A new start

di Serpe_Grifo
(/viewuser.php?uid=866994)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Preludio ***
Capitolo 2: *** Cristal ***
Capitolo 3: *** Viktoria ***
Capitolo 4: *** Sophia ***
Capitolo 5: *** Riccardo, Arion e Victor ***
Capitolo 6: *** L'inizio della scuola - 1° parte ***



Capitolo 1
*** Preludio ***



Si racconta che a Roma, durante l'impero di Cesare, un giorno si presentò una donna al tempio delle divinità per incontrare l'imperatore. 

"Donna" aveva detto l'imperatore " dammi il messaggio che gli dei, che ci proteggono e che sono nel cielo, ti hanno mandato"
"Dei ragazzi combatterano
Usando i loro poteri
Nel bene o nel male
Distruggendo o salvando il mondo
Ma la guerra incomincierà
Quando qualcuno crederà negli dei
Che in quel momento
Che in quei tempi
Non saranno che rivordi"
"Quindi la guerra non ci sarà?" domandò l'imperatore.
"Ci sarà ma nei tempi in cui noi non vivremo e saremo solo storia" disse la donna.
L'imperatore sentendo quelle parole uscì dal tempio e...

"La guerra?" chiese una bambina molto curiosa.
"Va bene, va bene ma per raccontarti la guerra ti devo raccontare come quei ragazzi si sono incontrati" disse la donna alla bambina che era impaziente di ascoltare la storia. 
Ma la storia non era inventata. Quello che la donna le avrebbe raccontato era successo davvero poiché la donna era una che aveva combattuto in quella guerra piena di colpi di scena, amori, traditori e molto altro.


Per la scheda OC (per coloro che che voglio partecipare):

- Nome:
- Cognome:
- Età:
- Carattere:
- Aspetto fisico:
- Tecniche (sezione per calciatori) o gusti di abbigliamento (uniforme) e musica ( sezione Idol):
- Abiti fuori scuola:
- Abito per gala:
- Relazione (tranne Victor):
- Nazionalità:

L'OC via messaggio privato. Grazie :)

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Cristal ***




Davanti al cancello della Raimon High School c'era una ragazza. 
Non era molto alta, snella. Aveva delle gambe lunghe e toniche. Una vita sottile ed elegante e aveva le curve al punto giusto. Portava lunghi capelli biondo chiaro fino ai fianchi leggermente mossi e con sfumature dorate.
Aveva un paio di occhi di color rosso sangue che si avvicina molto ad un grigio chiarissimo. 
Il naso era piccolo e leggermemte all'insù dando quell'aria di delicatezza. 
Le labbra, invece, erano piccole ma carnose di un colore rosa facendo in modo che il suo viso sembrasse simile a quello di una bambola di porcellana.
Era vestita con una camicia bianca, con i primi due bottoni sbottonati, una gonna nera lunga fino a metà coscia con delle catenine appese metteva in risalto la pelle chiara della ragazza. Portava delle converse nere borchiate alte.
Era l'uniforme della scuola, con un tocco personale, per coloro che andavano nelle classi nella sezione Idol. 
La ragazza era nervosa ma si diede il coraggio di entrare.
Attraversando il viale principale, per poter arrivare alla bacheca per vedere in che classe fosse, molte teste si girarono a guardarla.
Quando raggiunse la bacheca cercò il proprio nome.
Cristal Rubini I-α 
Cristal guardò vicino alla lista delle classi un avviso. 

Avviso per gli alunni.

Gli alunni sono pregati di presentarsi allo stadio della scuola per la cerimonia d'apertura. 

La ragazza decise di andare allo stadio per la cerimonia d'apertura del nuovo anno scolastico. Camminando verso lo stadio si era messa a leggere un libro senza guardare dove stava andando infatti andò a abattere contro qualcuno.

