Star trek assemble: ep.9:Omicidio subliminale di batuffoloki (/viewuser.php?uid=860255)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** un amico in pericolo ***
Capitolo 2: *** evasione ***
Capitolo 3: *** quasi morto! ***
Capitolo 4: *** il manicomio criminale ***
Capitolo 5: *** lavaggio del cervello ***
Capitolo 1 *** un amico in pericolo ***
"Signor Loki, che fa il nostro uomo." la voce di Harold risuonava nella testa di Loki grazie all'impianto intracranico in materiale biocompatibile che gli avevano sparato nell'osso temporale.
Loki era a San Francisco e stava seguendo il capitano della polizia militare Paul Cartier. Il francese era un uomo alto e poco più massiccio di lui, indossava la tipica divisa della polizia militare e nonostante avesse un'incarico da assolvere non pareva aver fretta.
"E' entrato in una caffetteria."
Loki lo seguì e ordinò un caffè nero che non aveva nessuna intenzione di bere, era già troppo nervoso. L'uomo dopo aver ordinato caffè e ciambella si diresse alla toilette.
"Lo seguo."decise Loki.
"Ti sembra il caso?" chiese Harold perplesso.
"Hai scoperto qualcosa di strano su di lui?"
"E' esattamente quello che dice di essere, accademia della flotta stellare, poi la scelta di entrare nella polizia militare a cui è seguita una noiosa e anonima carriera."
"Tuttavia Harold, visto che tra pochi minuti lui prenderà in consegna il nostro comune amico, e avrà la sua vita nelle sue mani, vorrei saperne di più. Soprattutto vorrei essere certo che non sia parte del complotto che ha incastrato il nostro amico. "
"Va bene, signor Loki, ma stai attento, il signor Reese ti raggiungerà tra breve."
Loki entrò nel bagno che era in condizioni abbastanza decenti per essere quello di una caffetteria e si avvicinò con fare noncurante all'uomo che era intento a lavarsi le mani. Tutto avvenne in modo così veloce e inaspettato che Loki, incredibilmente non si accorse di nulla. L'uomo fece scivolare rapidamente un coltello dall'interno della manica direttamente nel palmo della mano poi con un movimento fulmineo lo conficcò nel torace di Loki. Lui non avvertì neppure il dolore solo la sensazione di qualcosa di duro e affilato che penetrava nel suo corpo.Poi si accorse che l'uomo cercava di rigirare la lama per causare il maggior danno possibile, quindi raccolse tutte le sue forze e assestò un colpo col palmo aperto della mano sul voltò dell'uomo. Udì un rumore secco. Subito dopo Cartier lasciò la presa e cadde all'indietro producendo un tonfo sordo quando il suo corpo si accasciò sul pavimento. Loki non aveva neppure bisogno di controllare, sapeva che con quel colpo aveva spezzato il collo di Cartier uccidendolo sul colpo. All'improvviso, passato l'effetto della scarica di adrenalina, avvertì il dolore, acuto e bruciante. Si portò una mano al costato sentendo il sangue caldo che sgorgava dalla ferita.
"Signor Loki che succedde?" Harold era decisamente agitato, aveva capito che qualcosa era andato nel verso sbagliato.
"Harold ,Cartier ha cercato di uccidermi!"
"Che è successo signor Loki?"
"Aveva un coltello. Deve avermi riconosciuto. E chiaro che anche lui era parte del complotto"
"Era,.... signor Loki?"
"Ho dovuto ucciderlo." rispose lui mentre spostava il corpo di Cartier nel gabinetto, adagiandolo sopra la tazza.
Gli strappò di dosso il giubetto e frugandogli nelle tasche trovò il distintivo e se lo mise in tasca.
"E' grave la ferita, signor Loki?"chiese Harold.
"E' solo un graffio."mentì Loki, mentre strappava pezzi di salviette di carta dal distributore.
Ne fece una pila e se infilò sotto la maglia nel tentativo di arginare l'emorrargia. Poi si infilò il giubetto della polizia militare e tirò su la lampo, sperando che l'indumento nero non lasciasse trasudare il sangue che impregnava la sua maglia.
"Va bene signor Loki, rientra alla base manderò il signor Reese a ripulire tutto, l'operazione è saltata."
