Redhead

di sunny_stiller
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sono decisamente pazza ***
Capitolo 2: *** Rissa ***
Capitolo 3: *** La mia vera nuova casa ***



Capitolo 1
*** Sono decisamente pazza ***


 
Charlotte  non si aspettava di trovare amici alle superiori. Lo sapeva già da tempo. Era cupa,magra,pallida e monotona,in pratica uno zoombie. Sbuffo pensando a quella parola, "zoombie". Glie l'aveva affidata un ragazzo della scuola in cui era stata due mesi prima. Peccato che adesso Bruce fosse in ospedale, Charle adorava farlo arrabbiare.
Ritorniamo ai pensieri precedenti. Dunque...ah si! Era sicura di riuscire a non farsi degli amici il primo giorno di scuola, figuriamoci per il resto dell'anno. Come al solito la avrebbero evitata e dimenticata .Ma, stavolta non aveva messo in conto i bulli. Oh si, avete presenti quei ragazzoni ( o ne), sbruffoni,prepotenti e con la corte al seguito? Sono sicura che molti di voi ne conoscono almeno uno. Ecco....Charlotte stavolta non gli aveva considerati.  Lenin jacob ( da notare il cognome Lenin), era uno di quei bulli a cui lei non aveva pensato.
"Hey, tintarella di Luna, dico a te. Sei sempre così tonta,oppure ti sei fatta? Oh, scometto che riuscirei a lanciarti dalla finestra con un solo dito, piccola bastarda. Chissà chi si sta scopando tua madre. E tuo padre? Sei così inutile per lui che ti ha abbandonato!"
Vi siete mai chiesti perché insultano i genitori? Anche la ragazza dai capelli rossi ruggine se lo stava chiedendo. Gli passó per un attimo in mente quello che poteva fare lei muovendo solo un dito. Ma dato che non sapeva se erano allucinazioni, decise di ignorarlo e continuare a leggere il suo libro in spagnolo di seconda mano. Lenin ( mio dio! Che cognome azzeccato!) decise però che doveva continuare la sua presa , passatemi il termine, per il culo. A quanto pareva non si stancava di insultarla e inizió pure a spintonarla. Grosso errore. La rossa sapeva bene che se qualcuno la toccava senza che lei se lo aspettasse la mano trapassava il suo corpo. Istintivamente si scostò prima che la grossa mano la sfiorasse. Altro grosso errore. Ora lei si aspettava che lui entrasse nel suo spazio personale, e fu così, perché pochi attimi dopo si ritrovò sbattuta nel muro a soffocare. 
Jacob decise che la presa non era abbastanza forte da farle del male, così decise anche di prenderla anche a pugni nella pancia.Il che era davvero comico per il cibo che Charlotte si ritrovava nello stomaco. Saliva fino alla gola bloccata e poi scendeva, per poi risalire e riscendere.
" Wiiiii!! Le montagne russe! Ops, è partito un pezzo di ferrovia, libertà!"
E fu così che anche Jacob Lenin, diventò colorato come un prato fiorito, di uno strano verde acido , con fiorellini gialli e arancioni. 
Ora poteva dire di essere soddisfatta di se stessa. Non aveva scatenato nessun putiferio e tutti erano rimasto illesi, quasi. Di solito qualcosa si rompeva, infuoca, dissolveva o addiritura feriva se lei veniva ferita. Stavolta invece aveva solo rigettato. Il sapore orribile le si stava formando in bocca.
Decise che era il momento di scappare via quando Lenin si riprese dallo shock. 
" Che diavolo ho fatto per meritarmi questo?" Continuava a pensare mentre scendeva a tre i gradini delle scale della sua nuova, ormai vecchia, scuola. Non riusciva a crederci, un nuovo record personale per il titolo "quanto ci metti ad essere espulsa?". Era la quinta scuola che provava a frequentare, ma evidentemente riusciva a fare sempre qualcosa di sbagliato. 
"Cari genitori, grazie per tutti i soldi e la casa che mi avete lasciato, ma mi dispiace non sono riuscita a fare la brava!" I genitori , a quanto le avevano raccontato, erano morti in un incidente stradale a Seattle, lasciandola, a 10 anni, da sola in una casa enorme. Non che si trovasse male, ma aveva deciso di venderla e trasferirsi in un posto migliore, New York .
Peccato peró che le sue visioni continuavano a peggiorare. Proprio in quel momento, mentre correva per le strade scappando da Lenin , credette di aver visto un pegaso mangiar ciambelle, in compagnia di un ragazzo a metà fra morto ed emo. La sua mente stava veramente degenerando. Lo stile emo non era più di moda da almeno 4 anni.
Ma si accorse che quei due si stavano avvicinando.
"Oh mio dio! Che cosa vogliono?! Non bastava che mi seguisse pure Lenin ? Cavolo,cavolo, cavolo!" Inizió a correre più velocemente di prima sentendo le falcate vicine del suo inseguitore. Se si fosse voltata avrebbe scoperto che Jacob non era esattamente quello che poteva essere chiamato essere umano. Più che altro sembrava un grosso cane.  Ma per fortuna, o per sfortuna, la nostra Charlotte venne investita dal cavallo mangia ciambelle visto prima. 
"Blackjack! Ti avevo detto di fare attenzione!" Esclamò il ragazzo con un espressione dura in viso, allungando una mano verso la ragazza. 
