Colours

di valert96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Conoscenza ***
Capitolo 2: *** Fatti ***
Capitolo 3: *** Potere ***
Capitolo 4: *** H.E.A.B.A ***
Capitolo 5: *** Incubi ***
Capitolo 6: *** Ombre ***



Capitolo 1
*** Conoscenza ***


Conoscenze
C’era un tempo di amicizie, gioie e risate, ma questo tempo è passato ormai e siamo cambiati tutti dal quel giorno terribile; ma per farvi capire dovrò raccontarvi tutto dal principio.

Abito in un luogo sconosciuto, che noi ragazzi  chiamiamo Lost City. La nostra società è stata divisa in colori Arancione, Blu, Giallo, Rosa, Verde, Viola e Nero. Tutti hanno un loro potere che si scopre verso i 17 anni. Potevamo frequentare persone di altri colori, ma non potevamo mai abbandonare il nostro colore e non potevamo mai oltrepassare la lignata: la lignata è una barricata di legno, oltrepassata la quale si estende una foresta oscura in cui non dobbiamo mai aventurarci poiché pare succedano cose strane. Ogni colore ha i suoi medici, controllori della popolazione, i propri raccolti ecc…

Mi presento mi chiamo Helen e da poco ho compiuto 17 anni, ho lunghi capelli castani con qualche riflesso biondo, profondi occhi verdi, sono alta poco meno di un metro e cinquanta. Ho un ciondolo con tre stelle viola. In qualche modo ero riuscita a farmi degli amici negli altri colori,andando contro i nostri capi: Alicia, 17 anni, Arancioni, una ragazza molto estroversa, simpatica ma spesso presa di mira per il suo peso, ha occhi viola e capelli biondi, il suo ciondolo è una sfera arancione, il suo potere è gia uscito, fa muovere gli oggetti con il pensiero ; Benjamin nei Blu, il pauroso del gruppo, ha gli occhi verdi, i capelli rossi ed è più alto del metro e ottanta, il suo ciondolo è una spada blu, il suo potere come il mio deve ancora essere scoperto; Ethan 16 anni, Gialli, sempre in cerca di avventure, è un ottimo amico, capelli neri e occhi azzurri definito anche il playboy, il suo ciondolo è un sole giallo; Clara 17 anni, Rosa, dolce ma sa farsi valere nei momenti peggiori, è alta poco più di me, capelli rossi e occhi marroni, riesce a curare le persone mettendogli le mani sopra le loro mani, ha un ciondolo a forma di cuore con due ali agli estremi rosa; Eliza 18 anni, Verdi, è quella matura, che ci fa riflettere prima di fare qualcosa di azzardato, bionda, occhi azzurri profondi come l’oceano, il suo potere consiste nell’evocare acqua dal nulla, il suo ciondolo è una foglia verde infine abbiamo Andrew 17 anni, Neri, occhi neri e capelli castani, è simpatico ma molto timido, ha il potere di produrre luce con le mani, il suo ciondolo è un fulmine nero.

Questa storia inizia da qui.
Avevo 11 anni quando ho conosciuto Alicia: eravamo in giardino in pausa alcuni bulletti arancioni la stavano prendendo in giro, stanca di non vedere nessuno intervenire,
mi avvicinai lentamente: -non avete altro da fare?- quelli si girarono.
Uno di loro scoppiò a ridere-senti questa viola, come osi rivolgermi la parola?- mi domandò lui.
Io lo guardai indifferente- oh andiamo sloggiate sfigati, prima che vi molli un pugno sul naso che vi ricordi di evitarmi.-
Quelli mi fissarono e in pochi secondi non vi era più loro traccia.
Mi voltai verso Alicia -Tutto bene?-
Lei mi guardò sconvolta –nessuno mi aveva mai difesa, grazie.-
-La prossima volta che ti daranno fastidio chiamami.-le dissi andandome con un sorriso.
Lei mi corse dietro-come ti chiami? Io sono Alicia.-
Io mi fermai, le diedi la mano –Sono Helen.-
Quello fu l’inizio del nostro gruppo.
 

Angolo Autrice:
So che non è tanto ma era per dare una prima panoramica alla storia, mi raccomando per chiarimenti, consigli o altro scrivetemi pure. Mi raccomando recensite.
 

