entrambi.

- PAUSA!
- Ayumi, ti vogliono al telefono.



- Pronto. Ah, Hamil, è un piacere sentirti.
- Anch’io sono felice di essere riuscito a trovare un po’ di tempo per chiamarti ma purtroppo ho una notizia spiacevole.
- …
- Come sai il lavoro in questo periodo è molto frenetico, domani sarà un grande giorno per il mondo dello spettacolo.
- Si siamo tutti in fermento non vediamo l’ora di poter vedere il teatro nel quale ci esibiremo.
- Ecco, a causa di questo fermento oggi non riuscirò a pranzare con te.
- Ah!
- Però mi farebbe piacere vederti per cena. Un piccolo festeggiamento privato per la giornata di domani.
- Ma certo, allora ti aspetto a casa perché oggi proveremo per mezza giornata. Il regista ha deciso che abbiamo bisogno di un po’ di riposo.
- Davvero? Allora … potremmo approfittare di questa pausa per andare a teatro insieme, c’è uno spettacolo che vorrei tanto vedere insieme a te.

Prima di pronunciare questa frase tutta d’un fiato Hamil prese un lungo sospiro, dal giorno seguente gli impegni, per entrambi, sarebbero stati tanti e difficilmente avrebbero potuto trascorrere del tempo insieme, era giunto il momento di mettere le cose in chiaro, di far capire ad Hayumi che per lui era più che un’amica.

- Io … non … “Ayumi, non essere stupida! Domani non ci saranno prove, per una volta puoi anche rilassarti”
- Capisco la tua titubanza
- No! D’accordo, in questi giorni mi sono impegnata molto, è giusto che mi prenda una pausa per rilassarmi.
- Mi fa piacere sentirti parlare così, vengo a prenderti verso le diciotto.

Gli occhi di Ayumi brillavano di gioia, era vero che meritava di svagarsi per il grande impegno che aveva profuso nelle prove ma più di ogni altra cosa voleva trascorrere del tempo con Hamil.

La signora Tsukikage, che era arrivata a Tokyo da due giorni, suo malgrado, si stava riposando costretta dal fedele aiutante che, conscio dell’enormità del lavoro che li aspettava da li a poco, cercava di evitarle ogni strapazzo. Il suo pensiero comunque era sempre rivolto a quelle due giovani donne che cercavano di darle l’immortalità.

Masumi, che aveva deciso di tornare a lavoro, ancora non era riuscito a scoprire nulla a causa dell’aiutante che il padre gli aveva affiancato e per di più non riusciva più a liberarsi di Shori che dopo quel bacio rubato e non contestato si era convinta sempre più della sincerità di quel rapporto gettandosi a capofitto nei preparativi per le nozze.

Insomma, in quei tre giorni erano successe molte cose, ma l’indomani sarebbe stato il ventotto Settembre, il giorno stabilito per la presentazione dello ShuttleX agli addetti ai lavori e molte altre cose sarebbero dovute accadere.

- E’ davvero molto elegante signore, questo vestito gessato le sta molto bene. Del resto, come potrebbe non calzarle a pennello, lei ha un fisico invidiabile.
- …
- Signore, c’è qualcosa che non va? Forse l’abito non è di suo gradimento? C’è ancora tempo, possiamo apportare tutte le modifiche che desidera.
- Non si preoccupi, così è perfetto! « E poi non mi importa niente di questo maledetto abito! »
- Masumi, dovresti dare un po’ di soddisfazione al signor Osaki, ha lavorato molto per accontentarti.
- Hai ragione padre. Mi scusi signor Osaki.
- Oh, non si deve scusare con me, lei è un uomo d’affari, sicuramente sarà molto impegnato.
- « Cos’hai Masumi? Sembra quasi che tu abbia dei dubbi. È possibile che ti sia ricordato che questo tuo matrimonio è tutta una farsa? È possibile che ti sia ricordato di quella ragazzina? O forse … forse il tuo sentimento è così forte da prevaricare la tua malattia? »

Lì, fermo davanti a quello specchio con le braccia aperte e gli occhi bassi, Masumi sembrava un bambino in castigo. Esiliato dal gioco della sua vita obbediva ad ogni richiesta.
Sorridi Masumi
Ringrazia Masumi
Sii cordiale Masumi
Non fare domande Masumi
Ama Masumi
Odia Masumi
Distruggi Masumi
Tutto, per il bene della famiglia, Masumi

٭٭٭

- Cosa state facendo? Vi sembra questo il modo di recitare? Io non capisco cosa vi sta succedendo. Abbiamo ancora tante cose da fare e voi giocate! Domani ci sarà la presentazione del teatro e subito dopo le prove generali, abbiamo poco tempo, IMPEGNATEVI!!
- Signore, siamo tutti esausti. Sono giorni ormai che proviamo fino a notte fonda. Alcuni di noi hanno addirittura la febbre.
- Io non capisco cosa sono tutte queste lamentele. Non abbiamo tempo per riposarci!
- Noi tutti capiamo perfettamente la situazione, ma … credo che esasperare tutti in questo modo non porterà a nulla di buono. Dovremmo riposare, anche lei signore.
- ???
- L’assenza di Maya ci ha resi tutti un po’ nervosi ma mettere l’intera compagnia sotto pressione non la farà tornare prima.
- Bene Aoki, hai detto delle cose sagge. Vi darò del tempo per riposarvi, questo pomeriggio sarete liberi.
- Que-questo pomeriggio?!
- Ragazzi non tiriamo troppo la corda. Ci accontenteremo anche solo di mezza giornata.
- Andate a casa e riposatevi. Ci rivedremo domani pomeriggio per la presentazione del teatro.
- Siiiiiiiiiiiii!!

***

- È permesso?
- Signora Tsukikage, entri pure, da quanto tempo. Il viaggio è andato bene? Mi fa piacere rivederla, sono sicuro che è venuta per controllare che ogni cosa sia organizzata nel migliore dei modi. Beh, non si deve preoccupare. Lo ShuttleX è perfetto ed accoglierà una rappresentazione unica.
- Quante chiacchiere signor Yamajishi, ha per caso qualcosa da nascondere?
- Cosa?
- Le ho già detto che mi fido di lei, se però pensa di dovermi tutte queste spiegazioni mi fa venire il dubbio che lei non abbia la coscienza a posto. Mhf!
- Non deve dirlo neanche per scherzo signora, io e gli altri membri dell’associazione dello spettacolo stiamo facendo di tutto per dare alla “Dea Scarlatta” un ritorno di primo livello. Come merita.
- Non si preoccupi delle parole di una povera vecchia, mi fido di lei e comunque, fino a quando sarò io a possedere i diritti di rappresentazione nessuno potrà farmi nulla. Eheheh!!
- Bene, vorrei informarla sui lavori se non le dispiace.
- Come le ho detto ho deciso di mettere tutto nelle sue mani e se l’ho fatto è perché so che per me sarebbe stato troppo faticoso mettere in scena un opera tanto imponente. Vorrei solo sapere qualcosa riguardo agli spettatori.
- Certamente, abbiamo pensato di riservare per gli ospiti speciali come giornalisti, fotografi, politici, grandi nomi del teatro e qualche attore di successo. Il resto dei posti è stato assegnato a persone che frequentano abitualmente i teatri, scelte grazie agli abbonamenti fatti negli anni. Il pubblico sarà identico per entrambe le rappresentazioni. Per lei va bene?
- È giusto che gli spettatori siano persone “competenti” visto che dovranno esprimere il loro parere. Il giudizio del pubblico conterà molto per me. Come si dice. Il pubblico è sovrano!
- Ecco, se vuole dare un’occhiata questa è la lista completa dei posti d’onore.

La donna in nero diede una rapida occhiata a quella fila di nomi che riempivano pagine e pagine, giunta alla H si fermò.

- Ho soltanto una richiesta da farle. Voglio un invito da consegnare di persona.
- Cosa? Lei vuole invitare qualcuno personalmente? Quale onore.
- L’onore sarà mio signor Yamajishi. Hmf!

Tutti noi possiamo chiaramente immaginare cos'abbia in mente quella vecchia testarda, sarà lei ad invitare Eisuke Hayami, sarà lei ad avere la soddisfazione di guardarlo negli occhi e compiacersi per la vittoria: La dea scarlatta, un'opera quasi scomparsa torna alla luce in tutto il suo splendore.

***

Ayumi, dal canto suo, quasi non credeva all’opportunità che la vita le stava dando. Non voleva ammetterlo neanche con se stessa ma provava qualcosa per quell’uomo. E’ vero, lo conosceva poco e non avevano trascorso molto tempo insieme ma proprio com’era per Akoya anche lei si sentiva affine a quell’anima.

Si, due anime legate da qualcosa di impercettibile.

- Non posso credere di ritrovarmi qui a pensare a lui. Non alla dea, non alla mia recitazione ma a lui. E’ forse questo il sentimento di Akoya? Lei lo ama forse così tanto da farne il centro di ogni suo pensiero? Lo ama così tanto da non poter pensare alla sua vita senza la presenza di quel sorriso? Lo ama così tanto da pensare di poter smettere di essere divina.

Ayumi scosse la testa, era già in ritardo, continuò a prepararsi in silenzio con in testa mille pensieri di lui.

***

- Che stanchezza, sono contenta che ci avviciniamo al giorno della rappresentazione, ancora qualche settimana di queste prove e mi sarei suicidata. Ahahahahahaha!!! Forza Rei, è arrivato il momento di prepararti la cena oppure morirai di stenti.

Per un istante Rei si soffermò a guardare la stanza vuota. Che tristezza! Quella casa senza la presenza di Maya era silenziosa e vuota.

- Testolina testarda, spero solo che tu non stia combinando guai e che capirai davvero quando tornare. Ti prego Maya torna in tempo.

***

Si era addormentata ancora, ormai non riusciva a tenere gli occhi aperti. Aveva freddo anche di giorno e la notte i brividi non le davano pace. Maya stava cercando di svegliarsi da un po’, lottava con la stanchezza ma il suo corpo provato dalla fame non rispondeva ai suoi ordini.

- Chissà che ore sono … Non faccio altro che rivedere il tuo sorriso … sei diventato la mia ossessione … se morire volesse dire tornare da te e restarti per sempre accanto morirei adesso senza rimpianti. Oh Masumi!

Era riversa sul prato, madida di sudore, gli occhi sospinti in fuori senza meta e segnati dal sonno mancato, i capelli arruffati ed i vestiti laceri. Tendeva un braccio verso il cielo quasi in lacrime.

- “Quando il mondo era ancora nel caos, gli dei generarono dei figli che scesero sulla terra. Allora l’unica anima si divise in due: yin e yang che andarono a dimorare nei rispettivi corpi carnali. Quando gli uomini si fossero incontrati avrebbero trovato l’unità portando l’armonia tra yin e yang e sarebbero diventati dei per rinascere a nuova vita.” anf..anf.. “ Quando il mondo era ancora..era ancora nel caos, (cosa fecero gli dei Maya?) gli dei…generarono dei figli”. Figli degli dei … loro figli … figli

***

- Questa stupida statuetta non verrà mai bene! CAVOLO!!! Dinuovo, mi sono ferito un’altra volta. Di questo passo arriverò alla rappresentazione con le mani completamente incerottate. A volte mi domando se non mi sia impelagato in una cosa più grande di me. Maya, cosa stai facendo? Perché non torni? Avrei così tanto bisogno di provare insieme a te. Ho già dovuto inventare il nostro amore ma non averti davanti a me ha reso tutto molto più difficile. Spero soltanto di essere alla tua altezza e che tu ritorni presto, abbiamo tutti bisogno di te, del tuo ardore, sei tu che ci trascinerai tutti alla vittoria. Forza Yu, rimettiti a lavoro, questo pezzo di legno deve prendere forma!

Era buffo Yu Sakurakoji, completamente assorto nel compito datogli dal regista: scolpire una delle immagini della dea scarlatta fatte da Isshin. Il suo sguardo era concentrato e fiero, come un bimbo che si appresta ad un lavoro manuale che dopo farà vedere ai genitori con soddisfazione.

***

- Hanno suonato alla porta? Mi pare di aver sentito il campanello. E’ la signorina Takamiya?
- Hanno suonato alla porta signore ma.
- Cos’è, ti hanno mangiato la lingua?
- Di là c’è la signora Chigusa Tsukikage che chiede di poter parlare con lei.
- Cosa? « Chigusa in casa mia? Cosa vorrà mai? ». Falla accomodare pure.
- Qui in sala da pranzo signore?
- SI! NON MI HAI SENTITO? Con questa donna non ho bisogno di nascondermi dietro inutili formalità.
- Buonasera Eisuke Hayami, non pensavi di rivedermi in questa vita, vero?

Come in ogni film western che si rispetti i due rivali si fissavano a distanza. Gli occhi d’ebano della donna erano fermi granitici e gelidi, aspettava da tanto tempo questo momento e non avrebbe lasciato trapelare dal suo viso nessun’altro sentimento che non si chiamasse sdegno.

Erano gli occhi del vecchio Eisuke a sorprendere, lucidi, quasi volesse lasciar spazio a lacrime a lungo sopite.

- Chigusa, a cosa devo questa visita?
- Hmf! Se dovessi rispondere a questa domanda vorrebbe dire che ti ho sopravvalutato per una vita intera.

Quelle parole dette con un tono misto tra disprezzo e disperazione gelarono l’aria. Anche Masumi, che in quel preciso momento stava scendendo le scale per raggiungere suo padre per la cena, si blocco, quasi come se quelle sensazioni tormentassero anche lui da sempre.

Decise di non farsi vedere e di ascoltare quella conversazione. Mancavano ancora tanti tasselli nel mosaico della sua memoria e ogni informazione rubata sarebbe potuta servire al suo scopo.

Ci fu qualche minuto di silenzio, fino a quando il fruscio di una manica  ruppe lo scorrere di quei pensieri muti. La Tsukikage allungò un braccio verso il suo eterno nemico e gli porse una busta.

- Per decine di anni hai usato mezzi meschini per accaparrarti i diritti di quest’opera. Hai rovinato non solo la mia vita ma anche quella di Ozaki, un artista senza pari, un uomo d’arte e di cuore. Ma non ce l’hai fatta, non hai oscurato l’eterno bagliore della Dea Scarlatta. Non ti preoccupare, è uno dei posti migliori, voglio che tu e tuo figlio vediate bene quello che non avrete mai!

Ancora una volta quel fruscio quasi macabro, la donna in nero dando le spalle ad un ormai attonito Eysuke si allontana senza più voltarsi, senza un saluto, lasciando dietro se la sensazione del disprezzo covato per una vita intera.

- « Padre … tutto il lavoro fatto in questi anni … l’indifferenza riservata a me e a mia madre … a cosa ti hanno portato? A cosa? A dare e ricevere ODIO. » Padre, ho sentito delle voci, è arrivata Shori?
- No Masumi. Ti sei perso la scena madre di Chigusa Tsukikage che è venuta a portarmi i biglietti per la rappresentazione dimostrativa de La Dea Scarlatta.
- E’ venuta lei in persona? So che la sua salute è molto delicata, doveva tenerci molto.
- Già.

Eisuke Hayami non disse più una parola per tutta la cena, a Masumi questo non dispiacque, aveva più tempo per pensare ai suoi piani, a come e quando rintracciare la sua segretaria, a come sfuggire agli sguardi indiscreti dello scagnozzo che suo padre gli aveva piazzato alle calcagna. Tempo per pensare al suo matrimonio che si avvicinava sempre più.

Finì presto però il momento per pensare, giusto il tempo della cena perché subito dopo il campanello di casa Hayami squillò. Shori Takamiya reclamava le attenzioni dovute ad una prossima sposina.

٭٭٭

Hamil era stato molto gentile, le aveva portato un mazzo di fiori al quale lei però non aveva fatto molto caso tanta era l’eccitazione per quella serata, per quell’appuntamento tanto atteso. Li aveva passati alla tata con un gesto veloce e imbarazzato. Che strana razione per un’attrice consumata come Ayumi Himekawa, doveva essere abituata a riceverne eppure quel modesto mazzo di rose rosse la faceva sentire piccola e felice. Forse per la prima volta.

Lui le aveva aperto la portiera e l’aveva fatta accomodare, era salito in auto ed aveva messo in moto senza neanche guardarla come se da un momento all’altro si aspettasse un contrordine. Ma Ayumi in quei gesti veloci riusciva a vedere soltanto un gentil’uomo impacciato.

Tutto era perfetto per lei, anche la strada che stavano percorrendo sembrava quella giusta. Sapeva che la stava accompagnando a teatro ma non era quello a rendere la strada perfetta, era lui, la sua presenza, il suo sorriderle disarmato.

Ayumi fece un lungo respiro e chiuse gli occhi decidendo di lasciarsi trasportare da quello che sembrava trasformarsi sempre più in un sogno.

- Lo spettacolo comincia tardi, ti dispiace se prima ci fermiamo per la cena?
- No di certo. Stasera mi lascerò guidare da te.

Non capiva perché ma le sue parole le risuonavano ardite e spregiudicate. Ogni concetto le sembrava volto ad esprimere i suoi sentimenti per quell’uomo che continuava a guardarla trasognato.

