Amore Pericoloso

di AliceMiao
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La Cattura ***
Capitolo 2: *** Verità ***
Capitolo 3: *** Un Nuovo Giorno Nelle Mani Del Nemico ***
Capitolo 4: *** Come Il Nemico ***
Capitolo 5: *** Elliott ***
Capitolo 6: *** Attacco ***
Capitolo 7: *** Lo odio. O lo amo? ***



Capitolo 1
*** La Cattura ***


~~(Julie)

L’ultima cosa che ricordavo era che stavo uscendo di casa per andare al lavoro e che avevo sentito un forte dolore alla testa, prima di non vedere più niente.
Ero sdraiata su qualcosa di morbido, un materasso probabilmente. Peccato che non ci fosse una coperta a ripararmi dal freddo! Provai a muovermi, ma fu impossibile. Avevo delle corde sia attorno alle caviglie sia attorno ai polsi. Fantastico. Inoltre avevo qualcosa sulla bocca. Doppio fantastico. Il panico mi assalì. Dove mi trovavo? Cos’era successo? Riuscii a mettermi seduta e, appoggiando la schiena contro il muro, aprii gli occhi. Ero in una sorta di prigione, sporca e puzzolente, oltre che fredda. Senza che potessi fermarle delle lacrime scesero sulle mie guance. Guardai la maglietta; sulle spalle c’era del liquido rosso. Mi ricordai il male alla testa che avevo sentito prima di perdere i sensi. Era sangue. Sangue che usciva, o era uscito, dalla ferita alla testa che mi avevano procurato. Probabilmente non sarei morta per quella ferita, ma faceva male e speravo tanto che non si fosse infettata.
Qualcuno aprii una porta e sentii dei passi avvicinarsi. Dopo pochi secondi davanti a me c’era un uomo sui vent’anni, capelli neri e di media lunghezza, arrivavano poco dopo le orecchie. Era vestito di nero, completamente.
Si inginocchiò davanti a me e posò un pollice appena sotto il mio occhio, catturando una lacrima che stava scendendo. Iniziai a tremare, travolta dalla paura.
“Shh. Tranquilla. Non devi avere paura di me”.
Scese un’altra lacrima e lui prese anche quella, dopodiché sposto una mano sul mio cuore.
“Batte molto forte. Dimostra che sei spaventata. Ti faccio così tanta paura?”. Fece un sorriso che mi provocò un brivido di paura in tutto il corpo. Mi liberò la bocca.
“I miei uomini sono stati crudeli vero?”. Mi toccò la ferita sulla testa.
“Chi sei?”.
“Sono Elliott, piccola Julie”.
“Perché sono qui?”.
“Beh… I tuoi genitori hanno qualcosa che io voglio e tu sei la mia garanzia. Loro ti rivogliono e in cambio io voglio quella cosa”.
Iniziai a tremare. Voleva usarmi come scambio per ottenere qualcosa. Ma cosa avevano i miei genitori di tanto prezioso? Non eravamo molto ricchi.
“Oh, non preoccuparti, non voglio farti del male”.
Si alzò. Solo allora mi accorsi che aveva con sé una telecamera. La posizionò in un punto e poi si avvicinò a me.
“Beh, forse solo un pochino”. Mi mise di nuovo qualcosa sulla bocca. Dallo stivale tirò fuori un coltello. Il panico mi assalì violentemente. Cominciai a muovermi, a dimenarmi, ma lui mi tenne contro il muro con un braccio.
“Non ti faccio niente, non devi avere paura”. Sorrise e poi mi fece un taglio sul braccio, lentamente. Il dolore era immenso.
“Shh. Non succede niente piccola”. Un altro taglio, sul polso, appena sopra le corde.
A ogni taglio corrispondeva un mio urlo e sembrava che lui fosse contento. Non so per quanto tempo continuò, forse un’ora, forse due.
Dopo che mi aveva ferita e picchiata si alzò.
“Ora ti lascio Julie. Verrà qualcuno a curarti più tardi”.
Uscì e mi lasciò da sola.

