Come What May

di Bebba
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Confessioni che fanno male ***
Capitolo 3: *** Gelato al Curry e baci respinti ***
Capitolo 4: *** The Evil Eye ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Digi-digi

Come What May:Prologo

 

 

 

 

-Siamo arrivati- esclamò Matt tirando fuori dalla tasca un mazzo di chiavi e aprendo la serratura dell’appartamento numero 7 -Non è il palazzo imperiale ma c’è posto per tutti-

 

-Sei sicuro di voler dividere l’appartamento con noi?- gli domandò Tai grattandosi i folti capelli castani -Non è che ti disturbiamo e ci cacci fuori-

 

-Ma che dici e poi non ti devi preoccupare siamo circondati da vecchi sordi o rimbambiti- spiego il ragazzo facendoli accomodare nell’atrio.

 

-Grazie Matt, non so come avremmo fatto senza il tuo aiuto- disse Sora togliendosi le scarpe e appoggiandole su un largo tappeto all’entrata.

 

-Allora, le camere sono tre: una è per Sora, io e te, Tai ne divideremo una invece l’altra e la stanza del bisogno casomai volete ospitare qualcuno. L’affitto e le bollette si pagano in comunità, ora se non vi dispiace ho un colloquio di lavoro- disse tutto d’un fiato Matt mentre inforcava la porta da cui era entrato pochi minuti fa.

 

Sora e Tai portarono le loro valige nelle loro rispettive camere e incominciarono a disfarle, alla fine, sfiniti, si ritrovarono nella piccola cucina dell’appartamento di Matt per bere qualcosa di rinfrescante.

 

Tai si sedette subito sul divanetto a scacchi e assunse uno sguardo da cucciolo -Sora non è che mi porteresti qualcosa da bere?-

 

Sora fece una faccia scocciata ma alla fine si diresse al frigo e lo apri -Mi dispiace Tai, ma non c’è niente-

 

-Come? Guarda bene ci deve essere qualcosa!- la riprese Tai.

 

-No, è proprio vuoto, forse sarà meglio andare a fare la spesa-

 

-Ma l’appartamento è di Matt. Ci deve pensare lui-

-Ti ricordo che da oggi ci viviamo anche noi qui- rimbecco Sora appoggiando le mani sui fianchi e assumendo un cipiglio arrabbiato.

 

-Per me non c’è nessun problema- disse velocemente Tai alzando le mani in segno di resa -Quando sei al market prendimi un pacco di orsetti gomosi e il succo di frutta all’ananas, ok?-

 

-Guarda che tu vieni con me!- gli disse Sora -Non lascerai mica che una signora come me si spacchi la schiena portando pesantissime borse della spesa?-

 

-Signore?! Quale signora?- disse sarcasticamente Tai, per tutta risposta Sora gli diede un pugno sulla nuca -Ahio! Guarda che scherzavo-

 

Pochi minuti dopo Sora e Tai si trovavano a camminare per le strade di periferia in cerca di un mini-market in cui fare rifornimenti. Le vie era poco affollate e il sole batteva forte e l’aria era calda e secca.

 

-Fa davvero caldo- disse Tai asciugandosi il sudore dalla fronte con un lembo della t-shirt.

 

-Gia- disse Sora.

 

I due amici rimasero in silenzio per molto tempo, tutte e due odiavano quelle situazioni in cui non sapevano cosa dire, o meglio ne avevano cose da dire ma non ne avevano il coraggio, nessuno dei due voleva ammettere di provare un certo sentimento amoroso verso l’altro e cosi quando erano solo loro due si ritrovavano molto spesso senza parole.

 

Tai sospiro e lo sguardo gli cadde sulla bella siluette di Sora.

 

 

Sora non era più la ragazza che aveva combattuto con lui a Digiworld, ora era una bella donna con le curve sinuose e con un viso leggermente ovale incorniciato da setosi capelli color arancia.

 

-Che c’è?- gli domandò Sora notando lo sguardo del ragazzo fisso su di lei.

 

-Niente- disse il ragazzo mentre un leggero rossore gli compariva sulle gote -È solo che oggi sei molto carina con questo vestito-

 

-Davvero? Grazie- disse timidamente Sora.

 

Dopo questo breve dialogo i due ricaddero nella stessa apatia di prima e vennero salvati in extremis dalla comparsa di un market.

 

I ragazzi entrarono nel locale e sospirarono di sollievo quando una ventata di aria condizionata fresca li avvolse.

 

Tai prese un carrello ed insieme a Sora incominciarono a gironzolare svogliatamente tra gli scafali e infilando l’indispensabile nel carrello a mano a mano che avanzavano.

 

-Che ne dici prendiamo il cocomero per stasera?- domando Sora fermandosi al banco frutta -E anche qualcos’altro per festeggiare la nostra nuova avventura-

 

Alla fine i due si diressero alle casse e per un colpo di fortuna ne trovarono una completamente libera.

 

-Salve- li salutò cortesemente la cassiera sfoderando un sorriso bianchissimo -Non ti ho mai visto prima, piacere sono Yuka- disse rivolta a Tai mettendo in mostra il petto formoso.

 

-In effetti siamo nuovi del quartiere. Io sono Tai Yagami e lei è Sora Takenonchi, viviamo insieme ad un nostro amico- rispose Tai spingendo il carrello oltre la cassa.

 

-E come si chiama questo vostro amico? Forse lo conosco, io conosco tutti- disse la cassiera sorridendo libidinosamente a Tai.

 

-Matt Ishida- rispose semplicemente Tai, non notando ne la bramosità della ragazza alla cassa ne la faccia contrariata e scocciata di Sora.

 

-Oh, lui lo conosco benissimo- ridacchio la cassiera finendo di battere lo scontrino e allungandolo automaticamente a Sora che lo strinse stretto per placare l’ira.

 

-Bene, grazie di tutto Yuka ci vediamo- disse Tai finendo di sistemare la roba dentro le buste.

 

-Di niente Tai, vieni a trovarmi qualche volta-

 

Sora uscì velocemente dal market con passo spedito -Pensaci tu a pagare- urlò a Tai.

 

“Ma che gli prende?” Tai allungò le banconote ad Yuka afferrò le buste e corse a raggiungere l’amica.

 

-Sora? Ehi Sora vuoi andare un po’ più piano?- urlò Tai alla ragazza che ormai era molto distante con lui. Sora non sembrò averlo sentito perché continuo la sua maratona senza girarsi indietro.

Quando finalmente la raggiunse era spompato.

 

-Sei arrabbiata con me? Che ti ho fatto?- gli domandò il ragazzo ansimando.

 

-Niente Tai, proprio niente e solo che ora i miei sospetti sulla tua intelligenza da ibrido sono fondati-

 

-Che?- chiese enigmatico Tai non avendo capito niente.

 

-Lasciamo perdere- sospirò Sora -Torniamo presto a casa o ci verrà un insolazione-

 

Intanto all’appartamento numero 7 Matt era appena tornato a casa e aveva portato con se una ragazza pallidissima dai capelli corti e neri come le piume di un corvo. Gli occhi scuri erano evidenziati da una pesante matita nera e le labbra sottili era colorate di un rosso purpureo. L a ragazza indossava una canottiera a rete di un acceso rosa confetto e degli short cortissimi di jeans, seppure fosse estate e facesse molto caldo ai piedi calzava degli scarponi che si allacciavano fino al ginocchio.

