The world of chaos

di Antonio_jackson00
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter 1 ***
Capitolo 2: *** Chapter 2 ***
Capitolo 3: *** Chapter 3 ***
Capitolo 4: *** Chapter 4 ***
Capitolo 5: *** Chapter 5 ***



Capitolo 1
*** Chapter 1 ***


mi chiamo Antonio Renna e sono un ragazzo molto movimentato e cerco sempre di nascondere tutti miei problemi sotto una maschera di sorrisi e battute.
Sono abbastanza alto per avere 16 anni, sono 1.90, con delle spalle abbastanza larghe, occhi verdi e capelli neri a cui non riesco mai a dare una forma, essendo movimentato amo il basket, mi grande passione oltre al mare e sport che pratico da ben 9 anni, devo dire che ho una vita di cui non posso lamentarmi: Vado bene a scuola nonostante vada al liceo scientifico e non riesco quasi mai a stare attento. 
Oggi è una giornata come tante altre, un martedì per l'esattezza, mi sveglio alle 7.00, faccio colazione, mi lavo, scendo i miei due bellissimi cani (che adoro) e mi preparo per andare a scuola, esco con mia sorella germana di 13 anni e con mio padre Fabio. 
Dopo aver lasciato mia sorella arrivo a scuola e mi precipito nel solito luogo di ritrovo della mia classe e parliamo del più e del meno fino al suono della campanella: prima ora con il mio amatissimo professore di matematica superata, ora mi aspettava educazione fisica, tutti andammo al campo scuola e facemmo lezione normalmente, ma quando l'ora finii, la mia prof mi chiese in maniera abbastanza sgarbata di rimanere ad aiutarla.
-Professoressa ma la prof di storia si arrabbierà- risposi io
Lei ribatté subito dicendo:-non ti preoccupare per la professoressa, ci parlerò io-
A quel punto non ribattei perché non avevo nulla in contrario a saltarmi l'ora di storia.
Iniziammo a sistemare tutto, ma a un certo punto si fermò e mi guardò come se dovessi essere il suo prossimo pasto
-Renna penso proprio sarai un gran bello spuntino- cosa che mi fece rimanere di sasso e aumentò i miei sospetti sul conto del suo futuro pranzo. Detto questo si trasformò io un orribile creatura e cercò di attaccarmi, ma io la respinsi con una scopa che avevo in mano, così continuo per almeno 10 minuti che a me sembrarono un'eternità e quando finalmente riuscì a disarmarmi, la creatura si disintegro e divenne polvere.
Quando mi ripresi dallo shock vidi che dietro al mostro c'erano un ragazzo e una ragazza sui 17 anni, non molto più grandi di me comunque, il ragazzo era poco più basso di me con un gran fisico da nuotatore, capelli neri spettinati e occhi verde mare, un po come i miei, al suo fianco c'era una ragazza con dei capelli biondi, un fisico asciutto e molto abbronzato, ma la cosa che mi stupì più di tutte furono i suoi occhi grigi come ad annunciare una tempesta in arrivo. Lui fu il primo a parlare
-piacere io sono Percy Jackson, mente lei é Annabeth Chase, so che avrai molte domande da farci, ma sarà meglio se ne parliamo in un posto più sicuro, che dici?-
Io annuii debolmente con la testa, ancora scosso di quello che era successo.
-Devo dire che oggi é stata una giornata abbastanza movimenta- dissi, accennando a un sorriso.
