The music of heart - la cosa giusta

di Phoenix12
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAP 1 DICHIARAZIONI ***
Capitolo 2: *** CAP 2 LACRIME NOTTURNE ***
Capitolo 3: *** CAP 3 RIVELAZIONI SCONVOLGENTI ***
Capitolo 4: *** CAP. 4 PARTENZA ***
Capitolo 5: *** CAP 5 INTERMEDIO - NARUTO ***



Capitolo 1
*** CAP 1 DICHIARAZIONI ***


CAP 1 DICHIARAZIONI
POV  AUTORE

Una giornata come un’altra al conservatorio di Konoha.
Le lezioni si susseguivano monotone e tranquille.
Ma quella giornata avrebbe segnato la vita di due ragazzi per sempre.


Nella sala si sentivano solo le note di un pianoforte.
Note dolci e lente.
Le mani si muovevano sicure sulla tastiera.
Le dita accarezzavano delicatamente i tasti bianchi e neri.
Pian piano le note si fecero sempre più basse finché non si sentirono più.
Sasuke riaprì gli occhi lentamente, gustandosi ancora la calma che aleggiava nel conservatorio alle 8 di sera.
A quell’ora non c’era in giro quasi nessuno, e quei pochi che erano rimasti se ne stavano ormai andando.
Sasuke sospirò alzandosi e chiudendo il piano, mise tutti i suoi spartiti nella borsa a tracolla e si avviò verso l’uscita.
Immerso nei suoi pensieri non vide la persona che gli veniva incontro, finché non ci si scontrò.
“Scusa non ti avevo visto... Naruto?!”
“Saske! Tranquillo, neanch’io stavo guardando dove andavo.” Disse sorridendo solare.
Solo in quel momento Sasuke notò la vicinanza dei loro visi e arrossì leggermente allontanandosi.
“Allora Saske, hai fatto tardi anche oggi?”
“Già, quando suono perdo la cognizione del tempo.”
“Eheh, anche a me capita spesso! Hey Saske, oggi i miei tornano tardi e mio fratello è fuori con degli amici, ti va di uscire a mangiare? Non c’ho voglia di rimanere a casa da solo.” Disse imbronciandosi come un bambino.
“Certo, chiamo Itachi per dirgli che torno più tardi e poi andiamo.”  Rispose sorridendo leggermente.
“Fantastico!”
“Ehi Naru..”
“Si Saske?”
“Ecco.. dopo devo dirti una cosa importante..” disse timidamente
“Va bene.”

