Let's&Go-Run!

di AlekHiwatari14
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1.


Era una giornata come tante quando J si ritrovò davanti ad una ragazza sconosciuta. Quella ragazza che sapeva troppo su di lui e lui troppo poco su di lei. Era incominciato tutto una settimana fa. J, come al solito, correva per le strade di Tokyo per allenarsi. Lo faceva ogni mattina presto, prima di andare a scuola. Ormai era cresciuto proprio come gli altri Tfr Victory, ma le vecchie abitudini non muoiono mai. Lui e Ryo erano nella stessa classe ed il loro rapporto d'amicizia si era consolidato molto.

Ryo:Ehi, J.  Finalmente.
J:Scusami! Purtroppo non ho sentito la sveglia stamattina.

Rispose correndo con i roller ai pieni e la macchinina da corsa che fu presa da Ryo e che gliela tese.

Ryo:Ancora ad allenarti?
J:Si. Lo sai che se non mi alleno non riesco a fare niente in giornata.

Disse prendendo la macchinina tra le mani dell'amico e guardandola con amore. 

Ryo:Ti capisco. Anch'io lo faccio sempre.

I due entrarono in classe. J era seduto al secondo banco vicino alla finestra, mentre Ryo era all'ultimo vicino la porta. J era cambiato molto. Era solare, sorridente e pieno di vitalità. Non aveva più la bandana tra i capelli e stava decisamente meglio, specialmente con quel volto più grande e maturo. Anche Ryo era cambiato. Non aveva più il codino e aveva un aria anch'esso matura. Quella giornata i ciliegi erano in fiore e i nostri due eroi si sarebbero trovati presto davanti ad una sfida entusiasmate. Dalla porta della classe qualcuno si affacciò salutandolo insieme al fratello. Aveva i capelli blu, sguardo estroverso e un sorriso solare, mentre l'altro aveva i capelli rossi e leggermente più maturo dell'altro. Avete capito chi sono?

J:Ehi, ciao Ghigo! 
Ghigo:Ciao J. Com'è andata ieri?
J:Oh.. tutto bene. 
Ricky:Perchè?Ieri cos'hai fatto?
J:Ho passato l'esame per avere l'attestato di meccanica e informatica.
Ricky:Wow. Deve essere stata dura.
J:Diciamo di si, ma non è stato poi tanto difficile.
Ryo:Beh, sarebbe stato strano se fosse stato il contrario.

Si intromise alzandosi dal banco che era circondato da ragazze e avvicinandosi ai ragazzi.

Ghigo/Ricky:Ciao Ryo. 
Ricky:Non ti avevamo visto.
Ryo:Tranquilli. L'avevo capito. Dopotutto con tutte le ragazze che ho dietro è difficile notarmi.
Ricky:Eppure chi l'avrebbe mai pensato che saresti diventato così popolare al liceo.
Ryo:Io stesso ancora devo crederci.
J:Non montarti la testa. Sono così solo perchè siamo dei Tfr Victory. Lo sai meglio di me.
Ryo:Già, piuttosto, voi che ci fate qui?
Ricky:Mi hanno cambiato l'aula. Sono passato in questo corridoio.
Ghigo:Io invece mi annoiavo e sono venuto a vedere come stavate.
J:Beh...credo che sia meglio che andiate in classe. 
Ricky:Concordo. Non vorrei avere una nota proprio il primo giorno di scuola.
Ghigo:Uffa! Che noia! E' meglio che mi sbrighi. Ci vediamo a pranzo ragazzi.
J/Ryo:Ok. A dopo!

Dissero salutando i due che uscirono dalla classe. Poco dopo entrò il professore e la lezione iniziò. Era tutto noioso come al solito. Presto le lezioni finì e i due uscirono aspettando Ricky e Ghigo fuori al cancello.

Ryo:Finalmente.
Ricky:Scusate, ho perso tempo a causa della lezione dell'ultima ora di educazione fisica. Purtroppo la camicia non è il mio forte.

Si scusò riferendosi alla divisa che portavano tanto di camicia bianca a maniche lunghe e pantaloni neri.

J:Tranquillo. L'avevamo immaginato.
Ghigo:Che ne pensate di fare un pò di moto?

Propose Ghigo cacciando dalla cartella la sua magnum.

Ryo:Ci sto.
Ricky:Certo. Perchè no?

Risposero i due prendendo le loro macchinine, mentre J stava incominciando ad andare in panico.

