Michael&Matthias

di _Mikaislife
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Plot. ***
Capitolo 2: *** Michael&Matthias. ***
Capitolo 3: *** The first look. ***
Capitolo 4: *** A 'funny' meeting. ***
Capitolo 5: *** Tempus fugit. ***
Capitolo 6: *** The first kiss. ***
Capitolo 7: *** Who makes it, expect it. ***
Capitolo 8: *** What interesting! ***
Capitolo 9: *** A home at the End of the World. ***
Capitolo 10: *** The first time. ***
Capitolo 11: *** I'll can! ***
Capitolo 12: *** What's wrong? ***
Capitolo 13: *** Our holidays. ***
Capitolo 14: *** Back. ***
Capitolo 15: *** New people. ***
Capitolo 16: *** He is mine! ***
Capitolo 17: *** He's my choice. ***



Capitolo 1
*** Plot. ***


Ambientata a Sydney, in Australiaquesta è la storia di Michael e Matthias, due ragazzi che, quasi per caso, si ritrovano sullo stesso cammino.
Nessuno dei due vuole ammettere ciò che prova per l'altro ma, si presenteranno situazioni in cui non potranno fare a meno di capire ciò che sentono l'uno per l'altro.
 
 
Matthias Davis: Nasce a Detroit, Michigan, il 5 marzo del 1997. ( 17 anni.)
Michael Hemmings: Nasce a Melbourne, Australia, il 21 dicembre del 1998. (16 anni.) 
 
 
Genitori di Matthias:
Jessica Monroe e Alaric Davis.
Genitori di Michael:
Brad Hemmings e Liz Stone.
 
 
Migliori amici:
Daniel Brooks, migliore amico di Matthias e fratello di Roxi Brooks, migliore amica di Michael.
 
 
Scuola superiore:
South Sydney's High School.
Corsi che hanno in comune:
Biologia, inglese, educazione sessuale, musica e matematica.
Corsi differenti:
Matthias: Francese, educazione fisica, informatica e storia dell'arte.
Michael: Spagnolo, recitazione, filosofia e letteratura inglese.
 

Insegnanti:
 
Matematica: Mrs. Calander.
Biologia: Mr. Smeet.
Inglese: Mrs. Knightley.
Educazione sessuale: Mr. Grimshaw.
Musica: Mr. Penniman.
Francese: Mrs. Depardieu.
Educazione fisica: Mr. Welling.
Informatica: Mr. Irwin.
Storia dell'arte: Mr. Graves.
Spagnolo: Mr. Iglesias.
Recitazione: Mrs. Minogue.
Filosofia: Mrs. Mars.
Letteratura inglese: Mr. Firth.
 
 
 
 
Orario scolastico: 
Matthias:

 
 

Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato
Biologia Matematica Francese Informatica Francese -
Francese Informatica -- Ed. Sessuale Francese -
-- Informatica Musica Matematica -- -
Musica -- Storia dell'arte Musica Storia dell'arte -
Storia dell'arte Ed. Sessuale Ed. Fisica -- Inglese -
Inglese Ed. Fisica. Biologia Biologia Inglese -

 
 
 
 
Michael:
 

Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato
Biologia Matematica Filosofia Spagnolo Lett. Inglese -
Filosofia Spagnolo -- Ed. Sessuale Filosofia -
Recitazione -- Musica Matematica Recitazione -
Musica Lett. Inglese Recitazione Musica -- -
-- Ed. Sessuale Lett. Inglese -- Inglese -
Inglese Spagnolo Biologia Biologia Inglese -







-- Salve ragazzi! Vi presento questa nuova storia, la quale è tratta, per metà, da una storia vera! 
Siamo due scrittrici: io interpreto Matthias mentre la mia collega interpreta Michael. 
Questo capitolo vi aiuta a conoscere i vari personaggi, fra qualche giorno pubblicheremo il primo capitolo! 
Seguiteci, per favore, e recensite ogni tanto. 
Detto questo, spero che la storia vi piacerà e che ci seguirete in molti! 

Baci, 
Le autrici.

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Capitolo 2
*** Michael&Matthias. ***


Michael.

Mi chiamo Michael Hemmings e sono nato il 21 dicembre del '97 a Melbourne,Australia. Vivo con mia madre e mio padre,per mia fortuna o sfortuna sono figlio unico. Adoro mia madre ,l'ho sempre adorata..personalmente non credo esista al mondo madre migliore di lei. Ah,il suo nome è Liz Stone. È una bellissima donna,giovane per avere un figlio di quasi 18 anni;non è molto alta,ha gli occhi di un azzurro chiarissimo ed i capelli castano scuro. 
Brad Hemmings,invece,mio padre è un uomo di bell'aspetto che al passare fa ancora girare molte donne (cosa che con mia madre non succede dal momento in cui papà ha avuto la brillante idea di picchiare un postino ),è molto alto rispetto a mamma ,ha gli occhi color ghiaccio ed i capelli lunghi fino alle spalle,di un biondo scuro.
Io,beh che dire,ho preso praticamente tutto da papà. Ho i suoi occhi (precisamente non l'ho mai pensato ma me l'hanno sempre detto),i miei capelli biondi si differenziano dai suoi solo per la lunghezza ( io amo i capelli corti ma non molto,eh!)e sono quasi più alto di mamma (evvai!).
Viviamo in periferia ,il che porta ad un traffico bestiale la mattina prima di arrivare a scuola,all'uscita invece torno col bus! 
La scuola è iniziata tre giorni fa ma non si prospetta un anno così difficile come dicono tutti,anzi,la classe mi piace (non ci sono nuovi arrivati per ora) e sono seduto con Kevin..Che dire di lui? È uno dei piú fichi della scuola ed assomiglia così tanto a Zayn Malik degli One Direction.
Tralasciando Kevin ,spero che il nuovo alunno di cui parla la prof di mate sia simpatico e soprattutto carino. Intendiamo ci,non sono gay però preferisco i ragazzi alle ragazze..ovviamente a scuola ed a casa non lo sa nessuno e mai lo sapranno...
La mia vita è piuttosto monotona,mi chiedo se cambierà un giorno,ma per adesso mi sta bene così e so che arriverà anche per me un momento speciale!
Domani è lunedì, sveglia presto. Dovrei provare a legare di piu con Kevin,o mi finirà messo da parte come l'anno scorso..




Matthias.


Mi chiamo Matthias Phénix Davis, sono nato a Detroit, Michigan, il 5 marzo del 1996.
Mio padre è Alaric Davis, un importante imprenditore famoso in tutto il mondo. E' un uomo abbastanza alto, ha i capelli marrone chiaro ed ha gli occhi azzurri.
Mia madre, invece, è una modella. Si chiama Jessica Monroe, è davvero molto bella. E' alta, bionda, con due occhi castano chiaro stupendi.
Io sono un misto. Ho preso l'altezza di entrambi ma ho i capelli marroni e gli occhi castani, peccato li preferivo azzurri.
Ah.. Ho anche una sorella, ha 21 anni e frequenta l'università, è al terzo anno. Si chiama Cassie, è una delle ragazze più fastidiose che io abbia mai conosciuto.
Sin da quando ero piccolo ho sempre nutrito un certo odio verso mio padre, la sua assenza ingiustificata, tutte le volte che ha fatto soffrire mia madre.. L'ho sempre visto come l'uomo nero, quello che la notte ti viene a prendere e ti porta via.
Mamma, nonostante sia una donna abbastanza vanitosa e impegnata, è sempre stata presente, non mi ha mai lasciato da solo e mi ha sempre aiutato.. Cassie, invece, è una persona strana. Quando ero piccolo ha tentato più volte di farmi del male, oppure faceva qualche cazzata e mi dava la colpa ed io, come un cretino, le ho sempre voluto bene.
 
Da qualche giorno, a causa del lavoro di mio padre, ci siamo trasferiti a Sydney, in Australia.
Ok, se devo essere sincero, in parte la colpa è mia. Ho voluto sfidare mio padre e così facendo mi hanno bocciato.
Adesso dovrò ripetere il terzo anno di liceo, lontano dai miei amici, lontano da Renée.
Lei è, o forse era, la mia ragazza. Deliziosa ed unica. Ma a mio padre non piace vedermi felice, anche per questo mi ha portato via da Detroit.
Domani, Lunedì 23 settembre, inizierà la scuola ed io non conosco praticamente nessuno. Ho voglia di scappare, vorrei tornare a casa, vorrei andare da nonna Melanie e abbracciarla, ma non posso farlo.. E' morta esattamente quattro anni fa. Lei era l'unica che riusciva a capire quel bambino tanto stupido e rifiutato praticamente da tutti, era l'unica che diceva a Cassie di lasciarmi in pace.
Sono sempre stato il suo giocattolino, la nonna aveva capito e per questo cercava di proteggermi, quando poteva.
Posso dire di non aver avuto un'infanzia serena e piena di gioia, ma sono una persona abbastanza forte e cerco arrangiarmi e di andare avanti come meglio posso.
Non ho motivo di buttarmi giù. Questo è solo un capitolo della mia vita, più in là tutto potrebbe cambiare in meglio.
Il segreto è dare tempo al tempo. 

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Capitolo 3
*** The first look. ***


Lunedì, 23 settembre.




Michael.

"Just give me a reason just a little bit enough,just a second we're not broken just bent and we can learn to love again."

Patetica questa canzone,davvero. Noi possiamo imparare ad amare di nuovo? Le parole di quella canzone che sentivo appena erano davvero ridicole. Non mi ero mai soffermato sull'amore ma non ne avevo mai avuto motivo dal momento in cui mi ritengo ancora 'giovane' per poter capire questo strano sentimento di cui tutti parlano;chi bene,chi male,tutti sono convinti di conoscere l'amore ma nessuno vuole affrontarlo davvero.
Continuai a mordere il mio toast alla nutella e spensi la radio che mia madre faceva finta di ascoltare pur di non sentire papà lamentarsi d'ogni cosa.
`Mamma,vado. Ci vediamo dopo.`
Salutai mia madre con un bacio sulla guancia e mio padre con un cenno,presi lo zaino ed uscì di casa ad aspettare il bus. Fino a sabato i miei erano disponibili ad accompagnarmi a scuola ma per varie motivazioni- che non starò qui a spiegare-avevano deciso di farmi prendere il bus anche all'andata.

Arrivai a scuola alle 7:57 e raggiunsi due mie compagne che stavano chiacchierando.
`Adesso staremo insieme anche sul bus,fantastico!` esclamò Roxy -la mia migliore amica-prima di lanciare un'occhiata d'intesa ad Elena.
Io mi limitai ad annuire dal momento in cui cercavo Kevin con lo sguardo;era un piacere guardare quel ragazzo e fino ad ora era l'unica svolta nella mia vita.

`Buongiorno ragazzi.` Il professor Smeet entrò in classe con la sua solita aria da uomo elegante ,ciò che spiccava diversamente dagli altri giorni era che accanto a lui c'era un ragazzino che non avevo mai visto fino ad ora.
`Silenzio! Ascoltatemi bene,lui è un vostro nuovo compagno Matthias Davis,viene da Detroit e seguirà dei corsi con alcuni di voi.`
Tutti salutarono il nuovo arrivato con un enorme `Benvenuto Matthias` eccetto me. Odiavo i benvenuti,erano un po come gli addii, semplicemente inutili.
Cercai di guardare bene quel ragazzo,aveva quel non so che di misterioso e di strano allo stesso tempo. Mi mordicchiai il làbbro e solo dopo pochi istanti mi resi conto di stare guardando quel ragazzo negli occhi,occhi intriganti come colui a cui appartenevano. 
Oserei dire che per fortuna,in quel momento entrò Kevin che dopo essersi scusato col prof e dopo aver dato una pacca sulla spalla a Matthias-manco lo conoscesse,si era preso una confidenza che non gli spettava,non in quel mòmento-si sedette accanto a me.
Le altre ore furono abbastanza noiose,tranne quella di recitazione. Avremmo portato in scena ''Una casa alla fine del mondo'' non sàpevo bene di cosa trattasse, solo sapevo d'essere stato scelto per una delle due parti principali-ne avremmo comunque discusso più in là-.
Un piccolo particolare dell'ora d'inglese attirò la mia attenzione di nuovo verso Matthias che còme a rifarsi della piccola 'presa in giro' fattagli da Kevin a prima ora,prima dì uscire dalla classe,diede una pacca sulla spalla al mio compagno di banco e con non chalance uscì dalla classe.

La giornata si concluse con un bel piatto di lasagne fatte da mamma,il meglio del meglio per poter andare a letto e prepararsi ad affrontare una nuova giornata.





Matthias.
 
 
 -Matthias alzati, devi andare a scuola.-
Quelle furono le dolci parole di mia madre.
Un nuovo giorno stava per cominciare. Scuola nuova. Professori nuovi. Compagni nuovi. Materie nuove e voglia di alzarsi pari a zero.
Sbuffai coprendomi di più con le coperte sin quando qualcuno non venne e mi sfilò via le lenzuola.
-Cretino, mamma ha detto che devi alzarti.-
-Com'è soave il suono della tua voce di prima mattina, Cassie.-
Affermai con un tono a dir poco ironico.
Ed ecco la rompi palle che veniva a farmeli girare per bene.
Solo adesso capisco perché mio padre l'adora, è scema proprio come lui. Ridicoli, tutti e due.
Mi alzai strofinandomi gli occhi e sbadigliando. Sbuffai prendendo i miei vestiti.
-Il bagno lo prendo io, levati.- Dissi a mia sorella spostandola leggermente ed entrando.
Feci una doccia veloce veloce, mi guardai allo specchio aggiustandomi i capelli e la camicia. Scesi al piano di sotto prendendo lo zaino ed uscendo dalla porta principale.
-Non fai colazione?- Urlò mia madre.
-No, mamma. E' tardi, devo scappare.-
In realtà non era tardi, volevo solamente scappare da quel posto.
Stare a casa mia ormai era simile ad una tortura. La scuola, forse, era l'unico momento di 'pace' che avevo.
Iniziai a camminare verso quest'ultima. Con le mani in tasca e lo zaino su una spalla. Guardandomi intorno per 'esplorare' il mio nuovo quartiere e la mia, si spera, nuova terra.
Mi ero trasferito troppe volte, per questo non ho amici o migliori amici, ed anche per questo ho perso i contatti con zio Sebastian..Già, adesso vive ai Caraibi, chissà se sta bene..
Scossi la testa cercando di non pensare all'unica persona che mi ama davvero, oltre mia nonna.
-Tu forse sei qui con me..-
Mormorai guardando il cielo.
Non credo nel paradiso, nell'inferno ne in niente. Ma credo nei fantasmi e sono convinto che mia nonna mi segua più o meno ovunque.
Lei 'nasconde', insieme a me, i miei più oscuri segreti. Per esempio, quando avevo 14 anni, ho avuto la mia prima volta con un ragazzo.
Un ragazzo davvero bello, alto, con due occhi verde smeraldo stupendi e dei capelli biondi curatissimi. Si chiamava Jack.
I miei non sanno che ho una certa attrazione anche verso i ragazzi, mentre nonna Melanie sa tutto, e penso mi sostenga..Sempre e comunque!
Pensando pensando e camminando camminando, arrivai a scuola.
All'apparenza sembrava davvero bella.
Ma, sapete come si dice, no? Spesso è proprio l'apparenza che inganna.
Entrai e mi poggiai al muretto. Guardavo le persone che passavano di fronte a me. Tutti con i propri amici, fidanzate, fidanzati e chi più ne ha ne metta.
Invece io ero lì, ad osservare il mondo che si muoveva intorno a me.
 
Non appena suonò la campanella andai dai bidelli.
-Scusate, cerco il professore Smeet..E' di biologia, giusto?-
-Sì, sì è di biologia. Chi sei?-
-Io sono Matthias Davis.. Sono nuovo e lui aveva detto a mio padre di cercarlo..-
Questo mi guardò per poi indicare l'aula dei professori.
-E' lì dentro.-
-Sì ma..Io non so com'è in viso..Potrebbe chiamarlo?-
-Ma certo.-
Mi guardò in modo strano e si diresse verso l'aula. Entrò e dopo qualche secondo uscì insieme ad un uomo alto, abbastanza elegante.
-Tu devi essere Matthias. Vieni ti porto in classe!-
Affermò. Lo seguii continuando a guardarmi in torno. Stavo studiando ogni angolo, ogni centimetro.
Arrivammo davanti alla porta della classe di biologia, il professore l'aprì e guardò gli alunni annunciandomi.
Entrai in classe senza dir nulla quando sentii da parte di tutti un 'Benvenuto Matthias!'.. Da tutti meno che da uno. Un ragazzo seduto nella fila sinistra, più precisamente al primo banco.
Già dalla faccia mi sembrava uno di quei fighetti che se la tirano, ed anche troppo.
Accennai un sorriso facendo finta di niente e mi sedetti nel secondo banco della fila centrale.
Accanto a me c'era un ragazzo davvero, ma davvero carino. Aveva i capelli neri, corti, e gli occhi azzurri. Ho una certa fissazione verso le persone con gli occhi azzurri. Tralasciando il fatto che è il mio colore preferito, mi piacevano.
-Piacere, sono Daniel, per gli amici Dan!- Esclamò quest'ultimo porgendomi la mano.
-Io sono Matthias..Per gli amici Matt.- Gli strinsi la mano sorridendo.
E così iniziò la lezione…La mia prima lezione a Sydney… Wow!
Mentre il professore parlava, io osservavo l'unico ragazzo che non mi aveva dato il benvenuto.
Un tipetto strano. Aveva anche lui gli occhi azzurri poi aveva i capelli biondi, un po lunghetti, ma non molto.
Mi poggiai allo schienale della sedia continuando a guardarlo. Lui fece lo stesso sin quando entrò un ragazzo.
-Professore, scusi il ritardo!- Affermò per poi venire verso di me e darmi una pacca sulla spalla.
-Tu devi essere il nuovo arrivato… Bene, benvenuto!- E così dicendo si sedette accanto a quel tipetto.
Lo guardai male, ma senza farglielo notare, e mi voltai verso il professore.
-Quello è tutto strano insieme al suo compagnetto di banco, non farci caso.- Mormorò Daniel.
Dovevo credergli? Alla fine lui sicuramente li conosceva meglio di me.
Scossi la testa sospirando per poi riprendere a seguire la lezione.
 
Le altre ore furono altrettanto noiose.
Mi aveva colpito in modo particolare la professoressa d'inglese, Mrs. Knightley.
Una donna di una bellezza mozzafiato.
Finita l'ultima ora, presi velocemente il mio zaino e salutai Daniel e, prima di uscire andai verso Kevin dandogli una pacca sulla spalla.
-Ciao amico, a domani!- Ammiccai aprendo la porta ed uscendo.
Ed adesso si ritorna all'inferno.
Non appena aprii la porta trovai mia sorella che parava al telefono con Steven, il suo fidanzato.
-Sì, sì amore, mi manchi tanto!-
Bleah, che schifo. Troppa dolcezza e poi quel ragazzo era un vero deficiente.
Ma ovviamente quelli così solamente Cassie li può trovare.
Posai lo zaino sul pavimento della mia stanza e mi stesi sul letto.
La giornata era andata abbastanza bene, ma ovviamente i miei non erano in casa ed a mia sorella non importava se mi ero trovato bene o meno.
-Sei solo Matthias, adesso veramente..- Mormorai fissando il soffitto.
Alla fine la solitudine era la mia compagna da ben sette anni.
Essere piccoli è bello, i genitori ti stanno sempre vicino e ti abbracciano, ti aiutano quando ne hai bisogno. Crescere è orrendo.
A volte vorrei che Peter Pan fosse reale. Vorrei andare sull'isola che non c'è, e rimanere per sempre bambino.
Vorrei giocare, vivere davvero, sorridere perché lo sento e non perché voglio evitare le tipiche domande: 'Sta bene?' 'Sicuro?' Sai che io ci sono sempre per te, no?'
Guardai il telefono che si era illuminato. C'era un messaggio di Renée.
'Amore mio o forse dovrei chiamarti semplicemente Matthias.
Spero tu stia bene.. Sydney com'è? Ti trovi bene?
Ti ho scritto per dirti che forse è meglio finirla qui. Tu sei una persona meravigliosa ma sai che odio le relazioni a distanza.
Mi spiace.
 
Con affetto,
Renée.'

 
Buttai il telefono sul comodino e mi avvolsi il viso con le mani.
Stavo forse per piangere?
No! No, non dovevo. Ero già pronto a questo e poi Matthias Davis non piange mai.
Afferrai il telefono e:
'Carissima Renée,
Sto davvero bene e Sydney è una città davvero carina.
Mi spiace tesoro che sia finita così, spero tu possa trovare l'uomo che saprà darti ciò che cerchi.
 
Baci,
Matthias.'

 
 

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Capitolo 4
*** A 'funny' meeting. ***


Michael.

Stessa sinfonia,stessi odori che facevano capire cosa avesse cucinato mamma per colazione,stessa solita storia.
Restai per pochi minuti a letto e dopo essermi preso di “coraggio” mi alzai e mi infilai in bagno per lavarmi.
-Anche se la scuola era iniziata da pochi giorni,ciò che odiavo di più era svegliarmi presto. Avevo sempre pensato che in fin dei conti,andare a scuola era utile ecomunque poteva essere interessante,non andava solo l'ora in cui ci si doveva alzare. Perchè così presto? Insomma..non sarebbe meglio iniziare la lezione alle 9 di mattina e finirla alle 14 ? Se un giorno dovessi fare il ministro della cultura,proverò a cambiare tutte queste piccole cose che mi seccano.-
Quando finii di lavarmi,mi recai in cucina e com'ero solito fare,salutai mamma e papà e corsi verso la fermata del bus. Controllai il portafoglio,e mi poggiai al muro accanto alla fermata,attendendo l'autobus. Una volta arrivato a scuola,sarei andato al panificio dietro l'angolo ed avrei comprato qualcosa lì per poter fare colazione;adoravo la cucina di mamma,ma la mattina non avevo molto tempo e preferivo spendere qualche moneta in una brioche che arrivare tardi e sentirmi poi la ramanzina da parte dei professori.

All'entrata,la prima cosa che feci fu cercare Kevin per poter entrare in classe con lui ma,era uno di quelli che entrava sempre dopo il suono della prima campanella. Quindi entrai in classe da solo e salutai alcuni compagni che erano entrati pochi istanti prima di me. Mi sedetti e presi il libro.
A prima ora c'era matematica. Essendo ancora i primi giorni non lasciavano molti esercizi,il che era positivo da un lato,negativo dall'altro..prima o poi ci avrebbero riempito di compiti e noi saremmo rimasti a studiare tutto il pomeriggio,impazzendo tra “ser y estar” e “must,should and ought to”.
La professoressa Calander entrò in aula con non chalance ed iniziò subito a fare l'appello.
'' Armony?'' '' Presente.'' '' Brooklyn?'' '' Assente'' '' Davis?'' ''Presente!''
Mi girai verso la porta e vidi Matthias entrare rapidamente in classe e sedersi immediatamente al suo posto,ricevendo così solo uno sguardo da parte della professoressa..un misto tra stupita e leggermente infastidita.
Quel ragazzo mi stupiva con così poco... Accennai un sorriso al ragazzo che stava sistemando i suoi libri sul tavolo.
''Dustin?'' '' Presente!!''
Matthias in tutta risposta si girò a parlare con Daniel,il suo arrogante e stupido compagno di banco.
Scossi la testa e senza farlo apposta mi morsi il labbro nel vedere Kevin avvicinarsi a me. -Non perchè fosse strano che si stesse avvicinando a me,bensì perchè oggi era particolarmente bello. Intendiamoci,lui era sempre stupendo. Oggi però,con quella giacca di jeans,e quei pantaloni strappati..con quei capelli scombinati per colpa del casco..era qualcosa di indescrivibile.-
'' Buongiorno.'' '' Oh,ahm..buongiorno a te,Kevin.''
Alzai gli occhi al cielo comprendendo la figura da idiota che avevo appena fatto con il ragazzo carino che tanto mi piaceva ed iniziammo la lezione.

A seconda ora,il professore di spagnolo Mr. Iglesias,ci fece un po' parlare,diceva che per imparare una lingua si doveva frequentare il posto,o la gente del posto,insomma ..fare pratica tutti i giorni!
-In questo sono pienamente d'accordo e da come annuiva Kevin,sembrava esserlo anche lui.-
Per l'intera ora,trattammo l'argomento “amicizia” che sembrava caro al prof come quasi a molti di noi,tranne me..o per lo meno,non mi toccava particolarmente come altri argomenti che trovavo di gran lunga molto più interessanti.
Le ore col professor Enrique passavano velocemente,dopo tutto,era un uomo di 38 anni (quasi 39) che però ne dimostrava tipo 10 di meno,e questo l'avevano notato molte sue alunne e non Il prof si faceva ancora guardare,bastava che scendesse le scale per aver dietro almeno 3 ragazzine che avevano strane domande da fargli su lezioni che magari non erano neanche state assegnate.
''Kevin,tu cosa mi dici? C'è qualcuno nella scuola con cui hai già legato particolarmente?''
In quel momento,sperai con tutto me stesso che la risposta fosse ''Certo che sì! Con Michael.''
In effetti suonava molto assurda come cosa,ma la speranza è l'ultima a morire.
''Certamente. Con Daniel! E' un ragazzo che segue alcuni corsi con me,non questo qui,come può vedere.''
Ci rimasi quasi male per quella sua risposta,insomma mi aspettavo un po' meno sincerità..soprattutto se si trattava di quello lì.

L'ora di letteratura inglese fu abbastanza tranquilla,e comunque non seguii neanche il discorso che faceva la professoressa. Continuavo a pensare a due cose che erano successe nelle ore precedenti.
1)Matthias,che invece di ricambiare il mio sorriso,si era girato a parlare con Daniel.
2)Kevin,che invece di parlare di me durante la seconda ora ,aveva parlato di Daniel.
A questo punto avevo un paio di domande..
-Perchè continuavo a pensare a queste due cose?
-Perchè non riuscivo a togliermi dalla testa quel nuovo arrivato?
-Perchè il mio odio verso Daniel non faceva altro che crescere?

Non ricordavo bene il perchè avessi scelto l'educazione sessuale come corso,ma probabilmente sarebbe stato più divertente di fare latino!
Arrivato nell'aula elencata nel foglietto che ogni alunno possedeva,cercai un posto dove potermi sedere e quando stavo per raggiungere Kevin,notai che accanto a lui si era seduto proprio Daniel.
Qualcosa scattò dentro di me,e la voglia di prendere a botte quel ragazzo era sempre più grande.
Mi sedetti accanto ad una ragazza che aveva la tipica aria da secchiona e la salutai con un sorriso forzato,spinto anche dalla vista di Matthias (seduto accanto ad un tizio che sembrava pensare a tutto tranne che alla spiegazione del prof. Grimshaw)che non faceva altro che scambiarsi sguardi e sorrisini con quell'altro idiota di Gabriel Smith,lo stesso ragazzo che mi aveva preso in giro davanti ad altre due classi l'anno precedente,e lo stesso che durante l'ora di chimica aveva pensato bene di approfittarne per potermi infilare la testa nel water.
Anche Gabriel era da aggiungere alla lista delle “persone da uccidere prima di essere ucciso”.
Il professor Grimshaw,famoso nella scuola per le sue avances verso professori giovani e belli come il prof. Di spagnolo,era tutto fuorchè etero. La sua vera natura,la mostrava con gli alunni che riteneva più carini e per fortuna (o forse sfortuna) non mi riteneva uno di essi.
Occupò quell'ora per parlarci del sesso orale. Sesso..bah,ancora non avevo avuto alcun modo di provare sulla mia pelle l'effetto che facesse e sinceramente non avevo fretta. 
Per quanto riguarda Matthias e Mr. Adoroinfilartilatestanelcesso,passarono l'intera ora a mandarsi stupidi bigliettini sicuramente inerenti a ciò di cui parlava il professore..insomma,altro che educazione sessuale,sembrava un piccolo centro per minorenni in cerca di esperienza.
Daniel e Kevin stavano ad abbracciarsi e si sbaciucchiavano tutti;due tizi in fondo si facevano d'erba e nessuno se n'era accorto;una coppietta che stava insieme già dall'inizio del primo anno stava a limonare sotto il banco. Mancavano solo Davis e Smith...Cosa avrebbero fatto quei due?

All'ultima ora mi recai un'altra volta nell'aula di spagnolo dove il professore ci aspettava con un registratore poggiato sulla cattedra e delle schede che sicuramente contenevano degli esercizi da fare secondo l'ascolto.
Dopo che tutti si erano sistemati ai propri posti,il prof. Divise le schede e non appena sentì un silenzio da tomba,accese il registratore.
.. Peccato che il disco messo dal professore non era esattamente quello che lui pensava..insomma..posso solo dire che invece di una discussione tra due amici spagnoli in centro a Madrid a fare shopping,dalle casse uscì sì qualcosa in spagnolo..ma accompagnati da gemiti,ansimi,urletti e chi più ne ha più ne metta.

Insomma,il professor Grimshaw aveva scambiato il disco con quello del professor Iglesias e l'aveva fatto arrabbiare parecchio,però in fondo era stato divertente.
Mentre ero preso dal pensiero di quella brutta figura fatta dal prof. Notai Gabriel uscire dal bagno dei maschi,si stava abbottonando i jeans e si dirigeva verso l'uscita.
''Mah.'' 
Scrollai le spalle e quando stavo per dirigermi verso il cancello,vidi uscire sempre dallo stesso bagno,Matthias che si puliva gli angoli della bocca con il dorso della mano e che mi faceva un sorrisetto prima di prendere il cammino verso casa.
Mi morsi il labbro quasi a farmi male e scossi la testa nel vederlo andare via con quel sorriso soddisfatto sulle labbra.


Matthias.
 
 
 
'I'm a crazy fool
I'm a fool addicted
To the touch of you
To your poison kisses
What you got to lose
What do you think this is?
Nothing left to prove
And we know that love is
Overrated
Overrated in this goddamn world…'
 

 
Diedi un colpo alla sveglia che smise di suonare dopo poco.
Già, il mio amatissimo Mika ha ragione. L'amore è sottovalutato. Vanno tutti in giro a lamentarsi dicendo 'L'amore fa schifo' ed in parte hanno ragione, ma spesso e volentieri si dimenticano che è una delle poche cose che da felicità.
Se devo essere sincero non credo nell'amore, non ho mai incontrato nessuno che mi desse questa felicità, ma non vado in giro a lamentarmi. Maya, una mia 'amica' mi diceva spesso che voleva trovare il ragazzo perfetto, che si sentiva sola, che voleva qualcuno accanto.. E poi aggiungeva 'tanto nessuno mi vuole.'
Questa frase mi fa innervosire.
Tutti, e ripeto tutti, prima o poi, troveremo colui o colei che saprà amarci come nessuno, dobbiamo solo dare tempo al tempo perché anche lui ha bisogno appunto di tempo per farci avere ciò che desideriamo.
La persona giusta arriva per ognuno di noi, è scritto nel nostro destino, ma non credo nemmeno in esso quindi ripeto, c'è solo bisogno di tempo, e basta.
Questo ovviamente è il mio punto di vista.
Mi alzai dal letto passandomi una mano fra i capelli, quei pochi ricci che ho mi danno fastidio perché non stanno mai in ordine.
Sospirai per poi stiracchiarmi, quella mattina erano tutti usciti prestissimo.
Mia sorella aveva un esame, papà aveva una riunione e mamma un servizio fotografico.
-Almeno non c'è nessuno che mi rompe le scatole.-
Dissi fra me e me per poi cominciare a prepararmi.
 
Uscii di casa e, come al solito, non feci colazione.
Mangiare di prima mattina non mi piace, sarò un tipo strano, ma sono nato così.
Mi dirigevo verso la scuola.
Il primo giorno non era andato tanto male, quel Daniel sembrava simpatico ma quel Michael e quel Kevin mi davano leggermente fastidio.
 
Entrai in classe con dieci minuti di ritardo insieme a Kevin, Mrs. Calander stava facendo l'appello e, non appena chiamò 'Davis' io risposi 'Presente!'
Ella mi guardò sin quando non mi sedetti al mio posto. Notai, con molta felicità, che mi stava praticamente fulminando con lo sguardo.
Michael era al solito posto, sicuramente stava aspettando quel cretino del suo compagno di banco che, guarda caso, arrivò proprio dopo di me.
Ma, prima che Kevin entrasse, mi accorsi che Michael mi aveva sorriso.
Feci finta di niente e chiesi a Daniel:
-C'era qualcosa da fare?-
-Si, pagina 402 n-30 e 37. Ma tu sei appena arrivato, non ti dirà nulla se non li hai fatti.-
-Ah, menomale.-
Feci un sospiro di sollievo e poggiai il libro ed il quaderno sul banco.
 
Fu un'ora davvero noiosa, la matematica è una delle materie che odio, ma è obbligatoria quindi non ho scelta.
'O questo o niente, Matthias.'
Queste furono le parole di mio padre la domenica prima di mettere piede a scuola.
Aspetta solamente un altro mio passo falso, gli piace quando commetto errori perché così ha la scusa per sgridarmi e cosa più importante può mettermi in punizione.
Subito dopo l'ora di matematica mi diressi verso l'aula d'informatica.
Due ore lì dentro e poi finalmente un'ora buca.
Entrai nella classe e mi misi nell'ultimo banco della fila centrale.
Poco dopo si sedette accanto a me un ragazzo. Capelli neri, occhi di un marrone luccicante e sguardo penetrante. Lo scrutai dalla testa fino ai piedi sin quando questo disse:
-Ehi, tu devi essere il nuovo arrivato. Piacere, Gabriel!- Mi porse la mano accennando un sorriso.
-Ah, sì. Io sono Matthias, piacere mio!- Esclamai ricambiando il sorriso e stringendogli la mano.
Durante la prima ora non facemmo nulla, Mr. Irwin era in ritardo, sarebbe arrivato dopo.
Nel frattempo io e Gabriel parlammo del più e del meno; del perché io mi ero trasferito a Sydney; del fatto che il suo ragazzo lo aveva lasciato.. Eh, sì, mi confesso anche di essere bisessuale e che qualche giorno prima si era lasciato con Daniel..
-Daniel! Daniel Brooks?-
-Sì, lui. Mi ha mollato, ma non mi ha detto il perché.-
-Non pensavo che anche Daniel fosse bisessuale.-
-Infatti non lo è. Ah, quel ragazzo è completamente gay. Non lo hai notato?-
Stavo per rispondere sin quando..:
-Buongiorno ragazzi! Scusate, ho avuto un inconveniente.-
Disse il professore accomodandosi poi al proprio posto.
-Sìsì, certo. L'inconveniente si chiama 'Mrs. Depardieu' e scommetto che anche stavolta erano nel bagno dei docenti.-
Mormorò Gabriel accennando un sorriso.
-Mrs. Depardieu? E chi è?-
-La professoressa di francese. Lei e il professor Irwin hanno una relazione 'segreta' peccato che ormai praticamente tutta la scuola lo sa e comunque sono entrambi sposati.-
Feci una smorfia con le labbra per poi ascoltare il professore.
Che strano posto. Professori che se la facevano fra di loro nei bagni, alunni che facevano lo stesso.. Mi sembrava di essere in uno di quei film americani che non hanno senso.
 
Alla quinta ora c'era la mia materia preferita! Educazione sessuale, la si che s'imparavano cose utili.
Quel giorno il professor Grimshaw parlò del sesso orale.
Con molta discrezione ci spiegò i vari tipi di sesso orale che esistono.
Ero attentissimo ed anche Gabriel. Ogni tanto ci guardavamo accennando qualche piccolo sorrisetto.
Quel ragazzo aveva un so che di attraente. Era sicuro di se ed anche abbastanza perverso.
Mi piaceva, già.
Si vociferava che Mr. Grimshaw era gay e che ci aveva provato più volte col professor Iglesias, di spagnolo, e col professor Welling, di educazione fisica.
Assurdo.
Effettivamente dalle posizioni che assumeva e da alcuni gesti che faceva si poteva intravedere qualcosa, ma non pensavo che anche lui fosse gay.
Ogni tanto osservavo anche Daniel, il quale si era seduto con Kevin.
Strano.
Fino a qualche ora prima mi aveva detto che sia Michael che Kevin gli stavano sul cazzo, invece stava lì, a scherzare con lui ed a volte si abbracciavano.
Mah, non sto capendo proprio niente.
 
All'ultima ora educazione fisica.
Ora pesante, piena di allenamenti, esercizi, prove stancanti, fra cui salto in lungo, tiro alla fune, arrampicata e in fine un ultimo riscaldamento.
-Io l'ho sempre detto che Welling è uno di quei professori che tengono troppo alle loro materie, nonostante, diciamocelo, l'educazione fisica non serve a niente.-
-Perché dici così? E' un'ora carina..- Dissi guardando Gabriel.
-Sarà..- Si guardò intorno. - Oh, guarda, siamo rimasti solo noi..-
-Già, sono carini questi spogliatoi, meglio di quelli della mia vecchia scuola sicuro!- Esclamai annuendo.
-Capisco.. Interessante la lezione che ha fatto Grimshaw, vero?-
Lo guardai annuendo.- I vari tipi di sesso orale..Troppo forte.- Aggiunsi sorridendo.
-Ti va di provarne uno?- Mi chiese Gabriel accennando un sorriso malizioso.
-Si può fare.- Risposi.
Posai lo zaino per terra e lo bloccai a muro, iniziai a lasciargli una scia di baci che partivano dal collo e terminavano al basso ventre.
Gli abbassai i pantaloni ed anche i boxer mettendo poi l'erezione del ragazzo in bocca e cominciando succhiare con forza.
Fu una cosa molto veloce, non avevamo molto tempo.
Finito tutto, Gabriel uscì allacciandosi i jeans mentre io, sempre con lo zaino su una spalla, mi pulii i lati della bocca.
Non appena uscii dagli spogliatoi notai che Michael mi stava osservando. Ricambiai lo sguardo, abbozzando un sorriso ironico per poi uscire dalla scuola e dirigermi verso casa.
 

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Capitolo 5
*** Tempus fugit. ***


Mercoledì, 25 settembre.



Michael. 


