Il Gotei in vacanza

di Violetta_Saggini
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Riunirsi sarà difficile? ***
Capitolo 2: *** Assemblea ***
Capitolo 3: *** Preparare le valigie ***
Capitolo 4: *** Combattimenti e lacrime a Karakura. ***
Capitolo 5: *** Notte difficile per tutti ***
Capitolo 6: *** Ritrovo ***
Capitolo 7: *** Viaggio e prima serata ***



Capitolo 1
*** Riunirsi sarà difficile? ***


Il Gotei XIII si era dato appuntamento alle 15 per una discussione.
Alle 14:45 la vice della 10° compagnia, Matsumoto, si era già sistemata al suo posto.
Si ritrovarono tutti nell'ufficio della 10° compagnia, ovviamente, contro il volere del capitano, Toshiro Hitsugaya.
Matsumoto stava mettendo una grande stuoia per terra, su cui si sarebbero potuti sedere.
In mezzo posiziona un tavolino con dei dolcetti e delle tazze per il sakè, che non poteva mancare. 
-Toc-toc!- Si sente bussare.
-Manca ancora un quarto d'ora! Non fare entrare nessuno, Matsumoto!- grida Hitsugaya.
-Ehm... Scusate, posso entrare?- Il visino di Momo Hinamori, la vice della 5° compagnia, si affaccia dalla porta.
Normalmente, Toshiro sarebbe andato ad urlarle contro che mancava ancora un quarto d'ora. Ma dopo il tradimento di Aizen, Toshiro si era addolcito parecchio con lei.
-Oh, Momo. Entra accomodati. Sei la prima.- Dice Hitsugaya.
-Bevi! Bevi!- Grida Rangiku, già mezza ubriaca.
-Ah! Vice Matsumoto! Un po' di contegno, per favore!- Dice Momo.
Si volta verso Toshiro, ma lo trova già alla sua scrivania intento nel compilare i documenti che un capitano doveva contrassegnare e timbrare.
-Allora, questo... Il conto dell'alcol comprato! Oh, ma perchè Rangiku lo mette sul conto del Gotei? Bah, tanto non sarà salatis...- Toshiro sputa tutta l'acqua che stava bevendo contro il muro, spaventato. -68 205.75 yen*? Oh, mio Dio!-
Toshiro mette da parte il foglio e ne prende un altro.
Guarda l'orologio: 14:57.
Inizia a togliere i documenti dal tavolo, butta via il bicchiere ormai vuoto d'acqua. Prende nel suo armadio l'haori pulito e se lo mette sulle spalle. Si lava per bene le mani con acqua calda, che si ghiaccia al contatto con la sua pelle, finendo per diventare un ghiacciolino.
Si dirige nell'ufficio più grande di tutto il Gotei, quello della sua vice, e trova già tutti ad aspettarlo.
-Buongiorno Capitani!- Saluta con molto decoro tutti. -Buongiorno a tutti!-
Si siede di fianco a Momo. Tutti ricominciano a chiaccherare tra di loro.
-Perchè non iniziamo?- Chiede a Momo.
-Il nonnet... Cioè, l'onorevole capitano della prima compagnia Genryu...-
-Sì, ho capito chi!- La interrompe brusco Toshiro.
-...Comunque, lui ha detto che deve arrivare ancora della gente. Non ha detto chi, ma dobbiamo solo aspettare.-
-Ma sì, mancheranno Yumichika e Ikkaku, quegli stupidi ritardatari...-
-In realtà, sono invitati solo i vice e i capitani, ovviamente c'è anche Ichigo Kurosaki, e il capitano Kuchiki ha voluto far venire la signorina Kuchiki.- Risponde Momo.
Toshiro la guarda con dolcezza.-Non devi rivolgerti così a Rukia, lei ha un grado inferiore al tuo, ricordatelo!-
-Sì, okay. Grazie.- Risponde timida Momo.
Si sente arrivare una grande folata di vento e dalla finestra appaiono tre figure, proprio mentre il campanile batte le 15 in punto.
-Ecco arrivati i nostri ospiti! Ora possiamo finalmente iniziare!- Dice Yamamoto.
Una persona ha i capelli azzurri e l'aria minacciosa, con un grande buco nel petto e una giacca che gli svolazza dietro. Ichigo lo riconosce subito: Grimmjow Jeagerjaques.
La terza persona si aggrappa alla seconda, che le accarezza i capelli.
La seconda persona ha i capelli lunghi e un teschio sulla testa, gli occhi verdi e le striscie che scendono da essi sono la sua particolarità: Ulquiorra Schiffer!
E la terza persona... Chi sarà mai la terza? Sembra una ragazza...
Ha dei lunghi capelli arancioni, un seno prominente e dei grossi occhi marroni: Orihime Inoue!
Dietro di loro c'è, però, un'ultima figura, con lunghi capelli verdi e due segni rossi sulle gote: Neliel tu Oderschvank!
-Eccheccosè? Un party in cui sono invitati tutti?- Grida Ichigo, rovinando l'atmosfera.
Neliel localizza Ichigo e ci si butta sopra. -Ichigo! Quanto mi sei mancato!-
Il capitano generale si schiarisce la voce e tutti trovano un posto, Orihime di fianco a Ulquiorra, Neliel vicino al suo Ichigo e Grimmjow si mette di fianco a Hitsugaya. Non volontariarmente, ma era il più vicino, e la sua pigrizia gli impedisce di cercare un posto: tanto odia tutti!
-Allora, possiamo iniziare quest'assemblea?- Chiede il capitano Yamamoto.
*500 euro

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Capitolo 2
*** Assemblea ***


-Allora, miei cari ragazzi, direi inanzitutto di presentarci.
Io sono il capitano della 1° compagnia, ma a me conoscete. Capitano Soi Fon...-
-Io sono il capitano della 2° compagnia...- Le presentazioni vanno avanti così, fino a che non arrivano agli ultimi arrivati.
-Io sono Ulquiorra, vorrei che mi chiamaste sempre Signor Ulquiorra...-
-Bwah! Io non lo farò mai!- Lo interrompe bruscamente Grimmjow.
-Comunque, non fatemi arrabbiare, perchè se no vi riduco a pezzettini!- Continua lui.
-E, fidatevi, lui vi fa davvero a pezzettini!- Dice Ichigo.
-Io sono Grimmjow, sono sempre arrabbiato con il mondo ma non fatemi arrabbiare ancora di più, se no vi riduco a pezzettini!-
-Invece di lui non dovete avere paura, è una mezza cartuccia!- Dice nuovamente Ichigo.
-Che cazzo hai detto, Ichigo? Dai, vieni fuori, che ti do una lezioncina sul rispetto!- Sbraita Grimmjow.
Il comandante generale si schiarisce di nuovo la voce e tutti tornano ai propri posti. -Signorine, voi siete le ultime.-
-Ehm... Io sono Orihime, posso curare, proteggere e tagliare con i miei Shunshun Rikka.-
-Io invece sono Neliel tu Oderschvank, ma chiamatemi semplicemente Neliel, o Nel. Ero il terzo espada, ma poi Nnoitora mi ha spaccato la testa, quindi sono stata cacciata. Sono persino più forte di Ulquiorra, quindi per favore, rispettatemi, se no vi faccio davvero a pezzetti!- Dice Neliel con un sorriso.
-Bene. Comunque, ci siamo riuniti qui per una cosa molto importante.
Io, con altri capitani, ho deciso che avremmo bisogno di una vacanza per rafforzare i nostri legami, divertirci e esercitarci. Come uno stig.-
-Ehm... Guardi che si chiamano stage, non stig!- Aggiunge il capitano della 10° compagnia, Kenpachi Zaraki.
-Uff... Che palle, credevo che sarebbe stato qualcosa di un po' più crudele, tipo metterci in un campo ad ucciderci a vicenda! Sarebbe stato molto più divertente!- Dice il capitano dell'11° compagnia, Mayuri Kurotsuchi.
-Resta da decidere dove andare. Pensavamo che l'ideale sarebbe trovare un posto terrestre in cui andare. Ma montagna o mare?- Chiede Yamamoto.
-Io opterei per il mare. In montagna possiamo arrivarci solo prendendo un autobus.- Dice Shunsui Kyoraku, il capitano dell'8° compagnia.
-Direi di mettere al voto.- Aggiunge il capitano della 5° compagnia, Shinji Hirako.
-Io credo che potremmo andare in montagna, per allenarci meglio- Propone il capitano della 9° compagnia, Kensei Muguruma.
-No, il mare è meglio.- Propone il capitano della 3° divisione, Rose.
-Scrivete sui bigliettini se votate mare, montagna o qualcos'altro.- Propone Yamamoto.
Vengono distribuiti i bigliettini e le penne.
Yamamoto poi prende i bigliettini che sono stati precedentemente infilati nella scatola verde.
-Solo due persone hanno votato montagna, quindi si andrà al mare!-

