Jumanji

di I_love_villains
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Primo lancio ***
Capitolo 3: *** Il terzo giocatore ***
Capitolo 4: *** Ventisei anni prima ***
Capitolo 5: *** Povero castello ***
Capitolo 6: *** Due imprevisti ***
Capitolo 7: *** Fuori uno ***
Capitolo 8: *** Cinque lanci ***
Capitolo 9: *** Fine? ***
Capitolo 10: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Due Signori del Tempo stavano portando il famigerato gioco in un terreno abbandonato. Lì intendevano seppellirlo per sempre. Mentre scavavano la buca,litigavano.
“Perché non lo distruggiamo e basta?” chiese il Maestro,sbuffando.
“Non se ne parla. Se è stato creato ci sarà un motivo”rispose il Dottore.
“Sì,far ammattire me! Sentirò per sempre il suono di quei maledetti tamburi.”
Il gioco venne lanciato sul fondo della buca. Il Maestro sentì i tamburi e decise che ne aveva abbastanza.
“Continua tu. Io con questo gioco ho chiuso!”
Il Dottore ricoprì meticolosamente la buca e si affrettò a seguirlo,anche perché il Maestro stava cercando di rubargli il TARDIS.Cento anni dopo …



***Angolo Autrice***
Come per il film,i personaggi del prologo non c'entrano niente con il resto della storia.
Pubblicherò settimanalmente un nuovo capitolo. A domenica prossima.

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Capitolo 2
*** Primo lancio ***


Driiiin … driiiin …
La sveglia? Eppure la sera prima l’aveva disattivata. Dischiuse gli occhi e vide che erano le otto. Strano … anche se avesse dimenticato di disattivarla,sarebbe dovuta suonare un’ora prima. Forse era solo uno stupido scherzo di …
“Ancora a letto,Pandi?” gli chiese Cell materializzandosi accanto a lui.
Monie sobbalzò e cadde dal letto.
“Ma che ti passa per la testa?!”sbottò,ancora spaventato.
“Non vorrai passare tutta l’estate a letto,Pandi.”
“Mi devi chiamare Monie,o Pandemonium,se preferisci. Pandi sembra il nome di una ragazza.”
“Se,se. Ci vediamo di sotto … Pandi” e Cell sparì sghignazzando.
Monie sospirò. Da quando suo fratello aveva imparato a teletrasportarsi lo faceva in continuazione,di solito per tormentarlo. Eh sì,Pandemonium,Monie per gli amici,era il fratello minore di Cell. Somigliava a Cell 1° trasformazione,solo che aveva gli occhi gialli. Suo fratello aveva già raggiunto la forma perfetta.
Monie si alzò,consapevole che ormai non sarebbe più riuscito a riaddormentarsi. Scese a fare colazione e trovò suo padre,il dottor Gelo,che leggeva delle carte mentre mangiava.
“Buongiorno papà.”
“Oh,ti sei già alzato. Credevo che oggi avresti dormito fino a tardi.”
“Sarà l’abitudine” mormorò Monie servendosi di alcuni toast.
“Oggi esci,vero?”
“Sì,vado in giro con Bu.”
Majin Bu,nella forma di Kid Bu,era il suo migliore amico.
“Beh,cerca di passare dal dottor Willow e digli che mi serve una mano per completare un esperimento.”
“Vedrò di passare da lui,papà.”
Monie finì di mangiare e uscì. Fece qualche giro in volo prima di recarsi da Bu.
Nessuno sapeva perché fossero diventati amici: Monie aveva dodici anni,ma era molto alto e ingegnoso per la sua età; Majin Bu, invece,non si sapeva quanti anni avesse,ma tutti lo consideravano un po’ tonto. Monie no. Il suo amico rosa parlava poco,ma non era stupido. Monie,col tempo,aveva imparato a comprendere i versi di Kid Bu.
Monie arrivò al covo di Babidi e bussò. Fu Darbula ad aprirgli.
“Ciao,Monie.”
“Ciao. Come va l’inferno?”
“Non c’è male.”
