Nuova isola, nuova avventura, nuovi amori!

di Lully_b
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. L'isola misteriosa. ***
Capitolo 2: *** 2.Arrivo nell'isola Ega. Una divertente giornata in spiaggia! ***
Capitolo 3: *** 3. Alla ricerca di Zoro! ***
Capitolo 4: *** La ricerca continua! ***
Capitolo 5: *** Tomoe ***
Capitolo 6: *** L'inquietante storia della strega ***
Capitolo 7: *** Il viaggio continua! ***
Capitolo 8: *** Un Miracolo ***
Capitolo 9: *** Un incontro inaspettato. ***
Capitolo 10: *** Solo per divertimento ***



Capitolo 1
*** 1. L'isola misteriosa. ***


La nostra ciurma era ormai in viaggio da ben 2 settimane dopo aver superato l'isola nella quale vi erano approdati per poter fare rifornimento.
Franky stava riparando il danno subito alla Sunny a causa della loro navigatrice, la quale, aveva allontanato dai suoi preziosi mandarini il loro capitano che aveva cercato, invano, di afferrarne uno, con un pugno ben assestato nel viso e averlo fatto schiantare contro la parete opposta della nave;
Brook tentava di comporre una nuova melodia con il suo inseparabile violino; Robin leggeva un libro cercando di approfondire le sue conoscenze archeologiche; Sanji si apprestava a preparare la cena per tutta la ciurma con le poche provviste rimaste ma facendo ben attenzione a lasciare le porzioni più grandi alle sue dee;
Chopper preparava con cura le sue Rumble Ball; Zoro si allenava in palestra; Rufy e Usopp tentavano di far abboccare qualche pesce al loro amo, infine, Nami concludeva l'ultima cartina dell'isola superata poco prima.
 
''Uffa, qui non abbocca un bel niente'' disse un annoiato Usopp.
 
''Già, inoltre mi sto annoiando e il mio stomaco protesta!'' disse Rufy pogiando la mano nel proprio stomaco dopo aver avuto conferma di ciò che aveva appena detto dal brontolio appena udito.
 
''Ehi Sanji! Quando è pronta la cena?? Io sto morendo di fame!'' urlò Rufy al cuoco ormai disperato per le continue lamentele da parte del capitano.
 
''Smettila di lamentarti! La cena è quasi pronta! E se continui, ti lascio a digiuno per un mese.'' disse un Sanji minaccioso a un Rufy diventato blu come un puffo al solo pensiero di non poter mangiare per così tanto tempo, così, decise di non aprire bocca.
 
'' Ehi ragazzi, siete riusciti a far abboccare qualche pesce?'' chiese Nami alle spalle dei ragazzi. Non si erano minimamente accorti del suo arrivo.
 
''Oh ciao Nami! Comunque, la risposta è no. Siamo qui da molto tempo e non ha abboccato nemmeno un piccolo pesciolino.'' disse Rufy sconsolato e facendo spazio ad un espressione alquanto triste nel suo viso.
 
''Vorrei vedere. Ti sei pappato tutte le esche.'' Disse Usopp guardando male il capitano. Rufy cominciò a mormorare qualcosa mettendo il ''broncio''. Nel vedere la sua espressione, Nami e Usopp scoppiarono in una sonora risata, alla quale si unì anche il capitano poco dopo.
 
''Tu, invece, l'hai finita la cartina?'' Chiese Usopp alla navigatrice che rispose affermativamente con un espressione orgogliosa in volto. I tre ragazzi furono interrotti da Sanji che avvisò la ciurma che la cena era pronta.
Rufy corse per primo in cucina, come solito, con l'acquolina alla bocca, segiuto poi da Usopp che si preoccupava dell'incomulità della sua porzione, seguito poi dal resto dell'equipaggio.
 
''Nami-swaaan, Robin-cwaaaaan, mie care, ecco le vostre porzioni.''Disse Sanji trotterellando con due piatti in mano e spargendo cuoricini in ogni dove.
 
''Ti ringrazio, Sanji.''Dissero all'unisono regalandogli un sorriso che fece sciogliere, letteralmente, il cuoco.
 
''Il solito cascamorto.'' Commentò Zoro a quella vista che lui definiva riprovevole.
 
''Cos'hai detto, stupida testa di prato?'' Disse Sanji minaccioso allo spadaccino. Così iniziò la solita lite ormai diventata quotidiana tra i due sotto lo sguardo divertito dell'intera ciurma.
 
''Ehi Namfi, qfando arriferemfo allfa proffima ifsola??'' Chiese Rufy sputacchiando pezzetti di carne dappertutto.
 
''Razza di idiota, non si parla a bocca piena!'' Disse infuriata Nami tirando un potente pugno al capitano.
 
''Yohofohofhoho, nonf sfa profio cofsa fiano lfe bufone mafiere!'' Commentò Brook.
 
''Ha parlato quello che non sa cosa sia un tovagliolo.'' Rispose Usopp osservando lo scheletro.
 
''Oh, hai ragione. Ho la faccia tutta sporca. Anche se io sono uno scheletro e la faccia non ce l'ho! Yohohohoho! Scherzi da scheletro!'' 
 
''Sì!! Scherzi da scheletro!!'' Disse Chopper sorridente come una pasqua.
 
''Ad ogni modo, arriveremo alla prossima isola esattamente domani. Si chiama Ega. Purtroppo non so molto su quest'isola, ma ricordo che una volta ho letto che  molti abitanti di quel posto scomparivano misteriosamente senza fare più ritorno.''Disse Nami pensierosa.
 
''Mh, sembra molto divertente! Non vedo l'ora di arrivare!'' Disse Rufy con uno dei suoi sorrisi a 32 denti.
 
''A me non convince molto quell'isola..insomma, sono scomparse persone senza fare più ritorno..'' disse Chopper spaventato. Usopp era completamente d'accordo con ''il tenero peluche''.
 
''Magari, non appena approderemo nell'isola, scompariremo anche noi come quei poveri abitanti, oppure potrebbe succedere di peggio, chi lo sa?''. Disse Robin con indifferenza.
 
''Ma si può sapere perchè devi sempre fare previsioni del genere?? Un po' di ottimismo no, eh?'' Dissero in coro Franky, Usopp e Chopper.
 
''Non credo molto a queste misteriose sparizioni.'' Disse Zoro che aveva appena finito il piccolo battibecco con Sanji.
 
''Sparizioni o meno, noi sapremo cavarcela in qualsiasi situazione. Dopotutto siamo i pirati di Cappello di paglia. Inoltre.. mie care Nami-swan e Robin-cwan, vi proteggerò io in caso di pericolo, non temete!'' Disse Sanji che era passato da uno stato di massima serietà, al cascamorto di sempre.
 
''Cerca di essere serio una volta ogni tanto!'' Disse Nami irritata dandogli un grande gancio destro sul capo.
 
''Ooh..l'adoro quando è così violenta!'' Disse Sanji ancora intontito per la botta presa.
I Mugiwara passarono poi il resto della cena come di consueto. Chopper ascoltava le fantastiche avventure del Capitano Usopp estasiato; Brook faceva i suoi scherzi da scheletro venendo preso in giro da Franky; Sanji attaccò briga con Zoro per l'ennesima volta; Rufy tentava di prendere cibo dagli altri piatti ma invano, grazie a Nami e Robin rideva divertita.
Finita la cena, ognuno si ritirò nelle proprie cabine, fatta eccezione per Nami che decise di prendere una boccata d'aria fresca prima di andare a dormire.
Quella sera era molto pensierosa e preoccupata per la giornata che l'attendeva il giorno dopo, ripensando a quel che aveva letto tempo prima. Voleva cercare di capire il perchè di quelle strane sparizioni. 
Dopo poco tempo, cominciò ad osservare la polena. Già, la polena, il punto di osservazione preferito di Rufy. Chissà perchè gli piaceva tanto. Forse perchè riusciva a sentire meglio la brezza marina, o forse perchè riusciva a non pensare a niente godendosi la meravigliosa vista che proponeva davanti a lui.
Senza nemmeno rendersene conto, si avvicinò alla polena. Ne scrutò ogni minimo dettaglio.
Era molto curiosa di sapere cosa si provasse a stare lì, su quella polena. Così, spinta dalla curiosità, tentò di salirci con molta cautela.
 
''Accidenti, è bagnata e scivolosa!'' Disse Nami fra se e se infastidita. '' Sarà ancora bagnata per la tempesta che c'è stata ieri sera.'' Riflettè.
Dopo non poca fatica, riuscì a salire con successo su quella strana polena a forma di leone/sole. Ma ne era valsa la pena. Era una sensazione bellissima: riusciva a sentire a pieno la brezza marina su tutto il suo corpo provando un piccolo brivido di piacere, l'odore si salsedine le inondò le narici e tutti i pensieri e tutte le preoccupazioni sparirono.
 
''Ehi, che cosa stai facendo?'' disse una voce che proveniva dietro di lei. Per lo spavento, la povera navigatrice perse l'equilibrio e cadde nell'acqua gelida.
Il proprietario della voce corse subito in direzione del punto dove era caduta la ragazza e preoccupato disse:
 
''Ehi Nami! Che cosa stai facendo?''
 
''Rufy! Razza di idiota! Si può sapere che cosa stavi facendo? Mi hai fatto prendere un colpo!'' disse Nami infuriata.
 
''Mi era venuta fame e così ho deciso di fare uno spuntino. Poi ti ho vista che eri seduta nella polena e così mi sono incuriosito! Cosa stavi facendo?'' chiese Rufy incuriosito.
 
''Invece di farmi domande stupide, tirami fuori di qui! L'acqua è gelata idiota!'' urlò Nami furente. Rufy allora, allungò un braccio e lo avvolse nel corpo della navigatrice.
 
''No, aspetta, non intendevo..!'' Ma non riuscì a terminare la frase che venne tirata fuori come un razzo. Sbattè contro il capitano facendogli perdere l'equilibrio e cadendo nel pavimento. Così, si ritrovò il viso di Rufy a un palmo dal naso. Quando riaprì gli occhi e se ne accorse, arrossì violentemente e, con una forza sovra umana, lo spinse via da lei con un bel pugno nel viso.
 
''Ma sei impazzito?? Come ti è venuto in mente??'' disse Nami ancora infuriata contro il capitano.
 
''Mi avevi detto di tirarti fuori di lì no?'' disse Rufy non del tutto ripreso dopo la botta ricevuta.
 
''Ma ci sono altri mezzi! Brutto idiota che non sei altro!'' rispose di rimando la navigatrice.
 
''E' stato un gesto istintivo..scusa.'' disse Rufy con la faccia da cane bastonato. ''Ma tornando al discorso di prima, cosa ci facevi sul mio punto di osservazione preferito?'' chiese per l'ennesima volta Rufy.
 
''Non sono affari che ti riguardano.'' Disse Nami con le braccia conserte ed  il viso rivolto da tutt'altra parte.
 
''Dai, ti ho chiesto scusa. Per favore dimmi cosa ci facevi lì. Non puoi tenermi sulle spine!'' Disse Rufy profondamente sconsolato.
 
''Oh invece sì che posso. Lo sto già facendo.'' Gli rispose Nami con un sorrisetto sotto i baffi.
 
''Sei crudele!'' Le disse Rufy mettendo il broncio. Così facendo, strappò una sonora risata da parte della ragazza.
 
''Lo so, e me ne vanto.'' disse orgogliosa. ''Adesso però, torniamo nelle nostre cabine. Domani ci aspetta l'isola di Ega.'' Disse Nami sorridendogli dolcemente.
 
''C-certo!'' disse Rufy leggermente arrossito dopo aver visto l'espressione della navigatrice che poche volte gli mostrava.
 
''Allora buona notte e a domani.'' disse Nami regalandogli un piccolo bacio nella guancia. 
 
''B-buona notte Nami'' disse Rufy arrossito ancora più vistosamente.
Così, entrambi tornarono nelle proprie cabine. Dovevano riposarsi molto. Dopotutto, li attendeva l'isola misteriosa il giorno dopo.
 