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Capitolo 2
*** Fatti ***


Da quel giorno io e Alicia passammo spesso il nostro tempo libero insieme, scoprimmo di avere molte cose in comune, cibo, musica, ecc…
 
Alcuni mesi dopo eravamo sedute fuori da un bar a cui eravamo solite andare insieme nel dopo scuola, quando notammo una ragazzo seduto ad un tavolino da solo, era Benjamin. L’avevamo notato spesso li da solo così un giorno Alicia si avvicinò:
-Hey, è libero questo posto?-chiese al ragazzo.
Lui la guardò stranito, ma acconsentì con un cenno della testa-si, si certo.-
-ciao comunque noi siamo Alicia ed Helen, e tu sei?-gli domandò Alicia.
Io presi Alicia per un braccio e le feci di no con la testa e le sussurai al orecchio-Ali, magari vuole stare da solo.-
Lui scoppiò a ridere-Mi chiamo Benjamin, siete molto divertenti. Ma voi due siete una viola ed un arancione.-osservò poi lui.
Alicia gli fece una linguaccia- bhe che male c’è?-
-No, no assolutamente niente- si schernì lui.
Da quel momento lui e Alicia continuarono a battibeccare.
L’entrata a far parte di Andrew fu molto strana:
Eravamo andati a fare un pic-nic lungo il fiume , qui io ero andata a mettere i piedi nell’acqua  ma la corrente era talmente forte che mi trascinò dentro, quello che successe dopo è molto confuso; fatto sta che quando mi svegliai ero stesa sulla coperta e attorno me Alicia e Benjamin terrorizzati e questo ragazzo che mi sorrideva.
-Tutto bene pesciolino?- mi chiese.
Lo guardai stranita-Pesciolino?-
-bhe direi che ti sei fatta un bel bagno, e se non ci fossi stato io non saresti qui a raccontarlo.- scherzò lui e mi fece l’occhiolino.
-Grazie gli dissi, io sono Helen, loro sono Alicia e Benjamin.-
-Io sono Andrew.-
Andrew non uscì con noi spesso, ma poi succedeva che andavamo da qualche parte e lo incrociavamo per strada così alla fine imparammo dove abitava e così lo andavamo a chiamare.
 
Lentamente si unirono a noi Ethan, Clara ed Eliza, così succedeva che ci trovassimo dopo scuola al bar oppure ci trovavamo in pausa in giardino a scuola, andò avanti per molto tempo, avevo 12 anni quando ci formammo e fino ai miei 17 anni continuammo a vederci ma accadde una cosa molto brutta, che fu il motivo per cui non ci incotrammo più.
Era un pomeriggio, la scuola era finita, avevamo deciso di trovarci al bar, nel frattempo eravamo arrivati io, Alicia, Eliza, Ethan e Clara.
Clara stufa della solita monotonia si alzò in piedi-Sono stanca delle solite cose, voglio andare nella foresta.-
Eliza la guardò contrariata-Moriresti appena proveresti ad inoltrarticisi.-
-Oh ma andiamo non avete voglia di vedere cose nuove, diverse?- ci domandò lei.
-Andiamo Clara, cosa ti ha detto ieri Andrew a proposito di fare cose pazze?- le ricordò Ethan.
-Helen vuoi dirmi che sei d’accordo con loro?- mi domandò lei.
-Beh non credo sia il caso di sfidare i capi- le risposi sinceramente.
-Begli amici che siete- esclamò Clara arrabbiata.
Prese la porta e uscì di corsa, guardai gli altri-rimanete qui comunicheremo con i ciondoli.- così la seguii.
 
La inseguii fino a che non si fermò davanti alla Lignata, e si accucciò, mi nascosi e contattatai gli altri-Ragazzi abbiamo un problema- sussurrai nel ciondolo.
La prima a rispondermi fu Eliza-Lignata?-
-Si, si- sussurrai col fiato corto- ora è ferma li davanti, mi sono nascosta.-
-Hel- mi chiamò Alicia-ti prego se esce non seguirla.-
-E dovrei rimanere a guardare, finchè si fa uccidere?- domandai.
-No- risposero in coro Ethan, Andrew e Benjamin.
-Ragazzi date l’allarme è uscita io adesso la seguo.- e chiusi la chiamata.
 
