La ragazza dagli occhi azzurri e i capelli di fuoco

di The nine of Dante s opium
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'Inizio ***
Capitolo 2: *** Anastasia ***
Capitolo 3: *** Una speranza ***
Capitolo 4: *** Parigi ***
Capitolo 5: *** La fine ***



Capitolo 1
*** L'Inizio ***


L’Inizio
C’era una volta una ragazza.
Era l’Inverno del 1918. In Russia,il popolo più nobile si apprestava a partecipare ai festeggiamenti ,che si sarebbero tenuti quella sera nel bellissimo Palazzo d’Inverno,residenza dello Zar Nicola I;mentre il resto del popolo sognava e immaginava la bellezza delle sale di quell’enorme palazzo,i vestiti sontuosi e gli splendidi balli regali.
La stella di quella sera era lei,la ragazza,Anastasia la figlia dello Zar,una bellissima bambina di 10 anni,con la sua folta chioma rossa e i suoi grandi occhi azzurri; aveva un carattere sempre solare,e quello fu il suo punto di forza dopo quella tragica notte.
Un gruppo di rivoltosi,nemici dello Zar di Russia,si erano intrufolati nel palazzo di nascosto,pronti a bruciare ogni singola sala di quello splendido posto. Quello che accadde quella notte fu devastante: il Palazzo venne raso al suolo,la famiglia dello Zar e lo Zar stesso morirono quella sera,insieme a gran parte degli invitati,e,insieme a tutti loro cadde la Monarchia.
Ma ci fu qualcosa,qualcosa di irrisolto,che tutt’oggi rende interessante la storia di questa ragazza,che tutti credettero morta quella maledetta sera.

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Capitolo 2
*** Anastasia ***


Anni dopo,nel 1926,nelle strade del mercato di San Pietroburgo,si aggirava una ragazza,con gli stessi occhi azzurri e la stessa chioma rossa della ragazzina solare che,solo 8 anni prima,vagava felice nelle meravigliose sale del Palazzo d’Inverno. Era una ragazza intelligente,e amava i libri,forse più di quanto amava se stessa. Amava anche scrivere,scriveva quando era triste,scriveva quando era felice,ma sopratutto scriveva dei suoi ricordi,che erano racchiusi in palazzi sontuosi,balli regali e famiglie numerose. Tutto quello che lei credeva di non aver mai avuto. Abitava in un orfanotrofio,in un borgo di San Pietroburgo,e ogni tanto amava vagare per le strade del mercato. Quella mattina era uscita presto per fare un salto a comprare il pane e tutto il resto,che mancava nella dispensa dell’orfanotrofio; si era appena avvicinata al bancone,quando,eccolo arrivare … il ragazzo più arrogante che Anastasia aveva mai conosciuto. Dimitri. Lui lavorava lì,aveva solo un anno o due in più di lei,e con i suoi capelli e i suoi enormi occhi marroni, pensava di sapere sempre qualcosa in più del resto del mondo,o forse lo faceva solo con lei. ‘’Buongiorno’’ ‘’Salve,senti vado di fretta,puoi darmi un po’ di quelle focacce?’’ ‘’Subito … giornata no?’’ Le aveva domandato Dimitri,che Anastasia considerava troppo impiccione. ‘’ok ,capito,la lady non vuole parlarmi,tieni e … alla prossima’’ ‘’Ciao’’ Aveva risposto Anastasia, sempre molto fredda nei suoi confronti, forse perché lo considerava un bambino rispetto all’età che aveva. Al ritorno come tutte le altre volte, si chiedeva perché mai gli desse così tanto fastidio quel ragazzo, ma alla fine non arrivava mai alla risposta. Mentre tornava a casa, prese anche il giornale, e quello che lesse cambiò per sempre la sua vita.

