Storm of Chaos

di Pyros Ikari
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo:Black & white ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1: Incontri ***
Capitolo 3: *** Secondo capitolo: Incubi/sei una di noi ***



Capitolo 1
*** Prologo:Black & white ***


Il nesso in quel momento brillava di una luce multicolore, mentre il signore della fine dei tempi e il guardiano del portale, figlio degli antichi si fronteggiavano furiosamente.
Il contrasto fra i due era netto
Da una parte, Il pupillo delle oscure potenze, con la sua demoniaca cavalcatura e la nera armatura, mentre dall’altra il santo guardiano protettore del portale cavalcava un carnosauro consacrato a agli antichi
Archaon, non ti è concesso valicare il nesso fra il nostro mondo e il loro.” Esclamò l’angelica figura del guardiano con voce potente
“Lasciami passare schiavo degli falsi dei.Non puoi fermarmi lo sai”disse Archaon sputando per terra
“Sei mi abbatti ora diverrò più potente di quanto tu possa mai essere”lo ammoni il guardiano
Archaon a quelle parole scoppio in una fragorosa risata “Gli dei sono con me, e tu miserabile cosa puoi contro il loro potere?”
il guardiano sorride a quelle parole
“ se tu sapessi la loro origine e da dove viene il loro potere non li chiameresti Dei” e così dicendo si spronò la sua cavalcatura alla carica a spada sguainata

“Dunque queste solo le uniche immagini di cui disponiamo?”Chiese l’ombra che sedeva sul trono in marmo contraddistinto dal numero 2
“si, quando il portale è stato violato gli psico-occhi sono stati disturbati da una gigantesca turbolenza warp” esclamò l’ombra seduta sul trono con il 4
“pensate che sia dovuto al passaggio dell’armata?” chiese il numero 3
“Se è così dovremmo Avvisare gli shim-maigh di ciò……”disse pensieroso il numero 1 che, fino a quel momento era rimasto nel silenzio più assoluto
”ma dobbiamo esserne certi.Non possiamo mostrarci a loro, a meno che la situazione non degeneri divenendo ingestibile……….”

Altrove una figura scura avvolta in una pesante cappa nera avanzava con passo lento ed inesorabile fra le dune del deserto.Dalla cappa spuntavano solo due spalline nere, in una vi era impresso un grifone rampante rosso sangue, mentre nell’altra non vi era impresso nessun simbolo e nel cappuccio che non lasciava intravedere il volto brillavano due inquietanti stelle rosse. La figura che avanzava inesorabile come il tempo si fermò unicamente quando avvertì un leggero battito d’ali e come risposta protese il braccio di fronte a se “black, sei richiamato in servizio.” Esclamò il piccolo drago ancora prima di atterrare “……….” “Non fare storie. L’ordine viene da del gran maestro in persona” gracchio l’animale indifferente allo sguardo malevolo di “black” “Se sono ordini del maestro non posso farci nulla……”disse sommessamente black prima di mormorare qualcosa in una lingua arcana e scomparire con il drago

