Another Story

di Ino chan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo cinque ***
Capitolo 6: *** capitolo sei ***
Capitolo 7: *** Capitolo sette ***
Capitolo 8: *** Capitolo otto ***
Capitolo 9: *** Capitolo nove ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo diciassette ***
Capitolo 18: *** Capitolo diciotto ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo venti ***
Capitolo 21: *** Capitolo ventuno ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 29 ***
Capitolo 30: *** Capitolo 30 ***
Capitolo 31: *** Capitolo 31 ***
Capitolo 32: *** Capitolo 32 ***
Capitolo 33: *** Capitolo 33 ***
Capitolo 34: *** Capitolo 34 ***
Capitolo 35: *** Capitolo 35 ***
Capitolo 36: *** Capitolo 36 ***
Capitolo 37: *** Capitolo 37 ***
Capitolo 38: *** Capitolo 38 ***
Capitolo 39: *** Capitolo 39 ***
Capitolo 40: *** Capitolo 40 ***
Capitolo 41: *** Capitolo 41 ***
Capitolo 42: *** Capitolo 42 ***
Capitolo 43: *** Capitolo 43 ***
Capitolo 44: *** Capitolo 44 ***
Capitolo 45: *** Captiolo 45 ***
Capitolo 46: *** CAPITOLO 46 ***
Capitolo 47: *** Capitolo 47 ***
Capitolo 48: *** Capitolo 48 ***
Capitolo 49: *** Capitolo 49 ***
Capitolo 50: *** Capitolo 50 ***
Capitolo 51: *** Capitolo 51 ***
Capitolo 52: *** Capitolo 52 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. ***


Capitolo uno: 31 ottobre 1981

 

 

Capitolo uno: 31 ottobre 1981

 

 

 

 

Si era addormentata.

Raggomitolato sul pavimento del bagno,con il tappeto come cuscino e il braccio destro attorno alla tazza. Aveva rimesso per tutta la notte e per buona parte della mattina, nausea, mal di pancia e indicibili dolori articolari si erano alternati in quella stanzetta buia,dove James si era presentato puntuale come un orologio, ogni 10 minuti, per portarle un bicchiere d'acqua, per reggerle la fronte e massagiarle in mezzo alle scapole mentre rigettava o semplicemente per vedere come stava.

Passeggiava avanti e indietro per il corridoio, leggendo il giornale o  parlando con Harry, le venne da ridere al ricordo di quei monologhi, discorreva con loro figlio di tutto, dal Quiddich alla politica "Si vede che gli manca Sirius." in quel momento gli stava raccontando la versione "potteriana" di Cappuccetto Rosso:-Così il Principe Azzurro incontrò condusse Cappuccetto nella casetta dei na...-

Lily sollevò il capo dall'asciugamano, era impossibile che si fosse reso conto di stare facendo un pastriocchio narrativo, guardò verso la porta, aveva smesso di passeggiare- James?-

Una scarica di tuoni le strappò un sussultò, poi fuori dalla finestra brillò il vivido bagliore  di un lampo,e in basso si sentì uno schiocco simile a un colpo di fucile, seguito da un rapido scalpiccio- JAMES!-urlò alzandosi . La porta si aprì rimbalzando contro il muro, e James entrò pallido come uno spettro con il picco Harry stretto al petto

-Che succede?-

-Voldemort!-

-Voldemort?- Si fissarono, dai due lati del piccolo bagno mentre James faceva peso sulle spalle per sbarrare la porta col suo stesso corpo, non avevano bisogno di parlare per capire cos'era successo, Peter li aveva venduti, dovevano scappare. Lo sguardo nocciola di James scivolò oltre la testa della moglie,alla finestra,sorrise e tese il bambino alla madre e con un colpo di bacchetta la fece saltare in aria.

-Non vorrai saltare?-

-Ha lanciato un incantesimo sulla casa, ci basterà uscire sul tetto per riuscire a smaterializzarci.- Lily lo fissava come se fosse impazzito mentre si faceva di lato per permettergli di passare-Amore, lui non può morire...-

-Lui, non può morire. - ripetè atona la donna , per poi serrare la mascella in un espressione decisa, puntò lo sguardo smeraldino verso il marito che gli sorrise orgoglioso-Si, hai ragione. Sali prima tu... Ho paura di scivolare.-

La porta dietro di lei scricchiolò pericolosamente, allungò Harry a James, che era per metà fuori la finestra e lo seguì fuori un secondo prima che una pioggia di schegge esplodesse per il bagno. Il bagliore verde dell'Avada Kedavra sfrecciò oltre la sua testa,cacciò un urlo terrorizzato e scivolando si ritrovò stesa per metà sul ginocchio destro di James, che le strinse le spalle con un braccio.Schiacciò il viso contro il suo petto e chiuse gli occhi.

-Lil...- James le poggiò un bacio fra i capelli mentre lei sollevava lentamente le palpebre inquadrando prima Harry, poi James che le rivolse un sorriso stravolto- Siamo salvi.-

-Si.-

 

 

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Fiocchi bianchi

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CAPITOLO DUE.
"31 OTTOBRE 1991."

Sirius Black diede un’altra occhiata al cielo sopra di lui. Nelle ultime ore le nuvole si erano sempre più radunate sulla sua testa, formando grumi e chiazze buie sulla superficie violacea. Niente luna stasera pensò, ricordando la notte che aveva cambiato la sua vita e il quarto di luna crescente che l'aveva illuminata.
Con un sospiro,si abbandonò al muro dietro di lui, passandosi una mano fra i capelli portandoli indietro dalla fronte. Era quasi mezzanotte e come un emerito coglione, si trovava ancora là...Davanti alle porte chiuse di Godric's Hollow, come se sperasse di vederli spuntare da un momento all'altro.

[Che idiota]

Erano passati 10 anni da che i Potter erano spariti dalla circolazione. 10 anni dall'ultima volta che aveva sentito la voce di James o che aveva incrociato lo sguardo di Lily, ma non riusciva ancora a rassegnarsi all'idea di averli persi. Ogni Halloween si ritrovava là, con una bottiglia di FireWeaskey in una mano a brindare a una casa vuota e al "lutto" che aveva colpito la sua vita. Quella sera non solo aveva perso James e Lily. Aveva solo scoperto la vera natura di Peter. E salutato per l'ultima volta Remus. L'aveva accusato di essere un Mangia Morte, si era fatto in quattro per tagliarlo fuori dal gruppo e alla fine si era conto di aver crocifisso un innocente.


E com'era prevedibile gli aveva girato le spalle...
L'aveva lasciato solo anche lui...


[Me lo sono meritato...]
-Sirius?-
Sollevò il mento dal petto e socchiuse le labbra in una smorfia sbalordita, l'aveva forse evocato? Si guardò attorno confuso prima di tornare a fissare quegli occhi color miele che li fissavano gelidi- Remie?-
-Ciao.-
Balzò in piedi e in due saltì era addosso all'amico di un tempo, che accettò il suo abbraccio, ma non lo ricambiò, ne erano successe tante fra di loro e troppo grosse. Remus appoggiò per un secondo il mento contro la spalla dell'altro malandrino per poi tirarsi indietro di un passo, i pugni sempre infilati nelle tasche della giacca.
-Quando sei tornato?-
-Ieri.-
Si fissarono a disagio, Remus si strinse leggermente nelle spalle, erano passati 10 anni, ma Sirius non era cambiato molto. A contrario suo, che si era consumato come una candela, era rimasto sempre incredibilmente e "doveva ammetterlo" fastidiosamente bello.

[E' ancora il principino di Grimmauld Palace... Quanto vorrei prenderlo a calci.]
-Sei ubriaco?-
Sirius ridacchiò.
-Vieni spesso qui?-
-Ogni anno.-
-Capisco.- Spostò lo sguardo verso le porte sbarrate della case e inspirò a fondo l'aria pungente della notte - Speri ancora che tornino?-
-Tu no?-
-No.-
-Perchè?-
-Perchè se tornassero in seno alla Comunità Magica sarebbero in pericolo. L'Ordine della Fenice perde acqua come un colino, e Silente ...Beh..- tacque con fare allusivo, e Sirius abbassò lo sguardò verso le mani che aveva stretto una dentro l'altra per farsi forza.
-Io...-cominciò con un filo di voce -Remus ...Mi spiace.-
-Non lo dire.-
-Moony.-
-Non mi chiamare Moony...Sirius.-
Sirius sentì le lacrime montare, volse il capo, trasalendo quando si ritrovò stretto in un abbraccio che credeva di cui credeva di aver dimenticato tutto, calore, odore...La straordinaria sensazione di famiglia che aveva sempre saputo dargli -Remus?- esalò stupefatto.
-Ah, cagnaccio, avrei voluto essere arrabbiato con te per tutta la vita.- gli afferrò la testa e lo spettinò ridendo della sua espressione sbalordita-Ehi, riprenditi!-
-Sono confuso.-
-Cosa ti confonde, mio giovane padawan?-



Remus e le citazioni su Star Wars. Sirius sentì un sorriso sollevargli gli angoli delle labbra al ricordo di quel pomeriggio al cinema e della sparata di James "Ok, Moony, da oggi sei il mio Maestro, insegnami le vie della cioccolata!"






-Mi hai perdonato?-
-No, ma in questi ultimi 10 anni ho avuto modo di sbollire.- lo strattonò per la giacca nella speranza di fargli avere una reazione anche minima- ...E poi mi ospiterai finchè non trovo casa, quindi mi sembra il minimo tornare a rivolgerti la parola.-


Sirius si passò una mano sul viso.


-Ti sei commosso Padfoot?-
-No.-
-Oh, che dolce cucciolone.-
-FOTTITI MOONY!-
Iniziarono a rincorrersi come due bambini, ignari della presenza del cervo bianco che dal limitare della foresta li osservava e internamente sorrideva sollevato "Hanno fatto pace finalmente."
*°*°*°*°*




-Harry James Potter alzati immediatamente!-
Il ragazzino si raggomitolò a palla sotto le coperte, in risposta alle grida che gli stavano trapanando le cervella- Papà è domenica...- mugugnò- E sono le sette del mattino!- Infilò la testa sotto il cuscino e urlò quando le coperte gli vennero strappate via a forza di dosso.
-Papà!-
-Il pic nic!- cinguettò James.
-Papy è il 1° novembre!-
-E' la tradizione!-
Harry fissò il padre a bocca aperta mentre questo lo prendeva in braccio e dondolandolo a destra e a sinistra come un bebè, lo portava fino al salone dove Lily aveva preparato la colazione per tutti e tre. Sollevò lo sguardo e sorrise alla vista del figlio appeso a testa in giù fra le braccia del papà - Pronto per la nostra solita scampagnata?- gli chiese mentre si sporgeva a baciargli la fronte.
-E' il 1° novembre.- si lamentò ancora il bambino -Fa freddo!-
-E' la tradizione.- tubò Lily.
-Voi due siete pazzi!- Harry non sapeva cosa da 10 anni festeggiava, non sapeva della fuga dei suoi genitori per salvargli la vita, non sapeva, non immaginava nemmeno lontanamente di essere figlio di due maghi, di essere la speranza di un'intera comunità -E' non è bene per una maestra e un poliziotto.-




*°*°*°*°*



" Oh..." Remus si guardò attorno confuso, da dove era saltata quella ragazza? Non era la prima volta che svegliandosi nell'appartamento di Sirius in cucina si ritrovava di fronte una delle sue conquiste, e infatti lanciò un'occhiata verso la camera da letto di Sirius anche se non sembrava una di quelle donnine tanto stupida quante volgari che Padfoot tanto amava portarsi a letto. La fissò e anche lei fece altrettanto quando la sorpresa che le aveva socchiuso le labbra lasciò il posto alla curiosità. Era minuta e snella, con lunghi capelli castani raccolti in una gonfia treccia e immensi occhi color cioccolata...Era davvero molto bella.
-Ciao Remus.-
"Mi conosce?"
-Quando sei tornato?-
-Ieri sera.-
-Sono contenta di rivederti.-
Remus spostò il peso del corpo verso il piede destro, non doveva avere molto anni meno di lui e le sue conoscenze femminili su contavano sulle dita di una mano...Chi cazzo era?

-Ehi!- la voce assonnata di Sirius fece voltare i due- Hai portato la colazione!?-

La ragazza sollevò il sacchettino di carta che teneva in mano, Sirius le sorrise , le sfilò la busta dalle mani e le poggiò un bacio sulla fronte. Non era decisamente da Sirius Black salutare una delle sue ragazze in un modo tanto dolce, di solito si andava sulla lingua in bocca e la manata sul culo...
-Sono le brioches di Forte Braccio?-
-Si...Sono al cioccolato.- la ragazza scoccò uno sguardo gentile a Remus, sembrava sapere della sua passione per la cioccolata, la guardò a sua volta,maledizione chi diavolo era?
-Vi lascio soli.-
-Come non fai colazione con noi?- Sirius spuntò da dietro il piano che divideva la cucina dal salone- Eddai...Non ti vergognerai di Moony!-
-No.- un sorriso estramemante familiare per entrambi i Malandrini le labbra carnose della ragazza- C'è giù Dora che mi aspetta.-
Sirius parve vagamente deluso mentre poggiava il mento nel palmo della mano, fare colazione assieme doveva essere una specie di abitudine -Come va il tirocigno della piccola?- le chiese.
-Bene...E' solo che è...- tacque un attimo e aggrottò leggermente le sopracciglia. Sembrava alla ricerca della parola giusta da usare- ...Molto goffa.- abbassò leggermente il capo in segno di saluto e s'infilò dentro il camino dove era sbucata qualche minuto prima.
-Chi è?- chiese Remus non appena il lampo della Polvere Volante si spense.
-Chi?- gli fece eco Sirius.
-Quella ragazza.-
Lo sguardo di Padfoot passò dall'amico al camino un paio di volte -Cecily.-...Sembrava piuttosto perplesso.
-Cecily?- fece eco il Lupo Mannaro.
-Cecily Potter. La sorellina di James!-







FINE CAPITOLO DUE:
Nella speranza che questo capitolo sia stato di vostro gradimento , un saluto dalla vostra devotissima Ino chan.
Un grazie enorme:
Pan_Tere94
rosy823
Finleyna 4 Ever
Lyan
lyrapotter
FunnyPink
PrincessMarauders
ale03

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo tre

Capitolo tre

"Sogno premonitore."

 

-Dimmi chi diavolo ti credi di essere!- esclamò Cecily, fissando con occhi roventi Sirius -Come hai osato fare pressione su Malocchio perchè mi estromettesse dalla missione?-si piazzò per bene davanti alla porta per impedire all'animagus di andarsene e di troncare lì la discussione e serrò le labbra in una linea cocciuta -Ti ricordo che non sei mio padre e che io sono abbastanza grande per badare a me stessa!-
Sirius la fissò a lungo in silenzio, sembrava intento a soppesare le parole da usare, poi le sorrise tranquillo -Finito?- le chiese mentre sfilava i capelli dal colletto della giacca.

-NO!-

-Cecily...Sii buona, qua stiamo parlando di una rivolta di detenuti ad Azkaban! Sei brava nell'addestrare reclute non lo metto in dubbio, ma nel duello...- lasciò cadere la frase con fare allusivo e Cecily sentì le guance bruciare per l'ira. Di solito gli atteggiamenti da fratello maggiore di Sirius la intenerivano e la lusingavano, ma stavolta aveva oltrepassato il cosiddetto segno, il Malandrino se ne rese conto e si tirò indietro di un passo: -Cecily...- bisbigliò.

-BRUTTO STRONZO, COME TI PERMETTI!?- urlò con tutto il fiato che aveva in corpo, completamente ignara della piccola folla di curiosi che si era radunata davanti alla porta chiusa dell'ufficio e che stavano sbavando sullo spettacolo che stava offrendo. "Sirius Black che si lasciava insultare senza reagire non era uno spettacolo che si vedeva tutti i giorni."

-Piccola...-

-NON MI CHIAMARE PICCOLA!- sbraitò la ragazza fuori da ogni grazia, talmente rossa di rabbia che sembrava brillare come una lampadina -FICCATI BENE IN QUELLA TESTACCIA DURA CHE NON SONO PIù UNA BAMBINA! CHE NON SONO HO BISOGNO DI ESSERE PROTETTA E CHE ...-Si bloccò, lo sguardo che Sirius ora le stava rivolgendo aveva una scintilla supplice che non gli aveva mai visto prima, sembrava volerla implorare con gli occhi di capire le sue ragioni.

-Sirius.-

-Cerca di capire ... - la pregò in un soffio mentre faceva il giro del tavolo e piegava leggermente le spalle per portare il viso al suo stesso piano- Se dovesse succederti qualcosa io...-

-Tu?- fecero eco in corridoio tre scimmiette curiose che rispondevano al nome di Frank Paciock, Ninfadora Tonks e Arthur Weasley. Si schiacciarono contro la porta e dopo un "clack!" si sentirono cadere a faccia avanti. Crollarono una sopra l'altro, come una coreografica colonnina umana  ai piedi di Cecily e Sirius.

-Che diavolo...- esclamò la ragazza.

-Fate?- concluse torvo l'animagus.

Frank fu il primo a balzare in piedi- Oh, ma che bella porta!-bussò - Di noce, bella robusta.- accanto a lui Ninfadora e Arthur annuirono con esagerato trasporto.

Sirius avanzò di un passo, Frank, Dora e Arthur arretrarono di tre:-Datemi un buon motivo per non uccidervi....-

-Mi vuoi bene!- cinguettò Dora.

-Ti mancherei.- Frank si strofinò le mani al massimo del servilismo.

-Sono padre di famiglia...-Arthur quasi piangeva.

Sirius scosse il capo  segno nessuna delle spiegazione dei suoi amici lo convincevano -Oh Merlino moriremo...- mormorò Arthur mentre si tirava alle spalle di Tonks, che si era riparata dietro a Frank - E sarà una morte orribile!-

-KYAHAHAHAHAHA!-

*°*°*°*

Bellatrix Black in Lastrange si appoggiò all'indietro contro lo schienale della seggiola e bevve un lungo sorso dal suo boccale di burrobirra. Dopo aver ucciso tutti gli Auror presenti ad Azkaban e liberato i Dissennatori aveva preso possesso della fornitissima saletta in cui le guardie si rilassavano a inizio e fine turno.

-Bella! Sono arrivati gli auror del Ministero!-

La strega scostò lo sguardo dalla fondo del bicchiere che teneva fra le mani al marito che la fissava in ansia dalla porta, troppo stupido e troppo pavido era per i suoi gusti, Bella aveva considerato suo marito come una palla al piede -Mantieni la calma Rudolphus...- afferrò la bacchetta- Me ne occuperò io, non temere.-

 -C'è anche Black con loro.-

-E' quello che volevamo,no?-

Gli occhi neri del MangiaMorte ebbero un fremito indefinibile, Bella inarcò un sopracciglio -Cosa c'è?- gli chiese brusca mentre faceva il giro del tavolo e gli si portava di fronte -Parla, invece di fare quella faccia irritante !-

Avrebbe voluto dirle che non era il loro piano, ma quello dell'Oscuro Signore,che ancora una volta li stava usando come delle pedine, ma non lo fece, non era saggio parlar male di Voldemort in presenza di Bellatrix "Potrebbe uccidermi."

 

-Nulla.-

-Bene.

*°*°*°*

Harry era sperduto, intrappolato in un sogno indefinibile...

Solo..

Privo di ogni punto di riferimento, correva da una parte all'altra di un enorme edificio, gridando i nomi dei suoi genitori, quando una voce lo raggiunse e lo guidò finò a un punto dell palazzo. Dall'altra parte di un lungo corridoio, un uomo stava guardando verso di lui.

-Tu chi sei?-

 

Doveva essere coetaneo dei suoi genitori. Alto, con  lunghi capelli neri raccolti in un codino e un paio di occhi azzurro cielo che in un momento lo fecero sentire al sicuro. Non rispose alla sua domanda, ma gli sorrise.

 

-Dove siamo?-

-Azkaban.-

-E che cos'è?-

-Una prigione.-

 

Harry si guardò attorno, ai due lati del corridoio si aprivano una serie di celle,da cui spuntavano mani rattrappite e volti contorti dalla pena -Perchè sono qui?-

-Tu non sei veramente qui.-

-Ma tu si...?-

Lo sconosciuto annuì con un sorriso stanco e Harry si rese conto che aveva la giacca strappata all'altezza del fianco destro, trasalì mentre notava la scia di sangue che scendeva lungo la gamba del pantalone fino alla scarpa e a terra- Sei ferito!-

 

-Si...-

-Come posso aiutarti?-

L'uomo sollevò gli angoli delle labbra in un espressione dolce- Ferma la macchina, di a papà che Sirius Black è in pericolo.-

 

 

 

Harry spalancò gli occhi con un urlo sommesso. Aveva sognato tutto, si toccò la fronte, aveva sudato freddo. Sollevò il capo e lanciò un'occhiata alla profilo del Tamigi che stava scorrendo oltre il finestrino dell'auto. Avevano passato la giornata alle giostre,  suo padre aveva vinto un orsacchiotto per lui e mangiato lo zucchero filato,  e si era addormentato  sulla panchina del piccolo bar, dove si erano fermati a fare uno spuntino prima del viaggio verso casa:- Tesoro hai fatto un brutto sogno?- gli chiese la voce di sua madre.

 

 [Ferma la macchina,di a papà che Sirius è in pericolo.]

 

-Papà!-

-Uhn?-

-Ferma la macchina...-

James volse leggermente il capo verso di lui- Tesoro ti viene da rimettere?-

-No, Sirius è in pericolo.-

 

James e Lily si lanciarono un'occhiata stupefatta- Chi è in pericolo?- esalò Prongs.

 

-Sirius Black.-

 

*°*°*°*

 

Il corpo di Sirius Black affiorò dalle acque fangose del fiume . Il ragazzo cercò di alzarsi ,ma la ferita al fianco non glie lo consentì.Si trascinò nell'acqua bassa e strisciando carponi riuscì a raggiungere la riva,dove si accasciò sul cemento senza fiato. Azkaban si era rivelata essere una trappola per Auror, e lui si era ritrovato costretto a buttarsi in  mare per schivare un Avada Kedavra lanciata da Greyback.

 

- Te lo ripeterò un'altra volta... Dove si trovano i Potter?-

 

Qualcosa incombeva su di lui, gli abiti lisi, il volto scarno contorto in un sorriso malato. Sgranò gli occhi come diavolo aveva fatto Bella a trovarlo? -Io non lo so dove si trovano!- tossì sangue e acqua- E anche se lo sapessi...- lasciò cadere lì la frase mentre un ghigno di sfida si disegnava sulle sue labbra.

 

=Se la metti su questo piano...=

 

La punta della bacchetta di Bella brillò di verde, stava evocando l'Anatema che Uccide. Sirius strinse i denti e con un colpo di reni dirottò verso l'alto con i piedi la luce verde dell'incanto, come avrebbe fatto con le mani. Buttò un'urlo strozzato mentre la parata le aveva allargato ancora di più la ferita, assottigliando le sue capacità di difesa.Un'avrebbe avuto un'altra chance. Cercò di valutare la situazione con freddezza,come gli avevano insegnato a fare all' Accademia,ma era paralizzato  dalla paura e dal dolore, ed era talmente debole da non poter evocare una barriera magica abbastanza potente da respingere gli assalti della Mangiamorte.

 

 

Così reagì nel modo meno doloroso che le venne in mente...Svenne.

 

Bellatrix riprese la mira - Avada ...-cominciò con un filo di roce prima di schiudere le labbra in un espressione di vittoria- Keda...-

 

-EVERTE STATIM!-

 

Si sentì proiettare in aria e cadde bocconi qualche metro più in là di Sirius, si tirò su immediatamente e si volse, accanto all'auror a terra era appaso un uomo armato di bacchetta, un uomo che la strega riconobbe immediatamente- James Potter.-

 

James sollevò la mano armata, hai tempi della prima guerra aveva fatto parte delle squadre di epurazione del Ministero, sotto la guida di Malocchio Moody  e in compagnia di altri otto auror scelti " fra cui c'erano anche Sirius,  Frank  e Alice Paciock"  si era guadagnato la fama di Cacciatore di Mangia Morte, guardò il terrore disegnarsi sul volto pallido di Bella e ghignò fra sè e sè "Bene anche dopo 10 anni, faccio ancora questo effetto"

 

-Accio bacchetta!-

 

James  serrò la presa attorno alla sua arma, ma Bella dopo aver afferrato al volo la sua bacchetta svanì in una nuvola di fumo nero. "Se l'è data." si disse sollevato. Piegò un ginocchio a terra e fece passare un braccio attorno alle spalle di Sirius, lo tirò a sedere e lo scosse leggermente

- Sirius...- esclamò- Sis!-

 

-James?-

 

Lily stava correndo verso di lui per mano con Harry- Oh mio Dio!- esclamò riconosceno l'uomo fra le braccia del marito- E'veramente Sirius!- guardò il figlio che stava fissando l'Auror  con un sorriso sulle labbra- Come hai fatto!?-

 

-Te l'ho detto mamma, l'ho sognato.-

 

 La veggenza onirica era una delle capacità innate della famiglia Potter, James sorrise, oltre all'aspetto, Harry aveva ereditato anche le sue doti-E' ferito!-esclamò tornando a Sirius che gemeva fra le sue mani -Dobbiamo portarlo a casa!-

 

-Certo!-

 

*°*°*°*

 

-Remus ATTENTO!!!!!-

-Cosa? AHHHHH!-

STOMP!

Cecily allargò le dita della mano che si era portata al viso e  guardò il licantropo steso ai piedi delle scale, nonostante il suo grido di avvertimento non era riuscito a evitare Ninfadora.
-Uhn...- bisbigliò la metaformagus. Era inciampata nei lacci delle scarpe, si era sentita cadere, aveva ruzzolato per mezza rampa di scala poi... ERA CROLLATA ADDOSSO A QUALCUNO. Si tirò su di scatto e trovò Remus che si massaggiava la nuca con una smorfia indolenzita.

"E questo chi è?"

 Si sentì avampare per l'imbarazzo quando Remus socchiudendo un'occhio contraccambiò il suo sguardo con un sorriso gentile:-Ti sei fatta male?- le chiese mentre si tirava a sedere e Dora si alzava con una mano premuta sui reni.

-No, grazie. Tu piuttosto?-

"E'BELLISSIMO!"

Aveva sempre avuto un debole per i biondini con l'aria tenera, ma quel ragazzo era completamente fuori da ogn possibile graduatoria! Non solo aveva l'aria dolce,ed era carino da matti e cosa piuttosto rilevante non sembrava essersela presa per il mezzo trauma cranico che doveva avergli procurato, emanava anche un buon odore di cioccolata -Tranquilla, non mi faccio male facilmente.- si alzò spolverandosi i pantaloni e sorrise a Cecily che aveva osservato la scena da cima le scale.

-Scendi .- le disse con un cenno della mano.

La ragazza ubbidì fermandosi a un paio di gradini di distanza da Remus- Che c'è?- gli chiese.

-Cos'è questa storia che Sirius non si trova ?-

Cecily sollevò le sopracciglia sorpresa, come faceva a saperlo?
-... Come fai a saperlo?- gli chiese infatti- A me Malocchio l'hanno detto 10 minuti fa!-  indicò confusa l'ingresso alle sue spalle.

-Ho i miei agganci al Ministero.-

Cecily aggrottò le sopracciglia.

-Frank Paciock.-

"E' vero...Sono amici!" annuì cupa - Si, durante lo sconto l'hanno perso di vista e non si trova più...Pensano che sia finito in mare.- le voce le si spezzò e fu attraversata da un brivido.

Remus si volse per un secondo verso Ninfadora -State andando a cercarlo?-

-No...Non possiamo.- brontolò la streghetta dai capelli rosa.

-Perchè?-

-Siamo troppo convolte.- sbuffò Cecily.

-Troppo convolte?- Remus si girò di nuovo verso Dora, che gli tese la mano- Sono Ninfadora Tonks, io e Sirius siamo cugini.-

-Ninfadora Tonks- ripetè Lupin -La figlia di Andromeda ?-

La ragazza annuì imbarazzata.

-Cavolo l'ultima volta che ti ho vista eri piccolissima.- le strinse la mano- Piacere, io sono Remus Lupin.-

 

-Quell'auto è tua?-

Remus sfilò la mano da quella di Dora e si volse verso Cecily -Si.-

Le due streghe si lanciarono un'occhiata- Bene.- esclamarono in coro.

 

-Perchè fate quelle facce?- chiese il licantropo.

-Beh.- cinguettò Dora- Malocchio c'ha impedito di andare a cercare Sirius, ma non di fare un giretto in macchina con un amico,no Cecy?-

-Già.-

 

 

Fine capitolo.

In risposta alle domande giuntemi via e-mail :La fiction è scritta fino al 12 capitolo e per descrivere Cecily mi sono ispirata a Natalie Portman, la bellissima e bravissima attrice di V per Vendetta.

 Un grazie ENORME a:

 

lyrapotter

PrincessMarauders

Finleyna 4 Ever

Pan_Tere94

 

 SkAnNeRiZzAtA,

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Capitolo quattro

Capitolo quattro

 

 

 

 

-Pad! Paddy!! PADFOOT! Eddai esci!- Harry infilò la testa nella cuccia del cane e tirò fuori a forza la piccola pallina di pelo nero che si era rintanata sul fondo, per evitare il bagno.Un barboncino vaporoso come un piumino da cipria che si dimenò alla vista della tinozza d'acqua che lo aspettava -Smettila!- strillò -Sei sporco! Puzzi! Ti serve.-

Lanciò un'occhiata oltre la siepe che circondava la proprietà dei Potter , si sollevò sulle punte e sorrise alla bambina che stava correndo verso di lui, Hermione Jane Granger la sua amichetta del cuore- Vieni.- disse- Ho bisogno di una mano.-

Gli occhi nocciola della bambina brillarono divertiti, fece il giro dello steccato ricoperto di rampicanti e s'inginocchiò dall'altro lato della bacinella che Harry aveva riempito con acqua tiepida: - Un momento che tiro su le maniche.- disse -Ecco...Mettilo giù.-

Fare il bagnetto a quella palla di pelo isterica era una vera guerra, Lily dalla finestra della cucina vide i due bambini afferrarla di prepotenza e tentare di ficcarla a mollo.

-Cavolo è più viscido di un anguilla saponata!-

-Tienilo fermo!-

 

Una scintilla assassina brillò negli occhi neri della bestiolina, con le zampe davanti colpì il bordo della bacinella, che schizzò in aria, compì una perfetta parabola discendente e  fece la doccia ai due  bambini che si fissarono attoniti. Come diavolo aveva fatto?

 

-PADFOOT!- urlò Harry.

-Quel cane è figlio del Diavolo!- gli fece eco Hermione.

 

-Quel cane è uno dei miei miti.- rise Lily.

-Non per niente si chiama Padfoot.- rise la voce di James dal corridoio. Si stava preparando per andare a lavoro, aveva indossato la divisa e si stava annodando la cravatta davanti allo specchio dell'ingresso. Gli tremavano leggermente le mani. -Se sei così in pena per Sirius.- gli disse -Chiama per dire che non ti senti bene e rimani con lui.-

 

-No dai, non c'è bisogno. Ci sei tu a fargli compagnia.-

-Si, ma non vorrei che ti facessi sparare da qualcuno perchè sei troppo in ansia per il tuo amico e sei troppo distratto.-

 

James si pettinò indietro i capelli con le dita e infilò il capello d'ordinanza -Prometto che non mi farò sparare addosso.- allacciò il cinturone da cui pendevano la pistola e manganello e sorrise soddisfatto dell'immagine che lo specchio gli rispedì indietro. Adorava il suo lavoro.

 

-Harry!- chiamò -Io vado, vieni a salutarmi!-

Il bambino piombò in casa seguito a ruota da Hermione (che si stava strizzando i capelli furente), James lo sollevò e gli schioccò un bacio sulla guancia, il bambino gli abbracciò per un momento, trattenendogli il viso al suo stesso piano-Non ti preoccupare. Il tuo amico si risveglierà molto presto.-

 

James strofinò il naso contro il suo -Davvero?-

-Si, davvero.-

 

*°*°*°

 

Sirius si mosse gemendo nel sonno. Un piccolo scatto contro la federa del cuscino, quasi impercettibile, ma che bastò a far trasalire Harry che da 10 minuti buoni lo fissava dalla porta, con una mano al battente e l'altra alla maniglia. "Chissà che sta sognando..." si chiese mentre si avvicinava per guardarlo in faccia "Sembra un incubo."
Si sporse su di lui, aveva gli occhi chiusi, la mascella contratta e il labbro inferiore stretto fra i denti, Harry avvertì una fitta nei pressi dello stomaco, non capiva perchè, ma non riusciva a sopportare quell' espressione sofferente. Si sentì spinto a provare a fare qualcosa,gli appoggiò una mano sul viso e Sirius parve immediatamente calmarsi.

Inspirò a fondo e socchiuse gli occhi -James.-

-No.- Harry mosse la mano lungo la guancia del Malandrino -Io sono Harry.-

-Harry?- ripetè Sirius.

-Sei stato molto male, sono due giorni che dormi.-

Il malandrino volse il capo verso quella voce estremamente familiare, Harry lo vide battere le palpebre un paio strabuzzare gli occhi 
-Harry!-

Un urlo divertito invase la casa, Lily, che si trovava al piano di sotto intenta a seguire un'intricatissima soap opera russa, doppiata da cani, ma recitata da attori belli da paura, sobbalzò a parte indietro e quasi cadde della sedia. -Mah...- sollevò lo sguardo verso il soffitto e sospirò sollevata, le grida e le risa di Harry potevano avere solo una fonte- Sirius dev'essersi svegliato.-

*°*°*°

Nuvole scure si erano lentamente radunate su Londra. La luce tetra e azzurrina che filtravano dalle nubi, creava ombre strane allungate e agghiaccianti sulle strade deserte, dipingendo un quadro così distante dal luminoso chiarore che aveva caratterizzato il paesaggio solo qualche giorno prima. Pensandoci a mente fredda Remus avrebbe dovuto capirlo che tutto quel sole non era normale. Che Londra non era Roma, che quella luce  portava guai.

 

Infondo una parte del fascino di Londra stava proprio nella sua nebbia e la pioggia,no?

 -Cecily...-
-Quello è Minus. Lo so.-

Cercavano un cane e avevano trovato un topo.

-Si...-

Cecily era seduto al lato passeggerro, spettinata come il fratello, quella mattina Remus l'aveva trovata accanto alla sua auto con un
paio di occhiali da vista poggiati sul naso. Tondi e decisamente familiari per il licantropo .

[ Sei uguale a James ! ]

[ Capita fra fratelli. ]

-Che facciamo?-

-Lo seguiamo.-

-Cosa?-

 Cecily si volse a guardarlo- Che c'è?-

-Non possiamo seguirlo!-

-Pourquoi?-

-Come, pourquoi?- Lupin mosse le mani come se si trovasse di fronte a una tavola imbandita di esempi -Non possiamo, ci ammazzerebbe!-

-Naaaah.-

-Oh mio Dio...Ho capito, sono i GENI POTTER che parlano!-

-I geni Potter?- fece eco Cecy.

-Sei una pazza incoscente!-

La ragazza appoggiò il capo contro il sedile- Diciamo che passare 10 anni con Sirius ha peggiorato il lato scapestrato del mio carattere.- gli appoggiò una pacca sul braccio- Andiamo?-

-NO!-

Cecily si passò una mano fra i capelli, spettinandoli ancora di più -Beh...- tubò soave battendo le manine come una bimba piccina, in un modo che fece accapponare la pelle al povero licantropo-...Se vado da sola Minus mi ucciderà, e questo renderà molto infelice James e Sirius. Non so quante possibilità tu abbia di rincontrare mio fratello, ma come spiegherai la mia dipartita a Sirius?-

-Beh...-

-Lo sai che sono la cosa più simile che ha ad una sorellina vero?-

-Nin...-

-Tonks dici?- agitò una mano con un sorrisetto che non prometteva nulla di buono -Le vuole bene per carità, ma l'ha incontrata per la prima volta sei mesi fa... A me ha insegnato ad andare in biciletta.-

Remus espirò con aria sfinita.

-Vedo che hai capito .-


*°*°*°

 

-235 Even Grenn Park.-

-E' una zona residenziale, che diavolo ci sarà venuto a fare.-

Remus si strinse nelle spalle mentre tornava a guardare Cecy. Avevano seguito Peter Minus a piedi, tenendosi a distanza di sicurezza per non essere visti- Non lo so.- rispose -... Però non mi sembra il luogo adatto per dei Mangia Morte.-

-Non ti fermare alle apparenze.-

  Wormatail era fermo davanti a una villetta che sembrava saltata fuori da un film tanto era perfetta, Remus incrociò le braccia e appoggiò le spalle contro il muro dietro di lui- Sembra che non abbia il coraggio di entrare.-

-A me sembra che stia spiando.-

Era nascosti dietro un angolo della strada, piuttosto lontano da Minus, potevano parlare ad alta voce senza correre il rischio di venire individuati.

-Si, ma cosa?-

La porta della casa si aprì e la risposta di Remus si palesò.

-OH MIO DIO!-

-HARRY!-

Peter prese a frugare furiosamente nelle maniche del mantello mentre il bambino sollevava la porta basculante del garage e correva a prendere la bici- Oh merda.- esclamò Remus realizzando le intenzioni del MangiaMorte  -FIGLIO DI PUTTANA.-

-AVADA...-

-EVERTE STATIM.-

 

Lo spostamento d'aria creato dalla Everte Statim strappò di mano la lista della spesa che Harry stringeva nel pugno, il bambino sollevò lo sguardo e dall'altra parte della strada vide un uomo biondo puntare una specie di bastoncino contro un tizio piccoletto, pelato, che squittì terrorizzato.

-Che succede?-

 

-Sei venuto a terminare il lavoro del tuo padrone Pete?-
-Harry Potter... Deve morire.-

Il volto del licantropo venne contorto da un ombra di puro odio, serrò la presa alla bacchetta e digrignò i denti in un ghigno bestiale, volevo ucciderlo, Dio quanto lo voleva. Nella sua mente aveva già  pronunciato la formula dell'Anatema che Uccide, socchiuse le labbra -Avada...-

-Guardati alle spalle!-

-Cosa?- Era stato Harry ad urlare. Lo guardò e il bambino gli fece segno di girarsi- La tua amica!-

Vide Cecily ruzzolare in mezzo alla strada, colpita alla spalla da una fattura tagliente, e nello stesso momento, forse grazie al picco di adrenalina, l'ombra che l'aveva aggredita -Tu!-

-Lupin.-

-Brutto stronzo!- gemette la ragazza a terra -Unto e fetente!!-

-Piton.- squittì Minus mentre cercava di arrivare alla bacchetta che a causa della caduta era rotolata lontana dalla sua portata-Uccidilo.-
Il capo casa serpeverde puntò la bacchetta verso Lupin, qualcosa di satanico brillò nel suo sguardo prima che questo inquadrasse una figura alla sinistra del licantropo ...

-SEVERUS PITON !-

Lily.

Era comparsa al fianco di Harry, la bacchetta stretta nel pugno sinistro.

-NON OSARE FARGLI  DEL MALE!-

L'uomo brontolò qualcosa e sparì in una nuovola di fumo, seguito a ruota da Minus. Lo sguardo di Lily si spostò da Remus a Cecily, stesa nel suo stesso sangue. Era stato Severus a colpirla "Dopo questo..." si disse la donna in un brivido" James lo ucciderà."

-Mamma.-

-Amore?-

Harry era incredulo, aveva appena visto due uomini sparire nel nulla
- Che sta succedendo?-

 

FINE CAPITOLO!

 

Nella speranza che questo capitolo sia stato di vostro gradimento, un saluto dalla vostra Ino chan.

 

 

NEXT----->  MI SEI MANCATO.

--------------------

 

lyrapotter : Dai sister, ormai sei una veterana delle mie fic, lo sai che io sono patologicamente incapace di fare del male ai Malandrini! X3 Ho scritto solo due volte della morte di James e tutte e due le volte sono quasi finita all'ospedale per una crisi di orticaria! XD PS: La storia fra Cecily e Sirius sarà molto più complicata del previsto, roba da far impallidire il tira e molla targato Tonks/Remus.

 

danyan: Il sogno di Harry ti è piaciuto!? Davvero *O* Sono contenta, credevo fosse una mossa scontata, avevo bisogno di qualcosa che salvasse Sirius da morte certa e non sapevo a quale santo votarmi, così mi sono affidata al dono della Veggenza Onirica! Felice di aver centrato il segno!  PS: Il problema è che non rileggo che scrivo e per questo l'ignoranza dilaga,dovrei affidarmi alle saggia guida di una beta, ma sono troppo svogliata per farlo! Cercherò di correggere le castronerie che ho seminato e se ne trovi altre, ti prego, non esitare a spedirmi una bomba molotov e a porre fine ai miei giorni di indegna scrittrice di FanFiction! XD

 

lizzyejane: Grazie per il commento, spero che la storia continui a piacerti!^__^

 

Finleyna 4 Ever : L'incontro fra i malandrini, avverrà al prossimo capitolo!

 

Pan_Tere94 : Sai, io è così che ho sempre immaginato il primo incontro di quei due. Dora che cade e Remus che se la prende addosso. Felice che ti sia piaciuto!^__^

 

PrincessMarauders:Tu eh? Io personalmente farei di tutto per potermi fiondare almeno una volta su Sirius! *ç* PS: Grazie alle mie fanfic la lista dei lettori che vuole fare la pelle a Bellatrix è lievitata a vista d'occhio!  Kuh! Kuh! RISATA MALEFICA.

 

kia88oc: Felice di saperlo, mi fa sempre piacere quando mi seguono da una fic all'altra!^__^

 

Lyan: Piaciuto l'incontro fra James e Sirius? Grazie per il commento!^__^

DanyCullen: A chi lo dici! Anch'io l'ho sperato fino alla fine! Se non James e Lily, che almeno Sirius potesse essere recuperabile!Grazie per il commento!

 

SkAnNeRiZzAtA,: Beh, per il ritorno dei Potter fra i maghi dovrai aspettare un pochino!

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Capitolo 5
*** Capitolo cinque ***


PS: Chiedo scusa alle fans di Piton

PS: Chiedo scusa alle fans di Piton. E' un personaggio che adoro, ma non so perchè non riesco a staccarlo dal ruolo dell'infame, canaglia, bastarda! ?__?

 

 

Capitolo cinque.

 

 

"...Non devo ridere!
Non devo ridere!

Merlino non ci riesco!!

AH!AH!AH!"

 

James sollevò lo sguardo dal rapporto che stava studiando e con un sopracciglio inarcato si guardò attorno "Chi cazzo sta ridendo?"si

chiese perplesso "Sembra la risata di..." Si bloccò, alla vista di

Remus, che lo fissava dalla porta del piccolo ufficio che divideva con altri

cinque colleghi -Oh. Mio. Dio.- scandì con un sorriso idiota mentre il licantropo non riusciva a smettere di ridacchiare sotto la mano che si era portato alla bocca- Sei davvero tu?-

-Tu...Un tutore dell'ordine.-

-Remus!-

-Ora ho veramente visto tutto nella mia vita.-

-MOOOOOOOOOOOOOOOOONY!-

Completamente dimentico del luogo dove si trovava si avventò sull'amico che per poco non finì a gambe all'aria sotto il suo peso. Si strinsero forte, sotto lo sguardo perplesso dei presenti, da quando James Potter era così espansivo? Di solito per cavargli una parola di bocca bisognava usare le tenaglie, c'era anche chi giurava di non aver mai sentito bene la sua voce.

 

-Dev'essere un suo amico di scuola.- disse uno.

-Probabile. Devono avere la stessa età.-

 

-Perchè ti guardano così?- mormorò Remus.

-E' la prima volta che mi vedono così pimpante.- arrossì James.

-Tu? -

-Beh...- si sistemò la giacca e il nodo della cravatta e pettinò indietro i capelli, Remus gli scoccò un occhiata incredulo e lui si sfuggire una risatina amara- Non dico che vedo nemici dappertutto come Malocchio... Ma diciamo che da una decina d'anni a questa parte sono diventato piuttosto paranoico.Cerco di non attirare troppo l'attenzione.-

Remus si massaggiò la nuca. Come dargli torto?Si era fidato di Peter e questo gli lo aveva messo nel... Meglio sorvolare. Gli battè una mano sulla spalla -Possiamo andare da qualche parte? Devo parlarti.-

James annuì- Certo...C'è un bar qua vicino, andiamo.-

-No...E' meglio se andiamo in un posto dove potrai dare allegramente di matto senza correre il richio di venire arrestato dai tuoi colleghi.-

Prongs aggrottò leggermente le sopracciglia, la gioia del momento si era finalmente affievolita e la vocina della ragione era tornata a farsi sentire "Non è un caso che sia qui..." si disse in un brivido. Istintivamente guardò verso il telefono.

-Lily e Harry stanno bene Prongs.-

James annuì -Davvero? Ok, andiamo.-Seguì Remus in strada, fino a un vicolo riparato fra due palazzi, si guardò attorno e gli puntò la bacchetta ai reni spingendolo faccia a muro schiacciandolo col suo corpo. Remus sgranò gli occhi, ma non si oppose. Incrociò le mani dietro la testa e attese.

James prese fiato ed esplose in una serie di domande a raffica:

-Come ti chiami?-

-Remus John Lupin.-

-Quanti anni hai?-

- Ventinove.-

James aggrottò le sopracciglia, Remus lo fulminò con uno sguardo-Maledizione James, sono nato il 10 marzo. Possibile che tu non riesca a ricordarlo!?-

 -Chi è nato oggi, allora?-

-Tua moglie, dannato cervo!-

-Oh...- si tirò indietro di un passo e controllò la data sull'orologio - Che culo ...Sono ancora in tempo per comprarle qualcosina.- tornò a guardare l'amico ancora appiccicato al muro- Oh, spostati pure Remie. Avevo bisogno di tempo per annusarti a dovere.-

-Annusarmi?-

James si toccò il naso- Volevo sentire se sapevi di Pozione Polisucco...-
-Capisco...-
anche se non sembrava tanto convinto.
-Allora, che è successo?-

 

*°*°*°*

 

 

-...Povera la mia piccola.-

 

Al suono di quella voce Cecy mosse la testa con un piccolo scatto nervoso.

Lo aveva riconosciuto immediatamente.

Rimase ad ascoltare, con gli occhi chiusi, in attesa che le parlasse ancora.

Si sentiva molto meno confusa, rispetto a qualche minuto prima -Sirius?- riuscì infatti a rantolare .Non aveva più parlato " Forse sta per andarsene!" aveva pensato, per questa ragione si era decisa a chiamarlo, per trattenerlo.

 

Con uno scricchiolio delle molle si accorse che l'uomo si era chinata su di lei poggiando le mani sul materasso.

- Apri gli occhi...-

Socchiuse gli occhi e si ritrovò in quelli azzurrissimi di Sirius le sorrisero sollevati -Rimani sdraiata...- le disse a bassa voce - Hai perso molto sangue.- le massaggiò il braccio e nonostante il maglione e la fascia applicata da Lily riuscì ad avvertire la presenza dell'orribile lacerazione lasciata dalla fattura tagliente di Piton.
Lo guardò rilassarsi e sentì di nuovo il sangue affluire al cervello. Piton glie l'avrebbe pagata cara -Sirius, chi mi ha curata?-

-Io, cognatina.-

"Cognatina?" Cecily spostò lo sguardo oltre la spalla di Sirius e sobbalzò alla vista di Lily -Ciao...Cognata.- le fece eco con un sorriso- Quanto tempo.-

  -Già tanto.-  concordò Lily ferma sulla soglia con il viso rivolto ad un punto imprecisato del corridoio.- Bene sono torna...- cominciò per poi sobbalzare al suono della porta di ingresso che rimbalzava contro la porta.

-Oddio...Cercate di calmarlo...-

-CECY!-

James piombò nella stanza seguito da Remus- E' stato Piton?- scandì furioso, lo sguardo fisso al braccio innaturalmente immobile della sorella.

-James.-

-E' stato Mocciosus?-

-Si, ma poteva andare peggio.- Cecily cercò l'aiuto di Sirius con lo sguardo, l'animagus si fece avanti e poggiò le mani sulle spalle dell'amico, costringendolo a guardarlo- Jim.- gli disse il più dolcemente possibile
 -Poteva andarci di mezzo Harry. Siamo stati più che fortunati.-

-Harry?- ripetè Potter -Che c'entra Harry?-

-Remus non te l'ha detto?-

Lupin sbuffò da vicino Lily:-E' partito  come un treno non appena ha saputo di Cecily. Non ho fatto a tempo.-

-Che c'entra Harry?- James stava andando in panico. Lanciò uno sguardo a Lily che gli fece segno di rimanere calmo- E'di là che gioca con Hermione.-

-Volevano ucciderlo...- mormorò Cecily -Lui e Peter erano venuti per lui.-

Un'espressione di puro odio calò sul viso di James, con un urlo di rabbia si divincolò da Sirius e sparì in una nuvola di fumo bianco, i due Malandrini si lanciarono un'occhiata e lo seguirono , Lily si portò una mano alla fronte -Stavolta James lo ammazza.-

-E la cosa ti dispiacerebbe?- Cecily si tirò a sedere facendo forza sul braccio sano- Sei ancora affezionata a lui?-

Lily contraccambiò lo sguardo della congiunta e seria come era mai stata nella sua vita scosse il capo- Per niente...-

 

[Avrebbe guardato morire mio figlio.
Ormai è morto per me...]

*°*°*°*                                                             

 Piton aveva fatto a malappena a riconoscere l'ombra che era comparsa ai piedi accanto al camino in un diluvio di luce bianca che si era ritrovata una forte mano maschile a tappargli la bocca e un ginocchio schiacciato a viva forza contro il suo inguine. Urlò contro il palmo che gli impediva di respirare e fissò lo sguardo in quello da pazzo di James "Vuole uccidermi?" si chiese in un brivido.

-Sei un uomo molto intelligente Severus.- disse l'ex-Auror mortalmente calmo- Quindi lo ripeterò una volta sola...- cavò dalla tasca la bacchetta e  la puntò in mezzo agli occhi di Piton, che cercò di ritirarsi ancora di più contro lo schienale della poltrona -Se ti avvicini ancora alla mia famiglia...Ti ammazzo.-

Negli occhi di Piton brillò qualcosa. Una scintilla indefinibile che fece salire di diversi gradi la rabbia di James, il mago poggiò completamente il peso sul ginocchio che teneva premuto sul corpo del Mangia Morte e  piegò leggermente le spalle per portare il suo viso allo stesso piano di quello del Capo Casa Serpeverde-  Ragiona Severus...- disse mentre godeva del dolore che stava alterando i lineamenti della sua  "vittima"-  Uccidere me e Harry non ti ridarà Lily... Pensaci stronzo. Quale madre si concederebbe all'uomo che le ha ammazzato il figlioletto?!-

Piton digrignò i denti sotto la mano che gli copriva la parte inferiore della faccia -Ti odio.-bisbigliò.

-Io sono andato oltre l'odio, Severus...- si allontanò e tornò accanto al camino- Come ti ho detto, sono a un passo dall'omicidio.-

Sparì così com'era venuto, lasciando il Mangia Morte solo nella sua camera da letto, riapparve in strada accanto a Sirius, che aveva seguito tutto l'alterco dalla finestra socchiusa assieme a Remus- E speriamo che l'abbia capita.- disse un secondo prima di ritrovarsi fra le braccia di Prongs.

-Beh?- chiese sorpreso- Mancanza d'affetto?-

-No...E' che non ti avevo salutato.-

-Ah...-

Lo abbracciò come un orso e quasi lo sollevò da terra prima di allontanarsi e avventarsi su Lupin  che aveva assistito alla scena seduto sul cofano di un auto- Che diavolo ti prende dannato canide?-

-Sono in vena di coccole.-

- E da me le vuoi?...UHN? James mollami pure tu!-

-Anch'io sono in vena di coccole!-

-LASCIATEMI! A ME CONTINUANO A PIACERMI LE DONNE!-

*°*°*°*                                                             

-Voglio sapere che sta succedendo!-

Harry non era mai stato un bambino particolarmente curioso, ma quella situazione lo stava snervando. Lily se ne rendeva perfettamente conto, a qualsiasi persona sarebbero saltati i nervi alla vista di due uomini che sparivano nel nulla. Si sedette con un sospiro, che si tramutà in un -Che c'è amore?- alla vista dell'espressione sbalordita che era calata sul viso di  Harry. Si volse, seguendo il suo sguardo, James, Sirius e Remus si erano appena smaterializzati alle sue spalle.

-SCEMI!- urlò.

-Ops...- esclamò James.

-Papà? Aaaaaaaaaargha!-

-Harry! Harry calmati!-

-VOGLIO SAPERE CHE STA SUCCEDENDO QUI!-

 

FINE CAPITOLO.

 

NexT----> Tu sei un mago Harry...

 

Un grazie Enorme a:

 

lizzyejane

danyan 

Pan_Tere94  

Finleyna 4 Ever 

PrincessMarauders 

DanyCullen 

luxu2 

kia88oc 

FunnyPink 

lyrapotter 

Nella speranza che questo capitolo sia stato di vostro gradimento, un saluto dalla vostra  devotissima Ino chan.

 

 

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Capitolo 6
*** capitolo sei ***


Capitolo sei

Capitolo sei.

 

Cecily si svegliò di soprassalto, tormentata da una feroce emicrania e scoprì di essere su un letto sfatto (che non era suo) bocconi su lenzuola che non ricordava di aver comprato e lacerata da una cefalea che avrebbe ucciso un cavallo. Battè le palpebre, sentendo gli occhi bruciare per i postumi della pozione sedativa che Lily le aveva fatto bere e tirò su col naso per via della solita raucedine che la prendeva appena sveglia.
"Che diavolo è successo?"
si chiese spostando lo sguardo dal parquet di legno scuro, alla tapparella da cui si riusciva ad intravedere il profilo di una serie di graziose villette a schiera " E soprattutto dove diavolo sono?"
Si mosse indolenzita e cercando di capire cos'era successo, infastidita sopratutto dal peso che sentiva premuto al fianco. Agitò i piedi sotto le coperte e cercò di girarsi di pancia.

"Ahio! Che cavolo eh?"
-Uhmmm.-
"Oddio." sentì la bocca spalancarsi contro il suo volere mentre cominciava a riconoscere le forme dei pesi che le bloccava i fianchi e le ginocchia, il braccio e la gamba sinistra di Sirius che la costringevano contro il materasso, sotto la coperta, mentre lui se ne stava fuori al freddo.
" Sirius...Vicino... Troppo vicino...Cecy respira... Troppo vicino."

Si...Era decisamente andata nel pallone!

"Deve essersi addormentato vicino a me...Poi, nel sonno, a causa del freddo è rotolato in cerca di calore." Muovendosi a fatica sfilò le coltre da sotto Sirius e lo coprì sentendolo rabbridire per il cambio di temperatura, tornò sdraiata con uno sbuffo affaticato, era decisamente faticoso muoversi sotto di lui.

"Ahio...Se riesco a spostare il braccio...Perfetto. Adesso sto meglio." Era riuscita a spostare il braccio sinistro da sotto il petto di Sirius e adesso non sapeva dove metterlo! Si battè le mani in faccia, mentre Sirius le si sistemava vicino, tranquillo come un bambino. "Non ricordavo che avesse un sonno così pesante."
Si volse su un fianco, poi sull'altro. No, non poteva rimanere lì, non ce la faceva , con tutta la buona volontà non riusciva a starsene tranquilla nel letto di Sirius Black. Si alzò, inghiottendo un gemito di dolore -Ah...Dio.-bisbigliò. Strinse forte la parte del braccio che sentiva pulsare e chiuse gli occhi in risposta al lieve capogiro suscitato da quell'improvviso dolore.
 
 -Cazzo.-
 *°*°*°*
La prima cosa che  Harry avvertì aprendo occhi fu il dolore alla radice del naso,una morsa che lo fece sussultare prepotentemente sotto lo coperte e che lo costrinse a battesi una mano alla piccola cicatrice a forma di saetta che sentiva pulsare sotto la frangia "Il solito incubo." si disse mentre si tirava a sedere "Quell'uomo...La mamma che piangeva..."

 [Avada Kedavra!]

