Sotto lo stesso Cielo

di ARCOBALENO_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Ricordi ***
Capitolo 3: *** Preparativi ***
Capitolo 4: *** Finalmente si parte ***
Capitolo 5: *** Il colore verde che sa di Speranza ***
Capitolo 6: *** Prime spiegazioni ***
Capitolo 7: *** L'acqua che profuma di Luce ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo ...

<< Scarlett dobbiamo fermare quel pazzo altrimenti non esisterà più nessun mondo dove i nostri figli potranno crescere >>.

 
Edward era davvero molto preoccupato. Il tempo, inesorabile continuava a scorrere e scandiva sempre più freneticamente il tempo che restava loro prima dell’orrenda fine.

<< Edward  lo sappiamo ma non bisogna agitarsi tanto, siamo o no i dieci guardiani scelti dal mondo stesso per proteggerlo? >>.
 
<< Ed, Violet  ha ragione non bisogna farsi prendere dal panico e adesso vieni qui che mi serve una mano!>>.
 
<< Avete ragione, sbrighiamoci a far fuori quel maledetto e torniamo tutti  a casa>>.
 
Edward si avvicinò a David, sorridendo fra se e se, ora non si sarebbe più preoccupato, ora aveva completa fiducia nelle loro capacità.
 
Alcuni istanti dopo si sentì un fortissimo boato proveniente dalla fabbrica, dove si trovavano quei ragazzi.
 
Di loro non si seppe più nulla …
 

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Capitolo 2
*** Ricordi ***


Ricordi... 


Quella mattina faceva più freddo del solito. L’autunno aveva da poco lasciato spazio all’inverno e quello stupido andava in giro in canottiera e pantaloncini , tutto per quella scommessa che aveva perso contro di lei. Da quando lo conosceva, Laki aveva imparato che Alec adorava scommettere, lo faceva con tutto. Stava preparando la colazione quando Alec entrò in cucina.

 
<< Laki ho fame! >> quel rimbecillito non chiedeva per favore, ordinava e basta, non riusciva a sopportarlo quando faceva così.
 
<< Porta pazienza è quasi pronto, comunque dovresti metterti qualcosa di pesante o ti ammalerai >>.
 
<< Lo sai che non soffro il freddo >>.
 
<< Allora perché ti trema il labbro inferiore? >>, Alec sbuffò e Laki si mise a ridere.
 
<< Sta zitta! Non è vero >>.
 
<< Se lo dici tu, piuttosto apparecchia se vuoi fare colazione >>.
 
Appena finito di mangiare, Alec sparecchiò e Laki lavò i piatti. Erano le quattro del pomeriggio e Laki si trovava in terrazza per godersi una delle prime giornate invernali. Mirando la forma delle nuvole che tinteggiavano il cielo blu di macchie bianche, ripensò al primo giorno che mise piede in quella che poi sarebbe diventata casa sua.
 
                                                   ° ° ° °
 
<< Ei ragazzina ma lo sai che sei proprio bruttina? >> ,
 
 la signora che l’aveva accompagnata lì, l’aveva lasciata sola e adesso due ragazzi più grandi la stavano infastidendo. Improvvisamente un raggio di luce fece brillare il ciondolo che aveva al collo, uno dei due molestatori se ne accorse e lo tirò fuori dalla maglietta di Laki.
 
<< Oi guarda cosa abbiamo qui, un gioiello >>
 
quella frase catturò l’attenzione dell’altro ragazzo.
 
<< Per dimenticarci della tua bruttezza ci prenderemo il tuo bel ciondolo >>.
 
Il ragazzo aveva la mano intorno al ciondolo e si preparò a strapparlo quando Laki li implorò.
 
<< Vi prego non fatelo, questo ciondolo è l’unica cosa che ho di mio padre >>.
 
<< Ei voi due avete sentito cos’ha detto quella bambina, lasciatele il ciondolo ! >>.
 
I due ragazzi si voltarono con l’intento di prendere a pugni chiunque li avesse interrotti, però rimasero scioccati.
 
<< M-ma tu sei Mostro! >> disse uno.
 
<< M-meglio an-andare via! >> rispose l’altro.
 
<< Si hai ragione >>.
 
I due scapparono a gambe levate. Anche il ragazzino che l’aveva salvata se ne stava andando, quando …
 
<< Grazie mille, io sono Laki e tu? >>.
 
<< Figurati. Io non ce l’ho un nome! >>,
 
detto ciò se ne andò, lasciando Laki perplessa.
 
                                                     ° ° ° °
 
Da quel giorno erano passati tredici anni e lei ora aveva diciotto anni e Alec diciannove. Col tempo Laki aveva scoperto le varie sfaccettature che facevano parte di Alec e aveva imparato a volergli bene. Diede uno sguardo all’orologio e accorgendosi che era tardi decise di scendere a preparare la cena se no quello lì chi l’avrebbe sentito. Dopo cena nonostante fuori faceva freddo, Laki decise di uscire in giardino. Osservando il Cielo si accorse che solo la Luna risplendeva quella sera.  Laki tirò fuori il ciondolo dalla maglietta e l’osservò.
 
<< Allora anche tu sei incline alla nostalgia >>.
 
