Angst Love Story

di Zomi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo dolore: Grido ***
Capitolo 2: *** Secondo dolore: Lacrima ***
Capitolo 3: *** Terzo dolore: Pioggia ***
Capitolo 4: *** Quarto dolore: Verità ***
Capitolo 5: *** Quinto dolore: Paura ***
Capitolo 6: *** Sesto Dolore: Errore ***



Capitolo 1
*** Primo dolore: Grido ***


FanFiction partecipante al OTP Challange indetto su EFP da Magicaemy.
 
Pacchetto ANGST: Grido, Lacrima, Pioggia, Verità, Paura, Errore.
Pairing: Luffy x Robin
Prompt: Grido
 



 

 
RuRobin Day: il rosso di un sorriso da Re e l’azzurro degli occhi di una bambina dai mille petali rosa. Il destino li ha fatti incontrare, e non importa quanto siano diversi, il loro amore è più forte di tutto
 


ANGST LOVE STORY

 
Primo dolore: Grido
 
Digrigna i denti, cercando di zittire il dolore che gli lacera il petto.
Sente la pelle aprirsi come tagliata di netto, sanguinare e incancrenirsi, sostituendo il sangue con dolore e strazio.
Non riesce ancora a credere alle sue parole.
A quelle parole urlate, piante a secco, gridate con sofferente rassegnazione.
L'aveva gridato.
Aveva lanciato nell'aria il suo grido affinché tutti, tutti i suoi Nakama lo sentissero.
E lui aveva sentito il suo grido, e ne era rimasto ferito.
Aveva lottato tanto per arrivare fin lì, nessun proiettile, pugno, colpo di spada, muro impenetrabile, calcio di gigante, trucchetto dell’uomo toro o lo Shigan dell'uomo piccione l'avevano fermato, e tutto per venire ulteriormente ferito da lei.
Sanguina.
Stilli purpuree piovono dalla pelle divelta dalle sciabole dei marine, scese violente su di lui mentre correva alla Torre della giustizia, attraversando, sparo dopo sparo, dolore dopo dolore, tutta Enies Lobby.
E' di gomma, i proiettili rimbalzano sul suo corpo, ma ciò non vuol dire che non li senta, che non percepisca il calore che emanano nel venir sparati contro la sua casacca rossa, la consistenza dura e appuntita, la violenza con cui mirano al petto, la velocità d'impatto con cui si schiantano sugli addominali tesi nel comprimere il fiato, corto e straziante per la corsa inarrestabile.
La pelle si frammenta, i muscoli si lacerano, il sangue scorre e l'adrenalina non basta a superare il dolore, che brucia, brucia come inferno in lui, che vorrebbe solo stringerla tra le braccia, finalmente al sicuro.
Sapeva fin da Water 7, dal primo pugno con cui Lucci lo mise al tappeto, che il sapore del sangue e il sussurro del dolore non l'avrebbero lasciato in fretta.
Lo sapeva, ma sapeva anche che lei lo stava aspettando.
I pugni tremano, le nocche sono spezzate per i colpi che ha sferrato contro tutto e tutti, contro i muri che non volevano lasciarlo passare, contro i marines che volevano fermarlo.
Dolore si è aggiunto ad altro dolore.
Le ferita si sono prese a braccetto con altre.
il sangue secco ha ritrovato consistenza in quello versato fresco.
Le costole inclinate che martoriano i muscoli, la pelle tesa sulle braccia tagliata in svariati punti, i denti digrignati fino a scricchiolare nel trattenere ogni gemito di dolore, ogni ringhio di fame.
Ha sopportato tutto, anche se fa male.
Ha sopportato tutto quel dolore per lei, per la sua Archeologa, per la donna dagli occhi di mare che non lo sgrida mai e lo fa sentire importante con un sorriso.
Ha sopportato tutto perché sapeva, sperava, che sarebbe tutto finito bene.
Ma quel grido...
È dolore fisico, lento, che scivola di fibra in fibra, che lacera la carne che impregna i tessuti.
E' dolore straziante che contorce le budella del moro, che gli stringe il cuore in una morsa di ghiaccio e catene.
E' dolore di una perdita che non può sopportare, che non può accettare.
Che non vuole.
-LASCIATEMI MORIRE!!!!!-
Un grido, straziante, feroce, che fa male.
Il grido di Robin riecheggia nelle orecchie di Rufy, vibrando da empia a tempia,  scuotendolo e distruggendolo.
Fa male Robin, fa più male che morire, perché se esaudisse il tuo desiderio che ne resterebbe del suo, di vederti di nuovo con il suo prezioso cappello di paglia sulla testa come a Weasky Peak, ma stavolta con il suo consenso?
Con il suo amore?
Fa male, più degli spari, più delle palle di cannone, più delle sciabole.
Fa male quel grido, e solo una cosa più zittirlo.
Un altro grido... sussurrato.
-Non te l’ho ancora sentito dire, Robin- si calo il cappello sugli occhi, neri come carbone che arde ancora, che non ha smesso di fiammeggiare, nonostante il dolore.
Solleva lo sguardo e incrocia il tuo, incrocia quegli occhi azzurri come il mare che ama.
Ama, come ama solo te.
-Dillo!!!- ordina con fermezza, ma senza urlare, facendoti fremere con la sua voce matura, seria… ferita.
–Di che vuoi vivere!!!-
Un grido.
Non di disperazione, come il tuo.
Non di paura, come il tuo.
Non di dolore, che ha trattenuto fin lì.
Un grido di speranza, un grido di amore.
-DILLO ROBIN!!!!-
-Io… io…-
Dillo, urlalo… gridalo per lui, che sanguina di dolore per te, che è corso a salvarti nonostante tu l'abbia abbandonato.
Fagli male se vuoi, ma gridalo, gridalo!!!
-Vivere? Pensavo che mi fosse proibito... pensavo che nessuno mi avrebbe mai concesso questo diritto...-
Gridalo ti prego, fa cessare questo dolore al suo petto.
Metti fine a questo dolore... ti prego.
-… ma se mi è concesso esprimere un piccolo desiderio, ecco, io...-
Gridalo!!!
-VOGLIO VIVERE! Portatemi con voi attraverso i mari!-
Un sorriso si apre sul viso di bambino che vuole diventare Re.
Sferra un pugno nel palmo della sua stessa mano, sgranchendosi le nocche lese, risvegliando i muscoli intorpiditi dal sangue secco.
Un grido, e non sente più alcun dolore.
Un solo semplice grido ed è pronto.
Non fa più male, ora.
Guardalo Robin: non fa più male ora che riesce a sostenere il tuo sguardo senza provare dolore.
Guardalo Robin: ti sta venendo a prendere.
Non smettere di gridare.