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Capitolo 3
*** Preparare le valigie ***


Toshiro era nel suo ufficio per preparare la valigia...
-Allora... Lo shikakusho c'è, quello di ricambio c'è, i due haori ci sono, il gel c'è, gli slip ci sono, i costumi... Eccoli qua!, le calze, i sandali, l'eyeliner, lo spazzolino, il dentifricio, le magliette, i bermuda... c'è davvero tutto! Ah, la mia bella valigina...- Toshiro mette una mano sulla valigia e il contatto fa apparire uno strato di ghiaccio su di essa. -E che cazzo, mai che riesca a non ghiacciare qualcosa! Matsumoto! Portami un bicchiere d'acqua!-
-Non ci penso proprio! Se vuole essere grande allora dovrebbe imparare ad aprire un rubinetto.-Rispose lei.
-Matsumoto, se tocco dell'acqua la ghiaccio, e non la posso bere. Quindi, per favore, prendimi un cavolo di bicchiere d'acqua!-
-Oh, sì sì, non si...scaldi!- Rise della sua battuta, mentre Toshiro cercava di non ghiacciarla subito.
Intanto arrivò, nell'ufficio di Hitsugaya, Momo.
-E' sempre difficile preparare le valigie, vero? Se vuoi ti aiuto io, le mie le ho già fatte e ho molto tempo.- Disse lei gentilmente.
-Grazie, mi faresti un grande favore. Io se tocco qualcosa si ghiaccia all'istante, quindi... Un aiuto mi farebbe piacere, grazie!- Rispose lui.
*********
-Papà, io domani parto, me ne vado via per un po'.- Gridò Ichigo.
-Cosa? Con chi vai via? Con qualche bella pollastrella? Dove vai? Quanto stai? Ma fai quello che vuoi, però prendi le precauzioni, figlio mio!- Rispose Isshin.
Ichigo gli tiro un calcio nelle costole.
-Piantala.-
Ichigo andò nella sua camera e tirò fuori la valigia di sua sorella Yuzu,  rosa con i fiorellini viola.
-Meglio questa o...- Ichigo tirò fuori quella di sua sorella Karin, nera e rossa, con scritte del tipo:-Se la apri, abbi paura questa notte-; -Perchè stai guardando?- o ancora -Se mi tocchi ti tiro un calcio nelle palle.-
-No, direi che è decisamente meglio quella di Yuzu. E' così carina!- Disse Ichigo.
*********
-Driiiiin, Driiiiin, Driiiiin!- Il telefono di casa Inoue stava suonando.
-Sì, pronto? Chi parla?-
-Sono io, Ichigo. L'appuntamento per partire è domattina alle 6:15. Okay?-
-Sì, okay.-
Ichigo era tentato di chiederle cosa ci fosse tra lei e Ulquiorra. E anche perchè il suo comportamento fosse cambiato così tanto.
All'inizio a lui piaceva moltissimo Orihime, ma da ora pareva che ci fosse solo Ulquiorra per lei.
-Senti Orihime... Ti volevo chiedere... A te piace Ulquiorra, vero?-
-Cosa? No!-
-Ma dai, non raccontarmi bugie, oggi ti accarezzava i capelli come se foste marito e moglie! Riesco a riconoscere un comportamento da un altro.-
-Primo: A te cos'importa? Secondo: Non puoi capire, è una cosa un po' difficile. Ma perchè ti devi intrommetere da tutte le parti, eh?- La ragazza si stava per mettere a piangere. -Tu non capisci, a te non frega niente, quindi non fare domande sconsiderate!- Orihime mise giù, lasciando Ichigo a bocca asciutta.
Cosa stava succedendo? Cosa poteva succedere? Cosa c'era tra Ulquiorra e Orihime? Proprio non capiva. Orihime era sempre stata una ragazza strana e sciocca, molto vulnerabile, ma da quando  le erano venuti fuori i poteri sembrava che avesse posseduto una forza fuori dal normale. Si ricordò di cosa gli aveva detto Aizen:-Il potere di quella ragazza compromette il volere di Dio. Può decidere di cambiare un'azione avvenuta nel passato, facendola scomparire, in pochissimo tempo. Ricordati che è un potere fuori dal normale.-
Eppure Orihime non sembrava se ne accorgesse.
Non aveva mai risposto così bruscamente a Ichigo. Da dove veniva fuori tutta questa decisione?
Bah, era meglio dormirci su... Ma sarebbe riuscito a dormire?

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Capitolo 4
*** Combattimenti e lacrime a Karakura. ***


