Star trek assemble: ep.9:Omicidio subliminale

di batuffoloki
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** un amico in pericolo ***
Capitolo 2: *** evasione ***
Capitolo 3: *** quasi morto! ***
Capitolo 4: *** il manicomio criminale ***
Capitolo 5: *** lavaggio del cervello ***



Capitolo 1
*** un amico in pericolo ***




"Signor Loki, che fa il  nostro uomo." la voce di  Harold risuonava nella testa di Loki grazie all'impianto intracranico in materiale biocompatibile che gli  avevano sparato  nell'osso temporale.
Loki  era a San Francisco e stava seguendo il  capitano della polizia militare Paul  Cartier. Il  francese era un uomo alto  e poco più massiccio di lui, indossava la tipica divisa della polizia militare e nonostante avesse un'incarico  da assolvere non pareva aver fretta.
"E' entrato in una caffetteria."
Loki lo seguì e ordinò  un caffè nero  che non aveva nessuna intenzione di  bere, era già troppo  nervoso. L'uomo  dopo  aver ordinato  caffè  e ciambella si diresse alla toilette.
"Lo seguo."decise Loki.
"Ti  sembra il  caso?" chiese Harold perplesso.
"Hai scoperto qualcosa di  strano  su di lui?"
"E' esattamente quello  che dice di  essere, accademia della flotta stellare, poi la scelta di entrare nella polizia militare a cui è seguita una noiosa e anonima carriera."
"Tuttavia Harold, visto che tra pochi minuti  lui prenderà in consegna il  nostro comune amico, e avrà la sua vita nelle sue mani, vorrei saperne di più. Soprattutto vorrei  essere certo che non sia parte del  complotto  che ha incastrato il  nostro  amico. "
"Va bene, signor Loki, ma stai  attento, il  signor Reese ti  raggiungerà  tra breve."
Loki entrò nel  bagno che era in condizioni abbastanza decenti per essere quello  di una caffetteria e si  avvicinò con fare noncurante all'uomo che era intento a lavarsi le mani. Tutto avvenne in modo così veloce e inaspettato che Loki, incredibilmente non si  accorse di nulla. L'uomo fece scivolare rapidamente un coltello dall'interno  della manica direttamente nel  palmo  della  mano poi con un movimento fulmineo lo  conficcò  nel torace di Loki. Lui non avvertì neppure il  dolore solo  la sensazione di qualcosa di duro e affilato che penetrava nel suo  corpo.Poi si accorse che l'uomo cercava di rigirare la lama per causare il  maggior danno possibile, quindi raccolse tutte le sue forze e assestò un colpo col palmo aperto  della mano sul  voltò dell'uomo. Udì un rumore secco. Subito dopo Cartier lasciò la presa e cadde all'indietro producendo un tonfo  sordo quando il  suo corpo  si  accasciò sul pavimento. Loki non aveva neppure bisogno  di controllare, sapeva che con quel  colpo aveva spezzato il  collo  di Cartier uccidendolo  sul colpo. All'improvviso, passato l'effetto  della scarica di  adrenalina, avvertì il  dolore, acuto e bruciante. Si portò una mano al  costato  sentendo il sangue caldo che sgorgava dalla ferita.
"Signor Loki  che succedde?" Harold era decisamente agitato, aveva capito  che qualcosa era andato nel  verso sbagliato.
"Harold ,Cartier ha cercato  di uccidermi!"