dopo un po che ero in macchina con Percy al volante e Annabeth sul posto accanto al suo, entrambi si girarono e mi sorrisero divertiti, ma percepivo in loro che provavano compassione perché avevano passato la stessa cosa
-cosa faremo?- chiesi io 
Annabeth mi rispose dicendo:- andremo in un posto sicuro, al campo mezzosangue. Angolo autore So che è un capitolo corto, ma era solo per dare una breve introduzione, ho già pronto il secondo capitolo, devo solo sapere attraverso le recensione se volete che lo pubblichi

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Capitolo 2
*** Chapter 2 ***


Ancora non riesco a credere che tutto ciò sia vero, ma è così, devo farmene una ragione, ma proprio mentre penso a tutte le cose che mi sto lasciando dietro, penso ai miei genitori. Come posso essere stato così stupido a scordarmene? Mi girai verso Annabeth e Percy e dissi loro:- devo avvisare i miei genitori, saranno preoccupatissimi. -tranquillo, Chirone ha già risolto tutto, non preoccuparti, ma hai detto genitori per caso? Al plurale?- Io annuii come fosse la cosa più ovvia al mondo ma per loro non sembrava proprio -sai dobbiamo dirti un po' di cose- disse percy - tu sei un semidio, figlio di un mortale e un dio, quindi in realtà solo uno di loro due è il tuo vero genitore mortale, mentre l'altro sarà sicuramente un genitore adottivo che hai conosciuto appena nato e a cui ti sei affezionato senza sapere mai la verità su tutto ciò- disse Annabeth A quel punto, senza dire una parola mi girai verso il finestrino, e pensai a tutti i momenti felici con i miei genitori, e a quale dei due potesse essere il vero genitore mortale. Da una parte mi sentivo che dovevo essere arrabbiato con loro per avermi mentito tutto questo tempo, ma dall'altro mi sentivo riconoscente perché sapevo lo avevano fatto solo per il mio bene, e che chiunque fosse stato il mio genitore adottivo lo avrei continuato a trattare come prima, perché sapevo che lui mi aveva trattato come un figlio. Arrivammo verso l'ora di cena a New York, mi lamentai di avere fame (mi sono dimenticato a dire che sono un ragazzo davvero molto molto ma molto goloso), Percy era d'accordo con me ma Annabeth lo rimproverò come fosse un bambino e lo trascinò via, ma prima di riuscirci Percy la baciò così a lungo da farmi sentire in imbarazzo. -Scusaci- mi disse Annabeth non appena si staccò notando che ero un po in imbarazzo -non preoccupatevi, siete davvero carini insieme- risposi io in tutta onestà, cosa che fece arrossire Annabeth e fece spuntare un sorriso da ebete sulla faccia di Percy, cosa che ci fece ridere tutti. All'uscita dall'aeroporto ci aspettava un'uomo, anzi, mi correggo, era un'essere che aveva occhi in tutto il corpo. Appena Annabeth vide la mia esitazione disse -non preoccuparti, è il "guardiano" del campo, una brava persona, si chiama argo, non avere paura- Così entrai in auto e raggiungemmo in poco tempo una collina con al centro un pino molto alto e possente, tutti scendemmo dall'auto e Percy mi disse che oltre quel pino, chiamato il pino di Talia, c'era il campo mezzosangue, la mia futura casa a la mia futura famiglia. Non persi tempo, iniziai a correre e non appena superai il pino vidi una grande radura che mi affascinò subito, tante case erano disposte come a formare la lettera greca "omega", c'era anche un'Arena dove presumevo ci si allenava a combattere, un luogo in cui si tirava con l'arco e una stalla oltre a una grande casa in stile greco più grande delle altre, ma la cosa che mi affascinò di più fu il lago dove l'acqua era cristallina e calma, fui tentato di andare li per prima cosa, ma appena mi avviai, mi scontrai con qualcosa, anzi qualcuno. Era una ragazza abbastanza alta, con i capelli castani che raccoglieva in delle trecce e gli occhi color nocciola, ma guardandola meglio riusciva a vedere che cambiavano colore dal nocciola al blu e perfino al verde, rimasi imbambolato per qualche secondo prima di chiederle scusa, dopo averla aiutata ad alzarsi arrivano Percy e Annabeth, presentandomi -piacere, io sono Piper, figlia di Afrodite e capo cabina