Amore senza copione di Indelible93 (/viewuser.php?uid=55006)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Gelosia ***
Capitolo 2: *** Ritorno al presente ***
Capitolo 3: *** Autodifesa ***
Capitolo 4: *** Ci sarò sempre ***
Capitolo 5: *** Non ora ***
Capitolo 6: *** Ospite inatteso ***
Capitolo 7: *** Incertezze ***
Capitolo 1 *** Gelosia ***
1°
Capitolo
Un piacevole ed inebriante profumo di erba arrivò alle
narici di alcuni bambini, che giocavano allegramente vicino ai prati,
laddove scorrevano lietamente i fiumi d'acqua dolce.
Gli uomini, al contrario, ansimavano per la fatica e il caldo afoso che
erano costretti a sopportare nelle aperte campagne. Alcuni intagliavano
la legna, altri seminavano le terre, altri ancora si accampavano sotto
gli alberi, con la vana speranza di trarre giovamento dall'ombra che
regalavano le fronde degli alberi più imponenti.
Nel villaggio della vecchia Kaede, ove la tranquillità
sembrava ormai regnare sovrana, una giovane ragazza dai capelli corvini
intagliò goffamente due rami e li divise in parti uguali con
un colpo secco. Asciugò con un gomito il viso madido di
sudore e sfregò velocemente due rametti che produssero un
acceso e vivido scintillio.
Dall'alto di un albero ultracentenario, un mezzodemone dai lunghi
capelli argentei, la fissava di sottecchi, con una smorfia dipinta sul
bel viso segnato da cicatrici.
Le sue orecchie si mossero impercettibilmente, richiamate dalle acute
voci di alcuni giovani e il sangue gli ribollì in corpo,
tanto da fargli sorgere delle affilatissime e letali zanne.
-Quanto tempo devo attendere per mettere qualcosa sotto ai denti?-,
domandò, tamburellando nervosamente le dita
affusolate sulla corteccia del tronco.
Nell'ultimo periodo le si rivolgeva con un tono piuttosto arrogante e,
le liti che terminavano quasi sempre con un urlato “a cuccia”
di Kagome, avevano ormai trovato un nuovo argomento di scontro: la
gelosia.
L' espressione di Inuyasha si accigliò bruscamente quando
Kagome alzò lo sguardo e lo puntò in cagnesco.
-10 minuti!-
Il mezzodemone digrignò i denti e ringhiò
sordamente, puntandole contro un'espressione inferocita.
-Tsk! Un tempo eri molto più gentile con me.-,
mormorò, scostando i capelli che gli si erano divincolati
sul viso accaldato.
Un tono beffardo s'impadronì della sua voce e ne
tracciò una linea sulle sopracciglia corrucciate.
Quando ricambiò lo sguardo ostile della persona che la
faceva fremere intimamente, l'espressione di Kagome divenne
più seria, mentre sentiva il cuore batterle all'impazzata.
-Sei cambiata.-, constatò, scrutandola da capo a piedi.
Kagome distolse lo sguardo e arrossì livemente.
Per combattere l'imbarazzo ritornò malvolentieri al suo
lavoro, ignorando deliberatamente le occhiatacce che il mezzodemone
lanciava ai suoi malcapitati "ammiratori".
-E poi, te lo sei chiesta che diavolo hanno da guardare
quelli?-, ringhiò, puntando in cagnesco alcuni ragazzi che
ridacchiavano.
Quel gesto attirò immediatamente l' attenzione di Kagome.
Non era una ragazza tanto paziente e ciò spesso la
trasformava in una vera e propria furia.
-Cosa diavolo vorresti insinuare?-, s'informò la mora,
affilando lo sguardo che sprizzava fiamme da tutte le parti.
-Potresti andare in giro un pochino più coperta, non credi?
Non ti crea alcun disagio lavorare con un vestito così
corto?-
-Sono tremendamenti sudata, non vedi? Lasciali guardare, tanto a me non
interessa-, esclamò, allargando le braccia.
Inuyasha grugnì e scosse il capo con un velo di disappunto.
-Hai vagamente idea di quanti commenti abbiano udito le mie povere orecchie da un mese a questa parte, Kagome? Sei
talmente presa dalle tue sciocche attività da umana che.. -
Gelosia. Gelosia.
Gelosia.
Come essere più chiari?
Confessare i suoi sentimenti era qualcosa che lo spaventava,
ma vederlo così partecipe e attento nei suoi
riguardi era per lei motivo di grande gioia.
Una fiamma si accese nel suo sguardo, quando la giovane si
alzò in piedi e puntò il mento per guardarlo con
più facilità nei suoi schivi occhi dorati, con la
chiara intenzione di sfidarlo.
Sapeva quanto fosse infantile e, sebbene l'aria provocatoria che
leggeva negli occhi di Inuyasha fosse probabilmente frutto della sua
immaginazione, non aveva alcuna intenzione di abbassare lo sguardo per
prima.
Quelli enigmatici occhi ambrati continuarono a fissarla imperterriti.
-Non ti interessa, eh?, grugnì il mezzodemone.
Inuyasha si lasciò sfuggire un sorriso molto significativo.
Si issò con le braccia forti e con un agile e scaltro balzo
le fu di fronte.
Lei indietreggiò di un passo e trattenne il respiro,
deglutendo a fatica.
Le guance chiazzate di rosso avevano già rivelato in parte
il suo vivido imbarazzo.
Quando sorrideva c'era quacosa di sexy e malizioso e da tempo mostrava
una sicurezza e una padronanza che spesso la lasciava di stucco.
C'era qualcosa di irresistibile nel suo sguardo avvolgente. Inuyasha la
destabilizzava.
Un giorno, seduti in riva al fiume, era arrivato a confessarle che lo
gratificava molto proteggerla ed essere il suo
“protettore”.
-Non dirmi che non hai notato le occhiate e i commenti di quei
pervertiti!-, domandò, risvegliandola dai suoi pensieri.
-Commenti? Su.. di me?-, chiese ingenuamente, tentando di nascondere
sul nascere un sorriso compiaciuto.
Kagome senza tradire espressione fece spallucce.
-Non vedo dove sia il problema. Se ti porta così fastidio
smettilla di sorvegliarmi a quel modo e, soprattutto, smetti di
spaventare con i tuoi modi da villano tutti i ragazzi che tentano di
scambiare due parole con me.-
Kagome incrociò nervosamente le braccia al petto e
inumidì le labbra secche.