Stazione spaziale Quetzl in orbita sopra il polo nord

Nell’ufficio de gran maestro il tempo scorreva lento
erano passati due giorni da quando aveva richiamato black in servizio, ma non era ancora arrivato.
“comincio a pensare che il sigillo stia perdendo di efficacia” borbottò irritato Gold
“il sigillo non ha mai perso efficacia. E poi, sono due giorni che ti osservo.Stai invecchiando mio vecchio nemico ” esclamò una voce che pareva venire da ogni direzione
“pensavo che oramai mi considerassi un amico back, e comunque si. Sto invecchiando, è inevitabile anche per noi”costatò stanco l’anziano
Gold , nonostante fosse incredibilmente vecchio, aveva ancora un fisico formidabile Avrebbe potuto schiacciare un cranio di troll come se fosse stato un uovo marcio e sollevare un piccolo furgone.ma indubbiamente dopo più di 700 anni cominciava a risentire del peso degli anni e il suo compito non lo aiutava minimamente.
“Parla vecchio, quale è il mio compito?” domandò Black con voce seccata
in tutta risposta Gold lanciò in aria un fascicolo che scomparve nel nulla poco prima di toccare il soffitto
“hum…..e tu mi chiami per questo genere di cose?????White è capacissima….”
“Anche white è coinvolta, e vedete di collaborare. L’ultima cosa che ci serve è che iniziate a picchiarvi in vece che svolgere la vostra missione” esclamò Gold con un tono che non ammetteva repliche
“e poi, uno dei soggetti in questione è una ragazza, e tu non puoi sorvegliarla tutto il giorno” disse Gold con un sorriso beffardo
un ombra si mosse dal soffitto per posarsi su una sedia “dovrò procurarmi una bacchetta immagino” sbuffò annoiato Black
“ti abbiamo procurato tutto il necessario noi. Più, qualche piccola “aggiunta”” sogghigno gold
“ma dimmi, White sa tutto?” chiese non curante black
Gold deglutì”no, ancora non gli ho detto nulla, ma questo perché ho appena mandato Malyx a contattarla”
Appena Gold ebbe finito di parlare la porta dell’ufficio si aprì, mostrando White ancora in armatura da battaglia, si era tolta unicamente l’elmo, mostrando il suo bellissimo viso e liberando i lunghissimi capelli del colore del miele e mostrando i suoi occhi azzurri dalle inquietanti venature rosse.
“Ben arrivata white” esordì gold con un sorriso di benvenuto mentre black la salutò con un grugnito inconsulto
“a cuccia tu!” ruggì white secca per poi essere fulminata da gold con lo sguardo,
prima di lanciarle un fascicolo simile a quello che aveva lanciato in precedenza a Black white lo lesse velocemente con una espressione di assoluta serietà in volto
“Capisco……………Ma non esiste già qualcuno designato a questo compito?” chiese sovrapensiero White
Gold rise a questa domanda “e pensate che possano fermare dei Khorngor? Per non parlare dei servi del signore del mutamento!No, non sono in grado di gestire la situazione”
“quando dobbiamo partire mio signore?” chiese black
“domani stesso, per una volta voi due vedete di collaborare.Dovrete passare per fratello e sorella,quindi andateci piano….ok?”
due piccole stelle rosse comparvero sulla sedia occupata da black “fratello e sorella………..” la voce di black era pensierosa”Cercherò di ricordarmi come si fa a trattare con una sorella”
sia gold che white si voltarono sorpresi,ma si accorsero che l’ombra era già scomparsa “Bhé, vedo che black si è già congedato” constatò Gold
“non sopporto la mancanza di disciplina di quel tipo” sospirò irritata white
“White…..Tu conosci il vero nome di Black?” chiese con voce grave Gold
“No” rispose white sinceramente sorpresa”Perché me lo chiedi?”
“Ricorda che i vostri nomi saranno:Shadewing Draconis e Lucretia Draconis”
“ma Lucretia è il mio vero nome.Credi sia saggio? E poi cosa centra il vero nome di Black??”” domandò spazientita white
“Lo saprai a tempo debito, Se si degnerà di rivelartelo.Non ho più nulla da diti, buona fortuna per la missione” con queste parole Gold congedò White che facendo spallucce girò i tacchi e uscì dalla stanza smaterializzandosi
In quel momento Harry si trovava i un luogo estremamente inquietante
.Pareva una distesa desertica, ma la sabbia era rosso fuoco e il cielo riluceva di un turbinio multicolore .
Avvertiva un caldo soffocante e la cicatrice cominciava a fargli male.
A distrarlo dai suoi pensieri un fulmineo movimento alle sue spalle: una creatura alta circa 1.50 m che pareva un malsano incrocio fa una lucertola e l’uomo .Gli occhi verdi dalla pupilla a fessura rilucevano di una luce sinistra e la pelle azzurro chiara era ricoperta di un innumerevole quantitativo di scaglie ossee del colore della neve
.Ci volle un po’ per individuare altri 9 esseri uguali e per iniziare a percepire i ruggiti in lontananza
.Un esercito di immense creature mezze uomo mezze lucertola, composte da esseri giganteschi armati con enormi lame e imponenti scudi
. E li vide il loro generale, un immenso drago metà di fuoco metà d’ombra che torreggiava sull’esercito ruggendo minaccioso
Spalancò gli occhi quando finalmente si rese conto che l’enorme esercito stava marciando contro di lui
.contemporaneamente avvertì un altro rumore provenire alle sue spalle ma non fece in tempo a voltarsi.Un dolore lacerante partì dalla cicatrice per arrivare a ogni parte del suo corpo fino a fargli mancare il respiro.
L’ultima cosa che vide, prima di risvegliarsi madido di sudore fu Voldemort seguito da ogni sorta di incbo concepibile da mente umana
.quel sogno lo aveva sconvolto e il dolore alla cicatrice non accennava a diminuire “che il fato ci salvi dalla tempesta” gli sussurrò una voce nella sua testa
Voldemort era stato abbattuto ne era sicuro, però colui che aveva visto nei sogni, non poteva essere che lui……..non poteva essere…..ma non ebbe il tempo di formulare nessun pensiero coerente prima di ricadere nuovamente fra le braccia di Morfeo. Nel frattempo, su un albero appena fuori dalla abitazione due malevoli occhi gialli osservarono un istante l’interno della stanza prima si svanire del tutto.