Quando mi rialzai fuori dalla Lignata, c’era buio ma riuscii ad identificare la figura di Clara, così la chiamai, e si girò.
-Che ci fai qui, Hel?-mi domandò.
-Ti ho seguita, per evitare che ti cacciassi nei guai- le risposi.
Nel frattempo continuammo a camminare e mi resi conto che eravamo a qualche centinaia di metri dalla Lignata.
-Clara, ti prego torniamo indietro- le chiesi quando sentii un frusciò nei cespugli alle nostre spalle.
-Aspetta un po Hel, ti prego non succederà niente-mi rispose lei per niente preoccupata.
-Ti prego Clara, non li senti questi rumori- un altro cespuglio si mosse.
Poi si accucciò davanti ad una grotta, e quello che successe dopo fu terribile, qualcosa uscì dalla grotta e afferrò una gamba di Clara e iniziò a trascinarla e lei provò a liberarsi ma i suoi sforzi furono vani.
 
Alcuni minuti dopo stavo correndo verso la Lignata e mi arrivò una chiamata
-Helen che succede sembri affannata- era Eliza.
-Dove siete?- le chiesi.
-Hel, è un casino tutti corrono, c’è stata della gente calpestata, feriti, panico.-era Alicia.
-Ragazzi, ha preso Clara.-gli dissi con le lacrime agli occhi.
Ero ormai arrivata alla Lignata e si poteva gia sentire la folla al di là, così mi accucciai per passare sotto la barriera ma qualcosa attirò la mia attenzione, il ciondolo di Clara era li a terra, doveva essergli caduto passando sotto, lo raccolsi e lo infilai in tasca.
-Helen, che succede perché non rispondi?- mi urlò Andrew-
-Scusate, ma stavo passado sotto alla Lignata.-sussurrai con voce rotta.
-S… sei di qua?- mi chiese Alicia.
-Si- fu la mia semplice risposta.
 
Dopo poco, arrivarono di corsa tutti
-Che è successo?- mi chiese Ethan con le lacrime agli occhi.
-Io…io…-scoppiai a piangere ed Eliza mi abbracciò.
-Su, su adesso i capi sono andati a vedere nella foresta cos’è successo magari la trovano, adesso forza hai bisogno di qualcosa di caldo.- Eliza cercò di calmarmi.
-Tu comunque hai ferite?- mi chiese Andrew.
Scossi la testa, con gli occhi annebbiati dalle lacrime.
Mi girai alla mia destra e trovai Alicia che mi teneva il braccio per rassicurarmi, ma niente poteva alleviare il mio senso di colpa in quel momento.
 
I giorni seguenti furono terribili, non facemmo altro che partecipare ad interrogatori, ritorni da ricerche vane e lo sconforto generale farsi sempre più pesante. Non facevo che rigirarmi tra le dita il ciondolo di Clara, ripensando al suo sguardo che mi chiedeva aiuto ma io rimanevo ferma li. Andrew continuava a ripetermi di non sentirmi in colpa, tutti non mi incolpavano persino la mamma di Clara. Ma più lo ripetavano più aumentava.
Il colpo finale arrivò due settimane dopo la scomparsa di Clara, ero con Eliza, Alicia, Andrew e gli altri, a scuola arrivò mia madre
-Helen vieni con me- mi prese per un braccio e si allontanò in fretta.
Mi accorsi che stavano arrivando anche i genitori dei miei amici, così mi voltai verso mia madre e le chiesi – che sta succedendo?-
Lei mi guardò preoccupata-presto lo scoprirai.-
Nell’aria risuonò il suono che precedeva un’annuncio:
Salve cittadini, dopo lo spiacevole incidente accaduto ad un membro dei Rosa, d’ora in poi non saranno più accettati contatti con altri colori di nessun tipo, a presto miei cittadini.
 
Angolo Autrice:
Aspetto le vostre recensioni, le vostre domande. A presto
 
 
 

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Capitolo 3
*** Potere ***


Di quello che seguì l’annuncio ricordo poco, ma una cosa è impressa a fuoco nella mia memoria: lo sguardo dei miei amici.
Nei loro occhi c’erano rabbia, paura, tristezza ma soprattutto dolore, le stesse sensazioni che provavo io e che riflettevano i miei occhi stretta tra le braccia di mia madre.