[Harry! James! NOOOO! ]

 -Hai avuto un incubo?- Harry sollevò la guancia dal cuscino e si girò verso la porta dove trovò suo padre appoggiato al battente - Vuoi raccontarmelo?-
Il bambino aggrottò le sopracciglia nella poca luce che filtrava nel corridoio- Si.- le rispose con una strana espressione negli occhi verdi -Se tu mi dici chi sta succedendo.-

 James sospirò -Tesoro domani.-
-No, adesso.-

L'animagus si passò una mano fra i capelli poi sospirò sconfitto- Non so da cha parte iniziare Harry...- disse crollando le spalle - E' complicato.-
-Inizia dal principio, poi quando arrivi alla fine ti fe...-
si bloccò. James aveva preso a borbottare sotto voce una tiritera di cui Harry riuscì ad afferrare solo poche parole, che sembravano frutto di una lingua inventata -Papà cosa?...OH!-
I suoi giocattoli avevano preso a flottare per lo stanza, Harry rischiò di cadere dal letto mentre incontrava lo sguardo divertito di James- Pa...Papà.- balbettò con un filo di voce mentre cercava di afferrare uno dei peluches - Sei tu a fare questo?-

-Si, tesoro.-

-E come fai?-

-Sono un mago...-

 Un silenzio irreale cadde fra padre e figlio, l'animagus si avvicinò di un passo al bambino che contraccambiò il suo sguardo con gli sbarrati per la sorpresa -Un mago?- ripetè con il poco fiato che gli era rimasto in corpo -Non è possibile.-
James sorrise dello stupore che permeava la voce del figlio, afferrò una sedia e si sedette mentre Harry lo fissava a occhi sgranati, si massaggiò il mento con aria assorta
- Allora...- cominciò.

 *°*°*°*

-Cecy?-

Lily strinse i lembi della vestaglia che la copriva e si avvicinò alla ragazza che si premette un dito sulle labbra e con un cenno del capo le fece segno di guardare.

-Voldemort voleva ucciderci?-

-Si tesoro.-

Lily guardò prima James curvo su se stessa, come se il peso di quel racconto fosse crollato non sulle piccole spalle di Harry, ma sulle sue, poi il suo bambino, che aveva bevuto ogni parola del padre con la testa bassa e gli occhi fissi a un punto del pavimento.

-Perchè?-

-Perchè è stato predetto che salverai la Comunità Magica, dalla distruzione. portata dall'Oscuro Signore.-

Harry abbassò le palpebre e una lacrima gli rigò la guancia, Lily fece per avvicinarsi, ma Cecily la trattenne per un braccio -E' meglio di no.- le disse sotto voce- Al momento Harry non ha bisogno di coccole, ma di risposte. E James è l'unico con abbastanza sangue freddo per dargliele.-

-Gli ha detto tutto, tutto?-

-Si tutto... -

Lo sguardo smeraldino di Lily si posò sulla cicatrice a forma di saetta che Harry cercava di nascondere con la frangia.  

[ Gli ha detto anche quello?]

-Ho sempre saputo che c'era qualcosa che non andava in me.- disse il bambino a mezza bocca, attirando su di sè l'attenzione delle due donne - Quei sogni, che al risveglio puntualmente si avveravano...-

-Si chiama veggenza onorica...E' un'abilità della mia famiglia.-

-...Quella volta che mi sono arrabbiato e quel bicchiere è scoppiato.-

-Telecinesi. E' una facolta che molti di noi possiedono.-

-Quindi io sono...- guardò il padre che gli sorrise dolcemente.

[ Non sono pazzo...Sono un...]

-Tu sei un mago Harry...-

-Un mago.- sorrise sollevato per poi sobbalzare alla vista di Cecily. James seguì il suo sguardo e sorrise alla sorella- Harry...- disse voltandosi di nuovo verso il figlio che stava studiando la congiunta con un'espressione adorabilmente curiosa -Ti presento zia Cecily.-

-Zia?-

-Mia sorella.-specificò James.

 Il bambino si allargò in un sorriso imbarazzato. Cecily e le sue guanciotte da bimbina facevano tutto un'altro effetto rispetto al suo grugno cavallino  Petunia Evans Durseley . L'unico parente che Harry aveva conosciuto- Ciao.- la salutò.

-Ciao.-

-Io ce l'ho un nonno?-

-Cosa?- Cecily sollevò le sopracciglia sorpresa mentre James scoppiava a ridere. Harry era stato adottato da nonno Granger, uno scatenato ottuagenario con la passione per le moto di grossa cilindrata -Un nonno?-

Cecy guardò il fratello- Certo.- non sapeva come rispondere. Di certo non poteva sapere che Harry aveva sempre desiderato avere un nonno che lo coccolasse come nonno Albert coccolava Hermione - Si chiama Charlie...-

-E com'è?-

-Oddio.- si spettinò - Non so...-

-Charlus Potter è uno degli uomini migliori che abbia mai consciuto.- disse una voce alle sue spalle. Sirius entrò massaggiandosi la spalla con un gran sorriso- E' un grandissimo mago e un ottimo padre.-

 

 

FINE CAPITOLO.

Non ho parole. Quando ho pubblicato questa fic non avrei scommesso su di lei nemmeno un soldo bucato. Sono troppo felice di essermi sbagliata e spero che questo capitolo sia stato di  vostro gradimento.

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** Capitolo sette ***


Capitolo sette

Capitolo sette.

 

Nuvole scure coprivano la volta celeste, formando grumi e macchie buie sulla superficie violacea oscurando la vista delle stelle, Regulus Black battè le palpebre rispondendo con un gemito sofferto al dolore bruciante che gli  si era sparso in testa a macchia d'olio- Che è successo?- biascicò.
Era steso a pancia in giù su uno strato di coperte accanto alle pietre di un focolare, si battè una mano sulla fronte, cercando di stemperare il dolore con la pressione del palmo, schiarendo ad ogni battito di ciglia la figura di Ninfadora Tonks china su un pentolino
- Di un po'...- chiese alla schiena curva dell'apprendista Auror - Da quando attacchi alle spalle?-
Provò ad alzare la testa, ma una fitta lancinante all'orecchio lo fece desistere, ricorrendo al suo senso di mediamago si rese conto di avereil timpano sinistro lesionato in tre punti ... " Aggredendo le orecchie..." si disse mentre evocava un incantesimo di guarigione e rimarginava le lacerazioni che ora, sentiva chiaramente sanguinare "Si acuisce il senso di stordimento nella vittima, pregiudicandogli assieme udito e equilibrio... "

-Che succede?-

-Minus ha trovato i Potter.-

 Nella penombra creata dal fuoco, gli occhi grigi di Regulus ebbero un guizzo indefinibile e Dora sentì un brivido attraversarle la spina dorsale. In quell'atmosfera rarefatta l'ultimo nato della famiglia Black aveva un’aria quasi arcana, bello come un angelo della notte e pericoloso come un diavolo, era quasi impossibile staccargli gli occhi di dosso - Penso che potresti smettere di nasconderti.-

-Perchè?-

-Perchè...Beh...Non so...-

Regulus si massaggiò le braccia -Sono un morto che cammina lo sai. Nessuno deve sapere che sono ancora vivo Dora.- si sporse verso la cugina che si tirò leggermente indietro, intimorita da quell'improvvisa vicinanza -Hai capito?-

-Sirius potrebbe aiutarti. Se sapesse cosa hai fatto per...-

-Si, certo...- rise, era assurdamente bello quando lo faceva - Mio fratello mi odia.- si alzò con uno sbuffo affaticato -Non cercarmi più.-

-Reg.-

-Non cercarmi più!-

*°*°*°*

-Harry?- chiese James.

Sirius sollevò il capo dallo schedario che stava consultando e si guardò attorno- Mah, sarà andato a farsi un giro. - scrollò le spalle tranquillo nonostante il tono lievemente isterico percepibile nella voce di James - Non fare quella faccia Prongy, siamo al Ministero, che gli potrebbe mai succedergli? Questo posto è prova di bomba!-
Ma James non sembrava essere dello stesso parere dell'amico, si massaggiò la nuca con una smorfia ansiosa -Harry non conosce ancora il mondo della magia, non vorrei che si spaventasse...Sai...-

-Oh smettila di fare la mamma chioccia, non c'è bisogno!-

*°*°*°*

-ANGOLO ANGOLO CINGOLO CINGOLO LUGLIO AGOSTO E PA PA PA! BUONE BUONE FESTE, BUONE BUONE FESTE CI FACCIAMO UN FLASH, CLICK!- battè la mano sulla spalla della sorella minore che gonfiò le guance in una smorfia contrariata -STAI SOTTO TU GINNY!-

-UFFA RON, SEMPRE IO!?-

-Sempre tu... il ragazzino scrollò le spalle con noncuranza ...E' la conta.-

-Rifacciamola Ron!-

-NO! Tocca a te.- afferrò Neville per un braccio e Ginny si volse con uno sbuffo verso il muro. Incrociò le braccia sulla parete e poggiò la fronte sul polso -Che pizza.- si lamentò - 1...2...3...4...5...6...7...8...9...10.
Chi è fuori è fuori, chi è dentro e dentro.-

Si volse verso il fondo del corridoio e lasciò cadere le braccia e con uno sbuffò. Detestava passare i pomeriggi al Ministero,si sentiva abbandonata da sua madre, ma detestava ancora di più passare il tempo con nonna Preweet, perciò... Non aveva senso lamentarsi.

-Siete qui?-

Si accucciò e infilò la testa sotto un tavolo.

-Ron! Nev! Eddai! Lo sapete che non mi piace sto gioco!-

Svoltò l'angolo e finì addosso a qualcuno leggermente più alto di lei, si massaggiò il naso che aveva batutto contro la spalla dello sconosciuto e sollevò lo sguardo.

"OH.MIO.DIO!"

-Ciao.- la salutò immediatamente, Harry. In quell'ambiente così strano trovarsi di fronte ad una bambina era quasi rassicurante.

Ginny lo fissò a bocca aperta, tramortito dalla sorpresa.

-Ti sei fatta male?-

-EH?...NO!- allontanò la mano dal naso e si lasciò sfuggire una risatina imbarazzata. Nonostante fosse cresciuto con sei fratelli maschi, era piuttosto timida coi bambini.

-Di chi sei figlio?-

Harry sollevò le sopracciglia perplesso.

Ginny si morse la lingua imbarazzata

-Sai, conosco i figli di tutti qui...- con un cenno del braccio indicò l'enorme atrio in cui si trovavano- E non ti ho mai visto.-

-Oh... Ci lavora mia zia qui. Non so se la conosci.-

-Come si chiama ?-

-Cecily.-

Ginny spalancò la bocca e puntò un dito verso Harry che si tirò indietro di un passo -Potter! TU SEI HARRY POTTER!-

-Si, ma non urlare!-

-Cavolo!-

-Che c'è di tanto sconvolgente?-

-Beh...- la rossina gli toccò una spalla con un dito come se avesse avuto paura di romperlo - Tu e la tua famiglia siete gli unici ad essere sopravvissuti a un attacco di Tu-Sai-Chi, sei piuttosto famoso.-

-Io so chi?-

-Si, Tu-Sai-Chi!-

-No, non lo so...-

-L'Oscuro Signore.-

-Ah...Voldemort.-

Ginny gli schiacciò entrambe le mani sulla bocca  -Scemo, non si dice!-

      

*°*°*°*

 

-Dannato trabicolo babbano, dammi la merendina per cui ho pagato.-

 

Charlus Harry Potter vs Distributore di dolciumi demonizzato.

centoventiduesimo raund.

 

-MALEDETTO!!!! MALEDETTO! MALEDETTO!-

 

Da quando l'aria ristoro del Ministero della magia era stata dotata di un distributore di dolciumi aveva perso la pace, non riusciva a capirne il funzionamento, premeva i tasti, ma l'agognata barretta riso soffiato ricoperta di cioccolata rimaneva lì nella sua guida di ferro, lontana anni luce dall'affamato auror.

 

-MALEDETTO SCHIFOSO PARTO DI UNA MENTA MALATA E PSICOLABILE !-

 

Assestò una pedata alla bottoniera, perse l'equilibrio e finì a parte indietro con un sonoro tonfo, si massaggiò i reni e spalancò gli occhi su un paio di familiarissimo occhi verdi che lo fissavano sorpresi - Oh Merlino!-

Si tirò a sedere con un salto e si girò sulle ginocchia, Harry si tirò indietro di un passo "Assomiglia  a papà." si disse. Aveva barba e baffi corti, e i lunghi capelli grigi legati dietro al capo. "Ha gli occhi azzurri, però."

 

-Harry?-

-Si.-

-Oddio sei uguale a...- si bloccò e sollevò lo sguardo oltre la testa di Harry e Ginny, verso la porta dell'ufficio di Sirius -Tuo padre.-

 

*°*°*°*

 

-Questa è la pratica che cercavi...BB425.- scattò in piedi -E' sull'omicidio di mio fratello!- la sbattè sul tavolo e fissò l'amico con occhi di brace

-Che ti serve sapere come è morta quella carogna di Regulus!

James aprì il fascicolo sulle ginocchio e studiò la foto del minore dei fratelli Black:

 

[Venite! Venite da questa parte!]

[Tu chi sei?]

[Uno che vuole aiutarvi!]

 

-Perchè credo che mi abbia salvato la vita.-

 

 

Fine capitolo.

 

Per la serie "A volte ritornano!"

 

 

NEXT-----> Breathelles

 

 

"Ehi, come ti chiami?"

"Regulus."

"Io sono Cecily."

Un grazie enorme a:

 

 Lilly 94 

  Finleyna 4 Ever 

DanyCullen

Pan_Tere94

PrincessMarauders   

lyrapotter

Lyan.

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Capitolo 8
*** Capitolo otto ***


PS:*s'inginocchia sui ceci in segno di contrizione* So che è uno sputo di capitolo, ma non riuscivo a caricarlo per intero, il

PS:*s'inginocchia sui ceci in segno di contrizione* So che è uno sputo di capitolo, ma non riuscivo a caricarlo per intero, il mio pc è vecchio di secoli! Vi chiedo scusa! Mi rifarò quanto prima!^^""

 

 

 

 

Capitolo otto: Presagi.

 

 

 

Ancora prima di quell'insulso Ordine della Fenice, ad ostacolare la strada di Lord Voldemort c'era stato quel dannato ragazzino con gli occhi blu :

 

[Caro Prefetto...So che sei stato tu a uccidere la povera Mirtilla...]

 

Aveva solo 11 anni e già era una spina nel culo. un veggente già formato che aveva tramutato i suoi ultimi anni ad Hogwarts in un vero inferno. "Ti tengo d'occhio" era solito dirgli ogni qual volta il desiderio di attingere al potere della camera si faceva spazio nella sua mente, era sempre un passo avanti a lui e più di una volta aveva sventato i suoi piani per rovesciare Silente e assicurarsi il posto di Insegnante di Difesa contro le Arti Oscure una volta diplomato.

 

"E' stato lui..."  si disse di fronte alla notizia dell'ennesimo blitz di auror che si era risolto in un vero eccidio di Mangia Morte "Ne sono certo." Solo un veggente avrebbe potuto scoprire l'esistenza di quella roccaforte nel mezzo della compagna di Manchester "Potter."


 -Dobbiamo ucciderlo.-

-Charlie Potter non è uomo da morire tanto facilmente, Bella.-

-Lasciatelo a me, padrone. Vi prego...Potter è stato uno dei mandanti del mio arresto.-  sollevò leggermente lo sguardo verso il viso dell'Oscuro Signore e lo studiò nella penombra creata dal piccolo camino sul fondo della stanza. Aveva le palpebre abbassate e la mascella serrata in un espressione concentrata, per poi riabbassare la testa quando lui spalancò gli occhi color vinaccia e la fissò -No...Per colpire un uomo del genere bisogna prima passare dai suoi cari.-

 

-James? Harry?-

 

-No, la piccolina...-

 

*°*°*°*

 

-Cecy tu credi nell'amore a prima vista?-

Cecily sollevò lo sguardo dal menù che stava consultando da un paio di minuti-L'amore a prima vista?- ripetè con un sopracciglio aggrottato mentre segnava con una "x" la sua ordinazione. Un bicchiere di latte e miele per curare la raucedine -...No, perchè?-

-Perchè mi è successo! Mi sono innamorata a prima vista!-

Cecy sollevò un sopracciglio,certe volte Ninfadora era proprio una bambina-E di chi ti saresti innamorata a prima vista, sentiamo!-

- Remus Lupin!-

Uno sbuffo di latte e miele sputato con una violenza impressionante colpì Dora in pieno viso, lasciandola senza fiato per una paio di secondi-Ce...Cecy?- annaspò perplessa mentre la brunetta cercava di riprendere un normale ritmo respiratorio, tossendo e battendo il pugno sul tavolo. Di tutte le reazioni che si sarebbe potuta aspettare dalla sua amica quella era decisamente l'ultima della sua lista.

 

-Che diavolo ti è preso?-

-Lo hai visto una sola volta!-

-E allora!? Mi è bastata!-

-Tu sei pazza!-

-Perchè! E' così puccioso!-

-Beh, si per essere puccioso è puccioso...ma...-

-Ho capito piace a te!-

-Ma che ti sei droga....-

 

Si bloccò, c'era qualcosa che non andava. Si volse seguendo le indicazioni di quella vocina interna che da quando era venuta al mondo le parlava continuamente, la proteggeva e la istruiva. Come l'occhio interiore della Cooman, ma 10 volte più volte più petolante, che più di una volta le aveva fatto credere di essere pazza.

 

-Bellatrix Black.-

-Vedi di rendermi le cose facili, stronzetta.-

Ci fu un momento di stasi poi Dora fu abbagliata da un lampo verde . Troppo inesperta per reagire prontamente, agì d'istinto e chiuse gli occhi e alzò le braccia quasi a volersi proteggere. -Che diavolo fai? Sta giù imbranata.-

urlò Cecily e la metaformagus si sentì scaraventare a terra.  

 

-Era un avada quella?-

-Secondo te?-

 

Era stese dietro a un tavolo rovesciato, Cecy non era molto portato per i duelli, ma sicuramente sapeva come schivare gli attacchi! -Mi ha...- disse in imbarazzo mentre appoggiava le spalle al piano del tavolo - Mi ha presa di sorpresa.-

-Sei un auror ora.- le rispose Cecily brusca -...Vedi di curarla quella sbadataggine o ci farai ammazzare.- sfilò la bacchetta dalla cintura e buttò un'occhiata alla strega piazzata davanti all'unica uscita del pub.

 

-Scusami.-

 

 

*°*°*°*

 

-CECY!-

 

James  aprì gli occhi sul soffitto  del suo salotto.

Dopo i primi attimi di smarrimento, riconobbe il familiare dolore che gli procurava le molle sgangherate del divano ai reni e il profumo di "vecchio" che emanavano i  libri di Lily

 

-Mi sono addormentato.-

 

Fece scorrere lo sguardo per la stanza , finchè non incontrò la figuretta aggraziata di Lily che si muoveva sicura fra i fornelli. A giudicare dall'altezza del sole oltre le finestre dovevano essere circa le 18.00. Aveva dormito per ...Oh cazzo! Cinque ore! Ricordava di essersi messo in poltrona dopo il pranzo e poi ...Il nulla...

 

 "Che cosa ho sognato? Perchè sudo freddo!?" si passò una mano sul viso, era gelido e appiccicoso. Chiuse gli occhi nella speranza di ricordare quelle immagini che sentiva  avere un'importanza vitale, aveva sognato Cecy, poi?... Non riusciva a ricordarlo cazzo.

 

-Papà.-

 James sollevò lo sguardo sul viso di Harry -Amore?-

-Ho fatto un brutto sogno.-

-Anche tu?-

Il bambino annuì. Non aveva mai riposato bene, ma ultimamente i suoi sogni avevano avuto un tremendo calo qualitativo. Ormai svegliarsi urlando stava diventando una terribile abitubine per lui- Ho sognato la zia...-

L'animagus sollevò le sopracciglia, possibile, anche lui? - Che le capitava? Te lo ricordi, Harry!?-

-Moriva.-

 

James sentì un brivido attraversargli le membra. Moriva? Si! L'aveva sognato anche lui! Bellatrix Black, era lei che la uccideva! Balzò in piedi e si lanciò verso il camino -Papà dove vai!?- gli chiese Harry, spaventato da quell'improvviso scatto.

-A salvare tua zia!-

 

Fine prima parte:

 

 

Un grazie a tutti coloro che hanno letto, recensito e messo questa mia fic fra i preferiti. Davvero non mi aspettavo tanto!^__^

 

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Capitolo 9
*** Capitolo nove ***


Capitolo nove

Capitolo nove.

 

 

 

 

Dopo la sua fuga dal pub e dalle mire omicide di Bellatrix, Cecily aveva trovato scampo in un vicolo. Come un topo inseguito da un gatto si era imboscata dietro un cassonetto dei rifiuti, chiuso gli occhi e sperato di non essere trovata. Serrò il labbro inferiore tra i denti per soffocare un grido di dolore quando il suo viso fu illuminato dalla luce azzurrognola dell'incantesimo di guarigione e strinse gli occhi per impedirsi di piangere. Però doveva dire che non sapeva che cosa stava facendo. Si stava muovendo più a intuito, che per una reale conoscenza del danno aperto sul suo avambraccio, non era un medimago, non aveva un minimo di conoscenza medica, sapeva solo che doveva bloccare l'emorraggia se non voleva morire dissanguata. Quando si era buttata su Ninfadora per sottrarla all'attacco di Bella, aveva battuto violentemente il gomito a terra e il colpo le aveva riaperto la ferita che Piton le aveva inferto, allargandola, slabbrandola terribilmente. La sentiva premere contro la stoffa del maglione, e sotto il giaccone, cacciò un gemito e poggiò la fronte sulle ginocchia- Sirius ha ragione. Come Auror faccio schifo.-

Sospirò leggermente e si sporse per controllare il fondo del vicolo, maledizione, Bella l'aveva trovata un'altra volta. Ancora una volta era riuscita a tracciare i suoi movimenti, ma cazzo faceva? Guardò la manica zuppa del giubbetto e all'improvviso un lampo di genio l'attraversò, doveva essere il sangue, serrò le dita sulla lesione per riunirne i lembi, doveva essere quello a guidare Bella:
-Cecily....-

"Merda!"

-Vieni fuori piccola stronza ...-

" Dove cazzo sono i rinforzi..." Aveva mandato Ninfadora in cerca d'aiuto, ma ancora non si era fatto vedere nessuno, affondo la mano sana nella tasca e strinse la presa attorno la bacchetta- "Non mi piace usare la violenza..." si disse in un ansimo " Ma non mi resta altre scelta..."

Non si mosse. Attese che quella vocina interiore le perlasse ancora, che la informasse sulle intenzioni di Bella."... Farà saltare in aria il cassonetto, poi mi aggredirà..." abbassò le palpebre e ghignò stringendo leggermente le spalle "Una crucio alle gamba destra, poi l'Anatema che uccide in piena schiena..." socchiuse un occhio  "E'prevedibile, troppo prevedibile."

 

[Come il padre e il fratello è una veggente di altissimo livello
...Non perdere tempo con torture o altro. Uccidila prima che sia  lei a uccidere te!]

 

L'esplosione del cassonetto le coprì i capelli e le spalle di rifiuti e le sollevò il giaccone della schiena. "5...4...3...2...1 ...ORA!" si smaterializzò un secondo prima che l'incanto la colpisse e ricomparve alle spalle della Mangia Morte- Everte statim!-

Un fiotto di sangue le piegò il braccio armato, cacciò un urlo e una bestemmia essieme e si piegò in avanti per cercare di frenare il sangue con la mano sana- 'ca troia.- si lamentò mentre Bellatrix cercava di rimettersi in piedi -Sono troppo debole ...Non riesco a....UHN?-

Una mano sulla spalla. Cecy sgranò gli occhi, possibile che non si fosse resa conto che Bella era in compagnia, si volse mentre un filo di sudore freddo le scivolava lungo il collo- Cos...Sirius?-

-Stai indietro.- la superò. La mano destra in tasca e la sinistra stretta attorno alla bacchetta - Bella.- disse con un filo di voce- Voltati.-
Cecy vide la donna a terra irrigidire le spalle, girarsi e arretrare con un urlo terrorizzato - Non può essere.- lo indicò, gli spalancati e gli occhi spiritati dal terrore- Tu non puoi essere vivo!-

-Sai Bella...Credo di non piacere molto al Padre Eterno. Anche se tu dovessi tentare ancora di uccidermi lui mi rispedirebbe al mittente un'altra volta.-

Le schiacciò una caviglia sotto il piede fino a che non la sentì gridare per il dolore - Ora fila. Prima che i suoi amici.- indicò Cecy con un cenno del pollice - Vengano a darle mal forte.-

 

Si volse e si portò di fronte a Cecy, che lo fissò dal basso con la bocca spalancata per la sorpresa, gli assomigliava da morire, ma non era Sirius, non aveva la barba e portava gli occhiali "Chi è?" si chiese un secondo prima che questo l'afferrasse per il braccio sano e se la caricasse su una spalla come un sacco a testa in giù -AHIO!-

 

-Fa silenzio mocciosa!-

 

*°*°*°*°*°*

 

-James che diavolo stai facendo?-

-Cerco di trovare Cecy...-

-E come?-

James sorrise sotto la mano che teneva premuta sugli chiusi-Non sono un mezzo-veggente come la Cooman...- disse mentre passava la mancina a un paio di centimetri dalla cartina di Londra che aveva aperto sul tavolo -...Posso trovare chiunque voglio se mi concentro...-

Le dita dell'animagus ebbero uno scatto per chiudersi e Ninfadora spalancò gli occhi. Aveva sentito parlare dei poteri di veggenza insiti nella famiglia Potter, più di una volta Cecy aveva dato prova di possedere il cosidetto sesto senso, Charlie era un veggente coi contro fiocchi questo lo sapevano anche i sassi, ma mai le era capitato di vedere qualcosa del genere. La mano di James sembrava spinta da una forza incredibile, sobbalzò, i mobili, i soprammobili, persino la sedia su cui il maggiore dei Potter si era staccata da terra.

 

-Ma come fa?-

- E' la loro specialità...Tutti i Potter sono in grado di farlo.- gli rispose Sirius dalla sedia che come tutto il resto dell'arredamento stava flottando senza meta per la stanza- Stando con Cecy non ti sei mai resa conto che il più delle volte lei sa già cosa stai per dirle?-

-Si, ma...-

-Sono profeti, come nei Black è insita la rettilofonia  nei Potter scorre la veggenza...- sollevò leggermente le gambe e passò su un vaso di fiori che stava sfrecciando raso terra il pavimento .

-TROVATA.-

 

SBATABOOOM!

 

James si guardò attorno, nell'ufficio di Sirius pareva che fosse passato un uragano, il tavolo ribaltato, la libreria poggiata in bilico su una gamba, le sedie in mezzo alla stanza e un cane sdraiato su un fianco sotto una pila di libri e una sedia-Ma sono stato io a farlo?-

 

-NO, E' STATA L'ANIMA DEI MORTACCI TUA!- urlò Ninfadora, stesa per metà sotto una poltrona.

 

*°*°*°*°*°*

 

 -Ahi...-

-Scusami...Ho le mani da assassino, non da guaritore.-

Cecily strabuzzò gli occhi e arretrò verso lo schienale della panchina su cui era stata scaricata senza troppe cerimonie,l'uomo la fissò per un momento poi scoppiò a ridere -No...Dai, che hai capito. Non ti voglio far del male, vieni qui.- cercò di tirarsela accanto strattonandole la gamba destra de pantalone, ma Cecy si oppose facendo forza sulla gamba sinistra... Quel tipo la inquietava, era praticamente uguale a Sirius, eppure era  all'opposto...-Mi dici come ti chiami? -

 

-Come mi chiamo?-

-Si, come ti chiami!?-

 

-Regulus.- sembrava deluso.

-Io sono Cecily...UHN?- Regulus...Inclinò leggermente il capo e aggrottò le sopracciglia con aria perplessa ...REGULUS? Spalancò la bocca in un espressione sbalordita e Regulus sollevò le leggermente le sopracciglia- REGULUS ALPHARAD BLACK!?- puntò il dito -Il fratello di Sirius?-

-Finalmente mi hai riconosciuto Cecy.-

La ragazza si tirò indietro con un piccolo sobbalzo "Cecy?" fece eco mentalmente "...Come fa a sapere che mi chiamano così?". Regulus volse leggermente il capo verso il fondo il fondo della strada poi si allargò in un sorriso verso Cecy che lo fissava come se avesse voluto fargli una radiografia completa- Sei molto più bella di quando ricordarsi.-

 

-COS...?-

 

-CECY!-

 

-Sirius?- sollevò leggermente il mento oltre la spalla di Regulus, Sirius stava correndo verso di lei seguito a ruota da James e Ninfadora - Sis...- esclamò felice, fece per alzarsi per andargli in contro, ma l'animagus la superò con la potenza di un treno a vapore e  si avventò sul fratello come una bestia.

 

-CHE DIAVOLO?-

-SIRIUS MOLLALO!-

-CHE CAZZO CAGNACCIO!-

 

I due fratelli si allontanarono strattonandosi a vicenda -Figlio di puttana!- sbraitò Sirius mentre cercava di divincolarsi dalla presa alle spalle di James e Ninfadora spingeva via Regulus -Da quale fogna sei scappato!?-

-Anch'io sono contento di rivederti fratellone.-

-Fai l'angioletto con chi non ti conosce, serpe.-

-E' così che mi ringrazi dopo che ti ho salvato la ragazza...-

 

-Conoscendoti...-si allontanò da Prongs e spinse via Dora che finì a sedere accanto a Cecily con un "AHIO!"- Potresti essere d'accordo con Bella.-

 

-Sei sempre il solito moralista -si sistemò il colletto della giacca e sorrise-Non cambierai mai...Per te è tutto bianco o nero-

 

-Che stai dicendo?-

-Niente.- indicò Cecily con un cenno del capo -Portala al St.Mungo. Ha bisogno di cure immediate...- scoccò un'occhiata a Ninfadora-Ciao.-

 

 

-Ciao Reg.-

 

 

Fine capitolo.

 

Mi viene da cantare "IL TRIANGOLO NO...NON L'AVEVO CONSIDERATO!!!"

 

 

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Capitolo dieci

Capitolo dieci

 

 

 

Occupava quasi tutto l'avambraccio. La ferita che aveva costretto Cecily a un soggiorno forzato al St. Mungo si era allargata molto dall'ultima volta che Sirius l'aveva vista, a casa di James, mentre Lily la medicava e aveva anche cambiato colore. Preoccupantemente nera attorno ai bordi e giallina all'interno, l'avevano lasciata senza medicazione esterna, per farla cicatrizzare più facilmente. Peccato che oltre all'aspetto, avesse anche un odore per niente salubre. L'animagus spalancò la bocca con un verso schifato. Erano ore sedeva al capezzale di Cecy "che non pareva volersi svegliare tanto presto" e quell'odore nausabondo minacciava di dargli in testa da un momento all'altro. Piegò le ginocchia e scivolò giù dalla sedia, in ginocchio in direzione del viso di Cecy. Quando dormiva era la cosa più bella del mondo, Sirius appoggiò il mento sul bordo del cuscino per meglio guardare e per bearsi del profumo di fiori che lei sempre emanava. Inspirò a fondo e rilasciò aria a malincuore, fin da ragazzino l'odore proprio di Cecy l'aveva attratto. Ricordava ancora quando l'aveva rivista la prima dopo essere diventato animagus. Non era riuscito a trattenersi dall'abbracciarla, sollevandola di peso, per poterla annusare con tutta calma.

Sedici anni lui e undici lei. La più carina primina di quell'anno, se chiudeva gli occhi poteva ancora vederla con le trecce e quegli occhialoni che sembravano più grandi del suo viso .

 

[...So che Cecy ti piace, ma è mia sorella, quindi vedi di starci con la testa...

Se non vuoi fare una brutta fine.]

 

James glie l'aveva detto una sera, all'alba del loro settimo anno. Sirius si era sentito rizzare tutti i capelli in testa, l'aveva minacciato di  morte e non aveva cambiato espressione nel farlo, anche Remus era rabbrividito. Quando James sembrava tanto calmo c'era da aver paura. Per questa ragione non si era permesso mai uno sgarro con lei. Nonostante la follia dei sensi che ogni tanto voleva trascinarlo a fare qualcosa che non si addiceva al ruolo del fratello maggiore che si era scelto e che per 10 anni aveva odiato con tutte le sue forze.

 

-Uhn.-

-Cecy.-

 

La ragazza volse il capo verso di lui -Sirius?-  mormorò ad occhi chiusi.

 

-Si.-

 

Perchè si era innamorato come un idiota. Si era innamorato di quella bella bambina con le trecce e gli occhiali, si era innamorato di quello scricciolo a cui aveva insegnato ad andare in bicicletta e che la prima notte a casa Potter gli aveva tenuto la mano mentre prendeva sonno....

 

 

"....  Un coperta piegata in quattro come materasso, Sirius si lamentò mentre cercava di girarsi , non era mai stato tanto scomodo in vita sua. Si era presentato a casa di James nel cuore della notte, con nient'altro che la  camicia che aveva addosso e la bacchetta che teneva in tasca, era grato al suo amico per averlo tirato in casa senza fargli nessuna domanda, ma sinceramente non capiva per quale ragione non l'aveva fatto coricare nel secondo letto presente nella stanza. Si tirò a sedere. Era sdraiato fra due piccole brandine traballanti, alla sua sinistra James russava come un trombone e alla sua destra, un fagotto di coperte a malappena illuminato dalla luce della luna. Lo fissò, lo tastò con una mano e quasi finì a gambe all'aria per la sorpresa quando vide sbucare un faccino assonnato e una cascata di boccoli castani- Che c'è?- biascicò una vocina di bimba che gli fece temere per la sua salute mentale. Che ci faceva là una ragazzina di quell'età nella camera di James? -Tu chi sei?-

 

-Sirius...Tu?-

-Cecily.-

-Chi sei?-

 

La bambina lo fissò confusa -Veramente dovrei fartela io questa domanda.-

-Sono ...Un suo amico.- indicò James con un cenno del pollice -E tu?-

-Io sono sua sorella.-

 

-James ha una sorella?-

-Da circa 10 anni.-

 

Sirius volse lo sguardo verso l'amico addormentato e si sentì tremendamente in colpa.In quegli anni si era talmente impegnato a raccontargli i suoi guai, che non si era interessato di lui, della sua famiglia. Gli era bastato guardare quanto era contento di vivere per classificarla perfetta e senza traumi:-Che stronzo che sono!- mormorò sotto la mano che si era battuta sulla faccia - Sono davero un Black, in tutto e per tutto!-

-Perchè?-

-Lo considero il mio migliore amico e non sapevo che avesse una sorellina!-

-Evabbeh, non è grave.- si volse verso completamente Sirius, scoprendosi un po'.

-Si invece! Ho sempre definito i miei parenti come bastardi egoisti...E guarda un po' io sono peggio!- crollò su un fianco sopraffatto da quei cattivi pensieri. La bambina lo fissò per un momento, poi fece scivolare  da sotto le coperte un braccino e allungandosi un po' arrivò a sfiorargli con le punte delle dita , la mano che cadendo aveva appoggiato accanto al viso- Cerca di dormire...- gli disse pratica stringendogli un paio di dita nel suo piccolo pugno e sorridendo materna al suo sguardo sorpreso - E domani andrà tutto meglio.-"

 

 

Si era addormentato cullato dal calore di quel pugnetto attorno alle sue dita. La bambina più dolce che avesse mai conosciuto, che crescendo era diventata la donna più bella che avesse mai visto. Appoggiò le labbra contro la sua fronte e la vide sorridere nello stato di spaesamento in cui si trovava:-Cecy.- la chiamò.

-Uhn?-

-Che ti ha detto mio fratello?-

-Sei molto più bella di quando ricordarsi...-

CRACK! ...Sirius sentì qualcosa spezzarsi mentre Cecily nel dormiveglia gli appoggiava una mano sul mento, tremò leggermente di rabbia e gelosia assieme. In quegli anni aveva combattuto con la voglia di spezzare il collo a tutti gli sbarbatelli che erano ronzati attorno a Cecy, ma stavolta sentiva che non ce l'avrebbe potuta fare a rimanere nel ruolo del fratellone.

"Io lo spezzo quello..." sibilò venefico.

-Sirius.-
-Dimmi.-
La ragazza aprì i suoi occhioni color cioccolata e l'animagus si sentì un tantino riappacificato col mondo e col karma alla loro vista- Tu.- gli allontanò i capelli dal viso con un gesto delicato delle dita- Sei molto più bello di tuo fratello.-
Sirius sorrise e sentì la rabbia scemare un'altro poco- Anche tu sei molto più bella di tuo fratello.-

*°*°*°*°*°

-Buongiorno.-

-Giorno a lei.-

Ninfadora Tonks sorrise. Nonostante lo sguardo indagatore della giovane donna che la fissava con le mani nascoste sotto il grazioso grembiule da cucina che indossava. Le era stato riferito del carattere poco espansivo di Lily Evans Potter, ma dopo aver conosciuto suo marito "che era tutto, tranne che un tipo chiuso" quell'iceberg che la fissava con le sopracciglia aggrottate e le labbra carnose raccolte in un un broncio diffidente - Mi chiamo Ninfadora Tonks.- disse vergognandosi dei jeans stracciati che indossava e della maglia semi logora che le lasciava scoperte le spalle -Sono qui per vedere James.

 

-Mio marito è a lavoro...-

-Posso aspettare.-

-Tornerà tardi.-

-Signora Potter. Non sono una nemica. Vengo da parte di Malocchio.-

Sul volto perfetto di Lily comparve una strana espressione, squadrò ancora la ragazza per poi soffermarsi sui suoi occhi nocciola- Ragazzina...- mormorò con un filo di voce- Se mi stai mentendo...Morirai in una maniera orribile. -
L'apprendista Auror si sentì accapponare la pelle mentre la donna si faceva educatamente di lato per farla passare, Lily aveva quasi soffiato per proferire la sua minaccia, ma la ragazza si sentiva spaventata come se le avesse urlato nelle orecchie. Entrò con calma, sobbalzando alla vista del bambino che la fissava dalle scale "E' uguale a James." guardò la donna alle sue spalle "Ecco perchè non voleva farmi entrare, e mi ha minacciata. Ha paura per Harry."

-Amore, perchè non vai a giocare a casa di Hermione?-

-Perchè?-

-Su...Dai.-

Lily sorrise e il bambino si convinse e scendere gli ultimi gradini. Lanciò un'occhiata verso la stanza che si apriva alla sua sinistra e sbuffò scocciato- Lui mi aveva promesso che una volta sveglio mi avrebbe insegnato a giocare con gli scacchi magici.-

-Sta tranquillo, Remie oggi rimarrà a cena. Quindi ti potrà isegnare più tardi.-

-Però...-

-Harry.-

Il bambino sbuffò scocciato mentre superava la madre e l'ospite. Chiuse la porta , sbattendola con forza e nello stesso momento Ninfadora si sentì proiettare in avanti verso le scale da un colpo secco in mezzo alle spalle. Rotolò seduta e fissò sconvolto Lily e la bacchetta che le stava puntando contro - Cosa?-

-Parola ordine!-

-Cosa?-

-PAROLA D'ORDINE!-

-FORTUNA MAJOR!-

-Bene.- ripose la bacchetta e tese la mano alla ragazza che la fissava a occhi sgranati- Alzati forza!-

-Gra...Grazie.- si tirò su spolverandosi i pantaloni e sussultando alla vista di Remus appoggiato al battente della porta, alle spalle della padrona di casa. Lo studiò preoccupata, aveva il viso e le braccia coperti di bende e cerotti, lo guardò allontanarsi dagli occhi la frangia troppo lunga e spostare lo sguardo verso di lei che lo fissava a bocca aperta  -Ciao Ninfadora.- la salutò con un filo di voce. Sembrava stanchissimo -Scusala...Non sembra, ma è un'ottima padrona di casa.-

 

Fine prima parte:

Strisciando sui vetri rotti vi chiedo perdono per il ritardo nel postare!^__^

 

 

UN GRAZIE ENORME A:

 

Alohomora

draco92

alice brendon cullen

luxu2 : Esatto *ç* Reg è un figone come Sirius!

PrincessMarauders

lyrapotter

 

E alle 71 persone che hanno messo questa fic fra i preferiti! ^_____^

 

 

 

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


CAPITOLO 11

 

 

 

 

 

 CAPITOLO 11

 

 

 

 

-NO

 

 

 

 

 

 

-NO! NO! NO! Che roba sarebbe quella!- Cecily si lasciò cadere contro lo schienale della seggiola mentre Sirius si portava una mano alla faccia, quella era la quinta volta che Ninfadora sbagliava incantesimo e ormai non sapevano più a che santo appellarsi per farle entrare nella zucca che le erre non sono come le acca e vanno pronunciate tutte.  Scrollarono le teste assieme mentre la ragazza si lasciava sfuggire una risatina imbarazzata, erano ore che giravano attorno allo stesso incanto di materializzazione e capiva di essere saltata a piedi pari sul difetto che i due condividevano –La mancanza di pazienza.- Strinse la presa attorno alla bacchetta e ancora una volta provò a scomporre il barattolo che aveva davanti, era un incanto facile, Cecily glie lo aveva mostrato molte volte , pronunciò la formula e con la coda dell’occhio vide Sirius saltare addosso all’amica e trascinarla sotto il tavolo, uno scoppio invase l’aria e Ninfadora si ritrovò per terra accanto alla porta Dell’ufficio di Frank?

-Franky?- tentò sollevando il collo dalla coltre di polvere che si era alzata nella stanza.

-…- Nessuna risposta.

Dora spalancò gli occhi.

-Frank per l’amor di Merlino rispondi!!-
-NINFADORA!!!!!!!! STAVOLTA TI ROMPO TUTTA!!!!-

Dalla “nebbia” emerse la figura fumante di Frank Paciock, stava brandendo il moncone di una mazza da Quiddich, Tonks sbiancò , quella era la santa reliquia che Frank che teneva nel suo studio, che lucida, spolverava e amava almeno quanto sua madre –CHE QUALCUNO MI SALVI!!!!-

Balzò in piedi e con quello che credeva uno scatto felino si diresse verso le scale, peccato che al contrario della fortuna, la sfiga ci vede benissimo invece di beccare i gradini che l’avrebbero portata alla salvezza, travolse in pieno il poveretto che stava uscendo dall’ascensore mandando a battere indietro contro la bottoniera. Finì sulle sue ginocchia con la certezza di essersi spaccata qualche costola.

 

-Ninfadora dobbiamo smetterla d’incontrarci così.-

 

-Remus?- la ragazza tirò su la testa dal pavimento e prese letteralmente fuoco. Avvampò mentre i capelli le si tingevano di uno spettacolare rosso imbarazzato, saltò via dal grembo di Lupin e si accucciò di fronte a lui nella classica posa del penitente giapponese –SCUSAMI! SCUSAMI! SCUSAMI!!!!-

 

-Tranquilla piccola non mi sono fatto male.-

 

-Permettimi di offrirti la colazione.-

 

-E’mezzogiorno.-

 

-Allora il pranzo.-

 

-Dai Dora non c’è bisogno.- si alzò spolverandosi i pantaloni e tese una mano verso la ragazza che l’afferrò titubante. La mise in piedi e le sfilò un batuffolo di polvere dalla frangetta, dal tavolo ribaltato Sirius sghignazzò pesantemente – Guarda un po’.- disse tamburellando il fianco di Cecy con il gomito- Credo che qualcuno abbia fatto colpo.-

 

Cecily fece una smoorfietta col naso.

 

-Che c’è? –

 

-Eh?-

 

-Sembri contrariata.-

 

La ragazza scosse il capo e si alzò toccandosi il braccio che ancora le dava qualche problema- Remus.- disse con un tono stranamente acuto distogliendo l’attenzione del licantropo dalla capigliatura multicolore di Tonks – Come mai da queste parti?-

 

-Cercavo te.-

 

-Me?-

 

-Lei?- chiesero in coro Sirius e Dora.

 

Remus mise una mano nella tasca interna della giacca e Cecily emise un gridolino –Il mio portafogli!- esclamò con un trillo contento –L’ho cercato dappertutto stamattina.-

-L’hai lasciato a casa mia.- piegò la testa in avanti e Cecily gli scioccò un bacio sulla guancia. Sirius sentì lo stomaco scivolare nei pressi delle scarpe, che diavolo stava succedendo?? Si rese conto di avere su la stessa espressione da cucciolo bastonato di Tonks, scosse la testa e si tirò in piedi –Vado da James!-

 

-Adesso?-

 

-Sì.-

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

 

-Remus e Cecy!- James scoppiò in una sonora risata a pernacchia mentre scrollava aritmicamente il capo, Sirius aggrottò le sopracciglia piccato e lui minacciò di rotolare giù dai cuscini, si aggrappò al bracciolo e si sporse per chiamare Lily che era in cucina –Ehi Lils!- urlò –Vieni a sentire l’ultima. A quanto pare Moony se la farebbe con Cecy. -
Lily quasi saltò sul posto, spostò lo sguardo verso Sirius e lo trovò a un passo dall’omicidio e dall’occultamento di cadavere, passò un dito nello scollo della maglia e tirò le labbra in un sorriso poco convinto –Perché ridi? …Remie non è mica asessuato.-

 

-Oh andiamo non crederai davvero che S.Moony da Chester ci provi con una donna? Lo sai qual è la sua posizione sull’argomento, sono tutte amiche finché tengono le manine a posto.- passò un dito sotto il naso e si rilassò contro lo schienale della poltrona – Non ve lo ricordate? E’ convinto di dover morire da solo per evitare di dare alla luce un altro Licantropo.-

 

-E se Cecy gli ha fatto cambiare idea?-

 

Sirius iniziava a vederci doppio per la gelosia, era la prima volta che gli capitava di vedere Remus tanto disponibile nei confronti di una donna, da ragazzino, aveva tenuto a distanza persino Lily e Alice. Si grattò la fronte mentre la casa veniva invasa dall’allegro vociare di Harry e Hermione, sollevò la testa e il bambino gli corse incontro , lasciando sulla porta l’amichetta che lo fissava impietrita.

 

-Ciao campione.-

-E’ venuta pure zia.-

-No, zia non è venuta con me.-

 

ll bambino si rabbuiò mentre scendeva dalle sue ginocchia, si girò verso Hermione che teneva in braccio il piccolo Pad e con un cenno della mano le indicò Sirius –Questo è Sirius Black un amico di mamma e papà… Lei è Hermione.-

 

-Ciao Hermione.-

 

La bambina arrossì violentemente –Ciao …Ciao…-

 

Sirius stava per sorridere dell’imbarazzo della piccola quando la sua attenzione venne attratta dal cagnolino nero che teneva fra le braccia, lo fissò per un lungo momento, poi iniziò a tremare leggermente – Tesoro è tuo quel cane?- James e Lily si lanciarono allarmata mentre la piccola scrollava i ricci castani –Harry è tuo?-

 

 

-Si chiama Padfoot.-

 

Sirius guardò Jaems che con un lungo fischio sollevò lo sguardo verso il soffitto. Si alzò e con un sorriso palesemente tirato tese le mani verso Hermione –Me lo daresti un momento Hermione.- la bambina obbedì confusa e lui, tenendolo con due dita per la collottola, partì a razzo verso la zona notte della casa .

 

-Sirius!-

 

-Per l’amor di Dio.-

 

-Che fai col mio cane!?-

 

 

Tutta la famigliola lo seguì in apprensione, marito e moglie perché sapevano cosa aveva scoperto e Harry perché, cavolo, quello era il suo cane, spalancò la porta che James aveva chiuso entrando e strabuzzò gli occhi quando vide Sirius lanciare il suo cucciolo sul pavimento-Ehi, gli fai male così!- fece per avvicinarsi a dar soccorso, ma Lily lo trattenne per il cappuccio della giacca –Fermo tesoro.-

 

-Mamma…Padd…EH?-

 

Pad era sparito e al suo posto c’era un ragazzo che si stava massaggiando il sedere con una smorfia, lasciò cadere le braccia mentre gli occhiali gli scivolavano fino alla punta del naso –Ho come la sensazione di aver perso un passaggio importante.-

 

-REGULUS ALPHARAD BLACK!-

 

-SALVE FRATELLONE—

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

 

Era la prima volta che James vedeva Sirius tremare per la rabbia, sollevò le mani in segno di scuse e si tirò indietro quando questo gli rivolse uno sguardo che avrebbe fermato un treno -Senti Pad… Aspetta un momento…- disse con il suo tono più dolce – Tu non sai com’è la storia.-

 

-Oh sì la so…-

 

-Sirius non precipitiamo.- Lily si portò accanto all’amico e gli appoggiò una mano sul braccio –Devi sapere che Regulus…-

 

-SO CHE IL MIO MIGLIORE AMICO ME L’HA MESSA NEL CULO!-

 


Fine capitolo.

 

 

 

Nella speranza che vi ricordiate ancora di questa fiction, un saluto dalla vostra devotissima Ino chan.

 

 

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Capitolo 12

Capitolo 12

 

 

 

 

 

 

E questa chi è…?” Cecily inarcò un sopracciglio con aria disgustata in direzione del sedere tondo e perizomato che spuntava dal frigorifero. Tonks deglutì a vuoto mentre guardava l’amica incrociare le braccia al petto e serrare la mascella in un espressione fra lo schifato e l’irato. Erano poche le volte che Cecy le faceva veramente paura e in quel momento la stava davvero terrorizzando. Passò un dito nello scollo della maglietta ed emise un rauco colpo di tosse, il sedere perizomato si volse rivelando un viso e Cecy sentì un embolo staccarsi. “Ho notato che le ragazze di Sirius assomigliano tutte a Cecy.”si disse Tonks mentre Cecily si avvicinava al sedere perizomato che le stava mandando alle stelle il livello di bile “Piccole, more, non troppo magre…”si grattò il mento “Che gatta ci covi?”

 

-Fuori.-

-Cosa?-

-Fuori!-

-ORA!-

 

La sconosciuta moretta sparì in uno sbuffo di fumo e Cecily si volse verso la camera da letto padronale, strinse i pugni e digrignò i denti in una smorfia che la fece quasi apparir brutta. A passo di marcia si portò di fronte alla porta e con una pedata la spalancò, Sirius balzò a sedere e Cecily gli tirò addosso la lampada che faceva bella mostra di sul comò.

 

-Cecy!- urlò l’animagus scattando in piedi sul materasso - CAZZO FAI?!-

 

-IO!?-

 

-Sì, potevi sfondarmi la testa!-

 

-Peccato che non l’ho fatto!-

 

Sirius si tirò leggermente indietro, possibile che fosse gelosa? Le donò un’occhiata generale e immediatamente scese dalla nuvoletta su cui la speranza l’aveva sparato “La sorellina che è gelosa del fratello maggiore. aggrottò le sopracciglia improvvisamente di cattivo umore – Sai bambina, non credo che la mia vita sessuale ti riguardi.-

 

Cecy avvampò.

 

-Sono maggiorenne e vaccinato e posso fare quello che voglio.-

 

La ragazza prese a tremare di rabbia- Harry…- mormorò.

 

-Harry?-

 

-Avevi promesso a Harry d’insegnargli a giocare a Quiddich e …E invece… - una lacrima le scivolò lungo le guancia fino al collo - GLI HAI MOLLATO UN BIDONE PER SCOPARTI QUELLA VACCA!!!!-

 

Sirius lasciò cadere le braccia -Oh Merlino.- l’aveva completamente dimenticato.

-SEI UNO STRONZO! MI FAI SCHIFO!- Cecy prese fiato mentre la crisi di nervi si tramutava in un vero e proprio pianto isterico. Mai nella vita si era sentita così delusa da qualcuno.- E COPRITI PER MERLINO!-

 

Sirius si rese conto di essere nudo come un verme, mentre Cecily si voltava travolgendo Dora. Raccolse il lenzuolo e lo tirò su di scatto –Sono un pezzo di merda...- mormorò abbassando le spalle.

 

.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

 

-Uoooh.-

 

James si passò una mano sulla testa mentre Cecily terminava il suo racconto ed evocava una scopa –Andiamo Harry!- urlò uscendo dalla cucina e salendo i primi due gradini della scala che portava alla zona notte della casa. Il bambino le venne incontro di corsa – Dov’è Sirius?-

 

-T’insegno io a giocare.-

 

-Tu?-

 

James si gonfiò come un pavone che fa la ruota -Ehi! Ero un diavolo di Cercatore! Diglielo un po’ Lil…- Lily annuì con un gran sorriso e Harry parve rasserenarsi. Prese la scopa dalle mani di Cecily e avanzò di un paio di passi – E tu?- chiese guardando la zia che stava ancora svaporando e borbottando sottovoce come una pentola di fagioli –Giocavi?-

 

-Ero Cercatore.-

 

-Come papà.-

 

-Come ogni Potter sulla faccia della terra.-

 

 

 Harry si girò verso Regulus.

Erano passati pochi giorni da quando aveva scoperto che lui era Padfoot e strano, ma vero, la cosa non l’aveva scioccato. Quando aveva capito che cosa aveva spinto tutti a mentirgli a quel modo, l’aveva presa più che bene. Si tese in un sorriso e gli trotterellò accanto –Anche tu giocavi?- gli chiese curioso

 

-Sì.-

 

-Che ruolo avevi?-

 

Il ragazzo si grattò la testa – Cercatore anch’io…-

 

.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

 

 

[Fatti spiegare!]

[Non voglio ascoltarti!]

[Ti prego Pad!]

 

 

Sirius chiuse gli occhi e scosse il capo.

Si era lasciato prendere dalla rabbia e ancora una volta aveva agito prima di pensare.
E ad andarci di mezzo era stata l’unica persona che non c’entra niente, Harry.
Grazia a Dio i bambini si riprendono in fretta.

 Si strinse la nuca nel palmo della mano e sorrise alle evoluzioni del bambino e alle risa felici che ogni tanto si lasciava sfuggire. In quella radura isolata poteva ridere e urlare quanto gli pareva, indicò il boccino alle spalle di Regulus e rise forte quando l’ex-serpeverde lo mancò completamento

 

-BRAVO PAPA’!- urlò in direzione di James –L’HAI PRESO!-

-Grazie, troppo buono.- lo lasciò andare e spinse il bambino a seguirlo – Forza prova a prenderlo.-

 

Dal prato Lily urlò- JAMES E’ PERICOLOSO!-

 

-Tranquilla.-

 

 

[Regulus! Lui ci ha…]

[Non voglio ascoltarti!]

[Cazzo! Perché devi fare così!?]

 

Si volse e alla vista di Remus sobbalzò. Il licantropo sollevò un angolo della bocca con un sorriso  - Vieni con me botolo.- gli disse autorevole come solo lui sapeva essere.

 

 

Fine capitolo.

 

 

 

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


-Caschi

 

Chiarimenti.

Sirius non è mai stato in carcere.

Frank e Alice Paciock sono usciti indenni dall’attacco dei Lastrange.

Charlus e Dorea Potter - Orion e Walburga Black sono ancora vivi.

Hermione è una strega, scoprirà a breve di esserlo.

La fiction conta già un sequel, quindi armatevi di pazienza è ancora lunga la strada.

I pairing saranno: Remus/TonksSirius/Cecily- Regulus/OOC –Harry/GinnyHermione/SORPRESA

 

*Se avete qualche altra domandina fatevi pure sotto^__^*

 

 

 

 

Capitolo 13

 

 

-Caschi?-

-Allacciati!-

-Paraschiena?-

-Messi!

-Cinture!?-

-Ben strette!-

-Il pannolino per il cane!?-

-Tranquillo, Pad non se la fa addosso per così poco.-

-E’ poi un sidecar mica uno shuttle.-

-Sì, però…-

-Dai nonno parti!-

Alber poggiò il piede sul pedale dell’accelleratore , sgasò un paio di volte poi partì a razzo, urlando –A CANNONE!!!- e ignorando bellamente le urla terrorizzate  di Hermione e Harry. Uscì in strada e sfreccio davanti ad una scioccatissima Lily, che lasciò cadere le buste della spesa.

 

 

-Da quando i sidecar vanno così veloce??- strillò Harry mentre Pad Regulus srotolava la lingua per godersi meglio la velocità, abbagliando a più non posso.

 

-L’ha truccato,no?-

-C’HA MESSO IL MOTORE DI UN AEREO!!?-

 

Il sidecar fece una brusca derapata e mentre il folle ottuagenario rideva come un pazzo. I due bambini si abbracciarono strillando a più non posso, sarebbero morti, ormai ne erano certi.