Note:spero vi piaccia questa storia!
Baci AliceMiao
P.S.: il capitolo è una sorta di prologo

 

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Capitolo 2
*** Verità ***


~~(Emma)

Mia sorella non aveva mai saltato il lavoro. Mai. Per quello non ero tranquilla. Non stava a casa nemmeno se era ammalata. Quando entrai in casa vidi che la sua borsa non c'era, quindi era uscita. Ma la casa era sottosopra, come se qualcuno avesse cercato qualcosa. I soldi c'erano e anche i gioielli. Cosa avevano preso? O meglio, cosa stavano cercando? Dopo mezz'ora, passata a pulire, suonarono al campanello. Quando aprii la porta non vidi nessuno, ma vidi una scatola per terra. Al suo interno c'era un cd. Decisi di aspettare la sera e vederlo con i miei genitori, magari era importante.
Quando gli dissi che qualcuno era entrato sembravano preoccupati e quando gli dissi del cd si allarmarono ancora di più. Inoltre Julie non era ancora tornata e ciò mi rendeva ancora più nervosa e preoccupata. Non so perchè, ma avevo la sensazione che quel cd avesse a che fare con lei, anche se mi auguravo con tutto il cuore che non fosse così.
Dopo cena, anche se Julie non era ancora tornata, decidemmo di guardare il cd. Quando il video iniziò mi si fermò il cuore. Apparve una scritta: Voi avete qualcosa che io voglio. Datemela e io vi darò qualcosa che volete.
E partì il video. C'erano una ragazza e un ragazzo. Lei era immobilizzata e lui la stava picchiando, tagliando. Le faceva di tutto. Poi, guardando bene, mi resi conto di conoscere quella ragazza. Era Julie.
"Ma quella è Julie!".
"O mio Dio! Le sta facendo del male!". Mia madre.
"Mi chiedo cosa voglia da lei!". Mio padre.
"Vuole qualcosa in cambio, lo ha detto prima".
Il video durò due ore. Mia sorella stava passando l'inferno là dentro.
"Dobbiamo chiamare la polizia!".
"No. Niente polizia".
Alla fine del video comparve un'altra scritta: Avete visto? Prima me lo consegnerete, prima la rivedrete.
E il video finì. Ecco perchè non era venuta al lavoro!
"Perchè non dobbiamo chiamare la polizia?! Julie è in pericolo!".
"Emma, è ora che tu sappia chi siamo veramente".
"Che intendi papà?".
"Noi siamo... Noi siamo cacciatori di vampiri. Nella cantina c'è un sangue particolare e il vampiro che hai visto nel video lo vuole".
"Hai detto vampiro? Vuoi dire che Julie si trova con un vampiro?!".
"Sì. E mi sorprenderebbe se non l'avesse già trasformata". Mia madre.
"Voi farete lo scambio, vero?".
I miei non risposero, ma si guardarono. "Vedi cara se lui mette le mani su quel sangue diventerebbero più forti e non possiamo permetterlo". Mia madre.
"Che vuoi dire che non potete permetterlo?".
"Non faremo quello scambio. Può tenersi Julie". Mio padre
"Ma è mia sorella! Vostra figlia! Non potete lasciarla là! La ucciderà!".
"Lo sappiamo, ma non possiamo condannare a morte tutta l'umanità per salvare una singola persona".
Tentai di ribattere. "Ma...".
"Niente ma! Non si farà lo scambio, che ti piaccia o no. Forza ora vai a letto. Domani inizia l'addestramento".
Con le lacrime agli occhi e furiosa come una iena salii in camera. Dopo una doccia veloce mi infilai sotto le coperte e pensai a Julie.

