Dopo la morte di LyraB (/viewuser.php?uid=60378)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Vuoto ***
Capitolo 2: *** Rimorso ***
Capitolo 3: *** Determinazione ***
Capitolo 4: *** insicurezza ***
Capitolo 5: *** dispiacere ***
Capitolo 6: *** soddisfazione ***
Capitolo 1 *** Vuoto ***
Vuoto
Vuoto
Vuoto
Lisa Cuddy
La
mail appena aperta era ancora sullo
schermo del PC, precisa e asettica:
“Polizia
di Woods Tavern, New
Jersey.
Stanotte alle
ore 03:46 è stato
rinvenuto il corpo di Gregory House, accanto alla sua moto, in fondo
a un fosso accanto alla strada statale 206. Uscendo di strada ha
perso la vita battendo la testa sul fondo stradale. La famiglia ha
già richiesto il corpo ma ha chiesto di mandare una notifica
al suo
posto di lavoro.”
Lisa
Cuddy aveva la fronte appoggiata
al vetro della finestra del suo studio, e non riusciva a pensare.
Vuoto. Era il vuoto, quello che House lasciava dopo la sua morte.
La sua vita di donna in carriera era
sempre stata particolarmente vuota, ma House sapeva riempirla.
Aveva odiato House perchè era cinico, era insolente, era
irriverente e certe volte del tutto folle. L'aveva odiato
perchè
era certa che un dottore del genere, per quanto brillante, si potesse
solo odiare, per il suo comportamento senza scrupoli. Ma lei aveva
amato House.
L'aveva amato perchè era piacevole dover combattere contro
di
lui.
L'aveva amato perchè lei sapeva che House odiava la gente
perchè temeva che la gente avrebbe odiato lui.
Non era il bastardo che pensavano tutti... quando lei aveva realizzato
che la sua vita sarebbe stata per sempre
vuota, senza un bambino che le potesse sorridere, lui era andato da
lei. Si era preoccupato. E forse con quel suo bacio le voleva dire che
non sarebbe mai stata davvero sola.
Lisa lasciò che le lacrime le scivolassero tra le ciglia.
Avrebbe tanto voluto dirgli che non lo teneva lì solo
perchè era il miglior diagnosta in circolazione e
perchè
la sua fama aveva reso il suo ospedale uno dei migliori dello stato. Lo
teneva lì perchè combattere contro di lui la
faceva
sentire viva, e perchè sapeva che su di lui poteva sempre
contare.
Lei aveva amato House. E
chissà, forse anche lui l'aveva amata... ma, comunque, ormai
era troppo tardi.
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Capitolo 2 *** Rimorso ***
rimorso
Rimorso
James Wilson
James
Wilson non se lo aspettava. Non si aspettava che sarebbe stato
così male per un lutto. Dopo la morte di Amber aveva pensato
di aver
versato tutte le lacrime possibili, invece non era così.
Perché
era stato per quasi due ore nell'ufficio della Cuddy, e
avevano pianto assieme per l'amico che avevano perso. Che fosse morto
un medico, in fondo, non era importante.
Con tutto quello che
James aveva passato si era reso conto che House
era stato l'unico vero amico che aveva avuto.
Erano stati buoni
amici, anche se House se ne era sempre approfittato.
Forse era il suo modo
di farlo sentire utile, chissà.
E poi House lo
completava: Greg era scontroso, insensibile, a tratti
crudele... tutto l'opposto dell'educato, comprensivo, delicato James.
House aveva salvato tante persone: tutti i suoi pazienti erano gli
ultimi della lista. Aveva salvato Cameron, evitandole le sofferenze
di una storia difficile con lui, e Chase, quando era morto suo padre.
Aveva salvato Foreman quando l'aveva riaccolto nella sua squadra e
gli aveva impedito di farsi il sangue amaro per superarlo, diventando
suo rivale.
House aveva anche
salvato Lisa, ronzandole attorno per infastidirla e
per farla sentire importante.
