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Raggomitolato
sul pavimento del bagno,con il tappeto come cuscino e il braccio destro attorno
alla tazza. Aveva rimesso per tutta la notte e per buona parte della mattina,
nausea, mal di pancia e indicibili dolori articolari si erano alternati in
quella stanzetta buia,dove James si era presentato puntuale come un orologio,
ogni 10 minuti, per portarle un bicchiere d'acqua, per reggerle la fronte e
massagiarle in mezzo alle scapole mentre rigettava o semplicemente per vedere
come stava.
Passeggiava
avanti e indietro per il corridoio, leggendo il giornale oparlando con Harry, le venne da ridere al
ricordo di quei monologhi, discorreva con loro figlio di tutto, dal Quiddich
alla politica "Si vede che gli manca
Sirius." in quel momento gli stava
raccontando la versione "potteriana" di Cappuccetto Rosso:-Così il Principe Azzurro incontrò condusse Cappuccetto nella
casetta dei na...-
Lily sollevò
il capo dall'asciugamano, era impossibile che si fosse reso conto di stare
facendo un pastriocchio narrativo, guardò verso la porta, aveva smesso di
passeggiare- James?-
Una scarica
di tuoni le strappò un sussultò, poi fuori dalla finestra brillò il vivido
baglioredi un lampo,e in basso si
sentì uno schiocco simile a un colpo di fucile, seguito da un rapido scalpiccio- JAMES!-urlò alzandosi . La porta si
aprì rimbalzando contro il muro, e James entrò pallido come uno spettro con il
picco Harry stretto al petto
-Che
succede?-
-Voldemort!-
-Voldemort?-
Si fissarono, dai due lati del piccolo bagno mentre
James faceva peso sulle spalle per sbarrare la porta col suo stesso corpo, non
avevano bisogno di parlare per capire cos'era successo, Peter li aveva venduti,
dovevano scappare. Lo sguardo nocciola di James scivolò oltre la testa della
moglie,alla finestra,sorrise e tese il bambino alla madre e con un colpo di
bacchetta la fece saltare in aria.
-Non vorrai
saltare?-
-Ha
lanciato un incantesimo sulla casa, ci basterà uscire sul tetto per riuscire a
smaterializzarci.- Lily lo fissava come se fosse
impazzito mentre si faceva di lato per permettergli di passare-Amore, lui non può morire...-
-Lui, non può morire. -
ripetè atona la donna , per poi serrare la mascella in
un espressione decisa, puntò lo sguardo smeraldino verso il marito che gli
sorrise orgoglioso-Si, hai ragione. Sali prima tu... Ho paura di
scivolare.-
La porta
dietro di lei scricchiolò pericolosamente, allungò Harry a James, che era per
metà fuori la finestra e lo seguì fuori un secondo prima che una pioggia di
schegge esplodesse per il bagno. Il bagliore verde dell'Avada Kedavra sfrecciò
oltre la sua testa,cacciò un urlo terrorizzato e scivolando si ritrovò stesa
per metà sul ginocchio destro di James, che le strinse le spalle con un
braccio.Schiacciò il viso contro il suo petto e chiuse gli occhi.
-Lil...- James le poggiò un bacio fra i capelli mentre lei sollevava
lentamente le palpebre inquadrando prima Harry, poi James che le rivolse un
sorriso stravolto- Siamo salvi.-
Sirius Black diede un’altra occhiata al cielo sopra di lui. Nelle ultime ore le nuvole si erano sempre più radunate sulla sua testa, formando grumi e chiazze buie sulla superficie violacea. Niente luna stasera pensò, ricordando la notte che aveva cambiato la sua vita e il quarto di luna crescente che l'aveva illuminata.
Con un sospiro,si abbandonò al muro dietro di lui, passandosi una mano fra i capelli portandoli indietro dalla fronte. Era quasi mezzanotte e come un emerito coglione, si trovava ancora là...Davanti alle porte chiuse di Godric's Hollow, come se sperasse di vederli spuntare da un momento all'altro.
[Che idiota]
Erano passati 10 anni da che i Potter erano spariti dalla circolazione. 10 anni dall'ultima volta che aveva sentito la voce di James o che aveva incrociato lo sguardo di Lily, ma non riusciva ancora a rassegnarsi all'idea di averli persi. Ogni Halloween si ritrovava là, con una bottiglia di FireWeaskey in una mano a brindare a una casa vuota e al "lutto" che aveva colpito la sua vita. Quella sera non solo aveva perso James e Lily. Aveva solo scoperto la vera natura di Peter. E salutato per l'ultima volta Remus. L'aveva accusato di essere un Mangia Morte, si era fatto in quattro per tagliarlo fuori dal gruppo e alla fine si era conto di aver crocifisso un innocente.
E com'era prevedibile gli aveva girato le spalle...
L'aveva lasciato solo anche lui...
[Me lo sono meritato...]
-Sirius?-
Sollevò il mento dal petto e socchiuse le labbra in una smorfia sbalordita, l'aveva forse evocato? Si guardò attorno confuso prima di tornare a fissare quegli occhi color miele che li fissavano gelidi- Remie?-
-Ciao.-
Balzò in piedi e in due saltì era addosso all'amico di un tempo, che accettò il suo abbraccio, ma non lo ricambiò, ne erano successe tante fra di loro e troppo grosse. Remus appoggiò per un secondo il mento contro la spalla dell'altro malandrino per poi tirarsi indietro di un passo, i pugni sempre infilati nelle tasche della giacca.
-Quando sei tornato?-
-Ieri.-
Si fissarono a disagio, Remus si strinse leggermente nelle spalle, erano passati 10 anni, ma Sirius non era cambiato molto. A contrario suo, che si era consumato come una candela, era rimasto sempre incredibilmente e "doveva ammetterlo" fastidiosamente bello.
[E' ancora il principino di Grimmauld Palace...
Quanto vorrei prenderlo a calci.]
-Sei ubriaco?-
Sirius ridacchiò.
-Vieni spesso qui?-
-Ogni anno.-
-Capisco.- Spostò lo sguardo verso le porte sbarrate della case e inspirò a fondo l'aria pungente della notte - Speri ancora che tornino?-
-Tu no?-
-No.-
-Perchè?-
-Perchè se tornassero in seno alla Comunità Magica sarebbero in pericolo. L'Ordine della Fenice perde acqua come un colino, e Silente ...Beh..- tacque con fare allusivo, e Sirius abbassò lo sguardò verso le mani che aveva stretto una dentro l'altra per farsi forza.
-Io...-cominciò con un filo di voce -Remus ...Mi spiace.-
-Non lo dire.-
-Moony.-
-Non mi chiamare Moony...Sirius.-
Sirius sentì le lacrime montare, volse il capo, trasalendo quando si ritrovò stretto in un abbraccio che credeva di cui credeva di aver dimenticato tutto, calore, odore...La straordinaria sensazione di famiglia che aveva sempre saputo dargli -Remus?- esalò stupefatto.
-Ah, cagnaccio, avrei voluto essere arrabbiato con te per tutta la vita.- gli afferrò la testa e lo spettinò ridendo della sua espressione sbalordita-Ehi, riprenditi!-
-Sono confuso.-
-Cosa ti confonde, mio giovane padawan?-
Remus e le citazioni su Star Wars.
Sirius sentì un sorriso sollevargli gli angoli delle labbra al ricordo di quel pomeriggio al cinema e della sparata di James "Ok, Moony, da oggi sei il mio Maestro, insegnami le vie della cioccolata!"
-Mi hai perdonato?-
-No, ma in questi ultimi 10 anni ho avuto modo di sbollire.- lo strattonò per la giacca nella speranza di fargli avere una reazione anche minima- ...E poi mi ospiterai finchè non trovo casa, quindi mi sembra il minimo tornare a rivolgerti la parola.-
Sirius si passò una mano sul viso.
-Ti sei commosso Padfoot?-
-No.-
-Oh, che dolce cucciolone.-
-FOTTITI MOONY!-
Iniziarono a rincorrersi come due bambini, ignari della presenza del cervo bianco che dal limitare della foresta li osservava e internamente sorrideva sollevato "Hanno fatto pace finalmente."
*°*°*°*°*
-Harry James Potter alzati immediatamente!-
Il ragazzino si raggomitolò a palla sotto le coperte, in risposta alle grida che gli stavano trapanando le cervella- Papà è domenica...- mugugnò- E sono le sette del mattino!- Infilò la testa sotto il cuscino e urlò quando le coperte gli vennero strappate via a forza di dosso.
-Papà!-
-Il pic nic!- cinguettò James.
-Papy è il 1° novembre!-
-E' la tradizione!-
Harry fissò il padre a bocca aperta mentre questo lo prendeva in braccio e dondolandolo a destra e a sinistra come un bebè, lo portava fino al salone dove Lily aveva preparato la colazione per tutti e tre. Sollevò lo sguardo e sorrise alla vista del figlio appeso a testa in giù fra le braccia del papà - Pronto per la nostra solita scampagnata?- gli chiese mentre si sporgeva a baciargli la fronte.
-E' il 1° novembre.- si lamentò ancora il bambino -Fa freddo!-
-E' la tradizione.- tubò Lily.
-Voi due siete pazzi!- Harry non sapeva cosa da 10 anni festeggiava, non sapeva della fuga dei suoi genitori per salvargli la vita, non sapeva, non immaginava nemmeno lontanamente di essere figlio di due maghi, di essere la speranza di un'intera comunità -E' non è bene per una maestra e un poliziotto.-
*°*°*°*°*
" Oh..." Remus si guardò attorno confuso, da dove era saltata quella ragazza? Non era la prima volta che svegliandosi nell'appartamento di Sirius in cucina si ritrovava di fronte una delle sue conquiste, e infatti lanciò un'occhiata verso la camera da letto di Sirius anche se non sembrava una di quelle donnine tanto stupida quante volgari che Padfoot tanto amava portarsi a letto. La fissò e anche lei fece altrettanto quando la sorpresa che le aveva socchiuso le labbra lasciò il posto alla curiosità. Era minuta e snella, con lunghi capelli castani raccolti in una gonfia treccia e immensi occhi color cioccolata...Era davvero molto bella.
-Ciao Remus.-
"Mi conosce?"
-Quando sei tornato?-
-Ieri sera.-
-Sono contenta di rivederti.-
Remus spostò il peso del corpo verso il piede destro, non doveva avere molto anni meno di lui e le sue conoscenze femminili su contavano sulle dita di una mano...Chi cazzo era?
-Ehi!- la voce assonnata di Sirius fece voltare i due- Hai portato la colazione!?-
La ragazza sollevò il sacchettino di carta che teneva in mano, Sirius le sorrise , le sfilò la busta dalle mani e le poggiò un bacio sulla fronte. Non era decisamente da Sirius Black salutare una delle sue ragazze in un modo tanto dolce, di solito si andava sulla lingua in bocca e la manata sul culo...
-Sono le brioches di Forte Braccio?-
-Si...Sono al cioccolato.- la ragazza scoccò uno sguardo gentile a Remus, sembrava sapere della sua passione per la cioccolata, la guardò a sua volta,maledizione chi diavolo era?
-Vi lascio soli.-
-Come non fai colazione con noi?- Sirius spuntò da dietro il piano che divideva la cucina dal salone- Eddai...Non ti vergognerai di Moony!-
-No.- un sorriso estramemante familiare per entrambi i Malandrini le labbra carnose della ragazza- C'è giù Dora che mi aspetta.-
Sirius parve vagamente deluso mentre poggiava il mento nel palmo della mano, fare colazione assieme doveva essere una specie di abitudine -Come va il tirocigno della piccola?- le chiese.
-Bene...E' solo che è...- tacque un attimo e aggrottò leggermente le sopracciglia. Sembrava alla ricerca della parola giusta da usare- ...Molto goffa.- abbassò leggermente il capo in segno di saluto e s'infilò dentro il camino dove era sbucata qualche minuto prima.
-Chi è?- chiese Remus non appena il lampo della Polvere Volante si spense.
-Chi?- gli fece eco Sirius.
-Quella ragazza.-
Lo sguardo di Padfoot passò dall'amico al camino un paio di volte
-Cecily.-...Sembrava piuttosto perplesso.
-Cecily?- fece eco il Lupo Mannaro.
-Cecily Potter. La sorellina di James!-
FINE CAPITOLO DUE:
Nella speranza che questo capitolo sia stato di vostro gradimento , un saluto dalla vostra devotissima Ino chan.
Un grazie enorme:
Pan_Tere94
rosy823
Finleyna 4 Ever
Lyan
lyrapotter
FunnyPink
PrincessMarauders
ale03
-Dimmi chi diavolo ti credi di essere!-
esclamò Cecily, fissando con occhi roventi Sirius -Come hai osato fare
pressione su Malocchio perchè mi estromettesse dalla missione?-si piazzò per
bene davanti alla porta per impedire all'animagus di andarsene e di troncare lì
la discussione e serrò le labbra in una linea cocciuta -Ti ricordo che non sei
mio padre e che io sono abbastanza grande per badare a me stessa!-
Sirius la fissò a lungo in silenzio, sembrava intento a soppesare le parole da
usare, poi le sorrise tranquillo -Finito?- le chiese mentre sfilava i capelli
dal colletto della giacca.
-NO!-
-Cecily...Sii buona, qua stiamo parlando di
una rivolta di detenuti ad Azkaban! Sei brava nell'addestrare reclute non lo
metto in dubbio, ma nel duello...- lasciò cadere la frase con fare allusivo e
Cecily sentì le guance bruciare per l'ira. Di solito gli atteggiamenti da
fratello maggiore di Sirius la intenerivano e la lusingavano, ma stavolta aveva
oltrepassato il cosiddetto segno, il Malandrino se ne rese conto e si tirò
indietro di un passo: -Cecily...- bisbigliò.
-BRUTTO STRONZO, COME TI PERMETTI!?- urlò con
tutto il fiato che aveva in corpo, completamente ignara della piccola folla di
curiosi che si era radunata davanti alla porta chiusa dell'ufficio e che
stavano sbavando sullo spettacolo che stava offrendo. "Sirius Black che si
lasciava insultare senza reagire non era uno spettacolo che si vedeva tutti i
giorni."
-Piccola...-
-NON MI CHIAMARE PICCOLA!- sbraitò la ragazza
fuori da ogni grazia, talmente rossa di rabbia che sembrava brillare come una
lampadina -FICCATI BENE IN QUELLA TESTACCIA DURA CHE NON SONO PIù UNA BAMBINA!
CHE NON SONO HO BISOGNO DI ESSERE PROTETTA E CHE ...-Si bloccò, lo sguardo che
Sirius ora le stava rivolgendo aveva una scintilla supplice che non gli aveva
mai visto prima, sembrava volerla implorare con gli occhi di capire le sue
ragioni.
-Sirius.-
-Cerca di capire ... - la pregò in un soffio
mentre faceva il giro del tavolo e piegava leggermente le spalle per portare il
viso al suo stesso piano- Se dovesse succederti qualcosa io...-
-Tu?- fecero eco in corridoio tre scimmiette
curiose che rispondevano al nome di Frank Paciock, Ninfadora Tonks e Arthur
Weasley. Si schiacciarono contro la porta e dopo un "clack!" si
sentirono cadere a faccia avanti. Crollarono una sopra l'altro, come una
coreografica colonnina umanaai piedi
di Cecily e Sirius.
-Che diavolo...- esclamò la ragazza.
-Fate?- concluse torvo l'animagus.
Frank fu il primo a balzare in piedi- Oh, ma
che bella porta!-bussò - Di noce, bella robusta.- accanto a lui Ninfadora e
Arthur annuirono con esagerato trasporto.
Sirius avanzò di un passo, Frank, Dora e
Arthur arretrarono di tre:-Datemi un buon motivo per non uccidervi....-
-Mi vuoi bene!- cinguettò Dora.
-Ti mancherei.- Frank si strofinò le mani al
massimo del servilismo.
-Sono padre di famiglia...-Arthur quasi
piangeva.
Sirius scosse il caposegno nessuna delle spiegazione dei suoi
amici lo convincevano -Oh Merlino moriremo...- mormorò Arthur mentre si tirava
alle spalle di Tonks, che si era riparata dietro a Frank - E sarà una morte
orribile!-
-KYAHAHAHAHAHA!-
*°*°*°*
Bellatrix Black in Lastrange si appoggiò
all'indietro contro lo schienale della seggiola e bevve un lungo sorso dal suo
boccale di burrobirra. Dopo aver ucciso tutti gli Auror presenti ad Azkaban e
liberato i Dissennatori aveva preso possesso della fornitissima saletta in cui
le guardie si rilassavano a inizio e fine turno.
-Bella! Sono arrivati gli auror del
Ministero!-
La strega scostò lo sguardo dalla fondo del
bicchiere che teneva fra le mani al marito che la fissava in ansia dalla porta,
troppo stupido e troppo pavido era per i suoi gusti, Bella aveva considerato
suo marito come una palla al piede -Mantieni la calma Rudolphus...- afferrò la
bacchetta- Me ne occuperò io, non temere.-
-C'è
anche Black con loro.-
-E' quello che volevamo,no?-
Gli occhi neri del MangiaMorte ebbero un
fremito indefinibile, Bella inarcò un sopracciglio -Cosa c'è?- gli chiese
brusca mentre faceva il giro del tavolo e gli si portava di fronte -Parla,
invece di fare quella faccia irritante !-
Avrebbe voluto dirle che non era il loro
piano, ma quello dell'Oscuro Signore,che ancora una volta li stava usando come
delle pedine, ma non lo fece, non era saggio parlar male di Voldemort in
presenza di Bellatrix "Potrebbe uccidermi."
-Nulla.-
-Bene.
*°*°*°*
Harry era sperduto, intrappolato
in un sogno indefinibile...
Solo..
Privo di ogni punto di riferimento, correva da una parte all'altra di un enorme
edificio, gridando i nomi dei suoi genitori, quando una voce lo raggiunse e lo
guidò finò a un punto dell palazzo. Dall'altra parte di un lungo corridoio, un
uomo stava guardando verso di lui.
-Tu chi sei?-
Doveva essere coetaneo dei suoi
genitori. Alto, conlunghi capelli neri
raccolti in un codino e un paio di occhi azzurro cielo che in un momento lo
fecero sentire al sicuro. Non rispose alla sua domanda, ma gli sorrise.
-Dove siamo?-
-Azkaban.-
-E che cos'è?-
-Una prigione.-
Harry si guardò attorno, ai due
lati del corridoio si aprivano una serie di celle,da cui spuntavano mani
rattrappite e volti contorti dalla pena -Perchè sono
qui?-
-Tu non sei veramente qui.-
-Ma tu si...?-
Lo sconosciuto annuì con un
sorriso stanco e Harry si rese conto che aveva la giacca strappata all'altezza
del fianco destro, trasalì mentre notava la scia di sangue che scendeva lungo
la gamba del pantalone fino alla scarpa e a terra- Sei ferito!-
-Si...-
-Come posso aiutarti?-
L'uomo sollevò gli angoli delle
labbra in un espressione dolce- Ferma la macchina, di a papà che
Sirius Black è in pericolo.-
Harry spalancò gli occhi con un urlo sommesso.
Aveva sognato tutto, si toccò la fronte, aveva sudato freddo. Sollevò il capo e
lanciò un'occhiata alla profilo del Tamigi che stava scorrendo oltre il
finestrino dell'auto. Avevano passato la giornata alle giostre,suo padre aveva vinto un orsacchiotto per
lui e mangiato lo zucchero filato,e si
era addormentatosulla panchina del
piccolo bar, dove si erano fermati a fare uno spuntino prima del viaggio verso
casa:- Tesoro hai fatto un brutto sogno?- gli chiese la voce di sua madre.
[Ferma la macchina,di a papà che Sirius è in pericolo.]
-Papà!-
-Uhn?-
-Ferma la macchina...-
James volse leggermente il capo verso di lui-
Tesoro ti viene da rimettere?-
-No, Sirius è in pericolo.-
James e Lily si lanciarono un'occhiata
stupefatta- Chi è in pericolo?- esalò Prongs.
-Sirius Black.-
*°*°*°*
Il corpo di Sirius Black affiorò dalle acque
fangose del fiume . Il ragazzo cercò di alzarsi ,ma la ferita al fianco non
glie lo consentì.Si trascinò nell'acqua bassa e strisciando carponi riuscì a
raggiungere la riva,dove si accasciò sul cemento senza fiato. Azkaban si era
rivelata essere una trappola per Auror, e lui si era ritrovato costretto a
buttarsi inmare per schivare un Avada
Kedavra lanciata da Greyback.
- Te lo ripeterò un'altra volta... Dove si
trovano i Potter?-
Qualcosa incombeva su di lui, gli abiti lisi,
il volto scarno contorto in un sorriso malato. Sgranò gli occhi come diavolo
aveva fatto Bella a trovarlo? -Io non lo so dove si trovano!- tossì sangue e
acqua- E anche se lo sapessi...- lasciò cadere lì la frase mentre un ghigno di
sfida si disegnava sulle sue labbra.
=Se la metti su questo piano...=
La punta della bacchetta di Bella brillò di
verde, stava evocando l'Anatema che Uccide. Sirius strinse i denti e con un
colpo di reni dirottò verso l'alto con i piedi la luce verde dell'incanto, come
avrebbe fatto con le mani. Buttò un'urlo strozzato mentre la parata le aveva
allargato ancora di più la ferita, assottigliando le sue capacità di
difesa.Un'avrebbe avuto un'altra chance. Cercò di valutare la situazione con
freddezza,come gli avevano insegnato a fare all' Accademia,ma era
paralizzatodalla paura e dal dolore,
ed era talmente debole da non poter evocare una barriera magica abbastanza
potente da respingere gli assalti della Mangiamorte.
Così reagì nel modo meno doloroso che le venne
in mente...Svenne.
Bellatrix riprese la mira - Avada ...-cominciò
con un filo di roce prima di schiudere le labbra in un espressione di vittoria-
Keda...-
-EVERTE STATIM!-
Si sentì proiettare in aria e cadde bocconi
qualche metro più in là di Sirius, si tirò su immediatamente e si volse,
accanto all'auror a terra era appaso un uomo armato di bacchetta, un uomo che
la strega riconobbe immediatamente- James Potter.-
James sollevò la mano armata, hai tempi della
prima guerra aveva fatto parte delle squadre di epurazione del Ministero, sotto
la guida di Malocchio Moodye in
compagnia di altri otto auror scelti " fra cui c'erano anche
Sirius,Franke Alice Paciock"si era guadagnato la fama di Cacciatore di Mangia Morte, guardò il
terrore disegnarsi sul volto pallido di Bella e ghignò fra sè e sè "Bene
anche dopo 10 anni, faccio ancora questo effetto"
-Accio bacchetta!-
Jamesserrò la presa attorno alla sua arma, ma Bella dopo aver afferrato al
volo la sua bacchetta svanì in una nuvola di fumo nero. "Se l'è
data." si disse sollevato. Piegò un ginocchio a terra e fece passare
un braccio attorno alle spalle di Sirius, lo tirò a sedere e lo scosse
leggermente
- Sirius...- esclamò- Sis!-
-James?-
Lily stava correndo verso di lui per mano con
Harry- Oh mio Dio!- esclamò riconosceno l'uomo fra le braccia del marito-
E'veramente Sirius!- guardò il figlio che stava fissando l'Aurorcon un sorriso sulle labbra- Come hai
fatto!?-
-Te l'ho detto mamma, l'ho sognato.-
La
veggenza onirica era una delle capacità innate della famiglia Potter, James
sorrise, oltre all'aspetto, Harry aveva ereditato anche le sue doti-E'
ferito!-esclamò tornando a Sirius che gemeva fra le sue mani -Dobbiamo portarlo
a casa!-
-Certo!-
*°*°*°*
-Remus
ATTENTO!!!!!-
-Cosa? AHHHHH!-
STOMP!
Cecily allargò le dita della mano che si era
portata al viso eguardò il licantropo
steso ai piedi delle scale, nonostante il suo grido di avvertimento non era
riuscito a evitare Ninfadora.
-Uhn...- bisbigliò la metaformagus. Era inciampata nei lacci delle scarpe, si
era sentita cadere, aveva ruzzolato per mezza rampa di scala poi... ERA
CROLLATA ADDOSSO A QUALCUNO. Si tirò su di scatto e trovò Remus che si
massaggiava la nuca con una smorfia indolenzita.
"E questo chi è?"
Si
sentì avampare per l'imbarazzo quando Remus socchiudendo un'occhio
contraccambiò il suo sguardo con un sorriso gentile:-Ti sei fatta male?- le
chiese mentre si tirava a sedere e Dora si alzava con una mano premuta sui
reni.
-No, grazie. Tu piuttosto?-
"E'BELLISSIMO!"
Aveva sempre avuto un debole per i biondini
con l'aria tenera, ma quel ragazzo era completamente fuori da ogn possibile
graduatoria! Non solo aveva l'aria dolce,ed era carino da matti e cosa
piuttosto rilevante non sembrava essersela presa per il mezzo trauma cranico
che doveva avergli procurato, emanava anche un buon odore di cioccolata
-Tranquilla, non mi faccio male facilmente.- si alzò spolverandosi i pantaloni
e sorrise a Cecily che aveva osservato la scena da cima le scale.
-Scendi .- le disse con un cenno della mano.
La ragazza ubbidì fermandosi a un paio di
gradini di distanza da Remus- Che c'è?- gli chiese.
-Cos'è questa storia che Sirius non si trova
?-
Cecily sollevò le sopracciglia sorpresa, come
faceva a saperlo?
-... Come fai a saperlo?- gli chiese infatti- A me Malocchio l'hanno detto 10
minuti fa!-indicò confusa l'ingresso
alle sue spalle.
-Ho i miei agganci al Ministero.-
Cecily aggrottò le sopracciglia.
-Frank Paciock.-
"E' vero...Sono amici!" annuì cupa -
Si, durante lo sconto l'hanno perso di vista e non si trova più...Pensano che
sia finito in mare.- le voce le si spezzò e fu attraversata da un brivido.
Remus si volse per un secondo verso Ninfadora
-State andando a cercarlo?-
-No...Non possiamo.- brontolò la streghetta
dai capelli rosa.
-Perchè?-
-Siamo troppo convolte.- sbuffò Cecily.
-Troppo convolte?- Remus si girò di nuovo
verso Dora, che gli tese la mano- Sono Ninfadora Tonks, io e Sirius siamo
cugini.-
-Ninfadora Tonks- ripetè Lupin -La figlia di
Andromeda ?-
La ragazza annuì imbarazzata.
-Cavolo l'ultima volta che ti ho vista eri piccolissima.-
le strinse la mano- Piacere, io sono Remus Lupin.-
-Quell'auto è tua?-
Remus sfilò la mano da quella di Dora e si volse verso
Cecily -Si.-
Le due streghe si lanciarono un'occhiata- Bene.-
esclamarono in coro.
-Perchè fate quelle facce?- chiese il licantropo.
-Beh.- cinguettò Dora- Malocchio c'ha impedito di andare a
cercare Sirius, ma non di fare un giretto in macchina con un amico,no Cecy?-
-Già.-
Fine capitolo.
In risposta alle domande giuntemi via e-mail :La fiction è scritta fino al 12
capitolo e per descrivere Cecily mi sono ispirata a Natalie Portman, la
bellissima e bravissima attrice di V per Vendetta.
-Pad! Paddy!! PADFOOT! Eddai esci!- Harry infilò la testa nella cuccia del
cane e tirò fuori a forza la piccola pallina di pelo nero che si era rintanata
sul fondo, per evitare il bagno.Un barboncino vaporoso come un piumino da
cipria che si dimenò alla vista della tinozza d'acqua che lo aspettava
-Smettila!- strillò -Sei sporco! Puzzi! Ti serve.-
Lanciò un'occhiata oltre la siepe che
circondava la proprietà dei Potter , si sollevò sulle punte e sorrise alla
bambina che stava correndo verso di lui, Hermione Jane Granger la sua amichetta
del cuore- Vieni.- disse- Ho bisogno di una mano.-
Gli occhi nocciola della bambina
brillarono divertiti, fece il giro dello steccato ricoperto di rampicanti e
s'inginocchiò dall'altro lato della bacinella che Harry aveva riempito con
acqua tiepida: - Un momento che tiro su le maniche.- disse -Ecco...Mettilo
giù.-
Fare il bagnetto a quella palla di pelo
isterica era una vera guerra, Lily dalla finestra della cucina vide i due
bambini afferrarla di prepotenza e tentare di ficcarla a mollo.
-Cavolo è più viscido di un anguilla
saponata!-
-Tienilo fermo!-
Una scintilla assassina brillò negli
occhi neri della bestiolina, con le zampe davanti colpì il bordo della
bacinella, che schizzò in aria, compì una perfetta parabola discendente efece la doccia ai duebambini che si fissarono attoniti. Comediavoloavevafatto?
-PADFOOT!- urlò Harry.
-Quel cane è figlio del Diavolo!- gli
fece eco Hermione.
-Quel cane è uno dei miei miti.- rise
Lily.
-Non per niente si chiama Padfoot.- rise
la voce di James dal corridoio. Si stava preparando per andare a lavoro, aveva
indossato la divisa e si stava annodando la cravatta davanti allo specchio
dell'ingresso. Gli tremavano leggermente le mani. -Se sei così in pena per
Sirius.- gli disse -Chiama per dire che non ti senti bene e rimani con lui.-
-No dai, non c'è bisogno. Ci sei tu a
fargli compagnia.-
-Si, ma non vorrei che ti facessi
sparare da qualcuno perchè sei troppo in ansia per il tuo amico e sei troppo
distratto.-
James si pettinò indietro i capelli con
le dita e infilò il capello d'ordinanza -Prometto che non mi farò sparare addosso.-
allacciò il cinturone da cui pendevano la pistola e manganello e sorrise
soddisfatto dell'immagine che lo specchio gli rispedì indietro. Adorava il suo
lavoro.
-Harry!- chiamò -Io vado, vieni a
salutarmi!-
Il bambino piombò in casa seguito a
ruota da Hermione (chesi stava strizzando i capelli furente),
James lo sollevò e gli schioccò un bacio sulla guancia, il bambino gli
abbracciò per un momento, trattenendogli il viso al suo stesso piano-Non ti
preoccupare. Il tuo amico si risveglierà molto presto.-
James strofinò il naso contro il suo
-Davvero?-
-Si, davvero.-
*°*°*°
Sirius si mosse gemendo nel sonno. Un piccolo
scatto contro la federa del cuscino, quasi impercettibile, ma che bastò a far
trasalire Harry che da 10 minuti buoni lo fissava dalla porta, con una mano al
battente e l'altra alla maniglia. "Chissà che sta sognando..." si
chiese mentre si avvicinava per guardarlo in faccia "Sembra un
incubo." Si sporse su di lui, aveva gli occhi chiusi, la mascella contratta e il
labbro inferiore stretto fra i denti, Harry avvertì una fitta nei pressi dello
stomaco, non capiva perchè, ma non riusciva a sopportare quell' espressione
sofferente. Si sentì spinto a provare a fare qualcosa,gli appoggiò una mano sul
viso e Sirius parve immediatamente calmarsi.
Inspirò a fondo e socchiuse gli occhi
-James.-
-No.- Harry mosse la mano lungo la
guancia del Malandrino -Io sono Harry.-
-Harry?- ripetè Sirius.
-Sei stato molto male, sono due giorni
che dormi.-
Il malandrino volse il capo verso quella
voce estremamente familiare, Harry lo vide battere le palpebre un paio
strabuzzare gli occhi
-Harry!-
Un urlo divertito invase la casa, Lily,
che si trovava al piano di sotto intenta a seguire un'intricatissima soap opera
russa, doppiata da cani, ma recitata da attori belli da paura, sobbalzò a parte
indietro e quasi cadde della sedia. -Mah...- sollevò lo sguardo verso il
soffitto e sospirò sollevata, le grida e le risa di Harry potevano avere solo
una fonte- Sirius dev'essersi svegliato.-
*°*°*°
Nuvole scure si erano lentamente
radunate su Londra. La luce tetra e azzurrina che filtravano dalle nubi, creava
ombre strane allungate e agghiaccianti sulle strade deserte, dipingendo un
quadro così distante dal luminoso chiarore che aveva caratterizzato il
paesaggio solo qualche giorno prima. Pensandoci a mente fredda Remus avrebbe
dovuto capirlo che tutto quel sole non era normale. Che Londra non era Roma,
che quella luceportava guai.
Infondo una parte del fascino di Londra
stava proprio nella sua nebbia e la pioggia,no?
-Cecily...-
-Quello è Minus. Lo so.-
Cercavano un cane e avevano trovato un
topo.
-Si...-
Cecily era seduto al lato passeggerro,
spettinata come il fratello, quella mattina Remus l'aveva trovata accanto alla
sua auto con un
paio di occhiali da vista poggiati sul naso. Tondi e decisamente familiari per
il licantropo .
[
Sei uguale a James ! ]
[
Capita fra fratelli. ]
-Che facciamo?-
-Lo seguiamo.-
-Cosa?-
Cecily si volse a guardarlo- Che c'è?-
-Non possiamo seguirlo!-
-Pourquoi?-
-Come, pourquoi?- Lupin mosse le mani
come se si trovasse di fronte a una tavola imbandita di esempi -Non possiamo,
ci ammazzerebbe!-
-Naaaah.-
-Oh mio Dio...Ho capito, sonoi
GENI POTTER che parlano!-
-I geni Potter?- fece eco Cecy.
-Sei una pazza incoscente!-
La ragazza appoggiò il capo contro il
sedile- Diciamo che passare 10 anni con Sirius ha peggiorato il lato
scapestrato del mio carattere.- gli appoggiò una pacca sul braccio- Andiamo?-
-NO!-
Cecily si passò una mano fra i capelli,
spettinandoli ancora di più -Beh...- tubò soave battendo le manine come una
bimba piccina, in un modo che fece accapponare la pelle al povero
licantropo-...Se vado da sola Minus mi ucciderà, e questo renderà molto
infelice James e Sirius. Non so quante possibilità tu abbia di rincontrare mio
fratello, ma come spiegherai la mia dipartita a Sirius?-
-Beh...-
-Lo sai che sono la cosa più simile che
ha ad una sorellina vero?-
-Nin...-
-Tonks dici?- agitò una mano con un
sorrisetto che non prometteva nulla di buono -Le vuole bene per carità, ma l'ha
incontrata per la prima volta sei mesi fa... A me ha insegnato ad andare in
biciletta.-
Remus espirò con aria sfinita.
-Vedo che hai capito .-
*°*°*°
-235 Even Grenn Park.-
-E' una zona residenziale, che diavolo
ci sarà venuto a fare.-
Remus si strinse nelle spalle mentre
tornava a guardare Cecy. Avevano seguito Peter Minus a piedi, tenendosi a
distanza di sicurezza per non essere visti- Non lo so.- rispose -... Però non
mi sembra il luogo adatto per dei Mangia Morte.-
-Non ti fermare alle apparenze.-
Wormatail era fermo davanti a una villetta che sembrava saltata fuori da
un film tanto era perfetta, Remus incrociò le braccia e appoggiò le spalle
contro il muro dietro di lui- Sembra che non abbia il coraggio di entrare.-
-A me sembra che stia spiando.-
Era nascosti dietro un angolo della
strada, piuttosto lontano da Minus, potevano parlare ad alta voce senza correre
il rischio di venire individuati.
-Si, ma cosa?-
La porta della casa si aprì e la
risposta di Remus si palesò.
-OH MIO DIO!-
-HARRY!-
Peter prese a frugare furiosamente nelle
maniche del mantello mentre il bambino sollevava la porta basculante del garage
e correva a prendere la bici- Oh merda.- esclamò Remus realizzando le intenzioni
del MangiaMorte-FIGLIO DI PUTTANA.-
-AVADA...-
-EVERTE STATIM.-
Lo spostamento d'aria creato dalla
Everte Statim strappò di mano la lista della spesa che Harry stringeva nel
pugno, il bambino sollevò lo sguardo e dall'altra parte della strada vide un
uomo biondo puntare una specie di bastoncino contro un tizio piccoletto,
pelato, che squittì terrorizzato.
-Che succede?-
-Sei
venuto a terminare il lavoro del tuo padrone Pete?-
-Harry Potter... Deve morire.-
Il volto del licantropo venne contorto
da un ombra di puro odio, serrò la presa alla bacchetta e digrignò i denti in
un ghigno bestiale, volevo ucciderlo, Dio quanto lo voleva. Nella sua mente
aveva giàpronunciato la formula
dell'Anatema che Uccide, socchiuse le labbra -Avada...-
-Guardati alle spalle!-
-Cosa?- Era stato Harry ad urlare. Lo
guardò e il bambino gli fece segno di girarsi- La tua amica!-
Vide Cecily ruzzolare in mezzo alla
strada, colpita alla spalla da una fattura tagliente, e nello stesso momento,
forse grazie al picco di adrenalina, l'ombra che l'aveva aggredita -Tu!-
-Lupin.-
-Brutto stronzo!- gemette la ragazza a
terra -Unto e fetente!!-
-Piton.- squittì Minus mentre cercava di
arrivare alla bacchetta che a causa della caduta era rotolata lontana dalla sua
portata-Uccidilo.-
Il capo casa serpeverde puntò la bacchetta verso Lupin, qualcosa di satanico
brillò nel suo sguardo prima che questo inquadrasse una figura alla sinistra
del licantropo ...
-SEVERUS
PITON !-
Lily.
Era comparsa al fianco di Harry, la
bacchetta stretta nel pugno sinistro.
-NON
OSARE FARGLIDEL MALE!-
L'uomo brontolò qualcosa e sparì in una
nuovola di fumo, seguito a ruota da Minus. Lo sguardo di Lily si spostò da
Remus a Cecily, stesa nel suo stesso sangue. Era stato Severus a colpirla "Dopo
questo..." si disse la donna in un brivido"James lo
ucciderà."
-Mamma.-
-Amore?-
Harry era incredulo, aveva appena visto
due uomini sparire nel nulla
- Che sta succedendo?-
FINE CAPITOLO!
Nella speranza che questo capitolo sia stato di vostro gradimento,
un saluto dalla vostra Ino chan.
NEXT----->MI SEI MANCATO.
--------------------
lyrapotter : Dai sister,
ormai sei una veterana delle mie fic, lo sai che io sono patologicamente
incapace di fare del male ai Malandrini! X3 Ho scritto solo due volte
della morte di James e tutte e due le volte sono quasi finita all'ospedale per
una crisi di orticaria! XD PS: La storia fra Cecily e Sirius sarà molto
più complicata del previsto, roba da far impallidire il tira e molla targato
Tonks/Remus.
danyan: Il sogno di
Harry ti è piaciuto!? Davvero *O* Sono contenta, credevo fosse una mossa
scontata, avevo bisogno di qualcosa che salvasse Sirius da morte certa e non
sapevo a quale santo votarmi, così mi sono affidata al dono della Veggenza
Onirica! Felice di aver centrato il segno!PS: Il problema è che non
rileggo che scrivo e per questo l'ignoranza dilaga,dovrei affidarmi alle saggia
guida di una beta, ma sono troppo svogliata per farlo! Cercherò di correggere
le castronerie che ho seminato e se ne trovi altre, tiprego, non
esitare a spedirmi una bomba molotov e a porre fine ai miei giorni di indegna
scrittrice di FanFiction! XD
lizzyejane: Grazie per il
commento, spero che la storia continui a piacerti!^__^
Finleyna 4 Ever : L'incontro fra i
malandrini, avverrà al prossimo capitolo!
Pan_Tere94 :Sai, io è così
che ho sempre immaginato il primo incontro di quei due. Dora che cade e Remus
che se la prende addosso. Felice che ti sia piaciuto!^__^
PrincessMarauders:Tu eh? Io
personalmente farei di tutto per potermi fiondare almeno una volta su Sirius!
*ç* PS:Grazie alle mie fanfic la lista dei lettori che vuole fare la
pelle a Bellatrix è lievitata a vista d'occhio!Kuh! Kuh! RISATA MALEFICA.
kia88oc: Felice di
saperlo, mi fa sempre piacere quando mi seguono da una fic all'altra!^__^
Lyan: Piaciuto
l'incontro fra James e Sirius? Grazie per il commento!^__^
DanyCullen: A chi lo dici! Anch'io
l'ho sperato fino alla fine! Se non James e Lily, che almeno Sirius potesse
essere recuperabile!Grazie per il commento!
SkAnNeRiZzAtA,: Beh, per il ritorno dei Potter fra i maghi dovrai aspettare un
pochino!
PS: Chiedo scusa alle fans di Piton. E' un personaggio che
adoro, ma non so perchè non riesco a staccarlo dal ruolo dell'infame, canaglia,
bastarda! ?__?
Capitolo
cinque.
"...Non
devo ridere!
Non devo ridere!
Merlino non ci
riesco!!
AH!AH!AH!"
James sollevò lo sguardo
dal rapporto che stava studiando e con un sopracciglio inarcato si guardò
attorno"Chi cazzo sta ridendo?"si
chiese perplesso "Sembra la risata di..."Si bloccò,
alla vista di
Remus, che lo fissava dalla
porta del piccolo ufficio che divideva con altri
cinque colleghi -Oh. Mio. Dio.- scandì con
un sorriso idiota mentre il licantropo non riusciva a smettere di ridacchiare
sotto la mano che si era portato alla bocca-
Sei davvero tu?-
-Tu...Un tutore
dell'ordine.-
-Remus!-
-Ora ho veramente
visto tutto nella mia vita.-
-MOOOOOOOOOOOOOOOOONY!-
Completamente
dimentico del luogo dove si trovava si avventò sull'amico che per poco non finì
a gambe all'aria sotto il suo peso. Si strinsero forte, sotto lo sguardo
perplesso dei presenti, da quando James Potter era così espansivo? Di solito
per cavargli una parola di bocca bisognava usare le tenaglie, c'era anche chi
giurava di non aver mai sentito bene la sua voce.
-Dev'essere un
suo amico di scuola.- disse uno.
-Probabile.
Devono avere la stessa età.-
-Perchè ti
guardano così?- mormorò Remus.
-E' la prima
volta che mi vedono così pimpante.- arrossì James.
-Tu? -
-Beh...- si sistemò la giacca e il nodo della cravatta e pettinò indietro i
capelli, Remus gli scoccò un occhiata incredulo e lui si sfuggire una risatina
amara- Non dico che vedo nemici dappertutto come
Malocchio... Ma diciamo che da una decina d'anni a questa parte sono diventato
piuttosto paranoico.Cerco di non attirare troppo l'attenzione.-
Remus si
massaggiò la nuca. Come dargli torto?Si era fidato di Peter e questo gli lo
aveva messo nel... Meglio sorvolare. Gli battè una mano sulla spalla -Possiamo andare da qualche parte? Devo parlarti.-
James annuì- Certo...C'è un bar qua vicino, andiamo.-
-No...E' meglio
se andiamo in un posto dove potrai dare allegramente di matto senza correre il
richio di venire arrestato dai tuoi colleghi.-
Prongs aggrottò leggermente le sopracciglia, la gioia del momento
si era finalmente affievolita e la vocina della ragione era tornata a farsi
sentire"Non è un caso che sia
qui..."si disse in un brivido. Istintivamente
guardò verso il telefono.
-Lily e Harry
stanno bene Prongs.-
James annuì -Davvero? Ok, andiamo.-Seguì Remus in
strada, fino a un vicolo riparato fra due palazzi, si guardò attorno e gli
puntò la bacchetta ai reni spingendolo faccia a muro schiacciandolo col suo
corpo. Remus sgranò gli occhi, ma non si oppose. Incrociò le mani dietro la
testa e attese.
James prese
fiato ed esplose in una serie di domande a raffica:
-Come ti
chiami?-
-Remus John
Lupin.-
-Quanti anni
hai?-
- Ventinove.-
James aggrottò le
sopracciglia, Remus lo fulminò con uno sguardo-Maledizione
James, sono nato il 10 marzo. Possibile che tu non riesca a ricordarlo!?-
-Chi è nato oggi, allora?-
-Tua moglie,
dannato cervo!-
-Oh...- si tirò indietro di un passo e controllò la data sull'orologio - Che culo ...Sono ancora in tempo per comprarle qualcosina.- tornò a guardare l'amico ancora appiccicato al muro- Oh, spostati pure Remie. Avevo bisogno di tempo per annusarti a
dovere.-
-Annusarmi?-
James si toccò
il naso- Volevo sentire se sapevi di Pozione
Polisucco...-
-Capisco...- anche se non sembrava tanto convinto.
-Allora, che è successo?-
*°*°*°*
-...Povera la
mia piccola.-
Al suono di quella voce
Cecy mosse la testa con un piccolo scatto nervoso.
Lo aveva riconosciuto
immediatamente.
Rimase ad ascoltare, con
gli occhi chiusi, in attesa che le parlasse ancora.
Si sentiva molto meno
confusa, rispetto a qualche minuto prima -Sirius?- riuscì
infatti a rantolare .Non aveva più parlato "
Forse sta per andarsene!" aveva pensato, per questa ragione si
era decisa a chiamarlo, per trattenerlo.
Con uno
scricchiolio delle molle si accorse che l'uomo si era chinata su di lei
poggiando le mani sul materasso.
- Apri gli
occhi...-
Socchiuse gli
occhi e si ritrovò in quelli azzurrissimi di Sirius le sorrisero sollevati -Rimani sdraiata...- le disse a
bassa voce - Hai perso molto sangue.- le massaggiò il braccio e nonostante il maglione e la fascia
applicata da Lily riuscì ad avvertire la presenza dell'orribile lacerazione
lasciata dalla fattura tagliente di Piton.
Lo guardò rilassarsi e sentì di nuovo il sangue affluire al cervello. Piton
glie l'avrebbe pagata cara -Sirius, chi mi ha curata?-
-Io, cognatina.-
"Cognatina?"Cecily spostò lo sguardo oltre la spalla
di Sirius e sobbalzò alla vista di Lily -Ciao...Cognata.- le fece eco con un sorriso- Quanto tempo.-
-Già tanto.- concordò Lily ferma sulla soglia con il viso
rivolto ad un punto imprecisato del corridoio.- Bene
sono torna...- cominciò per poi sobbalzare al
suono della porta di ingresso che rimbalzava contro la porta.
-Oddio...Cercate
di calmarlo...-
-CECY!-
James piombò nella stanza
seguito da Remus- E' stato Piton?- scandì
furioso, lo sguardo fisso al braccio innaturalmente immobile della sorella.
-James.-
-E' stato
Mocciosus?-
-Si, ma poteva
andare peggio.- Cecily cercò l'aiuto di Sirius con lo sguardo,
l'animagus si fece avanti e poggiò le mani sulle spalle dell'amico,
costringendolo a guardarlo- Jim.- gli disse il
più dolcemente possibile -Poteva
andarci di mezzo Harry. Siamo stati più che fortunati.-
-Harry?- ripetè Potter -Che c'entra Harry?-
-Remus non te
l'ha detto?-
Lupin sbuffò da vicino Lily:-E' partitocome un
treno non appena ha saputo di Cecily. Non ho fatto a tempo.-
-Che c'entra
Harry?- James stava andando in panico. Lanciò
uno sguardo a Lily che gli fece segno di rimanere calmo- E'di là che gioca con Hermione.-
-Volevano
ucciderlo...- mormorò Cecily -Lui e Peter erano venuti per lui.-
Un'espressione di puro odio
calò sul viso di James, con un urlo di rabbia si divincolò da Sirius e sparì in
una nuvola di fumo bianco, i due Malandrini si lanciarono un'occhiata e lo
seguirono , Lily si portò una mano alla fronte -Stavolta
James lo ammazza.-
-E la cosa ti
dispiacerebbe?- Cecily si tirò a sedere facendo forza
sul braccio sano- Sei ancora affezionata a lui?-
Lily
contraccambiò lo sguardo della congiunta e seria come era mai stata nella sua
vita scosse il capo- Per niente...-
[Avrebbe guardato
morire mio figlio.
Ormai è morto per me...]
*°*°*°*
Piton aveva fatto a malappena a riconoscere l'ombra
che era comparsa ai piedi accanto al camino in un diluvio di luce bianca che si
era ritrovata una forte mano maschile a tappargli la bocca e un ginocchio
schiacciato a viva forza contro il suo inguine. Urlò contro il palmo che gli
impediva di respirare e fissò lo sguardo in quello da pazzo di James "Vuole uccidermi?" si chiese in un
brivido.
-Sei un uomo
molto intelligente Severus.- disse l'ex-Auror mortalmente calmo- Quindi lo ripeterò una volta sola...- cavò dalla
tasca la bacchetta ela puntò in mezzo
agli occhi di Piton, che cercò di ritirarsi ancora di più contro lo schienale
della poltrona -Se ti avvicini ancora alla mia
famiglia...Ti ammazzo.-
Negli occhi di
Piton brillò qualcosa. Una scintilla indefinibile che fece salire di diversi
gradi la rabbia di James, il mago poggiò completamente il peso sul ginocchio
che teneva premuto sul corpo del Mangia Morte epiegò leggermente le spalle per portare il suo viso allo stesso
piano di quello del Capo Casa Serpeverde-Ragiona Severus...- disse mentre godeva del dolore che stava alterando i lineamenti
della sua"vittima"-Uccidere me e Harry non
ti ridarà Lily... Pensaci stronzo. Quale madre si concederebbe all'uomo che le
ha ammazzato il figlioletto?!-
Piton digrignò
i denti sotto la mano che gli copriva la parte inferiore della faccia -Ti odio.-bisbigliò.
-Io sono andato
oltre l'odio, Severus...- si allontanò e tornò accanto al
camino- Come ti ho detto, sono a un passo dall'omicidio.-
Sparì così
com'era venuto, lasciando il Mangia Morte solo nella sua camera da letto,
riapparve in strada accanto a Sirius, che aveva seguito tutto l'alterco dalla
finestra socchiusa assieme a Remus- E speriamo che
l'abbia capita.- disse un secondo prima di ritrovarsi fra
le braccia di Prongs.
-Beh?- chiese sorpreso- Mancanza d'affetto?-
-No...E' che non
ti avevo salutato.-
-Ah...-
Lo abbracciò
come un orso e quasi lo sollevò da terra prima di allontanarsi e avventarsi su
Lupinche aveva assistito alla scena
seduto sul cofano di un auto- Che diavolo ti prende dannato
canide?-
-Sono in vena di
coccole.-
- E da me le
vuoi?...UHN? James mollami pure tu!-
-Anch'io sono in
vena di coccole!-
-LASCIATEMI! A
ME CONTINUANO A PIACERMI LE DONNE!-
*°*°*°*
-Voglio sapere
che sta succedendo!-
Harry non era
mai stato un bambino particolarmente curioso, ma quella situazione lo stava
snervando. Lily se ne rendeva perfettamente conto, a qualsiasi persona
sarebbero saltati i nervi alla vista di due uomini che sparivano nel nulla. Si
sedette con un sospiro, che si tramutà in un -Che c'è
amore?- alla vista dell'espressione sbalordita
che era calata sul viso diHarry. Si
volse, seguendo il suo sguardo, James, Sirius e Remus si erano appena
smaterializzati alle sue spalle.
-SCEMI!- urlò.
-Ops...- esclamò James.
-Papà? Aaaaaaaaaargha!-
-Harry! Harry
calmati!-
-VOGLIO SAPERE CHE STA SUCCEDENDO QUI!-
FINE
CAPITOLO.
NexT----> Tu sei un mago Harry...
Un
grazie Enorme a:
lizzyejane
danyan
Pan_Tere94
Finleyna
4 Ever
PrincessMarauders
DanyCullen
luxu2
kia88oc
FunnyPink
lyrapotter
Nella
speranza che questo capitolo sia stato di vostro gradimento, un saluto dalla
vostradevotissima Ino chan.
Cecily si svegliò di soprassalto, tormentata da una feroce
emicrania e scoprì di essere su un letto sfatto (che non era suo) bocconi su
lenzuola che non ricordava di aver comprato e lacerata da una cefalea che
avrebbe ucciso un cavallo. Battè le palpebre, sentendo gli occhi bruciare per i
postumi della pozione sedativa che Lily le aveva fatto bere e tirò su col naso
per via della solita raucedine che la prendeva appena sveglia.
"Che diavolo è successo?" si chiese spostando lo sguardo dal parquet di legno scuro, alla
tapparella da cui si riusciva ad intravedere il profilo di una serie di
graziose villette a schiera "
E soprattutto dove diavolo sono?" Si mosse indolenzita e cercando
di capire cos'era successo, infastidita sopratutto dal peso che sentiva premuto
al fianco. Agitò i piedi sotto le coperte e cercò di girarsi di pancia.
"Ahio! Che cavolo eh?"
-Uhmmm.-
"Oddio." sentì la bocca spalancarsi contro
il suo volere mentre cominciava a riconoscere le forme dei pesi che le bloccava
i fianchi e le ginocchia, il braccio e la gamba sinistra di Sirius che la
costringevano contro il materasso, sotto la coperta, mentre lui se ne stava
fuori al freddo.
" Sirius...Vicino... Troppo vicino...Cecy respira... Troppo vicino."
Si...Era decisamente andata nel pallone!
"Deve
essersi addormentato vicino a me...Poi, nel sonno, a causa del freddo è
rotolato in cerca di calore." Muovendosi a fatica
sfilò le coltre da sotto Sirius e lo coprì sentendolo rabbridire per il cambio
di temperatura, tornò sdraiata con uno sbuffo affaticato, era decisamente
faticoso muoversi sotto di lui.
"Ahio...Se
riesco a spostare il braccio...Perfetto. Adesso sto meglio." Era riuscita a spostare il braccio sinistro da sotto il
petto di Sirius e adesso non sapeva dove metterlo! Si battè le mani in faccia,
mentre Sirius le si sistemava vicino, tranquillo come un bambino. "Non
ricordavo che avesse un sonno così pesante." Si volse su un fianco, poi sull'altro. No, non poteva
rimanere lì, non ce la faceva , con tutta la buona volontà non riusciva a
starsene tranquilla nel letto di Sirius Black. Si alzò, inghiottendo un gemito
di dolore -Ah...Dio.-bisbigliò. Strinse forte la parte del braccio che sentiva
pulsare e chiuse gli occhi in risposta al lieve capogiro suscitato da
quell'improvviso dolore. -Cazzo.- *°*°*°* La prima cosa cheHarry avvertì aprendo occhi fu il dolore alla radice del naso,una morsa
che lo fece sussultare prepotentemente sotto lo coperte e che lo costrinse a
battesi una mano alla piccola cicatrice a forma di saetta che sentiva pulsare
sotto la frangia "Il solito incubo." si
disse mentre si tirava a sedere "Quell'uomo...La mamma che
piangeva..."
[Avada Kedavra!]
[Harry!
James! NOOOO! ]
-Hai avuto un incubo?- Harry sollevò la guancia dal cuscino e si girò verso la
porta dove trovò suo padre appoggiato al battente - Vuoi raccontarmelo?- Il bambino aggrottò le sopracciglia nella poca
luce che filtrava nel corridoio- Si.- le rispose con una strana espressione negli occhi verdi -Se tu mi dici chi sta succedendo.-
James sospirò -Tesoro domani.-
-No, adesso.-
L'animagus si passò una mano fra i capelli poi sospirò sconfitto- Non so da cha parte iniziare Harry...- disse crollando le spalle - E' complicato.-
-Inizia dal principio, poi quando arrivi alla fine ti fe...- si bloccò. James aveva preso a borbottare sotto voce una tiritera
di cui Harry riuscì ad afferrare solo poche parole, che sembravano frutto di
una lingua inventata -Papà
cosa?...OH!- I suoi giocattoli avevano preso
a flottare per lo stanza, Harry rischiò di cadere dal letto mentre incontrava
lo sguardo divertito di James-
Pa...Papà.- balbettò con un filo di voce
mentre cercava di afferrare uno dei peluches - Sei tu a fare questo?-
-Si, tesoro.-
-E come fai?-
-Sono un mago...-
Un silenzio irreale cadde
fra padre e figlio, l'animagus si avvicinò di un passo al bambino che
contraccambiò il suo sguardo con gli sbarrati per la sorpresa -Un mago?- ripetè
con il poco fiato che gli era rimasto in corpo -Non è possibile.-
James sorrise dello stupore che permeava la voce del figlio, afferrò una sedia
e si sedette mentre Harry lo fissava a occhi sgranati, si massaggiò il mento
con aria assorta- Allora...- cominciò.