 

-FERMATE IL MONDO VOGLIO SCENDERE!!!!-

-HO BISOGNO DI UN PAIO DI MUTANDE PULITE.-

-AAAAAAAAH!-

 

 

Morte, sangue, budella sparse per la strada.

Oddio, che butta fine li attendeva.

 

 

 

-Bambini…-

-AAAAAAAAH!-

-Bambini…-

-AAAAAAAAH!-

-Bambini…-

-AAAAAAAAH!-

-EHI GUARDATO CHE MI SONO FERMATO!-

 

Harry spalancò un’occhio, Hermione sollevò la testa dalla sua spalla, si erano fermati, ED ERANO ANCORA VIVI! Slacciarono le cinture di sicurezza, o meglio Harry slacciò le sue e quelle di Hermione, dato che la poveretta tremava troppo per liberarsi da sola e scesero con un balzo dal seggiolino.

 

-PAZZO,   STAVOLTA TI DENUNCIO PER ABUSO SU MINORE!-

 

Afferrò Hermione per un braccio e se la tirò dietro, sorreggendola ogni volta che minacciava di finire per terra, ogni volta era sempre la stessa storia. Albert proponeva un innocuo giro e loro alla fine si ritrovavano ad urlare come agnelli al macello.

 

-Harry!-

-Uhn?- Una bambina dai lunghi capelli rossi lo stava salutando dall’altro lato della strada. Harry la studiò per un momento, poi contraccambiò il suo saluto con un trillo contento -Ginny!- esclamò lasciando andare la mano di Hermione- Che ci fai qui?-

 

La bambina si guardò alle spalle- Sono venuta con lui.-

 

-SIRIUS!-

 

 

Harry non riuscì a trattenersi oltre. Attese che il semaforo diventasse verde e si lanciò sulle strisce pedonali, Sirius si abbassò e lui gli si gettò fra le braccia. Si sentì sollevare e strapazzare, erano passati molti giorni dall’ultima volta che l’aveva visto e gli era mancato da matti.

 

-Sei venuto per fare pace con papà!?-

 

-EH?- Sirius ridacchiò- Vedi, questa signorinella...- indicò Ginny che stava guardando Hermione curiosa –Smaniava dalla voglia di rivederti e così ho deciso di vestire i panni di Cupi… Ahio Ginny, non si danno i calci!-

 

-E non si dicono le bugie!-gli puntò un dito addosso mentre si stringeva il polpaccio sinistro con entrambe le mani –Perché non gli dici la verità, ovvero che mi hai praticamente rapito da mia madre per avere una scusa per venire???-

 

-Sembravi la più dolce della nidiata, e invece…Era meglio se portavo Ron.-

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

 

 

 

-Ho saputo quello che hai fatto…-

Regulus sollevò un sopracciglio in direzione del fratello maggiore e sogghignò all’emozione che gli faceva tremare la voce, scusarsi con lui doveva essere la cosa più difficile che aveva fatto negli ultimi anni. Piegò la testa su una spalla e con una mano gli fece segno di continuare, di facilitargli il compito e sorridere e annuire alle sue parole non ne aveva la minima intenzione.

Doveva faticarselo il suo perdono.

 

-Moony mi ha detto cos’hai fatto… Che hai aiutato James e Lily a scampare al secondo attacco di Voldemort…- Lily chiuse gli occhi al ricordo di quel momento, l’Avada Kedavra che si abbatteva su di lei e Harry, James che urlava mentre si lanciava all’attacco e Regulus che spuntava dal nulla e lo gettava a terra impedendogli di suicidarsi.

 

[Tua moglie e tuo figlio sono vivi, guarda!]

[Ma…Ma com’è possibile?]

 

 

-Che li hai aiutati a trovare questa casa e li hai protetti per tutto questo tempo.- si portò una mano al petto e sospirò un “Grazie fratello.” Regulus annuì imbarazzato da quello sguardo improvvisamente raddolcito, si grattò la guancia e rispose con un
–Prego.-

 

-Ehi avete fatto pace?- Harry e Ginny erano apparsi nella sala in compagnia di due enormi panini con la nutella –Bravi…- si girò verso Ginny –Sono sporco?-

 

La bambina gli pulì la guancia con due dita-  Ecco.-

 

 Sirius registrò la scena con un sorriso e malvagio come pochi li indicò con un cenno della testa –Ehi, è nata una nuova coppia.-

 

Fine capitolo.

 

 

Nella speranza che questo capitolo sia stato di vostro gradimento, un saluto dalla vostra devotissima Ino chan.

 

 

 

 

 

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


Capitolo 14

Capitolo 14

 

 

 

 

 

 

 

 

Doveva essere un sogno.

Sì, non c’era altra spiegazione.

Doveva essere uno di quei sogni dove lo sai che stai sognando, Sirius spalancò gli occhi mentre Narcissa tirava le labbra in un sorriso divertito –Cissy?- esclamò sbalordito –Che diavolo ci fai qui?- abbassò lo sguardo e un paio di occhi grigio cielo gli strapparono un sobbalzo– Assieme al rampollo di Lord Malfoy…- deglutì a vuoto- Stai cercando di farmi uccidere?-
 

-Ho bisogno di aiuto, cugino-

-Da me?- Sirius represse una sghignazzata.

-Per l’amor di Dio, Sirius.-

 

Il bambino tossì e Cissy lo strinse forte al suo fianco.
Sembrava essere lei tenerlo in piedi e l’Auror si chiese se per caso non fosse lui la ragione di quella visita. Lo studiò per qualche momento. Aveva il braccino destro stranamente immobile e stranamente gonfio, un terribile sospetto lo fece arretrare –Entra.- disse .

 

-Grazie.-

 

Si fece di lato la porta e Cissy e Draco entrano immediatamente.
 La prima sospirò di sollievo in risposta  al piacevole calore che permeava la casa, il bambino mugugnò infastidito e si tolse il cappuccio che teneva calato sul capo -Mamma, voglio sedermi.- si lagnò guardando la madre. Immediatamente Narcissa lo pilotò verso il divano e lo fece sedere – Un bicchiere d’acqua Sirius.-

Si inginocchiò ai piedi del bambino e gli slacciò il mantello. Lentamente glie lo fece scivolare lungo le spalle, sembrava terrorizzata dall’idea di fargli male . Quando la stoffa arrotolata gli  toccò l’avambraccio destro il bambino mandò un urlo atroce.

 

-Scusa tesoro.-

-Fa male.-

-Sì lo so, ma devo vedere.-

-Brucia…-

-Sì amore, faccio piano.-

 

Lo costrinse ad allungare il braccio verso di lei e delicatamente slacciò il polsino della camicia. Arrotolò la manica e alla vista della macchia che sporcava la pelle del suo bambino ebbe un rigurgito di pianto- E’il Marchio di Voldemort.- disse Sirius da sopra la sua testa.

 

-Sì.-

 

-E’a metà.-

 

-L’ho portato via a metà cerimonia.-
Sfidando la famiglia e il volere del Signore Oscuro l’aveva portato via da quel posto  per sottrarlo a una vita di patimenti e omicidi su commissione. Sollevò lo sguardo verso Sirius – Hai un posto dove nasconderlo?- gli chiese – A casa non posso riportarlo.-

 

 

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.

 

 

Erano passate tre ora da quando Narcissa era sparita in uno sbuffo di fumo nero e Sirius sentiva di stare per scoppiare con una bomba.  Lui non ci sapeva fare con i bambini. Sì, era capace di conquistare la loro simpatia , sapeva  farli giocare, ma consolarli quanto stavano male.

Non era Remus, non aveva l’istinto della mamma chioccia.

Draco gemeva nel letto, il braccio ridotto ad un mucchietto di carne strappata.
Il marchio incompleto si stava ritirando lasciando al suo posto una lunga bruciatura, Sirius aveva provato a rallentare il procedimento, ma era come cercare di frenare un inondazione con le mani. Il piccolo gemette e ancora una volta chiamò la madre nel delirio che lo aveva preso
 – Aspetta.- gli disse –Conosco qualcuno che può aiutarti.

 

Lo avvolse in una coperta e sparì con lui.

 

La cucina di casa Potter era illuminata dalla luce della luna, Regulus dormiva acciambellato nella sua cesta e a quella vista Sirius scosse il capo, gli piaceva proprio essere un cane. Lo stuzzicò con un piede e lo guardò aprire gli occhi e fissarlo confuso.

 

-BAU?-

 

-Torna umano idiota.-

 

Regulus saltò giù dalla sua cesta e compì la trasformazione in uomo. Si passò una mano sul collo ed emise un mormorio indolenzito, detestava essere svegliato- Che diavolo ci fa Lord Malfoy fra le tue braccia?- gli chiese con un sopracciglio sollevato.

 

-Me l’ha portato Cissy.-

 

-Cissy?-

 

Regulus abbassò lo sguardo verso il bambino, che si girò a guardarlo – Che ha fatto?- chiese mentre tendeva le braccia per prenderlo. Sirius gli lo allungò lentamente,  gli sostenne la testa con una mano e lo portò verso il divano. Aprì le coperte e alla vista della crepa che si apriva lungo il suo braccino mandò un verso sbalordito.

 

-        Per l’amore di Dio...-

 

-Puoi fare qualcosa? Se non sbaglio hai studiato medicina.- si chinò sul bambino, accanto al fratello, che sembrava troppo scioccato per fare qualcosa – Reg…?-

 

 

-Ha dieci anni… E volevano darlo a…- Regulus prese a tremare di rabbia. In quale mondo un genitore è disposto a sacrificare la propria creatura per i favori di un pazzo? Sentì la cicatrice che aveva al posto del Marchio bruciare in una maniera insopportabile – Che schifo…-mormorò.

 

-Noi non eravamo molto più grandi di lui quando …-

 

In un momento sentì il braccio sanguinare e vide Sirius stringergli la mano forte .

 

[Reg…]

[Mi fa male fratellone.]

[Lo so, respira….Tra poco sarà tutto finito.]

 

 

-Sì…Lo so…-

-Vado a chiamare Lily?-

-Sì, per favore.-

 

 

 

 

 

  -.-.-.-.-.-.-.-.-.-.

 

 

 

-E questo chi è?-

 

Harry sollevò le sopracciglia, sorpreso dalla vista del bambino che dormiva nel letto dei suoi genitori. Fece il giro del materasso e gli salì anche lui per andare a pungarlgli  una spalla –Ciao.- lo salutò quando Draco si girò a guardarlo  – Tu chi sei?-

 

-Draco Malfoy.-

-Io sono Harry Potter.-

 


Fine capitolo.

 

Un grazie enorme a:

 

 

brando,

Potter92,

Lilla95,

PrincessMarauders 

lyrapotter,

luxu2,

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


Nel prossimo capitolo , il riassunto della storia

  Nel prossimo capitolo , il riassunto della storia! ^_____________^ Se avete altre domande da farmi cogliete la palla al balzo adesso! Baciotti la vostra Ino chan.

 

 

Capitolo 15

 

 

 

 

Tenere Draco in casa era un rischio, Lily non era stupida, sapeva che il padre avrebbe fatto di tutto per riportarlo indietro, ma non riusciva a dolersi della sua presenza in casa. Era così spaventato che gli bastava guardarlo per un paio di secondi per sentire tutta l’incertezza sparire, quel bambino aveva bisogno di aiuto e lei aveva il dovere di darglielo.

-Scusa che animale è quello?- Harry spostò lo sguardo dalla tv al bambino seduto accanto a lui, davvero non sapeva che cartone animato stavano guardando? Si girò verso Lily che con un cenno delle mani gli fece segno di essere gentile. Che ne poteva sapere quella povera creatura di Road Runner -Bi bip.- rispose poco convinto –E’ uno struzzo.-

 

-E’ blu.-

 

Harry tornò a guardare la madre, “E’ scemo?” sembravano chiedere i suoi occhioni verdi. Lily ridacchiò divertita e ancora una volta lo spronò a fare il gentile –E’ fantasia…- lo sentì spiegare allora, incerto sul come fare per capire a qualcuno le dinamiche comportamentali di un classico come Will il coyote –Per questo motivo lui è blu, e Will il coyote tira le bombe a mano.-

 

-Non ha senso.-

-Un cartone animato di questo tipo non deve avere molto senso.- prese un lungo sorso di latte
–Deve far ridere.- prese un biscotto dal sacchetto aveva accanto e lo inzuppò in attesa di un’altra domanda stupida, stavolta su Duffy Duck…Quale tipo bambino non conosce i cartoni animati della Warner bros proprio non riusciva a capirlo.

 

Draco si sistemò sul divano, completamente dimentico dalla tazza di latte che si stava freddando fra le sue ginocchia, si concentrò per capire cosa stava vedendo, e ancora una volta sentì di essere finito dalla parte sbagliato dello specchio, come quella bambina babbana. di cui sua madre gli aveva letto un paio di anni prima - Quello è un coniglio, vero?-

 

-Bugs Bunny, fa un po’tu.-

 

-Scusa, ma da quando i conigli si spostano sotto terra come le talpe?-

Harry stava per chiedergli da quale pianeta veniva, e come diavolo faceva a non aver mai visto prima un cartone di Bugs Bunny, quando si rese conto che quella era una cosa che si era sempre chiesto anche lui! Si girò verso Lily che sollevò le spalle come dire “Ah, non chiedetelo a me. –Me lo sono sempre domandato e non l’ho mai capito, credo che sia uno dei grandi misteri della vita umana.-

 

-Dove siamo?- esclamò teatrale.

-Dove andiamo?- le fece eco Harry.

-E perché Bugs viaggia sotto terra?-

 

Scoppiarono a ridere mentre la porta della cucina si apriva.

 

-Buongiorno famiglia.- James entrò nella cucina grattandosi la testa. Stanco per la notte passata sul divano, arruffato come un gatto scappato dalla lavatrice, poggiò un bacio sulla testa del figlio, una carezza su quella dell’ospite, che si ritirò a disagio e alla fine si dedicò alla moglie. L’afferrò per la vita e la costrinse a seguirlo in un giro di walzer attorno al tavolino prima di schioccarle il bacio del buondì.

 

-Tuo padre sembra un brav’uomo.-

Harry annuì immediatamente –Il migliore dei papà.-

Draco portò la mano sul punto del braccio che sentiva dolore “Tutto il contrario del mio. Tremò al pensiero e senza che se ne rendesse conto un conato gli piegò le spalle. Aveva venerato suo padre ,da che si ricordava di essere al mondo aveva sempre desiderato essere lui  e alla fine si era dimostrato essere un mostro.

 

-Devo andare in bagno.

-Piccolo ti senti male?

 

Draco scese dal divano e Lily gli andò accanto. Lo portò in bagno e lo guardò rigettare la colazione –Ti fa male il braccio?- gli chiese mentre lo faceva voltare verso il lavandino e gli sciacquava il viso ignorando le sue proteste sul sapersi lavare da solo –Oppure hai fatto un cattivo pensiero?- Il bambino sollevò due dita e Lily sospirò mentre gli asciugava le guance.

 

-Hai pensato alla tua mamma?-

-Sì…E’da sola adesso.-

 

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

 

 

In quello stesso momento, a Malfoy Manor, Narcissa Black lottava per rimanere in vita.

Era stata aggredita nello stesso momento in cui aveva messo piede in casa, da suo marito, che dopo averla presa per i capelli l’aveva lanciata contro una parete, dando il via a una notte da incubo. Botte, insulti, sputi. A cui, tutta la famiglia aveva partecipato. Sollevò lo sguardo verso l’ombra che percepiva accanto a sé e mormorò un lamento.

 

-Sei mia sorella.-

 

Bellatrix si chinò su di lei e l’afferrò per il collo, strappandolo un grido di dolore-Io non ho sorelle.- guardandola negli occhi azzurri –Ho solo altra feccia da eliminare.-
Cissy si irrigidì, aveva detto la stesse parole prima di lanciarsi verso Regulus “Vuole uccidermi.” si disse in un brivido. Cadde ai suoi piedi , sul sangue e la pipì che aveva perso durante il pestaggio e strinse i pugni.

 

No.

Aveva troppo per cui vivere.

Bellatrix le puntò la bacchetta al capo e senza la minima esitazione evocò l’incanto che uccide. Narcissa la guardò scioccata, stava per ucciderla e nei suoi occhi non c’era un briciolo di esitazione, ma chi era quel mostro? Che fine aveva fatto sua sorella?
Un lampo di luce verde illuminò la stanza, Lucius, dalla sua postazione accanto alla porta, chiuse per un momento gli occhi, accecato dal brusco cambio di illuminazione. Rimase immobile per un momento, poi si volse verso la cognata che arretrò di un passo.

 

-Non è possibile.-

-Bella?-

-E’SCAPPATA!-

 

 

 

 

“Mai sfidare una donna che ha un figlio da proteggere. Narcissa si lasciò sfuggire un sorriso vittorioso mentre solleva la testa dal braccio e portava lo sguardo al cielo. Le era bastato pensare a Draco per un secondo per sentirsi scoppiare di energie magiche. Rise e piccolo rigurgito di sangue le bagnò le labbra, una cosa che quei due most

ri non avrebbero mai potuto capire. Scivolò carponi e si guardò attorno. Aveva pensato ad un posto sicuro e guarda dove si era ritrovata…

Conosceva quella casina immersa nel verde e quell’uomo chino sul suo roseto –Taddeus!- chiamò col poco fiato che aveva in corpo, Ted sollevò lo sguardo e Cissy si lasciò cadere sull’erba con un sorriso rassicurato.

 

-Narcissa?-

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

-Che diavolo stai facendo?-

-Non è così che si consola la gente?-

Draco indicò la mano di Harry poggiata fra i suoi capelli con uno sguardo per niente convinto
–Non mi pare
.- disse. Rasserenò l’espressione e tirò le labbra in un sorriso grato per quella buffa forma d’affetto –Però grazie.-

 

-Prego.-

-Adesso puoi togliere la mano.-

-Sei morbido…- scese a toccargli i capelli sulla nuca -Sei meglio di Padfoot.-

-EHI NON SONO UN PELUCHE!-


Fine capitolo.

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


Capitolo sedici.

 

 

Ted Tonks era un uomo semplice. La sua vista era  basata solo su tre regole: Ama tua moglie e tua figlia. Non fare il male, a meno che tu non sia costretto per proteggere la tua famiglia. E cerca di aiutare quanta più gente possibile.  Per questa ragione non si era  fatto troppi scrupoli ad accettare in casa Narcissa e a differenza di Andromeda, sembrava  felice di averla in casa, lontana da Lucius e Bella, tanto che era lui a prendersi cura di lei e non la moglie che se ne stava lontana, quasi né avesse paura. Scese in cucina reggendo fra il braccio e il fianco una bacinella di ferro e sospirò alla vista della donna che mescolava nervosamente una ciotola colma di impasto per biscotti - Perché non vai da lei?- le chiese andando al lavandino e facendo scorrere l’acqua fredda. - Chiede di te continuamente.-
Andromeda scosse la testa, affondando le mani nell’impasto e prendendo a farlo girare fra le palme delle mani, appiattendolo poi, dandogli la forma di una specie dischetto
-E’ una folla Ted…- mormorò  appoggiando il biscotto appena formato nella teglia accanto a lei -… La staranno cercando. Lucius e Bellatrix, mio Dio… - ritirò il labbro inferiore fra i denti, osservando la piccola cucina in cui si trovava - non voglio che tutto questo finisca.-
Ted la guardò sorpreso intanto che prendeva un’altra pezza dal cassetto - Perché dovrebbe finire?- le chiese lasciandola cadere  a lato della bacinella -Anzi, adesso che Narcissa è fuori da Malfoy Manor, potrai riavere tua sorella e tuo nipote. Non sei felice?- sorrise all’espressione terrorizzata che Andromda gli scoccò da sopra una spalla - La nostra famiglia non si sta sgretolando, si sta allargando …-

.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.

Draco Nalfoy osservava perplesso  i pezzettini di cartone colorato steso ai suoi piedi e voltandosi, lanciò uno sguardo perplesso a Lily da sopra una spalla. Che doveva fare? Si sedette sul pavimento, di fronte ad Harry che tirava fuori altri quadratini dalla scatola, né prese uno e lo girò fra le dita. -Che roba eh?- chiese, intanto che  Lily si chinava ad appoggiare sul pavimento, fra i due bambini, un vassoio con due bicchieri di latte e un piattino con due croissant alla cioccolata.

-E’un puzzle.- rispose Harry afferrando il coperchio della scatola - Della Ferrari.- Guardò Draco chinarsi in avanti e osservare confuso la scatola che portava l’immagine del muletto, e poi lui con le labbra leggermente socchiuse e un espressione stupefatta sul viso pallido .

-…La Formula uno?- tentò.

-…- Il biondino scosse il capo.

-Alain Prost?-

Harry buttò il coperchio della scatola oltre le spalle sbuffando. Quel tipo sembrava uscito dal medioevo, non sapeva un accidenti di Dragon ball, del Manchester, della Formula uno , ovvero di tutte quelle cose che potevano piacere ad un bambino della loro età.

 Volse il capo verso il bussare che veniva dalla porta finestra e alzandosi, prese il suo croissant e se lo portò alla bocca. Staccò un morso, e con una sola fece scorrere il vetro lungo la guida facendosi di lato per far passare Hermione. La bambina entrò lesta agitando l’ultimo numero di Dragon Ball , ma si bloccò subito alla vista di Draco che stava rivoltando i pezzetti del puzzle con una faccia per niente convinta e lo nascose dietro la schiena. Si interessava a quel fumetto da maschi solo perché piaceva ad Harry e visto che oltre a lui non aveva nessun altra compagnia della sua età con cui passare il tempo , si era adattata ad amare giochi , fumetti e passatempi vari da maschietti.

-E lui?-

-Mica ho capito bene…- Harry si chiuse nelle spalle andando verso il biondino - Ehi..- gli mollò un lieve calcio su una coscia per fargli alzare gli occhi di un pallido grigio che incontrarono immediatamente quelli di Hermione che lo studiavano curiosi.

-Lei è Hermione.-

Dracò annuì a di saluto.

-E lui è Draco.-

La bambina agitò la mano libera, per poi abbassarla quando il bambino tornò a rivoltare i pezzi del puzzle. - Non è molto loquace, eh?- disse allungandosi verso l’orecchio di Harry, coprendosi la bocca con il fumetto per non farsi sentire.

Harry ridacchiò - No, ma non è male.-

 

.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

Cecily sbuffò scocciata dalle narici, intanto che osservava Sirius staccarsi a schiocco dalla fiamma della settimana, una tipetta cotonata pure nel cervello che parlava a squittii. Ma le infermiere del St. Mungo non dovevano essere delle persone intelligenti? Incrociò le braccia al petto, girandosi  per non dover assistere a quel cinguettare di sciocchezze e prese a salire la stretta scalinata che portava al secondo piano del Ministero. Era stata davvero una pessima idea allontanarsi dalla scrivania per andare a prendere un caffè.

-Però…-borbottò Sirius ad una distanza di un paio di gradini da Cecy.

-Cosa?- gli chiese la ragazza senza voltarsi.

Sirius roteò lo sguardo al soffitto. La tensione era ancora palpabile, praticamente poteva tagliarsi col coltello. Da quando Sirius aveva bidonato Harry per starsene fra le tette di quella sconosciuta streghetta rimorchiata in chissà quale night, Cecily a malapena gli rivolgeva parola, e addirittura lo guardava. -Mi pare di essermi scusato con Harry …- si appoggiò al corrimano con una mano e con l’altra si pinzò il fianco, ammiccò in direzione della segretaria che gli passava accanto mangiandoselo con gli occhi e poi tornò alla ragazza, ferma ora a quattro scalini da lui - Perché ce l’hai ancora con me?-

Cecily sollevò le spalle, senza girarsi.

-Non mi parli. Non mi guardi…- sospirò abbozzando un sorriso intanto che scendeva con lo sguardo lungo il corpo della ragazza fermandosi sul suo bel sederino tondo fasciato dai jeans che quel giorno indossava. Si leccò le labbra senza rendersene conto, per poi sollevare gli occhi di colpo, quando Cecy si volse verso di lui - Perché?-

 

-Me lo chiedi pure?-


Sirius annuì un paio di volte senza staccare lo sguardo da lei -…Sai, devo dirtelo Cecy…- si massaggiò il mento con la mano che dal fianco aveva portato al viso. - Così sembri gelosa di me.-

 Cecily digrignò i denti stringendo i pugni come se fosse sul punto di demolire quella faccetta da schiaffi di Sirius con un diretto alle gengive - Io? Gelosa di te?- ridacchiò gettando la testa all’indietro - E perché dovrei scusa?-  fece spallucce - Non ci tengo ad avere sul capo più corna di un cesto di lumache.-

 

Sirius crucciò la fronte - Io non ti tradirei mai…- mormorò girandosi per scendere le scale e andarsene verso gli ascensori. Cecily lo guardò andarsene con le labbra che lentamente si schiudevano per la sorpresa.

 

 

Fine capitolo.

 

Sperando che qualcuno si ricordi di questa storia, un saluto dalla vostra Ino chan.

PS: A breve il ritorno del mio cavallo di battaglia, “Came back to the hell.”

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Capitolo 17
*** Capitolo diciassette ***


Sono commossa. Non pensavo che vi ricordaste ancora di questa storia. xD
Sinceramente non so ogni quanto aggiornerò, le idee sono tornate e ne ho per un'altra decina di capitoli sicuri. O_O sapete che non so se fare una Dramione o no? Voi che dite? Infondo Draco buono fin dall’inizio a me piace xD

 

 

 

Capitolo diciassette.

 

 

Erano giorni che Bellatrix Black teneva d’occhio casa Potter. Da quando aveva saputo da Minus  dove si trovavano  aveva deciso che avrebbe affondato i denti su di loro,  su ognuno di loro, prima di portare all’Oscuro Signore, il bambino Sopravvissuto. Osservò nell’ombra creata da due casa, Harry uscire  da casa seguito da Draco e sgranò gli occhi alla vista del nipote. Sporse la punta della lingua con un sorrisetto e allontanò un lembo del mantello per affondare la mano nella tasca. Tirò fuori una boccetta  , la stappò con un colpetto del pollice e la portò alle labbra sorbendo la pozione li contenuta con due lunghe sorsate. -E adesso ci divertiamo…- ridacchiò socchiudendo gli occhi le cui iridi lentamente si schiarivano in un azzurro ghiaccio.

.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Peccato che Draco non era così semplice da intortare. La fissava senza espressione, lontano da lei, dietro le spalle di Harry che invece la studiava curioso. Aveva preso l’aspetto di Narcissa, ma quel maledetto ragazzino non sembrava persuaso di trovarsi di fronte la madre e invece di avvicinar lesi, si allontanava camminando all’indietro.
-Draco…- mormorò abbassandosi sulle ginocchia e tendendogli le braccia - Tesoro vieni ad abbracciarmi…-
Harry volse il capo da Bella a Draco che sembrava terrorizzato. -Non è tua madre quella?- gli chiese sollevando le sopracciglia . tornò a guardare la donna che si era avvicinata loro con uno sorriso sulle labbra, ma a differenza del biondino che cercava di aprire la porta dietro di lui , non ci aveva visto nulla di strano. Si sforzò di osservarla con maggiore attenzione e beh, sì, doveva dire che il sorriso che stava rivolgendo al figlio era strano. Quasi, inquietante.

-Non è mia madre quella!- strillò Draco iniziando a menare pugni alla porta per farsi aprire da Lily - Mia madre non sorride a quel modo.-
Bella ritirò le braccia, a quanto pareva era ormai completamente disabituata all’uso dei muscoli del sorriso. sospirò e portò la mano alla bacchetta che teneva nella manica destra dell’ambio abito nero che indossava.

-Sei davvero intelligente…-

Draco lanciò uno sguardo terrorizzato ad Harry che invece, estraneo com’era alla magia, non sembrava particolarmente preoccupato dal movimento di bella. Non si poteva tenere una pistola nella manica di un vestito no? -Scappa!- gli gridò prima di sentire la porta mancargli di botto da sotto i pugni e finire steso a terra su di essa. -Maledizione…- con un Everte Statim, Bella aveva sfondato la porta. Il bambino sollevò il capo e infondo al corridoio, Lily sgranò gli occhi alla vista della donna che avanzava verso di lei. -Bellatrix Lastrange.- mormorò alla donna che con un cenno della mano allontanò i capelli di nuovo neri e ricciuti dal viso pallido e incavato.

 

 -Lily Potter.-

.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.

 

Stipato nell’armadio dei suoi genitori, accanto a Draco che tremava come una foglia, Harry cercava di capire dai rumori che sentiva filtrare, cosa stava facendo. Lily aveva detto loro di scappare alla prima occasione, ma trovandosi con la porta di ingresso sbarrata dalla donna chiamata Bellatrix e quella sul retro da un uomo dai capelli biondi e con degli strani denti aguzzi non avevano potuto fare altro che scappare verso il piano superiore della casa .

-Quello era Fenrir Greyback…- sussurrò Draco - E’ un licantropo.-
Harry si volse di scatto verso di lui, togliendo l’orecchio dall’anta dall’armadio. - Cosa?- Un licantropo? Esistevano pure i licantropi oltre i maghi?  - Stanotte c’è Luna Piena se non sbaglio…- Lo aveva visto sul calendario proprio quella mattina.
L’altro bambino annuì lugubre.

-La mia mamma è…-
-Prega che sia una duellante maledettamente brava Harry.-

.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.

Per fortuna Lily, nonostante gli anni di inattività non aveva perso la mano. Si era rifugiata dietro il tavolo della cucina, che cadendo era riuscita a ribaltare e ora stava osservando Regulus, versione cane, che dalla cuccia stava strisciando verso di lei. sbirciò verso la porta oltre il bordo del tavolino e gli fece cenno di accelerare il passo, agitando la mano sinistra verso di lui per fargli segno di fare presto. Sentì una mano premere sulla sua, e si volse a guardarlo - Come facciamo?- chiese intanto che mollava la presa sulla bacchetta e gli  la lasciava impugnare - Harry e Draco sono di sopra e a quest’ora arriva Hermione…-
Regulus annuì un paio di volte.

 -Dobbiamo chiamare aiuto Reg…-
Il minore dei fratelli Black si toccò il retro della testa con uno sbuffo. - E come?- si guardò attorno socchiudendo gli occhi azzurro cielo, lo stesso colore di Sirius -Non possiamo certo mandare un Patro…- Lily lo vide sporgersi di scatto verso di lei , afferrarle la testa e spingerla verso il suo petto, intanto che un pezzo di tavolo sopra di loro voleva in schegge  -Cazzo!-

 

.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.

Nel suo ufficio a Scotland Yard James Potter osservò perplesso la venatura nel bicchiere che aveva appena preso. Portò gli occhi verso la finestra verso di lui e li socchiuse leggermente. Cosa stava succedendo?

 

Fine capitolo

 

Dannatamente corto, lo so, ma il prossimo sarà un po’ più lungo, prendetelo come una sorta di prologo per quello che accadrà prossimamente.

 

 

 

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Capitolo 18
*** Capitolo diciotto ***


Sono capitoli corti, me ne rendo conto, ma visto che ho idee a raffica, non vedo perché dovrei aspettare a postareUhmmm. Secondo voi dovrei postare capitoli più corposi? xD
Agnese san: Scusami se non ti ho risposto nell’altro capitolo. Sì, sono andata a vedere l’ultimo della saga, e sì, ho ho avuto la tua stessa identica reazione xD. Sotto lo sguardo attonito del mio moroso, ho tirato un paio di singhiozzi anche io…

 

 

Capitolo diciotto.

 

 

 

 Silenzio. Troppo silenzio. James Potter si guardò attorno, la mano sinistra chiusa a pugno attorno allimpugnatura della bacchetta. Si era allontanato dalla scrivania con una scusa e in bagno si era smaterializzato. Si guardò attorno, inspirando ed espirando a pieni polmoni. Cera qualcosa di strano, lo sentiva chiaramente. Piegò la testa verso la spalla sinistra entrando con un paio di passi in una lama di luce che filtrava dalla porta finestra dalla sua destra. la casa in penombra, nessun biglietto sul frigo ad avvisarlo delluscita non prevista e in più quella sensazione di pericolo che gli pulsava nelle tempie.
-E proprio vero quello che si dice-
James si volse di scatto verso le scale che portavano alla zona notte della casa, ma abbassò la bacchetta alla vista di Lily tenuta ferma per le braccia da Greyback - Voi Potter siete difficili da mettere nel sacco.- Bellatrix sorrise e il licantropo accanto a lei strinse la presa su Lily facendola gemere per il dolore. Le teneva un  braccio attorno al collo,  e con la mano , il capo piegato verso destra per esporre la vena resa evidente dalla posizione della testa.

-James...- mormorò la donna socchiudendo appena gli occhi.
Lex Auror sentì la rabbia avvampargli nelle vene. Strinse la presa alla bacchetta e chinò la testa in avanti sul petto, come in un moto di resa. Bellatrix si tese in avanti, in attesa di vederlo mollare larma, ma James tornò a guardarla, stavolta sorridendo con la sua tipica espressione da schiaffi. - Di chi è questodore?- riuscì a dire Greyback, prima che qualcosa di non meglio identificato lo colpì alla schiena, facendolo volare per quattro gradini assieme a Lily.

-Io.- rispose Frank Paciock appoggiato al corrimano .

 

James Potter a quanto pareva non era così pazzo da infilarsi da solo in una trappola.

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

Regulus Black appena il tempo di alzare a gattoni dal pavimento, che si sentì afferrare e tirare di nuovo in basso da qualcuno di più della sua stessa stazza, che lo parò da una pioggia di schegge di metallo, accucciandosi praticamente su di lui e abbracciandogli la testa. Sollevò una mano per levarselo di dosso e Sirius mollò immediatamente la presa, osservando la ferita che prendeva il lato sinistro della fronte del fratello. -Stai- mormorò intanto che Regulus realizzava quello che era successo, ovvero che Sirius laveva protetto col suo corpo e si ritirava leggermente per l imbarazzo. -Bene?-

-Credo- Regulus si guardò attorno - Di sì.-

Certo che per incapacità verbale nel campo dei sentimenti, erano davvero una cosa sola.

Sirius sentì un sorriso spuntargli, ma lo nascose, simulando un paio di colpi di tosse, con il pugno destro a premere contro le labbra.

-Che è successo?-
Regulus si chiuse nelle spalle - Ci dividevamo una bacchetta in due- si volse a guardare da sopra una spalla, attraverso la cornice della porta che dava sul salotto dove la battaglia infuriava. Cercò di alzarsi, ma una fitta alla fronte, gli piegò un ginocchio. Sirius lo prese al volo e lo costrinse a tornare dietro al tavolino.

-Sta buono qui fino a che non ti senti meglio.- si alzò guardingo e Regulus dal basso tirò le labbra in una smorfietta deliziosamente divertita -Guarda che non sono più un bambino.-

Sirius gli rivolse un occhiataccia - Ma sei sempre il mio fratellino.-

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Lily riprese conoscenza con un gemito sofferto e immediatamente James le premette la mano sinistra sulle labbra. La donna gli rivolse uno sguardo perplesso intanto che portava la mano sinistra a toccare la nuca e luomo, arrotondando le labbra soffiò un - Ssssst- spostò la mano dalla bocca della moglie e le fece segno di guardare oltre di lui, verso il fondo del corridoio. Bellatrix era ferma davanti alla porta del bagno e si guardava attorno con aria attenta, mentre loro si trovavano nella cameretta di Harry, accanto alla porta.

-Harry e Draco sono qui- mormorò verso James che sgranò gli occhi in risposta - Li ho visti correre su per le scale.- si allontanò dal petto che le teneva in piedi con il braccio sinistro attorno alla vita e scrollò il capo un paio di volte, come per riprendere lucidità. - La dobbiamo allontanare.-

-Come?- chiese James sempre allungato ad osservare la donna .
-Non lo so! - bisbigliò Lily in risposta - Ma la- non vece a tempo a finire la frase che Bellatrix si volse verso di loro e qualcosa, come un vetro, si infranse nella cornice della porta accanto alla quale erano appostati, creando una specie di violenta corrente daria che li sbatte a sedere indietro.

-Che diavolo?- esclamò cercando di togliere le gambe da sotto James. Si sentì afferrare il braccio destro e  il marito  se la buttò su una spalla per non perdere tempo a stare seguire il suo passo.  - Che cosera quello?- chiese intanto che James rispondeva allincantesimo di Bella e poi si infilava in corridoio e correva verso la camera da letto padronale, tenendosi Lily su una spalla a mo di sacco.

-Un incantesimo di protezione.-

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Sirius e Frank si scambiarono uno sguardo perplesso intanto che osservavano Greyback annusare laria con espressione che mano a mano diventava sempre più appagata, quasi estasiata. Lo guardarono voltarsi verso la porta finestra dietro di lui, rimanendo però di tre quarti in modo di non perderli di vista.
-Che succede?- chiese Frank sottovoce, chinandosi leggermente verso Sirius, di poco più basso di lui. Laltro mago scrollò le spalle stupefatto. Non riusciva a sentir nessun odore a parte quello forte e pungente del Licantropo prossimo alla Luna piena.  Si avvicinarono, entrambi, ma fu la voce di Regulus dalla cucina ad avvisarli del pericolo. Quella tenue traccia di carta e biscotti, lui la conosceva fin troppo bene, e anche se era coperta dallodore di Greyback, gli era bastato quella fievole stilla per capire per quale ragione  il licantropo sembrava così felice.
-HERMIONE!- gridò aggrappato allo stipite della porta.

Sirius  si girò verso il fratello, intanto che la porta finestra si apriva e la bambina entrava in casa reggendo un sacchettino di carta nella mano sinistra - Harry, mamma ha fatto i bisco- si fermò e sollevò gli occhi nocciola verso Greyback che la fissò di rimando. Da qualche tempo facce sconosciute giravano a casa Potter, ma quello non aveva niente a che fare con le facce rassicuranti di Sirius e Remus. -Che succede?- chiese intanto che sul viso del biondo MangiaMorte si disegnava un sorriso .

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

James aveva appena appoggiato le spalle contro la porta che un esplosione fece tremare le pareti e fece cadere fili di polvere dal soffitto. Sollevò gli occhi intanto che larmadio si apriva e i bambini comparivano con un salto accompagnati da una nuvoletta di calcinacci, girandosi prima verso il vano  da cui erano scappati, poi verso Lily.

-Mamma!- gridò Harry, prima di andare ad appendersi alla sua gonna.

  -Che diavolo era quel botto?!- gridò Lily intanto che rispondeva allabbraccio di Harry. James non fece a tempo a rispondere che la porta che stava tenendo chiusa col suo corpo vibrò paurosamente. Si volse a guardare  larco della porta - Merda.-

-Che facciamo?-

-Non lo so!- Altro colpo - Maledizione- indicò verso laltro lato della stanza - LA FINESTRA!-

Lily spinse i bambini verso la finestra, laprì e si volse a guardare James che stava cercando di far muro agli incantesimi di bella - Secondo te, che cosera quel rumore?-

James scosse la testa - Al momento non voglio chiedermelo.-

 

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Frank allontanò da sé la sedia che gli era finita addosso e tossì portò una mano al petto. Non sapeva che diavolo era successo, un momento prima Sirius era accanto a lui e un secondo dopo si era ritrovato sbattuto contro un muro senza più fiato nei polmoni. Tossì, passando una mano sul viso -Sirius- chiamò guardando fra la polvere che si era sollevata -Ehi Black dove sei?-

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


 

 

Vi ringrazio moltissimo per i vostri commenti. E’ un privilegio leggere le vostre belle parole al mio modesto lavoro .

 

Capitolo 19

 

 

Regulus si rese conto che stava trattenendo il fiato, quando  avvertì una fitta  al torace nei pressi del polmoni. Una fitta nebbia di calcinacci si era sollevata  nel salotto, e  dalla sua postazione non sapeva dire se la persona che vedeva  accanto alla finestra, era suo fratello, o Greyback. Si alzò, tenendo una mano sulla fronte e dopo uno sguardo a Frank Paciock che stava allontanando da sé’ la poltrona che lo spostamento d’aria creato dall’esplosione doveva avergli fatto piombare addosso, avanzò tenendo gli occhi socchiusi. Tossì , e con una mano cercò di far aria fra la polvere che lo avvolgeva. Si fermò quando si rese conto che era veramente Sirius quello che aveva visto tirarsi su e questo non gli rivolse uno sguardo sorpreso. Teneva Hermione appallottolata fra le braccia, e si stava guardando attorno come se , anche lui, stesse cercando di capire che cavolo era successo.
-Non hai un po’ esagerato, fratello?- chiese Regulus fissandolo intanto che i suoi capelli, neri come quelli di Sirius, diventavano bianco intonaco. L’Auror sollevò un sopracciglio, prima di starnutire e tirare su col naso - Io non ho fatto nulla.- lanciò uno sguardo a Frank che si stava spolverando le spalle e quello scosse la testa.
-Mi sono lanciato verso la piccola…- Hermione che sembrava essere svenuta fra le mani del Malandrino, visto che non si muoveva e non smetteva di tenersi la testa stretta, quando tutto è saltato per aria. Volse lo sguardo color cielo verso la finestra sfondata alle sue spalle, girandosi anche con il corpo - E ho visto Fenrir, volare come se fosse stato preso per la collottola e tirato via.-
Regulus si volse pure lui a guardare fuori - Sì, ma sei stato tu…- indicò Sirius - Non è stato lui…- un cenno a Frank che solo adesso pareva essersi reso conto che stava guardando uno creduto da più di dieci anni - E non sono stato io, chi miseria è …- si bloccò quando qualcosa di tremendamente simile a James piombò dall’alto e si spiaccicò  di schiena al prato.
-Ma che cazz…- fecero in coro i due fratelli Black, uscendo in giardino e sollevando gli occhi. Lily, Harry e Draco erano in piedi sulla tettoia della veranda. Harry si era coperto la faccetta con le mani, Lily stava borbottando qualcosa e Draco stava guardando verso il basso con un espressione sofferente - Credo che sia vivo.- disse agli altri due. Hermione si lamentò impercettibilmente fra le braccia di Sirius, si tirò su, e lo osservò con le labbra socchiuse - Ti senti bene scricciolo?- gli chiese il malandrino, intanto che James si aggrappava ai pantaloni di Regulus per cercare di tirarsi su.

-Sì, ma non mi lasciare in mutande.-
-Il mio povero, magnifico culo…-

 Sirius soffocò un sorriso, intanto che metteva giù la piccola. - Sei ferita?- le chiese notando il sangue che le colava da una narice. Hermione si passò una mano sotto al naso - Ho mal di testa…- guardò la finestra divelta dalla guida e il ferro ritorto, per poi sollevare gli occhi verso Lily, Harry e Draco sulla tettoglia.

-Che succede?-
-Te lo spieghiamo dopo, torna a casa.- Hermione fece per annuire, ma si prese di nuovo la testolina fra le mani e si accucciò - Ehi, che…- Sirius non fece a tempo a finire la domanda, che sentì qualcosa di non meglio identificato piombargli sulla schiena (Frank) e si ritrovò a  travolgere le gambe di Regulus, che stava aiutando James  a mettersi in piedi e assieme all’amico Malandrino piombò in un groviglio di corpi in un cespuglio di fronte.

 

-PER MORGANA, CHE DOLOREEEEH!-
James, le cui sole gambe erano visibili dal cespuglio.
-LE MIE POVERE BIGLIEEEE!-
 Regulus con un ginocchio sconosciuto piantato sull’inguine.
-BLACK PER L’AMOR DI GODRIC TOGLITI CHE MI FAI IMPRESSIONEI!-
Frank con Sirius ad un soffio dalla faccia.
-VIENI QUA BIONDO, DAMMI UN BACINOOO!-
Sirius che, chissà come diavolo faceva, riusciva a fare lo scemo anche nei momenti come quello. Si tirò su, da Frank che gli faceva da materasso sdraiato sotto e si volse a guardare, chi o cosa aveva  costretto Frank a dare inizio a quel domino pauroso. Bellatrix sorrise da dentro la casa, intanto che osservava Hermione gattonare per cercare di togliersi di torno.-Energia magica.- disse guardando la bambina - Sei stata tu a fare questo disastro.- Ovviamente la bambina non aveva la minima idea di cosa diavolo stesse parlando quella donna. Si alzò e cercò di andare verso James che era appena spuntato a rotoloni da sotto le gambe di Regulus
-Hermione!- esclamò Harry in ansia dalla tettoia e Lily rivolse uno sguardo alla finestra. Tese la mano verso il suo comodino e dopo un momento di silenzio - Accio bacchetta.-  il mobile vibrò, il cassetto saltò sul pavimento, spinto dalla potenza della bacchetta che schizzo verso la mano tesa di Lily. - Spostatevi.- disse ai bambini, che letteralmente si addossarono alla parete della casa e puntò l’arma verso Bellatrix che lentamente stava andando verso James con Hermione fra le braccia.
-Everte…- cominciò prima che l’esclamazione congiunta di Draco e Harry la spingesse a voltarsi a guardare il lato opposto della tettoia. Greyback, con un brutto taglio sulla fronte, la fissava famelico. La donna, si pose di fronte ai bambini e questi tesero disperatamente le mani quando la videro sbilanciarsi sotto l’attacco fulmineo del licantropo.

-MAMMA!- gridò Harry intanto che Lily rotolava lungo il pendio del tetto, con la bacchetta infilata di traverso in bocca a Greyback per evitare che la mordesse. La luna piena era quella notte e l’inumana velocità del MangiaMorte stava significando che il sole stava per tramontare.

-Lily!-  

James guardò impotente la moglie cadere, e tirò un sospiro di sollievo da sopra la testa di Hermione quando la vide tirarsi su da Greyback, passandosi una mano sulla nuca visibilmente intontita. Guardò verso Bella, che teneva sotto tiro il gruppetto nel cespuglio e un pensiero le balenò - Perché non li ha già uccisi?- si chiese, prima di sentirsi ancora afferrare per le spalle e sbattere a terra .
-LILY!- James si alzò di scatto, e  un secondo dopo, nonostante fosse impegnata a tenere lontana da sé i denti di Greyback, la donna lo sentì mandare un urlo atroce. Si volse a fatica strofinando la nuca sul prato e lo vide chinarsi ad afferrarsi la coscia destra con entrambe le mani. -JAMES!-

 

Dalla tettoia Harry aveva assistito prima all’aggressione ai danni della madre, poi James che si inginocchiava tenendosi la gamba con entrambe le mani. Iniziò a respirare con forza intanto che Draco, vicino a lui si portava una mano alla testa osservando la scena. - Che possiamo fare?- chiese il biondino, prima di girarsi perplesso. Harry, con lo sguardo fisso e il capo inclinato verso una spalla , aveva iniziato a borbottare sottovoce qualcosa. Sibili che non sembravano far parte di un linguaggio umano.

-Harry?- chiese tirandosi indietro da lui - Che ti prende?-

 

Sirius era pronto a fare il kamikaze della situazione che  qualcosa, come un sibilo, colpì il suo orecchiò. Aggrottò la fronte e scambiò uno sguardo con Regulus, che si chiuse nelle spalle. Fu lo scatto disgustato di Frank che si addossò che lo spinse a voltarsi -OH PORCA MOGANA!- esclamò indicando i serpenti che si stavano avvicinando … decine, sembrava che i rettili di tutta Londra si stessero radunando nel cortile di casa Potter.

 

-NON E’ POSSIBILE!- Regulus indicò verso l’alto, tanto che anche Bella e Greyback si girarono a guardare -E’ Harry a farlo.-

 

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Capitolo 20
*** Capitolo venti ***


Nelle mie storie ho sempre fatto di Frank Paciock  quello che ho voluto, senza stare a seguire le poche, pochissime notizie che si sanno di lui. Quindi, se per caso lo troverete diverso da come lo avete immaginato, o come mamma Row, forse l’ha descritto, è per il semplice fatto che state vedendo la mia versione xD

 

 

Capitolo venti.

 

 

 

Nessuno dei presenti sapeva dire cosa fosse successo, ma una cosa era chiara. Anche i Mangiamorte erano stati presi di sprovvista e avevano preferito battersi in ritirata. Intanto che Harry cadeva a terra come un sacco, Lily aveva sentito il peso di Greyback sparirle di dosso e James aveva visto sparire l’ombra di Bellatrix china su di lui. Aveva sollevato gli occhi e nonostante il dolore della ferita che sembrava volergli mangiare tutta la gamba, era riuscito a vedere Draco reggere Harry da dietro, prima di cadere a terra privo di sensi come il suo figlioletto.
Venti minuti dopo, casa Potter era piena di Auror e Lily era stretta nell’abbraccio da orso bruno di Kingsley Shacklebolt da cui stentava a riemergere. Appoggiò le mani sulle braccia dell’uomo e strattonandogli la camicia, una, due, tre volte, lo convinse a mollarla e a permetterle di avvicinarsi al divano dove avevano posizionato James. Harry era in braccio a Hestia,  ancora privo di conoscenza, mentre Draco veniva consolato da Tonks con una crepes alla cioccolata. Il bambino prese un pezzettino con la forchetta, prese un pezzettino e storse il naso sputandolo in un tovagliolo. - Che diavolo?-  disse guardando la cugina che fissava perplessa il barattolo che aveva fra le mani.
-Oh per la miseria, è lucido da scarpe.-
Regulus, con un brutto taglio alla fronte, era seduto in poltrona accanto al divano occupato da James. Aveva una pezza piegata in quattro a premere sulla ferita per cercare di frenare l’emorragia. Sollevò gli occhi verso la proprietaria della borsa di pelle marrone da medimago entrata nel suo campo visivo, sorrise a Cecily e questa si sedette di fronte a lui, appoggiando la borsa a terra. Si sporse a prendergli il viso fra le mani, e gli spostò la pezza per controllare lo stato del taglio.
-Non è grave.- sorrise.
Regulus storse il naso.
-Cosa?- gli chiese la ragazza.
-Se non è grave, vuol dire che non mi merito nemmeno un bacino di consolazione.- sbuffò scrollando la testa e la ragazza scoppiò a ridere, avvicinandosi per schioccargli un bacio al centro della fronte. Tutto questo sotto lo sguardo di Sirius, che in cucina, stava aggredendo una bottiglia di whisky. -Porca putt…- si lamentò stringendo furiosamente un bicchiere in mano, Frank accanto a lui sollevò un sopracciglio, si volse anche lui a guardare e alla vista di Cecy che soffiava sulla ferita di Regulus. Scoppiò a ridere. - Fossi in te…- disse dando il gomito al collega - Farei qualcosa.- L’animagus lo guardò storto - La piccola ha  portata di mano la tua versione più giovane e che sembra essere interessato a lei.-

Sirius prese un sorso di whisky

-Non so quanto tempo potrebbe resistergli.-
-Fottiti Paciock.- sibilò Sirius voltandosi verso di lui come una serpe. L’Auror sollevò le sopracciglia e poi si lasciò sfuggire un sorrisetto semplicemente diabolico. -Io una moglie ce l’ho.- gli disse avvicinandosi a lui con la faccia - Non ho bisogno di farlo da solo…-

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-


Harry aprì gli occhi con un ansimo. Non ricordava cosa era successo, per quale motivo si trovava a letto, e perché per la miseria sentiva male in ogni parte del corpo. Ma una cosa la sapeva, quello non era il suo letto. La stanza era tinteggiata di un pallido azzurro,  da dove si trovava, anche senza voltarsi poteva vedere un ampia libreria  carica di tomi mesi alla rinfusa, e un poster di quella che pareva una squadra sportiva  prendeva quasi tutta la porta. Harry abbassò gli occhi e sobbalzò sotto il lenzuolo a fantasia di pallini alati (boccini) che lo copriva.

-Ciao.-

Era un bambino, suo coetaneo probabilmente. Era poco più alto di lui ad occhio e croce, con delle belle guanciotte paffute e gli occhi di un castano scuro. - Ciao.- rispose Harry fissandolo confuso. Un momento, lo conosceva, lo aveva visto insieme a Ginny quel pomeriggio al Ministero della Magia. Si chiamava Neville, qualche cosa. Si tirò a sedere, toccandosi confuso il pigiama di sicuro due taglie  più largo che indossava - Che ci faccio qui?- chiese tornando a guardare Neville.
-Boh. Ti ha portato papà.- questo si chiuse nelle spalle - Eri svenuto.- Si volse a andò ad aprire la porta - Papà, s’è svegliato.- sparì dalla vista di Harry , per poi spuntare qualche minuto dopo assieme un uomo dai capelli biondi, molto alto e decisamente ben piantato fisicamente. Frank Paciock possedeva quel tipo di serena bellezza capace di mettere in soggezione chiunque, anche con un sorriso amichevole. L’uomo arricciò un angolo delle labbra e Harry lo fissò sbalordito.

“Assomiglia …Assomiglia a Remus

 

-Che ci faccio qui?-
-I tuoi genitori mi hanno chiesto di portarti a casa mia.- Harry lo fissò strabiliato. Era la prima volta che suo padre e sua madre lo lasciavano solo. Erano sempre stati iperprotettivi e super ansiosi nei suoi riguardi. -Avevi bisogno di un posto sicuro dove lasciarti.-
-E questo posto è sicuro.- Harry si guardò attorno.
Frank sorrise - Direi di sì, io e mia moglie siamo entrambi Auror.- notò lo sguardo  confuso di Harry - Ehm… Siamo, come dire, poliziotti.-  Il bambino parve rasserenarsi intanto che scostava il lenzuolo dalle gambe e si girava per appoggiare i piedi sul pavimento .

-Dove sono andati?-

-Ad Hogwarts.-

 -.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Lily non aveva fatto a tempo a mettere piede nell’ufficio di Silente, che si era ritrovata a dover impedire l’avanzata di James e prendere per un braccio Sirius, scattati entrambi alla vista di Piton, accanto alla scrivania del Preside. L’uomo, sollevò un sopracciglio, per poi sorridere verso James - Per una volta nella tua vita…- disse con la sua solita irritante flemma - Pensa prima di agire, Potter.-
-Oh sta tranquillo Mocciosus, ho pensato bene a come  cavarti le budella dal culo!- Aveva accompagnato Peter nella sua spedizione, aveva aggredito Cecily, lo voleva morto! MORTO! E anche Sirius doveva essere della sua stessa idea, visto che, quando Regulus gli tolse la bacchetta di mano, lo trucidò con uno sguardo.
-Calmatevi!- gridò Lily intanto che cercava di pilotare James verso una sedia. Severus abbassò gli occhi lungo la sua figura e si  accorse che il Malandrino aveva il pantalone strappato a metà coscia e che si sotto si intravedeva una garza bianca macchiata di sangue - Che è successo?-
-Fatti i cazzi tuoi.- sbuffò James.

Lily lo lasciò andare una volta che fu davanti ad una seggiola e portandosi le mani ai fianchi gli intimò  di sedersi - Smettila di fare il ragazzino e  SIEDITI SE NON VUOI CHE SIA IO A CRUCIARTI! -lo rimbrottò, intanto che un sorriso divertito. Anche se il rimprovero era rivolto solo a James, pure Regulus e Sirius erano scattati sull’attenti.

-Bravi i miei bambini.- disse Lily soddisfatta, per poi voltarsi come una furia verso la scrivania. Ignorando del tutto Silente, che si torse sulla scrivania per osservare la scena, andò a piazzarsi sotto al naso di Piton ( che assunse una curiosa tonalità scarlatta) ed esplose in un - E ADESSO SPIEGAMI CHE DIAVOLO STAI COMBINANDO SE NON VUOI CHE TI UCCIDAAAAAH!-

 

Piton sgranò gli occhi -SUBITO!-

 

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Capitolo 21
*** Capitolo ventuno ***


o.o sono scioccata.
Sono scioccata e vi amo.
Sul serio, non pensavo che questa storia potesse piacere . ç__ç sono commossa.

 

Capitolo ventuno.



