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di blonde eingel
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** dove eravamo? ***
Capitolo 2: *** i'm happy! ***
Capitolo 3: *** chi sono? ***
Capitolo 4: *** Came back ***
Capitolo 5: *** INSIEME ***
Capitolo 6: *** VERITà E FINZIONE.DUE COSE UGUALI EDISTINTE. ***
Capitolo 7: *** casa ***
Capitolo 8: *** incontri sbagliati ***
Capitolo 9: *** ora spaccata ***
Capitolo 10: *** ora spaccata ***
Capitolo 11: *** Distanti ***



Capitolo 1
*** dove eravamo? ***


"non ne poteva proprio qui di quella finta.
non  ne poteva più nemmeno di quel giornalista e del finto sorriso che le rivolgeva sistematicamente.
e non  ne poteva più nemmeno della sua espressione allegra che aveva stampato in viso da più di un'ora.
quanto ancora avrebbe dovuto sopportare quelle domande curiose e per neinte indiffereni di quel presentatrice affabile?
lui chiedeva e chiedeva e lei no nriusciva più a seguire il discorso.
e dov'era rei quando ne aveva realmente bisogno? durante tutta la sua carriera era sempre stato lì,col fiato sul collo ed ora che LEI ne aveva bisogno:puff!
non c'era!
inoltre la sedia di quel talk show era veramente scomoda e i bracci della sedia le stringevano la vita manco fosseo fatti di ferro.
come mai le altre attrici non avevano quest itipi di problemi?
e mentre sana pensava tutte queste angherie in mente,esteticamnete sorrideva radiosa come se quell'intervista fosse tra le cose più piacevol ial mondo.
tse! figuriamoci.
"signorina Kurata" chiese quel giornalista di nome Frank"cosa ne pensa del suo ultimo film:a caccia dell'uomo perfetto"?
"beh non posso che dirmi soddisfatta del lavoro svolto,è una commedia divertente che però lascia spazio anche a delle riflessioni"esclamò Sana entusuasta"
la storia tratta di Samantha,detta sam che è stata appena lasciata dal suo storico fidanzato:Matt.
perciò,amareggiata,comincià a cercare la persona perfetta,quella adatta a lei ma scoprirà presto che la perfezione,purtroppo,non esiste.."
"si vocifera di un suo flirt fra lei e l'uomo numero quattro, l'attore Tayson badler,cosa ne dice a riguardo?
sana tirò un sorriso falso"non posso che smentire naturalmente:Tayson è molto simpatico ma la nostra è pura amicizia a l'amore non ci penso proprio..."
"sicuro?" incalzò Frank ridacchiando.
sana annui"si"
finalmente dopo un'altra mezzora di domande l'interivista finì e la giovane attrice che era i nritardo pe run appuntamento scappò via senza neppure salutare.
poco dopo si vide con la sua collega tallin,una buona amica dopotutto.
si erano date appuntamento all'una da Shiper,un locale piuttosto famoso.
"allora..."disse Tallin inforcando una forchetta di spaghetti" come va con Tyson?"
sana,rossa come un peperone le supplicò di abbassare la voce.
"ahhhh" mormorò la collega maliziosa"la vostra è ancora una storia segreta non è vero?"
sana rise"si,purtroppo ma è meglio così te lo assicuro...non sai quante domande mi farebbero se sapessero la verità"
Tallin annui"lo capisco ma non capisco perchè tenere tutto segreto ormai,state insieme da quanto? tre mesi? 
"quattro!" precisò la rossa"quattro in realtà e la verità è che me lo chiedo anchio..." 
la veirtà è che Sana non voleva che la sua storia circolasse,i paparazzi rovinano sempre tutto e le storie vengone prese per false,per bugie mentre rimanere nell'anonimatoo era sempre a tuo favore...

non c'era nessun oa guardarti con sospetto,potevi vivere la tua vita nel modo più facile possibile.
"sana?" chiese tallin all'improvviso fissandola dritto negli occhi"ma tu lo ami?"
sana stava per replicare ma tacque.
no,non lo amava anche se  avrebbe voluto farlo. avrebbe voluto andare avanti ma non era ancora pronta per quel tipo di "amore" no nc'è la faceva.

Non si era mai pentita di essere andata a new york,nemmeno una volta.

Ma anche vivere lì era difficile...nonostante le milioni di persone che vivevano lì riuscivi comunque a sentirti sola a volte,nel cuore della notte dove niente e nessuno può salvarti.
Ma tutto questo non lo idisse all'amica,forse troppo codarda per ammetterlo a voce alta e poco dopo brindò alla carriera e alla felicità sapendo però bene qunato fosse ipocrita a dirlo in quel momento.

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Capitolo 2
*** i'm happy! ***


