anche il lato peggiore può diventare il migliore

di fangirl_87
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** cap.1. ***
Capitolo 2: *** cap 2 ***
Capitolo 3: *** cap.3. ***
Capitolo 4: *** cap.4. ***
Capitolo 5: *** cap.5. ***
Capitolo 6: *** cap.6. ***
Capitolo 7: *** cap.7. ***
Capitolo 8: *** cap.8. ***
Capitolo 9: *** cap.9. ***
Capitolo 10: *** cap.10 ***
Capitolo 11: *** cap.11 ***
Capitolo 12: *** cap.12 ***
Capitolo 13: *** cap.13 ***
Capitolo 14: *** cap.14 ***
Capitolo 15: *** cap. 15 ***
Capitolo 16: *** cap.16 ***
Capitolo 17: *** cap. 17 ***
Capitolo 18: *** cap 18. ***
Capitolo 19: *** cap. 19. ***
Capitolo 20: *** cap. 20 ***
Capitolo 21: *** cap. 21 ***
Capitolo 22: *** cap.22 ***
Capitolo 23: *** cap.23 ***
Capitolo 24: *** cap.24 ***
Capitolo 25: *** cap. 25 ***
Capitolo 26: *** cap. 26 ***
Capitolo 27: *** cap. 27 ***
Capitolo 28: *** cap. 28 ***



Capitolo 1
*** cap.1. ***


                  ANCHE IL LATO PEGGIORE PUO’ DIVENTARE IL MIGLIORE
cap.1.
Era un giorno come un'altro al liceo di Ekoda a Tokyo, un ragazzo era sdraiato comodamente sul divano del suo soggiorno, era intento a guardare il televisore, ma senza vederlo davvero quando lentamente cominciò a prendere sonno, una figura con i capelli lunghi e neri cominciò a bussare ripetutamente alla sua porta costringendo il ragazzo a doversi alzare per andare ad aprire. Non appena aprì la porta si ritrovò davanti una ragazza della sua stessa età che lo guardava con occhi furenti < TU!!> cominciò a dire lei con fare arrabbiato puntandogli il dito contro < Io?> chiese il ragazzo alquanto sorpreso e stranito dalla presenza della ragazza < TU RAZZA DI IDIOTA MA TI RENDI CONTO DI CHE ORE SONO?!?! > chiese la ragazza sempre più arrabbiata < Ehm...no in realtà non lo so, ma scusa perché sei venuta fino a casa mia a chiedermi l'orario Aoko? > chiese il ragazzo che ancora non capiva il motivo per il quale Aoko fosse a casa sua < RAZZA DI IDIOTA!! SONO DA 30 MINUTI CHE TI ASPETTO PER ANDARE A SCUOLA E TU NON SAI NE' CHE ORE SIANO NE' TI SEI MESSO LA DIVISA!! > in quel momento il ragazzo sbarrò gli occhi ricordandosi che quella mattina non era il tanto beneamato weekend,ma bensì un martedì,e da che mondo e mondo di martedì si va a scuola alle 8:00 < KAITO!! TI VUOI SVEGLIARE!!SONO LE 7:30 SE NON TI MUOVI LA PROF DI MATEMATICA CI FARA' RIMANERE FUORI DALLA CLASSE! > Solo all'ennesimo rimprovero della ragazza Kaito si riprese dal suo momento di trance, e come se fosse stato colpito in pieno da un fulmine, guardò in fretta l'orologio accorgendosi che in effetti erano le 7:30, e così cominciò la corsa sfrenata contro il tempo per arrivare in orario almeno una volta < AHHHHHH! AOKO MA NON POTEVI VENIRE A BUSSARE ALLA MIA PORTA ALLE 7? ODDIO GUARDA COME SONO IN RITARDO > disse Kaito cercando di mettersi le scarpe e contemporaneamente di mettersi la giacca e fare colazione,quella scena era una fra le più comiche che in 17 anni di vita Aoko aveva mai visto, certo ormai era di routine che Kaito non si svegliasse in orario o che addirittura si scordasse dell'esistenza di una struttura chiamata "scuola"< Io avrei anche provato a venire alle 7:00 ma una certa persona mi ha lasciata come un mulo fuori dalla sua porta per ben 30 minuti, accidenti Kaito ma cosa stavi facendo?> chiese Aoko osservando la scena che,divertente,si mostrava davanti a lei, e cioè di un Kaito che troppo preso dal mettersi le scarpe si era messo camicia e giacca al rovescio e che ora stava cercando di metterle nel giusto verso cercando di mandare giù un caffè,< Emmo smnh dnmmhno > disse Kaito mangiando una brioche e facendosi lo zaino < EH?!?! > disse Aoko che non aveva capito nulla < Ho detto che ero sul divano > disse Kaito riuscendo finalmente a mangiare e sistemare lo zaino < Non ci posso credere! ma possibile che le mattine tu le passi sui divani ? > disse Aoko spostandosi dalla porta per permettere a Kaito di chiudere la porta < L'ho sempre detto che i divani li fanno troppo comodi > disse Kaito cominciando a correre seguito da Aoko. Dopo minuti di corsa sfrenata che sembravano ore riuscirono ad arrivare 5 minuti prima dell'inizio delle lezioni < Siamo arrivati per un soffio! > disse Aoko posando la sua cartella sul banco e ansimando per la corsa < Visto te lo dicevo io che saremmo arrivati in orario > disse Kaito prendendo anche lui posto due banchi dietro quello di Aoko < si ma non avremmo dovuto fare tutta questa corsa se tu..>< Aoko!!!! > la chiamò una delle sue compagne < keiko..Buongiorno,che succede? > chiese Aoko notando che la sua compagna era molto tesa < un ragazzo ha detto che questa lettera è per te. > disse Keiko porgendo ad Aoko la lettera che gli era stato chiesto di consegnare.< AHAHAHAHAHA NON E' POSSIBILE QUALE RAGAZZO SCRIVEREBBE MAI UNA LETTERA AD UNA SCEMA,MONOTONA,MANESCA E SENZA IL MINIMO FASCINO COME QUESTA? - indicando Aoko - AHAHAH NESSUNO PROVEREBBE MAI NEMMENO AD AVV.. > Kaito non riuscì a terminare la frase che un ceffone in piena faccia non lo colpì < RAZZA DI IDIOTA! COME TI PERMETTI TI SEMBRA TANTO STRANO CHE QUALCHE RAGAZZO MI ABBIA SCRITTO UNA LETTERA?! BENE! A ME SEMBRA STRANO CHE DOPO TUTTE QUELLE CHE MI COMBINI IO SIA ANCORA AMICA TUA! > così dicendo andò insieme a Keiko a prendere posto al suo banco lasciando un Kaito con la bocca aperta e con la mano sulla guancia lesa " Cavolo,questa volta ho esagerato, solo che...maledizione! a me da fastidio che qualche ragazzo provi a socializzare con te! mi da fastidio il solo fatto che tu sia gentile con i nostri compagni di classe! Dannazione io non voglio che qualcuno prenda il posto che io ho sempre avuto"  mentre Kaito pensava questo la lezione di matematica era appena cominciata, e Kaito doveva pensare ad un modo per superare quel compito a sorpresa di matematica senza distrarsi a guardare i capelli scuri e morbidi di Aoko .Cosa in cui ovviamente fallì miseramente, infatti all'ora di pranzo ecco che osservava disperato l'ennesimo votaccio in Matematica < cosa ti succede Kuroba? sembri depresso dimmi problemi? > disse un ragazzo con uno sguardo strafottente,della stessa età di Kaito che era fermo davanti al suo banco < tsk! figurati se io parlo dei miei problemi con te Hakuba! > disse Kaito stizzito dalla presenza del ragazzo< Quindi è vero c'è qualcosa che non va > disse Hakuba < NON C'E' NULLA CHE NON VA!!MALEDIZIONE > Kaito gridò così forte che persino Aoko che era davanti alla classe a parlare con delle sue amiche si voltò a guardarlo, dopo di che alzando il tono di voce apposta < Andiamo Keiko mi sa che in questa classe cominciano ad esserci troppe mosche! > disse Aoko con uno sguardo che fece gelare il sangue nella vene di Kaito."Altro che il brutto voto di matematica qui il male peggiore persino della prof e Aoko,cavolo mi devo far perdonare al più presto"pensò Kaito guardando verso la porta mentre i ragazzi della classe si cominciavano a riunire in torno a lui per sapere ciò che succedeva. angolino d'autrice vi prego siate clementi!! purtroppo in fatto di fanfiction sono ancora una principiante e questa è una storia che avevo in testa da un sacco di tempo. Ho pensato a mille scenari ed alla fine ho scelto questo. Spero vivamente che non sia un totale disastro e che vi sia piaciuta....aspetto commenti con consigli per il prossimo capitolo.
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Capitolo 2
*** cap 2 ***


POV AOKO Io non ero arrabbiata!IO ERO FURIBONDA!"MA COME SI PERMETTE?!?DEFINIRMI SCEMA MANESCA MONOTONA E SENZA FASCINO DAVANTI A TUTTA LA CLASSE?!? DI COSE SCEME NE HA DETTE E FATTE DI TUTTI I COLORI, MA QUESTA VOLTA HA DAVVERO ESAGERATO! AH, MA GIURO CHE QUESTA VOLTA MI DOVRA' CHIEDERE SCUSA IN GINOCCHIO, NON LO PERDONERO' FACILMENTE!"ecco cosa pensai in quel momento ed ora seduta nel cortile della scuola me ne convinco sempre di più. - Lo dici tutte le volte, e tutte le volte finisci per perdonarlo. - Ma ecco la mia adorata mente che mi ricorda ancora una volta che per quanto Kaito può farmi stare male, offendermi e comportarsi come il pervertito che è, io finisco col perdonarlo ogni volta che torna sotto casa mia, con quella adorabile rosa rossa che aveva scritto il nostro destino in modo inesorabile. - Chissà ancora quante volte ti farà stare così male.- Già, chissà quante altre volte succederà, quante volte tornerò a casa di corsa per non parlargli, quante volte scoppierò a piangere cadendo per terra, perché senza le energie necessarie per arrivare al letto. Già, chissà se mai riuscirò a fargli capire quanto il suo comportamento mi ferisca nell’orgoglio e nel cuore. - Lo sai anche tu non riuscirai mai a farglielo capire. Appartenete a due mondi completamente diversi. - Si è vero apparteniamo a due mondi diversi,io sono sempre estroversa, allegra ed orgogliosa, e lui…è arrogante, maleducato e tremendamente asociale, tuttavia sa essere sincero altruista e tremendamente dolce. Si apparteniamo proprio a due mondi diversi. < A-O-K-O > mi chiamò sillabando bene ogni lettera keiko al mio fianco, fermando quel turbinio che erano diventati i miei pensieri < Si dimmi Keiko che c’è?> lei mi guardò alzando un sopraciglio < Hai ascoltato almeno la metà di quello che ti ho detto? > mi chiese Keiko con uno sguardo misto fra il preoccupato e l’arrabbiato ammisi tristemente io. Keiko sospirò pesantemente < E’ per la storia di prima con Kaito? > chiese lei centrando in pieno la fonte dei miei problemi, io abbassai lo sguardo tristemente < Avanti Aoko non fare quella faccia…lo sai com’è fatto Kaito parla tanto ma non pensa davvero quelle cose >< Non provare ad addolcire la pillola Keiko, tanto non ci riesci, questa volta Kaito ha davvero esagerato.> < si bè Kaito esagera sempre a detta tua >< Si ma questa volta ha oltrepassato il limite >< E’ vero Aoko, ma rimane comunque il fatto che Kaito è sempre Kaito qualunque cosa succede, o che dia fastidio a te o che lo dia alle altre ragazze, alla fine la scampa sempre. > a quelle parole mi sdraiai completamente sul prato del nostro cortile. Alzai gli occhi al cielo,osservando le nuvole che sembravano rincorrersi, dopo poco, mi tirai nuovamente a sedere < cosa pensi che dovrei fare? > chiesi più rilassata rispetto a prima sorrisi all’affermazione di Keiko, per Kaito era una tortura staccarsi da quel divano, anche solo per andare in bagno,alcune volte me lo immaginavo a strisciare per terra perché troppo annoiato o intorpidito per alzarsi. < Comunque hai letto la lettera di quel ragazzo? > mi chiese Keiko cambiando argomento < No ancora non l’ho letta..> in effetti era vero io non avevo ancora letto quella lettera, con la sfuriata fatta a Kaito me ne ero completamente scordata, mi ero limitata a stropicciarla tutta e metterla nella tasca della divisa < E cosa stai aspettando? Dai! Dai! Leggila! Su!> evidentemente Keiko era veramente curiosa di sapere cosa diceva,visto che mi era praticamente saltata addosso alla ricerca della famosa lettera < Ok! Ok! Aspetta che la prendo > frugai tra le mie tasche ed alla fine ne estrassi una lettera quasi del tutto spiegazzata, cavolo le affermazioni di Kaito mi avevano proprio fatta arrabbiare se me l’ero presa con questo povero pezzo di carta. < Allora? Allora? Cosa dice? Eh? Eh? >< Keiko…….non lo nemmeno aperta dammi un secondo > cercai di distendere duo o tre pieghe, con ovviamente scarsi risultati. Aprì velocemente la lettera e cominciai con gli occhi a scorrere su quelle parole:- Cara Aoko, scusami se ti scrivo una lettera anziché parlarti di persona; Mi dispiace di non avere il coraggio necessario per farlo, tuttavia volevo comunque esprimerti i miei sentimenti, Aoko la tua, vicinanza mi rende tremendamente felice, e riesce a darmi quella sicurezza che di solito non ho; Aoko non ci voglio girare intorno quindi te lo dico chiaro e tondo IO TI AMO! Anche se tu forse non provi lo stesso, sentivo di dovertelo dire, ovviamente aspetterò una tua risposta Tuo Masairo Sashimoto -:Quando finii di leggere la lettera mi sentii male, Masairo è un bravissimo ragazzo, con tante energie, e indubbiamente con me è sempre stato molto gentile. Per questo siamo diventati dei buoni amici dopo poco tempo. Ma è proprio per questo nostro rapporto che stavo male, non volevo assolutamente rovinare questa nostra amicizia. -INIZIO FLASHBACK- < Maledizione dove diamine si trova la classe di chimica > è da più di un’ora che la cerco ma niente, è come se io e questa dannatissima classe fossimo in due pianeti diversi. < Devi continuare dritto per questo corridoio e svoltare a destra, l’ultima stanza prima della finestra è l’aula di chimica > mi voltai velocemente e vidi un ragazzo che a prima vista sembrava molto più grande di me, ma era anche davvero molto carino. Doveva appena finito di fare ginnastica visto che indossava la divisa della palestra < Ah…grazie per l’informazione…ehm..>< Masairo Sashimoto > si presentò lui < Masairo Sashimoto,piacere Aoko Nakamori > porsi la mano a mò di saluto,lui la strinse e poi sfoggiò un sorriso e mi disse < Non dovevi andare nell’aula di chimica? > a quel punto mi ricordai che dovevo consegnare i compiti della classe al prof mi ridestai e frettolosamente < ODDIO E’ VERO! EHM SCUSAMI MASAIRO DEVO ANDARE CI VEDIAMO > lo salutai scappando verso l’aula di chimica. Appena uscita da scuola lo rincontrai,io ero con delle mie compagne di classe e Kaito, ci salutammo e venni a sapere dalle ragazze che era uno fra i più bei ragazzi della scuola(non mancarono ovviamente le parole gentili di Kaito alla quale non feci caso per concentrami su ciò che mi veniva detto),scoprì che era un ottimo giocatore di calcio ed anche uno studente modello, ovviamente cominciarono tutte a chiedermi come conoscessi Masairo < L’ho conosciuto oggi mentre cercavo l’aula di chimica > risposi io.due giorni dopo, Masairo venne a chiedermi spiegazioni riguardo ad un appuntamento, del quale non ho stante non sapessi nulla, risposi che ci conoscevamo da troppo poco per parlare di appuntamenti. -FINE FLASHBACK- Da quel giorno capitò di incontrarci sempre più spesso finché il rapporto fra noi non divenne forte come lo è adesso < Che cosa vuoi fare? Accetterai i suoi sentimenti oppure lo rifiuterai?> mi chiese Keiko mentre tornavamo in classe per riprendere le lezioni, ormai eravamo praticamente davanti alla porta della nostra aula. < Non lo so, Masairo è un bravo ragazzo ma non credo di provare per lui qualcosa oltre una semplice amicizia >< Bè però non ne sei sicura. Perché non provi a dargli una possibilità? esci almeno insieme a lui, vedi che cosa provi stando con lui Ao...>< AOKO!?! MA SIETE IMPAZZITI COME MI POTREBBE MAI PIACERE AOKO!!> Keiko ed io ci fermammo dietro la porta. Quello era indubbiamente Kaito. Sbirciai dentro la classe senza farmi vedere. Kaito era circondato dai ragazzi, ed era rosso come un peperone, forse per la rabbia a giudicare dalle urla, rimasi ferma a guardare da dietro la porta, voglio capire di che stanno parlando e che cosa centravo io < Dai Kaito Aoko è una bella ed intelligente ragazza e anche molto simpatica, come fa a non piacerti? >questo era uno dei nostri compagni,uno di quelli tranquilli, che si rendono disponibili per gli altri ma che pensavano comunque allo studio < Tu devi aver battuto la testa da qualche parte te lo dico io!> questo era Kaito,dalla voce sembrava scocciato < secondo me ha ragione, c’è il 91% di possibilità che a te piaccia Aoko > questo era sicuramente Saguru, solo lui parlava con una tale sicurezza nella voce < Tsk! Ho sempre saputo che tu da piccolo eri caduto dal passeggino ma non pensavo che avessi sbattuto così forte la testa! > di nuovo Kaito, sapeva essere veramente irritante quando ci si metteva < Ma scusa perché non ti piace? > un altro dei nostri compagni < Spero tu stia scherzando-disse Kaito in tono ovvio -è di Aoko che parliamo A-O-K-O avete presente una ragazza senza stile, manesca, piatta come una tavola, che odia kaito kid,tremendamente petulante e piagnucolona? > A sentire quelle parole la curiosità lentamente cedette il posto alla rabbia. Aprì di scattò la porta con lo sguardo basso, Keiko era dietro di me che guarda sbalordita prima i ragazzi e poi me, ma ben presto quando cominciai a camminare verso il banco di Kaito sia lo sguardo mio che quello di Keiko si indurirono. Appena arrivata davanti a quel banco lo guardai, sembrava impietrito, gli occhi erano spalancati e il volto era completamente sbiancato,BENE! Era quello che volevo. < Prima di arrivare davanti alla porta avevo pensato di perdonarti per stamattina…-dissi io con una sicurezza che non pensavo di avere-..ma sai che c’è? Ora non più. Pensi tutte queste belle cose su di me? BENE! Perché se è così non provare mai più ad avvicinarti a me. Perché da oggi in poi K-A-I-T-O K-U-R-O-B-A tu ed io siamo due perfetti estranei >in quel momento suonò la campanella che segnalava la ripresa delle lezioni, girai sui tacchi e seguita da Keiko mi andai a sedere sotto lo sguardo di un Kaito a bocca aperta. angolino d'autrice lo so, lo so, ho fatto in fretta ad aggiornare ma è una storia che io ho già pronta nel mio computer, quindi ogni volta che devo aggiungere un capitolo la devo solo rivisionare e pubblicare, mi rendo conto che sarà disseminata ovunque di errori (spero non molto grandi) ma mi auguro, comunque, che l'aggiornamento vi sia piaciuto ugualmente e spero di leggere molti vostri commenti. kiss kiss fangirl_87

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Capitolo 3
*** cap.3. ***


POV KAITO
Quando Aoko uscì dalla classe con quella frase, mi sentii morire, ma questo sentimento lo dovetti camuffare subito dopo, perché circondato da dei miei compagni di classe, tra cui c’era anche quel fanatico ficcanaso mister IOSONOILDIRETTODISCENDENTEDISCHERLOCKHOLMES Saguru Hakuba. Ormai era routine che quando mi succedesse qualcosa, per non permettermi di scappare, accusandomi sennò di essere un codardo, mi faceva circondare dai compagni di classe per tempestarmi di domande sulla mia vita privata,tutto questo lo faceva solo ed esclusivamente con un obbiettivo…quello di mettermi un paio di manette portarmi dietro alle sbarre con l’accusa di essere il fantomatico ladro fantasma KAITO KID!. Sforzi inutili a detta mia, per quanto ci provi non ci riuscirà mai a mettermi quelle benedette manette. Io sono comunque il figlio di un grande mago conosciuto come Toichi Kuroba, e di un grande ladro conosciuto come Kaito kid.Non mi avrebbe mai incastrato. Io ho una missione, far uscire allo scoperto quei maledetti che hanno ucciso mio padre, e ci riuscirò a qualunque costo. Ma tornando al signor Scherlock a giudicare dal sommo silenzio da parte sua e company,deduco che sta per cominciare la pausa pranzo più lunga della mia vita. Infatti fra 3…2…1…< Allora? > eccolo puntuale come un orologio svizzero, cavolo potrei cambiare il mio mestiere da LADROGENTILUOMOSUPERAMATO a DETECTIVEGENTILUOMOSUPERAMATO, ma a pensarci bene mi sta bene fare il ladro,credo di aver più fan io del fanatico davanti a me e di due detective di mia conoscenza.< Allora cosa? > < Allora cosa succede tra te e Aoko? > Già Aoko,quella sciocca ragazzina che ad ogni passo mi faceva diventare matto.
:-Non è vero lo sai anche tu.-:
Ah…la dolce vocina della mia testa quella che di solito prende le parti della voce della ragione,bè onestamente pensando ad Aoko penso solo ad una buona amica e a niente di più.
:-Ti piacerebbe crederlo.-:
Non ho bisogno di crederlo. Mi da fastidio che lei stia con altri ragazzi perché voglio essere l’unico amico maschio sulla quale voglio che faccia affidamento. E non sopporto quando fa la dolce e la gentile con gli altri per la stessa medesima ragione. IO SONO L’UNICO AMICO ALLA QUALE DEVE CONFIDARSI.
:-Quindi quando piange non ti fa nessun effetto.-:
Bè no quando piange ci sto male,perché il più delle volte è per colpa mia quindi….
:-Se lei baciasse qualcuno davanti a te non reagiresti male.-:
NO! Non posso reagire male contro un ragazzo che è morto.
:-Quindi non sei geloso.-:
Mai stato.
:-Nemmeno una volta?-:
Neanche una.
:-Quindi nemmeno di Masairo Sashimoto?-:
 MASAIRO? PF NEMMENO UN PO’! COME POTREI ESSERE GELOSO DI UN’ IDIOTA CHE NON SA QUALE SIA LA DIFFERENZA FRA UN PALLONE DA CALCIO E UNA RAGAZZA EH!!!
:-Quindi se uscisse con Aoko non faresti nulla.-:
…..no….nulla.
:-Quindi non hai VOLUTAMENTE non messo al corrente Aoko dell’appuntamento con Masairo per gelosia.-:
No, ovviamente no . Masairo è solo un altro fanatico che non merita nemmeno di pensare il nome di Aoko. Anche se….ooooooh ma dai sto davvero discutendo col mio cervello sul giorno in cui ho compreso che Aoko era una donna e che in quanto tale attirava lo sguardo dei ragazzi?
…..Si direi di si……
 
 
-INIZIO FLASHBACK-
Ero appena uscito dalla classe di recupero, non ero nemmeno da un anno in questa scuola che già stavo andando male con i voti. Devo assolutamente recuperare se no mia madre mi fa diventare fosforescente. < Kaito Kuroba?> chiese una voce sicuramente proveniente da un ragazzo, appoggiato alla parete che avevo appena superato. Non mi voltai. < dipende, chi vuole saperlo? > risposi io senza muovermi. < mi chiamo Masairo Sashimoto frequento la 3°H e >< so chi sei > risposi annoiato io, ricordavo che il giorno prima Aoko e le sue amiche, mentre tornavamo da scuola parlavano di lui, mi girai per guardarlo sembrava…stranito?,bho forse non che mi importasse < Ieri le mie compagne di classe mi hanno detto il tuo nome,ti conosco per questo >spiegai io. Si rilassò, o almeno a me parve rilassarsi,< Io invece so che sei un caro amico di Aoko Nakamori >a quelle parole mi irrigidì che diamine voleva quel coso da Aoko?. Se prima ero annoiato dalla nostra conversazione, ora ero attento e pronto a scattare contro quel essere che aveva anche solo osato pronunciare il suo nome.< Che cosa vuoi? > quasi lo ringhiai < Voglio che tu chieda ad Aoko di uscire con me > mi disse guardandomi strafottente. Lo guardai < cos’è? Un appuntamento romantico? Non dirmi che ti sei preso una cotta a prima vista > lo sfottei io,sperando che la sua risposta cadesse in una negazione, sennò poteva prendere un letto all’obitorio.< No, non quanto meno a prima vista. Lei forse non si ricorda ma io la conosco da quasi 4 anni, quindi, no, non è una cotta a prima vista > a quelle parole mi dovetti trattenere dal prenderlo a pugni. Aoko conosceva un ragazzo da 4 anni ed io non ne sapevo nulla? Ma che storia era?< ci penserò io a riferirgli il messaggio adesso scusa devo andare > detto questo senza nemmeno degnarlo di uno sguardo cominciai a camminare verso l’entrata scolastica. Lì trovai Aoko da sola che mi sorrise dicendo che mi stava aspettando. In quel momento decisi che era ora che Aoko apparisse cattiva e spregevole almeno per una volta nella sua vita.
Due giorni dopo mi riferì, di una specie di “conversazione “ con Sashimoto riguardo all’appuntamento. Il ragazzo era furbo, sapeva che non gli conveniva dire ad Aoko che mi era stato chiesto ti “riferire” quell’ informazione inutile.
 