Laki lo disse più a se stessa che ad Alec che era appoggiato allo stipite della porta dietro di lei.
 
<< Ti sbagli, io non ho nulla per cui provare nostalgia a differenza di te, io non possiedo dei ricordi  >>.
 
A volte Alec sapeva essere freddo e distaccato, Laki sapeva quanto Alec soffrisse per il fatto di non possedere alcun ricordo della sua famiglia ma quello che lui non sapeva era che i ricordi di Laki erano solo un mucchio di spezzoni fatti di sofferenza.
 
                                                   ° ° ° °
 
 
<< Ei ragazzina, forza dobbiamo scappare! >> un uomo imprigionato come lei era riuscito a liberarsi ed era venuto a salvarla e ora stavano scappando insieme.
 
<< Dobbiamo sbrigarci altrimenti ci riprenderanno >>. L’uomo continuò .
 
Dopo ore passate a correre erano finalmente giunti alla fine di quell’orrenda foresta.
 
<< Fermiamoci qui per questa notte >>disse l’uomo sedendosi vicino ad una quercia.
 
<< Vieni qui devo darti una cosa Laki >> ,
 
dicendo ciò tirò fuori un ciondolo dalla tasca.
 
<< Questo anello che vedi attaccato alla catenina rappresenta ciò che sei e devi promettermi che non lo perderai mai >>, l’uomo fece girare Laki e gli allacciò il ciondolo al collo.
 
<< Era di tuo padre, si chiamava David >>.
 
<< E tu come ti chiami? >> chiese Laki.
 
<< Io sono Edward>>.
 
                                                   ° ° ° °
 
Dopo quella conversazione non ricordava più nulla.  Laki guardò l’orologio, mancava mezz’ora a mezzanotte, decise così di tornare dentro e andare a dormire. Si mise a letto con una nuova speranza nel cuore, non le importava cosa avrebbe fatto Alec, lei avrebbe ritrovato il suo passato.
 
 
 
 

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Capitolo 3
*** Preparativi ***


3.Preparativi


quella mattina Alec si era alzato di buon ora per andare a correre. In quegli anni aveva pensato spesso alla propria famiglia, al luogo in cui era nato e si era sempre chiesto se essi esistevano ancora o erano diventati dei semplici ricordi che la Terra custodiva nelle sue profondità oceaniche. Finalmente stava per andare alla ricerca di se stesso e fortunatamente non era solo, con lui c’era Laki e non avrebbe permesso a nessuno di farle del male, per lui era come una sorella minore, l’unica che gli aveva dimostrato un po’ d’affetto in quegli anni, anche se non l’avrebbe mai ammesso ad anima viva. Qualche tempo addietro avevano trovano una nave arenata nella baia vicino all’orfanotrofio e di comune accordo avevano deciso di usare quella per poter andare via dall’isola.

Corse per due ore, fino a quando lo stomaco non gli suggerì che era ora dii fare colazione. Tornò verso l’edificio e una volta entrato si diresse in cucina dove trovò Laki ai fornelli.

<< Buongiorno Alec >>, disse lei in tono lievemente assonnato.

<< Giorno Laki, è pronta la colazione? Io sto morendo di fame! >>.

<< Si è quasi pronta ma se prima non ti vai a fare una doccia non toccherai nemmeno una mollica di pane, è chiaro?! >> ,

<< Si tranquilla ora me la faccio, prima però fammi mangiare! >>,

<< No! Non farai colazione se prima non ti farai una doccia! >>.

Quei due si guardarono in cagnesco per alcuni minuti poi Alec cedette, aveva troppa fame per non darla vinta a Laki.  Dopo aver fatto colazione, i due si diressero alla baia vicino all’orfanotrofio dove era ormeggiata la nave.

<< Laki la nave è pronta? >> chiese Alec.

<< Si, possiamo salpare domani mattina >>.

<< Tu sei sicura di a gestire una nave così grande? >>,

<< Alec sono cinque anni che abbiamo trovato la nave e sono sempre cinque anni che sto imparando tutte le tecniche di navigazione, quindi non ci sono problemi >>.

<< Va bene, allora direi di andare a finire di preparare i bagagli >>.

                                                               ° ° ° °
La sera dopo aver cenato si ritrovarono in giardino.

<< Ti mancherà questo posto Alec? >>.

<< No, questo posto l’odiavo da bambino e continuo ad odiarlo tutt’ora >>.

<< Perché odi il luogo che è stato casa tua? >> ,

<< Io non l’ho mai considerata come una casa >>.

<< Io la considero come un rifugio>>, Laki si stava arrabbiando, come poteva Alec pensarla così.

<< Laki magari tu che sei arrivata qui a cinque anni puoi considerarlo un rifugio ma per me questo luogo è sempre stato una gabbia >>.

Alla parola gabbia Laki non ci vide più dalla rabbia. Un forte vento si alzò e fece volare in aria le sedie e i tavolini che si trovavano in giardino.

<< Tu non puoi nemmeno immaginare come sia una vera prigione! >>,

Laki pronunciò quelle parole con un tono di voce che sembrava più un ringhio che una vera e propria voce. Il vento incominciò a soffiare più forte, facendo infuriare anche il mare che si trovava nella baia.