- E’ bello questo posto, ti prego, dimmi quale spettacolo andremo a vedere? Sono curiosa.
- Dovrai avere un po’ di pazienza e poi avrai visto così tanti spettacoli nella tua vita.
- Si ma questo l’hai scelto tu per me e credo che tu l’abbia fatto per un motivo ben preciso, no?
- Veramente si. « Spero solo di non contrariarti ».

Decise di non insistere del resto le sorprese le piacevano molto e ancora una volta fece forza su se stessa per lasciarsi andare e lasciarsi guidare dal cuore.

- « La cena è stata perfetta mi chiedo perché devo rovinare tutto portandola a vedere questo spettacolo. Perché voglio che lei sia un attrice completa, una donna che non bada soltanto all’estetica dei sentimenti. »
- Oh, ma questo è un teatro Nō. È splendido, che spettacolo mi porterà a vedere?
- Hagoromo¹. L’hai mai visto?
- L’ho studiato in accademia.

Si avvicinarono con discrezione al loro posto, Hayumi accennò un sorriso e lui la ricambiò, quando la musica cominciò a riecheggiare nell’aria ogni altro suono si spense lasciando spazio all’arte.

Una splendida figura avvolta da un kimono di broccato di seta si impossessò del piccolo e semplice palco con movimenti stilizzati e ridotti all’essenziale. Dietro di lei un pino dipinto sulla parete, il mezzo con cui gli dei scendevano sulla terra.

La maschera indossata dall’attore non nascondeva i sentimenti ma anzi, mostrandola sapientemente alla luce dei riflettori, lasciava trasparire ogni emozione.

Era chiaro ad Ayumi ciò che il suo accompagnatore voleva farle notare?

- Ti è piaciuto lo spettacolo?
- L’ho adorato.
- La scena in cui la fanciulla divina danza per il pescatore è stata
- Divina.
- Già…eheheheh
- Non mi hai portata a questo spettacolo per caso, vero?
- Io
- Dove andiamo adesso? Vorrei andare a vedere il mare.
- Allora andiamo a vedere il mare, ogni tuo desiderio è un ordine.

Ayumi cambiò discorso perché voleva pensare, voleva ragionare sui motivi che potevano spingere il suo accompagnatore ad essere sempre molto critico con il suo modo di recitare.

٭٭٭

- Che fai? Mi guardi? Perché mi guardi? Mi fai piangere sai? Mi fai piangere perché sei solo come me povero albero, non hai una mamma, non hai nessuno che ti ami. Forse anche tu guardi da lontano qualcuno sperando che un giorno si accorga di te ma tutto si oppone alla tua felicità negandoti persino di avvicinarti a lui. Puoi solo guardarlo perché è nella tua natura essere immobile. Anche tu lasci che la vita ti viva? Anche tu hai paura di non valere molto, sai fare solo una cosa: fiorire in bellezza. Troverai chi saprà amarti solo per questo? Masumi, potresti amarmi per quella ragazzina goffa e insignificante che sono? Sono rimasta in questa valle a lungo ed ogni secondo mi ha ferita, ogni attimo trascorso fra questi alberi si infila nel mio cuore trafiggendolo dolorosamente. Non so perché, dovrei pensare alla Dea, alle prove, alla mia insegnate che si aspetta da me che dia il massimo per portare a termine il lavoro di una vita intera e invece penso a te, ogni cosa mi ricorda te. Si Masumi, sei diventato ormai un ossessione, sei ogni albero, sei il fiume, sei quel capanno, sei l’erba sulla quale dormo, sei l’aria che respiro e sei questa pioggia che mi bagna. Quante volte mi hai trovata sotto la pioggia? Quante volte ho sentito il calore del tuo abbraccio ed il suono del tuo respiro sotto la pioggia? Albero mio, se mi rannicchio accanto a te, giuri che mi farai sentire ancora una volta il suo calore? Abbracciami Masumi, non mi importa che tu abbia ucciso mia madre con i tuoi sotterfugi, non mi importa più. Voglio solo sentire il calore del tuo abbraccio. Abbracciami mio impossibile amore. Lo voglio con tutta l’anima, lo voglio più di questa dea, lo voglio più del lasciarmi vivere. Lo voglio più di Lei. Un solo abbraccio.

٭٭٭

- Averla come ospite a casa nostra è sempre un onore signorina Shori.
- Sa quanto mi fa piacere stare in compagnia di suo figlio signor Hayami e non vedo l’ora di poter trascorrere la mia vita qui con voi.
- Masumi, non dici niente ad una donna tanto innamorata?
- E … scusatemi ho un po’ di mal di testa. Ultimamente si fa sentire sempre più spesso.
- Tu ti impegni troppo sul lavoro figlio mio. Stai tranquillo la tua memoria presto ritornerà e tutte le cose verranno di conseguenza. Non sforzarti.
- Hai ragione padre. Comunque, Shori ti ringrazio per le parole gentili che non manchi mai di avere per me.
- Masumi io ti amo, è normale per me comunicarti i miei sentimenti. Voglio che tu sappia quanto mi rende felice l’approssimarsi delle nostre nozze. Mi accompagni all’auto, caro?

La donna si strinse al braccio di Masumi, gli appoggiò la testa sulla spalla destra e si lasciò guidare verso l’auto. Un sorriso lievemente accennato le si era dipinto sul viso, avrebbe goduto di ogni momento senza aver paura che da un momento all’altro il suo innamorato si ricordasse di non essere tale.

- Non so se ci vedremo domani, devo partecipare alla presentazione dello ShuttleX. Capisci che si tratta di un momento particolarmente concitato.
- Tranquillo Masumi, anche io sarò molto impegnata per organizzare le nostre nozze. Mancano ancora piccoli dettagli vorrei che tutto fosse perfetto per noi due. Sai, mi piace quando accenni un piccolo sorriso. A chi non ti conosce potrebbe sembrare che sei disinteressato ma io so quanto importante sia un tuo sorriso, anche se appena accennato. Buonanotte caro.

Nel dire quelle ultime frasi Shori accarezzo il volto di Masumi. Una carezza lieve e gentile che per l’uomo fu peggio di un pugno. Quella carezza arrivò al giovane come un conto salato da pagare.

Tornò in camera sua con passo lento e pensieroso, non amava fingere, almeno non amava farlo più. Forse in passato era l’unica cosa che lo aiutava a sopravvivere ma adesso era stanco di mentire, soprattutto a se stesso.

- Se solo questa sensazione di solitudine mi abbandonasse … se solo quella voce di donna mi lasciasse dormire … madre sei tu che mi parli? Sei tu che gridi vendetta? Io … io non so se sono meglio di lui … sono un ipocrita madre e quella carezza che ancora mi fa male lo dimostra.

٭٭٭

Era stato tutto perfetto e magico, la cena, lo spettacolo e la passeggiata in riva al mare ma Hemil non riusciva più a parlare, non la guardava neanche negli occhi, il suo unico pensiero era una domanda: Perché trasformare quel primo appuntamento in una lezione di teatro?

Aveva il terrore di averla offesa, di aver tirato troppo la corda. Forse insegnare ad Ayumi Himekawa che gli attori possono avere un cuore non era compito suo. Come rimediare adesso? Doveva far finta di niente? Doveva chiederle scusa?

- Ayumi, per quanto riguarda lo spettacolo, io volevo solo.
- Volevi solo farmi capire che non c’è bisogno di tanti fronzoli per trasformarmi in una dea. Tu non hai mai paura di dirmi quello che pensi anche se potrebbe risultare a tuo svantaggio. Grazie, credo sia questo il significato della parola amore.

Poche, pochissime parole ed un solo gesto, un bacio. Ayumi era veramente grata a quell’uomo per il sincero interessamento che le stava dimostrando. Per Hamil lei non era un’attrice o una dea oppure un progetto economico era solo e soltanto Hayumi, una donna insicura che grazie alla fiducia dimostratale era riuscita a fare un gesto pieno di significato. Dare un bacio, il suo primo bacio d’amore.








1: HAGOROMO (il mantello di piume)

La protagonista di questa vicenda è una delle fanciulle divine che nel cielo rallegrano il palazzo della Luna con le loro danze.
Portando con se la sua purezza, la fanciulla divina scende dal cielo e al sorgere del sole si ferma in riva al mare: incanta dalla bellezza della natura nipponica, in lontananza il Monte Fuji e davanti a lei la pianura di pini, decide di immergersi tra le acque, spogliandosi del suo mantello di piume…

Ma un pescatore di passaggio, viene attratto dal meraviglioso mantello e trovandolo incustodito decide di farne il tesoro del viaggio. Mentre si allontana con il suo trofeo l’Angelo lo chiama da lontano per fermarlo…
Questo infatti nn è un mantello qualunque ma è la sua energia vitale, senza la quale la fanciulla nn potrà più tornare a casa nel cielo ed è destinata a morire.

Commosso, il pescatore decide di restituire la veste a patto che la fanciulla divina danzi per lui…
Lei è entusiasta di questa proposta ma per danzare ha un bisogno vitale del mantello!

Il pescatore abituato alle false promesse degli uomini non vorrebbe fidarsi ma… “l’inganno e la menzogna sono modi degli umani… da noi in cielo, non esistono nemmeno come parole” spiega l’angelo.

Vergognandosi dei suoi pensieri, il pescatore finalmente restituisce il prezioso mantello …e lei, mentre danza per lui, lentamente si allontana nel cielo. Sopra il Monte Fuji e sparisce tra le nuvole.


_______________________________L’angolo di BluRei


Intanto comincio con lo scusarmi con tutte per la lunga lunghissima attesa (ho provato ad immedesimarmi nei tempi di pubblicazione della sensei Miuchi eheheheh bella scusa) comunque credo proprio che il peggio sia passato e tornerò a pubblicare regolarmente. Ma passiamo hai ringraziamenti, uno generale a tutte: GRAZIE PER LA PAZIENZA (inchino inchino inchino)

Sheila: hai visto cugina aver postato in fretta per venire incontro alle tue necessità ha portato iella da ora in poi ti bistratterò … infatti pubblico mentre tu sei in balia del maltempo (cugina crudele). Cosa mi chiedi? Quanto manca alla rappresentazione? Quindi se sto ai miei calcoli manca poco più di una settimana. Contenta? E adesso non fare più domande, non ti dirò più nulla!!!

Kaoru: grazie per i tanti complimenti ch emi elargisci … hai visto che ci sono riuscita? Rieccomi qui con il nuovo capitolo forse un po’ noioso, e mi sa che non sarà neanche l’ultimo con una trama lenta ma mi serve tanto tanto … prometto che più avanti avremo ancora magia e sentimento a pioggia.

ChiaraFilo: hai cambiato il tuo nik ma sei sempre la solita Kikkina che mi riempie di complimenti. Cuore di inchiostro eheheheh che bel complimento grazie davvero. Ti ringrazio per essermi stata vicina con le tue email è anche per te che scrivo questo capitolo. Fammi sapere cosa ne pensi del mio ritorno.

luisina: oh oh spero di non aver contribuito troppo alla tua ansia … che attesa lunga cavolo. Come hai potuto leggere (io do già per scontato che leggerai ihihihi che montata che sono) qui tornano tutti i personaggi spero di non aver fatto troppa confusione.

Laprinc: carissima anche tu mi hai fatto molti complimenti, grazie davvero. Forse è vero che divento un’altra persona perché quando scrivo io sono Maya che spera di restare una persona speciale per il pubblico, per l’ammiratore e per se stessa. Sono Masumi che rincorre la sua vita cercando di sfuggirgli riuscendo a raggiungerla, sono Hayumi che vive una vita intera senza aver mai capito che avere un’identità non vuol dire allontanarsi dagli altri (nel suo caso la fama dei genitori) ma affermarsi nonostante gli altri … okok basta annoiare. Non vedo l’ora di sapere se continuerai a seguire Cuori di cristallo.

Celestelllina: per te un semplice grazie anche tu manchi da tanto tempo da questo sito e non so se leggi ancora. Spero vivamente di si. Un bacio.

Siyah: anche a me vengono questi colpi di testa e impuntamenti. Hai proprio ragione la mia storia è ancora lunga a morire le idee sono tante e già ben chiare devo solo metterle su carta. Spero soltanto di tenere vivo il vostro interesse. Continua a controllare la mia punteggiatura so di avere il problema e mi farà piacere se anche in futuro me lo farai notare … anche perché vorrà dire che mi segui ancora. =)

Tetide: eccola sono tornata e spero che tu la seguirai ancora. Grazie per aver apprezzato la mia volontà di voler seguire le vite di tutti i personaggi, penso che nel manga nessun personaggio venga tralasciato così ho voluto fare lo stesso.

_lovely_: grazie anche a te di aver letto e lasciato una recensione spero che sarai ancora li in trepida attesa.

akanetendo74: ciao, murasaki bel sito ricomincerò a pubblicare anche li la mia storia adesso che ho ripreso a scriverla, hai visto che mai comincia a dare i numeri, poverina parla da sola ihihihihi. Una polmonite strategica? Vedremo vedremo … non posso anticipare nulla, spero soltanto di non deludere le vostre aspettative.



KissKiss!!

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Capitolo 32
*** Delirio ***


 Per molto tempo ho tenuto la mia storia in stand-by, perché con gli ultimi capitoli l'opera originale si è allontanata moltissimo non solo da ciò che avevo realizzato io, il che è logico, ma, a parer mio, dagli interi 41 capitoli precedenti. Mi sono chiesta più volte: la concludo così come l'ho pensata anche se procede in modo totalmente diverso dagli ultimi volumi originali? La riscrivo? Faccio un cambio di rotta all'ultimo minuto per adeguarmi all'originale? (Follia, crociera, incidente di Sakurakoji ecc ecc) Alla fine mi sono detta che non mi piegherò alla svolta da psicopatici in amore che ha preso il manga e che tutti voi lettori meritate di vedere la parola fine nella mia storia visto che continuate a leggerla ed a scrivermi in privato. Quindi ecco a voi un nuovo capitolo della mia "Cuori di cristallo".


 


Capitolo 32

Delirio


 
Trenta Settembre, nei giorni precedenti la pioggia non aveva dato tregua ai poveri operai che stavano cercando di portare a termine i lavori del cantiere che si sarebbe dovuto trasformare, anche se solo per pochi giorni, nella splendida valle dei susini che avrebbe fatto da sfondo a “La Dea scarlatta”; eppure i lavori erano giunti a termine ed un cielo limpido e sereno stava dando a tutti la speranza di una manifestazione tranquilla.

Il fermento in città era tanto, l’opera non veniva rappresentata da più di un decennio e mentre i giovani appena appassionatisi la aspettavano con entusiasmo, grazie all’alone di magia di cui il mito era circondato, i più anziani, che avevano assistito in passato alla mirabile prova di genio di Chigusa Tsuchikage, attendevano questo cambio di guardia con nostalgica diffidenza; felici di poter rivedere una simile opera ma consapevoli che la delusione, a causa dell’inevitabile paragone con la prima interprete, avrebbe potuto rovinare i loro perfetti ricordi.

Anche gli artisti che presto avrebbero calcato quel palcoscenico erano consapevoli di doversi confrontare con un mostro sacro del teatro, un paragone che avrebbe potuto distruggere oppure elevare le carriere di ognuno di loro. L'argomento era all’ordine del giorno su tutte le testate dei giornali e mentre alcuni cercavano di proteggersi da questi discorsi distruttivi, altri cercavano di cavalcare l’onda del circo mediatico che girava attorno alla rappresentazione teatrale più attesa del secolo.

Soprattutto Onodera aveva imposto ai suoi attori continue interviste, foto e comparsate in televisione. Solo lei, Ayumi, si era ribellata a questo gioco, come poteva dare in pasto ai giornalisti la sua arte e  giocare sporco con la sua rivale di sempre.

Lei, all’inizio troppo impegnata nella recitazioni, così occupata da dimenticarsi persino di mangiare e adesso così distratta a sognare l’amore da non riuscire ad abbandonare il tepore di quel letto, tepore che le ricordava l’abbraccio di lui. Era una mattina importante quella, tra poche ore avrebbero aperto le porte del teatro e tutti i sacrifici fatti fino a quel momento avrebbero cominciato a dare i loro frutti eppure Ayumi continuava a farsi cullare dai ricordi del giorno passato, ricordi che la lasciavano sopita tra le lenzuola. I gesti e le parole di Hamil l’avevano molto colpita ed ancora, chiudendo gli occhi, riusciva a sentire il calore ed il tocco di quel bacio. Come poteva abbandonare tutto questo per indossare le vesti di una donna dal cuore rotto dal dolore?