"Al diavolo Harold, non posso abbandonare quell'uomo. Mi ha salvato la vita tempo fa, se non fosse stato per lui sarei morto. Puoi fare un cosa ? Entrare nel database della polizia militare e sostituire le caratteristiche biometriche di Cartier con le mie .Mi presenterò io al suo posto e farò uscire il nostro amico di lì." Uscendo dal bagno Loki puntò il phaser verso la serratura elettronica della porta per accertarsi che nessuno potesse entrare e ritrovare il corpo di Cartier, prima che lui fosse riuscito ad entrare nel quartier generale della flotta astrale.
"Va bene"si rassegnò Harold "Se riesci a farti consegnare il prigioniero ci penserò io a farvi arrivare in un posto sicuro."
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Capitolo 2 *** evasione ***
Loki entrò nel quartier generale della flotta astrale di san francisco. Avvertiva delle fitte ogni volta che respirava ma tutto sommato non si sentiva così male. Dopotutto lui guariva più in fretta degli umani e quella che sarebbe stata una ferita letale per loro, per lui sarebbe stato solo un fastidio momentaneo, o almeno così sperava. Quando arrivò alla reception si presentò come capitano Paul Cartier pregando che Harold fosse riuscito ad hackerare il computer. Mostrò il distintivo e si sottopose all'analisi della telecamera che rilevava dettagli biometrici, come lo scan della retina e la conformazione del volto ."A posto capitano, è la porta in fondo al corridoio."gli confermò il piantone che l' aveva identificato. Era fatta! Loki suono alla porta che gli avevano indicato e dopo qualche secondo questa si aprì. C'era all'interno un detective corpulento che si alzò a fatica andandogli incontro.
"Sono il capitano Cartier, secondo ordini ricevuti prendo in custodia il prigioniero per trasferirlo a Riker." si presentò Loki.
"Non vedo l'ora, non ha tenuto il becco chiuso per un secondo, mi ha fatto una testa come una capanna. E il bello è che non ha detto niente di rilevante per l'indagine." si lamentò il detective aprendo le manette che tenevano il prigioniero incatenato al tavolo degli interrogatori per poi richiuderle subito dopo.
Alla vista di Loki Il dottor McCoy aprì la bocca per dire qualcosa, ma poi in un barlume di lucidità la richiuse. Poi mentre avveniva il passaggio delle consegne cercò di rammentarsi come era passato dall'essere uno dei dottori più stimati della flotta astrale, al più pericoloso criminale di tutti tempi, dopo Ted Bundy.Tutto era cominciato due giorni fa quando l'aveva chiamato l'ammiraglio George Estaman. Si erano conosciuti ai tempi dell'accademia. Il suo professore di medicina generale era anche il suo medico curante e l'aveva portato con lui durante una visita. Era così che aveva conosciuto quell'uomo, che aveva dedicato tutta la sua vita a consolidare la federazione. Aveva tralasciato qualunque altro aspetto della sua vita per fare il bene dei pianeti che si erano riuniti in quell'entità astratta nota come federazione dei pianeti uniti. E ora sarebbe stato premiato diventando ammiraglio capo della flotta astrale. Estaman l'aveva chiamato con la scusa di una visita di controllo, ma voleva solo festeggiare la notizia, con una bella sbronza. Lui aveva preso due giorni di permesso ed era corso dal suo amico. Avevano parlato dei vecchi tempi, avevano mangiato, bevuto, poi la sua testa si era fatta pesante.La prima cosa che ricordava dopo, era di essersi risvegliato sul divano mentre un detective corpulento lo pungolava senza troppo gentilezza, blaterando nelle sue orecchie in tono minaccioso. McCoy non capiva di che stesse parlando. Ma le cose si erano fatte più chiare, quando aveva notato il corpo di Estman su una sedia, con il coltello dell'arrosto piantato nel petto. Poi aveva vomitato, giusto sulle scarpe del detective corpulento. Infine l'avevano portato alla sede centrale della polizia militare di San Francisco.Lì, detective corpulento, l'aveva tempestato, per ore, di domande a cui lui non aveva una risposta. La verità era che lui non ricordava assolutamente nulla. McCoy era convinto che fosse solo un brutto sogno o un gigantesco equivoco. Sapeva che ad un certo punto la porta della sala degli interrogatori si sarebbe aperta e sarebbe comparso Jim Kirk. E avrebbe ordinato al poliziotto di rilasciarlo perchè il vero colpevole era stato trovato. Invece era comparso Loki, il ragazzo a cui aveva salvato la vita, e che nei mesi successivi era diventato una specie di figlioccio per lui. Ma era abbastanza chiaro che non era li per scagionarlo e riabilitare il suo nome. Altrimenti perchè si sarebbe presentato sotto le mentite spoglie di un capitano della polizia militare? |
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Capitolo 3 *** quasi morto! ***
Quando furono in corridoio Loki afferrò un paio di capellini e un giubbotto abbandonati su un attaccapanni. Lancio il giubbotto sulle manette di McCoy per nasconderle e ficcò i due capellini sulle loro teste per rendere difficile l'identificazione attraverso le telecamere di sorveglianza.