*°*°*°*
-Cecy?-
Lily strinse i lembi della vestaglia che la copriva e si avvicinò
alla ragazza che si premette un dito sulle labbra e con un cenno del capo le
fece segno di guardare.
-Voldemort
voleva ucciderci?-
-Si
tesoro.-
Lily guardò prima James curvo su se stessa, come se il peso di quel
racconto fosse crollato non sulle piccole spalle di Harry, ma sulle sue, poi il
suo bambino, che aveva bevuto ogni parola del padre con la testa bassa e gli
occhi fissi a un punto del pavimento.
-Perchè?-
-Perchè è
stato predetto che salverai la Comunità Magica, dalla distruzione. portata
dall'Oscuro Signore.-
Harry abbassò le palpebre e una lacrima gli rigò la guancia, Lily
fece per avvicinarsi, ma Cecily la trattenne per un braccio
-E' meglio di no.- le disse sotto voce- Al
momento Harry non ha bisogno di coccole, ma di risposte. E James è l'unico con
abbastanza sangue freddo per dargliele.-
-Gli ha
detto tutto, tutto?-
-Si
tutto... -
Lo sguardo smeraldino di Lily si posò sulla cicatrice a forma di
saetta che Harry cercava di nascondere con la frangia.
[ Gli ha
detto anche quello?]
-Ho
sempre saputo che c'era qualcosa che non andava in me.- disse il bambino a mezza bocca, attirando su di sè l'attenzione delle due
donne - Quei sogni, che al risveglio puntualmente si avveravano...-
-Si
chiama veggenza onorica...E' un'abilità della mia famiglia.-
-...Quella
volta che mi sono arrabbiato e quel bicchiere è scoppiato.-
-Telecinesi.
E' una facolta che molti di noi possiedono.-
-Quindi
io sono...- guardò il padre che gli sorrise
dolcemente.
[ Non
sono pazzo...Sono un...]
-Tu sei
un mago Harry...-
-Un
mago.- sorrise sollevato per poi sobbalzare alla vista
di Cecily. James seguì il suo sguardo e sorrise alla sorella- Harry...- disse voltandosi di nuovo verso il figlio che stava
studiando la congiunta con un'espressione adorabilmente curiosa -Ti
presento zia Cecily.-
-Zia?-
-Mia
sorella.-specificò James.
Il bambino si allargò in un
sorriso imbarazzato. Cecily e le sue guanciotte da bimbina facevano tutto
un'altro effetto rispetto al suo grugno cavallinoPetunia Evans Durseley . L'unico parente che Harry aveva conosciuto- Ciao.- la salutò.
-Ciao.-
-Io ce l'ho un nonno?-
-Cosa?- Cecily
sollevò le sopracciglia sorpresa mentre James scoppiava a ridere. Harry era
stato adottato da nonno Granger, uno scatenato ottuagenario con la passione per
le moto di grossa cilindrata -Un
nonno?-
Cecy guardò il fratello- Certo.- non
sapeva come rispondere. Di certo non poteva sapere che Harry aveva sempre
desiderato avere un nonno che lo coccolasse come nonno Albert coccolava
Hermione - Si chiama Charlie...-
-E com'è?-
-Oddio.- si spettinò
- Non so...-
-Charlus Potter è uno degli uomini migliori che abbia mai
consciuto.- disse una voce alle sue spalle.
Sirius entrò massaggiandosi la spalla con un gran sorriso- E' un grandissimo mago e un ottimo padre.-
FINE CAPITOLO.
Non ho parole. Quando ho pubblicato questa fic non avrei scommesso
su di lei nemmeno un soldo bucato. Sono troppo felice di essermi sbagliata e
spero che questo capitolo sia stato divostro gradimento.
Nuvole scure coprivano la volta celeste,
formando grumi e macchie buie sulla superficie violacea oscurando la vista
delle stelle, Regulus Black battè le palpebre rispondendo con un gemito
sofferto al dolore bruciante che glisi
era sparso in testa a macchia d'olio- Che è successo?- biascicò.
Era steso a pancia in giù su uno strato di coperte accanto alle pietre di un
focolare, si battè una mano sulla fronte, cercando di stemperare il dolore con
la pressione del palmo, schiarendo ad ogni battito di ciglia la figura di
Ninfadora Tonks china su un pentolino- Di un
po'...- chiese alla schiena curva
dell'apprendista Auror - Da quando attacchi alle spalle?- Provò ad alzare la testa, ma una fitta lancinante
all'orecchio lo fece desistere, ricorrendo al suo senso di mediamago si rese
conto di avereil timpano sinistro lesionato in tre punti ... "
Aggredendo le orecchie..."si disse mentre evocava un incantesimo di guarigione e
rimarginava le lacerazioni che ora, sentiva chiaramente sanguinare"Si
acuisce il senso di stordimento nella vittima, pregiudicandogli assieme udito e
equilibrio... "
-Che succede?-
-Minus ha trovato i Potter.-
Nella penombra creata dal fuoco, gli occhi grigi di Regulus ebbero
un guizzo indefinibile e Dora sentì un brivido attraversarle la spina dorsale.
In quell'atmosfera rarefatta l'ultimo nato della famiglia Black aveva un’aria
quasi arcana, bello come un angelo della notte e pericoloso come un diavolo, era
quasi impossibile staccargli gli occhi di dosso- Penso che potresti smettere
di nasconderti.-
-Perchè?-
-Perchè...Beh...Non so...-
Regulus si massaggiò le braccia -Sono un morto che cammina
lo sai. Nessuno deve sapere che sono ancora vivo Dora.- si sporse verso la cugina che si tirò leggermente indietro, intimorita da
quell'improvvisa vicinanza -Hai capito?-
-Sirius potrebbe aiutarti. Se sapesse cosa hai fatto
per...-
-Si, certo...- rise, era
assurdamente bello quando lo faceva - Mio fratello mi odia.- si alzò con uno sbuffo affaticato -Non cercarmi più.-
-Reg.-
-Non cercarmi più!-
*°*°*°*
-Harry?- chiese James.
Sirius sollevò il capo dallo schedario
che stava consultando e si guardò attorno- Mah, sarà andato a farsi un giro. - scrollò le spalle
tranquillo nonostante il tono lievemente isterico percepibile nella voce di
James -
Non fare quella faccia Prongy, siamo al Ministero, che gli potrebbe mai
succedergli? Questo posto è prova di bomba!- Ma
James non sembrava essere dello stesso parere dell'amico, si massaggiò la nuca
con una smorfia ansiosa -Harry non conosce ancora il mondo della magia, non vorrei che si
spaventasse...Sai...-
-Oh smettila di fare la mamma chioccia,
non c'è bisogno!-
*°*°*°*
-ANGOLO ANGOLO CINGOLO CINGOLO LUGLIO AGOSTO E PA PA
PA! BUONE BUONE FESTE, BUONE BUONE FESTE CI FACCIAMO UN FLASH, CLICK!-battè la mano sulla spalla della sorella minore che gonfiò
le guance in una smorfia contrariata -STAI SOTTO TU GINNY!-
-UFFA RON, SEMPRE IO!?-
-Sempre tu... il ragazzino
scrollò le spalle con noncuranza ...E' la conta.-
-Rifacciamola Ron!-
-NO! Tocca a te.- afferrò
Neville per un braccio e Ginny si volse con uno sbuffo verso il muro. Incrociò
le braccia sulla parete e poggiò la fronte sul polso -Che pizza.- si lamentò - 1...2...3...4...5...6...7...8...9...10. Chi è fuori è fuori, chi è dentro e dentro.-
Si volse verso il fondo del corridoio e
lasciò cadere le braccia e con uno sbuffò. Detestava passare i pomeriggi al
Ministero,si sentiva abbandonata da sua madre, ma detestava ancora di più
passare il tempo con nonna Preweet, perciò... Non aveva senso lamentarsi.
-Siete qui?-
Si accucciò e infilò la testa sotto un
tavolo.
-Ron! Nev! Eddai! Lo sapete che non mi
piace sto gioco!-
Svoltò l'angolo e finì addosso a qualcuno
leggermente più alto di lei, si massaggiò il naso che aveva batutto contro la
spalla dello sconosciuto e sollevò lo sguardo.
"OH.MIO.DIO!"
-Ciao.- la salutò immediatamente, Harry. In
quell'ambiente così strano trovarsi di fronte ad una bambina era quasi
rassicurante.
Ginny lo fissò a bocca aperta, tramortito
dalla sorpresa.
-Ti sei fatta male?-
-EH?...NO!- allontanò la mano
dal naso e si lasciò sfuggire una risatina imbarazzata. Nonostante fosse
cresciuto con sei fratelli maschi, era piuttosto timida coi bambini.
-Di chi sei figlio?-
Harry sollevò le sopracciglia perplesso.
Ginny si morse la lingua imbarazzata
-Sai, conosco i figli di tutti qui...- con un cenno del
braccio indicò l'enorme atrio in cui si trovavano- E non ti ho mai visto.-
-Oh... Ci lavora mia zia qui. Non so se
la conosci.-
-Come si chiama ?-
-Cecily.-
Ginny spalancò la bocca e puntò un dito
verso Harry che si tirò indietro di un passo -Potter! TU SEI HARRY POTTER!-
-Si, ma non urlare!-
-Cavolo!-
-Che c'è di tanto sconvolgente?-
-Beh...- la rossina gli toccò una spalla con
un dito come se avesse avuto paura di romperlo - Tu e la tua famiglia siete gli
unici ad essere sopravvissuti a un attacco di Tu-Sai-Chi, sei piuttosto
famoso.-
-Io so chi?-
-Si, Tu-Sai-Chi!-
-No, non lo so...-
-L'Oscuro Signore.-
-Ah...Voldemort.-
Ginny gli schiacciò entrambe le mani
sulla bocca-Scemo, non si dice!-
*°*°*°*
-Dannato trabicolo babbano, dammi la merendina per
cui ho pagato.-
Charlus Harry
Potter vs Distributore di dolciumi demonizzato.
centoventiduesimo
raund.
-MALEDETTO!!!! MALEDETTO! MALEDETTO!-
Da quando l'aria ristoro del Ministero
della magia era stata dotata di un distributore di dolciumi aveva perso la
pace, non riusciva a capirne il funzionamento, premeva i tasti, ma l'agognata
barretta riso soffiato ricoperta di cioccolata rimaneva lì nella sua guida di
ferro, lontana anni luce dall'affamato auror.
-MALEDETTO SCHIFOSO PARTO DI UNA MENTA MALATA E
PSICOLABILE !-
Assestò una pedata alla bottoniera, perse
l'equilibrio e finì a parte indietro con un sonoro tonfo, si massaggiò i reni e
spalancò gli occhi su un paio di familiarissimo occhi verdi che lo fissavano
sorpresi - Oh
Merlino!-
Si tirò a sedere con un salto e si girò
sulle ginocchia, Harry si tirò indietro di un passo "Assomigliaa papà." si
disse. Aveva barba e baffi corti, e i lunghi capelli grigi legati dietro al
capo. "Ha gli occhi azzurri, però."
-Harry?-
-Si.-
-Oddio sei uguale a...- si
bloccò e sollevò lo sguardo oltre la testa di Harry e Ginny, verso la porta
dell'ufficio di Sirius -Tuo padre.-
*°*°*°*
-Questa è la pratica che
cercavi...BB425.- scattò in piedi -E' sull'omicidio di mio fratello!- la sbattè sul
tavolo e fissò l'amico con occhi di brace
-Che ti serve sapere come è morta quella
carogna di Regulus!
James aprì il fascicolo sulle ginocchio e
studiò la foto del minore dei fratelli Black:
PS:*s'inginocchia sui ceci in segno di contrizione* So che è uno sputo
di capitolo, ma non riuscivo a caricarlo per intero, il
PS:*s'inginocchia sui
ceci in segno di contrizione* So che è uno sputo di capitolo, ma non
riuscivo a caricarlo per intero, il mio pc è vecchio di secoli! Vi chiedo
scusa! Mi rifarò quanto prima!^^""
Capitolo
otto: Presagi.
Ancora prima
di quell'insulso Ordine della Fenice, ad ostacolare la strada di Lord Voldemort
c'era stato quel dannato ragazzino con gli occhi blu :
[Caro
Prefetto...So che sei stato tu a uccidere la povera Mirtilla...]
Aveva solo
11 anni e già era una spina nel culo. un veggente già formato che aveva
tramutato i suoi ultimi anni ad Hogwarts in un vero inferno."Ti tengo d'occhio"era solito dirgli
ogni qual volta il desiderio di attingere al potere della camera si faceva
spazio nella sua mente, era sempre un passo avanti a lui e più di una volta
aveva sventato i suoi piani per rovesciare Silente e assicurarsi il posto di
Insegnante di Difesa contro le Arti Oscure una volta diplomato.
"E' stato
lui..." si disse di fronte alla notizia dell'ennesimo blitz di auror che
si era risolto in un vero eccidio di Mangia Morte "Ne
sono certo." Solo un veggente avrebbe potuto
scoprire l'esistenza di quella roccaforte nel mezzo della compagna di
Manchester "Potter."
-Dobbiamo ucciderlo.-
-Charlie Potter non è
uomo da morire tanto facilmente, Bella.-
-Lasciatelo a me,
padrone. Vi prego...Potter è stato uno dei mandanti del mio arresto.-sollevò leggermente
lo sguardo verso il viso dell'Oscuro Signore e lo studiò nella penombra creata
dal piccolo camino sul fondo della stanza. Aveva le palpebre abbassate e la
mascella serrata in un espressione concentrata, per poi riabbassare la testa
quando lui spalancò gli occhi color vinaccia e la fissò -No...Per
colpire un uomo del genere bisogna prima passare dai suoi cari.-
-James? Harry?-
-No, la piccolina...-
*°*°*°*
-Cecy tu credi
nell'amore a prima vista?-
Cecily
sollevò lo sguardo dal menù che stava consultando da un paio di minuti-L'amore
a prima vista?- ripetè con un sopracciglio aggrottato
mentre segnava con una "x" la sua ordinazione. Un bicchiere di
latte e miele per curare la raucedine -...No, perchè?-
-Perchè mi è successo!
Mi sono innamorata a prima vista!-
Cecy sollevò
un sopracciglio,certe volte Ninfadora era proprio una bambina-E
di chi ti saresti innamorata a prima vista, sentiamo!-
- Remus Lupin!-
Uno sbuffo
di latte e miele sputato con una violenza impressionante colpì Dora in pieno
viso, lasciandola senza fiato per una paio di secondi-Ce...Cecy?- annaspò perplessa mentre
la brunetta cercava di riprendere un normale ritmo respiratorio, tossendo e
battendo il pugno sul tavolo. Di tutte le reazioni che si sarebbe potuta
aspettare dalla sua amica quella era decisamente l'ultima della sua lista.
-Che diavolo ti è
preso?-
-Lo hai visto una sola
volta!-
-E allora!? Mi è
bastata!-
-Tu sei pazza!-
-Perchè! E' così
puccioso!-
-Beh, si per essere
puccioso è puccioso...ma...-
-Ho capito piace a te!-
-Ma che ti sei
droga....-
Si bloccò,
c'era qualcosa che non andava. Si volse seguendo le indicazioni di quella
vocina interna che da quando era venuta al mondo le parlava continuamente, la
proteggeva e la istruiva. Come l'occhio interiore della Cooman, ma 10 volte più
volte più petolante, che più di una volta le aveva fatto credere di essere
pazza.
-Bellatrix Black.-
-Vedi di rendermi le
cose facili, stronzetta.-
Ci fu un
momento di stasi poi Dorafu abbagliata da
un lampo verde . Troppo inesperta per reagire prontamente, agì d'istinto e
chiuse gli occhi e alzò le braccia quasi a volersi proteggere. -Che
diavolo fai? Sta giù imbranata.-
urlò Cecily
e la metaformagus si sentì scaraventare a terra.
-Era un avada quella?-
-Secondo te?-
Era stese
dietro a un tavolo rovesciato, Cecy non era molto portato per i duelli, ma
sicuramente sapeva come schivare gli attacchi! -Mi ha...- disse in imbarazzo mentre appoggiava le spalle al piano del
tavolo - Mi ha presa di sorpresa.-
-Sei un auror ora.- le rispose Cecily brusca -...Vedi di curarla quella
sbadataggine o ci farai ammazzare.- sfilò la bacchetta
dalla cintura e buttò un'occhiata alla strega piazzata davanti all'unica uscita
del pub.
-Scusami.-
*°*°*°*
-CECY!-
Jamesaprì gli occhi sul soffittodel suo salotto.
Dopo i primi
attimi di smarrimento, riconobbe il familiare dolore che gli procurava le molle
sgangherate del divano ai reni e il profumo di "vecchio" che
emanavano ilibri di Lily
-Mi sono
addormentato.-
Fece
scorrere lo sguardo per la stanza , finchè non incontrò la figuretta aggraziata
di Lily che si muoveva sicura fra i fornelli. A giudicare dall'altezza del sole
oltre le finestre dovevano essere circa le 18.00. Aveva dormito per ...Oh
cazzo! Cinque ore! Ricordava di essersi messo in poltrona dopo il pranzo e
poi ...Il nulla...
"Che cosa ho sognato? Perchè sudo
freddo!?"si passò una mano
sul viso, era gelido e appiccicoso. Chiuse gli occhi nella speranza di
ricordare quelle immagini che sentivaavere un'importanza vitale, aveva sognato Cecy, poi?... Non riusciva a
ricordarlo cazzo.
-Papà.-
James sollevò lo sguardo sul viso di Harry -Amore?-
-Ho fatto
un brutto sogno.-
-Anche tu?-
Il bambino
annuì. Non aveva mai riposato bene, ma ultimamente i suoi sogni avevano avuto
un tremendo calo qualitativo. Ormai svegliarsi urlando stava diventando una
terribile abitubine per lui- Ho sognato la zia...-
L'animagus
sollevò le sopracciglia, possibile, anche lui? -
Che le capitava? Te lo ricordi, Harry!?-
-Moriva.-
James sentì
un brivido attraversargli le membra. Moriva? Si! L'aveva sognato anche lui!
Bellatrix Black, era lei che la uccideva! Balzò in piedi e si lanciò verso il
camino -Papà dove vai!?- gli chiese Harry,
spaventato da quell'improvviso scatto.
-A salvare tua zia!-
Fine prima
parte:
Un grazie a
tutti coloro che hanno letto, recensito e messo questa mia fic fra i preferiti.
Davvero non mi aspettavo tanto!^__^
Dopo la sua fuga dal pub e dalle mire omicide di Bellatrix, Cecily
aveva trovato scampo in un vicolo. Come un topo inseguito da un gatto si era
imboscata dietro un cassonetto dei rifiuti, chiuso gli occhi e sperato di non
essere trovata. Serrò il labbro inferiore tra i denti per soffocare un grido di
dolore quando il suo viso fu illuminato dalla luce azzurrognola
dell'incantesimo di guarigione e strinse gli occhi per impedirsi di piangere.
Però doveva dire che non sapeva che cosa stava facendo. Si stava
muovendo più a intuito, che per una reale conoscenza del danno aperto sul suo
avambraccio, non era un medimago, non aveva un minimo di conoscenza medica,
sapeva solo che doveva bloccare l'emorraggia se non voleva morire dissanguata.
Quando si era buttata su Ninfadora per sottrarla all'attacco di Bella, aveva
battuto violentemente il gomito a terra e il colpo le aveva riaperto la ferita
che Piton le aveva inferto, allargandola, slabbrandola terribilmente. La
sentiva premere contro la stoffa del maglione, e sotto il giaccone, cacciò un
gemito e poggiò la fronte sulle ginocchia- Sirius ha ragione. Come Auror faccio
schifo.-
Sospirò
leggermente e si sporse per controllare il fondo del vicolo, maledizione, Bella
l'aveva trovata un'altra volta. Ancora una volta era riuscita a tracciare i
suoi movimenti, ma cazzo faceva? Guardò la manica zuppa del giubbetto e
all'improvviso un lampo di genio l'attraversò, doveva essere il sangue, serrò
le dita sulla lesione per riunirne i lembi, doveva essere quello a guidare
Bella:
-Cecily....-
"Merda!"
-Vieni fuori
piccola stronza ...-
" Dove cazzo
sono i rinforzi..." Aveva mandato Ninfadora in cerca d'aiuto, ma ancora
non si era fatto vedere nessuno, affondo la mano sana nella tasca e strinse la
presa attorno la bacchetta- "Non mi piace usare la violenza..." si
disse in un ansimo " Ma non mi resta altre scelta..."
Non si mosse.
Attese che quella vocina interiore le perlasse ancora, che la informasse sulle
intenzioni di Bella."... Farà saltare in aria il cassonetto, poi mi
aggredirà..." abbassò le palpebre e ghignò stringendo leggermente le
spalle "Una crucio alle gamba destra, poi l'Anatema che uccide in piena
schiena..." socchiuse un occhio"E'prevedibile, troppo prevedibile."
[Come
il padre e il fratello è una veggente di altissimo livello
...Non perdere tempo con torture o altro. Uccidila prima che sialei a uccidere te!]
L'esplosione del
cassonetto le coprì i capelli e le spalle di rifiuti e le sollevò il giaccone
della schiena. "5...4...3...2...1 ...ORA!" si smaterializzò un
secondo prima che l'incanto la colpisse e ricomparve alle spalle della Mangia
Morte- Everte statim!-
Un fiotto di
sangue le piegò il braccio armato, cacciò un urlo e una bestemmia essieme e si
piegò in avanti per cercare di frenare il sangue con la mano sana- 'ca troia.-
si lamentò mentre Bellatrix cercava di rimettersi in piedi -Sono troppo debole
...Non riesco a....UHN?-
Una mano sulla spalla.
Cecy sgranò gli occhi, possibile che non si fosse resa conto che Bella era in
compagnia, si volse mentre un filo di sudore freddo le scivolava lungo il
collo- Cos...Sirius?-
-Stai indietro.-
la superò. La mano destra in tasca e la sinistra stretta attorno alla bacchetta
- Bella.- disse con un filo di voce- Voltati.-
Cecy vide la donna a terra irrigidire le spalle, girarsi e arretrare con un
urlo terrorizzato - Non può essere.- lo indicò, gli spalancati e gli occhi
spiritati dal terrore- Tu non puoi essere vivo!-
-Sai
Bella...Credo di non piacere molto al Padre Eterno. Anche se tu dovessi tentare
ancora di uccidermi lui mi rispedirebbe al mittente un'altra volta.-
Le schiacciò una
caviglia sotto il piede fino a che non la sentì gridare per il dolore - Ora
fila. Prima che i suoi amici.- indicò Cecy con un cenno del pollice - Vengano a
darle mal forte.-
Si volse e si
portò di fronte a Cecy, che lo fissò dal basso con la bocca spalancata per la
sorpresa, gli assomigliava da morire, ma non era Sirius, non aveva la barba e
portava gli occhiali "Chi è?" si chiese un secondo prima che questo
l'afferrasse per il braccio sano e se la caricasse su una spalla come un sacco
a testa in giù -AHIO!-
-Fa silenzio
mocciosa!-
*°*°*°*°*°*
-James che
diavolo stai facendo?-
-Cerco di trovare
Cecy...-
-E come?-
James sorrise
sotto la mano che teneva premuta sugli chiusi-Non sono un mezzo-veggente come
la Cooman...- disse mentre passava la mancina a un paio di centimetri dalla
cartina di Londra che aveva aperto sul tavolo -...Posso trovare chiunque voglio
se mi concentro...-
Le dita
dell'animagus ebbero uno scatto per chiudersi e Ninfadora spalancò gli occhi.
Aveva sentito parlare dei poteri di veggenza insiti nella famiglia Potter, più
di una volta Cecy aveva dato prova di possedere il cosidetto sesto senso,
Charlie era un veggente coi contro fiocchi questo lo sapevano anche i sassi, ma
mai le era capitato di vedere qualcosa del genere. La mano di James sembrava
spinta da una forza incredibile, sobbalzò, i mobili, i soprammobili, persino la
sedia su cui il maggiore dei Potter si era staccata da terra.
-Ma come fa?-
- E' la loro
specialità...Tutti i Potter sono in grado di farlo.- gli rispose Sirius dalla
sedia che come tutto il resto dell'arredamento stava flottando senza meta per
la stanza- Stando con Cecy non ti sei mai resa conto che il più delle volte lei
sa già cosa stai per dirle?-
-Si, ma...-
-Sono profeti,
come nei Black è insita la rettilofonianei Potter scorre la veggenza...- sollevò leggermente le gambe e passò
su un vaso di fiori che stava sfrecciando raso terra il pavimento .
-TROVATA.-
SBATABOOOM!
James si guardò
attorno, nell'ufficio di Sirius pareva che fosse passato un uragano, il tavolo
ribaltato, la libreria poggiata in bilico su una gamba, le sedie in mezzo alla
stanza e un cane sdraiato su un fianco sotto una pila di libri e una sedia-Ma
sono stato io a farlo?-
-NO, E' STATA
L'ANIMA DEI MORTACCI TUA!- urlò Ninfadora, stesa per metà sotto una poltrona.
*°*°*°*°*°*
-Ahi...-
-Scusami...Ho le
mani da assassino, non da guaritore.-
Cecily strabuzzò
gli occhi e arretrò verso lo schienale della panchina su cui era stata
scaricata senza troppe cerimonie,l'uomo la fissò per un momento poi scoppiò a
ridere -No...Dai, che hai capito. Non ti voglio far del male, vieni qui.- cercò
di tirarsela accanto strattonandole la gamba destra de pantalone, ma Cecy si
oppose facendo forza sulla gamba sinistra... Quel tipo la inquietava, era
praticamente uguale a Sirius, eppure eraall'opposto...-Mi dici come ti chiami? -
-Come mi chiamo?-
-Si, come ti
chiami!?-
-Regulus.-
sembrava deluso.
-Io sono
Cecily...UHN?- Regulus...Inclinò leggermente il capo e aggrottò le
sopracciglia con aria perplessa ...REGULUS? Spalancò la bocca in
un espressione sbalordita e Regulus sollevò le leggermente le sopracciglia-
REGULUS ALPHARAD BLACK!?- puntò il dito -Il fratello di Sirius?-
-Finalmente mi
hai riconosciuto Cecy.-
La ragazza si
tirò indietro con un piccolo sobbalzo "Cecy?" fece eco mentalmente
"...Come fa a sapere che mi chiamano così?". Regulus volse
leggermente il capo verso il fondo il fondo della strada poi si allargò in un
sorriso verso Cecy che lo fissava come se avesse voluto fargli una radiografia
completa- Sei molto più bella di quando ricordarsi.-
-COS...?-
-CECY!-
-Sirius?- sollevò
leggermente il mento oltre la spalla di Regulus, Sirius stava correndo verso di
lei seguito a ruota da James e Ninfadora - Sis...- esclamò felice, fece per
alzarsi per andargli in contro, ma l'animagus la superò con la potenza di un
treno a vapore esi avventò sul fratello
come una bestia.
-CHE DIAVOLO?-
-SIRIUS MOLLALO!-
-CHE CAZZO
CAGNACCIO!-
I due fratelli si
allontanarono strattonandosi a vicenda -Figlio di puttana!- sbraitò Sirius
mentre cercava di divincolarsi dalla presa alle spalle di James e Ninfadora
spingeva via Regulus -Da quale fogna sei scappato!?-
-Anch'io sono
contento di rivederti fratellone.-
-Fai l'angioletto
con chi non ti conosce, serpe.-
-E' così che mi
ringrazi dopo che ti ho salvato la ragazza...-
-Conoscendoti...-si
allontanò da Prongs e spinse via Dora che finì a sedere accanto a Cecily con un
"AHIO!"- Potresti essere d'accordo con Bella.-
-Sei sempre il
solito moralista -si sistemò il colletto della giacca e sorrise-Non cambierai
mai...Per te è tutto bianco o nero-
-Che stai
dicendo?-
-Niente.- indicò
Cecily con un cenno del capo -Portala al St.Mungo. Ha bisogno di cure
immediate...- scoccò un'occhiata a Ninfadora-Ciao.-
-Ciao Reg.-
Fine
capitolo.
Mi viene da cantare "ILTRIANGOLONO...NONL'AVEVOCONSIDERATO!!!"
Occupava quasi tutto l'avambraccio. La ferita che
aveva costretto Cecily a un soggiorno forzato al St. Mungo si era allargata
molto dall'ultima volta che Sirius l'aveva vista, a casa di James, mentre Lily
la medicava e aveva anche cambiato colore. Preoccupantemente nera attorno ai
bordi e giallina all'interno, l'avevano lasciata senza medicazione esterna, per farla
cicatrizzare più facilmente. Peccato che oltre all'aspetto, avesse anche un
odore per niente salubre. L'animagus spalancò la bocca con un verso schifato.
Erano ore sedeva al capezzale di Cecy "che non pareva volersi svegliare
tanto presto" e quell'odore nausabondo minacciava di dargli in testa da un
momento all'altro. Piegò le ginocchia e scivolò giù dalla sedia, in ginocchio
in direzione del viso di Cecy. Quando dormiva era la cosa più bella del mondo, Sirius
appoggiò il mento sul bordo del cuscino per meglio guardare e per bearsi del
profumo di fiori che lei sempre emanava. Inspirò a fondo e rilasciò aria a
malincuore, fin da ragazzino l'odore proprio di Cecy l'aveva attratto.
Ricordava ancora quando l'aveva rivista la prima dopo essere diventato
animagus. Non era riuscito a trattenersi dall'abbracciarla, sollevandola di
peso, per poterla annusare con tutta calma.
Sedici anni lui e undici lei. La più carina primina
di quell'anno, se chiudeva gli occhi poteva ancora vederla con le trecce e
quegli occhialoni che sembravano più grandi del suo viso .
[...So che
Cecy ti piace, ma è mia sorella, quindi vedi di starci con la testa...
Se non vuoi
fare una brutta fine.]
James glie l'aveva detto una sera, all'alba del loro
settimo anno. Sirius si era sentito rizzare tutti i capelli in testa, l'aveva
minacciato dimorte e non aveva cambiato
espressione nel farlo, anche Remus era rabbrividito. Quando James sembrava
tanto calmo c'era da aver paura. Per questa ragione non si era permesso mai
uno sgarro con lei. Nonostante la follia dei sensi che ogni tanto voleva
trascinarlo a fare qualcosa che non si addiceva al ruolo del fratello maggiore
che si era scelto e che per 10 anni aveva odiato con tutte le sue forze.
-Uhn.-
-Cecy.-
La ragazza volse il capo verso di lui -Sirius?-mormorò ad occhi chiusi.
-Si.-
Perchè si era innamorato come un idiota. Si era
innamorato di quella bella bambina con le trecce e gli occhiali, si era
innamorato di quello scricciolo a cui aveva insegnato ad andare in bicicletta e
che la prima notte a casa Potter gli aveva tenuto la mano mentre prendeva sonno....
"....Un coperta piegata in quattro come materasso,
Sirius si lamentò mentre cercava di girarsi , non era mai stato tanto scomodo
in vita sua. Si era presentato a casa di James nel cuore della notte, con
nient'altro che lacamicia che aveva
addosso e la bacchetta che teneva in tasca, era grato al suo amico per averlo
tirato in casa senza fargli nessuna domanda, ma sinceramente non capiva per
quale ragione non l'aveva fatto coricare nel secondo letto presente nella
stanza. Si tirò a sedere. Era sdraiato fra due piccole brandine traballanti,
alla sua sinistra James russava come un trombone e alla sua destra, un fagotto
di coperte a malappena illuminato dalla luce della luna. Lo fissò, lo tastò con
una mano e quasi finì a gambe all'aria per la sorpresa quando vide sbucare un
faccino assonnato e una cascata di boccoli castani- Che c'è?- biascicò una vocina di bimba
che gli fece temere per la sua salute mentale. Che ci faceva là una ragazzina
di quell'età nella camera di James? -Tu
chi sei?-
-Sirius...Tu?-
-Cecily.-
-Chi
sei?-
La
bambina lo fissò confusa -Veramente dovrei fartela io
questa domanda.-
-Sono
...Un suo amico.- indicò James con un cenno del
pollice -E tu?-
-Io
sono sua sorella.-
-James
ha una sorella?-
-Da
circa 10 anni.-
Sirius
volse lo sguardo verso l'amico addormentato e si sentì tremendamente in
colpa.In quegli anni si era talmente impegnato a raccontargli i suoi guai, che
non si era interessato di lui, della sua famiglia. Gli era bastato guardare
quanto era contento di vivere per classificarla perfetta e senza traumi:-Che stronzo che sono!-
mormorò sotto la mano che si era battuta sulla faccia - Sono davero un Black, in tutto e per tutto!-
-Perchè?-
-Lo
considero il mio migliore amico e non sapevo che avesse una sorellina!-
-Evabbeh,
non è grave.- si volse verso completamente
Sirius, scoprendosi un po'.
-Si
invece! Ho sempre definito i miei parenti come bastardi egoisti...E guarda un
po' io sono peggio!- crollò su un fianco
sopraffatto da quei cattivi pensieri. La bambina lo fissò per un momento, poi
fece scivolareda sotto le coperte un
braccino e allungandosi un po' arrivò a sfiorargli con le punte delle dita , la
mano che cadendo aveva appoggiato accanto al viso- Cerca di dormire...- gli
disse pratica stringendogli un paio di dita nel suo piccolo pugno e sorridendo
materna al suo sguardo sorpreso - E domani
andrà tutto meglio.-"
Si era addormentato cullato dal calore
di quel pugnetto attorno alle sue dita. La bambina più dolce che avesse mai
conosciuto, che crescendo era diventata la donna più bella che avesse mai
visto. Appoggiò le labbra contro la sua fronte e la vide sorridere nello stato
di spaesamento in cui si trovava:-Cecy.- la chiamò.
-Uhn?-
-Che ti ha detto mio fratello?-
-Sei molto più bella di quando ricordarsi...-
CRACK! ...Sirius sentì qualcosa spezzarsi mentre Cecily nel
dormiveglia gli appoggiava una mano sul mento, tremò leggermente di rabbia e
gelosia assieme. In quegli anni aveva combattuto con la voglia di spezzare il
collo a tutti gli sbarbatelli che erano ronzati attorno a Cecy, ma stavolta
sentiva che non ce l'avrebbe potuta fare a rimanere nel ruolo del fratellone.
"Io lo spezzo quello..." sibilò venefico.
-Sirius.-
-Dimmi.-
La ragazza aprì i suoi occhioni color cioccolata e l'animagus si sentì un
tantino riappacificato col mondo e col karma alla loro vista- Tu.- gli
allontanò i capelli dal viso con un gesto delicato delle dita- Sei molto più
bello di tuo fratello.-
Sirius sorrise e sentì la rabbia scemare un'altro poco- Anche tu sei molto più
bella di tuo fratello.-
*°*°*°*°*°
-Buongiorno.-
-Giorno a lei.-
Ninfadora Tonks sorrise. Nonostante lo sguardo
indagatore della giovane donna che la fissava con le mani nascoste sotto il
grazioso grembiule da cucina che indossava. Le era stato riferito del carattere
poco espansivo di Lily Evans Potter, ma dopo aver conosciuto suo marito "che
era tutto, tranne che un tipo chiuso" quell'iceberg che la fissava con
le sopracciglia aggrottate e le labbra carnose raccolte in un un broncio
diffidente - Mi chiamo Ninfadora Tonks.- disse vergognandosi dei jeans
stracciati che indossava e della maglia semi logora che le lasciava scoperte le
spalle -Sono qui per vedere James.
-Mio marito è a lavoro...-
-Posso aspettare.-
-Tornerà tardi.-
-Signora Potter. Non sono una nemica. Vengo da parte
di Malocchio.-
Sul volto perfetto di Lily comparve una strana
espressione, squadrò ancora la ragazza per poi soffermarsi sui suoi occhi
nocciola- Ragazzina...- mormorò con un filo di voce- Se mi stai
mentendo...Morirai in una maniera orribile. -
L'apprendista Auror si sentì accapponare la pelle mentre la donna si faceva
educatamente di lato per farla passare, Lily aveva quasi soffiato per proferire
la sua minaccia, ma la ragazza si sentiva spaventata come se le avesse urlato
nelle orecchie. Entrò con calma, sobbalzando alla vista del bambino che la
fissava dalle scale "E' uguale a James." guardò la donna alle
sue spalle "Ecco perchè non voleva farmi entrare, e mi ha minacciata.
Ha paura per Harry."
-Amore, perchè non vai a giocare a casa di
Hermione?-
-Perchè?-
-Su...Dai.-
Lily sorrise e il bambino si convinse e scendere gli
ultimi gradini. Lanciò un'occhiata verso la stanza che si apriva alla sua
sinistra e sbuffò scocciato- Lui mi aveva promesso che una volta sveglio mi
avrebbe insegnato a giocare con gli scacchi magici.-
-Sta tranquillo, Remie oggi rimarrà a cena. Quindi
ti potrà isegnare più tardi.-
-Però...-
-Harry.-
Il bambino sbuffò scocciato mentre superava la madre
e l'ospite. Chiuse la porta , sbattendola con forza e nello stesso momento
Ninfadora si sentì proiettare in avanti verso le scale da un colpo secco in
mezzo alle spalle. Rotolò seduta e fissò sconvolto Lily e la bacchetta che le
stava puntando contro - Cosa?-
-Parola ordine!-
-Cosa?-
-PAROLA D'ORDINE!-
-FORTUNA MAJOR!-
-Bene.- ripose la bacchetta e tese la mano alla
ragazza che la fissava a occhi sgranati- Alzati forza!-
-Gra...Grazie.- si tirò su spolverandosi i pantaloni
e sussultando alla vista di Remus appoggiato al battente della porta, alle
spalle della padrona di casa. Lo studiò preoccupata, aveva il viso e le braccia
coperti di bende e cerotti, lo guardò allontanarsi dagli occhi la frangia
troppo lunga e spostare lo sguardo verso di lei che lo fissava a bocca
aperta-Ciao Ninfadora.- la salutò con
un filo di voce. Sembrava stanchissimo -Scusala...Non sembra, ma è un'ottima padrona
di casa.-
Fine prima
parte:
Strisciando sui vetri rotti vi chiedo perdono per il
ritardo nel postare!^__^
UN GRAZIEENORMEA:
Alohomora
draco92
alice brendon cullen
luxu2 : Esatto *ç* Reg è un figone come Sirius!
PrincessMarauders
lyrapotter
E
alle 71 persone che hanno messo questa fic fra i preferiti! ^_____^
-NO!
NO! NO! Che roba sarebbe quella!- Cecily si lasciò
cadere contro lo schienale della seggiola mentre Sirius si portava una mano
alla faccia, quella era la quinta volta che Ninfadora sbagliava incantesimo e
ormai non sapevano più a che santo appellarsi per farle entrare nella zucca che
le erre non sono come le acca e vanno pronunciate tutte.Scrollarono le teste assieme mentre la
ragazza si lasciava sfuggire una risatina imbarazzata, erano ore che giravano
attorno allo stesso incanto di materializzazione e capiva di essere saltata a
piedi pari sul difetto che i due condividevano –La mancanza di pazienza.-
Strinse la presa attorno alla bacchetta e ancora una volta provò a scomporre il
barattolo che aveva davanti, era un incanto facile, Cecily glie lo aveva
mostrato molte volte , pronunciò la formula e con la coda dell’occhio vide
Sirius saltare addosso all’amica e trascinarla sotto il tavolo, uno scoppio
invase l’aria e Ninfadora si ritrovò per terra accanto alla porta …Dell’ufficio
di Frank?
-Franky?-
tentò sollevando il collo dalla coltre di polvere che si era alzata nella
stanza.
-…-
Nessuna risposta.
Dora
spalancò gli occhi.
-Frank
per l’amor di Merlino rispondi!!- -NINFADORA!!!!!!!! STAVOLTA TI ROMPO TUTTA!!!!-
Dalla
“nebbia” emerse la figura fumante di Frank Paciock, stava brandendo il moncone
di una mazza da Quiddich, Tonks sbiancò , quella era la santa reliquia che
Frank che teneva nel suo studio, che lucida, spolverava e amava almeno quanto
sua madre –CHE QUALCUNO MI SALVI!!!!-
Balzò
in piedi e con quello che credeva uno scatto felino si diresse verso le scale,
peccato che al contrario della fortuna, la sfiga ci vede benissimo invece di
beccare i gradini che l’avrebbero portata alla salvezza, travolse in pieno il
poveretto che stava uscendo dall’ascensore mandando a battere indietro contro
la bottoniera. Finì sulle sue ginocchia con la certezza di essersi spaccata
qualche costola.
-Remus?-
la ragazza tirò su la testa dal pavimento e prese letteralmente fuoco. Avvampò
mentre i capelli le si tingevano di uno spettacolare rosso imbarazzato, saltò
via dal grembo di Lupin e si accucciò di fronte a lui nella classica posa del
penitente giapponese –SCUSAMI! SCUSAMI! SCUSAMI!!!!-
-Tranquilla
piccola non mi sono fatto male.-
-Permettimi
di offrirti la colazione.-
-E’mezzogiorno.-
-Allora
il pranzo.-
-Dai
Dora non c’è bisogno.- si alzò spolverandosi i pantaloni e tese una mano verso
la ragazza che l’afferrò titubante. La mise in piedi e le sfilò un batuffolo di
polvere dalla frangetta, dal tavolo ribaltato Sirius sghignazzò pesantemente –
Guarda un po’.- disse tamburellando il fianco di Cecy con il gomito- Credo che
qualcuno abbia fatto colpo.-
Cecily
fece una smoorfietta col naso.
-Che
c’è? –
-Eh?-
-Sembri
contrariata.-
La
ragazza scosse il capo e si alzò toccandosi il braccio che ancora le dava
qualche problema- Remus.- disse con un tono stranamente acuto distogliendo
l’attenzione del licantropo dalla capigliatura multicolore di Tonks – Come mai
da queste parti?-
-Cercavo
te.-
-Me?-
-Lei?-
chiesero in coro Sirius e Dora.
Remus
mise una mano nella tasca interna della giacca e Cecily emise un gridolino –Il
mio portafogli!- esclamò con un trillo contento –L’ho cercato dappertutto
stamattina.-
-L’hai
lasciato a casa mia.- piegò la testa in avanti e Cecily gli scioccò un bacio
sulla guancia. Sirius sentì lo stomaco scivolare nei pressi delle scarpe, che
diavolo stava succedendo?? Si rese conto di avere su la stessa espressione da
cucciolo bastonato di Tonks, scosse la testa e si tirò in piedi –Vado da
James!-
-Adesso?-
-Sì.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
-Remus
e Cecy!- James scoppiò in una sonora risata a pernacchia mentre scrollava aritmicamente
il capo, Sirius aggrottò le sopracciglia piccato e lui minacciò di rotolare giù
dai cuscini, si aggrappò al bracciolo e si sporse per chiamare Lily che era in
cucina –Ehi Lils!- urlò –Vieni a sentire l’ultima. A quanto pare Moony se la
farebbe con Cecy. -
Lily quasi saltò sul posto, spostò lo sguardo verso Sirius e lo trovò a un
passo dall’omicidio e dall’occultamento di cadavere, passò un dito nello scollo
della maglia e tirò le labbra in un sorriso poco convinto –Perché ridi? …Remie
non è mica asessuato.-
-Oh
andiamo non crederai davvero che S.Moony da Chester ci provi con una donna? Lo
sai qual è la sua posizione sull’argomento, sono tutte amiche finché tengono le
manine a posto.- passò un dito sotto il naso e si rilassò contro lo schienale
della poltrona – Non ve lo ricordate? E’ convinto di dover morire da solo per
evitare di dare alla luce un altro Licantropo.-
-E
se Cecy gli ha fatto cambiare idea?-
Sirius
iniziava a vederci doppio per la gelosia, era la prima volta che gli capitava
di vedere Remus tanto disponibile nei confronti di una donna, da ragazzino,
aveva tenuto a distanza persino Lily e Alice. Si grattò la fronte mentre la
casa veniva invasa dall’allegro vociare di Harry e Hermione, sollevò la testa e
il bambino gli corse incontro , lasciando sulla porta l’amichetta che lo
fissava impietrita.
-Ciao
campione.-
-E’
venuta pure zia.-
-No,
zia non è venuta con me.-
ll
bambino si rabbuiò mentre scendeva dalle sue ginocchia, si girò verso Hermione
che teneva in braccio il piccolo Pad e con un cenno della mano le indicò Sirius
–Questo è Sirius Black un amico di mamma e papà… Lei è Hermione.-
-Ciao
Hermione.-
La
bambina arrossì violentemente –Ciao …Ciao…-
Sirius
stava per sorridere dell’imbarazzo della piccola quando la sua attenzione venne
attratta dal cagnolino nero che teneva fra le braccia, lo fissò per un lungo
momento, poi iniziò a tremare leggermente – Tesoro è tuo quel cane?- James e
Lily si lanciarono allarmata mentre la piccola scrollava i ricci castani –Harry
è tuo?-
-Si
chiama Padfoot.-
Sirius
guardò Jaems che con un lungo fischio sollevò lo sguardo verso il soffitto. Si
alzò e con un sorriso palesemente tirato tese le mani verso Hermione –Me lo
daresti un momento Hermione.- la bambina obbedì confusa e lui, tenendolo con
due dita per la collottola, partì a razzo verso la zona notte della casa .
-Sirius!-
-Per
l’amor di Dio.-
-Che
fai col mio cane!?-
Tutta
la famigliola lo seguì in apprensione, marito e moglie perché sapevano cosa
aveva scoperto e Harry perché, cavolo, quello era il suo cane, spalancò la
porta che James aveva chiuso entrando e strabuzzò gli occhi quando vide Sirius
lanciare il suo cucciolo sul pavimento-Ehi, gli fai male così!- fece per
avvicinarsi a dar soccorso, ma Lily lo trattenne per il cappuccio della giacca
–Fermo tesoro.-
-Mamma…Padd…EH?-
Pad
era sparito e al suo posto c’era un ragazzo che si stava massaggiando il sedere
con una smorfia, lasciò cadere le braccia mentre gli occhiali gli scivolavano
fino alla punta del naso –Ho come la sensazione di aver perso un passaggio
importante.-
-REGULUS
ALPHARAD BLACK!-
-SALVE
FRATELLONE—
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Era
la prima volta che James vedeva Sirius tremare per la rabbia, sollevò le mani
in segno di scuse e si tirò indietro quando questo gli rivolse uno sguardo che
avrebbe fermato un treno -Senti Pad… Aspetta un momento…- disse con il suo tono
più dolce – Tu non sai com’è la storia.-
-Oh
sì la so…-
-Sirius
non precipitiamo.- Lily si portò accanto all’amico e gli appoggiò una mano sul
braccio –Devi sapere che Regulus…-
-SO
CHE IL MIO MIGLIORE AMICO ME L’HA MESSA NEL CULO!-
Fine capitolo.
Nella speranza che vi ricordiate ancora di questa fiction, un
saluto dalla vostra devotissima Ino chan.
“E questa chi è…?”Cecily inarcò un
sopracciglio con aria disgustata in direzione del sedere tondo e perizomato che spuntava dal frigorifero. Tonks deglutì a vuoto mentre guardava l’amica incrociare le
braccia al petto e serrare la mascella in un espressione
fra lo schifato e l’irato. Erano poche le volte che Cecy
le faceva veramente paura e in quel momento la stava davvero terrorizzando. Passò
un dito nello scollo della maglietta ed emise un rauco colpo di tosse, il
sedere perizomato si volse rivelando un viso e Cecy sentì un embolo staccarsi. “Ho notato che le ragazze di Sirius assomigliano tutte a Cecy.”si
disse Tonks mentre Cecily
si avvicinava al sedere perizomato che le stava
mandando alle stelle il livello di bile “Piccole, more, non troppo magre…”si
grattò il mento“Che gatta ci covi?”
-Fuori.-
-Cosa?-
-Fuori!-
-ORA!-
La sconosciuta moretta sparì
in uno sbuffo di fumo e Cecily si volse verso la
camera da letto padronale, strinse i pugni e digrignò i denti in una smorfia
che la fece quasi apparir brutta. A passo di marcia si portò di fronte alla
porta e con una pedata la spalancò, Sirius balzò a
sedere e Cecily gli tirò addosso la
lampada che faceva bella mostra di sè sul comò.
-Cecy!- urlò l’animagus
scattando in piedi sul materasso - CAZZO
FAI?!-
-IO!?-
-Sì, potevi sfondarmi la
testa!-
-Peccato che non l’ho fatto!-
Sirius si tirò leggermente indietro,
possibile che fosse gelosa? Le donò un’occhiata generale e immediatamente scese
dalla nuvoletta su cui la speranza l’aveva sparato “La sorellina che è gelosa del fratello
maggiore.”aggrottò
le sopracciglia improvvisamente di cattivo umore – Sai bambina, non credo che
la mia vita sessuale ti riguardi.-
Cecy avvampò.
-Sono maggiorenne e vaccinato
e posso fare quello che voglio.-
La ragazza prese
a tremare di rabbia- Harry…- mormorò.
-Harry?-
-Avevi promesso a Harry d’insegnargli a giocare a Quiddich
e …E invece… - una lacrima le scivolò lungo le guancia
fino al collo - GLI HAI MOLLATO UN BIDONE PER SCOPARTI QUELLA VACCA!!!!-
Siriuslasciò
cadere le braccia -Oh Merlino.- l’aveva completamente dimenticato.
-SEI UNO STRONZO! MI FAI SCHIFO!-Cecyprese fiato mentre la crisi di nervi si tramutava in
un vero e proprio pianto isterico. Mai nella vita si era sentita così delusa da
qualcuno.- E
COPRITI PER MERLINO!-
Sirius si rese conto di essere nudo come un verme, mentre Cecily
si voltava travolgendo Dora. Raccolse il lenzuolo e lo tirò su di scatto –Sono un pezzo di merda...- mormorò
abbassando le spalle.
.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
-Uoooh.-
James si passò una mano sulla testa
mentre Cecily terminava il suo racconto ed evocava
una scopa –AndiamoHarry!-
urlò uscendo dalla cucina e salendo i primi due gradini della scala che portava
alla zona notte della casa. Il bambino le venne incontro di corsa – Dov’èSirius?-
-T’insegno io a giocare.-
-Tu?-
James si gonfiò come un pavone che fa la ruota -Ehi! Ero un diavolo di Cercatore! Diglielo un
po’ Lil…- Lily annuì con un
gran sorriso e Harry parve rasserenarsi. Prese la
scopa dalle mani di Cecily e avanzò di un paio di
passi – E tu?- chiese guardando la zia che stava ancora svaporando e
borbottando sottovoce come una pentola di fagioli –Giocavi?-
-Ero Cercatore.-
-Come papà.-
-Come ogni Potter
sulla faccia della terra.-
Harry si girò verso Regulus.
Erano passati pochi giorni da
quando aveva scoperto che lui era Padfoot e strano,
ma vero, la cosa non l’aveva scioccato. Quando aveva capito che cosa aveva spinto tutti a mentirgli
a quel modo, l’aveva presa più che bene. Si tese in un sorriso e gli
trotterellò accanto –Anche tu giocavi?- gli chiese curioso
-Sì.-
-Che ruolo avevi?-
Il ragazzo si grattò la testa –
Cercatore anch’io…-
.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
[Fatti spiegare!]
[Non voglio ascoltarti!]
[Ti prego Pad!]
Sirius chiuse gli occhi e scosse il
capo.
Si era lasciato prendere dalla
rabbia e ancora una volta aveva agito prima di pensare. E ad andarci di mezzo era stata l’unica persona che
non c’entra niente, Harry.
Grazia a Dio i bambini si riprendono in fretta.
Si strinse la nuca nel palmo della mano e
sorrise alle evoluzioni del bambino e alle risa felici che ogni tanto si
lasciava sfuggire. In quella radura isolata poteva ridere e urlare quanto gli
pareva, indicò il boccino alle spalle di Regulus e
rise forte quando l’ex-serpeverde lo mancò completamento
-BRAVO PAPA’!- urlò in
direzione di James –L’HAI PRESO!-
-Grazie, troppo buono.- lo
lasciò andare e spinse il bambino a seguirlo – Forza prova a prenderlo.-
Dal prato Lily urlò- JAMES E’ PERICOLOSO!-
-Tranquilla.-
[Regulus! Lui ci ha…]
[Non voglio ascoltarti!]
[Cazzo! Perché devi fare così!?]
Si volse e alla vista di Remus sobbalzò. Il licantropo sollevò un angolo della bocca
con un sorriso - Vieni con me botolo.-
gli disse autorevole come solo lui sapeva essere.
Frank e Alice Paciock
sono usciti indenni dall’attacco dei Lastrange.
Charlus e DoreaPotter - Orion e Walburga
Black sono ancora vivi.
Hermioneè una strega, scoprirà a
breve di esserlo.
La fiction conta già un sequel, quindi armatevi di pazienza è ancora lunga la
strada.
I pairing saranno:Remus/Tonks –Sirius/Cecily-Regulus/OOC –Harry/Ginny –Hermione/SORPRESA
*Se avete
qualche altra domandina fatevi pure sotto^__^*
Capitolo 13
-Caschi?-
-Allacciati!-
-Paraschiena?-
-Messi!
-Cinture!?-
-Ben strette!-
-Il pannolino per il cane!?-
-Tranquillo, Pad non se la fa addosso per così poco.-
-E’ poi un sidecar mica uno
shuttle.-
-Sì, però…-
-Dai nonno parti!-
Alber poggiò il piede sul pedale
dell’accelleratore , sgasò
un paio di volte poi partì a razzo, urlando
–A CANNONE!!!- e ignorando bellamente le urla terrorizzatedi Hermione e Harry. Uscì in strada e sfreccio
davanti ad una scioccatissima Lily, che lasciò cadere
le buste della spesa.
-Da quando i sidecar vanno
così veloce??- strillò Harry mentre Pad“Regulus” srotolava la lingua per godersi meglio la
velocità, abbagliando a più non posso.
-L’ha truccato,no?-
-C’HA MESSO IL MOTORE DI UN
AEREO!!?-
Il sidecar fece una brusca
derapata e mentre il folle ottuagenario rideva come un pazzo. I due bambini si
abbracciarono strillando a più non posso, sarebbero morti, ormai ne erano certi.
-FERMATE IL
MONDO VOGLIO SCENDERE!!!!-
-HO BISOGNO DI
UN PAIO DI MUTANDE PULITE.-
-AAAAAAAAH!-
Morte, sangue, budella sparse per la
strada.
Oddio, che butta fine li
attendeva.
-Bambini…-
-AAAAAAAAH!-
-Bambini…-
-AAAAAAAAH!-
-Bambini…-
-AAAAAAAAH!-
-EHI GUARDATO CHE MI SONO
FERMATO!-
Harry spalancò un’occhio, Hermione sollevò
la testa dalla sua spalla, si erano fermati, ED ERANO ANCORA VIVI! Slacciarono
le cinture di sicurezza, o meglio Harry slacciò le
sue e quelle di Hermione, dato che
la poveretta tremava troppo per liberarsi da sola e scesero con un balzo dal
seggiolino.
-PAZZO,STAVOLTA TI DENUNCIO PER ABUSO SU MINORE!-
Afferrò Hermione
per un braccio e se la tirò dietro, sorreggendola ogni volta che minacciava di
finire per terra, ogni volta era sempre la stessa storia. Albert
proponeva un innocuo giro e loro alla fine si ritrovavano ad urlare come
agnelli al macello.
-Harry!-
-Uhn?- Una bambina dai lunghi
capelli rossi lo stava salutando dall’altro lato della strada. Harry la studiò per un momento, poi contraccambiò il suo
saluto con un trillo contento -Ginny!- esclamò
lasciando andare la mano di Hermione- Che ci fai qui?-
La bambina si guardò alle
spalle- Sono venuta con lui.-
-SIRIUS!-
Harry non riuscì a trattenersi
oltre. Attese che il semaforo diventasse verde e si
lanciò sulle strisce pedonali, Sirius si abbassò e
lui gli si gettò fra le braccia. Si sentì sollevare e strapazzare, erano passati molti giorni dall’ultima volta che l’aveva
visto e gli era mancato da matti.