 
* * *

Na na nana na na na nana*

Questa nenia risuonava in tutta la valle da molti minuti ormai, flebile come il sibilo di un venticello primaverile e straziante come il pianto di un bimbo. A cosa stava pensando Maya, quale dolore si nascondeva dietro il suo canto ossessivo? Il desiderio di quell'abbraccio, era forse questo a tenerla prigioniera in quella valle? Il ricordo di quella notte passata stretta a lui le faceva forse sperare che lui tornasse li per lei, che sfidasse la famiglia, il denaro, la società, tutto, per lei, per abbracciarla ancora per una lunga notte. La nenia continuava senza posa, non era forse proprio grazie a “Piccole donne” che lo aveva conosciuto? “Per Beth, le auguro una pronta guarigione un suo ammiratore” questo le aveva scritto e lei lo ricordava ancora, non aveva scordato nulla di quel loro rapporto e anche nel delirio lo ricordava attraverso la canzoncina che la piccola Beth aveva cantato sul palcoscenico in preda alla febbre molto alta.

- Fa freddo, troppo freddo, neanche queste coperte riescono più a scaldarmi, neanche il ricordo di lui lo fa oramai. Già, come potrebbero i ricordi scaldare un cuore solo? Na na nana na na na nana.

"Caro, senti questa musica? Purificando il mio cuore posso sentirla costantemente...dal cielo e dalla terra...un suono veloce. UN suono lento. Un suono alto. Un suono basso...tutti piovono dal cielo...e nascono dalla terra...perché è la vitalità degli dei che genera questa melodia"

Ho freddo. Da quanto tempo sono qui? Troppo o forse troppo poco, cosa ero venuta a fare? Qual'era il mio compito qui? Dovevo diventare l'ombra di me stessa, smettere di esistere come ragazzina insignificante, schiudere il mio bozzolo e volare via di qui, tornare alla realtà come splendida farfalla. Riuscirò mai a spiccare il volo? E se tu dovessi abbandonarmi, mio adorato ammiratore, come farò a migliorarmi, per chi lo farò, per chi saranno tutti i miei sforzi? I miei pensieri sono offuscati ho i brividi della febbre è giunto il momento di ritornare a casa. Ma se torno indietro dovrò rivederti Masumi, ti rivedrò accanto a lei come suo marito. La fede dorata risplenderà sulla tua mano, ah, se solo ripenso alle sue mani grandi e forti che mi stringono. Perché gli dei mi hanno regalato un simile sentimento se poi non posso gioire di questo amore?

Un lampo squarciò il cielo della valle ed un tuono rimbombò fino a risvegliare i pensieri di Maya. Era giunto il momento di abbandonare quella valle incantata che con lei era stata così benigna permettendole di cullare il sogno di un amore felice.

- Come questo tuono la mia Dea urla dentro il mio petto, vuole vedere questo mondo, vuole vivere ancora il suo amore perduto ed io, con i miei capricci da bambina, non posso impedirle di manifestarsi. Devo ubbidire a lei ed alla sua anima tormentata e ritornare alla realtà. Mah così ogni mio sogno svanirà. E' questo il prezzo che pagherò per poter diventare la dea Scarlatta! Le sue parole risuonano nella mia testa come un eco infinito. "Chi mi sta chiamando?" "Chi mi sta chiamando?" L'amore la chiama, ed anche se sa che nulla andrà come lei desidera deve rispondere, anch'io risponderò Akoya, farò rivivere il tuo sogno d'amore uccidendo il mio.

 
* * *

Anche per Masumi i giorni che erano trascorsi non erano stati dei più semplici. Da quando si era ricordato dell'odio che lo lega a suo padre e della finzione che lo circonda da tutta una vita le sue notti erano diventate sempre più tormentate ed i suoi mal di testa lo tormentavano sempre più spesso. Ma come era abituato faceva finta di nulla, la mattina andava in ufficio, la sera faceva il bravo, finto, maritino ed andava avanti così, cercando di non insospettire nessuno in modo che i suoi collaboratori potessero continuare indisturbati il piano che era il coronamento di una vita intera. Una vita spesa per diventare il tipo di uomo che sua madre avrebbe certamente odiato. Anche questo pensiero lo ossessionava nelle notti insonni ed ormai si era convinto che la voce di donna che sentiva in sogno, la voce che lo implorava di amarla, cercarla e ricordarla fosse il ricordo della madre che forse stava deludendo.

- Buongiorno Masumi.
- Buongiorno padre.
- Ti sei svegliato presto questa mattina, verrai con me alla presentazione dello ShuttleX? « Meglio che tu venga con me, tanto ci andresti comunque ed è meglio che io ti tenga sotto controllo » .
- « So perfettamente che mi inviti per paura ma io non cadrò nelle tue trappole padre », certo che ti accompagnerò, invitiamo anche Shori? Desidera molto vedere quest'opera, non so ancora se lo faccia per compiacere me, te o se le interessa veramente.
- Che strane domande ti poni Masumi, cosa importa il perché, se compiacerci la rende felice, ben venga, no?
- « Già se possiamo trarne un vantaggio perché farci domande o scrupoli ». Allora le dico di raggiungerci direttamente a teatro.
- Non mi sembra una buona idea, quella donna è tua moglie, dovete presentarvi insieme, arrivare con la stessa auto. Stai diventando poco cauto Masumi.
- Si padre, come al solito hai ragione. « Sei un fine stratega, devo stare attento ad una persona come te. Ed è tutta la vita che devo guardarmi da mio padre ».

 
* * *

- Ayumi, bambina, è giunto il momento di alzarsi, è vero stamani l'aria è un po’ più fredda ma non puoi certo permetterti di arrivare in ritardo alla presentazione del teatro.

Quelle poche parole furono determinanti, non era ancora il momento di lasciarsi cullare dall'amore, come avrebbe potuto soffrire per l'amore perduto della bella Akoya se invece il suo cuore scoppiava di felicità. Lei cercava di sembrare la solita ragazza piena di passione per il suo unico amore, il teatro, ma qualcosa in lei era cambiato per sempre. Può sembrare strano ma i suoi capelli, il viso, gli occhi, ogni parte del suo corpo brillava di uno splendore nuovo. La luce dell'amore.

- Tata che sciocca sono, stavo per rovinare tutto con la mia pigrizia. Presto aiutami o arriverò in ritardo.

Anche se Onodera aveva insistito per farle indossare un vestito scarlatto ne comprò uno sui toni del blu pastello perché per lei era troppo sfacciato indossare quel colore come se fosse già stata scelta. Scarpe nere e lucide con un tacco medio per non sembrare ancora troppo adulta, i capelli sciolti ed un trucco leggero che evidenziava la sua bellezza naturale. Sarebbero state scattate tante foto quel giorno ma lei pensava soltanto a come sembrare bella per quell'unico fotografo che da giorni le faceva battere il cuore.

Stava sistemando i lunghi capelli quando una vertigine le fece perdere l'equilibrio. Cosa le stava accadendo? Non fece in tempo neanche a pensarla quella domanda che si ritrovò sdraiata sul pavimento del bagno.

 
***

Maya indossò le sue scarpe, non lo faceva da giorni, aveva sempre camminato scalza per sentire il contatto con la natura ed i piedi, pieni di tagli e abrasioni, adesso le facevano male. Prese il suo zaino e si guardò indietro per l'ultima volta con gli occhi pieni di lacrime. Da quando era li ogni notte aveva  sognato il suo amore e nei suoi sogni Masumi la amava, la teneva stretta tra le braccia, non c'erano più litigi, la differenza di ceto e d'età non importavano più, niente più lacrime c'era soltanto felicità nei suoi sogni. Lei non c'era mai nei suoi sogni, non c'era e non poteva portarglielo via, erano proprio belli i sogni, ed era forse questo che tratteneva Maya in quella valle. Chiuse gli occhi, fece un lungo respiro si voltò e cominciò a camminare senza voltarsi più indietro.
 
***

ti ti titi ti ti titi

ti ti titi ti ti titi ti ti titi

La sveglia era stata puntata molto presto a casa di Kuronuma ma il regista non ne aveva avuto bisogno visto che non aveva chiuso occhio per tutta la notte. L'uomo stava seduto per terra accanto all'unica finestra che mostrava i segreti della disperazione del regista, una stanza immersa nel caos assoluto, fogli ovunque, bottiglie di alcolici bevute a metà e abbandonate in ogni angolo, mozziconi di sigaretta persino sul tatami ormai tappezzato di bruciature e abiti sporchi che formavano un giaciglio di fortuna che ormai usava abitualmente. Quel disordine ben rappresentava il suo stato mentale, c'erano ancora troppe incertezze nella sua regia e pochissimo tempo per dissiparle. Sakurakoji che sembrava non capire appieno il lato aulico dell'animo di Isshin, Il palcoscenico dell'opera che risultata ancora ignoto e che avrebbe potuto mettere in discussione ogni decisione artistica presa fino a quel momento e Maya che non si decideva più a tornare. Come avrebbe potuto mettersi alla pari con il resto del cast, amalgamarsi con tutti gli altri? Come avrebbe potuto risolvere in così poco tempo tutte queste incertezze? Ormai ci pensava da giorni, doveva andare a recuperare la sua prima donna?

 
***

Il tonfo era stato sordo ed appena percettibile, del resto la povera Ayumi aveva perso molti chili per potersi preparare a questo ruolo, ma la tata l'avvertì lo stesso e si precipitò nel bagno per soccorrere la sua bambina. Ayumi era lì, riversa sul pavimento, il panico pervase il corpo della povera donna che si risvegliò dal torpore solo sentendo lo squillo del telefono, rispose subito sperando che fosse qualcuno in grado di aiutarla.

Era Hamil che sentendo il racconto della tata cercò di mantenere i nervi saldi, incitò l'anziana donna a cercare di far rinvenire la ragazza e di prepararla per condurla in ospedale. "Stia tranquilla sto già venendo da voi". Mise giù il telefono e corse più in fretta che poteva, l'idea che Ayumi stesse male e che lui fosse lontano e non la potesse aiutare lo tormentava. Quando arrivò Ayumi era sdraiata sul letto, accanto a lei c’era la tata che non l’aveva lasciata un minuto.

- Mademoiselle Ayumi cosa le è successo?
- Hamil. Non so cosa mia successo, mi stavo pettinando i capelli e sono stata colta da un’improvvisa vertigine adesso ho come un velo davanti agli occhi, tutto intorno a me è avvolto dalla nebbia.
- Tranquilla la accompagnerò subito dal suo medico.
- Ma i giornalisti.
- Penso a tutto io.

Le stava dando nuovamente del lei preoccupandosi delle apparenze, tutta l’intimità conquistata la sera precedente era forse sparita? Non aveva tempo per perdersi in queste elucubrazioni doveva agire per il meglio. Mandò l’autista di Ayumi a fare un giro con la macchina così che si portasse dietro tutti i giornalisti ed accompagnò la ragazza e la tata all’ospedale usando la sua auto che era parcheggiata dietro l’edificio e quindi nascosta alla vista di occhi indiscreti.

 
***
 
- Signora Tsukikage, crede che parteciperà alla presentazione di oggi?
- Certo, non la perderei per nessun motivo al mondo. Non ti preoccupare Genzo non mi affaticherò.
- Pensa che Maya ci sarà?
- Purtroppo non ho notizie incoraggianti riguardo alla partecipazione di Maya, sembra che non si sappia ancora nulla.
- Non crede che sia giunto il momento di dire a Kuronuma di andare a riprenderla.
- Io non interferirò in alcun modo sulla preparazione delle due attrici!
- Ma signora, e se Maya non dovesse tornare in tempo?
- Forse è già troppo tardi Genzo!
***
Alle sedici la strada davanti allo ShuttleX brulicava di macchine e persone. Le testate più importanti ed i network televisivi più famosi avevano il loro bel posto pagato e prenotato in anticipo mentre tutti gli altri addetti ai lavori e le persone comuni si spintonavano per raggiungere un posto in paradiso. Svolgendosi in un luogo aperto, l'inizio della cerimonia era stato stabilito per le sedici e trenta in modo da poter godere appieno dello spettacolo senza soffrire troppo il freddo.

Tutti gli attori secondari della compagnia "A", quella di Onodera, erano arrivati, seduti in bella vista su poltrone di velluto scarlatto davano mostra di se indossando semplici Yukata* forse un indumento poco adatto alle temperature di Ottobre ma sicuramente adatte allo scopo, nessuno doveva offuscare la presenza dei due personaggi principali: Ayumi Himekawa e Kei Akame. Poco dopo da una lussuosa limousine nera uscì Hajime Onodere, sul viso i soliti occhiali neri e quel ghigno che non lo abbandonava mai, si sedette su una delle tre sedie disposte leggermente più avanti rispetto alle altre. Aspettò poco perché a distanza di un minuto arrivarono loro, i protagonisti. Tutto era organizzato maniacalmente, gli arrivi, i posti a sedere, i movimenti, ogni cosa serviva a non far dimenticare mai al pubblico quale fosse la squadra vincente.

Le due macchine si fermarono una dietro l'altra, per primo scese l'uomo, non fu una mancanza di cavalleria, no, anzi, Onodera sapeva bene che tutti i ragazzi ed i giornalisti presenti attendevano con ansia la grande star, Ayumi Himekawa, la splendida ragazza che avrebbe fatto della bellezza e della leggiadria il marchio riconoscitivo della sua Dea. L'uomo indossava un kimono blu semplice ma elegante, si fermò per pochi minuti sul tappeto scarlatto per bearsi dei flash e lasciarsi coccolare dalle urla dei suoi ammiratori e poi si sedette alla destra del regista salutandolo con un semplice cenno del capo che Onodera ricambiò perentoriamente.

Non appena si aprì lo sportello dell'automobile di Ayumi un urlo si levò dalla marea di persone che si erano assiepate intorno al "teatro", la ragazza quasi trasalì per il ronzio di voci che le urlavano ogni sorta di complimento. Anche lei si fermo al centro del tappeto per premiare non gli addetti ai lavori che guadagnavano molto da questo genere di eventi ma per onorare il suo pubblico, quelle persone che sfidavano ogni intemperia per poterla ammirare. Lei, composta ed elegante, cercava di voltarsi da ogni parte per regalare a tutti un sorriso così bello da farla brillare in quella giornata di autunno. Ma in fondo a quegli occhi aleggiava una luce cupa che la tormentava. Cosa le era successo quella mattina? Sentiva la terra aprirsi sotto i piedi, forse nel suo futuro non era contemplata la rappresentazione della Dea Scarlatta? Una lacrima, prepotente, si stava affacciando sui suoi occhi quando sentì quella voce, calda e potente. "Mademoiselle Himekawa si volti e ci faccia un sorriso", era lui, il suo fotografo, quell'uomo che in poco tempo era diventato non solo un amico fidato ma bensì una presenza confortante per il suo cuore. Gli sarebbe stata per sempre grata di averla aiutata quella mattina. Rivolse anche verso quell'obbiettivo uno splendido sorriso e, a piccoli passi, si diresse verso il suo posto, accanto al regista. Non appena la ragazza si sedette arrivò la quarta limousine dalla quale scesero i membri della giuria ed il presidente Yamagishi, piano piano, lasciando fare ai fotografi il loro lavoro, si sedettero nei posti riservati agli ospiti, proprio davanti al piccolo palco degli attori. Arrivò poi una limousine bianca, tanti sperarono di veder uscire Maya Kitajima ma non furono delusi quando a venirne fuori furono la signora Tzukikage e Genzo. Entrambi indossavano un kimono, lui verde scuro e lei un kurotomesode* nero con splendide decorazioni di alberi di susino innevati. Lo stupore fu tanto, la donna in nero non era mai stata tanto elegante.

Le urla non si erano ancora placate quando si fermò lì davanti un pulmino, davanti agli occhi increduli di tutti cominciò ad uscire la compagnia “B” al completo, o quasi. I ragazzi della compagnia Tsukikage e quelli degli Unicorn, vestiti in jeans e maglietta, uscirono per primi e tra salti e capriole si diressero verso il loro posto. Gli ammiratori applaudirono fino a scorticarsi le mani non potevano immaginare un simile scomposto spettacolo. A ruota li seguirono gli attori principali, anche per loro ci furono applausi e foto ma quando Kuronuma venne fuori dal pulmino, con accanto il giovane Yu Sakurakoji, tra la folla fu il delirio. Ogni ragazzina al disotto dei vent'anni sbracciava ed urlava per poter avere soltanto per un secondo la visione del bel sorriso dell'attore. Certamente non ci si aspettava che un giovane della sua età indossasse un kimono ma nessuno era preparato a vederlo indossare una semplice camicia bianca con un paio di jeans. Kuronuma a riguardo era stato chiaro con tutta la compagnia nessuno avrebbe cercato di risaltare più degli altri, nessuno avrebbe spintonato per fare la prima donna. Naturalmente i benpensanti storsero il naso per la scelta fatta da quella banda di scalmanati ma era già chiaro a tutti da tempo che Kuronuma non si sarebbe fatto domare e forse lo avevano scelto proprio per quello.

Mentre Sakurakoji finiva di fare bella mostra di se davanti a giornalisti e fotografi si fermò l'automobile della Daito Art Production da essa uscirono Heisuke, Masumi e l'ormai immancabile Shori Takamiya. Ci fu un brusio di disappunto tra la folla, i fedeli ammiratori della donna in nero conoscevano bene le vicissitudine che intercorrevano tra lei e quegli uomini senza scrupoli.     Gli Hayami si sedettero al posto riservatogli e poco dopo Yamagishi si diresse al centro del palco. Tutto stava per cominciare.