-Ichigo! Perchè non riesci mai a soddisfarmi? Perchè non mi accontenti? Perchè mi lasci sola? Te ne vai senza aiutarmi.- Disse Orihime.
-No, Orihime, non è vero. Sono venuto a salvarti più volte. Perchè tu mi lasci solo? Perchè stai con quell'Ulquiorra, ora? Dimmi perchè?- Così rispondeva invece Ichigo.
Apparve un turbine dietro Orihime, che la stava inghiottendo.
-No, Ichigo, Ichigo, Ichigo, Ichigo, Ichigo, Ichigo!-
*********
Ichigo si risvegliò.
-Ichigo, muoviti. Non hai idea di quanti hollow ci siano a Karakura!- Gli disse Rukia, che era apparsa alla finestra.
Ichigo si ripigliò subito e ingoiò la Soul Candy, Kon.
-Kon, stai nel letto e dormi, non fare niente, se non respirare e dormire. Se no poi ti lancio una Tensa Zangetsu, okay? Ci siamo capiti?- Disse ichigo.
-Neeeee-chan! Portami con te!- Gridò Kon.
-Non ci penso neanche. Fai quello che ti ha detto Ichigo.- Ingoiò anche lei la Soul Candy, Chappy.
-Tranquilla sorellona, qua ci penso io, pion.- Disse Chappy.
Rukia e ichigo stavano correndo molto velocemente, ma Rukia notò lo stesso o sguardo stanco e triste di Ichigo, come se non avesse potuto dormire, come se qualcosa lo tormentasse.
-Che hai, Ichigo? Domani partiamo, non sei felice?- Gli chiese.
-Sì, certamente, non vedo l'ora. Non ho niente, sto benissimo... Solo...-Mentì lui.
-Guarda che a me puoi dire tutto? Cosa ti turba? C'è qualcosa che non va con qualcuno? Con qualche ragazza?-
-Sì... Cioè, no! Non preoccuparti! Non importa. E' che... Questo mondo è parecchio strano. La vita non andrebbe mai come vorremmo.- Disse lui, guardando la luna ancora alta nel cielo.
Rukia capì che non avrebbe detto niente, ma cercò di confortarlo.
-Guarda che capisco che tu possa avere problemi sentimentali, ma se rimani con quella faccia da cane bastonato in catene è ovvio che non farai colpo, se qualcuno ti vede felice, che combatti con vita, come fai sempre, rimarrà molto affascinata... O affascinato, chi lo sa!-
-Rukia! Sono etero! Mi piacciono le ragazze!- Disse lui.
Lei lo guardò con aria dolce e sorrise.
-Comunque, io sono sempre qui per te. Se qualcosa ti disturba o ti rende triste, puoi venirmelo a dire.-
Arrivarono al primo hollow e videro Orihime e Ulquiorra che gli stavano dando il colpo di grazia.
Orihime vide Ichigo vicino a Rukia e gli lanciò un'occhiataccia fredda gelida, peggio di quelle di Hitsugaya.
Ma poi si voltò subito, con gli occhi lucidi.
Ulquiorra guardò il viso triste di Orihime e guardò Ichigo ancora peggio di quanto avesse fatto Orihime.
Ichigo non capiva più niente.
-Finalmente siete arrivati. Io e la mia Orihime ne abbiamo già uccisi 7. Ma ce ne sono ancora. In due non combinerete un bel niente.- Disse Ulquiorra.
-Ci hai mai visti combattere? Fidati, non siamo da poco.- Ribattè Ichigo.
-Siete così tanto forti che una è quasi morta grazie al nono espada, che era davvero debole, Aaroniero Arruruerie, e l'altro si è salvato da me solo perchè Aizen mi stava chiamando al suo comando.- Disse Ulquiorra.
-Intanto Rukia ha sconfitto Aaroniero Arruruerie, e non ha combattuto con tutta la sua forza per lo shock dovuta dalla visione della persona a cui teneva di più, e ti ricordo che ti stavo per uccidere nella mia forma Hollow, che alla fine sono sempre io!- Gli ricordò Ichigo.
Quelle parole gli stavano bruciando, perchè non avrebbe mai ammesso di essere anche un hollow. Nemmeno ci credeva, ma pareva che grazie a questa affermazione Ulquiorra si fosse zittito.
-Allora vediamo come combattete! Dai, sta arrivando un altro hollow. Il prossimo vi faremo vedere in quanto poco tempo lo sconfiggeremo noi.- Propose Ulquiorra.
-Ecco un altro pazzo sadico, come Uryu, ma accetto.- Rispose Ichigo.
L'hollow che si parò davanti  a Orihime, che fino ad ora era stata zitta, senza dire una parola, e Ulquiorra, era molto grande, circa due metri e mezzo d'altezza. La maschera che aveva sul capo era squadrata e larga, sulla cima c'erano tre grande corna. Il suo corpo rosso aveva piccole macchioline nere, ed era circondato da una strana nebbiolina verde. Inoltre aveva anche una coda con delle punte metalliche affilate.
Orihime gridò:-Hinagiku, Baigon, Lily. Santen Kesshun. Io respingo.-
Ulquiorra sussurrò qualcosa all'orecchio di Orihime, che annuì e sciolse la barriera.
Ulquiorra mise la spada a mo' di difesa, mentre l'hollow ci andava contro, a testa bassa. Intanto Orihime saltò in groppa all'essere e gli tirò la lunga criniera verde.
L'hollow cercò di voltarsi verso di lei, ma lei era più veloce.
Si alzò in piedi dimostrando un incredibile equilibrio, e gridò:-Tsubaki. Zoten Zanshun. Io respingo.- E una piccola lama affilata passò da lato a lato del collo dell'hollow, che allentò la spinta verso Ulquiorra, che lo stava tendendo a bada senza problemi. Ulquiorra, allora, sfilò la spada e gli tagliò la testa a metà, uccidendolo del tutto.
Mentre l'essere si stava dissolvendo, Rukia e Ichigo stavano guardando con occhi pieni di ammirazione. La coordinazione li aveva davvero lasciati a bocca asciutta.
Ma stava arrivando già un altro hollow, il loro.
Questo era rosa, con la maschera bianca a forma di viso umano. La somiglianza era incredibile a quello di un vero essere umano. Aveva un aspetto molto umano, possedeva una criniera che sembrava una massa di capelli, era bionda lucente. Tutto il corpo era ricoperto da piccole palline che fuoriuscivano dalla pelle. Stava a quattro zampe e le zampe avevano grossi artigli argentei.
Rukia richiamò la sua spada.
-Danza, Sode no Shirayuki.-
Un lampo accecò per un momento tutti i presenti, ma quando a tutti tornò la vista, rimasero sbalorditi davanti alla bellezza di Sode no Shirayuki, tutta bianca, elsa, guardia e lama.
Ichigo non aveva bisogno di richiamare la sua Zampakuto, la srotolò solo da tutte le fasce che la ricoprivano.
-Zangetsu... Mi fido di te!-
Ichigo e Rukia misero le lame a formare una X, in modo da proteggersi da un attacco nemico.
Ma anche il nemico stava fermo.
Rukia pensò ad un piano.
Ichigo le disse:-Io sferro un attimo un attacco per vedere come reagisce, okay?-
Ichigo si avvicinò lentamente all'hollow e lo attaccò.
L'hollow lo schivò con un'incredibile agilità.
Ichigo lanciò la spada attraverso la fascia in alto, in modo da attirare l'attenzione dell'hollow, ma poi la riprese subito e riuscì a tagliargli le due zampe davanti. L'essere lo guardò minaccioso, ma si alzò sulle zampe posteriori.
Questa volta fu lui ad attaccare Rukia.
Ichigo si parò davanti a lei e disse:-Non provare a toccarla, stupido essere schifoso!-
Detto questo afferò la spada e gridò:-Getsuga Tensho!- L'hollow fu sbalzato via dall'onda d'urto, e intanto Rukia sussurrò qualcosa ad Ichigo.
-Ci sta! Mi piace come piano!- Disse lui.
Rukia andò con lo shunpo vicino all'essere.
Lui si alzò dolorante. Ringhiò, facendo vedere le zanne, ma Rukia, impassibile, gliele tagliò con la spada, togliendo anche un pezzo di lingua. Si riprese la lama insanguinata e lo afferrò per le orecchie.
Intanto Ichigo stava raccogliendo tutta la sua determinazione, come nell'incontro contro Renji Abarai, con la spada in alto. Sembrava che stesse per risucchiare qualcosa di molto grande, tanta era l'attrazione e la potenza. Orihime e Ulquiorra non sapevano cosa potesse essere.
Ichigo aprì di colpo gli occhi ormai azzurro ghiaccio, e disse, in modo calmo ma deciso:-Rukia. Sono pronto.-
Molto velocemente lasciò cadere la spada in basso, mettendola davanti a sè.
Tutta la potenza raccolta fu rilasciata in meno di un secondo, tagliando il terreno, e con esso anche l'hollow.
Ichigo disse, con molta calma:-Bene, abbiamo finito.-
Prese le fasce e riavvolse Zangetsu.
Si era completamente dimenticato di Orihime e Ulquiorra.
-Be', complimenti per il vostro combattimento.- Disse Ulquiorra, una volta ripigliato dallo sbalordimento per il taglio enorme e per il coraggio di Rukia, che era andata dal nemico senza nemmeno conoscerlo e lo aveva afferrato per le orecchie.
-Grazie. Anche il vostro è stato bello.- Rispose Ichigo.
Ulquiorra si girò velocemente e aprì il Garganta.
-Orihime?- Disse.
Orihime era ferma a fissare Ichigo che riavvolgeva la spada e Rukia che lo aiutava. Era triste. Si capiva da 10 miglia. -Orihime... Dai, andiamo.- Disse dolcemente Ulquiorra, con le lacrime agli occhi per la tristezza di Orihime.
Ichigo la guardò andarsene, come se non le fregasse niente di lui.
Lui aveva pensato a lei. Aveva creduto che lei sarebbe arrivata da lui a complimentarsi, o a chiedergli di combattere insieme. Ma probabilmente a lei interessava solo di Ulquiorra.
Rukia notò che Ichigo la stava fissando, con la faccia triste.
-Ichigo... Ichigo... Vieni qua, dai!-
Rukia lo accolse in un abbraccio e si mise a piangere per lui.
Gli dispiaceva così tanto. Lei ci teneva moltissimo a lui, erano come fratelli.
Orihime si girò a guardare, credendo di trovare Ichigo che la guardava, piangente. sarebbe andata da lui a chiedergli perchè piangesse, e lui avrebbe risposto:-Perchè ti amo.- E allora lei lo avrebbe baciato. Ma quando lei si girò vide solo Ichigo rannicchiato tra le braccia di Rukia. Le lacrime scavarono grandi solchi sulle sue gote.
Credeva che lui avrebbe capito quanto lei contasse, quanto fosse brava a combattere, quanto fosse bella e intelligente. 
Ma niente. 
Lui voleva solo piangere tra le braccia di Rukia, forse perchè non aveva sconfitto l'hollow subito, o un motivo probabilmente stupido.
Lei aveva combattuto per lui.
Lui aveva combattuto per lei.
Ma nessuno dei due lo sapeva.