 
- FINE FLASHBACK -
 
 Non gli chiesi nulla riguardo ad i ragazzi del passato, perché erano questo,passato,ma il pensiero che qualcuno si potesse mettere fra di noi era una tortura non da poco.
< Kaito sveglia! > < Oh insomma ma che diamine volete? > < Vogliamo sapere che succede tra te e Aoko > questa voce cominciava a darmi i nervi, Saguru era insopportabile! Che gli fregava a lui di quello che succedeva con Aoko? < Niente >< e perché era arrabbiata? > < perché Kaito ha litigato stamani con Aoko > ecco un’altra voce terribilmente odiosa, per la quale avrei potuto pagare oro pur di non sentirla più! < davvero? E per cosa hanno litigato? >< bè hanno litigato perché..>< AKAKO SEI DICI UN’ ALTRA MEZZA PAROLA DONNA O NON DONNA TI TAGLIO LA LINGUA! > La minacciai a quel punto io,era già troppo che LEI, sapesse che avevo litigato con Aoko, non c’era una legge che diceva “ogni volta che kaito farà lo scemo e tratterà male Aoko, tutta la classe né dovrà essere messa al corrente”< come se, IO,  avessi paura di te - rivolgendo lo sguardo verso i ragazzi – Kaito ha trattato male Aoko, perché lei aveva ricevuto una lettera da non si sa chi. > detto questo Akako è uscita..BENE! se non se ne fosse andata, e se non fossimo a scuola a quest’ora l’avrei uccisa. Ora mi toccava anche sentirmi fare le domande del tipo “ma perché hai fatto così Kaito?” oppure “Non ti senti in colpa per Aoko?”< Kaito ma sei geloso di Aoko? > a quella domanda arrossì violentemente, < Assolutamente no > cercai di far sembrare quella bugia il più veritiera possibile.< secondo me si invece >< Ahahahahaah anche per me! >< Eh già è evidente >< Ahahah caro Kaito è assoldato tu sei geloso > Hakuba…lo avrei ucciso,non solo mi rendeva impossibile il lavoro da Kid, ma istigava anche gli altri a continuare…sulla mia lista della morte dopo Akako ora c’era anche lui.< Se è come dici tu Saguru allora a Kaito piace Aoko! > a questa affermazione scoppiarono tutti in una fragorosa risata, mentre io, scoppiavo in una devastante sfuriata < AOKO!?! MA SIETE IMPAZZITI COME MI POTREBBE MAI PIACERE AOKO!! > I ragazzi smisero di ridere e, accorgendosi quanto io fossi diventato rosso(sia per la rabbia che per quelle affermazioni imbarazzanti) divennero seri, la situazione stava lentamente passando di male in peggio. < Dai Kaito è una bella ed intelligente ragazza e anche molto simpatica, come fa a non piacerti? > la situazione stava andando molto più che in peggio < tu devi aver battuto la testa da qualche parte te lo dico io! > lo dissi con una voce scocciata, cominciava a darmi fastidio che si stessero interessando alla relazione tra me e Aoko. Dovevano farsi gli affari loro.< Secondo me ha ragione, c’è il 91% di possibilità che ti piaccia Aoko > cosa gli dà tanta sicurezza a questo detective da 4 soldi? Non ci sono possibilità non c’è nulla, maledizione siamo solo amici solo amici solo AMICI….credo,cavolo comincio a dubitare pure delle mie stesse emozioni. < tsk! Ho sempre saputo che tu da piccolo eri caduto dal passeggino ma non pensavo che avessi sbattuto così forte la testa! > cavolo mi stavano facendo ammattire, ma come mi ha insegnato mio padre dovevo mantenere la mia pokerface, < ma scusa perché non ti piace? >< Spero tu stia scherzando-lo dissi in tono ovvio, almeno lo era per me -è di Aoko che parliamo A-O-K-O avete presente una ragazza senza stile, manesca, piatta come una tavola, che odia kaito kid, tremendamente petulante e piagnucolona? > Appena finì di parlare sentì un rumore secco e sordo, alzai lo sguardo e il sangue mi si gelò nelle vene, era Aoko. Sperai con tutto il cuore che non avesse sentito nulla, che fosse arrabbiata per altro, ma lo sguardo sconvolto di keiko che passava da Aoko a me, mi fece intuire che non era così, aspettai che alzasse lo sguardo per rimproverarmi, magari picchiarmi, per poi poterla vedere sorridente mentre diceva “Non farlo mai più ok?”. Ma non fu così, mi si avvicinò velocemente ed ad ogni passo la mia ansia saliva, arrivata davanti a me alzò lo sguardo,sbiancai di colpo e rimasi impietrito, il suo sguardo trasmetteva sofferenza e rabbia due cose che insieme, focose e terrificanti in quel modo, non avevo mai visto.< Prima di arrivare davanti alla porta avevo pensato di perdonarti per stamattina..-lo disse con una tale sicurezza che nemmeno la riconobbi -..ma sai che c’è? Ora non più. Pensi tutte queste belle cose su di me? BENE! Perché se è così non provare mai più ad avvicinarti a me, perché da oggi in poi K-A-I-T-O  K-U-R-O-B-A  tu ed io siamo due perfetti estranei. > appena disse questo cercai di dire qualcosa anche un semplice “scusa” ma rimasi a bocca aperta senza dire una parola. La campanella suonò e lei girò sui tacchi andando a prendere posto al suo banco seguita da keiko, i ragazzi sparirono immediatamente Saguru si avvicinò al mio orecchio e mi disse < bel lavoro Kuroba. > stamattina mi sono sentito morire? No,no ora è molto peggio.
 


angolino d'autrice
3 aggiornamenti in 2 giorni, non so se sia un record, ma sicuramente è molto personale XD, comunque apparte questo ho deciso di seguire uno dei commenti che mi sono arrivati in quanto scrittura della fanfic. Spero anche che il capitolo vi piaccia il  nuovo aggiornamento. e fatemi sapere come pensate che finirà tra Aoko e kaito. E come vorreste che Kaito si facesse perdonare da Aoko?
Aspetto con ansia i vostri commenti
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Capitolo 4
*** cap.4. ***


La giornata era passata velocemente appena le lezioni furono finite Aoko si preparò velocemente ed uscì altrettanto velocemente. “ L’ultima cosa che voglio è incontrare Kaito” pensando questo uscì dai cancelli della scuola.Sfortunatamente i pensieri della ragazza non erano gli stessi di kaito “devo correre! La devo raggiungere! Devo parlare con lei” Kaito stava correndo come un matto. Se non l’avesse raggiunta  non se lo sarebbe mai perdonato. Aoko aveva tutte le ragioni per avercela con lui, ma doveva assolutamente parlarle < Aoko! Aoko! Aoko ti prego fermati! Dobbiamo parlare > Aoko non voleva assolutamente fermarsi e come darle torto?,Kaito le aveva detto e fatto tante cose spiacevoli, per la quale si ritrovava a piangere nel più delle occasioni, ma non si era mai comportato come un villano, non era mai stato tanto maleducato da definirla poco femminile, petulante e piagnucolona.
< Aoko maledizione fermati! > Kaito la fermò prendendola per un braccio < Kuroba lasciami! Non ho nulla da dirti ciò che ci siamo detti era tutto ciò che dovevamo sapere > Aoko si divincolò e cominciò a camminare più veloce < NO! Aoko! Tu non hai capito! Io ho parlato in quel modo perché.. >< perché?! Dai avanti! Dimmi che lo hai fatto perché eri in imbarazzo,oppure perché ti stavano facendo troppe domande e tu ti sei sentito in imbarazzo! Avanti ! forza Kaito! Dillo! > kaito rimase spiazzato, era quello che era successo ma se le dava ragione lei avrebbe pensato che la stava prendendo in giro, ma gli stava dicendo troppe bugie da quando era diventato Kaito Kid, almeno quando non metteva il mantello bianco voleva essere sincero.
< Si! Si è tutto vero! E’ andato tutto esattamente come lo hai detto tu! >< certo come no! >< Aoko è tutto vero! >< Kaito basta! Smettila di mentire! >< Aoko non ti sto mentendo! Cavolo ma perché devi sempre tirare fuori il peggio di te! > Aoko che mentre litigavano stava camminando velocemente davanti a Kaito, si fermò e squadrò Kaito prima di iniziare a parlare < Il peggio di me? IL PEGGIO DI ME?! KAITO MA TI SENTI QUANDO PARLI? IO DAREI IL PEGGIO DI ME? KAITO SEI FUORI ! IO NON HO MAI DATO IL PEGGIO DI ME! AVANTI KAITO RICORDAMI CHI TI HA CONSOLATO ALLA MORTE DI TUO PADRE, RICORDAMI CHI TI ACCOGLIEVA A CASA SUA ALLE 3 DI NOTTE PERCHE’ TUA MADRE PIANGEVA TUTTE LE NOTTI LA MORTE DI TUO PADRE, RICORDAMI CHI DAVANTI A SAGURU TI HA DIFESO FINO ALL’ULTIMO PER APPOGGIARE IL FATTO CHE TU NON FOSSI KAITO KID! AVANTI KAITO RICORDAMELO PERCHE’ SE NON VADO ERRATO TUTTE QUESTE COSE LE HO FATTE SOLE IO! NON TI HO MAI MENTITO NE TI HO MAI TENUTO NASCOSTO CIO’ CHE FACEVO TU INVECE ULTIMAMENTE NON FAI ALTRO! NON ESCI PIU’ CON ME MI MENTI APPROPRSITO DELLE USCITE CON JI ECOME SE NON BASTASSE TIFI ANCHE PER L’UNICO UOMO CHE ORMAI DA MESI NON FA’ PIU’ DORMIRE A CASA SUA MIO PADRE! AVANTI KAITO! AVANTI CHI TRA NOI DUE TIRA FUORI IL PEGGIO DI SE? EH? CHI? IO- Aoko si calmò e guardandolo con gli occhi ripieni di lacrime che da ormai metà discorso non facevano altro che scendere dai suoi occhi color del cielo-Io o tu ? >  per tutto il discorso di Aoko, Kaito era rimasto immobile, non osava guardarla negli occhi < Quando mi saprai dare una risposta e una spiegazione per le bugie, allora vieni a cercarmi, allora e solo allora parleremo di oggi > Aoko ricominciò a camminare mentre Kaito rimase fermo dov’era incapace di camminare. Quando si riscosse dai suoi pensieri era ormai troppo tardi, Aoko se n’era già andata e lui doveva si doveva preparare per un nuovo colpo come Kaito kid “ Per ora è meglio non pensarci, prima sistemo Nakamori e dopo penso ad Aoko, sperando che mi perdoni presto” pensò Kaito passando davanti alla casa della ragazza diretto alla sua.
Anche se forse non sarebbe tornato tanto presto



angolino d'autrice
come promesso ecco il 4 capitolo, Aoko e Kaito stanno lentamende passando dalla padella alla brace. Ormai il compito di rimettere in piedi la loro amicizia spetta solo a Kaito. mentre Aoko sta per scoprire qualcosa che cambierà il rapporto con Kaito.
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Capitolo 5
*** cap.5. ***


POV AOKO
Appena arrivata a casa mi buttai sul letto. Da quando avevo lasciato Kaito le mie lacrime non facevano altro che scendere dai miei occhi, non riesco a smettere. Nonostante Kaito mi avesse ferito con quelle parole,io lo volevo già perdonare. Volevo essere lì a consolarlo, volevo fargli capire il bene che gli volevo, volevo correre sotto casa sua e chiedergli scusa. Non mi trattenei più presi il telefono e cercai nella mia rubrica il suo nome, quello che mi procurava un sacco di dolore,ma dal quale non riuscivo a stare lontana.

:-AHAHAHAHAHA NON E’ POSSIBILE QUALE RAGAZZO SCRIVEREBBE MAI UNA LETTERA AS UNA SCEMA, MONOTONA, MANESCA E SENZA IL MINIMO FASCINO COME QUESTA? AHAHAH NESSUNO PROVEREBBE MAI NEMMENO AD AVVICINARSI-:
Proprio adesso che volevo perdonare mi doveva tornare in mente ?
:-AOKO!?! MA SIETE IMPAZZITI COME MI POTREBBE MAI PIACERE AOKO!!-:
NO! Non voglio ricordare!…
:-Tu devi aver battuto la testa da qualche parte te lo dico io!-:
Basta per favore…
:-tsk! Ho sempre saputa che tu da piccolo eri caduto dal passeggino ma non pensavo che avessi sbattuto così forte la testa!-:
Ma perché devo ricordare ora?….
:-Spero tu stia scherzando è di Aoko che parliamo A-O-k-O avete presente una ragazza senza stile, manesca, piatta come una tavola, che odia Kaito Kid, tremendamente petulante e piagnucolona?-:
< BASTA!!!!!!BASTA!!!! > urlai, non mi ero accorta che stavo parlando, avevo la testa fra le mani, mi faceva malissimo, tutto ciò che avevo sentito dalla mattina fino ad ora, tutte le parole stavano tornando sempre più forte di prima.La mia mente mi stava facendo soffrire più di quanto già non stessi facendo.
:-Cavolo ma perché devi sempre tirare fuori il peggio di te!-.
< B-ba-ba-st-s-t-a > stavo piangendo, non stavo facendo altro, le lacrime continuavano a scendere senza fermarsi.

Non riuscivo a smettere. Mi accasciai a terra. Mentre le cose mi tornavano in mente mi ero alzata dal letto per dirigermi al balconcino della mia camera che dava sul giardino.
Non ero nemmeno riuscita ad uscire. Non sapevo se la cosa fosse positiva o negativa, certo era positiva perché se mi fossi messa a gridare dal balconcino, oltre a sentirmi mezzo quartiere, sarebbe pure arrivata la polizia, che avrebbe sicuramente pensato che qualcuno mi stesse facendo del male, visto il mestiere di mio padre. Ma era negativo perché da dentro casa mi sentivo come se mi stessero per uccidere, l’aria si faceva sempre più pesante e sembrava che la stanza stesse girando vorticosamente intorno a me. Ero così presa da quelle sensazioni che non mi resi conto che mio padre era appena rientrato. Corsi immediatamente in bagno, mi chiusi a chiave e con l’acqua provai in tutti i modi a riprendere un minimo di compostezza. Non volevo che mio padre si preoccupasse, ero l’unica cosa che gli ero rimasta dopo la morte della mamma. Se avesse saputo quello che mi aveva fatto Kaito sarebbe stato capace di arrestarlo con l’accusa “DI AVER FATTO SOFFRIRE LA MIA ADORATA BAMBINA” e recuperare il mio rapporto con Kaito da dietro delle sbarre sarebbe stato davvero dura.
< Aoko tesoro, scendi che ho portato la cena > mi riscossi velocemente dai miei pensieri < SI PAPA’ SCENDO SUBITO! > scesi di fretta le scale, come ero solita fare quando, quelle rare volte che cenava con me e non andava dietro al culo di quell’inutile kid, cenavamo assieme.
< Cosa hai comprato di buono stasera? > glielo chiesi col tono più normale che potessi avere in quel momento, e col sorriso più falso del mio repertorio, prevedevo la più lunga cena della mia vita.
< RAMEN!!!! > eccolo che si esaltava per del semplice Ramen comprato, in quello che per lui, era il ristorante più bello di tutta Tokyo < Che buono!!!!DAI!DAI! MANGIAMO! > continuai a fingere, mi stavo comportando come Kaito faceva con me, la differenza e che io lo facevo con mio padre.< Allora com’è andata oggi a scuola? > eccolo, l’inizio dell’incubo < Oggi la prof di matematica ci ha fatto un test a sorpresa, è andato bene ho preso un 6… > lo dissi mettendomi velocemente qualcosa in bocca sperando che il discorso cadesse lì < Capisco…..e con Kaito? E’ da un po’ che non lo vedo in giro per casa per studiare con te >< Tutto ok, ultimamente si sta specializzando con i trucchi di magia con degli amici di suo padre >
:-Bugiarda.-:
Vero, ma non potevo fare altrimenti, non volevo creare preoccupazioni a mio padre che doveva già pensare a catturare Kid e poi tra poco sarebbe stato l'anniversario della morte della mamma< Capisco, sarà un’ottimo mago proprio come il padre,ed anche un ottimo amico come lo era suo padre per me. > eccolo il pugnale che si insinuava nel mio cuore e che girava in quella ferita già aperta. Dovevo andarmene non avrei resistito ancora per molto < Ehm..scusami papà ma è stata una dura giornata, sono molto stanca, vado a dormire > mi alzai e velocemente mi diressi alle scale < Buonanotte Tesoro >< Notte papà > < Aoko, senti tieni libero sabato prossimo- sapevo cosa voleva dire, ma lo lasciai continuare, era difficile anche per me- vedi devo lsvorare per tutta le settimana e l'unico giorno libero che mi rimane è sabato prossimo > concluse con un sospiro, voleva andarci prima, ma anche il suo lavoro era importante < Ok papà, ora vado a dormire, Notte> < notte>e così salì in camera.
Appena arrivai guardai l’orologio erano le 9:30, dovevo ancora fare i compiti per domani, mi sedetti contro voglia, fosse stato per me no  mi sarei mossa per una settimane da quella stanza. Ma non andare a scuola sarebbe come dire al mondo, “EHI! IERI CI SONO RIMASTA MALE PER QUELLO CHE HA DETTO KAITO, E SICCOME SONO DEBOLE NON VENGO PIU’ A SCUOLA PER UN PO’ DI TEMPO” assolutamente no! Dovevo far vedere a Kaito che sapevo comunque andare avanti anche senza di lui
:-No non è vero non lo sai fare senza di lui-:
Lo so. Ma volevo farlo male, per quanto un ragazzo che parla alle spalle di te possa stare male.
Alle 10:00 l’ufficio chiamò mio padre < Aoko scusami, devo andare a lavoro Kid ha mandato un altro messaggio, se hai bisogno chiamami > ed ecco che fu così che un’altra lacrima solcò il mio viso, Kid…Kid….KID….LUI ERA IL PEGGIO CHE CI POTESSE ESSERE NELLA MIA VITA.
:-Dopo Kaito.-:
Si, si dopo Kaito.



angolino d'autrice
Ecco il 5 capitolo, spero che vi piaccia mi scuso per eventuali errori, e vi comunico che domani non potrò aggiornare per impegni personali. Spero di leggere molti vostri commenti e di sapere cosa pensate di questa storia.
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Capitolo 6
*** cap.6. ***


POV KAITO
Quando arrivai a casa erano le 8:30, avevo passato buona parte del pomeriggio a vagare come un cane in quello che era il parco dove io ed Aoko ci eravamo conosciuti. La parte del pomeriggio che non avevo passato come un vagabondo, lo avevo passato sulle scale davanti a quell’orologio che mi aveva legato ad Aoko.
Quando entrai dissi a Ji che non avevo fame e quindi di non apparecchiare per due.
Lui mi guardò con uno sguardo che diceva “sei sicuro che vada tutto bene e che non ne vuoi parlare con me?”, scossi la testa, ji era un caro amico, sia mio che di mio padre, quando lui morì mia madre soffrì così tanto che dopo qualche anno prese la decisione di trasferirsi per un po’ di tempo lontano da questo luogo pieno di ricordi che le facevano male, e Ji , che era “la spalla destra di mio padre”, si prese l’incarico di occuparsi di me. Per me era, non come un padre, ma quasi. Aveva provato a proteggermi per tanto tempo, quando, alla fine dell’anno scorso avevo scoperto chi era mio padre, e che in realtà non era morto in un incidente ma era stato assassinato, Ji aveva provato a dissuadermi, chiedendomi di lasciare questo compito a lui, ma io fui irremovibile. Era compito mio vendicare mio padre, era compito mio mandare dietro le sbarre quei bastardi. Dopo un po’ di tempo ji decise di aiutarmi, e diventò anche la mia spalla destra, mia aiuta a gestire la polizia ed i miei numeri di “magia” e cosa più importante mi aiutava a tenere segreta la mia identità. Questi uomini sono pericolosi e so che se dicessi la verità ad Aoko adesso accadrebbero 2 scenari
 
N° 1) metto in pericolo la vita di Aoko che però capisce la situazione, e mi perdona dopo un po’ di tempo
N° 2) metto in pericolo Aoko che mi detesta ancora di più per aver reso la vita di suo padre impossibile e la nostra amicizia già  precaria si distrugge definitivamente.
 
In entrambe le ipotesi la metterei in pericolo, finché so che c’è solo Ji a sapere questo piccolo segreto, mi posso giostrare bene e mi posso permettere di continuare le “rapine”, ma se lo venisse a sapere anche Aoko dovrei fare attenzione. Fin quando mi fanno del male fisico a ME posso sopportare, ma se lo fanno ad Aoko non ho idea di come io possa reagire.
:-Ma scusa perché non ti piace?-:
Bloccai il flusso dei miei pensieri,io effettivamente non mi ero mai posto la domanda A ME PIACE AOKO? Ho sempre pensato che fosse la sorellina più piccola da dover proteggere.
Ma effettivamente non eviti di dire alla tua sorellina degli appuntamenti con i tuoi amici, non ti imbarazzi così tanto per un paio di domande, e non ti incazzi se le persone sanno del vostro rapporto fratello-sorella.
AHHHHHHHHHHHHH! BASTA! Quegli stupidi mi stavano facendo impazzire con la storia “Ti piace la tua migliore amica?”, che poi perché mi era venuta proprio ora in mente questa domanda?
:-Sarà perché ti manca la sua voce che ti avrebbe già dato la buonanotte a quest’ora?-:
Tsk! Ma figurati io so andare a dormire anche senza che lei mi dia la buona notte. Non sono più un poppante.
:-Non ti manca nemmeno che ti chiedesse se la passavi a prendere tu o ti passava a prendere lei?-:
Assolutamente no! E’ stata lei a decidere tutta questa storia assurda!
:-In realtà ti senti in colpa per come la hai trattata-:
NO! ASSOLUTAMENTE NO! Aoko mi perdonerà come sempre, in fin dei conti è di Aoko che parliamo
:-E stai pensando ad un modo per farti perdonare-:
E’ stata colpa mia è ovvio che lo stia pensando…MA CHE STO DICENDO?!?! E’ LEI CHE HA FRAINTESO TUTTO!
:-Stavolta non basterà un “scusa sono un idiota”-:
 ….no stavolta non basterà.
< signorino Kaito ho appena spedito il messaggio al signor Nakamori, come da sua richiesta ho prefissato il solito giorno al solito orario >
mi comunica Ji facendomi risvegliare da quella conversazione con la mia mente < Perfetto Ji! Ora va a dormire, sarai sicuramente stanco e ti devi riposare! > gli ordinoconsiglio io, era il mio braccio destro è vero ma era un caro amico ed aveva una certa età, doveva stare attento a ciò che faceva. < D’accordo signorino kaito, di sotto c’è la sua cena, è già pronta così quando le verrà fame la può mangiare > < grazie Ji….di cuore > < si figuri > 
Una volta che ji fu uscito dalla mia stanza mi Sdraiai sul letto guardando l’orologio sul comodino erano le 10:02, non avevo nemmeno fatto i compiti, ma a pensarci non era la prima volta, e comunque ora dovevo pensare a come recuperare il rapporto con Aoko. Che per me, adesso, era la cosa più importante al mondo.
 






angolino d'autrice Mi scuso con tutto il cuore, ma ho avuto mille casini e non sono riuscita a farlo prima di adesso.Mi farò perdonare aggiornando più o meno periodicamente (o almeno ci proverò) una o forse due volte alla settimana. Non so se riuscirò ad aggiornare questa settimana, spero di si, ma non prometto nulla. Che dire, spero che il capitolo vi piaccia e spero di leggere molti commenti. kiss kiss fangirl_87

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Capitolo 7
*** cap.7. ***


POV AOKO
Erano le 6:00, la notte scorsa non avevo chiuso occhio. Anche dopo che mio padre era andato via ero rimasta in camera a fissare la luna, quella luna mai come quella sera mi aveva riportato alla mente così tanti brutti ricordi, la morte della mia mamma, le liti con papà, il ritorno di kid ed ovviamente anche le discussioni con Kaito. Da qualche mese ormai litigavamo per qualunque cosa, non facevamo altro. Certo finiva sempre che ci perdonavamo a vicenda, ma era comunque stressante.
Mi fermai a guardarmi un secondo allo specchio, e li mi venne in mente un’ episodio.
 
 
- INIZIO FLASCHBACK -
Stavo camminando insieme a Keiko per il centro commerciale, dovevamo trovare un paio di scarpe nuove da abbinare con i nostri nuovi vestiti, il giorno dopo avremmo dovuto prendere parte alla festa di fine anno. <  Ma guarda che carine, andate per i centri commerciali a trovare qualche altro straccio per i vostri corpicini? > questa voce la si poteva riconoscere anche da metri di distanza < Keira…..che cosa vuoi? > risposi fredda, detestavo i suoi tentativi di istigare litigi < solo aiutarvi, ditemi chi sarà il vostro accompagnatore? Perché ovviamente ad un ballo serve un’ accompagnatore >< Senti Keira i…>< Non siamo dovute a dirti per forza con chi usciamo > mi voltai di scatto, questa era la voce di Akako. < se proprio ci tieni a saperlo vieni al ballo e tieni gli occhi puntati su di noi >aveva finito la frase Akako < tsk! Ti piace essere sempre al centro dell’attenzione vero Koizumi? > < che razza di domanda….ovviamente si, in fin dei conti è irrilevante chi ti stia osservando, l’importante e che gli altri ti trovino così interessante da dover essere seguita in ogni tuo movimento. E’ questa la tua filosofia no? Mayashi? > era incredibile…era in corso una vera e propria battaglia contro due ragazze amate dalla metà del popolo maschile della mia scuola. < ci vediamo alla festa ragazze > dicendo Keira sparì dalla nostra vista < ti voglio dare un consiglio Nakamori, usa questa festa per capire appieno i tuoi sentimenti, perché dopo lì dovrai far capire agl’altri > così dicendo sparì anche Akako < che cosa intendeva Akako? >< Lo chiedi alla persona sbagliata > in effetti non sapevo davvero a cosa si stesse riferendo < Vabbè andiamo dai > < SI!>. Il giorno dopo al ballo vidi Akako circondata dal solito gruppetto di ragazzi “innamorati” keiko ballare tranquillamente con un nostro compagno di classe e Kaito….bè kaito non era venuto dicendo –scusami tanto devo andare a vedere lo spettacolo di magia del vecchio collega di mio padre ci sentiamo ciao!- che novità mi dissi. Ormai era tardi e tra meno di un’ ora il ballo sarebbe finito, ed io ero rimasta seduta per tutta la sera. Mi avevano chiesto di ballare, ovvio, ma non volevo ballare con nessuno di loro in particolare, in quel momento mi riscoprì triste, non tanto dal fatto che non potessi ballare, ma che Kaito non era lì con me. Sospirai pesantemente. Quando vidi spuntarmi sotto il naso una rosa rossa < Ciao il mio nome è Kaito Kuroba, e sarei molto onorato se accettassi di venire a ballare con me > sorrisi, nel modo più bello e dolce che io mi ricordi < sarei molto lieta di poter ballare con te > Kaito mi fece uno di quei sorrisi così puri e sinceri che quando li vedevi non ti ricordavi più di aver di fronte il maniaco pervertito di tutti i giorni.
Ballammo per tutta la sera finché nella sala non ci fu più nessuno, < Kaito, senti ma tu non eri a vedere qualche spettacolo di…>< si ero lì infatti, però poi ho…come dire….ho cominciato a sentire la tua mancanza, ho mollato lì l’amico di mio padre e sono venuto al ballo >  mi interrupe lui, all’udire quelle parole, uno strano calore mi invase il cuore facendomi diventare rossa come un peperone e facendomi sentire una fra le persone più felici del mondo.
Quella stessa sera seguii il consiglio di Akako e pensai ad i miei sentimenti, a come mi sentivo con Kaito, al fastidio che provavo quando stava o stuzzicava le mie compagne e al dolce tepore che avevo sentito  al cuore…..capii tutto. Io ero innamorata di Kaito.
 
