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di Aliceinwonderland1995
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


"Scappa, Lexi scappa!" Sentii Jack urlarmi attraverso l'auricolare. 
Chiusi la cerniera del grande borsone nero e corsi verso l'uscita. 
Non appena intravidi il grande portone notai che c'erano già due agenti della polizia, mi maledissi mentalmente. 
"Cazzo! Nell'uscita ad Est c'è già la polizia Jack!" Dissi sperando che quel coglione mi sentisse. 
Lo sapevo che non dovevamo provare a svaligiare quella gioielleria, era piena di telecamere e sicurezza. Ma no, avevamo dovuto fare per forza quella cazzata. 
"Lexi, va ad Ovest, c'è un'altra uscita. ti aspetto lì con il furgone" disse Jack. 
Sospirai e iniziai a muovermi lentamente verso l'aula ovest in modo che nessuno potesse sentirmi, pregando tutti i Santi affinché non mi scoprissero. 
Intravidi l'altra uscita e vidi che li ancora non c'era nessuno, corsi più che potevo nonostante quel borsone fosse estremamente pensate. 
Tom si era proposto di aiutarmi ma sapevo che lui mi avrebbe rallentata e io dovevo essere veloce e fare tutto prima che il mio tempo scadesse e l'allarme suonasse. 
Non appena uscii vidi lo sportello del furgoncino aperto, gli altri mi aspettavano impazienti, corsi più veloce che potevo e salii sul furgone, chiusi lo sportello e mi buttai sul sedile. 
"Andiamocene" disse Emily a Jack, che ingranò la marcia e partì. 
Cercai di riprendere un respiro regolare, alzavo e abbassavo velocemente il mio torace, alla ricerca di aria. 
"Sei stata fantastica" disse Emily "che hai preso?" 
"Gioielli e soldi" dissi prendendo una bottiglietta d'acqua e portandola alla bocca. 
"Sei la migliore" disse Tom felice 
"È stato un colpo da professionisti" 
Avevo iniziato a rubare all'età di diciassette anni, non c'era un vero motivo per cui lo facessi, in famiglia avevamo sempre avuto un sacco di soldi e io non avevo mai sentito il bisogno di rubare per comprarmi delle cose, lo facevo perché mi piaceva. 
Ero brava, veloce e astuta, sapevo come comportarmi. 
Emily l'avevo incontrata a diciotto anni, eravamo ad una festa e la vidi mentre cercava di rubare un orologio, stava per farsi scoprire ed io intervenni distraendo quell'uomo, in modo che lei potesse rubarglielo facilmente. Da quel momento eravamo diventate un duo vincente, sopratutto nel fregare gli uomini arrapati. Lei era un genio del computer, riusciva a distruggere qualunque tipo di sicurezza, era quella che organizzava tutto il lato informatico e tecnico. 
Poi c'era Tom, Emily l'aveva incontrato un giorno d'estate, lui lavorava in una ferramenta ed era bravissimo nell'aprire ogni tipo di porta, serratura, cassaforte, lui apriva qualunque cosa. 
Jack era la mente delle truffe, io e lui organizzavamo i piani più dettagliati e astuti per fottere chiunque ci passava per la mente. Lavoravamo insieme da anni ormai, ed eravamo una squadra ben organizzata. Eravamo stati feriti un paio di volte, una volta avevano sparato Tom ad una gamba, fu quando cercammo di truffare un ricco uomo cinese, quella volta avevo preso la pistola in mano e avevo piantato al cinese una pallottola su un braccio. La cosa fondamentale però era che l'avevamo smerdata sempre, evitandoci anni di galera.
Avevamo ogni tipo di arma possibile e immaginabile, ci eravamo fatti anche un piccolo giro nella droga e anche li ci guadagnavamo abbastanza. Ci eravamo detti che non appena avremmo avuto soldi a sufficienza avremmo smesso, ma poi non l'avevamo più fatto, nessuno di noi voleva smettere veramente, perché non avevamo un buon motivo per farlo. 
"Festeggiamo?" Chiese Emily felice
"Io voglio andare a casa" dissi, ero stanca e volevo solo infilarmi sotto la doccia e togliere via il sudore. 
"Si, penso sia meglio andare a casa! Prima però posiamo tutto nello scantinato" disse Jack 
"Lo scantinato", lo chiamavamo così, era il luogo in cui ci riunivamo sempre, dove tenevamo tutto ciò che ci occorreva per le truffe, dalle armi ai soldi, ai computer e ai localizzatori. 
Si trovava nella periferia Est di Los Angels, un posto perfetto in cui nessuno poteva venire a ficcare il naso. 
Non appena arrivammo presi il grosso borsone nero e tutti entrammo nello scantinato. Lo buttai per terra, poi presi la pistola e la poggiai nel grande scaffale insieme a tutte le altre, tolsi l'auricolare e lo misi nel grande cesto in cui si trovavano tutti quegli oggetti che io chiamavo "infernali". 
Uscimmo fuori il "bottino"e mi accorsi che in realtà avevo preso molto più di quello che mi aspettassi, c'erano venti orologi, trenta collane, qualche bracciale, orecchini e infine trentamila dollari. 
"Io torno a piedi" dissi ai ragazzi prendendo il mio cellulare dal tavolo. 
"Sicura? Possiamo passare prima da Pizza Paradise e prendiamo un trancio" disse Tom 
"No, per stasera passo" 
"Ci vediamo domani, ho delle novità per voi" disse Jack. Annuimmo tutti, e ci salutammo. 
Uscii fuori e respirai l'aria di Los Angeles, era Giugno e faceva già un caldo terribile. Camminai verso casa, prendendo a calci un piccolo masso che avevo incontrato davanti a me. 
Chissà di che cosa volesse parlarci Jack, sperai fossero delle buone notizie. 

Non appena arrivai a casa mi spogliai e mi infilai subito sotto il getto tiepido dell'acqua, lasciando che i miei muscoli si rilassassero, quando uscii mi indirizzai verso il salotto e vidi che avevo due messaggi in segreteria, premetti il tasto Play e ascoltai
"Tesoro, sono Mamma! Come stai? Chiamami quando puoi" 
Alzai gli occhi al cielo e mi ripromisi che l'indomani l'avrei subito richiamata. 
Mia mamma non aveva idea di quello che facevo per mantenermi, le avevo detto che lavoravo in un piccola libreria, e in effetti ci avevo davvero lavorato per un paio di mesi. 
"Ehi Lexi, sono Luke. So che sei incazzata con me per l'altra sera, mi spiace, ero ubriaco. Chiamami quando puoi" 
Luke, stupido e bellissimo uomo, non che provassi qualcosa per lui, ci divertivamo ogni tanto ma a lui alle volte sfuggiva il fatto che non stavamo insieme, che non ero la sua ragazza. 
Eliminai entrambi i messaggi e mi sedetti sul grande divano, osservai l'orologio, erano le tre del mattino. 
Sapevo che l'indomani sarebbe stata una lunga giornata, Jack mi aveva accennato di questa "grande notizia" già da qualche giorno ma non mi aveva detto null'altro e io non mi ero neanche interessata ad insistere, sapevo però che sarebbe stato qualcosa di importante; perciò mi indirizzai in camera da letto e misi una vecchia maglia, mi buttai sul letto e nel giro di pochi secondi ero già nel mondo dei sogni.

"Buongiorno" dissi entrando sorridente nella grande sala del ripostiglio, Emily era sdraiata sul divano e giocherellava con il telefono, mentre Tom e Jack parlavano di una certa festa. 
"Ciao a te Lexi" disse Emily alzandosi e lasciandomi un bacio sulla guancia
"Più tardi andiamo a fare shopping?" Chiese 
"Hai qualche appuntamento?" 
"Calum mi ha chiesto di uscire" 
"È un coglione!" Dissi stendendomi sul divano 
"Lo so! Ma è carino" 
Risi a quella sua affermazione
"Lexi, sei un genio della moda, ho bisogno di te!" 
"Ok. Non c'è problema" dissi stufa dell'insistenza della mia amica 
"Ragazzi sedetevi, devo parlarvi" disse Jack, lo osservai mentre si sedeva con noi e ci sorrideva
"Allora?" Disse Tom 
"Ho in mente il prossimo colpo, la banca sulla ventitreesima!" 
"Sai che è impossibile, ne abbiamo già parlato tante volte" dissi 
Avevamo già cercato di aggirare e capire il loro sistema ma non c'eravamo riusciti 
"Ecco che arriva la novità! Ho un amico di cui mi fido molto, anche lui fa parte di una piccola banda di truffatori, se collaboriamo possiamo superare i loro sistemi in un secondo! È il colpo del secolo ragazzi, si tratta di tantissimi soldi" 
"Perché non me ne hai parlato?" 
Mi dava fastidio che non l'avesse fatto, se c'era qualcuno con cui doveva discutere di quelle cose ero io! 
"Pensavo saresti stata d'accordo" 
"E invece non lo sono! Non sappiamo se possiamo fidarci davvero di questi" 
"Sono affidabili" 
Mi alzai e mi misi davanti a lui 
"Jack, quando si tratta di soldi nessuno è affidabile! Cazzo, siamo truffatori, truffare è ciò che sappiamo fare meglio!" 
"Oggi pomeriggio vengono qui" 
"Cosa? Sei pazzo? Qui è dove teniamo tutto" urlai 
"Jack penso che Lexi abbia ragione" intervenne Tom
"Anch'io lo penso" lo seguii Emily 
"Jack, tu non sei il capo qui! Hai preso una decisone senza dire nulla"
"Fidatevi di me! Sono bravi e sono affidabili" continuò 
"Senti, chi è quella che rischia il culo ogni volta? Io! Perciò prima di fare una cosa devi avvisarmi! Ormai però la cazzata l'hai fatta, a che ora vengono oggi?" 
"Fra due ore saranno qui!" 
"Ok, cerchiamo di nascondere più cose possibili, meno vedono, meglio è" Dissi a Tom ed Emily.
Mentre sistemavo alcune cose nella grande cassaforte dietro il quadro mi voltai verso Jack che era intento a nascondere alcuni fogli importanti.
"Chi è quello che mettono all'azione?" Chiesi 
"So che è bravissimo, tu e lui sarete un'ottima squadra, si chiama Horan!" Disse osservandomi 
"Spero per te che sia bravo come dicono!" Dissi infilando l'ultima mazzetta di soldi nella cassaforte.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Sentii bussare alla porta e capii che dovevano essere i nostri nuovi "amici", quella situazione mi rendeva irrequieta, non potevamo fidarci di loro così semplicemente, si trattava di cose serie, questo non era come raccontare un segreto e temere che qualcuno possa scoprirlo, qui si trattava di tanti soldi e di galera. 
Avevamo nascosto il più possibile ed ora quel "ripostiglio" sembrava avere l'aria di un normale e banalissimo salotto. 
Jack andò ad aprire la porta e intravidi una chioma castana fare capolinea, dietro di lui altri quattro ragazzi. 
"Ehi Louis" disse Jack abbracciandolo, doveva essere il suo famoso "amico", si strinsero e si salutarono calorosamente, supposi che si conoscessero da molto tempo. 
Questo Louis aveva l'aria di un bravo ragazzo, e osservando i suoi occhi azzurri mi sembrò di capire che fosse un tipo molto furbo; i suoi capelli scompigliati lo facevano sembrare più piccolo della sua età, intravidi qualche tatuaggio ed ebbi la curiosità di sapere che significato avessero.
"Loro sono i miei amici" disse Jack indicandoci 
"Lei è Emily, il nostro genio del computer, poi c'è Tom, il nostro scassinatore preferito, e infine Lexi la più geniale e astuta donna che ho mai conosciuto in vita mia" disse ridendo e osservandomi, sentii tutti gli occhi puntanti su di me e spostai il mio sguardo su un altro "componente" della loro banda, la sua carnagione era scura e i suoi occhi erano di un intenso color cioccolato, prova del fatto che non bisognava avere occhi azzurri o verdi per essere stupendi, erano i più bei occhi castani che avessi mai visto. I suoi lineamenti erano a dir poco perfetti e aveva un'aria misteriosa che lo rendeva davvero attraente. Anche lui portava molti tatuaggi e anche in quel caso ebbi voglia di sapere cosa significassero, poi notai che tutti loro avevano la pelle disegnata, tranne un biondino. Lo osservai bene e mi sembrò fosse una specie di angelo, lo guardai negli occhi, meravigliose e infinite pozze azzurre, e notai che aveva uno sguardo da stronzo, la cosa mi affascinò ma tentai di non farci caso. I suoi capelli erano di un biondo accesso, ma potevo notare la sua ricrescita, erano tinti. Mi parve un ragazzo estremamente bello.
La mia attenzione si spostò poi su un ragazzo dai capelli lungi, castani, che davano sul riccio. Notai subito i suoi occhi, meravigliosamente verdi, e le sue labbra che mi ipnotizzarono. Il suo fisico era possente ed ebbi una mezza idea perversa. Mi sembrò un ragazzo molto buono. 
Infine osservai l'ultimo rimastomi, notai che anche lui non era da meno in quanto a bellezza, aveva dei bellissimi occhi castani e un sorriso che mi fece sbattere le palpebre. 
"Lui è Zayn" disse indicando il moro "Ed è il nostro scassinatore preferito, penso che lui e Tom faranno un ottimo lavoro" disse Louis con un sorriso 
"Poi abbiamo Harry" disse indicando il ragazzo dagli occhi verdi "lui è il nostro tecnico informatico" il riccio sorrise e io persi un battito notando quella meravigliosa striscia bianca di denti. 
"Lui è Liam" disse indicando il castano "si occupa di qualunque cosa capiti, e mi aiuta a pianificare i colpi" 
"E infine abbiamo Niall" indicò il biondo, che sorrise malizioso "lui è quello che mettiamo in azione" 
Eccolo, era lui Horan. 
"Dai sedetevi" disse Tom sorridente "prendo delle birre, vanno bene per tutti?" Chiese, sentii un coro di si e vidi che Tom si indirizzava verso il piccolo cucinotto, lo seguii per aiutarlo a prendere le birre. 
"Che c'è?" Chiese prendendo le bottiglie dal frigo 
"Penso che stiamo facendo una cazzata, non dovremmo fidarci di loro" 
Mi passò due bottiglie e si abbassò a prendere le altre 
"Ormai ci siamo dentro, giochiamocela e basta" disse chiudendo il frigo. 
Tornammo in salotto e io passai la birra al primo che mi capitava, Liam. 
"Grazie" disse sorridendomi gentilmente, sorrisi anch'io, ricambiando quel gesto.
"Allora, parliamo di affari" disse Jack, tutti tornammo seri. 
"Avete pensato a qualcosa?" Disse Louis 
"No, aspettavamo voi per studiare un buon piano" disse Jack 
"Un buon piano per farci finire tutti con il culo dentro una cella" dissi sbottando, vidi tutti gli occhi puntanti su di me e alzai le spalle bevendo un sorso di birra. 
"Qui qualcuno non è d'accordo?" Disse il biondino sorridendo e fissandomi 
"Abbiamo già tentato di capire come entrare in quella banca ma non esiste un modo sicuro per farlo" dissi osservando quelle pozze azzurre 
"Perché non avevate noi" disse con aria di superiorità 
"Voi?" Dissi sbottando a ridere, mi alzai dal bracciolo del divano e mi appoggiai al tavolo "Fidati, biondino, qui nessuno ha bisogno di voi" dissi sfidandolo 
"Lexi" mi rimproverò Tom 
"Sai, penso che ci divertiremmo a collaborare, io e te" disse alzandosi e avvicinandosi a me
"Io lavoro da sola, non collaboro con nessuno!" 
"Siamo noi quelli che mettono in "azione", quindi lavoreremo insieme" 
Stavo per ribattere ma il mio telefono squillò, lo presi e vidi che era Luke, non volevo rispondere ma avrei fatto di tutto pur di calmarmi ed evitare di dare un pugno a quel biondo supponente. 
"Scusate" dissi sorridendo falsamente e allontanandomi.
"Pronto" dissi rispondendo alla chiamata 
"Ehi Lexi" sentii dire dall'altro capo del telefono, la sua voce era allegra, e sorrisi spontaneamente. 
"Luke" 
"Che fai? ti va un caffè?" Chiese 
Ci pensai sopra e capii che non volevo restare in quel posto con quello stronzo, avrei fatto di tutto pur di andarmene
"Si, passo dal negozio tra dieci minuti" 
"Ok, a dopo" 
"A dopo" dissi staccando 
Luke lavorava in un piccolo negozio di Cd, aveva la passione per la musica ed era un ottimo chitarrista, lo andavo a trovare lì e poi nella sua pausa prendevamo un caffè insieme. Non sapeva in che giro fossi, lui era un bravo ragazzo e doveva stare lontano da quelle cose. Eravamo stati a letto un paio di volte ma tra noi c'era solo amicizia, anche se a volte mi chiedevo se per lui non ci fosse qualcosa di più. Io sapevo solo che mi piaceva passare del tempo con lui, mi piaceva il modo in cui riuscissi a parlargli ma gli tenevo nascosta la maggior parte della mia vita e questo mi faceva capire che non era un persona con la quale sarei mai potuta stare.
Tornai in salotto e presi il giubbotto
"Dove vai?" Chiese Jack 
"Esco con Luke" dissi posizionandomi davanti lo specchio e mettendomi un po' di rossetto 
"Stiamo parlando di cose serie qui" 
Mi avvicinai, presi le chiavi di casa dal tavolino e lo osservai 
"Appena trovate il modo di mandarmi in galera, chiamatemi!" 
"Lexi!" Mi rimproverò
"Senti Jack, non parlarmi con questo tono perché sai che con me non puoi permettertelo! Tornerò fra un'ora e poi sarò tutta vostra ok? Ciao" dissi aprendo la porta e uscendo. Dovevo calmarmi o avrei dato di matto.

Quando tornai a casa li vidi tutti intenti a lavorare, tranne Niall, che stava seduto sul divano a giocherellare con il telefono. 
"La principessina è tornata" disse con fare sarcastico, feci finta di non fare caso alle sue parole e mi indirizzai verso Jack e Louis, gli sorrisi e tentai di scusarmi mentalmente con Jack per il mio atteggiamento di prima, lui sembrò capire e mi sorrise. 
"Allora, abbiamo pensato che tu e Niall potete entrare da qui" disse Louis puntando un dito sulla cartina della banca. Osservai attentamente e cercai di farmi venire una buona idea. 
"Qui c'è una telecamera. Sarebbe meglio entrare da qui" dissi indicando un altro punto. Sentii un respiro sul mio collo e mi voltai, era Niall che sorrideva malizioso, mi spostai nervosamente.
"No, è da qui che dobbiamo entrare" disse il biondino indicando un altro punto
"Sei fuori di testa? Questo è il punto meno sicuro!" Dissi 
"Appunto, nessuno si aspetta che entriamo da lì" 
"Forse ha ragione" disse Jack 
"Lo so" disse il supponente 
"No, certo che no!" Dissi infastidita, il mio modo era sempre il migliore, ed era quello che dovevamo usare. 
"Lexi, collaboriamo" disse Tom 
Sbuffai e mi allontanai per prendere una birra, poggiai le mani sul bancone della cucina e strinsi il marmo, dovevo rilassarmi. 
"Ti da fastidio che io sia più bravo di te, vero?" Mi voltai e vidi Niall avvicinarsi sorridente 
"Non saresti più bravo di me neanche nei tuoi sogni" 
"Non posso perdere tempo a sognare queste cose, da stanotte sarò impegnato a sognarti tutta nuda, sotto di me" disse sorridendo malizioso, quelle parole mi fecero disgustare ma allo stesso momento le trovai eccitanti, sopratutto dette da quelle labbra che appartenevano all'apparente viso di un angelo. 
"Ti piacerebbe" risposi a tono
"Si che mi piacerebbe" disse avvicinandosi a me, alzò il mio mento con un dito e percorse tutto il mio collo, sentii dei brividi percorrermi tutta.
"Dio, ti sei vista? Sei così sexy!" 
Presi il suo braccio e lo spostai con violenza, mi avvicinai a lui nervosamente 
"Non toccarmi mai più!" Dissi serrando i denti, odiavo ammetterlo ma quel contatto non mi era proprio dispiaciuto e Niall sarebbe potuto sembrare interessante se non fosse stato così convinto di se e così stronzo. 
"Come siamo violente" disse staccandosi e sorridendomi, non lo degnai di uno sguardo e andai per allontanarmi 
"Chi è Luke?" Disse facendomi voltare, lo vidi poggiato al davanzale della cucina, mi sorrideva 
"Fatti miei" dissi 
"È il fidanzatino?" Chiese avvicinandosi nuovamente 
"Non sono problemi tuoi" 
"E infatti non mi interessa" disse avvicinandosi al mio orecchio "stavo solo pensando che chiunque sia questo Luke non riuscirà mai a farti venire gli stessi brividi che ti ho procurato io sfiorandoti il collo con un solo dito" disse spostandosi e osservandomi, spalancai gli occhi e mi chiesi come avesse capito che mi aveva fatto quell'effetto, probabilmente quello era l'effetto che faceva a tutte. 
"Tranquillo Horan, non pensarci, tanto è lui quello che mi scopa, tu puoi solo farti le seghe pensandomi" dissi facendogli l'occhiolino, vidi che non seppe cosa rispondere e fui molto fiera di me stessa, mi allontanai sorridente. 
Non appena tornai dagli altri ero scossa per la conversazione avuta con Niall prima. Vidi il biondo tornare in sala, si avvicinò a me 
"Tanto mi prendo sempre ciò che voglio" disse a bassa voce con tono nervoso e serrando la mascella, in modo che potessi sentirlo solo io, poi si allontanò e si mise a parlare con Zayn. 
Respirai e capii che cosa gli frullava in testa, pensava che sarei potuta essere la sua prossima preda, ma aveva sbagliato bersaglio.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


"Ma se ci parli non è così male" disse Emily accendendo la radio, strinsi il volante e accelerai di poco, toccare anche solo l'argomento Niall Horan mi mandava fuori di testa. 
"Cosa? Emily quel ragazzo è insopportabile! Lo conosco da quattro giorni e sta già mandando a farsi fottere il mio sistema nervoso" dissi alzando di una tacca la mia voce 
"Anche tu sei antipatica con lui" 
"È lui che ha iniziato" mi lamentai 
"Siete immaturi, dovreste semplicemente collaborare e smetterla di stuzzicarvi" 
Arrivai davanti il "ripostiglio" e parcheggiai l'auto malamente, quel giorno non avevo neanche la pazienza per posteggiare decentemente 
"La smetterò quando la smetterà lui" dissi scendendo e sbattendo lo sportello 
"Allora non la smetterete mai" disse Emily arrendendosi e avvicinandosi a me per entrare. 
Bussai e fu Harry ad aprirmi, ormai quel posto era sempre pieno zeppo di persone, e anche quando non avevamo nulla da fare ce ne stavamo spesso li. 
Con gli altri ragazzi avevamo fatto amicizia e non era male stare in loro compagnia, ma ancora non mi fidavo di loro. 
"Ciao ragazze" ci accolse Harry sorridente 
"Ciao Styles" dissi lasciandogli un bacio sulla guancia, Harry mi piaceva. 
"Eccovi finalmente" disse Louis sorridendoci 
"Avete notizie?" Chiesi posando la borsa e togliendo il giubbotto, vidi Zayn bere una birra e Niall seduto davanti al computer, anche solo osservarlo mi infastidiva eppure, ogni volta che ne avevo occasione, mi piaceva guardare le sue pozze azzurre. 
"Fra dieci giorni faranno una festa in banca, festeggiano perché sono aperti da vent'anni, abbiamo recuperato due biglietti, ci andrete tu e Horan" Disse sorridente 
"Aspetta, cosa? Io e Horan?" Chiesi 
"Si! Siete voi che dovete entrare lì per rubare, andarci sarà un bene perché vi farete un'idea della situazione" 
"Io non ci vado con questa viziata" disse Niall, sentii la rabbia invadermi tutta ed ebbi una mezza idea di prendere una pistola e puntargliela in testa 
"Neanch'io ci voglio andare con questo stronzo" dissi acidamente 
"Dovete smetterla" disse Zayn "voi due siete fondamentali, se non trovate sintonia possiamo andarcene tutti a fanculo" disse nervosamente 
"Io e lei sintonia? Non potremmo trovarla neanche se me la scopassi tutto il tempo" 
Non mi trattenni più, mi avvicinai alla sedia e gli diedi uno schiaffo 
"Non parlarmi in questo modo" dissi 
Non avevo problemi a prenderlo a pugni, con altre persone l'avevo fatto tante volte per difendermi.
Si alzò e si mise di fronte a me, sentivo il suo respiro sul mio viso, il suo alito sapeva di birra 
"Non farlo mai più" disse serrando la mascella 
"Altrimenti?" Dissi in tono di sfida 
"Ok! Basta" ulrò Liam dividendoci, osservai gli altri, che erano allibiti davanti a quella scena. 
"Che cazzo di problemi avete? Anzi.. Non mi interessa saperlo, risolveteli e basta!" Disse Louis 
Mi allontanai e mi indirizzai in cucina, ero nervosa e sentivo che stavo per scoppiare a piangere perché lo facevo sempre quando mi innervosivo così tanto. Chiusi gli occhi e respirai
"Ehi, tutto ok?" Mi voltai verso la porta e vidi Harry con aria preoccupata 
"Si, è tutto ok" dissi facendo un piccolo e finto sorriso. 
"Ti va di uscire un po? Facciamo una passeggiata" 
"Si, grazie" dissi 
Uscimmo dal piccolo cucinotto e presi il mio giubbotto 
"Noi usciamo un po'" disse Harry 
"E dove ve ne andate?" Chiese Niall nervosamente, lo osservai e sembrava arrabbiato per quel gesto, mi chiesi il perché ma poi lo mandai a fanculo mentalmente 
"A fare un giro" continuò Harry 
Nessuno rispose, l'aria era tesa ed io non volevo restare un secondo di più 
"Harry, andiamo" chiesi supplichevole 
"Certo, piccola" disse accarezzandomi un fianco e indirizzandoci verso la porta. Quel contatto mi piacque, mi piacevano le mani forti di Harry. 
Uscimmo fuori dal piccolo cortile e iniziammo a camminare, non ero mai stata sola con Harry e non sapevo come comportarmi. 
"Mi spiace per Niall, a volte è uno stronzo ma ha i suoi motivi e se lo conosci meglio non è male" 
"Quali motivi?" Chiesi curiosa 
"Non posso dirteli" mi sorrise 
"Certo, capisco" dissi, ma il mio pallino restava, quale poteva essere il motivo di un comportamento così odioso? 
"Certo anche tu gli dai corda però" rise 
"Lo odio" dissi ridendo insieme a lui 
"Harry" chiesi dopo un po' di silenzio
"Si?" 
"Pensi dovrei chiedergli scusa? Per lo schiaffo, intendo" 
"Penso che dovresti. Hai esagerato" 
"Lo so" dissi abbassando lo sguardo, mi sentivo in colpa per quello schiaffo, se lo meritava ma non avrei dovuto. 
Continuammo a parlare e la sua compagnia mi parve estremamente piacevole, era simpatico e aveva un grande senso dell'umorismo, poi amavo il modo in cui le sue labbra si muovevano quando mi parlava. Ma c'era qualcosa che mi tratteneva dal provarci con Harry, qualcosa che non riuscivo a decifrare, era come se fra me e lui ci fosse un muro che io non potevo e non dovevo scavalcare. Era una sensazione che non avevo mai provato, ed era strano.
Quando tornammo a casa osservai l'orologio, erano passate tre ore e io non mi ero resa conto del passare del tempo. 
"Alla buon ora" disse Tom sorridente 
"Abbiamo perso la cognizione del tempo, scusate" dissi ridendo insieme ad Harry 
"Tanto c'è chi lavora al posto vostro" disse Niall scocciato, ebbi la voglia di ribattere ma mi trattenni ricordando che gli dovevo delle scuse, ma mi sarei presa il mio tempo, non mi andava di affrontare una discussione con lui. 
"Lexi" mi urlò Emily dalla cucina 
"Che c'è?" Chiesi non appena la vidi avvicinarsi 
"Stasera c'è una festa al Golden Palace! Sai quanti uomini ricchi ci saranno?" Disse ridendo 
"Tanti" continuai con sguardo complice 
"Se ci andate, state attente" disse Jack 
"Andare dove?" Chiese Zayn 
"Alla festa" disse Em
"Per fare?" 
"Truffare" Risi con fare ovvio 
"Non capisco" rise Harry 
"Te lo rendo semplice" dissi avvicinandomi a lui e mettendomi vicino al suo orecchio 
"Mi piace un sacco il modo in cui muovi le tue labbra quando parli sai? Me le immagino appiccicate sul mio corpo mentre fanno un buon lavoretto" sussurrai in modo sexy, poi sorrisi e mi staccai, lo guardai e aveva gli occhi spalancati 
"Oh, cazzo!" Disse 
"Ti sei distratto troppo" dissi
"Che intendi?" 
"Ecco a te il tuo portafoglio, devi stare attento Harry" dissi ridendo e dandogli il portafoglio che gli avevo preso mentre gli sussurravo quelle cose. 
"Mi hai fregato alla grande" rise 
"Wow" disse Liam 
"Ma come fai?" Chiese Zayn 
"Non lo so, lo faccio e basta" dissi alzando le spalle.
Osservai Niall che aveva la mascella serrata e mi chiesi che cazzo aveva da essere sempre così nervoso. 
"E stasera fate questo?" Chiese Liam 
"No, fanno di meglio" rise Tom 
"Andiamo a queste feste con Jack e Tom, cerchiamo un ragazzo ricco e bello, beviamo a sue spese e poi saliamo nella camera che prenotiamo prima di entrare alla festa. Una volta li facciamo in modo che si tolga i pantaloni, a quel punto entra in azione Tom, lui lavora sempre con me in queste cose, che fa finta di essere il mio ex pazzo con una pistola in mano, io urlo all'uomo di andarsene e lui corre via, lasciando i pantaloni, prendiamo i numeri delle carte di credito che hanno nel portafoglio e poi lasciamo tutto li, lui si accorgerà troppo tardi che è stato fregato alla grande" conclusi ridendo e ricevetti sguardi di approvazione.
"E stasera fate questa cosa?" Chiese Zayn 
"Si" 
"Fatemi venire con voi" disse ridendo
"Ok" disse Em
"Vengo anch'io" disse Niall guardandomi 
"Bene. Vestitevi eleganti" dissi 


Io ed Em aspettavamo Niall e Zayn a casa mia, ci eravamo dati appuntamento per le 22:00, erano le 22:15 e di loro non c'era neanche l'ombra. Sbuffai e mi alzai dal divano, mi misi davanti allo specchio e mi osservai nuovamente, avevo indossato un tubino aderente rosso che arrivava a metà coscia, i tacchi neri slanciavano la mia magra figura facendomi sentire molto più sexy del solito. 
"Smettila di guardarti! Ti stai sciupando" rise Em 
"Odio aspettare" dissi avviandomi alla finestra. 
Dopo qualche minuto sentii il suono di un clacson, erano loro. 
Uscimmo fuori e vidi che Niall era alla guida, quell'auto nera gli dava un'aria molto sexy. 
Zayn scese e ci osservò bene
"Ragazze, siete Bellissime" disse salutandoci, Niall non si degnò a scendere ma non ci feci caso, ero abituata alla sua maleducazione. 
"Prego" disse Zayn aprendo lo sportello davanti 
"No, sto dietro" dissi 
"No, stai davanti! Niall sarà il tuo ex folle" rise 
"Tu sarai il mio ex folle" dissi a Zayn supplichevole 
"Eh no, per stasera io mi prendo questo bel pezzo di ragazza" disse Zayn guardando Emily e sorridendole 
"C'è qualcosa che dovrei sapere?" Chiesi osservandoli 
"No. Lexi, Sali e basta" disse Zayn 
Salii svogliatamente sul sedile davanti e vidi Niall fissarmi, mi voltai e anche lui, come Zayn, indossava un vestito nero, ebbi una voglia matta di osservarlo meglio e pensai che lo avrei fatto una volta che saremmo scesi. 
Il tragitto fu vivace perché Zayn ed Em provavano a fare conversazione, Niall non aveva parlato, e io iniziavo a preoccuparmi che avesse perso la voce. 
Non appena arrivammo Zayn ed Emily scesero subito, anche Niall stava per farlo ma lo bloccai, lui osservò la mia mano sul suo braccio 
"Ragazzi, dateci un secondo, ci vediamo dentro" dissi ai due che si avviarono verso l'entrata 
"Che c'è?" 
"Niall, volevo scusarmi per lo schiaffo di oggi, non avrei dovuto, mi dispiace" 
I suoi occhi azzurri mi parvero come due fari nella notte buia, erano così belli, eppure mi sembravano così tristi e arrabbiati solitamente, in quel momento però sembrarono quasi dolci. 
"È tutto ok" disse, non mi aspettavo quella reazione e fui felice di non dover litigare con lui. 
"Sei pronto?" Chiesi facendogli un piccolo sorriso, sperando che ricambiasse o che almeno non si comportasse come al solito. E fu li che mi stupii facendomi un sorriso, non era un sorriso malizioso o da stronzo, era solo un sorriso. 
"Sono nato pronto" disse 
"Allora andiamo" dissi andando per aprire lo sportello 
"Lexi" mi fermò
"Si?" Mi voltai con un sorriso 
Mise la sua mano destra sulla mia guancia e mi accarezzò piano e io non ci credevo che quelle mani potessero essere capaci di gesti così teneri, lo guardai attentamente e poi lui staccò subito la mano, mi dispiacque perché mi era piaciuto quel gesto. 
"Solo, sta attenta con quegli uomini ubriachi" disse 
"Ci sarai tu a coprirmi le spalle no?" 
"Si" 
"E allora andrà bene" dissi sorridendo e scendendo. 
Quella piccola conversazione mi era piaciuta, non era stato il solito litigio e l'avevo trovata anche piacevole, capii che Niall Horan non era solo uno stronzo.
Quando lo osservai restai a bocca aperta, quel vestito nero gli stava da Dio, in quel momento pensai che fosse l'uomo più bello che avessi mai visto. 