"Cavolo! Non ci credo! Stanno peggiorando davvero! Sono impazzita! Oddio! Devo assolutamente tornare a casa...."
"Non sei pazza, sei solo figlia di un dio" le disse il giovane con fare rassicurante. Ottenne invece un'altro grido esasperato
"Diavolo! Adesso mi parlano pure! Calmati.... Dov'è Jacob? "
"Veramente era un segugio infernale.... Forse è meglio se vieni con me, posso spiegarti cosa sta succedendo!"
"Credi davvero che accetti una mano da uno sconosciuto, che tra l'altro esiste solo nella mia testa? Oddio, ci sto parlando!"
Nico era davvero stanco. Quella ragazza lo stava esasperando. Era due settimane che cercava di parlarle ma lei scappava sempre. Durante quei mesi alla ricerca dei semidei nussun ragazzo era così riluttante nell'accettare il proprio destino. Decise di usare un sonnifero che Will gli aveva consegnato poche ore prima. Prese la mira e lanció la piccola pillola nella gola di Charle. In poco tempo smise di gesticolare e per poco non cadde a terra. Ma nico di Angelo decise prenderla al volo ( perché poteva pure farla cadere dopo il mal di testa che gli aveva provocato) e farla salire su Blackjack.
"Va bello, e mi raccomando non farla cascare. Io torno dall'oltretomba ok?"
Il cavalo rispose con uno sbuffo. Come a dire " sarò sempre più figo io che volo", ma Nico non era molto sicuro quando il cavallo, pardon, pegaso, gli rispondeva. Si concentrò sul campo Mezzo Sangue dove Chirone lo aspettava.
POV CHARLOTTE:
In realtà non stavo dormendo. Era solo una reazione di difesa. Mi avevano lanciato qualcosa in gola, ma prontamente lo avevo sputato senza farmi vedere.Per quel che potevo sapere io il cavallo era in realtà un'abulanza e il ragazzo un medico. Peccato però che le ambulanze non volassero. 
" Come ti aveva chiamato il ragazzo? Blackjack? Parli americano?" 
Se ve lo state chiedendo, no, non parlava americano, o comunque nessuna lingua umana.
Ero davvero arrabbiata, impazzita e delusa da me stessa per non cercare di sfuggire a quello che mi stava succedendo. Decisi di godermi il panorama. Problema? Avevo appena scoperto di soffrire di vertigini. Mi aggrappai il più possibile al pegaso. Ed iniziai a pensare qualcosa che mi distraesse. Se ero davvero figlia di un dio o dea greca , significava che io ero un semidio. E se il ragazzo non mi aveva mentito sarei stata portata da altri come me. Che bello! Altri asociali con allucinazioni e problemi di dislessia.... Ma quando il cavallo sorvoló un bosco mi accorsi di tutti i templi che si trovavano. Dodici erano enormi, gli altri sembravano un po più piccoli. Blackjack scese a terra accanto  a uno dei templi maggiori, dove sulla porta era stato disegnato un tridente. Quando il mio amigo inizió a sbuffare, la porta si spalancò rivelando un ragazzo dai capelli ricci e gli occhi di un'azzurro irresistibile, con un sorriso da ebete disegnato in faccia. 
" Hey! Io sono Percy Jackson, figlio di Poseidone, dio del mare. Tu devi essere Charlotte Evans! "
Mi stava già dando sui nervi. Tutta quella confidenza la ... Odiavo.
"Già. A solo scopo informativo dovrei farti tre domande: 1 dove sono? 2 perché mi avete rapito? 3 posso andarmene ora?"
"Questo è il campo Mezzo Sangue! Casa per i semidei greci che hanno bisogno di capire cosa sta succedendo.  Non ti abbiamo rapito, ti abbiamo solo accompagnato nella tua nuova casa, e  no, non puoi andartene. Devi ricevere un certo livello di addestramento per tornartene alla solita noiosa vita. Comunque... Perché Nico non è con te? Gli hai fatto qualcosa?!"
"Non gli ho fatto niente. Ha detto che sarebbe tornato dall'oltretomba...."
Lo vidi cambiare espressione, dal lievemente saccente al preuccupato. 
"Hey Percy, ti ho portato la ragazza nuova!" Lo stupido che aveva cercato di addormentarmi era corso nella nostra direzione. Quanto avrei voluto che inciampasse in una pozzanghera e si sporcasse i suoi vestitini da emo  di melma. In un attimo lo vidi a terra, immerso di sporca melma marrone. Oops.
" ma che diavolo! " fu l'imprecazione di Nico.
Percy guardò nella mia direzione, lo sguardo un po più su della mia testa. 
"Tu sei... Figlia di Ecate!"
"La dea della...?"
"Magia. Della magia Charlotte. Nessuno ti ha istruito?" Un grosso uomo-cavallo venne nella nostra direzione
"Ci hanno provato. Peccato che ogni due per tre venivo sbattuta fuori da scuola per qualche casino. Comunque.... Se devo restare qua avrei bisogno delle mie cose a New York. E vorrei riabbracciare Sauce"
Mi mancava da morire il mio cane.
Il ragazzo alto con l'aria da tonto mi chiese perché volevo della salsa.
"Sauce é il mio cane. Era un cane randagio, l'ho portato a casa senza pensarci, ma le uniche cose che avevo in casa erano cioccolata e salsa di pomodoro, così gliel'ho data e gli ho pure dato un nome."