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Capitolo 5
*** Notte difficile per tutti ***


La notte calò a Karakura.
Ichigo si stava rigirando nel letto, in preda a dubbi che gli stavano divorando la mente.
Riuscì ad addormentarsi solo quando si mise a pensare alla partenza del giorno dopo.
*********
Una goccia cadde a velocità incredibile da un tetto di Las Noches, atterrando nella pozzanghera di lacrime formata dal pianto infinito di Orihime.
La lacrima cadde dalla guancia liscia della ragazza, volò per circa cinquecento metri, e atterrò schizzando in quell'oceano piccolo.
Così si sentiva Orihime.
Le sue salvezze l'avevano abbandonata, si era sentita cadere e atterrare, dove aveva creduto che avrebbe troavato la salvezza. Invece, una volta caduta, si era sentita più persa che mai, persa e triste, sola.
L'unica persona che la sollevava un po' era Ulquiorra.
Il legame che aveva scoperto di avere con lui l'aveva disturbata un po', ma si era abituata.
Loro due non erano fidanzati, ma si amavano.
Loro due non erano amanti, ma si desideravano.
Avevano un legame strano, che nessuno avrebbe capito. 
Orihime, che era già parecchio scombussolata, con questa rivelazione era svenuta. Non voleva sapere altro, era triste, stranita. Non lo avrebbe mai desiderato, ma l'amore di Ulquiorra la confortava. Avevano un bel legame, ma lei voleva solo essere una ragazza normale, come Tatsuki.
Ora si era pure allontanata da lei, perchè aveva scoperto un mondo nuovo e, inconsciamente, aveva firmato un documento in cui le si diceva che sarebbe diventato il suo mondo, fino alle lacrime, fino all'odio, fino alla morte e oltre.
*********
Toshiro Hitsugaya si trovava nel suo appartamento ordinato, sul letto piegato bene, dormiva come un angioletto, se solo gli angioletti avessero potuto avere sogni così strani.
Per "strano" non intendo niente di volgare, erotico o cose del genere.
Insomma, ditemi voi se non è strano il pensare di amare una persona da tutta la vita, ma scoprire che nei sogni lei non è presente, se non come amica. Hitsugaya aveva sempre creduto di amarla. Sempre.
Ma perchè non provava quello che si dovrebbe provare?
Eppure, si diceva, doveva per forza amare qualcuno. Lei era la persona più vicina ad una fidanzata. 
Ma perché? Perché?
Perchè, allora, nei suoi sogni, non c'era lei, perchè lui non sognava di baciarla? Perchè non tremava quando la vedeva? C'era per caso qualcun altra per cui tremava? NO!
La donna che sognava era un'altra.
Ma non era possibile, si diceva, Dovrei sapere chi amo e chi no. Non che sappia che amo lei, ma sicuramente mi piace più lei dell'altra, no...?
Sì, è vero con l'altra ho molta più confidenza, ma non la amo... Vero?
E allora perchè popola sempre i miei sogni?
I suoi capelli lunghi, la sua altezza, il suo aspetto amato da molti. Troppi, ora che ci pensava. Non gli piacevano tutte le persone che le andavano dietro!
La sua altezza non era motivo di imbarazzo, con lei. Magari con le altre sì, ma non con lei. Era sempre stata quasi come un'amica, per lui.
Ma nei suoi sogni era molto di più.
Troppo di più.
Si svegliò e continuò a pensarci.
Quando immaginava di baciarla non aveva timidezza. Le guace gli si infuocavano, è vero, ma per passione. Allora era vero? Doveva dare ragione ai suoi sogni?
Tutte le cose che lo circondavano parevano dire di sì.
Ma se lui non ne era sicuro, perchè avrebbe dovuto fare il primo passo?
Le settimane prossime lo avrebbero aiutato a vedere come avrebbe reagito.
E poi lei era sempre così triste, ormai. Malinconica di chi aveva già perso.
Certo, gli dispiaceva.
Quella morte aveva distrutto lei e lui più di tutti.
Questo forse doveva essere una ragione in più, ma lui non voleva sfruttare una morte come ragione per rimorchiare.
Al pensiero delle dolci parole della vittima, in punto di morte, gli scese una lacrima.
Non pensarci. Non pensarci. Non pensarci.
Domani ti divertirai. Non pensarci.
All'inizio pensava alla morte quando se lo ripeteva.
Poi gli venne in mente il viso triste della ragazza, e sospirò, senza rendersene conto.
Ri-cominciò a ripetere:-Non pensarci. Non pensarci.-
Alla fine si addormentò con il sorriso sulle labbra, ripetendo:-Non pensarci.-
Ma l'ultimo si trasformò in un:-Ti Amo.-
*********
Nella sua stanza, Rangiku stava singhiozzando.
-Gin! Gin! Non mi lasciare! Gin! Stupido, non fare l'egoista, non fare l'egoi...-
Rangiku smise di gridare. -No, non sei egoista, stavi uccidendo Aizen per tutti noi! Gin! Perchè non sei scappato? Perchè mi lasci sola, in questo mondo che pensa solo all'aspetto? Non mi sento amata. Tu eri l'unico!- Riprese lei, alzando il volume.
In mano stringeva una sua foto, sorridente. In quella foto era sorridente sul serio, non il suo solito sorriso misterioso. Isagi aveva scattato quella foto quando erano andati al mare. Gin portava un paio di occhiali da sole con la montatura di un colore ridicolo, un giallo limone, con scritto Ray-Ban, ovviamente glieli aveva comprati Rangiku quel giorno, presi da un venditore ambulante.
Rangiku non poteva far a meno di piangere e urlare al pensiero di Gin. 
Al pensiero di Gin e lei che si divertivano.
Le spuntò un ricordo.
Lei era arrivata alla piccola capanna che si erano costruiti insieme e aveva visto lui con dei vestiti neri che gli ondeggiavano intorno.
"Cavolo, mantiene sempre la sua innata eleganza. E' affascinante visto da qui." Ma poi si era accorta di che vestiti fossero.
-Gin! Dove sei stato, Gin?! Quelli sono i vestiti da shinigami... Dove li hai presi...?-
-Ho deciso. Sarò uno shingami. Diventa uno shingami e cambia le cose. Così che esse finiscano senza che Rangiku debba piangere.-