Per la città vi era il pandemonio, persone che correvano, cose lasciate a metà e urla; urla di rabbia, di dolore, di paura, Sarebbe sicuramente cambiato il mondo come lo avevamo conosciuto.

Appena arrivammo a casa mia madre venne bombardata di chiamate, io non seppi chi aveva chiamato, preferiii non saperlo, ero in uno stato di quasi incoscienza, i ciondoli non funzionavano più avevo provato a contattare Alicia ed Eliza, ma non si illuminava. Presa dallo sconforto mi buttai sul letto e piansi fino ad addormentarmi.

Venni svegliata dal tramonto che mi puntava i suoi ultimi raggi sul viso, quando scesi in cucina trovai mia mamma seduta al tavolo della cucina e quando mi vide, i corse incontro abbracciandomi:
- Ti ho sentita piangere di sopra.- mi sussurrò nell’orecchio.
La allontanaii piano-i ciondoli non funzionano-sussurrai.
-a proposito di questo, siediti, devo dirti una cosa-mi disse.
-COSA?-urlai.
-Vedi Hel, tesoro mio, han…hanno sospeso le ricerche di Clara.-sussurrò lei con voce spezzata.
Io la guardai con le lacrime agli occhi e le mani mi iniziarono a tremare, lei fece per prendermi nelle sue braccia con lo sguardo di chi pensa di sapere; ma presa dall’angoscia mi defilai del suo abbraccio e uscii di corsa. Le lacrime mi annebiavano la vista così quando mi ritrovai in mezzo alla piazza fui sorpresa.

Mi fermai col fiato corto e le lacrime che mi bagnavano la maglietta, il senso di colpa per non aver fermato Clara quel giorno, si fece pesante come un macigno e non ressi più, le ginocchia toccarono terra senza che me ne accorgessi.

Dopo un tempo che non so definire una mano si appoggiò sulla mia spalla, girai lo sguardo e mi trovai gli occhi azzurri spenti di Eliza davanti al viso, mi diede una mano e mi fece alzare:
-Hanno sospeso le ricerche-dicemmo in coro.
-Si – rispose lei.
-Non dovremmo parlarci- le dissi ricordandomi all’improvviso le nuove regole.
-Oh andiamo Hel, se dobbiamo metterla così la nostra amicizia finirà.-
-Lo so- le dissi con rabbia.
-Andiamo Helen, non sei tu che parli, è il tuo dolore.- mi sussurrò lei.
-Oh davvero?-la rabbia stava crescendomi dentro.
-Hel, non pensare che sia colpa tua-la voce di Andrew alle mie spalle.
-Oh andiamo, hanno smesso di cercarla-urlai, un forte vento si alzò tra di noi.
-Dovremmo andare noi- soggiunse Benjamin uscendo dall’ombra.
-Ragazzi non dovremmo essere qui.-dissi e il vento si fece più forte.
-Che sta succedendo- urlò Eliza.
Ad un certo punto il vento si fermò lasciando tutti tranne me a terra, dalle mie mani usciva una sorta di brezza fresca, il mio potere si era svegliato.
In quel momento arrivò mia madre di corsa, mi prese per un braccio e mi trascinò a casa:
-Mi spiace, tesoro, ma ora la vita dovrà andare avanti senza di lei, di loro.-si scusò lei.
-Mamma…-non seppi come proseguire, così andai in camera mia.

Da quella sera io, Eliza, Andrew e tutti gli altri provammo a essere ancora amici ma fu sempre più difficile, per colpa dei genitori, delle regole, non si poteva più essere tranquilli, così pian piano ci sciogliemmo.
Nonostante il passare del tempo la mancanza di Clara si sentiva, ma la seppellii in un angolo del cuore, e quando la sua assenza diveniva così opprimente da togliere il fiato tiravo fuori il suo ciondolo appeso accanto al mio.

Due anni dopo dagli eventi in cui ero stata coinvolta stavo camminando per strada per andare a dare qualche provvista alle guardie vicino alla barriera come richiesto da mia madre, quando sentii un brivido familiare lungo la schiena e mi voltai per vedere chi avessi dietro, ma la strada era deserta, così proseguii, e di fronte a me vidi arrivare Benjamin di corsa sembrava i stesse facendo qualche segno ma non riuscii a capire cosa, il momento dopo fui inghiottita dal buio.
 