Prima che il signore degli inferi potesse aggiungere qualcos’altro,Majin Bu uscì di casa e volò via.
“Torna qui!”gridò Babidi invano.
“Beh,ci si vede.”
Monie salutò Darbula e seguì l’amico.
“Cosa è successo?”gli chiese poi.
“Bagno”grugnì Bu.
“Capisco. Hai in mente qualcosa da fare?”
Majin Bu scosse la testa.
“Allora andiamo nel bosco. La scorsa volta ho visto una creatura molto buffa:proviamo ad acchiapparla.”
I due raggiunsero velocemente la loro meta,ma c’era qualcuno di poco gradito:Bojack e la sua banda.
“Guarda chi si vede: Pandi e lo yo-yo”disse il pirata spaziale notandoli.
I cinque alieni erano seduti,per questo non avevano avvertito la loro aura.
“Capitate al momento giusto. Ci stavamo chiedendo come iniziare il primo giorno di vacanze e inaugurarlo con un pestaggio è una buona idea.”
Monie e Bu,dopo mesi di esperienza,non persero tempo a ragionare con lui;fecero rapidamente dietrofront e volarono zigzagando fra gli alberi. Poco dopo si misero a correre in modo che gli altri non percepissero la loro aura. Sentirono che gli inseguitori si stavano avvicinando,così si nascosero in un cespuglio e aspettarono. Passarono cinque minuti prima che si decidessero ad abbandonare quel rifugio. I due amici si incamminarono verso un campo dove un tempo atterravano le navicelle saiyan. Monie,guardando le varie buche,si chiese per l’ennesima volta perché i saiyan avessero ideato un modo così stupido per atterrare. All’improvviso sentirono un suono ritmico.
“Bu?”
“Sì,ho sentito anch’io.”
Monie e Bu seguirono il suono e scoprirono una navicella abbandonata. Inizialmente Monie aveva pensato che qualcuno bussasse dal suo interno,ma poi la aprì e vide solo una sagoma rettangolare. Entrambi sentirono nuovamente i tamburi.
“Sembra proprio venire da qui”mormorò Monie.
Prese Jumanji e lo aprì. Bu,incuriosito,fluttuò per osservarlo meglio. Il gioco sembrava fatto di legno;c’erano quattro pedine a forma di animali,due dadi e caselle che,partendo dal classico VIA,facevano molti giri intorno al perimetro del gioco e conducevano al centro di esso,che era rialzato e nero. Monie lesse le regole del gioco: “Jumanji:un gioco che sa trasportar chi questo mondo vuol lasciar. Tira i dadi,muovi la pedina. I numeri doppi giocano due volte e il primo che arriva alla fine vince ... Ti va di giocare?”
Majin Bu annuì con entusiasmo.
“Bene. Inizio io.”
Monie tirò i dadi: 3.
“Buuuuh-uh” lo derise l’amico,poiché il numero era basso.
Prima che Monie potesse dire qualcosa,una delle due pedine sul VIA si spostò in avanti di tre caselle. Allora Monie notò che due pedine erano posizionate come se ci fosse già una partita in corso. Provò a prenderne una,ma questa gli resistette e non osò usare altra forza per paura di rompere il gioco. Aveva appena smesso di tentare di staccarla quando vide che al centro del gioco era apparso un messaggio scritto con spettrali lettere verdi: BASTERÀ UN PIZZICO PER FARTI GRATTARE,CON L’UNCINO TI VUOLE SQUARTARE.
“Credi che sia un indovinello?”domandò Monie all’amico,confuso quanto lui.
Improvvisamente si sentì nell’aria uno strano ronzio. Esso crebbe a dismisura e presto i due ragazzi si videro circondati da migliaia di api. Esse convergevano in un punto; si assemblarono e formarono la figura di un uomo. La figura si materializzò: l’uomo era scuro,indossava un foulard e un trench neri e aveva un uncino al posto della mano destra. Era Candyman!