-Sei venuto per fare pace con
papà!?-
-EH?- Sirius
ridacchiò- Vedi, questa signorinella...- indicò Ginny che stava guardando Hermione
curiosa –Smaniava dalla voglia di rivederti e così ho deciso di vestire i panni
di Cupi… AhioGinny, non si
danno i calci!-
-E non si dicono le bugie!-gli
puntò un dito addosso mentre si stringeva il polpaccio sinistro con entrambe le
mani –Perché non gli dici la verità, ovvero che mi hai praticamente
rapito da mia madre per avere una scusa per venire???-
-Sembravi la più dolce della
nidiata, e invece…Era meglio se portavo Ron.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
-Ho saputo quello che hai
fatto…-
Regulus sollevò un sopracciglio in
direzione del fratello maggiore e sogghignò all’emozione che gli faceva tremare
la voce, scusarsi con lui doveva essere la cosa più difficile che aveva fatto
negli ultimi anni. Piegò la testa su una spalla e con una mano gli fece segno
di continuare, di facilitargli il compito e sorridere e annuire alle sue parole
non ne aveva la minima intenzione.
Doveva faticarselo il suo
perdono.
-Moony mi ha detto cos’hai fatto…
Che hai aiutato James e Lily a scampare al secondo
attacco di Voldemort…- Lily chiuse gli occhi al
ricordo di quel momento, l’AvadaKedavra
che si abbatteva su di lei e Harry, James che urlava mentre si lanciava all’attacco e Regulus che spuntava dal nulla e lo gettava a terra
impedendogli di suicidarsi.
[Tua moglie e tuo figlio sono vivi, guarda!]
[Ma…Ma com’è possibile?]
-Che li hai
aiutati a trovare questa casa e li hai protetti per tutto questo tempo.-
si portò una mano al petto e sospirò un “Grazie fratello.” Regulus
annuì imbarazzato da quello sguardo improvvisamente raddolcito, si grattò la
guancia e rispose con un
–Prego.-
-Ehi avete fatto pace?- Harry e Ginny erano apparsi nella
sala in compagnia di due enormi panini con la nutella
–Bravi…- si girò verso Ginny –Sono sporco?-
La bambina gli pulì la guancia
con due dita-Ecco.-
Sirius registrò la
scena con un sorriso e malvagio come pochi li indicò
con un cenno della testa –Ehi, è nata una nuova coppia.-
Fine capitolo.
Nella speranza che questo
capitolo sia stato di vostro gradimento, un saluto dalla
vostra devotissima Inochan.
Doveva
essere uno di quei sogni dove lo sai che stai sognando, Sirius spalancò gli
occhi mentre Narcissa tirava le labbra in un sorriso divertito –Cissy?- esclamò
sbalordito –Che diavolo ci fai qui?- abbassò lo sguardo e un paio di occhi
grigio cielo gli strapparono un sobbalzo– Assieme al rampollo di Lord Malfoy…-
deglutì a vuoto- Stai cercando di farmi uccidere?-
-Ho
bisogno di aiuto, cugino-
-Da
me?- Sirius represse una sghignazzata.
-Per
l’amor di Dio, Sirius.-
Il
bambino tossì e Cissy lo strinse forte al suo fianco.
Sembrava essere lei tenerlo in piedi e l’Auror si chiese se per caso non fosse
lui la ragione di quella visita. Lo studiò per qualche momento. Aveva il
braccino destro stranamente immobile e stranamente gonfio, un terribile
sospetto lo fece arretrare –Entra.- disse .
-Grazie.-
Si
fece di lato la porta e Cissy e Draco entrano immediatamente. La prima sospirò di sollievo in
rispostaal piacevole calore che
permeava la casa, il bambino mugugnò infastidito e si tolse il cappuccio che
teneva calato sul capo -Mamma, voglio sedermi.- si lagnò guardando la madre.
Immediatamente Narcissa lo pilotò verso il divano e lo fece sedere – Un
bicchiere d’acqua Sirius.-
Si
inginocchiò ai piedi del bambino e gli slacciò il mantello. Lentamente glie lo
fece scivolare lungo le spalle, sembrava terrorizzata dall’idea di fargli male
. Quando la stoffa arrotolata glitoccò
l’avambraccio destro il bambino mandò un urlo atroce.
-Scusa
tesoro.-
-Fa
male.-
-Sì
lo so, ma devo vedere.-
-Brucia…-
-Sì
amore, faccio piano.-
Lo
costrinse ad allungare il braccio verso di lei e delicatamente slacciò il
polsino della camicia. Arrotolò la manica e alla vista della macchia che
sporcava la pelle del suo bambino ebbe un rigurgito di pianto- E’il Marchio di
Voldemort.- disse Sirius da sopra la sua testa.
-Sì.-
-E’a
metà.-
-L’ho
portato via a metà cerimonia.-
Sfidando la famiglia e il volere del Signore Oscuro l’aveva portato via da quel
postoper sottrarlo a una vita di
patimenti e omicidi su commissione. Sollevò lo sguardo verso Sirius – Hai un
posto dove nasconderlo?- gli chiese – A casa non posso riportarlo.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.
Erano passate tre ora da quando Narcissa era sparita in uno sbuffo
di fumo nero e Sirius sentiva di stare per scoppiare con una bomba.Lui non ci sapeva fare con i bambini. Sì, era
capace di conquistare la loro simpatia , sapeva farli giocare, ma consolarli quanto stavano
male.
Non era Remus, non aveva l’istinto della mamma chioccia.
Draco gemeva nel letto, il braccio ridotto ad un mucchietto di
carne strappata.
Il marchio incompleto si stava ritirando lasciando al suo posto una lunga
bruciatura, Sirius aveva provato a rallentare il procedimento, ma era come
cercare di frenare un inondazione con le mani. Il piccolo gemette e ancora una
volta chiamò la madre nel delirio che lo aveva preso – Aspetta.- gli disse –Conosco qualcuno
che può aiutarti.
Lo avvolse in una coperta e sparì con lui.
La cucina di casa Potter era illuminata dalla luce della luna,
Regulus dormiva acciambellato nella sua cesta e a quella vista Sirius scosse il
capo, gli piaceva proprio essere un cane. Lo stuzzicò con un piede e lo guardò
aprire gli occhi e fissarlo confuso.
-BAU?-
-Torna umano idiota.-
Regulus saltò giù dalla sua cesta e compì la trasformazione in
uomo. Si passò una mano sul collo ed emise un mormorio indolenzito, detestava essere
svegliato- Che diavolo ci fa Lord Malfoy fra le tue braccia?- gli chiese con un
sopracciglio sollevato.
-Me l’ha portato Cissy.-
-Cissy?-
Regulus abbassò lo sguardo verso il bambino, che si girò a
guardarlo – Che ha fatto?- chiese mentre tendeva le braccia per prenderlo.
Sirius gli lo allungò lentamente,gli
sostenne la testa con una mano e lo portò verso il divano. Aprì le coperte e
alla vista della crepa che si apriva lungo il suo braccino mandò un verso
sbalordito.
-Per l’amore di Dio...-
-Puoi fare qualcosa? Se non sbaglio hai studiato medicina.- si
chinò sul bambino, accanto al fratello, che sembrava troppo scioccato per fare
qualcosa – Reg…?-
-Ha dieci anni… E volevano darlo a…- Regulus prese a tremare di
rabbia. In quale mondo un genitore è disposto a sacrificare la propria creatura
per i favori di un pazzo? Sentì la cicatrice che aveva al posto del Marchio
bruciare in una maniera insopportabile – Che schifo…-mormorò.
-Noi non eravamo molto più grandi di lui quando …-
In un momento sentì il braccio sanguinare e vide Sirius
stringergli la mano forte .
[Reg…]
[Mi fa male
fratellone.]
[Lo so, respira….Tra
poco sarà tutto finito.]
-Sì…Lo so…-
-Vado a chiamare Lily?-
-Sì, per favore.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.
-E questo chi è?-
Harry sollevò le sopracciglia, sorpreso dalla vista del bambino
che dormiva nel letto dei suoi genitori. Fece il giro del materasso e gli salì
anche lui per andare a pungarlgliuna
spalla –Ciao.- lo salutò quando Draco si girò a guardarlo– Tu chi sei?-
Nel prossimo capitolo ,
il riassunto della storia! ^_____________^ Se avete altre domande da farmi cogliete la palla al balzo adesso! Baciottila vostra Inochan.
Capitolo 15
Tenere Draco
in casa era un rischio, Lily non era stupida, sapeva che il padre avrebbe fatto
di tutto per riportarlo indietro, ma non riusciva a dolersi della sua presenza
in casa. Era così spaventato che gli bastava guardarlo per un paio di secondi
per sentire tutta l’incertezza sparire, quel bambino aveva bisogno di aiuto e lei aveva il dovere di darglielo.
-Scusa che animale è quello?- Harryspostò lo sguardo dalla tv
al bambino seduto accanto a lui, davvero non sapeva che cartone animato stavano
guardando? Si girò verso Lily che con un cenno delle mani gli fece segno di essere gentile. Che ne poteva sapere quella povera
creatura di Road Runner -Bi
bip.- rispose poco convinto –E’ uno struzzo.-
-E’ blu.-
Harrytornò a
guardare la madre, “E’ scemo?” sembravano
chiedere i suoi occhioni verdi. Lily ridacchiò
divertita e ancora una volta lo spronò a fare il gentile –E’ fantasia…- lo
sentì spiegare allora, incerto sul come fare per capire a qualcuno le dinamiche comportamentali di un classico come Will il coyote –Per questo motivo lui è blu, e Will il coyote tira le bombe a mano.-
-Non ha senso.-
-Un cartone animato di questo
tipo non deve avere molto senso.- prese un lungo sorso di latte
–Deve far ridere.- prese un biscotto dal sacchetto aveva accanto e lo inzuppò in attesa di un’altra domanda stupida, stavolta su DuffyDuck…Quale tipo bambino non
conosce i cartoni animati della Warnerbros proprio non riusciva a capirlo.
Draco si sistemò sul divano,
completamente dimentico dalla tazza di latte che si stava freddando fra le sue
ginocchia, si concentrò per capire cosa stava vedendo, e ancora una volta sentì
di essere finito dalla parte sbagliato dello specchio,
come quella bambina babbana. di
cui sua madre gli aveva letto un paio di anni prima - Quello è un coniglio,
vero?-
-BugsBunny,
fa un po’tu.-
-Scusa, ma da quando i conigli
si spostano sotto terra come le talpe?-
Harry stava per chiedergli da quale
pianeta veniva, e come diavolo faceva a non aver mai visto prima un cartone di BugsBunny, quando si rese conto
che quella era una cosa che si era sempre chiesto anche lui! Si girò verso Lily
che sollevò le spalle come dire “Ah, non chiedetelo a
me.” –Me lo sono sempre domandato e non l’ho
mai capito, credo che sia uno dei grandi misteri della vita umana.-
-Dove siamo?-
esclamò teatrale.
-Dove andiamo?- le fece eco Harry.
-E perché Bugs
viaggia sotto terra?-
Scoppiarono a ridere mentre la
porta della cucina si apriva.
-Buongiorno famiglia.- James entrò nella cucina grattandosi la testa. Stanco per la
notte passata sul divano, arruffato come un gatto scappato dalla lavatrice,
poggiò un bacio sulla testa del figlio, una carezza su quella dell’ospite, che
si ritirò a disagio e alla fine si dedicò alla moglie. L’afferrò per la vita e
la costrinse a seguirlo in un giro di walzer attorno al
tavolino prima di schioccarle il bacio del buondì.
-Tuo padre sembra un brav’uomo.-
Harry annuì immediatamente –Il
migliore dei papà.-
Draco portò la mano sul punto del
braccio che sentiva dolore “Tutto il contrario del
mio.” Tremò al pensiero e senza che se ne rendesse conto un conato gli piegò le spalle. Aveva venerato
suo padre ,da che si ricordava di essere al mondo
aveva sempre desiderato essere luie
alla fine si era dimostrato essere un mostro.
-Devo andare in bagno.
-Piccolo ti senti
male?
Draco scese dal divano e Lily gli
andò accanto. Lo portò in bagno e lo guardò rigettare la colazione –Ti fa male il braccio?- gli chiese mentre lo faceva voltare
verso il lavandino e gli sciacquava il viso ignorando le sue proteste sul
sapersi lavare da solo –Oppure hai fatto un cattivo pensiero?- Il bambino
sollevò due dita e Lily sospirò mentre gli asciugava le guance.
-Hai pensato alla tua mamma?-
-Sì…E’da sola adesso.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
In quello stesso momento, a MalfoyManor, Narcissa
Black lottava per rimanere in vita.
Era stata aggredita nello
stesso momento in cui aveva messo piede in casa, da suo marito, che dopo averla
presa per i capelli l’aveva lanciata contro una parete, dando il via a una notte da incubo. Botte, insulti, sputi. A cui, tutta
la famiglia aveva partecipato. Sollevò lo sguardo verso l’ombra che percepiva
accanto a sé e mormorò un lamento.
-Sei mia sorella.-
Bellatrix si chinò su di lei e l’afferrò
per il collo, strappandolo un grido di dolore-Io non ho sorelle.- guardandola
negli occhi azzurri –Ho solo altra feccia da eliminare.- Cissysi irrigidì, aveva
detto la stesse parole prima di lanciarsi verso Regulus“Vuole uccidermi.”si disse in un brivido. Cadde ai suoi piedi , sul sangue e la pipì che aveva perso durante il pestaggio
e strinse i pugni.
No.
Aveva troppo per cui vivere.
Bellatrix le puntò la bacchetta al capo
e senza la minima esitazione evocò l’incanto che uccide.
Narcissa la guardò scioccata,
stava per ucciderla e nei suoi occhi non c’era un briciolo di esitazione, ma
chi era quel mostro? Che fine aveva fatto sua sorella?
Un lampo di luce verde illuminò la stanza, Lucius,
dalla sua postazione accanto alla porta, chiuse per un momento gli occhi,
accecato dal brusco cambio di illuminazione. Rimase
immobile per un momento, poi si volse verso la cognata che arretrò di un passo.
-Non è possibile.-
-Bella?-
-E’SCAPPATA!-
“Mai sfidare una
donna che ha un figlio da proteggere.”Narcissa
si lasciò sfuggire un sorriso vittorioso mentre
solleva la testa dal braccio e portava lo sguardo al cielo. Le era bastato
pensare a Draco per un secondo per sentirsi scoppiare
di energie magiche. Rise e piccolo rigurgito di sangue
le bagnò le labbra, una cosa che quei due most
ri non avrebbero mai potuto
capire. Scivolò carponi e si guardò attorno. Aveva pensato ad un posto sicuro e
guarda dove si era ritrovata…
Conosceva quella casina
immersa nel verde e quell’uomo chino sul suo roseto –Taddeus!- chiamò col poco fiato che aveva in corpo, Ted sollevò lo sguardo e Cissy si
lasciò cadere sull’erba con un sorriso rassicurato.
-Narcissa?-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
-Che diavolo stai facendo?-
-Non è così che si consola la
gente?-
Dracoindicò la
mano di Harry poggiata fra i suoi capelli con uno
sguardo per niente convinto
–Non mi pare.- disse. Rasserenò l’espressione e tirò le labbra in un
sorriso grato per quella buffa forma d’affetto –Però grazie.-
-Prego.-
-Adesso puoi togliere la
mano.-
-Sei morbido…- scese a toccargli
i capelli sulla nuca -Sei meglio di Padfoot.-
Ted Tonks era un uomo
semplice. La sua vista erabasata solo
su tre regole: Ama tua moglie e tua figlia. Non fare il male, a meno che tu non
sia costretto per proteggere la tua famiglia. E cerca di aiutare quanta più
gente possibile.Per questa ragione non
si erafatto troppi scrupoli ad
accettare in casa Narcissa e a differenza di
Andromeda, sembrava felice di averla in
casa, lontana da Lucius e Bella, tanto che era lui a
prendersi cura di lei e non la moglie che se ne stava lontana, quasi né avesse
paura. Scese in cucina reggendo fra il braccio e il fianco una bacinella di
ferro e sospirò alla vista della donna che mescolava nervosamente una ciotola
colma di impasto per biscotti - Perché non vai da lei?- le chiese andando al
lavandino e facendo scorrere l’acqua fredda. - Chiede di te continuamente.-
Andromeda scosse la testa, affondando le mani nell’impasto e prendendo a farlo
girare fra le palme delle mani, appiattendolo poi, dandogli la forma di una specie
dischetto
-E’ una folla Ted…- mormoròappoggiando
il biscotto appena formato nella teglia accanto a lei -… La staranno cercando. Lucius e Bellatrix, mio Dio… -
ritirò il labbro inferiore fra i denti, osservando la piccola cucina in cui si
trovava - non voglio che tutto questo finisca.-
Ted la guardò sorpreso intanto che prendeva un’altra pezza dal cassetto - Perché
dovrebbe finire?- le chiese lasciandola caderea lato della bacinella -Anzi, adesso che Narcissa
è fuori da MalfoyManor,
potrai riavere tua sorella e tuo nipote. Non sei felice?- sorrise all’espressione
terrorizzata che Andromda gli scoccò da sopra una
spalla - La nostra famiglia non si sta sgretolando, si sta allargando …-
.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.
DracoNalfoy osservava perplessoi pezzettini di cartone colorato steso ai
suoi piedi e voltandosi, lanciò uno sguardo perplesso a Lily da sopra una
spalla. Che doveva fare? Si sedette sul pavimento, di fronte ad Harry che
tirava fuori altri quadratini dalla scatola, né prese uno e lo girò fra le
dita. -Che roba eh?- chiese, intanto cheLily si chinava ad appoggiare sul pavimento, fra i due bambini, un vassoio
con due bicchieri di latte e un piattino con due croissant alla cioccolata.
-E’un puzzle.- rispose Harry afferrando il
coperchio della scatola - Della Ferrari.- Guardò Draco
chinarsi in avanti e osservare confuso la scatola che portava l’immagine del
muletto, e poi lui con le labbra leggermente socchiuse e un espressione
stupefatta sul viso pallido .
-…La Formula uno?- tentò.
-…- Il biondino scosse il capo.
-Alain Prost?-
Harry buttò il coperchio della scatola oltre le
spalle sbuffando. Quel tipo sembrava uscito dal medioevo, non sapeva un
accidenti di Dragon ball, del Manchester, della Formula uno , ovvero di tutte
quelle cose che potevano piacere ad un bambino della loro età.
Volse il
capo verso il bussare che veniva dalla porta finestra e alzandosi, prese il suo
croissant e se lo portò alla bocca. Staccò un morso, e con una sola fece
scorrere il vetro lungo la guida facendosi di lato per far passare Hermione. La bambina entrò lesta agitando l’ultimo numero
di Dragon Ball , ma si bloccò subito alla vista di Draco
che stava rivoltando i pezzetti del puzzle con una faccia per niente convinta e
lo nascose dietro la schiena. Si interessava a quel fumetto da maschi solo perché
piaceva ad Harry e visto che oltre a lui non aveva nessun altra compagnia della
sua età con cui passare il tempo , si era adattata ad amare giochi , fumetti e
passatempi vari da maschietti.
-E lui?-
-Mica ho capito bene…- Harry si chiuse nelle
spalle andando verso il biondino - Ehi..- gli mollò un lieve calcio su una
coscia per fargli alzare gli occhi di un pallido grigio che incontrarono
immediatamente quelli di Hermione che lo studiavano
curiosi.
-Lei è Hermione.-
Dracò
annuì a mò di saluto.
-E lui è Draco.-
La bambina agitò la mano libera, per poi
abbassarla quando il bambino tornò a rivoltare i pezzi del puzzle. - Non è
molto loquace, eh?- disse allungandosi verso l’orecchio di Harry, coprendosi la
bocca con il fumetto per non farsi sentire.
Harry ridacchiò - No, ma non è male.-
.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Cecily sbuffò scocciata dalle narici, intanto che osservava Sirius staccarsi a schiocco dalla fiamma della settimana,
una tipetta cotonata pure nel cervello che parlava a
squittii. Ma le infermiere del St. Mungo non dovevano essere delle persone
intelligenti? Incrociò le braccia al petto, girandosiper non dover assistere a quel cinguettare di
sciocchezze e prese a salire la stretta scalinata che portava al secondo piano
del Ministero. Era stata davvero una pessima idea allontanarsi dalla scrivania
per andare a prendere un caffè.
-Però…-borbottò Sirius
ad una distanza di un paio di gradini da Cecy.
-Cosa?- gli chiese la ragazza senza voltarsi.
Sirius roteò lo sguardo al soffitto. La tensione era ancora palpabile,
praticamente poteva tagliarsi col coltello. Da quando Sirius
aveva bidonato Harry per starsene fra le tette di quella sconosciuta streghetta rimorchiata in chissà quale night, Cecily a malapena gli rivolgeva parola, e addirittura lo
guardava. -Mi pare di essermi scusato con Harry …- si appoggiò al corrimano con
una mano e con l’altra si pinzò il fianco, ammiccò in direzione della
segretaria che gli passava accanto mangiandoselo con gli occhi e poi tornò alla
ragazza, ferma ora a quattro scalini da lui - Perché ce l’hai ancora con me?-
Cecily sollevò le spalle, senza girarsi.
-Non mi parli. Non mi guardi…- sospirò abbozzando
un sorriso intanto che scendeva con lo sguardo lungo il corpo della ragazza
fermandosi sul suo bel sederino tondo fasciato dai jeans che quel giorno
indossava. Si leccò le labbra senza rendersene conto, per poi sollevare gli
occhi di colpo, quando Cecy si volse verso di lui - Perché?-
-Me lo chiedi pure?-
Sirius annuì un paio di volte senza staccare lo
sguardo da lei -…Sai, devo dirtelo Cecy…- si
massaggiò il mento con la mano che dal fianco aveva portato al viso. - Così
sembri gelosa di me.-
Cecily digrignò i denti stringendo i pugni come se fosse
sul punto di demolire quella faccetta da schiaffi di Sirius
con un diretto alle gengive - Io? Gelosa di te?- ridacchiò gettando la testa
all’indietro - E perché dovrei scusa?-fece spallucce - Non ci tengo ad avere sul capo più corna di un cesto di
lumache.-
Sirius crucciò la fronte - Io non ti tradirei mai…- mormorò girandosi per
scendere le scale e andarsene verso gli ascensori. Cecily
lo guardò andarsene con le labbra che lentamente si schiudevano per la
sorpresa.
Fine capitolo.
Sperando che qualcuno si ricordi di questa
storia, un saluto dalla vostra Inochan.
PS: A breve il ritorno del mio cavallo di battaglia,
“Came back to the hell.”
Sono commossa. Non pensavo che vi ricordaste
ancora di questa storia. xD
Sinceramente non so ogni quanto aggiornerò, le idee sono tornate e ne ho per un'altra
decina di capitoli sicuri. O_O sapete che non so se
fare una Dramione o no? Voi che dite? Infondo Draco buono fin dall’inizio a me piace xD
Capitolo
diciassette.
Erano giorni che BellatrixBlack teneva d’occhio casa Potter. Da quando aveva
saputo da Minusdove si trovavanoaveva deciso che avrebbe affondato i denti su
di loro, su ognuno di loro, prima di
portare all’Oscuro Signore, il bambino Sopravvissuto. Osservò nell’ombra creata
da due casa, Harry uscireda casa
seguito da Draco e sgranò gli occhi alla vista del
nipote. Sporse la punta della lingua con un sorrisetto e allontanò un lembo del
mantello per affondare la mano nella tasca. Tirò fuori una boccetta , la stappò con un colpetto del pollice e la
portò alle labbra sorbendo la pozione li contenuta con due lunghe sorsate. -E adesso ci divertiamo…- ridacchiò
socchiudendo gli occhi le cui iridi lentamente si schiarivano in un azzurro
ghiaccio.
.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Peccato che Draco non
era così semplice da intortare. La fissava senza espressione, lontano da lei,
dietro le spalle di Harry che invece la studiava curioso. Aveva preso l’aspetto
di Narcissa, ma quel maledetto ragazzino non sembrava
persuaso di trovarsi di fronte la madre e invece di avvicinar lesi, si
allontanava camminando all’indietro. -Draco…- mormorò abbassandosi sulle ginocchia e
tendendogli le braccia - Tesoro vieni ad abbracciarmi…-
Harry volse il capo da Bella a Draco che sembrava
terrorizzato. -Non è tua madre quella?- gli chiese sollevando le sopracciglia .
tornò a guardare la donna che si era avvicinata loro con uno sorriso sulle
labbra, ma a differenza del biondino che cercava di aprire la porta dietro di
lui , non ci aveva visto nulla di strano. Si sforzò di osservarla con maggiore
attenzione e beh, sì, doveva dire che il sorriso che stava rivolgendo al figlio
era strano. Quasi, inquietante.
-Non è mia madre quella!- strillò Draco iniziando a menare pugni alla porta per farsi aprire
da Lily - Mia madre non sorride a quel modo.-
Bella ritirò le braccia, a quanto pareva era ormai completamente disabituata
all’uso dei muscoli del sorriso. sospirò e portò la mano alla bacchetta che
teneva nella manica destra dell’ambio abito nero che indossava.
-Sei davvero intelligente…-
Draco
lanciò uno sguardo terrorizzato ad Harry che invece, estraneo com’era alla
magia, non sembrava particolarmente preoccupato dal movimento di bella. Non si
poteva tenere una pistola nella manica di un vestito no? -Scappa!- gli gridò
prima di sentire la porta mancargli di botto da sotto i pugni e finire steso a
terra su di essa. -Maledizione…- con un EverteStatim, Bella aveva sfondato la porta. Il bambino sollevò
il capo e infondo al corridoio, Lily sgranò gli occhi alla vista della donna
che avanzava verso di lei. -BellatrixLastrange.- mormorò alla donna che con un cenno della mano
allontanò i capelli di nuovo neri e ricciuti dal viso pallido e incavato.
-Lily Potter.-
.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.
Stipato nell’armadio dei suoi genitori, accanto a
Draco che tremava come una foglia, Harry cercava di
capire dai rumori che sentiva filtrare, cosa stava facendo. Lily aveva detto
loro di scappare alla prima occasione, ma trovandosi con la porta di ingresso
sbarrata dalla donna chiamata Bellatrix e quella sul
retro da un uomo dai capelli biondi e con degli strani denti aguzzi non avevano
potuto fare altro che scappare verso il piano superiore della casa .
-Quello era FenrirGreyback…- sussurrò Draco - E’ un
licantropo.-
Harry si volse di scatto verso di lui, togliendo l’orecchio dall’anta dall’armadio.
- Cosa?- Un licantropo? Esistevano pure i licantropi oltre i maghi? - Stanotte c’è Luna Piena se non sbaglio…- Lo
aveva visto sul calendario proprio quella mattina.
L’altro bambino annuì lugubre.
-La mia mamma è…-
-Prega che sia una duellante maledettamente brava Harry.-
.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.
Per fortuna Lily, nonostante gli anni di
inattività non aveva perso la mano. Si era rifugiata dietro il tavolo della
cucina, che cadendo era riuscita a ribaltare e ora stava osservando Regulus, versione cane, che dalla cuccia stava strisciando
verso di lei. sbirciò verso la porta oltre il bordo del tavolino e gli fece
cenno di accelerare il passo, agitando la mano sinistra verso di lui per fargli
segno di fare presto. Sentì una mano premere sulla sua, e si volse a guardarlo -
Come facciamo?- chiese intanto che mollava la presa sulla bacchetta e glila lasciava impugnare - Harry e Draco sono di sopra e a quest’ora arriva Hermione…- Regulus annuì un paio di volte.
-Dobbiamo
chiamare aiuto Reg…-
Il minore dei fratelli Black si toccò il retro della
testa con uno sbuffo. - E come?- si guardò attorno socchiudendo gli occhi
azzurro cielo, lo stesso colore di Sirius -Non
possiamo certo mandare un Patro…- Lily lo vide
sporgersi di scatto verso di lei , afferrarle la testa e spingerla verso il suo
petto, intanto che un pezzo di tavolo sopra di loro voleva in schegge -Cazzo!-
.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.
Nel suo ufficio a Scotland Yard James Potter
osservò perplesso la venatura nel bicchiere che aveva appena preso. Portò gli
occhi verso la finestra verso di lui e li socchiuse leggermente. Cosa stava
succedendo?
Fine capitolo
Dannatamente corto, lo so, ma il prossimo sarà un
po’ più lungo, prendetelo come una sorta di prologo per quello che accadrà
prossimamente.
Sono capitoli corti, me ne rendo conto, ma visto
che ho idee a raffica, non vedo perché dovrei aspettare a postare… Uhmmm. Secondo
voi dovrei postare capitoli più corposi? xD
Agnese san: Scusami se non ti ho risposto nell’altro capitolo. Sì, sono andata
a vedere l’ultimo della saga, e sì, ho ho avuto la tua stessa identica reazione
xD. Sotto lo sguardo attonito del mio moroso, ho tirato un paio di singhiozzi anche
io…
Capitolo
diciotto.
Silenzio. Troppo
silenzio. James Potter si guardò attorno, la mano sinistra chiusa a pugno
attorno all’impugnatura della bacchetta. Si era
allontanato dalla scrivania con una scusa e in bagno si era smaterializzato. Si
guardò attorno, inspirando ed espirando a pieni polmoni. C’era
qualcosa di strano, lo sentiva chiaramente. Piegò la testa verso la spalla
sinistra entrando con un paio di passi in una lama di luce che filtrava dalla
porta finestra dalla sua destra. la casa in penombra, nessun biglietto sul
frigo ad avvisarlo dell’uscita non prevista e in più
quella sensazione di pericolo che gli pulsava nelle tempie.
-E’ proprio vero quello che si dice…-
James si volse di scatto verso le scale che portavano alla zona notte della
casa, ma abbassò la bacchetta alla vista di Lily tenuta ferma per le braccia da
Greyback - Voi Potter siete difficili da mettere nel sacco.- Bellatrix sorrise
e il licantropo accanto a lei strinse la presa su Lily facendola gemere per il
dolore. Le teneva unbraccio attorno al
collo,e con la mano , il capo piegato
verso destra per esporre la vena resa evidente dalla posizione della testa.
-James...- mormorò la donna socchiudendo appena
gli occhi.
L’ex Auror sentì la rabbia avvampargli nelle vene.
Strinse la presa alla bacchetta e chinò la testa in avanti sul petto, come in
un moto di resa. Bellatrix si tese in avanti, in attesa di vederlo mollare l’arma, ma James tornò a guardarla, stavolta sorridendo con la
sua tipica espressione da schiaffi. - Di chi è quest’odore?-
riuscì a dire Greyback, prima che qualcosa di non meglio identificato lo colpì
alla schiena, facendolo volare per quattro gradini assieme a Lily.
-Io.- rispose Frank Paciock appoggiato al
corrimano .
…James
Potter a quanto pareva non era così pazzo da infilarsi da solo in una trappola.
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Regulus Black appena il tempo di alzare a gattoni
dal pavimento, che si sentì afferrare e tirare di nuovo in basso da qualcuno di
più della sua stessa stazza, che lo parò da una pioggia di schegge di metallo,
accucciandosi praticamente su di lui e abbracciandogli la testa. Sollevò una
mano per levarselo di dosso e Sirius mollò immediatamente la presa, osservando
la ferita che prendeva il lato sinistro della fronte del fratello. -Stai…- mormorò intanto che Regulus realizzava quello che era
successo, ovvero che Sirius l’aveva protetto col suo
corpo e si ritirava leggermente per l’ imbarazzo. -…Bene?-
-Credo…- Regulus si
guardò attorno - …Di sì.-
Certo che per incapacità verbale
nel campo dei sentimenti, erano davvero una cosa sola.
Sirius sentì un sorriso spuntargli, ma lo
nascose, simulando un paio di colpi di tosse, con il pugno destro a premere
contro le labbra.
-Che è successo?-
Regulus si chiuse nelle spalle - Ci dividevamo una bacchetta in due…- si volse a guardare da sopra una spalla, attraverso la
cornice della porta che dava sul salotto dove la battaglia infuriava. Cercò di
alzarsi, ma una fitta alla fronte, gli piegò un ginocchio. Sirius lo prese al
volo e lo costrinse a tornare dietro al tavolino.
-Sta buono qui fino a che non ti senti meglio.-
si alzò guardingo e Regulus dal basso tirò le labbra in una smorfietta
deliziosamente divertita -Guarda che non sono più un bambino.-
Sirius gli rivolse un occhiataccia - Ma sei
sempre il mio fratellino.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Lily riprese conoscenza con un gemito sofferto e
immediatamente James le premette la mano sinistra sulle labbra. La donna gli
rivolse uno sguardo perplesso intanto che portava la mano sinistra a toccare la
nuca e l’uomo, arrotondando le labbra soffiò un - Ssssst…- spostò la mano dalla bocca della moglie e le fece segno di
guardare oltre di lui, verso il fondo del corridoio. Bellatrix era ferma
davanti alla porta del bagno e si guardava attorno con aria attenta, mentre
loro si trovavano nella cameretta di Harry, accanto alla porta.
-Harry e Draco sono qui…-
mormorò verso James che sgranò gli occhi in risposta - Li ho visti correre su
per le scale.- si allontanò dal petto che le teneva in piedi con il braccio
sinistro attorno alla vita e scrollò il capo un paio di volte, come per
riprendere lucidità. - La dobbiamo allontanare.-
-Come?- chiese James sempre allungato ad
osservare la donna .
-Non lo so! - bisbigliò Lily in risposta - Ma la…- non
vece a tempo a finire la frase che Bellatrix si volse verso di loro e qualcosa,
come un vetro, si infranse nella cornice della porta accanto alla quale erano
appostati, creando una specie di violenta corrente d’aria
che li sbatte a sedere indietro.
-Che diavolo?- esclamò cercando di togliere le
gambe da sotto James. Si sentì afferrare il braccio destro eil maritose la buttò su una spalla per non perdere tempo a stare seguire il suo
passo.- Che cos’era
quello?- chiese intanto che James rispondeva all’incantesimo
di Bella e poi si infilava in corridoio e correva verso la camera da letto
padronale, tenendosi Lily su una spalla a mo’ di sacco.
-Un incantesimo di protezione.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Sirius e Frank si scambiarono uno sguardo
perplesso intanto che osservavano Greyback annusare l’aria
con espressione che mano a mano diventava sempre più appagata, quasi estasiata.
Lo guardarono voltarsi verso la porta finestra dietro di lui, rimanendo però di
tre quarti in modo di non perderli di vista.
-Che succede?- chiese Frank sottovoce, chinandosi leggermente verso Sirius, di
poco più basso di lui. L’altro mago scrollò le spalle
stupefatto. Non riusciva a sentir nessun odore a parte quello forte e pungente
del Licantropo prossimo alla Luna piena.Si avvicinarono, entrambi, ma fu la voce di Regulus dalla cucina ad avvisarli
del pericolo. Quella tenue traccia di carta e biscotti, lui la conosceva fin
troppo bene, e anche se era coperta dall’odore di
Greyback, gli era bastato quella fievole stilla per capire per quale
ragioneil licantropo sembrava così
felice.
-HERMIONE!- gridò aggrappato allo stipite della porta.
Siriussi
girò verso il fratello, intanto che la porta finestra si apriva e la bambina
entrava in casa reggendo un sacchettino di carta nella mano sinistra - Harry,
mamma ha fatto i bisco…- si fermò e sollevò gli occhi
nocciola verso Greyback che la fissò di rimando. Da qualche tempo facce
sconosciute giravano a casa Potter, ma quello non aveva niente a che fare con
le facce rassicuranti di Sirius e Remus. -Che succede?- chiese intanto che sul
viso del biondo MangiaMorte si disegnava un sorriso .
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
James aveva appena appoggiato le spalle contro la
porta che un esplosione fece tremare le pareti e fece cadere fili di polvere
dal soffitto. Sollevò gli occhi intanto che l’armadio
si apriva e i bambini comparivano con un salto accompagnati da una nuvoletta di
calcinacci, girandosi prima verso il vanoda cui erano scappati, poi verso Lily.
-Mamma!- gridò Harry, prima di andare ad
appendersi alla sua gonna.
-Che
diavolo era quel botto?!- gridò Lily intanto che rispondeva all’abbraccio di Harry. James non fece a tempo a rispondere che
la porta che stava tenendo chiusa col suo corpo vibrò paurosamente. Si volse a
guardarel’arco
della porta - Merda.-
-Che facciamo?-
-Non lo so!- Altro colpo - Maledizione…- indicò verso l’altro lato della
stanza - LA FINESTRA!-
Lily spinse i bambini verso la finestra, l’aprì e si volse a guardare James che stava cercando di far
muro agli incantesimi di bella - Secondo te, che cos’era
quel rumore?-
James scosse la testa - Al momento non voglio chiedermelo.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Frank allontanò da sé la sedia che
gli era finita addosso e tossì portò una mano al petto. Non sapeva che diavolo
era successo, un momento prima Sirius era accanto a lui e un secondo dopo si
era ritrovato sbattuto contro un muro senza più fiato nei polmoni. Tossì,
passando una mano sul viso -Sirius…- chiamò guardando
fra la polvere che si era sollevata -Ehi Black dove sei?-
Vi ringrazio moltissimo per i
vostri commenti. E’ un privilegio leggere le vostre belle parole al mio modesto
lavoro.
Capitolo 19
Regulus si rese conto che stava trattenendo il fiato, quandoavvertì una fittaal torace nei pressi del polmoni. Una fitta
nebbia di calcinacci si era sollevatanel salotto, edalla sua
postazione non sapeva dire se la persona che vedevaaccanto alla finestra, era suo fratello, o Greyback. Si alzò,
tenendo una mano sulla fronte e dopo uno sguardo a Frank Paciock
che stava allontanando da sé’ la poltrona che lo spostamento d’aria
creato dall’esplosione doveva avergli fatto piombare addosso, avanzò tenendo
gli occhi socchiusi. Tossì , e con una mano cercò di far aria fra la polvere
che lo avvolgeva. Si fermò quando si rese conto che era veramente Sirius quello che aveva visto tirarsi su e questo non gli
rivolse uno sguardo sorpreso. Teneva Hermione appallottolata
fra le braccia, e si stava guardando attorno come se , anche lui, stesse
cercando di capire che cavolo era successo.
-Non hai un po’ esagerato, fratello?- chiese Regulus
fissandolo intanto che i suoi capelli, neri come quelli di Sirius,
diventavano bianco intonaco. L’Auror sollevò un
sopracciglio, prima di starnutire e tirare su col naso - Io non ho fatto nulla.-
lanciò uno sguardo a Frank che si stava spolverando le spalle e quello scosse
la testa.
-Mi sono lanciato verso la piccola…- Hermione che
sembrava essere svenuta fra le mani del Malandrino, visto che non si muoveva e
non smetteva di tenersi la testa stretta, quando tutto è saltato per aria.
Volse lo sguardo color cielo verso la finestra sfondata alle sue spalle,
girandosi anche con il corpo - E ho visto Fenrir,
volare come se fosse stato preso per la collottola e tirato via.- Regulus si volse pure lui a guardare fuori - Sì, ma
sei stato tu…- indicò Sirius - Non è stato lui…- un
cenno a Frank che solo adesso pareva essersi reso conto che stava guardando uno
creduto da più di dieci anni - E non sono stato io, chi miseria è …- si bloccò
quando qualcosa di tremendamente simile a James piombò dall’alto e si spiaccicòdi schiena al prato.
-Ma che cazz…- fecero in coro i due fratelli Black, uscendo in giardino e sollevando gli occhi. Lily,
Harry e Draco erano in piedi sulla tettoia della
veranda. Harry si era coperto la faccetta con le mani, Lily stava borbottando
qualcosa e Draco stava guardando verso il basso con
un espressione sofferente - Credo che sia vivo.- disse agli altri due. Hermione si lamentò impercettibilmente fra le braccia di Sirius, si tirò su, e lo osservò con le labbra socchiuse -
Ti senti bene scricciolo?- gli chiese il malandrino, intanto che James si
aggrappava ai pantaloni di Regulus per cercare di
tirarsi su.
-Sì, ma non mi
lasciare in mutande.-
-Il mio povero, magnifico culo…-
Sirius soffocò un
sorriso, intanto che metteva giù la piccola. - Sei ferita?- le chiese notando
il sangue che le colava da una narice. Hermione si
passò una mano sotto al naso - Ho mal di testa…- guardò la finestra divelta
dalla guida e il ferro ritorto, per poi sollevare gli occhi verso Lily, Harry e
Draco sulla tettoglia.
-Che succede?-
-Te lo spieghiamo dopo, torna a casa.-Hermione fece per annuire, ma si prese di nuovo la
testolina fra le mani e si accucciò - Ehi, che…- Sirius
non fece a tempo a finire la domanda, che sentì qualcosa di non meglio
identificato piombargli sulla schiena (Frank) e si ritrovò atravolgere le gambe di Regulus,
che stava aiutando Jamesa mettersi in
piedi e assieme all’amico Malandrino piombò in un groviglio di corpi in un
cespuglio di fronte.
-PER MORGANA,
CHE DOLOREEEEH!- James, le cui sole gambe erano visibili
dal cespuglio. -LE MIE POVERE BIGLIEEEE!- Regulus con un
ginocchio sconosciuto piantato sull’inguine.
-BLACK PER L’AMOR DI GODRIC TOGLITI CHE MI FAI IMPRESSIONEI!- Frank con Sirius
ad un soffio dalla faccia. -VIENI QUA BIONDO, DAMMI UN BACINOOO!- Sirius che, chissà come diavolo faceva, riusciva a
fare lo scemo anche nei momenti come quello. Si tirò su, da Frank che gli
faceva da materasso sdraiato sotto e si volse a guardare, chi o cosa avevacostretto Frank a dare inizio a quel domino
pauroso. Bellatrix sorrise da dentro la casa, intanto
che osservava Hermione gattonare per cercare di
togliersi di torno.-Energia magica.- disse guardando la bambina - Sei stata tu
a fare questo disastro.- Ovviamente la bambina non aveva la minima idea di cosa
diavolo stesse parlando quella donna. Si alzò e cercò di andare verso James che
era appena spuntato a rotoloni da sotto le gambe di Regulus -Hermione!- esclamò Harry in ansia dalla tettoia e
Lily rivolse uno sguardo alla finestra. Tese la mano verso il suo comodino e
dopo un momento di silenzio - Accio bacchetta.-il mobile vibrò, il cassetto saltò sul
pavimento, spinto dalla potenza della bacchetta che schizzo verso la mano tesa
di Lily. - Spostatevi.- disse ai bambini, che letteralmente si addossarono alla
parete della casa e puntò l’arma verso Bellatrix che
lentamente stava andando verso James con Hermione fra
le braccia. -Everte…- cominciò prima che l’esclamazione congiunta
di Draco e Harry la spingesse a voltarsi a guardare
il lato opposto della tettoia. Greyback, con un
brutto taglio sulla fronte, la fissava famelico. La donna, si pose di fronte ai
bambini e questi tesero disperatamente le mani quando la videro sbilanciarsi
sotto l’attacco fulmineo del licantropo.
-MAMMA!- gridò Harry
intanto che Lily rotolava lungo il pendio del tetto, con la bacchetta infilata
di traverso in bocca a Greyback per evitare che la
mordesse. La luna piena era quella notte e l’inumana velocità del MangiaMorte stava significando che il sole stava per
tramontare.
-Lily!-
James guardò
impotente la moglie cadere, e tirò un sospiro di sollievo da sopra la testa di Hermione quando la vide tirarsi su da Greyback,
passandosi una mano sulla nuca visibilmente intontita. Guardò verso Bella, che
teneva sotto tiro il gruppetto nel cespuglio e un pensiero le balenò - Perché non
li ha già uccisi?- si chiese, prima di sentirsi ancora afferrare per le spalle
e sbattere a terra .
-LILY!- James si alzò di scatto, e un
secondo dopo, nonostante fosse impegnata a tenere lontana da sé i denti di Greyback, la donna lo sentì mandare un urlo atroce. Si volse
a fatica strofinando la nuca sul prato e lo vide chinarsi ad afferrarsi la
coscia destra con entrambe le mani. -JAMES!-
Dalla tettoia
Harry aveva assistito prima all’aggressione ai danni della madre, poi James che
si inginocchiava tenendosi la gamba con entrambe le mani. Iniziò a respirare
con forza intanto che Draco, vicino a lui si portava
una mano alla testa osservando la scena. - Che possiamo fare?- chiese il
biondino, prima di girarsi perplesso. Harry, con lo sguardo fisso e il capo
inclinato verso una spalla , aveva iniziato a borbottare sottovoce qualcosa. Sibili
che non sembravano far parte di un linguaggio umano.
-Harry?- chiese
tirandosi indietro da lui - Che ti prende?-
Sirius era pronto a
fare il kamikaze della situazione chequalcosa, come un sibilo, colpì il suo orecchiò. Aggrottò la fronte e
scambiò uno sguardo con Regulus, che si chiuse nelle
spalle. Fu lo scatto disgustato di Frank che si addossò che lo spinse a
voltarsi -OH PORCA MOGANA!- esclamò indicando i serpenti che si stavano
avvicinando … decine, sembrava che i rettili di tutta Londra si stessero
radunando nel cortile di casa Potter.
-NON E’
POSSIBILE!- Regulus indicò verso l’alto, tanto che
anche Bella e Greyback si girarono a guardare -E’
Harry a farlo.-
Nelle mie storie ho sempre fatto di Frank Paciockquello che
ho voluto, senza stare a seguire le poche, pochissime notizie che si sanno di
lui. Quindi, se per caso lo troverete diverso da come lo avete immaginato, o
come mamma Row, forse l’ha descritto, è per il
semplice fatto che state vedendo la mia versione xD
Capitolo
venti.
Nessuno dei presenti sapeva dire cosa fosse
successo, ma una cosa era chiara. Anche i Mangiamorte
erano stati presi di sprovvista e avevano preferito battersi in ritirata. Intanto
che Harry cadeva a terra come un sacco, Lily aveva sentito il peso di Greyback sparirle di dosso e James aveva visto sparire l’ombra
di Bellatrix china su di lui. Aveva sollevato gli
occhi e nonostante il dolore della ferita che sembrava volergli mangiare tutta
la gamba, era riuscito a vedere Draco reggere Harry
da dietro, prima di cadere a terra privo di sensi come il suo figlioletto.
Venti minuti dopo, casa Potter era piena di Auror e
Lily era stretta nell’abbraccio da orso bruno di KingsleyShacklebolt
da cui stentava a riemergere. Appoggiò le mani sulle braccia dell’uomo e
strattonandogli la camicia, una, due, tre volte, lo convinse a mollarla e a
permetterle di avvicinarsi al divano dove avevano posizionato James. Harry era
in braccio a Hestia,ancora privo di conoscenza, mentre Draco veniva
consolato da Tonks con una crepes
alla cioccolata. Il bambino prese un pezzettino con la forchetta, prese un
pezzettino e storse il naso sputandolo in un tovagliolo. - Che diavolo?- disse guardando
la cugina che fissava perplessa il barattolo che aveva fra le mani. -Oh per la miseria, è lucido da scarpe.- Regulus, con un brutto taglio alla fronte, era
seduto in poltrona accanto al divano occupato da James. Aveva una pezza piegata
in quattro a premere sulla ferita per cercare di frenare l’emorragia. Sollevò
gli occhi verso la proprietaria della borsa di pelle marrone da medimago entrata nel suo campo visivo, sorrise a Cecily e questa si sedette di fronte a lui, appoggiando la
borsa a terra. Si sporse a prendergli il viso fra le mani, e gli spostò la
pezza per controllare lo stato del taglio.
-Non è grave.- sorrise. Regulus storse il naso.
-Cosa?- gli chiese la ragazza.
-Se non è grave, vuol dire che non mi merito nemmeno un bacino di consolazione.-
sbuffò scrollando la testa e la ragazza scoppiò a ridere, avvicinandosi per
schioccargli un bacio al centro della fronte. Tutto questo sotto lo sguardo di Sirius, che in cucina, stava aggredendo una bottiglia di
whisky. -Porca putt…- si lamentò stringendo
furiosamente un bicchiere in mano, Frank accanto a lui sollevò un sopracciglio,
si volse anche lui a guardare e alla vista di Cecy
che soffiava sulla ferita di Regulus. Scoppiò a
ridere. - Fossi in te…- disse dando il gomito al collega - Farei qualcosa.- L’animagus lo guardò storto - La piccola haportata di mano la tua versione più giovane e
che sembra essere interessato a lei.-
Sirius prese un sorso di
whisky
-Non so quanto tempo
potrebbe resistergli.-
-Fottiti Paciock.- sibilò Sirius
voltandosi verso di lui come una serpe. L’Auror
sollevò le sopracciglia e poi si lasciò sfuggire un sorrisetto semplicemente
diabolico. -Io una moglie ce l’ho.- gli disse
avvicinandosi a lui con la faccia - Non ho bisogno di farlo da solo…-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Harry aprì gli occhi con un ansimo. Non ricordava cosa era successo, per quale
motivo si trovava a letto, e perché per la miseria sentiva male in ogni parte
del corpo. Ma una cosa la sapeva, quello non era il suo letto. La stanza era
tinteggiata di un pallido azzurro,da
dove si trovava, anche senza voltarsi poteva vedere un ampia libreriacarica di tomi mesi alla rinfusa, e un poster
di quella che pareva una squadra sportivaprendeva quasi tutta la porta. Harry abbassò gli occhi e sobbalzò sotto
il lenzuolo a fantasia di pallini alati (boccini) che lo copriva.
-Ciao.-
Era un bambino, suo
coetaneo probabilmente. Era poco più alto di lui ad occhio e croce, con delle
belle guanciotte paffute e gli occhi di un castano
scuro. - Ciao.- rispose Harry fissandolo confuso. Un momento,
lo conosceva, lo aveva visto insieme a Ginny quel
pomeriggio al Ministero della Magia. Si chiamava Neville, qualche cosa. Si tirò
a sedere, toccandosi confuso il pigiama di sicuro due taglie più largo che indossava - Che ci faccio qui?-
chiese tornando a guardare Neville.
-Boh. Ti ha portato papà.- questo si chiuse nelle
spalle - Eri svenuto.- Si volse a andò ad aprire la porta - Papà, s’è
svegliato.- sparì dalla vista di Harry , per poi spuntare qualche minuto dopo
assieme un uomo dai capelli biondi, molto alto e decisamente ben piantato
fisicamente. Frank Paciock possedeva quel tipo di
serena bellezza capace di mettere in soggezione chiunque, anche con un sorriso
amichevole. L’uomo arricciò un angolo delle labbra e Harry lo fissò sbalordito.
“Assomiglia
…Assomiglia a Remus”
-Che ci faccio qui?-
-I tuoi genitori mi hanno chiesto di portarti a casa mia.- Harry lo fissò
strabiliato. Era la prima volta che suo padre e sua madre lo lasciavano solo. Erano
sempre stati iperprotettivi e super ansiosi nei suoi riguardi. -Avevi bisogno
di un posto sicuro dove lasciarti.-
-E questo posto è sicuro.- Harry si guardò attorno.
Frank sorrise - Direi di sì, io e mia moglie siamo entrambi Auror.-
notò lo sguardoconfuso di Harry - Ehm…
Siamo, come dire, poliziotti.- Il
bambino parve rasserenarsi intanto che scostava il lenzuolo dalle gambe e si
girava per appoggiare i piedi sul pavimento .
-Dove sono andati?-
-Ad Hogwarts.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Lily non aveva fatto a
tempo a mettere piede nell’ufficio di Silente, che si era ritrovata a dover
impedire l’avanzata di James e prendere per un braccio Sirius,
scattati entrambi alla vista di Piton, accanto alla
scrivania del Preside. L’uomo, sollevò un sopracciglio, per poi sorridere verso
James - Per una volta nella tua vita…- disse con la sua solita irritante flemma
- Pensa prima di agire, Potter.-
-Oh sta tranquillo Mocciosus, ho pensato bene a
comecavarti le budella dal culo!- Aveva
accompagnato Peter nella sua spedizione, aveva aggredito Cecily,
lo voleva morto! MORTO! E anche Sirius doveva essere
della sua stessa idea, visto che, quando Regulus gli
tolse la bacchetta di mano, lo trucidò con uno sguardo.
-Calmatevi!- gridò Lily intanto che cercava di pilotare James verso una sedia. Severus abbassò gli occhi lungo la sua figura e siaccorse che il Malandrino aveva il pantalone
strappato a metà coscia e che si sotto si intravedeva una garza bianca
macchiata di sangue - Che è successo?-
-Fatti i cazzi tuoi.- sbuffò James.
Lily lo lasciò andare
una volta che fu davanti ad una seggiola e portandosi le mani ai fianchi gli
intimò di sedersi - Smettila di fare il
ragazzino eSIEDITI SE NON VUOI CHE SIA
IO A CRUCIARTI! -lo rimbrottò, intanto che un sorriso divertito. Anche se il
rimprovero era rivolto solo a James, pure Regulus e Sirius erano scattati sull’attenti.
-Bravi i miei bambini.-
disse Lily soddisfatta, per poi voltarsi come una furia verso la scrivania. Ignorando
del tutto Silente, che si torse sulla scrivania per osservare la scena, andò a
piazzarsi sotto al naso di Piton ( che assunse una
curiosa tonalità scarlatta) ed esplose in un - E ADESSO SPIEGAMI CHE DIAVOLO
STAI COMBINANDO SE NON VUOI CHE TI UCCIDAAAAAH!-
o.o
sono scioccata.
Sono scioccata e vi amo.
Sul serio, non pensavo che questa storia potesse piacere . ç__ç sono commossa.
Capitolo ventuno.
“…UnJames geloso da morire.
La stanza delle necessità
E forse , il ritorno di un amicizia mai dimenticata…”
RemusLupin chiuse gli occhi, strizzandoli
leggermente.
C’era qualcosa che non andava nel racconto di Severus.
Si volse e accanto a lui, James siagitò
sulla sedia. Le spiegazione data da Piton faceva
acqua da una decina di buchi. Sì d’accordo, faceva parte delpiano che aveva architettato con Silente anni
prima fingersi cattivo e seguace dell’Oscuro Signore, ma stava il fatto che
aveva quasi strappato un braccio a Cecy e su questo
non ci pioveva.
Avrebbe potuto sfruttare un incantesimo meno potente, oppure avrebbe potuto
semplicemente tramortirla e invece, per poco non l’aveva mandata all’altro
mondo. Sollevò una mano, come si fa a scuola per chiedere la parola e lo
sguardo celeste di Silente si fermò su di lui. - Sì?- chiese con un lieve
sorriso, intanto che Severus interrompeva il racconto
di come Silente avesse giurato difronte al Wizengamotriunito che lui non era mai stato un Mangiamorte, e che aveva agito solo per il bene della
causa. Girò anche lui di poco il capo verso Remus e gli rivolse uno sguardo a sopracciglia sollevate.
-Ho capito tutto.- disse questo - Che è un vostro piano che Severus
lavori per Voldemort. Che quel giorno ha aggredito Cecily per distrarmi da Peter, come avrebbe fatto qualsiasi
alleato che si rispetti, ma…- accanto a Remus, James
e Sirius si lasciarono andare al medesimo sospiro di
sollievo. Era stato un vero colpo di genio pretendere la presenza di Moony alla discussione, praticamente era come avere l’avvocato
a curare i loro interessi - … L’ha quasi ammazzata. La ragazza ha ancora la
ferita aperta addosso, lo so, perché sento l’odore di sangue rappreso quando le
sono accanto.- Sirius annuì e tirò pure lui su la mano, quando tutti
si voltarono verso di lui, e Lily ridacchiò perché le sembrava di essere
tornata ai tempi della scuola disse -
Posso confermarlo. Pure io sento odore di sangue quando le sono vicino.- lanciò
uno sguardo di lato e James assieme a Regulus confermarono
entrambi con un lieve cenno del capo . Quindi, continuò sfruttando il briciolo
di calma che sentiva in corpo al momento e aggiunse - …Anche se non ha tirato ad ammazzarla. Posso
dedurre che le voleva fare del male…- vide Silente voltarsi verso il suo Professore
ancora accanto a lui e fissarlo curioso -…
Molto male.-
Tutti gli sguardi si puntarono su Severus che deglutì
piano.
Le obiezioni di Black, per una volta, non erano
fondate sull’odio su cui si basava il loro rapporto, ma sulla domanda che si
era posto lui quando aveva visto la ragazzina rotolare per terra con quell’enorme
ferita aperta . Poi, una sera guardando la foto di Lily l’aveva capito,lo aveva fatto perché prima di attaccarla, l’aveva
guardata negli occhi. E quegli occhi nocciola che lo fissavano, quello sguardo
carico di risentimento,gli eraparso dannatamente familiare a quello di
James.