J:Oh no! Dov'è finita? 
Ghigo:Cosa?

Chiese vedendo l'amico che mise la cartella sottosopra buttando tutti i libri a terra e non trovando ciò che cercava.

J:Dov'è la mia protosaber?
Ryo:Deve essere lì dentro. Stamattina l'hai messa in cartella prima di entrare.
J:Lo so, ma non c'è.
Ryo:Non è che ti sia caduta quando abbiamo fatto educazione fisica?
J:Può darsi. Aspettatemi qui. Vado a controllare.

Disse lasciando la cartella a terra che fu presa da Ghigo, mentre si precipitava a correre dentro a cercare la sua Protosaber. Cercò in classe e in palestra, ma nulla. La sua protosaber era scomparsa. 

J:Cavolo. Dov'è finita? Forse sarà caduta quando ho pranzato con Ghigo e gli altri.

Pensò andando nell'ultimo posto che pensava dovesse essere la sua Protosaber. Arrivò nel cortile interno della scuola esausto. Non sapeva più dove cercare.

J:Dov'è? Deve essere da queste parti.
?:Se cerchi la tua protosaber è nel tuo armadietto.

Quella frase agghiacciante fece voltare il ragazzo verso il giardino dove vide una ragazza dai lunghi capelli castani legati da una coda, la camicia della divisa con le maniche attorcigliate, gonna nera che doveva arrivare al ginocchio, ma era molto più corta. Era piena di accessori. Aveva un bracciale borchiato nero a destra e all'altro braccio altri bracciali con guanti da ciclista neri. Una collana lunga con il ciondolo che non si riusciva a vedere perchè finiva nel suo prosperoso seno e una cintura nera borchiata. Praticamente era una dura. Lo si poteva notare anche dal fatto che avesse tra le mani una sigaretta accesa che probabilmente stava fumando tranquillamente seduta sull'erba. Il ragazzo rimase sorpreso nel ritrovarsi una persona del genere davanti. Tanto che rimase lì a fissarla mentre quest'ultima si metteva la sigaretta sulle labbra assaporando la nicotina nociva che si trasformava in fumo nella sua bocca e la soffiava via. La ragazza alzò lo sguardo verso il ragazzo mostrando i suoi occhi color cielo ricoperti da un trucco nero pesante che lo guardavano infastidita.

?:Cos'hai da guardare?
J:Ehm...no. E' che.....
?:Ti ho detto che la tua protosaber è nel tuo armadietto.

J era praticamente pietrificato. Come poteva sapere che la sua protosaber fosse nell'armadietto? Questo era quello che si chiedeva. La cosa più strana era che sull'armadietto aveva il suo nome completo e nessuno lo sapeva visto che l'hanno sempre chiamato tutti J e in classe ha richiesto che fosse chiamato con entrambe le iniziali di nome e cognome e cioè J.B. Com'era possibile che quella ragazza sapesse che fosse nel suo armadietto e quale fosse? Possibile che stesse mentendo?

J:Ehm....tu....come fai a....
?:Che domande? C'è l'ho messo io.

Rispose alzandosi da terra urtata e buttando a terra la sigaretta entrò dentro.

J:Dove vai?
?:Me ne vado visto che si è fatto tardi.
J:Ma...come fai a sapere il mio armadietto? Neanche mi conosci.
?:Solo perchè non mi hai mai vista non è detto che non ti conosca, mio caro Jun.

Ribattè prendendo la cartella che era appoggiata vicino al muro dell'entrata lasciando con quella frase il ragazzo di stucco.

J:Come....mi...hai...chiamato?
?:Jun. Dopotutto è il tuo nome o sbaglio?

La ragazza si volatilizzò nel nulla senza lasciare il tempo a J di chiedere chi fosse, ma lasciandolo con molti dubbi.
Chi era quella ragazza? Cosa voleva dal nostro J? Davvero la sua protosaber è nel suo armadietto o mentiva?  Scopritelo nel prossimo capitolo. 



 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2.




Era una giornata come tante quando accadde. Il nostro J uscendo da scuola non trovò la sua protosaber e così decise di cercarla lasciando i ragazzi fuori al cancello ad aspettarlo. Arrivò nel cortile interno della scuola non sapendo dove altro cercare.

?:Se cerchi la tua protosaber è nel tuo armadietto.

Quella frase agghiacciante fece voltare J verso il giardino dov'era chi aveva parlato, ovvero una ragazza dall'aspetto ribelle che sembrava sapere troppo su di lui. J era pietrificato dal caratteraccio e da quel troppo sapere della ragazza. 

