Omega Clan

di Strige_LiW
(/viewuser.php?uid=229896)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Membri del Clan ***
Capitolo 2: *** Capitolo1: Nuovo posto, nuova casa, stessa gente. ***
Capitolo 3: *** Capitolo2: La stanza 39 ed il sangue sulle mani. ***



Capitolo 1
*** Membri del Clan ***


        OMEGA CLAN

Signore e Signori , se avete cliccato su Omega Clan, significa che l’idea di partecipare ad una FanFiction Interattiva intriga voi tanto quanto me! Quindi, miei cari divoratori di parole che come me sognate ad occhi aperti di vivere scenari fantastici, tanto quanto –aimè - amaramente irrealizzabili, siete nel posto giusto!

SUNTO VELOCE DELLA TRAMA: la storia tratta, come dice appunto lo stesso titolo, di un Clan di Omega. Precisiamo che, con Omega, non intendo che questo sia formato solamente  dai classici Lupi privi di branco che abbiamo già conosciuti in Teen Wolf , ma anche più semplicemente di creature soprannaturali che, per svariati motivi si sono ritrovati a vivere una vita isolata dai propri simili, finendo poi per ritrovarsi in questa piccola, sgangherata e mal assortita famigliola soprannaturale.
Essendo questa Fanfiction ambientata nel fandom di Teen Wolf, i personaggi che parteciperanno alla storia finiranno ovviamente per interagire con le nostre creature soprannaturali preferite, sino al punto da entrare definitivamente nel branco.

CHIARIMENTI & SCHEDA DEL PERSONAGGIO

Chiarimenti:
Essendo il Clan formato da 7 personaggi (4 donne –di cui uno il mio stesso personaggio -  e 3 uomini) solo i primi 6  ad iscriversi alla storia potranno partecipare come protagonisti principali della storia in modo attivo.
In caso altri concorrenti ( 4 il numero massimo) volessero partecipare alla storia come personaggio sfondo sono liberissimi di farlo. (Per  personaggi sfondo si intende personaggi che saranno presenti pur non facendo parte  del Clan e che non compariranno all’interno della storia con obbligo di frequenza pari ai personaggi principali)
Per quanto riguarda poi la specie del personaggio, almeno 4 su 7 devono essere Omega, i 3 restanti possono appartenere ad Altre Categorie.
Essendo il mio personaggio appartenente alla categoria Altro,  i posti disponibili sono soltanto 2.

Scheda del personaggio:
Allora ragazzi, per  la scheda vi chiedo di non essere avidi di particolari, per scrivere una bella storia e per far spiccare i vostri personaggi ho bisogno di dettagli! Molti dettagli ,dettagli che sembrano inutili, scontati , dettagli profondi o se volete addirittura sconci, non importa, basta che siano numerosi e chiari.
Nel caso io non ritenga i dettagli sufficienti potrei decidere di cambiare il posto di uno dei primi 6 iscritti con uno dei personaggi sfondo che magari contengono più minuzie.
Vi chiedo cortesemente di far si che i personaggi abbiano un età compresa tra i 16  e 25 anni. Questo non vale però per argomentazioni convincenti e per i personaggi sfondo.

Nome:
Cognome:
Soprannome:
Aspetto esteriore:
Segni particolari:
Modo di vestire (quotidiano , eventi, pigiama, costume, ecc):
Carattere:
Abitudini:
Cosa gli piace (es. musica; cibi; film; atteggiamenti; ecc.):
Cosa non gli piace (es. musica; cibi; film; atteggiamenti; ecc.):
Storia del personaggio*:
Creatura soprannaturale:
Stato sentimentale:
 
*Compresa motivazione per cui il vostro personaggio non fa più parte di un branco.
 
ALTRO

Relazioni con i personaggi del fandom di Teen Wolf.
Contando che nessuno può toccare la mia OTP (STEREK TUTTA LA VITA) qui sotto vi lascio i nomi dei personaggi di T.W. e voi siete liberi di dirmi con quali di questi avete intenzioni di intrattenere una relazione sentimentale. Dato che qui si é tutti di ampie vedute, le relazioni possono essere: Het, Slash e FamSlash.
Chris Argent: Occupato
Dr. Alan Deaton:
Greenberg:
Isaac Lahey:Occupato
Kira Yukimura:
Liam Dunbar:Occupato
Lydia Martin:Occupato
Malia Hale/Tate:
Mason:
Melissa McCall:
Natalie Martin:
Peter Hale:Occupato
Sceriffo Stilinski:
Scott McCall:Occupato
Vicesceriffo Parrish:Occupato

Spunterò i nomi dalla lista nel momento in cui voi ne richiederete uno.
A titolo informativo ci tengo a precisare che, nel caso desideriate che uno dei vostri personaggi stringa una  particolare amicizia con  i ragazzi di TW basta  richiederlo nell momento dell’ invio della scheda di iscrizione.

La storia siete voi!
Per quanto io sia il burattinaio  che tira i fili da dietro il sipario, questa ragazzi miei è una storia interattiva quindi dò per scontato che voi partecipiate in modo attivo alla storia.
Alla fine di ogni capitolo, AMEREI , se all’interno delle recensioni o per messaggio personale lasciaste qualche riga su un avvenimento che desideriate avvenga nel capitolo successivo. “Il” o “i” o “l’unico” verrà scelto e comparirà all’interno della storia (che queste siano semplici Slice of life o veri e propri sconvolgimenti)

DISPONIBILITA’ PERSONAGGI

Personaggi Principali
Ragazze:                                                       
1: Occupato
2:Occupato
3:Occupato
4:Occupato
Ragazzi:
1:Occupato
2:Occupato
3:Occupato

Creaure Soprannaturali:
Omega:Occupato
Omega:Occupato
Omega:Occupato
Omega:Occupato
Altro:Occupato
Altro:Occupato
Altro:Occupato

Personaggi Secondari  *
1:Occupato (personaggio femminile)
2:Occupato (personaggio femminile)
3:Occupato (personaggio femminile)
4:
*I personaggi secondari possono essere di qualunque sesso e possono essere o meno creature soprannaturali.




