Look in my life

di neverlookdown5reasons
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


PROLOGO










Ciao a tutti, il mio nome è Alice Teasdale e ho 17 anni, ho i capelli biondi e mossi, occhi verdi smeraldo e un altezza fuori dal normale, ovvero sono diversamente alta. Frequento il liceo artistico di Milano e se ve lo stavate chiedendo, si sono la figlia di Louise Teasdale la hairstylist/makeup artist/qualunque altra cosa tranne che badare alla sua figlia in piena crisi adolescenziale degli One Direction. Negli ultimi anni la mia vita è stata rivoluzionata completamente, dopo il contratto di mia madre con i ragazzi, quando avevo 12 anni, da Londra mi sono dovuta trasferire a Milano per il lavoro di mio padre e anche perché ritenevano che distruggere la vita sociale della loro adorata figlia fosse una cosa abbastanza divertente a quanto pare. Trasferimento a parte, adesso frequento la 3°liceo, ho praticamente ricostruito dalle basi tutta la mia vita sociale permettendomi di incontrare Amanda la mia migliore amica. Lei mi sopporta oramai dalla 2°media, ed è stata e tutt'ora la mia unica compagna di banco. Amanda è la classica ragazza dai tratti mediterranei, mora, capelli lunghissimi e mossi, carnagione olivastra e occchi color nocciola, sicuramente più alta di me e la si può definire una ragazza totalmente impulsiva, l'esatto contrario della sottoscritta che prima di prendere qualsiasi decisione ogni cosa, persona o addirittura animale possibile ed immaginabile sulla terra che si può consultare, la consulta. Con lei proprio in questo momento insieme a mio padre Tom e la mia sorellina Lux, stiamo per partire per andar a raggiungere mia madre in una delle tappe dei ragazzi, dato che ci sono le vacanze di pasqua di mezzo staremo con lei per due settimane, per poi ritornare a Milano. E sinceramente adesso mi chiedo per quale motivo ho insistito cosi tanto per partire…







SPAZIO AUTRICE:




So che come prologo fa abbastanza schifo, ma vi assicuro che i capitoli avanti saranno scritti ad un orario decente e magari anche in lingua italiana.

Con questo spero che l'idea della storia vi piaccia.








XOXO Asy.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


CAPITOLO1

 

 

 

-”3 minuti in scena ragazzi, Lou sbrigati tra poco devono salire su quel palco!” disse il tecnico del suono.

- Se Harry mi permettesse di sistemargli i capelli mi farebbe un favore.

Harry vieni qui!

Subito!

HARRY EDWARD STYLES, SE VOI SALIRE SUL PALCO SENZA CAPELLI CONTINUA A FARE COSI, IN CASO CONTRARIO SEDUTO, ZITTO E FERMO.

- A gli ordini capo- disse Harry, mimando il segno di saluto tra i militari.

Vedendo quella scena scoppia in una fragorosa risata, mi erano mancati i battibecchi tra mia madre ed Harry negli ultimi mesi e soprattutto Harry ed i ragazzi. Praticamente sono cresciuta insieme a loro e alle loro stronzate e oramai li ritengo miei fratelloni.

-Alice ti prego ci manca solo che gli dai corda pure te per far si che la situazione degeneri del tutto, non potresti fare come Lottie che è li zitta e studia invece di perder tempo i stupidaggini?- disse mia madre, a quelle parole la mia risata cessò insieme a quella di Harry, che subito dopo divenne serio. Non erano passate nemmeno 24h da il mio arrivo a Dubai che già mi aveva fatto pentire di essermi imbarcata su quell'aereo che mi ha portato fin qui. Mi chiedo se a volte si rende conto che sua figlia sono io e non Charlotte, non che Lottie mi sia antipatica anzi è una delle mie più care amiche, ma è mia madre che rovina tutto quanto; praticamente se tutte le persone che la conoscono non saprebbero della mia esistenza, penserebbero che sia sua figlia sul serio.

Nonostante tutte le mie imprecazioni mentali verso mia madre non aprii bocca. Tanto sarebbe stato il millesimo tentativo di comunicazione non riuscito, non ne valeva la pena. Rivolsi il mio sguardo verso quello di Harry che divenne un sorriso di compassione, molto probabilmente gli facevo pena.

- Cos'è tutto questo silenzio? Mi devo preoccupare? È strano che Harry sia cosi silenzioso- disse Amanda affacciandosi dalla porta del camerino nella quale harry e i ragazzi si stavano finendo di preparare.

- Dillo alla regina di cuori qui presente- dissi alzando gli occhi al cielo, sentii delle risate soffocate provocate dalla mia affermazione la quale non tardò ad avere una risposta.

- Si da il caso che la regina di cuori deve finire di lavorare altrimenti Alice non potrà più tornare nel suo paese delle meraviglie- a quelle parole sbuffai, incominciando ad incamminarmi al di sotto del palco insieme ad Amanda, per evitare di finire ad urlarci una contro l'altra come a nostro solito e anche per poter vedere il concerto di quei quattro deficienti.

Mi alzai e usci dal camerino iniziando a percorrere il camerino seguita da Amanda ed Harry che finalmente era pronto e mi chiusi quella porta alle spalle.

- Giuro che prima o poi gli metto le mani addosso- iniziai ad andare di matto, aumentando il passo di conseguenza.

- Alice calmati sai come è fatta, ad ogni concerto si comporta da sclerata/stronza- disse Amanda.

Io mi voltai verso di lei di scatto -Ehm...senza offesa?- disse lei impaurita osservando il mio sguardo truce.

-Ma chi si offende, io avrei detto di peggio come ad esempio che è una grand…- venni interrotta – Adesso smettila! Va bene che con te non ha un atteggiamento corretto, ma è pur sempre tua madre Alice cazzo!- sbotto Harry irritato.

Era pur sempre mia madre, ma ero anch'io pur sempre sua figlia.