Mercoledì,metà settimana,forse la parte peggiore della settimana. Da una parte si è felici perchè si sta arrivando al week-end,dall'altra no perchè si sa comunque che poi ricomincerà la settima e ci si ritroverà a fare gli stessi ragionamenti,a pensare alle stesse cose,a trovare dei perchè e dei per come il tempo scorra così lentamente certe volte e velocemente delle altre.
Probabilmente tutto ciò è frutto della filosofia a prima ora,per quanto possa essere noiosa come materia,ci insegna a vivere ed a capire.
La mia giornata scolastica oggi non era molto pesante,rispetto ad altri giorni della settimana. Avere un'ora buca a seconda ora è davvero stupido,a che serve se sei appena entrato? Da cosa dovresti “riposarti”? Bah. 
Il prof di musica ci aveva suggerito di scegliere uno strumento entro la fine della settimana,lui avrebbe pensato ad insegnarci a suonarlo,a noi spettava solamente scegliere. Sinceramente non ho mai creduto d'essere molto portato per la musica,lo credo solo perchè sin dalle medie a scuola ho sempre fatto teoria e quasi mai pratica..come si può capire se si è portati per un qualcosa se si fa solo teoricamente?
Ero indeciso tra pianoforte e chitarra. Il genere di musica che mi piaceva ascoltare conteneva quasi sempre questi due strumenti ed a me sarebbe davvero piaciuto imparare a suonarne uno,per adesso,e magari anche l'altro,più in là. 
La professoressa di recitazione non era ancora riuscita a trovare persone per ogni ruolo che lei aveva progettato nella recita ed era davvero irritata. Molti alunni non si erano iscritti a recitazione perchè pensavano che la professoressa fosse una pazza maniaca della perfezione,pignola,troppo attaccata al suo teatro..In giro si diceva che una volta,un suo alunno aveva criticato il suo modo di impostare la scena e che per questo era stato ammonito e si era beccato ben 5 giorni di sospensione! 
Io non trovavo miss Minogue così come molti dicevano,anzi..era una donna davvero bella. Non molto alta,con un paio di occhioni azzurri azzurri,capelli corti con le punte ricce,bionda. Potrei dire che in fondo mi piaceva essere in sua compagnia,era una delle persone che apprezzavo di più. Tenere a qualcosa nel modo in cui lei lo faceva era davvero da ammirare,in fondo cercava di dare il meglio di se stessa in ciò che amava di più;magari avrebbe dovuto lasciar perdere le critiche e provare ad accettare i consigli..anche perchè le critiche costruttive possono sempre essere utili.
-Ah,dimenticavo che la professoressa,dopo avermi dato la parte di uno dei due protagonisti,mi aveva anche invitato ad allenarmi un po' col canto,sarebbe servito nel corso della recita.-
Di letteratura inglese eravamo ancora in mezzo a una strada -come si suol dire- quasi nessuno dei miei compagni aveva il libro,il docente non si era ancora preparato il programma e le aule di lingue dove avremmo dovuto vedere spesso dei documentari o cose del genere,erano in ristrutturazione.
All'ultima ora,entrai in classe e mi sedetti con Kevin,come ero solito fare. Oggi era particolarmente felice e sorrideva spesso a tutti,salutando più persone del solito,trasmettendo una positività che quasi non era da Kevin.
Mentre mi mordicchiavo il labbro pensando al motivo per il quale il mio compagno di banco sembrava così felice oggi,vidi Matthias alzarsi e dirigersi verso il nostro banco. Inclinai la testa seguendo tutto il percorso del ragazzo che finì esattamente di fronte a noi.
-Kevin,auguri amico! qanti sono? 20?!-
-Oh grazie Matt! Ahahahah magari. Sono solo 17.-
- Arriveranno,per tutti.- 
-Certamente! Spero tu ci sia alla mia festa,stasera. Si?-
-Ci sarò.- Ammiccò e tornò al suo posto.
Quindi oggi era il compleanno di Kevin ed io neanche lo sapevo..o meglio,non lo ricordavo.
Mi passai una mano tra i capelli. Non sapevo come uscire da quella figura di merda in cui ero appena entrato. Presi un bel respiro e mi girai verso Kevin.
-Kevin,ti prego scusa.. Ho dimenticato che oggi era tuo il compleanno,non l'ho
fatto per male,giuro!-
- Tranquillo Mick,non è successo nulla. Anzi,per farti capire che è tutto okay,
vorrei invitare anche te alla mia festa stasera. Ci verrai?-
Gli altri anni Kevin non mi aveva mai invitato alle sue feste e non pensavo,nè tanto meno speravo che lo facesse proprio quest'anno. Sorrisi istintivamente ,spinto quasi dal suo invito ed annuii.
- Certo che verrò!-
- Grandioso! Allora tieni questo bigliettino,contiene l'indirizzo,i numeri di telefono
e gli orari. Per qualsiasi cosa,chiedi pure.-
Mi sorrise e prese il libro di biologia proprio nel momento in cui il prof era entrato in classe.

Ero davvero nervoso,sapevo che era solo una festa di compleanno in una mega villa di un bellissimo ragazzo impossibile da conquistare,ma era proprio il ragazzo per cui impazzivo.
Per fortuna i miei genitori mi avevano dato il permesso,ci speravo dal momento in cui era proprio in mezzo alla settimana e di solito non mi facevano uscire. 
Chiesi consiglio su come vestirmi alla mia migliore amica Roxy. Alla fine decidemmo insieme,jeans neri attillati,camicia azzurra,scarpe da ginnastica e pronti per la festa!

Alle 19 e 30 ero già lì che chiaccheravo con Roxy su quanto fosse carina quella villa e su quanto fosse sexy Kevin quella sera. Lei era attratta da tutt'altro;un ragazzo di nome Paul che stava seduto sul bordo della fontana a parlare al telefono,sorridendo.
Sapevo che le feste che faceva Kevin non iniziavano veramente prima delle 21 ma sul biglietto c'era scritto “19:30” e noi eravamo stati piuttosto puntuali! 
La gente continuava ad arrivare e quasi sembrava che Kevin conoscesse mezza Sidney;la gente che arrivava iniziava a stuzzicare qualcosa dal buffet,o parlava passeggiando o stava dentro casa a ballare..insomma,non ci si annoiava.
Dopo aver cenato e bevuto un po',accettai l'invito che Kevin mi aveva fatto prima di cena.
-Michael,dopo ti andrebbe di giocare al gioco della bottiglia con me ed un 
paio di miei amici?-
Non mi piacevano molto questi giochetti di gruppo ma pur di avere un bacio dal festeggiato,sarei stato disposto a tutto – A proposito,gli avevo comprato uno di quei completi sportivi che tanto amava indossare,almeno sapevo di avergli fatto un regalo utile e gradito.-
Ci sedemmo in cerchio,nel salone mettendo poi una bottiglia di acqua naturale al centro. Eravamo in 7:Io,Kevin,Nina,Brian,Thomas,Belle e Daniel. Daniel come al solito era dovunque. Quel ragazzo era a dir poco insopportabile,continuavo a detestarlo e lui non faceva proprio nulla per farsi almeno “accettare”.
-Ooooooh,Olè!-
Dopo aver girato un po' su se stessa,la bottiglia indicò Kevin. La sorte avrebbe voluto che al prossimo giro indicasse me,sì,ovvio,no..?
-Vediamo chi dovrai baciare,Kevin.-
Gira,gira e gira.
-Daniel!-
-Bacio,bacio,bacio..-
Spalancai gli occhi guardando la bottiglia,com'era possibile avere tutta questa sfortuna?! 
Infuriato mi alzai senza dire niente a nessuno ed andai verso le scale prima di raggiungere il piano superiore.
Poggiai la schiena al muro e sbattei un pugno sulla parete,cercando di sfogarmi,di buttare fuori tutta la rabbia che avevo dentro.
Pochi istanti dopo,mi raggiunse Kevin.
-Ehi Mick,cosa ti ha preso?- Si avvicinò a me.
- Mi chiedi cosa mi ha preso? Sono solo stanco.- Mi allontanai ed entrai nella prima stanza che vidi aperta.
Lui mi seguì.
- Beh,non c'era bisogno di fare così. Alla fine potevi benissimo non giocare
se ti sentivi così,o non venire se eri arrabbiato.- Alzò le spalle.
- Oh scusami tanto se ci tenevo ad essere alla tua festa. La prossima volta
ci penserò due volte e magari eviterò anche di fare la figura dello scemo
innamorato che si arrabbia per un bacio capitato per sfortuna.-
- Ehm.. Mick..sapevo che mi andavi dietro ma non avevo pensato a queste conseguenze
e comunque non è stato per “sfortuna” come la chiami tu.-
-Beh...non dovevi pensarci.. Cosa vuoi dire?-
- Il bacio l'ho voluto io,io ho mosso la bottiglia in modo tale da farla girare verso Daniel!- 
- C-cosa? T-tu hai voluto tutto.. ? Non è capitato per sfortuna..?-
-No.- Scosse la testa e si mise entrambe le mani in tasca prima di abbassare lo sguardo.
-D'accordo. Adesso torno a casa,non mi sento molto bene. Scusami..-
Uscii dalla stanza e scesi rapidamente le scale per scappare da quella villa che era stata una casa degli orrori per me,quella notte.

Presi il telefono e chiamai mio padre per chiedergli di venirmi a prendere,ma il mio caro Iphone aveva deciso di non funzionare proprio in quel momento e la chiamata si interruppe. 
Avevo bisogno di chiamare mio padre e non mi andava di chiedere il cellulare a qualcuno o tanto meno di domandare a Kevin il permesso per usare il suo telefono di casa,sapevo che c'era una cabina telefonica esattamente dopo il boschetto di fronte casa di Kevin,ed ero propenso a chiamare da lì.
Attraversai il piccolo boschetto fino ad arrivare alla stradina che era fiancheggiata da pini,proprio in mezzo a quei pini,si trovava la cabina telefonica. 
Mentre cercavo di “rianimare” il mio telefono,attraversai senza guardare e così non mi accorsi di una macchina che veniva proprio verso di me. 
Non saprei esattamente descrivere come ma mi ritrovai sul prato di fronte alla cabina,con Matthias addosso.
- Mi raccomando,attraversa più spesso senza guardare.-
Ridacchiai,spinto dalla sua battutina ed anche dal nervosismo che ancora avevo dentro.
-Grazie..-
Mi alzai subito dopo di lui e mi mordicchiai il labbro posando lo sguardo sulla cabina telefonica.
-La prossima volta che devi litigare col tuo ragazzo ,vedi di non farlo vicino ad una strada.-
-Ma non era il mio ragazzo! Era Kevin.. E comunque..tu come sai che ci ho litigato?-
Mi diede una spiegazione davvero assurda a cui ovviamente non potei credere ma lasciai perdere,desideravo solo tornare a casa ma nel frattempo non mi andava di lasciare Matthias,così ci sedemmo sulla panchina a chiaccherare sui nostri problemi con l'amore e parola dopo parola,finimmo tanto vicini da arrivare quasi a baciarci.. L'atmosfera venne però interrotta da quell'altro pezzo di deficiente di Gabriel che dopo averci annunciato il suo rientro a casa con un ragazzo -cosa che comunque non interessava a nessuno- andò via seguito però da Matthias che non riuscì a raggiungerlo.
Dopo essersi arrabbiato con Gabriel,Matthias mi salutò freddamente e tornò verso la villa di Kevin.
Alzai le spalle sconsolato e misi una moneta nel telefono a gettoni per poter chiamare mio padre.

Quella sera era senz'altro una sera da dimenticare. Il tempo fugge e non c'è tempo per piangerci addosso per persone che in realtà neanche ci tengono a noi. Matthias ed il suo discorso mi avevano fatto pensare e ragionare molto. Quella sera lui mi aveva aiutato,io ero rimasto fermo senza fare nulla,sicuramente domani avrei provato a fare qualcosa per lui.


Matthias.



 

Oh, that grace, oh, that body
Oh, that face makes me wanna party
He's my sun, he makes me shine like diamonds

 
Will you still love me when I'm no longer young and beautiful?
Will you still love me when I got nothing but my aching soul?

 
 
La mia giornata è iniziata così.
Canzone leggermente deprimente ma con un suo senso.
Ammetto di non essere un fan scatenato di Lana Del Rey, la trovo troppo depressa e con poca voglia di vivere, non molto adatta ai giovani d'oggi.
Un idolo, secondo me, dovrebbe trasmettere allegria e voglia di andare avanti, non di fermare tutto e suicidarsi.
Ma, a parte questo, penso che questa sua canzone sia davvero carina.
Amare qualcuno, per tutta la vita, è una cosa difficile. Spesso la gente tende a stufarsi facilmente ed a cambiare partner come si cambiano le mutande.
C'è da dire, però, che ci sono casi, rarissimi, di gente che non smette mai di amarsi a tal punto da seguire la propria anima gemella ovunque.
Personalmente non credo nel vero amore, o nell'amore eterno, o nel per sempre. Tutte baggianate, ma felice chi ci crede.
Quella mattina mi svegliai in ritardo.
Mamma aveva detto a Cassie di svegliarmi ma, ovviamente, lei non lo aveva fatto.
Mi alzai in fretta dal letto e mi chiusi in bagno.
 
Stavo camminando tranquillamente verso scuola sin quando sentii qualcuno urlare il mio nome.
-Matthias! Aspettami cazzo.-
Quella voce.. Era sicuramente Gabriel.
Mi girai incrociando le braccia ed accennando un sorriso.
-Buongiorno Gabriel.-
-Stronzo. E' da tre ore che ti rincorro urlando il tuo fottuto nome.-
-Felice che il mio nome ti piaccia. Scusami, pensavo.-
Alzai le spalle facendo una smorfietta con le labbra. Lui mi guardò dalla testa fino ai piedi per poi..
-Va bene, dai andiamo. Siamo in ritardo.-
E così iniziammo ad andare verso scuola.
-Cos'hai a prima ora?- Mi chiese.
-Francese. Tu?-
-Idem. Ma se vuoi possiamo entrare a seconda ora.-
-Perfetto.-
Non aveva parlato di ieri, del fatto che stavamo per farlo ma che la campana ci aveva interrotti.
Forse non gli era piaciuto?...
Scossi la testa. A me che importava? Era stato uno pompino come tanti, non era importante se gli era piaciuto o meno.
Arrivati salimmo le scale e ci mettemmo fuori dalla classe in attesa del suono della campanella.
Subito dopo avrei avuto l'ora buca, quindi avrei lasciato lo zaino in classe per poi girare la scuola insieme a Gabriel.
 
A terza ora c'era Musica.
Il professor Penniman sembrava un tipo apposto, aveva degli strani atteggiamenti da donna, ma evitavo di pensare che anche lui fosse gay come il prof Grimshaw.
Durante la lezione ci disse che dovevamo scegliere un strumento e poi lui ci avrebbe aiutato a suonarlo.
Io so suonare chitarra, batteria e pianoforte. Così scelsi la chitarra. Io adoro la chitarra, è lo strumento che amo più di tutti.
A quarta ora storia dell'arte.
Mr. Graves ci fece studiare i vari templi. Dove si trovano, chi li ha costruiti, di cosa sono fatti, con che materiale sono stati fatti ecc ecc.. In sostanza una rottura di palle.
A quinta ora avevamo Educazione Fisica.
Stavolta il professor Welling non ci aveva fatto stancare come al solito.
Ci fece scegliere lo sport che più ci piace. A me piace molto il basket, ed infatti io, Gabriel e Daniel ci giocammo per tutta l'ora.
 
Una giornata perfetta, l'unico 'problema' era la biologia a sesta ora.
Uff, non ero pronto per affrontare un'ora di discorso.
Entrai in classe, accompagnato da Daniel, il quale sembrava particolarmente felice quel giorno.
Non appena arrivati al nostro banco ci sedemmo e posammo il libro su quest'ultimo.
-Ehi Matthias, oggi è il compleanno di Kevin..- Disse accennando una risata.
-Eh, quindi? Che c'è da ridere?-
-Michael lo ama, è fissato con lui, eppure si è dimenticato di fargli gli auguri…Tu glieli farai?-
-Davvero? Mmh.. Sì, ci vado adesso.- Affermai con un sorriso malizioso stampato in faccia.
Mi alzai e mi diressi verso i due ragazzi seduti al primo banco dicendo:
-Kevin, auguri amico! Quanti sono, venti!?-
- Oh grazie Matt!- Rise.- Magari. Sono solo diciassette.-
- Arriveranno, per tutti.-
- Certamente! Spero tu ci sia alla mia festa, stasera. Sì?-
-Ci sarò.- Dissi ammiccando per poi tornare al mio posto.
 
Nel pomeriggio mi provai vari vestiti, dovevo essere sportivo ed elegante allo stesso tempo.
Kevin è il più popolare della scuola e lo trovo assolutamente patetico.
Nella mia vecchia scuola ero il più ricercato.
Ero un po’ come Troy, di High school musical. Tutti lo vogliono, tutti lo cercano, tutti lo adorano, tutti lo rispettano.
Ma non mi è mai piaciuto essere ciò che ero. Tutti mi credevano depresso, aggressivo, stronzo.
La verità? Nessuno ha mai conosciuto il vero Matthias. Quello fragile, quello che si chiude nel suo silenzio, per paura di disturbare gli altri, quello dolce, quello che sa amare, quello che non usa le persone.
Ero il capitano della squadra di basket, le cheerleaders stravedevano per me, ma posso benissimo  dire che preferisco i ragazzi alle ragazze.
L'unica ragazza che ho amato davvero è stata Renée ma alla fine si è fidanzata con Max, il mio ex migliore amico.
Alla fine non mi aveva lasciato perché mi ero trasferito ma per lui. Stronzi, tutti e due.
Mi aggiustai la camicia e mi passai una mano fra i capelli.
-Papà, posso prendere la tua macchina?-
-Perché? Che devi fare?-
-Devo andare ad una festa. Me la presti sì o no?-
Mi lanciò le chiavi.- Non graffiarla, non rovinarla, altrimenti quest'estate te lo sogni di tornare a Detroit per rivedere i tuoi amici.-
Ma che gentile che era. Mi limitai ad annuire dicendo:
-Va bene papà.-
E così presi l'auto ed iniziai ad andare verso casa di Kevin.
 
Arrivai a casa sua verso le 8:00. Ero leggermente in ritardo ma non m'importava.
Entrando notai che era una villa, con una fontana spettacolare all'entrata. Era a due piani, luminossissima e piena di gente. C'era chi ballava, chi mangiava, chi parlava, chi stava seduto sul prato a baciarsi e poi c'era Gabriel, appoggiato al muro che mi guardava.
Mi diressi verso di lui, poggiando le spalle al muro ed osservando un po’ tutti.
-Sei arrivato, pensavo che ti fossi perso.- Mormorò.
-Non sapevo come vestirmi, ho fatto tardi per questo.-
-Capisco. Senti mi allontano un po’. Ho visto un ragazzo niente male. A dopo bello.-
-Ah..Sì, sì, va pure…-
Un ragazzo? Niente male!? A dopo!!?
-Ok, non devo entrare nel pallone. A me non interessa Gabriel… O forse si?- Mi avvolsi il viso con le mani, ero confuso, molto confuso.
In pochissimo tempo quel ragazzo era riuscito a farmi impazzire, a farmi fare strane domande, strani pensieri.. -Ma come diamine ha fatto?- Mormorai fra me e me sospirando.
Guardai in giro, di Gabriel nemmeno l'ombra.. -Ottimo.-
Scossi il capo dirigendomi verso il bagno.
Stavo per aprire la porta, quando mi accorsi che quello non era il bagno e che all'interno c'era Michael che stava discutendo ardentemente con qualcuno. Mi avvicinai, senza farmi vedere, in modo tale da poter origliare.
"Il bacio l'ho voluto io, io ho mosso la bottiglia in modo tale da farla girare verso Daniel.!"
"Cosa!? Tu hai voluto tutto…Non è capitato per sfortuna?" Disse Michael.
"No."
"D'accordo. Adesso torno a casa, non mi sento molto bene. Scusami.."
Michael stava per uscire, così mi nascosi dietro la porta.
Che strano, sembrava proprio che il biondino si trovasse nella mia stessa situazione.. Chissà chi è il 'fortunato.'
Guardai Michael scendere le scale e così lo seguii.
Sembrava triste ed arrabbiato allo stesso tempo.
Lo sentii parlare col padre al telefono ma ad un tratto cadde la linea, così fu costretto ad uscire, in strada per vedere se c'era segnale.
Proprio in quel momento stava per passare una macchina ma Michael non se n'era completamente accorto.
Comprensibile, i lampioni erano spenti, distinguere la strada e un'auto era praticamente impossibile.
Iniziai a correre per poi buttarmi su di lui.
Cademmo proprio di fronte ad una cabina telefonica. Io ero su di lui.
-Mi raccomando, attraversa più spesso senza guardare.-
Lui accennò una risata. - Grazie.-
Mi alzai e mi pulii le mani strofinandole l'una con l'altra.- La prossima volta che devi litigare col tuo ragazzo, vedi di non farlo vicino ad una strada.- Dissi.
Si alzò e iniziò a spiegarmi che non era il suo ragazzo, ma che era Kevin e poi mi chiese come facevo a saperlo.
- Sono passato e, per sbaglio, ho sentito ciò che dicevate.-
 
Dopo poco ci sedemmo in una panchina che stava lì vicino, parlammo del più e del meno.
Gli parlai un po’ di Gabriel e lui mi parlò di Kevin. La discussione ci portò tanto vicini quasi da arrivare a far sfiorare le nostre labbra.
Stavamo per baciarci ma, ad un tratto, arrivò Gabriel, con un sorriso un faccia grande quanto una casa.
-Matt io sto andando a casa con quel ragazzo, a domani!- Esclamò andando via.
-Cosa!? Gabriel no, aspetta….- Troppo tardi.
- Ah maledetto. Io vado, scusami, ciao Michael.-
Entrai in macchia, sbattendo lo sportello.
Che serata di merda. Gabriel mi aveva lasciato da solo, solamente per scopare con un tizio che non era nemmeno carino… Ok ok, forse era un po’ carino, ma non era quello il punto.
 
Rientrai a casa, posai le chiavi sul tavolo che stava all'ingresso e salii in camera mia.
Mi buttai sul letto, con la camicia sbottonata, e chiusi gli occhi.
Ripensai a ciò che stava per succedere con Michael, eravamo vicinissimi.. Se solo Gabriel non fosse venuto per darmi la 'bella notizia' ci saremmo baciati e forse sarebbe successo qualcosa che avrebbe cambiato tutto…
Ok, sto iniziando a comportarmi da femminuccia.
Non succederà mai niente fra me e Michael. E' stato un momento… O almeno credo.
Il vero problema era Gabriel, e la mia attrazione per lui, dovevo risolvere tutto, al più presto.
 
 
 
 
 

 

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Capitolo 6
*** The first kiss. ***


26 settembre 2013.

 

 
 

Michael.

'Ma mangiare i pancakes a colazione ti farà prendere più energie e così non avrai bisogno di mangiare a ricreazione,se proprio non vuoi.'
'Mamma,ho detto che non ne voglio. Mi fa male la pancia ed anche la testa,non ho per niente voglia di fare colazione.'
'Ma se non mangi neanche a colazione poi ti sentirai male e..'
'E poi se la vedrà lui,visto che non ti ascolta mai,cara.'
Papà era il tipico rompiscatole proprio quando non aveva niente a che fare con la situazione,ma trovava sempre il modo per dare fastidio.
'D'accordo,li mangerò.'
Mi sedetti ed iniziai a mangiare. Mio padre fece un cenno a mia madre come a dirle “Visto? A me ubbidisce.”
Scossi la testa e cercai di finire quel piatto il prima possibile.

A prima ora,”sopportammo” il professore Enrique che si lamentava ancora per la brutta figura che aveva fatto ieri a causa del prof. Grimshaw.
'Non deve più ripetersi una cosa del genere,chiaro?!'
'Hai solo 39 anni e non sai divertirti.'
'Sono qui per insegnare e non per fare il clown.'
Insomma i due avevano discusso per un po' e poi grazie al prof Welling avevano finito la loro discussione che sembrava non finire mai.
'Mick possiamo parlare?' Mi chiese Kevin mentre i due discutevano ancora.
'Certo che sì. Cosa mi devi dire?' 
'Mi dispiace..' ' Ti dispiace..Beh,anche a me.'
'Dico davvero..non era mia intenzione ferirti. Annuii ed accennai un sorriso.
'Non succederà più,te lo prometto.' 'Perchè dovrei crederti? 
'Perchè te lo prometto,io ci tengo a te.' 'Ed io a te.'

Giusto giusto a seconda ora avremmo avuto ed. sessuale ed Enrique buttò qualche battutina un po' pesante sul frequentare le lezioni del prof Grimshaw.
'Ragazzi,oggi ho una sorpresa per tutti quanti. Ho pensato di invitare due amici qui con noi,loro vi daranno qualche piccolo consiglio e mi aiuteranno a sostenere la lezione di oggi. Sicuramente sanno anche qualcosina più di me.'
Il professor Nick ci fece così intendere che avevamo degli ospiti. Ma è possibile avere “ospiti” durante una lezione sul sesso? Qui il professor Enrique aveva un po' ragione,Nick se le studiava proprio tutte pur di non mettere da parte la sua ossessione verso il sesso e tutto ciò che ne riguardasse.
Come al solito,Matthias arrivò leggermente in ritardo in classe e prese subito posto accanto a Daniel.
'Giusto in tempo,signor Davis!'
Esclamò Nick.
'Ragazzi,ecco a voi.. Jake Bass e Max Ryder.'
Dalla porta del retro della classe,spuntarono i due attori porno con un sorriso stampato sulle labbra.
La classe fu immersa da “Ma..” “Però..” “Sono davvero loro?” “Com'è possibile?” 
Io fui davvero sorpreso al vedere quei due. Ricordo di averli conosciuti quasi per sbaglio.. Roxy mi aveva parlato di due ragazzi che “shippava”,erano due attori porno,gay e probabilmente stavano insieme ma essendo tipi piuttosto riservati non parlavano molto della loro vita privata e le fans dovevano fare sogni sulle loro relazioni.
Istintivamente mi girai verso Matthias per vedere la sua reazione. Sembrava compiaciuto,insieme a Daniel. Il primo guardava Jake ed il secondo Max. 'Ah,pensa un po' te. Se li sono anche divisi.'
Sbuffai e mi voltai per tornare a guardare quei due. 
'Jake,Max,la classe per quest'ora è vostra. Ma non in quel senso,eh.' 
Nick ammiccò e si sedette sulla cattedra.
'Bene ragazzi,-inizio il più basso tra i due.-siamo qui per parlarvi della nostra esperienza. Magari adesso siete ancora piccolini per capire cosa volete fare della vostra vita però una piccola lezione non farà mica male.'
Il biondino invece incitò la classe a porgergli qualche domanda,su qualsiasi cosa.
Kevin allora alzò la mano ed ottenne il permesso di parola da parte di Max.
'Voi due state insieme? Siete fidanzati.'
Jake prese immediatamente la parola. 'Si,stiamo insieme. Da quasi un annetto ormai.'
Daniel lo seguì e chiese come facessero a sopportare il lavoro che facevano,dal momento in cui era un continuo tradimento. Ed in effetti,per la prima volta in tre anni,mi trovavo d'accordo con Daniel,come facevano? 
Stavolta fu Max a rispondere e sembrava d'accordo sul “tradimento” ,diceva d'essere geloso di Jake e di tutti i suoi pretendenti. E come dargli torto? Jake era uno degli attori porno più ricercati e chissà quanti ce n'erano come lui.. Non era il mio mondo e neanche mi interessava che lo diventasse,ma in effetti mettendomi nei panni di Max,compresi quanto in realtà potesse fare male e delle volte,pur di non dare nell'occhio si sta in silenzio e si tiene tutto dentro.
Poggiai il viso sulla mano e pensai alla sera precedente.. Mi ero comportato davvero male con Kevin,quando lui in realtà non aveva fatto proprio nulla. Non eravamo fidanzati,nè lo eravamo mai stati,era stato un comportamento davvero stupido.. ed avevo anche permesso che si scusasse lui con me. Che idiota.
Feci una smorfia con le labbra dopo aver riflettuto sul mio comportamento e continuai ad ascoltare i consigli che Max e Jake ci donavano sull'amore,sul sesso,sul lavoro..sulla vita.
Personalmente,non sono un tipo che critica molto ma certe cose ,dette da quei due,sembravano quasi una presa in giro. Insomma,era come se il bue diceva cornuto all'asino.
Mi girai quindi verso Kevin che ascoltava con molto interesse le parole di quei due.
'Kevin,ascoltami..In realtà non avresti neanche dovuto scusarti,lo sai? Mi dispiace. Ieri ero solo un po' nervoso e tutto ciò ha causato un piccolo sfogo verso di te che non c'entri proprio nulla. Quindi io non accetto le tue scuse che devi assolutamente riprenderti ed anzi,ti porgo le mie sperando che tu possa accettarle.'
Kevin mi sorrise semplicemente e mi lasciò un dolce bacio sulla guancia prima di tornare a seguire quell'interessantissima lezione.

La terza e la quarta ora furono abbastanza tranquille e per fortuna,avevo un'ora buca a quinta.
Uscii quindi dalla classe e mi recai nel parchetto della scuola,sedendomi in una panchina sotto un albero,all'ombra.
Mentre mi rilassavo,vidi venire qualcuno verso di me,era Matthias.
Mi salutò e mi chiese cosa ci facessi lì da solo.
'Ehi moretto,cercavo solo di rilassarmi. E tu,che ci fai qui?'
Anche lui era molto stanco ed aveva solo voglia di un po' di relax.
'Allora riposiamoci insieme!' Gli sorrisi dolcemente e gli passai una mano tra i capelli.
Quando mi chiese come andava con Kevin sapevo già cosa rispondere,finalmente andava piuttosto bene.
'Beh è tutto apposto adesso! E dopo la seconda ora,ho capito di aver sbagliato e gli ho chiesto scusa. Lui non ha alcuna colpa,io sì. Ma credo mi abbia perdonato.'
Dopo avermi ascoltato ,Matthias si alzò come se avesse fretta di andare via e si diresse verso la scuola.
Alzai le spalle e mandai un messaggio a Roxy per sapere dove fosse.
'Adesso sono occupata. Se hai bisogno di qualcosa,parliamo dopo. 
Baci xx Roxy'
Alzai le spalle non comprendendo come facessero tutti quanti ad essere così occupati proprio in quel momento.
'Va beh..'
Mi misi a passeggiare nel parchetto,con le mani nelle tasche dei jeans e con lo sguardo basso. 
Ieri se non fosse stato per Gabriel,io e Matthias ci saremmo baciati e chissà come sarebbe andata a finire.. Insomma,oggi si sarebbe seduto accanto a me durante l'ora buca,se ci fossimo baciati?
Mi avrebbe baciato ancora nel corso della giornata? Mi avrebbe portato lui a casa,ieri sera?
Mi morsi il labbro.. Mi sembrava stupido pensare con tutti quei “se”. Non c'era niente di sicuro e farsi tutte quelle domande su un qualcosa che non era neanche successo,era stupido,come la maggior parte delle cose che da ieri avevo iniziato a dire o a fare. Si,stupide. Io sono uno stupido perchè implicitamente sto arrivando a un qualcosa che non è per niente necessario al momento. Stupide sono anche le cose che penso su Matthias da quando l'ho conosciuto. Tutte stupidaggini.
Accennai un sorriso spinto dal leggero nervosismo ed alzai lo sguardo nel vedere venire verso di me Roxy.
'Michael,ricordi quando stamattina mi hai detto che vuoi ripagare Matthias per quello che ha fatto per te ieri sera?'
'Ehm..Sì..Perchè? '
'Bene,non c'è molto tempo. Sarò breve ma efficace.'
Roxy mi raccontò che Matthias era andato a parlare con Kevin proprio qualche istante dopo che si era allontanato da me. Li aveva sentiti parlare sul fatto che Kevin e Daniel erano stati a letto insieme,ed io non ne sapevo nulla. Comunque alla fine aveva tirato un pugno sul naso a Kevin,la prof di francese lo aveva visto e lo stava portando in presidenza.
'Allora io distraggo la prof,tu corri in presidenza.'
'D'accordo!'
Corsi senza pensarci due volte verso l'ufficio del preside. Salii un paio di scale ed arrivai col fiatone davanti alla porta del preside Moore.
'Signor preside! Io ho picchiato Kevin Dustin! Ed adesso gli esce sangue dal naso,e non è stato Matthias. Sono stato io ..'
Il preside mi fece sedere su una delle sue sedie davanti al suo tavolo ed io mi mordicchiai il labbro mentre aspettavo con lui che arrivasse Matthias.
Stavo senz'altro facendo la cosa giusta,avevo detto che avrei fatto qualcosa per lui qual ora ce ne fosse stato bisogno,ed adesso mi si presentava l'opportunità.
Presi un bel respiro e rimasi della mia idea,non mi sarei tirato indietro,gli avrei dato una mano come lui aveva già fatto con me.
La professoressa di francese entrò in presidenza con Matthias,ma prima che dicesse qualcosa,il preside la bloccò sulla soglia della porta e dopo aver lasciato andare Matthias,mi punì con due giorni di sospensione.
I miei se la sarebbero presa ma stavo facendo un favore ad una persona a cui tenevo,andava più che bene.
Accennai un sorriso 'la ringrazio signor preside.'

All'ultima ora,mi recai direttamente verso la fermata dell'autobus,e dopo aver ringraziato Roxy per il suo essere sempre mia complice,salutai Elena che stava andando via con suo fratello.
Mi poggiai al muro mentre aspettavo il bus fin quando non venni tirato per un braccio da qualcuno. Solo dopo aver alzato lo sguardo,mi accorsi che era Matthias che mi aveva trascinato in un vicolo lì vicino e mi aveva bloccato al muro,come se volessi scappare,bah.
Dopo avermi sgridato per aver preso la sospensione al posto suo,gli rivolsi uno sguardo misto tra un “ma dai” e un “te lo dovevo”.
'Tu hai aiutato me,io adesso ho aiutato te..Si fa così tra amici,no?'
“..al tuo amore impossibile” 
'Te lo meritavi. E basta.'
Non mi aspettavo una vera risposta,ma sinceramente non mi aspettavo neanche il bacio che ricevetti.
Non mi staccai da quelle labbra per almeno un paio di minuti,non facevo altro che stringerlo a me e sentirlo vicino mi faceva stare così bene. E quel bene a cui avevo pensato per tutta la quinta ora,era quello che stavo provando in quel preciso istante. E non mi importava se avevo perso il bus,perchè ero salito su un treno migliore,uno di alta qualità. 
E come quando sei indeciso sul prendere un posto migliore sul treno,ma più caro,o uno meno buono,ma più economico..e ci metti un po' prima di spendere i soldi,io avevo deciso di prendere il posto migliore,quello più caro,quello per cui avrei sudato di più,ma alla fine..sarei sicuramente stato felice della mia scelta.





Matthias.

And, baby, everything that I have is yours
You will never go cold or hungry
I'll be there when you're insecure
Let you know that you're always lovely, girl
'Cause you are the only thing that I got right now.

 
 
Eh l'amore, è un sentimento stupendo. Quando ci innamoriamo tutto ci sembra diverso, più bello, quasi perfetto. Ma, quando tutto questo si distrugge, il mondo torna esattamente come prima.
Imperfetto, oscuro, malefico.
Ormai la maggior parte della gente si lamenta per l'assenza di qualcuno che l'ami. A tutti manca il famoso 'principe azzurro.' Cosa penso io? Che sono tutte scemenze.
L'amore non è l'unica cosa che ci fa star bene e al giorno d'oggi a tutti piace fare le vittime.
Ormai soffrire è quasi in passatempo, la gente non sta male perché effettivamente non  si sente bene ma per essere cercata, per sentirsi importante.
- Matt, alzati o ti butto giù dal letto.- Ecco Cassie che mi dava il buongiorno.
Non le risposi nemmeno ed entrai in bagno per prepararmi.
Stavo pensando a Gabriel.
Assurdo.
La sera prima mi aveva lasciato da solo per andarsene con quel tizio. Che poi da dove cavolo era  spuntato? Mah.
Andai al piano di sotto e mi guardai allo specchio. Mi aggiusti la camicia e scompigliai leggermente i capelli. Presi lo zaino e dissi -Famiglia, io vado a scuola. A dopo.-
Aspettai un po’ -Va bene bambino mio, a dopo.-
Sì, ormai la mia famiglia è solo mia madre, ma pazienza, a me non importa.
 
Camminavo con le mani in tasca, guardavo il terreno, il cielo, il paesaggio.
Sospirai continuando a pensare a Gabriel. -Chissà dov'è..-
Mormorai mordicchiandomi il labbro.
Era completamente sparito dalla circolazione. E, mentre lui sicuramente si divertiva, io morivo dentro, in silenzio..
Ad un tratto sentii una mano sulla mia spalla.
Girai di poco il capo e con la coda dell'occhio vidi Daniel.
-Buongiorno Matt. Come va?-
-Buongiorno Dan. Tutto bene.. A te?-
-Ah amico mio, va tutto alla grande, mi sento in forma..Va tutto anche troppo bene.-
Annuii senza dir nulla.
Mi chiedevo il perché di tutta quella felicità, ma ,alla fine, non m'importava veramente.
 
Arrivato a scuola entrai nell'aula d'informatica. Gabriel era seduto nel solito banco.
Non appena misi piede in classe, lui mi sorrise. Io non ricambiai e mi sedetti da un'altra parte.
Non avevo intenzione di parlargli. E poi perché dovevo farmi tutti questi problemi?
Lui non li era fatti quando aveva deciso di scopare con quel tipo.
 