 
-FINE FLASCHBACK –
 
 
 
Già, io ero innamorata di Kaito ma lui non lo era di me. Guardai l’orologio, le 7:06. Dovevo prepararmi. Dopo che finì, scesi al piano di sotto,volevo almeno prendermi un caffè visto che non avevo dormito, ma non lo feci,non mi andava ne di bere un caffè ne di mangiare qualcosa. Presi le chiavi di casa e mi chiusi alle spalle la porta del mio rifugio sicuro. Appena mi voltai, vidi appoggiato alla parete di fronte a me, l’ultima persona sul pianeta terra che avrei voluto vedere ora. non riuscivo a capire se facesse finta, o se davvero pensava di passare una spugna sull’accaduto di ieri. Non risposi, ripresi a camminare < Hai le risposte che cercavo ieri?> domandai io superandolo senza guardarlo. Non rispose abbassò lo sguardo, sospirò e mi seguii a scuola.Arrivati a scuola, prima di correre da Keiko e le altre, mi voltai a guardare Kaito….mi sembrava triste, ma non mi importava. Se lui poteva dirmi le bugie ed eludermi dalla sua vita, io, potevo fare lo stesso




angolino d'autrice
mi rendo conto di avver aggiunto il capitolo 6 solo ieri, ma ho deciso di mettere anche questo oggi perchè per i prossimi 5/7 sarò nuovamente sommersa di problemi, e quindi scrivere e aggiornare mi sarà impossibile. Spero con tutto il cuore che la storia fino ad'ora vi stia piacendo, spero come sempre, di leggere molti vostri commenti.
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Capitolo 8
*** cap.8. ***


Per i due giorni che seguirono, Kaito e Aoko non si rivolsero la parola. In classe Aoko stava con Keiko, e Kaito stava con gli stessi ragazzi che lo avevano fatto arrivare a quel punto. Ormai in classe si era diffusa la voce del litigio che i due avevano avuto. Anche se, non ci voleva un genio per capirlo, l’aria pesante e il fatto che i due non si stavano rincorrendo o prendendo in giro, era un’ indizio così chiaro, che anche il cane del grande Sherlock lo avrebbe potuto dedurre.  Kaito, anche se non voleva darlo a vedere, cominciava a mostrare i primi segni di debolezza, come ad esempio, fissare a lungo Aoko, diventare più vigile quando qualcuno le si avvicinava e cose così,quella situazione lo stava facendo impazzire. Di solito a quell’ora avevano già appianato ogni tipo di divergenza.  Aoko sarebbe corsa da lui a chiedergli scusa per il suo comportamento molto prima, ma voleva sapere il motivo delle bugie da parte di Kaito. Insomma alla fine era lei che soffriva meritava almeno una spiegazione!.
All’ora di pranzo, come i giorni prima Aoko si allontanò con keiko, sotto lo sguardo attento di Kaito, che non appena furono sparite dalla sua vista, si affacciò dalla finestra della sua classe per scorgere la sua amica. Ma non appena la vide, gli ribollì il sangue nelle vene, ricordava bene che mancava poco all’anniversario della morte di sua madre, era anche per questo che voleva fare pace in fretta….per poterla consolare proprio come lei aveva sempre fatto con lui, ma certamente non pensava che dopo due soli giorni, quel maledetto di Sashimoto cercasse di prendere il suo posto. Sapeva che senza di lui intorno, qualche ragazzo si sarebbe avvicinato alla sua Aoko. Ma non si aspettava così vicino.
:- SASHIMOTO VUOLE MORIRE? BENE! ALLORA COME UN BUON ASSASSINO FAREBBE, GLI DO 5 SECONDI PER LEVARE IL SUO LURIDO BRACCIO,DALLE SPALLE DI AOKO……1………2…….3……..4…….E….BRAVO! LEVA QUELLA MANO-: Kaito stava impazzendo se non riconquistava la fiducia di Aoko, qualcuno gliel’avrebbe tolta da sotto il naso. E questo era evidente. Kaito si girò in cerca di una persona, che lui in modo particolare odiava, ma che comunque ora gli serviva. Quella persona era appoggiata allo stipite della porta che parlava con dei ragazzi,

 Kaito indicò Saguru, e senza dargli il tempo necessario per capire lo prese da un braccio e lo portò via.

Saguru lo urlò. Era arrabbiato con Kaito lo stava portando in giro come se fosse un cane.
< devo farmi perdonare da Aoko >

 
< ok! Ok! Calmati Kuroba…..di un po’ sei geloso?>
 < SI!- dovette abbassare la voce perché si trovavano davanti all’ufficio del preside – si sono geloso, anche se non so il motivo- aprendo la porta della presidenza- e tu ora vai e lo fai uscire dalla stanza del potere!>
kaito non gli diede il tempo di rispondere che lo spinse dentro la stanza. Il preside alzando lo sguardo, vide Saguru
< Signorino Hakuba! Qual buon vento la porta qui?>
< Nessun buon vento preside, vede mi sono accorto che all’entrata scolastica stanno cadendo pezzi molto grandi di cemento, la prego di venire ad accettarselo di persona.>
 il preside all’udire le parole di Saguru si alzò velocemente dalla sedia e lo seguii fuori dalla stanza
 < spero vivamente che tu abbia un buon piano >
 disse Saguru a Kaito che nel frattempo era entrato nella stanza del preside. Intanto Aoko era seduta nel cortile della sua scuola con keiko e Masairo, che all’inizio voleva sapere se Aoko lo ricambiasse, ma poi visto che Aoko diceva che non lo sapeva ancora si sedettero insieme nel giardino. Masairo cercò di  abbracciare in più occasioni Aoko, ma lei o si spostava velocemente oppure dopo poco chi chiedeva di spostare la mano
< Ehm…..1-2-3-prova ehm mi sentite?>
 Aoko riconobbe subito quella voce, ma non voleva crederci non poteva essere
 
Aoko capendo che quello era veramente Kaito si alzò di scatto, che cosa voleva fare? Farsi sospendere?
< Ok! Mi rendo conto che è strano sentire la voce di un giovane, dall’ altoparlante della scuola, però devo dire una cosa.- si interruppe un secondo- vedete due giorni fa ho litigato con la mia migliore amica, ora ovviamente non vi parlerò del litigio, ma del fatto che io sono stato un vero idiota.- Aoko si stava per mettere a piangere, era andato fino in presidenza per chiederle scusa, doveva andare a farlo pure lei. Cominciò a camminare per i corridoi che erano pieni di studenti curiosi- L’ho fatta soffrire, e lei ovviamente ha deciso di non parlarmi, certo la colpa nelle liti non è mai di una persona, è vero, ma nel mio caso buona parte della colpa è mia.- Aoko riuscì a superare il corridoio che portava al 2 piano, un altro corridoio e sarebbe arrivata in presidenza- Ora questo messaggio è per Aoko…..scusami, mi dispiace tantissimo, io non volevo farti stare male, non volevo nemmeno ferirti ne nell’orgoglio ne nel cuore, sono un’idiota e non smetterò mai di ripeterlo, ma……Io ti voglio bene Aoko - Aoko ormai era arrivata alla presidenza e, stava piangendo come una fontana, aprì la porta della presidenza proprio mentre Kaito stava finendo il suo discorso- e so di avere un carattere difficile, ma tu sei una ragazza così dolce e….sensibile, che in automatico quando qualcuno ti si avvicina- Kaito si avvicinò ad Aoko tenendo il microfono e guardandola negl’occhi- qualche ragazzo scatto, e mi comporto in quel modo, perché non voglio che qualcuno si intrometta nella nostra amicizia. Perché non voglio vederti frantumata in mille pezzi per una seconda volta. Io ti voglio così bene che per proteggerti, mi sono scordato di proteggerti da me e dal mio caratteraccio, ma nonostante questo voglio tornare ad essere il tuo migliore amico, e voglio continuare ad essere parte integrante della tua vita….se tu me lo permetterai.- Aoko, aspettò che kaito tornò in dietro per posare il microfono- detto questo ora vi saluto, devo andare a sapere la risposta di una certa ragazza.>
 detto questo spense il microfono e si girò verso Aoko, ma non fece in tempo a dire niente che Aoko gli saltò al collo per abbracciarlo. Quello era un’ abbraccio che entrambi avevano aspettato per tanto tempo.
< Ved- ch-che- v-vo-voglio- c-comunque -de-delle- spiegazioni!>
< E le avrai, ma non ora, ti giuro che te le darò ma non adesso.Ti prego fidati di me come prima >
 < N-non h-o m-m-mai s-sme-sso>
continuarono ad abbracciarsi fino ad un secco e sordo rumore. Kaito sbiancò ed Aoko divenne rossa
 
 < Signor preside…è un piacere rivederla!>
 il preside era molto più che rosso, ad Aoko veniva da ridere, sicuramente quando Kaito la faceva arrabbiare diventava in quel modo.
< KAITO KUROBA!! SEI IN PUNIZIONE PER UNA SETTIMANA!>
 
< ESATTAMENTE! PER UNA SETTIMANA DOVRAI PULIRE TUTTE LE AULE DEL SECONDO PIANO!>< t-t-tutte le a-aule?>
 < OH MA TRANQUILLO NON SARAI SOLO, IL TUO AMICO SAGURU TI FARA’ COMPAGNIA >
 Kaito guardo Saguru, che era dietro il preside, sembrava una bomba pronta ad esplodere.
< E VISTO CHE QUESTA IDEA E’ DOVUTA AD UN LITIGIO CON LA SIGNORINA NAKAMORI, SONO SICURO CHE NON LE DISPIACERA’ AIUTARLI >
Aoko provò a dire qualcosa ma abbassò il capo in segno d’assenso
 < BENE! E ADESSO TUTTI FUORI DI QUI SENNO’ VI DO DUE SETTIMANE >
 i ragazzi non se lo fecero ripetere ed uscirono dalla presidenza. Appena arrivati in classe, partì un’ applauso da parte di tutti i compagni persino dal prof di filosofia che guardava i ragazzi. Kaito ed Aoko si sorrisero e andarono a prendere il loro posto con un’aria molto più rilassata dei giorni prima.










angolino d'autrice.
Mi spiace tantissimo. Ho avuto un periodo in cui non ho avuto connessione ed i tentativi di aggiornare sono stati vani. Mi scuso per l'aggiornamento probabilmente pieno di errori e orribile, capisco che fosse un momento importantissimo e on sono riuscita a descriverlo al meglio, ma sto aggiornando in fretta e furia da una connessione scadente. Detto questo spero comunque di non avervi deluso con questa "cosa"e al prossimo aggiornamento.
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Capitolo 9
*** cap.9. ***


POV KAITO
Sabato, il tanto aspettato Sabato. Domani ruberò “la luna dal suo cielo stellato”. Ma non è questo a rendermi felice, è il fatto che Aoko mi aveva perdonato, gli dovevo delle spiegazioni, ma mi aveva perdonato. Per il momento mi bastava questo.
 < Signorino Kaito, è arrivata la signorina Aoko >
 ricominciai sorridere come un bambino, mi era mancato sentire queste parole.
 < grazie Ji, ma….aspetta ji non dovresti essere a lavoro?>
 Domani avevamo il furto, doveva sistemare le telecamere e prendere in prestito le mappe dell’edificio. Era una cosa che dovevamo fare la mattina per sistemare i particolari nel pomeriggio
 < Stavo per uscire signorino >
< Ah, ok, ora vado Ji mi raccomando fa attenzione >
 ji abbassò la testa in segno d’assenso. Appena uscì di casa vidi l’unica figura che in 3 giorni mi era mancata di vedere,
< Buongiorno! Dimmi hai bruciato il divano, oppure hai detto a ji di svegliarti a suon di padellate in testa?>
< nessuna delle due, ho solo dormito di più >
 non era vero, per la gioia di aver chiarito quel malinteso non avevo dormito, ed anzi mi ero addormentato tardi puntando la sveglia del cellulare, dell’orologio mio e dell’orologio di ji alle 6:30 per avere il tempo di sistemarmi e fare colazione con la massima tranquillità.
< Quindi oggi non dormirai sul banco? >
 < che lezioni abbiamo oggi? >
< fisica, matematica, inglese e italiano >
< allora scordatelo, la mia mente non assorbisce tali materie >
 appena lo dissi mi girai a guardarle, era rilassata e sorridente. Mi piaceva vederla così. < stai parlando come Saguru >
< COSA?!?! COME QUEL FANATICO? GIA’ MAI!> non volevo essere paragonato a MISTERGENIODELL’UNIVERSO. Era irritante.
 < Ehi calmati ho solo fatto un’ osservazione >
 mi girai nuovamente verso di lei, e fui colpito da mille coltelli dritti al cuore, il suo sguardo era tra il rimprovero e l’amareggiato. Dovevo calmarmi non potevo litigare di nuovo con lei, non avrei retto una seconda volta.
 < scusa Aoko, e che mi da fastidio essere paragonato a IOSONOUNGENIOINTUTTOETUNO. Scusa >
< tranquillo, non voglio litigare di nuovo, ti perdono, però devi rispondere ad una mia domanda > ci fermammo entrambi
 < Ok!>
 < ti ricordi il ballo dello scorso anno? >
 < Si > non capisco dove vuole andare a parare
< Quando mi hai detto che sentivi la mia mancanza cosa hai provato? >
 < in che senso? Ero da solo al numero di un mago non tanto bravo ed ho sentito la tua mancanza >
 < Nel senso, quando eri solo io… come hai capito che ti mancavo proprio io > ma che stava dicendo
 < Aoko so che mi mancavi tu perché sei la mia migliore amica >
 < Si però, insomma sei venuto alla festa solo per…. No nulla lascia stare. Andiamo >
 cominciò a camminare davanti a me, io la guardai confuso, che razza di conversazione era? Bè ci avrei pensato più avanti, ora la cosa più importante  era verificare che tutto proceda bene per la rapina di domani.
Appena entrato in classe mi avvicinai ad Aoko, ma appena mi vede si alza e va verso…Saguru? MA SCHERZIAMO?!?. Mi avvicino anche io, l’ultima cosa che voglio è che quel fanatico le stia vicino < Kuroba oggi sei stranamente puntuale >
 tsk! E tu sei stranamente fastidioso, anzi no, sei come al solito
< Non volevo perdermi la tua faccia a vedermi puntuale Hakuba >
 lo guardo con aria di sfida, e lui fa lo stesso. Devo capire se ci stiamo sfidando per capire chi la spunterà domani o per qualcos’altro.
 < Ehm…ok….Allora Saguru posso? >
guardo Aoko con stupore, che cosa deve fare?
< non è un problema per me Aoko. Ci vediamo domani > si vedono domani? Ma di che parlano?
 < Si penso che verrò verso le 11:00 ok? >
 non staranno parlando….
.< ok, appena arrivi al palazzo del conte chiedi di me, ti farò entrare subito.>
 grandioso, non bastava non capire le conversazioni di Aoko, ora me la sarei ritrovata anche sul mio luogo di lavoro a inseguirmi insieme ad Hakuba. Non so se mi da più fastidio che stia con Hakuba o che mi insegua. Devo decidere.
< perfetto, a domani allora >
 seguo Aoko fino al suo banco, per tutta la durata della conversazione era arrossita e non mi aveva guardato. Cavolo, che ho fatto questa volta?
 < Ehi Aoko, che succede? >
< Di che parli Kaito? >
 < E’ da quando abbiamo fatto quella strana conversazione per strada che mi ignori….ho fatto qualcosa? >
 lei diventa rossissima poi volta lo sguardo verso la finestra
< No, certo che no >
 < Ed allora cosa c’è? >
lei sospira, come se mi dovesse dire qualcosa ma non sa come dirmelo
 < niente, sono solo…in pensiero per domani. Non vorrei che qualcosa andasse storto…>
 ora capisco, la prossima settimana c’è l’anniversario della morte della sua mamma. Ecco perché vuole venire, questo periodo è difficile per lei quanto per il padre, vuole assicurarsi che non si faccia condizionare dai sentimenti. Cavolo se me lo fossi ricordato prima di far spedire l’avviso a Ji avrei posticipato il furto. Grandioso, senza saperlo Aoko mi aveva reso pieno di sensi di colpa, più forti di quando litighiamo, perché questa volta non ci sarà nessuno a confortarla, ne io ne il padre.
< Aoko…..>
lei alza lo sguardo dal suo libro per concentrarsi su di me, ed io la guardo pieno di tristezza. E’ colpa mia e della mia caccia contro l’organizzazione che lei sta male.
< Kaito…ti…ti prego, non guardarmi con quello sguardo…>
 la campanella suona in quel momento per annunciare l’inizio delle lezioni, ed io sposto lo sguardo da Aoko, che aveva riabbassato la testa sul libro, per prendere posto al mio banco.
< Kuroba sei davvero strano, come fai a non capire che ragazza speciale hai vicino a te? >Saguru per dirmelo si era avvicinato al mio orecchio,avrei preferito sedermi vicino al prof al posto di stare davanti a lui
 < Sta zitto Hakuba.>
 detto questo mi concentro sui dettagli del piano per domani sera. Doveva essere un piano veloce. Prima rubavo il gioiello e meno quei due passavano del tempo assieme.



angolino d'autrice:
Ciao a tutti!, allora su questo capitolo, non ho molto da dire. Mi scuso, come sempre, per gli eventuali errori. Mi scuso per il capitolo che forse avreste voluto un pochino più lungo o che, forse, apparisse Kaito Kid. Allora vi spiego, all'inizio questo capitolo non volevo postarlo per due motivi 1 che rallentava ulteriormente la storia 2 mi sembrava un pò, opsoleto, come aggiornamento. Pur tuttavia ho deciso di postarlo perchè comunque in questo cap. ci sono degli accenni alla rivelazione dei sentimenti di Aoko e mi sono resa conto che può essere utile per andare avanti nella storia, e per far comprendere i propri sentimenti a Kaito. Detto questo spero vivamente che il capitolo non sia poi il disastro che penso che sia. Vi invito a lasciare tanti commenti con consigli e idee per i prossimi capitoli.
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Capitolo 10
*** cap.10 ***


La sera del furto era arrivata. Il luogo era il grande palazzo di un vecchio conte in vacanza. Il gioiello da rubare era una grande pietra bianca perfettamente circolare incastonata in un ciondolo. La pietra era stata chiamata “La luna in terra” perché il suo particolare colore e i gioielli ( anelli e bracciali ) ad essa abbinati sembravano le stelle che contornano tutti i giorni la luna.
< TENETEVI PRONTI! SONO LE 23:05 TRA POCO KID SARA’ QUI!>
 il detective Nakamori sbraitava da una buona mezzora. Aveva disposto 3 guardie ad ogni ingresso, 12 guardie nei due cancelli che davano al palazzo, 89 guardie nel grande giardino, 6 guardie ad ogni finestra, 5 ad ogni condotto di ventilazione, 90 auto della polizia e 10 elicotteri. C’erano in tutto 215 uomini armati e pronti ad agire al minimo segno della presenza di Kid.

chiese un uomo basso con gli occhiali.
< Non si deve preoccupare!Questa volta Kid non riuscirà a rubare nulla!>
 rispose il detective Nakamori, non sapendo però che tutto ciò che lui diceva, un certo ladro, lo poteva sentire benissimo. Infatti Kaito era sopra il tetto di una palazzina di fronte al palazzo del vecchio conte
 
:- Questo lo dobbiamo ancora vedere Nakamori! Kaito Kid non fallisce mai nelle sue imprese-:
 
pensò Kaito ascoltando attraverso un piccolo microfono  posto sotto il colletto del detective. Come aveva fatto? Molto semplice, come consuetudine il detective Nakamori cominciava a prepararsi già dal mattino, ovviamente, per un grande mago dei travestimenti come Kaito travestirsi da guardia e trovare una qualunque scusa, come quella che kid gli aveva attaccato un bigliettino sulla giacca, per andare alle spalle del detective e posizionare la ricetrasmittente era un nonnulla.
< Detective il suo più grande errore è quello di sottovalutare Kid >
 :- NON POSSO CREDERCI!!! QUEL FANATICO E’ VENUTO DAVVERO!-:
 
e mentre pensava questo, Kaito si conficco l’auricolare per capire se la storia che sarebbe venuta Aoko con lui fosse vera.
< Papà Saguru ha ragione. Credo dovresti considerare tutte le varianti del caso >
 
:- COSA?!? MA ALLORA VUOLE PROPRIO MORIRE! PERCHE’ E’ VENUTO CON AOKO? E PERCHE’ AOKO E’ VENUTA CON LUI?-:
 
Kaito stava fissando col suo binocolo Aoko, che per i suoi gusti, era troppo vicino a MISTERNESSUNOMISFUGGE, certo si ricordava bene della conversazione dei due quella mattina, ma non pensava che sarebbe venuta davvero. Non pensava che quei due sarebbero venuti assieme. E nemmeno lo voleva, l’unica cosa che voleva era che Aoko stesse a metri se non a chilometri di distanza da Saguru. La loro amicizia non gli piaceva tanto quanto non gli piaceva il pesce.
 < AOKO! Cosa ci fai qui? >
 < Sto tenendo compagnia a te e a Saguru, ovviamente. >
 
:-sto tenendo compagnia a te e a Saguru ovviamente- pensò kaito scimmiottando la voce di Aoko – cosa sono? Dei poppanti? Tsk!-:
 
< Signorino Kaito sono le 23:05 si, deve preparare >
< Si lo so Ji… Ora lo faccio!>
 Kaito scese dal muretto dove era salito per osservare meglio i tre, prese il suo cappello e ne estrasse il costume da Kid, sistemò il suo orologio e il cappello.
 < Signorino è proprio sicuro?, ci sono molte guardie a sorvegliare il palazzo >
< sono solo 215, sono molti di meno di quelli che di solito Nakamori schiera.>
 < Signorino Kaito è un vecchio palazzo, anche se ho disposto tutto secondo le sue richieste, ci potrebbero essere dei passaggi segreti che solo il proprietario conosce.>
 < Ho pensato anche a questo Ji, sta tranquillo. >
 < Signorino Kaito io non so se è una buona idea. Dentro quei passaggi potrebbero esserci molte guardie, ed ogni finestra porta o prese d’aria sono più sorvegliate dell’altre volta, come farà ad entrare? >
< Le mappe che mi hai consegnato stamani, dopo averle studiate, le ho digitalizzate e spostate nel mio telefono, in caso di necessità prenderò il telefono e seguirò la mappa.>
Ji era rimasto in silenzio, Kaito aveva previsto tutto.
 < Se qualcosa dovesse andare storto… come farebbe ad uscire? >
 < il detective Nakamori quando si tratta di catturarmi perde il lume della ragione, anche se qualcosa dovesse andare storto reagirebbe d’istinto, mi farebbe inseguire da tutti gli uomini a sua disposizione lasciandomi più di qualche cunicolo per fuggire.>
rispose Kaito, ormai era tardi erano le 23:10.
 < Signorino Kaito io penso che sia meglio che lei lasci stare questo colpo, è troppo pericoloso >
 < Ji, smettila di preoccuparti, ormai è tardi per pensarci adesso, è il momento di entrare in azione >
 così dicendo Kaito aprì il suo deltaplano e scese a terra dietro a un albero cambiandosi velocemente e assumendo così le vesti di un ragazzo qualsiasi, e cominciando ad avviarsi verso un tombino che lo avrebbe portato all’interno del palazzo della sua luna.
********************************************************************************

urlò il detective Nakamori, mentre Kaito ,travestito da guardia, si era unito al gruppo di poliziotti nascosti dietro la libreria dello studio del vecchio conte
 
 :-un grande classico la biblioteca che nasconde dietro di se un passaggio segreto-:
 
 pensò Kaito. Nakamori, Aoko e Saguru guardavano a turno prima l’orologio e poi gli schermi dei computer. Quando l’orologio del grande salone dove era la luna in terra scoccò le 00:00, fissarono tutti gli schermi del computer, quando anche l’ultimo rintocco finì
 < Ji…adesso >
Kaito diede l’ordine a Ji che attivò le telecamere e un Kaito Kid scattante cominciò a correre verso la sala.
< PAPA’ ECCO KID! STA CORRENDO VERSO LA SALA!>
 
< Detective la prego di calmarsi così…>cercò di dire Saguru.
< A TUTTE LE GUARDIE! FERMATE KAITO KID!>..ma il detective Nakamori lo interruppe bruscamente
 