La brezza che che le scompigliò la disordinata capigliatura
la costrinse a legare i capelli in una coda piuttosto alta e a fermare
le ciocche ribelli con dei fermagli.
-Non sarai mica geloso, vero-, domandò poi timidamente, con
un fil di voce.
Il mezzodemone arrossì appena, dischiuse le labbra e
poggiò le spalle al tronco di un albero massiccio,
esclamando con tono indispettito - Non dire schiocchezze, Kagome.
Piuttosto, dov'è finito quello strano abito che indossavi
sempre?-
-Non serve più, perchè ormai ho terminato gli
studi. Quella era una comune divisa studentesca della mia epoca.-,
rispose candidamente, incamminandosi come se niente fosse per una
ripida e rocciosa stradina.
-Hey tu, dove credi di andare?-, imprecò il mezzodemone,
seguendola stizzito .
-Oggi sei veramente insopportabile, Inuyasha. Non ho voglia di vederti
spaventare la gente a quel modo. Torno a casa mia!-
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Capitolo 2 *** Ritorno al presente ***
2° Capitolo
Kagome corse ad abbracciare calorosamente la madre, che le
accarezzò gentilmente i lunghi capelli corvini.
Il giovane hanyou le fissava malinconicamente da lontano.
Kagome non avrebbe mai potuto sopportare l'idea di separarsi dalla sua
famiglia e dalla vita che le apparteneva.
Questo, Inuyasha, lo sapeva fin troppo bene.
Appartenevano a due mondi diversi e le loro esistenze non erano state
create per essere unite.
Eppure c'era un sentimento irresistibile che lo legava alla giovane
ragazza che lo aveva liberato dalla sua prigionia.
Inizio flashback
-Madre, posso farvi una domanda?-, chiese un piccolo mezzodemone,
accoccolandosi dolcemente sul grembo della madre.
-Certo, Inuyasha.-
La sua voce calda e piena d'amore si spense in un fievole sussurro.
-Cos'è l'amore? Ho sentito degli essere umani parlarne.-
La donna gli sorrise dolcemente e, asciugando con il palmo della mano
gli occhi velati di lacrime, strinse il figlio al petto, cullandolo tra
le braccia.
-L'amore è un sentimento prezioso, Inuyasha. E' un
sentimento così potente e indistruttibile.. -
Così chiuse gli occhi per un istante, rincorrendo un
pensiero lontano.
-Credete che un giorno qualcuno potrebbe innamorarsi di me? Anche se
sono un.. mezzodemone?-, domandò il piccolo timidamente,
alzando gli occhi dorati su quelli tristi della madre.
La donna lo strinse con più forza e, accarezzandolo e
baciandolo sulla fronte, rispose con voce incrinata.
-Quando arriverà quel momento io non ci sarò, ma
non avrai bisogno di me per capirlo. -
-Io avrò sempre bisogno di voi, madre.-
Fine
flashback
Tornò a fissare le due donne.
Viste così, l'una tra le braccia dell'altra, si notava una
certa somiglianza.
Non vi aveva mai prestato troppo caso, in quegli anni.
-Inu.. yasha.-
Quella voce così calda e umana.
Umana.. come sua madre.
Amava il modo in cui Kagome pronunciava il suo nome.
Il calore che amanava quella ragazza era qualcosa di veramente
eccezionale.
Alzò lo sguardo, specchiandosi negli occhi nocciola di
Kagome, che abbozzò un timido sorriso.
-Ecco, io...-
-Cosa?-, chiese atono, risvegliatosi solo in quel momento dai suoi
pensieri.
Inuyasha la fissò a lungo. Sembrava stranamente turbata e
tesa.
Che fosse preoccupata per lui?
Varcò l'ingresso a passo felpato e chiuse delicatamente la
porta alle sue spalle.
Kagome socchiuse le labbra. -Io.. io devo posare il mio zaino.-
Inuyasha la seguì con lo sguardo, fino a vederla
sparire dietro la parete.
I loro occhi si erano incrociati un'ultima volta, poco prima che la
ragazza si dileguasse alla sua vista, con un'espressione tesa dipinta
sul bel viso.
-Torno subito.-, aveva poi aggiunto, voltandosi di spalle, dopo avergli
sorriso timidamente.
Continuò a fissare il vuoto per qualche istante, tentando di
frenare il desiderio di fermarla e chiederle cosa non andasse.
Distolse lo sguardo solo quando incontrò due occhi castani
pararsi di fronte a lui.
-Ciao, Inuyasha.-
La madre di Kagome gli sorrise dolcemente, accarezzandogli gentilmente
il volto. Lui non si ritrasse, ma le sue guance tinte di rosso
rivelarono il suo imbarazzo. Non era abituato a ricevere certe
smancerie, almeno non così frequentemente.
-Sono veramente felice di rivederti. Kagome parla sempre di te.-
Quella strana famiglia lo aveva accolto calorosamente fin dal primo
giorno e, cosa più importante, non lo aveva mai fatto
sentire "diverso".
-Mia figlia viaggia nel tempo da diversi anni ormai...-
La donna rise, pronunciando quelle parole quasi come se si fosse resa
conto solo in quel momento del tempo che la figlia aveva trascorso tra
i due mondi.
Reclinò in avanti il capo e, portando una ciocca di capelli
dietro un orecchio, rialzò lo sguardo sul suo giovane
interlocutore.
Sospirò. -Per una madre è una cosa difficile da
accettare, ma sono certa che, al tuo fianco, mia figlia non
correrà mai alcun pericolo.-
Scrutò attentamente la sua espressione lievemente pensierosa
e rattristata.
-Che ne direste di fermarvi qui per un pò di giorni?-,
esclamò poi, radiosa.
Non era poi tanto sicuro di essere riuscito a mantenersi neutrale
davanti a quella richiesta.
Si affrettò a nascondere il sorriso che minacciava di
sorgergli in viso e abbassò lo sguardo sul pavimento.
Ebbene sì, quel cocciuto e presuntuoso mezzodemone si era
affezionato a quella famiglia.
Sentiva di essere parte di qualcosa.
Quel mezzodemone che si scherniva dagli umani e che bramava il potere
dei grandi demoni era cambiato.
