La cacciatrice e il vampiro

di ema2503
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La missione ***
Capitolo 2: *** Colpi di fulmine e sorprese ***
Capitolo 3: *** Se questo è amore ***
Capitolo 4: *** RIUNIONE DI FAMIGLIA ***



Capitolo 1
*** La missione ***


Ciao ragazzi, ho voluto rieditare questo capitolo, seguendo i preziosi consigli che mi sono arrivati.
Grazie a tutti coloro che hanno recensito e che lo faranno in futuro!!!
Kiss

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Mi chiamo Claire, sono una ragazza di 21 anni, e sono una giovane cacciatrice di vampiri, forse la migliore della mia età. Ho i capelli lunghi, castani e due occhi color nocciola, ma il mio animo secondo tutti è freddo come il ghiaccio, insomma niente e nessuno può scalfirmi.
Sono le 6 del mattino e vengo svegliata da Crystal, la mia best, che mi comunica che il nostro capo, Antonio, vuole vedermi con urgenza.
Crystal è una ragazza dolcissima, anche lei con i capelli e gli occhi come i miei, la migliore amica che tutti vorrebbero.
Mi preparai e corsi, negli scantinati, dove si trovava la palestra e il quartier generale, da Antonio, dato che non gli piaceva per niente aspettare, anzi se lo facevi aspettare, dopo toccava a te aspettarti una punizione e la cosa non era mai piacevole.
 
Quando arrivai, Antonio mi aspettava con aria sprezzante e quel ghigno da strafottente che mi metteva i nervi ogni volta che lo vedevo. “Ciao Claire, mia dolcissima Claire”. Non sopportavo quei suoi modi di fare da lecchino, ma sapevo che essere più potente di lui mi dava qualche vantaggio, quindi decisi, come sempre, di ignorare e lo salutai semplicemente con un “ciao, cosa vuoi?”, a quel punto lui riprese e mi diede, quasi, le risposte che volevo “ho un lavoro per te, ma è una missione abbastanza complicata, e che dovrai fare da sola”, allora curiosa gli chiesi “certo, dimmi di che si tratta”, lui riprendendo la spiegazione “Ci sono due vampiri, che dobbiamo eliminare, ma sono parecchio in vista, sono due cantanti, sarai inserita nel loro staff, collaborerai a stretto contatto con loro, e dato che vieni da lontano ti ospiteranno a casa loro. Dovrai guadagnarti la loro fiducia e il loro affetto, e non destare sospetti. Tuo padre conta su di te.” Compresi subito il mio compito e risposi “certo, sarà fatto e al momento in cui sarà opportuno dovrò eliminarli, giusto?”
Lui con un lieve cenno del capo annuì, quindi gli chiesi quando sarai dovuta partire, verso quella nuova missione, che già pregustavo con ansia e lui mi disse “ora, vai a fare i bagagli, la macchina ti aspetta, in macchina troverai già le valigie e delle carte di credito, per eventuale shopping dei vestiti che ti potranno servire per gli eventi mondani. Stai attenta, ci tengo a te, ti voglio bene.” 
Gli feci un lieve cenno di assenso e mi diressi fuori dal castello ed entrai in macchina alla volta di Volterra, leggendo gli appunti che Antonio mi aveva mandato via e-mail su Marco e Davide.

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Capitolo 2
*** Colpi di fulmine e sorprese ***


Arrivata a Volterra - una piccola città in Toscana, in provincia di Pisa, molto nota per la sua storia e soprattutto per la storia di San Marco, il quale si narra abbia cacciato i vampiri dalla città, salvando la popolazione, ma evidentemente qualcuno era sopravvissuto - l’autista mi lasciò davanti alla casa dei ragazzi - era una piccola villetta a 3 piani con i muri color ocra, circondata da un piccolo, ma elegante giardino - e suonò al campanello. Appena la porta si aprì una donna di mezza età bionda, austera, che sembrava provenire da un’altra epoca, il che probabilmente è vero, mi sorrise e mi chiese “Chi è? Chi sei?” “sono Claire, tu sei Elisa giusto?” “si, ti mando i ragazzi ad aiutarti con le valigie, benvenuta, nella nostra umile dimora, sentiti come a casa tua e se hai bisogno di qualcosa non esitare a chiedere”.
 