Si poteva ormia affermare che akito ayama era felice. E si,lo era davvero. Aveva tutto quello che aveva sempre desiderato:una palestra tutta sua chiamata” kaylos”,un migliore amico insuperabile che conosceva da quasi 10 anni,un bell'appartamento in centro ma sopratutto aveva una ragazza perfetta,bellissima,dolce,simaptica che riusciva sempre a farti ridere. Il suo nome era charlotte ma lui la chiamava charly per darle un nome tipico giapponese. Dato che lei aveva origini italo-francese. Lo si poteva capire dai suoi lineamenti molto fini e dolci,dai suoi lunghi capelli biondo miele,gli occhi castano scuro dove ti sembrava di sprofondare nell'abisso. Non aveva mai amato nessuno come amava lei,come amava i suoi movimenti,il suo sorriso,il modo in cui dolcemente o con rabbia diceva il suo nome. Adorava le sere passate a ballare con lei,quelle passate a casa a coccolarsi,quelle in ospedale dove lei faceva i ltirocinio insieme a bambini che avevano poco di che gioire. La sua vita al momento lo soddisfaceva in pieno,non poteva essere più felice. Per anni aveva creduto che òla sua vita fosse un eterna giornata di pioggia ma all'improvviso era spuntato il sole. Aveva solo 21 anni,era vero ma aveva già vissuto esperienze così forti,tristi e travolgenti da far invidia a chiunque,porbabilmente. Aveva conosciuto persone meravigliose durante la sua vita:alcune erano volate via senza più troanre,altre invece erano ancora lì,al suo fianco. Non poteva credere di essere stato così fortunato! Come poteva meritatrsi tutto questo? Non era una persona che si poteva definire “santa”;qualche errore lo faceva pure lui. Beh qualche era un po' riduttivo ma charly lo amava così,senza bisogno di cambiarlo e lui amava di lei anche questo. Si erano cosciuti in circostanze piuttosto brusche:lei era stata vittima di un'aggressione all'angolo del parco,una sera che era tutta sola. Non c'era nessuno per strada,erano circa le 3 di notte ma lui stava correndo per liberarsi di un altro e ripetuto desiderio di rivedere la sua ex:sana kurata. Erano passati tre anni dalla rottura ma akito ci pensava ancora,molto spesso. Non l'amava più questo era certo ma nonostante lei l'avesse umiliato,l'avesse lasciato per lavoro e l'avesse distrutto non riusciva ad odiarla. Lei,dopotutto,gli aveva dato una vita in cui la pioggia non cadeva fitta sopra di lui. L'aveva fatto ridere per la prima volta nello stesso modo in cui l'aveva fatto piangere,per la prima volta quando aveva deciso di partire per new york e dirgli con un sonoro crack:”è finita akito,non cercarmi più,ti prego!” e poi era scappata via,senza più una chiamata,un messaggio,un'e-mail. Niente;2 anni di relazione più almeno una decina d'annni di amicizia buttati al vento in un solo attimo. Ma finalmente era andato avanti salvando charli dall'aggressore quella sera. Aveva ricominciato a respirare,a vivere grazie a lei. Era sempre stato salvato da qualche ragazza,buffo. Ma ormai non era più un ragazzino come allora,ora era molto più maturo,una persona che non aveva più paura a meno che non si trattasse di qualcosa veramente necessario. Non era più impulsio,insoddisfatto,arrogante,incazzato. Era lui,nel male o nel peggio e ne era felice. Tantè che spesso ringraziava sana di averlo lasciato,così per fargli imparare come vivere la vita.

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Capitolo 3
*** chi sono? ***


Aveva percorso quella strada che portava dagli studi televisivi al suo bel appartamento almeno un migliaglio di volte su quell'autobus esclusivo degli attori. Aveva visto il sentiero sfrecciare giorno dopo giorno,rimanendone egualmente affascinata da quei alberi e dalle macchine in corsa,dai palazzi alti e sporgenti,perfettamente allineati. Adorava new york con tutto il cuore. Quella sera aveva un'appuntameto segreto con tayson a casa sua ed era molto emozionata! Era un ragazzo davvero bello con due occhi verdi e i capelli neri,muscoloso ma con un sorriso innocente. Ogni volta che ci pensava si sentiva prender fuoco:forse era questo l'amore,la persona capace di farti travolgere dalle emozioni e di farti sentire speciale! Si stringeva convulsamente le mani,guardando i suoi colleghi parlare animatamente ma con la voglia zera di unirsi alla conversazione;loro erano formidabili ma erano dei newyorkesi e perciò avevano priorità completamente diverse dalle sue:gli appuntamenti di lavoro,le uscite,i party,le premiere...tutto per loro era tremendamente eccitante mentre per lei era quasi un peso e volea sempre tornare a casa subito,per dormire e sentirsi a casa finalmente. Era diventata molto meno allegra rispetto a quando era un'adolescente impetuosa e sfrenatamente innamorata. Come si faceva ad avere tutta quell'energia mentre lei in quel momento aveva solo di buttarsi a letto? “ei sana!” urlò una ragazza dai occhi gialli e i capelli rossi di nome Cristy”stasera c'è una festa di un mio amico,ti va di venire?” sana la guardò disorientata”io?” l'altra annui:”ma certo,dai verranno anche tom e luke,perfavore!” “oh beh...si certo,dovè?” “ti passo a prendere io alle otto,fatti trovare pronta!” “va bene,perfetto” e si girò. guardò dal finestrino sorridedo:non aveva voglia di uscire però l'idea di andare fuori con cristy la rendeva euforica:lei era fantastica,tutti l'adoravano,non si capiva come. Era vero,prima della popolarità di quella persona gli avrebe fregato meno di 0 ma ormai erano cambiate tante cose...ad esempio non era più una ritardataria ma era sempre puntuale,strano eh? Poi prima era molto forte,ora di meno. ragazza emotiva che piangeva sempre quando vedeva un bel film commovente ma nell'ultimo periodo era diventata molto più fredda,nei rapporti umani,nei gesti e anche nei pensieri. Aveva anche perso quella allegria che prima possedeva senza che nemmeno se ne accorgesse,una notte in cui aveva deciso di rivoluzionare la sua vita. Ricordava bene quel giorno come se fosse ancora ieri:l'aria di gennaio,una nuova proposta di lavoro,la paura,le litigate avute il giorno prima. Si era convinta che loro non si appartenessero. Ovviamente parlava di lui,akito,l'uomo che aveva amato;l'uomo che avrebbe sempre amato. La persona più importante della sua vita. Erano passati secoli dall'ultima volta che l'aveva visto però era convinta che fosse sempr elo stesso,odioso,scontroso e terribile akito di cui era follemente innamorata, Era” però. Ormai era acqua passata,una vita che non le apparteneva più. Anche se a volte le mancava,quella vita ma non ci voleva pensare,non doveva pensarci. Quella no nera sana kurata,non sapeva chi fosse ma no nera sicurament elei.