OKAY! Ringrazio in anticipo tutti coloro che  decideranno di partecipare!
Vi chiedo, se potete, LASCIATE il commento per l'iscizione, specificando il sesso del personsggio, se questo è Omega o Altro  e anche se è un personaggio principale o secondario in modo a facilitarci le cose a vicena, così che anche gli altri lettori possano vedere, prima ancora che io aggorni e varie disponibilità, cosa è eancora o meno in gioco. In oltre sarebbe il massimo se presentate 1, massimo 2 personaggi a testa e non più!
Dio mio, spero vivamente che partecipiate, perchè sarebbe veramente una figata per me fare finalmente una cosa del genere! Sono emozionata!
Avviso solo che, il 27 agosto avrò il mio ultimo esame a scuola, ciò significa che, lo studi avrà un pò di precedenza rispetto alla Fanfic. Ma non basterà così poco a liberarvi di me!
Bene, un bacio a tutti ragazzi miei,fatevi sentire!
Lex.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo1: Nuovo posto, nuova casa, stessa gente. ***


Ecco finalmente il primo capitolo di Omega Clan.
Ho sudato per scriverlo, e non certo solo per il caldo!
Prima di farvi leggere, vorrei precisare che in questo primo capitolo sono presenti solo i Personaggi Principali.
Volevo inserirvi anche i secondari, ma ciò che avevo scritto non mi soddisfaceva a pieno e ho pensato meritassero qualcosa di meglio.
Ci tenevo inoltre a ringraziare voi; Flaqui e Negri, Aruki, Ale1D98, PandoraPam01, AsWheDanceWithTheDevil,A_M_N, xKitty e Lily_Full_Moon.
Senza di voi la storia non potrebbe esistere.
Ci vediamo a fine capitolo.
Lex.





 



 
Omega Clan
Capitolo1: Nuovo posto, nuova casa, stessa gente.

 






Haze la sentì imprecare ancor prima di entrare in cucina e il primo sorriso della giornata gli nacque spontaneo.

Lo sbuffo di risata che gli sfuggì, fece si che la donna seduta sullo sgabello dietro l’alto bancone  scostasse lo sguardo dalla sua tazzina di caffè bollente e gli lanciasse un occhiataccia da sotto le lunghe ciglia bionde, comunicando  attraverso il profondo solco creatosi tra le sue sopracciglia aggrottate, tutta la sua disapprovazione.

Haze non ci badò realmente accomodandosi gloriosamente e sfacciatamente nudo nel posto libero accanto all’amica, che, con un gesto pigro fece scorrere  la tazza vede – la più grande che avevano all’interno dell’appartamento-  e ricolma fino all’orlo verso di lui.
Varyare si alzò dal bancone potandosi dietro la tazzina da lavare, nel frattempo lui prendeva a zuccherare il caffè.

Mentre girava il cucchiaino nella tazza, pregustando mentalmente il sapore della tanto attesa e amata caffeina, osservò per un istante la propria immagine riflessa nello schermo oscurato del portatile lasciato aperto sul ripiano.
I capelli, bianchi, con strani riflessi verdi erano arruffati e gli occhi grigi ancora gonfi di sonno.
Sbadigliò grattandosi distrattamente la guancia e quasi gli parve di vederlo muoversi come solleticato dal suo tocco.

Si sporse istintivamente ad osservare meglio il volto del serpente che giaceva immobile, impresso sulla sua guancia, quando un paio di boxer neri e borchiati gli ricaddero sulla testa.

“Copriti la biscia che hai tra le gambe dolcezza, ci sono minorenni impressionabili da queste parti”
Pitone
Esclamò filando fuori dalla stanza per tuffarsi in bagno mentre faceva roteare l’intimo  attorno alla falange. 

Un mormorio assonnato si sollevò contrariato da un angolo della stanza e Var, conoscendo il soggetto andò a sedersi sul divano accanto ad un ammasso informe di coperte e capelli scuri, sdraiandosi parzialmente sopra il malcapitato lì nascosto.
“Sorgi e splendi Ash, ho bisogno di un tuo sorriso per iniziare la giornata mio dolce raggio di sole”
L’ammasso si mosse e anche abbastanza violentemente .
O almeno abbastanza da farla scivolare col culo a terra.

Sbuffò afferrando il telecomando dal pavimento e accendendo il televisore. Lo schermo si illuminò con un rumoroso poc e un sorrisetto divertito spuntò  sulle labbra piene della Strige.
“Il Re Leone. Un classico eh?”
Qualcosa prese a molestarle la faccia con insistenza- qualcosa di caldo e fastidiosamente ruvido – e così buttò un occhiata distratta alla sua sinistra  per scoprire che non era altro che il piede di Ash coperto da un ridicolo calzino rosso coi …- cos’erano quelli? Transformers?- Per istinto e per puro desiderio di molestia, fisso il calzino per un paio di secondi prima di mordere il piede del ragazzino.
L’arto del più piccolo si ritirò all’interno del forte di coperte e qualcosa di molto simile ad un ovattato stronza cannibale uscì dal cumulo.