Quel qualcuno aveva occhi viola e i capelli bianchi con una fascia nera in testa. Era vestito con una camicia bianca sbottonata che faceva vedere la canottiera nera che metteva in risalto i muscoli scolpiti grazie agli allenamenti. I pantaloni erano dell'uniforme di colore blu e portava una giacca del medesimo colore, anch'essa aperta.
I due ragazzi si guardarono sorpresi fino a quando il ragazzo non abbraccio la ragazza.
"Mi sei mancata, Cristal" disse il ragazzo. 
"Anche tu mi sei mancato, Ibuki" disse Cristal staccandosi dall'abbraccio/morsa del ragazzo.
"Da quando sei qui?" chiese Ibuki a Cristal mettendole un braccio sulla spalla e avvicinandosi verso lo stadio attirando molti sguardi.
"Da poco se devo esere sincera, cugino" risposta Cristal al cugino.
Per tutta la camminata parlarono di quello che hanno fatto in tutti gli anni in cui non si sentivano.

Ibuki le parlò che non giocava più a basket e che si è innamorato del calcio. Le parlò di come ha giocato con la Earth Eleven e di come ha capito che una sola persona, nel calcio, non significa niente ma un gioco di squadra si.

Cristal, invece, raccontò di come lo seguiva quando giocava, di come ha scoperto che la sua cantante preferita andava nella sua stessa scuola media e che sapeva cantare e che suonava la chitarra e di come si sentiva dopo aver lasciato l'Italia per tornare in Giappone.

Quando raggiungemmo lo stadio alcuni ragazzi  chiamarono Ibuki.

-Ti stanno chiamando- disse Cristal a Ibuki.

-Già. Ci vediamo dopo. Ciao Cristal- disse Ibuki.

-Ciao Ibuki- disse Cristal per poi avviarsi verso l'ingresso dello stadio.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Viktoria ***


 
Una ragazza dai lunghi capelli di un biondo quasi bianco alla luce del sole e dagli occhi color acquamarina, stava suonando il piano in una villa poco lontana dalla scuola. Suonava le note di una canzone di Piotr Rubik, il Guardiano del Paradiso(nome tradotto da polacco a italiano. ndAutore). Era una melodia triste, ma che allo stesso tempo aveva la capacità di farti sentire felice. Stava suonando la melodia da poco più di dieci minuti quando una donna entrò nella sua stanza.
"Mi perdoni, signorina, ma sua madre la sta aspettando nella sala da pranzo" disse la donna. 
"Ti ringrazio, Katarzyna, e dite a mia madre che tra poco sarò da lei" rispose Viktoria e la donna uscì dalla stanza. La ragazza si alzò lentamente dal piano aggiustandosi la gonna blu e la camicia bianca, per poi uscire anche lei. Andò verso le scale che si trovavano poco lontano dalla camera e scese velocemente dirigendosi verso la sala da pranzo.
Appena entrata vide sua madre intenta a leggere dei documenti.
"Buongiorno madre" la ragazza si sedette alla destra della donna.
Quest'ultima abbassò i fogli che stava leggendo e guardò sua figlia. 
"Buongiorno Viktoria" disse, per poi ritornare sui documenti.
Viktoria mangiò in silenzio la sua colazione, costituita da fiocchi d'avena inzuppati nel latte, un frutto e del caffè. 
Non appena finì di mangiare si congedò ed uscì dalla stanza per dirigersi verso l'ingresso, dove Katarzyna la stava aspettando con la sua cartella. 
"Buona giornata" disse la donna quando la ragazza oltrepassò la porta per andare a scuola.
Durante il tragitto verso l'istituto, Viktoria si perse ad immaginare quell'anno scolastico. Si disse che sarebbe stato sicuramente molto noioso. Catturata dai suoi pensieri a riguardo, non si accorse immediatamente che qualcuno le era andato a sbattere contro, facendola cadere.
"Guarda dove cammini, coglione" gli sibilò la ragazza, raccogliendo il telefono e la cartella dal marciapiede. 
"S-scusa" balbettò quel ragazzo, sembrava avere dei turbini in testa.
"Non ti scuso" gli disse Viktoria, riprendendo a camminare verso la scuola.

