Viaggio nel Tempo

di Popsy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** L'inconro ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Dov’è finita l’estate?Dov’è finita la mia estate?Credevo fosse dietro l’angolo, invece non è arrivata. Beh, forse dovrei riordinare le idee, vedere qualcos’altro oltre alla nebbia. Fosse facile. Tutto sta nel capire come girano le cose. Mpf. Più facile a dirsi che a farsi. Ok, mi sto complessando. Però l’inverno è così freddo e nebbioso.
Mentre continuava a ragionare tra se e se il Sole si levò in cielo. S’era svegliata nel pieno della notte, dopo l’ennesimo incubo. Si alzò dal letto e saltellò a piedi scalzi fino al bagno annesso alla camera. La sua era una bella camera: un grande letto a baldacchino posto di fronte ad una grande vetrata. Tre comodini riempivano gli angoli, mentre un armadio in quercia copriva un’intera parete. Ovunque c’erano orologi: orologi di ogni varietà. Una passione, la sua. In pieno inverno lei andava in giro per casa in pantaloncini e canottiera. Non che lì facesse caldo, eh.
Ma lei era così. Lei era Elizabeth Prince. La più popolare della scuola, la Nobile, la Velenosa, la Preziosa, la Dolce e Sensibile Liz al piano. Oltre alla passione per gli orologi, ne aveva un’altra. La sua vita scorreva tra i tasti di un piano a coda nero lucente. Si lavò la faccia e ritornò saltellando nella stanza. Si mise addosso la divisa e si infilò le scarpe annesse al completino “perfetta scolara” che le avevano consegnato quando s’era iscritta alla scuola. L’anno prossimo sarebbe andata al King’s College London. Odiava i suoi 17 anni e il suo quarto anno. E poi.. odiava Londra. Possibile che in una città grande come quella non accadesse mai niente di bello ed eccitante?Mah.
« Liz!Liz!Liz! »
Continuarono a chiamarla per un dieci minuti, poi si decise a scendere. S’era preparata come tutti gli altri giorni, con un’unica eccezione: i capelli, quel giorno, erano sciolti. Fluttuavano sulle spalle con tutta l’eleganza possibile, morbidi e corvini erano bellissimi. Degni di un volto come quello di Liz: pallido – da far invidia alla neve - e bellissimo, dotato di due occhi color vetro e una bocca rosso sangue.
« Oh, Liz! »
Esclamò subito Anne. Neanche lei, membro delle y.E.A.H., l’aveva mai vista ocn i capelli sciolti.
« Eh già. Che il mondo si fermi! »
Esclamò lei ironizzando. Spinse Anne fino al cancello, trattenendola per le spalle.
« Hell, andiamo.. »
Hellin De Croix, francesina trasferitasi a Londra da 5 anni e membro delle y.E.A.H. Quel soprannome suonava strano. Hell. Beh, si può dire che se ti capitava davanti una Hellin infuriata era davvero l’inferno… oppure se ti capitavano le y.E.A.H. davanti. I commenti non sfuggivano mai alle orecchie delle tre, soprattutto se venivano scritti sul giornalino. Una volta trovarono un articolo su di loro.
Le y.E.A.H., impossibile non riconoscerle.
Elizabeth Prince, Anne Boleyn e Hellin De Croix. La prima una discendente di chissà quale nobile importantissimo di Inghilterra, la seconda la discendente dell’omonima regina e la terza.. beh, sulla terza non si sa niente. Che è francese è assicurato e che sia nobile pure. L’Inferno e il Paradiso, ecco come si possono definire. Se vi capitano davanti, state attenti a ciò che fate. Beati coloro che riusciranno a conquistarle…

Poi l’articolo continuava con altre stupidaggini simili. Insomma, che importava se Liz, Ann e Hell erano le famosissime y.E.A.H.?Erano insieme, questo bastava. O forse no. Fatto sta che quel giorno accadde qualcosa che mai, mai, mai si sarebbero aspettate.