"Quanto avevano in banca?" Chiese Zayn ridendo e salendo in macchina, eravamo tutti brilli e la serata era stata proficua, io ero abbastanza ubriaca perché quell'uomo mi aveva fatto bere un sacco. Niall era stato bravo, e avevamo fatto un buon lavoro. 
"Tanti" rise Em 
"Comunque ci abbiamo guadagnato cinquanta mila dollari" dissi ridendo 
Niall sorrideva e a me piaceva vederlo così 
"Mi sa che domani alla festa offrirai tu da bere a Luke" rise Em 
Luke, la sera prima, mi aveva inviata ad una festa ed io avevo accettato volentieri.
"Mi sa di si" dissi ridendo 
"Quale festa?" Chiese Niall 
"Luke mi ha inviata ad una festa" dissi sedendomi meglio sul sedile 
"E tu hai accettato?" Chiese nervosamente 
"Si, perché non avrei dovuto?" 
In auto calò il silenzio e nessuno parlò più 
"Niente" disse secco, quella risposta non mi piacque. 
"Hai saltato casa mia" dissi 
"Ti lascio per ultima" disse senza mezzi termini, non risposi, mi girava la testa e non avevo la forza. 
Quando lasciò Em e Zayn si indirizzò a casa mia, non appena parcheggiò feci per scendere ma fui nuovamente bloccata
"È il tuo fidanzato?" Disse severo 
"Chi?" 
"Questo Luke" 
"Ma che ti importa?" Chiesi, perché era così assillante? che gliene fregava a lui? meno si interessava a Luke meglio era, lui doveva stare fuori da tutte quelle situazioni. 
"Vattene" disse stringendo le mani sul voltante 
"Ma che problemi hai?" Chiesi "fino a un secondo fa mi sembravi tranquillo" 
"Io sono tranquillo" 
"Il tuo concetto di tranquillità è sbagliato" 
"Lexi, va a casa" 
"Fottiti" dissi chiudendo lo sportello. 
Ma che problemi aveva? Mi sembrava normale, per la prima volta mi ero sentita bene a stare con lui, ma doveva sempre cambiare le carte in tavola.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Camminavo lentamente verso il "ripostiglio", avevo dormito poco e male, la testa mi girava ancora a causa della sera precedente, avrei voluto restare a casa ma alla fine ero andata lo stesso, in cuor mio sapevo che stavo andando lì solo per vedere Niall, perché la sua reazione della sera precedente mi era sembrata strana, prima era stato quasi tenero, con quella carezza data come se fosse una sorta di segreto, e poi era stato il solito sgarbato di sempre. Non so cosa mi portasse a capire di più di lui, ad interessarmi ai suoi immotivati comportanti, ma sapevo che lo stavo facendo, mi stavo interessando, anche se non avrei dovuto e anche se non l'avrei mai ammesso. Niall era una sorta di strano mistero e io mi sentivo fin troppo curiosa. 
Quando arrivai davanti la porta non sentii nessun rumore, mi parve strano perché i ragazzi erano sempre rumorosi. 
Bussai ma nessuno venne ad aprirmi, così presi le chiavi ed aprii la porta. 
Era tutto al buio, non c'era ancora nessuno. Aprii le finestre lasciando che la luce del sole illuminasse il salotto e mi buttai sul divano, osservavo il soffitto, come se fosse qualcosa di interessante, la mia mente era estraniata, era a tutti i miei problemi, a quei problemi che volevo nascondere sempre. 
D'un tratto sentii la porta aprirsi, alzai la testa, era Niall. 
"Ehi" disse con il suo solito tono sgarbato e indifferente, mi dispiacque capire che anche quel giorno sarebbe stato maleducato e supponente.
"Ciao" dissi tornado a fissare il soffitto
"Gli altri?" 
"Vedi nessuno oltre me?" Dissi anch'io sgarbatamente, odiavo il fatto che lui potesse esserlo mentre da me si aspettava che fossi sempre gentile. 
"Oggi siamo nervose?" Disse buttandosi sul divano accanto a me
"Da che pulpito" dissi alzandomi e indirizzandomi in cucina a prendere una birra, la aprii e mi misi davanti al computer. 
"Dove sono?" Chiese 
"Non lo so" 
Dopo quella piccola conversazione restammo in silenzio per un po', nessuno parlava, e io pensai al perché lui si comportasse così solo con me, con gli altri non era mai così odioso. 
"Posso chiederti una cosa?" Dissi 
"Dipende" disse avvicinandosi al tavolo dove mi trovavo 
"Perché sei sempre così sgarbato con me? Che ho fatto?" 
Lui sbuffò in una sonora risata, si avvicinò a me e venne dietro la mia sedia, tenni il mio sguardo davanti al computer, non avevo il coraggio di muovermi. 
"Piccola" disse in tono malizioso spostandomi tutti i capelli sulla spalla sinistra, le sue mani erano fredde ed ebbi un brivido. 
"Se vuoi posso essere gentile con te" disse abbassandosi sul mio collo, sentivo il suo respiro caldo sulla mia pelle e deglutii. 
"Niall" ebbi la forza di dire, era come una supplica. 
"Si?" Disse sorridendo e poggiando le sue labbra sul mio collo, il contatto fu estremamente piacevole e portai la testa un po' all'indietro. Lui prese il mio viso e lo spostò a destra, lasciando che i nostri occhi si incrociassero. 
I suoi occhi visti da vicino erano il paradiso, un luogo in cui sarei potuta vivere per sempre. 
Vedevo le sue labbra farsi sempre più vicine alle mie, le sfiorò leggermente e poi sorrise
"Voi donne siete così prevedibili" disse staccandosi e ridendo, arrossii di vergogna, non perché non mi avesse baciata ma perché con quella frase mi aveva come umiliata e presa in giro. Non risposi alla sua stupida provocazione e mi alzai dal tavolo. 
"Torno a casa" dissi prendendo la borsa 
"Perché?" Lo osservai bene e sembrava quasi dispiaciuto, ma che aveva nella mente quel ragazzo? 
"Sto ancora male per ieri, non sarei dovuta venire. Poi stasera ho un'altra festa, meglio se riposo ancora" dissi 
"Quindi ci vai davvero alla festa?"
"Niall, perché mai non dovrei?" Dissi incrociando le braccia e osservandolo, dai suoi occhi capii che non aveva una risposta a quella domanda o che almeno non era intenzionato a darmela. 
"Non mi importa nulla, chiedevo e basta" disse con il suo solito tono da stronzo 
"Bene, allora non chiedere più perché la mia vita privata non sono cazzi tuoi" dissi uscendo e sbattendo la porta. 
Mi aveva fatta sentire una stupida, e io non volevo essere così debole, non volevo che lui mi rendesse così vulnerabile.


"Poi sono venuti i carabinieri e l'hanno arrestato" disse Luke ridendo, mi stava raccontando di come i carabinieri avessero arrestato un ladro che aveva tentato di rubare dei Cd. Risi a quella battuta ma internamente il mio senso di colpa triplicava, odiavo il fatto di non potergli dire davvero quello che facevo, anch'io ero una ladra, con che sguardo mi avrebbe guardata se avesse saputo la verità sul mio conto? 
Eravamo alla festa e la maggior parte delle persone erano già terribilmente ubriache, ci trovavamo in cucina e bevevamo della birra. 
"Alla fine hai chiesto al tuo proprietario di aggiustare quel rubinetto che perdeva?" Chiese 
"Si, certo. É tutto ok" dissi sorridendo 
D'un tratto notai una testa bionda fare capolinea in cucina, abbassai il viso e pregai con tutta me stessa che non fosse Niall, ma le mie preghiere non furono realizzate. 
"Ciao" disse il biondo sorridente, accanto a lui c'era una mora dai grandi occhi, la osservai attentamente, portava un vestitino così corto che al minimo movimento le avrei potuto vedere le mutande, se le portava. 
"Ciao" finsi un sorriso che Niall dovette capire, ormai sapeva quando fingevo falsamente e quando invece il mio sorriso era sincero. 
"Che strane coincidenze" disse 
"Già, davvero strane" dalla sua frase intuii che non era per niente una coincidenza. 
"Comunque, lei è Kate" disse presentando la ragazza che ci sorrise, dovetti ammettere che aveva davvero un bel sorriso. 
"Io sono Luke" disse il castano presentandosi, gli porse la mano e Niall la strinse con un'indifferenza e una superficialità che mi fecero innervosire. 
"Niall"
"Bene, noi andiamo a ballare" dissi prendendo Luke e allontanandolo, doveva stare il meno possibile accanto al biondo. 
"Quel tuo amico è inquietante" disse ridendo e prendendomi dai fianchi per ballare 
"Non è mio amico, è solo uno che conosco" 
"Come lo conosci?" 
"È amico di Em" dissi inventandomi la prima cosa che mi era passata per la testa. 
Ballammo e io mi scatenai, l'alcool aveva iniziato a fare effetto ed io mi sentivo leggera.
Mentre mi divertivo tranquilla mi si ripropose davanti una scena che mi fece stringere i denti, Niall e Kate si baciavano appassionatamente, lui la teneva appiccicata al muro e le mani di lei erano fra i biondi capelli di Horan. 
Non so perché ma quella scena mi rese arrabbiata, sentivo un nervosismo irradiarmi tutta e cercai di capirne il perché, perché mi importava? Io lo odiavo! 
"Vado un secondo al bagno" dissi a Luke allontanandomi 
Mi chiusi in bagno e mi osservai allo specchio, feci un lungo sospiro e tentai di calmarmi, appena capii di aver raggiunto il mio obbiettivo uscii fuori. Scesi le scale lentamente cercando tra la folla Niall e Kate, d'un tratto venni tirata da un braccio, era Niall che mi portò sul sotto scala, appiccicandomi al muro. 
"Che cazzo fai?" Dissi 
Sorrideva, probabilmente aveva bevuto abbastanza. 
"Non ti annoi con il santarellino?" Disse 
"Non chiamarlo così!"
"Bene" disse prendendo i miei polsi e portandoli al muro 
"Niall, lasciami" dissi 
In realtà la sua vicinanza mi piaceva, le sue labbra erano vicinissime alle mie e il suo respiro caldo mi infondeva dei brividi di piacere su tutto il corpo. 
"Come mai una come te esce con un tipo come lui?" 
"Non so che intendi" 
"Ma dai, si vede che è un ragazzo per bene, lui non è come me e te" disse avvicinandosi ancora di più, non risposi e osservai le sue pozze azzurre 
"E lui non dice nulla del tuo bel lavoro, piccola?" Disse abbassando la testa verso il mio collo e baciandolo, poi tornò sul mio viso 
"Aspetta" disse sorridendo "lui non sa" 
Vidi che i suoi occhi brillarono e non so cosa gli passò per la mente 
"Lui non c'entra Niall! Lascialo in pace" 
"Dimmi, lo sa o non lo sa?" 
"Non lo sa" dissi abbassando lo sguardo 
"Come sarebbe terribile se qualcuno glielo dicesse" disse sorridendo 
Lo guardai bene e sentii i miei occhi diventare lucidi, non poteva dirglielo, lui era l'unico che mi aveva sempre aiutata, che era sempre stato presente, gli volevo bene e non potevo perderlo. 
"Che c'è?" Disse vedendo i miei occhi, il suo sguardo era fra il serio e il preoccupato 
"Niall, non dirglielo" 
Non mi rispose e poggiò le sue labbra sulle mie, il contatto fu delicato e io mi beai delle sue bellissime labbra, diedi libero accesso alla sua lingua che si muoveva esperta insieme alla mia. Poi tornai lucida e ripensai a come mi aveva sempre trattata, ripensai al fatto che fino a un secondo prima baciava una troia, e ripensai al fatto che io odiavo Niall Horan. 
Lo staccai e lui mi osservò non capendo il perché del mio gesto, sul suo viso potei notare della delusione
"Lasciami i polsi" dissi seria 
Lui non se lo fece ripetere due volte e me li lasciò, andai per allontanarmi 
"Lexi" mi voltai "è stato facile!" Mi sorrise 
"Che intendi?" 
"Avevo scommesso con dei ragazzi che ti avrei baciata! Grazie mille" disse allontanandosi.
Restai li qualche secondo ancora sconvolta dall'azione che aveva appena fatto, come aveva potuto? Come poteva essere così stronzo? Chiusi gli occhi e cercai di calmarmi, poi tornai da Luke. 
"Pensavo fossi caduta dentro al bagno" disse ridendo
"Ti va se torniamo a casa?" Dissi prendendogli la mano 
"Si, certo" disse indirizzandosi verso la porta, mi volta e vidi Niall fissarmi, la sua mascella era serrata e i suoi occhi erano vuoti, mi voltai verso Luke e tornammo a casa. Non avrei mai più rivolto la parola a Niall Horan.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Per due giorni non ero andata a "lavoro", non avevo neanche la voglia di andarci, e tutto a causa di quel biondo testa di cazzo. 
Quel giorno però Em mi aveva letteralmente costretta, e così mi era venuta a prendere a forza con la sua macchina. 
Quando entrammo nel "ripostiglio" gli altri erano già tutti li, ognuno intento a fare qualcosa. 
"Ehi" disse Liam abbracciandomi 
"Ciao Payne" dissi sorridendo 
"Biondina" disse Harry salutandomi, seguito da tutti gli altri, poi guardai Niall e non lo degnai di un saluto, avevo deciso che avrei semplicemente fatto finta che non esistesse. 
"Allora a che punto siete?" Chiesi sedendomi sul divano 
"Diciamo a buon punto" disse Tom
"Ehi ragazzi stasera c'è una festa, ci andiamo?" Propose Zayn, tutti accettarono volentieri, ma io non volevo stare un secondo più del necessario con Niall. 
"No, io non vengo" dissi 
"Perché?" Sentii la voce di Niall dopo giorni, e la sua voce perfetta me lo fece odiare ancora di più 
"Non c'è un perché, non mi va e basta" dissi secca, mi alzai dal divano e mi diressi verso il piccolo balcone.
"Come mai non sei venuta? Stavi male?"
Mi voltai e Niall era dietro di me 
"Da quando ti interessa come sto?" Dissi sgarbatamente 
"Mi interessa" disse avvicinandosi e appoggiandosi anche lui al balcone 
"Non ti è interessato come mi potessi sentire dopo quella scommessa dell'altra sera o dopo quella volta in cui eravamo solo noi due e tu mi ha praticamente ridicolizzata, non ti è mai interessato come mi sentissi Niall, cosa è cambiato?" 
Non riuscii a decifrare il suo sguardo e mi arresi a provarci. 
"Mi dispiace" disse 
"Non mi interessa, non voglio essere tua amica, farò solo finta che tu non ci sia" dissi voltandomi ad osservare la città "anzi, collaborerò con te e appena tutto questo finirà farò un'enorme festa perché finalmente ti sarai tolto dalle palle" 
"Come siamo aggressive!" Disse tornando al suo solito sguardo di sempre "eppure ho notato che appena poggio le mie labbra su qualunque parte del tuo corpo diventi come un giocattolo nelle mie mani" 
"Non mi interessa più quello che mi dici, Niall! Non esisti" dissi 
"Ok, allora interessati solo a questa frase" disse avvicinandosi al mio orecchio "prima o poi urlerai il mio nome mentre ti farò venire come mai prima in vita tua!" 
Se ne andò, lasciandomi interdetta a quelle sue parole, che sfacciato del cazzo! 


"Harry lo capisci quello che mi ha detto?" Dissi sfogandomi dopo avergli raccontato ciò che era successo, mi stava accompagnando a casa e io lo stavo tartassando con le mie mille paranoie. 
"È proprio da Niall!" Rise 
"Harry" lo rimproverai 
"Lexi, ricordi quando hai fatto quella cosa del portafoglio con me?" Chiese 
"Si" 
"Mi sono eccitato come mia prima di allora! Fallo anche con lui, fagli capire che anche tu puoi farlo cadere ai tuoi piedi, prendi il controllo del gioco, tu sai che puoi farlo" disse 
Non aveva torto, voleva giocare sporco? Potevo farlo anch'io. 
"È vero, ma devo pensarci" dissi ridendo 
"Ho sempre delle idee geniali. E comunque se vuoi fare pratica io sono disponibile" disse ridendo e spegnendo l'auto, risi a quell'affermazione e lo spintonai 
"Chi ti dice che non ci abbia mai pensato?" Dissi maliziosa
"Visto? E poi ti lamenti che ha lui il controllo della situazione" 
"Harry, grazie" dissi sinceramente 
"Farei di tutto pur di far punire Niall, se la merita una lezione" rise lui 
"Ed io vedrò di dargliela" 
"Distruggilo!" Disse serio 
"Ciao Riccio" dissi lasciandogli un bacio sulla guancia
"Ciao piccola" 
Presi le chiavi di casa e corsi verso la porta.


Alla fine mi avevano convinta ad andare a quella stupida festa, ero seduta su un grosso divano e accanto a me c'era una coppia di ragazzi che non si staccavano, erano a dir poco disgustosi. 
Sbuffai e mi alzai svogliatamente dirigendomi in cucina per prendere qualcosa da bere. 
La cucina era vuota, nessuno si trovava in quella parte della casa, supposi che in molti si trovavano al piano superiore, chiusi in camera a fare chissà cosa. 
Avevo completamente perso di vista tutti gli altri, in quel momento erano chissà dove a divertirsi con chissà chi. 
Pensai a Niall e mi chiesi dove si trovasse, ma poi mi imposi di non pensare a quello stronzo. Mi versai della vodka liscia e ingurgitai tutto d'un fiato, quella serata era un fiasco per me quindi tanto valeva prendere la situazione in mano e ubriacarsi. 
Dopo quel bicchiere ne seguirono altri tre e a quel punto iniziai a sentirmi leggera. Andai nella grande sala dove si ballava e mi buttai nella mischia, mi muovevo in modo sexy, o almeno speravo di esserlo, le mie mani scendevano sul mio corpo e muovevo i fianchi a un ritmo sensuale, una volta una mia amica mi aveva detto che ballare era come fare l'amore, non aveva torto. 
Sentii delle mani poggiarsi sui miei fianchi, sorrisi e mi voltai, era Harry. 
"Ciao tesoro" dissi ridendo 
Mi parve bellissimo, i capelli ricadevano sul suo viso perfetto, i suoi occhi verdi sembravano selvaggi e le sue labbra erano rosee.
"Ti diverti?" Disse ridendo, il suo alito sapeva di Tequila, segno che se n'era scolata un bel po'. 
"Adesso che ho bevuto si" Risi "tu?"
"Idem" 
Le sue mani erano sui miei fianchi, poi spostò la mano destra e la mise sul mio fondoschiena, avvicinandomi ancora di più a lui. 
Quello che stavamo facendo non aveva senso, ma eravamo ubriachi e tutto sembra giusto quando si è ubriachi. 
"Hai trovato Niall?" Chiese 
"No" 
"E vuoi trovarlo, oppure per questa sera lasci stare?" Disse guardandomi negli occhi con fare malizioso. 
Le sue labbra si muovevano in modo sexy e io non avevo neanche ascoltato la metà delle cose che mi aveva detto, così non ci pensai due volte e poggiai le mie labbra sulle sue, erano morbide e delicate, proprio come le avevo sempre immaginate. Diedi libero accesso alla sua lingua e mi godetti quel bacio, un bel bacio, ma neanche paragonabile a quello che ci eravamo scambiati con Niall. Perché continuavo a pensare a lui anche quando stavo baciando Harry? 
Mi staccai e Risi 
"Abbiamo bevuto troppo" dissi mettendo una mano sul suo petto 
"Si, scusami" 
"Non devi scusarti. Sono stata io" dissi ridendo, mi piaceva il carattere buono di Harry, era completamente diverso da Niall.
"Vado a prendere un po d'acqua" disse ridendo 
"Ok" lo vidi allontanarsi e poi mi voltai nuovamente, vidi Niall fissarmi, si trovava vicino al divano e la sua mandibola era serrata. Ci guardammo per un po' e poi lui si indirizzò verso fuori, prima di realizzare ciò che stavo facendo ero già diretta verso di lui.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Quando uscii fuori da quel casino un leggero venticello mi vece rabbrividire, ero sudata e sentivo il fresco appiccicarsi sulla mia pelle chiara. 
Mi voltai a destra e a sinistra per cercare il biondo, ma non riuscivo a vederlo. Imprecai mentalmente e sbuffai sonoramente voltandomi più volte in cerca di Niall. 
"Ma va a quel paese" dissi in un piccolo sussurro fra me e me. 
Perché ero uscita a cercarlo? Perché continuavo ad interessarmi a lui e ai suoi sbalzi d'umore?
La testa mi girava e la mia mente era leggera, decisi di non rientrare, non mi andava di infilarmi nuovamente in quell'ammasso di gente. 
Camminai lentamente sul marciapiede, i piedi mi facevano male a causa dei tacchi ma in quel momento erano il mio ultimo pensiero, i capelli svolazzavano arrecandomi un piacevole fresco alla base del collo sudato. 
D'un tratto sentii tirarmi da un braccio, "Lasciami" urlai 
era buio e capii solo che mi trovavo in un vicolo. 
"Chi cazzo sei?" Dissi urlando ma l'uomo mi mise una mano in bocca e lo sentii ridere
"Sta calma ragazzina!" Disse al mio orecchio 
"Mmmm" mugugnai 
"Tu sei la buttanella che mesi fa mi stava fregando un sacco di soldi! Lexi, non sei una che si dimentica facilmente" 
Cercai di oppormi ma le sue braccia erano forti e non riuscivo a muovermi 
"Sai cosa voglio da te ora?" Disse alzando il mio vestitino 
"Mmmmmm" mugugnai ancora cercando di oppormi, le sue mani erano viscide e iniziai a piangere. 
"Sarò veloce" disse abbassando una spallina del mio vestito 
"Lasciala stare o ti sparo in testa" sentii una voce e alle spalle dell'uomo vidi Niall con una pistola in mano. 
L'uomo tolse le mani da me e si girò verso il biondo, osservai la scena ad occhi spalancati, incapace di proferire parola o anche semplicemente di muovermi. 
"E tu chi sei?" Disse l'uomo 
"Non te ne frega nulla! Vattene o giuro su dio che ti pianto una pallottola in testa" disse Niall a denti stretti 
Sentii una sonora risata e l'uomo si voltò nuovamente verso me 
"Tanto ti tengo d'occhio, Lexi!" Disse 
Si allontanò e io caddi a terra, misi la testa fra le mani e piansi, non ero il tipo da lacrime ma quella situazione mi aveva terrorizzata. 
"Piccola" Niall si avvicinò a me e si abbassò alla mia altezza, mi prese la testa e mi strinse al suo petto, non mi opposi e mi lasciai stringere, il suo profumo mi piaceva e il suo calore mi fece tirare un sospiro di sollievo. 
Dopo qualche minuto si staccò e internamente mi dispiacque che non mi stesse più abbracciando. 
"Come stai?" Chiese dolcemente, e non l'avevo mai visto così dolce prima. 
"Meglio" dissi tirando su con il naso come una bambina piccola 
"Andiamo" disse facendomi alzare, mi prese la mano e osservai le nostre dita intrecciate, sembravano perfette insieme. 
Uscimmo dal vicolo e alla luce dei lampioni riuscii a vedere i suoi occhi azzurrissimi, erano puntanti sui miei, sui miei occhi che erano di un comunissimo castano. 
"Che facevi qui?" Disse serio, mi sembrava che avesse cambiato il suo umore durante il tragitto, perché prima era stato davvero buono con me. 
"Ti cercavo" dissi abbassando lo sguardo 
"Perché?" 
Alzai le spalle, non avevo una risposta, o almeno non avevo intenzione di dargliene una. 
"Rispondi!" Disse serio 
"Quando ti ho visto alla festa, prima che te ne andassi via, sembravi arrabbiato e sono venuta a cercarti" 
"Non ero arrabbiato" disse allontanandosi da me e voltandosi 
"Pensavo ti fossi arrabbiato perché avevo baciato Harry" ammisi 
"Cosa?" Disse voltandosi verso me e ridendo con fare superiore 
"Lexi, andiamo! Non dire cazzate" avevo un tono derisorio. 
Abbassai nuovamente lo sguardo, e tentai di trovare le parole giuste, delle parole che non avrebbero espresso i miei reali sentimenti in quel momento, non so perché ma avevo sperato che fosse geloso di Harry. 
"Si, hai ragione. Sono ubriaca e dico un sacco di cazzate. Grazie mille per poco fa" dissi iniziando a camminare verso la festa 
"Aspetta" sentii prendermi dal polso e mi girò verso lui 
"Che voleva da te?" Chiese 
"È solo uno che ho cercato di truffare mesi fa"
"Ti accompagno a casa" 
"Ci penso da sola" 
"No" mi guardò con occhi seri e capii che non accettava repliche, dovevo fare quello che voleva lui. 
"Niall, perché non mi lasci in pace?" Sbottai camminando 
"Perché al momento non sai badare a te stessa e ti ricordo che ti ho appena salvato il culo!" Disse serio 
Non parlammo per il resto del tragitto e non appena arrivammo davanti la grande casa in cui si svolgeva la festa andai per entrare nuovamente 
"Dove vai?" 
"Cazzi miei!" Dissi nervosa 
"Prendi le tue cose ed esci fuori, ti accompagno a casa!" Il suo sguardo era serio 
"Non comandarmi!" 
"Lexi!" 
"Fottiti" 
"Ok, ora mi hai rotto!" 
Mi prese di forza e mi portò sulla sua auto, cercai di oppormi ma fu tutto inutile. Mi fece sedere sul sedile dell'auto e attaccò la cintura di sicurezza, volevo ribellarmi ancora ma non avevo più le forze. 
Salì sul suo posto e ingranò la marcia
"Ho la mia borsa li dentro!" 
"Manda un messaggio ad Em" disse dandomi il suo telefono, andai per inviare il messaggio e poi mi soffermai su una conversazione che aveva avuto con una certa Amy. 
"Che fai?" Disse riprendendosi il telefono bruscamente 
"Chi è Amy?" 
"Non sono problemi tuoi" 
"Dimmelo" il mio tono era arrabbiato e non capivo il perché 
"Una che mi scopo, ora smettila!" Disse stufo 
"Mi fai schifo" dissi disgustata 
"Io?" Rise nervosamente "e tu? Hai baciato Harry e poi hai quel tuo amichetto, Luke" 
"È stato solo un bacio" 
"Solo un bacio" disse serrando la mascella
"Ma che ti importa?" Sbottai 
"E a te che importa chi è Amy?" 
"Chiedevo e basta, non mi interessa" urlai 
"Non urlare!" Disse nervoso 
"Dio quanto ti odio!" 
Nel frattempo vidi Niall parcheggiare l'auto e voltandomi notai che non eravamo a casa mia. 
"Dove siamo?" 
"A casa mia! Non hai le chiavi di casa tua, visto che le avrai nella borsa" 
Aveva ragione, non ci avevo assolutamente pensato. 
Scese dall'auto ma io restai ferma, mi osservò 
"Non scendi?" Disse alzando le braccia stufo 
Scesi svogliatamente dall'auto e osservai la grande casa 
"Non ci vengo a casa tua" 
"Lexi, mi stai facendo perdere la pazienza" 
"Non è una novità che perdi la pazienza" 
"Entra" mi obbligò, non mi opposi e feci come mi disse. 
Non appena entrai notai il grande salone, era tutto sul bianco e una grande tv si trovava di fronte al divano. 
Era tutto in ordine e mi stupii di vedere tutto così pulito. 
"Accomodati, ti porto una mia tuta, almeno ti puoi cambiare" disse indirizzandosi verso le scale e salendo. 
Mi sedetti e restai ferma a riflettere, Niall era uno stronzo eppure mi aveva aiutata e adesso mi stava anche ospitando.
Quando lo vidi tornare in cucina aveva in mano una paio di pantaloni di tuta grigi e una maglia nera. 
"Tieni" dissi mettendoli sul divano 
"Niall non c'è bisogno, aspetterò Em. Non preoccuparti" 
"Em era chiusa in una camera con Zayn, pensi davvero che stasera torni a casa?" Disse alzando un sopracciglio 
"Mi sa di no" dissi ridendo alla sua espressione 
"Di la c'è il bagno" mi indicò una porta e mi indirizzai verso il luogo da lui indicato. 
Mi chiusi in bagno e mi spogliai velocemente, indossai i vestiti che Niall mi aveva dato, mi stavano enormi ma avevano il suo profumo. 
Non appena uscii lo vidi nella piccola veranda sul retro, fumava una sigaretta e il suo profilo mi parve perfetto. Oltrepassai il salone e osservai tutte le foto appese, erano tutte foto che raffiguravano Niall e la sua famiglia, o almeno supposi che fosse la sua famiglia dall'enorme somiglianza, poi mi strinsi nella sua maglia e lo raggiunsi fuori, mi osservò e rise sotto i baffi vedendomi con quei vestiti, decisi di cogliere quel suo momento allegro e allargai le braccia per farmi osservare 
"Dici che sono troppi piccoli? Forse servivano una taglia più grande" 
Feci un piccolo sorriso e temetti che iniziasse a prendermi in giro 
"La cosa assurda è che sei bellissima anche con quei vestiti addosso" disse puntando i suoi occhi sui miei, non mi aveva mai fatto un complimento del genere e ne restai così sorpresa che sentii le guance diventare rosse, abbassai lo sguardo e mi avvicinai a lui. 
"Grazie" dissi con un sorriso 
"Ho visto un sacco di foto nel salone, è la tua famiglia?" Chiesi timidamente 
"Si" disse secco, capii che non era un argomento di cui voleva parlarmi. 
"Non sapevo fumassi" dissi 
"Fumo quando sono nervoso"
"E perché sei nervoso?" 
Non rispose e mi osservò, era così bello che faceva male. 
"Harry ti piace?" Chiese di botto 
"È carino" dissi guardando avanti 
"Carino?"
"È gentile con me ed è un bel ragazzo" 
Perché dovevo dargli delle giustificazioni? 
"E io invece non lo sono, vero?" Disse sincero, mettendo una mano sul mio viso e accarezzando piano la mia pelle, chiusi gli occhi a quel contatto e portai la mia mano sulla sua. Passò il pollice fra le mie labbra e fu il tocco più bello che avessi mai ricevuto. 
"Io non sono mai gentile con te" disse come se fosse arrabbiato con se stesso 
"Non è vero, alcune volte sei gentile con me" dissi mettendo una mia mano sul viso "e anche dolce" sussurrai "come adesso" 
Ci guardammo per un tempo che mi parve brevissimo, poi si avvicinò a me e baciò piano la mia guancia. 
"La mia camera da letto è di sopra, io prendo il divano. Buonanotte Lexi" 
Disse allontanandosi da me, avrei voluto rispondere, dirgli di stare ancora con me, di non interrompere quel contatto così bello, ma c'erano troppe cose di mezzo che mi impedirono di parlare. 
"Buonanotte Niall" dissi semplicemente

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Aprii lentamente gli occhi, dei raggi solari mi colpivano in pieno viso e mugugnai infastidita. 
Non appena i miei occhi furono completamente aperti, notai che non mi trovavo nella mia stanza, ero in camera di Niall. Mi alzai lentamente, sedendomi sul grande letto matrimoniale, passai una mano sulle lenzuola, erano delle normalissime lenzuola blu, il cuscino aveva il profumo di Niall e io avevo dormito benissimo accompagnata da quel suo profumo particolare. 
La stanza era semplice, troppo semplice, quasi minimalista e priva di personalità. 
Dopo qualche minuto decisi di alzarmi, poggiai i piedi nudi sul pavimento in legno, era freddo ed ebbi un brivido. 
Presi il cellulare e controllai l'ora, erano le 12:00, avevo dormito tantissimo. 
Aprii la porta della camera molto lentamente, scesi in cucina in punta di piedi e trovai Niall sul divano, ancora addormentato. Era a pancia in giù, il suo braccio destro penzolava al di fuori del divano, sopra aveva una coperta che stava per cadere e i suoi capelli biondi erano scombinanti. 
Mi avvicinai piano e lo osservai, la sua espressione era rilassata e pacifica, così diversa dal solito, sembrava un bambino e io sorrisi spontaneamente a quella vista. 
Niall era stato gentile con me, lo era stata a suo modo, ma lo era stato. 
Presi la coperta e la sistemai meglio sul suo corpo, evitando che sentisse freddo. 
Poi mi indirizzai nel bagno dove la sera prima avevo lasciato i miei vestiti, li rimisi velocemente e feci per andare via, poi però mi fermai e osservai nuovamente Niall, mi resi conto che sarei voluta restare lì per ore ad osservarlo. Tornai in cucina, preparai velocemente dei toast con la marmellata e versai in un bicchiere del succo, sistemai tutto sul tavolo, così che appena sveglio potesse mangiare qualcosa, non so perché stavo facendo una cosa così dolce per lui ma mi sentivo in debito, poi presi una penna e un foglio 
"Non volevo svegliarti, dormivi così bene. Ti ho preparato qualcosa da mangiare, in realtà non so se i toast ti piacciono, spero di si. Grazie mille per avermi ospitata, e grazie mille per avermi salvata ieri sera. 
A più tardi!" 
Lasciai il foglio sul tavolo e uscii fuori da quella casa. 
Non appena arrivai alla fine del vialetto feci un grosso sospiro e iniziai a camminare lentamente. Le vie di Los Angeles erano già affollate, molte persone camminavano veloci, come se stessero tardando a un appuntamento, alcuni ragazzi scherzavano tra di loro bevendo milk-shake, fui invidiosa di loro e della loro spensieratezza, quella spensieratezza che non faceva parte della mia vita. 
La strada mi sembrò interminabile e appena arrivai a casa crollai stanca sul divano, poi mi allungai per prendere il telefono di casa , composi il numero di Em e attesi che rispondesse. 
"Pronto?" Disse con voce impastata dal sonno, segno che l'avevo appena svegliata
"Em" dissi 
"Lexi, tutto ok?" Disse più sveglia di pochi secondi prima 
"Si" 
"Ieri non ti ho più vista e poi ho trovato il tuo messaggio mandato dal cellulare di Niall, quello stronzo ha fatto di nuovo il cretino?" 
"Ieri uno che ho truffato ha praticamente provato a violentarmi, per fortuna Niall era li, poi mi ha portata a casa sua" 
"Ma chi cazzo era?" 
"Em, truffiamo miliardi di persone, secondo te me ne posso mai ricordare?" 
"Quindi il biondo è servito a qualcosa" disse ridendo sotto i baffi 
"È stato gentile" 
"Lexi, ma non è che ti piace?" 
"Cosa? Horan? Em, io odio quel ragazzo! Smettila di dire cazzate. Piuttosto riportami il telefono, ora" 
"Il tempo di tornare in me e arrivo" 
"Brava" 
"Quanto sei stronza" 
Non le risposi e staccai, risi sotto i baffi e chiusi nuovamente gli occhi. 