- Non sembra da come m tratta Haz, sembro invisibile ai suoi occhi, alle volte penso proprio che io per lei sia stata solo un errore- Dissi abbassando lo sguardo con un accenno di amarezza sul mio viso.

Si fermo su i suoi passi, cosa che non capivo dato che il concerto sarebbe dovuto iniziare già 5 minuti fa, ed eravamo tutti di fretta.  

- Harry ti vuoi muovere siete già in ritardo di 5 minuti- Dissi io vedendo che Niall, Louis e Liam in fondo al corridoio che iniziarono a velocizzare il passo e mostrandogli il mio orologio che segnava le 21.35.

- Non dire mai più una cosa del genere in tutta la tua vita, tua madre ti adora è tua madre ti deve adorare per forza e ti adorerà per forza, qualunque cosa tu faccia lei ti vorrà bene, come tuo padre. Solo che lui te lo mostra più affetto-

- Si e non mi dice anche che perdo tempo in stupidaggini, non mi paragona ad altre persone e cosa più importante LUI SA' CHE ESISTO E CHE SONO SUA FIGLIA E NON UNA MARIONETTA DA PORTARE A DESTRA E A MANCA PER IL MONDO! - Alzai il mio tono di voce, cosa che venne notata dai ragazzi che mi passarono accanto con sguardo interrogativo.

- Ma cosa…- -NIENTE- rispondemmo io ed Harry a Louis, che molto probabilmente ci restò pure male dal tono della nostra risposta.

-Ok ragazzi, ma ora Harry sul palco dai- disse Louis

 

Andai sotto il palco per guardare il loro concerto, stava partendo l'intro quando iniziarono a chiamarmi.

-Alice! Alice! Alice!- era mia sorella che correva verso di me in lacrime.

-Cosa è successo?- dissi allarmata, non era mai venuta da me a piangere cosi disperata, di solito andava o da mio padre o mia madre.

-Mamma e papà stanno litigando con la voce alta- disse finendo la frase in un pianto.

-Ok adesso vieni con me- dissi prendendola in braccio sorpassando Niall che era in posizione per entrare sul palco.

Andai verso i camerini seguendo delle urla, mi nascosi dietro la porta per ascoltare la conversazione , mentre dissi a Lux di andare con uno dei bodyguard.

-ADESSO LA DEVI FINIRE DI TRATTARE TUA FIGLIA IN QUESTO MODO. RICORDATI CHE HA DEI SENTIMENTI, NE HA PASSATE FIN TROPPE PER CAUSA NOSTRA IL MINIMO CHE PUOI FARE è MOSTRARGLI IN MINIMO DI RICONOSCIMENTO!

-RICONOSCIMENTO? OGNI VOLTA CHE LA VEDO NON STUDIA MINIMAMENTE E MI RISPONDE COME SE FOSSI UN ESTRANEO, NON MI PORTA UN MINIMO DI GRATIFICAZIONE.

-Ti tratto cosi perché tu sei un estraneo per me e se tu mi chiedessi magari come vado a scuola sapresti che ho la media del 9 in tutte le materie e che ho fatto un murales su commissione per un centro culturale di Milano, che mi ha permesso di accedere ad una borsa di studio per l'accademia di moda e design.- dissi finendo correndo verso l'uscita.

 

Correvo non mi importava, presi il mio biglietto di ritorno, le chiavi di casa, chiamai un taxi ed andai verso l'hotel.

 

Salii in camera presi tutte le mie cose rifeci la mia valigia e andai in aereoporto. Destinazione?

Milano casa mia lontana da tutto questo schifo.

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


CAPITOLO 2

 

 

Harry pov.

 

 

-Se né andata l'hai fatta tornare a Milano!- sentii Tom nel nostro camerino.

Il concerto era finito e io e i ragazzi stavamo tornando come facevamo ogn volta.

-Giuro che se li succede qualcosa, non tarderò a chiedere il divorzio!- disse Tom uscendo e sbattendo la porta, quando la chiuse, si voltò e ci vide tutti li fermi immobili ad aspettare che entrassimo, quando alzò il suo sguardo era in lacrime.

-Possiamo sapere cosa succede oppure siamo troppo invadenti?- chiese Liam esponendo la domanda che sorgeva a tutti in quel momento.

-Alice…- disse singhiozzando -Alice è sparita - A quelle parole io e i ragazzi iniziammo a correre verso le auto e all'hotel.

 

- La ragazza della camera 234- dicemmo in un coro.

-La ragazza di quella camera ha lasciato la stanza un'ora e mezzo fa- disse il consierge.

A quelle parole ci allontanammo dal bancone per non creare fila e anche per permetterci di pensare.

 

-Louis prenota dei voli per Milano so dove sta andando- dissi al ragazzo di fianco a me che subito inizio a guardare su internet.

-Niall, tu insieme a Liam dovrete preparare i bagagli- loro annuirono -Si, ma adesso!- dissi loro urlandogli contro.

 

-C'è un volo per Milano tra un'ora e mezza ed è l'unico della giornata se riusciamo a muoverci la troviamo sul nostro stesso volo- disse Louis.

 

Alice p. o. v.

 

 

Ero seduta davanti al mio gate tra un'ora o forse di più il mio volo verso Milano avrebbe decollato, cosi mi ero seduta con un blocco da disegno in mano e le cuffie con la musica nelle orecchie ed iniziai a disegnare.

Preferivo disegnare nei momenti di noia cosi da far passare il tempo, anche se io oramai disegnavo in qualsiasi momento della giornata.

 

-Il volo Dubai-Milano è stato anticipato si prega ai passeggeri di derigersi verso il gate per l'imbarco- disse la voce elettronica per tutto l'aereoporto.

Cosi mi alzai, raccolsi tutte le mie cose e mi diressi verso l'imbarco.

Quando stavo per dirigermi verso l'aereo mi sentii chiamare. -Alice giuro che se avevi intenzione di abbandonare la tua migliore amica con tua madre ti appendo al muro- disse Amanda.

-Non infliggerei questa tortura nemmeno al mio peggior nemico- dissi ridendo.