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Capitolo 2
*** Secondo dolore: Lacrima ***


Pacchetto ANGST: Grido, Lacrima, Pioggia, Verità, Paura, Errore.
Pairing: Luffy x Robin
Prompt: Lacrima

 

Secondo dolore: Lacrima
 
Scendono lente e taglienti sul viso le lacrime.
Bruciano gli occhi, graffiano le gote, annebbiano la vista tumefatta per i colpi ricevuti.
Sono lacrime, ma ti hanno sempre ferito come lame, vero Robin?
Le lacrime deboli e indifese per la perdita di Sauro.
Le lacrime che ti hanno spezzato il cuore nel perdere ancora una volta tua madre.
Le lacrime dei colpi di Crocodile dinanzi al Pogna Griffe.
Fanno male anche queste lacrime, che escono, fuggono dal tuo sguardo per ogni pugno che si infrange sul tuo viso.
Un calcio di Spandam nel ventre, una costola piegata.
Una lacrima.
Un pugno in viso, il labbro che si spezza e riempie il palato del ferroso sapore del sangue.
Una lacrima.
La mano arcigna e violenta del figlio dell’uomo che ha ucciso la tua famiglia, la tua isola, la tua vita, tra i tuoi capelli, che si sfibrano e lacerano i pensieri che si accalcano nella tua mente pervasa dal dolore.
Una lacrima.
I denti, conficcati con dolorosa testardaggine nel cornicione del ponte che ti condurrà alla nave della Marina, che stringono, martoriano la roccia lasciandoti aggrappata alla pietra nuda e dura, mentre le gengive sanguinano, i denti si scheggiano, il sangue riempie la gola e il palato annegando i gemiti di dolore.
Una lacrima, un’altra, un’altra ancora…
I canini si spezzano, i denti si scheggiano e le ganasce tremano per il dolore che ti riempie il cranio. La presa è forte ma non abbastanza, e non appena la mano di quell’essere arriva a strapparti dalla tua effimera e granitica ancora di speranza, il dolore esplode, facendoti impazzire e perdere il senno.
-Nessuno verrà a salvarti!! Nessuno!!!-
Il sangue riempie il palato, il dolore rimbomba da tempia a tempia, le labbra sono ricoperte da tagli, le ganasce spalancate per rilassare i muscoli sfiniti, gli occhi gonfi ancora di quelle lacrime che, maledette non ti vogliono lasciare in pace, accentuando ogni singolo dolore.
Se solo ci fosse un modo per far cessare tutto questo dolore.
Se solo lui arrivasse.
-IO SONO ANCORA VIVA!!!-
È per lui, per Luffy quest’urlo, non per quell’essere grossolano e privo di spina dorsale che ti ride in faccia.
Deve saperlo, deve sapere che nonostante tutto il dolore che ti spezza il corpo, tu sei ancora viva e lo stai aspettando.
Nonostante tutte le lacrime che ti riempiono gli occhi.
Lacrime, lacrime, lacrime.
Non vogliono smettere di scendere, non sai fare altro.
Nemmeno quanto lo sentì urlare il tuo nome, dalla torre in bilico dietro di te.
Ti ha chiamato, ha urlato il tuo nome, sa che sei viva.
Ti ha sentito piangere.
E sta arrivando.
Un’ultima lacrima, l’ultima che verserai ammanettata e al fianco di Spandam.
Sta arrivando, e non permetterà a nessun’altra lacrima di farti soffrire.