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Capitolo 3
*** Una speranza ***


Tutto ciò che restava della famiglia dello Zar Nicola, credeva che la figlia più piccola,Anastasia, fosse ancora viva , e perciò avevano aperto un concorso, che si sarebbe tenuto quello stesso giorno, per tutte le ragazze che avevano occhi azzurri e capelli rossi, o che avessero ricordi collegati alla vita a corte; e lei aveva tutte queste caratteristiche. Qualcosa dentro Anastasia, molto più forte di lei, la convinse a provarci ,e così andò proprio al Palazzo abbandonato dello Zar di Russia. Quando arrivò all’entrata c’erano già moltissime ragazze, e anche se la speranza l’aveva abbandonata, voleva provarci lo stesso; così dopo ore interminabili di attesa finalmente era arrivato il suo turno, ma appena entrò e vide chi sedeva insieme a quelli che dovevano essere i parenti dello Zar, si imbestialì. C’erano due donne e un uomo robusto di età avanzata e,accanto a quest’ultimo,c’era Dimitri, il panettiere,l’arrogante. Appena i loro sguardi si incrociarono ,lui sorrise senza farsi troppo notare dalle altre persone presenti, ma Anastasia non ricambiò. ‘’Allora … ehm possiamo cominciare subito, raccontaci di te’’ Le aveva detto Dimitri. ‘’Va bene … ho 18 anni, per quanto so ho sempre abitato a San Pietroburgo, da quando avevo 10 anni abito in un orfanotrofio, dove mi chiamano tutti Annie e ho dei ricordi collegati a balli, ad una famiglia numerosa e ad una strana melodia’’ Dopo che Anastasia aveva parlato la giuria si era riunita ‘’Bene. I ricordi ci sono, e tu somigli molto a lei. A noi sembri sincera, ma lo vedremo presto, quando verrai a Parigi … questo è il biglietto’’ Disse Dimitri porgendole un biglietto per il treno. ‘’Fantastico ! Grazie mille , davvero’’ E questa volta, prima di andarsene, anche Anastasia aveva accennato un sorriso. Uscita in quello che era il cortile del Palazzo, stava ancora cercando di credere a quello che era appena successo, quando venne raggiunta da Dimitri, e questa volta era troppo occupata ad essere felice per odiarlo. ‘’Io … non pensavo tu potessi essere Anastasia’’ ‘’Neanche io’’ ‘’Siete così tante’’ ‘’Così tante … cosa?’’ ‘’Voi pretendenti … che assomigliate a lei’’ ‘’Tu … non credi io sia la vera Anastasia’’ ‘’No, non sto dicendo questo … ma tutte voi le assomigliate’’ ‘’Va all’Inferno’’ E in quel preciso momento Anastasia si rese conto che forse non era lei quella vera,forse si era fatta trasportare troppo dai suoi ricordi ,che probabilmente non erano neanche fondati. ‘’Aspetta, Annie, io … volevo dire che io ti credo, nessun’altra ha parlato di una canzone, per questo ti abbiamo presa subito … io ci credo che sei quella vera … e poi tanto vale provarci … è una vita che cerchi di capire da dove vieni’’ Effettivamente non aveva niente da perdere ‘’Bene allora ci vediamo domani mattina alla stazione?’’ ‘’A domattina’’ ‘’Ciao Annie’’ ‘’Ah,Dimitri!’’ ‘’Si…’’ ‘’Grazie’’ E questo era il secondo sorriso che Dimitri mostrava ad Anastasia, probabilmente dal primo giorno in cui si erano conosciuti.

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Capitolo 4
*** Parigi ***


Stazione di San Pietroburgo. Erano le dieci, ed Anastasia era ansiosa. Ansiosa di andare a Parigi, di scoprire qualcosa in più sulla sua vita, ansiosa perfino di rivedere Dimitri, anche se non glie l’avrebbe mai detto. Aveva sempre provato un amore incondizionato per Parigi, o forse per tutte le meraviglie che aveva sentito da quelli che c’erano stati, ma lei lo sentiva nel profondo dell’anima questo amore, e le bastava. Insieme ad una misera valigia aveva appena varcato la soglia, quando arrivò Dimitri che le indicò subito il vagone dove doveva dirigersi. Senza pensarci due volte salì sul treno occupato già da una dozzina di ragazze, ma lei era molto timida, quindi prese un posto isolato e cominciò a godersi il viaggio,aspettando con ansia. Finalmente arrivò … Parigi, il solo nome le faceva brillare gli occhi. Scesi tutti dal treno, Dimitri si affrettò a spiegare alle ragazze che sarebbero andate subito a conoscere la vecchia Nonna della Principessa. ‘’Solo lei può capire chi è la vera Anastasia’’ Disse … Il Palazzo era magnifico, enorme e sfarzoso, nei pressi degli Champs Elysée ,ed entrati in quel palazzo, Dimitri guidò tutte le ragazze in un enorme corridoi. Si erano messe tutte in fila, aspettando il proprio turno, ma Anastasia si sentiva un’ estranea in quel momento, circondata da tutte quelle ragazze che si erano vestite con i migliori abiti, per apparire al meglio, mentre lei aveva solo stracci. Pensare a questo le mise una strana malinconia, che finì solo quando entrò finalmente dentro quella stanza.