Amanda corse ad abbracciarmi e io la ricambiai immediatamente.

-La prossima volta che scappi senza dirmelo, giuro cascasse il mondo che ti ammazzo con le mie stesse mani, mi hai fatto, anzi ci hai fatto prendere un colpo a tutti.- disse.

-Si, Si va bene ma ora imbarchiamci che voglio andarmene da questo posto – dissi mostrando il mio biglietto alla hostess e cosi fece anche Amanda.

 

Finalmente questo maledetto aereo decise di decollare per andare via da questo posto.

 

Harry pov.

 

- Maledizione! È già decollato- disse Louis guardando il suo telefono.

- Non importa, ho scoperto che è andata Amanda con lei, almeno sappiamo che non è da sola.- dissi.

Amanda mi aveva mandato un messaggio 10 minuti fa dicendomi di non preoccuparmi, perché tanto ci sarebbe stata lei con Alice e che si stavano già dirigendo verso l'imbarco.

- Ma sta bene?- chiese Niall preoccupato.

- Si, si tranquillo- dissi rassicurandolo.

Avremmo comunque voluto prendere quel volo per raggiungerla ma il giorno dopo avremmo dovuto esibirci in un concerto e le tempistiche non tornavano e sospendere il concerto non ci sembrava il caso.

Decidemmo cosi di raggiungerla appena ci sarebbe stata una pausa dal tour.

Tanto se la sarebbe cavata da sola.

 

 

Alice pov.

 

Eravamo appena atterrate a Milano, quando il mio telefono iniziò a squillare.

Guardai da chi provenisse la chiamata e trovai sullo schermo il nome di IL MIGLIORE, ecco ora ci mancava pure la ramanzina di Harry per chiudere in bellezza questi due giorni.

Risposi.

-Pronto?- dissi.

-Mi spieghi che cazzo ti passa per la testa!? Voglio sapere dove sei e che intenzioni hai.- disse era chiaramente infuriato.

-Ciao Haz, anche io sto bene grazie per avermelo chiesto, o no tranquillo non sono morta sto solo scappando da una plateale stronza, che per mia sfortuna è capitata essere mia madre.- dissi ironicamente.

-Ok, adesso mi dici che ha fatto, dove sei e il motivo per il quale non hai avvisato il tuo migliore amico riguardo alla tua fuga.- disse meno arrabbiato rispetto a prima.

-Quando inizio il concerto Lux è venuta da me in lacrime dicendo che i miei stavano litigando, cosi sono andata a controllare, quando sono arrivata alla porta del camerino ho ascoltato la conversazione e in poche parole mia madre ha detto che sono una delusione e che non mi impegno mai nello studio, mentre tu sai che non è cosi, giusto?- gli chiesi.

-Sei una secchiona- disse ridendo.

-Molto divertente, ma comunque, fatto sta che gli ho risposto parlando pure della mia borsa di studio, del murales eccetera e poi sono fuggita. Morale della favola sono a Milano con Amanda, ma penso che questo tu lo sappia già. Non te l'ho detto solo perché eri nel bel mezzo di un concerto ti avrei scritto questo pomeriggio se non chiamato.- dissi, mi dispiace aver fatto preoccupare Harry ma in quel momento avevo altri pensieri per la mia testa.

-In questo caso allora, non sono più arrabbiato con te, ah sappi che appena vedrò tua madre gli cristerò contro.- disse in modo innocente, immaginai il suo ghigno mentre lo diceva.

-Fosse per me la potresti buttare giù dall'ultimo piano del vostro albergo.- gli dissi con non curanza.

-Alice!- mi rimproverò Amanda che era di fianco a me in taxi.

-Oh andiamo pure voi due lo pensate!- dissi riferendomi ad entrambi i miei migliori amici.

-Io non ho detto nulla hai fatto tutto da sola- rispose Haz – idem- disse Amanda alzando le mani in segno di innocenza.

Subito dopo scoppiammo tutti e tre a ridere.

-Chi è Haz?- disse qualcuno, che molto probabilmente sembra sia Louis.

-La vagabonda che scappa senza avvisare- gli rispose Harry.

-Senti un po' signorina, sappi che appena ti vedo mi senti- disse Louis provando a fare la persona seria, con scarsi risultati, dato che poi si mise a ridere.

-Non ci credi nemmeno tu alle parole che dici- dissi ridendo.

-Hey! Non è affatto vero…, si okay forse è vero- A quelle parole non resistetti ancora e iniziai a ridere come una scema, tant'è che l'autista si voltò verso di me e mi guardò in modalità “questa ragazza è pazza”.

- Mi hai appena fatto fare una figura di merda con il tassista- gli dissi incolpandolo.

- Quindi ora sarebbe colpa mia, ma guarda un po' questa. Tesoro la tua migliore amica è una stronzetta!- disse ad Harry -Avrà preso dal suo fidanzato- gli dissi in risposta.

-Ah Ah Ah! Simpatica- mi disse.

-Io sono stra simpatica, always- gli dissi.

-Ok, attacco che devo andare, ciao idioti-dissi.

-Ciao stronzette- disserò in coro.

 

Appena attaccai il taxi si fermò davanti al vialetto di casa, cosi io ed Amanda scendemmo dall'taxi, prendemmo le nostre valige e pagammo il tassista.

Amanda sarebbe stata da me per 12 giorni dato i suoi erano partiti, dato che in quei giorni saremmo dovute essere a Dubai, ci saremmo dovute inventare qualcosa da fare.

 

Aprii i portone di casa e ci misimo a sistemare le valige.

- Grandioso, ora cosa si fa?- dissi io in preda alla noia.

- Se fossimo a Dubai saremmo in spiaggia a prendere il sole, ma dato che ciò non è possibile posso sentire se il gruppo vuole fare qualcosa.- disse tirando fuori dalla tasca dei suoi jeans il suo telefono.

- Aggiudicato! Altrimenti ci sono in giro i 5sos, posso sentirli se vuoi è tanto che non li vedo- dissi proponendo un'altra opzione.