<< Laki calmati, mi dici cosa è successo? >> , Alec provò ad avvicinarsi a Laki ma una violenta raffica di vento costrinse il ragazzo ad indietreggiare.

<< Tu non puoi capire cosa vuol dire essere torturati, picchiati e costretti a vivere in una gabbia senza luce ne aria! >> ora Laki stava piangendo, nel frattempo il vento aveva smesso di infuriare così violentemente.

Improvvisamente il ciondolo di Laki uscì dalla maglietta e una luce color cobalto si sprigionò dalla pietra che si trovava incastonata nell’anello portato al collo da Laki. Il tutto durò una frazione di secondo e poi Laki cadde a terra svenuta. Alec corse a soccorrere la ragazza, fortunatamente era solo svenuta. La prese in braccio e la portò nella sua stanza per farla riposare. Restò a vegliarla per tutta la notte. Durante le ore che separano il giorno dalla notte, Alec ripensò a quello che gli aveva detto Laki. Non riusciva a capire il perché si era arrabbiata quando lui aveva definito quel posto gabbia e poi cos’era tutto quel vento e quella luce color cobalto?, con questi interrogativi nel cuore Alce si addormentò accanto al letto di Laki. 






*Angolo Autrice*

Spero che la storia stia iniziando ad avere un po' di senso. Allora ci sono i due personaggi iniziali che solo Alec e Laki ma state tranquilli che poi quei due recluteranno altri amici e insieme scopriranno il loro passato. 

A presto con il prossimo capitolo, e spero che mi lasciate delle piccole recenzioni in modo da poter capire se vi piace o meno la mia storia. 

baci,
ARCOBALENO_

 

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Capitolo 4
*** Finalmente si parte ***


 Finalmente si parte :
 

Quella mattina fu Alec a preparare la colazione e la portò a Laki.

<< Ei cos’è tutta questa gentilezza? >> ,

<< Uno non può essere gentile una volta che tu subito ti lamenti >>, Laki si divertì a vedere Alec arrossire, era una cosa talmente rara che era un evento che andava a tutti i costi visto.

<< Grazie per la colazione era ottima >>, la ragazza sorrise ad Alec che ricambiò il sorriso.

<< Ti lascio vestire così dopo partiamo>>, uscendo Alec chiuse la porta dietro di se.

Finalmente mancava poco alla loro partenza, finalmente avrebbe scoperto chi era. Due ore dopo i due si trovavano di fronte alla nave.


<< Pronta a partire per l’avventura?>> chiese emozionato Alec a Laki.

<< Si non sto più nella pelle, ora vedremo quanto sono riuscita ad imparare sulla navigazione >>.

<< Bene allora saliamo sulla nave! >>. Poco dopo a bordo della nave,

<< Perfetto se è tutto pronto possiamo salpare >>,

<< Si salpa allora >>.

Alcuni minuti più tardi mentre la nave si stava allontanando dalla baia Laki si avvicinò alla Polena della nave che era a forma di Giglio e osservò l’isola.

“ Mi mancherai così tanto, sei stata per anni l’unico posto che potessi chiamare casa, l’unica che mi ha accolto quando ne avevo più bisogno, ti prometto che un giorno tornerò”.

Anche Alec dalla coffa si era messo ad osservare l’isola.

“ Finalmente ti lascio, non ti ho mai sopportato come non ho mai sopportato le persone che ti abitano, ti prometto che non ci vedremo mai più”.

Con quei pensieri a tormentarli quei due lasciarono l’isola.

Alcune ore più tardi, sul ponte della nave.

<< Ei Laki ho fame, quando prepari da mangiare? >> chiese Alec in preda ai morsi della fame.

<< Come fai ad avere fame?? Hai mangiato neanche mezz’ora fa! >> protestò Laki.

<< Lo so, ma io ho fame! >> brontolò Alec.

<< Ho capito, vado a prepararti qualcos’altro da mangiare ma poi basta! >>,

<< Si grazie >>.

La ragazza andò in cucina sbuffando, quello li aveva sempre fame e a cucinare toccava a lei.
Dopo aver mangiato nuovamente Alec si mise a fare i pesi.

<< Mi spieghi perché anche se sei molto forte continui ad allenarti con i pesi?>> chiese Laki incuriosita.

<< Perché anche se sono forte devo comunque mantenere l’allenamento per diventarlo  ancora di più>>. Alec posò i pesi per terra, prese un sospiro  e poi continuò << Mi spieghi tu invece cosa ti è preso l’altra sera? >>.

Lei ci pensò un momento, poi ricordò tutto.

<< Nulla lascia stare, non era niente >>, Alec la guardò perplesso.

<< Non era niente?? Scherzi hai scatenato l’apocalisse>>.

<< Guarda che non ero io a fare tutto quel casino >> rispose Laki un po’ risentita, non era mica colpa sua se lui la faceva arrabbiare.

<< No guarda era un fantasma, va bè lascia stare>>.

Dopo cena si ritirarono ognuno nelle loro stanze, dove uno dormiva e l’altro cercava di dare un senso alle cose successe la sera precedente.