Fui svegliata dal continuo suonare del campanello, aprii velocemente gli occhi e mi alzai per aprire. 
"Ma buongiorno" disse Em entrando e porgendomi il telefono, si buttò sul divano e mi osservò.
"Che vuoi?" Dissi andando in cucina a prendere dell'acqua , mi seguì e si appoggiò al piano cottura 
"Non mi chiedi niente?" Disse sorridente 
"Stamattina non hai avuto il tempo di sistemarmi i capelli? Ah no, forse ti riferivi alla poca accuratezza che oggi hai avuto nell'abbinare i colori dei tuoi vestiti" dissi seria e sarcastica, lei mi osservò offesa e io scoppiai a ridere 
"Allora, che hai fatto ieri sera con Zayn?" Dissi anticipandola 
"Come fai a sapere che ero con lui?" 
"Lo so e basta" 
"Niall?" Chiese 
"Si" confermai
"Em, è stata una notte assurda! Scopa da Dio!" 
"Ci hai scopato?" 
"Si" disse sorridente 
"Tu e Malik? Che strana coppia" 
"Non siamo una coppia" 
"E cosa siete? Scopamici?" 
"Ci siamo solo divertiti" 
"Buon per te! Mi racconti i dettagli mentre mi lavo?" Dissi indirizzandomi in bagno. 
Si sedette sulla tazza del bagno ed iniziò a parlare, io l'ascoltavo da sotto la doccia e lei mi raccontò ogni minimo dettaglio, a quanto diceva, Malik ci sapeva proprio fare. 
Quando fui pronta salimmo sulla sua macchia e ci indirizzammo al "ripostiglio". Avevo controllato il telefono più volte, speravo che Niall mi ringraziasse per la colazione, non che dovesse farlo per forza, ma io in qualche modo speravo che lo facesse. 
Quando arrivammo i ragazzi erano già tutti arrivati, compreso Niall che mi salutò con aria indifferente, come se non fosse mai accaduto nulla, internamente ne fui un po' ferita ma sapevo che lui era così, e non mi stupii più di tanto. 
"Lexi" disse Harry sedendosi accanto a me, mentre armeggiavo con il computer. Non mi interessavo molto alla "missione", sapevo che ormai aspettavamo solo quella festa per capire com'era la situazione all'interno della banca, infatti stavo solo girovagando su Facebook, in cerca di qualche cosa interessante. 
"Ehi, Hazz" dissi rivolgendogli un sorriso 
"Possiamo parlare un secondo fuori? Nel balcone?" 
"Certo" mi alzai e notai lo sguardo di Niall su me ed Harry, tentai di non farci caso, ricordando quello che era successo la sera prima, del modo in cui l'avevo accarezzato dicendogli che anche lui sapeva essere dolce e gentile con me. 
Non appena fummo fuori osservai i verdi occhi di Harry, erano sempre così belli e spensierati, non erano tormentati come quelli di Niall. 
"Volevo scusarmi per ieri, ero ubriaco e ho esagerato" 
"Harry, non è stata colpa tua. È stato un bacio, è tutto ok" dissi sorridendo, vidi che anche sul suo viso si fece spazio un sorriso e mi parve un sorriso così puro e genuino. 
"Quindi tutto come prima?" 
Aprii le braccia in segno di un abbraccio, lui rise 
"Lo prendo come un si" 
Mi prese e mi strinse forte a se
"È un si" dissi mettendo il viso nell'incavo della suo collo, le sue braccia erano forti e mi sentii protetta. 
Quando ci staccammo mi resi conto di quanto quell'abbraccio mi fosse piaciuto, poi tornammo dentro e notai che Niall non c'era più. 
"Dov'è Niall?" Chiese Harry, lo ringraziai mentalmente perché mi evitò di chiedere dove si trovasse. 
"È uscito nervoso, ha detto che si andava a divertire un po' con Amy, non so che gli sia preso, prima sembrava tranquillo" disse Liam 
Non appena sentii il nome "Amy" strinsi i pugni in modo quasi inconsapevole, solo dopo mi resi conto di come dovessi apparire nervosa agli occhi degli altri, così feci un sorriso e mi indirizzai da Jack e Louis.
Quando Niall tornò erano passate delle ore e io mi chiesi cosa avesse fatto, in realtà la risposta ce l'avevo ma non l'accettavo, Perché mi dava così fastidio? 
Dovevo smettere di pensarci, dovevo distrarmi. 
Presi il telefono e mandai un messaggio a Luke 
"Stasera ti va di passare da me? Prendo una pizza 
Lexi" 
Osservai Niall sdraiato sul divano a bere una birra, parlava con Zayn e faceva dei commenti disgustosi su Amy, cercai di immaginarla ma nessuna idea mi sembrava adatta. Chissà com'era. 
Sentii il telefono vibrare
"Certo! Alle 20:30 sono da te. 
Luke" sorrisi e bloccai il telefono, avevo bisogno di una distrazione. 
"Ehi stasera mangiamo insieme?" Chiese Em a me e agli altri 
"Io ho da fare" Dissi
"Cioè?" Chiese Louis 
"Mangio con Luke" 
Mi girai verso Niall e capii che ultimamente era una cosa che facevo spesso, attraverso le sue espressioni cercavo di capire qualcosa di lui, ma in realtà mi rendevano solo nervosa e confusa. 
Aveva la mascella tesa e teneva la birra stretta fra la sua mano, come se stesse per romperla da un momento all'altro. 

Quando finalmente arrivai a casa corsi subito ad apparecchiare, Luke sarebbe arrivato a poco con le pizze.
Non appena arrivò ci fiondammo sul cibo ed iniziammo a chiacchierare tranquilli, ma fummo interrotti da un campanello che suonava insistentemente. 
"Scusami" dissi alzandomi e indirizzandomi verso la porta, non appena aprii mi trovai davanti l'ultima persona che credevo potesse essere 
"Niall?" Chiesi 
"Ciao Lexi, disturbo?" Disse ridendo ed entrando 
"In realtà si, avevo detto che stasera c'era Luke" dissi, sapeva benissimo che lui era li, perché diamine era venuto?
"C'è lui? Bello! Staremo tutto insieme" disse sorridendomi nervosamente, come se fosse arrabbiato con me, e indirizzandosi in cucina. 
Sbuffai nervosa e lo seguii, sperando che non si comportasse come al suo solito.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


"Ciao, ehm.."disse Niall entrando in cucina e facendo finta di non conoscere il suo nome 
"Luke" disse lui tendendogli la mano educatamente, mi stupii di come quel ragazzo fosse sempre così gentile, anche con le persone che non lo meritavano. 
"Già, Luke" disse con un sorriso finto
e sedendosi su una sedia, sospirai e mi sedetti nuovamente al mio posto, afferrai la mia pizza e diedi un morso nervoso. 
"Allora, Luke, che lavoro fai tu?" Chiese Niall 
"Lavoro in un negozio dove vendono Cd, è un posto davvero piccolo ma ci trovi di tutto" disse con un sorriso, lo osservai, Luke aveva un sorriso davvero bello. 
"Interessante" disse con un tono che mi parve indifferente 
"Tu invece che fai?" Chiese 
Niall mi guardò e mi sorrise, sgranai gli occhi sperando che non gli dicesse come stavano davvero le cose, non poteva essere così stronzo. 
"Lavoro con mio Padre" disse guardandomi e poi girandosi verso Luke "ha una piccola azienda fuori Los Angeles" feci un sospiro di sollievo e tornai a mangiare. Dal modo in cui disse che lavoro faceva supposi che era una bugia che diceva spesso agli altri che non conoscevano la verità. 
"E di che vi occupate?" 
Perché era sempre così curioso? 
"Cemento" la buttò lì Niall, come se non fosse importante. 
Dopo quella piccola discussione calò il silenzio, mi sentivo a disagio e non sapevo come gestire la situazione 
"Come mai non sei uscito con gli altri?" Chiesi a Niall 
"Pensavo ti piacesse la mia compagnia, sai le altre volte siamo stati bene insieme" disse malizioso 
"Cosa?" Dissi confusa, Luke osservava e potei capire che si era ingelosito 
"Cosa?" Ripeté Niall come se non avesse capito 
"Lascia stare" dissi sbuffando 
"Penso sia meglio che vada via, domani devo alzarmi presto" disse Luke alzandosi 
"Luke, resta ancora" 
Prese il suo giubbotto e salutò velocemente Niall, poi si indirizzò verso il salone, lo seguii ma prima di lasciare la cucina lanciai un'occhiata furiosa a Niall, che invece aveva un sorriso soddisfatto sul volto. 
"Ehi" dissi fermandolo da un braccio e facendolo voltare, era alto e mi sovrastava, i suoi occhi azzurri erano così belli e puri. 
"Scusami, Niall a volte esagera" 
"C'è qualcosa tra voi?" 
"Cosa? No!" 
"Comunque, Non mi devi giustificazioni. Non dovevo neanche chiederti una cosa del genere, scusa" 
Stava lui chiedendo scusa a me? Era il ragazzo più dolce avessi mai conosciuto. 
"Non devi chiedermi scusa" 
"Domani non vai in libreria?" Chiese 
"No, domani no" mi inventai 
"Allora magari ci sentiamo" 
"Si, ok" sorrisi 
"Ciao Lexi" 
"Ciao Luke" dissi chiudendo la porta dietro di me. 
Quando mi voltai completamente trovai un Niall con le braccia conserte e un sorriso 
"Gli hai detto che lavori in una biblioteca?" Rise 
"Perché sei qui?" Chiesi facendo finta di non aver sentito la sua domanda 
"Come siamo nervose"
"Che vuoi da me?" Dissi buttandomi sul divano, lui si sedette accanto a me e mi osservò, si avvicinò e mise la sua mano sulla mia guancia, era così vicino che sentivo forte l'odore del suo profumo. 
"Volevo stare un po' con te" disse con voce sincera, era incredibile come passasse dall'essere stronzo all'essere dolce.
"Perché?" Chiesi in un sussurro, con lui così vicino mi sembrava difficile parlare, era così vicino che pensavo potesse leggere nella mia mente. 
"Ssh" disse avvicinandosi sempre più, poggiò le sue labbra sulle mie e quel contatto fu così piacevole che sentii di poter smettere di respirare, chiese accesso alla mia bocca e io la schiusi, iniziando un bacio che fu fra i più dolci e passionali che avevo mai ricevuto. La sua mano passò dalla mia guancia al mio collo, le sue mani erano delicate sulla mia pelle chiara, si staccò e mi lasciò un bacio a stampo prima di staccarsi completamente. 
"Mi piacciono le tue labbra, Lexi" 
Ero incapace di spiccicare parola perché ero ancora incantata dalle sue labbra 
"Non parli?" 
"Si" dissi subito 
Sorrise malizioso e abbassò la sua testa verso il mio collo, lasciando baci umidi che mi fecero emettere piccoli sbuffi. 
"Mi piace l'effetto che ti faccio" disse passando delle dita sul mio collo e tornando a guardarmi
"Niall, che fai?" Chiesi 
"Ti bacio, piccola" 
Adorai il modo in cui mi chiamò piccola, era un misto tra dolce e sfacciato. 
"E perché mi baci?" Chiesi 
Lui sembrò quasi stufo e si staccò da me, sedendosi sul divano. 
Le mie domande erano più che ragionevoli, io e lui ci odiavamo. 
"È solo un bacio!" Disse alzandosi e andando in cucina 
"È solo un bacio... È solo un bacio.. È solo un bacio.." Quella frase rimbombava forte nella mia testa, e mi fece sentire delusa, ma con Niall era un sentimento che provavo spesso, quello della delusione.
Mi alzai e lo raggiunsi in cucina, stava prendendo una birra e si poggiò sul tavolo, osservandomi.
"Che fai di solito a quest'ora?" Chiese 
"Dipende" 
"Metti un giubbotto" disse posando la birra appena iniziata e prendendo le chiavi della macchina 
"Perché?" 
"Dio mio, fai sempre troppe domande! Metti quel giubbotto e basta" disse sbuffando. 
Stavo per rispondere a tono ma poi pensai che non mi andava proprio di litigare con lui, così presi il mio giubbotto e lo seguii fino alla macchina. 
Non appena salimmo poggiai i piedi sul cruscotto e lui mi osservò 
"Che c'è?" Chiesi 
"I piedi" 
"Che hanno?" Dissi facendo finta di nulla 
"Mettili giù. Ho appena pulito la macchina" 
"Che noioso che sei" dissi mettendoli giù e incrociando le braccia. 
Il viaggio fu silenzioso, vidi che stavamo uscendo da Londra e mi chiesi dove fossimo diretti. 
"Ma dove stiamo andando?" 
"In un posto" 
"Ah si, ora mi è tutto chiaro" dissi sarcasticamente. Lui non rispose e continuò a guidare, lo osservai qualche secondo, cercando di non farmi notare, e mi stupii di quanto Niall fosse bello, i suoi capelli biondi erano perfettamente pettinati, e il suo profilo mi parve assolutamente perfetto, odiavo che fosse così perfetto perché mi rendeva difficile odiarlo così tanto. 
Quando mi concentrai nuovamente sulla strada vidi che eravamo su una strada di campagna, parcheggiò a destra, nel nulla più assoluto, c'era soltanto una grande distesa di prato verde. Scese dalla macchina e chiuse forte lo sportello, lo seguii e notai che eravamo davvero nel buio più assoluto, solo la luna faceva una leggera luce. 
"Niall" dissi un po spaventata 
"Vieni qui" disse con voce sicura, mi prese per mano e la mia paura si affievolì, mi piacevano le sue mani. 
Iniziò a camminare e vedevo a stento dove mettevo i piedi, ma volevo fidarmi del biondo. 
"Perché siamo qui?" Dissi in un sussurro
"Perché sussurri?" Rise 
"Non lo so" dissi sorridendo, mi piaceva quando rideva. 
A un certo punto si fermò e si sedette a terra, sul prato, il suo viso era rivolto verso me e alla luce della luna i suoi occhi mi parvero due brillanti, mi sedetti anch'io e mi stesi, ad osservare le stelle sopra di noi. 
"Niall, è bellissimo" dissi incantata da quella visione 
"È rilassante" disse stendendosi anche lui 
"Come mai siamo qui?" Chiesi curiosa 
"Volevo farti vedere questo posto" 
Non gli chiesi il perché, sapevo che odiava troppe domande tutte insieme
"Grazie" dissi 
"Ci vengo quando ho voglia di stare solo, mi piace stare qui ad osservare le stelle, tutto questo verde mi ricorda molto l'Irlanda" 
"Sei Irlandese?"
"Si" 
Non avevo idea che fosse Irlandese, non ci avevo mai neanche pensato, avevo voglia di sapere di più, chiedergli per esempio del perché era qui, chiedergli della sua famiglia, ma mi trattenni. 
"Io ho origini Italiane" dissi cercando di dirgli qualcosa di me 
"Davvero?" 
"Si" 
"Mi piace l'Italia" disse 
"Ci sei stato?" 
"No"
"E allora come fai a sapere che ti piace?" Dissi ridendo 
"Mi piace pensare che potrebbe piacermi. Tu ci vai spesso?" 
Disse ridendo anche lui 
"No, i miei nonni erano Italiani, ma io sono cresciuta qui a Los Angeles"
Non parlammo per qualche minuto, restando li ad osservare il cielo stellato
"Una stella cadente" disse Niall ridendo 
"Esprimi un desiderio" dissi felice 
"È una cosa stupida, non si avverano" 
"Tu provaci no?" 
"Non saprei cosa esprimere" 
Allungai la mia mano verso la sua e gliela strinsi, ci osservammo e mi parve di poter stare li a guardarlo per ore 
"Tutti abbiamo qualcosa da esprimere! Chiudi gli occhi e fallo" ordinai 
Lui rise e chiuse gli occhi mentre io lo guardavo, poi li riaprii e mi osservò 
"Che hai espresso?" Chiesi curiosa 
"Se te lo dico non si avvera" 
"È vero" dissi osservando nuovamente il cielo 
"Tu che avresti espresso?" Chiese 
"Avrei tante cose da esprimere" dissi pensierosa, la mia vita non era mai stata troppo facile e avevo davvero tanto da chiedere. 
"Tipo?" 
"Non importa" 
"Dai!" Disse come un bimbo 
"Ok, sai che mi piacerebbe? Passare una giornata la mare! Non vado al mare da così tanto tempo che non me ne ricordo neanche più" 
"Perché non ci vai da così tanto?"
Nella mia mente riaffiorarono tanti ricordi che mi fecero male, non mi andava di parlarne o anche solo di ricordarli.
"Non mi va di parlarne" dissi sinceramene 
"Ok" disse arrendendosi 
Passammo li due ore e parlammo davvero poco, io non sapevo cosa dire e forse neanche lui, mi resi conto che sapevamo solo litigare, però quando stavamo in silenzio non ci sentivamo mai a disagio o fuori luogo, era bello stare li, zitti, ad osservare il cielo stellato e la luna. 
Niall era un ragazzo pieno di sfaccettature, un libro tanto complicato quanto meraviglioso, che bisognava avere la pazienza di leggere, ma io non avevo mai avuto troppa pazienza e mi chiedevo quanto ne avrei continuata ad avere con lui.

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Quando arrivammo a casa ero così stanca che non riuscivo a tenere gli occhi aperti, per strada, mentre il biondo guidava mi ero addormentata e lui mi aveva svegliata quando eravamo arrivati davanti casa mia. 
"Niall, grazie per avermi portata in quel posto" dissi prima di scendere 
"Non è niente di che" rispose 
Non era vero, sapevo che quel posto per lui aveva una certa importanza, ed era bello che ci avesse portato me, solo che lui non l'avrebbe mai ammesso. 
"Buonanotte" dissi facendo un sorriso leggero 
"Notte, Lexi" rispose con aria quasi distaccata, sospirai e scesi dalla macchina. 
Entrai velocemente e corsi a buttarmi subito sul letto, per quella sera sarei semplicemente crollata con tutti i vestiti. 
Sognai occhi azzurri e labbra perfette, sognai gesti dolci seguiti poi dalla solita freddezza e indifferenza. 
Niall mi faceva uscire pazza, non capivo mai cosa volesse da me, perché mi aveva baciata? Perché mi aveva portata in quel posto? Avevo così tante domande nella mia testa, domande a cui avevo paura di dare una risposta concreta.


"Lexi! Dove sei?" Mi disse Louis al telefono, tenevo un caffè in mano e mi indirizzavo alla mia auto. 
"Sono andata a prendere un caffè! Arrivo" 
Avevamo alcune cose da fare ed io ero davvero in ritardo, la sera prima ero stata ad una festa e mi ero un po' dilungata con Luke, ci ero di nuovo finita a letto, e mi sentivo una stronza perché lui provava dei sentimenti per me ed io non facevo altro che illuderlo. 
"Il caffè? La principessa non poteva prenderselo dopo!" Affermò Louis all'altro capo del telefono 
"Mi stai facendo solo perdere più tempo! A fra poco" dissi staccando e salendo in auto. 
Guidai veloce fra le strade di Los Angeles e in poco tempo arrivai a destinazione. 
Scesi di corsa, tentando di non far cadere il caffè bollente sul mio corpo. Bussai e ad aprirmi fu Tom
"Buongiorno ritardataria" rise 
"Ciao tesoro" dissi baciandolo ed entrando
Non appena entrai vidi seduta sul divano una ragazza, accanto a lei c'era Niall e la osservai attentamente 
"Lexi, lei è Amy" disse Zayn 
Era lei la famosa Amy, non era come l'avevo immaginata, era piuttosto carina e sembrava una bambina, aveva dei lunghi capelli neri e dei bellissimi occhi azzurri che mi fecero invidia. 
Si alzò e mi porse la mano 
"Amy" disse 
"Lexi" 
Guardai Niall in cerca di risposte, ma il suo sguardo era solo vuoto, segno evidente che per lui tutto quello che era stato non aveva davvero significato nulla. 
"I ragazzi mi hanno parlato della vostra truffa" disse 
"Cosa?" Dissi girandomi verso gli altri che abbassarono la testa 
"Lei lo sa?" Chiesi nervosa 
"Si! È la mia ragazza" affermò Niall 
La sua ragazza? Ma da quando? 
"No, no, no" dissi ridendo nervosamente 
"Jack!" Mi voltai verso il mio amico "nessuno oltre a noi lo doveva sapere! Jack, cazzo, lo sai" dissi con le lacrime agli occhi 
"Lexi, è la sua ragazza" 
"Non importa!" Urlai "non mi interessa un cazzo! Conosci la mia situazione Jack, che cosa ti passa per la testa?" 
"Hai ragione" disse abbassando la testa 
Sentii che le lacrime stavano per uscire e tentai di calmarmi, invano. Tutti mi osservavano, come a cercare di capire di cosa stessi parlando, ma loro non potevano saperlo, Niall mi guardava preoccupato ed io contai tutte le volte che mi aveva fatta piangere, quella era solo una delle tante. 
Uscii velocemente di casa, sbattendo forte la porta, mi indirizzai nel giardinetto sul retro e mi misi seduta su una sedia. 
"Che succede?" Disse Niall dietro di me 
"Perché ti diverti così tanto a vedermi piangere?" Chiesi in lacrime 
"I-io.." Balbettò 
"Tu?"
"Non mi diverto a vederti piangere" 
"Invece si! Mi stai facendo uscire pazza, Niall! Perché l'hai portata?" 
"Perché non avrei dovuto?" 
"Ma che ti parlo a fare!" Dissi stanca 
"E da quando è la tua ragazza?" Urlai mettendomi davanti a lui 
"E da quando ti scopi Luke?" 
"Chi te l'ha detto?" Dissi digrignando i denti 
"Em" 
Risi nervosamente 
"Ma che te ne frega? Me lo scopo da una vita!" 
"E a te che ne frega di Amy?" 
Respirai profondamente 
"Niall, esci fuori dalla mia vita!" 
"Sei solo una viziata!" 
Non resistetti e gli mollai uno schiaffo, lui mi afferrò il polso e mi poggiò al muro 
"È la seconda volta che ti permetti!" Disse serrando la mascella
"Non farmi perdere la pazienza" continuò
"Che fai Niall? Dai che vuoi fare?" Mi mossi di scatto e presi la pistola che avevo dietro i jeans, mi allontani e gliela puntai 
"Dai, ammazzami!" Disse 
Tremavo e vedermi puntare quella pistola su di lui mi fece sentire folle 
"Dai!" Urlò "fallo!" 
Abbassai le braccia e con loro anche lo sguardo 
"Non hai il coraggio, Lexi! Non avresti il coraggio neanche di sparare a un uccellino, sei una codarda!" 
"Sta zitto!" Dissi chiudendo la mano a pugno
"Altrimenti?" 
Lo lasciai lì da solo e tornai dagli altri
"Io sono fuori da questa cosa, non lavorerò più con voi." Dissi prendendo il mio giubbotto 
"Lexi!" Disse Louis 
"No, Louis! Sai cosa? Voi non sapete niente di me, niente! Ne voi, ne quel biondino del cazzo che si crede chissà chi. Non sapete niente e io sono stanca perché non avete avuto rispetto per me! Soprattutto voi tre" dissi guardando Jack, Tom e Em "voi che conoscete il perché io non dico a nessuno ciò che faccio per vivere!" 
"Lexi, mi spiace" disse Em 
"Abbiamo bisogno di te" disse Liam 
"Avete portato lei no?" Dissi indicando Amy "fate fare a lei il lavoro sporco! Addio" dissi sbattendo la porta e indirizzandomi alla mia auto.
Quella situazione era folle, piangevo, lacrime che non credevo nemmeno di avere, sentivo un dolore al petto così forte che mi riusciva difficile respirare. 
Il mio passato tornò alla mia mente più duro e forte che mai, era come un'onda potente che si infrangeva in uno scoglio, ma non dovevo cedere, ero forte, ero andata avanti e quello era solo un piccolo sfogo. 
Non volevo davvero lavorare con loro, non più, non con Niall e con quel suo sguardo crudele posato su di me mentre mi dice che sono una codarda. 
Mi fermai su una strada isolata e poggiai la testa sul volante, avevo sempre pensato che piangere fosse una debolezza ma infondo sapevo che invece era il miglior modo per mettere un punto e ricominciare. 
Il mio telefono squillò varie volte, avevo chiamate da tutti, tranne da Niall. 
All'ennesimo squillo decisi di rispondere ad Harry 
"Pronto?" 
"Piccola dove sei?" 
"Sei solo?" Chiesi 
"Si" 
"23th Avenue Sort" dissi 
"Arrivo" 
Attesi qualche minuto e vidi la grande macchina di Harry fare capolinea, scese dall'auto e notai che era terribilmente sexy, indossava dei jeans stretti e una camicia di seta sbottonata fino a una parte del petto, gli si vedevano le rondini e una parte della farfalla. 
Salì sulla mia auto, si tolse gli occhiali da sole e mi osservò 
"Lexi White che piange! È un cosa rara, vero?" Disse con un sorriso che fece ridere anche me 
"Si" 
Non disse altro e mi strinse forte a se, ed io mi lasciai cullare da quelle braccia possenti e da quell'odore piacevole. 
"Harry, vorrei tanto avere un ragazzo come te" 
Lui rise e scosse la testa 
"Se non ci fosse Niall" disse 
"Cosa?" Chiesi 
"Il muro, c'è un muro tra me e te, quel muro è Niall! A te piace lui, ecco perché non potresti mai scegliere me"
"Cosa? Non è vero!" Dissi con tono arrabbiato 
"Lexi" disse con sguardo tenero "è così"
"Io lo odio!" 
"Lo so" 
"E allora come potrebbe mai piacermi?" 
"Lo stai chiedendo a te stessa o a me?" 
Abbassai lo sguardo, molto probabilmente lo stavo chiedendo a me stessa. Ecco perché non vedevo nulla con Harry, per Niall, ed io non volevo fosse così, non potevo permetterlo.
Dovevo allontanarmi da lui, dovevo tenere le distanze e tutto sarebbe tornato come al solito. 
"Dai, torna al ripostiglio" disse Harry guardandomi, scossi la testa in segno di negazione 
"Lexi, abbiamo bisogno di te! Non so il perché tu abbia reagito così e non voglio costringerti a dirmelo, però ti assicuro che Amy è affidabile, è una cretina e una stupida, ma non parlerà" disse con un sorriso 
"Ti prego!" Mi supplicò 
"Eh, va bene" dissi ridendo 
Harry era un ottimo amico, mi piaceva il modo in cui mi parlava e mi rassicurava.

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Mi ero abituata ad ignorare Niall, semplicemente non rispondevo più alle sue provocazioni, non lo salutavo più e non gli rivolgevo la parola, però mentre non poteva vedermi lo osservavo spesso, mi piaceva guardarlo, era come un puzzle messo tutto in disordine e io stavo lì a cercare di aggiustarlo, mi chiedevo spesso cosa nascondesse, ero sicura che c'era un lato di lui che in pochi conoscevano e che doveva fargli del male anche al solo pensarci. 
"Allora, pronti per questa sera?" Chiese Em
Quella sera ci sarebbe stata quella stupida serata in banca, erano passati quindici giorni eppure a me sembravano mesi. 
"Si" risposi secca, il solo fatto di dover passare la serata con Niall mi mandava fuori di testa. Lui non rispose e si limitò ad annuire continuando a bere la sua birra e ad oziare sul divano. 
"A proposito, ti passo a prendere alle 20:00" disse rivolgendosi a me, non risposi e mi limitai a sbuffare, sentii Harry ridere e lo incenerii con lo sguardo. 
"Vado a prepararmi! Ci vediamo domani ragazzi" dissi salutando tutti 
"Buon fortuna per stasera" disse Liam 
"Me ne servirà molta" dissi uscendo fuori. 
Quel giorno ero andata a piedi, avevo voglia di camminare e di respirare un po' d'aria, così mi incamminai piano verso casa mia. 
Dovevo rilassarmi e cercare di far passare la serata senza litigare con quel biondo arrogante, dovevo armarmi di molta pazienza. 


Ero pronta da un quarto d'ora, per la grande occasione indossavo un lungo abito rosso che mi faceva sentire davvero sexy. 
Quando sentii suonare il clacson capii che Niall era arrivato, presi la borsa e chiudendomi la porta alle spalle, mi indirizzai alla macchina. 
"Ciao" disse Niall
Salii in macchina cercando di aggiustare il lungo vestito, senza strapparlo. 
"Ciao" risposi indifferente 
Non parlammo più e il viaggio mi sembrò infinito. 
Quando arrivammo venne ad aprirmi lo sportello e mi aiutò a scendere, quel gesto mi stupii ma non mi feci assalire da finte speranze, in ben che non si dica sarebbe tornato il solito stronzo di sempre. 
"Grazie" dissi senza alcuna emozione 
"Sei bellissima stasera" mi sembrò che fosse timido, e mi fece tenerezza il modo in cui mi disse che ero bella. 
"anche tu stai bene" dissi semplicemente, indossava un semplice vestito nero ma stava davvero molto bene. 
Mi porse il braccio e io mi aggrappai a lui, ci incamminammo verso la grande ed elegante banca, non ci credevo che stavamo davvero provando a rubare qui, ero abbastanza impaurita ma quei soldi mi servivano. 
Quando entrammo spalancai la bocca in segno di stupore, era tutto così elegante, e tutti erano così meravigliosamente ben vestiti, sembrava il mondo perfetto. 
"Concentriamoci e perlustriamo un po' il posto, poi potremmo divertirci tranquilli" disse Niall
"Ok" 
Mi staccai da lui e cominciai a camminare per la grande sala. 

Ero al bancone del bar a bere, avevo già perlustrato un po' la banca, era piena di telecamera, le vie d'uscita erano tante ma tutte erano estremamente sorvegliate, solo due uscite mi parvero adatte al nostro piano ma su questo avevo bisogno del consiglio di Jack. 
"Ehi" disse Niall avvicinandosi a me e ordinando un drink 
"Come ti sembra?" Chiese 
"Finiremo in galera" dissi con un piccolo sorriso 
"Concordo" rise lui 
Nessuno parlò più ed io sentii squillare il telefono, era un numero che non conoscevo 
"Pronto" dissi sotto lo sguardo indagatore di Niall
"Ciao Lexi" era la sua schifosissima voce 
"Mike che vuoi?" Dissi nervosa e abbassando il tono della voce 
"I miei soldi" 
"Ti ho già dato tutti i tuoi fottutissimi soldi!" 
"Ne voglio di più!" 
"Devi lasciarmi in pace" 
"Sai quali sono le conseguenze, Lexi! Vedi di darmi ancora soldi" 
Staccò la chiamata e tolsi il telefono dall'orecchio, bloccandolo. 
Sospirai e ingurgitai il mio drink tutto in una volta
"Tutto ok?" Chiese Niall preoccupato 
"Non è niente ok. È tutto una merda" 
"Chi era?" Disse duramente 
"Non ne parliamo!" Mi lamentai 
"Mi da un altro drink? Faccia lei, basta che sia forte" dissi al barista 
"Lo sai che sono qui per te" 
"Tu?" Dissi alzando un sopracciglio 
"Si" 
"Ma se mi odi!" 
"È vero, ma questo non significa niente" 
Non parlai più, avevo altro a cui pensare, avevo altro da risolvere, ma in quel momento la mia lucidità non era al massimo della forma. 
"Lexi" disse Niall dopo un po 
"Dimmi" 
"Non mi piace quando mi ignori" disse sinceramente
"So che litighiamo sempre, però preferisco litigare con te piuttosto che non parlarti per giorni. Mi piace quando parliamo, anche solo per insultarci, o anche solo per vederti puntare una pistola contro me" continuò
"Anche a me non piace ignorarti" 
"E allora non ignoriamoci" 
"Mi costringi a farlo"
Posò una mano sul mio viso e quel contatto mi era mancato da morire 
"E tu non farlo, anche quando ti sembrerà che te lo stia chiedendo"
Annuii senza proferire parola, non sapevo cosa rispondere, quando mi parlava in questo modo mi stupiva sempre ed io restavo sempre ferma come un'ebete a fissare i suoi occhi perfetti. 
"Ti va se andiamo?" Chiese poi 
"Si, ho già bevuto troppo" dissi con un sorriso. Mi resi conto che in quel momento stavo sorridendo per lui. 
Salimmo in auto e io sentii i miei piedi rilassarsi, quei tacchi erano infernali. 
"Chi era al telefono?" Chiese 
"Niall, io.." 
"Se non vuoi parlarne non fa niente" 
"È solo uno che vuole dei soldi" 
Frenò subito la macchina e mi osservò 
"Perché?" 
"È una storia lunga" 
"Potrebbe farti del male?" Chiese duramente
"Rispondi!" Mi ordinò 
"Si, ma so cavarmela! Sono anni che so come gestire la mia vita Niall, stanne fuori! Non è una cosa semplice, si tratta di cose serie" 
"Se può farti del male voglio sapere chi è" 
"Perché?" Urlai 
"Perché se si permette a sfiorarti saprò dove andare a spaccargli la faccia" 
Lo vedevo nervoso e poggiai una mano sulla sua, che si trovava sul cambio. Era così bello che si preoccupasse per me, nessuno lo faceva più ormai da così tanto tempo.
"Niall, starò bene. È solo che mi servono dei soldi, e appena finiremo con la banca ne avrò un bel po'" dissi cercando di convincere me stessa 
"E poi avrai finito di dargli soldi?" 
"Non credo" 
"Come non credi?" 
"Niall, ho già finito di dargli i soldi, solo che lui me li continua a chiedere" dissi 
"Perché?" 
"Puoi smetterla con tutte queste domande?Ti ho detto che non voglio parlarne, Niall! Io ti chiedo mai delle tue cazzo di cose? No, perché ho capito che non ti piace parlarne!" Urlai 
"Cosa vorresti chiedermi?" 
Lo osservai attentamente, sembrava che volesse parlarmi, sembrava pronto a confessare qualcosa, proprio a me. 
"Perché ogni volta che si parla della tua famiglia ti innervosisci?" 
"I miei sono morti" disse secco 
"Scusami" dissi abbassando lo sguardo 
"Non lo sapevi, non scusarti. È successo molti anni fa" 
"Come sono morti?" 
"Un incidente d'auto" disse semplicemente 
"Anche mio Padre è morto" ammisi 
"Come?" 
Perché mi stavo confidando con lui? Erano degli argomenti così delicati, eppure lui mi aveva detto qualcosa di lui. 
"Gli hanno sparato" 
"Come mai? Che faceva?" 
"Quello che faccio io" 
"Mi dispiace" disse stringendo la mia mano 
"Fa niente" dissi alzando le spalle 
Mio padre mi mancava, mi mancava il suo odore, i suoi abbracci, i suoi sorrisi sinceri, mi mancava quando mi portava al mare o a fare shopping.
Niall mi riportò a casa più presto di quanto pensassi, avrei voluto stare ancora con lui a parlare, era come se nascondesse un dolore tanto simile al mio che parlargli non mi era mai stato difficile, dal modo in cui mi guardava era come se potesse capirmi. 
Era stato dolce per tutta la sera, il modo in cui mi aveva parlato mi aveva nuovamente fatta cadere nella sua trappola. 
"Allora buonanotte" dissi voltandomi verso di lui, non rispose e si avvicinò lentamente a me, lasciandomi un bacio sulla guancia. 
"Dormi bene Lexi" disse in un sussurro che mi fece venire i brividi. 
Scesi dall'auto e Niall non partì finché non entrai in casa, misi la mano destra sul mio cuore, batteva troppo forte.. Che mi stava succedendo?

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Mi sveglia di soprassalto, a causa dall'incessante suonare del campanello di casa. Osservavi l'orologio, erano le 04:00 del mattino, chi poteva essere? Pensai fosse Mike, così presi la pistola e mi indirizzai alla porta, guardai attraverso lo spioncino, era Niall. 
Aprii e lui entrò traballante
"Niall, che fai?" Dissi chiudendo la porta. 
La tregua che avevamo avuto la sera in banca era subito terminata l'indomani ed io ero tornata ad odiarlo più che mai. 
Rise e si buttò sul divano, puzzava di alcool. 
"Quanto hai bevuto?" Dissi avvicinandomi a lui 
"E che ne so!" 
"Perché sei qui?"
"Sto male, Lexi!" Disse 
"Che hai?" Chiesi preoccupata 
"Un vuoto, dentro me" disse osservando un punto fisso davanti a se, mi sedetti accanto a lui e lo osservai. 
"È come se una voragine si fosse aperta dentro me, e non so come chiuderla Lexi, non lo so più. Non riesco a dormire, non riesco a fare niente. Poi sei arrivata tu" disse 
"Tu mi fai venire voglia di mettere fine a questo vuoto" 
Erano le parole più belle che mi avesse detto, dette da quelle labbra perfette. 
Sorrisi e mi alzai 
"Vieni" dissi porgendogli la mano
La prese e mi sembrò di avere a che fare con un bambino piccolo. Lo portai in camera da letto e lo feci distendere sul letto, togliendogli le scarpe, lui si sdraiò e con la mano mi fece segno di stendermi accanto a lui. 
Mi stesi anch'io, presi il suo braccio e lo passai dietro il mio collo, mi appoggiai al suo petto. 
"I tuoi capelli profumano di cocco" disse lasciandomi un bacio fra i capelli 
"Mi piace" continuò 
"Perché non sei andato da Amy?" Chiesi 
"Qualche giorno fa ho fatto una lista mentale" 
"Che lista?" Chiesi 
"Ho pensato a tutte le cose positive e negative di Amy, e anche alle tue" 
"E?" Chiesi 
"Sei sgarbata, viziata, odiosa, estremamente pericolosa, hai tentato di uccidermi, mandi il mio cervello a buttane e non riesci mai a tenere quella bocca chiusa! Poi ho pensato ad Amy.." 
"E cosa hai pensato di lei?" 
"Lei non è te" disse semplicemente 
"Ma è la tua ragazza"
"La conosco da anni, e tutti pensano che sia la mia ragazza, in realtà scopiamo e basta! È l'unica donna che forse tiene a me, Lexi" 
"Non è vero. Io ci tengo a te" 
"Sul serio?" 
"Si" 
"E Luke?" 
"È complicato" 
"Tu lo ami?" 
"No"
"Perché lo fai?" Chiese
"Cosa?"
"Perché sei qui con me? Noi due ci siamo sempre odiati"
"Sono qui con te perché ne vale la pena" dissi in un sussurro, gli lasciai un bacio sulla guancia 
"Adesso dormi..Buonanotte biondo" 
"Buonanotte Lexi"
Sembrava irreale, io e Niall che dormivamo insieme, senza litigi o provocazioni. 
Ero stanca e assonnata, e lui era triste e ubriaco,forse per questo eravamo così sinceri.
Dormii come non avevo mai fatto in vita mia, un sonno pacifico e rilassato, un sonno che sapeva di buono. 
Le sue braccia erano il posto più bello dove io fossi stata.