La finestra scorrevole alla destra del divano si spalancò proprio nel  momento in cui il ragazzo face capolino da sotto le coperte , finendo così per rabbrividire e stringersi ancor più sulle spalle il plaid.
Non pensava che l’inverno in California potesse essere così freddo.
La cascata di capelli biondi di Roxanne  entrò dalla finestra e la volpe atterrò al suolo senza fare il benché minimo rumore.
“Possibile che  le porte non vadano a genio a nessuno qui?”
Sussurrò l’Omega fulminandola con gli occhi color espresso.
Non ottenne il risultato sperato però.
 
Le due bionde si guardarono ridacchiando mentre il moretto strisciava i piedi sino  alla sua stanza ancora ammantato dal plaid rosa.
“Vado a prepararmi”
“ ‘Giorno anche a te sbarbatello”  ridacchiò la bionda passandogli  accanto e provando ad arruffare ancor più la chioma corvina dell’Omega, gesto che il lupo evitò prontamente, sparendo nel corridoio.
Dirigendosi a passo spedito verso la caffettiera abbandonata sul bancone della cucina Roxy si riempì una tazzina fino all’orlo e si sedette con un agile balzo sul  ripiano in marmo mugugnando di piacere al primo assaggio della bevanda scura.

"Com’era l’alba oggi?"
Buttò lì Var prendendo una penna lasciata sul mobile la sera prima, per legarsi malamente i capelli in uno chignon sformato.
"Bellissima" rispose soffiando, mentre gli occhi verdi le si illuminavano gioiosi.
Il suono trillante di una sveglia si propagò per  tutto l’appartamento e  i soliti rumori  che preannunciavano il risveglio di Blaze si udirono, lasciando si  che tutti potessero figurarsi chiaramente ciò che  stava avvenendo nella stanza del  diciassettenne.

Prima di tutto la sveglia.
Quell’oggetto infernale che faceva dannare tutto il Clan già di prima mattina . Più volte avevano provato a sbarazzarsene ma quella dannata tornava sempre!

Se se ne guardava il retro, si poteva cogliere un profondo bozzo nel metallo rosso e scolorito nell’esatto punto, dove Haze  due mesi  prima le aveva addirittura sparato, scatenando la furia del migliore amico che gli aveva tolto la parola per le successive due ore. Un vero record per chi li conosceva.

Ashton in uno dei suoi periodi neri dell’anno aveva inscenato un furto.
Si, esattamente.
Un furto.
 Arrivando al punto di mettere  a soqquadro l’intera casa e far sparire ,tra i vari gioielli delle ragazze, anche la sveglia dell’altro Omega, blaterando che forse i ladri erano stufi di rumori assordanti alle 6.oo del mattino  o che forse a uno dei ladri serviva una sveglia e avevano colto la fortuita occasione per la gioia delle loro orecchie. Quel giorno Blaze si lamentò talmente tanto che quel malefico oggetto ricomparve magicamente al proprio posto sul comò.

Ash si chiede ancora oggi chi tra Deb e Roxy abbia ceduto  agli occhioni tristi e ingannevoli del piccolo genio del male.

Blaze aveva rinunciato alla sua sveglia solo per una settinana proprio questo mese. Esattamente nel periodo  di luna rossa  di Nins, dove la lupa aveva minacciato di squartare tutti i pantaloni verde acqua oscenamente stiminziti da GayPride  del povero ragazzino occhialuto. A quel punto–con la coda fra le gambe – non aveva potuto far altro che starsene zitto e accettare l’avvisaglia , mentre la compagna  venne acclamata da tutti i coinquilini.

Quando il trillare molesto finì, ecco che subito dopo un rumore di fogli spiegazzati si fece sentire, segno che l’ ennesimo libro o album abbandonato ai piedi del letto era stato nuovamente calpestato dal ragazzo nel  tentativo di trovare gli occhiali smarriti. Occhiali che trovava puntualmente sulla mensola sopra il letto, esattamente accanto all’edizione tascabile del Gay Kamasutra .
Una volta trovati si avviò fuori spalancando la porta e un sonoro Tonf  seguito subito da un urlo di dolore, fece  capire a tutti che anche Nina era sveglia e in piedi. 
E con la faccia spalmata proprio contro la porta dell’amico.

Roxanne e Varyare si affacciarono allo stretto corridoio buttando occhiate curiose ai due, prevedendo già l’animato diverbio che si sarebbe acceso di lì a poco.

Blaze guardò impanicato  gli occhi verdi lucidi di lacrime doloranti e mal trattenute della coetanea come se questi fossero due pistole con un proiettile in canna pronte a far fuoco.
Reduce delle esperienze vissute con le cinque sorelle sapeva  che per colpa di quello sguardo- quello carico di rabbia liquida e accusa- avrebbe dovuto aspettarsi il peggio.
Eppure, bocca ancora spalancata per la gaffe appena commessa  e per il puro terrore  visibile nelle sue iridi acquamarina, l’Omega rimase impalato al suo posto. Con tanto di mano ancora saldamente serrata attorno alla maniglia della camera.

“Questa. Me. La. Paghi.”

Ora, non è che Nins fosse seriamente arrabbiata, forse giusto un po’ ecco. Si insomma era il suo naso quello contro cui si era appena abbattuta violentemente una porta di legno, quindi si, aveva tutto il diritto di mostrare quel sorrisetto apparentemente gentile – ma in realtà profondamente  stronzo – che stava facendo tremare le ginocchia al suo amico.