Essendo la mia prima FF vi chiedo di commentare per consigli/suggerimenti.....ma credo sia suprerfluo dirlo vero? ^_^

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Capitolo 2
*** Capitolo 1: Incontri ***


La mattina successiva, alloggio di white dragon Lucretia si svegliò che non era neppure l’alba ma era decisamente riposata.
Mancavano ancora tre ore prima di doversi presentare nel laboratorio di Silver per l’equipaggiamento relativo alla missione e come la sera precedente l’avrebbe passata in palestra a rilassarsi un ancora un po’.
Indossò velocemente la tuta da ginnastica e legò i lunghi capelli in una coda e si specchio per un attimo contemplando per un momento il suo aspetto i suoi occhi azzurri dalle venature rosse, i biondissimi capelli.
Aveva un fisico asciutto e longilineo ma soprattutto molto femminile che nascondeva la sua incredibile forza.
socchiuse gli occhi e si incamminò fuori dalla propria stanza scivolò silenziosa come un ombra per tutte le stanza che la separavano dalla sua meta.
Proseguì sventa fino a che, alla porta si fermò interdetta: li dentro c’era qualcuno, una cosa molti insolita a quell’ora del mattino.
Si affacciò dentro la palestra e vide un ragazzo, non più alto di 1,80 con un fisico da infarto. Addosso unicamente i pantaloni della tuta, una canotta bianca e le scarpe da ginnastica.
Non riusciva a vederne il volto in quanto sempre coperto da un panno nero, in ogni caso era possibile vederne gli occhi e i capelli.Due caldi e morbidi occhi castani, mentre i capelli erano anche essi castano scuro legati i una lunghissima coda.
Il ragazzo si stava allenando con la spada eseguendo alcune evoluzioni particolarmente complesse, Lucretia notò solo dopo che stava affrontando un droide ombra, settato sul massimo grado di difficoltà per giunta.
Avvenne poi ciò che non si sarebbe mai aspettata, una voce alle sue spalle cominciò a cantilenare in una lingua a lei sconosciuta e un raggio di luce rossa colpì il drone che esplose in una terrificante deflagrazione. Aveva riconosciuto l’incantesimo e non poté fare a meno di voltasi per guardare in volto colui che poteva lanciare un incantesimo simile.
Era un altro ragazzo,leggermente più alto del precedente, con una muscolatura più allungata, aveva gli occhi rosso-fuoco e capelli che parevano fili d’argento.
In generale quel ragazzo era di una innaturale e ferina bellezza, come una belva feroce pronta a squarciarti la giugulare.Ma la cosa che attirò maggiormente il suo sguardo furono gli occhi purpurei dalla pupilla a fessura
“vedo che oggi sei particolarmente mattiniera…….Lucretia……”sibilò il nuovo arrivato
“Black” esclamò lei spalancando gli occhi, in vita sua non aveva mai visto back in volto perché lui non lo aveva mai mostrato a nessuno all’infuori di gold. Eppure quel giorno si era presentato a faccia scoperta,senza occultarsi
“certo “cara” sorellina…….stupita di vedermi? Dovresti sapere che ogni giorno, tutti i giorni vengo a quest’ora in palestra” così dicendo accarezzò delicatamente la testa di Ember il draghetto che se ne stava tranquillo appollaiato sulla spalla di black “ma forse…….sei solo stupita
di vedere il mio volto” continuo lui senza variare tono di voce ne distogliere lo sguardo
Lucretia non riuscì a proferire parola si limitò ad annuire
“Ad ogni modo, Gold ha anticipato la partenza.Hai cinque minuti per prepararti e farti trovare nel laboratorio di Silver…”Così dicendo Black girò i tacchi e si incamminò lungo il corridoio Sorridendo leggermente quando udì le imprecazione di lei



