Siamo quel che siamo

di Sawako93
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una ragazzina tutto pepe ***
Capitolo 2: *** Una vera tigre ***



Capitolo 1
*** Una ragazzina tutto pepe ***


Emily era sempre stata una ragazzina abbastanza ribelle fin da piccola. Si comportava da vero e proprio maschiaccio, ogni volta che i parenti per natale le regalavano delle bambole, inevitabilmente si ritrovavano sgozzate, e davanti alle facce dei parenti che le domandavano < ti piace il mio regalo? > , lei rispondeva prontamente < no, mi fa schifo! > Non aveva peli sulla lingua, e questo a volte metteva in difficoltà i suoi genitori, che non sapevano più come gestirla. Crescendo ,Emily, si ritrovò ad affrontare il periodo dell’adolescenza, tutti credevano che con la crescita si sarebbe calmata, che la sua personalità ribelle si sarebbe pacata una volta per tutte, invece non fu così.
< Emily, sono le 8 devi andare a scuola > urlò sua madre a squarciagola, irrompendo nella sua camera da letto, e trovandola sotto sopra  < ma cos’è questo disordine! Come al solito toccherà a me rimettere tutto a posto! > Ma Emily quella mattina non era nella sua stanza, era già uscita da molto tempo. La mamma di Emily, si chiamava Letizia, era una donna carina e simpatica, aveva avuto sua figlia in giovane età, ed era stata lasciata dal suo ragazzo, era quindi una ragazza madre. < Non mi dire che è andata a scuola in motorino! Lo sapevo io che non dovevo comprarglielo per il suo compleanno! >  si mise una mano in viso e preoccupata aggiunse  < spero che non crei troppi casini il primo giorno di scuola… >
Emily intanto sfrecciava con il suo motorino verso il liceo “Dolce Amoris”, prestando poca attenzione alla strada, con le cuffie alle orecchie ascoltava della musica assordante, e canticchiava lungo il tragitto. Finalmente giunse a destinazione, parcheggiò la moto, si tolse le cuffie e si aggiustò i lunghi capelli fucsia. Si, fucsia, amava apparire davanti agli altri, quindi si era tinta i capelli di fucsia, ed era andata a scuola con un completo di pelle nera, stivali con le borchie, e trucco pesante.
< Credi di essere ad una sfilata di moda? > si rivolse a lei una ragazzina bionda che aveva l’aria contrariata e disgustata dal suo modo di vestirsi. < Non mi pare che tu sia tanto da meno > disse Emily, facendo un palloncino con la gomma da masticare e facendolo poi scoppiare.  < Che maleducata che sei, non dovresti rivolgerti alle persone con una gomma da masticare in bocca! > gli urlò la bionda, < Ok > rispose Emily, e gli sputò la gomma da masticare in faccia  < Ciao ciao! > si ritirò alla fine saltellando verso l’entrata del liceo.
Quando Emily varcò la soglia, si ritrovò fissata da molta gente che la squadrava dalla testa ai piedi, così non poté fare a meno di urlare < CHE AVETE DA GUARDARE? VOLETE CHE VI PRENDA A CALCI? TSK! >. Tutti quanti distolsero lo sguardo da lei, e ripreso a svolgere le loro attività, oppure a chiacchierare. < Bene > pensò Emily, < avete capito chi comanda >. La sua attenzione però, fu subito attirata da delle risatine provenienti da un gruppetto di ragazze nascoste dietro gli armadietti, così si avvicinò per dare un occhiata e vi trovò un ragazzino steso a terra, era magrolino, aveva i capelli con un taglio a scodella, e degli occhiali da vista talmente spessi che parevano fondi di bottiglia. Riconobbe tra quelle ragazze, anche la biondina di prima < Ehi tu! > la afferrò per un braccio e la girò verso di lei. < Oh, la maleducata di prima! Cosa vuoi? > rispose la perfida ragazzina con aria altezzosa. < CIAFF! > Emily diede un sonoro schiaffo alla ragazza, e stava preparando anche un bel pugno caricato al massimo. < C-cosa fai?! > disse la biondona con voce tremolante, mentre si toccava la guancia dolorante. < SPARITE VOI ALTRE, SE NON VOLETE CHE GONFI ANCHE LE VOSTRE FACCE > urlò Emily, poi si rivolse al ragazzino che era seduto per terra e gli disse < Come ti chiami? > Il ragazzino era rimasto davvero stupito, era la prima volta che qualcuno prendeva le sue difese, le rispose con fievole voce < M-mi chiamo Ken…! >  Emily lo guardò e sorrise < Piacere Ken, io sono Emily, ci si becca in giro! > e riprese a camminare tranquillamente a testa alta per il corridoio, come se non fosse successo nulla.
