Remember me.

di Zaynsvoiceej
(/viewuser.php?uid=856457)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 2. ***


-Hai preso tutto?-
-Si, mamma.-
-Tutto tutto?-
-Si..-
-Il kit di sopravvivenza non l'hai preso, Jessica!!- Esclamò mia madre, proprio nel momento in cui le mie mani stessero per sfiorare la maniglia della porta.
No, ma davvero, faceva sul serio?
-Mamma, senti.- Presi un grosso sospiro, buttando momentaneamente la borsa sul parquet e andandole in contro. -Non sto andando in guerra. Sto andando a casa di Safaa.- Precisai, per la milionesima volta.
Ma perché le madri dovevano essere così ansiose e pesanti? 
Non capivo cosa la preoccupasse, non era la prima volta.
Eppure glielo avevo fatto capire chiaro e tondo: Safaa mi aveva invitata (supplicata) a dormire a casa sua per una notte; il motivo era abbastanza ovvio. I suoi genitori dovevano andare ad una cena di lavoro e sarebbero ritornati tardi quella sera... non voleva stare da sola con suo fratello, non aveva le forze per sopportare le sue prediche dopo quello che era successo a scuola. 
Anche per questo motivo l'avevo accompagnata a casa sua finite le lezioni, solitamente ritornava con la macchina di Zayn. 
-Non ho bisogno di nessun kit di sopravvivenza, quindi.- Continuai. -Voglio dire... non sono terroristi..- 
Beh, però a pensarci bene.. il fratello non ci avrebbe impiegato tanto tempo a diventarlo.. 
-Va bene, okay! Divertiti!- Mi abbracciò, dandomi un bacio sulla fronte. -Conosco la famiglia Malik.. sono brave persone.-
-Certo..- 
Non le avevo detto che i genitori sarebbero ritornati tardi... non ci trovavo un motivo per dirglielo.
Mi avrebbe assillato con le domande.
-Soprattutto il figlio, è molto carino.- Commentò poi, ridendo.
Cosa?
-E anche uno stronzo senza cervello.- Aggiunsi a bassa voce, irritata dal fatto che avesse appena fatto un complimento a quel cretino.
Da quando mia madre lo conosceva?
Oh, beh... penso per le numerose volte in cui sia stata chiamata da scuola insieme alla madre di Zayn. Eravamo sempre dal preside, ognuno dava sempre la colpa all'altro e lo facevamo esasperare in una maniera incredibile.
Ovviamente la colpa era sempre e solo sua: non ero io quella che tentasse di buttare acqua ghiacciata nel corridoio o che facesse scomparire il telefono delle persone.
Zayn mi aveva fatto questo e molto altro... ma già ci pensai io a ripagarlo con scherzi altrettanto soddisfacenti.
Come tirarli una pallonata sulle palle nell'ora di ginnastica, non me lo sarei mai scordata... solo che non l'avevo fatto a posta, stranamente.
Ma fui fiera di me quando lo vidi per terra a lamentarsi per il dolore che li avevo provocato.
Bei momenti...
-Che hai detto?- Chiese, corrugando la fronte.
-E anche un fratello perfetto, ho detto.- Mi corressi.
Si, come no.
Un fratello così perfetto da mettere in ridicolo la sorella davanti a tutta la scuola e impedirle di stare insieme al ragazzo di cui è innamorata, pensai.
Mia madre fece per aggiungere qualcos'altro ma venne interrotta dallo squillo del mio cellulare. Lo presi in mano ed accettai la chiamata, riconoscendo subito il contatto: -Jessica, muovi il culo. È da un'ora che stiamo qui ad aspettarti, non ho tempo da perdere!-
Alzai gli occhi al cielo, sbuffando. -Sei sempre delicato e gentile, mi dicono.-
-Ti dicono male. Muoviti!!- Chiuse la chiamata e infilai nuovamente il cellulare nella tasca dei jeans, salutando mia madre.
Mi portai la borsa in spalla, aprendo la porta, pensando a quanto quel ragazzo fosse maledettamente arrogante anche da un telefono.
-Mi raccomando, Jessica! Non combinare guai come al tuo solito!-
Se nessuno mi avrebbe istigata, non avrei combinato niente. 
Io ero calma e carina con tutti ma dal momento in cui le persone ti infastidiscono e ti fanno saltare il sistema nervoso, la questione cambia. 
-Lo farò!- Risposi retorica, chiudendo la porta dietro di me; il freddo mi gelò immediatamente ogni parte del corpo, era inverno, non si poteva stare fuori.
 
Alzai immediatamente lo sguardo sulla strada, una macchina si era fermata davanti casa mia.
Zayn abbassò il finestrino, suonando più volte il clacson ed affrettai il passo, mi voleva far innervosire.
Sempre il solito.
Lo faceva a posta, erano le dieci di sera e sapeva che non fosse una mossa normale mettersi a fare casino e suonare a quell'ora.
-Smettila, svegli tutto il vicinato, cretino!- Lo rimbeccai, aprendo la portiera.
-Era ora, Watson!- 
La strada era buia, come al solito, le luci erano spente, regnava solo il silenzio nella mia via: davvero inquietante.
-Ma guarda te che mi tocca fare.- Brontolò, battendo le mani sul volante.
Lo ignorai e salutai Safaa con un bacio sulla guancia, mi sedetti accanto a lei e chiusi la portiera, sbuffando, ancora.
Per lo meno aveva acceso il riscaldamento.
-Tutto bene?- Le sussurrai mentre lui ingranava la marcia, la vettura stava iniziando ad avanzare.
Lei annuì solamente, alzando le spalle.
Non mi convinse ma decisi di non continuare a chiedere, sapevo non ne volesse parlare in quel momento, anche perché Zayn era presente.
Le avrei chiesto tutto dopo.
-Jessica, stai attenta a non sporcarmi i tappetini.- 
Ecco, qualcosa lo doveva dire.
-Non succederà niente ai tuoi tappetini, tranquillo.- Lo rassicurai, sforzando un sorriso falso, anche se lui non lo vide, era girato.
Stava iniziando..
-Lo spero.- Furono le ultime parole che disse, stranamente.
 
Dopo qualche minuto passato in silenzio, sentimmo qualcosa picchiettare sopra di noi e sul vetro dei finestrini; stava iniziando a piovere.
-Sta cazzo di pioggia.- Commentò l'unico ragazzo presente in macchina, attaccò immediatamente i tergicristalli e accese i fari. 
Si sentì subito dopo il rumore di un cellulare, era quello di Safaa.
-Chi è?- Domandò suo fratello, indagatore.
-Era una notifica.- Rispose la sorella, alzando gli occhi al cielo.
Non l'avrebbe lasciata in pace, neanche un minuto.
Ma perché non reagiva?
-Notifica.. notifica di cosa?- 
-Facebook. Smettila, Zayn.- Lo avvertì lei, innervosita.
-Safaa... non rispondermi così, lo sai che mi incazzo poi.- Brontolò ancora, battendo le mani sul volante.
Mi irritava anche se non stesse parlando con me, che potere magico aveva sul mio sistema nervoso... indescrivibile.
-Ti rispondo come voglio, okay?- Uscì gli artigli la sorella.
Sorrisi in silenzio, eccola la mia Safaa.
-Se ci tieni a farmi incazzare di quanto non sia già, fai pure.- Ribatté lui, fermando la macchina. -Adesso scendete.- 
-Siamo già arrivati?- Chiesi, sorpresa.
Non me ne accorsi neanche.
Per lo meno avrebbero finito di punzecchiarsi a vicenda, non avevo proprio voglia di assistere ad un'altra litigata.
Quel giorno era veramente arrabbiato, si vedeva, non faceva altro che sbuffare e sparare parolacce a vanvera solo solo per il fatto che la sorella li avesse risposto male. 
Era arrabbiato con lei per averle nascosto una relazione che aveva con il suo migliore amico, lo capivo in un certo senso.
Ma esisteva anche un motivo per cui loro glielo avessero nascosto: non lo avrebbe accettato comunque, era meglio non uscire allo scoperto così tutto d'un tratto, la reazione di Zayn sarebbe stata la stessa. 
Stava decisamente esagerando.
 