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Capitolo 4
*** Came back ***


“sono le otto sana,è ora di alzarsi. SONO LE OTTO,ALZATI,ALZATIIIIIII” Sana si aveglò di soprassalto e per poco non cadde dal letto per lo spavento. Ancora assonata si alzò e andò a fare colazione,prese un cafè e una brioscina poi si andò a vestire.quel giorno aveva vari impegni:due di lavoro e poi aveva appuntamento con Rei a pranzo perchè il suo ormai ex-menager era venuto apposta dal giappone solo per vederla e a dir la verità lei non vedeva l'ora di vederlo. L'unico problme a era che non aveva la possibilità di cambiarsi durante il giorno perciò doveva decidere un look adatto per tutte e tre le occasioni. Il prim oimpegno era alle 9:15 agli udio:ora erano le 8:32 perciò doveva assolutamente muoversi:mise a soqquadro l'intero armadio dato che no nriusciva a trovare nulla da mettere finchè”apriti cielo!” trovò il completo perfetto.dei pantaloni neri attillati,stivali lunghi di color nero lucido,una maglietta semplice bianca a scollo a V e una giacca di cotone grigia per darle l'aria di una donna in carriera. Una volta finito si spazzolò i capelli,mise un filo di trucco e di fard e uscì chiamando uno dei milion idi taxi che giravano per new york. Il primo appuntamento era per un offerta di lavoro abbastanza facile da accettare dato che consisteva in una sfilata e in un paio di set fotogratici; il secondo invece trattava di un nuovo film chiamato “me in paradise “ che parlava di una ragazza che scopre di avere il cancro e di non avere molto tempo da vivere e perciò decide di sfruttare il tempo che le rimane per sistemare i casini fatti nella sua vita. L'unico problema era che i lfilm doveva girarsi in parte a new york,dove la protagonista vive in parte però anche a parigi e a... Tokio,la sua ex-città. Quello era il reale problema.non accettare questa proposta era veramente un peccata data la storia così toccante ma il solo pensiero di ritornare lì la paralizzava: non per la città in se ma perchè tornare voleva dire affrontare i drammi che aveva lasciato sepolti per molto tempo,credendoli ormai superati. Verso le 12:46 quando uscì dallo studio del suo agente era piuttosto amareggiata e l'unica cosa che le risollevava il morale era l'imminente incontro con il suo amico che di certo sarebbe stato in grado di aiutarla. Arrivò al ristorante in anticipo di qualche minuto eppure rei era già li: i capelli castani più chiari e folti,il corpo allenato,segnoche aveva deciso veramente di iscriversi in palestra e i suoi nuovi occhiali da sole neri marca “taishis”,una nota azienda di accessori giapponese. Quando lo vide gli corse subito incontro senza la minima dignità. Erano due anni che non si vedevano,da quando lei aveva deciso di partire e abbandonare tutto e gli era mancato così tanto anche se non se ne era mai resa veramente corto. Lo abbracciò di slancio,ridendo. “sanaaaaaa,tesoro mio come stai?” le disse lui,euforico. “oh mi dio rei è un secolo che non tivedo,hai cominciato palestra che novità e hai cambiato colore di capelli!” “ahahah si,è vero: avevo bisogno di cambiare un po' la mia vita capisci sopratutto dopo le numerose novità!” “novità? Che intendi!?” rei divenne rosso,chiaramente imabarazzato dall'argomento. Sana però era ormai in modalità macchinetta e non lo faceva nemmeno parlare: “su lo sia che a me puo idire tutto,no? Allora qalìè questa novità? Tu e asako vi sposate' LEI è INCINTA!? A che mese è? È un machietto,una femmina? Se è femmina dovete chiamarla assolutamente “kaily è un nome bellissimo,non ti pare? E poi...” “ei sana,sana STOP UN ATTIMO! Aspetta” la zittì rei ridacchiando”vedo che sei sempre ottimista ma in realtà io e asako ci siamo lasciati” BUM,caduta dalle nuvole. “cooooooosa!? Ma che dici,no no nci credo ma perchè!? “beh perchè lei ed io non ci amavamo più,io non l'amo più e beh entrambi l'abbiamo capito e abbiamo deciso che è meglio così” “oh.....”mormorò sana delusa “mi spiace un sacco,quando è successo?” “tre mesi fa” rispose rei alzando le spalle “ma ora sto molto meglio sana, chiuso con lei ho chiuso con una parte della mia vita che non rimpiango assolutamente,mi capisci? Ed è anche per questo che sono qui” sana alzò le sopracciglia “cioè?” “è da un po' che seguo i tuoi affari a distanza e vorrei darti la mia opinione su quel secondo lavoro” “ah...” qui cominciavano i guai. “so che hai paura,sana però anche tu no ndevi buttare i tuoi scheletri e devi ricordare che prima di trasferirti qui avevi un'altra vita che hai attualmente “rimosso”diciamo...” “io non ho rimosso un bel niente,guarda. Stò una favola!” “non lo metto in dubbio però...” ma rei non dovette finire la frase. Sana sapeva a cosa il suo menager si riferiva :agli amici,aya fuka mami tsu alla famiglia ad akito...loro non erano scomparsi,c'erano ancora da qualche parte nel suo subconscio solo li aveva nascosti. “quindi,che ne dici?” chiese rei guardandola attentamente. Sana sorrise piano” e va bene,questo pomeriggio firmerò il contratto ma solo ad una condizione!” “cioè?” “tu verrai con me e solo per questa occasione sarai di nuovo il mio menager!” “e va bene...ma solo sta volta ed ora mangiamo ho una fame da lupi,è da 4 ore che non metto qualcosa nello stomaco!” “reeeeeeeeeeeeei!” e così sarebbe tornara a tokio. Aveva paura,tanta,tantissima paura ma doveva affrontare i suoi problemi anche quelli più vecchi,dopotutto non era più una bambina. C'è l'avrebbe fatta,ne era sicura. Doveva farcela. Ok non è il massimo ma tra versioni e mille compiti non è facile inquadrare tutto! By by<3