“…Un  James geloso da morire.
La stanza delle necessità
E forse , il ritorno di un amicizia mai dimenticata…”

 

 

Remus  Lupin chiuse gli occhi, strizzandoli leggermente.
C’era qualcosa che non andava nel racconto di Severus. Si volse e accanto a lui, James si  agitò sulla sedia. Le spiegazione data da Piton faceva acqua da una decina di buchi. Sì d’accordo, faceva parte del  piano che aveva architettato con Silente anni prima fingersi cattivo e seguace dell’Oscuro Signore, ma stava il fatto che aveva quasi strappato un braccio a Cecy e su questo non ci pioveva.
Avrebbe potuto sfruttare un incantesimo meno potente, oppure avrebbe potuto semplicemente tramortirla e invece, per poco non l’aveva mandata all’altro mondo. Sollevò una mano, come si fa a scuola per chiedere la parola e lo sguardo celeste di Silente si fermò su di lui. - Sì?- chiese con un lieve sorriso, intanto che Severus interrompeva il racconto di come Silente avesse giurato difronte al
Wizengamot  riunito che lui non era mai stato un Mangiamorte, e che aveva agito solo per il bene della causa.  Girò anche lui di poco il capo verso Remus e gli rivolse uno sguardo a sopracciglia sollevate.   
-Ho capito tutto.- disse questo - Che è un vostro piano che Severus lavori per Voldemort. Che quel giorno ha aggredito Cecily per distrarmi da Peter, come avrebbe fatto qualsiasi alleato che si rispetti, ma…- accanto a Remus, James e Sirius si lasciarono andare al medesimo sospiro di sollievo. Era stato un vero colpo di genio pretendere la presenza di Moony alla discussione, praticamente era come avere l’avvocato a curare i loro interessi - … L’ha quasi ammazzata. La ragazza ha ancora la ferita aperta addosso, lo so, perché sento l’odore di sangue rappreso quando le sono accanto.-
Sirius annuì e tirò pure lui su la mano, quando tutti si voltarono verso di lui, e Lily ridacchiò perché le sembrava di essere tornata ai tempi della scuola disse  - Posso confermarlo. Pure io sento odore di sangue quando le sono vicino.- lanciò uno sguardo di lato e James assieme a Regulus confermarono entrambi con un lieve cenno del capo . Quindi, continuò sfruttando il briciolo di calma che sentiva in corpo al momento e aggiunse  - …Anche se non ha tirato ad ammazzarla. Posso dedurre che le voleva fare del male…- vide Silente voltarsi verso il suo Professore  ancora accanto a lui e fissarlo curioso -… Molto male.-
Tutti gli sguardi si puntarono su Severus che deglutì piano.
Le obiezioni di Black, per una volta, non erano fondate sull’odio su cui si basava il loro rapporto, ma sulla domanda che si era posto lui quando aveva visto la ragazzina rotolare per terra con quell’enorme ferita aperta . Poi, una sera guardando la foto di Lily l’aveva capito,  lo aveva fatto perché prima di attaccarla, l’aveva guardata negli occhi. E quegli occhi nocciola che lo fissavano, quello sguardo carico di risentimento,  gli era  parso dannatamente familiare a quello di James.
Spostò gli occhi verso questo, che contraccambiò il suo sguardo e alla fine, sospirò un poco convincente - Mi sono fatto prendere la mano…- abbassò il capo -Scusatemi.-

Silente sospirò, a Remus non parve molto convinto della spiegazione di Piton, lo vide annuire stancamente -Può succedere…- disse però sollevando le mani - Che in  momenti di battaglia si perda il senso della misura…- sorrise  socchiudendo appena gli occhi da dietro le lenti a mezza luna che teneva calate sul naso - La prossima volta cerca di controllarti Severus.-

-Sì, professore.-

Lily, come al solito di parte quando si trattava di Severus sembrò soddisfatta. James e Sirius si lanciarono uno sguardo, intanto che Regulus solleva un sopracciglio perplesso. Bella la vita, uno quasi ammazza una persona e gli basta chiedere scusa per lavarsene le mani. L’aveva sempre detto lui che Silente e chi lo seguiva era troppo buono. Spostò lo sguardo verso il fratello e lo vide sorridere mentre si alzava “Quando fa quella faccia…” si disse intanto che si alzava anche lui “C’è da aver paura.”
Seguì  Sirius, James e Remus fuori dall’ufficio di Silente e non appena la porta dietro di loro fu chiusa vide Sirius avventarsi su James, e bloccargli le spalle e Remus agguantargli i piedi e sollevarlo. - Che diavolo fate?- chiese intanto che la faccia del Capo Malandrino diventava preoccupantemente rosso pomodoro .

-Seguici!- fece Sirius.
-Ma…?-
-Fratello, non fare domande e seguici!-

.-.-.-.-.-.-

 

Regulus  seguì  i tre idioti (Remus, Sirius, con James in braccio) senza capire che diavolo stesse succedendo. Si volse a guardare l’arazzo dietro di lui, la scena di  i   "Barnaba il Babbeo bastonato dai Troll", inclinando leggermente il capo con una piccola smorfia, per poi voltarsi verso i tre, sopracitati  cretini che stavano trotterellando avanti e indietro un muro spoglio.
-CHE VI SIETE AMMATTITI?-  chiese sgranando gli occhi. Espressione che accentuò quando una porta si formò nel muro e  Remus l’aprì con una pedata - Entra, scemo!- disse Sirius al fratellino che lo fissava confuso. Entrò e si girò con un salto quando la porta si chiuse dietro di lui con un tonfo. Che cosa diavolo era quella stanza?


Remus depose a terra i piedi di James, Sirius gli mollò le spalle e i due gli si allontanarono portando le mani alle orecchie. La stanza delle Necessità aveva fatto apparire una specie di salotto arredato con ninnoli e ricercatezze. Uno di quelli che, se hai un minimo di spirito ribelle, appena ci metti piede ti viene voglia di spaccare con una mazza da Quidditch.

-QUEL BRUTTO TESTA DI….-

-Per le mutande di Salazar.- si lamentò  Regulus coprendosi pure lui le orecchie e allontanandosi da quella specie di ciclone zoppo che era diventato James , camminando all’indietro fino ad affiancare Remus. - Che cos’è questa stanza?- chiese al licantropo chinandosi leggermente verso di lui.
Remus aggrottò la fronte e poi scosse la testa -COSA?- Aveva le orecchie coperte e James stava letteralmente spiccando santi dal Paradiso a suon di grida animalesche. Lily palesemente dalla parte  di Severus gli scatenava sempre questa reazione .

-QUELLO QUASI MI AMMAZZA LA SORELLA SENZA MOTIVO E LEI…-


Regulus prese fiato , lo trattenne un momento e poi scoppiò in un -DOVE DIAVOLO SIAMOOOOOO!?- con tutto il fiato che aveva in corpo, intanto che James afferrava uno dei vasi presenti nella stanza e lo buttava per terra con forza.
Remus si tirò indietro e poi rispose con un tono, quasi altrettanto alto –QUESTA E’ LA STANZA DELLE NECESSITA’!!!-

.-.-.-.-.-.-

Lily si guardò attorno perplessa.
Una volta uscita dall’ufficio di Silente si era resa conto di non sapere dove andare e quando Severus gli comparve alle spalle, gli donò uno sguardo scocciato, prima di incrociare le braccia al petto. - Credo che James sia da qualche parte della scuola a sbollire. - disse all’amico ( poteva riprendere a chiamarlo a quel modo?) accanto a lei con le mani infilate nelle mani della palandrana - … Non ha mai sopportato…-

-…Che tu prenda le mie difese.-

Lily annuì  con un cenno del capo e Severus sorrise mestamente.
Potter era un idiota, non riusciva a capire,  nemmeno a distanza di anni, che lui non era mai stato una minaccia. Che Lily, anche nei momenti migliori del loro rapporto,  lo aveva sempre  considerato come un fratello, niente di più, niente di meno. -Vedrai che gli passerà presto.- sbuffò prendendo a camminare verso l’aula di pozioni - Con quel cervello grosso come una nocciolina che si ritrova.-

.-.-.-.-.-.-

-Io non ho capito perché diavolo mi ha sposato!-

Sirius aprì la bocca sollevando l’indice e Remus lo fulminò con lo sguardo. Purtroppo per lui, lo conosceva abbastanza bene da sapere quando stata per dire una sconcezza. Si avvicinò a James, che come da copione, dalla rabbia era passato alla depressione e gli mise una mano sulla spalla, stringendo appena. - Non ti pare di esagerare?- gli chiese - Infondo, anche se ha fatto quello che ha fatto, è dalla nostra , no?-
James socchiuse leggermente gli occhi nocciola. A causa della ferita alla coscia non era riuscito a continuare la sua sfuriata lungo il salotto, e si era dovuto sedere con i gomiti appoggiati alle ginocchia - Pensi davvero che sia dalla nostra?-

Regulus si strinse nelle spalle - Finchè Lily sarà con noi, sì.-


Fine capitolo.

Ok, una domandina. All’inizio avevo pensato di dare una morosa anche Regulus, poi avevo cambiato idea per non far cadere troppo nel banale la storia, ma mi sta piacendo troppo muoverlo, e non so voi. Ma innamorato sarebbe uno spasso…uhm… voi che dite?

 

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


Credits : Craven road n°7 è l’indirizzo di casa di Dylan Dog . Remus abita al numero 15, ma mi è sembrato giusto creditare l’ispirazione :D
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Capitolo ventidue.

 

James uscì dal camino spazzolandosi le spalle dai residui di Polvere Volante e si fece di lato, attendendo l’arrivo di Lily e i bambini. Non aveva ancora detto mezza parola alla moglie, come al solito dopo la gelosia, si scioglieva in un mutismo ostinato . sorrise però al figlio, e si sporse a prenderlo in braccio quando questo gli tese le mani sfinito. -Su, adesso andiamo a letto.- gli disse voltandosi intanto che Lily si girava a tendere la mano a Draco.
-Non sei abituato alla Polvere Volante?- chiese la donna ridacchiando.
-Ho voglia di vomitare.- borbottò il biondino storcendo il naso - Non è che quella…- La povera Alice, che nonostante tutti gli sforzi, rimaneva un pericolo in cucina, tanto che era Frank a sfamare la famiglia -… Mi ha avvelenato.-
-Oh non esagerare.- fece James -Tonks è molto più pericolo…HERMIONE CHE CAVOLO FAI QUI?- lasciò la presa su Harry, che gli si avvinghiò addosso come un koala per non cadere e fissò la bambina seduta sul divano - E’ tardissimo!-

Hermione piantò sull’uomo gli occhioni nocciola - Voglio sapere che cavolo sta succedendo!-

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.

 

Trascorrere la notte di servizio al Ministero il più delle volte significava seguire una routine sonnacchiosa fatta di caffè per tentare di rimanere sveglia, chiacchiere su pratiche trascinate all’infinito e ovviamente, il frugare nelle  scrivanie dei colleghi assenti alla ricerca di qualche snack o giochino magico per cercare di tirare fino al mattino.  Perché, anche se i maggiori seguaci dell’Oscuro Signore erano fuggiti da Azkban, Londra rimaneva un posto tranquillo dove vivere. Era raro ricevere segnalazioni su qualche incauto Mangiamorte  mettesse il naso fuori  dal buco dove di solito si teneva nascosto.
Per questa ragione lo squillo del telefono aveva strappato a tutti un sobbalzo. A Sirius che stava tentando di risolvere un cruciverba, a Cecily che stava cercando di capire la disastrosa calligrafia di Tonks e a quest’ultima che stava tornando in quel momento con un vassoio su cui troneggiavano tre tazze di caffè -PORCA MISERIA!- esclamò scrollando prima il piede destro, poi il sinistro.
Con quel saltello aveva lasciato cadere la presa sul vassoio e adesso sentiva i calzini gonfiarsi per via del caffè assorbito - Un giorno dovrò smettere di indossare i calzini babbani di papà.- si lamentò intanto che Sirius annuiva al telefono. Sollevò lo sguardo verso di lui e lo trovò con le labbra socchiuse e gli occhi fissi ad un punto della scrivania, si girò verso Cecily e vide che la guardava.
-Che succede?- le chiese con le sole labbra.
-Non lo so.- scosse il capo l’Auror più anziano.
Sirius appoggiò la cornetta del telefono sulle staffe, e si alzò, recuperando la bacchetta dal cassetto - Un licantropo si aggira nei pressi di Craven road…- disse chiudendo la fibbia della custodia della bacchetta. Una specie di tasca di pelle nera, scomoda da tenere , ma dannatamente utile -… E a …- rimase per un momento in silenzio.

-A Craven Road n°15 abita Remus.- disse Cecily.
Ninfadora fece ribalzare lo sguardo dal cugino all’amica - E allora? Sa badare a se stesso, no?- chiese stupendosi dell’espressione che vide sul viso di Sirius - Cosa?-


- Quel licantropo potrebbe essere proprio Remus, Tonks.-


-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.

 

Craven Road.
Sirius socchiuse leggermente gli occhi, posizionandosi sotto il cono di luce creato da un lampione di stile vittoriano. Sollevò lo sguardo, verso lo spicchio di luna che si intravedeva oltre le nubi gravide di pioggia, poi si volse a guardare Tonks accanto a lui. C’era silenzio, troppo silenzio per il caos che un licantropo in libertà dovrebbe creare in una strada piena di babbani terrorizzati.
-Non capisco.- disse alla ragazza.
Tonks si chiuse nelle spalle - Forse si è spostato.-
Sirius allungò un braccio per indicare la strada dietro di loro - Sì, ma dove sono i babbani terrorizzati, le macchine distrutte, i bobby*!- Sembrava che non ci fosse nulla di strano che la strada fosse addormentata come era giusto che fosse a quell’ora della notte. Si volse per seguire Cecily verso casa di Remus, quando vide la ragazza uscire a rompi collo dal portone di ingresso, e buttarsi a terra con le mani a coprire la testa.
-CECY!- gridò Sirius. Fece per avvicinarsi quando qualcosa spuntò dalla porta lasciata aperta da Cecily. Nella penombra creata dai lampioni sembrava un animale enorme con qualcosa in bocca. Sirius stese il braccio destro e andò leggermente in avanti, quando Tonks ci finì contro a forza.

-Che c’è?- chiese la ragazza.
-Quello non è Remus.-
Tonks strizzò gli occhi , a differenza di Sirius, lei non riusciva a vedere cosa stava spingendo Cecily a muoversi a gattoni per cercare di scappare. Poi il lupo avanzò e si ritrovò a coprirsi la bocca con entrambe le mani. - E’ enorme.-
Era un lupo,  enorme, la bestia più grossa che Tonks avesse mai visto, e aveva visto Sirius tramutato in cane, che pure aveva tutte le carte in regola per essere scambiato per un cavallo. Aveva una folta pelliccia bionda e reggeva una bambina per il pigiamino.

-Remus?-

Sirius scosse il capo - Remus è poco più piccolo di me…-versione cane - Ha il pelo color miele, e gli occhi blu.- lo stesso colore che si vedeva nelle foto del ragazzo, prima della maledizione - Questo non so chi diavolo…REMUS!-
Era appena comparso alle spalle del primo lupo, gli era saltato addosso e gli stava mordendo ferocemente il collo. Non è poi così piccolo, si disse Ninfadora, arretrando.  Si sentì un guaito, e la bambina cadde rotoloni giù per i gradini. I due licantropi rientrarono in casa rotolando assieme, allacciato mascella contro mascella e Cecily corse a recuperare la piccola - Sirius, vieni a vedere…-

    -.-.-.-.-.-.-.-.-.-.

-E’morto?- chiese Tonks intanto che riceveva da Cecy la piccola svenuta.
 Sirius tirò fuori il braccio dall’abitacolo della macchina  e fece di no con la testa - No, credo che sia stato colpito da un qualche incantesimo.-si guardò attorno e si diresse verso la seconda auto in fila al parcheggio. A Cecily , alzandosi da terra erano caduti gli occhi sull’auto parcheggiata accanto all’ingresso di casa di Remus e così che si era accorta della presenza di un uomo accasciato sul sedile del guidatore. Che idioti che erano stati, perché non aveva pensato prima di controllare nelle macchine e nei locali? Si avvicinò alla seconda auto e chinandosi appoggiò le mani a coppa sul vetro e avvicinò il viso - Mamma, papà e due bambini. Tutti addormentati…-

-Che diavolo sta succedendo?-
Sirius scrollò le spalle - A non chiedetelo a me.-  si volse a guardare la casa, un forte rumore di vetri che si spaccano si era appena levato fino a loro. chissà che diavolo stava succedendo e se Remus riusciva a farcela da solo. Era diventato un licantropo esperto negli anni, ma non si poteva mai dire.

-Vado ad aiutarlo.-
-Sei impazzito?-

Sirius abbassò gli occhi verso la mano di Cecily che lo tratteneva - Ehi, scricciolo non sarebbe la prima volta che tengo a bada un licantropo incazzato.- le appoggiò un colpetto con le dita al centro della fronte - Tranquilla.-

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.

 -Andrà bene.-

-Andrà benissimo-

-Andrà…-

-TONKS SE NON LA SMETTI DI RIPETERE CHE ANDRA’BENE TI…-
Cecily si bloccò arricciando leggermente il naso e lentamente voltò il capo verso la spalla sinistra. Da sopra questa, lanciò uno sguardo perplesso dall’altro lato della strada e alla vista di Bellatrix, sgranò gli occhi. Alla sua destra il marito Rudolphus, alla sua sinistra, Barty Crouch jr. che ridacchiò scoprendo i denti .

-OH PORCA…- sillabò Tonks
-Vacca…- concluse Cecy indicando un punto alla loro destra. Mulciber assieme ai fratelli Carrow , si girarono dell’altra parte , Malfoy assieme a Peter Minus che sorrise lascivo verso Cecily.

 

-Siamo nella cacca!-

Fine capitolo.

 

Dire che vi ringrazio per l’affetto dimostrato a questa storia sarebbe poco *-* vi amo, semplicemente vi amo e verrò a chiedere la mano di ognuno di voi xD

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Capitolo 23
*** Capitolo 23 ***


 Capitolo ventitre.

 

 

 

Erano davvero stati belli i suoi tempi quando i bambini erano ancora creature innocenti, facili da convincere dell’esistenza della magia. Hermione, alla vista dei libri che s’involavano dalla scaffale, invece di meravigliarsi e battere le mani divertita come aveva fatto Harry quando James aveva animato i suoi giocattoli, aveva gettato un urlo spaventato ed era corsa a casa, senza prendere nemmeno il piumino.
Lily abbassò la bacchetta stupefatta e James si schiacciò una mano in fronte staccando mazzi di imprecazioni come se fossero stati fiori di campo.
La piccola aveva detto ai genitori che Harry l’aveva invitata a dormire, e ora se la sarebbero vista arrivare di corsa urlando, probabilmente, che i genitori del suo amichetto, erano adoratori del demonio. O qualcosa del genere.
Tutto per non accettare la verità, per quanto assurdo poteva essere.
-Sempre detto io che quella ragazzina è troppo intelligente.- disse Regulus, recuperando la sua forma umano, con una scrollata del capo e girandosi poi attorno per controllare di non essersi lasciato pezzi canini. Tipo la coda lanosa o magari, le orecchie. Abbassò le mani e sbuffò intanto che Harry raddrizzava una delle sedie che Hermione aveva trascinato a terra scappando - E adesso?-
-I suoi genitori penseranno che ha avuto un incubo.- disse Draco semplicemente sistemandosi sul divano con un saltello. Sollevò le sopracciglia in risposta a tutti gli sguardi dei presenti puntati su di lui e sorrise quando James lo indicò con un cenno della mano esclamando sollevato -Merlino…Sto bambino è un genio.-
-Lo pensate davvero?- Harry era scettico, come la madre che con un colpo di bacchetta, ricompose un vaso e lo rimise sul mobiletto accanto l’uscio. Lily si appoggiò le mani ai fianchi e come Regulus li fissò annuire con lo stesso piglio convinto.
-Il dottor Granger non mi è mai sembrato un aquila.- mormorò allora Lily massaggiandosi il mento, e la signora Granger era troppo pia e devota per poter anche solo concepire l’esistenza di maghi e streghe.
Lo squillo del telefono strappò a tutti un sobbalzo, James deglutì fissandolo e poi si avvicinò afferrando la cornetta e appoggiandolo all’orecchio. Borbottò qualche - Oh Davvero? . - e anche - Meno male.- per poi sollevare il pollice della mano libera verso gli altri - Oh sì, è probabile che abbia mangiato pesante…-
Lily si lasciò cadere all’indietro su una sedia e Harry sospirò alzando e abbassando le piccole spalle.  Avevano immaginato la stessa cosa, ovvero tutto il vicinato riunito sotto le loro finestre, armato di fiaccole e forconi per bruciare i seguaci del Maligno.

-Era il dottore…- disse James attaccando - Mi ha detto che Hermione li ha svegliati attaccandosi letteralmente al campanello di casa, che straparlava, e che orma la madre sta cercando di calmarla e di farle capire che ha avuto solo un brutto sogno.- sollevò  due dita in segno di vittoria, ma abbassò la mano quando vide Regulus scrollare la testa - Cosa?-

-E quando riceverà la sua lettera?- gli chiese  questo.
Il Malandrino  fece una smorfia, andando verso le scale - Ci penseremo allora. Sono le due di notte che dite di…- si fermò con il piede destro sul primo gradino. Qualcosa di piccolo e luminoso era appena saltato fuori dal muro e lo stava fissando. Un leprotto di pura luce, che prese a saltellare sulle zampine, come per attirare la sua attenzione e poi si lanciò di nuovo attraverso la parete.

-Cecily?- disse voltandosi indietro verso gli altri.

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-


Avevano scelto il male minore, Tonks e Cecily.
Fra otto Mangiamorte decisi a prendersi le loro giovani vite, o meglio, la vita di Cecily, avevano deciso di optare per il licantropo che poteva staccargli via la testa ed entrare in casa e di sigillare la porta di ingresso con un incantesimo per uno. Dora, guardò Cecy accanto a lei, che respirava a fatica sotto i boccoli castano scuro - Vogliono rapirmi!- le disse stringendo la presa sulla bambina svenuta fra le sue braccia - Per quale motivo vogliono rapirmi?-
Cecily scosse le spalle, non lo sapeva, ma Bella era stata chiara. Gli altri dovevano uccidere lei e portarle solo la nipote. Si guardò attorno, socchiudendo gli occhi e sollevando la bacchetta evocò un incantesimo Lumos.
-Ce l’ha con tua madre.- disse guardandosi attorno. Lo stabile, un vecchio edificio a due piani, con scale scricchiolanti e finestre troppo piccole per aprirle e saltare giù da lì sembrava deserto. Non si udiva  il rumore dei due licantropi o di Sirius, andato ad aiutare l’amico.
-Sì, ma non è un odio di ieri questo.- obbiettò Tonks, voltandosi e camminando all’indietro per qualche passo. Si raddrizzò e la piccola fra le sue braccia gemette penosamente. Sarebbe stato davvero un impresa spiegare ai genitori che ogni luna piena si sarebbe trasformata nello stesso mostro che li aveva aggrediti. - Quindi perché rapirmi adesso?-
-Non lo so!-  bisbigliò Cecily iniziando a salire le scale - Non chiedermi di capire come ragiona una matta.- si volse con lo stesse salto spaventato quando la porta di ingresso dietro di loro vibrò paurosamente,facendo cadere sulle loro teste una fitta pioggerellina di intonaco color limone -… Spera solo che mio fratello riconosca il mio Patronus.-

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Cecily non fece in tempo ad evocare uno schiantesimo che si sentì afferrare la mano destra e spingere il capo contro un ampio petto chiaramente maschile. Mandò un gemito soffocato contro la camicia di stoffa leggere contro cui aveva la faccia premuta, prima di sentire sussurrare - Cecy sono io, calma!-
Sirius mollò la presa al suo capo e le permise di reclinare la testa all’indietro e di osservarlo nella penombra creata dalla luce dei lampioni che filtravano dagli scuri non abbassati -… Che fate qui?-Guardò oltre la testa della ragazza, Tonks con la bambina fra le braccia - Dovevate aspettarmi fuori! -  non mollava Cecily e nonostante il momento, Tonks ghignò malvagia a quella vista, soprattutto alla vista dell’espressione della ragazza chiaramente in difficoltà

-Ci sono otto Mangiamorte là fuori.-

-QUANTI?- esclamò per poi costringersi ad abbassare la voce mordendo il labbro inferiore con forza - Porca miseria, dobbiamo chiedere aiuto.- finalmente tolse il braccio attorno alle spalle di Cecily  - Che qua rischiamo di non cavarne le gambe…-  tolse la presa al braccio della ragazza e indicò un punto dietro di lui.
-Greyback è là…- disse, indicando una stanza infondo al corridoio - L’ho sigillato con un incanto, domani lo porteremo al Ministero.- si passò una mano sulla fronte - …E Remus, l’ho lasciato che si leccava nel suo appartamento. - Afferrò Tonks per la coda della maglietta e la tirò a sé - Meglio se non prosegui oltre.-

-Perché?- chiese la ragazza.

-Greyback infetta i bambini e letteralmente fa a brandelli i genitori.-

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

-Oh davvero è stata una bellissima idea.-
Regulus si coprì la testa con un braccio, James evitò di venire accecato da una pioggia di detriti, sollevando un lembo della giacca e portandosela ad altezza faccia con un movimento del braccio -… Andiamo.-disse al ragazzo accanto a lui, accucciato dietro ad una macchina - Queste cose si fanno quando si è giovani.-
Regulus borbottò qualcosa.
Avevano seguito il Patronus di Cecily fino a Craven Road e lì si erano ritrovati nel bel mezzo di un inferno fatto di Maledizioni Proibite. -Dove diavolo sarà Cecy …- la macchina dietro di loro vibrò paurosamente.
Entrambi i maghi la toccarono a mano aperta cercando di capire che diavolo stava succedendo-  Che cavolo!?- si chiesero e sempre assieme finirono di pancia sull’asfalto quando questa volò in aria e finì oltre la recensione che circondava una alta casa in stile vittoriano alle spalle di Mulciber.

-MAMMINAAAAAAH!-

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Da dentro la casa, Sirius, Tonsks e Cecily si scambiarono uno sguardo.
I salvatori che dovevano venir salvati. Ma guardate voi!
Sirius si batté una mano sulla fronte con un imprecazione e Tonks si sistemò la bambina fra le braccia. L’idea di aspettare al sicuro l’arrivo dei rinforzi era sfumata, visto che quei due, rischiavano di rimanerci secchi. - Dora.- disse  -Metti la bambina in quella camera.- indicò una porta con una targhetta di plastica bianca - Tanto non si sveglierà prima di domani mattina…-  
Strinse la presa alla bacchetta - Andiamo.- disse a Cecily vicino a lui - Visto che la cavalleria deve venire saltava…- riuscì a sorridere scendendo le scale, anche se erano ancora in minoranza numerica c’erano buone possibilità ch James avesse chiamato rinforzi. Si appoggiò con la schiena a lato della porta, lo stesso fecero le ragazze. Dora accanto a lui, Cecy dall’altra parte.

-UNO! DUE!TRE!-

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Sirius aveva visto giusto, mezzo Ministero era stato messo  in agitazione da Lily e quattro Auror erano pronti a smaterializzarsi a Craven Road per rendere pariglia ai Mangiamorte.
 Un imboscata per un imboscata.
 C’erano
Kingsley Shacklebolt e Hestia Jones, guardie di  Azkban, richiamate dall’isola carcere. Emmeline Vance e accanto a lei, Malocchio Moody.
L’uomo si allacciò la custodia della bacchetta attorno all’ampia vita e si volse verso la persona che era appena apparsa dietro di lui < E tu che diavolo ci fai qui?> chiese guardandola sorpreso.

-Vengo con voi, no?-

 

Fine capitolo.

 

Chi è la persona apparsa alle spalle di Malocchio? xD lo scoprirete al prossimo capitolo :D

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Capitolo 24
*** Capitolo 24 ***


Credits: il contrattacco degli Auror è ispirato ad una scena del film Harry Potter e l’Ordine della Fenice. La battaglia all’Ufficio Misteri J

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CAPITOLO 24

 

 

C’era davvero qualcosa di strano nell’aria.  Come un piano che ribolliva sotto la superficie  di cui tutti riuscivano a vedere i contorni, ma nessuno il disegno completo. Per quale ragione Bellatrix voleva rapire Tonks, per quale motivo  era così ostinata ad averla anche se la situazione in campo era cambiata e ora in minoranza erano i Mangiamorte.  Da dietro un muretto sbeccato, James la osservava crucciato.
Era in mezzo alla strada e osservava, con un vago sorriso di compiacimento sulle labbra Mulciber  duellare con Regulus rimasto allo scoperto nonostante l’uscita a sorpresa di Sirius, Tonks e Cecily dalla casa. Il ragazzo  che sembrava in difficoltà e arretrava e l’altro mago che avanzava di ogni passo, sorridendo sadico. Si volse e da dietro una macchina vide spuntare la testa di Sirius. Malocchio aveva detto che c’era qualcun altro oltre lui e Hestia, che si sarebbero fatti vedere al momento opportuno, ma quale momento migliore poteva esserci oltre quello. Reglus sentì una ferita aprirsi su un braccio, mandò un grido di dolore che fece alzare Sirius.
-Fermo!-  una voce spuntò dal nulla praticamente e qualcuno superò Cecily accucciata accanto a Sirius per fiondarsi sulla schiena del Mago e buttarlo atterra, un secondo prima che Bellatrix si voltasse verso di loro. Avevano lanciato un Confundus per nascondersi, ma se li avesse visti, beh la confusione sarebbe servita ben poco.
-Chi diavolo!- gridò Sirius dimenandosi sotto il dolce peso di una donna bionda. Che fosse donna lo aveva capito dalle forme che gli premevano sulla schiena, e che fosse bionda dai riccioli dorati che sollevando il viso, gli solleticarono il naso.
-TU?- esclamò intanto che quella abbassava gli occhi chiari verso di lui.
-Felice di vedermi, cane?- chiocciò Andrea Moody, unica figlia di Alastor Moody.
-ASSOLUTAMENTE NO, PICCOLO MOSTRO!-
Appoggiò le mani a terra e si tirò su di scatto, scrollandosi la biondina dalla schiena e mandandola addosso a Cecy che finì lunga a terra , con Andrea di schiena su di lei. Fortuna che la ragazza era piuttosto leggera -Andrea che piacere vederti.- sussurrò da sopra la spalla della ragazza - Quando sei tornata?-
-Proprio stamattina.-

 

.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

-Malocchio si è portato dietro il cucciolo.- ridacchiò James dal suo nascondiglio, scambiando uno sguardo indietro, verso Tonks, seduta accanto a lui e Hestia che annuì con un cenno del capo. I battibecchi fra Sirius e Andrea erano storia, avevano iniziato a scuola, quando la bambina era al primo anno  assieme a Cecily e il Malandrino all’ultimo e a quanto pare non avevano finito! Visto come la biondina stava stiracchiando le guance di Sirius che aveva provato a tastarle le tette come saluto -Bene, direi che è arrivato il momento del contrattacco.-
 

.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Una luce, accecante.
Bellatrix chiuse gli occhi, strizzandoli per via del brusco cambio di illuminazione e quando li riaprì vide una sorta di voluta di fumo argenteo a forma di cervo lanciarsi sul Mulciber e spedirlo contro un alta cancellata. Il Mangiamorte  atterrò di pancia sul marciapiede, ma si sollevò immediatamente, toccandosi la testa . -Potter- sibilò smaterializzandosi anche lui, assumendo la forma di un enorme leone fatto di fumo nero. Poco più in là, vennero scovati dal suo nascondiglio Peter Minus, assieme ai Carrow da Hestia, Malocchio e Emmeline . I tre furono costretti ad allontanarsi da Regulus che era già crollato sulle ginocchia sfinito per la stanchezza e strava osservando la scena ridacchiando.
-Lucius.- disse fra i denti Bela, ma Malfoy si era già dileguato alla vista di Malocchio. Fissò il punto della strada dove aveva visto involarsi il cognato, e si irrigidì quando sentì il tocco di una bacchetta nella parte bassa della schiena. Si irrigidì , ma non si ribellò nemmeno quando Sirius le fece passare un braccio attorno al collo e si avvicinò al suo orecchio - Mi hai fatto cadere da venti metri dritto in mare, cugina…-
Bella sorrise senza voltarsi - Sei vivo, non stare a lamentarti.-
-Azkban ti aspetta .-
-E l’inferno aspetta voi.-

riferendo che sentì James gridare il nome di Regulus. Si volse verso il fratello, e come in un incubo, vide una donna avanzare verso di lui, che si stava rialzando. - Reg!- gridò mollando Bellatrix con uno spintone. Il ragazzo lo fissò perplesso, prima di voltarsi all’indietro  e trasalire alla vista della donna che lo aveva raggiunto - Ma…- ebbe il tempo di dire prima di sentire le viscere lacerarsi. Sgranò gli occhi e si aggrappò alla mano che l’aveva appena accoltellato - Mamma?- disse intanto che un rivolo di sangue gli colava lungo un lato della bocca.

-Io vi ho dato la vita.- disse Walburga Black fissando negli occhi il figlio - Io ve la tolgo.- girò la lama e il grido di dolore di Regulus catalizzò l’attenzione di tutti i presenti. Malocchio che stava tenendo a terra Mulciber premendogli un piede in faccia,  Cecily che aveva appena schiantato Minus, e Tonks che stava scappando da Rudolphus.

 

-REGULUS!-

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Regulus cadde di lato ai piedi della madre, che sollevò gli occhi verso Sirius che correva verso di loro. Sollevò la mano sinistra, l’altra reggeva ancora il pugnale e la puntò verso Sirius. L’uomo si bloccò sconcertato, e senza  rendersene conto bisbigliò - Ma… Siamo tuoi figli.- Non poteva credere a quello che stava facendo, era venuta ad ucciderli, probabilmente Bellatrix le aveva detto che Regulus era vivo e che era dai Potter.

-… Io non ho figli. Avada Kedavra!-

Sirius rimase immobile, incapace di reagire. In lontananza, gli venne il grido di Cecily che lo implorava di spostarsi, seguito dall’imprecazione congiunta di Malocchio e Andrea. Ma fu James a metterlo in salvo, buttandosi su di lui e costringendolo a rotolare. Si ritrovarono praticamente uno sopra l’altro, Sirius a terra, e James a cavalcioni su di lui e l’unica cosa che il Capo Malandrino fece, fu dargli un cazzotto dritto sul muso .

-SIRIUS RIPRENDITI MALEDIZIONE!- disse alzandosi per andare da Regulus che si rotolavate a terra tenendosi un braccio di traverso sulla pancia. Si fermò , a metà frai due fratelli e si volse verso Tonks abbrancata da Rudolphus. - CAZZO!- esclamò. Lastrange doveva aver sfruttato il momento di distrazione data dall’accoltellamento di Regulus per afferrare la sua presa .

-CI SIAMO FATTI FOTTERE!-

 

FINE CAPITOLO

 

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Capitolo 25
*** Capitolo 25 ***


CREDITS: Il primo paragrafo. La scena Walburga/Cecily/Regulus è  ispirata ad un episodio di Lost. In questo periodo lo sto riguardando, quindi aspettatevi altre citazioni  u.u

 

Capitolo 25.

 

 

 

Troppo lontani per intervenire, i maghi fedeli a Silente avevano assistito impotenti  alla sparizione di Tonks fra le braccia di Lastrange, ma non avevano avuto tempo per maledire la loro distrazione che Walburga si era chinata in avanti e aveva afferrato  Regulus per i capelli .
- No ferma, lascialo!- Andrea fu la prima a reagire, ma se la vide sparire davanti in una nuvola di fumo nero che turbinando la spedì addosso al padre, Quando i due Moody si ripresero dalla botta, si guardarono attorno, giusto in tempo per vederla riapparire dietro un alto cancello di una casa, lasciar cadere il figlio e puntare stranamente gli occhi verso James e Cecily  -Profeti.- alzò  il dito verso la ragazza, che aggrotto  le sopracciglia e poi una Maledizione Cruciatus si abbatté sul povero Mago steso ai suoi piedi.
-NO!- gridò Cecy intanto che Sirius raggiungeva la cancellata correndo. Provò a lanciare un incantesimo attraverso le sbarre, ma questo si spense con uno sfrigolio appena toccato il ferro del cancello, tentò di smaterializzarsi, ma niente. Un'altra Maledizione piombò su Regulus e Sirius non poté fare altro che guardarlo impotente che si torceva a terra sputante sangue e saliva. -BASTA! BASTA! CHE DIAVOLO STAI FACENDO?-
-Lo ami?- gli occhi neri di Walburga si sollevarono, ma non osservarono il suo figlio maggiore, si piantarono su Cecily che era lì, accanto a lui. Sirius pure si volse a guardarla, e la trovò con la stessa espressione stordita che doveva essere stampata sul suo di viso. Walburga abbassò la bacchetta e la schiena di Regulus impattò con forza contro le sbarre della cancellata. La ragazza mandò un gemito di gola e si avvicinò - MALEDETTA, E’ TUO FIGLIO, BASTA!- si chinò dietro Regulus che respirava dalla bocca sangue e aria . Ad ogni Crucio che Regulus si beccava, gridava anche lei, come se stesse sentendo lo stesso dolore. Walburga ghignò  e le domandò - Lo ami, Profeta?- prima di lanciare un ennesima scarica di Maledizione sul figlio a terra.


“E’come se non l’avessi mai partorito. E’ terribile.” si disse da lontano James che teneva a terra Barty Crouch tenendogli la testa all’indietro verso di lui con  un braccio  a premere con forza sul collo.

 

-RISPONDILE PER MERLINO!-
Per la prima volta da che lo conosceva, Cecily sentì la voce di Malocchio carica di nervosismo. Risponderle? E che diavolo doveva rispondere per evitare che quella ammazzasse suo figlio davanti ai loro occhi? L’ennesimo grido di Regulus, spezzato stavolta da un rantolo di agonia,e la risposta le si formò in gola - Sì, LO AMO!- ficcò un braccio attraverso le sbarre e lo passò attorno il collo del ragazzo, assorbendo in parte la Crucio destinata a lui. Si irrigidì in risposta al dolore, senza pensare a quello che stava dicendo, se sembrasse convincente o meno ( e lo sembrava, lo sembrava eccome ) sapeva solo che  sentiva il braccio ora coperto di sangue di quel poveraccio - LO AMO! LO AMO!- lo ripeté ancora, per poi gridare - BASTA, COSì LO AMMAZZI!-
Walburga sorrise, osservando Cecily che cercava di sorreggere Regulus attraverso le sbarre, poi lanciò uno sguardo a Sirius e poco più in là ad Andrea, che stava ancora accanto al padre, il viso nascosto fra le mani per non vedere lo scempio sul povero Reg. A parte Barty, placcato al volo da James, gli altri Mangiamorte erano tutti spariti. - Bene, vedi di ricordarti queste parole, Profeta.- disse in un sussurro, prima di svanire in uno sbuffo turbinante di fumo nero. Il cancello si aprì e nonostante lo shock di quello che aveva appena visto, Sirius entrò in giardino e si portò di fronte al fratello che cercava di respirare fra il sangue che aveva in bocca.

-Ehi piccolo.- gli disse.

Regulus arricciò leggermente il naso e gli angoli delle labbra in quello che doveva essere uno dei suoi soliti sorrisi. Peccato che fosse letteralmente coperto di sangue, fra quello della ferita al petto, quello che aveva sputato e quello della botta alla fronte, che si era riaperta, sembrava uscito da uno di quei film dell’orrore babbani che piacevano tanto ad Arthur Weasley.

-Che…- la voce di Regulus era solo un rauco gorgoglio - Che è successo?-
Sirius si chiuse nelle spalle, per poi lanciare uno sguardo a Cecily che singhiozzava con la guancia appoggiata sul capo di Regulus. Per spavento? Per altro? Non sapeva dirlo, ma c’era qualcosa nell’aria. Per quale ragione altrimenti fare tutto questo, senza dare però il colpo di grazia.

-Starai meglio…- Regulus  roteò gli occhi verso il cielo, abbandonandosi contro il braccio di Cecily che lo reggeva. Sirius lo spostò delicatamente, per poi sorriderla - Starà bene…- la ragazza si ritirò, pulendosi dal sangue sfregando il sangue con un lembo della maglietta - Non ti preoccupare, ha la pelle dura.-

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

Intanto a Malfoy Manor, Tonks menava calci all’impazzata per cercare di farsi mollare.
Più Rudolphus la stringeva per non farsela scappare, più lei si incarogniva a cercare di farsi mettere a terra,  colpendogli le gambe con i tacchi degli stivali e cercando di mordergli il braccio che le teneva attorno al collo.
-Maledizione!- si lamentò questo, quando i denti della streghetta affondarono nella carne del suo avambraccio, fino a far uscire sangue. Allentò immediatamente la presa su di lei e arretrò di un passo, reggendosi la ferita con l’altra mano. - PICCOLA CAGNA SCHIFOSA!- afferrò la bacchetta e la puntò verso la nipote acquisita che aveva appena finito di sputacchiare a terra il sangue che le era finito in bocca, ma fu fermato dalla mano di Bella sul suo polso.
La donna lo costrinse ad abbassare il braccio e gli sorrise placidamente -… Non dobbiamo stropicciare troppo il pacco.- ovvero Tonks -… Andromeda non ci darà mai Narcissa per un cadavere coi capelli rosa, no?-Che Narcissa si fosse rifugiata da Meda e quella specie di mezzo mago di suo marito era più che scontato. Visto che non l’avevano trovata morta in qualche vicolo di Londra.  Si staccò dal marito e si chinò leggermente verso l’auror, che si tirò indietro. Le afferrò il mento nella mano sinistra e le sollevò il viso verso di lei - Prega che tua madre voglia riscattarti, perché ci sei costata Barty e Greyback.- strinse la presa affondando le unghie nel mento di Tonks che si lamentò strizzando gli occhi -...Capito nipotina?-
-Vai al diavolo!-

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

A Grimmauld Place, invece, Walburga si stava godendo il pigro piacere della spazzola che passava e ripassava fra i suoi lunghi capelli, ancora biondi grazie alla magia. Dopo essere stata in quell’orribile strada piena di case babbane, una volta tornata a casa, la prima cosa che aveva fatto era immergersi nella vasca per lavare via le lordure che, secondo lei, le si erano depositate addosso.
L’elfo Kracher era dietro di lei, seduto su uno sgabello, e con la perizia di un parrucchiere, dipanava ad uno ad uno i nodi nella chioma della sua signora e poi passava la spazzola. Walburga aprì gli occhi allo scricchiolio dei cardini della porta e si volse a guardare il marito che la osservava dalla soglia.
-L’ho fatto.- disse e Orion annuì. -Molto preso avremo un erede a Grimmauld Place.-
-Un profeta?-
-Che sia un profeta o un erede diretto non conta.- raddrizzò la testa in modo che Kracher potesse continuare a pettinarla – Ciò che conta è che lo avremo.-

 

FINE CAPITOLO.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 26
*** Capitolo 26 ***


Ahaha. Dopo la tragedia, un po’ di demenzialità xD

 

 

 

Capitolo 26


 

 

 

 

Una donna minuta con una massa di riccioli castani, uscì di corsa dal vano del camino e tossicchiando si guardò attorno. Piuttosto piacente, nonostante l’età non più verde, aveva un viso piccolo, grandi occhi nocciola, e labbra carnose  al momento tirate in un broncio preoccupato. Sirius , nel gufo che le aveva inviato, le aveva detto di recarsi immediatamente al St.Mungo, non aveva spiegato il motivo della sua richiesta, e la povera strega era ad un passo dallo scoppiare in un pianto dirotto.
-Andie.- La donna si volse di scatto e Sirius si  alzò dalla sedia su cui era crollato tre ore prima. Era da solo, Andromeda lo notò immediatamente, intanto che i passi di Ted la raggiungevano, si avvicinò al cugino che la guardava sfinito. Sollevò una mano, per appoggiargliela sul viso, ma Sirius si ritirò, scrollando il capo.
-Cosa?- chiese la donna, spalancando gli occhi scuri.
Sirius premette le labbra una contro l’altra, intanto che spostava gli occhi da lei a Ted, che finalmente era riuscito a raggiungere la moglie. Lo vide portarsi una mano al petto intanto che riprendeva fiato e poi, guardarsi attorno alla ricerca di Tonks probabilmente - Ted.- lo chiamò.
-Si può sapere che succede?- Andromeda era ad un passo dallo scoppiare come solo un Black sa fare. Ovvero afferrando la fonte dello stress per il collo e scuoterla fino a farle perdere i sensi, o uscire il cervello dal naso. E per una volta, anche Ted sembrava d’accordo con lei ad usare le maniere forti, se Sirius fosse rimasto ancora a lungo a fissarli senza dire mezza parola.
-…Dora è stata rapita da Bellatrix.- I due indietreggiarono, Andromeda aggrappata al braccio del marito che aveva riportato la mano al petto -E Regulus è stato aggredito selvaggiamente da mia madre.- Teddy fece per parlare, ma Sirius lo bloccò sollevando una mano -Sì è vivo. A quanto pare, la notte in cui tradì Voldemort e gli rubò il medaglione di Salazar, Kracher disubbidì ai suoi ordini. Lui gli aveva chiesto di lasciarlo indietro, ma quell’elfo testone, non poté obbedirgli.-
-Un elfo domestico non disobbedisce agli ordini.- mormorò Ted.
-Walburga,  gli aveva ordinato di proteggerlo. Quindi Kracher non poteva lasciarlo lì a morire. Lo portò in salvo e l’accu…- le parole di Sirius vennero coperte da un grido lancinante. L’auror si portò le mani alle orecchie, e Meda si ritrovò stretta in un abbraccio stile orso  da Ted - PER QUALE CAZZO DI MOTIVO NON GLI DANNO NIENTE!-
-E’ Reg a gridare?-
-Sì, urla da ore!- Sirius sembrava sull’orlo di una crisi isterica. Sentire il fratello gridare a quel modo e non poter fare nulla per aiutarlo, gli stava mandando in tilt il sistema nervoso - Gli stanno risanando le ferite senza una cazzo di anestesia!- Perché troppo debole per reggerla, ma farlo gridare a quel modo, non era peggio?

-Sirius.-la voce di Andromeda era debolissima.
-Uhn?- l’Auror tornò a prestarle attenzione.
-Cosa facciamo?-

Sirius si massaggiò la nuca con una mano. Cosa potevano fare loro? Nulla a parte aspettare. C’erano tre squadre di Auror a lavorare alla faccenda - Cissy è rimasta a casa, vero?-

Ted annuì.

-Allora lo avrà già incontrato.- annuì Sirius voltandosi e incamminandosi verso le scale. -Voi rimanete con lui.- mosse la mano sinistra come per indicare la porta davanti ala quale Ted e Meda erano fermi - Io vado a riprendervi la piccola.-

 

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Il mago che Narcissa aveva incontrato era Alastor Moody.
Il vecchio mago era entrato a casa Tonks con la grazia di un troll in fuga e senza dare tempo alla donna di capirci niente, l’aveva presa in spalla come un sacco e si era smaterializzato con lei a casa di James e Lily. La donna che gridava come un aquila ferita e che menava ginocchiata e manate per farsi mettere giù, lasciò di stucco Harry che sputò il suo succo di frutta.
In quella casa, non c’era più un attimo di pace, per la miseria!
-Amico di mamma e papà?- chiese con gli occhioni sgranati.
Malocchio si volse verso di lui, senza mollare la furia che si dimenava sulla sua spalla destra .  Pareva stranamente a suo agio, e più tardi conoscendolo meglio, Harry pensò che quello doveva essere il suo modo standard per approcciarsi alle persone quando non aveva voglia di spiegare perché dovevano seguirlo. Il bambino si vide scrutato , prima dall’occhio sano dell’Auror, poi da quello magico e alla fine sorrise quando questo sbottò in un - SANGUE DI GODRIC, SEI SPUTATO JAMES QUANDO ANCORA PUZZAVA DI LATTE.- con un vocione degno di un orso.

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Sirius sgranò gli occhi. impalato in cima ad una ripida rampa di scale.
 Aveva come l’impressione di trovarsi in  uno di quei sogni dove sei in mutande in mezzo ad una folla di gente,  dove vorresti solo che scappare via, ma non puoi perché hai piedi ancorati a terra e non riesci a muoverti. Un secondo, era davvero come in quei sogni! Solo che il responsabile di tutto non era il suo subconscio, ma una demoniaca biondina alta un metro e una scoreggia. -ANDREA MOOOOOOOOOOOODY!- riuscì a gridare un secondo prima di piombare giù per i gradini con la stessa delicatezza di una valanga, i piedi legati assieme all’altezza delle caviglie dai pantaloni calati.

-Io ti temo.- fece Cecily alla biondina accanto a lei che se la rideva allegramente con il gomito sinistro appoggiato alla spalla destra dell’amica .
Andrea sollevò un sopracciglio verso di lei e poi sospirò stiracchiandosi un ricciolo color oro. Un viso d’angelo per un animo di demonio avrebbe detto qualcuno, guardandola.
-
Anche io ogni tanto mi temo.- annuì dannatamente convinta intanto che Sirius, sotto gli occhi di mezza St.Mungo, cercava di districare il nodo ai pantaloni e di tirarsi su - Ma poi mi ricordo che è a Sirius Black che sto facendo dispetti e tutto passa.- spostò lo sguardo grigio cielo verso il Malandrino che finalmente era riuscito a tirarsi su e con un -OCCHIO!- si portò alle spalle di Cecily  e con uno spintone ben assestato glie la buttò fra le braccia…-AWWWWWW!- chiocciò unendo le mani ad un lato del viso  e sculettando comicamente - Sempre detto che sareste una coppia deliziosa!-
-Cecy io ti avverto …-ringhiò Sirius da sopra la testa ricciuta della ragazza, appoggiata a lui. Anche se aveva piantato in gola la reazione che aveva avuto alla vista di Regulus martoriato, non aveva potuto spostarsi col rischio che si schiantasse a terra e si facesse male -… Uno di questi giorni, io te l’ammazzo.-
-E io ti do una mano.- gemette la moretta, voltandosi a guardare l’amica darsela allegramente a gambe. Era davvero una peste, non sarebbe mai cambiata. O almeno, per quanto riguardava l’antipatia che provava per Sirius, non sarebbe mai cambiata!
Si sentì afferrare per le spalle e spostare all’indietro. Sorpresa, sollevò gli occhi verso il viso dell’uomo  e lo trovò non incazzato, qualcosa di più.
-Oh beh, adesso non esagerare. Non è la prima che ti combina.-
Sirius la mollò , ficcando le mani in tasca.
-Che hai?- chiese Cecy perplessa.
L’animagus sollevò lo sguardo al soffitto - Niente.- si chiuse nelle spalle - Pensavo solo che mio fratello, beh è sempre stato lui il preferito fra noi due. In tutti, sempre...- guardò Cecily sgranare gli occhi - Oh andiamo non fare quella faccia.-

-Di che cacchio parli?-
-Sai perfettamente di che parlo.-
Cecily sollevò le mani, come per trattenerlo, anche se non si era mosso - No, che non lo so.- Merlino quanto odiava quando Sirius iniziava a fare così. Ovvero a far l’offeso per qualcosa di cui lei non aveva la minima idea - Vuoi spiegar…- Si sentì afferrare il mento e meno di un secondo dopo si ritrovò  Sirius ad un soffio dal naso.

-CHE!? COSA? CHE CAVOLO?-

-Non ti ho mai vista piangere e gridare a quel modo.- Cecily lo fissò sbalordita -Nemmeno quando ero io a venire ferito.-  Si sentì mollare malamente il viso e per poco non fini per terra -Ecco di cosa parlo, Cecily.-


-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Andrea Moody, nonostante tutto era una maledetta curiosona .
Per questa ragione non si era allontanata troppo da Sirius e Cecily e si era rintanata a distanza di sicurezza per seguire indisturbata la gustosa scenetta. Con il busto chinato in avanti, le mani appoggiate sulle ginocchia e il labbro inferiore sporto in avanti, cercava di capire se Sirius finalmente si fosse deciso a vuotare il sacco.
-Merlino, baciala coglione!- si battè una mano in fronte -Perché la molli!!!-
Erano anni che cercava di farli mettere assieme e succedeva sempre un intoppo. Stavolta era il fratello gnocco di lui, il prossimo quale sarebbe stato? Un asteroide dritto su Londra?
-Cosa stiamo guardando?-
Andrea sentì qualcosa premere sul suo capo e sollevando gli occhi vide James appoggiato con il mento fra i suoi capelli. Si chiuse nelle spalle e tornò a Cecily e Sirius - Una tragedia.- disse ridacchiando -Lui ama lei, lei non sa di amare lui, ma c’è l’altro che è abbastanza figo da fare il terzo incomodo.-
James fischiò colpito - Però…-
Erano piazzati dietro un angolo di corridoio, accanto ai bagni degli uomini. I due strizzarono gli occhi nella medesima espressione concentrata, ma niente. Si capiva che i due stavano litigando, e pure di brutto, ma non che diavolo si stessero dicendo.
-Maledizione, sono curioso.- disse James, schioccando le dita della mano destra.
-E io sono inquietata.- disse Andrea incrociando le braccia.
-Perché?- le chiese il Malandrino.
- Ho il tuo inguine premuto sul sedere!-
James le sorrise pacifico - Oh miseria, Moody, sta a riposo…- il suo fratellino minore o mini James  che dir si voglia - Se ti fa paura, sono quasi convinto che tu sia vergine piccoletta e che non ne abbia mai visto uno pimpante!-

Andrea stava per mettere mano alla bacchetta quando un odore ributtante filtrò da sotto la porta del bagno e arrivò a loro potente come una botta in testa. Crollarono per terra sopraffatti dal fetore  e nonostante la lite in corso, fatta da domande a raffica da parte di Cecily e risposte evasive per conto di Sirius, i due si voltarono a guardarli strisciarsi via per salvarsi la vita .

-Che cavolo?- chiese Cecy indicandoli.
-Ah non dirlo a me…- fece Sirius scrollando la testa.

 

Rubeus Hagrid, custode di Hogwarts, e ricoverato per un brutto diverbio avuto con il Platano picchiatore che non ne voleva sapere di lasciar tagliare il prato attorno a lui al mezzo gigante, uscì dal bagno e nonostante la brutta fasciatura alla testa, canticchiò allegro -…Tanti bei ippogrifi, tutti per meeeeeee.-

 

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Intanto che Draco riabbracciava la madre al piano superiore della casa, Harry decideva di agire intanto che osservava la villetta accanto alla sua. Era solo un giorno che non parlava con Hermione, ma sapeva che se non avesse preso in mano lui la situazione, questa non si sarebbe mai sbloccata. Mione sapeva essere di un testardo assoluto.
Uscì di casa dalla porta sul retro e guardandosi attorno, aggirò la siepe che divideva le due proprietà e si avviò lungo il prato verso il retro della villetta. Come previsto, Hermione era là, a leggere un libro all’ombra del patio.
Harry la fissò imbronciato, poi le si avvicinò tenendo le braccia incrociate –Hai intenzione di non parlarmi più?- la guardò sollevare il naso dal libro - Hermione.-
La bambina gonfiò le guance fissandolo.
-…Sei una strega e dovrai farci i conti prima o poi, come…- si portò le mani al capo, stringendo leggermente. Sentiva piangere, in lontananza, l’improvvisa brezza che si era sollevata, il grido di un neonato. Hermione scostò il libro che teneva fra le mani e scese dalla sedia - Che c’è?- gli chiese avvicinandosi.

-Un bambino, lo senti?-
-Un bambino?- chiese Hermione.
-Un neonato…- Harry sentì improvvisamente paura, si strinse le braccia attorno al corpo, chiudendosi nelle spalle - Un neonato…-

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-Che le prende?- chiese rudemente Malocchio alla figlia accanto a lui.
 Erano fermi davanti alla porta della camera dove Regulus era stato ricoverato, in attesa dell’inizio dell’operazione, salviamo lo gnomo dai capelli rosa
 Cecily si era improvvisamente irrigidita e aveva portato le mani ai lati del capo, premendo con forza. Andrea si avvicinò all’amica, si chinò leggermente e cercò di guardarla in viso - Credo che stia vedendo qualcosa.- Aveva gli occhi strizzati e muoveva il capo in piccoli scatti - Una visione profetica?- chiese guardando Sirius dall’altro lato del corridoio.

-Credo…- fece l’animagus - Che ci sia un bel programma in diretta dal futuro.- Poco più in là dal Malandrino anche James aveva assunto la stessa posizione sofferta della sorella minore.- Che sta dicendo lei?-

-Neonati?-

-Pure James.-

 

FINE CAPITOLO.

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Capitolo 27
*** Capitolo 27 ***


Capitolo corto concentrato sulla visione profetica della famiglia Potter.