Spostò gli occhi verso questo, che contraccambiò il suo sguardo e alla fine,
sospirò un poco convincente - Mi sono fatto prendere la mano…- abbassò il capo -Scusatemi.-
Silente sospirò, a Remus non parve molto convinto
della spiegazione di Piton, lo vide annuire
stancamente -Può succedere…- disse però sollevando le mani - Che inmomenti di battaglia si perda il senso della
misura…- sorrisesocchiudendo appena gli
occhi da dietro le lenti a mezza luna che teneva calate sul naso - La prossima
volta cerca di controllarti Severus.-
-Sì, professore.-
Lily, come al solito di parte quando si trattava di Severus
sembrò soddisfatta. James e Sirius si lanciarono uno
sguardo, intanto che Regulus solleva un sopracciglio
perplesso. Bella la vita, uno quasi ammazza una persona e gli basta chiedere
scusa per lavarsene le mani. L’aveva sempre detto lui che Silente e chi lo
seguiva era troppo buono. Spostò lo sguardo verso il fratello e lo vide
sorridere mentre si alzava “Quando fa quella faccia…” si disse
intanto che si alzava anche lui “C’è da aver paura.” SeguìSirius,
James e Remus fuori dall’ufficio di Silente e non
appena la porta dietro di loro fu chiusa vide Sirius
avventarsi su James, e bloccargli le spalle e Remus
agguantargli i piedi e sollevarlo. - Che diavolo fate?- chiese intanto che la
faccia del Capo Malandrino diventava preoccupantemente
rosso pomodoro .
-Seguici!- fece Sirius.
-Ma…?-
-Fratello, non fare domande e seguici!-
.-.-.-.-.-.-
Regulusseguì i tre idioti (Remus, Sirius, con James in
braccio) senza capire che diavolo stesse succedendo. Si volse a guardare l’arazzo
dietro di lui, la scena di i "Barnaba il Babbeo bastonato dai Troll", inclinando
leggermente il capo con una piccola smorfia, per poi voltarsi verso i tre,
sopracitati cretini che stavano
trotterellando avanti e indietro un muro spoglio.
-CHE VI SIETE AMMATTITI?- chiese sgranando gli occhi. Espressione che
accentuò quando una porta si formò nel muro eRemus l’aprì con una pedata - Entra, scemo!-
disse Sirius al fratellino che lo fissava confuso. Entrò e si girò con un salto quando
la porta si chiuse dietro di lui con un tonfo. Che cosa diavolo era quella
stanza?
Remus depose a terra i piedi di James, Sirius gli mollò le spalle e i due gli si allontanarono
portando le mani alle orecchie. La stanza delle Necessità aveva fatto apparire
una specie di salotto arredato con ninnoli e ricercatezze. Uno di quelli che,
se hai un minimo di spirito ribelle, appena ci metti piede ti viene voglia di
spaccare con una mazza da Quidditch.
-QUEL BRUTTO TESTA DI….-
-Per le mutande di
Salazar.- si lamentòRegulus
coprendosi pure lui le orecchie e allontanandosi da quella specie di ciclone
zoppo che era diventato James , camminando all’indietro fino ad affiancare Remus. - Che cos’è questa stanza?- chiese al licantropo
chinandosi leggermente verso di lui. Remus aggrottò la fronte e poi scosse la testa -COSA?-
Aveva le orecchie coperte e James stava letteralmente spiccando santi dal Paradiso
a suon di grida animalesche. Lily palesemente dalla parte di Severus gli
scatenava sempre questa reazione .
-QUELLO QUASI MI
AMMAZZA LA SORELLA SENZA MOTIVO E LEI…-
Regulus prese fiato , lo trattenne un momento e poi
scoppiò in un -DOVE DIAVOLO SIAMOOOOOO!?-
con tutto il fiato che aveva in corpo, intanto che James afferrava uno dei
vasi presenti nella stanza e lo buttava per terra con forza. Remus si tirò indietro e poi rispose con un tono,
quasi altrettanto alto –QUESTA E’ LA
STANZA DELLE NECESSITA’!!!-
.-.-.-.-.-.-
Lily si guardò
attorno perplessa.
Una volta uscita dall’ufficio di Silente si era resa conto di non sapere dove
andare e quando Severus gli comparve alle spalle, gli
donò uno sguardo scocciato, prima di incrociare le braccia al petto. - Credo
che James sia da qualche parte della scuola a sbollire. - disse all’amico (
poteva riprendere a chiamarlo a quel modo?) accanto a lei con le mani infilate
nelle mani della palandrana - … Non ha mai sopportato…-
-…Che tu
prenda le mie difese.-
Lily annuìcon un cenno del capo e Severus sorrise mestamente.
Potter era un idiota, non riusciva a capire,nemmeno a distanza di anni, che lui non era mai stato una minaccia. Che
Lily, anche nei momenti migliori del loro rapporto, lo aveva sempreconsiderato come un fratello, niente di più,
niente di meno. -Vedrai che gli passerà presto.- sbuffò prendendo a camminare
verso l’aula di pozioni - Con quel cervello grosso come una nocciolina che si
ritrova.-
.-.-.-.-.-.-
-Io non ho
capito perché diavolo mi ha sposato!-
Sirius aprì la bocca sollevando l’indice e Remus lo fulminò con lo sguardo. Purtroppo per lui, lo
conosceva abbastanza bene da sapere quando stata per dire una sconcezza. Si avvicinò
a James, che come da copione, dalla rabbia era passato alla depressione e gli
mise una mano sulla spalla, stringendo appena. - Non ti pare di esagerare?- gli
chiese - Infondo, anche se ha fatto quello che ha fatto, è dalla nostra , no?-
James socchiuse leggermente gli occhi nocciola. A causa della ferita alla
coscia non era riuscito a continuare la sua sfuriata lungo il salotto, e si era
dovuto sedere con i gomiti appoggiati alle ginocchia - Pensi davvero che sia
dalla nostra?-
Regulus si strinse nelle spalle - Finchè
Lily sarà con noi, sì.-
Fine
capitolo.
Ok,
una domandina. All’inizio avevo pensato di dare una morosa anche Regulus, poi avevo cambiato idea per non far cadere troppo
nel banale la storia, ma mi sta piacendo troppo muoverlo, e non so voi. Ma innamorato
sarebbe uno spasso…uhm… voi che dite?
Credits :Craven road n°7 è l’indirizzo di casa di Dylan Dog .
Remus abita al numero 15, ma mi è sembrato giusto creditare l’ispirazione :D
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Capitolo
ventidue.
James uscì dal
camino spazzolandosi le spalle dai residui di Polvere Volante e si fece di
lato, attendendo l’arrivo di Lily e i bambini. Non aveva ancora detto mezza
parola alla moglie, come al solito dopo la gelosia, si scioglieva in un mutismo
ostinato . sorrise però al figlio, e si sporse a prenderlo in braccio quando
questo gli tese le mani sfinito. -Su, adesso andiamo a letto.- gli disse
voltandosi intanto che Lily si girava a tendere la mano a Draco.
-Non sei abituato alla Polvere Volante?- chiese la donna ridacchiando.
-Ho voglia di vomitare.- borbottò il biondino storcendo il naso - Non è che
quella…- La povera Alice, che nonostante tutti gli sforzi, rimaneva un pericolo
in cucina, tanto che era Frank a sfamare la famiglia -… Mi ha avvelenato.-
-Oh non esagerare.- fece James -Tonks è molto più
pericolo…HERMIONE CHE CAVOLO FAI QUI?- lasciò la presa su Harry, che gli si
avvinghiò addosso come un koala per non cadere e fissò la bambina seduta sul
divano - E’ tardissimo!-
Hermione piantò sull’uomo gli occhioni nocciola - Voglio sapere che cavolo sta
succedendo!-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.
Trascorrere la
notte di servizio al Ministero il più delle volte significava seguire una
routine sonnacchiosa fatta di caffè per tentare di rimanere sveglia,
chiacchiere su pratiche trascinate all’infinito e ovviamente, il frugare
nellescrivanie dei colleghi assenti
alla ricerca di qualche snack o giochino magico per cercare di tirare fino al
mattino. Perché, anche se i maggiori
seguaci dell’Oscuro Signore erano fuggiti da Azkban,
Londra rimaneva un posto tranquillo dove vivere. Era raro ricevere segnalazioni
su qualche incauto Mangiamortemettesse il naso fuoridal buco dove di solito si teneva nascosto.
Per questa ragione lo squillo del telefono aveva strappato a tutti un sobbalzo.
A Sirius che stava tentando di risolvere un
cruciverba, a Cecily che stava cercando di capire la
disastrosa calligrafia di Tonks e a quest’ultima che
stava tornando in quel momento con un vassoio su cui troneggiavano tre tazze di
caffè -PORCA MISERIA!- esclamò scrollando prima il piede destro, poi il
sinistro.
Con quel saltello aveva lasciato cadere la presa sul vassoio e adesso sentiva i
calzini gonfiarsi per via del caffè assorbito - Un giorno dovrò smettere di indossare
i calzini babbani di papà.-
si lamentò intanto che Sirius annuiva al telefono.
Sollevò lo sguardo verso di lui e lo trovò con le labbra socchiuse e gli occhi
fissi ad un punto della scrivania, si girò verso Cecily
e vide che la guardava.
-Che succede?- le chiese con le sole labbra.
-Non lo so.- scosse il capo l’Auror
più anziano. Sirius appoggiò la cornetta del telefono sulle staffe,
e si alzò, recuperando la bacchetta dal cassetto - Un licantropo si aggira nei
pressi di Craven
road…- disse chiudendo la fibbia della custodia della bacchetta. Una specie di
tasca di pelle nera, scomoda da tenere , ma dannatamente utile -… E a …- rimase
per un momento in silenzio.
-A Craven Road n°15 abita Remus.- disse Cecily. Ninfadora fece ribalzare lo sguardo dal cugino all’amica
- E allora? Sa badare a se stesso, no?- chiese stupendosi dell’espressione che
vide sul viso di Sirius - Cosa?-
- Quel licantropo potrebbe essere proprio Remus, Tonks.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.
Craven
Road. Sirius socchiuse leggermente gli occhi,
posizionandosi sotto il cono di luce creato da un lampione di stile vittoriano.
Sollevò lo sguardo, verso lo spicchio di luna che si intravedeva oltre le nubi
gravide di pioggia, poi si volse a guardare Tonks
accanto a lui. C’era silenzio, troppo silenzio per il caos che un licantropo in
libertà dovrebbe creare in una strada piena di babbani
terrorizzati.
-Non capisco.- disse alla ragazza. Tonks si chiuse nelle spalle - Forse si è spostato.- Sirius allungò un braccio per indicare la strada
dietro di loro - Sì, ma dove sono i babbani
terrorizzati, le macchine distrutte, i bobby*!-
Sembrava che non ci fosse nulla di strano che la strada fosse addormentata come
era giusto che fosse a quell’ora della notte. Si volse per seguire Cecily verso casa di Remus,
quando vide la ragazza uscire a rompi collo dal portone di ingresso, e buttarsi
a terra con le mani a coprire la testa.
-CECY!- gridò Sirius. Fece per avvicinarsi quando
qualcosa spuntò dalla porta lasciata aperta da Cecily.
Nella penombra creata dai lampioni sembrava un animale enorme con qualcosa in
bocca. Sirius stese il braccio destro e andò
leggermente in avanti, quando Tonks ci finì contro a
forza.
-Che c’è?- chiese la ragazza.
-Quello non è Remus.- Tonks strizzò gli occhi , a differenza di Sirius, lei non riusciva a vedere cosa stava spingendo Cecily a muoversi a gattoni per cercare di scappare. Poi il
lupo avanzò e si ritrovò a coprirsi la bocca con entrambe le mani. - E’ enorme.-
Era un lupo,enorme, la bestia più
grossa che Tonks avesse mai visto, e aveva visto Sirius tramutato in cane, che pure aveva tutte le carte in
regola per essere scambiato per un cavallo. Aveva una folta pelliccia bionda e
reggeva una bambina per il pigiamino.
-Remus?-
Sirius scosse il capo - Remus
è poco più piccolo di me…-versione cane - Ha il pelo color miele, e gli occhi
blu.- lo stesso colore che si vedeva nelle foto del ragazzo, prima della
maledizione - Questo non so chi diavolo…REMUS!-
Era appena comparso alle spalle del primo lupo, gli era saltato addosso e gli
stava mordendo ferocemente il collo. Non è poi così piccolo, si disse Ninfadora, arretrando.Si sentì un guaito, e la bambina cadde rotoloni giù per i gradini. I due
licantropi rientrarono in casa rotolando assieme, allacciato mascella contro
mascella e Cecily corse a recuperare la piccola - Sirius, vieni a vedere…-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.
-E’morto?- chiese Tonks intanto che riceveva
da Cecy la piccola svenuta. Sirius tirò
fuori il braccio dall’abitacolo della macchina e fece di no con la testa - No, credo che sia
stato colpito da un qualche incantesimo.-si guardò attorno e si diresse verso
la seconda auto in fila al parcheggio. A Cecily ,
alzandosi da terra erano caduti gli occhi sull’auto parcheggiata accanto all’ingresso
di casa di Remus e così che si era accorta della
presenza di un uomo accasciato sul sedile del guidatore. Che idioti che erano stati,
perché non aveva pensato prima di controllare nelle macchine e nei locali? Si
avvicinò alla seconda auto e chinandosi appoggiò le mani a coppa sul vetro e
avvicinò il viso - Mamma, papà e due bambini. Tutti addormentati…-
-Che diavolo sta succedendo?- Sirius scrollò le spalle - A non chiedetelo a me.-si volse a
guardare la casa, un forte rumore di vetri che si spaccano si era appena levato
fino a loro. chissà che diavolo stava succedendo e se Remus
riusciva a farcela da solo. Era diventato un licantropo esperto negli anni, ma
non si poteva mai dire.
-Vado ad aiutarlo.-
-Sei impazzito?-
Sirius abbassò gli occhi verso la mano di Cecily che lo tratteneva - Ehi, scricciolo non sarebbe la
prima volta che tengo a bada un licantropo incazzato.- le appoggiò un colpetto
con le dita al centro della fronte - Tranquilla.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.
-Andrà bene.-
-Andrà benissimo-
-Andrà…-
-TONKS SE NON LA SMETTI DI RIPETERE CHE ANDRA’BENE TI…-Cecily si bloccò arricciando leggermente il naso e
lentamente voltò il capo verso la spalla sinistra. Da sopra questa, lanciò uno
sguardo perplesso dall’altro lato della strada e alla vista di Bellatrix, sgranò gli occhi. Alla sua destra il marito Rudolphus, alla sua sinistra, BartyCrouch jr. che ridacchiò scoprendo i denti .
-OH PORCA…- sillabò Tonks
-Vacca…- concluse Cecy indicando un punto alla loro
destra. Mulciber assieme ai fratelli Carrow , si girarono dell’altra parte , Malfoy
assieme a Peter Minus che sorrise lascivo verso Cecily.
-Siamo nella cacca!-
Fine
capitolo.
Dire che vi ringrazio per l’affetto
dimostrato a questa storia sarebbe poco *-* vi amo, semplicemente vi amo e
verrò a chiedere la mano di ognuno di voi xD
Erano davvero
stati belli i suoi tempi quando i bambini erano ancora creature innocenti,
facili da convincere dell’esistenza della magia. Hermione,
alla vista dei libri che s’involavano dalla scaffale, invece di meravigliarsi e
battere le mani divertita come aveva fatto Harry quando James aveva animato i
suoi giocattoli, aveva gettato un urlo spaventato ed era corsa a casa, senza
prendere nemmeno il piumino.
Lily abbassò la bacchetta stupefatta e James si schiacciò una mano in fronte
staccando mazzi di imprecazioni come se fossero stati fiori di campo.
La piccola aveva detto ai genitori che Harry l’aveva invitata a dormire, e ora
se la sarebbero vista arrivare di corsa urlando, probabilmente, che i genitori
del suo amichetto, erano adoratori del demonio. O qualcosa del genere.
Tutto per non accettare la verità, per quanto assurdo poteva essere.
-Sempre detto io che quella ragazzina è troppo intelligente.- disse Regulus, recuperando la sua forma umano, con una scrollata
del capo e girandosi poi attorno per controllare di non essersi lasciato pezzi
canini. Tipo la coda lanosa o magari, le orecchie. Abbassò le mani e sbuffò
intanto che Harry raddrizzava una delle sedie che Hermione
aveva trascinato a terra scappando - E adesso?-
-I suoi genitori penseranno che ha avuto un incubo.- disse Draco
semplicemente sistemandosi sul divano con un saltello. Sollevò le sopracciglia
in risposta a tutti gli sguardi dei presenti puntati su di lui e sorrise quando
James lo indicò con un cenno della mano esclamando sollevato -Merlino…Sto
bambino è un genio.-
-Lo pensate davvero?- Harry era scettico, come la madre che con un colpo di
bacchetta, ricompose un vaso e lo rimise sul mobiletto accanto l’uscio. Lily si
appoggiò le mani ai fianchi e come Regulus li fissò
annuire con lo stesso piglio convinto.
-Il dottor Granger non mi è mai sembrato un aquila.-
mormorò allora Lily massaggiandosi il mento, e la signora Granger
era troppo pia e devota per poter anche solo concepire l’esistenza di maghi e
streghe.
Lo squillo del telefono strappò a tutti un sobbalzo, James deglutì fissandolo e
poi si avvicinò afferrando la cornetta e appoggiandolo all’orecchio.
Borbottò qualche - Oh Davvero? . - e anche - Meno male.- per poi sollevare
il pollice della mano libera verso gli altri - Oh sì, è probabile che abbia
mangiato pesante…-
Lily si lasciò cadere all’indietro su una sedia e Harry sospirò alzando e
abbassando le piccole spalle.Avevano
immaginato la stessa cosa, ovvero tutto il vicinato riunito sotto le loro
finestre, armato di fiaccole e forconi per bruciare i seguaci del Maligno.
-Era il dottore…- disse James attaccando - Mi ha detto che Hermione
li ha svegliati attaccandosi letteralmente al campanello di casa, che
straparlava, e che orma la madre sta cercando di calmarla e di farle capire che
ha avuto solo un brutto sogno.- sollevòdue dita in segno di vittoria, ma abbassò la mano quando vide Regulus scrollare la testa - Cosa?-
-E quando riceverà la sua lettera?- gli chiesequesto.
Il Malandrinofece una smorfia, andando
verso le scale - Ci penseremo allora. Sono le due di notte che dite di…- si
fermò con il piede destro sul primo gradino. Qualcosa di piccolo e luminoso era
appena saltato fuori dal muro e lo stava fissando. Un leprotto di pura luce,
che prese a saltellare sulle zampine, come per attirare la sua attenzione e poi
si lanciò di nuovo attraverso la parete.
-Cecily?- disse voltandosi indietro verso gli
altri.
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Avevano scelto il male minore, Tonks e Cecily.
Fra otto Mangiamorte decisi a prendersi le loro
giovani vite, o meglio, la vita di Cecily, avevano
deciso di optare per il licantropo che poteva staccargli via la testa ed
entrare in casa e di sigillare la porta di ingresso con un incantesimo per uno.
Dora, guardò Cecy accanto a lei, che respirava a
fatica sotto i boccoli castano scuro - Vogliono rapirmi!- le disse stringendo
la presa sulla bambina svenuta fra le sue braccia - Per quale motivo vogliono
rapirmi?- Cecily scosse le spalle, non lo sapeva, ma Bella era
stata chiara. Gli altri dovevano uccidere lei e portarle solo la nipote. Si
guardò attorno, socchiudendo gli occhi e sollevando la bacchetta evocò un
incantesimo Lumos.
-Ce l’ha con tua madre.- disse guardandosi attorno. Lo stabile, un vecchio
edificio a due piani, con scale scricchiolanti e finestre troppo piccole per
aprirle e saltare giù da lì sembrava deserto. Non si udivail rumore dei due licantropi o di Sirius, andato ad aiutare l’amico.
-Sì, ma non è un odio di ieri questo.- obbiettò Tonks,
voltandosi e camminando all’indietro per qualche passo. Si raddrizzò e la
piccola fra le sue braccia gemette penosamente. Sarebbe stato davvero un
impresa spiegare ai genitori che ogni luna piena si sarebbe trasformata nello
stesso mostro che li aveva aggrediti. - Quindi perché rapirmi adesso?-
-Non lo so!-bisbigliò Cecily iniziando a salire le scale - Non chiedermi di
capire come ragiona una matta.- si volse con lo stesse salto spaventato quando
la porta di ingresso dietro di loro vibrò paurosamente,facendo cadere sulle
loro teste una fitta pioggerellina di intonaco color limone -… Spera solo che
mio fratello riconosca il mio Patronus.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Cecily non fece in tempo ad evocare uno schiantesimo che si sentì afferrare la mano destra e
spingere il capo contro un ampio petto chiaramente maschile. Mandò un gemito soffocato
contro la camicia di stoffa leggere contro cui aveva la faccia premuta, prima
di sentire sussurrare - Cecy sono io, calma!- Sirius mollò la presa al suo capo e le permise di
reclinare la testa all’indietro e di osservarlo nella penombra creata dalla
luce dei lampioni che filtravano dagli scuri non abbassati -… Che fate qui?-Guardò
oltre la testa della ragazza, Tonks con la bambina fra le braccia - Dovevate
aspettarmi fuori! -non mollava Cecily e nonostante il momento, Tonks
ghignò malvagia a quella vista, soprattutto alla vista dell’espressione della
ragazza chiaramente in difficoltà
-Ci sono otto Mangiamorte là fuori.-
-QUANTI?-
esclamò per poi costringersi ad abbassare la voce mordendo il labbro inferiore
con forza - Porca miseria, dobbiamo chiedere aiuto.- finalmente tolse il
braccio attorno alle spalle di Cecily- Che qua rischiamo di non cavarne le gambe…-tolse la presa al braccio della ragazza e
indicò un punto dietro di lui. -Greyback è là…- disse, indicando una stanza infondo
al corridoio - L’ho sigillato con un incanto, domani lo porteremo al Ministero.-
si passò una mano sulla fronte - …E Remus, l’ho
lasciato che si leccava nel suo appartamento. - Afferrò Tonks
per la coda della maglietta e la tirò a sé - Meglio se non prosegui oltre.-
-Perché?-
chiese la ragazza.
-Greyback infetta i bambini e letteralmente fa a
brandelli i genitori.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
-Oh davvero è
stata una bellissima idea.- Regulus si coprì la testa con un braccio, James evitò
di venire accecato da una pioggia di detriti, sollevando un lembo della giacca
e portandosela ad altezza faccia con un movimento del braccio -… Andiamo.-disse
al ragazzo accanto a lui, accucciato dietro ad una macchina - Queste cose si
fanno quando si è giovani.- Regulus borbottò qualcosa.
Avevano seguito il Patronus di Cecily
fino a Craven Road e lì si erano ritrovati nel bel mezzo di un inferno fatto di
Maledizioni Proibite. -Dove diavolo sarà Cecy …- la
macchina dietro di loro vibrò paurosamente.
Entrambi i maghi la toccarono a mano aperta cercando di capire che diavolo stava
succedendo- Che cavolo!?- si chiesero e
sempre assieme finirono di pancia sull’asfalto quando questa volò in aria e
finì oltre la recensione che circondava una alta casa in stile vittoriano alle
spalle di Mulciber.
-MAMMINAAAAAAH!-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Da dentro la
casa, Sirius, Tonsks e Cecily si scambiarono uno sguardo.
I salvatori che dovevano venir salvati. Ma guardate voi! Sirius si batté una mano sulla fronte con un
imprecazione e Tonks si sistemò la bambina fra le
braccia. L’idea di aspettare al sicuro l’arrivo dei rinforzi era sfumata, visto
che quei due, rischiavano di rimanerci secchi. - Dora.- disse-Metti la bambina in quella camera.- indicò
una porta con una targhetta di plastica bianca - Tanto non si sveglierà prima
di domani mattina…-
Strinse la presa alla bacchetta - Andiamo.- disse a Cecily
vicino a lui - Visto che la cavalleria deve venire saltava…- riuscì a
sorridere scendendo le scale, anche se erano ancora in minoranza numerica c’erano
buone possibilità ch James avesse chiamato rinforzi. Si appoggiò con la schiena
a lato della porta, lo stesso fecero le ragazze. Dora accanto a lui, Cecy dall’altra parte.
-UNO! DUE!TRE!-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Sirius aveva visto giusto, mezzo Ministero era
stato messoin agitazione da Lily e
quattro Auror erano pronti a smaterializzarsi a
Craven Road per rendere pariglia ai Mangiamorte. Un imboscata per un imboscata. C’erano KingsleyShacklebolt e Hestia Jones,
guardie di Azkban,
richiamate dall’isola carcere. EmmelineVance e accanto a lei, Malocchio Moody.
L’uomo si allacciò la custodia della bacchetta attorno all’ampia vita e si
volse verso la persona che era appena apparsa dietro di lui < E tu che
diavolo ci fai qui?> chiese guardandola sorpreso.
-Vengo con voi, no?-
Fine
capitolo.
Chi è la
persona apparsa alle spalle di Malocchio? xD lo scoprirete
al prossimo capitolo :D
C’era davvero qualcosa di strano nell’aria.Come un piano che ribolliva sotto la
superficie di cui tutti riuscivano a
vedere i contorni, ma nessuno il disegno completo. Per quale ragione Bellatrix voleva rapire Tonks,
per quale motivoera così ostinata ad
averla anche se la situazione in campo era cambiata e ora in minoranza erano i Mangiamorte.Da
dietro un muretto sbeccato, James la osservava crucciato.
Era in mezzo alla strada e osservava, con un vago sorriso di compiacimento
sulle labbra Mulciberduellare con Regulus rimasto allo scoperto
nonostante l’uscita a sorpresa di Sirius, Tonks e Cecily dalla casa. Il ragazzoche sembrava in difficoltà e arretrava e l’altro
mago che avanzava di ogni passo, sorridendo sadico. Si volse e da dietro una
macchina vide spuntare la testa di Sirius. Malocchio
aveva detto che c’era qualcun altro oltre lui e Hestia,
che si sarebbero fatti vedere al momento opportuno, ma quale momento migliore
poteva esserci oltre quello. Reglus sentì una ferita
aprirsi su un braccio, mandò un grido di dolore che fece alzare Sirius.
-Fermo!-una voce spuntò dal nulla
praticamente e qualcuno superò Cecily accucciata
accanto a Sirius per fiondarsi sulla schiena del Mago
e buttarlo atterra, un secondo prima che Bellatrix si
voltasse verso di loro. Avevano lanciato un Confundus
per nascondersi, ma se li avesse visti, beh la confusione sarebbe servita ben
poco.
-Chi diavolo!- gridò Sirius dimenandosi sotto il
dolce peso di una donna bionda. Che fosse donna lo aveva capito dalle forme che
gli premevano sulla schiena, e che fosse bionda dai riccioli dorati che
sollevando il viso, gli solleticarono il naso.
-TU?- esclamò intanto che quella abbassava gli occhi chiari verso di lui.
-Felice di vedermi, cane?- chiocciò Andrea Moody,
unica figlia di AlastorMoody. -ASSOLUTAMENTE NO, PICCOLO MOSTRO!- Appoggiò le mani a terra e si tirò su di scatto, scrollandosi la biondina
dalla schiena e mandandola addosso a Cecy che finì
lunga a terra , con Andrea di schiena su di lei. Fortuna che la ragazza era
piuttosto leggera -Andrea che piacere vederti.-
sussurrò da sopra la spalla della ragazza - Quando sei tornata?-
-Proprio stamattina.-
.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
-Malocchio si è portato dietro il
cucciolo.- ridacchiò James dal suo nascondiglio, scambiando uno sguardo
indietro, verso Tonks, seduta accanto a lui e Hestia che annuì con un cenno del capo. I battibecchi fra Sirius e Andrea erano storia, avevano iniziato a scuola,
quando la bambina era al primo anno assieme a Cecily e
il Malandrino all’ultimo e a quanto pare non avevano finito! Visto come la
biondina stava stiracchiando le guance di Sirius che
aveva provato a tastarle le tette come saluto -Bene, direi che è arrivato il
momento del contrattacco.-
.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Una luce, accecante. Bellatrix chiuse gli occhi, strizzandoli per via del
brusco cambio di illuminazione e quando li riaprì vide una sorta di voluta di
fumo argenteo a forma di cervo lanciarsi sul Mulciber
e spedirlo contro un alta cancellata. Il Mangiamorteatterrò di pancia sul marciapiede, ma si
sollevò immediatamente, toccandosi la testa . -Potter-
sibilò smaterializzandosi anche lui, assumendo la forma di un enorme leone
fatto di fumo nero. Poco più in là, vennero scovati dal suo nascondiglio Peter Minus, assieme ai Carrow da Hestia, Malocchio e Emmeline . I
tre furono costretti ad allontanarsi da Regulus che
era già crollato sulle ginocchia sfinito per la stanchezza e strava osservando
la scena ridacchiando. -Lucius.- disse fra i denti Bela, ma Malfoy si era già dileguato alla vista di Malocchio. Fissò
il punto della strada dove aveva visto involarsi il cognato, e si irrigidì
quando sentì il tocco di una bacchetta nella parte bassa della schiena. Si
irrigidì , ma non si ribellò nemmeno quando Sirius le
fece passare un braccio attorno al collo e si avvicinò al suo orecchio - Mi hai
fatto cadere da venti metri dritto in mare, cugina…-
Bella sorrise senza voltarsi - Sei vivo, non stare a lamentarti.- -Azkban ti aspetta .-
-E l’inferno aspetta voi.-
riferendo che sentì James gridare il
nome di Regulus. Si volse verso il fratello, e come
in un incubo, vide una donna avanzare verso di lui, che si stava rialzando. - Reg!- gridò mollando Bellatrix
con uno spintone. Il ragazzo lo fissò perplesso, prima di voltarsi all’indietro
e trasalire alla vista della donna che
lo aveva raggiunto - Ma…- ebbe il tempo di dire prima di sentire le viscere
lacerarsi. Sgranò gli occhi e si aggrappò alla mano che l’aveva appena
accoltellato - Mamma?- disse intanto che un rivolo di sangue gli colava lungo
un lato della bocca.
-Io vi ho dato la vita.-
disse WalburgaBlack
fissando negli occhi il figlio - Io ve la tolgo.- girò la lama e il grido di
dolore di Regulus catalizzò l’attenzione di tutti i
presenti. Malocchio che stava tenendo a terra Mulciber
premendogli un piede in faccia,Cecily che aveva appena schiantato Minus,
e Tonks che stava scappando da Rudolphus.
-REGULUS!-
.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Regulus cadde di lato ai piedi della madre, che
sollevò gli occhi verso Sirius che correva verso di
loro. Sollevò la mano sinistra, l’altra reggeva ancora il pugnale e la puntò
verso Sirius. L’uomo si bloccò sconcertato, e
senzarendersene conto bisbigliò - Ma…
Siamo tuoi figli.- Non poteva credere a quello che stava facendo, era venuta ad
ucciderli, probabilmente Bellatrix le aveva detto che
Regulus era vivo e che era dai Potter.
-… Io non ho figli. AvadaKedavra!-
Sirius rimase immobile, incapace di reagire. In
lontananza, gli venne il grido di Cecily che lo
implorava di spostarsi, seguito dall’imprecazione congiunta di Malocchio e
Andrea. Ma fu James a metterlo in salvo, buttandosi su di lui e costringendolo
a rotolare. Si ritrovarono praticamente uno sopra l’altro, Sirius
a terra, e James a cavalcioni su di lui e l’unica cosa che il Capo Malandrino
fece, fu dargli un cazzotto dritto sul muso .
-SIRIUS RIPRENDITI MALEDIZIONE!- disse
alzandosi per andare da Regulus che si rotolavate a
terra tenendosi un braccio di traverso sulla pancia. Si fermò , a metà frai due fratelli e si volse verso Tonks
abbrancata da Rudolphus. - CAZZO!- esclamò. Lastrange doveva aver sfruttato il momento di distrazione
data dall’accoltellamento di Regulus per afferrare la
sua presa .
CREDITS: Il primo paragrafo. La scena Walburga/Cecily/Regulus èispirata ad un episodio di Lost. In questo periodo lo sto
riguardando, quindi aspettatevi altre citazioni u.u
Capitolo 25.
Troppo lontani
per intervenire, i maghi fedeli a Silente avevano assistito impotentialla sparizione di Tonks
fra le braccia di Lastrange, ma non avevano avuto
tempo per maledire la loro distrazione che Walburga
si era chinata in avanti e aveva afferrato Regulus per i
capelli .
- No ferma, lascialo!- Andrea fu la prima a reagire, ma se la vide sparire
davanti in una nuvola di fumo nero che turbinando la spedì addosso al padre,
Quando i due Moody si ripresero dalla botta, si
guardarono attorno, giusto in tempo per vederla riapparire dietro un alto
cancello di una casa, lasciar cadere il figlio e puntare stranamente gli occhi
verso James e Cecily-Profeti.- alzò il dito verso la ragazza, che aggrottole sopracciglia e poi una Maledizione Cruciatus si abbatté sul povero Mago steso ai suoi piedi.
-NO!- gridò Cecy intanto che Sirius
raggiungeva la cancellata correndo. Provò a lanciare un incantesimo attraverso
le sbarre, ma questo si spense con uno sfrigolio appena toccato il ferro del
cancello, tentò di smaterializzarsi, ma niente. Un'altra Maledizione piombò su Regulus e Sirius non poté fare
altro che guardarlo impotente che si torceva a terra sputante sangue e saliva. -BASTA!
BASTA! CHE DIAVOLO STAI FACENDO?-
-Lo ami?- gli occhi neri di Walburga si sollevarono,
ma non osservarono il suo figlio maggiore, si piantarono su Cecily
che era lì, accanto a lui. Sirius pure si volse a
guardarla, e la trovò con la stessa espressione stordita che doveva essere
stampata sul suo di viso. Walburga abbassò la
bacchetta e la schiena di Regulus impattò con forza
contro le sbarre della cancellata. La ragazza mandò un gemito di gola e si
avvicinò - MALEDETTA, E’ TUO FIGLIO, BASTA!- si chinò dietro Regulus che respirava dalla bocca sangue e aria . Ad ogni Crucio che Regulus si beccava,
gridava anche lei, come se stesse sentendo lo stesso dolore. Walburga ghignòe le
domandò - Lo ami, Profeta?- prima di lanciare un ennesima scarica di
Maledizione sul figlio a terra.
“E’come se non l’avessi mai partorito. E’
terribile.” si disse da lontano James che teneva a terra BartyCrouch tenendogli la testa
all’indietro verso di lui con un braccio
a premere con forza sul collo.
-RISPONDILE
PER MERLINO!-
Per la prima volta da che lo conosceva, Cecily sentì
la voce di Malocchio carica di nervosismo. Risponderle? E che diavolo doveva
rispondere per evitare che quella ammazzasse suo figlio davanti ai loro occhi? L’ennesimo
grido di Regulus, spezzato stavolta da un rantolo di agonia,e
la risposta le si formò in gola - Sì, LO AMO!- ficcò un braccio attraverso le
sbarre e lo passò attorno il collo del ragazzo, assorbendo in parte la Crucio destinata a lui. Si irrigidì in risposta al dolore,
senza pensare a quello che stava dicendo, se sembrasse convincente o meno ( e
lo sembrava, lo sembrava eccome ) sapeva solo che sentiva il braccio ora coperto di sangue di
quel poveraccio - LO AMO! LO AMO!- lo ripeté ancora, per poi gridare - BASTA, COSì LO AMMAZZI!- Walburga sorrise, osservando Cecily
che cercava di sorreggere Regulus attraverso le
sbarre, poi lanciò uno sguardo a Sirius e poco più in
là ad Andrea, che stava ancora accanto al padre, il viso nascosto fra le mani
per non vedere lo scempio sul povero Reg. A parte Barty,
placcato al volo da James, gli altri Mangiamorte
erano tutti spariti. - Bene, vedi di ricordarti queste parole, Profeta.- disse
in un sussurro, prima di svanire in uno sbuffo turbinante di fumo nero. Il
cancello si aprì e nonostante lo shock di quello che aveva appena visto, Sirius entrò in giardino e si portò di fronte al fratello
che cercava di respirare fra il sangue che aveva in bocca.
-Ehi piccolo.-
gli disse.
Regulus arricciò leggermente il naso e gli
angoli delle labbra in quello che doveva essere uno dei suoi soliti sorrisi. Peccato
che fosse letteralmente coperto di sangue, fra quello della ferita al petto,
quello che aveva sputato e quello della botta alla fronte, che si era riaperta,
sembrava uscito da uno di quei film dell’orrore babbani
che piacevano tanto ad Arthur Weasley.
-Che…- la voce di Regulus era solo un rauco gorgoglio
- Che è successo?- Sirius si chiuse nelle spalle, per poi lanciare uno
sguardo a Cecily che singhiozzava con la guancia
appoggiata sul capo di Regulus. Per spavento? Per
altro? Non sapeva dirlo, ma c’era qualcosa nell’aria. Per quale ragione
altrimenti fare tutto questo, senza dare però il colpo di grazia.
-Starai meglio…-
Regulusroteò
gli occhi verso il cielo, abbandonandosi contro il braccio di Cecily che lo reggeva. Sirius lo
spostò delicatamente, per poi sorriderla - Starà bene…- la ragazza si ritirò,
pulendosi dal sangue sfregando il sangue con un lembo della maglietta - Non ti
preoccupare, ha la pelle dura.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Intanto a MalfoyManor, Tonks
menava calci all’impazzata per cercare di farsi mollare.
Più Rudolphus la stringeva per non farsela scappare,
più lei si incarogniva a cercare di farsi mettere a terra,colpendogli le gambe con i tacchi degli
stivali e cercando di mordergli il braccio che le teneva attorno al collo.
-Maledizione!- si lamentò questo, quando i denti della streghetta
affondarono nella carne del suo avambraccio, fino a far uscire sangue. Allentò immediatamente
la presa su di lei e arretrò di un passo, reggendosi la ferita con l’altra
mano. - PICCOLA CAGNA SCHIFOSA!- afferrò la bacchetta e la puntò verso la
nipote acquisita che aveva appena finito di sputacchiare a terra il sangue che
le era finito in bocca, ma fu fermato dalla mano di Bella sul suo polso.
La donna lo costrinse ad abbassare il braccio e gli sorrise placidamente -… Non
dobbiamo stropicciare troppo il pacco.- ovvero Tonks -…
Andromeda non ci darà mai Narcissa per un cadavere
coi capelli rosa, no?-Che Narcissa si fosse rifugiata
da Meda e quella specie di mezzo mago di suo marito era più che scontato. Visto
che non l’avevano trovata morta in qualche vicolo di Londra. Si staccò dal marito e si chinò leggermente
verso l’auror, che si tirò indietro. Le afferrò il
mento nella mano sinistra e le sollevò il viso verso di lei - Prega che tua
madre voglia riscattarti, perché ci sei costata Barty
e Greyback.- strinse la presa affondando le unghie
nel mento di Tonks che si lamentò strizzando gli
occhi -...Capito nipotina?-
-Vai al diavolo!-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
A GrimmauldPlace, invece, Walburga si stava godendo il pigro piacere della spazzola
che passava e ripassava fra i suoi lunghi capelli, ancora biondi grazie alla
magia. Dopo essere stata in quell’orribile strada piena di case babbane, una volta tornata a casa, la prima cosa che aveva
fatto era immergersi nella vasca per lavare via le lordure che, secondo lei, le
si erano depositate addosso.
L’elfo Kracher era dietro di lei, seduto su uno
sgabello, e con la perizia di un parrucchiere, dipanava ad uno ad uno i nodi
nella chioma della sua signora e poi passava la spazzola. Walburga
aprì gli occhi allo scricchiolio dei cardini della porta e si volse a guardare
il marito che la osservava dalla soglia.
-L’ho fatto.- disse e Orion annuì. -Molto preso
avremo un erede a GrimmauldPlace.-
-Un profeta?-
-Che sia un profeta o un erede diretto non conta.- raddrizzò la testa in modo
che Kracher potesse continuare a pettinarla – Ciò che
conta è che lo avremo.-
Ahaha. Dopo la tragedia, un po’ di
demenzialità xD
Capitolo 26
Una donna
minuta con una massa di riccioli castani, uscì di corsa dal vano del camino e
tossicchiando si guardò attorno. Piuttosto piacente, nonostante l’età non più
verde, aveva un viso piccolo, grandi occhi nocciola, e labbra carnoseal momento tirate in un broncio preoccupato. Sirius , nel gufo che le aveva inviato, le aveva detto di
recarsi immediatamente al St.Mungo, non aveva spiegato il motivo della sua
richiesta, e la povera strega era ad un passo dallo scoppiare in un pianto
dirotto. -Andie.- La donna si volse di scatto e Sirius sialzò dalla
sedia su cui era crollato tre ore prima. Era da solo, Andromeda lo notò
immediatamente, intanto che i passi di Ted la raggiungevano, si avvicinò al
cugino che la guardava sfinito. Sollevò una mano, per appoggiargliela sul viso,
ma Sirius si ritirò, scrollando il capo.
-Cosa?- chiese la donna, spalancando gli occhi scuri. Sirius premette le labbra una contro l’altra, intanto
che spostava gli occhi da lei a Ted, che finalmente era riuscito a raggiungere
la moglie. Lo vide portarsi una mano al petto intanto che riprendeva fiato e
poi, guardarsi attorno alla ricerca di Tonks probabilmente
- Ted.- lo chiamò.
-Si può sapere che succede?- Andromeda era ad un passo dallo scoppiare come
solo un Black sa fare. Ovvero afferrando la fonte
dello stress per il collo e scuoterla fino a farle perdere i sensi, o uscire il
cervello dal naso. E per una volta, anche Ted sembrava d’accordo con lei ad
usare le maniere forti, se Sirius fosse rimasto
ancora a lungo a fissarli senza dire mezza parola.
-…Dora è stata rapita da Bellatrix.- I due
indietreggiarono, Andromeda aggrappata al braccio del marito che aveva
riportato la mano al petto -E Regulus è stato
aggredito selvaggiamente da mia madre.- Teddy fece
per parlare, ma Sirius lo bloccò sollevando una mano -Sì
è vivo. A quanto pare, la notte in cui tradì Voldemort
e gli rubò il medaglione di Salazar, Kracher
disubbidì ai suoi ordini. Lui gli aveva chiesto di lasciarlo indietro, ma
quell’elfo testone, non poté obbedirgli.-
-Un elfo domestico non disobbedisce agli ordini.- mormorò Ted. -Walburga, gli
aveva ordinato di proteggerlo. Quindi Kracher non poteva
lasciarlo lì a morire. Lo portò in salvo e l’accu…-
le parole di Sirius vennero coperte da un grido
lancinante. L’auror si portò le mani alle orecchie, e
Meda si ritrovò stretta in un abbraccio stile orsoda Ted - PER QUALE CAZZO DI
MOTIVO NON GLI DANNO NIENTE!-
-E’ Reg a gridare?-
-Sì, urla da ore!- Sirius sembrava sull’orlo di una
crisi isterica. Sentire il fratello gridare a quel modo e non poter fare nulla
per aiutarlo, gli stava mandando in tilt il sistema nervoso - Gli stanno risanando
le ferite senza una cazzo di anestesia!- Perché troppo debole per reggerla, ma
farlo gridare a quel modo, non era peggio?
-Sirius.-la voce di Andromeda era debolissima. -Uhn?- l’Auror tornò a
prestarle attenzione.
-Cosa facciamo?-
Sirius si massaggiò la nuca con una mano. Cosa
potevano fare loro? Nulla a parte aspettare. C’erano tre squadre di Auror a lavorare alla faccenda - Cissy
è rimasta a casa, vero?-
Ted annuì.
-Allora lo avrà già incontrato.- annuì Sirius
voltandosi e incamminandosi verso le scale. -Voi rimanete con lui.- mosse la
mano sinistra come per indicare la porta davanti ala quale Ted e Meda erano
fermi - Io vado a riprendervi la piccola.-
.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Il mago che Narcissa aveva incontrato era AlastorMoody.
Il vecchio mago era entrato a casa Tonks con la
grazia di un troll in fuga e senza dare tempo alla donna di capirci niente,
l’aveva presa in spalla come un sacco e si era smaterializzato con lei a casa
di James e Lily. La donna che gridava come un aquila ferita e che menava
ginocchiata e manate per farsi mettere giù, lasciò di stucco Harry che sputò il
suo succo di frutta.
In quella casa, non c’era più un attimo di pace, per la miseria!
-Amico di mamma e papà?- chiese con gli occhioni
sgranati.
Malocchio si volse verso di lui, senza mollare la furia che si dimenava sulla
sua spalla destra .Pareva stranamente a
suo agio, e più tardi conoscendolo meglio, Harry pensò che quello doveva essere
il suo modo standard per approcciarsi alle persone quando non aveva voglia di
spiegare perché dovevano seguirlo. Il bambino si vide scrutato , prima
dall’occhio sano dell’Auror, poi da quello magico e
alla fine sorrise quando questo sbottò in un - SANGUE DI
GODRIC, SEI SPUTATO JAMES QUANDO ANCORA PUZZAVA DILATTE.- con un vocione degno di un orso.
.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Sirius sgranò gli occhi. impalato in cima ad
una ripida rampa di scale. Aveva come l’impressione di trovarsi
inuno di quei sogni dove sei in mutande
in mezzo ad una folla di gente,dove
vorresti solo che scappare via, ma non puoi perché hai piedi ancorati a terra e
non riesci a muoverti. Un secondo, era davvero come in quei sogni! Solo che il
responsabile di tutto non era il suo subconscio, ma una demoniaca biondina alta
un metro e una scoreggia. -ANDREA MOOOOOOOOOOOODY!- riuscì a gridare un secondo
prima di piombare giù per i gradini con la stessa delicatezza di una valanga, i
piedi legati assieme all’altezza delle caviglie dai pantaloni calati.
-Io ti temo.-
fece Cecily alla biondina accanto a lei che se la
rideva allegramente con il gomito sinistro appoggiato alla spalla destra
dell’amica .
Andrea sollevò un sopracciglio verso di lei e poi sospirò stiracchiandosi un
ricciolo color oro. Un viso d’angelo per
un animo di demonio avrebbe detto qualcuno, guardandola.
- Anche io ogni tanto mi temo.- annuì dannatamente convinta intanto che Sirius, sotto gli occhi di mezza St.Mungo, cercava di
districare il nodo ai pantaloni e di tirarsi su - Ma poi mi ricordo che è a SiriusBlack che sto facendo
dispetti e tutto passa.- spostò lo sguardo grigio cielo verso il Malandrino che
finalmente era riuscito a tirarsi su e con un -OCCHIO!- si portò alle spalle di
Cecilye con
uno spintone ben assestato glie la buttò fra le braccia…-AWWWWWW!- chiocciò unendo
le mani ad un lato del visoe
sculettando comicamente - Sempre detto che sareste una coppia deliziosa!- -Cecy io ti avverto …-ringhiò Sirius
da sopra la testa ricciuta della ragazza, appoggiata a lui. Anche se aveva
piantato in gola la reazione che aveva avuto alla vista di Regulus
martoriato, non aveva potuto spostarsi col rischio che si schiantasse a terra e
si facesse male -… Uno di questi giorni, io te l’ammazzo.-
-E io ti do una mano.- gemette la moretta, voltandosi
a guardare l’amica darsela allegramente a gambe. Era davvero una peste, non
sarebbe mai cambiata. O almeno, per quanto riguardava l’antipatia che provava
per Sirius, non sarebbe mai cambiata!
Si sentì afferrare per le spalle e spostare all’indietro. Sorpresa, sollevò gli
occhi verso il viso dell’uomoe lo trovò
non incazzato, qualcosa di più.
-Oh beh, adesso non esagerare. Non è la prima che ti combina.- Sirius la mollò , ficcando le mani in tasca.
-Che hai?- chiese Cecy perplessa.
L’animagus sollevò lo sguardo al soffitto - Niente.-
si chiuse nelle spalle - Pensavo solo che mio fratello, beh è sempre stato lui
il preferito fra noi due. In tutti, sempre...- guardò Cecily
sgranare gli occhi - Oh andiamo non fare quella faccia.-
-Di che
cacchio parli?-
-Sai perfettamente di che parlo.- Cecily sollevò le mani, come per trattenerlo, anche
se non si era mosso - No, che non lo so.- Merlino
quanto odiava quando Sirius iniziava a fare così.
Ovvero a far l’offeso per qualcosa di cui lei non aveva la minima idea - Vuoi
spiegar…- Si sentì afferrare il mento e meno di un secondo dopo si ritrovòSirius ad un soffio
dal naso.
-CHE!? COSA?
CHE CAVOLO?-
-Non ti ho mai
vista piangere e gridare a quel modo.-Cecily lo fissò sbalordita -Nemmeno quando ero io a venire
ferito.-Si sentì mollare malamente il
viso e per poco non fini per terra -Ecco di cosa parlo, Cecily.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Andrea Moody, nonostante tutto era una maledetta curiosona .
Per questa ragione non si era allontanata troppo da Sirius
e Cecily e si era rintanata a distanza di sicurezza
per seguire indisturbata la gustosa scenetta. Con il busto chinato in avanti,
le mani appoggiate sulle ginocchia e il labbro inferiore sporto in avanti,
cercava di capire se Sirius finalmente si fosse
deciso a vuotare il sacco.
-Merlino, baciala coglione!- si battè una mano in
fronte -Perché la molli!!!-
Erano anni che cercava di farli mettere assieme e succedeva sempre un intoppo.
Stavolta era il fratello gnocco di lui, il prossimo quale sarebbe stato? Un
asteroide dritto su Londra?
-Cosa stiamo guardando?-
Andrea sentì qualcosa premere sul suo capo e sollevando gli occhi vide James
appoggiato con il mento fra i suoi capelli. Si chiuse nelle spalle e tornò a Cecily e Sirius - Una tragedia.-
disse ridacchiando -Lui ama lei, lei non sa di amare lui, ma c’è l’altro che è
abbastanza figo da fare il terzo incomodo.-
James fischiò colpito - Però…-
Erano piazzati dietro un angolo di corridoio, accanto ai bagni degli uomini. I
due strizzarono gli occhi nella medesima espressione concentrata, ma niente. Si
capiva che i due stavano litigando, e pure di brutto, ma non che diavolo si
stessero dicendo.
-Maledizione, sono curioso.- disse James, schioccando le dita della mano
destra.
-E io sono inquietata.- disse Andrea incrociando le braccia.
-Perché?- le chiese il Malandrino.
- Ho il tuo inguine premuto sul sedere!-
James le sorrise pacifico - Oh miseria, Moody, sta a
riposo…- il suo fratellino minore o mini James che dir si voglia - Se ti fa paura, sono quasi
convinto che tu sia vergine piccoletta e che non ne abbia mai visto uno
pimpante!-
Andrea stava
per mettere mano alla bacchetta quando un odore ributtante filtrò da sotto la
porta del bagno e arrivò a loro potente come una botta in testa. Crollarono per
terra sopraffatti dal fetoree
nonostante la lite in corso, fatta da domande a raffica da parte di Cecily e risposte evasive per conto di Sirius,
i due si voltarono a guardarli strisciarsi via per salvarsi la vita .
-Che cavolo?-
chiese Cecy indicandoli.
-Ah non dirlo a me…- fece Sirius scrollando la testa.
RubeusHagrid,
custode di Hogwarts, e ricoverato per un brutto
diverbio avuto con il Platano picchiatore che non ne voleva sapere di lasciar
tagliare il prato attorno a lui al mezzo gigante, uscì dal bagno e nonostante
la brutta fasciatura alla testa, canticchiò allegro -…Tanti bei ippogrifi,
tutti per meeeeeee.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Intanto che Draco riabbracciava la madre al piano superiore della casa,
Harry decideva di agire intanto che osservava la villetta accanto alla sua. Era
solo un giorno che non parlava con Hermione, ma
sapeva che se non avesse preso in mano lui la situazione, questa non si sarebbe
mai sbloccata. Mione sapeva essere di un testardo
assoluto.
Uscì di casa dalla porta sul retro e guardandosi attorno, aggirò la siepe che
divideva le due proprietà e si avviò lungo il prato verso il retro della
villetta. Come previsto, Hermione era là, a leggere
un libro all’ombra del patio.
Harry la fissò imbronciato, poi le si avvicinò tenendo le braccia incrociate –Hai
intenzione di non parlarmi più?- la guardò sollevare il naso dal libro - Hermione.-
La bambina gonfiò le guance fissandolo.
-…Sei una strega e dovrai farci i conti prima o poi, come…- si portò le mani al
capo, stringendo leggermente. Sentiva piangere, in lontananza, l’improvvisa brezza
che si era sollevata, il grido di un neonato. Hermione
scostò il libro che teneva fra le mani e scese dalla sedia - Che c’è?- gli
chiese avvicinandosi.
-Un bambino,
lo senti?-
-Un bambino?- chiese Hermione.
-Un neonato…- Harry sentì improvvisamente paura, si strinse le braccia attorno
al corpo, chiudendosi nelle spalle - Un neonato…-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
-Che le
prende?- chiese rudemente Malocchio alla figlia accanto a lui. Erano fermi davanti alla porta della
camera dove Regulus era stato ricoverato, in attesa
dell’inizio dell’operazione, salviamo lo gnomo dai capelli rosa Cecily si era
improvvisamente irrigidita e aveva portato le mani ai lati del capo, premendo
con forza. Andrea si avvicinò all’amica, si chinò leggermente e cercò di
guardarla in viso - Credo che stia vedendo qualcosa.- Aveva gli occhi strizzati
e muoveva il capo in piccoli scatti - Una visione profetica?- chiese guardando Sirius dall’altro lato del corridoio.
-Credo…- fece
l’animagus - Che ci sia un bel programma in diretta
dal futuro.- Poco più in là dal Malandrino anche James aveva assunto la stessa
posizione sofferta della sorella minore.- Che sta dicendo lei?-
Capitolo corto concentrato sulla visione
profetica della famiglia Potter.
……………………………………………………………………………………………………
Capitolo 27
DoreaBlack sbuffò
sonoramente da sopra la pila di pacchetti che teneva fra le braccia. Suo
marito, Charlus, aveva sempre odiato accompagnarla in
giro per negozi , ma questa volta aveva passato il segno! Era sparito,
letteralmente, un momento prima era accanto a leie un secondo dopo era sparito.Nemmeno fosse stato divorato dal
pavimento.- Charlie?- chiamò
imbronciando le labbra in una smorfia adorabilmente perplessa. Cinquanta
anni,i capelli color miele raccolti in
una crocchia ordinata alla base della nuca, possedeva ancora quella serena
bellezza che un tempo l’aveva fattaoggetto di invidia di WalburgaBlack, sua parente alla lontana, ma nemmeno lontanamente a
lei somigliante. - CHARLUS HARRY POTTER!- esclamò battendo un piede a terra.
Era piuttosto piccola di statura, come sua figlia Cecily,
ma aveva quel temperamento nervoso che era tipico della famiglia Black e dei suoi rami cadetti. - DOVE MORGANA SEI?-
Si trovava in una piccola bottega di ninnoli e stravaganze nei pressi del
Tamigi. Nascosta all’occhio dei babbani da una decina
di incantesimi, contavasei corsie composte da alti scaffali di legno,
carichi di talmente tanta roba che era impossibile vedere oltre le
mensole.Alla cassa, che si trovava
accanto all’ingresso, una grassa streghetta leggeva
una copia del Cavillo. Da dove si trovava Dorea
poteva vederla annuire ad ogni panzana -Signora ha visto passare mio marito?-
le chiese.
Quella scosse il capo senza degnarla di uno sguardo.
-Come no?- Dorea si guardò attorno, quando un rumore
di vetro che si spacca le fece cadere tutti i pacchetti. Corse verso il fondo
della corsia dove si trovava, tornò verso quella doveva aveva trovato il set di
gobbiglie che aveva preso per Harry e trovò Charlus accucciato sul pavimento a tenersi la testa con
entrambe le mani.