Quando aprii gli occhi vidi che erano già le 13:00, avevo dormito tantissimo, tornai lucida ricordando tutto quello che era successo la sera prima, tutto quello che io e Niall ci eravamo detti, sorrisi fra me e me pensando che era stata un momento talmente stupendo che mi sembrava irreale. Presi il telefono, c'era un messaggio da parte di Niall 
"Scusami per averti disturbata ieri notte, e grazie per l'ospitalità. 
Niall xx" 
Solo questo, solo un semplice e banale messaggio, dopo tutto quello che mi aveva detto e che io gli avevo detto. Sentii una furia cieca assalirmi, avrei voluto picchiarlo, lo odiavo come
non avevo mai odiato nessuno. 
Come poteva essere così scostante? Così instabile? Era incredibile il modo in cui si comportava. 
Presi nuovamente il telefono e mandai un messaggio ad Em 
"Oggi non vengo, sto poco bene 
Lexi Xx" 
Mi buttai nuovamente sul letto e buttai un urlo, come per sfogarmi, misi la faccia sul cuscino e sentii l'odore di Niall. 
"Eh che palle" dissi alzandomi e togliendo le lenzuola, dovevo eliminare ogni sua traccia. 
Sentii il telefono vibrare 
"Farò finta di credere che stai male! 
Stasera vieni a una festa? Ci andiamo
Tutti
Em xx" 
Ci pensai su, che dovevo fare? Non potevo chiudermi in casa solo perché quel coglione mi stava facendo uscire pazza. 
"Ci sarò.
Lexi xx"
Restai ad oziare tutto il giorno, mangiai gelato davanti a un telefilm che nemmeno conoscevo, mi sentivo una stupida ragazza infranta. 


La festa era molto rumorosa ed era strapiena di persone, mi incamminai verso il grande divano e salutai gli altri che erano già tutti li, tranne Niall. 
Mi sedetti con loro e iniziammo a bere tranquilli, sperai che il biondo non si facesse vivo ma mi sbagliavo, infatti si presentò mano nella mano con Amy, abbassai lo sguardo, e sentii una strana fitta al cuore. 
"Ciao" disse Amy facendo finta di non ricordare il mio nome, lo sapeva benissimo il mio nome, semplicemente non ci sopportavamo. 
"Lexi, ma solo per gli amici! Tu puoi chiamarmi Alexa" dissi con un sorriso, lei sembrò arrossire di rabbia e io sentii gli altri ghignare, mentre Niall stava fermo ad osservare la scena. 
"Ma come mai ve la portate sempre appresso ora?" Disse con un tono da superiore a Liam, Louis, Zayn ed Harry. 
"È nostra amica, Amy. Problemi?" Disse Louis, evidentemente neanche a loro stava simpatica
"Che c'è ve la scopate tutti?" Disse ridendo, mi alzai e mi misi davanti a lei 
"Si! Me li scopo tutti. Sei invidiosa?" Dissi con tono di sfida, lei non sapeva cosa rispondere e mi diede le spalle, facendo per andarsene 
"Ciao" disse 
"Ciao Abby" dissi 
"Mi chiamo Amy" si voltò e mi fissò nevoso 
"Amy, Abby..Che differenza fa? Sei comunque irrilevante" 
"Niall" chiamò il biondo in soccorso, per essere difesa 
"Smettetela" disse semplicemente lui 
"Andiamo" Amy lo prese per mano e si allontanarono. 
Le loro dita intrecciate mi fecero stringere i pugni e sentii una rabbia assurda invadermi tutta. 
"Sei stata grande" disse Harry ridendo 
"Ci voleva una bella lezione per quella stronza" disse Liam 
Mi sedetti e tentai di non pensare più ad Amy e Niall.
"Esco un po' fuori" dissi dopo qualche minuto, avevo bisogno di aria, non volevo stare un secondo di più li dentro. 
Respirai l'aria di Los Angeles, e osservai intorno a me, una ragazza stava vomitando dietro un cespuglio aiutata da un'amica, una coppia stava limonando in modo molto poco casto, mentre una ragazza parlava al telefono, sembrava nervosa e il suo nervosismo non fece che aumentare il mio. 
"Ma che ti passa per la testa?" 
Era la voce di Niall, sbuffai e mi voltai verso lui
"Non so a cosa ti riferisci" dissi indifferente 
"Hai fatto la stronza con Amy" 
Risi nervosamente
"Perché non la difendevi allora? Mi ha dato della Troia, le ho solo fatto capire che ha sbagliato persona" 
"Ti diverti così tanto a fare queste cose?" 
"Ti diverti così tanto a ferire le persone?" Sbottai 
"Che intendi" 
"Quello che ci siamo detti ieri sera" dissi con voce ovvia 
"Non so di che parli, ieri ero ubriaco, ricordo pochissimo" disse 
Sentii una lacrima attraversare il mio viso, tutto quello che mi aveva detto era frutto dell'ebbrezza, dell'alcool. 
Come potevo essere stata così stupida?
Feci per andarmene ma lui mi bloccò 
"Che è successo ieri?" Disse 
"Niente, non è mai successo niente" 
"Perché piangi?" 
"Non lo so, da quando ti conosco non faccio altro che piangere!" Dissi stanca
"Adesso mi lasci andare questo polso?" continuai.
Sembrò terribilmente ferito e dispiaciuto, non disse una parola, mi lasciò il polso ed io corsi via da quel posto.

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Uscii da quella casa e tentai di calmarmi, ma a vuoto. Rientrai dopo qualche secondo e ingurgitai qualche cocktail, mi avvicinai a un ragazzo e cominciai a ballare con lui, non mi importava chi fosse, volevo solo dimenticare gli occhi azzurri di Niall. "Ciao bambola" disse il ragazzo 
"Sssh" dissi avvicinandomi alle sue labbra e baciandolo con passione, lui non mi rifiutò e si fece coinvolgere. A un tratto sentii che si staccava da me in modo veloce, aprii gli occhi ed era a terra, accanto a me c'era Niall che si teneva il pugno
"Oddio" dissi abbassandomi per aiutare il ragazzo 
"Stai bene?" Chiesi 
Il ragazzo non rispose e si alzò per andare di fronte a Niall
"Chi cazzo sei?" Disse 
"Non provare mai più a baciarla o anche solo a sfiorarla perché quei denti te li faccio cadere tutti a forza di pugni" sgranai gli occhi e osservai la mascella di Niall che era contratta
"Mi ha baciato lei! Testa di cazzo" disse 
Niall si voltò verso me, deluso. Ma che problemi aveva? Che voleva da me?Non dissi nulla e corsi via da li, tornando a casa mia. Camminavo avanti e indietro per il mio appartamento, ero nervosa, furiosa, stanca, triste, e spaesata. 
Quel ragazzo mandava la mia testa a farsi fottere, avrei voluto prenderlo a pugni, farlo soffrire come lui stava facendo con me. 
Non ricordava nulla della sera prima, per lui quella sera non era mai esistita, quella sera che per me era stata così bella per lui era inesistente. 
Vederlo con Amy mi aveva ferita, e io odiavo dover sentirmi così debole nei suoi confronti, quando si trattava di lui ero davvero troppo vulnerabile. 
E poi perché aveva dato un pugno a quel ragazzo? Perché doveva comportarsi da pazzoide?
Presi le chiavi della macchina e feci per uscire nuovamente di casa,ma non appena chiusi la porta mi ritrovai Niall davanti casa. 
"Si può sapere che vuoi dalla mia vita?" Dissi nervosamente 
"Che ti ho detto ieri?" 
"Non ha importanza!" 
"Ce l'ha" 
Feci finta di non sentirlo e mi indirizzai verso l'auto, ma lui mi bloccò dai polsi, tenendomi ferma sullo sportello dell'auto, stavo per ribattere ma due labbra si posarono con foga sulle mie.
Lasciai che mi baciasse e lasciai che quel bacio al gusto di alcool mi intorpidisse tutti i sensi, le nostre labbra si muovevano esperte, come se si conoscessero a memoria, come se non ci fosse cosa più giusta di quella. 
D'un tratto mi resi conto che quella era una cosa sbagliata, mi allontanai da lui poggiando le mie mani sul suo petto. 
"Perché continui a fare queste cose?" Chiese 
"Cosa?" 
Mi allontanai e misi le mie mani fra i capelli 
"Come cosa? A baciarmi, poi a trattarmi male, poi mi tratti bene e il giorno dopo diventi il solito stronzo, poi prendi a pugni un ragazzo che sto baciando! Niall a che gioco stai giocando?" 
"Non posso perderti" disse semplicemente 
"Non puoi perdermi? Niall io non sono mai stata tua!" Dissi nervosamente 
"Per me lo sei!" 
"Ti sbagli!" 
"Perché l'hai baciato?" Disse nervosamente 
"Perché non avrei dovuto?" Chiesi esasperata 
"Perché non ti voglio vedere con nessuno! Sei mia, Lexi" 
"Tua? Tu sei pazzo!" Risi nervosamente, odiandomi perché mi piaceva che mi dicesse che ero sua. 
"Lexi, ascolta" disse mettendosi di fronte a me 
"Sono un testa di cazzo, lo so! E sono complicato.. Ma non posso davvero perderti"
Non risposi e restai ferma a fissarlo 
"Perché non rispondi?" 
"Perché hai bevuto e domani non ti ricorderai più nulla di tutto questo!" 
"Ieri sera.. Ricordo tutto vagamente! Ricordo solo che mi hai stretto a te, che mi hai parlato e da quel momento sono stato meglio. Ricordo solo che l'indomani mattina non volevo andarmene, ma l'ho fatto!" Disse abbassando lo sguardo, i suoi occhi erano lucidi ed io mi intenerii ad osservarlo, istintivamente poggiai la mia mano sul suo viso e passai il pollice sulle sue labbra. 
Niall era così fottutamente bello, così misterioso, così sexy, così attraente, guardarlo mi faceva sentire appagata. 
Ma i suoi occhi erano sempre così tormentati, nascondeva qualche cosa di importante, qualcosa che l'aveva cambiato e me l'aveva confermato la sera precedente. 
"Mi hai parlato" dissi "mi hai detto delle cose, delle cose così belle, Niall" 
"Cosa?" Chiese dolcemente 
Scossi la testa, non gliel'avrei detto, avrei tenuto quel momento per me. 
"Qualunque cosa ti abbia detto, era la verità" disse 
"E come faccio a saperlo?" 
"Perché ero ubriaco, Lexi. Sai chi dice sempre la verità? I bambini e gli ubriachi" 
"E tu lo sei entrambi" dissi sorridendo, lui mi sorrise e quello fu uno dei sorrisi più belli che Niall mi avesse mai regalato. 
"Scusami" disse di botto 
"Per cosa?"
"Per tutto" 
Non mi sarei mai aspettata delle scuse da parte sua, non mi sarei mai aspettata i suoi azzurri occhi diventare lucidi mentre mi parlava. 
"È tutto ok" 
"Posso dormire con te stasera?" Chiese 
"Perché?" 
"Non ho mai dormito meglio di ieri sera, con te fra le mie braccia" disse muovendo la testa a destra e sinistra 
"Mi freghi sempre, Horan! Entriamo" dissi prendendo la sua mano e indirizzandoci verso casa.
Entrammo in casa e Niall si sedette sul divano, io andai in cucina e presi dell'acqua. Poggiai le braccia sul bancone e mi fermai un secondo a pensare.. Che stavo facendo? 
Le soluzioni erano due: pensare al dopo e perdermi il momento oppure godermi semplicemente il momento, senza paranoie. Scelsi la seconda opzione, e mi indirizzai da Niall con dell'acqua anche per lui. 
"Tieni" dissi porgendogliela, lui la prese e ne bevve un sorso. Posò il bicchiere e si avvicinò a me 
"Lexi, sei bellissima" disse mettendomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, poi si avvicinò ancora e poggiò le sue labbra sulle mie, diedi libero accesso alla sia lingua e misi le mie mani fra i suoi capelli biondi. 
Mise le sue mani dietro la mia schiena e abbassò piano la cerniera del mio vestitino, lasciandomi in intimo, mi osservò e sorrise, lo presi e lo baciai, distendendomi e mettendolo sopra di me. 
"Aiutami con la maglia" dissi ansimando mentre mi baciava il collo, si alzò leggermente e mi aiutò, lasciandomi osservare quel paradiso. 
Andai per abbassargli la cerniera ma lui fermò la mia mano 
"Non fraintendermi" disse ridendo e baciandomi ancora "ti scoperei anche ora, ma voglio che tu sia sicura" 
"Sono sicura!" Dissi cercando di baciarlo 
"No. Abbiamo bevuto" 
"Niall non sono mica vergine" mi lamentai 
"Lo so. Ma voglio che tu sia sicura di volerlo fare con me, non mi va che domani appena ti svegli te ne possa pentire" disse accarezzando il mio viso. 
"Ok" dissi con un sussurro, si abbassò e mi lasciò un bacio a stampo prima di togliersi da sopra di me. 
Presi la coperta che c'era sopra il divano e mi coprii, osservai Niall a petto nudo che mi porgeva una mano, l'afferrai e andammo in camera da letto. 
Ci coricammo e lui mi strinse a se, era bellissimo dormire con lui. 
"Come possono due persone che si odiano fare come noi?" Chiesi 
"L'odio è un sentimento forte, Lexi! Più dell'amore" 
"Sei mai stato innamorato?" Chiesi curiosa 
"Una volta! Avevo diciassette anni" 
"E perché è finita?" 
"Lei non mi voleva" il suo tono di voce sembrava triste così accarezzai il suo petto con la mano e lasciai un bacio sui suoi pettorali. 
"E tu? Sei mai stata innamorata?" Chiese accarezzandomi i capelli 
"No, mai" 
"Meglio così" 
"Perché?" 
"Non soffri"
"L'amore è molte cose Niall, anche sofferenza. Ma non bisogna avere paura di amare, perché amare è molto meglio di non amare, di non provare nulla" 
"Questo accade solo nei film. Non credo più nell'amore. Quando ami dai solo la possibilità a qualcuno di distruggerti, e questo non può essere chiamato amore"
Sembrava così disilluso, così lontano dalla realtà, ma pensai che fosse così solo perché aveva sofferto per una ragazza che non ricambiava. 
"Cambierai idea prima o poi" 
"Ne sei sicura?" 
"Si" 
"Spero che tu abbia ragione"
"Facciamo una scommessa?" Dissi alzandomi e sorridendo 
"Dimmi" rise lui 
"Se non ti innamorerai entro quest'anno farò tutto quello che vuoi per una settimana" 
"Interessante" 
"Ok. Ma se ti innamorerai entro quest'anno devi farmi una promessa" 
"Cosa?" 
"Sei ti innamorerai smetterai con questo lavoro" 
"Perché?" 
"Lo capirai solo quando ti innamorerai" 
"Ok"
Quando mio padre aveva sposato mia madre le aveva promesso che l'avrebbe finita con le truffe, ma non l'aveva fatto, aveva continuato con quella vita e mia madre aveva vissuto tutto il suo matrimonio piangendo per lui, sperando che non gli accadesse nulla, ma le sue preghiere non erano servite. 
"Anche tu lo farai?" 
"Cosa?" Dissi 
"Se ti innamorerai, la smetterai con questo lavoro?" 
"Si" dissi 
"Ok" rispose 
Mi addormentai per la seconda sera di seguito sulle sue braccia forti, nulla poteva farmi del male li.

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Quando mi svegliai non trovai Niall, allungai un braccio e le lenzuola erano tutte stropicciate e vuote. 
Pensai che non aveva mantenuto la promessa di restare, ed era andato via appena sveglio. Ero stanca di badare a lui, sbuffai e mi indirizzai in cucina. 
"Buongiorno" disse Niall, era a petto nudo e stava facendo colazione 
"Buongiorno" sorrisi felice che lui non se ne fosse andato e che non mi avesse inflitto l'ennesima delusione. 
"Ho fatto i pancake" disse indicando un piatto davanti a se, mi sedetti davanti lui e ne presi uno 
"Sai fare i pancake?" Risi 
"So fare molte cose, Lexi" disse ammiccando maliziosamente
"Non dirlo con questo tono" dissi ridendo 
"È semplicemente il mio tono" disse 
Fummo interrotti da un telefono che squillava, era il mio, lo presi e osservavi il nome: Luke. 
Niall lo vide e mi guardò come a cercare di capire cosa volessi fare, sbloccai il telefono e risposi. 
"Ciao Luke" dissi 
"Buongiorno Lexi" 
"Buongiorno a te" Risi 
Niall mi guardava torvo, era infastidito, ma non potevo ignorare Luke. 
"Che fai?" 
"Mi sono appena alzata. Tu?" 
"Idem. Ti ho disturbata?" 
"No, non disturbi. Dimmi tutto" 
Niall smise di mangiare, si appoggiò alla sedia e mi osservò a braccia incrociate. 
"Avrei bisogno di te. Stasera mia mamma mi ha invitato a cena, puoi accompagnarmi? Lei ti adora e io mi eviterei discorsi che non mi va di fare! Ti supplico" 
"Stasera?" Guardai Niall e i suoi occhi ribollivamo di rabbia 
"Ti prego" 
Sospirai "ok" 
Il biondo si alzò e si indirizzò verso la camera da letto, lo seguii 
"Luke, devo andare adesso, a stasera" staccai e mi avvicinai a Niall 
"Esci con lui?" Chiese 
"Non proprio" 
"Spiegati allora" 
"Vado a mangiare con lui da sua mamma" 
"Cosa?" Urlò "ti porta a casa sua?" 
"Non è la prima volta. Vado spesso a mangiare da loro, Niall siamo solo buoni amici" 
"Che scopano! E lui è innamorato di te" 
"Non potevo rifiutare. Luke è sempre così disponibile con me"
"Me ne fotto! Non ci vai!" 
"Cosa?" 
"Non ci vai" 
"Niall noi non stiamo insieme" 
"Hai ragione sai? Vai pure! Troverò anch'io qualcosa da fare" disse serio 
"Con Amy?" Chiesi 
"Non ti riguarda!" 
"Non andare con lei" dissi abbassando lo sguardo 
"E perché no? Tu fai quello che ti pare!" Si avvicinò urlando 
"Non urlare" 
"Invece urlo quanto mi pare. Tu va pure da Luke" 
"Non c'è niente fra me e lui! E non voglio più andarci a letto"
"E perché non vorresti più andarci a letto?" Chiese 
"Per te" dissi guardandolo negli occhi 
Rise nervosamente 
"Lexi, scopati chi ti pare perché io continuerò a scoparmi chi voglio, sappilo!" Disse mettendosi la sua maglia e indirizzandosi verso la cucina, restai ferma, bloccata dalle sue parole crudeli. Mi voltai furiosa e lo raggiunsi 
"Sai che ti dico Niall?" 
Si voltò e mi osservò 
"Ieri ti dicevo che prima o poi ti innamorerai e che qualcuno si sarebbe innamorato di te! Mi sbagliavo, nessuno ti amerà mai. Perché tratti le persone così male che le rendi incapaci di affezionarsi a te! 
Non sarai mai felice Niall, mai! Adesso esci da questa casa e non metterci mai più piede" 
Non rispose e se ne andò sbattendo la porta.


"Davvero gli hai detto che nessuno lo avrebbe mai amato?" Chiese Harry ispirando avidamente dalla sigaretta e buttando fuori il fumo, gli stavo raccontando ciò che era successo e lui sembrava deluso da me a causa delle parole che avevo detto a Niall. 
"Si. Ero arrabbiata! Gli avevo detto che non avevo più intenzione di avere alcun rapporto con Luke per lui, e lui mi ha risposto che non gli interessava perché si sarebbe comunque scopato chi gli pareva!" 
"L'ha detto solo perché era arrabbiato" 
"Non lo giustifica" 
"E a te invece si? Gli hai detto delle cose terribili. Ascolta, Niall ha vissuto una vita complicata.. Quello che gli hai detto ha solo infierito sulla sua condizione. So che è un cazzone, ma non l'ho mai visto impegnarsi così tanto per una ragazza." 
"Sono solo confusa" 
"Devi cercare di capire cosa vuoi" 
"Anche lui dovrebbe" 
"Lui è complicato, Lexi" 
"Devo andare, Luke mi aspetta a casa dei suoi" dissi prendendo il giubbotto
"Divertiti" rise 
Lo guardai alzando un sopracciglio, non mi sarei divertita per niente. 
"Ciao coglione" dissi ridendo e lanciandogli un cuscino che lui parò 
"Ciao piccola" 
Uscii da casa sua e corsi a prepararmi. 
Indossai un semplice vestitino azzurro, e mi diressi subito a casa dei genitori di Luke. Bussai più volte e la mamma venne ad aprirmi 
"Salve signora Hemmings" dissi facendo un sorriso, sperando che fosse il più credibile possibile
"Ciao Lexi, entra" disse spostandosi "e non darmi del lei!" 
"Lo sa che le darò sempre del lei, sono abituata così" 
"Mi fai sentire vecchia!" 
"Ma lei non è vecchia" 
"Luke è in salone, vado a finire di preparare la cena" disse indirizzandosi in cucina, io invece presi la direzione opposta e andai in salone. 
"Ehi Luke" dissi buttandomi sul divano accanto a lui 
"Ehi" rise staccando la play e sorridendomi 
"FIFA?" Dissi 
"Ovvio" rise lui 
Ricorda Niall, anche lui era odiosamente ossessionato da quel gioco, e mi piaceva guardarlo giocare mentre imprecava contro Louis, che era sempre il suo compagno di giocate. 
"Come va?" Disse posando il telecomando 
"Sto bene" 
"Se lo dici con quella faccia e con quell'espressione non ci credo neanche fra mille anni" 
Quel ragazzo mi conosceva a memoria, sapeva tutto di me. 
"Ho solo discusso con Niall" 
"Quel coglione Non ti lascia in pace vero?" 
Mi innervosii, non poteva dargli del coglione, cioè Niall era un coglione, ma solo io potevo offenderlo in quel modo. 
"È una storia lunga" 
"Mi sembra odioso e arrogante! Non mi piace che lo frequenti, sembra pericoloso" 
"Lui non è pericoloso.." Dissi abbassando lo sguardo sulle mie mani "È speciale" 
"Speciale? Ma non è che ti piace!" 
"Cosa?" Dissi come se mi avesse riportata alla realtà "no, certo che no" 
Ma sapevo che stavo solo convincendo me stessa. 
"Lexi, tu meriti di meglio" disse avvicinandosi pericolosamente a me
"Luke" dissi allontanandomi 
"Sii sincera con me!" Disse 
"Fra noi non ci sarà mai nulla vero? Sopratutto da quando è arrivato quel biondo" 
"Per me sei solo un buon amico Luke, lo sai. E Niall non c'entra" 
I suoi occhi diventarono tristi e io mi sentii la persona più crudele del mondo, perché in quel momento lui stava male a causa mia, e avrei voluto ricambiare i suoi sentimenti, avrei davvero voluto perché tutto sarebbe stato così semplice. 
"Io ti amo" disse 
Sgranai gli occhi cercando di metabolizzare 
"Luke, io.." Dissi non sapendo cosa dire 
"Forse è meglio che per un po' non ci vediamo più" continuò lui 
"O-ok" dissi 
Mangiammo velocemente, quella sera nessuno sembrava voler fare conversazione, tanto meno io e Luke. 
Quando mi accompagnò alla porta lo guardai bene, era davvero bello, ma non era Niall. 
"Ti voglio bene!" Dissi 
"E io ti amo! Bella merda vero?" 
"Mi spiace" abbassai lo sguardo 
"È tutto ok. Ci vediamo Lexi" 
"Ok" dissi salutandolo e andando verso la mia macchina.
Camminai a lungo fra le strade di Los Angeles, stavo piangendo, sapevo di averlo perso, le cose non sarebbe più state come prima, mai più. 
Avevo conosciuto Luke quando avevo preso casa da sola, ero andata a comprare dei Cd perché mi sentivo sola in quella casa e avevo bisogno di musica, lui mi aveva aiutata e ricordo che il suo sorriso mi parve bellissimo. Da quel momento non ci eravamo mai divisi, eravamo sempre stati così amici, e sapevo che mi sarebbe mancato.

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


Ero stanca di andare in giro con la macchina, stanca e triste, piangevo e non volevo starmene da sola a casa. 
Andai da Niall, era la prima persona che mi era venuta in mente, l'unica con cui volevo stare in quel momento. 
Bussai incerta, sperando di non trovare lui che si scopava Amy in qualche angolo della casa. 
Fortunatamente quando mi aprii era vestito e teneva una birra in mano 
"Che fai qui?" Disse 
"Non mi va di dormire senza di te" dissi alzando le spalle, fece un grosso respiro e mi fece entrare 
"Perché stai piangendo?"
"Luke" 
"Che cazzo ti ha fatto?" Disse nervoso 
"No niente" lo rassicurai "mi ha detto che mi ama" 
"E tu?" 
"E io gli voglio solo bene. Ha detto che è meglio se non ci vediamo per un po'" 
"Per la prima volta sono d'accordo con lui" disse buttandosi sul divano 
"Niall" lo rimproverai 
"Vieni qua" disse facendo segno di appoggiarmi al suo petto, così feci, e mi accoccolai su di lui. 
"Sei arrabbiato con me?" 
"Per quello che hai detto stamattina?" Disse 
"Si" 
"No. Quello che hai detto è vero" 
"Non è così!" Dissi guardandolo "ero solo arrabbiata! Non penso davvero quelle cose" 
"Le pensi" 
"Ok, a volte si, ma poi cambio subito idea" 
"E perché?" 
"Non lo so"
Non rispose e mi strinse di più a se, in TV trasmettevano un film che non avevo mai visto ma lui sembrava che lo sapesse a memoria, perché non si stupiva di nessuna scena, era come se la stesse rivedendo per la millesima volta. 
"Neanche a me andava di dormire senza te" disse dopo un po'
"Non sei stato con Amy?" 
"Non stasera" 
Feci un sorriso di gioia, ci speravo che non si fosse visto con lei. 
"sei gelosa?" Chiese 
"No! Certo che no" dissi 
Rise e fece finta di credermi
"E tu? Sei geloso?" 
"No" rispose secco 
Non parlammo più ed io mi addormentai fra le sue braccia forti, dimenticandomi della tristezza. 

Quando riaprii gli occhi non ero più nel salone di Niall ma in camera da letto, lui era accanto a me, la bocca mezza aperta e un'espressione dolce a far da cornice a quel viso perfetto. 
Sorrisi e mi stiracchiai, rendendomi conto che quando dormivo con Niall mi svegliavo sempre felice. 
Non volevo svegliarlo, così mi godetti quella visone per un po' di tempo, poi però il telefono squillò, allungai il braccio e lo afferrai, era Tom. 
"Dove sei?" Disse non lasciandomi il tempo di rispondere al telefono 
"Perché?" 
"Aspettiamo te! Anzi, non solo te ma anche Horan, chissà in quale letto si trova in questo momento" disse nervoso, Risi pensando che era proprio con me che si trovava in quel momento. 
"Arrivo" dissi staccando 
"Niall" cercai di chiamare il biondo con più delicatezza possibile, mugugnò qualcosa e poi aprì gli occhi. 
"Buongiorno" dissi 
"Buongiorno, Lexi" 
"Ha chiamato Tom, siamo in ritardo! Oggi è l'ultima riunione prima della truffa di domani" 
"Cazzo! È vero!" 
"Torno a casa a sistemarmi, ci vediamo li" dissi alzandomi 
"Niall" mi voltai nuovamente ad osservarlo 
"Che c'è?" Chiese vedendo che non parlavo 
"Nulla, è solo che.. Sei bello la mattina appena sveglio" fui sincera come mai in vita mia 
"Anche tu non sei male" disse sorridendo, avvicinandosi e lasciandomi un bacio sulla guancia 
"A dopo" dissi andandomene


Quando arrivai al ripostiglio erano già tutti presenti, Niall compreso, che mi osservò con aria abbastanza indifferente. 
"Quindi ti sei scopato Amy stanotte?" Chiese Zayn ridendo 
"Assolutamente si! Dovevi vedere come ansimava" rise il biondo 
Sapevo che non avrebbe detto che eravamo stati insieme, ma non credevo che si inventasse una cosa del genere, solo per mantenere la sua reputazione. Feci finta di ignorarlo e mi misi a lavoro, ero nervosa, l'indomani notte avremmo finalmente messo in atto la truffa, e questo mi rendeva irrequieta. 
Il mio telefono squillò, osservai chi fosse.. Mike. 
"Pronto" risposi 
"Quando mi dai i soldi?"
"Dopo domani" dissi stanca, ero nelle sue mani, sapevo di non potermi ribellare a lui, ero condannata a vita. 
"Spero per te che sia così! Ho bisogno di soldi. A presto, Lexi" 
Staccai la chiamata e respirai profondamente, tentando di calmarmi. 
"Chi era?" Disse una voce dietro di me, era Niall. 
"Mia mamma" risposi secca. 
Non avevo tempo per discutere con lui e mi allontanai senza neanche dargli il tempo di rispondere.

Durante il resto della giornata non accadde assolutamente nulla, mi sentii solo estremamente nervosa mentre il mio rapporto con Niall sembrava essere sempre al punto di partenza, la sua indifferenza era ormai una cosa a cui ero abituata e di cui non mi stupivo. 
Andai a letto, da sola, e la nottata la passai a metà tra sveglia e addormentata, coronata da incubi e agitamento a causa dell'indomani. 
Sapevo che se Niall fosse stato con me avrei dormito sicuramente sogni più tranquilli. Come poteva un ragazzo così poco affidabile farmi sentire così protetta?

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


Mi svegliai con una sensazione di stanchezza addosso, avevo dormito pochissimo e molti dei miei pensieri erano tutti rivolti a Niall, perché adesso stava ricominciando a comportarsi in modo indifferente? 
Mi alzai svogliatamente e mi vestii, quella sera avremmo finalmente messo in atto quella dannatissima truffa che mi stava mandando in paranoia.


Quando nel tardo pomeriggio arrivai al ripostiglio erano già tutti li, si muovevano nervosamente fra computer, armi, e altri aggeggi vari. 
Niall mi guardò e nel suo sguardo notai qualcosa di strano, una sorta di complicità, come se in quel momento io e lui potessimo capirci, perché stavamo per fare una grossa cosa insieme. 
"Alle quattro iniziamo con il piano" mi disse Louis nervoso, ma il loro nervosismo non faceva altro che triplicare il mio. 
"Ok" dissi semplicemente 
"Le pizze arrivano fra poco" ci avvisò Em 
Andai in bagno a cambiarmi, indossai i miei leggins neri tutti strappati sulle ginocchia, una canotta nera, i miei comodissimi stivali neri e il mio berretto di lana, ora ero pronta per andare a svaligiare la banca. 
Quando uscii Em mi sorrise 
"Hai stile pure per andare a rubare" disse mentre indossavo il mio giubbotto in pelle. 
Anche Niall era vestito tutto di nero, e anche lui portava un giubbotto di pelle e un berretto nero. 
"Sembra che vi siate messi d'accordo" rise Liam 
Ma io non riuscivo a stare tranquilla, andai in veranda e mi accessi una sigaretta. 
"Sei pronta?" Era Niall che mi si affiancò e mi guardò attentamente, come se volesse leggermi dentro. 
"Ho una brutta sensazione" dissi semplicemente 
"Di cosa si tratta?" Chiese premuroso 
"Non lo so! Non sono mai stata così nervosa prima di una truffa" 
"Andrà tutto per il meglio" disse mettendo la sua mano sulla mia, che era poggiata sulla ringhiera. 
"Ok" 
"Ehi" disse facendomi voltare nuovamente verso lui "Ci sono io!" 
Furono delle parole che mi riempirono il cuore, ci sono io, era una frase banale ma per me era importante, sapevo che lui sarebbe stato lì a difendermi. Sorrisi e annuii. 
"Me la offri una sigaretta?" Disse sorridendo 
Allungai il braccio verso un piccolo tavolino e presi il pacco, dandoglielo. 
"Grazie" 
Mise la sigaretta in bocca e in quel momento mi parve così sexy che avrei voluto mi facesse sua in quella terrazza, avevo pensato spesso alla notte in cui lui mi aveva fermata dicendomi che voleva che fossi sicura di quello che stavo per fare, ma come potevo essere sicura se lui era sempre così scostante?
"Hai più sentito Luke?" Chiese d'un tratto 
"No" dissi semplicemente
Avevo pensato molto a Luke in quei giorni, mi mancava parlare con lui, ma non dovevo essere egoista e sapevo che quella era la cosa più giusta da fare. 
"Perché me lo chiedi?" Dissi
"Così" alzò le spalle, come se per lui quella cosa non fosse una cosa importante e probabilmente non lo era davvero . Volevo chiedergli di Amy, se l'aveva vista o meno, ma non trovai il coraggio di conoscere la sua risposta.
"Ragazzi, le pizze" disse Zayn interrompendo la nostra conversazione ed evitandomi di fare domande che mi avrebbero solo tormentata. 
Niall spense la sua sigaretta e si voltò per raggiungere la cucina, poi si girò ad aspettare me 
"Non vieni?" 
"Si" dissi avvicinandomi a lui 
Entrammo in cucina e gli altri parlottolavano mentre addentavano la pizza, ne presi anch'io un trancio e iniziai a mangiare. 

"Ok! State attenti! Ci vediamo dall'altro lato" Disse Jack accostando per farci scendere.
Presi la mia pistola e seguii Niall al di fuori del furgone, teneva un borsone dove c'erano tutte le cose di cui avremmo avuto bisogno.
Ci incamminammo piano verso la banca, Los Angeles era deserta, nessuno camminava in giro per le strada, tutti dormivano tranquilli nelle loro case. Sentii Niall che mi tirava e mi appoggiò al muro, i suoi occhi azzurri mi trapassavano e sentii mancare il respiro. 
"Lexi, sta attenta" disse lasciandomi un bacio a stampo, le sue labbra erano così belle che lo presi dalla nuca e lo avvicinai di nuovo a me, baciandolo e lasciando che le nostre lingue si muovessero esperte. Quando ci staccammo mi sorrise e a me quello parve il sorriso più bello del mondo. 
"Starò attenta" dissi 
"Andiamo" 
Mi prese per mano e intrecciò le nostre dita, osservandole mi sembrò tutto chiaro, ero così nervosa perché avevo paura che potesse accadere qualcosa a lui. Feci un grosso respiro e quando fummo davanti la porta in cui saremmo entrati aspettai che Niall la aprisse.