In quel momento la porta di casa si aprì, rivelando una Dubhe sorridente e già vestita per uscire.
-Ehilà gente, buon giorno a tutti!-
La brunetta entrò nell’appartamento sfilandosi malamente le converse con la punta dei piedi e lanciandole noncurante in un angolo a caso.

La volpe guardò il corvo come a chiederle silenziosamente da dove spuntasse fuori la nuova arrivata, ma l’ unica risposta fu un’indifferente scrollata di spalle.
Intanto il battibecco alle loro spalle diveniva assordante.

Roxanne  si sistemò la spallina grigia della canotta sedendosi ai piedi del divano vicino alle gambe di Deb e guardandola stranita le chiese : “ Che ci facevi fuori a quest’ora?”
La ninfa la guardò arcuando le sopracciglia, in un espressione che significava sul serio?Parli proprio tu?
Di fatti la mannara  alzò gli occhi al celo come a darle ragione, perché si  effettivamente era lei quella che sgattaiolava fuori di casa tutte le mattine all’alba per vedere il sole nascere.

Var nel frattempo era andata a scovare qualcosa in frigo per poi accomodarsi sullo schienale del vecchio e malandato divano verde bottiglia , mandando giù un chicco d’uva dopo l’altro.

“Ero a far visita alle mie nuove amiche”

Roxy vide passare un lampo di consapevolezza negl’occhi  color pece della coinquilina bionda che, con un sorrisetto rassegnato chiese: “Per carità Deb, non starai mica parlando delle petunie  della signora Brown?
“Esattamente! Ora sono molto più carine, prima erano flosce e mezze andate…suvvia Var, non guardarmi così ,non ho combinato null- okay si, ora sono un pochettino più grandi e viola. Ma è tutto nella norma! Giuro!
“Voi ragazzi mi farete dannare” sospirò la più gande, smuovendosi dalla sua posizione accovacciata dalla spalliera e tuffandosi in bagno proprio mentre Haze usciva, ancora nudo e fresco di doccia, ricevendo contro una ciabatta di Nins e  un fischio di apprezzamento di Blaze.

I due avevano finalmente  smesso di litigre, ma quando Nina passò il coltello da burro al nanerottolo , quello sobbalzò comunque rischiando di far cadere il toast per terra.
Roxy fece mente locale sulla signora  Brown e subito le venne in mente l’adorabile, rugosa settantenne  ficcanaso della loro vicina,
Medlyn Brown.
La vecchia signora inglese che odorava di naftalina , thè e lacca per capelli .

Le venne da rabbrividire al sol pensiero, si chiese se tutti gli anziani fossero così.

La donna aveva beccato lei, Var e Ash in mezzo alle scale un paio di giorni prima mentre si portavano dietro gli scatoloni del trasloco e subito l’apparentemente innocua vecchietta  si era offerta di invitarli a prendere una limonata nel suo appartamento.
Ashton aveva cercato una scusa per defilarsi nell’esatto momento  in cui la signora Brown gli aveva strizzato una guancia con le sue ditina ossute, ma si ritrovò comunque a varcare la porta spintonato dalle due traditrici.
Dopo la seconda tazza di thè e il decimo biscottino al limone che i due mannari avevano mandato giù, avevano iniziato a mandare sguardi lampeggianti alla Strige, sperando che quella inventasse una scusa e li trascinasse via.

La vedova aveva iniziato a porgere domande su domande alla ventiquattrenne.
Cose a cui non potevano rispondere con la verità, come cosa vi ha spinti a Beacon Hill o anche più semplicemente  altro thè cari?.
Volpe e lupo rimasero sconvolti nell’ascoltare la quantità d stronzate che  la loro amica raccontava  pur di dare una risposta alle domande inopportune della vecchia.
Insomma, Varyare tra tutti era quella più stronza e con la faccia tosta, più volte non si era fatta scrupolo a trattarli come delle vere merde pur di dir loro la verità su come la pensava.

Quindi, se la stronza era lei perché ora sembrava una ragazzina timida e impacciata sulla vecchia poltrona a fiori e merletti della signora Brown?
Quel giorno Ver sentì di aver perso un po’ di stima agli occhi degli amici.

Fortunatamente era giunta Nina a salvarli, facendo notare con un sorriso zuccheroso alla vecchia signora che avevano un trasloco in corso e che quando avrebbero finito Varyare  sarebbe stata felice di continuare le chiacchiere.
Il corvo, dopo aver salutato cortesemente volò via a testa bassa,  seguita dai mannari sghignazzanti.

 
 


                                                                                               

 
Quaranta minuti dopo Deb girò la sua copia delle chiavi nella toppa di casa, mentre Haze alle sue spalle lanciava le chiavi della Land Rover a Var e infilava quelle della Toyota  nella tasca degli strettissimi pantaloni in pelle.
“Bene, noi tre andiamo  a ritirare le chiavi del bar dal signor Jones, voi pensate di trovare la strada per la scuola?” domandò la volpe.
“Sia santificato il navigatore satellitare” rispose Blaze  ridacchiando.
“Parole sante queste”  gli diede manforte l’amico.
“Bene andiamo allora?”  sospirò Dubhe  emanando felicità da tutti i pori.
“Beacon Hill, siamo arrivati!” esclamo il demone  sollevando il pugno in alto  e ricevendo in  risposta  degli  ululati di eccitati
“Ommiodio ragazzi, zitti prima che qualcuno ci senta!”