 

-Allora Matt, questi tuoi amici che sono venuti a vivere con te dove sono?- gli domando la ragazza che aveva una voce molto dolce.

 

-Boh? Saranno andati usciti. Ma che fai? Non si fuma a casa mia- esclamo Matt sfilando una sottile sigaretta dalle labbra della ragazza.

 

-Ma se fumi anche tu Mettuccio caro-

 

-Appunto sto cercando di smettere, e non voglio che Tai e Sora sappiano che ero un fumatore incallito-

 

-Ok, ho capito, mi stai cacciando fuori in casa in pratica?- urlò la ragazza alzandosi di colpo dal divano in cucina -Lo sapevo che quei due avrebbero rovinato il nostro rapporto. È gia tanto che ti permetto di lavorare in quel cavolo di Hostbar*-

 

-Dai amore, lo sai che non ti sto cacciando via e solo che non voglio avere problemi con i miei migliori amici-

 

-Quindi io sarei un problema?- gli chiese stizzita la ragazza.

 

In quel momento la porta si aprì ed entrarono Tai e Sora, Matt ringraziò gli dei per quel colpo di fortuna non sapeva proprioi come gestire il litigio con Kiriko.

 

-Eccovi qua voi due. Vi voglio presentare la mia ragazza- disse mette afferrando per le spalle Kiriko e trascinandola a forza davanti hai suoi migliori amici -Tai, Sora. Lei e Kiriko Tajima la mia ragazza-

 

-Piacere- risposero gentilmente i due amici piegandosi in un inchino, a Kiriko gli venne da ridere era la prima volta che dei suoi coetanei si inchinassero dinanzi a lei.

 

-Ehi ragazzi non c’è bisogno che vi chinate- disse Kiriko ridendo sguaiatamente.

 

Tai e Sora si scambiarono uno sguardo stupito e guardarono alternativamente prima la ragazza di Matt e poi Matt.

 

“È fatta cosi” sembrò voler dire Matt agli amici scrollando le spalle.

 

-Abbiamo fatto la spesa- esclamò Sora alzando una busta che teneva in mano -Io e Tai pensavamo di fare una festicciola tra amici se per te va bene-

 

-Certo che va bene, basta che non cucina Tai- le rispose Matt.

 

-Ehi io non cucino cosi male- si difese Tai.

 

-Si come no, Sora ti ricordi quando ha deciso di fare le uova bollite senza acqua- disse Matt provocando il riso sia a Sora che a Kiriko.

 

-Oppure quando a fatto esplodere la caffettiera moka di suo padre perché non ci aveva messo il caffè dove andava l’acqua e l’acqua dove andava il caffè- ricordò Sora tra le lacrime.

 

-Se vuoi ti posso aiutare io, lavoro in una locanda i Okonomiaky e me la cavo in cucina- esclamò Kiriko.

 

-Per me ok- le ragazze andarono in cucina a posare la spesa mentre Tai e Matt andarono nella loro camera per parlare come facevano quando erano ancora alle superiori.

 

-Complimenti Matt, ti sei trovato una ragazza molto carina- disse Tai abbandonandosi seduto sul suo letto.

 

-Tu dici?- mormorò l’amico passandosi una mano tra i capelli biondi.

 

-Avete qualche problema?-

 

-Qualche è dir poco, siamo sommersi dai problemi, litighiamo sempre per qualsiasi bazzecola, e quasi sempre per colpa mia-

 

-Che vuoi dire?-

 

-Non so in questi giorni mi saltano i nervi troppo spesso sembra quasi che lo faccia apposta-

 

-Non dire cavolate… Invece perché non organizziamo una festa solo per digiprescelti? Da quante che non vedi Tk e gli altri?-

 

-Più o meno da un mese- rispose Matt prendendo la sua chitarra acustica e incominciando strimpellare.

 

-Allora me ne occupo io, per la prossima settimana ti va bene? Vado a telefonare agli altri- disse Tai alzandosi in piedi e uscendo dalla stanza.

 

-Speriamo bene- mormorò Matt tra se.

 

La cena fu un successo, Sora e Kiriko avevano preparato il piatto preferito di ognuno di loro: per Tai del Curry rice, per Matt un Noriramen, Kiriko e Sora invece si erano cucinate due gustose ciotole di Tamago soba*.

 

-Wow era davvero buonissimo- esclamò Tai appoggiando le bacchette sopra la sua ciotola.

 

-Tai, ti do completamente ragione- disse Matt -Complimenti alle cuoche-

 

-Grazie, ma ora ci vuole qualcosa di dolce- esclamò Sora- Prendiamo il cocomero?-

 

-Naaa! Siamo a Tokyo, siamo giovani e abbiamo soldi da spendere. Andiamo all’Estate Coffees e spariamoci una pezzo di torta- propose Tai alzandosi con enfasi dalla sedia e con gli occhi che brillavano dalla gioia.

 

-Per me è ok- disse prontamente Matt assumendo la stessa espressione assurda dell’amico.

 

Le ragazze non potero far altro che accettare e in meno di un minuto i quattro avevano preso la metrò per andare nella coloratissima Shibuya.

 

Il quartiere di Shibuya era come sempre super affollato di giovani che come loro avevano solo voglia di spassarsela in compagnia.

 

Tai, Matt, Sora e Kiriko entrarono in un grande grattacielo e da li salirono fino alla terrazza dove c’era l’Estate Coffees all’aperto.

 

I ragazzi si sedettero in un tavolino vicino alla ringhiera da dove si godeva di un’ottima vista e l’aria calda estiva si alternava ad un leggero venticello frizzante.

 

Le torte che ordinarono erano squisite e finirono in un batter d’occhio -Adoro queste torte- esclamò Tai che era stato il primo a finire.

 

-Se non vi dispiace Kiriko ed io ci allontaniamo un poco- disse Matt alzandosi e appoggiando una mano sulla spalla della sua ragazza che si alzò subito dopo di lui.

 

-Figurati amico- rispose Tai iniziando a dondolarsi sulla sedia.

 

Matt e Kiriko si allontanarono stretti in un abbraccio e Tai e Sora rimasero da soli con il solito silenzio, mai come allora i due volevano tornare indietro nel tempo quando passavano il loro tempo al telefono a parlare di tutto e di più, entrambi si chiedevano come mai fossero diventati cosi chiusi con loro stessi.

 

Sora si trovò a scrutare il panorama, le luci erano troppo forti e purtroppo le stelle non si vedevano ma in compenso una tonda luna pallida aveva fatto capolino da dietro una nuvola.

“È tutto cosi romantico” pensò la ragazza sospirando “Peccato che non c’è nessuno a condividerlo con me, se solo Tai ed io…”

 

-Che hai? Sei strana stasera Sora- disse Tai.

 

-Non ho niente Tai e solo che io…- per un momento Sora si era convinta di poter confessare il suo amore a Tai.