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Capitolo 5
*** INSIEME ***


Fissava attento la lunga treccia bionda della sua fidanzata che le cadeva sulla schiena mentre lei dormiva. Quel giorno a Tokio pioveva forte,le finestre cigolavano e il fruscio del vento faceva tremare le pareti tanto era potente. Quella mattina voleva andare al nuovo centro commerciale insieme a chari ma poi,visto il maltempo,avevano entrambi deciso che era meglio restare a casa,guardare un film e mangiare pop corn e cioccolata a volontà. Non che ad akito l’idea di passare tutto il giorno per negozi piacesse ma aveva anche aperto un nuovo sport-shop dove c’era un reparto tutto dedicato al Karate che lui non vedeva l’ora di visitare. “Pazienza,”pensò poi “sarà per il prossimo week-end” “akito?” disse chari con un ronfo di chi ancora dormicchia. “si?” “guardiamo quel film che ho affittato ieri?” “mhm si certo, dove l’hai messo?” “laggiù,sulla mensola” mormorò la ragazza indicando col dito la scrivania nuova bianca. Akito si alzò e lo prese. Dopo un’attimo il cd cadde per terra insieme ad akito. “oh dio ma che succede?” esclamò chari preoccupata,alzandosi dal divano di botto e scivolando per terra. “si,s-scusa sto bene” gli rispose lui,ancora scosso. In verità appena aveva visto il titolo del film si era bloccato:”la casa nel bosco” il primo film di sana kurata,allora dodicenne. “sicuro?”le disse lei, guardandolo interrogativa. “certo” la rassicurò e si sedette nel divano,accendendo il lettore dvd e la televisione. Il film cominciò con molto tranquillita mentre un’irrequieto akito muoveva le gambe ininterrottamente. Era nervoso,ovviamente e sentiva qualcosa nello stomaco. Era anche doloroso vedere quel film,doveva ammetterlo, ma non era come si poteva pensare:non era “lei” a ferirlo o quasi:era pensare che quella bambina che un tempo conosceva così bene ormai non c’era più. La sua vecchia vita non c’era più,la vita che voleva così tanto condividere con lei. “…e due anni passano così velocemente ma riescono a cambiare tutto” pensò amaramente e con gli occhi un po’ umidi. “akito?” “dimmi?” “stasera abbiamo quella cena da fuka,ti ricordi?” “certo,alle otto,no?” “si alle otto” e la ragazza continuò a guardare calma il film che era sempre più bello mentre il suo ragazzo sprofondava sempre di più nell’auto-commiserazione. “ragazzi finalmente siete arrivati,su entrate!” disse una sempre bellissima e gioiosa Fuka alla porta di casa mentre accoglieva akito,aya e chari con enorme entusiasmo. Chiaramente aveva già cominciato con lo champagne. Indossava un vestito che le arrivava a tre quarti della coscia tutto nero, un maglioncino leggero grigio aperto sul davanti che le arrivava alla schiena e dei tacchi grigi. “grazie fuka” mormorò aya ridendo ed entrando nell’appartamento seguita a ruota dagli altri due. Alla “cena” c’erano oltre a loro 4 anche tsu,hisae,gomi mami e il suo nuovo ragazzo: Kaishito. Ma non solo. C’erano anche due amiche di università di fuka e il cugino di hisae nonché nuova fiamma di fuka la quale dopo aver scoperto l’ennesimo tradimento di takaishi l’aveva subito mollato. “pasticcino mio!” “creme zuccherata,tortino di pere!” Ecco quei sdolcinati di aya e tsu che non si vedevano da ben 3 giorni per problemi di lavoro, salutarsi molto,molto dolcemente. La musica era ad alto volume,la tavola lunga e apparecchiata dove erano già serviti gli antipasti e la casa era tutta addobbata per Pasqua. “wuao questa casa è stupenda !” si complimento chari con la padrona di casa “ma come hai fatto a trovarne una così.” “o si dice che io sia un abile donna d’affari,non è stato troppo complicato!” “andiamo fuka…” si intromise akito ridendo “dillo che ti sei portata a letto anche quelli dell’agenzia di casa” “akitooooo” urlò la ragazza arrabbiata prendendolo a sberle” non provare a darmi della poco di buono, guarda che IO sono una ragazza IMPEGNATA!” “si be ora lo sei ma sappiamo tutti dei tuoi TANTI flert con quello e quell’altro…” Fuka non rispose,si limitò a fargli una linguaccia e a versarsi un altro bicchiere di vino e ad accogliere l’ennesimo invitato. Akito allora di diresse da gomi che non vedeva dal giorno prima e stette con lui a parlare del più o del meno per una buona mezzoretta mentre chari, fuka e aya parlavano del nuovo film con giorge clooney e ben hafleck. “vincerà l’ OSCAR questo film” esclamò chiari convinta. “concordo” disse aya. Mangiarono,bevvero,parlarono e la serata di protraeva per le lunghe finchè verso le 11 di sera sentirono delle strane grida fuori di casa e tutti si precipitarono fuori a vedere cosa stesse succedendo. Tutti rimasero un po’ sconvolti guando videro misako kurata,la scrittrice,urlare felice per strada al buio con la sua macchinetta accompagnata da Rei il quale non vivevo da tempo più a tokio: fu per questo che tutti rimasero un po’ sorpresi dalla presenza di quei due. Quando la donna vide tutti quei ragazzi che la fissarono sbalorditi,sorrise “oh ragazzi! Ma come state,tutto bene?” “bene,signore grazie lei?” “oh come sempre tutto bene ma rivedere la mia bambina mi rende così euforica dopo così tanto tempo!”eclamò ridendo. I ragazziia quelle parole sbiancarono,in particolare akito. Solo aya riuscì a reagire:” la sua bambina…intende che sana è qui!?”chiese piano,guardando velocemente il suo ragazzo,preoccupata. “beh non ancora,arriverà martedì cioè dopo domani”speigò la donna “me l’ha appena detto rei ma la storia è già in mano ai paparazzi perciò da domani se ne parlerà su tutti i canali” “ah…” “bene ora scusate ma devo proprio andare,è stato bello vedervi dirò a sana di salutarvi,ciao ciao!” urlò misako entrando nella sua macchinetta rossa e sfrecciando via. “arrivederci” Rei rimase lì a guardarli con tenerezza ma capì che era ora che anche lui tornasse a casa “beh vado anch’io,a presto” Quando stava per girare l’angolo fuka lo chiamò:” torna davvero?” chiese con calma innaturale. “si” confermò lui. “per sempre?” “non lo so.”