Angolo Autrice:
Sono un disastro, chiedo scusa a tutti quelli che mi seguono per il mio ritardo, ma continuate a seguirmi e recensire la mia storia.

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Capitolo 4
*** H.E.A.B.A ***


Capitolo 4.
Quando aprii gli occhi ero nella mia stanza, dal salotto al piano di sotto mi giungevano le voci di mia madre e altre persone, provai a capire di cosa stessero parlando, ma non riuscendo a concludere niente lasciai perdere.

Mi diressi in bagno per lavarmi la faccia, quando entrai notai una cosa strana nel riflesso che rimandava, era come se mancasse qualcosa, qualcosa di importante, qualcosa… quando capii cos’era, spalancai la porta e corsi in salotto.

Seduti sul divano, per terra e sulle poltrone vi trovai mia madre in piedi, con i suoi grandi occhi verdi così simili ai miei, che mi fissavano, e i miei amici Alicia, Benjamin, Eliza ed Andrew.
Quando si accorsero di me nei loro occhi passarono prima sorpresa e infine tristezza, ma non capii il motivo, così parlai:
-Cosa mi è successo?- chiesi con la voce di un ottava più alta del normale.
-Tesoro, siediti un momento-mi disse mia madre.
Così mi accomodai tra Alicia ed Eliza, le quali mi abbracciarono così forte che avevo paura mi avrebbero stritolato.
 
Poi mi voltai verso mia madre in cerca di spiegazioni mi accorsi di un’altra cosa
-Dov’è Ethan?- chiesi.
-Un momento solo cara, ora è il momento delle spiegazioni-mi disse con il suo tono calmo, che non lasciava presagire nulla di buono.
-Ma..-provai a dire, ma lei fermò con la mano.
-Ci sarà modo di parlare anche di quello- disse.
 
A quel punto si alzò in piedi Andrew e mi guardò
-Ciao Hel, so che ti sembra strano tutto ciò, dopo…-gli si spezzò la voce-dopo Clara, ma oggi o meglio ieri sera è successa una cosa, che ha richiesto di ritrovarci insieme-mi disse.
-Heli,-mi chiamò Eliza-ricordi qualcosa di ieri sera?-mi chiese.
-Stavo andando a portare delle provviste alle guardie sulla barriera, come tutte le sere dopo il tramonto, quando…-mi interruppi- quando mi sembrava di essere seguita, ma non c’era nessuno dietro di me…-e venni interrotta.
-Ero io, in realtà- esclamò Benjamin -stavo provando il mio potere.-si giustificò.
-Oh, quindi si è manifestato, e non ce l’hai detto?-gli dissi.
-Helen, tesoro, non è questo il momento adatto, prosegui.-mi richiamò mia madre.
-Allora mi sono rigirata e ho proseguito per un altro pezzo, ero quasi arrivata alla barriera, quando in fondo alla strada è apparso Ethan ed ha iniziato a farmi dei segni con le braccia, ma a quel punto credo di essere svenuta perché non ricordo altro.-conclusi.
 
 
-Vedi Hel,-mi disse Eliza-Ethan era inseguito da… da qualcosa, penso la stessa cosa che ha preso Clara.-concluse Alicia.
-E stava per prendere anche te se non fosse stato per il nostro intervento-mi dissero tutti insieme.
-Ti ho dato una botta in testa, pensando di proteggerti-mi disse Eliza-poi invece la bestia ti ha afferata per i capelli, ed ha iniziato a trascinarti insieme ad Ethan, non sapevo cosa fare, così sono diventato invisibile e ti ho strappata da quel coso- intervenne Benjamin-ma nel farlo ti ho dovuto tagliare i capelli.- aggiunse poi dispiaciuto.
 
Ecco spiegato il motivo per cui i miei capelli lunghi, lunghissimi, si erano ristretti ad un misero caschetto che arrivava a malapena alle spalle, ma almeno ero viva.
-E poi cos’è successo?- chiesi con le lacrime agli occhi.
-Ben, mi ha chiamato col ciondolo-proseguì Andrew- sono arrivato subito ma non ho potuto fare molto l’ho solo respinto con la luce delle mani, ma è scappato con Ethan.-conclusero.
 