L'uomo-cavallo si presentó come Chirone, un centauro. Stavo delirando. Forse era come per Doroty l'avventura del mago di Oz. Dovevo semplicemente svegliarmi. Ma non succedeva niente, anzi peggiorava soltanto perché poco dopo arrivò una ragazza bionda mozzafiato.
"Che sta succedendo?"

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Capitolo 2
*** Rissa ***


Mi aveva veramente tolto il fiato dalla paura. Sembrava una regina di ghiaccio pronta a sparare laser dagli occhi. Percy la guardò con amore
"Hey.... Annabeth, lei è la nuova arrivata Charlotte Evans, ed è già stata riconosciuta da sua madre. Incredibile vero?"
"Quindi mia madre è una dea, ha ucciso mio padre,  e mi ha lasciato una montagna di soldi, una casa ed un foglietto con scritto "Ti voglio bene, comportati da brava bambina" ? Mi avete davvero rallegrato la giornata. E tu, Di Angelo, non azzardarti a darmi sonniferi mentre sono in preda ad un'attacco di panico."
Lo avevo ignorato fino a quel momento. Lo devo ammettere, mi stava veramente sulle scatole. Ma ridotto così provavo un misto di tenerezza e orgoglio.
Sentivo lo sguardo di Annabeth squadrarmi dall'alto in basso. Mi stava giudicando, non potevo permetterglielo. La guardai negli occhi con aria di sfida. Contai fino a tre almeno trentatré volte. L'aria era ghiacciata. Vedevo Percy che rabbrividiva insieme a Nico e Chirone.
"Mmm....forse è meglio se la porto a fare un giro, che ne dite?"
"La porto io Percy. Devo parlarle" disse la ragazza guardandolo
"Certo, perché no? Sembri una ragazza deliziosa..." Sussurai in modo che mi sentisse solo lei. 
La seguii senza dire una parola, mentre lei mi mostrava le case del campo. Sinceramente non capivo che cosa aveva contro di me. Se gli altri fossero stati come lei e Nico, me ne sarei tornata da Sauce in un lampo.
"Te lo devo proprio chiedere. Perché ti comporti così? Nemmeno ti conosco!"
"Senti Evans, hai attaccato un mio amico. "
"Era autodifesa ritardata"
"E mi guardi come se fossi...superiore"
"Sostenevo il tuo sguardo che sembrava dire "questo minuscolo pezzetto di cacca è nel mio campo?! É assolutamente fuori discussione!""
"Non è vero! Eri tu che avevi lo sguardo da " ma guarda questa poraccia, in questo orribile campo per persone pazze""
Mi misi a ridere. Anche lei inizió a ridacchiare.
"Hai sempre la risposta pronta vero? Ti dovrei presentare un mio amico..."
"Si, ma per favore, voglio conoscere meno gente possibile. Giusto la quantità necessaria per non essere al centro dell'attenzione, ma comunque avere qualcuno che ti guarda le spalle. Senti, mi hai detto che ci sono altri semidei in questo campo ma non vedo nessuno" 
"Già, ma sono nell'arena laggiù. Clarisse, una ragazza ecco.... Un po' violenta "
"Quanto?"
"Abbastanza da prenderti per il collo ed infilare la tua testa nel water. Dicevo... Sta sfidando uno dei suoi fratelli quindi per altri dieci minuti nessuno uscirà di li."
Arrivammo davanti ad una casa viola scuro. Annabeth mi fece cenno di entrare
"Non mi accompagni?"
"La casa di tua madre è piena di maledizioni per coloro che non sono figli della dea. Nessuno , a parte i suoi figli, sanno come è fatta all'interno. E tu, come i tuoi fratelli non puoi dirlo a nessuno. Credo che vi sia un specie di giuramento...."
"Credi che dopo questo abbia voglia di entrare? Già so che è una assasina, in più lancia maledizioni ai suoi stessi figli... "
"Non lo so.... Ma non hai altri posti dove stare, apparte un campo romano, ma hey, quello greco è il migliore! Su entra, o ti spingo io!"
Varcai la soglia dell'edificio. Era stupendo, i mobili bianchi stavano benissimo con le pareti scure della casa, c'era una fontana bellissima con dei cani, ed infine un bagno da F.A.V.O.L.A!  Poi notai una scritta in greco, diceva di non parlare di come era fatta la cabina neanche sottotortura. Non capivo il perché.
E poi il cartello ti faceva venire voglia di spiatellare tutto a tutti, ma decisi comunque di rispettarlo. Rimasi dentro per venti minuti a cercare eventuali tesori nascosti. Quando uscii mi preparai alla furia di Annabeth per averla fatta aspettare così tanto.
"Perché sei uscita subito?"
Cosa? Ero stata venti minuti la dentro. Forse era questo che non bisognava raccontare agli altri. Mille domande mi stavano affolando la testa, ma la ragazza davanti a me attendeva una risposta.
"Ehmm...ha un'arredamento di pessimo gusto. Troppo cupo e spaventoso! Ora, che cosa andiamo a vedere?!"
"L'armeria, ti serve qualcosa per combattere" e mi mostró pa sua sottospecie di spada. Se prima mi aveva spaventata, ora con quell'arma mi terrorizzava. Non lo diedi comunque a vedere. Non avevo tempo per essere una gelatina impaurita, dovevo capire perché ero in quel posto.