(Julie)
Alcuni minuti dopo arrivò veramente qualcuno. Era un ragazzo circa sui ventiquattro anni (era più grande di me), capelli biondi e di media lunghezza. Mi sollevò senza fatica e mi portò in una camera. Era molto bella, piena di libri e oggetti per la pittura. Il ragazzo mi portò sul letto e mi liberò.
"Adesso ti curo, ma devi promettermi che non proverai a fuggire".
"Promesso". Prese una benda e iniziò a tamponarmi le ferite e poi le bendò. Sembrava che non volesse farmi niente, ma avevo paura lo stesso.
"Come ti chiami?".
"James e tu sei Julie. Ora sta zitta".
Annuii e lui finì di curarmi. Poi mi mostrò il bagno dove potevo farmi una doccia e mi chiuse a chiave, dicendomi che nel vassoio c'era la cena e che potevo sia leggere sia dipingere.
Inizialmente feci la doccia e misi dei vestiti puliti che qualcuno aveva preparato. Poi mangiai la cena: una bistecca, un panino e una bottiglia d'acqua. Finii tutto e andai a letto, piangendo.

Note: ecco il secondo capitolo! Spero vi piaccia!
Baci AliceMiao

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Capitolo 3
*** Un Nuovo Giorno Nelle Mani Del Nemico ***


~~(Julie)
Quando mi svegliai il giorno dopo sentii subito di non essere sola. Sentivo una presenza sul letto, accanto a me. Aprii lentamente gli occhi e vidi che Elliott era seduto sul letto accanto a me e che mi stava guardando.
"Buongiorno!".
La paura mi assalì, così come il ricordo di ciò che mi aveva fatto il giorno precedente. Armeggiando con le lenzuola cercai di allontanarmi in fretta da lui, ma la paura mi fece solo aggrovigliare di più tra le lenzuola.
Con una mano mi prese entrambi i polsi, bloccando la mia fuga.
"Hai paura di me? Non devi sai, io non voglio farti nulla". Certo, come no. Anche il giorno prima me lo aveva detto e per colpa sua ero fasciata quasi ovunque e avevo lividi in tutto il corpo. Tentai di liberarmi, ma il mio sforzo servì solo a fargli aumentare la presa. Posò la mano libera sul mio cuore. Non volevo che vedesse che ero spaventata, ma il mio cuore mi stava tradendo. Stava battendo a mille.
"Sono contento di farti paura". Avvicinò pericolosamente il suo viso al mio. "Sai ho un certo appetito. Non ho ancora mangiato nulla stamattina". La sua bocca si spostò sul mio collo e sentii la sua lingua sulla pelle. Poi il morso. Faceva malissimo e istintivamente cercai di liberami dalla sua presa, ma con l'altra mano mi teneva ferma contro il letto. Ogni mia possibilità di fuga era svanita.
Quando si staccò mi sentivo debolissima, non riuscivo nemmeno ad alzarmi per mettermi seduta.  Lui si leccò le labbra, ancora sporche del mio sangue.
"Ha un buon sapore. Dolce e aspro allo stesso tempo".
Mi guardò negli occhi e probabilmente nei miei vide solamente paura, mentre nei suoi vidi pura crudeltà. Avevo la sensazione che non avesse terminato.
Mi accarezzò una guancia. "Sai cosa mi ha detto uno dei miei uomini mentre spiava la tua famiglia? Mi ha detto che non faranno lo scambio. Loro ti hanno abbandonata qui".
Non potevo credere a quello che mi stava dicendo. Eppure in fondo sapevo che stava dicendo la verità. Ai miei genitori non era mai importato molto di me, ma questo non me lo sarei mai aspettato.
"S-stai mentendo...".
"Tu sai che ho ragione. Anche perchè stai piangendo". Era vero, non mi ero neanche accorta di aver iniziato a piangere. Ma non piangevo solo per quello. Piangevo per tutto quello che era successo negli ultimi due giorni. Alla fine scoppiai in un pianto disperato. Mi sentivo ferita e abbandonata. Voglio dire, quale genitore farebbe qualcosa del genere alla propria figlia?
In quel momento mi sentivo incredibilmente indifesa. E lui se ne accorse. Sul suo viso nacque un sorriso perfido, infatti vidi che estraeva qualcosa dalla tasca dei pantaloni: un coltellino.
Non avevo la forza di muovermi e questo giocò a suo favore. Fece passare la lama davanti ai miei occhi e poi fece lentamente un profondo taglio. Urlai e lui rise.
"Non preoccuparti, non manca molto".
Che intendeva? In che senso non mancava molto?
"L'ultimo sforzo piccola mia. Da adesso in poi non soffrirai più".
Si morse il polso e lo avvicinò alla mia bocca. Debole com'ero non riuscivo  a spostarmi, ma tentai comunque di muovere la testa. Alla fine riuscì a posare il polso sulla mia bocca e il sangue iniziò a gocciolare nella mia bocca e a scendere giù, nel mo corpo. All'inizio provai solo disgusto, ma poi iniziai a sentirmi sempre più debole, come se le mie energie vitali mi stessero lasciando pian piano.
"Va tutto bene. Tra poco sarà tutto finito".
Fu l'ultima frase che sentii, perchè poi i miei occhi si chiusero e persi i sensi.