* Angolo Autrice*
Allora questo capitolo è un po' corto ma presto mi rifarò col prossimo capitolo che è un po' più lungo di questo . Fatemi sapere cosa ne pensate. A presto,

ARCOBALENO_

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Capitolo 5
*** Il colore verde che sa di Speranza ***


Il colore verde che sa di Spranza:

Erano passati quattro giorni da quando avevano preso il mare.

<< Non pensavo che la vita in mare fosse così noiosa! >>.

<< Lo so ma è stata una tua idea quindi ora ne paghi le conseguenze>, Laki stava osservando l’oceano
dalla coffa, quando quell’idiota le fece prendere un colpo.


<< TERRAAAA! >> urlò Alec dalla Polena.

<< Brutto idiota non devi farmi prendere questi spaventi! >> , Alec scese dalla Polena e si mise accanto all’albero maestro.

<< Comunque è un’isola la terra che vedo? >>,

<< Si, possiamo  attraccare vicino all’insenatura che si trova a est dell’isola>>, detto ciò i ragazzi iniziarono a effettuare le manovre per l’attraccaggio.

Mezz’ora dopo erano sbarcati sull’isola.

<< Allora, io direi di dividerci per ispezionare l’isola>>, disse Laki che non vedeva l’ora di trovarsi un nascondiglio perfetto per leggere.

<< no dai poi mi perdo così >>.

<< Come fai a perderti se hai più senso dell’orientamento di me! >> , a volte Alec sapeva essere davvero snervante.

<< Va bene, però se mi perdo è colpa tua! >>.

<< Facciamo così, tu girerai per la città e io ispezionerò il bosco >> .

Deciso il da farsi si separarono. La ragazza dai capelli neri in tre ore riuscì a ispezionare tutto il bosco, trovando di tanto in tanto edifici in rovina, edifici completamente distrutti e molte incisioni in una lingua incomprensibile per lei. Aveva provato a decifrare quelle incisioni  ma dato che la storia non era il suo campo aveva finito per lasciar perdere.
Dopo aver girovagato per un'altra mezz’ora buona si mise a riposare sotto il tronco di una quercia a godersi la vista del promontorio.

                                                                   ° ° ° °

Alec aveva sbagliato strada almeno una decina di volte prima di imboccare la strada
giusta. 

Aveva girato per la città in cerca di indizi, informazioni che potessero tornargli utili ma dopo due ore non era riuscito a concludere nulla.

Vicino alla riva desta del fiume trovò una locanda, osservandola per alcuni minuti decise di entrare. Una
volta entrato nella locanda si avvicinò all’oste per chiedere informazioni.


<< Scusi signore mi potrebbe dire come si chiama quest’isola?>>.

<< Si chiama  Eternal Island>> commentò l’oste porgendo la birra ad un suo cliente.

<< Vuole qualcosa da bere signore? >> mentre l’oste chiedeva ad Alec se voleva da bere, pochi metri più in là stava iniziando una rissa, che riguardava una giovane donna dagli occhi verdi e almeno cinque uomini ,che più esseri umani sembravano degli armadi a cinque ante.

Il ragazzo decise di intervenire, non sopportava che qualche montato si accaniva con i più deboli. Il proprietario dell’osteria accortosi delle intenzioni del nuovo cliente cercò di fermarlo.

<< Ei ragazzo,  io fossi in te non mi intrometterei … quella ragazza non è ciò che sembra >>.

<< Non si preoccupi per me, nemmeno io sembro ciò che sono in realtà>>, mentre si avvicinava al luogo della rissa, in una frazione di secondo ad Alec tornò in mente la scena in cui da piccolo salvava

Laki da quei due maledetti ragazzini. La rabbia aumentò tutta insieme ed esplose.


<< Lasciate stare la ragazza! >>, un uomo stava per dare un pugno alla ragazza, fortunatamente Alec riuscì a bloccarlo.

<< Ho detto che dovete lasciarla stare! Siete sordi per caso?! >>.

Di li a poco iniziò una rissa senza precedenti.  Ben presto la zuffa convolse tutti il locale. Volavano sedie, tavoli, bicchieri di birra, gente che lanciava altra gente e così via fino a quando i due non si ritrovarono spalla a spalla.

<< Ei tu, non ho chiesto il tuo aiuto, posso cavarmela anche da sola! >>

<< Ne sei davvero sicura?! >> chiese Alec in tono di sfida.

<< Certo, sta a vedere >> rispose lei.

Dopo alcuni secondi nei quali la ragazza aveva chiuso gli occhi era nel locale un forte silenzio seguito subito dopo da una fortissima esplosione.

<< Si può sapere cos’hai fatto? >> chiese Alec sbalordito.

<< Semplice, ti ho dimostrato che so cavarmela da sola, comunque adesso usciamo da qui >>.

Purtroppo però quando uscirono in strada delle guardie armate li stavano aspettando o meglio aspettavano la ragazza.

<< Ei tu ragazzo spostati, dobbiamo catturare quella donna! >> urlò  uno dei generali.

<< Non ci penso nemmeno è una mia amica >>, poi rivolgendosi a lei le disse,

<< Forza scappiamo >>, le prese un polso e iniziò a correre.

<< Ei lasciami, chi ti ha chiesto nulla! >>.