 

-Oggi la luna è davvero bella- enfatizzò Tai alzando gli occhi al cielo.

 

-Gia- rispose mogia Sora abbassando lo sguardo, gli veniva quasi da piangere “Sono una stupida, non so neanche gestire una semplice infatuazione come le mie coetanee”.

 

-Ehi, ehi che ti prende- esclamo Tai sporgendosi sul tavolo e scostandogli i capelli che le ricadevano sul viso.

 

-Niente…- sospirò lei.

 

-Sai Sora, tu mi piaci- disse Tai cercando di non vedere l’espressione della sua migliore amica.

 

Sora sentì il cuore fermarsi e la temperatura -Oh Tai anche tu…- ma venne bruscamente interrotta da una piangente Kiriko che li salutava e correva verso l’ascensore.

 

Tai e Sora si guardarono negli occhi e contemporaneamente esclamarono -Matt!- velocemente si diressero dal loro amico che era appoggiato alla ringhiera con una sigaretta appena iniziata tra le dita.

 

-Ci siamo lasciati- mormorò aspirando una grande boccata.

 

-Forse se la raggiungi puoi provare a chiarirti- disse Sora avvicinandosi a lui e dandogli una pacca sul braccio.

 

-No, non ne vale la pena- sbuffò Matt -Io me ne torno a casa- e cosi dicendo si allontanò trascinando i piedi.

 

Tai e Sora si guardarono negli occhi e capirono che quello non era ne il luogo ne il momento per dichiararsi e fare i sentimentali ora dovevano solo pensare a tirare su di morale il loro amico. I due raggiunsero Matt e tutti insieme si avviarono per la strada verso casa cercando di non avere risentimenti su quello che non avevano avuto il coraggio di fare prima.

 

 

 

 

 

∫Erano rimasti bloccati a Digiworl, non riuscivano a contattare Ghennai…∫

 

∫-So che non è il momento giusto per dirlo ma, Sora, io ti amo…-∫

 

 

 

Wow è la prima volta che scrivo una fanfiction sui Digimon, sperò di non fare un buco nell’acqua come al solito. Allora questa ff era nata dall’idea di far affrontare al mitico trio (Tai, Matt e Sora) la convivenza in un appartamento, ci dovevano essere innamoramenti, tradimenti e cose cosi stile Piccoli problemi di cuore… Ma poi mia sorella mia ha ripreso e mi ha ordinato di inserire i Digimon. Lo voluta accontentare anche perché i Digimon mi mancano tanto ç__ç

Cmq questo che sperò abbiate letto è una specie di prologo, se vi è piaciuto fatemelo sapere anche se la ff non vi è piaciuta.

Ciauz

By

Bebba

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Confessioni che fanno male ***


1° Capitolo: Confessioni che fanno male

1° Capitolo: Confessioni che fanno male

 

 

 

Driinn- Driinn- Driinn

 

La sveglia incominciò a suonare e lentamente Matt iniziò ad aprire gli occhi ed a stiracchiarsi le membra ancora intorpidite dal sonno. Il ragazzo si sollevò a sedere e si girò verso Tai che stava ancora dormendo seppure avesse un raggio di sole sugli occhi.

 

“Quanto ti invidio” pensò il biondo scoccando uno sguardo d’invidia all’amico dormiente “Quanto vorrei avere un briciolo della tua pigrizia”, Matt si alzò dal letto e si passò una mano tra i capelli e si diresse nella piccola cucina dove, con suo gran stupore, trovo una fantastica colazione gia pronta in tavola.

 

Matt andò verso il tavolo apparecchiato. C’era il bricco del caffè che ancora fumava e la tostatura del pane era al punto giusto e in più c’era un vasetto di marmellata alla fragola la sua preferita.

 

-Questa è opera di Sora- un sorriso si allargo sul volto del ragazzo mentre prendeva posto a tavola e incominciando a stendere la marmellata su una fetta di pane tostato.

 

Il ragazzo stava per darle il primo morso quando suonarono alla porta e a malincuore dovette alzarsi.

 

Camminò a passo strascicato fino alla porta di ingresso e aprì con circospezione sperando che non fosse nessuno dei suoi vecchi vicini -Si? Chi è?- domandò con la voce ancora impastata dal sonno.

 

Poi all’improvviso una cosa rosa gli andò in contro buttandolo quasi per terra -Matt!-

 

La cosa rosa non erano altro che Mimi  che per uno slancio affettivo verso il suo amico si era appesa al collo.

 

-Mimi, mi stai soffocando- disse Matt che era molto più alto di Mimi e stava compiendo uno sforzo terribile a stare piegato in quel modo.

 

-Possiamo entrare?- chiese gentilmente la piccola Kari affacciandosi alla porta, dietro di lei c’erano tutti i digi prescelti della prima e seconda generazione.

 

-Certo certo- disse con un po’ d’imbarazzo Matt accorgendosi solo in quel momento di aver dormito in canottiera e boxer.

 

-Dov’è Tai?- domando Izzy mentre entrava con tutta la ciurma al completo.

 

-Sta ancora dormendo, anzi perché non andate a svegliarlo?- esclamò Matt sperando cosi di liberarsi di tutti i suoi amici che avevano interrotto la sua deliziosa colazione.

 

Kari, Tk, Davis e Yolei si diressero a passo felpato in camera di Tai e Matt e gli altri si accomodarono in cucina.

 

-Matt? Posso parlarti?- gli chiese Mimi facendosi improvvisamente seria.

 

-Umh… Certo dici pure- le rispose il ragazzo notando un leggero rossore sulle guance dell’amica.

 

-Non qui davanti a tutti-

 

-Beh l’unico posto sarebbe l’armadio a muro- disse ironico Matt indicandogli una porta bianca.

 

-Andrà benissimo- esclamò Mimi trascinandolo all’interno del spazioso armadio a muro.

 

Matt accese la lampadina che pendeva sulle loro teste -Allora?-

 

-Ecco io…- incominciò la ragazza -Ecco vedi, e che mi sono lasciata con Michel una settimana fa…-

 

-Mi dispiace- disse sinceramente Matt appoggiandogli una mano sulla spalla -Stai bene?-

 

La ragazza annuì -Sai sono io che lo lasciato perché…-

 

-Mimi sei tutta rossa non è che stai male?-

 

-Lasciami parlare- strepitò Mimi lanciandogli uno sguardo di fuoco.

 

-Ok ok, non ti arrabbiare-

 

-Ecco tu mi… oh al diavolo- esclamò Mimi e pochi secondi dopo si trovava in punta di piedi con gli occhi chiusi e baciava uno dei suoi migliori amici.

 

Matt era incredulo -Mimi tu…- cercò di dire dopo il bacio ma la ragazza gli appoggiò l’indice sulle labbra.

 

-Per favore pensaci- ed uscì correndo dall’armadio.

 

Matt si porto le mani nello stesso punto in cui Mimi lo aveva baciato -Non può essere vero?- sussurrò arrossendo fino ai capelli.