 

Mentre stavo sistemando le mie scarpe trovai uno scatolone, lo aprii e trovai delle foto dei biglietti e dei disegni, pensavo fosserò di Lux dato che è piccola, ma poi mi ricordai che lei ha tutti i suoifelici disegni nella sua stanza cosi notai che erano i miei disagni di quando avevo 5/6 anni e che quelle fossero le mie foto di quando ero piccola.

Iniziai a guardare le mie vecchie foto di quando ero a Londra, le foto insieme alla mia famiglia il giorno di natale, poi trovai una foto del mio dodicesimo compleanno ero insieme ai miei vecchi due migliori amici. Si chiamavano Riley e Jason, adesso hanno 17 anni proprio come me e io non so nulla di loro, se sono fidanzati, ah e soprattutto se si sono dichiarati uno con l'altro, non so che scuole hanno deciso di frequentare dopo le medie e soprattutto se alcune volte si ricordano di me come io ricordo loro.

-Ali, senti i ragazzi non possono perché sono tutt… che stai guardando?- mi chiese Amanda.

-Loro erano i miei migliori amici prima che rivoluzionassi la mia intera vita, pensa potrei paragonarvi tra di voi perché di carattere sono uguali a te ed Haz- dissi ricordandoli con malinconia.

-Come si chiamavano?- mi chiese Amanda.

-Lei è Riley, mentre lui è Jason-gli dissi, era strano che con tutto il tempo che ho passato con Amanda solo adesso gli parlo della vita che avevo a Londra.

-Sembrate felici, quando avete fatto questa foto?- mi chiese di nuovo, vedevo la sua curiosità negl'occhi.

-Era il mio dodicesimo compleanno, la foto è stata scattata da mia madre, sai è buffo…-

-Cosa?-

-Quella festa era stata fatta a sorpresa era stata organizzata da mia madre, non ti dico cosa ha fatto per tenermi lontano da casa per organizzare tutto- dissi ridendo.

-che cosa? Dai non voglio continuare cosi dillo e basta- disse impaziente.

- Aveva chiesto a Jason di portarmi in biblioteca con la scusa che dovevo fargli ripetizioni di letteratura e per perdere tempo lui continuava a dirmi che Giacomo Leopardi era uno dei ghepardi dello zoo e li io cretina a continuare ad insistere che era uno scrittore italiano, ora della fine mi aveva fatto esasperare- dissi agitando le braccia per aria.

-Ma mi prendi in giro?- mi chiese ridendo

- ti giuro, quel pomeriggio avrei voluto picchiare Jason a sangue- dissi ridendo pure io.

-È l'unica cosa carina che ricordo che mia madre abbia fatto per me da prima che iniziasse ad andare in giro per il mondo, poi dopo è diventata quel che è diventata- dissi

-Mi dispiace Ali- mi disse Amanda.

-Si, anche me…- dissi rimettendo nella scatola sia la vecchia foto che tutti i miei bei ricordi di mia madre.

 

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


~Capitolo 3


Erano oramai quasi le quattro del pomeriggio quando mandai un messaggio a Luke.

Io:
Hey Luke, dato che tu ed i ragazzi siete in città che ne dici di vederci?
Luke sos:
Hey Ali!
Va benissimo, però facciamo questa sera?
Perchè abbiamo il pomeriggio occupato da interviste ed il sound check.
Io:
Ok, va bene per le 21.00 al Drop? È un pub dove si fa anche musica dal vivo, è molto stile anni 70.
Luke sos:
Sembra figo come locale, ci sto, anzi stiamo, ma verrà qualcuno con te?
Io:
Di a Calum di stare tranquillo che tanto Amanda viene.
Altrimenti la costringo ;)
Luke sos:
Ahahahahahahah, alla tua risposta è come diventato bordeaux!
Comunque ci sentiamo più tardi, che ora abbiamo un intervista, a dopo<3
Io:
A dopo<3


-Allora dove andiamo?- mi chiese Amanda
-Drop, 21.00, Calum e niente discussioni- dissi io mettendole un dito davanti alla bocca in modo tale da zittirla.
Lei andava dietro a lui e lui andava dietro a lei da oramai 2 anni, sarebbe l'ora di dichiararsi, anche perché non sopporto più le sue conversazioni su di lui.
-Io ti odio- disse.
-Lo sai anche tu che non è vero- dissi dirigendomi verso la cucina, per andare a prendere un bicchiere d'acqua.
Quando tornai nel salone vidi Amy in preda al panico, sali di corsa le scale inciampando, si rialzò e si diresse verso la mia camera iniziando a rovistare nel sua valigia.
Era alquanto isilarante osservarla.
-E poi non venirmi a dire che non vai dietro a Calum, Amy- dissi ridendo.
Lei mi guardò torva e mi lanciò quello che credo sia un pantaloncino.
-Non ho niente da mettermi!- disse buttandosi a peso morto sopra a il mio letto.
-Guardiamo nel mio armadio o al massimo in quello di mia madre, qualcosa lo troveremo sicuramente non preoccuparti- dissi rassicurandola.

Erano le 19.30 e constatammo che era oramai ora di andarci a preparare, mentre Amanda si fece la doccia, io mi vestii in modo non troppo elegante, dato che era pur sempre un pub; mi misi un paio di skinny jeans strappati nero slavato, una maglia grigia dei pink floyd, un giubbino di pelle nera, una collana dorata e per finire i miei amatissimi troncchetti neri borchiati. Se non ve ne eravate ancora accorti sono una ragazza un po' rock n' roll.
Finto di vestirmi andai a recuperare qualcosa per Amanda, a meno che non volesse uscire in intimo.
Comunque, siccome che nel mio armadio non vi era niente del suo stile cercai in quello di mia madre, dove trovai un bellissimo abito blu notte a mezza manica fatto a tubino. Mi sorpresi di quell'abito perché non era nel suo stile e anche perché avevo visto mia madre indossare ogni singolo abito presente in quel guardaroba, a parte quello.
Quando tornai di nuovo in camera mia con il vestito, vidi una Amy che tentava di arricciarsi i capelli.
Appena mi vide si voltò e io le feci osservare il vestito che avevo trovato per lei.
Quando finii di osservarlo – Ali, tu vorresti darmi questo vestito splendido?- disse urlando e saltando dalla gioia. Menomale che le piace!
-Dai provalo voglio vedere come ti sta- le dissi sorridente.