"Che è  successo  signor Loki?"
"Aveva un coltello. Deve avermi  riconosciuto. E  chiaro  che anche lui  era parte del  complotto"
"Era,.... signor Loki?"
"Ho  dovuto  ucciderlo." rispose lui  mentre spostava il  corpo  di  Cartier nel gabinetto, adagiandolo sopra la tazza.
Gli strappò  di  dosso il  giubetto e frugandogli  nelle tasche trovò il  distintivo e se lo  mise in tasca.
"E' grave la ferita, signor Loki?"chiese Harold.
"E'  solo un graffio."mentì Loki, mentre strappava pezzi  di  salviette di  carta dal  distributore.
Ne fece una pila e se infilò sotto la maglia nel  tentativo di  arginare l'emorrargia. Poi  si  infilò il  giubetto  della polizia militare e tirò  su la lampo, sperando che l'indumento  nero non lasciasse trasudare il  sangue che impregnava la sua maglia.
"Va bene signor Loki, rientra  alla base manderò il signor Reese a ripulire tutto, l'operazione è  saltata."
"Al  diavolo  Harold, non posso  abbandonare quell'uomo. Mi  ha salvato  la vita tempo  fa, se non fosse stato  per lui  sarei  morto. Puoi fare un cosa ? Entrare nel  database della polizia militare  e sostituire le  caratteristiche biometriche di  Cartier con le mie .Mi presenterò io al  suo posto  e farò uscire il  nostro  amico  di lì." Uscendo  dal bagno Loki puntò il phaser verso la serratura elettronica della porta per accertarsi  che nessuno potesse entrare e ritrovare il  corpo di  Cartier, prima che lui  fosse riuscito ad entrare nel  quartier generale della flotta astrale.
"Va bene"si  rassegnò Harold "Se riesci  a farti  consegnare il prigioniero ci penserò  io  a farvi  arrivare in un posto  sicuro."

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Capitolo 2
*** evasione ***


Loki entrò nel quartier generale della flotta astrale  di  san francisco. Avvertiva delle fitte  ogni  volta che respirava ma tutto  sommato non si  sentiva così male. Dopotutto lui  guariva più in fretta degli umani e quella che sarebbe stata una ferita letale per loro, per lui sarebbe stato solo un fastidio momentaneo, o almeno  così sperava. Quando  arrivò  alla reception si presentò come capitano  Paul Cartier pregando  che Harold fosse riuscito  ad hackerare il  computer. Mostrò il distintivo e si  sottopose all'analisi della telecamera che rilevava dettagli biometrici, come lo scan della retina e la conformazione del  volto ."A posto  capitano, è la porta in fondo  al  corridoio."gli  confermò il piantone che l' aveva identificato. Era fatta! Loki suono  alla porta che gli avevano indicato  e dopo  qualche secondo  questa si  aprì. C'era all'interno un detective corpulento  che si  alzò a fatica andandogli incontro.
"Sono il capitano Cartier, secondo ordini ricevuti prendo in custodia il prigioniero per trasferirlo a Riker." si presentò Loki.
"Non vedo  l'ora, non ha tenuto  il  becco chiuso  per un secondo, mi ha fatto una testa come una capanna. E  il  bello  è che non ha detto  niente di rilevante per l'indagine." si  lamentò il  detective aprendo le manette che tenevano il prigioniero incatenato  al  tavolo  degli interrogatori  per poi richiuderle subito dopo. 
Alla vista di  Loki Il  dottor McCoy  aprì  la bocca per dire qualcosa, ma poi in un barlume di lucidità la richiuse. Poi mentre avveniva il passaggio  delle consegne cercò  di  rammentarsi  come era passato  dall'essere uno  dei  dottori più stimati  della flotta astrale, al  più  pericoloso  criminale di  tutti  tempi,  dopo  Ted Bundy.Tutto  era cominciato  due giorni  fa quando  l'aveva chiamato l'ammiraglio  George Estaman. Si  erano  conosciuti  ai  tempi  dell'accademia. Il  suo professore di medicina generale era anche  il  suo  medico curante e l'aveva portato  con  lui  durante una visita. Era così  che aveva conosciuto quell'uomo, che aveva dedicato  tutta la sua vita a consolidare la federazione. Aveva tralasciato  qualunque altro aspetto  della sua vita per fare il bene dei pianeti  che si  erano riuniti  in quell'entità  astratta nota come federazione dei pianeti uniti. E ora sarebbe stato premiato  diventando  ammiraglio  capo  della flotta astrale. Estaman l'aveva chiamato  con la scusa di una visita di  controllo, ma voleva solo  festeggiare la notizia, con una bella sbronza. Lui  aveva preso  due giorni  di  permesso  ed era corso  dal  suo  amico. Avevano  parlato  dei  vecchi  tempi, avevano  mangiato, bevuto, poi  la sua testa si  era fatta pesante.La prima cosa che ricordava dopo, era  di  essersi  risvegliato  sul  divano  mentre un detective corpulento  lo  pungolava senza troppo gentilezza, blaterando  nelle sue orecchie in tono  minaccioso. McCoy  non capiva di  che stesse parlando. Ma le cose si erano  fatte più chiare, quando  aveva notato  il  corpo  di  Estman  su  una sedia, con il  coltello dell'arrosto piantato  nel petto. Poi  aveva vomitato, giusto  sulle scarpe del  detective corpulento. Infine l'avevano portato  alla sede centrale della polizia militare di  San Francisco.Lì,  detective corpulento,  l'aveva tempestato, per ore, di  domande a cui  lui  non aveva una risposta. La verità era che lui non ricordava assolutamente nulla. McCoy  era convinto  che fosse solo  un brutto  sogno  o  un gigantesco equivoco. Sapeva che ad un certo punto  la porta della sala degli interrogatori  si  sarebbe aperta e sarebbe comparso  Jim Kirk. E avrebbe ordinato  al poliziotto  di  rilasciarlo perchè  il  vero  colpevole era stato  trovato. Invece era comparso  Loki, il  ragazzo  a cui  aveva salvato la vita, e che nei  mesi  successivi  era diventato una specie di  figlioccio  per lui. Ma era abbastanza chiaro  che non era li  per scagionarlo  e riabilitare il  suo  nome. Altrimenti  perchè  si  sarebbe presentato  sotto  le mentite spoglie di un capitano  della polizia militare?