Finita quell'ora uscii dall'aula e mi sedetti su un muretto.
Che tristezza, che depressione.
Non mi aveva nemmeno chiesto il perché non lo avevo calcolato. Non si era avvicinato, niente.
Era ufficiale, stavo impazzendo. Sì, per un ragazzo che di me se ne sbatteva alla massima potenza.
- Ma che ti sta succedendo, Matthias?- Mormorai.- Ti stai indebolendo, non puoi permettertelo.- Continuai.- Se ti farai vedere fragile, tuo padre l'avrà vinta. Non importa se Gabriel ti ignora, non importa se vuoi tornare a Detroit. Sii forte come al solito.-
Annuii e presi lo zaino.
Ero in ritardo.
L'ora di educazione sessuale era sicuramente cominciata.
Aprii la porta della classe per poi entrare.
-Giusto in tempo, signor Davis.- Disse il professore.
Non dissi una parola. Mi sedetti accanto a Daniel e posai tutto sul banco.
-Jake Bass e Max Ryder.- Urlò Mr. Grimshaw.
'Gli attori porno?!' Dissi fra me e me spalancando gli occhi.
Non appena i due entrarono spalancai la bocca. Insomma, Jake e Max erano lì, davanti a me..Cioè davanti a tutta la classe.
Mi girai verso Daniel. Lui guardava Max, aveva un sorriso stampato in faccia come se volesse dire 'Vieni qui e fammi tuo.'
Io e Dan ci guardammo per un momento ed annuimmo entrambi come se volessimo dire 'Eh cazzo..'
Dopo una piccola introduzione da parte di Jake, Max prese la parola.
- Ragazzi, se avete qualche domanda fatela pure, su qualsiasi cosa.-
Il primo ad alzare la mano fu quel cretino di Kevin che gli chiese se stavano insieme.
Jake, sorridendo, rispose positivamente.
Subito dopo Daniel alzò la mano. - Ma se state insieme, non siete gelosi? Insomma, fate un lavoro che in un certo senso è di tradimento, come vivete questa cosa?-
Max rispose.- Beh, effettivamente è vero. E' un lavoro complicato e spesso quando ci s'innamora lo diventa ancora di più. Se devo essere sincero sono molto geloso, anche perché Jake è molto ricercato, ma so che lui mi ama davvero quindi provo a dargli fiducia anche perché io lo amo, tantissimo.-
Quelle parole mi fecero pensare.
Io sono molto geloso di Gabriel, l'unica differenza è che lui non mi ama e non stiamo insieme..
Mi morsi il labbro scuotendo la testa. Non dovevo pensare a lui.
- Max è davvero sexy..- Mormorò Daniel guardandolo.
Accennai un sorriso e feci una smorfia con le labbra.
Il prof Grimshaw è un tipo forte. Quale professore avrebbe mai portato due attori porno in una scuola? Nessuno, solo lui.
Alla fine quella scuola non era così male, il vero problema è la mia vita, le persone con cui vivo, ma fra un anno potrò finalmente andar via.
Mentre Jake e Max parlavano Daniel mi disse. - Ehi Matthias, posso dirti una cosa?-
Mi allontanai dai miei pensieri e mi voltai verso il mio compagno di banco.- Dimmi.-
- Ieri io e Kevin siamo stati a letto insieme, Dio quel ragazzo è stupendo. Certo non è Max Ryder, però insomma..Mi piace.-
Inclinai la testa, confuso. -Ma qualche giorno fa mi hai detto che non lo sopportavi.-
-No no, io non sopporto Michael perché gli va dietro, ma lui è troppo bello..-
-Oh, bene, beato te amico.-
- A te come va con Gabriel?-
Sospirai guardandolo. - Che? Con chi?.. Ma che dici?-
-Dai, si è capito che ti piace, non mentire.-
- Come dici tu, adesso fammi ascoltare.-
 
Le ore passarono in fretta e finalmente c'era l'ora buca.
Le lezioni del professor Mika finiscono in un lampo.
Non appena uscii dalla classe mi recai nel giardinetto della scuola.
Lì trovai Michael seduto in una panchina.
Mi sedetti accanto a lui e sorrisi.
-Ehi biondino, che fai tutto solo?- Gli domandai scompigliandogli poi i capelli.
Mi salutò e mi disse che cercava di rilassarsi chiedendomi poi il perché io fossi lì.
- Niente, volevo riposarmi un po’, sono stanco..-
Michael mi guardò e mi invitò a risposarci insieme.
Mi sorrise e mi passò una mano fra i capelli, scompigliandoli di più.
- Come va con Kevin?- Gli domandai.
Mi rispose dicendo che aveva chiarito ed inoltre mi confessò di sentirsi in colpa per come si era comportato.
Ok, quel Kevin aveva intenzione di prendere Michael per il culo o cosa?
Accennai un sorriso. - Sono felice per te. Io devo fare una cosa, a dopo.-
Mi alzai dalla panchina.
Dovevo trovare Kevin a tutti i costi e parlargli, o prenderlo a pugni, sì, magari.
Dopo aver girato per un po’, lo trovai seduto per terra. Stava massaggiando.
Lo colsi di sorpresa, alle spalle, prendendogli poi il telefono e iniziando a leggere i messaggi.
-Amore mio, mi manchi… Sai, oggi mentre guardavi Max ero geloso, non farlo più….Ti amo.- Lessi ad alta voce con tono ironico.
Kevin si alzò, sembrava quasi arrabbiato.- Ehi amico, dammi il telefono!-
-Altrimenti? Mi prendi a botte?- Lo guardai.
-No, dai forza, sono cose private.-
- Non quando prendi per il culo la gente.-
Questo mi guardò leggermente confuso. - Parli di Michael? Con lui ho risolto.-
-Ascoltami bene, cretino.- Lo afferrai per la maglietta.- Adesso tu vai da Michael e gli dici la verità e poi gli chiedi nuovamente scusa, altrimenti..-
-Altrimenti?!- Si allontanò e mi guardò.
Feci un respiro profondo e gli tirai un pugno dritto in faccia.
Questo si avvolse il naso, sanguinante, con una mano. - Ma sei pazzo? Ahi, che male..-
Gli diedi il telefono. - Tieni il tuo telefono, coglione. Ti ho avvertito, la prossima volta ti farò di peggio.-
E così dicendo me ne andai.
 
Avevo fatto la cosa giusta? Oppure mi stavo solamente cacciando in un brutto guaio?
La risposta me la diede Mrs. Depardieu, la professoressa di francese.
Sin dal primo momento mi aveva preso in antipatia.
- Davis, potresti venire con me?- Mi chiese con uno strano tono di voce.
-Certamente professoressa.-
Stavamo per andare in presidenza quando una ragazza, non molto alta e bionda ci venne incontro.
- Professoressa, guardi, non ho capito molto bene la lezione dell'altra volta.- Disse accennando un sorriso.
- Adesso sono occupata, signorina…-
-Brooks, mi chiamo Roxi Brooks.-
- Eh, signorina Brooks, ma adesso sono occupata, ne parliamo più tardi.- Affermò la professoressa.
- Ah…Ops, scusi ma io non seguo il corso di francese… Excusez-moi.- E con uno strano sorriso sulle labbra scappò via.
Che strana ragazza.
Andai in presidenza, già sapevo qual'era il motivo.
Entrai in presidenza, con lo sguardo basso, quando mi accorsi che c'era seduto Michael in una delle sedie.
- Ecco qua il ragazzo, Preside Moore.- Disse la professoressa.
- Grazie, Annie, ma è già tutto risolto, Davis può andare.-
- Ma…-
-Ma niente, professoressa, è già tutto risolto, grazie.-
Il preside m'invitò ad uscire e, mentre andavo via, sentii. - Per te, due giorni di sospensione.-
-Ah che deficiente. Mi sarei dovuto beccare io quella punizione…Non lui. Appena lo becco, lo ammazzo.- Mormorai.
 
Suonata la campanella, presi il mio zaino.
Quel giorno sarei tornato a casa con l'autobus.
Mi diressi verso la fermata e, con mia grande sorpresa, trovai Michael appoggiato al muro che aspettava il bus.
Lo presi per un braccio e lo potrai con me in un vicolo.
Lo sbattei al muro e poggiai una mano su di esso in modo tale da bloccarlo.
- Ma che cazzo ti è passato in mente!? Io dovevo essere sospeso, non tu. Porca puttana.-
Egli mi diede una risposta alquanto ridicola.
- Allora sei scemo. La prossima volta lo do a te un pugno, non al tuo amore impossibile.-
Ad un tratto mormorò qualcosa ma poi mi disse che meritavo ciò che aveva fatto per me.
Stavo per rispondergli ma, al posto di dire qualcosa che magari non pensavo, lo baciai, così, di colpo. Stavo seguendo il mio istinto.
Ciò che aveva fatto per me era ammirevole.
Chi avrebbe mai fatto una cosa del genere? Nessuno si sarebbe mai beccato una sospensione per difendermi e per darmi una mano, ma Michael l'aveva fatto, come potevo prendermela?
Certo, avrei preferito stare io a casa per due giorni, in fondo lui non aveva fatto niente ma apprezzavo davvero molto il suo gesto.
Quel bacio durò per un bel po’, perdemmo addirittura il bus, ma poco importava.
In quel momento c'eravamo solamente io e Michael, lì, in quel vicolo stretto, appiccicati l'uno all'altro.. Già, un bacio indimenticabile ed oserei dire più unico che raro.




Salve a tutti carissimi lettori. Spero che questa storia vi stia piacendo, io e la mia amica ce la stiamo mettendo tutta.
Vorrei chiedervi di lasciare qualche recensione. Non ricevendone non so se la storia vi piace, se vi fa schifo (?) , se volete qualche informazione o se magari volete darci qualche consiglio. Quindi vi invito a rencensire ogni tanto... Ve lo chiedo come favore. 
Grazie per l'attenzione.

Le Autrici. ]

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Capitolo 7
*** Who makes it, expect it. ***


27 settembre 2013.
 
Michael.

Primo giorno di sospensione in tutta la mia vita;sembra leggermente come se fosse la prima volta che si va in carcere,o meglio,agli arresti domiciliari.
I miei genitori mi avevano avvisato che sarebbero stati fuori tutto il giorno,cosa che mi rendeva immensamente felice dal momento in cui mi era già bastata la ramanzina che mi avevano fatto ieri quando ero tornato a casa. Mamma come al solito era stata più clemente,mi aveva pregato di tenere a bada certi istinti che un ragazzo della mia età è normale che abbia ,cercando di placare la mia rabbia attraverso delle parole (se avevo proprio voglia di discutere con qualcuno);papà invece era davvero nervoso ed aveva proposto di chiudermi in collegio -idea che fu subito abolita da mamma,per fortuna-diceva che mi mancava educazione ma che lui non si sentiva responsabile di ciò poiché era sempre stato un buon padre ed un ottimo esempio.
Comunque alla fine, insieme, avevano deciso di non farmi uscire questo sabato..punizione che non mi aveva toccato minimamente visto che non avevo neanche intenzione di andare da qualche parte!
Mi lamentavo spesso per la scuola ma oggi che non potevo andarci,riconoscevo che era una noia stare a casa senza fare nulla. Mi ero alzato presto ed ero arrivato a salutare mamma prima che andasse a lavoro,mentre facevo colazione con papà che non mi “degnava” neanche di uno sguardo.
- Posso sapere perchè ieri hai perso il bus e sei arrivato tardi?
- Sono uscito tardi dalla classe e non ho potuto farci nulla.
- Ah,pensavo fossi in giro a picchiare qualcuno.
- No papà,non sono il tipo di ragazzo che se la va a cercare.
- Lo credevo anche io ma,anche questa volta,mi hai deluso.
- Mi dispiace..
Mio padre si alzò dalla tavola senza dir nulla,posò la sua tazza nel lavandino ed andò direttamente verso la porta,tirandosela poi alle spalle.
A quel punto non avevo niente da fare se non dedicarmi un po' a me stesso. Andai in camera mia e presi dei vestiti prima di chiudermi in bagno,attaccare la radio ed infilarmi sotto la doccia.
Mentre ascoltavo “Kiss Kiss” di Prince Royce,e mi passavo il nuovo shampoo al cocco (che aveva comprato mamma),pensavo al bacio che ieri ci eravamo dati io e Matthias.
Ci avevo pensato a lungo anche prima di andare a letto,ieri sera,ma nella mia testa c'erano più le mille frasi che mi aveva detto mio padre e così non c'era quasi spazio per un qualcosa di bello...
Riflettendoci bene,potevano esserci varie ipotesi per giustificare quel bacio:
1)Matt voleva ringraziarmi per quello che avevo fatto per lui.
2)Aveva fatto una scommessa con qualcuno.
3)Aveva la bocca secca. - Credo sia l'ipotesi meno credibile-
4)Era impazzito. - Potrebbe essere!-

Dopo aver pensato per un'intensa ora a quel ragazzo,non potevo fare a meno che scrivergli. E così,dopo essermi asciugato e vestito,presi il cellulare e gli scrissi un messaggio:
'' Ehi Matt,ti va se oggi pomeriggio ci vediamo per studiare insieme?
Fammi sapere..
Michael. ''
Forse anche lui aveva voglia di vedermi..ad ogni modo la sua risposta fu positiva.
Prendendo in considerazione la casa vuota,senza genitori,probabilmente le mie idee non furono delle più caste e pure ma non mi sento in colpa al pensare certe cose su di lui..in fondo è l'età,no?

Dovevamo vederci alle quattro per studiare biologia ed altre materie che non ricordo,in sostanza,quelle che avremmo avuto entrambi lunedì,le altre le avrei fatte per conto mio.
Per quale assurdo motivo mi sentivo così agitato? Era forse un appuntamento col principe azzurro o un semplice incontro scolastico con un compagno?
Dopo aver messo apposto le cose fuori posto nella casa,mi sedetti sul divano nel salone d'ingresso per aspettarlo. Guardavo in continuazione l'orologio e il tempo sembrava scorrere molto lentamente... Nel frattempo pensavo a come accoglierlo,a come comportarmi..Ero deciso a chiedergli spiegazioni per ieri,dovevo assolutamente sapere cos'era passato nella testa di quel ragazzo. A partire dal pugno dato a Kevin ed a finire con quel..bacio di cui continuavano a scorrere le immagini nella mia testa.
Immerso nei miei pensieri,quasi non mi accorsi del suono che aspettavo da stamattina,il campanello. Sospirai e mi passai una mano tra i capelli prima di andare ad aprire.
Con immenso piacere mi trovai dinanzi ad uno spettacolo quasi divino. Matthias era vestito così bene che le scene che stamattina mi giravano in testa,erano riaffiorate ed ormai le avevo quasi assimilate come se facessero parte di me,come quando un pescatore in un determinato luogo pesca un pesce enorme che poi però gli sfugge e ci ritorna dopo anni ritrovando,miracolosamente,lo stesso pesce,si sente soddisfatto,felice.
Dopo aver notato lo sguardo che aveva Matthias,lo invitai ad entrare e lo condussi nella mia stanza. Scrutò di quest'ultima ogni angolo,ogni miniatura-cosa che quasi nessuno aveva mai fatto-.
Mi sedetti sul letto dopo aver preso il libro di biologia e lo aprii nella pagina che dovevamo studiare. Non sapevo neanche chi dei due avrebbe dovuto leggere,era tutto un disastro perchè nessuno dei due parlava e sembrava di stare in biblioteca invece che in una casetta di un sedicenne.
Ripensando a tutto ciò a cui avevo pensato mentre ero sotto la doccia,decisi di rompere il ghiaccio.
' Vuoi spiegarmi perchè hai dato un pugno a Kevin?' Chiesi chiudendo il libro.
' Così,non mi piacciono le prese in giro.'
'La presa in giro non l'avevano fatta a te,però.' Alzai le spalle guardandolo.
'Lo so,lo so. Ma non m'importa,non le sopporto,e basta.'
'D'accordo.. Ed allora vuoi dirmi perchè mi hai baciato?'
'Era solamente un gioco.' -E lo dicevo io che era per una scommessa-
Mi alzai dal letto e mi sedetti a cavalcioni su di lui dopo aver spostato il libro. Gli presi il viso tra le mani,lo guardai negli occhi e lo baciai senza dir nulla.
Dopo qualche istante,mi allontanai -a malincuore- dalle sue labbra.
'E questo perchè?'
'Per gioco.' Sorrisi ed ammiccai.
'Che stronzo.'
Mi baciò un'altra volta -ed aveva davvero tutto il mio consenso- prima di stendersi completamente per terra e tirarmi con se. 
Gli passai una mano tra i capelli ed infilai l'altra sotto la sua canottiera,accarezzando i suoi addominali,senza staccarmi dalle sue labbra,spinsi il bacino contro il suo e mentre assaporavo le sue labbra,sentii le sue mani sui bottoni dei miei jeans. Sapevo a cosa stavo andando in contro e pensavo di fermarmi,ma in quel momento ogni singola parte del mio corpo,richiedeva il suo.
Per sfortuna,non avendo tenuto sotto controllo l'orario,mi resi conto che mio padre era appena rientrato.
Mi ricomposi sedendomi di nuovo sul letto ed aprii il libro prima che mio padre entrasse in stanza.
'Quindi i nucleotidi..'
'Buonasera ragazzi.' Mio padre interruppe la lettura di Matthias ed osservò a lungo quest'ultimo. 
Mi leccai il labbro e salutai mio padre.
'Avete finito di studiare? '
Dopo aver avuto la risposta positiva di Matt,mio padre ascoltò attentamente la proposta di Matthias. Sapeva che non sarei potuto uscire domani ed aveva ben pensato di portarmi fuori questo pomeriggio,e di riportarmi a casa prima dell'ora di cena.
Mio padre,stranamente,accettò e dopo averci salutato andò via.
In realtà non sapeva che sarebbe venuto un mio amico a studiare,ma l'aveva intuito e comunque gli importava che studiassi,non tanto che stessi solo come un cane. Quindi dopo avermi informato che al mio rientro probabilmente non ci sarebbe stato e che avrei dovuto aspettarlo sotto il portico,ritornò al lavoro.

Quel pomeriggio,Matthias mi portò in un luogo che non avevo mai visitato. Vivevo in quella città da 16 anni ma non avevo mai visto questo splendido posto al mare. Era una piccola “spiaggetta” piena di rocce enormi dove ci si poteva sedere 'comodamente' ed osservare le onde che sbattevano contro gli scogli.
Matthias si appoggiò ad uno scoglio e rilassò le gambe,io mi sedetti accanto a lui e poggiai la testa sulla sua spalla,socchiudendo poi gli occhi.
'Sai,anche se era un gioco,è stato bello baciarti.'
Mentre ascoltavo la sua risposta... '...Oh che grandissimo figlio di puttana.'... Mi spostai e lo guardai per capire cosa avesse scaturito quella sua reazione. Girando di poco il viso,mi accorsi della presenza di Gabriel e del suo ragazzo di cui non conoscevo il nome ,proprio a pochi kilomentri da noi.
'Scusami Michael..'
Alzai le spalle e mi alzai mentre seguivo con lo sguardo Matthias che si avvicinava al ragazzo di Gabriel e gli diceva qualcosa. Gabriel sembrava essersi allontanato,o comunque non riuscivo a vederlo,ciò che invece riuscì' a vedere ,fu la spinta che Matthias diede a quel ragazzo fino a farlo cadere per terra.
Spalancai automaticamente la bocca e scossi al testa prima di seguire Matt che mi aveva fatto cenno d'andar via.

Mi riportò a casa col suo motorino e mi salutò con un semplice 'Ci vediamo lunedì,ciao Mike.'
Incredibile,dopo tutto quello che era successo,neanche un abbraccio? Un bacino..? 
Abbassai lo sguardo e mi sedetti nel portico,aspettando i miei. Almeno avevo un po' di tempo per pensare a quel pomeriggio..Chi si sarebbe aspettato che per un semplice,sgradevole,incontro sarebbe andato tutto a puttane? Io di certo no.
Mentre giocavo con un bastoncino di legno che avevo trovato nel prato,mi accorsi di una ferrari che si fermò di fronte al vialetto di casa mia.
-Micky Mouse,come mai qui tutto soletto?-
Disgraziatamente da quella macchina scesero i 5 ragazzi del gruppetto di Gabriel: Nicholas,Chris,Brandon,Dylan e Ricky. Gli stessi ragazzi che avevano aiutato Gabriel,l'anno scorso a rendermi ridicolo davanti a tutti.
-Cosa volete?-
-Ah,nulla. Dobbiamo dare una lezione ad un tipetto e ci hanno detto di prendercela con te.- Affermò Ricky prima di dare ordine a Dylan e Brandon di tenermi.
-Nick,Chris,lasciamo qualche ricordino a questo ragazzo.-
Ricevetti un pugno sul naso da Nick,uno sullo stomaco da Chris ed un calcio nelle parti basse da Ricky.
-Buonanotte,topolino.-
I 5 salirono nella loro auto ed andarono via. Io mi poggiai alla porta,portandola mano sul ventre che faceva davvero male. Per fortuna,alcuni minuti dopo,mia madre arrivò a casa e mi aiutò senza chiedermi cosa fosse successo -probabilmente ne avremmo parlato domani-.

-Tesoro,non diciamo niente a tuo padre,buonanotte.-
Mi sistemai nel letto e presi il telefono che aveva vibrato poco prima. Era Matthias. 
'Tutto okay.'
Risposi al suo messaggio dove mi chiedeva come stavo. In realtà ero a pezzi,in tutti i sensi.
'Meno male..'
'No,in realtà non sto per niente bene. Ma non importa ,pensa pure al tuo Gabriel. Notte.'
'Non preoccuparti,chi la fa la aspetti. Buonanotte.'




Matthias.

-Mmh…No mamma, non ho voglia di andare a scuola.-
Mormorai coprendomi il viso col cuscino.
Quella mattina Michael non sarebbe venuto a scuola e se lui non c'è, è una noia.
-Matthias Davis, alzati adesso.-
Disse mia madre col suo solito tono severo.
Sbuffai e la fulminai con lo sguardo.
-Come vuoi.- Dissi per poi alzarmi.
Come ogni mattina mi infilai subito nel bagno e, una volta finito di fare la doccia, scesi al piano di sotto, persi il mio zaino e, senza salutare nessuno, uscii.
Non mi andava di prendere il bus. Non mi andava di vedere tutte quelle persone. Non mi andava di andare a scuola e di trovare Gabriel col suo ragazzo.
Eh sì, lui e Sean (il ragazzo che aveva incontrato alla festa di Kevin), si erano fidanzati.
Poi anche quel Kevin, dopo quello che aveva fatto a Michael mi stava ancora di più sui coglioni.
Mi guardai intorno per vedere se Daniel era nei paraggi, ma ripensandoci bene, sicuramente era con Kevin. Da quando stavano insieme io ero più solo che mai.
Sospirai.
Ad un tratto mi venne in mento ciò che era successo il giorno prima.
Chissà dove avevo trovato il coraggio di baciare Michael. L'ho fatto senza pensarci.
La cosa più strana?
Lui aveva ricambiato. Senza respingermi, senza protestare, bensì mi aveva stretto a se continuando e continuando, quasi senza sosta.
-Michael..-
Sussurrai fra me e me, abbassando lo sguardo.
Probabilmente se non avessi dato un pugno a Kevin il preside Moore non lo avrebbe messo in punizione.
Non potevo darmi pace.
Sarei dovuto restare io a casa, non lui.
Arrivai a scuola in ritardo, come sempre.
Pensare mi fa male, davvero molto. Ma niente era peggio del vuoto che ho dentro.
Mi sento come se tutto intorno a me si stesse distruggendo, come se nessuno avesse più una motivazione per andare avanti…
 
Entrai a seconda ora.
Mrs. Depardieu, non appena mi vide entrare, prese subito la penna.
- Mr. Davis, ha l'autorizzazione?-
- No, mi scusi professoressa.-
- Molto bene.- Fece un sorrisetto e scrisse il ritardo.
"Mi odia, è ufficiale." Pensai sedendomi accanto a Daniel e posando il materiale sul banco.
Subito dopo le due ore di francese, c'era l'ora buca.
Mi sedetti nella panchina che stava nel giardinetto della scuola.
Mentre cercavo di rilassarmi sentii il telefono vibrare…Era Michael!
- Ehi Matt, ti va se oggi pomeriggio ci vediamo per studiare insieme? 
Fammi sapere..

Michael.-
Accennai un sorriso e risposi.
Va bene! Vengo da te verso le 4:00pm. 
A dopo..
Matthias.- 
Posai il telefono e, non appena suonò la campanella, tornai in classe.
 
Finita l'ora di Arte e le due ore di Inglese, uscii e presi subito il bus.
Arrivato a casa posai lo zaino al solito posto.
Stavo per salire quando..
-Matthias, figliolo, vieni.-
-Papà? Che vuoi?- Domandai quasi infastidito.
-Volevo solamente parlare un po’ con mio figlio, non posso?-
-No, io fra poco devo andare.. Ah ecco, verso le 4:00 vado a casa di Michael, un mio compagno.
Scusa papà, non ho tempo..-
Feci un movimento col capo e salii di corsa nella mia stanza.
Chissà che voleva mio padre.. Di solito non mi parla, a meno che non lo cerco io..
-Non c'è tempo.- Affermai mettendomi una canottiera e sopra essa una delle mie camicie preferite.
Jeans strappati, ovviamente e converse, le scarpe che preferisco in assoluto.
Preparai i libri e li misi dentro lo zaino per poi guardarmi allo specchio e passarmi una mano fra capelli, scompigliandoli leggermente.
-Ciao a tutti, a dopo.- E così dicendo iniziai ad andare verso casa di Mike.
Mi ero messo in testa di non riprendere il discorso del bacio.. Non sono quel tipo di ragazzo che va fino in fondo nelle cose.
E' sbagliato, lo so, ma spesso mi serve da scudo per non soffrire… Ok, con Gabriel era successo, ma una volta su mille, può capitare.
 
Arrivato davanti alla porta di casa sua, suonai.
Dopo qualche secondo Michael venne ad aprirmi. Aveva addosso una maglietta bianca a maniche corte, i pantaloni neri e le scarpe bianche. Lo guardai dalla testa fino ai pieni e mi morsi leggermente un labbro.
-Entri?- Mi chiese sorridendo.
-Ah, sìsì, entro.- Annuii.
Andammo nella sua stanza. Era carina, adatta ad un ragazzo della sua età. Aveva qualche poster di Shakira attaccati alla parete.. Sicuramente era uno dei suoi idoli, ottima scelta.
Mi sedetti per terra e presi il libro di biologia, non avevo detto una parola. Forse avrei dovuto accennare qualcosa sul bacio del giorno precedente, ma come ho detto prima, non mi piace andare a fondo nella cose.
Aprimmo il libro nella pagina che il professore Smeet aveva assegnato. Iniziai a leggere nella mia mente, senza capire molto. Beh all'inizio è sempre così, una cosa nuova non la si può capire subito, ma col tempo s'impara e poi ripetere sembra quasi un gioco.
Stavo continuando a leggere quando..
- Vuoi spiegarmi perché hai dato un pugno a Kevin?-
Alzai lo sguardo e dissi.- Così, non piacciono le prese in giro.-
-La presa in giro non l'avevano fatta a te, però.-
-Lo so, lo so. Ma non m'importa, non le sopporto, e basta.-
- D'accordo.. Ed allora vuoi dirmi perché mi hai baciato?-
Mi morsi il labbro guardandolo.- Era solamente un gioco.-
Egli ricambiò la sguardo e, dopo qualche secondo, posò il libro e si alzò per poi sedersi a cavalcioni su di me.
Ci guardammo negli occhi fin quando Michael prese il mio viso fra le mani iniziando a baciarmi.
Non appena si staccò gli chiesi.- E questo perché?-
-Per gioco.- Rispose ammiccando.
-Che stronzo.- Sorrisi riprendendo poi a baciarlo.
Mi stesi per terra e lo tirai verso di me, senza staccarmi dalle sue labbra. Lui mi passò una mano fra i capelli e l'altra la infilò sotto la mia canottiera.
Mossi leggermente il bacino contro il suo mentre, con entrambe le mani, cercavo di sbottonargli i jeans ma, per nostra sfortuna, sentimmo qualcuno rientrare in casa.
Che tempismo.
Si ridette sul letto mentre io mi aggiustavo la camicia ed i capelli che, ormai, erano totalmente per conto loro.
Presi il libro, riaprendolo alla pagina precedente e iniziando a leggere il primo paragrafo.
-Buona sera ragazzi.-
Mi girai verso la porta, era suo padre.
-Buona sera signor Hemmings.- Accennai un sorriso mentre quest'ultimo mi osservava come se mi stesse studiando.
-Avete finito di studiare?- Ci chiese guardandoci.
-Sì, abbiamo fatto tutto..- Mi alzai.- Ho saputo che domani suo figlio è in punizione per tutto il giorno, quindi, se lei vuole, possiamo uscire un po’?.. Lo riporto a casa prima dell'ora di cena.-
Annuii sfoggiando un bel sorriso e con la speranza che il padre accettasse.
- Sì, va bene.-
"Evvai." Pensai.
-Io adesso devo uscire nuovamente, Michael, se quando torni non trovi ne me, ne tua madre, aspettaci fuori.-
Salutò entrambi e andò via.
 
Adoro le località marine.
Il vento, le onde del mare che s'infrangono contro gli scogli, il silenzio… Mi mettevano una pace inspiegabile.
Mi sedetti su uno scoglio guardando quella meraviglia mentre Michael si sedette accanto a me e poggiò la testa sul mio petto. Io lo avvolsi con le braccia e poggiai la mia testa sulla sua.
Avevo scelto quel posto perché… Ad essere sincero non lo so. Non avevo mai portato nessuno lì prima d'ora, e spiegare il perché avessi portato Michael con me nel mio 'rifugio' non era chiaro nemmeno a me.
-Sai, anche se era un gioco, è stato bello baciarti..- Mormorò quest'ultimo.
- Ahm.. Davvero? Beh ad essere onesti… Oh che grandissimo figlio di puttana.-
Stavo per rispondergli ma m'interruppi non appena vidi Gabriel fare il bagno con Sean.-
-Scusami Michael..-
Dato che Gabriel era andato a prendere una cosa, mi avvicinai al suo ragazzo.
- Ehi, scusami, tu sei Sean?-
- Sì, sono io. Perché?-
- Ah, perfetto.- Lo presi per il braccio e lo avvinai a me.
-Questo è per avermi fregato il ragazzo.- Mormorai al suo orecchio per poi spingerlo a terra, facendogli male.
Tornai da Michael e gli feci cenno andar via.
 
Lo riportai a casa e, prima andar via gli dissi.- Ci vediamo Lunedì, ciao Mike.-
Salii sul motorino e partii verso casa.
Era già sera, come passa il tempo e come cambiano le cose.
Michael mi aveva detto una cosa dolcissima ed io, cretino che non sono altro, lo avevo completamente ignorato.
 
Ero davanti alla porta di casa, stavo aprendo quando qualcuno mi poggiò una mano sulla spalla girandomi violentemente verso se.
-Gabriel?! Che ci fai tu qui!?-
- Ascoltami bene, Matthias, non ti conviene metterti contro di me.-
Lo guardai inclinando la testa.- Ma di cosa parli?-
- Hai fatto del male a Sean, senza motivo, ma che ti è preso!?-
A certo, a quel punto cosa avrei potuto dire? 'L'ho fatto perché odio il fatto che tu sia suo e non mio!?' No, non mi sarei di certo messo a corrergli dietro.
-Mi fa antipatia quel ragazzo, tutto qui.-
- A bene, perfetto.- Mi guardò- Ti sto già ripagando con la stessa moneta allora. Buonanotte, Davis.-
Lo guardai andar via e poggiai le spalle al muro.
Stava andando tutto male, avevo decisamente sbagliato e così facendo Gabriel si era solamente allontanato da me.
Mi chiusi nella mia stanza e ripensai alle sue parole… ' Ti sto già ripagando con la stessa moneta allora. Buonanotte, Davis.'
Ma che voleva dire??....
-Michael!!- Esclamai prendendo subito il telefono.
Michael, tutto bene??- 
Aspettai per qualche minuto…Nessuna risposta.
Ero davvero molto preoccupato. E se gli amici di Gabriel lo stavano pestando a sangue?
- No…- Mormorai.
Stavo per andare a casa sua, almeno avrei potuto dargli una mano. Mi sentivo già abbastanza in colpa per il fatto di Kevin, non volevo metterlo ancora di più nei guai.
Ero già sul motorino, pronto per partire sin quando vidi che Michael mi aveva risposto.
Per fortuna stava bene.
Menomale..- 
Tornai nella mia stanza e mi stesi nel letto.
No, in realtà non sto per niente bene. Ma non importa, pensa pure al tuo Gabriel. Notte.- 
-Ma che cazzo…- Dissi fra me e me.
Non preoccupati, chi la fa l'aspetti. Buonanotte.- 
 

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Capitolo 8
*** What interesting! ***


Ashton Irwin.
 
28 settembre 2013, ore 2:00am..
Il sonno manca e questo sabato non sta iniziando nel modo migliore.
Penso..
Penso e ripenso a ciò che ho visto ieri sera: Michael venne picchiato da quei bulletti ed io, per paura di essere attaccato insieme a lui, non l'ho difeso.
'Ma dico Ashton, sei scemo?'
Continuavo a domandarmi.
Mi sedetti sul davanzale della finestra e cominciai a guardare il panorama.
Sydney, di notte, è bellissima.
C'è una quiete assurda, nessuna macchina che passa per strada, i negozi chiusi e quindi nessuna ragazzina pazza che urla solo per un bel paio di scarpe, ma soprattutto niente scuola.
La notte, almeno a me, mette una pace troppo difficile da spiegare.
In tutta sincerità non odio la mia scuola, è ben organizzata ed i professori sono tutti preparati: il problema sono gli alunni, non tutti, ma la maggior parte.
Un esempio?
Il nuovo arrivato: Matthias, fotto i ragazzi degli altri, Davis.
Già, quel tizio non lo sopporto, farei di tutto pur di vederlo tornare nella sua amata Detroit, ma sfortunatamente non farà mai ritorno nel suo paese.
E' depresso, strano, senza uno scopo nella vita… Non capisco perché Michael sia incantato da lui.
Mmh.. Forse dovrei smetterla di pensare a Mike, a lui non piaccio e non credo che un giorno staremo insieme… Sarebbe bello ma è una cosa impossibile.
 
Michael mi piace dall'asilo.
Quando arrivò a Sydney era solo un bambino, come me, però era diverso dagli altri e, nonostante la mia giovane età, ne rimasi stupito.
Quegli occhi azzurri come il cielo, quel sorriso incantevole, quel suo modo di essere a dir poco perfetto.. Tutte queste piccole cose mi hanno 'rubato il cuore', ed ancora oggi mi piace…O forse lo amo?
Non saprei..
Non ho una risposta a questo..
 
Verso le 10:15am feci colazione.
Avevo intenzione di chiamare Michael per raccontargli le 'novità', e così feci però…
-Pronto?
-Pronto signora Clifford, potrei parlare con Michael?
-Oh Ashton caro, Michy ancora dorme, quando si sveglia ti faccio chiamare.
-La ringrazio, arrivederci!
Come al solito quello scansafatiche era ancora nel mondo dei sogni.
Per evitare di annoiarmi, uscii un po’, girai per il mio quartiere, andai alla bancarella e comprai un paio di boxer, feci la spesa e subito dopo rientrai in casa.
Non appena rientrato sentii il telefono squillare… Era Michael, finalmente!
-Ehi.. ehi..ehi… Michy! Devo assolutamente parlarti di una cosa, penso che occuperemo un po’ di tempo!
Gli parlai del nuovo arrivato e di ciò che avevo visto venerdì, gli dissi, inoltre, che Matthias e Michael avevano instaurato un buon rapporto, ma non da semplici amici… E questo mi faceva male, perché in fondo sono innamorato di Mike e sapere che potrebbe essere di un altro mi spezzava il cuore in due.. Allucinante.
Per un breve tratto piansi, piangere fa bene.
Micky mi consolò un po’ e, dopo aver finito la mia tiritera, riprendemmo il discorso 'Machias'.
Alle nove esatte finii il mio discorso e Micky concluse il tutto esclamando 'Che cosa interessante!!'.
 
 



Michael Clifford

'Michael Clifford smettila di suonare quella maledetta chitarra o sveglierai la bambina!'
Urlò mia madre dalla cucina.
'Mamma,smettila di urlare o la sveglierai tu!'
Esclamai poi posando la chitarra sul letto e scendendo rapidamente le scale per raggiungere la cucina. Quel sabato mattina,mia madre stava preparando le frittelle ed io,che avevo svegliato la mia Casey (mia sorella minore di soli 2 mesi),dovetti prenderla in braccio e cullarla per farla stare un po' zitta.
'Michael,sicuramente non avrai sentito il telefono poco fa,comunque sappi che ti ha cercato il tuo amico Ashton,dice che ti deve parlare “urgentemente”.'
Annuii e corsi verso il salone dove avevo lasciato il cellulare in carica la sera precedente.
'Mmmh..Ashton,Ashton Ashton..' Sussurrai mentre scorrevo nella rubrica fino a trovare il numero del mio migliore amico. -Chiama-
'Ehi ehi ehi ,Mickyy devo assolutamente parlarti di una cosa,penso che occuperemo un po' di tempo!'
Quando Ash iniziava un discorso con una frase del genere,significava che il discorso sarebbe durato davvero a lungo..e quando dico a lungo,intendo..a lungo.... In effetti finì di raccontarmi tutto alle 21 p.m. .
Mi aveva raccontato di una specie di rissa che aveva visto sotto casa in cui la vittima era proprio il ragazzo che gli piaceva dall'asilo,Michael Hemmings che veniva picchiato da quel gruppetto di bulletti capeggiati da Ricky. Ash voleva fare qualcosa per il povero ragazzo ,ma dopo l'ultima volta,aveva preferito aspettare che il gruppetto andasse via. Alla fine il vero motivo per cui Ashton mi aveva raccontato tutto ciò,era il “fidanzamento”tra Michael e Matthias (il nuovo arrivato );Ashton amava Michael così tanto che per lui faceva qualsiasi cosa senza ricevere proprio nulla in cambio ed adesso che Michael si era messo con un ragazzo,Ash era andato su tutte le furie ed alla fine si era anche messo a piangere al telefono. Ma Ashton Irwin non è il tipo di ragazzo che si abbatte facilmente e così concluse con un ' Spero che il caro Michael non cammini per almeno una settimana.'
Io ridacchiai per la sua battutina ed esordii finalmente nel discorso con un “Che cosa interessante!”
Cercai di consolare il mio migliore amico come meglio potevo e gli consigliai di staccarsi un po' da quel ragazzo che era talmente preso dal nuovo arrivato che non gli avrebbe dato conto per un bel po' .
Dopo aver chiuso la chiamata con Ash,accesi la tv e misi nel canale di musica,amavo la musica ,era forse una delle mie più grandi passioni. Ovviamente prima della musica veniva Kevin..Beh,che dire di Kevin..il ragazzo più bello della scuola,importante,famoso,ricco,gay...ma per niente interessato a me;riuscivo a capire Ashton,a me succedeva lo stesso con Kevin..per stargli vicino avevo fatto di tutto -addirittura mi ero iscritto a tutti i corsi che seguiva lui-e lui non mi degnava di uno sguardo...peggio di Beatrice e Dante!!
Ad ogni modo,è ancora troppo presto per piangerci addosso per l'amore,siamo ragazzi ed abbiamo una vita da vivere,da vivere bene però..allegri,sereni,tranquilli,felici.

L'indomani mattina,non appena mi svegliai,presi il telefono e chiamai ad Austin (il cugino di primo grado di Kevin,nonchè uno dei miei più cari amici) volevo raccontargli la situazione che si era creata e così lo invitai a prendere un gelato nel primo pomeriggio!





Austin Mahone.
 
'Possiamo vederci, nel primo pomeriggio, nel bar vicino casa tua per prendere un gelato?'
Quel messaggio fu la mia sveglia.
-E' assurdo che alle 10:30am debba alzarmi, è Domenica!
Affermai coprendomi il viso col cuscino.
Michael, quando si tratta di rompere i coglioni, è sempre pronto.
Non importa se è Martedì, non importa se è Domenica, lo fa, punto e basta.
Mi alzai contro voglia e scesi in cucina dove mamma Jessica e papà Tom stavamo tranquillamente facendo colazione.
- Mamma, dov'è Toby?
-In giardino, sta giocando col gatto.
-Ok, allora vado a salutarlo, faccio colazione con Michael oggi, ciao!
E così andai a salutare Tob ed uscii di casa.
Toby è mio fratello, ha otto anni.
E' un tesoro, tranne quando inizia a mordere…Già… Mentre Stella è la nostra gatta.
E' bellissima: tutta bianca, con gli occhi gialli-azzurri…Dipende dal sole!
Il bar Tahiti è uno dei più belli e buoni di tutta Sydney.
Il proprietario, Mr. Williams, è un tipetto strano, ma molto, molto simpatico!
Mi conosce da quando avevo cinque anni e mi vuole bene come se fossi il figlio che non ha mai avuto.
 
Non appena arrivai al bar, vidi che Micky era già seduto al solito tavolo.
Scossi il capo e sorrisi alla cassiera per poi sedermi di fronte a lui.
-Allora, cosa devi dirmi?
-Devo raccontarti delle cose.. Sai Matthias Davis, il nuovo arrivato?
-Sì, lo conosco, perché?...
Cominciò a parlarmi del Machias, che sarebbero Matthias e l'altro Michael.
All'inizio con capii molto, ero ancora un po’ stordito.
Sabato sera ero andato ad un party e, come al solito, tornai a casa mezzo ubriaco.. Poi è meglio che inizi a parlare di quella bellissima ragazza che avevo 'conosciuto'.. Credo si chiamasse Camila o un nome simile…ma poco importa.
Continuai ad ascoltare Michael con interessa, provando a capire ciò che mi stava spiegando.
Effettivamente c'era da riflettere.
Da più di tre anni sono innamorato di una ragazza della scuola, si chiama Elena..
Lei è una ragazza adorabile, dolce, gentile, premurosa, bella, amabile, sensibile, intelligente.. L'unico 'difetto' di tutta questa perfezione è Ian, il suo ragazzo.
Un omone alto, muscoloso, con due occhi azzurro ghiaccio ipnotizzanti ed una decapottabile nuova di zecca.
Ovviamente non posso competere con uno come lui, quindi mi limito ad esserle amico e, quando riesco, cerco di aiutarla.
Anche se Ashton non mi sopporta, penso di poterlo capire…Insomma lui ama Michael, che però non lo calcola, io amo Elena che però non mi calcola in quel senso ed è fidanzata… Brutta storia, davvero brutta e triste.
Non appena Micky finì il discorso accennai un sorriso ed esclamai 'Che cosa interessante!'
 