"Per combattere dici? Di solito scappo, ma nell'ultimo caso ho rigurgitato la colazione, e te lo devo proprio dire, non ho mai umiliato un mio avversario così tanto. Era tutto coperto di -"
"Grazie per il consiglio, ma preferisco di no. Andiamo prima che la lotta nell'arena finisca"
Mi accompagnó in una capanna piena di armi superfiche, tipo bazuka, ak47 , lancie, archi, spade e pugnali. Per quanto mi piacessere le armi da fuoco mi disse di puntare su qualcosa un po più...greco. 
"Tu sai che cosa hanno preso le mie sorelle?"
"Ora che ci penso non le ho mai viste con un'arma. Forse erano sotto i vestiti...."
"E se decidessi di non prendere niente? A meno che tu non mi permetta di prendere quel meraviglioso, superfigo bazuka ammazza tutti..."
"Non credo che si adatti particolarmente a te."
Presi una spada a caso. Era molto bella, nell'impugnatura era intagliato un cane, di color mogano, forse un razza simile ad un lupo,con la bocca spalancata, da dove poi partiva una lama argentea lunga e fine. Mi piaceva, ma sembrava più qualcosa da mostrare e non tanto da usare.
"Wow, molto bella. Però..."
"Sembra inutilizzabile in battaglia vero? Lo credo anche io. Ma mi piace no? Meglio di niente."
In lontananza sentii una specie di campana risuonare più volte. Annabeth sembró molto preuccupata. Mi trascinó via ignorando le mie domande su che cosa stesse succedendo. Però si bloccó davanti ad una ragazzona che stava camminando furiosa nella nostra direzione.
"Lo sai Chase, ormai è una tradizione! Vieni qui piccoletta!" 
Mi stava già sulle scatole. E mi aveva chiamata piccoletta. E mi stava sopratutto giudicando per il mio aspetto. Mi sarei venticata, e subito.
"Oh santa Ecate! Che gli avete dato da mangiare?! Ormoni della crescita e OGM?"
Qualcuno inizió a ridacchiare, ma quella li incenerí con il suo sguardo. Camminó verso di me e mi prese per il collo. 
"Mi prendi in giro? Adesso vieni a farti un bel bagno nel cesso!"
Quindi questa ragazza era Clarisse.
Ora si che mi aveva fatto incazzare. Mi stava esponendo a troppe persone. Da un momento all'altro avrei avuto un'attacco di panico, e sarei diventato lo zimbello del campo.
"Cosa?! Non voglio lavarmi con la tua faccia! E poi scusa, chi è che puzza di sudore tra me e te?"
Si arrabbiò ancora di più. Mi scagliò a terra con le sue onte mani ferme sul mio collo.Vidi Annabeth e percy cercare di fermarla, ma altri due ragazzoni, probabilmente della casa di Ares, li fermarono. In quel momento vidi clarisse preparare il pugno destinato al mio naso. Meglio naso rotto o zigomo distrutto?Dovevo fare qualcosa. Mi venne in mente quello che avevo fatto con Nico. Mi immaginai la scena di Clarisse che sbaglia mira e si rompe la mano colpendo il terreno, io che scappo via velocemente e nessuno si accorge che non ci sono più. Ed in attimo ero nella mia cabina. Sentivo il respiro accelerare, stavo avendo un'attacco di panico. Mi concentrai sull'orologio che avevo sul polso. Se dentro la cabina venti minuti erano cinque minuti fuori sarei dovuta rimanere un sacco prima della cena. Dovevo tornare fuori, ma correvo il rischio di essere trovata da Clarisse, e non potevo di nuovo manipolare la Foschia. Annabeth mi aveva raccontato brevemente la storia degli dei, sopratutto di mia madre. Adesso la odiavo leggermente di meno. Ma ancora non capivo che fine avesse fatto il mio papà. Lo avrei di sicuro scoperto. Il mio respiro rallentó dopo dieci minuti da quando ero entrata. Ripensai a Sauce. Dovevo portargli del cibo e dell'acqua, altrimenti sarebbe morto. Nessuno mi aveva detto se si potevano portare cani al campo. Decisi di sbirciare fuori dalla porta. Annabeth mi stava cercando perché vidi un foglietto a terra scritto in greco "sei stata grande! Clarisse si è rotta una mano, bel lavoro. Io e Percy ti aspettiamo alle 18:30 davanti al Pugno di Zeus" . Mi guardai l'orologio, mancavano 10 minuti . Presi la spada che avevo scelto, e lo zaino che portavo sulle spalle da quella mattina. Se fosse stata una trappola sarei scappata senza lasciare tracce.
Corsi incima alla collina, ma mi nascosi quando vidi sette persone, non due. Mi restavano due possibilità: scappare senza essere vista o capire se era una trappola.
Scelsi la seconda. Uscii allo scoperto con la spada in mano. Dovevo fare veramente paura. Una ragazza alta un metro e sessanta, capelli rossi e occhi neri enormi, pelle da malato, jeans e felpa con il logo del WWF. Un mostro proprio.
"Hey Charlotte! Ti abbiamo fatto una sorpresa! Che te ne pare?"
"Zitto uomo-pesce. Annabeth, che cos'è una trappola? Mi fidavo di te!"