"Siamo fuori Harold ora tocca a te".
"Harold? Omioddio! C'è lui dietro la mia evasione, non farò un passo di più se non mi darete delle spiegazioni."borbottò McCoy puntando i piedi:
" Non dire sciocchezze Doc! Dobbiamo continuare a muoverci e raggiungere un posto sicuro." Loki lo afferrò saldamente per un braccio e lo costrinse a muoversi.
Cominciava a sentire la testa leggera e le gambe di piombo segno che l' emorragia non si era affatto arrestata. Sapeva che non gli restava molto tempo .
"Ti prego dimmi che sta succedendo ho paura." gli sussurrò il dottore.
"Ancora non lo sappiamo, è stato un complotto per uccidere Eastman, hanno scelto te perchè erano poche le persone che potevano avvicinarlo da sole, senza troppi controlli. Però non sapiamo,ancora, chi ci sia dietro. Il vero capitano Cartier era uno di loro, e ha tentato di uccidermi. Sicuramente vorranno eliminare anche te, perchè sei un problema per loro. E' per questo che dobbiamo raggiungere un posto sicuro dove non ti possano raggiungere e solo dopo potremo pensare a un modo per scagionarti."
McCoy rabbrividì."Quale posto sicuro ha in mente Harold?".
Loki gli mise un auricolare all'orecchio perchè potesse sentire la sua voce.
"La priorità dottore è raggiungere la stazione centrale pubblica del teletrasporto.Lì il dna delle persone teletrasportate viene cancellato immediatamente dopo il trasporto, per via della privacy. Così potrete lasciare la terra che è troppo pericolosa."
"Per andare dove? "
"Prima tappa la luna, li qualcuno di mia fiducia vi starà aspettando."
McCoy fissò Loki poco convinto e si accorse finalmente delle sue pessime condizioni."Sei pallidissimo, cosa ti è successo?"
Loki alzò le spalle. "Te l'ho detto, ho avuto un diverbio col capitano Cartier."
"Lascia che ti dia un 'occhiata."
"Appena saremo in viaggio ora dobbiamo continuare a camminare. Piuttosto Harold hai rimediato al problema che si è creato nel bagno di quella caffetteria?"
"Il signor Reese ha "rimosso" il problema, penseremo dopo a come disfarcene."
McCoy non capiva i loro discorsi e non era sicuro di volerli capire. Arrivarono finalmente alla stazione centrale e si misero in coda per poter usare una delle cabine pubbliche di teletrasporto.
"Signor Loki per pagare non puoi usare la carta di credito."lo avvertì Harold.
Loki si frugò nelle tasche e trovò delle monete di latinum.
"C'è qualche avviso di ricerca da parte della polizia militare?"chiese ad Harold.
"No, niente per ora, non credo abbiano ancora realizzato, ma sicuramente, il capitano Cartier avrebbe dovuto far rapporto quindi sarà questione di minuti"
La lunga fila davanti a loro, di gente che partiva per lavoro o diporto ci impiegò un pò a esaurirsi. Loki sentiva che le forze gli stavano venendo meno. Si chiese se quel pasticcione del dottore sarebbe stato in grado di cavarsela da solo. Probabilmente la sua testardaggine lo avrebbe tenuto in vita. Arrivato il loro turno infilarono le monete di latinum, dichiararono, al compute, la loro destinazione e in pochi secondi erano sulla luna. Usciti dalla cabina scoprirono chi era il contatto di Harold.