POV  NARUTO
Dopo che Saske ebbe chiamato Itachi ci avviammo verso l’Ichiraku, il mio negozio di ramen preferito.
Mangiammo tranquillamente parlando del più e del meno, anche se sembravi strano Saske.
Eri  più silenzioso del solito, rispondevi brevemente alle mie domande e continuavi a distrarti.
Ma pensai che fossi stanco e non ci badai.
Pagammo il conto e iniziammo ad andare a casa tua, tanto abitavamo a 5 minuti a piedi.
Io ti stavo raccontando di quello che avevo combinato oggi con Kiba e Rock Lee quando all’improvviso ti fermasti.
“Ehi Saske tutto ok?” ti chiesi preoccupato
“Devo parlarti Naru..”
“Certo, dimmi tutto.”
“Ecco io.. come dire.. mi sono..” continuavi a torturarti le mani e avevi lo sguardo basso.
“Ti sei..?” ti incoraggiai.
Sussurrasti qualcosa ma non riuscii a sentirlo “Come?”
Chiudesti gli occhi e strinsi i pugni, era buio quindi non ne ero molto sicuro, ma credo che tremassi.
Riapristi gli occhi puntandoli nei miei e con le guance rosse d’imbarazzo esclamasti “Mi sono innamorato di te. Ti amo Naruto!”
Quello che successe dopo fu abbastanza veloce e confuso.
Ho sempre provato sentimenti contrastanti per te, Saske.
All’inizio credevo di odiarti; eravamo rivali, ma volevo solo essere come te. Poi pian piano ho iniziato a conoscerti e ne sono rimasto affascinato.
Ho capito che sei fantastico Saske.
Pesavo fosse solo una forte amicizia, ma ora non ne sono poi così sicuro. Sono confuso Saske, non riesco a capire cosa provo veramente per te, non so cosa fare.
Ho paura. Non sono pronto. E reagisco nel modo più sbagliato. La paura e l’insicurezza mi confondono.
Ti guardo negli occhi. Cielo nella notte. I tuoi sembrano brillare; vi leggo paura, ma anche determinazione; nei miei leggeresti solo paure e incertezze, ma lo nascondo dietro una maschera apatica e seria.
“Saske..” sospiro, ti vedo fremere “ritira quello che hai detto.” Ti dico perentorio.
Hai gli occhi lucidi e boccheggi “No.” “Cosa?”
“No!” gridi quasi “Non posso farlo! Non posso negare di amarti!” Saske.. così rendi tutto più complicato..
“Puoi.”
“Non voglio.”
 “Devi.”
 “No. Non capisci Naruto? Io ti amo, non posso semplicemente ritirare quello che ho detto. Non posso. Non voglio. Io voglio solo..”
“Saske..” ti interrompo prima che tu possa andare avanti “Non possiamo. Cosa pensi che diranno tutti gli altri?”
“Non mi importa di quello che diranno. Ti seguirei ovunque Naruto. Io..”
“Hai rovinato tutto Saske..” ti dico severo, tu spalanchi gli occhi.
Il mio cuore mi implora di fermarmi, ma non riesco a sentirlo “Hai rovinato tutto. La nostra era un amicizia perfetta. Perché l’hai fatto? Ti odio Saske.”
“Naru io..”
“Non chiamarmi così Sasuke. Ti odio perché hai rovinato tutto. Ora non potrà più essere come prima, lo capisci? Ora cambierà tutto. Ti odio. Non voglio vederti mai più!” sento il petto bruciare e la testa scoppiare, il mio cuore si ribella alle mie parole, ma stringo i pugni e continuo a guardarti.
“Naru..”
“Vattene Sasuke, non voglio vederti mai più, capito? Mai più. Sparisci!”
È buio, ma vedo benissimo le tue lacrime e sono come pugnalate. Ti guardo con un odio e una sicurezza che non ho. Non dici una parola mentre corri via con le guance bagnate di lacrime.
Riesco a sentire i tuoi singhiozzi mezzi trattenuti, riesco a vedere la tua schiena che si allontana velocemente.
Il mio cuore mi grida di inseguirti, mi supplica di non farti questo, di non farci questo, mi prega di inseguirti; ma io rimango qui fermo e non faccio a niente.

 

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Capitolo 2
*** CAP 2 LACRIME NOTTURNE ***