***Angolo Autrice***
Ecco il primo vero capitolo della storia. Se ve lo state chiedendo sì,Goku&Co non ci sono in questo Universo.
Candyman è il personaggio dell'omonimo film horror di Bernard Rose. Perchè non ve lo vedete prima del prossimo appuntamento? Vi terrà svegli fino ad allora,se non siete fan del genere.

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Capitolo 3
*** Il terzo giocatore ***


Candyman si guardò intorno finché posò lo sguardo sui ragazzi e disse : “Qui non ci sono specchi.”
“No” confermarono distrattamente Bu e Monie,ancora scioccati per l’apparizione.
“Quindi come avete fatto ad evocarmi?”
“Con questo” rispose Monie mostrandogli il gioco.
Candyman lo esaminò attentamente e lesse le istruzioni che i giocatori di Jumanji non notano mai: “Avventurosi attenzione. Non cominciate se non intendete finire. Ogni sconvolgente conseguenza del gioco scomparirà solo quando un giocatore raggiunto Jumanji gridato forte il nome avrà.”
“Significa che ad ogni lancio uscirà qualcosa?” chiese Monie.
“Così c’è scritto. Adesso la domanda è: cosa faccio di voi?”
Il tono era stato minaccioso e il suo sguardo era inquietante. Majin Bu gli lanciò un ki blast rosa. Esso colpì Candyman allo stomaco. I ragazzi videro le api all’interno del suo corpo,poi la ferita brulicante si rimarginò.
“Uhm … avete strani poteri. Non credo di potervi uccidere,come voi non potete uccidere me.”
Notata la situazione di stallo,Candyman decise di diffondere la sua leggenda cominciando dalla città più vicina. Si trasformò in un gigantesco sciame d’api e se ne andò. Monie lo seguì con lo sguardo finché non sparì all’orizzonte.
“Credo che sarebbe più prudente smettere di giocare.”
Mentre Monie parlava,però,Majin Bu aveva già lanciato i dadi,ottenendo un due.
“Bu!” lo rimproverò l’amico.
Bu rise imbarazzato,poi si chinò a leggere la seguente scritta: SI METTE MALE LA MISSIONE, GREMLINS RALLENTANO LA SPEDIZIONE. Il bosco risuonò di versi di vari animali. I gremlins,piccole creatura distruttive,li disturbavano in mille modi. Bu vide un gremlin che cavalcava un lupo. Il frastuono si allontanò verso nord:come Candyman,i Gremlins si stavano dirigendo in città.
“Oh no! Distruggeranno tutto!”
“Buuuuh!” (Trad:“E chissà che farà quell’altro!”).
Monie restò in silenzio per qualche secondo,pensieroso. Alla fine esclamò: “Credo che dobbiamo finire il gioco. Non ci vorrà molto,visto che dobbiamo solo lanciare dei dadi.”
Bu approvò col capo e gli porse i dadi.
“No,tocca ancora a te perché hai fatto un doppio.”
Bu allora tirò e fece un cinque. Apparve il seguente messaggio: HA ZANNE AGUZZE. VI VUOLE ASSAGGIARE. NON VI CONVIENE FARVI SPAVENTARE. Un’ombra oscurò il sole per un attimo. I ragazzi la videro planare verso di loro. La creatura che atterrò era antica e vagamente umanoide. Richiuse le grandi ali,che scomparvero nell’ampio cappotto che indossava. Il Creeper li guardò e stridette. I due amici lo osservavano spaventati e il Creeper si inebriò dell’odore della loro paura. Chiuse gli occhi per assaporarlo e scegliere cosa dei due mangiare. Intento a fare ciò,il Creeper non si accorse di cosa gli stava alle spalle. Improvvisamente la capsula saiyan si alzò da terra,si mosse verso il Creeper e lo imprigionò al suo interno. La creatura cercò di liberarsi. Mentre ancora tentava,però,la navicella fu scagliata lontano,seguendo,senza saperlo,la scia di Candyman e dei Gremlins.
Appena la capsula di atterraggio fu sparita dalla loro vista,Monie e Bu si concentrarono sull’anziano signore vestito di rosso e viola.
“Tu sei un terrestre” esclamò sorpreso Monie.
“Precisamente” rispose Magneto.“Voi invece che sareste?”
“Mi chiamo Monie e sono anch’io un terrestre. Bu invece è un alieno.”
“Io sono Magneto,signore della magnitudine.”
“E come mai controlli il metallo?” domandò Monie affascinato.
“Sono nato con questi poteri: io sono un mutante.”
“Oooooh!” fecero insieme i due ragazzi.
“Buuu buh?” gli chiese Majin Bu.
“Eh?”
“Che ci facevi nel gioco?” tradusse per lui Monie.
“Ci sono finito ventisei anni fa. A proposito,chi mi ha liberato?”
“Io” grugnì Bu.
“Hai fatto un cinque o un otto?”
Majin Bu annuì.
“Già,lo sospettavo. Beh,ti ringrazio” disse Erik stringendogli la mano. Continuò: “Ditemi,è cambiata molto la Terra in questi anni?”
“In effetti,sì. Sono state inventate un sacco di cose e siamo in contatto con civiltà aliene.”
“Capisco. Allora io vi saluto: devo tornare a casa e adeguarmi a questo mondo rinnovato.”
“Ciao” lo salutò Bu.
“A presto” aggiunse Monie.
Magneto si guardò intorno smarrito. Infine chiese: “Ma dove siamo? Da che parte è New York?”
“Oh. Ehm,ti accompagneremmo noi,ma come vedi siamo impegnati” si scusò Monie indicando Jumanji.
Appena Magneto vide il gioco fece un passo indietro e domandò,tremando: “Non avrete intenzione di giocarci,spero.”
“E invece sì. Se giochiamo tutto tornerà a posto” gli spiegò Monie.
Bu annuì per rafforzare le parole dell’amico e mostrò al mutante le istruzioni che nessuno nota mai all’inizio. Intanto Monie lanciò i dadi,ma non successe niente.
“Perché non funziona?” chiese senza rivolgersi a qualcuno in particolare.
“Perché non tocca a te e io non ho alcuna intenzione di finire la partita!” gli rispose Magneto.
“Buuuh?”
“È perché hai paura?”
“Paura?!” ripeté il signore del magnetismo,che cominciava ad adirarsi. “Voi non sapete cosa sia la paura!”
“Io sì!” esclamò lo Spaventapasseri.
“E tu che ci fai qui?” domandarono insieme Monie,Bu e Magneto.
“Sono venuto con quello” rispose Jonathan indicando un elicottero monoposto. “Tutto pur di fare un cammeo.” Detto questo,Crane tornò sul suo mezzo e volò via.
“Dicevo,siete troppo giovani per sapere cos’è la vera paura.”
“Sarà,ma noi dobbiamo concludere e purtroppo abbiamo bisogno del tuo aiuto. Non vuoi che tutto ritorni a posto?” disse Monie con tono implorante.
Allora Bu giunse le mani e si inginocchiò davanti a lui.
“Uff. D’accordo,vi aiuterò. Datemi i dadi.”
Monie glieli passò subito. Magneto li tirò e non successe nulla.
“Quindi quel bastardo non ha fatto nemmeno un tentativo per liberarmi!”
“Eh?” chiesero i ragazzi,perplessi.
“Ventisei anni fa giocai con il Dottor Destino. Ora tocca a lui.”
“Sai dov’è?”
“Governa la Latveria,un piccolo stato nell’Europa centrale.”
“Andiamo da lui!”
Prima che Erik potesse obiettare,Monie e Bu lo afferrarono per le braccia e presero il volo.