:- Nakamori non cambierà mai!-:
 
 pensò Kaito sentendo l’ordine di Nakamori
< Avete sentito? Il capo ha detto che dobbiamo inseguire Kaito Kid!>
 disse Kaito
 < Siiiiiiiiiiii >
 tutti gli uomini uscirono dai loro nascondigli e cominciarono a inseguire un finto Kaito Kid
 < NO!COSA FATE IDIOTI TORNATE ALLE VOSTRE POSTAZIONI!>
 il detective cercava in tutti i modi di fermare le guardie uscite dai nascondigli, ma nessuno poteva sentire gli ordini del detective, perché Kaito, con il suo orologio, aveva interrotto qual si voglia comunicazione tra quest’ultimo e le guardie. Era davvero facile prendere in contropiede Nakamori. Quando anche l’ultima telecamera finì di proiettare l’immagine di Kid che correva, nella sala entrarono tutti i poliziotti sfondando quasi la porta e creando un mare di gente attorno al gioiello.
< Signore, qui ci sono tutti….tranne Kid!>
 comunicò una delle guardie posta a sorvegliare il gioiello,
urlò il detective
< Ma allora, come facciamo a riconoscerlo?>
 < GUARDATEVI INTORNO E’ VEDETE SE TRA DI VOI C’E’ QUALCUNO CHE SI COMPORTA IN MODO STRANO!>
 a quelle parole tutti i poliziotti cominciarono a guardarsi attorno, mentre uno tra la confusione creatasi per l’apparizione e immediata scomparsa di Kid si era avvicinato al gioiello digitando il codice per aprire la cassaforte posta dietro l’orologio, e prendere il gioiello, una volta preso mise un finto gioiello al posto di quello vero e inviò un messaggio a Ji dicendogli di riattivare le telecamere per fare vedere Kid che correva dalla parte opposta da dove si trovavano le guardie con i mano il gioiello. Ji eseguì l’ordine  e in pochi minuti la grande sala si svuotò completamente e mentre Nakamori urlava dietro alle sue guardie Kaito si accorse che si stavano avvicinando allo studio da dove prima era entrato, levò di nuovo le comunicazioni col detective e parlò lui al suo posto
< RAZZA DI IDIOTI DIVIDETEVI KAITO STA SCAPPANDO PER I CUNICOLI!> i poliziotti a quel punto cominciarono a dividersi verso le stanze dove erano situati i cunicoli
 < ji adesso! Disattiva le telecamere!>

 

< non lo sappiamo signore man mano che si spengono non riusciamo a riaccenderle!>
< Opera di Kid ha fatto dividere le guardie per scappare da uno dei cunicoli dopo che le telecamere si spegneranno.>

 < E’ inutile urlare detective, Kid ha interrotto le comunicazioni per evitare che potesse dare ordini.>
 
 :- Lo hai capito tardi vecchio mio! Ahahahhahaah!-:
 
pensando questo Kaito buttò in mezzo alle guardie con lui nella stanza il suo gas narcotico facendoli cadere a terra assonnati, riprendendo intanto il suo solito aspetto da Kid. Una volta col suo costume aprii il passaggio e si insinuò nei cunicoli. Una volta fuori dai cunicoli e in mezzo alla gente si nascose tra la folla, aspettando il momento giusto per uscire allo scoperto
  e mentre Ji riattivava le telecamere, Kaito riattivò le comunicazioni tra Nakamori ed i poliziotti
< Signore abbiamo di nuovo tutte le telecamere!>
  le guardie eseguirono l’ordine,
 < Papà guarda dallo studio non è uscita nemmeno una guardia >
 < COSA?!? PRESTO CHE QUALCUNO VADA  A CONTROLLARE NELLO STUDIO!> Immediatamente alcune guardie si precipitarono nello studio
 < Signore, tutte le guardie sono stese a terra narcotizzate!>
 < NO! NON E’ POSSIBILE! KID E’ SCAPPATO! PRESTO ALLE GUARDIE FUORI DALL’EDIFICIO DATE L’ALLARME KID NON CI DEVE SFUGGIRE!>
 in pochi minuti il giardino del palazzo del vecchio conte diventò una specie di mega discoteca piena di urli e di luci. Kaito decise che quello era il momento migliore mentre tutti erano concentrati a cercare tra le guardie quella falsa, per fare la sua apparizione. Aprì il deltaplano e si posizionò al di sopra del palazzo
 
 e così dicendo volò via col suo deltaplano inseguito dagli elicotteri, ma Kid è un mago del travestimento, infatti fece rotta verso il centro più affollato di Tokyo, si abbassò di quota e si cambiò in un qualunque ragazzo di Tokyo. E mentre gli elicotteri tornavano in dietro non avendo più nessuno da seguire al palazzo il detective Nakamori stava cercando il “regalo” da parte di Kid
 

< La cassaforte dove c’era il gioiello!>
< Esatto Aoko.> avendo capito il nascondiglio del “pensierino” da parte di Kid, si diressero alla cassaforte
< SPOSTATEVI FATEMI APRIRE LA CASSAFORTE!> detto questo Nakamori aprì la cassaforte e all’interno della cassaforte vi trovò un gioiello identico a quello rubato, ovviamente fasullo, e al suo retro un bigliettino
-Caro signor Nakamori, anche questa volta ha fallito.Ma non si disperi per non essere riuscito nell’intento di proteggere il gioiello, la voglio comunque aiutare, quindi le lascio questo gioiello da proteggere.Sono sicuro che per custodire gioielli falsi sia molto più capace.
Distinti saluti Kaito Kid-

 

il detective non rispose si alzò semplicemente e…
< MALEDETTO KIIIIID! MA GIURO CHE QUESTA E’ L’ULTIMA VOLTA CHE MI UMILI IN QUESTO MODO! E’ L’ULTIMA VOLTA CHE MI PRENDI IN GIRO COSI’!!!!!!!!!>….urlò con tutto il fiato che aveva in corpo. Anche quella sera Kaito Kid l’aveva scampata con grande stile.







angolino d'autrice
Ciao a tutti!!!! allora prima di parlare del capitolo volevo dirvi che inizierò più o meno assiduamente ad recensire ogni sabato, per motivi che non sto qua a spiegare che sennò perdiamo troppe ore. Detto questo parlimo del capitolo. Allora questo capitolo in origine doveva essere diviso in 2 parti, ma visto che mi è stato chiesto di fare un pò più lunghi i capitoli, ho deciso di unirli. Ora forse avrei effettivamente dividerlo in due, ma penso che così comunque ci sia "l'emozione" di entrare in contatto (Finalmente aggiungerei io) con Kaito Kid, e ci sia anche la consueda furbizia che si impossessa di Kaito quando mette monocolo e cappello( Qualità che per ovvie ragioni nella vita di tutti i giorni sembra non possedere). Nella mia mente l'idea del furto era "perfetta" perchè sapevo come farla svolgere in ogni minimo particolare, ma tra il pensarla e il metterla per iscritto c'è molta differenza, quindi dopo averla scritta e controllata 100 volte mi sono autoconvinta che andasse bene e lo postata. Mi rendo conto che ci saranno miliardi di errori, ma considerando che ho finito di scriverla 10 minuti fa, direi che è il massimo che posso fare. Come sempre spero che continuerete a seguire la storia, lasciate dei commenti per eventuali consigli o anche per darmi una vostra opinione ( Sempre tantissimo gradita) della storia.
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Capitolo 11
*** cap.11 ***


< Signorino Kaito?> ji entrò silenziosamente in camera da Kaito cercando di fare il meno rumore possibile ma continuando ugualmente a chiamarlo.
< Signorino Kaito la prego si svegli, sono le 7:00 ed oggi deve prendere la signorina Aoko.> cercò di convincerlo ad alzarsi….ma nulla….certo non lo si poteva biasimare, solo la notte prima era il grande ladro gentil’uomo, ed ora altri non era che uno studente di liceo qualsiasi che doveva andare a scuola come gli altri ragazzi.
< Signorino Kaito la prego si alzi.> ritentò ji
< Jiiiiiii! Lasciami dormire ancora un po’…sono stanco!>
< Me ne rendo conto signorino Kaito, ma la signorina Aoko l’aspetta. Non vorrà ritardare?> Kaito aprì un’ occhio, era vero quella mattina toccava a lui prenderla a casa, sapeva che se fosse arrivato in ritardo e l’avesse fatta correre per andare a scuola, lo avrebbe ucciso. A quel pensiero si alzò subito e cominciò a prepararsi. Nemmeno i pesci gli facevano paura, quanto gliene faceva una Aoko arrabbiata e pronta ad ucciderlo con un qualsiasi strumento avesse a portata di mano, anche se lo strumento in quel caso fosse stato un semplice libro o una semplice borsa. In mano ad Aoko tutto diventava un’arma letale. Con questi pensieri Kaito scese al piano di sotto per fare colazione.
< Ji come al solito hai cucinato benissimo!>
< il cibo le sembra più buono solo perché ieri era agitato ed è uscito senza cenare signorino Kaito > disse pacatamente Ji,
< Si forse è così > Kaito rispose portandosi velocemente la tazza del caffè alla bocca, e mentre faceva questo si guardò distrattamente l’orologio le 7:30, si alzò di scatto era in ritardo.
< JI DEVO ANDARE A STASERA!>
 < buona giornata signorino Kaito >,Kaito rimpianse di non poter essere il mago gentil’uomo anche di giorno, col suo deltaplano sarebbe arrivato in pochi minuti. Ma non fece in tempo a pensarlo che la casa di Aoko gli fu davanti.
< KAITO! Finalmente!> fece Aoko alzando le braccia.
< Scusa! Scusa! Scusa! Mi spiace tantissimo ieri ho fatto tardi per vedere in tv la magia di Kaito Kid e mi sono alzato in ritardo! Scusami Aoko!> Kaito lo disse con tutto il fiato che aveva in corpo, Aoko era capace di non parlagli per un giorno intero anche per una simile stupidaggine.


Aoko si mise a ridere, e Kaito arrossi senza sapersi darsi una motivazione.
 < Kaito tutto ok?, sei tutto rosso – poggiandogli una mano sulla fronte – mmh mi sa che ti è salita la febbre. E’ meglio che vai a casa ti giustifico io.>
< NO!…..cioè non è vero che ho la febbre, sto bene, tranquilla. Dai andiamo che sennò facciamo davvero tardi > dicendo questo la prese per il polso, e cominciò a correre verso la scuola.
< kaito t-tu se-sei ma-mat-to > ansimò Aoko per la corsa appena fatta.
< Si f-for-se un po’ > ansimò Kaito insieme ad Aoko.
La campanella suonò nel momento stesso in cui varcarono la soglia del cancello scolastico.
Appena entrati in classe, Aoko venne trascinata da Keiko in fondo alla classe
< Keiko! Ma ti sembra modo? >
< Masairo ha chiesto di te a Saguru! >
< Cosa?! Stai scherzando vero? > Aoko era sbiancata. Non capiva perché avesse chiesto proprio a Saguru di lei, in fin dei conti poteva chiederlo sempre a lei.
< Mi piacerebbe ma è proprio così!>
< E cosa gli ha chiesto? >nella voce di Aoko si notava quella punta di preoccupazione
< Gli ha chiesto se tu e Kaito stavate assieme.> Aoko diventò paonazza
< CHE COSAAAAAA!?! > urlò Aoko
< Shhhhhhhh non urlare >
< O mio dio….come si è permesso?>
< Aoko calmati, lo ha chiesto anche a me. Se lo stava chiedendo solo perché sei scappata non appena hai sentito la sua voce all’altoparlante.>
  < Non è una giustificazione. Se voleva chiarimenti l’avrebbe dovuto chiedere a me.>
Keiko no ebbe la possibilità di parlare che la campanella suonò, Aoko e Keiko si allontanarono tornando ad i loro banchi. Quando suonò la campanella per il pranzo, Aoko decise che invece che stare con Keiko, avrebbe passato un po’ di tempo con Kaito
< ehi Kaito andiamo a pranzare in giardino? >
< Si! Certo!> Kaito non se lo seppe spiegare ma il fatto che Aoko volesse passare del tempo con lui lo rese tremendamente felice. Appena arrivati, Kaito e Aoko presero posto sul prato
< Oggi è più bello del solito…>disse Aoko guardando verso cielo
< Cosa? > chiese Kaito
< Il cielo….è più bello del solito >
< Ahhhh!- fissando anche lui il cielo – Si hai ragione, è più bello del solito >Aoko gli sorrise.In quel momento Kaito si ricordò che quella mattina Keiko l’aveva letteralmente trascinata con se
< Ehi! Senti un po’ ma di cosa hai parlato con Keiko? > chiese Kaito bevendo un sorso dal suo succo. Aoko quasi si affogò col suo panino, quello era proprio l’argomento che voleva evitare.
< Ehi! Che succede Aoko? Sei diventata bianca come un lenzuolo….Keiko ti ha detto qualcosa di così terribile?
< Nono!, Cioè per me un po’ si, ma no come intendi tu. Non vorrei che dicendotelo tu ti arrabbi, non sarebbe la prima volta. > disse Aoko guardando Kaito
< Non mi arrabbio – Aoko lo guardò con sopraciglio alzato – giuro! Dai parla >
< Ok – Aoko prese un respiro profondo – Masairo ha chiesto a Saguru e Keiko se noi stessimo assieme. > Kaito a quelle parole spalancò occhi e bocca, poi si alzò molto lentamente e…
< COSA!!!!!!!!!!!! MA COME SI PERMETTE? IO LO UCCIDO QUELL’ INSETTO LI’!!! > …esplose. Come una bomba ad’ orologeria.
< Avevi detto che non ti saresti arrabbiato.> fece con tono neutro Aoko
< IO HO DETTO CHE NON MI SAREI ARRABBIATO……NO CHE NON MI SAREI INFURIATO!!! > Kaito, che aveva iniziato a fare avanti e indietro davanti a Aoko, si fermò davanti a lei ,che era ancora seduta, e la guardò dall’alto in basso
< La tua logica mi lascia come sempre senza parole, comunque cerca di calmarti sia Keiko che Saguru gli hanno risposto di no. Non c’è nulla di cui arrabbiarsi così. > Kaito a quelle parole si calmò, fece un lungo respiro e si sedette vicino ad Aoko
< Scusa, ho reagito male.>
< Tranquillo non fa nulla. A dire la verità mi ero arrabbiata anche io, certe cose può anche chiederle a me, e non a Keiko o addirittura a Saguru. >
< Giusto! Giusto! Serve una vendetta, una di quelle che lo faccia smettere di fare così!> propose Kaito con una scintilla negli occhi che Aoko, preferì non tradurre.
< No. Se ci sarà bisogno gli dirò di smetterla.>
< Lo faccio io.>
< No. E a me che ha scritto la lettera d’amore.> Aoko si chiuse subito la bocca con le mani. Kaito era già un timer che si accendeva con una sciocchezza, ma se lo si metteva vicino ad un bomba, la fine dell’universo era assicurata.
< L-lettera d-d’amore? > Aoko si sorprese, Kaito l’aveva presa meglio del previsto. Almeno sembrava.
< Si – incominciò insicura Aoko –me l’ha fatta avere Keiko il giorno d-del nostro litigio.> Finire quella frase gli era costata un sacco di fatica. L’unica cosa positiva sembrava essere il fatto che Kaito era tranquillo.
< E-e cosa d-dice? >
< Che è innamorato di me e che spera d-di avere una risposta al più presto.>
< Ah….ma t-tu, si insomma, cosa gli vuoi rispondere? >
< Masairo è un ragazzo bello, simpatico, gentile e atletico….>
< Quindi gli dirai di si? > Kaito l’aveva interrotta, non voleva sentire l’elenco dei pregi di Masairo, lo odiava, il solo fatto che scrivesse cose del genere ad Aoko era terrificante, ma che lei lo elogiasse pure era orribile.
< No…gli dirò di no. >Kaito spalancò gli occhi era felice. Era davvero felice di sapere che lei gli avrebbe risposto di no. Era felice come un bambino la mattina di natale.
< Come mai? >
< Perché non sono innamorata di lui. Purtroppo nel mio cuore c’è qualcuno più importante di qualunque altro ragazzo > se prima Kaito felice, ora voleva morire dal dolore che gli faceva il petto.
< Ah si? E chi sarebbe?Lo conosco? >
< Si lo conosci. E anche bene. E no non ti dirò chi è.> A Kaito gli si attorcigliò lo stomaco. Voleva farle ancora domande, ma la campanella suonò prima che lui potesse aprire bocca.
< Dai andiamo il prof di matematica ci aspetta >
e così dicendo si avviarono assieme verso la loro aula. Ma la storia non era certamente finita qui.
 
:-scoprirò di chi sei innamorata a qualunque costo-: 
 
e con questo pensiero Kaito si sedette al suo posto.
 
 
 


angolino d'autrice
ciaoooooooooooo! Allora premetto che questa è una specie di introduzione, mi spiego meglio,questo capitolo ha il solo scopo a introdurre all'argomento "amore" la testa e il cuore di (quel tonno ;) ) Kaito. Ovviamente mi rendo conto che questo rallenta ulteriormente la storia, ma dal mio punto di vista è indispensabile dividere il momento in cui si rende conto di voler scoprire chi ha conquistato Aoko, dal fatto di scoprire i suoi sentimenti, avrei potuto fare un unico grande capitolo, ma oltre venire chilometrico, sarebbe stato difficile introdurre anche i pensieri e le "vicende" di Aoko (che ci saranno già nel prossimo cap,). Detto questo come al solito commentate in tanti e al prossimo aggiornamento :)
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Capitolo 12
*** cap.12 ***


POV AOKO
Le lezioni erano appena finite, mi alzai cominciando a sistemarmi la cartella. Da quando avevo perlato con Kaito non facevo altro che sentirmi osservata. Sapevo che era Kaito, sapevo che voleva che gli dicessi il nome di quello che mi piaceva, ma non lo avrei fatto. Il motivo era più che ovvio, se lo avessi fatto avrei, prima distrutto la nostra amicizia e poi lo avrei messo in una situazione di imbarazzo. Due cose che non dovevano accadere. Non avrei ceduto.
< Ehi.>
< Ehi > ovviamente se parli il diavolo spuntano anche le corna no?
< Che stai facendo?>
< Scemo! Non vedi? Mi preparo per tornare a casa.>
< Ah si? > Kaito mi guarda sorridendo sornione.
< Si.>
< Aoko…> Si avvicina al mio volto. Adesso cosa vuole fare? Il cure mi batte fortissimo.
< C-che c-c-c’è? > sempre più vicino….
< Ti ricordi quando abbiamo fatto pace? > ancora, si avvicina ancora…
< S-si > il suo volto che continua ad avvicinarsi mi sta facendo perdere la facoltà di parola.
< Ricordi anche che ti ho chiesto di ritornare amici attraverso il microfono del preside? > Ormai gli mancano poco alla mia bocca
< a-ah > Non mi sento più nulla, credo di aver persino cambiato il colore dei miei capelli.
< Aoko…> Di nuovo il mio nome e……< Io e te siamo in p-u-n-i-z-i-o-n-e.> cambia direzione e mi dice queste parole. Subito le mie emozione vanno una dietro l’altra. La sorpresa del cambio di direzione, la sorpresa del fatto che non posso tornare a casa   e la rabbia per avermi fatto uno scherzo del genere. Se prima ero rossa per l’imbarazzo, ora, lo ero per la rabbia. La sento salire, sempre di più
< k-a-i-t-o > Scandisco il suo nome con così tanta lentezza e decisione, che anche Kaito capisce che se non vuoi che il cane ti morda, non devi farlo arrabbiare. Ed io, in questo momento, non sono un cane, no, io mi sono appena trasformata in una leonessa.
< A-A-A-A-Aoko > Kaito comincia ad indietreggiare. Fa bene.
< Kaito……tu…> mi avvicino alla sedia dietro di me.
< Aoko! Non fare pazzie! > A Kaito trema un po’ la voce.
afferro la sedia con forza.
< Aoko…c-calmati > Non posso vederlo ma da come balbetta, direi che ha intuito ciò che sto per fare.
< un’uomo…..>Alzo la sedia e…. < MORTOOOOOOOOOOOO!> mi giro tirandogliela addosso.
< AOKO! TI PREGO CALMATI!> Kaito dopo aver schivato una sedia comincia a schivare anche le altre. Gli stavo buttando addosso qualsiasi cosa mi capitasse a tiro,
< Ma……MA CHE DIAMINE SUCCEDE QUI?!?!??!?!>  Mi fermo di colpo, Saguru è appena entrato è rosso dalla rabbia. Ho un dèjà vu.
< CHE DIAMINE FATE??? DOVETE SISTEMARE NON DISTRUGGERE!>
< Dobbiamo Hakuba….Dobbiamo.> puntualizza kaito alzandosi e tenendosi il naso. Bene almeno una delle mie sedie ha fatto centro.
< NO! DOVETE, PER QUANTO MI RIGUARDA SONO QUI PERCHE’ VOI DUE -indicando sia me che Kaito – AVETE LITIGATO! > Saguru era davvero arrabbiato. Si vedeva lontano un miglio.
< Hakuba datti una calmata. Potevi anche non aiutarci se non volevi >
< E COME FACEVO? MI HAI TRASINATO PER MEZZA SCUOLA SENZA FARMI PARLARE!>
< Ti ho detto di calmarti Damerino. L’idea della scuola che cadeva a pezzi è tua >
< KUROBA STA VOLTA  NON CERCO DI ARRESTARTI – si avvicina a Kaito e lo prende per il colletto – STA VOLTA T’AMAZZO PROPRIO! >
< PROVACI! > ok! La situazione era degenerata.
< Ehi ehi – dividendoli – calmatevi ok? Ora non è importante come siamo finiti in punizione, ormai lo siamo, siamo tutti e tre sulla stessa barca. Vediamo di aiutarci, e non ti picchiarci – guardando prima Saguru e poi Kaito – Ok? >
< Ok. Ma solo perché sei tu a chiederlo Aoko.> Saguru si gira e comincia a sistemare le sedie
< “Ma solo perché sei tu Aoko.” Pff Fanatico. >
< Kaito non scimmiottarlo. >
< pff.> Kaito se ne va più seccato di prima. Io sospiro. Questa settimana sarà la più dura di tutte ne sono convinta.
Stavamo sistemando da due ore, pulire tutte le aule del secondo piano con solo 6 mani era diffide, soprattutto se dalle 6 mani si riducevano a due. Saguru e Kaito, invece di aiutarmi non facevano altro che litigare, i solo mezz’ora avevano fatto più casino loro che una mandria di bufali imbizzarriti
< ADESSO BASTA MI SONO ROTTA!!!!> mi ero stancata, era il 400centesimo battibecco ed io stavo ancora provando a pulire quello che loro distruggevano. Se continuava così non avremmo mai finito.
< A-ako c-c-che ti prende? > Kaito è terrorizzato. Un dejà vu. Perfetto.
< CHE MI PRENDE ? CHE MI PRENDE? OSI PURE CHIEDERLO?- Saguru e Kaito mi guardarono paonazzi, davvero non se ne rendevano conto?- SONO DUE ORE CHE CERCO DI SISTEMARE MENTRE VOI DUE LITIGATE! PIU’ VOI LITIGATE PIU’ SPORCATE! SIETE PEGGIO DEI BAMBINI! > Saguru e Kaito si guardarono, avevano sicuramente capito che mi avevano fatto arrabbiare. Stavano solo aspettando in silenzio le conseguenze. Saggia decisione.
< SAPETE CHE VI DICO?- abbassando la voce e dandomi una calmata mi avvicinai col la scopa a loro- io adesso vado a casa, mi sistemo e mi faccio i compiti per domani con la massima tranquillità, mentre voi – dando la scopa in mano a Kaito- vi prendete SPONTANEAMENTE  l’incarico di pulire tutte le aule. OK? > In quel momento avevo uno sguardo che avrebbe potuto incenerire anche un leone. Kaito e Saguru tremarono vistosamente. Era una soddisfazione procurare in loro quella paura.
< M-m-m-m-ma A-a-a-a-a-aoko s-s-sono t-tante c-clas >
< Oh ci riuscirete sicuramente! Io ne ho pulite due da sola. 10 classi sono nulla per voi…siete in due.> lo interruppi io. Non sarei rimasta un minuto in più.
< Ora scusate ma torno a casa – prendendo la borsa – ci vediamo> ed uscì.
Né Kaito ne tanto meno Saguru provarono a seguirmi. Ne andava in gioco la loro vita. Tranquillamente uscì da scuola e altrettanto tranquillamente entrai in casa.
< Papà sono a casa! > Nessuna risposta. Come al solito papà era fuori per chi sa quale indizio su Kid. Tutto normale.
Salì al piano di sopra mi cambiai e cominciai a studiare. Ero tornata che erano le 16:30, ora erano le 19:00. Ero molto stanca, ma non avevo ancora finito. Mi toccava pulire la casa ora. Dopo essermi sistemata lo zaino scesi al piano di sotto per prendere l’occorrente per pulire, ci misi un’oretta , ma la casa era pulita.
< bene ho finito! > stavo salendo di nuovo in camera mia quando mi ricordai che non avevo finito mancava la stanza di papà.
< Ah! Cavolo me ne ero scordata > scesi di fretta a prendere ciò che serviva tornai su ed entrai in camera.
< Wow, quando vuole papà sa essere molto ordinato! Perfetto! Ci metterò poco! > La stanza era molto sistemata quindi lavai i vetri, cambiai le lenzuola e passai lo straccio
 < Ora si che ho finito! >  la stanza era perfetta. Ovviamente però tale padre tale figlia, uscendo urtai con un vaso, facendolo cadere e rompendolo inevitabilmente.
< Ah! Andiamo! > mi abbassai per raccogliere i cocci
< Sono un genio davvero come se n..> mi fermai, mentre raccoglievo i cocci mi accorsi di una scatola sotto l’armadio.
< E questa cos’è? >
< E’ un vecchio porta gioie di tua madre > mio padre apparve dietro di me
< Papà!!! Non eri a lavoro?? >
< Si ma il mio turno finisce alle 21:00, ora sono le 21:10> si avvicinò ad un cassetto e tirò fuori una chiave < si apre con questa chiave. >
< Come mai era sotto l’armadio? >
< Tua madre diceva che sarebbero potuti entrare i ladri >
< Ma sotto un armadio è abbastanza scontato trovarci un porta gioie, no? >
< i posti più scontati sono anche quelli più sicuri, sono gli unici posti dove un ladro non cercherebbe..diceva così la mamma. > In quel momento la serratura si aprì.
< Fatto…guarda pure. >presi quel porta gioie tra le mani, all’interno c’erano solo 2 anelli qualche bracciale e due ciondoli.
< Mamma aveva così pochi gioielli? >
< Si – sorridendo appena- continuava a ripetere che i gioielli sono come ricordi, se ne hai troppi poi li scordi..se ne hai pochi li custodisci per sempre. >
< Quindi questi sono un po’ come i ricordi della mamma? > gli occhi mi pizzicavano, in quel momento con quel porta gioie nelle braccia mi sentivo più vicina alla mamma.
< Si…e un po’ come se lei non se ne fosse mai andata. > papà aveva la voce spezzata. Era sul punto di pi piangere. Mentre osservavo il contenuto di quel cofanetto il mio sguardo cadde su un cassettino, era coperto dai bracciali e dai ciondoli, ma si vedeva.
< Questo cos’è?> lo aprì senza dare il tempo di rispondere a mio padre.
< Wow!! È bellissima! > All’interno c’era una collana con un ciondolo né troppo grande né troppo piccolo che brillava. Era stupendo.
 < Ma cosa ci fa questo qui?> Mentre io ero meravigliata dalla bellezza del ciondolo, papà sembrava meravigliato di vedere il ciondolo.
< Perché? Non dovrebbe essere qui? >
< No in effetti no >
< come mai ? >
< Be perc..> papà mi guardò e non finì la frase.
insistetti io
< nono nulla..>
< ok…-non ero molto convinta, mi nascondeva qualcosa- comunque posso tenerla, mi sentirei più vicina alla mamma.>
< Aoko io n…>
< La mamma ha avuto molto scrupolo a nasconderla in un cassettino interno al portagioie, per lei era importante. Voglio tenere il ricordo più importante della mamma.> Papà non era convinto, lo si vedeva dalla sua faccia
< Ok…MA non farla vedere a nessuno, NESSUNO capito? E’ molto preziosa…>