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Capitolo 3
*** quasi morto! ***


Quando  furono in corridoio Loki  afferrò un paio  di  capellini e un giubbotto abbandonati  su un attaccapanni. Lancio il  giubbotto sulle manette di  McCoy  per nasconderle e ficcò i due capellini  sulle loro teste per rendere difficile l'identificazione attraverso  le telecamere di  sorveglianza.
"Siamo  fuori Harold ora tocca a te".
"Harold? Omioddio! C'è lui  dietro  la mia evasione, non  farò  un passo  di più se non mi  darete delle spiegazioni."borbottò McCoy  puntando i  piedi:
" Non dire sciocchezze Doc! Dobbiamo continuare a muoverci e raggiungere un posto  sicuro." Loki lo  afferrò saldamente per  un braccio e lo  costrinse a muoversi.
Cominciava a sentire la testa leggera e le gambe di piombo  segno  che l' emorragia non si  era affatto  arrestata. Sapeva che non gli  restava molto  tempo .
"Ti prego dimmi che sta succedendo ho paura." gli sussurrò il  dottore.
"Ancora non lo sappiamo, è stato un complotto per uccidere Eastman, hanno scelto te perchè erano poche le persone che potevano  avvicinarlo  da sole, senza troppi controlli. Però non sapiamo,ancora, chi  ci  sia dietro. Il vero  capitano  Cartier era uno  di loro, e ha tentato  di uccidermi. Sicuramente vorranno  eliminare anche te, perchè sei un problema per loro. E' per questo che dobbiamo raggiungere un posto sicuro dove non ti  possano  raggiungere e solo dopo potremo pensare a un modo per scagionarti."
McCoy rabbrividì."Quale posto  sicuro ha in mente Harold?".
Loki  gli mise un auricolare all'orecchio perchè potesse sentire la sua voce.
"La priorità  dottore è  raggiungere la stazione centrale pubblica del  teletrasporto.Lì  il  dna delle persone teletrasportate viene cancellato immediatamente dopo il  trasporto, per via della privacy. Così potrete lasciare la terra che è  troppo pericolosa."
"Per andare dove? "
"Prima tappa la luna, li qualcuno  di mia fiducia vi starà aspettando."
McCoy fissò Loki poco convinto e si  accorse finalmente delle sue pessime condizioni."Sei pallidissimo, cosa ti  è successo?"
Loki alzò le spalle. "Te l'ho  detto, ho avuto un diverbio col  capitano  Cartier."
"Lascia che ti dia un 'occhiata."
"Appena saremo in viaggio ora dobbiamo continuare a camminare. Piuttosto  Harold hai rimediato  al problema che si è creato nel  bagno di  quella caffetteria?"
"Il  signor Reese ha "rimosso" il problema, penseremo  dopo  a come disfarcene."
McCoy  non capiva i  loro  discorsi  e non era sicuro  di  volerli  capire. Arrivarono  finalmente alla stazione centrale e si  misero in coda per poter usare una delle cabine pubbliche di  teletrasporto.
"Signor Loki  per pagare non puoi usare la carta di  credito."lo  avvertì Harold.
Loki  si  frugò  nelle tasche e trovò  delle monete di  latinum.
"C'è  qualche avviso di ricerca da parte della polizia militare?"chiese ad Harold.