- Signori e signore, sono ormai anni che attendiamo il rifacimento di questa opera e settimane che aspettiamo l'allestimento del teatro che ne vedrà la rinascita. Oggi la nostra pazienza verrà premiata, noi dell'associazione nazionale per lo spettacolo e la signora Chigusa Tsukikage siamo lieti di presentarvi il teatro che ospiterà l'opera “La Dea Scarlatta”, lo ShuttleX.

Le mura intorno al cantiere erano state alzate per la lunghezza di tutto il perimetro rendendolo una enorme arena all'aperto. Sopra vi erano esposti centinaia di manifesti pubblicitari che annunciavano l'evento. Davanti all'entrata era stata eretta una costruzione in legno che avrebbe fatto da foyer, sufficientemente grande per contenere un bar, un ritrovo per intrattenersi tra un atto e l'altro ed i bagni. Un lungo corridoio, posto al centro portava dritto all'arena. Gli ospiti si muovevano ordinatamente, tutto si svolgeva come era stato preparato, il comitato in prima linea seguito dagli attori, gli ospiti, e poco dietro i giornalisti ed i fotografi che erano riusciti ad ottenere i pochi permessi disponibili. Fu la Tsukikage a spostare la grande tenda scarlatta ed a mostrare a tutti il teatro.

Bastarono pochi passi in avanti per cominciare a sentire un brusio incontrollato e mugugni di disappunto. Dal primo giorno che lo avevano visto quel posto era cambiato pochissimo. Macerie, macerie ovunque, messe in bella mostra da pochi riflettori. Intorno ad un angolo di quello strano stadio un cerchio di cuscini scarlatti preparati per ospitare gli spettatori scelti tra i pochi fortunati. Niente alberi, niente ruscelli d'acqua, soltanto pietre, vecchie rotaie e marciapiedi in rovina. Dove erano finite tutte le cose che avevano richiesto?

- Signori, signori, fate silenzio per favore. So che tutti voi vi aspettavate qualcosa di diverso e che lo scenario che si presenta davanti ai vostri occhi non è un vero e proprio teatro.
- Il nostro finanziatore era pronto a sborsare molti soldi per farci recitare in condizioni ottimali. Cos'è questo, uno scherzo? Non era quello che ci era stato promesso! Abbiamo fatto riunioni per stabilire il nostro allestimento.
- Signor Onodera, è inutile che lei continui a sbraitare. Il signor Yamagishi non può fare nulla per lei e non è da ritenere colpevole. So che vi era stato promesso un allestimento personalizzato ma io mi sono opposta ad ogni cambiamento. Reciterete in questo posto così come lo vedete. Perché? Beh, se non ci arrivate da soli sarebbe inutile che ve lo spiegassi io. Mi auguro che ognuno di voi sappia capire come usare al meglio questa nuova valle dei susini. Ah! Dimenticavo. Potrete usare lo ShuttleX soltanto una volta come teatro di prova prima del debutto. Sfruttate al meglio il vostro giorno.

La voce della donna, in quel luogo desolato, tuonò cosi forte che nessuno osò replicare. I fotografi continuarono a scattare le loro foto cercando di capire cosa stesse girando nella mente della Tsukikage mentre gli attori si strinsero tutti intorno al loro regista per avere ragguagli sul da farsi.

- E quindi sarà questo il mio palco, la mia valle dei susini in fiore. Come potrò diventare una splendida dea in mezzo a queste rovine? Signor Onodera, organizzi le prove tra due giorni al massimo, non abbiamo tempo da perdere!
- Ayumi, ma tu non sei indignata?
- Dovremmo rifiutarci. Come possono chiedermi, chiederci, di recitare in queste condizioni!
- Signor Akame, davvero lei pensa di opporsi alla volontà della signora Tsukikage? I suoi fans penseranno che ha soltanto paura di confrontarsi con un attore più giovane.
- Ma ma Ayumi?
- Poche chiacchiere se non vi ritenete capaci di recitare in questo posto dovreste soltanto dirlo e farvi da parte, per quanto riguarda me non mi arrenderò mai! Quella parte dovrà essere mia!
- Questo non è pertinente, nessuno di noi vuole rinunciare alla possibilità di recitare quest'opera ma non dovremmo svilire la nostra arte esibendoci in questo posto.
- Credo che voi siate gli unici a lamentarvi per questa cosa. Osservate i ragazzi della compagnia “B”, sorridono e si guardano intorno con meraviglia, per loro questa non è una landa desolata, i loro occhi brillano, nel loro cuore hanno già trasformato questo posto in un meraviglioso paradiso di fiori scarlatti. « Ed io? Come farò? Se quello che mi ha detto oggi il medico si verificherà davvero come potrò recitare in questo posto. Devo trovare un modo.»

- Masumi, cosa vuol dire tutto questo? Non mi sembra il posto più adatto per mettere in scena un'opera bella come questa. Non ti pare?
- Signorina Takamiya la signora Tsukikage non fa mai nulla senza un giusto motivo. Avrà qualcosa in mente e poi questa non sarà l'ultima messa in scena per quest'opera ma la prima, quindi ci sarà modo di vederla rappresentare in pompa magna e saremo proprio noi a riportarla al vecchio lustro giusto Masumi?
- Si padre, saremo noi. Scusate devo fare un po' di telefonate bisogna organizzare molte cose e il signor Onodera vuole parlarmi con urgenza. Cominciate pure ad avviarvi, io mi farò venire a prendere dalla macchina della società. Passerò qualche ora in ufficio e poi ci incontreremo per cena. Va bene Shori?
- Masumi sei sicuro di stare bene? Non vorrei che tu ti affaticassi troppo.
- E' vero Masumi non ti sei ancora ripreso del tutto.
- Non vi preoccupate lavoro già da alcuni giorni e mi sento benissimo. Ci vediamo stasera andate pure.

Non era vero, i mal di testa continuavano a martellarlo ma non poteva e non doveva abbassare la guardia. Il suo obiettivo era soltanto uno, strappare quell'opera dalle mani del vecchio e per farlo doveva riuscire a mantenere le apparenze. Suo padre doveva credere di avere tutto sotto controllo, soprattutto il figlio.

Con poche parole la Tsukikage aveva congedato i giornalisti ed i fotografi in modo da lasciare il campo libero agli attori che avevano tante cose alle quali pensare e subito dopo si allontanò senza incontrare più nessuno non voleva influenzare le due compagnie, la sua scelta doveva essere scevra di ogni artifizio.

Piano piano il “teatro” si svuotò, molti si guardavano indietro con amarezza avevano tanti sogni ed aspettative su quel luogo e adesso si erano trasformati in incubi.

All'improvviso, risvegliatosi dai suoi pensieri, Kuronuma cominciò a correre verso i membri dell'associazione per lo spettacolo. Non c'era tempo da perdere, lo scenario che gli si prospettava davanti non ammetteva perdite di tempo.

- Signori, posso parlarvi?
- Signor Kuronuma, ci dica pure.
- Volevo chiedere il permesso di poter usufruire domani stesso del teatro. Se è possibile lo useremo tutto il giorno.
- Come mai così presto? Credevamo che avreste chiesto un po' di tempo per riorganizzare le idee o per rivedere scene e scenografie.
- Vedete dopo “Lande dimenticate” io e i miei ragazzi siamo abituati ad ogni cosa, recitiamo in ogni luogo e condizione. Quindi siamo pronti e poi.
- E poi vuole andare a cercare la sua prima attrice.
- Si, è giunto il momento che quella ragazzina torni a casa.

 
***

- Ayumi! Tutto bene?
- Peter, sei stato molto gentile oggi ad accompagnarmi ed a proteggermi dai fotografi. Non devi preoccuparti, ho appena chiamato mia madre che mi aiuterà a prepararmi al peggio.
- Al peggio?
- Il medico stamattina è stato chiaro, l'abbassamento di vista che ho avuto si ripresenterà e potrebbe anche permanere finché non mi opererò. Quindi insieme a mia madre cercherò un modo per cavarmela anche se l'evento di questa mattina dovesse ripetersi.
- Allora operati!
- Non posso, sono così vicina a realizzare il mio sogno. Ho chiesto di poter provare tra qualche giorno userò il tempo che mi rimane per provare a recitare nell'oscurità.
- Stai giocando con la tua salute, potresti compromettere il tuo futuro come attrice.
- Se non potrò recitare questo, nessun altro ruolo avrà senso. Mi spiace che tu non riesci a capirmi.
- Non è questione di capire io sono preoccupato per la tua salute. Come puoi essere così incosciente. Esistono persone che non possono fare nulla per la propria salute ma lottano per cambiare il loto destino infelice e tu che invece potresti curarti decidi di farti spontaneamente del male. Hai ragione, scusami ma non capisco!
- Allora credo che non abbiamo più nulla da dirci ed io ho molte cose da fare. Buona giornata.

Pronunciare quelle parole le fece male ma non era il momento di pensare al proprio cuore le era stato posto davanti uno degli ostacoli più grandi della sua vita e della sua carriera e lei doveva rimanere concentrata. Ayumi tornò a casa convinta che non era il momento di amare ma di lottare per la sua Dea.

- Mamma sei già qui.
- Certo tesoro, io e la tata abbiamo già fatto le valigie ma, tu sei sicura di voler fare come mi hai detto? Tesoro, potresti non poter più tornare indietro da questa decisione.
- Certo mamma, niente mi farà cambiare idea! Vado a fare una doccia e partiamo. Tata potresti prepararmi il bagno io devo fare alcune telefonate.
- Certo cara. Hai ringraziato il signor Hamil per l'aiuto che ci ha dato oggi?
- Si.
- E' successo qualcosa bambina mia? I tuoi occhi sono tristi.
- Nessuno riesce a capirmi cara tata, nessuno.
- Ma tu gliene dai modo piccola mia? Tu cerchi sempre di allontanare il mondo intero da te. Perché rifiuti l'amore?
- Io devo recitare questo ruolo ad ogni costo. Voglio essere guardata come Ayumi Himekawa la grande attrice e non Ayumi Himekawa la figlia di, e non ho tempo per dedicarmi all'amore.
- Prima di recitare la parte di una donna che soffre per amore devi aver amato bambina mia. Sei sicura che già non esiste chi ti vede per la splendida creatura che sei? Senza paragonarti a nessun'altra.

Quelle parole la lasciarono senza fiato e con mille pensieri che non trovavano parole per essere espressi, aveva provato un'altra volta quella sensazione esplosiva, ma quando? La sua mente scavava nei cassetti della memoria era importante ricordare non poteva permettersi di dimenticare, era importante. Quando?

- Acqua. « E' la stessa sensazione di quando ho preso la scossa con la lavatrice. La sensazione che Helen ha provato quando ha fatto la scoperta più importante della sua vita. Ma questa volta la parola da imparare era amore ». Ho sbagliato a giudicarlo, lui parla per il mio bene perché ci tiene a me.
- E tu, tu lo ami?
- Devo ancora capirlo tata.

 
***

(188)5648

tu tu  tu tu  tu tu

- Pronto Hijiri.
- Buonasera signorina Mizuki.
- Buonasera. Come procedono i nostri affari?
- I fondi dell'investitore sono giunti a destinazione. Ed abbiamo acquisito tutte le azioni che ci servivano. Il teatro è fnito. Le cose vanno tutte per il meglio.
- E Maya? Per quanto ne so è ancora in quella valle sperduta.
- Non sarà il momento di fare qualcosa?
- Ho appena appreso che il signor Kuronuma terrà le prove già domani per poter partire ed andare a recuperare la ragazza. E per quanto riguarda lui?
- Non sono riuscita a parlargli ho sempre paura che il suo telefono sia sotto controllo e certamente non posso mandargli documenti cartacei, se dovessero cadere nelle mani sbagliate tutti i nostri progetti potrebbero fallire miseramente.
- Credo che tu ti stia muovendo nel modo migliore. Manca poco e potremmo raccontargli tutto io spero soltanto che ritrovi la memoria il più presto possibile vederlo quasi annientato mi distrugge. So che adesso vorrebbe seguire tutti i progressi della sua ragazzina e mi dispiace per lui.
- Ha già fatto grandi passi ricordandosi del progetto “Dea Scarlatta” vedrai che gli tornerà in mente tutto. Quando ogni progetto andrà in porto e noi saremo liberi di parlargli lo aiuteremo a ricordare.

 
***

- Mi sento esausta, mi fa male tutto. Comincia a farsi buio devo riposarmi. E se pioverà?

Maya fece un po' di strada fuori dal sentiero per trovare un riparo per la notte, cadde più volte per arrivarci ma sembrava non farci caso, continuava a impegnare la sua mente canticchiando quella nenia come se volesse impedirsi di pensare ad altro. Di pensare a lui.

 
***

Masumni non era molto contento della serata che lo aspettava, la compagnia di Shori non era delle più pessime lei era sempre molto gentile e premurosa ma sicuramente era poco stimolante per lui. Come al solito passò a prenderla a casa Takamiya ma la donna aveva già organizzato qualcosa di diverso.

- Quindi stasera non uscite?
- No nonno, vorrei che cenassimo qui con la famiglia.
- Hai avuto un pensiero gentilissimo nipotina mia.

La donna aveva sorriso senza dire nulla perché qualsiasi parola avesse pronunciato sarebbe stata una bugia e lei non amava mentire al suo adorato nonno. Non l'aveva ancora ammesso a nessuno ma Shori cominciava ad odiare quell'opera teatrale e quella ragazzina. Se non fosse stato per “La Dea scarlatta” le prime pagine dei giornali sarebbero toccate alla notizia del suo splendido matrimonio. Quando sarebbe giunto il suo momento? Quando lei ed i suoi sentimenti non sarebbe più stati messi da parte per seguire un'opera vana? Quando avrebbe potuto avere tutte per se le attenzioni di Masumi?

Il suo piano per la serata era semplice, aveva chiamato dei fotografi per farli appostare fuori dalla villa così che Masumi fosse costretto a dormire a casa Takamiya per non destare sospetti sulla veridicità del loro matrimonio. Se fosse riuscita a farlo dormire con lei Masumi non l'avrebbe mai più lasciata e l'avrebbe sposata anche se avesse ritrovato la memoria. Maya Kitajina non sarebbe più stata un ostacolo. Fece preparare per l'uomo la stanza accanto alla sua e quando fu notte fonda vi si intrufolò senza ripensamenti.

Masumi dove sei? Perché non mi vieni a prendere? Mi pensi anche tu quanto ti penso io?

Chi sei?

Masumi, mi vedi?

Sento il tuo profumo ma dove sei?

Masumi cercami!

Chi sei?

Io ti amo Masumi.

Dove sei? Dove sei? Dove sei?

Masumi, Masumi, Masumi

- Masumi, Masumi svegliati è soltanto un incubo, Masumi!
- Cosa sta succedendo?
- Stavo cercando di svegliarti ma tu mi hai afferrato la mano e me l'hai stretta così forte da farmi male.
- Scusami, sarà stato un incubo.
- Si lo avevo capito. Cos'hai sognato?
- Non ricordo. Ma tu cosa ci fai in camera mia?
- Ero venuta a vedere se avevi bisogno di qualcosa.
- Non dovresti restare con me da sola a quest'ora di notte.
- Perché hai brutte intenzioni? Ihihih!!!
- « Odio quella risatina ». Non ho alcuna cattiva intenzione ma non mi sembra appropriato.
- Ma siamo marito e moglie.
- Beh, per gli altri forse sarà così ma la tua famiglia sa perfettamente che non siamo ancora sposati ed io non voglio in nessun modo che pensino male di te o di me.
- Quindi non mi vuoi!
- Ti prego non metterla in questi termini. Quando saremo davvero sposati sarà diverso. Adesso scusami ma vorrei riposare domani vorrei presenziare alle prove della compagnia “B”.
- Comincio ad odiare quest'opera! Si sta portando via tutte le tue attenzioni e non solo.
- Non solo?
- Lo so che può sembrare strano ma sono gelosa del tempo che dedichi a quelle attrici, alla compagnia.
- Scusami Shori forse sarà l'ora ma non riesco a seguirti.
- « Sto parlando troppo, cerco di non fargli capire che vorrei più attenzioni da parte della stampa e rischio di parlargli di quella Kitajima ». No caro, sono io che forse sono troppo stanca. Vado a dormire. Buonanotte caro.

Si chinò sul volto di Masumi sfiorandogli il petto con il seno prorompente,  lo baciò sulla bocca come oramai si sentiva libera di poter fare e si voltò lasciando silenziosamente la stanza.











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* la nenia che Beth canta in piccole donne (glass no kamen 2005)
* Yukata: kimono estremamente informale, generalmente in cotone, lino o canapa. Gli yukata sono indossati in estate in occasioni all'aperto da uomini e donne di ogni età. Sono inoltre indossati alle terme, dove spesso vengono anche offerti agli ospiti degli stabilimenti termali.
* Kurotomesode: un kimono nero dipinto solo sotto la cintura; i kurotomesode sono i kimono più formali per le donne sposate.