"Salve umanastro, salve ragazzo prodigio." li salutò Jon il ferengi.
McCoy sospirò, disprezzava i ferengi e non poteva pensare che la sua vita fosse nelle mani di quel fastidioso esserino e sopratutto che gli avrebbe dovuto un favore."La mia navetta è all'attracco 12, spicciamoci."
Loki barcollò e McCoy allungò le mani ancora ammanettate per sorreggerlo. Quando ritirò le ritirò si accorse che erano umide e sporche di sangue. Fissò Loki con orrore vedendo sul suo volto i segni del prossimo collasso.
"Aiutami . "disse a Jon .
Il ferengi esitò un attimo poi decise che non era il caso di stare li a dare nell'occhio. Mise anche lui le mani intorno alla vita di Loki e insieme si diressero verso la navetta.
"Che cosa ti è successo?"chiese McCoy. Ma loki non lo ascoltava più.
"Che succede?"chiese Harold attraverso l'auricolare.
"Loki sta male devo visitarlo.""Faccia quello che può dottore, Jon vi porterà all'enterprise, la sua navetta è attrezzata in modo da rendere molto difficile la tracciatura."
"Ehi , attento umanastro , ho appena rifatto la foderina dei sedili."lo ammonì il ferengi.
MCCoy lo fuminò con lo sguardo."Devi togliermi le manette o non posso fare niente."
"Ok, aspetta" l'alieno estrasse un piccolo strumento da un cassettino sotto il cruscotto della navetta e tramite un piccolo raggio phaser fece scattare le manette di McCoy. Finalmente libero, si massaggiò i polsi per un secondo poi scattò in azione. Liberò Loki dagli indumenti e espose la ferita.
"E' grave? Morira sulla mia navetta?"chiese Jon che si era messo ai comandi e già aveva preso il largo.
"Non credo sarà un problema per te se muore qui.Sono sicuro che troverai un modo di liberarti del cadavere."rispose ironico McCoy mentre cercava di tamponare la ferita di Loki con la cassetta del pronto soccorso che aveva trovato appeso al muro.
"E' in shock ipovolemico."
"Che vuol dire? "chiese il ferengi seriamente preoccupato, ma non per il paziente.
"Che è dissanguato. Bisogna allertare l'enterprise , puoi comunicare su un canale criptato?"
"Stai scherzando 'Tutto quello che faccio è criptato!"sghignazzò il ferengi .Poi si infilò un 'auricolare nel'enorme orecchio e si concentrò sulla consolle. |
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Capitolo 4 *** il manicomio criminale ***
Arrivati sull'enterpise Jon scaricò senza troppe cerimonie, il medico e il moribondo. Jim Kirk era in infermeria ad aspettare che MCoy uscisse dalla sala operatoria con notizie sulla salute del suo ragazzo ma si rifiutava di rimanere inattivo per non dover pensare all'ipotesi peggiore. L'incontro con Loki l'aveva cambiato radicalmente, insegnandogli a prendersi cura degli altri invece di pensare solo a se stesso, e aveva smorzato la rabbia che provava nei confronti del padre, che aveva fatto di lui un pestifero scavezzacollo.
"Come scagioniamo ,McCoy "chiese ad Harold che era rimasto in contatto con loro sullo schermo.
"La questione è un pò più complessa capitano. Ho controllato e ricontrollato i video di sorveglianza dell'appartamento dell'ammiraglio Eastman e nessuno, a parte il suo amico, è entrato in casa. E prima che me lo chieda , i video non sono stati manomessi".
Kirk rimase per un attimo a bocca aperta."Scusa Harold , ricapitolando, mi stai dicendo che Bones è colpevole? Che è stato lui? Non ci crederò mai! E poi che motivo avrebbe avuto?"
"Neppure io posso crederci capitano , so che il dottor McCoy è una persona onesta, per questo vi ho aiutati a farlo evadere. Ma l'evidenza è quella che è. Contavo molto sul signor Loki per ottenere la verità da McCoy."
