La maschera d'argento

di WhiteLight Girl
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La principessa e il buio ***
Capitolo 2: *** Febbre ***
Capitolo 3: *** Fumo blu ***
Capitolo 4: *** Sulla neve ***
Capitolo 5: *** Il giardino di vetro e i passi oltre la porta ***
Capitolo 6: *** Ballo in maschera ***
Capitolo 7: *** Il campo dorato e le risposte non date ***
Capitolo 8: *** Matrimonio combinato ***
Capitolo 9: *** Euforia marittima ***
Capitolo 10: *** Una storia.. ***
Capitolo 11: *** In mare aperto ***
Capitolo 12: *** Bacio segreto dato al chiarodi luna ***
Capitolo 13: *** Libri e ricordi ***
Capitolo 14: *** La maschera di diamante ***
Capitolo 15: *** La rivelazione ***
Capitolo 16: *** Acqua ***
Capitolo 17: *** Una freccia in riva al lago ***
Capitolo 18: *** Delitto mancato ***
Capitolo 19: *** Impresso nel diamante ***
Capitolo 20: *** Il volto del passato - Parte prima ***
Capitolo 21: *** Il volto del passato - Parte seconda ***
Capitolo 22: *** Trovati ***
Capitolo 23: *** Caduta libera ***
Capitolo 24: *** Disperazione ***
Capitolo 25: *** Gelo ***
Capitolo 26: *** Pegno di lacrime ***
Capitolo 27: *** L'ultimo conflitto ***



Capitolo 1
*** La principessa e il buio ***


Come ve la passate? Lunedì ero a scuola e la professoressa stava spiegando la rivoluzione russa dopo la prima guerra mondiale… Mi è venuto un flash… Shaoran che guidava una rivolta e Sakura che lo incoraggiava, allora ho pensato: perché non farci una fan fiction? Allora ci ho pensato su nell’ora successiva, modificando una cosa alla volta ho eliminato il fatto di una rivolta, però mi piaceva troppo l’idea di una Sakura moribonda e, prima che suonasse la campanella dell’ultima ora avevo buttato giù quasi tutta la trama grazie anche all’indispensabile aiuto di Sara, la mia compagna di banco, che nonostante le mie folli idee la tartassino per sette ore al giorno è sempre disposta ad appoggiarmi sia per faccende serie che per queste scemenze. Ormai conosce tutti i personaggi e tutte le mie fan fiction e quando mi viene in mente un finale drammatico mi guarda storta e mi convince a cambiare idea. In conclusione per questa fan fiction dovete ringraziare Sara, la professoressa Cafaro (di italiano e storia, che minaccia di vampirizzarmi e che per “colpa mia” conosce Twilight almeno di nome) e naturalmente… ME!! Spero che vi piaccia e vi intrighi almeno un po’…

P.S. Lo so che sono una stupida a pubblicarla prima di finire le altre ma proprio non ci resistevo, volevo sapre cosa ne pensate!

La principessa e il buio

Tossendo, Sakura si svegliò di soprassalto. Era notte fonda e nei corridoi del palazzo regnava il silenzio assoluto. La ragazza si mise a sedere sul bordo del letto a baldacchino e respirò affannosamente. Altri tre colpi di tosse premettero nella sua gola per uscire e lei non poté fare altro che assecondarli.
Portò le mani alla gola che le bruciava.
La candela accesa che teneva poggiata sul comodino illuminava la stanza di un fioco e caldo giallino. La fissò un istante, finché la testa non le pulsò e capì che la febbre le stava salendo di nuovo. Percorse con lo sguardo la sua camera, il tavolino in legno pregiato, il divanetto regale e il suo vasto armadio.
Un brivido la percorse, si alzò per prendere la sua vestaglia pesante da dentro al baule che stava ai piedi del letto e la indossò sopra alla camicia da notte di lana.
Strinse le braccia attorno al grembo infreddolita e represse un altro mezzo colpo di tosse. Mentre con un braccio stringeva la veste al petto con l’altro prese in mano la candela per poi uscire dalla sua stanza. Si chiuse la porta alle spalle lentamente e alla luce della fiammella davanti a lei percorse il corridoio silenzioso.
Sakura scese le scale del palazzo e si diresse nelle cucine. Silenziosa e con passo felpato arrivò alla cucina e poggiò la candela sul tavolo.
Prese un pezzo di pane avanzato e ci mise sopra qualche pezzo di formaggio per poi trangugiarlo voracemente. Tossì ancora e maledì la malattia che da mesi la stava divorando.
Una volta finito di mangiare si alzò barcollando per tornare nella sua stanza. Stette attenta a non fare rumore, in teoria non le era permesso di girare da sola di notte nelle stanze del suo vasto palazzo.
Ripercorse a ritroso il corridoio, il braccio teso davanti a lei che reggeva la candela accesa. I suoi passi riecheggiavano tra le pareti bianche rese fiammeggianti di fuoco e lei stette attenta ad ogni minimo rumore, intimorita. Non le era mai piaciuto il buio. Per questa ragione teneva sempre la candela accesa sul suo comodino, ma questa, essendo rimasta accesa per ore, era arrivata ormai al suo termine e non ci mise molto ad estinguersi del tutto.
Sakura tremò. Sollevò la mano libera per procedere a tentoni e avanzò ancora con passo incerto finché un rumore alle sue spalle la fece sobbalzare.
Tremò e si maledisse quando le scappò un altro colpo di tosse che rimbombò attorno a lei.
Un paio di piedi toccarono il pavimento di marmo lievemente e Sakura sentì anche un fruscio di vesti che non erano le sue.
Indietreggiò fino ad appoggiarsi ad una tenda di velluto scarlatto ma all’improvviso due mani la afferrarono alle spalle trascinandola dietro il drappo scuro. Una mano le tappò la bocca e lei trattenne il fiato spaventata, la lama di un coltello le sfiorava la gola e sentiva sul collo il fiato tiepido della figura alle sue spalle.
-Stai ferma e zitta e non ti farò del male.-
Ordinò la figura.
Sakura tremò rigida tra quelle braccia sconosciute ma obbedì.
Dei passi riecheggiarono oltre la tenda. Le guardie facevano la ronda e non li videro così nascosti nell’oscurità e coperti dalla tenda.
Il pericolo passò in fretta e la stretta del ragazzo si allentò lasciando a Sakura la possibilità di respirare più facilmente ma il coltello rimase poggiato con delicatezza sul suo petto.
Sakura sospirò, poi domandò alla figura:
-Chi siete voi? Cosa volete?-
Una risata soffocata uscì dalla gola del giovane che rispose di scherno:
-Se ve lo dicessi mi fareste impiccare, principessa.-
Sakura sussultò.
-Come fate a sapere chi sono?- Domandò incerta voltando la testa sperando di intravedere il profilo del suo assalitore. Al buio era impossibile.
-Se vi lascio andare vi metterete ad urlare e mi farete catturare?- Domandò lui.
Sakura scosse la testa sentendo il fiato del ragazzo sfiorarle le labbra, ma quando si rese conto che forse lui non poteva vederla mormorò a mezza voce:
-No…-
Il giovane allora riportò il coltello alla cintura e prese tra due dita il mento della principessa strappandole un bacio fugace dalle labbra. Poi sparì talmente velocemente che Sakura crollò per terra un po’ per lo shock e un po’ per la febbre. Tese l’orecchio per tentare di sentire un suo qualsiasi movimento, ma nel corridoio si sentiva solo il rumore del suo respiro.

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Capitolo 2
*** Febbre ***


Ambra: Shao? Dove lo hai visto Shao? Chi ha detto che è Shao? Io no di certo… Anche a me piace farli soffrire, credo che sia normale, fai soffrire gli altri per dimenticarti delle tue sofferenze magari. E comunque sei sicura che il ladro volesse proprio lei? E se il suo obbiettivo fosse un altro? Non ti preoccupare per non avermi registrata, l’importante è che il pc alla fine stia bene XD La firmeresti una petizione su internet per i Digimon?
Dany92: Ripeto: Shaoran? Chi ha parlato di Shaoran? Crogiolati pure perché andrà peggiorando spero, mi raccomando per la petizione! XD Sappiamo noi quale… Xp
Paolo: Cloroformio? Ma non dire panzanate!!! E’ svenuta per la febbre! XD Però mi piace l’idea di un alchimista, penso che la sfrutterò… Tu adori il buio… Tu adori la pioggia… Tu sei tutto strano!!!! XD Io ho paura del buio quando sono sola… Non ho ancora deciso se verrà rapita ma anche quest’idea non è male. Sappi solo che se accadrà sarà per colpa tua! Muahahaha!!!!
MaKiCo: Mi fa piacere che ti sia piaciuta, spero che tu stia meglio e l’interrogazione ti sia andata bene. Non so se mi si possa chiamare genio, anche se da un po’ mi stanno considerando un genio del male… XD In quanto a fan fiction io sono a quota… bèh… due o tre in mente e cinque se non sbaglio tutte iniziate almeno con un rigo, di queste quattro sono pubblicate e di due dovrei finire tra un paio di capitoli ma non ho ispirazione. Anzi, oggi vedo di scrivere qualcosa per il drago rosso, non so se la conosci.
Reveletion80: Ciao!!! Anche qui!!! Sono contenta! Festeggiamo davvero!!! Il ragazzo sconosciuto è sconosciuto davvero, lui e Sakura non si sono mai visti prima e non è mai apparso nelle mie precedenti fan fiction XD ora scervellatevi!!!
Yumemi: Però, sei brava a mantenere le promesse! XD Viva lo Shao dragoso!!!!!!!! Anche io sta mattina a scuola volevo fare una Sakura con le ali di drago ma non mi usciva e ho lasciato perdere… Poverissima Sakura!!!!!!!!! Come sarebbe che non ne vale la pena? Pensa al povero Shao quanto soffrirebbe se dovesse perderla!!!! No comment sui tuoi discorsi interiori con i vari Shao, sono discorsi tra voi e non voglio impicciarmi…

Febbre

Quando Sakura aprì gli occhi era mattina inoltrata. Lo intuiva dalla flebile luce che filtrava attraverso le tende pesanti della sua stanza e del suo baldacchino. La testa non le pulsava più tanto e trovò la forza di sollevarsi anche da sola e prima dell’arrivo della cameriera.
Spalancò debolmente una finestra permettendo alla luce di inondare la stanza ed inspirò a fatica la fresca aria invernale.
Ripensò stancamente al sogno di quella notte, se era un sogno. Ma un ladro a palazzo? No, era impossibile, le guardie lo avrebbero preso di certo prima che arrivasse in quell’ala del castello se solo avesse osato provare ad entrare. E poi non le aveva fatto del male, anzi, l’aveva baciata… Sakura si sfiorò le labbra con un dito, si, era stato di certo un sogno perché nessun folle avrebbe fatto ciò che aveva visto fare quella notte. Era spuntato dal nulla, le aveva strappato un bacio e poi era svanito senza lasciare traccia, così com’era venuto. La febbre le giocava brutti scherzi a volte.
Tossì leggermente e si lasciò scappare uno starnuto. Alle sue spalle sentì un sussulto spaventato e quando si voltò vide la sua cameriera personale sulla soglia della porta che la fissava allibita. Si stupì della sua espressione non capendone la ragione. Ma la donna lasciò sul tavolino il vassoio con la colazione e si fiondò da lei dicendo agitata:
-Principessa! Non vorrete mica peggiorare? State lontana da quella finestra!-
Sakura rimase impalata dov’era a guardare la donna corrucciata, quella la sorpassò sigillando la finestra e spinse la giovane verso il letto dicendo:
-Tornate al caldo principessa!-
Sakura obbedì, anche se controvoglia, si sedette sul letto infilando le gambe sotto le coperte e appoggiando la schiena ai cuscini che la donna le aveva sistemato appositamente prima di essersi diretta vero il tavolo per riprendere il vassoio e posarglielo sulle gambe.
Ricominciò a pensare al sogno di quella notte. Era stato un poco strano, ma di certo era solo il suo desiderio di trovare qualcuno che la proteggesse e la difendesse da tutto e da tutti. Nelle sue condizioni non le era certo possibile partecipare a tutti i balli di corte o alle altre feste. Le era quasi impossibile incontrare gente che non fossero suo fratello, il suo consigliere o Yukito. Certo, a volte la veniva a trovare anche una sua lontana cugina, Tomoyo, ma da quando quella malattia sconosciuta la stava logorando anche le sue visite erano diminuite purtroppo, anche perché la ragazza abitava a molti chilometri di distanza dalla reggia.
In conclusione Sakura non poteva fare a meno di sognare tutto il giorno; sognare e sperare che quella stupida malattia la lasciasse finalmente libera di poter vivere la sua vita.
Afferrò un biscotto e lo inzuppò nel latte caldo per poi dargli un morso debole. La cameriera stava accendendo il camino non distante da lei, tutta la servitù stava sempre ben attenta che la stanza della principessa non si raffreddasse per evitare che la febbre le salisse, ma Sakura ormai aveva capito che era un tentativo inutile perché non aveva mai risolto il suo problema. Mangiò qualche biscotto per poi bere lentamente il latte rimasto nella tazza in porcellana e quando ebbe finito la cameriera riprese il vassoio.
La camera stava già iniziando a riscaldarsi.
Sakura allungò una mano sul comodino per afferrare il libro che vi aveva lasciato sopra la sera prima. Si ricordò con rammarico che aveva finito anche quello e chiamò debolmente la cameriera.
-Scusami.-
La donna si avvicino con un lieve sorriso sul viso.
-Ditemi pure principessa.-
-Puoi trovarmi qualche altro libro interessante da leggere per favore? Questo l’ho già finito…- Nella voce della ragazza c’era una lieve nota di rammarico, come se le dispiacesse anche solo il fatto di non avere abbastanza forze per raggiungere la biblioteca reale per poter scegliere un libro anche da sola. Ma in quel momento di forze proprio non ne aveva e poco dopo che la cameriera le aveva fatto un inchino e si era richiusa la porta alle spalle crollò in un sonno pesante e quasi doloroso.

Dal buio in cui si era rifugiata le voci di coloro che la circondavano sembravano provenire dal fondo di un burrone. O forse era lei quella che era caduta nel burrone e non era poi riuscita a risalire.
Le voci si fecero sempre più vicine e finalmente riuscì a distinguerne il timbro e a capire da chi provenissero alcune di esse. Una era di suo fratello: il re Touya, era l’unico che la chiamava per nome. Le altre voci erano un brusio indistinto accanto al suo letto.
Forzatamente Sakura aprì gli occhi, non aveva la forza di fare neanche quello.
-Sakura? Ti senti bene?- Le domandò il fratello preoccupato.
Sakura sospirò debolmente. Non aveva la forza di aprire gli occhi, come poteva avere la forza per rispondere? Non si vedeva anche da fuori come stava? Non si vedeva che tremava e che a momenti avrebbe perso i sensi un’altra volta?
Eppure ci provò a rispondere. Ma tutto ciò che guadagnò fu un colpo di tosse tanto potente da farle bruciare la gola.
-Sta peggiorando.- Mormorò poco distante il dottore che ormai passava quasi tutto il suo tempo a palazzo e aveva seguito ogni singolo giorno dello sviluppo di quella malattia.
Si avvicinò cauto con un bicchiere in mano. Aveva appena sciolto una strana sostanza in un poco d’acqua e stava ancora mescolando quando Touya sollevò Sakura di peso per aiutarla a bere la medicina.
La ragazza mandò giù a fatica e la gola le bruciò ancora. Tossì forte e questo le impedì di respirare per qualche istante. Ebbe un capogiro e Touya la poggiò ancora delicatamente sul letto accompagnando dolcemente la sua testa fino a lasciarla abbandonata sul cuscino.
Il fuoco scoppiettava nel caminetto e un domestico si preoccupò di ravvivarlo un poco.
Sakura si riaddormentò, dopo poche ore la medicina fece effetto e la febbre si abbassò, anche se non sparì del tutto, e poté riposare tranquilla.

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Capitolo 3
*** Fumo blu ***


Fumo blu

Era mattino inoltrato quando la cameriera andò a controllare come stesse Sakura ed a portarle la colazione.
Sakura stava tranquilla sul letto, seduta, con la schiena appoggiata ad un cuscino mentre leggeva.
La principessa alzò lievemente lo sguardo pallido verso la giovane e fece un debole sorriso di ringraziamento.
La cameriera accennò un lieve inchino e dopo aver posato la colazione sul comodino se ne andò in silenzio.
Quando Sakura rimase di nuovo sola sospirò. Lasciò scivolare la testa indietro per poi posarsi un polso sulla fronte. Era stata meglio, non c’è che dire, solo che adesso si stava sentendo di nuovo male. Decise che forse le conveniva stendersi e dopo aver riposato un paio d’ore si sentì un po’ meglio.

Quando si svegliò il latte era diventato freddo ma lei lo bevve comunque volentieri inzuppandoci qualche biscotto fatto quella stessa mattina. Le piacevano i dolci ma avrebbe fatto voto di non mangiarne più se fosse servito a liberarla dalla sua malattia.
Bussarono alla porta che aveva appena posato la tazza di porcellana sul vassoio e li invito ad entrare.
La domestica entrò cauta annunciando:
-La principessa Tomoyo è venuta a trovarvi.-
Sakura sorrise. Finalmente un po’ della sua allegria tornava a solleticarla dal profondo per quella notizia.
La principessa entrò subito dopo essere stata annunciata con un dolce sorriso sulle labbra. Era alta quanto Sakura, snella, e aveva dei lunghi capelli neri raccolti sopra la testa in una complessa acconciatura.
Indossava un vestito blu lungo fino ai piedi con ricamate intricate decorazioni dorate ai bordi. Non appena la cameriera si chiuse la porta alle spalle Sakura provò ad alzarsi. Tomoyo le corse incontra trattenendola a letto e sgridandola con cipiglio severo.
-Non devi alzarti, sei molto debole, devi stare a riposo.-
Sakura sbuffò, non ne poteva più di tutto quel riposo.
-Ma sono stata a letto tutto ieri! E mi sono appena svegliata!-
Si lamentò Sakura quasi con le lacrime agli occhi.
-Mi dispiace amica mia, ma devi stare a riposo o rischi di peggiorare.-
Sakura abbassò la testa rassegnata, poi tentò di recuperare il suo buon umore e sorrise all’amica:
-Mi sei mancata, qui è stata una noia mortale dalla tua ultima visita. Neanche quando la febbre passa per qualche giorno riesco a fare ciò che voglio perché riescono a convincermi a studiare.- Sbuffò.
-Avrei tanto voluto venire qualche settimana fa ma i vari obblighi di corte me lo hanno impedito.-
Rammentò Tomoyo rammaricata ricordando gli ultimi avvenimenti che l’avevano trattenuta nella reggia del regno confinante a quello in cui regnava Sakura. Avvenimenti che comunque non sono influenti per il seguito della storia.
Circa una ventina di minuti dopo le due ragazze stavano chiacchierando del più e del meno sedute sul lettone a baldacchino. Tomoyo passava una spazzola sui capelli di Sakura tentando di sbrogliarne i nodi che si erano formati. Fu un lavoro lungo e difficile ma alla fine i capelli della principessa divennero morbidi e fluenti come non lo erano mai stati.
-Da quant’è che non li tagli esattamente?-
Domandò Tomoyo ad un certo punto.
-Sarà passato quasi un anno.- Rifletté Sakura.
I capelli le erano cresciuti un poco ma in verità li aveva sempre tenuti abbastanza lunghi. Non le erano mai piaciuti molto i capelli lunghi. Li teneva così solo perché non era consono per una fanciulla del suo rango averli corti.
-L’altra notte mi è successa una cosa strana.-
Esclamò poi Sakura all’improvviso.
-Cosa?- Domandò Tomoyo interessata poggiando la spazzola sul comodino e sedendo affianco all’amica.
-In verità non sono ancora certa che non fosse un sogno. E’ stato tutto così strano…-
L’amica la incitò a continuare.
-Beh, che fosse vero o no ero nei corridoi del palazzo. Ero scesa a mangiare qualcosa e avevo un po’ di febbre.- Spiegò riflessiva.
-Stavo camminando e mi sentivo seguita. Poi mi ha afferrato alle spalle. Credo che fosse un ragazzo, l’ho sentito dalla voce.-
-Un ragazzo?- Domandò Tomoyo curiosa.
-Si, mi ha afferrata alle spalle, non l’ho visto neanche di sfuggita quindi non te lo saprei neanche descrivere. Però mi ha premuto una mano sulla bocca per non farmi urlare. Ma non mi ha fatto del male. Mi ha detto di stare zitta, sapeva chi ero.- Prima di continuare il racconto prese una pausa e il suo viso si tinse di un intenso rosso acceso. –Prima di andare via mi ha baciata.-
Tomoyo sussultò. –Ma proprio baciata baciata?-
Sakura annuì. –Si, sulla bocca…-
Tomoyo aprì leggermente la bocca per parlare ma non trovo nulla da dire oltre che:
-Hai proprio sognato!-
Sakura alzò gli occhi al soffitto con aria sognante. –Eppure era un bacio così dolce! Sembrava così reale… E la sua voce poi…- Si bloccò. Si rese conto lei stessa che stava delirando.
-Appena è fuggito via ho perso i sensi. E il giorno dopo mi sono svegliata nel mio letto.-
-Mi dispiace, probabilmente era così nitido per la febbre. Ti senti molto sola qui, non è vero?- Sakura sospirò. Poi poggiando il mento sulle ginocchia allungò una mano sulla coperta del letto ancora disfatto e iniziò a tracciare con il dito dei cerchi immaginari.
-Non posso farci nulla, sono malata e nessuno riesce a trovare una cura per la mia malattia.- Tomoyo la guardò comprensiva, profondamente rammaricata per i tormenti che scuotevano la sua amica nel profondo.

Quella notte per Sakura cominciò tranquilla. Se non fosse stato per una flebile scia azzurrina che serpeggiava per i corridoi del palazzo.
Era luminescente e pareva fatta di fumo colorato. Sarebbe stata visibile facilmente se solo qualcuno fosse stato nei corridoi mentre si avvicinava alla camera della principessa.
La scia di fumo azzurrino passò senza difficoltà sotto la porta della camera per poi rialzarsi fino a fluttuare sopra il letto della ragazza.
Incominciò a svolgere dei lenti movimenti circolari proprio sopra il corpo della ragazza. Il suo sonno si fece agitato.
Strinse gli occhi come per tentare di destarsi e si agitò nel letto. Due scie provenienti da quell’unico nastro di fumo azzurro calarono sulle sue palpebre. E finalmente le alzò.
Vuoti. Blu. Così sii presentavano ora i suoi occhi mentre inconsapevole si sollevò dal letto come una sonnambula. Procedette sicura ma ignara verso la porta che dava sul corridoio con la camicia da notte candida che strisciava per terra.
Alzò una mano pallida per aprire la serratura e immergersi nell’’oscurità del suo palazzo.
Qualcuno osservava la scena dalla porta a vetri del balcone. Appoggiò una mano sul vetro effettuando un muto incantesimo alla ragazza se sovrastasse il precedente.
Sakura sentì il richiamo più forte del precedente. Si voltò verso la finestra. Lo sguardo vitreo. Mentre avanzava verso il balcone il ragazzo arretrò, tornando sui rami del ciliegio che aveva usato per raggiungere la camera. Non era questo che voleva. Voleva solo impedire che la ragazza uscisse dalla sua camera. E allora cosa la spingeva verso di lui?
Spalancò la finestra avvicinandosi alla ringhiera. Proprio davanti a lui, ma senza riuscire realmente a vederlo.
Il ragazzo la scrutò attraverso la maschera che indossava, un luccichio azzurro provenne da uno dei suoi occhi. Se solo fosse stata in se forse Sakura l’avrebbe intravisto.
O forse no. D'altronde il buio non mostrava neanche i capelli neri del ragazzo.
Sakura si voltò ancora verso la porta. Così non andava. La chiamavano ancora. Doveva rompere quell’incantesimo definitivamente almeno per quella notte. Sapere come fare ed era anche la posizione giusta per farlo.
-Eih.- Sussurrò alla principessa per attirare la sua attenzione. Gli occhi ancora assenti. Sakura si avvicinò a lui.
Si sporse dal ramo quel tanto che bastava per afferrarle il mento tra le dita e posarle un lieve bacio sulle labbra.
Un bacio casto, a fior di labbra. Quasi come quello di qualche notte prima.
Sakura riaprì gli occhi quando lui si fu staccato. Erano ancora vicini.
Per un istante guardò il ragazzo confusa. Convinta di essere in un sogno. Gli occhi verdi, assonnati, normali.
Il ragazzo le sorrise. Sakura perse conoscenza.



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Ambra: Continua pure a supporre ciò che vuoi, tanto io non rivelerò nulla!! MUAHAHAHA!!!!!! Devi spiegarmi la faccenda della scimmia però…
Dany92: Continua pure a pensare a Shao, ma ci credi che mi sono resa conto che per me Shaoran è come un figlioccio? Ne sono rimasta sconvolta!!!
Sakurahime949: Mi fa piacere che ti piaccia, spero che continui a piacerti ancora. Il fatto del ladro è uno scoglio. Ma sarà davvero un ladro?
Laprinc: Dubito che sia contagiosa. Hai mai visto il film a cartoni “La freccia azzurra”? Alle elementari io l’ho visto un paio di volte mi pare. Occhio che Shao non è ancora apparso! In verità l’idea mi è venuta durante la lezione di storia ma non ha nulla a che fare con la storia alla fine.
Revelation80: Non è esattamente sfortuna la sua, diciamo che c’è un colpevole per la sua malattia. Che sia io o qualcun altro poi è da vedere.
Fantastic Paul: Scusa un secondo; di che missione parli? Non aveva nessuna missione da svolgere mi sa. E poi che centra Sakura con la nutella? Ma sai che mi è tornata la fame?
Kikidabologna: Visto? Alla fine ho aggiornato apposta per te! Contenta? Rammenta, non è ancora apparso Shaoran! Metti via anche i coniglietti, su! Non ti preoccupare per il mistero, mi riferiscono che me la cavo in quel campo e mi sa che fa pure audience! XD
Angiericcio: Mi fa piacere che la pensi così, spero che mi riesca bene! Per la risposta alle domande dovrai aspettare!


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Capitolo 4
*** Sulla neve ***


Sulla neve

Sakura riaprì gli occhi con fatica.
Era già mattina. Rimase a fissare il soffitto per qualche istante prima di rendersi conto di ciò che ricordava.
Ai sui occhi era rimasto impresso semplicemente un volto sfocato e oscurato. Le sue labbra ancora sapevano di quel bacio che le era stato rubato quella notte. Ma non era certa che fosse avvenuto davvero.
Si tastò la fronte appurando che non aveva febbre, almeno in quel momento. Si mise a sedere e sbuffò. Non ricordava altro. Un bacio fugace e poi nulla.
Maledisse i suoi sogni così vividi e si alzò di scatto in piedi. Stranamente non aveva mal di testa, non si sentiva debole e non aveva i brividi. Sorrise tra se. La febbre le era passata, finalmente, del tutto.
Si fiondò a vestirsi. Afferrò il primo abito pesante che si trovò davanti e lo indossò. La febbre le era passata ma sapeva bene che non sarebbe durato molto. Voleva divertirsi un poco prima che tornasse a tormentarla ancora. Si fiondò alla porta, la spalancò per uscire e si ritrovò davanti una Tomoyo sbalordita, con la mano stretta a pugno sospesa a mezz’aria. Probabilmente stava per bussare ma era stata preceduta.
Sakura le buttò le braccia al collo ripetendo:
-E’ passata!!! La febbre è passata!!!-
Tomoyo la fissò sbalordita.
-E’ passata? Ma come??-
Sakura scrollò le spalle.
-Ogni tanto passa, ma tornerà!!! Dobbiamo muoverci!!!- Prese a trascinarla per un polso verso la sala del trono continuando a parlare. –Ti prego Tomoyo!! Voglio andare in giardino prima che torni!!!!-
Erano quasi arrivate alla sala quando Tomoyo si mostrò titubante:
-Ma sei sicura?? E se poi peggiorassi??-
Sakura sbuffò.
-Tornerà ugualmente, ti supplico!!! Sono mesi che non esco!!! Voglio vedere il giardino!!! La neve si sta per sciogliere!!! Arriverà la primavera!! Io voglio vedere la neve!!!!-
Tomoyo non poté negarglielo ma l’ostacolo più duro da superare era il re Touya, di sicuro sarebbe stato difficile da convincere.
Si fermarono davanti alla grande porta chiusa. Ora Sakura incominciava ad essere preoccupata. Cos’avrebbe fatto se gli avesse detto di no? Ora come ora sapeva solo che sarebbe scoppiata a piangere tanto da non riuscire a respirare.
Bussò cauta e attese il permesso di entrare.
Aprì la porta lentamente e iniziò ad avanzare lentamente verso il trono, si inchinò leggermente, e lo fece anche Tomoyo.
Il re Touya si alzò di scatto dal trono e le andò incontro Nervoso.
-Ma ti ha dato di volta il cervello?? Tornatene in camera e mettiti a dormire!!!-
La afferrò per un braccio tentando di riportarla in camera ma lei fece resistenza.
-No! Ti prego!! La febbre è passata!! Ora non ne ho!! Ti prego!! Permettimi di uscire!! Starò bene!! Starò attenta!! Ti supplico!! Voglio solo stare un po’ in giardino!!-
Il ragazzo la lasciò andare e la fissò rammaricato.
-Sakura, sai che non è una buona idea, potresti sentirti male all’improvviso e non ci sarebbe nessuno a soccorrerti.
-Tomoyo sarà con me!! Se accadrà qualcosa verrà ad avvertire qualcuno!! Ti prego!! Voglio vedere la neve, il cielo, gli alberi!! Sono mesi che non esco…-
Abbassò lo sguardo portando gli occhi umidi a fissare il pavimento. Non era solo un capriccio il suo. Aveva bisogno di uscire. Aveva un disperato bisogno di libertà.
-Sei sicura di farcela?- Sakura alzò gli occhi e li puntò in quelli del fratello annuendo speranzosa.
-Vediamo cosa ne dice Yukito, ti facciamo controllare da lui e se dice che va bene puoi uscire, ok?-
Sakura gli buttò le braccia al collo piangendo dalla gioia. Ma ogni minuto che passava si avvicinava il momento in cui la febbre le sarebbe tornata forte e soffocante.
Sakura si stava già voltando per correre da Yukito che lui entrò dalla porta e la fissò stupito. -Che cosa ci fai in piedi Sakura?- Era preoccupato.
Fu Touya a spiegare.
-Il mostriciattolo dice che la febbre le è passata e vorrebbe approfittarne per fare una capatina in giardino, volevo avere il tuo parere prima di dirle di si.-
Il ragazzo si avvicinò a Sakura veloce e le posò una mano sulla fronte.
-E’ vero, di febbre non ne ha, ma non mi pare il caso di farla uscire, fuori è freddo e la febbre potrebbe tornarle di botto in ogni momento.-
Sakura si morse con violenza il labbro inferiore e abbassò lo sguardo. Già sentiva gli occhi bruciare e le lacrime premere per uscire copiose sulle guance.
Non riuscì più a trattenerle ma si sforzò di non mettersi a singhiozzare.
I ragazzi la guardarono rammaricati.
-Sakura, dai, non fare così.-
La supplicò il fratello.
-Pochi minuti… Vi pego!! Anche solo pochi secondi!!! Vi prego!!!-
Alzò la testa di scatto singhiozzando disperata. Era davvero disposta a stare fuori anche solo pochi secondi pur di sentire l’aria fresca sul viso.
Fu il consigliere reale ad appoggiare la richiesta della ragazza.
Entrò nella sala e la affianco fissandola con dolcezza dall’alto della sua statura.
-Maestà, sono sicuro che la principessina Sakura non vi farebbe questa richiesta se non fosse davvero così importante, vi suggerirei di accontentarla per una volta. Non credo che stare un paio d’ore fuori le farebbe poi più male di quanto non sarebbe se restasse dentro.-
Touya lo guardò incerto.
-Non saprei. E’ stata così male ultimamente.-
Fei Wang sorrise cordiale.
-Datele solo un’ora maestà, vedrete che si coprirà per bene e sarà felice.-
Yukito sorrise.
-Forse avete ragione.-
Sakura sorrise speranzosa, poi supplicò il fratello con lo sguardo.
-Un’ora, non di più!- Ordinò il fratello. Sakura gli gettò le braccia al collo piangendo dalla gioia.

Erano in camera, Tomoyo stava aiutando Sakura ad indossare un cappotto pesante e le tirò su il cappuccio per coprirle la testa.
Si avvolsero entrambe una sciarpa caldo attorno al collo e finalmente uscirono.
Sakura alzò subito lo sguardo al cielo estasiata. Tomoyo la osservò mentre correva felice lasciando delle impronte poco profonde sul manto bianco di neve che stava per terra.
Sakura rideva felice. Finalmente era libera, anche se per poco, di correre, ridere e saltare come per mesi aveva sognato.
Si fermò un istante sotto uno dei rami di un grande ciliegio spoglio. In primavera quel giardino era completamente fiorito. Tutto si colorava di rosa.
A Sakura era sempre piaciuto quel giardino in primavera, si ricordava bene di quando, da piccola, ci passava i pomeriggi assieme a sua madre e suo fratello mentre suo padre era impegnato a risolvere i problemi del regno.
Sospirò. Le sembravano così lontani quei giorni d’allegria. Era solo una bambina, i suoi genitori erano ancora vivi e la malattia non l’aveva ancora colpita.
Sbuffò. Non doveva lasciarsi rattristare in un momento simile. Aveva poco tempo e voleva goderselo.
Si voltò sorridente verso Tomoyo che la guardava e le urlò allegra:
-Avanti Tomoyo!!! Sbrigati!!!-
La ragazza trattenne una risata e la raggiunse di corsa.
-Allora? Che facciamo?- Domandò. Voleva rendere l’amica il più felice possibile.
Sakura finse di pensarci sopra ma a sorpresa tirò fuori il braccio che aveva nascosto dietro la schiena e lanciò una palla di neve dritta in faccia a Tomoyo.
La ragazza era rimasta sbigottita. Sakura rideva talmente tanto che quasi rischiava di soffocare.
Alla fine anche Tomoyo sbuffò a ridere e si chinò ad afferrare un’altra manciata di neve da appallottolare e lanciare addosso alla razza.
Iniziò così una battaglia all’ultimo sangue nel giardino del palazzo.

Nel portico Fei Wang, il consigliere reale, passeggiava tranquillo discutendo con un ragazzo che gli camminava affianco.
-Mi dispiace zio, mia madre vi manda i suoi saluti ma temo che non potrà prendere parte neanche al prossimo ballo di corte.-
L’uomo sorrise rassicurante.
-Non ti preoccupare. Spero che almeno tu e le tue sorelle possiate venire. Non siamo molto distanti eppure è difficile riunire tutta la famiglia.-
Una folata di vento mosse i capelli castani del ragazzo e i suoi occhi ambrati si posarono sulla scena che si svolgeva nel giardino candido.
-Zio? Chi sono quelle ragazze?- Disse scrutandole con i suoi curiosi occhi ambrati.
-Quella con i capelli castani è la principessa Sakura e l’altra la principessa Tomoyo che è venuta a farle visita.-
Il ragazzo si voltò verso Fei Wang sconcertato.
-Ma la principessa Sakura non era molto malata?-
L’uomo sospirò.
-Vedi Shaoran, non siamo ancora certi di quale sia la malattia della principessa. Ha sempre la febbre, raramente le passa del tutto. Ma oggi Sakura si è svegliata senza febbre ed è voluta uscire a tutti i costi.-
-Ma non è pericoloso? Potrebbe sentirsi male all’improvviso.- Ribattè il ragazzo.
-Lo sappiamo, ma non è sola ed uscire anche solo per poco era il suo desiderio più grande da tempo. Non abbiamo potuto negarglielo.-
-Capisco.-
Shaoran tornò a poggiare il suo sguardo sulla ragazza. Era pallida e doveva aver patito molto. Sperò che guarisse, era certo che non le piaceva passare tutto ciò che stava passando.

Sakura rise quando una delle tante palle di neve di Tomoyo le riempì i capelli. Si fermò a prendere fiato per qualche istante.
Non aveva idea di quanto tempo era già trascorso ma non voleva neanche saperlo. Le importava solo di divertirsi ancora un po. Ma un lieve affanno le fece portare una mano alla gola. E da lieve iniziò a fare fatica a respirare. La testa le pulsava sempre più forte e al contatto con la sua mano la fronte era bollente. Voleva resistere. Restare a giocare anche con un po’ di febbre. Alzò la testa per sorridere a Tomoyo. Ma fu buio.