 
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Saaaalve. *si inchina*
Questa è la mia primissima fan fiction e spero vivamente che vi sia piaciuta ^-^
Mi piacerebbe molto sapere la vostra opinione :) Accetto sia critiche che commenti positivi ^-^
Ci vediamo con il prossimo capitolo, ciaooo :) 

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Capitolo 2
*** 2.Arrivo nell'isola Ega. Una divertente giornata in spiaggia! ***


Finalmente, il sole stava sorgendo e si cominciavano ad udire le voci dei componenti della ciurma, ovvero: Rufy correva qua e là nella nave urlando di avere una fame da potersi mangiare un dinosauro, rincorso da un furioso Zoro per essere stato svegliato così presto;
Sanji urlava dalla cucina che la colazione era quasi pronta e che doveva assolutamente calmarsi; Franky e Usopp stavano cercando di costruire una nuova arma per la nave; Chopper e Brook li osservavano ansiosi di vedere l'opera conclusa; Robin beveva una tazza di tè prima di fare colazione e Nami controllava la rotta.
 
''Non m'importa se ci ritroveremo con una persona in meno a bordo anche se il capitano, io giuro che ti affetto! Non te l'hanno mai insegnato? Mai svegliar lo spadaccino che dorme! Preparati alla tua fine stupido uomo di gomma!!'' urlò Zoro al capitano dietro di lui.
 
''Di questo passo io morirò non per causa tua, ma per aver sofferto la fame!'' urlò di rimando il capitano cercando di scappare dalle grinfie dello spadaccino.
 
''Vedremo chi avrà il sopravvento: la fame o lo spadaccino? Scopriamolo insieme!'' gli rispose Zoro minacciosamente con sguardo malefico.
 
''Io!'' disse una navigatrice alquanto irritata dai compagni che con due pugni ben assestati li spedì a terra K.O., stile Whiskey Peak. ''Piantatela di fare tutto questo baccano! Mi date sui nervi!'' disse Nami furente ai poveri mal capitati.
 
''Scusaci.'' dissero in coro capitano e spadaccino i quali stavano massaggiando il punto dove la loro amatissima navigatrice li aveva colpiti.
 
''Ragazzi, la colazione è pronta!'' urlò Sanji alla ciurma dalla cucina.
 
''Finalmente si mangiaa!'' urlò Rufy saltellando verso la cucina seguito poi, dal resto dell'equipaggio.
 
''Nami-swaan, Robin-cwaan, bene alzate mie ninfe! Sono desideroso di servirvi questa colazione che ho preparato con tutto il mio amore e affetto! Spero tanto che sia di vostro gradimento!'' disse Sanji rivolto alle ragazze spargendo cuoricini ovunque.
 
''Sembra davvero squisita! Non vedo l'ora di poterla gustare!'' disse Nami osservando il piatto che le veniva servito.
 
''Ma quanto sei carina Nami-swaaaan! Quanto ti adoro!''disse Sanji ormai uscito fuori di senno.
 
''Ha ragione. Sono sicura che sia deliziosa come sempre!'' disse Robin sorridendogli. Ormai il povero cuoco era andato. Aveva cominciato a fantasticare ad occhi aperti e mormorare parole incomprensibili all'udito umano.
 
''Sbrigati cuoco da strapazzo! Stiamo morendo di fame! Invece di fare l'idiota, vedi di servire il cibo!'' disse alterato Zoro.
 
''Se vuoi mangiare, vedi di servirti da solo stupida testa d'alga!'' rispose Sanji non poco nervoso.
 
''Come mi hai chiamato damerino??'' gli disse Zoro più infuriato di prima.
 
''Cos'è, sei diventato anche sordo adesso?'' gli chiese il cuoco molto irritato. E così iniziò l'ennesimo battibecco.
 
''Nami-san, per caso sai a quale ora arriveremo nell'isola? E se non ti dispiace, mi mostreresti le tue m...'' il povero scheletro non riuscì a terminare la frase che venne colpito dal tacco di Nami in piena fronte.
 
''Ah! Che dolore! La mia fronte! Anche se io sono uno scheletro e la fronte non ce l'ho! Yohohohohoho!'' disse Brook uscendosene fuori con uno dei suoi soliti scherzi da scheletro.
 
''Comunque, arriveremo alla prossima isola tra circa.. mezz'ora.'' rispose poi Nami.
 
''Nofon vfedo l'fora dfi vifsiftare lf'isfola!'' disse Rufy con la bocca piena di cibo che schizzava da tutte le parti.
 
''Calma. Prima di esplorare l'isola, avevo pensato di poterci riposare nella spiaggia che dispone. Magari potremmo farci un bel bagno. Che ne dite?''chiese Nami al resto della ciurma.
 
''Io trovo che sia una splendida idea Nami-swan!'' rispose Sanji dopo aver finito lo scontro con Zoro.
 
''Anch'io la trovo un'idea magnifica.'' commentò Robin sorridente.
 
''Un po' di relax non farà certo male.''disse Usopp anch'egli felice della notizia. Non era molto entusiasta di esplorare l'isola e l'idea del bagno e della spiaggia, lo allettavano.
 
''Sono d'accordo anch'io!'' rispose Chopper con gli occhi sognanti.
 
''Io lo trovo SUPER!''Si limitò a dire il carpentiere.
 
''Yohohoho, anch'io sono contento di fare una piccola pausa. Non sto più nella pelle! Anche se io sono uno scheletro e la pelle non ce l'ho, yohohohhohoho!'' disse Brook.
 
''Ok. Ma subito dopo visiteremo l'isola!'' commentò Rufy con uno dei suoi sorrisi a 32 denti.
 
''Allora è deciso. Ci riposeremo nella spiaggia!'' si aggiunse Nami sorridente.
 
''SI!!''risposero tutti in coro alzando un braccio.
Dopo di ciò, tutti terminarono la colazione e cominciarono a fare le proprie faccende. Ormai mancavano solo pochi minuti all'arrivo dell'isola e si poteva intravedere una piccola striscia di terra in lontananza.
 
''Evviva! Riesco a vederla! Siamo quasi arrivati!'' gridò contento Rufy saltellando qua e là.
 
''Sì! Ci divertiremo in spiaggia! Ci divertiremo in spiaggia! Ci divertiremo in spiaggia!''dissero in coro Usopp, Rufy e Chopper alzando una gamba alla volta tutti contenti.
 
''Fra non molto potremo mettere l'ancora.'' Disse Nami.''Coraggio! Tutti ai propri posti!'' disse Nami al resto dell'equipaggio che si preparava ad approdare sull'isola.
Giunti a destinazione,  la ciurma scese dalla nave, dopo essersi cambiati.
Robin stava già prendendo il sole con un Sanji che le portava qualsiasi cosa desiderasse. Usopp, Rufy e Chopper giocavano ad acchiapparello, anche se così facendo, sollevarono molta sabbia ricoprendo Zoro, il quale, cominciò ad inseguirli per tutta la spiaggia.
Nami, invece, rideva delle disgrazie del povero spadaccino che, non appena si accorse di quest'ultima, riempì un secchiello d'acqua e si avvinò minaccioso alla navigatrice.
 
''Cosa ci trovi da ridere, strega?'' chiese Zoro con sguardo truce alla ragazza.
 
''Ma dico, ti sei visto? Sei tutto ricoperto di sabbia! Sembri un mostro del deserto!'' gli rispose Nami asciugandosi una lacrima provocata dalle troppe risate.
 
''Oh, quindi lo trovi divertente, eh? Sai cosa sarebbe divertente? Questo.'' Così, lo spadaccino versò il secchiello pieno d'acqua gelata alla povera mal capitata.
 
''Tu. Sei. Un. Uomo. Morto.'' dopo di che, la navigatrice prese ad inseguire Zoro che, una volta afferrato, tentò di annegarlo in acqua.
 
''Stufpidfa rgaffizina! Sfo annfegando!'' disse Zoro immerso totalmente nell'acqua.
 
''Oh, hai capito il mio intento. Dopotutto sei sveglio. Questo è quello che devi patire dopo avermi bagnato dalla testa ai piedi!'' Gli urlò la ragazza. ''Inoltre, aumenterò i tuoi debiti con il 300% di interessi mio caro!'' concluse Nami mollando la preso e con un ghigno divertito sul volto.
 
''Che cosa?? Non solo hai tentato di uccidermi, ma adesso mi aumenti anche i debiti?? Ma che razza di strega sei??'' gli rispose Zoro riprendendo fiato.
 
''Attento a come parli mio caro spadaccino, posso sempre aumentare!'' gli rispose Nami divertita.
 
''Tsk, odiosa.'' sussurrò lo spadaccino.
 
''Che cos'hai detto? Scusami non sono riuscita a capirti?'' rispose sarcastica la ragazza.
 
''Niente di importante.'' disse infine allontanandosi Zoro.
 
''Ehi, Nami! Cos'è successo? Un attimo fa Zoro ci stava inseguendo ma poi abbiamo visto che stavate avendo una discussione.'' Disse Rufy avvicinandosi al luogo dove si trovava la navigatrice, seguito da Chopper e Usopp.
 
''Oh, niente di importante, gli ho solo aumentato i debiti.'' rispose Nami con il sorriso ai baffi. ''Comunque, voi cosa stavate fa.. Ahi!'' disse Nami afferrandosi un piede e cadendo all'indietro.
 
''Ehi, cosa ti prende?''le domandò Usopp.
 
''Deve avermi punto un granchio.'' rispose ancora dolorante la navigatrice.
 
''Ahahahahaha, avresti dovuto vederti! Sei caduta come un salame!'' disse Rufy prendendola in giro e non accorgendosi dell'espressione nel volto della navigatrice che ormai stava mutando in qualcosa di spaventoso.
 
''Emm, Rufy, ti conviene stare zitto.'' Dissero Usopp e Chopper in coro notando lo sguardo della ragazza.
 
''Ahahahahaah! E poi, il modo in cui hai afferrato il piede! Sembravi me mentre cerco di affondare le fauci su della carne!'' continuò imperterrito, invece. il capitano.
 
''Così, tu ridi delle disgrazie altrui..anzi, delle MIE disgrazie trovandole divertenti.. Bene, divertiamoci a modo mio.'' disse Nami con lo sguardo basso e avvolto dalle tenebre. Rufy non fece in tempo a domandare ''in che modo si sarebbero divertiti'' che la navigatrice l'afferrò per il volto e lo trascinò verso il basso.
 
''Ahahahah! Adesso chi ride? Eh? Capitano dei miei stivali! Ride bene chi ride ultimo!'' disse Nami a un Rufy che ormai credeva di essere veramente spacciato.
 
''Ehi Nami..così lo finisci sul serio..''commentò impaurito il piccolo Chopper.
 
''Ne vuoi un po' anche tu?'' chiese Nami con uno sguardo da far gelare il sangue nelle vene.
 
''S-scusami, n-non v-volevo.'' rispose la piccola renna nascondendosi dietro un'altrettanto impaurito Usopp.
Nami mollò la presa molto divertita di vedere il volto diventato blu del suo capitano che tentava di aspirare più ossigeno possibile.
 
''Allora? Sto aspettando.'' disse Nami con le braccia conserte e battendo un piede nella sabbia più e più volte.
 
''A-aspettando..c-cosa?'' chiese sfinito Rufy non ancora ripreso.
 
''Le tue scuse!'' rispose irritata Nami.
 
''S-scusa..'' le disse Rufy ancora spaventato e con ancora poca aria nei polmoni. Così, la navigatrice, soddisfatta, si apprestò a raggiungere l'amica archeologa con un ghigno malefico e divertito.
Amava farsi rispettare a modo suo.
 