"Contavi?" Kirk rabbrividì"Loki non è morto ." affermò con convinzione"
"Sono certo che se la caverà .Ora però dobbiamo affrontare il problema di cosa fare di McCoy. E' un fuorilegge, ma nello stesso tempo è un bersaglio"
"Jim, ho un 'idea , visto che non possiamo contare, per il momento sulle abilità di Loki per avere conferma dell'innocenza del dottore, ci sarebbe un 'altra via" intervenne Spock che fino a quel momeno era stato in silenzio immerso nelle sue meditazioni.
"Sono tutto orecchie " rispose Harold accorgendosi subito dopo della gaffe.
Spock inarcò un sopracciglio ."Dicevo, che con una fusione mentale potrei riuscire a vedere cosa ha fatto realmente il dottore nel lasso di tempo che ci interessa"
"Co..oo..sa? Vuoi frugare nel mio cervello ? Non se ne parla proprio?" McCoy era entrato proprio in quel momento e si stava togliendo i guanti e il camice che aveva usato per operare. Spock sospirò mentre Kirk balzò in piedi.
"E' vivo e se la caverà, ha la pelle straordinariamente dura!" gli comunicò il dottore senza neppure attender la domanda.
"Posso vederlo.?"
"Si ma da lontano, ora dorme "Kirk si diresse nella sala di degenza, mentre Harold si puliva le lenti degli occhiali.
"Va bene ,Spock ,mi sembra una buona idea la sua"
"Ehi forse non avete capito che non sono d’accordo" replicò McCoy testardo.
"Dottore se preferisce la riconsegno alla polizia militare e guardi che una volta che sarà tornato in carcere non potrò più proteggerla" lo minacciò Harold.
Mccoy crollò sul bordo di un lettino sconfitto dall'evidenza che tutto era contro di lui."Fai pure Spock, ma ti avverto che se poi spiatelli i miei segreti in giro..."
Spock inarcò anche l’altro sopracciglio offeso!
Kirk diede un bacio sulla fronte pallida di Loki e tornò nell'altra stanza a vedere Spock che poneva le dita su dei punti prestabiliti del volto di McCoy sdraiato sul letto. Dopo qualche minuto di concentrazione entrambi ebbero un sussulto come se avessero visto qualcosa di insopportabile. Spock rimase in silenzio mentre McCoy scoppiò in lacrime.
"Io ricordo ora....avete fatto male a fidarmi di me, l 'ho ucciso. Mi sono rivisto come in film mentre gli piantavo il coltello nel petto."
Spock annuì. "L'ho visto anche io ".
Kirk si sedette vicino al suo amico e gli mise una mano intorno alle spalle. "Per me non è sufficiente! Io non credo che tu sia un assassino, ci deve essere una spiegazione.....ipnosi...potrebbe essere?"
"No capitano, un uomo anche sotto ipnosi non può andare contro la sua natura. Un medico e un uomo onesto come McCoy non uccide. "gli spiegò Spock ."Allora ......lavaggio del cervello."Kirk era disperato e non sapeva più a cosa appigliarsi.
"Capitano il lavaggio del cervello è un processo lungo e complesso e comunque il dottore non si è mai allontanato dall'enterpise."Harold aveva seguito la vicenda sul monitor e aveva deciso di intervenire.
"Questo non è esatto, la settimana scorsa ho chiesto un altro permesso per visitare la colonia penale su Tantalus V, sono stato loro ospite due giorni ".
Harold era sorpreso ."Mi era sfuggito, perchè c'è andato?"
"Mi ha invitato il dottor Simon Van Gelder , ha detto che ammirava le mie pubblicazioni e voleva assolutamente conoscermi, a me è parsa una buona opportunità per vedere qualcosa di diverso. Non ero mai stato in un manicomio criminale."
"Non ci ha raccontato nulla della sua visita dottore. "intervenne Spock.
"Perchè non c'è nulla da raccontare...veramente...a essere sincero non ricordo granchè...deve essere tutta questa confusione che ho in testa."borbottò McCoy sconsolato.