E infondo aveva
salvato anche lui, tutte le volte che era finito nei
pasticci tra mogli e fidanzate... e quando aveva perso Amber. House
c'era sempre stato, e quando era stato lui ad avere bisogno di
qualcuno, James si era tirato indietro.
Dopo la morte, James
aveva provato un tale rimorso da temere di
impazzire.
Quando aveva chiamato
House per dirgli che non sarebbe andato al
bowling perché era stanco, non sapeva che lui avrebbe preso
la moto
si sarebbe avventurato nel temporale fino a Woods Tavern.
Continuava
a ripetersi che non era colpa sua, che in fondo era stata
una sciagura... ma la verità era che il rimorso lo stava
devastando.
E non sarebbe stato facile mandarlo via.
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Capitolo 3 *** Determinazione ***
determinazione
Determinazione
Eric
Foreman
La Cuddy era stata fin troppo chiara: “House è
morto, sei tu il
capo adesso”.
Erano state solo poche
parole, ma Eric Foreman ne sentiva ancora il
suono.
Forse le avrebbe sentite per il resto della sua vita, ogni
volta che avrebbe varcato la soglia di quella sala per le diagnosi
differenziali.
Era diventato il capo
dell'equipe di diagnostica, praticamente il suo
sogno da quando era arrivato al PPTH. Certo è che non
pensava che
sarebbe successo così, e aveva anche sempre pensato che lui
non
sarebbe stato in grado di risolvere un caso con la freddezza, la
velocità e l'intelligenza di House.
Ma dopo la morte del
suo capo sentiva dentro di sé crescere la
determinazione.
Sarebbe diventato un
medico brillante, e tutti avrebbero saputo che
lui era così bravo perché aveva imparato dal
migliore.
Anzi, sarebbe
diventato anche meglio di lui: Foreman il medico aveva
imparato da House, Foreman la persona no. Quando si dice
“l'allievo
che supera il maestro”.
Certo, gli dispiaceva
per House.
Ma la cosa più importante che gli
aveva insegnato il suo capo... il suo ex capo, a questo punto... era
che non bisognava mai farsi sopraffare dalle emozioni.
Eric si
alzò dalla sedia e si asciugò gli occhi in
fretta. Prese un
gran sospiro e aprì la cartella che la Cuddy gli aveva
consegnato
poco prima.
Sarebbe stato il suo
primo caso senza House, e voleva dimostrare al
mondo che lui non se ne era andato abbandonando i suoi pazienti.
Aveva lasciato Foreman a fare da suo successore.
E lui gli avrebbe
dimostrato che aveva scelto il medico giusto.
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Capitolo 4 *** insicurezza ***
Insicurezza
Allison Cameron
Si sentiva strana,
Allison Cameron, mentre tornava al Pronto Soccorso dopo aver parlato
con Lisa Cuddy.
All'inizio aveva
pensato che fosse uno scherzo, che la stessero mettendo alla prova.
Ma mentre le diceva che House era morto davvero gli occhi della donna
erano pieni di lacrime.
House era morto
davvero, e lei non sapeva come si sentiva.
Cosa avrebbe dovuto
fare? Avrebbe dovuto piangere, gridare, disperarsi come se avesse
perduto l'amore della sua vita?
No, ormai aveva capito che non amava House.
Avrebbe forse dovuto
tirare avanti come se nulla fosse successo? No, lei ad House voleva
troppo bene per fare finta di niente.
La verità
era che dopo la morte di House, Allison sentiva crescere l'insicurezza.
Non poteva dare un
nome a quello che provava per il suo capo, qualcosa che non era amore
né odio, qualcosa che era ammirazione e l'affetto che provi
per qualcuno che sa di averne bisogno, ma che non lo
ammetterà mai.
Cosa avrebbe dovuto fare?
Forse avrebbe dovuto prendersi qualche giorno, ma era quai sicura che
lì avevano bisogno di lei... e poi, perché doveva
stare a casa?
House che moriva, lei
che non sapeva cosa era giusto fare... lei, che faceva sempre
“la cosa giusta”... Non c'erano più
certezze in quel momento.