 

Intanto Tai stava ancora dormendo incurante del super agguato che gli stavano organizzando sua sorella e gli altri. Il bruno per tutta la notte aveva sognato quel momento magico passato con Sora sulla terrazza dell’Estate Coffees, il ragazzo strinse forte il cuscino sussurrando il nome di Sora quando un suono sordo e forte lo riporto nel mondo degli svegli.

 

Tai urlò e scattò in piedi assumendo una strana posizione di karate poi vide Tk che imbracciava la chitarra elettrica del fratello e dietro di lui Kari, Davis e Yolei che se la ridevano.

 

-Voi- disse indicandoli- Traditori!- e spiccò un salto verso di loro, i ragazzini si diedero alla fuga per il corto corridoio dell’appartamento.

 

Tai era furioso e continuò a rincorrerli finche non arrivo al suo apparato olfattivo un’odorino alquanto invitante -Si mangia!- urlò e devio la corso dirigendosi verso il tavolo imbandito di quel ben di dio.

 

-Famelico come sempre- sospirò Joe mentre guardava svogliatamente i tomi su di una libreria.

 

-Che vuoi Joe allo stomaco non si comanda, soprattutto a quello di Tai- scherzo Izzy provocando il riso dei presenti.

 

-Spiritoso -bofonchiò Tai con la bocca piena -Dov’è sono Sora e Matt?-

 

Mimi fece capolino dall’armadio a muro -Sora l’abbiamo incrociata per strada ha detto che andava a comprare dei fuochi d’artificio. Matt invece mi stavo mostrando l’armadio. Posso scroccare un toast con un filo di marmellata? Grazie -la ragazza afferro una fetta di pane e ci spalmò sopra un’abbondante dose di marmellata di fragole.

 

Dopo un po’ la porta d’ingresso s’aprì -Sono tornata- esclamò Sora appoggiando un pacchetto colorato sul pavimento per togliersi le scarpe.

 

-Sora- strepitò Tai correndole incontro -Che mi hai comprato?-

 

-Un bel niente Tai e invece di saltellare come un cagnolino va a vestirti-

 

Tai s’arrestò di colpo, perché Sora era cosi fredda nei suoi confronti? Eppure ieri aveva creduto che… “A Digiworld le parlerò seriamente” pensò deciso Tai.

 

Sora riprese il pacchetto e aprì la porta dell’armadio a muro per prendere un recipiente per estinguere le scintille alla fine della serata e proprio ieri mentre sistemava la sua camera aveva visto un secchio di latta che faceva proprio al caso suo -Matt? Che stai facendo.

 

Il ragazzo biondo si destò dai suoi pensieri sobbalzando - Ah… Sora ecco io stavo cercando una cosa- disse velocemente.

 

-E che cercavi? Fosse posso darti una mano- la ragazza notò che l’amico aveva le guance arrossate e stava anche sudando, all’inizio pensò si trattasse di un’influenza fuori stagione ma poi capì che era solo in imbarazzo.

 

-No… ecco l’ho travato- Matt afferrò la prima cosa che gli passò per mano un vecchio spazzolino con l’impugnatura decorata da un immagine di doraemon.

 

-A bene sono contenta per te, comunque ti consiglierei di prepararti è quasi ora di andare a Digiworld-

 

-Hai ragione, ora è proprio il momento di prepararsi- Matt uscì velocemente dall’armadio con ancora stretto in pugno lo spazzolino.

 

Sora alzò le spalle, aveva altro a cui pensare in quel momento.

 

Quando tutti furono pronti Izzy tirò fuori dallo zaino il suo famigerato portatile si mise ad armeggiare e in meno di un minuto i ragazzi si trovarono nel luogo dell’appuntamento con i loro Digimon.

 

I digiprescelti salutarono calorosamente i loro amici digitali e insieme si diressero al lago dove qualche hanno addietro  Gabumon si era digievoluto per la prima volta in Garurumon.

 

Mentre i ragazzi si occupavano dell’attrezzatura le ragazze stavano preparando la tovaglia su cui cucinare.

 

-Se non avete bisogno di noi io e Kari andiamo a bagnarci un po’- esclamò Yolei afferrando Kari per la mano e trascinandola via prima che le due grandi potessero obbiettare.

 

Yolei trascinò Kari dietro un albero -Si è finalmente dichiarato- disse con enfasi.  

 

-Chi Ken?-

 

-Se no chi sciocchina. Comunque non era proprio una dichiarazione ma mi ha invitata ad andare a Momo’ s Island il prossimo finesettima e sono sicura che si dichiarerà-

 

-Sono contenta per te- Kari si sentiva un po’ in imbarazzo, era felice per Yolei ma era allo stesso tempo un po’ gelosa di lei, ormai lei e Tk si erano messi insieme dalla fine della scuola ma non erano mai rimasti Mi realmente insieme perché Davis li seguiva da tutte le parti. Avrebbe tanto voluto confidare a Tk che le cose non stavano andando affatto bene ma aveva paura di ferirlo compromettendo cosi il loro rapporto.

 

Intanto le altre due ragazze stavano sistemando le ultime cose per il pranzo.

 

“Allora il soba c’è, il sushi pure e l’anguria è al fresco, sembra non manchi niente”.

 

-Posso chiamare gli altri, mi sembra tutto a posto no?- disse Mimi.

 

-Si puoi chiamarli-

 

-RAGAZZI É PRONTO!- urlò Mimi.

 

Sora sobbalzò e stava quasi per richiamare l’amica ma poi si trattenne le sembrava molto giù di morale e non voleva complicare la situazione.

 

Dopo che i ragazzi ebbero consumato il loro pasto e dopo aver trascorso un felice pomeriggio insieme ai loro amici Digimon era venuta l’ora di tornare a casa.

 

-Siete pronti con i vostri Digivice?- chiese Izzy attivando il computer.

 

-Si- urlarono tutti insieme alzando il Digivice in alto.

 

Il varco dimensionale s’aprì con un rumore analogo Matt chiuse gli occhi, non l’aveva detto a nessun ma viaggiare in quel modo lo rendeva nervoso.

 

Il biondino aspettò per qualche minuto ma non successe niente quindi riaprì gli occhi -Che succede?- chiese a Tai ed a Sora, tutti gli altri erano scomparsi, perfino i digimon.

 

-Non lo so- disse Sora guardandosi intorno, il crepuscolo pomeridiano era ormai al termine e l’oscurità stava avvolgendo il paesaggio intorno a loro.

 

-Aspettate provo a chiamare Izzy- disse Tai estraendo dalla tasca dei bermuda il cellulare.

 

-E secondo te a Digiworld il cellulare prende? Pascetelo dire amico…- Matt venne interrotto dalla mano di Tai che lo intimava di fare silenzio.

 

-Sta squillando… Pronto Izzy c’è un problema- Tai continuò a parlare con Izzy per qualche minuto e quando chiuse la telefonata aveva il viso pallido -C’è un problema- il ragazzo spiegò la situazione ai due amici. Erano rimasti bloccati a Digiworl, non riuscivano a contattare Gennai.

 

-Ed ora che facciamo?- mormorò Sora avvicinandosi ai due ragazzi.

 

-Non facciamo niente- Matt si frugò nelle tasche dei Jeans e tirò fuori un pacchetto di sigarette light, ne sfilò una dal pacchetto e la accese con uno zippo -Io vado a farmi una passeggiata ci vediamo dopo- il ragazzo si allontanò a passo spedito.