Shaoran vide crollare per terra la principessa Sakura. Le corse incontro e la raggiunse nello stesso istante in cui arrivò Tomoyo. La afferrò dolcemente da terra sollevandola dalla neve. La girò sorreggendola.
Fei Wang corse a cercare aiuto.
Tomoyo chiamò la ragazza a gran voce, poi anche Shaoran tentò di farla riprendere.
-Principessa!! Aprite gli occhi vi prego!!!-
La ragazza faticò ma finalmente riuscì ad accontentare i due ragazzi.
I loro occhi si incrociarono per un istante. Tomoyo le poggiò una mano sulla fronte. Scottava. -Le è tornata la febbre! Dobbiamo portarla dentro!!-



***********************************************


Ambra: Non sono ancora certa che sia quella la maschera del titolo. La trama è un po’ incerta. Curioso il tuo discorso sulla società. Ti dirò una cosa: non solo la scuola fa male, è pure come il pesce! Dopo tre giorni puzza!!! L’ho letto da qualche parte!! Credo che la magia sia riconosciuta.
Dany92: Chi sarà mai? Sarà buono? Sarà cattivo? Chi avrà fatto l’altra magia? E soprattutto, perché? Che cosa voleva ottenere?? Pazientare cara, pazientare!!!
Angiericcio: Non era un sogno. Abbiamo risolto qualcosa? E se il ragazzo mette la maschera perché la sua faccia ha qualcosa di strano? Di chi sospetti?
Sakurahime949: Ma sei certa che sia maniaco? Sei certa che la pedini? La risposta all’ultima domanda era soddisfacente?? Non era in programma ma mi ispirava.
Kikidabologna: Ma se poi abbandoni l’indagine io non mi diverto più!!! Non mi puoi restare stecchita ora!!! Ci potrebbe essere di peggio qui e nell’altra ff!!! La verifica è già passata?
Revelation80: … Eriol?


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Capitolo 5
*** Il giardino di vetro e i passi oltre la porta ***


Il giardino di vetro e i passi oltre la porta

Sakura alzò lo sguardo al soffitto di vetro nel suo giardino personale. Da quando una settimana prima era svenuta nella neve non le era stato più permesso di uscire. Doveva accontentarsi del suo giardinetto chiuso, dove poteva rifugiarsi quando la febbre non era troppo alta, al sicuro dal vento e dalle altre intemperie, ma come in una gabbia di vetro.
Non che il giardino non fosse bello o degno di una principessa. Suo padre l’aveva fatto costruire per sua madre quando era ancora viva, perché anche lei era ammalata, anche se di una malattia diversa da quella della figlia.
A Sakura era sempre piaciuto quel giardino, da piccola ci andava a giocare assieme a sua madre, la regina, e a suo fratello. Ora ci andava solo quando la febbre si abbassava abbastanza da permetterle di camminare, e per lei era diventato una trappola che le ricordava ciò che covava nel corpo.
Sakura si alzò dalla panchina candida facendo frusciare la sua veste elegante in seta bianca e si avvicinò al laghetto artificiale. Vi si specchiò dentro, tra i petali galleggianti dei ciliegi del suo giardinetto.
Si sorrise attraverso il suo riflesso, quel giorno non era molto pallida e ne era contenta. Però Tomoyo era tornata al suo castello ed era sola, non poteva evitare di sentirsi triste.
Si inginocchiò e iniziò a giocherellare con la superficie limpida del laghetto facendola increspare leggermente al tocco delle sue dita.
Sakura sentì il portoncino aprirsi e si alzò per vedere chi fosse. Una guardia camminava spedita nella sua direzione accompagnata da un ragazzo che Sakura non conosceva.
I due si fermarono poco distanti da lei e si inchinarono al suo cospetto.
La guardia parlò:
-Maestà, il giovane erede della famiglia Li desidera incontrarvi da qualche tempo.-
Per un istante Sakura si soffermò a fissare la chioma castana e scompigliata del giovane, prima di dire gentilmente:
-Alzatevi pure.-
Appena il ragazzo sollevò lo sguardo i loro occhi si incrociarono. Sakura ebbe un brivido. Era certa di averli già visti.
-Potete andare se volete.- Disse la giovane alla guardia sorridendo dolcemente. L’uomo ubbidì e uscì chiudendosi il cancelletto alle spalle.
-Cosa vi porta qui?- Domandò gentile guardandolo sorridente.
Il ragazzo la fissò negli occhi per qualche istante, poi rispose:
-La scorsa settimana, anche se forse non lo ricordate, ci siamo incontrati.-
La ragazza lo guardò riflettendo, proprio non ricordava.
-Quando siete svenuta sulla neve, vi ho riportata io in camera vostra. Volevo solo sapere come state ora.-
Sakura sorrise imbarazzata.
-Ora sto molto meglio, vi ringrazio.- Arrossì nel ricordare l’accaduto e ricordò di aver incrociato gli occhi del giovane in un istante di lucidità.
-A costo di sembrarvi scortese o imprudente, nonché irrispettoso del fatto che sto parlando con la mia principessa, vorrei potervi essere utile. Se posso fare qualcosa, qualunque cosa per aiutarvi vorrei che non esitaste a mandarmi un messaggio.-
La ragazza intenerita gli sorrise, notando il suo imbarazzo.
-Vi ringrazio, lo terrò a mente.-
Qualcuno bussò al postone e la principessa lo invitò ad entrare.
Era un paggio reale che si chinò riverenzialmente.
-Principessa, la cena è quasi pronta e verrà messa in tavola tra dieci minuti.-
Sakura gli sorrise.
-Vi ringrazio, vengo subito in sala da pranzo.- L’uomo si dileguò e la ragazza si rivolse di nuovo a Shaoran:
-Vi fermate per cena?-
Il ragazzo scosse la testa educato e fece un altro inchino.
-Temo di dover rifiutare il vostro invito altezza. Mia madre mi sta aspettando. Devo rientrare al più presto. Sono desolato.-
La ragazza sorrise comprensiva.
-Bene, sarà per la prossima volta magari. Vi ringrazio di esservi premurato di venire a chiedermi di persona come sto. Non potete neanche immaginare quanto vi sia grata di questo.-
Shaoran le sorrise.
-Tornerò a farvi visita appena possibile, ve lo prometto.-
Sakura sbuffò leggermente.
-Ora devo proprio andare temo, mio fratello potrebbe preoccuparsi.-
-Comprendo.- Shaoran fece un lieve inchino.

Sakura raggiunse la sala da pranzo a passo svelto e appena dentro si chinò lievemente sorridendo e si accomodò al suo posto, affianco a Touya.
Nella sala c’erano anche Yukito e il consigliere reale Fay Wang. Quando la principessa stava un po’ meglio e si sentiva in grado di cenare nella sala da pranzo facevano in modo di stare tutti insieme. Per tenerle compagnia il più possibile.
-Sei in ritardo mostriciattolo regale.-
Osservò il Re.
-Stavo parlando con un ragazzo.-
Yukito le sorrise.
-Chi era?-
Poi un lampo attraversò Sakura.
-Non mi ha detto come si chiama… Mi sono dimenticata di chiederglielo…- Arrossì e si gratto la testa imbarazzata.
-So che era l’erede della famiglia Li.-
Touya scoppiò a ridere.
-Sei proprio un mostriciattolo!-
Persino a Fay Wang scappò una risata.
-Perdonatemi principessa, non volevo ridere. Credo che voi abbiate parlato con mio mio nipote Shaoran.-
Sakura sorrise. –Shaoran… Mi piace il suo nome… Ha detto che sarebbe tornato a trovarmi.- Si accorse subito di ciò che aveva detto e aggiunse subito:
-Insomma, è un nome strano, ma mi sembra un bel nome. Ha un significato particolare?- Domandò a Fay Wang.
-Significa “piccolo lupo”.- Rispose lui.
I camerieri iniziarono a servire le portate. Dopo il primo boccone Touya domandò perfido: -E’ il nome che ti piace o proprio il ragazzo?-
La forchetta di Sakura restò ferma a mezz’aria.
-Cosa stai insinuando?- Ribattè allibita.
Fay Wang sviò il discorso.
-L’altro giorno ha assistito al vostro svenimento ed è stato in pena finché non ha potuto vedere con i suoi occhi che stavate meglio. Gli ho consigliato io di chiedere udienza con voi.-
-E’ stato molto gentile.- Osservò Yukito.
-In verità non è mai stato un tipo molto espansivo, mi sono stupito anche io quando ha dimostrato tutto quell’interessa nei vostri confronti.-
Touya fissò il consigliere con aria truce.
-Dite, non è che per caso lui è interessato a mia sorella?
- Tutti gli sguardi si puntarono su di lui strabiliati per un istante. Poi scoppiò a ridere.
-Scherzavo! Chi volete mai che si interessi ad un mostriciattolo?-

Era tardi quando Sakura rientrò nelle sue stanze. Dopo cena era tornata nel suo giardinetto sottovetro per guardare il cielo. Almeno quello che si vedeva da li.
Camminava nel corridoio tranquilla reggendo in mano la candela per illuminarsi il percorso.
Quel giorno si sentiva particolarmente allegra rispetto al solito. Un rumore alle sue spalle la fece sobbalzare. Si voltò di scatto, ma non c’era nessuno.
Sospirò. Fece un passo indietro senza staccare gli occhi dal punto in cui le era sembrato che provenisse il rumore.
Non poteva esserci qualcuno. La sorveglianza sapeva fare bene il suo lavoro e lei lo sapeva. Già qualche anno prima qualcuno aveva tentato di introdursi nel palazzo e aveva fallito. Certo, non l’avevano preso, ma da allora non ci aveva riprovato, neanche dopo che Fay Wang era diventato consigliere reale.
Eppure a Sakura tornò in mente il ragazzo di qualche tempo prima. E se non fosse stato solo un sogno? Ora sembrava che di febbre non ve ne fosse neanche un poco.
Sobbalzò quando sentì un braccio stringerla per la vita mentre una mano le tappava la bocca. Chi le era alle spalle soffiò sulla fiammella della candela e la spense. Poi trascinò la ragazza in camera sua, socchiudendo la porta in modo da sbirciare fuori.
-Fate silenzio. Va bene?-
Sakura si sentì stupida quando al suono della sua voce iniziò a battere il cuore. Era quel ragazzo. E ora era certa che non fosse né un illusione né un sogno.
Sakura annuì con la testa, per quello che la stretta del ragazzo le permetteva, e lui le liberò la bocca pur non allentando la presa sulla sua vita.
Sakura fece per chiedergli qualcosa, voltandosi verso di lui nel tentativo di scorgere il suo profilo nell’ombra. Lui le intimò di fare silenzio.
Dal corridoio giunsero dei passi che fecero rabbrividire Sakura. Passi leggeri, affrettati. I passi di qualcuno che non deve farsi scoprire.
Il giovane spinse indietro Sakura, parandosi davanti a lei con fare protettivo. Intimorita Sakura rimase dietro di lui.
Chiunque vi fosse prima nel corridoio era andato via.
Il giovane chiuse la porta e si rivolse a Sakura con quella sua voce calda:
-Non dovreste stare fuori dalla vostra stanza dopo il tramonto. Non è prudente.-
Sakura sgranò gli occhi.
-Chi siete voi? Cosa volete? Chi erano quelli lì fuori?-
Il ragazzo si lasciò scappare una risata e si avvicinò a lei prendendole il mento tra le dita per sollevarle il volto. Sakura non riusciva ancora a vedere il suo viso, a distinguerne i colori.
-Non è prudente per voi stare fuori da questa stanza.- Ripetè il giovane.
-Non avete risposto alla mia domanda.- Si lamentò la principessa a un soffio dalle labbra di lui.
-Lo so.- Rise il ragazzo. A Sakura quella risata diede quasi alla testa.
-Ditemi almeno perché siete qui.- Supplicò incerta.
Il giovane scostò il volto per sussurrarle qualcosa all’orecchio. E le parole che disse restarono impresse a fuoco nella mente di lei.
-Mi mancavate. Volevo vedere come stavate. E ho una missione de portare a termine.-
Sakura tremò per un istante.
-Direte a qualcuno che sono stato qui?- Domandò lui poi con una risata. Come se conoscesse già la risposta.
-No…- Mormorò Sakura incerta.
-Ogni notte che passa mi piacete sempre di più.- Mormorò ancora ad un soffio dalle labbra di lei prima di sfiorarle leggermente con le sue. Poi per Sakura fu buio.



***********************************************
Lo so, ci ho messo parecchio ad aggiornare. Mi scuso ma proprio non avevo idea di cosa scrivere. Inoltre non so quando aggiornerò. Quest’anno ho gli esami di maturità e “dovrei” mettermi a studiare seriamente.

Sakurahime949: Elogiamo Shaoran? Io elogio i sofficini! Ho fame! Ti piace come ruolo quello di Fay Wang? Io ce lo vedevo bene! E inoltre mi serviva proprio lì dov’è!
Revelation80: Non esistono né la sfortuna né le coincidenze. Esiste solo l’inevitabile! Assieme ai complotti. Non sono così cattiva dai! Se mi chiedi di Sakura e Shaoran mica ti confondo le idee! Pensi che li separerei mai?
Dany92: Pazientare cara, pazientare!!! Ogni tanto scende la febbre. Ma ti assicuro, meglio andare a scuola che avere ciò che ha lei! Che anime hai scoperto? Indovina cosa mangio questa sera XD
Sakura Bethovina: Ma cosa c’era di male nella fine dell’altra? Io l’avrei lasciato morto! Tu hai insistito e io gli ho dato il lieto fine!!! P.S: Se non recensisci l’ultimo capitolo del drago rosso la faccio fidanzare con il cavaliere mascherato. XD
Kairi_92: Dai, non può mica essere così grave! Io adoro confondere le idee! E’ più emozionante se almeno uno dei due è regale!

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Capitolo 6
*** Ballo in maschera ***




Angolo della pubbliità: LEGGETE "L'ISOLA DEGLI ZOMBIE" e recensite!!!!!!!!!

Ballo in maschera

Il tempo passò veloce. L’inverno finì lasciando spazio alla primavera.
A Sakura la febbre veniva solo per qualche ora per poi svanire del tutto anche per giorni. Nonostante questa fosse una buona notizia le preoccupazioni per la salute della principessa aumentarono.
Durante le ore in cui la febbre la coglieva tormentandola restava nel suo letto priva di sensi, sudando e a volte anche delirando. Tomoyo inizio a passare molto tempo alla reggia della sua amica, vegliandola nei momenti di incoscienza e distraendola e ascoltandola quando era sveglia.
Su ordine di Re Touya il dottore di Sakura aveva iniziato ad osservare attentamente gli stadi della malattia nella speranza di poter trovare una cura o almeno capire con che criteri la febbre saliva e scendeva.

La sala da ballo era gremita di gente. Sakura sbirciò frettolosa attraverso lo spiraglio della porta socchiusa. Era da tanto che non partecipava ad un ballo o comunque ad un evento pubblico. Ora si sentiva tremendamente a disagio sapendo di tutte quelle persone là fuori.
Aveva un tremendo blocco allo stomaco e un lieve senso di nausea che, per fortuna, non era dovuto alla sua malattia ma all’agitazione.
Tomoyo le era affianco, divertita. Allungo un braccio per sfiorarle con la punta delle dita una spalla scoperta e la vide sobbalzare. Si lasciò scappare una risata mentre la ragazza si voltava a guardarla indispettita.
-Nervosetta, vero?- La domanda era retorica, glielo si leggeva in faccia.
Sakura sbuffò e tornò a concentrarsi sulla gente che invadeva la sala.
-Ma quelle persone mi conoscono?- Domandò incerta.
-Tutti conoscono la principessa del loro regno, o comunque una principessa, magari non di viso ma di nome è sicuro.- Osservò Tomoyo.
Sakura deglutì.
-Come va la febbre?- Domandò ancora Tomoyo preoccupata.
-Sparita del tutto.- Rispose la principessa sorridendo.
-Stai attenta Sakura.- Supplicò Tomoyo premurosa. –Il fatto che non ti sia tornata per poco più di una settimana non vuol dire che non tornerà più.-
Sakura chiuse la porta e si voltò verso l’amica.
-Lo so, starò attenta. So che non la posso controllare ma ti prego, almeno non ripetetemelo in continuazione, fatemela dimenticare per un po.-
Tomoyo la guardò comprensiva.
-Trova un bel cavaliere e divertiti questa sera, magari cerca anche di fare colpo.-
Improvvisamente le guancie di Sakura Diventarono bordeaux.
-Non guardarmi così! Potrebbe esserci il tuo futuro marito in quella sala!- Insisté la mora.
-Se la malattia non mi ucciderà prima.- Commentò Sakura sarcastica. –Sappiamo entrambe che va peggiorando.-
Tomoyo si avvicinò a Sakura sistemandole la mascherina dorata sul naso senza rovinare la complessa acconciatura della principessa. La ragazza aveva i capelli alzati e molte ciocche castane le cadevano a leggeri boccoli sulle spalle e sulla schiena.
-Eppure oggi di febbre non ne hai, e non ne avevi neanche ieri, magari è la volta buona che non torni più.-
Le ragazze si sorrisero, Sakura si sistemò l’abito rosso e dorato con entrambe le mani. La gonna era ampia, lunga e ricamata, il bustino stretto e scollato, e le maniche corte e a sbuffo. Sospirò, poi Tomoyo le sistemò anche una coroncina tra i capelli.
-Sono molto pallida?- Domandò Sakura timorosa, tentando anche di temporeggiare.
Tomoyo arricciò il naso, poi diede due possenti pizzicotti sulle guancie dell’amica e disse ridacchiando:
-Rosse al punto giusto!-
Poi la spinse nella sala, e Sakura maledisse il paggio di corte che annunciava solenne:
-La principessa Sakura, accompagnata dalla principessa Tomoyo del regno confinante.-
Tutti si voltarono verso di loro e si inchinarono al suo passaggio, mettendola in tremendo imbarazzo.
-Stammi vicina.- Mormorò a Tomoyo sotto voce.
L’amica le sorrise e Sakura poté vederlo con la coda dell’occhio.
-Lo prometto.-
Perché tutti dovevano indossare la maschera potendo così nascondere la propria identità e lei doveva essere annunciata?
Sakura li maledisse ancora dentro di se ma proseguì sorridente fino al lato opposto della sala. Quando si aprirono le danze e tutti iniziarono a ballare Sakura poté tirare un sospiro di sollievo. Finalmente i pettegolezzi sul ritorno in scena della principessa tra la gente si erano spenti.
Erano stati molti i nobiluomini e le dame che si erano presentati alla principessa. Vecchi conoscenti, lontanissimi parenti dei quali la principessa si rese conto che non conosceva neanche la metà.
Sakura si sentiva spaesata.
Fu poi una voce familiare ed estranea allo stesso tempo a riportarla alla realtà.
-Vi va di ballare?- Sakura si voltò ritrovandosi davanti un giovane con il volto coperto da una maschera dorata. Tentennò, mentre lui le porgeva una mano per offrirgliela.
-Non temete, sono Shaoran, volevo solo provare a salvarvi da un altro giro di presentazioni.- Sakura sorrise convinta posando tremante la sua mano su quella del ragazzo che la trascinò al centro della sala.
Dolcemente il giovane poggiò una mano all’altezza della vita della principessa, intrecciò l’altra mano sulla sua e, nello stesso istante in cui partì la musica iniziarono a volteggiare al centro della sala.
Iniziarono a danzare insieme mentre alcune dame e alcuni giovani li osservavano scrupolosi. Nonostante l’imbarazzo Sakura si sentì felice come non lo era da tempo.
Shaoran la guardava negli occhi tentando di cogliere qualunque minimo cambiamento del suo umore, non voleva né ferire né mettere in imbarazzo la sua principessa, e non si trattava solo di un suo dovere, si sentiva molto protettivo nei suoi confronti.

Mentre i due ragazzi ballavano Fei Wong osservava la scena da lontano assieme ad un suo collaboratore. – La principessa Sakura pare essersi ristabilita del tutto, non trovate?- Disse l’uomo a Fei Wong.
-Si, è ancora un po’ pallida ma si vede che è in via di guarigione, e quel suo aspetto diafano la rende bella oltre ogni parola.- Nel suo tono si poté leggere una punta di acidità. -Non potete capire.- Disse poi riferendosi al tono che aveva usato evitando una domanda che l’altro si trattenne dal fare.
-Comunque sono qui per consegnarvi ciò che aspettavate.-
Il volto del consigliere reale si illuminò immediatamente.
-Datemelo subito! E pregate di avere una buona scusa per il vostro ritardo!- Minacciò.
-Perdonatemi.- Si inchinò l’uomo. –Ma gli ingredienti che occorrono sono rari, e in quest’ultimo periodo ho esaurito la mia scorta, mi è stato difficile procurarmene degli altri…- Si giustificò timoroso, poi infilò una mano sotto il mantello per tirarne fuori un sacchetto ma l’altro lo bloccò.
-Non qui, per ora me ne serve poca, ma è urgente.-
E uscirono dalla sala per raggiungere un corridoio isolato, solo quando si furono accertati di non essere stati seguiti da nessuno Fei Wong permise all’altro di tirar fuori la merce.
Appena prese il sacchetto sbiadito tra le mani fremette di gioia prima di infilarlo nella tasca più interna che possedeva nei suoi abiti.
L’altro uomo tirò fuori un pezzo di carta arrotolato, conteneva una fina polvere rossastra dall’aspetto tutt’altro che innocuo.
-Questa dose va somministrata il più presto possibile.- Disse serio.
-Sarà fatto.- Esclamò Fei con espressione minacciosa. –Voi dovete solo preoccuparvi di creare e portarmi la polvere, non vi interessa nient’altro.
E il discorso terminò lì.

Nella grande sala Sakura e Shaoran continuavano a ballare stretti l’uno all’altra. Gli occhi erano fissi in quelli dell’altro e quasi non se ne rendevano conto.
Fu Shaoran a rompere il silenzio per primo:
-So che oggi è il vostro compleanno.-
Sakura arrossì.
-Io… Si, ma avevo chiesto a mio fratello di non farne parola con nessuno, voi come l’avete saputo?-
-Me lo ha riferito mio zio, ma non temete, se non volete non lo riferirò a nessuno, ci tenevo però a farvi gli auguri.-
Se possibile Sakura si imbarazzò ancora di più e fu quasi costretta ad abbassare lo sguardo per reggere tutto quell’imbarazzo. Se non era più abituata a stare tra la gente lo era ancor meno a stare così vicina ad un ragazzo.
-Siete stupenda questa sera.- Mormorò quasi senza rendersene conto Shaoran. Immediatamente si pentì di quella frase. Non avrebbe mai voluto mettere ancora più in imbarazzo la ragazza, e non per paura che gli mozzasse la testa.
-Perdonatemi… io…- Tentò lui di scusarsi, ma furono interrotti da Fei Wong che si avvicinò con un calice in mano.
-Vogliate perdonarmi altezza, non volevo interrompervi ma ho sentito il dovere di portarvi qualcosa che potesse ritardare ulteriormente il ritorno della vostra febbre.-
La ragazza prese in mano il calice osservando quasi con disgusto il liquido sanguigno che conteneva, lanciò un’occhiata supplichevole a Shaoran rievocando nei suoi ricordi il sapore orrendo di quella roba disgustosa. Dal suo sguardo pareva quasi speranzosa nel fatto che Shaoran potesse salvarla dal bere quel qualcosa, ma il ragazzo la incitò:
-Avanti altezza, se è per il vostro bene e la vostra salute bevete tutto d’un sorso.-
Sakura sbuffò, fece roteare gli occhi e mandò giù in un sorso portandosi poi una mano alla gola mentre si esprimeva in una smorfia di disgusto. Ripose il bicchiere a Fei Wong dicendo:
-A prescindere dal fatto che questa roba mi disgusta… Vi ringrazio per ciò che fate per me…- Per un istante il consigliere rimase interdetto, poi si inchinò e si allontanò lasciando i due giovani da soli.-
-Mi concedete un altro ballo o preferite cambiare cavaliere?- Domandò Shaoran quasi speranzoso.
Sakura si lasciò sfuggire una risata nervosa, poi gli sorrise arrossendo ancora.
-Siete l’unico che io conosca minimamente qui, vi prego, non lasciatemi a nessun altro questa sera…- Si stupì lei stessa di ciò che aveva detto e ricominciarono a ballare.
Di nuovo fu inevitabile che i loro sguardi si incatenassero, ma restarono muti entrambi, sospesi tra l’imbarazzo e un qualcosa di sconosciuto che li legava assieme.
Per un istante la mano che Sakura teneva intrecciata a quella di Shaoran tremò e il ragazzo se ne accorse.
-State bene?- Domandò.
Sakura non sapeva cosa rispondere, era stato un attimo, le era sembrato di avere la febbre alta, ma poi era passato.
-Io…- Balbettò incerta. Poi la testa le iniziò a girare per un altro istante e rischiò di cadere. Shaoran la sorresse prontamente stringendola a se.
-Principessa? Va tutto bene? Vi sentite male?-
Sakura lo guardò negli occhi incerta, non capiva neanche lei cosa le stesse succedendo.
-Per un istante mi è parso di avere di nuovo la febbre alta, ma poi è passato, e poi di nuovo…- Non sapeva come spiegarsi.
Shaoran si scrutò attorno preoccupato. Poi, dopo essersi assicurato che nessuno li stesse fissando scostò con due dita la frangetta della ragazza e poggiò dolcemente le labbra sulla sua fronte.
-Siete calda, forse vi sta tornando davvero… La febbre intendo.-
Sakura restò basita per quel contatto così improvviso e inaspettato, ma non ebbe il tempo di pensarci su, la testa iniziò a girarle forte, il freddo la colpì in pieno e le gambe si rifiutarono di sorreggerla. In un istante la mente le si annebbiò e la percezione la abbandonò.
Shaoran la vide crollare all’improvviso e senza esitazione aumentò la stretta che aveva su di lei per impedirle di capitolare al suolo.
Chiamò a gran voce qualcuno e Sakura fu portata in camera sua.



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SORPRESA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! (Questo aggiornamento è stato una sorpresa anche per me…)

Dany92: Anche di questo avevi letto l’inizio, e scommetto che anche ora la parte che più ti piace è la fine… Me lo sento sulla tastiera… A proposito di ciò che hai tentato di esprimere… Magari dico ciò che è perché voi sapete che di solito faccio sospettare ciò che non è quando invece è, quindi è, non è, sarà, chi lo sa?
Revelaton80: Lady Maryon è la principessa di Robin Hood ma il mio nick non centra nulla con lei, è preso da un personaggio del mio libro (quello che sto tentando di scrivere). Sinceramente non lo so quando si scopre, ma se lo sapessi sarebbe tutto più facile mi sa…
Angiericcio: Se continui a seguire le mie ff non puoi che rendermi felice e portarmi ispirazione e consiglio, le recensioni portano sempre ispirazione! Tenetelo a mente. Non so se indagare servirà…
Yumemi: Per quanto riguarda Fei Wong ti ringrazio infinitamente di avermelo detto perché era un dubbio che mi assillava ma non mi andava di andare a controllare XD. Mi farebbe molto piacere che tu continuassi a seguirmi, naturalmente non leggere se la cosa ti deprime. Spero di sentirti presto su MSN, è un po’ che sei sparita… Che fine hai fatto? Molti impegni?
Kairi_92: La scenetta con Shao di questo chap com’era? Io la adoro ma ce ne saranno di migliori… Continuate pure a scervellarvi, tanto se indovinate cambio tutto! (Scherzo! La trama è fatta e non la cambio).
Kikidabologna: AHAH!!! XD Se lo dici tu…

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Capitolo 7
*** Il campo dorato e le risposte non date ***


Il campo dorato e le risposte non date

Per tre giorni Sakura fu priva di sensi mentre la febbre la divorava senza sosta. Poche ore dopo lo svenimento alla festa sia il re Touya che il resto della corte aveva temuto che morisse. In quegli istanti la principessa pareva in preda ai deliri e alle allucinazioni, aveva mormorato per ore qualcosa che nessuno era riuscito a capire.
Sakura ebbe incubi tremendi che neanche lei stessa riuscì a comprendere.

Correva in un deserto, tra dune di sabbia rossa che le impedivano di vedere cosa la circondasse. Eppure era certa di essere inseguita. Sentiva gli occhi di qualcuno puntati addosso.
Si fermò in preda al terrore quando la sabbia rossa iniziò a cadere dal cielo. Tentò di evitarla ma non era abbastanza veloce e i piedi le sprofondavano sempre più. Non riusciva a muoversi. Si coprì il volto con le braccia per proteggersi e si chinò su se stessa spaurita temendo di essere perduta.
Furono due braccia forti a salvarla e a proteggeva mentre rotolavano sulla sabbia. Quando Sakura riaprì gli occhi si ritrovò davanti il volto coperto del ragazzo mascherato. Si accorse ben presto che del deserto in cui aveva tentato la fuga non c’era più traccia. Si trovava in un prato e il cielo era di un colore e di una luminosità che non aveva mai visto nella realtà.
Il ragazzo si alzò tendendole una mano per aiutarla a sollevarsi a sua volta.
-Dove siamo?- Domandò Sakura curiosa mentre si sollevava.
-In un posto da cui pochi fanno ritorno.- Le rispose il ragazzo afferrandola al volo prima che lei cadesse per terra.
I loro nasi si sfiorarono per un istante.
-E’ una specie di limbo, il passaggio prima della morte.- Spiegò il ragazzo notando lo sguardo confuso di lei.
-Ho rischiato di morire?- Domandò allora Sakura sconvolta.
-Forse, o forse stai solo avendo un incubo.-
Si chinò per permetterle di sedersi ancora sull’erba luccicante e le si sedette affianco poggiando la fronte sulla sua.
-Voi siete reale?- Domandò Sakura.
-Intendete ora o quando vengo a farvi visita in piena notte?-
-E’ da tanto che non vi vedo in verità.- Ribatté lei.
-Il fatto che voi non mi vediate non vuol dire che io non ci sia.-
Sakura spalancò la bocca sorpresa, -Perché?-, domandò.
-E il mio compito.- Le rispose il ragazzo semplicemente.
-E chi ve lo ha ordinato?-
Il giovane rise, tutt’altro che intenzionato a risponderle.
-Non fate domande, le risposte che vi verrebbero date potrebbero non piacervi o imbarazzarvi.-
Si alzò trascinandola con se quasi rudemente fino ad un laghetto poco distante.
-Se doveste finire di nuovo qui non seguite in nessun modo e per nessun motivo la luce.- E con una spinta la scaraventò nel laghetto.

Sakura si svegliò ansimando. Era sudata e accaldata. In un primo momento vide tutto appannato, poi, quando qualcuno le posò un panno bagnato sulla fronte riuscì a mettere a fuco chi aveva affianco.
Una domestica stava strizzando un altro panno in un secchio affianco al letto.
-Si è svegliata.- Mormorò una voce calda al lato opposto del letto. A Sakura parve di sentire la voce del giovane misterioso e si voltò mentre una mano le sfiorava dolcemente una guancia. Al suo fianco c’era solo Shaoran, con il volto illuminato da una sola candela e un’espressione tormentata.
-State bene principessa?- Domandò premurosa la donna passandole un panno umido sulle guancie, sul collo e sulla porzione di petto che non era coperta dal vestito.
-Mi sento a pezzi…- Soffiò appena.
-Non parlate, non dovete affaticarvi-, la calmò Shaoran, -Il peggio è passato, state pure tranquilla.-
-Oh, principessa! Abbiamo temuto di perdervi questa notte!- Squittì la domestica con le lacrime agli occhi. -Siete stata priva di sensi per tre giorni, deliravate e non bevevate né mangiavate! Oh santo cielo!- Si rese conto all’improvviso, -Voi dovete bere! Siete disidratata! E dovete anche mangiare!-
Voi andate a prepararle qualcosa,- disse svelto Shaoran, - io la faccio bere.-
La donna uscì dalla stanza di gran corsa mentre Shaoran andava a prendere la brocca ed un bicchiere. Li poggiò su comodino, affianco alla candela per aiutare Sakura a sollevarsi.
La sorresse aiutandola a portare il bicchiere alla bocca. Sakura scolò tutto d’un fiato mentre Shaoran la avvolgeva protettivo con un braccio.
-Ne volete ancora?- Domandò quando ebbe finito.
Sakura annuì, sentiva la gola tremendamente secca. Finì per scolarsi ben cinque bicchieri prima di permettersi di lasciar scivolare la testa sulla spalla di Shaoran.
La porta si aprì dopo poco e ne entrò la donna di prima con in mano un vassoio pieno di panini e vasetti di marmellata di ciliegie, la preferita di Sakura.
Iniziò a condire un panino e lo porse alla principessa che lo divorò in poco tempo.
-Volete che vada a chiamare vostro fratello?- Propose poi la donna dopo aver terminato di condire il terzo panino.
-No, lasciatelo pure dormire… io credo che…- Sakura non riuscì a finire la frase che scivolò di nuovo nell’incoscienza.
Shaoran la poggiò delicatamente sul cuscino mentre la cameriera le poggiava una mano sulla fronte per controllare la temperatura.
-La febbre è bassa, ora riposerà tranquilla, vado ad avvisare il re, voi andate pure a dormire.- Disse poi rivolta verso Shaoran.
-Va bene, tornerò domani mattina.- Shaoran accettò a malincuore e, dopo aver lanciato un ultimo sguardo verso la principessa ancora febbricitante, andò a passo stanco in camera sua. Anche la cameriera lasciò la stanza e Sakura rimase ancora sola.

Passarono un paio d’ore prima che Sakura riaprisse gli occhi. La candela sul suo comodino si era spenta e dalla finestra socchiusa soffiava un leggero venticello.
Sakura si sollevò tirandosi indietro per appoggiare la schiena alla spalliera del letto. Una mano le si poggiò svelta sulla fronte facendo sobbalzare Sakura.
-Non dovreste affaticarvi, non siete ancora guarita.-
Sakura chiuse gli occhi a sentire quella voce. E il ragazzo mascherato fece scorrere un dito sul profilo della ragazza, scendendo giù per il naso per poi soffermarsi sulle sue labbra.
-Chi siete?- Domandò Sakura risoluta.
Il ragazzo rise.
-Se insisterete con questa domanda mi costringerete ad andarmene per non cedere alla tentazione di rispondervi.-
-Chi siete?- Ripeté ancora Sakura.
Il giovane si alzò velocemente per raggiungere la porta del balcone. Sakura si alzò di scatto seguendolo, rischiando quasi di cadere per terra.
Quando lo raggiunge sul terrazzino lo fermò implorante:
-Vi prego! Non andatevene! Non vi chiederò più chi siete, lo prometto. In cambio però dovete rispondere ad una sola mia domanda. Ve ne prego.-
Il ragazzo si sedette sul ramo del ciliegio. Stando ben attento a stare lontano dal fascio della luce della luna che avrebbe minimamente potuto mostrare la forma della maschera che indossava.
-Se lo riterrò opportuno vi risponderò.- Rispose tranquillo.
Sakura si lasciò scappare un sorriso.
-L’altra notte mi avete parlato di una missione che dovete compiere.- Il ragazzo si alzò e si voltò per andarsene facendo intendere che la domanda non andava bene. Ma Sakura lo fermò sporgendosi dal balcone e afferrandolo da un lembo del mantello. Quasi rischiò di cadere giù. Ma il giovane la sollevò di colpo stringendola tra le braccia. In un istante si ritrovò seduta sulle sue gambe. Sul ramo del ciliegio. Ad un soffio dal suo viso.
-Sentiamo questa domanda.- Incoraggiò il ragazzo.
Sakura arrossì. –Beh… Voi… Voi volete farmi del male?-
Il ragazzo scoppiò a ridere all’improvviso, poi disse galantemente:
-Mia bella principessa, tutto vorrei da voi meno che farvi del male, potete starne certa.-
Sakura sospirò sollevata prima di rendersi conto dell’equivocità delle parole del giovane. Arrossì all’improvviso e azzardò un’altra domanda.
-Quindi… Cosa volete da me?-
Il ragazzo la strinse più forte quando lei tentò di allontanarsi rischiando di cadere. Sakura si ritrovò con il volto nascosto nel petto di lui.
-Ho già risposto alla vostra domanda.- Affermò.
La sollevò tra le braccia saltando agile sul balcone e la depositò a terra impedendole di allontanarsi da lui.
-Ora se permettete vorrei qualcosa in cambio.-
Sakura tremò. –Qualcosa tipo cosa?-
Il ragazzo si lasciò scappare un sorriso proprio nell’istante in cui il vento muovendo le foglie dell’albero permise ad un fascio di luce di illuminargli le labbra. Quel sorriso la fece sussultare. -Qualcosa che non potrete negarmi. Ma state tranquilla, non sarà nulla che non mi abbiate già dato in passato.-
L’attirò a se e la baciò con più passione del solito. Sakura ricambiò per qualche istante, prima di rendersi conto di ciò che stava facendo e tentare di ribellarsi. Il ragazzo la lasciò andare immediatamente sorridendole ancora.
Sakura tentò di ribattere qualcosa –Io… Voi non…- Non aveva idea di cosa dire.
-Andate a dormire principessa.- Disse il ragazzo.
-Non osate dirmi cosa devo fare!- Si lamentò lei con voce quasi stridula.
Allora il giovane le si avvicinò trattenendola per sussurrarle all’orecchio:
-Andate a letto, ve ne prego. Non tentatemi più di così.- E le baciò il collo con desiderio. Sakura scattò indietro a si fiondò in camera chiudendosi la finestra alle spalle. Si stese a letto e finse di dormire, finché il sonno non vinse su di lei facendola sprofondare nel mondo dei sogni.