J:Ehm....tu....come fai a....
?:Che domande? C'è l'ho messo io.

Rispose alzandosi da terra urtata e buttando a terra la sigaretta che stava fumando entrò dentro.

J:Ma...come fai a sapere il mio armadietto? Neanche mi conosci.
?:Solo perchè non mi hai mai vista non è detto che non ti conosca, mio caro Jun.

Ribattè prendendo la cartella che era appoggiata vicino al muro dell'entrata lasciando con quella frase il ragazzo di stucco. Il ragazzo dallo stupore abbassò gli occhi. Nessuno lo aveva chiamato per nome, tutti l'avevano chiamato sempre J, com'era possibile che sapesse tutto di lui?

J:Aspetta!!

Urlò entrando dentro, ma la ragazza si era volatilizzata nel nulla. 

J:Cosa? Dov'è finita? 

Si chiese non vedendola più. Pieno di dubbi e domande senza risposte, il ragazzo si avviò vicino all'armadietto che aveva il suo nome, quell'armadietto che, per tutti quei anni, aveva utilizzato poco e niente. Lo aprì e sorpreso trovò la sua protosaber.

J:Cosa? Come diamine faceva a sapere quale fosse? E come ha fatto ad aprirlo?

Altre domande così si aggiunsero nella sua lista mentre prendeva la sua protosaber e chiudeva l'armadietto segreto. Si diresse all'uscita pensieroso dove i nostri amici l'aspettavano.

Ghigo:Finalmente! L'hai trovata?

Il ragazzo annui e Ryo gli diede la cartella che aveva dimenticato a terra.

Ryo:Testa vuota, ma è mai possibile che ti dimentichi tutto? Se non ci fossimo stati noi la tua cartella sarebbe andata.
J:Lo so, vi ringrazio.
Ricky:Allora? Questa corsa ce la vogliamo fare o no?

Così i nostri amici tornarono a casa, ma J era amareggiato. Non riusciva a capire chi fosse la ragazza misteriosa e come sapesse il suo nome per intero. Preso da questi pensieri e fissando la sua protosaber mentre era sdraiato sul letto, non si accorse che Mr.Jeep era entrato in camera con una bella tazza di thè caldo.

Mr.Jeep:Cos'hai? Non riesci a dormire? Pensavo che studiassi.
J:Ho già fatto i compiti, ma ho molti pensieri per la testa.

Rispose alzando il busto ed allungando la mano verso la tazza che gli tendeva Mr.Jeep.

Mr.Jeep:Se c'è qualcosa che ti turba, lo sai che puoi parlarmene tranquillamente.
J:Lo so, tranquillo. E' solo la scuola. I soliti problemi.
Mr.Jeep:Ok. Quando hai finito di berla, porta la tazza di là e va a dormire.

Il ragazzo annui vedendolo allontanare l'uomo. Sospirò. Quelle domande diventavano sempre di più nella sua testa. Rimbombavano come tamburi e non lo fecero chiudere occhio. Arrivò l'indomani e come al solito uscì di casa mettendosi i pattini al piede e la sua protosaber pronta a partire.

J:Siamo pronti, amica mia?

Chiese mettendola a terra per poi partire per la scuola. Era il solito procedimento mattiniero, ma quel giorno si rivelò diverso.

Ryo:Anche tu a correre?

Domandò vedendolo correre e aggregandosi con la sua tridigger.

J:Facciamo una gara?
Ryo:Ok, a chi arriva primo a scuola.

Il ragazzo annuì fermando la sua macchinina come fece anche Ryo. 

Ryo:Pronti?
J/Ryo:VIA!

Urlarono partendo, ma a pochi metri dal traguardo, qualcosa o qualcuno portò le due macchinine fuori pista.

J:Protosaber!
Ryo:Tridigger!!

Gridarono vedendo le due macchinine capovolte.

Ryo:Secondo te cos'è stato?
J:Non ne ho idea.
?:Se fossi in voi eviterei di giocare fuori scuola.

Disse una voce facendo voltare i due. Sul muretto della scuola c'era seduta ancora quella ragazza misteriosa che fumava. I due la guardavano meravigliati. 

J:Ancora tu?

Domandò appena la vide.

Ryo:J? Tu la conosci?
J:L'ho vista ieri quando cercavo la mia protosaber.
?:Ripeto, se fossi in voi eviterei di portarle qui.