< Ora andiamo a cenare dai > Richiuse il portagioie e lo rimise sotto all’armadio, io nel frattempo mi misi il ciondolo. E lo seguì al piano di sotto per cenare. Sono sicura che questo ciondolo mi porterà tanta fortuna.






angolino d'autrice
comincio col scusarmi per il ritardo, ma ero bloccata (anche se in realtà anche ora lo sono ), nella mia testa tutto ha un ordine ma metterlo per iscrtto è difficile. Io spero comunque che il capitolo, tralasciando gli erorri che si sprecheranno, vi piaccia spero commentiate in tanti ^.^.
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Capitolo 13
*** cap.13 ***


inizio flash back
 
era una mattina come tante, una donna era distesa su un letto d’ospedale e un’uomo le era seduto accanto con uno sguardo cupo in volto
 < Non devi essere triste >
< Come posso non esserlo. La luce dei miei occhi si sta spegnendo e non posso fare nulla >
< Ora non devi pensare a me, ma a ciò che ti sto lasciando.>
< E’ proprio per ciò che mi lasci che non riesco a darmi pace >
< No mio caro. Tu non riesci a darti pace per i tuoi sensi di colpa infondati. Tutto ciò che ho fatto l’ho fatto pensando da sola. Non sei tu il colpevole della mia disgrazia. >
< Ma se avessi…>
< Non avresti potuto fare nulla ugualmente. Avresti solo rischiato di lasciare da sola l’unico tuo motivo per andare avanti >
< Ma se ti avessi fermata, se ti avessi costretta a non fa..>
< Non ci saresti riuscito. Ho la testa dura io > la donna cominciò a tossire.
< Cara! Stai bene? > i lati della bocca della donna erano leggermente sporchi di sangue, così come lo era anche il torace.
< Sono arrivata a capolinea eh? >
< Ti prego non dirlo…>
< Tesoro –sollevandogli leggermente il volto- potresti esaudire un mio ultimo desiderio? > Chiese la donna con sempre più fatica nel pronunciare le parole. Ormai erano arrivati all’ospedale. Tra poco sarebbe entrata in una sala dalla quale non sarebbe uscita mai più.
< Certo. > disse l’uomo piangendo
< Dirai a Nostra figlia Aoko che le voglio bene?>
< No! Sarai tu a dirglielo…di persona ok? > disse il marito piangendo
< Sai che non accadrà.>
< Tesoro ti-ti prego >
< Caro…per favore, apri gli occhi e si forte per entrambi.> l’uomo aveva smesso di rispondere. Sapeva che era arrivato il momento di lasciarla. Ma era un dolore troppo forte.
< Caro…>

< Grazie.! >
< Signori dobbiamo portarla in sala operatoria.> disse un medico
< Ancora un secondo > la donna fece avvicinare a se il marito e con le ultime forze gli diede un bacio. Un bacio che esprimeva il suo profondo amore. Un bacio che sapeva d’addio.
< Ti Amo > disse l’uomo lasciandola andare
< Anche io ti amo.> rispose con le lacrime agli occhi il marito.
Detto questo l donna entrò in sala operatoria. Una sala dalla quale non ne sarebbe mai più uscita. Una sala che avrebbe tenuto al suo interno il ricordo di una donna ,che anche se sofferente, manteneva il sorriso.
 
fine flash back
 
Erano passati tanti anni da quel giorno. Erano stati un susseguirsi di eventi, di sensazioni, di bugie. L’uomo che fece quella promessa cambiò non solo fisicamente ma anche caratterialmente. Aveva cresciuto da solo una bambina poco più che neonata, e continuava a farlo, ma il suo cuore gli faceva sempre ricordare quel giorno….come se fosse accaduto pochi istanti prima. Ma il dolore col tempo si trasformò in ricordo, e il ricordo si trasformò in vuoto. Quel vuoto era stato solo in parte colmato dalla gioia che quella bambina gli dava. La rabbia di come aveva perso la moglie. Il rimorso di non essere riuscito a salvarla. E la paura di non essere abbastanza per quella bambina era tanta.
 
< Papà io sono pronta vado a scuola ok? >
< va bene Aoko.> rispose il signor Nakamori seduto al tavolo della cucina col suo caffè.
< Papà, visto che sono ancora in punizione e sicuramente tornerò tardi, vuoi che porti qualcosa? > chiese Aoko facendo capolino dal corridoio
< No….no non credo. Oggi finisco di lavorare presto, quindi porto qualcosa io >
< OK! > rispose Aoko con un gran sorriso
< Allora a dopo! CIAO! >
“ E’ cresciuta davvero tanto da allora…..oh Tesoro, se potessi vedere quanto ti assomiglia.”pensò tristemente Nakamori, consapevole tuttavia che la moglie vedeva e sentiva tutto anche se così distante da loro.
 
 
 
 
 
POV KAITO
 
Dire che sono distrutto è dire poco. Più che pulire io e SONOPERFETTOINTUTTOCIO’CHEFACCIO  sembravamo due rivali. Subito dopo che Aoko è andata via ci siamo guardati con astio è abbiamo fatto una tacita scommessa “ Chi pulisce prima vince” non l’avessimo mai fatta. Mister NONHOBISOGNODELL’AIUTODINESSUNO vince, ma non perché fosse bravo (ho avuto così tante punizioni che cenerentola in confronto è alle prime armi ) ma perché avevo la testa da tutt’altra parte. Dov’era? Semplice, si stava scervellando in una equazione che sembrava non avere risultato, ovvero
AOKO + Cotta = Amore + Ragazzodicuinonsapevonulla
Era dalla conversazione avuta la mattina che non pensavo ad altro. Se continuava così sarei diventato matto. Ma ovviamente l’unica persona a poter dare delle risposte alla mie domande, era anche l’unica che si rifiutava di darmele. Il flusso dei miei pensieri venne fermato bruscamente, quando vidi davanti  a me la stessa persona che mi stava per mandare al manicomio.
 
si girò subito sentendomi. Ma c’era qualcosa di strano, sembrava triste.
< Ehi….Ciao. > Appunto.
< Aoko…che ti prende? Stai male? >
< No…si…forse, non lo so > sospirò infine.
< Ehi che hai? > la superai e mi misi davanti a lei. Le si leggeva in faccia la tensione, la tristezza, e la preoccupazione, e in faccia a me la preoccupazione e l’amarezza di vederla così.
< Io paradossalmente nulla, ma mio padre…>
< Cosa è successo a tuo padre? >
< E’ questo il punto. Non lo so – facendo un lungo respiro – si comporta in modo strano da ieri sera, come…..come se avesse paura di qualcosa >
< Da ieri sera? > le chiesi , ero abbastanza sorpreso il padre di Aoko era sempre energico e “pimpante” in un certo senso.
< Si da quando abbiamo, anzi, ho trovato il porta gioie della mamma >
< Portagioie? > poteva mai il padre aver paura di un portagioie?
< Si, ma penso che sia “spaventato” da questo – tirando fuori dal colletto della maglia scolastica un ciondolo – ha cominciato a comportarsi strano appena ha visto questo > Era certamente uno strano ciondolo, anzi più che strano era bello, stupendo. Lo osservai per qualche secondo, mi sembrava molto particolare ma non ne capivo il motivo.
< Non so…..mi sembra strano che per questo ciondolo si possa “spaventare” come hai detto tu >
< Mamma ha avuto molto riguardo nel conservarlo >
< e cioè? >
< Era all’interno di una custodia dentro un cassettino interno coperto dai pochi gioielli che aveva.>
< Ci teneva in modo particolare evidentemente. Sicuramente sarà uno dei primi regali che tuo padre gli ha fatto, e lui si comporta in modo strano solo perché gli evocherà molti ricordi che tu traduci come “paure”. > Aoko fissò ancora il ciondolo. Poi sollevò le spalle e lo rimise al suo posto
< Si hai ragione tu. Mi starò montando la testa inutilmente…..infondo è normale che si comporti strano….questo sabato andremo a trovare la mamma, quindi è plausibile il suo comportamento no? >
< Certo che è normale tranquilla > cercai di tranquillizzarla ma i realtà non ne ero completamente convinto, una volta , una delle rare in cui li avevo accompagnati a trovare la donna al cimitero, mi aveva detto che quel giorno non doveva essere vissuto con nostalgia e tristezza ma anzi con allegria e felicità. Diceva che lei avrebbe desiderato così. Quindi il fatto che si “spaventasse” o “preoccupasse” o qualsiasi cosa avesse il signor Nakamori in quel momento non era da sottovalutare…..ma questo ad Aoko non lo dovevo dire! Si sarebbe preoccupata e sarebbe diventata un cadavere vivente e si sarebbe rattristata moltissimo.
< E questo non deve accadere! >
< Cosa non deve accadere? > Aoko mi guardò perplessa, mi girai di scatto non mi ero reso conto di aver parlato a voce alta.
< EH?? NONO NULLA TRANQUILLA! > cominciai a ridere in modo nervoso. Aoko mi guardò non molto convinta ma non fece domande, alzò le spalle ed entrò in classe.
 
POV AOKO
Prima mio padre ed ora Kaito, si comportavano tutti in modo strano. Se volevano farmi diventare pazza ci stavano riuscendo bene. L’ora di lezione iniziò, ma io non sentivo nemmeno la metà di quello che stava dicendo la prof e fu così per l’intera giornata, tanto che quando suonò la campanella per il pranzo nemmeno me ne resi conto
< TERRA CHIAMA AOKO! CI SEI? >
< Ahhhh! Keiko per poco non mi rompevi un timpano! Ma sei pazza? >
< Ah scusami tanto ma è un pezzo che ti chiedo se vuoi venire a pranzare fuori con me! Ma dove hai la testa oggi? >
< Da nessuna parte….e si vengo con te, andiamo! > Seguì Keiko l’ultima cosa che volevo era attirare la sua attenzione su di me. Keiko se ci si metteva diventava meglio di 007 in persona.
< Allora…..cosa farai oggi? >
< Nulla di particolare rimarrò qui fino al primo pomeriggio a scontare la punizione del preside e poi dritta a casa, perché? >
< Perché volevo che mi accompagnassi in un posto…>
< E cioè? >
< quelli della sezione H stanno organizzando una festa….pensavo di andarci e così volevo prendere un vestito per la serata >
< Una festa? E per quale motivo? >
< Credo sia una specie di festa d’addio per quelli dell’ultimo anno >
< Ma scusa la festa è aperta a tutte le sezioni? Non dovrebbe essere solo per quelli della sezione H? >
< E’ aperta a tutte le sezioni in quanto si da l’addio a tutte le classi dell’ultimo anno > rispose alla mia domanda la donna dai mille corteggiatori, Akako
< AKAKO! > Keiko mi precedette nel pronunciare il suo nome. Era sorpresa quanto me nel vedere akako e soprattutto nel vederla sedersi vicino a noi. Cavolo. Stavo sicuramente sognando non ci potevo credere.
< Ciao anche a te Keiko – la salutò con un sorriso Akako – tornando al discorso di prima, allora? Vieni a comprare un vestito con noi? > ….eh?, EH? EHHHHH? AKAKO MI STAVA CHIEDENDO DI COMPRARE UN VESTITO CON LEI? QUESTO ERA SICURAMENTE UN SOGNO! NON POTEVA ESSERE ALTRIMENTI!
< VUOI VENIRE CON NOI? >
< Si, perché non posso Keiko? >
< NONO ASSOLUTAMENTE CERTO CHE PUOI SOLO CHE NON AVEVI MAI ACCETTATO DI VENIRE! >
< Bè ho deciso di volervi conoscere meglio quindi sta volta vengo >
< E’ GRANDIOSO! > Keiko era decisamente contenta, io invece ero sbalordita. C’era sempre stata una specie di “competizione” fra me e lei
< Come mai hai cambiato improvvisamente idea?> Keiko mi guardò come per dirmi di non farle cambiare idea….ma lei non aveva mai voluto conoscerci prima, perché farlo ora?
< Te l’ho già etto il motivo perch…>
< voglio quello vero >la interruppi io.
< Facciamo che te lo dico dopo quando siamo solo noi 2? >
< NO! IO LO VOGL…..>
< PERFETTO NE PARLATE DOPO ORA ORGANIZZIAMOCI PER OGGI POMERIGGIO!> Keiko mi interruppe, ci teneva tanto quindi accattonai i miei propositi di “guerra” con Akako e ascoltai Keiko che proponeva orari e luoghi dove incontrarci facendo ridere qualche volta Akako e qualche volta tutte e due.
Appena suonò la campanella cominciammo a tornare in classe, Keiko ci superò contenta di uscire finalmente anche con Akako
< Allora?….qual è il vero motivo della tua improvvisa voglia di uscire con noi? > Io però non mi ero dimenticata del discorso
< Devo un favore a Kaito. >
 
POV GENERALE
Aoko e Akako si fermarono nel mezzo del corridoio a guardarsi.
< Che favore dovresti a Kaito? E perché dovresti scontarlo con me? > chiese Aoko con una leggera ed impercettibile amarezza nella voce
< Il favore che gli devo non t’interessa e lo sconto con te perché sei tu ad averne bisogno. > rispose Akako con naturalezza
< Se pensi che te ne sarò grata o che Kaito si butterà hai tuoi piedi ti sbagli di grosso >
< Non mi interessa di Kaito, ne voglio la tua gratitudine. >
Aoko la guardò con uno sguardo sorpreso
< Aoko! Eccoti finalmente muoviti prima che entri il prof!…eh? Akako che ci fai con Aok…> Kaito venne interrotto da Aoko
< Che significa questo? >
< Significa che ricambio un favore ma cerco di crearne un altro >
Kaito le guardò con un sopracciglio alzato, ma appena sentì parlare Akako si fece serio…non capiva di che parlassero ma se Akako stava facendo qualcosa per Aoko era perché c’era qualcosa che non andava.
< Akako smettila. Di che sta..>
< EHI VOI TRE LAGGIU’ INMEDIATAMENTE IN CLASSE! O VI METTO IN PUNIZIONE SEDUTA STANTE >
< SI ARRIVIAMO SUBITO PROF! > così dicendo Akako sparì dalla loro vista
< Aok….>
< Andiamo. > Aoko non diede il tempo di parlare a Kaito che entrò in classe senza pensarci su. In quel momento la sua testa era un mare in tempesta. Sapeva che le stava sfaccendo qualcosa, ma non capiva cosa.
 
- Anche se non mi importa più di Kuroba non significa che non m’importi di te. Anche se non me ne spiego il motivo- pensò Akako sedendosi al suo posto guardando Aoko sedersi.






angolino d'autrice
Eccolo qui finalmente il 13 capitolo! Mi spiace tantissimo non essere riuscita ad aggiornare prima ma sono stata ricoverata in ospedale per alcuni problemi che si sono risolti solo pochi giorni fa! Quindi mi scuso se ci saranno molti errori di grammatica ( Come al solito del resto XD) e mi scuso se il capitolo non sarà dei migliori. Spero di ricevere molti vostri commenti e mi scuso ancora per lo spaventoso ritardo.
kiss kiss
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Capitolo 14
*** cap.14 ***


POV AOKO
La situazione era assurda. Papà che si comportava in modo strano, Kaito che parlava e non si spiegava Akako che parlava di favori e “protezione” o qualcosa così e tutto questo era legato da un nastro che era la punizione del preside. Stavo diventando davvero matta. L’unica cosa positiva era che Kaito e Saguru avevano deciso di fare i bravi oggi.
 
< KUROBA SE NON LA SMETTI DI GUARDARE IL GIORNALE E NON MI AIUTI A SISTEMARE TI UCCIDO >
< pff! Io non sto guardando sto leggendo razza d’idiota! >
< TU SAI LEGGERE? WOW NON SAPEVO LO SAPESSI FARE! >
< HAKUBA! SE QUESTO E’ UN MODO PER FARMI ARRABBIARE SAPPI CHE CI STAI RIUSCENDO! >
< BENE! VEDIAMO COSA SAI FARE! >
 avevo detto che avevano deciso di fare i bravi? Ecco mi rimangio tutto. Quei due erano in grado di litigare per qualsiasi cosa. Pensavo che sapendo come i sentivo, Kaito avrebbe provato a fare il bravo, speranza inutile.
Avrei pulito da sola. Concludevo più io che loro in due. O almeno pensavo questo, fino a quando non mi arrivò un libro in testa. Se volevano farmi arrabbiare di nuovo ci stavano riuscendo.
< Voi due…>
< AOKO!! Scusami non l’ho fatto apposta! Mi spiace averti colpita! > chiese scusa Saguru
< Dispiace anche a me! Se non mi fossi abbassato non ti avrebbe colpito >
< Smettetela entrambi. >
Rimasero entrambi in silenzio. Non si aspettavano questa risposta. Nemmeno io.
< A-A-A-A-oko? > Kaito sembrava spaventato. Anzi lo era.
< Sta calmo. Non vi dirò nulla ne vi farò male. Ma dovete capire che dobbiamo andare d’accordo per scontare la nostra punizione. Io ho già abbastanza pensieri per conto mio non ho bisogno anche di voi due chiaro? > entrambi mi guardarono prima sorpresi e poi dispiaciuti. Questa volta spero sul serio che capiscano che è il momento di smetterla.
< Scusaci Aoko. >Il loro coretto mi faceva capire di si.
< Dai mettiamoci a lavoro su > gli sorrisi dolcemente ed insieme cominciammo a pulire.
Finimmo dopo quasi due ore. Era un record.
< allora cosa è successo con Akako? >
< Chiedilo a lei. >
eravamo nella strada di casa, avevo scordato quell’assurda conversazione con Akako mentre adesso saliva di nuovo la rabbia e il mal di testa.
< lo sai che non mi sta particolarmente simpatica.>
< ah ah. >
< dico sul serio >
< mmh >
< Aoko basta! Che cosa ti ha detto? >
ora faceva l’arrabbiato? Sul serio? Lui faceva l’arrabiato? E per cosa? Dovrei essere io l’arrabiata!
< nulla che a te interessi >
< si tratta di te è ovvio che mi interessi. >
< AHHAHAAHAHHA ma non fammi ridere, se t’interessasse di me mi avresti detto il favore che hai fatto ad Akako. >
< Favore? Ma di che diavolo parli? Lo sai che io ti racconto tutto. >
< Ah si? Bene verifichiamolo. Dove sei quando non esci con me? Perché sparisci sempre? Come mai ti schieri sempre dalla parte di ladro kid? Perché mi sembra che tu mi nascondi sempre qualcosa? >
non rispose. Come fa sempre si limita a guardare in basso. E meno male che è sempre sincero.
< allora? Rispondi? >
< aoko…..io….non posso…>
< ma guarda che strano me lo aspettavo. E meno male che dici di essere sempre sincero. >
< aoko io vorrei dirtelo, spiegarti ma non posso. Ti metterei inutilmente in pericolo. Non posso permetterlo. >
< allora non c’è motivo di essere ancora amici…> lo dissi così piano che faticai anche io a sentirmi. Ma Kaito sembrò capirlo lo stesso spalancò gli occhi e sbiancò completamente.
< c-cosa h-hai detto? >
< mi hai sentita.>
< stai scherzando vero? > il suo sorriso, quello che mi faceva battere forte il cuore, adesso era tirato forzato, come se cercasse di trattenere le lacrime.
Non risposi mi girai e continuai a camminare. Lo avevo già fatto. Ma non avevo mai distrutto con una frase la nostra amicizia, ma so che se ci sono segreti persino fra di noi non saremmo andati da nessuna parte. Non funziona così l’amicizia.
< AOKO! > non ebbi il tempo di girarmi. Kaito mi afferrò da dietro stringendomi forte a lui.
< Ti prego non farlo. Non lasciarmi solo. > Kaito sussurrava. Girata com’ero non potevo vederlo ma sentivo qualcosa di bagnato che mi bagnava i capelli….Che stesse piangendo? Mi sembra strano, non ha mai pianto, nemmeno alla morte del padre.
< Kaito io..>
< Dopo papà non volevo che nessun’altro si avvicinasse a me. Sono sempre più convinto che se ti spiegassi finiresti in pericolo,  saperti in pericolo è l’ultima cosa che voglio. Sapere che per colpa mia ti potrebbero fare del male, che per colpa mia potresti…..NO! non voglio nemmeno pensarci! Ti prego Aoko cerca di capirmi. Lo so che è strano ma ti giuro che finirà, che tutto questo presto finirà, abbi ancora un po’ di pazienza. > Kaito….che vuoi dirmi? Di che segreto parli? Perché ha tanta paura di perdermi?
< Kaito….ti prego io non c’è la faccio così. Tu, papà Akako, vi comportate come se voi sapeste qualcosa della quale io devo rimanere all’oscuro. Non posso vivere così lo capisci? >
< Allora non farlo. Non pensare a noi. Continua la tua vita, ma non allontanarmi. Non lasciarmi solo. Non ora che ho bisogno di saperti vicino a me. > Era assurdo. Tutta la situazione. Io e Kaito litigavamo spessoma mai era stato così dolce e deciso nel parlare. Sembrava un’altra persona.
< Ok…ma mi devi promettere che mi darai una spiegazione.>
< Te l’ho già fatta questa promessa. E giuro che la manterrò.>
come al solito era riuscito a calmarmi. Era il solo in grado di farlo.
< adesso andiamo ok? >
non volevo separarmi da quell’abbraccio tanto rassicurante. Che mi faceva sentire al sicuro. Ma dovevo ormai era tardi
< Ok…>
 
POV KAITO
Mi era venuto un colpo. L’ultima cosa che desideravo era che lei mi abbandonasse. L’ultima volta, certo avevamo litigato ed era un altro contesto, ma mi ero davvero spaventato, avevo paura che la nostra amicizia finisse e che lei scomparisse da un giorno all’altro. Non potevo permetterlo. Era da stronzi no dirle la verità considerando l’amicizia che ci legava ma non potevo metterla nei guai. Non potevo metterla nei guai…..se è questo il mio obiettivo perché gli sono corso dietro? Perché quando mi ha detto che non era necessario essere amici mi è salito il panico? Perché l’allontanarsi da me in quel momento mi sembrava veder andare via una parte di me? Perché?
Ma scusa non ti piace Aoko?
Oh! Ma guarda la dolce vocina della mia testa! Che piacere sentirti!
E’ una ragazza bella ed intelligente, non ti piace proprio?
Che sia bella non ci sono dubbi e si è molto intelligente ma mi piace solo come amica…
Sei sicuro?
Si…
Quindi non litighi con Saguru solo perché sei geloso di lui
No…
E non hai detto ad Aoko il favore che ti deve Akako perché non vuoi metterla nei guai giusto?
Il favore con Akako….è vero, lo avevo scordato…
 
inizio flash back
“ Sono un mito! Nakamori non riuscirà mai a prendermi!”
< Kaito Kid > mi fermai di botto. Impossibile che fosse riuscito a raggiungermi.
< O meglio Kaito Kuroba > qualcuno mi toccò la spalla, riconoscevo quel tocco.
< Akako. Cosa vuoi? > mi girai e mi misi a sorriderle come chi sapeva già tutto.
< Il tuo furto oggi è stato eccezionale come sempre. Ora però voglio fare anche io qualcosa di eccezionale.>
< a si? E cosa? >
< Voglio il tuo cuore > Akako utilizzava la magia vera. La usava in modo scorretto ma la usava e anche bene. Dovevo stare attento.
< e dopo cosa otterrai? >
< diverrai mio schiavo >
< questo lo so bene anche io. Ma cosa ottieni avendo tanti ragazzi hai tuoi piedi? Cosa ottieni conquistandoli con l’inganno? >
< non mi interessa come li conquisto. Mi basta che facciano tutto ciò che gli chiedo >
< sei davvero ottusa. >
< prego? >
< guadagneresti molto di più impegnandoti a conquistare un ragazzo che ti piace con la tua sola forza che facendolo con la magia. >
< ah si? E cosa guadagnerei? >
< Rispetto ed amore. Due cose che a te mancano.>
< non ci concludo nulla con quelli sono so..>
< una perdita di tempo? Forse ma danno un’appoggio sicuro e una sicurezza che la magia o qualsiasi altra cosa fai non danno. >
Akako stette in silenzio ed io sentendo arrivare le auto della polizia me ne andai dandole un “BYE BYE” di saluto. Il giorno dopo la vidi a scuola con la metà dei suoi “ammiratori”.
 
fine flash back
 
Da allora non ha più cercato di prendere il mio cuore. Non ha più provato a costringermi ad amarla. Non so cosa sia scattato in lei quella sera. Ma da allora mi evita, o comunque ci prova.
Ancora oggi non capisco cosa sia successo in me quella sera. Non sapevo nulla dell’amore, eppure sapere che mi avrebbe potuto far diventare un so “spasimante” con un gesto mi rendeva incavolato nero. Non per il gesto in se, essere al suo servizio visto il “pacco” sarebbe stato grandioso, ma mi dava fastidio quanto poca passione o il minimo sentimento ci mettesse in ciò che faceva.
 < Signorino Kaito? >
< Ciao Ji! >
< Tutto ok? Sembra pensieroso >
< Sto bene stavo solo pensando al prossimo furto…cambierò il giorno lo farò venerdì >
< Come mai? >
< la domenica Nakamori ed Aoko andranno a salutare la madre, voglio che il sabato stiano tranquilli a casa. >
< Come desidera signorino, preparerò la lettera stasera stessa >
< perfetto! – sbadigliando rumorosamente – a domani JI! NOTTE! >
< Notte signorino >













