Can you be yourself?

di iaki46
(/viewuser.php?uid=562107)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** You. ***
Capitolo 2: *** Now. ***
Capitolo 3: *** Becoming me.. ***



Capitolo 1
*** You. ***


Can you be yourself?
~ Puoi essere te stesso?



Image and video hosting by TinyPic

 

Chapter one: You.                                                                                            Flaky

C'era abituata, ormai.
Ormai lo sapeva, sapeva che, non per sua volontà, era una persona instabile.
Non era colpa sua, ma era questa la verità.
Lei lo sapeva, un momento era lui: sorridente, simpatico, gentile, dolce ed affettuoso; mentre quello dopo diventava solamente un assassino.
Sapeva benissimo anche che questo fatto aveva una giustificazione: il trauma dell'essere stato un soldato sul campo di battaglia.
Capiva come mai quegli avvenimenti avessero influito sulla sua psiche in tal modo; cavoli, in tali circostanze lei non sarebbe mai più rimasta quella di prima, sarebbe impazzita direttamente, senza alcuna speranza di tornare sui suoi passi.
Nonostante questo, ancora non lo accettava.
Non poteva sopportare tutto questo.
La sua volubilità l'inquietava non poco, ma non -come spesso gli abitanti di Happy Tree Town credevano- per le continue minacce, ferite e torti subiti alle quali lei dopo un po' fece l'abitudine, piuttosto, per la mancanza di quella sicurezza che si dovrebbe sempre avere quando due persone si frequentano.
Lei non avrebbe mai avuto la certezza della presenza di Flippy se le fosse accaduto qualcosa, anzi, spesso era il contrario.
Non che loro si frequentassero, erano solo amici.
Non che a Flippy non importasse di lei: quando aveva bisogno accorreva subito e cercava di trattenersi, ma non ci riusciva.
Anche le cose più banali e normali, risultavano con il ragazzo sempre estremamente complesse e delicate.
Una volta, per esempio, a casa della rossa c'era una piccola festa, a cui partecipavano solo un paio di amici stretti come Splendid, Nutty, Lifty e Shifty. Ovviamente toccava alla padrona di casa cucinare.
In quell'occasione, tutti si erano ripromessi di rimanere calmi e di rendere il tutto amichevole e rilassante, ma certo non potevano sapere che un piccolo imprevisto avrebbe rovinato tutto.
I ragazzi chiacchieravano allegramente nella sala da pranzo mentre Flaky, rintanata in cucina, preparava nei minimi dettagli una semplice grigliata.
Andò tutto bene fino a quando la ragazza non dovette tagliare le pietanze.
Siccome spesso anche un coltello poteva scatenare l'alter ego di Flippy, -soprattutto se sporco del sangue della bistecca-, la padrona di casa stava sempre molto attenta a servire i piatti già tagliati in succulenti bocconi e a non disporre i coltelli in tavola.
Purtroppo però, essendo umana, ed essendo nella natura umana errare, qualche imprevisto o disattenzione poteva sempre capitare.
Proprio quella sera Flaky era compiaciuta di sé, convintissima di non aver dimenticato nulla e, da dietro la porta della cucina, avvisò gli ospiti che la cena era pronta e stava per essere servita.
Entrò in sala con due piatti e li servì a Splendid e Nutty, che gentilmente, invece di fiondarsi sul cibo che emanava il profumino delizioso della carne speziata cotta a puntino sulla griglia, aspettarono che anche gli altri venissero serviti.
Lifty fece notare che mancava l'acqua e Flippy, senza nemmeno pensarci, seguì dopo alcuni secondi, la rossa in cucina. In quell'esatto momento, la ragazza si era però ferita un polso con la punta dell'affilato coltellaccio da macellaio che stava usando per dividere due spesse e salde costolette di maiale.
Flippy si fermò sulla porta, in casa scese il silenzio.
Tutti, anche se dalla loro posizione non avevano capito chiaramente quello che era successo, erano tesi come corde di violino, pronti a scattare ed intervenire alla prima mossa falsa che il Soldato avesse fatto.
Nell'aria si percepiva l'elettricità.
Lo sguardo di Flippy, immobile, si fece sempre più vacuo e folle mentre osservava come ipnotizzato, il rivolo di sangue rosso e denso che colava dolcemente dal polso di lei.
Quasi riusciva a percepirne il calore sulla sua pelle, come tutte quelle volte che... che... i feriti... la battaglia...
Dopo un secondo durato anni, le pupille di Flippy, che si erano precedentemente rimpicciolite, tornarono a misura normale, forse più grande del solito, mentre le iridi verdi esplosero in un giallo fieno.
Allora Flippy scomparve definitivamente e comparve il Soldato, che con una sola grande falcata annullò la distanza fra lui e la ragazza.
Fortunatamente gli altri, già reattivi, riuscirono in breve tempo a bloccare, grazie alla maggioranza, l'attacco assassino dell'amico, che ritornò in sé.