-E quindi adesso cosa facciamo?- chiesi disperata.
-Intanto i capi hanno diramato una caccia al mostro, ma è tardi-disse mia madre-dovete iniziare a provare unire le vostre forze per sconfiggere quel…coso.- concluse.
-Ma come facciamo, ci uccideranno se scoprono che abbiamo ricominciato a vederci-sussultò Benjamin.
-Oh Ben sei sempre il solito-gli diede un pugno sulla spalla Andrew.
-Bene ragazzi, da domani ci troveremo sulla collina vicino a casa di Andrew, tutti i giorni alle 13 durante la pausa pranzo così non ci sarà nessuno ad interferire.-disse mia madre.
-Ora però è ora di andare- disse Eliza guardando l’ora- sta per iniziare il coprifuoco.- Detto questo si alzò, mi abbracciò e se ne andò, gli altri la seguirono e fecero lo stesso,  Andrew mi mise una mano in tasca e vi lasciò qualcosa.
 
Quando se ne furono andati, tornai in camera mia, e tirai fuori quello che Andrew mi aveva messo in tasca e con sorpresa trovai il ciondolo di Ethan il sole giallo, così lo presi e come avevo fatto per quello di Clara lo attacai alla mia collana, dopo poco mia madre mi chiamò per la cena.
 
Mangiammo velocemente e mi mandò a letto presto, per essere in forma per gli allenamenti che avremmo dovuto affrontare l’indomani.
 
 
Angolo Autrice:
Sono proprio pessima, ho pubblicato tardi. Aspetto le vostre domande, i consigli e le recensioni.

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Capitolo 5
*** Incubi ***


Capitolo 5.
-Andiamo dai, muoviti non abbiamo tutta la giornata!-mi urla dietro Alicia.
Alzo gli occhi al cielo, è talmente impazziente di cominciare gli allenamenti. Lei è in testa al gruppo con mia madre, più dietro di lei ci sono Eliza e Benjamin, i quali camminano vicini sembra che negli ultimi tempi si siano avvicinati di più come se non fossero più solo semplici amici e infine a chiudere la fila ci sono io, Andrew non è ancora arrivato è in ritardo come al solito.
 
Persa tra i miei pensieri non mi sono accorta che siamo arrivati alla collina, così mia madre mi richiama
-Bene ora che siamo tutti presenti, possiamo cominciare.-esclama mia madre.
-No in realtà-rispondo.
-Come?- mi chiede.
-Andrew- esclamo.
-Pesciolino, mi sa che ti sei persa qualcosa-mi prende in giro Andrew.
-Oh scusate ero sopra pensiero- mi scuso.
-Bene, ora se non avete obbiezioni possimo iniziare con il divederci-conclude mia madre.
-Helen ed Eliza- comincia, proseguendo poi- Benjamin con Alicia, e tu Andrew con me. So che vi sembrerà strano ma poi vi mescolerò in modo che riusciate a unire i poteri in modi differenti- concluse.
-Al lavoro- esclamai dirigendomi verso un punto, ma venni fermata
-Signorina dove vuoi andare senza sapere cosa fare?- mi domandarono.
-Oh scusate- mi fermai dov’ero.
-Bene-sorride mia madre -dovete sedervi l’uno di fronte l’altro e invocare i poteri, ma- ci ammonisce -non per disperderlo ma cercando di farli avvicinare pian piano fino a unirlo completamente. Dovrete sempre mantenere il contatto visivo con l’altro, e chissà potrebbe succedere che scopriate poteri nuovi.-disse mia madre.
 
Io ed Eliza ci guardiamo e alziamo piano piano le mani, io inizio a provare una piccola brezza lenta per riscaldarmi ed Eliza fa lo stesso inizia ad invocare un piccolo rigagnolo di acqua, piano piano fino a farli avvicinare come diceva mia madre, fino a che non sentimmo un esplosione così perdemmo la concentrazione.
 
Mia madre con il fuoco aveva spinto Andrew a sviluppare un nuovo potere, i fulmini; vennero interroti anche Alicia e Benjamin
 
Poco dopo riuniticisi tutti, ci salutammo perché stava per finire la pausa pranzo, così ci lasciammo per l’indomani e ci dirigemmmo tutti ai rispettivi compiti.
 