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Capitolo 5
*** La fine ***


Finalmente era venuto il suo turno. Aveva visto tutte quelle ragazze entrare e , poco dopo, riuscire con una grande tristezza addosso. Lei era l’ultima speranza. Fece un gran respiro ed entrò in quella stanza. Era una enorme camera d’albergo, illuminata e sfarzosa, e in fondo c’erano Dimitri, e una signora molto elegante,con uno splendido vestito lungo di seta,bianco sporco, che guardava Anastasia con un luccichio di speranza negli occhi. ‘’I tuoi abiti … non sono proprio regali, mia cara. Ma sai come si dice, l’apparenza inganna.’’ Aveva appena detto l’elegante signora. ‘’So perfettamente che sembro tutto tranne che una principessa, i miei vestiti non sono regali, probabilmente sta pensando che voglio solo ricchezza, ma io ricordo solo questo, da quando ho 10 anni, sogno, o forse sono ricordi, ma palazzi regali, balli e vestiti sontuosi sono sempre nella mia testa, come quella maledetta canzone, lo so che sembro una stupida ragazza di città, con troppi sogni nel cassetto, e lei può crederlo o no ma è la verità.’’ In quel preciso momento dagli occhi della signora cominciarono a scendere piccole e leggere lacrime. Subito dopo cominciò a cantare, e Anastasia la seguì. Finché si sciolsero in un caldo abbraccio, molto più forte di tutte le parole che potevano dirsi, e fiumi di lacrime inondarono i loro volti, dimenticando tutto ciò che le circondava, di Dimitri, di Parigi e di tutti quegli anni che avevano passato lontane. Dopo svariati minuti si staccarono, e Dimitri, che era rimasto li a guardarle, chiese ad Anastasia se potesse uscire un attimo, ma prima di chiudere la porta, la vecchia signora le disse: ‘’ Sono veramente felice di riaverti con me’’ Così Anastasia sorrise e richiuse la porta … poi successe tutto così in fretta, proprio come quel caldo abbraccio, ma questa volta la sensazione che provò fu tutt’altro che caldo; si senti una lacerazione, e guardando Dimitri, vide il braccio, leggermente alzato, che reggeva un lungo pugnale, proprio dentro di lei ‘’perché’’ Fu l’unica cosa che riuscì a dire. ‘’Io ti amo, ma mio padre era uno dei rivoltosi e fu giustiziato dopo l’accaduto contro lo Zar, per mano di ciò che rimaneva della tua famiglia. Da quel giorno ho ripromesso a me stesso che mi sarei vendicato, ma poi mi sono innamorato di te , ma non potevo, non potevo deludere mio padre’’ Disse Dimitri, che aveva il volto cosparso di lacrime. E Anastasia sentiva tutto questo ed il pugnale, mentre anche lei in lacrime, si chiedeva perché mai si era fidata così tanto. E mentre pensava tutto ciò, straziata dal dolore del pugnale, mentre Dimitri in lacrime toglieva le mani da esso, caduta sul pavimento riuscì solo a dirgli che lei si fidava. Quelle furono le sue ultime parole , le parole della ragazza dagli occhi azzurri e la chioma di fuoco, la stessa ragazza che aveva passato anni alla ricerca delle sue origini e che in molto meno tempo le aveva perse,per mano della stessa persona di cui aveva imparato a fidarsi , il suo più grande errore.

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