 

Questo era solo uno dei tantissimi modi in cui una semplice azione od uscita poteva essere compromessa per dettagli apparentemente insignificanti.
Sapeva che non era colpa sua: non poteva evitare gli attacchi e nemmeno cercare di contrastarli quando giungevano all'improvviso.
Sempre quella volta, lui era mortificato per quello che il raptus omicida aveva causato (ovvero lividi e contusioni all'amica e l'aver rovinato, come spesso accadeva, la serata), ma nonostante ciò, la compagnia continuava ad invitarlo sempre, poiché erano amici e, benché avesse questo grave problema, nessuno riusciva ad odiarlo.
Infatti lui era una persona fantastica e benvoluta da tutti, mentre il nemico era solo il Soldato: l'alter ego che lo faceva ritrovare sul campo di battaglia ed individuata tutti come nemici, ma che cercavano sempre di reprimere.
Forse era questo che aveva fatto avvicinare a lui la dolce Flaky e che, in seguito, l'aveva fatta innamorare.

 

Ora però questo amore non le arrecava altro che sofferenze.
Lei le sapeva tutte quelle cose, ma non le bastava più tutto questo.
Non le bastavano i piccoli gesti del ragazzo gentile, che venivano puntualmente smentiti. Non era solo la sua doppia personalità, era lui, comunque troppo timido per far capire esplicitamente qualcosa, per avere il fegato di fare un gesto dolce, una specie di “presa di posizione” senza poi smentirla subito dopo, e non a causa dell'alter ego!
Non riusciva a credere al fatto che non avesse nemmeno il coraggio di negare, una volta per tutte, un eventuale interesse.
Non riusciva più a sopportarlo, ci soffriva ogni giorno, ogni secondo che passava con lui ed ogni secondo che passava senza, poiché continuava, in ogni caso, ad arrovellarsi sulla questione senza riuscire a trovare una conferma definitiva né di una, né dell'altra cosa.
Dopo tutto quello che aveva fatto per lui, dopo che lei c'era sempre stata, almeno una risposta, credeva di meritarsela.
Davvero non ne poteva più di aspettare.
Credeva di star impazzendo ed anche lei ed ebbe la conferma di ciò quando iniziò a pensare, in un angolo remoto della sua testa che non avrebbe mai permesso a nessuno di esplorare, di trovarsi meglio col Soldato che con Flippy.
Come poteva crederlo non riusciva a spiegarselo nemmeno lei.
L'unica ipotesi che aveva era che almeno da lui sapeva sempre cosa aspettarsi, sapeva la reazione, quando usciva, a volte si prevedeva quando se ne sarebbe andato, liberando momentaneamente dalla sua morsa l'ostaggio già abbastanza distrutto che era Flippy.
Sì, era irrazionale, ma era l'unico che le desse qualche certezza, che lei sapesse sempre interpretare.