-Voglio toccarle anche io!-
Inuyasha si voltò di scatto, scrutando con attenzione
l'espressione divertita di Kagome, che lo fissava allegramente.
Solo in quel momento realizzò, avvertendo due mani gentili
accarezzargli le orecchie canine.
Poi, improvvisamente, un profumo lo inebriò.
Le sue mani, il suo respiro caldo vicino al viso, il suo dolce sorriso
dipinto sulle labbra morbide e il suo inebriante profumo quasi lo
stordirono.
Kagome.
Kagome gli era vicina e lo stava accarezzando teneramente.
Un tocco amorevole e caldo, il suo.
Il mezzodemone lanciò un'occhiataccia ad entrambe, tentando
di interrompere quell'attimo magico che si era venuto a creare.
-Hey!-, ringhiò. -Non sono un peluche.-
La signora Higurashi rise divertita, lanciando una breve occhiata alla
figlia.
-Vado a preparare il pranzo.- aggiunse poi.
Detto ciò li lasciò soli.
Kagome continuò ostinatamente a tenere tra le mani le sue
tenere orecchie.
Inuyasha deglutì imbarazzato. Si perse per un attimo nei
suoi occhi e il desiderio di baciarla lo colse in pieno, quando
abbassò lo sguardo sulle sue labbra.
Le mani di lei, ancora incollate ai capelli argentei di lui, ricaddero
sulle sue spalle.
Dischiuse le labbra, sorpresa, ma un rumore improvviso alle sue spalle
la fece rinsavire.
-Fratello cane ti va di giocare con la spada?-, domandò
ingenuamente il bambino, poggiando in terra la cartella, che teneva in
spalla.
La ragazza spalancò la bocca, ma si ritrovò senza
voce per l'emozione.
Tornò a specchiarsi nelle iridi dorate del mezzodemone, che
la bloccò con delicatezza per i polsi e si scostò
da quel contatto, puntando inaspettatamente lo sguardo sul pavimento,
arrossendo.
-No!-, rispose seccamente al bambino, che mise il broncio. -Non ho
voglia di giocare con uno stupido umano capriccioso.-
I suoi occhi minacciarono di diventare lucidi per la delusione.
Kagome tossì, tentando di riacquistare un tono di voce
risoluto, mentre la rabbia pian piano s'impossessava di lei.
-Inuyasha?-
Pronunciò il suo nome con un tono tanto gelido da spaventare
anche Sota, che si era già dileguato per le scale. Inuyasha
rabbrividì, alzando preoccupato lo sguardo su di lei.
-A cuccia!-, urlò.
Lo schianto fu talmente forte da attirare anche l'attenzione del nonno,
che leggeva quietamente il giornale in giardino.
-Dannata!- imprecò il mezzodemone e, tentando di rialzarsi a
fatica, gemette. -Maledetto il giorno..-
-A cuccia.-, ripetè la giovane con più vigore
nella voce e, guardandolo con un tono di sfida, aggiunse. -Hai altro da
aggiungere, Inuyasha?-
Il mezzodemone alzò tremante il capo, con la chiara
intenzione di controbattere, ma le parole gli morirono in gola.
Scosse la testa con disappunto.
-Nulla.-, balbettò, indispettito.
-Povero ragazzo!-, commentò il nonno, scuotendo il capo con
disapprovazione, per poi spostarlo seriamente sulla nipote, con aria
estremamente saggia.
-Kagome, forse hai esagera..-
Sussultò interrompendosi, sotto lo sguardo furente di
Kagome.
Così, tossendo rumorosamente e tentando anch'egli di
ritrovare la voce perduta per lo shock subito, si ritrovò a
ridere come un ebete.
-Torno a leggere il mio giornale.-
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Capitolo 3 *** Autodifesa ***
3 capitolo
3° Capitolo
La signora Higurashi si era preparata di tutto punto.
I setosi capelli scuri erano legati con un fermaglio e fermati con due
forcine ai due lati della testa; gli occhi apparivano luminosi,
così truccati, con un leggero strato di ombretto.
Non era solita truccarsi e tanto meno indossare degli abiti eleganti,
ma quel giorno doveva essere proprio speciale.
Era radiosa ed aveva lo sguardo di una ragazzina trasognata.
Cosa l'attendeva di tanto speciale quel pomeriggio?
Nulla di cui Kagome fosse a conoscenza.
Le prolugate assenze da casa le concedevano di assaporare ben poco il
clima familiare nel quale era cresciuta.
Il bagno era finalmente libero.
Il denso vapore, accompagnato dal delizioso e familiare profumo di
vaniglia si dissolse appena fuori dalla stanza.
La donna ne era uscita entuasiasta, con un'irresistibile luce negli
occhi.
Il nonno, invece, riposava placidamente nella stanza di fianco,
brontolando parole senza senso durante i suoi periodi di dormi-veglia.
Buio, il gattoncello di casa, invece, se ne stava dolcemente
accoccolato sul grembo della sua padrona, che osservava assorta la
rampa di scale che conduceva al piano superiore. Dapprima poggiata
all'ultimo gradino legnoso,
Kagome prese tra le braccia Buio e lo adagiò pacatamente sul
pavimento.
Inuyasha.
Non risciva a separarsene che immediatamente quel nome si insinuava
prepotente tra i suoi pensieri. Sorrise.
Lei non riusciva a fare a meno di Inuyasha.
Si portò pigramanete dietro la camera di Sota, fermandosi
appena sulla soglia.
Molto probabilmente il fratello lo aveva condotto lì con la
speranza di imparare qualche strana tecnica di combattimento.
Sota aveva preso Inuayasha come punto di riferimento.
Il suo sorriso si accentuò.
Lei non era l'unica a pensare che Inuyasha fosse importante.
Ciò voleva dire che speciale, quell'orgoglioso mezzodemone,
lo era per davvero.
Portò la mano all'altezza della porta, ma qualcosa
improvvisamente la bloccò e la fece trasalire.
Due braccia si materializzarono improvisamente, bloccandola sulla
porta.
C'era qualcuno alle sue spalle.
Il cuore iniziò a battere all'impazzata, mentre la gola le
si seccava.
Lesta si voltò, schiacciando il proprio peso contro la porta
e
si preparò a sferrare un colpo con il pugno stretto, proprio
come le aveva insegnato Inuyasha.