Ridisse aspirando la sigaretta per poi alzarsi sul muretto soffiando l'aria fuori e scendere da lì con un salto.

J:Chi sei?
?:Chi sono non ha importanza. L'importante è sapere che sta arrivando.
Ryo:Arrivando chi?
?:La domanda giusta è cosa. 
J:Spiegati meglio. Non capisco.
?:Tu non capisci mai nulla. Sei sempre razionale, come del resto anche Ryo lo è.
Ryo:Come fai a conoscermi? Sei una mia fan?

La ragazza rise.

J:Cos'hai da ridere?
?:Siete così sciocchi. Ma ancora non l'avete capito? Non lo sentite nell'aria?
Ryo:Cosa?
?:L'aria di sfida. Secondo voi perchè le vostre macchinine si sono capovolte?
J:Sei stata tu?

Domandò sorpreso. La ragazza alzò il suo sguardo che incominciò ad illuminarsi. Aveva una strana luce negli occhi. Possibile che fosse stata lei?

?:No, sono stati i distruttori. Ben presto verranno da voi. State con gli occhi aperti. Puntano a distruggere le vostre macchinine. 

Rivelò lasciando i due perplessi e senza parole.

J:I distruttori?
Ghigo:Ehi! Ryo!! J!!!

Urlò correndo con la sua magnum seguito da Ricky. I due tornarono a voltarsi e la ragazza era scomparsa nel nulla.

Ricky:Ragazzi? Cos'è quella faccia?
Ryo:J? Mi sono impressionato o....
J:No, anche l'altra volta scomparse così. Volatilizzata nel nulla.
Ghigo:Di che parlate?
Ryo:Della ragazza che era qui un secondo fa.
Ricky:Ma quale ragazza? Qui c'eravate solo voi due.

Informò Ricky lasciandoli sconvolti.

Ryo:Cosa?! Eppure era qui! Era una ragazza dai capelli castani, aveva una sigaretta tra le mani, com'è possibile che non l'avete vista?
Ghigo:Ma qui non c'era nessuno. Eravate solo voi due a guardare il muro. 
Ricky:Piuttosto, perchè lo guardavate?

Sconvolto e impaurito, J si fece trascinare dalle emozioni cadendo a terra in ginocchio.

J:Non può essere.
Ghigo:J?Ti senti bene?
J:Possibile mai che sia....un fantasma?
Ricky:Ma che dici? I fantasmi non esistono.
Ryo:Eppure lei era qui. Nessuno di voi l'ha vista, com'è possibile?
Ghigo:Secondo me avete mangiato troppe schifezze ieri sera ed ora avete le allucinazioni.
Ricky:Concordo in pieno con Ghigo. 

Quelle parole per J non era per niente di conforto. Ryo sapeva ciò che aveva visto, proprio come J, e sapeva anche che i suoi amici non avevano motivo di mentirgli. Presto finirono le lezioni e per sfogarsi decisero di fare un'altra corsa stavolta al parco, ma successe qualcosa di strano.

Ryo:Dov'è la mia tridigger?
J:L'hai messa nella cartella quando siamo entrati in classe.
Ryo:Che strano. Non la vedo.

E mentre frugavano nella cartella, la macchinina uscì da alcuni cespugli.

Ryo:Ma è la mia tridigger! 
J:Chi l'ha messa in moto?
Ryo:Non lo so.

Disse raccogliendo la macchinina dubbioso.

J:Qua succedono cose strane da ieri. 
Ryo:Penso che sia stata la ragazza.
J:Ragazza? Vuoi dire il fantasma. Hai sentito cos'hanno detto Ghigo e Ricky. Non l'hanno vista.
Ryo:Beh...è vero che non l'hanno vista, ma ho la conferma che sia stata lei.

Rispose accorgendosi di qualcosa vicino alla sua tridigger. C'era un foglietto con scritto:"preparatevi. Avete un compito, proteggere il mondo dai distruttori. Convocate le squadre migliori. Dobbiamo distruggerli ad ogni costo."

J:Che c'è scritto?

Chiese accorgendosi del foglio tra le mani di Ryo.

Ryo:Dobbiamo chiamare i ragazzi ed allenarci. Ho un brutto presentimento.

Confidò ancora incredulo e individuando la ragazza nascosta dietro all'albero. Chi era quella ragazza e da che parte stava? Ma sopratutto, come si sarebbero comportati i nostri eroi? Scopritelo nel prossimo capitolo.





 

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