Mentre il corvo spintonava il gruppetto di persone giù dalle scale,Ash si chiese se le petunie della signora Brown  fossero sempre state tanto grandi.













 
E così abbiamo letto la fine del capitolo.
Spero vivamente che vi sia piaciuto,  ovviamente mi aspetto un commento per conferma o smentita di cio!
Ora, prima che andiate, vi ricordo che nel capitolo preedente Membri del Clan, sotto la voce La storia siete voi,  vi avvo detto quanto mi avebbe fatto piacere un vostro contributo alla storia, tramite un suggerimente su cosa vorreste veder avvenire nel prossimo capitolo, da una cosa piccola come XxX va a fare la spesa a cose che potrebbero cambiare il corso della storia.
Quindi, vi lascio un bacio e spero di sentirvi presto.
Con affetto.
Lex.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo2: La stanza 39 ed il sangue sulle mani. ***


Omega Clan

Capitolo 2: La stanza 39 e il sangue sulle mani.






La mano laccata di un discreto ma elegante rosa antico andò a lisciare le pieghe inesistenti della gonna verde scuro mentre l’altra
reggeva due contenitori di cibo da asporto del piccolo ristorante cinese – il migliore di tutta Beacon -  che beh, era esattamente dall’altro capo della città.

A lei neanche piaceva particolarmente il cinse.
Se poi fosse finita come l’ultima volta che la cena era passata totalmente in secondo piano, beh…
 
Ferma davanti  all’ultima porta del  lungo corridoio, il sorriso fremente di Lydia stonava  con l’ambiente circostante.
Le tremolanti luci a neon non facevano altro poi che donare un aspetto vagamente malaticcio all’intero posto, dalle pareti bianche –più grigie ormai- alla moquette  verde che certamente non vedeva un’aspirapolvere  dall’apertura del Motel California’s Sun.

Batté il pugno contro la porta  verniciata di bianco un paio di volte.

A confermare quanto fosse fatiscente quel posto, l’ultimo numero laccato in oro della stanza 39 cadde, rimanendo inchiodato solo per l’estremità.
La Banshee arricciò le labbra e allungò le dita sottili per riportare alle origini il 6, quando la porta si spalancò improvvisamente e una mano pallida dalle dita affusolate le afferrò il polso sottile tirandola all’interno della stanza buia.
La porta le si chiuse alle spalle e la schiena della ragazza venne sbattuta freneticamente contro la parete.
La sorpresa iniziale fece si che una delle due scatole le cadesse dalle mani e per un secondo, una piccola parte di lei –una molto, molto piccola – le fece valutare l’ipotesi di piegarsi a raccoglierla.
L’idea sparì non appena il polso le venne inchiodato al muro mentre un'altra mano le artigliava il fianco ed unghie lunghe affondavano nelle sue morbide curve.
Qualcosa di fastidioso le si era conficcato nella schiena e nel medesimo  istante  la luce sulle loro teste si accese.

Oh ecco.
L’interruttore.

“La cen…-”
Un bacio umido, affamato, le divorò le labbra soffocandole le parole in gola.
Non  che avesse molto da ridire al riguardo.

Le fu lasciato libero il polso e così decise di mollare la presa anche sul manico del ultimo contenitore stretto ancora tra le sue dita che subito raggiunse l’altro  sul pavimento mentre le sue mani si aggrovigliavano nella chioma bruna della persona che proprio in quel momento la stava attirando a se arretrando sempre più verso lo scricchiolante  e sfatto letto a due piazze.
Vi caddero sopra e Lydia  guardò divertita e saputa lo ragazza sotto  di lei.
Quella fece scorre le mani facendole scivolare dalla vita stretta fin sotto le sue natiche sode, lasciandovi una leggera e languida carezza, accompagnandola nei movimenti  per far si che la rossa si sistemasse meglio a cavalcioni su  di lei.
La Banshee le afferrò le mani intrecciando le loro dita e portandole accanto alle tempie della ragazza che le sorrise lasciva.
Adorava quel sorriso.
Adorava quelle labbra rosee e piene, meravigliosamente morbide e totalmente diverse da qualunque altra cosa avesse mai saggiato prima.

Il modo in cui la guardava.  

Adorava anche quello.
Quell’esatto modo in cui la guardava anche ora da sotto le folte e lunghissime ciglia scure. Con quegli occhi verdi così luminosi  screziati di migliaia  di sfumature nocciola.
Adorava il sapore di quella pelle perfetta, così innaturalmente pallida e profumata. Macchiata in un sol punto da un piccolo e adorabile neo sullo zigomo sinistro, unico segno che spezzava tutto quel candore.

In mezzo a quello schifo in cui era scivolata dall’inizio di tutto, Annalise era il suo unico,  vero, peccaminoso sollievo.

Un bacio leggero le sfiorò nuovamente le labbra, poi un altro e un altro ancora e tanti ne seguirono, divenendo man mano sempre più umidi e bramosi.
“Sai…- soffiò tra un bacio e l’altro- …ho comprato il…cine-ese”
“Amo il cinese…- rispose quella, infilando le mani infreddolite sotto il maglione pesante e sopra la pelle bollente e soffice di Lydia- …lo amo proprio tanto” gemette poi, quando una mano le si intrufolò sotto l'elastico dei pantaloncini del pigiama.