Inconsapevolmente aveva serrato gli occhi quando aveva avvertito due
mani stringersi attorno ai suoi polsi e bloccarglieli sopra la testa.
-Volevi spiarmi?-
Dal tono della voce potè capire che Inuyasha stava
ridacchiando
e a giudicare dal suo petto, che la sfiorava, le era pericolosamente
vicino.
Il suo respiro le accarezzò appena il viso, leggermente
accaldato.
-Inu.. yasha.- mormorò, splancando le iridi cioccolato.
Il mezzodemone scosse il capo con vigore.
-I tuoi gesti sono fin troppo prevedibili. Non ha imparato nulla,
incapace!-
-Prevedibili?-, sbottò lei, in un misto di
imbarazzo e rabbia. -Sei tu che sei arrivato alle mie spalle. Mi
hai fatto morire di paura!-
Inuyasha allentò la presa sui suoi polsi e frappose un po'
di spazio fra loro.
Dalle sue labbra fuoriuscì un ringhio sommesso, tra il
divertito e l'arrabbiato.
Difficile giudicare di che umore fosse o cosa gli passasse per la testa
in quel momento. Si limitò a scrutarlo in volto con aria di
sfida, soffermandosi sui suoi occhi dorati.
-Tsk! Dunque è questo che intendevi l'altro giorno con
”io sono capace di difendermi benissimo anche da sola?"-,
la canzonò lui, schernendola.
Kagome scrollò le spalle, lanciandogli un'occhiata
eloquente.
Inuyasha si stava impegnando seriamente. Non che le dispiacesse
ricevere lezioni di autodifesa, ma trovava la cosa
piuttosto sleale alle volte.
-In epoca Sengoku sarei capace di difendermi. Ho una certa padronanza
con il mio arco.-
-Tu non sei padrona di te stessa, come potresti esserlo di un
arco insignificante? E poi, il cattivo in questione non deve essere
necessariamente un demone.. -
Con due dita le sollevò il viso e la costrinse ad incontrare
il suo sguardo.
Kagome rimase immobile per qualche istante, quindi tremendamente
imbarazzata liberò i polsi che Inuyasha teneva ancora
delicatamente incatenati alla porta e scostò la sua
mano. -Lo sono, invece!-, controbattè in tono
duro, con
le gote sempre più rosse. -Stupido!-
Con le mani tentò di allontanarlo, esercitando con i palmi
della
mano una leggera pressione sul suo petto, ma Inuyasha non
accennò a muoversi.
Ridacchiò sommessamente, allontandosi di due-tre passi
quando lei tentò di colpirlo nuovamente.
-Ah, ci rinuncio!-, mormorò esasperata e,
voltandosi per entrare in camera di Sota, si ritrovò
improvvisamente tra le braccia del mezzodemone, che la
sollevò
con gran facilità.
-Che stai facendo? Non dirmi che stai tentando di immedesimarti anche
nel ruolo del rapitore.-
Non era realmente arrabbiata.
Con lui non riusciva mai ad esserlo sino in fondo.
E questo Inuyasha lo sapeva bene.
Inuyasha sogghignò trionfante. -Potrei provarci, in effetti.
E senza alcuna difficoltà, come vedi.-
-Quel ruolo si addice di più a Koga.-, lo
stuzzicò lei, ridendo sommessamente.
Inuyasha grugnì infastidito, mentre un dubbio si insinuava
nella
sua mente e il ricordo del rapimento di Kagome gli fece annebbiare la
vista per la rabbia.
-Preferiresti essere rapita da Koga-, sbottò di colpo il
mezzodemone.
-Ovviamente no, stupido!-, ribattè Kagome, sorpresa dalle
assurde allusioni del mezzodemone.
-Tsk! Ovviamente.-, ripetè il mezzodemone, voltandole le
spalle con tono visibilmente offeso e dubbioso.
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Capitolo 4 *** Ci sarò sempre ***
4° Capitolo
Ore
7:00
Kagome
sbadigliò silenziosamente, guardandosi intorno con aria
sonnolente.
Quando provò a stirare maggiormente le gambe, i suoi piedi
si scontrarono contro qualcosa di peloso e morbido. Riuscì a
malapena a cogliere il miagolio infastidito di Buio, che tentava di
riprendere sonno in un angolino ai piedi del letto.
Sorrise intenerita
quando la sua attenzione si focalizzò sul viso imbronciato
di Inuyasha.
Si spinse più vicina, quasi ipnotizzata.
Lo osservò per un pò, sfiorandogli gentilmente le
punte delle orecchie.
Inuyasha ebbe un lieve sussulto.
Che stesse realmente dormendo?
-Buongiorno.-, fece
Kagome, allegramente.
Inuyasha
aprì gli occhi e la squadrò con un pizzico di
stupore. -Perchè sorridi?-
-Mi sento piena di
energia.-, rispose, ravvivando con le mani i setosi capelli scuri.
Inuyasha non disse
più nulla.
Si accontentò di accarezzarla con lo sguardo mentre spariva
dietro la porta.
-Vado a fare la doccia.
Non provare ad entrare come l'altra volta.-
-Non ci tengo
proprio.-, urlò il mezzodemone dalla stanza adiacente,
arrossendo lievemente sulle guance per le sensazioni che avevano
scatenato in lui i ricordi di quel giorno di parecchi mesi prima.
Era inverno, questo lo
ricordava bene.
Inizio
flashback
Inuyasha si trovava al piano di sotto con il nonno di Kagome, che gli
riempiva la testa di domande sull'epoca Sengoku e sulle battaglie che
aveva combattutto a fianco dei suoi compagni.
-Ma Kagome
dovè finita?-
Aveva domandato ad un
certo punto, senza rivolgersi a nessuno in particolare.
La signora Higurashi, giunta sulla soglia di casa proprio in que
momento, intervenne.
-Magari è
andata a farsi un bel bagno caldo.-, gli suggerì, con un
sorriso delicato.
Questa donna somiglia molto a
Kagome quando sorride. Ha il suo stesso sorriso gentile.
Fu questo il pensiero che accompagnò Inuyasha al piano di
sopra.
Nonappena
sentì il rumore dell'acqua provò a chiamarla, ma
non udì alcun tipo di risposta.
Poi, tutto ad un tratto, un rumore molto simile a quello prodotto da un
vetro che cade irremidiabilmente sul pavimento e finisce per spezzarsi
in pezzi frammentati.
