Il vero che durerà sempre

di Cuori di inchiostro
(/viewuser.php?uid=862014)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un risveglio fumante ***
Capitolo 2: *** Focaccine e sentimenti ***
Capitolo 3: *** Perchè lui è mio e io sono sua. ***



Capitolo 1
*** Un risveglio fumante ***


Pov Katniss
Nell'arena è calata la sera e un gruppo di ibridi ci è alle calcagna,siamo rimasti gli ultimi tre. Cato tiene Peeta con la minaccia di buttarlo di sotto e io terrorizzata cerco di capire come fare per tirarci fuori da quella situazione. Peeta mi indica la mano di Cato e io tremante cerco di colpirlo con la mia freccia.Sbaglio la mira e la freccia ,invece di andare a conficcarsi nella mano,sta volando contro il petto. Cato usa il corpo di Peeta per farsi da scudo e lui viene colpito in piena fronte da una freccia. 《Peeta! 》 urlo io disperata. Cato prende il suo corpo e lo getta in mezzo agli ibridi.

Aprì gli occhi di soprassalto e la prima cosa che sentii fu il cuore di Peeta battare. Era solo un incubo, non era reale, Peeta è qui con me. Non è morto. I raggi da sole filtravano dalla nostra camera da letto e guardando la sveglia notai che era piuttosto tardi quindi mi scostai dall'abbraccio di Peeta e scesi in cucina a preparare la colazione. Pensare che quella era diventata la nostra camera di letto mi fece salire un leggero rossore alle guance. Non che stessimo insieme chiariamoci.Ripenso ancora a quello che mi chiese l'altra sera ......
Inizio flashback

Peeta era rimasto da me per cena:dopo avermi trovato in una situazione così grave quando ritornò da Capitol decise che si sarebbe assicurato che avrei mangiato ogni sera mentre Sae si assicurava che io mangiassi a pranzo.Dopo aver mangiato ci eravamo seduti sul divano e avevamo giocato per un po' al vero o falso. Dopo un po ' accendemmo la TV e guardammo il programma televiso canoro. Con nostra enorme sorpresa Effie faceva da giudice insieme a Plutarch,Caeser e all'ex presentatore degli Hunger Games. Sembrava un programma comico altro che! Io di solito usavo la scusa della TV per poter osservare meglio Peeta e godere della sua compagnia. Al commento di Caesar riguardo la mancanza di stile del cantante Effie disse che invece aveva ottime doti. Si spiegò successivamente, all'uscita del cantante, che lui era il suo fornitore di mogano. Peeta scoppiò in una risata e anche io mio malgrado ma non molto per la spiegazione della mia ex accompagnatrice ma perché mi sentivo bene: con Peeta ero completamente me stessa. Solo Prim aveva visto questa parte di me. Prim ..... la mia Paperella.Scossi la testa cercando di non pensarci.
Quando salimmo in camera io mi sdraiai e lui fece lo stesso abbracciandomi e in quel momento mi chiese :《 Tu mi ami, vero o falso?》 La sua domanda mi aveva colto alla sprovvista ma non potevo più mentire: nè a lui ne a me stessa. Così gli rispondo :《Vero》. Aspetto che Peeta dica qualcosa del tipo : ti amo anche io, io ti odio, non ti credo, tanto non fa differenza. Ma invece il suo respiro si rilassa e lui si addormenta.

Fine flashback.

Cominciai a mettere in padella qualche uovo gentilmente offerte dalle oche di Haymitch. Per quanto possa sembrare strano hanno proprio un buon sapore queste uova. Non sono proprio capace di cucinare ma ci voglio provare. Peeta ha sempre pensato, e lo fa ancora, che io sia una causa persa per quanto riguardi la cucina. Peeta. Pensare a lui mi fa venire una stretta al cuore.Non avevo idea se mi amasse,odiare o sorpottasse.Mi mancava la semplicità prima del depistaggio. Mi mancava con tutta me stessa e non riuscivo a smettere di pensare che fosse colpa mia. Cinna, Prim,Finnick, Peeta: persone con cui mi ero aperta e che Snow aveva deciso di portarsele tutte via. Poi c'era Gale. Ma Gale è un'altra questione. È colpa sua, mia sorella è morta per colpa sua.
Presa come ero da questa pensieri mi dimenticai delle uova sul fuoco. 《Katniss, ma cosa stai combinando!》 esclamò la voce di Peeta.Spense il fuoco e aprì la finestra per mandare via il fumo. Il fumo. I paracaduti.L' esplosione. Prim. Senza rendermene conto cominciai a singhiozzare e mi accasciai sul pavimento.

