you'll never love yourself as much as I love you

di helensweet
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Io sono Johannah ***
Capitolo 2: *** London! ***
Capitolo 3: *** guarda dove vai! ***



Capitolo 1
*** Io sono Johannah ***


I Raggi del sole irruppero nella mia stanza, svegliandomi dal sonno, e mi costrinsero a scendere per fare colazione ed iniziare un’altra interessantissima, detto ironicamente, giornata. Trovai il mio adorato fratellino Louis a tavola, davanti a un piatto di pancake e una tazza di latte. Nonostante fossimo inglesi, di Holmes Chapel esattamente, non amavamo uova e pancetta, preferivamo una colazione che non ci stesse troppo sullo stomaco. Io e Louis vivevamo da soli, anche perché i nostri genitori erano sempre in giro per il mondo ed erano separati, e questo mi faceva aver paura, paura di innamorarmi. Volevo qualcuno che mi stesse accanto, ma avevo allo stesso tempo paura di amare. Riguardo alla casa, era piccola e tra me e Louis il padrone di casa più affidabile chi era? Io, anche se avevo 17 anni e lui 19. Mentalmente sembrava ne avesse 3. Era intelligente solo quando lo voleva. O cercava di esserlo. Davanti a qualche ragazza carina, che però appena lo sentiva scappava via, e lo lasciava triste e sconsolato nelle mie braccia. Certo, se andavi in giro dicendo a una ragazza “Hey bambola, ti va un’uscita solo io e te?” sembravi un maniaco. Riguardo al suo aspetto fisico, era davvero un bel ragazzo, mettendo da parte la sua esasperante stupidità. Aveva gli occhi azzurri e i capelli castani, un ciuffo che aggiustava sempre e una faccia che ti faceva venir voglia di dargli dei buffetti e di stritolarlo, ma l’idea di non averlo più tra i piedi mi sarebbe restata sulla coscienza per sempre. “Buongiorno Johannina!” Odiavo quando mi chiamavano Johannina. Insomma, trovami un soprannome, oppure direttamente Johannah, ma Johannina no. Adesso è ora che mi conosciate. Mi chiamo Johannah, già lo sapete, ho 17 anni, già lo sapete, vivo nel Chesire con mio fratello, già lo sapete. Ho i capelli biondo cenere e gli occhi marroni, sono alta e magra, le forme giuste al posto giusto, ma non mi ritengo molto carina, al contrario di quanto dice mio fratello. Sono molto sensibile, dolce, e un po’ permalosa. “Non. Chiamarmi. Così!” “Come siamo nervose stamattina!” Presi un cornetto, non avevo voglia di discutere “Cofa faffamo offi?” “Primo, non ti capisco se parli con la bocca piena, secondo, dobbiamo andare da una persona, ma non chiedermi da chi perché è una sorpresa! Forza corri a vestirti!” Era quasi euforico. No aspetta, non esageriamo, se fosse stato davvero felicissimo avrebbe cominciato a saltellare con una carota in mano Corsi in bagno e mi preparai, ero davvero curiosa di sapere dove saremmo andati. Misi un jeans e una maglietta a mezze maniche, eravamo in estate, a giugno esattamente, e già faceva molto caldo. Prima di andare in macchina però, accesi il computer, sperando che mi fosse arrivata una SUA mail "C'è posta per te..."