***Angolo Autrice***
Immagino che tutti sappiate cosa sono i Gremlins. Di solito trasmettono il film a Natale ( perchè è davvero in tema).
Il Creeper è il mostro di Jeepers Creepers-Il canto del diavolo.
Avevate indovinato chi fossero gli altri due giocatori? Mi auguro di no.
Alla prossima.

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Capitolo 4
*** Ventisei anni prima ***


“Prima non avevate bisogno del mio aiuto,vero? Ve la sareste cavata da soli.”
“Sì” confermarono i due amici insieme.
“Che altro sapete fare?”
“Oltre a volare,dici? Beh,lanciamo onde energetiche di varia potenza,siamo molto forti nel combattimento e Bu riesce a trasformare le cose in cibo con il suo codino.”
“Siete davvero interessanti,ragazzi. Ne esistono molti come voi?”
“Sulla Terra siamo pochi e i pochi che ci sono vengono da fuori. Ma l’universo ne sembra pieno.”
“Però tu hai detto di essere un terrestre,Monie.”
“Sì,sono nato su questo pianeta. Mio padre voleva creare l’essere perfetto e ha raccolto le cellule degli esseri più forti che conosceva. Io e Cell,mio fratello,siamo stati creati artificialmente.”
“Oh. Posso chiederti come le ha recuperate? E se è riuscito nel suo intento?”
“Hai presente quando fanno le aste di oggetti appartenuti a persone famose? Bene. Mio padre se li aggiudicava e ne estraeva materiale genetico. Quanto ad aver creato l’essere perfetto … non so. Sicuramente io non lo sono. Mio fratello è il più forte in questa regione della galassia,ma non basta questo per essere perfetti. Infatti gli dico sempre che non è un perfetto imbecille solo perché la perfezione non esiste.”
Fra una chiacchiera e l’altra avevano raggiunto la Latveria. Appena ebbero oltrepassato i confini,Bu e Monie faticarono a evitare i missili che macchine ipertecnologiche lanciavano contro di loro.
Finalmente ,dopo varie acrobazie,atterrarono presso il portone del castello. Magneto bussò e un doombot, invece di sparargli,li accompagnò dal suo creatore.
“Magneto: sei ancora vivo!” esclamò stupito Destino quando li vide entrare.
“Non grazie a te! Mi hai lasciato lì dentro!” ribatté inviperito Erik indicando Jumanji,in mano a Majin Bu.
“Perché l’hai portato?” chiese il dottore,spaventato.
“Per finire il gioco” rispose Monie.
“Tu potevi lanciare i dadi e cercare di liberarmi!” riprese Magneto.
“Anche se l’avessi fatto,che probabilità ci sarebbero state che uscisse un cinque o un otto?”
“Dovevi almeno tentare!”
“Buuh uhu?” disse Bu interrompendo le recriminazioni del mutante.
“Sì,che cosa è successo?” tradusse Monie.
I due adulti iniziarono a raccontare,accavallandosi.
FLASHBACK
Magneto si stava dirigendo al castello di Destino. Mentre camminava giocava a fare il metal detector: con le braccia aperte,attirava da sotto terra oggetti di metallo,sperando di trovare delle monetine. Ne pescò qualcuna,ma si ritrovò principalmente con un sacco di lattine e altri oggetti inutili. A un certo punto avvertì che qualcosa non veniva da lui. Fece una piccola buca e scoprì che l’oggetto era bloccato da uno strano gioco. Decise di prenderlo per giocarci con Viktor e provare così qualcosa di diverso dal solito Risiko. Infatti ogni volta che uno andava a trovare l’altro concludevano le riunioni facendo quel gioco. I due villains si alternavano: a volte Destino prendeva un esercito e cercava di conquistare il resto del mondo,altre volte toccava a Magneto prendersi un solo esercito. Vinceva sempre quello che rappresentava i nemici dell’altro,e questo era un cattivo presagio,secondo i due.
Magneto raggiunse Destino e cominciarono a progettare un piano per conquistare il globo. Erik aveva già in mente qualcosa: “Tu compri delle centrali nucleari,così io posso usarle per trasformare gli umani in mutanti!”
“Non è detto che si trasformerebbero;anzi,è più probabile che muoiano.”
“Significa che non sono degni.”
“Comunque io cosa ci guadagnerei?”
“Beh,con un mondo di soli mutanti che mi obbediscono sarà facile sottomettere i supereroi.”
“Alcuni dei mutanti che creeresti potrebbero allearsi con Xavier.”
“Non se lancio un missile sulla sua scuola.”
“Potrebbe fermarlo. E poi stermineresti gli allievi.”
“Oggi sei pessimista” lo accusò Magneto,amareggiato. In fondo il dottore aveva smontato il suo bel piano.
“No,realista. Non è colpa mia se il tuo piano ha un sacco di difetti.”
“Tu non hai in mente niente?”
“No. Al momento sono troppo impegnato con la Latveria anche per confrontarmi con Richard. Sospendiamo la parte seria della riunione?”
Magneto accolse la proposta di Destino e ne approfittò per mostrargli cosa aveva trovato. Aprì il gioco e lesse le regole. Come Monie ( o Monie come lui) non notò l’avvertimento sull’altro lato del gioco.
“Non sembra difficile” commentò Destino,e aggiunse: “Comincio io”.
Detto fatto,Viktor prese i dadi e li lanciò: sette. Entrambi si stupirono vedendo che la pedina si muoveva da sola. Poi lessero il seguente messaggio: VOLAN DI NOTTE. MEGLIO SCAPPARE. CON QUESTE CREATURE NON C’È DA SCHERZARE.
“Che significa?” domandò Destino al collega.
“Non lo so; l’ho preso oggi.”
Dal camino si sentì uno strano rumore,ma entrambi lo ignorarono.
“Non importa. Adesso tiro io.”
Magneto lanciò i dadi (quattro) e lesse il messaggio: NEL ’39 DOVRAI RESTARE FINCHÈ UN 5 O UN 8 NON COMPARE.
“Ma che …?” disse Magneto spaventato.
In breve fu risucchiato nel gioco,mentre Destino assisteva impotente alla scena. Non fece in tempo a capacitarsi dell’evento che uno stormo di pipistrelli fuoriuscì dal camino. Li fulminò e questi si trasformarono in vampiri. Il dottore lanciò un urlo da ragazzina e scappò dal castello. Quando tornò i vampiri erano emigrati nel Paese confinante ( la Transilvania).
“Tu!” ordinò destino a un doombot. “Fa sparire quel gioco!”
Il doombot mise il gioco su un razzo e lo lanciò nello spazio …
FINE FLASHBACK
“Ecco come è andata” concluse Viktor. “E adesso capite perché rigiocarci mi sembra una follia.”
“Ma dobbiamo! Così le cose uscite ritorneranno dentro” provò a convincerlo Monie.
“Non è successo niente di irrimediabile!”
Monie lasciò a Bu il compito di convincerlo. Mentre l’amico lo supplicava nel suo linguaggio approssimativo,Monie sussurrò qualcosa al signore del magnetismo.



***Angolo Autrice***
Magari potessi creare l'essere perfetto con il dna di Tom Hiddleston,Wes Bentley,David Tennant ... Haaa (sospiro).
Nell'Universo Marvel la Latveria confina davvero con la transilvania.
Quante probabilità ci sono di far uscire un cinque o un otto con due dadi? Vi lascio con questo interrogativo,e se avete finito il quarto anno del liceo scientifico dovreste saperlo.
Bye.

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Capitolo 5
*** Povero castello ***