Arrivarono i ragazzi e mi aiutarono a portare i bagagli dentro, aiutandomi a portarli nella stanza degli ospiti. Marco, era un ragazzo bellissimo, quando lo vidi il mio cuore si fermo, un brivido mi percorse la schiena, non avevo mai provato prima quella sensazione, eppure quel ragazzo con gli occhi color nocciola e i capelli quasi biondi, riusciva a farmela provare e a stregarmi totalmente. Davide, aveva i capelli neri e gli occhi come il fratello, ma aveva l’aria innocente e buona, che non avrei mai accostato a un vampiro di antico e nobile lignaggio, quali erano loro due.
Li salutai presentandomi “Ciao io sono Claire” “Piacere io sono Marco” “io Davide, scusa ma devo andare, ci vediamo a cena, ti lascio con mio fratello”, se ne andò , senza aggiungere altro e io Marco riiniziammo a parlare “questa sarà la tua stanza, là in fondo al corridoio c’è il bagno, davanti alla mia camera, così se hai bisogno di qualcosa sai dove trovarmi”, disse facendomi l’occhiolino, “grazie, sembri gentile” “in che senso sembro gentile, non sono mica un mostro?”, mi sentii un po’ in imbarazzo per quella gaffe e quindi mi affrettai a dire “nulla scusa”, arrossendo vistosamente, e lui se ne accorse subito “non arrossire, anche se quando arrossisci sei molto carina”
La cosa non mi piaceva per nulla, lo trovavo carino, ma che lui ricambiasse era troppo, eppure desideravo che lui rimanesse lì con me, eppure avrei dovuto ucciderlo, averne paura, ma mi sentivo protetta e felice, quando mi specchiavo nei succhi occhioni che sembravano quasi fatti di cioccolato e ispiravano fiducia, una fiducia che non avevo mai dato a nessuno.
Vedendo che mi ero paralizzata a pensare si avvicinò a me e mi strinse tra le sue braccia, un abbraccio caldo e confortevole, che non volevo sciogliere mai più. Lui subito iniziò nuovamente a parlare, facendomi notare le mie debolezze “ti batte forte il cuore”, senza accorgermene, quasi meccanicamente risposi “è la prima volta, non so perché” “anche a me batte così da quando sei arrivata” “eppure non lo sento” “fidati che è così” “ok, mi fido perché sei tu”, dissi posandogli un dolce bacio sul collo. Poi mi domandò una cosa che mi lasciò senza parole e mi stupì tantissimo, ma in maniera stra positiva “stasera ci vieni a cena fuori con me, dolcezza?” “non è professionale non trovi?” “perché parlarci nell’orecchio e abbracciarci così lo è?”
 
Detto questo sfiorò le mie labbra con le sue e poi mi diede un bacio dolcissimo, che terminò quando sentimmo un rumore provenire dalla porta, anzi per la precisione un boato, che presagiva nulla di buono.

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Capitolo 3
*** Se questo è amore ***


Ciao ragazze, rieccomi qui con il nuovo capitolo... scusatemi l'attesa, grazie a chi sta recensendo la storia e a chi l'ha messa tra le seguite e tra i preferiti, grazie davvero di cuore...
Per me è molto importante sapere che vi piace, anche perchè è una storia che amo scrivere e rileggere....
Questo capitolo sarà più lungo degli altri... e spero di farvi avere capitolo sempre più corposi... dato che si entra quasi nel vivo della storia, volevo già citare qui l'altro personaggio che sarà un pò il filo conduttore della storia, ma per motivi di tempo e lunghezza ho deciso di lasciarlo al prossimo capitolo...
Fatemi sapere se vi piace!
Un bacione
Fra