della casa 10, è un vero piacere conoscerti- disse lei presentandosi e Facendo un sorrise che per poco non mi sciolse, pensai subito che fosse stupido pensare alle ragazze in un momento così, ma che ci posso fare? Era troppo bella. Annabeth e Percy dissero che dovevano andare a parlare con Chirone, così chiesero se Piper mi poteva far fare il giro del campo, lei rispose di si facendo un sorriso, cosa che mi rese particolarmente felice. Iniziò spiegandomi le regole e le funzioni del campo, mi fece vedere le case, il bosco e l'arena, fino a quando non arrivammo al lago -questo è il lago delle canoe- disse guardandomi, io ricambiai lo sguardo e lei arrossii debolmente prima di guardare altrove -che dici se ci sediamo un po qua?- mi chiese Io risposi di si con un sorriso a 32 denti. Lei accennò a una risata e si sedette facendomi segno di sedermi accanto a lei e così feci. Guardammo il lago per un po in silenzio, infine mi chiese: -sai già chi è il tuo genitore divino?- -no, ma mi piacerebbe saperlo presto-dissi io -non ti preoccupare, domani o addirittura stasera al falò verrai riconosciuto- disse sorridendomi e facendomi calmare un po, A un certo punto saltò fuori dal nulla Percy dicendo che dovevo andare alla casa grande per parlare con Chirone. Arrivammo davanti alla grande casa, che avevo visto appena arrivato e che Piper mi aveva detto si chiamasse la "casa grande". Ad aspettarci c'erano Annabeth, un uomo sulla cinquantina vestito con pantaloncini e camicia hawaiana e un uomo a cavallo, appena fummo abbastanza vicini capii che in realtà l'uomo non era a cavallo, era unito al cavallo, ma ormai non mi sorprendeva più nulla, prese la parola l'uomo-cavallo. -piacere, io sono Chirone, se tu ti stessi chiedendo cosa sia, sono un centauro, mentre l'uomo alla mia destra è Il signor D, ovvero Dioniso, e si, il vero dio del vino, Rimasi stupefatto di trovarmi davanti un dio, ma la prima stupida cosa che chiesi fu: -per favore mi dica che non sono suo figlio- A quel punto tutti si misero a ridere tranne il diretto interessato che mi guardò con lo sguardo di chi voleva ucciderti e disse: -Non penso proprio di avere un figlio così stupido- Entrammo in casa e Chirone disse che probabilmente non avevo ricevuto attacchi perché ero nelle terre antiche ma i mostri dovevano avere percepito un potere abbastanza forte da attirare la loro attenzione. -Grazie, penso sia un complimento- dissi infine ma Chirone non disse nulla, solamente: -ci vediamo al falò- e andò via trotterellando Il falò era davvero bello, i figli di apollo cantavano e tutti ridevano, appena arrivammo ci sedemmo sugli spalti e indovinate che si sedette con noi? Esatto, proprio Piper che mi mi salutò e mi chiese com'era andata, io risposi bene e insieme ridemmo e scherzammo tutta la sera. A un certo punto Chirone andò vicino al falò e chiese silenzio, tutti obbedirono -oggi al campo é arrivato un nuovo semidio- disse Chirone Mi fece segno di alzarmi e io andai da lui prima che continuasse il discorso -salutate Antonio Ren...-mentre stava per dire il mio nome si fermò, così come tutti gli altri ragazzi e tutti guardavano sopra la mia testa, così guardai anch'io, la cosa che vidi mi spiazzò un po, era un tridente che volteggiava su di me Il primo a interrompere il silenzio fu Percy -finalmente un fratello-disse urlando e corse ad abbracciarmi, tutti gli altri dissero: -Ave a te, figlio di Poseidone- e tutti i festeggiamenti ricominciarono, Mente guardavo gli altri ridere e scherzare, vidi Piper, era occupata e chiacchierare con un ragazzo mingherlino, avevo scoperto si chiamasse Leo ed era molto simpatico, mentre la guardavo pensai fosse davvero bella, ma dovevo scacciare quei pensieri dalla testa, non potevo innamorarmi così. Dopo il coprifuoco Percy mi fece vedere la casa e mi parlò tutta la sera di cosa avremmo potuto fare assieme e mi parlò anche di tyson, il nostro fratellastro ciclope che avrei conosciuto da li a poco. Quando mi addormentai feci dei brutti sogni che riguardavano ciò che mi era successo oggi, l'attacco della professoressa di motoria in