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SORPRESA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! (Questo aggiornamento è stato una sorpresa anche per me…)

Dany92: L’indizio era proprio la polvere rossa. ^^
Spring Thunder: Sorpresa!! XD
Angiericcio: La polvere rossa è polvere rossa! Sempre troppo gentile con i complimenti ^^ Non li merito…
Sakurahime949: Oh Yeah!!! Sei acuta! ^^
Kairi_92: Già, surprise, ma surprise di cosa esattamente? XD Il punto è proprio questo; se smetti di seguirmi non saprai mai come andrà a finire, non saprai di chi si innamorerà Sakura, o se Fei Wong raggiungerà il suo scopo (qualunque esso sia).

Io sono stanca morta, vado a riprendermi dalla fatica della terza prova mettendomi a nanna. Ora mi restano solo gli orali il 9 e poi se tutto va bene e se siete d’accordo inizio a sviluppare altre 2 o 3 fanfiction la cui trama mi balena in mente da un po’. Buonanotte… ehm… Arrivederci…

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Capitolo 8
*** Matrimonio combinato ***


Matrimonio combinato

Quando Sakura riaprì gli occhi insonnolita restò basita per qualche istante. Si sfiorò le labbra con un dito incerta prima di rendersi conto di esser certa di non aver sognato.
Si lasciò scappare un sorriso arrossendo e si tastò la fronte incerta. Sembrava non avere febbre. Di nuovo.
Era strano, più strano del solito, la febbre non scendeva mai così in fretta.
Nonostante fosse certa che suo fratello non sarebbe stato d’accordo si vestì e si recò di soppiatto in biblioteca.
Aveva bisogno di distrarsi, ma si sentiva troppo debole per uscire all’esterno o addirittura solo nel suo giardino privato.
Voleva prendere un libro. Entro cauta nella grande sala. Non c’erano persone in quell’ambiente, solo libri. Volumi di ogni genere, di ogni periodo e ogni luogo.
Si recò verso la sezione dei racconti, e per la prima volta scelse un volume che narrava storie di pirati. Lo sfilò dal suo scaffale e lo strinse tra le mani osservandone bene la copertina dove era raffigurato un semplice galeone pirata, sicuramente disegnato a mano. La bandiera nera metteva in bella mostra un teschio bianco.
Sakura sospirò, doveva certo essere avvincente. Lo strinse a sé e inizio a dirigersi alla porta per tornare alla sua stanza. Nel corridoio non incrociò molta gente, ma davanti alla sua stanza suo fratello faceva avanti e indietro preoccupato. Sakura gli corse incontro ansiosa e non appena il re la vide le urlò furioso:
-Dove diavolo eri finita? Ti abbiamo cercata dappertutto!! Pensavamo che ti fosse successo qualcosa!-
Sakura indietreggiò, sentendosi in colpa, -Non volevo fare preoccupare nessuno, volevo solo un libro da leggere, e fare una passeggiata.- Disse abbassando il capo in segno di scuse, poi continuò a bassa voce, - Volevo anche fare una passeggiata, ma ho pensato che fosse meglio non uscire, non volevo che la febbre tornasse, così sono andata solo da qui alla biblioteca, e poi sono tornata…-
Shaoran aveva osservato tutta la scena da un angolo, stava alle spalle di alcuni servitori. Ascoltò in silenzio quello che Sakura aveva da dire, con gli occhi fissi sul viso diafano di lei e la vide abbassare lo sguardo mortificata.
Provò ad immaginare come dovesse soffrire e intuì che doveva sentirsi molto sola. Quella malattia era una vera disgrazia per lei.
Shaoran si sentiva strano, ogni momento in più che passava con la ragazza lo faceva sentire sempre più diverso. Gli stava nascendo dal profondo un desiderio sempre più consistente di starle accanto e di proteggerla, ma non era in grado di dire né cosa fosse né da dove provenisse.
Re Touya invitò la ragazza ad entrare in camera, poi fece entrare anche il dottore, venuto dalla parte opposta del regno appositamente per visitare la principessa.
Si chiusero dentro per mezzora, un tempo che a Shaoran parve un’eternità, poi il dottore e il re uscirono. Shaoran non perse tempo, gli andò incontro e, dopo essersi inchinato, chiese al re in persona il permesso di vedere la principessa.
Touya fu restio a concederli il permesso, ma il dottore si permise ad intervenire dicendo:
-Se permettete, altezza, credo che l’unica cosa che possa alleviare il dolore di vostra sorella per ora sia un po’ di compagnia.-
Shaoran guardò grato il dottore mentre il re gli dava il permesso di andare dalla ragazza. Quando il giovane si fu allontanato il re si rivolse serio al dottore:
-Non può proprio fare nulla per lei?-
L’uomo scosse la testa con espressione grave.
-Purtroppo non conosco cura per la malattia che ha colpito la nostra principessa, non ho idea neanche di che malattia assurda sia. Non posso che consigliarvi di provare a chiedere a dottori di altri luoghi, di altri paesi.-
-Potrei convocare dei dottori dall’oriente.- Propose Touya.
-Oppure potreste andare voi stesso e portare la principessa con voi-, propose l’uomo, - non nego che le gioverebbe uscire un po’ dalle mura di questo castello.-
Il re annuì con espressione grave, poi lasciò che il dottore si congedasse e convocò un consiglio speciale.

Shaoran bussò cauto alla porta della camera della principessa. La ragazza lo invitò ad entrare. La sua espressione era ancora mortificata per ciò che era accaduto poco prima.
Sakura si era cambiata, ora indossava un abito non troppo complesso e comodo, ma comunque degno di una principessa, e soprattutto non troppo scomodo.
-Come vi sentite?-
Domandò Shaoran con una premura che neanche lui avrebbe immaginato.
-Sto meglio, vi ringrazio, la febbre parre essere passata di nuovo, ma non so quanto durerà.- Ammise Sakura con rammarico.
-Non dovete preoccuparvi, sono certo che passerà.-
Sakura sorrise, non troppo convinta.
-Cosa ne sapete dei pirati?-
Domandò vedendo che il ragazzo restava ancora fermo davanti alla porta.
-Molto, ho letto parecchi libri sull’argomento.- Rispose lui. – Volete sapere qualcosa in particolare?-
Sakura scosse la testa.
-Se non avete nulla da fare vi andrebbe di restare a farmi compagnia?- Domandò la principessa speranzosa.
-Volentieri.- Rispose il ragazzo avvicinandosi al tavolo sul quale lei sedeva con il libro in grembo.
Passarono insieme tutta la giornata. Sakura ascoltò con attenzione ogni parola che diceva il ragazzo; ogni racconto che lui tirava fuori dalle memorie dei libri che aveva letto da bambino, e anche da quelli letti più di recente.

Attorno al tavolo della grande sala erano raccolti vari ministri, il re, il consigliere Fei Wong e Yukito.
La discussione andava avanti già da un bel po’.
-Non sono certo che sia saggio portare la principessa Sakura ad affrontare un viaggio così lungo. Potrebbe peggiorare la sua situazione…- Tentò di dire il consigliere reale per convincere il re.
-Io credo invece che sia una buona idea, le medicine fin’ora non hanno avuto effetto, e non mi pare che restando a letto la situazione migliori molto…- Azzardò Yukito.
I vari ministri furono d’accordo con il re e Yukito.
-Va bene- asserì allora Fei Wong, per poi aggiungere – A condizione però che una scorta la accompagni, e mi sentirei più sicuro se potessi accompagnarla personalmente.-
-Signor consigliere- esordì il re Touya, - non possiamo lasciare il regno incustodito per troppo tempo, e non me la sento di lasciare Sakura compiere da sola un viaggio così importante. Preferirei che restaste a badare al regno dandomi la possibilità di accompagnare mia sorella nelle terre orientali.-
Fei Wong non poté ribattere, e accettò di buon grado l’incarico affidatogli da sua altezza. Tuttavia, non appena le decisioni per il viaggio furono prese, non esitò a porre un’altra questione.
-Vostra altezza, se concedete, posso azzardare un parere?-
Touya lo scrutò, dandogli il permesso.
-Credo che la principessa abbia finalmente raggiunto l’età da marito, dovrebbe essere promessa a qualcuno.-
Gli occhi dei presenti furono puntati su di lui.
-Francamente, non me la sento di concedere mia sorella in sposa ad uno sconosciuto.- affermò Touya convinto, - inoltre non credo proprio che la cosa le gioverebbe.-
-Se mi è concesso, altezza, non pensavo affatto di concedere la principessa ad un perfetto estraneo, anzi, vorrei propormi io stesso come promesso sposo.- Disse allora il consigliere.
Il re sgranò gli occhi, fissandolo contrariato. -Non credo che voi siate la persona adatta a Sakura.-
-Molte giovani, al giorno d’oggi, sposano uomini anche molto più vecchi di loro.- Ribatté pronto l’uomo.
-Non è esattamente all’età che mi riferivo, non credo che voi e mia sorella siate abbastanza compatibili per formare una coppia legata dal sacro vincolo del matrimonio.-
Il consigliere storse il naso, poi disse:
-Avete in mente qualcun altro forse?-
Touya ci pensò sopra un poco, poi Yukito esordì all’improvviso:
-Ho notato che la principessa ultimamente ha legato con un giovane rampollo. Se non erro è vostro nipote, consigliere Fei Wong.-
-Dove volete arrivare, Yukito?-
-Vorrei semplicemente proporre di promettere in sposa la principessa Sakura al giovane Lee Shaoran.-
-Quel moccioso castano con cui ha ballato poco prima dello svenimento?- Domandò allibito Touya.
Per tutta risposta Yukito annuì sorridendo.
-Bisognerebbe prima proporre l’idea alla contessa Lee.- Disse incerto il consigliere, ancora speranzoso di poter avere la mano della principessa.
Re Touya ci pensò un po’ su, poi, rassegnato, domandò a Fei Wong:
-Vostro nipote è affidabile?-
-E’ il ragazzo più affidabile del mondo a parer mio.- Rispose lui non capendo la ragione di quella domanda.
-E sia.- Esclamò alla fine il re.
-E sia cosa?- Domandò Fei Wong stralunato.
-Sakura verrà promessa in sposa a Lee Shaoran.-
-Ne siete certo, Vostra altezza?- Domandò ancora l’altro.
Yukito intanto sorrideva.
Il consigliere lasciò perdere la sua causa, per non mostrarsi troppo insistente e non destare sospetti.
-Consigliere Fei Wong, vi è di troppo disturbo contattare vostra sorella?-
-No altezza, nessun problema, la farò venire da noi il prima possibile.- Si alzò e si inchinò prima di abbandonare la sala pronto a svolgere il suo compito.



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Dany92: Ora posso dirlo per certo: Grazie a mia cugina SO!! So che cos’è in realtà quella maschera, so chi è il personaggio mascherato e so che cosa ha a che fare con Sakura. So che la maschera non è mai stata descritta nei minimi particolari, ma lo farò presto, e so cosa nasconde!! Indovina cosa mangio questa sera… :-p
Sakurahime949: Fatto anche qui cosa? XD Mi ci perdo anche io nelle mie ff Kairi_92: E se neanche Shaoran fosse in realtà Shaoran? Insomma… e se fosse una controfigura? Comunque l’ho vista quella puntata di Conan XD anche se credo di non averla seguita troppo attentamente.
Angiericcio: La In verità non so da dove mi sia venuto quel pezzo…
Sakura Bethovina: Mi scusi lei, come può sostenere di aver pensato e azzeccato una cosa su cui neppure io mi ero ancora soffermata? Qualunque cosa essa sia… XD

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Capitolo 9
*** Euforia marittima ***


Euforia marittima

Il giovane mascherato stava in bilico su un ramo. A cavalcioni e con le gambe a penzoloni nel vuoto. La sua figura era nascosta tra le fronde e poteva godere del vantaggio della naturale oscurità notturna.
All’interno del palazzo. Le lanterne e le candele erano spente, ad eccezione di quella che stava in camera della principessa.
Sakura si era addormentata seduta al suo tavolino, ora aveva il volto poggiato sulle braccia incrociate sopra al suo nuovo libro di pirati.
Il giovane scese dal suo nascondiglio e saltò agile sul solito balcone. L’immagine riflessa sulla vetrata rispecchiava perfettamente la sua immagine. Era un giovane alto e snello. I muscoli sviluppati, ma non esageratamente. I capelli erano castano dorati e la maschera argentata gli copriva il volto.
Era il muso di un lupo. Una parte gli copriva il naso, la mascella era scoperta e il mento e le labbra erano comunque visibili, per il resto erano visibili solo vagamente gli occhi; uno era castano-ambrato, l’altro scintillava di un insolito colore azzurro.
Il giovane distolse lo sguardo dal vetro, malinconico.
Riuscì ad aprire la porta con facilità ed entrò nella stanza.
Si avvicinò cauto a Sakura, non gli era difficile essere silenzioso, aveva fatto molta pratica nell’ultimo periodo. La sollevò con garbo dalla sua scomoda posizione e la issò in braccio per poi portarla a letto e posarla dolcemente sulle coperte.
Le posò un bacio sulla fronte, poi tornò al tavolo, dove spense la candela. Tornò fuori e riprese la sua postazione.

Sakura e Shaoran seppero del loro fidanzamento dal re in persona. Nessuno dei due la prese molto bene, ma non lo diedero a vedere troppo.
Shaoran, quel pomeriggio, fece una passeggiata nel giardino del palazzo assieme a sua madre. La contessa Lee era una donna alta, bella e fiera. I capelli scuri erano raccolti poco sopra il collo e la sua carnagione era pallida; si muoveva con un’eleganza particolare e austera. Shaoran aveva sempre avuto soggezione della madre, ma di certo non si poteva dire che non la ammirasse.
Fu la contessa a rompere il silenzio che si era creato.
-Presto ti sposerai con la principessa in persona, mi auguro che tu ne sia felice.-
-Madre,- ribatté pronto il ragazzo – voi sapete che non ho nulla contro la principessa, ma non credo di non essere pronto per il matrimonio, è che non sono innamorato.-
La donna trattenne a stento una risata.
-Forse, caro Shaoran, forse.-
La signora si girò, alle loro spalle Fei Wong li osservava e le fece cenno di avvicinarsi. Lei gli intimò di darle un altro minuto e lui acconsentì, poi lei si rivolse ancora al figlio:
-Shaoran,- disse porgendogli un pacco che aveva in mano da quando si erano messi a passeggiare. – questo è un cimelio di famiglia, è molto importante che tu lo abbia e te ne prenda cura; come è necessario che ti prenda cura della principessa, se non lo facessi potresti pentirtene in un futuro non troppo prossimo. Presto partirai con sua altezza e la principessa per l’oriente. E’ importante che tu non lasci ciò che c’è qui dentro neanche per quel viaggio, portalo con te e tienilo nascosto ad occhi indiscreti; quando sarà il momento giusto potrai mostrarlo solo a Sakura…-
-Ma madre,- la bloccò lui –come farò a sapere quando sarò il momento giusto?-
-Lo capirai.- Rispose la donna dolce per poi proseguire -Un’ultima cosa; tieni d’occhio tuo zio Fei Wong, non mi fido di lui, credo stia architettando qualcosa. Tienilo lontano dalla principessa. E ricorda sempre che gli spiriti non possono attraversare l’acqua, che siano interi o frammentati.-
Poi la contessa fece una cosa che Shaoran non si sarebbe mai aspettato; gli diede un bacio sulla fronte prima di andare via.

Il porto era molto popolato di prima mattina. L’estate era ormai alle porte e la brezza del mare scorreva tra le strade della cittadina marittima.
Sakura, appoggiata al corrimano della nave, osservava il mercato da lontano. Non aveva neanche provato a chiedere di visitarlo, sarebbe stato pericoloso per lei e suo fratello non avrebbe gradito.
In compenso il suono delle onde che si infrangevano sulla banchina e sul legno della nave la rilassava.
Il consigliere Fei Wong attraversò il ponticciolo per ravvicinarsi alla principessa. Dal ponte di comando Shaoran li osservava attento, rammentando le parole di sua madre.
-Principessa, sono rammaricato, ma dovrò sostituire vostro fratello in questo viaggio; lui è stato trattenuto da alcuni impegni improrogabili che purtroppo non si risolveranno in fretta.- -Non importa.- Disse Sakura, già grata di essere uscita dal palazzo.
Era la prima volta che vedeva il mare, ed era felicissima.
Ci erano volute settimane per organizzare il viaggio, e durante quel periodo Sakura non aveva avuto malumori, mentre il consigliere reale, nel suo angolino, si rodeva per trovare il momento adatto per somministrarle ancora la polvere rossa.
Quando i marinai e le guardie reali terminarono di imbarcare bagagli e scorte la nave poté levare l’ancora e salpare.
All’improvviso Sakura abbandonò il contegno reale che si era imposta e iniziò a correre verso poppa, sfrecciando affianco a Shaoran che sussultò.
Si sporse, forse troppo euforica, nel vedere il porto che lentamente si allontanava. In effetti era la nave che a vele spiegate prendeva il largo.
La principessa sollevò lo sguardo sorridendo; osservò le vele gonfie per poi posare lo sguardo su Shaoran. Arrossì all’improvviso, rammentando l’euforia che aveva appena dimostrato ed evitando lo sguardo indagatore del ragazzo.
-Scusate… Non ho resistito…-
Shaoran si lasciò andare in una sonora risata.
-Non scusatevi principessa, sono lieto che siate felice, ma fate attenzione, una nave potrebbe rivelarsi un posto pericolo se non state attenta a non scivolare fuori bordo.-
La ragazza scrollò le spalle e sorrise ancora, poi tornò ad affacciarsi per scrutare la superficie cristallina del mare.
-Siete mai stato in barca prima d’ora?-
Domandò al giovane sinceramente interessata.
-Qualche volta, da piccolo. A volte Seguivo mio padre nei suoi viaggi d’affari per mare.-
Rispose lui affiancandola per guardare le onde.
-Ci siete già stato in oriente?-
-Una volta sola in verità…-
-E’ bello?-
-Dipende dai punti di vista in verità, e dalle zone.-
Sakura stava per azzardare un’altra domanda, ma fu distratta dal passaggio di tre gabbiani che planarono dritti sopra la loro testa. Sollevò il volto verso il cielo per seguire estasiata il loro volo, dovette resistere all’impulso di inseguirli per tutto il ponte con il rischio di inciampare o travolgere qualcuno.
Prima che i volatili svanissero alla vista Shaoran afferrò dolcemente la principessa per un polso e le disse con espressione furba:
-Seguitemi di corsa.- e prese a sfrecciare verso la prua trascinandosi dietro la ragazza.
Davanti alla nave un branco di delfini saltava sopra le onde per poi ritornare in acqua tra gli spruzzi luccicanti.
Sakura sorrise e tentò di sporgersi verso di loro. Shaoran la trattenne pronto per evitarle di scivolare e la richiamò.
-Se ora scivolate vostro fratello mi taglierà la testa.- Disse scherzando.
-Perdonatemi Shaoran… E’ che sono così belli!-
Il giovane ricambiò il sorriso emozionato. Aver reso felice Sakura lo aveva colpito nel profondo, mentre una parte di lui si rese conto all’improvviso di aver trovato una cosa molto più bella da osservare che dei delfini che saltavano.
Il suo nome pronunciato dalle labbra della ragazza era divenuto per lui estremamente dolce, tanto che le gambe iniziarono a tremargli e dovette farsi forza per restare in piedi.
-E’ vero che l’acqua di mare è salata?-
Chiese ancora Sakura ridestandolo dai suoi pensieri. Il ragazzo rise di nuovo.
-Certo! Se volete un giorno ve la farò assaggiare.-
-Meglio di no… Non si può bere l’acqua salata, vero?- Rifletté lei quasi seria.
-Se si vuole la si può bere, ma non si può dire che sia dissetante.-
Sakura trattenne a stento una risata.
-Poso farvi una domanda, se non è impertinente?-
Domandò Sakura impacciata.
-Di… Dite pure…- Balbettò il ragazzo.
-Voi sapete nuotare?- Il ragazzo la guardò incerto mentre lei continuava, -Io ho sempre desiderato saper nuotare, ma non ho potuto. Prima ero troppo piccola, poi mi sono ammalata. E comunque mi è sempre stato detto che “non è consono per una fanciulla del mio rango”- disse imitando la voce di chissà chi, -comunque era solo una curiosità.- aggiunse subito.
-Si, so nuotare.- le disse il ragazzo – e prometto che un giorno vi insegnerò.- disse solenne.
Sakura gli sorrise allegra, poi gli disse rammaricata dopo un sospiro:
-Meglio di no, mio fratello potrebbe seriamente arrabbiarsi con voi, anche se mi piacerebbe davvero.-
All’improvviso tante piccole goccioline iniziarono a cadere dal cielo grigiastro per andare a posarsi sulle teste dei due ragazzi.
-Andiamo sotto coperta.-disse Shaoran a Sakura prima di afferrarla dolcemente per mano e trascinarla all’asciutto.
La condusse nella sua stanza percorrendo i corridoi di corsa, poi, prima di allontanarsi e dopo aver controllato che nessuno li stesse guardando le si avvicinò e le mormorò all’orecchio:
-Non è detto che vostro fratello debba venire a conoscenza del fatto che voi possiate saper nuotare, se voi volete potrei insegnarvi in segreto. Esaudirò ogni vostra richiesta.- Aggiunse dolce senza pensarci.
-Vi ringrazio.- Disse la principessa seria rivolgendogli un sorriso prima di stampargli un leggero bacio sulla guancia.
Shaoran le sorrise a sua volta; poi, imbarazzato, corse via.



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Avevo voglia di aggiornare, così mi sono messa d’impegno. Che voto date a questo capitolo su 10? Valutate la suspance, la pucciosità, la noia e l’affinità dei caratteri con quelli degli originali XD

Dany92: Sul fatto che mi stavi trascurando scherzavo XD, sai bene che stavo mangiando sofficini, sono lieti che il capitolo di sia piaciuto; vorrei sapere se preferisci questo o lo scorso.
Sakura Bethovina: Vorrei proprio sapere quanto sai più di me sulla mia fan fiction XD
Potter92: sono contenta di sapere che tu legga la mia ff, non ci è dato sapere chi si cela dietro quella maschera. Tuttavia ( da pronunciare come lo pronuncerebbe Silente - Riposi in pace) ciò che si narra in questo capitolo potrebbe forse esserti utile a comprendere ciò che è accaduto tra le mura del castello; o forse ha solo contribuito a confonderti le idee, non saprei, dimmi un po’ tu. Mi è comunque possibile darti ragione sul fatto che Fei Wong avvelena Sakura. Shaoran non sa nulla. Continua a seguirmi, e soprattutto a vagare per questa sezione, stiamo perdendo “audience”…
Kairi_92: E’ strano anche che io abbia aggiornato così in fretta? Io comunque mi sa che no i manga di Conan sono fino al 17 circa, poi ho smesso di comprarli. Ribadisco che non ci è dato conoscere l’identità del giovane mascherato, per ora. Per quanto ne so io nella versione originale il nome era Shaoran e il cognome Lee, nell’adattamento italiano questi sono stati invertiti. Tranquilla, nessuno terrà Shao lontano da Sakura o viceversa.

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Capitolo 10
*** Una storia.. ***


Una storia…

Il parco era grande e i cespugli folti. Gli alberi erano alti il vento soffiava piano. Il sole brillava alto nel cielo.
Un tredicenne, assieme ad una sua coetanea erano gli unici a calpestare la terra di quel luogo. Il ragazzino correva a perdifiato in cerca di un riparo. Raggiunse una grande quercia, si assicurò che il tronco fosse abbastanza largo da offrirgli rifugio e vi si nascose dietro.
Stette in silenzio, ad occhi chiusi, continuando a mente il conto che aveva iniziato appena aveva cominciato a correre.
-Ookami! Ookami!-
Il suo nome rimbombò per il bosco, e il suono della voce che l’aveva gridato gli fece battere il cuore, come sempre.
Non rispose al richiamo, né si affacciò dal suo nascondiglio per farsi vedere; dopotutto giocare a nascondino significava proprio questo.
-Ookami!!! Dai!! Vieni fuori!! Ti prego!! Io mi arrendo!!!-
Lei continuava a chiamarlo, e lui continuava a non rispondere.
-Ookami!! Per favore!!!-
Trattenne una risata; la voce della ragazza era ansiosa e questo lo divertiva. Gli piaceva spaventarla.


Era calata la notte. La prima di quel lungo viaggio verso l’oriente. Il primo giorno in mare era passato tranquillo, ed ora era anche terminato.
Il mare era agitato e la nave veniva scossa dalle correnti; intanto il vento infuriava gonfiando le vele.
Il ponte dell’imbarcazione era bagnato e scivoloso. I lampi illuminavano il cielo seguiti subito dai chiassosi fulmini.
Non molti dei marinai erano all’esterno. Solo l’uomo che stava di vedetta sorbiva la pioggia scrosciante dalla sua postazione.
I corridoi all’interno della nave erano bui e deserti e sulle pareti esterne della nave si infrangevano le onde frusciando e rumoreggiando.
Mentre all’esterno il temporale infuriava il giovane mascherato evitava le guardie mentre vagava nella nave.
Si diresse cauto verso la cabina del consigliere Fei Wong. Doveva togliersi un cruccio che da troppo tempo lo angustiava. Si avvicinò cauto alla porta e allungò la mano per abbassare la maniglia.
Socchiuse la porta in modo da poter sbirciare di nascosto. Fei Wong, nonostante fosse tardi, aveva la candela accesa e stava leggendo qualcosa seduto su una poltroncina del suo salottino privato. Il ragazzo percorse la stanza con lo sguardo. Scrutò bene le pareti, il tavolo, lo stesso divano su cui stava seduto di spalle l’uomo.
Finalmente fide ciò che cercava. Una maschera nera, dalle sembianze di ragno stava poggiata sul tavolino davanti al consigliere reale. Appena i suoi occhi incrociarono quelli della maschera sentì un brivido d’odio scorrergli su per la schiena.
Stava per richiudere la porta quando una scarica elettrica gli fulminò una mano e lui si ritrovò a trattenere un gemito di dolore. Ma il rumore aveva allertato Fei Wong che si alzò per controllare chi fosse.
Il ragazzo arretrò svelto e corse via. Si fermò solo un paio di corridoi più in là, nascosto nell’oscurità.
Appoggiò la schiena alla parete e si perse nei ricordi di una vita che non aveva più.

Il giovane diciassettenne stava nascosto dietro sopra un albero. Una maschera di lupo argentata gli celava il volto e le fronde lo nascondevano alla vista, e salire sugli alberi era sempre stato facile per lui.
Negli ultimi anni era diventato ancora più agile e spesso si era introdotto un quella casa con la furtività di un ladro, ma lui non era un ladro, e non aveva mai rubato nulla, tanto che nessuno aveva mai anche solo sospettato della sua presenza.
Non aveva mai desiderato possedere grandi tesori, ma era stato allontanato dall’unico tesoro che avesse mai desiderato e ora stavano per portarglielo via per sempre. Non avrebbe avuto altre possibilità per fare qualcosa.
Stava per sporgersi e scendere quando qualcuno uscì a passo svelto nel giardino. Si bloccò, era una giovane fanciulla dai lunghi capelli castani raccolti in una treccia.
Sorrise tra se; il suo tesoro più grande era a pochi metri da lui e finalmente si era deciso a parlarle.
Purtroppo dovette trattenersi ancora una volta dallo scendere a terra. Un uomo stava raggiungendo la ragazza a passo svelto e nervoso. La fermò bloccandola per un polso a la costrinse a voltarsi per guardarlo.
-Lasciatemi, vi prego, mi state facendo male…-
L’uomo strinse ancora di più, costringendola contro una parete. Le bloccò la fuga.
Il giovane da sull’albero impugnò il pugnale, ma sapeva che un intervento gli sarebbe costato la vita.
-Io vi desidero, presto saremo sposati, cosa volete che sia qualche giorno prima o dopo?-
La ragazza tremò, tentando di trattenere un conato di vomito. Scosse la testa con vigore e ripeté ciò che nelle ultime due ore gli aveva ripetuto decine di volte.
-Dovrete aspettare la prima notte di nozze per quello!- Gli tirò uno schiaffo e corse via.
L’uomo non la seguì, tornò nella sala da cui era appena uscito. Il giovane invece saltò sul ramo dell’albero affianco e salì arrampicandosi sul tronco fino al tetto. Vi saltò sopra me si diresse verso la stanza della ragazza. Si calò sul balcone grazie ad un rampicante di rose bianche e si fermò davanti alla vetrata.
La ragazza stava stesa sul letto; la pancia in giù e le braccia a coprire il volto. La stanza era illuminata da una lanterna.
Il giovane spinse leggermente la porta ed entrò.
La ragazza smise di singhiozzare sollevandosi spaventata.
-Chi è?- domandò agitata, voltandosi con il volto rigato tra le lacrime.
Il ragazzo restò in silenzio, in attesa di una reazione di lei. Portò le mani davanti alla bocca, tentando di sopprimere lo stupore.
-Ookami?- Il ragazzo le sorrise da dietro la maschera, lei scattò in piedi e gli buttò le braccia al collo.
-Ookami! Io ti credevo morto… Non puoi immaginare quanto sono stata in pena per te…-
La ragazza singhiozzava sulla spalla di lui che la stringeva a se con amore.
-Scusami Yume… Scusami tanto! Non avrei mai voluto abbandonarti…-
Si separarono, lei gli lavò la maschera per poterlo guardare negli occhi. I loro sguardi si incatenarono per un istante, poi il giovane parlò:
-Yume, non devi sposarti, quell’uomo è malvagio, ti farà del male appena ne avrà l’occasione.-
-Ookami, non posso fare altro, non è mia la scelta.-
Chinò gli occhi ancora umidi appoggiando la guancia al petto del ragazzo.
-Perché sei tornato solo ora? Sei sparito per due anni, perché non sei tornato da me prima? Mi sei tanto mancato…-
Il ragazzo si allontanò da lei mettendosi in ginocchio:
-Ti prego, vieni via con me, fuggiamo insieme. Ti porterò lontana da qui, al sicuro.-
Lei scosse la testa, singhiozzò ancora.
-Non posso, succederanno cose molto spiacevo li se domani non mi sposo…- disse tra le lacrime.
-Ma Yume… Io ti amo…-
La ragazza arrossì di colpo mentre guardava gli occhi il ragazzo. Non poteva permettere che gli facessero del male a causa sua.
-Ookami! Devi andare via! Subito! Ti uccideranno se ti trovano qui! Vai via! Non voglio più vederti!-
Il giovane, seppur a malincuore, ubbidì alle parole della ragazza. Usci da dov’era entrato e sparì nella notte con il cuore a pezzi.
Yume aspettò che lui uscisse prima di crollare in ginocchio e scoppiare ancora in un pianto disperato.


Il ragazzo sollevò la testa per puntare gli occhi al soffitto, poi lo abbassò di colpo per voltarsi arrabbiato e battere un pugno contro la parete di fronte.
Quei ricordi erano troppo dolorosi per lui, ma non poteva fare a meno di continuare a rimuginarci sopra ogni volta che ne aveva la possibilità.
In fretta percorse a ritroso il corridoio fino a raggiungere la cabina della principessa. Era sfarzosa e molto grande.
Con le sue capacità non gli fu faticoso entrare, anche perché non c’era nessuno a guardia. Sulla nave nessuno poteva attentare alla vita della ragazza.
Attraversò la stanza con passo felpato per raggiungere in silenzio la porticina alla fine del salotto, che conduceva alla camera da letto. Raggiunse in silenzio il letto della principessa e si sedette affianco a lei senza svegliarla.
La osservò cauto, quasi incantato. Si beò nell’ascoltare il respiro lento e regolare di lei, mentre il suo era mozzato e trattenuto, per tenere ancora celata la sua presenza.
Le sfiorò una guancia con il dorso della mano, dolcemente.
Per un attimo sperò che si svegliasse, che aprisse i suoi occhi verdi che gli ricordavano tanto quelli di Yume. Gli occhi, i capelli, le labbra; tutto di quella ragazza gli ricordava Yume. Forse anche troppo. Prima di andare via e lasciarla sola la baciò lievemente.

-Ookami!! Vieni fuori o questa volta mi arrabbio sul serio!!!- Restò in silenzio per qualche istante, continuando a camminare. –Ookami!- Ripeté ancora. Il ragazzino la sentiva vicina; sicuramente se avesse fatto qualche altro passo l’avrebbe visto.
-Ookami!-
Ookami guardò alla sua sinistra. La ragazza non l’aveva ancora visto ma lui la vedeva.
Vedeva il suo profilo, quegli occhioni verdi che tanto gli piacevano si scrutavano intorno spaventati alla ricerca della sua figura. Era spaventata; pareva avere fretta di ritrovarlo e lui sapeva che si stava facendo tardi e a lei faceva paura il parco di sera.
Il sole stava calando oltre le montagne. Lentamente il ragazzino staccò la schiena dal tronco avanzando di soppiatto verso l’amica. Appena le fu dietro approfittò della sua distrazione e la afferrò per la vita facendola sobbalzare. Lei urlò spaventata voltandosi di scatto pronta a contrastare il suo assalitore. Aveva una mano stretta in un pugno già caricato per colpire.
-Yume! Yume! Calmanti! Sono io!- Le disse allora lui intimorito dalla sua reazione.
-Ookami! Ma dico! Sei forse stupido? Lo sai che non mi piace restare da sola quando inizia a fare buio!!- Disse arrabbiata la ragazzina.
-Lo so, scusami, ma non ho resistito… E comunque non c’è pericolo, ci siamo solo noi due qui.-
Lei gonfiò le guance stizzita, -E se ci fosse un lupo nei paraggi? Se ci fosse qualche bracconiere pronto a rapirmi?-
Il ragazzo si lasciò andare ad una risata sincera.
-Yume… Credi davvero che se io fossi con te un lupo non ti attaccherebbe o un bracconiere non ti rapirebbe? E poi scusa, perché dovrebbero rapirti?- Rise ancora.
-Perché?-, domandò Yume quasi delusa, -Tu non mi proteggeresti? Sei bravo con la spada…-
-Certo che ti proteggerei!, disse allora il Ookami risoluto, -anche a costo della mia stessa vita!-
La ragazza arrossì e aprì la bocca per parlare quando un rumore alle sue spalle li distrasse entrambi. Lei strillò lanciandosi in avanti e gettando le braccia al collo del ragazzo che si irrigidì ed arrossì all’istante.
-Calmati Yume! E’ solo caduto qualcosa dall’albero!- Le disse Ookami per tranquillizzarla.
-Davvero? Cosa?- Domandò lei ancora intimidita. Si voltò piano, ma non sciolse l’abbraccio.-E’ una maschera…- osservò.
Solo allora il ragazzo si concentrò sull’oggetto. Era una maschera argentata dalla forma di un muso di lupo.