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


"Niall, dobbiamo andare" dissi muovendomi nervosamente mentre il biondo metteva altri soldi nel borsone. 
"Abbiamo solo altri pochi minuti prima che succeda il casino!" Continuai. 
Sapevo che l'allarme poteva attaccare da un momento all'altro e a quel punto la polizia avrebbe impiegato poco tempo ad arrivare. 
"Lexi, tu torna dagli altri!" Disse 
"Non ti lascio qui!" 
"Farò subito" 
"Non torno senza di te" 
Mi guardò negli occhi e poi si girò a mettere altri soldi nel borsone, guardai l'orologio, era tardi. 
Mi avvicinai e afferrai il borsone 
"Andiamocene!"
"Lexi.." 
"Niall vuoi finire in galera? Torniamo dagli altri" 
"Va bene" si arrese e mi stupii della velocità con cui si era convito.
Molto lentamente cercammo di tornare dagli altri, ma qualcosa andò storto e l'allarme scattò. 
"Cazzo!" Imprecò Niall 
"Niall" dissi preoccupata 
"Corriamo" 
Mi prese prese per mano e cominciammo a correre verso gli altri, la nostre mani erano strette l'una all'altra e nulla sembrava avere il potere di dividerle, mi sentivo al sicuro. 
Uscimmo fuori ed entrammo subito nel furgone, partendo veloci. 
Il mio respiro andava veloce e notai che Niall teneva ancora la mia mano stretta alla sua. Lo guardai negli occhi e quell'azzurro mi fece sentire giusta, quando mi guardava in quel modo io non mi sentivo più bella, o migliore, o perfetta, mi sentivo semplicemente giusta.
"Siete stati fantastici" esultò Zayn seguito da tutti gli altri.
Niall rise e vedendo quella scena lo seguii anch'io e Risi di cuore.
Non appena arrivammo al ripostiglio iniziammo a dividerci i soldi, presi due borse, in una misi i soldi che voleva Mike, erano otto mila euro, e nell'altra borsa misi il resto del mio ricavo. 
"Sono per quello stronzo?" Disse Niall indicando la borsa e guardandomi, io annuii semplicemente e lui strinse la mandibola nervosamente 
"Quando lo vedi?" Chiese 
"Fra un'ora" 
"Vengo con te" 
"No! Non puoi" 
"Posso" 
"Niall, nessuno sa questa cosa, se Mike scopre che te l'ho detto Dio solo sa quanto andrà fuori di testa" 
"Me ne fotto" 
Eravamo rimasti solo noi due, in cucina, e lui si era avvicinato pericolosamente a me, facendomi venire la voglia di poggiare le mie labbra sulle sue. 
"Niall, è pericoloso. Non metterti in mezzo a questa storia, per favore"
"Ti aspetterò in macchina! Ma almeno voglio vederti, così posso spaccargli la faccia se ti tocca" 
"Non mi toccherà" 
"Lexi! Non lo ripeto più! Vengo con te. Prendi le tue cose" ordinò
Odiavo quando mi parlava con quel tono e mi intimoriva in quel modo, era l'unico che riusciva a fare abbassare la mia cresta ed era una cosa che mi dava ai nervi, perché odiavo che avesse quel potere su di me. 
Non risposi e presi le mie cose, non appena finii mi indirizzai in auto, dove Niall mi aspettava. 
"Dove vi incontrate?" Chiese
"Nel palazzetto abbandonato a Yorden Garden" dissi semplicemente 
"Perché vi vedete in un palazzo abbandonato?" 
"Non lo so" dissi esasperata
"Devi trovare un modo per farlo smettere di chiederti soldi" 
"Illuminami, Niall!" Dissi nervosa 
"Non fare la nervosa" 
"Credi che non abbia mai cercato di finirla di dargli soldi? Credi che non ci abbia mai parlato? Ma non posso! Mi tiene in pugno ok? Perciò sono costretta a fare quello che mi chiede" 
"Perché ti tiene in pugno? Cosa sa?" 
"Il problema non è cosa sa, ma quello che potrebbe fare" 
"Cosa?" Chiese nervoso 
"Dire a mia mamma ciò che faccio per vivere, metterla in pericolo, ha minacciato di ucciderla" 
"Figlio di buttana" disse stringendo le mani nel volante 
"Perché gli dovevi dei soldi?" 
"Non voglio parlarne, per favore"
"D'accordo" disse parcheggiando l'auto nel grande piazzale di fronte l'edificio diroccato. 
Guardai l'orologio, eravamo in anticipo di dieci minuti. 
"Perché sei venuto con me?" 
"Ho paura" 
"Di cosa?" 
"Che possano farti del male" disse sincero "voglio solo che tu stia bene"
"Io sto bene" dissi guardandolo negli occhi azzurri "sono abituata a tutto questo" 
"E ti piace?" 
"È solo la mia vita" 
"E allora andiamocene da qui, scappiamo, andiamo in un posto dove possiamo ballare tutto il giorno e fare l'amore tutta la notte" 
"Sarebbe bello" dissi stringendo la sua mano che si trovava sul cambio 
"Ma quella non è la vita reale" continuai 
Era così bello che lui mi dicesse quelle cose, che volesse scappare con me, mi faceva sentire importante. 
Vidi una macchina fare capolinea nel grande piazzale, era l'auto di Mike. 
"Faccio subito" dissi prendendo la borsa e andando per aprire lo sportello 
"Ferma" mi bloccò e mi girai verso lui, si avvicinò e mi lasciò un dolce bacio a fior di labbra. 
"Sta attenta. Ti aspetto qui" disse accarezzandomi il viso, annuii e sorrisi, scesi dall'auto e mi indirizzai da Mike.
"Ciao Bambolina" disse Mike scendendo dall'auto e venendomi incontro 
"Ciao Mike" dissi atona
"Chi è il biondo?" Disse indicando verso l'auto 
"È solo uno che conosco. Qui ci sono i tuoi soldi" dissi deviando il discorso, non doveva mettere in mezzo Niall. 
"Sono otto mila?" 
"Si" 
"Brava piccola" rise 
"Mike, non ti darò più soldi!" 
"Cosa hai detto?" 
"Ti ho già dato tutti i soldi che mio padre ti doveva! Devi lasciarmi in pace ora" 
"Questo coraggio da dove arriva? Devo ricordarti cosa posso fare a tua mamma? E poi chissà che delusione se viene a scoprire che la sua piccola fa lo stesso lavoro del povero padre ucciso" 
Abbassai la testa, capendo che non mi sarei mai liberata di lui. 
"Suppongo che ci siamo intesi vero?" Disse 
"Si" 
"A presto Lexi" disse prendendo il borsone e andando via. 
La mia rabbia ribolliva, stavo per scoppiare, mi indirizzai all'interno dell'edificio vuoto e iniziai a sparare, il suo della pistola mi fece calmare. 
"Lexi" disse Niall prendendomi da dietro e facendo cadere la pistola, mi accasciai sulle ginocchia mentre Niall mi stringeva da dietro, stavo piangendo.
"Calmati" mi disse all'orecchio 
La sua voce mi fece rilassare e smisi di singhiozzare, mi vece voltare e mi strinse forte a se. 
"Ci sono io" disse 
"Niall, voglio farlo" 
"Cosa piccola?" 
"Andiamo via da qui" dissi fra le lacrime
"Prima o poi ce ne andiamo, te lo prometto" disse baciandomi i miei capelli.


Quando arrivammo a casa mia Niall scese con me e si accomodò sul divano, io posai le mie cose e andai dietro di lui, mi abbassai e iniziai a baciargli il collo, al diavolo tutto, io lo volevo, e lo volevo in quel momento. 
"Lexi" andò per riabbattere, feci il giro del divano, aprii le gambe e mi misi su di lui. 
"Ssh" dissi avvicinandomi al suo viso e baciandolo 
"Voglio che mi faccia tua, Niall" dissi in un sussurro a un centimetro dalle sue labbra perfette. 
Mi tolse la maglia e iniziò a baciarmi il seno, poi abbassò la bretella destra e iniziò a lasciare scie di baci su quella parte. Le sue labbra sul mio corpo erano la cosa più bella del mondo. 
Tolsi la sua maglia e mi beai del suo corpo, mi prese dai glutei e mi fece disattendere sul divano, mettendosi sopra di me e facendosi spazio fra le me gambe. 
Mi spogliò del tutto e la stessa cosa feci io con lui, lasciando che i nostri indumenti si spargessero ai piedi del divano. 
Il calore del suo corpo era piacevole, e sembravamo coincidere perfettamente, in quel momento non esisteva cosa più giusta di quella. 
Entrò dentro me e iniziò a fare dei movimenti veloci, mentre io graffiavo la sua schiena e ansimavo. 
"Oh, Lexi" ansimò lui 
Stavo per venire e anche lui non era da meno, lo preso dai capelli e lo avvicinai a me, in modo da poterlo baciare ed evitare che le urla si sentissero. 
"Oddio" dissi venendo e dopo qualche minuto mi seguii lui. 
Mi spostai e gli feci spazio sul divano, che per fortuna era abbastanza grande. 
Ansimavamo ancora ed eravamo sudati, ma non importava, Niall si rimise le mutande ed io indossai le mie e la sua maglia larga, aveva il suo odore. 
Ci addormentammo sul divano mentre lui mi teneva stretta a se da un fianco. 
Non ero mai stata così bene in vita mia.

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


Quando mi svegliai Niall non era più accanto a me, indossavo la sua maglia e il suo odore era fortemente impresso sul mio corpo. 
Andai in cucina e lo trovai li che stava bevendo 
"Buongiorno" dissi semplicemente 
Non sapevo come comportarmi, eravamo stati a letto insieme e non sapevo se le cose erano cambiate oppure no. 
"Buongiorno" rispose lui 
Mi sedetti e lo osservai 
"Niall.." Stavo per parlare ma lui mi interrompe 
"Ieri non dovevamo" disse 
Non risposi subito e mi diedi del tempo per metabolizzare la cosa 
"Non può esserci nulla fra noi, e non chiedermi il perché" continuò 
"Ok" dissi 
"Ok" disse ripetendo la stessa mia cosa 
Mi alzai e andai a cambiarmi, poi presi la sua maglia e gliela piegai. 
"Tieni" dissi porgendogliela 
"Puoi tenerla" 
"Non la voglio" 
Non disse nient'altro e si indirizzò alla porta 
"A dopo, Lexi" 
"Ciao" risposi 
Chiusi la porta e mi accasciai a terra, perché dovevo stare così male per lui? Perché mi trattava così? La verità era che non gli interessava nulla di me, che si era solo divertito, e io che mi ero fidata e c'ero andata a letto insieme, eppure ieri tutto mi sembrava così diverso, così speciale, ma mi sbagliavo, perché mentre per me ogni cosa che gli riguardava era importante, per lui non era nulla. 
Piangevo e non mi fermavo più, sapevo solo di odiarlo come non avevo mai odiato nessuno. Dovevo dimenticarlo, dovevo chiudere quel capitolo e iniziare da un punto nuovo. 
Mi alzai e mi indirizzai in bagno, mi spogliai e mi osservai allo specchio, avevo ancora sul mio corpo le impronte delle sue mani e delle sue labbra, sembravano marchi indelebili sulla mia pelle. 
Mi infilai sotto il getto gelato dell'acqua, sperando che mi svegliasse completamente. 
Restai li per un po', lasciando che i miei pensieri facessero il loro corso, mi sentivo vuota. Non appena mi vestii, uscii fuori da quella casa, avevo bisogno di aria.
Non sapevo se gli altri erano già al ripostiglio ma io mi indirizzai lo stesso verso quella meta, non appena arrivati vidi alcune loro auto parcheggiate li, segno che saremmo stati insieme anche quel giorno. 
Bussai forte alla porta e ad aprirmi fu Niall, entrai senza neanche salutarlo o sorridergli, perché avrei dovuto? 
"Buongiorno" dissi a tutti gli altri cercando di sorridere 
"Ciao piccola star" disse Louis 
"Ieri siete stati fantastici" continuò 
"Non è stato niente di che. Una truffa come tante" dissi sentendomi accanto a Zayn 
"È stata una bella collaborazione" affermò Jack 
Bella collaborazione? A me aveva solo rovinato l'esistenza, se non avessi mai incontrato Niall non sarei mai stata così adesso. 
"Potremmo continuare a lavorare insieme" disse Harry 
"Non penso sia una buona idea" dissi 
"Perché?" Chiese Tom 
"É solo un mio pensiero" 
A interromperci fu Em, che entrò nel salone con il respiro affannato e il telefono in mano. 
"É Zack!" Disse guardando me, Jack e Tom 
"Dammi" dissi alzandomi e prendendo il telefono dalla sua mano 
"Pronto" 
"Ciao amore mio" disse 
"Non chiamarmi così" 
"Ma come? Quando scopavamo non ti lamentavi" 
"È successo anni fa, non devi mai più chiamarmi così! Che c'è?" 
"Dobbiamo vederci di presenza, ci sono dei problemi con la qualità della roba. Sei libera ora?" 
"Si" 
"Passo a prenderti tra un po'" 
"Ok. A dopo" 
Staccai e guardai Jack, se la roba non era buona avremmo avuto dei casini con i clienti. 
"Che ti ha detto?" 
"Mi passa a prendere ora, dobbiamo parlare di presenza" 
"Porta la pistola con te" disse Tom passandomene una, la presi e la misi nella mia borsa. 
Sentivo lo sguardo di tutti su di me, in particolar modo quello di Niall, che mi stava praticamente trapassando il corpo.
Presi il giubbotto e uscii fuori per aspettare Zack li, ero nervosa e non mi andava che mi facessero domande. 
Sentii la porta sbattere e vidi Niall raggiungermi, sbuffai nervosamente e alzai gli occhi al cielo, mi sembrava sempre la stessa scena ripetuta mille volte. Si sedette accanto a me e mi osservò, indossava i suoi Rayban ed io non potevo osservare i suoi occhi azzurri.
"Vuoi che ti faccia compagnia?" Disse 
"Perché dovresti?" Chiese sgarbatamente 
"Magari hai bisogno di aiuto" 
"Non ho bisogno del tuo aiuto" risposi secca "me la cavo da sola, esattamente come ho sempre fatto da quando sono nata" continuai
"Sei arrabbiata con me?" 
Come poteva essere così sfacciato? Come poteva essere così stupido e non capire nulla di quello che faceva. 
"Niall, torna dentro e lasciami in pace" 
"Quando fai così non ti sopporto! Qual è il problema? Che ti ho scopata e ora non voglio nulla da te? Questo è il problema? Credevi che sarei diventato il tuo fidanzatino? Lexi, lascia che ti dica una cosa, io non mi lego a nessuno, non voglio nessuno, mi diverto e basta e mi sembrava che tu avessi capito come sono fatto!" 
"Io ho capito come sei fatto, sei solo uno stronzo!" Dissi serrando la mascella 
"Non te la prendere e non ne fare una questione personale, lo sono con tutti" 
"Non la prendo sul personale, non mi interessa" mi alzai e mi misi a un centimetro dal suo viso 
"Non vorrei essere la tua fidanzata neanche se fossi l'ultimo uomo rimasto sulla terra" 
Nel frattempo vidi fare capolinea la macchina di Zack, alzai un sopracciglio in segno di indifferenza e me ne andai, lasciando Niall muto come un pesce.
Tutto quello che mi aveva detto era una bugia, quello che avevamo fatto era una menzogna, Niall non sapeva amare, o affezionarsi, sarebbe sempre stato il solito stronzo e il solito strafottente e io non potevo permettere che mi trattasse così, che facesse di me quello che voleva e quando voleva. 
Sentivo un dolore forte colpirmi tutta, era come un malessere continuo, una cosa che non avevo mai provato e che odiavo provare. 
Salii in macchina sbattendo forte lo sportello 
"Buongiorno" dissi a Zack
"Buongiorno. Nervosa?" Chiese 
Zack era un coglione ma era buono, gestiva il nostro piccolo circolo della droga, ed era abbastanza affidabile. 
"No. Spiegami che sta succedendo" 
"Abbiamo provato la nuova droga prima di venderla, e non è buona! Non possiamo vendere quello schifo, ci hanno fottutto, è costata un sacco!" 
"Dobbiamo parlarne con Ashton" 
"Quell'uomo è pericoloso, lo sai!" 
"E che facciamo? Lasciamo che ci freghi?" 
"Forse è meglio se lasciamo stare" 
"Non caliamo la testa difronte a nessuno Zack, mai" dissi osservandolo 
"Ok" 
"Bene, chiamalo e fammi sapere quando può vederci" 
"Lo farò" 
"Torno dentro, ciao Zack" dissi lasciandogli un bacio sulla guancia 
"Ciao piccola" 
Scesi dall'auto e pensai al breve periodo in cui io e lui avevamo avuto una piccola storia, ci eravamo divertiti insieme. 
Entrai dentro e chiesi a Tom, Em e Jack di parlare in privato, gli altri ragazzi non dovevano essere messi in mezzo. Raccontai ogni cosa e restammo d'accordo che avremmo incontrato Ashton tutti insieme. 
Quel ragazzo era davvero pericoloso, e discutere con lui non era mai facile. 
Quando tornammo dagli altri vidi Niall che mi osservava attentamente, come a volermi leggere dentro, ma l'unica cosa che avrebbe potuto leggere era un "ti odio" stampato sulla mia fronte.
 
 
Ero ubriaca, ballavo felice sulla pista da ballo, il mio corpo si muoveva a ritmo della musica, e l'alcol faceva sembrare tutto meravigliosamente perfetto. Eravamo in una discoteca e ci stavamo scatenando un sacco, o almeno quasi tutti, Niall era seduto su un divanetto e mi osservava attento, sentivo il suo sguardo addosso e questo mi faceva sentire come una bambina controllata dai propri genitori. 
"Ciao bellissima" un ragazzo mi si avvicinò e mi sorrise sfacciatamente, amavo i ragazzi sfacciati che sapevano prendersi quello che volevano, di solito era tutti degli stronzi, ma a me piacevano. 
"Ciao" risposi sorridendo 
Posò la sua mano sul mio fianco e iniziammo a ballare in modo più o meno spinto. 
"Ti va di tornare a casa con me?" Chiese 
Tentennai, non lo conoscevo nemmeno, ma ero ubriaca e in quelle condizioni non mi sembrava un'idea così assurda e sbagliata. Accettai e ci indirizzammo verso l'uscita 
"Ho dimenticato la borsa. Arrivo" dissi sorridendogli e indirizzandomi al guardaroba 
"Vai con lui?" Era Niall che si era affiancato a me 
"Si" 
"Non farlo" il suo sguardo era come pieno di suppliche e riuscii quasi a convincermi 
"Lasciami in pace" 
Mi prese dal polso e mi fece voltare 
"Non andare!" 
Era ubriaco e lo potevo sentire dal suo alito 
"Perché? Perché non dovrei Niall? Che vuoi da me? Non ne posso più! Mi fai uscire pazza. Prima mi vuoi, poi mi respingi, poi mi vuoi ancora e alla fine mi dici che non vuoi nulla. Chi ti credi di essere? Chi pensi che io sia? Una cretina? Non voglio essere presa in giro da te e sono stanca dei tuoi atteggiamenti da stronzo e lunatico. Quindi lasciami in pace" 
Dissi staccandomi da lui ma mi prese nuovamente per il polso 
"No!" 
"Perché?" Dissi esasperata
"Perché ti amo!" Urlò 
Sgranai gli occhi, incapace di proferire parola, era l'ultima cosa al mondo che mi aspettavo mi dicesse. 
Mi guardai attorno, ma ognuno sembrava preso dalle sue cose, nessuno badava a me e al ragazzo dagli occhi azzurri che mi aveva appena urlato che mi amava. 
Mi prese per un braccio e mi portò sul retro, io stavo ancora zitta, incapace di aprir bocca. 
"Cosa?" Dissi dopo un po' che Niall mi fissava 
"Sono un coglione e non ti merito, ti tratto male e non faccio mai la cosa giusta ma ti amo cazzo, ti amo dal primo momento in cui ho guardato i tuoi cazzo di occhi! Mi hai preso come nessuna aveva mai fatto e non lo so come ci sei riuscita, so solo che non faccio altro che pensare a te, e odio questa cosa perché mi sento di dipendere da te e io non voglio dipendere da nessuno! Vorrei prendere il cuore e buttarlo via, per non sentire nulla, ma non posso e ogni volta che ti guardo e mi parli il mondo diventa il posto più bello che c'è! Quando sto con te sono nel posto giusto, trovo il mio posto nel mondo. E sono ubriaco perso e tu sei così bella, e domani forse ti negherò ogni cosa ma ti amo Lexi, ti amo da morire"
Volevo aprir bocca e parlare, trovare tutte le parole per descrivere i miei sentimenti, ma restavo zitta. 
"Non dici nulla?" Disse 
Volevo dirgli che lo amavo anch'io, perché dannazione anch'io lo amavo, dal primo momento e non avevo fatto che negare, negare agli altri e a me stessa, quello che provavo.
Ma non ebbi la forza, non ebbi la forza per dirgli che lo amavo. 
"Non importa" disse abbassando la testa nervosamente, non avevo la forza di dirgli che lo amavo, ma trovai la forza per prenderlo e per poggiare le mie labbra sulle sue. Il mondo non esisteva più, eravamo solo io e lui, le sue labbra sulle mie e le nostre lingue che giocavano animatamente, sentivo il mio cuore battere forte e il mio amore per lui diventare così palese che mi chiesi come avevo fatto a nasconderlo anche a me stessa. Ma perché non riuscivo a dirglielo? La verità era che non mi fidavo di lui, ero terrorizzata. 
"Che significa questo?" Chiese staccandosi 
"Fai troppe domande quando sei ubriaco" dissi con un piccolo sorriso 
"Vieni con me?" Chiese 
Io annuii e presi la sua mano, ci indirizzammo verso la sua auto e andammo a casa sua. 
"Davvero stavi per andare con quello sconosciuto?" 
"Si" dissi incerta, sapevo che sarebbe stata una cazzata 
"Non conoscevi neanche le sue intenzioni" aprì la porta di casa sua nervosamente e mi fece entrare 
"Non aveva cattive intenzioni" 
"Solo scopare" 
Alzai le spalle, era la verità 
"Ci avresti scopato?" 
"Si" abbassai la testa 
Mi guardò pieno di disgusto e io avrei voluto sprofondare, si avvicinò a me 
"Sei mia Lexi! Te l'ho già detto" disse serrando la mascella 
"Non devi andare con nessun ragazzo! Mi appartieni!" 
Le sue parole erano dure e mi fecero innervosire perché questo suo "possesso" mi infastidiva. 
"Sono tua Niall?" Chiesi 
"Si!" 
"E tu? Tu sei mio?" 
I suoi occhi erano lucidi a causa dell'alcol e sembravano ancora più bello del solito. 
Non rispose e mi prese la mano, baciandola delicatamente. 
"Sei di Amy, sei di Janet, sei di ogni ragazza. Sai come mi fa sentire questa cosa?" 
Il fatto che lui si scopasse mezzo mondo mi faceva stare malissimo, era così frustrante e triste.
"Non sono mai stato di nessuno di loro, Lexi. Neanche per un secondo" 
Poggiò nuovamente le sue labbra sulle mie e il mondo non contava più un cazzo.
 
 
Quando riaprii gli occhi ero sul letto di Niall, indossavo solo l'intimo, ed ero coperta da un lenzuolo di un bianco candido. Allungai la mano verso Il biondo e lui dormiva beato, accarezzai i suoi capelli morbidi e lui aprii gli occhi lentamente, era la creatura più bella della mondo. 
Niall mi amava, amava me, anche se me l'aveva detto da ubriaco, perché come mi aveva detto lui: solo i bambini e gli ubriachi dicono sempre la verità.
"Buongiorno" dissi con un piccolo sorriso 
"Buongiorno" biascicò lui 
"Che serata" continuò 
Chissà se mi avrebbe detto ancora che mi amava, se dopo ieri il suo atteggiamento sarebbe cambiato oppure sarebbe ritornato il solito di sempre. 
"Movimentata" affermai 
"Ieri non mi hai risposto. Perché?" 
Non avevo risposto al suo ti amo, perché non ne avevo il coraggio e anche ora non riuscivo a fare uscire quelle due paroline dalla bocca. 
"Non lo so" 
"Non provi niente per me?" 
"Non è questo" 
"E allora cos'è?" 
"Non ce la faccio, non mi fido, non riesco a dirtelo" dissi sincera 
"Ah" disse deluso 
"Tu pensi davvero quello che mi hai detto ieri?" 
"Lexi,Non penso che da sobrio lo ripeterò" disse mettendo fine ad ogni mia speranza di sentirglielo ripetere 
"Si, lo so" 
"Ok" 
"Devo andare da mia mamma. Ci sentiamo dopo" dissi guardando l'ora e rendendomi conto che era tardi e mia mamma aspettava me per pranzare insieme. 
"Ok, a dopo Lexi" 
Mi alzai e mi preparai velocemente, andandomene. Era la situazione più assurda in cui mi ero trovata, ero terribilmente a disagio e non sapevo cosa fare, ci avrei pensato dopo e magari ne avrei parlato con mia mamma per avere qualche saggio consiglio da parte sua.
Lasciai casa di Niall con l'immagine di due occhi azzurri fissi sui miei e di labbra perfette che mi urlavano "ti amo".

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


"Tesoro, stai bene?" Disse mia mamma facendomi tornare alla realtà, eravamo sedute su un piccolo tavolo appartato, nel ristorante preferito di mia mamma. 
La mia testa era altrove, era a Niall. 
"Vorrei chiederti un consiglio" 
"Dimmi" disse comprensiva 
La sua espressione si fece curiosa e preoccupata, mia mamma era una donna estramamente bella, o almeno per me era perfetta, era forte e intraprendete, ed io avrei tanto voluto somigliarle di più. 
"C'è un ragazzo" 
"Davvero?" Disse interrompendomi 
"Si" dissi sorridendo 
"Lui mi ha detto che mi ama, ma io non ho avuto la forza di dirglielo" 
"E perché?" 
"Non mi fido di lui, ho paura che possa ferirmi in qualche modo"
"Ne sarebbe capace?" 
"Si, anche se so che lo fa inconsapevolmente. Lui è così tormentato, non so spiegarlo." 
"E tu lo ami davvero?" 
"Si" 
"È una cosa così bella amare, la cosa più bella che possiamo fare, ma devi imparare a fidarti di lui" 
"Solo che è continuo litigio, una guerra costante e a volte mi stanco, però poi in qualche modo lui mi stravolge" 
"Allora mi sa che dovrete impegnarvi entrambi e trovare un equilibrio, prova a parlargli" 
"Si, penso che lo farò" dissi mangiando la mia insalata 
"Parlami di lui, com'è?" Chiese emozionata 
"È bello, Mamma. È bello da far male" 
"Descrivilo" 
"Ha gli occhi azzurri, i più belli che abbia mai visto e che mi abbiano mai guardata. Ha i capelli biondi e sono sempre bellissimi anche quando li ha tutti in disordine. E poi le sue labbra, sono così perfette, così delicate. È solo bello, ecco tutto. Non si può descrivere" 
"Sembra speciale" 
"Lo è" dissi con un sorriso 
Niall era speciale, lo era in un modo tutto suo, ma lo era. 
Quando finimmo di pranzare riaccompagnai mia mamma a casa sua e poi mi indirizzai da Niall. 
Ero nervosa e non sapevo come gestire quella situazione, con Niall non c'era mai nulla di scontato o ovvio, ed io con lui non avevo mai il controllo di nulla. 
Bussai forte alla porta ma nessuno venne da aprirmi, mi chiesi dove fosse, la sua macchina era in casa eppure del biondo non c'era l'ombra. 
Dopo qualche secondo sentii la porta aprirsi e vidi comparire Amy. 
Fu come se il mondo mi fosse crollato addosso e non riuscii a parlare, restai li, immobile, finché Niall non raggiunse la porta 
"Lexi, ti posso spiegare tutto" disse 
Amy aveva un sorriso perfido sul volto ed io ebbi voglia di spaccarle la faccia. 
"Non importa" dissi "ero solo passata per parlarti di una cosa ma te la dirò un'altra volta" continuai tentando di evadere da quella situazione e di chiudermi in macchina e piangere. 
"No, aspetta!" Niall mi bloccò da un braccio mentre io stavo per aprire lo sportello dell'auto 
"L'ho chiamata ed è qui solo perché voglio chiudere con lei! È arrivata poco fa e non gli ho ancora parlato" 
Lo osservai, indecisa se credergli o meno. 
"Fidati di me" disse 
"Non è una cosa semplice" 
"Dammi una possibilità per farti capire che puoi fidarti!" 
"Ok" dissi abbassando lo sguardo 
"Ora ci parlo e la faccio smammare!" 
"Sto con voi" dissi certa 
"Sicura?" Chiese 
"Più che sicura" dissi sorridendo e superando Amy per entrare in casa. Volevo vedere la faccia di quella stronza quando gli avrebbe detto che non doveva più stargli intorno.
Entrammo in casa e Amy mi guardò confusa 
"Niall, che c'entra lei? Ti ho detto mille volte che non farò mai qualcosa a tre!" 
Sgranai gli occhi e osservai Niall che mi guardò con sguardo ovvio, come se fosse normale. 
"Non sei qui per questo" disse Niall 
"E allora?" Disse alzando le braccia e con sguardo interrogativo 
"Amy, non dobbiamo vederci più, o almeno non più in quel senso" disse il biondo 
"Cosa? Perché? Per questa troietta" 
Andai per aggredirla ma Niall mi si mise davanti e mi prese per i fianchi 
"Rilassati, uragano" disse soffiando sulle mie labbra, gesto che mi calmò in modo assurdo.
Si voltò nuovamente verso Amy 
"Non chiamarla mai più così" 
"Cos'è ora? La tua ragazza?" 
"No, cioè forse, non lo so. Ma non posso più vederti" 
"Fa come ti pare! Tanto torni sempre Niall, lo sai" disse prendendo la sua borsa e indirizzandosi verso la porta 
"Ciao Amy" dissi sorridendole con sguardo da stronza, lei non rispose e chiuse la porta in modo rude. 
"Ti diverti così tanto?" Disse Niall ridendo e guardandomi 
"Da morire"
"Che dovevi dirmi?" Disse poi buttandosi sul divano. 
Era incredibile come Niall riuscisse a sembrare indifferente ad ogni cosa, tutte le situazioni lo sfioravano ma non lo colpivano mai. 
"È solo che non so come comportarmi dopo ieri" dissi sinceramente 
"Neanche io. Lexi, io non sono bravo in queste cose"disse osservandomi 
"Baciami" dissi 
"Cosa?" 
"Fallo e basta!" Risi 
Si avvicinò e mi lasciò il bacio più bello di sempre. 
Eravamo confusi e indecisi, ma quel bacio annullava ogni incertezza.
 
 
"Posso chiederti una cosa?" Disse Niall mentre mi osservava attento sdraiato sul letto
"Si" dissi guardandomi allo specchio e sistemandomi i capelli. Mi stavo preparando per andare con Em a fare shopping.
"Perché quando ho portato Amy al ripostiglio ti sei arrabbiata così tanto?"
Feci un sospiro e mi voltai a guardarlo 
"Perché voglio che in pochi sappiano quello che faccio" 
"Per tua mamma? Perché non vuoi che lo venga a sapere?" 
"Si" 
Non mi piaceva parlare di quelle cose, mi rendevano nervosa e ogni volta cercavo di sviare ogni conversazione. 
"Devi parlare con Mike e dirgli che non gli darai più soldi e smetterla con questo lavoro" disse alzandosi e venendomi incontro 
"A me piace il mio lavoro" 
"Penserò io a te, basterà che lo farò solo io, ma ti prego tiratene fuori" 
"Tu? Niall senza offesa ma sei la persona più scostante del mondo e anche quando non voglio dipendere da te!" 
Mi fissò e io mi resi conto che avevo scelto delle brutte parole, che lo avevano ferito.
"Non era quello che volevo dire" dissi osservandolo 
"Invece era proprio quello che volevi dire, Lexi" 
Abbassai lo sguardo ammettendo a me stessa che pensavo davvero quelle cose. 
"Niall, io.." 
"Fa niente, devo andare dai ragazzi, ci sentiamo più tardi"
Si allontanò, indirizzandosi verso la cucina 
"Aspetta" dissi fermandolo 
"Mi dispiace per quello che ti ho detto. E poi ti ho già detto che Mike non mi molla" 
"Perché gli dovevi quei soldi?" 
"Glieli doveva mio papà, prima che morisse si era indebitato con Mike e la sua banda, poi è morto e da allora ho pagato io tutti i suoi debiti" 
"Vorrei solo trovare un modo per liberarti di lui" 
"Niall.." Dissi mettendo una mano sul suo viso e guardandolo negli occhi 
"In questo momento non mi interessa di Mike..Voglio solo provare ad essere felice.. Con te!" 
Mi prese e mi baciò sulla fronte, in un modo così protettivo che mi stupii. 
"D'accordo piccola" disse stringendomi a se.
Alzai il mio viso verso il suo e lasciai un bacio fra le sue labbra, sentendomi come una che dopo minuti interi torna a respirare, sapevo che Niall si stava arrabbiando quando gli avevo detto quelle cose e non mi andava proprio di stare li a guardare mentre iniziava a trattarmi male, perché sapevo che era quello che avrebbe fatto. 
"Devo andare" dissi con un minuscolo sorriso, Em mi aspettava a casa sua ed era già pronta. 
"A dopo" disse lui semplicemente 
Il suo cambiare umore così facilmente mi mandava ai matti. 
Presi le mie cose e andai via. 
 
 
Io e Em eravamo andate a prendere un caffè e avevamo incontrato Peter, era un nostro amico ed eravamo stati insieme a qualche festa, era simpatico e con lui non ti annoiavi mai. Così si era unito a noi e stavamo andando a cenare insieme. 
"Lei cosa vuole?" Disse il cameriere guardandomi 
"Prende un hamburger e delle patatine" 
"Perfetto" 
Prese l'ordinazione e andò via 
Il locale era silenzioso e tranquillo, ma quella pace fu rovinata da un forte rumore alla porta, era Niall con Harry e Liam che mi guardavano dispiaciuti. 
Il biondo si indirizzò verso me, mi alzai e gli sorrisi, non capendo che cosa stesse succedendo 
"Ehi" dissi 
"Vieni fuori" disse categorico
Era nervoso e lo potevo capire da ogni suo movimento. 
"Scusate" dissi ad Em e Peter e mi indirizzai verso fuori. Il ragazzo aveva gli occhi sgranati e sembrava preoccupato 
"Che succede?" Chiesi tentando di capire che cosa stesse accadendo 
"Non devi più uscire con quello li" 
"Peter?Neanche lo conosci" 
"Non devi più uscirci, Lexi!" 
"Perché?" 
"Ci sono tante cose che non sai di lui!" 
"Cosa?" 
"È pericoloso" 
Scoppiai a ridere e lo osservai 
"Pericoloso? Peter? Niall torna a casa" dissi voltandomi ma una mano afferrò con forza il mio polso 
"Ahi" dissi sentendo la sua stretta troppo forte, mi portò verso lui, il suo petto era attaccato al mio e il suo sguardo infuocato era sui miei occhi. 
"Non ridere! Sono serio. Prendi le tue cose e torna con me" 
"Non sono la tua bambola Niall. Non puoi comandarmi!" 
Si staccò e si indirizzò verso il locale senza dirmi nulla, lo raggiunsi e lo vidi mentre prendeva la mia borsa e il giubbotto e lanciava uno sguardo mortale a Peter. 
"Che fai?" Dissi quasi urlando e senza rendermi conto che io e Niall avevamo appena distrutto la pace di quel luogo. 
Non mi rispose, mi prese per il polso e mi trascinò fuori. Senza dire parola mi prese e mi fece salire sull'auto, in modo brusco e violento. 
A volte mi sembrava di poterlo capire, di conoscerlo, ma in quei momenti mi rendevo conto che con lui sarebbe stato tutto impossibile e ingestibile.
Liam e Harry erano con noi in auto e non avevo sentito neanche una parola uscire dalle loro bocche, se ne stavano li zitti. 
"Non devi mai più permetterti Niall! Chi credi di essere?" Urlai 
"Voglio solo che tu stia lontana da quello tizio. È pericoloso? Puoi fidarti di me?" 
"Tu sei pazzo!" 
"Non urlare!" 
"Smettila di comandare" 
"Lexi, sta zitta" 
"Spiegatemi che succede!" Dissi guardando Liam e Harry 
"Niall dille tutto" disse Harry 
"Lo farò ma non adesso" disse il biondo con gli occhi fissi sulla strada 
Mi arresi e lasciai che la mia testa si poggiasse sul sedile, respirai profondamente e tentai di trattenere le lacrime, non dovevo più piangere per lui. 
Il mio telefono vibrò, lo afferrai, era Em. 
"Chi è?" Disse Niall 
Non risposi e lessi il messaggio 
"Che cazzo di problemi ha quel pazzo? Tutto ok? 
Em xx" 
Non le risposi e bloccai il telefono, io non lo sapevo che problemi aveva Niall , non sapevo cosa dirle. 
"Rispondimi!" 
"Lasciami a casa" dissi semplicemente 
Lui sbattè la mano sul volante e io lo osservai, ma ormai nessun suo gesto mi stupiva più. 
Nessuno disse più nulla e quando arrivammo a casa mia me ne andai senza dire nulla.