-Ahi!-
Gemette la voce di Kagome.
Inuyasha spalancò di colpo la porta, istintivamente, e si
precipitò nella stanza con aria allarmata.
Quando vide Kagome, chinata su pavimento, per raccogliere quel che era
rimasto di una boccettina di profumo, tirò un sospiro di
sollievo.
-Non ti sei tagliata,
vero?-
Kagome alzò
la testa di scatto, come accortasi solo in quel momento della sua
presenza.
La rabbia che affiorò sul suo viso pian pianò
virò in imbarazzo.
-C-che diavolo ci fai
qui..qui dentro?-, balbettò scandalizzata.
Arrossendo fino all
punta dei capelli, strinse a sè l'asciugamano che
l'avvolgeva, confortata in parte dall'idea che fortunatamente Inuyasha
non l'aveva trovata nuda.
Inuyasha sgranò gli occhi per lo stupore.
-Ehm..io..non è come credi..-
Tentò di non
guardarla, ma si accorse ben presto di non riuscire a staccarle gli
occhi di dosso neppure per un momento.
I suoi occhi l'accarezzarono, colmi di desiderio, provocandole un
brivido lungo la schiena.
Kagome discostò i capelli gocciolanti, che le si erano
svicolati sul viso accaldato e dopo avergli lanciato un'ultima
occhiata, chiuse gli occhi, sospirando pesantemente.
-Inuyasha.-, disse, con
un tono che lo preoccupò non poco.
Silenzio.
E poi.. A cuccia. A
cuccia. A cuccia.
Quella dannatissima parola la ripetè per una decina di
volte.
Lo strapazzò per bene, quel giorno.
Fine
flashback
Ore
15:00
Kagome
continuò a girarsi e rigirarsi nel letto, tentando di
trovare una posizione comoda.
Di tanto in tanto coglieva la finta indifferenza di Inuyasha, che la
scrutava di sottecchi, quando pensava di non essere visto.
Difatti, rimase tutto il tempo con i gomiti poggiati sulla finestra e
gli occhi apparentemente fissi fuori.
-Sota è
tenero, non trovi? Hai visto com'era contento di andare al compleanno
di Ery?-
Kagome tirò
fuori un argomento a caso.
Aveva voglia di parlare un pò.. di parlare con lui.
Per i suoi gusti, erano rimasti fin troppo tempo confinati in quella
camera.
Era stanca di quel silenzio, anche se un pò ci
aveva fatto l'abitudine con Inuyasha, che le rispose immediatamente.
-Non capisco cosa trovi di tanto divertente nel festeggiare un
compleanno.-
-Ma che dici? La torta, i regali, l'affetto della famiglia e degli
amici che si riuniscono per festeggiarti. E' qualcosa di veramente
speciale.-
Kagome si morse immediatamente un labbro, con il chiaro desiderio di
rimangiarsi tutto.
Solo in quel momento ebbe modo di pensare che in effetti, Inuyasha, un
compleanno felice e spensierato, per come lo intendeva lei, non lo
aveva mai festeggiato.
Aveva avuto una vita difficile e, cosa ancor più triste, era
rimasto solo per molti e molti anni.
Quando Inuyasha finalmente la guardò negli occhi, lei vi
potè leggere tanta tristezza.
Vagliò con attenzione ogni suo gesto in cerca del segno di
una ferita.
-Mmmh.. tu dici?-, mormorò, con aria cupa.
Kagome si mise seduta e lentamente tirò a sè le
gambe, poggiandovi il mento per evitare di guardarlo in volto.
Sospirò, pentita e frastornata, e per un istante, un breve
ma interminabile istante, fu tentata di gettarsi tra le sue braccia per
cancellare la tristezza che era tornata ad oscurare il suo bellissimo
volto.
Ma il corpo non reagì, anzi.
Continuò a fissare un punto a caso di fronte a
sè, ma quando si accorse di avere ancora addosso lo sguardo
penetrante di Inuyasha, prese coraggio.
-Sai, Inuyasha, quest'anno vorrei festeggiarlo insieme a te. Infondo
è il giorno in cui io e te ci siamo incontrati. Sono
trascorsi esattamente quattro anni.. -
Quando alzò lo sguardo su di lui, che ancora la fissava
intensamente, vide i suoi occhi addolcirsi.
Kagome di rimando gli sorrise dolcemente e lo osservò
attentamente mentre tornava a fissare fuori con aria assorta, perso in
un naufragar di ricordi.
Passarono pochi minuti e riprese a parlare.
-Non ho mai festeggiato un solo giorno della mia esistenza.-, fece lui,
con aria dolente e colma di tristezza.
-L'amore era qualcosa di proibito,
qualcosa che doveva restar lontano dalla mia natura di mezzodemone. E
tale rimase dalla morte di mia madre fino a..-
-L'incontro con Kikyo.-, continuò Kagome, stendendosi
nuovamente sul materasso con aria rattristata.
Quella donna sarebbe rimasta per sempre nel cuore di Inuyasha.
Una serie di sentimenti sgradevoli tornarono a scagliarsi dentro di
lei, facendole perdere quel poco di buon umore che aveva ritrovato.
Se da una parte sentiva dentro di sè la gelosia e la rabbia
logararla da dentro, dall'altra sapeva che, se per qualche motivo lo
avesse interrotto, avrebbe perso per sempre la possibilità
di instaurare con Inuyasha un rapporto più intimo e
confidenziale. Sentirlo parlare di sé la rallegrava e
rattristava al tempo stesso.
Conosceva fin troppo bene il suo carattere taciturno e introverso, e
per questo riteneva assai rari i momenti in cui lui era ben disposto a
raccontrale qualcosa del suo passato.
Perciò, rannicchiandosi comodamente, attese pazientemente
che lui proseguisse.
-Io e Kikyo eravamo molto simili. Non sono mai riuscito ad odiarla,
neppure quando la sua freccia si conficcò sul mio petto,
imprigionandomi all'albero del nostro incontro, il Goshinboku. E poi,
50 anni dopo, arrivasti tu, Kagome. Da quel giorno sei sempre rimasta
al mio fianco.-, disse, continuando a fissarla con quegli occhi
imperscrutabili.
Kagome alzò la testa per guardarlo dritto negli
occhi.
-Io ci sarò sempre per te, Inuyasha.-, gli
confessò lei, teneramente.