-Evidentemente.- Mi rispose, ovvio, spegnendo il motore e aprendo la portiera.
La pioggia, o meglio il diluvio, che rivelò subito dopo gliela fece richiudere in un batter d'occhio. -Merda.- Commentò, guardandosi attorno. 
Non riusciva proprio a parlare come una persona normale, solo come un camionista. -E adesso? Non mi voglio bagnare..- 
Eh beh, perché lui era il re, non poteva permettersi di bagnarsi le scarpe firmate e sciuparsi i capelli.
-Eh dai, Malik, un po' di pioggia non fa mai male!- La buttai sul ridere, aprendo la portiera; la richiusi, gridando, appena sentii un tuono fracassarmi i timpani e un fulmine apparire sù nel cielo subito dopo. -Okay, scherzavo.- Sentenziai, terrorizzata.
Safaa iniziò a ridere, dandomi una pacca sulla spalla, divertita, mentre Zayn si passò le mani sulla fronte come se fossi una causa persa.. beh? Avevo paura dei fulmini.
-Ecco l'eroina che si caga addosso per un fulmine.- Mi prese in giro, nascondendo un sorriso. -Malik, un po' di pioggia non fa mai male!- Mi imitò, con una vocina a dir poco stridula.. simpatico, come sempre. 
-Ehi, io non parlo così!!- Ribattei, incrociando le braccia al petto.
Io non avevo una voce così... da gallina in calore.
-Invece è la tua voce, Watson.- Mentì, ridendo.
Se io avessi avuto una voce così ridicola avrei iniziato a preoccuparmi.
Ma sapevo stesse mentendo, voleva solo irritarmi.
-Non è vero!-
-Oh, si che è vero.- Si girò verso di me con un sorriso da emerito cretino stampato in faccia. -Belli i tuoi capelli.- Allungò una mano, prendendo una ciocca bagnata (ovviamente) della mia chioma. -Davvero belli.- Mi fece una faccia schifata e io li schiaffeggiai la mano, sbuffando.
-Aggressiva.- Mi fece l'occhiolino e distolsi lo sguardo, innervosita, mentre lui scoppiava a ridere.
-Non riempirmi di complimenti, sia chiaro.-
-Oh non ti preoccupare, non lo farò. Anche perché non saprei su cosa farteli... dopo averti detto che hai dei bei capelli..- Continuò a prendermi per il culo fino a quando fu Safaa ad intervenire nella conversazione, ironica. -Oh, non ti credere che tu sia l'unica a cui non faccia complimenti!-
-Pivella, senti, nessuno è carino quando c'è Zayn Malik di mezzo.- Chiarì lui, sarcastico. -Tu hai me come fratello. È ovvio che tu sia carina.. ma mai come me, mi spiace.- 
Si era sforzato tanto a dirle che fosse almeno carina.
-Convinto tu, convinti tutti.- Commentai.
-Giusta osservazione, Jessica.- Mi fece l'applauso. -Sai, sorellina. Se potessi darti solo un quarto della mia estrema bellezza giuro che lo farei... ma purtroppo madre natura è stata più brava con me.- 
Safaa si voltò verso di me, alzando gli occhi al cielo, divertita dall'egocentrismo del fratello. -Senti, uomo vissuto, potremmo anche scendere a questo punto, invece che continuare a sparare cagate.-
-Senti, bambina pivella, non mi mettere fretta, devo riuscire a trovare un metodo per non bagnarmi.- Rispose lui prontamente, iniziando a riflettere con due dita appoggiate sul mento.
Perché cambiava umore in questo modo?
-Zayn, è inevitabile non bagnarsi.- Gli feci notare.
Come poteva pretendere di non bagnarsi con il diluvio universale che stesse avvenendo là fuori? Non avevamo neanche un ombrello.
-Questa volta ti devo dare ragione.- Si arrese, girandosi un'altra volta verso di noi. -Siete pronte per una corsa macchina-casa?- 
Presi un bel respiro, approvando subito dopo, insieme alla mia migliore amica.
-Bene. Al mio tre scappiamo, okay?- Decise, fingendosi serio ed annuimmo.
Mi scappò da ridere, doveva veramente essere un enorme sacrificio per lui, venir tempestato di pioggia dalla testa ai piedi.
Mi portai la borsa in spalla, pronta per aprire la portiera e scattare.
-Tre.. due.. due e mezzo.. due e-
-Zayn!- 
-Okay! Uno!- Alzò la voce, uscendo dalla vettura alla velocità della luce. 
Ripetemmo lo stesso movimento noi due, rapidamente. 
La pioggia continuava a persistere ininterrottamente, il freddo mi stava entrando alla testa.
Safaa si mise il cappuccio in testa, stringendosi di più nel suo giubbotto: lei era più attrezzata di me, io mi stavo facendo la doccia, in pratica.
Almeno lei si sarebbe salvata i capelli.
Io ero l'unica sfigata a non avere il cappuccio attaccato al giubbotto.
-Watson.. vieni qui.- Zayn alzò il giubbotto in alto per permettermi di correre al suo fianco, almeno per non continuare a bagnarmi in quel modo.
Fui sorpresa di quel gesto, non pensavo l'avrebbe fatto, avevo sempre pensato che, per lui, ogni occasione fosse buona per lasciarmi nella merda... di certo non avrei mai pensato che mi avrebbe offerto una riparazione.
-Ti sei superato, Zayn.- Ironizzai, accettando l'offerta.
Lo affiancai durante il cammino e lui portò un braccio intorno alla mia vita per poi stringermi più a sé: sentii subito uno sbalzo di temperatura, perché era così caldo? Aveva il riscaldamento interno al giubbotto, per caso?
-Preferirei che non ti venisse la febbre, in realtà. Poi con chi litigo a scuola?- Mi fece, ridendo. -Sarebbe una noia.- 
-Hai ragione. La mia presenza è indispensabile per te, giusto?- Lo incastrai, mordendomi il labbro per non sorridere.
Perché stavo sorridendo?
Perché quelle parole mi stavano facendo sorridere?
-Certo, per litigare.- Confermò, sarcastico. -Non è questo quello che facciamo?-
-Ho provato ad avere una conversazione normale con te ma... è letteralmente impossibile.-
-Adesso stiamo parlando normalmente, come vedi.- Mi fece notare. -E poi non sono io quello che sputa veleno a destra e a manca.-
-Non sputo veleno.- Ribattei, tirandoli una gomitata negli stinchi.
-Guarda che ti butto per terra!- Mi minacciò, continuando a ridere.
-Non ci provare neanche!- 
 