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Capitolo 27

 

 

Dorea Black sbuffò sonoramente da sopra la pila di pacchetti che teneva fra le braccia. Suo marito, Charlus, aveva sempre odiato accompagnarla in giro per negozi , ma questa volta aveva passato il segno! Era sparito, letteralmente, un momento prima era accanto a lei  e un secondo dopo era sparito.  Nemmeno fosse stato divorato dal pavimento.  - Charlie?- chiamò imbronciando le labbra in una smorfia adorabilmente perplessa. Cinquanta anni,  i capelli color miele raccolti in una crocchia ordinata alla base della nuca, possedeva ancora quella serena bellezza che un tempo l’aveva fatta  oggetto di invidia di Walburga Black, sua parente alla lontana, ma nemmeno lontanamente a lei somigliante. - CHARLUS HARRY POTTER!- esclamò battendo un piede a terra. Era piuttosto piccola di statura, come sua figlia Cecily, ma aveva quel temperamento nervoso che era tipico della famiglia Black e dei suoi rami cadetti. - DOVE MORGANA SEI?-
Si trovava in una piccola bottega di ninnoli e stravaganze nei pressi del Tamigi. Nascosta all’occhio dei babbani da una decina di incantesimi, contava  sei  corsie composte da alti scaffali di legno, carichi di talmente tanta roba che era impossibile vedere oltre le mensole.  Alla cassa, che si trovava accanto all’ingresso, una grassa streghetta leggeva una copia del Cavillo. Da dove si trovava Dorea poteva vederla annuire ad ogni panzana -Signora ha visto passare mio marito?- le chiese.
Quella scosse il capo senza degnarla di uno sguardo.
-Come no?- Dorea si guardò attorno, quando un rumore di vetro che si spacca le fece cadere tutti i pacchetti. Corse verso il fondo della corsia dove si trovava, tornò verso quella doveva aveva trovato il set di gobbiglie che aveva preso per Harry e trovò Charlus accucciato sul pavimento a tenersi la testa con entrambe le mani.
-CHARLIE?- Gli si avvicinò e tanta era la foga che dovette lasciarsi cadere di forza sul pavimento  con le ginocchia per fermarsi - Tesoro?- gli appoggiò le mani ai lati del viso e cercò di farglielo alzare a forza. Era appiccicoso per via del sudore e aveva un rivolo di sangue lungo la narice destra fino alle labbra. Dorea non gli chiese cosa gli stava succedendo. Stavano insieme da troppo tempo perché la donna non capisse che stava avendo una visione - Cosa? Cosa vedi?-

Charlus aprì gli occhi azzurri,  ma non guardava lei, era concentrato nelle immagini che si proiettavano nella sua testa. Dorea intuì che doveva essere una scena parecchio frenetica da come questi si muovevano velocemente per seguirla. - Neonati.-

-Dove sono?-

Erano al centro dell’attenzione di una ventina di persone, ma non ci fece caso, doveva cavargli più informazioni possibili, così da riferirgliele in caso, a visione conclusa, si fosse scordato qualche particolare. Infondo iniziava ad avere un età e i suoi poteri, a volte, si dimostravano troppo forti per il suo fisico.

-St.Mungo.-
-Che gli sta succedendo?-
-Un grande male.-
-Un grande male?- Dorea  sollevò le sopracciglia - Specifica!-
-L’Anima Nera è su di loro.-

 

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A differenza del loro padre, né James né Cecily  sapevano dire dove si trovassero i bambini che stavano vedendo. Erano venti, disposti in culle allineate, ed erano sormontati da una sorta di cappa di fumo nero. Questa era una massa , simile ad una nuvola mossa da orrende pulsazioni,  che avventava su un bambino alla volta, si infilava nelle sua boccuccia e poi gli usciva dal nasino, lasciandolo immobile.
Cecily mandò un grido, nello stesso momento James emise un flebile -NO!- intanto che Sirius, come Dorea, cercava di capire cosa stesse vedendo di così sconvolgente e dove si stesse svolgendo.  James tese le mani,  aprì e chiuse a pugno la destra - Vuole una penna?- chiese  Ted, facendo apparire una penna babbana. James si volse e prese a tracciare segni sul muro.  
Un incantesimo protettivo molto antico, Sirius aggrottò le sopracciglia intanto che teneva in piedi Cecily reggendola per le braccia. - Lo conosco…- disse, ma fu interrotto dall’esclamazione sorpresa di Malocchio.

-Questo è l’incantesimo che protegge la nursery di questo Ospedale.-
James lo sbarrò con un segno deciso della penna , prima di tornare in sé con un brivido. Guardò le parole che aveva tracciato sull’intonaco color panna, poi si volse indietro verso gli altri - Che? Che è succe…-

 

Un urlo arrivò fino a loro attraverso le tromba delle scale. I maghi si volsero a guardare la porta aperta verso il fondo del corridoio, una voce di donna stava urlando  -I BAMBINI!!!!-

 

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Andrea era stata la prima ad arrivare e a vedere lo scempio. Una giovane infermiera vagava per le culle oltre il vetro che separava la nursery dal corridoio, tenendosi le mani a coprire la bocca. La ragazza aveva provato ad attirare la sua attenzione battendo sul vetro per farsi aprire, ma alla fine aveva dovuto sfondare la porta con una spallata - Che succede? Perché hai gridato?-
L’infermiera le indicò la culla accanto a cui si era fermata, probabilmente a mo di esempio per la condizione degli altri. Andrea si chinò a guardare appoggiando le mani alla sponda.
Era una bambina, lo si capiva dalla tutina rosa e dalla copertina che l’avvolgeva, intanto che gli altri entravano nella saletta guardandosi attorno, la prese fra le braccia. Aveva gli occhietti aperti, respirava, ma era immobile.
Troppo immobile per una bambina di pochi giorni, presa in braccio da un estranea.
-Che diavolo?- mormorò  alzando gli occhi verso Malocchio, che aveva preso in braccio anche lui un neonato. Un maschietto anche lui con gli occhi sbarrati, e fissi in un  immobilità spaventosa - Non sono morti.-

Malocchio scosse il capo - Ma non sono nemmeno vivi.-

 

 

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Charlus allontanò le copertine che avvolgevano il corpicino di una minuscola neonata e si chinò per appoggiarle un orecchio sul suo piccolo petto. Il cuoricino batteva, i polmoni si gonfiavano e si contraevano senza sforzo. Era viva, eppure, era come se fosse vuota… -E’ come se  avesse ricevuto il Bacio del Dissennatore.- disse ricoprendola  e porgendola alla figlia. Non appena si era ripreso si era fiondato al St.Mungo, ma come al solito era arrivato troppo tardi.
Davvero un dono utile…

-Dobbiamo dirlo a Silente.- disse alzandosi a fatica dalla seggiola. Si ritrovò a venir fissato da tutti i presenti, come se avesse detto chissà quale eresia. Si guardò attorno perplesso - Che?-

-Papino, ci servi!- cinguettò  Cecily.

 

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Capitolo 28
*** Capitolo 28 ***


Capitolo di transizione, in attesa del contrattacco degli Auror. :3
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Capitolo 28

 

 

-Tonks è stata rapita.-
-Sì.-
-E voi volete andare a riprenderla.-
-Sì.-
-E PER QUALE RAGIONE NON ME L’AVETE DETTO PRIMA!?-

 

Andrea strizzò gli occhi con una piccola smorfia, Cecily  portò le mani a coprire le orecchi con un sospiro. Erano dieci minuti che Charlus inveiva come una iena verso James e Sirius e ancora non sembrava aver finito.  -Hai mai notato come le vene del collo di mio padre si gonfino quando urla?- chiese all’amica, che fece una piccola smorfia con le labbra - Se non si dà una regolata, prima o poi gli partirà un embolo.-
 Andrea premette due dita per orecchio e poi scosse la testa come un cane intontito - No,però  mi sono accorta che ha una potenza vocale degna di una banshee.-
James sollevò le mani, come per chiedere un break al padre che stava ancora vomitando rimbrotti, scambiò uno sguardo con Sirius e sbuffò imbronciandosi come un moccioso - Scusa, visto che è stato un nostro errore la cattura di Tonks, non volevamo metterti nei casini.- visto che Charlus era capitano degli Auror - Ma abbiamo bisogno di aiuto, visto che non sappiamo in quanti andranno a casa Tonks.- lanciò uno sguardo indietro verso Cecily - Io e lei, non siamo di certo al tuo livello…-
Charlus socchiuse gli occhi -Che intendi dire?-
-Stanno preparando qualcosa. L’attacco a Regulus ne è la prova più lampante. Magari te  riesci a capire cosa.- James sbuffò - Io non ci riesco e nemmeno Cecily.-

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Regulus Black era sveglio, ma allo stesso tempo, non lo era del tutto
Attorno sentiva i suoi allievi parlare, ma non capiva un accidenti di cosa dicessero. Si mosse, lamentandosi per il caldo che sentiva e il materasso sotto di lui si inclinò leggermente verso destra, segno che qualcuno gli si era seduto accanto.
-…Ha la febbre alta.- disse una voce di donna, intanto che dita leggere sfioravano  la fronte sudata dell’Animagus, prima di posarsi per tastargli la temperatura.
-Con quello che ha passato, direi che è più che comprensibile.- le rispose qualcuno, un uomo, con un tono basso e leggermente nasale -Domani dovrebbe star già meglio.-
La ragazza sospirò. Il naso di Regulus registrò un piacevole aroma di fiori arrivare da lei. Si volse, con il capo e inspirò profondamente nella speranza di riconoscerla.
Un paio di volte tese al massimo il torace, rilassandolo con un gemito, aprì gli occhi per un momento e colse in un lampo il particolare di un viso ovale, occhi nocciola e riccioli scuri. Doveva essere lei…
-Ce…- bisbigliò e la ragazza si volse verso di lui, togliendogli la mano dalla fronte - Cecily?- Sollevò di nuovo le palpebre, per un momento, ma c’era troppa luce.  
-Sì, sono io.- Si fece di lato per permettere a Sirius di avvicinarsi al fratello e l’Auror si abbassò per portarsi allo stesso piano del ferito. Regulus aprì di nuovo gli occhi e stavolta trovò la mano di Sirius a schermarlo dalla luce - Grazie.- bisbigliò intanto che Cecy si alzava  per andare ad abbassare gli avvolgibili.

-Come ti senti piccolo?-
-Come uno che è stato pestato da sua madre.-

Sirius ridacchiò , intanto che allontanava la mano dal viso di Regulus. Questo battè le palpebre un paio di volte, mettendo finalmente a fuoco i dettagli della stanza dove si trovava e dei due, che sembravano letteralmente stravolti.
Guardò prima Sirius, poi la ragazza, poi tornò al fratello - Secondo te…-  strizzò gli occhi con una smorfia - Per quale motivo l’ha fatto, Walburga?- Prenderlo a quel modo, e massacrarlo solo per far dire a Cecily che l’amava.

-Non lo so.- Sirius scosse la testa- Ma sicuramente non è niente di buono..EHI CHE FAI?- si alzò per prenderlo per le spalle e impedirgli di tirarsi a sedere, ma Regulus fu più svelto di lui e lo scostò con un braccio - Guarda che sei…-

 

COPRITI IDIOTAAAAA!

-…Nudo.-

Regulus abbassò gli occhi, intanto che Cecily si voltava coprendosi il viso con le mani. Era nudo, come un verme, dovevano averlo spogliato per curarlo. Tirò su le coperte al petto , intanto che Sirius finiva a sedere per terra in preda ad una crisi di risa.

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Remus si era svegliato da una decina di minuti, quando James entrò nella sua stanza.
Al licantropo bastò uno sguardo per capire che gli stava nascondendo qualcosa. Quando si mordeva il labbro in quel modo, era  preoccupato, e  anche molto.
-Cosa?- gli chiese tirando su la coperta che gli era scivolata a metà schiena.
Era nudo, ma a differenza di Regulus, sapeva perfettamente di esserlo.
James chiuse la porta e si appoggiò ad essa incrociando le braccia - Ieri sera, Bella ha preso Tonks. - disse in un soffio, Remus sgranò gli occhi -  Non fare quella faccia Moony,  se voleva ucciderla, non se la sarebbe portata dietro.-
-E allora per …- Remus si volse con un gemito, era pieno di ferita, o meglio, lo era più del solito. Passò la mano sinistra sul braccio destro, dal polso fino alla spalla, che strinse leggermente - Che diavolo mi è successo?-

-Ti sei battuto contro Greyback.-

-Davvero?- Remus sembrava enormemente sorpreso.-E hai pure vinto.- Ora sembrava incredulo, anzi, sul punto di chiedergli se la stava prendendo in giro. -Oh andiamo, non fare quella faccia, non sei più un bambino in cullo e lui il mostro cattivo che ti ha morso.-

Remus si lasciò sfuggire un sorriso amaro - Siamo due mostri.- alzò una mano per bloccare la protesta di James - Esci un attimo, devo vestirmi.- si volse verso l’amico  per zittirlo,  stavolta con un occhiataccia - Si , vengo con voi e NO, non sono impazzito.-


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-Ahia Moody!-
Sirius tirò il ginocchio destro al petto e si afferrò il piede pestato da Andrea con entrambe le mani. Quella ragazzina aveva il dannato vizio di pigliarlo a botte per avere la sua attenzione - …Hai mai pensato ad una bella terapia contro la rabbia?-
Andrea portò le mani ai fianchi fissandolo irritata.
-Che diavolo ho fatto stavolta?- le chiese Sirius prima di guardarsi attorno.
-Quando tuo fratello ti avrà soffiato Cecy da sotto il naso, ricorda…- lo indicò con l’indice della sinistra, il Malandrino sollevò un sopracciglio sorpreso - Io facevo il tifo per te, dannata bestia!- 

Sirius guardò verso la porta della camera di Regulus - Perché, tu dici?-
Andrea si schiacciò una mano in fronte - Oh Godric, certo che sei scemo veramente.- si allungò verso di lui prese sottobraccio - Adesso ti dico un segreto.- iniziò a camminare e Sirius la seguì perplesso, infilando la mano in tasca - A tuo fratello piace Cecily...-

 

CHE COSA?

Andrea si premette l’indice sulle labbra.
-Ma dici sul serio?-
-Già…- la biondina annuì - Cecy credo che non se ne sia accorta…- si chiuse nelle spalle - E’ leggermente tarda per questo verso.- continuò a camminare tenendosi al braccio di Sirius - Ma si vede lontano un miglio che letteralmente sbava per lei. Credo che l’accoppiata Potter/Black ve la portiate nel DNA.-

Sirius inspirò profondamente.

-Allora, che hai intenzione di fare?-
-Ma sei tu a fare questo buon odore?- le chiese il Malandrino, coprendo la sua domanda
Andrea sollevò le sopracciglia - Prego?-  Sirius le si avvicinò al viso annusandola letteralmente , la punta del naso fra i suoi capelli -Ma?- gli mollò il braccio con uno spintone - EHI , MANTIENI LA DISTANZA DI SICUREZZA, CANE!-
Sirius la guardò andare via imprecandosi dietro per aver provato ad aiutarlo - Profuma di Miele, non me n’ero mai accorto prima.

 

 

FINE CAPITOLO.

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Capitolo 29
*** Capitolo 29 ***


Capitolo corto, ma con una notizia bomba nel mezzo xD

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CAPITOLO 29

 

 

A differenza di Lily, in quegli anni James solo poche volte aveva rivissuto nella sua mente la notte del 31 ottobre 1981.  Aveva  scacciato il ricordo, lo aveva rinchiuso lontano per non impazzire e solo quando era veramente nervoso, questo riaffiorava assieme a tutte le domande che quella notte portava con sé.
Come aveva fatto Lily a sopravvivere a quell’Avada kedavra in piena schiena?
 
Ricordava  perfettamente di averla vista cadere davanti ad Harry, avvolta da quell’alone verde che brucia la vita come  il fuoco arde la legna. Se chiudeva gli occhi, poteva vedere tutta la scena. Voldemort che sbarrava loro la fuga bloccando il loro tentativo di smaterializzazione, la loro corsa disperata per i campi , lui che cadeva giù per via di quella fattura tagliente alla gamba  e Lily, con Harry fra le braccia, che veniva colpita, crollare a terra come un sacco.


[Lily! Harry! NOOOO!]

Poteva ancora sentirsi gridare in preda al dolore, vedersi  in quel disperato tentativo di vendetta, prima di venire bloccato da Regulus, comparso in una nuvola di fumo grigio. Era stato lui a mostrargli Lily che piano si rialzava e Harry che , benché ferito alla fronte, piangeva a squarciagola e in seguito a spiegargli cosa stava succedendo e per quale ragione si fosse ribellato al volere dei genitori che lo avevano cresciuto come servo di Voldemort.


[Vivere per sempre…E’questo quello che vuole…]



Sospirò sedendosi sul letto , accanto a Lily che dormiva saporitamente. Era passato a casa, prima della missione,  senza una ragione a dire il vero. Visto che,  avevano dalla loro tutti i vantaggi, non c’era bisogno di salutare i cari prima di andare. Però, non aveva resistito ed era passato prima a rimboccare le coperte ad Harry e poi a guardare Lily abbracciata al suo cucino.
Passò una mano sul capo della moglie, prima di chinarsi e lasciarle un bacio sulla fronte, poi afferrò un lembo della coperta e lo tirò verso l’alto. Per far questo, le sfiorò il fianco e in quel momento successe di tutto nella sua testa.
Un suono sordo, basso  e ripetuto  si allargò nella sua testa. Un ombra si formò nella sua testa, piccola, come un fagiolo che però pareva percorsa da leggere pulsazioni.
 James portò due dita a stringere la radice del naso, era un cuore, un cuore che batteva velocemente quello che sentiva “Che diavolo sto vedendo? …”
 Non fece a tempo a chiederselo, che l’ombra si schiarì e James notò che aveva due minuscole braccine, con manine chiuse a pugno e gambette  rannicchiate “Un feto?”

Lily era incinta?

Si concentrò, per cercare di capire. Sentì qualcosa colargli da una narice, ma non ci badò molto. Stava vedendo la crescita di un feto dal primo giorno a qualche mese di gestazione e l’istinto diceva che era suo. Che era suo figlio.

 “Che succede?”

Vide quel minuscolo fagiolino tendere gli arti. Torcersi come  se fosse percorso da una morsa di dolore e poi afflosciarsi su se stesso. James non fece a tempo a capire che aveva appena assistito  ad un aborto, che  un urlo gli scoppiò in testa. Un grido di dolore. Lily accucciata accanto ad un water che si teneva la pancia con entrambe le mani -Me l’ha ammazzato…- singhiozzava intanto che scalciava via le mutandine insanguinate dalla caviglia destra - Mi ha ammazzato davvero un figlio.-

 

James rimase per un momento immobile, poi la consapevolezza lo travolse come un treno. Ecco, ecco cosa era successo. Ecco per quale ragione Lily ed Harry erano sopravvissuti. A morire, per loro, era stato qualcun altro…

[Ti piacerebbe avere un altro bambino Jaime?]
[Sì, un altro bimbo. Ti piacerebbe?]
[Mi piacerà qualsiasi cosa vorrai donarmi.]

 

-ERI INCINTA!- Lily si tirò su di scatto, spaventata dal grido di James - ERI INCINTA E NON ME L’HAI MAI DETTO?-

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-Dove diavolo è finito tuo fratello?- borbottò Malocchio verso Cecily.
La ragazza era intenta a tracciare un cerchio magico sul pavimento del salotto di casa Tonks usando una pozione oleosa e un foglietto come guida per non sbagliare il disegno. Cecy si strinse nelle spalle, cambiando mano all’ampolla calda che reggeva con delle pinze da fuoco , sollevando gli occhi verso l’orologio a muro alla sua destra - Credo che sia passato a casa da Lily e Harry. Tanto c’è tempo…- Secondo quanto aveva detto Greyback, dopo essere passato per le mani di Frank, i Mangiamorte sarebbero arrivati a notte fonda.
-E gli pare questo il momento?-
Cecy sbuffò gonfiando e sgonfiando le guanciotte -Perchè!?- si alzò  appoggiando la mano libera al ginocchio, per farsi forza ad alzarsi -… E’ semplicemente passato a salutare la famiglia...-

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James sentì le lacrime bruciare gli angoli degli occhi, si volse e premette il pugno destro contro le labbra.  Non poteva credere a quello che aveva appena visto, e soprattutto che Lily glie lo avesse tenuto nascosto.
-James.-
-NO!-
-James .-
Lily lo abbracciò da dietro, appoggiandogli il capo sulle spalle. - mi dispiace.- lo sentì trattenere il respiro - Non sapevo come dirtelo. Avevamo perso tutto, non potevo dirti che avevamo perso anche il nostro secondo bimbo.-

-Per colpa mia.-
Lily spalancò gli occhi intanto che James si voltava verso di lei. Aveva le lacrime agli occhi, quello che aveva visto, la morte del suo bambino non ancora nato gli aveva mandato a gambe all’aria il sistema nervoso- Sono stato io a fidarmi di Peter, sono stato io a dare retta a Sirius sul fatto che Remus poteva essere una spia.-
-James…-
Lily cercò di afferrargli una mano - Tesoro , ma che dici?-
-Tu ti fidavi di Remus.-
-Sì…-
- E sei io ti avessi dato retta, per una volta, ora anche …-
una lacrima gli rigò il viso - Quel bambino sarebbe con noi.-

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Sirius era accucciato sul pavimento, accanto ad un Frank Paciock in fase pisolino. Erano da poco scoccata la mezzanotte e dei Mangiamorte non c’era traccia. Sbadigliò rumorosamente e si ritirò leggermente, quando James apparì in uno sbuffò di luce argentea -Alla buon ora…-
James si volse a guardarlo da sopra una spalla - Che ti prende?- gli chiese. Aveva gli occhi rossi, si vedeva lontano un miglio. -Hai pianto?-
-No.-

 

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Capitolo 30
*** Capitolo 30 ***


…E che la battaglia abbia inizio...

 

CAPITOLO TRENTA.

 

 

Era passato solo un giorno dal sorgere della luna piena e Remus risentiva ancora dei suoi pochi benefici. Nonostante la cosa fosse totalmente in ombra, riusciva a veder bene il semplice mobilio del piccolo salotto dove si trovava e a distinguere Regulus accucciato sotto un alta finestra che dava sul davanti della casa. Riusciva a sentire l’odore delle sue ferite rapprese, ma non cicatrizzate dalla magia, e si leccò le labbra senza rendersene conto.
Oh non l’avrebbe mai ammesso a parole, ma l’odore di Regulus, l’odore di Sirius, vicino al Plenilunio gli scatenavano un certo languorino. Scosse la testa e volse lo sguardo a Frank che gli era gattonato accanto. Lo vide portarsi l’indice della destra ad un lato del naso, inspirò profondamente anche lui e avvertì in lontananza un piacevole odore di caramelle -Dora?- chiese  a bassa voce.
Frank fece di sì con il capo sedendosi  sui calcagni accanto a lui, le spalle appoggiate alla parete -Stanno arrivando-
Nel salone che fungeva anche da ingresso, oltre a loro e Regulus, c’era James vicino alla porta di ingresso e Sirius sulle spalle. Gli altri erano al piano di sopra, pronti per un attacco a sorpresa. Di visibile c’era solo Malocchio, mutato in Teddy Tonks da una Pozione Polisucco.
Sirius, seduto a metà scala, si mosse con una smorfia infastidita.
 Aveva la dolorosissima sensazione che il sedere gli fosse diventato rettangolare. Passò una mano alla base della schiena e si volse a guardare James che reggeva la bacchetta con entrambe le mani, come se avesse voluto spezzarla “Che diavolo avrà?”
 

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James non faceva altro che rivedere ancora e ancora quel piccolo  gamberetto  tendersi in quello spasmo di dolore. Sentiva i battiti di quel minuscolo cuoricino accelerare di colpo e poi  terminare di colpo. Era un continuo…
Ed ogni volta era sempre peggio. Ogni volta la consapevolezza di quello che era successo e di quello che Lily aveva passato da sola,  gli premeva sul petto mozzandogli il respiro.
Era stato lui a fidarsi della proposta di Sirius, a credere alla possibilità che Remus potesse essere un traditore. Ma che razza d’uomo era. Si appoggiò il palmo della mano destra sulla fronte e spinse leggermente, in un vano tentativo di stemperare il dolore che sentiva pulsare fra le tempie “E’ colpa mia. E’ colpa mia.”


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Si sa, i topi sono sempre i primi ad avvertire il pericolo e abbandonare la nave e il piccolo Wormtail non faceva eccezione. Nonostante l’ordine fosse quello di circondare la casa, intanto che Bella avanzava verso la porta principale, spintonando la nipote, era rimasto oltre lo steccato e osservava pensoso la finestra scura di fronte a lui.
-Quest’odore. Conosco quest’odore.- si disse in un sussurro, intanto che si tormentava le mani cicciotte - E’ odore di cane. E’ odore di Sirius.- Si volse verso Rastaban che aveva appena saltato il cancello con un balzo e al suo cenno di muoversi, si fece leggermente indietro.
-Mi tremano le gambe.-

 

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Nella casa, i Malandrini sollevarono il capo. L’odore del Traditore era chiaro , chiarissimo nelle loro narici.
Remus sollevò gli occhi verso James, che annuì nella sua direzione, prima di captare lo sguardo di Sirius.  -Wormtail- dissero in coro, a bassa voce, stringendo la presa elle bacchette. Era arrivato il momento della verità, e anche se Peter non sapeva bene il perché della paura che quasi lo fece cadere sull’erba quando saltò il cancello come Rastaban e Rudolphus, il suo istinto animale gli gridava a chiara voce...



[Scappa o questa notte sarai ucciso…]

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Bellatrix bloccò con uno strattone l’andatura di Tonks e la costrinse a cadere a sedere a terra ai suoi piedi. Le aveva legato le mani dietro la schiena, ma visto le doti di metamorfosi della ragazza, la teneva comunque sottotiro con la bacchetta, per evitare che decidesse di fare la coraggiosa e tentasse di scapparle sotto al naso.
-Cognato.- disse sollevando il braccio libero, intanto che Dora sentiva la bacchetta della zia premerle con forza crescente fra le scapole - Ho qualcosa che ti appartiene.-
Ted(Malocchio) appoggiò sulla ragazza a terra lo sguardo color cielo. Dora sollevò un sopracciglio poi, come se avesse capito che quello non era il padre, ma Alastor, sorrise ritirando le ginocchia al petto.

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Era successo tutto in un attimo, Tonks si era buttata verso Alastor, tuffandosi in avanti con un colpo di reni improvviso.  Malocchio l’aveva afferrata al volo e tirata in casa nello stesso momento in cui  Rudolphus e Rastaban erano entrati in casa balzando  dalle finestre e  si erano ritrovati addosso Regulus e Remus.
-Che diavolo succede qui?- esclamò Bellatrix, sgranando gli occhi verso Malocchio che riprendeva il suo aspetto con un sorrisetto sarcastico a curvargli gli angoli delle labbra verso l’alto - MALOCCHIO!- digrignò i denti in una smorfia bestiale, intanto che dentro casa Tonks veniva liberata dal legaccio da James - AVADA KEDAVRA!-
I maghi all’interno della casa video Alastor svanire nel nulla e un alone verde sfilare fra di loro e infrangersi contro il muro di fondo del salotto. Rastaban si lamentò sotto il ginocchio di Regulus, e puntando le mani, cercò di liberarsi del peso del ragazzo su di lui -STUPEFICIUM.- gridò voltandosi all’indietro e stendendo il braccio armato di bacchetta.

-EVERTE STATIM!-

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 Lo scoppio dovuto dallo scontrarsi delle due magie, quella di Regulus e quella di Rastaban, fece tremare i muri di casa. Cecily sollevò gli occhi verso il filo di polvere di calcinacci che le aveva imbiancato la spalla - Che starà succedendo?- disse girandosi verso il padre  seduto sul pavimento  accanto a lei.
-Lo scontro è iniziato.- fece Charlus ad occhi chiusi, il capo appoggiato al muro dietro di lui. la ragazza lo guardò un momento, per poi abbassare lo sguardo verso il pavimento da cui filtravano infatti, i rumori della battaglia - Per quale dei due sei preoccupata?-
Cecy aggrottò un sopracciglio.
-Non sei preoccupata per tuo fratello, per quale dei due fratelli sei preoccupata?- aprì gli occhi e notò la figlia che lo fissava a bocca aperta - Non mentire con me, lo sai perfettamente che posso leggerti dentro …-
 -No , diciamo che hai avuto una qualche visione e ti stai divertendo.-

Charlus fece spallucce con aria soave.
-Profeta del cavolo…-

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Regulus rotolò in avanti coprendosi la testa con un braccio. Rastaban ruzzolò all’indietro , colpendo con la schiena una gamba del tozzo tavolino da tea che stava al centro della stanza. I due si fissarono per un momento, prima di saltarsi di nuovo addosso, uno lanciando un “PIETRIFICUS TOTALUS” e l’altro, ovvero Regulus, dopo essersi nascosto dietro il divano, rispondendo con un “DESCENDO!”tirandogli tutti i suppellettili della stanza.
James inspirò profondamente e si alzò andando  verso la porta sul retro - James!- lo richiamò  Remus cercando di  tenere giù Rudolphus con un braccio di traverso sulla nuca del Mago  –Dove vai?- gli gridò .

-A far vendetta.-

 

 

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Capitolo 31
*** Capitolo 31 ***


 

 

CAPITOLO 31

 

Sirius si passò una mano dietro la testa, stringendo gli occhi in una smorfia indolenzita. - Dobbiamo uscire a cercare James.- disse al mago appoggiato alla sua schiena, Remus che si volse a guardarlo da sopra una spalla - Non vorrei che facesse qualche sciocchezza…-
Remus sollevò un sopracciglio - Non vorresti…-
-Moony quanto sei pedante…-
sbuffò guardando verso la finestra -…La farà di certo, voglio impedirgliela…- cercò di spostarsi verso la cucina, ma si ritrovò a venire placcato al volo da Rastaban
Rotolò abbracciato al mago, cercando di  tenere lontano da sé il coltello che teneva nel pugno destro- CHE DIAVOLO?-  si guardò attorno -REGULUS, PIETRIFICALO PER LA MISERIA…-

 

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James Potter non era mai stato in grado di ragionare troppo sulle cose. Non era capace di digerire prima di agire, era sempre spinto dell’onda delle emozione ogni volta che aveva fatto una qualche sciocchezza e se quella che stava  per fare era una cavolata beh, sarebbe stata la perla della sua collezione. Una volta uscito da casa Tonks, usando la porta sul retro, aveva usato il suo fiuto da Animagus, aveva fatto il giro della proprietà e si era trovato alle spalle di Peter.
Era accucciato sotto la finestra da cui era saltato Restaban e stava raspando la terra con le sue dita tozze, James socchiuse gli occhi e diede qualche colpo di tosse giusto per segnalare la sua presenza. Non era mai stato da lui prendere a aggredire qualcuno alle spalle. -Ja-James?- Lo avrebbe ucciso guardandolo negli occhi -Sei davvero tu?-
James socchiuse gli occhi, erano anni che non lo vedeva, da quando si era ritrovato a scappare da Voldemort e aveva visto la sua famiglia venire avvolta dall’alone verde dell’Avada Kedravra. Per mesi non aveva fatto altro che pensare a come fargli pagare questo torto, a farlo pentire di essere nato e ora che lo aveva davanti agli occhi, un sorriso gli curvò gli angoli delle labbra verso l’alto.
-Peter rallegrati…- disse sollevando gli occhi verso l’alto, al cielo stellato sopra di loro - E’ una bella sera per morire.- sollevò la mano che reggeva la bacchetta e uno scoppio fece tremare le pareti della casa.

 

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Andrea  sollevò entrambi i piedi con uno sforzo e allontanò da sé il comò che a causa dello spostamento d’aria creato dall’incantesimo di James le aveva fatto finire addosso . -Che diavolo è stato?- chiese  tirandosi con una smorfia, passando una mano fra i capelli per tirarli indietro dal viso. Si guardò attorno intanto che Cecily si tirava su da dietro al letto ribaltato e Charlus si toglieva di dosso una coperta che gli era volata addosso. Si trovavano al piano superiore della casa, per seguire il piano di Malocchio che prevedeva un attacco a due tempi, ma a quanto pareva erano stati scoperti. Andrea appoggiò le spalle alla parete accanto alla finestra saltata e guardò verso il basso - James.- disse atona, per poi sgranare gli occhi -E’ stato lui…-

 

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-Una bomba?-
-No, uno degli incantesimi esplosivi di James.-
Sirius si volse verso il fratello che gli era caduto accanto a causa del brusco spostamento d’aria che aveva fatto saltare le finestre dell’intera facciata della casa - Reg!- e si trovò a parlare con il suo sedere - Girati per Merlino. Non voglio parlare con le tue chiappe!-
Il ragazzo si massaggio la base della schiena con una mano, sedendosi poi sui calcagni con una piccola smorfia sofferta delle labbra. cadendo si era tirato dietro una poltrona e un tavolinetto da tea. Una roba da scazzottata da western movie. -Capito…- disse guardando verso Remus che si stava tirando a sedere con Tonks stesa di traverso sulle gambe - Non c’è andato leggero.-

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Malocchio scosse il capoccione un paio di volte e aprì l’occhio inquadrando per prima cosa, Rudolphus che,  nonostante fosse stato legato da Remus, cercava di scappare strisciando ventre a terra - Sangue di Godric, da quando sei diventato così pusillanime, ragazzo?- gli chiese alzandosi e afferrandolo per il mantello. L’uomo cercò di liberarsi dalla sua presa - Tu non capisci!- gridò in preda al panico.
Poco lontano, Tonks si tolse dalle gambe di Remus e lo aiutò ad alzarsi - Che succede?- chiese al licantropo e questo si strinse nelle spalle.

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Era strano, per quale ragione Peter non si difendeva.
Nonostante il momento, James , abbassò per un momento l’arma che stringeva nel punto destro e lo fissò perplesso. Socchiuse gli occhi e sollevò lo sguardo da Peter alla casa dietro di lui, per poi tornare al mago che mugolava a terra tenendo entrambe le mani chiuse al petto. - Non ti difendi?- gli chiese avvicinandosi.
Peter sollevò gli occhi verso di lui - Tanto mi ucciderai comunque, no?-
James inclinò la testa verso la spalla sinistra con un sorriso - Effettivamente…-

-Peccato che non me ne andrò da solo…-

 

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-Sta per saltare tutto!- esclamò Charlus sgranando gli occhi all’improvviso. Si era portato una mano al viso con gemito, appena alzato dal pavimento, le ragazze l’avevano visto borbottare qualcosa e adesso…QUESTO! -Dobbiamo scappare.-
-In che senso sta per saltare tutto!- esclamò Cecily.
-Hai presente morte, distruzione, calcinacci ovunque?- le chiese il padre intanto che l’afferrava per un braccio - Minus, farà scoppiare tutto per salvarsi…-  guardò verso le scale, poi verso le due ragazze che l’avevano seguito. - Io vado ad avvertirli, voi due scappate!-

 

-Te lo scordi.- gli rispose Andrea
-Assolutamente no.- scosse il capo Cecily.

 

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Gli occhi color castagna di James saettarono dalle mani strette a pugno del mago, alla casa dietro di loro e poi di nuova a lui - Che sta dicendo?- lo guardò alzarsi, sorridergli e aprire i pugni che teneva contro il petto mostrandogli un ampolla di vetro verde  -Hai sempre avuto tutto tu! -lo sentì gridare - Sempre!-
James scosse il capo - Che diavolo dici?-
-Non mi hai mai voluto bene.-
-Io ti ho voluto davvero bene Peter.-
-NO!-
gli puntò contro il moncone di dito che si era fatto tagliare per incolpare Sirius dell’aggressione della notte di Halloween -  Volevi bene a Sirius. A Remus, ma non a me!- agitò la mano furiosamente, come spinto dalla rabbia -… Ed è per questo che l’ho fatto…-

-Volevi che morissi, per questo?-
-Volevi che perdessi tutto. COME ME.-
alzò l’ampolla sopra la testa e un sorriso di vittoria gli si disegnò sulla faccia - DI ADDIO A TUTTI!-

 

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Uno scoppio per ogni lato della casa, James si sentì sbalzare all’indietro, addosso alla staccionata e si coprì la testa con le mani. Poco lontano sentì la risata di Bellatrix levarsi alta e girandosi la vide sparire in compgnai di Peter che si era smaterializzato un secondo dopo aver lanciato l’ampolla che stringeva al petto.

-BASTARDOOOOO!-

Si volse a guardare la casa che crollava come un castello di carta mal costruito, si alzò fra la polvere dei detriti che si sollevavano -… No.No.No. No.- bisbigliò prima che un urlo gli esplodesse in gola -NOOOOOOO!-

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Capitolo 32
*** Capitolo 32 ***


Chiedo scusa se a leggere c’è qualche fans della coppia Severus/Lily ( ha una violenta orticaria) ma io ce l’ho altamente sul gozzo ._.  
 

 

CAPITOLO 32

Casa Tonks si era letteralmente accartocciata su se stessa, come un castello di carte mal costruito, e  James non aveva potuto fare nulla per imperdirlo. Seduto, ai piedi di quella staccionata tinta di bianco , con gli occhi irritati dalla polvere sollevata, si era  ritrovato all’improvviso solo in un paesaggio da incubo. Solo come quella sera del 31 ottobre, quando aveva visto Lily a terra abbracciata ad Harry e si era sentito come se tutto il suo mondo si fosse contratto in quel preciso punto e poi fosse andato in pezzi assieme al suo cuore.

-Papà.- bisbigliò alzandosi - Cecily.-
Si guardò attorno -SIRIUS! REMUS!-
Se non hai nulla, nessuno potrà toglierti ciò che ami: lo aveva detto una volta Remus, in un momento di sconforto pre-trasformazione, ed era stato lui, proprio lui a dirgli che le persone amate non erano fonte di dolore, ma conforto e fonte di sorriso. E ora eccolo lì, a piangere ogni persona che aveva perso. A incominciare da quel figlio mai nato, al padre e la sorella, per finire con gli amici di una vita.
-REGULUS! MALOCCHIO! ANDREA!- camminava disperato fra le macerie della casa, guardandosi attorno nelle speranza di vedere un volto amico fra la polvere - TONKS!- si strofinò gli occhi con il dorso della mano -Papà! Papà rispondimi!-
Era come un bambino che chiamava i genitori dopo un incubo, la voce rotta, gli occhi enormi per via del pianto mal trattenuto - No.No.No.-
Piton aveva sempre avuto ragione. Non era capace di fare nulla. non era stato in grado di difendere la sua famiglia e ora, in una volta sola, tutte le persone che più aveva amato nella sua vita erano sparite in un inferno di fuoco e calcinacci caduti.
-Che diavolo vivo a fare…?-


-Per allietare tutti noi con la tua sfolgorante bellezza…-

 

James sollevò la testa di scatto e si volse verso la macchia d’alberi alla destra della casa, o meglio di quello che rimaneva della casa. tirò su lo sguardo e aggrottò le sopracciglia quando vide un paio di stivaletti di pelle  verde mela.
-To..?-
mormorò prima di trovare Tonks e Remus seduti sul ramo di un albero, a qualche metro da lui .  Remus era a cavalcioni sul ramo e teneva un braccio attorno alla vita della ragazza che faceva ciondolare allegramente i piedi - Tonks. Moony.-
Si alzò in piedi, stordito, e vide sotto all’albero dov’erano appollaiati i due, un cespuglio frusciare. Si avvicinò di un passo e Sirius si tirò fuori  tirandosi appresso Andrea per il cappuccio della maglietta, starnutì e cadde per terra accanto alla ragazza respirando a fondo per riprendersi - Sirius. Andrea.-


-Ora so come si sente una vacca in mezzo ad un tornado.-
La risata di Regulus si levò roca, seguita da quella più leggera di Cecily. Erano seduti per terra a una decina di metri da James, e accanto a loro, Malocchio si stava spolverando il testone dalla polvere e Charlus si guardava attorno con gli occhi strizzati per via della mancanza degli occhiali.

Erano tutti stracciati, sporchi, ma erano vivi.
James si guardò attorno,  e barcollò fino a Remus che era sceso dall’albero con un balzo. Il licantropo gli rivolse un sorriso perplesso e l’animagus per tutta risposta  gli buttò le braccia al collo stringendolo a sé  e scoppiando in un pianto dirotto, prima di cedere e svenire di botto fra le mani dell’amico.

-JAMES?-

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-Che cosa?-

Nonostante fosse in una stanza del St.Mungo, Sirius non aveva badato a moderare il volume della voce e praticamente aveva strillato come una banshee impazzita alla fine del racconto di Lily.
Lily annuì ad occhi bassi intanto che stringeva la mano di James nella sua.
 Se l’appoggiò contro il petto e abbassò la testa strizzando gli occhi. Oddio, lo sapeva anche lei di aver sbagliato a tenere nascosta la verità per tutto questo tempo a James, ma per la miseria, in quel momento le era sembrata la scelta giusta. E per Merlino  non era pentita di avergli risparmiato altro dolore oltre a quello che già avevano.
- Non glie l’ho detto Sirius.- ripeté tornando a guardare il Malandrino - E lo rifarei…- l’Animagus strinse la mascella - Eravamo soli. Spaventati. Ed eravamo stati traditi da un amico…- scosse la testa  stringendo la presa sulla mano di James - Un  altra botta non l’avrebbe retta. Fidati di me.-
Sirius si passò una mano fra i capelli, gli occhi ora al capo chino di Lily, ora a James. si volse e senza aggiungere altro, uscì dalla stanza, inciampando in Severus - Che diavolo ci fai tu qui?- gli chiese sgraziato come al solito, guardandolo da capo a piedi - Non dovresti essere a Hogwarts?-
-Mi hanno chiesto di portare una pozione ricostituente per Potter.- disse storcendo il naso con una smorfia - Lily mi ha chiesto di portare una pozione ricostituente…- notò il ghigno sul viso di Sirius - Che diavolo hai da ridere Black?-
-Dopo tutti questo tempo a sbavarle dietro…-
si strinse nelle spalle con una smorfia delle labbra -… Non ti pare di essere un filo ossessivo?- segnò un minuscolo spazio fra il pollice e l’indice della mano sinistra.

-NON PARLARE DI COSE CHE NON CONOSCI!-


Sirius sbuffò una risata, per poi guardarsi attorno - Non gridare, siamo in un ospedale…- gli si avvicinò col viso di un passo e socchiudendo gli occhi - Lily era incinta la notte del trentuno...- vide Severus sgranare gli occhi - Quindi non so, pensi ancora di dirgli che hai fatto…-
Severus portò una mano alla fronte.
-Che  sei stato tu a riferire della Profezia a Voldemort, che hai pregato  SOLO per la sua grazia e non per quella di suo figlio …-
sospirò guardandolo con la fronte crucciata - Posso capire l’odio per James, ma Harry…-

 

-Co-Come!Come…-

Sirius ridacchiò allo sguardo spaesato di Severus - Non sei l’unico che si diletta con la Legimanzia…- si battè due dita sulle tempie -Chiudi quella bocca, ci entreranno le mosche…-  

 

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-Ammazza se sei cattivo.- esclamò Regulus al fratello che aveva appena voltato l’angolo del corridoio. Sirius storse il naso in una piccola smorfia, poi sorrise massaggiandosi il collo - O erano anni che volevo dirglielo.- appoggiò un pugno sulla spalla del fratello che si volse per appoggiare le spalle al muro.
-Perfido.- Regulus si lisciò il mento - Anche sé…-
Sirius si appoggiò al muro, accanto al fratello -Cosa?-
-E’ sempre stato innamorato di Lily, giusto?-

-Lui nega, ma benedetto il Paiolo di Merlino, non ci vuole un genio per capirlo…-
-Da quando aveva dieci anni più o meno, fino ad adesso che ne ha trentuno, no?-
Sirius si grattò dietro un orecchio con un piglio decisamente canino - Dove vuoi arrivare fratello?- gli chiese .

-Secondo te è vergine?-

 

Ci fu un momento di silenzio e…
BUAHAHAHAHAAHAHAHAHAHAAHAHAHA!
La risata di Sirius si levò assordante nel silenzio del reparto.

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Dopo aver bevuto la posizione di Severus, James prese un leggero sospiro e sollevò gli occhi . si volse a guardare l’uomo, accanto al suo letto, e fece una piccola smorfia con le labbra. come se vederselo accanto al letto e si girò verso Lily che lo teneva sollevato e stretto a lei. - Perché piangi?- le chiese con un filo di voce e la donna  emise un piccolo gemito e appoggiò la fronte contro quella del marito - Smettila sciocchina , sto bene…- sollevò la mano e l’appoggiò sulla nuca di Lily - Ho solo avuto un piccolo crollo…-

Lily tirò su col naso - Mi dispiace, sul serio, io non volevo tenerti nascosto del bambino...  
-Siamo ancora giovani amore mio, potremmo averne altri…-

Lily morse l’interno della guancia destra, com’era possibile? James era totalmente incapace di arrabbiarsi con lei… e questo era da sempre! – Non è per questo, è per …- s’interruppe, James aveva premuto delicatamente  un dito contro le sue labbra.

-Dammi un bacio…- Severus imboccò la porta a razzo - E tienimi con te…-
Lily si chinò verso di lui, baciandolo come le aveva chiesto, per poi aggrottare la fronte - Che cosa c’è?- gli chiese…
-Ho paura… Vedo una nube su di noi…-
Lily sgranò gli occhi - Su di noi?-
-Su tutti noi.-

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Cecily osservava il cielo oltre il velo della finestra,  abbassò le palpebre e  tese l’orecchio. In lontananza udiva un pianto di neonato, si volse , tenendo gli occhi socchiusi, un ombra aveva preso forma nel centro del corridoio e veniva attraversata dall’ignara fauna ospedaliera.
Era una culla,  staccò le spalle dalla parete e si volse.  Vide un riverbero verde avvicinarsi al piccolo in lacrime e qualcuno frapporsi all’ultimo secondo e poi cadere come un sacco sul pavimento. La ragazza si coprì la bocca con una mano , sembrava proprio Sirius.

 

FINE CAPITOLO…

 

CREDITS: La battuta sulla verginità di Severus l’ho presa da una vignetta, quindi NON mi appartiene :)

 

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Capitolo 33
*** Capitolo 33 ***


  
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Capitolo 33

 

 

 

-Papà, guarda che c’è Andrea a farsi la doccia.-
-Lo so, Harry.-
-E allora perché hai… Oh.-
-Bravo bambino, vedo che hai capito.-

 

Era inutile dirlo, la capacità di recupero di James Potter era incredibile.
Solo un paio d’ore prima era svenuto come una pera fra le braccia di Remus, e ora se ne stava assieme al figlio e Draco a godersi lo spettacolo che lui stesso aveva imbastito. Accucciato, con i piccolo accovacciati fra i piedi, sbirciava con un sorrisetto la porta del bagno di casa Black, pregustando come un lupo che guarda un cosciotto da agnello, il momento dell’arrivo di … -Eccolo!- esclamò Harry.
James passò un braccio attorno alle spalle dei bambini e se li tirò contro il petto al passaggio di Sirius. Sghignazzò, la bocca appoggiata fra i capelli biondi di Draco  e nello stesso momento in cui i bambini si tapparono le orecchie, un urlo assordante si levò dal piccolo bagno e mezzo secondo dopo un cagnone nero ne fuggì a lingua tratta.
-Ma perché si è trasformato?- chiese Harry abbassando le mani dalle orecchie.
-Oh non lo so…- gli fece eco il padre, che se la stava godendo un mondo.
-Beh, si scappa più in fretta quando si ha quattro za…- Draco si bloccò al passaggio di Andrea armata di bacchetta e mezza nuda - Dovremmo dirle che le si vede tutto con quell’asciugamano tutto storto?-
James scosse il capo - E perderci la parte più bella?-

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-Sirius?-
-Moony, proteggimi!-

Remus si sentì agguantare le spalle e tirare su dalla seggiola da Sirius. Il licantropo battè le palpebre un paio di volte e sorrise pacioccone alla volta di Andrea appena apparsa oltre la cornice della porta - Che diavolo hai fatto per farla incazzare così?-
-L’ho beccata nuda in bagno.-
fece Sirius e un ringhio di Andrea gli fece eco - Scusa, che cavolo ne sapevo che ti stavi lavando a casa mia!?- la indicò da sopra la spalla di Remus, ridotto ad una specie di scudo umano - Mica me l’ha detto James.-
Andrea socchiuse gli occhi da sotto i riccioli biondi appesantiti dall’acqua - Ma se me l’ha detto lui di farmi una doccia sembravo passata per la farina con tutta quella polvere d’intonaco addosso.-

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James si battè una mano in faccia. per qualche strana ragione, da qualche tempo i suoi scherzi gli si ritorcevano sempre contro. Sollevò l’indice della mancina verso il cielo gridando -Non rimpiango niente!-  pronto ad una morte orrenda. Fece un passo indietro e sgranò gli occhi, facendo così  eco ai commenti in sincrono di Remus e Sirius alle spalle della ragazza, che si era voltata come una vipera verso di lui.
James si affrettò a coprire gli occhi di Harry e Draco e con un colpetto del mento, la indicò - Ehm tesoro, non è che non apprezzi la vista eh… - disse intanto che i due bambini cercavano di levarsi dalla faccia la mano dell’uomo - Ma sono un uomo sposato.-

-EH?-la razza allargò gli occhi.
Dietro di lei, Sirius e Remus  ridacchiarono
-Che diavolo avete tutti e tre?-
Remus la indicò con un cenno della mano mentre Sirius teneva gli occhi bassi con un espressione da vero estimatore  - L’asciugamano. Ti è caduto l’asciugamano.-

 

KYHAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!
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-Vi sta bene.- esclamò Lily ai tre seduti sul pavimento ai suoi piedi - Certi scherzi, alla vostra età.- strinse la radice del naso fra due dita -Sono allibita-
Con un unico  - E’ stato lui. - Sirius e Remus, indicarono James che incrociando le braccia sbuffò un - Traditori.- Sollevò gli occhi verso la moglie e la trovò a fumoare di rabbia come una fonte calda - Oh andiamo volevo solo divertirmi un pochino.-
-Divertirti sulla mia prematura dipartita, cervo bastardo!- Sirius agitò il pugno destro verso l’amico - Porca miseria, non sono mai stato tanto vicino al crepare…-
si prese il mento fra due dita e iniziò a fare smorfie con la bocca.
Aveva il viso coperto di lividi e tagli, così come gli altri due assieme a lui
-Quella stronza lo è andato a dire al padre …- dello scherzo in cui era finita - E Malocchio c’ha quasi spediti verso le beatitudini del creato…-
Lily lo guardò dall’alto - HA FATTO BENE, MAIALI!-

Remus la guardò supplice - Io non c’entro, ci sono finito in mezzo!- come sempre del resto. Sirius e James lo guardarono torvi - Non fate quelle facce e vero…-
James  storse il naso, per poi scrollare la testa - Sì, ma non mi pare che ti sei tappato gli occhi con le mani quando ti sei trovato davanti quel culetto sodo.- sollevò la mano verso Lily che era diventata verde bile  e gli stava puntando la bacchetta in faccia - Non fare quella faccia, ho solo descritto la realtà dei fatti, quella ragazzina ha un davvero un bel…-  

 

KABOOOOHM!

-…LILY, POTEVI AMMAZZARMI PER LA MISERIA!-



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-Quei tre non cambieranno mai.- Andromeda Tonks scosse il capo da sopra la tazza di tea che teneva fra le mani - Mi sorprende addirittura che siano arrivati all’età adulta.-
Sul divano, accanto alla sorella, Cissy annuì con aria solenne - Credo che ce l’abbiano fatta, perché sono stati separati questi ultimi dieci anni…- prese un sorso di tea e sospirò - Ancora zucchero Reg?- disse voltandosi verso il cugino.
-Sì, grazie…-
porse la tazza alla cugina e si volse a guardare  pacifico, il fratello che usciva a rompicollo dalla cucina, saltava a piedi pari sul cuscino accanto a lui, e scavalcava lo schienale con un balzo - Attento al baule di Meda…-
Un tonfo sordo fece strizzare gli occhi ai tre sul divano, e coprire il viso a James e Remus che erano appena sfuggiti alle grinfie di Lily. A giudicare dalla botta, Sirius doveva essersi fatto malissimo.

-Ti sei fatto male?-
gli chiese Regulus con tono soave.
Sirius gli rispose con una ventina di imprecazioni diverse, alcune addirittura in lingua straniera!
Reg annuì con aria convinta ad ogni insulto, poi tornò al suo tea - Sta benissimo.-

.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-


Uscire dai sicuri confini di Hogwarts era stata una vera follia. Severus si guardò attorno, prima di individuare nel buio, il volto pallido di una donna che lo fissava crucciata. Non più giovanissima, ma nemmeno vecchia, Bellatrix Black nonostante gli anni di permanenza ad Azkaban possedeva quella bellezza selvaggia che aveva fatto di lei la più ammirata delle figlie di Cygnus Black.

-Che vuoi Bella?-chiese  voltandosi verso di lei.
Bella tamburellò il  labbro inferiore con un dito della destra - Cosa voglio, vediamo…- disse guardando l’alto soffitto della stanza in cui si trovavano, stanza, a giudicare dall’eco era più un ampio salone non illuminato.
“Sono a Malfoy Manor?”
si chiese, guardando i due maghi che l’avevano avventato e tirato via dal camino del St.Mungo e costretto a seguirlo.
-VOGLIO IL BAMBINO CHE SOPRAVVISSUTO!-

Severus tornò a guardare la strega con un sussulto

-E la vita dei tre profeti…-
ovvero James, Cecily e Charlus.
Severus si concesse un ghigno sarcastico - Qualcos’altro?-

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Capitolo 34
*** Capitolo 34 ***


Un salto temporale di un paio di mesi, la quiete prima della tempesta…
*Porge un tubetto di Sali ad Arhemisia* Ne avrai bisogno. U.U

 

Capitolo 34

 

Peccare  ed esserne consapevoli, era questa la vita di una spia. Negli ultimi due mesi, Piton non aveva fatto altro che combattere con la sua coscienza, cercare di capire cosa andava fatto, e prendere tempo con una Bella sempre più impaziente.
Per giorni non aveva fatto altro che sentire nella testa, come in un disco rotto, le parole di Sirius. Lily era incinta la notte del trentuno, Lily aveva perso quel bambino e tutto per colpa sua. Lui aveva riferito la Profezia a Voldemort, e lui non era riuscito a convincerlo che non era il bambino dei Potter, ma il ragazzino dei Paciock.
oh sì, pur di salvare Lily da morte certa, avrebbe consegnato un intera famiglia al Signore Oscuro, anche se all’epoca Alice era ancora in riabilitazione dopo l’aggressione di Bella ai loro danni e  Frank addirittura in un coma che sembrava permanente.
Per una volta il cane era stato arguto, Lily non l’avrebbe mai perdonato se l’avesse saputo. Ma…gli importava davvero questo? Lo vedeva chiaramente che nel suo cuore, lui era solo un ombra del passato, il bambino che nell’infanzia le aveva tenuto nei compagnia nei lunghi pomeriggi e che mai, c’era stato il miraggio di un amore forte, come quello che sentiva avvampare in lui ogni volta che la guardava.
-Inizio ad essere stanca…- cinguettò Bellatrix all’orecchio del Professore. Fuori dalla finestra, fiocchi di neve grossi come sterline scendevano leggeri creando giochi luce di sul pavimento della catapecchia dove si trovavano - Cosa diavolo aspetti ancora?-
Severus si volse a guardarla da sopra una spalla. L’aveva legato ad una seggiola, i polsi ai braccioli e le caviglie alle gambe, e solo il capo poteva muovere.
Bella si tirò indietro e gli rivolse uno sguardo sprezzante -Ti fai scrupoli per quella mezzosangue?- gli chiese guardandolo fissò negli occhi -Sei davvero un cuore tenero Severus.-
-Smettila Bella.-
-Altrimenti che fa?- gli chiese la strega facendo il giro e portandosi di fronte a lui - Mi picchi?- Si fissarono per un momento e la donna si portò le mani alla testa con un gemito sommesso - Maledetto bastardo.- soffiò come un gatto incattivito, allontanandosi dal mago di un paio di passi e girandosi per sottrarsi al suo sguardo.
-Non provare a leggermi nella mente, sono un Legimante potente quanto te…-

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

Intanto alla Tana, la chiassosa abitazione di Arthur e Molly Weasley, il clima di festa era palpabile. Scelta, in quei mesi, come luogo di ritrovo di tutti i maghi dell’Ordine, era diventata anche il luogo dello svolgimento della festa che ci sarebbe stata quella sera, ora che il Natale era alle porte. C’erano i Tonks più Cissy, che si erano ritrovati a dormire in una stanza fatta apparire sopra la stalla. Sirius e Remus che dividevano la stanza dei figli maggiori della coppia che, quell’anno, avrebbero disertato le feste. Regulus versione cane, che dormiva tranquillo sul letto di Ginny e Harry ed Hermione che si trovavano per la prima volta alle prese con una casa magica…
In quel momento, Harry, era fermo nel salotto della casa e stava osservando il canarino nel cucù, compiere in mezzo giro della morte di fronte al quadrante dell’orologio e ritornare sulla pedana con un frollio di ali. Rise e lo indicò a Ginny che tirò il capo all’indietro con una smorfia delle labbra -Cosa?- gli chiese sollevando un sopracciglio.