(Elliott)

Tolsi il polso dalla sua bocca solo quando mi resi conto che era svenuta. Le accarezzai dolcemente una guancia e le rimboccai le coperte. Chiamai uno dei miei uomini.
"Mi ha chiamato mio signore?".
"Sì. Voglio che fai preparare la sua camera, che le porti dei vestiti puliti qui, che siano degni di una principessa, e che mi porti del sangue".
Fece un inchino. "Certo mio signore, sarà fatto il prima possibile".
Tornai a guardare Julie. Mi era dispiaciuto molto farle del male, ma quello scambio era necessario. Eppure mi pentivo di ciò che avevo fatto. Mentre aspettavo che si risvegliasse la presi tra le mie braccia e la tenni stretta, quasi temessi che sparisse.

Note: cosa le avrà fatto?
Baci AliceMiao

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Capitolo 4
*** Come Il Nemico ***


~~Non avevo idea di quanto tempo fosse passato, gli occhi mi bruciavano per via del sole, da quando avevo perso i sensi tutto era diventato meno nitido e sfocato, come una vecchia foto, Sapevo solo che mi sentivo strana, più potente. ma oltre al invincibilità, provavo un senso di stanchezza, sentivo come se non avessi bevuto da una vita, posai una mano al altezza della gola, ma quello che ne uscì fu un rantolio, come se essa fosse completamente secca.
"C-che cosa... Perchè mi fa così male la gola?". Non mi aspettavo una risposta, invece qualcuno parlò: Elliott.
"Hai sete. E anche molta". Cosa? In che senso? Lo guardai con aria interrogativa e lui si spiegò meglio. "Sei una vampira ora, come me. E hai molta sete di sangue".
Io una vampira? Non volevo crederci. Non potevo farlo.
Sete? No ti sbagli! Avrei voluto gridare, ma la gola mi faceva malissimo, lui rise divertito dalle lacrime che scendevano dai miei occhi.
"No, stai mentendo".
"Sono sincero invece. So che ti sarà difficile crederlo, ma posso dimostrarti che è la verità".
Schioccò le dita ed entrò un altro umano. Da un taglio sul braccio colava del sangue. Il mio cervello andò in tilt. Quel profumo era così buono! Mi stava chiamando, mi stava dicendo di avvicinarmi.
Automaticamente mi avvicinai all'umano e sentii i canini allungarsi. Avvicinai il volto al suo collo e lo morsi. Il sangue man mano che scendeva nel mio corpo spegneva l'incendio che si era acceso nella mia gola non appena quella persona aveva messo piede nella stanza. Quando lasciai il corpo mi coprii la bocca. 'avevo appena ucciso. L'avevo appena dissanguato. Caddi sulle ginocchia e, senza che lo potessi impedire, delle lacrime iniziarono a scendere copiose.
Sentii delle mani sulle mie spalle. "Ora è questa la tua natura".
"Perchè l'hai fatto?".
"I tuoi genitori non faranno lo scambio, però meritano una punizione. E non c'è castigo migliore se non trasformare una loro figlia in vampira". Rise divertito.
Era solo una punizione per i miei genitori. Ma aveva appena sconvolto la mia vita. Ero diventata una creatura assetata di sangue. Un'assassina. Una vampira.