CAP 2 LACRIME NOTTURNE
POV SASUKE
Corsi via. Corsi il più lontano possibile.
Ero pronto anche a un rifiuto, ma non a questo.
Sono uno stupido, ho voluto confessarmi e ora ne pago le conseguenze. Stupido, come ho potuto pensare che sarebbe andato tutto bene? Stupido.
Ho provato ad aprire il mio cuore a qualcuno, e quel qualcuno me l’ha spezzato.
Ho provato ad amare al di fuori della mia famiglia e ne sono rimasto distrutto.
Naruto ha ragione. Ho rovinato tutto. Ed è solo colpa mia.
Entro in casa e mi tolgo le scarpe e la tracolla. Ignoro Itachi che mi chiama e mi chiede com’è andata e corro in camera chiudendomi la porta alle spalle.
Mi butto sul letto e nascondo la faccia nel cuscino cercando di fermare le lacrime.
Sento bussare alla porta e intravedo Itachi entrare in camera mia e sedersi sul bordo del letto.
“Otouto, che è successo?” mi metto a sedere anch’io.
Continuo a torturarmi le mani e cerco di evitare il suo sguardo, ma lui mi fa sollevare la testa e così riesce a vedere i miei occhi pieni di lacrime.
“Ti sei sbagliato niisan, è stato un completo disastro.” E mentre lo dico sento le lacrime premere insistenti per uscire dagli occhi.
Gli racconto com’è andata. Come ha reagito. Che è tutta colpa mia, che ho rovinato tutto. E tutto quello che mi sono sempre tenuto dentro; pensieri, paure, impressioni, speranze, tutto quello che ho tenuto nascosto a tutti, anche a me stesso.
Mi apro completamente e gli dico tutto, ogni cosa; perché Itachi è l’unico di cui possa veramente fidarmi, l’unico che non mi farà mai del male e che ci sarà sempre.
Prima pensavo che fossi anche tu così, Naruto, ma dopo questa sera capisco che era tutto falso. Mi sono sbagliato e ora ne soffro, ne soffro terribilmente.
Pensare a questo mi fa scoppiare di nuovo in lacrime.
Itachi mi accoglie in un caldo abbraccio, mi stringe forte e io mi aggrappo alla sua maglietta, come se avessi paura che anche lui se ne vada.
Mi accarezza i capelli e mi lascia dei dolci baci sulla fronte e sulla testa per calmarmi, ma io continuo a bagnargli la maglietta con le mie lacrime, che non riesco a smettere di versare.
Vorrei anche gridare, ma non ci riesco; la gola brucia, anche se non come il cuore; riesco solo a singhiozzare leggermente; come sono patetico, devo proprio essere caduto in basso.
Ma Itachi continua a consolarmi stringendomi a sé e non mi interessa più quanto debole ora possa sembrare.
“Sta tranquillo otouto, si sistemerà tutto vedrai, se vuoi ti aiuterò io, ma non piangere.” Annuisco leggermente stringendogli di più la maglietta “Grazie niisan..”
Rimaniamo così per un po’, finché non mi addormento. Sento che mi fa stendere sul letto e rimboccarmi le coperte, proprio come farebbe una madre.
Mi sposta i capelli dagli occhi e mi dà un bacio sulla fronte, “Ci penserò io a te, non devi preoccuparti otouto, ci sono qua io.” Mi sembra che sussurri per poi uscire in silenzio dalla stanza.