Per un pezzo restammo tutti insieme poi ci dividemmo ed io rimasi con Andrew:
-Avete fatto scintille-gli dissi ridendo.
-Oh Fish non sei simpatica-mi urtò lui.
-Dai dovevi vedere la tua faccia, quando ti sei accorto di cosa era successo.-stavo ridendo come non facevo da molto.
-Felice di averti fatta ridere- mi dice lui, facendomi un’inchino.
-Cosa pensi che succederà quando, per davvero riusciremo a unire i poteri?-gli domando.
Lui fa spallucce-Penso che forse riusciremo a risolvere questo casino.-mi disse infine.
-Andy, sono arrivata, a domani-lo saluto.
Lui mi saluta e prosegue, lo guardo fino a quando non gira l’angolo della strada.
 
Così entro, come faccio tutti i giorni e mi dirigo al primo piano, dove mi occupo di cucina per bambini, fino al tramonto. Poi mi cambio, saluto Sarah ed Erin e riprendo la mia bici per dirigermi verso casa che è a pochi minuti da li, metto la bici nel giardino sul retro.
 
Come tutte le sere c’è mia madre ad aspettarmi, mi abbraccia e mi bacia. Mi dirigo in camera per cambiarmi e mi faccio una doccia, quando scendo la cena è pronta così io e mia madre conversiamo su tutto quello che  successo quel giorno, poi sparecchiamo e lei si mette sul divano per leggere qualcosa, così mi dirigo in camera e mi addormento quasi subito
 
Ci sono Clara ed Ethan, in un luogo che non riconosco, ma c’è un lago cristallino, loro sono seduti sulla riva e parlano:
-Dovremmo avvisarli al…- viene interrotto.
-No, se lo faccessimo cosa credi che succederebbe?-gli domandò Clara.
-Ma non possiamo restare a guardare, Clara. come puoi dire così, i tuoi amici, i tuoi genitori e tutto quello che hai di più caro al mondo verrà distrutto.-le disse Ethan.
-Ma io sto bene qui, presto anche tu la penserai così.-gli disse lei con indifferenza.
Ethan aprì la bocca per rispondergli ma un rumore interruppe la loro conversazione.
 
 
Quando mi sveglio il mattino successivo, a colazione racconto a mia madre cio che hosognato quella notte,
-Non sarà niente tesoro, non ti preoccupare. Ora mangia e preparati perché sei gia in ritardo.-mi rassicura lei.
Guardo l’ora e mi accorgo che ha increbilmente ragione, così mi vesto in fretta ed esco diretta al lavoro.
 
Quando Sarah ed erin scompaiono in sala mensa, prendo la bici e mi dirigo alla collina, sono l’ultima ma non hanno ancora iniziato, così mia madre mi rimette in coppia con Eliza, da oggi lei ci studierà. Così ogni settimana uno resterà a guardare gli altri a rotazione, questa tocca a Benjamin.
 
Così io ed Eliza iniziamo a concentrarci, i poteri si avvicinano sempre di più, vengo avvolta dall’acqua e inizio a ridere sconcentrandomi per un momento e ma poi l’avvolgo nella mia brezza, e inizia a ridere anche lei così ci fermiamo un momento
-Non in questo modo, dev’essere più naturale come se doveste far abbracciare le vostre essenze, i vostri poteri, capite cosa mi intendo?-ci chiede.
Le sorridiamo, se ne va e così ci riproviamo ancora ma ancora senza risultati, allora mia madre ci congeda tutti e ci rimanda a lavorare.
 
Quando rientro la sera, mia madre mi aspetta come al solito, ma sono molto stanca così mangio e mi butto a letto appena finito.
 
-Clara che stai facendo-è Ethan che sta rincorrendo Clara.
Lei prosegue senza indugio, ma lui non demorde-Dimmelo,-le urla.
Ma quando lei si gira è tardi per lui per accorgersi di ciò che sta per succedere.
 
Angolo Autrice:
Mi aspetto come sempre i vostri commenti, i consigli e i dubbi.
A presto.
 
 
 

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Capitolo 6
*** Ombre ***


Capitolo 6.
Ethan cade sulle ginocchia, gli occhi sempre spensierati sono vacui e un grido accompagna l’accasciarsi del suo corpo sul terreno melmoso delle rive del lago. Dietro di lui delle ombre scure affiancano Clara
-Era davvero necessario?- urlò piangendo questa, con la voce roca dal urlo precedente.
Le ombre si ritirano e la lasciano li sola con Ethan che respira a malapena e lei abbasandosi verso di lui gli sussurra
-Ti prego, resta vivo.-una lacrima le riga una guancia.
-A quale scopo?- gli domanda lui con un filo di voce.
-La guerra!-gli risponde lei.
 