Non c'era nessuna forma di imbarazzo, ma solo voglia di fargli
comprendere quanto fosse importante per lei.
Angolo autrice:
Ringrazio caramente tutte le persone che hanno commentato i capitoli
postati. Mi ha fatto veramente piacere leggere le vostre impressioni.
Spero continuerete a seguirmi.
Un bacio a tutti!:)
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Capitolo 5 *** Non ora ***
3 capitolo
5° Capitolo
I tenui raggi di sole, che filtravano dalla finestra, risvegliarono dal
suo tepore il sonno di Inuyasha.
Il giovane mezzodemone impiegò qualche istante a riprendere
contatto con la realtà e a comprendere da dove provenisse
quel calore umano.
Poi, aprì gli occhi, e capì.
Rimase per un pò a contemplarla mentre dormiva.
Lei, distesa al suo fianco, con i capelli sbarazzini, riposava
placidamente accanto a lui e lo inebriava con il suo profumo delicato.
I lunghi respiri regolari le muovevano le ciocche, che le ricadevano
sul viso.
Sembrava che nel sonno si sentisse del tutto al sicuro, protetta dalla
sua vicinanza.
Un sorriso per un attimo addolcì il suo sguardo quando,
posatosi su di lei, venne rapito dalla sua bellezza.
Il suo corpo caldo, stretto al suo, emanava un profumo così
delizioso che affondò il viso nella sua spalla e chiuse gli
occhi per un istante, assaporando quell'attimo di felicità.
Per la prima volta nella sua vita era lì e da nessun'altra
parte.
Pian piano si abbandanò alla sua natura, per metà
umana, e la sfiorò delicatamente.
Improvvisamente gli tornarono alla mente i trascorsi della sera
precedente, quando Kagome si era rannicchiata teneramente sul suo
petto, stringendo tra le dita i lembi del suo kariniju.
-Io ho bisogno di te, Inuyasha. Possibile che tu questo non riesca
proprio a capirlo?-, gli aveva detto, sospirando, poco prima di cadere
in un sonno
profondo.
-Kagome.- sussurrò il mezzodemone, sfiorandole una guancia.
-Non credo che tu abbia bisogno di uno stupido mezzodemone come me, che
non fa altro che metterti in pericolo. Anche se.. la
verità.. la verità è che io non posso
fare a meno di te, perchè..-
Aishietru,
pensò, scostandole i capelli per deporle un bacio sulla
guancia.
A quel contatto, i loro sguardi s’incontrarono e rimasero
irrimediabilmente incatenati l’uno all’altro.
Così Kagome rimase immobile, quasi senza respirare, nel
timore di rovinare la magia di quel momento.
Non poteva negarlo: il calore di quel casto bacio aveva provocato in
lei una scossa che l'eveva fatta rabbrivire da capo a piedi.
Qualcosa di ingovernabile e inspiegabile le faceva desiderare di
sfiorare le sue labbra e di attirarlo a sé, ma quel poco di
lucidità che le rimaneva riuscì a destarla dal
suo intento, appena in tempo per accorgersi che sarebbe stato un
sbaglio cedere a quell'irrefrenabile impulso.
-Dovresti smetterla di fingere di dormire, sai?-, le
sussurrò lui in un orecchio, specchiandosi negli occhi scuri
di lei. -I miei sensi da mezzodemone sono nettamente superiori ai tuoi,
non puoi nascondermi nulla.-
Osservò la curva decisa dei suoi zigomi e il
respirò improvvisamente le si arrestò in gola.
Il silenzio che li avvolgeva era denso di significato.
Sempre più combattuta per le sensazioni che la lasciavano
senza fiato, per poco cedette al magnetismo di quegli occhi ambra che
per lungo tempo aveva desiderato la guardassero in quel
modo.
Noi non siamo destinati
a stare insieme, pensò, rattristandosi.
Con uno sforzo enorme, chiuse gli occhi, poggiando le mani sul petto di
lui per allontanarlo da sè.
Provò in tutti i modi, ma i suoi tentativi risultarono vani.
Era lui che opponeva resistenza oppure era il suo desiderio a renderla
così debole e vulnerabile?
Se lo chiese a lungo, prima di tentare nuovamente di scostarsi dalle
braccia che la teneva inevitabilmente imprigionata.
Ma anche quel tentativo fallì, quando lui aumentò
la presa su di lei per non lasciarla andare.
Le faceva male il pensiero di non poterlo avere e, peggio ancora, di
dover rinunciare a lui per non rimanere troppo ferita dopo.
-Inu.. yasha!-, sussurrò.
-Non ti ho chiesto di separarmi da te, Kagome. E non chiedermelo
neppure tu, perchè non ne sarei capace. Non ora.-,
sussurrò con voce roca, avvicinando ulteriormente il viso a
quello di lei.
Non ora?
Kagome socchiuse gli occhi per un istante e si morse le labbra,
ritraendosi leggermente per cercare di recuperare quanto più
possibile il controllo di se stessa.
-Io non appartengo al tuo mondo e..-, rispose lei ad un centimetro di
distanza dalle sue labbra, mentre la mano di lui le sfiorava i capelli.
Tutte le sue difese ormai stavano per crollare, ma quando alle sue
orecchie arrivò il suono di un campanello, Inuyasha
tentennò, come colto improvvisamente da un ripensamento.
-Devo andare, perdonami.-, balbettò a quel punto lei,
cogliendo la palla al balzo.
Doveva.
Si allontanò, nonostante le costasse un pò di
fatica allontanarsi da quel contatto inaspettato.
Mentre usciva da quella stanza, scalza e con il cuore ancora palpitante
per l'emozione, ripensava al modo in cui l'aveva guardata Inuyasha
quando era scappata via.
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Capitolo 6 *** Ospite inatteso ***
6°
Capitolo
Quando aprì la porta sgranò gli occhi per la
sorpresa.
Il vento autunnale penetrò in casa, facendola rabbrividire e
stringere in un caldo abbraccio.
Un profumo familiare la riportò indietro nel tempo, quando
le stuzzicò le narici.
Una donna piuttosto anziana, sui 70 anni, le sorrise commossa,
portandosi una mano alla bocca emozionata.
L'abbracciò teneramente, accarezzandole i lunghi capelli
corvini, poi tornò a specchiarsi nei suoi occhi cioccolato,
sfiorandole dolcemente il viso.