primis. erano le 4.30 quando mi svegliai, mi alzai e vidi che Percy non era solo, Annabeth era coricata abbracciata a lui e dormivano pacificamente, come se gli incubi non li potessero attaccare quando stavano insieme, si vedeva che Annabeth aveva pianto e che aveva pianto sulla spalla di Percy, perché la sua maglietta era abbastanza bagnata sulla spalla sinistra, senza fare alcun rumore uscii fregandosene delle regole e raggiunsi la riva del lago, era un po che ero li e ancora non mi ero accorto che un'uomo in bermuda e camicia hawaiana mi guardava -chi sei- chiesi io titubante -come chi sono, sono Poseidone, tuo padre- rispose l'uomo lasciandomi senza parole, Visto che non dicevo parola continuò -penso di doverti delle spiegazione per non avermi mai conosciuto, ma è una regola, non possiamo infrangere le regole noi dei, soprattutto io, anzi, sei stato fortunato a trovare un'uomo che ti tratti come un figlio e che non ti faccia mancare niente, sappi però che sono sempre stato a vegliare su di te- -ti capisco- furono le uniche parole che mi uscirono di bocca -Sei pur sempre un dio, una cosa, da ora dovrei chiamarti papà?- - solo se lo vorrai figliolo- disse lui facendo un gran sorriso prima di scomparire. Angolo autore: Salve a tutti, spero questo capitolo vi sia piaciuto, vi prego non uccidetemi per aver messo jason con Reyna ahahah, penso che il terzo capitolo sarà pubblicato molto presto, ovviamente dipende dalle vostre recensioni e mi raccomando ditemi se la storia vi è piaciuta o no

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Capitolo 3
*** Chapter 3 ***


Tornai in cabina senza però riuscire a dormire, quando Annabeth e Percy si svegliarono li salutai e loro fecero lo stesso, solo che però non erano abituati alla mia presenza quindi all'inizio erano un po rossi in faccia Quando lo notai dissi: -ragazzi non c'è problema, solo la prossima volta ditelo, prima che penso male- dissi abbozzando un sorriso a cui Percy rispose subito, ma che Annabeth fece scomparire dopo un bel pugno sullo stomaco, a quel punto ridemmo tutti. Quella mattina feci colazione e andai a scegliere un'arma, visto che volevo un'arma un po diversa ho chiesto a Leo e, essendo un figlio di Efesto, in 20 minuti avevo una fantastica spada di bronzo celeste, come quella di mio fratello, l'unica differenza è che la mia si trasformava in una moneta con sopra il tridente di mio padre. Dopo aver recuperato la spada feci un po di pratica con l'arco, ma la parte più bella venne dopo all'arena -hey pivello, che ne dici di combattere?- mi chiese una ragazza molto robusta e forte, sicuramente clarisse da quello che mi avevano detto. Io ho accettato e quando stavamo per iniziarea combattere tutta l'Arena si riempii come sapendo che sarebbe stato divertente vedere qualcuno essere massacrato da clarisse. Il duello durò un po più del solito ma alla fine clarisse mi disarmò. ormai erano 2 ore che combattevamo, e mentre io ero praticamente distrutto, pieno di ferite e con qualcosa rotto, lei aveva solo qualche goccia di sudore, ma non mi arrendevo ogni volta che cadevo, mi rialzavo, cosa che stupì tutti, perfino la mia avversaria, alla fine dopo un po mi arresi, ma clarisse mi fece un piccolo sorriso -hai coraggio pivello, mi stai simpatico, anche se hai come fratello quello- disse indicando Percy. Percy e Annabeth mi corsero incontro dandomi il cinque, mentre Pips si fiondò Fra la mie braccia e io ricambiai, mi fece i complimenti e mi diede un bacio sulla guancia, in quel momento mi chiesi se uno dei miei poteri fossero potersi trasformare in una pozza d'acqua, perché se avessi potuto, lo avrei fatto seduta stante. Le prime settimana passarono, mi ero fatto molti amici, tra cui anche Nico, il figlio di ade e i ragazzi del campo Giove (semidei figli della controparte romana) tra cui Frank, figlio di Marte che aveva il potere di trasformarsi in tutti gli animale che voleva (cosa eccessivamente fica) Hazel figlia di Plutone,Jason figlio di Giove e la ragazza di Jason, Reyna figlia di bellona, Papà mi regalò anche un pegaso bianco, che chiamai bianco manto.

