Fuoco ardente

di stellarossa_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1-Conoscenze ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2-Uno sguardo ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1-Conoscenze ***


Forse tutto accade per un motivo o forse no, so solo che il mondo quel giorno sembrava essere contro di me. Sentivo le urla di mia madre dalla mia stanza e credevo potesse venirmi una crisi di nervi, cavolo non poteva aspettare solo cinque minuti come una persona normale? Finii di prepararmi e corsi giù come un razzo. -Buongiorno mamma, eccomi sono qui- dissi con tono sarcastico, ma al contrario il suo viso era di un colore quasi rosso, quindi non prometteva niente di buono. - Oliv sai che papà odia aspettare in macchina troppo tempo, perché non ti sei svegliata prima?- e con questa frase sapevo che stava per arrivare la prima ramanzina della giornata, quindi per non guastarmi l'umore ancora di più semplicemente fingevo di ascoltare annuendo come chi sapeva di aver sbagliato e si sentiva in colpa. Dopo due minuti di sfuriate uscimmo di casa per recarci in macchina da mio padre che sembrava non poco impaziente. -Era ora! Ci avete messo una vita! Menomale che dobbiamo andare a fare un picnic altrimenti avrei dovuto aspettare dieci anni!-. Era quello il motivo del mio malumore, odiavo andare in montagna con i miei zii e cugini, mi ritrovavo tra il mondo dei ricordi e quello delle favole, qualcosa di pauroso. Dopo quasi mezz'ora di canzoni mai sentite, arrivammo nel bosco tanto amato e ricordato dai miei genitori. -Oh Oliv non trovi sia bellissimo qui? Su sbrigati a scendere da quella macchina e goditi questo fantastico panorama.- Mia mamma era già partita per il suo mondo, quindi sarebbe stato completamente inutile controbattere e infatti nel giro di dieci minuti mi ritrovai sommersa dalle mille domande dei miei zii e dalle urla dei bambini. Verso l'ora di pranzo un pallone da pallavolo colpì la bottiglia d'acqua facendola rovesciare e vidi una ragazza con dei buffi occhiali neri correre giù dalla pineta. Inizialmente la prima cosa che feci fu ridere perché era davvero una scena comica, ma dopo che la palla mi rimbalzó in faccia tutto quello non mi sembrava tanto divertente. -Hei ciao scusami- farneticava la ragazza affannata- non volevo colpirti!-. In quel momento non sapevo tanto come risponderle, ma poi me ne uscii semplicemente con un non ti preoccupare appena accennato. -No davvero non volevo! Comunque io sono Bethany, ma puoi semplicemente chiamarmi Beth-. A quel punto decisi di non essere così acida con qualcuno che non c'entrava nulla. -Piacere Beth, io sono Oliv, comunque non preoccuparti per la palla sono cose che succedono!-. dissi sicura del mio pensiero. -A me queste cose capitano molto spesso!- disse ridendo - comunque ora devo andare i miei amici si staranno chiedendo che fine abbia fatto.. pensandoci vuoi venire con me? So che non ci conosciamo ma così potrei riparare al danno fatto!-. All'inizio rimasi abbastanza perplessa, poi pensai che in nessun caso mi sarei potuta annoiare più di allora, quindi dissi - Sei sicura? Non vorrei disturbare!- Beth non mi fece neanche finire di parlare che mi disse che se non avesse voluto invitarmi non avrebbe detto nulla. Quindi andai subito a dirlo ai miei genitori per non farli preoccupare. -Hei mamma posso andare con Beth? È anche lei qui con dei suoi amici.- e stranamente senza ribattere troppe volte mi disse un si abbastanza entusiasto. Mentre camminavamo verso i suoi amici cominciai a preoccuparmi, era risaputo che con le persone a me sconosciute ero molto introversa quindi mi chiedevo proprio come avrei fatto. Anche in quel momento era Beth a parlare per me, mentre io distrattamente annuivo, ero già persa nei miei pensieri, purtroppo. Arrivammo lì e tutti cominciarono a guardami in modo interrogativo, ovviamente non sapendo da dove saltassi fuori, e lo stesso valeva per me, che dolce ironia. -Ragazzi lei è Oliv e oggi trascorrerà questa fantastica giornata con noi.- disse Beth risvegliandomi dal mio stato di trance. -Ehm.. si io sono Oliv.- ovviamente avevo già rovinato tutto, potevo mai essere meno acida solo per un momento, oppure semplicemente pensare che quelle persone non pretendevano nulla da me se non un po' di gentilezza in più?