I suoi capelli, corti e bianchi come la neve, erano trattenuti da un
bellissimo fermaglio e le rughe, che le solcavano il volto, segnavano
il viso pieno di cicatrici. Era sempre stata minuta, ma adesso le sue
ossa sembravano vuote e i polsi e le articolazioni erano coperte di
ombre livide.
Gli occhi di lei,
neri come la notte, le ricordarono tremendamente quelli di suo padre,
morto quando era solo una bambina.
- Sei diventata una
bellissima donna, nipote. Sei una meraviglia!- esclamò la
donna, guardandola affettuosamente.
Kagome non credeva ai
suoi occhi.
La nonna parterna, che tanto aveva amato sin da piccola, era davanti a
lei.
Motivi oscuri l'avevano tenuta lontana da Tokyo per lunghi anni e
Kagome dovette trattenere le lacrime di commozione, che minacciarono di
sgorgarle dal bel viso, quando la riconobbe.
- Che gioia
rivederti, obaasan. La mamma non mi ha avvisata del tuo arrivo. -
esclamò Kagome, invitandola gentilemente ad entrare.
La donna
annuì tristemente. -Vorrei avere più tempo,
Kagome.-
Esclamò
quelle parole tutte d'un fiato.
Ora la sua voce appariva più stanca, come se l'energia di
pochi istanti prima fosse stata solo una messinscena per confortarla.
Le strinse le mani, come per incoraggiarla, senza però
alzare gli occhi contriti su quelli cupi di Kagome, che si posarono
invece tristemente sulla sua figura fragile e scarna.
Era così esile, pallida, avvizzita.
- La mamma mi ha
accennato qualcosa riguardo la tua malattia, ma non credevo fosse
così grave.-
La sua voce divenne
un flebile sussurro.
Kagome ricacciò prontamente indietro le lacrime.
Sentì un nodo doloroso alla gola e una tremenda voglia di
urlare.
Rimasero per un pò in silenzio, specchiandosi l'una negli
occhi dell'altra, senza proferir parola.
La donna rise
amaramente, poi le sorrise, scuotendo la
testa nel tentativo di scacciare via i cattivi pensieri che l'avevano
condotta in quel luogo. - Io e tua madre ci siamo scambiate diverse
lettere in questi ultimi anni. Mi ha raccontato tutto di te e tuo
fratello. Mi ha anche detto che ti sei innamorata di un bel giovane di
nome Inuyasha. Non desidero altro che vederti felice. Vorrei tanto
conoscerlo, questo tuo futuro marito.-
Kagome
sbiancò visibilmente, barcollando.
Futuro marito?
Ricordò solo in quel momento che la madre aveva comunicato
alla nonna del suo "finto fidanzamento" con Inuyasha, ormai esasperata
dalle lettere il cui la donna si mostrava impaziente di sapere quando
avrebbe potuto vedere la nipotina felicemente accasata.
Aprì la
bocca per rispondere, ma le parole le morirono in gola.
Fortunatamente furono interrotte dal ritorno della madre e di suo
fratello Sota, cosicchè l'attenzione della donna si
concentrò su di loro.
Inuyasha doveva essere rimasto nella sua camera.
Non poteva assolutamente permettere che la nonna scoprisse la sua
natura di mezzodemone. La madre di Kagome aveva accuratamente evitato
di raccontarle "certi particolari" riguardo l'epoca dalla quale
proveniva.
Kagome
cercò di immaginarsi come sarebbe stato essere la compagna
di Inuyasha.
Per un istante, l'idea di domandare a Inuyasha di fingere per un
pò di essere realmente una coppia non le sembrò
una cattiva idea.
Di reale, infondo, non sarebbe accaduto proprio nulla. Non aveva nulla
a che fare con la realtà.
Sconcertata dai suoi
stessi pensieri, Kagome scosse la testa. rattristandosi. Inuyasha non
avrebbe mai accettato di partecipare ad una simile recita.
Mentire è in aperto
contrasto con i miei principi, ma non posso dare un dispiacere del
genere alla nonna, riflettè poi, prendendo
maggior coraggio.
Kagome si
allontanò quasi subito, farfugliando delle parole di scuse,
e corse in camera sua. Si fermò sulla soglia della porta,
tremendamente imbarazzata.
Tentò di formulare mentalmente l'incontro che sarebbe
avvenuto da lì a poco.
Il cuore le
tamburellava pericolosamente in petto.
Ripensò al modo in cui era fuggita, alle mani di Inuyasha
strette sul suo corpo e al modo in cui l'aveva guardata.
Arrossì vistosamente, portando una mano al petto nel vano
tentativo di placare il suo animo.
Provò a chiudere gli occhi, tentando di trovare il coraggio
di alzare lo sguardo sui suoi occhi magnetici, senza provare di nuovo
il desiderio di sprofondare tra le sue braccia.
Inuyasha l'aveva
sentita arrivare, ne era certa.
Le sue orecchie si mossero impercettibilmente ma, nell'istante in cui i
loro sguardi si incontrarono, rimase paralizzata, come se il cuore
avesse smesso di battere.
Le ginocchia minacciavano di cederle e lei cercò
disperatamente di mantenere una certa compostezza.
Quando la finestra
della sua camera si aprì, un brivido di freddo la percorse
interamente.
Tremò, strofinandosi energicamente le braccia, ma una mano
forte e armoniosa le sfiorò la schiena, nel tentativo di
scaldarla.
Quel contatto inaspettato la fece sobbalzare. In preda alla vergogna
per il fascino che Inuyasha suscitava in lei e, consapevole del fatto
che le sue guance fossero in fiamme, voltò la testa da una
lato, mentre un fremito le scosse sfacciatamente il corpo.
Kagome si
divincolò con estrema naturalezza, pregando che i suoi
sviluppati istinti predatori non gli avessero trasmesso le stesse
sensazioni che quel contatto aveva suscitato in lei. Aveva percepito
qualcosa di diverso nello sguardo di Inuyasha.
Soddisfazione, forse?
Il modo in cui
continuava a fissarla le provocò un nodo alla gola.
Quando, arretrando, toccò la porta con le spalle si
ritrovarono così vcini da percepire il respiro reciproco.
Per un istante ebbe la sensazione di essere in trappola.
Kagome lo
guardò dritto negli occhi.
I suoi occhi erano ancora fiammeggianti.