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Capitolo 2
*** London! ***


“C’è posta per te…” Spero sia lui, pensai. Erano settimane che io e questo sconosciuto ci scrivevamo, in un chatroom. Non mettevamo i nostri nomi, e ci raccontavamo tutto: le nostre passioni, le nostre vite, e cercavo sempre di organizzare un incontro per conoscerci davvero, ma lui sembrava non volesse. Lessi l’e-mail. SmallJack ti ha scritto. Aveva un nome originale…ma mai quanto il mio eh! Ninì90 era più bello. E suonava bene “Ciao, sai, riguardo all’idea di incontrarci, sono d’accordo. Io abito a Londra, tu?” Oh, bene. Non avevo previsto il più importante dei particolari. Io abitavo nel Chesire, come facevo a spiegare a mio fratello che sarei partita per Londra per incontrare uno sconosciuto? Mi avrebbe rinchiuso in camera per un mese…Quando si trattava di queste cose era sempre il solito fratello iperprotettivo. Ma aveva ragione, poteva essere anche pericoloso…e poi nessuno sapeva niente di ciò. “Beh, è un problema, io abito ad Holmes Chapel, dovrei solo aspettarmi che mio fratello organizzi una vacanza lì!” “Ah beh…allora vedrò io di venire lì…per te” “Jonnyyyyyyyyyy! Ti dai una mossa?!” “Louis, calmati! Sto arrivando!” troppo caffè, come al solito. Ma sapevo perché era così nervoso. Capitava solo quando andavamo dalla mia migliore amica, Jennifer, almeno un mistero era svelato. Jennifer era una ragazza dolcissima, desiderata da molti ragazzi, e non si poteva dargli torto: Jennifer aveva i capelli biondi, gli occhi verdi e la sua semplicità completava la sua bellezza. Louis ovviamente era innamorato cotto. E anche a lei piaceva Louis, lo si poteva leggere negli occhi. Ma la timidezza di mio fratello e l’insicurezza di Jenna, così si faceva chiamare, rendeva tutto più difficile per mio fratello. Lei era stata con un ragazzo troppo geloso e ostile nei suoi confronti, nonostante prima fosse uno di quei dolci ragazzi biondi con gli occhietti dolci pronti a regalarti orsacchiotti e smancerie del genere… Finchè non arrivò il giorno in cui Jenna non lo lasciò, e fu in quel momento che Jake, il suo ex, sospettando di qualcun altro prese a riempirla di schiaffi ripetendole: tu sei mia. Venne da me piangendo, piena di lividi e senza forze. Cercai di convincerla a denunciarlo ma lei non fece niente. Era convinta che l’avesse fatto “per amore”. Che razza di amore era?? Da quella volta non amò più nessuno, o meglio cominciò ad amare Louis, ma costringeva se stessa a tenersi tutto dentro. Lei non fu l’unica ad avere delusioni… Louis 2 mesi prima era fidanzato con Eleonor, una ragazza bella quanto vanitosa. Non mi sopportava, e ovviamente il suo odio era ricambiato. Diceva che se mio fratello diventava sempre più stupido e ingenuo era solo per colpa mia. Va al diavolo! Un giorno accompagnai Louis al centro commerciale per comprare un regalo alla sua “fantastica e stupenda” fidanzata, poiché pochi giorni dopo sarebbe stato il suo compleanno. Vidi Eleonor in una gioielleria avvinghiata ad un ragazzo, e quando presero a baciarsi non ci vidi più. Le andai addosso tirandole i capelli, e nonostante avessi la forza di un moscerino, le feci male… ma ovviamente Louis mi trascinò via guardando la sua ormai ex ragazza con disprezzo. Neanche lui ci voleva credere… Jennifer e Louis erano più simili di quanto credessero. In macchina c’era molto silenzio, Louis se la prendeva continuamente con un vecchietto davanti a lui che andava alla velocità di un ornitorinco con una colica (?). Finalmente arrivammo a casa di Jennifer. La casa era molto grande anche se viveva da sola, la cucina comunicava con il soggiorno, aveva due bagni, due stanze per gli ospiti, la sua camera se si poteva definire così visto che poteva essere scambiata per un negozio di strumenti musicali e poster. “Ciao JeyJey!” La chiamavo JeyJey qualche volta, solo per vederla sbuffare e tirarmi un cuscino in faccia. Ma questa volta non lo fece. E la cosa mi preoccupava. “Jenna, che hai?” “Johannah… Louis lo sa…” “Sei rimasta incinta per caso? Cavoli Jennifer Samantha Robinson, lo sai che esistono delle precauzioni? Insomma, non puoi rimanere incinta a 17 anni, non si può! Chi sarebbe poi il padre? Uno squilibrato ubriaco? Un camionista? Un austronauta? No aspetta potrebbe essere un istrutto-“ “Johannah! Ma non ti si può fare neanche una sorpresa??!” disse tappandomi la bocca “Sapere che la mia migliore amica è rimasta incinta a 17 anni dovrebbe essere ritenuta ‘Una sorpresa’???” “No, la sorpresa sarebbe un’altra…” Quell’attesa era straziante. Decisamente. “Allora?!” “Ecco…CE NE ANDIAMO A LONDRA PER UN MESE!” Il mio cuore cominciò a battere fortissimo. Feci un salto lungo quanto quello di un canguro e atterrai su Jenna abbracciandola e riempendola di baci. Sapeva che era il mio sogno andare a Londra. Avrei anche potuto incontrare il ragazzo delle mail!