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Capitolo 3
*** Terzo dolore: Pioggia ***


Pacchetto ANGST: Grido, Lacrima, Pioggia, Verità, Paura, Errore.
Pairing: Luffy x Robin
Prompt: Pioggia


 
Terzo dolore: Pioggia

 
E' strana la pioggia che cade su Cappello di Paglia.
Non è la pioggia fitta e bagnata che ricopriva Foosha e la sua giungla, quando da piccolo vi giocava.
Non è salata e rude come quella delle tempeste marine che ha affrontato con la Merry.
Non è bagnata, non è morbida, non è innocua.
E' una pioggia di pugni.
Pugni duri come acciaio, pugni duri per lo Shigan dell'uomo col piccione.
Pugni che cadono come pioggia su di lui e frantumano tutto.
Un pugno sul viso, la mandibola fratturata.
Un gancio nello stomaco, e l'esofago si contrae e restringe, caricando il sangue che esce dallo stappo intestinale nella trachea, facendolo risalire in bocca.
Un colpo allo sterno, e il respiro si spezza, svuotando i polmoni, infiammando il diaframma che si incendia.
Il dolore inizia a farsi sentire, ma non hai tempo per mugugnare perché l’ennesima pioggia di pugni ti colpisce il viso, facendoti sputare il grumo di sangue che si è ammassato tra le ganasce per i precedenti colpi.
Uno, due, tre, quattro pugni.
Una pioggia infinita di colpi, di Shigna, di Tekkai che non riesci a scalfire.
Fa male, vero?
E' un dolore interessante, perché per una volta ti libera la mente dal dolore opprimente di sapere Robin in mano a quel bastrado di Spandam.
E' un dolore che fa bene, questa pioggia di pugni.
La testa che esplode, la bocca che sanguina, lo stomaco che si contrare per i crampi, le ferite che gocciola a terra di sangue, il respiro affannato che sgomita per uscire dalla gola impestata del liquido rosso.
Fa bene.
Fa male, ma fa anche bene.
Perché non pensi a lei, alla tua Robin.
Sola...
Un destro che ti frantuma il seto nasale.
Inerme...
Una raffica di pugni allo stomaco, che si colora di rosso.
Che viene trascinata al patibolo...
Una pioggia di colpi dall'uomo col piccione, che ti fa saltare dal capo moro il tuo adorato Cappello di Paglia,  mentre la bocca sputa sangue e la carne si lacera.
... che non ha più speranza e forza.
Solevi la mano con forza, fermando l'ennesimo colpo di Lucci, stritolando nel tuo palmo il pugno ricoperto di Tekkai, insensibile allo Shigan che si è impiantato sul tuo fianco che ora sanguina.
Fissi il tuo avversario, gli occhi chiari come non mai mentre il dolore torna a martellarti il cranio.
No.
Basta pioggia, basta essere tempestato di colpi dall'uomo leopardo, basta lacrime di Robin che si riversano su di te come gocce d'acqua dolorose.
Sei ancora in piedi Luffy, sei ancora la sua ultima speranza, e ora lo sai.
La pioggia ti è servita a ricordarlo, non a distruggerti.
 