-E’ forte.- Harry indicò verso su, la finestrella  che da cui spuntava il canarino - Vola davvero, sembra un uccellino vero.- guardò la bambina fissarlo come un alieno - Ehm… Non mi guardare così, per me è tutto nuo…CHE SUCCEDE?-
Draco aveva appena buttato uno strillo acuto, i due piccoli uscirono dal salone e lo trovarono abbrancato dai due gemelli Weasley, due dei sette figli della coppia padrona di casa. Uno l’aveva preso da sotto le braccia e l’aveva alzato e l’altro gli stava misurando l’altezza - Che diavolo gli stanno facendo?-
-E’ troppo leggero Fred…- Draco venne scrollato senza ritegno.
-E anche troppo basso…- fece l’altro fratello, ritirando il metro a scatto con uno schiocco. Si girarono all’unisono verso Ginny e Harry, e la bambina mandò un urletto - SCAPPA!-

-EH?-

Harry si sentì strattonare la mano da Ginny e si ritrovò a correre a rompicollo con lei, verso la cucina e a imboccare la porta sul retro. Alle loro spalle, un secondo grido. Dalla finestra, videro i due fratelli misurare Ronald o Ron, il penultimo della nidiata Weasley, che lanciava occhiate terrorizzata ai due sull’aia, ma anche lui fu messo giù dagli scatenati gemelli.
-Che diavolo vogliono fare?-
-Non lo so…- Ginny annuì solenne - E non voglio nemmeno saperlo se è per questo…-

-.-.-.-.-.-.-.-.-

Harry si grattò la testa con una mano. Si erano dovuti rintanare dietro il divano del salotto, per scappare i gemelli, visto che Ginny aveva avuto la brillante idea che potevano usare due di loro se uno non pesava abbastanza - Davvero un ottima idea.- esclamò  Draco allungando il collo per guardare oltre la spalliera del divano - Non voglio ritrovarmi su una catapulta legato come un salame!-
Ginny mugugnò da dietro la manina che si era portata alla bocca e Harry le scoccò un occhiataccia - Ha ragione lui, e pensare che sei stata te a dirci quanto possono essere pericolosi i tuoi fratelli maggio…- un urlo atroce -Cavolo Hermione.-
La bambina era stata sollevata per la vita da Fred, scrollata senza la minima cura e messa giù - Non gli danno da mangiare a ‘sti bambini?- disse al fratello che sbuffò facendo saltellare il metro a scatto nel palmo della mano. - EHI!- esclamò questo alla vista della testolina castana che era appena spuntata dalla cornice della porta - Nev, vecchio mio, vieni qui!-
Il bambino si volse verso di lui, lo fissò per un momento e a braccia sollevate verso il soffitto, rientrò gridando nella cucina .
- E’ colpa tua George.- si lamentò Fred socchiudendo un occhio ad ogni tonfo che sentiva venire dalla stanza, e che erano segno che il cucciolo era letteralmente andato nel pallone  alla loro vista - L’ultima volta gli hai fatto cadere le sopracciglia.-
-E tu gli hai fatto spuntare quelle ali da pollo sulla schiena.-
-E tu quel secondo naso. Ha pianto per ore.-
-Uffa aveva due anni.- George sollevò entrambe le mani e le fece ricadere -…E’ troppo rancoroso, se la lega subito al dito.-

-.-.-.-.-.-.-.-.-

-OH MERLINO, E’ VERAMENTE UNA CATAPULTA!-
Draco e Harry si scambiarono uno sguardo, Ginny arretrò per piazzarsi alle spalle di quest’ultimo e Ron, giusto per essere sicuro di non venire agguantato all’ultimo secondo, rientrò in casa e spuntò qualche secondo dopo dal riquadro della finestra della cucina assieme a Neville.
-Non è una semplice catapulta…- fecero i gemelli in coro, assumendo la stessa posa a braccia larghe -E’ la spargi pozione 2000.- le abbassarono e Fred si fece avanti tenendo le mani ai fianchi - Ehi, dove andate, non volete vedere che fa?-
- Io ho un impegno.- fece Harry.
-Io devo farmi la doccia.- annuì Ginny.
-Io preferisco vivere…- borbottò Draco spiccio come al solito.
I due gemelli si lanciarono uno sguardo risentito - Non sapete che vi perdete…- fece George - Abbiamo inventato una chicca che farà nevicare, ma non neve, solo sulla nostra casa nevicherà zucchero filato…-


Agitò l’ampollina che teneva nella mano destra ed Harry gli si avvicinò con un -Che forza!-  per poi venire tirato indietro dagli altri due.
-Sono degli asini a scuola.-  lo rimbrottò Ginny - E’impossibile che sappiano fare una cosa del genere…- si volse a guardare i fratelli che la fissavano torva - E’ vero, la mamma lo dice sempre… E poi siete solo al secondo anno!-
-.-.-.-.-.-.-.-.-

Con il grembiale carico di baccelli di  fagioli da sgranare, Molly Weasley fece il suo ingresso nella piccola e incasinata cucina di casa.
Incasinata. Un secondo, perché era incasinata?
Si guardò attorno e prima di individuare il sedere di Neville spuntare fra le gambe del tavolino, come una bella collinetta cicciosa rivestita di tweed verde scuro, vide suo figlio Ron, steso per terra con entrambe le mani a tenersi la testa e la ragazzina venuta coi Potter, mezza sdraiata su di lui,  a tenersi anche il capo.
-PER IL CALDERONE  DI COSETTA CORVONERO!- esclamò facendo cadere tutto i baccelli a terra - Che cosa è successo qui…- attimo di silenzio - E CHI HA ROTTO IL VETRO DELLA FINESTRA!?-
Avanzò con la grazia di un panzer, si appoggiò con le mani al piano della cucina ( lo stesso dove prima erano appollaiati i bambini) e aprì la finestra.
prima guardò irata il buco al vetro, poi -FREDERIK E GEORGE WEASLEY!-


I due fratelli si guardarono, poi diedero uno sguardo ai tre bambini che avevano legato assieme e imbavagliato e ficcato su un piatto della catapulta, come peso per lanciare in cielo la loro pozione - Te lo dicevo io che dovevamo rubare la scopa a Percy.-
-Te lo dicevo che non dovevamo lasciare le nostre a scuola.-
-VE LO DICEVO IO CHE SIETE DUE PAZZI.- urlò Harry mezzo schiacciato dal peso degli altri due ragazzini.


-Se ci fosse stato con Ronnie e Neville la pozione sarebbe finita in cielo, non sul vetro della cucina. Harry, un po’ di fede che diamine.- 

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-

Bellatrix accolse con un sorriso la piccola sfera color fumo che Severus aveva appena finito di incantare, la osservò alla luce del sole e poi guardò l’altra a terra, al centro della stanza - Funzionerà?- disse al mago accanto a lei, guardandolo da sotto i ricci sciupati che le contornavano il viso - Non accetterò un fallimento e…- si volse per avvicinarsi a Piton - Nemmeno Lui.-

-Funzionerà…- disse il Professore stizzito, arretrando di un paio di passi per non esserle vicino… -Sarà un bagno di sangue.-

“Perdonami Lily…”

Bella lo osservò diffidente, calciando con la punta della scarpa le corde che fino a qualche minuto prima segavano i polsi di Severus – A cose fatte, potrai prenderti la tua Sangue Sporco e farci quello che vuoi…-

-.-.-.-.-.-.-.-.-

In quel periodo dell’anno, la Tana letteralmente fioriva di quella piantina maledetta chiamata Vischio Magico.
Questo vegetale infame, dotato delle stesse caratteristiche fisiche del suo corrispettivo babbano, aveva l’abitudine di attecchire nelle case piene d’amore e di sbocciare all’improvviso al passaggio di coppie. Niente di strano, anzi grazioso direte voi. Il peccato erano le spore che rilasciava sui due malcapitati passanti e che smettevano di agire sul corpo delle vittime, non appena queste si scambiavano un bacio.
-Mi vuoi dare sto bacio, sì o no?- borbottò Regulus appoggiandosi al muro dietro di lui - Mi sono lavato i denti stamattina…- si portò la mano destra a coppa davanti al viso e ci alito contro -Non so di cibo per cani tranquilla.-
Cecily borbottò irata dallo scalino su cui era seduta.
-Lo so. Lo so. Avresti preferito Sirius a posto mio.- piegò la testa di lato e con grazia evitò la scarpa da tennis taglia trentasette che Cecily si era tolta e gli aveva lanciato addosso - Ma infondo non ti è andata poi tanto male. Pensa se finivi qui…- aprì le braccia per indicare il pianerottolo sui cui erano bloccati da quasi un ora - Che ne so con Malocchio.-
-Uhn…- Cecily arricciò il nasino con aria meditabonda.
-Vuoi dire che a lui l’avresti baciato senza storie?-
-Il fascino dell’uomo maturo…- fece la ragazza meditabonda - E poi si sa,le cicatrici fanno figo…- si volse a guardare le foto di famiglia attraverso le sbarre, ma con la coda dell’occhio si sforzo di captare l’espressione da bambino imbronciato di Reg.
-Ah guarda, questa mi mancava… Essere secondo a gradimento di avvenenza a  Alastor-lo sentì borbottare - Quindi dovremmo restare qua fino a quella dannata cosa…- indicò la piantina sopra di loro -… Non si secca? Bene, perfetto…-
-Sembri deluso.- fece Cecily.
-Solo sconcertato.-

Cecily inclinò la testa verso la spalla sinistra - Perché?-
-Per il fatto che tu non voglia darmi uno stupido bacio per sbloccarci…-  le rivolse la sua testatissima e brevettata espressione da cucciolo  maltrattato ingiustamente-… ma ti faccio così schifo?-
-Non ti vergogni alla tua età usare questi trucchetti?-
-Sono adorabile di natura, non è colpa mia…-
-Oh davvero? E quando soffri si accentua, questa…- la ragazza fece il segno delle virgolette volanti - “Adorabilità?”-
-G-Già.- Regulus si era improvvisamente reso conto che, in due mesi, quella era la prima volta che vedeva un accenno di sorriso sul viso di Cecily.
La ragazza non aveva detto nessuno di quella visione,  che lentamente era diventata un ossessione  per lei, sia di giorno che di notte. Che era arrivata al punto di non poter toccare più nulla di Sirius  che  nella sua testa partiva , come un film , la scena di quel bambino in lacrime nella culla  e l’animagus che si lanciava al suo salvataggio.



Per questa ragione non voleva baciare Regulus.
Non voleva pensare alla possibile visione che un contatto del genere le avrebbe potuto provocare…E quel briciolo di sanità mentale se la voleva tenere stretta ancora per un po’,


-Ehi…- Regulus si abbassò sulle ginocchia e con l’indice della sinistra, le  premette un paio di volte la punta del naso - Mi dici che hai?-

-Tu hai gli occhi blu.-

“E quel bambino nella culla, ha gli occhi blu.”

-.-.-.-.-.-.-.-.-

In quei mesi, sforzandosi, era riuscita a vedere i tratti del neonato. A riconoscerne, nonostante la penombra e la sfocatezza delle immagini il nasino, le piccole fossette sulle manine e quegli occhietti blu gonfi di pianto.
Sirius aveva gli occhi grigi, Regulus blu.
Nella testa della ragazza c’era solo questa certezza e un abbozzo di ragionamento. Allora non era il figlio che Sirius avrebbe protetto con la vita… Si sarebbe lanciato in difesa del…nipote?
Cecily si passò una mano sulla fronte, magari era la madre del piccolo ad avere gli occhi blu, ma a parte Hestia, non conosceva nessuna strega con gli occhi di quel colore… E lo sapeva, Hestia  a Sirius non lo avrebbe toccato nemmeno con un bastone, non dopo l’incidente del 1986 e quella bottiglia di whisky incendiario tutta rimessa sulle scarpe nuove della giovane strega.
Allora magari una strega che non conosceva?
Il frutto di una scappatella con una babbana?
Merlino, sarebbe morta di capire…CHEDIAVOLOSTAVAFACENDO? -Regulu…-
Non fece a tempo a finire il nome del mago che al primo bacio, schioccato a tradimento.,né seguì un altro...Di tutt’altro genere.
Regulus le afferrò il viso con una mano, e la tirò in avanti. Verso di sé. Cecily impattò con le ginocchia sul pavimento, ma non ci badò molto, visto che l’irruenza, la passione di quel secondo bacio, le fece addirittura perdere la forza al braccio che aveva sollevato di scatto per schiaffeggiarlo.
 -.-.-.-.-.-.-.-.-

Riprendere ad usare la magia, anche per soffiarsi il naso, oppure fare le cose alla maniera babbana come aveva fatto fino a quel giorno? Era questo il dubbio amletico di Lily Evans Potter. Le mani appoggiate ai fianchi sottili e il piglio concentrato, osservava imbronciata il lavandino di fronte a lei, indecisa se farsi forza e affrontarlo armato di spugna o mettere mano alla bacchetta.
-Vabeh che siamo tanti, ma questo bagno è un porci…- si volse a guardare la cognata che passava barcollando in corridoio - Cecy?- la chiamò sollevando un sopracciglio. Quella si volse a guardarla , le sorrise lievemente ebete, e poi riprese a camminare.
-Questa casa è una gabbia di matti…- borbottò la rossa sporgendo il capo oltre la cornice della porta.

-.-.-.-.-.-.-.-.-

-Sono Doraemon!-
La vita da babbano che James Potter aveva condotto fino a qualche mese prima gli aveva dato una bizzarra conoscenza su cartoni animati inglesi e non. Si guardò le mani ficcate in due barattoli di vernice e scoppiò a ridere intanto che gli altri tre lo fissavano a occhi sgranati:-CHI?-
-Doraemon.Ah giusto, voi non la guardate la tv.-
Remus si asciugò gli occhi con il dorso della mano e indicò James in piedi davanti alla porta della stalla - Come diavolo hai fatto a incastrare entrambe le mani?- gli chiese e James si ficcò a sedere per terra e puntò il tacco della scarpa destra sul barattolo della stessa mano.
-Chiedilo a quei due…- ovvero a Frank e Sirius che si stavano praticamente rotolando per terra dal ridere - Mi hanno fatto quel vecchio incantesimo, ti ricordi?- gli chiese sollevando gli occhi verso di lui e porgendogli il barattolo, cioè la mano, perché l’aiutasse a liberarsi - Quello che feci a Mocciosus per fargli rimanere incastrato per metà nel…- Si bloccò e volse il capo verso la porta dietro di lui.

-James?- lo chiamò Remus.
-Ho una brutta sensazione.-

 

…E le brutte sensazioni di James si avveravano sempre…

-.-.-.-.-.-.-.-.-

Una donna stava risalendo il lieve pendio che conduceva alla Tana. Harry la osservò da vicino alla staccionata, avanzare piano, il corpo sottile avvolto in un mantello che le si gonfiava addosso per via del vento alle spalle. - Quella io…- disse a Ron accanto a lui - La conosco.-
Il bambino allungò il collo e strizzò gli occhi nocciola, in un espressione concentrata - Che ha in mano?- chiese, un secondo prima che la donna ruotasse il polso e facesse cadere l’oggetto a terra -…OH MISERIACCIA!-

 

Fine capitolo.


Capitolo lunghetto ,per i miei standard, che dite? :P
  Nella speranza che sia stato di vostro gradimento, un saluto della vostra devotissima Ino chan.


CREDITS: La battuta di James “Sono Doraemon!”è ispirata ad una gag del manga GTO quindi NON mi appartiene… Per chi non lo conoscesse o non se lo ricordasse, questo è Doraemon “http://i55.tinypic.com/hukt4y.jpg “

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Capitolo 35
*** Capitolo 35 ***


NOTA: Da quando ho iniziato a scrivere fan fiction, in molti mi hanno detto che Ted  Tonks è un babbano, ma io nei vari forum che ho visitato, e su Wikipedia, ho trovato scritto che è un mago nato da babbani.  Come Lily per capirci.  Quindi,  nella storia, è mago! e stato ad Hogwarts, ha sangue magico nelle vene e via dicendo :D

CREDITS: L’incantesimo scatenato da Bella è ispirato ad una puntata di Sailor Moon ( non fate quelle facce T.T) quindi NON mi appartiene.
  
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CAPITOLO 35




 Regulus entrò in cucina facendo smorfie con la bocca.
 A quanto pareva Cecily aveva dei tempi di reazione lenti e pure dissociati!
Un momento prima l’aveva vista barcollare stordita verso l’ultimo piano della casa, il tempo di arrivare ai piedi della scala,  che l’aveva sentita scendere i gradini a rompicollo,  per mollargli un ceffone in faccia buona per stordire un cavallo. Si guardò attorno, tenendosi il mento con una mano e si rese conto di essere il centro dell’attenzione di tutti i presenti. Ovvero delle donne sia piccole che formato mignon presenti nella casa - Che c’è?- chiese perplesso, storcendo il naso in una piccola smorfia.
-Certo che Cecy ne ha di forza è…- commentò pacifica Andrea toccandosi la guancia sinistra con due dita. Il ragazzo si toccò, proprio quel punto, dove la pelle era calda per la manata ricevuta a piena forza e in un secondo si rese conto che quella piccoletta gli doveva aver lasciato il segno della cinquina - E pure fiato.-
Quel “PORCOOOO!” urlato a piena potenza, a quanto pareva non era passato inosservato nel trambusto della casa. ridacchiò facendo eco alla faccetta da schiaffi della biondina seduta al tavolo accanto a Tonks -…Che vuoi farci.-si chiuse nelle spalle -  Me le scelgo complicate.- appoggiò le mani sul tavolo e si chinò in avanti, poggiando i gomiti sulla tavola - Gelosa?-
Andrea si fece in avanti, sostenendosi con le mani sul bordo del tavolino - Non ci dormo la notte…- lo fissò sporgendo il labbro inferiore - Hai intenzione di mordermi il naso vero!?- si ritirò con un gridolino massaggiandoselo - A quel paese. Un giorno dovrai spiegarmi che hai contro il mio na…-
I presenti la videro bloccarsi in direzione della finestra sopra il lavabo, lo sguardo oltre il vetro riparato con la magia - Andrea?- chiamò Dora voltandosi. Da dove si trovava lei, poteva vedere bene Harry aggrappato con tutte le sue forze allo steccato che circondava l’aia, con lui Ron, anche lui stretto al legno tinto di bianco.
-Che cavolo…-

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.

 

Non appena quel piccolo globo di vetro color fumo aveva toccato terra, una spaccatura si era creata in esso, e un vento sempre più violento aveva preso a soffiare. La donna aveva riso forte, allontanandosi, e fuori portata dalla magia che aveva scatenato aveva visto Harry e Ron aggrapparsi allo steccato accanto a loro.
-CHE DIAVOLO STA SUCCEDENDO?- urlò Harry intanto che il cappuccio della giacca gli frustava la schiena per via del vento sempre più forte. La porta della stalla, che si trovava di fronte a loro, distanziata da una decina di metri, si aprì di scatto e rotolando spuntò fuori Remus, che venne afferrato al volo  alla mano destra, da Sirius, e dall’altra da James.

-Papà!-
-HARRY!-



“E uno è fuori…”
pensò Bellatrix osservando il Mago “Due mancano.”


James cercò di tirare a sé Remus, ma ad ogni suo tentativo corrispondeva uno strattone del vento per cercare di sottrarlo alla sua presa e un grido di dolore del povero mago - Che diavolo sta succedendo?- chiese voltandosi verso i due accanto a lui. Anche loro sentivano la pressione dell’aria addosso, ma non stavano volando via come stava succedendo a Moony prima che lo afferrassero.
-E’ un incantesimo.-
gridò Frank -Una tempesta pilotata atta a spazzar via solo i maghi nati babbani.- Remus mandò un gemito e Sirius si allungò a reggerlo anche con l’altra mano - Nella prima guerra magica veniva usato come strumento di epurazione.- aumentò  il tono della voce, visto che faticava pure a sentirsi pensare con tutto quel casino - Veniva lanciato nel mezzo di Diagon Alley e solo i nati babbani o i mezzo sangue venivano risucchiati.-

James sgranò gli occhi - Oh cazzo Lily.-

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.

 

James non fece a tempo a finire l’imprecazione, che la porta sul retro della casa si spalancò di colpo e Lily uscì fuori come trascinata per i vestiti da una mano invisibile. James e Harry si volsero verso di lei  nel medesimo istante, e senza poter far nulla la videro lottare per non venire sollevata e trascinata nel gorgo sempre più potente . -AIUTO!- gridò disperata tenendo una mano in casa. Molly si staccò dal tavolino a cui si era aggrappata e provò a raggiungerla, ma qualcosa si frappose fra lei e la povera strega. Una nube argentea che prese forma Charlus Potter.
Charlie si allungò a reggere la nuora per entrambe le mani e James si lasciò sfuggire un grido di ringraziamento - Papà sei un dio!- Non si chiese da dove diavolo era sbucato, come diavolo facesse a sapere che avevano bisogno di aiuto. Charlus Harry Potter era così, spuntava fuori come un fungo ogni volta che si aveva bisogno di lui.


“E il secondo è arrivato…”
sorrise Bella “Manca la sgualdrina.”



La sgualdrina, ovvero Cecily, era impegnata a trattenere in casa Andrea ( figlia di una babbana) e Tonks. Le sue ragazze erano aggrappate alla ringhiera delle scale e nonostante la pressione dell’incantesimo si faceva sempre più forte, riuscivano più o meno a resistere,  grazie anche all’incantesimo di protezione lanciato da Cecily.
-Che diavolo sta succedendo?- gridò Andrea.
-NON LO SO, E NON CI TENGO A SCOPRIRLO!- le rispose Dora.
Cecily sollevò gli occhi verso l’alto e un secondo un rumore di vetro che andava in frantumi invase la casa - Che diavolo è?- chiesero in coro le due ragazze e la strega storse le labbra in un espressione preoccupata - E’ tuo padre Dora.-

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.



Il piano era semplicemente perfetto. I mezzi maghi, come soleva chiamarli Bella, sarebbero stati risucchiati e i traditori del loro sangue, uccisi perché troppo impegnati a proteggere gli amici. Gli occhi della strega saettarono da Harry, aggrappato allo steccato, a James che stava cercando di impedire a Remus di volare senza scopa, a Charlus che stava stringendo a sé la nuora con tutte le forze.
-Lei la lascerò viva, per il buon Piton…- ghignò, avanzando di qualche passo a lato della fenditura che ospitava il violento gorgo d’aria - Dopo questo giochetto, se l’è meritata.-
Lei, come gli altri maghi purosangue, sentiva la forza del vento solo relativamente. Non rischiava di volare via, se camminava lontana dalla fonte dell’incantesimo, così, indisturbata, si diresse verso la casa.
Sollevò lo sguardo e socchiuse leggermente le palpebre. Al secondo piano, qualcuno aveva appena rotto una finestra col corpo  e stava cercando di non volare via reggendosi al davanzale.-Tonks.- disse con un filo di voce, riconoscendo l’uomo e assieme a lui le due donne che stavano cercando con tutte le forze di ritirarlo in casa - Quale meravigliosa opportunità…-

 

-BELLATRIX!- urlò Sirius dalla stalla.
-NO
!- gli fece eco Charlus dalla porta sul retro.
-Maledizione…- gridò Andromeda riconoscendo la sorella da sopra la schiena del marito.
Bella sfilò la bacchetta dal mantello, ma fu un’altra bacchetta ad illuminarsi di luce Verde…

-Avada Kedavra.-

Fine capitolo.

*si ritrova circondata da una folla di lettori inferociti* Sì, è finito così il capitolo, non fate quelle facce. Ehi, mettete giù quei forconi…OH GODRYC SALVAMI TU!

  

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Capitolo 36
*** Capitolo 36 ***


Scusate per il ritardo con cui posto questo capitolo, ho avuto un esame e zero tempo per scrivere :D

 

CAPITOLO 36

 

 

Bellatrix Black  si volse, abbassando la bacchetta che puntava verso Ted, giusto in tempo per vedere la luce dell’Avada spegnersi a qualche metro da lei, sorrise per la sua buona sorte e Regulus si lasciò sfuggire un imprecazione fra i denti. Il vento che soffiava attorno alla casa, aveva deviato l’incanto, lasciandolo con un palmo di naso. Serrò la presa alla bacchetta intanto che la cugina si girava verso di lui, osservandolo a sopracciglia aggrottate - Regulus.- disse passando con lo sguardo dal viso del cugino, ad Hermione trattenuta da Regulus - Che cosa ci trovi in queste scimmie mezzo babbane?-
Regulus spalancò gli occhi intanto che con uno strattone, premeva con più forza la piccola schiena di Hermione contro il suo fianco. La piccola mandò un grido di dolore, aggrappandosi al braccio del mago. Poverina, aveva l’impressione di essere tirata per le caviglie da un colosso. Bellatrix le rivolse uno sguardo disgustato, per poi tornare al cugino -Avevi la strada spianata.- gli disse - Potevi diventare uno dei più grandi…- gli tese la mano libera, mentre l’altra, quella che stringeva la bacchetta veniva abbassata lentamente - Sei ancora in tempo.-

-Sono ancora in tempo?-

Poco più in là, James che reggeva Remus al polso destro con entrambe le mani, cercò lo sguardo di Sirius -Che sta cercando di fargli?- gli chiese e il Malandrino si strinse nelle spalle. No, non poteva essere così pazza da pensare di convincere Regulus a tornare fra i Mangiamorte blandendolo . Allora che diavolo, sollevò gli occhi verso la finestra a cui era appeso Teddy. Andromeda aveva gridato qualcosa che il vento gli aveva fatto arrivare distorto.

-Che ha detto?-

-Imperio.- gli rispose Frank.

 

Hermione sentì il braccio che la stringeva cedere lentamente la presa, spaventata, volse lo sguardo verso il viso del Mago e lo trovò a fissare la donna di fronte a lui con una strana espressione stampata sul viso. Spenta, totalmente priva della minima scintilla - Che hai?- gli chiese - Reg…AH!- Non fece a tempo a finire il nome del mago che si sentì mollare di malo modo, cadde bocconi sul prato, poi spinta dalla forza dell’incantesimo, prese a ruzzolare fra le grida dei presenti.
  -Aiuto!- urlò disperata - James! Lily! - Cercò di aggrapparsi a tutto quello che le capitò sotto mano, fino a che non si sentì tirare per un lembo del vestitino. Cadendo era passata accanto a Remus che stendendo un braccio l’aveva presa al volo.

  -Resisti piccola.-

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Draco si fermò per un momento a guardare Hermione che veniva recuperato al volo da Remus e sospirò di sollievo riprendendo la sua avanzata verso la spaccatura nel terreno da cui saliva il vento letale. La madre gli aveva infilato a tracolla una borsa che pesava più o meno quanto un uomo morto, e fatto uscire dalla finestra sfruttando la baraonda che si era creata . Doveva tirarla dentro la feritoia nel terreno, e poi allontanarsi di corsa, ma la pressione del vento si stava facendo dannatamente forte e benché fosse puro sangue lui, aveva paura di essere così piccolo e magro da caderci lo stesso nella trappola. Afferrò lo spallaccio della sacca, se lo sfilò di dosso e la sollevò sopra la testa. Fece un altro paio di passi in avanti e nello stesso momento Narcissa, spuntò fra Bellatrix e Regulus tenendo la bacchetta sollevata

-Non te lo permetterò.-

-L’ho già fatto.-

Narcissa aggrottò la fronte candida, intanto che non ombra la copriva. Si volse e l’ultima cosa che vide prima di finire di schianto contro il muro dietro di lei, fu il cugino che le puntava la bacchetta addosso.

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

-MAMMA!- urlò Draco, con la borsa ancora fra le mani, intanto che Sirius correva verso la cugina lasciando a James e a Frank il compito di trattenere Remus ed Hermione. Le sollevò il capo e prese a soccorrerla - No.No.No. Cissy! CISSY RISPONDIMI!- si lamentò, tirando la mano che le aveva portato alla nuca e guardandola orripilato - Sangue.-
Sollevò lo sguardo verso il fratello e digrignò i denti in una smorfia bestiale. Questa era una delle tante che Bella gli avrebbe pagato caro, anzi, carissimo. Costringere Regulus a fare del male ad un suo familiare, la cosa peggiore che poteva esserci per lui.
Appoggiò di nuovo Narcissa a terra e sfilò la bacchetta - IO .TI.AMMAZZO!-
Bella sorrise inclinando il capo verso la spalla destra – Finalmente riconosco il tuo sguardo…- si volse come un serpente verso Draco che era rimasto in piedi accanto alla crepa del terreno che si richiudeva. Lo fissò, poi con un urlo da pazza, prese a correre nella sua direzione tramutandosi ad ogni passo in una sorta di nube di fumo nero -CHE COSA HAI FATTO?!-

Il bambino mandò un urlo terrorizzato, si portò le mani al capo e si accucciò in attesa di venire travolto. Quando si rese conto che l’impatto stentava ad arrivare, aprì gli occhi si volse e quasi cadde per terra per il sollievo. Bellatrix si dimenava urlando stretta di corde che parevano fatte di luce. Remus  si era ripreso al volo dallo shock di venire trascinato via da un gorgo mortale e stava letteralmente giocando al tiro alla corda con la strega.

 

-AIUTATEMI PER LA MISERIA.- fece tirando verso di sé il braccio che reggeva la bacchetta.
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Lily si ritrovò ad appoggiare i piedi a terra e con un sospiro di gratitudine, sollevò gli occhi verde bosco verso il suocero che le aveva impedito di venire trascinata via - Grazie Charlie.- gli disse, notando con qualche secondo di ritardo, l’espressione concentrata dell’uomo. Ormai aveva imparato a temerla quella faccia - Cosa?- gli chiese, facendosi di lato quando lo vide partire a razzo , non verso Sirius che stava cercando di far ragionare il fratello, ma verso Remus, James e Frank - NON E’ VENUTA DA SOLA!- urlò -JAMES. REMUS. FRAN…- non riuscì a finire che vide Remus sussultare stranamente e mollare la presa alla bacchetta.

-Remie che fai?- esclamò stupefatto James, girandosi dal padre verso l’amico.
Remus lo guardò stordito, intanto che Regulus portava una mano alla testa, come se stesse cercando di scacciare la forza che sentiva gridare nella testa. Sirius, si volse verso gli amici - Remus, vieni a darmi una man…-

Remus si era portato la mano destra a lato del collo sinistro, stringendo leggermente. Sirius, si volse completamente verso di lui e anche se erano distanti più di qualche metro, ebbe la netta sensazione che l’amico stesse chiedendo aiuto con quel lieve tremolio delle labbra - REMUS, CHE CAVOLO…- fece per avvicinarsi, completamente dimentico per un momento di Regulus dietro di lui, quando il licantropo cadde bocconi nell’erba.

 

-E QUESTO?- esclamò Frank indicando il pugnale d’argento conficcato nella spalla dell’uomo.

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Severus Piton osservò crucciato il palmo della sua mano destra. Come previsto colpire Lupin era stata la mossa giusta, il suo ferimento aveva attirato l’attenzione di tutti e Bellatrix era potuta fuggire portandosi dietro Regulus in completo stato catatonico. Osservò il ragazzo osservare il muro, seduto per terra e poi si volse verso la donna - Cosa diavolo ci fai con lui?-
Bella lo guardò perplessa - E me lo chiedi?-
Piton aggrottò la fronte.

-Tu hai ferito Lupin, io ho portato via Regulus, saranno furiosi, e chi è furioso commette errori …- gli si avvicinò portando l’indice della mano destra sotto il mento –Per il risveglio del nostro signore occorre qualcuno di sangue Black, e fra i due fratellini, è sicuramente Sirius quello più incline ai massacri.-

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Capitolo 37
*** Capitolo 37 ***


 

 

CAPITOLO 37

 

La ferita mandava un odore nauseabondo. Cecily chiuse gli occhi strizzandoli e si volse per cercare di riprendere fiato. Sembrava che ci fosse della carne putrida, una valanga di carne putrida. Tagliò la camicia del licantropo, assieme alla giacca e si alzò tappandosi la bocca e il naso con una mano. Remus si volse a guardarla da sopra una spalla , mortificato - Mi spiace, puzza un pochino.- Diciamo un pochino, tanto - E’ questo l’effetto che fa l’argento ai licantropi.- storse il naso voltandosi per tornare a strizzare la testiera del letto su cui era accucciato -Fa marciare la carne.-
Cecily prese una bella boccata d’aria, appoggiò la mano sinistra sulla schiena del licantropo, fra le scapole,  e la destra attorno all’impugnatura del pugnale - Pronto?- gli chiese. Vide la nuca biondo miele del licantropo muoversi per dire sì e chiudendo gli occhi per non vedere , tirò a sé il coltello.
Il grido di dolore di Remus rimbombò per la casa, si tirò su e con il braccio sinistro caricò un pugno contro il muro di fronte a lui, Cecy aprì gli occhi sentendo polvere di calcinacci pioverle sul naso. -CHE CA…- ingoiò l’imprecazione buttando il pugnale per terra - REMUS, MA DA QUANDO HAI TUTTA QUESTA FORZA?-
Il licantropo aveva creato un buco nel muro, con un solo pugno.
-Io?- le chiese Remus buttandosi di lato sul letto, con il sangue alla mano che aveva usato per colpire il meno e alla spalla - Da sempre, quando la luna piena è vicina, potrei sradicare un albero a mani nude.-

 

-Come sta Remus?- chiese James alla sorella appena entrata in cucina.
Cecily si fermò e con gli indici di entrambe le mani, tracciò un quadrato in aria davanti alla faccia - Ha fatto un buco grosso così nel muro della camera da letto dei padroni di casa…- James sorrise e Sirius sollevò il capo per guardarla da sopra una spalla - Secondo voi come sta?-

-In ripresa.-

 

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-Allora?- esclamò Tonks.
-Allora?-
le fece eco Andrea.
-Allora?- mormorò Cecily guardando prima una e poi l’altra, senza capire.
Andrea sollevò gli occhi al soffitto borbottando, allungò una mano e afferrò l’amica per un braccio, tirandosela dietro su per le scale, fino alla camera da letto che dividevano Ron e Ginny. Chiuse la porta dopo che anche Tonks fu entrata e mollata Cecily ci si piazzò davanti - Non farai niente?-
-Di che parli?-
Dora si batté una mano in fronte - Regulus te lo ricordi?- le premette due dita sulla fronte con abbastanza forza da mandarle indietro il capo - Alto, moro…- spinse ancora un poco per poi mollare la presa  - Enormemente gnocco?-
-DORA!?- la chiamò Andrea fintamente scandalizzata.
-Cosa?- le chiese la streghetta con un aria di beata innocenza - Sarà pure mio cugino, ma gli occhi li ho anche io per guardare.- Si chiuse nelle spalle e tornò a Cecily che le guardava imbronciate - Tuo padre ha detto che è stato Piton, no?- le chiese stringendosi il labbro inferiore - Per mantenere la sua reputazione da spia, sbaglio?-
Cecy si massaggiò il centro della fronte con una smorfia di dolore - Volete che vada a fare il sedere a strisce a Piton?-  tornò a guardare le amiche, per poi sospirare imbronciando le labbra in una smorfia - Ti pare?-
-Oh andiamo, non mi dire che non rivuoi il cagnaccio numero due.-

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Sirius lanciò di lato il libro che teneva fra le mani e si lasciò cadere contro la spalliera del divano. Non riusciva a capire per quale ragione si fossero portati via Regulus,  Cissy prima di svenire,  era riuscita a farfugliare un poco chiaro “ Hanno bisogno dei figli primogeniti.” ma se era così, perché non avevano preso lui?  Perché Bella si era portata via Regulus. Sollevò lo sguardo dal punto del pavimento che aveva preso ad osservare e lo portò verso le tre che stavano sgattaiolando verso il camino - Dove andate voi tre?- chiese alzandosi.


Andrea e Tonks si lanciarono nello stesso sorriso.
Cecily ridacchiò radunando le mani dietro la testa.

-ALLORA?- le incalzò il mago.

Andrea gonfiò le guance per poi soffiare tutto in una volta - Voi rimanete pure qui a fare ricerche, noi andiamo da chi può dirci qualcosa.- le altre due annuirono - Quello che è successo a Reg non tocca solo te.-

Sirius spalancò gli occhi. Tendeva a dimenticare di non essere più solo.

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

Era successo tutto così in fretta che Severus Piton non sapeva dire come diavolo aveva fatto a finire bocconi sulla sua scrivania con Andrea Moody piantata sulla schiena. Si tirò su, cercando di fare forza con il braccio destro, mentre l’altro era piegato a forza dietro la schiena e  tenuto fermo dal peso della biondina. - CHE DIAVOLO VOLETE?- Non sapeva come diavolo avevano fatto ad entrare ad Hogwarts, era probabile che si fossero comparse fuori dai confini del castello e quindi fuori dal confine dell’incantesimo che impediva la smaterializzazione e che poi se la fossero fatta a piedi. -LASCIATEMI !-
Si volse di scatto verso Cecily che aveva appena battuto entrambe le mani sulla scrivania, ai lati della sua testa, la fissò da sotto in su e scoprì i denti in una smorfia irata - POTTER!- lo gridò come se fosse un insulto - Che diavolo vuoi?-
Cecily piegò i gomiti , fino a portarsi allo stesso piano del mago - Vogliamo sapere dove Bella ha portato Regulus.-  Severus sgranò gli occhi -E non accetteremo una balla per risposta…-

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Piton si agitò sulla sedia su cui era legato, Andrea lanciò uno sguardo verso  Tonks e Cecily si strinse la radice del naso , mormorando un imprecazione. Si avvicinò al mago, appoggiando le mani sulle ginocchia e sorrise all’espressione di odio dell’uomo - Avanti Severus, lo sappiamo che infondo ti piace fare il cattivo…- Piton grugnì tenendo lo sguardo basso  - Altrimenti non ci metteresti tutta questa passione, per non farti scoprire.- si raddrizzò guardandolo dall’alto facendo il segno delle virgolette volanti con le mani - Mi hai quasi fatto saltare un braccio, hai colpito Remus con un pugnale d’argento  ben sapendo che potevi ucciderlo …- lasciò cadere le braccia lungo i fianchi - A me pare che stai usando il tuo ruolo per vendicarti di chi non sopporti.-

 

-TACI TU NON CAPISCI!-
-IO CAPISCO BENISSIMO!-

La porta dell’ufficio si aprì, rivelando la figura ammantata d’argento e oro di Albus Silente. L’uomo guardò prima Severus legato alla sedia, poi Cecily china su di lui e poi le due ragazze che stavano seguendo la scena. Scosse il capo entrando, e chiuse la porta dietro di sé - Siamo tutti dalla stessa parte.- disse avvicinandosi al suo Professore - Non dovremmo gridarci addosso.-

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

Appena libero, Severus si avvicinò come una furia verso Cecily - Sei uguale a tuo fratello.- le soffiò in faccia. Merlino che voglia che aveva di prenderla per il collo, stringere forte e poi guardarla ai suoi piedi morta. Odio.Odio.Odio. Per quell’ esemplare di tracotanza marcata Potter. La ragazza gli sorrise di rimando, avvicinandosi a sua volta -Meglio che essere merce avariata come te.-
Silente si pose al fianco di entrambi, poggiando una mano sulla spalla dell’Auror e un’altra su quella dell’ex Mangiamorte, costringendoli ad allontanarsi l’uno dall’altra - Calmatevi entrambi.- disse, per poi voltarsi verso Severus - Per quale motivo Bella ha preso Regulus?-

-Per un incantesimo di Rinascita.-

Silente aggrottò la fronte e Cecily sentì la mano sulla sua spalla irrigidirsi

-…Per la resurrezione di Voldemort.-

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Capitolo 38
*** Capitolo 38 ***


 

 

CAPITOLO 38

 

 

Probabilmente Cecily Potter era la prima persona ad avere il coraggio di urlare addosso ad Albus Silente.  L’aveva inseguito fino a dentro al suo ufficio, aveva chiuso la porta sbattendola  con tutta la forza che aveva in corpo e senza badare allo sguardo strabiliato del mago, aveva iniziato ad urlargli addosso che era vero quello che diceva la Gazzetta del Profeta. Se credeva alle balle di Piton era completamente rincitrullito. -Piton c’ha preso gusto a fare il Mangiamorte.- sbottò completamente dimentica di chi aveva di fronte e del rispetto che doveva portargli - Anche un cieco lo capirebbe. Ha rivisto mia cognata, e mi gioco tutto quello che vuole, porca putt…- come ogni buon Potter che si rispetti, da arrabbiata cedeva volentieri al volgare -Gli è balenata in testa l’idea di riprendersela anche a costo di renderla vedova.-
La porta dell’ufficio si aprì alle spalle di Cecily e spuntò la testolina arrufata di Andrea, seguita da quella rosso acceso di Tonks. Le due si lanciarono uno sguardo perplesso per poi avvicinarsi all’amica - Cecy calmati.- disse Dora, prendendo l’amica per un braccio.

La ragazza si divincolò -NO, PER LA MISERIA.-

-Facendo la pazza non atterrai nulla.-
la rimbrottò Andrea.

-Lo credo anche io Cecily.- la voce di Silente si levò dopo un breve sospiro..
 La ragazza si volse di scatto verso il mago che prese posto alla scrivania - Come scusi?- gli chiese Dora  e quello ripeté con un sorriso, che credeva anche lui che Piton si stesse facendo prendere dall’entusiasmo nel suo ruolo di spia.

 

 

  .-.-.-.-.-.-

Bellatrix Black Lastrange era furiosa.
Era la prima volta che qualcuno riusciva a resistere al suo Imperio.  Si tirò indietro, quando il corpo del cugino piombò a pochi passi da lei, e si volse a guardarlo con un bel sorriso sulle labbra -Certo che ne hai di resistenza.- ridacchiò chinandosi per afferrare fra due dita il mento di Regulus e sollevarlo - Sei davvero un Black.-
Il mago a terra, gonfiò le guance e pronto sputò verso il viso della donna un grumo di saliva e sangue, sorridendo poi alla sua espressione trasfigurata dall’ira - BASTARDO!- cavò anche lei la bacchetta dal mantello e si posizionò accanto a Rudolphus, pronta ad unirsi alla tortura del prigioniero.
-No, fermi.-  la voce di Lucius Malfoy risuonò inaspettata nella cella.
I due Mangiamorte si voltarono verso la porta che veniva aperta e Regulus si sentì sollevare per gli abiti da una mano invisibile - Che diavolo…- scalciò per cercare di liberarsi, il viso coperto per metà da tagli, sangue fresco e rappreso. Si volse a guardare verso la porta anche lui e salutò portando due dita a lato della fronte - Salve cugino, effemminato come al solito eh?-

-INSOLENTE.-
-Non è colpa mia se con quella capigliatura sembri un elfo.-

Lucius si fermò di fronte al ragazzo tenuto in aria e sorrise osservandolo - Assomigli a tuo padre.- disse intanto che l’espressione si trasfigurava in una maschera di sadismo - Vediamo se sai resistere anche a questo.-

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-Che fai qui?- James entrò chiudendosi la porta alle spalle - Non penso che Remus si sveglierà a breve.- Si fermò davanti la porta e guardò prima l’Animagus seduto in poltrona, poi il licantropo che dormiva voltato su un fianco.
Sirius annuì senza staccare gli occhi dalla schiena dell’amico - Sai… - mormorò dopo ancora un momento passato in silenzio ad osservare Remus dormire -Solo adesso me ne rendo conto.-  volse il capo verso James che incrociò le braccia al petto - Mi sentivo così solo che ho, sostituito mio fratello con te e Remus. Soprattutto Moony.-
James sollevò le sopracciglia, sorpreso da quella dichiarazione.
 - Guardavo te e Cecily e vi invidiavo. Rivolevo anche io quella sensazione di calore, di avere qualcuno vicino a darmi affetto…- sorrise socchiudendo appena gli occhi - Remus aveva un carattere così buono. Così simile a Regulus...- si coprì il viso con una mano - Merlino è la cosa più gay che ho mai detto.-

 

-Perché mi stai dicendo questo?- gli chiese James. Aveva l’impressione di stare raccogliendo le ultime volontà di un condannato a morte.
-Non sono stato un buon fratello.-
Sirius scosse la testa più volte, più se lo ripeteva, più ne era convinto. Non era stato un buon fratello per Regulus  - Quando scappai di casa, avrei dovuto portarmelo dietro, lo sapevo che non era fatto per essere un Mangiamorte, che era sostanzialmente un bonaccione…- sollevò gli occhi verso James - Che avrebbe fatto una brutta fine.-


-Non l’ha fatta.-
-No. Ma c’è andato vicino.-
-Ha semplicemente fatto la cosa giu…-
James guardò la bacchetta nella mano di Sirius, e poi l’Animagus che glie la puntava contro il petto. Era una visione così Surreale che per un momento gli mancarono le parole. Aprì e chiuse le labbra come un pesce e poi soffiò un  - Che diavolo fai?- spostandosi per cercare di prendere la sua di arma.

-So cosa vuole fare Bella, non glie lo permetterò.-
-Dillo anche a me, così ti aiuto.-
la voce di James era lievemente isterica.
-No.- Sirius si avvicinò - Tu e Remus siete stati la cosa migliore della mia vita, non vi permetterò di rischiare. Considero i tuoi genitori, i miei e Cecy…- gli mancò le parole per descrivere - Grazie di tutto.-

 

-NO!-

-STUPEFICIUM!-

  James impattò a forza contro la parete dietro di lui, il fiato gli si mozzò in gola e cadendo lasciò andare la presa alla bacchetta. Mantenne lo sguardo verso Sirius e lo vide sorridergli mentre si smaterializzava.

.-.-.-.-.-.-

Regulus si afferrò la testa con entrambe le mani e cercò di allontanarsi da Lucius che leggeva da un grosso libro con la copertina in pelle marrone. Cacciò un urlo e cadde sulle ginocchia. Una voce stava strisciando dentro di lui, qualcuno che sussurrava una canzone di morte e di sangue

 

“LEI NON TI AMA.”

Regulus sgranò gli occhi.

“Non ti vuole.”

Si guardò attorno febbrilmente.


“UCCIDILA!”

Una nube di fumo nero sorse da sotto pavimento, infiltrandosi fra le assi del pavimento, avvolgendo il mago che si alzò in piedi spaventato. Un faccia bianca, si formò in quella massa pulsante. Una maschera priva di orbite che ghignò alla volta del terrorizzato Animagus, prima di tuffarsi dentro di lui venendo assorbita.

 

.-.-.-.-.-.-

 

 

 

La Tana era letteralmente nel panico. Sirius era scappato dopo aver atterrato James e ora i presenti si stavano attrezzando per andarlo a cercare. - Non ci posso credere, quel cane è idiota.-  borbottò Andrea intanto che stringeva la benda attorno alla fronte di James - Se lo prendo lo spezzo.- Allontanò le mani dalla fronte del mago e si girò per guardarlo in viso - Meglio?-
- Secondo te?-
le chiese il mago, scrollando il capo più volte come un cane intontito - Mi ha fatto il cervello a paté quello scemo.- si alzò, aggrappandosi al bordo del tavolo - E voi tre dove siete state?-
Cecy e Tonks si guardarono, ma fu l’esclamazione di Harry ad attirare l’attenzione di tutti, compreso James che si volse a guardare verso la finestra indicata dal figlio - Reg?-

 

FINE CAPITOLO.


 Ok, non so se la scena dell’incantesimo che colpisce Regulus sia già stata fatta “Cinema . Tv. Anime. Manga. Altra fic.” Me la sono sognata quindi non so se l’ho vista da qualche parte e magari me la so sognata adesso, a distanza di tempo- Se per caso vi ricorda qualcosa, avvisatemi per piacere :D

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Capitolo 39
*** Capitolo 39 ***


La parentela fra Orion e Alphard l’ho inventata io. In realtà era fratello di Walburga, ma per la storia mi serviva sto rapporto u_u

 

 

 

CAPITOLO 39

 

 

 

Certe volte il corso del tempo sembra prendere una strana piega. Un secondo prima scorre normalmente e un attimo dopo è una specie di cavallo imbizzarrito su cui si fa fatica a stare. L’attacco di Regulus era stato talmente rapido e violento che aveva lasciato tutti i presenti completamente spiazzati. La finestra che saltava via dai cardini, le schegge di vetro da tutte le parti, era stato tutto talmente rapido e inaspettato che solo Lily era riuscita a compattare immediatamente le difese. Si era avventata su Harry, costringendolo a star basso, proteggendolo col corpo come tanti anni prima  -Sta giù.- gli disse poggiandogli una mano sulla testa, per costringerlo a stare piegato - Rimani qui.- ovvero sotto al tavolo dove lo stava spingendo.
Sfilò la bacchetta dalla cintura e corse verso la porta. Harry, la vide voltarsi verso destra, appena giunta alla porta e ripararsi dall’assalto frontale, con un braccio a corprile il viso. -MAMMA!- gridò il bambino vedendola sparire oltre la cornice della porta.

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Sirius si guardò attorno strizzando gli occhi nella penombra.
Erano passati tanti anni dall’ultima volta che c’aveva messo piedi, ma Grimmauld Place non era cambiata di una virgola… Metteva ancora i brividi. Si spolverò le spalle dai residui di Polvere Volante e sorridendo a quel pensiero, avanzò nel salotto, bloccandosi quando un ombra si disegnò ai suoi piedi. Sirius sollevò gli occhi, rinsaldando istintivamente la presa alla bacchetta, ma abbassò il braccio quando vide chi era che lo stava osservando sbalordito.
O meglio, le condizioni in cui era chi lo stava osservando.
Orion Black era invecchiato in quegli anni. Il viso era rugoso, come il nocciolo di una pesca. I capelli erano completamente bianchi, così come la barba e i baffi Era appoggiato ad un bastone,  e se in passato aveva avuto una postura dritta e fiera, ora era leggermente curvato in avanti.

-Padre.-
-Sirius?-

Gli occhi erano rimasti gli stessi però. Quegli occhi blu scuro, che sembravano leggerti dentro. Quello sguardo che riusciva a farlo sentire sporco e putrido dentro, come nessun’altra cosa al mondo. Sirius  volse il capo e Orion si avvicinò di un passo, guardandolo sempre più confuso.

-Cosa ci fai qui figlio?-
-Voglio fare un patto con voi.-

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Lily rotolò abbracciata ad un cane dal folto malto rosso scuro, che cercò di aggredirla alla gola, gli ficcò lesta la bacchetta di traverso fra le zanne e allontanandosi gli mollò una pedata sul naso - Mulciber?-  chiese sgranando gli occhi.
A quanto pareva non solo dalla loro parte c’erano Animagus illegali.
Il Mangiamorte si strinse il mento fra due dita e sorrise alla volta della donna - Non male…- disse alzandosi reggendo la bacchetta di Lily per la punta - A te…- glie la allungò - Fammi divertire…-
La donna si guardò attorno febbrilmente. Quello era un attacco in piena regola, c’erano quasi tutti i Mangiamorte da lei conosciuti, compresa Bella che si stava lanciando addosso a James, accucciato dietro un muro mezzo caduto, solo Merlino sapeva che cosa.

 

-Ti giuro che ti farò pentire di avermi ridato la bacchetta.-

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

-E che genere di patto vorresti fare con me, ragazzo?- la voce di Orion risuonò arrochita dal divertimento, si avvicinò ancora al figlio e sollevando la mano, gli prese il meno con forza - Dovrei ucciderti in questo momento e portare la tua carcassa all’Oscuro Signore.-
Benché l’età l’avesse ingobbito, suo padre era ancora più alto di lui. Sirius dovette sollevare parecchio gli occhi, per guardarlo di nuovo in faccia-Fatelo.- attese un momento e sorrise all’incertezza che lesse negli occhi di Orion - No. Non ne sareste mai capace di uccidermi. Non mi amate…- lo sapeva perfettamente questo. I suoi genitori, non l’avevano mai amato. L’avevano messo al mondo, nutrito, vestito, ma non amato. L’amore di un genitore l’aveva conosciuto a casa Potter con Dorea e Charlus - … Ma sono il vostro prezioso primo genito e la speranza che continui la vostra strada non è ancora morta.-

-E’ per questo che si fanno i figli no?- borbottò il vecchio, mollando la presa al mento del giovane - Perché seguano la tua strada, trista e gioiosa che sia.- sospirò andando verso la finestra e scostando con una mano la tenda, guardò in strada - Quando te ne sei andato, tua madre riversò tutte le sue aspettative su Regulus…- lieve sospiro accompagnato da un tremolio del capo color neve - …ma io lo sapevo che quel ragazzo non ne sarebbe mai stato capace di diventare un buon servo dell’Oscuro Signore.-
Sirius aggrottò la fronte, era la prima volta che sentiva suo padre parlare così tanto. Aveva un tono di voce roco, leggermente nasale. Se non fosse nato da lui, se non l’avesse mai visto prima di quel giorno, l’avrebbe potuto scambiare per uno di quei vecchietti che al pomeriggio vanno a dar da mangiare alle papere al parco -Perché no?-
-Perché tuo fratello è un cuor contento, come lo era il mio.-

“Zio Alphard.”  

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Cecily si aggrappò con entrambe le mani allo steccato di fronte a lei, e si volse a guardarsi alle spalle torcendo il busto.  Era il secondo attacco che subivano nel giro di nemmeno due giorni, se continuava a quel modo, non sapeva per quanto…  -CAZZO!- sbottò senza riuscire a trattenersi, quando vide  un nuvola di fumo nero raggrupparsi di fronte a lei, e prendere di nuovo forma umana.
Si allontanò dalla  recinzione, camminando all’indietro e Regulus avanzò passandosi una mano sul collo con una lieve smorfia indolenzita delle labbra. Cecily doveva ammetterlo, quest’aria da cattivo gli donava da morire, ma se non trovava un modo per farlo tornare a sé, non voleva sapere che fine gli avrebbe fatto fare.
-Regulus, ti prego, torna in te.-
Regulus inclinò la testa verso la spalla destra e le sorrise amabile - Ma lo sono.-
No, che non lo era, per la miseria. Sembrava un diavolo uscito dall’inferno, anzi no, un diavolo nelle spoglie di un santo, visto che nonostante tutto conservava la sua aria da bravo ragazzo.


Erano i suoi occhi ad essere cambiati.
 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-


Tonks si addossò contro il muro delle scale, pregando di non essere stata vista.
Aveva seguito, senza farsi vedere Dolohov. L’aveva visto sgattaiolare all’interno della Tana, e senza porre tempo in mezzo, gli era andata appresso e ora si stava chiedendo cosa diavolo stesse facendo il Mangiamorte e per quale ragione frugasse nelle stanze.  Harry era fuori, assieme agli altri bambini, protetto da Molly che gli aveva impedito di raggiungere la madre. Allora chi cercava?
“Zia Cissy?”
Si accucciò sui gradini e sporse il capo. Si era fermato in mezzo al corridoio, proprio fra le porte  delle stanze in cui riposavano Narcissa e RemusOH MERLINO.” Sussultò appena vide il mago voltarsi verso la camera occupata da Remus “VUOLE REMUS!”