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Dany92: Ma no, niente pensieri sconci nella mente di Shaoran… Ora, sinceramente, TU non fare pensieri sconci XD.
Nanami: Non so se scriverò il pezzo in cui le insegnerà a nuotare, ma so per certo che finiranno ammollo.
Sakura Bethovina: Non lo so, questo ha sconvolto i tuoi sospetti almeno un po’?
Fantastic Paul: Davvero riesci a immaginare ciò che scrivo? Me felice!! La mamma di Shao è innocente. Spring Thunder: Si, concordo, forse anche più di trent’anni di meno, non si sa. Ma non è l’unico… o forse si? Kairi_92: Qualche informazione in più sul giovane è stata rilasciata. Cosa ne pensi?
Potter92: Bene, per ora gli ostacoli al loro matrimonio sono pochi, solo l’autrice sa se aumenteranno… Ti dirò: l’ambientazione e il paring piacciono tanto anche a me!! XD

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Capitolo 11
*** In mare aperto ***


In mare aperto

-Tu non mi proteggeresti? Sei bravo con la spada…-
-Certo che ti proteggerei!, disse allora il Ookami risoluto, -anche a costo della mia stessa vita!-
La ragazza arrossì e aprì la bocca per parlare quando un rumore alle sue spalle li distrasse entrambi. Lei strillò lanciandosi in avanti e gettando le braccia al collo del ragazzo che si irrigidì ed arrossì all’istante.
-Calmati Yume! E’ solo caduto qualcosa dall’albero!- Le disse Ookami per tranquillizzarla.
-Davvero? Cosa?- Domandò lei ancora intimidita. Si voltò piano, ma non sciolse l’abbraccio.-E’ una maschera…- osservò.
Solo allora il ragazzo si concentrò sull’oggetto. Era una maschera argentata dalla forma di un muso di lupo.
Yume si voltò ancora verso il ragazzo, ritrovandosi faccia a faccia con lui. I loro nasi si sfiorarono e i loro sguardi si intrecciarono.
-Si sta facendo buio…- Mormorò il ragazzino quasi sulle labbra dell’amica.
-Io ho paura del buio…- Sussurrò lei intimorita.
-Vieni, ti porto a casa.-, le disse Ookami allontanandosi da lei e afferrandola per mano per condurla a casa.
-Aspetta!- Esclamò lei separandosi un istante da lui. Si allontanò e si diresse verso l’albero chinandosi per terra a raccogliere la maschera. Tornò di fronte al ragazzo e disse con dolcezza: -Provala, secondo me ti starà bene.-
Il ragazzo la afferrò titubante, poggiandola lentamente sul viso.
-Ookami!- esclamò Yume, - stai benissimo!-
Il ragazzo arrossì di nuovo, poi afferrò il polso dell’altra e la trascinò via veloce.

Ookami, ormai diciassettenne, si guardò intorno confuso. Le fiamme divampavano sempre più alte verso il soffitto.
I polmoni gli bruciavano a causa del fumo che penetrava nelle sue narici. Continuava a tossire ma non smise di correre. Percorse il corridoio, ansioso, fino a raggiungere la camera in cui dormivano i suoi genitori. Entrò senza bussare, spalancando la porta senza troppi complimenti. Anche quella stanza era invasa dal fumo.
Il ragazzo si diresse verso il lettone a passo svelto.
-Madre! Padre!- esclamò ansioso. Tossì ancora e allungò una mano per svegliare i due.
Il fumo era denso e rendeva quasi impossibile vedere a più di due metri di distanza. Ookami arretrò terrorizzato quando si rese conto di ciò che era successo. Portò la mano al volto, per poterla guardare, e la vide sporca del sangue di sua madre.
Un sibilo alle sue spalle lo riscosse e si voltò appena in tempo per evitare la lama di una spada. Davanti a lui ora c’era un uomo incappucciato che indossava una maschera sulla parte inferiore del viso. Una maschera che lo proteggeva da quel fumo.
Ookami evitò un altro colpo. Si gettò a terra e tirò un calcio alla caviglia dell’uomo. Questo cadde a terra con un tonfo ed Ookami ne approfittò per fuggire.
Percorse a ritroso il corridoio e raggiunse l’ingresso. La gola continuava ancora a bruciargli e capì che non avrebbe retto ancora molto.
Si precipitò fuori e corse fino a che non fu abbastanza lontano. Si voltò solo dopo aver superato i duecento metri. Cadde in ginocchio e prese fiato tra i colpi di tosse. Poi, dopo aver guardato la casa in cui era cresciuto divorata dalle fiamme, svenne.


Shaoran si svegliò di soprassalto, stanco e sudato.
Era talmente agitato che ansimava. Non era la prima volta che sognava quella casa tra le fiamme, e soprattutto non era la prima volta che sognava quel giovane.
Si alzò faticosamente e si sciacquò il viso con l’acqua gelida che aveva in un secchio affianco al letto. Sbadigliò, si vestì e salì sul ponte. Il consigliere Fei Wong stava discutendo con alcune guardie.
-Zio?-, lo chiamò avvicinandoglisi. –Avete visto la principessa Sakura?-
-Credo che stia ancora dormendo, sul ponte è stata apparecchiata la tavola per la vostra colazione. Io ho già mangiato.-
Shaoran annuì, poi si diresse verso il punto indicato dallo zio e si sedette sulla sua sedia osservando l’orizzonte azzurro. Era certo che alla principessa una colazione simile sarebbe piaciuta da impazzire. Il sole, ancora basso all’orizzonte, si rispecchiava sull’acqua facendola inevitabilmente scintillare.
-Buongiorno!- Esclamò con voce soave e gioviale Sakura sbucando da sottocoperta. Arrivò a passo svelto alla tavola e si sedette di fronte a Shaoran sorridendo.
-Buongiorno principessa. Avete dormito bene?- Domando con una premura che raramente mostrava.
-Bene, grazie. Il suono delle onde mi cullava!- Disse estasiata.
Il ragazzo ricambiò il suo sorriso mentre lei continuava il discorso, -Mi sono addormentata subito. Voi invece avete dormito bene?-
-Non esattamente, ho un sonno parecchio agitato ultimamente.- Rispose il ragazzo.
-Davvero? E’ a causa del viaggio? Mi dispiace davvero, siete stato costretto a venire con me anche se magari non avreste voluto.-
-Principessa, non dovete colpevolizzarvi. Sono felice di avervi accompagnata.- Disse prima di poter riflettere sulle sue stesse parole. Inevitabilmente arrossì.
-Comunque vi ringrazio, Shaoran, non so come avrei fatto senza di voi in certi momenti. Io vi sono infinitamente grata.- Per una volta anche le guance della principessa si tinsero di rosso. Poi, ancora imbarazzata, si affrettò a cambiare discorso:
-E’ bello il mare…- Allora lo sguardo del ragazzo tornò a quella distesa d’acqua blu.
-Bello, rinfrescante… Bagnato…- Commentò Shaoran.
-Davvero? E’ bagnato?- Esordì Sakura all’improvviso lasciando Shaoran di stucco. –Scherzavo…- si affrettò a dire.-So che il mare è bagnato… Anche se non mi ci sono mai neanche avvicinata… E’ che voi siete sempre così serio, volevo riuscire a farvi ridere…-
Il ragazzo trattenne a stento una risata, poi esclamò con tono ironico:
-Si, certo, proprio spiritosa, complimenti. A volte mi lasciate sconcertato.-
-Però ha quasi funzionato.- Osservò la ragazza stringendosi nelle spalle.
Si scambiarono un sorriso complice, prima che arrivasse un uomo della ciurma con il vassoio della colazione.

Il sole calava lento all’orizzonte tingeva cielo e mare di rosso e arancio. Shaoran e la principessa stavano fianco a fianco, sul ponte di comando, a guardare la scena rapiti.
-Era tanto che non vedevo un tramonto da un posto simile, in verità è proprio tanto che non vedo un tramonto che non sia dal letto della mia stanza. O al massimo dalla finestra.- Osservò la ragazza abbassando lo sguardo sul legno del corrimano su cui aveva appoggiato le mani precedentemente.
-State pure tranquilla principessa, sono certo che d’ora in poi starete meglio e potrete vedere a migliaia di tramonti come o addirittura più belli di questo.-
Si scambiarono un sorriso sincero prima che Shaoran aggiungesse: - E alla prima occasione vi porterò su una spiaggia e vi farò assaggiare l’acqua del mare.-
Sakura rise. –Voi state scherzando, vero?- Lo sguardo del ragazzo non lasciava dubbi. –Non fa male, vero?- Domandò preoccupata strappando una risata al ragazzo.
-No che non fa male!- Rispose Shaoran. E quando i suoi occhi tornarono di nuovo a posarsi su di lei si rese conto di una cosa. Così, all’improvviso, capì che non gli dispiaceva poi troppo l’essere costretto a sposare quella principessa così dolce e semplice. Ma non riuscì a capire il perchè...



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Nanami: Ti assicuro che non capirei chi è quel bel giovanotto finchè io non lo vorrò…
Potter92: Sicura che il ragazzo cerchi vendetta? Sicuro che Sakura e Yume si somiglino così tanto? Magari sono completamente differenti, o forse hanno più cose in comune di quanto si possa immaginare. Ora ho un’altra domanda che nessuno di voi se è fatto fino ad ora: come avrà fatto il ragazzo a raggiungerli anche quando erano in mare aperto? Quale segrato nasconde? Intendo il VERO segreto!
Spring Thunder: Forse qualcosa l’hai azzeccata. Chissà. O forse no…
Dany92: Grazie, grazie, troppo gentile < quando un Pokemon vero si alza nel cielo, cerca battaglia, all’attacco si scaglia >, troppo gentile. Non ti preoccupare per la tua assenza, sei sempre presente all’occorrenza.
DenaDena: Devo assolutamente ringraziarti infinitamente per i tuoi complimenti, ma anche per aver voluto lasciarmi questa recensione ^^ me felice e aggiorna il più in fretta che può. Tu pensavi che fosse Shao, e se in realtà fosse a Shao ad essere questo ragazzo? Non so se mi spiego… Non importa, tanto dovrei averlo detto solo per sviarti…
Kairi_92: Deve? E se non volesse? Se Yume fosse morta, in qualche modo? Se Ookami volesse Sakura tutta per se? Non restarci male, non sempre le cose sono rose e fiori per tutti. Sai, dato che vivi proprio lì, puoi finalmente chiarirmi un dubbio che ho da anni: ma dove la fate la pipì? xD Non so quanto ancora durerà la fic, ma ti so dire che tra un poco viene il bello!
Sakurahime949: Non ti preoccupare ^^ Il fatto che voi non dobbiate capire è il mio obbiettivo principale!

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Capitolo 12
*** Bacio segreto dato al chiarodi luna ***


Bacio segreto dato al chiaro di luna

Il consigliere Fei Wong camminava nervosamente avanti e indietro nella sua cabina, alla ricerca di una soluzione per poter raggiungere il suo obbiettivo.
Erano ora che cercava di pensare ad un modo per portare la principessa Sakura a doversi fidanzare con lui. Il volere del re e dei suoi fedeli non era un problema, era certo che in quel momento sua altezza reale non fosse in grado di far valere le sue idee nella situazione in cui l’aveva lasciato.
Comunque prima di passare alla fase terminale, quella di dominazione a cui bramava da più di quindici anni, doveva trovare il modo di rompere il fidanzamento della principessa con il nipote Shaoran.
Più ci pensava più si convinceva che la soluzione era quella di eliminare definitivamente il suo concorrente.

La notte era ancora giovane. Era già il terzo giorno di navigazione e Shaoran e la principessa si stavano affezionando l’uno all’altro sempre più.
Di notte, non appena Shaoran si addormentava, Ookami vagava per i corridoi della nave per tenere d’occhio il consigliere. Poi, una volta assicuratosi che non ci fosse pericolo, vegliava il sonno della principessa scrutandole il volto con un’attenzione quasi morbosa.
Fin dalla prima volta che le era stato accanto per una notte intera aveva imparato a riconoscere dall’espressione del volto di lei il genere di sogno in cui era immersa.
Quella notte, inizialmente, Sakura sembrava tranquilla. Ookami ne approfittò per afferrarle dolcemente la mano sinistra e scrutarne il palmo. Come di certo si aspettava questa era candida e liscia. Ne baciò con dolcezza il dorso; ma da quel momento il sogni della principessa presero un’altra piega.

Le lacrime scendevano copiose dal volto di Yume, che stava inginocchiata nella sua stanza in preda alla disperazione.
Ookami se ne era andato, e probabilmente non l’avrebbe più rivisto. E suo marito la aspettava nella sua camera impaziente di trascorrere la prima notte di nozze. La sola idea la disgustava.
Qualcuno bussò alla porta, per poi entrare anche senza attendere una risposta.
Era una delle domestiche.
-Signorina Yume?- Chiamò la ragazza. –Signora Yume…- Si corresse a malincuore.
-Dimmi.- Rispose Yume sollevando lo sguardo arrossato.
-Se permettete, non avreste mai dovuto accettare di sposare quell’uomo.- Disse avvicinandosi alla ragazza.
-Non avevo altra scelta, avrebbe ucciso i miei genitori se non l’avessi fatto…- Mormorò Yume a capo chino.
-No, voi non capite.- Mormorò la donna avvicinandosi a lei e inginocchiandosi a sua volta per sollevarle il viso con entrambe le mani.
-Mi duole dirvelo così, ma lui non ha mantenuto la promessa… Non è mai stata sua intenzione mantenerla…- Continuò la domestica.
-No!- Esclamò Yume terrorizzata; - Lui non può… Non può averlo fatto… Lo aveva promesso!-
-Mi dispiace tanto.- La accolse tra le braccia e le permise di sfogarsi e di piangere tutte le sue lacrime.
Due ore dopo quell’uomo tanto malvagio bussò alla porta, impaziente di avere la ragazza nel suo letto.
-Andate via!- Gli urlò la ragazza in preda alla furia, lui le diede mezz’ora, poi le promise che l’avrebbe costretta. Comunque se ne andò, e Yume si convinse ancora di più che non aveva più ragioni per restare in quel posto. Quell’uomo le aveva tolto tutto, o quasi.
Trascinò fuori dall’armadio un baule. Il lucchetto che lo richiudeva era possente e indistruttibile. Corse a prendere la chiave dorata dal portagioie che aveva sul comodino e lo aprì in fretta. All’interno dello scrigno c’erano custoditi dei pugnali, una spada, degli abiti maschili. Infine, sotto i vestiti e le armi, c’era un altro piccolo portagioie. Yume lo aprì grazie alla chiave che portava al collo, e al suo interno rivelò esserci una maschera in cristallo dalle sembianze di farfalla.
Yume asciugò le lacrime con il dorso della mano. Indossò i pantaloni neri aderenti e la maglia bianca, per poi porre su quest’ultima uno stretto corpetto nero.
Allacciò gli stivaletti alti in cuoio e si sollevò per guardarsi allo specchio. Le lacrime le scivolavano ancora giù per le guance, gli occhi erano sempre più gonfi e arrossati.


Ookami non lasciò la mano della principessa, continuò a reggerla nella sua mano sinistra mentre con la destra sfilava il pugnale dalla sua cintura.

Yume afferrò uno dei pugnali e, reggendo la lunga treccia mielata, la tranciò di netto con il pugnale proprio alla base del collo. Ma nel farlo il pugnale le sfiorò il palmo dell’altra mano, ferendola.

Sakura si svegliò di soprassalto, il palmo della mano le bruciava, Ookami lasciò cadere il pugnale ai sui piedi e strinse la mano della ragazza tra le sui tentando di smorzare il dolore di lei.
-State tranquilla- le disse con dolcezza, - non è grave.- Afferrò un fazzoletto e lo bagnò con l’acqua che c’era nella brocca poggiata sul comodino della principessa, per poi legare il fazzoletto attorno alla ferita della principessa.

Yume afferrò la lunga treccia e la gettò tra le fiamme scoppiettanti del fuoco del camino. La osservò incendiarsi in breve tempo, finché non ne rimase più nulla. Afferrò un fazzoletto bianco e lo bagnò per poi avvolgerlo intorno alla mano. Da sola non fu in grado di legarlo ben stretto, quindi vi infilò sopra i guanti scuri in pelle, per bloccarlo.
Assicurò i pugnali alla cintura, lasciando però quello insanguinato sul pavimento, affianco alle macchie di sangue.
In uno slancio di coraggio spalancò alla finestra, calandosi giù per il balcone fino a toccare terra. E mentre correva nella notte il cielo iniziò a versare le sue lacrime, mentre le urla strazianti dei tuoni manifestavano la rabbia di Yume.


-Cosa ci fate voi qui?- Domandò Sakura al ragazzo tentando di abituarsi alla luce della stanza nella speranza di poter riconoscere i tratti del suo viso.
Lui non rispose, baciando le dita della mano ferita della ragazza una per una. Sakura arrossì per quel gesto.
-Se le guardie dovessero scoprirvi vi ucciderebbero e vi getterebbero in mare, non voglio che lo facciano…-
-Non dovreste essere così premurosa con me, non mi conoscete affatto.- Ribattè il ragazzo pronto, ma non c’era ombra di minaccia nel suo tono.
-Se aveste voluto farmi del male lo avreste già fatto.- Gli disse Sakura. I suo occhi stavano iniziando ad abituarsi a quelle condizioni di luce. In breve riuscì a distinguere la sagoma scompigliata dei capelli del ragazzo, illuminata dalla tenue luce lunare che penetrava dal piccolo oblò.
-Siete furba, furba e innocente, troppo innocente. Dovete stare attenta, qualcuno potrebbe colpirvi alle spalle.- La mise in guardia lui.
-Sento che non state parlando di voi, ma di qualcun altro.- Gli rispose lei.
-Ditemi il vostro nome, vi prego!- Lo supplicò, e nel farlo avvicinò il volto a quello di lui e puntò gli occhi nei suoi fissandolo intensamente.
-Ookami, il mio nome è questo.- E quando lui parlò il fiato uscito dalla sua bocca andò a sfiorare le labbra di Sakura lasciandola spaesata.
-Arriva qualcuno.- Osservo il ragazzo, senza distogliere lo sguardo da quello della principessa. -Come fate a…?- Non riuscì a terminare la domanda, perché la sua testa scattò in avanti, senza controllo. Nello stesso istante anche la testa del ragazzo si mosse verso di lei.
Le labbra di Ookami sfioravano quelle di Sakura con dolcezza, lei era più impacciata, era uno dei suoi primi baci, ed era ancora più imbarazzante per il fatto che lei stessa aveva preso l’iniziativa.
Tre colpi alla porta avvertirono che lo sconosciuto era troppo vicino. I due si staccarono, Sakura guardò verso la porta, e quando riportò lo sguardo dove fino a poco prima stava Ookami lui non c’era più.



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Potter92: Non c’è che dire, questa scuola è proprio come il pesce! Su, tieni duro e spero che questo capitolo non ti abbia uccisa…
Nanami: Niente da fare, niente informazioni almeno per i prossimi due capitoli. Dopo si vedrà.
Dany92: Sconvolta? Magari non ti aspettavi che il bacio fosse per lui… Su con a vita!
DenaDena: Lo so, sto diventando sempre più brava a confondere le idee…
Kairi_92: Io mi auguro che tutto ciò che ti era venuto in mente sia saltato in aria con una bomba… hihi…

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Capitolo 13
*** Libri e ricordi ***


Libri e ricordi

Ookami non c’era più, altri tre colpi giunsero dall’altra stanza, Sakura si affrettò a ricomporsi. Rimettendo al suo posto una spallina del vestito che le era caduta impertinente giù per il braccio.
Si fiondò ad aprire la porta, trafelata; ma quando questa fu spalancata fu colta dalla sorpresa. Lì fuori non c’era nessuno. Tornò dentro confusa, notando uno scintillio indistinto sul pavimento affianco al suo letto. Si chinò piano, raccogliendo il pugnale che Ookami aveva lasciato per terra. Era immacolato. Non una sola goccia di sangue stava sul metallo della sua superficie. Sakura trovò comunque l’arma inquietante e la ripose in un cassetto nell’attesa di poterla restituire al ragazzo. Immediatamente Sakura sentì le gote infiammarsi al pensiero del bacio che gli aveva dato senza riuscire a comprenderne la ragione. Mentre si stendeva di nuovo tra le lenzuola e poggiava la testa sul cuscino non poté evitare di pensare ancora all’attrazione assurda che provava nei confronti di Ookami, che per primo l’aveva trattata come una donna, dimostrando di essere in qualche modo attratto da lei, senza preoccuparsi in maniera soffocante della sua malattia. Chiuse gli occhi e si addormentò.

Yume correva sotto la pioggia, disperata. Se prima erano solo le lacrime a mozzarle il fiato soffocandola con i singhiozzi ora si faceva avanti anche la fatica per la corsa che aveva intrapreso.
La villa era sempre più distante alle sue spalle, la strada delle campagne si stendeva davanti a lei, e il graffio sulla mano le bruciava sempre più.
La luna era coperta dalle nubi, il terreno fangoso, Yume inciampò più volte cadendo nelle pozzanghere e rialzandosi a forza.
Più in là la strada si fece sconnessa. Grosse buche nel terreno contribuivano a rendere faticoso il passaggio.
La strada si fece in salita ed instabile, tanto che Yume, ormai stremata, dovette proseguire a carponi aiutandosi con le mani. La ferita continuava a bruciare, e si stava sporcando, col rischio di infettarsi. Oltre la collina un cupo fumo nero si stava spargendo nell’aria. Il villaggio stava andando a fuoco, ma sotto quel diluvio le fiamme non avrebbero retto molto. Eppure Yume andò in quella direzione. Non sapeva dove avrebbe trovato Ookami, ma sentiva che non poteva fare altro.


La principessa Sakura corse sul ponte affacciandosi immediatamente sul mare, solo dopo che fu richiamata dal consigliere Fei Wong si recò al tavolo della colazione, dove la aspettavano Shaoran e il consigliere stesso. Si sedette con espressione colpevole e sguardo basso.
-Allora, il viaggio è di vostro gradimento, altezza?- Le domandò Il consigliere con falso interesse.
-Si, direi di si…- Mormorò lei. Il discorso parve essere chiuso li. Quando Fei Wong si allontanò per assicurarsi che la rotte fosse esatta Shaoran si rivolse verso Sakura.
-Aspettatemi qui, torno subito.- E tornò sottocoperta lasciandola stupita. Tornò dopo poco, con un libricino tra le mani, e glielo porse.
-Questa è una delle prime storie che ho letto quando ero piccolo, parla di marinai e pirati, ho pensato che forse avreste voluto leggerla.- La ragazza prese il libro tra le mani con attenzione. Era molto rovinato e alcuni fogli parevano stare per staccarsi.
-Purtroppo l’ho letto talmente tante volte che ora è super rovinato, ma è l’unico che sono riuscito a farmi mandare prima che partissimo…- Si giustificò lui.
-E’ stato un pensiero davvero gentile, vi ringrazio infinitamente…- Sakura arrossì, intenzionata ad iniziare a leggere quella storia al più presto.

Arrivò alle porte del villaggio con le gambe dolenti, le fiamme erano state domate, la testa le pulsava terribilmente. I soldati che avevano appiccato l’incendio erano ancora impegnati nello scontro contro la popolazione. Erano soldati di Kumo, lo capì dal loro stemma, e capì con disgusto che non era affatto sorpresa dal fatto che quello che con disprezzo considerava suo marito avesse ordinato un massacro simile. Portò le mani a tappare il naso per proteggerlo dall’odore del sangue e del fumo. Ringraziò il cielo che avesse tagliato i capelli e indossato la maschera per non essere riconosciuta. Intanto, ovunque nell’arco di duecento metri, i cittadini di quel villaggio combattevano per salvarsi la vita e per proteggere ciò che avevano di più caro.
Stava attraversando le prime case quando una voce alle sue spalle la fece sobbalzare spaventandola.
-Eih tu!- Yume si voltò svelta, estraendo un pugnale per difendersi. –Tu sei amica del giovane con la maschera di lupo?- Chiese quasi malizioso. Yume strinse il pugnale. In una situazione normale avrebbe potuto anche riuscire a fuggire, ma in quel momento si sentiva debole e spossata. La mano le pulsava e la testa stava anche iniziando a girarle.
Prima che si sentisse mancare e crollasse a terra vide l’uomo scagliarsi contro di lei con la spada sguainata.
Il colpo non arrivò mai, Yume sentì il lamento strozzato dell’uomo e solo dopo qualche secondo si costrinse a sollevare lo sguardo.
Si trovò faccia a faccia con il ragazzo dalla maschera di lupo, che la afferrò per le spalle e la scrollò.
-Yume! YUME!- La chiamò notando le sue condizioni. Quando si allontanò da lei Yume si sentì persa, temette di essere abbandonata, ma Ookami raccolse la spada che aveva posato affianco a lei nel soccorrerla e disarmò due soldati che li avevano presi di mira, poi la afferrò per il polso e la costrinse ad alzarsi iniziando a correre per la strada nel tentativo di evitare altri scontri.
Yume non poté fare altro che seguirlo a fatica, finché non entrarono in un vicolo per rifugiarvisi. Ookami la afferrò per i polsi, immobilizzandola contro un muro, stringendola fino a farle male.
-Che cosa ci fai qui? E’ pericoloso! Come ti è venuto in mente di fare una sciocchezza simile? Hai mollato tuo marito nella tua prima notte di nozze…- Avrebbe continuato, furioso, ad infierire. Ma Yume teneva lo sguardo basso e sembrava non reagire.
-Mi fai male ai polsi…- Sussurrò, quasi sperando che non la sentisse, ma lui sentì, e mollò la presa, rendendosi improvvisamente conto del tono di voce della ragazza. Le sfilò la maschera scoprendole il viso, la fissò negli occhi arrossati e osservò le sue lacrime mischiarsi alla pioggia che cadeva dal cielo e scivolava giù dai tetti.
-Cosa è successo?- le domandò, spaventato da quella che poteva essere la risposta. Se quell’uomo aveva anche solo osato pensare di farle del male l’avrebbe pagata cara.
-Lui… Loro sono morti… Lui aveva detto che se lo avessi sposato sarebbero stati al sicuro… Ha mentito…- La voce le si strozzò in gola mentre scoppiava in singhiozzi. Ookami le sfiorò le guancie con le mani, tentando di confortarla.
-Mi dispiace, avrei voluto evitarlo, davvero…-
Yume scosse la testa piano: -Non è colpa tua…-
Poi Ookami si rese conto che la sua mano destra era sporga di sangue e indirizzò lo sguardo alla mano sinistra della ragazza.
-Tu stai sanguinando.- Disse afferrandole la mano e sfilandole il guanto nero. Yume mugolò dal dolore, ma il ragazzo continuò a parlare. –Si sta infettando, andrebbe pulita…-
La ragazza, all’improvviso, si rese conto di dovergli rivelare una cosa importante.
-Ookami…- Lo chiamò sottovoce. Lui non la ascoltò, anzi, si allontanò da lei dicendole frettoloso: -Devo portarti in un posto sicuro…-
-Ookami aspetta!- Insisté lei. Lui si voltò, il suo sguardo mostrava chiaramente il suo disaccordo nel fermarsi a parlare proprio in quel vicolo deserto. Le grida della battaglia che imperversava erano ancora troppo vicine.
Yume allungò il braccio destro, sfilò la maschera dal volto del ragazzo, e prima che lui potesse reagire si fiondò sulle sue labbra baciandolo con disperata passione. Ookami non potè che stringerla a se e ricambiare.


Appena Shaoran aveva raggiunto lo zio sul ponte di comando Sakura aveva occupato una perfetta postazione di lettura che aveva adocchiato il giorno prima. Tra quattro casse di leggo strapeiene di qualcosa – Sakura non sapeva cosa – c’erano dei sacchi di paglia. Sakura vi si accomodò sopra, con il libro tra le mani, il graffio le faceva male, ma senza esagerare. Sembrava già vecchio di almeno quattro giorni. Prima di tuffarsi nella lettura diede una lunga occhiata all’oceano che si stendeva davanti a lei; aveva scelto appositamente quel punto di sistemazione, in modo da averlo davanti.

Intanto, sul ponte di comando, Shaoran parlava cauto con suo zio riguardo un’idea che gli era venuta quella mattina.
-E così tu vorresti che la principessa vedesse qualcos’altro oltre a ciò che è nel programma, dico bene?-
Il giovane annuì speranzoso, sotto lo sguardo severo dell’uomo.
-Shaoran, non credo proprio che sia una buona idea, lei è una principessa, corre dei pericoli fuori dal castello, in più c’è il rischio che le torni la febbre. Sai che non è saggio per lei stare troppo all’aperto.-
Shaoran sbuffò. –Volevo solo farla felice…- Si giustificò incerto.
Fei Wong lo guardò con un’espressione che trapelava disgusto.
-Senti un po’, - esclamò all’improvviso il consigliere, - per caso ti stai invaghendo della principessa?-
Shaoran si sentì ribollire, arrossendo fino alla punta dei capelli. Iniziò a balbettare;
-Io… no… non…-, non aveva idea di cosa dire.
-Va bene, ho capito.- Disse l’uomo bloccandolo con una mano. Questi sentimentalismi lo innervosivano.
-Vedrò quello che posso fare, ma non ti assicuro niente.- Borbottò, desideroso di chiudere il discorso. Intanto il cielo si stava riempiendo di nuvoloni grigi.
-Forse dovresti andare a dire alla principessa di mettersi al riparo, sottocoperta.-
Shaoran si guardò indietro agitato, poi annuì e si diresse verso il rifugio della principessa.
-Principessa, - iniziò arrossendo, - forse dovreste entrare, sta per piovere.- Osservò cercando di vincere l’imbarazzo.
Sakura lo guardò con un’espressione supplichevole che fece partire il cuore del ragazzo alle stelle.
-Oh… Ti prego… Qui è al coperto… Non ho tanto freddo…- Il ragazzo si sentì sciogliere dal tono che aveva usato con lui e non poté che cedere. Osservò il telone che stava attorno alle casse, un paio di metri al disopra della testa della principessa.
-Ok, però vado di sotto a prendervi una coperta…- Disse allontanandosi mentre nell’aria iniziava a soffiare un forte vento.
Sakura era già arrivata a metà del primo capitolo; girava le pagine con delicatezza, nel tentativo di non rovinare il libro più di quanto già non lo fosse.
Una delle pagine era leggermente più rovinata delle altre e si staccò all’improvviso volando via. Sakura infilò svelta il libro sotto ad una sacca, in modo che il peso impedisse ad altre pagine di volare via, e corse dietro a quella che aveva perduto. La pioggia aveva già iniziato a scendere copiosa rendendo il legno del ponte particolarmente scivoloso. Quando il foglio volò fuori bordo Sakura si sporse troppo per afferrarla e rischiò di perdere l’equilibrio. Stava per cadere in mare quando si sentì afferrare e tirare indietro da qualcuno.
Finì per ritrovarsi sul legno del ponte, in mezzo all’acqua e addosso a Shaoran che la stringeva preoccupato.
-Principessa!!! State bene?- Domandò incerto.
La ragazza annuì imbarazzata, prima che lui potesse aggiungere:
-Siete matta? Potevate affogare! Mi avete detto che non sapete nuotare!-
-Scusa Shaoran…- Il ragazzo si sentì bruciare quando sentì il suo nome pronunciato da lei. –E’ che mi è volata una pagina, e dovevo riprenderla…-
-Siete un incosciente.- Esclamò il ragazzo costringendola ad alzarsi. –Ora venite di sotto in cabina con me, almeno finché non smette di piovere e il ponte torna asciutto. Incosciente.- Ripetè.
Sakura scoppiò a ridere all’improvviso. –Che c’è? Che ho detto?- Le chiese incuriosito.
-Nessuno mi aveva mai dato dell’incosciente prima d’ora. Forse perché non avevo mai avuto l’occasione di fare qualcosa di incosciente.- Il ragazzo scosse la testa rassegnato, e soprattutto, incantato.



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Potter92: Davvero ho detto che deve stare con Shaoran? Non lo ricordo…
Dany92: Anche questa volte, se non ricordo male, è stata senza spoiler per te. Piaciuto il capitolo? Uccidere Fei Wong? Qualcuno forse lo farà, o forse sarà Fei Wong ad ammazzare qualcuno. Chissà chi…
DenaDena: Chi ha detto che l’ha tagliata lui? Chi dice che Yume non sia più lontana da Sakura di quanto sembri, eppure molto, molto più vicina?
Kairi_92: Seriamente alcune idee si sono consolidate? Ora mi devi dire quali sono queste idee! Perché devo organizzarmi. Contenta? In questo capitolo Ookami non c’è, almeno non con la principessa Sakura.

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Capitolo 14
*** La maschera di diamante ***


La maschera di diamante

La luce entrava fioca nella cabina della principessa attraverso i piccoli oblò. Sia lei che Shaoran erano nel salottino privato della principessa. La ragazza era seduta sulla sua poltrona e leggeva il libro che le aveva dato Shaoran; lui stava seduto sul divanetto, a pochi passi da lei, e prendeva appunti su svariate argomentazioni.
Ogni tanto gli occhi del ragazzo scattavano sulla principessa, che, con espressione assorta e concentrata, non se ne accorse. Fuori, ormai, la pioggia scendeva fitta sulla nave e sull’oceano. Stava iniziando a calare la sera quando il consigliere reale bussò alla porta.
La principessa lo invitò ad entrare gentilmente, e quando lui fu nella stanza con un vassoio su cui stava un calice colmo di liquido rosso si stupì della presenza del nipote.
-Shaoran? Cosa ci fai qui?-
-Tengo compagnia alla principessa.- Dichiarò imbarazzato.
-Credo che voglia evitare che faccia altre cose incoscienti.- Ridacchiò la principessa Scattando in piedi ed avvicinandosi all’uomo. Quello si ricompose e allungò il vassoio verso di lei.
-La vostra medicina, altezza.-
La ragazza sgranò gli occhi e storse il naso. –Quella roba fa schifo, ora sto bene, forse è meglio che io non la prenda.- Propose con espressione seria.
-Principessa.- La richiamò il consigliere.
La ragazza deglutì disgustata, poi disse controvoglia: -Mando giù…-
Afferrò il bicchiere e lo scolò in un solo sorso.
Il consigliere se ne andò soddisfatto e la ragazza se ne tornò a sedere, questa volta sul divano accanto a Shaoran, con espressione imbronciata.
-E’ per il vostro bene.- Le disse Shaoran.
-Tanto non funziona– borbottò con voce roca a testa bassa, -è quando la prendo che sto peggio.-
-Ma no, sono sicuro che ci vuole solo un po’ di tempo.- Le disse Shaoran per rassicurarla.
-Quanto tempo?- Chiese la principessa sollevando il viso e mostrando gli occhi umidi.
Il ragazzo sentì una fitta al cuore a vederla così. Dovette resistere alla tentazione di allungare una mano per accarezzarle una guancia. La ragazza distolse gli occhi dai suoi e puntò lo sguardo per terra.
-Da quanto tempo prendete quella medicina?- Domandò il ragazzo.
-Praticamente dalla prima volta che ho avuto la febbre.- Borbottò Sakura in risposta. –Si è premurato il consigliere stesso di trovarla, se la fa mandare ogni due mesi. Ma non funziona, io sto male comunque.- Sospirò.- A volte penso che sarebbe meglio farla finita.-
-Non dovete pensarla così, io prometto che farò di tutto per rendervi felice.-
La ragazza si volto a guardarlo sorridendogli, ma quel sorriso non contagiava anche i suoi occhi.
-Quando sarò morta,- iniziò a dire portando le gambe sul divanetto e stringendole a se – sposate pure la persona che amate, che sia una contadina o una contessa. Non badate ai pregiudizi sociali e a tutto il resto, siate felice senza di me…-
-Io non voglio essere felice senza di voi.- Disse Shaoran inconsapevolmente mentre si accostava alla ragazza e le sfiorava un braccio con la mano.
In breve si accorse che la ragazza tremava. Presto iniziò a tossire e tra le lacrime a singhiozzare. Faceva fatica a respirare.
Il ragazzo, preoccupato tentò di sciogliere la presa che la ragazza aveva attorno alle sue gambe, e ci riuscì con difficoltà. La costrinse contro il suo petto e la cullò dolcemente posando le labbra sulla sua fronte. Scottava.
-Principessa, vi porto a letto?- Le domandò premuroso.
-Si per favore, - mugugnò la ragazza, -qui fa tanto freddo…- E le parole di conforto di Shaoran sfumarono in un sogno.