"Charle, volevo farti conoscere alcuni ragazzi semidei!"
Mi girai verso il campo.
"Ti avevo detto che non volevo conoscere troppa gente!"
"Sono solo cinque!"
"Contando te, l'uomo-pesce, Nico, Chirone e la tipa che voleva spaccarmi la faccia sono già 10. Non ho intenzione di fare amicizia. Ho sempre vissuto in compagnia di un cane, che ora si trova da solo a New York, senza che nessuno si occupi di lui."
"Hey,ragazzina-"
"Ho 15 anni per Giove!" Gridai esasperata nella direzione di un ragazzo riccioluto. Sembrava un fantino. E aveva una faccia simpatica. Un tipo da evitare per non finire nei guai. Accanto c'era una ragazza bassa abbracciata ad un muscoloso panda cinese ( chissa se apprezzava la scritta sulla mia felpa!). Vicino ad Annabeth si trovava il classico ragazzo figo e biondo, e a fianco la classica barbie di colore. 
"Anche io so manipolare la foschia" disse la ragazza abbracciata al panda
"Brava, vantati! Sentite, davvero, l'unica cosa che voglio è riavere il mio cane, ok? Dopo potrete farmi tutte le presentazioni che volete."
"Non so se sia possibile..."
"Vale comunque la pena provare no? Percy non pui chiamare la Signora o'leary?"
"Hai ragione!" Percy fischió, e affianco gli apparve un cane enorme. Mi stavo chiedendo come fosse possibile che potesse entrare al campo quando inizió a correre nella mia direzione. 
"No!" Il cane mi venne addoso scaraventandomi a terra. Cominció a leccarmi il viso e a uggiolare. Che carino!
"Oh si, sei proprio un bravo cane! Ma quanto sei dolce! Awwww....."
Non potevo resistergli, era così bello e soffice! Ma quando si mise seduto mi fece cenno di salire sulla sua groppa. 
"Sa già dove vuoi andare, ma il primo viaggio nell'oltretomba può essere un po' doloroso...." Disse annabeth.
"Hey, sono figlia di Ecate, posso benissimo viaggiare nel regno dei morti!" Era una scusa banale, me serví a placare la preuccupazione di Annabeth e gli altri, ad eccezione della ragazza che prima avevo trattato da schifo.
"Charlotte, ti accompagno, voglio venire anche io a vedere New York"
"Fa come ti pare!" Salii velocemente sul cane gigante seguita a ruota da quella timida ragazza. Probabilmente le facevo paura.

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Capitolo 3
*** La mia vera nuova casa ***


Il viaggio nell'oltretomba non era esattamente quello che credevo.
Il buio che ti avvolge, gli spiriti che sussurano, e qualche ringhio di qualche mostro. Niente di che davvero, perché erano così preuccupati prima che partissi? Decisi di accarezzare il mantello della signora finché non saremmo spuntati a New York. Hazel, la ragazza che stava dietro di me mi aveva raccontato l'impresa dei sette, e del perché fossero tutti così uniti. Tranne Nico. Il figlio di Ade era molto problematico dal punto di vista emotivo, e faceva amicizia con poche persone, ed era pure gay. 
"Che c'è di male? Pure a me piacciono le femmine, così come i maschi!"
"Cosa?! A te...a te piacciono le donne?! Oh miei dei!"
"Hazel, ora che ti guardo meglio sei proprio carina....mmm che belle labbra!"
Era così spaventata ed in imbarazzo! Che divertimento prenderla in giro!
"Sto scherzando,sto scherzando. Allora, perché sei venuta a New york insieme a me? Non sembri il tipo che socializza con persone a caso..."
"Tu non sei una persona a caso. Sembri una buona amica"
"Ok. Sicura di star bene?"
Mi guardó indecisa per un po' sulle scale del mio appartamento.
"Certo, perché?"
"Niente" 
Girai la chiave nella serratura e Sauce mi balzó addosso con un ringhio. Faceva sempre così quando aveva fame. Gli diedi da mangiare e da bere mentre Hazel girava per le stanze.
Non capivo perché dovesse spiare il mio appartamento. Che poi aveva solo un letto, un computer portatile, un armadio, un cestino ed un bagno, ovviamente poi la cuccia di sauce e le sue ciotole. Evidentemente sperava di conoscermi meglio. Presi il guinzaglio e portai il cane vicino al segugio. Sinceramente non credevo andassero così d'accordo. Infilai nello zaino il computer e alcune scorte di schifezze(oreo, mars, lindt, cheerios) e poi chiamai Hazel.
"Hey, sono pronta per andare!"
"Charlotte, tu non vuoi avvisare tuo padre, o i tuoi familiari?"
"No ho nessuno, e comunque non ti ho autorizzata a farmi domande personali"
Salii in groppa alla signora tenendo stretto Sauce, pregando che il viaggio  non gli avrebbe fatto niente. Hazel salí dietro di me, poi fece cenno di partire. Un'attimo dopo mi ritrovai sulla collina del campo. 
"Sono le sette e mezza, probabilmente sono già a cena. Forse dovresti chiedere a Chirone se puoi portare Sauce al campo..."
"Si, dovrei.... Tu va pure dal tuo ragazzo. Me la cavo da sola"
Non avevo nessuna intenzione di chiedere a quell'uomo, centauro, se potevo tenere un cane che era mio. Decisi di tenerlo nascosto, a meno che quei sette non lo avrebbero portato sotto agli zoccoli di Chirone. 