 






ANGOLO DELL'AUTORE:
Ho come l'impressione che l'Angst non faccia per me... bah, capita.
La raccolta si sta per concludere (ho tutti i capitoli pronti: yeee!!!) ma ancora non so se vi piace: vi interessa, è ben scritta, oppure è ottima per andare in bagno? Aspetto critiche u.u Ciao
Zomi
 
 

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Capitolo 4
*** Quarto dolore: Verità ***


Pacchetto ANGST: Grido, Lacrima, Pioggia, Verità, Paura, Errore.
Pairing: Luffy x Robin
Prompt: Verità
 


Quarto dolore: Verità
 
-Ma guardala!!! Sta mordendo il gradino di pietra!!! Donna ottusa, non sai proprio rassegnarti alla sconfitta!!!-
No, Robin non sa rassegnarsi, non vuole perdere la speranza.
-Il tuo miserabile attaccamento alla vita!- le parole di Spandam dure come la pietra che morde e le fa sanguinare le gengive.
-Ridicolo! Ignobile! Non sei null'altro che una criminale!!!-
Bugia.
Bugie.
Sono tutte bugie.
-Una criminale che crepando, renderà felice un mucchio di gente- la mano guantata che preme sul capo moro, strappandole qualche ciocca corvina –Ma tu no! Devi comportarti male fino all’ultimo!!!-
Sauro gliel’ha detto: la vita non è un crimine.
La vita è un dono, non un diritto.
La vita va guadagnata e goduta.
Questa è la verità.
Ma sembra una verità opaca sotto la pressione della morte.
Terrificante, dolorosa, vera anch’essa che non permette a Robin di pensare che a solo ed un'unica cosa: non voglio morire, non voglio morire, non voglio morire!
“Giuro che non mi muovo da qui!”
Le mandibole che stingono il marmo tra le ganasce, spezzandole i denti.
“Sono sicura che gli altri stanno arrivando…”
Il sangue le riempie la bocca, cola sul marmo bianco.
“... stanno arrivando a salvarmi”
Il dolore le riempie la testa.
Punte di dolore che si incastrano in ogni fibra del suo cranio come se fosse un rovo di aghi, che pungono e affondano nella carne, facendola sanguinare.
Stanno per arrivare, questa è la verità
Arriveranno e tu potrai vivere.
È la verità, è la verità.
Lui sta arrivando.
Senti i suoi passi spaccare la pietra. Bugia.
Senti la sua voce chiamarti. Bugia.
Senti il peso del patibolo venire meno. Bugia.
-… si chiude così il sipario sulla battaglia di Ohara, e Ohara ha perso su tutta la linea!-
Bugia.
-IO SONO ANCORA VIVA!!!-
Verità, verità, verità.
Lo stai ancora aspettando, speri ancora in Luffy, nel tuo Luffy, che ti ha sorriso dal primo istante.
Lo ami, lo veneri, hai fede in lui.
Ed è tutta la verità di cui hai bisogno ora.
Non importa se meriti o meno di vivere, di morire, di esserci domani.
La verità è che sei viva quando sei con lui, e lui sarà presto da te.
E questa volta gli senti davvero i passi feroci, i pugni rabbiosi, le urla disperate.
Verità: sta venendo a prenderti.
 

 

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Capitolo 5
*** Quinto dolore: Paura ***


Pacchetto ANGST: Grido, Lacrima, Pioggia, Verità, Paura, Errore.
Pairing: Luffy x Robin
Prompt: Paura
 