30 settembre 2013, e la settimana ricomincia…Che noia.
Alle 8:00 in punto ero già a scuola.. Quelle fottute ore sembrava che non finissero mai.
Finalmente arrivò l'ora buca.
Andai al bar per comprarmi un bel cornetto alla nutella e subito dopo mi recai nel giardinetto della scuola.
Proprio lì trovai Troye, un mio caro amico.
Mi avvicinai a lui e gli dissi:
-Ehi bello! Devo raccontarti una cosa!
Così iniziai a raccontare tutte le cose che Michael mi aveva detto il giorno precendente.
Alla fine di tutta la tiritera lui esclamò un semplice 'Che cosa interessante!'
 
Era incredibile, quel ragazzo era qui da pochissimo e già si parlava di lui come se fosse una famosa popstar.
Le voci fra amici girano, e così da una bocca passa all'altra sin quando tutti quanti vengono al corrente di ciò che succede nel nostro piccolo gruppetto.
Machias..Michael e Matthias, Matthias e Michael…Non suona male, l'unica cosa che non mi è chiara è: A Mike piace Matt? Ed a Matt piace Mike? E' successo qualcosa fra loro? O i miei amici si stavano facendo troppi film  mentali?
Woh, peggio di Sherlock Holmes! Peggio di Beautiful! Peggio di Grande Fratello!
Sinceramente non so cosa ci sia fra quei due, ma spero per loro che sia qualcosa di serio e spero che non soffrano.
L'amore è come la rosa: bello ma piena di spine.  
 
 

 
Troye Sivan

Anche quel lunedì,la sveglia suonò più di una volta cercando di farmi alzare..Da un po' di tempo mi veniva davvero difficile svegliarmi così presto per andare a scuola,ma purtroppo gli orari erano quelli e se non li rispettavi erano guai seri..-o qualcuno avrebbe anche detto “cazzi amari!”-.
Mi alzai dopo qualche minuto dal letto e dopo aver preso i vestiti mi diressi in bagno per farmi una bella doccia fredda,l'ideale per svegliarmi la mattina e prepararmi ad una nuova ed intensa giornata lavorativa!
Misi addosso una T-shirt bianca e dei jeans neri strappati,mi allacciai le nike e scesi di corsa sotto per fare colazione.
'Tesoro,ti senti pronto per l'interrogazione di oggi? Hai studiato bene,non è vero?'
'Sisi mamma,sono prontissimo! Ho anche fatto un paio di schemi,così quando la prof mi chiamerà ce li avrò davanti e mi aiuteranno a formulare un ottimo discorso!'
'Perfetto caro,portami un bel voto,mi raccomando.'
'Certo mamma.' Le lasciai un dolce bacio sulla guancia,presi lo zaino ed uscii di casa andando poi ad aspettare il bus.
Alla fermata,come tutti i giorni,mi misi a parlare con Michael Hemmings,un ragazzo che viveva a pochi passi da casa mia,che frequentava la mia stessa scuola e che ovviamente prendeva lo stesso bus che prendevo io. Stavolta però non era solo. Ero abituato a vedere Michael con il cellulare in mano che aspettava il bus o con un libro sulle gambe mentre aspettava me;stamattina invece era in dolce compagnia,si baciava dietro la fermata del bus con il nuovo arrivato..Matthias Davis!
I due erano appiccicati come due cozze e sembravano darsi un bacio che non finiva mai..Altro che le opere di quei pittori del romanticisimo!
Alzai le spalle e non appena arrivò l'autobus ci salii.

Il lunedì non era una delle giornate più pesanti ma ad esso ne seguivano altre quattro che sembravano interminabili..quindi ogni ragazzino detestava il lunedì come ogni altro giorno.
Mentre stavo seduto sull'erba a ripassare biologia,mi accorsi che qualcuno stava impedendo alla luce del sole di raggiungere il mio libro,e quindi impediva a me di leggere. Alzai lo sguardo ed inclinai leggermente la testa.
'Ricky...'
'Buongiorno bimbo,come hai passato il week-end?'
'Abbastanza bene..e tu?'
'Ora che ti vedo,mi sembra di aver passato dei giorni vuoti,sai?'
'Perchè dici questo?'
Mi si avvicinò e mi sfiorò la guancia con due dita
'Perchè mi sei mancato,sciocchino.'
Ammiccò e mi guardò per qualche istante negli occhi prima di essere chiamato dal suo gruppetto di amici e …
'Ci vediamo,checca.'
Annuii e lo guardai andare via insieme ai suoi amici. Quel ragazzo mi faceva così bene ma così male allo stesso tempo che evitarlo era la cosa migliore,per entrambi.
Ripresi quindi a leggere il mio libro prima di essere interrotto nuovamente da un'ombra.
'Oh..ma ancora t..' Prima di poter continuare la frase,mi accorsi che stavolta era Austin,un mio caro amico,che mangiava un cornetto alla nutella.
'Ehi tesoro..'
'Ehi bello! Devo raccontarti una cosa!'
'Dimmi tutto..'
Austin mi raccontò di qualcosa che in realtà già sapevo..la relazione su Matthias e Michael,infondo si trattava di questo..e te pareva.
'Che cosa interessante!'
Esclamai con tutto tranne che con interesse prima di salutare Austin che aveva fretta di tornare in classe.

Alla fine della scuola,seduto alla fermata dell'autobus a leggere un romanzo che avevo iniziato da poco,notai i due piccioncini sbaciucchiarsi di nuovo accanto a me. Non che la cosa mi infastidisse ma non mi faceva neanche molto piacere,dal momento in cui Matthias era entrato da poco nella scuola e non si conosceva così bbene con Michael..che invece sembrava conoscere la bocca di Matthias molto ma moolto bene.
Sospirai e scossi la testa prima di chiudere il libro ed alzarmi per prendere il bus che era appena arrivato. Ero felice per i due ragazzi che stavano sicuramente vivendo un periodo carino ma speravo davvero che non fosse solo una cosa momentanea che avrebbe portato entrambi ad odiare quel sentimento comunemente chiamato 'Amore.'...

--Una piccola pagina di ricordi




-- In questo capitolo i 'protagonisti' sono gli amici di Michael Hemmings, i quali 'spettegolano' sul 'Machias' esprimendo i loro pensieri e facendo le loro riflessioni. 
Speriamo che vi sia picaiuto e che continuiate a seguirci! 

_Mikaislife.

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Capitolo 9
*** A home at the End of the World. ***


Mercoledì.



Michael.



Allora tesoro,oggi la professoressa di recitazione dovrebbe darvi le parti,giusto?'
Annuii e continuai a mangiare. Era da venerdì sera che con mia madre non riprendevo il discorso “bulli”,da quella sera avevo quasi evitato di farmi vedere per casa ed avevo limitato le uscite con Matthias che mi chiamava continuamente,ogni sera.
'Spero sia carino..almeno farò qualcosa di interessante!'
Affermai poi prima di finire la mia tazza di latte e cacao.
'Se ci sono problemi,mandami pure un messaggio..'
Concluse poi mia madre lasciandomi un bacio sulla guancia.

Non appena arrivai a scuola,badai bene di portare gli occhiali da sole e di posizionare spesso la mano davanti al labbro che era tutto viola a causa del pugno;le medicine stavano facendo effetto ma erano i dolori interni quelli più pesanti.
Aprii il mio armadietto e presi il libro di filosofia..-non mi andava davvero di tornare a scuola e dopo l'assenza di martedì avrei potuto farmi anche questa ,ma mio padre non l'avrebbe permesso!-
Stavo appunto per chiudere il mio armadietto,quando venni abbracciato da qualcuno,quindi mi girai per vedere chi fosse.
Era Matthias,Matthias che mi chiedeva se qualcosa non andava..
'Cosa non dovrebbe andare?'
Ed ecco lì,proprio lì iniziò a farmi un elenco di cose che non andavano e che non erano andate in questi giorni:i mancati appuntamenti,i miei rifiuti agli inviti,le sue chiamate senza risposta poiché facevo finta di non aver sentito il telefono, i suoi messaggi 'non letti' perchè non lo trovavo e la mia mancanza di ieri a scuola.
'Beh...Sono stato poco bene.'
-Scuse banali,ma come spiegargli quello che era successo senza arrivare ad un litigio?-
Stava per dire qualcosa quando si accorse che portavo gli occhiali da sole – che non portavo quasi mai-.
'Li porto da oggi,sono un accessorio davvero..ehm..carino e quindi ho deciso di metterli!'
-Le scuse che stavo inventando oggi erano davvero pessime..-
Matthias mi bloccò all'armadietto e mi tolse gli occhiali...accorgendosi così del mio livido attorno all'occhio destro e di conseguenza del labbro gonfio e rosso.
'Gabriel..i suoi amici..'
Scossi la testa ed abbassai lo sguardo passandomi la mano sul viso,cercando di alleviare il dolore.
Quando poi Matthias mi “lasciò” dopo aver sentito la mia confessione,chiusi l'armadietto e mi diressi in classe.

'Platone parla di amore platonico..Bene ragazzi,chi ha compreso bene bene questo argomento? E soprattutto,qualcuno di voi può farmi un esempio d'amore platonico magari che abbia vissuto,relativamente?'
L'insegnante cercava qualcuno che le parlasse d'amore..ma come sarei potuto intervenire comunque io dal momento in cui per adesso non avevo alcuna idea dell'amore,o meglio,magari ne avevo una sbagliata..
Per togliermi ogni dubbio,alzai la mano.
'Hemmings! Di cosa ci vuoi parlare?'
'Beh in realtà,professoressa,le vorrei fare una domanda.'
'Dimmi pure.'
'Studiando l'amore platonico,ho appreso qualcosa in più su questo strano sentimento che personalmente non riesco ancora a comprendere del tutto e soprattutto ad identificare..Beh,una relazione basata quasi su alcuni sguardi,dei semplici baci e dolci parole..potrebbe essere un piccolo esempio di amore platonico ai nostri giorni?'
La professoressa rimase un po' in silenzio prima di sedersi sulla cattedra ed accennare un sorriso.
'Certo Michael,è una forma di amore platonico anche se non del tutto..ma lo è e soprattutto col tempo lo potrebbe diventare o comunque potrebbe aumentare.'
Accennai un sorriso ed abbassai lo sguardo sul mio quaderno. In fondo la prof mi aveva dato la risposta che cercavo..mi stavo innamorando di Matthias ed anche se adesso mi può sembrare banale ed inutile,col tempo potrebbe apparirmi come una delle cose più belle della mia vita.

Dopo aver passato un'ora fuori a ripassare le note da ripetere poi al prof Penniman nell'ora successiva,mi ritirai in classe e mi sedetti accanto a Kevin.
Nonostante tutto ciò che era successo,continuava a sedersi accanto a me durante un sacco di corsi ..magari mi ero comportato un po' troppo male con lui e dopo il pugno che gli aveva dato Matthias non mi ero neanche scusato..
'Kevin..posso chiederti una cosa?'
Annuì senza dire nulla e continuò a leggere degli appunti che aveva scritto sul quaderno di musica.
'Sei ancora arrabbiato con me oppure..mbeh oppure niente. Matthias è stato davvero maleducato e mi dispiace che ti abbia fatto male..voleva solo fare un gesto carino nei miei confronti.'
'Ehi Mick,non devi preoccuparti,non ce l'ho con te..davvero. Ho imparato comunque la lezione ed adesso sto cercando di comportarmi meglio. Mi spiace un po' per voi..c'è gente che parla in giro..Ad esempio..Mio cugino Austin,non fa altro che parlare di voi col suo amico Troye.'
Li indicò mentre ci stavano guardando come se fossimo dei vip da intervistare.
Mi grattai la testa cercando di capire e prima di guardare l'orologio,suonò la campanella della ricreazione e tutti fuori dalla classe!
'Vuoi fare una passeggiata? Ti faccio vedere la tipa nuova.'
Proseguì poi Kevin mentre cercavo di tenere sotto controllo Troye Sivan e Michael Clifford che stavano davanti la porta dell'aula a fissarmi.
'Certamente! Facciamo una passeggiata.'
Ultimamente veniva molta gente nuova nella nostra scuola ed erano tutti tipi davvero ma davvero particolari..se si pensava a Matthias,ad esempio..A Matthias che era proprio seduto accanto alla nuova ragazza su un muretto.
'Eccola,è lei. Si chiama Avril Lavigne ed ha 17 anni. Credo sia canadese.'
Spalancai gli occhi nel vedere Matthias che discuteva tranquillamente ed anche allegramente con quella ragazzetta che sembrava davvero antipatica e vanitosa. Odiavo le tipe come lei ma non conoscendola potevo dire che era odio a prima vista.

Quando entrai in classe per l'ora di recitazione,notai alcuni foglietti che la prof aveva lasciato sul banco di Kevin,d'Elena e sul mio.
'Cos'è?' 
Chiesi poi rigirando il foglio tra le mani.
'Il copione per il teatro!' 
Esclamò la professoressa prima di tirare un altro di quei fogli fuori da quella borsa.
'Hemmings,vai nella classe del professore Graves e cerca gli alunni Lavigne e Davis,dopo consegnagli questi fogli e digli che ci vediamo oggi pomeriggio dalle tre!'
'D'accordo professoressa..'
Presi quei fogli ed uscii per cercare la classe in cui si trovava Matthias in quel momento. Dopo averla trovata,vidi uscire proprio da lì quella stronzetta di prima alla quale consegnai il foglio prima di guardarla male e di bussare alla porta del prof di arte;entrai e dopo aver chiesto al prof il permesso per consegnare il modulo a Matthias,mi avvicinai a lui che era in piedi in mezzo alla classe.
Gli diedi il modulo e sussurrai 
'Dove stai andando..?'
'Vorrei evitare l'ora di arte,Avril mi aspetta fuori.'
'E devi evitarla proprio con lei ?'
'Beh,sì,è nuova come me e ci stavamo annoiando.'
'D'accordo..'
Ringraziai il prof ed uscii dalla classe per tornare alla mia.
'Ma va a quel paese,altro che amore platonico!'
Esclamai prima di sbattere contro Elena.
'Ehi..tutto okay?'
Scossi la testa nel vedere Matthias ed Avril che scendevano le scale insieme.
'Io quel ragazzo lo detesto,non so neanche cosa mi abbia preso ma sto diventando davvero stupido.'
Elena annuì e si mordicchiò il labbro guardando anche lei la scenetta.
'Anche io sono molto gelosa di Ian e delle sue amichette..però lui ama me..ed io lui,non posso far prevalere il sentimento dell'odio e della rabbia,capisci?'
Annuii e la presi per mano prima di tornare in classe con lei.

La quarta ora passò molto velocemente anche grazie a Kevin che fece un'interrogazione piena di video porno ,ma si guadagnò comunque una B!
Lo stesso non posso dire della quinta che venne saltata da Matthias e da Miss capelli colorati e che mi fece stare molto in pensiero oltre che in ansia.
Finita finalmente quella tortura,presi le mie cose e dopo aver salutato tutti,andai verso il cortile della scuola dove trovai appunto chi speravo di trovare.
'Matthias.'
'Michael.'
'Mi prendi in giro?'
'Forse.'
'Ed allora smettila perchè già sembra una presa in giro tutto quello che è successo tra di noi. '
'Ah,si?'
-Accennai un sorriso ironico- 'Si.'
-Dopo aver buttato la carta della pizzetta ormai finita,Matthias mi avvicinò a se.-
'Però,per me,non è stata una presa in giro.'
'Infatti,perchè io non ti prendo in giro.'
'Ed io sì?'
'Sembra di sì..Comunque adesso è meglio se ti lascio tranquillo,ci vediamo tra un po'.'
'Senti..' -Mi alzò il viso con due dita e mi guardò negli occhi- 'se potessi farlo ti bacerei qui,adesso,me ne sbatterei di tutto e di tutti,ma non posso E' da sabato che ti chiamo per chiederti di uscire con me,volevo un appuntamento ma tu mi hai evitato...'
'Te ne sbatteresti anche della rosa vivente? Ti ho evitato perchè non volevo farmi vedere da te in quelle condizioni..'
'Parli di Avril? Lei non so nemmeno se è mia amica,ed apparte questo,prima o poi ti avrei visto. Ma in questo momento a me non importa di niente e di nessuno,solo di te,quindi...ti andrebbe di uscire con me uno di questi giorni?'
'Mmh..' -Lo presi per mano e lo tirai verso il bagno dei maschi prima di entrare in uno di quelli liberi,sbatterlo al muro e baciarlo.-
Lui mi strinse forte a se mentre mi baciava ed anche quel bacio sarebbe continuato se solo non... 
'Ragazzi,la prof vi cerca. Sbrigatevi.'
Kevin ci avvisava dell'inizio del corso e noi ci stavamo baciando..
Accennai un sorriso ed uscii dal bagno insieme a lui. Prima di uscire dal bagno,però,lo presi per mano e lo guardai negli occhi. 
'Noi stiamo insieme?..'
Matthias mi lasciò un dolce bacio sulla guancia e mi sussurrò un “sì”all'orecchio.
Sorrisi dolcemente ed insieme entrammo nel teatro dove avremmo seguito il corso di recitazione.
Lì la professoressa Minogue ci annunciò il titolo dell'opera a cui avremmo preso parte .. 
'Una casa alla fine del mondo.'






 
 
 

Matthias
 
Quella mattina mia madre mi accompagnò a scuola.
Non appena arrivato scesi dall'auto, la salutai e, mettendomi lo zaino in spalla, andai verso l'entrata.
Era da sabato che tentavo di invitare Michael ad uscire ma, non so per quale oscuro motivo, o non mi rispondeva al telefono oppure diceva che non poteva, il martedì non era nemmeno venuto a scuola.
Che comportamento strano.
Dopo il bacio che c'eravamo dati credevo che…Insomma…Che volesse provare a conoscermi, ad uscire, a ehm…stare insieme… Forse stavo sbagliando, ma comunque sia volevo spiegazioni.
A scuola non poteva evitarmi e mi ero messo in testa che non appena lo avrei visto, lo avrei fermato per fare quattro chiacchiere e per farmi spiegare il perché del suo assurdo comportamento.
Lo cercavo tra la folla, quello spiazzale era sempre pieno di gente.
Entrai all'interno della scuola, sempre piena zeppa di persone, e lo continuai a cercare sin quando lo vidi vicino al suo armadietto.
Mi avvicinai a lui, senza farmi notare, e lo abbracciai da dietro stringendolo teneramente a me.
- C'è qualcosa che non va?- Gli chiesi guardandolo con la coda dell'occhio.
- Cosa non dovrebbe andare?
- Non so magari il fatto che hai rifiutato tutti i miei 'appuntamenti', che non hai risposto al telefono o ai miei messaggi… E poi perché ieri non sei venuto a scuola?
- Beh… Sono stato poco bene…
- Senti, Michael, se non hai vogl…Aspetta un secondo..Da quando porti gli occhiali da sole?- Domandai notando che il ragazzo, stranamente, li portava.
- Li porto da oggi, sono un accessorio davvero… Ehm… Carino e quindi ho deciso di metterli!
Non gli credevo.
Inclinai di poco la testa e subito dopo lo bloccai contro gli armadietti, in modo tale che non si muovesse e gli sfilai via gli occhiali da sole.
- E questo che cazzo è!?- Esclamai notando il suo occhio destro nero, lo sguardo mi cadde anche sul suo labbro leggermente rosso e spaccato. - E che hai fatto al labbro!?
- Gabriel… I suoi amici…
- Perfetto, ci vediamo dopo.- E così dicendo me ne andai.
 
Volevo assolutamente farla pagare a Gabriel, ma forse pestarlo a sangue non era la soluzione migliore.
Per fortuna lo beccai fuori dalla classe, era in bagno che, come al solito, fumava.
- Ehi, Matt, vuoi fare un tiro?
- No.. Però vorrei parlare con te.
- Sarà un piacere ascoltarti, sono tutto orecchie.
- Ma che fortuna.- Dissi accennando un sorriso ironico.- Perché hai fatto picchiare Michael da Ricky e compagnia bella? Io ho fatto male al tuo ragazzo, io l'ho fatto cadere per terra, non lui.
- Mh…Quindi?
- Quindi se devi pestare qualcuno o se devi far pestare qualcuno, pesta me.- Che ripetizione di parole.- Capito?
- Ma che coraggioso il giovanotto, difende il suo ragazzo, che dolce che sei.- Disse passandomi una mano fra i capelli come se stesse accarezzando un cane.
- Sono serio, alla prossima al posto di mandare i miei amichetti vengo a cercarti. Ti piace divertiti, no? Bene ed allora ti farò una bella festa.
E lasciandolo lì, senza parole e con un'espressione basita, uscii dal quel bagno ed iniziai a cercare tutti i suoi amici.
Feci un bel discorsetto a ciascuno di loro e, una volta finito il giretto, tornai in classe.
Alla terza ora c'era Musica, ah il caro Professor Penniman aveva portato la sua pianola e ci aveva suonato qualcosa.
Quel professore ha un talento immenso, sa suonare molti strumenti ed ha una voce mozzafiato.
Sa parlare benissimo quattro lingue e sa anche un po’ d'italiano… E' una persona semplice anche per questo lo stimo molto.
Inoltre ci presentò Avril Lavigne, la nuova ragazza della classe.
Una tipa strana, ma molto carina, con le punte colorate di rosa - viola, un trucco leggermente pesante tutto intorno agli occhi, questi ultimi erano di un azzurro stupendo…Peccato per il trucco.
Il suo look era molto rock, da ribelle… Da subito mi fece davvero molta simpatia.
Il professore, dato che io ero nel banco da solo, decise di farla mettere accanto a me.
Finita la sua ora ci fu la ricreazione.
- Finalmente!- Esclamò Avril accennando un sorriso.
- Già..Ehm…Comunque, io sono Matthias! Molto piacere.- Le porsi la mano.
- Avril, il piacere è tutto mio.- Ammiccò e mi invitò a passare la ricreazione con lei.
Io, naturalmente accettai e così uscimmo ed iniziammo a girare per la scuola.
- Mi sento un po’ sperduta, sai? Ho saputo che anche tu sei nuovo quindi.. Come ti sembra questa scuola?
- Non è male credimi… I professori sembrano abbastanza esperti, alcuni sono strani, ma alla fine un po’ tutti lo siamo.
Mentre parlavo con la nuova arrivata notai Michael passeggiare.
Cos'avrei dovuto fare? Allontanarmi da Avril oppure continuare a parlare con lei facendo finta di non vedere il ragazzo al quale cercavo di fare la corte?
Scelsi la seconda opzione e ripresi il discorso con la ragazza.
Mentre discutevamo sulla scuola, uno strano ragazzino dai capelli castani e gli occhi verdi passò accanto a me e mi guardò in un modo strano… Chissà che cosa voleva e soprattutto chissà chi era…
Suonata la campanella tornammo nell'aula di musica prendemmo i nostri zaini.
- Io adesso ho storia dell'arte.- Dissi accennando un sorriso.- Ci vediamo dopo?
- Non credo, anche io ho storia dell'arte.
-Ah..-Mi leccai il labbro.- Allora, andiamo?
- Certamente!
 
Quella ragazza mi piaceva molto, avevamo gli stessi gusti, le stesse idee… Ci piacevano le stesse cose, sia in campo musicale sia in campo culinario. Forse, finalmente, avevo trovato una vera amica? Tempo al tempo, ed avrò una risposta.
- L'ora di Arte mi annoia.- Mormorò.
- Sì anche a me.. Ma che possiamo fare?- Alzai le spalle.
- Uscire: facciamo finta di andare in bagno e per tutta l'ora stiamo fuori.
- Mi piace il tuo modo di pensare, ci sto, allora prima vai tu e poi io, d'accordo?- Accennai un sorriso.
Annuì e…-Professore?-
- Lavigne, mi dica.-
-Potrei andare in bagno?-
- E' urgente?-
- Temo di sì.-
- Vai, torna presto.-
Mi guardò sorridendo e, silenziosamente, uscì dalla classe.
Per qualche minuto feci finta di niente, ma dopo un po’..- Professor Graves, potrei andare in bagno?-
-Davis? Anche per te è urgente?-
- Sì, professore.-
- Vai e se vedi la compagna in giro, dille di tornare.-
-Sarà fatto.-
Mi alzai iniziando ad andare verso la porta ma qualcuno l'aprì.. 'Michael!?' pensai fermandomi nel mezzo della classe.
- Posso consegnare un modulo a Davis?- Domandò lui, guardandomi poi.
- Certamente.- Rispose il professore.
Mi avvicinai a lui per prendere il modulo e prima di allontanarmi sentii..- Dove stai andando?
Lo guardai mordicchiandomi il labbro e, mentre posavo il modulo nella tasca posteriore dei jeans dissi..- Vorrei evitare l'ora di arte, Avril mi aspetta fuori.
- E devi evitarla proprio con lei?
- Beh, sì, è nuova come me e poi ci stavamo annoiando.
- D'accordo..- Salutò il professore ed uscì dalla classe seguito da me.
Andai da Avril e sorridendo scendemmo le scale.
- Pensavo che ti fossi tirato indietro, sai?- Disse sedendosi su un muretto.
- Io non mi tiro mai indietro, impara questa piccola cosa.
- Oh, il ragazzo è sicuro di sé.
- Abbastanza..- Notai che dalla tasca dei suoi i jeans usciva leggermente un foglietto.- E quello cos'è?
- Ah, è il modulo per il corso di teatro..Sembrerà una cosa stupida ma..
La interruppi.- Anche io seguirò il corso di teatro.- Affermai uscendo il modulo.
- Ohw, che bello, quindi oggi pomeriggio ci sarai anche tu?
- Sì, sì!
Continuammo a parlare, saltammo anche l'ora di biologia.
 
Nel pomeriggio mi comprai qualcosa al bar: il corso sarebbe iniziato alle 3:00pm, quindi avevo tutto il tempo per mangiare.
Posai lo zaino a terra, presi la pizzetta ed iniziai a mangiare.
Avril l'avevo completamente persa, ma poco m'importava.. L'avrei sicuramente rivista nel teatro della scuola.
Mentre ero immerso nei miei pensieri vidi qualcuno mettersi davanti a me; alzai lo sguardo e notai che la figura che avevo davanti era Michael.
- Matthias.- Disse.
- Michael.- Dissi.
- Mi prendi in giro?
- Forse.
- Ed allora smettila perché già sembra una presa in giro tutto quello che è successo tra di noi.
- Ah, sì?
Accennò un sorriso ironico. -Sì.
Buttai la carta della pizzetta dentro la spazzatura e lo presi per le braccia tirandolo verso me e mormorando al suo orecchio.- Però, per me, non è stata una presa in giro.
- Infatti, perché io non ti prendo in giro.
Lo guardai.- Ed io sì?
- Sembra di sì.. Comunque adesso è meglio se ti lascio tranquillo, ci vediamo tra un po’.- E così dicendo abbassò lo sguardo.
-Senti.- Dissi alzandogli il viso in modo tale da poterlo guardare negli occhi.- Se potessi farlo ti bacerei qui, adesso, me ne sbatterei di tutto e di tutti, ma non posso. E' da sabato che ti chiamo per chiederti di uscire con me, volevo un appuntamento ma tu mi hai evitato…
- Te ne sbatteresti anche della rosa vivente? Ti ho evitato perché non volevo farmi vedere da te in quelle condizioni.- Mi spiegò scuotendo la testa.
- Parli di Avril? Lei non so nemmeno se è mia amica, ed a parte questo, prima o poi ti avrei visto.- Annuii.- Ma in questo momento a me non importa di niente e di nessuno, solo di te, quindi… Ti andrebbe di uscire con me uno di questi giorni?
- Mmh..- Mi prese la mano e mi portò verso il bagno dei maschi, entrando in una della cabine. Mi poggiò al muro e, senza dire nemmeno una parola mi baciò.
Gli avvolsi la vita con le braccia e continuai a baciarlo ed a stringerlo forte a me.
Mentre stavo assaporando le sue bellissime labbra, qualcuno bussò alla porta.- Ragazzi, la prof vi cerca, sbrigatevi.
Era la voce di Kevin.- Coglione, guasta feste…- Mormorai scuotendo la testa.
Michael si limitò a sorridere e, insieme, ci recammo a teatro.
Mentre stavamo uscendo, Mike mi strinse la mano ed io, ricambiando il suo sguardo, sorrisi.
- Noi stiamo insieme?- Mi chiese.
Lo tirai verso di me e, subito dopo avergli dato un bacio sulla guancia mormorai. - Sì.
Entrammo nel teatro dove la professoressa Minogue ci annuncia il titolo dell'opera.
- Bene ragazzi, nel foglio che vi ho dato c'è il copione e le parti che ha ognuno di voi. Il titolo di questa rappresentazione sarà 'Una casa alla fine del mondo.' 

 

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Capitolo 10
*** The first time. ***


Michael.
 

'Quindi alla fine sei riuscito ad ottenere uno dei ruoli principali,tesoro..E dimmi,ora puoi svelarmi il titolo dell'opera in cui reciterai?'
Sospirai e mi mordicchiai il labbro mentre continuavo a mangiare la ciambella che mamma aveva fatto per colazione. Non potevo dirle che avrei fatto la parte di un omosessuale innamorato di un ragazzo conosciuto da piccolo ed ossessionato poi dal suo ricordo fin quando non lo ritrova dopo anni,sarebbe stato un semplice e diretto 'No.'
'Beh..il titolo è complicato ed in più non è molto conosciuto. Non appena avrò il copione -che in realtà avevo avuto il giorno prima.-te lo farò sapere!'
Saltai giù dalla sedia e mi misi lo zaino sulle spalle lasciando poi un bacio sulla guancia a mia madre.
'Ora devo proprio andare,o rischio di perdere l'autobus!'
E dopo averla salutata ed aver salutato mio padre che stava in salone a leggere il giornale,uscii di casa ed andai alla fermata dell'autobus. La cosa strana era che Matthias non c'era e normalmente prendeva sempre il bus con me..Ma,avevo già fatto qualcosa di male?O magari lui aveva già iniziato a distaccarsi d ame?
Scossi la testa cercando di non iniziare con quelle stupide paranoie e misi le cuffie ascoltando musica per tutto il tragitto fino a scuola.

Arrivato a scuola,dopo aver salutato i miei amici ed essere passato da Elena per ritornarle un libro che mi aveva prestato qualche giorno fa,iniziai a cercare Matthias e con mia grande felicità lo trovai con Avril..si stavano abbracciando. 
'E te pareva..' Esordì poi Lexi che aveva visto la scena con me.
'Ehi Lexi'
'Ehi Michael, perchè non saluti il tuo fidanzato davanti alla sua amichetta?'
Annuii alla sua domanda e corsi verso Matthias prima di baciarlo dolcemente e sussurrargli all'orecchio un dolce buongiorno.
'..Scusate se vi ho disturbato..'
Feci spallucce guardando entrambi e sorridendo a quella ragazzetta che stava davanti al mio di ragazzo.
'Ehi Matthias,scusa se te lo rubo..mi serve un secondo!'
Esclamò Lexi prima di portarmi via con lei.
'Fammi capire..hai intenzione di fare il buon samaritano anche con quella lì? Quali sono i tuoi problemi Michael?'
Inclinai la testa guardando la mia migliore amica e ridacchiai.
'In fondo non mi ha fatto niente,solo che..beh sono un po' geloso. Invece tu? Quale problema hai con Avril?'
Lexi abbassò lo sguardo e sospirò. Il motivo per cui Lexi odiava Avril era che lei ci aveva provato con Paul,il ragazzo di cui Lexi era follemente innamorata e che lui in un certo senso ci era anche stato.
La strinsi forte a me e non appena sentii il suono della campanella,le consigliai di essere meno gelosa e soprattutto di pensare alle sue amiche ed alle persone che a lei ci tenevano davvero,non quelle che ci giocavano;quindi entrai in classe e mi sedetti accanto a Kevin.
'Ehi Mick..so che magari non ti importa però volevo parlare con te di una cosa..'
Mi girai verso di lui per ascoltarlo e poggia il viso sulla mano.
'Oh Dimmi tutto,di cosa si tratta?'
'Beh..questo week-end io e Daniel ci siamo fidanzati ufficialmente ed è da tutta la settimana che facciamo l'amore..'
Sorrisi al suo minuscolo,e per fortuna non dettagliato racconto.
'E' una cosa fantastica! Vuol dire che vi trovate bene e siete in sintonia..niente di meglio in una coppia!'
Kevin mi sorrise ed inisieme tornammo a seguire la lezione. Probabilmente gli andava di sfogarsi un po',anche se positivamente ..ed essendo amici da qualche anno si fidava di me..non mi andava di deluderlo solo per alcune cose che erano successe.. Ciò che era successo,adesso era finito.
Durante l'ora di educazione sessuale,Matthias fece spostare Kevin e si sedette -stranamanete- accanto a me. Nel frattempo,il professor Nick ci assegnò un lavoro da fare a gruppi di due:una ricerca su come nascono i bambini. 
'Strana come ricerca..'Sussurrai. Forse mi stupiva che proprio Nick ci facesse cercare una cosa del genere dal momento in cui era gay e comunque non avrebbe avuto un bambino con nessuna donna..ma era comunque un compito ed andava fatto al più presto. Quindi con Matthias ci misimo d'accordo per farlo lo stesso pomeriggio,magari verso le 18;se il progetto sarebbe durato di più sarei rimasto a dormire da lui,mi aveva dato disponibilità a casa sua dal momento in cui i suoi genitori sarebbero stati fuori tutto il giorno. 
Le altre ore scolastiche furono semplici e super veloci,il tempo sembrava volare. In più avevo anche un'ora buca a quarta ora..Stavo per chiedere a Matthias se voleva passare l'ora con me ,ma proprio in quel momento miss capelli rosei,si avvicinò a lui e se lo portò fuori.
Non avevo altra alternativa se non quella di passare l'ora buca con Elena ed il suo fidanzato..il che mi aprii un po' gli occhi. Quel tipo era davvero un prepotente,arrogante ed antipatico ..un po' come l'aveva descritto Austin..che si era comunque dimenticato una cosa:era dolcissimo nei confronti delle persone che amava e disponibilissimo con chi gli chiedeva aiuto.
A sesta ora,Matthias si saltò un'altra volta biologia ed il professor Smeet si arrabbiò davvero molto,così gli mise una nota nel registro e continuò ad interrogare.

A fine giornata,corsi verso il bus e mi andai a sedere accanto a Matthias che si era seduto negli ultimi posti.
'Dove sei stato?'
Gli chiesi non appena lo vidi poggiare testa al finestrino.
'Ero con Avril..in giro..'
Inarcai un sopracciglio notando in che modo strano parlasse.
'Senti..ma come parli?'
'Ah,come dici?'
Quindi non solo parlava male,ma non capiva neanche quello che gli dicevo,allora gli presi il viso tra le mani e lo guardai negli occhi.
'Ti sei fatto una canna?'
'Io? Ma che dici...'
'Senti Matthias se hai intenzione di fare queste stronzate,non hai bisogno di stare con me.'
Presi lo zaino e mi alzai da lì cercando con lo sguardo un posto in cui sedermi,possibilmente lontano da lui. Ad un tratto,mi afferrò per un braccio.
'No,Michael,resta con me..'
Mi svincolai dalla presa e scuotendo la testa,mi sedetti accanto a Paul..mentre davanti a tutti ,ricevevo un bel 'Vaffanculo.'
Elena e Lexi,si girarono verso Matthias ed entrambe scossero la testa prima di abbassare lo sguardo.
Dopo aver discusso con Paul riguardo alcune cose,scesi dal bus ed andai a casa.