Magneto seguì il consiglio dell’enorme cavalletta: grazie ai suoi poteri controllò l’armatura di Destino e gli fece tirare i dadi (sei). Apparve questo messaggio: CRESCONO PIÙ IN FRETTA DEL BAMBÙ. STÀ ATTENTO,NON TI MOLLAN PIÙ. Subito piante rampicanti avvolsero la magione del dottore.
“No! Il mio castello! Ora devo per forza giocare per togliere queste maledette piante!” esclamò quest’ultimo.
“Non parlare così delle mie figlie!” lo rimproverò una bella donna vestita di verde coi capelli rossi.
“E tu chi saresti?” le chiese Destino.
“Sono Madre Natura,e abbellirò questo paese colorandolo di verde!”
Poison Ivy vagò per Doomstadt ricoprendo ogni casa di piante di diversa specie.
“Perfetto. Ora c’è anche una psicopatica di un altro stato che vaga per il mio regno” commentò Viktor. “Avanti,tira!” urlò a Magneto mentre gli passava rabbiosamente i dadi. Erik fece undici e lesse: UN NAZISTA DAL ’39 VENUTO TI FA SENTIRE UN BAMBINO SPERDUTO.
“Oh,no! Non lui!” fece Magneto.
“Chi?” domandò Bu.
“Teschio Rosso. Lui è il capo dell’Hydra,un’organizzazione nazista che ricerca reperti alieni e scientifici. Io ho passato tutti questi anni fuggendo da lui. In quanto ebreo e mutante sono la cavia perfetta. Teschio si è perfino procurato pistole di plastica con sedativi per catturarmi e farmi chissà cosa.”
“È per lui che non volevi giocare?” chiese allora Monie.
“Quindi anche tu non volevi giocare?!” si intromise Destino.
“Già,ma quei ragazzi sono molto potenti; come potevo rifiutarmi?”
“Non saprei” disse Viktor fingendo di meditare. “Ingannandoli? Sono pur sempre dei bambini!”
“Sì,ma sono forti e coraggiosi! A differenza di te! Per colpa tua non ho visto crescere i miei figli!”
“Ma se manco lo sapevi e hai lasciato morire la loro madre!”
“E tu come lo sai?”
“Esco con Wanda.”
“COSA?! Sei uscito con la figlia di un collega?!”
“Ehi! C’è una considerevole differenza di età fra noi due.”
La disputa sembrava andare avanti per ore. Stanco, Majin Bu incoraggiò Monie a tirare. Lui fece otto ed entrambi lessero: NON CADERE,AL TUONO È UGUALE. RESTARE FERMI È MICIDIALE.
La terra cominciò a tremare e i due adulti interruppero il litigio. Una mandria di dinosauri ruppe le pareti di quella stanza e di molte altre nel castello. I quattro si misero al sicuro e notarono che gli erbivori correvano davanti ai carnivori.
“Perché! Nel! Castello?!!” urlò esasperato Destino.
“Finora è apparso tutto subito e nelle vicinanze,giusto? Allora dov’è il suo Teschio?”
Nessuno ebbe il tempo di rispondere a Monie: uno pterodattilo atterrò vicino a Jumanji. Majin Bu,il più vicino,cercò di prenderlo,ma si ritrasse quando il rettile volante fece schioccare minacciosamente il becco. Bu tentò di farlo lievitare con l’aura,però lo pterodattilo si spaventò,afferrò il gioco e volò via. “No!” gridarono tutti e quattro.
Poi Bu e Monie gli volarono dietro,mente Destino e Magneto salirono su un elicottero super avanzato appartenente al primo. Iniziò così la caccia allo pterosauro.



***Angolo Autrice***
Quanto mi diverto a far litigare Magneto e Destino XD.
Dove sarà Teschio Rosso? Cosa starà architettando? Destino riparerà il castello?

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Capitolo 6
*** Due imprevisti ***


Monie e Bu riuscirono a superare il dinosauro,che fece dietrofront e sbatté contro l’elicottero di Destino. Lasciò cadere il gioco,che finì nel fiume,e volò in cerca dei suoi compagni. Intanto Majin Bu aveva recuperato Jumanji e Destino aveva proposto di giocare lì,poiché non voleva causare ulteriori danni al suo castello. Prima che potessero iniziare,però,l’elicottero esplose. Adesso si sentiva il sibilo dei proiettili che passavano accanto a loro,ma non si vedeva nessuno.
“Non sono di metallo,quindi deve essere Teschio Rosso” li informò Magneto.
“Seguitemi.”
Destino li guidò su una collina e,finita la scalata,videro atterrare l’aircraft degli X-men nella pianura sottostante.
“Destino! Non devi superare i tuoi confini!” lo avvertì una voce arrabbiata.
“Vedete come sono ridotto? Uno non può tentare di conquistare il mondo che poi ti si rivoltano tutti contro!”
“Perché ci sono gli X-men e non i Fantastici Quattro?”
“Beh,ventisei anni fa Richards e i suoi amici erano i miei soli nemici,ma ora ne ho molti di più. Nell’ultimo tentativo di conquista ho affrontato loro e Xavier mi ha messo agli arresti domiciliari.”
Nel frattempo gli spari erano ricominciati. I villains si avvicinarono all’ X-jet per entrare e riconobbero il pilota: era Wolverine. Egli vide Magneto e gli saltò addosso,riuscendo a togliergli l’elmo.
“Erik,vecchio mio,da quanto tempo.”
“Non è il momento di parlare,Charles.”
“Perché? Che succede? Stai bene? Logan è con te,vero? Lui sta bene?”
“ESCI DALLA MIA TESTA!”
Intanto Wolverine si era accorto degli spari. Mentre cercava di individuarne la causa,Magneto si rimise l’elmetto,corse verso l’aircraft e vi saltò dentro. Wolverine lo raggiunse un attimo prima che si chiudesse lo sportello,ma il veicolo stava già decollando. Ben presto i due sparirono all’orizzonte.
Con la scomparsa di Magneto gli spari cessarono.
“Eh,sì. Si tratta di Teschio Rosso. Ora che si fa?” Monie si rivolse a Destino in quanto adulto.
“Sicuramente Wolverine sta portando Erik da Xavier. Non so se Magneto userà i suoi poteri,rischierebbe di far precipitare l’X-jet.”
“Quindi?”
“Torniamo al castello e cerchiamo di ritrovarli con il mio jet.”
Durante la loro conversazione,Bu contò le caselle che gli mancavano per raggiungere il traguardo,trasfigurò i dadi in modo che le facce fossero tutte dei sei e li lanciò. Tuttavia la pedina non si mosse e uscì scritto: UNA LEGGE DI JUMANJI HAI VOLUTO VIOLARE,PIÙ INDIETRO DELLA PEDINA DOVRAI TORNARE.
“Buuuh buh buuh!” (Trad: “Guardate! Ho tirato ma non è successo niente!”).
Destino e Monie si voltarono: gli arti e la testa di Bu spuntavano da un uovo che gli avvolgeva il corpo.
“Qual era il messaggio?” volle sapere il dottore.
Majin Bu glielo disse,aiutato dall’amico.
“Il gioco ti ha punito perché hai barato” gli spiegò Destino.
“Muoviamoci a trovare Magneto. Non voglio che diventi un uovo completo” disse Monie preoccupato.
Tornarono al castello,Destino recuperò un radar,poi salirono sul suo jet. Monie poteva volare,ma non voleva rischiare che il guscio di Bu si rompesse,non sapendo che sarebbe successo.



***Angolo Autrice***
Ecco perché Magneto porta sempre l'elmetto: non solo per non essere trovato dal Professor X,ma anche per non essere importunato.
Bu non poteva mica diventare una scimmia,quindi è come se stesse tornando un uovo.