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Capitolo 2
*** L'inconro ***


Giunte all’edificio scolastico si trovarono di fronte mezza scuola a fissarle. Mezza perché l’altra metà doveva ancora arrivare. Bene, non era mica una novità. Ma la cosa più strana era che al posto dell’espressione di ammirazione – odio – paura, che di solito alimentavano lo sguardo del resto degli studenti, c’era un’espressione sospettosa. E ancora più strano fu il vedere due nuove figure, più splendenti e belle degli altri. Nella posizione assunta sembravano due divinità. Improvvisamente si mossero, veloci ed eleganti. Vennero incontro alle tre. Anne, istintivamente, fece un passo indietro. Hellin restò a guardarli da dietro la spalla di Elizabeth – dove aveva poggiato il mento – ed Elizabeth rimase composta. Come sempre. Delle tre la più composta era proprio lei. Anne era la Schizzinosa mentre Hellin la Curiosa. Ovviamente nessuno avrebbe mai osato dirlo ad alta voce, anche in loro assenza. Il ragazzo si schiarì la voce.
« Buongiorno. Chi delle tre è... »
Ci pensò su e la cosa irritò parecchio Elizabeth. Continuò la frase la ragazza da dietro il braccio dell’altro.
« .. Anne Boleyn? »
Elizabeth fece un passo di lato e così anche Hellin, lasciando libera la visuale ai due. Anne fece una smorfia e fece un passo avanti. Non e piaceva l’idea di doversi avvicinare troppo a persone che non conosceva.
« Cosa posso fare per voi? »
Chiese riluttante Anne. Nel frattempo si erano aggiunti agli spettatori altri 20 ragazzi. Chissà cosa ci trovavano di curioso in due studenti bellissimi che cercavano la Boleyn. Infondo tutti le cercavano.
« In verità... ci siamo appena trasferiti da Houston e non sappiamo dove si trovi la segreteria... »
Parlò la ragazza. Aveva i capelli neri e ricci sopra le spalle, con uno strano riflesso quasi... blu. Il volto pallido e ovale vantava due occhi color miele. Sfarfallò le palpebre e sorrise guardando il ragazzo. Quest’ultimo era più alto della ragazza, con capelli bronzei arruffati in maniera armoniosa. Il volto, come quello della ragazza, era pallido ed anche’ esso vantava due occhi bellissimi color nocciola.
« Perdonateci.. io sono Adam Golden e lei è mia sorella, Nancy Golden. »
Erano fratelli. In effetti, la somiglianza c’era... eccome se c’era. Ma non tanto evidente da essere notata.
« Loro sono Elizabeth Prince e Hellin De Croix. La segreteria è… »
Presentò le amiche e poi indicò la finestra che dava sulla segreteria.
« Vi dispiacerebbe accompagnarci? »
Anne stava per rispondere ma Liz, che aveva capito, la precedette.
« Certo che no. Siamo lieti di avere due studenti americani. »
Dopo il suo proferire sorrise e cominciò a guidare i due verso la segreteria facendosi spazio fra la folla che man mano si andava aprendo formando un corridoio. Dietro Adam e Nancy c’erano Hellin e subito dopo Anne. Percorsero i corridoi in silenzio, ma una volta arrivati davanti la porta della segreteria il ragazzo parlò.
« Grazie mille… »
Fece un inchino seguito subito dopo dalla sorella. Gesto insolito. Molto.
« Se non vi dispiace… posso sapere cosa dovete fare in segreteria? »
Chiese Hellin. La solita. La curiosità non è mai abbastanza per lei.
« Dobbiamo reperire i testi didattici. »
Rispose pronta Nancy. Sembrava una battuta pronta, come se avesse previsto la domanda.
« Allora vi consiglio di andare in Didattica. Terza porta a destra. »
Proferì Elizabeth. Anne rimase in silenzio, più misteriosa di prima. Cosa non andava?Erano troppo strani per essere americani.
« Se non vi dispiace.. noi abbiamo lezione. »
Sentenziò Anne liquidandoli. Trascinò via Hellin e Elizabeth lasciando i due nuovi arrivi davanti la porta. Misterioso ed insolito questo gesto da parte sua. Qualcosa non andava.
« Cosa ti prende Ann? »
Chiese Elizabeth, puntando i piedi per non farsi trascinare. Anne si fermò e guardò indietro, come per assicurarsi che non ci fosse nessuno.
« Quei due hanno qualcosa di strano… »

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