Quando indossò quell'abito capii che avevo fatto centro, le stava a pennello e non tanto lungo come immaginavo, era di una lunghezza accettabile. Gli abbino un paio di decoltè in tinta, finendo il suo look con una collana argento a collo alto. Era bellissima ed al contrario di quello che pensavo nel complesso non fu troppo formale, anche perché vi aggiunse anche lei una giacca di pelle.

Dopo esserci truccate e finito di prepararci furono le 20.30, presi la borsa ed il cellulare e cosi anche Amy, poi ci incamminammo verso il Duomo a piedi dato che era fissato li il ritrovo.

30 minuti più tardi e una Amy con i piedi doloranti arrivammo in Duomo, ma dei ragazzi nessuna traccia.
-Io chiamo Ash- dissi estraendo il mio cellulare dalla borsa.
 
-Pronto?- mi rispose Ashton.
-Dove diavolo siete!?- gli dissi.
-Siamo in macchina, scusa ma c'è un po' di traffico- disse Ashton scusandosi.
-Ok, ma più o meno dove siete?- gli chiesi
-San Babila-
-Ah ok dovreste essere qui tra poco- ed attaccai.


Ok, se tra 2 minuti non arrivano giuro che vado a piedi a prenderli, anche con del traffico non ci vogliono 20 minuti da San Babila al Duomo!
-Ma si può sapere dove diavolo…- venni interrotta.
-Hey!- disse Michael.
-Alla buon ora!- dicemmo io ed Amy assieme.
-Allora Ash dov'eri quando ti ho chiamato? Ah e la verità.- gli dissi guardandolo male.
-Era ancora in camera, ed è a causa sua se siamo in ritardo- disse Luke guardandolo male pure lui.
-Tu mi vorresti dire che alle 21.45 tu eri ancora in camera?!- dissi io ad alta voce.
-Ehm si-Disse Ashton, rivolgendo sia a me che ad Amanda un sorriso di scuse.
-Una cosa è certa, non siete cambiati per niente- dissi agitando le mani in aria per poi finire in una risata.


Ci dirigemmo verso l'entrata del locale, subito si sentii che qualcuno stava suonando I lived dei One Republic.  Adoravo questo posto perché chiunque poteva salire su quel palco e cantare e spesso e volentieri lo facevo pure io, ma solo se nel locale non c'erano persone che mi conoscessero, ad eccezione di Amy.

- Perché non sali sul palco?- mi disse Amy, mentre eravamo tutti e sei seduti al bancone.
- Amanda forse perché ci sono loro?- dissi sussurrando ed indicandoli con il capo.
- Giuro ragazza mia, che più passa il tempo e meno ti capisco.- disse scuotendo la sua testa in un segno di disapprovazione.
- Di che parlate ragazze, spero non male di noi?- chiese Luke con un sorriso, portando lo sguardo anche degl altri tre su di noi.
- Alice non vuole salire sul palco- rispose subito Amanda impedendomi di rispondere. Giuro che la strozzo.
- Non è vero- dissi.
- Invece si-
-Invece no-
- Si e vi spiego anche il motivo di questa sua stupida scelta. Si vergogna a cantare davanti a persone che conosce eccetto io e fidatevi, per avere questo onore ho impiegato un intero anno della mia vita ad origliare dietro all'aula di musica della nostra scuola.- disse sorridendomi.
Mi ricordai quel giorno:
Erano arrivati i ragazzi a casa nostra, sarebbero stati da noi solo un paio di giorni e durante quei giorni invitai Amy a stare da me, giusto per avere un sostegno morale con mia madre.
Fatto sta che i ragazzi insieme a mia madre e mio padre uscirono e trovai completamente il salone di casa tutto isolato. Credetti che Amy fosse uscita con Lorenzo il ragazzo con cui stava in quel periodo, ma mi sbagliai.
Non curante presi la chitarra di Niall, che era appoggiata al divano ed iniziai a suonare il ritornello di The A team e subito dopo incominciai ad intonare le strofe della canzone.
Appena finii di cantare sentii un battito di mani, mi voltai e vidi Amy in lacrime.
-Finalmente ti ho potuto sentire.- disse correndo ad abbracciarmi.
-Ti prego non dire mai a nessuno che so cantare e suonare- dissi pregandola.
-Ma per quale motivo?-mi chiese.
-Non voglio sembrare la ragazza che si approfitta delle sue conoscenze per comporre musica e diventare famosa, non voglio sembrare un'approfittatrice.- dissi.
-Ok te lo prometto.-
E da li io mi sono sempre esibita di nascosto al drop, non era un locale molto conosciuto, quindi non vi andava molta gente, anche se non ne comprendevo il motivo. Questo locale era stupendo, sembrava proprio di stare negli anni 70 bancone in legno, muri con appesi foto in bianco e nero di quell'epoca e la mia parte preferita il murales fatto di vinili, io adoravo quel lato di locale. Affiancato alla stessa parete si trovava il palco su cui ci si poteva esibire con strumenti dati da loro in dotazione.

-Allora Alice?- disse Ashton, risvegliandomi da quel ricordo.
-Ehm, ehm… non lo so ragazzi.- dissi io innervosendomi.
-Dai, dai, dai, dai- disse Amanda.
-Dai, dai, dai, dai- disse Calum imitandola, seguendoli anche gli altri.
-Ok va bene basta! Ci vado altrimenti va a finire che coinvolgerete tutto il locale, cosa che non voglio Ash- dissi quest'ultima frase voltandomi verso il riccio ammonendolo.
-Sapevo avrebbe detto si- si vantò Amanda.