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Ed eccomi ancora qua! xD
Sono costretta a pubblicare adesso il capitolo, dato che domani partirò in vacanza per tutto il mese e qualche giorno anche a settembre.
Ma, non preoccupatevi, tornerò presto ad assillarvi con la mia storia! xD
Spero che questo capitolo sia riuscito a strapparvi anche un piccolo sorrisino o che sia stato ''all'altezza del primo''! (Sempre che il primo vi sia piaciuto! xD).
Comunque, adesso finisco di annoiarvi con cose che non vi interessano minimamente e spero che mi correggerete se ci sarà da correggere e lasciarmi una piccolissima recensione. :)
Byee :*

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Capitolo 3
*** 3. Alla ricerca di Zoro! ***


La domanda non è perchè ma come.
Già, come aveva fatto a finire dalla spiaggia fino ad un luogo ignoto? Forse il suo era un dono, magari una strana abilità, chissà.
Ecco cosa si ritrovava a pensare lo spadaccino. Eppure non si era allontanato molto dai suoi compagni. Ma di una cosa era certo. Lui non si era perso. No,assolutamente no. Al contrario, il suo istinto non l'ha mai tradito e mai lo tradirà. A sbagliare sono stati i suoi amici. Avrebbero dovuto prestare più attenzione.
Ma torniamo dai nostri cari ragazzi.

''No, sul serio. Come fa una persona a perdersi in una spiaggia microscopica?'' disse Usopp stravolto.

''Ti ricordo che stiamo parlando di Zoro, l'uomo che potrebbe perdersi in una stanza vuota di 5 metri quadrati.'' rispose di rimando la navigatrice, anche lei incredula.

''Allora dovremo rimandare l'esplorazione dell'isola, yohohohoho.'' commentò sempre allegro il nostro Brook.

''Non se ne parla nemmeno! Sto morendo dalla voglia di visitare l'isola! E poi, Zoro è un ottimo spadaccino, saprà cavarsela da solo.'' disse un alterato Rufy.

''Io sono d'accordo con il nostro capitano. Quella testa d'alga sarebbe solo di intralcio per noi.''  concordò il cuoco.

''Ci vorrebbe un guinzaglio per quello. Dovremo dividerci in gruppetti e cercarlo.'' sospirò Nami.

''Ma..ma..''

''Niente ma, Rufy.'' concluse infine la navigatrice.

''Allora, Usopp, Chopper e Brook andranno verso est. Franky e Robin verso ovest. Sanji e Rufy verso nord.'' disse la navigatrice.

''Ma, Nami-swan..tu andrai da sola?'' chiese preoccupato Sanji.

''Certo. Voglio rimanere un po' da sola visto che sono circondata da degli idioti patentati. Fatta eccezione per te Robin. E poi, non hai fiducia nelle mie capacità?''chiese Nami rivolgendosi al cuoco.

''No, no. Certo che no. Io ho piena fiducia in te. Ma ricorda..se ti troverai in pericolo, io verrò in tuo aiuto, anche a rischio della mia stessa vita!'' disse orgoglioso Sanji.

''Ti ringrazio molto Sanji, me ne ricorderò durante il tragitto. Adesso, andiamo a cercare Zoro.'' disse infine Nami.

...

Accidenti. Erano ore che stava girando a vuoto. Ma questi alberi sono tutti uguali?! Cominciava ad essere stufo. E pensare che stava patendo tutte queste sofferenze per colpa della scarsa capacità di attenzione dei suoi stupidi compagni!

''Basta! Mi sono stancato! Schiaccerò un pisolino qui intorno e poi continuerò la bella ''passeggiatina''!'' disse infuriato Zoro.
Detto ciò, si mise nella sua solita posizione, affiancò le sue spade accanto a lui e cominciò a dormire, sognano tanti pony arcobaleno che avevano la faccia di Sanji al posto del muso. Già..quell'incubo l'avrebbe ricordato per tutta la vita.
Adesso ci spostiamo da Franky e Robin.

''Certo che questa foresta è davvero enorme.'' osservò il carpentiere.

'' Effettivamente, però prima o poi lo troveremo.'' commentò l'archeologa. 

''Secondo te, a cosa potrebbero essere collegate queste strane scomparse sull'isola?'' domandò curioso Franky.

''Purtroppo non posso ancora risponderti. Non ho avuto l'occasione di poter fare delle ricerche più approfondite, così ho deciso di cercare delle informazioni subito dopo aver trovato Zoro.'' rispose Robin.

''Bah, speriamo solo che non si sia ficcato in qualche casino come suo solito!''disse, poi, il carpentiere.

''Magari potrebbe essere scomparso proprio come quelle persone sull'isola.'' affermò con tranquillità la donna.

''Non ci posso credere. Sei proprio una pessimista senza ritegno!''

''Io non sono affatto pessimista. Io dico soltanto quello che potrebbe accadere. Quindi, il termine adatto sarebbe realista.'' punteggiò l'archeologa.

''Bah, a volte proprio non ti capisco!'' concluse il cyborg.
Poco dopo, videro scorgere qualcosa in lontananza o forse era meglio dire qualcuno. Ma non era un conoscente. Rimasero sorpresi quando videro un bambino, dalla faccia stravolta.

''Ehi, che cosa ti è successo marmocchio? Ti sei perso per caso?'' chiese Franky rivolgendosi al bambino.

''Aiu..tateci..'' cercò di dire quella strana figura per poi cadere nel suolo.

''Accidenti! Forse sta male! Dobbiamo portarlo alla nave e avvertire subito gli altri!'' disse frettolosa Robin.
Detto questo, Franky prese il bambino e tornarono verso la nave.


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Chiedo umilmente perdono per la mia lunghissima assenza! 
Purtroppo non avevo idea di cosa scrivere e soprattutto non ne avevo il tempo! E chiedo ancora scusa per la lunghezza del capitolo ridotta al minimo!
Spero solo che questo capitolo non sia una grossa delusione. Detto questo, vi saluto sperando di non fare più un ritardo del genere. ^^''

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Capitolo 4
*** La ricerca continua! ***


"Se penso che in questo momento potrei essere con le mie dolci Nami e Robin invece che con una scimmia come te, mi viene da piangere!" urlò disperato il povero Sanji. "Ho bisogno di sfogare la mia rabbia.
 Vorrà dire che userò te!" continuò il cuoco assumendo un'espressione quasi diabolica.

"Andiamo, Sanji! In fondo, non è colpa mia se ti ritrovi me come compagno di viaggio! Ed è stata proprio Nami a volerlo! E poi, non sarà poi così terribile la mia compagnia, no?" disse Rufy sorridendo ingenuamente.
In realtà, non sapeva che quella era la goccia che aveva fatto traboccare il vaso. Di fatti, un ormai furioso Sanji, trasformatosi in Super Saiyan, prese a calci il povero mal capitato.
Ma ad un tratto, sentì un suono abbastanza lontano che lo costrinse a fermarsi. Fu proprio in quel momento che ricollegò quel suono all'allarme della Sunny: prima di partire, infatti, la ciurma aveva deciso
che se ci fosse stato qualche problema o se Zoro fosse stato ritrovato, sarebbe bastato tornare alla nave e lanciare, appunto, un allarme per far si che tutti vi facessero ritorno.

"Che sia successo qualcosa alla mia adorata Nami-swan?? Sono preoccupato! Rufy, ci conviene torn...cosa?!?!" Sanji non fece in tempo a finire la frase che Rufy era scomparso.
 Non c'era alcun dubbio: si era perso.

"...Quel babbeo!"  

...

"Non so voi, ma a me quest'isola mette i brividi!" disse un Chopper tremante dalla paura.

"Non hai di che preoccuparti, mio caro amico! C'è il grande capitano Usopp qui con te, pronto a difenderti in qualsiasi momento!" disse Usopp orgoglioso. Peccato che questo suo coraggio si spense non appena
si mossero delle foglie di un cespuglio. A quel punto il cecchino si ritrovò ad abbracciare la renna e con lo sguardo pietrificato cominciò ad urlare cose del tipo:" Adesso moriremo! Questa è la nostra fine! Spargete
le mie ceneri nell'oceano!" Ma quando l'essere che si nascondeva dietro quel cespuglio si mostrò davanti a loro, furono sollevati nel constatare che era soltanto un innocuo e dolce coniglietto.

"Beh, ovviamente ne ero certo! La mia era soltanto una finta per far credere al nemico di essere un bersaglio facile!" disse Usopp leggermente imbarazzato.

"Quindi, tu avevi già previsto tutto??" Brook era sconcertato.

"Usopp, sei grande!" disse Chopper con gli occhi che avevano preso le sembianze di stelle.

"Ehehehehe, se siete rimasti colpiti ora, avreste dovuto vedere la faccia del terribile pirata che ho affrontato tanto temp...ma cosa?" Usopp fu interrotto dall'allarme proveniente dalla Sunny.

"Yohohohoho, forse è il caso di tornare alla nave!" commentò sempre allegro lo scheletro.

"Già, hai ragione" concordò il cecchino.


...


"E così, questa è la pace!" si ritrovò a pensare Nami durante il suo cammino. "è così difficile passare una giornata normale in quella nave?? Come fa una persona a non avere il minimo senso dell'orientamento?? 
Certo che la natura alle volte è davvero crudele! Ma ormai ci ho fatto l'abitudine..." disse, infine, facendo comparire un sorriso sul suo volto. Anche se non lo avrebbe mai ammesso, la ragazza era abbastanza divertita 
da quella situazione che, dopotutto, rientrava nella loro routine quotidiana: nuova isola, nuova avventura, Zoro disperso, Zoro ritrovato, Rufy che mette tutti nei guai e un nuovo nemico da sconfiggere.
Ad essere sinceri, però, poteva fare a meno dell'ultima parte. Era proprio in quelle occasioni che si sentiva totalmente impotente. Quasi sempre si ritrovava ad essere la donzella in pericolo, basta pensare ad Ener, Absalom, Shiki.
Avrebbe voluto rendersi utile in battaglia. Eppure, come avrebbe potuto migliorare e risultare all'altezza del resto dell'equipaggio? Del resto, non era in grado né di allungarsi, né di utilizzare
delle spade, né di sferrare calci potentissimi, né di riuscire a colpire qualcosa con una mira infallibile, né di trasformarsi, né di usare mille mani, né di sputare fuoco, né di usare uno strumento musicale come arma da 
combattimento! Pensare di essere un'ottima navigatrice in quelle occasioni non la facevano stare meglio. Così, in un attimo, il suo sorriso scomparve e il suo volto divenne scuro.
All'improvviso, però, fu costretta ad alzare lo sguardo verso una luce bianca, che ben presto la avvolse e le fece perdere i sensi.


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"Vi saluto, sperando di non fare più un ritardo del genere!" dissi io...
Ma sì, dai! Sono passati soltanto due anni, che sarà mai! Avrei potuto ritardare di più! ;D
...cooooomunque, se ho deciso di aggiornare la storia è solo grazie a MissLove e alle mie ispirazioni notturne! Chissà perché questo succede quando comincio a fissare un muro...
Spero che sia rimasto ancora qualcuno interessato a questa vecchia storia! Detto questo, vi saluto e buona notte:D

P.s. Scusatemi di nuovo per la "unghezza" del capitolo, ma volevo lascarvi con un po' di suspance! ^_^ (Certo, suspance per una cosa vista e rivista in tutte le salse da tutte le parti...)
Spero solo che quello che ho in mente non risulti ridicolo e privo di originalità! A questo punto, vi saluto davvero! Ciao! <3

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Capitolo 5
*** Tomoe ***


"Nami? Naaami? Forza, Nami! Svegliati!"

"Cosa...chi...uhm? Rufy?" sussurrò la ragazza riconoscendo il proprietario della voce.

"Ah, finalmente! Quando ti ho vista accasciata a terra mi sono preoccu..." ma non riuscì a terminare la frase che in men che non si dica si ritrovò spiaccicato su di un albero.

"Ma...si può sapere perché l'hai fatto?" chiese il ragazzo ancora dolorante per la botta presa.

"Così impari a svegliarmi in questo modo." disse Nami soddisfatta. 

"Bel ringraziamento...comunque, che cosa ti è successo prima? Perché eri a terra svenuta?" le domandò il capitano.

"Se devo essere sincera, non ne ho idea. Ricordo solo che un momento prima camminavo e un secondo dopo mi sono ritrovata il tuo viso a un palmo dal naso" rispose Nami leggermente imbarazzata. "E tu, invece? Che ci fai qui? Perché non sei insieme a Sanji?"

"Beh...ecco...inseguendo una farfalla mi sono perso!" rispose Rufy con uno dei suoi sorrisi a 32 denti.