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Sirius sollevò entrambe le sopracciglia con un sorrisetto –Allora padre?- gli chiese – Rivolete il vostro primo genito a servirvi fedelmente…- si stava ficcando il cappio attorno al collo da solo , se ne rendeva perfettamente, ma continuava imperterrito col suo fare. - Oppure il vostro secondo figlio, sotto lo scacco di un incantesimo che si può rompere da un momento all’altro?-

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Capitolo 40
*** Capitolo 40 ***


 

 

CAPITOLO 40

 

 

L’attimo che Cecily stava vivendo era talmente surreale che per un momento la ragazza temette di essere diventata  matta. Correva  attraverso il campo di granturco che si stendeva a lato della Tana, inciampando e rialzandosi con nuove ferite sulle gambe e nuovo sangue a far da scia all’Animagus che la seguiva. Si bloccò con una smorfia di dolore e una nuova immagine mentale la travolse, piegandola in avanti e costringendola ad afferrarsi la testa con entrambe le mani. -Maledizione.-
Era come se qualcuno le stesse scavando nel cervello con una paletta per gelato, chiuse gli occhi e cercò di scacciare quella visione che no, stavolta non si sarebbe avverata. Regulus non le avrebbe mai fatto del male fino a quel punto.
Si raddrizzò, scosse il capo un paio di volte, e riprese a correre nella speranza di  trovare un posto dove nascondersi e un goccio di lucidità per capire per quale ragione non riusciva a Smaterializzarsi. Poco lontano da lei, Regulus si bloccò annusando l’aria ad occhi chiusi, poi volse il capo verso la direzione presa da Cecily e sorrise -Attenta, c’è un serpente a qualche passo da te.-
Cecily si volse di scatto e Regulus vide un agitarsi di fronte d’orate di fronte a lui intanto che la ragazza cadeva a terra e cercava di allontanarsi col sedere dal serpente. Quel grano fatto maturare con la magia era diventato ricettacolo di animale che visto il periodo dovevano essere belli che in letargo visto il freddo che faceva - PORCA…- non fece a tempo a finire la frase che si sentì afferrare per il collo come un gatto e sollevare. -CHE CAVOLO.-
Portò entrambe le mani a reggere il polso di Regulus e si girò a guardarlo stupefatta. Sapeva di pesare poco, ma la stava reggendo a mezzo metro da terra con la sola forza di un braccio “Deve essere pieno come un palloncino di incantesimi negativi.” Ebbe il tempo di dirsi prima di venire schiacciata a terra con una forza che le spezzò il fiato in gola e sentire il peso di un ginocchio di Regulus sui reni.

-REG CHE DIAVOLO VUOI FARE?-
-Un bel gioco.- le disse sollevandole la balza della gonna.

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-Bellatrix non vuole tuo fratello.- Orion si era avvicinato al camino acceso e appoggiando un piede sull’estremità di un ceppo, l’aveva spinto di nuovo a favore delle fiamme -Lo considera un traditore, ancor peggio di te.- Sollevò gli occhi blu scuro che lambivano la legna e li portò verso il figlio maggiore, rimasto a centro della sala - Lo spingerà ad un atto di violenza e poi l’incantesimo lo abbandonerà.-
-Vuole farlo suicidare.-  si disse Sirius in un brivido.
Il vecchio annuì con un cenno del capo - E la domanda è…- disse avvicinandosi a Sirius, socchiudendo gli occhi -… Se tu sei qui, verso chi Regulus è stato indirizzato?-

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

Per cercare di distogliere Dolohov dall’entrare in camera di Remus, Ninfadora gli aveva tirato addosso il vaso di fiori preferito da Molly ed era rimasta con il braccio sollevato come una perfetta fessa, quando questo si era voltato verso di lei e l’aveva afferrato con una mano sola.- Come diavolo ha fatto?-  Era riuscita a dirsi, prima di venire centrata da un violento incantesimo che la prese in pieno petto e la mandò a rotoloni giù per le scale. -Maledizione.-
Si aggrappò al corrimano del pianerottolo, cercando di sollevare il capo, ma il Mangiamorte fu più lesto di lei. L’afferrò per il cappuccio della maglietta e come se fosse stata fatta d’aria, la sollevò e la sbatte a piena forza contro il muro. Un paio di cornici portafoto caddero in un rumore di vetro in frantumi e la ragazza iniziò a scalciare per liberarsi dalla sua presa. Iniziò a menargli ginocchiate ai fianchi, intanto che si ritrovava la mano che reggeva la bacchetta bloccata dalla stessa stretta ferrea che le premeva al collo, si lamentò sgranando gli occhi e l’uomo le sorrise pacifico - Certo che ne hai di energie per essere una ragazzina grossa quanto un giocattolo.-

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Sirius si passò una mano sulla fronte, se non era lì, a cercare di farlo fuori, era andato sicuramente da lei - Cecily.- disse con un filo di voce. Orion , inclinò la testa verso la spalla destra, guardandolo ad occhi socchiusi il suo primogenito sbiancare. Oh Cecy era una strega molto potente, ma Regulus pompato di energia magica negativa era un avversario che persino lui avrebbe faticato a battere.
-Devo andare, maledizione…- si  disse - Devo salvarla .-

- E chi salverà te?-  

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Cecily aveva tentato di ribellarsi, di prendere a calci la persona dietro di lei, persona perché no, quello non era Regulus, ma non appena aveva sentito la mutandine scorrere lungo le cosce fino alle ginocchia aveva perso forza.  Lo sentiva gravarle sulla schiena e la sua mano destra bloccarle entrambe i polsi, menò l’ennesimo strattone per liberarsi, ma fu tutti inutile.
Aveva perso la bacchetta all’inizio della sua disperata corsa per i campi, non aveva modo di difendersi efficacemente, ma cercò comunque di prendere tempo, di farlo ragionare, di farlo reagire all’incantesimo che lo ottenebrava - Regulus tu non mi vuoi fare questo.- gemette disperata - Mi vuoi bene, ti prego riprenditi.-
Lo sentì armeggiare e non ebbe bisogno di capire che diavolo stava facendo - Ti scongiuro, tu sei buono, sei buono e non vuoi farmi del male.- il rumore di una cerniera che si abbassava, la ragazza chiuse gli occhi strizzandoli - Regulus per favore, per favore.-

Una lacrima le scivolò lungo il viso fino alla mano dell’uomo che teneva ferma le sue. Lo sentì irrigidirsi e voltandosi a guardarlo da sopra una spalla, lo vide che la fissava ad occhi sgranati, come se non si capacitasse di quello che aveva davanti. O meglio sotto.

 

-Regulus?-

 

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Tonks roteò gli occhi al soffitto in preda all’asfissia. Lasciò la presa alla bacchetta, e chiuse gli occhi. Davvero un modo idiota per morire, maledizione. Lasciò cadere il capo verso destra, quando la stretta al suo collo al braccio sparì di colpo e lei cadde a terra di schianto . Aprì gli occhi e l’unica cosa che riuscì a vedere fu Remus di fronte a lei con la bacchetta sollevata.

 

FINE CAPITOLO.

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Capitolo 41
*** Capitolo 41 ***


E dopo aver concluso la sessione di esami u_u eccomi a voi più bastarda di prima.

 

 

Capitolo 41

 

 

Dora emise un gemito strangolato e portò una mano alla base della gola.  Aprì gli occhi, tossendo e per riflesso si appallottolò sul pavimento, prendendo aria a gran boccate e  gettandola fuori fra rauchi gorgoglii e schizzi di saliva.
Prima di svenire aveva visto Remus in piedi di fronte a lei, ora nella casa regnava uno strano silenzio e per un momento, la paura che Dolohov gli avesse fatto del male, le fece dolere il cuore in petto. Si alzò, aggrappandosi alla ringhiera della scala, e dopo un paio di tentativi a vuoto, si mise in piedi e scese i quattro gradini che la separavano dalla zona giorno della Tana.
Si guardò attorno, portando una mano alla base della gola intanto che continuava a prendere aria in grossi respiri, girandosi attorno per abbracciare con lo sguardo tutto il piccolo salotto e la porta che dava verso la cucina. Si mosse barcollando e  solo dopo pochi passi, vide Remus accanto al lavello che guardava verso il basso, qualcosa che era coperto dal grosso tavolo di legno attorno al quale la famiglia Weasley si riuniva per i pasti.
-Remus?-  chiamò con un filo di voce, anche se c’era qualcosa che decisamente non andava nella figura dell’uomo. Aveva i capelli molto più lunghi  del solito, una folta barba bionda e  un ghigno di pura perfidia a curvargli le labbra verso l’alto.
Si aggrappò al battente della porta, per evitare di finire a faccia avanti per un capogiro e finalmente vide cosa stava guardando con quell’espressione. Dolohov seduto ai suoi piedi che si proteggeva il viso con le mani e scrollava la testa ripetutamente.
“Non è possibile…” C’erano schizzi di sangue dappertutto, segno che Remus si era parecchio divertito con il Mangiamorte prima di bloccarlo in quell’angolo, spalancò gli occhi e vide la punta della sua bacchetta illuminarsi di un verde intenso.
Aveva letto da qualche parte che i licantropi subiscono un brusco cambiamento di personalità nelle poche ore che precedono il sorgere della luna piena. Sono percorsi da dolori talmente forti, che fanno uscire la personalità del lupo assopito in loro rendendoli più bestie che uomini - REMUS!-
Lo vide drizzare il capo , prima di voltarsi verso di lei. Per un momento la strega pensò che non l’avesse riconosciuta, che l’avrebbe aggredita e invece… invece lo vide abbassare la bacchetta spegnendo l’incanto, intanto che Dolohov tirava un sospiro di sollievo. - Stai bene?-
-Sì.- faceva paura con quell’aspetto, con quell’aria  dannata e lo sguardo ottenebrato dal dolore che doveva avere in corpo, eppure Dora si sentì attratta da lui come mai prima d’ora le era capitato con nessun’altro uomo. Fece per avvicinarglisi, quando lo vide voltare il capo come un cane che punta un coniglio fra i cespugli,  sollevare il ginocchio destro  e piantare la scarpa contro la faccia di Dolohov, facendole svenire per il dolore della frattura del naso - Dove pensavi di andare, uhn?-

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Odore di fiori.
Odore di Cecily.
Sirius avanzava fra il campo di granturco che si stendeva a lato della Tana, allontanando  con le mani le foglie delle pannocchie fatte crescere con la magia, arricciando il naso, cercando di mantenere e non perdere la pista che aveva creato l’odore della ragazza. Si volse,  strizzando gli occhi nell’oscurità che stava calando, per poi riprendere a camminare, tenendo la bacchetta nella mano sinistra.
Non aveva idea se Cecy era riuscita a tenere testa a Regulus, se suo fratello era riuscito a compiere l’atto di violenza che l’incantesimo che aveva su di sé gli rendeva impellente,  James gli aveva detto di averla vista correre verso il retro della casa e poi l’odore della ragazza l’aveva trovato e condotto fino al campo.
Inspirò profondamente e  una  puzza acida gli si infilò nelle narici a forza, imbronciò le labbra in una smorfia e portò la mano destra a coprire il naso - Che Merlino!- era puzza di - Vomito?-  
Non fece a tempo a finire il pensiero che la punta della sua scarpa atterrò  su qualcosa di molliccio che creò un orribile “SPLAT!”abbassò gli occhi e la luce di un incantesimo in lontananza illuminò prima una chiazza di vomito, poi Regulus seduto fra le voglie con la schiena appoggiata contro gli stile del granturco.

-REG!-

Sirius si fece largo fra il granoturco per l’ultimo tratto che lo separava dal fratello, menando manate e gli si portò accanto, accucciandosi sulle ginocchia - Reg!- ripeté appoggiandogli una mano sulla spalla e scrollandolo forte - Regulus dov’è Cecily?-Il ragazzo non ebbe reazione, nemmeno a sentirsi scrollare, Sirius morse il labbro inferiore per il nervoso e poi si girò a guardare verso il punto in cui era indirizzato lo sguardo del fratello.
Cecily era stesa a terra, di pancia, la gonna sollevata a scoprirla e le mutandine attorno alle caviglie . Sirius si alzò, incredulo intanto che dietro di lui, con un filo di voce mormorò - Sono stato io.-

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Non c’era stata violenza, in qualche modo Regulus si era reso conto di cosa stava per fare ed era riuscito ad allontanarsi da Cecily, ma Sirius conosceva abbastanza bene suo fratello da sapere che un simile gesto, anche se dettato da un incanto, non se lo sarebbe mai perdonato. Chiuse la porta dietro di lui e sospirò appoggiandoci le spalle sopra. -Che situazione di merda…-
La battaglia era stata dura, ed era stato solo grazie a Andrea che aveva chiamato rinforzi dal Ministero se tutti, chi più  e chi meno bene , erano riusciti a cavarne fuori le gambe. Si volse verso i passetti leggeri che l’avevano raggiunto e sorrise alla ragazza, che invece, gli donò uno sguardo imbronciato - Come sta?-
-Una meraviglia.- rise in una maniera orrenda, sguagliata , sollevando le mani sopra la testa per poi lasciarle ricadere lungo i fianchi - Si sta dannando l’anima per aver quasi violentato Cecily. Vuole ammazzarsi e non è detto che non ci riesca conoscendolo.- fece per superare la ragazza,  ma si sentì strattonare per un braccio. Si volse e si ritrovò stretto alla biondina che si sollevò per abbracciargli il collo  - Hai bevuto Moody?-
-No, voglio solo darti un po’ di conforto.-
Sirius strabuzzò gli occhi da sopra la sua testolina bionda, su cui aveva appoggiato il mento - E non fare quella faccia!-
L’uomo sghignazzò socchiudendo gli occhi- Che faccia starei facendo?-
-Da pirla.-
-Quindi nulla fuori dall’ordinario no?-
si chinò per ricambiare il suo abbracciò, nascondendo il viso nell’incavo della sua spalla - Grazie Andie.-

 

 

  

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Capitolo 42
*** Capitolo 42 ***


Credits: La scena Tonks/Remus è ispirata ad una scena del telefilm Dawson's Creek, quindi NON mi appartiene :D

 

 

 

Capitolo 42

 

 

Molly appallottolo lennesimo festone natalizio e lo ficcò nel sacco che si portava dietro. Dopo quello che era successo, la voglia di festeggiare era sparita a tutti , e tenere la casa addobbata a festa le pareva uno schiaffo a chi soffriva in quelle stesse pareti. Regulus al primo piano della casa, chiuso dentro la camera di Bill da un incantesimo, e Cecily, allultimo piano, nella camera padronale che le aveva volentieri lasciato per riposare. Passò davanti la cucina, e buttò uno sguardo alle facce mogie che si trovavano attorno alla tavola. Anche i bambini non avevano voglia di giocare e se ne stavano accanto al camino ad ascoltare una delle  tante storie di fantasmi di Malocchio. A pensare che fino a qualche giorno prima, i gemelli avevano  costruito una specie di catapulta per cercare di far nevicare sopra la loro casa alla faccia di quellinverno troppi prime per il solito clima inglese.
- Mamma?- Molly sollevò gli occhi dal sacchetto e li portò versò Ron  - Che cosa sono questi colpi?-  il bambino sollevò gli occhi verso il soffitto e la donna fece altrettanto, per poi voltarsi verso le scale. Doveva essere Regulus, doveva aver ripreso a prendere a calci la porta per farsi aprire. 
Sospirò e scosse il capo - Nulla tesoro.-
Non avevano detto ai ragazzi cosa era successo nel campo, perché avevano rinchiuso Regulus, e per quale ragione  Cecily non si muoveva dal letto. Erano passati due giorni, ma nessuno dei due dava cenni di miglioramento. Anzi, più passava il tempo e più Regulus a star rinchiuso come un animale in gabbia, dava segni di squilibrio. Sirius aveva provato a parlargli più di una volta e lultima, si era guadagnato un bellocchio nero e altre ammaccature che lo facevano camminare curvo.
-Vai a vedere se i biscotti si sono raffreddati.-
Ron sollevò un sopracciglio, quando la loro madre prendeva a rimpinzarli cera qualcosa che non andava. Girò i tacchi, andò in cucina e tastò prima la teglia con un dito,  e poi lafferrò con entrambe le mani trotterellando verso il circolo di bambini seduti ai piedi di Malocchio. Si accomodò accanto a Neville, che subito agguantò un biscotto con la manina grassottella e sbuffò mettendo i dolcetti ricoperti glassa bianca e rossa a disposizione di tutti - Sono quasi sicuro che sia Reg.- disse intanto che gli altri si servivano e Malocchio si alzava per prendere un goccetto. Lennesimo della serata.
-Togli quel quasi.- mormorò Draco passando un biscotto ad Hermione per poi prenderne uno per  lui. staccò un morso e si guardò attorno, visto che era al centro dellattenzione di tutti. Ginny, Harry, Ron, i gemelli e Neville con le guance piene come un criceto. -Deve essere successo qualcosa di orribile in quel campo.- continuò allora, portando gli occhi verso la finestra che dava sul campo di granturco - Ho letto che ci sono incantesimi talmente forti da alterare la personalità di una persona.-
George annuì -Ci sono, ma sono incanti proibiti.-
- Ma conosciuti ai miei familiari.-
sorrise il bambino tristemente, ricordando cosa stavano per fare a lui suo padre e sua zia - Scommetto che zia Bella gli ha fatto qualcosa e che ora ne stia pagando le conseguenze.- lennesimo colpo che fece rimbombare quasi la vecchia casa -Poveretto.-

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-Quindi tu, dopo ogni luna piena devi farti barba e capelli?- esclamò Tonks intanto che raccoglieva i capelli di Remus in un gonfio codino. Il  malandrino era seduto di fronte a lei, accanto al lavandino del bagno, con un gomito appoggiato sul bordo della porcellana - Che seccatura.- Cavò un elastico dalle tasche dei pantaloni e lo girò attorno ai capelli del mago che, Dora doveva ammetterlo, erano senza dubbio la cosa più morbida che avesse mai toccato in vita sua.
Remus sospirò senza voltarsi verso di lei - Uno dei tanti effetti collaterali della Licantropia.- ridacchiò socchiudendo appena gli occhi color miele - Sembrare un barbone dopo ogni plenilunio.-
Di solito si tagliava i capelli da solo e si faceva anche la barba, ma si era risvegliato dopo la trasformazione con la spalla destra lussata, Merlino solo sapeva come diavolo aveva fatto a ridursi a quel modo, e aveva dovuto chiedere aiuto alla ragazza per eliminare quel look da senza tetto. Anche sé, a detta di tutte le donne della Tana, gli donava tantissimo.
-I capelli, però, dovresti tenerli lunghi sai?-  Remus arricciò leggermente il naso, un espressione deliziosamente assorta che Dora riuscì a non perdere grazie allo specchio posto sopra il lavandino -Davvero, sono bellissimi.- afferrò una ciocca di capelli fra due dita e la fece passare fra i polpastrelli  -E un vero peccato.-
-Se ti piacciono così tanto. - Si portò la mano sinistra al capo, sfiorando le dita di Tonks che si ritirò immediatamente imbarazzata - Lasciameli lunghi.-

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-Ti trema la mano.-
-Lo so.-
-Gradirei che non mi tagliassi Ninfadora.-
sollevò le sopracciglia in attesa della reazione della ragazza che non tardò ad arrivare. Più Tonks sbraitava  di non voler essere chiamata per nome , più lui si divertiva a far di testa sua.
Aveva ragione James, si divertiva davvero con poco.
Dora sollevò gli occhi verso quelli di Remus - Ce la sto mettendo tutta Remus.- rinsaldo la presa sul manico del rasoio e lappoggiò con delicatezza sulla guancia di Remus che soffiò una risatina dalle narici - E non chiamarmi Nin!-
Rimase a bocca aperta. Sì era dovuta sedere di fronte a lui e infilare le gambe fra le sue per essergli abbastanza vicina per radergli il viso, ma  aveva realizzato solo in quel momento di quanto gli fosse addosso. Si tirò indietro con il rasoio in mano e sollevò gli occhi oltre le spalle del licantropo quando la porta del bagno si aprì con un tonfo e lui si voltò torcendo il busto verso sinistra.
James li guardò a sua volta reggendosi i pantaloni con una mano- E voi che ci fate qua?- chiese prima che Remus abbassasse gli occhi e Dora cacciasse un grido imbarazzato coprendosi poi il viso con le mani.

 

-TIRATI SU I PANTALONI DANNATO CERVO!-

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Cera un piccolo taglio sul palmo della mano destra di Lily  Potter. Una cicatrice vecchia di anni, il ricordo di un patto di sangue, di un amicizia che doveva essere per sempre. Si volse nel letto e appoggiò il capo sul torace di James, aprì gli occhi e alla luce della luna che filtrava dagli scuri vide il volto del marito teso in un sogno probabilmente infarcito di incubi.
Subito dopo aver riportato Cecily in casa, Sirius si era lasciato andare ad una pletora di maledizioni e in quel diluvio di parole aveva puntato il dito anche contro di lei. [Mocciosus è innamorato allossessione di te, possibile che non lo capisci?]
Si, laveva capito, non era scema. Ma più che dirgli che per lei era solo un amico, quasi un fratello, che altro poteva fare? Strofinò la guancia contro il petto del marito, che si girò verso di lei per abbracciarla. Sorrise a quel gesto, ricambiando la sua stretta passandogli un braccio attorno al fianco.
[E se proprio lo vuoi sapere dovresti odiarlo, perchè lui] Era questa la frase che non la faceva dormire, quellurlo lasciato a metà da Sirius e zittito da uno sguardo di avvertimento di Remus. Che cosa aveva fatto Severus, perché avrebbe dovuto odiarlo?
Di certo Lily non poteva sapere che era stato lui a rivelare a Voldemort la Profezia che lo aveva messo poi sulle loro tracce. Che era quindi la causa di quellaborto che per mesi non le aveva fatto chiudere occhio, che laveva fatta piangere in bagno , con un asciugamano ficcato in bocca per evitare che James la sentisse. 
Per lei era lamico di una vita ritrovato, una persona cara, e non la fonte di una delle sue più grandi sofferenze.  Chiuse gli occhi, però sentiva che cera qualcosa che non andava, che le stavano nascondendo un segreto

 

[Perché non me lhai fatto dire Moony?] aveva  sentito Sirius sussurrare .
[Perché non voglio James rinchiuso ad Azkban per omicidio.]



E lei doveva scoprire quale fosse.

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 Cecily chiuse gli occhi nella penombra della stanza guardandosi attorno alla ricerca di Regulus. Da qualche minuto quei colpi alle pareti che avevano fatto rimbombare la casa in quegli ultimi due giorni, erano cessati e lassurdo pensiero che si fosse spaccato la testa da qualche parte, laveva spinta ad uscire dal letto , attraversare la casa e andare ad aprire la porta bloccata con lincantesimo. Guardò prima verso destra, poi verso sinistra e mandò un gridolino sorpreso quando udì la voce del mago arrivarle alle spalle - Cosa ci fai tu qui?-
Regulus era seduto per terra, accanto alla porta, le braccia lungo al corpo e il capo reclinato allindietro per appoggiare la nuca alla parete. Cecily si volse completamente verso di lui e lo guardò gonfiare il torace per prendere un lungo sospiro - Che hai fatto?- gli chiede abbassando gli occhi verso le sue mani. Cera poca luce nella stanza, ma si vedeva che erano macchiate di qualcosa di scuro - E sangue?- gli chiese e lo guardò voltare il capo per guardare verso il fondo del corridoio.
-Regulus!-
- Sì, e allora?-
Cecily gli si avvicinò - Come allora?- si abbassò sulle ginocchia e per riflesso, lo vide spostarsi, addossarsi con più forza alla parete dietro di lui, la mano destra, quella più massacrata, a premere contro il petto e a sporcare la camicia.
-Reg io non ce lho con te.-   non ce laveva davvero con lui per il ricordo più brutto della sua vita? Non lo sapeva, ma non le piaceva vederlo in quello stato, a macerarsi in una colpa non sua. Di questo ne era più che sicura. - E dovresti perdonarti anche tu, infondo, non è successo nulla.- Si allungò a prendergli il viso fra le mani, per girarlo e farsi guardare,ma  non appena le sue dita sfiorarono le gote leggermente barbute del giovane, una visione stupefacentemente nitida si scatenò nella sua testa.
Ancora quel neonato, ancora quella luce verde che piombava sulla sua culla e di nuovo Sirius che si lanciava per salvarlo. - Edavvero tuo figlio.- mormorò con un filo di voce allontanando le mani dal volto di Regulus con un salto.

 

 

 

 

 FINE CAPITOLO.

 

Secondo voi Lily dovrebbe scoprire che è stato Severus a mettere Voldemort sulle loro tracce e che quindi è causa sua se ha perso il bambino che aspettava?  Oppure sono troppo cattiva con il povero Sevy xD?

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Capitolo 43
*** Capitolo 43 ***


 

Capitolo 43.

 

 

La donna camminava lentamente tenendo fra le braccia un piccolo fagotto avvolto in fasce di landa. Il passo morbido e costante, il capo leggermente chinato in avanti coperto dal largo cappuccio del mantello che la copriva per intero, pareva una madre intenta ad osservare intenerita l’amato figlioletto, ma Severus sapeva che non c’era nulla di bello in quella vista. Afferrò il davanzale con entrambe le mani e inspirò profondamente, preparandosi spiritualmente a quello che stava per vedere. Quando riaprì gli occhi si rese conto che la donna era alla porta e prima che quella sollevasse una mano per bussare, fu lì a girare il pomolo e a tirarla a sé per farla entrare. - Cosa diavolo ci fai tu qui?- non osava abbassare gli occhi sul fagotto che la donna teneva fra le braccia come se fosse stato il suo tesoro più prezioso - Ti hanno vista?-
La donna sollevò lentamente il capo e gli rivolse uno sguardo malevolo da sotto la falda del cappuccio, Severus storse le labbra in una smorfia e le fece segno di sedersi alla poltrona dietro di lui.
Bellatrix Black Lastrange si accomodò con la grazia di una regina e scostò una delle fasce che avvolgevano quel piccolo corpicino che sentiva muovere debolmente contro di lei e  Severus  si ritrovò a serrare la mascella alla vista di quel volto quasi demoniaco su un corpo da neonato. Voldemort  spostò gli occhi color vinaccia verso il Professore, debole, troppo debole per parlare, usò la sua voce mentale per  sussurrare alla volta di Piton - Sono molto scontento, Severus.-
-Per quale ragione signore?-
gli rispose il Professore.
-Non hai ancora svolto il tuo compito.- Era ridotto in quelle condizioni da quando aveva cercato di uccidere il piccolo Harry Potter e la Maledizione era tornato verso di lui riducendolo in quello stato. Un anima vagante che vagava alla ricerca di un nuovo corpo, chiuse gli occhi per un momento, non voleva pensare ai genitori a cui Voldemort aveva sottratto il figlio per farne il vestito della sua anima maledetta.
-Mi dispiace signore.- disse con un filo di voce - Ma non so come.-
-NON MENTIRE!-
la voce di Voldemort rimbombò nel capo di Piton, si portò le mani al capo con un gemito e strinse i capelli fra le dita -HO BISOGNO DI UN CORPO, HO BISOGNO DI UN FIGLIO PRIMOGENITO CHE CONTENGA IL MIO SPIRITO!-
 
  Severus aprì gli occhi con ansito, mise a fuoco quel corpo minuscolo che avrebbe potuto uccidere solo afferrandolo forte e sbattendolo a terra, e poi Bellatrix con quel morbido sorrisetto compiaciuto a sollevarle gli angoli delle labbra. Eppure non aveva nulla da ridere, aveva provato lei a concepire un corpo per il suo Signore, ma l’incantesimo che serviva alla possessione le aveva ucciso diversi bambini in corpo.
Serviva un neonato già nato, ma Bellatrix era ormai sfibrata dai numerosi aborti avuti a distanza solo di pochi mesi uno dall’altro e  Voldemort non poteva più aspettare.
-Non posso, non so come fare!- gridò l’uomo - Occorre un bambino che sia figlio di due potenti famiglie magiche…- per contenere senza disfarsi uno spirito tanto potente come quello dell’Oscuro Signore - …Ma dove lo trovo!?-
I matrimoni fra maghi purosangue erano sempre meno. Ora non era più un onta che un purosangue sposasse un babbano o un mezzosangue. Mordicchiò il labbro inferiore intanto che sul viso di Voldemort si formava un piccolo sorriso - Sai dove trovarlo…- sussurrò -Sai perfettamente chi potrebbe darmi un corpo.-

 

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Mancavano solo due giorni a Natale, ma nessuno sembrava essere in vena di festeggiamenti. Nonostante la situazione di crisi fosse rientrata, gli animi erano rimasti bui, segno che la sofferenza era solo sopita, ma non passata. Regulus pareva un fantasma, se ne stava tutto il giorno seduto in veranda, con le mani fasciate appoggiate in grembo e lo sguardo perso al vuoto. Cecily gli stava lontana chilometri, visto che non pareva essere contento di averla attorno, faceva attenzione ad entrare in stanza per evitare di trovarlo lì, oppure ad uscire quando era lui ad entrare. Lily seguiva Sirius come un ombra per farsi dire cosa  Remus gli aveva impedito di dirle, e alla fine James , per qualche strana ragione, era assalito da violenti mal di testa. Charlus aveva detto che era una cosa più che normale, che i mal di testa e i Potter vanno a braccetto da generazioni, ma soffriva, si vedeva lontano un miglio e il suo carattere in via di peggioramento faceva camminare tutti sui gusci delle uova.
Andrea ridacchiò passando una mano fra la folta capigliatura ricciuta di Regulus, seduto di fronte a lei, accanto al lavandino del bagno. Gli stava asciugando i capelli dopo averglieli lavati e non poteva fare a meno di notare quanto quella capigliatura  assomigliasse al pelo del barboncino in cui il ragazzo si trasformava.
Regulus sollevò un sopracciglio e la ragazza si coprì le labbra con la mano libera chiusa a pugno - Che hai da ridacchiare?- le chiese e quella scosse il capo pronta, prima di ridacchiare ancora - Sì lo so, ho dei capelli assurdi…-
Andrea gli puntò in faccia il getto caldo del phon , facendogli arricciare il naso e socchiudere gli occhi per riflesso. Oddio, aveva anche le stesse espressioni  di un cane infastidito! - Sei così morbido e ricciuto.-
-Come una pecorella.-
La biondina scoppiò a ridergli in faccia allontanandosi e spegnendo il phon. Regulus si passò una mano avvolta in strette bende per tirarsi indietro i capelli dal viso, e guardandola dal basso verso l’alto con un sopracciglio lievemente inarcato - … Secondo te perché non mi sono fatto lavare i capelli con la magia?-
-Perché volevi essere servito come un principino?- chiocciò Andrea unendo le mani e appoggiandole ad un lato del viso.
-No, perché sapevo che se mi avessi fatto un incantesimo gratta e netta tipo…- si alzò in piedi afferrando lo schienale della seggiola che aveva portato su dalla cucina - I miei capelli avrebbero potuto far concorrenza alle capigliature assurde di casa Potter.- Superò Andrea per andare verso la porta - Quelle di padre, figlio e nipote ovviamente intendo.-
 Fece un passo in corridoio che qualcuno gli finì dritto addosso ad un braccio, fece un passo di lato per riflesso e si volse a guardare Cecily che si massaggiava il centro della fronte con una lieve smorfia delle labbra. Oh Merlino, quanto adorava quando faceva quella buffa faccetta. Rimase per un momento immobile, le labbra socchiuse come se avesso voluto dirle qualcosa, per poi scrollare il capo e rientrare in bagno, lasciandola sola in corridoio.  Andrea sbuffò incrociando le braccia al petto.
-Vogliamo parlarne?-
-Di cosa?-
chiese il ragazzo sulla difensiva lasciando la presa alla sedia,e sedendosi davanti alla porta con uno sbuffo. Miseria, non poteva continuare ad evitarla, prima o poi doveva parlarle e spiegarle per quale ragione l’incantesimo l’aveva indirizzato verso di lei. Si passò una mano sul viso e rispose con un - Di cosa?- alla bionda che si era andata a sedere sul water.
-Del fatto che sei innamorato pazzo di Cecily.-
Regulus sgranò gli occhi - Certo, se poi parliamo della tua cotta per mio fratello.- guardò Andrea avvampare letteralmente, arrossire fino alla radice dei capelli intanto che portava una mano al petto. Si chinò in avanti con il busto  e sghignazzò - Oh Merlino è vero, ti piace Sirius!-

-NO, ASSOLUTAMENTE!-

Regulus rise forte, era tremendamente uguale al fratello quando lo faceva -Oh andiamo, si vede…- Andrea sollevò entrambe le sopracciglia, sembrava allo stesso tempo in preda al rifiuto e all’interesse di sapere, allo stesso tempo  - Sai, il modo in cui lo punzecchi, è strano.-
-Io punzecchio tutti!-
-Non così!-
-Così come!?-
Regulus fece spallucce con un espressione tremendamente divertita - A quanto pare non sono il solo che fugge dalla verità…- si tamburellò la guancia con le dita della mano su cui aveva appoggiato il mente - E’ confortante.-

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Visto che Sirius si era dimostrato avere la bocca più chiusa di una cassaforte della Gringott , Lily aveva deciso di affrontare Remus e chiedere a lui cosa Sirius avrebbe voluto dirle  quel giorno. Lo trovò sul retro della Tana, intento a spaccare la legna, e non sorrise, quando lo vide sollevare gli occhi verso di lei con l’ascia sollevata sopra la testa.
-Ho parecchie energie in questi giorni.-
Lily sollevò gli occhi al cielo - La luna piena c’è stata solo due giorni fa.- e lui doveva avere ancora in corpo la forza del lupo che dormiva in lei per la restante parte del mese - Però non dovresti strapazzarti troppo.- gli guardò il torace, sapeva che doveva essere come al solito pieno di ferite, senza contare che solo quella mattina aveva fatto effetto la pozione che gli aveva preparato per rimettergli in steso la spalla destra - Oh quando tornerai ad avere la tua solita dose di forza, non riuscirai a muoverti.-
-Non sarebbe una novità.-
Remus si strinse nelle spalle con un espressione allegra, che si spense alla vista dello sguardo crucciato che Lily gli stava rivolgendo - Cosa c’è?- le chiese appoggiando l’ascia a terra e andandole incontro.

 

-Credevo che fossimo amici, Remie.-
-Lo siamo.-
-No, non è vero.-
Remus le rivolse un espressione sorpresa - Cosa mi state nascondendo tu e Sirius?- lo incalzò avvicinandosi a lui - Cosa avrebbe voluto dirmi su Severus? Perché dovrei odiarlo?- il licantropo abbassò gli occhi con un sospiro - Guardami Remus!- lo afferrò per la giacca e iniziò a scrollarlo per farlo parlare- GUARDAMI!-
-Lily.-
la voce di Remus risuonò stranamente tranquilla quando risollevò gli occhi verso il volto della donna, tanto che questa allentò la presa sulla sua giacca - Ti sei mai chiesta chi sia stato a riferire a Voldemort la profezia della Cooman?- negli occhi verdi di Lily passò un guizzo di sorpresa. No, evidentemente non le era mai passata per il capo quella domanda.

- No…-
-Beh, chieditelo ora…-

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Intanto, fuori dal bagno della Tana, Cecily cercò lo sguardo di Sirius che saltava da un piede all’altro in preda allo stimolo della pipì - Secondo te che stanno facendo quei due là dentro?- gli chiese inclinando il capo verso la spalla destra e guardando confusa la porta chiusa davanti a loro.   Il malandrino scosse il capo, poi sollevò le spalle, appoggiandosi le mani sull’inguine e chinandosi per un momento in avanti con il busto -Non lo so…- un altro saltello per cercare di trattenersi dal farla nei pantaloni
-Cacca di gruppo?-

-Chi non fa cacca in compagnia o è un ladro o è una spia?-
-Cecy quello è chi non mangia.-
-Va beh, è uguale.-
la moretta si chiuse nelle spalle.
-No perché un azione è la resultante dell’altra.-
-Interessante.-
Cecy si lisciò il mento con due dita,girandosi a guardarlo, era - Ti scappa tanto?- gli chiese, era letteralmente accucciato ad uovo sui calcagni.
-Da morire…- s
ollevò il capo e la trovò con un espressione semplicemente demoniaca  stampata in viso - Cosa? - sussurrò. Conosceva fin troppo bene quella faccia da bastarda - Cecy abbi pietà.-

La ragazza portò la lingua fra i denti e iniziò a far - PSSS!!! PSSSSS!!!- ovvero uno dei suoni che maggiormente stimola il rilascio della vescica…

 

-BASTARDAAAAA!-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

Lily portò le mani a coprire la bocca intanto che fissava gli occhi onesti di Remus. Non poteva essere stato Severus a tradirla, non poteva essere stato lui a consegnare la sua famiglia all’Oscuro Signore… Non poteva essere lui una delle cause della morte di suo figlio.
Senti una piccola fitta alla pancia, la stessa che aveva provato dopo essersi sollevata dopo l’Avada Kedavra di Voldemort e capì che come allora, aveva perso qualcuno di caro al suo cuore.
Si volse, la morte disegnata sul volto, sussurrando un grazie all’amico che si portò le mani fra i capelli. Remus probabilmente si sarebbe sentito in colpa quando tutti avrebbero saputo cosa stava andando a fare, ma adesso non le importava.

 

…Il suo bambino mai nato gridava vendetta.


 

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Capitolo 44
*** Capitolo 44 ***


Capitolo 44
“Vendetta.”

 

Nonostante il clima cupo che regnava nella Tana, era la vigilia di Natale e i bambini meritavano almeno una giornata piacevole. Per questa ragione Sirius aveva apparire le vecchie scope giocattolo che erano state sue e di Regulus, Remus si era fatto dare le scope con cui i piccoli Weasley avevano iniziato a far pratica di volo  e si erano tutti piazzati in giardino ad insegnare ai piccoli le prime nozioni sul volo.
Harry si era rivelato essere degno figlio di suo padre e solo dopo un paio di tentativi era riuscito a far lievitare la scopa e a salirci sopra. Hermione, gli aveva scoccato uno sguardo di pura invidia e si era messa a strepitare talmente arrabbiata l’incantesimo che la scopa era schizzata in alto  per poi ricadere a qualche metro da Draco.
-Ci bombardano?- chiese il biondino guardando verso il cielo.
-Spiritoso!- sibilò Hermione riprendendosi la scopa.
Neville, da vicino il padre , osservava gli altri  con un misto di terrore e desiderio negli occhi. Frank si abbassò sui calcagni e glie li indicò con un cenno del capo - Non vuoi provare anche tu?-
Il bambino fece prontamente no con la testa, tutto spaventato.
-Dai, è semplice, vieni.-  lo afferrò sotto le ascelle e se lo prese in braccio.
Sirius si piegò verso James che guardava  Harry flottare allegro a un metro e mezzo da terra - Mi domando come  Frank e Alice abbiano potuto fare un simile piscia sotto.- e accennò al piccolo Neville aggrappato come un granchio alle braccia del padre che l’aveva appena piazzato sulla sua di scopa.
-Dai, è piccolo.- ridacchiò James coprendosi la bocca con il dorso della mano, per cercare di attutire il suono delle sue parole, così che Alice e Frank non lo sentissero - E anche Harry non mi mollava quando lo feci volare con me la prima volta.-
Gli era rimasto per tutto il tempo aggrappato addosso, poi solo alla fine aveva voluto essere messo su una scopa, ma al primo scatto in avanti aveva iniziato a gridare terrorizzato, solo quando era stata ora di tornare a casa, ci aveva preso gusto e non voleva scendere.
-Bah.- Sirius si chiuse nelle spalle e guardò ancora il piccolo Paciock che stava addossato al manico della scopa come un riccio, frignando, nonostante questa fosse solo un metro da terra e Frank lo seguisse tenendolo per la cintura dei pantaloni.
James arricciò il naso, espressione tipicamente Potter, così l’aveva una  volta definita lo stesso Sirius -  Vorrò vedere quando sarà bravo il tuo di figlio sulla scopa.-

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

-Lils che fai qui?- chiese Remus al sedere di donna che vedeva chino sul suo baule. Lily sollevò il capo e gli sorrise richiudendolo facendo forza con entrambe le mani sul coperchio - Cercavo una macchina fotografia.- accennò alla finestra che dava sul cortile dove si trovavano i bambini - Di solito, tu l’avevi sempre.-
Remus scosse lentamente il capo, guardandola senza sorridere, e la donna si chiuse nelle spalle facendo per uscire dalla stanza - Vabè, peccato.-  
Era con un piede già un corridoio che sentì la mano destra di Remus chiudersi attorno al suo gomito sinistro. Si girò a guardarlo da sopra una spalla, sollevando un sopracciglio con un aria meravigliosamente angelica.- Cosa c’è Remmie?-
-Cosa vuoi fare?-
-Perché me lo chiedi, se sai già che la risposta non ti piacerà?-

Remus domò il suo strattone per liberarsi, con uno della medesima forza, ma che la tirò dalla parte opposta - Ti ho detto la verità perché non ti meriti una bugia, non perché tu faccia una cosa di cui poi sicuramente ti pentirai!-
Sul viso di Lily apparve prima un espressione sinceramente sorpresa, poi un dolce sorriso. Si avvicinò all’amico e gli passò un braccio attorno al collo, tirandolo a sé per stringerlo forte. - Lo sai che ti voglio bene, vero Remus?-
Remus si lasciò sfuggire un  sospiro sollevato intanto che l’abbracciava a sua volta -Certo che lo so.- era stata la prima, oltre i Malandrini, a volergliene veramente -Anche io te ne voglio.-
Lily sorrise, con la gota appoggiata alla sua giacca - Per questa ragione ti dico.- Remus si sentì colpire il centro della schiena da qualcosa. Una bacchetta? - Cerca di diventare meno ingenuo.-
Liy sentì il peso del licantropo piombargli addosso come un masso, lo sostenne piegando le ginocchia e accompagnò la sua caduta a terra. Gli scostò i capelli dal viso e gli schioccò un bacio sulla fronte - Perdonami amico mio…- si alzò spolverandosi i pantaloni - Avrai un gran brutto mal di testa quando ti sarai alzato.-

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-Potter sei una schiappa!-
-Potter sei la vergogna dei Grifondoro!-
-Potter ritirati sei troppo vecchio.-

James incrociò le braccia al petto piccato intanto che Regulus scendeva dalla scopa tenendo in mano il boccino che gli aveva rubato sotto al naso all’ultimo secondo. Per spiegare le regole del Quidditch ai bambini, soprattutto ad Harry e a Hermion che non avevano mai visto una partita vera, avevano deciso di organizzare una partita . Da una parte James, Frank e Andrea. Dall’altra i due fratelli Black più Cecily.
-ANDATE TUTTI A FANCULO!- gridò l’uomo, scarlatto per la vergogna, scendendo con un salto dalla sua scopa intanto che tutti i presenti non facevano che prenderlo in giro per aver lisciato così clamorosamente il boccino, e si avvicinò al figlio che guardava verso la casa.
-Beh? Mi hai disconosciuto pure tu?- gli chiese.
Harry tornò a guardarlo tenendo le sopracciglia abbassate - Dov’è mamma?-

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Severus Piton doveva ammetterlo, negli anni, era stato questo il suo unico desiderio. Entrare nella sua camera da letto, e trovare lì Lily, seduta sul materasso ad attenderlo con un sorriso sulle labbra. Per questa motivo , quando aveva incrociato lo sguardo verde bosco della donna sdraiata sulle coperte, non aveva avuto la minima reazione. Si era limitato a fissarla, mentre lei si alzava, gettando indietro i capelli dal viso con un colpetto del dorso della mano e camminava verso di lui ondeggiando leggermente i fianchi. Aveva visto questa scena troppe volte nella sua testa per cascarci, per cedere davvero che Lily fosse lì, che stesse sorridendo a lui, che gli si stesse avvicinando sul serio con quel passo morbido e sinuoso.
Solo quando sentì il corpo della donna adagiarsi contro il suo, il suo piccolo seno premere contro il suo petto, capì di non stare sognando -Ma cos…?- Lily gli premette l’indice della mano sinistra contro le labbra - Lily.-

Lei era veramente lì.   

Lily lo spinse contro il muro, gli sfilò dalle spalle il mantello e prese a giocare con i bottoni della sua camicia. Severus non riusciva a crederci. Aveva lasciato Potter? Si era finalmente accorta che lui non era adatto a lei?  Incrociò di nuovo il suo sguardo e la vide sorridergli - Lily.- mormorò stordito da tutta la situazione, prendendole il viso fra le mani. La donna lo lasciò avvicinare, fino a che non estrasse dalla manica della giacca il coltello che Severus aveva lanciato contro Remus e quando sentì le labbra dell’uomo lambire le sue, glie lo conficcò nell’addome senza battere ciglio.

 

 

 

 

 

 

  

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Capitolo 45
*** Captiolo 45 ***


Un capitolo corto lo ammetto. V.V ma denso di azione.

 

Capitolo 45

 

 

Non appena Lily sentì il sangue di Severus macchiarle le dita, allentò la presa all’impugnatura del pugnale e lasciò che il professore barcollasse all’indietro e cadendo come un sacco svuotato, si liberasse dell’arma che aveva trovato custodia nel suo corpo. Sentì le labbra piegarsi in un sorriso alla vista della macchia rossa che si stava allargando sulla camicia di Severus, e si scoprì a godere del dolore che leggeva nei suoi occhi. Un dolore più morale, che fisico. 
Si pulì le labbra con il dorso della mano libera, disgustata di aver sfiorato quelle dell’uomo e gli gettò il coltello accanto - Tieni, riprenditelo.- Severus guardò  l’arma impattare a terra, poi sollevò di nuovo gli occhi su Lily - Perché mi guardi così?- gli chiese, interpretando giustamente l’espressione sconvolta del Professore - Per quello che mi hai fatto, meriteresti molto peggio.-
Un peggio che non riusciva nemmeno a quantificare, non sapeva immaginare in quanti modi il suo cuore desiderava veder soffrire Severus Piton, in quanti modi volesse vederlo strisciare a terra, come lei aveva fatto per mesi dopo quella maledetta notte del 1981. -Sai…- sussurrò chinandosi in avanti - Devi ringraziare che sia venuta io e non mio marito…- si concesse un sorriso cattivo che ebbe lo strano potere di imbellirle ancora di più i lineamenti - … Sì, perché sono ancora sposata con James e intendo rimanerci finché avrò vita.-
Piton abbassò gli occhi disperato e Lily scosse il capo sollevandosi - Non fare quella faccia…- sussurrò priva della minima pietà  -Non dire che mi ami…- nella sua mente c’erano solo le grida di James durante le Crucio di Voldemort, il pianto di Harry e quelle macchie sulla sua camicia da notte -… Che mi hai sempre amato, perché non è vero.- Tutto il dolore che lui le aveva dato.
-E’ vero!- scatto Piton - IO TI AMO!-
Lily fece di nuovo di no con la testa.
-Perché non mi credi.-
Severus cercò di mettersi in ginocchio - Non sapevo che si riferisse ad Harry quella profezia…- tese le mani e le afferrò forte i polsi - Quando me ne sono reso conto, quando ho capito che sarebbe venuto a cercarvi, ho provato a chiedere una grazia per la tua vita…- sentì i tendini sotto la morbida pelle che stava stringendo, tendersi   - Però lui non mi ha dato retta, ho anche chiesto a Silente di nasconderti.-

-Solo me?-

Piton, con gli occhi velati dal pianto e dal dolore, si specchio nello sguardo colmo di odio di Lily - Hai chiesto grazia solo per la MIA vita a Voldemort e a Silente…- si libero con uno strattone della presa di Severus e gli mollò un ceffone a mano aperta sulla guancia, buttandolo a terra
Piton rimase immobile, in un mucchio, ai piedi di Lily.
-PENSAVI DAVVERO CHE SE MIO FIGLIO FOSSE MORTO, IO AVREI POTUTO SOPRAVVIVERGLI?-
Sgranò gli occhi in preda al furore, le lacrime che le scorrevano lungo le gote fino al collo - O PENSAVI CHE MORTO JAMES IO SAREI STATA TUA?- tirò indietro la gamba destro e gli conficcò con un calcio la punta della scarpa nel costato- SEI UN PAZZO SE TI E’ANCHE MINIMAMENTE PASSATO PER LA TESTA!-
Sarebbe morta se li avrebbe persi entrambi -SAREI MORTA SEVERUS!MORTA! MORTA!-

-Lo ami allora…-

Lily bloccò l’ennesimo calcio che gli stava per dare a mezz’aria, lo guardò stupita e alla fine si lasciò sfuggire una risatina amara - Ti sopravvaluti Sev.- si strinse nelle spalle - Pensavi che mi fossi data a James per il dolore del tuo abbandono?- si accucciò sui calcagni e gli toccò una guancia con un dito - Pensi davvero che sia così stupida da sposare un uomo che non amo, perché un altro mi ha chiamata mezzo sangue e ha rifiutato il mio affetto e la mia amicizia? - sollevò un sopracciglio appoggiando la mano sinistra sulla guancia per sostenere il capo -Pensavi che l’avessi fatto solo per fare un dispetto a te o che ne so, per paura di rimanere sola?-

Severus chiuse gli occhi e appoggiò la fronte sul pavimento.

-Ho sempre amato lui.-
Severus sgranò gli occhi, la faccia di uno che ha ricevuto una seconda coltellata a tradimento -Sempre...-

[Come si chiama quello?]
[James Potter.]
[ Ed è un tuo amico?]
[Assolutamente no! Non mi sta nemmeno simpatico!]
[E allora perché lo stavi fissando?]

-Ho rovinato tutto…-La mente di Severus si era letteralmente piegata su se stessa, accartocciata come un castello di carte crollato - Ho rovinato tutto.- In quel momento, quando l’aveva chiamata “Sporca Mezzosangue”aveva detto addio non  alla possibilità di stare con lei come suo compagno, ma  come semplice amico. Di essere quello che la faceva sorridere, il depositario dei suoi segreti e dei suoi sogni. Quello che lei considerava il fratello che aveva sempre desiderato. E  da quel giorno, da quel preciso secondo, tutta la sua vita era andata a rotoli e solo in quel momento, con lei che gli vomitava addosso improperi e lo prendeva a calci, se ne rendeva conto - E’ tutta colpa mia.-

-Sì.- gli rispose Lily sollevandosi - E’ tutta colpa tua.-

 

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Remus aprì gli occhi con un gemito e come previsto da Lily, portò immediatamente la mano destra alla nuca per cercare di soffocare una fitta. Riaprì gli occhi, lentamente e stavolta riuscì a mettere a fuoco il volto della persona che lo stava reggendo in posizione semiseduta e dell’altra che lo chiamava a gran voce -Prongs, non gridare.-
James premette le labbra una contro l’altra e  scambiò uno sguardo con Sirius, che sosteneva il licantropo, tenendogli un braccio attorno alle spalle.
Lo avevano trovato  in casa, steso accanto al suo baule e non c’era voluto molto per capire che c’era qualcosa di strano in quello svenimento. Il contenuto del baule era letteralmente all’aria, come se qualcuno ci avesse rovistato dentro in preda alla rabbia.

-Dov’è Lily?- i due amici abbassarono lo sguardo all’unisono verso il povero licantropo che stava cercando di mettersi in piedi. L’avevano trovato mentre cercavano lei, non era lui a dover porre quella domanda, ma loro.

-Non lo so Moony, non riusciamo a trovarla.-

Remus strinse più forte la mano alla nuca - Allora è andata davvero da Severus.-

 

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Lily aveva tirato fuori un asciugamano dalla cassettiera accanto al letto e glie l’aveva tirato. Non aveva mai desiderato ucciderlo, ma solo farlo soffrire. Severus l’aveva afferrato e appoggiato con forza alla ferita all’addome, osservandola senza una vera espressione sul volto.
-Addio.- sussurrò in risposta al saluto di Lily, facendole eco con un filo di voce e non appena la donna si volse , per smaterializzarsi, lui estrasse la bacchetta e glie la puntò alla schiena - Addio, mia cara.-

 

FINE CAPITOLO

 

 

 Piccolo chiarimento: Le azioni commesse da Severus che sto narrando in questa fan fiction, non sono assolutamente frutto della mia fantasia, della mia antipatia per lui O_O Sono le stesse che ha compiuto nei libri di mamma Row. Leggete se non mi credete.

 

[…]Persa per sempre Lily, Piton si unisce a Voldemort e diventa un mangiamorte. Quando Sibilla Cooman pronuncia di fronte ad Albus Silente, nel locale chiamato Testa di Porco a Hogsmeade, la profezia sul bambino che avrebbe sconfitto Voldemort, Piton (che di essa ha ascoltato solo la prima parte) corre a riferirla all'Oscuro Signore: quando questi, però, la interpreta come riferita al figlio di Lily, Piton si pente di quanto ha fatto, e chiede la grazia per la ragazza che non ha mai smesso di amare. Conscio del fatto che il Signore Oscuro non provi pietà per nessuno, Piton si reca perfino da Silente, supplicandolo di nascondere Lily […]  TRATTO DA WIKIPEDIA.

 

Quindi se vi sembra stronzo è perché, per la miseria, lo è. Mamma Row l'ha creato così. per tutta la vita è stato una gran canaglia e si è redetto solo alla fine, aiutando Harry e pagando il suo gesto con la vita o.ò

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Capitolo 46
*** CAPITOLO 46 ***


CAPITOLO 46

 

 

 

Erano passati tre giorni da quando Sirius e James erano piombati a Spinner’s End, ma nessuno ancora aveva idea di cosa fosse veramente successo fra Lily e il Professore. Quando i due Malandrini erano arrivati avevano trovato Lily con la bacchetta levata pronta a scagliare l’Anatema che Uccide su un Severus Piton inginocchiato ai suoi piedi, piangente e sanguinante. Anche James non era riuscito a cavare una parola di bocca alla moglie e il clima alla Tana era ulteriormente peggiorato.
Per questa ragione, quel pomeriggio Prongs aveva proposto agli altri di uscire con i bambini e di portarli a Diagon Alley, qualche ora di svago lontano da quella sorta di cappa che sembra aver avvolto casa Weasley non poteva che far bene a tutti.
Aveva dimenticato una delle cinque regole del perfetto Auror che Malocchio gli aveva gridato contro durante tutto il suo addestramento: Nei momenti di crisi, mai separarsi dai compagni!

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

-Dove siamo?-
-E’il negozio di caramelle che ti dicevo.-

Harry lanciò uno sguardo a Ginny che lo precedeva fra gli scaffali, quello non era un semplice negozio di caramelle, ma la cosa più sensazione che avesse mai visto! Sembrava la casetta di Marzapane di Hansel e Gretel, con i muri fatti di  marzapane appunto, i vetri delle finestre di zucchero e le imposte di cioccolata. Pass un dito su uno scaffale e se lo portò alla bocca - E’ cioccolato al latte!- disse a Ginny .
-Sì, ma non mangiarlo, è da esposizione…-
Harry  spostò lo sguardo dalla bambina accanto a lui di nuovo alla scaffalatura  mantenendo il dito in bocca, girò su se stesso e poi  tornò a Ginny che, accucciata sui calcagni stava spostando barattoli di caramelle e cioccolatini alla ricerca di chissà cosa - Dove sono Ron, Draco e Hermione?-
Ginny si chiuse nelle spalle senza guardarlo.
-Non è che si perdono?- Harry scoccò un occhiata preoccupata oltre la vetrina decorata con bastoncini bianchi e rossi, tipici  del natale. Ginny sbuffò tirandosi su con un sacchetto in mano - Draco e Ron sono già venuti qui,  e sapranno ritrovare sicuramente la Gelateria di Fortebraccio dove ci aspetta James.-
-Sì, però…- 
Harry guardava ancora verso la vetrina.
-OH UFFA!- scattò Ginny stranamente arrabbiata, Harry si volse a guardarla sorpreso - Valli a cercare, se proprio non ci vuoi stare con me!- Harry strabuzzò gli occhi, ma prima che potesse fare qualcosa, Ginny gli aveva già mollato il sacchetto fra le mani e aveva imboccato la porta del negozio come una piccola tromba d’aria.
-Sì…- sussurrò una volta rimasto solo - Io però…- si guardò attorno - Non la so ritrovare la gelateria.-

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

-Per chi è?-
A qualche negozio di distanza da Harry, Andrea Moody cacciò un gridolino spaventato, e come suo padre le aveva insegnato a fare, senza guardare CHI stava picchiando, mollo una gomitata all’indietro verso lo stomaco della persona dietro di lei.
-Cazz…- sbottò Sirius piegandosi in avanti e la biondina si volse a guardarlo, prima di raccogliere da terra la giacca che aveva sfilato dalla gruccia per poterne tastare la morbidezza a contatto col viso.
-Fatto male, cane?-
-Io ti ucciderò ragazzina…-
pausa per riprendere fiato, intanto che accucciato massaggiava la parte colpita con una mano - …traendone piacere.- sollevò gli occhi e Andrea gli rivolse un sorriso sfolgorante - BASTARDA.-  
-Non è colpa mia, è così che mi ha allevato mio padre…- sollevò il braccio destro  mimando un gancio  - Colpisci sempre chi ti arriva alle spalle senza preavviso… Che fai?.- Sirius si era tirato su e le aveva stretto al volo il pugno chiudendola nel suo, lo guardò palesemente a disagio e strattonando cercò di riprendersi la mano. Cresciuta senza madre, morta di parto, era stata allevata dal padre solamente che, nonostante l’amasse in una maniera ar dir poco assoluta e viscerale, non era di certo un tipo da abbracci e carezze di sorta.
-Mollami!- protestò infatti -Non mi piace…-
-Essere toccata?- Sirius sorrise -Eppure ieri sera con quel tipo sembravi a tuo agio.- Andrea sollevò un sopracciglio, la sera prima era stata incastrata in un doppio appuntamento al buio con Hestia e due tizi impiegati al Ministero Magico, ma lui che ne sapeva -OH MERLINO SIRIUS, MA MI HAI SEGUITA?!-
-Ero da quelle parti, per caso...-
-Ti denuncerò per persecuzione.-
-Esagerata.-
Andrea si ritrovò a ringhiare in preda ai nervi, menò un ennesimo strattone per liberarsi , ma la presa di Sirius, benché fosse fatta con una sola mano , era troppo forte . L’uomo lanciò uno sguardo verso la folla oltre la vetrina del negozio dove si trovavano, sollevò l’altra mano e l’appoggiò alla nuca della ragazza, tirandosela addosso.
La conosceva da anni, ma solo ultimamente si era resa conto di quanto fosse piccina, riusciva a tenerla a bada senza troppa fatica, anche se era evidente che ce la stava mettendo davvero tutta per fargli mollare la presa e andarsene.
Le si avvicinò fino a sfiorarle il naso con il suo, la vide avvampare di vergogna e stranamente questo gli provocò una strana sensazione di trionfo, gli piaceva dannatamente quello che stava vedendo, eppure, era un gioco no?
era uno dei loro soliti dispetti.
-Per me, troveresti piacevole il contatto umano , se fossi con uno che ci sa fare.-
-Tipo tu?-
gli chiese Andrea - Che c’è? Prevedi un due di picche da parte di Cecily e vuoi me per farti passare lo sfizio?-
 Ebbero entrambi la stessa reazione sul finire di quella frase, tutti e due erano sorpresi dal risentimento che c’era nella voce di Andrea. Sirius la mollò, immediatamente e la ragazza si tirò indietro stordita massaggiandosi le braccia.
-Stavo solo giocando..-
-Sì,sì…-

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

-L’hai lasciato solo?-
Ron guardò oltre la testa della sorella alla ricerca di Harry, per poi tornare a lei. Ginny incrociò le braccia al petto con una smorfia scocciata e il ragazzino si volse verso Hermione e Draco -Lo andiamo a cercare?- sollevò il dito sull’insegna stradale sopra di loro -Non vorrei che si infilasse  a Nocturn Alley.-
Draco rivolse uno sguardo di rimprovero a Ginny che sbuffò nella sua direzione -Già, lui non sa che entrare lì, per lui, equivale a ficcare la testa in un cappio pronto.- rivolse uno sguardo ad Hermione  che lo stava osservando perplessa - Ci sono negozi di Magia Nera lì…- le spiegò  brevemente per  poi indicare l’altro lato della strada dove si trovavano - Io e Hermione andiamo di là, tu e tua sorella dall’altra parte, ok?-
-Non è meglio avvisare gli adulti?-Neville come al solito, veniva dimenticato da tutti.
Draco , scrollò il capo - Mannò, non serve per il momento…- tacque per un momento specchiandosi negli occhi dell’altro bambino - Sì, avvisiamo gli adulti.-
Veniva sempre scordato, ma cavolo com’era bravo a farsi dar retta quando sfoderava  quella faccetta dolce dolce.