 

Ancora una volta, però, Flaky non poteva ribellarsi.
Non importava quanto soffrisse come una bestia ogni giorno, non sapendo i sentimenti di Flippy, niente di lui e del suo passato, a parte la storia dell'esercito.
Non importava, lei non poteva farci niente.
In una maniera dolorosa, ingiusta e morbosa, quasi malata, lei amava Flippy, lui e solo lui.
Purtroppo, l'altra sola certezza che aveva, era la più dolorosa: per quanto avrebbe potuto sforzarsi, con lui non ci sarebbe mai stato un rapporto normale, nemmeno di amicizia.
Una volta Splendid gli aveva circondato il collo con un braccio in un gesto comune ed amichevole, ma lui, ricordando il passato aveva creduto che lo volesse strangolare e Splendid, quella volta, se l'era vista davvero brutta.
Se anche fosse riuscita a conquistare il cuore straziato del ragazzo, probabilmente non avrebbero comunque quasi potuto sfiorarsi.
Anche solo come amici.
E per quanto lui avesse cercato di essere presente spesso per lei per aiutarla, sapeva che non avrebbe mai potuto farcela.
Non aveva mai retto il confronto con l'alter ego. Alla fine, dopo pochi secondi, si lasciava lo stesso sopraffare.
Lì iniziava e lì finiva il tentativo di Flippy.
Non che lui potesse fare di più, ma quello non poteva essere abbastanza; perché poi arrivava il Soldato e peggiorava solo la situazione, torturando la ragazza e martoriandone, spesso anche molto gravemente, il grazioso e delicato corpo.

 

Soffriva, ogni giorno, sapendo che la sua sofferenza sarebbe stata completamente vana, in primo luogo perché nessuno la notava: erano tutti troppo presi ad essere egoisti e superficiali, e lei sapeva nasconderla bene.
Secondo perché Flippy non sarebbe cambiato, ma non lo avrebbe fatto nemmeno il suo doloroso amore.


 

Image and video hosting by TinyPic

 



Angolino dell'autrice
Okay, so che nessuno leggerà questa fic e tantomeno l'angolino, ma..
Ci tengo a precisare che le ripetizioni sono volute e non errori.
Che dire ancora?
Spero che in caso qualcuno leggerà, la mia storia si potrà ritenere degna della sua attenzione e che lasci una recensione per farmi sapere cosa ne pensa.
Grazie per aver letto.
(Scusate per questo penoso angolino!! ^^)


Si, questa storia è per te.
Spero che l'HTML sia di tuo gradimento e anche il resto...
Come promesso, anche se non è il tuo compleanno, ho pubblicato una storia.
Beh, almeno un pezzo, gli altri due arriveranno!
Siccome sono dispettosa il mio angolino rimarrà in corsivo... passami almeno questo, visto che (con un enorme sacrificio!!) il resto è normale :)

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Now. ***


Can you be yourself?
~ Puoi essere te stesso?



Image and video hosting by TinyPic

 

Chapter two: Now.                                                                                                                                                        Narrator

Anche quella sera, nulla di strano.
Come al solito, un singolo urlo, emesso da una bambina piccola abitante nella palazzina sotto la quale stavamo passando, doveva averti ricordato la guerra.
Ogni volta che tu impazzivi, paradossalmente, forse era Flaky a stare peggio.
Non solo per gli abusi che subiva, ma soprattutto per il dolore che provava ogni volta.
Sapeva che tu non impazzivi per caso, sapeva che per te, quell'urlo insignificante era carico di sangue, ferite, dolore e perdite.
Tutto questo le faceva stringere il cuore e lo stomaco.
Spesso si rassegnava e non si difendeva dai tuoi attacchi.
Oltre a non averne la forza e a temere di ferirti, credeva che fosse giusto per te sfogarti, anche se la tua intenzione non era quella.
Credeva che il suo dolore, paragonato al tuo fosse nullo, per questo si lasciava strapazzare. Molte volte anche troppo, ormai era una paziente fissa dell'ospedale.
Le infermiere avevano addirittura rinunciato a sapere la natura di ferite sempre nuove e gravi che sembravano opera di un bravo torturatore.