"E poi ci lamentiamo di Zoro...sei un idiota!" gli urlò la ragazza colpendolo nuovamente, solo con più forza di prima. "Comunque, per caso hai sentito l'allarme?" continuò la navigatrice.

"Adesso che mi ci fai pensare, sì! Nel momento stesso in cui ti ho trovata" disse il ragazzo dopo essersi ripreso.

"E me lo dici soltanto adesso?? Brutta testa bacata!" lo rimproverò Nami colpendolo nuovamente.

"Scusami! Prometto che la prossima volta...Nami, che ti prende??" chiese Rufy cercando di sostenere Nami che stava per accasciarsi a terra con la mano che premeva sul petto.

"N-nulla! Forza, torniamo alla nave!" gli rispose la rossa tentando di tranquillizzarlo. In verità, però, neanche lei riusciva a spiegarsi quello strano sintomo.

"Invece tu hai qualcosa! Vieni, ti porterò io!" le disse il ragazzo e, non lasciandole neanche il tempo di controbattere, se la caricò nella schiena.
I ragazzi non sapevano che alle loro spalle qualcuno li stava spiando con un ghigno divertito stampato in volto e con uno strano oggetto tra le mani.


"TU! LURIDO VERME! CHE COSA STAI CERCANDO DI FARE ALLA MIA NAMI-SWAN?! ADESSO TE LA FACCIO PAGARE!" urlò Sanji al capitano che, per i suoi gusti, era troppo appiccicato alla sua dea.

"Tranquillo, ci ha già pensato qualcun' altro" disse Usopp indicando la rossa che aveva appena steso con un calcio il povero Rufy.

"Ti avevo detto di essere in grado di camminare da sola!"

"Beh, almeno adesso noto con piacere che ti senti meglio!" le rispose il ragazzo sollevato.

"Ragazzi, cercate di abbassare la voce! C'è un bambino ferito che sta cercando di riposare!" li rimproverò Chopper.

"Bambino?" ripeté Nami.

"Ah, già, voi non sapete niente. Mentre io e Robin eravamo sulle tracce di Zoro, l' abbiamo incontrato e dopo averci sussurrato un qualcosa che le mie orecchie super non hanno sentito, si è accasciato a terra" spiegò il carpentiere.

"E così abbiamo deciso di portarlo qui alla nave in modo tale che ricevesse delle adeguate cure mediche." concluse, infine, l'archeologa.

"Chissà che cosa ci faceva da solo..." si chiese la navigatrice.

"Ehi, Zoro-san, quand'è che sei arrivato?" chiese Brook.

"Oh, finalmente hai trovato la strada, marimo!" esclamò il cuoco rivolgendosi allo spadaccino.

"Ti conviene stare in silenzio, damerino." disse Zoro con sguardo minaccioso.

"Altrimenti?" rispose Sanji provocatorio.
Ad un certo punto il bambino che fino a un attimo prima era nel mondo dei sogni, cominciò ad aprire gli occhi. Quando li aprì completamente, però, si alzò di scatto dal letto e prese ad osservare tutti i membri della ciurma con un espressione terrorizzata. 

"C-chi siete v-vo-voi? E d-dove m-mi t-trovo?" chiese il bambino trovando un po' di coraggio.

"Rimettiti subito a letto! Hai bisogno di riposare!" lo rimproverò l'unico medico presente a bordo.

"U-u-un procione p-p-parlante?!" furono quelle le sue ultime parole prima di perdere nuovamente conoscenza.
Tutti quanti sospirarono, ad eccezione di Chopper che disse:"Sono una renna!"

"Dunque, che si fa?" chiese Franky.

"Credo sia meglio che se ne occupi solo una persona." rifletté Usopp.
Nami si offrì volontaria di stare accanto a lui. Dopotutto i bambini erano il suo punto debole. Così, tutti quanti, ad eccezione di Nami, uscirono dalla stanza.
Dopo qualche minuto il bambino si risvegliò ed ebbe una reazione simile alla precedente. Stavolta, però, la rossa prese parola:

"Che cosa ci facevi da solo e ricoperto di ferite?"

"P-prima di-dimmi dove mi t-trovo!" disse il bambino ancora spaventato.

"Sei su una nave. I miei compagni ti hanno portato qui per curarti e metterti al riposo." 

"Nave?" 

"Sì, esatto. Vedi, siamo dei pirati."

"P-PIRATI??!?!?!" ripeté il bambino diventato blu dalla paura.

"Sì, ma stai tranquillo, non abbiamo intenzione di farti del male!" disse la ragazza tentando di tranquillizzarlo.

"E a-allora p-perché dei p-p-pirati mi v-vorrebbero aiutare?" chiese il bambino più terrorizzato di prima.

"Non tutti i pirati sono uguali e ti posso assicurare che noi non facciamo parte della categoria degli assassini spietati! E poi, cosa potremmo mai volere da un marmocchio per giunta ferito? E che motivo avremmo di curarlo?" disse la rossa tentando di farlo riflettere.

"Ehi, io  non sono un marmocchio!" disse il bambino riprendendo un po' di coraggio.

"Oh, vedo che non sai solo balbettare e svenire! Adesso mi credi?" gli domandò Nami.
L'interpellato la fissò per un momento. Osservò l'espressione dolce del suo viso e fu proprio quella dolcezza che lo convinse a credere in quelle parole.

"Allora, ti va di dirmi il tuo nome?" gli chiese la rossa.

"Prima dimmi il tuo!"

"Io sono Nami e sono la navigatrice della ciurma di Monkey D. Rufy, detto anche cappello di paglia! Adesso è il tuo turno!" lo esortò la ragazza.

"Il mio nome è Tomoe!"

"Bene Tomoe, credo che sia arrivato il momento  di farti incontrare gli altri!" disse Nami sorridendo.

"Non lo so...forse è megl..."

"Niente da fare! Tutti sono impazienti di conoscerti! Andiamo!" 
Nami gli prese la mano e lo trascinò fuori dalla stanza. Così, Tomoe, nonostante l'imbarazzo iniziale, riuscì a stringere amicizia con tutti, ma soprattutto capii che Chopper non era un procione, bensì una renna! L'emozione fu tale che il dottore si commosse.

"Però in tutto questo non ci hai ancora spiegato perché ti trovassi da solo nella foresta e soprattutto delle tue ferite!" disse Robin.

"Oh, no! Come ho fatto a dimenticarmene?!" esclamò Tomoe, lasciando che un'espressione di puro terrore di impadronisse del suo volto.

"Che cosa succede?" chiese preoccupata Nami.

"Nami,  ti prego aiutami, anzi, aiutaci!" implorò il bambino quasi in lacrime.

"A fare che cosa?" domandò Rufy.

"A liberarci della strega!" disse, infine, Tomoe.


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Un po' scontato, vero? Ma non vi preoccupate! Siamo solo all'inizio! In teoria, andando avanti con la storia, ci saranno dei risvolti interessanti! (Come no...). 
Beh, almeno il capitolo è un po' più lungo!(Scusami, ma per te che cosa sta a significare il termine "lunghezza"?) Vorrà dire che vi accontenterete per ora! ^_^ (Sempre che ci sia ancora qualcuno, Lully...BAUAHAHAHAHAHAHAH!)
Spero solo di non avervi lasciato l'amaro in bocca con questo cliché, ma vi prometto che le cose non saranno poi così scontate! O almeno spero...^^''
Comunque, adesso vi saluto! Spero che mi lasciate un piccolo commentino-ino-ino! <3

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Capitolo 6
*** L'inquietante storia della strega ***


"Ma di quale strega stai parlando, moccioso?" chiese Franky.

"Quella strega!! Quella che ci ha rapiti e...e..." ma il bambino fu interrotto da diversi singhiozzi e non riuscì a terminare la frase.

"Ok, adesso calmati. Chi sarebbe questa strega? Che cosa intendi con "ci" ha rapito? E dove si trova?" domandò Nami.

"Quel mostro ha rapito quasi tutti i bambini dell'isola...e non solo loro! Ci fa delle cose orribili e quando ne ha abbastanza...ci...ci..." 

"Ci cosa?" chiese Zoro.

"Ci mangia!" urlò Tomoe con tutto il fiato che aveva.
Il volto di tutti i presenti assunse delle espressioni miste al terrore e al disgusto. Perfino Robin non trovava le parole per esprimere ciò che provava perché, in fondo, come si potevano anche solo immaginare certe cose? Avevano sentito di tutto: omicidi, schiavitù, torture...ma mai cose del genere. Improvvisamente si ritrovarono catapultati in una specie di film dell'orrore. Ci furono minuti di silenzio che furono interminabili, finché Rufy prese parola:

"Dov'è?" chiese semplicemente.

"Dall'altra parte dell'isola..." rispose Tomoe ormai in lacrime.

"Andiamo."


Durante il cammino nessuno fiatò. Erano ancora tutti sconvolti. Il silenzio fu, poi, interrotto da Robin che chiese al bambino: "Come sei riuscito a scappare?"

"So che sembrerà strano, ma...è stata proprio lei a liberarmi." rispose l'interpellato lasciando nuovamente tutti a bocca aperta.

"C-come sarebbe a dire che ti ha liberato??" chiese Usopp incredulo.

"Lo ha già fatto in passato con altri...sa che là fuori ci sono delle terribili bestie feroci contro le quali non avremmo alcuna speranza...trova divertente vedere i nostri volti terrorizzati che attendono la fine...ma quando qualcuno riesce per qualche strano miracolo a sopravvivere nella foresta, lei se lo riprende e...beh, avete capito..." spiegò il bambino, ricordando ciò che successe tempo prima a uno dei suoi amici più cari.

"Ma allora...come fai ad essere ancora qua?" domandò Sanji, dando voce ai pensieri di tutti.

"Non lo so..." riuscì a dire Tomoe.

"Credo che stia tramando qualcosa..."rifletté Robin.

"Yohohoho ne sono convinto anch'io!" commentò Brook.

"Qualsiasi cosa abbia in mente, non la passerà liscia dopo tutto quello che ha fatto!" disse Nami alterata. Tomoe non poté fare a meno di ammirarla. Fu molto colpito dalle sue parole e dal coraggio che stava dimostrando. 
Purtroppo per i nostri Mugiwara, l'isola si mostrò essere più grande di quanto ci si aspettasse e così furono costretti ad accamparsi fuori per la notte. Durante la cena, però, Nami fu colpita nuovamente da quello strano malessere e così decise di allontanarsi dai suoi compagni con una scusa, cercando di nascondere il ciò che provava: non voleva farli preoccupare più del dovuto. Quando fu abbastanza lontana, si inginocchiò premendo la mano sul petto: questa volta il dolore era molto più forte. Era come se qualcuno l'avesse appena pugnalata. Non riusciva a spiegarsi quel sintomo, ma l'unica cosa che sapeva è che tutto aveva avuto inizio nel momento in cui aveva perso conoscenza.
Presa dai suoi pensieri, non si era accorta che qualcuno, o forse sarebbe meglio dire Rufy, l'aveva seguita: 

"Nami!" la richiamò.

"R-Rufy! Che ci fai qui? Mi stavi per caso spiando?"

"Sapevo che c'era qualcosa che non andava...tu stai male!" constatò il capitano preoccupato.

"Ti sbagli! Io sto benissimo! L'unico che sta male qui è Tomoe!" disse Nami sulla difensiva.

"Stai mentendo! Qui è il caso di far intervenire Chopper!" disse il ragazzo serio.

"Non ce n'è alcun bisogno! Non devi pensare a me, piuttosto a come salvare quei bambini! Sono loro quelli in serio pericolo!" disse la navigatrice alterata.

"Capisco la tua preoccupazione, anche a me non va giù questa cosa, ma non per questo devi trascurare la tua salute! Potrebbe peggiorare andando avanti!" disse il capitano ancora più preoccupato di prima.

"Ma non dire fesserie! Qualche fitta non può certo mettermi in pericolo!" disse la rossa più nervosa di prima.

"E invece sì!" disse Rufy alzando la voce.

"E invece no!" disse Nami alzando ancora di più la voce.

"Sì!"