-Dunque-riflette ad alta voce Eliza dopo aver ascoltato il mio racconto-secondo il tuo sogno, Clara ed Ethan sono prigionieri in questo luogo e da queste ombre, le quali stanno progettando una guerra contro di noi?-conclude.
Li ho riuniti sulla collina per raccontare a tutti i miei sogni, o visioni come piace definirli ad Alicia, un po prima del solito in modo da poter proseguire gli allenamenti.
-Così pare- le rispondo sconfortata- e comunque non è certo che quello che vedo, che sogno, corrisponda alla realtà-.
 
-Non puoi davvero esserne convinta- sbotta Alicia-in questo posto nulla succede per caso-.
 
-Non ne sono convinta,ma…- vengo interrotta
-…ma spererebbe che fosse così perché altrimenti sarebbe guerra tra noi e queste…queste cose-finisce Andrew.
 
Mia madre rimasta in silenzio fino ad ora prende la parola-Avete tutti perfettamente ragione, in ogni caso se ci fosse questa guerra di cui sogna Helen, dovranno trovarci preparati…-
 
-Ma potrebbe accadere in qualsiasi momento- piagnucola Benjamin interrempendola.
 
-Appunto- prosegue mia madre alzando gli occhi.- Quindi per il momento concentriamoci sugli allenamenti e quando ci troveremo ne parleremo e ci terremo aggiornati, ma fino ad allora scaldate le menti e scagliate i sentimenti, grazie- ci ordinò.
 
 
All’ora di pranzo io ed Eliza eravamo finalmente riuscite a creare una tempesta che aveva inzuppato tutti i presenti e Andrew era riuscito ad unire i suoi fulmini prima che ne perdessimo il controllo e si disperdesse, mia madre si complimentò con noi e ci congedò.
 
I giorni passarono molto velocemente e ci furono numerosi progressi: Alicia sviluppò la telepatia, cosa molto utile perché riusciva anche a collegare le nostre menti come una sola, e il controllo della mente;Benjamin oltre a diventare invisibile, poteva diventare quello che voleva, mia madre l’aveva definito Cambievole e che era molto raro si sviluppasse tale potere ed infine Eliza riusciva a congelare l’acqua che evocava e riusciva a modellarla a suo piacimento.
Ci eravamo scambiati con tutti e riuscivamo a fonderci a vicenda; ma nel frattempo la situazione si faceva ogni giorno più tesa, una sera a turno avevamo fatto sogni strani come i miei, così eravamo riusciti a raccogliere abbastanza informazioni per capire con cosa avessimo a che fare.
 
A un mese e mezzo dall’inizio dell’allenamento avevamo iniziato a sperimentare il combattimento corpo a corpo, e oggi avremmo proseguito ; questa settimana ero contro Andrew il quela il più delle volte mi atterrava e finchè sarebbe stato così non avrei cambiato compagno.
 
Arrivo sulla collina e Andrew è in ritardo, così provo qualche colpo con Alicia che sta aspettando Benjamin.
Riesco a farle un affondo in pancia, ma lei si riprende subito e mi da un pugno sulla faccia che respingo con un po di aria ma l’onda d’urto mi manda per terra. A quel punto lei si precipita verso di me per scusarsi ma scoppia a ridere  
-Che c’è?- le chiedo confusa.
Lei mi guarda provando a trattenersi- Dovevi vedere la tua espressione, eri estasiata e allo stesso tempo confusa…e…e-non riuscì a trattenersi e mi rise in faccia, a quel punto iniziai a ridere anche io.
 
Mi rialzai dopo qualche minuto per riprovare qualche mossa ma in quel momento arrivò Andrew che si trascinava dietro Benjamin tutto coperto di sangue.
 
Angolo Autrice:
Sono tornata, chiedo venia per coloro che ho lasciato in ansia, ma gli esami mi hanno tenuta impegnata e penso che la fantasia sia stata esaurita per la prima prova, in ogni caso ecco il capitolo per voi.
Kiss kiss
 

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