Mi diressi verso il palco e ci salii. Appena salii fui illuminata e mi si posizionò un microfono davanti a me. Iniziai a parlare.
- Ehm... ciao a tutti sono Alice e oggi vi canterò una cover di i wanna get better, ma prima direi a i miei amici seduti al bancone che siete degli stronzi.- dissi e si misero a ridere tutti.
Dopo di ché iniziai a suonare.

Iniziai a suonare quella tastiera e mi sentii subito meglio.

Poi iniziai ad intonare la prima strofa.

Quando finii di cantare la prima strofa, sentii qualcun altro intonare la strofa successiva. Mi voltai e vidi Calum, che stava cantando e Luke che aveva iniziato il primo giro di accordi con la chitarra, seguendolo a ruota Ash e Cal con il basso e la batteria, invece Mikey era li insieme ad Amy che sorrideva.

That's why I'm standing on the overpass
Screaming at myself, hey
I wanna get better

I didn't know I was lonely
Til I saw your face
I wanna get better
Better, better, better
I wanna get better

I didn't know I was broken
Til I wanted to change
I wanna get better
Better, better, better
I wanna get better

Finimmo di cantare la canzone e sentimmo gli applausi dei presenti, salutammo e scendemmo dal palco e ci ridirigemmo verso il bancone.

-Alice se tu ti vergogni di mostrare al mondo il tuo talento allora io non dovrò mai più uscire di casa in vita mia- disse Amy sorridendomi,  e facendomi sentire in imbarazzo.
-Non dire cavolate, anche tu sai cantare- ed era vero Amanda era brava come me se non meglio, ed in più sapeva suonare cinque strumenti, all'incontrario di me che sapevo soltanto suonare il piano e la chitarra.
-Cosa si scopre in una serata, ma guarda guarda- disse Ashton, facendoci una faccia maliziosa.
-Togliti quel ghigno Ash, perché voi quattro non racconterete niente di ciò che avete visto o sentito, intesi?- dissi io riportando le mie mani ai lati dei miei fianchi.
-Non capisco il motivo per il quale fai cosi Ali, infondo sei brava potresti continuare una carriera con le doti che hai e scommetto che a casa sotto il tuo cuscino o nella tua libreria si trova un quaderno con all'interno delle canzoni scritte da te.- mi disse Michael incrociando le braccia.
Mikey aveva ragione, avevo un quaderno con delle canzoni scritte da me solo che le trovo canzoni prive di contenuto ed insignificanti.

In tanto eravamo già usciti dal drop e stavamo facendo una passeggiata per le stradine di Milano poco illuminate, in modo tale che non ci fosse nessun assalto improvviso delle fans verso i ragazzi.

-Lo so ragazzi, ma il fatto è che vado nel panico, se sono persone che so che mi conoscono mi stanno ascoltando, credo che possa in qualche modo deluderle o credo rimarranno deluse da ciò che canto o dal modo in cui lo canto e poi se sono persone che conosco pure io sarà molto probabile che svenga per l'ansia, fidatevi è già successo- dissi io enfatizzando le mie parole con le mani.
-Oh si me lo ricordo bene- disse Amy iniziano a ridere.
-Non era affatto divertente- dissi io mettendo un finto broncio.
-Oh invece si, eravamo alla recita del 3° anno delle medie e Ali era stata scelta per fare Sandy di Grease, fatto sta che a due minuti dall'inizio dello show, ha iniziato ad andare nel panico e ha tirato giù lo scenario della prima scena, subito dopo ha preso il barattolo di brillantini e diciamo che subito dopo Alessia Caravalli ha iniziato a scintillare e per finire in bellezza la nostra Alice è svenuta tra le braccia della sua vecchia cotta Brandon Cooper un ragazzo di uno scambio culturale, moooolto carino, diciamo che non avrà un bel ricordo del suo soggiorno qua in Italia.- disse Alice, facendo ridere tutti e quattro i ragazzi.
-Hai rovesciato un barattolo di glitter addosso ad una tua compagna? Ahahahah- disse Calum continuando a ridere.
-In mia difesa dico che l'ho aiutata a tirare fuori la sua luce interiore- dissi con fermezza.
-Ehm si, forse lo hai fatto anche fin troppo- disse Amy, per poi ridere pure lei.
-Sapete che non è bello ridere delle disgrazie altrui ragazzi?- dissi incrociando le braccia.
-Oh ma andiamo, vorresti dirmi che strappare uno scenario di un palco scenico non è divertente?- disse Ash.
-Ah ed un pezzo ha pure colpito la professoressa ricordo- disse Amy.
-Amanda giuro che se continui, ti faccio dormire fuori-dissi, ma finii con il ridere anche io.
-Okay diciamo che la parte della prof è abbastanza divertente. Ahahahah-
-Solo quella?- mi disse Luke.
-Hey! Ero giovane ed impacciata e comunque sono migliorata nel tempo.- dissi io in mia difesa.
-Siii Alice sicuramente- disse Amy alzando i due pollici e sollevando gli occhi al cielo.
-Oh ma smettila!- dissi per poi dargli una leggera spinta sul braccio, che la fece avvicinare a Calum e che di conseguenza la fece diventare subito bordeaux.
Decisi di salvarla da quella situazione abbastanza imbarazzante.

-Ragazzi è stato bello vedervi, ma io ed Amy domani dobbiamo alzarci presto, perché arrivano i miei nonni da Londra cosi che non passeremo la pasqua sole ed abbandonate.- dissi io, iniziando a prendere il mio cellulare per poter chiamare un taxi.
-Che peccato la serata stava diventando molto divertente, non è vero Sandy?- disse Luke prendendomi in giro.
-Vedrai che per la prima cosa imbarazzante che fai, ti sfotterò a vita- dissi io minacciandolo.