-CHARLIE?- Gli si avvicinò e tanta era la foga che dovette lasciarsi cadere di
forza sul pavimento con le ginocchia per
fermarsi - Tesoro?- gli appoggiò le mani ai lati del viso e cercò di farglielo
alzare a forza. Era appiccicoso per via del sudore e aveva un rivolo di sangue
lungo la narice destra fino alle labbra. Dorea non
gli chiese cosa gli stava succedendo. Stavano insieme da troppo tempo perché la
donna non capisse che stava avendo una visione - Cosa? Cosa vedi?-
Charlus aprì gli occhi azzurri,ma non guardava lei, era concentrato nelle
immagini che si proiettavano nella sua testa. Dorea
intuì che doveva essere una scena parecchio frenetica da come questi si
muovevano velocemente per seguirla. - Neonati.-
-Dove sono?-
Erano al
centro dell’attenzione di una ventina di persone, ma non ci fece caso, doveva
cavargli più informazioni possibili, così da riferirgliele in caso, a visione
conclusa, si fosse scordato qualche particolare. Infondo iniziava ad avere un
età e i suoi poteri, a volte, si dimostravano troppo forti per il suo fisico.
-St.Mungo.-
-Che gli sta succedendo?-
-Un grande male.-
-Un grande male?- Doreasollevò le sopracciglia - Specifica!-
-L’Anima Nera è su di loro.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
A differenza
del loro padre, né James né Cecilysapevano dire dove si trovassero i bambini
che stavano vedendo. Erano venti, disposti in culle allineate, ed erano
sormontati da una sorta di cappa di fumo nero. Questa era una massa , simile ad
una nuvola mossa da orrende pulsazioni,che avventava su un bambino alla volta, si infilava nelle sua boccuccia
e poi gli usciva dal nasino, lasciandolo immobile. Cecily mandò un grido, nello stesso momento James
emise un flebile -NO!- intanto che Sirius, come Dorea, cercava di capire cosa stesse vedendo di così sconvolgente
e dove si stesse svolgendo.James tese
le mani,aprì e chiuse a pugno la destra
- Vuole una penna?- chiese Ted, facendo
apparire una penna babbana. James si volse e prese a
tracciare segni sul muro.
Un incantesimo protettivo molto antico, Sirius
aggrottò le sopracciglia intanto che teneva in piedi Cecily
reggendola per le braccia. - Lo conosco…- disse, ma fu interrotto dall’esclamazione
sorpresa di Malocchio.
-Questo è l’incantesimo
che protegge la nursery di questo Ospedale.-
James lo sbarrò con un segno deciso della penna , prima di tornare in sé con un
brivido. Guardò le parole che aveva tracciato sull’intonaco color panna, poi si
volse indietro verso gli altri - Che? Che è succe…-
Un urlo arrivò
fino a loro attraverso le tromba delle scale. I maghi si volsero a guardare la
porta aperta verso il fondo del corridoio, una voce di donna stava urlando -I BAMBINI!!!!-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Andrea era
stata la prima ad arrivare e a vedere lo scempio. Una giovane infermiera vagava
per le culle oltre il vetro che separava la nursery dal corridoio, tenendosi le
mani a coprire la bocca. La ragazza aveva provato ad attirare la sua attenzione
battendo sul vetro per farsi aprire, ma alla fine aveva dovuto sfondare la
porta con una spallata - Che succede? Perché hai gridato?-
L’infermiera le indicò la culla accanto a cui si era fermata, probabilmente a
mo di esempio per la condizione degli altri. Andrea si chinò a guardare
appoggiando le mani alla sponda.
Era una bambina, lo si capiva dalla tutina rosa e dalla copertina che l’avvolgeva,
intanto che gli altri entravano nella saletta guardandosi attorno, la prese fra
le braccia. Aveva gli occhietti aperti, respirava, ma era immobile.
Troppo immobile per una bambina di pochi giorni, presa in braccio da un
estranea.
-Che diavolo?- mormorò alzando gli occhi
verso Malocchio, che aveva preso in braccio anche lui un neonato. Un maschietto
anche lui con gli occhi sbarrati, e fissi in un immobilità spaventosa - Non sono morti.-
Malocchio
scosse il capo - Ma non sono nemmeno vivi.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Charlus allontanò le copertine che avvolgevano
il corpicino di una minuscola neonata e si chinò per appoggiarle un orecchio
sul suo piccolo petto. Il cuoricino batteva, i polmoni si gonfiavano e si
contraevano senza sforzo. Era viva, eppure, era come se fosse vuota… -E’ come
seavesse ricevuto il Bacio del Dissennatore.- disse ricoprendolae porgendola alla figlia. Non appena si era
ripreso si era fiondato al St.Mungo, ma come al solito era arrivato troppo
tardi.
Davvero un dono utile…
-Dobbiamo
dirlo a Silente.- disse alzandosi a fatica dalla seggiola. Si ritrovò a venir
fissato da tutti i presenti, come se avesse detto chissà quale eresia. Si
guardò attorno perplesso - Che?-
Capitolo
di transizione, in attesa del contrattacco degli Auror.
:3
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Capitolo 28
-Tonks è stata rapita.- -Sì.-
-E voi volete andare a riprenderla.- -Sì.-
-E PER QUALE RAGIONE NON ME L’AVETE DETTO PRIMA!?-
Andrea strizzò
gli occhi con una piccola smorfia, Cecilyportò le mani a coprire le orecchi con un
sospiro. Erano dieci minuti che Charlus inveiva come
una iena verso James e Sirius e ancora non sembrava
aver finito. -Hai mai notato come le
vene del collo di mio padre si gonfino quando urla?- chiese all’amica, che fece
una piccola smorfia con le labbra - Se non si dà una regolata, prima o poi gli
partirà un embolo.- Andrea premette due dita per orecchio e
poi scosse la testa come un cane intontito - No,però mi sono accorta che ha una potenza vocale
degna di una banshee.-
James sollevò le mani, come per chiedere un break al padre che stava ancora
vomitando rimbrotti, scambiò uno sguardo con Sirius e
sbuffò imbronciandosi come un moccioso - Scusa, visto che è stato un nostro
errore la cattura di Tonks, non volevamo metterti nei
casini.- visto che Charlus era capitano degli Auror - Ma abbiamo bisogno di aiuto, visto che non sappiamo
in quanti andranno a casa Tonks.- lanciò uno sguardo
indietro verso Cecily - Io e lei, non siamo di certo
al tuo livello…- Charlus socchiuse gli occhi -Che intendi dire?-
-Stanno preparando qualcosa. L’attacco a Regulus ne è
la prova più lampante. Magari teriesci
a capire cosa.- James sbuffò - Io non ci riesco e
nemmeno Cecily.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
RegulusBlack era sveglio, ma allo stesso tempo, non lo era del tutto Attorno sentiva i suoi allievi parlare, ma non capiva
un accidenti di cosa dicessero. Si mosse, lamentandosi
per il caldo che sentiva e il materasso sotto di lui si inclinò leggermente
verso destra, segno che qualcuno gli si era seduto accanto.
-…Ha la febbre alta.- disse una voce di donna, intanto che dita leggere
sfioravano la fronte sudata dell’Animagus, prima di posarsi per tastargli la temperatura.
-Con quello che ha passato, direi che è più che comprensibile.- le rispose
qualcuno, un uomo, con un tono basso e leggermente nasale -Domani dovrebbe star
già meglio.-
La ragazza sospirò. Il naso di Regulus registrò un
piacevole aroma di fiori arrivare da lei. Si volse, con il capo e inspirò
profondamente nella speranza di riconoscerla.
Un paio di volte tese al massimo il torace, rilassandolo con un gemito, aprì
gli occhi per un momento e colse in un lampo il particolare di un viso ovale,
occhi nocciola e riccioli scuri. Doveva
essere lei…
-Ce…- bisbigliò e la ragazza si volse verso di lui, togliendogli la mano dalla
fronte - Cecily?- Sollevò di nuovo le palpebre, per
un momento, ma c’era troppa luce.
-Sì, sono io.- Si fece di lato per permettere a Sirius di avvicinarsi al fratello e l’Auror
si abbassò per portarsi allo stesso piano del ferito. Regulus
aprì di nuovo gli occhi e stavolta trovò la mano di Sirius
a schermarlo dalla luce - Grazie.- bisbigliò intanto che Cecy
si alzavaper andare ad abbassare gli
avvolgibili.
-Come
ti senti piccolo?-
-Come uno che è stato pestato da sua madre.-
Sirius ridacchiò , intanto che allontanava la mano dal viso di Regulus. Questo battè le palpebre
un paio di volte, mettendo finalmente a fuoco i dettagli della stanza dove si
trovava e dei due, che sembravano letteralmente stravolti.
Guardò prima Sirius, poi la ragazza, poi tornò al
fratello - Secondo te…- strizzò gli
occhi con una smorfia - Per quale motivo l’ha fatto, Walburga?-
Prenderlo a quel modo, e massacrarlo solo per far dire a Cecily
che l’amava.
-Non lo so.-Sirius scosse
la testa- Ma sicuramente non è niente di buono..EHI CHE FAI?- si alzò per
prenderlo per le spalle e impedirgli di tirarsi a sedere, ma Regulus fu più svelto di lui e lo scostò con un braccio -
Guarda che sei…-
COPRITI IDIOTAAAAA!
-…Nudo.-
Regulus abbassò gli occhi, intanto che Cecily
si voltava coprendosi il viso con le mani. Era nudo, come un verme, dovevano averlo
spogliato per curarlo. Tirò su le coperte al petto , intanto che Sirius finiva a sedere per terra in preda ad una crisi di
risa.
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Remus si era svegliato da una decina di minuti, quando James entrò
nella sua stanza.
Al licantropo bastò uno sguardo per capire che gli stava nascondendo qualcosa. Quando
si mordeva il labbro in quel modo, erapreoccupato, eanche molto.
-Cosa?- gli chiese tirando su la coperta che gli era scivolata a metà schiena.
Era nudo, ma a differenza di Regulus, sapeva
perfettamente di esserlo.
James chiuse la porta e si appoggiò ad essa incrociando le braccia - Ieri sera,
Bella ha preso Tonks. - disse in un soffio, Remus sgranò gli occhi - Non fare quella faccia Moony,se voleva ucciderla, non se la sarebbe
portata dietro.-
-E allora per …- Remus si volse con un gemito, era
pieno di ferita, o meglio, lo era più del solito. Passò la mano sinistra sul
braccio destro, dal polso fino alla spalla, che strinse leggermente - Che
diavolo mi è successo?-
-Ti
sei battuto contro Greyback.-
-Davvero?-
Remus sembrava enormemente sorpreso.-E hai pure
vinto.- Ora sembrava incredulo, anzi, sul punto di chiedergli se la stava
prendendo in giro. -Oh andiamo, non fare quella faccia, non sei più un bambino
in cullo e lui il mostro cattivo che ti ha morso.-
Remus si lasciò sfuggire un sorriso amaro - Siamo due
mostri.- alzò una mano per bloccare la protesta di James - Esci un attimo, devo
vestirmi.- si volse verso l’amicoper
zittirlo,stavolta con un occhiataccia -
Si , vengo con voi e NO, non sono impazzito.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
-Ahia
Moody!- Sirius tirò il ginocchio destro al petto e si afferrò
il piede pestato da Andrea con entrambe le mani. Quella ragazzina aveva il
dannato vizio di pigliarlo a botte per avere la sua attenzione - …Hai mai
pensato ad una bella terapia contro la rabbia?-
Andrea portò le mani ai fianchi fissandolo irritata.
-Che diavolo ho fatto stavolta?- le chiese Sirius
prima di guardarsi attorno.
-Quando tuo fratello ti avrà soffiato Cecy da sotto
il naso, ricorda…- lo indicò con l’indice della sinistra, il Malandrino sollevò
un sopracciglio sorpreso - Io facevo il tifo per te, dannata bestia!-
Sirius guardò verso la porta della camera di Regulus
- Perché, tu dici?-
Andrea si schiacciò una mano in fronte - Oh Godric,
certo che sei scemo veramente.- si allungò verso di lui prese sottobraccio -
Adesso ti dico un segreto.- iniziò a camminare e Sirius
la seguì perplesso, infilando la mano in tasca - A tuo fratello piace Cecily...-
CHE COSA?
Andrea
si premette l’indice sulle labbra.
-Ma dici sul serio?-
-Già…- la biondina annuì - Cecy credo che non se ne
sia accorta…- si chiuse nelle spalle - E’ leggermente tarda per questo verso.-
continuò a camminare tenendosi al braccio di Sirius -
Ma si vede lontano un miglio che letteralmente sbava per lei. Credo che l’accoppiata
Potter/Black ve la portiate nel DNA.-
Sirius inspirò profondamente.
-Allora,
che hai intenzione di fare?-
-Ma sei tu a fare questo buon odore?- le chiese il Malandrino, coprendo la sua
domanda
Andrea sollevò le sopracciglia - Prego?- Sirius le si
avvicinò al viso annusandola letteralmente , la punta del naso fra i suoi
capelli -Ma?- gli mollò il braccio con uno spintone - EHI , MANTIENI LA
DISTANZA DI SICUREZZA, CANE!- Sirius la guardò andare via imprecandosi dietro per aver
provato ad aiutarlo - Profuma di Miele, non me n’ero mai accorto prima.
Capitolo corto, ma con una notizia bomba
nel mezzo xD
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CAPITOLO 29
A differenza
di Lily, in quegli anni James solo poche volte aveva rivissuto nella sua mente
la notte del 31 ottobre 1981. Avevascacciato il ricordo, lo aveva rinchiuso lontano
per non impazzire e solo quando era veramente nervoso, questo riaffiorava
assieme a tutte le domande che quella notte portava con sé. Come aveva fatto Lily a sopravvivere a
quell’Avadakedavra in
piena schiena? Ricordava perfettamente di averla vista cadere davanti
ad Harry, avvolta da quell’alone verde che brucia la vita come il fuoco arde la legna. Se chiudeva gli occhi,
poteva vedere tutta la scena. Voldemort che sbarrava
loro la fuga bloccando il loro tentativo di smaterializzazione, la loro corsa
disperata per i campi , lui che cadeva giù per via di quella fattura tagliente
alla gamba e Lily, con Harry fra le
braccia, che veniva colpita, crollare a terra come un sacco.
[Lily! Harry! NOOOO!]
Poteva ancora sentirsi gridare in preda al dolore, vedersiin quel disperato tentativo di vendetta,
prima di venire bloccato da Regulus, comparso in una
nuvola di fumo grigio. Era stato lui a mostrargli Lily che piano si rialzava e
Harry che , benché ferito alla fronte, piangeva a squarciagola e in seguito a
spiegargli cosa stava succedendo e per quale ragione si fosse ribellato al
volere dei genitori che lo avevano cresciuto come servo di Voldemort.
[Vivere per sempre…E’questo
quello che vuole…]
Sospirò sedendosi sul letto , accanto a Lily che dormiva saporitamente. Era passato
a casa, prima della missione,senza una
ragione a dire il vero. Visto che,avevano dalla loro tutti i vantaggi, non c’era bisogno di salutare i
cari prima di andare. Però, non aveva resistito ed era passato prima a
rimboccare le coperte ad Harry e poi a guardare Lily abbracciata al suo cucino.
Passò una mano sul capo della moglie, prima di chinarsi e lasciarle un bacio
sulla fronte, poi afferrò un lembo della coperta e lo tirò verso l’alto. Per far
questo, le sfiorò il fianco e in quel momento successe di tutto nella sua
testa.
Un suono sordo, basso e ripetuto si allargò nella sua testa. Un ombra si formò
nella sua testa, piccola, come un fagiolo che però pareva percorsa da leggere
pulsazioni. James portò due dita a stringere la
radice del naso, era un cuore, un cuore che batteva velocemente quello che
sentiva “Che diavolo sto vedendo? …” Non fece a tempo a chiederselo, che l’ombra
si schiarì e James notò che aveva due minuscole braccine,
con manine chiuse a pugno e gambette rannicchiate “Un feto?”
Lily era incinta?
Si concentrò, per cercare di capire. Sentì qualcosa colargli da una narice, ma
non ci badò molto. Stava vedendo la crescita di un feto dal primo giorno a
qualche mese di gestazione e l’istinto diceva che era suo. Che era suo figlio.
“Che
succede?”
Vide quel minuscolo fagiolino tendere
gli arti. Torcersi comese fosse
percorso da una morsa di dolore e poi afflosciarsi su se stesso. James non fece
a tempo a capire che aveva appena assistito ad un aborto, che un urlo gli scoppiò in testa. Un grido di
dolore. Lily accucciata accanto ad un water che si teneva la pancia con
entrambe le mani -Me l’ha ammazzato…-
singhiozzava intanto che scalciava via le mutandine insanguinate dalla caviglia
destra - Mi ha ammazzato davvero un
figlio.-
James rimase
per un momento immobile, poi la consapevolezza lo travolse come un treno. Ecco,
ecco cosa era successo. Ecco per quale ragione Lily ed Harry erano
sopravvissuti. A morire, per loro, era stato qualcun altro…
[Ti
piacerebbe avere un altro bambino Jaime?]
[Sì, un altro bimbo. Ti piacerebbe?]
[Mi piacerà qualsiasi cosa vorrai donarmi.]
-ERI INCINTA!- Lily si tirò su di scatto, spaventata
dal grido di James - ERI INCINTA E NON
ME L’HAI MAI DETTO?-
.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
-Dove diavolo è finito tuo fratello?- borbottò Malocchio verso Cecily.
La ragazza era intenta a tracciare un cerchio magico sul pavimento del salotto
di casa Tonks usando una pozione oleosa e un
foglietto come guida per non sbagliare il disegno. Cecy
si strinse nelle spalle, cambiando mano all’ampolla calda che reggeva con delle
pinze da fuoco , sollevando gli occhi verso l’orologio a muro alla sua destra - Credo che sia passato a casa da Lily e
Harry. Tanto c’è tempo…- Secondo quanto aveva detto Greyback,
dopo essere passato per le mani di Frank, i Mangiamorte
sarebbero arrivatia notte fonda.
-E gli pare questo il momento?- Cecy sbuffò gonfiando e sgonfiando le guanciotte-Perchè!?- si alzòappoggiando la mano libera al ginocchio, per farsi forza ad alzarsi -… E’ semplicemente passato a salutare la
famiglia...-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
James sentì le
lacrime bruciare gli angoli degli occhi, si volse e premette il pugno destro
contro le labbra.Non poteva credere a
quello che aveva appena visto, e soprattutto che Lily glie lo avesse tenuto
nascosto. -James.-
-NO!- -James .- Lily lo abbracciò da dietro,
appoggiandogli il capo sulle spalle. -
mi dispiace.- lo sentì trattenere il respiro - Non sapevo come dirtelo. Avevamo perso tutto, non potevo dirti che
avevamo perso anche il nostro secondo bimbo.-
-Per colpa mia.- Lily spalancò gli occhi intanto che James si voltava verso di lei. Aveva le
lacrime agli occhi, quello che aveva visto, la morte del suo bambino non ancora
nato gli aveva mandato a gambe all’aria il sistema nervoso- Sono stato io a fidarmi di Peter, sono stato io a dare retta a Sirius sul fatto che Remus poteva
essere una spia.- -James…- Lily cercò di afferrargli una mano - Tesoro , ma che dici?-
-Tu ti fidavi di Remus.-
-Sì…-
- E sei io ti avessi dato retta, per una volta, ora anche …- una lacrima gli
rigò il viso - Quel bambino sarebbe con
noi.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Sirius era accucciato sul pavimento, accanto
ad un Frank Paciock in fase pisolino. Erano da poco
scoccata la mezzanotte e dei Mangiamorte non c’era
traccia. Sbadigliò rumorosamente e si ritirò leggermente, quando James apparì in uno sbuffò di luce argentea -Alla buon ora…- James si volse a guardarlo da sopra una spalla - Che ti prende?- gli chiese. Aveva gli occhi rossi, si vedeva
lontano un miglio. -Hai pianto?- -No.-
Era passato
solo un giorno dal sorgere della luna piena e Remus
risentiva ancora dei suoi pochi benefici. Nonostante la cosa fosse totalmente
in ombra, riusciva a veder bene il semplice mobilio del piccolo salotto dove si
trovava e a distinguere Regulus accucciato sotto un
alta finestra che dava sul davanti della casa. Riusciva a sentire l’odore delle
sue ferite rapprese, ma non cicatrizzate dalla magia, e si leccò le labbra
senza rendersene conto.
Oh non l’avrebbe mai ammesso a parole, ma l’odore di Regulus,
l’odore di Sirius, vicino al Plenilunio gli
scatenavano un certo languorino. Scosse la testa e
volse lo sguardo a Frank che gli era gattonato accanto. Lo vide portarsi
l’indice della destra ad un lato del naso, inspirò profondamente anche lui e
avvertì in lontananza un piacevole odore di caramelle -Dora?- chiesea bassa voce.
Frank fece di sì con il capo sedendosi sui calcagni accanto a lui, le spalle
appoggiate alla parete -Stanno arrivando-
Nel salone che fungeva anche da ingresso, oltre a loro e Regulus,
c’era James vicino alla porta di ingresso e Sirius
sulle spalle. Gli altri erano al piano di sopra, pronti per un attacco a
sorpresa. Di visibile c’era solo Malocchio, mutato in TeddyTonks da una Pozione Polisucco. Sirius, seduto a metà scala, si mosse con una smorfia
infastidita. Aveva la dolorosissima sensazione che il
sedere gli fosse diventato rettangolare. Passò una mano alla base della schiena
e si volse a guardare James che reggeva la bacchetta con entrambe le mani, come
se avesse voluto spezzarla “Che diavolo avrà?”
_.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
James non faceva altro che rivedere ancora e ancora quel piccologamberetto
tendersi in quello spasmo di dolore.
Sentiva i battiti di quel minuscolo cuoricino accelerare di colpo e poiterminare di colpo. Era un continuo…
Ed ogni volta era sempre peggio. Ogni volta la consapevolezza di quello che era
successo e di quello che Lily aveva passato da sola,gli premeva sul petto mozzandogli il respiro.
Era stato lui a fidarsi della proposta di Sirius, a
credere alla possibilità che Remus potesse essere un
traditore. Ma che razza d’uomo era. Si appoggiò il palmo della mano destra
sulla fronte e spinse leggermente, in un vano tentativo di stemperare il dolore
che sentiva pulsare fra le tempie “E’
colpa mia. E’ colpa mia.”
_.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Si sa, i topi
sono sempre i primi ad avvertire il pericolo e abbandonare la nave e il piccolo
Wormtail non faceva eccezione. Nonostante l’ordine
fosse quello di circondare la casa, intanto che Bella avanzava verso la porta
principale, spintonando la nipote, era rimasto oltre lo steccato e osservava
pensoso la finestra scura di fronte a lui. -Quest’odore. Conosco quest’odore.- si disse
in un sussurro, intanto che si tormentava le mani cicciotte- E’ odore di cane. E’ odore di Sirius.- Si volse verso Rastaban
che aveva appena saltato il cancello con un balzo e al suo cenno di muoversi,
si fece leggermente indietro. -Mi tremano le gambe.-
_.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Nella casa, i Malandrini sollevarono il
capo. L’odore del Traditore era chiaro , chiarissimo nelle loro narici. Remus sollevò gli occhi verso James, che annuì nella
sua direzione, prima di captare lo sguardo di Sirius.-Wormtail-dissero in coro, a bassa voce, stringendo la
presa elle bacchette. Era arrivato il momento della verità, e anche se Peter
non sapeva bene il perché della paura che quasi lo fece cadere sull’erba quando
saltò il cancello come Rastaban e Rudolphus,
il suo istinto animale gli gridava a chiara voce...
[Scappa
o questa notte sarai ucciso…]
_.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Bellatrix bloccò con uno strattone l’andatura di Tonks e la costrinse a cadere a sedere a terra ai suoi
piedi. Le aveva legato le mani dietro la schiena, ma visto le doti di
metamorfosi della ragazza, la teneva comunque sottotiro con la bacchetta, per
evitare che decidesse di fare la coraggiosa e tentasse di scapparle sotto al
naso. -Cognato.-
disse sollevando il braccio libero, intanto che Dora sentiva la bacchetta della
zia premerle con forza crescente fra le scapole - Ho qualcosa che ti appartiene.- Ted(Malocchio) appoggiò sulla ragazza a terra lo sguardo color cielo. Dora
sollevò un sopracciglio poi, come se avesse capito che quello non era il padre,
ma Alastor,sorrise
ritirando le ginocchia al petto.
_.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Era successo
tutto in un attimo, Tonks si era buttata verso Alastor, tuffandosi in avanti con un colpo di reni
improvviso.Malocchio l’aveva afferrata
al volo e tirata in casa nello stesso momento in cuiRudolphus e Rastaban erano entrati in casa balzandodalle finestre esi erano ritrovati addosso Regulus e Remus. -Che diavolo succede qui?- esclamò Bellatrix, sgranando gli occhi verso Malocchio che
riprendeva il suo aspetto con un sorrisetto sarcastico a curvargli gli angoli
delle labbra verso l’alto - MALOCCHIO!-
digrignò i denti in una smorfia bestiale, intanto che dentro casa Tonks veniva liberata dal legaccio da James - AVADA KEDAVRA!- I maghi all’interno della casa video Alastor
svanire nel nulla e un alone verde sfilare fra di loro e infrangersi contro il
muro di fondo del salotto. Rastaban si lamentò sotto
il ginocchio di Regulus, e puntando le mani, cercò di
liberarsi del peso del ragazzo su di lui -STUPEFICIUM.-gridò voltandosi all’indietro e
stendendo il braccio armato di bacchetta.
-EVERTE STATIM!-
_.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Lo scoppio dovuto dallo scontrarsi delle due
magie, quella di Regulus e quella di Rastaban, fece tremare i muri di casa. Cecily
sollevò gli occhi verso il filo di polvere di calcinacci che le aveva imbiancato
la spalla - Che starà succedendo?-
disse girandosi verso il padre seduto
sul pavimento accanto a lei. -Lo scontro è iniziato.- fece Charlus ad occhi chiusi, il capo appoggiato al muro dietro
di lui. la ragazza lo guardò un momento, per poi abbassare lo sguardo verso il
pavimento da cui filtravano infatti, i rumori della battaglia - Per quale dei due sei preoccupata?- Cecy aggrottò un sopracciglio. -Non sei preoccupata per tuo fratello,
per quale dei due fratelli sei preoccupata?- aprì gli occhi e notò la
figlia che lo fissava a bocca aperta -
Non mentire con me, lo sai perfettamente che posso leggerti dentro …- -No , diciamo che hai avuto una qualche
visione e ti stai divertendo.- Charlus fece spallucce con aria soave. -Profeta del cavolo…-
_.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Regulus rotolò in avanti coprendosi la testa
con un braccio. Rastaban ruzzolò all’indietro ,
colpendo con la schiena una gamba del tozzo tavolino da tea che stava al centro
della stanza. I due si fissarono per un momento, prima di saltarsi di nuovo
addosso, uno lanciando un “PIETRIFICUS
TOTALUS” e l’altro, ovvero Regulus, dopo essersi
nascosto dietro il divano, rispondendo con un “DESCENDO!”tirandogli tutti i suppellettili della stanza.
James inspirò profondamente e si alzò andando verso la porta sul retro - James!- lo richiamò
Remus cercando
ditenere giù Rudolphus
con un braccio di traverso sulla nuca del Mago –Dove vai?- gli gridò .
Sirius si passò una mano dietro la
testa, stringendo gli occhi in una smorfia indolenzita. - Dobbiamo uscire a cercare James.- disse al mago appoggiato alla
sua schiena, Remus che si volse a guardarlo da sopra
una spalla - Non vorrei che facesse
qualche sciocchezza…- Remus sollevò un sopracciglio - Non vorresti…- -Moony quanto sei pedante…- sbuffò guardando
verso la finestra -…La farà di certo,
voglio impedirgliela…- cercò di spostarsi verso la cucina, ma si ritrovò a
venire placcato al volo da Rastaban …
Rotolò abbracciato al mago, cercando di tenere lontano da sé il coltello che teneva
nel pugno destro- CHE DIAVOLO?- si guardò attorno -REGULUS, PIETRIFICALO PER LA MISERIA…-
-.-.-.-.-.-.-.-.-
James Potter non era mai stato in grado di ragionare
troppo sulle cose. Non era capace di digerire prima di agire, era sempre spinto
dell’onda delle emozione ogni volta che aveva fatto una qualche sciocchezza e
se quella che stavaper fare era una
cavolata beh, sarebbe stata la perla della sua collezione. Una volta uscito da
casa Tonks, usando la porta sul retro, aveva usato il
suo fiuto da Animagus, aveva fatto il giro della
proprietà e si era trovato alle spalle di Peter.
Era accucciato sotto la finestra da cui era saltato Restaban
e stava raspando la terra con le sue dita tozze, James socchiuse gli occhi e
diede qualche colpo di tosse giusto per segnalare la sua presenza. Non era mai
stato da lui prendere a aggredire qualcuno alle spalle. -Ja-James?- Lo avrebbe ucciso
guardandolo negli occhi -Sei davvero
tu?- James socchiuse gli occhi, erano anni che non lo vedeva, da quando si era
ritrovato a scappare da Voldemort e aveva visto la
sua famiglia venire avvolta dall’alone verde dell’AvadaKedravra. Per mesi non aveva fatto altro che pensare
a come fargli pagare questo torto, a farlo pentire di essere nato e ora che lo
aveva davanti agli occhi, un sorriso gli curvò gli angoli delle labbra verso
l’alto. -Peter rallegrati…- disse sollevando gli
occhi verso l’alto, al cielo stellato sopra di loro - E’ una bella sera per morire.- sollevò la mano che reggeva la
bacchetta e uno scoppio fece tremare le pareti della casa.
-.-.-.-.-.-.-.-.-
Andreasollevò
entrambi i piedi con uno sforzo e allontanò da sé il comò che a causa dello
spostamento d’aria creato dall’incantesimo di James le aveva fatto finire
addosso . -Che diavolo è stato?- chiesetirandosi con una smorfia, passando una mano
fra i capelli per tirarli indietro dal viso. Si guardò attorno intanto che Cecily si tirava su da dietro al letto ribaltato e Charlus si toglieva di dosso una coperta che gli era volata
addosso. Si trovavano al piano superiore della casa, per seguire il piano di
Malocchio che prevedeva un attacco a due tempi, ma a quanto pareva erano stati
scoperti. Andrea appoggiò le spalle alla parete accanto alla finestra saltata e
guardò verso il basso - James.- disse
atona, per poi sgranare gli occhi -E’
stato lui…-
-.-.-.-.-.-.-.-.-
-Una
bomba?-
-No, uno degli incantesimi esplosivi di James.-Sirius si volse verso il fratello che gli era caduto
accanto a causa del brusco spostamento d’aria che aveva fatto saltare le
finestre dell’intera facciata della casa
- Reg!- e si trovò a parlare con il suo sedere - Girati per Merlino. Non voglio parlare
con le tue chiappe!- Il ragazzo si massaggio la base della schiena con una mano, sedendosi poi
sui calcagni con una piccola smorfia sofferta delle labbra. cadendo si era
tirato dietro una poltrona e un tavolinetto da tea. Una roba da scazzottata da
western movie. -Capito…- disse
guardando verso Remus che si stava tirando a sedere
con Tonks stesa di traverso sulle gambe - Non c’è andato leggero.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-
Malocchio scosse il capoccione un paio di volte e aprì
l’occhio inquadrando per prima cosa, Rudolphus
che,nonostante fosse stato legato da Remus, cercava di scappare strisciando ventre a terra - Sangue di Godric,
da quando sei diventato così pusillanime, ragazzo?- gli chiese alzandosi e
afferrandolo per il mantello. L’uomo cercò di liberarsi dalla sua presa - Tu non capisci!- gridò in preda al
panico.
Poco lontano, Tonks si tolse dalle gambe di Remus e lo aiutò ad alzarsi - Che succede?- chiese al licantropo e questo si strinse nelle
spalle.
-.-.-.-.-.-.-.-.-
Era strano, per quale ragione Peter non si difendeva.
Nonostante il momento, James , abbassò per un momento l’arma che stringeva nel
punto destro e lo fissò perplesso. Socchiuse gli occhi e sollevò lo sguardo da
Peter alla casa dietro di lui, per poi tornare al mago che mugolava a terra
tenendo entrambe le mani chiuse al petto. -
Non ti difendi?- gli chiese avvicinandosi.
Peter sollevò gli occhi verso di lui -
Tanto mi ucciderai comunque, no?- James inclinò la testa verso la spalla sinistra con un sorriso - Effettivamente…-
-Peccato
che non me ne andrò da solo…-
-.-.-.-.-.-.-.-.-
-Sta
per saltare tutto!- esclamò Charlus
sgranando gli occhi all’improvviso. Si era portato una mano al viso con gemito,
appena alzato dal pavimento, le ragazze l’avevano visto borbottare qualcosa e
adesso…QUESTO! -Dobbiamo
scappare.- -In che senso sta per saltare tutto!- esclamò
Cecily. -Hai presente morte, distruzione,
calcinacci ovunque?- le chiese il padre intanto che l’afferrava per un
braccio - Minus,
farà scoppiare tutto per salvarsi…-guardò verso le scale, poi verso le due ragazze che l’avevano seguito. - Io vado ad avvertirli, voi due scappate!-
-Te lo
scordi.- gli rispose Andrea -Assolutamente no.-scosse il capo Cecily.
-.-.-.-.-.-.-.-.-
Gli occhi color castagna di James saettarono dalle mani
strette a pugno del mago, alla casa dietro di loro e poi di nuova a lui - Che sta dicendo?- lo guardò alzarsi,
sorridergli e aprire i pugni che teneva contro il petto mostrandogli un ampolla
di vetro verde -Hai sempre avuto tutto tu! -lo sentì gridare - Sempre!- James scosse il capo - Che diavolo
dici?-
-Non mi hai mai voluto bene.-
-Io ti ho voluto davvero bene Peter.-
-NO!-gli puntò contro il moncone di dito che si era fatto tagliare per
incolpare Sirius dell’aggressione della notte di
Halloween -Volevi bene a Sirius.
A Remus, ma non a me!- agitò la mano furiosamente,
come spinto dalla rabbia -… Ed è per questo che l’ho fatto…-
-Volevi che morissi, per questo?-
-Volevi che perdessi tutto. COME ME.- alzò l’ampolla
sopra la testa e un sorriso di vittoria gli si disegnò sulla faccia - DI ADDIO A
TUTTI!-
-.-.-.-.-.-.-.-.-
Uno
scoppio per ogni lato della casa, James si sentì sbalzare all’indietro, addosso
alla staccionata e si coprì la testa con le mani. Poco lontano sentì la risata
di Bellatrix levarsi alta e girandosi la vide sparire
in compgnai di Peter che si era smaterializzato un
secondo dopo aver lanciato l’ampolla che stringeva al petto.
-BASTARDOOOOO!-
Si volse a guardare la casa che crollava come un castello
di carta mal costruito, si alzò fra la polvere dei detriti che si sollevavano -… No.No.No. No.-bisbigliò prima che un urlo gli esplodesse in gola -NOOOOOOO!-
Chiedo scusa se a leggere c’è qualche fans della
coppia Severus/Lily ( ha una violenta orticaria) ma
io ce l’ho altamente sul gozzo ._.
CAPITOLO
32
Casa Tonks si era letteralmente accartocciata su se stessa, come
un castello di carte mal costruito, eJames non aveva potuto fare nulla per imperdirlo.
Seduto, ai piedi di quella staccionata tinta di bianco , con gli occhi irritati
dalla polvere sollevata, si eraritrovato all’improvviso solo in un paesaggio da incubo. Solo come
quella sera del 31 ottobre, quando aveva visto Lily a terra abbracciata ad
Harry e si era sentito come se tutto il suo mondo si fosse contratto in quel
preciso punto e poi fosse andato in pezzi assieme al suo cuore.
-Papà.- bisbigliò alzandosi - Cecily.-
Si guardò attorno -SIRIUS! REMUS!- Se non hai nulla, nessuno potrà toglierti ciò che ami: lo aveva detto una
volta Remus, in un momento di sconforto pre-trasformazione, ed era stato lui, proprio lui a dirgli
che le persone amate non erano fonte di dolore, ma conforto e fonte di sorriso.
E ora eccolo lì, a piangere ogni persona che aveva perso. A incominciare da
quel figlio mai nato, al padre e la sorella, per finire con gli amici di una
vita. -REGULUS! MALOCCHIO! ANDREA!-
camminava disperato fra le macerie della casa, guardandosi attorno nelle
speranza di vedere un volto amico fra la polvere - TONKS!- si strofinò gli occhi con il dorso della mano -Papà! Papà rispondimi!- Era come un bambino che chiamava i genitori dopo un incubo, la voce rotta,
gli occhi enormi per via del pianto mal trattenuto - No.No.No.- Piton aveva sempre avuto ragione. Non era capace
di fare nulla. non era stato in grado di difendere la sua famiglia e ora, in
una volta sola, tutte le persone che più aveva amato nella sua vita erano
sparite in un inferno di fuoco e calcinacci caduti. -Che diavolo vivo a fare…?-
-Per allietare tutti noi con la tua sfolgorante bellezza…-
James
sollevò la testa di scatto e si volse verso la macchia d’alberi alla destra
della casa, o meglio di quello che rimaneva della casa. tirò su lo sguardo e
aggrottò le sopracciglia quando vide un paio di stivaletti di pelleverde mela. -To..?- mormorò prima di trovare Tonks e Remus seduti sul ramo di
un albero, a qualche metro da lui . Remus era a cavalcioni sul ramo e teneva un braccio attorno
alla vita della ragazza che faceva ciondolare allegramente i piedi - Tonks. Moony.-
Si alzò in piedi, stordito, e vide sotto all’albero dov’erano appollaiati i
due, un cespuglio frusciare. Si avvicinò di un passo e Sirius
si tirò fuoritirandosi appresso Andrea
per il cappuccio della maglietta, starnutì e cadde per terra accanto alla
ragazza respirando a fondo per riprendersi -
Sirius. Andrea.-
-Ora so come si sente una vacca in mezzo ad un tornado.- La risata di Regulus si levò roca, seguita da
quella più leggera di Cecily. Erano seduti per terra
a una decina di metri da James, e accanto a loro, Malocchio si stava
spolverando il testone dalla polvere e Charlus si
guardava attorno con gli occhi strizzati per via della mancanza degli occhiali.
Erano tutti stracciati, sporchi, ma erano vivi.
James si guardò attorno, e barcollò fino
a Remus che era sceso dall’albero con un balzo. Il
licantropo gli rivolse un sorriso perplesso e l’animagus
per tutta risposta gli buttò le braccia
al collo stringendolo a sé e scoppiando
in un pianto dirotto, prima di cedere e svenire di botto fra le mani dell’amico.
-JAMES?-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
-Che cosa?-
Nonostante
fosse in una stanza del St.Mungo, Sirius non aveva
badato a moderare il volume della voce e praticamente aveva strillato come una banshee impazzita alla fine del racconto di Lily.
Lily annuì ad occhi bassi intanto che stringeva la mano di James nella sua. Se l’appoggiò contro il petto e abbassò
la testa strizzando gli occhi. Oddio, lo sapeva anche lei di aver sbagliato a
tenere nascosta la verità per tutto questo tempo a James, ma per la miseria, in
quel momento le era sembrata la scelta giusta. E per Merlinonon era pentita di avergli risparmiato altro
dolore oltre a quello che già avevano. - Non glie l’ho detto Sirius.- ripeté tornando a guardare il Malandrino - E lo rifarei…- l’Animagus
strinse la mascella - Eravamo soli.
Spaventati. Ed eravamo stati traditi da un amico…- scosse la testa stringendo la presa sulla mano di James - Unaltra botta non l’avrebbe retta. Fidati di me.- Sirius si passò una mano fra i capelli, gli occhi ora
al capo chino di Lily, ora a James. si volse e senza aggiungere altro, uscì
dalla stanza, inciampando in Severus- Che diavolo ci fai tu qui?- gli
chiese sgraziato come al solito, guardandolo da capo a piedi - Non dovresti essere a Hogwarts?- -Mi hanno chiesto di portare una pozione
ricostituente per Potter.- disse storcendo il naso con una smorfia - Lily mi ha chiesto di portare una pozione
ricostituente…- notò il ghigno sul viso di Sirius- Che diavolo hai da ridere Black?-
-Dopo tutti questo tempo a sbavarle dietro…- si strinse nelle spalle con
una smorfia delle labbra -… Non ti pare
di essere un filo ossessivo?- segnò un minuscolo spazio fra il pollice e l’indice
della mano sinistra.
-NON PARLARE DI COSE CHE NON CONOSCI!-
Sirius sbuffò una risata, per poi guardarsi attorno - Non gridare, siamo in un ospedale…- gli si avvicinò col viso di
un passo e socchiudendo gli occhi - Lily
era incinta la notte del trentuno...- vide Severus
sgranare gli occhi - Quindi non so,
pensi ancora di dirgli che hai fatto…- Severus portò una mano alla fronte.
-Che sei stato tu a riferire della
Profezia a Voldemort, che hai pregato SOLO per la sua grazia e non per quella di suo
figlio …- sospirò guardandolo con la fronte crucciata - Posso capire l’odio per James, ma Harry…-
-Co-Come!Come…-
Sirius ridacchiò allo sguardo spaesato di Severus- Non sei l’unico
che si diletta con la Legimanzia…- si battè due dita sulle tempie -Chiudi quella bocca, ci entreranno le mosche…-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
-Ammazza se sei cattivo.- esclamò Regulus al fratello che aveva appena voltato l’angolo del
corridoio. Sirius storse il naso in una piccola
smorfia, poi sorrise massaggiandosi il collo - O erano anni che volevo dirglielo.- appoggiò un pugno sulla
spalla del fratello che si volse per appoggiare le spalle al muro. -Perfido.-Regulus
si lisciò il mento - Anche sé…- Sirius si appoggiò al muro, accanto al fratello -Cosa?-
-E’ sempre stato innamorato di Lily, giusto?- -Lui nega, ma benedetto il Paiolo di
Merlino, non ci vuole un genio per capirlo…-
-Da quando aveva dieci anni più o meno, fino ad adesso che ne ha trentuno, no?- Sirius si grattò dietro un orecchio con un piglio
decisamente canino - Dove vuoi arrivare
fratello?- gli chiese .
-Secondo te è vergine?-
Ci fu un momento di silenzio e… BUAHAHAHAHAAHAHAHAHAHAAHAHAHA! …La risata di Sirius si levò
assordante nel silenzio del reparto.
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Dopo aver
bevuto la posizione di Severus, James prese un
leggero sospiro e sollevò gli occhi . si volse a guardare l’uomo, accanto al
suo letto, e fece una piccola smorfia con le labbra. come se vederselo accanto
al letto e si girò verso Lily che lo teneva sollevato e stretto a lei. - Perché piangi?- le chiese con un filo
di voce e la donnaemise un piccolo
gemito e appoggiò la fronte contro quella del marito - Smettila sciocchina , sto bene…- sollevò la mano e l’appoggiò
sulla nuca di Lily - Ho solo avuto un
piccolo crollo…-
Lily
tirò su col naso - Mi dispiace, sul
serio, io non volevo tenerti nascosto del bambino... –
-Siamo ancora giovani amore mio, potremmo averne altri…-
Lily
morse l’interno della guancia destra, com’era possibile? James era totalmente incapace
di arrabbiarsi con lei… e questo era da sempre! – Non è per questo, è per …- s’interruppe, James aveva premuto
delicatamente un dito contro le sue
labbra.
-Dammi un bacio…- Severus imboccò la porta a
razzo - E tienimi con te…- Lily si chinò verso di lui, baciandolo come le aveva chiesto, per poi
aggrottare la fronte - Che cosa c’è?- gli
chiese…
-Ho paura… Vedo una nube su di noi…- Lily sgranò gli occhi - Su di noi?-
-Su tutti noi.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Cecily osservava il cielo oltre il velo della
finestra,abbassò le palpebre etese l’orecchio. In lontananza udiva un
pianto di neonato, si volse , tenendo gli occhi socchiusi, un ombra aveva preso
forma nel centro del corridoio e veniva attraversata dall’ignara fauna
ospedaliera.
Era una culla,staccò le spalle dalla
parete e si volse. Vide un riverbero
verde avvicinarsi al piccolo in lacrime e qualcuno frapporsi all’ultimo secondo
e poi cadere come un sacco sul pavimento. La ragazza si coprì la bocca con una
mano , sembrava proprio Sirius.
FINE CAPITOLO…
CREDITS:
La battuta sulla verginità di Severus l’ho presa da
una vignetta, quindi NON mi appartiene :)
-Papà, guarda che c’è Andrea a farsi la
doccia.-
-Lo so, Harry.-
-E allora perché hai… Oh.-
-Bravo bambino, vedo che hai capito.-
Era inutile dirlo, la
capacità di recupero di James Potter era incredibile.
Solo un paio d’ore prima era svenuto come una pera fra le braccia di Remus, e ora se ne stava assieme al figlio e Draco a godersi lo spettacolo che lui stesso aveva
imbastito. Accucciato, con i piccolo accovacciati fra i piedi, sbirciava con un
sorrisetto la porta del bagno di casa Black,
pregustando come un lupo che guarda un cosciotto da agnello, il momento dell’arrivo
di … -Eccolo!- esclamò Harry.
James passò un braccio attorno alle spalle dei bambini e se li tirò contro il
petto al passaggio di Sirius. Sghignazzò, la bocca
appoggiata fra i capelli biondi di Dracoe nello stesso momento in cui i bambini si
tapparono le orecchie, un urlo assordante si levò dal piccolo bagno e mezzo
secondo dopo un cagnone nero ne fuggì a lingua tratta. -Ma perché si è trasformato?- chiese
Harry abbassando le mani dalle orecchie. -Oh non lo so…- gli fece eco il
padre, che se la stava godendo un mondo. -Beh, si scappa più in fretta quando si
ha quattro za…-Draco
si bloccò al passaggio di Andrea armata di bacchetta e mezza nuda - Dovremmo dirle che le si vede tutto con
quell’asciugamano tutto storto?-
James scosse il capo - E perderci la
parte più bella?-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
-Sirius?- -Moony, proteggimi!- Remus si sentì agguantare le spalle e tirare su dalla
seggiola da Sirius. Il licantropo battè
le palpebre un paio di volte e sorrise pacioccone alla volta di Andrea appena
apparsa oltre la cornice della porta -
Che diavolo hai fatto per farla incazzare così?-
-L’ho beccata nuda in bagno.- fece Sirius e un
ringhio di Andrea gli fece eco - Scusa, che cavolo ne sapevo che ti stavi
lavando a casa mia!?- la indicò da sopra la spalla di Remus,
ridotto ad una specie di scudo umano -
Mica me l’ha detto James.-
Andrea socchiuse gli occhi da sotto i riccioli biondi appesantiti dall’acqua - Ma se me l’ha detto lui di farmi una
doccia sembravo passata per la farina con tutta quella polvere d’intonaco
addosso.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
James si battè una mano in
faccia. per qualche strana ragione, da qualche tempo i suoi scherzi gli si
ritorcevano sempre contro. Sollevò l’indice della mancina verso il cielo
gridando -Non rimpiango niente!-pronto ad una morte orrenda. Fece un passo
indietro e sgranò gli occhi, facendo così eco ai commenti in sincrono di Remus e Sirius alle spalle della
ragazza, che si era voltata come una vipera verso di lui.
James si affrettò a coprire gli occhi di Harry e Draco
e con un colpetto del mento, la indicò -
Ehm tesoro, non è che non apprezzi la vista eh… - disse intanto che i due
bambini cercavano di levarsi dalla faccia la mano dell’uomo - Ma sono un uomo sposato.-
-EH?-la razza
allargò gli occhi.
Dietro di lei, Sirius e Remusridacchiarono -Che diavolo avete tutti e tre?- Remus la indicò con un cenno della mano mentre Sirius teneva gli occhi bassi con un espressione da vero
estimatore - L’asciugamano. Ti è caduto l’asciugamano.-
-Vi sta bene.- esclamò Lily ai tre seduti sul pavimento ai
suoi piedi - Certi scherzi, alla vostra
età.- strinse la radice del naso fra due dita -Sono allibita-
Con un unico- E’ stato lui. -Sirius e Remus, indicarono James che incrociando le braccia sbuffò
un - Traditori.- Sollevò gli occhi
verso la moglie e la trovò a fumoare di rabbia come
una fonte calda - Oh andiamo volevo solo
divertirmi un pochino.-
-Divertirti sulla mia prematura dipartita, cervo bastardo!- Sirius
agitò il pugno destro verso l’amico - Porca miseria, non sono mai stato tanto
vicino al crepare…- si prese il mento fra due dita e iniziò a fare smorfie
con la bocca.
Aveva il viso coperto di lividi e tagli, così come gli altri due assieme a lui -Quella stronza lo è andato a dire al
padre …- dello scherzo in cui era finita - E Malocchio c’ha quasi spediti verso le beatitudini del creato…-
Lily lo guardò dall’alto - HA FATTO
BENE, MAIALI!-
Remus la guardò supplice - Io non c’entro, ci sono finito in mezzo!- come sempre del resto.
Sirius e James lo guardarono torvi - Non fate quelle facce e vero…- James storse il naso, per poi
scrollare la testa - Sì, ma non mi pare che ti sei tappato gli occhi con le mani
quando ti sei trovato davanti quel culetto sodo.- sollevò la mano verso
Lily che era diventata verde bilee gli stava puntando la bacchetta in
faccia - Non fare quella faccia, ho solo
descritto la realtà dei fatti, quella ragazzina ha un davvero un bel…-
KABOOOOHM!
-…LILY, POTEVI AMMAZZARMI PER LA MISERIA!-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
-Quei tre non cambieranno mai.- Andromeda Tonks
scosse il capo da sopra la tazza di tea che teneva fra le mani - Mi sorprende addirittura che siano
arrivati all’età adulta.- Sul divano, accanto alla sorella, Cissy annuì con
aria solenne - Credo che ce l’abbiano
fatta, perché sono stati separati questi ultimi dieci anni…- prese un sorso
di tea e sospirò - Ancora zucchero Reg?- disse voltandosi verso il cugino.
-Sì, grazie…- porse la tazza alla cugina e si volse a guardare pacifico, il fratello che usciva a rompicollo
dalla cucina, saltava a piedi pari sul cuscino accanto a lui, e scavalcava lo
schienale con un balzo - Attento al
baule di Meda…- Un tonfo sordo fece strizzare gli occhi ai tre sul divano, e coprire il
viso a James e Remus che erano appena sfuggiti alle
grinfie di Lily. A giudicare dalla
botta, Sirius doveva essersi fatto malissimo.
-Ti sei fatto male?- gli chiese Regulus con tono
soave. Sirius gli rispose con una ventina di
imprecazioni diverse, alcune addirittura in lingua straniera! Reg annuì con aria convinta ad ogni insulto, poi
tornò al suo tea - Sta benissimo.-
.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Uscire dai sicuri confini
di Hogwarts era stata una vera follia. Severus si guardò attorno, prima di individuare nel buio,
il volto pallido di una donna che lo fissava crucciata. Non più giovanissima,
ma nemmeno vecchia, BellatrixBlack
nonostante gli anni di permanenza ad Azkaban
possedeva quella bellezza selvaggia che aveva fatto di lei la più ammirata
delle figlie di CygnusBlack.
-Che vuoi Bella?-chiese voltandosi verso di lei. Bella tamburellò illabbro inferiore
con un dito della destra - Cosa voglio,
vediamo…- disse guardando l’alto soffitto della stanza in cui si trovavano,
stanza, a giudicare dall’eco era più un ampio salone non illuminato.
“Sono a MalfoyManor?” si
chiese, guardando i due maghi che l’avevano avventato e tirato via dal camino
del St.Mungo e costretto a seguirlo.
-VOGLIO IL BAMBINO CHE SOPRAVVISSUTO!-
Severus tornò a guardare la strega con un sussulto
-E la vita dei tre profeti…- ovvero James, Cecily
e Charlus. Severus si concesse un ghigno sarcastico - Qualcos’altro?-
Un salto temporale di un paio di mesi, la quiete prima
della tempesta… *Porge un tubetto di Sali ad Arhemisia* Ne
avrai bisogno. U.U
Capitolo
34
Peccareed esserne consapevoli, era questa la vita di
una spia. Negli ultimi due mesi, Piton non aveva
fatto altro che combattere con la sua coscienza, cercare di capire cosa andava
fatto, e prendere tempo con una Bella sempre più impaziente.
Per giorni non aveva fatto altro che sentire nella testa, come in un disco
rotto, le parole di Sirius. Lily era incinta la notte
del trentuno, Lily aveva perso quel bambino e tutto per colpa sua. Lui aveva
riferito la Profezia a Voldemort, e lui non era
riuscito a convincerlo che non era il bambino dei Potter, ma il ragazzino dei Paciock.
oh sì, pur di salvare Lily da morte certa, avrebbe consegnato un intera
famiglia al Signore Oscuro, anche se all’epoca Alice era ancora in
riabilitazione dopo l’aggressione di Bella ai loro danni eFrank addirittura in un coma che sembrava
permanente.
Per una volta il cane era stato arguto, Lily non l’avrebbe mai perdonato se
l’avesse saputo. Ma…gli importava davvero
questo? Lo vedeva chiaramente che nel suo cuore, lui era solo un ombra del
passato, il bambino che nell’infanzia le aveva tenuto nei compagnia nei lunghi
pomeriggi e che mai, c’era stato il miraggio di un amore forte, come quello che
sentiva avvampare in lui ogni volta che la guardava.
-Inizio ad essere stanca…- cinguettò Bellatrix
all’orecchio del Professore. Fuori dalla finestra, fiocchi di neve grossi come
sterline scendevano leggeri creando giochi luce di sul pavimento della
catapecchia dove si trovavano - Cosa diavolo aspetti ancora?- Severus si volse a guardarla da sopra una spalla.
L’aveva legato ad una seggiola, i polsi ai braccioli e le caviglie alle gambe,
e solo il capo poteva muovere.
Bella si tirò indietro e gli rivolse uno sguardo sprezzante -Ti fai scrupoli
per quella mezzosangue?- gli chiese guardandolo fissò negli occhi -Sei davvero
un cuore tenero Severus.-
-Smettila Bella.-
-Altrimenti che fa?- gli chiese la strega facendo il giro e portandosi di
fronte a lui - Mi picchi?- Si fissarono per un momento e la donna si portò le
mani alla testa con un gemito sommesso - Maledetto bastardo.- soffiò come un
gatto incattivito, allontanandosi dal mago di un paio di passi e girandosi per
sottrarsi al suo sguardo.
-Non provare a leggermi nella mente, sono un Legimante
potente quanto te…-
-.-.-.-.-.-.-.-.-
Intanto
alla Tana, la chiassosa abitazione di Arthur e Molly Weasley,
il clima di festa era palpabile. Scelta, in quei mesi, come luogo di ritrovo di
tutti i maghi dell’Ordine, era diventata anche il luogo dello svolgimento della
festa che ci sarebbe stata quella sera, ora che il Natale era alle porte.
C’erano i Tonks più Cissy,
che si erano ritrovati a dormire in una stanza fatta apparire sopra la stalla. Sirius e Remus che dividevano la
stanza dei figli maggiori della coppia che, quell’anno, avrebbero disertato le
feste. Regulus versione cane, che dormiva tranquillo
sul letto di Ginny e Harry ed Hermione
che si trovavano per la prima volta alle prese con una casa magica…
In quel momento, Harry, era fermo nel salotto della casa e stava osservando il
canarino nel cucù, compiere in mezzo giro della morte di fronte al quadrante
dell’orologio e ritornare sulla pedana con un frollio
di ali. Rise e lo indicò a Ginny che tirò il capo
all’indietro con una smorfia delle labbra -Cosa?- gli chiese sollevando un
sopracciglio.
-E’
forte.- Harry indicò verso su, la finestrellache da cui spuntava il canarino - Vola davvero, sembra un uccellino
vero.- guardò la bambina fissarlo come un alieno - Ehm… Non mi guardare così,
per me è tutto nuo…CHE SUCCEDE?- Draco aveva appena buttato uno strillo acuto, i due
piccoli uscirono dal salone e lo trovarono abbrancato dai due gemelli Weasley, due dei sette figli della coppia padrona di casa.
Uno l’aveva preso da sotto le braccia e l’aveva alzato e l’altro gli stava
misurando l’altezza - Che diavolo gli stanno facendo?-
-E’ troppo leggero Fred…- Draco venne scrollato senza
ritegno.
-E anche troppo basso…- fece l’altro fratello, ritirando il metro a scatto con
uno schiocco. Si girarono all’unisono verso Ginny e
Harry, e la bambina mandò un urletto - SCAPPA!-
-EH?-
Harry
si sentì strattonare la mano da Ginny e si ritrovò a
correre a rompicollo con lei, verso la cucina e a imboccare la porta sul retro.