Harry al risveglio non riusciva più a ricordarsi quello che aveva sognato la notte precedente, solo l’ombra sfocata di un ammonimento rimaneva impressa nella sua mente, ma anche quello a breve sarebbe stata cancellata.
Di fatti, da quando Voldemort era stato definitivamente abbattuto non era stato più necessario passare il periodo estivo a casa dei Dursley e quindi con immensa gioia di Harry (e dei Dursley) quell’estate l’aveva trascorsa con la famiglia Weasley.
Un periodo tanto tranquillo e felice che quasi si era dimenticato degli ultimi anni di tensione e di Voldemort.
L’unica cosa che nonostante tutto ancora ricordava nitidamente era la morte di Sirius…ma il dolore per la sua perdita si era affievolito anche se non era mai scomparso, come una cicatrice a segno di una profonda ferita.
Il giorno stesso, poco tempo dopo avrebbe preso il treno per Hogwarts per il settimo, ultimo anno.
A questo pensiero istintivamente, ripercorse con la mente gli ultimi 6 anni e le sue avventure.La ricerca della pietra filosofale, il ritrovamento della camera dei segreti l’uccisione del basilisco…tra le altre cose aveva salvato la vita a Ginny quell’anno…..
L’incontro con Sirius e lo scontro con i Dissennatori il terzo anno…..
il torneo tremaghi e le sue terribili prove il quarto anno.
Il quinto anno, la terribile professoressa Umbrige e il ministro della magia, Cornelius Caramel, incapace di accettare il ritorno di Voldemort e che vide la tragica morte di Sirius.
Il sesto anno la riammissione al Quiddich a capo della squadra dei grifondoro, anno che vide lo scontro finale con Voldemort, conclusosi con la morte definitiva di quest’ultimo, avvenuta in circostante che neppure lui aveva del tutto compreso….Indubbiamente non aveva avuto una vita tranquilla
. Anche se come avrebbe scoperto di li a poco alla tranquillità ci bitua anche troppo alla svelta.
Quindi, con questi pensieri per la testa si tirò su dal letto stropicciandosi pigramente gli occhi per poi cercare sul comodino gli occhiali che molto lentamente indosso, giusto il tempo per sentire bussare alla porta.
“Entra pure” disse Harry ancora un po’ assonnato e impiegando qualche secondo a capire chi fosse.
Ginny, più giovane di Harry di un anno era l’unica figlia femmina che i signori Weasley avessero cresciuto. La quale appena vide Harry sorrise amabilmente impiegando qualche secondo per cominciare a parlare
“è ora di svegliarsi….o arriveremo tardi per il treno…” disse lei molto dolcemente Harry ricambiò il sorriso, massaggiandosi il collo e scrollandosi di dosso i suoi ultimi pensieri. Aveva avuto una vita difficile, ma sicuramente ora avrebbe potuto vivere in pace.