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Capitolo 4
*** Chapter 4 ***


io e Piper eravamo molto amici, andavamo a fare passeggiate in riva al lago e la notte, quando non riuscivo a dormire, spesso la trovavo lì a guardare l'acqua, così mi ci sedevo accanto e parlavano. Ormai ero diventato molto bravo sia con la spada che con l'arco, ma la cosa che mi rese più felice fu che c'erano i campi da basket e spesso giocavo li con i figli di apollo, non per vantarmi, ma ero più bravo di molti di loro, cosa che mi rese molto conosciuto sia nel campo che nella loro casa. Ormai, dopo varie settimane di amicizia, capii che in realtà provavo qualcosa di più per Piper, ma non sapevo se lei provasse lo stesso, così un giorno decisi di parlarle, era in riva al lago, bellissima come sempre, aveva i capelli ordinati con delle trecce, con qualche piuma in mezzo ai capelli e gli occhi color nocciola -hey Pips- -ciao anto, tutto bene?- Veramente non tanto, penso proprio di essermi innamorato di una ragazza e mi chiedevo se potessi aiutarmi, visto che sei le figlia della dea dell'amore- Mi guardò e vidi i suoi occhi lucidi come se stesse per piangere, ma accennò un sorriso -ma certo Anto, che ci sto a fare se no? Quindi? Come si chiama? Dov'è? Voglio tutti i dettagli- -beh, è un po complicato, in questo momento è vicino a noi, già ho preparato un discorso- -Allora che aspetti? Fammelo sentire- disse con un sorriso, ma capii che era distrutta, così iniziai -devo dirti una cosa, penso proprio che mi sono innamorato di te la prima volta che ti ho visto, eri così bella, la cosa più bella che abbia mai visto, nell'ultimo periodo siamo stati amici, ma io penso di provare qualcosa di più per te, sei una ragazza speciale, ogni volta che ti vedo perdo un battito, e i miei occhi vengono imprigionati nei tuoi, come fosse una droga a cui non riesco a fare a meno, quindi, ti andrebbe di essere la mia ragazza?- Lei iniziò a piangere ma disse comunque: -beh che aspetti? Vaglielo a dire idiota- -veramente sto aspettando la sua risposta- dissi io con un sorriso a 32 denti in faccia. Lei inizialmente rimase pietrificata, ma poi si sblocco e mi saltò addosso, letteralmente, mi baciò, le sue labbra erano morbide, perfette, quando si stacco disse: -certo testa di corallo- disse ridendo -e ora cos'è questa storia del corallo eh?- -sai Annabeth ha dato il soprannome testa d'alghe a Percy, quindi essendo il figlio di Poseidone, ed essendo davvero stupido, ti chiamerò così- disse facendomi la linguaccia -ah si? Mi piace testa di corallo, raggio di sole. Ridemmo tutto il pomeriggio, fino a quando non suonò il corno della cena e noi ci avviammo mano nella mano. Quando arrivammo sentii che tutti parlavano di noi e delle nostre mani intrecciate, così per smentire ogni dubbio, Piper decise di darmi un piccolo bacio a stampo, prima di andarsi a sedere al suo tavolo, a quel punto fu come se ci fosse appena stata la terza guerra mondiale, tutti a fischiarci e ad applaudire, quando mi sedei Percy mi diede un pacca sulla spalla -è una brava ragazza, starete bene assieme, piuttosto Raccontami tutto- disse con il suo solito sorrisetto sul volto, Appena finii mi disse: -e bravo il mio fratellino, hai preso tutto da me, ho avuto un'idea piuttosto, che ne dici se invitiamo le ragazze a casa nostra stasera per festeggiare- disse ridendo Io dissi di si e ci avviammo verso il falò, dove Annabeth e Pips erano sedute e parlavano (scommetterei 30 dracme parlassero di noi) così ci sedemmo, Percy avvolse con un braccio Annabeth e io feci lo stesso con la mia Piper, Percy disse loro dell'idea e furono felici di dire di si -ancora non ci credo che ho un ragazzo così bello e dolce- mi disse all'orecchio Piper - e chi è questo tipo che gli spacco la faccia?- dissi io ridendo -oltre ad essere bello e dolce mi sa che è pure scemo- -ti capisco sorella, in fondo sono proprio fratelli- disse Annabath battendo il pugno a Piper e guardando il suo ragazzo -eii- dicemmo io e Percy offesi, ci alzammo per andarcene ma loro ci tirarono giù e ci baciarono -a me piacciono gli stupidi testa di corallo- mi disse Piper - e a me piace la bellissima ragazza davanti a me- A quel punto ci alzammo e ci dirigemmo verso la cabina di Poseidone. Ci sedemmo a cerchio e parlammo del più e del meno, fino a quando ad Annabeth non venne la geniale idea di giocare a obbligo verità. -percy, obbligo o verità?