 
Quinto dolore: Paura
 
Non te ne eri mai accorto, ma la paura ha il sapore del sangue.
O forse è il sangue ad avere lo stesso sapore della paura… poco importa!
Ora hai paura.
Una fottuta paura, di quelle che acuiscono il dolore, che lo rendono insopportabile e penetrante tra i muscoli strappati.
L’uomo piccione è sconfitto: è steso a terra, immobile e non può recare altro danno.
Ma tu?
Oh tu, Cappello di Paglia, non sei messo meglio.
Le ossa? Rotte, spezzate, incapace di reggerti.
I muscoli? In fiamme, dissanguanti, in frantumi come cocci di vetro.
La pelle sporca, la bocca secca, lo sguardo annebbiato dalla fame e, forse, da quel picchiettare continuo del tuo sangue sul pavimento in pietra della Torre.
No, nemmeno tu sei messo bene Luffy, e forse dovresti averne paura.
E invece ancora una volta la tua mente, poco lucida e tanto affamata, riesce a far scivolare, tra il rumore delle  tue viscere contratte per il dolore, un pensiero semplice  ma più pauroso di qualsiasi altra cosa: Robin.
È viva? Non lo sai, e fa paura.
Sta bene? Non lo sai, e fa paura.
Sta pensando a te? La risposta, qualunque sia fa paura.
Cerchi di focalizzare ciò che ti circonda: i calcinacci che piovono dal cielo, le urla dei Marine contro i suoi Nakama, le onde ingrossate dell’oceano contro i resti di quella che fu Enies Lobby.
Ma di lei non senti nulla… e fa paura.
-Luffy!!!! Ti prego alzati: dobbiamo andare!!!!-
Ti esplode il cranio nello sforzo di ruotare il viso verso la figura corvina che ti sta chiamando in lacrime al di là del vuoto che divide la Torre dal resto del ponte.
È lei?
Il cuore inizia a battere, il sapore del sangue nel palato si ristagna e la paura galoppa tra le costole spezzate.
-R-robin…?-
-Alzati!! Dobbiamo andare!!!-
Assottigli lo sguardo, ora limpido per la paura di non riuscire a raggiungerla, ma appena metti a fuoco Usopp chiamarti, le forze ti vengono meno di nuovo.
Non è lei.
No, e la paura torna a maciullarti le membra.
Anche volendo non riesci a rispondere al tuo miglior amico.
Anche se potessi, non vuoi muoverti dal pavimento caldo e doloroso della Torre.
Dov’è? Dov’è la tua Robin?
Vorresti stringerla tra le braccia, proteggerla e sentirla respirare la tua aria.
Ma solo la paura ti fa compagnia ora.
Solo lei sul pavimento spoglio e tremante sotto le cannonate del Baster Call.
Solo la paura, e nessuna Robin.
Non c’è la tua Robin.
Non c’è.
Paura, paura che spezza le ossa, maciulla i muscoli, impregna il sangue di sale.
-…R-robin…-
Digrigni i denti, sperando che serva ad aiutarti a trovarla, a sentirla tra il frastuono.
Robin dove sei? Paura
Robin urla per lui! Paura
Robin, Robin, Robin… la paura ha lo stesso suono del suo nome.
-Flor Manos!!!-
Mille mani fioriscono sul pavimento, il corpo del capitano inizia a rotolare su dita dolci e piene d’amore, sporche di sangue, ma ancora in grado di curarlo.
Curare lui e la sua paura.
Perché finalmente la sente, la sua Robin.
La sente mentre scivola giù dalla Torre.
La sente mentre cade nel vuoto e la vede al suo fianco.
La sente nell’eco di una voce materna che è venuta a prenderli.
La sente e la vede.
E' lì, è lei.
E la paura ora ha un sapore più dolce.
 
 




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Capitolo 6
*** Sesto Dolore: Errore ***


Pacchetto ANGST: Grido, Lacrima, Pioggia, Verità, Paura, Errore.
Pairing: Luffy x Robin
Prompt: Errore

 