Subito dopo chiamai il taxi, che sarebbe arrivato tra un quarto d'ora in Duomo.
-Dai Amy che entro 15 minuti dobbiamo essere in Duomo- dissi chiamandola.
-Okay andiamo, ciao ragazzi è stata una bella serata- disse Amanda
-Si anche per me anche se mi avete presa per il culo, ciao pesti ah, ed imbocca al lupo per la continuazione del tour- gli dissi.
-Crepi- mi dissero in coro.
-Ciao ragazze- ci disse Ash mentre tutti gli altri fecero un gesto con la mano.


Il giorno dopo:

Sentimmo il campanello di casa suonare.
- Vado iooooo!- urlai per la casa cosi che Amy mi sentisse.
Quando andai ad aprire la porta trovai fuori i miei nonni. -Nonno, Nonna! Vi aspettavo per il pomeriggio.- dissi andandoli ad abbracciare.
-Lo sappiamo tesoro ma avevano due posti liberi per il volo precedente e cosi abbiamo approfittato anche per farti una sorpresa.- disse mia nonna dandomi un bacio sulla guancia.
-Benissimo cosi inizierò ad ingrassare dal pranzo invece che dalla cena e comunque cosa fate ancora li fuori entrate su.- dissi incitandoli ad entrare e facendoli ridere.
-Oh tesoro, sarai anche cresciuta, ma sei sempre la stessa.- disse mio nonno dandomi un altro bacio sulla fronte.

-Ali chi era?- disse Amanda venendo in salone.
-Oh salve signori teasdel è un piacere rivedervi, è da natale che non vi vedo- disse Amy salutandoli.
-Ciao cara, perfavore dacci del tu, siamo già vecchi in più se ci dai del lei, sembriamo dei morti che camminano.- disse nonna rivolgendole un sorriso.
-Ok va bene, allora ciao Gordon e Anne come butta?- a quelle parole iniziarono a ridere tutti quanti.

Perché mia madre non è gentile e simpatica come i suoi genitori, insomma è lo stesso DNA, stesso sangue, non capisco, cos'è lei è in realtà la figlia di una serpe velenosa?
Chiederò a mia nonna dei chiarimenti su questo.

-Signorine, adesso però voi ci spiegate perché siete ritornate a casa da Dubai da sole senza tuo padre Alice Alexandra Akin Teasdel.- mi disse mia nonna rivolgendomi uno sguardo di rimprovero.

Gli raccontai cosa successe il giorno in cui arrivai a Dubai a quello che avevo sentito e anche come mi aveva trattata, gli raccontai anche che non era la prima volta che lo faceva dato che mia madre durante le feste in famiglia e in presenza dei nostri parenti, mi trattava come un essere umano  e ad il mio racconto mia nonna rimase inorridita, tante che si mise a piangere, mentre mio nonno mantenne lo sguardo assente per tutta la storia.

-Comunque non dovete preoccuparvi, c'è pur sempre mio padre che mi supporta in tutto quello che faccio e nelle mie decisioni, perciò davvero non versate lacrime per me perché tanto sarebbe una cosa inutile, oltre che del tempo perso.- dissi rivolgendole un sorriso.

-Ma tesoro è una cosa inaccettabile è una cosa inconcepibile!- disse alzando il tono di voce, era chiaramente infuriata.
- è ok tanto è sempre in giro per il tour per il suo lavoro, quindi questi atteggiamenti sono ridotti.- cercai di rassicurarla, non volevo che oltre a mio padre pure mia nonna litigasse con lei.

-Oh no cara, adesso mi sente! Sono pur sempre sua madre a tutti gli effetti ancora.- disse ed io non feci in tempo a farla calmare che già aveva composto il suo numero.

Se c'era una cosa che speravo accadesse, era che mia madre non rispondesse al telefono, che ne so magari per il troppo rumore dovuto alle urla delle fans.

-Pronto Louise…- disse mia nonna rispondendo al cellulare.

Ma come mia solita sfortuna…

-Mi spieghi per quale motivo mia nipote 3 giorni fa mi ha chiamato nel bel mezzo della notte in lacrime, per chiedermi di venire a stare da voi durante le vacanze di pasqua!?- sentii mia nonna urlare cosi per la prima volta, tant è che mi spaventai.

-Ci sarà sicuramente un motivo per il quale lei è scappata da Dubai per tornare a casa, non è cosi imbecille la ragazza!- urlò ancora mia nonna.


Louise pov.

Erano le 17.30 e stavo decidendo con i ragazzi che acconciatura scegliere, quando sentii il mio cellulare squillare.
Guardai il nome del mittente Mamma.
Ma che diavolo? Perché mia madre mi sta chiamando?
-Scusate ragazzi un minuto- dissi allontanandomi di qualche metro dai ragazzi.

-Pronto?-
-Pronto Louise?-
-Si mamma, come mai hai chiamato?-
-Mi spieghi per quale motivo mia nipote 3 giorni fa mi ha chiamato nel bel mezzo della notte in lacrime, per chiedermi di venire a stare da voi durante le vacanze di pasqua!?- disse urlando, tant'è che allontanai il telefono per il volume troppo alto.

In lacrime? Nipote? L'ha chiamata nel bel mezzo della notte?
Ma per quale motivo non capisco.

-Non so il motivo per il quale è tornata a Milano, anzi sono piuttosto furiosa con lei per non avermi dato alcuna motivazione- gli risposi.
-Ci sarà sicuramente un motivo per il quale lei è scappata da Dubai per tornare a casa, non è cosi imbecille la ragazza!- urlò ancora.
-A quanto pare lo è, senti mamma sto lavorando e non ho tempo per delle crisi adolescenziali da parte di mia figlia- gli dissi ed attaccai il telefono.

Non avevo bisogno che mia figlia mi creasse problemi non ora specialmente che la band ha subito un brutto colpo, l'abbandono di Zayn dalla band.

Alice pov.