"No, niente per ora, non credo  abbiano ancora realizzato, ma sicuramente, il  capitano  Cartier avrebbe dovuto  far  rapporto quindi sarà  questione di  minuti"
La lunga fila davanti  a loro, di  gente che partiva per lavoro  o diporto ci  impiegò  un pò  a esaurirsi. Loki sentiva che le forze gli  stavano  venendo meno. Si  chiese se quel  pasticcione del  dottore sarebbe stato in grado  di  cavarsela da solo. Probabilmente la sua testardaggine lo  avrebbe tenuto in vita. Arrivato il  loro turno infilarono le monete di latinum, dichiararono, al  compute, la loro  destinazione e in pochi  secondi  erano  sulla luna. Usciti  dalla cabina scoprirono chi  era il  contatto  di  Harold.
"Salve umanastro, salve ragazzo prodigio." li salutò Jon il  ferengi.
McCoy  sospirò, disprezzava i  ferengi e non poteva pensare che la sua vita fosse nelle mani di  quel fastidioso esserino  e sopratutto  che gli avrebbe dovuto un favore."La mia navetta è all'attracco  12, spicciamoci." 
Loki barcollò e McCoy  allungò  le mani  ancora ammanettate  per  sorreggerlo. Quando ritirò le ritirò si  accorse che erano  umide e sporche di  sangue. Fissò Loki  con orrore vedendo sul suo  volto i  segni  del prossimo  collasso.
"Aiutami . "disse a Jon .
Il  ferengi  esitò  un attimo  poi decise che non era il  caso  di  stare li  a dare nell'occhio. Mise anche lui le mani intorno  alla vita di Loki  e insieme si  diressero verso la navetta.
"Che cosa ti è successo?"chiese McCoy. Ma loki non lo  ascoltava più.
"Che succede?"chiese Harold attraverso l'auricolare.
"Loki sta male devo visitarlo.""Faccia quello  che può  dottore, Jon vi  porterà all'enterprise, la sua navetta è attrezzata in modo  da rendere molto  difficile la tracciatura."
"Ehi , attento umanastro , ho appena rifatto  la foderina dei  sedili."lo  ammonì il  ferengi.
MCCoy  lo fuminò con lo  sguardo."Devi  togliermi le manette o  non posso  fare niente."
"Ok, aspetta" l'alieno estrasse un piccolo  strumento  da un cassettino sotto il  cruscotto  della navetta e tramite un piccolo  raggio  phaser fece scattare le manette di  McCoy. Finalmente libero, si  massaggiò i polsi  per un secondo  poi  scattò in azione. Liberò Loki  dagli indumenti  e espose la ferita.
"E' grave? Morira sulla mia navetta?"chiese Jon che si  era messo  ai  comandi e già aveva preso il  largo.
"Non credo sarà un problema per te se muore qui.Sono  sicuro  che troverai un modo di liberarti  del  cadavere."rispose ironico McCoy mentre cercava di tamponare la ferita di Loki con la cassetta del pronto soccorso  che aveva trovato appeso  al  muro.
"E' in shock ipovolemico."
"Che vuol dire? "chiese il  ferengi seriamente preoccupato, ma non per il paziente.
"Che è dissanguato. Bisogna allertare l'enterprise , puoi comunicare su  un canale criptato?"
"Stai  scherzando 'Tutto  quello  che faccio  è  criptato!"sghignazzò il  ferengi .Poi si infilò un 'auricolare nel'enorme orecchio e si  concentrò sulla consolle.