Pov Peeta

Non la vidi più. Era accanto a me ma non la vedevo più . Sentii il rumore di alcuni singhiozzi e non faticai a capire da chi provenissero. Mi calai e guardai Katniss.《Ehi》 le dissi 《Non piangere.》 Katniss continuò come se non mi avesse sentito. " Ehi non piangere. Ma davvero questo è il meglio che so dire a una persona a cui sua sorella è morta recentemente? " pensai. " Devo essere proprio un idiota". Perciò la presi e la attirai al mio petto. 《 Ehi Katniss, va tutto bene, passerà, il dolore prima o poi passerà . Te lo prometto 》《 Tu resterai qua con me?》 mi chiese. Un flashback ,positivo questa volta,mi entrò in testa: durante il tour della vittoria Katniss ha avuto un incubo e lei mi chiese di restare là con lei. Io le risposi :sempre.
《Sempre.》 le sussurrai baciandole i capelli. La sentii sorridere. E capii che finché sarei stato con lei avrei superato qualsiasi cosa.

Salve! Ok..... non so come mi venga in mente di fare una cosa del genere ma stavo leggendo una fanfiction slince Life e mi è venuta così di slancio! Recensite!
Alex <3

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Focaccine e sentimenti ***


POV. KATNISS
 
Dopo la crisi di panico, superata grazie al supporto di Peeta, andai in bagno per darmi una sistemata. Mi guardai allo specchio e mi accorsi che i miei occhi erano rossi e gonfi. Mi sciacquai il viso e mi feci una doccia. Lasciai sciolti i capelli e misi un paio di jeans con sopra una maglietta rossa a maniche corte e lo scollo a V. Scesi di sotto e sentì odore di uova e di qualcos’altro, qualcosa di cui io andavo matta : focaccine al formaggio.
Peeta era ai fornelli intento a cucinare. Aveva una maglietta azzurra attillata che gli faceva risaltare i muscoli e dei jeans. Mi accolse con uno dei suoi abbaglianti sorrisi . “ Buongiorno pasticciona, ho eliminato le uova che avevi cercato , senza successo, di cucinare. “ Io arrossii .”Se le vedesse Haymitch farebbe una predica che non finisce più e ho deciso che è meglio evitare.” continuò poi. Io accennai un  sorriso grata a Peeta per aver evitato l’ argomento del fumo. “ Sbaglio o sento odore di qualcos’altro?” gli domandai io. Lui sorrise come per scusarsi.” So che ti piacciono tanto e ho deciso di farne un po’ per risollevarti il morale” continuai a sorridere come un’idiota e gli mormorai “Grazie.” Lui prese un respiro profondo e parlò :” Katniss riguardo a quella cosa che ti ho chiesto ieri…” io lo ascoltai attentamente ma fu presto interrotto da un insistente bussare alla porta. Peeta alzò gli occhi al cielo e mi disse : “ Non ti preoccupare, continuiamo dopo.” Poi mi sfiorò una guancia ed andò ad aprire. Io arrossii nuovamente. Perché ogni volta che mi sfiora devo arrossire come un’idiota? Peeta aprì la porta da cui entrò Haymitch .Non era affatto cambiato da quando lo conoscevo: rimaneva lo stesso ubriacone di sempre. ”Era ora! Ragazzo, capisco che eri impegnato con Katniss ma devi solo aprire la porta!” Un piatto volò nella sua direzione. Haymitch purtroppo lo scansò ed esclamò : “Ehi Dolcezza! Cominciamo a tirare piatti già di prima