Angolino d'autrice
buona sera a tutti !!! so che ho aggiornato da poco, ma avendo un bel pò di tempo libero ho dciso di finire il nuovo capitolo :) e finendo prima perchè non aggiornare? non c'è molto da dire siu questo capitolo, anzi lo considero molto "calmo" e forse noioso, ma credo che questo dialogo , tra Aoko e Kaito, sia una parte fondamentale e una conversazione che non può essere cambiata ai fini di far capire a Kaito i suoi sentimenti. come penso che il flasch back di Kaito abbia lo scopo finale di far capire il perchè delle azioni di Akako. Non vedo l'ora di scrivere un'altro furto di Kaito e non vedo l'ora di scrivere la storia riguardante al ciondolo ( anche se ormai ci siamo quasi) detto questo spero di leggere molti vostri commenti ed eventuali consigli. Ed al prossimo capitolo
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Capitolo 15
*** cap. 15 ***


  POV KAITO
< JIIIIIIII! E’ TARDISSIMO PER QUALE RAGIONE NON MI HAI SVEGLIATO?! > ed’è  così che inizia la mia giornata. Era mai possibile che riuscivo a fare tardi ogni giorno? E’ pazzesco!
< AOKO!! ASPETTAMI! ASPETTAMI! >
< Kaito! Finalmente! Ma dove eri finito? Pensavo non venissi più >
< Mi sono svegliato tardi, me la sono fatta correndo fin qui! >
< Ma guarda non avevo dubbi! >
< A ridi? Ora ti faccio vedere io! > la presi per i fianchi e cominciai a farle il solletico, so bene quanto lo soffra infatti scoppia a ridere, e vedo i suoi occhi luccicare. Mi fermo istantaneamente. E comincio ad ascoltarla ridere, è un suono stupendo. Mi sembra che il tempo si sia fermato.
< Kaito – riprendendo fiato - va tutto bene? Che succede? >  mi risveglio immediatamente. Ma che sto facendo? E soprattutto cosa penso? La ragazza che ho di fronte non è altri che la mia migliore amica. La persona più importante per me, certo, ma solo un’amica.
< Nulla! Nulla! > l’ho detto troppo velocemente, conoscendo Aoko comincerà a chiedermi cose a raffica. Devo trovare un modo per sviare le sue domande.
< Ok! Se lo dici tu > cosa cosa cosa? Aoko che non mi fa domande per sapere ciò che vuole? Qui la cosa puzza.
< Aoko sicura di star bene? >
< sisi! Adesso andiamo guarda com’è tardi! > Non mi diede nemmeno il tempo di formulare un’altra domanda che cominciò a correre verso la scuola, ed io la seguì a ruota.
Appena entrato mi sedetti nel mio banco col mio solito gruppo di amici, ed Aoko fece lo stesso, poi mi cadde lo sguardo su qualcosa che era davvero strana Akako e Subaru stavano chiacchierando tranquillamente vicino alla finestra. Che fra di loro ci fosse del tenero? No impossibile. Quei due non si sono nemmeno mai guardati prima…..o almeno non mi sembra l’abbiano mai fatto.
< Allora? >
< Allora cosa? > chiesi io distolto dall’eventuale pensiero di quei due insieme.
< Non sei geloso? >
< di che cosa scusa? >
< Prontoooo di Aoko e Masairo, tutta la scuola non fa altro che parlare di questo > senza alcun preavviso la mascella mi cadde , nel vero senzo della parola, quale storia circolava di Aoko e Masairo? Cosa voleva lui da lei? E per quale motivo io ero l’ultimo a venirne a conoscenza?
< Di cosa dovrei essere geloso? E di cosa tutta la scuola parla? > lo dissi in maniera molto scocciata, ma i miei pensieri erano tutt’altro che scocciati, ero attenti a tutto ciò che mi veniva detto. Ero pronto anche ad ucciderlo quel Masairo.
< Si vocifera che Masairo abbia scritto una lettera ad Aoko e che lei dopo averla letta gli sia “caduta fra le braccia” – storsi il naso a quell’affermazione – e che ora stiano uscendo frequentemente insieme, e che adesso formino una coppia fissa. > stavo davvero cercando di contenere la rabbia.
< E chi le avrebbe dette tutte queste “notizie”? >
< Masairo in persona > prima ho detto che cercavo di contenermi? Bene. Ora non ci provavo più. Appena avessi visto Masairo gli avrei staccato la lingua e l’avrei buttata giù da un ponte dentro un fiume. La campanella tuttavia suonò, e le mie idee omicida furono amplificate dai ridicoli rimproveri del prof di matematica.
 
********************************************************************************
 
La giornata era finita e come succede in questo ultimo periodo, ero a scuola a pulire. Mi ero offerto di pulire un’altra aula da solo. Non avevo voglia di sentire , e di vedere, Aoko. Dovevo pensare.
< Quindi stai tu qui? > mi fermai. Quella era la voce di Akako.
< si vai tranquilla ci penso io a tenere d’occhio Aoko > Saguru. Era lui. Di che parlavano? E cosa centrava Aoko? Mi accostai alla porta.
< stai attento Saguru. Aoko ora è un bersaglio troppo facile. > quella frase mi arrivò come una pugnalata dritta al cuore. In che guai si era cacciata Aoko? Non mi seppi più trattenere aprì la porta e li guardai. Non avevo uno sguardo particolare, ma il mio cuore aveva deciso di fare un viaggio di sola andata verso la gola.
< d-di che p-p-parlate? > non avevo mai balbettato per paura. Ma sapere che Aoko era davvero in grossi guai mi metteva addosso un senso di insicurezza e angoscia.
< Kaito io non credo…>
< AKAKO PARLA! CHE SUCCEDE!?! > la interruppi e lei sussultò. Era così grave la situazione di Aoko?
< non è questo il momento Kuroba. Aoko deve rimanerne all’oscuro sennò si agiterebbe troppo e vedrebbe pericoli anche lì dove non c’è ne sono. Parliamone domani pomeriggio dopo la punizione al bar vicino scuola. > se la situazione era talmente pericolosa per Aoko ha ragione lui. Aoko si lascerebbe troppo suggestionare dalla situazione
< ok….ma perché la volete aiutare? Insomma non avete tutto questo rapporto e tu – indicando Akako – e lei vi odiate. >
< Assolutamente vero….ma ho capito cosa vuol dire tenere davvero a qualcuno. E siccome me lo hai fatto capire tu ho deciso di ricompensarti aiutando lei….e poi farmi restituire i favori è la parte più bella di farli >
< Ed io lo faccio solo perché è una ragazza troppo buona per soffrire ancora…..o almeno di soffrire più di quanto non faccia tu da solo. >
sospirai. Ero preoccupato….tanto preoccupato, ma quei due per quanto pazzi (ed anche se non lo avrei mai ammesso a voce alta ) erano veritieri di fiducia, mi sentivo più tranquillo con loro dalla nostra parte. Così sorrisi.
< Grazie >
< KAITO! SUGURU! VOLETE AIUTO? > mi voltai di scatto verso Aoko e per sapere che scusa inventare mi girai di nuovo verso Akako e Saguru, ma ovviamente, Akako era già sparita.
< SI GRAZIE AOKO! Andiamo su! > lo seguì a ruota. La storia di Masairo era accantonata Aoko era prima di tutto la mia migliore amica e la sua incolumità veniva sopra ogni altra cosa. 




angolino d'autrice
mi scusa per il terribile ritardo, spero che il capitolo vi piaccia e spero che non ci siano moltissimi errori. Mi spiace veramente tanto del fatto che probabilmente risulterà un pò corto ma non mi sembrava il caso di continuarla. in fin dei conti questo capitolo riguarda molto Kaito i suoi sentimenti e i problemi in cui va contro Aoko. spero di leggere molti vostri commenti e al prossimo capitolo
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Capitolo 16
*** cap.16 ***


POV ESTERNO
I ragazzi avevano appena terminato l’ennesima giornata di punizione. Dalla strana conversazione tra Akako Saguru e Kaito, erano passati 2 giorni. Kaito cercava ancora di spiegarsi il dialogo fra i due, ma l’unico modo per farlo era quello di parlare con i due, ma ormai aveva paura a lasciare sola Aoko aveva paura persino di lasciarla col padre. Era costantemente in ansia, e la notte non riusciva a dormire, fissava il telefono fino alle prime luci dell’alba e solo allora si lasciava cullare dalle braccia di Morfeo.
Non sapeva di cosa aver paura in realtà….ma l’aveva e non riusciva a levarsela di dosso.
< Io vado Kaito….ci vediamo domani? >
< Si certo! Ciao…> Kaito rimase fuori casa di Aoko finchè non vide le luci della sua stanza accendersi.
< Kaito, oltre a fare il ladro hai incominciato a fare lo spione?  >
< Akako, sei arrivata nel momento giusto. Vieni con me! > Kaito la trascinò all’angolo dopo la casa di Aoko.
< Fammi indovinare…vuoi sapere da cosa io e Saguru proteggiamo Aoko? >
Kaito annui solamente.
< Spider, è uno degli uomini che fa parte dell’organizzazione degli uomini in nero. Penso anche che sia uno di quelli che hanno ucciso tuo padre, comunque sia mi sono accorta che sta pedinando Aoko, da un po’ di tempo. > Kaito rimase senza parole.
< ne sei proprio convinta? >
< lo sai che io uso la magia vera. E sai che quella non sbaglia mai. >
< Quasi mai. Con me non funziona. >
< questo è un altro discorso. >
Come è possibile una cosa del genere? E come non si era mai accorto mai nulla?
< Forse sarebbe il caso di dirlo al padre di Aoko. >
< Si grande genio. Diciamolo al padre di Aoko, poi gli spieghiamo che io sono una vera maga. E poi visto che ci siamo perché non gli diciamo anche che tu sei il famigerato ladro kid. Si si avanti Kaito facciamolo. Bussi tu o busso io? >
non era stata la mia idea migliore, ma non sapeva che fare. Non potevano stare attaccati ad Aoko 24 ore su 24. E anche se l’avessero fatto nulla gli garantiva che sarebbe stata al sicuro anche così. Che poi, per quale ragione Spider pedinava Aoko? Perché proprio lei? Che l’organizzazione avesse scoperto la vera identità di Kaito? Se fosse così…allora anche Ji era in pericolo! A quei pensieri Kaito impallidì.
< Io devo andare. > Kaito corse verso casa. Ora come ora doveva capire se i suoi dubbi fossero fondati o meno.
 
POV AOKO.
< Aoko, ehi va tutto bene? Ti vedo strana oggi >
Annuì, da quando avevo preso la collana della mamma e l’avevo mostrata a Kaito mi sentivo perennemente osservata. Anche a scuola, e oggi mentre tornavo a casa mi era venuta anche paura. Non ci avevo mai dato troppo peso in quanto pensavo che fosse come aveva detto Kaito e che quindi fosse frutto della mia immaginazione. Ma le parole di Akako mi stavano facendo venire troppi dubbi.
< Papà..senti, secondo te… si insomma… ><
< Tranquilla, parlami tranquilla. > Papà prese un altro pezzo di pizza e mi guardò, non sapevo nemmeno io cosa gli volessi, ma avevo bisogno della certezza che non ci fossero problemi. Anche quel suo strano comportamento il giorno che ho trovato la collana della mamma, e il suo essere diventato guardigno da ogni cosa. Cosa poteva significare? Che stava succedendo? Forse era davvero come diceva Kaito, mi stavo solo facendo molti, troppi film mentali. Avevo paura di un qualcosa d’ inesistente.
< no nulla. Solo mi sentivo un po’ strana in questi giorni, ma probabilmente è solo la mia testa. >
feci una risatina tra il forzato e il sincero. Non volevo farlo preoccupare più di quanto non lo fosse già. Ma sembra che i miei buoni propositi non sorbirono l’effetto desiderato. Mio padre sbiancò di colpo e la pizza gli cadde dalle mani.
< che genere di sensazione strana? >
< bè ecco, mi sento osservata e provo una sottospecie di paura…ma sul serio non preoccuparti, mi starò facendo chissà quale tipo di film mentale. >
< Aoko….hai fatto come ti ho detto vero? Non hai fatto vedere a nessuno la collana della mamma. >
< no a nessuno, cioè, nessuno a parte Kaito… >
< Kaito? > mio padre si alzò di scattò e mi guardò come se avessi detto che gli alieni erano fra di noi e io ne conoscessi uno.
< Si… papà che ti prende? È solo Kaito >
mio padre sembrò agitarsi di più, poi un suono di vetri rotti. Vidi mio padre scattare in avanti con la pistola in mano a farmi da scudo. Io cominciai a tremare.
< Vai vicino alla porta, e rimani lì fon quando non te lo dico io. E nel caso in cui io te lo dica ti metti a correre ed esci. E vai dritta a casa di Kaito capito? >
io annuì solamente. Senza una vera ragione le mie gambe cominciarono a tremare, mi alzai quasi a fatica, anche se non stavo correndo il cuore mi martellava il petto e i polmoni mi stringevano nel petto. Andai vicino alla porta e mio padre si avvicinò a ciò che c’era per terra. Non poteva essere Kid, se fosse stato lui lo avrebbe lasciato attaccato o alla porta o a commissariato. E se le mie supposizioni e le mie paure fossero fondate? Se davvero qualcuno cercava di colpirmi?.
Vidi mio padre prendere in mano quella pietra e rilassare i muscoli della faccia poi si voltò e mi guardò sorridendo debolmente.
 
 
POV KAITO
Ji era tranquillo. Non era successo nulla e lui non aveva notato nulla di particolare. Era stato fortunato. Ma se non era per questo, ma se non era perché avevano scoperto la sua identità perché allora stavano controllando Aoko? Perché? Perché controllare solo lei se teneva in egual modo a Ji?
Il telefono vibrò sul comodino. E un senso di paura lo colpì nel profondo.
< Pronto? >
< Kaito? L’organizzazione ha iniziato a colpire. >
< Che significa? >
< Credo che la famiglia Nakamori abbia appena ricevuto un messaggio d’avvertimento. >
il telefono mi cadde dalle mani, presi la giacca e corsi. Corsi fuori di casa. E se non avesse lasciato solo un messaggio d’avvertimento? Se avesse già agito e fatto del male ad Aoko?








angolino d'autrie
MI DISPIACE TANTISSIMO! mi rendo conto che sia passato un bel pò dall'ultimo aggiornamento ma la mia mente aveva avuto quello che si definisce il "blocco dello scrittore" non sono riuscita a proseguire e questo mi dispiace tantissimo. spero che il capitolo sia quanto meno passabile e che ciò che volevo sottolineare si capisca bene. spero che non ci siano troppi errori e spero come sempre di leggere molti vostri commenti
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Capitolo 17
*** cap. 17 ***


POV AOKO
Stavo guardando terrorizza mio padre. Non  i muovevo dalla porta. Non poteva essere Kid giusto? Insomma non è nel suo stile fare una cosa simile.
< Aoko..va tutto bene ok? > guardai mio padre. Era serio? Tutto ok? Un qualcosa è stato lanciato sentro casa, frantumando una finestra e lui nemmeno fosse un ladro ha preso la pisto…..la pistola? Mio padre non ha mai portato la pistola fuori dall’orario di lavoro. Aspetta. Mi aveva detto che in caso sarei dovuta correre da Kaito, perché?
< cosa succede? > lo chiesi con una durezza che non mi apparteneva. Ma ero troppo spaventata e se non riuscivo a tenere sotto controllo le emozioni, mio padre non mi avrebbe detto nulla.
< AOKO! > la porta venne spalancata ed io per poco non rimasi schiacciata da essa. Guardai chi era entrato, e con mio sommo stupore vi vidi Kaito.
< Kaito?!? Che ci fai qui? >
< Sono venuto a controllare che tu stessi bene. >
< venuto…a…controllare? >
< Si vedi…ecco, come dire io ho….ah si! Ho avuto una specie di presentimento e quind…> cominciai a ragionare. Nemmeno lo ascoltavo più. Mio padre girava per casa con la pistola, Kaito che corre a casa mia preoccupato, mio padre che mi chiede di andare da lui in caso le cose si mettano male. Cominciai a sistemare quei pezzi del puzzle. La sensazione strana, il comportamento di mio padre, Kaito..il ciondolo della mamma….ECCO! il ciondolo. Era cominciato tutto da quando l’avevo trovato! Era stato mio padre il primo a comportarsi in maniera strana. Poi era venuta la sensazione. Ed infine Kaito. Mi voltai di scatto verso mio padre e grandi falcate lo raggiunsi.
< Esigo delle spiegazioni. Vere. E voglio sapere se il medaglione o ciondolo della mamma centra qualcosa. > Kaito era fermo all’entrata, d’un tratto molto attento alla questione. E mio padre invece mi guardò come se stesse per piangere.
< Aoko….vorrei potertelo spiegare…ma finiresti solo in più guai. Perdonami >
< Papà ma che di…ah! > il buio mi stava circondando le gambe erano molli e avevo sonno, guardai Kaito era ad occhi sbarrati ed era bianco come un lenzuolo, voltai lo sguardo verso mio padre e lo vidi con la pistola in mano e le lacrime agl’occhi. Mi guardai il braccio. Ma non vedevo bene. La vista si annebbiò completamente e le gambe cedettero. Buio. Ecco cosa vedevo.
< AOKO! BABINA MIA SVEGLIA! SVEGLIA! > la testa mi faceva male, e mio padre non mi aiutava.
< papà…>
< O MIO DIO MENO MALE! > aprì lentamente gl’occhi. Mio padre era davanti a me e sorrideva mentre piangeva e al suo fianco c’era Kaito. Li guarai bene. E poi mi alzai di scattò guardandoli in modo truce e spaventato.
< Aoko! Attenta ti ho appena medicato. >
< dopo avermi sparato mi medichi? Sei serio papà? E tu Kaito? Non dici nulla? >
loro si guardarono poi Kaito si girò e mi guardò
< Aoko tuo padre non ti ha sparato. Ed io non ho nulla da dirti. L’ho già fatto con quelle piccole pesti. > ora ero che li guardavo. Quali piccole pesti?
< Di che parli? >
< Dei bambini che giocavano fuori a pallone e ti hanno presa in testa. Il pallone ha sfondato il vetro ed uno si è infilato nel braccio. Aoko, tesoro mio, non ti sparerei mai. Sei la mia bambina.>
ma…ma come? Io ricordo bene che papà mi aveva sparato al braccio. E Kaito era presente.
< s-sono svenuta? > loro annuirono ed io mi rilassai. Solo un sogno. Meno male.
< vieni dai, ti porto in camera. Kaito, figliolo, tu aspetta pure qui. Torno subito. >
< Si signore. > Kaito e mio padre mi aiutarono ad alzarmi. Avevo un forte mal di testa e mi faceva male tutto. Mio padre mi accompagnò in camera mia e mi adagiò sul letto.
< in queste condizione domani niente scuola. Resti a riposarti. >
< grazie papà > mio padre mi lasciò un bacio sulla fronte ed uscì augurandomi la buona notte. Quasi subito Morfeo mi accolse fra le sue braccia.
 
POV KAITO
-< Ji? >
-< Signorino Kaito! Va tutto bene? Come mai siete scappato così? >
-< c’è stato un problema. Ti spiego dopo. Ma ora devi eseguire un ordine. >
-< mi dica. >
-< comunica alla polizia che Kaito Kid sparirà ancora. >
-< Ma…signorino non volevate vendicare vostro padre e trovare pandora? >
-< e ciò che sto facendo Ji. Ma come già detto, ti spiego dopo >
-< come preferisce signorino. >
chiusi la telefonata e fissai il mio sguardo sulla luna.
< Kaito? >
< Si signor Nakamori sono qui. >
< eccoti. Grazie figliolo. Sei stato di grande aiuto. >
< Nessun problema….dopo quello che mi ha raccontato, non so cos’altro avrei potuto fare. >
< Kaito. Aoko non deve venire a conoscenza di nulla chiaro? >
annuì col capo. No. Aoko non avrebbe saputo nulla. Era troppo rischioso per lei. Se le fosse accaduto qualcosa non me lo sarei mai perdonato. 
< Kaito. mi spiace molto. Non volevo meterti in mezzo a questo cas.. >
< Signor Nakamori - mi girai e lo guardai negl'occhi- sua figlia è la cosa più importante per me. la sua incolumità per me verrà sempre al primo posto. quindi non si metta in testa che per me sia un disturbo o altro. Si ricordi questo. Io proteggerò la vita di Aoko al costo della mia. >

+angolino d'autrice*
Ed eccoci ancra qui. cosa ha raccontato Nakamori ad Kaito? Cosa è successo realmente ad Aoko? ma sopratutto cosa dice il messaggio? eheheh lo si scoprirà nei prossimi capitoli? Bhoooooo. mi spiace non riuscire ad aggiornare frequentemente. ma come spesso ho ripetuto, riscrivere ciò che ho in testa senza fare diventare l'aggiornamento lungo un kilometro è difficile. Spero ugalmente che il capitolo vi sia piaciuto e spero che commentiate per eventuali consigli o anche solo per dare il vostro personalissimo parere :).
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Capitolo 18
*** cap 18. ***


POV KAITO
Sono sdraiato sul mio letto che fisso initerrottamente il soffitto, come se questo possa darmi un qualche indizio una qualche spiegazione su quello che sta succedendo. Aoko che viene attaccata da Spider, il padre di Aoko che gli mente e la storia che mi ha raccontato. Era tutto troppo assurdo per essere vero. Era impossibile. IMPOSSIBILE. 

< Signorino? Posso entrare? >

< Certo. >

< Mi può spiegare cosa è successo questa notte? E perchè vuole far scomparire di nuovo ladro Kid?  Ha forse finalmente deciso a darmi retta? >

< No Ji. Sai come la penso. Tuttavia ho finalmente trovato ciò che cercavo. >
Ji mi guardò ad occhi sbarrati come se non credesse a ciò che sentiva. 

< Sta dicendo che ha trovato Pandora? >

< Si. Si Ji. L'ho trovata. >

*inizio flashback*
Un forte suono di uno sparo rincheggiò in tutta la stanza, il mio sguardo volò alle spalle di Aoko, quello che vidi mi fece rabbrividire. Spider. Aveva quel suo stupido costume a dosso e un pistola con la canna fumante in mano. Doveva essere entrato dalla finestra della cucina mentre noi eravamo distratti. Un'altro sparo, questa volta più vicino di quanto desiderassi. Mi voltai ancora e vidi Aoko cadermi davanti agl'occhi. Mi buttai alle sue spalle per attudirle la caduta, mentre il signor Nakamori fece partire un'altro colpo. E non appena la pallottola uscì dalla pistola del detective dalla mia giacca parti una carta più affilata di un coltello. Spider però stava scappando di nuovo, e dallo stesso posto dalla quale era entrato. La pallottola lo mancò in pieno mentre la carta gli procurò un taglio sulla mano. Me ne accorsì per il rimbalzo che ebbe la carta, che infatti si fermò poco più distante da dove era la finestra. Ma Spider era scappato. Nakamori era ancora con la pistola in mano e lo sguardo era fermo ed impasibile sulla finestra. Sono sicuro di avere la sua stessa espressione in questo istante. Devo recuperare la mia Poker Face.

< AOKO! > 

< Kaito sta tranquillo. >

< STARE TRANQUILLO? HA APPENA SPARATO A SUA FIGLIA! >

< L'ho fatto per non metterla ancora più in pericolo. Se non fosse svenuta con ogni probabilità sarebbe morta. Non è abituata a questo genere di cose. Ora aiutami. devo levarle la pallottola dal braccio. >

Annuì solamente e lo aiutai a sistemare Aoko sul divano. Andai in bagno a prendere il disifittentante e tutto quello che mi aveva ordinato di prendere il padre di Aoko.  Ero nervoso. Ero molto più che arrabbiato. Il sangue dentro le vene mi sembrava stesse scorrendo ancora più velocemente del solito, volevo mettere il mio costume da ladro Kid e cercare quel maledetto. Dovevo fargliela pagare.

< Ecco tenga. >

< Grazie Figliolo. >
Rimasi in piedi vicino a lui per tutto il tempo. Ma non guardavo la ferita di Aoko. Guardavo il disastro che aveva causato Spider. La vibrazione del mio telefomo mi distrasse però.

" Il padre di Aoko sa più di quanto immagini. Fatti dare spiegazioni."

Akako ovviamente. 

< Signor Nakamori. Voglio sapere che cosa è successo sta sera. >

< E' meglio che tu non lo sappia ragazzo. >

< Dopo essere quasi morto in una sparatoria penso di doverlo sapere. Volente o meno. >

< Dopo che ta l'avrò detto sarai nei guai. Tanto quanto lo sono io e adesso Aoko. >

< Non m'interessa. >

< Bene. Come vuoi. >

 Nakamori sitemò Aoko meglio sul divano, e la coprì momentaneamente con la sua giacca. 