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Capitolo 33
*** Prove generali ***



Capitolo 33
Prove generali








 
"Nella stanza decorata con lunghi drappi bianchi di organza e rose di un rosso sgargiante le persone si accalcano e si spintonano per poterla vedere. I flash dei fotografi sono così tanti che la donna si sente quasi abbagliare, un uomo le cinge la vita facendola sentire al sicuro ed amata, desiderata. Lui indossa un tight nei toni del grigio e lei un abito di seta reale bianca impreziosito di piccole perle e roselline anch'esse di seta. L'ampia gonna e lo strascico le impediscono di molto i movimenti ma lei è contenta perché quell'abito attira l'attenzione e le invidie di tutte le donne presenti. L'odore del suo bouquet le inebria le narici, le rose rosse ben rappresentano i sentimenti che i due sposi provano reciprocamente. Sono presenti tutte le persone a lei care, quello è il momento che desidera ormai da anni, sta per sposare uno degli uomini più belli e potenti della città, un sorriso si stampa sul viso ancora dormiente della donna, tutto sembra essere perfetto fino a quando in un angolo compare Lei: le rose nella stanza diventano tutte color porpora ed il sorriso di lui lascia il suo viso per elargire quei sentimenti e tutta l'attenzione che dovevano essere suoi per diritto a quella ragazzina sfrontata ed insignificante. Tutto era stato rovinato, rovinato per sempre".

Il sonno di Shiori cominciava a farsi agitato, continuava a dimenarsi nel suo letto di eterna vergine di buona famiglia cercando di riconquistare quel suo sogno d'amore dove Maya finalmente non esisteva. Quanto desiderava quell'uomo? Quanto era disposta a perdere per lui? Tutto! La sua eredità, il suo onore e forse anche la sua anima. Mai fino a pochi mesi prima si sarebbe sognata di mentire, nascondere, tramare ma adesso non poteva più tornare indietro, e forse non lo voleva, oppure lo avrebbe perso per sempre.

"Tutto si fa buio, quel color porpora che oramai inonda la stanza la soffoca. Con violenza comincia a strappare i drappi dai muri e a distruggere ogni rosa che decora la stanza. La rabbia ed il dolore che vuole scacciare continuano a riempirle il cuore fino a renderla una furia distruttrice. Per quanto tempo le sarebbe bastato sfogarsi accanendosi contro quei boccioli inanimati? Improvvisamente lo splendido bouquet che ha in mano si trasforma in un tagliacarte appuntito con il quale Shiori si avventa contro il vero obiettivo della sua rabbia: Maya Kitajima".

Un urlo squarciò il silenzio della stanza buia e Shiori si alzò dal letto con uno scatto rabbioso, in un attimo la tata entrò nella stanza messa in allerta dal forte rumore, la salute della giovane rampolla dei Takamiya era la cosa più importante per lei.

- Signora cosa le succede?
- Niente Tata, soltanto un brutto sogno. Passerà subito.
- Vuole che le porti un bicchiere d'acqua?
- No grazie, piuttosto vada a chiamare Masumi per piacere.
- Ecco, il signor Hayami è uscito molto presto questa mattina.
- Cosa? Ma dovevamo fare colazione insieme. Tata preparami i vestiti esco anche io e portami il telefono devo chiamare mio suocero.
- Si signora, vado subito!

Non sapeva distinguere i sentimenti che le attraversavano il corpo. Paura, lei non voleva perderlo era l'unico uomo che aveva potuto amare nella sua vita da bambolina, rabbia, lo aveva aspettato così tanto ed aveva fatto così tanti cambiamenti per lui. Stare in mezzo alle persone, andare nei ristoranti, accompagnarlo nelle uscite di gala. Impotenza, si perché lei non aveva nulla da condividere con quegli uomini d'affari sempre sicuri di loro stessi e pronti a tutto pur di raggiungere il loro obiettivo, lei era sempre stata una ragazzina di buona famiglia che non aveva mai dovuto prendere grandi decisioni perché tutto le era sempre stato servito su un piatto d'argento, ogni suo desiderio era un ordine, le sue uniche attività erano l'Ikebana, il cucito, la musica, prendere il tè con le amiche, cosa ci faceva adesso invischiata in questi affari? E pensando non poteva far altro che sentirsi impotente perché adesso il suo più grande desiderio era un uomo, quell'uomo lontanissimo dal suo piccolo mondo. L'amore di Masumi, l'unico desiderio che non si sarebbe avverato, l'unica cosa che non avrebbe potuto possedere, forse i soldi del suo adorato nonno avrebbero potuto comprarle un matrimonio, una posizione ma comunque lui non l'avrebbe mai amata e ciò che la rendeva ancora più triste e disperata era il fatto che questo sentimento persisteva. Anche adesso che Masumi non aveva memoria di Maya Kitajima nel suo cuore non c'era posto per nessun'altra donna.

Cosa sarebbe successo adesso che le prove generali si avvicinavo e lui l'avrebbe rivista? La devozione, l'ammirazione e l'amore provati in passato da Masumi si sarebbero riaccesi? Dopotutto si era già innamorato una volta di quella ragazzina. Shiori aveva bisogno di rassicurazioni e da brava bambina viziata e manipolatrice sapeva perfettamente che le avrebbe trovate nel suo miglior alleato. Eisuke Hayami. Sarebbero bastate poche parole ben dette e qualche lacrima per mettere agitazione al vecchio facendogli pensare a quale futuro catastrofico li avrebbe attesi se suo figlio avesse nuovamente perso la testa per quella giovane attrice, rinunciando alla presidenza di uno dei più grandi imperi industriali del paese.

- Non preoccuparti Shiori manderò immediatamente il mio autista a prenderti, questa mattina farai colazione con la tua famiglia. mio figlio dovrà capire che questa unione che per adesso è vera solo per i mass media presto sarà la sua realtà!

Per i due complici era facile fare progetti sulla vita degli altri senza interpellarli, non c'erano se, ma, ne tanto meno no, ma la realtà spesso si accanisce a smentire le nostre aspettative e questo accadde quella mattina ad Eisuke Hayami e Shiori Takamiya.

- Oh, buongiorno Shiori.
- Mi sembri sorpreso Masumi, stamane sei scappato via senza neanche.
- Devi scusarmi ma sentivo il bisogno di una doccia e come sai tutte le mie cose sono qui a casa di mio padre.
- Hai fatto bene caro ma siccome avevo molta voglia di fare colazione con te questa mattina, mi sono permessa di invitarmi.
- Ah! Devi proprio scusarmi cara ma oggi cominciano le prove generali ed io non posso proprio mancare, io prenderò soltanto un caffè ma sono certo che mio padre sarà felice di farti compagnia.

Come volevasi dimostrare: mai fare i conti senza l’oste. L’uomo che avevano davanti non era più il Masumi spaesato e incerto dei primi giorni dopo il risveglio dal coma ma neanche il vecchio affarista senza scrupoli di una volta, adesso avevano a che fare con un uomo completamente diverso ed imprevedibile ed il vecchio Eisuke cominciava a sentirsi pervaso da un sentimento che aveva provato pochissime volte, la paura. Non gli restava che fare compagnia alla futura nuora facendo buon viso a cattivo gioco e cercando di limitare i danni. Dal canto suo Shiori non poteva certo ribellarsi, lui non la stava maltrattando, anzi, come saluto le erano stai riservati un sorriso gentile ed un dolce bacio sulla guancia ma non poteva fare a meno di pensare che forse nella sua vita avrebbe sempre visto soltanto le grandi spalle di quell’uomo troppo impegnato negli affare per accorgersi delle persone che lo circondavano.

***

Si sentiva gambe e braccia intorpidite e la schiena le faceva male, aveva passato tutta la notte accovacciata sotto delle rocce, esposta al vento e all'acqua. Il temporale che la perseguitava da due giorni non era ancora passato ed essendo fradicia non c'era alcun motivo per restarsene nascosta, doveva tornare a casa, tutti la stavano aspettando ed erano sicuramente molto preoccupati. Kuronuma non l'avrebbe mai perdonata se fosse arrivata in ritardo e lei non poteva deluderlo ne abbandonare i suoi compagni. Si fece forza, uscì dalla sua tana improvvisata e cominciò a camminare, anche se era ancora giorno il cielo nuvoloso le impediva di vedere il sentiero, non aveva idea di dove stesse andando, si era persa? Non aveva fatto in tempo a porsi la domanda che sentì mancarle il terreno sotto i piedi, letteralmente. Fu un attimo tutto le franò intorno e si ritrovò ferma a mezz'aria aggrappata alla grossa radice di un albero.

- Basta! Basta! Basta! Io ho paura, ho fame, sono stanca e voglio tornare a casa! A quest'ora Rei avrà finito di preparare il tè, starà mangiando i biscotti che abbiamo nascosto nella dispensa e sarà al calduccio, forse starà anche guardando la televisione ed io invece sono qui al freddo e al buio.

Le mani, gelide e sanguinanti, le facevano molto male, Maya cercava con tutta se stessa di arrampicarsi lungo quella radice ma il suo corpo era troppo provato e la sua psiche troppo debole e così, dopo pochi tentativi, preferì lasciarsi scivolare verso il basso finendo in preda alle lacrime. Quanti al suo posto avrebbero resistito a tutta quella solitudine ed alle privazioni di quei giorni? Anche la ragione sembrava averla abbandonata, nella sua mente girava un solo pensiero costante, lui.

- “ Caro mio amore, lo sai quanto sono felice quando ti tocco...Tu sei l'altra parte di me. Io sono l'altra parte di te. Cosa sono nome e passato rispetto al poter vivere con me ora che mi hai incontrato? Questo può bastarci. Abbandona te ne prego sia il tuo nome che il passato diventa solo mio della tua Akoya!” “ Tu sei la mia vita stessa. Non potrò mai allontanarmi da te”... “diventa solo mio della tua Akoya...” diventa solo mio...diventa solo mio...solo mio...solo mio...mio!

***

- AYUMI! E’ la terza volta che fai lo stesso errore. Non puoi muoverti come se camminassi sulle uova e poi inciampi sempre nello stesso punto! Devi prestare più attenzione ai suoni.
- Si mamma.
- Sei pronta? Grazie all’esercizio che abbiamo fatto in casa hai capito che l’udito ed il tatto ti saranno indispensabili per orientarti ma adesso devi far tua una tecnica per memorizzare i tuoi passi e l'ambiente che ti circonda.
- "I suoni che mi circondano saranno i miei occhi, ogni oggetto che si sposta, ogni persona creano spostamenti d'aria grandi e piccole e questi tornano al mio corpo insegnandomi come muovermi, le voci ed i suoni mi indicano la direzione da seguire e cosa evitare. Come dea scarlatta devo dominare i quattro elementi, metterli al mio servizio ed usarli per muovermi in questo mio mondo di tenebre". Cominciamo pure mamma!
- Bene, proviamo a ripetere la scena nella quale la dea pone il sigillo sulla fronte degli abitanti del villaggio.

* * *

La frenesia era il "virus" che aveva contagiato tutti i partecipanti "all'evento Dea Scarlatta", nessuno si dava tregua. Inviti, fiori, arredi, addobbi, pubblicità, articoli di giornale, servizi fotografici ecc ecc, ogni addetto ai lavori coinvolto, di ogni settore artistico e non, andava avanti soltanto grazie alla scarica di adrenalina data da questo contagio. Al centro di tutto questo fermento c'erano loro, i ragazzi della compagnia “B” che, abbandonata ogni agitazione, se ne stavano in perfetta immobilità. Si, perchè gli ordini di Kuronuma erano stati chiari: " Rimarrete seduti qui, immobili, fino a quando non sarete in grado di trasformare ogni angolo di questo informe palcoscenico  nella vostra valle dei susini scarlatta ". Il grande giorno delle prove generali per loro era cominciato già a un ora ma ancora non accennavano a muovere un solo muscolo. Ogni addetto ai lavori che girava li in torno, per finire al più presto il compito assegnatogli, non perdeva occasione per sbirciare, ma loro non si sarebbero fatti distrarre, non prima di trasformare quel luogo inospitale in un posto magico.

- Signora, è sicura di non voler dire nulla ai ragazzi della compagnia “B”?
- Genzo, le regole sono chiare: nessuno riceverà aiuti o suggerimenti di alcun genere da me!
- Capisco, ma.
- Forse Genzo questa volta ha ragione.
- Signor Yamagishi, cosa ci fa lei qui?
- Stavo facendo colazione quando mi è arrivata una strana voce. Non posso credere che quello stolto di Kuronuma stia sprecando così l'unica occasione che questi ragazzi hanno di conoscere il palco. Non gli basta il danno che quella sciocca di Maya Kitajima gli sta arrecando non presentandosi da un mese alle prove? Lei non è preoccupata signora Tsukikage?
- Perché dovrei? Maya Kitajima e Ryuzo Kuronuma sono due geni ed entrambi avranno certamente uno scopo per spiegare il loro strano comportamento. conosco quella ragazzina da 10 anni ormai e so che è capace di ogni cosa per amore del teatro.

***

Come aveva fatto a cacciarsi in quel guaio? Un tempo, quando lo odiava, quando lui era soltanto il suo affarista senza scrupoli, tutto era più semplice, o forse no, forse era tropo stanca e confusa per ricordarsi il dolore che proprio lui le aveva causato, per ricordarsi che aveva pagato quelle rose con le ferite di mille spine. Nulla era stato mai semplice con Masumi Hayami. Stava soffrendo la fama, il freddo e non dormiva da giorni ma non era questo il problema, Maya era abituata alle privazioni, alle rinunce, la signora Tsukikage l'aveva preparata molto bene alla cattiveria del mondo, ed anche se in passato si era sentita inutile e senza alcun valore con il tempo il teatro le aveva insegnato ad avere fiducia in se stessa, le aveva dato un obiettivo, una ragione di vita, il teatro. Aveva saputo lottare anche dopo la morte della madre, si era ripresa, si era fatta perdonare dalla sua insegnate ma adesso qualcosa le stava impedendo di attingere a quella forza di volontà che sapeva di possedere. Forse era il suo cuore ad essersi arreso togliendole ogni briciola di energia.

Era il suo cuore a distrarla, quell'organo indispensabile alla vita adesso le stava impedendo di vivere. Sanguinava al solo pensiero di lui, diventandole nemico, superfluo quasi. Poteva tentare di vivere senza cuore? La mente di Maya cercava disperatamente di aggrapparsi a qualche briciolo di razionalità cercava di pensare a ciò che era giusto fare e più i suoi pensieri si facevano pratici più il suo cuore di cristallo si frantumava in minuscoli frammenti di dolore.

***

Il tempo si stava incupendo e con l'andare avanti delle ore e l'avvicinarsi della sera la temperatura era scesa drasticamente ma nessuno dei ragazzi accennava a spostarsi dalla posizione che il regista gli aveva dato, ad occhi chiusi ed ognuno in una postura diversa, continuavano a cercare la loro ragione d'essere. Anche lei, ammantata di nero, era rimasta immobile appoggiata ad una parete per ore ed a nulla erano valse le suppliche di Genzo che voleva farla riposare visto che non c'era molto da vedere.

- Ancora niente?
- No Genzo, non si sono ancora mossi.
- Ha visto? Anche lui è rimasto immobile in quell'angolo. Non demorde.
- Masumi Hayami è un uomo molto scrupoloso.
- Può darsi che stia aspettando per vedere se Maya ritorna, sappiamo che la Daito ha già contattato molte volte il manager di Ayumi Himekawa, forse vogliono convincere le ragazze a recitare per loro o, addirittura, a vendergli i diritti una volta che lei li avrà donati.
- Tutto è possibile.

Quella famiglia e quell'uomo erano diventati un incubo, ormai era certa che stesse macchinando qualcosa per tentare ancora una volta di portarle via la sua opera ma come si dice, tieni stretti gli amici ed ancora più stretti i nemici quindi il giovane Hayami aveva avuto tutte le autorizzazioni necessarie perché potesse assistere alle prove. Era ormai una partita a scacchi che entrambi dovevano giocare fino alla fine. Quale sarebbe stato il prossimo passo? A dispetto delle regole per questa volta fu il nero a fare la prima mossa, la signora si voltò con calma e senza lasciar trapelare alcuna ansia gli riservò un sorriso sardonico. Masumi quasi non si accorse di averle risposto con un sorriso, cercava sempre di non attirare l'attenzione, di restare defilato per paura di commettere qualche gaffe, visto che non ricordava ancora molto delle persone che lo circondavano nel mondo degli affari.

La signora Tsukikage si stranì, aveva cercato di essere sarcastica con quel sorriso eppure lui l'aveva ricambiata con un espressione buona e quasi affascinante, difficilmente si era sbagliata nel giudicare le persone, Masumi Hayami si era sempre dimostrato mellifluo ma adesso quel sorriso l'aveva disarmata, quell'uomo che aveva sempre ostentato savoir-faire adesso le sembrava totalmente fuori posto così decise di avvicinarsi ed indagare.

- Buongiorno, sta tenendo d'occhio i suoi investimenti?
- Come ogni bravo uomo d'affari, signora.