POV NARUTO
Non so per quanto rimasi fermo lì, forse un ora, forse due.
Continuavo a pensare a quello che era appena successo, alle sue lacrime, ai suoi occhi pieni di dolore e delusione.
Aveva paura anche lui, l’ho visto, ma sembrava l’avesse superata per dichiararsi.
Aveva paura, ma era sicuro dei suoi sentimenti. Io invece, ancora devo capirli.
Intanto ho solo causato dolore a Sasuke, non se lo meritava. Lui ha avuto il coraggio di aprirsi, di mostrarmi il suo cuore e io gli e lo calpestato. L’ho ferito, gli ho detto di odiarlo, gli ho detto di sparire, che non volevo vederlo mai più, senza neanche pensarlo.
Parole vuote, a cui non credo, ma che ho detto.
La suoneria del mio cellulare mi  distrae dai miei pensieri. Vedo un messaggio di mio fratello che mi chiede dove sono finito e di tornare immediatamente a casa.
Gli rispondo che sto arrivando e mi avvio verso casa, senza fretta, ora non ho voglia di vedere nessuno.
Entro in casa e trovo mio fratello Nagato ad aspettarmi davanti alla porta a braccia conserte e con uno sguardo non molto rassicurante.
“Dov’eri finito Naruto?” mi chiese
“Sono andato a mangiare all’Ichiraku e poi sono andato a fare un giro e ho tardato, tutto qui.” Dissi sbrigativo, non avevo voglia di parlare, a Nagato ho sempre detto tutto, ma ora non me la sento, per quanto ne abbia bisogno
“Tutto qui? Quindi immagino che Sasuke non fosse con te e che non c’entri niente con il tuo strano comportamento.” Disse enigmatico.
“Cosa c’entra ora Sasuke?!”
“Sasuke? Non l’hai mai chiamato così, tu lo chiami sempre Saske. Vuoi dirmi cos’è successo tra voi due?”
“Non vedo perché debba interessarti.” Dissi evasivo “Peccato, avrei voluto sentire anche la tua versione prima, ma queste tue reazioni parlano per te, quindi, permettimi di dirmi che sei un vero idiota.” Disse guardandomi negli occhi.
“Come..?”
“Come lo so? Semplice: Itachi mi ha chiamato raccontandomi tutto. Non fare quella faccia, vedendo Sasuke tornare a casa così si sarà giustamente preoccupato e si sarà fatto dire tutto, l’avrei fatto anch’io. Quindi, ora voglio sapere cosa ti è passato in quella testa bionda ossigenata che ti ritrovi.”
“È successo quello che doveva succedere. Non volevo ferire Sasuke, ma se sai già cosa è successo non vedo il motivo per cui spiegartelo. Conoscendo Itachi si sarà fatto dire ogni cosa e poi te l’avrà detta, quindi ormai sai tutto. Non c’è altro da dire.” Dissi distogliendo lo sguardo “Non c’è bisogno che mi dici che ho fatto una cazzata, perché lo so già. So di aver reagito male, ma che altro potevo fare? Non sono pronto a tutto questo, non so neanche cosa provo! Non sapevo cosa fare, ero confuso e avevo paura, ok?!” esclamai frustato, cavolo, dovevo dirlo o sarei scoppiato, e già che ci sono “Quando ho visto Saske piangere mi sono sentito uno schifo, ma non ho avuto la forza di fare niente, l'ho guardato correre via e non l’ho rincorso. Avrei dovuto, avrei voluto, ma non l’ho fatto!” vidi Nagato scuotere la testa e avvicinarsi, mi diede un buffetto sulla guancia e sorridendo mi disse “Sei un idiota otuoto, ma sei ancora in tempo per fare la cosa giusta.” Lo guardai attentamente e annuii, lo salutai ed andai in camera mia, mi cambiai e mi sdraiai sul letto.
Pensando a tutto quello che era successo questa sera mi addormentai con le uniche immagini del viso in lacrime di Saske e la sua schiena che correva via nel buio della notte.

 

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Capitolo 3
*** CAP 3 RIVELAZIONI SCONVOLGENTI ***


CAP 3 RIVOLUZIONI SCONVOLGENTI
POV NARUTO
I giorni passarono velocemente, dopo una settimana Saske mi evitava peggio della morte, non ero riuscito neanche a dirgli una parola.
Avevo parlato molto con Nagato, ma ero ancora confuso.
Il mio cuore mi grida di parlargli, mi supplica di sistemare le cose, brucia quando lo vedo, pesa quando mi evita, si stringe quando vedo che il suo magnifico sorriso e la sua felicità sono scomparse e soffre la sua lontananza.
Tutto questo dovrebbe essere sufficiente per capire, ma c’è qualcosa che mi ferma sempre, che mi impedisce di fare la cosa giusta.
La campanella annuncia la fine delle lezioni, il prof  Kakashi ci ricorda il compito di domani e tutti iniziano a radunare le proprie cose per tornare a casa.
Saske si alza in piedi e si mette davanti a tutti annunciando si avere qualcosa di importante da dire.
Il prof e gli altri si fermano a guardarlo, io continuo a guardarlo ignorando i bisbigli dei miei amici, non ascolto appieno  neanche Saske, sono troppo perso nei miei pensieri -sempre su di lui- che non riesco a sentire niente.
Ma mi risveglio quando sento quella farse.
La frase che cambierà la mia vita.
La frase che mi colpisce come un pugno nello stomaco.
“Mi trasferisco in America, non credo che tornerò più qui a Konoha.”

