Era una giornata buia.
Fuori pioveva e Angel, una ragazza di
sedici anni, con dei bellissimi capelli neri e ondulati, occhi marroni,
né
troppo alta né troppo bassa, né troppo magra
né troppo grassa, se ne stava
chiusa dentro casa guardando dalla finestra della sua camera una per
una le
gocce che cadevano. Certo che ce ne sono tante..
pensò. A lei non
piaceva la pioggia, le incuteva tristezza, una tristezza che non le
piaceva. Ad
un tratto squillò il telefono. Come suoneria "My Heroine",
una
canzone "Emo". A lei piaceva tantissimo, anche se non era Emo. Non era
neanche Punk, Metal o queste cose. Non era
niente. Lei riteneva che fosse bello essere un pò tutto:
perché non poter
ascoltare una così bella canzone come "My Heroine" solo
perché sei "Punk"?
Credeva non fosse giusto.
Alzò la cornetta.
<< Pronto.
chi è? >> domandò. Dall'altra parte
del telefono rispose una voce maschile << Ciao Angel!
sono Erik! >>
disse. Angel sorrise.
<< Ciao!
come stai? >> chiese, contenta che le
avesse telefonato.
<< Bene
grazie! Ti volevo dire, dato che piove, ti va
di venire a casa mia? Ti vorrei mostrare una cosa! >>
domandò << Ok!
adesso mi preparo e arrivo! A dopo. >> rispose e chiuse
la comunicazione.
Angel si levò la filandese che teneva addosso e prese un
paio di jeans dal suo
armadio e una maglietta a maniche lunghe rossa e nera. Si
vestì frettolosamente
e si mise un pò di matita nera e di ombretto, anch'esso
nero, sugli occhi. Prese
la borsa a tracolla appoggiata sulla sedia davanti alla sua scrivania
ed uscì
con le cuffie nelle orecchie. Si diresse a passo veloce verso la
fermata
dell'autobus.
erto che Oxford
mette paura nei giorni di pioggia! pensò
Angel mentre saliva sull'autobus. Come era suo solito si sedette nel
posto
vicino al finestrino, proprio dietro l'autista. Lì poteva
guardare in pace il
paesaggio. Scese dopo qualche fermata. Fece trenta metri a piedi ed
arrivò di
fronte ad un palazzo. suonò ad un campanello e la porta si
aprì dopo pochi secondi.
Salì velocemente le scale mentre spegneva l'mp3. chissà
cosa deve farmi
vedere Erik? Sono così curiosa! Si
fermò davanti ad una porta color acero e
bussò << Sono Angel >> disse. La
porta si aprì e dall'altra parte
c'era un ragazzo alto con degli occhi verdi lucenti e capelli corti,
castani e
un pò arruffati << Ciao Angel!
>> disse e la abbracciò. Lei
ricambiò l'abbraccio. in quel momento passò di
lì il fratello di Erik, Jake.
Un
ragazzo di diciotto anni, alto, muscoloso e con dei lunghi capelli
neri, un
tipo molto richiesto dalle ragazze e che si da un sacco di arie. Sia
Angel che
Erik lo detestavano, ma che ci potevano fare se era il fratello di uno
di loro
due? << Allora? Come va la vostra love story? Ancora
neanche un bacino?
>> domandò sarcasticamente. Ma né
Angel né Erik risero. Si staccarono
immediatamente. << Come te lo devo dire che non stiamo
insieme? noi due
siamo solo amici! >> protestò Erik
<< Non credo all'amicizia tra un
uomo e una donna, è impossibile! >> disse, poi
si avvicinò ad Angel. <<
Comunque, dato che sei libera, che ne dici di uscire uno di questi
giorni?
>> le chiese in un sussurro. Angel si
allontanò << Scordatelo!
>> rispose avvicinandosi a Erik.
Jake sbuffò
<< Quando avrai
cambiato idea fammelo sapere! Io esco, ciao >> disse e
subito dopo se ne
andò. Erik si diresse verso la sua camera seguito a ruota da
Angel. <<
Non lo sopporto, ma come fa ad essere così? >>
chiese sedendosi sul bordo
del letto. Angel lo guardò tristemente
<< Non ne ho
la più pallida idea, so solo che non ci
uscirò mai, neanche tra cent'anni! >> rispose.
Erik sorrise << Se
solo prova a toccarti giuro che gli spezzo le ossa, anche se non so
come farò!
>> disse lui. Angel sorrise, era davvero carina quando
sorrideva, glielo
dicevano tutti, eppure a lei non sembrava. << Cosa dovevi
mostrarmi?
>> chiese curiosa. Erik balzò in piedi
<< Giusto, mi ero scordato.
mio fratello mi fa andare in fumo il cervello! >> disse.
Si stese sul
pavimento e frugò un pò sotto il letto
<< Sai Angel.. >> disse
<< Cosa devo sapere? >> gli chiese lei.
Erik uscì da sotto il letto
con una tavola da disegno in mano.
<< Che
quella maglietta ti sta davvero
bene! >> disse. << Quando l'hai comprata?
>> domandò poi.
Angel arrossì << Grazie, l'ho comprata ieri,
l'avevo vista qualche giorno
fa e ieri dato che avevo preso la paga del lavoro la sono andata a
comprare. A
quanto pare ho fatto bene! >> rispose felice. Erik
sorrise << Hai
fatto benissimo. >> disse poi chiese << Fai
la barista nella
pizzeria sotto casa tua, giusto? >> la ragazza
annuì poi disse: <<
Mi vuoi far vedere quella cosa sì o no?!? >>
<< Ah sì, giusto!
>> farfugliò lui e mostrò ad Angel
il foglio che teneva in mano. Angel
spalancò gli occhi. Era una disegno di lei e Erik davanti al
fiume Cherwell che
si tenevano per mano e in fondo al disegno appariva la scritta "Friends
for Life".
Inaspettatamente Angel
sentì una lacrima bagnarle il viso.
<< Che fai adesso, piangi? >> chiese
scherzando Erik. Sapeva
benissimo che Angel era una ragazza molto emotiva. Angel
alzò lo sguardo verso
il ragazzo, sorrise e disse << Erik.. è
bellissimo! >>. Erik
appoggiò il disegno sulla scrivania ed abbracciò
Angel che disse << Te lo
prometto, noi rimarremo amici per l'eternità!
>>. Questo fantastico
momento fu interrotto dallo squillare di un cellulare, il cellulare di
Angel. Rispose.
<< Pronto.. >> Era sua madre.
<< Devi andare a fare la spesa,
non riesco a tornare neanche questa sera, mi dispiace..
>> le disse.
<< Non
importa mamma. ora sono a casa di Erik, quando torno passo al
market sotto casa. >> Erik capì tutto e colse
l'occasione << Perché
non rimani a dormire da me? tanto domani iniziano le vacanze di Natale!
>> propose. Angel sembrò d'accordo e subito
chiese a sua madre <<
Posso rimanere a dormire da Erik? domani non c'è scuola, ti
prego! >> ci
fu un secondo di silenzio.
<<
D'accordo, mi raccomando però, non dare problemi!
>> rispose infine sua
madre. << Certo mamma, ciao! >>
Detto questo chiuse la
conversazione sorridendo.
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