< Conobbi la madre di Aoko più o meno quando avevo la tua età, la conobbi per caso e grazie al mio grande amico Toichi Kuroba. Tu e Aoko non ne siete mai stati messi al corrente proprio per i motivi che ti sto per dire. Comunque sia la madre di Aoko è sempre stata una donna stupenda, non ti nego infatti che sia io che tuo padre le facevamo una corte sconsiderata. Un giorno però La madre di Aoko si ammalò, inizialmente si pensò ad una semplice influenza, ma piano piano si capì che era altro. La stava consumando lentamente e sotto i nostri occhi. Io e tuo padre eravamo disperati. Non sapevamo cosa fare per aiutarla, continuò a peggiorare di mese in mese, io e tuo padre avevamo cominciato a lavorare io come cadetto e lui come apprendista. Volevamo lavorare per comprargli delle cure. Un giorno però tuo padre portò l'articolo di un giornale. " La gemma di pandora la pietra che dona la vita eterna! " Tuo padre si era assolutamente convinto di volerla prendere, e non so come, riuscì a convincere anche me. Andammo nel museo dove era custodita questa pietra e durante la notte la rubammo. Ci vollero tre giorni per organizzare il tutto e riuscire nel nostro scopo. Ma alla fine ci eravamo riusciti. Quando portammo la gemma alla madre di Aoko dopo nemmeno una notte si riprese completamente. Sembrava un miracolo. Sembrava che quella strana e al tempo stesso meravigliosa gemma l'avesse guarita. Passò il tempo, io e lei ci sposammo e contemporaneamente con la mia promozione a detective arrivò Aoko. Tuo padre invece cominciò a viaggiare e in uno dei suoi viaggi conobbe tua madre, di conseguenza quando io divenni padre e detective, tuo padre ebbe te e il suo grande successo. Le cose andavano bene. La madre di Aoko stava bene, anche Aoko stava bene, tu giravi il mondo con tuo padre ed imparavi ad essere insopportabile quanto lui, insomma filava tutto liscio. Ma in realtà era solo la calma prima della tempesta. Una sera, Aoko aveva Sei anni, lasciammo la piccola dai miei genitori per passare una serata tranquilla a casa nostra. Volevamo ricordare i vecchi tempi. Ma mentre ci sistemmammo sul divano cominciò un gran frastuono al piano di sopra come di vetri rotti, mi alzai immediatamente come se mi avessero dato una scossa elettrica in tutto il corpo. Non ebbi il tempo di arrivare alle scale che cominciò una sparatoria. Io venni colpito al braccio destro, e la madre di Aoko al fianco destro. Quegl'uomi non facevano altro che urlare " Dov'è Pandora! Dateci Pandora! " e cose così. Ma non gli diedi retta. Il mio unico pensiero in quel momento era mia moglie. Anche se sapevo che la gemma le donava la....la vita "eterna" non riuscivo a stare calmo. Iniziai anche io a sparare ed a urlare che noi non avevamo nulla. Ero assolutamente convinto che se la gemma l'aveva salvata una volta poteva farlo ancora. Non so perchè ma dopo un tempo che mi sembrò infinito si convinsero e se ne andarono. Chiamai immediatamente un'ambulanza notando che mia moglie non faceva altro che perdere sangue. Quando la portarono in sala operatoria mi lasciò la gemma dicendo "conseravatela e tenetela al sicuro. Non deve finire nelle mani sbagliate. " Da quella sala operatoria non ne uscì viva. Quando incontrai tuo padre al funerale gli dissi ciò che era successo e ciò che lei stessa mia aveva raccomandato così giurammo di farlo. Fecimo sparire per un lasso di tempo la gemma e poi la fecimo ricomparire in un museo. Insieme ad un nuovo "nemico" Ladro Kid. Penso sia inutile dirti chi sia Ladro Kid no? tuo padre. l'avevamo fatto apparire solo per far uscire allo scoperto quei bastardi. Quando però tu e tu madre tornaste colpirono ancora, ed eliminarono colui che dava tanto "filo da torcere" alla polizia, e che si avvicinava sempre di più alla gemma. Eliminarono tuo padre. Rimasto solo a sorvegliare la gemma la presi nuovamente sotto il mio tetto, e la misi in un posto sicuro. Almeno fino ad oggi. >

Ero senza parole. Pandora non donava davvero la vita eterna, aveva certamente delle doti curative, ma non donava la vita eterna. E Ginzo sapeva tutto. Sapeva di me e di papà. Sapeva chi ra Kaito Kid, anzi, era lui ad aver messo su tutto questo. 

< Mi sta dicendo che lei sapeva tutti gli imbrogli di mio padre e gli reggeva il gioco? >

< Assolutamente no. Sapevo che tuo padre era Ladro Kid, ma lui si è sempre divertito a prendermi in giro e farmi fare la figura dell'idiota. Non mi ha mai detto dove avrebbe colpito e cosa avrebbe fatto per rubare la gemma. Io Ero solo la vittima. E lo ero e lo sono ancora. Il tuo amico Ji è un degno sostituto di tuo padre. >

j...i...JI?!?! PENSA CHE LADRO KID SIA JI!?! SIAMO SERI? 

< Perchè fai quella faccia ragazzo. Non è forse Ji Ladro Kid? >

< I-io no-non lo so. Insomma so che papà era Ladro Kid perchè ho trovato una stanza segreta a casa, ma non so se adesso, s-sia Ji l-l-ladro Kid. >

< Quei trucchi solo tuo padre li sapeva fare e solo Ji li sa applicare in quanto suo assisente. Bè effettivamente per essere un sessantunenne è molto arzillo. >

O mio dio. sospirai.

< Cosa dirà ad Aoko? >

< Le mentirò. Meno ne sa meno è in pericolo. Kaito siamo in due a proteggerla. E siamo in tre ad essere praticamente con "il cappio al collo". >

< Stia tranquillo. lo so. >

*fine flaschback*

< Signorino Kaito? >

< Mmh? >

< Mi ha sentito? Dov'è Pandora? >

< Al sicuro Ji. Al sicuro. >

< Come dice lei signorino. Le auguro buona notte. >

< Anche a te. >

Devo recuperare energie e possibilmente lucidità. Sono ancora un miscuglio di emozioni tenute male. E' pericoloso se domani non manterrò il mio Poker Face. Anzi. Domani devo assolutamente parlare con Akako e Saguru. Mi devono delle spiegazioni anche loro due. 


* Angolino d'autrice* 
Vi chiedo scusa in ginocchio ma come ho scritto in un paio di commenti tra mille impegni non sono più riuscita a fare nulla. Mi spiace un sacco e spero che con questo aggiornamento possa aver fatto ammenda. Come sempre spero che commentiate in tanti dicendomi le vostre opinioni e i vostri consigli/critiche. Ancora scusatemi e buona giornata a tutti.
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Capitolo 19
*** cap. 19. ***


POV AOKO
Mi girai ancora nel letto per la milionesima volta quella mattina. Mio padre aveva rifiutato qualsiasi spiegazione o motivazione per mandarmi a scuola. Diceva -Il vetro è entrato molto in profondità. E' stato difficile toglierlo. Non andrai a scuola con quella ferita- o cose così. Ma io mi annoio a morte. Ormai a quest'ora i miei compagni staranno facendo il  compito di Matematica. Ed io sono bloccata qui. Mi alzai dal letto e mi diressi in cucina. Non potevo uscire, ma mangiare qualcosa non mi avrebbe fatto certamente male. Quando scesi, non c'era ovviamente nessuno. Mio padre nonostante affermasse che potevano esserci problemi con la ferita, era comunque andato a lavoro ed io ero sola a casa. Trovai tutto l'occorrente per farmi da mangiare e mi misi all'opera. Una volta finito mi misi a tavola a mangiare, fin quando il suono del telefono non attirò la mia attenzione. Deve essere mio padre che controlla come sto, ma quando presi il cellulare notai che non era mio padre, ma Saguru

"Oggi non sei venuta a scuola. Kaito mi ha detto che non sei stata molto bene ieri. Spero che adesso tu ti senta meglio. Se ti servono gli appunti di qualche materia o qualche spiegazione di qualche lezione nuova sono a tua disposizione. "

Sorrisi. Ma mi rabbuiai subito dopo. Saguru si preoccupa più di quanto lo facci Kaito a volte. Stavo per rispondere al messaggio quando il telefono cominciò a suonare. Sorrisi allegra e quasi mi misi ad urlare e saltellare per casa. Kaito. Finalmente!

- Pront..-

-ERA ORA! MA CHE STAVI FACENDO?- 


- Nulla nulla... stavo solo scrivendo un messaggio a Saguru

- E per quale ragione?- 

- Perché si è offerto in modo gentile di farmi ripetizioni e di prestarmi gli appunti delle materie spiegate oggi. E poi mi ha chiesto come stavo-

All'altro capo del telefono sentì Kaito borbottare qualcosa di incomprensibile, e fui molto tentata di chiedergli cosa diceva, ma poi ci ripensai. Probabilmente nemmeno parlava con me.

- Sei uscito da scuola?-

-Eh?-

-Bakaito! Sei uscito? -

- Ahh, no. Sono in terrazzo. Ho scordato il pranzo e poi non posso uscire. Ricordi? Siamo in punizione-

- Cavolo è vero! bè almeno oggi non devo faticare-

- ah, ah. Comunque nel pomeriggio, appena uscito vengo a farti visita ok?-

-Un secondo.-

Misi la mano sul microfono del telefono e cominciai ad esultare ad alta voce. Non è la prima volta che Kaito viene a farmi visita, ma oggi visto che nemmeno domani
andrò a scuola potremmo fare quello che facevamo da piccoli! Qualcosa vecchio stile!

- AOKO! CI SEI?- 

- Ahh! si si  ci sono! Stavo...ecco...Si! stavo solo sistemando i piatti! -

-i piatti?-

-si si! comunque per il pomeriggio va bene! Potremmo fare qualcosa come hai vecchi tempi! tipo...Pizza, divano e film! Ti va?-

- Si perché no. La pizza la porto io!-

- Va bene!-

- Ora devo rientrare Aoko, ci vediamo dopo!-

-si!-

Ero al settimo cielo! Finalmente io e Kaito da soli, davanti ad un bel film, senza nessun problema...almeno si spera!.
Mi precipitai al piano di  sopra e cominciai a sistemare la mia camera...sembrava che ci fosse passato un'uragano!

POV KAITO
Non appena chiusa la telefonata con Aoko sorrisi come un'ebete. Ok, mi rendo conto che non sia il momento migliore per fare qualcosa di divertente con Aoko,in quanto la sua vita è molto a rischio, ma il fatto di essere ,FINALMENTE, io e lei da soli senza Saguru o Akako, mi riempiva il cuore di gioia.Scesi le scale con molta calma, effettivamente era suonata da si e no dieci minuti la campanella ed io me la stavo prendendo con molta calma. Ma mi fermai istantaneamente. Akako e Saguru. Dovevo parlare con loro due. Mi devono spiegare perché mi aiutano a proteggere Aoko, cosa ne sanno loro di pandora, e cosa principale: Come sapevano che Aoko corresse un grave pericolo  prima di me. Entrare in classe ora sarebbe inutile. La professoressa mi sbatterebbe fuori d'aula senza pensarci due volte. Dopo quest'ora le lezioni saranno finite ed io fermerò sia Akako che Saguru. Mi sedetti su uno scalino aspettando il suono della campanella, ma il mio sguardo cadde su qualcuno di terribilmente irritante al momento. Masairo Sashimoto. Mi alzai istantaneamente e mi nascosi dietro ad un pilastro, era in compagnia di due ragazze, molto belle sicuramente, ma che si vedeva non avessero la nostra stessa età. Per un fortunato casa Masairo si fermò proprio davanti a me e cominciò a parlare.

< Scusami...ho un pò di sete andresti a prendermi un bicchiere d'acqua?>

< Nessun problema Masair-kun! >

una delle due ragazze si allontanò velocemente mentre l'altra gli si aggrappò ad un braccio

< Allora Tesorino...cosa facciamo di bello stasera? >

< Tutto ciò che vuoi cara.>

< Ma non dovevi vederti con la figlia dell'ispettore citrullo Nakamori? >

< No, oggi no. Tanto meglio.E' una ragazzina insopportabile. Quando siamo usciti l'ultima volta non ha fatto altro che parlare. >

< AHAHA volevi facesse altro? >

< Ovvio che si. Ma non l'ha fatto ed ora devo giocare al ragazzo buono e gentile. >

< Puoi sempre scaricarla. >

< Si sarebbe un'idea, ma voglio vedere se continuando così arriverò al mio scopo ugualmente >

I due risero. Io stringevo i pugni così forte che le dita mi facevano male. Uscì dal mio nascondiglio proprio quando l'altra ragazza tornò. Appena mi vide rimase a bocca aperta e cominciò a fissarmi, e così anche gli altri due mi notarono. Masairo e l'amica erano tranquilli, ed anzi lei si staccò da lui che riprese a fare il suo solito faccino.

< Kaito! Che bello ved..>

< Sta zitto.>

Alzai lo sguardo e quasi non vidi Masairo congelarsi sul posto.

< Ora sentimi bene. Non m'importa perché hai adocchiato Aoko in questo modo. Non m'interessa perché le hai fatto credere per tutto questo tempo qualcosa di fasullo.
Ma ti avverto. Osa anche solo toccare un capello di Aoko e giuro su  mio padre che ti vengo a prendere e ti spacco la faccia. Chiaro il concetto? >

Masairo rimase immobile impassibile. Annuì solo leggermente. Io rimasi a guardarlo, avevo ancora i pugni serrati, così li misi all'interno delle tasche dei pantaloni e riacquistando la mia Poker Face lo guardai e gli sorrisi.

< Buona giornata Sashimoto. >

Mi voltai e cominciai a camminare verso la mia classe, feci anche un conto alla rovescia iniziando da cinque prima di arrivarci, e appena arrivai alla classe la campanella suonò. La prima ad uscire fu la professoressa e dietro di lei uscirono anche tutti gli altri. Fermai subito Saguru e Akako, che mi guardarono con sopracciglio alzato.

< Luna storta Kuroba? >

< Sedetevi. Mi dovete delle risposte. >

Loro si guardarono, e probabilmente capendo che avevo i nervi a fior di pelle di sedettero annuendo. 



* angolino d'autrice*
Eccomi qua finalmente! Ecco il nuovo capitolo che spero gradirete! Non ho molto da sire quindi lascio a voi la parola! 
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Capitolo 20
*** cap. 20 ***


POV KAITO.
Una volta che Akako e Saguru si sedettero io li imitai e mi misi davanti  a loro, ormai in classe eravamo rimasti solo noi tre. 
< Allora? >
Saguru ed Akako si scambiarono uno sguardo d'intesa.
< Quando ci siamo "scontrati" la priva volta io non ero venuto fin qui per te. A dire il vero non ero venuto qui da Londra per acciuffarti come ho invece detto a mio padre e all'ispettore. Ero venuto qui per dare la caccia a un criminale molto più pericoloso di te, un'assassino. Un'uomo senza scrupoli disposto a fare di tutto pur di arrivare al suo obiettivo. >
< Si ricordo. Mi pare si chiamasse Spider. >
< Esatto. Ma il suo vero nome è in realtà Gunter von Goldberg II. Fa parte di un organizzazione che ha soci e luoghi d'appoggio in tutto il mondo. Tutti sono i sottoposti di tutti ed il vero capo non si è mai scovato. Tuttavia le varie volte in cui abbiamo catturato uno dei tanti "collaboratori" se così vogliamo chiamarli, ci portavano sempre al suo nome. Da quello che so quest'uomo vanta una grande stima da parte del suo capo che gli permette di fare ciò che vuole, sia per, che non, conto dell'organizzazione. >
< Ok ma tutto questo cosa centra con Aoko? >
< Te l'avevo già detto che Spider seguiva la tua migliore amica no? >
< Si me l'hai detto, ma questo non spiega perché la spiano o cerchino di attentare alla sua vita. Che io sappia Aoko non ha una vita segreta come io te Akako.>
< Vero. Ma ha qualcosa che loro cercano disperatamente. >
Impallidì immediatamente. Se quest'uomo era lo stesso che aveva ucciso mio padre, e mio padre era stato ucciso perché vicino al ritrovamento di pandora, questo voleva dire che...
< Mi state dicendo che quei tizi sanno che la gemma di pandora c'è l'ha Aoko?!>
Saguru ed Akako si guardarono ed annuirono contemporaneamente. Mi appoggiai con un sospiro allo schienale della sedia con le braccia dietro la testa, questo è assurdo. Anche se la pietra c'è l'aveva Aoko, ed era certamente il suo nuovo ciondolo su questo ormai non si può discutere, come avevano fatto a capire che la possedeva ancora, o meglio, di nuovo Nakamori? Avevano fatto di tutto per fargli credere che loro non l'avessero più, mio padre e la madre di Aoko avevano dato la vita per questo scopo. Allora come era possibile? Spalancai gli occhi. un'illuminazione. Se non avessero mai creduto a ciò che il signor Nakamori aveva detto? Se fosse così allora,la morte di mio padre era solamente una "copertura", in effetti mio padre era vicino al "ritrovamento di pandora" e così l'avevano fatto fuori, ma se non fosse così? Se invece l'avessero ucciso perché aveva scoperto i loro piani? Se l'avessero ucciso perché aveva capito che i Nakamori erano ancora in pericolo? Se così fosse la messa in scena dell'incidente durante il numero magico avrebbe un senso. Questa organizzazione non si è mai disturbata di coprire più di tanto i suoi delitti, mentre con mio padre avevo usato molte energie. Lo spettacolo, le prove fornite ai poliziotti, il corpo identificato come mio padre, danneggiare i suoi strumenti scenici. Perché ordire tutto questo se per non far credere che l'avessero ucciso perché in mezzo ai loro piani? 
< A cosa pensi Kuroba? >
< mmh...Stavo pensando, io ho i miei motivi per volere la sicurezza di Aoko ma voi? >
< Aoko per me è una cara amica. In più di un'occasione mi è stata vicina, e mi ha aiutato anche con alcuni casi...e poi voglio catturare Spider senza avere altro sangue. >
E cos'altro aspettarsi da SONOILMIGLIORENESSUNDETECTIVEE'ALMIOLIVELLONESSUNOMIPUO'SUPERAREHAKUBA
< e tu Akako? >
< Devo un favore a te...e bè...credo che Aoko sia qualcuno che per me più si avvicina ad un'amica... per questo la voglio al sicuro.>
< FRENA! TU LA GRANDE STREGA AKAKO CONSIDERI AOKO TUA AMICA?!>
 < Non ho detto questo.>
< A ME SEMBRA DI SI! >
 < Io non direi proprio. >
< TU ED AOKO AMICHE?!? CHE SPETTACOLO ORRIBILE! >
< TU SEI UNO SPETTACOLO ORRIBILE! ED ANCHE SE FOSSE NON CI VEDO IL PROBLEMA! PREFERIRESTI FORSE CHE STESSI DALLA PARTE DI QUEL RAGNACCIO? >
< COSA STAI DICENDO AKAKO- CHAN?!>
< ESATTO COSA STAI DICENDO AKAKO-C....CHAN?!?! HAKUBA MA CHE?!>
 Saguru rimase senza parole. Arrossì di colpo e si voltò dalla parte opposta della stanza e la stessa cosa fece Akako. Non ditemi che..che..CHE QUESTI DUE SONO DIVENTATI AMICI! 
< Ora basta. Io me ne vado. Mentre siamo qui a chiacchierare Aoko deve essere protetta. Voi vedete di pulire queste aule. Tra poco dovrete andarvene. >
< Sono d'accordo con te Akako. Vado a prendere le scope. >
li seguii entrambi con lo sguardo fin quando non sparirono dietro alla porta. 
<...che giornata assurda. >

POV AOKO
E' normale essere nervose se devi solo rivedere il tuo migliore amico? Si giusto? Alla fin fine è normale, insomma tutti sarebbero nervosi se dopo tanto tempo facessero qualcosa vecchio stile con il proprio migliore amico, magari proprio con quel migliore amico che non vedi da tanto tempo per diverse ragioni, quel migliore amico che c'è sempre per te, quello presuntuoso, stupido, che ha paura dei pesci, che riesce a farti innervosire in un momento, ma a farti sorridere sempre, quello che ti fa ridere anche se non c'è, quello che tifa desiderare di scendere dal letto la mattina quello che.....quello che mi sa che ho esagerato. Si Ok, sono innamorata di Kaito, ma lui non lo è di me, fra di noi non potrà mai esserci qualcosa in più della semplice amicizia. Guardai l'orologio e mi sistemai ancora la maglia color verde acqua, erano le quattro a quest'ora Kaito e Saguru dovevano sicuramente finito di pulire. Sono così agitata che vorrei mangiarmi le unghie fino a non averne nemmeno più. Strinsi istintivamente il ciondolo di mamma, mi tranquillizzai subito, era come se la mamma fosse dietro di me e mi dicesse "sta tranquilla, andrà tutto bene", presi un profondo respiro e sorrisi, presi il pacco di patatine e cominciai a metterle dentro al contenitore di vetro. sistemai il lettore dvd e tornai in cucina per prendere da bere, ma il suono del campanello mi distrasse. O mio dio. Doveva essere Kaito. 
:- Ok Aoko. Calmati, sangue freddo. E solo Kaito il ragazzo perfetto di cui ti sei innamorata, non devi essere nervosa, anche se per molti questo sembrerebbe un'appuntamento. -:
sta zitta stupida vocina nella mia testa.
Aprì la porta con un largo sorriso, ma mi morì praticamente in volto. Non era Kaito. Era Akako.
< Akako? che ci fai qui? >
< Sono venuta a trovarti. mi hanno detto che ti sei fatta male e così ho pensato di venire a farti un saluto. >
< Ehmm, ok. Ma non l'hai mai fatto fino ad'ora. >

< A si certo! Entra pure! >
< Grazie. Hai una casa molto carina. >
< Grazie.>
Chiusi la porta alle spalle di Akako e mi voltai a guardarla. Non era mai successo fino ad'ora che lei venisse a trovarmi a casa per una semplice visita. 
< Akako c'è un motivo particolare se sei qui? oltre alla visita? >
< In realtà si...volevo parlarti. >
< A me ?>
< Se avessi voluto parlare con qualcuno che non sei tu non sarei qui. >
< O si hai ragione. Prego accomodati. >
< Aspettavi qualcuno?>
< Si, Kaito, dovrebbe arrivare a momenti. >
< Ah...aloora passo un'altra volta. >
< Cos? NO! RIMANI! Prima che Kaito arrivi ci vorrà un bel pò. >
< Ok...>
< Allora? che volevi dirmi? >
Akako si sistemò sul divano la gonna, e poi cominciò a guardarsi in giro con fare imbarazzato
< Si, io, volevo dirti grazie. >
< Per cosa? >
< Vedi, non so se ricordi, ma un pò di tempo fa ti dissi che dovevo ricambiare un favore a Kaito, ecco il favore di cui parlavo e quando lui mi ha fatto capire quanto i sentimenti che provi e che fai provare agli altri siano importanti, e bè all'inizio non avevo capito, ma quando ho visto a voi due così legati nonostante litigaste ogni tre per uno..ho capito cosa intendeva. Per questo ti ringrazio, inconsciamente mi hai fatto capire qualcosa di molto importante. >
< Akako ma non dovresti ringraziarmi. Hai fatto tutto tu, io non ho fatto nulla che non facessi già in precedenza, ed anche se fosse..bè..tra amiche è normale no? >
< Amiche? Tu mi consideri amica anche se a scuola ti ho dato il tormento? >
< Si, perchè oltre a questo mi hai anche difesa. E gli amici più veri si vedono nel momento del bisogno. E tu c'eri. >
< Oh...Aoko..>

< Stupida! Queste sono lacrime di felicità! >
A quelle parole mi bloccai e la guardai. E sorrisi. Akako si comporta tanto da ragazza superficiale ma non lo è assolutamente, anzi, è una persona molto sola che cerca solo qualcuno con cui sfogarsi. L'abbracciai forte e qualche lacrima scese anche a me.
< Sono contenta che siamo amiche Akako! >
< Anch'io! >
straordinariamente ricambiò il mio abbraccio anche lei. Rimasimo in quella posizione finché entrambe non versammo anche l'ultima lacrima. Poi si sistemò il trucco e si alzò.
< Si è fatto tardi,e meglio che vada. Chissà che pensieri potrebbero venire a quell'idiota se ci vedesse così! >
< Già hai ragione, ma appena se ne va lui ti chiamo ok?>
< SI! Cioè voglio dire, si. Certo. >
< A dopo Akako. >
< A dopo Aoko.> 
Quando chiusi la porta di casa dalla finestra del soggiorno continuai a salutarla fin quando non sparì dalla mia vista. Questa giornata a casa stava facendo più di quanto mi aspettassi! Guardai l'orologio e notai che erano le cinque meno un quarto..che strano..Kaito dovrebbe già essere qui. Forse è andato a casa a cambiarsi..mi misi seduta sul divano e cominciai a tamburellare con un piede e mi misi con la faccia sulle mani. Dopo mezz'ora cominciai a bere un pò di coca cola. Dopo un'ora cominciai a mangiare qualche patatina. Dopo un'ora e mezza cominciai a giocare con la stoffa della benda. Dopo due ore mi sdraiai sul divano. E andai avanti a fare queste cose a ripetizione finché non si fecero le nove. Le lacrime cominciarono a rigarmi il volto così presi il telefono e chiamai il numero di Akako.
- Kaito se ne è andato ora? -
- Se fosse venuto te lo saprei dire...Mi ha dato buca. Di nuovo. -
- COSA? Ehm scusa Aoko devo staccare ti richiamo domani. Scusami ancora- 
Akako non mi diede il tempo di finire la frase che mi chiuse il telefono in faccia. Grande. Giochiamo tutti a facciamo ridere e poi star male Aoko. E' gratis! Chi vuole si unisca tranquillamente. Mi alzai con in mano la ciotola di patatine e mi diressi in cucina, ma il campanello mi fece cambiare strada. L'aprì con ancora le lacrime agli occhi, ma quando la spalancai completamente i miei occhi si sbarrarono così come la mia bocca.
< SCUSA! E CHE OGGI A SCUOLA MI HANNO RIEMPITO TUTTI COSI' TANTO LA TESTA DI CHIACCHERE CHE ME NE ERO SCORDATO! MI DISPIACE GIURO CHE QUESTA E' L'ULTIMA VOLTA IN ASSOLUTO CHE SUCCEDE! >
Sorrisi a quella scena di un Kaito con le mani giunte che mi chiedeva scusa, buttai, letteralmente, le patatine per terra e mi fiondai ad abbracciarlo.
< BAKAITO! PENSAVO NON VENISSI PIU' ! >
< Scusa Aoko..>
< Non importa. Anche se tardi te lo sei ricordato! Ti sei ricordato di me! >
< Ma cosa dici sciocca? Io non potrei mai dimenticarmi di te. Mai. >
 

 

Angolino d'autrice
ED ECCOMI DI NUOVO QUI! E si sono tornata, Vi prego di scusarmi se ci ho messo tanto a tornare ma ho avuto rotto il computer per l'ennesima volta, e la mia pendrive non mi è venuta esattamente incontro. Tuttavia sono riuscita a finire di scrivere questo capitolo ed anzi scusatemi per l'ora tarda. Spero comunque che la tanta fatica fatta sia valsa la pena e che il capitolo vi piaccia! Alla prossima!
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Capitolo 21
*** cap. 21 ***