Arrivammo davanti alla porta di casa sua e lui infilò bruscamente la chiave nella serratura. Non vedevamo l'ora di entrare, stavamo morendo di freddo ed eravamo bagnati fradici. Quando riuscì ad aprirla definitivamente, entrò per primo, non ci diede neanche il tempo di fare un passo.
Un vero gentil uomo.
Safaa chiuse la porta dietro di sé ed io sospirai, più rilassata: la casa era calda, come sempre, intravidi la solita scalinata che portava ai piani di sopra. 
Portai anche l'attenzione sul divano al centro del salotto e mi fermai di colpo appena vidi due figure sdraiate beatamente sul divano che ridevano e scherzavano, guardando la televisione a tutto volume.
Che ci facevano quei due a casa di Zayn alle dieci di sera?
 
ZAYN'S POV
 
-Ma chi vi ha aperto a voi?- Domandai, sconcertato, avvicinandomi a loro. 
-Alla buon'ora, Zayn!- Louis si alzò dal divano, seguito da Harry.
-Temevamo che non avreste più fatto ritorno con questa pioggia!- Esclamò l'altro.
Sempre positivi.
-Ma chi vi ha aperto?- Rifece la domanda mia sorella, più confusa di me.
I miei genitori erano andati ad una cena di lavoro, come avevano fatto ad entrare a casa mia?
-È stata colpa sua!- Gridarono in coro, indicandosi a vicenda.
-Che faccia tosta!- Esclamò Louis, guardando incredulo l'amico. 
-Louis sei tu il colpevole!!- Lo accusò il riccio, incrociando le braccia al petto.
-No, non è vero!-
-Si, che è vero!-
-Zitto, idiota!-
-Stai zitto tu, cervello di gallina!-
-Cervello di gallina a chi??- Lo istigò Louis, innervosito.
Ecco, ci mancavano loro.
-A te, cretino!-
-Stronzo!-
-Coglione!-
-Zayn!- Urlò Louis, portando l'attenzione su di me. -Secondo te chi è il vero coglione in questo salotto?- Mi chiese, irritato dall'insulto del riccio.
-Secondo me siete tutti e due delle grandissime teste di cazzo.- Risposi con molta naturalezza, sorpassandoli. 
Non ci avrei messo molto a spedirli fuori da casa mia se avessero continuato ad urlarsi contro.
-Allora.. mi volete spiegare? Come siete entrati?- Chiesi, per la seconda volta, prendendo il telecomando in mano ed abbassando il volume della televisione.
Pazzesco, oltre ad essere entrati a casa mia magicamente, si erano accesi anche la televisione come se fossero a casa loro.
-Ci ha fatto entrare tua madre, tutto qui.- Louis alzò le spalle, indifferente. -Quando siamo arrivati qui, i tuoi genitori stavano andando via.-
Si, in effetti, erano a casa quando stavo uscendo con mia sorella per andare a prendere l'amica.
-E allora perché state facendo tutto questo casino?- Si intromise Jessica, togliendosi la giacca. 
-Appunto, perché avete iniziato a darvi colpe?- L'appoggiai, corrugando la fronte.
-Beh... vedi, Zayn..- Blaterò Harry, lanciando un occhiatina a Louis, che abbassò lo sguardo. 
Quegli sguardi facevano capire che mi sarei dovuto preoccupare prima ancora che iniziasse a spiegare. -Mentre aspettavamo.. ci venne l'idea di mangiare qualcosa..- 
Ecco.
Che cosa avevano combinato?
 
Fece una pausa per poi continuare:  -Insomma, la morale è che non avete più un microonde.- 
Sforzarono un sorriso a trentadue denti, facendomi il pollice all'insù.
La faccia che feci subito dopo, però, cambiò la loro espressione in un batter d'occhio. 
-Ma che avete fatto??- 
Non era possibile.
Non potevano entrare a casa mia, rompermi il microonde e poi accendersi la televisione al massimo volume come se niente fosse, buttati sul mio divano.
Insomma, cosa avevano al posto del cervello quei due?
-Grandioso.- Commentò mia sorella, andando in cucina.
La seguii a passo svelto, non dopo aver lanciato sguardi di fuoco a quelli che dovevano essere i miei migliori amici.
Non riuscivo a capacitarmi del fatto di avere degli amici così cretini e combina guai... probabilmente perché si potevano considerare tali. 
Avrebbero potuto rompermi qualsiasi oggetto... ma mai mi avrebbero voltato le spalle, non si sarebbero mai permessi di portare a letto mia sorella.
E chissà per quante volte.
Ero schifato, disgustato, arrabbiato nel vero senso della parola.
Lei era piccola, diamine, non potevo accettare che uno dei miei migliori amici mi avesse nascosto una loro presunta relazione. Ma che dico relazione.
La stava prendendo in giro come qualsiasi altra ragazza, lo conoscevo.
E questo era davvero straziante, non doveva toccarla, non avrebbe dovuto fare quello che aveva fatto. Soprattutto sapendo chi fosse suo fratello... allora non ci teneva poi così tanto alla nostra amicizia per farmi una cosa del genere.
Sapevo che mia sorella avesse già diciotto anni, io avevo solo un anno in più rispetto a lei. Eravamo allo stesso anno solo perché i miei genitori le avevano fatto iniziare la scuola un anno prima... io avevo già un anno in più quando cominciai la prima elementare insieme a lei.
Era la mia sorellina, avrei dovuto vegliare su di lei molto di più, non avrei dovuto permetterli di uscire allo scoperto in quel modo.
Lei era così: si ribellava alla mie pretese, non mi avrebbe comunque ascoltato, non avrebbe mai pensato che io lo facessi solo per il suo bene, non volevo sgradevoli conseguenze, tanto meno farla soffrire per colpa di uno stronzo.
Mi preoccupavo tanto dei ragazzi che non conoscevo quando l'unico bastardo era Liam. Non riuscivo ancora a crederci, non avrei mai pensato che avesse tali intenzioni con lei.
Avevo sempre pensato che fosse un amico fidato.
Ma la delusione prevalse alla nostra amicizia, avrei chiuso i rapporti con lui e non le avrei permesso ancora di avvicinarsi a mia sorella.
Non lo volevo più rivedere, sentire, nominare. 
Non era facile, quel giorno non finivo un attimo di pensarci, nonostante continuassi a fare qualcos'altro.
Il pensiero mi tormentava la mente, non mi interessava se stessi esagerando, volevo solo che tutto quel casino non fosse mai successo; a quell'ora ci saremmo già organizzati per andare in discoteca a divertirci. Fino agli anni scorsi non finivamo un attimo di rimorchiare ragazze solo per un unico scopo, abbastanza ovvio. I risultati erano sempre eclatanti.
Ma sarebbe cambiato, non riuscivo più ad immaginarci scherzare e ridere come solo degli amici potevano fare.
Non riuscivo più a fidarmi di lui, ci sarebbe voluto qualcosa di veramente valido per farmi cambiare idea.
 