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Capitolo 4
*** il manicomio criminale ***


Arrivati sull'enterpise Jon scaricò senza troppe cerimonie, il  medico  e il  moribondo. Jim Kirk era in infermeria ad aspettare che MCoy uscisse dalla sala operatoria con notizie sulla salute del suo  ragazzo ma si  rifiutava di rimanere inattivo per non dover pensare all'ipotesi  peggiore. L'incontro  con Loki  l'aveva cambiato  radicalmente, insegnandogli a prendersi  cura degli altri invece di pensare solo  a se stesso, e aveva smorzato la rabbia che provava nei  confronti  del padre, che aveva fatto  di  lui  un pestifero  scavezzacollo.
"Come scagioniamo ,McCoy "chiese ad Harold che era rimasto in contatto  con loro  sullo  schermo.
"La questione è un pò più complessa capitano. Ho  controllato  e ricontrollato i video  di  sorveglianza dell'appartamento  dell'ammiraglio  Eastman e nessuno, a parte il  suo  amico,  è  entrato in casa. E prima che me lo  chieda , i  video  non sono stati manomessi".
Kirk  rimase per un attimo  a bocca aperta."Scusa Harold , ricapitolando, mi  stai  dicendo  che Bones è  colpevole? Che è  stato lui?  Non  ci  crederò  mai! E poi  che motivo  avrebbe avuto?"
"Neppure io posso  crederci capitano , so  che il  dottor McCoy  è  una persona onesta, per questo vi  ho  aiutati  a farlo  evadere. Ma l'evidenza è  quella  che è. Contavo  molto  sul  signor Loki  per ottenere la verità da McCoy."
"Contavi?" Kirk  rabbrividì"Loki  non è  morto ." affermò con convinzione"
"Sono  certo  che se la caverà .Ora però  dobbiamo  affrontare il  problema di  cosa fare di  McCoy. E'  un fuorilegge, ma nello  stesso  tempo  è  un bersaglio"
"Jim, ho un  'idea , visto  che non possiamo  contare, per il  momento  sulle abilità  di Loki per avere conferma dell'innocenza del  dottore, ci  sarebbe un 'altra via" intervenne Spock  che fino  a quel  momeno  era stato in silenzio  immerso  nelle sue meditazioni.
"Sono  tutto orecchie " rispose Harold  accorgendosi  subito  dopo  della gaffe.
Spock  inarcò  un sopracciglio ."Dicevo, che con  una fusione mentale potrei  riuscire a vedere cosa ha fatto  realmente il  dottore nel  lasso  di  tempo  che ci  interessa"
"Co..oo..sa? Vuoi frugare nel mio  cervello ? Non se ne parla proprio?" McCoy  era entrato proprio in quel momento e si  stava togliendo i  guanti e il  camice che aveva usato per operare. Spock sospirò mentre Kirk balzò in piedi.
"E' vivo e se la caverà, ha la pelle straordinariamente dura!" gli comunicò il dottore senza neppure attender la domanda.
"Posso vederlo.?"
"Si  ma da lontano, ora dorme "Kirk si diresse nella sala di  degenza, mentre Harold si puliva le lenti degli occhiali.
"Va bene ,Spock ,mi sembra una buona idea la sua"
"Ehi forse non avete capito che non sono  d’accordo" replicò McCoy testardo.
"Dottore se preferisce la riconsegno  alla polizia militare e guardi che una volta che sarà tornato in carcere non potrò più proteggerla" lo minacciò Harold.