Ken si sentiva davvero emozionato per quell’incontro, mai nessuno gli aveva rivolto tante attenzioni, nemmeno i ragazzi volevano essergli amici, non avrebbe mai immaginato che una ragazza si sarebbe avvicinata a lui, le guance iniziarono a diventargli fiammeggianti ed iniziò a gongolare in giro < Si chiama Emily, si chiama Emily! > Gli altri alunni lo osservavano e ridevano, ma Ken non ci faceva troppo caso, perché era abituato ad essere schernito dai suoi compagni.
Nel frattempo Emily si diresse verso la segreteria per consegnare alcuni documenti di iscrizione al liceo, aprendo la porta con un piede, con l’eleganza di un elefantessa in una cristalleria. < Ehi, non potresti aprire la porta come le persone normali? > un ragazzo biondo, dagli occhi color miele, vestito in giacca e cravatta, gli si parò davanti. < E tu non potresti farti gli affari tuoi, vecchio? > gli rispose seccamente, < Vecchio?! Guarda che abbiamo più o meno la stessa età! > rispose il ragazzo.
< Non l’avrei mai detto! Neanche mio nonno si veste in questo modo, figuriamoci uno della mia età! Vecchio! >
< Basta con questo “vecchio” , mi chiamo Nathaniel. >
< NathALIEN? Sei un alieno? >                                            
< Ho detto Nathaniel! Oh insomma, che cosa vuoi? > urlò il ragazzo sbattendo il pugno sulla sua scrivania.
< Stai calmo cocco! Sono venuta a consegnare i miei documenti di iscrizione! Dov’è il segretario? > disse con voce arrogante Emily.
< Sono io il segretario > disse Nathaniel dandosi una pacca sulla faccia.
< Tu?? Oddio, la prossima volta dattela più forte quella pacca in faccia, signor perfettino! > gli disse alzando un sopracciglio.
< Ehi Nath!> una voce famigliare echeggiò nella stanza, e Nathaniel le rispose
Emily subito riconobbe quella ragazza, era l’oca di poco prima, che si era presa gioco di lei e di Ken < Ma perché devo incontrarti dappertutto?? >
< Si da il caso che Nathaniel sia mio fratello, quindi posso venire a trovarlo quando mi pare e piace! > le rispose Ambra con voce da gallinella starnazzante. < Aaaah ecco, in effetti notavo delle somiglianze tra di voi, siete due imbecilli! > buttò i suoi documenti sulla scrivania del delegato ed aprì la porta per andarsene, aggiungendo alla fine < Fa bene il tuo lavoro, alieno! > chiuse la porta sbattendosela ferocemente alle spalle.
Emily si avviò verso la sua classe, sgambettando allegramente e canticchiando, senza accorgersi che Ken la stava seguendo da più o meno dieci minuti, dopodiché entrò in aula e si accomodo all’ultimo banco vicino la finestra, appoggiò i piedi sul banco ed incrociò le braccia sbuffando. < C-ciao Emily..! > Ken si rivolse a lei timidamente, mettendosi una mano dietro la nuca per la timidezza. < Oh, ciao! Tu sei il tipetto che si stava facendo prendere in giro da delle ragazze prima! > gli disse Emily rivolgendogli il dito contro.