- chiese la sua ragazza -verità- - qual'è stata la cosa più dolorosa che hai provato? -quando Annabeth è stata colpita dalla maledizione delle arai e io non ho potuto fare nulla per salvarla- disse quasi piangendo, così Annabeth lo calmò e continuammo -Piper, obbligo o verità?- -obbligo,Percy non fare lo stronzo- disse subito dopo -ok, ti obbligo a usare la lingua ammaliatrice per sapere cosa prova Antonio per te- -Ti avevo detto di non fare lo stronzo- Percy inizio a ridere di tutta risposta -Antonio cosa provi per me?- mi chiese Piper Quasi senza accorgermene parlai e non riuscivo a fermarmi, ma tanto stavo dicendo la verità -io ti amo, sacrificherei la mia vita per te e non ti lascerei mai, ovviamente stiamo insieme solo da un giorno e non penso di andare troppo avanti, ma non ci posso fare niente se provo queste cose- dissi infine Piper si alzò e si tuffò addosso a me baciarmi come lei sapeva fare, Annabeth diede il 5 a Percy e ci guardarono sorridendo, appena ci staccammo continuammo fino a sera tardi, poi andammo a dormire e mi risvegliai nel mio letto con Piper al mio fianco che sudava e urlava, non appena lo vidi cercai di svegliarla pensando a un incubo, appena si svegliò iniziò a piangere sulla mia spalla e, essendosi svegliati anche Percy e Annabeth, ci raccontò cosa aveva sognato: -ero a mare con Antonio, quando a un certo punto escono dal nulla 5 gorgoni, uccidiamo le prime 4, ma l'ultima trascina Antonio con se e scompaiono, poi mi sono alzata- disse balbettando -non ti lascerò mai- dissi io e questo sembrò calmarla, così ritornammo a dormire fino alle 6, momento in cui ci svegliammo, andammo a fare colazione e la giornata filò liscia come al solito: allenamento con Piper, arco, pranzo, Piper, allenamento di nuovo con Piper e cena. Ormai praticamente conoscevo ogni mossa di Piper in combattimento, sapevo che non era incredibilmente forte e possente, ma era veloce e intelligente, sapevo i suoi punti di forza ma anche i suoi punti deboli, come se combattessimo già da anni insieme e non avessimo fatto altro per il resto della vita. al falò tutti erano felici ma sentivo qualcosa nell'aria, ne parlai con Percy e disse di sentire la stessa cosa, a un certo punto dal fuoco uscì una creatura simile a un demone, si presentò come ade. -benvenuto figlio di Poseidone- disse -sei mio zio teoricamente, giusto?-dissi io -beh, diciamo di si, comunque, ho un'impresa per te, dovrai recuperare il mio scettro, insieme ai 7 dell'ultima grande profezia più mio figlio, sento che sei potente, molto più potente di tutti gli altri, dunque affido a te questa impresa, partirete fra tre giorni e non dovrete consultare l'oracolo o ci sarà morte, se non riuscirete a prendere lo scettro ci sarà morte e se non farete quel che dico- -mi faccia indovinare, ci sarà morte?- -esatto- disse freddamente -iniziate a cercare in Italia, alle pendici del monte Etna, luogo dove io penso ci sia la dimora più antica dei giganti- detto questo sparii.

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Capitolo 5
*** Chapter 5 ***


I giorni seguenti li passai dedicandomi il più tempo possibile a Piper, ma ogni volta che riuscivamo ad andare in un luogo un po più appartato, oppure facevamo qualcosa, arrivava qualcuno a rompere le scatole. Il terzo giorno arrivò subito, e ci trovammo tutto davanti l'argo II: Io, Piper, Percy, Annabeth, Hazel, Frank, Leo, Jason intento a salutare la sua ragazza e Nico, un po più in disparte. Quando salpammo Leo ci fece vedere le nostre camere e notai che avevano tutte un letto a due piazze, un'armadio molto ampio e una scrivania, una camera semplice ma che a me piaceva, iniziammo il viaggio alternandoci fra il viaggio via mare e quello via aria, quando toccava al mare, io o Percy facevamo sempre il turno di guardia, cosa che mi rendeva felice, mentre via aria si alternavano jason e Frank. Quando ero vicino all'acqua mi sentivo forte e imbattibile, infatti ogni volta che qualcuno ci attaccava riuscivamo sempre ad abbatterli, una volta per sbaglio provocai anche un'onda abbastanza alta che stava per distruggere l'argo, alla fine con l'aiuto di Percy