 

-Ma che gli è preso- Sora rimase a guardare Matt che si allontanava, era preoccupata per lui da quando ieri aveva troncato in un modo orribile con la sua ex ragazza.

 

Tai, intanto, pensava a qualcos’altro “è la mia occasione. Sono da solo con lei. Ora l’unica cosa che devo fare e rilassarmi e prendere la palla al balzo” -Sora io…- incomincio.

 

-E meglio cercare un riparo e cercare di accendere un fuoco- lo interruppe la ragazza.

 

-Si hai ragione- Tai sospirò “un’altra occasione persa” pensò “non può finire così”. Il ragazzo all’ungo la mano ed afferrò il polso di Sora.

 

-Che fai?- gli domando guardandolo di sottecchi.

 

-Devo dirti una cosa-

 

-Non è proprio il momento Tai-

 

-Lo so che non è il momento giusto per dirlo, ma Sora io ti amo- e dicendo cosi Tai si chinò sulla ragazza e la baciò con inpeto senza darle il tempo di replicare.

 

Sora si stacco da Tai e lo guardò negli occhi, gli sorrise e lo bacio lei alzandosi sulle punte.

 

Matt li guardava da lontano e finalmente capì perché in questi giorni era cosi triste.

 

 

 

 

 

 

Perdonatemi, ho impiegato un casino ad aggiornare, non mi ero proprio accorta di quanto tempo ci stessi impiegando ^__^”

Allora intanto voglio ringraziare :

Francesca Akira 89

Dafne

Ary88eAzzurrina88

Sora 89

Cate

 

Le vostre recensione mi hanno fatto tanto piacere

Bye

By

Bebba

 

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Capitolo 3
*** Gelato al Curry e baci respinti ***


R-E-S-P-E-C-T

Gelato al Curry e baci respinti

 

 

 

 

Tai e Sora si erano messi insieme ormai da due settimane, non avevano detto niente a nessuno preferendo aspettare e vedere come filava tra loro.

 

Non potevano certo immaginare che qualcuno sapeva di loro e che quel qualcuno era Matt, il loro migliore amico nonché coinquilino, e non sapevano soprattutto che quest’ultimo provava una folle gelosia nei confronti di Tai e un grande desiderio nei confronti di Sora.

 

Matt aveva cercato di reprimere i suoi sentimenti nel più profondo angolino del suo cuore ma ogni volta che vedeva i suoi migliori amici scambiarsi sguardi imbarazzati e sfuggevoli quel sentimento risaliva in superfice misto ad una rabbia ceca.

 

In quei momenti il biondino si rinchiudeva nello spazioso armadio a muro con la sua chitarra acustica e cercava di comporre melodie.

Purtroppo non sempre questo rimedio funzionava anzi il più delle volte falliva e Matt mollava di punto in bianco quello che stava facendo ed andava a sfogarsi con Tk, l’unico con cui riusciva ad aprire il suo cuore.

 

-Non capisci, io non c’è la faccio a vivere più sotto lo stesso tetto con quei due, la situazione mi sta distruggendo dentro e non mi sembra neanche giusto fare buon viso e cattivo gioco- spiego il biondino al fratello –Ed ora che faccio?-

 

-Lo sai come la penso, dovresti dire la verità a tutti e due- rispose il ragazzino alzandosi dalla sedia in cui era seduto.

 

-Ma sono i miei migliori amici- disse Matt spalancando gli occhi color Crepuscolo.

 

-Questo non centra niente e lo sai bene, comunque io il mio parere te l’ho detto poi tu fai quello che vuoi- TK alzò le mani in segno di resa.

 

-Non è che potrei rimanere da te e la mamma per un po’?- chiese Matt.

 

-Stai solo girando intorno al problema, va beh ora devo uscire e sono gia leggermente in ritardo- il ragazzino si calcò sulla testa l’inseparabille cappellino.

 

-Dove vai?- domando il fratello.

 

-Alla stazione di Shibuya - Tk usci correndo dalla camera lasciando la porta aperta, allora Matt si alzò e la chiuse.

 

Matt si scompiglio i capelli freneticamente ripetendo nella sua mente “Che faccio? Che faccio? Che faccio?” e si lascio cadere pesantemente sul letto appoggiandosi l’avambraccio sugli occhi per non vedere la luce.

 

La porta cigolo e il ragazzo sentì dei passi –Che hai dimenticato TK?-

 

-Ti trovo un po’ giù- rispose una voce femminile.

 

-Mimi, che ci fai tu qui?- esclamò il ragazzo scattando seduto sul letto con un espressione intontita –Che hai fatto hai capelli?-

 

-Sono tornata al mio vecchio colore naturale, tu piuttosto che hai fatto alla faccia sei pallidissimo-

 

-Niente- rispose il biodo passandosi una mano sul volto.

 

-Hai pensato all’altra volta?-

 

Matt annui.

 

Intanto nell’appartamento n 7 i due neo piccioncini erano intenti a coccolarsi sul divanetto scozzese in cucina.

 

-Sei così carina- sospirò Tai giocherellando con il lobo della ragazza.

 

-Non dire bugie- ridacchiò Sora che non sopportava che le si facessero complimenti.

 

-Ma io non dico bugie sei proprio carina- Tai si abbassò su Sora per baciarla ma questa si ritrasse.

 

“O no che ho fatto?” pensò Sora mentre le sopracciglia di Tai si alzano in segno di sorpresa –E che faccio tardi a lavoro- disse Sora a mo di scusa.

 

-Non è ancora presto per andare a lavoro?- chiese enigmatico Tai guadando l’orologio digitale che portava al polso.

 

-No, no e che la signora Komastu mi ha chiesto gentilmente di andarci prima per fare l’inventario delle piante, o guarda è già ora di andare- disse Sora velocemente e in meno di un attimo si stava gia richiudendo la porta d’ingresso alle spalle e correva a perdifiato giù per le scale.

 

Quando si sentì sicura si bloccò a riprendere fiato “E adesso che faccio per un’ora?”

 

La risposta gli arrivo dal suo stomaco che iniziò a brontolare “È vero non ho mangiato a pranzo” per sua fortuna nel tragitto si imbatte in una bancarella di polpette di polipo.

 

-Me ne da una porzione per piacere?- chiese Sora allungando al ragazzo al bancone delle monete.

 

Dopo che fu servita Sora andò a sedersi su di una panchina che per sua fortuna si trovava all’ombra di una casa e inizio a gustare il suo pasto.

 

“Perché non ho voluto che Tai mi baciasse?” si chiedeva mentre masticava “Eppure lui mi piace un casino, quando torno a casa devo farmi perdonare in qualche modo”

 

Sora appallottolò il sacchetto in cui prima c’erano le polpette e lo getto in un secchio dei rifiuti.

 

“Comunque ora è davvero l’ora di andare a lavoro” la ragazza incominciò a camminare verso la metropolitana.