-Ciao Oliv, io sono Adam e loro invece sono Caty, Mary, Ross e infine Max e Alisia-. Mi sorrisero tutti e sinceramente non riuscì a capire se davvero non ci fossero problemi per loro che io fossi lì. -Ciao ragazzi, piacere di conoscervi-. Cercai di essere il più carina e gentile possibile, ma fallendo di nuovo nel mio intento, ero fin troppo tesa. Speravo che qualcuno di loro si decidesse a rompere il ghiaccio una volta per tutte e come per magia prese parola un biondino quasi riccioluto. -Beth, tesoro, che ne dici se cominciassimo a mangiare? Sono quasi le 14.00 ed io sto morendo.- In quel momento rimasi un po' sconvolta, è vero che non conoscevo Beth da molto, se non da 10 minuti, ma ero stupita che fosse fidanzata e non sapevo neanche il perché, alla fine era una ragazza a dir poco bellissima: fisico perfetto, visino dolce e, da come si poteva capire, gentilezza infinita. -Si Ross ora mangiamo, dio sei un pozzo senza fondo!.- dopo quest'affermazione non potetti evitare di farmi scappare una risata e come da copione tutti si girano a guardarmi facendomi diventare rossa, purtroppo un altro mio difetto è proprio quello di imbarazzarmi facilmente. -Tranquilla Oliv ridi pure apertamente, qui nessuno sta inventando nulla.- disse Adam -Beh allora a questo punto.. rido.- e così mi lasciai trasportare in una risata quasi liberatoria, anzi sicuramente liberatoria visto che mi scrollai di dosso tutta la tensione accumulata. Quindi andammo tutti attorno al tavolo da picnic e dopo varie risate dovute da stupidi litigi di Ross e Beth, alternati da Adam e Alisia, due fratelli con caratteri davvero piccanti, cominciammo a mangiare, finalmente visto che anche il mio stomaco stavo gridava fame. Il pomeriggio passò molto velocemente e fortunatamente riuscii ad aprirmi molto più facilmente di quanto credessi, andai molto d'accordo sia con Beth che con le altre ragazze, sopratutto Caty era proprio un'amore, innamorata persa di Max che ovviamente visto che apparteneva alla stirpe maschile non si accorgeva di niente, cosa alquanto preoccupante essendo che io, un'estranea, ho subito capito tutto. - Hei biondina vieni qui, ultimo gioco della giornata.- -Arrivo Adam, ma non chiamarmi biondina, cavolo!-. Si, Adam dovevo ancora inquadrarlo, o era un farfallone oppure ci provava con me da tutto il giorno e sinceramente non preferivo nessuna delle due. Stavo andando verso il gruppo e soprattutto verso Alisia che mi chiamava così costantemente come se fosse ragione di vita o di morte che all'improvviso urtai contro un petto, anzi direi meglio un muro, alzai lo sguardo e forse era meglio se non l'avessi fatto, due occhi verdi come la giada e profondi come burrone inchiodarono i miei blu come il mare d'estate.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2-Uno sguardo ***


Non so quanto tempo fosse passato, secondi, minuti, o addirittura ore, ma quegli occhi avevano incatenato i miei e non c’era via d’uscita. A risvegliare me e lo sconosciuto fu la voce di Beth che urlava –Oh allora ti sei degnato di venire Alex! Ti davamo per disperso.- Sinceramente dopo aver sentito il suo nome per me fu come estraniarsi dal mondo intero, probabilmente per lui era lo stesso visto che continuava a reggere il suo sguardo di giada nel mio, però imbarazzata come non mai, abbassai il viso. –Alex vedo che hai già conosciuto la nostra bellissima e nuova amica Oliv- ma Adam doveva sempre esagerare in tutto quel che diceva? Ma quello che fu detto dopo mi spiazzò completamente. –E così tu saresti Oliva? O una cosa del genere, beh non mi importa, sono qui solo per un saluto non per conoscere ragazze come te.- Ero a dir poco senza parole, ero arrabbiata perché una persona non poteva essere così  scorbutica e menefreghista come lui, ma anche un po’ amareggiata perché anche solo per quei pochi secondi che ho incontrato i suoi occhi non ci avevo letto cattiveria, ma bensì voglia di conoscere, curiosità. –Beh caro Alex, qui nessuno è venuto per fare la tua “grandiosa” conoscenza, quindi scendi dal piedistallo e non sputare sentenze su chi non conosci.- dissi alterata. Il tempo di riprendere fiato dal quel breve battibecco che Alisia, da ragazza pacifica qual’era misi fine a tutto con un “Alex basta, sei il solito scorbutico, cresci un po’!” Dire che in quel momento non stimai tanto Alisia era una bugia. –Comunque noi abbiamo già mangiato, ma da bravi amici abbiamo lasciato qualcosa anche a te.