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


Quando entrai in casa sbattei forte la porta e mi sembrò che il rumore fece tremare tutto dentro quella casa. Le mie guance erano bagnate da lacrime che ormai erano arrivate fino al collo, entrando gettai a terra una sedia che si trovava vicino al tavolo e mi buttai sul letto in preda al nervosismo. 
Misi la mia testa tra le mani e tentai di respirare, dovevo calmarmi, dovevo ragionare. 
Perché si comportava in quel modo? Perché non potevamo essere semplicemente felici? 
Mi distesi sul divano e restai li a fissare il soffitto, lo feci per un tempo abbastanza lungo, finché non sentii bussare. Sapevo già che era Niall perciò non mi curai neanche di guardare dallo spioncino e aprii la porta di scatto. Lui era li, i suoi occhi puntati su di me come a volermi leggere dentro e i miei pugni serrati. 
Entrò senza che mi desse il tempo di parlare e poi si voltò ad osservarvi nuovamente. 
"Non volevo essere così irruento, ma non devi vedere quel ragazzo, è veramente pericoloso, devi credermi" 
"Tu sei pazzo Niall, ed io sono stanca" 
"Che vuoi dire?" 
"Niall, forse noi due non funzioniamo, ci hai mai pensato?" 
"Neanche per un secondo!" 
"Io ci sto pensando invece! tu sei ingestibile, lo capisci? Pensi di potermi comandare come ti pare, di poter fare di me quello che vuoi. Niall noi non abbiamo equilibrio, non andremo mai bene insieme" 
"Mi stai lasciando?" 
"Siamo mai stati insieme? Non mi sono sentita la tua ragazza neanche per un secondo Niall. Mi sono sempre e solo sentita un giocattolo nelle tue fottutissime mani!" Urlai 
"Ti ho detto cose che non ho mai detto a nessuno, Lexi! Mai" disse avvicinandosi e stringendo i pugni 
"E lo sai quanto per me questo sia stato difficile!" Continuò 
"Si, hai detto tante cose, appena saprai dimostrarmele ne riparleremo!" 
"Non fare la saputella con me" 
"E tu non fare lo stronzo con me!" 
"Voglio solo proteggerti!" Disse urlando e facendo cadere un piatto dal tavolo, che si ruppe in mille pezzi. 
"Non ho bisogno della tua protezione, so cavarmela da sola" 
"Quel Peter ha stuprato una ragazza!" Urlò nuovamente 
Spalancai gli occhi, incredula. 
"Che c'è? Non parli? L'ha fatto, Lexi. L'ho visto con i miei occhi e l'ho preso a pugni io stesso, era la sorella di un mio amico" 
"Non è possibile" dissi incredula 
"Non mi credi?" Disse esasperato "pensi possa inventarmi qualcosa del genere?" 
Scossi la testa, facendo segno di no. 
Adesso sapevo che aveva i suoi motivi per essere preoccupato, ma il modo in cui si era comportato era comunque sbagliato, poteva evitare tutte quelle scenate. 
Fece un grosso respiro e si passò la mano fra i suoi bellissimi e sempre perfetti capelli. 
"Ma tu non ti fidi di me, tu non mi credi. Tu vuoi tutto semplice, Lexi. Ed io non sono semplice e lo sai. Stare con me ti spaventa e adesso stai scappando. Ma forse hai ragione, è meglio che prendiamo strade diverse" 
Prese il suo giubbotto e se ne andò senza darmi il tempo di controbattere. 
Crollai sul muro e piansi.

L'indomani mi alzai controvoglia, ancora scossa dalla notte precedente, avevo pianto tutto il tempo e avevo dormito pochissimo. Avevo guardato il numero di Niall, indecisa se chiamarlo o meno, ma forse avevo bisogno di pensare, di capire cosa volevo davvero. 
Niall mi faceva paura, il suo carattere e il suo modo di vivere la sua vita mi terrorizzavano, avevo paura di non potercela fare, di uscirne distrutta e lui aveva ragione, stavo scappando.
A piccoli passi raggiunsi la cucina e mi versai del latte su una tazza, mi sentivo debole, come se il mio corpo fosse collegato con la mia mente e il mio cuore, e anche lui stesse soffrendo. 
Mi sedetti e fissai un punto davanti a me, come se fosse la cosa più interessante del mondo. Gli occhi azzurri di Niall fecero capolinea nella mia mente, e piansi nuovamente, era come se avessi talmente tante lacrime da buttare fuori che gli occhi non ne erano capaci. Il mio telefono squillò, lo afferrai e osservai chi fosse, era Em, staccai la chiamata e non risposi, non avevo la forza per spiegarle ogni cosa, ma prima o poi dovevo parlarle e dirle che doveva stare lontana da Peter. Quel Peter che con noi era sempre stato dolce e gentile, in realtà era una persona diversa. 
Mi indirizzai in bagno e mi osservai allo specchio, i capelli arruffati e gli occhi rossi dal pianto
"Che gran casino, Lexi" sussurrai tra me e me
Perché la mia vita non poteva essere tranquilla? Perché dovevo sempre combattere con qualcosa di troppo grosso per me? Era in quei momenti che avrei voluto tornare bambina, quando l'unico pensiero è quello di scegliere a che gioco giocare, quando è tutto fuori portata e qualcun altro fa le cose al tuo posto. 
Avrei voluto scappare ma dovevo essere matura e parlare con Niall, dovevo guardare quegli occhi che tanto adoravo e dirgli tutto, dirgli che anch'io l'amavo e dirgli che non voglio scappare da lui, che lo voglio aiutare, che voglio colmare quel vuoto, che voglio renderlo felice. Ma avrei avuto mai la forza per farlo? Lui me l'avevo detto, aveva detto che mi amava, anche se era ubriaco e folle, e lo pensava davvero. 
Mi infilai sotto la doccia e lasciai che i miei pensieri facessero il loro corso. 


Quando raggiunsi il ripostiglio erano già tutti lì ma di Niall non c'era neanche l'ombra, mi chiesi dove fosse e mi preoccupai sapendolo li fuori a fare chissà cosa. 
"Lexi, posso parlarti?" Disse Liam 
"Si" 
Uscimmo fuori e mi sedetti sul dondolo, osservando il castano che cercava di spiegarmi qualcosa. 
"Niall stanotte è andato fuori di testa dopo che è stato da te" 
"Che gli è successo?" Chiesi alzandomi preoccupata 
"Si è ubriacato, è andato dal padre, ha distrutto la sua stanza e si è chiuso li dentro!" 
"Dal padre?" 
"Si" 
"Mi aveva detto che era morto" 
"È quello che dice, lui lo odia da quando ha iniziato a frequentare un'altra donna" 
Riflettei, pensando che Niall mi aveva mentito su una cosa importante. 
"Dove abita suo papà?" 
"Ti accompagnano io, andiamo" 
Prendemmo la sua macchina e camminammo veloci per le strada di Los Angeles.
"Solo tu puoi calmarlo, per questo ho chiesto il tuo aiuto" disse Liam 
"Io non so calmarlo Liam, io non so gestirlo" 
"Invece si, anche se pensi che non sia così" 
Annuii, sperando che avesse ragione. 
Non appena arrivammo davanti casa del padre di Niall mi stupii di quanto grande fosse quel posto. 
Liam bussò forte alla porta e ad aprirci fu un uomo dall'aria stanca, i suoi occhi erano azzurri, e capii da chi aveva preso Niall. 
"Salve ragazzi, per fortuna siete arrivati. Io sono Bob" disse porgendomi la mano e facendo un lieve sorriso 
"Lexi" risposi sorridendogli 
"Finalmente siete qui. Ciao ragazzi" disse una donna dai capelli castani spuntando da una porta 
"Io sono Anne" disse porgendomi la mano 
Sembrava una donna gentile, una persona tranquilla, mi chiesi perché Niall la odiasse così tanto. 
"È bello conoscerti, anche se non è una bella occasione"continuò sorridendomi 
"Piacere mio" 
"Liam, accompagnala tu di sopra" disse Bob abbracciando la donna, come a volerla consolare. 
Sorrisi e salii sopra con Liam, mi portò davanti alla stanza del biondo e poi svanì. 
Feci un grosso respiro e bussai 
"Papà, vattene!" Mi urlò 
"Sono Lexi" 
Non rispose e io appoggiai la testa alla porta, stavo così male per lui, avrei voluto vederlo felice. 
"Ti prego, aprimi" 
"A che scopo? Lexi, vattene! Perché sei qui?" 
"Perché voglio aiutarti" 
"Non ho bisogno del tuo fottutissimo aiuto!" 
"Non me ne vado finché non mi apri" 
"Sono un peso per te, perché non vai via?" Mi urlò 
"Perché ti amo!" Urlai 
"Ti amo come non ho mi amato nessuno" dissi sbattendo un pugno sulla porta 
"E vorrei non amarti, Niall. Perché sei pazzo, sei scostante e scorbutico, e sei un fottuto casino! Ma ti amo, e quindi non posso andarmene, non voglio andarmene!" 
Non sentii più nessun rumore, mi misi spalle al muro e caddi a terra. Avevo appena detto ad alta voce che l'amavo e lui mi aveva risposto con un silenzio assordante. 
Dopo qualche minuto sentii aprire la porta, e la sua testa bionda spuntò dal buio della sua camera, i suoi occhi erano arrabbiati, ma il suo corpo sembrava quasi essersi rilassato, era bellissimo pure in quelle condizioni. 
Mi alzai e mi misi difronte a lui, presi la sua mano e la strinsi alla mia. 
"Ho bisogno di te, Lexi" disse guardandomi negli occhi, e quello era un "ti amo" camuffato ed io lo sapevo. 
"Anch'io" dissi posando le mie labbra sulle sue che mi erano tanto mancate. 
Quello stupido e arrabbiato uomo aveva bisogno di me, ed io sarei stata li per lui.

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


Quando ci staccammo da quel meraviglioso bacio mi sembrò di aver perso la cognizione del tempo. Osservai gli occhi di Niall, erano lucidi, come se avesse pianto a causa di tutto quel nervosismo e probabilmente l'aveva fatto davvero. 
"Che hai combinato?" Dissi lanciando uno sguardo alle sue spalle e vedendo la stanza completamente distrutta, le lenzuola del letto erano tutte sfatte, il comodino era a terra insieme a fogli sparsi e foto e poi un piccolo lume era ai piedi dell'armadio. 
Non mi rispose ed io entrai in quel casino di stanza, poi mi voltai e andai a chiudere la porta, mi poggiai spalle al muro e osservai lui che si sedeva sul letto di fronte a me e mi fissava. 
"Perché hai fatto tutto questo?" Chiesi dolcemente, sapevo che con lui dovevo avere pazienza, che con il tempo mi avrebbe dato le sue risposte. 
"Ero arrabbiato" 
Mi avvicinai a lui e mi sedetti al suo fianco. 
"Perché?" 
"Per quello che mi hai detto stasera, cercavo solo di proteggerti. Poi ho bevuto e la situazione mi è sfuggita di mano" 
"Mi avevi detto che tuo papà era morto" dissi 
"Per me lo è" 
"Perché?" 
"Perché? Mia mamma è morta due anni fa e lui si è rifatto una vita del cazzo con quella li!" 
"Cerca solo di andare avanti, Niall. È pur sempre tuo papà, ti vuole bene" 
"Non mi vuole bene! Io sono il figlio sbandato, quello poco raccomandabile, non siamo mica tutti come i figli della sua amorevole compagna. Lui si è rifatto una famiglia ed io non ne faccio parte, per questo lui per me è morto" disse duro 
"Mio padre è morto davvero e vorrei avere la fortuna di averlo con me. Tu sei fortunato ad avere tuo papà" 
"Lexi.. Io" disse "non parliamone!" Aggiunse 
"Avrei solo voluto che non mi dicessi l'ennesima bugia" 
"Mi dispiace" 
Ed era una delle poche volte in cui avevo sentito Niall dire quella parola. 
"Non farlo più. Niente più bugie, Niall. Per favore. Se vuoi dirmi una cosa me la dici ma preferisco non sapere nulla se poi devi dirmi una cazzata" 
"D'accordo" disse con aria quasi stanca 
"Devi imparare a gestire la tua rabbia, distruggere tutto non è la soluzione perché adesso dobbiamo sistemare tutto" dissi ridendo 
Lui rise insieme a me e si passò una mano fra i capelli. 
"Dobbiamo per forza?" Chiese mostrandomi una fila perfetta di denti 
"Certo" dissi spintonandolo
Lui si avvicinò e mi baciò, quando si staccò rimase a un centimetro dal mio viso e mi sorrise
"Ti amo, Lexi" disse soffiando sulle mie labbra. Era la prima volta che me lo diceva da lucido, senza alcool o altro. Il mio cuore parve aumentare la sua velocità e sembrò che volesse uscire dalla gabbia toracica. 
Feci un sorriso felice e strinsi la sua mano 
"Ti amo anch'io" 
"Anche dopo tutto quello che ti faccio passare?" Mi osservò e i suoi occhi mi parvero un immenso pozzo di blu 
"Si, anche dopo tutto questo"
 
 
Quando finimmo di sistemare quel casino guardai l'ora, erano le 14:00 e io e gli altri avremmo dovuto incontrare Ashton. Con tutto quel trambusto me ne ero quasi dimenticata, erano passati pochi giorni eppure a me sembrava passata un'eternità. 
"Devo andare da Ashton insieme agli altri!" Dissi a Niall 
"Posso venire con te?" 
"No" 
"Lexi" 
"Niall, non metterti in mezzo!" Dissi con un tono che anche a me parve troppo duro. 
"Allora ti aspetto dopo da me?" 
"Ok" dissi stupita che si fosse arreso così facilmente.
"Ti porto io dagli altri. Liam sarà andato via. Però ce ne andiamo dalla finestra"continuò 
"No! Adesso scendiamo, salutiamo e andiamo via" dissi seria 
"Lexi non voglio" 
"Fallo per me!" Lo supplicai 
"Ok" disse sbuffando e uscendo 
Scendemmo giù e Bob ed Anne erano seduti sul divano che aspettavano, ci avvicinammo e Niall aveva l'aria di uno che stava per andare al patibolo. 
"Noi andiamo, è stato bello conoscervi" dissi sorridendo e salutando i due 
"È stato un piacere conoscere te. Grazie mille" disse Anne abbracciandomi e lasciandomi sorpresa 
"Lexi, andiamo" disse Niall davanti la porta mentre suo papà lo osservava con aria triste. Bob doveva soffrire molto nel vedere il figlio ignorarlo e odiarlo così tanto. 
Mi indirizzai verso il biondo che mi prese per mano e uscimmo da quella casa in cui in sole poche ore avevo scoperto e visto tantissime cose.
Quando salimmo in macchina Niall non parlò per tutto il tragitto e io non gli posi nessuna domanda, stava pensando a molte cose e io non dovevo intromettermi, in più ero nervosa per l'incontro con Ashton. 
Arrivammo al ripostiglio e io mi incamminai verso la porta quando Niall mi fermò 
"Grazie per oggi" disse 
"Non devi ringraziarmi" 
Annuii e mi superò per aprire la porta. 
"Finalmente! Andiamo?" Disse Tom vedendomi 
"Si" risposi io 
Presero le loro cose e si indirizzarono in auto, prima di raggiungerli mi voltai verso Niall e gli sorrisi cercando di fargli capire che sarei stata bene e che non mi sarebbe accaduto nulla. 
"Se ti succede qualcosa vado fuori di testa" disse nervoso 
"Starò bene" dissi baciandolo
"A dopo" continuai staccandomi da lui e correndo dagli altri 
"Smuovi il culo" urlò Em 
"Arrivo" dissi alzando le mani e salendo in macchina.
Quando arrivammo nel luogo dell'incontro tutto mi parve troppo silenzioso, troppo calmo e questo mi fece venire i brividi. 
Due macchine arrivarono veloci nel grande piazzale, erano più di noi e questo mi spaventava. 
"Salve" disse Ashton scendendo dall'auto e sorridendoci, era un ragazzo alto dallo sguardo che faceva venire i brividi. 
"Ashton" disse Jack 
"Allora, mi hanno detto che avete qualche lamentela" disse con un sorriso cattivo 
"Ci hai dato della droga di cattiva qualità" dissi 
Lui rise come se mi stesse prendendo per il culo, e questo mi fece salire i nervi. 
"Come siamo nervose, Lexi. E che volete da me?" 
"Ridacci i soldi" 
"Ridarvi i soldi?" Rise lui "non se ne parla. Sapete come si svolgono le cose con me, niente rimborsi" 
"Non puoi fregarci così!" Disse Tom 
"Ashton, ridacci i soldi" dissi stringendo il pugno e notando che eravamo praticamente circondati 
"Altrimenti?" Disse guardandomi e puntandomi una pistola, deglutii nervosamente e spalancai gli occhi
"Che cazzo fai? Ashton posa quella cazzo di pistola!" Disse Jack 
"Jack questa ragazzina parla troppo!" 
"Non parli più?" continuò poi fissandomi.
Non resistetti e uscii la pistola anch'io, puntandogliela. Giuro che ero disposta a ficcargli una pallottola in testa se avesse continuato a dire cazzate. 
"Mi piaci! Sai il fatto tuo" rise lui osservandomi, tutti intorno a noi erano fermi e aspettavano una mossa. 
"Ma sei solo una ragazzina stupida e innocente!" 
"Giuro che ti ammazzo! Dacci i nostri soldi" dissi nuovamente 
L'unica cosa che sentii fu uno sparo e un dolore alla spalla, abbassai lo sguardo e poggiai una mano sul quel punto. Mi aveva sparato.
Poi un altro sparo fece eco nel piazzale isolato, vidi Ashton colpito a una gamba accasciarsi a terra, mi voltai e vidi Niall con una pistola in mano. 
Corse verso di me e nel frattempo mi accasciavo a terra per il troppo dolore, tenevo la mano stretta sulla mia spalla e il sangue scorreva veloce. 
"Lexi" disse Niall afferrandomi 
"Tu non mi ascolti mai" dissi ridendo stanca e dolorante. 
Era lì, era lì per me, voleva proteggermi. 
"Sei una combina casini, Lexi!" Disse 
Fu l'ultima cosa che sentii prima di svenire.
 
Aprii lentamente gli occhi e notai il tetto bianco che si trovava sopra di me, non ero nella mia stanza, ero nella camera da letto di Niall. 
Sbattei le palpebre più volte, cercando di riuscire a tenere gli occhi aperti, mi sentivo intorpidita e un dolore fastidioso proveniva dalla mia spalla, abbassai la testa verso destra e notai un grosso cerotto su di essa, il medico doveva avermi già ricucita. 
Mi girai a sinistra e vidi il biondo sdraiato accanto a me, dormiva tranquillo ed io sorrisi. 
Niall era stato lì tutto il tempo, ad osservarmi mentre parlavano con quel coglione di Ashton, mi aveva presa mentre stavo per svenire e a quanto pare adesso si stava prendendo cura di me. 
Sapevo che era stata la dottoressa Rose a medicarmi, era la cugina di Em e ogni volta che in qualche modo ci facevamo del male lei ci aiutava perché essendo dei truffatori non potevamo andare in ospedale. 
"Niall" biasciai cercando di svegliarlo 
Lui aprì gli occhi lentamente e alzò il suo viso 
"Amore" disse felice 
Ed era la prima volta che mi chiamava in quel modo, "amore" era la parola più bella che le sue labbra potessero pronunciare. E sentii ogni dolore sparire al suono di quella parola. 
Anche lui si rese conto che era la prima volta che mi chiamava così e abbassò la testa pieno di imbarazzo.
"Ciao" dissi con un piccolo sorriso 
"Come stai?" Chiese 
"Potrei stare meglio. Da quanto dormo?" 
"Da ieri sera. I ragazzi erano qui fino a poche ora fa ma erano stanchi e sono andati via. È stata Rose a ricucirti" 
"Quella donna è una santa" 
"Mi hai fatto spaventare, Lexi" disse serio
"Mi dispiace" 
"Poteva farti del male, potevi morire" 
"Ma sto bene" 
"Non hai idea di quello che ho passato, non posso perderti" 
"Non mi perderai" dissi stringendo forte la sua mano 
"Hai sparato ad Ashton?" 
"Si" 
"Adesso ti verrà a cercare" dissi preoccupata 
"Deve ritenersi fortunato se non gli ho sparato dritto in testa" 
"Non volevo mettessero in mezzo anche te" 
"Se ci sei dentro tu, ci sono dentro io"
Sapevo che adesso non ero più da sola ad affrontare le mie cose, che lui mi stava accanto, che era lì per proteggermi. 
"Ha chiamato tua mamma" 
"Che gli hai detto?" Dissi preoccupata 
"Che avevi dimenticato il telefono da me" 
"Perfetto" 
Non parlai più, il dolore alla spalla era più forte e sentivo di poter impazzire a stare ferma il quel letto.
"Grazie" sussurrai poi "per tutto. Ti amo Niall" continuai 
Lui non rispose mi baciò sulla fronte
"Sono qui per te" 
Poi si alzò e sparì nell'altra stanza, io sentii che il sonno stava per impadronirsi nuovamente di me, mi sentivo così stanca. 
 
 
Quando riaprii gli occhi vidi Harry seduto accanto a me, gli sorrisi e lui strinse la mia mano. 
"Buongiorno bambola" disse con la sua perfetta voce roca
"Ciao riccio" 
"Il tuo salvatore è uscito a comprare delle medicine per te, non voleva muoversi, l'ho costretto io" rise 
"Come stai?" Continuò poi 
"Adesso sto bene" 
"Niall era preoccupatissimo, a quanto pare voi due ormai state insieme" il suo tono era strano, come se non fosse realmente felice per noi. 
"A quanto pare. Perché lo dici come se non fossi felice per me?" 
"Non lo sono Lexi" disse sorridendomi amaramente "tu mi piaci. Come potrei essere felice nel vederti con un altro? Con Niall?" 
Il peso di quelle parole mi crollò addosso, non pensavo di piacergli così tanto, non pensavo potesse starci male. 
"Pensavo avessimo chiarito" 
"Perché lui e non io?" Chiese 
"Non lo so Harry, non è stata una mia scelta, sono sempre stata sua" 
"Lo so. E a volte questa giustificazione mi basta, altre volte invece penso che io potrei renderti più felice di lui. Voglio dire, sei davvero felice con lui?" disse guardandomi.
Mi pose la stessa domanda che io non facevo altro che ripetermi ogni volta, ero felice con lui? 
Il nostro non era un rapporto sano, non avevamo un equilibrio, eravamo sentimentalmente instabili e super scostanti, ma io lo amavo, amavo quel biondo con tutte le mie forze, e poco importava se eravamo un casino, io l'avrei amato comunque. 
"Non potrei stare con nessun altro, Harry. È lui, deve essere lui" 
"Ti spezzerà il cuore" disse cosciente di ogni sua parola 
"Lo so" 
"E a te va bene?" 
"Lo amo, Harry" dissi con fare ovvio. 
Spezzarmi il cuore? Niall l'aveva fatto mille volte e altre mille lo avrebbe fatto, ma ormai a me non importava più. 
"Anche lui ti ama molto" 
"Davvero?" Ero sempre felice nel sentire l'accostamento della parola "amore" al nome mio e a quello di Niall. 
"Non ha mai fatto questo per nessuna ragazza. L'ho visto escogitare mille modi per portarsi a letto qualcuna o per mollarla, ma non l'avevo mai visto impegnarsi così tanto per tenersene una"
Sorrisi senza dire nulla, quelle parole erano poesia. 
"Lexi, ci hai stravolti tutti" 
Cercai di alzarmi malamente, per mettermi seduta sul letto. 
"Ahi" mi lamentai mettendo la mano sulla spalla dolorante 
"Ehi, ragazzaccia, che fai?" Rise lui 
"Sta zitto!" Risi io mettendomi bene 
"Harry, sei meraviglioso, sei l'essere umano migliore che conosco, sul serio. Sei così buono e gentile. 
Troverai una ragazza che si innamorerà follemente di te. Troverai la tua persona" 
"Dici che per trovarla devo atteggiarmi da ragazzaccio come Niall?" Disse ridendo 
"Come ragazzaccio ci basta già lui. Tu sii solo te stesso" 
"Ti voglio bene" mi disse "e sono felice per te e Niall. Solo che sono un po geloso, ma passerà" 
"Ti voglio bene anch'io Hazz" 
Dissi tentando di abbracciarlo 
"Fai pena negli abbracci" rise 
"Ehi, sono mezza rotta" dissi sul suo collo 
A un tratto qualcuno bussò forte alla porta, era Niall che ci fissava con la mascella tesa. 
"Ciao" Risi io, sapevo che non gli piaceva quella scena ma a me poco importava, volevo bene ad Harry. 
"Disturbo?" Disse 
"Non fare lo sgarbato" dissi 
"Già, biondo, relax! Io vado, c'è Zayn che mi aspetta a casa. A domani bionda" disse lasciandomi un bacio sulla fronte e strizzando l'occhio. 
"A domani, Hazza" dissi ridendo 
Il riccio andò via e Niall avanzò verso me. 
"Ti ho preso le pillole che la dottoressa ti ha prescritto. Devi stare sdraiata, Lexi" disse con voce atona 
"Che c'è?" Dissi già stufa 
"Da quando avete legato così tanto?" 
"Da sempre" 
"Bello!" 
"Niall.." Dissi osservandolo "vieni qua" 
"No" 
"Ti prego" dissi mettendo il broncio 
Sbuffò e si avvicinò a me, sedendosi sul letto. Lo presi dal colletto della maglia e lo baciai, lasciai che quel bacio mettesse fine a una discussione senza senso, e mi gustai il sapore delle sue labbra bellissime. 
"Ti amo" sussurrai a un centimetro dalle sue labbra, lui baciò il mio naso e poi mi lasciò un bacio a stampo. 
Non rispose dicendomi di amarmi, sapevo che per lui era difficile dirlo, ma sapevo anche che lo pensava, che mi amava davvero.
"Che ti va da mangiare?" 
"Stupiscimi" Risi 
"Lo farò" disse ammiccando e alzandosi dal letto.

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


POV NIALL 
Mi svegliai di soprassalto, dopo il solito incubo, ero sudato e il mio cuore batteva a una velocità incredibile. 
Lexi dormiva tranquilla accanto a me, i suoi capelli castano chiaro erano sparsi sul letto e le lenzuola profumavano di lei. 
Mi alzai e andai a prendere un bicchiere d'acqua, lo bevvi in un sorso e tornai in camera. 
Osservai la bellissima ragazza sdraiata sul mio letto, con il passare dei giorni si stava riprendendo ma il mio folle terrore di perderla non si attutiva mai, neanche per un minuto. 
Era così bella, così sprecata con un coglione come me.
Mi ero innamorato di lei nel secondo in cui i suoi occhi mi avevano guardato con quell'aria strafottente e di sfida. 
Avevo provato a respingerla, a rifiutarla, a spezzarle il cuore, a deluderla, per allontanarla da me, perché non potevo sopportare il pensiero che lei avesse una così grande influenza su di me. 
Ma gli ero semplicemente appartenuto dal primo istante, ero stato suo dal primo secondo, e non potevo evitarlo. 
Non avrei mai creduto che lei potesse amarmi, sopportarmi, ma invece lo stava facendo e io sapevo che prima o poi l'avrei delusa, perché ero pieno di segreti, di lati oscuri, ero incapace di avere una relazione basata sulla fiducia. C'erano cose di me che lei avrebbe odiato, se avesse saputo anche solo un quarto di quello che nascondevo mi avrebbe odiato, ed io pregavo solo che non lo scoprisse. 
Mi sdraiai accanto a lei e la sentii mugugnare e aprire gli occhi 
"Amore, stai bene?" Disse mezza addormentata
Ed era così bella la naturalezza con il quale diceva di amarmi o mi chiamava in quel modo, invece per me era sempre così difficile, ma lei sembrava aver capito, sembrava aver compreso qualcosa di me che gli altri non erano mai stati capaci di comprendere. 
"Si, avevo solo sete. Dormi" dissi dandole un bacio sulla fronte, e lei dormiva già. 
Respirai profondamente e restai fermo a fissare il soffitto bianco di quella camera poco arredata, la mia mente vagò, tornando al passato. 

Flashback
"Niall, dovremmo portarti ad X-factor" disse mio padre ridendo mentre guidava veloce fra le strade dell'Irlanda . Avevo appena finito di cantare la canzone che davano alla radio e i miei ridevano per le mie capacità canore.
"Bob, ha ancora sei anni" rise mia mamma
"Allora ne riparleremo fra qualche anno" mio padre le strinse la mano e rise sonoramente. 
Stavo zitto ad osservare l'amore dei miei genitori, sempre così uniti e felici. 
Mia mamma era magra, e perdeva i capelli, andava sempre dal dottore e stava poco bene. Papà mi aveva detto che si sarebbe ripresa presto, e che poi saremmo andati a vivere a Los Angeles, perché in Irlanda mio papà non trovava un buon lavoro. 
Io non vedevo l'ora di partire, sapevo già cosa portare e avevo già detto ai miei amici che poi sarebbero venuti a trovarmi lì. 
Sentii mia mamma tossire forte e iniziare a respirare malamente. 
"Tesoro, stai bene?" Chiese mia mamma 
"Bob, andiamo in ospedale" disse allarmata 
"Mamma" sussurrai io 

Fine flashback 
Imposi alla mia mente di smettere di pensare a quei momenti, dovevo finirla di farmi del male da solo, ricordando tutte quelle cose. 
Chiusi gli occhi e crollai subito dopo.

POV LEXI
Stavo cercando di alzarmi da quello stupido letto, ero stanca di stare boccata li, stavo benissimo ma Niall ero ossessivo e non mi lasciava fare nulla. 
"Dove vai?" Disse entrando in camera 
"Vuoi tenermi segregata qui? Sono stanca di stare in questo letto!" Dissi nervosamente 
"Devi stare a riposo!" 
"Che si fotta il riposo, sto benissimo! Devo uscire da questo posto o do di matto" 
"Perché sei incazzata?" Disse spazientito 
"Non c'è un motivo! Sono incazzata e basta. Va bene?" Urlai 
"Fai quel che cazzo ti pare!" Disse andando via 
"Bene" urlai e mi alzai
Misi una sua maglia e lasciai i pantaloni della mia tuta, presi il mio telefono e raggiunsi la cucina, lo trovai appoggiato al marmo della penisola e mi fissava contrariato.
"Non guardarmi così" dissi 
Non rispose e continuò a guardarmi in quel modo 
"Niall" urlai 
"Che vuoi?" 
"Ti odio!" Aprii la porta e uscii fuori da quella casa sbattendola forte. L'aria fresca mi colpii in pieno viso ed io presi una grossa boccata d'aria, felice di essere finalmente fuori da quella casa. 
Sentii la porta aprirsi e poi chiudersi rumorosamente, Niall mi venne incontro a passo veloce, indossava i suoi Rayban neri e in mano teneva le chiavi dell'auto. 
"Sali!" Disse aprendo l'auto 
"Perché?" 
"Lexi" disse senza accettare altre questioni. 
Sbuffai e salii sulla sua auto 
"Sono capace di uscire da sola" 
"Sei capace ma ti accompagnerò lo stesso io" disse con tono superiore, come se fosse il mio "guardiano". 
"Dove andiamo?" 
"Ti porto al mare" disse 
"Davvero?" 
"Quando ci siamo conosciuti hai espresso il desiderio di andare al mare perché non ci andavi da tanto. Oggi realizzerò questo tuo desiderio" 
"Come fai a ricordatelo? È stato tempo fa" 
"Lexi, ricordo ogni cosa che riguarda te"
Sorrisi tra me e me, ero felice che si ricordasse tutte quelle piccole cose. 
"Mi ci portava sempre mio papà, correvamo sulla spiaggia, poi lui mi metteva sulle sue spalle e li il mondo non mi faceva mai paura, ero al sicuro sulle sue spalle. Quando è morto poi ho smesso di andarci, e il mondo senza lui ha iniziato a farmi paura, perché non ero più sulle sue spalle forti" 
Niall prese la mia mano e intrecciò le sue dita alle mie, e li mondo iniziò davvero a farmi meno paura, con lui al mio fianco. 
"Quando mia mamma è morta ho iniziato a pensare di non potercela fare senza di lei, senza lei che mi incoraggiava e mi sosteneva sempre, ho iniziato a chiedermi il perché.. Perché lei era morta, perché era capitato a lei.. Poi ho smesso di chiedermi quelle cose, non era sano porsi certe domande.. E così ho accettato la sua perdita, o almeno questo è quello che mi ripeto. Ma so che lei è sempre con me, Lexi, sempre! E anche tuo papà è sempre con te, il mondo non deve farti paura perché tuo papà continua a tenerti la mano"
"Hai ragione" dissi sorridendogli 
"Posso chiederti una cosa?" Continuai poi 
"Si" disse lui 
"Com'è morta tua mamma?" 
Fece un grosso respiro, come se quell'argomento fosse un'enorme masso dentro se. 
"Aveva un tumore" disse semplicemente 
"Mi spiace" abbassai la testa, maledicendomi di avergli fatto quella domanda, forse avrei potuto evitare e aspettare che fosse lui a parlarmene, di sua spontanea volontà. 
"Non importa" continuò come se non gli importasse, come se avesse appena dimenticato il suo discorso fatto poco prima per rincuorare me. 
Stavolta presi io la sua mano e la strinsi alla mia dolcemente, non parlai, non c'era bisogno che gli dicessi che io ero li per lui. 
Quando arrivammo al mare tutto era tranquillo, non c'era nessuno oltre noi, e il sole stava per tramontare all'orizzonte. L'acqua era calma e limpida, sembrava una grande distesa di blu senza neanche una piccola increspatura. 
Misi i piedi nudi sulla sabbia e mossi le dita giocosamente, mi era mancata tanto quella sensazione, l'odore del mare e il venticello fra i capelli. 
Niall mi sorrideva ed era davanti a me, indossava una maglia a righe bianca e blu, i suoi jeans erano blu scuro, stretti fra le sue gambe magre ed i suoi occhi azzurri urlavano una bellezza infinita. 
Sorrisi anch'io e mi avvicinai al biondo, che mi prese la mano, e ci indirizzammo in riva al mare. 
"È fredda" dissi mettendo un piede sull'acqua e togliendolo subito dopo 
"Sei proprio una donnetta" disse lui ridendo 
"Certo che lo sono" misi le mani ai fianchi e lo guardai con aria di sfida. 
Si avvicinò a me e mi prese per i fianchi facendo toccare i nostri bacini, poggiò le sue bellissime labbra sulle mie ed io sentii che non esisteva nulla di più bello al mondo. 
"Lexi, Lexi" disse muovendo la testa 
"Mi fai venire voglia di spogliarti qui e farti mia su questa spiaggia" disse mordendomi poi il labbro. 
Adoravo quel tono malizioso che aveva, quelle frasi perverse che di solito mi avrebbero fatto andare di matto, ma dette da lui erano sempre così eccitanti. 
"Se fosse buio, potremmo" dissi dandogli corda
"Significa che ti riporterò qui domani sera" 
Si staccò e rise, ed era la risata più bella del mondo. Rideva raramente in quel modo, ma quando lo faceva riusciva a far perdere la testa a chiunque. 
"Dimmi qualcosa su di te" dissi ridendo 
"Che vuoi sapere?" 
"Dimmi quello che ti va" 
"Andrò a Las Vegas fra una settimana" rispose poi di botto 
"Cosa?" 
"Devo fare delle cose" 
"Perché non me l'hai detto?" 
"Con tutti questi casini mi è passato di mente" 
"Che vai a fare?" 
"Ho delle cose da sbrigare" rispose evasivo, come se fosse qualcosa di grosso, qualcosa che mi nascondeva. 
"Ok" dissi abbassando lo sguardo 
"Che c'è?" 
"Non voglio stare lontana da te" dissi sinceramente, Niall era un casino e sapevo che poteva combinare guai da un momento all'altro, avevo paura se ne andasse di nuovo con qualche ragazza, come era sua abitudine. 
"Neanch'io. Vieni con me" 
"Davvero?" 
"Perché no? Ma a un patto!" Disse serio 
"Quale?" 
"Quando io non ci sarò a causa delle cose che devo risolvere tu devi stare in camera!" 
"Cosa? Perché?" Dissi alzando il tono della voce 
"Lexi! Se vuoi venire devi rispettare questa condizione" 
"Va bene" 
Era meglio stare lì vicino a lui che lontana kilomentri con un sacco di pensieri in testa. 