A casa,mi stesi un po' nel letto in camera mia e pensai a come mi ero comportato con Matthias..magari avrei dovuto stargli vicino ma ci ero rimasto un po' di merda ed in più avevo saputo da Paul che Avril era una tipa che faceva uso di queste cose e quindi..era quasi sicuro che gliele aveva passate lei.
Presi il cellulare e gli inviai un messaggio.
'Come rimaniamo per oggi?'
Aspettai una risposta fino alle 17 e 30 ma non ricevendo alcun segno di vita,presi le chiavi di casa e lasciai scritto un messaggio ai miei genitori. 
“Mamma,papà sono a cena da un amico,se non dovessi tornare è perchè il progetto non l'abbiamo ancora finito. In caso,a domani. 
Un bacio.”
A quel punto,uscii di casa e dopo qualche minuto a piedi,arrivai a casa di Matthias. 
Presi un bel respiro ed una volta davanti alla porta,mi decisi a suonare..ma proprio quando stavo per suonare,la porta si aprì ed uscì proprio Gabriel.
Spalancai gli occhi ed automaticamente aprii la bocca stupito nel vederlo lì,a quell'ora. 
'Che dici? Vuoi entrare?'
Entrai al suo “invito” ed ancora stupito dall'aver visto Gabriel pochi istanti prima mi grattai la testa.
'Beh,ma che ti prende Michael?'
Inclinai la testa e la scossi subito dopo.
'Nono niente. Sono venuto per il progetto,non pensavo di poterti disturbare.'
'Disturbarmi? Mai amore,dai,facciamolo.'
'Smettila di chiamarmi amore. E poi,cosa dobbiamo fare?'
Matthias accennò una risata e si avvicinò a me.
'E poi sono io quello che si fa le canne,mh?'
Rimasto stupito anche dalla sua stupida battutina,lo allontanai da me e mi sedetti sul divano seguito poi da lui.
'Ce l'hai ancora con me?..'
'Sempre.'
Affermai mentre mormoravo il mio disprezzo verso il suo comportamento ed anche verso quel deficiente di Gabriel.
'Vieni con me..' 
Esordì poi lui porgendomi la mano che io ,giusto per rimanere coerente a ciò che avevo detto a Lexi,afferrai prima di alzarmi.
Mi portò in camera sua e dopo avermi fatto stendere sul suo letto,si sdraiò su di me.
'Ehm...Cosa staresti facendo? Non si possono risolvere così le cose.'
Come risposta,mi lasciò vari baci sul collo. Se avevo capito bene le sue intenzioni,non era davvero il caso..
Sospirai e dopo essermi morso più volte il labbro,gli presi il viso tra le mani e lo guardai dritto negli occhi.
'Visto? Così sei molto più bello.. Perchè l'hai fatto?'
'Perchè mi sono fatto una canna? Volevo solo provare.'
'Ah...' Distolsi lo sguardo e sospirai. 'E lui invece,che ci faceva da te?'
'Gabriel è venuto per chiedermi scusa,tranquillo,non abbiamo fatto cose porno.' Rispose lui ammiccando.
'Senti,per quanto mi riguarda,non ho alcun motivo di credere a niente di quello che mi hai appena detto. Inoltre,pensavi di risolvere una specie di “litigio” con del sesso? Dovresti sapere che non l'ho mai fatto con nessuno..e non voglio che la mia prima volta sia una specie di modo per fare pace.'
Dunque,Matthias si alzò ed aprì la porta chiedendomi,se così si potesse definire,di uscire da lì.
Mi alzai e mi misi di fronte a lui. 
'Se non hai neanche una risposta,perchè mi hai fatto entrare?'
'Ti ho detto di andar via,esci da casa mia e tornatene da dove sei venuto.'
'A lui però non l'hai mandato via..' sussurrai prendendo il cellulare che qualche istante prima era caduto sul letto.
'Corri fra le braccia del tuo Kevin,non sprecare il tuo tempo con un drogato,bimbo.'
Lo abbracciai e poggiai la testa sul suo petto.
'Voglio stare fra le tue di braccia,il mio tempo preferisco sprecarlo con te che con qualcuno che non amo.'
Lui si allontanò e continuò..
'Forse non capisci bene,vattene via,ciao.'
'Volevo stare con te,visto che stamattina ti sei dedicato a lei.. scusami tanto.'
Conclusi poi prima di uscire dalla sua stanza e ricevendo in risposta “una porta chiusa in faccia”.
'Quindi è così che si fa? Non volevo mica rovinare tutto..sai? Se non vuoi chiarire,va bene lo stesso,ma non mandarmi via,per piacere.'
'Te l'ho già detto due volte,torna a casa tua,non voglio parlare con te.'
Aprii la porta ed entrai nella sua stanza,stendendomi poi nel letto accanto a lui.
'Facciamo pace?'
Chiesi guardandolo speranzoso.- Quella discussione non mi stava più piacendo ed avevo già capito che con Matthias non avrei più dovuto parlare di nessun tipo di problema ..-
'Ora ti uccido. Non farmi urlare,moccioso,va via.'
'Qual è il problema?' chiesi alzando le spalle.
'Non mi rispondi mai,eh? Se non vuoi stare con me,dillo adesso. Tanto siamo più che in tempo.. Io..ecco io non volevo già da subito avere problemi con te,d'accordo? In realtà speravo in un pomeriggio a baciarci o qualcosa del genere..niente di quello che in realtà sta succedendo. Ti chiedo scusa.'
Abbassai lo sguardo sospirando e mi sistemai la maglietta sedendomi sul letto.
'Poteva succedere tutto ciò che immaginavi in quella testa di cazzo che ti ritrovi,poteva succedere anche di più,ma hai paura e non perdoni facilmente. Io non voglio lasciarti,ma io sono un tipo complicato,ne combino una ogni due minuti e così facendo ti farei solamente soffrire. Non sono io quello che deve scappare...sei tu che dovresti scappare da me,tanto siamo più che in tempo,no?'
'Possiamo farlo succedere.. io lo voglio,almeno quanto lo vuoi tu..o così spero.. Non ho paura,non di questo,sono paranoico ma non riguardo a ciò che pensi tu..' -scossi la testa- 'non ho nulla da perdonare se non mi spieghi niente.. Comunque non importa,non avrei dovuto farti quelle domande,sono state da fidanzato stupido e geloso. Se mi dici che sei complicato e che mi farai soffrire ,non cambierò idea,Matthias. Nè tanto meno voglio scappare da te.. '
Sussurrai avvicinandomi poi alle sue labbra ed accarezzandogli dolcemente la guancia,ricevendo -ed aggiungerei finalmente – un bacio come risposta.
Mi sedetti a cavalcioni su di lui e continuai a baciarlo mentre sbottonavo il bottone dei suoi jeans e li abbassavo. Lui mi tolse facilmente i pantaloni da ginnastica e li tirò da qualche parte nella stanza mentre io pensavo sfilargli la maglietta ed a lasciargli baci umidi dal basso ventre fino al collo che sfiorai poi con la lingua. Ansimai insieme a lui,sulle sue labbra. Lo liberai finalmente dai boxer e cercai di muovermi su di lui come lo credevo più opportuno,mentre lui mi aiutava poggiandomi una mano sul sedere ed aiutandomi nei movimenti.
Mi strinsi forte a lui senza fermarmi,lasciandogli qualche bacio sul collo ed ansimai sonoramente al suo orecchio.

I nostri corpi sembravano una cosa e quella sensazione mi piaceva..davvero tanto. Aspettavo la prima volta con lui e la immaginavo così,così bella come lui,bella come il luogo,il momento.. 
Continuammo per ben tre ore e dopo esserci sistemati a letto insieme,sentii nel petto una nuova e strana sensazione,ed all'improvviso non c'era più Gabriel né Kevin,non c'era più Avril né quello stupido di Daniel. Tutto era scomparso dal mio cuore,tutto ciò che mi portava odio e rabbia e rimaneva un semplice ma efficace sentimento che li aveva sconfitti durante queste tre ore: l'amore.   



Matthias. 


- Come sarebbe a dire che non hai fatto l'ora di arte e biologia?!
Urlò mia madre non appena scesi al piano di sotto.
- Mamma che vuoi?
- Ho saputo che non hai partecipato alle lezioni, Matthias che dobbiamo fare?
- Scusa mamma, ora la smetto, ok? Ciao.
Quella mattina mia madre doveva partire, sarebbe andata a New York per una sfilata, mio padre aveva una riunione a Londra, mentre mia sorella andava a dormire da Sierra, una sua nuova amica.
Era il mio giorno, solitudine assoluta, nessuna rottura di scatole in giro per casa, potevo fare ciò che voleva senza nessuno che mi dicesse - Fa questo, fa quello…Hai lavato i piatti? Hai messo in ordine la tua stanza?-
Possiamo dire che ero abbastanza felice.
Arrivato a scuola, poggiato al muro, c'era Gabriel. Stranamente mi salutò ma non ricambiai.
Non mi piace fare la parte del maleducato che porta rancore, ma non credevo fosse giusto risolvere le cose prendendo a botte la gente.
- Matt, Matt!
- Avril.
Mi diede un bacio sulla guancia e mi sorrise.
- Ti stavo aspettando! Ho una sorpresa per te, o almeno, spero lo sia..
- Dai, dimmi tutto.
- Ho chiesto al preside Moore di seguire tutti i tuoi corsi… Ho fatto male?
Accennai un sorriso e l'abbracciai forte forte.
- Non mi dispiace per niente.- Sussurrai al suo orecchio per poi allontanarmi.- Anzi, mi fa piacere… Una vera amica serve sempre, no?
- Certo che sì!
- Quindi dovrai sopportami tutto il tempo, sei pronta?
- Ma scherzi? Ti voglia già un mondo di bene, mi fa piacere poter stare con un tipo come te.. Possiamo dire che sei il migliore amico che non ho mai avuto.
Mi voltai e la guardai negli occhi.- Nemmeno io ho mai avuto un migliore amico come si deve, mi ha rubato la ragazza, quindi…
- Mi dispiace.. Ma adesso stai meglio?
- Sì, mi mancano tutti e due, ma c'è la vie…Pazienza…- Alzai le spalle come per dire 'fa niente' e mi voltai notando che Michael stava venendo verso di me.
Mi si avvicinò lasciandomi poi un bacio sulle labbra e sussurrando.- Buongiorno..-
Si allontanò e aggiunse.- Scusate se vi ho disturbato.-
- Ah..- Disse Avril abbassando lo sguardo.- Non ci hai disturbati, tranquillo!-
- Ehi Matthias, scusa se te lo rubo, mi serve un secondo!- Disse Lexi sorridendo in un modo strano ad Avril e portandosi via Michael.
- Che strana ragazza…- Mormorò Avril.
- Già ma non farci caso.- Dissi continuando poi a masticare la mia gomma.- Andiamo in classe? E' suonata.
- S..Sì.
 
Durante l'ora d'informatica mi sedetti accanto a Avril, il professor Irwin ci fece usare uno strano programma per il computer, non avevo capito neanche a cosa serviva, ma provavo ad intendere qualcosa.
- Matt..- Sussurrò Avril scuotendomi leggermente.
- Sì?..
- Da quando stai con Michael? Io credevo che non ti facesse tutta questa simpatia..
- Ah, sì.. Tranquilla, non è niente di serio.
Aggiunsi per poi riprendere ad ascoltare il professore.
L'ora dopo c'era Educazione sessuale, così, dopo aver spiegato a Avril che mi sarei seduto insieme a Michael entrai in classe.
- Kevin spostati, là ci sono io.- Affermai accennando un sorrisetto.
Quest'ultimo si alzò senza dirmi niente, senza rivolgermi nemmeno lo sguardo, e si sedette accanto a Daniel.
- Allora ragazzi..- Cominciò il professor Grimshaw.- Vorrei che voi faceste una ricerca; vorrei che cercaste come nascono i bambini, magari chiedete ai vostri genitori o cercate su wikipedia, non lo so, ma dovete portarmi un bel lavoro! Intensi?-
- Si professore.- Rispondemmo tutti insieme.
Che palle, una ricerca su una delle cose che odio di più in questo mondo: i bambini.
Quegli stupidi esseri… Sembrerò strano, ma non li sopporto. E' come una specie di allergia.
L'ora di mtematica e di musica volarono in fretta e così arrivò l'ora buca.
- Ok, adesso ti faccio provare una cosa, va bene?- Mi domandò Avril prendendomi il braccio e mi portò con se.
- Cosa devo provare?
- Fa silenzio, e non farti vedere da nessuno!
- Ok, ok.
Uscì qualcosa dallo zaino insieme ad un accendino..
- Ma quelle sono…
- Delle canne, hai indovinato amico mio! Vuoi provarne una? Dai!
- Uhm…-Ci pensai su per qualche secondo.- D'accordo, dai, dammi qua.
Ne presi una ed afferrai l'accendino. La portai alle labbra, aspirando il primo tiro per poi sorridere.
- Mh, ottima!
- Lo so.. Lo so.
- C'è biologia, andiamo?
- Ma non hai ancora finito, e poi che importa, stiamo qui..
- Ma Michael…
-..Michael un cazzo, dai, resta.
- Va bene.
Continuammo a fumare ed a parlare quando ad un tratto tutto cominciò a girare.. Dovevo prendere l'autobus e, cosa più importante, Michael mi avrebbe visto in quelle strane condizioni.. Cosa fare?
Dovevo per forza farmi vedere, il bus è uno solo, non avevo scampo.
Mentre mi avviavo verso l'autobus cercando di non far notare la mia strana camminata, la testa mi stava scoppiando, sentivo il cervello che mi pulsava.. - Ah, ma perché l'ho fatto?... Però era buona…-Sussurrai tenendomi poi la testa.
Arrivato alla fermata, notai che Mike non era ancora arrivato. Emessi un sospiro di sollievo poggiandomi al palo e guardandomi intorno. Che merda, non capivo la maggior parte delle cose che stava accadendo intorno a me. Non distinguevo le persone…Michael sarebbe arrivato da un momento all'altro ed io potevo benissimo non riconoscerlo…
Finalmente, dopo qualche minuto, vidi il bus. Entrai e mi sedetti negli ultimi posti e poggiai la testa al finestrino.
- Dove sei stato?- Mi chiese Michael sedendosi accanto a me.
- Ero con Avril…In giro…
- Senti.. Ma come parli?
- Ah? Come dici?- Dissi scuotendo la testa.
Mi prese il viso fra le mani e mi guardò negli dicendo: - Ti sei fatto una canna?
- Io? Ma che dici…
- Senti Matthias se hai intenzione di fare queste stronzate, non hai bisogno di stare con me.
Si alzò prendendo lo zaino, aveva intenzione di sposarsi forse?
A quel punto mi alzai anche io e lo presi per un braccio: - No, Michael, resta con me..
Non mi diede retta e si andò a sedere con un altro ragazzo.
- Vaffanculo.- Dissi ad alta voce attirando così l'attenzione di alcuni passeggeri e tornai a sedermi dov'ero prima.
Una volta sceso dal bus iniziai ad andare verso casa, ero così incazzato che avrei potuto rompere qualsiasi cosa, ma cercavo di trattenermi.
- Matthias aspetta..
- Michael sapevo che… Gabriel? Che vuoi adesso?
- Parlare con te…Posso entrare?
Presi le chiavi ed aprii la porta.- Entra, deficiente.
Scosse la testa abbassando lo sguardo e, senza dir nulla, entrò in casa.
- Puoi posare lo zaino lì, fa come se fossi a casa tua..
Indicai una sedia e posai il mio per terra quando, ad un certo punto, mi prese e mi bloccò al muro.
- Amore.. Ma di cosa ti sei fatto?- Mi chiese avvicinandosi al mio viso.
- Ho solo fumato una canna, te non lo fai mai?
- Ogni giorno..- Ammiccò e cominciò a lasciarmi una scia di baci nel collo.
- G..Gabriel..Che vuoi? Perché sei qui!?- Lo spinsi pulendomi il collo e lo guardai.
- Ok, scusami.. Volevo solamente chiederti scusa per come mi sono comportato, ho sbagliato e così facendo ti ho perso…Non volevo perderti, io ci tengo a te..-
Sospirai spalancando di poco gli occhi.
Dovevo credergli? Dopo l'ultima volta mi spaventavo un po’ a dargli fiducia.
Mi poggiai al muro. - Devo crederti?
- Sì, ti prego, credimi..
Mi voltai verso il telefono, avevo un messaggio..Era di Michael.. Sbuffai e lasciai perdere senza nemmeno leggere ciò che aveva scritto.
 
La maggio parte del pomeriggio lo passai con Gabierl.. Giocammo con devi video giochi, parlammo del più e del meno, lui si scusò più volte ed alla fine io lo perdonai… Sembrava essere davvero dispiaciuto.
Verso le 6:00 andò via e, proprio mentre usciva, vidi arrivare Michael.
- Che dici? Vuoi entrare?- Gli chiesi.
Entrò silenziosamente, sembrava stupito o che so io.
Alzai le spalle, chiudendo la porta e mi voltai verso il mio ragazzo, o almeno speravo che ancora lo fosse.
- Beh? Ma che ti prende Michael?
Scosse la testa.- No..no, niente. Sono venuto per il progetto, non pensavo di poterti disturbare.
- Disturbarmi? Mai amore, dai, facciamolo.
- Smettila di chiamarmi amore. E poi, cosa dobbiamo fare?
Accennai una risata e mi avvicinai a lui.- E poi sono io quello che si fa le canne, mh?
Mi spinse e si sedette sul divano. Era arrabbiato, molto arrabbiato, ma dovevo farlo sciogliere, così mi sedetti accanto a lui. - Ce l'hai ancora con me?..
- Sempre.
Inclinai la testa notando che il ragazzo stava blaterando qualcosa.
- Vieni con me..- Mormorai alzandomi dal divano e porgendogli la mano.
Lo portai nella mia stanza e lo feci sdraiare nel mio letto per poi stendermi su di lui.
- Ehm.. Cosa staresti facendo? Non si possono risolvere così le cose.- Disse lui.
Sorrisi e, senza dargli conto, cominciai a dargli vari baci umidi sul collo, infilai la mano dentro la sua maglietta per potergli accarezzare il petto ed iniziai a muovere il bacino contro quello di lui, lentamente.
Ad un tratto mi prese il viso fra le mani.- Visto? Così sei molto più bello.. Perché l'hai fatto?
Lo guardai cercando di capire.- Perché mi sono fatto una canna? Volevo solo provare.
- Ah…- Guardò altrove sospirando.- E lui invece, che ci faceva da te?
- Gabriel è venuto per chiedermi scusa, tranquillo, non abbiamo fatto cose porno.- Affermai ammiccando.
- Senti, per quanto mi riguarda, non ho alcun motivo di credere a niente di quello che mi hai appena detto. Inoltre, pensavi di risolvere una specie di 'litigio' con del sesso? Dovresti sapere che non l'ho mai fatto con nessuno.. E non voglio che la mia prima volta sia una specie di modo per fare pace.
Mi alzai senza dir nulla ed aprii la porta. - Vattene, adesso.
Si mise di fronte a me dicendo: - Se non hai neanche una risposta, perché mi hai fatto entrare?
- Ti ho detto di andar via, esci da casa mia e tornatene da dove sei venuto.
- A lui però non l'hai mandato via.- Sussurrò e prese il telefono.
- Corri fra le braccia del tuo Kevin, non sprecare il tuo tempo con un drogato, bimbo.
Mi abbracciò poggiando la testa sul mio petto: - Voglio stare fra le tue braccia, il mio tempo preferisco sprecarlo con te che con qualcuno che non amo.
Non ricambiai l'abbraccio ed indietreggiai aggiungendo: - Forse non capisci bene, vattene via, ciao.
- Volevo stare con te, visto che stamattina ti sei dedicato a lei.. Scusami tanto.- E così dicendo uscì dalla mia stanza.
Chiusi la porta, sbattendola, e mi stesi sul letto.
Ho sempre detto che l'amore fa schifo, io nemmeno ci credo, quindi perché ci sto male adesso?
" Quindi è così che si fa? Non volevo mica rovinare tutto sai? Se non vuoi chiarire, va bene lo stesso, ma non mandarmi via, per piacere."
Urlò Michael da dietro la porta.
" Te l'ho già detto due volte, torna a casa tua, non voglio parlare con te."
Entrò nuovamente in camera mia e si sdraiò accanto a me..-Facciamo pace?
- Ora ti uccido. Non farmi urlare, moccioso, va via.
- Qual è il problema?- Domandò alzando le spalle.
Mi limitai a non rispondere e poggiai la testa sul cuscino.
Era solamente un fottuto bambino, troppa paura per scopare con qualcuno e troppo difficile farsi perdonare, come potevo combattere con uno così? Io, che di guai ne combino a bizzeffe.
- Non mi rispondi mai, eh? Se non vuoi stare con me, dillo adesso. Tanto siamo più che in tempo.. Io.. Ecco io non volevo già da subito avere problemi con te, d'accordo? In realtà speravo in un pomeriggio a baciarci o qualcosa del genere.. Niente di quello che in realtà sta succedendo. Ti chiedi scusa.
- Poteva succedere tutto ciò che immaginavi in quella testa di cazzo che ti ritrovi, poteva succedere anche di più, ma hai paura e non perdoni facilmente. Io non voglio lasciarti, ma io sono un tipo complicato, ne combino una ogni due minuti e così facendo ti farei solamente soffrire. Non sono io quello che deve scappare…Sei tu che dovresti scappare da me, tanto siamo più che in tempo, no?
- Possiamo farlo succedere.. Io lo voglio, almeno quanto lo vuoi tu.. O così spero.. Non ho paura, non di questo, sono paranoico ma non riguardo a ciò che pensi tu..- Scosse la testa.- Non ho nulla da perdonare, se non mi spieghi niente.. Comunque non importa, non avrei dovuto farti quelle domande, sono state da fidanzato stupido e geloso. Se mi dici che sei complicato e che mi farai soffrire, non cambierò idea, Matthias. Ne tanto meno voglio scappare da te..- Si avvicinò alle mie labbra e mi accarezzo dolcemente una guancia.
Mi avvicinai lentamente al suo viso e, successivamente, iniziai a baciarlo.
Lui si sedette a cavalcioni su di me continuando a baciarmi mentre sbottonava i miei jeans e li abbassò.
Io gli poggiai una mano dietro la nuca e con quella libera gli abbassai i pantaloni per poi gettarli da qualche parte nella stanza.
Nel frattempo lui mi tolse la maglietta e mi lasciò dei baci sul petto partendo dal basso ventre e finendo col sfiorarmi il collo con la lingua.
Ansimai leggermente poggiandogli una mano sul sedere ed iniziando a spingere il suo bacino contro il mio mentre lui continuava tranquillamente a darmi baci un po’ ovunque.
Gli sfilai i boxer e, una volta nudi, lo aiutai nei movimenti un modo tale da non fargli male. Lui si strinse forte a me e continuò a darmi baci nel collo ansimando sonoramente al mio orecchio.
 
Stava accadendo per davvero? Io e lui? Nella mia stanza?
Sembrerà strano, ma per la prima volta in tutta la mia vita stavo provando qualcosa si nuovo, di diverso.
Ciò che stavamo facendo mi piaceva, ma non come altre volte, era un piacere diverso, era uno di quei piaceri che provi solo con una persona e, se perdi quest'ultima, non provi più.
Ripeto, io non credo nell'amore, ma forse quel ragazzo mi stava facendo cambiare idea.. E poi si era dato a me, io ero la sua prima volta.. Aveva scelto me, non Kevin o chiunque altro me..
Michael avrebbe dormito da me quella sera, quindi non c'era nessun problema.
Ci addormentammo insieme quella notte, dopo circa tre ore di sesso, finalmente il sonno ci prese.
Lo devo ammettere, non mi sarei mai dimenticato quella sera insieme a lui e… Niente..Credo di amarlo..

 
 

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Capitolo 11
*** I'll can! ***


Nicholas Parker.

'Un altro tatuaggio,Nick? Insomma.. non credi di aver un po',ehm,esagerato?'
'Non credo proprio Miguel,anzi,sto ancora pensando ad altri 5 che voglio aggiungere al mio bel collage sul petto.'
Lo azzittii ammiccando subito dopo. Andavo da Miguel Ferreira da quando avevo 16 anni,esattamente da quando avevo iniziato a tatuarmi ogni singola cosa presente su questa terra.. sul mio corpo. Avevo già più di 30 tatuaggi e la metà di questi non aveva neanche un vero significato,mi piacevano perchè credevo adornassero il corpo meglio di qualunque altro accessorio e così avevo seguito questa mia “passione”. 
I miei genitori mi avevano proibito di 'rovinare il mio corpo' ma al secondo tatuaggio si erano già arresi ed avevano preferito lasciar perdere ;così,fino ai diciott'anni mi pagarono ogni singolo tatuaggio poiché si sentivano in dovere di farlo..e dalla maggiore età a adesso (è passato un anno,non molto)mi hanno dato dei soldi da spendere come preferisco..ed io cos'ho scelto? Tatuaggi!
'Mi spieghi per quale motivo hai scelto una rosa che sboccia,dalla quale esce la lettera “A”?'
'Per ricordarmi qual è la prima lettera dell'alfabeto!'
Esclamai prima di scoppiare a ridere insieme a lui,chiassosamente..quasi senza alcun ritegno della gente presente nella sala d'attesa.
In realtà c'era un altro motivo per il quale avevo scelto quel disegno..ed il motivo si chiamava Aaron Stewart.

Avevo conosciuto Aaron all'inizio dello scorso anno scolastico,grazie al mio fratellastro..George. Io ero al quarto anno e George era appena entrato al terzo;a casa mi aveva parlato tantissimo di questo Aaron..diceva che era stato un colpo di fulmine e che gli aveva rubato il cuore..che si sentiva bene e che ci avrebbe provato con lui seriamente...- Personalmente all'inizio non mi faceva né caldo né freddo ed alle sue parole restai completamente indifferente.- 
George aveva iniziato ad uscire con Aaron e non c'era quasi mai a casa.. così mio padre gli chiese di presentarlo alla famiglia.. secondo lui :<< Un nuovo amico di famiglia,non farebbe male a nessuno!! >> quindi mio fratello decise di presentarcelo un sabato sera,dopo qualche mese dall'inizio della scuola. Potrei giurare di non avere mai visto nulla di simile.. Aaron mi aveva colpito particolarmente..un po' come era successo con mio fratello anche se io ero sicuro che con me potesse essere diverso,potesse essere qualcosa di vero e non basato su stupide fantasie da cartone animato;così iniziai a stargli addosso,evitandogli brutte figure,cattivi incontri e stupidi insulti.. cercai di avvalorarlo,farlo sentire unico,prezioso,bello..ma dopo altri due mesi di inutile lavoro,si fidanzò col mio fratellastro lasciandomi lì,deluso dall'essermi pienamente fidato del sentimento che mi aveva avvolto dal primo istante in cui l'avevo visto.
Dopo il loro fidanzamento,mi allontanai da Aaron e feci in modo di non farmi più vedere cercando così di lasciare tutto nel dimenticatoio,anche se ero sicuro che non avrei mai potuto dimenticare ciò che quel ragazzo era riuscito a far nascere in me.......

Per questo volevo quel tatuaggio. Perchè non sarebbe stato come gli altri,sarebbe stato diverso..speciale come Aaron. 
In quel preciso istante mi venne in mente la storia tra Michael e Matthias..lo sfigatello ed il figone nuovo arrivato che gli aveva rubato il cuore che prima apparteneva ad un'altra persona. Mi rispecchiavo in Matthias, (o almeno ci provavo) lui era riuscito a conquistare Michael che prima sembrava morire dietro a Kevin.. e mi chiedevo se e quando sarei mai riuscito ad ottenere lo stesso risultato con Aaron.
In fondo,Michael e Matthias adesso stavano insieme e sembravano felici;anch'io volevo sentire quella felicità,pure io desideravo la persona che amavo. 
Socchiusi gli occhi mentre Miguel finiva la stanghetta della “A” e mormorai ..'Io ce la farò'.
 
 
 
 
 
 
Brandon Lachowski.
 
- Brandon! Brandon! Per l'amore del cielo va da tuo figlio, è da venti minuti che piange! Su, alzati!
- Ahm… Sì, sì mamma, vado.
Mia madre mi svegliò così quella mattina, mi ero completamente dimenticato che dovevo dar da mangiare a Milo, ma la sera precedente mi ero ritirato tardi e il sonno si era fatto sentire.
Mi catapultai nella camera del bambino  e lo presi delicatamente in braccio..
- Milo.. Milo, amore, sono qui!
Non appena sentì la mia voce si calmò ed iniziò a ridere, senza motivo.
Mio figlio è così, un attimo prima è in lacrime un attimo dopo, subito dopo aver sentito la mia voce, sorride e si agita.
Da quando Jessian mi ha lasciato le cose non vanno più bene come prima: vado ancora a scuola, nonostante io abbia 20 anni; ho un figlio da mantenere; disturbo i miei genitori, che vorrebbero vivere senza un peso come me intorno; e poi ci sono i miei amici.. Gabriel, Ricky, Dylan, Nicholas e Chris.
Non sono così male, ma siamo considerati come i 'bulli' della 'South Sydney High School.'
Non è una bella nomina..La gente ti teme, i professori ti odiano, i secchioni si nascondono non appena passi, e poi c'è André.
Un ragazzo dai capelli rosso-arrancioni, dagli occhi azzurri e dalla lingua lunga, molto lunga.
Credo sia l'unico ragazzo di tutta la scuola che non mi teme, anzi, ogni volta che lo insulto, reagisce… Spesso Gabriel lo ha anche fatto picchiare.
Nonostante io l'avessi pregato di non farlo, lui puntualmente ha mandato Ricky e Chris. Manda quasi sempre Ricky, diciamo che è il suo 'cavaliere fidato' e Gabriel per noi è come un re.. Come Artù e i suoi cavalieri, una cosa del genere ma, al posto di aiutare gli altri, facciamo del male.
So che è sbagliato, ma so anche che non potrei mai oppormi.
 
L'altra volte, mentre ero nel bagno dei ragazzi, ho sentito Austin parlare con Ashton… I due non si sopportano molto, ma quello era uno dei pochi momenti in cui andavano d'accordo.
Dicevano che Michael Hemmings si era fidanzato col nuovo arrivato, un certo Matthias Davis.
Sì, ne avevo sentito parlare, ma non pensavo che avesse attirato l'attenzione del piccolo e casto Hemmings.
Sentii, inoltre, che i due, la sera prima, si trovavano a casa di Davis e che, subito dopo aver litigato, sono finiti a letto insieme…
Giuro che da Michael non me lo sarei mai aspettato…Fino a qualche giorno prima si vociferava che fosse ancora innamorato di Kevin Dustin, mentre adesso viene fuori la storia che è stato a letto col new entry?
Strano, ma anche interessante.
Mi chiedo se anche io un giorno troverò qualcuno così, senza nemmeno accorgermene… Effettivamente c'è un ragazzo che mi piace in modo particolare, ma non credo di interessargli. Sono un tipo complicato e poi chi mai vorrebbe un ragazzo che ha già un figlio?
Nessuno, è ovvio ma un giorno io ce la farò, avrò la stessa fortuna che ha avuto Michael.
 
 




Dylan Van Meervenne.

'Ehi pronto Austin,sono Dylan..mi chiedevo se avevi impegni stasera.'
'Chi sei scusa? Ah Dylan. Mi dispiace ma sono impegnato oggi.'
'Ehm..non fa niente,tranquillo. E domani,sei libero?'
'Beh in realtà no.. per i prossimi mille anni ho degli impegni,e se non li ho..vedrò di procurarmeli. Ora smettila di chiamarmi!'
Esclamò Austin prima di agganciare. 
'Ma che cazzo..'
Era da quasi un anno che ci provavo con lui,inutilmente. Normalmente non mi interessavo a qualcuno..preferivo una scopata e via o magari una storiella che potesse durare un giorno..un giorno e mezzo ..ed intanto con lui volevo una storia che potesse durare più di un anno,una storia di cui tutti potessero parlare per quanto fosse perfetta e piena d'amore!
Molte persone,tra cui alcuni “amici”,mi avevano avvertito del fatto che Austin andasse dietro ad una ragazza dell'ultimo anno già impegnata..Io conoscevo quella ragazza,si chiamava Elena e frequentava teatro insieme a me. L'unica volta in cui l'avevo vista parlare con Austin era stata una mattina in palestra.

Austin giocava a basket col suo gruppetto ed Elena era scesa insieme ad una sua compagna di classe per parlare col professor Jason riguardo ad un compito in classe. 
Io mi trovavo in palestra perchè avendo un'ora buca avevo deciso di copiare i compiti da Brandon e di farmi prestare una sigaretta da Nicholas.
Non appena Austin si rese conto della presenza della sua “amata”,iniziò a tirare apposta la palla verso di lei fino a colpirla sulla spalla destra.
'Ehi! Vedi di stare più attento la prossima volta.'
'Elena..Scusami tanto,non è stata colpa mia. I miei amici non sanno giocare molto bene..ed intanto si ostinano a farlo..Ti sei fatta male?'
Le chiese Austin sfiorandole la parte con due dita.
'Oh beh.. Non è niente..al massimo ne verrà fuori un lividino ma niente di più!'
'Ehm..d'accordo piccioncini..adesso,se non vi dispiace dovremmo andare..Giusto,Elena?'
'Ma come ? Dovete di già andare? Restate a vedere la partita..giuro che starò più attento!'
'Mh..giusto. Scusami Austin ma non possiamo restare. Il professor Enrique si arrabbierebbe e nessuno vuole vederlo arrabbiato..giusto?'
'Giusto.. Beh allora ci vediamo in giro,d'accordo?'
'Sìsì,vi vedrete in giro. Ciao ciao.'
L'amica di Elena diede un taglio a quel discorso portandosela via,ed io ne fui davvero felice.

-Ricordo di aver visto litigare Elena ed il suo ragazzo Ian una volta..per colpa di Austin.
Lui è molto geloso e sembra tenere alla sua ragazza moltissimo,ma non come ci terrebbe un qualsiasi altro ragazzo,ma tanto da morire senza di lei.
Avevo parlato con Ian solo una volta per chiedergli come si fosse conosciuto con Elena e quale fosse il loro rapporto negli ultimi giorni..Quando parlava di lei sembrava descrivesse un angelo e questo mi faceva rendere conto di quanto fosse importante per lui.-

-Ricordo anche una volta in cui dissi ad Austin cosa ne pensavo del suo andare dietro a qualcuno che sarebbe stato impossibile raggiungere. Soprattutto non posso dimenticare l'ultima parte di quel discorso..
'Tu non capisci cosa provo io per lei perchè tu non hai mai amato nessuno così tanto!'
'Ed invece qui ti sbagli,Austin,io ho il tuo stesso problema perchè amo qualcuno che non mi amerà mai!'
'Ah!?!? Per giunta?!? E tu vieni a farmi la predica?!?! Senti un po' Dylan,invece di criticare gli altri che soffrono già per conto loro,pensa al tuo amore impossibile che io un ragazzo come te non potrei mai amarlo.'-

L'atteggiamento di Austin nei miei confronti era a dir poco orribile ed io non potevo farci niente perchè lui lo aveva detto..un ragazzo come me non lo avrebbe mai amato.
A quel punto,mi venne in mente Michael Hemmings... Quello sfigatello che nel giro di un mese si era messo con Matthias Davis..un tizio che interessava anche a Gabriel (il mio “capo”). Michael probabilmente aveva faticato per riuscire a farsi posto nel cuore di Matthias..ma sembrava che la fatica fosse valsa la pena... e che lui non si pentisse affatto di tutto ciò che aveva fatto. 
Mi misi a sedere sul mio letto e sospirai.. 
'Ce l'ha fatta Michael...ce la farò anche io!'






Ricky Stymest.
 
E' già venerdì, per fortuna.. L'unico problema di quel giorno? Le prime due ore c'era francese ed io non avevo la minima voglia di fare quella noiosa materia.
Così, all'entrata, salutai Gabriel, stesi un po’ con i miei amici e, al suono della campana me ne andai.
Giornata libera! Niente scuola, il sabato era alle porte e il weekend aveva inizio!
L'unica cosa che mi dispiaceva era non poter vedere Troye… Nel senso che non potevo dargli fastidio e, cosa più importante, non potevo farlo piangere a tal punto da farlo chiudere in bagno per ore.
Che cattivo che sono.. Nel profondo so meglio di chiunque altro che provo qualcosa di forte per quello scricciolo, ma ammetto anche che non do molto peso ai miei sentimenti e così facendo sbaglio sempre con lui.. Ma sono fatto così e so benissimo di non poter cambiare.
L'altra volta mia madre mi ha detto: - L'amore cambia le persone, Richard, ricordalo sempre.-
L'amore uccide le persone, non lascia neanche la polvere. L'amore viene, distrugge tutto e se ne va, come se quel bel sentimento che prima si provava, in realtà, non è mai stato nulla.
Si dice che dove ci fu amore, a volte, non restano neanche saluti… Io non voglio che con Troye succeda, già ci parliamo a stento figuriamo se dovessimo, per qualche strano scherzo del destino, metterci insieme e poi lasciarci… Sarebbe la mia fine, morirei ne sono certo.
Si dice anche che tentar non nuoce, il problema è che a me nuoce, e molto.
M'importa davvero tanto di quel ragazzino, e non m'importa se non mi sopporta perché gliene faccio di tutti i colori, io credo di amarlo e se solo così potrò stargli vicino allora continuerò ad essere 'Ricky', quello che tutti temono, quello che se la fa con tutti, quello che non ha paura di niente, quello che non prova sentimenti, quello che non conosce l'amore.
E' meglio per tutti, soprattutto per me e per Troye…O almeno credo.
 
L'altra notte mi trovavo al molo, insieme a Gabriel, stavamo fumando e notai che era particolarmente nervoso.
Gabriel è un tipo strano, se tiene a qualcosa o qualcuno, prima fa di tutto per perderlo e poi lo rivuole.
E così è successo con Matthias Davis.
Matthias è il nuovo arrivato, viene da Detroit, Michigan, e so per certo che ha fatto un bel pompino a Gabriel, il giorno stesso che si sono conosciuti…Se non erro.
Beh indovinate un po’ perché era così nervoso? Era venuto a conoscenza del fatto che Michael e Matthias si sono fidanzati e che, una notte, il caro Matthias, ha deciso di sverginare il povero e indifeso Michael.
Brutta storia… Da quello che avevo capito a Gabriel interessava Matthias ma, come ho detto poco fa, prima l'ha 'perso' e adesso lo rivuole.. Non capisco questo suo modo di fare, non ha alcun senso.
Ammetto che quel Davis ha stile: è arrivato silenziosamente, come un nessuno sceso dai monciuffi, e adesso tutta la scuola non fa altro che parlare di lui.
Del fatto che ha litigato col riccone (Kevin Dustin) dandogli un bel pungo; del fatto che aveva fatto amicizia con Mr. Mi trombo tutti (Daniel Brooks); del fatto che avesse subito fatto amicizia con l'altra nuova arrivata, Miss. Mi coloro i capelli mi mille colori (Avril Lavigne.).. Insomma ne aveva combinate alcune, non grandi quanto le mie, o quelle di Gabriel, ma si era fatto una certa nomina.
Un tipo in gamba, mi piacerebbe essere come lui…Spontaneo, riservato al punto giusto, pieno di sorprese..
Ma la cosa che gli invidiavo era sicuramente Michael, lui aveva trovato qualcuno, e per quanto io possa odiare Mike, riconosco che è un tipo che sa dare amore, tanto amore.
Davis è fortunato e sono sicuro che un giorno anche io, come lui, ce la farò.
 
 
 
 
 
-Piccoli segreti da vecchi nemici.-

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Capitolo 12
*** What's wrong? ***


Matthias.
 
Durante queste settimane, tra me e Michael, ne sono successe di cose. 
La nostra relazione va benissimo, riusciamo a capirci e, da un po’ di tempo a questa parte, stiamo sempre insieme.
Devo ammettere, però, che ci sono delle cose che non vanno tra noi…Insomma, il sesso per me è una cosa più che essenziale, mentre lui vuole solo le coccole… 'Amore mi fai le coccole?' 'Amore, che fai? Voglio le coccole io.' Sarebbe stato meglio mettersi con una ragazza, sarebbe stata la stessa, identica cosa.
Non dico che Michael è pessimo. Io lo amo davvero, credo che sia l'unico ragazzo del quale sono sicuro di provare qualcosa di serio e vero, ma può durare una relazione senza sesso?
Io credo proprio di no.
Il sesso è alla base di tutto, che senso ha farsi sempre e solo le coccole?
In questi giorni ho litigato più volte con Roxi, la migliore amica di Mike.
Lei sostiene che una relazione, se il sentimento è vero, dura.. Io dico di no. Così ogni volta litighiamo: dice sempre che Michael è piccolo e che io sono suo il primo ragazzo, quindi non devo correre, devo essere paziente e fare tutto ciò che vuole.
Non sono mica il suo schiavetto. L'abbiamo fatto una volta, possiamo farlo anche altre cento volte, no?
A me non importa se spesso lui ha paura, perché magari gli faccio provare nuove cose e di conseguenza ha paura di farsi male o che so io. Ma è grande ormai, perché no prova a lasciarsi andare ogni tanto?
Non si vive solo di coccole, si vive anche di altre cose e, una di queste tante cose, è il sesso.
Gabriel una volta mi disse 'E' un bambino. Hai fatto male a metterti con lui, te ne pentirai.'
Adesso, forse, stavo capendo il perché me l'aveva detto.
Michael è ancora 'piccolo', forse non sa quello che vuole… E se un giorno mi dovesse dire che io non sono ciò che vuole? Morirei, ne sono certo. Ma potrei capirlo: spesso io sono pesante come persona, non mi faccio capire e soprattutto non parlo molto. Quando sono felice o quando sono triste, o se ho un problema, rimango in silenzio come se non provassi niente.
So che sbaglio, ma questo è il mio carattere, come potrei cambiare?
Roxi dice che, se lo amo davvero, cambierò, per lui… Ma se non dovesse accadere? Potrei perderlo per sempre?
Troppe domande che mi girano per la testa, troppe domande senza risposte.
Avrà ragione quell'ochetta di Roxi? Oppure dice che ci lasceremo solamente perché non le piaccio?
Ecco, altre domande alle quali non posso rispondere…
Che tristezza… Da quando sto con Michael sento di essere diverso, mi sento un'altra persona, come se il Matthias di prima stia iniziando a scomparire per lasciare spazio a un Matthias nuovo, migliore.
Chissà, magari questo nuovo me mi aiuterà a capire meglio Michael, oppure ci farà litigare e lasciare una volta per tutte…
Comunque sia, credo di amarlo sul serio e vorrei che durasse, anche per sempre…
 
 

Michael.