Sakura correva per il prato, diretta al lago. Ookami le correva dietro preoccupato.
-Fermati Yume!-
Sakura si fermò e si voltò verso di lui.
-Cosa c’è?- Domandò sorridendo al tredicenne.
-Se corri così cadi e ti fai male, e poi i tuoi genitori se la prendono con me e mi proibiscono di vederti.-
La ragazzina rise. –potremmo sempre dire che un bandito mi ha ferita e tu mi hai salvato la vita. Saresti un eroe!- E si voltò pronta a ricominciare a correre con noncuranza.
-YUME!!- Esclamò allora furioso. Sakura si voltò verso di lui seccata, ma prima che potesse incrociare i suoi occhi il ragazzo scattò in avanti e la gettò per terra afferrandola per la vita. Rotolarono sull’erba per qualche metro, poi lui fece in modo da fermarsi con la schiena sul manto erboso, in modo che lei gli fosse sopra.
-Che c’è?- Domando allora lei impaurita guardandosi attorno.
-Niente, volevo spaventarti!- Esclamò lui scoppiando a ridere.
-Sei uno stupido!- Esclamò Sakura dandogli un leggero pugno sul petto. Poi si alzò di scatto e ricominciò a correre.
-Chi arriva ultimo è una lumaca!!!- e Ookami le andò dietro.
Sakura fu la prima a raggiungere il laghetto, Ookami arrivò poco dopo con il fiato corto.
-Accidenti Yume! Corri come un fulmine, quasi faccio fatica a starti dietro!-
La ragazzina gli sorrise, poi si lanciò addosso a lui gettandolo a terra, e quando lui si decise a reagire finirono in acqua entrambi.


Shaoran entrò nella sua cabina con passo trascinato, non riusciva a collegare quel che era successo.
Fino a qualche momento prima Sakura stava bene, poi la febbre le era salita tutto d’un tratto. Possibile che suo zio avesse intuito che stava per tornare e le avesse portato la medicina al più presto? No, troppo assurdo. Poi ripensò a quella volta al ballo, in cui il consigliere le aveva dato la stessa medicina e lei si era sentita male. Possibile che il consigliere la stesse avvelenando? In fondo la stessa principessa gli aveva detto che era lui stesso a procurarsi la medicina.
Decise che avrebbe indagato sulla questione, perché se aveva ragione suo zio era un traditore e avrebbe potuto salvare la principessa e renderla felice come si era ripromesso. Decise di lasciare perdere l’argomento per qualche minuto e si recò verso il suo letto per aprire il cassetto del suo comodino. Ne tirò fuori la scatola che gli aveva dato sua madre prima della partenza. La aprì e ne tirò fuori il contenuto: una maschera di lupo argentata. Stette a fissarla. Non sapeva perché, ma ogni volta che la teneva tra le mani sentiva un brivido, e gli pareva come se la osservasse. Per questo appena aveva aperto il pacco l’aveva chiusa in un cassetto per non riprenderla se non in rari momenti in cui questa sembrava chiamarlo. Eppure, perfino chiudere il cassetto a chiave non era servito a tenerla al suo posto. Più volte gli era capitato di svegliarsi trovandola ai piedi del letto o sul suo cuscino, e questo non poteva che aumentare la sua agitazione.

Sakura e Ookami si ritrovarono in acqua all’improvviso.
-Ma sei matto? Se i miei mi vedono conciata così mi ammazzano! E allora si che non potremo vederci più!- Strillò Sakura infuriata.
-Allora togliti il vestito e lascialo asciugare…- Propose il ragazzino. Sakura lo guardò storto e lui si affrettò ad aggiungere:
-Io ti do la mia maglia e mi giro, così tu ti levi il vestito e metti i miei vestiti.-
-Sai che differenza, sono fradici anche i tuoi.- Si lamentò lei.
Lui sbuffò: -Si, ma almeno vai a casa con i vestiti asciutti.-
Dopo un momento di titubanza Sakura accettò e, dopo che furono usciti dall’acqua, il ragazzino si sfilò la maglia e gliela porse per poi voltarsi dall’altra parte. Sakura si cambiò, e quando al ragazzino fu concesso di rivoltarsi esclamò con noncuranza:
-Ora posso scaraventarti in acqua senza preoccuparmi che ti venga proibito di vedermi?-
Sakura, che aveva appena appoggiato il vestito su un ramo perché si asciugasse più in fretta, gli si lanciò ancora addosso e finirono entrambi di nuovo in acqua.
-Fregato!- Urlò lei felice.
-Yume! Questo da te non me lo aspettavo!- Si lamentò il ragazzo.
-E’ proprio questo il bello!- Rise Sakura. –Dovevi vedere la faccia che hai fatto!-
Il ragazzino se la scrollò di dosso e si alzò stizzito, mentre lei, ancora seduta nell’acqua, rideva di gusto.
-Non c’è niente da ridere.- Borbottò.
-Invece si che c’è!- Ribatté Sakura convinta.
-E dai! Piantala!- Ookami avrebbe voluto usare un tono duro ma gli uscì più una supplica.
Sakura smise di ridere e decise di cambiare argomento.
-Mi aiuti a cercare le pietre luccicanti?- Domandò con sguardo supplichevole sbattendo gli occhioni verdi. Ookami non poté che sciogliersi ed arrossire. Immediatamente infilò le mani in acqua per accontentare l’amica, e allo stesso tempo si preoccupò di non incrociare lo sguardo di lei.
Passarono dieci minuti durante i quali il ragazzino non disse una parola. Entrambi cercavano le pietre nel loro angolo di laghetto senza rivolgersi la parola. Sakura temeva di aver fatto seriamente arrabbiare Ookami, lui non la degnava di uno sguardo.
All’improvviso la ragazza decise che non avrebbe sopportato il suo broncio un minuto di più. Si raddrizzò e gli andò incontro chiamandolo:
-Ookami, per favore, se ti ho detto qualcosa che ti ha fatto arrabbiare scusami, non volevo.-
Il ragazzo si sollevò a sua volta e si voltò verso di lei. Sorrideva, e questo la rassicurò.
-Guarda cosa ho trovato.- Le disse porgendole qualcosa di luccicante. Era una maschera di cristallo dalle sembianze di farfalla.
-Wow!- Esclamò Sakura stupita. –Chissà chi l’ha persa…- Si chiese, per poi aggiungere:- Certo, ora che l’hai trovata tu cedo che sia diventata tua…-
-Lo credi davvero?- Le domandò lui.
-Ma certo.- Rispose Sakura convinta.
-Bene allora! Io la regalo a te, così anche tu ora avrai una maschera come me, e le useremo entrambe mentre ci alleniamo con le spade!- Le sorrise, e Sakura ricambiò, prima di iniziare a sentire nella sua testa l’eco del suo nome pronunciato da chissà chi.


-Sakura! Sakura!- Lei aprì gli occhi a fatica, Shaoran la scrutava preoccupato. –Principessa, come vi sentite?
Lei non rispose, si sforzava di tenere gli occhi aperti, non aveva la forza di fare neanche quello. Shaoran si allontanò e lei rinunciò a forzare le palpebre serrandole. Fu un sollievo per lei quando Shaoran le posò un panno umido sulla fronte. Il ragazzo aspettò, e dopo qualche minuto lei riuscì ad aprire gli occhi.
-Va meglio?- Chiese premuroso.
-Si grazie.- Rispose la principessa con voce roca.



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Potter92: Ti giuro che non ricordo proprio, insomma, ho detto che adoravo la coppia e… Ma sai che forse sto ricordando? Si, mi pare di averlo detto… Pazienza…
Dany92: Per scendere dalla nave intendi scendere con grazia e con le proprie gambe? O ti va bene anche che si lancino fuori? XD O magari che li gettano…
Spring Thunder: Tranquilla, ti sei fatta perdonare alla grande, ora sono io che dovrei farmi perdonare XD Come ha potuto sfuggirmi una cosa così?
DenaDena: Figurati, confondere è una cosa di vitale importanza per me XD
Kairi_92: Ma io voglio sapere!!! Ma cosa vuoi che se ne freghi il consigliere del nipote? Quel coso sa solo complottare XD Certo che sa tirare di spada, a breve ci darà prova delle sue abilità, promesso.
Sakura Bethovina: Tranquilla, nessuno rimpiazza nessuno. Bacioni!
Sakurahime949: Si scervelli pure lei cara XD mi sa che non ci arriva però. Come stai? Tutto bene? Non ti preoccupare se ti scordi di leggere i capitoli, il solo fatto che quando accade tu ti senta in colpa significa che sei in buona fede XD

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Capitolo 15
*** La rivelazione ***


La rivelazione

Shaoran era rimasto accanto a Sakura tutta la notte, meravigliandosi del fatto che nessuno le fosse rimasto accanto mentre stava male.
La mente continuava a vorticargli attorno al dubbio che gli era venuto qualche ora prima. Poteva davvero suo zio aver progettato quell’orrenda malattia che pian piano divorava la sua principessa? E se la risposta fosse stata si, a quale scopo?
Osservò il volto candido della principessa contratto in una smorfia di dolore, e si sorprese a immaginare di poter baciare quelle guance, quella fronte pallida e quelle labbra rosse e arricciate.
Scosse la testa imbarazzato dai suoi stessi pensieri, deglutì.
Passarono vari minuti prima che riuscisse a distogliere lo sguardo dal volto della ragazza; si alzò di scatto, tentando di vincere quella forza che gli ripeteva come una litania ti tornare ad ammirare la principessa.
Uscì dalla cabina a passo svelto, quasi nervoso. Percorse il corridoio a quando non si trovò davanti allo zio.
-Da quanto le fai prendere quella medicina?- Domandò senza mezzi termini.
Fei Wong rimase spiazzato, lo guardò truce, e Shaoran si rese conto della stupidaggine che aveva appena fatto; tentò di rimediare al più presto e nel migliore dei modi.
-E’ che non sono sicuro che funzioni, forse dovreste dare gliene una dose maggiore o cambiare medicina…- Sperò che il suo tono fosse convincente.
-Forse hai ragione Shaoran, ora come sta?- Domandò l’uomo con visibile falso interesse che al ragazzo non sfuggì.
-Sta male, e vorrei tornare al più presto da lei…- Mormorò imbarazzato.
-Vuoi che ti dia un bicchiere di medicina da darle appena si riprende?- Propose.
-Si, grazie.- Accennò il ragazzo pur non sapendo a cosa sarebbe servito.
Tornò nella cabina della principessa con in mano il bicchiere stracolmo di liquido scarlatto.
Si avvicinò al letto, dove la principessa riposava appena un po’ più tranquilla di quando l’aveva lasciata.
Annusò il liquido e storse il naso per la puzza che emanava, poi lo posò sul comodino tornando a scrutare il volto di Sakura.
Le appoggiò una mano sulla fronte e si stupì quando lei aprì gli occhi cercando i suoi. Intrecciò il suo sguardo imbarazzato, tentando di rassicurarla attraverso gli occhi nella maniera più dolce che conosceva, anche se non l’aveva mai usata.
-Come ti senti?- Le domandò premuroso.
-Non lo so, ho mal di testa… Io credo… Mi sa che…- Non terminò la frase, si alzò di colpo liberandosi dalle coperte fiondandosi in bagno a vomitare.
Shaoran sprofondò nella sedia su cui era seduto, tormentato dallo stato della ragazza. Dopo qualche minuto di esitazione prese il bicchiere che aveva poggiato in precedenza sul comodino e uscì salendo sul ponte. Trovo alla svelta un punto deserto in cui era difficile essere visto e bevve qualche sorso di quella roba rossastra. Versò il resto del contenuto del bicchiere in mare e si ripeté che era il modo migliore per capire se fosse quella la causa dei mali della principessa.
Tornò da lei, e la trovò raggomitolata sul materasso. Si avvicinò e la coprì con la coperta pesante. Lei lo ringraziò con lo sguardo, poi accennò un sorriso e gli chiese:
-Non ti sei stancato di badare a me, povera principessa moribonda?-
Il ragazzo scosse la testa con vigore, e disse teso:
-Non è un obbligo per me, lo faccio perché sento che è mio dovere e potreste aver bisogno di me.-
La ragazza gli sorrise ulteriormente, sciogliendolo.
-Se è così… Possiamo almeno darci del tu?- Il suo tono mascherava una supplica, segno di quanto le mancasse davvero un amico fidato che la appoggiasse e la consolasse nei momenti bui.
“Solo un amico, mi sposerà pur non amandomi…” Pensò rammaricato.
-Ora come ti senti?- Le domandò avvicinandosi e poggiando una mano sulla sua fronte per controllate la temperatura come aveva fatto tante, troppe volte nelle ultime ore.
-Ho la nausea, ma è normale, e ho mal di testa, e tanto freddo…-
Shaoran deglutì, rimboccandole le coperte intenerito.
-Grazie…-, gli disse Sakura assonnata.
-Riposa pure, al tuo risveglio sarò ancora qui.-
-Grazie…- ripeté la ragazza, fino ad allora solo suo fratello aveva fatto così tanto per lei.
Appena Sakura chiuse gli occhi e il suo respiro si fece regolare e pesante Shaoran si accorse di ciò che gli stava succedendo. Sentiva lo stomaco in subbuglio, la nausea lo stava assalendo e aveva dei leggeri brividi. Provò a resistere e capire e per un poco ci riuscì, finché la forza del sonno e forse anche un po’ di febbre non lo vinsero.

Le spade si incrociarono in aria vibrando nelle mani dei due giovani. Yume colpì ancora, Ookami parò senza difficoltà e con un ulteriore rapido colpo disarmò l’amica.
Lei lo guardò furiosa.
-Dai! Non prendertela, hai appena cominciato e sei stata tu a dirmi di non avere riguardo.-
La ragazza sbuffò, quello che le aveva appena detto era maledettamente vero. Aveva insistito tanto perché lui la colpisse senza trattenersi e ora non poteva lamentarsi. O Ookami l’avrebbe considerata solo una ragazzina, e non poteva permetterlo.
Più il tempo passava, più si accorgeva di quanto teneva al ragazzo. Si conoscevano da una vita ed erano amici praticamente da sempre, ma solo da poco Yume si era resa conto che ciò che provava per lui andava oltre alla semplice amicizia.
Sospirò, restando in silenzio.
-Forza, riprendi la spada che ricominciamo.-
Yume non riusciva a scorgere l’intero viso del ragazzo, che era coperto dalla maschera di lupo, ma non le serviva; ne conosceva i tratti a memoria.
Afferrò la spada impugnandola, si preparò ad attaccare, ma il ragazzo la distrasse scoppiando in una sonora risata.
-E ora che c’è?- Gli chiese lei.
-Hai afferrato la spada in un modo assurdo!-
La ragazza arrossì imbarazzata, schiuse la bocca per replicare, ma non trovò nulla di intelligente da dire.
-E com’è che si impugna? Sentiamo!- Domandò stizzita e fiera, nascondendo il suo interessa alla spiegazione del ragazzo. Lui le si avvicinò e le andò alle spalle. Le afferrò i polsi, facendo in modo di far stringere correttamente le mani della ragazza all’elsa. Yume seppe che era arrossita. E ringraziò il cielo che il suo volto fosse coperto dalla maschera di farfalla.
-Si impugna così.- Le disse semplicemente lui con una voce tanto calda che le fece tremare le ginocchia.


Shaoran aprì gli occhi a fatica, doveva già essergli passato tutto. Si rese conto di avere una coperta sulle spalle e mosse la testa con poco sforzo. Si ritrovò lo sguardo della principessa addosso, gli occhi pieni di preoccupazione.
-Stai bene Shaoran?- Gli chiese ansiosa.
Il ragazzo le sorrise, - Stai pure tranquilla, sto benissimo.- Ed era vero.
-Oh…-, esclamò la ragazza. – è tutta colpa mia, mi sei stato troppo vicino e devo averti attaccato la febbre… Spero solo che non sia la mia stessa malattia, io non voglio che tu stia male…- Avrebbe continuato a parlare a raffica se lui non le avesse afferrato il viso per voltarlo verso di lui. Piantarono lo sguardo l’uno in quello dell’altro, poi Shaoran parlò:
-Sto bene, e ti prometto che d’ora in poi lo starai anche tu!-
La ragazza gli sorrise intenerita.
-Vorrei crederti, ma dubito davvero che ci sia una cura per me.- -Non c’è una cura perché tu non hai nulla!!! Quella che tu credi che sia la cura è la malattia stessa!- Insistette lui.
La ragazza non capiva, così dovette spiegarle.
-Io sono stato male perché ho bevuto la stessa cosa che mio zio fa bere a te, è quella cosa che ti sta avvelenando!-
Sakura lo guardò ancora sconcertata: -Non può essere… Tuo zio è il consigliere di mio fratello, a lui interessano le sorti del regno… e vuole bene a me e a Touya, e ne voleva a mia madre e a mio padre… Come faccio a crederti?-
Non ci riusciva, eppure nel profondo del suo cuore voleva aggrapparsi con le unghie a quella possibilità, a quell’ancora di salvezza che poteva significare l’allontanarsi da morte certa.
-Pensa Sakura! Ogni volta che migliori lui ti fa prendere quella medicina con la scusa di prevenire la malattia, e poi stai sempre peggio di prima!-
La ragazza abbassò lo sguardo. Shaoran aveva tremendamente ragione.
-Perché lo sta facendo? E se lo sta facendo con me… Questa è la stessa cosa che ha ucciso mia madre, se è vero l’ha uccisa lui…-
Le lacrime iniziarono a scorrerle sulle guancie. Gli credeva, come avrebbe potuto non farlo dopo tutto ciò che aveva fatto per lei? Dopo tutto ciò che, pur senza aver usato parole, aveva dimostrato il suo affetto per lei.
Allungò una mano afferrando la maglia del ragazzo e stringendola convulsamente.
-L’ha uccisa lui… Perché? Perché l’ha fatto?-
Poi la sua voce e le sue domande furono soffocati dai singhiozzi. Shaoran la strinse a sé e lasciò che si sfogasse.



***********************************************


Spring Thunder: Ma io se mi sforzo faccio le cose meglio XD
Dany92: Anche questa volta ho fatto senza di te, visto? ^^
Potter92: Magari… Forse… Chissà!
Sakura Bethovina: A volte non so proprio cosa risponderti, mi succede solo con te XD
DenaDena: Spero che l’attesa sia stata ripagata
Kairi_92: Nessun telefono. Fin qui come va con le tue idee? Mi hai fatto venir voglia di scrivere una ff che avevo immaginato con i pirati… Ma non posso… Troppa roba da scrivere poi.
DOMANI ESCE NEW MOON E IO DEVO ASPETTARE PER VEDERLO!!!!!!!!!!! MONDO CRUDELE!!! E NON SO SE IL BACIO DI RAF E SULFUS HA CAUSATO LA FINE DEL MONDO!! PER FORTUNA DOMANI C’E’ CRISTINA D’AVENA ALLO ZECCHINO D’ORO E MI CONSOLO… FORTUNA CHE C’E’ LEI.


SE QUALCUNO HA UNA BUONA IDEA PER IL TITOLO DEL CAPITOLO SARO' BEN FELICE DI CAMBIARLO.

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Capitolo 16
*** Acqua ***


Acqua

Shaoran stava seduto a tavola, di fronte allo zio. Era deciso ad indagare a fondo su ciò che stava complottando.
-Di cosa volevi parlarmi?- Gli domandò l’uomo.
-E’ per la principessa.-
-Sta ancora male?- Chiese ancora con un tono che lasciava trapelare il fatto che ne sapesse qualcosa.
-Malissimo,- rispose Shaoran. -E se dovesse succederle qualcosa?-
-Cosa intendi Shaoran?-
-Se la principessa morisse, e a suo fratello dovesse succedere qualcosa, chi prenderebbe in mano le redini del regno?-
Il consigliere lo guardò, sospirò, poi disse con fermezza: -Il parente più vicino Alla principessa o al re Touya, o il consorte di uno dei due. Per ora Il re non ha intenzione di sposarsi, ma tu sei promesso a sua sorella, quindi posso dedurre che se voi due foste sposati toccherebbe a te.- -Non credo che ne sarei capace.- Affermò il giovane.
-Ti comprendo Shaoran, avrei preferito che la principessa fosse promessa a me, avrei saputo cavarmela meglio una volta sul trono. Nel caso dovesse succedere qualcosa ad entrambi, sia chiaro.- Per Shaoran stava diventando tutto sempre più chiaro.
-Devo andare- disse frettoloso, - voglio andare a vedere come sta la principessa.- Aggiunse poi alzandosi dalla sedia e avviandosi verso la porta.
Fei Wong non ribatté e lo lasciò andare.

Yume aprì gli occhi solo quando fu certa di non essere in un incubo, l’incubo in cui aveva vissuto negli ultimi mesi. Ci mise un po’ a focalizzare la situazione. Non si trovava di certo nella sua stanza, lo provava l’aria fredda che filtrava dalla fessure della baracca in cui era. Sopra la veste sottile che le avevano procurato aveva solo un lenzuolo leggero per coprirsi.
Le sembrava che l’unico elemento caldo della stanza fosse Ookami, il cui petto si muoveva regolarmente sotto la sua guancia. Il ragazzo l’aveva tenuta stretta a se per tutta la notte, aveva lasciato che si sfogasse e, di certo, si era addormentato molto tempo dopo di lei.
Yume si allontanò da lui. Aveva gli occhi arrossati e si sentiva tutta intirizzita.
Si raggomitolò su se stessa per riscaldarsi. I suoi movimenti svegliarono il ragazzo accanto a lei che la tirò ancora stretta a se.
-Hai freddo?- Le chiese premuroso.
Lei annuì, e si accoccolò a lui.
Stettero in silenzio per molto tempo. Senza muoversi o sciogliere l’abbraccio. Fu Yume a parlare per prima. Dopo che i singhiozzi le sgorgarono ancora su per la gola.
-Non ci sono più…-Mormorò. – Lui li ha uccisi… E ora io cosa farò? Non ho più nulla…-
-Hai me.- Le disse Ookami sicuro. – E io non ti lascerò, mi occuperò io di te, ti porterò al sicuro, poi vendicherò i tuoi genitori e ucciderò Kumo.- Affermò.
-E’ mio marito...- Si rese conto Yume con disgusto.
Ookami si sollevò, per poi fissarla negli occhi. – Lui non è niente per te se tu non lo vuoi.-
-Io lo voglio morto.- Rispose lei furiosa e a testa bassa.
-Me ne occuperò io.- Le promise il ragazzo.
Yume scosse la testa: - Voglio ammazzarlo con le mie mani.-
Ookami la strinse forte.
-Non voglio che tu lo faccia. Non macchiarti di un crimine che non si addice alla purezza della tua anima. Io so quanto tua sia dolce, ti conosco. Non ne saresti capace, e poi te ne pentiresti, lascia che lo faccia io. Conosco il tuo dolore,- spiegò – almeno in parte, non permettergli di divorarti, tu non sei sola, non finché io sarò su questa terra.-
Yume avrebbe voluto sorridere alle sue parole, ma non vi riuscì, e si limito a baciarlo con straziante dolcezza.
-Non posso perdere anche te, ricordatelo.


Shaoran bussò cauto alla porta della cabina della principessa, lei lo invitò ad entrare. Stava stesa a letto, fingendo un malore in realtà inesistente.
-Ci sei riuscito?- Domandò sollevandosi speranzosa, riferendosi a ciò che il ragazzo aveva in mente di scoprire sullo zio.
-Vuole il regno.- Affermò lui. – e non si fermerà finché non l’avrà avuto, anche a costo di eliminare te e anche tuo fratello.-
Si sedette affianco a lei e le sfiorò imbarazzato un braccio con la punta delle dita.
-Se ci riuscisse per il mio popolo sarebbe la fine… Farebbe cose orribili…-
-Glielo impediremo, tranquilla.-
Si abbracciarono. Ormai erano certi di tenere davvero l’uno all’altra. Non si erano neanche resi conto di avere smesso di darsi del voi. Shaoran non vedeva più Sakura come la propria principessa, e lei non vedeva in lui solo un futuro marito frutto della scelta di un matrimonio combinato.
Ora per Sakura lui era un amico fidato, un appoggio e un eroe. E per Shaoran lei era un angelo da proteggere e a cui teneva molto, la sua futura moglie che amava sempre di più e che avrebbe voluto proteggere anche a costo della vita.

Un pomeriggio di cinque giorni dopo attraccarono al porto di un isolotto. La popolazione del villaggio sulla riva era minima ma dovevano fare rifornimento di carne e acqua. Fei Wong scese a terra assieme ad alcuni suoi fedeli uomini. Altri scesero semplicemente per fare baldoria o per cercare provviste.
Shaoran e Sakura furono gli unici a restare sulla nave. Tutti pensavano che Sakura fosse in preda alla febbre, e il ragazzo si era offerto di stare in sua compagnia.
Da quando aveva iniziato a fingere di stare male Sakura aveva visto solo Shaoran, Fei Wong non era mai andato a farle visita. Forse aveva ritenuto la visita superflua dato che conosceva bene la causa del male della ragazza.
Erano quasi tutti sbarcati quando Shaoran costrinse la principessa a lasciare il libro che stava leggendo per alzarsi dal letto.
-Cosa ti sei messo in testa?- Gli chiese lei.
Lui le porse una sacca con dei vestiti da contadina, lei li afferrò incerta.
-Metti questi- le disse lui, - io qui ci sono stato, ricordo che con mio padre passavamo i pomeriggi in una piccolissima baia, ti ci porto, ma non devono essere in grado di riconoscerti.- La ragazza lo guardò stralunata, poi le si aprì sul viso un sorriso enorme.
-Davvero?- Chiese stupita.
Lui annuì convinto.
-Metti la sottoveste, mi raccomando.- Lei non capì, ma ubbidì. Andò nella stanza affianco per cambiarsi, e quando tornò scoprì che Shaoran aveva riempito il suo letto di cuscini per celare la loro “fuga”.
Scendere dalla nave non fu affatto uno scherzo. Dovettero aspettare che alcune guardie finissero il turno per cedere il posto ad altri uomini, prima di poter sfrecciare giù per la passerella. Abbandonarono il porto di gran corsa, con i volti coperti e indossando semplici abiti da contadini.
Correvano, mano nella mano, per le strade affollate. Shaoran precedeva la ragazza, guidandola fino al’estremità opposta del paese. Scesero per qualche decina di metri fra il fogliame, poi la baia si aprì davanti ai loro occhi. La spiaggia era deserta. L’acqua azzurra in lontananza luccicava sotto il sole pomeridiano. A Sakura tremarono le gambe per l’emozione, strinse forte la mano di Shaoran che ricambiò la stretta, poi si guardarono.
Gli occhi della principessa erano pieni di gratitudine.
-Ti va di imparare a nuotare?- Le domandò il ragazzo.
-Adesso?- Chiese Sakura stupita ma lasciando trapelare della voce l’emozione.
-Certo, spogliati, tieni addosso solo la sottoveste ed entriamo in acqua.-
Il ragazzo si voltò nella direzione opposta e iniziò a togliere i vestiti, fino a restare con solo le braghe addosso.
Quando si voltò verso Sakura ne rimase incantato. Aveva addosso solo la veste leggera e quasi trasparente che le arrivava fino alle ginocchia, e sentì il fumo che gli usciva dalle orecchie nell’immaginare cosa sarebbe successo una volta che lei fosse uscita dall’acqua.
Distolse lo sguardo dal suo corpo per portarlo negli occhi imbarazzati di lei.
-Entriamo in acqua.- Le disse il ragazzo precedendola e avviandosi verso il mare. Aveva già l’acqua che gli arrivava alle caviglie quando si voltò per vedere dove fosse Sakura. Lei non era ancora entrata; stava sulla sponda, quasi spaventata. Era immobile a pochi centimetri da dove le piccole onde iniziavano a ritirarsi. In una posizione in cui non si sarebbe bagnata i piedi.
Tornò indietro e le afferrò una mano.
-Paura?- Chiese.
Lei annuì.
-E’ fredda?- Domandò. Il ragazzo annuì. –Non così tanto.- Aggiunse subito.
Sakura accennò un passo in avanti, ma si bloccò, stringendo la mano all’amico.
Shaoran sospirò, intenerito. Si divincolò dalla stretta della ragazza e la sollevò tra le braccia.
Sakura si strinse a lui, spalancando gli occhi spaventata. E il ragazzo avanzò nell’acqua con la ragazza in braccio.
Sakura tremava, ma tra stando appoggiata al petto del ragazzo si sentiva più sicura. Shaoran continuava ad avanzare nell’acqua, e presto Sakura si ritrovò con l’acqua a pochi centimetri dalla sua pelle.
Allungò una mano per toccare l’acqua e la immerse. Rabbrividì. Poi Shaoran si abbassò di colpo e finirono ammollo entrambi. Sakura si strinse a lui spaventata, ma una volta immersa si calmò, il ragazzo la stringeva ancora a se.
Rabbrividì un istante. Poi si rese conto della vicinanza che c’era tra i due, dei nasi che distavano un paio di centimetri e del fiato del ragazzo sulla sua bocca.



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Dany92: Sorpresa!!! Mi sa che questa volta ci ho messo un po’… l’ultima volte che ho aggiornato New moon non era ancora uscito, vero? Quindi è passato almeno un mese…
Potter92: Magari… Forse… Chissà! XD
Nanami: Sisi, direi che stanno bene insieme.
Kairi_92: Visto che dolce Shao? Un ammore con due emme! XD l’ha bevuta perché è scemo!


A PROPOSITO, LEGGETE LA FF DESTINY, SCORRETE LA PAGINA UN PO’, LA TROVATE CIRCA A META’ CREDO.

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Capitolo 17
*** Una freccia in riva al lago ***


Una freccia in riva al lago

… Sakura tremava, ma stando appoggiata al petto del ragazzo si sentiva più sicura. Shaoran continuava ad avanzare nell’acqua, e presto Sakura si ritrovò con l’acqua a pochi centimetri dalla sua pelle.
Allungò una mano per toccare l’acqua e la immerse. Rabbrividì. Poi Shaoran si abbassò di colpo e finirono ammollo entrambi. Sakura si strinse a lui spaventata, ma una volta immersa si calmò, il ragazzo la stringeva ancora a se.
Rabbrividì un istante. Poi si rese conto della vicinanza che c’era tra i due, dei nasi che distavano un paio di centimetri e del fiato del ragazzo sulla sua bocca…

L’acqua scrosciava attorno ai ragazzi mossa dal vento. Le onde si srotolavano lentamente sulla sabbia, ma prima sfiorava la pelle dei giovani ancora troppo vicini.
Sakura distolse lo sguardo da quello di Shaoran per rivolgerlo verso il basso, iniziò a scrutare rapita nella direzione di un gruppo di pesciolini che passavano da quella parte.

La nave era ancora semivuota e la luna alta nel cielo quando Sakura e Shaoran si arrampicarono sul ponte ed entrarono in silenzio nella camera della ragazza.
Si chiusero la porta alle spalle e si sorrisero complici. Avevano ancora i capelli bagnati e i vestiti umidicci, dovevano cambiarsi al più presto se non volevano prendersi entrambi una vera polmonite.
-Meglio che vada ad asciugarmi, fareste bene a cambiarvi anche voi.- Accennò il ragazzo dirigendosi piano verso la porta.
-Poi tornerai, vero?- Domandò la principessa speranzosa.
-Certo- Rispose il ragazzo arrossendo.

Quando Shaoran fu andato via Sakura si spogliò, sedette ai piedi del letto e iniziò ad asciugarsi. Indossò la sua regale camicia da notte e sciolse i capelli per avvolgerli in un panno di lino, poi si avvicinò al caminetto che aveva nella cabina e tentò impacciata di accendere il fuoco.
Sentì due colpi secchi sulla porta che la fecero sobbalzare; iniziò a temere che il consigliere fosse tornato e potesse intuire qualcosa dai sui capelli bagnati.
-Chi è?- Domandò timorosa.
-Sono io.- Rispose la voce di Shaoran dall’altro lato della sua porta.
Sakura corse ad aprirgli con un sorriso stampato in faccia. E quando incrociò il suo sguardo caldi il cuore iniziò a martellarle il petto.
-Sai, pensavo…- iniziò Shaoran. – dato che la malattia in realtà non esiste questo viaggio diventa inutile, ed ho paura che Fei Wong possa aver architettato qualcosa.-
Sakura lo fece accomodare sul divanetto davanti al fuoco, poi prese la spazzola che aveva lasciato sul tavolino lì di fronte e iniziò a spazzolarsi i capelli stando inginocchiata davanti al fuoco.
Shaoran fece fatica a concentrarsi sul discorso che aveva iniziato, teneva gli occhi fissi sui riflessi rossastri che le fiamme lasciavano sui capelli umidi della principessa. Si soffermò ad osservare il profilo della ragazza, la luce e le ombre che si alternavano sulle sue guance, sui suoi zigomi e sulle sue labbra. Sentì il cuore impazzare nel suo petto e si morse il labbro inferiore con forza, nel tentativo di sopprimere quel desiderio prepotente di baciare Sakura. -Allora?- domandò Sakura impaziente riportando lo sguardo sul ragazzo.
Lui sobbalzò, ricacciando in fondo alla sua mente i pensieri che aveva avuto.
-Questo viaggio è inutile, Fei Wong lo sa, e se ha accettato di accompagnarci sicuramente avrà un secondo fine; ho paura che il re possa essere in pericolo.-
Gli occhi di Sakura si fecero cupi, oscurati da un velo di preoccupazione per il fratello.
-Cosa possiamo fare?- Chiese lei abbassando lo sguardo sulla spazzola che ora reggeva tra le mani posate sul grembo.
-Dovremmo tornare a palazzo, ma la nave è già salpata e arriveremo al prossimo porto solo tra una settimana.- stette un po’ a pensare, poi continuò- dovremmo abituare le persone che ci sono su questa nave a non vederci in giro, così se al prossimo porto scappassimo ci metterebbero un po’ a notare la nostra assenza.-
Sakura ci rifletté un po’ su, poi domandò al ragazzo: -Come faremmo a tornare a palazzo?- -Troverò un modo.- Rispose Shaoran risoluto.

Quella notte Sakura fece sogni agitati.
Si rifletteva in un lago e la sua immagine nell’acqua era evanescente, e quasi sconosciuta.
Quello che nell’acqua pareva il suo riflesso portava una maschera chiara a forma di farfalla ed aveva i capelli corti che le incorniciavano un volto stanco e provato. La bocca rossa, quasi sanguinanti, con un taglio appena cicatrizzato sul labbro inferiore.
Attraverso i fori della maschera lo sguardo della ragazza era spento; l’espressione stanca, gli occhi arrossati. Nel petto rimbombava il dolore sordo di una ferita dell’anima sconosciuta, come un tamburo che tuonava in una stanza vuota.

Ookami camminava cauto, tra la cenere di ciò che restava di quel campo grano che aveva bruciato per una notte intera. Il fumo ancora si levava verso il cielo soffocando l’aria.
L’ultima rivolta era stata quasi un massacro per i suoi uomini, ed era stato un miracolo se ne era uscito solo con un taglio su un braccio.
La cenere sporcava gli stivali del ragazzo quando toccavano terra e il cielo sembrava pronto a riprendere a piangere, disperandosi come aveva fatto per tutta la notte.
I piedi non erano ancora stanchi quando giunse al confine del campo; i residui dell’incendio si fermavano prima della stradina di terra battuta, oltre la quale un prato d’erba ingiallita contrastava con il grigio della zona in cui si trovava.
Ookami attraversò la strada, lasciando le impronte di cenere su di essa, poi immerse i piedi nel fango e si diresse verso il lago che aveva di fronte. Sulla riva una figura stava china sull’acqua.
Il lago era limpido, il cielo plumbeo, e Yume stava inginocchiata sulla riva con lo sguardo rivolto nell’acqua; l’abito bianco strappato e infangato.
Il ragazzo le si inginocchiò affianco e lei sollevò il volto mascherato verso di lui.
Ookami le sfiorò una guancia con la mano, e i loro sguardi si intrecciarono con tenerezza. In quel momento le parole erano superflue, erano solo loro due, il lago, e quell’angolo di paradiso.
Oltre il lago, davanti a loro, c’era un bosco; talmente fitto che non si vedeva nulla di ciò che ci fosse più all’interno.
Un solo sibilo si sentì nell’aria, e una freccia passò sopra al lago spedita, dritta verso la ragazza, andando ad affondare nel suo fianco.


Sakura sobbalzò. Scattò a sedere sul letto con una fitta dolorosa al fianco. Gli occhi le guizzarono alla figura inginocchiata affianco al suo letto. Riuscì per un solo istante a vedere e riconoscere il ragazzo mascherato, poi abbassò lo sguardo su una macchia scura sulla veste di seta, e quando rialzò gli occhi era di nuovo sola.