Dopo pochi secondi, la Banshee si separò dalla ragazza. Le labbra gonfie e il respiro affannato, fissando i suoi occhi, lucidi di piacere in quelli della compagna.
“Stiamo ancora parlando del cibo, non è vero?” chiese, irrigidendosi vagamente.
“Si Lyds, sto parlando solo del cibo” rispose quella, alzando gli occhi alle crepe del soffitto.

“Bene, e sono affamata e dato che non mi va di buttare un'altra cena, direi quindi di mangiare non trovi?” proseguì, lasciandole  un ultimo lungo bacio. Questo però fu piu dolce, e aveva un amaro retrogusto di dispiacere.

“Passami le bacchette”
 


 
Due Giorni Dopo
 



La scuola era iniziata già da un mese e mezzo, quindi , di comune accordo avevano atteso una settimana dall’iscrizione per presentarsi a scuola.
Il tempo che arrivassero anche gli ultimi libri ecco.
Da quando si erano uniti al Clan fuggendo dalle loro vecchie vite , avevano cambiato scuola di continuo. Lei, Blaze e Ashton  avevano passato gli anni scolastici miracolosamente mentre Haze, beh, Haze nel fiore dei suoi diciotto anni frequentava ancora il secondo anno.
Dubhe, Var e Roxy avevano affrontato centinaia di lavori diversi per pagar loro la retta scolastica. Ci fu un periodo, quando vivevano in Iowa, dove Roxanne si ammazzava di lavoro giorno e notte perché nessuna delle altre due ragazze era riuscito a trovarne uno.  Nina era sicura che, nonostante la Strige non ne avesse fatto parola con loro, quella avesse messo mano almeno un paio di volte all’eredità lasciatole dal nonno materno nel tentativo di tirare avanti.

Da quel che sapeva, Haze quell’ anno aveva intenzione di lavorare al Sinema*, per contribuire almeno in piccola parte con l’affitto.
Era una discoteca alternativa dove Dubhe li aveva trascinati pochi giorni prima, sperando in qualche conquista.
Conquista ottenuta senza alcuna difficolta, e che si era presentata sotto forma di corti e sbarazzini capelli viola e grosse tette strizzare in un piccolo corsetto. La fata era tornata a casa il giorno dopo con un sorriso a trentadue denti e una maglietta mai vista prima di allora e un intenso odore di sesso impregnato addosso.
Quando la ragazza si era voltata per fuggire in camera propria, Nina aveva addirittura scorto qualcosa di molto simile ad un tanga rosa penzolare giù dalla tasca degli shorts dell’amica.
 
Ash entrò con la Land Rover nel parcheggio della Beacon Hill High School attirando a se diversi sguardi curiosi da parte di quella massa di studenti ficcanaso.  
Era stata affidata loro con la promessa che sarebbero stati strappati loro i bulbi oculari se fosse tornata indietro con un singolo graffio alla carrozzeria.
Nonostante fossero abituati a certe occhiate, visti gli anni passati a fuggire il più lontano possibile da New York, certe cose continuavano ad essere fastidiose e lasciar loro un profondo senso di disagio.

Spense il motore dell’auto nell’esatto momento in cui il suono della campanella si propagò, attivando ancora più assordante alle loro sensibili orecchie.
“Siete pronti?” chiese quindi Nina.
In risposta, si levarono dei sospiri sconsolati.


 
 ♦



Elizabeth lasciò cadere la tracolla ai piedi della sedia al suo solito posto vicino ad Isaac.

“Ehi, Capitan America” ridacchiò.
“Bella fanciulla”

Il biondino le sorrise, mentre quella iniziava a tirar fuori la propria copia del Buio oltre la siepe.
“Il tuo amichetto mi ha bloccato all’entrata per dirmi che ieri sera hai scordato questo da lui. Sei sicura che tu e il nuovo cucciolo di Scott non abbiate qualcosa in corso?”
 
La sera prima infatti Elizabeth era sgattaiolata fuori dalla finestra di casa Parker e dopo aver rischiato l’osso del collo nella foga di riuscir a mettere un piede davanti all’altro ,senza cadere dall’albero che separava casa sua da quella del suo vicino, ed era saltata all’interno della proprietà dei Dumber.
Purtroppo  la finestra dava sul corridoio al piano di sopra, quindi più di una volta durante le sue piccole fughe, aveva incontrato il patrigno di Liam. Se agli inizi la cosa era stata imbarazzante, ora il medico si limitava a darle la buona notte e andarsene in camera, abituato ormai a quelle incursioni a sorpresa e sapendo che tipo fosse il patrigno della ragazza.

Comunque, lei e il Beta avevano avuto una conversazione intensa e inaspettata che l’aveva colta piuttosto impreparata e ora, ora, Liz era certa che  l’amico avesse tutt’altro che una cotta per lei.

La giovane prese la 6B che Isaac gli stava porgendo e l’infilò dietro l’orecchio ringraziandolo.
Non fece caso all’occhiata divertita e rassegnata del lupo.
Di fatti Lizzie aveva la chioma bruna legata con una 4B in uno chignon scombinato e una comune HB posta dietro l’altro orecchio. Non si sorprendeva che l’amica si lamentasse in continuazione di perdere innumerevoli quantità di costose matite.
Proprio in quel  momento la professoressa Hudson fece il suo ingresso in aula e la lezione iniziò.
 