A10 minuti alla partenza del treno dal binario 9 e ¾ Harry e Ron avevano già preso posto in uno scompartimento vuoto e parlavano del più e del meno.
Ginny aveva preso posto in un altro scompartimento assieme ad alcune ragazze del quinto anno che ne Harry ne Ron avevano mai visto.
Il loro discorso sarebbe sicuramente passato al quiddich ma il rumore della porta dello scompartimento che si apriva aveva attirato la loro attenzione.
Alla porta vi era un ragazzo che doveva avere all’incirca la loro età Indossava un giubbotto di pelle nero che gli arrivava fino ai fianchi, una maglia bianca con disegnata un bomba da fumetto, babbano , una di quelle tonde con la miccia al cui interno, vi erano i lineamenti di uno “smile” Indossava semplici pantaloni jeans e sul volto portava un paio di occhiali da sole e i lunghi capelli corvini erano legati in una coda. Il ragazzo si schiarì la voce “C’è qualche posto libero….O, sono tutto occupati?” chiese con tono semplice e calandosi gli occhiali mostrando un paio di occhi verde scuro.
Harry e Ron si guardarono per un attimo riordinando le idee poi si voltarono di nuovo verso lo sconosciuto: “Siediti pure…A parte quello, sono tutti liberi” disse indicando il posto al fianco di Ron il quale stava ancora osservando accigliato il nuovo venuto, che dal suo canto si sistemò vicino alla finestra, a un posto di distanza da dove Harry sedeva poi si volto verso i due
“Piacere, Nick Parker…”disse sorridendo leggermente e porgendo la mano verso Harry
“piacere…Harry Potter ” disse Harry stringendo la mano a Nick e cercando di sorridere Appena Harry pronunciò il proprio nome Nick spalancò gli occhi e il suo sguardo saettò verso la cicatrice ma poiché aveva rialzato gli occhiali nessuno lo notò
“quindi…..Sei tu che hai abbattuto…..tu-sai-chi…..sono onorato di conoscerti” Harry e Ron sorrisero comprensivi. A un anno dalla sua sconfitta qualcuno ancora lo temeva e non ne pronunciava il nome.
Harry si limito ad annuire non amando questo genere di comportamento
“guarda guarda, san Potter si è fatto un nuovo amico…….” .la voce malevola di Draco Malfoy e le risatine di Tiger e Goyle gli impedì a harry di ritornare a pensare a qualsiasi altra cosa mentre l’irritazione saliva. stava per rispondergli ma Nick fu più veloce di lui
“Immagino che tu sia un Malfoy…..non potresti essere null’altro…con quel muso da idiota che ti ritrovi…e poi solo un Malfoy si porta dietro le accompagnatrici..cos’è le porti in giro anche quando vai in bagno?….sei patetico…” sibilò irato con il volto contratto in un ringhio feroce.
Draco avrebbe anche estratto la bacchetta ma Nick fu più rapido e la punto contro la testa di Malfoy La bacchetta era di un bianco ingiallito, come se fosse fatta di ossa e riportava incise delle piccole ed esotiche rune
“Dammi un pretesto e ti trasformo in cibo per vermi…..” ringhiò Nick abbassandosi gli occhiali da sole e per qualche strano motivo Draco, Tiger e Goyle sbarrarono gli occhi e corsero via in modo disordinato inciampando l’uni nell’altro lasciando Ron ed Harry stupiti e confusi
Nick rialzo gli occhiali sugli occhi e si voltò nuovamente verso i due Chiedo scusa per la sfuriata….ma….non sopporto proprio i Malfoy…..sono allergico per fino alla loro voce….”dichiarò con tono duro
“se non sopporti lui….ti auguro di non avere mai a che fare con il professor Piton, l’insegnante di pozioni….a meno che tu non sia un serpeverde…” esclamò tetro Ron
a quelle parole Nick annui mostrando di avere capito cosa Ron intendesse “So di che professore stai parlando…..E credo che avrò anche troppo problemi con lui…” disse amaramente il ragazzo
passarono diversi minuti e il treno prese a muoversi e per qualche istante Ron ed Harry parlarono fra di loro mentre Nick pareva addormentato
“hey…ma che fine ha fatto Hermione?” chiese sottovoce Harry a Ron
“Non lo so…doveva essere già qui” commentò preoccupato Ron
“credi le sia successo qualcosa?…non è da lei un comportamento del genere”