mattina?” Peeta lo fulminò con un occhiataccia.Il mio ex mentore fece finta di nulla. “Allora cosa c’è per colazione?” chiese “ Oh! Focaccine al formaggio!” esclamò tendendo una mano per prenderne una. La mia mano scattò immediatamente e abbracciai il recipiente delle focaccine stringendole possessivamente a me. Haymitch mi lanciò un’ occhiata tra il perplesso e l’ esasperato. Peeta scoppiò a ridere e disse “ Haymitch  lasciale le sue focaccine, per cortesia, o darà di matto.” Io lo guardai offesa. Io non do di matto per le mie focaccine , sono solo leggermente possessiva. Ormai sono rimaste le uniche cose che amo e che io non abbia distrutto ma evito di dirlo a voce alta. Così mi limitai a prenderne una e a divorarla. Passai alla seconda. Peeta intanto fa un po’ di caffè che bevono sia lui che Haymitch mentre io mi dedico alle mie focaccine.
“Ragazzi, perché sento odore di uova bruciate?” chiese ad un tratto.
Io dissi :”Io non sento niente. Sei troppo ossessionato dalle tue oche.” Sperai che dalla mia voce non trasudasse il nervosismo. A quanto pare no visto che Haymitch si limitò a stringersi nelle spalle. “Io faccio un salto al supermercato visto che siamo rimasti quasi senza niente in dispensa.” Disse Peeta rivolto a me. Io annuii e gli dissi “ Va bene”. Peeta mi si avvicinò ,indeciso sul cosa fare, e posò le labbra sulla mia fronte e la baciò dopo qualche secondo che sembrarono durare minuti mi disse “A dopo”. Detto questo uscì di casa. Haymitch emise un fischio e disse “ Non pensavo vi fosse rimessi insieme tanto in fretta.” “ E infatti non è così!” rispondo io sulla difensiva “Andiamo Haymitch lui mi odia!” il mio ex mentore fece un espressione stupefatta “ Beh,  quello che ho visto io non era odio! Conosci come lo conosco io, innamorato perso di te!” Sentii il sangue affluirmi nelle guance. “Una volta, forse. Ma adesso non credo proprio” risposi “ Forse sta aspettando una tua mossa” “Lo ho fatto. Ieri mi ha chiesto se lo amassi e io gli ho risposto di sì. “ Non so perché sto dicendo queste cose, ma ho bisogno di parlarne con qualcuno ed Haymitch  sa sempre consigliarmi bene. “ E allora, non passerà molto prima che te lo dica a sua volta” risponde lui.
POV PEETA
Uscii a fare la spesa con la promessa che sarei tornato il più presto possibile. Poi le avevo baciato la fronte e me ne ero andato via. Il mio cuore era in subbuglio da diverse emozioni. La prima era la felicità. Ieri mi aveva detto di amarmi e nel mio cuore si era espanso un sentimento di gioia e di sollievo estremi. Mi amava, mi amava , mi amava. Riuscivo a ripetermi solo queste parole in testa come un bambino piccolo. Poi c era la mia parte da depistato che mi diceva : non è vero, ti odia , ti sta mentendo. Ma quella parte riusciva a farsi sentire sempre di meno, man mano che il tempo passava e man mano che stavo con Katniss. La seconda emozione era la paura. Una paura indescrivibile. Di perderla, che mi mentire, di farle del male. Ma l'amavo così tanto. Questa mattina le avrei voluto dire tutto questo ma a quanto pare avrei dovuto rimandare fino a stasera.
 