"No!"

"Sì!!!"

"NO!!"

"Sì, TI DICO!"

"Insomma, Rufy! Smettila di essere così..." ma un'altra fitta la costrinse a fermarsi.

"Adesso basta, vado a chiamare Chopper!" disse Rufy incamminandosi verso l'accampamento, ma Nami lo bloccò afferrandogli la mano. A quel contatto il ragazzo arrossì lievemente.

"N-no! Non farlo! Se lo avvertissi, comincerebbe a preoccuparsi inutilmente e vorrebbe tornare alla nave per visitarmi al meglio! Così facendo si perderebbe un mucchio di tempo prezioso! Ogni minuto che passa, può essere fatale per quei bambini! Non voglio...non voglio che gli accada qualcosa! Hanno già sofferto abbastanza! Perciò ti prego, non chiamarlo!" supplicò la ragazza.

"Nami, ma se ti dovesse succedere qualcosa io...non me lo perdonerei mai...!" sussurrò quasi il capitano.

"Allora facciamo un accordo: se dovesse ripresentarsi questo strano sintomo, allora avviseremo Chopper. In caso contrario, però, tu non gli dirai nulla...d'accordo?" chiese Nami speranzosa.
Rufy attese prima di risponderle e la osservò. Aveva paura di perderla di nuovo, ma questa volta per sempre. E non voleva. Non ora che si erano appena ritrovati. Era già stato doloroso una volta, non lo avrebbe accettato una seconda. Nami gli strinse più forte la mano (Cos...gli stavi ancora tenendo la mano?? Non ti starai facendo trasportare un po' troppo, Nami? Rufy: "A me non dispiace!" Io: "Zitto, sotto specie di big bubble! Il tuo parere non conta!" Rufy: "Ma..." Io: "TORNIAMO ALLA STORIA!"). A quel punto Rufy parlò: "...promesso?"

"Promesso! Grazie!" disse Nami dolcemente.

"Nami...posso chiederti una cosa?" domandò il ragazzo alla navigatrice.

"Dimmi pure!"

"E' un po' che me lo stavo chiedendo...ma...come mai mi stai ancora tenendo la mano?" chiese Rufy.

"Sai, Rufy? Me lo stavo chiedendo anch'io." rispose sincera la rossa mollando la presa. 

"Ma non era una sensazione spiacevole..." disse il capitano leggermente dispiaciuto dopo l'ultimo gesto della ragazza.

"Vuoi continuare a tenerla?" gli domandò.

"Se a te non dispiace..."

"Figurati! Bastano solo 5.000 berry!" disse la rossa con un sorriso a 32 denti.

"Ahahahaha, sei incorreggibile, Nami!" disse Rufy divertito dalle parole della ragazza. Ma in fondo, non gli dispiaceva affatto quel carattere.

"Eheh, dovresti conoscermi, ormai!" disse Nami con un sorriso di chi la sa lunga.

"A quanto pare due anni non cambiano le persone! Beh, in ogni caso non dispongo di tutti quei soldi...vorrà dire che mi consolerò con della carne!" disse il capitano sorridente.

"Neanche a te i due anni sono serviti per riempire il tuo stomaco!" disse la ragazza divertita.

"Avevi qualche dubbio, forse?"

"Non credo che avrei resistito a un tale shock se questa parte di te fosse cambiata! Anzi, a dirla tutta, non sei cambiato per niente!" rispose la rossa.

"Non posso dire lo stesso di te! Sei quasi irriconoscibile!" disse Rufy.

"Beh, in effetti sono fatta molto più carina!" disse "modestamente" la navigatrice.

"Eh, su questo non posso darti torto!" disse Rufy con uno dei suoi sorrisi a 32 denti.

"A quanto pare sei rimasto anche tu colpito dalla mia...aspetta, cosa?" gli domandò Nami resasi conto soltanto in quel momento di ciò che aveva appena detto il capitano.

"Che sei molto...aspetta un po'! Hai detto che non sono cambiato per niente! Ma credevo di aver scolpito qualche muscoletto in più in questi due anni! Sono proprio uguale?" chiese Rufy un po' offeso.

"Sì, devo dire che..ehi, ma ti avevo fatto una domanda!" esclamò la ragazza.

"Beh, anch'io!" disse a sua volta il capitano.

"Visto che sono stata la prima a farla, rispondi prima tu!" disse Nami.

"No, rispondi prima tu!" disse Rufy contrariato.

"No, fallo tu!" disse Nami cominciando ad innervosirsi.

"No, tu!"

"No, tu!"

"NO, TU!"

"NO, TU!!"

E così i due ragazzi andarono avanti così per tutta la notte non chiudendo occhio, pentendosene amaramente il giorno dopo.

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Capitolo 7
*** Il viaggio continua! ***


"Ehi, ragazzi, che vi prende? Avete l'aria di essere molto stanchi." disse la piccola renna notando i volti del capitano e della navigatrice.

"Già, avete delle occhiaie terribili, specialmente tu, Nami! Sembri una vecchietta!" commentò ridendo Tomoe, mostrando per la prima volta ciò che era veramente: un bambino molto maleducato.

"Chi sarebbe la vecchietta?" disse Nami ironica dopo aver colpito con uno dei suoi pugni micidiali il bambino.

"Questa è violenza sui minori! Ti farò causa per questo! E dopo vedremo se farai tanto la dura dietro le sbarre!" urlò Tomoe massaggiandosi il punto dolente.

"Non c'è alcun bisogno di denunciarmi. Sono un pirata e questo basta per arrestarmi. E poi, non crederai davvero di poterci riuscire! Se la situazione dovesse precipitare, non mi farò scrupoli a sbarazzarmi di te, pulce!" disse la ragazza con un'espressione diabolica. 

"Non ne saresti capace!" disse Tomoe più a se stesso che alla navigatrice.

"Vogliamo fare una prova?" disse la rossa accogliendo la sfida e mettendosi in posizione d'attacco.

"Su, Nami! Non spaventarlo! In fondo è solo un bambino!" intervenne Usopp notando la faccia terrorizzata di Tomoe.

"Esatto! Ascolta Pinocchio!" disse il bambino ancora spaventato.

"Ehi, come ti permetti??" disse il cecchino con i denti che ricordavano tanto quelli di uno squalo.

"Insomma, finitela! Qui i bambini siete solo voi!" si intromise lo spadaccino stufo di sentire le loro voci. Non appena quest'ultimo aprì bocca, Nami tacque e prese a fissarlo. La ragazza adesso sorrideva e tutti si stupirono quando capirono che quel sorriso era rivolto proprio a Zoro, che dopo qualche tempo le chiese: "Si può sapere che ti prende?" La ragazza si avvicinò a lui lentamente non smettendo nemmeno per un secondo di sorridere. Quando fu abbastanza vicina, allungò la mano verso la guancia del ragazzo e cominciò ad accarezzarla dolcemente. Tutti seguivano i movimenti della rossa, in particolare Sanji, ormai disperato, e il capitano che sgranò gli occhi: ma che le prendeva? Non si era mai comportata in quel modo...figuriamoci con Zoro!

"C-che stai facendo??" chiese lo spadaccino rosso per l'imbarazzo.

"Zoro...non ti starai scordando qualcosa?" gli domandò Nami dolcemente. Cominciava a diventare inquietante tanta dolcezza per i gusti dello spadaccino.

"N-non so di cosa parli!" rispose Zoro più imbarazzato di prima.

"Se vuoi ti rinfresco la memoria..." disse la navigatrice con voce sensuale. La situazione stava precipitando: chi aveva ancora la bocca spalancata come Brook, Usopp e Chopper, chi aveva gli occhi fuori dalle orbite come Franky e Tomoe, chi rideva come Robin, chi era rimasto pietrificato come Sanji e chi sudava freddo senza staccare gli occhi dalla navigatrice come Rufy.

"Mio caro...tu mi devi 50.000 berry!" disse Nami mutando la sua espressione angelica in qualcosa di spaventoso. Tutti tirarono un sospiro di sollievo.
Zoro, da rosso divenne blu come un puffo. E chi aveva tutti quei soldi? Non gli sarebbe bastata una vita per restituire l'intera cifra.

"Lo immaginavo..."disse la navigatrice come se gli avesse letto nel pensiero. "Sappi che questo ti costerà il doppio della cifra. Per adesso mi accontenterò di questo." concluse la navigatrice. Lo spadaccino non ebbe nemmeno il tempo di dire "Cosa?" che la ragazza l'aveva già scaraventato contro un albero che si spezzò in due a causa dell'impatto. Tomoe a quella scena rabbrividì, immaginandosi al posto del malcapitato.

"Bene! Direi che possiamo riprendere il cammino!" esclamò Nami con un gran sorriso soddisfatto. Tutta la ciurma, Tomoe compreso, si mise sull'attenti e rispose con un sonoro "Sì, signora!" mentre Zoro tentava ancora di riprendersi dalla botta ricevuta. Certe volte si sorprendeva della forza che la ragazza possedeva e proprio in questi momenti si chiedeva il perché non facesse lo stesso con i suoi nemici. Avrebbe potuto distruggerli con un solo pugno. Rufy, invece, rideva, quasi come se fosse sollevato.

"Rufy, ma come hai fatto a sopravvivere per tutto questo tempo con lei a bordo?" sussurrò Tomoe al capitano.
 
"Beh, probabilmente perché sono di gomma!" rispose il ragazzo ridendo. "Questo lo dovresti chiedere agli altri!"
Dopo non molto tempo, a causa delle continue lamentele da parte del capitano, la ciurma decise di fermarsi per il pranzo. Nami, nonostante le continue proteste del cuoco che non voleva che si scomodasse, decise di servire i piatti al tavolo (un tavolo nel bosco? E che hanno, la borsa di Brock?), ma prima di arrivare a destinazione si scontrò contro il capitano che correva come una furia urlando "Carnee!" Il contenuto del piatto si versò tutto nel vestito della navigatrice che colpì violentemente il ragazzo. Così, la ragazza si allontanò dal gruppo per dirigersi verso il fiume superato poco prima per cercare di ripulire, in qualche modo, l'indumento. Quando lo raggiunse, nel momento in cui si piegò per lavare il vestito, avvertì nuovamente quel dolore lancinante al petto. Avrebbe urlato se solo avesse potuto. 

"Nami! Per fortuna ti ho raggiunta...ti volevo chiedere scusa per..." 

"Stai indietro!" ordinò Nami dopo aver riconosciuto la voce di Rufy. Accidenti, quel ragazzo aveva il peggior tempismo del mondo. Ma questa volta come avrebbe fatto ad uscire da quella situazione? Se Rufy fosse andato ad avvisare Chopper, per i bambini non ci sarebbe stato più nulla da fare. Si morse il labbro inferiore non sapendo che pesci pigliare.

"Nami, ma...stai bene? Mi dispiace per il vestito, davvero..."disse Rufy veramente dispiaciuto. Nami sorrise: non si era accorto di nulla. Ma il dolore continuava a tormentarla e per evitare che il ragazzo potesse scoprirlo, fu costretta a mentirgli:

 "Io sto benissimo! Ma è meglio che non ti avvicini se ci tieni alla tua vita! Questo vestito mi è costato una fortuna! Levati dalla mia vista!" gli urlò Nami di spalle cercando di apparire il più naturale possibile. E a quanto pare funzionò: 

"Scusami, prometto che non accadrà mai più una cosa del genere! Se vuoi posso darti una mano a lavare via lo sporco!" disse Rufy avvicinandosi alla navigatrice.

"No! Non voglio il tuo aiuto!" gli urlò la rossa facendolo fermare. Per un attimo aveva temuto il peggio. "Voglio solo che mi lasci da sola!"

"Ma Nami...non credi di stare esagerando un po' per un semplice vestito? Se ti fa piacere, te ne comprerò uno nuovo! Certo, dovrei cominciare a risparmiare qualche soldino, ma..."

"Adesso basta! Ti ho fatto una richiesta molto semplice! Perché non te ne vai?" Nami dovette fare ricorso a tutte le forze che aveva per urlare quelle parole. Diventava sempre più faticoso nascondere il dolore che provava.