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Capitolo 7
*** Fuori uno ***


“Ok,li ho rintracciati” disse Destino per rassicurare i due ragazzi.
“Ma dopo che lo troviamo torniamo qui?” chiese Monie.
“Non mi sembra necessario. Anzi,è meglio se giochiamo altrove,così il mio castello non si rovina.”
“Allora dobbiamo tornare indietro,perché abbiamo lasciato il gioco vicino alla collina.”
Intanto Magneto e Wolverine si contendevano ancora i comandi dell’aircraft.
“Molla la cloche,o ci schianteremo” sbraitava Wolverine.
“Perché non la lasci tu?” ribatté il signore del magnetismo.
Il mutante artigliato obbedì,ma soltanto perché la situazione era critica. Erik fece risalire l’X-jet e inserì il pilota automatico per poter fronteggiare Logan.
“Senti,stanno accadendo cose più grandi di noi. Io devo ritrovare Destino e quei ragazzi per …”
“Non mi interessa cosa devi fare!” lo interruppe l’altro. “So solo che sei appena tornato e già hai ricominciato a combinare casini!”
“Casini?! Ti faccio vedere io chi combina casini!”
Magneto riprese i comandi e atterrò nel campo in cui era stato liberato da Majin Bu.
“Vuoi venire in città a vedere di cosa sono capaci le creature di Jumanji?”
“Jumache?” domandò Wolverine scettico.
“Jumanji. È un gioco maledetto,o iperscientifico … non so,Destino non l’ha ancora esaminato. Comunque, ogni volta che lanci i dadi escono strane bestie e per rispedirle dentro bisogna concludere il gioco.”
Mentre parlavano avevano raggiunto la città di Bu e Monie, Orange Town (quella che poi diventa Satan City). I due mutanti videro che la città era semi distrutta. I Gremlins stavano esplorando quel mondo giocando,ma così facendo distruggevano tutto ciò che toccavano. Candyman e il Creeper,invece,ignoravano le cose e davano la caccia alle persone. I danni erano causati da chi cercava di scappare o di ucciderli,ovviamente senza successo.
“Allora,X-man,adesso capisci perché devo finire il gioco? O devo mostrarti Doomstadt,la capitale della Latveria,ricoperta di piante e con dinosauri che vagano per le sue strade?”
“D’accordo. Mi hai convinto. Vieni,torniamo in Latveria.”
Nel frattempo anche Teschio Rosso si era messo alla ricerca di Magneto,a bordo di un elicottero preso in prestito a Destino. I cervelloni dell’Hydra avevano costruito un dispositivo per localizzarlo,quindi Johann era abbastanza tranquillo. Al momento lo preoccupava di più il fatto di essere rimasto senza munizioni. Si fermò in molti negozi di armi,e finalmente trovò dei proiettili di plastica per le sue pistole di plastica. Mentre tornava all’elicottero vide sfrecciare sopra di lui il jet di Destino. I veicoli del dottore erano facilmente riconoscibili in quanto sopra c’era il simbolo della Latveria. Teschio Rosso capì che anche Destino aveva un radar per localizzare Erik. Montò sull’elicottero,si alzò e sparò una raffica di mitra nella sua direzione.
Il jet fu scosso da una forte turbolenza.
“Monie,controlla che succede fuori” ordinò Viktor.
Monie eseguì e disse: “Teschio Rosso ci sta attaccando.”
“Puoi uscire e respingerlo?”
“Certo. Bu,tu attiva la barriera energetica per proteggere il jet.”
Monie aprì lo sportello e sbatté contro la barriera rosa.
“Prima fammi uscire,però!”
Majin Bu sorrise imbarazzato,poi fece uscire l’amico.
Teschio non si aspettava che gli esseri che aveva notato mentre cacciava Magneto sapessero volare. Johann puntò contro Monie il mitra. Lui evitò le raffiche e con un ki blast riuscì a distruggere l’elica dell’elicottero. Esso precipitò,ma Teschio Rosso si lanciò con il paracadute. Lo aprì e cominciò la sua lenta discesa. Monie gli si avvicinò,notando che anche sul paracaduta c’era la croce nera su sfondo verde,simbolo della Latveria.
“Ehi,tu! Smettila di intralciarci!”
“Altrimenti?”
“Sei attaccato a un paracadute,a seicento metri da terra,e dici Altrimenti?”
“Sì. Tu non mi sembri abituato a minacciare la gente.”
“Vero. Ma Destino lo è” rispose Monie mentre afferrava il paracadute e si dirigeva verso il jet.
“No,no. Aspetta! Se mi lasci andare ti prometto che non vi darò più fastidio!”
“Sarò più sicuro se tu sei rinchiuso in una cella.”
“Ma io mantengo le promesse. Guarda le mie mani.”
Teschio Rosso ghignò mentre il ragazzino obbediva. Improvvisamente,come apparsa dal nulla,reggeva nella mano destra una pistola. Sparò contro Monie,che si ritrasse spaventato. Johann precipitò per più di un centinaio di metri prima che il paracadute si distendesse di nuovo.
Monie tornò dai suoi amici.
“È scappato,ma almeno per un po’ non ci darà fastidio” annunciò.
“Bene. Io ho instaurato un contatto radio con l’X-jet. Ci siamo accordati di incontrarci al mio castello.”
“Buuh buh. Ahaha!” (Trad: “Destino sclererà ancora per il suo castello”) disse Bu ridendo.
“Già. Ahaha!” rise con lui Monie.



***Angolo Autrice***
Condoglianze a chi,come me,comincia la scuola questa settimana. Ma torniamo a noi. In questo capitolo è già stato svelato il nome di Teschio Rosso,Johann,ma non il cognome,che è ... Schmidt. Ebbene sì,fan di FNAF,lui e Mike sono parenti.
Ed ora ecco un'immagine di Destino che sventola la bandiera (il simbolo) della Latveria:

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Capitolo 8
*** Cinque lanci ***


I due jet atterrarono quasi in contemporanea. Dopodiché Wolverine tornò alla sua base,lasciando ai villains il compito di risolvere tutto. Destino osservò sconvolto il suo castello,ricoperto di piante. Si voltò verso Doomstadt e vide dinosauri vagare per le sue vie e distruggere le sue case.
“Sbrighiamoci a finire” disse.
Entrarono,e sentirono qualcuno cantare.
Watch me now!
I'm just a mean green mother from outer space
And I'm bad.
I'm just a mean green mother, a real disgrace,
And you've got me fightn' mad.
I'm just a mean green mother from outer space,
Gonna trash your ass! Gonna rock this place!
I'm mean and green,
And I am bad.