POV SASUKE
In classe era piombato il silenzio. Tutti si erano zittiti dopo la mia breve spiegazione.
Mio padre aveva ricevuto una grande promozione, ma il posto di lavoro era in America, a New York, ne avevamo parlato tutti insieme e alla fine avevamo deciso di trasferirci tutti in America.
Quando l’altra sera ne avevano parlato e mamma e papà avevano chiesto a me e a Itachi se c’erano problemi per questo cambiamento Itachi mi aveva guardato preoccupato.
Io non sapevo che fare, mi sono messo a pensare a quella sera; io che ti dicevo di amarti, tu di odiarmi; io che ti dicevo che ti avrei seguito ovunque, e tu di sparire, dopo una settimana passata a evitarti avevo capito che non ce l’avrei mai fatta se ogni giorno ti vedevo a scuola o in giro,  Naruto.
Feci una scelta quella sera, scelsi di dimenticarti, avrei fatto un favore ad entrambi.
Per questo ora sono qui davanti a tutti i miei amici, davanti a te, per dirvi che me ne vado, che vado oltreoceano e che forse non ci rivedremo mai più.
Tutti iniziano a farmi mille domande, si avvicinano, mi chiedono più informazioni, ma tu rimani lì fermo e mi guardi; non dici niente, non fai niente, resti solo lì fermo a guardarmi.
Sei l’unico che vorrei che venisse qui, davanti a me per parlarmi, ma te ne resti lì fermo a guardarmi senza dire una parola, con la stessa faccia seria e apatica di quella sera.
Vorrei gridare e piangere, dirti che lo faccio anche per te, perché io ti amo ancora e continuerò ad amarti per sempre; ma non lo faccio, rimango qui e rispondo alle domande dei nostri amici dicendogli che tra due giorni parto.
Ti vedo rimanere lì fermo e mi sento morire ancora di più.

POV NARUTO
Cretino! Sono un cretino!
Come ho potuto rimanere lì fermo e non dire niente? Come ho potuto lasciare che la paura prendesse ancora il sopravvento?
Continuo a pensare a questo mentre corro verso casa. Non ce l’ho fatta, sono corso subito via.
Mi sono alzato silenziosamente dalla sedia, tutti erano intorno a Saske per fargli mille domande, quindi nessuno mi notò, ma sono sicuro che tu mi hai visto.
Riuscivo a sentire i tuoi occhi si di me, e bruciavano.
Ancora una volta ti ho voltato le spalle, ti ho abbandonato.
Non sono riuscito a fare la cosa giusta -ancora una volta-.
Entro di corsa in casa quasi investendo Kurama, il nostro gatto,  mi chiudo in camera mia, mi butto sul letto e premo la faccia sul cuscino, vorrei gridare, ma non riesco nemmeno a farlo.
Sento la porta aprirsi e vedo Nagato entrare in camera.
“Se ne va.” Dico sommessamente.
“Lo so, Itachi mi ha detto della partenza.” Rispose calmo “Pensavo volessi parlargli.”
“Ora non potrò più.. non potrò più sistemare le cose.. se ne andrà convinto che lo odi e che sia felice di questa partenza..” dico pentito.
Giro la testa e non ascolto più mio fratello, non presto più attenzione a niente.
L’unica cosa a cui riesco a pensare sono lo sguardo vuoto di Saske e quella maledetta frase.




Ehilà!^^
Spero che la storia vi piaccia e che non sia troppo triste o drammatica.
Una piccola precisazione, Konoha in questa storia è da qualche parte in Europa, e Saske se ne va a New York, quindi in America.
Spero di non aver fatto errori di battitura o grammaticali.
Fatemi sapere se vi piace questa nuova storia, commenti e critiche sono bene accette.
A presto^^
Baci
Phoenix


 

 

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Capitolo 4
*** CAP. 4 PARTENZA ***