-Sarà anche mia figlia ma adesso vorrei prenderla a schiaffi!- disse mia nonna imprecando contro il cellulare.
-Comunque tesoro non preoccuparti, non sarai sola per le feste, ho contattato zia Lora, lei, tuo zio e i tuoi cugini erano già qui in città e verranno per pasqua, cosi oltre ad Amanda avrai qualcun altro con cui stare della tua età.- mi disse accarezzandomi una guancia.
-Oddio! Non vedo la zia e lo zio da un sacco di anni e voglio vedere come sono cresciuti Lucas e Adam.- dissi saltellando. Dopo tutto non sarebbero andate cosi male le vacanze come pensavo all'inizio.

Dopo aver pranzato ci mettemmo tutti e quattro a guardare un film, visto il brutto tempo che c'era all'esterno, cosi scegliemmo di guardare Resta anche domani, anche se io ed Amy l'avevamo già visto ci faceva piacere guardarlo un'altra volta insieme a i miei nonni.

A metà del film, il mio telefono iniziò a vibrare, cosi lo presi ed andai in cucina, quando vidi il nome di Luke sullo schermo rispondetti subito.

-Qual buon vento ti ha spinto a chiamarmi signorino Hemming?- dissi sorridendo, anche se non mi poteva vedere.
-Alice io e i ragazzi abbiamo un problema- mi disse.
-è successo qualcosa di grave?- chiesi subito allarmata.
-No, no tranquilla, è solo che hanno annullato tutti i voli di Sydney fino a dopo pasqua e ci chiedevamo, se saresti disposta ad ospitarci a casa tua per questo arco di tempo- mi chiese e capii che era chiaramente in imbarazzo.
-Oh tranquilli, venite pure non c'è alcun problema, tanto la casa è grande- dissi.
-Oh grazie al cielo, no perché prima di chiamarti abbiamo provato a prenotare in hotel, ma…-
-Sono tutti al completo- dicemmo io e lui nello stesso istante, subito un rossore invase le mie guance dall'imbarazzo.
-Scusa, non volevo parlarti sopra- dissi scusandomi.
-Non ti preoccupare. Comunque va bene se io e i ragazzi arriviamo tra 3 ore? Sai, dobbiamo avvisare le famiglie e poi volevamo fare un giro- disse.
-Non preoccupatevi tanto sono a casa tutto il giorno.-
-Ok a dopo allora-
- A dopo- dissi attaccando.

-Allora gente preparatevi ad avere come ospiti dei rompiscatole assurdi- dissi io sorridendo.
-Ci sono solo 9 persone che chiami in quel modo, 5 delle quali sono dall'altra parte del mondo. Quindi, perché i 5sos vengono qui Ali?- mi chiese Amanda.
-Tutti voli per Sydney fino a dopo pasqua sono annullati e di conseguenza non sanno dove andare, perciò dato che sono una persona di animo buono resteranno qua.- dissi.
-Nessun problema, più siamo meglio è- rispose mia nonna.
-Concordo con tua nonna- rispose mio nonno sorridendomi.
-NO!NON SE NE PARLA, CALUM NON Può VEDERMI DI PRIMA MATTINA!- disse Amanda e mia nonna la guardò shockata.
-Calum è uno dei ragazzi che devono venire e a lei piace lui, ma anche a lui piace lei.- spiegai a mia nonna.
-ALICE!- mi rimprovera Amanda.
- AMANDA!- la imito.
-Ahhhhh, ora capisco.- disse mia nonna.
-Com'è questo Calum?- disse mia nonna guardando maliziosamente Amanda.
-Nonna ti prego un minimo di contegno!- dissi portandomi le mani alla faccia dall'esasperazione.
-Comunque è questo qui- dissi prendendo il cellulare e mostrandogli una sua foto.
-Ohhh ma che bel ragazzo, te lo sei scelta bene Amanda- disse facendogli l'occhiolino.
Amanda diventò bordeaux e io non riuscii più a respirare dal ridere.
-Dovresti vedere la tua faccia… ahahahahahah.- dissi indicandola.
-Ok dai basta ragazze a mettere a posto che tra poco avremo ospiti.- ordinò mia nonna.


Due ore e mezza più tardi…

-Din Don!- suonò il campanello.
-Vado ioooooo!- urlai per farmi sentire da mia nonna che era in cucina a preparare la cena.
Aprii la porta e mi trovai quattro ragazzi con valige e custodie per chitarra bagnati fradici.
-Si può sapere che vi è successo?- dissi io iniziando a ridere, vedendo Ash che cercava in tutti i modi di togliere il ciuffo da davanti gli occhi soffiando, dato che aveva le mani occupate, ma con scarsi risultati.
-Invece di ridere aiutaci!- disse Calum.
-Scusami ma non ci riesco. Ahahaahahah – dissi.
- Sono i tuoi amici Ali?- sentii mia nonna, che poi sbucò dietro di me.
-Io direi che sono dei naufraghi da come son conciati- dissi continuando a ridere.
-Alice aiutali!-
-Ma…-
-SUBITO!- mi ordinò mia nonna.
A quelle parole ai quattro ragazzi appari sulle loro bocche un sorriso beffardo.
-Toglietevi subito quel sorriso dalla vostra faccia siete sempre voi gli idioti della situazione- dissi sorridendo.
- Alice Alexandra Atkin Teasdale modera il linguaggio signorinella!- mi disse.
-Sai nonna? inizio a pentirmi di averti chiamata- dissi ironicamente.

-Dai entrate stupide persone, che la cena è quasi pronta.- dissi rivolgendomi ai quattro ragazzi fuori sulla veranda.
Appena entrarono mostrai loro i tre bagni della casa e le loro corrispettive stanze erano due stanze dove c'erano due letti, una vicino alla mia camera e l'altra vicino al bagno del 3° piano/mansarda.
Quando finirono di sistemarsi, mia nonna chiamò tutti al rapporto nella sala da pranzo per la cena.

Era tardi ed ero anche abbastanza stanca cosi diedi la buona notte a tutti quanti e salii in camera mia.
Avevo già indossato il pigiama e avevo concluso il libro che stavo leggendo in quel periodo, quando  dopo anni ricevetti una telefonata da
Lei.

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