< S-si…sono venuto per ringraziarti… >
< Oh figurati, roba da niente! >
< E non solo per questo… > il suo viso diventò rosso come un pomodoro, ed infine aggiunse < T-tu mi piaci molto! Mi sono innamorato di te! >
Emily non poté fare a meno che scoppiare in una grossa risata che mise Ken in imbarazzo < Ahahahahahah, ma figurati se ti sei innamorato di me! Ci siamo appena conosciuti! Non puoi innamorarti di me solo perché ti ho difeso! Ahahah >
< Ma io sono serio! E’ la prima volta che sento il mio cuore battere così forte per qualcuno…! >
< Ma come, non batte già per mammina il tuo cuore? > disse un ragazzo dai capelli rossi, con l’aria furbetta, vestito in modo rock.
Ken all’improvvisò si spaventò e si coprì la testa con le braccia, Emily pensava che quel ragazzino fosse tanto impacciato e timido, ma che non fosse per nulla cattivo, dopo si rivolse al rosso e disse < E tu saresti? >
< Castiel > disse il ragazzo, con un sorrisino perfido. 

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Capitolo 2
*** Una vera tigre ***


< Castiel eh? Strano nome! > Gli rispose Emily, fissandolo con aria contrariata.
< Detto da te eheh! Emily, giusto? > le rispose il ragazzo dalla lunga chioma rossa ridacchiando.
< E tu come fai a sapere il mio nome? >
< Tutti stanno parlando di te, “la nuova arrivata che lotta contro i bulli per difendere i deboli” , è già sul giornalino del liceo! >
< Il giornalino del liceo?? Dammi qua! > Emily strappò il giornale dalle mani di Castiel, e dopo aggiunse < Non ci credo! Sono in prima pagina! >
< Ed io che ti dicevo? > Le rispose Castiel sempre sghignazzando.
< Scommetto che è opera di quel segretario da strapazzo! > Urlò Emily mentre accartocciava il giornalino.
< N-no, non c’entra nulla il segretario…! > Ken provò a dissuadere Emily, senza successo, dall’altro lato invece, Castiel le dava ragione incolpando il segretario < Nathaniel è il lecchino dei professori, è sicuramente stato lui, eheh! >
Senza sentire ragioni, Emily sgusciò fuori dalla stanza, dirigendosi di nuovo verso l’ufficio del segretario delegato, e spalancò la porta urlando < Mi hai presa di mira eh?? Mi hai messa in prima pagina sul giornale del liceo! >
Nathaniel la osservò come se davanti a lui ci fosse una pazza < Cosa stai blaterando? Io sono un segretario, non mi occupo di queste sciocchezze, parlane con Peggy, è lei l’addetta al giornale del liceo. > Detto questo, abbassò lo sguardo, e ritornò ad occuparsi della pila di documenti che affollava la sua scrivania.
Emily, ancora più arrabbiata di prima, ritornò in classe, e con aria furente si rivolse a Castiel < Tu! Mi hai mentito! >
< Ahahah! Sei tu che sei una credulona! E poi prendersela con Nathaniel è un hobby per me! >
< Non so cosa sia successo tra voi due, ma lui già mi odiava, adesso sono davvero nei casini! >
< Ma si dai, chi se ne importa! > Le rispose Castiel incrociando le braccia.
Dopo un attimo di riflessione, Emily aggiunse < Ma si, hai ragione! > E ritornò a sedersi al suo posto, con i piedi appoggiati sul banco e masticando la sua gomma.
Ad un tratto, la porta dell’aula si spalancò, ed entrò il professore < Buon giorno a tutti ragazzi! >
Era un uomo bassino, di mezza età, non molto bello e con degli occhiali, e sembrava che la classe non lo ascoltasse per nulla.
< Ehm… ragazzi… sono arrivato… >
Emily se ne stava tranquilla con le cuffie alle orecchie, persa nel suo mondo, attorno a lei non c’era nulla, quando ad un tratto si sentì sollevare una delle cuffiette, e d’istinto urlò < Ehi! giù le mani! > ma si accorse troppo tardi che era il professore.