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Capitolo 3
*** guarda dove vai! ***


Chiusi la valigia. Era ora di andare, Londra ci aspettava. Guardai la mia stanza, stranamente sembrava più grande. Louis ci metteva tantissimo a fare la valigia e imprecava sul fatto che fosse “piccola”. Sarebbe stata più spaziosa senza una busta contenente 7 carote e Kitty. Chi è Kitty? Il suo coniglietto peluche che lui aveva da tanti anni. Dormiva sempre abbracciato a lui. Louis, hai diciotto anni, perché non vuoi crescere? “Louis, ti sbrighi??” “Un attimo Jo, non trovo la maglietta blu con le carote!” Mi sbattei una mano sulla fronte, e portai la mia valigia all’ingresso. “Louis se non ti dai una mossa dirò a Jennifer che hai una cotta per lei!” Sentii la porta di sopra chiudersi di scatto e vidi mio fratello scendere le scale velocemente e piombare sulla soglia della porta. “Non farlo” “Non lo farò, andiamo adesso” *** Il viaggio durò due ore. Due ore di macchina sotto un sole che spaccava le pietre, strano. Il viaggio sarebbe dovuto durare di meno, ma il perfetto imbecille che porta il nome di Louis Tomlinson sbagliò strada, dicendo di sapere dove ci trovavamo. Per me era stata una tortura. I due piccioncini pucci pucci dovevano stare avanti vicini vicini a ridere di ogni cosa, mentre io ero dietro in mezzo a tante valigie, troppe valigie. Quando arrivammo alla casetta rimasi sbalordita. Era una piccola casa ma aveva un soggiorno e una cucina molto grandi, delle scale che portavano alle camere da letto e i bagni. Le pareti erano di un colore bianco opaco con dei fiori neri grandi dipinti qua e là. Salii le scale ed entrai in una stanza con le pareti di un rosa pallido, un letto piccolino, una scrivania con tanti libri, una televisione, un armadio abbastanza grande e un computer. C’era anche un balcone che affacciava su un giardino posteriore. “Allora, sistemiamo le nostre cose e poi partiamo per un giro turistico!” Jenna aveva come al solito organizzato tutto. “Buona idea!” “Si, per me va bene” “E poi andremo da Starbucks, andremo a ballare, sul Big Ben, faremo un giro sul pullman a due piani…” E quei due si allontanavano parlando tra di loro. Ma che aspettavano a mettersi insieme? Sistemai le mie cose nella camera e mi stesi sul letto e mi misi a pensare. A quattro anni ero già stata a Londra, a casa di mia zia. Perché non andare a trovarla? “Louis!” “Dimmi Jo” “Ti ricordi di zia Catherine? Pensavo di andarla a trovare…” “Jo, siamo qui da solo un’ora e tu vorresti dirmi che ricordi dove abita?” “Bhe, in realtà non me lo ricordo, ma potrei uscire a fare un giro, tanto per orientarmi e conoscere il posto.” “Per me va bene, ma non fare tardi e non allontanarti, porta con te il telef-“ “Ciao Louis!” Chiusi subito la porta. Davanti a me c’erano tante case, sembravano tutte uguali…In quel momento stava passando un bus. Quei bus che mi piacevano tanto, rossi a due piani. Perché sprecare l’occasione? “Oh caspiterina” ero salita al secondo piano e riuscivo a vedere in lontananza il Big Ben e il London Eye. Decisi di scendere per fare un giro a piedi. Scesi dal pullman talmente veloce che non mi accorsi dell’arrivo di una bici, e ci andai a sbattere. “Guarda dove metti i piedi!” ero finita col sedere a terra e mi faceva un male cane “E tu guarda dove pedali!” Alzai il capo e mi scontrai con un paio di occhi verdi che mi guardavano male… *** SPAZIO AUTRICE buonsalvee è la prima volta che scrivo n lo spazio autrice perchè prima non sapevo come fare XD.......allooora la protagonista ha incontrato...Harry? Sarà lui? Inoltre nel prossimo capitolo ci saranno altre mail da parte dello sconosciuto. Un'altra cosa...io non so come si mettono gif e cose varie...quindi...accontentatevi :') Aggiornerò a breve, lo plometto ;P Allivedelci

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