-Non toccate il filo.. si è bruciato..- Ci raccomandò Harry, seguendoci.
-Complimenti, bravi!- Gli fece l'applauso Safaa, appena vide il microonde rotto sul muretto, vicino al frigo. 
Mi avvicinai anche io all'aggeggio e quando vidi un piatto di plastica (che oramai piatto di plastica non era più) con una cotoletta all'interno, mi voltai verso di loro, esasperato.
-Voi lo sapete che nel microonde non bisogna metterci la plastica?- Chiesi, cercando di mantenere la calma, la tranquillità..
-No..- Rispose Louis, abbassando lo sguardo. 
-Io lo sapevo! Per questo ti dico che è stato Louis!- Harry continuava ad incolpare l'amico, questa volta non parlò.
-Io non cucino a casa mia..- 
Che lui fosse ricco e viziato, questo già lo sapevo.
I suoi genitori erano avvocati pieni di soldi, aveva avuto tutto dalla vita.
Quindi, mi voleva far credere che non avesse mai toccato un microonde in vita sua?
-Ma che avete al posto del cervello? La cotoletta dentro il microonde non si cuoce, idioti!!- Aprii i loro orizzonti.
E ora chi la sentiva mia madre.
-Scusa, non lo sapevamo!- Si giustificò Louis, dispiaciuto.
Ci volevano proprio due teste stupide come le loro per combinare certi casini.
Neanche io sapevo toccare una padella ma lo sapevo che non bisognava inserire plastica dentro il microonde, tanto meno sapevo che non avrebbe cotto una cotoletta.
-Non parlare al plurale, è tutta colpa tua!- Lo rimbeccò Harry, puntandoli il dito, irritato.
-Non riniziare, anche tu mi hai appoggiato!-
-Non mi importa di chi sia la colpa!- Mi intromisi. -Voi avete combinato il casino, punto e basta, tanto non è importante..- Continuai, portando una mano sulla fronte, sbuffando. -Secondo voi chi ci rimette?-
-Te?- Provò a rispondere il riccio.
-Esattamente, stronzi.- 
 
Loro continuarono a scusarsi ma io li sorpassai, ritornando in salotto e buttandomi sul divano, sfinito e bagnato.
Non poteva andare peggio di così.
Mi toccava assorbirmi le grida di mia madre l'indomani mattina per colpa loro.
Insomma, io non sapevo neanche che fossero a casa.
Che colpa ne avevo? 
-Noi andiamo sù.- Ci informò Jessica, iniziando a salire le scale, seguita da Safaa.
Nel frattempo, Harry e Louis si sedettero accanto a me, cercando di non avvicinarsi troppo, almeno per i primi minuti.
Qualche pugno se lo sarebbero meritato.
-Basta che non fate casino.- 
-Non fate casino voi!- Ribatté mia sorella.
 
-Hai saputo che hanno interrotto quella serie che ti piace tanto?- Le chiese Jessica, facendo rimanere di stucco mia sorella.
-Che??-
Non sapevo neanche come i miei occhi si fossero posati su di lei, era tutta bagnata.
Iniziò a ridere, raggiungendo la cima delle scale, prendendo il cellulare dalla borsa.
Però.. anche lei aveva un bel sedere, pensai, incrociando il mio sguardo al suo lato B.
Un momento.
Perché cazzo la sto guardando?
 
-Non mi dire. Ti piace la Watson?- 
Louis posò una mano sulla mia spalla.
Portai immediatamente l'attenzione su di loro, mi guardavano con un sopracciglio alzato, convinti che fosse la verità.
-Fai sul serio?- Chiesi, allibito.
Davvero pensavano che.. 
-Certo.- Rispose per lui Harry. -Continuavi a guardarla..-
-Quando ha iniziato a ridere, non ti dico che sorriso da emerito cretino tu abbia fatto!- Aggiunge l'altro, facendomi deglutire.
Okay, erano seri.
-Qui stiamo delirando!-
Ci volle un attimo per farmi scoppiare a ridere di gusto.
Andiamo, come potevano venirli in mente certe cose?
-Tu ci nascondi qualcosa..- 
Louis ridusse gli occhi a due fessure, sospettoso. 
-Anche secondo me.- Lo appoggiò l'altro, aggrottando la fronte, malizioso. -Non mi dire che te la sei..- 
-No!!- Lo precedetti, quasi isterico.
Si, decisamente, stavano delirando. 
-Non ho mai fatto niente con lei, andiamo.- Negai più volte con la testa, incredulo. -Come vi viene in mente?- 
-Sarà.- Louis alzò le spalle, incrociando le braccia al petto, portando l'attenzione alla televisione.
Sembrava avesse finito di continuare su questo discorso; sia lui che Harry.
Ed era meglio così.
Al solo pensiero... 
Era snervante sentirmi dire certe cose.
Mi irritava parecchio e non ne sapevo il motivo.
 
-Però, dai, quella ragazza non è da buttare.- Aggiunse, dopo qualche minuto passato esclusivamente a fissare la pubblicità in tv.
Temevo l'avrebbe detto.
-E con questo, scusa?- Mi voltai verso di lui, perplesso. 
-Intendo. È una bella ragazza.- Mi sorrise, indifferente.
-Da quando ti interessi a quella sfigata?- Domandò Harry, interessato.
-Sfigata? Amico, con quella ragazza non si scherza.-
Qualcosa mi diceva che la sua espressione non fosse per niente tranquillizzante, non riuscivo a capire a cosa stesse pensando in quella sua testa.
Non me la raccontava giusta.
-Mi è venuta un'idea allettante..- Continuò a parlare. -Sarebbe davvero divertente..-
-Quale idea?- Chiesi, turbato. -Louis, non mi piace la tua espressione. Parla.-
Ma che aveva in mente?
Sapevo che non avrebbe portato nulla di buono.
-Tu non amavi i giochi difficili?- 
-Dipende dal tipo di gioco..- Risposi, incerto. -Stronzo, parla, smettila di fare il misterioso.- 
Mi stava irritando.
-Non ti scaldare..- Alzò gli occhi al cielo per poi domandarmi, esaltato: -Ti andrebbe di fare una scommessina?-
 
-Scommessina? Di cosa parli?-
Louis inclinò la testa, incatenando il suo sguardo al mio. Lo trovai estremamente serio. -Se riesci a portartela a letto, ti do trecento sterline.-
Eh?
Non poteva propormi una cosa del genere, mi aveva preso alla sprovvista.
A primo impatto, stavo esitando. -Non penso sia una buona idea, Lou..-
-Dai, accetta.- Lo appoggiò Harry, ridendo, dandomi una pacca sulla spalla.
-Andiamo, Zayn. Tu porti a termine i tuoi obbiettivi, no?-
Mi aveva lanciato una vera e propria sfida quello stronzo.
Sapevo come fosse quella ragazza: difficile, aggressiva, non si sarebbe fatta abbindolare così da me.
Sarebbe stato troppo pericoloso e difficoltoso portare a termine quello che volevo, era rischioso.
Ma io amavo il rischio.
Io ero un coglione, mi piacevano questo tipo di scommesse e lui lo sapeva.
Non ne capivo la gravità: quando realizzai quello che avrei dovuto fare, sorrisi.
Una come lei.
Portare a letto una come lei.
Era eccitante e interessante.
-Allora? Accetti o ti caghi addosso?- Mi fece la fatidica domanda Louis, porgendomi una mano che strinsi immediatamente, esaltato.
 