"Vale la pena di approfondire. "Spock impose di nuovo le mani su McCoy sospingendolo sul lettino. Questa vota il sondaggio della mente sembrò una cosa più complessa e coinvolgente. Alla fine Spock mollò la presa e scosse il capo in segno di sconfitta."Niente da fare.Non riesco a penetrare in quei ricordi, sono come chiusi da uno scudo.Una cosa che non avevo mai sperimentato prima."
"Questo è interessante, forse l'idea del lavaggio del cervello non era così campata in aria. E' necessario verificare cosa succede su Tantalus.La condizione del dottor McCoy ci offre anche una buona scusa per presentarci li."suggerì Harold.
”Volete internarmi in un manicomio criminale?”replicò il dottore spaventato.
”Perchè no?" si limitò a ribattere Harold serafico. |
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Capitolo 5 *** lavaggio del cervello ***
Il dottor Simon Van Gelder, un uomo sulla sessantina, dirigeva la colonia penale di Tantalus V dove venivano ricoverati i criminali più folli del quadrante. John Reese si era presentato insieme a due uomini della sicurezza e McCoy ammanettato.
"E’ fuggito dalla detenzione e pensiamo possa rifarlo. Non è ancora stato giudicato colpevole ma è chiaro che si tratta di un soggetto instabile e pericoloso.”
”Che incredibile coincidenza.L’ho incontrato la settimana scorsa e mi pareva totalmente in se. Sarò felice di aiutarvi .”Van Gelder parlava di McCoy come se non fosse lì presente ma non gli staccava gli occhi di dosso.
“La ringrazio, quello che importa ora e che lei gli faccia una perizia per stabilire se quando ha agito era capace di intendere e di volere. Lui continua a dire che non ricorda nulla. Ma è un scusa inflazionata. Mi dicono che lei ha dei mezzi per “aprire” la mente dei folli e permettere loro di ricordare. Pensa di poterlo fare nel caso di McCoy?"
"Senza alcun dubbio. Lo sottoporrò al trattamento per permettergli di ricordar, se me lo affida.Lei aspetti nel mio ufficio."
Reese annuì.” Aspetterò su Tantalus, a guardia del prigioniero, per tutto il tempo necessario”.
Van Gelder condusse McCoy in una sala in cui c'era una sedia ,sopra la quale,era installato un meccanismo simile a una lampada. McCoy fingeva di seguire docilmente il medico come se fosse stato imbottito di tranquillanti oppure fosse disposto a collaborare. La vista di quella sala però, produsse un flash nella sua memoria. e lui non riuscì a nasconderlo. Sussultò visibilmente.
"Si ricorda del neutralizzatore neurale?"
" Me lo aveva mostrato la volta scorsa?"
"Già ,lo aveva anche provato dottore e credo che se lei lo provasse di nuovo questo potrebbe aiutarla."Van Gelder gli fece cenno di accomodarsi.
McCoy cominciava a capire quello che era successo e capiva anche di essere in pericolo, ma non era troppo preoccupato . John Reese gli aveva sparato un ‘impianto di comunicazione intracranica e ora ascoltava tutto attraverso quest’ ultimo.
"Ora procederò a neutralizzare i suoi ricordi e a impiantarne di nuovi nel suo cervello”
"Lo ha fatto anche l’altra volta. Ora capisco !Mi ha impiatato l’ordine di uccidere Eatsman e io non ho potuto oppormi. Perchè lo ha fatto? E’ un complotto vero? E lei ne fa parte."
Van Gelder lo fissò più terrorizzato che stupito. "Lei ha capito un pò troppe cose dottore.Si c’è un complotto . Eliminare Eastman era solo il primo passo. Mi creda lei è fortunato a essere vivo. Si accontenti di questo. Quella è gente che non scherza. Mi sa che impiantarle dei ricordi nuovi non sarà sufficente ,dovrò resettarle completamente la memoria ”
”Aspetti. Avrò almeno diritto a sapere chi mi ha fatto questo? S,e tanto, sono destinato a dimenticare, me lo dica. E mi dica perchè un ‘eminente scienziato è finito a lavorare per loro!” lo implorò McCoy.
"Perchè ? Perchè la federazione non aveva nessuna intenzione di finanziare i miei studi, per ragioni etiche dicevano loro. Ridicoli! Sono stato contattato da un ‘uomo che si qualificato come uno degli “ apostoli”."