Shaoran aprì gli occhi reprimendo un urlo. Si rese conto di essere sudato e di avere il batticuore. L’ansia che aveva provato quando quella ragazza sconosciuta era stata ferita scorreva ancora nelle sue vene. Potevano essere davvero solo sogni?



***********************************************


Potter92: Per scoperto è stato scoperto, ora bisogna vedere se non scopre di essere stato scoperto e non uccide Shao XD
Dany92: Visto? Ce l’ho fatta, ma non sono molto soddisfatta… Sono scappati e ci sono pure ritornati sulla nave maledetta.
Akkarin_a: Sono contenta che tu mi abbia recensita, hai ragione, Shaoran è quasi sempre il primo ad innamorarsi, credo che sia perché i maschi sono deboli di cervello, vedono una bella ragazza e crollano. Non ricordo se ci sia almeno una Fanfiction in cui si innamora prima lei, ho in mente solo la mia “Enchanted of witch”, in cui si innamora lei.
Kairi_92: Considera che Sakura è una principessa, quindi di certo sarà stata sempre tenuta sotto controllo, sarebbe stato troppo rischioso, per non dire poco decoroso, per lei imparare a nuotare. Purtroppo ragazzi come Shaoran non ce ne sono in questo mondo crudele.
Sakurahime949: Lo so, mi dispiace, ma non ho proprio ispirazione in questo periodo.
Laurettachan96: Sono contenta che la storia ti piaccia al punto di causarti un pentimento XD ma non sentirti in colpa! Purtroppo due imbranati non farebbero ciò che dovrebbero neanche se avessero il copione davanti! Il motivo per cui ho lasciato in sospeso la scena in questo modo è… bè, potrei dire per aumentare la suspance, ma mentirei… la verità è che la mia mente riesce a progettare fino al culmine di certe scene, e non oltre,; allora mi dico, nel prossimo capitolo continuo la situazione, ma poi finisce che la scena sfuma e divente come un interruzione da telenovelas… Ora mi sento in colpa…

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Capitolo 18
*** Delitto mancato ***


Delitto mancato

Quella mattina Shaoran raggiunse Sakura nella sua cabina. La trovò seduta sul divanetto con le braccia attorno alle gambe e la testa china sulle ginocchia.
Indossava ancora la camicia da notte macchiata con cui aveva dormito, anche se per poco.
Shaoran le si avvicinò cauto, appoggiandole una mano sulla spalla e osservandola con dolcezza.
Lei alzò lo sguardo su di lui e si asciugò gli occhi frettolosa con i palmi delle mani.
-Che c’è?- le domandò il ragazzo.
-Ho davvero una bruttissima sensazione, e gli incubi non mi aiutano.-
-Hai avuto incubi questa notte?- Chiese Shaoran inginocchiandosi davanti alla principessa. Lei annuì, un ombra nello sguardo cupo.
Poi Shaoran si accorse della macchia di sangue sulla veste chiara della principessa; - Stai sanguinando? Che è successo? Ti sei ferita?-
Sakura scosse la testa, poi iniziò a spiegare confusamente; - Era nell’incubo, mi hanno colpita con una freccia, anche se in realtà non ero io… E quando mi sono vegliata c’era il sangue dove la freccia aveva colpita… Ma non sono ferita, non ho un solo graffio…- Lo rassicurò.
-Una freccia?- Si stupì Shaoran, - credo di aver avuto un incubo simile.-
-Ti colpivano con una freccia?-
-No, ero con una ragazza, e colpivano lei.-
-Chissà se tra il mio sogno ed il tuo c’è una connessione…- Ipotizzò Sakura con scarsa convinzione.
-Non pensarci.- Le disse Shaoran sfiorandole una guancia con un dito. Il gesto la fece arrossire.

A causa delle avversità atmosferiche attraccarono al porto otto giorni dopo. Qualche ora prima di scendere a terra il consigliere portò nella cabina di Sakura un calice colmo di quella falsa medicina, e appena se ne fu andato Sakura trovò il modo per aprire un oblò e versane il contenuto in mare.
Poi si stese a letto e finse ancora di stare male.

Shaoran stava camminando tranquillo per il corridoio della nave quando sentì delle voci concitate provenire dalla cabina di Fei Wong. Decise in fretta di rimandare di qualche minuto la visita alla principessa per scoprire cosa lo zio stesse tramando e, dopo aver controllato che non ci fosse nessuno nei paraggi, si accostò alla porta appoggiandovi l’orecchio.
Dovette attendere qualche secondo prima di riuscire a decifrare le frasi.
-Una ferita non profonda.- Stava dicendo il consigliere a qualcuno.
-In modo che voi possiate arrivare appena il tempo per salvarla, dico bene?- Domandò l’altro. -Esatto.- Fu la risposta laconica di Fei Wong.
-E il ragazzo? Prima o dopo?-
-Prima, ovviamente; dopo che avrete attentato alla vita della principessa ci sarà un bel trambusto a bordo della nave, dubito che se ne presenterà occasione.- Chiarì il consigliere con voce soddisfatta.
-Avevo capito che il ragazzo fosse vostro nipote…-
-E’ anche promesso sposo alla principessa, e se non lo fosse probabilmente non farebbe una brutta fine.-
-Quando avrò il denaro?- Domandò il mercenario.
-Metà adesso – Shaoran sentì il rumore di monete lasciate cadere sul legno, - metà dopo.-
-Prima del tramonto non avrete più un nipote e la principessa sarà morta-
Shaoran fece dei calcoli veloci, mancava meno di un’ora al tramonto.
Tornò in camera sua a passo svelto; se aveva capito bene i suoi calcoli Sakura sarebbe stata al sicuro finché non avessero ucciso lui.
Aprì alcuni cassetti e ne tirò fuori il minimo indispensabile; prese la maschera che gli aveva dato sua madre e la infilò nella sacca delle monete, poi indossò la cintura e afferrò la spada.
Uscì in corridoio e con passo quatto raggiunse la cabina della principessa. Bussò con impeto finché lei non lo invitò ad entrare; la trovò adagiata sul divano a fingere il solito malore e quasi non la costrinse ad alzarsi stringendole il polso.
-Che succede?- Chiese Sakura spaventata.
-Zitta e seguimi, vogliono uccidere me e ferire te, mio zio ha assoldato un mercenario.-
Trascinò Sakura fuori dalla porta e corse per i corridoi trascinandosi dietro Sakura ed evitando di incontrare chiunque finché non furono sul ponte.
Erano già pronti a saltar giù dalla nave quando Shaoran si guardò attorno, appena in tempo per vedere lo zio che camminava a una decina di metri da loro.
Il ragazzo afferrò Sakura alle spalle e si lanciò dietro ad alcune casse ammucchiate che erano state lasciate poco distanti da loro, le braccia strette attorno alla ragazza e la mano sulla sua bocca per impedirle di urlare.
Attesero che Fei Wong si fosse allontanato prima di alzarsi e dirigersi sul retro della nave. Shaoran afferrò una rete e la lasciò scivolare giù come fosse una scala, poi fece cenno alla principessa di aspettare.
-Scendi dopo di me.- Le disse cauto.
Lei annuì fiduciosa, nonostante non le fosse chiaro ciò che stava accadendo.
Quando il ragazzo fu appena un paio di metri più giù Sakura gli andò dietro, stando attenta a non scivolare.
Quando fu a pochi centimetri dall’acqua Shaoran si lasciò cadere, finì ammollo e alzò lo sguardo sulla principessa per incoraggiarla a fare lo stesso. Lei preferì continuare a usare la rete come scala finché l’acqua non le arrivò alle caviglie.
-Buttati, ti prendo io.- La incitò Shaoran. Sakura si lasciò cadere finendo dritta tra le braccia dell’amico; lui la sorresse dolcemente con un braccio, mentre con l’altro si reggeva ancora alla rete.
Dobbiamo nuotare fino a lì.- Le disse indicando con un cenno della testa la scogliera distante una cinquantina di metri.
-Non ce la farò mai!- Esclamò Sakura spaventata.
-Dobbiamo.- Disse semplicemente Shaoran. – Vai tranquilla, se vai affondo ti riporto io in superficie.-

Yume stava stesa su un giaciglio improvvisato in una casetta; il volto contratto in una smorfia. Ookami stava affianco a lei, e le stringeva una mano nel tentativo di infonderle forza e coraggio. Fuori da quel rifugio le urla della battaglia infuriavano assieme alle fiamme che divoravano le case.
Le lenzuola su cui Yume era adagiata erano ormai zuppe del suo sangue e del suo sudore.
Una botola si aprì sul soffitto basso in legno un giovane vi si affacciò per chiamare Ookami;
-Abbiamo bisogno di te- disse.
Seppur a malincuore il ragazzo lasciò la mano di Yume e abbandonò quella cantina per scendere in battaglia.



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DenaDena: No problem per la tua dimenticanza. Adoro confondervi! Non sai quanto! E’ la parte che preferisco! XD Questa volta ci ho messo meno ad aggiornare, molto meno, vero?
Dany92: L’attesa rende certo cose tipo una telenovelas però, comincio a deprimermi…
Akkarin_a: E’ vero, chi si muove nell’ombra è sempre più pericoloso, se Shao non avesse origliato a quest’ora sarebbe morto!
Inuyasha_Fede: Sono contenta che ti piaccia, spero che continuerai a seguirla, a breve si scoprirà la storia di Yume ed Ookami.
Potter92: Ci arriveranno alla scogliera o Sakura affoga prima?
Laurettachan96: Beata innocenza loro XD o la vogliamo chiamare fessaggine? Princessangelfinexshade96 (l’ho scritto bene?): Quanti complimenti! Non li merito tutti! L’idea di fare la scrittrice mi frulla in testa da anni ^^ ho organizzato 2 trame, una per una saga, l’altra per un libro solo; sono entrambe fantasy. Continua a seguirmi! Mi raccomando!

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Capitolo 19
*** Impresso nel diamante ***


Impresso nel diamante

Era mattina inoltrata quando Sakura riaprì gli occhi. La grotta in cui si erano rifugiati era umida e fredda. Shaoran non c’era e la principessa si chiese dove potesse essere; non passò molto perché lui entrasse con espressione seria.
-Ciao.- Le disse.
-Ciao- rispose lei.
-Tutto bene?- Le domandò il ragazzo premuroso come sempre.
Lei annuì. – Sono solo preoccupata per mio fratello e per il regno.-
-Appena possibile prendiamo una nave e torniamo indietro- La rassicurò Shaoran.
-Grazie- disse semplicemente lei.

Sulla nave il consigliere Fei Wong continuava a dare ordini camminando avanti e indietro sul ponte, nervoso.
La principessa e suo nipote erano spariti, appena l’uomo se ne era accorto aveva mandato una squadriglia a cercarli ma non avevano trovato nessun indizio.
Sembravano essersi dileguati nel nulla. Il suo piano era fallito, e lui non riusciva a capirne la ragione. Possibile che qualcuno li avesse rapiti? Possibile che avessero scoperto i suoi piani e che fossero fuggiti per questo?
In un modo o in un altro avrebbe avuto il trono, di questo ne era pienamente convinto. Ci pensò un po’ su, come risolvere il problema? Al re Touya avrebbe potuto dire la verità; la principessa e suo nipote erano scomparsi; semplice.
Avrebbe potuto dire benissimo che il giovane Shaoran aveva rapito la principessa. Il passo principale era tornare al castello, avrebbe pensato per strada a cosa dire.

Shaoran guidò Sakura per le affollate strade del villaggio. Sporchi com’erano si confondevano facilmente con i contadini che frequentavano il mercato e la folla li nascondeva agli sguardi indiscreti.
Shaoran comunque restava vigile e continuava a guardarsi attorno attento. Sakura guardava tra le bancarelle distratta, mentre con la mente era al castello, preoccupata.
Nulla sembrava riuscire a distrarla dalle sue preoccupazioni, finché una strana ansia prese ad impossessarsi di lei.
Sakura si fermò di scatto; Shaoran la guardò confuso.
-Tutto bene?- Le chiese. Lei non gli rispose, si limitò a guardarsi intorno come alla ricerca di qualcosa. Alla ricerca di ciò che aveva scatenato la sua ansia, seppur inconsapevolmente.
-Sakura?- chiese ancora il ragazzo preoccupato riscuotendola.
La ragazza lo guardò confusa, non avendo capito cosa lui le avesse detto appena qualche istante prima.
-Tutto bene?- Ribadì lui.
Lei scosse la testa e, inaspettatamente, afferrò la mano del ragazzo; stringendola in cerca di conforto.
-Non devi preoccuparti.- Le disse semplicemente.
Sakura annuì, cercando di convincersi che lui avesse ragione, prima che qualcosa si muovesse nella sua mente. Come un richiamo.
Ricominciò a guardarsi attorno, cercando con lo qualcosa che non sapeva neanche lei.
Shaoran provò a seguire le sue occhiate, ma lo sguardo della ragazza si muoveva veloce e lui non riusciva a seguirlo. Poi, tra la folla, Shaoran vide un riflesso argenteo e il suo cuore perse un colpo. Era un’armatura del regno di Sakura, li stavano cercando.
Afferrò la ragazza per un braccio e iniziò a correre.
La principessa faticava a stargli dietro, lui non accennava a rallentare e ben presto si infilarono in un vicolo buio talmente nascosto che perfino Shaoran aveva fatto fatica a vederlo. Si fermarono un istante a riprendere fiato. Sakura sentiva il petto scoppiare; un pessimo presentimento si stava facendo largo dentro di lei.
Qualcosa la stava chiamando, era qualcosa che la spaventava e la rassicurava allo stesso tempo; e lei non era certa di voler sapere di cosa si trattasse.
Per risvegliarla dal trance in cui era caduta Shaoran strinse la presa attorno alla sua mano, il tentativo andò a buon fine e la ragazza alzò lo sguardo verso di lui. Arrossirono entrambi, mollando la presa di colpo.
-Stai bene?- Chiese Shaoran per l’ennesima volta.
-Ho una strana sensazione.-
Fu allora che alle narici dei ragazzi iniziò ad arrivare uno strano profumo. Si guardarono attorno, rendendosi conto di essere circondati da un alone di fumo roseo.
Sul fondo del vicolo c’era quello che pareva essere un negozietto di occultismo.
Shaoran, con coraggio, afferrò la mano della principessa e vi si diresse dentro. La maschera d’argento, nella sua sacca, fremeva. Il giovane riusciva a sentire la sua impazienza salirgli su per la spina dorsale. C’era qualcosa in quel negozio, qualcosa che la maschera che sua madre gli aveva dato sentiva di possedere o dover possedere. Questo cupo ed allo stesso tempo eccitante desiderio vibrava nel sangue di Shaoran, spingendolo a continuare a camminare.
Entrarono.
Sakura si guardò attorno curiosa. Non c’era nessuno oltre loro. L’aria era impregnata di profumi e fumi d’incenso, le mensole erano strapiene di oggetti in vendita nascosti alla luce diretta del sole, dato che l’unica fonte di luce era la porta coperta da una preziosa tenda.
Nella penombra, tra le ampolle e alcuni specchi, stava una maschera luccicante, intagliata nel diamante e con la sagoma degli occhi ritagliata sulle ali della sua forma a farfalla.
Shaoran le puntò gli occhi addosso, la maschera d’argento al suo fianco pareva pulsare, quella di diamante quasi risplendeva di luce propria.
-Shaoran?- Domandò Sakura al ragazzo tentando di attirare la sua attenzione. Poi anche il suo sguardo cadde tra i bagliori del diamante, e la sua coscienza rivide in quell’oggetto una parte di se.

-Guarda cosa ho trovato.- Le disse Ookami porgendole qualcosa di luccicante. Era una maschera di cristallo dalle sembianze di farfalla.
-Wow!- Esclamò Yume stupita. –Chissà chi l’ha persa…- Si chiese, per poi aggiungere:- Certo, ora che l’hai trovata tu cedo che sia diventata tua…-
-Lo credi davvero?- Le domandò lui.
-Ma certo.- Rispose Yume convinta.
-Bene allora! Io la regalo a te, così anche tu ora avrai una maschera come me-


-Quella maschera si porta dietro una misteriosa quanto triste leggenda.- rivelò una voce alle loro spalle riscuotendoli.
I due guardarono il nuovo arrivato confusi, non avendolo sentito arrivare. Era un uomo anziano, dal volto scarno e la schiena ricurva; una lunga barba gli scendeva giù per la tonaca marrone. Era molto pallido, come se il sole non sfiorasse il suo viso rugoso da molto tempo.
-Non siete di queste parti, vero?- Gli domandò educato.
-Siamo in viaggio.- Rispose Sakura prendendo coraggio.
L’uomo le sorrise. – Vi va di sentire la storia di quella maschera che tanto vi ha colpiti?- domandò divertito.
Prima che Shaoran potesse dire una qualunque cosa Sakura annuì entusiasta, e si affrettò a sedersi su una delle sedie offertegli dall’uomo.
-Circa un centinaio di anni fa - iniziò l’uomo - c'erano due ragazzi, amici d'infanzia, erano di nobili origini, crebbero insieme e si innamorarono; qualcuno dice che avrebbero dovuto sposarsi. Da piccoli erano sempre soliti giocare a fare la guerra, il ragazzino aveva insegnato all'amica a usare la spada e a tirare con l'arco. Avevano quindici anni il giorno in cui scoppiò la battaglia in cui il ragazzo, Ookami, rimase orfano e perse tutto. I suoi genitori erano stati assassinati e lui scampò alla morte per miracolo.
Sakura ascoltava rapita, Shaoran faceva saettare lo sguardo da lei all’uomo senza sosta, pur non distraendosi dal racconto.
-Fu costretto a nascondersi e si unì ai contadini nelle ribellioni contro gli invasori indossando, per farsi forza, la maschera che fin da piccolo aveva indossato assieme alla sua giovane amata, Yume, una maschera argentata dal volto di lupo.
Shaoran e Sakura, seppur per ragioni diverse, trattennero il fiato.
-Non parlò con l’amica per lungo tempo, ma spesso si arrampicava sull’albero di fronte alla sua stanza solo per osservarla. Da un po’ di tempo alcuni nobili inviavano eserciti per impossessarsi delle terre dei dintorni; per placare i dissapori Yume fu promessa ad un uomo molto più grande di lei, che era potente e sempre in prima linea per la conquista.
-Ma è una cosa davvero crudele!- Esclamò Sakura all’improvviso. L’uomo le fece cenno di placarsi con la mano; sorridendo divertito.
-Quando Ookami venne a sapere del matrimonio, di nascosto e mascherato, raggiunse per l’ennesima volta il balcone della ragazza, mostrandosi a lei e scoprendosi il volto. Sincero, le dichiarò tutto il suo amore; ma lei non poteva certo dirgli che ricambiava. Dalla sua scelta dipendeva il destino di troppe persone. Il giorno dopo si sposò.
-Non… non può finire così…- Mormorò Sakura con le lacrime agli occhi.
-Se è il lieto fine che aspetti, mia giovane fanciulla, non è certo in questa storia che lo troverai.- Le disse cauto prima di riprendere là dov’era stato interrotto. –L’unica cosa che alla giovane era rimasta della sua vita felice era una maschera di diamante, la stessa che ha rapito i vostri sguardi.- accennò indicandogliela con i movimenti del capo. – Era un dono prezioso fattole anni prima dal suo unico e vero amore. Il giorno stesso delle sue nozze il marito, Kumo, venne meno alla promessa fattale, quella per cui Yume si era donata a lui. L’uomo uccise la famiglia della giovane, e lei si disperò. Appena calate le tenebre, prima ancora di passare la notte con il marito come da tradizione, afferrò la maschera e indossò abiti maschili, tagliò i capelli lanciandoli nel fuoco scoppiettante del camino e si ferì una mano per sporcare di sangue il pavimento della sua camera da letto, per simulare il suo rapimento. Poi fuggì via, calandosi dal balcone della sua stanza. Voleva cercare l'uomo che amava, ma non sapeva dove lui potesse nascondersi.
Vagò nelle campagne deserte e pericolose, per una notte intera. All'alba i soldati attaccarono le campagne e lei si trovò intrappolata tra due fuochi; si salvò solo grazie all'intervento improvviso di Ookami, che la difese e la condusse al sicuro.
Gli scontri continuavano, le stagioni si susseguivano e l’amore dei due ragazzi era sempre più forte. Ma più forte erano anche l’impeto e la violenza con cui i nemici si scagliavano contro di loro.
Anche l’uomo che aveva arrecato tata sofferenza alla giovane iniziò a scendere in campo, coprendo il volto con una cupa maschera dalle sembianze di ragno. E appena seppe che la sua giovane moglie era viva e contro di lui andò a cercarla. Nel momento stesso in cui la vide capì che era sfuggita a lui per donarsi ad un altro; ciò lo fece infuriare. Assoldò un uomo per ucciderla, questo la ferì a morte trascinandola in alcuni lunghi giorni di dolore.
Ookami le rimase accanto finché uno scontro cruento non richiese urgentemente la sua presenza; solo allora scese di nuovo in campo; lanciandosi con foga contro il nemico. Perse un occhio in quello scontro. Alcuni dicono che da quel giorno ebbe un occhio azzurro affianco ad uno castano. Tornò di corsa dalla sua bella ma, aihmè, era troppo tardi. La febbre e il dolore della ferita infetta l’avevano ormai consumata e lei già non respirava più.
Giurò a se stessa che avrebbe ucciso Kumo al più presto.- Raccontò l’uomo facendo una pausa.
-E lo uccise?- Domando Shaoran dando voce alla stessa domanda che si stava ponendo Sakura.
-Si, ma per quanto avesse ottenuto la vendetta che voleva, nulla più avrebbe potuto restituirgli la sua amata, e si lasciò morire sul campo di battaglia, con ancora indosso la sua maschera di lupo e la consapevolezza di aver seppellito quella di diamante assieme alla sua Yume. Ma quella maschera luccicante proprio non ne voleva sapere di stare lontana da quella argentata. Ognuna delle tre maschere aveva impresso sul sua superficie interna il volto di chi l’aveva indossata, così come i suoi sorrisi, le sue lacrime, i suoi sentimenti. In ogni maschera è racchiuso un pezzo dell’anima di Ookami, Yume e perfino di quel perfido di Kumo; e le prime due maschere non troveranno pace finché non riusciranno a riunire i due giovani per condurli alla felicità.-

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Dany92: Povera Yume!! Povero Ookami!! Quale curiosità ti ho fatto venire? Posso sapere?
Potter92: Ce l’ha fatta pare XD
Inuyasha_Fede: Mi sento in colpa… Ci ho messo proprio tanto questa volta…
DenaDena: Tutto chiero su Yume ed Ookami?
Laurettachan96: Shaoran è un mito! Fondiamo l’AFW! Affoghiamo Fai Wong! Domanda trabocchetto: affoghiamo solo lui? Sakura no, povera.

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Capitolo 20
*** Il volto del passato - Parte prima ***


Il volto del passato – Parte prima

-In ogni maschera è racchiuso un pezzo dell’anima di Ookami, Yume e perfino di quel perfido di Kumo; e le prime due maschere non troveranno pace finché non riusciranno a riunire i due giovani per condurli alla felicità. –
-Come faranno a riunirli, se sono morti entrambi? – Domandò Sakura mentre una lacrima le scivolava giù per la guancia. Shaoran la asciugò con due dita, sotto lo sguardo attento dell’uomo che avevano davanti.
-La leggenda dice che i due giovani e il loro eterno nemico sono destinati a reincarnarsi all’infinito finché la loro storia non riesca a trovare un lieto fine. –
Ci fu qualche istante di silenzio, poi l’uomo prese la maschera e si diresse verso i due.
-E’ bene che l’abbiate voi. – Disse rivolto verso Sakura. – E ora fareste bene ad andarvene, potreste essere nei guai se vi trovassero qui. –
Entrambi i ragazzi si chiesero come facesse lui ad intuire una cosa simile, perché sicuramente si riferiva a Fei Wong o i suoi scagnozzi.
Prima che potessero chiederglielo l’uomo li spinse verso uno degli scaffali del negozio, aprendo una porta che era nascosta proprio dietro il mobile. Fece cenno ai ragazzi di entrare e stare calmi e zitti.
Li chiuse dentro, accostando di nuovo lo scaffale alla parete in modo che non si potesse vedere la porticina, ma per uscire a loro bastasse spingere.
Sakura e Shaoran si ammutolirono, sbirciando attraverso le fessure tra le travi la scena che si stava svolgendo all’esterno.
Un uomo in divisa fece il suo ingresso nel negozio a passo sicuro. Sakura si strinse all’amico, intimidita, riconoscendo uno degli uomini più vicini al consigliere.
-Chiedo scusa, - disse il cavaliere al commerciante, - avete per caso visto due ragazzi passare da queste parti? Un giovanotto dall’aria intraprendente ed una ragazza graziosa e dall’aria pallida. –
Il vecchietto lo osservò un secondo, poi sollevò gli occhi al cielo fingendosi pensieroso.
-Sono stati qui, si. – Disse in fine. Shaoran strinse Sakura a se con fare protettivo, mettendo mano all’elsa della spada, pronto ad estrarla in caso di bisogno.
-Credo si siano diretti verso il porto, parlavano di riprendere il largo al più presto mi pare. –
Rispose il vecchietto.
Shaoran si rilassò, allentando la presa su Sakura. Entrambi si ritrovarono a fissarsi, con gli occhi puntati l’uno in quello dell’altra, e con i volti distanziati da un semplice soffio.
Rimasero persi in quello scambio di sguardi finché la luce non arrivò intensa in quella stanzetta, all’improvviso.
L’uomo li guardava sorridendo, il soldato doveva essersene andato via.
-Fareste bene a rifugiarvi nel bosco per un po’. – Disse.
Shaoran annuì grato, afferrando il polso di Sakura, mentre il commerciante gli poggiava sul palmo dell’altra mano una sacca piena di acqua e viveri.
-La leggenda dice che quando tutte e tre le maschere riconosceranno gli spiriti dei loro proprietari si risveglieranno, conducendoli ad una fine non ancora scritta. Vincerà l’amore, o vinceranno morte e distruzione. La maschera di Kumo, l’uomo malvagio, aveva la forma di un minaccioso ragno nero, se incontrate qualcuno che la possegga statene lontani. – Gli raccomandò.
I due ragazzi annuirono, non comprendendo bene a cosa si riferisse, salutarono educatamente l’uomo e tornarono cauti in strada.
Raggiunsero il bosco senza problemi, arrivando nel giardino incolto di una vecchia casa in rovina.
Ci fu qualche ora di silenzio, durante la quale Shaoran si perse nei propri pensieri. Sakura lo osservava preoccupata, notando l’espressione grave del suo volto, ma non osava disturbarlo.
-Shaoran… - Lo richiamò poi all’improvviso.
Lui alzò lo sguardo attento.
-Se ti dicessi che credo di aver visto da qualche parte la maschera di lupo? Quella d’argento? Mi prenderesti per pazza? –
Shaoran scosse la testa. – Per carità, non oserei mai! – Esclamò quasi disgustato dall’idea. – Dove l’hai vista? – Le chiese, tenendo bene a mente che in quel momento una maschera che rispecchiava quella descrizione era all’interno della sacca che portava a tracolla.
Sakura arrossì al ricordo del ragazzo che le andava a far visita di notte e del quale ormai credeva di essersi invaghita. -Non te lo ricordi? – Le chiese lui comprensivo vedendola esitare.
Sakura scrollò le spalle. – Non so se dovrei parlartene. –
-Tu puoi dirmi tutto. – Cercò di tranquillizzarla.
-C’è un ragazzo – iniziò lei, - che mi fa visita alcune notti, e indossa quella maschera. –
Shaoran si fece attento, rizzò le orecchie ribollendo. – E non l’hai mai detto? Chi è questo tipo? Avrebbe potuto farti del male! –
Sakura arrossì, al ricordo delle labbra del giovane che sfioravano le sue. – Non credo che voglia farmi del male. – Disse. – Fino ad ora è stato molto… Gentile… -
Shaoran sentì montare la rabbia. – Cosa vuole da te? –
-Io non lo so… - Balbettò la principessa – Forse gli piaccio… - Azzardò, non sapendo che in quel modo avrebbe dato a Shaoran un altro problema.
-Lo sposeresti più volentieri di quanto sposeresti me? – Le chiese poi abbattuto.
Sakura si stupì della domanda. Proprio non sapeva cosa rispondere. Stette zitta, nel timore di poter offendere il ragazzo in qualche modo.
-Non lo so. – Si costrinse a rispondere. Ci rifletté un po’ sopra, poi aggiunse: - Non so neanche che faccia abbia sotto la maschera… Se sia una brava persona… E se fosse il fantasma del ragazzo della storia? – Shaoran la guardò corrucciato. Era impallidita notevolmente.
-Hai paura dei fantasmi? – Le chiese all’improvviso tornando calmo.
Sakura annuì vigorosamente. – E se dovesse tornare? – Chiese spaurita avvicinandosi al ragazzo e guardandosi intorno con circospezione.
Lui deglutì ansioso, ritrovandosela così vicina. – Se… Se dovesse tornare… - Balbettò Shaoran, - Ci penserò io a proteggerti… -
Sakura lo guardò grata. Erano ormai uno di fianco all’altra e le loro braccia quasi si sfioravano. Si erano resi entrambi conto solo in quel momento che tutti i convenevoli non erano più necessari.
Shaoran iniziò a sperare che il giorno del matrimonio arrivasse presto, non voleva perdere Sakura per nessuna ragione.
Sakura immaginò il momento in cui, durante la cerimonia, avrebbe potuto baciare il ragazzo, e se ne chiese la ragione. Ci furono alcuni momenti di imbarazzante silenzio.
Sakura afferrò la maschera di diamante e la portò davanti al viso.
-Come credi che mi stia? – Chiese prima di poggiarla sul naso. Shaoran la guardava confuso, appena il volto di lei fu coperto nell’aria serpeggiò una strana energia, e la maschera d’argento iniziò a vibrare.

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Inuyasha_Fede: Mi Non sempre la morte è la fine. Mai visto Ghost Wishperer? XD
Akkarin_a: Non ho mai detto che il tipo con un occhio azzurro sia Shaoran, qualcosa ti fa forse pernsare che sia lui? Bada, ch epotrebbe anche non esserlo!
Dany92: E’ un gran peccato che quella curiosità ti sia sfuggita, pazienza. Comunque anche ora che sei in vacanza ti fai vedere qui su MSN con la stessa frequenza con cui mio fratello piccolo (pace all’igene suo) si lavi le mani. Finirai per farmi credere che ti sei trovata un ragazzo e che passi tutto il tempo con lui!
Potter92: Urrà! (anche se mi sfugge la ragione di questa esclamazione)
Paperella96: Davvero, cosa ti fa pensare che siano loro? Sono un’assassina… Saranno passati mesi dal mio ultimo aggiornamento di questa fic! Ma questa volta ho scritto 6 righi del prossimo cap! XD
Esmeralda94: Non preoccuparti se hai recensito solo ora, io mi devo preoccupare che ho aggiornato solo ora…
Laurettachan96: Perché credi che possano cambiare la storia di Ookami e Yume? Sarà tardi per chiederlo, ma ti sei divertita a Roma? XD
Kairi92: Ma dico, ti pare possano rendersene conto quei due imbecilli? Loro AMANO comportarsi così, da bravi ed innocenti BABBIONI. Sarà che quando si avvicinano l’uno all’altra i loro cervelli vanno in stand bye, ecco: i loro cervelli vanno in Stand BYE BYE! XD Per Touya non credo ci siano problemi. Gli ha perfino combinato il matrimonio. Sarà geloso quanto vuole, ma sa che è la cosa migliore, lo sa meglio di loro.

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Capitolo 21
*** Il volto del passato - Parte seconda ***


Il volto del passato – Parte seconda

Shaoran vide Sakura diventare cerea all’improvviso. Attraverso i fori della maschera gli occhi le si fecero vitrei. Sollevò lo sguardo vuoto al cielo per un istante e poi mormorò:
-Ookami… - Shaoran mollò per terra la sacca ormai in fiamme, poi sorresse Sakura che pareva stare per perdere i sensi. Le vene sul collo pulsavano violentemente. Sembrava che la febbre le fosse salita tutto d’un tratto e, tra le pieghe dell’ormai malandato vestito, stava espandendosi una larga chiazza di sangue all’altezza del fianco.
-Sakura! Sakura! – La chiamò il ragazzo ansioso. Lei non diede segno di averlo sentito. Continuava a ripetere il nome di Ookami e ben presto si voltò verso la sacca in fiamme di Shaoran. Ormai era quasi cenere e la maschera era in vista, rivolta verso di loro, come se li stesse guardando.
Le fiamme si spensero, e Sakura parve per un istante ricambiare lo sguardo della maschera.
-Lasciami. – Disse a Shaoran con una voce che non era quella di Sakura, pur essendo la stessa. Shaoran obbedì titubante e la ragazza si accasciò per terra tossendo.
-Sakura… - La chiamò ancora. Lei alzò lo sguardo verso di lui e gli sorrise dolcemente, ma non era tornata in se.
-Chi sei? – Le chiese il ragazzo.
-Tu chi credi che io sia? – Gli chiese lei.
-Io non… - Riflettè un secondo, - La ragazza della leggenda? –
-Quale leggenda? – Chiese lei confusa.
-La leggenda di Yume ed Ookami… -
-C’è una leggenda su di noi? – Domandò la ragazza. Poi si riscosse un istante. – Lui dov’è? – Chiese poi ansiosa tentando di tamponarsi al meglio la ferita. Era debole, e crollò per terra ansimante.
Shaoran la aiutò a sollevarsi, provando un moto di tenerezza nonostante la cupa situazione.
-Lui… Lui non c’è… - Le rispose il ragazzo tentando di calmarla come meglio poteva. Tentando di farglielo sapere con delicatezza.
-Sta venendo? Sta venendo qui? – Chiese speranzosa mentre i suoi occhi riprendevano il loro solito colore. Erano esattamente quelli di Sakura.
-Yume… - Le disse titubante – Ookami non verrà, lui è morto molti anni fa… E… Anche tu. –
-Lo sapevo. – Disse Yume. – Che ero morta intendo. –
Shaoran la guardò confuso, mentre allungava la mano verso la maschera di lupo e la porgeva alla ragazza, che non le aveva tolto gli occhi di dosso per tutto il tempo.
Lei la strinse a se regalando a Shaoran un occhiata di sincera gratitudine.
-Speravo che lui fosse sopravvissuto, sentivo… Che mi cercava… -
-Cosa ci fai qui? – Le chiese ancora.
-Io credo di essere… Un solo pezzo… - Balbettò. Shaoran non capì. – Un solo pezzo di me. – Spiegò lei sofferente. – Ammesso che il pezzo mancante sia quello che ho donato ad Ookami. – Aggiunse stringendo le mani al petto, come se le stesse bruciando, lasciando cadere la maschera d’argento per terra.
-Brucia. – Disse sommessamente. – La maschera brucia! – Urlò. Portò le mani al volto tentando di sfilarla, ma non ci riuscì, e supplicò Shaoran.
-Toglimela! Ti prego! Toglimela! Brucia! – E Shaoran lo fece, scagliandola poco lontano. Il diamante non si ruppe, né si scheggiò. Si limitò a lampeggiare ad alternanza con l’argento dell’altra.
Yume si lasciò andare tra le braccia di Shaoran, poi riaprì gli occhi e Shaoran seppe che era tornata Sakura.
-Stai bene? – Le chiese.
Lei si sollevò confusa, ritrovandosi tra le braccia di Shaoran. – Che è successo? – Chiese.
-Non lo so esattamente. E’ stato come… Credo che tu sia stata… - Pensò a quanto assurdo fosse ciò che aveva visto e sentito, e alla reazione di Sakura all’idea dei fantasmi. – Devi essere svenuta. – Disse.
Sakura si guardò intorno circospetta. Non ricordava nulla, ma sentiva che qualcosa era successo.
Sentiva uno strano formicolio su di un fianco, e si piegò a vedere. Shaoran seguì il suo sguardo là dove fino a poco prima c’era l’ampia macchia di sangue.
-Dove? – Iniziò Sakura cercando con lo sguardo la maschera di diamante. Appena la vide le si avvicinò e la raccolse con delicatezza.
-Spero che tu non ti sia preoccupato troppo… - disse riportando lo guardo su Shaoran, che restava fermo immobile a scrutarla. – Non credo che mi stia tornando la febbre. – Sorrise tentando di rassicurarlo. – Poi notò la maschera d’argento poco distante da Shaoran.
-Quella non sarà mica l’altra maschera della storia? – Chiese intimorita facendo un passo indietro. Shaoran, che era stato in silenzio fino a quel momento si decise a prendere la parola.
-Credo che sia quella, mia madre me l’ha data prima che mi fermassi nel tuo palazzo e quando abbiamo abbandonato la nave ho sentito di doverla portare con me. –
Sakura si rilassò, concentrandosi per un istante su qualcosa che a Shaoran sfuggì. Poi si avvicinò a lui e raccolse anche quella maschera.
-Credo che in qualche modo ti abbia convinto lei a portarla con te, secondo me sentiva che qui c’era la maschera di Yume. Chissà quanto ha aspettato per ritrovarla. – Osservò con espressione sognante.
Shaoran la osservò un istante, pareva che il suo sguardo riuscisse a leggere qualcosa all’interno delle due maschere affiancate.
-Doveva essere un amore fortissimo il loro, se non è svanito neanche con la morte. –
Shaoran si lasciò sfuggire un sorriso, Sakura riusciva sempre a fare o dire qualcosa che riusciva a scioglierlo del tutto.
-Troviamo un rifugio per la notte. – Propose Shaoran afferrando dolcemente la ragazza per un polso e trascinandola verso l’interno.
Raggiunsero una grotta e vi si sistemarono. Prima che il sole tramontasse Shaoran raccolse della legna e accese un piccolo falò, poi si sedettero entrambi addosso ad una parete, vicini.
-Che faremo poi? – Chiese Sakura.
-Troviamo un modo per tornare nel tuo regno e fare arrestare mio zio. –
Sakura annuì. Si fidava ciecamente di Shaoran, e sempre più spesso si chiedeva la ragione per cui lui si dedicasse così tanto a lei.
Quella notte lo osservò in silenzio, concentrandosi sui riflessi che le fiamme proiettavano sulle sue guancie e soprattutto nei suoi occhi.
Arrossì notando quanto il ragazzo, con lo sguardo concentrato sul falò, le piacesse in modo non troppo innocente. Distolse lo sguardo per sfuggire a quello di lui, che aveva appena alzato gli occhi.
Sakura arrossì.
-Tutto bene? – Le chiese Shaoran.
Lei annuì con vigore, pur sapendo di mentire spudoratamente.
-Bugiarda. – Le disse il ragazzo sollevandole il volto con due dita. Sakura strinse la mano di lui tra le sue e ne baciò le dita. Shaoran sentì il cuore fermarsi per l’emozione.