(Emma)

Il primo giorno di addestramento era stato estenuante. Dopo essermi allenata tutto il giorno senza fermarmi un attimo pensavo che peggio non sarebbe potuta andare. Invece mi sbagliavo.
A casa mi aspettava una brutta sorpresa. Era arrivato un altro dvd da quel misterioso vampiro.
In quel video mia sorella veniva ancora ferita e l'aveva persino morsa. In quel momento giurai che avrei ucciso quel vampiro. Lo avrei fatto per lei.
"Tra poco verrà Logan. Ti aiuterà con l'addestramento".
"Ancora? E quando posso riposarmi?".
Mio padre si avvicinò a me furioso. "Per i cacciatori di vampiri non esiste il riposo. Hai visto quello che hanno fatto a Julie? Vuoi che succeda anche ad altre persone?".
"No non lo voglio. E va bene, ma prima voglio farmi una doccia".
Incredibile, l'acqua della doccia faceva miracoli. Mi sentii subito meglio, ma non riuscivo a togliermi dalla testa una scena che avevo visto nel dvd. Quel vampiro faceva bere il suo sangue a Julie. Non sapevo perchè, ma avevo la sensazione che quel gesto aveva avuto delle conseguenze importanti su di lei.
Uscii dalla doccia con addosso solo una salvietta e nella mia stanza vidi un ragazzo. Aveva i capelli riccioli e marroni, gli occhi azzurri. Indossava una divisa da allenamento. Solo in quel momento mi resi conto di essere completamente nuda e di avere addosso solo una salvietta.
"Ehi! Si bussa prima di entrare! E ora esci!".
Rise. "Sono Logan e tu devi essere Emma".
"Sì è così. Mi vesto e arrivo, però tu esci subito!".
Sempre ridendo uscì dalla mia camera. Ah i maschi!

(Elliott)

Finalmente l'avevo trasformata. Però le avevo anche mentito. Non l'avevo trasformata solo per punire i genitori. L'avevo trasformata anche perchè volevo averla sempre con me. Ero stato egoista, lo sapevo bene. Eppure non riuscivo ad immaginare un futuro senza lei accanto.
La lasciai nella stanza. Aveva bisogno di stare sola per abituarsi. Quando sarebbe stata pronta sarebbe venuta da me. Lo sapevo.

Note: ecco un altro capitolo!
Baci AliceMiao

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Capitolo 5
*** Elliott ***


~~Dopo circa un'ora passata a piangere sul mio letto decisi che dovevo rivedere Elliott. Era come una sorta di istinto. Come un bambino piccolo ha bisogno di stare con la sua mamma, io avevo bisogno di stare con il mio creatore. Aprii la porta e mi incamminai nei corridoi. Non sapevo dove andare, ma allo stesso tempo mi muovevo a mio agio, come se sapessi esattamente dove si trovava la mia meta. Alla fine, dopo aver attraversato decine di corridoi arrivai davanti ad una porta. Era più imponente rispetto alle altre e anche più rifinita. Era piena di ricami e le maniglie erano dorate. Entrai e davanti a me c'era una scrivania, con dietro Elliott.  Quella stanza conteneva anche un salottino con il camino e una vasca idromassaggio. Era la stanza più grande e lussuosa che avessi mai visto!
"Sei arrivata. Lo sapevo che saresti venuta a cercarmi".
"Ho alcune domande da farti". Ero molto nervosa e lo dimostrava il fatto che avevo iniziato a tormentarmi i capelli.
Lui mi fece cenno di sedere sul divano e poco dopo mi raggiunse. "Allora, da dove iniziamo?".
"Perchè poco fa ho sentito il bisogno di raggiungerti?".
"Perchè ti ho creata io. Lo sentirai sempre questo bisogno, ma con il passare del tempo sarà sempre più debole e sopportabile".
Mi fece sdraiare sul divano e lui si mise sopra, bloccandomi la fuga. "Quindi dovrai stare accanto a me per un po'". Sorrise.
Diventai rossa. Era un po' troppo vicino. Tentai di allontanarlo, ma anche se ero diventata una vampira era comunque più forte di me.
"Non preoccuparti, non devi sentirti prigioniera. Potrai girare tutta la casa, ma non uscire dai cancelli. E quando ti chiamerò dovrai venire subito, altrimenti le conseguenze potrebbero essere poco piacevoli".
Passò un polso sulla cicatrice che c'era sul mio braccio e che era stato lui stesso a farmi. "Potrei fartene altri simili. E credo che tu non voglia".
Annuii."Non succederà... Solo... Quanto tempo dovrò stare qui?".
"Per sempre mia cara. Per sempre. E credimi per un vampiro l'eternità è molto lunga".
Ero spaventata. Avrei dovuto vivere per sempre lì con lui. Iniziai a tremare e lui se ne accorse.
Mi accarezzò dolcemente i capelli. "Non devi avere paura di me. Non ti farò niente". Sì certo. La prima volta mi aveva filmato  mentre mi picchiava e tagliava. La seconda volta mi aveva trasformata. Sì, direi che c'era da fidarsi.
"Come faccio a fidarmi di te?".
"Puoi anche non fidarti se vuoi. Non sei costretta". Mi diede un leggero bacio sul naso e poi rimase lì, ad osservarmi come se fossi n trofeo appena vinto.