- disse Ross in modo sarcastico visto che avevamo divorato tutto, fino all’ultima salsiccia. –Certo se uno come te avesse lasciato qualcosa per me, Max non stravede per Caty- disse Alex ridendo, ma non con gli occhi. Quindi anche lui aveva capito tutto sui quei due? Ma soprattutto Max era interessato a Caty, quale notizia più bella! Era vero che li conoscevo solo da un pomeriggio, ma io ero una di quelle persone che ancora prima di conoscere si affeziona, una di quelle persone che credono nel bene, nell’amicizia, nell’amore, ma soprattutto nel destino, per me qualunque cosa accade per un motivo, proprio come questo pomeriggio. La suoneria del mio telefono mi fece tornare sul pianeta terra, portandosi con sé gli sguardi di tutti, compreso quello di Alex che mi guardava quasi accigliato toccandosi le labbra. –Mamma dimmi- dissi senza perdermi in convenevoli inutili. –Oliv volevo dirti che tra un quarto d’ora noi dobbiamo andare via, e visto che tu ancora non hai la macchina sei costretta a scendere subito.- ovviamente non perdeva mai occasione di farmi notare che ci voleva ancora un anno alla libertà, cioè alla patente. –Si mamma davvero simpatica, ora scendo.- e con questo staccai e alzando lo sguardo potevo ancora notare quello degli altri su di me, ma soprattutto quello di lui, lo sentivo bruciare sulla pelle, quasi fosse fuoco a contatto con la benzina. –No biondina già devi scendere? Dai resta ancora un po’ ti accompagno io a casa se è questo il problema, sai ho la macchina proprio qui giù.- Adam fu davvero molto gentile e carino, però non mi sembrava il caso e così risposi semplicemente che era ora e che sarebbe stata per un’altra volta. Dopo ciò scambiai il numero con il resto del gruppo, escludendo Alex che fumava un po’ distante da noi. –Allora Oliv ci conto in un tuo messaggio domani, almeno andiamo a fare un giro tutti insieme al centro commerciale se ti va!- disse Beth –Certo mi farebbe molto piacere e se non ci sono problemi porto anche una mia cara amica!.- dissi –Ma certo che no, a domani allora!- E dopo i soliti baci sulla guancia come saluto stavo per scendere quando mi sentii richiamare, con mia grande sorpresa, da Max. –Oliv scusa, sono davvero dispiaciuto per il comportamento di Alex, è un ragazzo un po’ complicato, ma se lo conosci bene ha un gran cuore, credimi!- mi dissi molto agitato, diciamo quasi spaventato che potessi reputare male il suo amico e allora risposi di getto, senza pensarci. –Max sei stato davvero carino a scusarti, ma non devi farlo tu per lui. Io non metto in dubbio che lui infondo sia un bravo ragazzo perché non lo conosco e non potrei mai permettermi, ora non dirmi niente ma vado, a domani.- E senza aspettarmi chissà quale risposta da parte sua scesi abbastanza velocemente la collinetta, sperando di non cadere e fare una delle mie solite brutte figure.
Arrivata a casa la prima cosa che pensai fu di fare una doccia rigenerante e rinfrescante. Amavo fare le docce, ma preferivo di gran lunga un bagno, perché come ogni persona normale, era il momento in cui ripensavo a tutto ciò che accadeva, e stranamente quella sera anche se stavo facendo una doccia di venti minuti riuscii a pensare a degli occhi verde giada e ricci color cioccolato, era davvero fin troppo stanca per concedere il mio pensiero ad uno scorbutico come lui! Velocemente misi la biancheria intima e il mio fantastico pigiama con la stampa di una mucca, lo amavo. Asciugai i capelli molto velocemente, legandoli in una semplice treccia per non averli avanti al viso e finalmente mi stesi sul letto per poter leggere un buon libro.
La mattina seguente mi svegliai con il libro ancora tra le mani e mi chiesi quando mi ero addormentata e quanto potessi essere stanca visto che non era proprio da me addormentarmi mentre facevo qualcosa che amavo, come in quel caso, leggere. Erano le 9.00 quindi decisi di fare una doccia veloce, colazione e infine lavare i denti per poi prendere il telefono e inviare un messaggio alle ragazza. Non persi tempo che in un nano secondo contattai Beth per chiederle se alla fine andavamo al centro commerciale e lei più veloce di un lampo mi disse che alle 11.30 ci saremmo trovate direttamente lì, così chiamai Emily, una delle mie amiche più strette, per informala del mio programma e se le facesse piacere di venire con me e i miei nuovi amici, se potevo definirli così.
Alle 11.00 Emily era da me e stava già andando fuori di testa. –Quindi Oliv, in questo gruppo c’è qualche bel fusto da poter rimorchiare?- un difetto di Emily? Correre dietro a quasi tutti i ragazzi con un bel faccino, anche se nel cervello non avevano neanche il sale. –Si Emi ci sono, ma non voglio avere problemi già il secondo giorno, quindi per una volta fa la brava e tieni le tue manine apposto.- Emi non se la prendeva quando le paravo così, perché per prima cosa sapeva che dicevo solo la verità e per seconda che tutto ciò che dicevo o facevo era solo per il suo bene. – D’accordo capo!.- rispose facendo tipo un saluto militare, venuto male.
Per l’orario previsto ci trovammo al centro commerciale e dopo le presentazioni, notai una figura slanciata tutta muscoli e ricci dirigersi verso di noi e pregai che quel giorno le cose sarebbero andate per il meglio visto che non avevo voglia di farmi il fegato amaro per una persona tanto odiosa come lui.

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