CAP 4  PARTENZA
POV AUTRICE
L’ultima valigia era appena stata caricata in macchina.
I biglietti erano pronti per essere usati.
La macchina pronta a partire per l’aeroporto.
Tutto era pronto.
Ma Sasuke no. Forse non sarebbe mai stato pronto.
Continuava a guardare la strada come se si aspettasse da un momento all’altro di vedere arrivare qualcuno. Ma quel qualcuno non arrivò.
Itachi si avvicinò lentamente al fratello appoggiandogli una mano sulla spalla “Otouto.. andiamo.” Disse semplicemente.
Sasuke annuì distrattamente seguendo Itachi, gettando un ultimo sguardo alla strada vuota.


Il viaggio fino in aeroporto fu abbastanza silenzioso ed entrarono nel piccolo aeroporto di Konoha.
Andarono a fare il chek-in e imbarcarono le valigie, Sasuke si mise ad aspettare insieme ad Itachi che i loro genitori finissero l’imbarco.
“Sasuke-kun! Itachi-san!”  i due fratelli si voltarono sorpresi e videro tutti i loro amici che li venivano incontro.
“Che cosa ci fate qui?” chiese debolmente Itachi sorpreso di vederli tutti radunati lì.
“Come sarebbe a dire che ci facciamo qui Uchiha?! Siamo venuti a salutarvi, mi sembra ovvio!” disse Deidara come fosse la cosa più ovvia del mondo.
“Pensavate di andarvene senza un saluto come si deve? Illusi!” disse scherzosamente Kiba.
Sasuke era veramente senza parole, non si sarebbe mai aspettato di vedere tutte le persone a cu teneva radunate lì per salutarlo, ma notò con rammarico che mancava qualcuno. Quello stesso qualcuno che aveva aspettato anche prima di venire in aeroporto.
“Sas.. sigh.. suke-kun sigh.. ci mancherai un sacco sigh..!!” dissero Sakura e Ino in lacrime saltandogli addosso facendolo quasi cadere per terra.
“Su su, non stanno mica andando in Antartide! Potete sempre scrivervi e chiamarvi, adesso non c’è bisogno di fare tutto questo piangisteo eh!” disse stizzito Kisame cercando di nascondere il dispiacere della partenza dei due ragazzi
Itachi annuì tristemente.
“Ci sentiremo spesso, dopotutto abbiamo tutti i nostri numeri di telefono e le mail no?” disse Gaara
“Chiamateci quando volete non fatevi scrupoli per il fuso orario, vi risponderemo sempre, gusto ragazzi?” disse cordiale Shikamaru, gli altri assentirono tutti.
A Sasuke scappò una lacrima che gli rigò la guancia destra che si affrettò ad asciugare.
Uno a uno lo salutarono tutti, chi con un abbraccio, chi con una stretta di mano, Kakashi-sensei gli scompigliò i capelli e gli augurò buona fortuna, la preside Tsunade gli diede un bacio sulla fronte e un “Sii felice” sussurrato, qualcuno gli pizzicò anche una guancia; e in mezzo a quel calore così familiare si concesse di sorridere, nonostante il peso nel petto, il dolore che gli squartava il cuore, sorrise, sorrise a tutti ricambiando i saluti e pianse, si, quella sera Sasuke Uchiha pianse davanti a tutti i suoi amici, davanti a tutti quelli che voleva veramente bene e che ora stava abbandonando.
Molti se ne meravigliarono, altri lo strinsero ancora di più, qualcuno versò silenziose lacrime con lui, e tutti cercarono di rendere quell’addio meno doloroso.
Quando Sasuke si staccò anche dall’ultimo abbracciò cercò di asciugarsi le lacrime “Sembro proprio un bambino..” disse sorridendo amaramente.
“Non vorrete mica andare senza prima salutarmi vero?” tutti si girarono verso Nagato che correva verso di loro
“E poi dici agli altri di essere puntuali, eh Nagato?!” disse scherzosamente Itachi dopo aver abbracciato l’amico
“Scusate il ritardo, ma ho dovuto convincere qualcuno a venire..” disse girandosi verso Sasuke e sorridendogli gli disse “Mi dispiace per quanto successo..” solo loro due e Itachi capirono, ma andava bene così “Ma ricorda che si è sempre in tempo per fare la cosa giusta.” Disse scompigliandogli i capelli e sorridendogli amorevolmente e allo stesso tempo dispiaciuto.