"Che vuoi dire?" Chiesi ad Em mentre addentavo una patatina. 
Eravamo a casa mia e stavamo guardando un film, anche se in realtà stavamo parlando e del film ci interessavamo poco. 
"Voglio dire che forse non dovresti fidarti di lui" disse guardandomi. Parlavamo del biondo e lei non stava facendo altro che elencare tutti i suoi difetti. 
"Perché?" 
"Perché è inaffidabile" 
"A me non importa! Non puoi semplicemente essere felice per me?" 
"Non voglio che ti faccia stare male" 
"Sono felice con lui"
"D'accordo" disse arrendendosi 
Sorrisi e la strinsi forte a me, Em era la mia persona, la mia migliore amica, avevo bisogno di lei e le volevo bene come a una sorella. 
"Ti voglio bene" rise 
"Anch'io" dissi spintonandola 
"Allora" continuai staccandomi "con Zayn?" 
"Con Zayn cosa?" Disse facendo finta di nulla
"Non fare finta di non avere capito" dissi alzando un sopracciglio 
"Eh va bene" disse arrendendosi 
"Siamo stati a letto insieme, però non stiamo insieme, cioè non ne abbiamo mai parlato. Non penso che lui voglia legarsi veramente" 
"Siete stati a letto insieme e io non ne so nulla?" Urlai 
"Da quando c'è quel biondo nella tua vita è un continuo casino e non ho avuto modo di dirti nulla" rise 
"Raccontami! È bravo vero? Sembra proprio uno che sa fa il fatto suo" 
"Lexi" mi rimproverò 
"Che c'è?" Dissi alzando le braccia 
"Sei una depravata" 
Continuammo a ridere e scherzare e mi resi conto quanto quei momenti tranquilli mi erano mancati, stare li con Em mi faceva dimenticare ogni problema. 

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


"Perché devo stare in hotel mentre tu sei in giro?" Dissi sbuffando e incrociando le braccia. 
Eravamo in aereo diretti a Las Vegas. Era bella l'idea di andare lì con lui, sarebbe potuta essere una specie di vacanza rilassante, ma sapevo che non lo sarebbe stata. Niall mi nascondeva delle cose e io avevo intenzione di scoprire cosa diamine doveva fare.
"Lexi, niente storie! Starai in albergo e basta" rispose con tono severo.
"Allora potevi lasciare il tuo giocattolo a casa!" 
"Sei nervosa? Sei annoiata? A inizio giornata non voglio che mi rompi le palle così!" 
"Cosa?" Dissi sgranando gli occhi 
"Hai capito!" 
"Sei un coglione" 
"Forse era meglio se stavi a casa" 
"Forse è meglio se vai a fanculo" 
"Stiamo facendo una scenata davanti a tutti" disse stingendo di denti 
"E allora ne riparleremo dopo" dissi furiosa.
Il resto del viaggio lo passai con le cuffie alle orecchie, ignorando completamente il biondo accanto a me, che esattamente come me, faceva finta che non fossi accanto a lui. 
Quando arrivammo andai per prendere la mia valigia ma Niall mi precedette e l'afferrò al posto mio, gliela presi dalle mani e lo guardai torva, sapevo cavarmela da sola; lui alzò le mani al cielo, esasperato e mi lasciò la valigia. 
Usciti dall'aereo ci indirizzammo verso un taxi e salimmo sopra, diretti in hotel. 
"Quanto sei odiosa!" Sussurrò 
"sei uno stronzo" risposi piano, per evitare che il tassista ci sentisse. 
Non appena arrivammo in hotel notai che era una struttura antica, quei vecchi hotel tutti uguali, sembrava una parte abbastanza losca di Las Vegas, ed io ebbi paura a stare in quel posto lì. 
Entrati in camera mi sedetti sul letto e osservai attorno a me, quella stanza non valeva neanche una sterlina. 
"Cosa devi fare qui a Las Vegas?" Chiesi a Niall 
"Ora mi parli?" Disse nervoso 
"Rispondimi e basta!" 
"Niente domande stupide, Lexi" 
Mi alzai e mi avvicinai a lui 
"Perché le reputi domande stupide? É così surreale che mi interessi a te?" 
"È una cosa pericolosa! Voglio che tu non ti intrometta" mise una mano sulla mia guancia ed io sentii di potermi sciogliere fra le sue mani.
"Se ci sei dentro tu, ci sono dentro anch'io! Me l'hai detto tu" 
Lui rise teneramente, come se avessi detto una stupidaggine. 
"Se ti accadesse qualcosa non me lo perdonerei" 
"Niall, perché dobbiamo sempre avere tutti questi segreti?" 
"Devo andare" disse senza rispondere alla mia domanda. Restai ferma a fissarlo mentre prendeva il telefono da comodino. 
"Sarò qui fra qualche ora" 
"Ok" 
Abbassai la testa e lo vidi uscire. 
Camminai per la stanza per qualche secondo, poi mi decisi a seguirlo. 
Chiusi la porta piano e mi indirizzai verso l'uscita, vidi che prese la strada a sinistra e mi incamminai molto dietro di lui, in modo che non mi vedesse. 
La strada era buia e io avevo voglia di tornarmene da dove ero venuta ma dovevo resistere e seguire Niall. 
La sua camminata era veloce e nervosa, dove stavamo andando? 
Camminammo per qualche minuto e poi lo vidi entrare in un grosso portone. 
Corsi verso quel punto e riuscii ad entrare prima che il portone si chiudesse, mi nascosi dietro un muro e lasciai che Niall entrasse in un'altra stanza. 
Mi avvicinai alla porta e cercai di ascoltare 
"Horan! Finalmente sei qui!" Sentii dire da una voce maschile 
"Ti avevo detto che ci sarei stato" 
"Non avevi molta scelta" disse ridendo 
"Sai pensavo di potermi fidare di te.. E invece volevi fottermi!" Disse l'uomo dalla grossa voce. Di che parlava? Che aveva fatto Niall?
"Hai ragione, peccato che non ci sia riuscito!" 
"Parli troppo! Sai che succede adesso?" 
"Senti, ti ho riportato tutti i soldi! Adesso devi lasciarmi andare, e soprattutto devi lasciar stare le persone a cui tengo!" 
"Hai persone a cui tieni? E da quando?"
"Non sono fatto tuoi! Prendi i soldi e basta" 
"È una ragazza vero? Già! È questa,non è così?" 
Sentii la porta aprirsi e mi ritrovai questo uomo grandissimo davanti a me, aveva i capelli neri e un vestito elegante, sembrava un uomo d'affari o qualcosa del genere. Niall era dietro di lui e mi guardava furioso. Il mio cuore batteva forte e le mani sudavano, la mia bocca era serrata e mi riusciva difficile persino respirare. 
"Ci sono le telecamere!" Disse l'uomo rispondendo alla mia domanda mentale sul come mi avesse scoperta. 
"Entra!" Disse ridendo 
Guardai Niall e cercai di scusarmi con lo sguardo ma lui sembrava furioso e sapevo che adesso erano guai. 
Entrai piano e lui chiuse la porta alle mie spalle, Niall si rivolse a quell'uomo e rise. Perché rideva? 
"Questa? È solo una che mi sono scopato poco fa! Non sapevo dove portarla e me la sono portato dietro! Non so neanche come si chiama, forse Betty giusto?" Disse facendomi capire che dovevo rispondere di si. 
"Si, sono Betty" dissi con un filo di voce. 
Il modo in cui Niall aveva detto quelle cose era terribile e derisorio, ma so che lo stava facendo per proteggermi. 
"Hai sempre avuto buon gusto" disse l'uomo di cui non sapevo il nome, osservandomi da capo a piede. 
"Allora accetti questi soldi o no?" Disse Niall deviando il discorso
"Oggi mi sento buono, Horan! Ma stai attento, cerca di non dormire sogni tranquilli" 
Dopo queste brevi parole non ascoltai più e mi concentrai su quanto ero stata stupida a seguire Niall e su come ora avremmo litigato terribilmente solo perché dovevo sempre fare cazzate. 
Dopo vari commenti squallidi su di me e i pugni stretti di Niall al suono di quelle parole, uscimmo da quel posto e ci incamminammo silenziosamente verso l'hotel. Nessuno di noi parlava. 
Non appena arrivammo lui si infilò in bagno ed io restai sola con me stessa a pensare al modo in cui avrei potuto scusarmi. 
Quando uscì lo osservai con l'accappatoio legato in vita, era bellissimo.
"Niall.."
"Sta zitta! Sta solo zitta. Ti avevo chiesto una cazzo di cosa e tu non mi hai ascoltato! Perché tu devi sempre fare come cazzo ti pare. Questo non è un gioco, non hai idea di quello che hai rischiato. Adesso mi terrà d'occhio perché ha capito che ho detto una cazzata su di te, e adesso sei in pericolo anche tu! Ma perché non devi mai ascoltare? Dannazione mi fai impazzire! Non avrei dovuto portarti con me" urlò 
Non sapevo cosa dire, aveva ragione, su tutto, ma io volevo solo sapere. 
"Scusami"
"Scusami? Oh, perfetto.. Tutto risolto" disse sarcastico 
"È solo che non so nulla di te, Niall. Sei il mio ragazzo e vorrei mi rendessi partecipe. Tu quando io ti ho chiesto di stare fuori dai miei affari non l'hai fatto, mi hai seguita e spiata!" 
"È diverso!" Urlò 
"Non lo è" 
"Lascia stare!" 
"Ok. Hai ragione, ho sbagliato. É solo che.. Non importa" dissi poi stendendomi sul letto 
"Dimmi quello che devi dire" 
"Ti amo Niall, vorrei sapere più cose su di te, ecco tutto. Comunque non avrei dovuto seguirti, perdonami. Buonanotte"
Non rispose ed il chiusi i miei occhi, sperando di addormentarmi il più presto possibile, e in effetti ero così stanca che crollai in pochi secondi. 

Aprii gli occhi lentamente e lasciai che si abituassero alla luce del sole che proveniva dalla finestra alla mia destra. Mi sedetti sul letto e notai che Niall non era accanto a me, ma poggiata sul letto c'era una lettera. L'afferrai e iniziai a leggere:
"Hai ragione, non sai nulla di me e io non faccio altro che nascondermi a te. Non sono bravo con le parole e tu lo sai, quando parlo dico sempre qualche cazzata, non riesco a parlare di me, delle mie emozioni e sentimenti. Ma per te devo fare uno sforzo, e parlarti, raccontarti di me, così ho deciso che sarebbe stata una buona idea scriverti. 
Sono nato il 13 settembre 1993 a Mullingar, in Irlanda. Mia mamma mi raccontava sempre che faceva un freddo terribile e che mio padre l'aveva portata in ospedale di corsa nel cuore della notte. Da piccolo ero un bambino come tanti altri, mi piaceva giocare a calcio e cantare, adoravo la musica e ne facevo la mia ragione di vita. Quando avevo sei anni mia mamma si ammalò di cancro, io non capivo nulla di quello che succedeva, loro mi dicevano sempre che era tutto ok, ed io gli credevo. Qualche anno dopo mio padre ricevette un'offerta di lavoro a Los Angeles, avremmo dovuto aspettare che la mamma guarisse ma alla fine ci trasferimmo con lei in condizioni pessime. La vita a Los Angeles non era come me l'aspettavo,
vivevamo in una casa piccolissima e a scuola mi trovavo male, non riuscivo a fare amicizia con nessuno. Fu a scuola che incontrai Harry e Louis, tutti sapevano che erano dei piccoli criminali e tutti li tenevano distanti, ma a me non importava perché erano stati gli unici che si erano preoccupati di accogliermi in quel posto, fu cosi che diventammo amici. Mio padre perse il lavoro qualche mese dopo, e cominciò a frequentare i bar e a bere, invece la mamma stava sempre a casa, sdraiata sul letto, ero io che mi prendevo cura di lei, ed ero io che con le truffe iniziai a portare i soldi a casa. 
Una mattina ero andato con Harry in un centro commerciale, lui doveva comprare un regalo a una ragazza di cui si era innamorato, mi arrivò la chiamata di mio papà e mi chiedeva di correre a casa. Avevo capito subito che mia mamma era morta, e infatti quando arrivai a casa la trovai senza vita. Quel giorno persi la persona più importante della mia vita. Me la presi con mio padre, che non l'aveva aiutata, che l'aveva abbandonata per bere, mentre ero io che portavo dei soldi rubati a casa. Da quel momento i rapporti fra me e lui si raffreddarono, ed io iniziai a fare cose di cui non vado fiero e di cui non mi sento ancora di parlarti. 
Quando mio padre trovò la sua attuale compagna mise la testa apposto, trovò lavoro, comprò una casa grande e diede a lei la vita perfetta che a me e mia mamma aveva negato. Questo non glielo perdonerò mai! 
Non mi fido delle persone, non posso davvero, ma di te si. 
So che è solo una parte di tutta la mia storia ma almeno adesso sai qualcosa e spero capisca quanto questo sia difficile per me. Ti amo Lexi, ti amo da morire! 
Tuo per sempre, Niall" 
Asciugai una lacrima che aveva rigato il mio viso, e sorrisi a quella lettera. Pensai a Niall, alla sofferenza che aveva passato, che l'aveva portato ad essere così arrabbiato e rancoroso. Pensai a come si fosse fidato di me e mi avessi parlato di se. 
Mi alzai in cerca del biondo ma non era in camera, presi il telefono e composi il suo numero, dovevo dirgli quanto lo amavo.

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Capitolo 23
*** Capitolo 23 ***


Afferrai il telefono e chiamai Niall, al terzo squillo sentii la porta aprirsi e lo vidi arrivare con un sacchetto in mano. Indossava dei pantaloni della tuta grigi e una maglia azzurra, azzurra come i suoi bellissimi occhi. 
Mi alzai e buttai le mie braccia al suo collo, poggiai le mie labbra sulle sue e lasciai che le nostre lingue si muovessero esperte.
"Ti amo!" Dissi poi staccandomi da lui e sorridendogli. Niall era un burbero continuamente incazzato, ma quelle poche volte che diventava così dolce era la persona più bella del mondo. 
"Ti amo anch'io" 
E mi stupii la facilità con cui mi disse quelle parole, quelle parole che per lui erano sempre troppo difficili da pronunciare. 
Lo afferrai per la maglia e lo tirai a me, facendolo sedere sul letto. Mi sorride malizioso e io aprii le gambe, sedendomi su di lui. 
"Devo scriverti lettere più spesso se poi finisce sempre così" disse mordendomi il collo e poi baciando la parte che aveva praticamente massacrato.
Mi tolsi la maglia, restando in reggiseno e lui sorrise osservandomi. 
"Fammi tua" dissi sussurrando al suo orecchio. Non se lo fece ripetere due volte e mi prese dai glutei, facendomi sdraiare sul letto e mettendosi fra le mie gambe. 
"Mi piace quando prendi l'iniziativa!" Disse abbassando una bretella del reggiseno e baciando la mia spalla. 
Risi e abbassai la mano verso il cavallo dei suoi pantaloni, ed iniziai a muoverla su di esso. Lo sentii ansimare e sorridere, mi afferrò la mano e insieme all'altra me le mise sopra la testa, tenendole ben ferme. 
"Che fai?" Dissi ridendo 
"Voglio farti godere, a modo mio!" Disse abbassandosi sulle mie cosce. 

Fare l'amore con Niall era una delle cose più belle del mondo, era passionale, sapeva cosa dire, cosa fare.. Era talmente esperto che me ne stupivo sempre di più. 
Ero poggiata sul suo petto e ogni avvenimento della serata precedente sembrava dimenticato, sentii il telefono squillare e mi staccai svogliatamente da lui che mi accarezzava i capelli. 
"Pronto?" Risposi vedendo un numero che non conoscevo 
"Ciao Lexi, sono Bob Horan!" 
"Oh, salve signor Horan" dissi guardando Niall, lui mi osservò e contrasse la mascella. 
"Ti ho svegliata?" 
"No no, tranquillo. Come sta?" 
"Sto bene. Tu?" 
"È tutto ok. Voleva chiedermi qualcosa?" 
"Si. Fra una settimana è il mio compleanno ed Anne sta organizzando una piccola festa, e mi piacerebbe che anche tu e Niall ci foste. Se per Niall va bene" disse quasi timoroso. 
Il suo tono di voce era così dolce che non riuscii a dirgli di no, a rifiutare, era pur sempre il suo compleanno e lui voleva solo suo figlio accanto a se. 
"Ci saremo" sorrisi 
Niall mi guardò furioso e con sguardo interrogativo. 
"Davvero?" Chiese stupito 
"Certo" 
"Oh, grazie mille Lexi. Allora ci vediamo Giovedì alle 20:00" era felice e lo potevo capire dal tono della sua voce 
"A giovedì"
Staccai la chiamata e mi preparai mentalmente a un'ennesima discussione con il biondo. 
"Noi saremo dove?" Disse stringendo un pugno 
"Giovedì compie gli anni" dissi abbassando lo sguardo 
"Dopo quello che ti ho scritto nella lettera, dopo che ti ho detto come mi sento nei suoi confronti, tu fai questo? E a cosa ti è servito sapere il motivo per cui lo odio? Pensavo che mi avresti capito! Io non andrò alla sua festa. Andare lì per fare cosa? Vedere i suoi perfetti figliastri? Vedere la sua perfetta compagna? E la sua perfetta vita? Una vita che non include me!" Urlò 
"Ti include, Niall! Sei tu che non vuoi farne parte" 
"Cosa ti da il diritto di costringermi ad andarci?" 
"Sono la tua ragazza!" 
"E non dovresti stare dalla mia parte?" Disse indicandosi 
Mi avvicinai a un centimetro da lui e cercai di parlare con voce calma. 
"Sono dalla tua parte. Sono sempre dalla tua parte. Ma è tuo Padre.. Vuole essere perdonato. Tutti abbiamo bisogno di una seconda occasione. Lui ti vuole bene" 
Non rispose e continuò ad osservarmi 
"Io sarò li con te" presi la sua mano e lo baciai. 
"Ok, ma staremo poco" 
"Va bene" 
"E non gli compreremo nessun regalo" 
"Perché?" 
"Perché no!" Disse intransigente 
"Ok" 
Era già abbastanza che si fosse convinto ad andare, mi sarei accontentata di questo.
Però adesso avevo bisogno di chiedergli chi era l'uomo di ieri sera e cosa voleva da lui, sapevo che dovevo starmene zitta ma dovevo sapere. 
"Chi era quello di ieri? Perché gli hai dato dei soldi?" 
"Lexi!" Mi rimproverò
"Ti prego" dissi afferrandogli la mano 
"Non voglio parlarne adesso!" Il suo sguardo era come di fuoco e capii che non me ne avrebbe parlato. 
"Ma me ne parlerai?" 
"Si, ma non adesso!" disse secco.
Per lui era stato tanto già dirmi tutte quelle cose, avrei aspettato i suoi tempi. 


"Lexi, muoviti!!" Disse Niall urlando dalla porta della camera. 
"Hai preso le tue cose in bagno?" Dissi ridendo 
"Perché ridi? Certo che le ho..no aspetta, le ho dimenticate, cazzo!" Disse nel panico 
"Te li ho presi io" risi osservando i suoi movimenti impacciati 
"Ti sembra il momento di perdere tempo?" Disse lui 
Eravamo in ritardo per l'aereo ma a me piaceva vederlo così nervoso. 
"Eh dai, amore scherzo!" Dissi baciandolo e uscendo dalla camera. 
Era uno di quei momenti in cui tutto sembrava essere così bello e tranquillo, sembravamo solo due ragazzi normali che vivevano una storia normale e mi chiedevo fino a quanto sarebbe durata quella pace.
Lui rise con me e chiuse la porta alle sue spalle, mi prese per mano e ci indirizzammo a pagare la camera. Pregai Niall di farmi pagare la mia parte ma non ci fu modo di convincerlo e pagò tutto lui.
Quando uscimmo dell'hotel notai il caldo soffocante che faceva a Las Vegas, indossavo un vestitino leggerissimo eppure sentivo di stare per morire dal caldo. 
Niall chiamò un taxi e non appena salimmo ringraziai ogni Dio che quella macchina fosse talmente fresca che quasi avevo bisogno di una giacca. 
"A che ora è domani?" Chiese Niall 
Saremmo andati al compleanno di suo padre e a me non sembravano nemmeno passati quei giorni, era come volati. 
"Alle 20:00. Ma magari potremmo andarci un po' prima e potremmo aiutarli. Che dici?" Chiesi sperando in una sua risposta positiva 
"Ci andiamo alle 20:30?" 
"Perché mezz'ora dopo?" 
"Perché mi va così!" 
"Come ti pare" dissi pensando quanto cacchio fosse cocciuto. 
Il volo fu calmo, dormimmo entrambi, eravamo a dir poco stanchissimi, perché ovviamente non erano state delle notti in cui avevamo riposato tanto. 


Mi osservai nuovamente allo specchio, indossavo un gonna bianca a vita alta con un top crop nero e delle semplici ballerine. Volevo essere carina per la festa di Bob, ci sarebbero state molte persone ed io volevo fare bella figura, il contrario di me era Niall, che era stato svogliato tutto il tempo e voleva indossare una tuta, ma poi l'avevo convinto a mettere dei jeans chiari con una maglietta semplice nera, era stato il massimo che ero riuscita a fare ma almeno sarebbe stato meglio di vederlo in tuta a una festa di compleanno. 
"Come minimo mi devi mille favori dopo questa cosa!" Disse Niall prendendo le chiavi dell'auto e aprendo la porta. 
Mi avvicinai a lui e lo baciai 
"Dopo mi faccio perdonare!" Dissi maliziosa 
"Me lo auguro" rise lui 
Entrammo in auto e Niall ingranò la marcia, sfrecciando veloce tra le strade di Los Angeles. 
Non appena arrivammo c'erano un paio di macchine parcheggiate davanti casa Horan, eravamo in ritardo e tutti erano già li. 
Niall iniziò a mordersi nervosamente le unghie, che era nervoso lo potevo capire anche dal modo in cui camminava. 
"Ehi!" Dissi fermandolo "andrà tutto bene" lo presi per mano e lui mi trascinò verso l'entrata. Bussò con violenza alla porta e ad aprirci fu Anne che sorrise nel vederci. 
"Ragazzi, pensavamo che non sareste più venuti! Sono felice siate qui" 
Niall non la salutò neanche ed io invece mi limitai a sorriderle e ad un "Salve Signora Horan!" 
"Si chiama Anne! Non signora Horan" sussurrò Niall, rimproverandomi.
Aveva ragione. 
"Scusami" dissi colpevole 
"È ok" 
Entrammo nella grande stanza che era tutta decorata a festa. Quando tutti ci videro ci sorrisero ed io cercai di non sentirmi troppo a disagio e di sostenere Niall. 
"Ragazzi" disse Bob vedendoci "sono così felice che siete venuti" 
"Ciao Niall" disse poi guardando suo figlio e cercando di avere una risposta da parte sua. Strinsi la mano del biondo invitandolo a parlare. 
"Buon compleanno Pà" disse semplicemente, ma era già tanto. 
"Buon compleanno Signor Horan!" Sorrisi io 
"Chiamami Bob!" Disse 
"Ok. Bob" 
Ci presentarono a tutti e Niall fu sgarbato con quasi tutti gli ospiti. 
La festa passò tranquilla e alla fine tutti chiesero a Bob di fare un Brindisi, lui rise e alzò il bicchiere pieno di champagne. Era così uguale a Niall, nei movimenti, nella risata, solo che non era tormentato come suo figlio. In un certo senso ce l'avevo con lui, perché da quello che sapevo, per un periodo della vita di Niall, non era stato più un padre attento e presente, e sapevo che era anche per questo se Niall era così, ma non potevo fargliene una colpa perché tutti possiamo sbagliare e dobbiamo solo imparare a perdonare. 
"Volevo ringraziare tutti voi qui presenti! Ma in particolare modo voglio ringraziare mio figlio, per essere qui stasera e la sua fidanza per avermelo portato" Risi insieme a lui e vidi Niall muovere la testa e fare un piccolo sorriso, un sorriso che svanì quando Bob continuò il suo discorso. 
"E volevo dire grazie anche a questa bellissima donna, Anne. Che mi ha trasformato in uomo migliore e che amo con tutto me stesso!" 
Vidi Niall voltarsi e uscire fuori, sotto lo sguardo di tutti. Guardai Bob, che aveva capito di aver sbagliato le parole. Non poteva parlare così di Anne quando il figlio della moglie defunta è proprio lì davanti a lui. 
Raggiunsi Niall fuori e lo vidi fare avanti e indietro nel piccolo cortile. 
"Ehi" dissi avvicinandomi 
"La donna che l'ha cambiato! La donna che ama!" Urlò "lei lo sai che razza di cazzone è stato con noi? Con me e mi mamma? Brutto figlio di buttana! Non dovevamo venire! Prendi le tue cose e andiamo via e non dirmi di restare perché giuro che ti lascio qui!" 
"Andiamo" dissi semplicemente 
Lui sembrò sorpreso, ma andarmene era quello che volevo anch'io, era stato difficile per Niall essere li e Bob aveva rovinato ogni cosa. 
"Niall" dissi prendendolo per mano 
"Ti amo" continuai. 
Lui prese una mia ciocca di capelli e la mise dietro il mio orecchio. 
"Non lasciarmi mai, Lexi. Mai" 
"Non ti lascio" 
"Ho così bisogno di te" 
"Ed io di te" 
Posò le sue labbra sulle mie e ogni sentimento di rabbia e angoscia sembrò svanire a quel tocco. 
"Niall" fummo interrotti da Bob che si presentò davanti a noi. 
"Non parlarmi!" Disse Niall voltandosi e andando in macchina. 
Guardai Bob e vidi due occhi azzurri lucidi che mi fecero sentire più triste che mai. 
"Non avrei dovuto dire quelle cose su Anne davanti a lui" 
"Già" 
"È solo che è la verità. Io la amo, e vorrei che Niall fosse felice per me. Non ho dimenticato sua Mamma, lei è sempre nel mio cuore, cerco solo di andare avanti. Vorrei che lui capisse quanto lo amo, è mio figlio" 
La sua voce era spezzata dal pianto ed io non resistetti e lo abbracciai, all'inizio sembrò colto di sorpresa ma poi anche lui mi strinse a se. Un abbraccio paterno, un tipo di abbraccio che mi mancava così tanto. 
"Ci parlerai?" Mi chiese 
"Si" dissi staccandomi 
"Grazie" sussurrò 
"Non deve ringraziarmi. Niall le vuole bene, lui è solo molto arrabbiato. Ce l'ha con il mondo" 
"Stagli accanto" 
"Lo farò. Torno a prendere le mie cose e lo raggiungo" 
"Ok" 
Entrai in casa e lui restò fermo a fissare il nulla.
Quando tornai in auto lui ticchettava nervosamente le dita sul volante. 
"Che ti ha detto?" Chiese 
"Si scusa con te. Tutto qui" non volevo raccontargli cosa mi aveva detto, volevo parlare con lui quando si sarebbe calmato. 
"Non farmi fare più una cosa del genere!" Mi rimproverò uscendo dal vialetto. 
"Ok." Dissi semplicemente 
Lo vidi fermarsi davanti in pizzeria, e lo osservai curiosa.
"Ho fame! Che razza di cibo era? Tutte tartine e cose minuscole!" 
Risi alle sue parole, aveva ragione. 
"Capricciosa?" Mi chiese 
"Con tanti carciofi" aggiunsi ridendo 
"Arrivo" 
Scese dall'auto si indirizzò al locale. 
Fece più presto di quanto pensassi ed in un batter d'occhio ci ritrovammo in riva al mare, appoggiati all'auto a mangiare le nostre pizze. 
"Voglio smetterla con il lavoro" disse d'un tratto 
"Cosa? Perché?" Chiesi 
"Una volta mi hai detto che quando mi sarei innamorato avrei dovuto smettere" 
Ricordai le mie parole, quella sera, quando eravamo stretti l'uno all'altra. Mi sedetti sul muretto e lo osservai, davanti a me, appoggiato all'auto. 
"Ed io ti amo" disse 
Sorrisi e guardai la sua bellissima figura.
"Tu mi ami?" Chiese 
"Più di qualunque cosa al mondo!" 
"E allora smetti anche tu!" 
E adesso? Che facevo? 

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Capitolo 24
*** Capitolo 24 ***


POV NIALL 
Mi osservava con sguardo attento, come se quella domanda le fosse caduta dal cielo, come se fosse stata un specie di tempesta che l'aveva totalmente scossa. 
I suoi capelli castani ondulavano a causa del vento leggero che soffiava e le sue labbra erano bellissime, avevo una voglia folle di baciarla. 
"E allora?" Dissi non sentendo nessuna risposta da parte sua. 
Abbassò lo sguardo e iniziò a torturarsi le unghie, cosa che faceva sempre quando era troppo nervosa. 
"È complicato" disse semplicemente. 
Cosa c'era di complicato? Aveva detto
che avrebbe smesso quando si sarebbe innamorata.. Forse non mi amava abbastanza? 
"Ok" dissi semplicemente. 
Ero arrabbiato, ma dovevo contenermi oppure le avrei urlato addosso. Avevo
un brutto rapporto con la rabbia, si impossessava di me in modo del tutto autonomo e inaspettato, ed io non volevo riversare tutta quella rabbia su di lei. 
"Non voglio che ti arrabbi" disse lei con un filo di voce. 
"Sali, ti lascio a casa" buttai il cartone della pizza nella pattumiera e salii in macchina. Lei restò un secondo a fissarmi e poi salì in auto. 
"Sai perché non posso lasciare il lavoro.. Devo dei soldi a quello stronzo!" 
"Non è vero che non puoi, tu non vuoi! È diverso. Ti ho detto mille volte che posso metterlo a tacere in un secondo, ma non mi ascolti mai! La verità è che per te non vale la pena lasciare questa merda di vita per me, per noi!" 
Accesi la macchina e ingranai la marcia, partendo veloce verso casa. 
"Cosa?" Urlò "Non è vero e lo sai! Farei di tutto per te" 
"E allora lascia questo cazzo di lavoro!" Accelerai 
"Rallenta!" Urlò lei 
Non risposi e continuai a guidare spedito 
"Niall, ti prego! Rallenta o ci ammazziamo" disse quasi con le lacrime agli occhi 
"Sta zitta! Sta solo zitta" 
"Fammi scendere! Voglio scendere" 
Fermai la macchina di botto e la osservai
"Dai, scendi!" Dissi 
Mi guardò interrogativa, come se avesse capito male le mie parole. 
Non disse nulla e scese, sbattendo forte lo sportello dell'auto.