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SE QUESTO E' AMORE
 
Quello che però mi terrorizzò di più non fu il boato, ma il ringhio che provenne dalla persona che tirando un calcio alla porta la aprì provocando il sopracitato boato.
Eh si, quella persona era Davide, e io istintivamente appoggiai la fronte sulla spalla di Marco, quasi in cerca di protezione, ma forse avrei dovuto scappare, oppure no? Voi cosa avreste fatto? Io ho scelto di farmi proteggere da lui, anche se non sapevo se fosse o meno la cosa giusta. Ma torniamo alla storia a quel momento di tensione a quel boato.
Davide entrò, quasi teatralmente, e continuando a ringhiare, in maniera assolutamente animalesca disse “ho interrotto qualcosa?”, istintivamente risposi come per fronteggiarlo “no tranquillo”, ma lui si arrabbiò ancora di più e facendo tremare tutto disse “zitta tu”, Marco rispose con la stessa cattiveria, per difendermi, sembrava tenerci davvero a me e la cosa mi scaldò il cuore “non ti permettere, di trattarla così”, ma Davide prontamente rispose “ti sei cotto di lei?” “anche se fosse,comunque, non sono affari tuoi!” “beh ho fatto delle ricerche, al contrario tuo, ed è come sospettavo, la tua Claire è una delle più potenti cacciatrici, ha ucciso tantissimi di noi e penso che sia qui per sterminarci”
 
Marco mi teneva stretta tra le sue braccia e io lo stringevo, ma quando senti quelle parole, mollai la presa per scappare, ma lui con gli occhi colmi di lacrime mi continuava a tenere ferma e con voce tremante mi chiese, quasi come una supplica “Claire dimmi che non è vero, dimmi che provi quello che provo io, dimmi che non vuoi farmi del male, dimmi che quel baci vuol dire qualcosa anche per te, non mi abbandonare, dimmi che non sei una di loro”, io gli risposi a cuore aperto, mostrandogli quello che provavo e le mie debolezze, non sapevo perché ma con lui mi diventava facile, come non lo era mai stato nemmeno con Crystal, “Marco posso solo dirti che mi piaci anche tu, ma non posso negarti chi sono, non era previsto che mi perdessi di te in uno sguardo, non odiarmi, e no comunque non ho intenzione di farti del male”
 
Mi baciò, continuando a tenermi stretta stretta fra le sue braccia, poi riprese a parlarmi “promettimi che non ci farai del male e che sarai sincera con me e io ti difenderò a costo della mia stessa vita”, risposi semplicemente “te lo prometto”, non so se fosse solo perché avevo paura o perché quel vampiro mi piaceva davvero troppo, ma sentivo che quella era la cosa giusta da dire, che lui era la persona giusta per me e che a lui avrei davvero potuto donare tutta me stessa senza mai dovermene pentire.
Davide non poteva credere alle sue orecchie e domandò al fratello “Marco sei matto?”, lui leggermente irritato per l’interruzione rispose “no, sono normale”, ma Davide non demorse e controbatté altrettanto irritato per l’incoscienza del fratello che rischiava di metterli tutti in serio pericolo di vita “ti rendi conto che lei è la più potente, la più pericolosa, perfino i suoi capi la rispettano, perché ne hanno paura”, ma lui semplicemente rispose mettendo un punto fermo a quella conversazione “ma io mi fido del suo cuore e del mio, e ora scusa ma vado a cena fuori con la mia donna”
 
Davide se ne andò e io e lui rimanemmo da soli. Marco si fidava cecamente di me, sarebbe stato il momento giusto per ucciderlo, ma il mio cuore ci teneva a lui e sapere che mi ricambiava non mi permetteva di fargli del male, anzi volevo che mi stringesse tra le sue braccia per sempre, che non mi lasciasse andare mai più.
Mi persi nei miei pensieri e lui prontamente se ne accorse e mi chiese “a cosa pensi?”, io gli risposi semplicemente la verità, l’unica arma che possedevo in quel momento, “che dovrei ucciderti, invece il mio cuore non me lo permette”, lui non si scompose e mi chiese “ti hanno mandata ad ucciderci vero?” “si, mi dispiace”, la sua risposta però mi stupì, “se devo morire voglio che sia tu ad uccidermi piccola, quando ti ho vista, sembravi un angelo, mi sono innamorato e voglio che tu lo sappia”, volevo fargli capire e fargli sentire che per me era esattamente la stessa cosa e gli dissi “tu mi hai fatto battere il cuore da subito, non voglio perderti, non posso perderti” “passerai dei guai se ci difendi lo sai?” “come ha detto tuo fratello hanno paura di me, i miei non mi toccheranno, tranquillo” “ma i vampiri ti attaccheranno lo sai?” “affronteremo tutto, prima vediamo se è amore oppure no” “ok, piccola mia”.
 