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

Era la terza volta che Harry percorreva tutta la via, ma la Gelateria dove suo padre, sua zia, Remus  e Regulus lo aspettavano, proprio non riusciva a trovarla. Colpa del mare di gente che  popolava la strada che per lui, piccolo com’era,  equivalevano ad una specie di paraocchi per cavalli che lo facevano solo dritto davanti a sé.
Si fermò , in mezzo alla strada, gli occhi pieni di lacrime e iniziò a singhiozzare piano, strofinandosi le palpebre abbassate. Era come la volta che si era perso al Centro Commerciale, ma stavolta non c’era nessun Bobby a cui chiedere aiuto.
-Ti sei perso, caro?-
Harry sollevò gli occhi appannati dal pianto verso il volto di una giovane donna chino su di lui. Aveva il viso a forma di cuore, le labbra spesse e rosee e gli occhi nocciola. Assomigliava vagamente a Tonks, ma da sotto il cappuccio del mantello che indossava, si intravedevano dei morbidi riccioli color cioccolato.
-Sì, mi sono perso…- si guardò attorno - Dov’è la Gelateria di Forte Braccio?-
La donna sollevò gli occhi, teneva stretto al seno un fagotto di candide fasce,  un neonato probabilmente suo figlio, Harry lo guardò curioso, anche se c’era qualcosa di strano. Era dicembre, faceva freddo, ma quel bambino era tutto coperto. Anche la faccia!
-Vieni con me tesoro, ti accompagno io.-

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-James, mi ascolti?-
Remus osservò perplesso l’amico seduto di fronte a sé, poi spostò gli occhi verso Regulus seduto accanto a lui. James aveva preso ad osservare con strano interesse la superficie chiara della bibita nel suo bicchiere.
Reg si strinse nelle spalle, poi, come preso da un lampo di genio si volse a cercare Cecily. La trovò in piedi davanti alla vetrinetta dove Fortebraccio esponeva le torte, e stava osservando una fetta di torta di mele senza badare alla cameriera oltre il bancone che stava  cercando di ottenere la sua attenzione.
-Stanno avendo una visione.- disse tornando a Remus.
I due fratelli strizzarono gli occhi nella medesima smorfia, prima di sollevare il capo di scatto e lanciarsi uno sguardo allarmato attraverso il locale -LA POLISUCCO!- gridarono in coro prima di lanciarsi fuori dalla Gelateria.

  -.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

-Signora sei sicura che è questa la strada?-
-No caro, devo prima fare una commissione.-

Harry non aveva badato all’insegna sopra la sua testa quando aveva imbucato quella via buia al seguito della sua guida, ma il cambio di clima, da allegro e pieno di vita, a lugubre e nascosto. Quello sì.
La donna si fermò davanti ad una porticina incassata in un'alta casa costruita in pietra nera, bussò una volta e si volse verso Harry. -Tienimelo un momento, torno subito.- Harry allungò le braccia verso il piccolo che gli veniva teso, lo strinse a sé e guardò la giovane mamma entrare nella casa.
Rimasto solo, sbuffò sollevando gli occhi al pezzettino di cielo che riusciva a vedere - Ehi…- esclamò tornando al fagottino che si muoveva debolmente fra le sue mani - Vuoi vedere anche tu? Sta per nevicare finalmente.- scostò le fasce  e…
E non fece in tempo a realizzare che il volto del piccolo che teneva a sé era orrendamente deformato, che qualcosa si involò dalla sua bocca spalancata in maniera mostruosa e calò prepotentemente su di lui.

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Capitolo 47
*** Capitolo 47 ***


 

 

 

 

Il grido che si era spento nella gola di Harry alla vista del volto orrendamente deformato del bambino fra le sue braccia, si riaccese di colpo, quando aprì gli occhi e  si ritrovò solo in un ampio spazio buio.  Sdraiato, la guancia destra appoggiata su un freddo pavimento che, al tatto, sembra marmo, sollevò la testa di scatto e si guardò attorno respirando affannosamente.
Odiava il buio, lo aveva sempre temuto.
Si alzò toccandosi la testa con una mano, l’ultima cosa che ricordava era il viso mostruoso del neonato stresso al suo petto, la pelle tesa sul cranio, la bocca spalancata in maniera inumana e gli occhi rossi come quelli di un coniglio:
Si guardò attorno, e strizzò gli occhi nell’oscurità.
-Papà!- gridò portando le mani ai lati della bocca - Zia!-
 Non riusciva a vedere nulla, ma per quanto insensato, chiamare a gran voce i suoi cari, lo faceva stare un poco meglio. Anche se dubitava fortemente che questi fossero nei paraggi - Remus?- volse il capo e cadde a terra per la sorpresa quando una luce si accese di colpo illuminando una bella culla con le sponde in legno scuro posta ai piedi di un ampia finestra che dava su un cielo notturno.
Harry portò la mano destra alla bocca, come per riprendere l’urlo spaventato che gli era sfuggito. Getto uno sguardo dietro di lui, uno a destra e l’altra a sinistra e si alzo, poggiando entrambe le mani a terra.
Si avvicinò guardingo alla culla, fino ad intravedere fra le sbarre, un bambino che giocava con un boccino giocattolo. Lo stringeva fra le manine paffutelle, poi lo lasciava andare e rideva come un matto quando questo si alzava in volo di qualche centimetro per poi tonare docile fra le sue dita.
Harry sorrise - Ciao.- non sperava di certo che un bambino di quell’età, ovvero di sì e no un anno, potesse dirgli dov’erano, ma era confortante sapere di non essere solo. Il piccolo si volse verso di lui e aprì e chiuse il pugno più volte, lo stava salutando anche lui.
Aveva un viso tondo, il nasino piccolo e all’insù e una spolverata di capelli neri sulla testa. ma fu il colore degli occhi che colpì Harry maggiormente. Erano di un blu incredibilmente bello, appartenevano ad un neonato, eppure mettevano quasi soggezione.
-Ha gli occhi come…-

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-HARRY…OH MIO…-

James si lasciò cadere sulle ginocchia accanto al corpo scosso dalle convulsioni del figlio e girandolo, lo volte per togliergli la faccia dalla neve. C’erano volute due ore per trovarlo fra i meandri di Nocturn Alley , visto che la premonizione avuta nello stesso momento Cecily  non gli aveva fornito la posizione del bambino , ma solo che Bella, dopo aver ingollato una bella quantità di Polisucco e assunto l’aspetto originario di Ninfadora (ovvero niente capelli rosa e occhi che cambiavano colore ogni due minuti), lo aveva convinto a seguirlo.
Lo volse, facendoselo poggiare nell’incavo del braccio, ma per poco non lo fece cadere a terra di schianto quando lo guardò in faccia. Aveva la schiuma alla bocca e gli occhi rovesciati all’indietro -HARRY!-

.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

-Ha gli occhi come…-


Harry,non riuscì a finire la considerazione che una seconda luce si accese alle sue spalle, come un occhio di bue puntato da un riflettore troppo in alto per essere notato da Harry, aveva illuminato una porta di legno chiusa. Harry ci si lanciò conto, pronto a tentare anche di sfondarla per aprirla, che questa si spalancò e lo arrestare il suo scatto puntando i piedi.
Qualcuno era entrato di volata, un uomo con dei lunghi capelli neri raccolti in un codino. Harry sentì un sorrisone spuntargli e l’ansia volargli via dal petto -Sirius!- fece per corrergli incontro, ma la gioia gli si congelò in gola quando lo vide cadere in ginocchio davanti alla porta tenendosi il fianco destro con entrambe le mani -Che succede?-
Sirius si volse, ma non per la sua domanda, la camicia bianca aveva una profonda macchia rossa a livello del fianco che si stava tenendo, Harry arretrò inconsciamente e l’uomo si fiondò verso la culla. Il bambino lo accolse con un gridolino contento e Sirius si appoggiò con entrambe le braccia alla sponda della culla - Riley ti devo portare via.-

 

-CHE DIAVOLO STA SUCCEDENDO QUA! SIRIUS, GIRATI, PARLA ANCHE A ME!-

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-Che gli succede?-
James sollevò gli occhi verso Cecily e la fissò costernato -Non ne ho idea.-
Aveva già rivoltato Harry e fatto sputare la bava, ma non aveva smesso un secondo di tremare. Sembrava che qualcosa, all’interno del suo corpo l’avesse preso e lo stesse scrollando forte. Cecy si volse verso Sirius che le si era accucciato accanto , per poi tornare al bambino che gemette proprio il nome del suo padrino.
I tre si scambiarono uno sguardo sbalordito, intanto che anche Remus li raggiungeva, Regulus era rimasto con i bambini all’imbocco della via, e fu proprio il licantropo a dare voce al pensiero che si era palesata nella testa dei tre - Sta avendo una visione?- chiese sedendosi sui calcagni accanto a James.

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Harry non aveva la minima di idea a cosa stava assistendo, ma una cosa era certa. Non gli piaceva. Il sangue sulla camicia di Sirius, il suo modo di respirare, era sofferente, ma non poteva aiutarlo. Era solo un ombra, oppure lo era lui?
No, questo non l’aveva capito, ma che era relegato al ruolo di spettatore , quello sì. Non appena aveva provato a toccare il suo padrino, la sua mano era sparita dentro al corpo dell’uomo, l’aveva tirata indietro con un grido e aveva provato ad afferrare la sponda della culla ed aveva ottenuto lo stesso risultato. La sua mano era passata attraverso il legno lasciandolo con un palmo di naso.
-Uffa.- si lamentò guardando verso la porta.
Voleva imboccarla, uscire, provare a trovare qualcuno che, come il piccolo Riley riusciva a vederlo, ma aveva paura di tornare a vagare nel buoi, sospirò e tornò a guardare Sirius che aveva tirato su il bambino dalla culla e , dopo averlo avvolto in una coperta, l’aveva stretto a sé.
-Dove vai?- Lo guardò andare verso la finestra, spalancarla, e voltarsi quando la porta si aprì di nuovo. Cinque persone, armate di bacchetta irruppero nella stanza e Harry si ritrovò ad indietreggiare stordito dalla sorpresa.

 

 -Consegna il bambino Sirius.-
-No.No.No. Voi non capite, è buono, ha una natura buona! -
-Non possiamo permettere che viva, mi dispiace ragazzo.-


A parlare era un uomo sui cinquanta anni, con una folta criniera di capelli a circondargli la testa e i lineamenti duri, quasi sgraziati. Harry era sicuro di non averlo mai visto prima .  Riley, fra le braccia di Sirius si guardò attorno e alla vista di tutte quelle facce serie, fece sporgere il labbro inferiore .

 

-No, per favore…- Sirius si guardò attorno disperato -E’ un bambino, non potete, ragionate per la miseria.-

 

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Una visione?
Era stata la vicinanza di Bella ad indurgliela, oppure glie l’avevano scatenata di proposito? I Malandrini più Cecily si guardavano uno con l’altro nella speranza di capirci qualcosa, prima che Harry mandasse un secondo grido, invocando stavolta un certo - Riley...-

-Chi è Riley?-
chiese immediatamente Sirius - E che ha che fare con me?-
Cecily si strinse nelle spalle, anche se un idea ce l’aveva.

Il bambino le cui visione la perseguitavano, sul bavaglino, portava s
critto quel nome…

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Capitolo 48
*** Capitolo 48 ***


Che non si capisca chi sia il padre di Riley è tutta una mia scelta, per il semplice fatto che NON so quali saranno le coppie finali, quindi aspetto che un asteroide mi colpisca. No, cioè, che l’ispirazione mi colpisca. ò.ò

 

Capitolo 48

 

 

Nella visione che si stava svolgendo all’interno della mente di Harry, Sirius poggiò il bambino nella culla, gli si sorrise e si avvicinò agli uomini che avevano fatto  irruzione nella stanza. Harry prese ad osservarli uno ad uno, ma non ne conosceva nessuno, nemmeno l’uomo tarchiato con la cresta di capelli biondi. Sirius, si rivolse proprio a questo - Ministro la prego.- disse  trattenendo la ferita al fianco con la mano opposta - E’ un bambino, lo possiamo allevare alla nostra causa. Può essere l’arma finale che aiuterà Harry a battere Voldemort.-
A quel nome i maghi più giovani si tapparono le orecchie, come in un gesto scaramantico, l’uomo, aggrottò la fronte -E come la sua stessa anima potrebbe aiutarci a sconfiggere il Signore Oscuro?- chiese a Sirius che sembrava iniziare a perdere lucidità. Harry lo vide chiudere gli occhi per un momento, strizzarli, prima di riaprirli e rivolgere al suo interlocutore uno sguardo stordito.
-Come faremo!?- ripeté l’uomo a quell’espressione sofferente.
-Non lo so…- Sirius accompagnò le parole con un movimento del capo -… ma non posso farvelo ammazzare!- guardò verso la culla, il bambino si era tirato in piedi reggendosi alle sbarre che mandò un gridolino allegro. - E’ tutto quello che mi rimane della mia famiglia… Il mio  …-
Il Mago non fece a tempo a finire la frase, ad informare Harry che osservava la scena chi fosse quel bambino per lui e perché voleva salvarlo, che vide  un globo di luce verde sfilare verso la culla di Riley. Harry, che aveva sentito parlare da James di un simile incanto di luce verde, si tappò la bocca con una mano, ma questa non riuscì a soffocare il grido che gli esplose in gola quando vide Sirius superare quell’incantesimo con uno scatto e incassarlo in piena schiena al posto del piccolo.
Riley lo osservò stramazzare ai piedi del suo lettino, poi guardò gli Auror schierati di fronte a lui come un plotone di esecuzione - Ministro.- disse uno guardo Sirius  e il bambino che gli stava toccando la mano  che gli era rimasta avvinghiata alle sbarre del lettino -Ministro era…-
-Fate silenzio.-
-Primo Ministro Scrimgeour
…- tentò un altro prima che il pianto del bambino attirasse l’attenzione di tutti.

 

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Nei bassifondi di Londra, a qualche strada di distanza dal Tamigi, Bellatrix si avvicinò titubante alla sedia su cui era appoggiato il corpo provvisorio di Voldemort. I poveri resti di un neonato troppo debole per sopportare il potere dell’Oscuro Signore e morto con lui all’interno.
Si chinò per inginocchiarsi a lato del bracciolo destro e Voldemort spostò gli occhi color vinaccia verso di lei. Sembrava orrendamente debole, ma allo stesso tempo, schifosamente soddisfatto di quello che aveva fatto.
-Mio Signore.-
-Cosa?-
-Non capisco cosa sta succe…-
la domanda di Bella fu spezzata dalla risata di Voldemort, lo guardò sorpresa, prima di avvicinarsi ancora alla sedia per non rischiare di perdere nessuna parola di quel bisbigliare sofferto -Che sta succedendo, perché ha voluto indurre quella previsione al Bambino Sopravvissuto?-
-A lui…- sussurrò Voldemort tornando a guardare la neve oltre il riquadro di vetro impolverato della finestra - Per mostrargli il futuro di morte che lo attende…- sorrise quasi dolcemente al pensiero della sofferenza che Harry doveva star provando -Agli altri, per capire quale dei due fratelli metterà al mondo il mio contenitore.-

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Era la visione più sconvolgete che Harry avesse mai visto!
Tenendo una manina appoggiata su quella di Sirius ,il piccolo aveva iniziato a piangere forte. Ma non era questa visione a scioccare Harry, ma quello che sembrava accadere al corpo del neonato durante quel pianto. I suoi contorni sembravano vibrare, come se qualcosa al suo interno avesse iniziato ad agitarsi violentemente. Harry lo vide portare entrambi i pugnetti al visino prima di mandare un urlo di puro dolore.
Cadde all’indietro, in un mucchio e dal suo corpo, apparentemente svenuto sorse con  una specie di miagolio una nube nera.
-OH MIO DIO!- gridò Harry arretrando con gli occhi sgranati.
La nube si deposito a terra prendendo forma di un enorme cane nero,  simile a quella che aveva Sirius da Animagus e avanzò ringhiando verso gli Auror che aveva assistito impotenti alla nascita della creatura.
-L’anima nera!- gridò l’uomo chiamato
 Scrimgeour indicandola.
-E’ sorta per vendicare la fine di Sirius.-


…Quello che accadde dopo fu un delirio di sangue, di arti che volavano e colli mozzati. Harry si ritrovò a gridare come mai aveva fatto prima d’ora, convinto che quella fosse la sua ultima ora.

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-Quale dei due metterà al mondo il vostro contenitore?-  esclamò Bella sorpresa, senza sapere che , in quel momento il piano di Voldemort era già entrato nella fase B - Riley è figlio di Cecily Potter e di…- Voldemort la bloccò sollevando una mano - C’è un altro bambino? La veggente vi ha predetto un secondo bambino?-
La veggente era Sibilla Cooman, che aveva avuto una stupefacente visione profetica una volta che Bellatrix le aveva messo Voldemort fra le braccia dopo averla avvicinata con uno stratagemma. Era caduta all’indietro, con il corpo del suo padrone attaccato al petto e gridando aveva predetto l’arrivo di Riley… Al momento era ricoverata al St.Mungo in stato di shock, quindi Voldemort, doveva essere tornato a trovarla con l’aiuto di qualcun'altra.
-Nasceranno entrambi ha farfugliato…-
-Due bambini.-
-Due cuginetti. Chi ha il genitore più in forze…-
il momento la sua scelta era Riley, frutto dell’accoppiata Black/Potter, ma trovava estremamente poetico l’idea di due fratelli uniti in una battaglia mortale. Harry Potter e suo fratello minore impegnati ad uccidersi a vicenda - …Sarà il mio corpo.-

 

 
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A Diagon Alley, intanto il piano di Voldemort stava entrando nella sua seconda fase. Dal corpo scosso dalle convulsioni di Harry prende a materializzarsi una sorta di voluta di fumo nero. Un ombra che si alzò fra i presenti con una sorta di orrendo miagolio. Nessuno dei presenti riuscì a capirci nulla, e solo quando la videro calare dividersi e calare su James e Cecily,  Remus e Sirius realizzarono di essere finiti in una trappola.

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Capitolo 49
*** Capitolo 49 ***


Capitolo ispirato alle possessioni demoniache in SUPERNATURAL.

 

CAPITOLO 49

 

 

Sirius non sapeva che pesci prendere.
Da una parte c’era  James, in preda a spasmi violenti, come  se stesse combattendo per cacciare fuori da sé qualcosa  e dell’altra c’era Cecily, fra le braccia di Regulus, che gemeva penosamente con entrambe le mani premute sul petto e  un espressione sofferente stampata in faccia, e alla fine c’era  Harry, che stava riprendendo piano conoscenza.
Afferrò il capo del bambino, e lo costrinse a voltare il capo verso di sé, per impedirgli di vedere padre e zia ridotti in quello stato, ma fu tutto inutile. Harry si divincolò con uno strattone e arrancando nella neve, cercò di raggiungere il padre.
-Papà.- lo sentirono chiamare intanto che James scalciava in preda alla convulsioni, facendo sollevare fiocchi di neve ad ogni pedata -Papà sputala fuori.-
Regulus cercò lo sguardo di Sirius - Di che sta parlando?-
Sirius si chiuse nelle spalle - Di quel fumo nero che li ha travolti?-
Cecily, fra le braccia di Regulus si lamentò penosamente. A differenza del fratello maggiore, sembrava sì soffrire, ma non essere in grado di contrastare il male che le era calato addosso dall’alto.  Regulus la sentiva perdere calore ad ogni secondo che passava e  passandole un braccio sotto le gambe, la sollevò dalla neve per tenerla a sé e tentare di scaldarla.
-Cecy…Cecy mi senti?-
Da sotto le ciglia della strega spuntarono due lacrime che scivolarono via prima che il mago potesse raccoglierle. Si chinò in avanti e appoggiò le labbra sulla fronte della ragazza, cullandola   con movimenti lenti e dolci - Avanti Cecy, buttalo fuori. Coraggio piccola, buttalo fuori.-
Sirius  rivolse loro uno sguardo traverso,  premette le labbra una contro l’altra e poi tornò a guardare James e la furibonda lotta che pareva aver istaurato . Non poteva immaginare che dal suo nascondiglio, Voldemort, stava seguendo ogni fase dello scontro  e sta sorridendo beatamente.
-E’ il primogenito il più forte dei due.-

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Sotto lo sguardo attonito dei presenti, James inarcò la schiena contro il selciato e dopo un urlo che gli fece tremare più volte la voce in gola, espulse dalla bocca  l’orrenda voluta di fumo denso e nero che  gli era calata addosso. Regulus e Sirius lo videro prendere aria stravolto, e poi drizzarsi a sedere di scatto. Arrancando nella neve a gattoni, si portò verso la sorella,  superando Harry senza nemmeno vederlo.
La strappò dalle braccia di Regulus, l’appoggiò a terra, le aprì la giacca con uno strattone e le impose le mani sul petto - A NOI DUE STRONZO.-
Nella sua abitazione, Bellatrix vide un espressione sbalordita animare il volto deforme del suo padrone - Potter è più forte di quanto credessimo.-
L’Oscuro Signore sorrise - I profeti sono molto rari e sempre pieni di sorprese.-

.,.,.,.,.,.,.,.,.,.


Quello che accadde dopo costrinse Sirius a guardare James con occhi diversi. Dal petto di Cecily si alzò un orrenda pulsazione. La figura della ragazza parve sdoppiarsi sotto ai loro occhi e i suoi contorni farsi tremuli. Poi qualcosa si sollevò da lei, qualcosa che James afferrò con entrambe le mani quasi fosse la coda di un immenso serpente. In realtà stava strappando fuori dalla sorella la nube nera che le era piombata addosso,  un pezzetto alla volta, urlando di dolore, con le mani che sanguinavano e i capillari degli occhi rotti per lo sforzo.
Harry, osservava la scena sconcertato dalla potenza e dalla determinazione che il padre stava dimostrando, e qualche secondo dopo, una seconda voluta di fumo nero si sollevò ululando da vicolo, James cadde all’indietro, come per il contraccolpo e Cecily si tirò a sedere di scatto tossendo e rigettando bile nella neve. Regulus le fu subito accanto e Sirius, stranamente, ignorandola andò ad accucciarsi accanto all’amico che si fissava le mani sconvolto.
-Prongs?- gli occhi color castagna di James, spiritati e lucidi si volsero verso di lui - Che diavolo era quella cosa?-

-L’Anima Nera di Voldemort.-

 

.,.,.,.,.,.,.,.,.,.

 

James non aveva spiccicato una parola da quando era tornato a casa e Lily si sentiva impazzire dall’impotenza. Harry sembrava un topolino impaurito e suo marito, una bambola seduta al divano. Si volse portando una mano alla fronte e si ritrovò ad osservare Regulus che alla chetichella cercava di salire le scale non visto.
-Non c’è bisogno che ti nascondi.- Lo vide trasalire e guardare verso di lei con l’aria del moccioso beccato con le mani nella marmellata - Cecy è al primo piano.-
Regulus si portò la mano destro al capo, colpevole.  Abbassò gli occhi premendo le labbra una contro l’altra, prima di sbuffare - No, meglio che non vada.-
Si volse per tornarsene in cucina, ma fu acchiappato da Lily per un braccio e si ritrovò a  salire le scale all’indietro -LILY?- esclamò
-Punto primo, non sei stato tu ad aggredirla.- sbottò la donna - Non eri te, eri un’altra persona, e sei riuscito a recuperare le facoltà  prima di farle del male.-
Regulus cercò di divincolarsi alla presa al braccio della strega, ma quella era irremovibile.  L’avrebbe trascinato anche di peso da Cecily se fosse servito a sbloccare la situazione.
-LILY.-
La donna si bloccò sul gradino, si volse verso di lui e gli sorrise amorevole. Regulus la guardò perplesso prima di sentirla sganciare la verità della vita -Tu sei innamorato di lei, vero?-

 

.,.,.,.,.,.,.,.,.,.

 

Regulus non aveva risposto. Non era riuscito a spiccicare mezza parola. Si era lasciato trascinare fino in camera e poi mollare come un baccalà davanti alla porta. Cecily s’era voltata lentamente verso di lui e gli aveva sorriso e lui aveva sentito una morsa alla bocca dello stomaco.
-Come ti senti?-
-Come una che ha appena fatto un viaggio in lavatrice.-
Era sdraiata in mezzo al letto, tenuta a sedere da un paio di cuscino dietro la schiena. Aveva il visetto pallido,  delle occhiaie da far spavento, e i capelli scarmigliati. Regulus andò a sedersi sul bordo del letto, voltato di spalle rispetto a Cecily  e  appoggiando i gomiti sulle ginocchia iniziò a fissare il pavimento  .
-Sei venuto qui per guardare il pavimento?-
gli chiese la ragazza.
Il mago la sentì muoversi,  sentì il letto scricchiolare prima che la ragazza gli si appoggiasse alla schiena . Un fremito lo percorse dalla punta dei piedi alla punta dei capelli. Serrò la mascella nella speranza di calmarsi, ma quel corpicino caldo contro di lui era un fottuto invito a delinquere!
-Che fai?- mormorò lievemente in panico.
-Sento freddo.- sussurrò la ragazza .
-Cecy togliti.-
-Perché?-
-TO-GLI-TI.-

Cecily dovette aggrapparsi al bordo del  materasso per non finire per terra. Guardò Regulus perplessa  , sgranando lievemente gli occhi, quando lo vide rosso in viso.  Era in imbarazzo.
-…-
lo guardò ad occhi sgranati, prima che questo si chinasse verso di lei, l’afferrasse il capo con forza e la spingesse verso di sé per baciarla.



.,.,.,.,.,.,.,.,.,.

 

 

 

-Moody ti sei fatta?-
-Perché?-
-Sono io Sirius, mi riconosci?-
-Vorrei poter dire di no, ma siete solo in due ad avere una simile faccia da pirla.-
Sirius sollevò un sopracciglio, perplesso intanto che la ragazza continuava ad allungargli il bicchiere pieno di Whisky Incendiario.  Era stra-sicuro che dopo lo scherzetto che le aveva fatto in negozio non l’avrebbe più guardato in faccia, ma a quanto pareva Andrea Moody era molto più paziente di quanto non avesse mai dato a vedere. Allungò la mano verso il bicchiere, ma all’ultimo momento, afferrò il polso della giovane. Se la portò a sedere sulle ginocchia, facendole versare un po’ di liquore e  immediatamente la sentì irrigidirsi come un blocco di ghiaccio.
-SIRIUS ORION BLACK, FAI SCHIFO, NON SI PUO’ ESSERE GENTILI CON TE.-  strillò  la Cacciatrice dopo un momento di silenzio, passato probabilmente ad incamerare aria per dare più potenza all’urlo. Sirius, strizzò gli occhi per riflesso,  ma lei continuò imperterrita -LASCIAMI SUBITO O LO DICO A MIO PADRE.-
Sirius appoggiò il gomito destro al tavolo su cui era seduto , il mento sul palmo della mano e l’altra sulla schiena della ragazza. Non la stava trattenendo, oppure non gli si alzava di dosso - Alla tua età, non ti vergogni a chiedere aiuto a paparino?- le chiese sfilandole di mano il  bicchiere  e prendendo un sorso - Come stanno Cecy e James?-

-Non lo so.-

-Eri così preoccupata per me, che non hai nemmeno chiesto di loro?-

Andrea, finalmente, fece per alzarsi e Sirius si fece sotto per riacchiapparla. La spinse conto di sé, girandola con uno strattone allo stesso braccio  con cui l’aveva afferrata poco prima,  e facendo in modo che sedendogli  in grembo, andasse ad abbracciargli le gambe  con le proprie. Appoggiò il capo contro le sue spalle e la sentì gemere frustrata quando provando ancora a togliersi lo sentì  serrare la presa su di lei -SIRIUS NON E’ DIVERTENTE!-
-L’altra volta mi hai abbracciato.-
-L’altra volta l’ho fatto di mia volontà.-
-Non essere pignola.-

Sirius sfregò il naso contro il suo collo, e Andrea lo sentì inspirare ed espirare lentamente il suo odore, quasi lo stesse assaporando. Avvampò di vergogna e pregò ardentemente che a) nessuno entrasse in quel momento e b) che non si voltasse proprio adesso il cagnaccio. Perché era stra-convinta di essere minimo viola in viso.
-Sirius lasciami!-
-Lo sai che hai un buon odore?-
-Ho lo strano vizio di lavarmi ogni mattina.-
-Non riesci proprio a non essere caustica con me?-
Si allontanò un po’ per guardarla in volto , ma dovette girarle a forza la testa prendendola per il mento per guardarla in viso. Era paonazza, e dannatamente carina . Anche da bambina, ogni volta che provava a farle una carezza , la vedeva ritirarsi e arrossire in difficoltà, ma quella era la prima volta che la vista di quelle guanciotte rosse gli suscitava vera tenerezza.
-Meglio che ti alzi.- le appoggiò le mani ai fianchi e la fece sollevare dalle sue ginocchia - Prima che cerchi di baciarti.-
La reazione di Andrea, immancabile come sempre,  lo lasciò di sorpresa. Invece di  prenderlo a sberle, invece di urlare e chiare in aiuto il padre, si chinò in avanti e appoggiò timidamente le labbra contro la sua fronte.
Sirius avvertì uno strano rimescolio allo stomaco, sollevò gli occhi , quasi incrociandoli e si costrinse a mollare la presa alla vita della ragazza . A non alzarsi e spingerla sul divano dietro di lei.  


…Anche se solo Dio sapeva quanto avrebbe voluto farlo.

 

 

 

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Capitolo 50
*** Capitolo 50 ***


 

Capitolo corto, ma credo dannatamente traumatico.
Un grazie ENORME a coloro che hanno commentato lo scorso capitolo.

 

CAPITOLO 50 .

 

 

 

 

 

Come tutti i bambini anche Harry  Potter aveva un amico immaginario.
Un bambino, più o meno suo coetaneo, che ogni tanto Harry trovava seduto sul bordo del letto e con cui si ritrovava a parlare per ore. Fino a giorno, fino a quando la mamma non veniva a dargli la sveglia e lui era troppo stanco  e assonnato per tenere il cucchiaio sollevato sulla tazza.
Di solito, quel bambino,  compariva quando Harry veniva sgridato da James o da Lily, quando litigava con Hermione, o qualcuno a scuola lo prendeva in giro. Gli sorrideva, lo consolava e giocava con lui, come spesso, nessuno aveva tempo di fare.
Per questa ragione, Harry, non si stupì quando aprendo gli occhi lo vide seduto sul bordo del letto intento a fissarsi i piedini. Si tirò a sedere e gli sorrise, ma l’altro, a differenza del solito, non pareva contento di vederlo.
- Sei arrabbiato?- gli chiese.
Il bambino fece di sì con la testolina spettinata, continuando ad osservarsi i piedini che ciondolavano. Harry aggrottò la fronte, e scivolò da sotto le coperte e cercò di andargli accanto. -Che è successo?-
-Mamma e papà si sono scordati di me.-
Harry inclinò la testa verso la spalla destra - Hai una mamma e un papà?-
Il bambino annuì compito - Certo che ce l’ho, come pensi sia nato? Che mi abbiano trovato sotto ad un cavolo?- si volse verso Harry e lo fissò assorto - Anche sé, sì, la mia nascita è particolare.-
-Particolare?-
-La donna che mi ha partorito, non è mia madre.-
Harry allargò gli occhi, stupefatto - Come non è tua madre?-
L’altro bambino fece di no con la testolina - Vedi, mia madre per salvarmi la vita, commise un peccato mortale. Consultò dei testi antichi, di magia nera,  pensava che sarei rimasto con lei, ma lei si ritrovò a pancia vuota, mentre un’altra donna mi accoglieva.- Harry era visibilmente confuso, così dopo un sospiro, specificò - Harry io sono morto, prima di nascere..-

Harry si tirò indietro, spaventato.
I maghi potevano parlare con i fantasmi?

-Mia madre, per ridarmi la vita, fece un patto con forze antiche quanto il mondo.  Nella disperazione del momento, non ha letto bene il libro che ha consultato per tentare l’incantesimo, e ancora adesso crede di aver fallito.-Il bambino scosse il capo mesto, gli occhi color cioccolato lucidi e afflitti, tanto che Harry, nonostante il moto di inquietudine che gli faceva tremare le membra, gli tornò vicino  - Non sa come  sono andate le cose, che un giorno, i suoi figli si ritroveranno a doversi battere.-

Harry trattenne il fiato, una parte di lui, cominciava a capire, l’altra si rifiutava. Sentiva nella testa come un eco di grida lontane, una donna inginocchiata avanti ad un pentolone, le braccia sollevate al cielo notturno e i capelli appiattiti dalla pioggia. -Come si chiama tua madre?- gli chiese.
Il bambino non rispose,  ma si volse. Harry studiò come se lo vedesse per la prima volta, il naso, lungo, le labbra carnose, gli occhi castani che alla luce della lampada sul comodino mandavano riflessi quasi color ambra e i capelli neri, spettinati.
Lo vide sollevare una mano, piccola e cicciottella -Dammi la mano Harry.-

Harry si tirò indietro.
-Forza…Dammi la mano.-
Harry scosse il capo.
-Non vuoi vedere cosa mi è successo?-
Harry deglutì a vuoto e sollevò lentamente la mano destra. L’appoggiò contro quella del bambino e si spaventò a morte a sentirla reale contro la sua. Era  calda, paffuta, come dei bambini piccoli e dannatamente reale.
Harry si ritrovò a rendersene conto con un brivido.
Quello non era un frutto della sua fantasia.
Ma non ebbe tempo di spaventarsi che si ritrovò ad affogare in una visione contorta e fredda come la neve. Vide due persone fuggire, un baglio argenteo colpirli entrambi. Erano un uomo e una donna. La donna aveva capelli rossi e qualcosa fra le braccia, un fagotto che piangeva disperato.

“PRENDI ME, MA LASCIA STARE LORO!”

 

Harry sentì un fremito di ghiaccio percorrerlo, era la voce di sua madre.
La donna poggiò a terra il bambino e spalancò le braccia per far da scudo  ai due dietro di lei. L’uomo a terra, suo padre, raspò il terreno con una mano per cercare di tirarsi su, ma troppo tardi, la donna fu colpita da una fiammata verde e cadde a terra.
Lo stesso accadde al bambino, a lui, ma il fuoco verde lo avvolse senza fargli male , e lo rispedì indietro lasciandogli solo una ferita alla fronte che sanguinava copiosamente.

 

“Io sono morto così Harry…”

Harry riemerse a fatica da quella visione angosciante, ritrovandosi ad un soffio dal naso il suo amico, non più immaginario…

 

“…PER COLPA TUA.”

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Le grida di Harry rimbombarono per la Tana assordanti. Ron, che dormiva nel letto accanto a quello di Harry, e che non si era accorto di nulla, visto il sonno pesante, scattò a sedere con un gridolino, anche lui spaventato, Hermione che dormiva nella stanza accanto con Ginny, arrivò per prima.

-Che succede?- chiese  avvicinandosi al letto, mentre si udivano i passi pesanti di una mandria di adulti in arrivo. Ron, allontanò le coperte con un calcio, si avvicinò alla branda occupata da Harry e lo  afferrò per le spalle, scrollandolo forte per farlo smettere di urlare a quel modo.
-Non lo so. Brutto sogno?-
Hermione fece per rispondere che fu scansata a malo modo da Lily. La donna si chinò sul letto del figlio e quella gli si aggrappò alle braccia, la voce ridotta ad un rauco gorgoglio terrificato - Harry, tesoro hai fatto un brutto sogno?-  Lily cercò di calmarlo, ma Harry non saperne di calmarsi. Anche se stava perdendo la voce, riprendeva fiato solo per tornare a strillare - Harry, dolcezza, amore…- Lily cercò di abbracciarlo mentre James  si avvicinava al letto ansando - Dillo alla mamma che hai sognato.-

In quanto Profeta, e quindi veggente, non era la prima volta che Harry si svegliava urlando per via degli incubi. Una volta aveva addirittura sognato il rapimento e l’omicidio di una bambina di quattro anni, e alla televisione, aveva indicato ai genitori il colpevole “E’ stato lui. Voleva altri bambina, ma sua moglie no. E così gli ha tolto la bambina che aveva.” aveva detto, e qualche giorno dopo, Lily aveva letto sul Times la notizia dell’arresto del patrigno della bambina. Ovvero la persona indicata da Harry durante il pranzo di qualche giorno prima.
James si sedette sul letto, alle spalle della moglie e passò una mano sul capo di Harry - Tesoro, respira, smetti di gridare.- cercò di calmarlo - Sono solo sogni. Visioni. Non ti possono fare del male.- era fecile dirlo adesso, ma anche lui da bambino, così come Cecily, ne aveva avuti di risvegli a suon di urla - Raccontami che hai sognato.-
Harry puntò gli occhi verdi verso il padre, poi si volse verso Lily, la donna che aveva visto inginocchiata ai piedi di un pentolone, sotto la pioggia battente.

-IO HO UN FRATELLO?-

James ritirò la mano dalla testa di Harry, Lily sentì tutto il sangue presente nel suo corpo evaporare. Sirius, che era sulla porta della cameretta con Remus, si scambiarono uno sguardo sbalordito.

-MIO FRATELLO E’ VIVO.-

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Capitolo 51
*** Capitolo 51 ***


 

 

 

Harry Potter se ne stava appallottolato contro il muro , le ginocchia strette fra le braccia e gli occhi sgranati nell’oscurità. Nessuno degli adulti lo aveva creduto. Suo padre, James, aveva liquidato  come un incubo. Una visione del passato articolata che gli aveva dato in testa. Probabilmente aveva sentito parlare di questo fratellino, passando in corridoio, intrasentendo i discorsi mentre giocava e il suo inconscio aveva partorito quella fantasia dannatamente reale. Il problema era, che intatto  che lo infarciva di quella palla, non pareva crederci nemmeno lui e Lily alle sue spalle, aveva perso dieci toni di colore sul viso e non era stata in grado di spiccicare mezza parola.
Harry strinse le braccia attorno alle ginocchia e strizzò gli occhietti verde bosco fino a sentire le lacrime bruciare. Non era stata una fantasia. Quello era un bambino vero. Quello era suo fratello. Se fosse stato un sogno, non avrebbe sentito quella manina contro la sua no? Si sarebbe svegliato prima di toccarlo,  come succede sempre negli incubi. Prese a dondolare il busto, sussultando quando un tonfo secco si aprì nella stanza.
Il bambino sbarrò gli occhi nell’oscurità inquadrando una palla bianca che rimbalzava da sola. Scivolò in piedi facendo strusciare le spalle contro il muro dietro di lui e con il cuore in gola vide i contorni del bambino riapparire come portati dal vento.
Il piccolo alzò gli occhi scuri verso Harry e sorrise mostrando qualche finestrella nella dentatura candida - …Non ti hanno creduto vero?- mormorò .
-No.- Harry scosse il capo -Hanno detto che sei uno spirito del passato.-
Il bambino agguantò la palla con entrambe le mani, poi la face di nuovo rimbalzare a terra - I Profeti possono vedere i morti. Alcuni di noi, hanno anche insite doti da Negromante.-
Harry non si mosse - Quindi, tu sei morto?-
-Lo sono stato Harry.- 
gli occhi nocciola del bambino si sollevarono - Te l’ho spiegato.- lasciò andare la palla e si avvicinò ad Harry che pregò di entrare dentro il muro e sparire - …Anche se, da quel giorno, la morte  mi segue. E’ stato commesso un peccato contro natura a ridarmi la vita.-
Harry sentiva che era il momento di chiudere gli occhi, ma non ci riusciva. Era come legato a quella vista dal fascino dell’orrore. Dalla bocca del bambino dei rivoli di sangue stavano scendendo lentamente. Fili di sangue e bava che si unirono al mento del piccolo prima di cadere a terra a gocce  -CHE TI SUCCEDE?- strillò
 -Pago per una colpa non mia…-

 
Per la seconda volta le grida di Harry rimbombarono per la casa , ma stavolta ad accorrere non furono tutti i presenti. Mentre la visione del piccolo che perdeva sangue dalla bocca svaniva, Harry si sentì afferrare le spalle da qualcuno molto alto, con una folta chioma bianca e occhi blu. Charlus Potter.
-Harry.- disse il vecchio mago -Respira.-
Harry continuava a gridare  come un ossesso.
-Harry James Potter. Respira con me.-
Il piccolo mago, gli occhi verdi gonfi di lacrime, iniziò ad imitare il modo di respirare del nonno. Calmo, e pacifico. Intanto che  la tensione all’interno del suo corpo lentamente veniva meno -  Io non l’ho immaginato nonno.- disse quasi soffocato dal pianto - E’ vero. E’ vivo.-
-Lo so Harry, lo so.-




Era Lily a mentire…

 

 

Nello stesso momento, in un ospedale di Londra, Sandra McPhee, un infermiera impiegata nel reparto di terapia intensiva, lasciò cadere a terra la cartelletta e corse in corridoio alla ricerca del primario . Il piccolo paziente della camera sette, quello soprannominato John Doe perché lasciato in stato di coma davanti alle porte dell’ospedale, si stava dibattendo sotto le coperte in preda ad una violenta crisi epilettica.

 

…Aveva sfidato le leggi della Natura, ne era certo.

 

 

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-Voi potete parlare con i morti?-
James sollevò gli occhi dal libro che stava leggendo e portò il viso verso la spalla sinistra, Sirius sospirò dalla porta -Alcuni di noi  riescono a farlo. Cecily, ad esempio, non s’è mai capito se da piccola riusciva  o meno, o se i suoi fossero solo amici immaginari.- mormorò socchiudendo gli occhi pensoso. Aveva ancora davanti gli occhi la sorellina di un anno e mezzo rivolta verso il muro con tutto il girello che rideva e batteva le manine verso il niente  - Ma i negromanti, per parlare con un defunto, hanno bisogno di qualcosa di suo. Il cadavere, capelli, un capo di abbigliamento. Trovarsi nel luogo dove il defunto è morto. Non è che boom, un giorno lo sognano e basta.- scosse il capo e tornò a girarsi verso il libro che teneva in mano. Il cui titolo, Sirius cercò di leggere, ma senza successo - Non ha senso.-
-Pensi davvero che Lily l’abbia riportato in vita, o che c’abbia provato?-

-Io ho visto mio figlio morire. Che gli sia successo dopo lo ignoro.-


 
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-Siete bestie strane voi Potter.-
Cecy sospirò dal letto e volse il capo verso la porta dove Remus la osservava con le braccia incrociate al petto - Già.- mormorò alla sua volta - Siamo fra le famiglie magiche con il potere innato più particolare.- sospirò osservando il soffitto -Poco utile in battaglia, ma per il resto, una vera cannonata.-
Remus si staccò con un colpetto di reni dal suo appoggiò e si avvicinò al letto -Che ne pensi di tutto questo?- le chiese e Cecy fece spallucce osservandolo - Se l’è immaginato secondo te?-
La strega sporse il labbro inferiore osservandolo - Sinceramente non lo so. Io ero convinta di avere una babysitter, nana Lucia, ma…- scosse il capo -…Era la babysitter di James   è morta qualche mese prima cha io nascessi.-
-Davvero?-
-Si addormentò con una candela accesa accanto al letto, questa cadde non si sa bene come e le andò a fuoco il materasso , ma io ricordo questa anziana donna che giocava con me a bubu settete.-

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In bagno, Lily, sollevò lentamente il maglione e la canottiera e passò una mano sulla pancia. Una cicatrice quasi invisibile ad occhio nudo e al tatto le  passava lungo tutto il basso ventre, poco sotto l’ombelico.
Era apparsa la notte della morte del bambino, quando in preda al dolore, rivoltando la biblioteca della casa diroccata dove Regulus li aveva trascinati, una  vecchia tenuta proprietà dei Black, aveva trovato quel libro di magia nera e aveva tentato di vincere la morte riportando a lei suo figlio.
S’era sentita svuotare invece. Le gocce di sangue fra le gambe erano diventate una vera emorragia che in un secondo l’aveva liberata di tutto. Possibile però che il bambino, invece di scivolare via nel sangue, fosse stato portato da un’altra parte?
Doveva scoprirlo. Doveva ritrovare quel libro.
Prima che il suo matrimonio volasse in pezzi.

 

 

FINE CAPITOLO.

 

Grazie per i commenti allo scorso capitolo.

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Capitolo 52
*** Capitolo 52 ***


 

-Avete intenzione di farli impazzire?- Bellatrix Black era dannatamente compiaciuta, china accanto al corpo martoriato del suo padrone, non potè fare a meno di trattenere un sorriso -Prede confuse per il vostro e il nostro diletto.-
 Voldemort la guardò per un momento e anche sulle sue piccole labbra da neonato morto da giorni, comparve un sorriso tetro - Farli impazzire.- ponderò per un momento - Sì, direi che è la parola giusta.- osservò la sfera di vetro verde bottiglia che Bella gli aveva allungato -  Hai preso la pozione che ti ho detto di fare? -
-Sì padrone.-
-Bene, goditi lo spettacolo.-
Un impulso di Magia Nera scaturì come un eruzione vulcanica dal minuscolo corpo dell’oscuro Signore. Una voluta di fumo nero si sollevò ululando dalla bocca orrenda spalancata e  passando attraverso il tetto si diresse alla Tana.

La lunga notte aveva inizio.
Con il sorgere del sole, nulla sarebbe più stato lo stesso.

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-Negromanzia?-
-Così dicono.-
-Tu non ci credi.-
-Non molto.-
 Regulus aggrottò le sopracciglia e Sirius, che dopo aver sentito Harry urlare a quel modo, aveva rinunciato a dormire, inclinò dietro il capo per cercarlo con gli occhi. Era appoggiato al battente della porta, il fratellino, le braccia incrociate al petto e gli socchiusi in un espressione perplessa - Se fosse stato un fantasma quello visto da Harry, avrebbe visto al massimo un neonato.- spiegò allora Sirius tornando a guardare il fuoco che scoppiettava nel camino - Non di certo un bambino quasi suo coetaneo.- premette le labbra una contro l’altra intanto che i passi di Regulus tornavano a farsi sentire per la stanza - Quindi direi che no, non è stata una visione di morte quella avuta da Harry. C’è davvero questo bambino da qual…Reg?-
Regulus era voltato verso la finestra e stava osservando confuso in direzione dell’aia. Nevicava forte, ma i suoi occhi da Animagus, ben più sensibili di quelli di un normale mago, riuscivano ad intravedere una figuretta muoversi a fatica fra la neve.
-Regulus?- chiamò Sirius ancora, prima che il fratello aprisse la finestra e saltasse fra la neve alta in maniche di camicia. Sirius corse al davanzale e solo grazie allo spostamento di una nuvola in cielo, che scoprì la luna per un secondo, si rese conto che era Cecily quella cosina che era finita di lato fra la neve.
-CECY!- gridò assieme a Regulus che faticava da avanzare, ma come diavolo aveva fatto quello scricciolo ad arrivare fino a là con la neve che le arrivava alla vita. Saltò anche lui giù dal davanzale su cui s’era accucciato e corse prima a tirare su il fratello, poi verso la ragazzina, quella che fino a qualche tempo fa considerava solo sua, per tirarla su.
-Cecy…-  Regulus, l’afferrò per le braccia, la girò per appoggiarsela al petto e con orrore si rese conto che sembrava scolpita nel ghiaccio tanto era fredda e pallida.  Regulus non sapeva dire se il tremore che gli faceva battere i denti era dovuto al freddo o ad altro, ma  dallo sguardo che il fratello gli rivolse, non era il solo ad essere terrorizzato. Sirius appoggiò una mano sul petto della ragazza , e chiudendo gli occhi  la Smaterializzò assieme al fratellino, si concesse un momento per guardarsi attorno, poi lì seguì anche lui.
Non si accorse di quel rivolo di sangue che macchiava il manto candido della neve.

 

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-Che diavolo?-
Remus mollò il libro che stava leggendo e seguì Regulus su per le scale. Teneva fra le braccia quello che all’inizio gli era parso un lenzuolo lasciato in balia della tormenta di neve e che solo un secondo momento, guardandolo meglio, aveva identificato come Cecily. Regulus salì le scale a due a due, piombando in camera da letto  dove Arthur e Molly si tirarono su  con lo stesso grido spaventato. Purtroppo solo nel loro bagno c’era la vasca - Acqua calda. Mi serve acqua calda.-
Molly ancora intontita dal brusco sonno interrotto,  guardò il marito, poi la testolina scura reclinata all’indietro oltre il braccio di Regulus - Fai andare il camino Arthur!- esclamò mollando una manata al braccio del marito che schizzò in piedi.
Remus riuscì a malapena a farsi da parte dalla porta, che Regulus stava già armeggiando con il rubinetto della vasca.
-E’ fredda! Viene ancora acqua fredda-
-Ci vuole qualche minuto.- pigolò Molly osservando Cecily immobile contro il petto del mago. Era più bianca della camicia da notte che indossava, i boccoli color cioccolato erano incrostati di fiocchi di neve e le labbra erano bluastre  Che diavolo le era successo?
-NON ABBIAMO QUALCHE MINUTO MOLLY!-

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Intanto che correva Arthur correva giù per le scale a rompicollo, lo stesso fenomeno che aveva colpito Cecily si stava riavendo sotto gli occhi atterriti di Lily. La donna s’era mossa nel letto alla ricerca di James, allungando un braccio nel sonno per toccarlo, ma non appena aveva appoggiato una mano sul petto del marito s’era resa conto che qualcosa non andava.

NON RESPIRAVA!


Per questa ragione s’era tirata su di scatto, aveva acceso la luce a tentoni, e s’era ritrovata a  sollevargli la maglietta per auscultargli il cuore. Che batteva.
Era il respiro a non esserci. Il torace era fermo, immobile come pietra.
Ed era gelato, proprio come Cecily che era stata ritrovata nella neve.
-CHE DIAVOLO STA SUCCEDENDO?-

 

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-Che cos’è quella?- Harry era in piedi davanti alla finestra chiusa , separato solo dal vetro da quella voluta di fumo nero urlante che spingeva e sbatteva per entrare in stanza - Lo sai?- Si volse lentamente verso l’ombra accanto a lui, quella che credeva, tenesse lontana quella cosa dal suo corpo.
-E’ l’anima nera.- fece lo spirito del bambino che Harry non riusciva proprio a chiamare fratello, anche se in quel momento era semplicemente accanto a lui e non stava sanguinando dalla bocca e dal naso e la sua presenza sembrava stare proteggendolo da quella cosa ululante - E’ confusa.-
-Confusa?-
-Non sa a chi puntare. Finchè resto qui, non ti succederà nulla.-
Harry spostò gli occhi dallo spirito al fumo che effettivamente, una volta sembrava volersi gettare su di lui, un’altra volta invece sullo spirito che la guardava senza sembrarne minimamente spaventato.
-Che cosa vuole?-
-Farvi impazzire.-

 

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Con le braccia ficcate in acqua per tenere la testa di Cecily fuori, Regulus credeva che sarebbe impazzito da un momento all’altro. Non respirava. Non la sentiva respirare.  E’l’ipotermia, probabilmente è anche bradicardica!  gli aveva detto Remus, o meglio urlato per farsi capire, ma lui non riusciva a calmarsi.
L’unica cosa che riusciva a pensare che quel esile torace non si sollevava come avrebbe tenuto, e nonostante la stesse tenendo immersa in acqua bollente, tanto che lui sentiva la pelle delle braccia tirare scottata, non dava segnali di patirne.
-Merlino.- farfugliò Molly con una manina paffutella premuta sulla bocca, prima che il grido di aiuto di Lily rimbombasse per la casa.
-Che diavolo succede ora?- chiese Remus uscendo di corsa dalla stanza.
Regulus guardò verso la porta, disperato, prima che un breve mormorio attirasse la sua attenzione. Sbaglio o Cecily aveva appena pronunciato il suo nome?
-Cecily?-
-Regulus.-
Aveva una vocina sottile sottile e dolcissima. Sembrava la stessa di quella bambina  di undici anni che , senza una spiegazione, lo aveva avvicinato e gli aveva medicato la ferita al braccio con il suo fazzolettino complimentandosi con lui per la bella partita e per aver preso il boccino con quella bella acrobazia.
-Cecy!? Cecy, parlami. Parlami ancora.-
Le labbra bluastre della giovane si piegarono in una sorta di piccolo sorriso, ma la voce che si sollevò da quel corpicino gelido non era assolutamente quella della ragazza. Sembrava il risultato di centinaia di voci urlanti, maschili, femminili, di vecchi, di giovani:

- Tu che la ami perdutamente, la vedrai morire.-

 
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Harry si volse verso il bambino accanto a lui - Come lo sai?-
-Non siamo morti, ma non siamo vivi, entrambi.- spiegò l’apparizione -Posso sentire cosa pensa.- arricciò il nasino, uguale spiccicato a quello di Harry , intanto che portava gli occhi nocciola verso di lui - E non sono belli.-
-Quali sono?-
-Cecily ha provato a scappare, l’ha presa nella neve.- disse il piccolo spettro  guardando di nuovo  attraverso la finestra - Papà invece dormiva e l’ha colto di sorpresa.-  il piccolo scosse il capo - Lo tiene in un sogno ad anello dove vede in continuazione il peggio della sua vita.-
-Perché fa tutto questo? Vuole ucciderci?-
-No. Vuole temprarvi. Un bambino dovrà nascere, deve avere genitori potenti.-

 

FINE CAPITOLO.

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