Ed eccolo li, ancora quell'espressione disarmante, era sempre stato distaccato, sarcastico e pungente con lei invece adesso le riservava quello strano sorriso che quasi faceva crollare quel muro che entrambi stavano costruendo ormai da decenni. Dal canto suo Masumi cominciava a dubitare, c'era forse qualcosa che doveva ricordare riguardo a quella donna? Perché, pur sentendosi a disagio davanti a lei, dopotutto doveva privarla della sua eredità, non poteva fare a meno di sorriderle disarmato?

- Non le ho ancora fatto i miei complimenti per il suo matrimonio con la nipote del vecchio Takamiya. E' felice signor Hayami?
- La prego mi chiami pure Masumi, quando la sento dire signor Hayami mi volto a cercare mio padre.
- Bene, allora è felice signor Masumi?
- Secondo lei esiste al felicità, signora?

Masumi non cercava davvero una risposta a quella domanda perché sapeva perfettamente che la felicità non era altro che una chimera e che quindi non conveniva cercare di costruire la propria vita su quel miraggio. Ciò che Masumi non aveva ancora capito era che la felicità è riservata soltanto a coloro che nella vita, pur non avendo nulla, sono capaci di riconoscere e tenersi stretto ciò che ha più valore: la persona amata.

Le aveva sorriso ancora e la donna in nero non aveva potuto fare a meno di notare la tristezza di quel sorriso. Chi meglio di un'attrice consumata come lei avrebbe potuto notare i mille sentimenti nascosti nelle pieghe del viso di un uomo? Ma notarli sul volto di Masumi Hayami il suo acerrimo nemico e addirittura riscoprirsi a provare pena per lui era davvero strano.

- Credo che adesso le convenga andare signora, i suoi ragazzi cominciano a muoversi.
- Finalmente hanno trovato la loto valle dei susini.
- Non c'erano modi più divertenti, per loro e per noi che li guardiamo da ore, per trovare l'ispirazione?
- Vede signor Masumi difficilmente gli occhi possono trasformare queste pietre e questa terra brulla nel miracolo che è la valle dei susini ma la mente, la mente è in grado di compiere ogni miracolo. Questi ragazzi adesso possiedono l'immagine perfetta del loro palco e non la dimenticheranno perché ogni piccolo filo d'erba, ogni petalo sgargiante di susino è stampato nella loro mente.

Dopo più di sei ore di immobilità fu Rei la prima a muoversi, per tutto il giorno aveva sentito l’odore dell’erba e del cemento e ad un certo punto aveva persino percepito il profumo di Masumi Hayami, ma dopo aver osservato quel panorama brullo cercando di trasformarlo in qualcosa di speciale, lamentandosi in cuor suo del mancato paradiso che tutti pensavano di trovare in quel teatro, si rese conto che non c’era nulla da trasformare, quello era già, per qualsiasi attore,  un paradiso. Tutti sarebbero voluti essere al loro posto ogni attore del Giappone avrebbe fatto carte false per essere anche soltanto una comparsa in quell’opera e loro potevano forse fare gli schizzinosi? Quella era la loro valle incantata, il loro posto speciale su questo mondo, se non si fossero impegnati, se non avessero dato il massimo in quel momento, non avrebbero mai più avuto la possibilità di dare vita a quei personaggi. Così quando Rei smise di cercare fuori da se il palco che qualsiasi attore si sarebbe aspettato e cominciò a chiudere gli occhi e ricostruire dentro di se ogni singolo angolo di quel teatro riuscì finalmente a sentire quel profumo, il profumo di mille alberi di susino.

- Io sono un Karasu-Tengu un servitore della Dea scarlatta e questo è lo splendido mondo degli esseri umani, solitamente lo guardo di sfuggita ma da quando la mia signora si sente attratta da questo mondo anche noi lo guardiamo con occhi diversi. Guardate, guardate come sono scintillanti le acque e profumati i fiori e gli alberi. Su fratelli godete anche voi di questo magico mondo, amate anche voi quello che la nostra signora ama e brama.

***

- « Tre passi e ci sono il tavolo e le sedie, prendo il vaso e mi sposto di due passi, qui mia madre ha sistemato i tubi per rappresentare il fiume mi chino e raccolgo l’acqua con il vaso, lo poggio alla mia destra e mi bagno le braccia ed il viso. Riprendo il vaso e torno indietro di dieci passi, sistemo il vaso sul tavolo e mi dirigo a sinistra, sette passi e c’è il mio albero ».

Così si era svolta la giornata di Ayumi, buio, numeri e la consapevolezza che tutto quel lavoro sarebbe servito a creare un metodo per muoversi allo ShuttleX.

- Ayumi sei ancora un po’ incerta, quando cerchi di riprendere gli oggetti dai l’impressione di non sapere dove si trovano. Comunque sei stata molto brava hai già imparato a muoverti con naturalezza, senza inciampare.
- Grazie mamma ma è anche merito tuo. Ahi!
- Ayumi cosa ti succede?
- Gli occhi, ho avuto una fitta e adesso vedo tutto più sfuocato. Mamma cosa mi sta succedendo?
- Sta calma tesoro sei solo stanca, oggi ti sei affaticata molto, torniamo a casa e cerchiamo di riposare entrambe.


Ayumi e sua madre non mangiavano e non dormivano da quasi ventiquattro ore, madre e figlia non si sarebbero arrese senza prima aver raggiunto la perfezione che si aspettavano entrambe. Il magazzino nel quale effettuavano le prove era buio e colmo di oggetti, condizioni che rendevano ancor più difficile la recitazione. Fu un sollievo quando la madre le concesse il tanto meritato riposo.

- « Mi preparo a questo ruolo fin da piccola e mai avrei pensato che sarebbe stato così difficile, ho affrontato decine di ruoli, ho studiato a fondo ogni emozione umana e adesso eccomi qui immobile ed inerme. Non c’è niente che io possa fare per impedire a questi miei occhi di peggiorare ed abbandonarmi lasciandomi nelle tenebre, non senza rinunciare a recitare ».
- Ayumi, ho sentito vibrare il tuo telefono te lo passo? Potrebbe essere qualcosa di importante dal teatro. Onodera si starà chiedendo dove sei fnita.
- Grazie mamma me lo passeresti insieme alle auricolari così dopo cercherò di addormentarmi ascoltando un po’ di musica.

Quando Ayumi prese il cellulare e si rese conto di chi avesse tentato di contattarla non poté fare a meno di sorridere e fu ancora più felice di vedere che le aveva lasciato un messaggio vocale.

“ Ayumi ciao, mi avrebbe fatto piacere sentire la tua voce, comunque volevo solo dirti che capisco cosa stai provando ma non approvo il tuo modo di affrontare al situazione. Ho visto tanto dolore nella mia vita e nel mondo attraverso l’obbiettivo della mia macchina fotografica e quindi mi sembra strano che qualcuno giovane come te possa decidere di essere la causa del proprio dolore. Mi scuso se ti ho offesa e voglio farti sapere che se tu sei felice così, anch'io lo sarò per te. Ayumi vous êtes heureux ? ”

***

Mentre l'altro gruppo di attori si stava preparando per sfruttare il loro giorno di prove, i ragazzi della compagnia “B” si erano riuniti per discutere sul da farsi, le prove erano andate bene nonostante l'assenza della prima attrice, ma non potevano continuare in queste condizioni, era giunta l'ora di riportare a casa il figliol prodigo. Fu proprio di questo che Kuronuma parlò loro.

- Ragazzi, sono molto fiero di voi. Avete affrontato le prove con impegno e dedizione , usando lo ShuttleX proprio come mi aspettavo da voi e in più non vi siete lasciati fermare dall'assenza di Maya. Adesso devo chiedervi un ultimo sforzo, fra due ore parto per andare a riprendere quella sciagurata, non vorrei che le fosse successo qualcosa, questa sua pausa dalla realtà è durata fin troppo tempo, la richiesta che ho da farvi è che per questi ultimi giorni continuiate le prove vivendo tutti insieme ed interpretando ognuno il proprio ruolo. Non vi preoccupate io userò le ore del viaggio di ritorno per aggiornare Maya sulle decisioni artistiche che abbiamo preso e sulla scenografia, come sapete quella ragazza ha una capacità di adattamento unica, potete stare certi che non avremo alcun problema e poi avremo ancora una settimana per provare insieme a lei. Voi cercate di finire i costumi ed i petali che vi ho chiesto di ritagliare. Sakurakoji da te voglio che in questa settimana scolpisci una statuetta della dea che metteremo tra le cento di cui sarai circondato in scena.
- Si signore! Farò del mio meglio cercando di non deluderla.
- Signore, le ho preparato la borsa con le cose di Maya che mi aveva chiesto.
- Grazie Rei. Ragazzi ho un'ultima raccomandazione: non date voi stessi o i vostri compagni in pasto alla stampa, noi non abbiamo bisogno di questi mezzucci per vincere la competizione. Vi chiamo appena arrivo.

***

Nella macchina risuonava soltanto la voce della signora Otaku Himekawa che da quando erano partite non aveva smesso un attimo di parlare al telefono, le prove speciali che aveva fatto con la figlia fino a quel momento erano soltanto una parte degli oneri che si era assunta per aiutare la figlia, adesso doveva avvertire Onodera dei problemi di Ayumi, doveva organizzare delle prove speciali allo ShuttleX e soprattutto doveva convincere la figlia a fare ancora un'ultima visita dal medico che l'aveva in cura per assicurarsi che nulla fosse peggiorato. Anche se non lo aveva dato a vedere, la sera precedente si era preoccupata.

- Ayumi tesoro, togli le cuffie un momento, ho appena finito di parlare con il signor Onodera, come al solito si era lasciato prendere dal panico ma per fortuna sono riuscita a fargli capire che ti sei allenata tantissimo e che non ci sono ostacoli per la tua recitazione.
- Grazie mamma, gli hai detto che nessun organo di stampa deve venire a conoscenza del mio problema né gli organizzatori oppure mi ritirerò dalla competizione e che senza di me potrà scordarsi di dirigere “La Dea scarlatta”?
- Tranquilla ho fatto come mi hai chiesto anche se ho usato dei toni un po più pacati cara. L'ho anche avvertito di organizzare le prove per te allo ShuttleX sul far della sera così che gli altri non si accorgano delle difficoltà che incontrerai all'inizio nell'adattarti al palco.

Senza dire un'altra parola Ayumi indossò le sue cuffie e chiudendo gli occhi tornò ad immergersi nel suono di quella voce che ormai da ore la cullava ripetendo sempre le stesse parole e quella domanda alla quale neanche lei sapeva più rispondere: “Ayumi vous êtes heureux ?”

***

La giornata che aveva trascorso allo ShuttleX lo aveva turbato molto, l'immobilità di quei ragazzi, la tenacia che dimostravano nel rincorrere i loro obbiettivi mentre lui restava inerte davanti al suo futuro. La donna in nero, quella donna che lui doveva distruggere ed alla quale invece aveva riservato un dolce sorriso e poi quella domanda: è felice signor Masumi? Secondo tutti il matrimonio con una donna tanto buona, bella, gentile e ricca avrebbe dovuto renderlo un uomo felice, allora perché si sentiva intrappolato in una splendente gabbia dorata? Masumi era spezzato a metà, vuoto, come se gli mancasse qualcosa alla quale ancora non sapeva dare un volto, quella cosa era forse Maya? Il nostro affarista senza scrupoli si sarebbe mai ricordato di avere ritrovato il suo sorriso grazie alla sua chibi-chan?

- Ieri mi ha telefonato il sarto, il tuo vestito è pronto ma dovresti fare l'ultima prova perché credo che dal giorno che sei uscito dall'ospedale tu sia un po' ingrassato.
- Ho capito.
- E poi domani dovrebbero arrivare gli inviti da spedire ma tu non mi hai ancora dato la tua lista degli invitati.
- Chiedila a mio padre a me andrà bene qualsiasi cosa facciate.
- So che oggi ci sono le prove generali della compagnia “A” e certamente ci andrai ma mi farebbe piacere se dopo andassimo insieme dal sarto, per le torte posso fare da sola ma il vestito devi proprio provarlo tu Masumi. Sai, per la torta avrei pensato vaniglia e cioccolato, spero che per te vada bene, ah,  dovresti dirmi dove andremo in viaggio di nozze così potrò preparare il mio guardaroba. Sai una donna deve essere pronta ad ogni evenienza.
- Ho capito!
- Quindi?
- Quindi cosa? Cosa vuoi da me Shiori? Cerca di essere chiara non ho tempo da perdere.
- Masumi non credo ci sia bisogno di agitarti, ne di urlare, Shiori vuole soltanto organizzare al meglio il vostro matrimonio. Dovresti esserle grata!
- Devo chiamare anch'io il mio avvocato difensore?
- Cosa?
- Credo di non essere l'orco cattivo e che Shiori sia capace di parlare per se senza che tu, o chiunque altro, le faccia da avvocato. Io non ho tempo per pensare a queste cose, mi costa molta fatica sembrare normale agli occhi degli altri e voi cercate solo di affossarmi. Credevo che ti saresti occupata tu di tutto, se mi avessi detto fin da subito che alcune incombenze sarebbero state mie io mi sarei organizzato lasciandole sbrigare alla mia segretaria. Io non sono un damerino sono un uomo d'affari e questo dannato matrimonio non è l'unica cosa della mia vita che devo ricordare. Come credete che mi senta, ogni giorno mi getto nella fossa dei leoni senza ricordare nulla, la gente mi guarda, mi sorride, mi parla e mi giudica credendomi quello di sempre ed io posso soltanto svicolare, far finta di nulla, voltare le spalle e scappare sperando che non si accorgano di nulla. E adesso scusatemi ma ho degli impegni.

Shiori aveva sempre subito il fascino del Masumi autoritario, imprigionato in un elegante completo di alta sartoria, impeccabile, con la sua postura dritta, la sigaretta tra i denti e lo sguardo fermo sui suoi dipendenti ma adesso quelle stesse caratteristiche la facevano tremare perché stava diventando chiaro sia a lei che al vecchio Eisuke che stavano perdendo il controllo della situazione.

***

Una volta arrivata a teatro Ayumi aveva cercato di dare il massimo per tranquillizzare coloro che erano a conoscenza della sua malattia, Onodera le era sembrato molto agitato ma tutto era tornato a posto dopo i primi cinque minuti di prove. Nonostante la vista appannata tutto stava andando a meraviglia, Ayumi si muoveva tra quelle macerie con la stessa disinvoltura di una farfalla tra i fiori. Tutto sembrava procedere per il meglio ma anche se non lo dava a vedere, dentro di se era tormentata dai dubbi, stava facendo la scelta giusta mettendo a repentaglio un'intera carriera artistica pur di poter interpretare un unico ruolo? In fondo lei era ancora molto giovane, ma non era solo questo ad affliggerla, per colpa del suo orgoglio stava allontanando Hamil che sembrava essere l'unico ad interessarsi di lei come persona e non soltanto come attrice. Dubbi, domande ed incertezze le turbinavano nella mente mentre cercava di pronunciare le battute nel modo più convincente possibile, ma quando Akoya cominciò a dichiarare il suo amore per Isshin, la diga dei suoi pensieri si ruppe inondandole il cuore. Quello che stava trascurando non era uno sciocco dettaglio, doveva cercarlo e dirgli che anche lei lo amava. E mentre gli occhi le si riempivano di lacrime e la voce roca faticava a pronunciare le parole, Ayumi smise di recitare e corse fuori dal teatro per cercare il suo uomo. Inutile dire che questo innervosì tutti i suoi colleghi, primo fra tutti Kei Akame che già mal tollerava Ayumi per il fatto di non essere al centro della totale attenzione del pubblico.

- Ayumi! Dove diavole stai andando?
- E adesso come faremo? Onodera cosa sta succedendo alla sua prima attrice? Qui stanno impazzendo tutti.
- Kei non ci si metta anche lei. Signora Tsukikage sembra esserci una specie di maledizione su quest'opera, gli imprevisti e gli incidenti continuano a sopraffare tutti noi.
- E lei ha intenzione di lasciarsi sopraffare signor Onodera?
- Tutti ai loro posti, continuiamo con le prove, sarò io a leggere le battute di Akoya.
- Mah, tutto questo non è professionale. Nessuno ha mai osato trattare così un attore del mio calibro!
- Ho detto continuiamo!

Una maledizione? Era possibile, quante cose erano accadute a causa di quest'opera? Quante famiglie distrutte, vite spezzate in nome dell'odio, della vendetta e del rancore. Poteva un'opera tanto bella portare in se creazione e distruzione?

- Signora.
- Dimmi Genzo.
- Non deve stare a sentire gli spropositi di Onodera, quell'uomo è capace di pensare soltanto alla sua gloria.
- Questo lo so ma non possiamo negare che non ha tutti i torti, per colpa di questa opera sono state rovinate tante vite. La mia, la tua, caro amico, quella di Ichiren e della sua famiglia. La vita di Maya è stata stravolta, se lei non ha potuto trascorrere molto tempo con sua madre è anche perché io le ho allontanate fin dall'inizio per prepararla a questo ruolo. E poi, perché no, anche le vite di Eisuke e Masumi Hayami hanno preso una piega inaspettata per colpa della Dea scarlatta. Tutti noi abbiamo dovuto rinunciare alla felicità, proprio come lei.
- Buonasera signora Tsukikage.