-Amico, tempo di qualche settimana e quelle banconote saranno già nelle mie tasche.-
 
 
/NOTA AUTRICE/
 
Salvee!
Allora, come vi sembra il capitolo?
Cosa ne pensate di questa scommessa?
Lasciatemi un commento qui sotto per vedere se vi piacciano i personaggi, eccetera... scrivete quello che volete, mi farebbe molto piacere.
Inoltre, se vorreste farmi qualsiasi domanda, rispondo sempre, soprattutto su Twitter (Zaynsvoiceej) , Ask (Zaynsvoiceeej).
E.. che dire, spero continuiate a seguire questa storia perché ci tengo molto.
Non vi preoccupate, nei prossimi capitoli compariranno anche nuovi personaggi che rappresenteranno un problema in gran parte della storia.
Forse non lo pensereste minimamente ma uno di questi problemi sarà proprio Harry e... no, non è come voi pensiate, non si innamorerà di lei. 
Succederà ben altro.
 
Ora vi saluto... al prossimo capitolo! (sarà molto interessante.)
 
Zaynsvoiceej xx.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 1. ***


Non potevo credere ai miei occhi, stava succedendo. Io ero lì, sotto quel palco, a gridare a squarcia gola il nome del mio idolo. Ce l'avevo fatta, potevo gridarlo al mondo.
Era come se non fosse reale ma lui era in quel palco, cantava con la sua chitarra e non faceva altro che ringraziare le sue fans. Lo stadio era pieno, tutte stavamo realizzando il nostro sogno.
Il cuore batteva all'impazzata, non riuscivo più a gridare, avevo la gola secca. Potevo solamente bearmi della sua bellissima voce, dal vivo. Una voce diversa, una voce che mi ha sempre confortata e aiutata nei momenti di noia, di stress o semplicemente una voce che mi faceva rilassare ogni volta che ne avevo il bisogno, attraverso delle cuffie. 
Una voce unica. 
L'ho sempre amata.
Ma dal vivo era completamente diversa, mi entrava dentro al cuore e mi faceva sorridere. Sorridevo perché avevo realizzato il mio sogno.
 
-And I'm thinking 'bout how people fall in love in mysterious ways... maybe just the touch of a hand..-
 
-Watson!- 
 
Spalancai di colpo gli occhi appena sentii una presa forte tirarmi il braccio, rivelando il viso della persona più irritante della terra: Zayn Malik, il fratello della mia migliore amica.
Mi aveva risvegliata dai miei pensieri, portata alla realtà.
Diamine, pensavo davvero che fossi al concerto di Ed Sheeran... ma oramai, mi rassegnavo all'idea che non sarebbe mai accaduto, non me lo potevo permettere.
Potevo solo sognare.
 
-Che vuoi?- Sbottai, innervosita.
-Parla. Adesso. Ora. All'istante.- Scandì bene le parole, minaccioso, rivolgendomi uno sguardo di fuoco. 
Sguardo che fu del tutto ricambiato.
Non mi intimoriva.
Lui... aveva una mente così bacata, così chiusa..
Non riuscivo ad avere una conversazione normale e sensata con quel ragazzo. Era l'essere più maschilista e stronzo che io avessi mai conosciuto. Ma allo stesso tempo lo trovavo divertente, per certi versi.
Si, era divertente litigare con lui.
Eravamo abituati, per noi era normale insultarci, era come se fossimo degli amici che non si sopportavano.
Questa storia andava avanti da quasi cinque anni, oramai, a me andava bene.
Ma certe volte raggiungeva il colmo, mi faceva imbestialire in una maniera assurda.
-Emh... ciccio, che problemi hai? Cosa ti dovrei-
-Lo vedi questo, Jessica?- Mi interruppe, piccato, dandomi la perfetta visione di un graffietto all'angolo del suo IPhone, dalla parte della mela.
Oh, forse iniziavo anche a capire il motivo del perché fosse così furioso, quel giorno...
-Beh, quindi?- 
-Beh, parla.- Alzò le spalle, ovvio.
-Beh, non lo faccio.-
-Beh, invece lo fai.- 
Mmh.
-Io non ne so niente!- Mentii, cercando di non scoppiarli a ridere in faccia.
In un certo senso stavo dicendo la verità: era stata sua sorella a pregarmi di tacere, nel caso fosse venuto da me per chiedere spiegazioni. 
E infatti, eccolo qui, il fumo gli esce dalle orecchie. 
Era stata lei a buttarlo per terra, quella mattina. Mi aveva spiegato che lui stesse dormendo profondamente nel suo letto... lei era entrata nella sua stanza in silenzio, come una fuggitiva. La sera prima Zayn le aveva rubato le cuffie, doveva semplicemente riprendersele.
Di certo il fratello non gliele avrebbe mai ritornate di sua spontanea volontà per quanto fosse tirchio, le sue si erano rotte. Quindi, prendere con la forza quelle di sua sorella, per lui, doveva essere l'unica soluzione.
Safaa stava per riuscire nella sua missione di riprendersi le cuffie, erano nel comodino, aggrovigliati attorno al telefono del fratello.
Ma accidentalmente lo fece cadere sul pavimento, mi disse che avesse fatto un volo non indifferente.
Ma Zayn non si svegliò. 
-Lui non si sveglierebbe neanche se ci fosse un terremoto.- Mi aveva detto.
Lei, a quel punto, poté solo che maledirsi mentalmente per averli appena fatto un graffio sul telefono, per lui era sacro, l'aveva pagato un sacco di soldi e ce lo aveva da anni.
L'avrebbe fatta fuori, sarebbe stata fottuta.
Ma passò inosservata, fece finta di niente.
Zayn Malik non era stupido, però.
Sapeva che sua sorella dicesse tutto quello che le succedesse ad un'unica persona.
E quella persona ero io: Jessica Watson, la migliore amica di sua sorella.
 
-Oh, avrei dei seri dubbi.- Mi guardò male. -C'entri sempre!!- 
-Questa volta non ho fatto niente!- Ribattei, incrociando le braccia al petto.
-Watson, dimmi la verità! Lo so che sai qualcosa! Mia sorella ti racconta ogni cazzata che le succede nella sua misera vita!- 
Però... voleva bene a sua sorella.
-Sei un amore con tua sorella, sai?- Dissi, retorica. -Sai, dovresti avere più-
-Non cambiare discorso!- Mi interruppe, ancora. -Guarda che ce l'hai scritto in faccia.- 
-Ti sbagli.- Continuai, guardando altrove.
Nel frattempo, la campanella di inizi lezioni prese a suonare e, per suo grande dispiacere, doveva per forza lasciarmi andare il braccio. 
Già, doveva... avrebbe dovuto lasciarmi.
Non lo fece, continuava a pretendere che io gli dicessi la verità... ma io l'avevo promesso. 
Dovevo far finta di niente.
-Lasciami, Malik. Non voglio arrivare in ritardo per colpa tua!- Mi ribellai, cercando di far scivolare via il mio braccio dalla sua presa.
Non vedeva che tutti ci stessero guardando? Il corridoio si stava svuotando, tutti stavano andando nelle rispettive classi.
Mentre noi... beh, se la professoressa mi avrebbe fatto fuori, sarebbe stata solo colpa sua.
 