 
 
Salve! Questo è il secondo capitolo. Ringrazio sacher torte , joshiferNali e Mockingjay00Forever per seguire/ recensirre la storia!
Alla prossima!
Alex <3

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Perchè lui è mio e io sono sua. ***


POV PEETA

Arrivai in paese e mi diressi verso il signore delle capre che aveva sempre dell’ottimo formaggio. Come potevo preparare le focaccine al formaggio alla mia Katniss se mancava uno degli ingredienti principali? Dopo aver preso il formaggio, mi diressi dal fruttivendolo, dal fruttivendolo al macellaio e così via. Katniss non andava più a caccia da tempo e quindi sia io sia Sae andavamo ormai dal macellaio aperto da poco. Lì incontrrai una persona che credevo non rivedere mai più: Delly.  Era uguale all’ultima volta che l’avevo vista: i lunghi e setosi capelli biondi, gli stessi vivaci occhi azzurri, la stessa voce squillante. La mia migliore amica. La chiamai e lei si girò e il suo volto si aprì in uno dei suoi sorrisi smaglianti. “Ehi Peeta!” mi corse incontro e mi gettò le braccia al collo. Io la strinsi un po’ a disagio.  Dopo tutte le torture a Capitol City non sono molto incline ai gesti affettivi. Certo, Katniss e alcune persone costituivano un’ eccezione; ma non era il caso di Delly.” Allora , quando sei tornato?” mi chiese lei “ Qualche tempo fa e tu?” “Due giorni fa. Vivi sempre nel villaggio dei vincitori?”” Ehm… sì.” risposi io palesemente imbarazzato. Delly tuttavia fraintese. “ Oh. Deve essere difficile vivere lì. Sai con tutti quei ricordi.Se vuoi a casa mia ho una stanza libera e…” “No tranquilla non è necessario.” La interruppi io  pensando alla reazione di Katniss se fossi andato a vivere con Delly. Non potevo; non potevo perderla, non di nuovo. Se ero con lei non avevo bisogno di niente altro. Delly mi ridestò dai miei pensieri “ Stai andando a casa?”  Sarei dovuto andare da Katniss per pranzo. Ormai era quella la mia casa e non solo nel senso romantico del termine. “Sì. Vieni , resta per pranzo.” Delly si aprì in uno dei suoi sorrisi e disse “ Va bene” Uscimmo dal macellaio e ci dirigemmo verso il villaggio dei vincitori. Faceva molto caldo per essere l’inizio di giugno. La casa che avevo lì era davanti a quella in cui vivevo con Katniss. Delly fece per dirigersi verso la prima ma io la bloccai. “ Vivi con Katniss?” chiese Delly con una punta di fastidio e di qualcos’ altro nella voce. A primo attrito mi sembrò gelosia ma poi scossi la testa. No, Delly non poteva essere gelosa : lo sapeva sin dalla prima elementare che ero pazzo di Katniss. Un sorriso amaro mi attraverso la bocca quando pensai che adesso ero proprio pazzo ma nel senso brutto della parola. Delly intanto attendeva una risposta. “ Sì, diciamo così. “ Delly annuì e disse :”Perfetto. Andiamo”. Io presi le chiavi e aprii la porta. “Katniss!” chiamai.  In quel momento la vidi. La sua bocca si tese in un dolcissimo sorriso ma che si tramutò in sorpresa quando notò Delly accanto a me. “ Ciao Delly. Non sapevo fossi tornata dal distretto 13. “ disse Katniss  con una fredda  cortesia nella voce che mi sorprese.

“ Ehi ciao . Sì sono tornata da poco. Ho incontrato Peeta poco fa e mi ha invitata a pranzo.”  Rispose Delly anche lei abbastanza fredda. Katniss a quelle parole fece una smorfia e mormorò : “Benissimo sono sicuro che con la sua cucina ti farà deliziare. Se volete scusarmi.” Detto questo raggiunse la porta della camera e ci si chiuse dentro.

 

POV KATNISS

Entrai in camera e mi ci chiusi dentro a chiave. Mi sedetti per terra, appoggiai la testa alla porta, chiusi gli occhi e lascai le lacrime libere di scorrere sulle mie guance. Perché aveva portato Delly a pranzo? Per ferirmi ? O è stato un semplice atto di cortesia? Quello in fondo me lo sarei aspettata dal vecchio Peeta. Ma da questo non sapevo cosa aspettarmi. A volte credo che Peeta, il vero Peeta  sia morto a Capitol City. Che non lo riavrò  più indietro ma basta un suo sguardo, una sua parola e mi fa ricredere sempre. Mi fa credere che per tutti ci sia speranza. Che per lui ci sia una speranza e ultimamente mi ero convinta che il  mio ragazzo del pane stesse tornando ma alcune sue mosse mi lasciavano totalmente spiazzata. Perché non mi ha lasciato mangiare quella maledettissima bacca il giorno della morte della Coin? Sarebbe stato tutto molto più semplice: avrei raggiunto Prim, mio padre, Finnick, Cinna, Rue. E tutti saremmo stati bene. Io  avrei trovato la pace e Peeta avrebbe continuato la sua vita con qualcun’ altra, con Delly magari, senza più alcun episodio.