Eccolo, era di nuovo lui ed aveva ancora quello strano, ma vero, sorriso gentile stampato sul viso. Prima di allora le era sempre venuto naturale odiarlo, odiare quella sua ostentata sicurezza e la sua bramosia di rivincita, ma in quei due giorni, durante i quali lo aveva osservato ed avvicinato, quel giovane uomo le aveva ispirato tenerezza. Perché?

- Buonasera signor Masumi.
- Sembra che lei si sia persa tutte le sue dee.
- Credo che le mie ragazze siano alla ricerca del vero amore.
- Allora sono destinate a cercare invano e perdersi, purtroppo.
- Strano sentire da lei questo discorso. Si è sposato da pochissimo tempo e già non crede più nel vero amore?
- Io sono un uomo concreto signora.
- Mi spiace per lei.
- Risparmi il suo dispiacere per le sue attrici, perché sprecheranno la loro vita ed il loro talento cercando qualcosa che non esiste.
- E' plausibile sentire un simile discorso da una persona completamente votata agli affari.
- Beh, quelli non deludono e non tradiscono.
- Ma illudono, non crede? Guardi me e suo padre, alla fine di una vita interamente trascorsa a perseguire io l'amore e lui gli affari, ci ritroviamo ugualmente soli.
- Si signora, ma la differenza tra me e mio padre è che lui ha sempre perseguito gli affari per amore.
- E lei l'amore per affari, giusto?
- Hmf!

Quel sorriso, che ormai era più una smorfia fatta per celare il suo imbarazzo, riecheggiò nelle orecchie della signora in nero che questa volta non si meravigliò neanche della fuga repentina del giovane uomo d'affari. Masumi Hayami non era mai stato molto trasparente, anzi, essere ambiguo e mellifluo era sempre stato un suo punto di forza, eppure adesso sembrava fin troppo sincero, sincero ed indifeso.

***

Una volta corsa fuori dal teatro Ayumi non aveva perso tempo e si era precipitata in albergo per cercare Hamil ma purtroppo l'uomo era partito per un servizio fotografico e nessuno aveva saputo dirle quando sarebbe tornato e così aveva rinunciato alle prove, mettendo da parte la sua carriera, per non ottenere nulla. Forse nel destino di chi si vota anima e corpo alla propria arte non c'è posto per l'amore, e con questo pensiero fisso nella mente la ragazza tornò a casa in lacrime.

- Ayumi cara, cosa ci fai a casa a quest'ora, non dovevi provare fino a tardi?
- Tata, sono troppo confusa non riesco più a capire quali sono le mie priorità.
- Cosa ti succede piccola mia?
- Tata, cosa ne sarà di me se non potrò interpretare il ruolo della Dea scarlatta?
- Ma Ayumi, bambina, tu sei sempre stata molto sicura a prescindere da questo ruolo.
- E invece no tata, io sono sempre stata concentrata su questo ruolo. Ho sempre sperato di poterlo interpretare al posto di mia madre perché così non sarei più stata Ayumi Himekawa la bellissima figlia d'arte, ma Ayumi Himekawa la degna erede di Chigusa Tsukikage nell'ambitissimo spettacolo teatrale “La Dea scarlatta”. Ogni mio passo, ogni scelta artistica, sociale e persino amorosa sono stati fatti per arrivare fin qui.
- E adesso?
- E adesso ho la netta impressione che con o senza questo ruolo resterò sola per tutta la vita. Tata, scusami, sicuramente ti ho messo paura con queste mie chiacchiere, sono solo molto stanca. Vado a fare un bagno caldo.

Dentro la sua vasca, avvolta dal tepore dell'acqua profumata Ayumi ricominciò a piangere, soltanto lui le aveva dato l'impressione di essere felice, lui riusciva a non farla sentire sola. Era andata via dalle prove per cercarlo e dirgli di persona quanto la facesse sentire speciale, che soltanto accanto a lui poteva rispondere SI alla domanda che le aveva posto. Vicino a lui era felice, ma forse la vita non aveva questo in serbo per lei perché il suo momento lo aveva avuto e lo aveva sprecato.

***

- Sakurakoji, hai saputo qualcosa dal signor Kuronuma?
- Mi ha telefonato un ora fa, era appena arrivato alla stazione, mi ha detto che in mezz'ora avrebbe raggiunto il villaggio e che da li sarebbe stato quasi impossibile ricontattarci visto che i cellulari non hanno campo. Ha detto di non preoccuparci e che ci telefonerà non appena gli sarà possibile.
- Quindi niente notizie fino a domani.
- Già! Speriamo che riesca a trovarla.
- Speriamo che sia tutta intere, quando si tratta di recitazione Maya perde la testa.

I piani del regista erano precisi: entro sera sarebbe arrivato al piccolo villaggio, avrebbe cercato e trovato Maya, avrebbero trascorso li la notte e l'indomani, all'alba, dopo un'abbondante colazione, avrebbero ripreso il treno per tornare a casa. Si, tutto era organizzato al meglio ma niente andò secondo i piani. In quella zona pioveva a dirotto da tre giorni, Kuronuma non aveva trovato nessun mezzo disposto ad accompagnarlo a destinazione visto che le strade erano diventate come sabbie mobili per via della troppa acqua. Ci mise più di quattro ore a piedi e per tutto il tragitto cercò di pensare a qualcosa di carino da dire a Maya perché se avesse lasciato tutto al caso non avrebbe certo avuto parole gentili per colei che lo aveva messo in quella situazione, ma a peggiorare tutto fu la notizia che gli diedero quando giunse al villaggio, quella “strana ragazza” era scesa al santuario della valle dei susini ormai da molti giorni e non era ancora tornata.

- Ma com'è possibile che sia via da così tanto tempo e nessuno abbia pensato di andarla a cercare.
- E' stata lei a chiederci di lasciarla sola.
- Quindi per quanto ne sapete potrebbe essere morta. « Quella ragazza, quando si tratta di teatro perde la testa ». Per favore potreste indicarmi la strada che ha percorso?
- Aspettiamo che smetta di piovere, si è fatto quasi buio e fuori non si vede niente.
- Voi non capite, potrebbe essere in pericolo ed io devo trovarla il più presto possibile.
- Va bene, va bene, ci segua, lei ancora più cocciuto di quella ragazza.

Kuronuma fece finta di non sentire quelle parole e non replicò, forse perché era d'accordo con con il loro pensiero, solo dei pazzi si sarebbero comportati come loro. Si pazzi per il teatro e perché no, pazzi d'amore. La famiglia presso la quale era ospite lo accompagnò al passo scosceso che lo avrebbe portato alla valle dei susini, gli diedero del cibo ed un termos di tè caldo ma quando venne il momento di salutarsi videro una strana figura risalire a fatica i piccoli e viscidi scalini del sentiero. Era Maya, irriconoscibile, bagnata dalla testa ai piedi, il corpo ricoperto di foglie, fango e sterpaglie. Indossava una sola scarpa ed il piede nudo era sporco e ricoperto di ferite. Tagli e graffi ovunque, i vestiti laceri, le ginocchia livide, il viso scavato e segnato da profonde occhiaie. Gli occhi vacui ed immobili davano l'impressione che stesse fissando la figura di qualcuno che in realtà non c'era, le braccia tremanti e gelide erano rivolte verso questo fantomatico fantasma e proprio mentre usava le sue ultime forze per protendersi verso di esso, Kuronuma con uno slancio la raccolse prima che le forze la abbandonassero e cadesse rovinosamente sul terreno. Le toccò la fronte, scottava, la chiamò a gran voce ma non ricevette risposta, Maya non era li con lui.

- Il fuoco.
- Maya!
- Il fuoco.
- Si bambina hai la febbre molto alta. Presto portiamola in casa!
- Il fuoco del mio amore per Masumi mi sta consumando!

***

TOC TOC

- Buonasera, vorrei parlare con la signorina Ayumi.
- Mi dispiace ma la signorina non può riceverla.
- Ho telefonato in teatro e mi hanno detto che è andata via molto presto lasciando le prove e questo non è da lei, volevo solo accertarmi che stesse bene.
- Certo, certo, sta solo riposando.
- Può dirle che sono passato?
- Tata? Chi è alla porta? Oh, Hamil!
- Buonasera Ayumi, come stai?
- Io bene, tu? « Non piangere Ayumi », ma non restare sulla porta, entra pure. Tata, ci porteresti due tè caldi. Vieni accomodati pure su questa poltrona.
- Sembra che tu voglia piangere, me lo diresti se i tuoi occhi fossero peggiorati, vero? Vuoi parlare con me, posso fare qualcosa.
- « Basta sotterfugi, devo essere sincera con lui, lo merita ».
- Ayumi!
- Oggi ho abbandonato le prove per cercarti, ero passata al tuo albergo ma tu non c'eri, mi hanno detto che eri partito.
- Sono appena tornato, alla reception mi hanno detto che eri passata e sono corso subito qui, l'orario mi sembrava insolito sapevo che a quell'ora dovevi essere in teatro. Mi dispiace che non mi hai trovato, non ti avevo avvertita perché tu eri fuori città con tua madre e perché credevo che oggi saresti stata molto impegnata.
- Non ti devi giustificare.
- Ma perché mi stavi cercando?
- Mi mancavi.

Le lacrime le sgorgarono senza che lei se ne accorgesse e lui, rassicurandola, la strinse forte a se e la baciò dolcemente quasi come se le stesse chiedendo il permesso e quando lei lo ricambiò i due, finalmente, si dichiararono in silenzio il loro amore. Entrambi non erano al primo approccio amoroso, Ayumi aveva anche studiato questo sentimento per interpretarlo sul palco ma adesso era diverso, stavolta amava davvero l'uomo che la faceva sentire speciale anche senza avere un palco sotto i piedi, anche senza ricevere premi e riconoscimenti, lui amava la sua anima. Pensando a questo le si illuminarono gli occhi, forse erano anime gemelle, anime che si erano cercate nonostante le difficoltà e le differenze e che, finalmente, si erano trovate.

- Sei un uomo fantastico, quando sono con te non mi sento mai fuori posto o giudicata, tu non mi spingi a provare fino all'autolesionismo solo per avere una bella e brava bambolina da esibire, tu vuoi la mia felicità. Ti sei preso cura di me anche quando nessuno te lo aveva chiesto e senza avere nessun tornaconto. Io ho sempre guardato le persone per imitarne il dolore, la felicità, la rabbia ed ogni altro sentimento umano, tu invece guardi il mondo per esaltarne la bellezza. Mi piace come mi guardi e mi piace ciò che vedi, sono fortunata ad averti incontrato.
- Ayumi io.
- Tu hai cercato di farmelo capire in ogni modo che non ho bisogno di essere la Dea scarlatta più perfetta che si sia mai vista. Mi basterà sapere di essere una donna innamorata.
- Épouse-moi.



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Capitolo 34
*** Riuzo Kuronuma: il Generale papà orco ***


 

Capitolo 34

Riuzo Kuronuma: il Generale "papà" orco

 

 

 

 

 

Kuronuma fissava Maya ormai da moltissime ore, non aveva chiuso occhio per accudirla e cercare di farle abbassare la febbre, la donna che li ospitava aveva curato le sue ferite con un unguento ma erano ancora rosse e tumefatte, il pover'uomo non poteva fare a meno di sperare che guarissero in tempo per l'esibizione o almeno che diventassero meno evidenti così da permettere al cerone di coprirle. La ragazza non aveva smesso di delirare un solo istante, continuava a parlare di fiamme, di amore e inadeguatezza. Insisteva col chiedere scusa ad un misterioso ammiratore, il pover'uomo stava cercando di mettere ogni tassello al suo posto dando un senso a quello sproloquio ma non avrebbe mai potuto farlo giacché, anche nella vita delle persone prese in causa, l'equilibrio era soltanto un bel miraggio. Aveva capito perfettamente che l'amore che non riusciva a confessare neanche a se stessa e che la stava bruciando era per Masumi Hayami, beh più che capito era stata proprio Maya a dichiararlo chiaramente ripetendo quel nome centinaia di volte per tutta notte, ma chi era questo ammiratore che doveva scusarla. Credere che Maya stesse pensando al solito rapporto che si instaura con i fans, per cui questi non vorrebbero mai vedere il proprio idolo fidanzato, era completamente insensato, lei non era il tipo, Maya non pensava a queste cose ma, in verità, lui non riusciva neanche ad immaginarla innamorata e soprattutto innamorata di un uomo d'affari, un uomo così lontano dal suo mondo, un uomo di molti anni più grande di lei.

 

- Sembri una ragazzina comune eppure la tua vita è così magicamente complicata, credo che tu non ti accorga neanche di quante persone facciano ruotare la loro vita intorno a te. Di quanto tu sia importante. Hai dato alla tua sensei la voglia di continuare a vivere solo per poterti insegnare a recitare e chissà se ti sei accorta dei sentimenti di Sakurakoji, spezzerai il cuore a quel ragazzo quando calerà il sipario su questa ennesima opera, quando tu smetterai i panni di Akoya lui ti considererà ancora la sua anima gemella ma tu smetterai di considerarlo tale. E poi io, grazie a te ho ritrovato la voglia di sperimentare, di lottare contro i dirigenti teatrali che puntano soltanto ai guadagni facili, ed intanto non ti svegli, ragazzina non abbiamo ancora finito, non buttare al vento i tuoi sacrifici. Stai ancora vivendo il tuo sogno d'amore? Lotta per la realtà. Svegliati ed andiamo a prenderci la nostra possibilità di vittoria.

 

- « Sento che qualcuno mi sta parlando ma non riesco a capire nulla, mi fa male ogni parte del corpo e mi sento bruciare. So che il signor Kuronuma è venuto a prendermi, l'ho visto prima di svenire l'altra notte, sono contenta che si sia preoccupato per me, anche se avrei voluto vedere il mio Masumi ma lui si è sposato e non può certo assecondare i miei capricci. Spero soltanto che non si dimenticherà della sua ragazzina e che continuerà ad occuparsi di me come mio ammiratore. Voglio che torni a scrivermi i biglietti di sua mano e non mi deleghi alla sua segretaria come se fossi un impegno di poco conto. Signor Kuronuma mi spiace, vorrei tanto aprire gli occhi e tornare a recitare con lei ma sono così stanca, tanto stanca »

 

- Signore, le converrebbe stendersi dieci minuti, mi hanno detto che non ha chiuso occhio stanotte.

- Non posso allontanarmi, deve svegliarsi o la vita di centinaia di persone sarà rovinata per sempre.

- Così si ammalerà anche lei e questo non farà certo guarire prima questa ragazza. La chiamo io se cambia qualcosa, comunque non ci spererei troppo, viste le sue pessime condizioni fisiche dovrà riposarsi molto.

- Il problema è che non abbiamo tutto questo tempo.

- Si consoli pensando che tanto non avreste come andare via perché le strade sono così mal ridotte che hanno bloccato tutti i treni in partenza ed in arrivo.

- Suppongo che non posso fare altro che rassegnarmi.

- Non rassegnarsi ma adeguarsi.

- Ha ragione lei, sono proprio stanco. Vado a dormire un po' ma lei mi prometta di chiamarmi se si dovesse svegliare.

 

Il pover'uomo aveva provato a riposare ma il rumore della pioggia, che non accennava a rallentare, gli ricordava costantemente che erano intrappolati in quel villaggio fino a quando madre natura non si fosse placata e come se non bastasse i fantasmi del passato, che avevano bussato alla sua porta un mese prima, non smettevano di tormentarlo ancora. Cominciò a pensare allo spettacolo, a ripassare ogni decisione artistica, ogni angolo buio ed ogni luce che aveva scelto per quello strano palcoscenico, i costumi, che in quel momento gli sembravano forse troppo semplici, al telone di salvataggio che aveva fatto preparare in caso di pioggia improvvisa, pensò anche a tutte le cose che avrebbe dovuto dire e chiedere a Maya. Come si sarebbe mossa la sua dea? Qual'era la sua voce? E soprattutto avrebbero dovuto parlare del finale, lui ci aveva pensato a lungo e ne aveva ragionato anche con Sakurakoji ma l'opinione di Maya era fondamentale. Era decisa a vivere o a morire per amore? Qual'era il concetto d'amore che aveva elaborato? E la sua Akoya era più dea o più donna? Avevano molte cose di cui parlare e lei non accennava a svegliarsi. Dopo ore di rimuginamenti, era ormai pomeriggio, riuscì ad appisolarsi. Quando si risvegliò era già notte fonda, tornò nella stanza di Maya e diede il cambio alla gentilissima padrona di casa.

 

- Dovevi essere davvero sfinita, dormi ininterrottamente da più di ventiquattro ore.

- « Si signor Kuronuma, dormo da tanto tempo, io vorrei aprire gli occhi e muovermi ma questo corpo non risponde alle mie richieste. Da un po' di minuti ho cominciato a sentire la nenia della signora che mi sedeva accanto e adesso sento indistintamente la sua voce. Credo che riposerò ancora un po' mentre la ascolto parlare, la sua voce è così diversa rispetto a quella alla quale sono abituata durante le prove, mi rilassa »

- E quindi sei innamorata di Masumi Hayami.