-No! Noooo!- Rangiku si mise ad urlare. Andò verso il salottino e prese Shinso, la spada di Gin, che lei aveva preso dalle sue vesti, prima che fosse messo nella tomba.
Se la mise vicino al polso e disse, piangente:-Colpisci a morte, Shinso.- La zampakuto si allungò molto velocemente, tagliando il polso di Rangikue facendo colare molto sangue per terra.
Rangiku trattenne le lacrime.
Si ricordò di quando, nella falsa Karakura, aveva rivisto Gin.
Si ricordò i suoi occhi perennemente chiusi, i capelli chiari, la bocca, stranamente non sorridente.
Si erano amati, non come fratelli, non come fidanzati, si erano amati in modo strano. Avevano condiviso l'infanzia.
Si ricordò di quanto Gin avesse dovuto trattenere la gioia di vederla viva, la voglia di abbracciarla.
Ripercorse con la mente tutti i momenti vissuti con lui.
Quando lo trovò.
Commentò che Gin era un nome strambo. Gin... Lui l'aveva trovata. Gin... Aveva mangiato dopo molto tempo passato a patire la fame. Gin... E poi, Gin... sfacciatamente, Gin... le aveva chiesto la data del compleanno. Gin... Ma lei aveva risposto che quelli di Rukongai Gin... non avevano una data di compleanno. Gin... E lui, Gin... ancora più sfacciatamente, Gin... le aveva detto che la sua data di compleanno sarebbe stata l'incontro con lui. Gin!
-No! Gin! Gin!- Riprese lei.
All'inizio pareva si fosse calmata, invece pareva che fosse peggiorata.
Si ricordò del pezzo di cibo che le aveva dato.
Si ricordò della sua bravura alla Seiretei.
Si ricordò di lui che divenne capitano quasi subito, e luogotenente ancora prima.
E, infine, si ricordò della sua morte.
Rangiku arrivò al corpo morente di Gin.
Gin aprì le labbra per dire qualcosa.
Rangiku si aspettava una dichiarazione d'amore, una frase romantica, qualcosa sulle persone che gli erano stati vicini.
Ma Gin la stupì.
-Io... Sono felice di aver detto che mi dispiace.-
Lei si sentì quasi svenire dalla tristezza.
Strabuzzò gli occhi.
Come poteva? Come poteva lui morire?
Lui era un fenomeno, era bravissimo. Avrebbe battuto quasi tutti i capitani, se avesse voluto. Perchè? Perchè non era riuscito a battere anche Aizen?
Perchè la stava lasciando sola?

Rangiku stava respirando molto più velocemente. Stava andando in tachicardia.
Rangiku svenne e si sentì un tonfo nell'appartamento di fianco. Quello di Hitsugaya.
Toshiro si spaventò e andò a controllare.
-Rangiku! Rangiku, stai bene?- Nel salottino trovò la spada di Gin Ichimaru sul tavolino, spesso pieno di bottiglie di sakè.
Raccolse la zampakuto e la richiamò, la lavò e la rimise sul tavolo.
Trovò Rangiku nella sua camera da letto, sdraiata per terra, con la testa sul letto.
Probabilmente è svenuta, pensò Hitsugaya.
La prese in braccio, un braccio sotto le ginocchia e uno sotto il collo.
Sentì i capelli sul suo braccio.
La distese sul letto e le rimboccò le coperte, nonostante fosse estate.
Dopodichè prese una bacinella e la riempì di acqua fresca, prese una saponetta e andò vicino al letto.
Mise la testa di Rangiku verticale e la bagnò con dell'acqua di fresca.
Era così concentrato sul viso di Rangiku che il calore proveniente da lui permise l'assenza del ghiaccio.
Strofinò le mani sulla saponetta e cosparse il bel viso di lei di sapone.
Si portò una mano al naso e odorò. -Hmm... Buonissimo... E' una saponetta alla lavanda.-
Poi risciacquò la faccia della sua sottoposta e la asciugò dolcemente.
Così fece anche con il polso insanguinato, su cui poi mise anche un piccolo cerotto, e anche con le gambe, perchè probabilmente si era picchiata da sola, inconsciamente, o era andata a sbattere contro qualcosa.
Si guardò in giro per vedere se ci fosse la sua valigia.
C'era il vuoto più totale.
Prese nell'armadio la sua valigia rosa e azzurra.
Ormai conosceva quell'appartamento come le sue tasche.
Aprì l'altra anta dell'armadio.
Era piena così di vestiti.
Prese il primo vestito che gli passò tra le mani.
Un bel vestitino azzurro leggero, probabilmente per andare in spiaggia.
Lo mise nella valigia.
Cercò le cose che riteneva più corrette per una vacanza, sia per divertirsi che per allenarsi.
Le prese due shikakusho e dei pigiami, pantaloni, magliette, vestiti e costumi.
Poi andò in bagno e cercò di essere abbastanza critico per scegliere cosa dovesse mettere in valigia.
Prese la piastra, la spazzolà, degli elastici, una saponetta, lo spazzolino da denti e il dentifricio.
Dopodichè scrisse un bigliettino:-Rangiku, io ho preparato le tue valigie.
Non ho messo la biancheria, ho dei limiti anch'io. 
Ci vediamo al pullman!
Preparati bene!
Toshiro.

Toshiro andò in camera sua e pensò a Rangiku.
Doveva soffrire per la morte di Gin.
Purtroppo, lei e lui erano quelli che ci avevano sofferto di più.
Poi si addormentò di nuovo, nuovamente con il:-Ti Amo.- sulle labbra.