-Adesso mi hai stancato.- 
Aprì una porta di uno sgabuzzino lì vicino e un secondo dopo la chiuse bruscamente, buttandomi dentro con la perfetta delicatezza di un elefante in una cristalleria.
-Tu sei completamente fuori di testa!! Fammi uscire!!- Gridai in preda ad una crisi isterica.
Come si permetteva di sbattermi in uno sgabuzzino come un cane?
-Esigo che tu mi dica la verità.- Sentenziò, tappandomi la bocca con il palmo della mano per non far sentire a nessuno le mie grida.
Gliela leccai e lui la tolse immediatamente, pulendosi sulla mia giacca, schifato. -Fai schifo, Watson. La tua bava sulla mia mano non era il mio obbiettivo.-
Mi riempiva di complimenti.
-E io esigo che tu mi faccia uscire all'istante. Sennò mi metto a gridare e non ti conviene!- 
-Dai, Jessica, sono disperato.- Si allontanò da me, passandosi le mani sul viso, stressato. -Voglio solo che tu mi dica la verità..- Piagnucolò.  
-Ma io..-
-Devo sapere.- Si avvicinò nuovamente a me, di scatto.
Quello era lo sgabuzzino dei bidelli, uno dei tanti e spaziosi sgabuzzini dove regnava il buio e il silenzio. 
Se non ci fosse stata solamente un po' di luce da fuori e se non avessi sentito il suo   respiro sulla mia mascella, non mi sarei mai accorta della vicinanza che vi era tra noi due.
Lui si era avvicinato, lui mi stava guardando negli occhi. -Non ti lascerò finché non me lo dirai.-
-Credimi, Zayn. Non so assolutamente niente.- Continuai a mentire, cercando di convincerlo e lui sbuffò, abbassando lo sguardo, pensieroso.
Ma ad un certo punto, gli si accese la lampadina, stava ridendo.
 
-Se ti baciassi, me lo diresti?- Chiese, alzando un sopracciglio.
Eh?
Mi aveva colto completamente di sorpresa.
-Se mi lasciassi, te ne andresti a fanculandia?- Feci, sarcastica.
Sfacciato...
-Quanto sei simpatica.- Mi fece una smorfia. -Andiamo, accetta la mia offerta. Io faccio l'enorme sacrilegio di baciarti. Tu mi dici la verità.-
Parlava come se fosse una grande occasione per me, da non perdere.
Non capiva che non sarebbe cambiato niente, a me non importava di ricevere un insignificante bacio da un cretino senza cervello.
-Verità? Quale verità? Io non so niente, te l'ho già detto!!-
Dovevo continuare a far finta di essere innocente, non potevo mollare, Safaa mi avrebbe ammazzata.
-Mmh.- Si lamentò, scocciato. -Hai la più pallida idea di quanto tu sia fortunata ad avere un Zayn Malik davanti che ti offre un bacio?- Domandò, ovvio.
Che illuso.
-Ma io non ti facevo schifo?-
-Si, ma farei di tutto purché tu mi dica la verità. Questo e altro per il mio piccolo.- Si riferiva al cellulare... continuavo a chiedermi che problemi gli affliggessero a quel ragazzo. -Dai, lo sai benissimo che non ti sopporto. Un bacio non cambierebbe niente. Anzi, mi faresti ancora più antipatia.- 
-Sono antipatica?- Chiesi conferma, trattenendomi dal non ridere.
I suoi insulti mi entravano da un orecchio e mi uscivano dall'altro, era una routine continua quella, oramai avevo imparato a fregarmene. Tutto normale.
-Sei odiosa. Da sempre.- Rivelò, avvicinandosi alle mie labbra. -Quindi, se ti do un bacio, mi dici tutto?-
Ma faceva sul serio?
Era così disperato?
Non aveva mai provato ad avvicinarsi così tanto a me, se non per spettinarmi i capelli o dipingermi il viso di pittura.
Ricordai ancora quando mi fece lo sgambetto l'anno scorso, ero scivolata per terra, slogandomi la caviglia: -Emh... ti sei fatta tanto male?- Mi aveva chiesto, subito dopo avermi sentito urlare dal dolore.
-Sei un bastardo!!- Ringhiai, agonizzante.
-Non è colpa mia se sei imbranata!-
Ebbe anche il coraggio di darmi la colpa.
 
-Forse.- Decisi di reggere il gioco, tanto sapevo non lo avrebbe mai fatto.
Si, insomma, non credevo mi avrebbe baciata... sarebbe finita come un paio di mesi fa: lui stava cercando di avvicinarsi per baciarmi, ed io lo stesso.
Non capimmo cosa ci fosse preso ma stavamo litigando, come al nostro solito.
 
-Watson, non riesco a capire come tu possa essere così acida, anche in una biblioteca!!- Mi stava guardando in cagnesco, solo perché non avevo voglia di rispondere ad una delle sue tante frecciatine. Anche a lui piaceva litigare con me, a quanto pare.
-Sto leggendo, non vedi?-
Lui si sedette accanto a me, buttando il libro per terra, dopo avermelo sfilato via dalle mani.
L'odioso è sempre stato lui.
-Ora non più.- Ridacchiò, tirandomi qualche schiaffetto divertito sulle guance.
 
-Che stai facendo?- 
 
Diventammo seri di colpo.
Non so il perché, eravamo come ipnotizzati e ci stavamo avvicinando.
Ma era ovvio che non sarebbe successo: proprio nel momento fatale, ci guardammo negli occhi per poi scoppiare a ridere.
-Oddio, spostati da me..- Li avevo spiaccicato una mano sul viso, intanto lui se la rideva beatamente.
-Credevi davvero che ti avrei baciata?-Disse, sarcastico. 
Ovvio che no.
 
-No, senti, non è fattibile. È un sacrificio troppo grande.- Tornai alla realtà: si era allontanato di qualche metro, facendo finta di rabbrividire. -Posso benissimo scoprirlo da solo, a questo punto.-
Simpatico e diretto il ragazzo.
-Non te lo avrei permesso, tanto.- Alzai le spalle, indifferente.
Era vero, a me non faceva nessun effetto. O forse non me ne accorgevo.
Ma all'inizio, non mi importava, non avevo mai provato niente per lui oltre ad un'amicizia mai esistita.
Come si poteva spiegare il nostro rapporto? Non ci sopportavamo ma molte volte finivamo per ridere e scherzare insieme, come dei vecchi amici.
Era strano, lui era solo il fratello della mia amica... non avevo mai pensato di provare qualcosa per lui, mai.
Lo ammettevo che fosse un bellissimo ragazzo ma niente di più... Inoltre, non so quante ragazze si sia fatto in quella scuola. Tutte poco di buono, ovviamente. Era terribile, lui e i suoi amici non facevano altro che rimorchiare e prendere per il culo le ragazze più sfigate.
-E io non l'avrei fatto, Jessica, andiamo. Era solo un pretesto.- Scoppiò a ridere, divertito.
Certo, tanto lui sapeva già dove andare per soddisfare i suoi bisogni... che schifo.
-Certo, come no! Tu volevi baciarmi, lo volevi veramente!!-
Che faccia tosta.
-Stai scherzando?- Mi fece, ridendo più di prima.
Stai scherzando tu, avrei voluto ribattere.
Ma appena sentimmo la porta dello sgabuzzino aprirsi lentamente, lui mi spiaccicò una mano sulla bocca, spalmandosi su di me per farmi tacere.
Mi chiedevo: c'era il bisogno di chiudermi la bocca? Era ovvio che sarei stata zitta.
 