<< Io sono Alec , tu? >> le chiese lui.

<< Mi chiamo Hope >>,

<< Bene da oggi in poi sarai mia amica >>.

<< Io non ci tengo  sinceramente! >>,

<< Non mi importa, io ho deciso>>.

Mentre discutevano arrivarono al promontorio.

                                                                     ° ° ° °  

Laki aveva dormito per mezz’ora quando un fortissimo rumore la svegliò.

<< Ma che diamine … >> non finì la frase che si vide venire incontro Alec con una ragazza dagli occhi verdi, seguiti da un centinaio di soldati.

<< Alec cos’hai combinato ancora?! >> urlò la ragazza in preda alla rabbia.

<< Niente abbiamo fatto solo un po’ di casino >>.

<< Abbiamo … chi? >> , Alec indicò Hope accanto a lui.

Laki non riuscì a controllare la rabbia, un improvvisa  raffica di vento si levò e fece volare via sia i soldati che i suoi compagni.  Una luce verde apparve dietro Hope,

<< Ei cos’è quella luce? >> chiese Alec.

<< Stai a guardare >>.

 La luce si trasformò in un raggio di luce, che spuntava dalla gemma incastonata nell’anello, che la ragazza portava al collo e colpì il ciondolo di Laki, che sprigionò un intensa luce blu e fece placare la raffica di vento.

                                                           ° ° ° °

Più tardi sulla nave Alec e Hope stavano parlando di quello che era successo poco prima.

<< Hope cos’erano quelle luci? >>,

<< Alcuni di noi nascono con dei poteri, per esempio il tuo è la super forza >>.

<< Il tuo invece? >> chiese Alec,

<< Il mio è l’abilità di controllare tutte le menti >>,

<< Quelle luci cosa c’entrano allora? >>.

<< Servono a controllare meglio il potere , credo però che la tua amica non sappia ancora nulla >>,

<< No, non ne sa nulla >>.

<< Anche tu possiedi un anello, vero? >> Hope chiese a Laki.

<< Si , ha incastonato una pietra viola >>.

<< Guardate che ho sentito tutto >>, i ragazzi si voltarono in direzione di una delle cabine e videro Laki.

<< Alec mi spieghi chi è lei? >>.

<< Lei è Hope e sarà una nostra compagna >>.

Laki guardò prima Hope e poi Alec, sapeva che se quel cretino agiva in un determinato modo c’era sempre sotto qualcosa per questo gli diede fiducia.

<< D’accordo, io sono Laki >>.

<< Ho fameee! >> se ne uscì improvvisamente il ragazzo, si sentì un brontolio provenire dalla pancia di Hope.

<< Ho capito, preparo da mangiare voi intanto apparecchiate >>.

E si alla fine avrebbero avuto un altro compagno.


* Angolo Autrice*
Spero che anche questo capitolo vi piaccia a presto con il prossimo.

ARCOBALENO_

 

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Capitolo 6
*** Prime spiegazioni ***


Prime spiegazioni:


Erano passati appena due giorni da quando Hope si era unita a loro e Laki aveva scoperto che in fin dei conti era una brava ragazza, un po’ strana ma pur sempre con la testa sulle spalle a differenza di Alec.


<< Bene, cercando nei libri che ho con me, ho scoperto altre informazioni sui ciondoli  che possediamo >>.

<< Cos’hai scoperto al riguardo? >>, chiese la navigatrice.

<< Ogni venticinque anni nascono dieci bambini, a cui vengono affidati diversi poteri, ognuno di loro possiede un anello con una gemma di colore diverso a seconda del potere. Queste gemme hanno lo scopo di controllare il potere dei loro possessori fino a quando questi non hanno sedici anni, dopo il sedicesimo compleanno hanno il compito di intervenire se i loro proprietari perdono il controllo dei loro poteri >>.

<< Perché nascono questi bambini? >> chiese Alec.

<< Questi bambini nascono per tenere separate le gemme, perché se unite insieme le gemme danno vita alla gemma arcobaleno >>,

<< A cosa servirebbe questa gemma? >> questa volta fu Laki a fare una domanda.

<< La gemma arcobaleno è la chiave per arrivare ad un potere talmente distruttivo da distruggere non solo il mondo dove viviamo ma l’intera Galassia >>.

<< Noi cosa dovremmo fare a questo punto? >>,

<< innanzi tutto dobbiamo capire se noi siamo veramente tre dei dieci guardiani, poi una volta capito ciò
cercheremo i restanti componenti >>.


<< Bene, faremo così allora >>, decise Alec.

<< Come facciamo a capire se noi siamo effettivamente dei guardiani ? >> chiese Laki.

<< Chi vi ha dato i ciondoli? >>.

<< Io l’ho ereditato da mio padre >>, disse Laki, << tu Hope? >>.

<< Anche io l’ho ereditato da mio padre >>.

Alec si sentiva stanco e frustrato, lui non lo sapeva chi gli avesse donato quel ciondolo, conosceva solamente  un nome.

<< Io non lo so chi me lo ha dato, conosco solo un nome, Scarlett >>, ad Hope si illuminarono gli occhi.