Nel frattempo un ombra scivolava silenziosa nella Londra babbana
Il suo mantello lo rendeva completamente invisibile sotto la luce della luna e annullava il tintinnio della armatura in ferro meteorico.
Ad attirare l’attenzione della figura fu un urlo un urlo di donna provenire dalla casa a pochi passi da lui che, guardandoci meglio aveva la porta sfondata e il pulante del campanello lordo di sangue
e così, con la silenziosità che solo un ombra può avere strisciò verso la porta e pulì rozzamente il campanello con la mano guantata emettendo una leggera imprecazione mentre un nuovo urlo riecheggiava per la casa
“NOOO….stai lontano dalla mia bambina..stai lontano..NOOOOOOOOOO……” a questo nuovo urlo l’ombra scatto dentro disoccultandosi e rivelando il nome sul campanello…..”Granger”




e il secondo capitolo èconcluso..chiedo scusa a chi ha letto questa storia per il ritardo...e per la pessima qualità di questo capitolo..e ringrazzio tutti coloro che nonostante tutto leggono questa storia

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Capitolo 3
*** Secondo capitolo: Incubi/sei una di noi ***


Quando Harry riaprì gli occhi trovò di fronte ai suoi occhi una visione inquietante.
Il treno e i suoi amici erano scomparsi e al loro posto vi era una desolazione desertica con la sabbia di un colore rosso sangue, nel cielo spendeva un sole nero e di fronte a lui si ergeva una caverna che pareva fatta di carne viva e in costante mutamento costellata di “ferite” da cui fuoriusciva un liquido rosso scuro simile al sangue ma dal forte odore di putrefazione e con bocche e occhi che costantemente spuntavano, si aprivano per poi richiudersi e sparire non prima di avere emesso un urlo che fece gelare il sangue nelle vene di Harry
“vieni….” Sibilò una voce nella sua testa
Il ragazzo cercò di dire qualcosa ma le mandibole erano serrate, incollate..
“Non occorre che tu parli…..” sibilò nuovamente la voce “vieni da me e ogni domanda avrà risposta…entra nella caverna”
Harry però era paralizzato….quella visione era troppo anche per i suoi nervi e rimase immobile..fino a quando si senti come se qualcuno gli stesse rivoltando la pelle e avverti un dolore atroce proprio mentre il proprio corpo prendeva a muoversi in avanti
in quella grotta dal cui soffitto e dal terreno ora pendevano due file di denti paragonabili a denti umani
Harry cercò di fermarsi di costringere i propri muscoli a non muoversi ottenendo come unico risultato che il dolore si facesse più acuto
“non resistermi….non voglio farti del male….la tua ora non è ancora giunta….il manipolatore dei destini comanda che tu ancora viva”
Mentre guidato dal proprio corpo, entrava nella grotta Harry avvertì un crescente vento, ma non era un vento normale era qualcosa di differente e poteva quasi cogliervi delle voci all’interno, voci di anime torturate, di demoni ghignanti e in sottofondo una persistente risata di scherno.
All’improvviso avverti come se delle mani lo stessero ghermendo scuotendolo e con la terrificante sensazione di cadere dal nulla nel nulla, così il ragazzo spalancò gli occhi di colpo lasciandosi sfuggire un piccolo urlo.
“Harry, scusami se ti ho svegliato ma stiamo per arrivare.Credo sia meglio cambiarci” Disse Ron che subito dopo avere svegliato Harry estrasse da una valigia l’uniforme della casa Di Grifondoro
A Harry occorse qualche secondo prima di liberarsi dal torpore derivato dal sonno e a ricordarsi dove si trovasse in quel momento e dove si stava dirigendo
“Già” sussurrò il ragazzo”l’ultimo anno sta per cominciare”