Ma anche in quel
momento Allison sapeva di avere una certezza. Un punto fermo, nella sua
vita che in quel momento stava traballando.
Fece dietrofront e si
avviò verso l'atrio dell'ospedale.
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Capitolo 5 *** dispiacere ***
Dispiacere
Robert
Chase
Robert
Chase era appena uscito dall'ufficio della Cuddy.
Chase sapeva che c'era qualcosa, dopo la morte. Ma non riusciva a fare
a meno di provare dispiacere per House.
In fondo non si meritava di morire così, da solo e al
freddo, in un fosso infangato disperso nella campagna.
House era grande, Robert lo sapeva, e meritava una grande
morte, una di quelle per cui si finisce sui giornali, una di quelle in
cui chiudi gli occhi per l'ultima volta dopo aver viso il volto di
persone che ti vogliono bene. Forse House non pensava di lasciare molte
persone a piangerlo, ma Robert sapeva che per lo meno una decina di
persone avrebbero sentito davvero la sua mancanza, lui per primo.
Se era diventato un bravo medico lo doveva a lui, e se aveva conosciuto
Allison lo doveva a lui.
House aveva fatto molto per Robert, anche se forse non se n'era mai
accorto.
Robert si rese conto che gli stava venendo da piangere e si
ricordò di quando era in seminario.
Gli avevano detto che l'unica cosa che può vincere la morte
è l'amore.
E mentre si sentiva pieno di dolore per la morte di House, con gli
occhi lucidi, Robert sapeva cosa doveva fare: si avviò verso
il Pronto Soccorso.
Aveva fatto solo pochi metri, quando vide Allison andare verso di lui.
Un momento dopo Allison si era gettata tra le sue braccia e aveva
nascosto il viso contro il camice di Robert.
Lui la abbracciò stretta, nascondendo il viso tra i capelli
biondi della sua ragazza.
Piansero, ma piansero abbracciati. Il dolore e l'insicurezza erano
svaniti.
Dopo la morte di House avevano realizzato che quello che li teneva
insieme non era semplicemente desiderio.
E se avevano mai avuto qualche dubbio in proposito, era stato dopo la
morte di House che erano svaniti del tutto.
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Capitolo 6 *** soddisfazione ***
soddisfazione
Soddisfazione
Gregory House
House
chiuse il fascicolo dell'investigatore privato con una smorfia.
Era stata una gran pensata, quella di fingersi morto per vedere la
reazione degli altri.
E l'investigatore
aveva fatto un ottimo lavoro, nel descrivere la
determinazione di Foreman nel leggere il suo “primo caso da
capo”,
il dolore della Cuddy che non faceva altro che piangere, il rimorso
di Wilson che non riusciva a lavorare, e la sofferenza di quei due
patetici fidanzatini che cercavano sollievo nell'abbracciarsi
nell'atrio.
Dopo la sua morte, non poteva
fare a meno di provare una grande
soddisfazione.
Aveva previsto ogni reazione, e nessuno aveva deluso
le sue aspettative.
Era piacevole sapere di conoscere così bene i
suoi colleghi, sapere di averli in pugno, di avere quell'ascendente
su di loro.
Si alzò e
si avviò zoppicando verso il letto.
Il giorno dopo sarebbe
tornato all'ospedale e avrebbe fatto un sacco
di scalpore.
Lui, Gregory House,
era morto e resuscitato.
All'inizio si
sarebbero arrabbiati con lui, e questo lo divertiva...
poi l'avrebbero perdonato, spinti dal sollievo per averlo di nuovo
lì.
Ma non
riusciva a negare a sé stesso che in fondo gli faceva
piacere
sapere che c'era qualcuno che, se lui fosse morto, avrebbe pianto per
lui.
Ok,
perdonatemi le note,
ma sono necessarie.
Ho
cercato di calarmi nei personaggi, ma è
dannatamente difficile.
Mi
piacerebbe sapere se sono rimasta nel
personaggio o sono andata totalmente fuori
e
anche quale, secondo voi
che leggete, è il pezzo migliore.
Grazie
per avere letto fino a qui! (:
Flora
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