 

Quella notte, però, so che quella notte te la ricorderai per sempre.
 

Un urlo, quell'urlo e tu fosti strappato via dal presente e riportato su quel campo di battaglia dove hai visto morire tutti i tuoi compagni d'armi, i tuoi amici.
Dove tu stesso hai ucciso, più e più volte, senza tempo per pensarci, una moltitudine di uomini, falciati dalla tua precisione e determinazione a rimanere vivo.
Probabilmente ci pensavi e ti tormentavi, le prime volte avrai esitato a sparare, ma poi, dovevi aver capito che se tu non avessi ucciso, saresti stato ammazzato da quello che tu avevi risparmiato, che invece, troppo preoccupato di sé, non avrebbe tentennato.
Poi sei cambiato. Il dolore che avevi provato e sapevi che avresti causato agli altri ti ha sconvolto e questo è ciò che sei ora.

 

Quella sera non eri preparato a resistere e in quella strettoia di palazzi che incombevano minacciosamente sopra di te, ti sei ritrovato in una trincea, circondato da sei nemici.
Tutti si erano abituati ormai, ma questa sera furono colti alla sprovvista.
Ti scagliasti come una furia su Giggles, che era più vicina a te e l'atterrasti con un gesto sicuro ed esperto.
Lei urlava e cercava di liberarsi dimenandosi sotto di te, ma invano: tutti gli anni di esperienza e di esercizio ti avevano reso una perfetta macchina da guerra e la tua forza sovrastava di molto quella degli altri presenti.
Flaky fu la prima a reagire: ti si avvicinò appena intimorita, come se non badasse al fatto che avresti potuto facilmente strangolarla con una mano sola.
Avvicinandosi sussurrava il tuo nome, ti diceva che andava tutto bene, ma tu non potevi sentirla: ora c'era solo il Soldato.
Però anche solo il suono della sua voce ti aveva distratto ed aveva concesso agli altri quella frazione di secondo necessaria per agire, prima che tu potessi accorgertene.
Splendid ti placcò frontalmente, riuscendo a ribaltarti e a liberare momentaneamente la povera Giggles, che non era remissiva come Flaky.
Immediatamente Lifty e Shifty afferrarono rispettivamente il braccio destro e sinistro, cercando d'immobilizzarti.
Nutty era accorso dalla ragazza assalita, mentre Flaky continuava a cercare di parlarti, di raggiungerti, di riportarti indietro.
Si sentiva sempre così inutile per te..

 