Seguirono la voce e trovarono una pianta carnivora alta tre metri. Era lei che cantava,rivolta ad un uomo-pianta che la ascoltava. Quest’ultimo era metà bianco e metà nero e una pianta carnivora lo avvolgeva,come l’uovo avvolgeva Bu. Si trattava insomma di Zetsu,che osservava Audrey II.
“Che ci fate voi due nel mio castello?” domando irritato Viktor.
“Non so. Mi sono ritrovato qui come per magia e ho incontrato un ammiratore” rispose Audrey.
Zetsu si voltò verso di loro e mormorò: “Pappa”.
“Sai,mi hai tolto le parole di bocca” disse Audrey ghignando.
I quattro villains sbiancarono.
“Destino,non è il caso di essere scortese. Perché non mostri loro dov’è la cucina?” disse Magneto.
“Ehm,certo. Cosa mangiate?”
“Di tutto” rispose Zetsu mentre mangiava la gamba di un tavolo. Prima aveva divorato il resto del mobile.
“Carne con molto sangue.” Audrey era sempre più inquietante.
“Sentito,Bu? Perché non fai comparire qui le loro ordinazioni?”
Bu seguì il suggerimento di Monie. Puntò il codino verso alcuni mobili fatti a pezzi e li trasformò in dolci. Zetsu si fiondò subito su di essi,Audrey invece li fissava (anche se non aveva gli occhi).
“Abbiamo perso fin troppo tempo. Andiamo!” esclamò Destino.
Li fece uscire dalla sala e sbarrò la porta. Li guidò in una stanza ancora integra,dove i quattro si disposero intorno al gioco. Magneto passò i dadi al dottore. Lui tirò (3) e comparì questa scritta: OGNI MESE CON IL QUARTO DI LUNA SOFFIERÀ IL MONSONE SULLA TUA LAGUNA. Mentre ancora cercavano di interpretare cosa significasse il messaggio,un violento temporale scoppiò nella camera. Ben presto essa fu allagata. Monie recuperò il gioco e Magneto aprì la porta. L’acqua uscì con tanta forza che se li portò dietro. Si accorsero allora che pioveva anche nel resto del castello. Ma la cosa peggiore era che nell’acqua c’era qualcosa che emerse davanti a loro: Killer Croc.
“Pappa!” gridò l’uomo-coccodrillo.
“Perché tutto ciò che esce da lì ci vuole mangiare?”
Nessuno rispose a Monie. Evitarono Waylon Jones e scapparono verso le scale. Lui li inseguì e riuscì ad afferrare il mantello di Destino. Lui lo fulminò,uccidendo tutti i pesci che si trovavano in acqua. Corsero all’ultimo piano del castello,assicurandosi che lì non ci fosse nessuno. Si rimisero intorno a Jumanji. Erik tirò,facendo otto. Tutti lesserò: DEL SUOLO IMMOBILE NON TI FIDARE,NEL PAVIMENTO TI POTRAI INSABBIARE. Magneto cominciò effettivamente a sprofondare nel pavimento come se si trovasse su sabbie mobili. Monie lo trasse in salvo volando.
“Bu,reggigli il gioco!” disse Magneto. “Tocca a lui tirare”.
Majin Bu prese il gioco e allungò le braccia verso l’amico. Monie lanciò i dadi con una mano e fece cinque. Lesse: C’È UNA LEZIONE CHE DEVI IMPARARE. A VOLTE INDIETRO DEVI TORNARE. Non comparve niente,ma il pavimento tornò normale e la sua pedina tornò indietro di tre caselle. Monie posò Magneto a terra e mise il gioco davanti a Bu. Lui fece quattro e uscì scritto: VUOI UNA MANO? SEI MALRIDOTTO? SEI FORTUNATO,NE ABBIAMO OTTO. Dagli angoli della stanza cominciarono a uscire ragni grandi quanto un gattino (erano i figli di It,ma nessuno lo sapeva). I quattro giocatori si spaventarono,ma ucciderli fu facile: Monie e Bu usarono i ki blast,Destino i suoi fulmini e Magneto li schiacciava con un martello,ovviamente facendolo levitare. Esausti,si risedettero intorno a Jumanji.
“Fa che stia per finire” mormorò Destino lanciando i dadi.
Purtroppo la sua pedina si bloccò tre caselle prima della fine. Tutti si accorsero allora che una pedina era a una casella dal rigonfiamento nero.
“È la mia” disse meravigliato Magneto.
Questa scoperta ritardò la lettura del messaggio,che diceva: TI MANCA POCO PER ARRIVARE. ORA LA TERRA SI METTE A TREMARE. Infatti un terremoto si abbatté sul castello,spaccandolo in due.
“Nooo! La mia dimora! Perchéééé?!”



***Angolo Autrice***
Eh,sì! Bu aveva previsto giusto: Destino ha sclerato per il castello.
Audrey II è la pianta aliena del film-musical The little shop of horror. Zetsu e Killer Croc sono più famosi,vero?
Avviso: la prossima settimana pubblicherò due capitoli,poichè l'epilogo è molto corto. Ciao!