Portai nella mia cabina lo zaino e Sauce, mi lavai lentamente ( tanto sarebbero passati solo cinque minuti all'esterno!) e mi cambia i vestiti. Non pensai neanche per un secondo di indossare quella maglia arancione. Non appartenevo a nessun luogo. Nemmeno alla cabina di mia madre. Lo stavo utilizzando come accampamento provvisorio dato che i miei vestiti erano ancora dentro lo zaino. Aprii la porta e mi incamminai verso il chiasso che c'era. 
Probabilmente appena mi fossi seduta, la stronza che aveva cercato di uccidermi sarebbe venuta a colpirmi. Se lo avesse fatto non avrei avuto problemi a vendicarmi.
"Oh, la piccola codarda è uscita dalla tana!"
"Vedo con dispiacere che la grande scrofa è uscita dall'infermeria! "
Mi sarei data un cinque da sola, ma Il fantino che avevo conosciuto prima me lo diede al mio posto.
"Hey, niente male!"
Clarisse la Rue decise di rimettersi a mangiare senza dire una parola. 
Mi avvicinai al banchetto, presi due carote e del formaggio che avrei buttato sul falò.
"Ora capisco perché ti sei rifugiata in una tana, sei un coniglio?!" 
Clarisse riprovó a buttarmi giù.
"Tu però, nonostante sei una scrofa e sei sporca non ti ho ancora vista al porcile. Dovresti farci un salto, lì si che troveresti i tuoi fratelli."
Fu un grosso errore. Non avevo insultato solo lei, ma anche tutti i figli di Ares, compreso il padre ovviamente. Mi trovavo in una situazione a dir poco disperata. I figli della guerra erano daccordo sul fatto che dovessi morire, mentre i figli di Apollo se la stavano spassando insieme a quelli di Hermes.
Presi le due carote ed iniziai a sgranocchiarle nell'attesa che Clarisse riuscisse a trovare qualche insulto o battuttina che mi avrebbe spenta. Ma sapeva così poco di me, e il mio atteggiamento misterioso non aiutava affatto. Mi guardai intorno. I tavoli dei tre pezzi grossi erano occupati da solo una persona. Hazel doveva ancora tornare dato che nico era l'unico seduto al tavolo di Ade.
"Hey rossa, ti sfido! Domani all'area parkour, chi riuscirà a scalarla prima avrà diritto ad infliggere una pena al perdente."
"Mi dispiace. Sono pacifista e non amo la violenza fisica, preferisco ferire parlando. Se voi finiamola qui, altrimenti trovati un'altro novellino su cui imporre le tue punizioni. Ma se tu intendi punizione erotica, mi dispiace, non sei il mio tipo."
Girai i tacchi senza nemmeno voltarmi. Ero sicura che l'indomani nessuno mi avrebbe più parlato.
Senza accorgermene ero entrata nel bosco vicino a campo. Era così bello guardare le stelle mentre un soffio d'aria passava sfiorandoti i capelli. Peccato peró che un essere umano dai capelli neri, profonde occhiaie e pelle lunare debba interrompere i mei pensieri.
"Perché te ne sei andata?"
"Era una chiusura ad effetto ,capisci? Si prende in giro una persona, si fa un commento riguardo il sesso, lo si imbarazza e poi si va via senza voltarsi . L'unica pecca è che non vedi il viso della vittima..."
"Sei sadica?"
Nico si appoggiò all'albero sotto cui io ero seduta.
"Chi lo sa, vuoi provare Nico? Qui in mezzo al bosco? Mmm...non ti facevo così perverso..."
"Oh andiamo! So che lo stai facendo per fare la misteriosa!"
"Può darsi. Ma in fondo perché parlare di me proprio a te che oggi mi hai quasi ucciso?"
"Non ti ho ucciso. Volevo solo tranquillizzarti, dato che stavi avendo un attacco di panico. Ti capita spesso?"
"Tranquillizzarmi? Mi volevi addormentare su un cavallo alato diretto in questo folle campo!"
"Non evitare le mie domande!"
"Che palloso che sei. Si, soffro di attacchi di panico"
"Sei una RBF*, sadica, pervertita e soffri di attacchi di panico. La tua maschera sta vacillando!"
"Chi ti dice che è una maschera la mia? Buona notte di Angelo..."
Mi alzai dall'umido terrendo e mi trascinai nella cabina di Ecate. Poi mi resi conto di quanto lentamente passasse il tempo lì dentro. Decisi di dormire fuori sul tetto con il sacco a pelo che mi ero portata. Non aveco intenzione di passare tutta la mia vita aspettando il giorno dentro una cabina nella quale non scorreva il tempo. Mi addormentai poco dopo aver poggiato la testa sul cuscino. Perché lo feci?!
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Quella ragazza mi stava facendo incazzare. Continuava ad inserire doppi sensi in tutto quello che diceva. Ed ogni volta che pensavo a quello che mi aveva detto sentivo un caldo tremendo. Subito avevo pensato di ignorarla per il resto della mia esistenza, 
Poco dopo che se ne era andata avevo deciso di ritornare nella mia orribile cabina, ma mi accorsi di qualcuno sopra il tetto della casa di Ecate. Nessuno era così scemo da tentare di entrarci, tutti sapevano che coloro che erano figli di altri dei avrebbero ricevuto maledizioni solo guardando all'interno. Ritornai sui miei passi. Ma mi sentivo sempre più preoccupato per Charlotte. E se fosse stato il ragazzo di Clarisse per vendicarsi? Mi resi conto di pensare alla rossa troppo spesso, non dovevo farmi coinvolgere emotivamente di nuovo. 