- « Cosa? Come fa a saperlo? Forse ho parlato nel delirio della febbre, chissà cosa ho detto. Adesso penserà che sono una stupida perché mi sono innamorata di un uomo del quale non sono all'altezza , perché non solo non sono all'altezza e che per giunta è anche sposato »

- Chissà se lo hai confessato al tuo cuore così come lo hai detto apertamente a noi l'altra sera: “Il fuoco del mio amore per Masumi mi sta consumando!”. Così hai detto, la tua non era febbre ma ardore. Ho fatto proprio bene a venire quaggiù perché tu ragazzina hai perso il contatto con la realtà ancor prima di salire sul palco.

- « E' vero il mio corpo brucia per Masumi Hayami e la mia anima lo brama, quando siamo stati nella valle insieme io ero certa di aver trovato in lui la mia anima gemella ma in queste settimane ho sentito soltanto freddo e tanta solitudine. Mi dispiace di avervi messo paura, e come se non bastasse non sono sicura di riuscire ad interpretare il legame delle anime gemelle adesso che so che lui non potrà mai essere mio, adesso che lui ha sposato un'altra donna dimostrando di non provare nulla per me. »

- Ti racconterò una storia Maya, forse tu ed io, se saremo fortunati, per il tuo e per il mio bene, non avremo modo di parlarne mai più, ma adesso, adesso che non mi senti, ho bisogno di parlartene di raccontare a qualcuno questo peso che mi opprime ormai da un mese. Quasi vent'anni fa ero appena uscito dalla scuola di regia di Tokyo ed ero uno spiantato ubriacone che non era in grado di trovarsi un lavoro stabile, sai perché? Perché ero troppo pieno di me, anche se a quei tempi ero un emerito sconosciuto volevo che tutto fosse fatto a modo mio e così, spesso e volentieri, venivo cacciato dai produttori teatrali perché trattavo male gli attori, perché facevo sempre richieste strambe e fuori budget o perché la maggior parte del tempo ero ubriaco. Insomma, la mia vita lavorativa faceva schifo!

- « Perché mi racconta queste cose? Sappia che lei non potrà mai perdere il mio rispetto ».

- A quei tempi vivevo con una ragazza che avevo conosciuto in un ristorante dove cenavo spesso dopo la scuola. La apprezzavo perché era una donna che lavorava sodo, gentile e che nonostante la fatica aveva sempre un sorriso per tutti i clienti. Ma dentro di me avevo soltanto un profondo abisso affamato di successo e riconoscimenti. La vita insieme a lei si faceva sempre più difficile, lei voleva una famiglia, il matrimonio i figli, ma per avere tutto questo ci voleva stabilità finanziare ma non ero in grado di dargliela e questo mi rendeva ancora più frustrato. Un giorno, era mattino presto ed io mancavo da ore, ci fu una delle peggiori liti. “Sono le cinque del mattino, ti sembra questa l'ora di tornare a casa? Tu mi farai morire!” Lei non aveva chiuso occhio tutta la notte, aveva paura per me ma le troppe delusioni che le avevo dato le impedivano di dimostrarmelo. “Perché devi fare ogni volta queste storie, stavo lavorando.” Mentre le raccontavo le solite bugie barcollavo ed avevo gli occhi così annebbiati che quasi non riuscivo a vederla in volto, eppure questo non mi impediva di continuare a tramare le mie vergognose scuse. “Certo, lo sento fin qui l'odore del tuo lavoro.” “Donna tu non sai di cosa stai parlando”, avrei mentito anche davanti al diavolo pur di non darle soddisfazione, non potevo dichiararle la mia disfatta. “So perfettamente di cosa sto parlando, avevi promesso che avresti smesso di bere e invece tutti i giorni io resto qui ad aspettarti, a rovinarmi gli occhi a rammendare e tu cosa fai, bevi, bevi e perdi il tuo tempo in giro”, “Non perdo tempo in giro, come dici tu, io cerco contatti nel mondo del teatro per trovare qualcuno che mi affidi un lavoro da regista”, “Chi darebbe mai un lavoro ad un uomo che puzza di birra e sake, sei un buon a nulla!”, quelle parole mi fecero capire che ormai in lei non c'era più fiducia nei miei confronti ne tanto meno rispetto. Oramai di quello che eravamo non era rimasto più nulla, solo un eterno rinfacciare. “Quando mi hai sposato non la pensavi così e sapevi perfettamente quello che volevo fare. Non ti ho mai nascosto che aspiravo a diventare qualcuno nel mondo del teatro”, “Si, sapevo che volevi lavorare nel cinema, che eri un artista, ma questo non è ne lavoro ne arte. Per i tuoi capricci noi dobbiamo patire la fame. Lo vedo come mi guardano le altre signore, vado in giro sempre con gli stessi vestiti ed io mi vergogno anche ad andare a fare la spesa, ma a te non importa nulla, l'importante è che tu abbia i soldi per il tuo alcool”, era vero, io stavo sempre fuori casa e non mi accorgevo di quanto per lei potesse essere difficile quella vita, allora cercai di farle capire il mio punto di vista. “Ho bisogno solo di altro tempo, questo non è un mondo facile e le persone con idee originali come me non vengono prese in considerazione”, “Tempo, tempo, stiamo insieme da cinque anni e non è mai cambiato nulla, anzi le cose peggiorano di giorno in giorno, insieme a te non avrò mai una vita normale”. Già una vita normale, un concetto che noi gente di spettacolo rifuggiamo come la peste. “E non ne sei felice? Cosa c'è di buono nell'essere normali? Ti lamenti dei vestiti quando io parlo di arte”, non mi capiva, e non era colpa sua, forse nessuna lo avrebbe fatto. “Con l'arte non si apparecchia la tavola, ci vogliono i soldi, ma a te non importa, tanto sono solo io che ogni giorno devo fare figuracce con il droghiere perché non posso estinguere i nostri debiti. Io lavoro come una schiava per permetterti di fare l'uomo d'arte e se un giorno non potessi lavorare, se avessimo un bambino?”, non ti nascondo che un sorriso mi balenò sul volto, non avevo mai pensato ad un bambino, non in quelle condizioni. “E' inutile intraprendere questo discorso, visto che, per fortuna, non ci sono bambini”, “Disgraziato buono a nulla, pensi soltanto a te stesso, uno come te meglio perderlo! Hai rovinato la tua e la mia vita”, non lo avevo detto per male, avrei voluto un figlio con lei ma quello non era il momento migliore per fare certi progetti.

- « Non deve giustificarsi con me signor Kuronuma perché anche io so cosa vuol dire sentirsi frustrati perché nessuno condivide i propri sogni. »

- Due giorni dopo tornai a casa completamente ubriaco e la lite si fece ancora più furiosa. Lei continuava ad urlarmi tutto il suo odio ed io per farla smettere la schiaffeggiai, dovevo fermarla, dentro di me sapevo che aveva ragione mi ero ripetuto quelle stesse frasi centinaia di volte, ma sentirle dire da colei che avrebbe dovuto amarmi e sostenermi era troppo. “Si, schiaffeggiami. Avrei dovuto aspettarmi anche questo da un ubriacone”. Quelle parole mi ghiacciarono,la fissai immobile, la guancia rossa e gli occhi inondati di lacrime, realizzai la certezza di aver raggiunto la più grande bassezza colpire la donna che amavo. Decisi di smettere di ubriacarmi e di cominciare alcuni lavori che mi avevano proposto anche se non li ritenevo alla mia altezza ma lei aveva ragione, dovevo cominciare a badare alla mia famiglia. Quando un mese dopo tornai a casa, dopo aver recuperato la mia dignità, lei era sparita, sul tavolo c'era un biglietto: “Non è questa la vita che desideravo per, Addio!”. Più o meno un mese fa, era notte fonda, un uomo in giacca e cravatta ha bussato a casa mia, lo conoscevo e mi sembrò davvero molto strano che fosse alla mia porta. Lo feci accomodare e dopo avergli versato del buon sake cercai di capire il motivo di quella visita. “Qual buon vento la porta qui?”, “Signor Kuronuma, purtroppo è stata una bufera e non un buon vento ad avermi portato da lei”, cominciavo a preoccuparmi e lo confessai apertamente, anche se fino a quel momento si era dimostrato un buon amico e non potevo credere che fosse li per rovinarmi. “Devo cominciare ad avere paura?”, “Voglio che sappia che l'idea non è stata mia ma non potrò fare nulla per fermare il terremoto che si abbatterà su di lei e sulla sua prima attrice”, “Non la capisco, di che terremoto sta parlando? Non esiste ragazza più pacata ed attrice meno portata al pettegolezzo di Maya Kitajima”, “Purtroppo in un momento come questo non conta molto essere restii al gossip”, “Intende in questo momento nel quale tutti cercano di aggiudicarsi una bella fetta della torta “Dea scarlatta”?”, “Hmf, in questo mondo se non sei tu a cercare i guai, loro verranno a cercare te caro Kuronuma”.

- « Chi è quest'uomo signor Kuronuma, me lo dica? Il suo modo di parlare, la tristezza delle sue frasi mista a rabbia e noncuranza. Cosa sta succedendo? »

- A me piacciono le persone dirette e tutti quei giri di parole cominciavano ad innervosirmi così lo pregai di andare al sodo ma quello che disse mi piacque ancora meno. “Tra un paio di giorni una notizia che riguarda lei e Maya Kitajima sarà sulle prime pagine di tutti i giornali del paese”, andai su tutte le furie, nessuno doveva mettere in dubbio il nostro rapporto. “Io e Maya? Ma cosa sta dicendo? Sappia che non tollererò assurde menzogne riguardanti la mia condotta. Non ho mai avuto rapporti disdicevoli con nessuna delle mie attrici e non comincerò proprio adesso che lavoro con una ragazzina di neanche venti anni.

- « Come osano parlarle in questo modo, non c'è persona più corretta di lei sul lavoro. Dopo la signora Tsukikage lei è il regista con il quale mi sono trovata meglio. Lei mi spinge sempre a fare meglio, a ragionare non solo sul personaggio ma anche sul contesto della storia. Chi era quell'uomo? Io ho paura a seguire il filo dei miei pensieri, ho paura di pronunciare quel nome. Era forse lui a minacciarla? »

- “Non è questo il tipo di notizia di cui parlo io signor Kuronuma, ma è giusto che sia chiaro e le racconti tutto dall'inizio.” Quasi come se narrandomi tutto potesse purificare la sua anima, Masumi Hayami cominciò a raccontare.

- « Quel nome, era logico che fosse lui, è sempre lui il cattivo della situazione, l'affarista senza scrupoli »

- Masumi Hayami cominciò a raccontare di ciò che aveva portato due uomini d'affari pieni d'odio a commettere azioni a volte aberranti pur di raggiungere i loro obiettivi. Tutto era cominciato quando un giovane uomo d'affari, respinto dall'unica donna che avesse mai amato, aveva reso il suo cuore di pietra commettendo tante bassezze, tutto per strapparle ogni felicità, per allontanarla dall'uomo che possedeva il suo cuore e cercare così di farla sua. Ma le cose gli sfuggirono di mano e perse per sempre ogni speranza di essere amato così decise di dedicare tutta la sua vita agli affari solo per diventare sufficientemente ricco da poter comprare ciò che non era riuscito ad avere per amore: La Dea Scarlatta. E poi raccontò di come tutto quell'odio si estese a macchia d'olio fino ad ingoiare la felicità di un bambino un tempo spensierato che vide risucchiare la sua gioia e sua madre da tutto quel buio. Sai Maya, aveva uno strano sguardo il signor Hayami, vuoto e senz'anima, pronto ad espiare i peccati del mondo intero. Quando finì il suo racconto mi diede la notizia che ha cambiato per sempre la mia vita e che potrebbe cambiare la tua. “Signor Kuronuma, entro pochi giorni tutti i giornali scriveranno di lei e di sua figlia Maya Kitajima.

- « Che cosa? Cosa sta dicendo? Non riesco a destarmi da questo torpore, vorrei urlare, mi dica tutto signor Kuronuma, non può essere vero quello che mi sta dicendo e perché mai quei due uomini avrebbe dovuto inventarsi una storia tanto incredibile ».

- Naturalmente mi sono ribellato, gli ho dato del pazzo e dell'imbroglione ma quando mi assicurò che erano state fatte molte ricerche e addirittura gli esami del DNA non potei più controbattere. Non solo conoscevano tutti i trascorsi della mia vita ma sapevano anche che tua madre mi aveva lasciato perché era incinta di te e non mi riteneva un buon modello di padre. Lo supplicai di rimandare la pubblicazione della notizia a dopo la rappresentazione perché avrebbero potuto compromettere la tua recitazione ma non feci in tempo a pronunciare quella frase che subito mi resi conto che forse era proprio quello il loro obiettivo e glielo dissi. Forse conoscere la sua risposta ti farebbe piacere: “Le assicuro che rovinare la carriera di quella ragazzina è l'ultima cosa che vorrei fare ma, per ragioni che non posso spiegarle in questa occasione, non posso intromettermi in questa decisione di mio padre. Spero soltanto che avvertendola per tempo io possa limitare i danni.

- « Ragioni? Quali ragioni possono spingere a tanta cattiveria, ma certo l'odio e non conta che lei sia il mio ammiratore segreto che mi segue e mi protegge dai miei primi passi in teatro ».

- Sembrava davvero costernato, tanto che mi convinsi a supplicarlo, se avesse voluto forse avrebbe potuto fermare quella follia. “Odio chiama odio caro Kuronuma, il destino della famiglia Hayami si deve compiere ed anche io come lei ne pagherò le conseguenze perché dopo questo Maya Kitajima mi odierà per sempre senza via d'uscita.

- « Si, è questo che meriterebbe, odio e nient'altro, vuoi rovinare la mia vita, la vita di mio padre e dei miei colleghi, quante cose posso perdonarti in questa nostra misera vita»

- Quella donna, la donna che frequentavo da giovane, era Haru, tua madre. Quando mi ha lasciato sapeva sicuramente che stava per darmi un figlio e piuttosto che farlo crescere con un uomo, un padre, come me ha preferito scappare senza dirmi niente. Come vedi, cara Maya, il destino gioca sempre brutti scherzi, se solo Haru avesse aspettato ancora un po', saremmo stati una famiglia e chissà come sarebbes tata la nostra vita. Non so perché ma i giornali non hanno mai pubblicato questo articolo, poco dopo, il rampollo di casa Hayami ha comunicato le sue nozze e nessun giornale ha mai parlato di noi. Forse il povero Masumi Hayami si è sacrificato accettando il matrimonio pur di non rovinare le nostre vite? Se tu lo ami deve esserci un motivo, avrai visto qualcosa di buono in lui e quel qualcosa ci ha salvati figlia mia.

- « Lui, lui mi ama? Si è sposato per impedire al padre di rovinarmi? Allora anche lui starà soffrendo come me? »

- Figlia mia, questa frase mi fa sorridere amaramente, non credo che farò mai questo discorso con te se non sarò costretto dagli eventi perché vorrei che il nostro rapporto non cambiasse mai, vorrei che tu non mi odiassi per come sono andate le cose in passato, per il giovane stupido che sono stato. Vorrei avere l'occasione di aiutarti a plasmare il tuo talento ancora per molto tempo.

- « Papà, lei è mio padre. Mi piace la dolcezza che ha messo nella parola figlia, rispetterò la tua volontà papà e non ti dirò che ho sentito tutto, ma in cuor mio voglio dirlo, non ti giudico perché anche io ho abbandonato la mamma come hai fatto tu, non sono stata migliore di te, non ho provato a capire i motivi che la spingevano ad odiare la strada che avevo intrapreso e adesso capisco molte più cose. La mamma aveva sofferto così tanto per colpa del teatro e non voleva che io mi riducessi come mio padre. »

- FORZA RAGAZZINA, TI DEVI SVEGLIARE STIAMO ASPETTANDO SOLO TE!

 

Nessuno dei due poteva lontanamente immaginare quale fossero i motivi reali che avevano spinto Eisuke Hayami a cambiare idea sullo scoop Kuronuma/Kitajima. L'incidente del figlio gli aveva permesso di manipolare le cose verso un'altra direzione, avrebbe potuto fiaccare la ragazza attraverso i sentimenti che lei e Masumi provavano uno per l'altra e in più era riuscito ad ottenere la cosa più importante: il matrimonio del secolo.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 35
*** In riscrittura ***


Salve a tutte, non so se qualcuna delle persone che stavano leggendo questa storia stia ancora seguendo EFP e nello specificio stia ancora sperando di leggere il seguito di "Cuori di Cristallo" ma voglio comunque comunicare che la mia storia è in riscrittura qui e su wattpad e che sono fortemente determinata a portarla a termine quindi se vi può fare piacere rileggetela ineieme a me o leggetela per la prima volta.
Gli aggiornamenti saranno tutti i mercoledì e cancellerò questa pagina che non è un capitolo la settimana prossima.

 
BluRei

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