”Apostoli?”
”Non l’ho mai incontrato, ho ricevuto solo email e sostanziosi versamenti su un conto off shore su Ferenginar. Sono stati loro ad ordinarmi di impiantarle quel comando post ipnotico e ora ho l’ordine di ridurla a un vegetale.”
MCCoy scosse i l capo deluso pensando che un tempo aveva ammirato quell'uomo.Poi il dottor Van Gelder lo spinse con decisione sulla poltrona.
"Cominciamo il trattamento."
”Ora Reese!” gridò McCoy sperando che l’agente venisse in suo soccorso.
Van Gelder lo fissò per un attimo confuso.Poi la sua attenzione, fu distratta dal rumore che proveniva dal corridoio.
"Che diavolo succede?"si chiese distraendosi .
McCoy , decise che era tempo di ribellarsi e assestò un gancio allo psichiatra facendolo barcollare e riuscendo così a sgusciare fuori dalla stanza degli esperimenti. Di fuori Reese stava facendo piazza pulita di tutti gli inservienti e le guardie senza usare troppi riguardi.
"Tutto ok ?"chiese al dottore
"Ora ,si , so che non ho agito di mia spontanea volontà e Harold sarà felice di poter interrogare qell’uomo e scoprire se sa qualcosa i più di quello che ha ammessso.."
"A proposito dov'è il dottor Van Gelder"si chiese Reese.
Van Gelder si trovava all'interno della stanza del neutralizatore neuronale e la porta era chiusa dall'interno.
" E' pericoloso .Bisogna farlo uscire"urlò McCoy .
"Stia indietro."Reese sparò alla serratura e la porta si aprì.McCoy corse subito controllare le condizioni dell'eminente psichiatra.Osservò i suoi occhi vacui e lo sguardo fisso.
"Che gran bastardo. Ha preferito cancellarsi la memoria piuttosto che tradire i mandanti".commentò con un grugnito di rabbia.
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Kirk era seduto sulla sponda del letto di Loki in infermeria.
"Sei ancora triste ?"gli chiese accarrezzandogli dolcemente i capelli.
"Non so che ne sarà di me .Ho pur sempre ucciso il capitano Cartier.Anche se per legittima difesa. Potrebbero cacciarmi dall'accademia e questo vorrebbe dire separarci."
"Non ti preoccupare signor Loki" la voce di Harold risuono nelle loro teste.
"Cavolo ci siamo dimenticati di disattivare gli impianti intracranici.Harold devi smetterla di fare il guardone. "
"Veramente non vedo niente, comunque sono qui per farvi sapere come si è conclusa la vicenda.Il dottor Van Gelder si è procurato un danno neuronale per cui non potrà più esserci di nessun aiuto."
"Lo avrà fatto per paura. Da quello che mi ha detto Bones era veramente terrorizzato da quella gente."ipotizzò Kirk .
"Ovviamente. E’ gente che non scherza. Il suo macchinario è stato sequestrato .Per quanto riguarda il capitano Cartier, il signor Reese ha abbandonato il suo corpo in una zona di periferia. La versione che ho suggerito alla polizia è che, mentre Cartier trasportava McCoy a Riker, sono stati attaccati da una gang locale che li ha trascinati in un vicolo privo di telecamere per rapinarli. Il capitano Cartier si è battuto eroicamente, mentre il dottor McCoy fuggiva per salvarsi la vita. In questo modo gli sarà risparmiata l'accusa di evasione.""Quindi Bones è stato scagionato.?"chiese Kirk.
"Si , non dovete più preoccuparvi .Resta il fatto che l'ammiraglio Eastman è morto e non sappiamo chi verrà eletto al suo posto. Potrebbe trattarsi di un membro del complotto. Sono certo che fosse questo il loro piano eliminare un uomo che aveva fatto , dell'unità dei pianeti della federazione il perno centrale della sua vita."”E’ inqietante...”bisibigliò Loki.
“Guardatevi le spalle, non so ancora di chi fidarmi. Anche voi , non fidatevi di nessuno." li mise in guardia prima di chiudere la comunicazione.
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