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Se gli incubi erano dovuti al fatto di essere semidei, io volevo morire. Avevo sognato Nico di Angelo chiuso in un vaso con solo dei chicchi di melagrana come fonte di sostamento. Poi le immagini cambiavano. Una ragazza, probabilmente una parente di Nico che viene uccisa da un mostro metallico. Ancora una volta  avevo visto Nico trasportare la statua di Atena sempre più debole e deperito,la cosa più assurda è che sembrava reale. Per fortuna le grida di qualcuno mi svegliarono; Nico e Percy erano venuti a chiamarmi.
"Evans! Vieni a colazione con noi?!"
"Stupida Charle che diavolo ci fai sul tetto?!" Nico continuava a sbraitare.
"Volevo addormentarmi guardando il cielo nero, simile ai tuoi capelli, pasticcino!" Improvvisamente arrosí fino alle punte dei capelli. 
"Scendi idiota!" Come era divertente quello zoombie!
Scesi dal tetto e mi trascinai dentro la cabina per lavarmi e cambiarmi. Infondo sarebbero stati solo due minuti nella realtà.
"Allora...perché avete interrotto il mio bellissimo incubo da semidio?"
"Volevamo fare colazione con te!"
"Aspetta, hai fatto un incubo?!"
"Yeah, ci sono i pancake? E le more? E il cioccolato? E il porridge?"
Chiesi qualunque cosa per evitare le domande di Nico. Per fortuna non mi chiese niente perché troppo impegnato a digrignare i denti dal fastidio, mentre Percy cercava di spiegarmi quanto sana fosse l'alimentazione del campo, e che se volevo qualche schifezza di andare alla casa di Hermes.
"Spero che ci sia Hazel, è troppo carina quando arrosisce!"
Si voltarono a guardarmi.
"Cosa...cosa hai detto?!"
"Oh già, sono bisessuale! Andiamo? Ho una voglia matta di pancake!"
Restarono sconvolti per qualche secondo e poi riuscirono a parlare di nuovo.
"Quindi...provi attrazione anche per le donne?"
"Che c'è? Sei geloso di Angelo? Non preoccuparti, sono solo tua! Hahahaha!"
Improvvisamente sentii una forte stretta sulla spalla. Mi sembró subito simile a quella di Clarisse, ma mi accorsi che era del ragazzo/fantino di ieri.
"Sei pronta per una colazione super mega deliziosa dello zio Leo?"
"No" fu la mia risposta secca, ma lui non si scompose per niente. Era un professionista.
"Perfetto! Allora chiamo Annabeth! Nel frattempo se vuoi puoi fare delle domande al fusto Leo Valdez! W il team Leo!"
Ok, si , era dannatamente carino. Quei riccioli, la pelle abbronzata, il sorriso furbo e gli occhi attenti erano veramente un colpo al cuore. Perché i semidei dovevano essere così belli e io no?! Perché !!?
"Mmmm.... Nico, Hazel e tu avete qualche persona che amate?"
"Beh Hazel ha Frank, ma io e Nico siamo single, perché?"
"Sei scemo?! Non dire niente! È una pervertita!"
"Hey! Mi sento offesa! Innanzitutto io non voglio spiarti mentre sei nudo! Che gusto ci sarebbe non poterti spogliare io stessa?"
"Charlotte Evans, vuoi tu essere la mia compagna di prese in giro?" Leo mi stava già simpatico. Poi mi bloccai. Che cosa stavo facenfo? "Amicizia"? Non era da me, non era giusto. Non potevo essere "amica", io non posso essere amica di nessuno. Avrebbero scoperto i miei punti deboli e mi avrebbero tradita. 
"Charlotte, stai bene?"
"No. Non sono io. Scusate, non posso fare colazione con voi. Devo andare"
Inizia a correre verso la mia cabina ma mi sentii sprofondare nel terreno.
"Che cosa significa che non sei tu?!"
"Nico di angelo, lasciami andare."
"No"
Vidi il figlio di Ade assalito da un'enorme radice, che iniziò ad intrappolarlo stringendosi su di lui. Colsi l'occasione per tiratmi fuori dal piccolo fosso di melma in cui mi aveva imprigionato. Mi accorsi troppo tardi di Percy e Leo.
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Capii tardi il senso della melma, si stava vendicando per il giorno prima. Dovevo ammetterlo, era bravo a manipolare il terreno, forse un dono per i figli di Ade. Anche Leo è Percy erano una grande squadra. Mentre Leo mi placcava Percy mi aveva legato con una corda. Perché diavolo tutto era così scenico?! Decisi di rimettere la maschera.
"Ragazzi, sentite, ok sadomaso, ma hey abbiate pietà di me!"
"Sta zitta! E poi perché stai piangendo?!"
"Io non sto piangendo Nico!"
"E allore cos'è l'acqua che viene fuori dai tuoi occhi?"