Sasuke trattenne il respiro quando vide qualcuno alle spalle di Nagato, qualcuno con i capelli biondi e gli occhi azzurri che lui conosceva bene, molto bene.
Come spinto da una forza estranea gli andò incontro fermandosi solo a pochi passi dalla figura.
Gli altri rimasero indietro dandoli il loro spazio e Naruto e Sasuke rimasero a fissarsi negli occhi per quella che sembrò un infinità.
Avrebbe voluto dirgli così tante cose, ma gli rimasero tutte incastrate in gola e dalle sue labbra non uscì neanche un suono, rimase solo a specchiarsi in quelle pozze di cielo.
“E così, te ne vai..” disse alla fine Naruto
“Si.. dovresti esserne contento no? Sto facendo quello che volevi, sparendo.”
“Saske..”
“No Naruto io.. tu sei stato molto chiaro quella sera, non volevi più vedermi e ora io me ne sto andando, spero che tu sia contento..”
Naruto distolse lo sguardo sentendosi colpevole di quella partenza.
Sasuke strinse i pugni e andò avanti “Io ci ho provato Naru.. ma non ce l’ho fatta.. non posso dimenticarti, non ci riesco.” Disse con la voce spezzata dal pianto “Io ci h provato, ma non ce l’ho fatta..” disse sentendo le lacrime rigargli nuovamente le guance, alzò la testa e Naruto finalmente lo guardò in faccia rendendosi conto solo ora di quanto anche lui stesse soffrendo.
Aveva gli occhi lucidi e rossi per il pianto, dai quali uscivano fiumi di lacrime che bagnavano quelle guance diafane arrossate dal pianto, le labbra sottili e rosee martoriate dai denti che cercavano di fermare i singhiozzi.
E Naruto si sentì uno schifo nello stesso momento in cui vide quegli occhi pieni  di tristezza e lacrime.
Poi Sasuke sorprese tutti, gli gettò le braccia al collo e affondò il viso nel suo collo piangendo senza più trattenersi “Non ce l’ho fatta.. mi dispiace..” gli sussurrò “Mi dispiace per quella sera, mi dispiace per aver sbagliato tutto, mi dispiace anche per questa partenza… “ continuò a parlare debolmente tra un singhiozzo e l’altro.
E Naruto volle stringerlo a sé, dirgli che era lui a doversi scusare e implorargli di non partire, ma rimase lì fermo, con le braccia inerti abbandonate lungo i fianchi e lo sguardo perso nel vuoto.
Sentì Sasuke staccarsi da quell’abbraccio a senso unico e allontanarsi di qualche passo.
Tutto sembrò scomparire, tutte le persone in aeroporto, tutte le voci e i passi di chi raggiungeva frettolosamente il proprio gate, anche i loro amici a pochi metri di distanza che aveva assistito a quello strano addio, di cui solo Nagato e Itachi poterono capirne appieno il vero significato, gli altri poterono solo supporlo dai loro sguardi e dalle lacrime di Sasuke, sembrarono scomparire.
“Otouto, è il nostro volo, dobbiamo andare..” la voce di Itachi sembrò risvegliarli
“Saske.. io..”
Sasuke lo guardò per un ultimo istante prima di nascondere gli occhi dietro le ciocche scure dei capelli, ma le lacrime Naruto le vide bene, scendevano implacabili e deturpavano il viso di Sasuke.
“Alla fine il tuo desiderio si è avverato… Addio Naru..” sussurrò prima di correre via
“Saske..” sentì una lacrima rigargli il viso seguita da tante altre, alzò un braccio come a volerlo fermare, ma lo ritrasse subito dopo “Saske…è stata tutta colpa mia..” disse, ma il suo fu più un sussurro al vento perché quelle parole non arrivarono mai a Sasuke.
Sasuke superò i suoi amici risalutandoli velocemente e dicendogli che li avrebbe chiamati appena arrivato e poi scomparve tra la folla, Itachi sospirò e salutò gli altri che gli augurarono buon viaggio e seguì il fratello.
Nagato scosse la testa sconsolato e si girò a guardare il fratello che era rimasto lì fermo a guardarlo correre via.
Ora sia Sasuke sia Naruto avrebbero dovuto coinvivere con i sensi di colpa, ognuno con la convinzione di avere sbagliato, uno si sarebbe rimproverato per sempre, l’altro si sarebbe  convinto con il tempo di aver fatto la cosa giusta.
Ma sarebbe stato davvero così? Era davvero quella la cosa giusta? E per chi?