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Capitolo 6
*** Ritrovo ***


La mattina Rangiku vide il biglietto.
-Che sciocchino...- 
Capiva anche lei che lui non aveva voluto essere ficcanaso, e quindi si era astenuto dal continuare la preparazione della sua valigia, evitando di cercare anche la biancheria. Rangiku girò il bigliettino e notò una scritta cancellata:-Non sapevo cosa prendere in bagno, perchè per me sei perfetta anche senza prodotti. Probabilmente si era reso conto che non sarebbe stato il massimo scriverle ciò.
Rangiku si lavò e notò la cura con cui Hitsugaya l'aveva lavata e curata.
-Grazie, Toshiro.- 
Lei lo chiamava sempre Hitsugaya, o Capitano Hitsugaya, ma si sentiva sempre più vicina al suo adorato capitano.
Mise in valigia le cose che Toshiro non aveva messo e poi aprì l'armadio.
Si mise lo shikakusho e prese la spazzola per pettinarsi i capelli, ma poi ripensò alla frase cancellata dietro il biglietto, e decise di andare naturale, senza trucco, che in realtà lei non metteva mai, nè prodotti chimici.
**********
Hitsugaya si svegliò e rimase per un po' in uno stato di trance.
La notte era andato a dormire tardi e ora era davvero stanco.
Andò lentamente in bagno a lavarsi.
Si fece una doccia fredda, anzi, letteralmente ghiacciata, e si mise lo shikakusho pulito e l'haori bianco immacolato.
Chiuse per bene la valigia e chiuse anche le persiane.
-Bene. Ciao, casa dolce casa. Credco proprio che mi mancherai...- Poi si ricordò della gente che ci sarebbe stata, anzi della persona che ci sarebbe stata, e disse:-No, in fin dei conti, non sarà così male!-
***********
-Orihime, sei pronta?- Chiese Ulquiorra, gridando.
-S-sì. Arrivo!-
Si sentì un gran rumore proveniente dalle scale di marmo di Las Noches, Orihime stava portando giù la sua valigia trolley, ma non riusciva a tirarla sù.
-Orihime, ascolta. Ci sono delle regole. Non potrai fare tutto quello che vorrai, okay?- Disse Ulquiorra.
-Certo, Ulqui.-
-Allora, capisco che tu ami Kurosaki, quella mezza cartuccia, ma ci sono dei limiti, mi capisci? Non voglio che lui ti sfrutti. Assolutamente, se no interverrò io!-
-Certo, non avevo intenzione di fare certe cose...-
-Secondo, non voglio che qualcuno sappia il nostro segreto... Anzi, meglio, non voglio che Kurosaki lo sappia, quindi non dirglielo. Tu non dirlo a nessuno, ci penserò io, se vorrò.-
-Ovviamente.-
-Terzo, non puoi stare con il broncio, hai delle amiche, no? Se no conoscerai qualcuno... Anzi, no, conoscerai qualcuna.-
-Certo, conosco Rangiku Matsumoto, la signorina Yoruichi, posso conoscere Neliel tu Oderschvank, la nobile tercera espada. E ci sono molte altre persone. Per esempio... Non lo so... Ichigo...-
-No! Lui no! Lo detesto! Ti fa soffrire tantissimo. Non lo capisci?-
-Sì, ma soffro perchè lo amo. Se potessi stare con lui sarei felicissima. Lo so che è brutto da dire, ma sarei più felice di quando sto con il nobile signor Ulquiorra.- Era la prima volta che Orihime gridava ad Ulquiorra. Lei aveva sempre avuto molto rispetto per lui e gli aveva sempre obbedito ciecamente, senza fare obiezioni.
-Impara ad odiarlo! Lui nemmeno ti guarda! Lui preferisce gli shinigami, ancora non te ne sei resa conto, stupida?! Lui pensa che tu non lo meriti, io lo so. Lui...-Ulquiorra smise di urlare quando si accorse del viso in lacrime di Orihime.
-Questo non dovevi dirlo. Sono le cose più brutte che tu mi abbia mai detto, non credevo che ne saresti stato capace.- Singhiozzò Orihime.
Orihime uscì dal grande portone e non aspettò nessuno, aprì il Garganta, ormai aveva imparato ad usarlo, e corse verso la Terra.
Atterrò sul terreno con grandissima agilità, proprio dove c'era l'appuntamento.
Si sedette per terra, si rannicchiò, con le gambe al petto e la testa nascosta dentro, e si mise a singhiozzare il più silenziosamente possibile.
Il suo vestito da Espada bianco diventò tutto bagnato, ma a lei non importava.
Arrivò Ichigo e la notò subito.
-Forse è la mia occasione.- Pensò. Si avvicinò silenziosamente e si accovacciò di fronte a lei.
Lei alzò il viso e si ritrovò di fronte a lui, i nasi che si toccavano, da quanto erano vicini.
-Ehi, che hai? Perchè piangi?- Chiese lui.
Il vento mescolava i capelli di Orihime a quelli di Ichigo, formando strane forme.
Lei lo abbracciò forte e lui la guardò come se fosse una bambina, con uno sguardo dolce e tenero.
Lui le accarezzò i capelli, gli diede un bacio e ci appoggiò la testa, dandole le pacche e sfregando le mani sulla schiena.
Lei si addormentò, la notte praticamente non aveva dormito, ma intanto l'appuntamento era fra quarantacinque minuti.
**********
Momo Hinamori era nel suo appartamento, e si stava preparando.
-Hmm.... Chissà come sarà messo Shiro-chan. Poi devo passare dal capitano Aizen... Cioè, dal capitano Hirako. Il Capitano Hirako è davvero buffo e divertente. Mi allevia quasi il dolore per il tradimento del capitano Aizen.-
Momo si legò lo shikakusho e uscì dall'appartamento con la valigia rosa e i capelli legati in una coda, e non nel solito chignon. 
Arrivò davanti alla porta del capitano della quinta compagnia e bussò diligentemente.
-Vieni avanti, Momo piscialetto.- Disse Shinji.
-Capitano! Chi gliel'ha insegnato a rivolgersi così ai suoi subordinati?- Lo sgridò lei.
-Il capitano Bianchino. Lui ti chiamava sempre così, quindi ho deciso che anch'io avrei potuto iniziare, lui mica è speciale, è sempre un capitano, e io sono il tuo capitano.-
-Sbagliato! Lui è speciale. E' una cosa molto diversa. Lui è affascinante, intelligente, carino, perfetto...-Momo si fermò, si era accorta che era in pubblico e che quelle cose non le avrebbe dovute dire.
-Cioè, intendevo dire che lui è il mio amico d'infanzia.- Si corresse lei.