Mi toccai le guance, ormai bagnate dalle lacrime che effettivamente stavo versando. Non potevo mettere sempre quella stupida maschera quando non sapevo come comportarmi, come essere per gli altri. Non potevo neppure costringermi a cambiare o ancor meno a essere troppo esposta. Nessuno parló piú finché non smisi di piangere. 
"Grazie ragazzi."
"Non c'è di che! Ho sapiuto che hai un cane! È vero?" Chiese il bellissimo figlio di Efesto.
"Certo che è un cane vero! Ma non fitelo a nessuno..."
"Non ne hai ancora parlato con Chirone e il signor D?! Sei scema? Lo sai che qui sono loro i capi-"
"Lo so! Ma non sento il bisogno di dirlo a loro. E comunque è nascosto e ho chiesto a mia madre di proteggerlo"  Ok, non era vero. Figuriamoci se avessi chiesto alla stronza che mi aveva abbandonata. Dovevo comunque incontrarla per capire dove fosse mio padre.
"Voi sapete cone si attira l'attenzione di un dio?"
"Insultandolo o sconfiggendo un figlio del dio nemico. Tipo un figlio di Apollo sconfigge uno di Ares"
"Quindi io dovrei sconfiggere uno di Zeus o Ade, giusto?"
Il mio stomaco brontoló. Non un signorile brontolio ma uno da scaticatore di porto. Perfino il ragazzo zoombie ridacchiò, poi mi prese per mano e mi portó a fare colazione insieme a Leo e Percy.
"Hey Annabeth, tu sai chi è il dio nemico di Ecate?"
"Forse Zeus, come per tutti gli dei...minori. Anche Apollo, lui predice un solo destino mentre tua madre ne vede di più comandati dalle scelte delle persone... Perché?"
"Dovrei contattarla e Percy mi ha detto-"
"Ascolti davvero quella testa d'alghe?"
Rimasi zitta a rimurginare per trovare un modo per comunicare con mia madre. Forse la foschia......
"L'avete mai incontrata?" Chiesi cauta
"L'ha incontrata Hazel-"
"Grazie!" Diedi un bacio sulla guancia a Nico e iniziai a correre verso la casa di Ade.
"Hazel ! Mi serve una mano! Ti prego è importantissimo!"
Sapevoche era lí dentro perché ogni tanto si sentivano dei rumori ma non capivo perché non venisse fuori.
"Charlotte?! Aspetta, arrivo subito "
Mi aprí la porta ma non mi invitò ad entrare. Aveva i capelli arruffati, gli occhi lucidi, i vestiti in disordine ed erachiaramente rosso pomodoro.
Capii dopo cosa era successo in quella cabina. Se Frank era lì dentro, mi ero fatto un nuovo nemico figlio di Ares.
"Ti disturbo? Stavi-"
"Dimmi Charle "
"Hai mai visto mia madre? Potresti descriverla fisicamente? "
"Tua madre padroneggia la Foschia, forse quello non era il suo vero aspetto..."
"Ti prego!"
Inizió col dirmi che sembrava un cadavere come me. Gli occhi dello stesso nero infinito, ma atteggiamento da regina dei ghiacci e capelli di un biondo chiarissimo che chiaramente non ho ereditato.Mi raccontò anche degli animali che la circondavano, un cane e una moffetta puzzolente. D'accordo con il cane, meno con la moffetta puzzolente.
La ringraziai imbarazzata ricordandomi che prima di interromperli stavano , ecco, come dire...
Ritornai dagli altri che stavano parlando di quanto fosse strano essere fissati con il cibo blu. 
Iniziai a singhiozzare e a piagnucolare un po'. Se dovevo fare un dispetto lo facevo coi fiocchi!
"Oh, sei tornata. Perché piangi?"
"H-hazel, credevo in noi! Io e lei....! Sigh, e pensare a cone mi guardava.... Neanche un giorno che già, già vuole...un'altro! Wahahaha!"
Leo mi guardava compiaciuto. Annabeth come a dire "perché proprio a me?!"
Piper, la barbie di colore, stava leggermente arrossendo.
Jason , così si chiamava Ken, confuso e rosso come un peperone.
Nico furioso per quello che stavo blaterando su sua sorella.
Percy che mi guardava come un pesce lesso. Quando compreso quello che avevo detto iniziò a gesticolare e a farmi un discorso morale sul fatto che avrei sicuramente trovato altre persone.
Con loro mi sentivo me stessa. La me stessa che non è una sola, e loro lo avevano capito. Una parte di me era pervertita, giocosa, dispettosa e divertente, l'altro triste, apatica e pessimista.
Finalmente avevo trovato la mia casa.
 
*RBF= resting bitch face significa faccia da stronza passiva, cioè coloro che hanno sempre il broncio o una faccia che non lascia trasparire nulla.
 
ANGOLO AUTORE: 
‼️Vi ringrazio per aver letto la mia delirante storia, spero vi sia piaciuta. Chiaramente non è finita, ma per problemi vari riprenderó a scrivere a inizio novembre. Vi dico solo che per Charlotte inizierà un bel casino, nuove profezie, nuovi amori, delusioni e avventure! 
Volevo anche dirvi che non ho pianificato nulla, nessuno schema per questa fanfiction, non so se rimarrà sempre incompleta o se avrà una fine‼️
Se siete anche voi fan di questa serie e avete scritto fiction con OC mi piacerebbe molto leggerle! Quindi commentate in tanti <3

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