E' da qualche settimana che io e Matthias stiamo insieme e sinceramente credo che la nostra relazione sia una delle migliori..
Ecco,c'è un piccolo problema tra di noi...non vogliamo le stesse cose,ma non in senso generico.. A Matthias importa solo del sesso ed a me..beh a me importa del nostro rapporto in tutti i sensi!
L'altro giorno mi sono ritrovato a discutere di questo problema con Elena..
'...E credo gli importi solo del sesso,insomma non che a me dispiaccia ma lo amo e preferirei avere più..più cose da condividere con lui.'
Lei diceva di aver avuto lo stesso problema con Ian,all'inizio ma che dopo si era “risolto” perchè era stato un errore fatto da entrambi.
E se anche per me si sarebbe risolto? Insomma mi facevo problemi da prima di mettermi con lui,quindi forse non dovevo poi preoccuparmi così tanto..
Dopo la nostra prima volta (insieme,visto che per Matthias non era la prima) sembrava quasi che gli importasse solo il sesso.
'Amore,andiamo sotto la doccia e facciamo la doccia insieme?'
Accettavo ed andava a finire che voleva scoparmi.
'Michael,vuoi venire a vedere un film da me stasera? I miei non ci sono e saremo soli. . . '
Ed andavamo a letto insieme.
Ogni scusa era buona per convincermi.. E fin qui diciamo che ci stava,però poi ho iniziato a volere qualcosa anche io,magari delle coccole dopo il sesso o anche senza averlo fatto..ma quelle non riuscivo mai ad averle.
Roxi mi aveva consigliato di parlare con Matthias e di mettere in chiaro le cose:' Niente coccole? Niente sesso. Semplice,no?'
A lei forse sembrava così semplice ma per me non lo era poi così tanto.. Insomma,non avevo paura o cose del genere,ma mi dispiaceva dirgli di no perchè in un certo senso ero spinto ad assecondarlo tutte le volte che voleva farlo. Non è vero che era un problema,in realtà era una gran soddisfazione ogni santa volta e di questo solo io ne ero consapevole.

La migliore amica di Matthias,Avril mi era venuta a trovare qualche giorno prima che io parlassi con Roxi di questi problemini. 
'Io credo semplicemente che da ragazzi della vostra età ci si aspetti soprattutto questo,se non solo ed esclusivamente. Considerando che Matthias non è tipo che si dedica ad una sola persona dovresti ritenerti fortunato e farlo tutte le volte che vuole,dopo tutto..non credo ti dispiaccia poi così tanto,mh?'
Anche Avril aveva ragione pur se io non gliela avrei mai data. 
Ero indeciso se parlare a Roxi della visita che mi aveva fatto Avril o dei messaggi molto persuasivi che mi mandava continuamente Matthias,alla fine optai per lasciar perdere e dedicarmi da solo a questi piccoli problemi di coppia.
Trovandomi bene con Matthias non avevo di che lamentarmi. 
Passavamo per strada e non c'era neanche un tipo che si azzardava ad avvicinarsi per dire 'pio';a scuola nessuno mi prendeva più in giro e Kevin si limitava a scherzare ogni tanto con me;mi portavano tutti rispetto e mi sentivo importante rispetto alle altre volte in cui ero stato nessuno per tutti e nessuno per la persona per cui volevo essere tutto.. Matthias mi dava tutto,era il mio tutto ..ed io,ero il suo?
Purtroppo non avrei mai potuto rispondere a questa domanda se non avessi parlato con lui,ma da buon ascoltatore di consigli da parte di Roxi,quale sono..evitai più volte il discorso e lasciai che le cose andassero come dovevano andare.

Ricordo una sera,ero tornato da poco da una scopata degna di nomina con Matthias ed i miei discutevano sui problemi tra le coppie. Mia madre diceva:
'Caro,se tu mi avessi voluto solo per il sesso io non ti avrei mica sposato!'


Roxi Brooks.
 
-Sì, Elena, sono molto preoccupata per Michael…-
-Gli è successo qualcosa di grave??-
-Sì, si è innamorato di Davis, il nuovo arrivato… Adesso stanno insieme, e la cosa peggiore sai qual è? Te la dico… Matthias pensa solo al sesso, non è per niente romantico..Ma dove l'ha trovato un tipo così??-
-Dai Roxi, sta tranquilla, magari più in là riuscirà a cambiare, adesso devo uscire con Ian, a domani!!-
 
Ormai Michael e Matthias stavano insieme da settimane, a scuola quasi la metà della gente lo sapeva e li rispettava; tutto questo solamente perché Matthias era diventato popolare.
A mio parere non dovrebbe stare con Mike: lui è un tipo dolce, sensibile, buono mentre Matthias è tutto il contrario. E' un gigolò, se ne va con cani e porci.
Ed alla fine chi soffrirà? Michael, come sempre.
L'altro ieri, io e Matthias, abbiamo litigato. Qualche ora prima avevo parlato con Mike e lui mi aveva detto che, la sera precedente, era stato a casa sua e lui aveva provato in tutti modi a riportarselo a letto quando Mike voleva solo le coccole e guardare un bel film in santa pace.
Mi sono arrabbiata molto, così sono andata a casa Davis, per poter parlare con lui… La sua risposta? Mi ha preso in giro per poi chiudermi la porta in faccia.
Che ragazzo maleducato e poco civile. Volevo solo capire quali erano le sue intenzioni..
Vorrei provare a parlare con Michael, e magari fargli capire che Matt non fa per lui, non è quello giusto. Non esiste solo il sesso, poi Mike ha ancora quindici anni e mezzo, che ne sa di queste cose? E' un ragazzino mentre Matthias è un maniaco..Già.
Per non parlare di Avril ( Mrs. Micoloroicapellidigialloverdebluaranceoninerorosa.)
Se l'è trovata precisa a lui. Troia, se la fa con tutti, bisex, come lui, e stronza..Fino al midollo!
Il mio migliore amico non può stare con un tizio che frequenta questo tipo di persone. Non voglio che me lo rovini; è sempre stato un tipo dolce, affettuoso, non permetterò a un cretino di farlo cambiare.
L'unico problema è che… Michael sembra davvero innamorato di Matthias, quando parla di lui gli si illuminano gli occhi, gli tremano le mani, sorride come un cretino, si perde nel suo mondo… Ho paura che se dovessero lasciarsi potrebbe davvero diventare un'altra persona, come ho paura che, se dura, potrebbe diventare un'altra persona comunque…
Non voglio perderlo, ci tengo davvero molto a lui, ma da migliore amica dovrei fare la cosa giusta..Quindi, farò la seguente: gli dirò cosa penso di Matthias e di tutte le volte che abbiamo litigato e poi proverò a dargli un consiglio, ma senza parlare male di Matt.. E' giusto sostenerlo, ma non troppo.
Vedrò come va in questi giorni, e, a fine settimana, deciderò se dirgli tutta la verità o meno.. Matthias deve capire che non si gioca col cuore di una persona e, se sarà necessario, mi farò anche prendere in giro. Tutto, pur di proteggere Michael!
 
 

Avril Lavigne.

'Cazzo,sono settimane che lo chiamo e che gli offro di uscire o di venire da me e non è mai libero oppure sta male. Porca troia,prendere delle fottute vitamine no,eh?!'
'Matthias,calmati. Ti ho già detto che posso pensarci io. Tu non chiamarlo più ed aspetta che sia lui ad avere voglia di te,sembra quasi che lui non ci pensi mai,mh?'
'Sì questo lo so.. Ma se non lo cerco io non gli verrebbe mai in mente di venire da me,capisci?'
'Capisco perfettamente. Ascoltami,fatti una birra e vediti con qualcuno.. Magari con Gabriel. Io vedo di vedere se posso fare qualcosa,d'accordo?'
'D'accordo. Ci sentiamo allora,buonanotte.'
'Notte notte.'

Matthias mi tartassava di telefonate per raccontarmi i suoi progressi o i suoi passi indietro fatti con Michael. Sembravano di più le retro marce che i progressi..Ma comunque...
Io non condividevo per niente il comportamento che aveva Michael nei confronti di Matthias,sembrava uno stupido bambino di 10 anni viziato ed anche ipersensibile. Cazzo,c'hai quasi sedici anni e ti spaventi di un piccolo momento di estremo piacere con un ragazzo bello da fare invidia a Narciso? Si vede che Matthias aveva proprio sbagliato qua. Insomma,sinceramente ho sempre preferito Gabriel,ma il caro ragazzo si è lasciato scappare Matt andandosene con un altro tipo di nome Sean e blah blah blah...
Credo proprio che aiuterò Matt a riprendere i rapporti con Gabriel,alla fine..non sarebbe così male vederli insieme,mmmh...

Dopo aver promesso a Matthias di fare visita a Michael,la visita non era andata come previsto..o forse sì. 
Michael sembrava un cucciolo impaurito mentre mi lasciava parlare e rispondeva a monosillabi.
'Ascolta allora,se vuoi continuare a comportarti così fai pure. Non sarò mica io a rubarti il ragazzo ma c'è qualcuno già in fila che ha dei bei requisiti per diventare il futuro ragazzo di Matthias.'
L'avevo lasciato lì con quella frase,sperando che il suo cervellino da canarino comprendesse cosa volevo in effetti evidenziare come problema.
Mentre uscivo da casa sua,mi scontrai con la sua migliore amica..una certa Roxi. Non molto alta,capelli lisci,lunghi e biondi,occhi color nocciola. Insomma,una di quelle ochette che comprano il fondotinta nelle bancarelle per strada.
Feci finta di non vederla ma la sentivo parlare al telefono con qualcuno,una certa Elena.
'Ti dico che Michael deve parlare con Matthias e dirgli i problemi che si ritrova.. Se come dici tu Matthias lo ama,allora capirà e riusciranno a chiarire..Se no...'
'Se no Matthias finalmente capirà che dovrà lasciare Michael e trovare qualcuno che soddisfi le sue aspettative.'
'Scusami Elena,un ostacolo ha interrotto la mia strada. Ti richiamo.'
La biondina riagganciò il telefono e lo posò dentro la tasca.
'Qualcuno come chi,Avril? Come te? Matthias è gay,mettitelo in testa.'
'Io veramente ero rimasta a “bisex”,comunque non sono io questa persona. Credo invece che il tuo caro amichetto Michael sappia benissimo di chi parlo.'
'Michael?! Hai parlato con lui?'
'Beh certo cara,non credo sia un V.I.P. Col quale non si può parlare. Ora scusami ma vado da Matthias. Fai una chiaccherata col tuo migliore amico e vedi se ha capito l'importanza del sesso per il suo ragazzo,poi fammi sapere. Ciao carina.'

 
 

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Capitolo 13
*** Our holidays. ***


Matthias.
 
Sono tornato da qualche giorno dalle mie vacanze: sono stato con i miei genitori, e mia sorella, in Belgio.
Ho passato la maggior parte delle mie vacanze fuori dall'Australia: mamma ha dei parenti in Belgio, a Bruxelles.
Siamo stati a casa della zia Amily dello zio Mark, due tipi strani ma molti simpatici; inoltre, c'era mio cugino Dennis: un ragazzo davvero molto bello, dai capelli neri, lunghetti, occhi azzurri, ha la mia stessa età, ha due piercings, uno nel naso a sinistra, e uno sul labbro, a destra, e in più ha tutto il braccio sinistro pieno zeppo di tatuaggi, insieme a qualche tatuaggio nel braccio destro e sul petto.
Gli piace ascoltare musica metal, soprattutto gli piace suonare la chitarra, il basso e pianoforte! Ha una voce bellissima, sa cantare davvero bene, ma dice che non avrà mai fortuna e così scrive canzoni, canta e suona come hobby.
Che grave errore, io so solo suonare la batteria, e davvero non posso avere fortuna, ho un solo talento..Lui ne ha tre, e non ne sfrutta nemmeno uno, che peccato!
 
Non appena siamo arrivati in Belgio, la zia ci ha subito fatto trovare un sacco di cose da mangiare: arrivammo verso le 9:15pm, e devo ammettere che ero abbastanza affamato.
A casa di zia Amy, nessuno muore di fame, al contrario della casa di Michael: i suoi genitori, come dire, non fanno mangiare così tanto, anche per questo non vado spesso a mangiare a casa sua, ci vado o per studiare, o per fare ben altro.
Siamo rimasti a Bruxelles per circa un mese: dovevo tornare a Sydney prima perché dovevo recuperare Francese e Matematica: mi avrebbero fatto un piccolo esame per vedere se avevo studiato, e se riuscivo a recuperare. Ma dato che io non sono tipo che studia in estate, me ne sarei fregato come al solito.
Devo ammettere che ho passato davvero delle belle vacanze, ma soprattutto perché è successa una cosa che non dimenticherò facilmente.
 
Una sera io e mio cugino Dennis siamo andati in una discoteca, degli amici lo avevano invitato, e di conseguenza lui mi aveva chiesto se volevo andare con lui. Io, ovviamente, gli risposi di sì, e così mi ci portò.
Devo ammettere che era davvero bellissima: c'erano un sacco di persone che ballavano, che fumavano, che bevevano, era praticamente il mio mondo.
Inoltre, quella notte, tra me e mio cugino successe ciò che era successo qualche anno prima. Quando avevamo entrambi 16 anni siamo andati a letto insieme: era Natale, e lui dormiva a casa mia. Mi disse che con i suoi amici del Belgio aveva fatto una scommessa, ovvero quella di portarmi a letto.
All'inizio io non ne volevo sapere, ma poi mi ha convinto ( non dirò come) ed andammo a letto insieme.
Dopo quella volta non successe più, eppure quella sera, in discoteca, successe un'altra volta, e fu molto piacevole. Da quel giorno, fino alla fine di Agosto, quando i nostri genitori erano fuori, o noi uscivamo, trovavamo sempre qualcosa da fare: o lui mi faceva un pompino, o io a lui, o ci masturbavamo a vicenda, o direttamente scopavamo.
Durante queste vacanze mi sono sentito solamente con Avril e con Gabriel; Michael mi chiamava spesso, ma io non rispondevo mai, anche perché Dennis non sa di Michael, e non ci sarebbe stato con me se avesse saputo che ero fidanzato.
 
Arrivato il giorno di tornare a casa, Dennis mi confessò una cosa:
- Matthias, possiamo parlare un secondo?
-Certo, Den, dimmi tutto.
- Devo dirti una cosa, molto importante, una cosa che ho tenuto dentro dalla prima volta che siamo andati a letto insieme..
Lo lasciai parlare e lui mi disse che, sì, aveva fatto una scommessa con gli amici, ma che infondo era quello che voleva: mi confessò che gli piacevo, da tanto tempo, e che ora che ci eravamo rivisti era sicuro di provare qualcosa di davvero forte.. Io questo non lo sapevo! Se l'avessi saputo non avrei mai fatto nulla di tutto ciò con lui; così, a quel punto, gli dissi che ero fidanzato e che credevo di essere innamorato.
Non la prese bene, ma comunque ormai era troppo tardi per riparare le cose.
Lo salutai, e presi l'aereo che mi avrebbe portato dritto a Sydney.
 
Non cercai Michael per alcuni giorni, non me la sentivo di parlare con lui fin quando, un bel giorno, decisi di chiamarlo:
- Matthias! Finalmente ti sei deciso a farti sentire… Mmh, volevo dire, scusa amore, mi sei mancato tantissimo!
- Anche tu.. Senti, ti va di uscire, uno di questi giorni?
- Certamente.
- Allora ci vediamo da "Veil Brides", alle 8:00pm?
- D'accordo!
 
Subito dopo aver chiuso la chiamata, mi vestii: erano già le 7:00pm, ed io ci metto un bel po’ per prepararmi, anche perché non mi piacciono i vestiti eleganti, ma quello era un ristorante di lusso, e non ne potevo fare a meno.
Presi uno dei miei smoking, uno dei più belli! Era praticamente nuovo, lo avevo comprato in Belgio, e non era niente male.
Dopo essermi lavato, aggiustato i capelli, vestito, e profumato, chiesi a mio padre di prestarmi la sua macchia.
- Come mai così elegante?
- Esco con una persona, papà.
- Una ragazza? Hai fatto conquiste?
- Diciamo, puoi prestarmi la macchina, si o no?
- Certo, le chiavi sono sul mobile, quello vicino la porta, buona serata.
Presi le chiavi, entrai in macchina, e andai a casa di Michael.
A quel punto gli scrissi un messaggio, ed aspettai che scendesse.
 
Il ristorante era proprio come lo ricordavo.
Pieno di camerieri, alcuni molto sexy, c'erano un sacco di ricconi: spesso ci venivano anche principesse, o duchesse, e via dicendo.
Ci sedemmo al tavolo che avevo ordinato, e notai che Michael non smetteva di fissarmi.
- Mi sei mancato..Matthias..
- Anche tu, tesoro.
- Ma dobbiamo parlare di una cosa..
- Dimmi.
- Hai un cugino di nome Dennis?
- .. Sì, perché?
- Ah.. E ci sei stato a letto?
- Quando avevo 16 anni.
- Quindi avevi 16 anni anche il mese scorso?
- Sì.
A quel punto lui, si alzò.
- Probabilmente scopa anche meglio di me.- Disse ad alta voce, ed alcune persone, vicino al nostro tavolo, si voltarono.
- In tutta onestà, non saprei.
- Torna in Belgio, provalo ancora, e fammi sapere.- e dopo che disse testuali parole uscì fuori.
Lo seguii fino all'entrata, e lo tirai per un braccio.
- Perché te ne vai?
- Perché non voglio stare con te.
- Chi ti ha detto di Dennis?
- I tuoi amichetti..
- Cazzo..-Mormorai.- Michael, mi dispiace, davvero.. Ti prego torna dentro, dai..
- No. Aveva ragione Roxi.. Tra noi è finita.
- Scusami? Mi staresti lasciando?
- Esattamente. E ti starei anche dicendo che sei un bastardo e che non voglio più vederti.
- Ma.. Io..
- Ma tu cosa? Per me puoi tornartene da dove sei venuto. Ho pianto per nulla, neanche lo meritavi… Ma purtroppo ti amo e non accettavo l'idea che tu potessi farmi una cosa del genere. Io ho sbagliato… - disse abbassando lo sguardo.
- Ma Michael, a me non importa di Dennis.. Io.. Io ti amo, ti prego, non puoi lasciarmi..
Rimase in silenzio per qualche secondo, per poi scuotere la testa. - Non credo ti importasse quando te lo scopavi, perciò.. Perché mi stai dicendo tutto questo?
- Non puoi dimenticare? Cazzo, per favore..
- Voglio solo sapere perché l'hai fatto? Non ti basto? Non ancora?
- Mi basti, ti prego, scusami… Ti amo davvero, è solo il mio carattere, tu mi puoi migliorare, per favore, non andar via…
Fece avanti indietro per qualche secondo, passandosi una mano fra i capelli e dopo un po’ sussurrò - Merda..- per poi venirmi incontro baciandomi, e stringendomi a se. Mi accarezzò la guancia e mi disse - Non farlo mai più, ti prego.. Io ho bisogno di te nella mia vita e non potrei perdonarmi il fatto di averti lasciato andare.
- Lo prometto, farò il buono, solo per te… Scusami, scusami davvero..
Rientrammo dentro il ristorante e finalmente mangiammo ciò che avevamo ordinato.
 




Michael.

Quest'estate non ho fatto molto,in effetti ho dovuto riparare la matematica che la professoressa Calander mi ha lasciato come debito e non ho comunque potuto fare molto dato che i miei genitori non avevano soldi a sufficienza per poter viaggiare. . . Al contrario di Matthias che è partito per il Belgio insieme alla sua famiglia!
Devo ammettere che in questi mesi mi è mancato moltissimo..inoltre non abbiamo avuto la possibilità di sentirci dato che tutte le volte che lo chiamavo era occupato ed impegnato a fare altro..

Una mattina di luglio,invitai Elena,Ian e Roxi a casa mia per fare qualcosa di diverso dai soliti pomeriggi vuoti e solitari che avevo passato.
-'Tesoro!'
-'Ehi piccoletto!'
-'Ciao Mick!'
'Ciao ragazzi!'
Ci sedemmo tutti e quattro in giardino,sull'erba mentre sorseggiavamo del tè alla pesca e mangiavamo dei biscotti al cocco.
-Come va con Matthias? Ti ci senti ancora?
Chiese Ian mentre stringeva Elena tra le braccia.
-Sì..Lui è molto occupato lì in Belgio e quindi evito di chiamarlo spesso..
-Questa storia non mi piace,fa sempre il cazzo che vuole.
Disse Roxi scuotendo la testa con un'aria piuttosto perplessa.
-Doveva per forza viaggiare con i suoi,cosa c'è di male? Dopo tutto sono viaggi in famiglia..quelli suoi.
-Certo. Anche io potrei chiedere a mia madre di fare un viaggio insieme e poi scoparmi il cameriere dell'albergo in cui alloggiamo..tradendo il mio “eventuale” ragazzo..soprattutto se ho il carattere come quello di Matthias.
-...
-Dai Roxi,magari tu la pensi così ma non è detto che lui lo stia facendo. 
Insomma.. E' comunque innamorato di Michal,non c'è bisogno di essere così duri.
-Esatto. Elena ha ragione. Tranquillo Mick,sono sicuro che lui ti starà pensando in ogni istante,in ogni cosa che fa c'è il pensiero rivolto a te. Ne sono più che sicuro! Un po' come me verso Elena.
Concluse poi Ian baciando dolcemente la sua ragazza.
Quel pomeriggio,volevo finisse immediatamente. Mi fidavo troppo di Roxi e qualcosa mi diceva che specialmente questa volta aveva ragione.
La sera stessa mi chiusi in camera senza aver cenato e piansi tutta la notte sul mio letto,stringendo il cuscino e leggendo i messaggi che ci eravamo inviati nel periodo in cui stavamo per metterci insieme. Fu praticamente la mia fine.

A metà luglio,Paul mi invitò alla sua festa di compleanno insieme a tutti gli altri. La faceva nella sua villa con la piscina ed aveva richiesto esplicitamente di venire con la voglia di divertirsi..cosa che io non avevo ma che dovevo assolutamente far nascere per non finire come un depresso che non si fida del proprio ragazzo che è in vacanza con la sua famiglia all'estero.
In quella villa c'erano tutti..a partire da Gabriel ed a finire da Avril. Chi me l'aveva fatto fare a venire? Boh.
'Michele mio,com'è sapere che il proprio ragazzo se la fa col cugino?'
'Cosa?! Quale cugino? Non me ne ha mai parlato..'
Avril interruppe la discussione per metterci il suo di zampino.
'Non te ne ha mai parlato perchè non sei così importante per lui,tesoro.'
'Sono il suo ragazzo,ovvio che lo sono..'
'Ma preferisce scoparsi il cugino dark.'
'Esattamente!'
'Non è vero..Smettetela..'
Dissi mentre cercavo di allontanarmi da quel posto.
'Come preferisci,ma quando torna fagli qualche domandina su Dennis.'
'E chiedigli se scopa meglio di te.'
Lasciai perdere ciò che mi dicevano e corsi verso l'ingresso principale per andare via al più presto da quella festa..Mi dispiaceva per Paul ma non avrei resistito a lungo lì dentro.
Anche quella sera,tornai a casa e mi buttai sul mio letto a piangere disperatamente.. Stavo odiando tutto questo.. Stavo odiando addirittura il fatto di avere quella piccola parte di me che mi diceva “Hey Michael,chiediti perchè stanno dicendo queste cose.. Perchè dovrebbero mentire?” 
Ed ecco un'altra nottata di pianto. Che merda.

Verso il 20 Agosto Matthias sarebbe tornato e secondo Roxi non sarebbe stato lui a cercarmi. Perchè cazzo doveva avere sempre ragione?
Matthias era tornato da più o meno 4 giorni e non mi aveva neanche cercato. Avrei sicuramente chiesto spiegazioni..Ma volevo prima di tutto che lui mi cercasse,avevo un bisogno profondo di sentirlo,di vederlo..e di abbracciarlo.
Quando finalmente arrivò la sua chiamata,non sapevo come comportarmi...infatti all'inizio tentai d'esser distaccato ma più in là mi addolcii subito e non appena mi invitò ad uscire,ed io accettai.

“Veil Brides”,ecco il ristorante in cui saremmo andati,un ristorante di lusso..Dovevo vestirmi bene.
Misi addosso una camicia di color celeste sbottonata ai primi tre bottoni,ed un paio di jeans neri attillati ai quali aggiunsi le mie Vans.
Quando guardai il telefono,lessi un suo messaggio in cui mi chiedeva di scendere;salutai i miei e lo raggiunsi in macchina.
Il ristorante era davvero magnifico,non c'ero mai stato ma era senz'altro un posto che non faceva per me.. Ci avrei provato comunque.
Sedendomi al tavolo,non potevo smettere di guardarlo..era così..bello e mi era mancato.
'Mi sei mancato. . .'
Sussurrai prima che il cameriere venisse a prendere le nostre ordinazioni.
'Ma dobbiamo parlare di una cosa..'
Forse stavo sbagliando ma era meglio chiarire.
'Dimmi.'
'Hai un cugino di nome Dennis?'
'.. sì,perchè?'
'Ah..E ci sei stato a letto?'
'Quando avevo sedici anni.'
'Quindi avevi sedici anni anche il mese scorso?'
'Sì.'
Mi alzai e mi passai una mano tra i capelli.
'Probabilmente scopa anche meglio di me.'
Dissi alzando la voce e facendo una smorfia con le labbra.
'In tutta onestà non saprei.'
'Torna in Belgio,provalo ancora e fammi sapere.'
Andai verso l'entrata e scossi la testa prima che lui mi afferrasse per un braccio.
Mi chiese perchè stavo andando via.. Che assurdità!
'Perchè non voglio stare con te.'
'Chi ti ha detto di Dennis?'
'I tuoi amichetti.'
'Michael,mi dispiace,davvero..ti prego torna dentro,dai..'
'No. Aveva ragione Roxi..Tra noi è finita.'
'Scusami? Mi staresti lasciando?'
'Esattamente. E ti starei anche dicendo che sei un bastardo e che non voglio più vederti.'
'Ma .. io..'
'Ma tu cosa? Per me puoi tornartene da dove sei venuto. Ho pianto per nulla,neanche lo meritavi... Ma purtroppo ti amo e non accettavo l'idea che tu potessi farmi una cosa del genere. Io ho sbagliato...' 
Sussurrai poi abbassando lo sguardo,dovevo trattenere le lacrime in quel momento. 
'Ma Michael,a me non importa di Dennis..Io..ti amo,ti prego,non puoi lasciarmi..'
'Non credo ti importasse quando te lo scopavi,perciò perchè mi stai dicendo tutto questo?'
'Non puoi dimenticare? Cazzo,per favore..'
'Voglio solo sapere perchè l'hai fatto. Non ti basto? Non ancora? '
'Mi basti,ti prego,scusami...Ti amo davvero,è solo il mio carattere,tu mi puoi migliorare,per favore,non andar via...'
Ci pensai su.. Ma non potevo evitarlo,avevo un bisogno quasi patologico di tenerlo con me.
Gli andai incontro e lo baciai stringendolo forte tra le mie braccia.
Mi staccai qualche istante dalle sue labbra e gli accarezzai la guancia.. 'Non farlo mai più,ti prego..Io ho bisogno di te nella mia vita e non potrei mai perdonarmi il fatto di averti lasciato andare.'
'Lo prometto,farò il buono,solo per te...Scusami,scusami davvero..'
Gli sorrisi dolcemente e lo invitai a rientrare dentro con me,il cameriere avrebbe portato a breve i nostri piatti ed in effetti avevo un po' di fame!

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Capitolo 14
*** Back. ***


Roxi.
 
- Ma ci credi!? L'ha perdonato dopo che si è scopato il cugino Belga. Davvero allucinante.
Ero davvero molto arrabbiata con Michael: Matthias aveva dimostrato per la trenciquesima volta che era uno stronzo di quelli unici, e Mic che fa?! Gli cade di nuovo ai piedi, come se fosse un Dio.. Ma che ha in testa il mio migliore amico!?
- E' assurdo. Così gli fa capire che ha un potere enorme su di lui.- Disse Elena.
- Ma ce l'ha! Ed io davvero non riesco a capire, sono così seccata con tutti e due.
- Che hai intenzione di fare con Michael? E con Matthias?
- Con Michael niente, ho parlato troppe volte. Ma farò un bel discorsetto a Matthias.
- Buona fortuna allora, te ne servirà una sacca intera.
 
Nel pomeriggio, mi recai a casa di Matthias. Ero decississima, doveva capire, una volta per tutte, che con i sentimenti della gente non si gioca.
- E tu che vuoi, biondina?- Mi disse, molto educatamente, non appena aprì la porta.
- Voglio parlare con te, adesso.
- D'accordo, entra.
Non appena entrai, spalancai la bocca, senza pensare: quella casa.. Villa, era enorme, e ben arredata! Che spettacolo..
- Beh? Vuoi venire in salotto o no?
- Ah?- Sbattei le palpebre tornado così alla realtà.- Sì, vengo.
- Bene, dimmi.- Disse sedendosi nella poltrona ed invitandomi a sedermi nella poltrona di fronte a quella dove stava lui.
- Ammetto che ti ho preso subito in antipatia.- Cominciai.- Ma forse potrei cambiare idea, e solo tu puoi farla cambiare. Non voglio niente da te, per carità,  o meglio, voglio solo una cosa, che renderebbe felice una persona che io amo molto.
- Mh, e cosa vuoi?
- Devi trattare meglio Michael, devi rispettare i suoi sentimenti, devi smetterla di comportanti come le prostitute che ci sono al centro della città, e devi dedicarti a lui, altrimenti lascialo e la finiamo qui.
- Roxi, ascolta: io non ho intenzione di far soffrire Michael, lo ammetto, quand'eravamo appena fidanzati ho fatto il cretino, ma adesso sto cercando di cambiare.
- Ah, quindi cambi scopando col tuo adorato cugino Belga?
- Le voci arrivano velocemente, noto. Comunque, okay, lo ammetto ho sbagliato, e me ne sono pentito, ma Roxi.- Disse avvicinandosi a me e stringendomi una mano, guardandomi negli occhi.- Io amo Michael, lo amo con tutto il cuore, come non ho mai amato nessuno. Devi credermi. So che mi odi, so che non ti faccio poi tutta questa simpatia, ma ti prego.. Dammi anche tu una chance, sei la migliore amica di Mic, e vorrei fare bella figura con te, ci tengo! Perdonami anche tu, e prova a darmi un'opportunità.. Te lo chiedo col cuore.
Quelle parole, mi avevano colpito.
- Wow.. Ma chi sei tu? Sei davvero cambiato così tanto?
- Sì..
- Va bene, ti darò una possibilità, ma non fallire, altrimenti farò un discorso a Michael, e non finirà bene, mi hai sentita?
- Forte e chiara.
- Bene, ci vediamo a scuola, Davis…Cioè.. Matthias.
 
- Roxi, svegliati, devi andare a scuola.- Disse mia madre uscendo poi dalla mia camera.
La scuola era ricominciata e con lei tutti gli stress. Addio relax, addio dormite… Che amarezza!
Mi preparai in fretta, mangiai un panino con la nutella, e corsi a scuola.
Non appena arrivai, trovai Elena davanti al cancello principale, e così corsi ad abbracciarla.
- Bentornati in prigione!- Esclamò Paul abbracciando sia me che Elena.
Dopo qualche minuto ci raggiunse Ian. E così il nostro quartetto fu al completo.
Stavo aspettando che arrivassero Michael e Matthias, volevo vedere come quest'ultimo si sarebbe comportato. Mi aveva detto delle belle parole, ma a parlare siamo tutti bravi, doveva anche dimostrarle. 
 
 
 
 
 
Matthias.
 
Avevo parlato a mio padre di Michael, ovviamente non gli ho detto che stavamo insieme, gli ho solamente accennato il fatto che siamo ottimi amici, e che ci vogliamo molto.. "bene."
- Figliolo, che ne pensi che invitiamo questo Michael a pranzo? Magari la Domenica prima della scuola?
- Come vuoi, glielo dico.
 
La proposta di mio padre era così strana, solitamente a lui non piace avere persone estranee in casa, a stento sopporta me.. Sembrava che stesse diventando normale, dovevo cogliere l'occasione.
 
- Allora, Michael Hemmings, giusto?
- Sì, signore, è un vero onore conoscerla.- Mic già sapeva che tipo era mio padre, voleva fare bella figura, sperando che mio padre non cominciasse a fare il cretino, ovvio.
- Allora, Michael, dimmi.. Che lavoro fanno i tuoi genitori?
- Mia madre.. è casalinga e mio padre..beh.. Ha perso il lavoro a causa di un incidente..
- Ah.. E sei fidanzato?- Non appena fece quella domanda, sputai l'acqua che stavo bevendo.
- No, signore… Sono single..- Disse Michael, abbassando lo sguardo.
- E ti piacciono i ragazzi o le ragazze?- Mi passai una mano fra i capelli, osservando entrambi, e maledicendo mio padre in trentaquattro lingue diverse.
- Le ragazze, signore..
- Mh.. Sei religioso? Se è sì, in cosa credi?
Prima di parlare, Michael, guardò prima me, e poi mio padre.- Io.. Credo in Geova, sono testimone di Geova..- Non appena finì, dovetti subito bere, anche perché mi ero affogato col pollo, non sapevo fosse testimone di Geova.
- Fa attenzione, Matthias. Ho capito, Michael, bene, goditi il pranzo.
Mi aveva mentito, lasciando perdere il fatto che io sono ateo, ma cazzo proprio in Geova doveva credere? Hanno delle regole così pallose, li ammazzerei tutti, e me ne sono scopato uno? E mi ci sono anche fidanzato? Quale disgrazia.
Quel pomeriggio, inoltre, venne a parlare con me anche Roxi. Mi aveva fatto un discorso su Michael, ed io avevo risposto nella maniera più ovvia, prendendola anche un po’ in giro.
 
Il primo giorno di scuola fu molto tranquillo, ho solamente incontrato qualche amico in più, e alcune cose sono cambiate, ed esempio: io ed Avril non ci calcoliamo più, nemmeno Kevin sembra avere interessa verso Michael, questa era una cosa positiva.
Incontrai di nuovo Gabriel, che stavolta aveva la maggior parte delle lezioni in classi vicine alle mie, rividi anche Logan, e, inoltre, venne nella mia scuola Jeremy, il mio migliore amico dalle elementari… E che amico! Ammetto che è un bel ragazzo, ed ammetto anche che per ben due anni siamo stati insieme.
Mi trovo bene con lui, è una persona stupenda, un po’ depresso, ma comunque è un mito. E poi canta e suona la chitarra divinamente.
Non sapevo che sarebbe venuto a Sydney, mentre mia madre lo sapeva.
A quanto pare Jeremy le aveva chiesto di non dire nulla, il primo giorno di scuola fu senza dubbio indimenticabile!
 
Non calcolai Michael per tutta la giornata, ero ancora arrabbiato per il fatto dei testimoni di Geova, e poi l'ho fatto anche perché sono un fottutissimo stronzo, lo devo proprio ammettere.
Io sono fatto così, e se ne a lui ne a Roxi va bene, possono benissimo mandarmi entrambi al quel paese. Che poi , quella cazzo di biondina che sta sempre in mezzo ai coglioni, come osa intromettersi nella nostra relazione? Stupido esemplare di donna che non è altro.
Era solamente una ragazzina, e un po’ troia, mi dicono: a quanto pare le piace una più piccola di lei, si, avete capito bene, una ragazza, e le piace anche un ragazzo più grande di lei.
Direi che la piccolina è un po’ nei casini, e si intromette in cose che non le riguardano?
Davvero, non ho parole, solo Michael può trovarsi persone così strane.
Spero che più in là, entrambi capiscano e mi accettino così come sono, altrimenti sparirò dalle loro vite, proprio come sono entrato.
 
 
Elena.

Io sono Elena Parker e sono una delle due migliori amiche di Michael, sapete..uno dei protagonisti di questa storia!
Volevo raccontare come stanno andando ultimamente le cose.
Iniziamo con la fine dell'estate e l'inizio del nuovo anno scolastico...
...L'ultima settimana prima dell'inizio della scuola, proposi a Michael di uscire con me, Roxi, Paul ed Ian per andare un'intera giornata in un paesino dove si trovava un meraviglioso parco divertimenti.
'29 dollari di ingresso?'
Chiese Michael mentre si teneva una piccola garza sulla parte sinistra del labbro inferiore; si era fatto un labret poche ore prima ed adesso gli faceva un po male.
'Sì! Ma ti assicuro che ci divertiremo molto. E poi Roxi ha voglia di vederti..come ce l'abbiamo tutti noi!'
'Ma se mi invita Matthias ad uscire e ad andare da qualche parte? Gli dico di no?'
'Beh..puoi dirgli di fare un'altra volta..'
Annuii facendo spallucce e cercando di convincerlo. Alla fine accettò e tutti e 5 insieme andammo al parco divertimenti di Melbourne.. In realtà gli avevamo proposto di invitare Matthias a venire con noi ma quel tipo era fin troppo strano per accettare di uscire con gli amici di Michael.
A parte quel lunedì, non facemmo più nulla di così eccitante. Beh certo..io continuai a vedermi con Roxi e con Ian mentre Paul era piuttosto indifferente a tutto.. (si era lasciato da poco con la sua ex Alexis e non ci stava più con la testa).
Il primo giorno di scuola ero già stanchissima..odiavo svegliarmi presto ma dovevo farlo e poi avrei seguito la mia ship preferita (dato che fuori dalla scuola, per colpa di quel francesino del cavolo, era impossibile vederli insieme).
Quando io e Roxi arrivammo a scuola, le prime persone che cercammo furono proprio Michael e Matthias, che trovammo seduti sulle scale accanto al panificio della scuola.
'Buongiorno Michael!'
'Ciao Michael, ciao Matthias.'
Roxi aveva salutato solo Michael, come sempre ed io avevo ricevuto un semplice cenno della mano da parte di Matthias.
'Perchè non lo saluti?'
Le sussurrai senza farmi sentire dai due che erano distratti da una discussione sul basket.
'Perchè non ci tengo ad essere salutata come se fosse un soldato russo colui a cui ho rivolto la parola!'
Annuii e feci una smorfia con le labbra, perchè infondo aveva ragione.
Entrammo a scuola al suono della campana e raggiungemmo le aule dei corsi a cui ci eravamo iscritti qualche mese fa.
Ad ogni cambio dell'ora uscivo dalla classe per guardare un po la situazione del mio piano e puntualmente mi capitò di vedere Matthias circondato da ragazzine più piccole o del suo stesso anno che facevano le oche ridendo anche per un semplice “sto bene”. Incrociai le braccia al petto e mi poggiai al muretto accanto alla mia classe, la professoressa di arte sarebbe stata occupata per tutta l'ora e ci aveva lasciato l'ora libera, per fortuna anche Matthias aveva un'ora buca.
Rimasi tutto il tempo a guardarlo e quella fu forse la scelta peggiore della mia vita dato che lo vidi sempre accanto a Gabriel. 
-Aah, quel tipo è impossibile!
Scossi la testa e mi spostai verso il bagno dove trovai Avril che fumava insieme ad altre sue amiche, quindi entrai e mi lavai le mani.
'Ehi, Ele. Tutto bene?'
Mi chiese Avril mentre mi stavo asciugando le mani.
'Sisi, tu? '
Chiesi accennando un sorriso per non sembrare maleducata.
' Beh, ho praticamente perso un amico da un momento all'altro ma continuo a stare bene. Io non ho bisogno di nessuno.'
'Buon per te.'
Feci un cenno con la testa ed uscii dal bagno raggiungendo la mia classe dove trovai Matthias che parlava col mio compagno di banco, Logan Maps.
-Ah bene, un altro per cui stare male.
Dissi scuotendo la testa e sedendomi al mio posto dopo aver fatto un sorriso a Matthias che mi aveva salutato con uno dei suoi soliti cenni.