Di solito, l'intervento dei ragazzi bastava, ma qualcosa doveva essere andato storto.
Un braccio doveva essere sfuggito e con un poderoso pugno avevi mandato a gambe all'aria Shifty. A questo punto non ci volle molto prima che Lifty facesse la stessa fine e, con una ginocchiata nella pancia, riuscisti ad indebolire la presa salda di Splendid, che ti scrollasti poi semplicemente di dosso.
Con uno scatto raggiungesti dei ferri arrugginiti appoggiati sul muro lurido, sporco e scrostato del palazzo alla destra.
Lo brandisti come una spranga e con essa picchiasti violentemente la schiena dell'amico, a carponi, ancora dolorante per il calcio.
Non c'era scampo per nessuno.
Con Splendid fuorigioco, nessuno poteva sperare di contrastarti.
Abbattendo furiosamente la spranga improvvisata sulle caviglie e le ginocchia dei tuoi altri assalitori, ti rimanevano solamente tre bersagli.
Nessuno seppe come mai decidesti di tralasciare Flaky e lanciarti all'inseguimento di Nutty e Giggles.
Probabilmente, anche se lei era più vicina, perché era l'unica che al momento non dava l'impressione di una che se la stesse per dare a gambe.
Non lo avrebbe mai fatto.
Non avrebbe mai lasciato i suoi amici in pericolo e non avrebbe mai lasciato te.
Riuscisti a prendere Giggles, più lenta del ragazzo che stava cercando di proteggerla.
L'atterrasti proprio come prima, mentre Nutty da sopra ti tirava senza molta convinzione dei colpi sulla mia schiena con un altro pezzo di ferro.
Tu, più infastidito che altro, con uno strattone gli togliesti la sbarra e la infilzasti con forza in un palmo aperto della ragazza che, urlante sotto di te, ora si muoveva appena, ma era pervasa da spasmi che le provocavano un dolore atroce.
Assicuratosi in questo modo che non potesse scappare, con una calma glaciale ti alzasti, ergendoti in tutta la tua imponente statura, aprendo maggiormente le spalle.
Ormai le mani e lo stropicciato giacchetto militare erano sporchi del sangue di una o dell'altra persona.
Lo squadrasti truce e ti lanciasti contro di lui.
Le tue mani si serrarono automaticamente sul suo collo caldo, sottile e sudato sotto il tuo tocco, come una morsa d'acciaio.
Non gli stavi lasciando scampo.
Lo avresti ucciso se, in quel momento, un poderoso colpo non avesse fatto cedere le tue ginocchia.
Trascinasti giù con te anche il ragazzo, che prontamente scattò contro il muro, liberandosi dalla tua presa mortale, allentatasi per un istante.
Confuso, apristi gli occhi. Era passato troppo poco tempo perché fosse arrivato un altro contingente nemico o perché quelli affrontati precedentemente potessero essersi rimessi in piedi.
Infatti, alzando gli occhi, Flippy vide una ragazza.
Per la prima volta, non vide il solito soldato sporco di terra e senza volto che compariva quando aveva questi attacchi, ma vide Flaky.
Il tuo corpo non era ancora sotto il tuo controllo, ma attraverso di lui, riuscivi a vedere i tuoi compagni.
Erano tutti a terra, sanguinanti, privi di coscienza, ansimanti o spaventati a morte.
Capisti immediatamente che eri stato tu a ridurli così.
Avresti voluto reagire, ma non potevi. Eri bloccato dagli altri ricordi, non eri tu ad avere il possesso del tuo corpo.
Tra tutti, il tuo sguardo si fermò sull'immagine ben distinta di Flaky, a gambe larghe ben salde per terra, che impugnava una spranga di ferro a spirale molto pesante per lei, come una mazza da baseball: con una mano per lato, mentre piangeva guardandoti, probabilmente non sopportando il pensiero di averti colpito, sebbene sapesse di non aver avuto altra scelta.

 