Aprii gli occhi e notai Sae intenta a fissarmi. “ C’ è Delly.” dissi semplicemente fra un singhiozzo e l’altro.  Continuai a pensare a come sarebbe potuto essere senza la mia presenza. Tutte le persone che amo vive e felici. I singhiozzi aumentarono. Lei fece per dire qualcosa quando sentimmo un insistente bussare alla porta.

POV PEETA

Vidi la porta chiudersi dietro le sue spalle e io , senza pensarci,  corsi da lei e cominciai a bussare. “Katniss. Katniss ,ti prego apri la porta.” Non mi rispose . “Katniss apri questa porta o ti giuro che la butto giù” la porta si aprì però , invece di  veder  uscire Katniss vidi uscire Sae. “ Non vuole parlarti. Mi ha praticamente sbattuto fuori per dirtelo. “ io la guardai stupefatto. Sae si rivolse a Delly. “ Ciao cara, posso aiutarti ?” Delly , di cui mi ero dimenticato l’esistenza, rispose “ No, non si preoccupi. Me ne stavo andando. Passerò un’ altra volta magari. Ciao Peeta.” Io non le risposi. Delly si girò nuovamente verso Sae. “ Vuole un po’ di compagnia? Sto tornando a casa e so che la sua abitazione è prima della mia. Se vuole la accompagno.” “ Oh, sì , grazie mille. Il tempo di preparare le mie cose” io  intanto mi accasciai davanti alla porta e ci appoggiai la tesa. Da dietro la porta la sentì singhiozzare sommessamente  e dissi solo “ Ti prego, amore mio, ti prego apri.” I  suoi singhiozzi si attenuarono, segno che aveva sentito le mie parole. Aspettai che aprisse la porta ma non lo fece. Vidi Sae avvicinarmisi e dammi una chiave. La guardai interrogativo e lei mi indicò la porta. Io le sorrisi grato. Lei si allontanò e uscì di casa insieme a Delly. Io tremante presi la chiave e  la inserii dentro la serratura.