(Emma)

Ok. Il nostro primo incontro era stato piuttosto brusco, ma, dopo una ramanzina di mio padre sul fatto che fosse un bravissimo cacciatore e che non dovevo azzardarmi mai più a pensare di lasciarlo, decisi di dargli una seconda possibilità. In fondo lo facevo per mia sorella.
"I tuoi mi hanno fatto vedere il vampiro che ha catturato Julie. Non pensavo che sarebbe arrivato a ciò".
"Che vuoi dire? Lo conosci?".
"Tutti lo conoscono. È uno dei vampiri più cattivi e spietati che esista. Io posso insegnarti quello che ho imparato, ma non basta per sconfiggerlo".
"Non importa. Io la salverò, anche se dovessi allenarmi con più persone diverse!".
Sorrise e iniziammo ad allenarci. Dopo ore di esercizi ci fermammo per una pausa.
"Cosa vuole ottenere di così importante da far sì che i miei genitori scelgano di non fare lo scambio nonostante lui abbia mia sorella?".
"Vuole la coppa con il sangue del primo vampiro. Se lo berrà, anche solo una goccia, diventerà immune a tutto per un secolo. E non ci vorrebbe molto a batterci".
Annuii. In effetti aveva un senso. Ma avrebbero potuto trattare o almeno provare a liberarla.
"Lui non si arrenderà. Farà di tutto per ottenere quella coppa. Potrebbe anche catturare te, quindi dovrai fare attenzione".
Annuii. In effetti aveva ragione. Se con Julie aveva fallito avrebbe potuto tranquillamente riprovare con me.

"Forza, andiamo a dormire. Domani altro allenamento".
Sorrisi e andai a letto speranzosa.