Stavolta fosti tu a sentirti impotente, mentre ascoltavi i suoi singhiozzi e il tuo nome ripetuto in modo così dolce e disperato, frammentato da insistenti singhiozzi.
Eppure ti alzasti, contro la tua volontà e le strappasti l'arma di mano.
Ora la sovrastavi, sembrava una bambina, così piccola ed indifesa, inerme di fronte alla tua statura e alla tua rabbia.
La colpisti forte con un manrovescio in piena guancia, la testa le si girò di scatto e lei vacillò, arretrando con un piede. Non cadde.
La sua ostinazione infastidì il Soldato. Non si doveva permettere una gracile ragazzina d'opporsi a lui e resistergli.
E poi, perché aveva smesso di piangere? Infondo, l'aveva appena colpita! Che senso aveva, piangere prima e non dopo averle prese?!
Con rabbia, la colpisti al volto con un poderoso pugno, che non le lasciò scampo: volò letteralmente all'indietro.
Mentre focalizzavi il tuo sguardo su di lei, notasti i movimenti di tre persone sullo sfondo.
Splendid, ancora carponi ti guardava con occhi misti di disprezzo, paura e tristezza. Non importa quante gliene avesti e gliene avresti ancora date, lui avrebbe sempre avuto un po' quell'aria da duro o spaccone; sempre quell'aria da leader sicuro di sé che lo contraddistingueva.
Shifty aveva un occhio nero e le labbra spaccate, era visibilmente confuso, probabilmente ci vedeva doppio, dopo la gomitata alla tempia; mentre Lifty era in piedi, ma accasciato contro il muro, chino con la testa in avanti, per far scendere il sangue che gli colava a fiotti dal naso, che probabilmente gli avevi rotto.
Flaky intanto, lunga distesa per terra, si era puntellata con i gomiti e lo fissava supplice, ma con gli occhi pieni della sua infinita dolcezza, ed ora, anche tristezza.
Al momento non disponevi di particolari attrezzature, quindi ti limitasti ad afferrarle i polsi con una mano e a bloccarla solamente col peso del tuo corpo.
Piazzandoti su di lei, torturasti la sua spalla con i denti, mordendola a fondo, fino a che lei non iniziò ad urlare ed il segno viola scuro a sanguinare.
“Flippy!!” urlò lei.
Come al solito, non era cambiato nulla.
Ti divertisti ancora a lungo a torturarla in molti modi diversi, prima che lei svenisse e non capisse più nulla.

 

♦♦♦♦♦
 


Flaky

La prima cosa che vide riaprendo gli occhi, fu lo stivale marrone di Flippy alla sua destra. Evidentemente, aveva la testa piegata da quel lato.
Provò a puntellarsi con i gomiti come aveva fatto prima, ma il suo corpo non rispondeva ai segnali.
Ogni singolo punto le doleva e non si sorprese di vedere che in molti punti era sanguinante.
La prima cosa che pensò quando vide il coltello in mano al ragazzo, fu: “Chissà come se l'è procurato”.
Probabilmente, era più confusa di quanto credesse.
La compagnia ora, era tutta ammassata in posizioni irregolari, i loro corpi erano mezzi ammassati uno sull'altro.
Con la lucidità incredibile di chi non è del tutto sveglio, Flaky non riuscì fare a meno di pensare a quanto sembrassero e, probabilmente fossero, morti.
Pian piano che riacquisiva conoscenza, fortunatamente, notò che respiravano e alcuni erano anche svegli.
Splendid riuscì ad alzarsi in piedi, trascinando con se anche Giggles, che era quasi dissanguata.
Evidentemente, mentre era svenuta, si era persa un bel po' di cose.
“Andiamo, Flippy, lasciaci andare, idiota!” sbottò lui, imprecando.
Il ragazzo però non fece una piega, si limitò a puntare il coltello nella loro direzione.
Non andava bene, pensava Flaky.
Li avrebbe uccisi. Questa volta avrebbe ucciso tutti.
Shifty cercava di far riprendere conoscenza a Lifty, mentre Nutty cercava di mettersi in piedi.
Anche Splendid aveva capito quello che aveva capito lei. Indietreggiò impercettibilmente, mentre sudava freddo.
Flaky decise almeno di fargli guadagnare tempo.
Riuscì dolorosamente ad alzarsi sulle ginocchia.
Quando lo chiamò, lui si girò, più sorpreso che interessato.
In quel preciso momento, Splendid si avviò zoppicando, cercando di sostenere dolorosamente anche il peso di Giggles.
“Vedo che ci fa male la schiena” lo schernì lui.
In effetti, anche se Flaky avesse trattenuto il Soldato per cinque minuti, considerata l'andatura dei due, non sarebbe servito a nulla.
Lui si avviò verso i fuggitivi camminando, non aveva alcuna fretta.
Flaky doveva fare qualcosa.
Si alzò, ma le gambe si rifiutavano di obbedirle e lei ricadde carponi sulla strada.
Si rialzò di scatto, rischiando di cadere ancora, ma barcollando riuscì ad avanzare.
Lo raggiunse silenziosamente e prese la mano di Flippy tra le sue.
Non avendola sentita arrivare, istintivamente lui si girò e le piombò addosso.
Fu in quel momento che Flaky si accorse dei suoi occhi.
Non erano gialli, ma verdi prato, come al solito.
La sua faccia si piegò in una smorfia corrucciata, era Flippy?
Infondo, prima aveva esitato e non aveva ancora ucciso nessuno.
Non era suo solito parlare e fare le cose con calma, poiché lui non uccideva per divertimento, ma solo poiché credeva che fossero tutti i suoi nemici, credeva di essere sul campo di battaglia.
Lei disse il suo nome dolcemente, come a chiedergli conferma, ma lui, in risposta, le ferì la spalla con il coltello.
La ragazza urlò di dolore e di sorpresa.
No, non era lui. Però era diverso, diverso dalle altre volte.
“Flippy, Flippy so che puoi sentirmi!.. Torna da me, torna da noi!” supplicò Flaky a denti stretti.
Ma un rumore alle sue spalle catturò la sua attenzione: Splendid e Giggles si stavano allontanando.
Si alzò e voltò, intenzionato ad andarli a prendere, ma lei non si arrese.
Lo abbracciò da dietro, mezza inginocchiata e si aggrappò a lui piangendo.
Insofferente lui se la scrollò di dosso e scattò in avanti.
Raggiunse subito Splendid, che appoggiata di fretta la ragazza sull'asfalto, tentò di affrontare ancora l'amico.
Mentre i due si scambiavano qualche colpo, Flaky riuscì a sgusciare vicino a Giggles. La fronte di solito rosea e vellutata era ora pallida come un cencio, quasi esangue. Respirava a fatica ed era priva di forze.
Flippy si era liberato facilmente ed ora avanzava verso di lei.
Non riusciva più a pensare a nulla, lei non era come Splendid.
Non era nulla: né carina, né forte, né intelligente... non sapeva cosa fare.
Senza pensare, senza riuscire a smettere di piangere, lei gli corse incontro.
All'ultimo momento gli si lanciò addosso e premette le sue labbra su quelle di lui.
Caddero all'indietro, lei sopra di lui, le loro labbra unite.
Aveva gli occhi chiusi e non vedeva nulla.
Sentiva solo le lacrime scorrere su suo viso, il calore del corpo di Flippy e della sua pelle, un dolore acuto al torace ed un calore diverso.