Yume strinse le gambe al petto, raggomitolandosi su se stessa, addossata alla parete a cui era addossato il suo letto.
Ookami entrò silenziosamente nella stanza e le si avvicinò. La costrinse a sollevare la testa e le asciugò una lacrima. Poi afferrò le sue mani e le baciò con dolcezza.
Yume gli regalò un sorriso cauto, che non aveva nulla a che vedere con uno di quelli che il ragazzo avrebbe voluto vedere sul suo volto.
Scivolò verso di lui sulle lenzuola, per poi abbandonarsi ad un suo dolce abbraccio. Erano passati appena due giorni da quando si erano ritrovati. Ookami scostò i capelli di Yume per poterla guardare negli occhi. Yume affondò le mani nei capelli di Ookami, sedendosi sulle sue gambe. Con cautela si scambiarono un tenero bacio.


Sakura scivolò verso Shaoran, lui stette immobile finché il naso di lei non sfiorò il suo. Lentamente le loro labbra si unirono.

Ookami fece scivolare le braccia alla vita di Yume, stringendola a se, lei strinse le braccia attorno al suo collo.

Shaoran abbracciò con dolcezza la ragazza, lei lo accarezzò sulle guancie.

Ookami stese Yume sul letto, continuando a baciarla sempre più intensamente e con più passione.

Sakura e Shaoran si separarono imbarazzati, voltandosi immediatamente in due direzioni opposte, decisi a rimandare il più possibile ogni possibile conversazione.

Il giorno dopo Yume si svegliò tra le braccia di Ookami, l’unico posto in cui si sarebbe sentita al sicuro anche dopo la morte.

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Dany92: Ookami è Yume sono morti!
Inuyasha_Fede: Questo capitolo è appagante?
Paperella96: Chi ti dice che Shao sia il ragazzo mascherato? Io non l’ho mai detto!
Laurettachan: Ookami e Yume sono morti! Non avete fatto pace con le tue amiche?

Parto!!!!! Me ne vado in Sicilia come ogni anno, chi mi conosce da tempo già sa che probabilmente per utilizzare internet dovrò fare gli occhi dolci a mio cugino Danilo. Potrei aggiornare presto, come potrei aggiornare solo al mio ritorno, spero che abbiate pazienza! Io non ne ho... Buone vacanze!!!

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Capitolo 22
*** Trovati ***


Ok, ci ho messo un secolo, davvero, ma non trovavo lo simolo di scrivere XD . Poi oggi mi sono detta, - acc, devo aggiornare! - E mi sono messa a scrivere, non avevo idea di cosa scrivere, quindi mi sono messa a sentire le canzoni dei cartoni animati e ho iniziato a cantarle, quindi ho scollegato la parte del mio cervello che cantava da quella che scriveva, così che la parte che scriveva potesse andare da se. Bè, ne è uscito questo... Se vi piace dovete ringraziare Cristina D'avena, Giorgio Vanni ed Enzo Draghi, se non vi piace prendetevela pure con me. Detto questo:

"Tu! Sai chi vedrai laggiù! Più in là del cielo blu! Vai e non fermarti mai..."

P.S. Mentre scrivevo la scena della lotta sentivo i Cavalieri del Drago...

Trovati

Quando Sakura aprì gli occhi, al mattino, Shaoran non era con lei, ma il suo mantello era su di lei, per riscaldarla. Si alzò, lanciando un’occhiata attorno a se, alla ricerca del ragazzo. Lui le spuntò alle spalle dopo poco.
-Buongiorno. – Le disse.
-Buongiorno a te, Shaoran. – rispose lei imbarazzata.
-Come ti senti oggi? – S’informò premuroso Shaoran.
Sakura sorrise radiosa, provocando nel ragazzo un mezzo arresto cardiaco. – Erano anni che non stavo così bene. –
Shaoran distolse lo sguardo imbarazzato sa lei, ravvivando il fuoco con un bastone.
Sakura aspettò che lui dicesse qualcosa sul bacio della notte passata, ma Shaoran restò zitto. Così la principessa si voltò verso il bosco, per nascondere alla sua vista una lacrima che stava per sfuggirle.
Una parte di Sakura era però sollevata che non avessero affrontato l’argomento. Perché la sua mente tornava ancora al ragazzo misterioso che aveva incontrato a palazzo.
Ricordava bene i suoi baci bollenti, rubati nei momenti più impensati, quelli in cui non sarebbe riuscita a difendersi.
Sakura si chiedeva che fine avesse fatto, e come mai la sua maschera fosse finita nelle mani di Shaoran. Che fossero la stessa persona? Si chiese la ragazza.
Poi rifletté sulla differenza tra il bacio di Shaoran, timido ed impacciato, e quello del misterioso sconosciuto, quasi ardente e disperato.
Ma se la maschera era appartenuta al misterioso Ookami tanti anni prima, come era possibile che fosse ancora lui ad indossarla? Insomma, il suo fantasma.
Sakura sobbalzò, il solo pensiero che un fantasma le avesse fatto visita più volte la terrorizzava, ovviamente. In quel momento l’unico su cui poteva contare era Shaoran, il suo Shaoran. Anche se in fondo non aveva chiarito ciò che provasse in realtà per il “ragazzo fantasma”.
Fu la voce del suo promesso sposo a risvegliarla -Dimmi Sakura. –
-Come scusa? – Chiese la principessa confusa.
-Mi hai chiamato, hai detto il mio nome. – Le ricordò Shaoran preoccupato avvicinandosi a lei. Preoccupato nel vederla così pallida.
-Io non… -, borbottò Sakura. – Non me ne sono resa conto. –
-Qualcosa non va? –
Il ragazzo le sfiorò un braccio corrucciato. – Stai bene? –
Sakura si lanciò tra le sue braccia spiazzandolo.
-Era Ookami -, gli bisbigliò all’orecchio. – Ookami è il ragazzo che mi faceva visita quando stavo male. –
-Non può essere, Ookami è morto. – La rassicurò Shaoran, pur rammentando bene il modo in cui Yume si era manifestata a lui appena la sera prima.
-Lo so, è pazzesco, ma il suo fantasma vuole qualcosa da me, e non era esattamente un fantasma, riuscivo a toccarlo, era caldo e il suo cuore pulsava. –
Shaoran bloccò la sua spiegazione confusa. – Io ho parlato con Yume ieri. -, le rivelò.
-Hai visto il suo fantasma? -, chiese Sakura tremando.
-No, non era un fantasma, credo che sia molto più complicato di così. – Sakura non riusciva a capire, così il ragazzo tentò di spiegarsi meglio. – Ieri tu hai indossato la maschera di Yume e sei stata… -. Tentennò un istante, prima di continuare. – Posseduta, credo che tu sia stata posseduta da lei.
-Io? Posseduta da un fantasma? – Sakura si allontanò da Shaoran, si coprì la bocca spalancata dal terrore con una mano e si chiese se fuggire potesse essere una scelta accettabile.
Shaoran la afferrò, sperando che non corresse via.
Si guardarono negli occhi per alcuni istanti, poi una freccia appuntita tagliò l’aria tra i due, e Shaoran afferrò Sakura e si lanciò a terra, pronto a farle scudo con il proprio corpo.
La principessa si strinse a lui spaventata. Erano finiti tra il fuoco e la sacca del ragazzo. Le due maschere erano lì per terra, li fissavano severe dalle loro orbite vuote.
Shaoran sentì i singhiozzi soffocati della ragazza che teneva stretta al petto. Sentiva la testa martellargli di ordini che non riusciva a comprendere, uno dei due occhi, quello destro, iniziava ad appannarsi. E ben presto da quello non vide più nulla.
Sakura lo guardò preoccupata, fu sconvolgente vedere l’occhio del ragazzo divenire da castano ad azzurro ghiaccio.
Allungò una mano e afferrò la maschera argentata, poggiandosela sul viso. La maschera si incollò sulla sua pelle immediatamente, quasi fossero una cosa sola, quasi che entrambi non aspettassero altro.
Ookami si alzò di colpo sguainando la spada, lasciando Sakura stordita, per terra, in mezzo al fango.
Ookami si preparò ad affrontare una decina di cavalieri che gli puntavano contro spade ed archi. Sakura lo osservò confusa.
-Stai giù, qui me ne occupò io. – Ordinò il ragazzo. Si lanciò contro i nemici, per primi quelli che avevano gli archi in mani. Distrusse le loro armi con un colpo per ciascuna, impedendogli di poterlo colpire a distanza, tagliò la gola ad ognuno di loro. Poi si preoccupò di quelli con le spade.
Inizialmente si dedicò alla difesa, impedendo a tutti loro di raggiungere la principessa. Li tenne lontani da Sakura con difficoltà, essendo in netta minoranza.
Sakura si guardò attorno preoccupata. Sentiva delle voci che si avvicinavano e altre armature sferragliare. Ne stavano arrivando altri ed era terribilmente in ansia per le sorti di Shaoran.
Nell’impeto della battaglia Ookami aveva perso di vista uno dei cavalieri; questo ora gli era alle spalle e si preparava a colpirlo di sorpresa.
Sakura afferrò un bastone da terra e colpì alla testa il soldato, che cadde a terra stordito.
Ookami gli lanciò un’occhiata, disarmò un altro uomo, li uccise e poi guardò Sakura.
-Grazie. – Le disse.
Fece fuori gli ultimi tre uomini rimasti e afferrò una delle spade che erano rimaste per terra, legandola alla vita affianco alla sua.
-Ne stanno arrivando altri. – Disse cupo ad una Sakura alquanto preoccupata.
Afferrò la maschera di Yume e la infilò nella sacca. La mise a tracolla e afferrò Sakura per un polso, costringendola a correre per il bosco proprio nel momento in cui altri soldati stavano per raggiungerli.
-Corri! – Le ordinò quando lei provò a fare resistenza.
Sakura si costrinse a seguirlo.
Corsero per il bosco tentando di seminare i soldati, ma questo sembrava impossibile. Erano troppi e troppo vicini per poterla scampare così.
Ookami digrignava i denti per la furia e si guardava intorno attento per individuare un posto in cui potersi nascondere senza il rischio di essere ritrovati.
Sakura ansimava per lo sforzo e per la paura.
Continuarono a correre, finché non si trovarono sull’orlo di un precipizio. L’acqua sotto di loro scrosciava vorticosa. Anche dalla distanza di quei ventuno metri Sakura riusciva a vederla benissimo.
-Che facciamo? – Chiese Sakura, quasi rassegnata.
Ookami si guardò attorno, adocchiando una pesante pietra poco distante dall’orlo del burrone.
Si affacciò, talmente tanto che Sakura sentì l’istinto di lanciarsi ad afferrarlo. Ma lui si tirò indietro e la guardò intensamente.
-Devi scendere giù. – Le disse mettendole la sacca a tracolla.
-Giù dove? – Chiese Sakura confusa.
-Fidati! – Tagliò corto lui. La prese per i polsi e la spinse verso la scarpata. La ragazza pensò che l’avrebbe lanciata di sotto, lui invece la fece scivolare sulla roccia, facendole cenno di infilarsi in un’insenatura che dall’alto non era visibile.
-Ce la fai? – Le chiese preoccupato.
Quando Sakura fu sicura che il terreno reggesse il suo peso fece un cenno rassicurante al ragazzo. Lui le lasciò per primo un polso, e lei si afferrò ad una radice con la mano libera. Poi Ookami le lasciò anche l’altra mano e Sakura scivolò dentro al buco nella roccia, accucciandosi sul fondo.
-Resta ferma e zitta. – Le ordinò il ragazzo.
Ookami si girò verso il bosco. Le voci si avvicinavano sempre di più. Lanciò un’ultima occhiata alla roccia che aveva visto prima.
Sakura vide un’ombra sfrecciare fuori dal suo nascondiglio. Il tonfo che giunse dall’acqua le fece saltare il cuore in gola. Che Ookami si fosse buttato?

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Dany92: Va bene l’azione? Ho voluto accontentarti! Come descriveresti questo capitolo con una parola?
Paperella96: Vero! Ma Ookame e Yume sono un caso a parte…
Inuyasha_Fede: Scommetto che avevi perso la speranza anche con questo! Sono desolata!
Laurettachan96: Il pezzo che Yume ha dato ad Ookame è probabilmente il suo cuore. Mi dispiace per quello che è successo con le tue (ex, a quanto pare) amiche. Io vado in Sicilia ogni anno, ad Alcamo, vicino Palermo e in provincia di Trapani.
MipufStar: Sono davvero tanto felice del tuo giudizio, spero che anche questo capitolo ti piaccia almeno la metà degli altri e che non faccia intuire troppe cose.
Kairi92: Altro che scemotti! XD Ma forse si daranno una scrollata… Ehm… Se non era davvero Ookami ad aver fatto ploff!

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Capitolo 23
*** Caduta libera ***





Caduta libera



Sakura vide un’ombra sfrecciare fuori dal suo nascondiglio. Il tonfo che giunse dall’acqua le fece saltare il cuore in gola. Che Ookami si fosse buttato?
Poi un fruscio alle sue spalle la fece sobbalzare, e una forte mano le tappò la bocca per impedirle di urlare.
La voce di Ookami/Shaoran la raggiunse con calma. - Shhhh… -
Sakura si rilassò nella stretta del ragazzo, ed entrambi si concentrarono su ciò che stava succedendo sopra di loro.
I passi si fermarono sul bordo del burrone, poi iniziarono le voci concitate.
-Ho visto il ragazzo che si buttava. –
-Si, ma la principessa? –
-Hai sentito il tonfo, si sono buttati! –
-Maledizione –
-Credi che siano sopravvissuti? –
-Non lo so, proviamo a cercarli a valle. –
Si allontanarono, e i ragazzi si rilassarono solo quando l’unico rumore rimasto fu lo scrosciare dell’acqua sotto di loro e il cinguettare degli uccellini sugli alberi.
-Sono andati? – Domandò Sakura voltandosi verso Ookami. Finalmente poteva osservare con tranquillità quella bella maschera alla luce del sole.
-Direi di si. – Rispose il ragazzo corrucciato. Era il momento di chiarire alcune cose.
-Tu sei Shaoran –, disse Sakura, - e sei Ookami. –
Il ragazzo annuì.
-Come è possibile? –
-Parte dello spirito di Ookami si è reincarnato in Shaoran, così come in parte il suo spirito è rimasto intrappolato all’interno della maschera d’argento. – Spiegò il ragazzo parlando in terza persona.
-E tu chi saresti in questo momento? Ookami? –
-Nessuno dei due in particolare, sono entrambi. – Disse il ragazzo afferrandola per la vita e stringendola tra le braccia.
-Vacci piano, io non sono Yume, sono solo Sakura. -, ribatté pronta la ragazza.
-Qui ti sbagli, angelo mio. C’è un po’ di Yume in fondo alla tua anima. –
Sakura trattenne il fiato, mentre lui si avvicinava per baciarla.
-Quando indossiamo le maschere Yume ed Ookami prendono il sopravvento, è l’unico modo per tornare in superficie. – Spiegò.
-Io non ho la maschera. -, chiarì Sakura. – Ora Yume non è in casa. -, disse.
E sfilò la maschera al ragazzo appena un istante prima che lui arrivasse alle sue labbra.
-Shaoran? -, chiese preoccupata la ragazza. – Sei tu? –
-Io… Si. -, borbottò lui lasciandola andare all’improvviso.
Sakura si disse che avrebbe potuto stringerla finché avrebbero respirato, ma forse lui non era dello stesso avviso.
-Ricordi qualcosa di quello che hai detto? –
-Si. -, mormorò lui corrucciato, - Ora ricordo perfino le visite che ti ho fatto in piena notte, e questo è davvero strano. Lo so, è stato davvero sconveniente, ma giuro che non ero davvero in grado di controllare il mio corpo… E per quanto io possa amarti, e per quanto probabilmente Ookami possa essersi fissato con te, giuro che farò in modo che non accada più! –
Tentò di giustificarsi, e si rese conto solo troppo tardi di quell’impacciata dichiarazione sfuggitagli. Arrossì, pronto a sprofondare ed a buttarsi davvero nel fiume, ma Sakura scoppiò a ridere all’improvviso.
-Idiota! -, disse in una maniera non troppo regale. Poi, quando riuscì a smettere di ridere, allungò una mano ed afferrò il ragazzo per il colletto. Lo costrinse ad avvicinarsi ancora a lei e gli disse:
-Tu puoi anche trasferirtici nella mia stanza! -, e lo baciò sulla bocca.
Shaoran ricambiò il bacio stringendola forte tra le braccia, finché un colpo di tosse non li fece sobbalzare entrambi, per poi costringerli a staccarsi.
Il consigliere Fei Wong si era calato giù per le rocce e li aveva intrappolati. Afferrò Sakura per un braccio, stringendo fino a farle male, e la trascinò fino all’apertura.
Sakura urlò di paura e di dolore mentre Shaoran tentava di trattenerla come meglio poteva.
-Lasciala andare o la faccio cadere di sotto! -, minacciò l’uomo tirando un calcio nello stomaco di Shaoran. Il ragazzo rimbalzò all’indietro, sbattendo con la schiena contro le rocce e perdendo la presa su Sakura. Fei Wong sollevò la principessa per un braccio, e uno dei soldati che stavano sullo strapiombo la afferrò issandola su. Poi Fei Wong afferrò Shaoran per una spalla e lo tirò fuori con ancor più violenza di quanta ne aveva usata con Sakura.
Con una forte spinta lo gettò di sotto.
Sakura vide il ragazzo sfrecciare verso il fiume e le rocce. – Shaoran! -, urlò tra le lacrime. – Shaoran no! –, ma lui finì in acqua con un tonfo.
Fei Wong raggiunse Sakura e la afferrò di nuovo per un braccio, iniziando a trascinarla verso l’interno del bosco per tornare al porto. Lei si dibatteva e urlava.
-No! Lasciami stare! Shaoran! Shaoran! –
-Lui è morto. -, Tagliò corto l’uomo, - Ti ha rapita e portata via con la forza, e ora è morto. Questo è quello che tutti devono sapere. –
-No! Non è vero! Lui voleva solo salvarmi! Salvarmi da voi! -, ribatté Sakura dimenandosi tra le lacrime. – Lo dirò che è colpa vostra! Avete ucciso mia madre e volevate uccidere anche me! Vi farò impiccare! -, minacciò Sakura.
-Non farai impiccare proprio nessuno! Principessina! -, ribatté acido Fei Wong. – In quanto unica erede al trono mi sposerai consegnandomi il potere, il regno ed il trono! –
-Unica erede? E’ mio fratello il re! –
-Non lo sarà per molto, dato che sta per prendersi una versione molto più violenta e fatale della malattia che sta sterminando la tua famiglia. –
Sakura tremò. – No! Non puoi farlo! –
-Lo farò. -, disse Fei Wong. Poi la colpì alla base della nuca e lei perse i sensi.



Non abbatterti, non devi abbatterti.
Le ripeteva una voce.
-Perché? -, domandò Sakura.
Già, perché non doveva abbattersi? Shaoran era morto, suo fratello avrebbe vissuto ancora per poco e lei sarebbe stata costretta a sposare un uomo che non amava per poi essere chiusa da qualche parte per non mettere i bastoni fra le ruote a tale uomo.
L’essere rinchiusa da qualche parte poteva andare bene, dato che l’alternativa sarebbe stata quella di restare nelle mani di quell’uomo, che le avrebbe fatto chissà cosa. Morire? Se l’avesse uccisa? Ancora meglio, sarebbe tornata tra le braccia di Shaoran, ci si sarebbe gettata a volo d’angelo appena l’avrebbe visto nell’aldilà.
Non arrenderti, ti prego.
Di nuovo quella voce che non voleva ascoltare.
-Stanne fuori, tu sei già morta. –
Sono bloccata qui, senza il mio Ookami.
-Non posso portarti da lui, è sul fondo del fiume con Shaoran, noi siamo in mare aperto e non so nuotare bene. E poi nessuno saprebbe nuotare fino a riva da questa distanza, siamo in viaggio da tre giorni, non so più neanche dove sia la riva! –
Lo so, mi dispiace.
-Ora che facciamo? –
Aspettiamo, troviamo qualcosa di appuntito e ti uccidi, così andrai da Shaoran.
Sakura sospirò. Una domanda le sorse spontanea.
-E tu? Non andrai da Ookami? –
Io sono maledetta, fino a che Fei Wong sarà vivo io non potrò morire davvero, e fino a che avrà la maschera del ragno Fei Wong non può morire.
-Allora lo ucciderò, così sarà libero anche Ookami di riposare in pace, vero? –
Si, ma ne sei sicura?
-Lo farò, se ci riesco lo farò prima che uccida mio fratello. –
Grazie.


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Ok, mi piace questo risvolto a sorpresa. Shaoran/Ookami non si sarebbe mai buttato volontariamente, ora Sakura e Yume hanno un piano. Riusciranno nel loro intento? Lo scopriremo nella prossima puntata!



Laurettachan96: Se studierai troppo ti si fonderà il cervello! Attenta, mi raccomando. Se la sono data una mossa oggi, vero? Per quanto questo possa essere servito! Era esattamente Shaoran posseduto che andava a trovare Sakura ed è vero che non si era buttato di sua spontanea iniziativa! In quel momento…
Dany92: Fitto fitto dici, vero. Credo che la storia si avvii alla conclusione. Ookami non si è buttato, ormai è chiaro, vero? Si sono saltati addosso oggi, vero? Era una cosa tipo “oggi ho mai più”.
Paperella96: Non tutte le canzoni di Cristina sono sceme, e poi della maggior parte non ne ha scritto lei il testo. Comunque quelle proprio sceme ci sono XD e personalmente mi fanno ridere da morire; mai sentita “Tex Avery Show”? Oppure “Mortadello e Popetta”? E sentiamo, quali delle canzoni di Hamtaro ti piacce? Una di quelle del CD? Il fatto che tu sappia o non sappia non fa differenza ormai… Yume ed Ookami non hanno colpa!
Inuyasha_Fede: Di solito interrompo i capitoli quando non so più bene cosa scrivere XD Infilo i miei personaggi dei casini e poi non so come tirarceli fuori. Poveretti! Ma sai che hai fato una domanda interessante? Perché non è nella sezione di Tsubasa… Forse perché non frequento così frequentemente quella sezione dato che non ha molte fan fiction con il paring Saku-Shao.
MipufStar: Ora hai la risposta al fatto che Ookami si è buttato o no! Muahahaha!
Kairi92: Ci avevi visto giusto! Non volevi prendertela con me ma ora devi per forza essere infuriata con me! XD
Sakura Bethovina: Ora hai recuperato, e spero che tu legga al più presto anche questo capitolo.

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Capitolo 24
*** Disperazione ***



DIsperazione

Il corpo raggiunse la riva già freddo. Braccia, gambe e tutto il resto erano coperte di graffi. I ragazzini che giocavano si fermarono all’istante, correndo a chiamare i genitori.
Gli uomini arrivarono e rivoltarono il corpo del ragazzo a pancia all’aria. Aveva gli occhi spalancati e spenti, il sangue tra i capelli.
-E’ morto. -, annunciò un giovane.

Gli spiriti non possono attraversare l’acqua, ma se si trovano in fondo ad essa da qualche parte devono andare.



Le onde si increspavano spumeggiando. Urtavano alla nave e si arrotolavano di nuovo nel mare sotto gli occhi spenti della principessa Sakura.
Erano passati sei giorni ormai dalla partenza. Tre giorni prima aveva sentito per la prima volta la voce di Yume nella testa. Da allora si erano tenute compagnia, facendosi forza a vicenda. Ora Sakura stava sul ponte della nave e guardava le onde sotto di se, mentre stava appoggiata al corrimano con due guardie a vegliarla a nemmeno cinque metri di distanza.
Sakura stringeva tra le mani la maschera di Ookami, la stessa che aveva indossato Shaoran.
-Avrà sentito dolore? -, chiese sotto voce quasi a se stessa.
Non pensarci.
Le rispose la voce.
I soldati che controllavano la principessa si erano arresi al sentirla parlare da sola, e lei mormorava talmente piano che non riuscivano a capire cosa stesse dicendo.
-Come sei morta? –, chiese poi Sakura accorata.
Sono stata ferita, la ferita si è infettata e mi è salita la febbre. Il mio corpo non ha retto.
-Mi dispiace. -, strinse al petto la maschera, versando qualche lacrima. – Ookami deve aver sofferto molto vedendoti morire. –
Lui non c’era. Non nel momento esatto in cui sono morta almeno. Avevano bisogno di lui e lui è andato da loro.
-Avresti voluto che ti restasse accanto? –
Una parte di me l’avrebbe voluto, l’altra parte si ripeteva che se proprio io dovevo morire allora Ookami avrebbe almeno potuto salvare la vita di altre persone.
-O vendicare te e i tuoi genitori. -, aggiunse Sakura inconsciamente.
O vendicare me e i miei genitori. Ammise Yume. E impedire che altri innocenti soffrissero a causa di quell’uomo.
-Deve aver sofferto molto per non esserti stato accanto fino alla fine. –
E’ così. Era nel pieno di una battaglia, e io morivo. Doveva concentrarsi sullo scontro e invece pensava a me. Rimasi lì, con lo spirito. Guardai me stessa sulle lenzuola sporche di sangue e lo vidi tornare da me senza la sua maschera. Con il volto coperto di sangue e un orbita vuota
-Quindi è stato in quel momento che ha perso l’occhio? -, domandò Sakura.
Lui perse un occhio ed io la vita, nella stessa notte e probabilmente a pochi secondi di distanza.
-Non è uno scambio equo. -, osservò Sakura riferendosi al tono che Yume aveva usato quando aveva detto di aver perso la vita.
Aspettavo un bambino.
Spiegò allora la ragazza.
-Oh… Lui lo sapeva? –
Stavo per dirglielo, quando sono stata colpita. Poi ho pensato che non potevo fargli sapere che non stava perdendo solo me. Lui doveva essere forte, e io lo rendevo debole.
-L’amore rende forti, non deboli. -, affermò Sakura convinta alzando lo sguardo verso l’orizzonte. Per quanto uno possa essere forte e capace di amare non potrà mai sistemare con le sue sole forze tutto ciò che vuole sistemare.
-E se riuscissimo a distruggere la maschera oggi stesso? -, domandò Sakura all’improvviso soffocando la voce. – Potresti trovare Ookami in paradiso? –
Non lo so, forse. Il mio bambino è lì, con mia madre e mio padre, lui potrà reincarnarsi forse.
-Ne sono certa, si reincarnerà. -, Sakura pensò, sentendo una domanda raggiungerla da un punto indefinito del cervello. – Lo sai chi ti ha uccisa? –
Kumo.
Rispose semplicemente Yume sospirando.

La sera scese in fretta e Sakura si ritrovò chiusa nella sua cabina con la sola compagnia delle due maschere e della voce di Yume. I soldati erano alla porta e la sorvegliavano, quindi l’idea di Sakura che prevedeva di distruggere subito la maschera di Kumo non avrebbe potuto essere messa in pratica.
Passarono i giorni. Sakura rimase da sola, continuava a parlare con Yume; era l’unica che riusciva a sentire la sua voce. Le guardie iniziarono a pensare che stesse impazzendo.
L’ultimo giorno di viaggio Fei Wong si presentò da lei con indosso la maschera di Ragno, e Sakura sentì la rabbia di Yume vibrare nell’aria.
Mi piacerebbe strangolarlo, rivelò la ragazza a Sakura.
La principessa si stupì quando Fei Wong si rivolse direttamente a lei. – Stai calma Yume. -, disse sorridendo malvagio. – Non hai corpo e non puoi farlo. –
-Posso prestarle il mio di corpo, se vuole. -, minacciò Sakura afferrando la maschera per portarsela al volto.
-Non funziona così. -, disse Fei Wong per niente intimorito. – Ora che sai di lei Yume è solo una voce nella tua testa, non può più usare il tuo corpo. –
Sakura strinse i pugni con forza, tentando di trattenere le lacrime per non mostrarsi debole davanti a lui.
-Comunque sono venuto da te per un motivo ben preciso. –
La principessa lo guardò diffidente, fu Yume a porre la domanda anche per lei: Qual è la ragione?
-Ho pensato che potremmo organizzare una veglia per il caro Shaoran, non credete che sia una gran bella idea? –, domandò Fei Wong compiaciuto.
-Voi non ne sareste degno. -, ribatté Sakura pronta.
-Come preferite. -, tagliò corto il consigliere. – Però devo sistemare un’altra faccenda, se non vi dispiace. –
Le ragazze preferirono non fare domande al riguardo, ma Fei Wong si avvicinò a loro e afferrò con prontezza la maschera d’argento.
-NO! –, Sakura scattò in avanti per fermarlo, ma l’uomo la afferrò per il polso e la spinse all’indietro. Si diresse alla porta, nell’intento abbandonare la stanza prima che la ragazza riuscisse a rialzarsi.
Arrivò quasi alla porta quando una scarica di energia la fece sbattere bloccandogli temporaneamente la fuga.
Lascia quella maschera!, ordinò Yume mentre Sakura si rimetteva in piedi e correva incontro a Fei Wong.
L’uomo riaprì la porta e uscì, chiudendosi la porta alle spalle appena un istante prima che Sakura riuscisse ad afferrarlo.
-No! Vi prego! No! Lasciateci almeno la maschera! -, supplicò inutilmente Sakura scivolando in ginocchio davanti alla porta chiusa.
Sakura, è inutile, farà in modo che non la possiamo ritrovare mai più… , disse Yume con voce rotta dal pianto.
-Cosa intendi? -, s’informò Sakura.
Se il mio intuito vede giusto la butterà nell’oceano, in modo che nessuno possa trovarla mai più.
Fei Wong raggiunse il ponte con tranquillità. Le guardie lo salutarono cordialmente, mentre lui si avvicinava al parapetto.
Mandala a fondo.
Disse la voce nella sua testa con malignità.
Fei Wong sorrise tra se, e lasciò che la maschera scivolasse nell’acqua, dove lui e Kumo speravano che sarebbe rimasta per sempre.

Il vecchio finì di coprire la tomba dello sconosciuto. Si asciugò il sudore sulla fronte, mentre la sacerdotessa iniziava a pregare.
I pensieri delle persone lì attorno andavano tutti
nella stessa direzione. Nessuno avrebbe mai saputo il nome del ragazzo che era stato seppellito lì.

Nessuno che Shaoran conosceva sarebbe potuto andare a portare i fiori sulla sua tomba.

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Inuyasha_Fede: Ma se po lei non si ammazza è costretta a vivere una vita intera senza di lui! Non credi che sarebbe peggio? I bazzoka non funzionano in questa fic XD prova con la balestra! Anzi, comincia a prepararla!
Paperella96: Shao è morto, Ookami pure, ma è nel limbo, dove è stato da quando è morto perché senza Yume non può trovare pace. Yume E’ morta, ma è nel limbo anche lei, perché senza Ookami non può trovare pace.
Dany92: Saltati addosso, si XD come anche Miren e Lucas forse, sarà il Soul Eater contagio? E’ un’epidemia! Shaoran E’ morto! XD
MipufStar: La fortuna è in vacanza. Sono contenta che ti piaccia come scrivo, io amo scrivere! Vorrei poterlo fare per professione!
Laurettachan: E’ morto, visto?
Kairi_92: Devi infuriarti con me! Lui è morto! MORTO!

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Capitolo 25
*** Gelo ***


Eih, un aggiornamento! Sono più incredula io o lo siete voi? Spero che non mi abbiate abbandonata, nel frattempo. Ne avreste tutte le ragioni.

GELO

Il vecchio finì di coprire la tomba dello sconosciuto. Si asciugò il sudore sulla fronte, mentre la sacerdotessa iniziava a pregare.
I pensieri delle persone lì attorno andavano tutti nella stessa direzione. Nessuno avrebbe mai saputo il nome del ragazzo che era stato seppellito lì.
Nessuno che Shaoran conosceva sarebbe potuto andare a portare i fiori sulla sua tomba.

Sakura si svegliò di colpo. Portò le mani al volto e si asciugò le lacrime che erano cadute copiosamente sulle sue guancie durante la notte.
Nascose il volto sulle ginocchia, rannicchiandosi su se stessa. Erano passate settimane da quando avevano iniziato il viaggio di ritorno. Quel pomeriggio sarebbero finalmente arrivati a casa.
La voce di Yume si era dissolta nel nulla, ogni giorno era stata un po’ più fioca fino a scomparire del tutto. Ora Sakura era sola, se non si contava la guardia alla porta della sua cabina. Si alzò e indossò la vestaglia.
Avrebbe tanto voluto conoscere un modo per fermare Fei Wong, ma proprio non sapeva come fare. Avrebbe voluto trovare un modo per comunicare con suo fratello, per prepararlo al colpo di stato che stava per essere messo il atto dal consigliere.
E continuava a pensare a Shaoran. Non riusciva a darsi pace per ciò che gli era successo.