"Sto solo cercando di aiutarti!" disse il ragazzo cercando di difendersi.

"Così stai solo ottenendo il risultato oppos...ah!" neanche il tempo di terminare la frase che fu costretta a piegarsi dal forte dolore, perdendo l'equilibrio e cadendo nel fiume.

"Nami!" urlò preoccupato il capitano correndo vicino al fiume e si accorse che non molto lontano da lì vi era una cascata. La corrente la stava trascinando via e le fitte al petto di certo non la aiutavano. Non riusciva a dire o fare niente e Rufy era molto preoccupato: se non l'avesse raggiunta prima che lei avesse raggiunto la cascata, sarebbe stata la fine. Corse più che potè finché non fu abbastanza vicino da poter allungare il braccio e cingerle la vita. La corrente era molto forte e fu un'impresa ardua tirarla fuori, ma dopo non poca fatica ci riuscì. Nami tossì per aver bevuto troppa acqua, ma dopo poco disse ansimando: "Grazie...per avermi salvata."
Rufy la guardò e dopo le disse anche lui ansimando:"Figurati! Lo rifarei altre cento volte! Comunque, tu stai bene?" 

"Sì, non preoccuparti!" rispose sorridente Nami. E in fondo era vero: non provava più alcun dolore.

"Ehi, Nami, dimmi una cosa...ma che cosa ti è preso al fiume prima?" le chiese Rufy serio.

"Beh, sono solo inciampata, tutto qui! Capita a tutti, no?" mentì la ragazza.

"Già, hai ragione..."rispose il corvino con lo sguardo un po' cupo.

"Qualcosa non va, Rufy?" chiese la navigatrice preoccupata.

"No, no, nulla...sarà meglio tornare, altrimenti gli altri si preoccuperanno." si affrettò a dire il ragazzo non guardando la ragazza nemmeno di striscio.

"D'accordo..." disse Nami, per niente convinta dalle sue parole. 
I due, così, tornarono dai loro compagni senza fiatare. Nami percepiva una certa tensione nell'aria, ma decise di lasciar perdere per evitare di peggiorare la situazione.
Per tutto il giorno i ragazzi non si rivolsero la parola, ma la ciurma non si accorse di nulla. Così, la giornata trascorse tra le battutine poco gradevoli di Tomoe sulla navigatrice, quest'ultima che picchiava lui e chiunque tentasse di difenderlo e con un Rufy stranamente silenzioso che mangiava molto più del solito, come se stesse cercando di sfogarsi sul cibo. E a Nami questo particolare non sfuggì.

"Domani gli parlerò." si disse fra se e se la ragazza.

"Che fai, parli da sola, adesso?" le disse Tomoe spuntando all'improvviso. 

"Oh, ciao Tomoe." disse la navigatrice distrattamente. Tomoe trovò strano il comportamento della ragazza, abituato ad essere picchiato per qualsiasi cosa. "Questa è la prima volta che non mi picchi!" esclamò sorpreso il bambino.

"Se continui così potrebbe essere l'ultima." disse Nami con sguardo truce.

"Ehm...che ci fai qui tutta sola? Non vai a letto?" disse Tomoe preoccupato dopo l'ultima affermazione della rossa.

"Questo te lo dovrei dire io. Fino a prova contraria, io sono adulta e vaccinata, mentre tu sei ancora un marmocchio e i marmocchi come te dovrebbero essere già a letto!" lo rimproverò Nami.

"Ehi, anch'io sono grande!" cercò di difendersi Tomoe.

"Certo, come no." sbuffò la navigatrice.

"Comunque...è un po' che l'ho notato...ti è forse successo qualcosa? Mi sembri un po' strana." osservò il bambino.

"Oh, adesso ti preoccupi per la vecchietta?" disse Nami sarcastica.

"N-niente affatto! Era solo per chiacchierare un po', tutto qui! Non c'è mai niente da fare..."si affrettò a dire Tomoe che arrossì non poco.

"Toh, sei tutto rosso!" disse la navigatrice sorridendo.

"N-non è v-vero!"

"E adesso balbetti! Sei proprio buffo, sai?" disse la rossa ridendo di gusto. Tomoe la osservò: era molto carina quando sorrideva.

"Non c'è bisogno che ti preoccupi per me, io sto bene!" disse Nami rassicurandolo. "Piuttosto, tu come stai?"

"Anch'io sto bene..." disse Tomoe non proprio convincente.

"Lo so che sei molto preoccupato per i tuoi amici, ma non c'è nulla di cui preoccuparsi! Presto li raggiungeremo e li salveremo da quella strega!" disse la ragazza sorridendo, facendogli l'occhiolino.

"Certo che li salverete, altrimenti ve la vedrete con me! Anche se dubito che una ragazzina fragile fragile come te riesca anche solo a sostenere lo sguardo di quella strega!" disse Tomoe ritornando quello di sempre. Chiuse gli occhi come se attendesse un pugno da parte della navigatrice che però non arrivò mai.

"Buona notte, Tomoe." disse Nami scompigliandogli i capelli e dandogli un piccolo bacio nella guancia che fece avvampare il bambino.

"N-notte N-N-Nami!" balbettò il piccolo Tomoe osservando la figura della donna che si allontanava.


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Ehehehe, la nostra cara Nami ne ha sempre una! Però adesso la domanda rimane: che cosa è successo alla navigatrice? Perché ogni tanto riprova quel dolore terribile? E che cosa è successo, invece, al capitano? Probabilmente ci sarete già arrivati! In caso contrario...non ve lo dico! Lo scoprirete nella prossima puntata! >:D BUAHAHAHAHAHAHA!

Ci vedremo presto, non mancate! ;P

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Capitolo 8
*** Un Miracolo ***


Se ne stava lì, seduta, ad ammirare il cielo stellato. Una persona normale avrebbe detto: "Wow, potrei restare qui a fissarlo tutta la notte!" ma a lei l'idea non allettava per niente. Si ritrovò ad odiare quel cielo. Erano ORE che era ferma nella stessa posizione e i suoi occhi non avevano alcuna intenzione di chiudersi. Eppure la sera prima non aveva dormito per niente per colpa del suo capitano e della sua testardaggine.

"Insomma! Voglio soltanto godermi un meritato riposo! Non chiedo mica la luna! Anche se non sarebbe male come regalo...chissà quanti bei soldini guadagnerei vendendola!" disse Nami cominciando a fantasticare. "...quest'isola mi porterà ad un esaurimento nervoso." concluse, infine, la navigatrice resasi conto di ciò che aveva detto. Ma perché il cielo ce l'aveva con lei? Non sarebbe potuta sbarcare in un' isola normale, con persone normali, foreste normali, malattie normali e streghe normali? Ma in fondo, lei che ne poteva sapere della normalità? Questo termine era sconosciuto alla sua ciurma, al Nuovo Mondo e perfino a lei. Ormai tutto ciò che una persona normale definiva normale per lei era anormale. (Mamma mia Lully, ma quante volte la stai ripetendo 'sta parola? Fai venire l'angoscia.) 

"Non riesci a dormire?"

"Oh, Robin, sei tu!" esclamò Nami riconoscendo la voce alle sue spalle. Era veramente felice di rivederla e di scambiare quattro chiacchiere in santa pace con lei. "Comunque, sì, non riesco a prendere sonno...e questa cosa mi sta dando sui nervi!" quasi urlò la rossa che prese a scompigliarsi violentemente i capelli. Robin rise al gesto della ragazza che, accortasi della reazione dell'amica, si ricompose e con un po' di imbarazzo prese parola: "E Tu? Che cosa ci fai ancora sveglia?"

"Ho deciso di farti un po' di compagnia." rispose l'archeologa sorridendo.

"Ma non ce n'è bisogno! Sicuramente sarai molto stanca, dovresti riposare!" disse Nami sentendosi un po' in colpa.

"Beh, anche tu dovresti esserlo! Sbaglio o la notte scorsa l'hai trascorsa in bianco? Eppure sei ancora sveglia!"

"Questo è un mistero ancora da risolvere per me." disse la ragazza con sguardo abbattuto. L'amica rise nuovamente.

"Dimmi, c'è qualcosa che ti turba?" chiese Robin dolcemente.

"Ma no, cosa dici! Sono solo un po' pensierosa!" disse frettolosa l'interpellata distogliendo lo sguardo dall'archeologa. Quest'ultima prese a fissarla inarcando un sopracciglio, come a voler dire "Ma a chi vuoi prendere in giro?"

"...Non posso nasconderti proprio niente, eh?" disse Nami con un sorrisetto.

"Eh, ormai ti conosco da troppo tempo, navigatore!" disse Robin a sua volta sorridendo.

"Ecco... ripensavo all'atteggiamento che ha avuto oggi Rufy." sospirò la rossa.

"Che cosa intendi dire?" chiese curiosa Robin.

"Ricordi quando Rufy mi ha sporcato il vestito, no? Quando sono andata al fiume per ripulirlo, lui mi ha raggiunta e ha tentato di chiedermi scusa più volte. Certo, probabilmente non sono stata proprio carina nei suoi confronti...comunque, successivamente sono...inciampata e sono caduta nel fiume. Lui, ovviamente, è riuscito a portarmi in salvo, ma dopo essersi accertato che stavo bene, ha cambiato atteggiamento e non mi ha rivolto più la parola." concluse la navigatrice.

"Che strano...non è da lui comportarsi in questa maniera..."rifletté Robin. 

"Lo so ed è per questo che mi sto dannando la vita!" disse Nami esasperata.

"Hai già provato a parlargli?" 

"Non ancora, ma mi sono ripromessa di farlo domani." rispose la ragazza. "Secondo te che cosa può essergli successo così all'improvviso?"

"Purtroppo non so rispondere a questa domanda." disse la donna un po' sconsolata.

"E se gli avessi fatto qualcosa? E se non volesse più avere a che fare con me?" ipotizzò Nami preoccupata.

"Ascolta, qualsiasi cosa sia successa, sappi che il capitano tiene molto a te e non ti lascerebbe andare per nessuna ragione al mondo. Perciò smettila di agitarti così tanto e pensa che domani si risolverà tutto." disse Robin cercando di tranquillizzarla.

"Già, forse hai ragione..."disse la rossa sorridendo tristemente.

"Su, non fare quella faccia! Sono sicura che tutto si sistemerà!" disse sicura la donna.

"Spero solo che tu abbia ragione!"

"Beh, almeno adesso un mistero è stato risolto!" constatò l'archeologa.

"Ma di che cosa stai parlando?" chiese Nami perplessa.

"Adesso sappiamo perché non riesci a prendere sonno!" disse allegra Robin.

"Ehi, hai ragione!" esclamò felice la navigatrice, anche se non doveva esserne proprio contenta. Dopo di che scoppiarono entrambe in una sonora risata.

"Grazie Robin, davvero." disse la rossa abbracciandola.

"Figurati, io non ho fatto proprio nulla!" disse l'archeologa ricambiando l'abbraccio.

"Sai, Robin? Devo dire che mi fai un po' pena. Sei sempre costretta ad ascoltare le mie lamentele e le mie preoccupazioni... ma che ci posso fare se sei la mia unica ancora di salvezza in quella ciurma di pazzi!" esclamò la ragazza.

"Strano, io non mi faccio pena nemmeno un po'!" disse Robin sorridente.

"Come farei senza di te?" le domandò Nami con le lacrime agli occhi. La donna, per tutta risposta, rise.

"Comunque, non sei obbligata a stare qui. Ritorna alla tenda, è meglio se ti riposi!" disse la rossa.

"Invece io pensavo di restare a farti compagnia per un altro po', sempre che a te non dispiaccia." disse l'archeologa sorridendo. Nami non si oppose. Non le dispiaceva affatto la compagnia della sua sorellona. Si ritrovò a pensare di essere davvero fortunata ad avere un'amica così al suo fianco: intelligente, matura, sempre disponibile, fedele. Benedì il giorno in cui Rufy decise di accoglierla nella ciurma. 
Certo che era proprio buffo: da acerrima nemica a migliore amica del mondo. La vita a volte è proprio strana. Quando meno te lo aspetti ti riserva delle strane sorprese. Ma più che sorpresa, Robin la si poteva definire un miracolo, almeno secondo il parere della navigatrice. Spesso provava ad immaginare una vita senza di lei, ma il finale era sempre lo stesso: un cappio al collo. Già, probabilmente non avrebbe resistito alla tentazione di farla finita. Per fortuna, però, quando riapriva gli occhi la vedeva lì, davanti a lei, che le sorrideva.