E anche freddo.



Image and video hosting by TinyPic



Angolino dell'autrice:
Ed ecco tornata la vostra autrice (s)preferita!
Immagino che non abbiate aspettato altro che l'aggiornamento! (Si, si, convinta proprio xD)
E' in questo capitolo che si svolge gran parte della vicenda narrata, tutte le scene violente e l'azione.. quindi, spero solamente di essere riuscita a rendere bene l'atmosfera ed il resto! Ah, e ovviamente, che vi sia piaciuto!
Perfavore lasciate una recensione piccina picciò sulla storiella, anche negativa nel caso, vorrei davvero capire cosa ne pensate ed eventualmente dove migliorare!
Poi, non per fare la pignola, ma vorrei far notare che i capitoli non si scrivono da soli e richiedono gli sforzi degli scrittori.. sarebbe una piccola soddisfazione sentirsi apprezzati! O quantomeno, criticati per potersi migliorare.
Meglio che chiuda, prima di diventare noiosa e prolissa :)
Al più presto pubblicherò l'ultimo capitolo della storia.. le faccende si fanno interessanti.
Grazie a tutti coloro che leggeranno!


Eddai, leggi, che questa fanfiction l'ho scritta per te! <3

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Becoming me.. ***


Can you be yourself?
~ Puoi essere te stesso?