Quando attraccarono Fei Wong lasciò la nave con la maggior parte del corpo di guardia. Quando il porto fo sgombro i cinque uomini rimasti legarono le mani di Sakura dietro la sua schiena e la bendarono e imbavagliarono.
Sakura pose resistenza finché poté, ma dovette arrendersi e finì per lasciarsi trasportare docilmente. La issarono sopra un carro e fecero in modo che non potesse liberarsi.
Le impedirono di portare con sé la maschera di diamante.
Fu costretta a stare ferma per ore sul carro traballante che saltava ad ogni buca e l’aria gelida che le sferzava il viso e la sfiorava attraverso il vestito leggero.
Il trotto dei cavalli le tenne compagnia fino a quando non la sollevarono. La fecero scendere dal carro e si ritrovò con i piedi immersi nella terra umida.
Rabbrividì, poi la spinsero afferrandola per le braccia e la costrinsero ad avanzare alla ceca. Più volte inciampò o rischiò di scivolare, ma gli scagnozzi di Fei Wong la riafferravano subito, sollevandola di peso e rimettendola in piedi.
Mise i piedi su un pavimento di pietre gelide, che poi divenne legno e subito dopo tornò ad essere pietra.
Le sciolsero le mani impedendole di togliere la benda e la spinsero oltre quella che le sembrò una porta cigolante.
-Attenta a dove metti i piedi, i gradoni sono alti-, le disse una burbera voce maschile puntandole un bastone contro la schiena per costringerla ad avanzare.
-Ma non farti venire in mente brutti scherzi.-, la richiamò un’altra voce poco più in basso. La scala doveva essere proprio davanti a lei, proseguì a tentoni, portando avanti le braccia. Poi, timidamente, allungò sul pavimento il piede, trovando senza sforzo lo spigolo del primo scalino.
-Muoviti!-, la incitò una voce che ancora non aveva sentito mentre un paio di mani le davano una spinta.
Rischiò di cadere, ma qualcuno la afferrò e la rimise dritta.
-Se cade e si rompe il collo Fei Wong ce la farà pagare.-, disse qualcuno passandole affianco, poi la sollevò e la caricò su una spalla come se fosse un sacco di patate.
Sakura sentì il fetore dell’uomo e trattenne il respiro. Sentì il corpo di colui che la trasportava sobbalzare ad ogni gradino. Scesero un bel po’, poi il percorso si fece su un piano. Ad un certo punto l’uomo fece scendere Sakura a terra e la spinse in avanti. La ragazza finì a terra, poi sentì una porta metallica chiudersi alle sue spalle e un lucchetto scattare.
I passi degli uomini che si allontanavano sfumarono poco a poco e dopo qualche minuto pensò che poteva togliersi la benda.
Si guardò attorno con un sospiro. Si trovava in una celletta angusta, senza finestre. L’unica uscita era la porta blindata da cui l’avevano gettata dentro, che ora ovviamente era stata sigillata, e se avesse voluto usarla come via di fuga avrebbe potuto solo diventare abbastanza magra da passa attraverso l’apertura per i pasti.
L’unica fonte di luce era una candela abbandonata in un angolo, affianco ad alcune altre che erano state abbandonate lì affianco spente.
Sakura guardò con le lacrime agli occhi il giaciglio di stracci su cui avrebbe dormito.
Vi si gettò sopra e affondò il volto in lacrime tra le coperte lacere.

Fei Wong attraversò la sala a passi veloci fino a trovarsi davanti al re Touya. Alzò lo sguardo e lo fissò con rammarico.
Touya si alzò di colpo, intuendo che qualcosa non andava.
-E’ successo qualcosa?-
Il volto del consigliere fu percorso da un lampo di dolore.
-SI tratta di vostra sorella-, sembrò cercare le parole per qualche istante, si guardò attorno come alla ricerca di aiuto. – Non avrei mai immaginato che mio nipote potesse fare una cosa simile-
Il re abbandonò la pedana e lo afferrò con vigore per il colletto della veste.
-Mia sorella? Dov’è mia sorella?-
Fei Wong non provò a liberarsi dalla stretta del sovrano.
-Mio nipote, Shaoran… Lui… -, esitò solo un istante –L’ha rapita, l’ha portata via-
Touya mollò di colpo Fei Wong e fece qualche passo indietro. Era improvvisamente sbiancato.
Yukito, che era arrivato nella sala appena in tempo per sentire le dichiarazioni dell’uomo, corse affianco a Touya e lo sorresse.
Fei Wong accennò un inchino –I miei soldati li stanno cercando dappertutto, vi prometto che la troveremo-
Touya strinse i pugni, -Sarà meglio per te-, minacciò.
Il consigliere fece un profondo inchino: -Certamente- e si allontanò di corsa.
-Voglio tutte le guardie del palazzo qui, ogni singola guardia si metta a cercare la principessa! Subito!-

Quando era stata rinchiusa non si era resa conto che sopra la porticina ci fosse un fregio.
Se si fosse guardata attorno più attentamente avrebbe potuto dichiarare con sicurezza che il bassorilievo era apparso solo successivamente.
Un angelo dai lunghi capelli di pietra era di profilo, con lo sguardo al cielo o, più probabilmente, al soffitto basso e ammuffito della stanzetta. Di fronte a lui un leone alato senza criniera stava sollevato, con le zampe anteriori poggiate su un cubo schiacciato. Anche i suoi occhi seguivano la direzione di quelli dell’angelo.
Sakura pensò che se avesse potuto avrebbe chiesto aiuto agli dei in persona, supplicando in ginocchio il dio dell’aldilà di restituirle Shaoran, suo padre e sua madre.
Si sollevò a forza, afferrando una candela per accenderla prima che ciò che restava di quella vecchia si spegnesse.
Con il mozzicone che le aveva dato luce per quasi tutto il pomeriggio, se davvero era passato così tanto tempo, che comunque era molto meno di ciò che le era sembrato, si mise in punta di piedi per osservare meglio le sagome del bassorilievo.
La porticina di metallo era talmente bassa che riusciva a sfiorarle con la punta delle dita. Si fece luce, notando le decorazioni sul cubo.
Le figure erano quasi il doppio delle sue mani, e sembravano riflettere con intensità la luce della fiammella.
La vista le si offuscò, mente le guancie erano di nuovo invase dalle lacrime.

Non devi piangere
Mormorò Shaoran, nonostante sapesse che non riusciva a sentirlo. Aveva provato a parlarle centinaia di volte da quando era morto. Gli sarebbe piaciuto dirle che era con lei, che la morte non era poi così male, ma sarebbe stata una bugia enorme. Ogni istante in cui le era accanto senza poterla sfiorare, ogni volta che Fei Wong si avvicinava a lei e avrebbe voluto colpirlo senza poterlo fare, era come scivolare all’inferno e bruciare vivo.
Sentiva di non potersi trattenere oltre, che ogni istante in quella dimensione sarebbe stato un passo verso l’oblio eterno. Ma non avrebbe mai abbandonato Sakura in quella situazione, anche se sapere che non avrebbe potuto fare nulla per lei spappolava il suo cuore ad ogni lacrima.
Si accovacciò in un angolo, invisibile ed incorporeo.
Sono qui
Sussurrò ancora nascondendo il volto tra le ginocchia. Piangere forse l’avrebbe aiutato, ma i suoi occhi di spirito non potevano farlo.
E rimase lì con il suo gelo.


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Dany92: Si! Tutti morti! Mi piace! Soprattutto se sono compresa nella lista XD quanti mesi sono che aspettate questo misero capitolo? L’omicidio che ti aspettavi è forse il mio?
Inuyasha_Fede: E’ vero che sarebbe troppo facile, hai ragione.
EverIchigo: Io sono tanto arcisupermegacontenta che ti piaccia il mio modo di raccontare. Spero che tu non abbia licenziato la tua pazienza nell’attesa di questo capitolo! Sono passati mesi dall’ultimo aggiornamento!
Paperella96: E’ vero, sono cattiva, forse è meglio che non aggiunga il capitolo dopo questo, anche se… forse… Non credo che ballando risolverebbero qualcosa XD neanche se fosse la danza Kita Kita
MipufStar: Grazie, grazie, il corpo di Shao resterà sepolto là dov’è però.
Laurettachan: Però il suo corpo è senza vita e in stato di decomposizione, sicura che sia una buona idea? La maschera è in fondo al mare, magari verrà ingoiata da uno squalo che verrà mangiato da una balena, passerà per le mani di Geppetto e Pinocchio, poi la balena verrà catturata e venduta a pezzi, e cucinata, e servita ad una Sakura disperata sposata ad un perfido Fei Wong e in attesa di un bimbo di uno che odia! Mi piace l’idea! Perfida!!!
Kairi_92: Lui è morto! MORTO! Ora rispondi alla seguente domanda: Lui com’è?
Sakurahime949: Che cavolo siggifica Gomennasai? XD Le cose vanno lette in ordine e senza spoiler, altrimenti non è leale! Sono davvero crudele. Farlo resuscitare di nuovo sarebbe troppo simile all’altra fic, con le ferite che si rimarginano. Poi lui si sta già decomponendo. Ecco, finisci quella che hai detto, che la stavo seguendo appassionatamente.

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Capitolo 26
*** Pegno di lacrime ***



Pegno di lacrime




Sakura pianse ancora, finché non le sembrò di avere più lacrime.
-Non è affatto giusto, così – sospirò affranta.
Si sollevò a forza, asciugandosi le guancie con un gesto nervoso della mano.
La seconda candela era appena a metà. In quella cella il tempo sembrava non passare mai. Sakura lanciò un’occhiata all’angelo ed al leone. Yume non era più nella sua testa, e parlare con quelle due figure le sembrò meno folle che parlare con una voce che solo lei poteva sentire.
-Fei Wong ucciderà mio fratello, se qualcuno non lo ferma-, ebbe un sussulto. – Ha ucciso anche il ragazzo che amavo, e ora non so come farò-
Sorrise con rammarico, accovacciandosi sul giaciglio nell’angolo. – Glielo avevo appena detto, e quell’uomo me l’ha portato via-
-Come faccio a fermarlo?-, si chiese, certa che non vi fosse risposta a quella domanda.
-Le tue lacrime ci aiuteranno- le disse una voce calda che non conosceva.
Sakura si alzò di colpo, spaventata, pronta a difendersi.
Aveva pensato che fosse una guardia, entrata silenziosamente nella stanzetta. Ma la porticina di ferro era ancora sigillata, ed a parlare era stato un angelo dai capelli argentei alto e dall’aspetto fiero.
-Non temere-, le disse un’altra voce, che però pareva un ruggito.
Il leone senza criniera stava appena dietro l’angelo. –Non ti faremo alcun male- Le dissero i due. Ma i loro sguardi erano fissi su un punto vuoto affianco a lei.
-Chi siete?-, chiese Sakura diffidente.
Loro non risposero. Si limitarono a fissarla. Il leone le sorrise. – Possiamo aiutarti, se ci doni le tue lacrime-
Sakura sgranò gli occhi, sentendo un moto di speranza soffocata che le risaliva dal fondo dello stomaco. – Come? -, chiese.
-Devi darci ogni tua lacrima, non dovranno rimanerne. Non sarai più in grado di piangere, per tutta la vita, ed esaudiremo i tuoi desideri-
-Mio fratello si salverà? Fei Wong la pagherà? -, domandò Sakura speranzosa.
-Se è questo che desideri, si. - le rispose l’angelo con fierezza. – Ma sta attenta a dirci ora tutto ciò che vuoi.
-Voglio che Fei Wong non possa più nuocere a nessuno, né in questa, né in nessun altra vita. Voglio che mio fratello stia bene, e Shaoran? Shaoran può tornare da me? E Yume ed Ookami?–, dichiarò Sakura.
-Vedremo quello che possiamo fare, per il ragazzo. Ora dacci le tue lacrime. -, disse l’angelo.
Sakura tremò un istante. – Come faccio? –
-Devi solo volerlo – le disse il leone.
-Io lo voglio! –

Shaoran si ritrovò, senza sapere come, avvolto da acqua di cui non sentiva né il gelo, né la consistenza.
Che diavolo…?
si chiese guardandosi attorno.
L’angelo che poco prima aveva parlato con Sakura stava davanti a lui.
-Ti servirà il potere della maschera -, gli disse.
Shaoran capì che non si era sbagliato, poco prima, che le creature avevano davvero la capacità di vederlo.
Seguì con gli occhi la direzione che l’altro gli indicava. La maschera d’argento stava sulla sabbia, alcuni metri sotto di loro. Erano talmente tanto in basso che la luce del sole non arrivava. Si chiese in che modo riusciva a vedere sia l’oggetto che i pesciolini che vi ruotavano attorno.
Che devo fare? La prendo?
chiese Shaoran.
-Ora non potresti, tu non hai corpo-
Shaoran sospirò, ricordandosi di essere un fantasma in un posto in cui chiunque sarebbe affogato. L’angelo scese fluttuando, usando le ali per darsi la spinta verso il basso. Afferrò la maschera.

Ora erano sulla nave, nella cabina che era stata della principessa durante il viaggio. Il cuore di Shaoran si strinse in una morsa di dolore.
La maschera di diamante stava abbandonata sul pavimento, dove le guardie di Fei Wong avevano costretto Sakura a lasciarla cadere prima di portarla via.
Riluceva di una luce fioca che Shaoran pensò avesse circondato anche quella d’argento in fondo al lago. In che modo altrimenti avrebbe potuto averla vista?
Affianco alla maschera Shaoran vide una figura china. Ci mise un po’ per capire che quella ragazza così somigliante a Sakura era in realtà Yume.
-Mi dispiace che tu sia morto-, gli disse la ragazza sollevando la testa.
Shaoran non seppe che dire, e ringraziò di non dover parlare.
Gli occhi di Yume si strabuzzarono dalla sorpresa. Sembrava aver visto qualcosa che non avrebbe mai creduto vero. Probabilmente era così.
Ookami stava affianco a Shaoran. Il ragazzo si stupì della somiglianza che avevano. Il ragazzo aveva solo i capelli un po’ più lunghi di lui, e un occhio di vetro.
Yume, ancora incredula, gli si gettò tra le braccia senza esitazione.
-Com’è possibile?-, chiese, con il volto affondato nel petto di Ookami.
-La principessa Sakura ha donato ogni sua lacrima per sistemare ciò che non trova sia giusto, vuole che voi due stiate insieme.-
Ookami guardò il leone, che era appena entrato nella cabina ed aveva parlato. Strinse Yume tra le braccia e strinse la mascella.
-Non la perderò di nuovo, vero?-, chiese.
-Mai, da qui all’eternità potrete stare insieme, dovunque e chiunque.- Rispose il leone.
Shaoran sorrise tra se, felice per i due che tanto avevano sofferto e che finalmente erano insieme. -Ora, indossa la maschera-, ordinò l’angelo a Shaoran.

-Quando iniziamo a somministrare al re l’infuso? -, domandò il servo a Fei Wong, evidentemente complice.
-Ora- rispose il consigliere – Con una dose bella grande, daremo la colpa all’ansia per il rapimento della principessa –

Sakura si chiese cosa le era saltato in mente. Le sue lacrime davvero avevano il potere di esaudire i suoi desideri? Le promesse dell’angelo e del leone sarebbero state mantenute? Intanto però pur volendo piangere non ci riusciva.
Accese la terza candela, ma la lasciò cadere quando un rumore di spade che si incrociavano pervase l’antro che precedeva la cella.
Ci furono delle urla, probabilmente una battaglia. La candela era sul pavimento, si spense. Sakura rimase al buio.
La porticina di ferro si aprì, ed uno spiraglio di luce raggiunse i suoi piedi mentre una figura mascherata le veniva incontro.
Sakura pensò di essere preda delle allucinazioni, nel sentire la mano di Shaoran che la afferrava per il polso e la sollevava di peso da terra.
-Vieni- le disse semplicemente.
Lei lo seguì incerta.
-Come… Cosa…- balbettò.
Il ragazzo non ci badava, guidandola verso le scale attraverso i cadaveri che lui stesso aveva seminato.
-Shaoran! Fermati! – puntò i piedi per terra, costringendolo a fermarsi. Avvolse le mani attorno a quella di lui, stupendosi di quanto fosse freddo.
-Temevo che non ti avrei più rivisto-
Lui la guardò con rammarico con i suoi penetranti occhi castani, poi lei si alzò sulle punte e lo baciò sulla bocca.
Il ragazzo la allontanò dopo poco.
Sakura sollevò le mani per sfilargli via la maschera, per guardarlo in faccia, ma lui la fermò -Non c’è tempo –, disse.
Ripresero a correre.
Raggiunsero la cima delle scale, e Sakura venne abbagliata per un istante.
-Se Fei Wong si accorge che sei scappata potrebbe uccidere tuo fratello immediatamente-
Ma Sakura oppose resistenza, non aveva intenzione di muoversi prima di aver parlato.
-Shaoran! Fermati! Come hai fatto a trovarmi? E la caduta dalla scogliera? Sei ferito? Devo medicarti?-
Il ragazzo le poggiò una mano sulla guancia e la guardò dolcemente. – Devi stare tranquilla, sono sempre stato con te e ci starò per sempre, te lo prometto. Ma ora dobbiamo andare, tuo fratello e il tuo regno sono in grave pericolo –
-Ho temuto che fossi morto –, mormorò Sakura con gli occhi umidi.
Il sorriso di Shaoran si spense. – Dobbiamo andare -, disse, forse più a se stesso che a lei.
Si tennero stretti per mano, mentre raggiungevano la stalla ammuffita in cui le guardie avevano rinchiuso i cavalli.
Shaoran mise selle e briglie al più robusto, e partirono al galoppo per raggiungere il castello.






NULLA E’ COME SEMBRA! MAHAHAHAHA!!!!!!!!!!!!!!!!

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Capitolo 27
*** L'ultimo conflitto ***



L’ultimo conflitto




Touya aveva dato ordini a destra e a manca per tutto il giorno, le truppe erano state organizzate, ad ogni singola guardia era stato ordinato di far prigioniero Shaoran.
Fei Wong lo guardava di sottecchi standogli al fianco, tenendo d’occhio ogni decisione del sovrano e indirizzandolo nella direzione in cui voleva che andasse. Touya era troppo preoccupato per la sorella per accorgersi di essere in un qualche modo – seppure superficiale – manovrato.
Yukito stava affianco all’amico, perfino Tomoyo, che era al castello per puro caso, ora stava nella stanza con loro. Aveva le braccia strette al petto e lo sguardo perso nel vuoto. Un paio d’ora prima Yukito l’aveva presa in disparte ed aveva cercato di tranquillizzarla, ma sembrava che nulla potesse rassicurarla.
Un uomo sulla trentina entrò lentamente da una porta secondaria e, senza che Touya se ne accorgesse, Fei Wong lo seguì nella stanza adiacente.

«Cosa c’è?», domandò Fei Wong dopo essersi assicurato che nessuno stesse ascoltando.
L’altro lo guardò preoccupato, e prese fiato prima di dire sottovoce: «Temo che ci sia un problema, la principessa è scomparsa, gli uomini che la stavano controllando sono morti»
Fei Wong strinse i pugni. «Sei davvero sicuro di quello che hai detto?», strizzò gli occhi tanto che l’uomo temette che per la furia l’avrebbe ucciso, per sua fortuna il re era nella stanza affianco e, per quanto questo fosse distratto dal “rapimento” della sorella, un omicidio a pochi metri di distanza non sarebbe passato inosservato.

Tomoyo fremette un istante; aveva un enorme peso nel petto di cui non riusciva a liberarsi. Decise di uscire a fare un giro per schiarirsi le idee.
Ancora non riusciva a credere che Shaoran avesse rapito Sakura; le era sempre sembrato un ragazzo gentile, non avrebbe mai immaginato una cosa simile. Aveva sempre pensato di essere brava a giudicare le persone, come aveva potuto sbagliare così con Shaoran. Lui era il ragazzo che aveva afferrato Sakura al ballo, impedendole di crollare svenuta sul pavimento, era lo stesso Shaoran che era rimasto a palazzo per controllare come stesse anche se avrebbe potuto tornarsene da dov’era venuto. Ed era il promesso sposo di Sakura, quel matrimonio combinato sarebbe stato un grosso vantaggio se fosse stato assetato di potere.
No, sicuramente Shaoran non avrebbe portato via Sakura senza una buona ragione, e di certo non era per farle del male. Shaoran era un bravo ragazzo.
Era Fei Wong piuttosto che non la convinceva. Aveva uno sguardo così viscido, pensò Tomoyo.
Alzò il passo, sperando di incrociarlo sulla sua strada, e lo trovò che si dirigeva verso l’ala del castello in cui si trovavano le stalle e le cucine.

Sakura si stringeva forte a Shaoran, mentre lui spronava il cavallo ad andare più veloce, seppur evitando di incrociare altre persone sulla loro strada.
L’armatura che il ragazzo indossava era gelida, Sakura non aveva idea di dove l’avesse trovata, e si tormentava del fatto che Shaoran volesse combattere per lei e per suo fratello.
La strada che portava al castello pullulava di guardie armate fino ai denti e dall’aspetto minaccioso.
Avevano preso la strada per il bosco; il terreno era accidentato, ma era la via più veloce per raggiungere il palazzo reale.
Shaoran fermò il cavallo solo quando raggiunsero le mura di cinta, appena in tempo perché non vi si spappolassero addosso. Sembrava che avesse scelto quel punto apposta, non vi erano guardie, perché non c’era nessun ingresso da controllare.
Era una parete chiusa, massiccia e ricoperta di muschio, impossibile da scalare poiché alta almeno due dozzine di metri.
«Ora che facciamo?», chiese Sakura preoccupata guardando in alto.
Shaoran smontò da cavallo e la afferrò per la vita, aiutandola a scendere a sua volta. «Tranquilla, c’è un passaggio segreto».
La prese per mano e la guidò verso in punto in cui qualcuno sembrava essersi divertito a incidere un omino stilizzato come quelli che disegnano i bambini. Fece scorrere la mano libera sui massi, fino a quando non trovò quello che cercava. Spinse il mattone con una leggera pressione e, sotto gli occhi sbigottiti di Sakura quello – assieme ad una trentina di mattoncini che ci stavano attorno – si scostò. Un vecchio corridoio buio pieno di ragnatele e oscurità si aprì davanti a loro.
«E’ buio», osservò Sakura stupidamente.
Shaoran le strinse la mano, sperando che servisse ad infonderle coraggio, e iniziò a guidarla all’interno del passaggio.

Fei Wong portò personalmente la cena a sua maestà, quella sera. Poggiò il piatto sulla tavola che stava nella camera privata del sovrano e tentò di dire qualcosa di rassicurante.
«Altezza, non temete, non si rapisce una principessa per ucciderla, di sicuro chiederà qualcosa in cambio, fino ad allora vostra sorella sarà al sicuro»
Touya si alzò di colpo dalla poltrona su cui era seduto, afferrò Fei Wong dalla maglia e gli disse furioso: «E’ solo colpa tua se è successo questo! Avresti dovuto impedirlo!»
Il consigliere si ammutolì, e attese che il ragazzo si calmasse.
«Sinceramente, Altezza, avete scelto voi Shaoran come promesso per la principessa», azzardò il consigliere.
«Stai dando la colpa a me?», domandò Touya nervoso.
Fei Wong sollevò le mani in segno di scuse e si chinò. «Perdonatemi, non avevo intenzione di offendervi». Touya lo lasciò andare, e lui si sistemò la tunica. «Questa storia mi ha alquanto sconvolto, non riesco ad immaginare quanto voi siate in pena»
Touya abbassò lo sguardo, tanto che bastò al consigliere per suggerire: «Dovreste mangiare qualcosa, sire»
Il ragazzo sospirò. «Hai ragione, prendermela non servirà»
Si sedette a tavola e scoprì il piatto che gli era stato servito. Pollo.
Fei Wong, alle sue spalle, non smetteva di scrutare di nascosto la caraffa piena.
Touya mangiò il pollo con gusto, si pulì la bocca con il tovagliolo, si riempì il calice d’acqua e lo portò alla bocca.

Tomoyo sentì dei rumori attutiti dentro la parete del corridoio. Li seguì preoccupata fino a quando non raggiunse una nicchia isolata dietro ad una tenda.
La parete si aprì davanti ai suoi occhi, rivelando le figure, ormai impolverate, di Sakura e Shaoran. La ragazza li guardò preoccupata e poi, dopo aver visto le mani intrecciate dei due, commentò: «Sapevo che non potevi averla rapita tu», poi sorrise e li aiutò ad uscire di nascosto dal buco nella parete.
«Fei Wong vuole il regno», disse Shaoran guardando attentamente il corridoio preoccupato dall’eventualità che fossero scoperti.
«Fei Wong ha dato a te la colpa del rapimento di Sakura e ora suo fratello, che poi è il re, vuole farti fuori ad ogni costo»
Shaoran aprì la bocca per giustificarsi, Sakura lo precedette. «Shaoran mi ha salvato la vita, più di una volta, è Fei Wong il traditore!!!», si appese al braccio del ragazzo, come spaventata che potessero separarli ancora.
Dei passi risuonarono da un corridoio lì vicino, Sakura e Shaoran si immobilizzarono spaventati. «Seguitemi», disse loro Tomoyo, poi li guidò in una stanza che stava pochi metri più in là e si richiuse la porta alle spalle. Era la sua stanza.
«Ora che facciamo?», domandò Sakura mentre Tomoyo si sedeva sul letto.
Shaoran afferrò il polso di Sakura per costringerla a mollare la presa sulla sua mano. «Io vado ad avvertire tuo fratello, tu stai qui al sicuro». Sakura scrollò la testa cocciuta. «Ti prenderanno, non ti crederà nessuno se non garantisco io per te»
«Sakura ha ragione, non puoi andare tu perché ti considerano un traditore, e lei non può andare da sola perché il castello pullula di sicuro di scagnozzi di Fei Wong», disse Tomoyo. «Potrei andare io a chiamare il re, attirarlo in una stanza e lì voi potreste parlargli»

«Non bere! E’ avvelenato!», esclamò Yume preoccupato nell’orecchio di Touya. Lui non diede segno di averla sentita. Riempì comunque il calice.
«Non bere accidenti! E’ avvelenato!! Ti vuole uccidere!», insistette lei.
«Yume», la richiamò Ookami che stava alle sue spalle. «sei uno spirito, non può sentirti»
Lei lo guardò preoccupata, con gli occhi limpidi e l’espressione supplichevole.
Lui sospirò rassegnato. «Oh! E va bene»
Touya si portò il calice alla bocca, Ookami lo raggiunse in due passi e si concentrò. Nel momento in cui il re stava per mandar giù il primo sorso Ookami colpì il calice con la mano e quello rotolò a terra versando il suo contenuto sul pavimento.
Touya si alzò spaventato, non capendo cosa fosse successo; Ookami scaraventò a terra anche la brocca, facendo sussultare ancora il ragazzo.
«Chi c’è qui?», domandò stupidamente guardandosi attorno. Il sole oltre le vetrate stava già tramontando e la stanza stava diventando lentamente sempre più buia.
Yume si riavvicinò ad Ookami e si aggrappò al suo braccio. «Bravo», gli disse.
Si sorrisero.

Due forti colpi alla porta risvegliarono il re Touya dallo spavento che si era preso. «Chi è?», domandò il ragazzo.
«Sono Tomoyo, Altezza, se permettete dovrei parlarvi in privato», disse la voce ovattata da oltre la porta.
Touya aprì la porta cauto e guardò la ragazza con volto inespressivo. «Non è il momento, Tomoyo», disse.
«E’ importante», ribatté lei. «Sono costretta ad insistere»
Il ragazzo la scrutò negli occhi con attenzione, e riuscì a leggervi dentro tutta l’ansia e l’importanza della cosa.
«Va bene», acconsentì alla fine.

Sakura e Shaoran avevano raggiunto la biblioteca. Aprirono silenziosamente la porta in legno e si infilarono dentro la stanza. Nell’attesa che Tomoyo li raggiungesse con Touya si infilarono dietro un drappeggio.
Restarono per alcuni minuti l’uno contro l’atro, stretti in meno di mezzo metro.
Impaziente di rivedere il fratello Sakura spostava il peso da un piede all’altro nel tentativo di smaltire la tensione. Ad un certo punto, dopo aver sospirato nervosa, si sollevò sulle punte dei piedi e poggiò le labbra su quelle di Shaoran. «Ora puoi toglierla la maschera però», gli disse.
Shaoran la baciò.
La porta della biblioteca si aprì ed un soffio d’aria scosse la tenda dietro cui si erano rifugiati. Sakura si mosse per uscire, ma Shaoran la trattenne facendole capire con un’occhiata che poteva essere chiunque.
E Shaoran aveva ragione, perché subito dopo qualcuno scostò la tenda e Fei Wong afferrò Sakura per un braccio.
«Lasciami!», si ribellò lei.
Solo un istante dopo Tomoyo entrò nella stanza con Touya, che tirò a se la sorella e la strinse fra le braccia. Poi chiamò a sé le guardie ed ordinò: «Prendetelo! Tagliategli la testa! Impiccatelo!»
Shaoran indietreggiò, Sakura tentò di divincolarsi e correre da lui. «Lui non centra! Fei Wong mi ha rapita! Shaoran mi ha salvato la vita!», gridò disperata mentre veniva circondato.
Fei Wong si difese prontamente: «Sire, evidentemente la principessa è sotto incantesimo, sono rammaricato, non avrei mai creduto che mio nipote potesse fare una cosa simile, ad un membro della famiglia reale poi!»
«Io non centro!», esclamò Shaoran.
«Bugiardo! E’ un bugiardo!», strillò Sakura fissando con odio Fei Wong. «Ha avvelenato la mamma! E papà! E stava avvelenando anche me! E’ colpa sua se stavo male!», insistette.
Fei Wong s’innervosì, non aveva idea che avesse il coraggio di dire così tanto. «Mio signore», disse rivolto a Touya: «Non vorrete certo crederle… E’ sotto incantesimo, direbbe qualsiasi cosa per lui. Datemi retta, vi ho sempre dato buoni consigli, vi sono sempre stato affianco, ho fatto di tutto per trovare una cura al male che affliggeva i vostri genitori e vostra sorella!»
Touya lo ascoltò distrattamente; Sakura, tra le sue braccia, si dibatteva e cercava di raggiungere Shaoran. Il ragazzo fissava Sakura e non dava segni di ribellione.
«Io non ho fatto nulla», disse con tranquillità. «Lui voleva sposare Sakura, poi l’avrebbe uccisa e si sarebbe tenuto il trono. Dopo aver avvelenato anche voi ovviamente», disse rivolto al re.
Sakura smise di dimenarsi. «E’ vero, è tutto vero, quello che dice Shaoran. Lui ha rischiato la vita per me»
Touya le accarezzo la testa con dolcezza. «Metteteli in prigione, tutti e due, faremo chiarezza su questo un’altra volta, per ora voglio solo occuparmi di mia sorella»
Sakura lo guardò supplichevole con gli occhi umidi. «Shaoran è innocente, Fei Wong vuole incastrarlo»
«Se questo è vero», disse il ragazzo «Yukito non troverà segni di incantesimi in te, ed allora lo libereremo, in caso contrario sarò costretto ad prendere provvedimenti seri»
Sakura non voleva che Shaoran fosse messo in prigione, ma sapeva bene che Touya l’avrebbe fatto liberare subito una volta assicuratosi della sua innocenza.
Fei Wong si sentì messo spalle al muro. Sguainò il pugnale si lanciò addosso a Sakura e Touya. Touya tirò indietro Sakura, per proteggerla, ma Fei Wong cadde a terra ferito prima che potesse toccarli. Shaoran l’aveva colpito alle spalle ed ora teneva tra le mani la spada insanguinata. Sapeva di averlo colpito solo di striscio, ma questo lo fece stare male comunque. Abbasso la lama ed indietreggiò, consapevole di aver fatto del male a quello che comunque era un suo familiare.
«Arrestatelo», disse Touya indicando l’uomo a terra. Poi, mentre lo portavano via aggiunse: «Medicatelo e chiudetelo nella cella più sicura che abbiamo nei sotterranei»
Poi guardò Shaoran, che era stato raggiunto da Sakura. «Preparate una camera per Shaoran, sarà nostro ospite gradito», disse ad alcune cameriere che erano accorse. «Pare che tu sia un vero eroe», gli disse.
Shaoran sorrise mogio. «Volevo solo che Sakura fosse al sicuro, ma non posso restare»
Sakura lo guardò confusa, stringendo la mano fredda di lui tra le sue. «Che vuoi dire?», gli chiese. Shaoran si liberò della sua presa e lasciò che il sorriso scomparisse dal suo volto.
«Dubito che ci sia un modo semplice per dirtelo, quindi lo farò senza preamboli»
Sakura lasciò che le lacrime le bagnassero le guancie, non riusciva a capire. Come poteva essere? Era tornato, l’aveva trovata, l’aveva salvata. Perché ora non potevano stare insieme come desideravano?
«Sono morto, Sakura. Sono morto cadendo da quel dirupo quando Fei Wong ti ha ripresa per riportarti qui»
Sakura scoppiò in singhiozzi «Non è vero», disse aggrappandosi al suo braccio «Non può essere. I morti non parlano, i morti non camminano!!», gridò.
Shaoran le prese il volto fra le mani e le asciugò le guancie con le dita. «E’ la maschera che dà consistenza al mio spirito, è talmente colma di potere e di amore che ha fatto questo per me in modo che potessi salvarti e starti accanto un ultima volta»
Sakura scosse la testa rifiutando questa situazione. Tomoyo, in un angolo, portò le mani al petto con un groppo in gola. Touya avrebbe voluto avvicinarsi alla sorella e stringerla tra le braccia, ma sapeva bene che se quello era un addio doveva essere solo tra lei e Shaoran.
«Non puoi andartene, non puoi morire» Singhiozzò Sakura.
Shaoran non le ripeté di essere morto, faceva già abbastanza male così. «Ti starò sempre accanto anche se non mi vedrai, così come Yume ha vegliato su Ookami fino a quando lui non l’ha raggiunta»
Touya e Tomoyo non capirono a cosa si riferiva, ma non chiesero nulla.
Sakura non seppe più cosa dirgli. Era certa che ciò che stava pensando: “io voglio vederti”, sarebbe stata una cosa troppo stupida da dire a voce.
Shaoran la baciò con dolcezza, poi le afferrò le mani e le portò alla maschera d’argento. «Ora puoi togliermela», le disse con dolcezza.
Lei scosse la testa testarda «No! Non voglio!»
Lui la baciò ancora «Starò sempre con te, non posso restare così, toglimi la maschera o dovrò farlo io»
Rassegnata Sakura gli sfilò la maschera con dolcezza. Shaoran le diede un ultimo bacio, poi svanì. Sakura strinse al petto la maschera e si lasciò cadere in ginocchio.
Touya la raggiunse e la abbracciò.
«Non ricordo neanche se ti ho mai detto che ti amo…»

«Non posso vederla così», disse Shaoran ad Ookami «Puoi capirmi, vero?»
Il ragazzo gli diede una pacca sulla spalla «Averla salvata e persa così fa male, lo so»
Yume gli diede un bacio sulla guancia «Vuoi che restiamo con te?», gli chiese.
Shaoran scosse la testa. «Non serve», disse «Le somigli, sai? Ma si vede che non sei lei. Almeno io vedo tutta la differenza»
«Sei sicuro che non vuoi che restiamo? O che non vuoi venire con noi?», insistette Ookami.
Shaoran scosse ancora la testa «Non posso andare avanti senza di lei, ma voi ne avete passate tante, meritate la luce e tutta la pace che c’è dentro»

Per Sakura gli anni passarono in una specie di foschia confusa; le giornate erano dedicate alle cose che avrebbe voluto fare quando era costretta a letto, ma la vita aveva un sapore davvero amaro senza gli occhi di Shaoran ed i suoi baci.
Nonostante tutto l’aveva sempre sentito vicino; quando era in un bosco da sola e non trovava la via di casa il vento la guidava per la strada giusta, al mattino trovava sempre un fiore diverso sul cuscino. A volte si addormentava con la finestra spalancata e al mattino la trovava chiuse. Tutti i piccoli gesti dolci recavano il marco di Shaoran seppure lui non fosse percepibile a nessun altro.
Sakura morì alcuni anni dopo. Touya e Tomoyo le rimasero affianco gli ultimi giorni, e c’era anche Shaoran, che vegliava costantemente su di lei.
Quando l’anima di Sakura lasciò il suo corpo gli occhi di Shaoran furono la prima cosa che vide, e si ritrovò giovane come quando aveva visto il ragazzo svanire anni prima.



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Se sono riuscita a postare questo capitolo vuol dire che sono riuscita a far ripartire internet, che non mi va da ieri… Oppure che mio fratello mi ha gentilmente connesso il suo computer.
Vorrei fare un ringraziamento speciale a tutti quelli che hanno seguito questa fan fiction ed uno ancora più caloroso a quelli che hanno aspettato con impazienza quest’ultimo capitolo e, probabilmente increduli, hanno potuto finalmente leggerlo. Mi spiace di averci messo tanto, avevo pronto metà capitolo da un po’, stavo aspettando l’ispirazione e spero che il finale sia degno delle vostre aspettative.
So bene che è un finale triste e che probabilmente mi volete morta; avevo in mente di inserire un epilogo, ma quello che pensavo di scriverci non mi convince più; ho comunque un’altra idea. Sono indecisa se metterla su carta/pc oppure no. Per me quell’epilogo c’è, voi volete sapere qual è?

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