POV LEXI
"Sei uno stronzo!" Urlai mentre ripartiva. 
Mi aveva lasciata nel bel mezzo della strada, in piena notte. E per cosa? Per un cazzo di promessa. Io avevo un sacco di soldi da dare a quello stronzo, cosa pretendeva da me? Lui non poteva risolvere la cosa, perché era una cosa irrisolvibile. 
Perché doveva essere sempre così incazzato ed esagerato? Questa volta l'avrei mandato a fanculo quel fottuto stronzo. 
"Aaah!" Urlai dando un calcio a una lattina per terra ed iniziando a camminare verso casa, che era abbastanza vicina. 
Dopo qualche minuto vidi la macchina di Niall accostarsi accanto a me, ma io continuai a camminare dritta verso casa, ignorandolo. Lui scese dall'auto e mi osservò 
"Lexi" disse 
Non risposi e lo ignorai. 
"Lexi, per favore!" Mi prese da un braccio e mi fece voltare 
"Che vuoi?" 
"Mi spiace. Sali in auto, ti porto a casa" 
"Mi spiace Lexi! Scusa Lexi! Ti amo Lexi! E bla bla bla bla" dissi imitandolo 
"Sali, scendi, fai così, fai colì e bla bla bla" continuai
"Per favore sali in auto" disse serrando la mascella 
"No!" Mi voltai e continuai a camminare 
"Sul serio? Devi farti inseguire fino a casa?" 
"No, lasciami sola" 
"È buio ed è pericoloso!" 
"Tu sei pericoloso, Niall! Stavi per ammazzarci poco fa" 
Avevo avuto una paura folle quando aveva accelerato in quel modo, e il modo in cui mi aveva urlato di stare zitta l'aveva fatto sembrare uno psicopatico. 
"Hai avuto paura di me?" Chiese con fare dispiaciuto 
"Ovvio che si!" 
"Sai che non ti farei mai del male" 
"A volte ne sembri capace però" 
Abbassò lo sguardo e mi sembrò che da un momento all'altro potesse piangere davanti a me.
"Ti prego, sali in auto" disse semplicemente e sembrava così stanco e triste che l'unica cosa che riuscii a fare fu quella di indirizzarmi verso la sua auto, con lui alle mie spalle. Non riuscivo a fare la dura con lui, sopratutto quando mi guardava in quel modo, come se ogni cosa fosse sempre colpa sua.
Il tragitto fu silenzioso, nessuno dei due parlava, ognuno sembrava preso dai propri problemi. 
"Buonanotte Lexi" disse semplicemente quando arrivammo davanti casa mia. 
"Dormi con me?" Dissi 
Volevo stare con lui, io avevo sempre bisogno di lui. 
"Pensavo volessi stare da sola" 
"Io voglio stare con te, Niall. Sempre" 
Odiavo il fatto che pensasse non l'amassi abbastanza per poter mollare quello schifo di vita. 
"Sempre?" Chiese 
"Sempre!" 
Entrando in casa tutto sembrava meravigliosamente tranquillo li dentro, cosa che mi calmò moltissimo. 
Indossai una maglia che Niall aveva dimenticato da me e di cui io ormai mi ero impossessata e mi stesi sul letto insieme a lui, che era in boxer e a petto nudo, una visone che mi procurò una vampata di calore.
Presi il suo braccio e lo misi intorno al mio corpo, lasciando che mi stringesse a se.
"Ti amo" sussurrai 
"E allora lascia.. Ti prego! Mi prometti che almeno ci penserai" mi pregò
"Ci penserò"
"Ok" 
"Ti amo Niall. Più di qualsiasi altra cosa al mondo. Se mi chiedessi di camminare su un filo sospeso in aria, io lo farei per te. Ma quello stronzo non scherza.. È pericoloso ma prima o poi troverò un modo per togliermelo dalle palle. E si, Niall, mi piacerebbe scappare con te e andare in uno di quei posti dove il giorno si dorme e la notte si beve e si fa l'amore, ma noi viviamo una vita diversa. La nostra realtà è diversa.. Ed io voglio solo affrontarla con te. E prima o poi lo lascerò il lavoro, te lo prometto!"
"Non farmi promesse, Lexi!" Disse con tono di rimprovero. Alzai il mio viso verso il suo, appoggiandomi al suo petto con le braccia. 
"Invece te lo prometto" 
"E tu non farlo" 
I suoi occhi azzurri erano così belli, così lucenti e tormentati. 
Lasciai che le mie labbra combaciassero con le sue e lo baciai delicatamente. 
"Ti amo, Niall" sussurrai 
"Mi piace quando me lo dici" 
"Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo" 
Lui sorrise e mi baciò di nuovo. 
"Siamo la coppia più assurda del mondo. Un'ora fa ti ho praticamente lasciata da sola nel bel mezzo della notte" rise 
"Questa me la pagherai dopo!" Dissi pizzicandogli un fianco e ridendo 
"Ahi!" Urlò
"Come sei delicato!" Risi mi guardò alzando un sopracciglio e nel giro di un secondo me lo ritrovai di sopra. Mi bloccò le mani e mi sorrise.
"Vuoi vedere come posso essere poco delicato con te?" Mi morse il labbro ed io mugugnai.
"Che bullo che sei!" Lo sfidai 
"Lexi" mi rimproverò "così non andiamo d'accoro" si abbassò sul mio collo e iniziò a baciarlo in modo rude, ansimai quando le sue labbra iniziarono il contatto con la mia pelle e un brivido mi percorse tutta. 
"Non parli più?" Rise staccandosi 
"Rispondimi!" 
"Che vuoi che dica?" 
"Non so.." Si mise a pensare e passò la sua mano sulla mia coscia, piegandola poi verso il suo bacino. 
"Dimmi che sei mia!" Abbassò la bretella destra della mia canotta e lasciò un bacio sulla mia spalla.
"Sono tua!" Ansimai mentre la sua mano giocava con il mio seno da sotto la maglia. 
"Non sai quello che ti farei, White!" 
"Fammi quello che vuoi" dissi esasperata 
"Se me lo chiedi così, non posso dirti di no!"
In un secondo mi ritrovo in intimo e lui sopra di me che ride sornione si fionda sulle mie labbra. 


Quando mi sveglio noto subito che il tempo è scuro, avrebbe piovuto di lì a poco, mi guardai intorno per cercare Niall ma di lui non c'era neanche l'ombra. 
"Niall?" Mi alzai e lo cercai per tutta casa, senza ricevere risposta. Presi il telefono sperando di trovare un suo messaggio. Quando Niall non c'era ero solita pensare sempre al peggio, perché con lui era sempre un gran casino. 
Non avevo neanche un suo messaggio e decisi di mandargliene uno io. 
"Dove sei?
Lexi!xx" 
Buttai il telefono sul letto e anche io mi distesi nuovamente a fissare il soffitto bianco della mia camera.

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Capitolo 25
*** Capitolo 25 ***


Quando aprii gli occhi mi resi conto che mi ero nuovamente addormentata, presi il telefono e notai che Niall non aveva risposto al mio messaggio e che erano passate tre ore.
Provai a chiamarlo un paio di volte ma non ricevetti nessuna risposta, così mi vestii velocemente e mi indirizzai al "ripostiglio", sperando di trovarlo lì. 
Bussai forte alla porta e ad aprirmi fu Harry, che mi sorrise raggiante. 
"Ciao piccoletta" disse 
"Harry, hai notizie di Niall?" Chiesi preoccupata 
"No. L'ho sentito stamattina presto, mi ha detto che aveva una cosa da sbrigare ma non l'ho più sentito, pensavo fosse con te" 
"Non lo vedo da ieri sera, e sono preoccupata" 
"Vieni con me, so dove potrebbe essere" 
Ci indirizzammo alla sua auto e il riccio partì veloce verso una meta a me ignota. Ci fermammo in un casa davvero vecchia, il giardino era poco curato e le pareti erano ormai di un bianco sporco. 
"Dove siamo?" Chiesi spaesata 
"Questa è casa di Tod Miles" 
"Chi è?"
"Non posso parlartene" tagliò secco 
Ero stanca di tutti quei segreti, avrei voluto urlare e dire ad Harry di dirmi ogni cosa, ma mi limitai a seguire il riccio verso il portico di quella casa, senza dire una parola. 
Suonò il campanello e l'attesa mi parve infinita. 
Ad aprirci fu un ragazzo dai capelli neri, i suoi occhi erano scuri e nell'insieme era davvero affascinate. 
"Styles?" Chiese probabilmente sorpreso dalla visita del riccio 
"Dov'è Niall?" 
"Che ne so dov'è quel fottuto coglione! Deve stare lontano da questa casa, e prima o poi gliela farò pagare!" 
Mi chiesi cosa avesse contro Niall ma erano troppe cose nuove tutte insieme ed io non avevo il coraggio di dire nulla. 
"Davvero non sai dov'è?" Chiese il riccio perdendo tutta la sua sicurezza, evidentemente aveva sbagliato a pensare che potesse essere li. 
"No!" Disse arrabbiato 
"E questa chi è?" 
"Una mia amica!" Disse Harry velocemente, prima che potessi dire qualcosa. 
"Cerca di non farla conoscere a quel coglione, sa solo rovinare la vita a tutti! Ciao Styles" disse sbattendo la porta e lasciandomi come pietrificata. Che aveva fatto Niall a quel ragazzo? Perché lo odiava così tanto? Mille domande affollavano la mia mente ma il tutto fu interrotto dallo squillo del mio telefono, lo afferrai, era Niall. 
"Dove sei?" Risposi arrabbiata
"Sono a casa tua!" 
"Non c'eri quando a sono uscita e non rispondevi. Ero preoccupata e allora sono venuta a cercarti" 
"Ero a prenderti la colazione" 
"Ok" mi arresi 
Non so perché ma non credevo alle sue parole, staccai e mi guardai attorno cercando di imprimere quel posto nella mia mente, volevo tornare li sola e scoprire cosa aveva fatto Niall.

Quando tornai a casa trovai Niall in cucina che mi sorrideva, ma ero certa che mi avesse mentito sull'essere uscito per comprare la colazione. 
"Ciao bionda" 
"Ciao" sorrisi fingendo di essermi bevuta la sua scusa e fingendo di non aver sentito quel ragazzo che diceva delle brutte cose su di lui.
"Tutto bene?" Chiese 
Lo osservai e osservai i suoi bellissimi occhi azzurri, Niall era così bello, così irreale, era un essere perfetto proveniente da chissà quale paradiso perfetto. 
"Si, è tutto ok" sorrisi andando verso lui e lasciandogli un bacio a fior di labbra 
"È solo che mi sono preoccupata, quando non ti ho vista" poggia le mie mani sul suo petto e lo guardai negli occhi 
"È tutto ok" disse prendendo la mia testa e lasciando un bacio fra i miei capelli.

La giornata passò tranquilla, restammo a casa a non fare nulla tutto il giorno, ma io fremevo per poter andare a casa di quel tizio per sapere qualcosa. Sapevo che era sbagliato, che non era giusto nei confronti di Niall, ma lui mi nascondeva tutto ed io ero troppo curiosa per resistere alla tentazione di sapere. 

Quando fu giorno mi vestii velocemente, inventai a Niall di dover andare da mia mamma e con la macchina mi indirizzai verso casa di quel Tod. 
Non appena arrivai un leggero fresco mi fece stringere nella mia camicia di Jeans, arrivai alla porta e bussai forte. 
Sentii dei passi avvicinarsi e il mio nervosismo aumentò, forse dovevo tornare a casa da Niall, forse erano cose che non dovevo sapere, ma mentre pensavo a tutto ciò, mi ritrovai Tod davanti. 
"Tu sei l'amica di Harry" disse 
"Si, ciao" dissi timidamente 
"Ti serve qualcosa?" 
"In realtà volevo sapere qualcosa su Niall" mi sentivo così stupida. 
"Perché? Chi sei?" 
"È solo che ne sento tanto parlare ma non capisco cosa abbia fatto" 
"Lo conosci?" 
"Di vista" mentii spudoratamente e mi sentii terribilmente sporca.
"Perché ti interessa?" 
Abbassai lo sguardo, ma che stavo facendo li? Dovevo andarmene a casa e farmi i fatti i miei. 
"Nulla, è meglio se torno a casa. Scusami per il disturbo" mi voltai e mi indirizzai verso l'auto 
"Aspetta" disse e mi raggiunse fino alla mia auto, lo osservai negli occhi e vidi un grosso dolore pervaderlo tutto. 
"Ha fatto del male a mia sorella" 
Spalancai gli occhi, cercando di metabolizzare. 
"Cosa?" 
"Non male fisicamente. Ha fatto una scommessa su di lei" 
Lo osservai come per esortarlo a continuare
"É meglio che ci sediamo" 
Indicò una panchina poco distante da noi e ci indirizzammo li, mi sedetti e mi guardai attorno nervosa, quel posto era terribile. 
"Ha scommesso con alcuni suoi amici che se la sarebbe portata a letto. Ha iniziato ad esserle amico e lei si fidava di lui, era innamorata, ha perso la sua verginità con lui e invece per quello stronzo era solo una bella vittoria. La lasciò da sola, nel letto, dopo averle rubato ciò che di più caro una ragazza possa avere. Lei non fece altro che piangere per mesi, era davvero innamorata di quel coglione, lui non le ha mai più rivolto la parola" concluse il suo racconto ed io sentii una lacrima scendere sulla mia guancia destra, piangevo per quella povera ragazza, piangevo perché non conoscevo quella parte di Niall, era stato uno stronzo disgustoso, pensai di non voler essere più toccata da quelle mani. 
"E adesso come sta tua sorella?" 
"Sta bene" sorrise "si è trasferita a New York, lavora per un giornale e ha un fidanzato abbastanza ricco. Per lei è stato difficile, ma è stata forte" era fiero di sua sorella e non potei fare a meno di sorridere. 
"Sono contenta per lei" sorrisi 
"Perché ti interessava sapere questa storia" 
Non volevo dirgli la verità, non volevo sapesse che ero la ragazza di Niall, anche perché in quel momento me ne vergognavo di esserlo. 
"Curiosità" Risi fingendo una tranquillità che in realtà non avevo. 
"Adesso devo andare a lavoro, ma mi ha fatto piacere conoscerti. Ciao" si alzò e mi liquidò in ben che non si dica. 
Restai ferma in quella panchina per qualche secondo, cercando di metabolizzare ogni notizia appena appresa. Cosa avrei dovuto fare adesso? Mi avrebbe fatto schifo anche solo essere baciata da lui, come avrei potuto fingere? Ma dirgli la verità non mi sembrava una buona idea. 
Salii in macchina con le idee confuse, e viaggiai veloce per le strade di Los Angeles.

Quando arrivai a casa Niall non c'era e tirai un sospiro di sollievo, sapevo che avrei dovuto affrontarlo, prima o poi, non potevo tenere un segreto così grande, non potevo nascondergli il fatto che sapevo cosa schifo aveva fatto a quella povera ragazza. Ero furiosa con lui, ma non avevo intenzione di parlargliene, almeno per il momento, lo avrei fatto con i miei tempi. La parte più difficile sarebbe stata fingere che tutto fosse a posto. 
Mi infilai sotto la doccia e lasciai che l'acqua calmasse la mia confusione per un po', dopo di che uscii a causa dei continui squilli al cellulare, mi avvolsi in una tovaglia e lo afferrai, era Niall. 
Feci un respiro profondo e risposi 
"Ehi" 
"Ciao Piccola" 
"Ciao" 
Sapevo di essere incapace a fingere ma dovevo provarci. 
"Tutto ok?" 
"Certo" sorrisi 
"Che fai?" 
"Sono tornata poco fa a casa. Tu?" 
"Sono al ripostiglio, con i ragazzi. Ci raggiungi? Avevamo pensato di mangiare tutti insieme" 
"Ok. Mezz'ora e arrivo" 
Staccai la chiamata e ringraziai il cielo di non dover restare sola con lui, non mi andava proprio. Dopo la cena avrei finto di stare male e sarei tornata a casa mia, senza di lui. 


SPAZIO AUTRICE 
So che questo capitolo è brevissimo ma ho avuto poco tempo e volevo pubblicarvi almeno un capitolo. Scusatemi! 
Un bacio :* 

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Capitolo 26
*** Capitolo 26 ***


Ero diretta verso il ripostiglio, e cercavo di prepararmi mentalmente ad affrontare quella odiosa situazione. Non facevo altro che pensare a quella povera ragazza e al modo in cui quello stronzo l'aveva trattata, avrei dato un pugno a Niall da parte sua, e questa era una cosa che mi ero davvero ripromessa di fare.
Non appena arrivai bussai in modo stanco alla porta, ero distrutta, quella giornata mi aveva stancata in tutti i sensi. Ad aprirmi fu Em che mi sorrise e mi strinse forte a se, ultimante io e lei parlavamo poco, mi sembrava sempre di avere pochissimo tempo e a lei ne dedicavo davvero pochissimo.
Entrai insicura in quella casa e osservai gli altri che parlavano tranquilli, Niall mi venne incontro e mi osservò con sguardo indagatore 
"So dove sei stata oggi"
Strinse la mascella, arrabbiato. 
Deglutii rumorosamente e sentii l'aria attorno a me mancare, come faceva a sapere dov'ero stata?
"Vieni con me!" Mi afferrò dal polso e mi trascinò in cucina. 
Mi ritrovai faccia a faccia con il biondo, il mio respiro si fece affannato e iniziai a sentirmi incapace di ogni cosa. 
"Non parli?" Mi rimproverò 
"Tu stai rimproverando me?" Scoppiai 
"Si! Come ti sei permessa?" 
"Ho sbagliato ad andare da lui, lo so, e non avrei dovuto! Ma Niall quello che hai fatto fa schifo, sei uno schifoso!" Gli puntai un dito al petto, avvicinandomi a lui. 
"Perché ci sei andata?" Urlò
"Perché volevo capire che cazzo mi nascondi!" Urlai io
"Non dovevi"
Sentii la porta della cucina aprirsi ed Harry spuntare
"Ragazzi.." 
"Esci!" Lo interruppe Niall
I suoi occhi erano furiosi e quelle pozze azzurre sembravano un mare in piena tempesta. 
Si voltò nuovamente verso me e restò in silenzio, anch'io stesi zitta e aspettai che lui dicesse o facesse qualcosa. 
"Non dovevi" disse nuovamente 
"La tua preoccupazione più grande è che ho scoperto quale cosa orribile hai fatto!" 
"Non è vero!" Sibilò 
"È così" 
"Sai che me ne frega di quello che pensi?" 
Spalancai gli occhi, incredula 
"Non intendevo.." Disse 
"Sta zitto!" Lo interruppi
"Sta solo zitto!" Urlai 
"Sei una persona orribile. Hai trattato quella ragazza in un modo schifoso, e non le hai neanche mai chiesto scusa. Lei hai tolto la verginità per una scommessa del cazzo, l'hai fatta innamorare di te! Sei uno stronzo. Chi mi dice che sei serio con me adesso? Che non farai come hai fatto con lei?
Non riesco neanche a guardarti negli occhi!" Si avvicinò a me 
"Lexi" 
"Non voglio essere toccata da te!" Mi allontanai da lui 
"Smettila" disse arrabbiato "lasciamoci questa storia alla spalle" comandò
"No!" Alzai il tono della voce e mi imposi "al momento voglio lasciarmi te alla spalle!" Lo superai e me ne andai correndo da quella casa, sentendo Niall che urlava il mio nome. 

Correvo veloce con la macchina, andai in periferia, in un posto abbastanza isolato, scesi dall'auto e urlai. Se il mondo doveva crollarmi addosso che almeno mi sentisse urlare. Stavo piangendo e le lacrime rigavano veloci le mie guance, la mia mente era una casino, mille pensieri tutti confusi, ero furiosa con Niall. 
Mi appoggiai alla macchina e respirai a pieni polmoni, osservai le stelle sopra di me, avrei voluto qualcuno con cui parlare e sfogarmi ma mi sentivo estremamente sola, non importava quante persone al mondo mi amassero, in quell'istante ero sola, nessuno poteva capirmi, dovevo farmi forza per conto mio. 
Sentii il telefono squillare, era Niall, c'era anche qualche suo messaggio ma li eliminai senza neanche leggerli, non volevo dover perdere tempo per le sue scuse e continue cazzate. 
Restai li un tempo che mi parve abbastanza lungo e alla fine decisi di indirizzarmi a casa, non appena arrivai trovai Niall seduto davanti il portone. 
Lo ignorai e cercai le Chiavi nella borsa. 
"Possiamo parlare?" 
"Niall, va a casa" 
"Sei tu la mia casa" 
Lo osservai e mi fermai ad ammirare le sfumature azzurre dei suoi meravigliosi occhi. 
"Sono stanca" 
"Ti prego, voglio parlare con te" 
"Ne riparliamo domani" 
Aprii la porta e la chiusi alla mie spalle, mi sedetti a terra e scoppiai nuovamente a piangere. 
Odiavo il fatto che non riuscivo ad odiarlo, che mi rendeva vulnerabile, la mia vita era nella mani di Niall Horan.

Dormii pochissimo, la mia mente era al biondino e mi chiedevo cosa stesse facendo in quel momento. 
Mi stiracchiai lentamente e aprii gli occhi mal volentieri, il sole entrava già dalla finestra della mia stanza, incitandomi ad alzarmi e a iniziare una giornata che sarebbe stata solamente faticosa, avrei voluto stare in quel letto per sempre, per lasciare fuori i problemi e prendermi del tempo per me, ma non era possibile e sapevo di dover affrontare la questione con Niall. 
Erano le 11:00, afferrai il telefono e vidi un messaggio da parte di Niall. 
"Ho bisogno di parlarti! 
Nialler xx" 
Niall era sempre il solito freddo, anche via messaggi, non lasciava mai che i suoi sentimenti si esprimessero liberamente. 
Andai nei messaggi e risposi 
"Passi a prendermi fra un'ora?
Lexi xx" 
Inviai e mi indirizzai in bagno, i miei capelli erano ridotti a un ammasso senza alcuna forma, sbuffai e spogliandomi, mi infilai sotto il getto fresco della doccia. 
Faceva caldo e potevo sentire l'umidità che si appiccicava fastidiosamente sulla mia pelle chiara, aspettavo Niall fuori di casa e fumavo la mia solita sigaretta per cercare di calmare i nervi, ma sapevo che non avrei potuto calmarmi in nessun modo. 
Arrivò nel via letto di casa mia a tutta velocità, indossava i suoi solito Rayban neri che mi rendevano difficile non trovarlo estremamente sexy, addosso aveva un paio di jeans aderenti e una semplice maglia bianca, era bellissimo. 
Aprii nervosamente lo sportello dell'auto e mi sedetti, non sapevo cosa dire, e dopo tutto toccava a lui parlare. 
"Non mi dici nulla?" Disse freddo 
Perché anche quando aveva torto mi faceva sentire come se la colpa fosse sempre mia?
"Sei tu che vuoi parlarmi!" Risposi nervosa 
"E tu non vuoi sentire cosa ho da dire?" 
"Ti do dieci minuti e poi torno dentro" 
Ero furiosa perché oltre ad essere dalla parte del torto si comportava come un bastardo pretenzioso. 
Non rispose e ingranò la marcia, indirizzandosi verso una meta a me sconosciuta.

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Capitolo 27
*** Capitolo 27 ***


Sentivo il mio nervosismo aumentare, il mio cuore batteva a una velocità incredibile e avevo quasi paura che Niall sentisse l'eco dei miei pensieri. 
Non parlò per tutto il tempo e infine si fermò in una stradina di campagna, attorno a noi era tutto verde, non sapevo dove ci trovassimo, non ero stata attenta alla strada. 
Lui ticchettava nervosamente le dita sul volante, poi si passò la mano destra tra i capelli e mi osservò. 
"Sono stato uno stronzo con quella ragazza e lo so. Ero piccolo e con i miei amici abbiamo fatto questa scommessa del cazzo, avevo bisogno di soldi e dovevo vincerla anche per orgoglio personale. L'ho illusa, l'ho trattata male e sono stato un coglione ma tutto questo riguarda il passato, adesso sono diverso.. Tu mi hai cambiato" 
"Le hai mai chiesto scusa?" 
"No, qualche tempo fa ci ho provato ma lei non ha voluto fermarsi per parlare con me. Poi non l'ho più vista, dicono sia andata via da qui" 
"Infatti è andata via" 
"Te l'ha detto suo fratello?" 
"Si" 
"Lexi, devi credermi! Sono stato davvero male per quello che le ho fatto, ma non posso più tornare indietro, ho sbagliato."
"Ok" risposi semplicemente
"Ok?" 
"Niall, sono solo stanca di tutte queste situazioni assurde! A volte mi chiedo chi sia tu! Non ti conosco e questa cosa mi manda al manicomio"
"Invece mi conosci. Quando tu mi guardi vedi me, il vero me... Il me che sono sempre stato ma che ho sempre nascosto. Tu tiri fuori il meglio! 
E tutte le cazzate che ho fatto prima fanno parte del mio passato, ma ora il mio presente sei tu." 
Abbassai la testa, colpita dalle sue parole e dal modo in cui le aveva pronunciate. In quel momento, posizionato di fronte a me, mi sembrò la persona più vulnerabile del mondo. 
"Devi credermi. Ho bisogno che tu creda in me" 
Mi prese la mano e la strinse forte, la mia piccola mano, dentro la sua, sembrava scomparire, e mi sentivo così protetta in quel momento. 
"Ti credo" 
Niall era stato uno stronzo ma questo l'avevo sempre saputo, dovevo solo ricordarmi che non potevo giudicarlo in base al suo passato, si era pentito di quello che aveva fatto e adesso voleva solo ricominciare. Dovevo mettere un punto ad ogni sua questione passata, conscia del fatto che mi nascondeva dell'altro, dell'altro che forse non dovevo sapere. In realtà l'unica cosa che mi interessava era che lui mi amasse davvero, che non mi distruggesse il cuore e che, invece, se ne prendesse cura. 
"Ti amo, Lexi"
"Ti amo anch'io" 
Si avvicinò a me e posò le sue bellissime labbra sulle mie, lasciando che quel bacio mettesse tutto a posto. 
Quando ci staccammo mi sorrise e mi strinse forte a sè, come se avesse paura che io potessi scappare. I momenti in cui lui era così espansivo con me erano pochi e così restai ferma tra le sue braccia a godermi quel momento di pura dolcezza. 


"Harry muovi il culo!" Dissi salendo sull'auto e incitando il riccio a partire. 
Avevo appena truffato un vecchio depravato ed era stata la cosa più facile del mondo. 
Finalmente si decise a partire e sfrecciò veloce tra le strade di Los Angeles. 
"Ti va se passiamo a prenderci un pezzo di pizza? Ho fame" propose Harry con quel suo sorriso perfetto. 
"Assolutamente si." 
Non era facile resistere ad Harry e alle sue proposte, sopratutto quando ti disarmava con quelle sue fossette. 
Scendemmo a prendere un trancio di pizza e poi ci accomodammo sulla sua auto a mangiarla tranquilli. 
"Come fai a non essere nervosa e a non farti scoprire ogni volta che truffi tutti questi uomini?" Chiese curioso 
"Non lo so. Ci riesco e basta" Risi "dovrei imparare anch'io. Potrei farlo con le ragazze" 
"Impossibile" 
"Perché?"
"Noi ragazze siamo più furbe." 
"Che cazzata! Lexi anch'io ho le mie armi di seduzione" 
"Ah si?" Risi 
"Si!" 
"Mostramele" 
No, no, no... Che cavolo stavo facendo. Mi sorrise e si avvicinò pericolosamente al mio viso, i suoi occhi verdi mi fecero sbattere le palpebre, Harry era bellissimo. 
Sentivo il suo respiro vicino al mio collo e infine sentii la sua lingua che lo toccava delicatamente.. il mio corpo fu percosso da un brivido e cercai di staccarmi da quel tocco. Che stavamo facendo? 
"Allora?" Disse poi mettendosi vicino alle mie labbra 
Deglutii rumorosamente e sorrisi, le sue labbra erano così vicine e così desiderabili. Smisi di ragionare e poggiai le mie labbra sulle sue, quel contatto durò pochi secondi e poi mi staccai. Che cazzo stavo facendo? 
"Oh dio! Scusa"  dicemmo insieme 
Sentii un senso di colpa assurdo invadermi tutta e la mia mente andò al mio biondo. 
"Lexi, mi spiace. Non avrei dovuto comportarmi così. Cazzo, sei la ragazza di uno dei miei migliori amici!" Diede un pugno al volante ed io saltai sul posto. 
"È stato uno sbaglio. È tutto ok. Questo non è mai successo" 
Cercai di convivere me stessa, sapevo che mentire a Niall era difficile. 
"Sicura che sia tutto ok?" 
"Si. Adesso andiamo a casa" 
"Ok" 
Accese l'auto e partì. 
Il tragitto fu silenzioso, nessuno dei due aveva il coraggio di parlare. 
Io avrei voluto diventare minuscola e scomparire e anche Harry sembrava essere a disagio. 
Che mi era passato per la mente? 
La verità era che Harry per me rappresentava una grossa tentazione, quel suo modo di fare faceva vacillare la mia ragionevolezza. Amavo Niall e ne ero sicura, quello era stato uno stupido momento che avrei dimenticato. 
Odiavo mentire al biondo, ma se glielo avessi detto avrebbe dato di matto e lui ed Harry avrebbero finito con il litigare. 
Quando arrivammo davanti casa mia salutai velocemente  Harry ed entrai in casa.
Come se Niall avesse scelto il momento perfetto si fece trovare a casa mia, era sdraiato sul divano e guardava la TV. 
"Ehi" dissi posando la mia borsa e cercando di sembrare tranquilla. 
"Com'è andata?" 
"Bene" 
"È tutto ok?" 
"Si, certo" finsi un sorriso e mi sdraiai su di lui, stringendolo a me, non volevo perderlo e sperai che non avrebbe scoperto quello che era successo.

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Capitolo 28
*** Capitolo 28 ***


Stavo sdraiata sul divano di casa di Niall e pensavo e ripensavo a quello che avevo combinato e a come in quei giorni mi fossi sentita una persona schifosa. Sapevo che era stato solo un bacio, ma il punto era che l'avevo dato ad Harry. 
"Fatti trovare pronta fra un'ora! Andiamo a ballare con gli altri" 
Disse secco Niall e poi uscì di casa velocemente, era da qualche giorno che sembrava strano con me, sempre nervoso ed evasivo, mi ero chiesta cosa gli passasse per la testa ma alla fine venivo interrotta da tutti i miei casini. 
Sbuffai e mi alzai svogliatamente per andarmi a lavare, non mi andava di andare a ballare, ma non mi sembrava il momento di stare li a contrastare Niall. Misi un abito corto nero e dei tacchi abbastanza alti, mi osservai allo specchio, mi sentivo irrequieta e avrei voluto restare a casa. 
Quando Niall tornò a casa mi urlò dal piano di sotto, ed io velocemente scesi da lui. 
"Non so se mi va di andare a ballare stasera" dissi al biondo 
"A me va" rispose secco 
"C'è qualcosa che non va?" 
"Dimmelo tu" disse con sguardo inquisitorio, per un momento pensai che avesse scoperto del bacio, ma non era possibile, Harry non avrebbe parlato. 
"Devi dirmi nulla?" Ripeté
"No" dissi insicura 
Il suo modo di fare stava facendo traballare la mia lucidità. 
"Perché lo dici in questo modo?" Disse alzando un sopracciglio 
"Niall, che cazzo succede?" Urlai 
"Che hai fatto?" Urlò 
"Non capisco che intendi!" 
"Hai qualcosa che non va, ti comporti in modo strano ed eviti di uscire con il resto del gruppo! Tutto questo da quando tu ed Harry siete stati a truffare quell'uomo! E poi anche lui non osa più parlare di te e quando pronuncio il tuo nome si irrigidisce come un coglione. Che cosa è successo?" Era furioso e lo capivo dal modo in cui i suoi occhi si muovevano 
"Niall.." 
"Non mentirmi, cazzo!" Urlò sbattendo il pugno sul tavolo della cucina 
Deglutii rumorosamente e tentai di respirare
"Sto poco bene, me ne vado a casa" mi girai sperando che non mi bloccasse ma invece fece il contrario e mi afferrò per il braccio, strattonandomi verso lui. 
"Dimmi cosa è successo!" 
La sua mano teneva stretto il mio polso, che adesso sentivo dolorante. 
"Il polso" sussurrai 
Lui osservò la sua mano e la staccò
"Se pensate di potermi prendere in giro vi sbagliate, e questo lo sai!" 
Si girò e diede un altro pugno al muro, chiusi gli occhi per il forte rumore
"Ti sei fatta scopare da Harry?" Urlò 
"No" urlai a mia volta
"E allora parla, cazzo!" 
"Ci siamo baciati" abbassai la testa piena di sensi di colpa, sentivo le lacrime farsi strada e il mio corpo cedere alla stanchezza. Lui rise nervosamente, una risata isterica, e poi si sedette Sul divano con le mani fra i capelli biondi. 
Mi avvicinai e mi sedetti accanto a lui 
"Niall.." 
"Sta zitta! Lo vado ad ammazzare, giuro su dio che gli spacco la faccia! E poi con te ne parleremo, Lexi!" 
Non parlai e lasciai che si sfogasse 
"Ti odio!" Mi urlò 
E aveva ragione, in quel momento mi odiavo anch'io perché probabilmente la mia storia con lui stava andando a buttane per una cazzata che io avevo fatto. 
"Com'è successo?" Mi guardò negli occhi e le sue pozze azzurre sembrano un mare in tempesta. 
"Parla!" Urlò 
"Eravamo in macchina ed è successo ma è durato pochissimo e non è valso nulla. È stato un errore! Niall io amo te! Non avrei dovuto e sono imperdonabile, non so che mi è passato per la testa" 
"Hai ragione, sei imperdonabile" si alzò e mi fissò dall'alto 
"Prendi le tue cose e vattene da casa mia! Non voglio vederti più" 
Il suo tono era serio e autoritario. 
Non risposi, non avevo il coraggio, mi alzai, presi le mie cose sotto il suo sguardo sdegnato e andai via da quella casa. 
Piansi per tutto il tragitto verso casa, pensando a come risolvere la questione ma non mi veniva in mente nulla. Mi sentivo solo così stanca e quando arrivai a casa crollai subito sul letto.

Mi svegliai a causa della pioggia scrosciante sul vetro della mia camera da letto, avevo avuto una notte a dir poco terribile, e ogni mio sogno aveva come protagonista Niall e i suoi occhi bellissimi. 
Potevo sentire la sua mancanza intorno a me, la sua assenza nel lato del letto, il suo odore e i suoi sbadigli appena sveglio. 
Presi il telefono, nessuno mi aveva cercata, e per me era un bene, non mi andava di sentire nessuno al di fuori di Niall. 
Restai a casa per tutta la mattinata, guardando in TV programmi stupidi. 
Alle 15:00 il telefono squillò, era Louis. 
Accettai la chiamata e risposi 
"Ehi Lou" 
"Lexi, vieni subito all'edificio abbandonato vicino Green Park! Niall vuole prendere a pugni Harry" 
"Corro" 
Misi le mie converse, afferrai le Chiavi della macchina e mi diressi verso la direzione da Lou indicatami. 
Durante il tragitto avevo le lacrime agli occhi e speravo che Niall si calmasse, sapevo che l'unica che poteva farlo ragionare ero io. 
Quando arrivai vidi le macchine dei ragazzi tutte parcheggiate in malo modo, entrai velocemente nell'edificio e mi guardai attorno, sentii la voce di Zayn e la seguii, ritrovandomi in un'enorme stanza dell'edificio. 
"Niall, smettila!" Urlai vedendo il biondo che si voleva avvicinare ad Harry, mentre Liam gli faceva da muro, cercando di evitare che lo prendesse a pugni. 
"Vattene" urlò il biondo 
"Lo devo ammazzare" disse tornando con lo sguardo ad Harry. 
Spostai Liam e mi parai davanti al biondo. Notai che aveva il pugno sporco di sangue, mi voltai verso Harry che si teneva il naso, segno che aveva già ricevuto un pugno. Dovevo portare Niall via da li. 
"Ascoltami, ti prego!" 
"No" 
"Ti ho perdonato una miriade di cose! Hai fatto lo schifo ed io ho sempre perdonato ogni tuo fottutissimo gesto! Puoi ascoltarmi? Ti amo, cazzo ti amo! Ho fatto una cazzata, ma puoi perdonarmi? Per favore. Smettila di fare così con Harry." Avevo le lacrime agli occhi ed ero riuscita ad attirare l'attenzione del biondo, che adesso mi guardava attento. 
"Tu non sei più questa persona. Non sei più quello che impazzisce e prende a pugni chiunque. Tu sei tutt'altro ed io lo so, io e te lo sappiamo. Perciò ti prego, vieni a casa con me" 
Nella stanza abbandonata era calato il silenzio, si sentivano solo i nostri respiri. 
Il biondo mi osservò attentamente 
"Perché?" Chiese semplicemente, si voltò e andò via. Guardai Liam che mi fece segno di raggiungerlo, così feci e mi indirizzai verso il biondo. 
"Niall" 
Si girò e mi guardò fisso negli occhi 
"Perché l'hai baciato? Perché? Provi qualcosa per lui?" 
"No, no, no" mi misi vicinissima a lui e gli afferrai la mano fatta di sangue, osservandola. 
"Amo te. Solo te. Ho fatto una cazzata" 
"Se mi immagino lui e te mentre vi baciate sento di poter uscire pazzo!" 
"Scusa" 
Cosa potevo dire? Se non scusa. Non avevo giustificazioni. 
"Me l'hai già detto" 
"Cosa posso fare? Farò qualunque cosa" 
I suoi occhi sembravano stanchi e vuoti, come se avesse appena combattuto una guerra infinita. 
"Voglio solo del tempo, per pensare" 
Respirai, l'idea di allontanarmi da lui mi uccideva, ma lo capivo. 
"Ok. Ti aspetterò" 
Si girò per andare via ma io l'afferrai e poggiai le mie labbra sulle sue, come a volergli dare un ultimo bacio, o almeno l'ultimo per un po' di tempo. 
"Ti amo" sussurrai anch'io 
"Avrei voluto che non avessi fatto quello che hai fatto, perché ti amo anch'io" 
E fu lì che se ne andò sul serio, indirizzandosi verso la sua auto e sfrecciando veloce. Misi le mie mani sul viso e mi accasciai a terra, piangendo.

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