Image and video hosting by TinyPic
 

 

Chapter three: Becoming me.                                                                                                                                    Flippy

Non ricordava di aver chiuso gli occhi.
Si sentiva confuso, come dopo ogni attacco.
Sentiva calore, e l'odore inconfondibile della pelle di Flaky.
Sentiva le loro labbra incrociate.
Le loro... labbra... incrociate...
Aprì gli occhi: era proprio così.
La strinse più forte a sè e la baciò. Lei gemette, ma non di piacere.
Era confuso, per fortuna iniziava a ricordare quello che era successo.
Come sempre, iniziò a sentirsi tremendamente in colpa.
C'era una cosa che non riusciva a spiegarsi.
Cosa ci faceva per terra? Perchè Flaky..?
Si mise a sedere, trovandosi tra le braccia il corpo della ragazza.
Solo allora le loro labbra si staccarono e aprirono gli occhi.
Lui non potè fare a meno di avere un sorrisetto, malgrado tutto, ma lei aveva qualcosa di strano.
Un rivolo di sangue le uscì dalla bocca.
Il suo corpo di Flaky si accasciò contro il suo petto e scivolò di lato, la testa all'indietro.
Flippy sbarrò gli occhi, solo ora s'accorse del sangue.
La sua mano scivolò via dall'impugnatura del coltello nero che affondava completamente appena sotto le costole della ragazza.
Il sangue caldo e denso era sempre di più.
“Flaky, Flaky!” gridò “Non farmi questo, ti prego non morire; resta con me, Flaky!”.
La ragazza aveva la testa appoggiata tra il suo braccio e la sua spalla e non accennava a muoversi.
Aprì gli occhi.
“Sei tornato.. sei tornato da me..” sussurrò, la sua voce era così flebile che faticava a sentirla anche ad una così ridotta distanza.
“Flaky.. Flaky, no ti prego... ti prego non.. non morire!” sussurrò il ragazzo piangendo.
“Flippy... baciami..”
Tremando avvicinò le loro teste, quella di lei si era sollevata appena.
Chiusero gli occhi, quando erano tanto vicini da sentire il loro calore, ma Flaky crollò con la testa china su suo collo.
Aveva chiuso gli occhi per sempre.
Flippy la strinse, tremando, prima di scoppiare in un urlo straziato.
I ragazzi, si erano radunati tutti intorno, in un silenzio opprimente ed incredulo.
A Flippy non importava.
Ora c'erano solo loro, solo lui e la sua Flaky, solo lui e la ragazza che amava, che aveva ucciso.
Solo lui che gridava al vento il suo amore e la sua pena.
Solo lui che giurava che non si sarebbe mai più lasciato sopraffare, lui che ti prometteva che se tu fossi tornata, non ti avrebbe più fatto soffrire.
 

•••••

Tu non sei più tornata, Flaky, ma lui è cambiato davvero.
Prima lasciava che il Soldato prendesse il sopravvento perché nel suo cuore non si era mai liberato dalla paura della morte, dalla paura di soffrire quelle crudeltà che lui aveva inflitto ad altri.
Ora invece, sa essere sé stesso.
E' diventato un ragazzo più gentile, pacato, controllato e triste.
Era questo che comportava essere normale:
Il dolore.
Quello lui fu sempre incapace di affrontarlo, ma dopo quel fatto, gli fu anche impossibile causarlo.
Quella notte, tre persone morirono.
Flaky, il Soldato e l'anima di Flippy.


 

Image and video hosting by TinyPic 



Angolino dell'autrice:
Eccomi qui con questo mini capitolo, che è la conclusione della storia.
Siccome sono ststa molto indecisa, ho deciso di terminare con un finale un po' "aperto".
Infatti nemmeno a me è molto chiaro se Flippy sia morto con la sua anima o abbia continuato a vivere...
A parte tutto, grazie mille a chi ha letto e seguito questa storia, a te che l'hai resa possibile, e a chiunque recensirà.
Un saluto da happy Tree Town! 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3227433