<< Scarlett era uno dei guardiani precedenti, quindi si noi siamo dei guardiani! >> .

<< Bene, ora come facciamo a trovare gli altri? >> chiese Laki.

<< Semplice, i colori seguono una scala, dal viola al grigio >> .

<<  Come inizia? >> chiese lo scommettitore.

<< Allora la scala è la seguente, viola, il blu, il verde, il giallo, il nero, l’arancione, il rosa, il marrone, il
rosso ed infine il grigio >>.


<< Bene, da dove cominciamo la ricerca? >>,

<< Dobbiamo cercare l’isola Solare >>, Laki sembrò riflettere sul nome dell’isola.

<< E’ perfetto, stiamo per attraccare proprio su quell’isola >>.

<< E’ deciso appena attracchiamo andremo alla ricerca del prossimo guardiano >>.

Dopo aver deciso il da farsi ognuno tornò alle proprie faccende, Laki studiò la rotta, Hope si mise a leggere un libro ed Alec si addormentò sulla Polena con la consapevolezza che avevano appena fatto un passo avanti.  

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Capitolo 7
*** L'acqua che profuma di Luce ***


 Arriva L’acqua che profuma di Luce:        


La prima cosa che aveva visto Luce in vita sua era stata l’acqua, ora non ricordava più se essa fosse stata acqua salata o quella tanto odiata della gabbia acquatica in cui viveva. L’unica cosa di cui era sicura , era il suo desiderio di uscire da quella prigione e conoscere il mondo.
                                             
                                                                     ° ° ° °


Quella mattina Hope si svegliò di soprassalto e non riuscendo a riaddormentarsi, decise di uscire sul ponte della nave a prendere un po’ d’aria.

<< Alec come mai sei qui? >> chiese la ragazza dagli occhi verdi.

<< Non riuscivo a dormire, tu? >> rispose lui.

<< Neanche io, te la posso fare una domanda?>>,

<< Si >> le sorrise con fare rasserenante.

<<  Perché quando mi hai incontrata mi hai chiesto di diventare tua amica? Non mi conoscevi nemmeno >>.

Il volto di Hope si rilassò notevolmente, dopo la confessione dei suoi dubbi, come se si fosse tolta un peso dal cuore.

<< Perché i tuoi occhi mi ispiravano fiducia >>, pronunciò quelle parole con tono autorevole, come chi non permette ripensamenti nelle proprie decisioni.

Hope rimase sbigottita da ciò che le sue orecchie avevano appena sentito.

<< Ei occhi verdi io torno dentro che mi è venuto sonno ci vediamo più tardi >>.

La ragazza salutò l’amico e si mise a guardare il mare. Le vennero in mente tanti bei ricordi, rivide sua madre che le pettinava i capelli, che le insegnava l’archeologia, lei e suo padre a pescare, lui che le insegnava a gestire i propri poteri. Il suo occhio destro posò l’attenzione al guizzo nell’acqua causato da un piccolo pesciolino , la sua mente improvvisamente tornò indietro di quattordici anni, a quando quel maledetto sterminò tutta la sua famiglia , ricordava ancora perfettamente le ultime parole di suo padre.

“ Tesoro va, vivi libera ed insegui i tuoi sogni, non permettere a nessuno di ostacolarti. Ricorda nessuno rimane solo troppo a lungo in questo mondo, quindi va e cerca i tuoi amici, ti voglio bene “.

Dopo di che suo padre le era morto fra le braccia e lei non aveva versato una lacrima, ne ora che stava ricordando ne all’ora che stava vivendo tutto ciò. Diede un ultimo sguardo al mare gelido sotto di lei e tornò a dormire o almeno ci avrebbe provato. 

Più tardi, dopo aver fatto colazione, i ragazzi si riunirono intorno al piccolo tavolino che si trovava sul ponte al lato est della nave.

<< Laki quanto manca per arrivare all’isola Solare? >> chiese l’unico ragazzo sulla nave.

<< Fra circa mezz’ora dovremmo avvistare terra >>.

<< Ragazzi ho un’idea, quando arriveremo sull’isola ci divideremo, io andrò a nord a cercare
informazioni sul possibile guardiano, Laki andrai a est e raccoglierai informazioni sull’isola >>.


Le ragazze si guardarono e sospirarono sconsolate.

<< Tu Alec andrai a fare rifornimento >>, il ragazzo sembrò non prenderla molto bene, ma subito dopo
scrollò le spalle e accettò l’incarico.


                                                        ° ° ° °

Hope aveva girovagato per le strade della città fino a quando non era arrivata ad una scogliera ed aveva avvistato un vecchio pescatore.

<< E’ tanto che sta qui a pescare? >> chiese lei.

<< Si, è da questa notte che sto qui? E tu bella signorina dagli occhi verdi? >> chiese l’anziano uomo.

<< Stavo cercando delle informazioni >> con quella frase, Hope catturò l’attenzione del suo
interlocutore.


<< Se vuoi puoi farmi delle domande, si dice che gli anziani sappiano molte cose >>.

<< Lei per caso sa cosa vuole significare l’acqua che profuma di Luce? >>.