La lettura non era iniziata che da un paio di minuti quando la porta venne aperta e delle voci, tra cui quella del preside si udirono dal corridoio e  la professoressa Hudson venne chiamata furi dall’aula.
Elizabeth si girò verso il suo compagno di banco per approfittare di quella improvvisa assenza della prof  ma quello era voltato complete da un'altra parte.
Lo imitò seguendo il suo sguardo e lo scoprì a fissare l’Alpha.
Scott osservava la porta a labbra strette mentre il suo solito compare era talmente sporto in avanti sul banco che sarebbe potuto cadere a momenti. Come se cedesse che così anche lui potesse sentire ciò che avveniva nel corridoio.

“Ehi, che sta accadendo di così interessante che voi Super Lupi siete così presi ad origliare?”
Il biondo la ignorò, spiaccicandole una mano sulla faccia nel vano tentativo di zittirla.

Nel esatto momento in cui Lizz disse qualcosa di simile a perchè la tua  mano odora di mortadella la professoressa di Inglese  rientrò in aula con  tre ragazzi al seguito.
Un tonfo- probabilmente Stiles che cadeva nel tentativo di rimettersi a sedere – si udì  nella stanza, ma troppo presa dallo studiare i nuovi arrivati non si degnò di volta a controllare.

“Ragazzi, questi sono tre nuovi iscritti alla nostra scuola, siate cortesi con loro. Volete presentarvi alla classe?”
I tre si guardarono vagamente imbarazzati sin quando un nanerottolo dalla folta chioma scura spinse in avanti il suo compagno.

Quello si voltò indietro per un secondo –molto probabilmente per insultare l’amico che  ghignò vagamente.
“Ehm. Salve, il mio nome è Ashton Donner..-”

Lizz lo guardò. Nonostante l’evidente assenza di stile , che saltava all’occhio grazie alla logora e larga felpa dei Rolling Stone e le Vans usurate, era un bel ragazzo.
Aveva una folta  chioma  scura che esaltava il pallore della sua carnagione e dei grandi occhi marroni e ombrosi.
Lo vide contrarre la mascella pronunciata prima di stirare le labbra sottili in una smorfia che scelse di interpretare come la brutta copia di un sorriso palesemente forzato “-..piacere di conoscervi.” Concluse.
Allungò il braccio dietro di se, senza voltarsi però, cercando alla cieca e afferrando la manica larga della felpa del ragazzino di prima per tirarselo accanto.
Quello si voltò e fece per dirgli qualcosa, poi, come a ricordarsi dove fosse si voltò verso la classe, raggiungendo una gradazione di rosso che Lizz non aveva ancora visto nessuno avvicinarsi neanche lontanamente.
Boccheggiò, per poi sorridere in modo teso e imbarazzato.

“Ehm . Blaze Queency. Io, uh…ciao”

Si  sistemò  la spessa montatura degli occhiali sul nasino all’insù.
Non riuscì a trattenere una risatina nel vederlo. Era in un qualche modo buffo nella sua goffaggine.
Vide Isaac fare altrettanto, ma affinare lo sguardo azzurro quando toccò alla ragazza presentarsi.
Era bella, constatò il lupo, molto bella.
I capelli biondo cenere erano legati in una coda alta che metteva in mostra le piccole orecchie dove spuntava un unico minuscolo orecchino scintillante.
Sorrise, facendo brillare i lucenti occhi verdi.

“Nina Martin! E’ un piacere”

Isaac sentì una fastidiosa fitta al costato e portandosi una mano alla parte lesa si voltò verso l’amica.
“Si può sapere che diavolo fai?” mormorò.
“Io? Evito che tu venga scambiato per  un maniaco. Non fisarla così
Così. Non aveva idea di cosa intendesse per così, ma non doveva essere un bel modo. Tutta colpa di quegli occhi.
No, molto probabilmente avrebbe cercato di evitare quello sguardo smeraldino il più possibile. In fondo, quella era solo un’Omega.



 


 
Liam non aveva idea di come fosse accaduto, eppure, proprio in quel momento un ragazzo ossigenato e con un assurdo serpente tatuato attorno al collo teneva lui e Meason sotto braccio mentre si dirigevano in mensa a passo spedito.
Lanciava occhiate soccorritrici all’amico che fingeva spudoratamente di non coglierle, dato che aveva già simpatizzato con lo strano ragazzo nuovo.

Entrati in mensa il tipo li seguì fino al loro tavolo e svariate occhiate stranite si rivolsero loro.
Per un istante nella tavolata dell’Branco scese il silenzio più totale e l’aria divenne di colpo pesante come un macigno.

Quando Scott, seduto proprio davanti al loro ospite, fece scintillare i propri occhi di rosso e contro ogni aspettative il suo quello ghignò, capì di aver commesso un grave errore.
Il ghigno di Haze era preoccupante.
Un sorrisetto sghembo sulle labbra insolitamente pallide che mostravano una schiera di denti bianchi e sorprendentemente –inumanamente-  aguzzati.
Gli occhi, prima di fredde sfumature di grigio, di rifesso al bagliore dell’Alfa si scaldarono divenendo di un accecante color oro.

Occhi da Lupo.

L’aria si appesantì di colpo, satura di tensione e nessuno per un po’ osò proferir parola.


 


 
Di comune accordo i tre Omega avevano decretato che tenersi alla larga dell’Alfa e la sua schiera di Beta fosse evidentemente la scelta più saggia.
Ognuno per i propri ragionevoli motivi aveva tutto il diritto di diffidare e tenersi alla larga dal Branco.E pensare che Beacon Hills era stata scelta da loro perché ormai priva di lupi e cacciatori.
Ash ora aveva chiaro perché durante l’ultimo anno il livello di decessi era così elevato.