Trovai Katniss seduta sul letto col viso fra le mani. Io mi avvicinai cautamente a lei e cercai di toglierle le mani dal viso. I miei occhi divennero improvvisamente neri e nella mia testa risuonò la solita voce malvagia che mi diceva: ti sta imbrogliando, sta cercando un modo per ucciderti. La mia parte buona cercò di ritrovare  la ragione. No, lei ti ama, non ti ferirebbe mai, ha bisogno di te.  Strinsi le mani a pugno e affondai le unghie nei palmi facendoli sanguinare. Molto più velocemente del solito riuscì a riacquistare la ragione.  Ma Katniss notò  della mia improvvisa esitazione eppure non si allontanò o disse niente. Si limito a prendersi la testa fra le mani e continuare a piangere. Presi un fazzoletto  e cominciai ad asciugare il sangue dai palmi.  Poi mi sedetti accanto a lei e le allontanai le mani dal viso. “ Scusami” le dissi poi. “Non devi scusarti di niente Peeta.” “ Sì , invece. Mi dispiace tantissimo. Mi sembrava un gesto carino invitare Delly a pranzo” lei mi guardò  e mi disse “ Lo so. È solo che…” si interruppe e scosse la testa. “Katniss ti prego parlami.” Lei deglutì e disse. “Quando ho visto Delly con te… qualcosa è  scattato. Nella mia testa ho visto la vita di tutti, la tua , quella di Prim, di Cinna, di Mags... se io avessi mangiato le bacche in quella maledettissima arena. Tu saresti al villaggio dei vincitori, avresti sposato Delly, avresti avuto dei bambini. Prim sarebbe diventata medico, Finnick avrebbe visto suo figlio crescere. Niente di tutto questo si è potuto realizzare per colpa mia.”  “ Katniss per favore  non dire stupidaggini. Doveva andare proprio così.” “ No. Non importerebbe niente a nessuno se io morissi. Nessuno ,ormai, ha bisogno di me. Mia madre mi ha lasciato, mia sorella e mio padre sono morti.” No. Non le avrei permesso di dirmi certe cose  “ Io ho bisogno di te Katniss! Avevo bisogno  te sia prima sia dopo il depistaggio!” Katniss mi guardò e mi chiese semplicemente. “Perché hai bisogno di me?” Adesso o mai più. “ Potrei darti miliardi di motivi. Non riesco a immaginare la mia vita senza di te e perché so che non la potrei vivere se tu scomparissi. Perché anche se ho ancora qualche episodio e ho paura di farti del male, non riesco a pensare neanche ad allontanarmi da te. Preferirei morire piuttosto che farlo.” Katniss mi guardò negli occhi e accennò un sorriso, ma io non avevo ancora finito. “Quando ieri mi hai detto che mi amavi mi sono sentito la persona più felice dell’intero pianeta. Ma non sono riuscito a …” Lei mi interruppe accennando una risata. “Ho notato, visto che ti sei addormentato subito.” Io sorrisi felice di averle risollevato il morale, almeno un po’. “ Era stata una giornata lunga, perdonami. Sono praticamente crollato.” continuai a parlare “ Non sono riuscito a dirti quello che provavo io.” l’ espressione di Katniss divenne tesa. “ Ti amo. So che sarà difficile, non so se i miei attacchi mi abbandoneranno mai totalmente, ma io sono sicuro di amarti e di voler stare con te.” L’espressione che fece Katniss fu un misto di diverse emozioni. La prima fu sorpresa, la seconda incredulità, la terza sollievo, la quarta gioia e la quinta… beh la quinta fu quella che mi colpì maggiormente, che mi riscaldò il cuore. Amore. Un calore improvviso mi attraversò il petto e lentamente mi avvicinai al suo viso inclinando leggermente la testa e socchiudendo gli occhi. Lei si avvicinò esitante e con molta delicatezza appoggiò le labbra sulle mie. Se prima il mio cuore si era riscaldato ora era in fiamme. Ricambiai il bacio dolcemente e con prudenza: non volevo rischiare di rovinare il momento dandogliele uno più appassionato. A quanto pare neanche lei; perciò ci limitammo e scambiarci piccoli baci dolci,  mani nelle mani.  

POV KATNISS

Per la prima volta dopo tanto tempo mi sento felice. Peeta mi ha detto che mi ama, ci siamo baciati, lui è mio e io sono sua. Sempre.

Passammo il resto della giornata insieme. Per pranzo mangiammo un po’ di pasta che ci ha lasciato Sae, subito dopo ci stendiamo un po’ sul divano e guardiamo un quiz in televisione . Pasiammo tutta la giornata stesi lì a coccolarci. Ci accarezzammo, ci baciammo , ridemmo e tutto questo rimanendo abbracciati. Cenammo con un po’ di carne che Peeta ha comprato dal macellaio e un poco di insalata.  Ritornammo di nuovo sul divano dove trasmettono quel programma canoro. Alla fine della puntata salimmo in camera e ci addormentammo abbracciati.


Salve! Sono tornata con questo nuovo capitolo di 1829 parole che ha speso molto del mio tempo e quindi spero vi s
ia piaciuto. Ringrazio di cuore sacher torte e Mockingjay00forever per aver recensito la storia. Ringrazio anche marta119 , joshiferNali,piano, sacher torte e Mockingjay00forever per seguire la storia . Un ringraziamento particolare a  Mockingjay00forever per aver messo la storia nei preferiti.
Al prossimo capitolo!
Alex.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3212528