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Capitolo 6
*** VERITà E FINZIONE.DUE COSE UGUALI EDISTINTE. ***


“mi sei mancata tantissimo fuji,il tempo senza di te non voleva mai andare avanti” mormorò kaleto guardandandola fissa negli occhi in modo profondo e prendendola per mano. “anche tu,non riesco a stare lontano da te,mi è troppo difficile; perfavore,non abbandonarmi mai più” disse allora lei,cercando di celare l'emozione che la percuoteva dentro,forte e impazzita. “mai più,amore mio mai più” “E.....STOP! “ gridò forte il regista con il suo antico megafono bianco e verde facendo spegnere all'istante tutte le telecamere in circolazione “Grande ragazzi,scena perfetta!” “grazie signore” mormorarono sia sana sia il suo compagno Baiko all'unisono per poi scambiarsi un sorriso d'intesa. Si trovavano tutti agli studi televisivi per finire di riprendere le ultime scene di “non dirmi di no” una serie televisiva molto famosa in cui sana e baiko avevano partecipato come guest stars interpretando la parte di due innamorati storici che a causa di mooooolti malintesi si erano più volte lasciati ma che finalmente poi si erano riconciliati. “mamma mia che stanchezza,mi si chiudono gli occhi” mormorò baiko prendendo la giacca e una bottiglietta d'acqua dalla sua sedia. “non dirlo a me!” disse sana imitandolo “abbiamo lavorato per 8 ore di fila,sono esausta!” “ed è solo martedì,dovremo lavorare per altri 4 giorni prima di poter avere una pausa” “ah no io stacco oggi,dopodomani parto per un nuovo proggetto” sussurrò la rossa piano in parte per non farsi sentire,i ma anche per tentare di non pensarci troppo. “che cosa?” esclamò il suo collega sorridendo “e dove vai questa volta? A toronto,a barcellona,francoforte...” “tokio,veramente..” “in Giappone,ma non sei di lì tu?” “beh si una specie di cerimonia per i vecchi tempi” “se lo dici tu...quand'è che parti?” “dopodomani mattina presto così cercherò di arrivare lì nel primo pomeriggio e venerdì comincierò già a lavorare al film” “wuao...non vuoi proprio perdere tempo,eh?” “ahahah esattamente prima comincio prima finisco” “capisco...” mormorò baiko alzando le spalle “potresti rivedere i tuoi vecchi amici,una bella cosa no?” “s-si certo,ovviamente lo farò!” sbottò sana nervosa avviandosi velocemente alla macchina “sarà divertente!” ormai erano entrambi davanti i loro mezzi di trasporto che erano parcheggiati accanto l'uno all'altra con le targhe anche simili! “in effetti sembri proprio una che non vede l'ora di andarci!” disse lui ammiccando e scoppiando a ridere. Anche sana sorrise,buttò via la tensione e cominciò a ridacchiare fra se e se. Si...dopotutto questo viaggio sarebbe stato divertente. … Bussò con forza sovraumana alla porta di legno della casa del suo amico che era di un bel mogano. Tintennò sull'uscio di quella casa che conosceva ormai come la propria,nervoso e seccato che il padrone si facesse aspettare così tanto. “arrivo!” gridò quest'ultimo dall'altra parte del muro. “sbrigati!” “eccomi,eccomi....”mormorò akito aprendo la porta,sorpreso di una visita così irrequieta “tsu..ma che hai? Da quando piombi a casa mia così? “tu,io,in salotto,adesso!” rispose di rimando l'altro autoinvitandosi ad entrare e spingendo verso l'interno il bel biondino. Akito,leggermente stranizzato,non se lo fece ripetere due volte,chiuse velocemente la porta con un sonoro SBAM e raggiunse l'amico dall'altra parte della cosa dove lo ritrovò seduto sul divano rosso che muoveva freneticamente la gamba sinistra come una lepre. “tsu...ma stai bene?”gli chiese seriamente preoccupato:non era da lui fare così. “oh non ignorare il problema Akito haiama,sai benissimo perchè sono qui!” esclamò il moro seccato “l'ultima “notizia “che abbiamo appena avuto sta per stravolgere le nostre vite!” akito alzò il sopracciglio per far capire che non aveva idea di cosa stesse parlando. Tsuyoshi alzò gli occhi al cielo. “ma di sana,ovvimente. Del SUO ritorno a casa,non l'avrai dimenticato spero! Il ricordo della signore kurata per strada tre sere fa e chi se lo scordo più” esclamò tutto d'un fiato. “ah...quello” sussurrò akito un po' stanco di questo discorso,. Solo stamattina sia aya,sia fuka sia gomi l'avevano chiamato chiedendogli come stesse. Ma come doveva stare!? La sua ex tornava in città,e allora? L'avrebbe rivista dopo che si erano lasciati (cioè lei aveva lasciato lui) in un modo così brusco,e allora? Non era certo la fine del mondo. “...non ti devi preoccupare tsu,sana tornerà e voi l'andrete a prendere all'aereporto,come era stato deciso tanto tempo fa mentre io starò con chari,la donna che amo,la ragazza a cui tengo di più in assoluto!” “e come dirai di lei a sana?” “dirlgielo? Ma perchè dovrei?lo capirà da sola...sono certo che sana avrà avuto più di una storia in questi ultimi 3 anni,si va avanti perciò sta tranquillo,ok? Tsuyoshi in versione pazzo furioso non me gusta mucho” disse akito sorridendo. “wuao sei...davvero maturato amico mio,e chi l'avrebbe detto!? Beh se le cose stanno così allora posso stare tranquillo ma per qualsiasi cosa,e dico qualsiasi chiamami!” sopriò tsu più sollevato. “tu ti nutri di drammi caro ragazzo...andrà tutto bene e ora va a casa che è tardi” lo buttò praticamente fuori di casa akito “ok ,però ricorda che...” “si lo farò ciao!” “ma..” “ciao tsu!” finalmente riuscì a liberarsi di lui ma all'improvviso accadde una cosa strana. Una sensazione,come un buco,lo attraversava nel petto e dopo quadi 3 anni sentì la necessita di correre.