Assassini.
Un gruppo di ragazzini omicida. Mitico.

“Dobbiamo avvisare Haze, ce ne saranno certamente altri all’interno dell’istituto…-” sussurrò Blaze, spingendo la maniglia antipanico che dava accesso alla mensa “-…questo posto è completamente appestato dal loro odore”
“Dobbiamo avvertire anche le ragazze appena tornati a casa” aggiunse lui, temendo già tutte le difficolta che sapeva sarebbero arrivate a momenti.

“Cazzo. Porca miseria. Cazzo.”
“Ehi, Nins, che succede…-”
“Quel coglione!”
 “-…Nins!”
“Haze!”
“Haze?”
“Haze!”  esclamò lei, puntando esasperata l’indice  verso un angolo lontano.

Vicino alle grandi vetrate, in un angolo remoto della mensa, il loro amico era seduto ad un tavolo accerchiato da svariati occhi che brillavano minacciosi nella sua direzione.
Imprecarono mentalmente, dirigendosi a passo spedito verso il gruppo di lupi.

Blaze posò una mano sulla spalla del suo migliore amico e quello sollevò il capo guardandolo dal basso ancora sorridente.
Si sentì come oppresso da tutti quegli sguardi che sapeva stavano rivolgendo loro, percepì il forte dolore alle gengive dovuto all’allungarsi  di quelle che molto probabilmente ormai erano zanne fatte e finite.
Fece respiri profondi fin quando non tornarono regolari.
“Mi piace questa camicia”

Si sentì afferrare la mano e istintivamente guardò in basso dove  la sua mano era coperta da quella del più grande e le sue unghie erano ormai artigli che laceravano la carne del muscolo in profondità, imbrattando la camicia di chiazze vermiglie.
Sfilò la mano velocemente, portandosela in grembo e tentando scioccamente di coprire l’accaduto con l’altra, macchiandole entrambe di sangue.
Ash lo tirò da parte mentre Nina si avvicinò ad Haze afferrandolo per una manica nel tentativo di sollevarlo.
“Che fai qui? Andiamo via”
Il mezzo lupo fece per obiettare quando contro ogni preavviso l’Alfa si alzò di scatto, facendo stridere la sedia contro il suolo.

Fermi. Chi siete voi?”

Così fecero. Si fermarono, non proprio favorevoli ad acconsentire, ma un Alfa aveva parlato, ed il loro istinto Omega ebbe la meglio.
Si guardarono tra loro, irrequieti e stizziti.
“Nessuno. –rispose la Lupa - Nessuno di cui dobbiate preoccuparvi”
Alla risposta, il ragazzo  parve rilassarsi vagamente, senza comunque abbassare la  guardia.
“Ne siamo certi? Il vostro strano amico con  il serpente in faccia non sembra un tipo rassicurante, così come il piccoletto che gli ha appena squarciato una spalla. Non abbiamo avuto molte belle esperienze con le creature soprannaturali di queste parti”
Era stato un altro a parlare, un tipo con gli occhi grandi e la faccia coperta di nei. Gesticolava ampiamente e odorava terribilmente di umano.

Si sorpresero quando videro il capobranco annuire, per nulla infastidito da quell’intervento non autorizzato.
“Se non ci darete fastidio, noi faremo altrettanto” aggiunse quindi Ashton, facendo lampeggiare gli occhi ambrati in un tacito avvertimento.
Il Branco si scambiò occhiate tra loro, erano numerosi, notò.
Nove, sebbene non fossero tutti mannari.

“Perfetto allora. Io sono Scott” sorrise quello, allungando una mano nel tentativo di un approccio amichevole, ma quella rimase sospesa a vuoto, senza nessuno che l’afferrasse. La lasciò quindi cadere lungo il fianco.
“Okay- bisbigliò demoralizzaro- avete intensione di fermarvi qui allungo ?”
“Ho fatto delle ricerche prima di trasferirci qui. – ribatté Haze- Pensavamo che dopo lo stermino degli Hale e la dipartita degli Argent il territorio fosse privo di occupanti soprannaturali”
L’umano rise velenoso lasciandoli vagamente perplessi e una rossa prese parola.
“Non è una risposta. Presumo che siate qui per rimanere”
“E’ così?” chiese conferma l’Alpha.
Ash annuì “Questo sarebbe il piano”

Il Branco si guardò tra loro e quando Scott si sedette, l’aria sembrò rilassarsi e un ragazzino coi grandi occhi azzurri allungò un tovagliolo a Blaze che si pulì le dita  pallide ancora incrostate di sangue.
“Bene. Benvenuti a Beacon Hills allora.”




















 
*Sinema : é una discoteca per omosessuali e bisessuali che compare nella 5A. Ringrazio tutti voi che state leggendo questa storia, avevo avvisato che non avrei potuto aggiornare prima del 27 e ora eccomi qui, con il secondo capitolo della storia. 
Ho appena scoperto di aver passato gli esami, mai stata più felice ahahaha.
Come avrete notato è incentrato particolarmente su Ash, Nina e Blaze e su Lydia e la sua amante.
Spero vi sia piaciuto, per l'inizio del capitolo ho preso ispirazione dalla recensione di Aruki, forse non è esattamente cio che intendeva lei, ma spero sia piaciuto comunque.
Nel prossimo capitlo presenterò anche l'ultimo personaggio secondario , mentre per i quarto, prevedo molto molto Angst ,quindi siate pronti.
Vi lasio un bacio e spero di risentirvi presto.
Con affetto,

Lex.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3212053