Sesto dolore: Errore
 
Ah, gli errori.
Se ne commettono tanti nella vita.
Belli, brutti, sbagliati… dolorosi come pungi nello stomaco.
Alcuni possono essere mortali come guerre, ma a differenza di esse si resta in vita e si deve convivere con gli errori che l’hanno fatta scoppiare.
E tu lo sai, vero Robin?
Chissà che pensavi, chissà che dolore ti ha portato a decidere di abbandonare i tuoi Nakama.
Chissà che dolore straziante, come lama che lacera l’addome, scegliere di lasciare Luffy invece che stragli accanto.
Dolore ed errore in fondo fanno rima.
Sono le facce della medesima moneta, e nel mezzo c’è la vergogna.
La stessa che ti incatena al muro di cinta che circonda la piscina dove esplode la festa dei tuoi compagni e dell’intera Water 7.
Che errore hai commesso questa volta, piccola Bambina Demoniaca.
Un errore che non si cancella, da cui non puoi scappare e che, stavolta, fa più male.
Ti mordi il labbro, trattenendo le lacrime.
Conficchi le unghie nel palmo, tagliandone la pelle e lasciando che il sangue coli nel palmo, colorandolo e scrivendo sulla pelle bronzea il tuo errore col rosso.
L’hai lasciato solo.
Errore, stupido doloroso errore.
Stringi i pugni e li picchi contro il muro, laddove prima echeggiava la voce di Aokiji, silente spettatore di quel grande errore che è stata la tua vita.
Perché questo è stato: tutto un errore.
Ohara, la tua sete di conoscenza.
Sauro, la tua solitudine.
La continua fuga, la codardia verso la vita.
Alabastra, ingordigia di sapere.
Water 7… lui.
Quanti altri errori devi commettere prima di fermarti?
Sospiri –o forse singhiozzi?- e lasci che alcune gocce di sangue cadano a terra dai tuoi palmi, macchiando di piccole lacrime amaranto il bianco del marmo.
Un altro errore, un’altra macchia scura come il sangue a macchiare la tua vita chiara, e questa volta non puoi scappare, non puoi nasconderti.
Questa volta la macchia è enorme e dolorosa.
Perché gli errori non si possono perdonare.
Non se sono così grandi.
Non se ferisci l’uomo che ami, seppur in buona fede.
Errore, dolore… suonano così bene insieme, stridono i timpani fino a strapparli.
Errore, dolore, errore, dolore, errore…
-… Robin…-
Sollevi gli occhi di scatto.
Le lacrime annebbiano un po’ la vista, ma come si fa a non riconoscere quel sorriso aperto e infantile, ombrato dal fidato cappello di paglia?
Lo vedi con il cuore, non con gli occhi, e se anche fa male sorridi comunque.
Premi la schiena sul marmo sotto il peso della vergogna, lasciandolo avvicinare.
Sarà venuto a dirti che questo tuo stupido errore lo ha ferito e che no, non ti può più volere nella sua ciurma.
È così, lo sai, lo senti.
È il giusto dolore per questo errore.
-Ci hai abbandonato… mi ha abbandonato!-
Che stupido errore.
-Potevo morire!-
Che dolore!
-Sarei morto se ti fosse successo qualcosa!-
Le sue braccia che ti stringono, il suo petto che soffoca i singhiozzi, le mani calde e grandi ad accarezzare le tue ferite.
-Non osare mia più lasciarmi… capito?-
Gli errori fanno male, e questo forse lo farà ancora per un po’.
Appena un po’.
Ma anche se ti tormenterà l’anima, e ti strazierà il cuore con il suo affilato ricordo, sai bene che questo errore ha un sapore differente dagli altri.
Non sa di fuoco come ad Ohara.
Non sa di lacrime ghiacciate come con Sauro.
Non sa di fame come nei tuoi giorni di bambina.
Non sa di sabbia come ad Alabastra.
Non sa di sangue come a Enies Lobby… saprà sempre del dolce sapore delle labbra di Luffy premute sulle tue.
Errore, dolore… fanno rima tra loro, ma sai anche cos’altro fa rima con esse?
Amore.
Ed è solo questo che ora importa mentre finalmente ricambi il bacio del tuo Capitano.
 
 
 







ANGOLO DELL’AUTORE:
Waaaa: non ne potevo più di sta mini long!
Non perché non mi è piaciuta, anzi, mi ha permesso di sperimentare un nuovo stile di scrittura, ma perché l’ho tirata troppo per le lunghe e non ho centrato nemmeno per scherzo l’argomento Angst… by the way, sono commossa da voi lettori che avete letto, recensito e seguito questa Enies Lobby vista da fuori e con occhi rurobinosi (?).
Grazie davvero, e un grazie di cuore va a: Strfirobin (auuuuu!!!), Zonami84 (sorellona <3), Hi Im a Kupo e Maki_ (çwç non sapete quanto ho apprezzato le vostre recensioni),flyman e ricy980 che mi han sostenuto nonostante i ritardi.
Grazie mille, vi ho adorato.
Zomi
 
 

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