<< Molto tempo fa,  si narrava che  quando una sirena versava lacrime amare, esse quando cadevano
a terra si trasformavano in piccoli cristalli che riflettevano la luce dell’anima della sirena che le aveva versate, se la sirena era buona le gemme riflettevano Luce se era cattiva riflettevano Ombra >>.


<< Cosa c’entra questo con il fatto che l’acqua profuma di Luce >> il vecchietto le sorrise.

<< Semplice, la madre di tutte le sirene si chiamava Lucinda, che abbreviato diventava Luce, solo la regina era in grado di colorare l’acqua di giallo >>.

<< La regina è morta? >> chiese Hope.

<< Si certamente, ma ha generato una lunga stirpe che si è incrociata con quella degli umani ad un certo punto >>.

<< Quindi si dovrebbe cercare una mezza sirena ? >>,

<< Si, la si riconosce la sirena o il tritone, dalla collana che porta al collo, che è simile alla tua solo che
al posto dello Smeraldo, si trova il Quarzo Citrino >>.


I due parlarono ancora per un po’ poi la ragazza tornò in direzione del villaggio.

                                                                         ° ° ° °

Laki aveva girato per tutta la mattinata per la città, alla ricerca di qualche informazione utile, ma niente. Alla fine si era arresa e ora era seduta all’ombra di una grande quercia, situata nel parco pubblico della città. Alcuni minuti dopo il suo arrivo, due signori dall’aria poco raccomandabile si sedettero sulla panchina vicino alla sua. Laki trovando la conversazione interessante si mise ad origliare.

<< Si ti dico che è una sirena, all’inizio sembra una normale ragazza che nuota in acqua insieme ad una stella marina, subito dopo diventa una sirena stupenda. Ha lunghi capelli dorati, raccolti in trecce, la coda è fatta di squame  d’oro e la pelle brilla al Sole >>.

<< Wow, allora mi ci devi accompagnare>> disse in risposta l’altro uomo.

<< Andiamoci subito >>.

Laki decise di seguirli, male non avrebbe fatto.

                                                                 ° ° ° °

Alec si trovava davanti ad una specie di prigione marina. Si spacciava per un acquario ma lui intuiva che qualcosa lì dentro non andava. Decise di entrare a dare un’occhiata. Quando entrò vide davanti a se un enorme ampolla di vetro, simile a quella dove si mettevano i pesciolini, solo molto più grande. Al suo interno si trovava una ragazza dai capelli dorati legati in una lunga treccia laterale.

Si avvicinò all’ampolla per osservarla meglio.

<< Ciao io sono Alec, tu? >> le chiese sorridendole.

<< Mi chiamo Luce, vuoi vedere come vado veloce? >> il ragazzo la guardò incuriosito.

Lei partì e in un secondo si ritrovò dall’altra parte dell’ampolla.

<< Quanti metri hai percorso ? >> urlò dall’altra sponda.

<< Quasi millecinquecento metri >>.

In quel momento Alec sentì una voce molto famigliare.

                                                                  ° ° ° °

Laki aveva seguito quei due per quasi due ore, fino a quando non erano arrivati al grosso acquario.  Era entrata e aveva visto una ragazza bellissima rinchiusa in un’ampolla. Voltando lo sguardo aveva visto Alec parlare con quella ragazza.

<< Hey cosa ci fai qui? Non dovevi fare rifornimento? >>.

                                                                     ° ° ° °

Alec sentì una voce famigliare e decise di voltarsi trovandosi davanti Laki.

<< Si, ho fatto rifornimento e l’ho riportati alla nave >>.

“ Attenzione! Si prega la gentile clientela  di uscire poiché l’orario di visita è concluso “.

L’altoparlante pronunciò quella e tutti i presenti lasciarono l’edificio.

                                                                     ° ° ° °

Quando uscirono dall’edificio, i due ragazzi incontrarono Hope  che spiegò ciò che aveva scoperto e tutti e tre arrivarono alla conclusione che Luce era il quarto guardiano che stavano cercando.

<< Allora è deciso questa notte entreremo nell’edificio e salveremo Luce! >> decise Alec.

<< Si ma dobbiamo pensare ad un piano, non possiamo fare irruzione così >> ribatté la ragazza dagli occhi  blu cobalto.                   

<< Tranquilla ci penseremo strada facendo >> concluse Hope.

Laki sospirò che compagnia strana che erano.

                                                                 ° ° ° °

Verso le undici si incamminarono in direzione del misterioso acquario. Nel frattempo Hope avrebbe usato i suoi poteri per mettersi in contatto con la sirena e spiegarle il piano.

Dopo circa mezz’ora arrivarono a destinazione.

<< Adesso come facciamo ad entrare? >> chiese preoccupata Laki.

<< Basta dargli un forte pugno e la porta viene giù >>.

<< Quale pugno e pugno, lasciate fare a me >>, gli occhi della ragazza divennero vitrei e intorno a loro
si alzò una strana barriera che profumava di muschio. Dopo alcuni istanti il grande portone in ferro battuto dell’edificio si aprì.


<< Come hai fatto? >> chiesero sbigottiti gli altri due.

<< Oltre a manipolare il pensiero degli altri ho anche il dono della telecinesi, telepatia e a volte so usare anche il teletrasporto >>.