 

Nel frattempo Mimi e Matt stavano facendo una lunga passeggiata nel parco vicino l’abitazione dei Takaishi, i due si tenevano per mano e questo voleva dire che Matt aveva accettato la proposta di Mimi, ma la cosa non aveva migliorato la situazione del ragazzo che ora afflitto da grandi sensi di colpa per la ragazza.

 

“Lo fatto solo per non pensare a Sora, sono il più grande degli ipocriti” pensava mentre si sforzava a sorridere.

 

-È la più bella giornata del mondo- esclamò la ragazza mollando la mano di Matt e aggrappandosi al suo braccio –Voglio dirglielo a tutti che tu stai insieme a me-

 

-Cosa?- chiese sorpreso Matt che non la stava ascoltando.

 

-Andiamo a dirlo a Sora con un quarto d’ora di metro siamo ad Hokaido-

 

-No!- strillò Matt, non avrebbe più avuto il coraggio di guardarsi allo specchio.

 

-E perché no? Cosa mi nascondi?- gli domando Mimi punzecchiandogli il fianco.

 

-Niente, invece perché non ci facciamo una foto al Print Club?-

 

-A patto che paghi tu?-disse sorridendo la ragazza che incomincio a trascinare Matt davanti alla macchinetta.

 

Matt si frugò nelle tasche ed estrasse il portafoglio, lasciò cadere dentro l’apposita apertura alcune monete.

 

-Allora quale cornice scegliamo?- Mimi si gratto la testa –Ho deciso voglio questa con i pinguini- seleziono la cornice e premette il bottone per lo scatto.

 

-Sorridi- lo raccomando la ragazza.

 

Matt che non sorrideva gia di suo trovò molto difficile distendere le labbra infatti quello che ne uscì nella foto sembrava più un ghigno cattivo.

 

-Guarda come sei buffo- Mimi si mise a ridere sguaiatamente e stacco una piccola foto e la appiccico sul dorso del cellulare.

 

-Hei neanche tu sei uscita un granché guarda che occhi spiritati- e cosi dicendo stacco una foto e gliela attaccò sulla fronte.

 

-Uffa che caldo! Ho proprio voglia di un gelato. Andiamo a Shibuya? Ho sentito che davanti alla stazione c’è una gelateria che fa dei gusti stranissimi tipo alle patatine fritte o al curry-

 

-Ok, vada per il gelato- rispose Matt che aveva deciso almeno di accontentare Mimi.

 

-Allora prendiamo un mega cono al curry e al cioccolato- strillò Mimi eccitata.

 

-Che schifo, io se permetti ne voglio uno alla menta e al cioccolato-

 

-Devi essere più aperto alle cose nuove a volte mi ricordi il mio nonnino- disse ridacchiando Mimi.

 

Storiella extra- Storiella extra- Storilla extra- Storiella extra

 

Kari era appoggiata alla statua di Hachiko da quasi un ora e di Tk neanche l’ombra, la ragazza spazientita frugò nella borsetta a righe e tiro fuori il cellulare. Compose il numero di Tk e attese che il ragazzo rispondesse.

 

-Pronto?- gracchiò una voce dall’altra parte dell’apparecchio.

 

-Si può sapere dove sei finito?- chiese stizzita la ragazza battendo piede sulla strada.

 

-Ti stavo proprio per chiamare, c’è n problema con la metro ed hanno bloccato i treni verso Shibuya- rispose Tk.

 

-Non puoi più venire?- domando piagnucolando Kari.

 

-Purtroppo no, mi dispiace tanto-

 

-Non importa, ci sentiamo dopo- disse seccata la brunetta chiudendo la comunicazione.

 

-Ed ora che faccio?- disse disperatamente la ragazza.

 

-Ehilà Kari-

 

“Non lui! Per favore non lui!” pensò Kari chiudendo gli occhi.

 

-Ci sei Kari-kari? Sono Davis-

 

Kari si costrinse ad aprire gli occhi –Ciao Davis, che ci fai qui?-

 

-Devo comprare delle nuove scarpe per il calcio, tu invece?- domando il ragazzo squadrandola –Avevi per caso un appuntamento?-

 

-No, no volevo solo farmi una passeggiata- disse Kari gesticolando.

 

-Bene allora puoi uscire con me, cioè intendo per comprare le scarpe- esclamò eccitato Davis afferrando le manine di Kari.

 

“Doh” pensò Kari –Ok Davis-

 

-Fantastico, allora andiamo nel nuovo negozio che hanno aperto qualche giorno fa, seguimi-

 

-Ok- “Adesso come faccio? Maneggia a me, perché non sono riuscita a dirgli di no?”

 

-Ti vedo un po’ pensierosa, comunque guarda siamo arrivati, è o non è il posto più strafico dell’universo?-

 

Kari alzo gli occhi e tutto quello che vide gli sembro cosi esagerato, tutte le pareti del negozio erano letteralmente tappezzate di schermi al plasma e passavano tutti un canale musicale, gli scaffali dove era esposta la merce erano in acciaio e con forme strane e dulcis in fundo il pavimento era trasparente e sotto di esso c’era una caffetteria.

 

-Allora come ti sembra?- gli ridomandò Davis.

 

-Molto moderno- mormoro Kari.

 

-Guarda, ecco le scarpe da calcio che bramo da mesi, sono l’ultimo modello della puma- a Davis gli si illuminarono gli occhi quando prese in mano la scarpa.

 

-Allora che aspetti comprale- Kari incominciava ad essere stufa di tutto ciò, inoltre si era appena resa conto che dal piano di sotto un uomo le stava guardando le mutandine visto che indossava la gonna.

 

-Ma sono indeciso sul colore questo verde o quello rosso?-

 

-Prendilo verde, si abbina ai colori della tua squadra- sospirò la ragazza.

 

Dopo una buona mezz’oretta Davis stava pagando alla cassa.

 

-Sono 500 yen(cifra buttata a muzzo)- disse il commesso allungando una busta con le scarpe a Davis.

 

-Ecco a lei- il ragazzo gli allungò un paio di banconote.

 

-Complimenti hai una ragazza davvero bella- aggiunse il commesso sondando Kari con lo sguardo.

 

-IO NON SONO LA SUA RAGAZZA! IO STO CON TK!- urlò Kari senza rendersene conto e solo dopo un po’ di tempo capi quanto era stata stupida ed odiosa.

 

Il viso di Davis si rabbuio –State davvero insieme?- chiese.

 

Kari annui.

 

-Perché non me l’hai detto?- Davis senti che stava per scoppiare a piangere e solo l’idea di farsi vedere in lacrime da tutta quella gente lo mando in panico, e non sapendo che fare corse via dal negozio.

 

“Sono stato uno stupido a credere di poter avere delle possibilità con lei”

 

-Ehi tu con gli occhiali d’aviatore fermati- sentì urlare dietro di lui, ma lui non voleva fermarsi, si vergognava troppo di se stesso.

 

-Ho qua le tue scarpe, fermati-

 

Davis si blocco e si volto indietro, una ragazza con una coda di cavallo alta gli stava correndo incontro –Era ora che ti fermassi- disse la ragazza arrestandosi e prendendo fiato.