Quando girai lo sguardo sulla porta per vedere chi stesse entrando, spalancai gli occhi, la bocca, ogni cellula del mio corpo avrebbe voluto sotterrarsi.
Non per me, per lei.
Ma non potei evitare di sorridere in silenzio per la scena che ci stesse presentando quella coppia innamorata: Safaa e Liam, nonché amico di Zayn, non smettevano un attimo di baciarsi appassionatamente all'entrata.
Non videro neanche se ci fosse stato qualcuno dentro lo sgabuzzino; si.. come un fratello omicida...
Potevo dirlo: erano nei guai fino al collo.
 
-Dovrei andare in classe.. Liam..- La mia amica stava cercando di spicciare parola tra un bacio e l'altro ma Liam continua a toccarla e baciarla, emettendo un lamento di disapprovazione mentre chiudeva la porta.
-Se tuo fratello mi becca, come minimo mi fa fuori. E non scherzo.- Mormorò il ragazzo, ridacchiando.
Mi permisi di darli ragione mentalmente, voltandomi a stento verso Zayn, impaurita di una reazione che sicuramente avrebbe avuto: era immobile, impassibile, a guardare sua sorella baciarsi con uno dei suoi migliori amici.
Girai il suo viso verso di me per farlo smettere di guardare e bruciare con lo sguardo il suo amico. Cercavo di infonderli serenità e tranquillità, non volevo che facesse finire Liam Payne all'ospedale e che rinchiudesse sua sorella in un convento per l'eternità.
E fu in quel momento che capii quanto quella situazione fosse divertente: sapevo che Zayn non approvava che sua sorella si mettesse con un ragazzo. Tanto meno che quello fosse il suo migliore amico.
Io sapevo della loro storia, stavano insieme da qualche settimana, andavano avanti in silenzio, senza problemi. Lei era più innamorata che mai, Liam la faceva sentire bene, non avrebbe potuto essere più felice in quel periodo.
Ma era ovvio che prima o poi Zayn li avrebbe scoperti, non si poteva fingere per sempre.
Però, ecco, non doveva essere per niente carino scoprirlo così, per lui.
 
Zayn riportò lo sguardo su sua sorella e l'amico (probabilmente ex amico), più furioso che mai, avrebbe tanto voluto spaccare mezza scuola ma cercò di trattenersi e fare il punto della situazione in silenzio.
Si passò le mani sulla fronte, cercando di riprendere la lucidità.
 
-Zayn...- Liam staccò immediatamente le sue mani dal corpo della ragazza, smettendo di baciarla e allontanandola dopo aver analizzato chiaramente la presenza di due persone a pochi metri di distanza.
Dal suo sguardo dedussi che avesse capito anche chi fossero..
-Sei un grandissimo pezzo di merda.- Mormorò il moro, incatenando lo sguardo a quello dell'amico.
 
-Aspetta. Ti posso spiegare... stai calmo, Zayn..- Balbettò Liam, portando l'attenzione anche su di me.
Notai che anche Safaa si era girata, stava in silenzio e mi lanciava occhiatina piuttosto terrorizzate.
Avrebbero potuto stare più attenti, no?
-Aspetta. E voi che ci fate qui, da soli? Non pensavo che-
-No, no, Liam. Stai fraintendo tutto!- Lo interruppi, incredula. 
Lui stava giusto per aggiungere qualcos'altro quando una voce debole raggiunse le nostre orecchie, prendendoci alla sprovvista. -Mi sento mancare.- 
Zayn appoggiò la schiena al muro con una mano sulla fronte e io scattai, cercando di non farlo cadere per terra: solo in quella scuola succedeva di tutto e di più, non era la prima volta che Zayn svenisse.
Un giorno come gli altri.
Ma a poco a poco mi sarei accorta che no, quello era solo l'inizio di una lunga serie di avvenimenti. Mi avrebbero portato a perdere la testa... senza neanche accorgermene.
Quel giorno segnò tutto.
-Zayn!- Gridò sua sorella, in preda al panico.
-Sta svenendo, portiamolo fuori.- Dedusse Liam, prendendolo in spalla con il mio aiuto.
Zayn grugnì, mormorando qualcosa di incomprensibile, la testa era rivolta verso il basso e il suo corpo era un peso morto.
-Però. Non pensavo che sarebbe addirittura svenuto!- Ironizzai.
Safaa aprì la porta, guardandomi male.
-Non scherziamo, Jess.- Mi rimbeccò Liam, preoccupato, portandolo fuori e facendolo sedere sul pavimento. 
Non c'era neanche una misera sedia...
-Se ci beccano, siamo fottuti, tra l'altro.- Si aggiunge Safaa, parlando a bassa voce.
Già, il corridoio era deserto.
Avevamo paura che qualche professore aprisse la porta di un'aula qui vicino o semplicemente che sbucasse un bidello.
Peggio ancora, il preside.
-Ehi, Zayn, mi senti??- Liam diede qualche schiaffetto all'amico, cercando di farlo riprendere. Non era svenuto del tutto, continuava a girare la testa a destra e a sinistra, come per cercare di riprendere lucidità.
-Liam sei un incapace. Ci penso io!- Lo spinsi, facendolo cadere per terra.
-Ti ringrazio.- 
Si rialzò, sbuffando.
-Quando si tratta di dare schiaffi a Zayn, sono sempre disponibile.- Commentai, dandoli uno schiaffo in pieno viso.
Ah, che bella sensazione!
-Jessica non lo devi massacrare!- Mi rimproverò Liam.
-No, no, lasciala fare.- 
Avevo anche l'appoggio della sorella.
Perciò...
-Dai, Malik, ripigliati!- Continuai a scuoterlo dalle spalle e mollarli sberle in tutto il viso. -Vedete? Con Malik ci vuole pazienza..- Stavo pensando a cos'altro avrei potuto fare per farlo ritornare alla vita reale... mi venne immediatamente un idea geniale.
No, non poteva fallire.
-Ho trovato!!- Esultai, tirandoli i capelli alla massima potenza.
Il grido che fece subito dopo mi fece sobbalzare e battere il culo sul pavimento.
Qualcuno mi disse che ci fossi riuscita...
-Maledizione, Watson! Vai a fanculo!- Ringhiò, appena analizzò la mia figura.
Strinsi i denti, sorridendo, innocente.
Forse avevo esagerato..
 