Entrata nel cortile si diresse verso il tabellone degli annunci.
Viktoria Maximov 1-β.
Poi lesse l'avviso e si diresse verso lo stadio. Mentre andava, si guardava attorno. La scuola era molto grande ce possedeva il giardino, pieno di fiori di diversi colori e forme, panche e fontane, un bosco denso con gli alberi alti, quattro campi da calcio, due su erba e due su sabbia e lo stadio. Quest'ultimo era la struttura più grande presente nel perimetro della scuola, alto quattro piani con la struttura simile allo stadio di Varsavia, in Polonia.
Raggiunse lo stadio ed entro dentro. Cammino tra i corridoi per poi uscire sugli spalti già per metà occupati.
Si sedette vicino a una ragazza dai capelli biondi e occhi rossi.
"È libero?" chiese Viktoria.
"Si" disse la ragazza.
"Sono Viktoria, Viktoria Maximov" disse Viktoria. 
"Piacere di conoscerti. Sono Cristal Rubini" disse Cristal. 
"È un piacere tutto mio" disse Viktoria sorridendo

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Sophia ***


Una ragazza stava comminando per le strade della città con le cuffie nelle orecchie per non ascoltare il rumore delle macchine e delle persone.
Aveva i capelli lunghi e occhi di color cioccolato al latte, il naso alla francese e la bocca piccola e rosea. La carnagione era di un rosa pallido.
Era vestita con una gonna celeste abbinata al fiocco con la camicia bianca, delle parigine nere e ballerine celesti.
Portava lo zaino su una spalla diretta verso la scuola.
Doveva iniziare il primo anno del liceo. 
Stava passando accanto al campo al fiume quando un pallone le cadde vicino. Si abbasso e lo prese per poi guardare da che parte esso era spuntato. Solo allora si accorse della presenza di Arion che le stava mimando di ridare il pallone.
La ragazza si avvicino ad Arion, scendendo le scale che portava al campetto.
-Prego- disse Sophia ad Arion dandogli il pallone.
-Grazie Sophy- disse Arion prendendo il pallone -stai andando a scuola?-
-Si così arrivo prima e non perdo la cerimonia d'inizio anno- disse Sophy mentre si incamminava verso la scuola.
-Allora ci vediamo dopo!- gridò Arion alla ragazza che fece il segno del ok con la mano mentre si infilava le cuffie.
Cinque minuti dopo, Sophia si trovava davanti allo stadio della scuola che lo guardava affascinata per poi entrare dentro e perdersi nei corridoi della struttura pensando alle ultime parole che sua madre le aveva rivolto.

-Sophy puoi decidere se seguire le orme di tuo padre e diventare una famosa calciatrice oppure seguire le mie orme e diventare una Idol di fama mondiale... A te spetta la scelta e qualunque essa sia, ricordati, ti vorrò sempre bene-

Sophia si fermò nel corridoi per ricacciare le lacrime.
Un secondo dopo ricordò la fine del funerale e la promessa che aveva fatto a sua madre.

-Mamma so che adesso sei vicino a me come lo sta facendo papà dopo che te ne sei andata da questo mondo. Ti prometto che sarò famosa in tutto il mondo seguendo le tue orme, perchè la musica è uno dei ricordi che mi fa sentire che tu sei con me-

La ragazza al ricordo di quel giorno non poté più trattenere le goccia cristalline e salate che scendevano giù lungo le guance creando delle righe bagnate al loro passaggio. Sophia asciugo le lacrime con il dorso della manica della camicia e prese dei lunghi respiri per poter calmarsi.
-Ed ora che io affronti il mondo che ho scelto- disse Sophia uscendo dal corridoio per entrare sugli spalti già pieni di ragazzi.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Riccardo, Arion e Victor ***