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Capitolo 5
*** CAP 5 INTERMEDIO - NARUTO ***


CAP 5 INTERMEDIO
POV AUTRICE
Nel silenzio della camera Naruto stava disteso sul letto, senza pensare a niente di particolare, pensando a tutto.
Pensava a come aveva incontrato Sasuke la prima volta, a come erano diventati pian piano amici, ai giorni passati insieme a scuola o a casa dell’altro, gli ultimi avvenimenti delle ultime settimane, la partenza in aeroporto, le sue lacrime, le sue scuse, lui che correva via…
Preso com’era dai suoi pensieri non si accorse nemmeno di essersi addormentato…

Il temporale infuriava al di là della finestra.
I due bambini si erano rintanati sotto un fortino di coperte per ripararsi da tuoni e fulmini.
“Saske ho paura..”
“Non c’è niente di cui avere paura Naruto, è solo un…” un tuono squarciò il cielo spezzando la frase del moretto che, di riflesso, si raggomitolò ancora di più sotto le coperte “temporale..” finì in un soffio.
“Saske.. hai paura?” chiese Naruto, anche se sapeva già la risposta.
“Non dire sciocchezze Naru, un Uchiha non ha mai paura.” Disse quel cumolo di coperte dove si presupponeva si fosse rintanato Sasuke.
“E perché tremi?” ma la sua domanda non ottenne risposta.
“Ehi Saske.. tutto bene?” chiese alzando leggermente un lembo della coperta.
Dal  groviglio di cotone sbucò una testolina nera tutta scompigliata; gli occhi neri, dilatati dalla paura, ora sembravano ancora più grandi.
Era così piccolo e indifeso che a Naruto, dall’alto dei suoi 5 anni, gli venne voglia di stringerlo a sé e proteggerlo, e così fece.
Superando la barriera di coperte lo strinse forte tra le braccine.
“Non temere Saske, ci sono io qui con te!” disse ridendo leggermente, tutta la sua paura era scemata, sostituita dal desiderio di proteggere il suo migliore amico.
E Sasuke si strinse ancora di più all’altro bambino “Tu non mi lascerai mai, vero Naru?”
“Mai mai” disse sicuro Naruto, convinto che non lo avrebbe mai abbandonato.
Si addormentarono così, abbracciati; e fu così che Itachi li ritrovò la mattina seguente, sotto un cumolo di coperte e stretti in un saldo abbraccio.

Naruto si svegliò all’improvviso.
Si guardò intorno spaesato mentre riprendeva fiato, notando delle lacrime scendergli sulle guance.
Si prese la testa fra le mani lasciando le lacrime libere di scendere.
La verità gli si mostrò come uno schiaffo: lui amava Sasuke, lo aveva sempre amato.


Angolo dell'autrice
Ehilà!
Scusate per l'enorme ritardo.
Spero che questo capitoletto intermedio vi piaccia ^^
So che è corto, ma è solo un capitolo di passaggio.
Alla prossima^^
Baci
Phoenix

  

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