-Ma che succede qui?- Una porta si aprì di scatto, facendo sbucare fuori il corpo di una professoressa grassottella.
Ma dico io, era proprio necessario sbraitarmi addosso ed urlare?
Adesso ci toccava assorbirci le lamentele dei professori.
Non era la mia sezione, non la conoscevo, l'avevo solo intravista qualche volta per i corridoi.
-Malik? Che ci fa per terra?- Sgranò gli occhi, confusa, andandogli incontro.
Oh, doveva essere la professoressa di Zayn e Liam...
Io e Safaa stavamo in un'altra sezione, perciò non la conoscevamo.
-E voi?- Si rivolse anche a noi, severa. -Che ci fate qui? Che cosa sta succedendo?- Chiese, abbassandosi all'altezza del ragazzo con la schiena appoggiata al muro, ancora agonizzante.
Doveva essere una di quelle professoresse acide, amiche della Strayford.
La Strayford era l'essere più brutto e cattivo che avessi mai conosciuto in vita mia. Me la sono dovuta assorbire per anni, quanti scleri che mi sono fatta per colpa di quel mostro brufoloso.
Per fortuna quello sarebbe stato l'ultimo.
-Prof, Zayn è svenuto!- Liam alzò le braccia in aria, cercando di non addossarsi nessuna responsabilità.
Mi voltai a guardarlo e mi trattenni dallo scoppiare a ridere, solo perché non volevo farlo finire nei guai.
A nessuno di loro.
Beh, forse Malik se lo sarebbe meritato...
Si, lo so, sono cattiva..
-Come, è svenuto?- 
-È così, professoressa.- Lo appoggiò Safaa, fingendo preoccupazione.
Certo che era veramente stronza.
Avevo capito del perché non andassero troppo d'accordo, a quel punto...
-Adesso sto bene!- Zayn svolazzò una mano in aria, alzandosi per conto suo.
 
-Che è successo, prof?-
-Zayn?-
Eccoli, non potevano mancare loro due: dall'aula sbucarono fuori anche Louis e Harry. Appena videro me, Zayn, Liam e Safaa si fermarono sui loro passi, perplessi.
 
-Tu.- Zayn ignorò ogni persona presente nel corridoio e incatenò lo sguardo a quello di Liam che fece un passo indietro, cercando di reggerlo. -Stronzo!-
Fece per scattare verso di lui ma la professoressa lo trattenne, avvertendo immediatamente le intenzioni di Zayn.
-Si sposti!!- Cercò di ribellarsi ma in suo aiuto vennero anche Tomlinson e Styles.
-Piano piano Malik!- Commentò Tomlinson, ridacchiando. 
-Hai baciato mia sorella!! Mia sorella!!- Lo accusò il moro, furioso, cercando di ribellarsi dalla loro presa. 
-Zayn, io e lei stiamo insieme, te lo volevo dire..-
-Zitto, devi solo stare zitto!- Sbraitò lui. -Per quanto tempo va avanti questa storia? Non posso credere che tu me l'abbia nascosto!! Ti facevi mia sorella di nascosto, capisci? Questo è un colpo basso, Liam!-
 
La situazione stava completamente degenerando, altre professoresse stavano sbucando nel corridoio, cercando di farlo calmare.
-Zayn, discutetene da un'altra parte!- Mi intromisi. 
Non si accorgeva che stesse dando spettacolo a mezza scuola? Stava gridando, era completamente fuori di sé.
-Fatti i cazzi tuoi, Watson.- Mi rivolse uno sguardo truce e sbuffai, non mi avrebbe ascoltato, questo era certo.
-Ho preferito non dirtelo! Mi avresti fatto fuori comunque!-
-Da quanto tempo state insieme?-
-Da qualche settimana...- Blaterò Liam, abbassando lo sguardo.
Beh, Zayn aveva tutte le ragioni per arrabbiarsi, in effetti. Ma avrebbero dovuto discuterne in privato, non davanti a mezza scuola... ora la gente sapeva su cosa spettegolare quella settimana. 
-Ma te l'avrei detto! Ascoltami, Zayn. Io amo tua sorella!- 
Il moro riuscì a liberarsi dalla presa dei suoi amici, prenderlo dal colletto e appiccicarlo al muro, furente.
-Zayn, basta!- 
Zayn ignorò Safaa, continuando ad incenerire Liam con lo sguardo.
-Tu la ami? Ma per favore. Tu non ami proprio nessuno, sei come me.- Sibilò e Liam alzo il mento, cercando di reggere il suo sguardo omicida.
Stranamente le professoresse restarono al loro posto, insieme a Tomlinson e Styles, godendosi lo spettacolo.
Tutti stavano assistendo alla scena, inermi.
-Potresti prendere per il culo ogni ragazza che vuoi. Potremmo farlo insieme, come sempre. Ma mia sorella non si tocca, stronzo.-
Ma perché non voleva capire che sua sorella avesse diciotto anni? Era già grande e vaccinata, perché non la lasciava in pace?
-Non la sto prendendo in giro, te lo assicuro.- Rispose Liam, deglutendo. -Non la fare così tragica, andiamo...-
-Tu con me hai chiuso.- Sentenziò Zayn, allontanandosi da lui definitivamente. -Con te parliamo dopo.-
La sorella alzò gli occhi al cielo. -Vai in classe.- Le ordinò subito dopo.
Lei non se lo fece ripetere più volte, non voleva peggiorare la situazione di quanto già non fosse. Venne verso di me dopo aver lanciato un ultimo sguardo sconsolato al suo ragazzo, ancora incredulo di quello che li aveva detto il suo migliore amico: tu con me hai chiuso.
 
Primo problema: avrebbe chiuso veramente i rapporti con il suo migliore amico da una vita?
NOTA AUTRICE Salve, gente! Mi chiamo Simona e questa è la prima fan fiction che pubblico su Efp. Sono già iscritta su Wattpad con lo stesso nick (Zaynsvoiceej) da più di un anno ma volevo provare a pubblicare una delle mie storie anche qui. Remember me è una fan fiction su Zayn Malik, come avrete già intuito. Siccome su Wattpad è stata una delle mie prime fan fiction è scritta abbastanza male. Quindi, la sto riscrivendo e questo è il primo capitolo aggiornato, il primo che pubblico su questo sito. Spero vi abbia incuriosito almeno un po' da continuare a seguirla e magari recensirla! Mi farebbe molto piacere sapere di cosa ne pensiate del primo capitolo, lasciatemi una recensione se vi va. Se scrivete un'altra storia qui su Efp abbastanza seguita, potreste pubblicizzarla/consigliarla? Mi piacerebbe diffonderla :) Ah, inoltre, per una vostra curiosità personale, qui sotto vi scrivo anche il cast della storia: Shay Mitchell come Jessica Watson/Styles. Zayn Malik come Zayn Malik. Doniya Malik come Safaa Malik. Liam Payne come Liam Payne. Harry Styles come Harry Styles. Louis Tomlinson come Louis Tomlinson. Niall Horan come Niall Horan. Keegan Allen come Andrew Morris. Lauren Graham come Lauren Graham. Anne Cox come Anne Cox. Desmond Styles come Desmond Styles. Adesso vi saluto, spero di trovare qualche recensione, che sia positiva o negativa :) Al prossimo capitolo.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3243082