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Capitolo 7
*** casa ***


Era il 7 Novembre,il giorno della partenza. Sana si trovava all'aereoporto insieme a rei e al suo nuovo menager: Eichiro che aspettava di fare il check-in. Era un tipo simpatico ma molto scrupoloso che si ,le trovava molti lavori ,ma le lasciava davvero poco tempo per se anche se era grazie a lui che a new york era diventata così famosa in così poco tempo. Conosceva il suo lavoro,questo era certo. Era molto alto con i capelli neri e gli occhi verdi e aveva su una 40 d'anni,era divorziato e aveva due figli gemelli: jin e kan di otto anni. “ei sana,è il nostro turno!” le disse lui prendendo i loro documenti dalla giacca. “s-si eccomi” era molto nervosa,non pensava fosse possibile,sentiva le ginocchie che tremavano e come se qualcosa lottasse per uscire dal suo stomaco,aveva sonno e fame e le veniva da urlare. Non poteva farlo,non poteva tornare a casa non così dopo tanto tempo! La paura si impossessò di lei,fra solo sette ore sarebbe atterrata a tokio e poi? Cosa avrebbe fatto? Sarebbe tornata a casa e avrebbe chiamato aya come faceva ai tempi del liceo dopo un lavoro!? Figuriamoci non sentiva la sua ex migliore amica da un'anno ormai ed era colpa sua,lo ammetteva. Era sparita così,da un giorno all'altro senza pensare alle conseguenze della sue azioni,come poteva essere stata così sciocca? Avrebbe dovuto telefornle,dirle che sarebbe tornata da lì a poch igiorni ma solo l'idea di chiamarla e dirle”ei torno in città!” la spaventava amorte. La spaventava ancora,in realtà. Ma era lì per mettere a tacere le sue paure no? Non poteva scappare ancora,non questa volta. “ i passaggeri del volo new-york-tokio sono pregati di andare all'imbarco” esclamò la voce metallica diffondendo un brusio in tutta la stanza. Bene,era ora; se sarebbe uscita viva da questa storia avrebbe cominciato ad andare in palestra. (ed era tutto dire dato che lei non era una persona particolarmente “atletica”) salì sull'aereo con mani tremanti ma bastò guardare rei sorridere per trovare la forza per continuare a camminare fino a sedersi sul suo sedile e cadere in un sonno profondo. Qualcuno la stava scuotendo molto forte dal suo sedile. “sana,sana svegliati dobbiamo andare!” disse qualcuno ma tutto era confuso. “su rossana dai!” sana si svegliò all'improvviso trovando quattro occhi a fissarla di cui due marroni e due verdi. “finalmente,alzati che siamo arrivati!” mormorò eichiro forte e firandosi per prendere le valigie. Solo allora sana capì dove si trovava:era sull aereo dove aveva dormito per ben sette ore di fila e non si era accorta del tempo che passava troppo velocemente. Era a tokio,era a casa! E con questa consapevolezza cominciò di nuovo a sentirsi male. Dannato nervosismo,ma perchè non la lasciava in pace? Percorse tutto l'aereoporto senza guardare nessuno in faccia e cercando di raggiungere il taxi il più velocemente possibile. Ma il suo incubo non la voleva lasciar perdere. Per di più in quel momento arrivarono anche una dozzina di giornalisti ad inseguirla furosamente e fu costretta a scappare via,verso l'uscita. “signorina kutata!” “sana,sana!?” “sana kurata,la famosa attrice proveniente dal giappone è appena atterrata qui a tokio per girare delle scene dal suo film:me in paradise e si fermerà qui almeno pe due mesi dopo che non tornava in patri da ben 3 anni inoltre...” ecco,l'ennesimo scoop su di lei quanto ancora avrebbe dovuto sopporatrlo!? “...ha lasciato a casa il suo fidanzato Tyson con una presunta rottura e..” ok,ok basta! Questo era troppo! Sana fece dietro-front e si lanciò furibonda sul giornalista “senta signore....!” e mentre i suoi due menager cercavanodi tirarla via sana urlò di tutto a quella canaglia accennando a parole quali :”bastardo” “notiziario da 4 soldi” e “cosa inutile”. Finalmente mezz'ora dopo riuscì a entrare nel taxi e nonostante fosse ancora accaldata e arrabbiata si sentiva decisamente meglio. “hai esagerato” la rimprovero echiro nervoso fulminandola con lo sguardo. “per me ha fatto bene” la difese rei sorridendola. erano le quattro del pomeriggio perciò sua madre doveva essere a casa. Uscì dal taxi di corsa e aprì con le sue vecchie chiavi la sua vecchia e bellissima casa. E si sentì felice,dopo tanto tempo.