L'ardore con cui l'aveva stretta e accarezzata quella mattina era una
sensazione così reale.
Schiarendosi la voce,
come se niente fosse accaduto, disse la prima cosa che le
passò per la testa, tentando di mantenere un tono di voce
neutrale.
- Non
indovinerai mai chi è venuto a trovarmi.- La sua voce si
trasformò in un fievole sussurro. Kagome rise dentro di
sè per la banalità di quelle parole.
Inuyasha, invece,
sogghignò inaspettatamente, allontanandosi improvvisamente
da lei, come scottato.
- Tsk! A volte
dimentichi che nelle mie vene scorre anche sangue demoniaco.-
replicò il mezzodemone, scrutandola con interesse. - Dunque
io.. sarei il tuo futuro marito? -
La guardava con una
tale intensità da impedirle di distogliere lo sguardo per
nascondere le proprie emozioni.
Kagome si rese conto
solo in quel momento che il mezzodemone aveva ascoltato tutta la loro
conversazione, e arrossì violentemente per la vergogna.
- Tu.. tu hai sentito
tutto, non è vero?- balbettò Kagome, temendo che
Inuyasha potesse fraintendere la situazione.
Kagome
sentì di dover agire, e subito. Doveva assolutamente
dirglielo, altrimenti non avrebbe più trovato il coraggio.
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Capitolo 7 *** Incertezze ***
7° Capitolo
La
scrutava con un'intensità tale che sembrava quasi
volerle scavare dentro.
Kagome si
allontanò a passo leggero, fingendo naturalezza, con il
volto in fiamme.
Sospirò
pesantemente, mordendosi il labbro.
Quel senso di
turbamento interiore l'aveva indotta a non indugiare troppo sul viso di
Inuyasha.
Ancora il suo respiro
calmo e caldo e i suoi occhi magnetici ad un passo da lei.
Aveva il batticuore e
per l'imbarazzo gli voltò le spalle, abbassando il capo
sulla sua disordinatissima scrivania, alla ricerca di qualcosa che la
distraesse dai suoi pensieri tormentati. Sentì i passi di
Inuyasha alle sue spalle, e quasi la sovrastò con la sua
figura imponente.
Finse di leggere il
contenuto di un manifesto, deglutendo a fatica.
Lo sguardo di
Inuyasha era fisso su di lei.
Desiderava tanto
interrompere quello spiacevole silenzio, ma si trattenne dal farlo.
Lo sentì
ridere piano e a quel punto posò istintivamente i suoi occhi
interrogativi su quelli mielati del mezzodemone.
Rimase sbalordita nel vedere un sorriso sgembo illuminargli il viso.
-Allora, che aspetti?-
la incalzò lui, portando le mani al petto muscoloso,
impaziente.
Le opzioni erano due:
o la stuzzicava di proposito oppure non si rendeva conto dell'effetto
che esercitava su di lei. Kagome sospirò, ritrovando
coraggio.
-Mia nonna ha espresso
il desiderio di conoscerti. Crede che io e te ci sposeremo, un giorno.
In realta è stata mia madre a raccontarglielo, non io. Lei
ha sempre desiderato vedermi felice con qualcuno, proprio
perchè non le resta molto tempo.- confessò,
rannicchiandosi sul pavimento con aria cupa, ma colpevole.
Averlo
così vicino le faceva mancare il fiato.
Per un attimo i suoi
occhi si riempirono di incertezza.
Intuendo i suoi
pensieri, Inuyasha si fece teso e lei si irrigidì
ulteriormente, inumidendo le labbra secche per l'emozione.
-Io non me la sento di
dirle che noi due non stiamo insieme. Non voglio darle questo
dispiacere, quindi..-
Si interruppe,
mordendosi un labbro, e tornò a studiare l'espressione
indecifrabile di Inuyasha, giocherellando nervosamente con le mani.
Senza
accorgersene, si era accovacciata ed aveva abbassato il volto,
bloccandosi ad osservare qualcosa nel pavimento. Si strinse le gambe al
petto, sentendosi tremendamente vulnerabile.
-Io vorrei
che tu fingessi di essere veramente il mio futuro marito.-
Inuyasha
spalancò gli occhi per la sorpresa, socchiundendo le labbra,
che si strinsero impercettibilmente in una morsa.
Sembrò
analizzare il significato di quelle parole per un tempo interminabile,
come colto di sorpresa.
-Dovremmo fingere di
essere una coppia?- ripetè lui, sconcertato da quella
richiesta.
Kagome
annuì debolmente, mortificata.
Gli risultava così
difficile fingere di amarla? Si rabbuiò a quel
pensiero, mentre un sorriso amaro le si dipingeva sul viso.
Desiderò
fuggire da quella stanza, ancora una volta, ma appena tentò
di farlo venne fermata dalla mano di Inuyasha che, interpretando il
corso dei suoi pensieri, la bloccò.
-Se è
veramente questo ciò che desideri, così
sarà.- promise il mezzodemone con aria impenetrabile,
destabilizzandola.
Poi
allentò un pò la presa sul suo polso, fino a
lasciarlo improvvisamente.
Kagome
scrutò il suo viso alla ricerca di sarcasmo, ira o altro, ma
le risultò impossibile capire cosa celasse, e non era
nemmeno certa di volerlo sapere.
Sarebbe stato
difficile restare neutrali. Doveva assolutamente riuscire a non
lasciarsi coinvolgere più di quanto lo fosse già.
Angolo
autrice:
Ringrazio di cuore
tutti coloro che continuano a segurmi, sia commentando che
semplicemente leggendo, anche se a malincuore noto che tantissima gente
legge senza esprimere le proprie impressioni. Non siete molti a
commentare e ad esprimere il vostro parere su ciò che
leggete, purtroppo. Chiedo scusa se i capitoli risultano troppo brevi,
ma il tempo a disposizione è veramente poco.
Comunque, cosa ne
pensate?
Inuyasha e Kagome
dovranno fingere di essere una coppia e compiacere la nonna di
Kagome senza destare sospetti. Si ritroveranno in situazioni
estremamente imbarazzanti e mooolto a stretto contatto, "obbligati" a
comportarsi da perfetti fidanzatini. Riusciranno a dichiararsi
finalmente?
Scopritelo,
continuando a segurimi!;)
Alla prossima!
Baci.^--^
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