< Ops, mi scusi, comunque… cosa vuole da me?! >
< Cosa voglio da te? Oh cielo… le pare il modo di cominciare l’anno scolastico, signorina Clark? >
< Signorina Clark?! Ma che modo hai di parlare?? Mi chiamo E-M-I-L-Y ! Non mi chiamare per cognome! >
Il professore era davvero allibito, si prospettava un lungo anno per lui questa volta, dopo di ciò, aggiunse < Io sono il professor Faraize, piacere di conoscerti Emily… siccome sei una nuova alunna, hai voglia di presentarti alla classe? >
< Presentarmi alla classe? Che usanze strane che avete qui! D’accordo, ciao ragazzi sono Emily, come state? Che mangiate oggi a pranzo? Io ancora non lo so, ma penso che me la caverò con un uovo al tegamino! >
La classe scoppiò in una sonora risata, Emily non capiva cosa avesse detto di sbagliato, era la prima volta che frequentava una vera scuola, fino a quel momento aveva sempre studiato a casa con sua zia, la sorella di sua mamma, che le faceva da insegnante privato, però quest’anno sia lei che sua madre avevano insistito per iscriverla in una vera scuola, per aiutarla a socializzare con la gente, trovavano Emily troppo casinista e sulle sue, e pensavano che in un ambiente con delle regole, e con dei compagni da rispettare, si sarebbe data una calmata.
< Non lo so, probabilmente mangerò un panino con la cotoletta! > Rispose Castiel trattenendo a stento le risate.
< Buona la cotoletta! E tu Ken? >
< I-io… ancora non lo so > rispose il ragazzino timidamente, era la prima volta che qualcuno lo considerava e gli chiedeva addirittura cosa avrebbe mangiato a pranzo!
Il professore, ormai rassegnato, cominciò la lezione di storia, anche se gli alunni che seguivano realmente la sua lezione, erano ben pochi, Emily ovviamente non era tra questi, preferiva scarabocchiare il banco disegnando la caricatura del segretario Nathaniel, e ci aggiunse anche la scritta “NathALIEN sembra un vecchio” , Castiel, che le era seduto vicino, notò immediatamente il disegno, quindi le bisbigliò < Ma che ti piace il segretario? Ora lo disegni anche sul tuo banco!>
< Non ci penso neanche, semplicemente lo odio! >
< Ah si? E perché perdere tempo a disegnare sul banco qualcuno che odi? Ammettilo! Sei una di quella ragazze che appena provano attrazione per qualcuno, cominciano a trattarlo male per attirare l’attenzione! >
< Ma hai bevuto per caso?? >
< Certo, io bevo sempre, e fumo anche se è per questo! >
< Non era proprio ciò che intendevo! >
< Ahahahah! Che idiota! >
< INSOMMA BASTA! > Un urlo isterico echeggiò nell’aula, era Ambra, la ragazza bionda e vanitosa, con cui Emily aveva avuto a che fare prima < Non ti pare di stare esagerando? Ti comporti in maniera sgarbata, rispondi male al professore, non segui la lezione, e distrai anche Castiel! >
< Dici a me? > Disse Emily girando la testa verso di lei con aria interrogativa.
< Ovvio che dico a te! >
< Ma che vuoi? Ascolta la tua lezione e lasciami in pace! >
< Se vuoi comportarti da maleducata, non influenzare anche Castiel! >
< Io credo che Castiel sia già così, non ha bisogno di essere influenzato, lui fa ciò che vuole, oh insomma, se sei gelosa perché parlo con lui, puoi benissimo dirlo! >
< CHE COSA?? Dovrei essere gelosa di una zoticona come te? Ma tuo padre non ti ha insegnato l’educazione? >
< Io non ce l’ho un padre. >
< Ah ecco perché sei così cafona, nemmeno tuo padre ti voleva, e ti ha abbandonata ahahah! >
Improvvisamente Emily si scagliò su Ambra come una tigre fa con la sua preda, facendola cadere a terra, lei gli era sopra, e la afferrava per il collo < Ripetilo e ti spedirò all’inferno! >
La classe era in uno stato di agitazione, tutti borbottavano e si parlavano l’un con l’altro nelle orecchie, il professore era molto preoccupato e cercava di fermare le due litiganti < Smettetela..! Vi punirò entrambe! >
< Non prima di averla fatta a pezzi. >

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