riuscimmo a calmarla e a salvarci la vita. Praticamente ogni sera io e Piper ci incontravamo sul ponte dell'argo II e parlavamo di tutto quello che volevano, se una cosa ci passava per la mente la dicevamo, una sera mentre eravamo li disse: -sai, l'anno scorso ero fidanzata con jason, non volevo dirtelo per evitare di farti essere geloso, mi ha lasciato per Reyna, diceva che il suo posto era a Roma, mentre io ero greca, così piansi per giorni, quando ci siamo incontrati, ero appena uscita da una crisi di pianto, tu mi hai salvato testa di corallo, grazie- -e di che? Avrei fatto di tutto per far ingelosire quel biondo ossigenato- Di tutta risposta rise così tanto che penso avesse svegliato tutta la nave, ma l'unico ad accorgersene, fu Leo, che era al volante in quel momento e, visto che Leo era il migliore amico di Pips lei gli raccontò tutto, lui si unii a noi nella risata e mi batté il cinque. Leo mi stava molto simpatico, infatti io, Percy e lui erano quelli più divertenti della nave, poi c'erano Jason e Frank che non erano niente male, ma da quello che avevo saputo da Piper, avevo cambiato idea su Jason, e infine Nico, sempre in disparte e serio, anche se ogni tanto qualche sorriso riuscivamo a strapparglielo. Un giorno, mentre navigavamo via mare Qualcosa fece vibrare tutta la nave, facendo salire sul ponte tutti i membri dell'equipaggio, ci guardavamo attorno in cerca dell'imminente pericolo, ma nulla, fino a quando spuntarono dall'acqua due geyser altissimi, quando si spensero ne rimasero due figure fatte quasi interamente di acqua -ave semidei, noi siamo le palici, figlie di Etna, dea del vulcano verso cui vi state dirigendo, vi consiglio di non andare oltre se non volete assaporare l'ira della mia signora- detto questo scomparvero così come erano apparse. La prima a parlare fu Annabeth: -quindi sotto tutto c'è Etna, e posso scommettere che a fare la guardia allo scettro c'è il drago tifone- -cosa? Un drago?- esclamò felice Leo, purtroppo però fu l'unico a non pensare che quel drago probabilmente lo avremmo dovuto affrontare, e non sarebbe sicuramente diventato il nostro animaletto domestico. Erano passati ormai 5 giorni da quando eravamo partiti dal campo mezzosangue, ognuno svolgeva le solite cose: Leo era alla console, Percy e Frank ad allenarsi, Piper con Hazel e Annabeth, Nico in cima all'albero maestro e infine io e Jason eravamo a parlare a poppa -come va con Piper?- chiese lui -molto bene, a te invece come va con Reyna?- -sai, a volte mi pento di aver lasciato Piper, ma ormai il dado è tratto, quindi penso che se per caso doveste lasciarvi, ci proverò- -cosa?!?-chiesi io furibondo -tu Piper non la devi toccare, chiaro? L'hai fatta soffrire abbastanza, non ti permetterò di farlo ancora- mi resi conto solo dopo di stare urlando e che tutti erano accorsi a guardarci, pure Piper, lanciai la moneta che si trasformò nella mia micidiale spada di bronzo celeste, e puntandola verso Jason dissi: -prova ad avvicinarti a lei e ti stacco la testa- A questo punto Jason sfoderò la sua arma ma Piper ci fermò con la sua lingua ammaliatrice, così ci allontanammo l'uno dall'altro, ma penso proprio che Jason fosse stato avvertito. Quella sera mentre ero sul ponte a fare il turno di guardia Pips mi raggiunse e si sedette accanto prima di darmi un leggero bacio sulle labbra -sei stato coraggioso oggi, volevo dirti grazie- -e di che? Chiunque si avvicina a te senza permesso lo uccido- dissi facendo un sorriso forzato, lei se n'è scorse, così mi chiese come stessi -non lo so, fra qualche giorno tornerò nella mia terra, in Sicilia, rivedrò la mia famiglia- -non ti preoccupare, io sarò al tuo fianco, e poi non vedo l'ora di conoscere i tuoi- mi disse ridendo -ecco cosa mi preoccupa di più- dissi ridendo a mia volta Quella sera, come ogni volta, ebbi un incubo, ma era diverso dagli altri, era molto più realistico. C'erano Leo, Jason, Piper e un'altra figura che non conosco, che volavano Leo in groppa a una specie di drago, Jason con i suoi poteri, Piper aggrappata a lui, mentre parlava con la figura misteriosa che era fra le grinfie del drago, a un certo punto Piper e Jason se ne vanno, mentre Leo esplode colpito da una palla di fuoco.

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