-Guarda che a me certe cose le puoi dire.- Gli disse con gentilezza lui.
-Voglio prendere completamente il posto di Aizen e con lui ti confidavi. Perchè con me non lo fai? Cosa c'è tra te e il capitano Hitsugaya? Sapevo della vostra lunga amicizia, ma nonc redevo che ci fosse qualcosa di più. Spiegami.-
-Ma niente, è che ci amiamo, è inevitabile.- Disse lei con un sorriso, grattandosi i capelli.
-Sono felice per te, ma, sinceramente, credo che lui provi un grande senso di affetto verso te, ma più come se fossi una sorella, secondo me non ti vede come una fidanzata, ma come una sorella minore da proteggere.-
-Sì, be', è probabile. Forse io non sono molto speciale per lui. Credo che io non lo meriti. Solo il fatto che lui sia più intelligente di me, che sia un capitano... Diciamo che ci siamo staccati molto, da quando vivevamo praticamente insieme. Non credo si interesserà mai ad una donna o ad una ragazza.-
-Invece secondo me lui prova un certo interesse per la sua vice.- Disse Shinji.
-Rangiku?! Che vecchio pervertito! Dice sul serio? Secondo lei a lui le piace? Che porco!-
-No, non si arrabbi. A lui lei non piace per le sue forme, ma per il carattere, si conoscono da molto tempo, lui è parecchio interessato, ma non come lo sono i porci o i pervertiti, lui la guarda come una donna normale. E comunque, no, non credo che a lui lei piaccia...-
-Ah, e allora che senso ha?- Chiese Momo.
-... Credo che lui la ami. Un vecchio porco non la amerebbe per le forme, ma gli piacerebbe soltanto. Lui guarda oltre. Lui riesce a trovarla irresistibile anche se fosse piatta come una tavola e bassa come lui.- Continuò lui.
Momo abbassò la testa sconfortata. -Be', sono felice. Probabilmente anche lei è affascinata da lui. Molte sono affascinate dal suo sguardo ghiacciato. Credo che io perdessi in partenza a mettermi in corsa contro tutte quelle ragazze. Molti dicono che sono brutta, nana, piatta e stupida, quindi...-
-Questo è completamente sbagliato. Chi te l'ha detto? Perchè tu eri la prima scelta di Hitsugaya, lui ha maledetto il momento in cui ha scoperto che...- Si interruppe.
-Che ha scoperto cosa?- Chiese impaziente Momo.
-Niente, devo stare zitto. Comunque, lui si sarebbe fidanzato con te, se solo non l'avesse scoperto. Poi, dopo aver lasciato perdere, si innamorò follemete di Rangiku.-
-Quindi le tue non sono solo supposizioni...-
-No. Non è che me l'abbia detto, sai tu meglio di me che è un tipo parecchio riservato, ma l'ho capito. Credo di essere l'unico, lui, cerca in tutti i modi di evitare che qualcuno lo sappia. Ma a te lo dovevo dire. Non lo dire a nessuno. Comuqnue, credo che la maggior parte delle persone capirà durante queste vacanze il feeling che c'è tra di loro.-
-Quindi credi anche che lei ricambi?- Chiese Momo
-Credo proprio di sì, come hai detto tu prima, lui attira molte persone. Ha un fascino tutto suo. Riesce a far innamorare le persone, anche se è tutto ghiacciato. Molte persone lo credono un essere molto freddo e distaccato, ed effetivamente è così, ma una volta che lui ti ama, riesce a farti sembrare lui caldo come il sole, dolce come lo zucchero e tenero come il ripieno di un soufflè. Al cioccolato. Hm... Avrei proprio voglia di un soufflè al cioccolato!-
Shinji si alzò e tese la mano a Momo, che accettò volentieri l'aiuto.
Lui prese la valigia gialla e si incamminarono verso il portale che li avrebbe portati nel mondo degli umani.
**********
Nella piazza non c'era nessuno, se non Ichigo e Orihime.
Ichigo aveva preso in braccio Orihime e l'aveva portata su un gradino, l'aveva fatta sdraiare e le aveva messo la testa sopra le proprie gambe, mentre lei dormiva ancora.
Quando manca un quarto d'ora, apparirono Neliel, Grimmjow e Ulquiorra.
Neliel indossava il suo vestito da Espada bianco che la fasciava completamente, dandole un'aria seria, ma anche sexy.
Ulquiorra e Grimmjow erano vestiti normalmente, ma Ichigo rise quando li vide trasportare le valigione, che toglievano quell'atmosfera sexy e seria.
-Tu! Sì, proprio tu! Come osi?! Togli quelle manacce dal bel visino di Orihime e lasciala stare!- gridò Ulquiorra.
-Shhh!- Lo zittì invece Ichigo. -Sta dormendo!- Spiegò a Ulquiorra.
Ulquiorra si zittì subito.
-Dov'è il pullman? Ehi, Ichigo, che ne dici di un duello, mentre aspettiamo?- Chiese Grimmjow.
-Ho sonno, grazie. Non ne ho voglia.- Rispose con aria stanca.
-Oh, Ichigo. Sei così sexy quando lo dici! Se continui così, mi sa proprio che ti dovrò baciare!- Urlò Neliel.
-No, grazie. L'autobus dovrebbe arrivare fra poco.-
Dopo poco tempo comparsero tutti, c'erano i capitani della 10, 4, 2, 6, 12, 13, 11, 8, 9, 5 e, ovviamente, della 1.
I luogotenenti presenti, erano, invece quelli della 3, 4, 5, 6, 8, 9, 10, 11, 12 e 13.
In più c'erano Ikkaku, Yumichika e, naturalmente, Ichigo.
In tutto 23.
Poi c'erano tre espada, Neliel, Ulquiorra e Grimmjow.
Quindi 26.
E poi c'era Orihime.
In tutto 27.
-Bene, mettiamo tutto sul pullman e saliamo sopra!- Disse Yamamoto.
Ichigo prese in braccio Orihime e prese le due valigie con una mano, salì subito sul pullman e si mise negli ultimi posti, perchè il divertimento sarebbe stato là, lo sapeva.
Mise Orihime vicino al finestrino, in modo che potesse appoggiare la testa e lui si mise di fianco.
Negli ultimi posti si misero Neliel, Grimmjow, Hitsugaya, Rangiku e Zaraki.
Vicino c'erano Kyoraku, con Nanao di fianco, Shinji e Kensei, Ikkaku e Yumichika, Byakuya e Rukia, Mayuri da solo, Kira e Momo e Ulquiorra, che aveva trovato posto da solo, non voleva stare vicino a nessuno, se non a Orihime, ma lei preferiva stare con Ichigo, quindi...
Il pullman si mosse e Rangiku, Kyoraku, Isagi, Ikkaku, Kira, Grimmjow, Yumichika e Neliel si misero a gridare:
Il viaggio era appena iniziato.