"Robin, posso chiederti una cosa?" chiese Nami distesa e con lo sguardo rivolto verso il cielo.

"Dimmi pure." 

"Hai mai provato ad immaginare che cosa sarebbe potuto accadere se certe cose non fossero mai successe?"

"Credimi, l'ho pensato tante volte, Nami. Che cosa sarebbe successo se la mia isola non fosse mai stata distrutta dal Buster Call? Se mia madre fosse ancora viva? Se avessi deciso di farla finita molto tempo fa? Ma poi mi tornate in mente voi: voi che mi avete accolta nella vostra famiglia; voi che mi avete fatta ridere di cuore dopo tanti anni; voi che mi avete salvata da Enies Lobby mettendo a repentaglio la vostra vita e sfidando il governo mondiale; voi che mi avete fatto tornare la voglia di vivere; voi che avete reso la mia esistenza un dono e non un peccato; voi che mi avete amata e continuate a farlo. Anche se ho sofferto, non cambierei nemmeno una virgola della mia vita perché altrimenti non vi avrei mai incontrati e adesso non stare qui a parlare con la mia migliore amica." concluse Robin ammirando anche lei quel cielo stellato.
Nami si commosse a quelle parole e non poteva che essere d'accordo con lei: anche se quella ciurma la faceva impazzire, in qualche modo la rendeva felice perché loro non erano solo dei compagni. Erano amici, fratelli, cugini, zii e nonni!...ok, magari nonni no...neanche zii...bah, lasciamo perdere. Stupida autrice che rovina un momento magico! (Mi avete chiamata? nda)
Pensando a quanto fosse fortunata, Nami chiuse gli occhi e si addormentò.

Eh già, Robin era proprio un miracolo.


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Per caso vi avevo detto che si sarebbe chiarita la questione con il capitano? E invece no! BUAHAHAHAHAHAHAHAHAHA! E non solo...in questo capitolo (per giunta più corto del solito!) neanche compare! *risata da pazza malefica* certe volte mi stupisco io stessa della mia cattiveria...>:D Mi dispiace per voi, ma io sono una persona a cui piace proseguire lentamente. Non voglio correre :P E poi, mi piacciono questi momenti con la cara Robin <3
Adesso me ne vado! Ma non vi faccio nessuna anticipazione del prossimo capitolo! BUAHAHAHHAHAAHAHAHAHAAH! Come sono malvagia....>:D

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Capitolo 9
*** Un incontro inaspettato. ***


L'aveva ignorata tutto il tempo. Da quando la ciurma aveva fatto colazione ed aveva ripreso il cammino, lui l'aveva ignorata. Ma quella storia non poteva andare avanti così: era arrivato il momento di parlargli. Approfittò della piccola pausa pranzo per avvicinarsi a lui: "Rufy, possiamo parlare?"

"D'accordo, Nami..."
Quando furono abbastanza lontani, Nami, facendosi coraggio, prese parola: "Si può sapere che cosa ti succede? Da quando c'è stato quel piccolo incidente al fiume non mi hai rivolto più la parola!"
Rufy non rispose subito. Si voltò a guardare la ragazza con un'espressione quasi indignata che fece preoccupare ancora di più la rossa, per poi tornare a guardare l'orizzonte e coprirsi il volto con il suo cappello.

"Davvero non te ne sei accorta?" disse Rufy dopo minuti di silenzio che sembrarono ore.

"Beh, evidentemente...no!" rispose la navigatrice come se fosse ovvio. Il capitano le diede le spalle e riuscì a dire solo un "Tsk" che fece innervosire la ragazza.

"Insomma, Rufy! Mi vuoi dire che cosa ti prende? Non so leggerti nel pensiero!" gli urlò Nami alterata.

"Ripensa a quello che hai fatto e troverai la risposta." disse Rufy cominciando ad alzare la voce.

"L'ho già fatto, ma non mi viene niente in mente!" disse la navigatrice più nervosa di prima.

"Riflettici meglio, allora." disse Rufy infastidito.

"Io proprio non riesco a capirti! Un momento prima sei allegro e spensierato e un momento dopo sei nervoso e mi eviti come la peste! Ti dispiacerebbe dirmi che cosa succede?" urlò la ragazza stringendo i pugni.

"Perché non provi ad arrivarci da sola?"

"Rufy!" lo supplicò la rossa.

"Tu mi hai mentito!" urlò il capitano voltandosi verso la ragazza con tutta la voce che aveva. Quest'ultima si irrigidì.
"Tu mi hai mentito, Nami! Quando ti ho chiesto che cosa ti fosse successo al fiume, mi hai detto di essere solo inciampata quando entrambi sappiamo che non è così! E sai qual è la cosa peggiore? Non solo mi hai mentito, ma hai anche infranto la promessa! Tu sei caduta per il forte dolore al petto! Perché non me l'hai detto? Quando mi hai fatto quella promessa, tu...mi hai guardato negli occhi e io mi sono fidato di te!"
Nami rimase a fissarlo sbalordita. Quindi si era accorto di tutto! Si vergognava: come avrebbe potuto guardarlo in faccia d'ora in avanti? L'aveva ferito, ingannato, ma soprattutto...gli aveva mentito.
Però poi le venne in mente il volto sorridente di Tomoe e fu grazie a quest'ultimo che riuscì a trovare un po' di coraggio per parlare:

"Sì, è vero, ho sbagliato nei tuoi confronti e mi dispiace...ma se l'ho fatto è solo per il bene di quei bambini!"

"Allora tu avevi intenzione di mentirmi sin dall'inizio!" urlò Rufy con rabbia.

"Se non non l'avessi fatto, non mi avresti ascoltato!" urlò di rimando la navigatrice.

"Una persona non fa delle promesse con l'intenzione di infrangerle!" urlò forte il capitano stringendo i pugni.

"Ho capito di avere sbagliato e ti ho già detto che mi dispiace!"

"Ti dispiace? E allora rispondi a questa domanda: ti penti di quello che hai fatto?" chiese Rufy con voce seria.
La ragazza esitò un attimo a rispondere, ma poi con sguardo deciso rispose: "No...non mi pento di quello che ho fatto."
Rufy non disse nulla. La guardò per un'ultima volta e poi si avviò verso l'accampamento. Nami non provò a fermarlo né a seguirlo: sapeva di averlo ferito. Decise di non tornare e di starsene un po' per conto suo.


"Oi, Rufy, cos'è successo?" chiese Zoro non appena vide il volto scuro del suo capitano.

"Nulla." mentì Rufy.

"Che fine ha fatto la mia bella Nami-swan?!" urlò un Sanji molto arrabbiato.
Rufy scrollò le spalle e prese a mangiare, facendo imbestialire il povero cuoco che stava per sferrargli un calcio che lo avrebbe mandato in coma, ma fu prontamente fermato dall'archeologa: "E' meglio lasciarlo in pace." gli disse.

"Ehi, sopracciglio arrotolato, vedi di servire il cibo!" disse lo spadaccino annoiato.

"Pensaci da solo, marimo! Oppure sei talmente incapace da non riuscirci?" disse il cuoco con aria di sfida. E mentre i due litigavano come sempre, il resto della ciurma decise di pranzare.

Nel frattempo, Nami camminava ripensando alla discussione con Rufy. Stavolta l'aveva fatta grossa: non aveva mai visto una tale delusione negli occhi del suo capitano. E adesso che cosa avrebbe fatto? Non poteva continuare il viaggio non guardandolo più in faccia. Però come poteva? In fondo, forse neanche lei sarebbe riuscita a perdonarlo se le avesse mentito in quel modo. Lui si era fidato di lei e lei per tutta risposta cos'ha fatto? Gli ha mentito. Perché era tutto così difficile? Più ripensava alla sua espressione delusa, più le si stringeva il cuore. Ma era anche vero che l'avrebbe rifatto pur di salvare quei bambini indifesi. 

"Chissà come staranno..." si chiese la navigatrice. 
Qualcosa, o forse sarebbe meglio dire qualcuno, la destò dai suoi pensieri. Si ritrovò una donna, una donna bellissima, davanti a sé: era alta, con la pelle chiara ed un fisico slanciato che lasciava senza fiato, dei capelli lunghi e  scuri che mettevano in risalto i suoi grandi occhi color smeraldo e le sue labbra rosse e carnose. Nami prese a fissarla incantata da tanto splendore.

"Che cosa ci fa una bella ragazza come te da sola in una foresta come questa?" chiese la donna con voce dolce.

"Potrei farti la stessa domanda!" disse Nami ritornando alla realtà.

"Beh, io stavo cercando qualcuno." disse la donna con un sorriso.

"E io mi sgranchivo un po' le gambe!" disse la rossa ricambiando il sorriso.

"Beh, se mi permetti, un luogo pericoloso come questo non è che sia proprio l'ideale per farsi una passeggiata!" disse la donna facendo notare alla ragazza i versi degli animali spaventosi che riecheggiavano nell'aria.

"Su questo non posso darti torto!" disse Nami portando la mano alla testa piuttosto imbarazzata. "Oh, che sbadata, non mi sono ancora presentata! Io sono Nami!" disse la ragazza allegra.

"E' un vero piacere conoscerti!" disse la donna dolcemente.

"E tu? Chi saresti?" chiese curiosa la navigatrice.

"Lo scoprirai presto, Nami..." disse la donna mutando il suo sorriso in un ghigno divertito.


"Accidenti, ma perché la mia adorata non ritorna??" urlò Sanji disperato.

"In effetti è un po' che la sorella manca." rifletté Franky.

"Yohoho, spero solo che non le sia accaduto nulla!" disse Brook.

"E se qualche bestia feroce l'avesse attaccata?" chiese preoccupato Usopp che con le sue parole fece prendere un colpo a Chopper.

"Rufy, che cosa facciamo?" domandò Robin al capitano. Tutta la ciurma prese a fissarlo, attendendo una risposta che non tardò ad arrivare:

"Cerchiamola."
Anche se cercava di nasconderlo, Rufy era quello più in pensiero: E se Usopp avesse avuto ragione e fosse stata presa alla sprovvista? Normalmente se la sarebbe cavata facilmente contro quelle bestie, ma non se si fosse sentita nuovamente male. Preoccupato da tale eventualità, corse più veloce che poté.
I Mugiwara si fermarono, però, alla vista di una bellissima quanto misteriosa donna che fece svenire il povero cuoco.

"Salve, Mugiwara! Immagino che siate qui per Nami!" disse la donna con un ghigno.

"Come fai a sapere di lei?" chiese Robin.

"Oh, no, Nami!" urlò Chopper raggiungendo la navigatrice priva di sensi.

"Che cosa le hai fatto?" urlò Rufy con rabbia digrignando i denti.

"R-Rufy! Q-quella è...è la strega!" urlò spaventato Tomoe facendosi sentire per la prima volta.

"Oh, Tomoe, ma che piacere rivederti!" esclamò la donna.

"Non posso dire lo stesso!" disse Tomoe terrorizzato.

"Non preoccuparti caro, quando questa storia sarà finita ci divertiremo un mondo insieme!" disse la strega con un'espressione che fece gelare il sangue al povero bambino.

"Rispondi alla mia domanda!" urlò il capitano spazientito.

"Non vedo perché debba dirtelo." rispose divertita la donna.

"Ti conviene parlare se non vuoi fare una brutta fine." intervenne Zoro afferrando le sue katane.

"Mi dispiace deluderti, ma quelli a fare una brutta fine sarete voi!" disse la donna accompagnata da una sonora risata.
Rufy stava per andare all'attacco, ma un urlo del piccolo Chopper lo costrinse a fermarsi.

"R-Rufy!" gridò piangente la renna. L'interpellato si voltò a guardare il dottore e si allarmò notando le sue lacrime.