Mccoy crollò sul bordo di un lettino  sconfitto  dall'evidenza che tutto era contro di lui."Fai  pure Spock, ma ti avverto che se poi spiatelli i miei  segreti in giro..."
Spock inarcò anche l’altro sopracciglio offeso!
Kirk  diede un bacio sulla fronte pallida di Loki  e tornò nell'altra stanza a vedere Spock che poneva le dita su  dei  punti prestabiliti  del volto  di  McCoy  sdraiato  sul  letto. Dopo  qualche minuto  di  concentrazione entrambi  ebbero  un sussulto  come se avessero  visto  qualcosa di insopportabile. Spock  rimase in silenzio mentre McCoy scoppiò in lacrime.
"Io  ricordo  ora....avete fatto  male a fidarmi  di  me, l 'ho ucciso. Mi  sono  rivisto  come in film mentre gli  piantavo il  coltello nel petto."
Spock  annuì. "L'ho  visto  anche io ".
Kirk  si  sedette vicino  al  suo  amico  e gli  mise una mano intorno  alle spalle. "Per me non è  sufficiente! Io  non credo  che tu  sia un assassino, ci  deve essere una spiegazione.....ipnosi...potrebbe essere?"
"No  capitano, un uomo  anche sotto ipnosi non può  andare contro la sua natura. Un medico  e un uomo  onesto  come McCoy  non uccide. "gli  spiegò  Spock ."Allora ......lavaggio  del  cervello."Kirk  era disperato  e non sapeva più  a cosa appigliarsi.
"Capitano il  lavaggio  del  cervello è un processo  lungo e complesso e comunque il  dottore non si  è  mai  allontanato  dall'enterpise."Harold aveva seguito la vicenda sul  monitor e aveva deciso  di  intervenire.
"Questo  non è  esatto, la settimana scorsa ho  chiesto un altro permesso per visitare la colonia penale su  Tantalus V, sono  stato loro  ospite due giorni ".
Harold era sorpreso  ."Mi  era sfuggito, perchè  c'è  andato?"
"Mi  ha invitato il  dottor Simon Van  Gelder , ha detto  che ammirava le mie pubblicazioni e voleva assolutamente conoscermi, a me è  parsa una buona opportunità  per vedere qualcosa di  diverso. Non ero  mai  stato in un manicomio  criminale."
"Non ci  ha raccontato  nulla della sua visita dottore. "intervenne Spock.
"Perchè non c'è nulla da raccontare...veramente...a essere sincero non ricordo granchè...deve essere tutta questa confusione che ho in testa."borbottò McCoy  sconsolato.
"Vale la pena di  approfondire. "Spock impose di nuovo le mani  su McCoy sospingendolo sul  lettino. Questa vota il  sondaggio  della mente sembrò una cosa più complessa e coinvolgente. Alla fine  Spock  mollò  la presa e scosse il  capo  in segno  di sconfitta."Niente da fare.Non riesco a penetrare in quei ricordi, sono  come chiusi da uno scudo.Una cosa che  non avevo  mai  sperimentato prima."
"Questo è interessante, forse l'idea del lavaggio  del  cervello  non era così  campata in aria. E'  necessario  verificare cosa succede su  Tantalus.La condizione del  dottor McCoy  ci  offre anche una buona scusa per presentarci  li."suggerì Harold.
”Volete  internarmi in  un manicomio  criminale?”replicò il  dottore  spaventato.
”Perchè no?" si limitò  a ribattere Harold serafico.