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Capitolo 8
*** incontri sbagliati ***


Quelle mura,quel salotto,quei pavimenti,le stanze e quel dolce profumo di miele con cui da bambina ogni giorno si svegliava. Come aveva potuto viere tre anni senza tutto questo? Si sentì all'improvviso vuota nell'ingresso di casa sua con le valigie in mano,le chiavi tra le dita,il giubbotto e tutto il resto. Non sapeva più chi fosse mentre era sempre stata convinta che a new york avesse trovato se stessa. Era solo un'illusione ovviamente però ci aveva sperato davvero. Persa dai suoi pensieri non sentì nemmeno sua madre che le saltava addosso da dietro facendo catapultare per terra. La sua mamma,la sua mamma perfetta a cui aveva chiamato poco e niente nell'ultimo anno un po' stanca di quelle chiamate tristi e deprimenti in cui non si sentiva calore umano. “sana,bambina mia!” esclamò lei abbracciandola forte come se non fosse mai accaduto nulla. “oh mamma! Come stai?” “bene tesoro ma guardati sei...sei...” disse lei balbettando e fissando sana incredula con le mani che la toccavano fredde “come sono mama?2 “sei un vero SCHIANTO SANA!” chissa quanti ragazzi avrai adocchiato!” “mammaaaaaaaaaaaa”urlò sana ridendo a crepapelle. Proprio in quel momento entrarono in casa anche i suoi due menager che avrebbero alloggiato con loro dato che ovviamente lo spazio non mancava. Mamma salutò ancora loro animatamente laciando eichiro spiazzato davanti a una figura così stravagnate come Misako kurata. Ma non disse nulla quando gli chiese sei i suoi capelli fossero veramente di quel colore ne quando gli domandò senza scrupoli quali dei due figli preferisse anzi il suo menager,incredibile ma vero, sana lo vide ridacchiare. E lei non l'aveva mai visto nemmeno accennare un sorriso. Tokio stava già facendo la sua magia. “mamma io escoooooo”urlò la rossa dall'ingresso a sua madre. “ci vediamo più tardi!” e detto questo uscì dirigendosi in centro con uno strano buon umore. Camminò per le vie quasi saltellando,prendendo fiori dagli'alberi e canticchiando allegramente finchè non vide,in mezzo al parco,un gelataio che aveva un non so che di familiare perciò si avvicinò con un sorriso stampato in faccia. Ma certo! Era gelleros,il gelataio sud americano da cui prendeva sempre il gelato da piccola. Lui però non la riconobbe. “salve vorrei un cono cioccolato e pistacchio!” ordinò e poi si sedette su una panchina lì di fronte. Mentre gustava quella meraviglia gelata cominciò a sentire dietro di le una certa agitazione,quasi senza pensarci si voltò noncurante quando ecco una quarantina di giornalisti che correvano verso di lei con passo svelto;senza nemmeno riflettere buttò nell'immondizia il gelato e corse più forte che potè! Arrivò in via tokishemi cioè una strada piena di bar e ristoranti e si fiondò nel primo che vide:si chiamava “RISE&SMILE” ed era veramente carino! Tutto rosso e bianco con tavolini quadrati a due o quattro posti rossi e neri e una manciata di clienti e camarieri allegri. Dopo che ordinò un frappè al cioccolato si sedette al primo tavolo libero e cominciò a guardare fuori. Uscì dopo una mezzoretta e si diresse a un negozio di vestiti dove in vetrina c'era un vestito pazzesco;doveva assolutamente prenderlo! Presa la misura stava per dirigersi nel camerino e aprire la tendina dato che sembrava in quel momento libero quando una bella ragazza alta con i capelli lunghie scuri sbatè contro di lei. All'inizio non ci fece caso ma guardandola con attenzione non potevva accorgersene e più per la paura che per la sorpresa urlò a gran voce:”FUKAA!” lei si girò si scatto al solo sentire quella voce “sana!? Oh mi dio!” si guardarono negli occhi per qualche attimo,entrambe senza sapere che fare,sfiorandosi i gomiti e sentendosi due stupide. “i-io..”cerco di dire sana senza però riuscirci. Fuka,la sua migliore amica era lì davanti ai suoi occhi dopo che non la vedeva da tipo tre anni cosa faceva? Balbettava. Un genio. “sana ciao io davvero,che ci fai qui credevo fossi a new york,tu eri li io non capisco ma perchè oh mi sei mancata davvero non so che dire...” esclamò tutto d'un fiato senza guardarla negli occhi e tenendo il vestitino che stava provando in mano. Era lo stesso si sana. “si beh io...sto lavorando, un nuovo film sai e comincio martedì” “oh...wuao! Beh e quanto rimarrai?” “ancora non lo so” “capisco beh io ora devo andare ma mi è piaciuto rivederti...magari un giorno ci vediamo allora!” “si magari...allora ciao” e uscì di corsa. Il cuore le batteva a mille,i vestiti sudati ma il macigno dello stomaco che andava un po' meglio” dopo qualche secondo riprese a camminare e ritornò a casa.