"Che succede, Chopper?" chiese Rufy preoccupato.
Chopper si prese un po' di tempo prima di rispondere poiché i suoi singhiozzi gli impedivano di proferire parola, ma dopo poco tempo riuscì a formulare una frase che tutta la ciurma non avrebbe mai voluto sentire:

"Il suo cuore...non batte più!"

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Capitolo 10
*** Solo per divertimento ***


"Il suo cuore...non batte più!"
Tutta la ciurma rimase sconvolta. Non era possibile...la loro navigatrice non c'era più? Doveva essere tutto un incubo. Un orribile incubo e presto si sarebbero svegliati sulla loro nave, avrebbero ripreso la loro avventura e Nami avrebbe picchiato tutti, ad eccezione di Robin, senza un apparente motivo.
Ma era tutto reale...

"Non è possibile..." sussurrò Usopp sconvolto, come tutti, del resto.
Rufy fissò il corpo inerme della sua navigatrice e vi si avvicinò lentamente per poi cadere sulle ginocchia. Non poteva essere vero. Non voleva crederci. Non poteva essersene andata. Quindi quel brutto litigio era stata la loro ultima conversazione? Lei si sarebbe ricordata di lui in quel modo? Non gli avrebbe più sferrato i suoi pugni micidiali? Non avrebbe più difeso i suoi mandarini? Non avrebbe più controllato la rotta? Non avrebbe più sentito il suo odore? Non avrebbe più sentito la sua voce? Non avrebbe più rivisto il suo bellissimo sorriso? No, no, no, no, no! Era impossibile!
Scostò i suoi morbidi capelli dal suo viso pallido e stanco e glielo accarezzò dolcemente. Una lacrima scivolò dal suo volto e si posò su quello della ragazza.

"Nami..." la richiamò "Nami, ti prego, non lasciarmi...è stata...è stata solo colpa mia...perdonami..." la strinse a sé. "Sono stato solo uno stupido...e adesso tu...non ci sei più...Nami...torna da me...ti scongiuro..." singhiozzò. Tomoe si avvicinò con le lacrime agli occhi. Non immaginava che sarebbe potuta accadere una cosa del genere. La osservò a lungo prima di prendere parola:

"Tu non c'entri...sono stato io...non...non avrei mai dovuto coinvolgervi in questa faccenda! Se non ci fossi stato io, tutto questo non sarebbe mai successo e Nami sarebbe ancora viva!" 
Tutta la ciurma osservava la scena. Erano rimasti paralizzati. Non poteva succedere a loro...non poteva succedere a lei!
Zoro afferrò le sue katane e si avvicinò minacciosamente alla strega.

"Tu...come hai potuto? Ora dovrai vedertela con me!" e si scagliò contro la donna. A quest'ultima, però, bastò un semplice gesto della mano che costrinse lo spadaccino a piegarsi in due dal dolore.

"Zoro!" urlarono i presenti.

"Mio caro spadaccino, credo che tu non abbia capito bene con chi hai a che fare." ghignò la strega. "E per vostra fortuna, la vostra amica non ha ancora tirato le cuoia! O almeno non ancora..."

"Che cosa intendi dire?" chiese l'archeologa nervosa.
Rufy, che si era voltato un attimo dopo l'ultima affermazione della strega, fu richiamato da una voce che credeva non avrebbe mai più risentito.

"N-Nami?"

"Eheh, mio caro non sarà così facile liberarti di me!" sussurrò appena Nami. Rufy la guardò e poi l'abbracciò più forte che poté, temendo che potesse essere soltanto un sogno.

"Piano, altrimenti ci rimetto sul serio!" disse Nami con un debole sorriso.

"Nami!" Chopper corse ad abbracciare l'amica che ricambiò volentieri l'abbraccio.

"La mia bellissima Nami-swan!" urlò pieno di gioia Sanji. "Sai, appena Chopper ha pronunciato quella frase credevo di morire!" Nami gli sorrise. 

"Mocciosa, hai la pellaccia dura!" disse Zoro ripresosi dal piccolo scontro con la strega.

"Ehi, squattrinato, vedo che sei piuttosto indolenzito! Hai cercato di vendicare la mia pseudo-morte? In fondo lo so che senza di me non potresti vivere..." ghignò la navigatrice facendo arrossire lo spadaccino per l'imbarazzo.

"Tsk, senza di te e i miei debiti nei tuoi confronti il mio tenore di vita aumenterebbe del triplo!" in questo modo le strappò una risata.
Poi Nami si soffermò su Tomoe che era ancora rimasto sconvolto. Quest'ultimo pensava che tutto questo fosse solo un sogno: come avrebbe fatto a risvegliarsi, altrimenti? Non poteva essere resuscitata! Eppure era lì, di fronte a lui e gli sorrideva. 
La ragazza notò il viso del bambino bagnato ancora dalle lacrime.

"Oh, ti sei preso un bello spavento per la vecchietta, eh, Tomoe?" disse Nami sarcastica.

"F-Finiscila con questa storia! Io non ero affatto preoccupato per te! Mi è solo entrata della polvere negli occhi! Figurati se mi dispero per una come te!" urlò il bambino asciugandosi le lacrime ed incrociando le braccia al petto.
Nami gli sorrise e lo trascinò tra le sue braccia. Tomoe arrossì al contatto, ma dopo decise di ricambiare l'abbraccio della navigatrice e scoppiò a piangere.
E mentre Nami accarezzava dolcemente i capelli di Tomoe tentando di tranquillizzarlo, il resto della ciurma si avvicinò alla rossa e cominciarono a tempestarla di domande del tipo "Come stai?" o "Stai bene?" e poi c'era chi piangeva dalla gioia come Franky, Brook e Usopp e chi rideva sollevata come Robin.
La strega era esterrefatta. Si erano completamente dimenticati di lei. Eppure aveva quasi ucciso una loro compagna!

"Ehm...scusate se vi interrompo,  ma io sono ancora qui..." disse la donna cercando di attirare l'attenzione, ma fu bellamente ignorata.

"Nami, ma...com'è possibile che tu sia ancora viva? Il tuo cuore non batteva più!" chiese la piccola renna.

"Questo posso spiegarvelo io!" intervenne la strega attirando gli sguardi di tutti su di sé. Solo in quel momento i Mugiwara e Tomoe si ricordarono di lei. "Basta che la smettiate con queste scenate strappalacrime! Mi  fate venire la nausea!"

"Che faccia tosta!" esclamò l'archeologa piuttosto infastidita. 

"Comunque...volete sapere perché la vostra amichetta è ancora qui e non a fare compagnia ai morti, non è così? Beh, la spiegazione è molto semplice...il suo cuore continua a battere ma...vedete...non è proprio al suo posto..." e detto questo mostrò un oggetto nelle sue mani. Tutti rimasero stupiti nel constatare che quello era...un cuore. Si girarono verso la navigatrice per vedere se ci fossero segni di taglio o qualcosa del genere, ma non trovarono nulla.

"C-Com'è possibile??" urlò spaventato Usopp.

"Ho mangiato un frutto del diavolo!" ghignò la strega.

"COSA?" urlarono tutti i presenti.

"E che razza di frutto permette di fare una cosa del genere??" chiese Franky sconvolto.

"Si chiama ShinzōShinzō (cuore in giapponese) e mi permette di controllare tutto ciò che riguarda il cuore, come le emozioni e le malattie e di estrarlo a mio piacimento senza, però, uccidere necessariamente il proprietario." concluse la strega.

"Quindi...quelle dolorose fitte al petto che ogni tanto provavo..." iniziò Nami, ma fu interrotta dalla donna:

"Oh, quelle! Beh, sono opera mia! Mi diverte giocare con i cuori della gente... (letteralmente, eh nda) ed è ancora più divertente quando non hanno idea di quello che gli stia succedendo! Non lo trovi anche tu?"
I Mugiwara la guardarono disgustati. Come poteva arrivare a tanto la malvagità umana?

"E i bambini? Se gli hai fatto qualcosa giuro che io..." cominciò Nami che fece per alzarsi.

"Tu...cosa?" ripeté la strega stringendo il cuore della ragazza che si era accasciata a terra per il dolore.

"Non provare a farle del male!" urlò Rufy che stava per scagliarsi contro la donna, ma fu bloccato dall'archeologa.

"Fermati, Rufy! Ricorda che lei ha nelle sue mani il cuore di Nami! Basta un passo falso e per lei sarà la fine!" disse preoccupata Robin.

"Ha ragione, Cappello di Paglia. Basta un piccolo gesto e la tua amica passerà a miglior vita!" rise la strega stringendo più forte il cuore della povera navigatrice che fu costretta ad urlare per il forte dolore.

"Maledizione!" urlò il capitano prendendo a pugni il terreno. Era stato messo con le spalle al muro. Se avesse provato anche solo a sfiorare la strega, per Nami non ci sarebbe stata più alcuna speranza. Ma allora che cosa poteva fare? Doveva restare a guardare? Si sentiva solo uno stupido. Già, uno stupido ed impotente capitano che non riesce nemmeno a difendere un suo compagno! A che cosa erano serviti quei due anni? Credeva di essere diventato più forte? Rammollito, ecco cos'era! Un rammollito!

"Ehi, Yami, ma...perché mi hai liberato?" chiese Tomoe rivelando per la prima volta il nome della strega.

"Oh, vedo che ti sei ricordato il mio nome..." disse la donna con un ghigno. "Beh, perché sapevo che ti saresti incontrato con loro!"

"Ma...che senso aveva? Con il tuo potere e il cuore di Nami li avevi già in pugno, perché non agire subito ed eliminarli tutti?" continuò il bambino.

"Ma è logico! Per divertimento!" rispose con ovvietà Yami.

"Divertimento?" ripeté con rabbia Zoro.

"Certo! Però vi confesso che sono stata tentata di eliminare la vostra amichetta prima...ma poi ho pensato di prolungare il divertimento pensando alle vostre facce distrutte dal dolore nel perderla per sempre!"
Tutti la guardarono con odio. Stava facendo tutto questo solo per divertimento? Stentavano a crederci. Tutti i "cattivi" commettevano certe azioni per dei motivi ben precisi, che sia vendetta, dimostrare di essere i più forti o conquistare il mondo...mentre lei aveva fatto tutto questo solo per vivacizzare le sue giornate? Scherziamo?

"E allora cosa stai aspettando? Finiscimi!" urlò Nami facendo sussultare i compagni.

"Beh, non mi va più..." disse semplicemente la strega.
Tutta la ciurma cadde a gambe all'aria.

"Certo che cambi idea facilmente, tu!" disse Usopp portandosi una mano nella fronte disperato.

"Ho pensato a una cosa più divertente..." sussurrò quasi Yami. "Siete curiosi di conoscere appieno il mio potere?"

"Io ne ho già avuto abbastanza!" esclamò Nami rialzandosi.

"Cara Nami, questo non è che l'inizio! Il gioco deve ancora iniziare!"

"Beh, su questo non posso darti torto! Io mi sono appena scaldato!" disse Zoro affiancando Nami e sguainando le spade.

"Bello mio, tu fai parte del gioco!" ghignò Yami divertita. "Ma credo proprio che mi divertirò con il vostro capitano..."
Yami, con un semplice gesto della mano fece accasciare sul suolo il corvino che premeva la mano sul petto. Dopo poco tempo perse i sensi a causa del forte dolore.

"Rufy!" urlò Nami in preda al panico. "Che cosa gli hai fatto, maledetta?!"

"Mia cara Nami, ti pentirai di avermi fatto questa domanda..." 


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Ehehehehe, sorpresi del fatto che Nami fosse ancora viva o era prevedibile? Eh, non potevo mandarla fuori di scena così presto! Siamo solo all'inizio, in fondo >:D
Che mi dite della storia del frutto? E' credibile o è una cavolata stratosferica? Se è così, mi dispiace ma il mio cervellino non è riuscito a fare di meglio!
Almeno adesso sappiamo che cosa è successo alla nostra navigatrice! Ma adesso...che cosa succederà a Rufy?
Non ve lo dico! BUAHAHAHAHAHAHAHAH!
Alla prossima! <3

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