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Capitolo 5
*** lavaggio del cervello ***


Il  dottor Simon Van Gelder, un uomo  sulla sessantina, dirigeva la colonia penale di  Tantalus V dove venivano ricoverati i  criminali  più folli  del  quadrante. John Reese si era presentato insieme a due  uomini  della sicurezza e  McCoy  ammanettato.
"E’  fuggito dalla detenzione e pensiamo possa  rifarlo. Non è ancora stato giudicato colpevole ma è chiaro  che si  tratta di un soggetto instabile e pericoloso.”
”Che  incredibile coincidenza.L’ho incontrato la settimana scorsa e mi pareva totalmente  in se. Sarò felice di  aiutarvi .”Van Gelder  parlava di  McCoy come se  non fosse  lì presente  ma  non gli  staccava gli  occhi  di  dosso.
“La ringrazio, quello che importa ora e che lei gli faccia  una perizia per stabilire se quando ha agito era capace di intendere e di  volere. Lui continua a dire che  non ricorda nulla. Ma è un scusa  inflazionata. Mi  dicono  che lei  ha dei mezzi per “aprire” la mente dei folli e permettere loro di ricordare. Pensa di poterlo fare nel  caso  di  McCoy?"
"Senza alcun  dubbio. Lo  sottoporrò al  trattamento per  permettergli  di  ricordar, se  me  lo  affida.Lei  aspetti  nel  mio  ufficio."
Reese annuì.” Aspetterò su  Tantalus, a guardia del  prigioniero,  per  tutto il  tempo  necessario”.
Van  Gelder condusse McCoy  in una sala in cui  c'era una sedia ,sopra  la quale,era installato un meccanismo  simile a una lampada. McCoy  fingeva di  seguire docilmente il medico  come se  fosse stato imbottito  di  tranquillanti oppure  fosse disposto  a collaborare. La vista di  quella sala però, produsse  un flash  nella sua memoria. e lui non riuscì  a nasconderlo. Sussultò  visibilmente.
"Si  ricorda del neutralizzatore neurale?"
" Me lo  aveva mostrato  la volta scorsa?"
"Già ,lo  aveva anche provato  dottore e credo  che se lei  lo provasse di  nuovo  questo potrebbe aiutarla."Van Gelder gli  fece cenno  di accomodarsi.
McCoy cominciava a capire quello  che era successo e capiva anche di  essere in pericolo, ma non era troppo  preoccupato . John  Reese  gli  aveva sparato un ‘impianto di  comunicazione  intracranica e  ora  ascoltava tutto attraverso  quest’ ultimo.
"Ora procederò  a neutralizzare i  suoi  ricordi  e a impiantarne di  nuovi  nel  suo  cervello”
"Lo  ha fatto  anche  l’altra volta. Ora capisco !Mi  ha  impiatato l’ordine di  uccidere Eatsman e  io non ho potuto oppormi. Perchè  lo  ha fatto? E’ un complotto  vero? E lei ne fa parte."
Van Gelder lo  fissò  più terrorizzato  che    stupito.  "Lei  ha capito un pò  troppe cose dottore.Si  c’è un complotto . Eliminare Eastman era  solo il  primo passo. Mi  creda lei  è fortunato  a essere vivo. Si  accontenti  di  questo. Quella  è  gente che  non scherza. Mi sa che impiantarle dei  ricordi nuovi  non sarà sufficente ,dovrò resettarle completamente la memoria ”
”Aspetti. Avrò almeno  diritto  a sapere chi mi  ha fatto  questo? S,e tanto, sono  destinato  a dimenticare,  me  lo dica. E  mi  dica perchè un ‘eminente scienziato  è finito  a lavorare per loro!” lo implorò  McCoy.
"Perchè ? Perchè la federazione non aveva nessuna intenzione di  finanziare i  miei  studi, per ragioni  etiche dicevano  loro. Ridicoli! Sono  stato  contattato da  un ‘uomo  che si  qualificato  come  uno  degli “ apostoli”."
”Apostoli?”
”Non l’ho  mai  incontrato, ho  ricevuto  solo  email e sostanziosi  versamenti  su  un conto  off shore su  Ferenginar. Sono  stati  loro  ad  ordinarmi  di impiantarle quel  comando  post ipnotico  e  ora  ho  l’ordine di  ridurla   a  un vegetale.”
MCCoy  scosse i l capo  deluso pensando  che un tempo  aveva ammirato  quell'uomo.Poi il  dottor Van  Gelder lo  spinse con  decisione sulla poltrona.
"Cominciamo il  trattamento."
”Ora Reese!” gridò  McCoy  sperando  che  l’agente venisse  in suo  soccorso.
Van Gelder  lo  fissò  per  un attimo  confuso.Poi la sua attenzione, fu  distratta dal  rumore che proveniva dal  corridoio.
"Che diavolo  succede?"si  chiese distraendosi .
McCoy , decise che era tempo  di  ribellarsi e assestò un gancio allo psichiatra facendolo barcollare e riuscendo  così a sgusciare fuori  dalla stanza degli  esperimenti. Di fuori Reese stava facendo piazza pulita di tutti gli inservienti e le guardie senza usare troppi riguardi.
"Tutto ok ?"chiese al  dottore
"Ora ,si , so che non ho agito di mia spontanea volontà e Harold sarà felice di poter interrogare qell’uomo  e scoprire se sa  qualcosa i più di  quello  che ha ammessso.."
"A proposito  dov'è il  dottor Van Gelder"si  chiese Reese.