 

-Scusa, grazie di avermi portato le scarpe-

 

-Niente, comunque io sono Runa, tu invece sei Davis ti ho visto molto spesso giocare a calcio- la ragazza gli tese la mano.

 

Davis gliela strinse e pensò che Runa era davvero carina, alta e leggermente muscolosa, la ragazza doveva essere sicuramente un’atleta –Fai qualche sport?- le domandò con interesse.

 

-Faccio parte di una squadra femminile di calcio- esclamò con fierezza Runa.

 

-Wow- Davis ad un tratto riuscì a dimenticare Kari, davanti a se aveva l’essere femminile più perfetto del mondo, bella ed amante del calcio –Che ne dici di prenderci un gelato?-

 

Runa lo guardò forse per accertassi se si poteva fidare o no, poi il suo sguardo si fisso sul sorriso del ragazzo e sorrise anche lei di rimando –Solo se offri tu-

 

“Forse questa è quella giusta” pensò Davis.

 

 

Ciao,

intanto grazie per le due recensioni, mi sono sentita davvero felice…

Come vi sembra il chap?

Ho voluto fare un specie di oneshot su Davis perché mi dispiaceva un po’ per lui poverino ma dal prossimo chap la storia sarà incentrata su Ti, Sora e Matt ( e anche su Mimi), ma gli altri digiprescelti faranno sicuramente delle piccole comparse.

ciuaz

 

 

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Capitolo 4
*** The Evil Eye ***


Sora si svegliò presto quella mattina, aveva ancora in testa mille domande sul perché si era tirata indietro quando Tai aveva

The Evil Eye

 

 

 

 

Sora si svegliò presto quella mattina, aveva ancora in testa mille domande sul perché si era tirata indietro quando Tai aveva cercato di baciarla, non capiva il motivo visto che lo amava e lo aveva cercato per tanto tempo.

 

La ragazza si stiracchiò e si alzo dal letto, in poco tempo si lavo e si vesti, non era tipo da rimanere davanti allo specchio per ore, e si diresse in cucina con l’idea di preparare una buona colazione per lei e per i suoi sfaticati coinquilini che ancora dormivano.

 

Sora apparecchiò la tavola e si mise a preparare le cialde calde quando qualcuno suono al campanello e dovette abbandonare la cucina per andare ad aprire.

 

Dietro la porta c’era Mimi con un sorrisone che andava da un orecchio all’altro –Ciao-

 

-Ciao Mimi, accomodati- la invito Sora.

 

Le due ragazze andarono in cucina e Sora ritorno a preparare cialde –Vuoi fare colazione con noi?- le chiese.

 

Mimi scosse la testa –Ho gia fatto colazione, grazie. Sono venuta qui per darti questi- disse tendendole tre buste nere decorate con ragnatele.

 

Sora si pulì le mani sul grembiule che indossava e le prese.

 

-Sono tre inviti per la mia super festa di Hallowen – spiego Mimi -e per dopodomani e si deve venire vestiti in maschera-

 

-Ci sarò- esclamò Sora.

 

-Ora devo andare- Mimi osservo l’ora sul suo cellulare -salutami Tai e Matt-

 

-Ok, ci vediamo dopo- rispose di rimando Sora appoggiando gli inviti sul tavole e finendo di cucinare.

 

-N’giorno- mugolò la voce impastata di Matt che si era appena svegliato nella sua solita tenuta boxer e canottiera. Il ragazzo si butto pesantemente su una sedia.

 

-To’ guarda chi è risorto dalla tomba- scherzo Sora mettendo davanti al ragazzo una porzione di cialde inzuppate con succo d’acero.

 

Per tutta risposta Matt fece una grugnito e incomincio lentamente a mangiare, poi lo sguardo gli cadde sulle buste da lettere nere –Che sono?- chiese indicandole con un cenno della testa.

 

Sora che intanto si era seduta a mangiare ne prese una e gli indicò il mittente –Sono inviti per la festa di Hallowen di Mimi-

 

Il ragazzo non replicò e continuo a mangiucchiare le sue cialde.

 

-Matt, che hai?- gli domandò Sora che aveva notato il prolisso cambiamento nell’umore del ragazzo.

 

-Sto solo pensando a come travestirmi- mentii lui e contemporaneamente si alzo lasciando il piatto ancora pieno.

 

-Perché non finisci le cialde?- chiese Sora.

 

-Uffa, Sora non sei mia madre- Matt si pentì subito di quello che aveva detto quando vide il viso di Sora rabbuiarsi –Scusami- borbotto e si diresse verso il bagno.

 

Sora rimase per qualche momento a guardare il piatto di Matt ancora pieno, era come in trans.

 

-Ciao- esclamò Tai facendo sobbalzare la ragazza.

 

-Oh si, ciao Tai, ti ho preparato la colazione-

 

-Mh… che bontà cialde calde- si scaravento letteralmente sul piatto e nello stesso momento Sora si alzo per lavare il suo piatto e quello di Matt.

 

“Possibile che Tai non è arrabbiato con me per ieri?” si domandò  mentre lasciava scorrere l’acqua sui piatti.

 

-Sora?- la chiamo Tai.

 

-Si?- chiese lei senza girarsi.

 

-Senti, per quello che è successo ieri non so le tue ragioni ma forse stavo correndo un po’ troppo, ti chiedo scusa-

 

Sora sentì una lacrima scorrergli sul viso –Forse hai ragione- mormoro continuando a lavare le stoviglie.

 

Durante il pomerio Matt si trovava in un garage in affitto a provare con la sua band The Evil Eye*, durante una pausa controllò il cellulare e notò che cera un nuovo messaggio da parte di Mimi.

 

Ho deciso di agganciare la tua band per la mia festa di Halloween, vi aspetto da me il 31 alle 19.30, ci sarà anche una grande sorpresa per te.

Xxx MIMI

 

Matt non sembrava molto contento, forse perché in cuor suo sapeva di non amare realmente Mimi.

 

-Matt? Ehi Matt?- lo stava richiamando Aku, il secondo chitarrista -Che hai? Dobbiamo riprendere le prove-

 

-Eh? Ah, Aku… si riprendiamo- esclamò un po’ sorpreso il biondino e ricaccio il cellulare in tasca.

 

-C’è qualcosa che non va Matt?- domando Kenshiro, mentre accordava il suo basso.

 

-Niente di importante, la mia amica Mimi ci vorrebbe a suonare alla sua festa di Halloween, ma gli risponderò di no- rispose prendendo la chitarra in mano e incominciando a strimpellare una canzoncina per bambini (per sciogliere le dita).

 

-Ma sei pazzo?- strillò Kyo dalla batteria.

 

-Ma che vi prende?- domando Matt un po’ spaventato guardando gli occhi di fuoco dei suoi compagni per poco non aveva lasciato cadere la chitarra a terra.

 

-Scusa Mimi non è la figlia di quel tizio famosissimo per avere un qualche centinaio di Alberghi sparsi in tutto il mondo?- domando Kyo.

 

-Si…- rispose Matt.

 

-E che inoltre a conoscenze alla televisione?- ribatte Kenshiro.

 

-Si, ma non…-

 

-E ch’è amico intimo con la idol Kimiko Minamino?-  continuo Aku.