Alle loro spalle, un secondo grido. Dalla finestra, videro i due fratelli
misurare Ronald o Ron, il penultimo della nidiata Weasley,
che lanciava occhiate terrorizzata ai due sull’aia, ma anche lui fu messo giù
dagli scatenati gemelli.
-Che diavolo vogliono fare?-
-Non lo so…- Ginny annuì solenne - E non voglio
nemmeno saperlo se è per questo…-
-.-.-.-.-.-.-.-.-
Harry
si grattò la testa con una mano. Si erano dovuti rintanare dietro il divano del
salotto, per scappare i gemelli, visto che Ginny
aveva avuto la brillante idea che potevano usare due di loro se uno non pesava
abbastanza - Davvero un ottima idea.- esclamòDraco allungando il
collo per guardare oltre la spalliera del divano - Non voglio ritrovarmi su una
catapulta legato come un salame!- Ginny mugugnò da dietro la manina che si era portata
alla bocca e Harry le scoccò un occhiataccia - Ha ragione lui, e pensare che
sei stata te a dirci quanto possono essere pericolosi i tuoi fratelli maggio…-
un urlo atroce -Cavolo Hermione.-
La bambina era stata sollevata per la vita da Fred, scrollata senza la minima
cura e messa giù - Non gli danno da mangiare a ‘sti
bambini?- disse al fratello che sbuffò facendo saltellare il metro a scatto nel
palmo della mano. - EHI!- esclamò questo alla vista della testolina castana che
era appena spuntata dalla cornice della porta - Nev,
vecchio mio, vieni qui!-
Il bambino si volse verso di lui, lo fissò per un momento e a braccia sollevate
verso il soffitto, rientrò gridando nella cucina .
- E’ colpa tua George.- si lamentò Fred socchiudendo un occhio ad ogni tonfo
che sentiva venire dalla stanza, e che erano segno che il cucciolo era
letteralmente andato nel pallone alla
loro vista - L’ultima volta gli hai fatto cadere le sopracciglia.-
-E tu gli hai fatto spuntare quelle ali da pollo sulla schiena.-
-E tu quel secondo naso. Ha pianto per ore.-
-Uffa aveva due anni.- George sollevò entrambe le
mani e le fece ricadere -…E’ troppo rancoroso, se la lega subito al dito.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-
-OH
MERLINO, E’ VERAMENTE UNA CATAPULTA!- Draco e Harry si scambiarono uno sguardo, Ginny arretrò per piazzarsi alle spalle di quest’ultimo e
Ron, giusto per essere sicuro di non venire agguantato all’ultimo secondo,
rientrò in casa e spuntò qualche secondo dopo dal riquadro della finestra della
cucina assieme a Neville.
-Non è una semplice catapulta…- fecero i gemelli in coro, assumendo la stessa
posa a braccia larghe -E’ la spargi pozione 2000.- le abbassarono e Fred si
fece avanti tenendo le mani ai fianchi - Ehi, dove andate, non volete vedere
che fa?-
- Io ho un impegno.- fece Harry.
-Io devo farmi la doccia.- annuì Ginny.
-Io preferisco vivere…- borbottò Draco spiccio come
al solito.
I due gemelli si lanciarono uno sguardo risentito - Non sapete che vi perdete…-
fece George - Abbiamo inventato una chicca che farà nevicare, ma non neve, solo
sulla nostra casa nevicherà zucchero filato…-
Agitò l’ampollina che teneva nella mano destra ed Harry gli si avvicinò con un -Che
forza!-per poi venire tirato indietro
dagli altri due.
-Sono degli asini a scuola.-lo
rimbrottò Ginny - E’impossibile che sappiano fare una
cosa del genere…- si volse a guardare i fratelli che la fissavano torva - E’
vero, la mamma lo dice sempre… E poi siete solo al secondo anno!-
-.-.-.-.-.-.-.-.-
Con il
grembiale carico di baccelli di fagioli
da sgranare, Molly Weasley fece il suo ingresso nella
piccola e incasinata cucina di casa.
Incasinata. Un secondo, perché
era incasinata?
Si guardò attorno e prima di individuare il sedere di Neville spuntare fra le
gambe del tavolino, come una bella collinetta cicciosa rivestita di tweed verde
scuro, vide suo figlio Ron, steso per terra con entrambe le mani a tenersi la
testa e la ragazzina venuta coi Potter, mezza sdraiata su di lui,a tenersi anche il capo.
-PER IL CALDERONEDI
COSETTA CORVONERO!- esclamò facendo cadere tutto i baccelli a terra - Che cosa
è successo qui…- attimo di silenzio - E CHI HA ROTTO IL VETRO DELLA FINESTRA!?-
Avanzò con la grazia di un panzer, si appoggiò con le mani al piano della
cucina ( lo stesso dove prima erano appollaiati i bambini) e aprì la finestra.
prima guardò irata il buco al vetro, poi -FREDERIK E GEORGE WEASLEY!-
I due fratelli si guardarono, poi diedero uno sguardo ai tre bambini che
avevano legato assieme e imbavagliato e ficcato su un piatto della catapulta,
come peso per lanciare in cielo la loro pozione - Te lo dicevo io che dovevamo
rubare la scopa a Percy.-
-Te lo dicevo che non dovevamo lasciare le nostre a scuola.-
-VE LO DICEVO IO CHE SIETE DUE PAZZI.- urlò Harry mezzo schiacciato dal peso
degli altri due ragazzini.
-Se ci fosse stato con Ronnie e Neville la pozione sarebbe finita in cielo, non
sul vetro della cucina. Harry, un po’ di fede che diamine.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-
Bellatrix accolse con un sorriso la piccola sfera color fumo
che Severus aveva appena finito di incantare, la
osservò alla luce del sole e poi guardò l’altra a terra, al centro della stanza
- Funzionerà?- disse al mago accanto a lei, guardandolo da sotto i ricci
sciupati che le contornavano il viso - Non accetterò un fallimento e…- si volse
per avvicinarsi a Piton - Nemmeno Lui.-
-Funzionerà…-
disse il Professore stizzito, arretrando di un paio di passi per non esserle
vicino… -Sarà un bagno di sangue.-
“Perdonami Lily…”
Bella lo osservò
diffidente, calciando con la punta della scarpa le corde che fino a qualche
minuto prima segavano i polsi di Severus – A cose
fatte, potrai prenderti la tua Sangue Sporco e farci quello che vuoi…-
-.-.-.-.-.-.-.-.-
In quel
periodo dell’anno, la Tana letteralmente fioriva di quella piantina maledetta
chiamata Vischio Magico.
Questo vegetale infame, dotato delle stesse caratteristiche fisiche del suo
corrispettivo babbano, aveva l’abitudine di
attecchire nelle case piene d’amore e di sbocciare all’improvviso al passaggio
di coppie. Niente di strano, anzi grazioso direte voi. Il peccato erano le
spore che rilasciava sui due malcapitati passanti e che smettevano di agire sul
corpo delle vittime, non appena queste si scambiavano un bacio.
-Mi vuoi dare sto bacio, sì o no?- borbottò Regulus
appoggiandosi al muro dietro di lui - Mi sono lavato i denti stamattina…- si
portò la mano destra a coppa davanti al viso e ci alito contro -Non so di cibo
per cani tranquilla.- Cecily borbottò irata dallo scalino su cui era
seduta.
-Lo so. Lo so. Avresti preferito Sirius a posto mio.-
piegò la testa di lato e con grazia evitò la scarpa da tennis taglia
trentasette che Cecily si era tolta e gli aveva
lanciato addosso - Ma infondo non ti è andata poi tanto male. Pensa se finivi
qui…- aprì le braccia per indicare il pianerottolo sui cui erano bloccati da
quasi un ora - Che ne so con Malocchio.- -Uhn…- Cecily arricciò il
nasino con aria meditabonda.
-Vuoi dire che a lui l’avresti baciato senza storie?-
-Il fascino dell’uomo maturo…- fece la ragazza meditabonda - E poi si sa,le
cicatrici fanno figo…- si volse a guardare le foto di
famiglia attraverso le sbarre, ma con la coda dell’occhio si sforzo di captare
l’espressione da bambino imbronciato di Reg.
-Ah guarda, questa mi mancava… Essere secondo a gradimento di avvenenza aAlastor-lo sentì
borbottare - Quindi dovremmo restare qua fino a quella dannata cosa…- indicò la
piantina sopra di loro -… Non si secca? Bene, perfetto…-
-Sembri deluso.- fece Cecily.
-Solo sconcertato.-
Cecily inclinò la testa verso la spalla sinistra - Perché?-
-Per il fatto che tu non voglia darmi uno stupido bacio per sbloccarci…-le rivolse la sua testatissima e brevettata
espressione da cucciolomaltrattato
ingiustamente-… ma ti faccio così schifo?-
-Non ti vergogni alla tua età usare questi trucchetti?-
-Sono adorabile di natura, non è colpa mia…-
-Oh davvero? E quando soffri si accentua, questa…- la ragazza fece il segno
delle virgolette volanti - “Adorabilità?”- -G-Già.- Regulus si era
improvvisamente reso conto che, in due mesi, quella era la prima volta che
vedeva un accenno di sorriso sul viso di Cecily.
La ragazza non aveva detto nessuno di quella visione,che lentamente era diventata un ossessione per lei, sia di giorno che di notte. Che era
arrivata al punto di non poter toccare più nulla di Siriuschenella sua testa partiva , come un film , la scena di quel bambino in
lacrime nella culla e l’animagus che si lanciava al suo salvataggio.
Per questa ragione non
voleva baciare Regulus.
Non voleva pensare alla possibile visione che un contatto del genere le avrebbe
potuto provocare…E quel briciolo di sanità mentale se la voleva tenere stretta
ancora per un po’,
-Ehi…- Regulus si abbassò sulle ginocchia e con
l’indice della sinistra, lepremette un
paio di volte la punta del naso - Mi dici che hai?-
-Tu hai
gli occhi blu.-
“E quel bambino nella culla, ha gli occhi blu.”
-.-.-.-.-.-.-.-.- In quei mesi, sforzandosi, era riuscita a vedere i tratti del neonato. A
riconoscerne, nonostante la penombra e la sfocatezza
delle immagini il nasino, le piccole fossette sulle manine e quegli occhietti
blu gonfi di pianto. Sirius aveva gli occhi grigi, Regulus
blu.
Nella testa della ragazza c’era solo questa certezza e un abbozzo di
ragionamento. Allora non era il figlio che Sirius
avrebbe protetto con la vita… Si sarebbe lanciato in difesa del…nipote? Cecily si passò una mano sulla fronte, magari era la
madre del piccolo ad avere gli occhi blu, ma a parte Hestia,
non conosceva nessuna strega con gli occhi di quel colore… E lo sapeva, Hestiaa Sirius non lo avrebbe toccato nemmeno con un bastone, non
dopo l’incidente del 1986 e quella bottiglia di whisky incendiario tutta
rimessa sulle scarpe nuove della giovane strega.
Allora magari una strega che non conosceva?
Il frutto di una scappatella con una babbana?
Merlino, sarebbe morta di capire…CHEDIAVOLOSTAVAFACENDO? -Regulu…- Non fece a tempo a finire il nome del mago che al primo bacio, schioccato a
tradimento.,né seguì un altro...Di tutt’altro genere. Regulus le afferrò il viso con una mano, e la tirò in
avanti. Verso di sé. Cecily impattò con le ginocchia
sul pavimento, ma non ci badò molto, visto che l’irruenza, la passione di quel
secondo bacio, le fece addirittura perdere la forza al braccio che aveva sollevato
di scatto per schiaffeggiarlo. -.-.-.-.-.-.-.-.-
Riprendere
ad usare la magia, anche per soffiarsi il naso, oppure fare le cose alla
maniera babbana come aveva fatto fino a quel giorno? Era
questo il dubbio amletico di Lily Evans Potter. Le mani appoggiate ai fianchi
sottili e il piglio concentrato, osservava imbronciata il lavandino di fronte a
lei, indecisa se farsi forza e affrontarlo armato di spugna o mettere mano alla
bacchetta. -Vabeh che siamo tanti, ma questo bagno è un porci…-
si volse a guardare la cognata che passava barcollando in corridoio - Cecy?- la chiamò sollevando un sopracciglio. Quella si
volse a guardarla , le sorrise lievemente ebete, e poi riprese a camminare.
-Questa casa è una gabbia di matti…- borbottò la rossa sporgendo il capo oltre
la cornice della porta.
-.-.-.-.-.-.-.-.-
-Sono Doraemon!-
La vita da babbano che James Potter aveva condotto
fino a qualche mese prima gli aveva dato una bizzarra conoscenza su cartoni
animati inglesi e non. Si guardò le mani ficcate in due barattoli di vernice e
scoppiò a ridere intanto che gli altri tre lo fissavano a occhi sgranati:-CHI?- -Doraemon.Ah giusto, voi non la guardate la tv.- Remus si asciugò gli occhi con il dorso della mano e
indicò James in piedi davanti alla porta della stalla - Come diavolo hai fatto
a incastrare entrambe le mani?- gli chiese e James si ficcò a sedere per terra
e puntò il tacco della scarpa destra sul barattolo della stessa mano.
-Chiedilo a quei due…- ovvero a Frank e Sirius che si
stavano praticamente rotolando per terra dal ridere - Mi hanno fatto quel
vecchio incantesimo, ti ricordi?- gli chiese sollevando gli occhi verso di lui
e porgendogli il barattolo, cioè la mano, perché l’aiutasse a liberarsi -
Quello che feci a Mocciosus per fargli rimanere
incastrato per metà nel…- Si bloccò e volse il capo verso la porta dietro di
lui.
-James?- lo chiamò Remus.
-Ho una brutta sensazione.-
…E le brutte sensazioni di James si avveravano sempre…
-.-.-.-.-.-.-.-.-
Una
donna stava risalendo il lieve pendio che conduceva alla Tana. Harry la osservò
da vicino alla staccionata, avanzare piano, il corpo sottile avvolto in un
mantello che le si gonfiava addosso per via del vento alle spalle. - Quella io…-
disse a Ron accanto a lui - La conosco.-
Il bambino allungò il collo e strizzò gli occhi nocciola, in un espressione
concentrata - Che ha in mano?- chiese, un secondo prima che la donna ruotasse
il polso e facesse cadere l’oggetto a terra -…OH MISERIACCIA!-
Fine capitolo.
Capitolo lunghetto ,per
i miei standard, che dite? :P
…Nella speranza che sia stato di vostro
gradimento, un saluto della vostra devotissima Inochan.
CREDITS: La battuta di James “Sono Doraemon!”è
ispirata ad una gag del manga GTO quindi NON mi appartiene… Per chi non lo conoscesse o non se lo
ricordasse, questo è Doraemon “http://i55.tinypic.com/hukt4y.jpg
“
NOTA: Da quando ho iniziato
a scrivere fan fiction, in molti mi hanno detto che Ted Tonks
è un babbano, ma io nei vari forum che ho visitato, e
su Wikipedia, ho trovato scritto che è un mago nato
da babbani. Come Lily per capirci. Quindi,nella storia, è mago! e stato ad Hogwarts, ha
sangue magico nelle vene e via dicendo :D
CREDITS: L’incantesimo
scatenato da Bella è ispirato ad una puntata di Sailor Moon ( non fate quelle
facce T.T) quindi NON mi appartiene.
_________________________________________________________
CAPITOLO
35
Regulus entrò
in cucina facendo smorfie con la bocca. A quanto pareva Cecily
aveva dei tempi di reazione lenti e pure dissociati!
Un momento prima l’aveva vista barcollare stordita verso l’ultimo piano della
casa, il tempo di arrivare ai piedi della scala, che l’aveva sentita scendere i gradini a rompicollo,
per mollargli un ceffone in faccia buona
per stordire un cavallo. Si guardò attorno, tenendosi il mento con una mano e
si rese conto di essere il centro dell’attenzione di tutti i presenti. Ovvero delle
donne sia piccole che formato mignon presenti nella casa - Che c’è?- chiese perplesso, storcendo il naso in una piccola
smorfia. -Certo che Cecy
ne ha di forza è…- commentò pacifica Andrea toccandosi la guancia sinistra
con due dita. Il ragazzo si toccò, proprio quel punto, dove la pelle era calda
per la manata ricevuta a piena forza e in un secondo si rese conto che quella
piccoletta gli doveva aver lasciato il segno della cinquina - E pure fiato.- Quel “PORCOOOO!” urlato a piena
potenza, a quanto pareva non era passato inosservato nel trambusto della casa.
ridacchiò facendo eco alla faccetta da schiaffi della biondina seduta al tavolo
accanto a Tonks-…Che
vuoi farci.-si chiuse nelle spalle -
Me le scelgo complicate.- appoggiò
le mani sul tavolo e si chinò in avanti, poggiando i gomiti sulla tavola - Gelosa?- Andrea si fece in avanti, sostenendosi con le mani sul bordo del tavolino - Non ci dormo la notte…- lo fissò
sporgendo il labbro inferiore - Hai
intenzione di mordermi il naso vero!?- si ritirò con un gridolino massaggiandoselo - A quel paese. Un giorno dovrai spiegarmi
che hai contro il mio na…- I presenti la videro bloccarsi in direzione della finestra sopra il lavabo,
lo sguardo oltre il vetro riparato con la magia - Andrea?- chiamò Dora voltandosi. Da dove si trovava lei, poteva
vedere bene Harry aggrappato con tutte le sue forze allo steccato che
circondava l’aia, con lui Ron, anche lui stretto al legno tinto di bianco. -Che cavolo…-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.
Non
appena quel piccolo globo di vetro color fumo aveva toccato terra, una
spaccatura si era creata in esso, e un vento sempre più violento aveva preso a
soffiare. La donna aveva riso forte, allontanandosi, e fuori portata dalla
magia che aveva scatenato aveva visto Harry e Ron aggrapparsi allo steccato
accanto a loro. -CHE DIAVOLO STA SUCCEDENDO?- urlò
Harry intanto che il cappuccio della giacca gli frustava la schiena per via del
vento sempre più forte. La porta della stalla, che si trovava di fronte a loro,
distanziata da una decina di metri, si aprì di scatto e rotolando spuntò fuori Remus, che venne afferrato al volo alla mano destra, da Sirius,
e dall’altra da James.
-Papà!-
-HARRY!-
“E uno è fuori…” pensò Bellatrix osservando il Mago “Due mancano.”
James
cercò di tirare a sé Remus, ma ad ogni suo tentativo
corrispondeva uno strattone del vento per cercare di sottrarlo alla sua presa e
un grido di dolore del povero mago - Che
diavolo sta succedendo?- chiese voltandosi verso i due accanto a lui. Anche
loro sentivano la pressione dell’aria addosso, ma non stavano volando via come
stava succedendo a Moony prima che lo afferrassero.
-E’ un incantesimo.- gridò Frank -Una
tempesta pilotata atta a spazzar via solo i maghi nati babbani.-
Remus mandò un gemito e Sirius
si allungò a reggerlo anche con l’altra mano - Nella prima guerra magica veniva usato come strumento di epurazione.-
aumentòil tono della voce, visto
che faticava pure a sentirsi pensare con tutto quel casino - Veniva lanciato nel mezzo di DiagonAlley e solo i nati babbani o i
mezzo sangue venivano risucchiati.-
James sgranò gli occhi - Oh cazzo Lily.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.
James
non fece a tempo a finire l’imprecazione, che la porta sul retro della casa si
spalancò di colpo e Lily uscì fuori come trascinata per i vestiti da una mano
invisibile. James e Harry si volsero verso di lei nel medesimo istante, e senza poter far nulla
la videro lottare per non venire sollevata e trascinata nel gorgo sempre più
potente . -AIUTO!- gridò disperata tenendo una mano in casa. Molly si staccò
dal tavolino a cui si era aggrappata e provò a raggiungerla, ma qualcosa si
frappose fra lei e la povera strega. Una nube argentea che prese forma Charlus Potter.
Charlie si allungò a reggere la nuora per entrambe le mani e James si lasciò
sfuggire un grido di ringraziamento -
Papà sei un dio!- Non si chiese da dove diavolo era sbucato, come diavolo
facesse a sapere che avevano bisogno di aiuto. Charlus
Harry Potter era così, spuntava fuori come un fungo ogni volta che si aveva
bisogno di lui.
“E il secondo è arrivato…” sorrise Bella “Manca
la sgualdrina.”
La
sgualdrina, ovvero Cecily, era impegnata a trattenere
in casa Andrea ( figlia di una babbana) e Tonks. Le sue
ragazze erano aggrappate alla ringhiera delle scale e nonostante la pressione
dell’incantesimo si faceva sempre più forte, riuscivano più o meno a resistere,
grazie anche all’incantesimo di
protezione lanciato da Cecily. -Che diavolo sta succedendo?- gridò
Andrea. -NON LO SO, E NON CI
TENGO A SCOPRIRLO!- le rispose Dora. Cecily sollevò gli occhi verso l’alto e un secondo un
rumore di vetro che andava in frantumi invase la casa - Che diavolo è?-
chiesero in coro le due ragazze e la strega storse le labbra in un espressione
preoccupata - E’ tuo padre Dora.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.
Il piano era semplicemente perfetto. I mezzi maghi, come soleva chiamarli Bella,
sarebbero stati risucchiati e i traditori del loro sangue, uccisi perché troppo
impegnati a proteggere gli amici. Gli occhi della strega saettarono da Harry,
aggrappato allo steccato, a James che stava cercando di impedire a Remus di volare senza scopa, a Charlus
che stava stringendo a sé la nuora con tutte le forze. -Lei la lascerò viva, per il buon Piton…- ghignò, avanzando di qualche passo a lato della
fenditura che ospitava il violento gorgo d’aria - Dopo questo giochetto, se l’è meritata.- Lei, come gli altri maghi purosangue, sentiva la forza del vento solo
relativamente. Non rischiava di volare via, se camminava lontana dalla fonte
dell’incantesimo, così, indisturbata, si diresse verso la casa.
Sollevò lo sguardo e socchiuse leggermente le palpebre. Al secondo piano, qualcuno
aveva appena rotto una finestra col corpo e stava cercando di non volare via reggendosi
al davanzale.-Tonks.-
disse con un filo di voce, riconoscendo l’uomo e assieme a lui le due donne che
stavano cercando con tutte le forze di ritirarlo in casa - Quale meravigliosa opportunità…-
-BELLATRIX!- urlò Sirius dalla stalla.
-NO!- gli fece eco Charlus dalla porta sul retro. -Maledizione…- gridò Andromeda
riconoscendo la sorella da sopra la schiena del marito.
Bella sfilò la bacchetta dal mantello, ma fu un’altra bacchetta ad illuminarsi
di luce Verde…
-AvadaKedavra.- Fine
capitolo.
*si ritrova circondata
da una folla di lettori inferociti* Sì, è finito così il capitolo, non fate
quelle facce. Ehi, mettete giù quei forconi…OH GODRYC SALVAMI TU!
Scusate per il
ritardo con cui posto questo capitolo, ho avuto un esame e zero tempo per
scrivere :D
CAPITOLO 36
BellatrixBlacksi volse, abbassando la bacchetta che puntava
verso Ted, giusto in tempo per vedere la luce dell’Avada
spegnersi a qualche metro da lei, sorrise per la sua buona sorte e Regulus si lasciò sfuggire un imprecazione fra i denti. Il
vento che soffiava attorno alla casa, aveva deviato l’incanto, lasciandolo con
un palmo di naso. Serrò la presa alla bacchetta intanto che la cugina si girava
verso di lui, osservandolo a sopracciglia aggrottate - Regulus.-
disse passando con lo sguardo dal viso del cugino, ad Hermione
trattenuta da Regulus - Che cosa ci trovi in queste
scimmie mezzo babbane?- Regulus spalancò gli occhi intanto che con uno
strattone, premeva con più forza la piccola schiena di Hermione
contro il suo fianco. La piccola mandò un grido di dolore, aggrappandosi al
braccio del mago. Poverina, aveva l’impressione di essere tirata per le
caviglie da un colosso. Bellatrix le rivolse uno
sguardo disgustato, per poi tornare al cugino -Avevi la strada spianata.- gli
disse - Potevi diventare uno dei più grandi…- gli tese la mano libera, mentre
l’altra, quella che stringeva la bacchetta veniva abbassata lentamente - Sei
ancora in tempo.-
-Sono ancora in tempo?-
Poco più in là, James che reggeva Remus al polso destro con entrambe le mani, cercò lo
sguardo di Sirius -Che sta cercando di fargli?- gli
chiese e il Malandrino si strinse nelle spalle. No, non poteva essere così
pazza da pensare di convincere Regulus a tornare fra
i Mangiamorte blandendolo . Allora che diavolo,
sollevò gli occhi verso la finestra a cui era appeso Teddy.
Andromeda aveva gridato qualcosa che il vento gli aveva fatto arrivare
distorto.
-Che ha detto?-
-Imperio.- gli rispose Frank.
Hermione sentì il braccio che la stringeva
cedere lentamente la presa, spaventata, volse lo sguardo verso il viso del Mago
e lo trovò a fissare la donna di fronte a lui con una strana espressione
stampata sul viso. Spenta, totalmente priva della minima scintilla - Che hai?-
gli chiese - Reg…AH!- Non fece a tempo a finire il
nome del mago che si sentì mollare di malo modo, cadde bocconi sul prato, poi
spinta dalla forza dell’incantesimo, prese a ruzzolare fra le grida dei
presenti. -Aiuto!-
urlò disperata - James! Lily! - Cercò di aggrapparsi a tutto quello che le
capitò sotto mano, fino a che non si sentì tirare per un lembo del vestitino.
Cadendo era passata accanto a Remus che stendendo un
braccio l’aveva presa al volo.
-Resisti piccola.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Draco si fermò per un momento a guardare Hermione che veniva recuperato al volo da Remus e sospirò di sollievo riprendendo la sua avanzata verso
la spaccatura nel terreno da cui saliva il vento letale. La madre gli aveva
infilato a tracolla una borsa che pesava più o meno quanto un uomo morto, e
fatto uscire dalla finestra sfruttando la baraonda che si era creata . Doveva
tirarla dentro la feritoia nel terreno, e poi allontanarsi di corsa, ma la
pressione del vento si stava facendo dannatamente forte e benché fosse puro
sangue lui, aveva paura di essere così piccolo e magro da caderci lo stesso
nella trappola. Afferrò lo spallaccio della sacca, se lo sfilò di dosso e la
sollevò sopra la testa. Fece un altro paio di passi in avanti e nello stesso
momento Narcissa, spuntò fra Bellatrix
e Regulus tenendo la bacchetta sollevata
-Non te lo permetterò.-
-L’ho già fatto.-
Narcissa aggrottò la fronte candida, intanto che non
ombra la copriva. Si volse e l’ultima cosa che vide prima di finire di schianto
contro il muro dietro di lei, fu il cugino che le puntava la bacchetta addosso.
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
-MAMMA!- urlò Draco,
con la borsa ancora fra le mani, intanto che Sirius
correva verso la cugina lasciando a James e a Frank il compito di trattenere Remus ed Hermione. Le sollevò il
capo e prese a soccorrerla - No.No.No. Cissy! CISSY RISPONDIMI!- si lamentò, tirando la mano che
le aveva portato alla nuca e guardandola orripilato -
Sangue.-
Sollevò lo sguardo verso il fratello e digrignò i denti in una smorfia
bestiale. Questa era una delle tante che Bella gli avrebbe pagato caro, anzi,
carissimo. Costringere Regulus a fare del male ad un
suo familiare, la cosa peggiore che poteva esserci per lui.
Appoggiò di nuovo Narcissa a terra e sfilò la bacchetta
- IO .TI.AMMAZZO!-
Bella sorrise inclinando il capo verso la spalla destra – Finalmente riconosco
il tuo sguardo…- si volse come un serpente verso Draco
che era rimasto in piedi accanto alla crepa del terreno che si richiudeva. Lo
fissò, poi con un urlo da pazza, prese a correre nella sua direzione
tramutandosi ad ogni passo in una sorta di nube di fumo nero -CHE COSA HAI
FATTO?!-
Il bambino mandò un urlo terrorizzato,
si portò le mani al capo e si accucciò in attesa di venire travolto. Quando si
rese conto che l’impatto stentava ad arrivare, aprì gli occhi si volse e quasi
cadde per terra per il sollievo. Bellatrix si dimenava
urlando stretta di corde che parevano fatte di luce. Remussi era ripreso al volo dallo shock di venire
trascinato via da un gorgo mortale e stava letteralmente giocando al tiro alla
corda con la strega.
-AIUTATEMI PER LA MISERIA.-
fece tirando verso di sé il braccio che reggeva la bacchetta. -.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Lily si ritrovò ad appoggiare i piedi
a terra e con un sospiro di gratitudine, sollevò gli occhi verde bosco verso il
suocero che le aveva impedito di venire trascinata via - Grazie Charlie.- gli
disse, notando con qualche secondo di ritardo, l’espressione concentrata dell’uomo.
Ormai aveva imparato a temerla quella faccia - Cosa?- gli chiese, facendosi di
lato quando lo vide partire a razzo , non verso Sirius
che stava cercando di far ragionare il fratello, ma verso Remus,
James e Frank - NON E’ VENUTA DA SOLA!- urlò -JAMES. REMUS. FRAN…- non riuscì a
finire che vide Remus sussultare stranamente e
mollare la presa alla bacchetta.
-Remie che fai?- esclamò stupefatto James,
girandosi dal padre verso l’amico. Remus lo guardò stordito, intanto che Regulus portava una mano alla testa, come se stesse
cercando di scacciare la forza che sentiva gridare nella testa. Sirius, si volse verso gli amici - Remus,
vieni a darmi una man…-
Remus si era portato la mano destra a lato
del collo sinistro, stringendo leggermente. Sirius,
si volse completamente verso di lui e anche se erano distanti più di qualche
metro, ebbe la netta sensazione che l’amico stesse chiedendo aiuto con quel
lieve tremolio delle labbra - REMUS, CHE CAVOLO…- fece per avvicinarsi,
completamente dimentico per un momento di Regulus
dietro di lui, quando il licantropo cadde bocconi nell’erba.
-E QUESTO?- esclamò Frank indicando il
pugnale d’argento conficcato nella spalla dell’uomo.
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
SeverusPiton
osservò crucciato il palmo della sua mano destra. Come previsto colpire Lupin
era stata la mossa giusta, il suo ferimento aveva attirato l’attenzione di
tutti e Bellatrix era potuta fuggire portandosi
dietro Regulus in completo stato catatonico. Osservò
il ragazzo osservare il muro, seduto per terra e poi si volse verso la donna -
Cosa diavolo ci fai con lui?-
Bella lo guardò perplessa - E me lo chiedi?- Piton aggrottò la fronte.
-Tu hai ferito Lupin, io ho portato
via Regulus, saranno furiosi, e chi è furioso commette
errori …- gli si avvicinò portando l’indice della mano destra sotto il mento –Per
il risveglio del nostro signore occorre qualcuno di sangue Black,
e fra i due fratellini, è sicuramente Sirius quello
più incline ai massacri.-
La ferita mandava un odore nauseabondo. Cecily
chiuse gli occhi strizzandoli e si volse per cercare di riprendere fiato.
Sembrava che ci fosse della carne putrida, una valanga di carne putrida. Tagliò
la camicia del licantropo, assieme alla giacca e si alzò tappandosi la bocca e
il naso con una mano. Remus si volse a guardarla da
sopra una spalla , mortificato - Mi
spiace, puzza un pochino.- Diciamo un pochino, tanto - E’ questo l’effetto che fa l’argento ai licantropi.- storse il
naso voltandosi per tornare a strizzare la testiera del letto su cui era
accucciato -Fa marciare la carne.- Cecily prese una bella boccata d’aria, appoggiò la
mano sinistra sulla schiena del licantropo, fra le scapole, e la destra attorno all’impugnatura del
pugnale - Pronto?- gli chiese. Vide la nuca biondo miele del licantropo
muoversi per dire sì e chiudendo gli occhi per non vedere , tirò a sé il
coltello.
Il grido di dolore di Remus rimbombò per la casa, si
tirò su e con il braccio sinistro caricò un pugno contro il muro di fronte a
lui, Cecy aprì gli occhi sentendo polvere di
calcinacci pioverle sul naso. -CHE CA…-
ingoiò l’imprecazione buttando il pugnale per terra - REMUS, MA DA QUANDO HAI TUTTA QUESTA FORZA?-
Il licantropo aveva creato un buco nel muro, con un solo pugno. -Io?- le chiese Remus
buttandosi di lato sul letto, con il sangue alla mano che aveva usato per
colpire il meno e alla spalla - Da
sempre, quando la luna piena è vicina, potrei sradicare un albero a mani nude.-
-Come sta Remus?- chiese James alla sorella appena entrata in cucina. Cecily si fermò e con gli indici di entrambe le mani,
tracciò un quadrato in aria davanti alla faccia - Ha fatto un buco grosso così nel muro della camera da letto dei
padroni di casa…- James sorrise e Sirius sollevò
il capo per guardarla da sopra una spalla -
Secondo voi come sta?-
-In ripresa.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
-Allora?- esclamò Tonks.
-Allora?- le fece eco Andrea. -Allora?- mormorò Cecily guardando prima una e poi l’altra, senza capire.
Andrea sollevò gli occhi al soffitto borbottando, allungò una mano e afferrò l’amica
per un braccio, tirandosela dietro su per le scale, fino alla camera da letto
che dividevano Ron e Ginny. Chiuse la porta dopo che
anche Tonks fu entrata e mollata Cecily
ci si piazzò davanti - Non farai niente?-
-Di che parli?- Dora si batté una mano in fronte - Regulus te lo ricordi?- le premette due dita sulla fronte
con abbastanza forza da mandarle indietro il capo - Alto, moro…- spinse ancora un poco per poi mollare la presa- Enormemente
gnocco?- -DORA!?- la chiamò Andrea fintamente
scandalizzata. -Cosa?- le chiese la streghetta con un aria di beata innocenza - Sarà pure mio cugino, ma gli occhi li ho
anche io per guardare.- Si chiuse nelle spalle e tornò a Cecily che le guardava imbronciate - Tuo padre ha detto che è stato Piton, no?- le
chiese stringendosi il labbro inferiore -
Per mantenere la sua reputazione da spia, sbaglio?- Cecy si massaggiò il centro della fronte con una
smorfia didolore - Volete che vada a fare il sedere a
strisce a Piton?- tornò a guardare le amiche, per poi
sospirare imbronciando le labbra in una smorfia - Ti pare?-
-Oh andiamo, non mi dire che non rivuoi il cagnaccio numero due.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Sirius lanciò di lato il libro che teneva fra le mani e si lasciò cadere contro
la spalliera del divano. Non riusciva a capire per quale ragione si fossero
portati via Regulus, Cissy prima di
svenire,era riuscita a farfugliare un poco
chiaro“ Hanno bisogno dei figli primogeniti.” ma se era così, perché non
avevano preso lui? Perché Bella si era
portata via Regulus. Sollevò lo sguardo dal punto del
pavimento che aveva preso ad osservare e lo portò verso le tre che stavano
sgattaiolando verso il camino - Dove
andate voi tre?- chiese alzandosi.
Andrea e Tonks si
lanciarono nello stesso sorriso. Cecily ridacchiò radunando le mani dietro la testa.
-ALLORA?- le incalzò il mago.
Andrea gonfiò le guance per poi soffiare tutto in una volta - Voi rimanete pure qui a fare ricerche, noi
andiamo da chi può dirci qualcosa.- le altre due annuirono - Quello che è successo a Reg non tocca solo te.-
Sirius spalancò gli occhi. Tendeva a dimenticare
di non essere più solo.
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Era successo tutto così in fretta che SeverusPiton non sapeva dire come diavolo aveva fatto a finire
bocconi sulla sua scrivania con Andrea Moody piantata
sulla schiena. Si tirò su, cercando di fare forza con il braccio destro, mentre
l’altro era piegato a forza dietro la schiena etenuto fermo dal peso della biondina. - CHE DIAVOLO VOLETE?- Non sapeva come diavolo avevano fatto ad
entrare ad Hogwarts, era probabile che si fossero comparse
fuori dai confini del castello e quindi fuori dal confine dell’incantesimo che
impediva la smaterializzazione e che poi se la fossero fatta a piedi. -LASCIATEMI !-
Si volse di scatto verso Cecily che aveva appena
battuto entrambe le mani sulla scrivania, ai lati della sua testa, la fissò da
sotto in su e scoprì i denti in una smorfia irata - POTTER!- lo gridò come se fosse un insulto - Che diavolo vuoi?- Cecily piegò i gomiti , fino a portarsi allo stesso
piano del mago - Vogliamo sapere dove
Bella ha portato Regulus.- Severus sgranò
gli occhi -E non accetteremo una balla
per risposta…-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Piton si agitò sulla sedia su cui era legato,
Andrea lanciò uno sguardo versoTonks e Cecily si strinse la
radice del naso , mormorando un imprecazione. Si avvicinò al mago, appoggiando
le mani sulle ginocchia e sorrise all’espressione di odio dell’uomo - Avanti Severus,
lo sappiamo che infondo ti piace fare il cattivo…-Piton
grugnì tenendo lo sguardo basso - Altrimenti non ci metteresti tutta questa
passione, per non farti scoprire.- si raddrizzò guardandolo dall’alto facendo
il segno delle virgolette volanti con le mani - Mi hai quasi fatto saltare un braccio, hai colpito Remus con un pugnale d’argentoben sapendo che potevi ucciderlo …-
lasciò cadere le braccia lungo i fianchi
- A me pare che stai usando il tuo ruolo per vendicarti di chi non sopporti.-
-TACI TU NON CAPISCI!-
-IO CAPISCO BENISSIMO!-
La porta dell’ufficio si aprì, rivelando la figura ammantata d’argento e oro di
Albus Silente. L’uomo guardò prima Severus legato alla sedia, poi Cecily
china su di lui e poi le due ragazze che stavano seguendo la scena. Scosse il
capo entrando, e chiuse la porta dietro di sé - Siamo tutti dalla stessa parte.- disse avvicinandosi al suo
Professore - Non dovremmo gridarci
addosso.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Appena libero, Severus si avvicinò come una
furia verso Cecily- Sei uguale a tuo fratello.- le soffiò in faccia. Merlino che
voglia che aveva di prenderla per il collo, stringere forte e poi guardarla ai
suoi piedi morta. Odio.Odio.Odio. Per quell’
esemplare di tracotanza marcata Potter. La ragazza gli sorrise di rimando, avvicinandosi
a sua volta -Meglio che essere merce
avariata come te.- Silente si pose al fianco di entrambi, poggiando una mano sulla spalla dell’Auror e un’altra su quella dell’ex Mangiamorte,
costringendoli ad allontanarsi l’uno dall’altra - Calmatevi entrambi.- disse, per poi voltarsi verso Severus - Per quale
motivo Bella ha preso Regulus?-
-Per un incantesimo di Rinascita.-
Silente aggrottò la fronte e Cecily sentì la
mano sulla sua spalla irrigidirsi
Probabilmente Cecily Potter era la prima persona
ad avere il coraggio di urlare addosso ad Albus
Silente. L’aveva inseguito fino a dentro
al suo ufficio, aveva chiuso la porta sbattendolacon tutta la forza che aveva in corpo e senza
badare allo sguardo strabiliato del mago, aveva iniziato ad urlargli addosso
che era vero quello che diceva la Gazzetta del Profeta. Se credeva alle balle
di Piton era completamente rincitrullito. -Piton c’ha
preso gusto a fare il Mangiamorte.- sbottò
completamente dimentica di chi aveva di fronte e del rispetto che doveva
portargli - Anche un cieco lo capirebbe.
Ha rivisto mia cognata, e mi gioco tutto quello che vuole, porca putt…- come ogni buon
Potter che si rispetti, da arrabbiata cedeva volentieri al volgare -Gli è balenata in testa l’idea di
riprendersela anche a costo di renderla vedova.- La porta dell’ufficio si aprì alle spalle di Cecily
e spuntò la testolina arrufata di Andrea, seguita da
quella rosso acceso di Tonks. Le due si lanciarono
uno sguardo perplesso per poi avvicinarsi all’amica - Cecy calmati.- disse Dora, prendendo l’amica
per un braccio.
La ragazza si divincolò -NO, PER LA
MISERIA.-
-Facendo la pazza non atterrai nulla.- la rimbrottò Andrea.
-Lo credo anche io Cecily.- la voce di Silente si levò dopo un breve sospiro.. La ragazza si volse di scatto verso il
mago che prese posto alla scrivania -
Come scusi?- gli chiese Dorae
quello ripeté con un sorriso, che credeva anche lui che Piton
si stesse facendo prendere dall’entusiasmo nel suo ruolo di spia.
.-.-.-.-.-.-
BellatrixBlackLastrange era furiosa.
Era la prima volta che qualcuno riusciva a resistere al suo Imperio.Si tirò indietro, quando il corpo del cugino
piombò a pochi passi da lei, e si volse a guardarlo con un bel sorriso sulle
labbra -Certo che ne hai di resistenza.-
ridacchiò chinandosi per afferrare fra due dita il mento di Regulus e sollevarlo -
Sei davvero un Black.-
Il mago a terra, gonfiò le guance e pronto sputò verso il viso della donna un
grumo di saliva e sangue, sorridendo poi alla sua espressione trasfigurata dall’ira
- BASTARDO!- cavò anche lei la
bacchetta dal mantello e si posizionò accanto a Rudolphus,
pronta ad unirsi alla tortura del prigioniero. -No, fermi.-la voce di LuciusMalfoy risuonò inaspettata nella cella.
I due Mangiamorte si voltarono verso la porta che
veniva aperta e Regulus si sentì sollevare per gli
abiti da una mano invisibile - Che
diavolo…- scalciò per cercare di liberarsi, il viso coperto per metà da
tagli, sangue fresco e rappreso. Si volse a guardare verso la porta anche lui e
salutò portando due dita a lato della fronte - Salve cugino, effemminato come al solito
eh?-
-INSOLENTE.-
-Non è colpa mia se con quella capigliatura sembri un elfo.-
Lucius si fermò di fronte al ragazzo tenuto
in aria e sorrise osservandolo -
Assomigli a tuo padre.- disse intanto che l’espressione si trasfigurava in
una maschera di sadismo - Vediamo se sai
resistere anche a questo.-
.-.-.-.-.-.-
-Che fai qui?- James entrò chiudendosi
la porta alle spalle - Non penso che Remus si sveglierà a breve.- Si fermò davanti la porta
e guardò prima l’Animagus seduto in poltrona, poi il
licantropo che dormiva voltato su un fianco. Sirius annuì senza staccare gli occhi dalla schiena
dell’amico - Sai… - mormorò dopo
ancora un momento passato in silenzio ad osservare Remus
dormire -Solo adesso me ne rendo conto.-
volse il capo verso James che
incrociò le braccia al petto - Mi
sentivo così solo che ho, sostituito mio fratello con te e Remus.
Soprattutto Moony.-
James sollevò le sopracciglia, sorpreso da quella dichiarazione. -
Guardavo te e Cecily e vi invidiavo. Rivolevo anche
io quella sensazione di calore, di avere qualcuno vicino
a darmi affetto…- sorrise socchiudendo appena gli occhi - Remus aveva un
carattere così buono. Così simile a Regulus...- si
coprì il viso con una mano - Merlino è
la cosa più gay che ho mai detto.-
-Perché mi stai dicendo questo?- gli chiese James. Aveva l’impressione di stare raccogliendo le ultime
volontà di un condannato a morte.
-Non sono stato un buon fratello.- Sirius scosse
la testa più volte, più se lo ripeteva, più ne era convinto. Non era stato un
buon fratello per Regulus-
Quando scappai di casa, avrei dovuto portarmelo dietro, lo sapevo che non era
fatto per essere un Mangiamorte, che era
sostanzialmente un bonaccione…- sollevò gli occhi verso James - Che avrebbe
fatto una brutta fine.-
-Non l’ha fatta.- -No. Ma c’è andato vicino.-
-Ha semplicemente fatto la cosa giu…- James guardò la bacchetta nella mano di Sirius,
e poi l’Animagus che glie la puntava contro il petto.
Era una visione così Surreale che per un momento gli mancarono le parole. Aprì e
chiuse le labbra come un pesce e poi soffiò un - Che
diavolo fai?- spostandosi per cercare di prendere la sua di arma.
-So cosa vuole fare Bella, non glie lo permetterò.-
-Dillo anche a me, così ti aiuto.- la voce di James era
lievemente isterica. -No.-Sirius si avvicinò -
Tu e Remus siete stati la cosa migliore della mia
vita, non vi permetterò di rischiare. Considero i tuoi genitori, i miei e Cecy…- gli mancò le parole per descrivere - Grazie di tutto.-
-NO!-
-STUPEFICIUM!-
James impattò a forza contro la
parete dietro di lui, il fiato gli si mozzò in gola e cadendo lasciò andare la
presa alla bacchetta. Mantenne lo sguardo verso Sirius
e lo vide sorridergli mentre si smaterializzava.
.-.-.-.-.-.-
Regulus si afferrò la testa con entrambe le
mani e cercò di allontanarsi da Lucius che leggeva da
un grosso libro con la copertina in pelle marrone. Cacciò un urlo e cadde sulle
ginocchia. Una voce stava strisciando dentro di lui, qualcuno che sussurrava
una canzone di morte e di sangue
“LEI NON TI AMA.”
Regulus sgranò gli occhi.
“Non ti vuole.”
Si guardò attorno febbrilmente.
“UCCIDILA!”
Una nube di fumo nero sorse da sotto pavimento, infiltrandosi fra le assi
del pavimento, avvolgendo il mago che si alzò in piedi spaventato. Un faccia
bianca, si formò in quella massa pulsante. Una maschera priva di orbite che
ghignò alla volta del terrorizzato Animagus, prima di
tuffarsi dentro di lui venendo assorbita.
.-.-.-.-.-.-
La Tana era letteralmente nel panico. Sirius era
scappato dopo aver atterrato James e ora i presenti si stavano attrezzando per
andarlo a cercare. - Non ci posso
credere, quel cane è idiota.-borbottò Andrea intanto che stringeva la benda attorno alla fronte di James
- Se lo prendo lo spezzo.- Allontanò
le mani dalla fronte del mago e si girò per guardarlo in viso - Meglio?-
- Secondo te?- le chiese il mago, scrollando il capo più volte come un cane
intontito - Mi ha fatto il cervello a
paté quello scemo.- si alzò, aggrappandosi al bordo del tavolo - E voi tre dove siete state?- Cecy e Tonks si
guardarono, ma fu l’esclamazione di Harry ad attirare l’attenzione di tutti,
compreso James che si volse a guardare verso la finestra indicata dal figlio - Reg?-
FINE CAPITOLO.
Ok, non so se la scena dell’incantesimo che
colpisce Regulus sia già stata fatta “Cinema . Tv. Anime. Manga. Altra fic.” Me la sono sognata quindi non so se l’ho vista da
qualche parte e magari me la so sognata adesso, a distanza di tempo- Se per
caso vi ricorda qualcosa, avvisatemi per piacere :D
La parentela fra Orion e Alphard l’ho inventata
io. In realtà era fratello di Walburga, ma per la
storia mi serviva sto rapporto u_u
CAPITOLO 39
Certe volte il corso del tempo sembra prendere una
strana piega. Un secondo prima scorre normalmente e un attimo dopo è una specie
di cavallo imbizzarrito su cui si fa fatica a stare. L’attacco di Regulus era stato talmente rapido e violento che aveva
lasciato tutti i presenti completamente spiazzati. La finestra che saltava via
dai cardini, le schegge di vetro da tutte le parti, era stato tutto talmente
rapido e inaspettato che solo Lily era riuscita a compattare immediatamente le
difese. Si era avventata su Harry, costringendolo a star basso, proteggendolo
col corpo come tanti anni prima-Sta giù.- gli disse poggiandogli una
mano sulla testa, per costringerlo a stare piegato - Rimani qui.- ovvero sotto al tavolo dove lo stava spingendo.
Sfilò la bacchetta dalla cintura e corse verso la porta. Harry, la vide
voltarsi verso destra, appena giunta alla porta e ripararsi dall’assalto
frontale, con un braccio a corprile il viso. -MAMMA!- gridò il bambino vedendola
sparire oltre la cornice della porta.
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Sirius si guardò attorno strizzando gli occhi nella penombra.
Erano passati tanti anni dall’ultima volta che c’aveva messo piedi, ma GrimmauldPlace non era cambiata
di una virgola… Metteva ancora i
brividi. Si spolverò le spalle dai residui di Polvere Volante e sorridendo
a quel pensiero, avanzò nel salotto, bloccandosi quando un ombra si disegnò ai
suoi piedi. Sirius sollevò gli occhi, rinsaldando
istintivamente la presa alla bacchetta, ma abbassò il braccio quando vide chi
era che lo stava osservando sbalordito.
O meglio, le condizioni in cui era chi lo stava osservando. OrionBlack era invecchiato
in quegli anni. Il viso era rugoso, come il nocciolo di una pesca. I capelli
erano completamente bianchi, così come la barba e i baffi Era appoggiato ad un
bastone,e se in passato aveva avuto una
postura dritta e fiera, ora era leggermente curvato in avanti.
-Padre.- -Sirius?-
Gli occhi erano rimasti gli stessi però. Quegli occhi
blu scuro, che sembravano leggerti dentro. Quello sguardo che riusciva a farlo
sentire sporco e putrido dentro, come nessun’altra cosa al mondo. Siriusvolse il capo
e Orion si avvicinò di un passo, guardandolo sempre
più confuso.
-Cosa ci fai qui figlio?-
-Voglio fare un patto con voi.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Lily rotolò abbracciata ad un cane dal folto malto
rosso scuro, che cercò di aggredirla alla gola, gli ficcò lesta la bacchetta di
traverso fra le zanne e allontanandosi gli mollò una pedata sul naso - Mulciber?-chiese sgranando gli occhi.
A quanto pareva non solo dalla loro parte c’erano Animagus
illegali.
Il Mangiamorte si strinse il mento fra due dita e
sorrise alla volta della donna - Non
male…- disse alzandosi reggendo la bacchetta di Lily per la punta - A te…- glie la allungò - Fammi divertire…- La donna si guardò attorno febbrilmente. Quello era un attacco in piena
regola, c’erano quasi tutti i Mangiamorte da lei
conosciuti, compresa Bella che si stava lanciando addosso a James, accucciato
dietro un muro mezzo caduto, solo Merlino sapeva che cosa.
-Ti giuro che ti farò pentire di avermi ridato la bacchetta.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
-E che genere di patto vorresti fare con me, ragazzo?- la voce di Orion risuonò arrochita dal
divertimento, si avvicinò ancora al figlio e sollevando la mano, gli prese il
meno con forza - Dovrei ucciderti in
questo momento e portare la tua carcassa all’Oscuro Signore.- Benché l’età l’avesse ingobbito, suo padre era ancora più alto di lui. Sirius dovette sollevare parecchio gli occhi, per guardarlo
di nuovo in faccia-Fatelo.- attese
un momento e sorrise all’incertezza che lesse negli occhi di Orion- No. Non ne
sareste mai capace di uccidermi. Non mi amate…- lo sapeva perfettamente
questo. I suoi genitori, non l’avevano mai amato. L’avevano messo al mondo,
nutrito, vestito, ma non amato. L’amore di un genitore l’aveva conosciuto a
casa Potter con Dorea e Charlus - … Ma sono il vostro prezioso primo genito e la speranza che continui la vostra strada non è
ancora morta.-
-E’ per questo che si fanno i figli no?- borbottò il
vecchio, mollando la presa al mento del giovane - Perché seguano la tua strada, trista e gioiosa che sia.- sospirò
andando verso la finestra e scostando con una mano la tenda, guardò in strada - Quando te ne sei andato, tua madre
riversò tutte le sue aspettative su Regulus…- lieve
sospiro accompagnato da un tremolio del capo color neve - …ma io lo sapevo che quel ragazzo non ne sarebbe mai stato capace di
diventare un buon servo dell’Oscuro Signore.- Sirius aggrottò la fronte, era la prima volta che
sentiva suo padre parlare così tanto. Aveva un tono di voce roco, leggermente
nasale. Se non fosse nato da lui, se non l’avesse mai visto prima di quel
giorno, l’avrebbe potuto scambiare per uno di quei vecchietti che al pomeriggio
vanno a dar da mangiare alle papere al parco -Perché no?-
-Perché tuo fratello è un cuor contento, come lo era il mio.-
“Zio Alphard.”
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Cecily si aggrappò con entrambe le mani allo steccato di fronte a lei, e si
volse a guardarsi alle spalle torcendo il busto.Era il secondo attacco che subivano nel giro
di nemmeno due giorni, se continuava a quel modo, non sapeva per quanto…-CAZZO!-
sbottò senza riuscire a trattenersi, quando videun nuvola di fumo nero raggrupparsi di fronte
a lei, e prendere di nuovo forma umana.
Si allontanò dallarecinzione,
camminando all’indietro e Regulus avanzò passandosi
una mano sul collo con una lieve smorfia indolenzita delle labbra. Cecily doveva ammetterlo, quest’aria da cattivo gli donava
da morire, ma se non trovava un modo per farlo tornare a sé, non voleva sapere
che fine gli avrebbe fatto fare. -Regulus, ti prego, torna in te.- Regulus inclinò la testa verso la spalla destra e le
sorrise amabile - Ma lo sono.-
No, che non lo era, per la miseria. Sembrava un diavolo uscito dall’inferno,
anzi no, un diavolo nelle spoglie di un santo, visto che nonostante tutto
conservava la sua aria da bravo ragazzo.
Erano i suoi
occhi ad essere cambiati.
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Tonks si addossò contro il muro delle scale, pregando di non essere stata
vista.
Aveva seguito, senza farsi vedere Dolohov.
L’aveva visto sgattaiolare all’interno della Tana, e senza porre tempo in
mezzo, gli era andata appresso e ora si stava chiedendo cosa diavolo stesse
facendo il Mangiamorte e per quale ragione frugasse
nelle stanze.Harry era fuori, assieme agli
altri bambini, protetto da Molly che gli aveva impedito di raggiungere la madre.
Allora chi cercava? “Zia Cissy?” Si accucciò sui gradini e sporse il capo. Si era fermato in mezzo al
corridoio, proprio fra le portedelle
stanze in cui riposavano Narcissa e Remus “OH MERLINO.” Sussultò appena vide il mago
voltarsi verso la camera occupata da Remus “VUOLE
REMUS!”
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Sirius sollevò entrambe le sopracciglia con un
sorrisetto –Allora padre?- gli chiese – Rivolete il vostro primo genito a servirvi fedelmente…- si stava ficcando il
cappio attorno al collo da solo , se ne rendeva perfettamente, ma continuava
imperterrito col suo fare. - Oppure il vostro secondo figlio, sotto lo
scacco di un incantesimo che si può rompere da un momento all’altro?-
L’attimo che Cecily stava vivendo
era talmente surreale che per un momento la ragazza temette di essere
diventatamatta. Correva attraverso il campo di granturco che si
stendeva a lato della Tana, inciampando e rialzandosi con nuove ferite sulle
gambe e nuovo sangue a far da scia all’Animagus che
la seguiva. Si bloccò con una smorfia di dolore e una nuova immagine mentale la
travolse, piegandola in avanti e costringendola ad afferrarsi la testa con
entrambe le mani. -Maledizione.-
Era come se qualcuno le stesse scavando nel cervello con una paletta per
gelato, chiuse gli occhi e cercò di scacciare quella visione che no, stavolta
non si sarebbe avverata. Regulus non le avrebbe mai
fatto del male fino a quel punto.
Si raddrizzò, scosse il capo un paio di volte, e riprese a correre nella
speranza ditrovare un posto dove
nascondersi e un goccio di lucidità per capire per quale ragione non riusciva a
Smaterializzarsi. Poco lontano da lei, Regulus si bloccò
annusando l’aria ad occhi chiusi, poi volse il capo verso la direzione presa da
Cecily e sorrise -Attenta, c’è un serpente a qualche
passo da te.- Cecily si volse di scatto e Regulus
vide un agitarsi di fronte d’orate di fronte a lui intanto che la ragazza
cadeva a terra e cercava di allontanarsi col sedere dal serpente. Quel grano
fatto maturare con la magia era diventato ricettacolo di animale che visto il
periodo dovevano essere belli che in letargo visto il freddo che faceva - PORCA…-
non fece a tempo a finire la frase che si sentì afferrare per il collo come un
gatto e sollevare. -CHE CAVOLO.-
Portò entrambe le mani a reggere il polso di Regulus
e si girò a guardarlo stupefatta. Sapeva di pesare poco, ma la stava reggendo a
mezzo metro da terra con la sola forza di un braccio “Deve essere pieno come un
palloncino di incantesimi negativi.” Ebbe il tempo di dirsi prima di venire
schiacciata a terra con una forza che le spezzò il fiato in gola e sentire il
peso di un ginocchio di Regulus sui reni.