Note: ecco un altro capitolo! Non è molto lungo però...
Baci AliceMiao

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Capitolo 6
*** Attacco ***


~~Mi stava osservando come si ammira un trofeo appena vinto. Ero solo un trofeo per lui? Solo un premio vinto? Mi sembrava proprio che fosse così. Per lui non contavo nulla da umana e sicuramente non avrei contato nulla nemmeno da vampira.
“Sei contenta? Staremo insieme per un bel po’ di anni. Un bel po’”. Sorrise. Si stava impegnando per rovinare la mia vita!
“Perché dovrei? Sei solo un mostro”.
Rise. “Beh, mia cara ora lo sei anche tu. Sei anche tu una vampira”.
“Non intendevo che sei un mostro perché sei un vampiro. Intendevo che lo sei per quello che fai”.
“Mi fa piacere che mi reputi così. Vuol dire che interpreto bene la mia persona”.
Avevo voglia di tirargli uno schiaffo. E lo feci infatti. Ma lui si infuriò. Mi fece girare sulla schiena e mi tirò indietro le braccia, tenendole per i polsi. Sentii il suo respiro sul collo. Era freddo.
“Come ti sei permessa? Come?!”.
Non risposi. Non volevo farlo. Tanto qualsiasi cosa gli avessi detto lo avrebbe solo fatto arrabbiare di più. All’improvviso senti un forte dolore alla schiena.
“Ti fa male? Rispondi!”.
“Sì!”. Stavo per piangere, lo sentivo. Il dolore alla schiena divenne più sopportabile. Mi lasciò e i polsi e si mise in piedi davanti a me. In mano aveva un ramo di legno sporco di sangue.
“Fallo ancora e questo” indicò il ramo “finirà esattamente qui”, Lo posò sul mio cuore. “Ci siamo capiti?”.
Io annuii, spaventata.
“Molto bene. Accidenti devo cambiare il divano, me l’hai sporcato di sangue”.
Ah io l’avevo sporcato. Era colpa mia se sanguinavo quando qualcuno mi conficcava un ramo nella schiena.
“Forza vattene. Torna nella tua stanza che poi ti raggiungo”.
Come? Che mi raggiungesse era l’ultima cosa che volevo!
Con mia grande sorpresa la ferita alla schiena era guarita quasi del tutto.
Mi alzai e mi diressi il più in fretta possibile nella mia stanza. Mi feci una doccia e indossai dei vestiti puliti. Nell’attesa che lui arrivasse mi misi a dipingere. Ma i miei pensieri tornavano sempre a Emma e alla mia famiglia.

(Emma)

Immaginai che il mio avversario fosse Elliott e tirai un calcio potente addosso a Logan, che finì a terra.
“Però sei brava!”.
“Grazie!”.
Sentimmo dei rumori provenire dal piano di sopra. Ci stavamo allenando in cantina. Salimmo e lì vi trovammo il casino più totale. Dei vampiri erano entrati in casa nostra e ci stavano attaccando!
“È ora di mettere in pratica quello che ti ho insegnato”.
Annuii e ci buttammo nella mischia. I nostri genitori combattevano molto bene, ma un vampiro riuscì a scendere nei sotterranei.
“Ho preso la coppa!”, disse dopo alcuni minuti.
Tutto si fermò. Tutti si fermarono. Il vampiro fuggì a gambe levate così come gli altri. Io e Logan li seguimmo. Ci avrebbero portato da Elliott e da mia sorella. Anche se non eravamo abbastanza forti lo avremmo battuto.
Li seguimmo fino ad un palazzo fuori città. Era in mezzo al bosco, quindi era molto nascosto da occhi indiscreti.
“E ora? Come facciamo ad entrare?”.
“Guarda! Quella finestra è aperta!”.
In effetti era così, ma dubitavo che non ci fosse nessuno di guardia. Tuttavia valeva la pena tentare.
Ci arrampicammo fino al balcone. La portafinestra era aperta e all’interno della stanza vidi l’ultima persona che avrei pensato di vedere: mia sorella.
Era di spalle, ma sapevo che era lei.
“Julie?”, la chiamai. Lei si voltò e lasciò cadere il pennello che aveva in mano.
“Emma”. Venne verso di noi e mi abbracciò. “Pensavo che non ti avrei mai più rivisto. Ma come mai sei qui?”.
“Stasera dei vampiri hanno attaccato casa nostra e hanno preso la coppa che Elliott voleva che i nostri genitori gli dessero in cambio di te”.
Sul suo viso si dipinse un’espressione di sorpresa e tristezza. “Vieni via con noi intanto che nessuno ci vede”.
“Non posso. Non posso allontanarmi da Elliott”.
Solo allora notai i canini e gli occhi rossi. Era diventata una di loro. In quel momento delle guardie comparvero e ci circondarono. La guardai e i suoi occhi divennero lucidi.

(Julie)

Il piano di Elliott stava funzionando. Lo sentii arrivare da dietro di me e posare una mano sulla mia spalla.
“Bel lavoro Julie”.
“Cosa?! Eri d’accordo con lui?!”.
“Mi dispiace…”. Iniziai a piangere.
“Portateli nei sotterranei”. E così fecero.
Avevo tradito mia sorella, consegnandola nelle mani di un vampiro spietato. Ma non avevo avuto scelta. Se non l’avessi fatto avrebbe ucciso i miei amici, la mia famiglia, tutte le persone che conoscevo.
Mi abbracciò. Non mi mossi e lo lasciai fare.
Mi sentivo malissimo. Avevo appena tradito l’unica persona che mi era stata vicina e che mi aveva sostenuto da sempre. Avevo tradito mia sorella.