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Capitolo 7
*** Viaggio e prima serata ***


Ichigo stava guardando il viso di Orihime mentre dormiva.
"Dio, è bellissima!" Pensava.
Rangiku aveva portato delle bottiglie di sakè, ma lei non aveva ancora bevuto.
Neliel, invece, dimostrò un lato per cui era parecchio simile a Rangiku.
Dopo un'ora dalla partenza del viaggio Neliel, Grimmjow, Isagi e Kira erano già ubriachi fradici.
Orihime si era svegliata e stava chiaccherando con Ichigo.
Kyoraku si sarebbe ubriacato se Nanao non gliel'avesse proibito, così faceva gli scherzi al capitano generale mentre dormiva, gli scattava delle foto con il telefono di Ichigo.
Si divertivano tutti.
Be', se "usare la vice,nonchè figlia, per fare esperimenti strani con il vetro, la pelle e il metallo" e "guardare tutti male con degli occhi verdi e mandare occhiate fulminanti" poteva essere chiamato "Divertimento". 
Grimmjow continuava a dire a tutti che li uccideva.
Neliel prese un gattino e lo fece vedere a Grimmjow, che lo prese in braccio e si mise a cullarlo.
Era il casino più assoluto, ma Ichigo, Orihime, Toshiro e Rangiku sembravano non badarci.
Ichigo continuava a parlare con Orihime e ad ammirare la sua bellezza.
Invece, guardando i posti di Toshiro e Rangiku, la tensione era un po' più alta.
Rangiku guardava fuori dal finestrino e scriveva "Gin" sul vetro appannato.
-Rangiku...-
-Sì...?- Rispose svogliatamente Rangiku. 
-Smettila di farti del male. Non pensarci più.-
-Come se fosse semplice! Era il mio unico amico! Era l'unico! E' morto! Aizen l'ha ucciso! Aizen! Gin era il migliore! Tanto a nessuno fregava più di lui, tutti concentrati su Aizen, nessuno che pensasse che lui era ancora dalla nostra parte!- Grida lei.
-Abbassa la voce, Rangiku!- La ammonisce Toshiro.
-Tanto nessuno mi sente. Nessuno ci prova. Nessuno lo vuole fare davvero. Nessuno mi sentirà mai!-
-Non è vero!-
-Allora, chi mi sta acoltando, ora?-
-IO, Rangiku! Io ti sto ascoltando, ma tu non lo capisci. Tu non sai quanto mi manca vederti felice con Gin. Tu non sai quanto mi manca vederti spensierata! Sappi che dici che nessuno ti ascolta, ma dicendolo te stessa hai smesso di ascoltare le persone che ti vogliono bene!- 
-Scusa capitano. Io sono distrutta, mi manca da morire Gin. Lui mi ha salvata, sarei morta senza di lui. Gli dovevo la vita ma lui è morto. Non ho mantenuto la promessa che avevo fatto con me stessa e ciò mi distrugge.- Singhiozza Rangiku.
Toshiro le mette una mano sulla testa e lei appoggia la testa sulle sue gambe. Toshiro le accarezza i capelli e le sussurra:-Calma, calma.-
Quando fiocchi di neve si formano sui capelli di Rangiku, cade una calda lacrima dal viso di Toshiro che li scioglie.
Rangiku si calma e si addormenta, e così fa anche Toshiro.
Gli altri continuavano a ridere, scherzare e gridare e a ubriacarsi.
Dopo cinque ore si addormentarono tutti, l'entusiasmo iniziale si era esaurito.
Arrivarono a destinazione dopo altre 7 ore.
La spiaggia era già vuota, il mare era scuro, ma cristallino, con il riflesso della luna sull'acqua.
C'erano dei bungaloo sulla passeggiata davanti al mare pieni di vita, "ragazzi fichi e ragazze mezze nude" pensò Kyoraku.
-Capitano, cosa sta pensando?- Chiese la sua vice incuriosita e con voce truce.
-Sinceramente? Stavo pensando che ci sono un sacco di ragazze con corpi molto meglio di quello della mia adorata vice...- Kyoraku si accorse troppo tardi dell'errore che aveva fatto.
-Cosa ha detto?- Ringhiò Nanao.
-H-ho detto che la mia vice ha un corpo splendido e ha tutte le curve a posto...- Disse lui.
Nano gli tirò uno schiaffo e disse:-Non usi quei termini volgari davanti a me!-
Arrivarono ad un hotel di lusso, scaricarono le valige e presero le chiavi delle camere.
Si erano divisi in quattro grandi camere: una per le femmine, una per i maschi, una per Yamamoto e  una per Ulquiorra.
Grimmjow andò da Ulquiorra, provocandolo con frasi poco simpatiche che lo costrinsero, per l'orgoglio, ad andare nella camera dei ragazzi.
Ukitake, Mayuri Kurotsuchi e Nemu Kurotsuchi chiesero delle camere private.
La voleva chiedere anche Byakuya, ma Kenpachi fece la stessa cosa che aveva fatto Grimmjow, costringendolo a rimanere.
C'erano due bagni in ogni stanza, e ciò rendeva difficoltoso il cambio.
C'era chi si legava un asciugamano alla vita e si cambiava così, chi se ne fregava bellamente e si spogliava davnti a tutti, chi occupava un angolo e sperava di non essere visto... 
L'atmosfera era afosa e umida, non molto piacevole, tipo sauna, e i ragazzi erano tutti imbranati, quindi non è che si potesse dire che fosse molto sexy...
Questo, però, parlando dei maschi.
Se entravi nella camera delle ragazze era tutta altra cosa.
L'aria era profumata di rose e vaniglia, le ragazze erano tutte in bagno diligentemente a cambiarsi lì dentro, tutte si erano fatte la doccia e si erano sedute sui letti a chiaccherare tra loro.
Neliel pensava a Dondochakka e Pesche, Orihime pensava a Ichigo, Rangiku pensava a Toshiro,  Momo pensava a Toshiro, Nanao pensava a quanto sarebbe stato perfetto avere Toshiro come capitano, sempre diligente e laborioso... Tutti pensavano a Toshiro!
Toshiro, non ne risparmi una, eh?
Qualcuno bussò alla porta delle ragazze e andò ad aprire Rukia, che era stata nominata la "portinaia", lei avrebbe sempre dovuta andare ad aprire.
Si vide davanti Renji con un pigiama tutto rosso e Ichigo, che invece aveva una maglietta con scritto "Fan number 1 di Don Kanonji". Ichigo cercava di coprire quella scritta imbarazzante.
-Venite di là. Abbiamo preso due robe da mangiare e guardiamo un film. Vi prego, venite, o sarò costretto a guardare un film strappa lacrime con Grimmjow che continua a piangere per lo scherzo di Kensei.- Disse Renji con voce impassibile.
-Che scherzo ha fatto il figaccione a Grimmjow-panterina-ancora-più-figo?- Chiese Neliel.
Rukia si voltò verso di lei con uno sguardo imbarazzato e severo. -Neliel, Kensei Muguruma è un capitano, un po' di rispetto!-
Neliel si stava limando le unghie, guardò divertita Rukia e disse, tornando alle sue unghie:- Con quei suoi pugni è ancora più figo, però devo ammettere che lo batterei subito!-
-Neliel!- La ammonì Rukia.
-Okay, arriviamo.- Rispose sfinita Rukia.
Chiuse la porta e lo dice alle altre.
Decidono di andare lei, Orihime, Neliel, Rangiku, Momo e Yoruichi che le aveva raggiunte dopo.
Rukia si sedette vicino a Renji, Rangiku vicino a Toshiro, Neliel si mette sdraiata sul divano, dove, sottolineo, ci sono delle persone sedute, Orihime a Ichigo, Yoruichi a Kisuke e Momo rimase un po' spaesata, non sapeva vicino a chi sedersi.
Kira e fece segno di sedersi vicino a lui, e lei si sentì sollevata che qualcuno la tenesse ancora da conto.
-Passate i pop-corn anche qua!-Urlò Neliel.
Zaraki prese 7 bei scatoloni pieni di pop-corn e li diede un po' in giro.
Renji prese alcune bottiglie di liquori, coca, fanta, sprite e sakè. Tanto sakè.
Intanto giravano altri vassoi pieni di schifezze varie, patatine, salatini, dolcetti, cupcake e caramelle.
Ikkaku mise sù un DVD che si dimostrò essere un horror.
Momo fissava Rangiku che si stringeva a Toshiro durant le scene più paurose, con quel suo pigiamino attillato, dei pantaloni azzurri e una maglietta con un grande cup-cake disegnato.
Ad un certo punto Orihime lanciò un urlo e Ichigo la strinse a sè.
Rukia lo fissò, Ichigo se ne accorse e le fece uno sguardo interrogativo.
Lei gli fece il verso delle due manine che si baciavano e lui rise.
Ichigo prese Orihime in braccio e la portò fuori.
La lasciò e lei si appoggiò al muro.
-Scusa, se vuoi tornare a guardare il film io me ne vado in camera.- Disse lei con lo sguardo basso.
-Ehi, no, tranquilla. Non mi sono mai piaciuti i film horror, già la mia vita sembra un film dell'orrore.-
Orihime sorrise e lo fissò.
Lui posò la sua mano sulla sua guancia e le accarezzò il labbro.
Si sentì la porta aprirsi e ne uscì Zaraki.
-Interrompo qualcosa? Scusate, tornate pure a limonare e a fare le vostre cose...-
-No, io ora stavo andando in camera. Sono un po' stanca...- Disse Orihime, aprendo la porta della camera delle ragazze.
-Arrivi sempre al momento più adatto.- Disse scherzando Ichigo.
-Lo so, sono nato per questo!- Ribattè Zaraki.
Ichigo gli avrebbe voluto dire che non era nato, era solo morto come konpaku. Ma si risparmio queste frecciatine che magari un po' avrebbero ferito.
Rientrò dentro e si sedette sul suo letto.
Si rotolò nelle coperte e cercò di prendere sonno, guardando la parete.
Dall'altra parte c'era Orihime che, con i pettegolezzi delle ragazze di sottofndo, stava guardando quella parete, sapendo che dietro c'era chi la pensava.

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