-REG CHE DIAVOLO VUOI FARE?-
-Un bel gioco.- le disse sollevandole la balza della gonna.
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
-Bellatrix non vuole tuo
fratello.- Orion si era avvicinato al camino acceso e
appoggiando un piede sull’estremità di un ceppo, l’aveva spinto di nuovo a
favore delle fiamme -Lo considera un traditore, ancor peggio di te.- Sollevò gli occhi blu scuro che lambivano la legna e
li portò verso il figlio maggiore, rimasto a centro della sala - Lo spingerà ad
un atto di violenza e poi l’incantesimo lo abbandonerà.-
-Vuole farlo suicidare.- si disse Sirius in un brivido.
Il vecchio annuì con un cenno del capo - E la domanda è…- disse avvicinandosi a
Sirius, socchiudendo gli occhi -… Se tu sei qui,
verso chi Regulus è stato indirizzato?-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Per cercare di distogliere Dolohov
dall’entrare in camera di Remus, Ninfadora
gli aveva tirato addosso il vaso di fiori preferito da Molly ed era rimasta con
il braccio sollevato come una perfetta fessa, quando questo si era voltato
verso di lei e l’aveva afferrato con una mano sola.- Come diavolo ha fatto?-Era riuscita a dirsi, prima di venire centrata
da un violento incantesimo che la prese in pieno petto e la mandò a rotoloni
giù per le scale. -Maledizione.-
Si aggrappò al corrimano del pianerottolo, cercando di sollevare il capo, ma il
Mangiamorte fu più lesto di lei. L’afferrò per il
cappuccio della maglietta e come se fosse stata fatta d’aria, la sollevò e la
sbatte a piena forza contro il muro. Un paio di cornici portafoto caddero in un
rumore di vetro in frantumi e la ragazza iniziò a scalciare per liberarsi dalla
sua presa. Iniziò a menargli ginocchiate ai fianchi, intanto che si ritrovava
la mano che reggeva la bacchetta bloccata dalla stessa stretta ferrea che le
premeva al collo, si lamentò sgranando gli occhi e l’uomo le sorrise pacifico -
Certo che ne hai di energie per essere una ragazzina grossa quanto un
giocattolo.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Sirius si passò una
mano sulla fronte, se non era lì, a cercare di farlo fuori, era andato
sicuramente da lei - Cecily.- disse con un filo di
voce. Orion , inclinò la testa verso la spalla
destra, guardandolo ad occhi socchiusi il suo primogenito sbiancare. Oh Cecy era una strega molto potente, ma Regulus
pompato di energia magica negativa era un avversario che persino lui avrebbe
faticato a battere.
-Devo andare, maledizione…- sidisse -
Devo salvarla .-
- E chi salverà
te?-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Cecily aveva tentato di
ribellarsi, di prendere a calci la persona dietro di lei, persona perché no,
quello non era Regulus, ma non appena aveva sentito
la mutandine scorrere lungo le cosce fino alle ginocchia aveva perso forza. Lo sentiva gravarle sulla schiena e la sua
mano destra bloccarle entrambe i polsi, menò l’ennesimo strattone per
liberarsi, ma fu tutti inutile.
Aveva perso la bacchetta all’inizio della sua disperata corsa per i campi, non aveva
modo di difendersi efficacemente, ma cercò comunque di prendere tempo, di farlo
ragionare, di farlo reagire all’incantesimo che lo ottenebrava - Regulus tu non mi vuoi fare questo.- gemette disperata - Mi
vuoi bene, ti prego riprenditi.-
Lo sentì armeggiare e non ebbe bisogno di capire che diavolo stava facendo - Ti
scongiuro, tu sei buono, sei buono e non vuoi farmi del male.- il rumore di una
cerniera che si abbassava, la ragazza chiuse gli occhi strizzandoli - Regulus per favore, per favore.-
Una lacrima le scivolò lungo il viso fino alla mano dell’uomo
che teneva ferma le sue. Lo sentì irrigidirsi e voltandosi a guardarlo da sopra
una spalla, lo vide che la fissava ad occhi sgranati, come se non si
capacitasse di quello che aveva davanti. O meglio sotto.
-Regulus?-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Tonks roteò gli occhi al soffitto in preda all’asfissia.
Lasciò la presa alla bacchetta, e chiuse gli occhi. Davvero un modo idiota per
morire, maledizione. Lasciò cadere il capo verso destra, quando la stretta al
suo collo al braccio sparì di colpo e lei cadde a terra di schianto . Aprì gli
occhi e l’unica cosa che riuscì a vedere fu Remus di
fronte a lei con la bacchetta sollevata.
E dopo aver concluso la sessione di esami u_u eccomi a voi più bastarda di prima.
Capitolo 41
Dora emise un gemito strangolato e portò una mano
alla base della gola.Aprì gli occhi, tossendo
e per riflesso si appallottolò sul pavimento, prendendo aria a gran boccate
egettandola fuori fra rauchi gorgoglii
e schizzi di saliva.
Prima di svenire aveva visto Remus in piedi di fronte
a lei, ora nella casa regnava uno strano silenzio e per un momento, la paura
che Dolohov gli avesse fatto del male, le fece dolere
il cuore in petto. Si alzò, aggrappandosi alla ringhiera della scala, e dopo un
paio di tentativi a vuoto, si mise in piedi e scese i quattro gradini che la
separavano dalla zona giorno della Tana.
Si guardò attorno, portando una mano alla base della gola intanto che
continuava a prendere aria in grossi respiri, girandosi attorno per abbracciare
con lo sguardo tutto il piccolo salotto e la porta che dava verso la cucina. Si
mosse barcollando esolo dopo pochi
passi, vide Remus accanto al lavello che guardava
verso il basso, qualcosa che era coperto dal grosso tavolo di legno attorno al
quale la famiglia Weasley si riuniva per i pasti. -Remus?-chiamò con un filo di voce, anche se c’era qualcosa che decisamente non
andava nella figura dell’uomo. Aveva i capelli molto più lunghidel solito, una folta barba bionda e un ghigno di pura perfidia a curvargli le
labbra verso l’alto.
Si aggrappò al battente della porta, per evitare di finire a faccia avanti per
un capogiro e finalmente vide cosa stava guardando con quell’espressione. Dolohov seduto ai suoi piedi che si proteggeva il viso con
le mani e scrollava la testa ripetutamente.
“Non è possibile…” C’erano schizzi di sangue dappertutto, segno che Remus si era parecchio divertito con il Mangiamorte
prima di bloccarlo in quell’angolo, spalancò gli occhi e vide la punta della
sua bacchetta illuminarsi di un verde intenso.
Aveva letto da qualche parte che i licantropi subiscono un brusco cambiamento
di personalità nelle poche ore che precedono il sorgere della luna piena. Sono
percorsi da dolori talmente forti, che fanno uscire la personalità del lupo
assopito in loro rendendoli più bestie che uomini - REMUS!-
Lo vide drizzare il capo , prima di voltarsi verso di lei. Per un momento la
strega pensò che non l’avesse riconosciuta, che l’avrebbe aggredita e invece…
invece lo vide abbassare la bacchetta spegnendo l’incanto, intanto che Dolohov tirava un sospiro di sollievo. - Stai bene?- -Sì.-
faceva paura con quell’aspetto, con quell’aria dannata e lo sguardo ottenebrato dal dolore che
doveva avere in corpo, eppure Dora si sentì attratta da lui come mai prima d’ora
le era capitato con nessun’altro uomo. Fece per avvicinarglisi,
quando lo vide voltare il capo come un cane che punta un coniglio fra i
cespugli,sollevare il ginocchio destro e piantare la scarpa contro la faccia di Dolohov, facendole svenire per il dolore della frattura del
naso - Dove pensavi di andare, uhn?-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Odore di fiori.
Odore di Cecily. Sirius avanzava fra il campo di granturco che si
stendeva a lato della Tana, allontanandocon le mani le foglie delle pannocchie fatte crescere con la magia, arricciando
il naso, cercando di mantenere e non perdere la pista che aveva creato l’odore
della ragazza. Si volse,strizzando gli
occhi nell’oscurità che stava calando, per poi riprendere a camminare, tenendo
la bacchetta nella mano sinistra.
Non aveva idea se Cecy era riuscita a tenere testa a Regulus, se suo fratello era riuscito a compiere l’atto di
violenza che l’incantesimo che aveva su di sé gli rendeva impellente,James gli aveva detto di averla vista correre
verso il retro della casa e poi l’odore della ragazza l’aveva trovato e
condotto fino al campo.
Inspirò profondamente eunapuzza acida gli si infilò nelle narici a
forza, imbronciò le labbra in una smorfia e portò la mano destra a coprire il
naso - Che Merlino!- era puzza di - Vomito?-
Non fece a tempo a finire il pensiero che la punta della sua scarpa
atterròsu qualcosa di molliccio che
creò un orribile “SPLAT!”abbassò gli occhi e la luce di un incantesimo in
lontananza illuminò prima una chiazza di vomito, poi Regulus
seduto fra le voglie con la schiena appoggiata contro gli stile del granturco.
-REG!-
Sirius si fece largo fra il granoturco per l’ultimo tratto che lo separava
dal fratello, menando manate e gli si portò accanto, accucciandosi sulle
ginocchia - Reg!- ripeté appoggiandogli una mano
sulla spalla e scrollandolo forte - Regulus dov’è Cecily?-Il ragazzo non ebbe reazione, nemmeno a sentirsi
scrollare, Sirius morse il labbro inferiore per il
nervoso e poi si girò a guardare verso il punto in cui era indirizzato lo
sguardo del fratello. Cecily era stesa a terra, di pancia, la gonna
sollevata a scoprirla e le mutandine attorno alle caviglie . Sirius si alzò, incredulo intanto che dietro di lui, con un
filo di voce mormorò - Sono stato io.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Non c’era stata violenza, in qualche modo Regulus si era reso conto di cosa stava per fare ed era
riuscito ad allontanarsi da Cecily, ma Sirius conosceva abbastanza bene suo fratello da sapere che
un simile gesto, anche se dettato da un incanto, non se lo sarebbe mai
perdonato. Chiuse la porta dietro di lui e sospirò appoggiandoci le spalle
sopra. -Che situazione di merda…-
La battaglia era stata dura, ed era stato solo grazie a Andrea che aveva chiamato
rinforzi dal Ministero se tutti, chi più e chi meno bene , erano riusciti a cavarne
fuori le gambe. Si volse verso i passetti leggeri che l’avevano raggiunto e
sorrise alla ragazza, che invece, gli donò uno sguardo imbronciato - Come sta?- -Una meraviglia.- rise in una maniera
orrenda, sguagliata , sollevando le mani sopra la
testa per poi lasciarle ricadere lungo i fianchi - Si sta dannando l’anima per aver quasi violentato Cecily.
Vuole ammazzarsi e non è detto che non ci riesca conoscendolo.- fece per
superare la ragazza,ma si sentì
strattonare per un braccio. Si volse e si ritrovò stretto alla biondina che si
sollevò per abbracciargli il collo - Hai bevuto Moody?-
-No, voglio solo darti un po’ di conforto.- Sirius
strabuzzò gli occhi da sopra la sua testolina bionda, su cui aveva appoggiato
il mento - E non fare quella faccia!-
L’uomo sghignazzò socchiudendo gli occhi-
Che faccia starei facendo?- -Da pirla.-
-Quindi nulla fuori dall’ordinario no?- si chinò per ricambiare il suo
abbracciò, nascondendo il viso nell’incavo della sua spalla - Grazie Andie.-
Credits:La scena Tonks/Remus è ispirata ad una scena del telefilmDawson's Creek, quindi NON mi appartiene :D
Capitolo
42
Molly appallottolo l’ennesimo festone natalizio
e lo ficcò nel sacco che si portava dietro. Dopo quello che era successo, la
voglia di festeggiare era sparita a tutti , e tenere la casa addobbata a festa
le pareva uno schiaffo a chi soffriva in quelle stesse pareti. Regulus al primo piano della casa, chiuso dentro la camera
di Bill da un incantesimo, e Cecily, all’ultimo piano, nella camera
padronale che le aveva volentieri lasciato per riposare. Passò davanti la
cucina, e buttò uno sguardo alle facce mogie che si trovavano attorno alla
tavola. Anche i bambini non avevano voglia di giocare e se ne stavano accanto
al camino ad ascoltare una delletante
storie di fantasmi di Malocchio. A pensare che fino a qualche giorno prima, i
gemelli avevanocostruito una specie di
catapulta per cercare di far nevicare sopra la loro casa alla faccia di quell’inverno troppi prime per il solito clima inglese. - Mamma?- Molly sollevò gli occhi
dal sacchetto e li portò versò Ron- Che cosa sono questi colpi?-il bambino sollevò gli occhi verso il
soffitto e la donna fece altrettanto, per poi voltarsi verso le scale. Doveva
essere Regulus, doveva aver ripreso a prendere a
calci la porta per farsi aprire. Sospirò e scosse il capo - Nulla
tesoro.-
Non avevano detto ai ragazzi cosa era successo nel campo, perché avevano
rinchiuso Regulus, e per quale ragioneCecily non si
muoveva dal letto. Erano passati due giorni, ma nessuno dei due dava cenni di
miglioramento. Anzi, più passava il tempo e più Regulus
a star rinchiuso come un animale in gabbia, dava segni di squilibrio. Sirius aveva provato a parlargli più di una volta e l’ultima, si era guadagnato un bell’occhio
nero e altre ammaccature che lo facevano camminare curvo. -Vai a vedere se i biscotti si sono
raffreddati.-
Ron sollevò un sopracciglio, quando la loro madre prendeva a rimpinzarli c’era qualcosa che non andava. Girò i tacchi, andò in cucina e
tastò prima la teglia con un dito,e poi
l’afferrò con entrambe le mani trotterellando verso il
circolo di bambini seduti ai piedi di Malocchio. Si accomodò accanto a Neville,
che subito agguantò un biscotto con la manina grassottella e sbuffò mettendo i
dolcetti ricoperti glassa bianca e rossa a disposizione di tutti - Sono quasi sicuro che sia Reg.- disse intanto che gli altri si servivano e
Malocchio si alzava per prendere un goccetto. L’ennesimo
della serata. -Togli quel quasi.- mormorò Draco passando un biscotto ad Hermione
per poi prenderne uno perlui. staccò un
morso e si guardò attorno, visto che era al centro dell’attenzione
di tutti. Ginny, Harry, Ron, i gemelli e Neville con
le guance piene come un criceto. -Deve
essere successo qualcosa di orribile in quel campo.- continuò allora,
portando gli occhi verso la finestra che dava sul campo di granturco - Ho letto che ci sono incantesimi talmente
forti da alterare la personalità di una persona.-
George annuì -Ci sono, ma sono incanti
proibiti.-
- Ma conosciuti ai miei familiari.- sorrise il bambino tristemente,
ricordando cosa stavano per fare a lui suo padre e sua zia - Scommetto che zia Bella gli ha fatto qualcosa e che ora ne stia
pagando le conseguenze.- l’ennesimo colpo che fece
rimbombare quasi la vecchia casa -Poveretto.-
.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
-Quindi
tu, dopo ogni luna piena devi farti barba e capelli?- esclamò
Tonks intanto che raccoglieva i capelli di Remus in un gonfio codino. Ilmalandrino era seduto di fronte a lei,
accanto al lavandino del bagno, con un gomito appoggiato sul bordo della
porcellana - Che seccatura.- Cavò un
elastico dalle tasche dei pantaloni e lo girò attorno ai capelli del mago che,
Dora doveva ammetterlo, erano senza dubbio la cosa più morbida che avesse mai
toccato in vita sua. Remus sospirò senza voltarsi verso di lei - Uno dei tanti effetti collaterali della
Licantropia.- ridacchiò socchiudendo appena gli occhi color miele - Sembrare un barbone dopo ogni plenilunio.-
Di solito si tagliava i capelli da solo e si faceva anche la barba, ma si era
risvegliato dopo la trasformazione con la spalla destra lussata, Merlino solo
sapeva come diavolo aveva fatto a ridursi a quel modo, e aveva dovuto chiedere
aiuto alla ragazza per eliminare quel look da senza tetto. Anche sé, a detta di
tutte le donne della Tana, gli donava tantissimo. -I capelli, però, dovresti tenerli
lunghi sai?- Remus
arricciò leggermente il naso, un espressione deliziosamente assorta che Dora
riuscì a non perdere grazie allo specchio posto sopra il lavandino -Davvero, sono bellissimi.- afferrò una
ciocca di capelli fra due dita e la fece passare fra i polpastrelli -E’ un vero peccato.- -Se ti piacciono così tanto. - Si
portò la mano sinistra al capo, sfiorando le dita di Tonks
che si ritirò immediatamente imbarazzata
- Lasciameli lunghi.-
.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
-Ti
trema la mano.-
-Lo so.-
-Gradirei che non mi tagliassi Ninfadora.- sollevò
le sopracciglia in attesa della reazione della ragazza che non tardò ad
arrivare. Più Tonks sbraitavadi non voler essere chiamata per nome , più
lui si divertiva a far di testa sua.
Aveva ragione James, si divertiva davvero con poco.
Dora sollevò gli occhi verso quelli di Remus- Ce la sto mettendo tutta Remus.- rinsaldo la presa sul manico del rasoio e l’appoggiò con delicatezza sulla guancia di Remus che soffiò una risatina dalle narici - E non chiamarmi Nin…!- Rimase a bocca aperta. Sì era dovuta sedere di fronte a lui e infilare le
gambe fra le sue per essergli abbastanza vicina per radergli il viso, maaveva realizzato solo in quel momento di
quanto gli fosse addosso. Si tirò indietro con il rasoio in mano e sollevò gli
occhi oltre le spalle del licantropo quando la porta del bagno si aprì con un
tonfo e lui si voltò torcendo il busto verso sinistra. James li guardò a sua volta reggendosi i pantaloni con una mano… - E voi che ci fate
qua?- chiese prima che Remus abbassasse gli occhi
e Dora cacciasse un grido imbarazzato coprendosi poi il viso con le mani.
-TIRATI
SU I PANTALONI DANNATO CERVO!-
.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
C’era un piccolo taglio sul palmo della mano
destra di LilyPotter. Una cicatrice
vecchia di anni, il ricordo di un patto di sangue, di un amicizia che doveva
essere per sempre. Si volse nel letto e appoggiò il capo sul torace di James,
aprì gli occhi e alla luce della luna che filtrava dagli scuri vide il volto
del marito teso in un sogno probabilmente infarcito di incubi.
Subito dopo aver riportato Cecily in casa, Sirius si era lasciato andare ad una pletora di maledizioni
e in quel diluvio di parole aveva puntato il dito anche contro di lei. [Mocciosus è
innamorato all’ossessione di te, possibile che non lo
capisci?] Si, l’aveva capito, non era scema.Ma più che dirgli che per lei era solo
un amico, quasi un fratello, che altro poteva fare? Strofinò la guancia contro
il petto del marito, che si girò verso di lei per abbracciarla. Sorrise a quel
gesto, ricambiando la sua stretta passandogli un braccio attorno al fianco. [E se proprio lo vuoi sapere dovresti
odiarlo, perchè lui…] Era
questa la frase che non la faceva dormire, quell’urlo
lasciato a metà da Sirius e zittito da uno sguardo di
avvertimento di Remus. Che cosa aveva fatto Severus, perché avrebbe dovuto odiarlo?
Di certo Lily non poteva sapere che era stato lui a rivelare a Voldemort la Profezia che lo aveva messo poi sulle loro
tracce. Che era quindi la causa di quell’aborto che per
mesi non le aveva fatto chiudere occhio, che l’aveva
fatta piangere in bagno , con un asciugamano ficcato in bocca per evitare che
James la sentisse.
Per lei era l’amico di una vita ritrovato, una persona
cara, e non la fonte di una delle sue più grandi sofferenze.Chiuse gli occhi, però sentiva che c’era qualcosa che non andava, che le stavano nascondendo un
segreto…
[Perché
non me l’hai fatto dire Moony?]
avevasentito Sirius
sussurrare . [Perché non voglio James rinchiuso ad Azkban per omicidio.]
…E lei doveva scoprire quale fosse.
.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Cecily
chiuse gli occhi nella penombra della stanza guardandosi attorno alla ricerca
di Regulus. Da qualche minuto quei colpi alle pareti
che avevano fatto rimbombare la casa in quegli ultimi due giorni, erano cessati
e l’assurdo pensiero che si fosse spaccato la testa da
qualche parte, l’aveva spinta ad uscire dal letto ,
attraversare la casa e andare ad aprire la porta bloccata con l’incantesimo. Guardò prima verso destra, poi verso sinistra e
mandò un gridolino sorpreso quando udì la voce del mago arrivarle alle spalle - Cosa ci fai tu qui?- Regulus era seduto per terra, accanto alla porta,
le braccia lungo al corpo e il capo reclinato all’indietro
per appoggiare la nuca alla parete. Cecily si volse
completamente verso di lui e lo guardò gonfiare il torace per prendere un lungo
sospiro - Che hai fatto?- gli chiede
abbassando gli occhi verso le sue mani. C’era poca luce
nella stanza, ma si vedeva che erano macchiate di qualcosa di scuro - E’ sangue?- gli
chiese e lo guardò voltare il capo per guardare verso il fondo del corridoio. -Regulus!- - Sì, e allora?- Cecily gli si avvicinò - Come allora?- si abbassò sulle ginocchia e per riflesso, lo vide
spostarsi, addossarsi con più forza alla parete dietro di lui, la mano destra,
quella più massacrata, a premere contro il petto e a sporcare la camicia. -Reg io non ce l’ho con
te.-non
ce l’aveva davvero con lui per il ricordo più brutto
della sua vita? Non lo sapeva, ma non le piaceva vederlo in quello stato, a
macerarsi in una colpa non sua. Di questo ne era più che sicura. - E dovresti perdonarti anche tu, infondo,
non è successo nulla.- Si allungò a prendergli il viso fra le mani, per
girarlo e farsi guardare,manon appena
le sue dita sfiorarono le gote leggermente barbute del giovane, una visione stupefacentemente nitida si scatenò nella sua testa.
Ancora quel neonato, ancora quella luce verde che piombava sulla sua culla e di
nuovo Sirius che si lanciava per salvarlo. - E’davvero tuo
figlio.- mormorò con un filo di voce allontanando le mani dal volto di Regulus con un salto.
FINE
CAPITOLO.
Secondo
voi Lily dovrebbe scoprire che è stato Severus a
mettere Voldemort sulle loro tracce e che quindi è
causa sua se ha perso il bambino che aspettava?Oppure sono troppo cattiva con il povero SevyxD?
La donna camminava lentamente tenendo
fra le braccia un piccolo fagotto avvolto in fasce di landa. Il passo morbido e
costante, il capo leggermente chinato in avanti coperto dal largo cappuccio del
mantello che la copriva per intero, pareva una madre intenta ad osservare
intenerita l’amato figlioletto, ma Severus sapeva che
non c’era nulla di bello in quella vista. Afferrò il davanzale con entrambe le
mani e inspirò profondamente, preparandosi spiritualmente a quello che stava
per vedere. Quando riaprì gli occhi si rese conto che la donna era alla porta e
prima che quella sollevasse una mano per bussare, fu lì a girare il pomolo e a
tirarla a sé per farla entrare. - Cosa
diavolo ci fai tu qui?- non osava abbassare gli occhi sul fagotto che la
donna teneva fra le braccia come se fosse stato il suo tesoro più prezioso - Ti hanno vista?- La donna sollevò lentamente il capo e gli rivolse uno sguardo malevolo da
sotto la falda del cappuccio, Severus storse le
labbra in una smorfia e le fece segno di sedersi alla poltrona dietro di lui. BellatrixBlackLastrange si accomodò con la grazia di una regina e scostò
una delle fasce che avvolgevano quel piccolo corpicino che sentiva muovere
debolmente contro di lei eSeverussi ritrovò a
serrare la mascella alla vista di quel volto quasi demoniaco su un corpo da neonato.
Voldemortspostò gli occhi color vinaccia verso il Professore, debole, troppo
debole per parlare, usò la sua voce mentale persussurrare alla volta di Piton- Sono molto scontento, Severus.-
-Per quale ragione signore?- gli rispose il Professore. -Non hai ancora svolto il tuo compito.- Era
ridotto in quelle condizioni da quando aveva cercato di uccidere il piccolo
Harry Potter e la Maledizione era tornato verso di lui riducendolo in quello
stato. Un anima vagante che vagava alla ricerca di un nuovo corpo, chiuse gli
occhi per un momento, non voleva pensare ai genitori a cui Voldemort
aveva sottratto il figlio per farne il vestito della sua anima maledetta. -Mi dispiace signore.- disse con un
filo di voce - Ma non so come.-
-NON MENTIRE!- la voce di Voldemort rimbombò nel
capo di Piton, si portò le mani al capo con un gemito
e strinse i capelli fra le dita -HO
BISOGNO DI UN CORPO, HO BISOGNO DI
UN FIGLIO PRIMOGENITO CHE CONTENGA IL MIO SPIRITO!- Severus aprì gli occhi con ansito, mise a
fuoco quel corpo minuscolo che avrebbe potuto uccidere solo afferrandolo forte
e sbattendolo a terra, e poi Bellatrix con quel
morbido sorrisetto compiaciuto a sollevarle gli angoli delle labbra. Eppure non
aveva nulla da ridere, aveva provato lei a concepire un corpo per il suo Signore,
ma l’incantesimo che serviva alla possessione le aveva ucciso diversi bambini
in corpo.
Serviva un neonato già nato, ma Bellatrix era ormai
sfibrata dai numerosi aborti avuti a distanza solo di pochi mesi uno dall’altro
eVoldemort
non poteva più aspettare. -Non posso, non so come fare!- gridò
l’uomo - Occorre un bambino che sia
figlio di due potenti famiglie magiche…- per contenere senza disfarsi uno
spirito tanto potente come quello dell’Oscuro Signore - …Ma dove lo trovo!?-
I matrimoni fra maghi purosangue erano sempre meno. Ora non era più un onta che
un purosangue sposasse un babbano o un mezzosangue.
Mordicchiò il labbro inferiore intanto che sul viso di Voldemort
si formava un piccolo sorriso - Sai dove
trovarlo…- sussurrò -Sai perfettamente
chi potrebbe darmi un corpo.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Mancavano solo due giorni a Natale, ma
nessuno sembrava essere in vena di festeggiamenti. Nonostante la situazione di
crisi fosse rientrata, gli animi erano rimasti bui, segno che la sofferenza era
solo sopita, ma non passata. Regulus pareva un
fantasma, se ne stava tutto il giorno seduto in veranda, con le mani fasciate
appoggiate in grembo e lo sguardo perso al vuoto. Cecily
gli stava lontana chilometri, visto che non pareva essere contento di averla
attorno, faceva attenzione ad entrare in stanza per evitare di trovarlo lì,
oppure ad uscire quando era lui ad entrare. Lily seguiva Sirius
come un ombra per farsi dire cosaRemus gli aveva impedito di dirle, e alla fine James , per
qualche strana ragione, era assalito da violenti mal di testa. Charlus aveva detto che era una cosa più che normale, che i
mal di testa e i Potter vanno a braccetto da generazioni, ma soffriva, si
vedeva lontano un miglio e il suo carattere in via di peggioramento faceva
camminare tutti sui gusci delle uova.
Andrea ridacchiò passando una mano fra la folta capigliatura ricciuta di Regulus, seduto di fronte a lei, accanto al lavandino del
bagno. Gli stava asciugando i capelli dopo averglieli lavati e non poteva fare
a meno di notare quanto quella capigliaturaassomigliasse al pelo del barboncino in cui il ragazzo si trasformava. Regulus sollevò un sopracciglio e la ragazza si coprì
le labbra con la mano libera chiusa a pugno - Che hai da ridacchiare?- le chiese e quella scosse il capo pronta,
prima di ridacchiare ancora - Sì lo so, ho
dei capelli assurdi…- Andrea gli puntò in faccia il getto caldo del phon , facendogli arricciare
il naso e socchiudere gli occhi per riflesso. Oddio, aveva anche le stesse
espressionidi un cane infastidito! - Sei così morbido e ricciuto.-
-Come una pecorella.- La biondina scoppiò a ridergli in faccia allontanandosi e spegnendo il phon.
Regulus si passò una mano avvolta in strette bende
per tirarsi indietro i capelli dal viso, e guardandola dal basso verso l’alto
con un sopracciglio lievemente inarcato -
… Secondo te perché non mi sono fatto lavare i capelli con la magia?- -Perché volevi essere servito come un
principino?- chiocciò Andrea unendo le mani e appoggiandole ad un lato del
viso. -No, perché sapevo che se mi avessi
fatto un incantesimo gratta e netta tipo…- si alzò in piedi afferrando lo
schienale della seggiola che aveva portato su dalla cucina - I miei capelli avrebbero potuto far concorrenza alle capigliature
assurde di casa Potter.- Superò Andrea per andare verso la porta - Quelle di padre, figlio e nipote ovviamente
intendo.- Fece un passo in corridoio che qualcuno
gli finì dritto addosso ad un braccio, fece un passo di lato per riflesso e si
volse a guardare Cecily che si massaggiava il centro
della fronte con una lieve smorfia delle labbra. Oh Merlino, quanto adorava
quando faceva quella buffa faccetta. Rimase per un momento immobile, le labbra
socchiuse come se avesso voluto dirle qualcosa, per
poi scrollare il capo e rientrare in bagno, lasciandola sola in corridoio.Andrea sbuffò incrociando le braccia al
petto. -Vogliamo parlarne?-
-Di cosa?- chiese il ragazzo sulla difensiva lasciando la presa alla sedia,e
sedendosi davanti alla porta con uno sbuffo. Miseria, non poteva continuare ad
evitarla, prima o poi doveva parlarle e spiegarle per quale ragione l’incantesimo
l’aveva indirizzato verso di lei. Si passò una mano sul viso e rispose con un - Di cosa?- alla bionda che si era
andata a sedere sul water. -Del fatto che sei innamorato pazzo di Cecily.- Regulus sgranò gli occhi - Certo, se poi parliamo della tua cotta per mio fratello.- guardò
Andrea avvampare letteralmente, arrossire fino alla radice dei capelli intanto
che portava una mano al petto. Si chinò in avanti con il busto e sghignazzò - Oh Merlino è vero, ti piace Sirius!-
-NO, ASSOLUTAMENTE!-
Regulus rise forte, era tremendamente uguale al fratello quando
lo faceva -Oh andiamo, si vede…-
Andrea sollevò entrambe le sopracciglia, sembrava allo stesso tempo in preda al
rifiuto e all’interesse di sapere, allo stesso tempo - Sai,
il modo in cui lo punzecchi, è strano.-
-Io punzecchio tutti!-
-Non così!-
-Così come!?- Regulus fece spallucce con un espressione
tremendamente divertita - A quanto pare
non sono il solo che fugge dalla verità…- si tamburellò la guancia con le
dita della mano su cui aveva appoggiato il mente - E’ confortante.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Visto che Sirius
si era dimostrato avere la bocca più chiusa di una cassaforte della Gringott , Lily aveva deciso di affrontare Remus e chiedere a lui cosa Sirius
avrebbe voluto dirlequel giorno. Lo
trovò sul retro della Tana, intento a spaccare la legna, e non sorrise, quando
lo vide sollevare gli occhi verso di lei con l’ascia sollevata sopra la testa.
-Ho parecchie energie in questi giorni.- Lily sollevò gli occhi al cielo - La
luna piena c’è stata solo due giorni fa.-e lui
doveva avere ancora in corpo la forza del lupo che dormiva in lei per la
restante parte del mese - Però non
dovresti strapazzarti troppo.- gli guardò il torace, sapeva che doveva
essere come al solito pieno di ferite, senza contare che solo quella mattina
aveva fatto effetto la pozione che gli aveva preparato per rimettergli in steso
la spalla destra - Oh quando tornerai ad
avere la tua solita dose di forza, non riuscirai a muoverti.-
-Non sarebbe una novità.- Remus si strinse nelle
spalle con un espressione allegra, che si spense alla vista dello sguardo
crucciato che Lily gli stava rivolgendo -
Cosa c’è?- le chiese appoggiando l’ascia a terra e andandole incontro.
-Credevo che fossimo amici, Remie.-
-Lo siamo.-
-No, non è vero.- Remus le rivolse un espressione sorpresa - Cosa mi state nascondendo tu e Sirius?- lo
incalzò avvicinandosi a lui - Cosa
avrebbe voluto dirmi su Severus? Perché dovrei
odiarlo?- il licantropo abbassò gli occhi con un sospiro - Guardami Remus!-
lo afferrò per la giacca e iniziò a scrollarlo per farlo parlare- GUARDAMI!- -Lily.-la voce di Remus
risuonò stranamente tranquilla quando risollevò gli occhi verso il volto della
donna, tanto che questa allentò la presa sulla sua giacca - Ti sei mai chiesta chi sia stato a riferire a Voldemort
la profezia della Cooman?- negli occhi verdi di
Lily passò un guizzo di sorpresa. No, evidentemente non le era mai passata per
il capo quella domanda.
- No…-
-Beh, chieditelo ora…-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Intanto, fuori dal bagno della Tana, Cecily cercò lo sguardo di Sirius
che saltava da un piede all’altro in preda allo stimolo della pipì - Secondo te che stanno facendo quei due là
dentro?- gli chiese inclinando il capo verso la spalla destra e guardando
confusa la porta chiusa davanti a loro. Il malandrino scosse il capo, poi sollevò le
spalle, appoggiandosi le mani sull’inguine e chinandosi per un momento in
avanti con il busto -Non lo so…- un
altro saltello per cercare di trattenersi dal farla nei pantaloni -Cacca di gruppo?-
-Chi non fa cacca in compagnia o è un ladro o è una spia?- -Cecy quello è chi non mangia.-
-Va beh, è uguale.- la moretta si chiuse nelle spalle.
-No perché un azione è la resultante dell’altra.-
-Interessante.- Cecy si lisciò il mento con due
dita,girandosi a guardarlo, era - Ti
scappa tanto?- gli chiese, era letteralmente accucciato ad uovo sui
calcagni.
-Da morire…- sollevò il capo e la trovò con un espressione semplicemente
demoniacastampata in viso - Cosa? - sussurrò. Conosceva fin
troppo bene quella faccia da bastarda - Cecy abbi pietà.-
La ragazza portò la lingua fra i denti
e iniziò a far - PSSS!!! PSSSSS!!!- ovvero
uno dei suoni che maggiormente stimola il rilascio della vescica…
Lily portò le mani a coprire la bocca intanto
che fissava gli occhi onesti di Remus. Non poteva
essere stato Severus a tradirla, non poteva essere
stato lui a consegnare la sua famiglia all’Oscuro Signore… Non poteva essere
lui una delle cause della morte di suo figlio.
Senti una piccola fitta alla pancia, la stessa che aveva provato dopo essersi
sollevata dopo l’AvadaKedavra
di Voldemort e capì che come allora, aveva perso qualcuno
di caro al suo cuore.
Si volse, la morte disegnata sul volto, sussurrando un grazie all’amico che si
portò le mani fra i capelli. Remus probabilmente si
sarebbe sentito in colpa quando tutti avrebbero saputo cosa stava andando a
fare, ma adesso non le importava.
Nonostante il clima cupo che regnava
nella Tana, era la vigilia di Natale e i bambini meritavano almeno una giornata
piacevole. Per questa ragione Sirius aveva apparire
le vecchie scope giocattolo che erano state sue e di Regulus,
Remus si era fatto dare le scope con cui i piccoli Weasley avevano iniziato a far pratica di volo e si erano tutti piazzati in giardino ad
insegnare ai piccoli le prime nozioni sul volo.
Harry si era rivelato essere degno figlio di suo padre e solo dopo un paio di
tentativi era riuscito a far lievitare la scopa e a salirci sopra. Hermione, gli aveva scoccato uno sguardo di pura invidia e
si era messa a strepitare talmente arrabbiata l’incantesimo che la scopa era
schizzata in altoper poi ricadere a
qualche metro da Draco. -Ci bombardano?- chiese il biondino
guardando verso il cielo. -Spiritoso!- sibilò Hermione riprendendosi la scopa.
Neville, da vicino il padre , osservava gli altricon un misto di terrore e desiderio negli
occhi. Frank si abbassò sui calcagni e glie li indicò con un cenno del capo - Non vuoi provare anche tu?-
Il bambino fece prontamente no con la testa, tutto spaventato. -Dai, è semplice, vieni.-lo afferrò sotto le ascelle e se lo prese
in braccio. Sirius si piegò verso James che guardavaHarry flottare allegro a un metro e mezzo da
terra - Mi domando comeFrank e Alice abbiano potuto fare un simile piscia
sotto.- e accennò al piccolo Neville aggrappato come un granchio alle
braccia del padre che l’aveva appena piazzato sulla sua di scopa. -Dai, è piccolo.- ridacchiò James
coprendosi la bocca con il dorso della mano, per cercare di attutire il suono
delle sue parole, così che Alice e Frank non lo sentissero - E anche Harry non mi mollava quando lo feci volare con me la prima
volta.- Gli era rimasto per tutto il tempo aggrappato addosso, poi solo alla fine
aveva voluto essere messo su una scopa, ma al primo scatto in avanti aveva iniziato
a gridare terrorizzato, solo quando era stata ora di tornare a casa, ci aveva
preso gusto e non voleva scendere. -Bah.-Sirius si chiuse nelle spalle e guardò ancora il piccolo Paciock che stava addossato al manico della scopa come un
riccio, frignando, nonostante questa fosse solo un metro da terra e Frank lo
seguisse tenendolo per la cintura dei pantaloni.
James arricciò il naso, espressione tipicamente Potter, così l’aveva unavolta definita lo stesso Sirius-Vorrò vedere quando sarà bravo il tuo di figlio sulla scopa.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
-Lils che fai qui?- chiese Remus al sedere di donna che vedeva chino sul suo baule.
Lily sollevò il capo e gli sorrise richiudendolo facendo forza con entrambe le
mani sul coperchio - Cercavo una
macchina fotografia.- accennò alla finestra che dava sul cortile dove si
trovavano i bambini - Di solito, tu l’avevi
sempre.- Remus scosse lentamente il capo, guardandola
senza sorridere, e la donna si chiuse nelle spalle facendo per uscire dalla
stanza - Vabè,
peccato.- Era con un piede già un corridoio che sentì la mano destra di Remus chiudersi attorno al suo gomito sinistro. Si girò a
guardarlo da sopra una spalla, sollevando un sopracciglio con un aria
meravigliosamente angelica.- Cosa c’è Remmie?-
-Cosa vuoi fare?-
-Perché me lo chiedi, se sai già che la risposta non ti piacerà?- Remus domò il suo strattone per liberarsi, con uno
della medesima forza, ma che la tirò dalla parte opposta - Ti ho detto la verità perché non ti meriti una bugia, non perché tu faccia
una cosa di cui poi sicuramente ti pentirai!- Sul viso di Lily apparve prima un espressione sinceramente sorpresa, poi un
dolce sorriso. Si avvicinò all’amico e gli passò un braccio attorno al collo,
tirandolo a sé per stringerlo forte. -
Lo sai che ti voglio bene, vero Remus?- Remus si lasciò sfuggire unsospiro sollevato intanto che l’abbracciava a
sua volta -Certo che lo so.- era stata la prima, oltre i Malandrini, a
volergliene veramente -Anche io te ne
voglio.-
Lily sorrise, con la gota appoggiata alla sua giacca - Per questa ragione ti dico.-Remus si
sentì colpire il centro della schiena da qualcosa. Una bacchetta? - Cerca di diventare meno ingenuo.- Liy sentì il peso del licantropo piombargli addosso
come un masso, lo sostenne piegando le ginocchia e accompagnò la sua caduta a
terra. Gli scostò i capelli dal viso e gli schioccò un bacio sulla fronte - Perdonami amico mio…- si alzò
spolverandosi i pantaloni - Avrai un
gran brutto mal di testa quando ti sarai alzato.-
--.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
-Potter sei una schiappa!- -Potter sei la vergogna dei Grifondoro!- -Potter ritirati sei troppo vecchio.-
James incrociò le braccia al petto piccato intanto che Regulus
scendeva dalla scopa tenendo in mano il boccino che gli aveva rubato sotto al
naso all’ultimo secondo. Per spiegare le regole del Quidditch
ai bambini, soprattutto ad Harry e a Hermion che non
avevano mai visto una partita vera, avevano deciso di organizzare una partita .
Da una parte James, Frank e Andrea. Dall’altra i due fratelli Black più Cecily. -ANDATE TUTTI A FANCULO!- gridò l’uomo,
scarlatto per la vergogna, scendendo con un salto dalla sua scopa intanto che
tutti i presenti non facevano che prenderlo in giro per aver lisciato così
clamorosamente il boccino, e si avvicinò al figlio che guardava verso la casa. -Beh? Mi hai disconosciuto pure tu?-
gli chiese.
Harry tornò a guardarlo tenendo le sopracciglia abbassate - Dov’è mamma?-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
SeverusPiton doveva ammetterlo, negli
anni, era stato questo il suo unico desiderio. Entrare nella sua camera da
letto, e trovare lì Lily, seduta sul materasso ad attenderlo con un sorriso
sulle labbra. Per questa motivo , quando aveva incrociato lo sguardo verde
bosco della donna sdraiata sulle coperte, non aveva avuto la minima reazione. Si
era limitato a fissarla, mentre lei si alzava, gettando indietro i capelli dal
viso con un colpetto del dorso della mano e camminava verso di lui ondeggiando
leggermente i fianchi. Aveva visto questa scena troppe volte nella sua testa
per cascarci, per cedere davvero che Lily fosse lì, che stesse sorridendo a
lui, che gli si stesse avvicinando sul serio con quel passo morbido e sinuoso.
Solo quando sentì il corpo della donna adagiarsi contro il suo, il suo piccolo
seno premere contro il suo petto, capì di non stare sognando -Ma cos…?- Lily gli premette l’indice
della mano sinistra contro le labbra - Lily.-
Lei era
veramente lì.
Lily lo spinse contro il muro, gli
sfilò dalle spalle il mantello e prese a giocare con i bottoni della sua
camicia. Severus non riusciva a crederci. Aveva lasciato
Potter? Si era finalmente accorta che lui non era adatto a lei?Incrociò di nuovo il suo sguardo e la vide
sorridergli - Lily.-
mormorò stordito da tutta la situazione, prendendole il viso fra le mani. La
donna lo lasciò avvicinare, fino a che non estrasse dalla manica della giacca
il coltello che Severus aveva lanciato contro Remus e quando sentì le labbra dell’uomo lambire le sue,
glie lo conficcò nell’addome senza battere ciglio.
Un capitolo corto lo ammetto. V.V ma denso di azione.
Capitolo 45
Non appena Lily sentì il sangue di Severus
macchiarle le dita, allentò la presa all’impugnatura del pugnale e lasciò che
il professore barcollasse all’indietro e cadendo come un sacco svuotato, si
liberasse dell’arma che aveva trovato custodia nel suo corpo. Sentì le labbra
piegarsi in un sorriso alla vista della macchia rossa che si stava allargando
sulla camicia di Severus, e si scoprì a godere del
dolore che leggeva nei suoi occhi. Un
dolore più morale, che fisico.
Si pulì le labbra con il dorso della mano libera, disgustata di aver sfiorato
quelle dell’uomo e gli gettò il coltello accanto - Tieni, riprenditelo.-Severus
guardòl’arma impattare a terra, poi
sollevò di nuovo gli occhi su Lily - Perché
mi guardi così?- gli chiese, interpretando giustamente l’espressione
sconvolta del Professore - Per quello
che mi hai fatto, meriteresti molto peggio.- Un peggio che non riusciva nemmeno a quantificare, non sapeva immaginare in
quanti modi il suo cuore desiderava veder soffrire SeverusPiton, in quanti modi volesse vederlo strisciare a
terra, come lei aveva fatto per mesi dopo quella maledetta notte del 1981. -Sai…- sussurrò chinandosi in avanti - Devi ringraziare che sia venuta io e non
mio marito…- si concesse un sorriso cattivo che ebbe lo strano potere di
imbellirle ancora di più i lineamenti -
… Sì, perché sono ancora sposata con James e intendo rimanerci finché avrò vita.- Piton abbassò gli occhi disperato e Lily scosse
il capo sollevandosi - Non fare quella
faccia…- sussurrò priva della minima pietà -Non dire che mi ami…- nella
sua mente c’erano solo le grida di James durante le Crucio
di Voldemort, il pianto di Harry e quelle macchie
sulla sua camicia da notte -… Che mi hai
sempre amato, perché non è vero.- Tutto il dolore che lui le aveva dato.
-E’ vero!- scatto Piton - IO TI AMO!-
Lily fece di nuovo di no con la testa.
-Perché non mi credi.- Severus cercò di mettersi
in ginocchio - Non sapevo che si
riferisse ad Harry quella profezia…- tese le mani e le afferrò forte i
polsi - Quando me ne sono reso conto,
quando ho capito che sarebbe venuto a cercarvi, ho provato a chiedere una
grazia per la tua vita…- sentì i tendini sotto la morbida pelle che stava
stringendo, tendersi- Però
lui non mi ha dato retta, ho anche chiesto a Silente di nasconderti.-
-Solo me?-
Piton, con gli occhi velati dal pianto e dal
dolore, si specchio nello sguardo colmo di odio di Lily - Hai chiesto grazia solo per la MIA vita a Voldemort
e a Silente…- si libero con uno strattone della presa di Severus e gli mollò un ceffone a mano aperta sulla guancia,
buttandolo a terra Piton rimase immobile, in un mucchio, ai piedi di
Lily.
-PENSAVI DAVVERO CHE SE MIO FIGLIO FOSSE MORTO, IO AVREI POTUTO SOPRAVVIVERGLI?- Sgranò gli occhi in preda al furore, le lacrime che le scorrevano lungo le
gote fino al collo - O PENSAVI CHE MORTO
JAMES IO SAREI STATA TUA?- tirò indietro la gamba destro e gli conficcò con
un calcio la punta della scarpa nel costato-
SEI UN PAZZO SE TI E’ANCHE MINIMAMENTE PASSATO PER LA TESTA!- Sarebbe morta se li avrebbe persi entrambi -SAREI MORTA SEVERUS!MORTA! MORTA!-
-Lo ami
allora…-
Lily bloccò l’ennesimo calcio che gli stava per dare a mezz’aria, lo
guardò stupita e alla fine si lasciò sfuggire una risatina amara - Ti sopravvaluti Sev.-si strinse nelle spalle - Pensavi
che mi fossi data a James per il dolore del tuo abbandono?- si accucciò sui
calcagni e gli toccò una guancia con un dito - Pensi davvero che sia così stupida da sposare un uomo che non amo,
perché un altro mi ha chiamata mezzo sangue e ha rifiutato il mio affetto e la
mia amicizia? - sollevò un sopracciglio appoggiando la mano sinistra sulla
guancia per sostenere il capo -Pensavi
che l’avessi fatto solo per fare un dispetto a te o che ne so, per paura di
rimanere sola?-
Severus chiuse gli occhi e appoggiò
la fronte sul pavimento.
-Ho sempre amato lui.- Severus sgranò gli occhi,
la faccia di uno che ha ricevuto una seconda coltellata a tradimento -Sempre...-
[Come si chiama quello?]
[James Potter.]
[ Ed è un tuo amico?]
[Assolutamente no! Non mi sta nemmeno simpatico!]
[E allora perché lo stavi fissando?]
-Ho
rovinato tutto…-La mente di Severus
si era letteralmente piegata su se stessa, accartocciata come un castello di
carte crollato - Ho rovinato tutto.- In
quel momento, quando l’aveva chiamata “Sporca Mezzosangue”aveva detto addio non
alla possibilità di stare con lei come
suo compagno, ma come semplice amico. Di
essere quello che la faceva sorridere, il depositario dei suoi segreti e dei
suoi sogni. Quello che lei considerava il fratello che aveva sempre desiderato.
Eda quel giorno, da quel preciso
secondo, tutta la sua vita era andata a rotoli e solo in quel momento, con lei
che gli vomitava addosso improperi e lo prendeva a calci, se ne rendeva conto - E’ tutta colpa mia.-
-Sì.-gli rispose Lily sollevandosi - E’ tutta colpa tua.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Remus aprì gli occhi con un
gemito e come previsto da Lily, portò immediatamente la mano destra alla nuca
per cercare di soffocare una fitta. Riaprì gli occhi, lentamente e stavolta
riuscì a mettere a fuoco il volto della persona che lo stava reggendo in
posizione semiseduta e dell’altra che lo chiamava a gran voce -Prongs, non gridare.- James premette le labbra una contro l’altra escambiò uno sguardo con Sirius,
che sosteneva il licantropo, tenendogli un braccio attorno alle spalle.
Lo avevano trovatoin casa, steso
accanto al suo baule e non c’era voluto molto per capire che c’era qualcosa di
strano in quello svenimento. Il contenuto del baule era letteralmente all’aria,
come se qualcuno ci avesse rovistato dentro in preda alla rabbia.
-Dov’è Lily?- i due amici abbassarono lo
sguardo all’unisono verso il povero licantropo che stava cercando di mettersi
in piedi. L’avevano trovato mentre cercavano lei, non era lui a dover porre
quella domanda, ma loro.
-Non lo
so Moony, non riusciamo a trovarla.-
Remus strinse più forte la mano
alla nuca - Allora è andata davvero da Severus.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Lily aveva tirato fuori un asciugamano dalla cassettiera
accanto al letto e glie l’aveva tirato. Non aveva mai desiderato ucciderlo, ma
solo farlo soffrire. Severus l’aveva afferrato e
appoggiato con forza alla ferita all’addome, osservandola senza una vera
espressione sul volto. -Addio.-
sussurrò in risposta al saluto di Lily, facendole eco con un filo di voce e non
appena la donna si volse , per smaterializzarsi, lui estrasse la bacchetta e
glie la puntò alla schiena - Addio, mia
cara.-
FINE
CAPITOLO
Piccolo chiarimento: Le
azioni commesse da Severus che sto narrando in questa
fan fiction, non sono assolutamente frutto della mia fantasia, nè della mia antipatia per lui O_O
Sono le stesse che ha compiuto nei libri di mamma Row.
Leggete se non mi credete.
[…]Persa per sempre Lily, Piton
si unisce a Voldemort e diventa un mangiamorte. Quando Sibilla Cooman
pronuncia di fronte ad Albus Silente, nel locale
chiamato Testa di Porco a Hogsmeade, la profezia sul
bambino che avrebbe sconfitto Voldemort, Piton (che di essa ha ascoltato solo la prima parte) corre
a riferirla all'Oscuro Signore: quando questi, però, la interpreta come
riferita al figlio di Lily, Piton si pente di quanto
ha fatto, e chiede la grazia per la ragazza che non ha mai smesso di amare.
Conscio del fatto che il Signore Oscuro non provi pietà per nessuno, Piton si reca perfino da Silente, supplicandolo di
nascondere Lily […] TRATTO DA WIKIPEDIA.
Quindi se vi sembra stronzo è perché, per la miseria, lo
è. Mamma Row l'ha creato così. per tutta la vita è
stato una gran canaglia e si è redetto solo alla
fine, aiutando Harry e pagando il suo gesto con la vita o.ò
Erano passati tre giorni da
quando Sirius e James erano piombati a Spinner’s End, ma nessuno ancora aveva
idea di cosa fosse veramente successo fra Lily e il Professore. Quando i due
Malandrini erano arrivati avevano trovato Lily con la bacchetta levata pronta a
scagliare l’Anatema che Uccide su un Severus Piton inginocchiato ai suoi piedi,
piangente e sanguinante. Anche James non era riuscito a cavare una parola di
bocca alla moglie e il clima alla Tana era ulteriormente peggiorato.
Per questa ragione, quel pomeriggio Prongs aveva proposto agli altri di uscire
con i bambini e di portarli a Diagon Alley, qualche ora di svago lontano da
quella sorta di cappa che sembra aver avvolto casa Weasley non poteva che far
bene a tutti.
Aveva dimenticato una delle cinque regole del perfetto Auror che Malocchio gli
aveva gridato contro durante tutto il suo addestramento: Nei momenti di crisi,
mai separarsi dai compagni!
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
-Dove siamo?-
-E’il negozio di caramelle che ti dicevo.-
Harry lanciò uno sguardo a Ginny che lo precedeva fra gli scaffali, quello non
era un semplice negozio di caramelle, ma la cosa più sensazione che avesse mai
visto! Sembrava la casetta di Marzapane di Hansel e Gretel, con i muri fatti
dimarzapane appunto, i vetri delle
finestre di zucchero e le imposte di cioccolata. Pass un dito su uno scaffale e
se lo portò alla bocca - E’ cioccolato
al latte!- disse a Ginny . -Sì, ma non mangiarlo, è da esposizione…- Harryspostò lo sguardo dalla
bambina accanto a lui di nuovo alla scaffalaturamantenendo il dito in bocca, girò su se
stesso e poitornò a Ginny che,
accucciata sui calcagni stava spostando barattoli di caramelle e cioccolatini
alla ricerca di chissà cosa - Dove sono
Ron, Draco e Hermione?-
Ginny si chiuse nelle spalle senza guardarlo. -Non è che si perdono?- Harry scoccò
un occhiata preoccupata oltre la vetrina decorata con bastoncini bianchi e
rossi, tipicidel natale. Ginny sbuffò
tirandosi su con un sacchetto in mano -
Draco e Ron sono già venuti qui,e sapranno
ritrovare sicuramente la Gelateria di Fortebraccio dove ci aspetta James.-
-Sì, però…-Harry guardava ancora
verso la vetrina. -OH UFFA!- scattò Ginny stranamente
arrabbiata, Harry si volse a guardarla sorpreso - Valli a cercare, se proprio non ci vuoi stare con me!- Harry
strabuzzò gli occhi, ma prima che potesse fare qualcosa, Ginny gli aveva già
mollato il sacchetto fra le mani e aveva imboccato la porta del negozio come
una piccola tromba d’aria. -Sì…- sussurrò una volta rimasto
solo - Io però…- si guardò attorno - Non la so ritrovare la gelateria.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
-Per chi è?- A qualche negozio di distanza da Harry, Andrea
Moody cacciò un gridolino spaventato, e come suo padre le aveva insegnato a
fare, senza guardare CHI stava picchiando, mollo una gomitata all’indietro
verso lo stomaco della persona dietro di lei. -Cazz…- sbottò Sirius piegandosi in
avanti e la biondina si volse a guardarlo, prima di raccogliere da terra la giacca
che aveva sfilato dalla gruccia per poterne tastare la morbidezza a contatto
col viso. -Fatto male, cane?-
-Io ti ucciderò ragazzina…- pausa per riprendere fiato, intanto che
accucciato massaggiava la parte colpita con una mano - …traendone piacere.- sollevò gli occhi e Andrea gli rivolse un
sorriso sfolgorante - BASTARDA.- -Non è colpa mia, è così che mi ha
allevato mio padre…- sollevò il braccio destro mimando un gancio -
Colpisci sempre chi ti arriva alle spalle senza preavviso… Che fai?.-
Sirius si era tirato su e le aveva stretto al volo il pugno chiudendola nel suo,
lo guardò palesemente a disagio e strattonando cercò di riprendersi la mano.
Cresciuta senza madre, morta di parto, era stata allevata dal padre solamente
che, nonostante l’amasse in una maniera ar dir poco assoluta e viscerale, non
era di certo un tipo da abbracci e carezze di sorta. -Mollami!- protestò infatti -Non mi piace…- -Essere toccata?- Sirius sorrise -Eppure ieri sera con quel tipo sembravi a
tuo agio.- Andrea sollevò un sopracciglio, la sera prima era stata
incastrata in un doppio appuntamento al buio con Hestia e due tizi impiegati al
Ministero Magico, ma lui che ne sapeva -OH
MERLINO SIRIUS, MA MI HAI SEGUITA?!-
-Ero da quelle parti, per caso...-
-Ti denuncerò per persecuzione.-
-Esagerata.- Andrea si ritrovò a ringhiare in preda ai nervi, menò un ennesimo strattone
per liberarsi , ma la presa di Sirius, benché fosse fatta con una sola mano ,
era troppo forte . L’uomo lanciò uno sguardo verso la folla oltre la vetrina
del negozio dove si trovavano, sollevò l’altra mano e l’appoggiò alla nuca
della ragazza, tirandosela addosso.