Mi portò a cena in riva al lago, in un ristorantino che trasudava lusso da ogni angolo, diciamocelo un vero paradiso, il ristorante che ogni donna avrebbe voluto per il suo primo appuntamento, passammo la sera a ridere e scherzare, come due ragazzi normali, ma quando arrivammo a casa, trovammo la sua famiglia al gran completo radunata nel salotto e la cosa non mi piacque tanto, mi sapeva di imboscata.
 

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Capitolo 4
*** RIUNIONE DI FAMIGLIA ***


Quando arrivammo a casa, dopo la serata romantica, trovammo la sua famiglia al gran completo radunata nel salotto e la cosa mi puzzava di imboscata e strinsi forte la mano di Marco per farmi coraggio.
Salutammo subito la sua famiglia, entrambi sorridendo felici, ma sua madre, Elisa, non sembrava per nulla contenta del nostro comportamento da fidanzatini e non perse tempo ad attaccarmi “come osi salutarci col sorriso, dopo che sei venuta per uccidere i miei figli?”, io tranquillamente le risposi non ho intenzione di ucciderli”, ma lei non sembrò per nulla convinta delle mie parole e disse: “siete bravi a mentire voi cacciatori”, a quel punto Marco, stufo della situazione, quadi aggredendo la madre, rispose “mamma smettila, non mi ucciderà”, Elisa allora tentò di provocarlo “cosa ti dà tanta sicurezza?”, non ci vidi più e ripresi parola: “stiamo assieme”, lei dopo averci guardato leggermente disorientata riprese a parlare: “è una barzelletta vero?”, io e Marco eravamo esasperati e lui rispose “no non lo è”, poi mi prese per i fianchi e incurante di tutti quegli sguardi mi baciò. Un bacio dolce, pieno di promesse e di passione.
Tutti erano sconvolti e ci guardavano come se fossimo dei pazzi appena usciti da un manicomio.
Appena Elisa, si riprese dallo shock, ci guardò e poi disse “sei matto marco? Che ne sai che non è una mossa per ucciderti, magari nel cuore della notte?”, non lo lasciai rispondere e presi parola, con tutta la freddezza e il coraggio che avevo nel cuore, e le lacrime agli occhi: “non lo farei mai, non era previsto che io mi prendessi una cotta per la mia vittima, hanno mandato me proprio perché pensavano avessi il cuore di ghiaccio e non potessi sciogliermi per un ragazzo, invece è successo, mi sento debole quando lo guardo negli occhi o quando mi abbraccia. Non so se sia amore, ma ci va vicino. Il solo pensiero di perderlo mi uccide”. Marco mi sfiorò la guancia, facendomi voltare a guardare i suoi bellissimi occhi e poi disse: “sono le parole più dolci che potessi dirmi, anche io ho paura di perderti. Non piangere”, Elisa quasi a voler rompere quel momento così dolce ed unico disse “commovente”.
Marco a quel punto spazientito disse “noi andiamo su, non voglio sentire nulla contro di lei”, ma Elisa da brava suocera, con uno sguardo e un tono tagliente disse: “spera di essere ancora vivo domani mattina e che la donna che ti sta vicino non ti uccida”.
A quel punto non ci vidi più presi il paletto che tenevo in torno alla vita per protezione e glielo puntai contro dicendo: “chiariamo una cosa Elisa, io non lo ucciderò, non permetto a nessuno di mettere in discussione le mie parole, ne tanto meno i miei sentimenti chiaro?”, lei leggermente intimorita non perse tempo a rispondermi “beh però se ami mio figlio perché stai alzando un paletto contro di me?” a quel punto tirai giù il paletto rimettendomelo in vita e risposi con tutta la calma che avevo, ma con ancora uno sguardo di sfida verso quella donna, dissi: “per farti capire che con me non si scherza”
 
Marco mi trascinò su prima che la situazione si complicasse ulteriormente. Arrivati in camera con tutta la forza che aveva mi sbatte sul letto e si distese sopra di me. Ero terrorizzata ma qualcosa dentro di me mi diceva che potevo fidarmi di lui.

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Ciao ragazzi,
scusate il ritardo nel pubblicare. Vi prometto che se la storia continuerà ad aumentare nelle visite e nelle recensioni a breve vi farà avere la continuazione.
A breve interverranno nuovi personaggi e una svolta importante riguardo al passato di Claire e al perchè si dice che il suo cuore sia freddo più del ghiaccio.
Ema

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