Altrove qualche ora prima



Aprì lentamente gli occhi faticando a mettere a fuoco la stanza in cui si trovava, il suo corpo era completamente intorpidito e i suoni parevano provenire da distanze incalcolabili.
Abbassò gli occhi su se stessa trovandosi distesa sotto le coperte di un letto, ma senza ricordarsi dove fosse o come ci fosse arrivata.
Gli ci volle qualche minuto per mettere a fuoco la stanza, una stanza dalle pareti bianche e dall’arredamento piuttosto scarno, un letto, una sedia di fianco al letto un comodino un comò.
Si portò le mani alle tempie per via di un forte mal di testa che all’improvviso l’aveva colta, così volgendosi nuovamente verso la sedia, la scoprì stranamente occupata
come un ombra, da un ragazzo sulla ventina castano con gli occhiali da sole e una tuta da ginnastica completamente rossa che le sorrideva scuotendo leggermente il capo
”immagino che tu non ti ricorda perché sei qui vero?”
La ragazza scosse il capo stordita senza però riuscire a proferire parola per poi spalancare gli occhi mentre la memoria della notte precedente cominciava a tornare e delle lacrime cominciarono a solcarle il viso.
Passarono degli interminabili minuti dove il solo rumore era provocato dal pianto di lei poi però dall’ombra uscì un ragazzo dai capelli argentati e dallo sguardo di fuoco ma dall’espressione gelida
“Il “vecchio” ha deciso che ti dovrò addestrare io. Ad ogni modo fra qualche ora devo partire in missione,preparati si parte fra poco” disse con tono autoritario prima di tornare ombra e dissolversi
Hermione osservò il ragazzo allibita e senza riuscire nuovamente a dire nulla limitandosi a spostare lo sguardo verso l’altro ragazzo il quale aveva un sorriso divertito dipinto sulle labbra
“Non farci caso,sa cosa provi. A dire il vero è successa la stessa cosa anche a lui. Lo fa per farti reagire e lui crede che la rabbia aiuti di più” esordì il giovane “Ad ogni modo puoi chiamarmi Red….Comando l’armata Degli angeli sanguinari”
Hermione sbatte le palpebre un paio di volte confusa prima di inarcare il sopracciglio “temo di non capire”
A quelle parole Red annuì sorridendo in modo comprensivo “ti verrà spiegato tutto e a differenza di quello che ha detto black ho anche il tempo di farti fare un giro turistico della base se ti va…Perché vedi…tu ora,sei una di noi”


Chiedo scusa per la brevità del capitolo, prometto che dal prossimo le cose comincieranno a farsi più accese...veramente.Magari se impiegassi meno tempo....




Comunque voglio ringraziare tutti coloro che recensiscono la mia storia.
Ragazzi avete veramente uno stomaco di ferro per leggere questa roba.Comunque se avete critiche di ogni sora lasciate pure un messaggio, anche solo per scrivere "mi fa schifo"

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