La conosceva da anni, ma solo ultimamente si era resa conto di quanto fosse
piccina, riusciva a tenerla a bada senza troppa fatica, anche se era evidente
che ce la stava mettendo davvero tutta per fargli mollare la presa e andarsene.
Le si avvicinò fino a sfiorarle il naso con il suo, la vide avvampare di
vergogna e stranamente questo gli provocò una strana sensazione di trionfo, gli
piaceva dannatamente quello che stava vedendo, eppure, era un gioco no?
era uno dei loro soliti dispetti. -Per me, troveresti piacevole il
contatto umano , se fossi con uno che ci sa fare.-
-Tipo tu?- gli chiese Andrea - Che c’è?
Prevedi un due di picche da parte di Cecily e vuoi me per farti passare lo
sfizio?- Ebbero entrambi la stessa reazione sul
finire di quella frase, tutti e due erano sorpresi dal risentimento che c’era
nella voce di Andrea. Sirius la mollò, immediatamente e la ragazza si tirò indietro
stordita massaggiandosi le braccia. -Stavo solo giocando..-
-Sì,sì…-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
-L’hai lasciato solo?- Ron guardò oltre la testa della sorella alla
ricerca di Harry, per poi tornare a lei. Ginny incrociò le braccia al petto con
una smorfia scocciata e il ragazzino si volse verso Hermione e Draco -Lo andiamo a cercare?- sollevò il dito
sull’insegna stradale sopra di loro -Non
vorrei che si infilassea Nocturn Alley.-
Draco rivolse uno sguardo di rimprovero a Ginny che sbuffò nella sua
direzione -Già, lui non sa che entrare lì,
per lui, equivale a ficcare la testa in un cappio pronto.- rivolse uno
sguardo ad Hermioneche lo stava
osservando perplessa - Ci sono negozi di
Magia Nera lì…- le spiegòbrevemente
perpoi indicare l’altro lato della strada dove si
trovavano - Io e Hermione andiamo di là,
tu e tua sorella dall’altra parte, ok?- -Non è meglio avvisare gli adulti?-Neville
come al solito, veniva dimenticato da tutti.
Draco , scrollò il capo - Mannò, non
serve per il momento…- tacque per un momento specchiandosi negli occhi dell’altro
bambino - Sì, avvisiamo gli adulti.- Veniva sempre scordato, ma cavolo com’era bravo a farsi dar retta quando
sfoderava quella faccetta dolce dolce.
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Era la terza volta che Harry
percorreva tutta la via, ma la Gelateria dove suo padre, sua zia, Remus e Regulus lo aspettavano, proprio non riusciva
a trovarla. Colpa del mare di gente chepopolava la strada che per lui, piccolo com’era,equivalevano ad una specie di paraocchi per
cavalli che lo facevano solo dritto davanti a sé.
Si fermò , in mezzo alla strada, gli occhi pieni di lacrime e iniziò a
singhiozzare piano, strofinandosi le palpebre abbassate. Era come la volta che
si era perso al Centro Commerciale, ma stavolta non c’era nessun Bobby a cui
chiedere aiuto. -Ti sei perso, caro?-
Harry sollevò gli occhi appannati dal pianto verso il volto di una giovane
donna chino su di lui. Aveva il viso a forma di cuore, le labbra spesse e rosee
e gli occhi nocciola. Assomigliava vagamente a Tonks, ma da sotto il cappuccio
del mantello che indossava, si intravedevano dei morbidi riccioli color
cioccolato. -Sì, mi sono perso…- si guardò
attorno - Dov’è la Gelateria di Forte
Braccio?- La donna sollevò gli occhi, teneva stretto al seno un fagotto di candide
fasce,un neonato probabilmente suo
figlio, Harry lo guardò curioso, anche se c’era qualcosa di strano. Era
dicembre, faceva freddo, ma quel bambino era tutto coperto. Anche la faccia! -Vieni con me tesoro, ti accompagno io.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
-James, mi ascolti?-
Remus osservò perplesso l’amico seduto di fronte a sé, poi spostò gli occhi
verso Regulus seduto accanto a lui. James aveva preso ad osservare con strano
interesse la superficie chiara della bibita nel suo bicchiere.
Reg si strinse nelle spalle, poi, come preso da un lampo di genio si volse a
cercare Cecily. La trovò in piedi davanti alla vetrinetta dove Fortebraccio
esponeva le torte, e stava osservando una fetta di torta di mele senza badare
alla cameriera oltre il bancone che stavacercando di ottenere la sua attenzione.
-Stanno avendo una visione.- disse tornando a Remus.
I due fratelli strizzarono gli occhi nella medesima smorfia, prima di sollevare
il capo di scatto e lanciarsi uno sguardo allarmato attraverso il locale -LA POLISUCCO!- gridarono in coro prima
di lanciarsi fuori dalla Gelateria.
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
-Signora sei sicura che è questa la strada?-
-No caro, devo prima fare una commissione.-
Harry non aveva badato all’insegna sopra la sua testa quando aveva imbucato
quella via buia al seguito della sua guida, ma il cambio di clima, da allegro e
pieno di vita, a lugubre e nascosto.
Quello sì.
La donna si fermò davanti ad una porticina incassata in un'alta casa costruita
in pietra nera, bussò una volta e si volse verso Harry. -Tienimelo un momento, torno subito.- Harry allungò le braccia
verso il piccolo che gli veniva teso, lo strinse a sé e guardò la giovane mamma
entrare nella casa.
Rimasto solo, sbuffò sollevando gli occhi al pezzettino di cielo che riusciva a
vedere - Ehi…- esclamò tornando al
fagottino che si muoveva debolmente fra le sue mani - Vuoi vedere anche tu? Sta per nevicare finalmente.- scostò le
fascee…
E non fece in tempo a realizzare che il volto del piccolo che teneva a sé era
orrendamente deformato, che qualcosa si involò dalla sua bocca spalancata in
maniera mostruosa e calò prepotentemente su di lui.
Il grido
che si era spento nella gola di Harry alla vista del volto orrendamente
deformato del bambino fra le sue braccia, si riaccese di colpo, quando aprì gli
occhi e si ritrovò solo in un ampio
spazio buio. Sdraiato, la guancia destra
appoggiata su un freddo pavimento che, al tatto, sembra marmo, sollevò la testa
di scatto e si guardò attorno respirando affannosamente. Odiava
il buio, lo aveva sempre temuto.
Si alzò toccandosi la testa con una mano, l’ultima cosa che ricordava era il
viso mostruoso del neonato stresso al suo petto, la pelle tesa sul cranio, la
bocca spalancata in maniera inumana e gli occhi rossi come quelli di un coniglio:
Si guardò attorno, e strizzò gli occhi nell’oscurità. -Papà!- gridò portando le mani ai
lati della bocca - Zia!- Non riusciva a vedere nulla, ma per
quanto insensato, chiamare a gran voce i suoi cari, lo faceva stare un poco
meglio. Anche se dubitava fortemente che questi fossero nei paraggi - Remus?-
volse il capo e cadde a terra per la sorpresa quando una luce si accese di
colpo illuminando una bella culla con le sponde in legno scuro posta ai piedi
di un ampia finestra che dava su un cielo notturno.
Harry portò la mano destra alla bocca, come per riprendere l’urlo spaventato
che gli era sfuggito. Getto uno sguardo dietro di lui, uno a destra e l’altra a
sinistra e si alzo, poggiando entrambe le mani a terra.
Si avvicinò guardingo alla culla, fino ad intravedere fra le sbarre, un bambino
che giocava con un boccino giocattolo. Lo stringeva fra le manine paffutelle,
poi lo lasciava andare e rideva come un matto quando questo si alzava in volo
di qualche centimetro per poi tonare docile fra le sue dita.
Harry sorrise - Ciao.-
non sperava di certo che un bambino di quell’età, ovvero di sì e no un anno,
potesse dirgli dov’erano, ma era confortante sapere di non essere solo. Il
piccolo si volse verso di lui e aprì e chiuse il pugno più volte, lo stava salutando anche lui.
Aveva un viso tondo, il nasino piccolo e all’insù e una spolverata di capelli
neri sulla testa. ma fu il colore degli occhi che colpì Harry maggiormente.
Erano di un blu incredibilmente bello, appartenevano ad un neonato, eppure
mettevano quasi soggezione. -Ha gli occhi come…-
.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
-HARRY…OH MIO…-
James si
lasciò cadere sulle ginocchia accanto al corpo scosso dalle convulsioni del
figlio e girandolo, lo volte per togliergli la faccia dalla neve. C’erano
volute due ore per trovarlo fra i meandri di NocturnAlley , visto che la premonizione avuta nello stesso
momento Cecilynon gli aveva fornito la posizione del bambino , ma solo che Bella, dopo
aver ingollato una bella quantità di Polisucco e
assunto l’aspetto originario di Ninfadora (ovvero
niente capelli rosa e occhi che cambiavano colore ogni due minuti), lo aveva
convinto a seguirlo.
Lo volse, facendoselo poggiare nell’incavo del braccio, ma per poco non lo fece
cadere a terra di schianto quando lo guardò in faccia. Aveva la schiuma alla
bocca e gli occhi rovesciati all’indietro -HARRY!-
.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
-Ha gli occhi come…-
Harry,non riuscì a finire la considerazione che una seconda luce si accese alle
sue spalle, come un occhio di bue puntato da un riflettore troppo in alto per
essere notato da Harry, aveva illuminato una porta di legno chiusa. Harry ci si
lanciò conto, pronto a tentare anche di sfondarla per aprirla, che questa si
spalancò e lo arrestare il suo scatto puntando i piedi.
Qualcuno era entrato di volata, un uomo con dei lunghi capelli neri raccolti in
un codino. Harry sentì un sorrisone spuntargli e l’ansia volargli via dal petto
-Sirius!- fece per corrergli incontro, ma la
gioia gli si congelò in gola quando lo vide cadere in ginocchio davanti alla
porta tenendosi il fianco destro con entrambe le mani -Che succede?- Sirius si volse, ma non per la sua domanda, la
camicia bianca aveva una profonda macchia rossa a livello del fianco che si
stava tenendo, Harry arretrò inconsciamente e l’uomo si fiondò verso la culla.
Il bambino lo accolse con un gridolino contento e Sirius
si appoggiò con entrambe le braccia alla sponda della culla - Riley ti devo
portare via.-
-CHE DIAVOLO STA
SUCCEDENDO QUA! SIRIUS, GIRATI, PARLA ANCHE A ME!-
.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
-Che gli succede?- James sollevò gli occhi
verso Cecily e la fissò costernato -Non ne ho idea.-
Aveva già rivoltato Harry e fatto sputare la bava, ma non aveva smesso un
secondo di tremare. Sembrava che qualcosa, all’interno del suo corpo l’avesse
preso e lo stesse scrollando forte. Cecy si volse
verso Sirius che le si era accucciato accanto , per
poi tornare al bambino che gemette proprio il nome del suo padrino.
I tre si scambiarono uno sguardo sbalordito, intanto che anche Remus li raggiungeva, Regulus era
rimasto con i bambini all’imbocco della via, e fu proprio il licantropo a dare
voce al pensiero che si era palesata nella testa dei tre - Sta avendo una visione?- chiese sedendosi sui calcagni accanto a
James.
.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Harry non
aveva la minima di idea a cosa stava assistendo, ma una cosa era certa. Non gli
piaceva. Il sangue sulla camicia di Sirius, il suo
modo di respirare, era sofferente, ma non poteva aiutarlo. Era solo un ombra, oppure lo era
lui?
No, questo non l’aveva capito, ma che era relegato al ruolo di spettatore ,
quello sì. Non appena aveva provato a toccare il suo padrino, la sua mano era
sparita dentro al corpo dell’uomo, l’aveva tirata indietro con un grido e aveva
provato ad afferrare la sponda della culla ed aveva ottenuto lo stesso
risultato. La sua mano era passata attraverso il legno lasciandolo con un palmo
di naso. -Uffa.- si
lamentò guardando verso la porta.
Voleva imboccarla, uscire, provare a trovare qualcuno che, come il piccolo Riley riusciva a vederlo, ma aveva paura di tornare a
vagare nel buoi, sospirò e tornò a guardare Sirius
che aveva tirato su il bambino dalla culla e , dopo averlo avvolto in una
coperta, l’aveva stretto a sé.
-Dove vai?- Lo guardò andare verso la finestra, spalancarla, e voltarsi quando
la porta si aprì di nuovo. Cinque persone, armate di bacchetta irruppero nella
stanza e Harry si ritrovò ad indietreggiare stordito dalla sorpresa.
-Consegna il bambino Sirius.- -No.No.No. Voi non capite, è buono, ha una natura
buona! -
-Non possiamo permettere che viva, mi dispiace ragazzo.-
A parlare era un uomo sui cinquanta anni, con una folta criniera di capelli a
circondargli la testa e i lineamenti duri, quasi sgraziati. Harry era sicuro di
non averlo mai visto prima .Riley, fra le braccia di Sirius
si guardò attorno e alla vista di tutte quelle facce serie, fece sporgere il
labbro inferiore .
-No, per favore…-Sirius
si guardò attorno disperato -E’ un
bambino, non potete, ragionate per la miseria.-
.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Una
visione?
Era stata la vicinanza di Bella ad indurgliela, oppure glie l’avevano scatenata
di proposito? I Malandrini più Cecily si guardavano
uno con l’altro nella speranza di capirci qualcosa, prima che Harry mandasse un
secondo grido, invocando stavolta un certo
- Riley...-
-Chi è Riley?- chiese immediatamente Sirius- E che ha
che fare con me?- Cecily si strinse nelle spalle, anche se un idea ce l’aveva.
Il bambino le cui visione la perseguitavano, sul bavaglino, portava scritto quel nome…
Che non si capisca chi sia il padre di Riley è tutta una mia scelta, per il semplice fatto che NON
so quali saranno le coppie finali, quindi aspetto che un asteroide mi colpisca.
No, cioè, che l’ispirazione mi colpisca. ò.ò
Capitolo 48
Nella visione che si stava svolgendo
all’interno della mente di Harry, Sirius poggiò il
bambino nella culla, gli si sorrise e si avvicinò agli uomini che avevano
fattoirruzione nella stanza. Harry
prese ad osservarli uno ad uno, ma non ne conosceva nessuno, nemmeno l’uomo
tarchiato con la cresta di capelli biondi. Sirius, si
rivolse proprio a questo - Ministro la
prego.- dissetrattenendo la ferita
al fianco con la mano opposta - E’ un
bambino, lo possiamo allevare alla nostra causa. Può essere l’arma finale che
aiuterà Harry a battere Voldemort.-
A quel nome i maghi più giovani si tapparono le orecchie, come in un gesto
scaramantico, l’uomo, aggrottò la fronte -E
come la sua stessa anima potrebbe aiutarci a sconfiggere il Signore Oscuro?-
chiese a Sirius che sembrava iniziare a perdere
lucidità. Harry lo vide chiudere gli occhi per un momento, strizzarli, prima di
riaprirli e rivolgere al suo interlocutore uno sguardo stordito. -Come faremo!?- ripeté l’uomo a
quell’espressione sofferente. -Non lo so…-Sirius
accompagnò le parole con un movimento del capo -… ma non posso farvelo ammazzare!- guardò verso la culla, il
bambino si era tirato in piedi reggendosi alle sbarre che mandò un gridolino
allegro. - E’ tutto quello che mi rimane
della mia famiglia… Il mio …- Il Mago non fece a tempo a finire la frase, ad informare Harry che
osservava la scena chi fosse quel bambino per lui e perché voleva salvarlo, che
videun globo di luce verde sfilare
verso la culla di Riley. Harry, che aveva sentito
parlare da James di un simile incanto di luce verde, si tappò la bocca con una
mano, ma questa non riuscì a soffocare il grido che gli esplose in gola quando
vide Sirius superare quell’incantesimo con uno scatto
e incassarlo in piena schiena al posto del piccolo. Riley lo osservò stramazzare ai piedi del suo
lettino, poi guardò gli Auror schierati di fronte a
lui come un plotone di esecuzione - Ministro.-
disse uno guardo Siriuse il bambino che gli stava
toccando la manoche gli era rimasta
avvinghiata alle sbarre del lettino -Ministro
era…-
-Fate silenzio.-
-Primo Ministro Scrimgeour…- tentò un altro
prima che il pianto del bambino attirasse l’attenzione di tutti.
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Nei bassifondi di Londra, a qualche
strada di distanza dal Tamigi, Bellatrix si avvicinò
titubante alla sedia su cui era appoggiato il corpo provvisorio di Voldemort. I poveri resti di un neonato troppo debole per
sopportare il potere dell’Oscuro Signore e morto con lui all’interno.
Si chinò per inginocchiarsi a lato del bracciolo destro e Voldemort
spostò gli occhi color vinaccia verso di lei. Sembrava orrendamente debole, ma
allo stesso tempo, schifosamente soddisfatto di quello che aveva fatto. -Mio Signore.-
-Cosa?-
-Non capisco cosa sta succe…- la domanda di Bella
fu spezzata dalla risata di Voldemort, lo guardò
sorpresa, prima di avvicinarsi ancora alla sedia per non rischiare di perdere
nessuna parola di quel bisbigliare sofferto -Che sta succedendo, perché ha
voluto indurre quella previsione al Bambino Sopravvissuto?- -A lui…- sussurrò Voldemort tornando a guardare la neve oltre il riquadro di
vetro impolverato della finestra - Per
mostrargli il futuro di morte che lo attende…- sorrise quasi dolcemente al
pensiero della sofferenza che Harry doveva star provando -Agli altri, per capire quale dei due fratelli metterà al mondo il mio
contenitore.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Era la visione più sconvolgete che
Harry avesse mai visto!
Tenendo una manina appoggiata su quella di Sirius ,il
piccolo aveva iniziato a piangere forte. Ma non era questa visione a scioccare
Harry, ma quello che sembrava accadere al corpo del neonato durante quel pianto.
I suoi contorni sembravano vibrare, come se qualcosa al suo interno avesse
iniziato ad agitarsi violentemente. Harry lo vide portare entrambi i pugnetti al visino prima di mandare un urlo di puro dolore.
Cadde all’indietro, in un mucchio e dal suo corpo, apparentemente svenuto sorse
con una specie di miagolio una nube
nera. -OH MIO DIO!- gridò Harry arretrando
con gli occhi sgranati.
La nube si deposito a terra prendendo forma di un enorme cane nero,simile a quella che aveva Sirius
da Animagus e avanzò ringhiando verso gli Auror che aveva assistito impotenti alla nascita della
creatura. -L’anima nera!- gridò l’uomo
chiamato Scrimgeour indicandola. -E’ sorta per vendicare la fine di Sirius.-
…Quello che accadde dopo fu un delirio di sangue, di arti che volavano e colli
mozzati. Harry si ritrovò a gridare come mai aveva fatto prima d’ora, convinto
che quella fosse la sua ultima ora.
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
-Quale dei due metterà al mondo il vostro contenitore?-esclamò Bella
sorpresa, senza sapere che , in quel momento il piano di Voldemort
era già entrato nella fase B - Riley è figlio di Cecily Potter e
di…-Voldemort la bloccò sollevando una mano - C’è un altro bambino? La veggente vi ha
predetto un secondo bambino?- La veggente era Sibilla Cooman, che aveva avuto
una stupefacente visione profetica una volta che Bellatrix
le aveva messo Voldemort fra le braccia dopo averla
avvicinata con uno stratagemma. Era caduta all’indietro, con il corpo del suo
padrone attaccato al petto e gridando aveva predetto l’arrivo di Riley… Al momento era ricoverata al St.Mungo in stato di
shock, quindi Voldemort, doveva essere tornato a
trovarla con l’aiuto di qualcun'altra. -Nasceranno entrambi ha farfugliato…-
-Due bambini.-
-Due cuginetti. Chi ha il genitore più in forze…- il momento la sua scelta
era Riley, frutto dell’accoppiata Black/Potter,
ma trovava estremamente poetico l’idea di due fratelli uniti in una battaglia
mortale. Harry Potter e suo fratello minore impegnati ad uccidersi a vicenda - …Sarà il mio corpo.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
A DiagonAlley, intanto il piano di Voldemort
stava entrando nella sua seconda fase. Dal corpo scosso dalle convulsioni di
Harry prende a materializzarsi una sorta di voluta di fumo nero. Un ombra che
si alzò fra i presenti con una sorta di orrendo miagolio. Nessuno dei presenti
riuscì a capirci nulla, e solo quando la videro calare dividersi e calare su
James e Cecily,Remus e Sirius
realizzarono di essere finiti in una trappola.
Capitolo ispirato alle
possessioni demoniache in SUPERNATURAL.
CAPITOLO 49
Sirius non
sapeva che pesci prendere.
Da una parte c’eraJames, in preda a
spasmi violenti, comese stesse
combattendo per cacciare fuori da sé qualcosa e dell’altra c’era Cecily, fra le braccia di
Regulus, che gemeva penosamente con entrambe le mani premute sul petto eun espressione sofferente stampata in faccia,
e alla fine c’eraHarry, che stava
riprendendo piano conoscenza.
Afferrò il capo del bambino, e lo costrinse a voltare il capo verso di sé, per
impedirgli di vedere padre e zia ridotti in quello stato, ma fu tutto inutile. Harry
si divincolò con uno strattone e arrancando nella neve, cercò di raggiungere il
padre. -Papà.- lo sentirono chiamare
intanto che James scalciava in preda alla convulsioni, facendo sollevare
fiocchi di neve ad ogni pedata -Papà
sputala fuori.-
Regulus cercò lo sguardo di Sirius - Di
che sta parlando?-
Sirius si chiuse nelle spalle - Di quel
fumo nero che li ha travolti?- Cecily, fra le braccia di Regulus si lamentò penosamente. A differenza del
fratello maggiore, sembrava sì soffrire, ma non essere in grado di contrastare
il male che le era calato addosso dall’alto.Regulus la sentiva perdere calore ad ogni secondo che passava epassandole un braccio sotto le gambe, la
sollevò dalla neve per tenerla a sé e tentare di scaldarla. -Cecy…Cecy mi senti?-
Da sotto le ciglia della strega spuntarono due lacrime che scivolarono via
prima che il mago potesse raccoglierle. Si chinò in avanti e appoggiò le labbra
sulla fronte della ragazza, cullandolacon movimenti lenti e dolci - Avanti Cecy, buttalo fuori. Coraggio
piccola, buttalo fuori.-
Siriusrivolse loro uno sguardo
traverso,premette le labbra una contro l’altra
e poi tornò a guardare James e la furibonda lotta che pareva aver istaurato .
Non poteva immaginare che dal suo nascondiglio, Voldemort, stava seguendo ogni
fase dello scontroe sta sorridendo
beatamente. -E’ il primogenito il più forte dei due.-
.,.,.,.,.,.,.,.,.,.
Sotto lo
sguardo attonito dei presenti, James inarcò la schiena contro il selciato e
dopo un urlo che gli fece tremare più volte la voce in gola, espulse dalla
boccal’orrenda voluta di fumo denso e
nero chegli era calata addosso. Regulus
e Sirius lo videro prendere aria stravolto, e poi drizzarsi a sedere di scatto.
Arrancando nella neve a gattoni, si portò verso la sorella,superando Harry senza nemmeno vederlo.
La strappò dalle braccia di Regulus, l’appoggiò a terra, le aprì la giacca con
uno strattone e le impose le mani sul petto - A NOI DUE STRONZO.-
Nella sua abitazione, Bellatrix vide un espressione sbalordita animare il volto
deforme del suo padrone - Potter è più
forte di quanto credessimo.- L’Oscuro Signore sorrise - I profeti
sono molto rari e sempre pieni di sorprese.-
.,.,.,.,.,.,.,.,.,.
Quello che accadde dopo costrinse Sirius a guardare James con occhi diversi.
Dal petto di Cecily si alzò un orrenda pulsazione. La figura della ragazza
parve sdoppiarsi sotto ai loro occhi e i suoi contorni farsi tremuli. Poi
qualcosa si sollevò da lei, qualcosa che James afferrò con entrambe le mani
quasi fosse la coda di un immenso serpente. In realtà stava strappando fuori
dalla sorella la nube nera che le era piombata addosso,un pezzetto alla volta, urlando di dolore,
con le mani che sanguinavano e i capillari degli occhi rotti per lo sforzo.
Harry, osservava la scena sconcertato dalla potenza e dalla determinazione che
il padre stava dimostrando, e qualche secondo dopo, una seconda voluta di fumo
nero si sollevò ululando da vicolo, James cadde all’indietro, come per il
contraccolpo e Cecily si tirò a sedere di scatto tossendo e rigettando bile
nella neve. Regulus le fu subito accanto e Sirius, stranamente, ignorandola
andò ad accucciarsi accanto all’amico che si fissava le mani sconvolto. -Prongs?- gli occhi color castagna
di James, spiritati e lucidi si volsero verso di lui - Che diavolo era quella cosa?-
-L’Anima Nera di
Voldemort.-
.,.,.,.,.,.,.,.,.,.
James non
aveva spiccicato una parola da quando era tornato a casa e Lily si sentiva
impazzire dall’impotenza. Harry sembrava un topolino impaurito e suo marito,
una bambola seduta al divano. Si volse portando una mano alla fronte e si
ritrovò ad osservare Regulus che alla chetichella cercava di salire le scale
non visto. -Non c’è bisogno che ti nascondi.- Lo
vide trasalire e guardare verso di lei con l’aria del moccioso beccato con le
mani nella marmellata - Cecy è al primo piano.-
Regulus si portò la mano destro al capo, colpevole. Abbassò gli occhi premendo le labbra una
contro l’altra, prima di sbuffare - No,
meglio che non vada.-
Si volse per tornarsene in cucina, ma fu acchiappato da Lily per un braccio e
si ritrovò asalire le scale all’indietro
-LILY?- esclamò -Punto primo, non sei stato tu ad
aggredirla.- sbottò la donna - Non
eri te, eri un’altra persona, e sei riuscito a recuperare le facoltàprima di farle del male.-
Regulus cercò di divincolarsi alla presa al braccio della strega, ma quella era
irremovibile.L’avrebbe trascinato anche
di peso da Cecily se fosse servito a sbloccare la situazione. -LILY.- La donna si bloccò sul gradino, si volse verso di lui e gli sorrise
amorevole. Regulus la guardò perplesso prima di sentirla sganciare la verità
della vita -Tu sei innamorato di lei,
vero?-
.,.,.,.,.,.,.,.,.,.
Regulus non
aveva risposto. Non era riuscito a spiccicare mezza parola. Si era lasciato
trascinare fino in camera e poi mollare come un baccalà davanti alla porta.
Cecily s’era voltata lentamente verso di lui e gli aveva sorriso e lui aveva
sentito una morsa alla bocca dello stomaco. -Come ti senti?-
-Come una che ha appena fatto un viaggio in lavatrice.- Era sdraiata in mezzo al letto, tenuta a sedere da un paio di cuscino
dietro la schiena. Aveva il visetto pallido,delle occhiaie da far spavento,
e i capelli scarmigliati. Regulus andò a sedersi sul bordo del letto, voltato
di spalle rispetto a Cecily eappoggiando i gomiti sulle ginocchia iniziò a
fissare il pavimento.
-Sei venuto qui per guardare il pavimento?- gli chiese la ragazza.
Il mago la sentì muoversi,sentì il letto
scricchiolare prima che la ragazza gli si appoggiasse alla schiena . Un fremito
lo percorse dalla punta dei piedi alla punta dei capelli. Serrò la mascella
nella speranza di calmarsi, ma quel corpicino caldo contro di lui era un
fottuto invito a delinquere!
-Che fai?- mormorò lievemente in panico.
-Sento freddo.- sussurrò la ragazza .
-Cecy togliti.-
-Perché?-
-TO-GLI-TI.-
Cecily
dovette aggrapparsi al bordo delmaterasso per non finire per terra. Guardò Regulus perplessa, sgranando lievemente gli occhi, quando lo
vide rosso in viso.Era in imbarazzo.
-…- lo guardò ad occhi sgranati, prima che questo si chinasse verso di lei,
l’afferrasse il capo con forza e la spingesse verso di sé per baciarla.
.,.,.,.,.,.,.,.,.,.
-Moody ti sei fatta?-
-Perché?-
-Sono io Sirius, mi riconosci?-
-Vorrei poter dire di no, ma siete solo in due ad avere una simile faccia da
pirla.- Sirius sollevò un
sopracciglio, perplesso intanto che la ragazza continuava ad allungargli il
bicchiere pieno di Whisky Incendiario.Era stra-sicuro che dopo lo scherzetto che le aveva fatto in negozio non
l’avrebbe più guardato in faccia, ma a quanto pareva Andrea Moody era molto più
paziente di quanto non avesse mai dato a vedere. Allungò la mano verso il
bicchiere, ma all’ultimo momento, afferrò il polso della giovane. Se la portò a
sedere sulle ginocchia, facendole versare un po’ di liquore eimmediatamente la sentì irrigidirsi come un
blocco di ghiaccio. -SIRIUS ORION BLACK, FAI SCHIFO, NON SI
PUO’ ESSERE GENTILI CON TE.-strillòla Cacciatrice dopo un
momento di silenzio, passato probabilmente ad incamerare aria per dare più
potenza all’urlo. Sirius, strizzò gli occhi per riflesso,ma lei continuò imperterrita -LASCIAMI SUBITO O LO DICO A MIO PADRE.- Sirius appoggiò il gomito destro al tavolo su cui era seduto , il mento sul
palmo della mano e l’altra sulla schiena della ragazza. Non la stava
trattenendo, oppure non gli si alzava di dosso - Alla tua età, non ti vergogni a chiedere aiuto a paparino?- le
chiese sfilandole di mano ilbicchieree prendendo un sorso - Come stanno Cecy e James?-
-Non lo so.-
-Eri così preoccupata per me, che non hai nemmeno chiesto di loro?-
Andrea, finalmente, fece
per alzarsi e Sirius si fece sotto per riacchiapparla. La spinse conto di sé, girandola
con uno strattone allo stesso bracciocon cui l’aveva afferrata poco prima,e facendo in modo che sedendogliin grembo, andasse ad abbracciargli le gambe con le proprie. Appoggiò il capo contro le sue
spalle e la sentì gemere frustrata quando provando ancora a togliersi lo
sentìserrare la presa su di lei -SIRIUS NON E’ DIVERTENTE!-
-L’altra volta mi hai abbracciato.-
-L’altra volta l’ho fatto di mia volontà.-
-Non essere pignola.-
Sirius sfregò il naso contro il suo collo, e Andrea lo sentì inspirare ed
espirare lentamente il suo odore, quasi lo stesse assaporando. Avvampò di
vergogna e pregò ardentemente che a)
nessuno entrasse in quel momento e b)
che non si voltasse proprio adesso il cagnaccio. Perché era stra-convinta di
essere minimo viola in viso. -Sirius lasciami!-
-Lo sai che hai un buon odore?-
-Ho lo strano vizio di lavarmi ogni mattina.-
-Non riesci proprio a non essere caustica con me?- Si allontanò un po’ per guardarla in volto , ma dovette girarle a forza la
testa prendendola per il mento per guardarla in viso. Era paonazza, e
dannatamente carina . Anche da bambina, ogni volta che provava a farle una
carezza , la vedeva ritirarsi e arrossire in difficoltà, ma quella era la prima
volta che la vista di quelle guanciotte rosse gli suscitava vera tenerezza. -Meglio che ti alzi.- le appoggiò le
mani ai fianchi e la fece sollevare dalle sue ginocchia - Prima che cerchi di baciarti.- La reazione di Andrea, immancabile come sempre,lo lasciò di sorpresa. Invece diprenderlo a sberle, invece di urlare e chiare
in aiuto il padre, si chinò in avanti e appoggiò timidamente le labbra contro
la sua fronte.
Sirius avvertì uno strano rimescolio allo stomaco, sollevò gli occhi , quasi
incrociandoli e si costrinse a mollare la presa alla vita della ragazza . A non
alzarsi e spingerla sul divano dietro di lei.
…Anche se solo Dio sapeva quanto avrebbe voluto farlo.
Capitolo corto, ma credo dannatamente
traumatico.
Un grazie ENORME a coloro che hanno commentato lo scorso capitolo.
CAPITOLO
50 .
Come tutti i bambini anche Harry Potter aveva un amico immaginario.
Un bambino, più o meno suo coetaneo, che ogni tanto Harry trovava seduto sul
bordo del letto e con cui si ritrovava a parlare per ore. Fino a giorno, fino a
quando la mamma non veniva a dargli la sveglia e lui era troppo stanco e assonnato per tenere il cucchiaio sollevato
sulla tazza.
Di solito, quel bambino,compariva
quando Harry veniva sgridato da James o da Lily, quando litigava con Hermione, o qualcuno a scuola lo prendeva in giro. Gli
sorrideva, lo consolava e giocava con lui, come spesso, nessuno aveva tempo di
fare.
Per questa ragione, Harry, non si stupì quando aprendo gli occhi lo vide seduto
sul bordo del letto intento a fissarsi i piedini. Si tirò a sedere e gli
sorrise, ma l’altro, a differenza del solito, non pareva contento di vederlo. - Sei arrabbiato?- gli chiese.
Il bambino fece di sì con la testolina spettinata, continuando ad osservarsi i
piedini che ciondolavano. Harry aggrottò la fronte, e scivolò da sotto le
coperte e cercò di andargli accanto. -Che
è successo?- -Mamma e papà si sono scordati di me.- Harry inclinò la testa verso la spalla destra - Hai una mamma e un papà?- Il bambino annuì compito - Certo che
ce l’ho, come pensi sia nato? Che mi abbiano trovato sotto ad un cavolo?- si
volse verso Harry e lo fissò assorto -
Anche sé, sì, la mia nascita è particolare.-
-Particolare?-
-La donna che mi ha partorito, non è mia madre.- Harry allargò gli occhi, stupefatto -
Come non è tua madre?- L’altro bambino fece di no con la testolina - Vedi, mia madre per salvarmi la vita, commise un peccato mortale.
Consultò dei testi antichi, di magia nera,pensava che sarei rimasto con lei, ma lei si ritrovò a pancia vuota,
mentre un’altra donna mi accoglieva.- Harry era visibilmente confuso, così
dopo un sospiro, specificò - Harry io
sono morto, prima di nascere..-
Harry si tirò indietro, spaventato.
I maghi potevano parlare con i fantasmi?
-Mia madre, per ridarmi la vita, fece un
patto con forze antiche quanto il mondo.Nella disperazione del momento, non ha letto bene il libro che ha
consultato per tentare l’incantesimo, e ancora adesso crede di aver fallito.-Il bambino scosse il capo mesto, gli occhi
color cioccolato lucidi e afflitti, tanto che Harry, nonostante il moto di
inquietudine che gli faceva tremare le membra, gli tornò vicino -
Non sa comesono andate le cose, che un
giorno, i suoi figli si ritroveranno a doversi battere.-
Harry trattenne il fiato, una parte di lui, cominciava a capire, l’altra si
rifiutava. Sentiva nella testa come un eco di grida lontane, una donna
inginocchiata avanti ad un pentolone, le braccia sollevate al cielo notturno e
i capelli appiattiti dalla pioggia. -Come
si chiama tua madre?- gli chiese. Il bambino non rispose,ma si volse.
Harry studiò come se lo vedesse per la prima volta, il naso, lungo, le labbra
carnose, gli occhi castani che alla luce della lampada sul comodino mandavano
riflessi quasi color ambra e i capelli neri, spettinati.
Lo vide sollevare una mano, piccola e cicciottella -Dammi la mano Harry.-
Harry si tirò indietro.
-Forza…Dammi la mano.- Harry scosse il capo.
-Non vuoi vedere cosa mi è successo?- Harry deglutì a vuoto e sollevò lentamente la mano destra. L’appoggiò
contro quella del bambino e si spaventò a morte a sentirla reale contro la sua.
Eracalda, paffuta, come dei bambini
piccoli e dannatamente reale. Harry si ritrovò a rendersene conto con un brivido.
Quello non era un frutto della sua fantasia.
Ma non ebbe tempo di spaventarsi che si ritrovò ad affogare in una visione contorta
e fredda come la neve. Vide due persone fuggire, un baglio argenteo colpirli
entrambi. Erano un uomo e una donna. La donna aveva capelli rossi e qualcosa
fra le braccia, un fagotto che piangeva disperato.
“PRENDI ME, MA LASCIA STARE LORO!”
Harry sentì un fremito di ghiaccio
percorrerlo, era la voce di sua madre.
La donna poggiò a terra il bambino e spalancò le braccia per far da scudoai due dietro di lei. L’uomo a terra, suo
padre, raspò il terreno con una mano per cercare di tirarsi su, ma troppo tardi,
la donna fu colpita da una fiammata verde e cadde a terra.
Lo stesso accadde al bambino, a lui, ma il fuoco verde lo avvolse senza fargli
male , e lo rispedì indietro lasciandogli solo una ferita alla fronte che
sanguinava copiosamente.
“Io sono morto così Harry…”
Harry riemerse a fatica da quella visione
angosciante, ritrovandosi ad un soffio dal naso il suo amico, non più
immaginario…
“…PER COLPA TUA.”
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.
Le grida di Harry rimbombarono per la Tana
assordanti. Ron, che dormiva nel letto accanto a quello di Harry, e che non si
era accorto di nulla, visto il sonno pesante, scattò a sedere con un gridolino,
anche lui spaventato, Hermione che dormiva nella
stanza accanto con Ginny, arrivò per prima.
-Che succede?- chieseavvicinandosi al letto, mentre si udivano i passi pesanti di una mandria
di adulti in arrivo. Ron, allontanò le coperte con un calcio, si avvicinò alla
branda occupata da Harry e lo afferrò
per le spalle, scrollandolo forte per farlo smettere di urlare a quel modo.
-Non lo so. Brutto sogno?- Hermione fece per rispondere che fu scansata a
malo modo da Lily. La donna si chinò sul letto del figlio e quella gli si
aggrappò alle braccia, la voce ridotta ad un rauco gorgoglio terrificato - Harry, tesoro hai fatto un brutto sogno?-Lily cercò di calmarlo, ma Harry non saperne
di calmarsi. Anche se stava perdendo la voce, riprendeva fiato solo per tornare
a strillare - Harry, dolcezza, amore…- Lily
cercò di abbracciarlo mentre Jamessi
avvicinava al letto ansando - Dillo alla
mamma che hai sognato.-
In quanto Profeta, e quindi veggente, non era
la prima volta che Harry si svegliava urlando per via degli incubi. Una volta aveva
addirittura sognato il rapimento e l’omicidio di una bambina di quattro anni, e
alla televisione, aveva indicato ai genitori il colpevole “E’ stato lui. Voleva altri
bambina, ma sua moglie no. E così gli ha tolto la bambina che aveva.”
aveva detto, e qualche giorno dopo, Lily aveva letto sul Times
la notizia dell’arresto del patrigno della bambina. Ovvero la persona indicata
da Harry durante il pranzo di qualche giorno prima.
James si sedette sul letto, alle spalle della moglie e passò una mano sul capo
di Harry - Tesoro, respira, smetti di
gridare.- cercò di calmarlo - Sono
solo sogni. Visioni. Non ti possono fare del male.- era fecile
dirlo adesso, ma anche lui da bambino, così come Cecily,
ne aveva avuti di risvegli a suon di urla -
Raccontami che hai sognato.-
Harry puntò gli occhi verdi verso il padre, poi si volse verso Lily, la donna
che aveva visto inginocchiata ai piedi di un pentolone, sotto la pioggia
battente.
-IO HO
UN FRATELLO?-
James ritirò la mano dalla testa di Harry,
Lily sentì tutto il sangue presente nel suo corpo evaporare. Sirius, che era sulla porta della cameretta con Remus, si scambiarono uno sguardo sbalordito.
Harry
Potter se ne stava appallottolato contro il muro , le ginocchia strette fra le
braccia e gli occhi sgranati nell’oscurità. Nessuno degli adulti lo aveva
creduto. Suo padre, James, aveva liquidatocome un incubo. Una visione del passato articolata che gli aveva dato in
testa. Probabilmente aveva sentito parlare di questo fratellino, passando in
corridoio, intrasentendo i discorsi mentre giocava e il suo inconscio aveva
partorito quella fantasia dannatamente reale. Il problema era, che intattoche lo infarciva di quella palla, non pareva
crederci nemmeno lui e Lily alle sue spalle, aveva perso dieci toni di colore
sul viso e non era stata in grado di spiccicare mezza parola.
Harry strinse le braccia attorno alle ginocchia e strizzò gli occhietti verde
bosco fino a sentire le lacrime bruciare. Non era stata una fantasia. Quello era
un bambino vero. Quello era suo fratello. Se fosse stato un sogno, non avrebbe
sentito quella manina contro la sua no? Si sarebbe svegliato prima di
toccarlo,come succede sempre negli
incubi. Prese a dondolare il busto, sussultando quando un tonfo secco si aprì
nella stanza.
Il bambino sbarrò gli occhi nell’oscurità inquadrando una palla bianca che
rimbalzava da sola. Scivolò in piedi facendo strusciare le spalle contro il
muro dietro di lui e con il cuore in gola vide i contorni del bambino
riapparire come portati dal vento.
Il piccolo alzò gli occhi scuri verso Harry e sorrise mostrando qualche
finestrella nella dentatura candida - …Non
ti hanno creduto vero?- mormorò . -No.- Harry scosse il capo -Hanno detto che sei uno spirito del
passato.-
Il bambino agguantò la palla con entrambe le mani, poi la face di nuovo
rimbalzare a terra - I Profeti possono
vedere i morti. Alcuni di noi, hanno anche insite doti da Negromante.- Harry non si mosse - Quindi, tu sei
morto?-
-Lo sono stato Harry.-gli occhi
nocciola del bambino si sollevarono - Te
l’ho spiegato.- lasciò andare la palla e si avvicinò ad Harry che pregò di
entrare dentro il muro e sparire - …Anche
se, da quel giorno, la morte mi segue. E’
stato commesso un peccato contro natura a ridarmi la vita.-
Harry sentiva che era il momento di chiudere gli occhi, ma non ci riusciva. Era
come legato a quella vista dal fascino dell’orrore. Dalla bocca del bambino dei
rivoli di sangue stavano scendendo lentamente. Fili di sangue e bava che si
unirono al mento del piccolo prima di cadere a terra a gocce-CHE
TI SUCCEDE?- strillò -Pago
per una colpa non mia…-
Per la seconda volta le grida di Harry rimbombarono per la casa , ma stavolta
ad accorrere non furono tutti i presenti. Mentre la visione del piccolo che
perdeva sangue dalla bocca svaniva, Harry si sentì afferrare le spalle da
qualcuno molto alto, con una folta chioma bianca e occhi blu. Charlus Potter. -Harry.-
disse il vecchio mago -Respira.-
Harry continuava a gridarecome un
ossesso. -Harry James Potter. Respira con me.- Il piccolo mago, gli occhi verdi gonfi di lacrime, iniziò ad imitare il
modo di respirare del nonno. Calmo, e pacifico. Intanto chela tensione all’interno del suo corpo
lentamente veniva meno - Io non l’ho
immaginato nonno.- disse quasi soffocato dal pianto - E’ vero. E’ vivo.-
-Lo so Harry, lo so.-
Era Lily a mentire…
Nello
stesso momento, in un ospedale di Londra, Sandra McPhee,
un infermiera impiegata nel reparto di terapia intensiva, lasciò cadere a terra
la cartelletta e corse in corridoio alla ricerca del primario . Il piccolo
paziente della camera sette, quello soprannominato John Doe
perché lasciato in stato di coma davanti alle porte dell’ospedale, si stava
dibattendo sotto le coperte in preda ad una violenta crisi epilettica.
…Aveva sfidato le leggi
della Natura, ne era certo.
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
-Voi
potete parlare con i morti?-
James sollevò gli occhi dal libro che stava leggendo e portò il viso verso la
spalla sinistra, Sirius sospirò dalla porta -Alcuni di noi riescono a farlo. Cecily,
ad esempio, non s’è mai capito se da piccola riuscivao meno, o se i suoi fossero solo amici
immaginari.- mormorò socchiudendo gli occhi pensoso. Aveva ancora davanti
gli occhi la sorellina di un anno e mezzo rivolta verso il muro con tutto il
girello che rideva e batteva le manine verso il niente - Ma i
negromanti, per parlare con un defunto, hanno bisogno di qualcosa di suo. Il
cadavere, capelli, un capo di abbigliamento. Trovarsi nel luogo dove il defunto
è morto. Non è che boom, un giorno lo sognano e basta.- scosse il capo e
tornò a girarsi verso il libro che teneva in mano. Il cui titolo, Sirius cercò di leggere, ma senza successo - Non ha senso.- -Pensi davvero che Lily l’abbia
riportato in vita, o che c’abbia provato?-
-Io
ho visto mio figlio morire. Che gli sia successo dopo lo ignoro.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
-Siete
bestie strane voi Potter.- Cecy
sospirò dal letto e volse il capo verso la porta dove Remus
la osservava con le braccia incrociate al petto - Già.- mormorò alla sua volta -
Siamo fra le famiglie magiche con il potere innato più particolare.- sospirò
osservando il soffitto -Poco utile in
battaglia, ma per il resto, una vera cannonata.- Remus si staccò con un colpetto di reni dal suo
appoggiò e si avvicinò al letto -Che ne
pensi di tutto questo?- le chiese e Cecy fece
spallucce osservandolo - Se l’è
immaginato secondo te?- La strega sporse il labbro inferiore osservandolo - Sinceramente non lo so. Io ero convinta di avere una babysitter, nana
Lucia, ma…- scosse il capo -…Era la
babysitter di James è morta qualche mese prima cha io nascessi.-
-Davvero?-
-Si addormentò con una candela accesa accanto al letto, questa cadde non si sa
bene come e le andò a fuoco il materasso , ma io ricordo questa anziana donna
che giocava con me a bubusettete.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
In
bagno, Lily, sollevò lentamente il maglione e la canottiera e passò una mano
sulla pancia. Una cicatrice quasi invisibile ad occhio nudo e al tatto lepassava lungo tutto il basso ventre, poco
sotto l’ombelico.
Era apparsa la notte della morte del bambino, quando in preda al dolore,
rivoltando la biblioteca della casa diroccata dove Regulus
li aveva trascinati, unavecchia tenuta
proprietà dei Black, aveva trovato quel libro di
magia nera e aveva tentato di vincere la morte riportando a lei suo figlio.
S’era sentita svuotare invece. Le gocce di sangue fra le gambe erano diventate
una vera emorragia che in un secondo l’aveva liberata di tutto. Possibile però
che il bambino, invece di scivolare via nel sangue, fosse stato portato da un’altra
parte?
Doveva scoprirlo. Doveva ritrovare quel libro. Prima che il suo matrimonio volasse in
pezzi.
-Avete intenzione
di farli impazzire?- BellatrixBlack
era dannatamente compiaciuta, china accanto al corpo martoriato del suo
padrone, non potè fare a meno di trattenere un
sorriso -Prede confuse per il vostro e il nostro diletto.- Voldemort la
guardò per un momento e anche sulle sue piccole labbra da neonato morto da giorni,
comparve un sorriso tetro - Farli impazzire.- ponderò per un momento - Sì,
direi che è la parola giusta.- osservò la sfera di vetro verde bottiglia che
Bella gli aveva allungato -Hai preso la
pozione che ti ho detto di fare? -
-Sì padrone.-
-Bene, goditi lo spettacolo.-
Un impulso di Magia Nera scaturì come un eruzione vulcanica dal minuscolo corpo
dell’oscuro Signore. Una voluta di fumo nero si sollevò ululando dalla bocca
orrenda spalancata epassando attraverso
il tetto si diresse alla Tana.
La
lunga notte aveva inizio.
Con il sorgere del sole, nulla sarebbe più stato lo stesso.
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
-Negromanzia?-
-Così dicono.-
-Tu non ci credi.-
-Non molto.- Regulus
aggrottò le sopracciglia e Sirius, che dopo aver
sentito Harry urlare a quel modo, aveva rinunciato a dormire, inclinò dietro il
capo per cercarlo con gli occhi. Era appoggiato al battente della porta, il
fratellino, le braccia incrociate al petto e gli socchiusi in un espressione
perplessa - Se fosse stato un fantasma quello visto da Harry, avrebbe visto al
massimo un neonato.- spiegò allora Sirius tornando a
guardare il fuoco che scoppiettava nel camino - Non di certo un bambino quasi
suo coetaneo.- premette le labbra una contro l’altra intanto che i passi di Regulus tornavano a farsi sentire per la stanza - Quindi
direi che no, non è stata una visione di morte quella avuta da Harry. C’è
davvero questo bambino da qual…Reg?- Regulus era voltato verso la finestra e stava
osservando confuso in direzione dell’aia. Nevicava forte, ma i suoi occhi da Animagus, ben più sensibili di quelli di un normale mago,
riuscivano ad intravedere una figuretta muoversi a fatica fra la neve. -Regulus?- chiamò Sirius
ancora, prima che il fratello aprisse la finestra e saltasse fra la neve alta
in maniche di camicia. Sirius corse al davanzale e
solo grazie allo spostamento di una nuvola in cielo, che scoprì la luna per un
secondo, si rese conto che era Cecily quella cosina
che era finita di lato fra la neve.
-CECY!- gridò assieme a Regulus che faticava da
avanzare, ma come diavolo aveva fatto quello scricciolo ad arrivare fino a là
con la neve che le arrivava alla vita. Saltò anche lui giù dal davanzale su cui
s’era accucciato e corse prima a tirare su il fratello, poi verso la ragazzina,
quella che fino a qualche tempo fa considerava solo sua, per tirarla su. -Cecy…-Regulus, l’afferrò per le braccia, la girò per
appoggiarsela al petto e con orrore si rese conto che sembrava scolpita nel
ghiaccio tanto era fredda e pallida. Regulus non sapeva dire se il tremore che gli faceva
battere i denti era dovuto al freddo o ad altro, madallo sguardo che il fratello gli rivolse,
non era il solo ad essere terrorizzato. Sirius
appoggiò una mano sul petto della ragazza , e chiudendo gli occhila Smaterializzò assieme al fratellino, si
concesse un momento per guardarsi attorno, poi lì seguì anche lui.
Non si accorse di quel rivolo di sangue che macchiava il manto candido della
neve.
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
-Che
diavolo?- Remus mollò il libro che stava leggendo e seguì Regulus su per le scale. Teneva fra le braccia quello che
all’inizio gli era parso un lenzuolo lasciato in balia della tormenta di neve e
che solo un secondo momento, guardandolo meglio, aveva identificato come Cecily. Regulus salì le scale a
due a due, piombando in camera da lettodove Arthur e Molly si tirarono sucon lo stesso grido spaventato. Purtroppo solo nel loro bagno c’era la
vasca - Acqua calda. Mi serve acqua calda.-
Molly ancora intontita dal brusco sonno interrotto,guardò il marito, poi la testolina scura
reclinata all’indietro oltre il braccio di Regulus -
Fai andare il camino Arthur!- esclamò mollando una manata al braccio del marito
che schizzò in piedi. Remus riuscì a malapena a farsi da parte dalla porta,
che Regulus stava già armeggiando con il rubinetto
della vasca.
-E’ fredda! Viene ancora acqua fredda-
-Ci vuole qualche minuto.- pigolò Molly osservando Cecily
immobile contro il petto del mago. Era più bianca della camicia da notte che
indossava, i boccoli color cioccolato erano incrostati di fiocchi di neve e le
labbra erano bluastreChe diavolo le era
successo?
-NON ABBIAMO QUALCHE MINUTO MOLLY!-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Intanto
che correva Arthur correva giù per le scale a rompicollo, lo stesso fenomeno
che aveva colpito Cecily si stava riavendo sotto gli
occhi atterriti di Lily. La donna s’era mossa nel letto alla ricerca di James,
allungando un braccio nel sonno per toccarlo, ma non appena aveva appoggiato
una mano sul petto del marito s’era resa conto che qualcosa non andava.
NON
RESPIRAVA!
Per questa ragione s’era tirata su di scatto, aveva acceso la luce a tentoni, e
s’era ritrovata asollevargli la
maglietta per auscultargli il cuore. Che batteva.
Era il respiro a non esserci. Il torace era fermo, immobile come pietra.
Ed era gelato, proprio come Cecily che era stata
ritrovata nella neve.
-CHE DIAVOLO STA SUCCEDENDO?-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
-Che
cos’è quella?- Harry era in piedi davanti alla finestra chiusa , separato solo
dal vetro da quella voluta di fumo nero urlante che spingeva e sbatteva per
entrare in stanza - Lo sai?- Si volse lentamente verso l’ombra accanto a lui,
quella che credeva, tenesse lontana quella cosa dal suo corpo.
-E’ l’anima nera.- fece lo spirito del bambino che Harry non riusciva proprio a
chiamare fratello, anche se in quel momento era semplicemente accanto a lui e
non stava sanguinando dalla bocca e dal naso e la sua presenza sembrava stare proteggendolo
da quella cosa ululante - E’ confusa.-
-Confusa?-
-Non sa a chi puntare. Finchè resto qui, non ti
succederà nulla.-
Harry spostò gli occhi dallo spirito al fumo che effettivamente, una volta
sembrava volersi gettare su di lui, un’altra volta invece sullo spirito che la
guardava senza sembrarne minimamente spaventato.
-Che cosa vuole?-
-Farvi impazzire.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Con le braccia ficcate in acqua per tenere la testa di Cecily
fuori, Regulus credeva che sarebbe impazzito da un
momento all’altro. Non respirava. Non la sentiva respirare.E’l’ipotermia, probabilmente è
anche bradicardica! gli aveva detto Remus, o meglio urlato per farsi capire, ma lui non
riusciva a calmarsi.
L’unica cosa che riusciva a pensare che quel esile torace non si sollevava come
avrebbe tenuto, e nonostante la stesse tenendo immersa in acqua bollente, tanto
che lui sentiva la pelle delle braccia tirare scottata, non dava segnali di
patirne. -Merlino.- farfugliò Molly con una manina paffutella
premuta sulla bocca, prima che il grido di aiuto di Lily rimbombasse per la
casa.
-Che diavolo succede ora?- chiese Remus uscendo di
corsa dalla stanza. Regulus guardò verso la porta, disperato, prima che
un breve mormorio attirasse la sua attenzione. Sbaglio o Cecily
aveva appena pronunciato il suo nome? -Cecily?- -Regulus.-
Aveva una vocina sottile sottile e dolcissima.
Sembrava la stessa di quella bambinadi
undici anni che , senza una spiegazione, lo aveva avvicinato e gli aveva
medicato la ferita al braccio con il suo fazzolettino complimentandosi con lui
per la bella partita e per aver preso il boccino con quella bella acrobazia. -Cecy!? Cecy, parlami. Parlami
ancora.-
Le labbra bluastre della giovane si piegarono in una sorta di piccolo sorriso,
ma la voce che si sollevò da quel corpicino gelido non era assolutamente quella
della ragazza. Sembrava il risultato di centinaia di voci urlanti, maschili,
femminili, di vecchi, di giovani:
- Tu
che la ami perdutamente, la vedrai morire.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Harry
si volse verso il bambino accanto a lui - Come lo sai?-
-Non siamo morti, ma non siamo vivi, entrambi.- spiegò l’apparizione -Posso
sentire cosa pensa.- arricciò il nasino, uguale spiccicato a quello di Harry ,
intanto che portava gli occhi nocciola verso di lui - E non sono belli.-
-Quali sono?- -Cecily ha provato a scappare, l’ha presa nella neve.- disse il piccolo spettroguardando di nuovoattraverso la finestra - Papà invece dormiva
e l’ha colto di sorpresa.-il piccolo
scosse il capo - Lo tiene in un sogno ad anello dove vede in continuazione il
peggio della sua vita.-
-Perché fa tutto questo? Vuole ucciderci?- -No. Vuole temprarvi. Un bambino dovrà nascere, deve
avere genitori potenti.-