La mattina del primo giorno di scuola, al campo al fiume, stavano giocando tre ragazzi conosciuti in tutto il mondo: Arion, Victor e Riccardo.
I ragazzi si stavano allenando prima di affrontare l'inizio di una nuova scuola e vita.
Dopo aver vinto il campionato galattico, la loro vita era un scappare dai paparazzi, giornalisti, fan e la scuola non era altro che un luogo dove avrebbero potuto essere normali e non fingere.
I ragazzi stavano giocando quando Riccardo tiro il pallone un po' troppo forte facendolo volare fuori il campo.
Arion allora si avviò per andare a riprendere quando vide Sophia, una sua amica abbassarsi e prenderlo per poi guardarsi da che parte esso era spuntato. Solo allora si accorse della presenza di Arion che le stava mimando di ridare il pallone.
La ragazza si avvicino ad Arion, scendendo le scale che portava al campetto.
-Prego- disse Sophia ad Arion dandogli il pallone.
-Grazie Sophy- disse Arion prendendo il pallone -stai andando a scuola?-
-Si così arrivo prima e non perdo la cerimonia d'inizio anno- disse Sophy mentre si incamminava verso la scuola.
-Allora ci vediamo dopo!- gridò Arion alla ragazza che fece il segno del ok con la mano mentre si infilava le cuffie.
-Ragazzi, forse sarà meglio andare a scuola- disse Riccardo.
Arion e Victor annuirono e tutti e tre presero le proprie borse e si incamminarono verso la scuola sorridenti.

Pardon il ritardo ma quando è incominciata la scuola ho avuto poco tempo per dedicarmi alla scrittura.
Il prossimo capitolo non lo so quando lo pubblicherò e non so neanche di che lunghezza sarà quindi portate pazienza.
Klaudia

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** L'inizio della scuola - 1° parte ***


Erano le otto del mattino, e lo stadio della Raimon era pieno zeppo di ragazzi e ragazze, aspiranti calciatori oppure aspiranti Idol.
Al centro della struttura, sul campo da calcio, una donna giovane, con lunghi capelli condulati di color castano e gli occhi di color marrone/rosso, vestita con un completo da lavoro, teneva in mano un microfono.
-Benvenuti e congratulazioni, ragazzi e ragazze, per essere entrati nella Raimon High School. Mi presento; sono Nelly Evans e sono il direttore della Raimon Jr High e della Raimon High School- disse la giovane donna.
Nello stadio esplose un boato di grida e fischi.
Tutti sapevano chi era Nelly Evans, conosciuta anche come Nelly Raimon, manager della squadra Inazuma Eleven, che era capitanata da Mark Evans, figlia del direttore della scuola e moglie del più grande portiere del mondo.
-Vorrei ringraziarvi per aver scelto questo liceo. Ovviamente vi chiedo di studiare tutte le materie, non solo calcio, canto, ballo, che avrete nel corso dei vostri anni qui. Ricordate che l'ignoranza si combatte studiando- disse Nelly sorridendo a tutti.
-Ricordatevi anche che i vostri nuovi compagni, per il resto degli anni, saranno come una seconda famiglia per voi-.
Quella frase era stata detta da Mark Evans, che si trovava sopra gli spalti e tutti i ragazzi lo guardavano con ammirazione.
-Grazie, Mark. Ora ragazzi siete liberi fino alle dieci per visitare la scuola o quello che volete fare. Alle dieci in punto dovrete essere già nelle vostre aule- disse Nelly.-Buona giornata e buon inizio anno scolastico-.
Tutti i ragazzi applaudirono verso la diretrice che si stava avviando per uscire dal campo.
Lo stadio si svuotava man mano che i ragazzi uscirono, ma pochi di loro erano rimasti dentro lo stadio.
Una di loro era proprio Cristal, che, beandosi del silenzio dello stadio, stava disegnando uno schizzo di un abito. Era così concentrata che non senti che qualcuno si era avvicinato a lei. Si riscose, spaventata, quando una mano le tocco una spalla.
-Scusa, non volevo spaventarti- disse una voce femminile.
Cristal guardò la ragazza. Era alta e snella. Portava i capelli biondi lunghi fino alle spalle, con la frangia tinta di due colori, un blu oltremare e un rosso ramato. Aveva una carnaggione chiara e aveva delle leggere lentigini sulle guancie. Come Cristal, portava anche lei l'uniforme della Raimon però con la gonna blu decorata con delle note musicali.
-Non preoccuparti-
-Piacere di conoscerti.Sono Akuma Nagasaki, ho quindici anni e frequenterò da quest'anno la classe prima della sezione alfa-
-Piacere mio. Cristal Rubini, ho quindici anni e sono nella tua stessa classe- disse Cristal mettendo a posto il suo blocco da disegno e le matite.
 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3201038