I suoi interlocutori rimasero ancora più spaesati, quante cose non sapevano della ragazza.

<< Possiamo entrare per favore ?? >> chiese con una punta di stizza Hope.

<< Si hai ragione, entriamo >>.

Entrarono velocemente ed Hope neutralizzò le telecamere di sicurezza. Una voce li fece sobbalzare.

<< Alla fine siete venuti, non ci speravo più >>.  I tre ragazzi tirarono un sospiro di sollievo.

<< Luce spostati che rompo il vetro >> le ordinò Alec.

Il ragazzo si stava preparando ad esplodere il colpo quando Hope lo fermò.

<< Ci penso io >>.

<< Perché ? >> rispose un po’ indignato il ragazzo.

<< Se tu rompessi  il vetro dell’ampolla, tutta l’acqua contenuta al suo interno  uscirebbe riversandosi su di noi facendoci annegare >>.

Il ragazzo dagli occhi violacei le diede ragione e lei contenta fece sfoggio dei suoi poteri, usò il teletrasporto.

<< Bene ora che lei è libera possiamo andare >>.

Nel tragitto che separava la stanza dove si trovava l’ampolla dall’uscita incontrarono degli agenti.

<< Lasciate che ci pensi io >>, propose Luce. Gli altri acconsentirono e lei si preparò.
Una grande colonna d’acqua si alzò davanti i loro occhi per poi riversarsi sulle guardie, bastò un unico piccolo soffio  che l’acqua si congelò. Rimasero tutti e tre a bocca aperta.

Usciti dall’edificio corsero verso il porto dove era ormeggiata la nave, all’improvviso si ritrovarono circondati da una migliaia di soldati che avevano iniziato a fare fuoco.

<< Ora che facciamo? >> chiese nel panico più totale Laki.

<< Ovvio, si combatte! >> aveva riposto Alec con il suo solito sorrisetto beffardo.

<< Cosa?? Sei impazzito per caso? Loro sono almeno mille se non di più e noi solo in quattro! >>.

<< Saremo anche in quattro ma  loro non hanno i nostri poteri >> Hope aveva intenzione di andare fino in fondo, non sarebbe stata lei ad arrendersi.

<< Concordo ora che non vivo più in quella maledetta gabbia voglio divertirmi il più possibile >>, concluse Luce.

<< Va bene, non mi resta che assecondare le vostre scelte >>.

Di lì a poco sarebbe scoppiato il finimondo.

Hope spiegò velocemente il piano. Ognuno di loro avrebbe preso una direzione e sarebbe giunto alla nave senza farsi inseguire dai soldati.

                                                           ° ° ° °

Luce in tutti quegli anni non aveva mai combattuto, però aveva imparato bene a gestire il suo potere e poi con lei c’era la sua fedele stella marina Astris, la quale si era nascosta nel suo zainetto. Prese un bel respiro, lei doveva tanto a quei ragazzi e non si sarebbe lasciata sconfiggere tanto facilmente, questo era sicuro.

<< Ferma lì! >> gridò un soldato.

<< Se non obbedisco cosa succede? >> rispose la ragazza in tono di sfida.

<< Che la cattureremo lo stesso >>.

Luce si fermò, si voltò e ripensò  ciò che le aveva detto occhi smeraldo. Improvvisamente una forte luce
l’avvolse e i suoi capelli divennero se possibile ancora più dorati e lunghi. I suoi vestiti divennero un solo vestito che arrivava poco sopra il ginocchio e tra i capelli comparve un diadema che al centro aveva incastonata una gemma gialla.


L’attacco che ne seguì fu devastante.

                                                                 ° ° ° °

Alec non avrebbe permesso a nessuno di far del male  a ciò che aveva di più caro al mondo.
                
                                                 ° ° ° °

<< Io vi ordino di buttarvi tutti in mare e annegare! >> una sola semplice frase e tutti i nemici di Hope erano sistemati.


 Lei nelle risse non si divertiva mai, finivano sempre troppo presto.

<< Pazienza, anche stavolta è andata così >>.

                                                               ° ° ° °

A Laki quella decisione non era piaciuta per niente. Lei era quella che meno di tutti riusciva a controllare il suo potere.

<< Ei ragazzina dove vai? >> le chiese con tono più ironico che autoritario un soldato.

<< Io da nessuna parte >>, adesso era spaventata, si sentiva completamente inutile.

<< Che ne dici se la lasci stare e combatti contro di me?! >> lo provocò Hope che dall’alto del tetto di un palazzo aveva visto tutto.

<< Fatti sotto mocciosa >>.

Quella volta Hope usò solo la telecinesi e lo stese con un colpo solo. Si rivolse a Laki.

<< Direi di muoverci prima che arrivi qualcun’altro, che ne dici? >>.

Occhi blu annuì semplicemente, seguendo Hope in direzione della nave.

                                                            ° ° ° °

Dopo poco tempo tutti si ritrovarono sulla nave, pronti a salpare.

 << Bene ci siamo tutti, possiamo salpare >> ordinò Alec.

Salparono poco dopo per una nuova destinazione Silent Island.







* Angolo autrice*

Spero che anche questo capitolo vi piacca. A presto,

Giulia.

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