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Capitolo 9
*** ora spaccata ***


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Capitolo 10
*** ora spaccata ***


Aveva sempre odiato quella parte del suo carattere,quella voglia improvvisa di aiutarla,di consolarla,di incoraggiarla ogni qual volta che la vedeva triste e indifesa. Perchè lei non se lo meritava,non meritava il suo affetto e il suo amore,lei era solo un'egoista da quattro soldi. Eppure non era mai riuscito a cancellarla definitivamente dalla sua vita,neanche dopo chary,nenache dopo 3 anni e nonostante il dolore che gli aveva fatto patire ; c'erano ancora dei momenti in cui ripensava alla loro storia,a quello che aveva sentito per lei e la odiava per il fatto che se ne fosse andata via,buttando all'aria tutti i loro sogni. Erano questi i pensieri che affolavano la mente di Akito mentre stava correndo,quella sera. La notizia che lei sarebbe tornata lo aveva lasciato completamente spiazzato ,quasi impreparato a rinvangare il suo dolore. Comunque non era un suo problema e dato che erano già le dieci di sera tornò a casa e decise di andare a guardare vecchie fotografie: non era un tipo sentimentale,uno di quelli che piangono o si commuovono,lui preferiva tenersi tutto dentro anzichè far trasparire le sue emozioni,tutto l'opposto di Sana o di Chary. prese l'album che conteneva le foto della sua comitiva ai tempi del terzo anno di liceo. Tsu aveva ancora quei buffi occhiali al tempo e i lineamenti erano meno virili di ora; Aya era accanto a lui,lo abbracciava dalla vita e gli stava stampando un bacio sulla guancia,sorridendo animatamente. Fuka era accanto a loro,li guardava con aria seccata ma ironica e con una mano li spingeva lontano da lei mentre Denzy,il suo ragazzo di allora,la teneva per il bacino e sorrideva alla macchina forografica come un idiota. Poi c'era Sana,seduta a terra con un cappello osceno sulla testa che rideva accanto a Yuki,un altro ragazzo che usciva con loro in quel periodo. era stato Akito a scattare la foto,dato che non amava essere immortalato. Suonarono alla porta e di malavoglia andò ad aprire,non pensando minimamente a chi potesse essere. "Buonaseraaaaaaaa" esclamò la voce di Gomi con un tono che non prometteva affatto bene e il suo alito parlava chiaro. "Cia gomi,a cosa devo questa visita? rispose akito seriamente sbalordito. "perchè ci deve essere un motivo,magari? e comunque muoviti,prendi la giacca e usciamo,ti do 3,4,5 minuti,solo 5 minuti quindi smuoviti!" Akito,ancora a bocca aperta,rimase impalato lì quindi fu gomi che gli prese dal tavolo chiavi,giacca e portafoglio insieme a un paio di jeans e una camicia beje. il biondo si cambiò e lo segui in macchina dove trovò tsu al volante che lo accolse con una scrollata di spalle che voleva dire " lascia perdere,ci ha costretti tutti a venire,treik,un loro amico,takaischi e jeis,l'attuale amico di FuKA. fu quest'ultimo a parlare "scusa Gomi ma dove siamo stiamo andando?" lui sorrise maliziosamente "al FUNK JUGHIER ,avete mangiato tutti non è vero? perchè non vorrei che vi sentiste male..." tutti sorrisero e Akito si appoggiò allo schienile della macchina,guardando il cielo buio che annunciava un Hangover. .... "allora sei pronta Sana,dio ci metti ore a prepararti, non sei normale!!" "scusa cristy,arrivo." sana Kurata,che quella sera era parecchio annoiata,conosceva solo un modo per divertirsi a dovere e cioè andare a una discoteca. era stato per questo che aveva chiamto una sua cara amica,cristy,che stava lavorando pure lì e l'aveva pregata di uscire e fare qualcosa. Ovviamente non era stata delusa. per l'occasione decise di indossare un vestitino blu scuro e degli stivali alti dello stesso colore mentre crysti,bionda e alta,un vestito rosso fuoco con un paio di dottor Marins neri. Era stata cristy a scegliere il posto e mentre si dirigevano lì Sana cominciò a sentire l'eccitazione dentro di se . "non rimarrai delusa,il funk è pazzesco,ha aperto da poco" "va bene,non vedo l'ora" il telefono segnava le undici spaccate,la serata stava per cominciare.

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Capitolo 11
*** Distanti ***


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