Note: ecco una svolta!
Baci AliceMiao

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Capitolo 7
*** Lo odio. O lo amo? ***


~~Ero sul balcone della mia stanza. Sopra di me le stelle erano molto luminose come sempre. Mi era sempre piaciuto guardarle, soprattutto con mia sorella. Emma. Ora lei era nei sotterranei e le stavano facendo chissà cosa. Ero persa nei miei pensieri e mi ripresi quando sentii Elliott abbracciarmi da dietro. Sentii il suo respiro freddo sempre più vicino, sul collo. Lì mi diede un bacio.
"C-che fai?".
"Shh. Rilassati".Facile dirlo.
"Staccati".
"No".
Non so perchè, ma mi sentivo bene in quell'abbraccio. Eppure avrei dovuto odiarlo.
Mi abbandonai alle sue braccia, sfinita.
"Brava, proprio così". Mi diede un altro bacio sul collo. Mi sentii sciogliere. Perchè?
"Perchè mi sento così strana?".
Lo sentii sorridere sul mio collo. "Starai meglio, basta che ti lasci andare".
Mi liberai dal suo abbraccio e lo guardai. "Perchè fino a poco fa volevi farmi fuori e ora mi tratti così bene?".
" Voglio solo divertirmi un po'" disse lui ridendo, sbuffai appena mi stava soltanto prendendo in giro. Lui non provava nulla per me prima me ne sarei fatta una ragione...prima avrei smesso di soffrire. Mi spinse contro la parete. "Lasciami".
Sorrise e mi spinse ancora di più contro il muro freddo dietro di me. "Perchè dovrei. Sei mia ora. Posso fare quello che voglio con te".
"No che non puoi non sono tua".
"Sì invece".
"No".
"Sì".
"No".
Mi baciò di nuovo il collo, mordicchiandomi l'orecchio. Cercai di liberarmi, ma la sua presa era ferrea. Mi scese una lacrima. Avevo capito di aver perso la testa per lui. Lui alzò lo sguardo. Mi accarezzò dolcemente il viso e poi si chinò, lasciando un bacio sulle mie labbra tremanti.
Gli tirai uno schiaffo.
"Siamo arrabbiate vero?", disse in tono scherzoso. Gli stava arrivando un altro schiaffo, ma lui parlò: "Finito?", stava sbuffando e ridacchiando. Incredibile, non avevo mai conosciuto nessuno come lui!

(Emma)

I vampiri ci avevano portato nei sotterranei. Era la stessa cella dove avevano portato Julie. Ci avevano legato (ovviamente) e impedito di parlare.
Mi mossi, facendo suoni incomprensibili. Mi veniva da piangere. Julie mi aveva tradito. Lei aveva tradito sua sorella. Eppure avevo la sensazione che fosse stata costretta a farlo.
Le mani di Logan toccarono le mie, come a consolarmi.
La porta si aprì e comparve un vampiro. "Bene bene. Finalmente vi abbiamo presi".
Lo guardai furiosa. Lui mi accarezzò una guancia.
"Sarà molto divertente". Sorrise e mi staccò da Logan.
Cercai di liberarmi, ma era inutile. Mi lanciò per terra e iniziò a colpirmi. Cercai di non urlare (anche se in ogni caso non ci sarei riuscita) per non dargli la soddisfazione di avermi fatto del male.
Lo vidi prendere qualcosa di affilato. Lo avvicinò pericolosamente a me.
Chiusi gli occhi. Ma non arrivò nessun colpo. Aprii gli occhi. Davanti a me vidi Logan. Aveva preso il colpo al mio posto. Cadde a terra. La ferita alla testa sanguinava troppo. Urlai per quanto riuscii, ma provocai solo una risata da parte del vampiro.

Note: le cose si fanno interessanti!
Baci AliceMiao

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