Michael.

Quest'estate non era stata una delle migliori, c'era stato qualche problema che poi avevo risolto..ad esempio i miei genitori.
Una sera ero tornato alle 23:30 da una serata piuttosto movimentata col mio ragazzo: mi aveva portato in pizzeria e poi a casa sua..ed avevamo fatto l'amore e poi la doccia insieme. Mi sentivo così felice quando mi aveva lasciato a casa, la mia felicità finì quando trovai la porta di casa aperta e mio padre poggiato al muro del corridoio d'ingresso che mi aveva aspettato.
'Beh, chi è quel tipo?'
'Papà..è un mio compagno di classe.'
'Più grande, evidentemente. Ha la macchina.'
'Già! Sai papà, viene dal Canada.' Dissi annuendo ed accennando un sorriso mentre mi toglievo la camicia.
'Certo. Da quanto tempo siete amici?'
'Dall'inizio dell'anno scorso.. Era quello nuovo nella mia classe. Sai..gli voglio molto bene! E' il mio migliore amico.'
'Ah..migliore amico? Pensavo che i tuoi migliori amici fossero i ragazzi del nostro gruppo.'
'Papà..certo ma lui è quello più speciale.'
'E' testimone di Geova anche lui?'
'Ahm..No.' Abbassai lo sguardo e mi mordicchiai il labbro. Sapevo che la religione veniva prima di tutto per i miei genitori..e fin da piccolo mi avevano cresciuto con certi ideali che io comunque rifiutavo senza fargli sapere nulla; non mi andava di far parte di una setta.
'Mantieni le distanze, Michael. Buonanotte.'
Quando finii l'estate ero piuttosto emozionato, avrei iniziato un nuovo anno scolastico insieme a Matthias ma stavolta stavamo insieme ed ero sicuro che sarebbe stato tutto diverso, soprattutto dopo le cose che ci eravamo detti!
Il primo giorno di scuola presi il bus con Matthias ed arrivammo insieme; come al solito ci sedemmo sui gradini del panificio accanto alla scuola e ci mettemmo a chiaccherare un po su tutto.
Ci raggiunsero Elena e Roxi ed io mi misi a parlare con loro mentre Matthias faceva avanti e indietro pensando un po ai suoi “cazzi” come si suol dire.
In realtà la giornata non fu così eccitante come me l'ero aspettata e programmata dato che Matthias ci mise tutto se stesso per rovinarla.
Tutti i suoi amici gli vennero incontro quando lo videro e lui mi lasciò indietro senza dirmi nulla.
'Ah bello!'
Esclamò un tipo piuttosto alto con i capelli ricci e marroni e gli occhi color nocciola , che non avevo mai visto prima.
'Jeremy, ma che ci fai qui.. non posso credere che tu sia davvero qui!'
Esclamò quindi Matthias correndogli incontro ed abbracciandolo.
Io strinsi i denti un'ennesima volta e mi misi a chiacchierare con una tipa che parlava riguardo alle crociere come gite scolastiche.
Gli altri giorni non furono tanto meglio dato che Matthias mi lasciava sempre per raggiungere i suoi amici oppure per dare retta al branco di stupide ragazze che lo circondava per non so quale motivo.
Salivamo insieme le scale e quando mi giravo non lo trovavo più dietro; stavamo correndo insieme durante educazione fisica e ad un certo punto si metteva a chiacchierare con ragazze carine delle altre classi;gli chiedevo di accompagnarmi a prendere dei fogli in segreteria e non faceva altro che sbuffare o lamentarsi coi suoi amici di quanto gli chiedevo.
'Dai Matthias, mi accompagni?'
'Ma le gambe ce le hai, vacci da solo.'
Il suo amico Jeremy si mise a ridere e mi guardò come per dire “Beh? Che aspetti?”
Quindi mi feci accompagnare da Roxi ed Elena e mentre facevo la fila per prendere questo foglio, parlai alle ragazze di come stavo e di come andavano le cose con Matthias. 
'Lo dico io.'
Continuava a ripetere Roxi.
'Lo dici sempre tu..Dai Michael, tutto andrà per il meglio.'
Disse Elena abbracciandomi.
'Michael, tu meriti il meglio e Matthias non è il meglio per te, semplice.'
Disse scrollando le spalle ed abbracciandomi.
In effetti pensai a tutte le cose che stavano succedendo e cercavo di costruire un modo per continuare a stare insieme senza litigare, senza dargli problemi e soprattutto senza pesargli troppo; avrei risolto il tutto comportandomi come avevo sempre fatto e continuando con i consigli e l'aiuto di Roxi ed Elena.

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Capitolo 15
*** New people. ***


Matthias.
 
 
- Buongiorno Matthias.- Disse Gabriel mentre fumava una delle sue solite sigarette.
- Buongiorno. Hai visto quel ragazzo nuovo all'entrata?- Chiesi posando lo zaino per terra.
- Uno dei ragazzi dello scambio, la professoressa d'inglese è già partita, ed è arrivato il suo sostituto, insieme agli altri alunni.- Mi spiegò Jeremy, poggiandosi poi al muro.
Avevo sentito parlare di questo scambio, ma non credevo si sarebbe fatto. La professoressa di francese era entusiasta del suo lavoro, pensava che in molti sarebbero andati a Parigi con lei, ma per sua grande sfortuna, in pochi la scelsero come meta, e preferirono seguire la professoressa Knightley a New York.
Non sapevo ancora bene quali materie avessi quel giorno, anche perché l'orario sarebbe cambiato per ancora alcune settimane.
Scoprii che a prima ora avevo Musica; adoro il professor Penniman.. Certo ha un accento strano, e spesso sbaglia alcune parole, però di musica ne sa davvero molto. E' bravissimo. Sa suonare diversi strumenti, come: il kazoo, la batteria, il pianoforte, e credo anche la chitarra e il basso, e la fisarmonica, inoltre sa cantare molto bene. Insomma è portato per fare l'insegnante, se non il cantate.
Io suono solo la batteria, e canticchio, ma grazie a lui sto migliorando. Non smetterò mai di ringraziarlo.
Alla seconda ora, avevo inglese. Finalmente avrei conosciuto il sostituto della Knightley.
Non appena arrivato in classe, vidi che un nerd si era seduto nel mio posto, così mi avvicinai.
- Allora, le cose sono due: o ti metti da un'altra parte, oppure ti faccio un occhio nero. Scegli.
- Signorino, perché non ti siedi qui? Di fronte a me?
Sentii una voce quasi alle mie spalle, sembrava quella di uomo. Mi girai e vidi un uomo alto; muscoloso; aveva i capelli corti e biondi e due grandi occhi azzurri; portava una maglietta a maniche lunghe e dei jeans, accompagnati da un paio di scarpe da ginnastica.
- E lei sarebbe?- Dissi incrociando le braccia.
- Sono Adam Blue, il sostituto della vostra professoressa d'inglese. E tu non mi piaci per niente, ragazzino. Siediti al primo banco, quello di fronte la cattedra, e non fiatare.
- Mh, così potrò notare meglio che lei è un gran rompi scatole?- Chiesi guardandolo dritto negli occhi, mentre notavo i miei compagni osservare quella scena con interesse, ma anche con un po’ di paura.
- No, per seguire meglio, siediti.
Sbuffai e presi per la maglietta quello sfigato e lo feci sedere al primo banco. Accennai un sorrisetto e subito dopo mi andai a sedere al mio solito posto.
- La metti così? In punizione ragazzino, dimmi come ti chiami.- Urlò il professore, aprendo poi il registro.
- Si chiama Davis, Matthias Davis.- Disse il nerd che avevo fatto sedere al primo banco qualche minuto prima.
- Mh, poi lo vedi quello che ti succedere.- Mormorai guardandolo male.
- No, Davis, tu lo vedi quello che ti succede. Oggi, mio caro, resterai a scuola, tutto il giorno, fin quando non dico io.
- Ma oggi la scuola chiude alle tre… Lei non può farlo.
- Resterai qui con me, mi farò dare le chiavi da un bidello, adesso zitto e ascolta la lezione.
Fottuto. Quel pomeriggio mi sarei dovuto vedere con Michael, e sicuramente sarei arrivato in ritardo.
 
Non appena suonò la campanella dell'ultima ora, mi sedetti sul muretto che stava nel cortiletto della scuola, e mi accesi una sigaretta.
Mi seccava troppo restare a scuola, vedere i volti di tutta quella gente felici, perché stavano tornando a casa, mi faceva innervosire, e molto.
- Non si fuma, Davis, adesso in classe.- Disse il professore facendo segno di seguirlo.
Spensi la mia sigaretta e andai in classe con lui.
- Siediti.- Mi ordinò indicando la sedia.
Passati venti minuti, mi alzai e mi avvicinai a lui.- Mi scusi, ma perché sto qua se non devo far niente? La punizione è farmi annoiare a morte?-Domandai guardandolo.
- Aspettavo questa domanda, caro Matthias. Hai due scelte.- Mi disse, accennando un sorriso.
- Beh? Le dica, no?
- Numero uno: chiamo i tuoi genitori e ti faccio venire a prendere da loro.- Non mi piaceva molto.- Numero due: ti concedi a me, ed io chiuderò un occhio.
Alzai subito lo sguardo, non appena propose la seconda opzione che avevo, e inclinai la testa.- Io cosa dovrei fare?- Chiesi incrociando le braccia e pensandoci su.
Alla fine, decisi di scegliere la seconda, e non appena gli comunicai la mia decisione, liberò la scrivania e… Sì, lo facemmo là sopra, per almeno due ore..
 
Una volta aver finito, mi vestii e presi il mio zaino per poi uscire da scuola.
Mentre ero per strada, controllai il telefono e trovai un messaggio di Michael:
"Amore, quando esci fammelo sapere."
Non risposi e tornai a casa.
- Mamma, papà sono a……-M'interruppi per un secondo, notando che il ragazzo che avevo visto all'entrata era seduto sulla poltrona del mio salone.- Casa…- Completai.
- Tu chi sei?- Gli chiesi posando lo zaino.
- Io sono Christopher!- Rispose.
- Ciao, Christopher, io sono Matthias… Cosa ci fai qui?
- Sono qui per lo scambio culturale!- Affermò.
- Papà!!!!- Urlai andando nel suo studio, e chiudendo poi la porta.
- Matthias, figliolo, cominciavo a preoccuparmi. Dove sei stato?
- Chi è quel tipo? Uno scambio culturale? Ma siete fuori tu e la mamma?!
- Portaci rispetto, Matthias. Quel ragazzo è qui, e qui resterà fin quando non finirà la durata dello scambio.
Dopo aver sentito quelle parole, mi chiusi nella mia stanza, scoprendo poi che quel Christopher avrebbe dormito nella mia camera.
 
- Yes, darlin', yesterday I met a boy, he was very good-lookin'.. Mmhh? Ah, his name's Michael.
Non appena sentii quelle parole mi alzai rapidamente dal letto e gli chiusi il telefono.
- What did you say?!- Gli chiesi avvicinandomi a lui.
- What?
- Mmhh. What's the name of the boy that you have met?!
- Ma che vuoi? Sono affari miei.- Disse lasciandomi solo nella mia stanza.
"Vaffanculo." Pensai prendendo poi i miei vestiti.
Stavo per entrare in bagno ma la porta era chiusa. - Ma chi c'è?- Urlai furioso.
-C'è Christopher tesoro.- Disse mia mamma andando poi in cucina.
Quel ragazzo era arrivato da poco, però mi aveva già rotto le palle.
 
Una volta essere arrivato a scuola, cercai Michael, e dopo un po’ lo vidi parlare con Elena e Roxi.
Decisi di avvicinarmi, nonostante ci fosse Roxi e, mentre mi avvicinavo sentii: "Un ragazzo che non si ricorda di te."
- Buongiorno!- Esclamai sorridendo.
- Ma che fine avevi fatto?- Mi chiese Michael.
- Ero in punizione, scusami amore. Ti va di uscire stasera?
- Bah.- Sbuffò Roxi, per poi dare un bacio sulla guancia a Michael e andar via.
- Beh .. Avevo preso un impegno con un amico, ma se vuoi possiamo uscire tutti e tre insieme!- Disse Michael.
- Un amico? Mh, d'accordo.
- Va bene! Ci vediamo a casa tua, stasera alle 9.
 
La sera, verso le 8:00, andai a casa di Gabriel. Gli volevo parlare un po’ di quel Christopher, e magari lui e gli altri mi potevano aiutare per dargli una bella lezione.
- Christopher.. Ah, si, quello che viene dal Bronx? L'ho visto, effettivamente non mi piace.- Disse Gabriel.
- Nemmeno lo conosci, Gab!- Affermai.
- Quindi? Mi fa antipatia già da senza conoscerlo, poi se mi dici che si comporta così, sarà solo un piacere fargli un occhio nero, o anche tutti e due.
- Così ti voglio! Avverti tu Ricky e gli altri?
- Sta tranquillo, Matt, ci penso a io, a tutto!
- Sei un amico, adesso vado, ho un appuntamento con Michael e questo suo amico.- Dissi facendo una smorfia con le labbra e spegnendo la sigaretta.
- D'accordo, a Lunedì bello, passa un buon sabato sera, e una buona domenica. E cerca di non essere troppo geloso.
Gli feci la linguaccia, e uscii.
 
Cercai di arrivare il più velocemente possibile a casa, sia Mic che il suo amico erano sicuramente a casa mia, mentre io, come sempre, ero in ritardo.
Presi di corsa le chiavi, ed aprii la porta e, non appena misi piede in casa, trovai una bella sorpresa.
Christopher aveva bloccato Michael al muro e, inoltre, gli prese il mento con due dita, come se stesse per baciarlo.
Buttai le chiavi, non pensando a cosa potessero colpire, e presi Christopher dalla maglietta.
- Cosa cazzo stai facendo col mio ragazzo!?- Urlai sbattendolo violentemente al muro.
Non disse nulla, ed accennò una risatina, in modo tale da farmi intendere le sue intenzioni.
Come risposta accennai uno dei miei sorrisi arcaici e gli diedi un pugno, spaccandogli così il labbro.
Quella mattina allora avevo sentito bene, il ragazzo di cui parlava era proprio il mio Michael.
- Ma il tuo ragazzo è sexy.- Disse Christopher.
- Mh, capisco.- Risposi cominciando a riempirlo di pugni, dove mi capitava.
Michael mi abbracciò da dietro, cercando di tirarmi.- Amore, dai smettila.- Mi disse, stringendomi poi. Mi lasciai stringere, lasciando perdere quel cretino ma poi..- Mi chiedo.- Disse Christopher.- A letto stringe così forte?- Lo lasciai continuare.- In quel caso potremmo condividerlo.
A quel punto, spinsi Michael, facendolo cadere per terra, e sbattei Christopher al muro, riprendendo a prenderlo a pugni… Senza pietà.
Mentre continuavo il mio lavoro, sentii qualcuno sollevarmi: era Ian, il ragazzo di Elena.
- Lasciami! Devo ammazzarlo!- Esclamai mentre il signorino continuava a ridere, come se le botte non gli avessero fatto proprio nulla.
- Smettetela di fare i bambini!- Urlò Ian, tenendoci stretti.
Dopo qualche minuto, ci lasciò, e Christopher salii in camera.
- Bah, che merda, io dormo da Jeremy, ciao.- Dissi, aggiustando poi il mio borsone.
- Ma dovevamo stare insieme stasera..- Disse Mic.
- No, tu dovevi stare con quel tipo disgustoso.- Lo guardai male, e mettendomi il borsone sulla spalla, e riprendendo le chiavi di casa, uscii andando così dal mio migliore amico.
 
 
 
 
 
Michael.
 
 
'Quindi non parteciperai allo scambio? Potresti fare nuovi amicizie o nuovi..fidanzamenti!'
'Roxi!'
'Che ho detto di male? Dico solo che dovrebbe aprirsi al mondo.'
'Aprirsi al mondo? Roxi, smettila. Michael è un bravo ragazzo e non tradirebbe mai il suo fidanzato.'
'Ahm...scusate ma io sono qui e sono abbastanza maturo da decidere cosa fare. Inoltre non posso andare da nessuna parte perchè i miei non vogliono lasciarmi partire..' -Alzai le spalle e mi mordicchiai il labret. '- ...e poi non potrei mai lasciare Matthias, anche se per poco..non voglio più allontanarmi da lui.'
'Ohw..' Elena fece uno dei suoi dolci sorrisi e mi passò una mano tra i capelli come a dire che era totalmente d'accordo con quello che avevo appena detto.
'Bah, come dici tu. Ora entriamo in classe che i nostri “partner” sono già dentro insieme al nuovo prof del Bronx.'
'Voi avete ospitato?'
'Sisi! Da me è venuta una dolcissima ragazza del Bronx ed è un anno più piccola di me. E' bravissima in matematica e mi ha già aiutato un sacco di volte con gli esercizi.' -Disse Roxi mentre salutava la ragazza che ospitava
'Io ospito un tredicenne che è afro-americano ed è molto educato.. Anche con Ian!' -Annuii Elena.
'Bene..' -Scrollai le spalle e lasciai che raggiungessero la classe mentre io correvo verso l'aula di informatica. 
Avevo visto il professore dello scambio da lontano, o meglio.. A seconda ora Matthias avrebbe avuto inglese ed io ero riuscito a vedere questo tipo ben impostato, alto e piuttosto carino che entrava nella sua classe. Ho pensato subito “Siamo apposto” e sono tornato in classe.
Quel pomeriggio dovetti prendere il bus da solo dal momento in cui Matthias si era fatto mettere in punizione dal professore del Bronx. 
Non appena arrivai a casa, poggiai lo zaino accanto al mobiletto all'ingresso e salutai mamma e papà che stavano finendo di apparecchiare.
'Tesoro! Com'è andata a scuola?' - Chiese mamma mentre scolava la pasta.
'Tutto bene mamma. Sai, oggi abbiamo parlato dello scambio.. e sia Roxi che Elena hanno ospitato!'
'Non è affar nostro se i loro genitori accettano una cosa del genere.' -Disse mio padre prima di prendere posto a tavola.
'Lo so.. Dico solo che avrebbe potuto essere una bella esperienza. Tutto qui.'
'Chiaro. Allora buon pranzo.' - Affermarono entrambi prima di iniziare a mangiare. 
Dopo pranzo salii in camera mia a fare i compiti e lasciai un messaggio a Matthias: “Amore, quando esci fammelo sapere .” Terminai i compiti e mi stesi un po a letto a guardare la tv..ma mi annoiavo parecchio, allora ascoltai un po di musica e dopo un'oretta passata ad oziare decisi di uscire a fare una passeggiata!
Mentre camminavo con le mani in tasca e lo sguardo rivolto verso il basso, ascoltavo un pezzo dei Maroon 5 “Misery” e canticchiavo....
“I am in misery, there ain't nobody who can comfort me..oh yeah.”
..Non avevo visto una pietra e ci ero inciampato di sopra così da far impigliare gli auricolari ad un ramo.
'Cazzo.'
“Why won't you answer me? Yours silence is slowly killing me.”
Alzai lo sguardo e notai una sagoma di un ragazzo piuttosto magro ma abbastanza alto che mi porgeva la mano per aiutarmi.
'Ahm.. Cosa?'
Chiesi ripulendo i miei pantaloni e passandomi una mano tra i capelli.
'Beh..stavi cantando “Misery”, no? Mi piace quella canzone. Ho pensato di continuare il tuo canto.'
Disse ammiccando e porgendomi nuovamente la mano (stavolta in segno di saluto).
'Piacere di conoscerti, io sono Christopher ma tu puoi chiamarmi Chris.'
Strinsi la sua mano ed accennai un sorriso.
'Il piacere è tutto mio, Chris. Io sono Michael!'
'Michael..beh, ti chiamerò Mic.'
'Mic...? Ahm..solo il mio ..ehm.. D'accordo, chiamami pure così.' - In realtà solo Matthias mi chiamava così ma non penso se la sarebbe presa..era solo un incontro casuale.
Passeggiammo un po insieme e dopo un due orette mi disse che doveva andare e ci salutammo, io ripresi il cellulare per vedere se Matthias aveva risposto al mio messaggio di ben tre ore fa e con molta tristezza, notai che non l'aveva fatto. 
Tornai a casa e dopo aver cenato, andai a letto.
L'indomani mattina, mi alzai e trovai un messaggio, sorrisi istintivamente pensando che fosse Matthias e non appena aprii la cartella dei messaggi, la sorpresa fu piuttosto grande. 
“ Hey bellezza. Ti ricordi di me? Sono Chris. 
Non chiedermi come ho avuto il tuo numero,
piuttosto fammi sapere se stasera sei libero.
Xoxo.”
Scrollai le spalle e mi mordicchiai il labbro prima di rispondere.
“ Hey! Certo che mi ricordo.
Stasera sono più che libero. Più tardi ti lascio
il mio indirizzo e mi vieni a prendere.”
Dopo pochi minuti il cellulare si illuminò di nuovo.
“ Non aspettavo altro, a stasera..Mic.”
'Uuh, un ragazzo ti ha invitato ad uscire. Ed è carino? Descrivicelo!'
'Ahm...lui è bruno..ed ha gli occhi color nocciola.. Ha il ciuffetto e beh.. sembra un tipo simpatico. Ma ci esco semplicemente perchè il mio “ragazzo” non si è fatto ancora sentire.'
'Dovresti uscirci perchè è bello.Disse Roxi facendo spallucce.
'Ho un ragazzo.'
'Un ragazzo che non si ricorda di te.' -Roxi non si bloccò nonostante vide Matthias avvicinarsi a noi.
'Buongiorno!' - Matthias interruppe la conversazione.
'Ma che fine avevi fatto?' - Chiesi non apprezzando la non-chalance con la quale si era presentato.
'Ero in punizione, scusami amore. Ti va di uscire stasera?'
'Bah.'- Roxi mi lasciò un bacio sulla guancia e si allontanò.
'Beh...Avevo preso un impegno con un amico , ma se vuoi possiamo uscire tutti e tre insieme!'
'Un amico? Mh, d'accordo.'
'Va bene! Ci vediamo a casa tua stasera alle 21.'
Passai tutto il pomeriggio a scegliere come vestirmi ed alla fine optai per un paio di jeans strappati nelle ginocchia ed una delle mie solite camicie a quadrati colorati, misi le mie Vans ed uscii di casa.
Ovviamente avevo detto a Chris di vederci a casa di questo mio “amico”.. non potevo dirgli che era il mio ragazzo..non sapevo come l'avrebbe presa e preferivo comunque aspettare invece di sbandierare i miei segreti al vento.
Christopher mi aveva detto che non ci sarebbe stato alcun problema nel vederci a casa di questo amico anche perchè gli veniva davvero comodo.
Arrivai a casa di Matthias alle 20:30, bussai e mi aprii Christopher.
'Chris! Matthias ti ha già fatto entrare?'
'Eh sì.. Sai, ha detto che doveva sbrigare una cosa e che poi sarebbe tornato. Intanto accomodati.'
Mi grattai la testa e deglutii prima di accettare la sua proposta.
Dentro casa chiacchierammo un po del più e del meno e giocammo anche ad obbligo o verità, l'esperienza mi aveva insegnato a scegliere sempre “verità” dal momento in cui non mi sarei mai permesso di baciare una persona diversa da Matthias.
Quando mi disse che era obbligatorio scegliere anche la seconda opzione, mi alzai e feci per salire le scale quando venni bloccato da lui contro la parete. Mi aveva preso il mento piuttosto violentemente e cercava di baciarmi..ma io mi dimenavo continuamente perchè mi sembrava una situazione piuttosto assurda oltre ad essere diventata davvero imbarazzante.
In un secondo momento sentii il tonfo di un mazzo di chiavi che cadevano per terra e notai con mio grande piacere che Matthias era arrivato in tempo. Lo aveva preso per la maglietta e l'aveva sbattuto violentemente al muro.. Chiunque avrebbe capito cosa voleva fargli, ed i miei pensieri si realizzarono non appena gli tirò un pugno in faccia.
'Oddio..'
Abbassai lo sguardo per non vederlo sanguinare e non appena notai che la situazione stava degenerando mi avvicinai a Matthias tirandolo a me.
'Amore, dai smettila.' dissi stringendolo a me.
Ma Christopher continuava a dire stupidaggini che lo facevano alterare e Matthias mi spinse per terra.
Notai due ombre accanto alla porta principale, erano Ian e Nina.. Gli feci cenno di entrare..almeno Ian avrebbe sicuramente fatto qualcosa. E così fu.. li fermò mentre Nina mi aiutava ad alzarmi.
Non appena li convinse a smetterla, Chris salii sopra e Matthias mi disse che sarebbe andato a dormire da Jeremy.
'Ma dovevamo stare insieme stasera..' -Gli dissi mentre si preparava le sue cose.
'No, tu dovevi stare con quel tipo disgustoso.' - Concluse prima di uscire di casa.
Io mi guardai con Nina e dopo qualche secondo tutti e tre uscimmo da quella casa chiudendoci la porta alle spalle.

 

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Capitolo 16
*** He is mine! ***


Matthias.


Quella mattina mi svegliai a casa di Jeremy. Mi sentivo proprio come la sera prima: arrabbiato; nervoso; voglioso di ammazzare qualcuno; e con un'immensa volgia di vendetta.
Quel Christopher aveva passato ogni limite, ed io l'avrei dovuto fermare, a tutti i costi. Michael è mio; lui è il MIO ragazzo, e non il suo. Questa storia doveva finire.
So benissimo che è sexy; che fa impazzire chiunque, ma sta con ME. E quell'Americano del cazzo doveva capirlo, anche a suon di pugni.
Ero contento che Jeremy fosse con me, almeno lui mi avrebbe ascoltato, senza rompersi le palle e senza dirmi di stare zitto. Io e lui ci capiamo alla perfezione, e anche se spesso litighiamo, lo adoro. Lui è l'amico perfetto, ed io non potrei vivere senza lui ma nemmeno senza Michael.
Entrambi sono molto importanti, ma adesso c'era qualcuno che stava tendando di portarsi con se l'unica persona che amo davvero.
So che sono troppo giovane per usare questa parola, ma non m'importa più di tanto. Io sono innamorato di Michael, e farei di tutto pur di averlo per sempre al mio fianco e... Non posso credere che proprio io stia pensando tutte queste cose dolci e a dir poco bellissime.

- Fratello, sei pronto per la scuola?- Mi chiese Jeremy, aspettando che uscissi dalla stanza.
- Si, eccomi. - Risposi con un tono di voce scocciato.
- Matt, promettimi che non aggredirai quel Christopher. Ti prego, non metterti nei guai per quel tipo, non ne vale la pena. - Disse, mentre stavamo uscendo di casa, per recarci a scuola.
- Vuole rubarmi Michael, non ti assicuro nulla.-
Jeremy fece una smorfia con le labbra e sospirò. Lo ammetto, faccio arrabbiare molto le persone, non ascolto mai nessuno, ma questa volta era per un validissimo motivo. La gelosia mi stava mangiando vivo, ma non volevo farlo notare. Cercavo di controllarmi, anche se quando quel tipo faceva quelle battutine, mi veniva solo voglia di prenderlo e di farlo finire dritto all'ospedale.
Mentre eravamo per strada, ci raggiunse Gabriel, il quale capì subito che ero arrabbiato già di prima mattina.
- Matthias, come stai? Ho saputo che ieri sera hai pestato quel tipo che viene dal Bronx.- Affermò, guarandomi.
- Come devo stare? Me la cavo. Starò meglio solo quando gli avrò rotto ogni singolo osso del corpo.-
- Ti ho detto che non devi metterti nei guai! Andiamo, per favore.. Michael ti ama, non ti farebbe mai del male, e lo sai.- Disse subito Jeremy, guardando prima me e poi Gabriel.
Non dissi nulla e, dopo qualche minuto arrivammo a scuola. Andammo nello spiazzale prima del bagno dei maschi, e cominciammo a parlare; io accesi anche una sigaretta, dovevo scaricare in qualche modo il nervosismo. Mentre chiacchieravo con i due ragazzi, notai che Mickey si era avvicinato a noi.. Era solo.
- Matthias, è da ieri che cerco di chiamarti. Vuoi spiegarmi perché mi stai evitando?- Mi chiese.
Buttai il fumo fuori, facendoglielo arrivare in faccia, e lo guardai: - Ah ciao, scusami non ti avevo visto.- Affermai, leccandomi poi un labbro. - Perdonami, ieri ero con Jeremy, comunque sia, adesso sono qui.. Cosa devi dirmi di così urgente?-
- Oh... Non importa. Volevo solamente sentirti per sapere come stavi.. E perché avevo voglia di parlare con te.-
- Mh. Okay, e allora dimmi.- Ad un certo punto sentii Jeremy e Gabriel accennare una risata, ma non sapevo perché.
- Tra me e Christopher non c'è stato nulla... Sappi solo questo.- Non appena disse queste parola, suonò la campanella.
- Devo andare, ciao.- Spensi la sigaretta e mi recai verso la mia classe.
Alla prima ora avevo inglese. Non avevo voglia di vedere quel professore, dopo quello che era successo. Feci un respiro profondo ed entrai in classe... Ero in ritardo.
- Signor Davis, è in ritardo.- Affermò il prof.
- Sì, chiedo scusa, sono stato trattenuto.- Dissi, sedendomi poi al mio posto.
- Per questa volta è andata bene. La prossima volta scriverò il ritardo.- A quel punto annuii, senza dire nulla e presi i libri.
Durante tutta l'ora, mi guardò per tutto il tempo. Mentre spiegava; mentre interrogava; anche mentre stavamo correggendo gli esercizi. Era abbastanza inquietante, ma cercavo di non farci molto caso.
Quando finì la lezione, mi chiese di restare in classe e, quando tutti andarono via, cominciò:
- L'altra volta mi è piaciuto.- Disse, accennando un sorriso malizioso. - Tu mi sei piaciuto moltissimo, e volevo chiederti se possiamo vederci altre volte.-
Non appena disse quelle parole, alzai subito lo sguardo. - Ahm.. Io.. - Scossi il capo. - Professore, io sono fidanzato. L'ho fatto con lei perché non volevo che chiamasse i miei. Mio padre è molto severo, e non voglio avere problemi con lui. - Affermai.
- Ah.. Hai la ragazza?-
- No.. Io ho un ragazzo, ma questo non credo importi. Posso andare?-
- Puoi andare.- Disse, indicando la porta e, prima che uscissi sentii un: - Non finisce qui, Davis.-
Mi ero cacciato in un bel guaio, e non sapevo come uscirne. Avevo tradito il mio ragazzo solo per evitare di essere messo in punizione da mio padre e.. E non avevo detto niente a nessuno..
Io non mi capisco.. Sicuramente quando lo verrà a sapere s'infurierà ed avrà ragione a farlo! Sono uno stronzo, ecco perché Roxy e il suo gruppetto di amici mi odiano.. Ma non posso cambiare, io sono fatto così.. E non credo di poter essere migliore.

Alla fermata del bus notai che Michael non c'era. Così presi il telefono e, in un primo momento avrei voluto chiamarlo, ma poi ci ripensai e lasciai perdere.
Una volta a casa, vidi mio padre seduto in salone; posai lo zaino per terra e cominciai a salire per andare nella mia stanza quando: - Matthias Davis, vieni subito qua.-
Mi fermai, e sospirai. Sapevo già come sarebbe andata a finire. Così tornai al piano di sotto e mi sedetti di fronte a lui.
- Hai rotto un labbro a Christopher, il poveretto l'ho trovato a terra, che si teneva il labbro. Ma perché l'hai fatto!?-
- Mi ha provocato, ed io ho reagito.. Ho sbagliato, lo so.-
- Almeno hai ammesso di aver sbagliato. Matthias, figliolo, io sono molto deluso. Continui a fare ciò che vuoi; continui a non ascoltare né me né tua madre. Per questo, per almeno tre settimane non metterai piede fuori casa. Potrai solo andare a scuola, per il resto del tempo in camera tua.. A studiare.-
Spalancai gli occhi, e lo guardai. - Papà.. No, ti prego.. Io, gli chiederò scusa, ma non farmi rimanere chiuso qua dentro.-
- Ho deciso, va in camera tua, ed esci solo per mangiare e per andare in bagno. Non dire nient'altro, o diventeranno quattro settimane.- E così dicendo, si alzò , e se ne andò.
Sbattei un pugno sul tavolo e salii nella mia camera. Ero ancora più arrabbiato, non avrei potuto vedere Michael, mentre quell'Americano avrebbe potuto fare quello che voleva.
- Che merda! - Urlai, buttandomi poi sul letto, iniziando a piangere.

Verso le 6:30pm vidi la porta aprirsi, era Christopher.
- Ehi, Matt!- Affermò accennando un sorriso.
Non risposi al suo saluto continuai a giocare al pc.
Mentre continuavo il mio gioco, con la coda dell'occhio notai che il ragazzo si stava vestendo abbastanza bene; si stava anche mettendo il profumo e si stava aggiustando i capelli. Così chiesi: - Ma dove vai vestito così?-
- Oh, che curioso. Io sto andando ad un appuntamento, ci si vede! - E uscì fuori dalla mia camera.
Si era dimenticato di Michael! Stava passando avanti... Quindi.. Potevo stare tranquillo? Beh, era stato facile!
Dopo qualche secondo sentii il telefono squillare; risposi e, all'inizio, sentii solo della musica ma poi: - Davis! Vieni subito al "The Black Whole". Sbrigati! -
- Mio padre mi ha messo in punizione, Gab. Non posso uscire di casa.-
- Ah.. Allora lascerai che Christopher si faccia il tuo ragazzo?-
Chiusi di scatto il pc, e mi alzai dal letto.- Cosa? Che succede? Che c'entra Michael?-
- Il caro Americano è venuto qui, con Mickey, e stanno parlando amichevolmente .. Per adesso.-
- L'appuntamento lo aveva con...- Sospirai. - Resta lì, io sto arrivando. Vaffanculo a mio padre, adesso quel ragazzo lo ammazzo sul serio.-
Chiusi la chiamata, e misi vari cuscini sotto le coperte del mio letto. Così, se fosse entrato mio padre, avrebbe pensato che stavo dormendo!
Mi vestii e uscii di casa sbattendo violenemente la porta. Ero arrabbiato, molto arrabbiato. Ricevetti anche un messaggio di Gabriel, il quale diceva: "Fratello, cerca di fare in fretta!".
Posai il telefono in tasca, e camminai il più velocemente possibile.
Non appena arrivai, dissi alla signorina che stava all'entrare che ero con Gabriel. Essendo un locale per minorenni, dovevi essere con un adulto.
Quando mi lasciarono entrare, mi guardai intorno e vidi Gab che m'indicava un tavolo. Eccoli! Finalmente gli avrei potuto mettere le mani addosso.
Mi avvicinai e sbattei la mano sul tavolo, in modo tale che i due si accorgessero che fossi lì. Notai che Michael si girò, ma io nemmeno lo guardi, e afferrai Christopher la maglietta. - Questa volta ti uccido, lui è mio!- 
- Matthias! Fermo!- Urlò Mickey, alzandosi ma Gabriel intevenne dicendo: - Piccolo, siediti.-
Alzai Christopher e lo lanciai su un tavolo, con tutta la forza che avevo. Non appena il ragazzo si alzò, lo buttai a terra, sedendomi a cavalcioni su di lui, in modo tale da poterlo prendere a pugni. Subito dopo lo afferrai per i capelli, e gli sbattei la testa contro il terreno. Ricevetti qualche pugno in faccia, e arrivai a spaccarmi un labbro, ma non m'importava.
Tutta la gente ci stava guardando, alcuni tentavano di fermarmi, ma non c'era Dio che mi tenesse.
Dopo qualche minuti arrivarono degli agenti di polizia che mi presero con la forza e mi portarono fuori dal locale. Ero nei guai, avrebbero chiamato i miei genitori, e mio padre non sapevo che io ero uscito di casa.. Come glielo spiegavo? Mi portai una mano sul viso, leggeremente sudato, e mi mordicchiai il labbro. Non sapevo cosa fare; cosa dire; come reagire; mi sentivo molto confuso.
Quando vidi la macchina di mio padre feci un respiro profondo.
- Ma che cazzo hai combinato!? Ti avevo detto che devevi restare in casa! Matthias, adesso sei nei guai fino al collo.- Urlò mio padre, prendendomi per un braccio.
- Papà io..- Stavo per continuare la frase, quando il padre di Mickey si avvicinò. - Sentitemi bene, Michael non dovrà più vedere nessuno di noi. Siete solo dei teppisti senza un Dio e la vostra infedeltà vi porterà all'inferno. Quindi, Michael, dimenticati le facce di questi tipi perchè sarà l'ultima volta che li vedrai.-
- No, aspetti!- Dissi, afferrando il signor Hemmings per la camicia. - Non lo faccia, è stato un errore, ciò che è successo.. Le chiedo scusa.. E, per favore, mi permetta di vedere suo figlio..- Afferami, guardadolo.
Questo non disse nulla, e fece infilare Michael in macchina, andando via. - No, Michael!-
- Christopher, in macchina!- Esclamò mio padre, per poi avvicinarsi a me. - Con te parlerò domani, in macchina, adesso.-
Mi mordicchiai un labbro, e guardai l'auto di Michael andar via, per poi entrare in quella di mio padre.
Durante tutto il tragitto non dissi nulla e, quando arrivammo a casa, salii nella mia stanza mentre mia madre aiutava Christopher con le varie ferite che gli avevo procurato.
Volevo parlare con Michael, dovevo chiarire con lui; dovevo chiedergli scusa.. Avevo tanta voglia di baciarlo.. Dovevo andare a casa sua!
Uscii di casa, cercando di non farmi vedere, e andai verso quella di Mickey. Per fortuna la sua camera era al piano terra.
Bussai alla sua finestra e, non appena aprì, entrai e lo guardai negli occhi.
- Io.. Vorrei solo chiederti scusa.. Mi dispiace per tutto quello che ho fatto..- Mormorai, abbassando poi lo sguardo.
Il ragazzo si avvicinò e mi abbracciò. Io mi strinsi a lui, e lo guardai non appena mi accarezzò col pollice la ferita che avevo sul labbro. - Ma guarda un po com'è finita.. Il principe azzurro deve anche farsi picchiare per avere la sua principessa tutta per se. - Disse, sorridendo e mi lasciò un bacio sulle labbra. - Dispiace anche a me, non avrei mai voluto che ti facessi male a causa mia. Io ti amo, Matthias... Non andare più via da me, ti prego.-
- Ti amo anche io, Michael.- Affermai, socchiudendo gli occhi e iniziando a baciarlo.
Mentre continuavamo a baciarsi, si accese la luce e si sentì un..: - Michael tutto b...-
Non appena ci girammo, vidi che il padre di Mickey era sulla soglia della porta.. Ci aveva forse visti? Oppure non aveva visto nulla, ed era solo arrabbiato perché io ero lì?
Non so perché, ma qualche mi diceva che eravamo un'altra volta nei guai.