 

-Si, ma che centra con noi?- urlo Matt.

 

-È la nostra grande occasione, CRETINO!- urlarono insieme Aku, Kenshiro e Kyo -Ora prendi il cellulare e rispondile che va bene-

 

Matt si dovette chinare al volere della band tirò fuori dalla tasca e rispose a Mimi che accettava volentieri.

 

-Spero per voi che ne valga la pena- sibilò Matt facendo la faccia cattiva.

 

-Vedrai che sarà un successone, potrebbe esserci anche un talent scout- strillò eccitato Aku.

 

-Ma è solo una festicciola di liceali*- sospirò il biondo.

 

Il giorno della festa era ormai arrivato e Sora aveva aspettato l’ultimo giorno per decidere come vestirsi perché in quei giorni aveva seguito i corsi all’Università, aveva lavorato al negozio di fiori e aveva badato all’appartamento (Matt e Tai non si rifacevano anche il letto, scansafatiche).

 

Ed ora si ritrovava ad un ora della festa in maschera senza maschera -O al diavolo troverò qualcosa in giro- la ragazza prese l’ombrello in caso piovesse ed in meno di dieci secondi era entrata in un negozio che vendeva e confezionava vestiti in maschera.

 

-Buonasera?- domandò Sora mentre la porta in vetro le si richiudeva lentamente alle spalle.

 

-Oh salve- mormorò una vecchietta molto bassa con indosso un chimono, sembrava una strega dell’epoca Edo.

 

-Ecco io vorrei un vestito per stasera, possibilmente d’affittare-

 

-Mi dispiace ma non ci sono più abiti in affitto, se vuole ne può comprare uno- disse la vecchietta indicando gli abiti appesi.

 

-Darò un’occhiata, grazia- rispose Sora inchinandosi e incominciando a guardare gli abiti, il più bello era uno da principessa ma non le bastavano i soldi, poi ne trovò uno davvero carino da dama del 700 e decise di provarlo.

 

Gli stava divinamente, ma poi guardando il prezzo dovette posarlo.

 

-Signorina la ce ne sono di più economici- le disse gentilmente la vecchietta indicando con il bastone un secchio delle occasioni.

 

Sora sospirò e si mise a cercare in cerca di un costume per la festa.

 

Tai, intanto era davanti allo specchio a rimirarsi nel suo costume da calciatore, credendo che fosse un’idea ganza, invece era proprio senza fantasia.

 

La porta d’ingresso s’aprì -Sono Sora- si annunciò la ragazza.

 

-Oh ciao Sora, che te ne pare del mio super costume?- chiese il ragazzo facendo una piroetta.

 

-Quale costume? Ma sei appena tornato dagli allenamenti? Non è meglio che ti fai una doccia?-

 

-Ma sono travestito da calciatore- singhiozzo per finta Tai -Sei una donna dei ghiacci-

 

-Ah! Ora che ti guardo bene sembri proprio un calciatore- Sora cercò di sembrare credibile.

 

-Tai gli sorrise -E tu da che cosa ti vesti?-

 

Sora alzò le braccia in segno di x -Segreto- e si precipitò in camera sua.

 

Tai alzò le spalle e si butto sul divanetto in cucina -Muoviti che ti aspetto- ed accese la tv, rimase per un po’ a guardare gli spot televisivi e poi un anime per bambini.

 

Il tempo passava e Sora non usciva dalla sua stanza -Sora arriveremo in ritardo, che c’è ti vergogni?- urlò Tai non staccando gli occhi dall’apparecchio televisivo.

 

-Io esco ma se tu ridi ti picchio con la mia banana- strillò Sora dalla sua camera.

 

-Ti prometto che non rido- rispose Tai mentre faceva zapping.

 

-Allora esco-

 

-Esci-

 

Sora si calò la maschera sul volto ed uscì dalla stanza lentamente.

 

Appena Tai la vide scoppio a ridere, Sora indossava una tuta da scimmia tutta marrone con un reggiseno fatto di noce di cocco, sul volto aveva calata una maschera alquanto buffonesca dell’animale, e in mano stringeva una banana in plastica.

 

-Avevi promesso di non ridere- strillò la ragazza lanciando la banana in testa a Tai, ma il ragazzo non accennava a smettere.

 

-E quello che hai appeso sulla schiena cos’è? Un uculele- strepitò Tai ridendo cosi tanto da doversi fermare a respirare.

 

-Smettila, non vedi la mia faccia, gia mi vergogno- esplose Sora.

 

-Non posso vederti, hai la maschera da scimmia- continuò il ragazzo asciugandosi le lacrime.

 

-Ora smettila- Sora pestò un piede per terra.

 

-Dai stavo solo scherzando su andiamo-

 

I ragazzi presero un ombrello ciascuno ed uscirono.

 

Sora si sentiva terribilmente in imbarazzo con quel vestito da scimmia poi con l’ombrello era perfetta per essere scambiata per una scimmia scappata dalla zoo, la gente poi si girava a guardarla e Tai non la smetteva di ridere.

 

Per sua fortuna arrivarono quasi subito alla villa di Mimi, che era una villa maestosa in stile occidentale con un’enorme viale d’entrata e un portone in ferro battuto e vetro alto sui due metri.

 

Tai suonò il campanello e gli venne ad aprire Mimi, che era semplicemente stupenda nel suo abito da principessa simile a quello che aveva visto Sora nel pomeriggio -Tai e… Sora?-

 

-Ciao Mimi- salutò Tai.

 

Sora mugugnò qualcosa di incomprensibile e segui Tai all’interno.

 

Mimi aveva organizzato una festa da urlo, c’erano un mucchio di gente e la musica dei Evil Eye risuonava dappertutto.

 

Tai invitò Sora a ballare ma la ragazza rifiutò, si sentiva ridicola vestita in quel modo e poi non si voleva fare vedere dai suoi amici, soprattutto da Matt conciata in quel modo.

 

In poco tempo, per Sora, la festa scemò verso la noia e senza accorgersene si era mossa proprio sotto il palco dove suonava Matt.

 

“Questa è una festa, Sora su balla un po” si diceva e incomincio ad ondeggiare qua e la.

 

Matt si era accorto della sua presenza e sempre con in mano il microfono scese dal palco con un salto e si trovò di fronte a lei.

 

Le sorrise…

 

Sora arrossi sotto la maschera. Il biondo le tolse la faccia da scimmia dal volto e la bacio sulla fronte poi le rimise la maschera e tornò sul palco a suonare.

 

Sora incominciò a piangere sotto la maschera, non sapeva più cosa fare e rimase per tutta la notte sotto il palco ad ascoltare la voce di Matt che s’infiltrava sempre di più nel suo cuore, ma cosa fare con Tai?

 

 

 

 

 

 

 

Mi inginocchio sui ceci e vi chiedo umilmente perdono x aver aggiornato cosi tardi, non ho scusanti ho pensato solo a divertirmi negli ultimi giorni di vacanza che mi rimangono.

Dora in poi cercherò di essere più puntuale.

Grazie x le recensioni positive!!!

Ci vediamo al prossimo chap.

Byez

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Bebba   

 

 

 

 

 

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