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Capitolo 9
*** Fine? ***


Magneto ignorò le urla disperate del dottore,consapevole che dipendeva da lui ricacciare tutto nel gioco. Prese i dadi e se li rigirò fra le mani,teso. Fare uno era impossibile,con due dadi,ma lui doveva farcela. Se falliva avrebbero potuto tentare gli altri,ma lui non voleva continuare a giocare un minuto di più. Proprio mentre stava per tirare,irruppero nella stanza due esseri. Uno era Teschio Rosso,l’altro Audrey. La pianta aveva approfittato delle crepe per arrampicarsi. Con i suoi tentacoli afferrò Monie e Bu,che quindi dovettero affrontarla. Intanto Johann puntava la sua pistola contro Magneto.
“Alla fine l’ho presa,signor Lehnsherr” disse trionfale. “Alza le mani!”
Erik obbedì.
“E adesso aprile!” ordinò poi.
Magneto obbedì di nuovo e fece cadere i dadi. Uno finì sul gioco,e la faccia mostrava un pallino. L’altro dado precipitò in una crepa.
“Bene. Adesso vieni verso di me. Andiamo nel mio laboratorio.”
“Ma sei scemo!? Non ti sei accorto che abbiamo viaggiato nel tempo?!” sbottò Erik.
“E allora?”
“Allora il tuo bel laboratorio non esiste più!”
Magneto guardò Destino per esserne sicuro. Viktor scrollò le spalle.
“Che ne so?” disse. “Immagino che sia stato distrutto a fine guerra.”
“Sarà. Vuol dire che ti porterò in un altro. L’Hydra ha risorse che nemmeno immaginate! Per ogni testa tagliata ne spuntano due! Per questo non potrete mai fermarci! Muahahahahaha!Hail Hydra!”
Mentre Teschio Rosso esaltava la sua organizzazione,il dado aveva finito di precipitare e si era bloccato fra le macerie senza cadere su nessuna faccia. Magneto lo capì perché sul gioco apparve scritta solo una parola: JUMANJI.
“Ha - ha!(stile Nelson dei Simpson). Hai perso,Teschio!” rise.
Intorno a loro il castello andava in pezzi. Ogni cosa che era uscita dal gioco convergeva verso di esso per esserne risucchiata dentro. Johann si spostò per evitare alcuni velociraptor,tuttavia puntava ancora Magneto.
“Non so cosa sta succedendo,ma io intendo avere la mia preda!”
Sparò. Aspettandoselo,Magneto attirò verso di sé l’armatura del dottore,con lui dentro,ovviamente. Il proiettile però non la raggiunse,poiché fu attirato dentro Jumanji. Poco dopo toccò a Teschio Rosso.
“Nooo!” gridò egli aggrappandosi ai bordi del gioco.
“Invece sì” rispose Erik pestandogli con forza la mano.
“Ci rivedremo,mutante!”(stile Goblin nel primo film di Spider-Man) furono le sue ultime parole.
Un t-rex stese i due villains con la sua coda. Quando si rialzarono il castello era integro ed entrambi erano più giovani di ventisei anni.
“Allora è vero. A fine gioco tutto torna a posto” disse Destino fissando felice la sua magione.
“Già. Dobbiamo sbarazzarci del gioco” fece Magneto,indicando Jumanji.
“Certo. E stavolta me ne occuperò personalmente.”
Destino prese Jumanji e lo portò in cima al castello. Magneto lo seguì. Viktor mostrò a Erik dove teneva i razzi. Ne scelse uno piccolo,premette alcuni tasti e spedì il gioco nello spazio.
“Ma non aveva fatto la stessa cosa il tuo doombot?” domandò scettico Magneto.
“Non proprio. Lui l’aveva lanciato e basta,senza inserire comandi. In questo modo invece non ricadrà sulla Terra.”
“Bene. Immagino che dovremo far finta che non è successo niente.”
“Sarebbe meglio,sì.”
“Allora risolviamo adesso la questione e poi senza rancore,d’accordo?”
“Quale questione?” chiese Destino.
Magneto non rispose subito. Gli tolse l’armatura e da sotto il mantello uscì una mazza da baseball.
“Il fatto che non hai provato minimamente a tirarmi fuori dal gioco!” gridò Erik con un affondo.
Destino lo schivò e si mise a correre per il castello,inseguito dal signore della magnitudine.
“Fermo! Tu hai proposto di giocare a Jumanji! Tu avresti fatto la stessa cosa!”
Magneto ignorò le parole del dottore.
“Perché non vai a salutare Bu e Monie?”
“Mi credi scemo? So benissimo che non sono ancora nati!”
Finalmente Magneto raggiunse Destino e vibrò un forte colpo sulla sua testa. In questo modo Viktor dimenticò cosa sarebbe dovuto succedere in quegli anni e rifece tutto d’accapo. Magneto governò un’isola chiamata Jenosha e cercò di passare più tempo con i suoi figli. Quando per la prima volta si sentì parlare di alieni,i due villains prestarono molta attenzione ai vari Tg. Magneto capì chi era il padre di Monie e chi suo fratello. Cell divenne il sindaco della Terra e tutti continuarono a vivere le loro vite.



***Angolo Autrice***
Siamo quasi giunti alla fine. Comincio adesso i ringraziamenti ringraziando chiunque aiuterà il mio piccolo Kuriza a diventare un personaggio a tutti gli effetti. Poverino,gli servono 30 voti e ne ha solo 5.
Questa invece è un'immagine che ho trovato su Deviantart e mostra come verrebbe accolto Cell se fosse un politico:

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Capitolo 10
*** Epilogo ***


Il gioco viaggiò per parecchi anni luce,finché raggiunse un pianeta chiamato Freezer-88. Due bambini si accorsero della discesa del razzo e subito andarono a vedere di che si trattava. Quei bambini erano Kuriza,figlio di Freezer,e Vegeta,figlio del principe Vegeta. Vegeta scoperchiò il razzo con un ki blast e Kuriza recuperò Jumanji. Mentre lo teneva in mano si sentì il caratteristico suono di tamburi …



***Angolo Autrice***
E rieccomi. Questo è l'ultimo capitolo.
Ringrazio chiunque abbia letto la mia fanfiction,sperando che gli sia piaciuta. Ringrazio un po' di più chi ha recensito la mia storia,in particolar modo Io_amo_Freezer,che ha recensito tutti i capitoli.
Bene,adesso che ho la vostra attenzione: help me! Come si inserisce una fic nella categoria Crossover? Ho provato in vari modi ma non ci sono riuscita. Un milione di grazie a chi mi aiuta a risolvere questo problema.
Detto questo,possiamo salutarci. Per chi mi cerca,da domenica prossima mi troverete nella sezione Naruto a scrivere dell'Akatsuki.
Bye bye

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