Michael.


Quella mattina mi svegliai più presto del solito, erano le 5:30 a.m. e non avevo più sonno. Avrei potuto dormire per lo meno un’altra ora ma il sonno sembrava essere completamente sparito.
 Mi alzai dal letto e mi chiusi in bagno per potermi fare una bella doccia ghiacciata; magari in quel modo i brutti pensieri sarebbero in un certo senso spariti.
 Dopo essermi vestito e sistemato per bene, scesi al piano di sotto dove mia madre e mio padre stavano facendo colazione come erano soliti fare.
-Buongiorno tesoro!- Esclamò mia madre.
 -Buongiorno, Michael.- Disse mio padre.
-Buongiorno mamma, buongiorno papà..-
Mi sedetti al mio posto e presi uno dei toast che mamma aveva appena finito di fare. Ci spalmai su un po’ di burro e della marmellata alle ciliegie per poi dare il primo morso ed accompagnarlo con del cappuccino.
-Oggi non tornerò a casa dopo scuola, Roxy ha organizzato una specie di uscita tra amici.. e ci sono anche i ragazzi dello scambio, quindi andrò con loro.-
 -Per lo meno la smetti di stare sempre chiuso in casa, ragazzo mio.-
Evitai quindi la battuta poco divertente di mio padre e guardai mia madre per sapere cosa ne pensasse.
 -Va benissimo! Ti lascio direttamente la cena allora.-
-D’accordo.. Ora scappo. Ci vediamo stasera.-
E così dicendo salutai i miei, misi lo zaino su entrambe le spalle e dopo aver preso il portafoglio e il cellulare, uscii di casa dirigendomi alla fermata dell’autobus. Fortunatamente il bus arrivò in fretta ed io ci salii cercando immediatamente con lo sguardo Matthias. Come mai non era lì? Era successo altro dopo ieri sera, o non voleva semplicemente vedermi?
 Scossi la testa per cercare di non pensare al peggio e andai a sedermi accanto a Roxy.
 Durante il tragitto da casa a scuola cercai di non toccare l’argomento “Matthias” con Roxy, non avrei avuto la forza di sostenere una conversazione anche con lei.
 Arrivati a scuola sospirai nel vedere che Matthias non era neanche nei paraggi; mi mancava davvero tanto, avevo bisogno di vederlo.
 Mi avvicinai a Daniel per chiedergli di più e lui mi indicò il piccolo spiazzale prima del bagno dei maschi. Lo raggiunsi rapidamente per accertarmi che Matt fosse effettivamente lì…e fu veramente così. Stava con Gabriel e Jeremy mentre fumava ed io decisi di avvicinarmi per tentare di avere un minimo di dialogo con lui.
-Matthias, è da ieri che cerco di chiamarti. Vuoi spiegarmi perché mi stai evitando?-
(…)
-Ah ciao, scusami non ti avevo visto. Perdonami, ieri ero con Jeremy, comunque sia, adesso sono qui.. cosa devi dirmi di così urgente?-
Scossi la testa quando il fumo mi arrivò praticamente in faccia e tornai a guardarlo subito dopo.
-Oh…Non importa. Volevo solamente sentirti per sapere come stavi.. e perché avevo voglia di parlare con te.-
 -Mh. Okay, e allora dimmi.-
In quel momento i suoi due amici ridacchiarono, ma io feci finta di nulla e continuai a parlare con lui.
-Tra me e Christopher non c’è stato nulla… Sappi solo questo.-
Avrei voluto dirgli altro, essere più diretto.. ma la campanella era appena suonata e quello non era il momento più adatto per parlare.
-Ciao…-
Dissi quando ormai lui ed i suoi amici erano entrati a scuola per raggiungere le loro classi. Io feci lo stesso e una volta in classe mi sedetti accanto a Christopher che per le prime tre ore avrebbe seguito i miei stessi corsi.
 Devo ammettere che quel tipo non era poi così cattivo.. Inoltre non potevo prendermela con lui per ciò che era successo con Matt, alla fine il mio ragazzo era un tipo parecchio geloso e quel Christopher non poteva saperlo. Cercai di essere gentile con lui durante le tre ore nelle tre classi diverse e provai anche a parlare un po’ del più e del meno, giusto per fare amicizia.
 Finite le sei ore di scuola, il nostro gruppetto aveva appuntamento nel bar di fronte alla fermata del bus. C’eravamo tutti: Roxy, Elena, Ian, Paul, Christopher ed io. Ci incamminammo tutti insieme verso la piazza centrale e cercammo un posto dove poter mangiare qualcosa di veloce; decidemmo di andare al McDonald’s !
-Dire che gli hamburger del Mc sono buoni è dire poco!-
Constatò Elena ridacchiando mentre dava una patatina ad Ian che la raccoglieva direttamente dalle sue mani, con le labbra.
 -Quoto Elena. Io adoro queste schifezze! Diciamo che se mi togliessero gli hamburger, mi arrabbierei ed anche molto.-
 Disse Roxy catturando la nostra attenzione che scoppiò poi in un misto di risate.
 -Offro un gelato a tutti quanti se dopo accettate di giocare a bowling!-
 Esordì quindi Paul ricevendo il consenso da parte di tutti quanti.
 Quindi dopo aver mangiato il gelato che Paul ci aveva offerto, ci dirigemmo verso il bowling più vicino. Era un locale piuttosto spazioso e c’era brava gente che lo frequentava, anche per questo mi sentivo piuttosto tranquillo. C’era comunque il pensiero di Matthias che mi stava torturando. Per quale assurdo motivo si stava comportando in quel modo? Non capiva che la situazione mi faceva stare davvero male?
 Mi sedetti in una poltroncina mentre Paul e Roxy giocavano il loro turno e Chris si venne a sedere accanto a me.
 -Un ragazzo solare come te non dovrebbe privare la gente che lo circonda del suo splendido sorriso.-
 A quelle parole non potei che sorridere.. In effetti era stato più che gentile ed era riuscito a strapparmi un sorriso!

Il pomeriggio passato con i ragazzi fu piuttosto divertente e tutto era andato bene.
 Tornai a casa verso le 5:30 p.m. e avvisai i miei dell’invito a cena fattomi da una persona. Diciamo che durante il pomeriggio passato al bowling, Chris mi aveva proposto di uscire insieme la stessa sera… magari per svagarmi un po’, ed io avevo accettato.
 Mia madre e mio padre mi diedero il permesso per uscire la sera ed io andai direttamente in camera mia per poter pensare a come vestirmi. Mi sarebbe venuto a prendere verso le 7 p.m. dato che voleva fare una piccola passeggiata prima di andare a cena, ed io dovevo muovermi per evitare di farlo aspettare.
 Dopo aver tirato fuori dall’armadio quasi ogni capo d’abbigliamento che avevo scelsi di indossare una camicia bianca con una giacca di pelle, un paio di skinny jeans di colore nero e delle scarpe nere un po’ più eleganti rispetto a quelle che indossavo di solito.
 Avevo dato una rapida sistemata ai capelli e mi ero in qualche modo reso più.. presentabile. Alle 7:00 p.m. ero pronto e dopo aver salutato i miei genitori, ero uscito direttamente nel vialetto di casa mia.. in questo modo i miei non avrebbero visto che la persona con la quale avrei passato la serata, era un ragazzo.
 In effetti, Christopher fu puntuale e dopo venti minuti di strada, parcheggiò la macchina praticamente di fronte alla spiaggia. Il mare era uno dei miei posti preferiti, e quel punto esatto mi ricordava il mio primo “appuntamento” con Matthias. Cercai però di non fare notare a Chris che mi sentivo un po’ triste e iniziai a camminare sulla sabbia insieme a lui.
 -Hai il cielo negli occhi, sul serio.-
-Beh… Qualcuno dice che c’è il mare. Ad ogni modo, grazie.-
E così dicendo diedi un piccolo calcio ad una lattina di birra che stava ai miei piedi.
- Credo che la persona che ti avrà per tutta la vita, sarà quella più fortunata del mondo.-
Scossi la testa per l’affermazione del ragazzo ed accennai un sorriso.
 -Adesso non esagerare.-
 In quel momento, Chris avvolse il bacino con le braccia e mi tirò praticamente a sé.
-Se dovessi mai avere un’opportunità con te, sappi solo che ti renderei felice.-
E così dicendo si avvicinò per lasciarmi un bacio sulle labbra; bacio che restò un semplice bacio a stampo, dato che io lo invitai a raggiungere il ristorante..poichè iniziavo ad avere fame.

 Raggiungemmo il ristorante insieme e ci sedemmo al nostro tavolo. C’era già parecchia gente, ma non così tanta da arrecare fastidio in qualche modo.
-Come mai non ci sono ragazzi della nostra età?-
 -Diciamo che qui fanno entrare a raccomandazione i minorenni, ecco perché.-
Scrollai le spalle dopo aver sentito la sua risposta ed aspettai che il cameriere si avvicinasse per prendere le nostre ordinazioni.
 La cena fu deliziosa, avevo intenzione di tornare nuovamente in quel ristorante… magari tra qualche annetto.
 Io e Chris stavamo parlando del più e del meno e lui non la smetteva di riempirmi di complimenti… Non che la cosa mi desse fastidio, ma mi metteva a disagio… Avevo in mente solo Matthias e non riuscivo neanche minimamente a prestare attenzione a ciò che diceva Christopher; per me erano solo parole senza un vero significato.
 -Michael, farei di tutto per poterti avere.-
 E così dicendo poggiò la sua mano sulla mia che era già da un po’ ferma sul tavolo, accanto al mio piatto. Io ritrassi la mano ed accennai un sorriso nel guardare il ragazzo, cercando di non sembrare più sgarbato di quanto non fossi già stato.
 Chris si avvicinò ancora una volta a me, ricambiando il sorriso e sembrò quasi che volesse provare a baciarmi.. di nuovo!
 Io non mi mossi e in quel preciso momento vidi Matthias che aveva appena dato un colpo sul tavolo. Mi voltai verso di lui e prima che potessi dire qualcosa, Matthias prese Chris dal colletto della camicia e gli disse che lo avrebbe ucciso.
 Mi alzai rapidamente ed urlai a Matthias di smetterla. Tutto ad un tratto vidi Gabriel che mi aveva invitato a sedermi. E lui che ci faceva lì?!
 Tornai a sedermi e mi sporsi un po’ dal mio posto per cercare di capire cosa stesse facendo a quel ragazzo. Sembrava proprio che lo stesse uccidendo, e non potevo permetterlo. Mi alzai nuovamente e mi avvicinai cercando di fermare Matthias che era ormai addosso a Christopher, il quale veniva riempito di botte.
 Gabriel non faceva nulla ed io non sapevo come aiutare Chris e fermare Matt. Mi passai una mano tra i capelli, in preda alla disperazione e notai che la polizia era entrata nel locale per cercare di porre fine a tutto ciò.
-Finalmente…-
Pensai tra me e me mentre gli agenti ci spingevano verso l’uscita del locale e ci raggruppavano tutti insieme di fronte all’entrata.
 Mentre stavamo lì ad aspettare che cosa sarebbe successo, uno degli agenti si mise a chiamare i nostri genitori e li pregò di presentarsi lì il più presto possibile.
 Non ci volle molto prima che mio padre arrivasse di fronte al locale, e scendesse dalla macchina con tutta la rabbia di questo mondo.
 Non disse nulla ma dai suoi movimenti si capiva benissimo quanto fosse arrabbiato e.. deluso.
 Il padre di Matthias, nel frattempo stava sgridando suo figlio ..sembrava che fosse alterato.. molto.
 Mio padre mi prese per un braccio e mi avvicinò al resto dei ragazzi.
-Sentitemi bene, Michael non dovrà più vedere nessuno di voi. Siete solo dei teppisti senza un Dio e la vostra infedeltà vi porterà all’inferno. Quindi, Michael, dimenticati le facce di questi tipi perché sarà l’ultima volta che li vedrai.-
E così dicendo mi prese nuovamente per un braccio, prima che Matthias lo fermasse…
-No, aspetti!- (…)
-Non lo faccia, è stato un errore, ciò che è successo.. le chiedo scusa.. e per favore, mi permetta di vedere suo figlio..-
Mio padre non diede retta alle parole di Matt e mi trascinò con lui dentro l’auto per poi mettere in moto e guidare verso casa.
 Non dissi una parola in macchina ed una volta arrivati a casa, salutai mio padre e mi chiusi dentro la mia stanza per poi buttarmi sul mio letto e stringere il cuscino al petto.
 Quella sera era stato tutto un vero schifo. Come avevo potuto accettare di uscire con un ragazzo che era ovviamente attratto da me? E intanto lo avevo forse fatto perché la situazione irrisolta con Matt mi faceva parecchio male? O volevo dargli una possibilità? Non poteva sicuramente essere così, quel ragazzo non mi interessava neanche un po’; io volevo solo Matthias nella mia vita e sapere che non lo avrei più potuto vedere, mi distruggeva.
 Mentre stavo sul letto a pensare a tutto ciò, sentii uno strano rumore provenire da fuori.. quindi mi avvicinai alla mia finestra e vidi Matthias lì fuori; aprii la finestra e lo invitai ad entrare.
 Una volta dentro, Matt mi guardò negli occhi ed io ricambiai lo sguardo mentre mi mordicchiavo il labbro.
-Io… Vorrei solo chiederti scusa.. mi dispiace per tutto quello che ho fatto..-
Ed abbassò lo sguardo. Io mi avvicinai a lui e lo strinsi dolcemente in un abbraccio. Gli presi il mento tra due dita e lo guardai nuovamente negli occhi mentre sfioravo il suo labbro rotto con il pollice, stando attento a non fargli male.
-Ma guarda un po’ com’è finita.. Il principe azzurro deve anche farsi picchiare per avere la sua principessa tutta per sé.-
Gli sorrisi dolcemente e gli lasciai un dolce bacio sulle labbra.
-Dispiace anche a me, non avrei mai voluto che ti facessi male a causa mia. Io ti amo, Matthias… Non andare più via da me, ti prego.-
 -Ti amo anche io, Michael.-
E così dicendo mi avvicinai al suo viso per ricambiare quel bacio.
 Lo strinsi a me senza staccarmi dalle sue labbra e accarezzai il suo viso col dorso della mano.
 Fu in quel momento che sentii la voce di mio padre..
 -Michael, tutto b..-
… notai la luce accesa e mi voltai verso di lui.
 Questa volta, ero sicuro che non l’avremmo passata liscia.


 

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Capitolo 17
*** He's my choice. ***


Matthias.

Non mi sembrava vero che il padre di Michael era appena entrato nella sua stanza e proprio nel momento meno giusto.
In un primo momento ci fu uno strano silenzio.. Era come se nessuno dei tre stesse capendo ciò che era appena successo. Dopo qualche secondo, il padre di Mickey mi chiese di andar via, e di lasciarlo solo con suo figlio.
Guardai ancora una volta Michael, e senza dir nulla, tornai a casa mia.
Quando entrai notai delle valigie: solo a quel punto ricordai che Christopher, il giorno dopo, sarebbe tornato in America - si sperava - per sempre.
Così salii nella mia stanza e lo vidi lì, steso sul letto che si trovava temporaneamente nella mia camera. Spostai una sedia, posizionandola di fronte al letto del ragazzo, e mi sedetti. In un primo momento non aprii bocca, rimasi seduto lì.. A guardarlo e, dopo poco, fu proprio lui a parlare per primo.
- Matthias, ascolta.. So che la mia presenza non è gradita, me lo hai fatto capire dal primo giorno. Ma io ci terrei comunque a chiederti scusa. -
Le sue parole mi stupirono, non credevo che un inutile parassita come quel ragazzo fosse capace di pentirsi di qualcosa, ma apprezzai comunque lo sforzo.
- Ciò che hai fatto, non mi è piaciuto. Michael è il mio ragazzo.. O almeno, lo era..-
- Era? E' successo qualcosa? Ahm.. Se vuoi dirmelo.. -
Sospirai e cominciai a raccontare al giovane ciò che era successo. Ancora non potevo crederci.. Era tutta colpa di quel Christopher. Va bene, aveva chiesto scusa, ma per colpa sua rischiavo di perdere Mickey.. E non volevo. E' la cosa migliore che mi sia mai capitata e .. Sì, ammetto che all'inizio l'ho trascurato, forse prima non l'ho amato abbastaza.. Ma sono passati i giorni, i mesi ed io ho capito.. Ho capito che solo quel ragazzo poteva far uscire la mia parte migliore.
Ma, ormai, era finito tutto. Ne ero sicuro. Le cose sarebbero cambiate.. I genitori di Michael sono persone strane, soprattutto il padre.. E poi, con quella cazzo di religione che professano, hanno la mente chiusa. Si fanno manipolare e non lo dico perché sono ateo o perché voglio che tutti la pensino come me. Lo dico perché costringere un figlio a seguire le loro orme, passo dopo passo, lo trovo ridicolo. Ognuno deve scegliere per se, e si sbaglia, tantissime volte, ma solo facendo le nostre esperienze e sbagliando possiamo crescere ed essere più forti.

L'indomani mattina come al solito, mi alzai presto per poter andare a scuola.
Per fortuna stava findendo ed ero sicuro che stavolta mi avrebbero promosso, così almeno mio padre non si sarebbe lamentato.
Quando arrivai nel grande spiazzale, mi guardai intorno cercando di capire dove fosse Michael. Quando, finalmente, lo vidi, mi avvicnai a lui.
- Ehi.. Mickey.. Come stai? -
- Ciao, Matthias.. Sto bene, grazie. -
- Okay... Ieri, con tuo padre, com'è andata...? Che ti ha detto? -
- E' andata bene.. Tranquillo. Devo andare da Roxy.. Ciao. -
- Ma... - Lo guardai andar via e mi poggiai al muro che stava proprio dietro di me.
" E' andata bene". Bugiardo. Non era mai stato così freddo con me. Era sicuramente andata male, e non voleva dirmelo. Anzi, preferiva stare con la sua amichetta che tanto aspettava questo momento, piuttosto che parlare con me e dirmi cos'era successo realmente.
Scossi il capo, lasciando perdere quei pensieri e, quando suonò la campanella, entrai in classe.

Non appena tornai a casa, posai lo zaino al solito posto e mi recai verso la cucina quando vidi mio padre seduto sul divano del salone. Mi fece cenno di sedermi accanto a lui. Aveva un'espressione a dir poco agghiacciante.
Mi sedetti vicino a lui, e lo guardai. Forse avevo mezza idea su cosa volesse dirmi ma aspettai comunque che dicesse lui qualcosa.
- Da quanto tempo? -
Inclinai il capo. - Da quanto tempo cosa? -
- Da quanto tempo ti piacciono i ragazzi? -
- Ah... Ahm.. Già da un po.. -
- Mio Dio, Matthias. Perché ? Cos'hanno gli uomini? Perché li preferisci alle donne? -
- Io.. Non lo so. Ma è così, e ci sto bene.. Perché non provi ad accettarlo? -
- Accettarlo!? Accettare il fatto che ti sbatti quel biondino!? -
- Papà.. -
- No, papà nulla. Matthias, gli omosessuali sono sbagliati.. Sono.. Malati. Dio ha creato l'uomo e la donna perché sono perfetti, si incastrano perfettamente e così danno la vita ad altri esseri viventi. Tu stai rompendo questa perfezione.. Tu .. -
- Io cosa!? Eh!? Io sono malato, va bene. Io sono sbagliato, se Dio esiste mi ha creato diverso. E quindi? Io vivo bene con me stesso, e non sarai tu a farmi cambiare idea. -
- Io.. Non capisco.. E Renée? Era la tua ragazza.. Io.. Non ci sto capendo nulla. -
- Lei è stata la mia unica ragazza. Ho voluto provare per capire se effettivamente le ragazze mi interessavano e ti dirò.. Le detesto. Nel senso che non ci sto bene. Ho delle amiche femmine, ma sul serio.. Non mi attraggono. -
- Mostro. Sei un mostro. Tu non sei mio figlio... Sei un essere indefinito. Allontanati da me. - Disse, allontandosi.
- Ma papà.. Che stai dicendo? -
- Non parlarmi più. Evitami. Adesso si che preferisco tua sorella. Ah! Sparisci dalla mia vista, mostro!! -
E così dicendo si alzò, e andò via.
Mi aveva davvero sconvolto. Chi se lo poteva immaginare? Mio padre mi aveva appena dato del mostro.. Mi aveva detto che ero un'essere... Indefinito? Ma perché? Cos'ho di sbagliato? Non riesco a capire.
Andai di corsa della mia stanza e chiusi la porta, buttandomi poi sul letto. Mi passai una mano tra i capelli. Ciò che era appena successo mi aveva sul serio lasciato senza parole. Non mi aspettavo quegli insulti e quel "Evitami"... So che non vado d'accordo con mio padre, ma sentire quelle parole uscire dalla sua bocca, ha fatto davvero male.
La sera non scesi per la cena. Rimasi chiuso nella mia camera, steso sul letto, a pensare e... A piangere. Mi mancava Michael, avrei voluto tenerlo stretto tra le mie braccia e baciarlo, tante e tante volte.. Ma non era possibile.
- Tesoro? - Sentii la porta aprirsi e la voce di mia madre.. Chissà perché era venuta da me.. Magari per dirmi anche lei che sono un mostro.
- Mamma.. -
- Tesoro mio.. Che succede? - Mi chiese, sedendosi sul letto ed accarezzandomi i capelli.
- Ho litigato con papà perché... Perché.. -
- Perché hai preferito dare il tuo cuore a un ragazzo e non a una ragazza? -
- Sì.. -
- Va bene, ascoltami: non importa se ami un ragazzo. Michael lo conosciamo da un po ormai, è un bravo ragazzo e, ti dirò, sono felice che sia lui la tua persona. -
La guardai, non riuscivo a capire se ero io che stavo sentendo male o se mia padre - per la prima volta - stava facendo la mamma. - Cos'hai detto? -
- So che non te lo aspettavi ma, tesoro mio, non devi abbatterti. A me non importa se al posto di portarmi una bellissima ragazza, mi porti un bellissimo ragazzo. A me importa sapere che tu sei felice con quella persona. Io ti adoro, tu sei mio figlio, e per nessuna ragione al mondo smetterei di amarti. -
- Tanto ormai è finita.. Stamattina Michael mi ha parlato a stento e suo padre non lo fa uscire di casa... -
- Non devi arrenderti. Se lo ami, faglielo capire e trova una soluzione per stare con lui. Spetta a te scegliere con chi passare il resto dei tuoi giorni. E non importa se sei troppo giovane, importa ciò che senti. - Accennò un tenero sorriso e si alzò, andando poi verso la porta. - Qualsiasi cosa sceglierai, io sarò d'accordo e ti sosterrò. La tua mamma ci sarà sempre, non dimenticarlo. -
- Grazie mamma.. - le sorrisi e la guardai andar via dalla mia stanza.

Stavo guardando la televisione mentre pensavo alle parole di mia madre: dovevo fare qualcosa ma... Cosa?
Mentre ragionavo, arrivò un messaggio su Whatsapp.. Era Mickey.. Voleva parlami.
- Dimmi pure. - Risposi.
- Scusami per oggi.. Penso di aver trovato un modo per non avere più problemi. Vuoi saperne di più? -
- Sentiamo. -
Mi spiegò che aveva parlato con Ian, il fidanzato di Elena: mi stava dicendo che era disponibile ad aiutarci e ci stava offrendo di vivere da lui. Quando mi chiese se volevo andare a vivere con lui, a casa di Ian, sospirai.. Non sapevo cosa dire. Dopo qualche secondo arrivò un altro suo messaggio. Lo lessi e a quel punto risposi:
- Dopo come ti sei comportato oggi a scuola, dovrei solo mandarti a fanculo e non parlarti mai più. Però io, senza te, non posso vivere.. Preparo le mie cose, ci vediamo domani, alla fermata del bus. - E così inviai il messaggio e mi alzai dal letto, cominciando a mettere i miei vestiti dentro un borsone: era ora di dare una svolta alla mia vita.
Lessi il suo ultimo messaggio e accennai un sorriso.
Quando finii di preparare tutto, mi misi a letto e cercai di dormire: dovevo andarmene da lì. La mia vita era con Michael e mio padre doveva accettarlo.

La mattina seguente mi alzai e - dato che non c'era scuola - feci tutto con calma: mi lavai; mi aggiustai i capelli; mi vestii e presi il borsone nel quale avevo messo le mie cose. Feci un respiro profondo e andai in cucina dove la mia "famiglia" stava facendo colazione.
- Un attiamo di attenzione, per favore.- Dissi, guardando tutti e tre. - Vi comunico che, da oggi, non vivrò più in questa casa. Io e Michael abbiamo trovato un posto dove stare e così.. Tolgo il disturbo. Addio.. Famiglia. -
Guardai mia madre per poi andare verso al porta. - Tu non vai da nessuna parte! - Esclamò mio padre, afferrandomi per un braccio. - Questa è casa tua e ci restarai. Hai capito!? -
- Ma io voglio andar via.  Papà, lui è la mia scelta. Ho scelto lui, non te. Accettalo. -
- Tu restari qui. - E, non appena pronunciò quelle parole, mi diede un pugno, spaccandomi così il labbro inferiore. Caddi a terra, il dolore era insopportabile. Così poggiai una mano sul labbro ferito, il quale non voleva smettere di sanguinare.
- Alaric, adesso basta! - Disse mia madre, aiutandomi poi ad alzarmi. - Se vuole andar via, lascialo andare. -
- Cosa? Tu sei d'accordo con lui? -
- Certo che lo sono.
Matthias, tesoro, cerca di stare bene e non combinare guai. Salutami Michael e... Buona fortuna. - Disse, accarezzandomi una guancia.
- D'accordo.. Ti voglio bene, mamma.. Ci vediamo presto. - L'abbracciai, stringendola forte, per poi uscire di casa e recarmi verso la fermata del bus. Quando arrivai, Michael mi venne incontro e mi abbracciò.
Dopo poco, arrivò Ian. Così lo presi per mano e, prima di entrare in auto gli lasciai un dolce bacio sulle labbra e lo guardai negli occhi. - Sarai sempre e solo tu la mia prima e unica scelta. -
E così dicendo, entrai in macchina insieme a lui, andando incontro alla nostra nuova vita.




Michael.


Non era poi così semplice riuscire a fare pace con Matthias dopo le nostre brutte litigate, ma quella sera ci ero riuscito. Ero contento di vederlo. Era entrato dalla finestra della mia camera solo per poter chiarire con me.. Ci stavamo baciando quando mio padre entrò in stanza per sapere se stavo bene.

‘Matthias lasciaci soli, per favore.’

E così dicendo, Matthias lasciò la stanza e tornò a casa sua. Ero piuttosto preoccupato.. fino ad ora mio padre non aveva mai saputo nulla della mia relazione con Matt.. e non avrei di certo voluto che lo venisse a scoprire così.
 Senza dire una parola, mi fece intendere che voleva essere seguito fino alla cucina, al piano di sotto.
 Una volta in cucina, mi sedetti di fronte a lui e tenni lo sguardo fisso sul pavimento.. aspettando magari che fosse lui a prendere per primo la parola.
 Mio padre era un uomo molto all’antica ed io lo sapevo bene. Fin da piccolo mi era sempre venuto un po’ difficile fare le stesse cose che facevano gli altri ragazzini della mia età.. inoltre i miei sono testimoni di Geova e la loro religione non mi permetteva di certo più di quanto già non potessi avere.

‘Ascoltami bene ,Michael. Non posso credere davvero di aver trovato mio figlio a pomiciare con un altro ragazzo.’
 ‘ Ma..papà..’
 ‘No, fammi finire.’ – Si sistemò meglio sulla sedia e mi fissò.- ‘Tuttavia, voglio essere certo che questo sia un semplice periodo della tua vita. In passato non ho mai avuto esperienze simili, ma i tempi cambiano.. e adesso ti chiedo di essere sincero. Ti farò delle domande.. e tu dovrai soltanto rispondere sinceramente. D’accordo?’

-Deglutii quando parlò della sincerità. In fondo non ero certo di potergli dire la verità su tutto.. ma ci avrei provato.. almeno si sarebbe arrabbiato un po’ di meno.-

‘D’accordo’
 ‘Ottimo. Inizia un po’ col dirmi come hai conosciuto questo ragazzo.’

…E così gli parlai del primo giorno di scuola , lo stesso giorno in cui conobbi Matthias.. Gli parlai della festa di Kevin, del modo in cui Matthias si era preso cura di me quando soffrivo per il comportamento di Kevin.. gli raccontai della mia cotta per Kevin e delle prime uscite con Matt. Gli parlai di Roxy e del suo odiare Matthias per il suo comportamento.. Mi sfogai un po’ per quanto riguardava Avril e quegli stupidi ragazzi che ci avevano provato con lui.
 Mio padre mi lasciò terminare il discorso e si sorbì i miei pianti per alcune parti del discorso. Sembrava interessato a ciò che stavo raccontando.. sembrava anche che non fosse poi così arrabbiato. Arrivai quasi a credere che mi avrebbe perdonato e permesso di stare con Matthias.. Ma mi sbagliai.

‘Siete stati a letto insieme, Michael?’

-Fu proprio in quel momento che non seppi se essere sincero o se mentire a mio padre. Credendo comunque di poter parlare con lui.. decisi di essere sincero, come mi aveva chiesto.-

‘Si, papà. Non solo una volta..’
 ‘ Lo sai che potevi prendere una malattia?’
 ‘Ma lui sta bene, papà! Siamo stati attenti. Non devi preoccuparti di questo.’
 ‘Tu non puoi sapere se lui sta veramente bene. E come ti è venuto in mente di perdere la verginità prima del matrimonio?’
 ‘Papà.. ma noi non vogliamo sposarci.’
 ‘Eh certo. Gli scherzi della natura non possono di certo unirsi in matrimonio.’
 ‘Scherzi..della natura? Papà.. io sono sempre tuo figlio. Non è cambiato nulla. Non importa se mi piacciono i ragazzi, perché sono sempre io!’
 ‘Non ripeterlo mai più.’ – Urlò mio padre alzandosi.-
‘Papà.. Io credo di amare Matthias.’ – In quel preciso istante, mio padre mi diede uno schiaffo e proseguì con il suo discorso.-
‘Tu non dovrai più vederlo. Falla finita tu, o ci penserò io. Non costringermi a metterti contro gente con cui non puoi competere, Michael. Non ho intenzione di rinchiuderti in collegio, ma non farmi cambiare idea.’


Passai la notte senza chiudere occhio e l’indomani mi ritrovai come uno zombie mentre facevo colazione con mia madre che era tornata a casa poche ore prima.
 Non appena terminai, la salutai e andai a prendere il bus per la scuola. A quanto pare mia madre non sapeva nulla di ciò che era successo.. e questo mi rasserenava un po’. Non me la sarei sentita di ascoltare un suo discorso.. e magari di ricevere uno schiaffo anche da parte sua.
 La giornata scolastica passò rapidamente.. noiosa come sempre. All’entrata incontrai Matthias che mi chiese com’era andata con mio padre.. ma ricordando la serata precedente.. mi limitai ad assicurargli che stavo bene.
 Tornai a casa con Ian e Nina, non mi andava di prendere il bus. Durante il tragitto, i due tentarono di tirarmi su di morale.. ed Ian mi disse addirittura che la sua casa era aperta qualora pensassi di voler fare una pazzia. Lo ringraziai e una volta a casa, mi andai a chiudere nella mia stanza.
 Passai tutto il pomeriggio steso sul mio letto, a scrivere cose senza un senso. Probabilmente in quel che scrivevo , vedevo un modo per non pensare al fatto di dover stare lontano da Matthias.. Come avrei mai potuto permetterlo? Stare lontano da lui era già difficile per alcune ore.
 Presi il mio cellulare e andai a rileggere tutti i messaggi che ci eravamo scritti. Una lacrima rigò il mio viso. Non volevo perderlo.. Provavo qualcosa di forte per lui e sapevo che quel sentimento non avrebbe smesso di essere presente .. neanche se fossi stato costretto a lasciarlo.
 L’idea di amore , per mio padre, esisteva solo in ambito religioso. Non mostrava mai il suo amore a mia madre.. e probabilmente non credeva che qualcuno in questo mondo potesse innamorarsi di un’altra persona che non fosse Geova, tanto meno un ragazzo di un altro ragazzo.
 Era una mente bigotta la sua.. ed io non avrei potuto combattere contro quei ragionamenti contorti che per nulla al mondo sarebbero cambiati; lui non sarebbe cambiato.
 Il resto del pomeriggio lo passai a piangere, pensando a una soluzione per tutto quello che stava succedendo.

Quando si fece l’ora, scesi al piano di sotto ed aiutai mia madre ad apparecchiare. Lei mi comunicò che quella sera avremmo cenato da soli poiché mio padre era fuori per lavoro. Benedii il suo lavoro per la prima volta. Non avevo voglia di vedere mio padre.. non volevo pensare a ciò di cui avevamo parlato la sera precedente.
 Dopo cena, mia madre si sedette accanto a me e mi prese la mano.

‘Piccolo mio.. Ti va di ascoltare la tua mamma?’

-Annuii e mi mordicchiai il labbro mentre speravo con tutto me stesso di non sentire un discorso simile a quello che mi aveva fatto mio padre.-

‘Tuo padre mi ha raccontato tutto. Tutto su Matthias, sulla vostra relazione, sulla tua discussione con lui.. Ed ecco.. io voglio solo dirti, Michael.. che non è la persona con cui stai che ti fa cambiare. Tu per me sei sempre il mio piccolo pinguino. Sei il mio bambino.. e nonostante tu sia cresciuto ed abbia fatto le tue prime esperienze.. questo non cambia il bene che ti voglio.
 Di certo io non ero una santa, quando avevo la tua età. Ma tua padre è molto complicato..e tu lo sai bene. Ti sei fatto beccare ed è andata così.. ma lui non lo fa perché ti odia. Probabilmente lui crede di fare il tuo bene, comportandosi così.’

‘Fare il mio bene significa minacciarmi per impedirmi di vedere il ragazzo che amo?’

‘Tesoro mio, nessuno nasce genitore. E non tutti accettano il fatto che i propri figli possano crescere e cambiare.. come è successo a te.
 Io non permetterei mai che tuo padre ti chiuda in un collegio, Michael. Ma lui non mi ascolterebbe se gli chiedessi di lasciarti vivere la tua vita.’

‘Cosa dovrei fare allora? Io non voglio perderlo, mamma. Lo amo.’

‘Beh.. Se è così, allora devi difendere i tuoi diritti, piccolo mio. E il primo è quello di poter amare chi vuoi tu. Non permette a tuo padre di rovinarti la vita. Sei giovane ed hai tempo per piangere.. non è questo il momento.
 Io sono qui per te, amore mio, ricordalo sempre.’

A quel punto l’abbracciai e la ringraziai per tutto ciò che aveva detto.. Avevo capito cosa fare per poter restare con Matthias e sapevo di avere l’appoggio della persona alla quale tenevo di più.
 Tornai in camera mia e presi il telefono per scrivere a Matthias.
“ ‘Hey, possiamo parlare?’
 ‘Dimmi pure.’
 ‘Scusami per oggi.. Penso di aver trovato un modo per non avere più problemi. Vuoi saperne di più?’
 ‘Sentiamo.’
 ‘Ho parlato con Ian. E’ disposto ad ospitarci in casa sua.. lui sta sempre fuori con Nina e non ci chiederebbe nemmeno un soldo. Vuole aiutarci, Matthias… Quindi.. Ti piacerebbe andare a vivere insieme?
 So che sarebbe strano… Ma possiamo provarci. Io non voglio rinunciare a te.’
 ‘Dopo come ti sei comportato oggi a scuola, dovrei solo mandarti a fanculo e non parlarti mai più. Però io, senza te, non posso vivere.. preparo le mie cose, ci vediamo domani, alla fermata del bus.’
 ‘ Ti amo, Matthias. Ci vediamo domani mattina. heart emoticon ‘ ”

Ero contento della sua risposta positiva.. sapevo che sarebbe stata dura.. ma ero convinto che dovevamo provarci.. dovevamo farlo per noi, per il nostro amore.
 Mi preparai le valigie e andai a dormire, pronto per l’indomani.
 L’indomani mattina, mi alzai con calma. Mi feci una bella doccia fresca e mi vestii. Mi sentivo rinato.. Oggi avrei dimostrato a mio padre quanto tenevo a Matthias e finalmente avrei difeso il mio amore, proprio come mi aveva detto mia madre.
 Scrissi una lettera in cui le spiegavo tutto e la lasciai dentro il suo cassetto della roba intima. Presi la valigia e lo zaino e scesi al piano di sotto per ‘ affrontare’ mio padre.

‘Michael, che stai combinando?’

‘Papà.. Io ti avevo detto che amo Matthias. Tu sei mio padre e dovresti conoscermi.. e invece mi hai definito come uno scherzo della natura, solo perché mi sono innamorato di un ragazzo, come me. Beh, allora lascia che ti dica una cosa.. non è solo dal sesso che una persona cambia. Il fatto che io stia con un maschio e non con una femmina non significa che io non sia più io. Rendo l’idea?’

‘Non rendi proprio nulla . Ascoltami bene, Michael, tu non ti muovi da qui. Sono stato chiaro?!’

‘No, per niente. Io voglio andare a vivere con lui, papà. Non ho alcuna intenzione di stargli lontano. E non mi importa se tu o i tuoi amici della chiesa volete impedirmelo. Io lo amo e farò di tutto per non perderlo.’

‘Michael, ti rendi conto di ciò a cui andrai incontro? Non sei pronto per questo. Nessun ragazzo della tua età potrebbe mai essere pronto per questo.
 Che cosa vuoi farne della tua vita? Come farai per l’università? Per la tua carriera, in futuro?
 Devi scegliere, Michael. Non puoi avere tutto dalla vita.’

‘Papà, io ho già scelto. Non voglio nulla, se non lui. Il resto verrà da sé e mi impegnerò per far sì che ciò accada.. Ma la mia scelta è lui.’

‘Se te ne vai ora, scordati della tua famiglia. Dimentica che questa una volta è stata casa tua e non pensare di poter tornare qui un giorno.. magari quando ti renderai conto dell’enorme sbaglio che stai per commettere.’

‘Ti assicuro che non dimenticherò la mia famiglia, o casa mia. Non tornerò.. se le cose dovessero andare male, questo te lo prometto. Ma credimi, probabilmente questa è la decisione più corretta che io abbia preso nei miei sedici anni di vita.’

‘Allora addio, Michael.’

‘Addio, papà..’

E così dicendo, uscii di casa e mi recai dritto alla fermata del bus. Matthias non era ancora arrivato, quindi poggiai lo zainetto accanto alla valigia e restai lì ad aspettarlo. Quando arrivò notai immediatamente che aveva avuto qualche problema con suo padre.. Lo abbracciai .
 Non appena notai una macchina nera accostare, compresi che Ian era venuto a prenderci.
 Presi per mano Matthias e guardai l’auto. Da lì, sarebbero cambiate alcune cose ed entrambi ne eravamo consapevoli; ma lo facevamo per il nostro bene, solo per quello.
 Guardai Matt e ricambiai il suo bacio sulle labbra. Quando mi disse che sarei sempre stato la sua prima e unica scelta, accennai un sorriso ed entrai in macchina insieme a lui.



 

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