Van  Gelder si  trovava all'interno  della stanza del neutralizatore neuronale e la porta era chiusa dall'interno.
" E' pericoloso .Bisogna farlo uscire"urlò McCoy .
"Stia indietro."Reese sparò  alla serratura e la porta si  aprì.McCoy  corse subito controllare le condizioni  dell'eminente psichiatra.Osservò i  suoi  occhi  vacui  e lo  sguardo  fisso.
"Che gran  bastardo. Ha preferito  cancellarsi la memoria piuttosto  che tradire i mandanti".commentò  con un grugnito  di  rabbia.

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Kirk  era seduto  sulla sponda del  letto di  Loki in infermeria.
"Sei  ancora triste ?"gli  chiese accarrezzandogli dolcemente i capelli.
"Non  so  che ne sarà  di  me .Ho  pur sempre ucciso il capitano  Cartier.Anche se per legittima difesa. Potrebbero  cacciarmi  dall'accademia e questo vorrebbe dire separarci."
"Non ti preoccupare signor Loki" la voce di  Harold risuono  nelle loro teste.
"Cavolo ci  siamo  dimenticati  di disattivare gli impianti  intracranici.Harold devi smetterla di fare il  guardone. "
"Veramente non vedo niente, comunque sono  qui per farvi  sapere come si  è  conclusa la vicenda.Il  dottor Van  Gelder si è  procurato un danno  neuronale per cui  non potrà  più  esserci  di  nessun  aiuto."
"Lo  avrà  fatto  per  paura. Da quello  che  mi  ha detto  Bones era veramente  terrorizzato  da quella gente."ipotizzò Kirk .
"Ovviamente. E’  gente che  non scherza. Il  suo  macchinario è  stato  sequestrato .Per quanto riguarda il  capitano   Cartier, il  signor Reese ha abbandonato il  suo  corpo in una zona di  periferia. La  versione che  ho  suggerito alla  polizia è  che, mentre Cartier trasportava McCoy   a Riker, sono  stati  attaccati  da una gang locale che li ha trascinati in un vicolo privo di telecamere per rapinarli. Il  capitano  Cartier si  è  battuto  eroicamente, mentre il  dottor McCoy fuggiva per salvarsi la vita. In questo modo gli sarà risparmiata l'accusa di  evasione.""Quindi Bones è stato scagionato.?"chiese Kirk.
"Si , non dovete più preoccuparvi .Resta il  fatto  che l'ammiraglio Eastman è morto e non sappiamo  chi  verrà  eletto al suo posto. Potrebbe trattarsi di un membro  del  complotto. Sono  certo  che fosse questo  il  loro piano  eliminare un uomo  che aveva fatto , dell'unità  dei pianeti della federazione il perno  centrale della sua vita."”E’ inqietante...”bisibigliò Loki. 
“Guardatevi le spalle, non so  ancora di  chi fidarmi. Anche voi , non fidatevi  di  nessuno." li  mise  in guardia prima di  chiudere  la  comunicazione.

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