POV KAITO
Sono a casa da Aoko da circa due ore, ormai si era fatto tardi, ma non voglio ancora  tornare a casa. Era da tanto tempo che non facevo qualcosa di normale. Non con Aoko comunque, da quando ho scoperto chi era mio padre davvero ed ho preso il suo posto, non ho fatto altro che mentirle. Ed ogni volta era sempre più difficile, anche se lei non sa della mia seconda vita, è sempre stata capace di capire quando mentivo, per questo era dura...sopratutto perché quando lo faccio abbassa il capo, il sorriso che di solito adorna sempre il suo viso sparisce e gli occhi si velano di tristezza. Ogni volta che la vedo in quel modo mi verrebbe voglia di dirgli tutta la verità. Di smettere una volta per tutte con queste bugie. Ma non potevo, non più almeno. Ora Aoko corre il doppio dei rischi se sapesse della mia doppia vita. E' una cosa impossibile ora. Sospirai appoggiandomi allo schienale del divano dov'ero insieme ad un'Aoko assorta completamente da uno stupido film d'amore, i pop-corn, o quello che rimaneva dei pop-corn, erano già finiti praticamente tutti in quanto in ogni momento di noia assoluta per me ne lanciavo alcuni ad Aoko che ricambiava il gesto. Ed ogni volta che mi guardava strafottente per lanciarmi un cuscino o appunto un pop-corn mi sembrava di vedere accanto a lei una piccola Aoko con i capelli ancora più arruffati, un buffo pigiama rosa con i coniglietti, le guance di un rosa molto chiaro ed un sorriso perenne; ed accanto a quella "visione" c'era un piccolo Kaito, molto ma molto figo, con un pigiama blu scuro che la guardava in maniera dubbiosa ma che rideva con lei per ogni cosa. Ora invece osservo come le sue dita sottili stringano e distruggano quel piccolo  fazzolettino, come le sue iridi azzurre siano puntate sullo schermo e come il suo labbro inferiore stia soffrendo per quanto con i denti lo stia torturando. Sorrisi a quella scena, era davvero buffa. Se penso che per poco le sarebbe potuto succedere qualsiasi cosa. Quando era uscito da scuola ero andato dritto a casa per riordinare le idee e dormire, così mi ero addormentato e avrei continuato a dormire tranquillamente se Akako non mi avesse svegliato ricordandomi di dovermi vedere con Aoko. Mi ero vestito in pochi secondi ed avevo corso fino a casa di Aoko, non appena arrivai mi guardai attorno per vedere qualche traccia di Saguru e di Akako, ma sicuramente si erano entrambi affidati al fatto che Aoko era con me e quindi non l'avevano sorvegliata. Strinsi forte i pugni in quel momento rendendomi conto che per un mio errore in quel frangente di tempo dove Aoko era completamente sola sarebbe potuto accaderle di tutto. Ora mentre sono su questo divano mi rendo finalmente conto di quanto Aoko sia importante come amica. Se le fosse successo qualcosa perchè io non ero con lei non me lo sarei mai perdonato. 
< Era davvero un bel film vero Kaito? >
Spostai lo sguardo su Aoko che era davanti al lettore dvd.
< Per  nulla. Era noioso>
< Questo lo dici perché sei una persona davvero insensibile. >
< Cosa dici? Io sono molto sensibile! >
< No non è vero>
< Si invece!>
< NO. >
< SI.>
< NO. >
< SI. >
< HO DETTO DI NO! BAKAOKO!>
< COME MI HAI CHIAMATO BAKAITO?>
 La guardai e scoppiai a riderle in faccia. Aveva le guance gonfie e rosse, le sopracciglie aggrottate e la bocca storta. Era l'espressione più buffa che io abbia mai visto. 
< Ma cosa c'hai ora da ridere? >
< Sei troppo buffa con quell'espressione Aoko! >
< NON E' VERO! >
Risi ancora più forte e per le risate mi dovetti tenere la pancia. Anche se il tempo passa io e Aoko rimaniamo comunque quei due bambini che ridevano sempre, eravamo quei due bambini che non permettevano alle bugie di entrare nella loro amicizia, che non permettevano a nessuno di rovinarla. Smisi di ridere solo quando notai il volto di Aoko arrossarsi incredibilmente prendere le bottiglie disposte sul tavolino del soggiorno ed avviarsi in cucina. Che le prende?
< Aoko? >
< Ehi..tutto ok? >
< Come? Oh sisi certo! >
< Allora perchè  sei tutta rossa e perchè non mi guardi in faccia? >
< Bè ecco, è perchè si è fatto tardi ormai, e bè...si insomma...volevo sapere se...ecco volessi rimanere a dormire qui...>
Guardai Aoko con in viso una faccia di puro stupore...rimanere qui? A dormire? Con A-a-a-oko da soli in casa?? Mi sentì avvampare ed ebbi l'impressione di essere estremamente felice della sua richiesta, anche se ho una specie di..."formicolio" allo stomaco e la gola secca. Devono essere stati i pop-corn.
< NON FARE QUELLA FACCIA! Da bambini dormivi sempre qui..>
< Si ma da quando eravamo bambini è passato un bel pò di tempo non credi? >
< Si ma sei comunque il mio migliore amico, Te lo chiedo perchè sei una persona di cui ci si può fidare e perchè so che non mi faresti nulla...e poi... e da un paio di giorni che non mi sento tranquilla a stare sola... proprio per niente. >
< Hai paura di rimanere sola a casa di notte? >
<..In un certo senso...>
Sorrisi consapevole. Sicuramente anche se io e suo padre gli avevamo raccontato la storia dei bambini la cosa doveva ugualmente traumatizzata, è normale sentirsi insicuri in una situazione simile. Anche se lei non sa in che situazione si ritrova.
< E va bene allora. Ma non ho il pigiama>
< Puoi metterne uno di mio padre. Non credo che a lui dispiaccia se lo metti tu. >
La guardai annuendo e con un sorriso un pò forzato. Magari al signor Nakamori non dispiaceva ma a me si, il padre di Aoko aveva un gusto terribile nel vestirsi. 
< KAITO! Ecco tieni, non ho trovato di meglio mi spiace!>
< Non  fa nulla. >
< Bene, allora vado a mettere il mio ok? >
Annuì e mentre lei  saliva le scale io guardai meglio qel pigiama. Porca miseria! Era disgustoso! Era un pigiama verde con non so quale figura disegnata sulla parte destra. Abbassai la testa scoraggiato. Roba da matti, con che coraggio dormiva con questo schifo a dosso? 
< Ehi...ma come?Non ti sei ancora messo il pigiama? >
Mi voltai a guardare Aoko e la vidi indossare una camicia da notte che gli arrivava al ginocchi color celeste, con una vestaglia aperta sul davanti bianca. O mio dio. Mi voltai di scatto guardando altrove col viso completamente in fiamme. Non l'avevo mai vista indossare un pigiama del genere. Cavolo perchè mi sento il cuore a mille? 
< Kaito? Stai bene? > 
< Si si. Vado in bagno a cambiarmi! >
< Eh? Ah si, va bene..>
Corsi in bagno e mi misi una mano sulla bocca e l'altra sul petto. Ho il cuore che va troppo veloce, il corpo è in fiamme, la gola è secca e mi sembra di tremare. Ma che diamine mi prende? Cavolo. Quando mi ritorna in mente l'immagine di Aoko in quella camicia da notte mi piego in due per il dolore alla pancia, come se degli elefanti ci camminassero dentro. Ma che cavolo. Che davvero quei pop corn mi abbiano fatto male? O forse è stata qualche bibita? Decido di darmi una rinfrescata al viso e di non pensarci. Una volta fatto mi metto il pigiama orrendo ed esco dal bagno. 
< Alla fine sei uscito eh. Ti sei sentito male? >
< Più o meno..ma cosa stai facendo? >
< Tu cosa mi vedi fare idiota? Pulisco no? Se dovesse tornare mio padre e vedesse tutto questo macello mi ucciderebbe >
< Ah allora ti aiu..>
Venni interrotto dal telefono guardai stranito Aoko, come a chiederle se fosse il suo e lei negò col capo. Mi diressi allora verso lo zaino e presi il mio.
< Ma chi è a quest'ora? >
< Non so.>
Aprì il telefono e risposi.
- Pron.. -
- La tua amica Aoko ha davvero un bel pigiamino. Ed ancora un più bel corpo.-
Mi pietrificai all'istante mi staccai il telefono dall'orecchio e guardai il numero. Sconosciuto. 
- Chi sei? -
- Chissà come dev'essere condividere lo stesso letto con la tua amica-
- Razza di bastardo. -
- O non scordarti. Il letto che intendo io è quello di morte. Molto presto sia lei che tu. Finirete allo stesso modo. -
- Che cos...! PRONTO?!PRONTO?!-
chiusi il telefono e cominciai a guardarmi intorno col cuore che batteva più forte di prima. Che avessero intenzione di farci saltare in aria come avevano fatto con mio padre? o che volessero ucciderci come avevano ucciso la madre di Aoko? In questo caso però dovrebbero già essere entrati in casa. Ma per fare entrambe le cose devono essere entrati quando io non ero ancora arrivato qui. Maledizione. 
< AOKO! >
< Si dimmi>
< Qualcuno è entrato qui prima che arrivassi? >
<  Eh? >
< E' venuto qui qualcuno? >
< Mmmh...Oh si per le quattro circa è venuta Akako...perchè? >

< Si...non capisco Kaito che succede. >
Maledizione. Presi subito il mio telefono e chiamai immediatamente Akako. Spero vivamente che sia stata lei a venire a far visita ad Aoko altrimenti dovevamo uscire subito.
- Ma guarda un pò. Mister ti chiudo il telefono in faccia Kuroba che mi cerca sai se...-
- Sei venuta a casa di Aoko nel pomeriggio? -
- Eh? Perchè me lo chiedi?-
-  Rispondi!-
- Si! Si sono andata a casa di Aoko! Perchè? -
- Ho ricevuto una chiamata strana e..-
Il mio sguardo cadde erroneamente fuori dalla finestra e vidi un'uomo in piedi davanti alla casa di Aoko, mi nascosi dietro una tenda e lo guardai attentamente. Poi vidi che estraeva  un qualcosa con una luce rossa che lampeggiava e la lanciò vicino alla finestra mi abbassai per vedere meglio di cosa si trattava e capì...Buttai il cellulare per terra e corsi nell'altra stanza a prendere Aoko. 
< AOKO!  >
< Kaito, ma si può sapere che ti...KAITO MA CHE FAI! NON POSSIAMO USCIRE SONO IN PIGIAMA! KAITO!>
Presi per mano Aoko e aprì la porta di casa cominciando a correre, dopo pochi minuti dietro di noi sentimmo una forte esplosione. Cavolo! Quelli lì avevano davvero intenzione di farci saltare come mio padre. Mi guardai intorno cercando quel tipo, ma non lo vidi. Dopo averla lanciata se ne doveva essere andato via subito. Mi voltai a guardare Aoko era seduta a terra con gli occhi pieni di lacrime e la bocca spalancata. Ma non emetteva un suono. Nemmeno uno. Mi preoccupai subito e mi abbassai al suo livello. Non aveva mai vissuto una cosa del genere e doveva essere sotto shock, ma poteva anche essersi ferita in fin dei contiera lei dietro di me. 
< Aoko! Aoko! AOKO! RISPONDIMI! >
< C-c-c-c-cos-a-a-a-a...? >
< Aoko tranquilla andrà tutto bene ok? Ci sono io con te! >
Aoko spostò  lo sguardo dalla casa a me, e in un attimo mi si buttò  a dosso. Piangeva e singhiozzava quasi silenziosamente come se avesse paura di emettere un suono.
< Shh. Va tutto bene Aoko. Va tutto bene. Ci sono io con te. >
Mi voltai nuovamente verso la casa ancora in fiamme e guardai come le fiamme cambiassero colore a ogni schioppettio del legno che bruciava. Giuro che se becco quello che ha ridotto Aoko e la sua casa in questa maniera, a costo di finire in galera, gli spacco la faccia con le mie mani.
POV AOKO
Casa mia era in fiamme. Io ero con quella camicia da notte color celeste e quella stupida vestaia bianca, ancora aperta,seduta su un'auto della polizia mi levavano qualche scheggia di vetro dal viso o dalle gambe. Mentre facevano quell'operazione. Io non sentivo nulla. Completamente nulla. Ero lì che guardavo la mia casa piena di fumo. Davanti ad essa c'erano macchine della polizia e ambulanze e Kaito con mio padre,Saguru ed Akako. Tutti li. mentre io avevo ancora il volto coperto di lacrime, quando io soffrivo terribilmente, perchè quella era casa mia. Era la casa mia e della mia mamma. Ricordo che prima che morisse mi metteva a letto mi rimboccava le coperte e mi diceva che fino a quando ci fosse stata lei e papà non mi sarebbe accaduto nulla di brutto. Ricordo io e lei giocare con le bambole in soggiorno, o cucinare qualche dolce da portare poi a papà. Quella che stava andando in fiamme non era solo una casa di un'ispettore e di sua figlia. Era la casa di un'ispettore sua moglie sua figlia, era una casa piena di ricordi ed ora stava bruciando. 

Non rivolsi nemmeno uno sguardo ad Akako. Ero troppo concentrata a vedere come i pompieri entrassero nella mia casa.
< Come ti senti? >
I pompieri uscirono quasi subito andando  a prendere qualcos'altro per spegnere le fiamme. 
< Non è stata la serata che ti aspettavi vero? >
Sono usciti di nuovo. Stanno portando fuori ciò che si è salvato. 
< Mi dispiace..>
Alcuni vestiti di papà..
< Non doveva accadere..>
Alcuni miei vestiti..
< Sono sicura che la casa dove andrete a vivere adesso sarà più sicura di questa.>
Il porta gioie della mamma...Aspetta...IL PORTAGIOIE DELLA MAMMA! LA COLLANA! IL CIONDOLO! DOV'E' ? DOV'E'?E' vero! L'ho lasciato in camera mia quando mi sono cambiata. Mi alzai di scatto e cominciai a correre verso la casa, spintonai molti pompieri e poliziotti, ad alcuni gli passai proprio sotto.
< NON PUO' ENTRARE SIGNORINA E' PERICOLOSO SI FERMI! >
< AOKO COSA STAI FACENDO?! TORNA SUBITO QUI!>
< BAMBINA MIA FERMATI! >
Kaito e mio padre urlavano dietro di me ma non m'importava. Volevo riavere la collana della mamma. Volevo che quel ricordo rimanesse con me. Lo volevo trovare prima che lo facesse qualcun'altro. Era  qualcosa di mio che dovevo riprendere da sola. Andai in camera mia e mi buttai a terra a cercarlo. Deve essere qui.
< Aoko! Che fai torniamo subito fuori èpericoloso qui! >
dov'è? dov'è? DOV'E'?
< Aoko! Andiamo! >
dov...ECCOLO!
< TROVATO! >
Mi voltai verso Kaito e lo guardai con un piccolo sorriso tirato ancora per terra in ginocchio.
< L'ho trovato Kaito. >
< Cosa? >

< Aoko...>
< Dove andrò Kaito? La mia unica certezza è sempre stata questa casa. Scorderò la mia mamma? Perchè tu quello che ricordo di lei e qui.>
< Aoko...>
< Kaito..io..ho paura. Ho davvero paura. >
< Ehi! No Dai!...shh. Andrà tutto bene Aoko. Tranquilla. Se sarà necessario dormirai a casa mia e non preoccuparti la tua mamma è sempre con te. La ricorderai sempre. Non puoi scordarla. Però adesso dobbiamo uscire. Una volta fatto ti prometto che risolveremo tutto insieme ma adesso vieni fuori dai! >
Annuì leggermente ed uscì da quella casa con lui. Kaito. Lui c'è sempre per me, oggi sarei morta senza di lui. Kaito. Grazie di esserci.



angolino d'autrice
Ed eccomi di nuovo qui,come promesso!!! spero che il capitolo vi piaccia quanto è piaciuto a me scriverlo! 

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Capitolo 22
*** cap.22 ***


POV KAITO
Eravamo appena usciti nuovamente dalla casa di Aoko, la stavo tenendo per mano ed avevo faticato parecchio per riportarla fuori. Era sconvolta e ciò che mi dispiaceva di più era che ad ogni foto o quadro bruciato o caduto a terra e quindi fatto a pezzi si fermava e versava silenziose lacrime, dalle sue labbra non usciva nemmeno un suono. Mentre scendevamo le scale mi ero voltato spesso per accettarmi addirittura che stesse davvero respirando e che non stesse trattenendo il fiato. Una volta usciti passammo davanti a tutti e Aoko lasciò subito la mia mano per attaccarsi al mio pigiama dietro alla mia schiena, abbassando il volto e tenendo la mano destra all'altezza del cuore, era la mano dove teneva il ciondolo alla madre. Una volta che lo fece misi le mani nelle tasche e continuai a camminare, se mi fossi concentrato ancora su questo suo comportamento come minimo avrei preso a pugni qualcosa. Non gli bastava aver preso la vita di mio padre per una stupida collana? Ora dovevano far passare tutto questo anche ad Aoko? Che cosa aveva fatto di così terribile lei da meritare tanto dolore? Nulla. Quando arrivammo davanti al padre di Aoko mi fermai e tenni gli occhi chiusi, so che se li aprissi finirei per perdere il controllo. Il volto di Aoko in lacrime, il dolore tangibile che provava quando ha trovato la collana, la paura di vedere la sua casa in fiamme, è ancora tutto lì. Se aprissi ora gli occhi mi sembrerebbe di vedere ancora quel bastardo dalla finestra e so che se succedesse colpirei qualcuno di non colpevole. 
< AOKO! TESORO MIO!  MA COSA TI E' SALTATO IN MENTE? LA CASA E' PERICOLANTE! TI SARESTI POTUTA FERIRE DAVVERO!> 
< M-m-mi di-spiace..>
Strinsi i pugni all'interno delle tasche. Lavoce di Aoko era incolore, impercettibile quasi, e dalla mano che era ancora aggrappata alla mia schiena la sentivo tremare. 
< NON FARLO MAI PIU'! HAI CAPITO? MAI PIU'> 
Quando non sentì più la mano di Aoko sulla maglia aprì di scatto gli occhi e mi voltai a guardarla, il signor nakamori era arrabbiatissimo con lei otre che molto preoccupato, e preso probabilmente da un'impulso di terrore di perdere anche l'ultimo membro della sua famiglia, la prese dalle spalle costringendola a guardarlo ma visto che Aoko non lo faceva cominciò a scuoterla dalle spalle. So che non avrei dovuto farlo, ma vedere Aoko senza difese mi fece scattare come una molla, la tolsi dalle mani del signor Nakamori e la strinsi tra le mie e dopo una fugace occhiata alle sue condizioni, dedicai a lui uno sguardo quasi omicida. 
< credo che basti così. >
Il signor Nakamori mi guardò tra lo sconvolto e l'incazzato, ma questo non era proprio il momento di perdere la testa. Noi sapevamo chi era stato, e sapevamo anche il perchè lo aveva fatto quindi ci aspettavamo una cosa del genere, ma Aoko no. Aoko è l'unico motivo per la quale la madre di Aoko ha dato la sua vita, l'unico per il quale io non gli dico della mia doppia identità, l'unico per cui il padre la tiene lontano dai guai. Ed è lei quella più colpita adesso. L'unica cosa di cui bisogna preoccuparsi e che non ne rimanga sconvolta o peggio ancora traumatizzata a vita, e il suo comportamento, per quanto dettato dall'amore che prova per lei, non è d'aiuto. Nemmeno un pò.
< Kaito. >
< Signor Nakamori. Dico davvero. Va bene così. Visto che mi sento in parte responsabile dell'accaduto credo sia meglio che lei ed Aoko veniate a stare da me e Ji, per tanto visto che qui io ed Aoko non abbiamo nulla da fare ci dirigiamo lì. >
Non gli diedi nemmeno il tempo di rispondere che ripresi Aoko per mano e voltai i tacchi. 
< Non perdete di vista la casa. E visto che ci siete controllate il giardino. Il bastardo ha lanciato la bomba da lì. >
< D'accordo. >
< State attenti mentre tornate. Può essere che vi seguono ancora.>
< che ci provino pure.>
Akako mi guardò quasi sconvolta. E Sabaru mi dedicò un'occhiata d'interesse. Tsk. Pensano davvero che mi spaventerei se quelli lì ci attaccassero di nuovo? O pensano sul serio che io gli permetterei di far soffrire ancora Aoko? No. Se solo quei Bastardi si azzardavano ancora ad avvicinarsi, due carte da gioco piantate nella testa non gliele avrebbe tolte nessuno. Finchè colpivano me andava tutto bene. Ma se attaccavano o prendevano di mira Aoko era tutta un'altra discussione. Non gli avrei permesso di portarmi via un'altra persona a me cara. Non mi sarei fatto togliere anche quell'ultima famiglia che avevo. Non se ne parlava. Alle mie spalli sentì un piccolo rallentamento e mi resi conto di aver ripreso a camminare verso casa mia con un passo troppo svelto, e che ovviamente Aoko non riusciva a starmi dietro. Mi fermai subito e appena lo feci sentì Aoko cadere a terra, mi voltai subito e mi precipitai davanti a lei.
< Aoko! Va tutto bene? Ti sei fatta male? >
Aoko era caduta sul sedere, quindi il suo viso , se l'avesse alzato, avrei incotrato sicuramente i suoi occhi.
< Aoko? Per favore rispondi! >
In quel momento mi pentì amaramente di aver detto quelle parole, Aoko alzò il volto e quelle due perle azzurre dove di solito risplendeva una piccola luce, che trasmetteva sempre una certa sicurezza e tranquillità, quelle due perle che di solito si fissava a guardare quando lei non se ne accorgeva, quelle stesse perle che anche se spesso lo guardavano furenti, o tristi o disgustate lo rendevano felice, ora erano vuote. Come se al loro interno non ci fosse più quella scintilla che gli donava quel colore. Quella tranquillità che di solito vi ci leggeva dentro non c'era più. 
< Aoko! Ehi! Che cos'è questo sguardo? Dai ci sono io con te! Non succederà nulla! Non ti capiterà più nulla, andrà tutto bene! D'accordo? Ti fidi tu di me no? Lo sai che non ti mentirei mai! >
So che mentre pronuncio questa frase le sto già in parte mentendo, ma non posso vederla così. Non posso vedere l'unica cosa per la quale ancora non ho abbandonato la ricerca degli assassini di mio padre ridotta così. Non posso vedere la mia migliore amica, l'unica persona che...è come un raggio di luce in fondo al tunnel ridotta così. Non posso. Se penso che potrebbe rimanere per sempre così mi viene un groppo in gola, lo stomaco si stringe in una morsa dolorosa e il cuore perde battiti. No. Non può rimanere così. Non lo permetterò.
< Aoko! Mi hai sentito? Te lo giuro. Finchè io sarò vicino a te non succederà più nulla. Fin quando ci sarò io vicino a te tu sarai al sicuro! Te o giuro, non permetterò più a nessuno di ferirti in alcun modo! Promesso! Però adesso tu devi reagire! Non dici forse "AOKO E? FORTE PUO' FARCELA DA SOLA!"? Lo dici sempre giusto? Allora è il momento giusto per dimostrarmelo. >
Aoko sembrò riprendesi e quella luce che ho sempre visto, anche se più debolmente, sembrò tornare. Appena me ne accorsi mi rasserenai. Le sorrisi e una volta alzatomi allungai una mano per aiutarla. Anche se ancora non posso dirle tutta la verità so che posso aiutarla. 
POV AOKO
Quando Kaito mi allungò la mano mi sentì più sicura. Come se in quel momento mi stesse offrendo un appoggio sicuro, più solido di quello che ho avuto fino ad'ora da parte sua. Quasi spaventata dalla sua sicurezza, presi quella mano e appena lo feci mi tirò subito su.
< Andiamo a casa Bakaoko>
Sorrisi dentro di me, ed il solito calore nel petto cominciò a diffondersi. Solo Kaito è in grado di darmi questo genere di sensazioni. Solo Kaito riesce a darmi la sicurezza di cui necessito. Annuì leggermente e ad un passo sicuramente più lento di quello di prima ci avviammo.  Non appena arrivammo la prima cosa che vidi, non fu il solito salotto, ma Ji. che correva ad abbracciare Kaito.
< SIGNORINO KAITO! STA BENE VERO? NON HA NULLA DI ROTTO? O CIELO E' PIENO DI POLVERE! ORA LE RIEMPO SUBITO LA VASCA! O CIELO ERO TALMENTE PREOCCUPATO...E' SICURO DI STARE BENE VERO?> 
Kaito si voltò a guardarmi e dedicandomi un'occhiolino, e senza lasciare la mia mano, Finse di stare male e di avere una specie di mal di testa fortissimo, e così facendo mi cadde praticamente di sopra. Cosa che non mi fece assolutamente diventare un pomodoro! No assolutamente! Ed il mio cuore nemmeno per errore aveva preso ad accelerare talmente tanto da sembrare che fosse in una gara automobilistica! Ovviamente tralasciando questo sorressi Kaito, per un secondo pensai che davvero si sentisse male.
< Oh si Ji! Sono completamente rotto, ed ora che so che Aoko è al sicuro posso lasciarmi andare alla signora morte che mi aspetta da tanto tempo! Addio JI!> 
In quel momento il mio cuore perse un battito, so che stava scherzando ma dal suo tono sembrava essere serio al cento per cento. Così non appena si abbandonò completamente tra le mie braccia la casa si riempì di un particolare coretto.
< KAITO! >
< SIGNORINO! >
Io e Ji lo guardammo seriamente preoccupati e a quel punto Kaito Aprì un'occhio e scoppiò a ridere. Che stupido! Per poco non mi veniva un'infarto! Così alzai lo sguardo e lo lasciai cadere al suolo.
< AHIA! AOKO MA SEI IMPAZZITA?>
< AH! ADESSO IO SAREI IMPAZZITA? SEI TU IL BAKA CHE FINGE DI MORIRE NON IO! >
< IO STAVO SCHERZANDO! CAVOLO MI HAI FATTO MALE! >
< Pf. Tranquillo. Non credo che la tua testa sia più danneggiata del solito. >
< COSA HAI DETTO? > 
Poco prima che potessi rispondere sentimmo una risata quasi rilassata, e quando ci voltammo vedemmo ridere Ji sonoramente.
< Sono molto contento che entrambi stiate bene! >
Ji riprese a ridere ed io e Kaito ci guardammo e dopo esserci sorrisi cominciammo a ridere anche noi. E' stata la serata più brutta della storia, ma alla fin fine non posso dire che sia stata un disastro su ogni fronte. Ho ancora il ricordo della mamma ed anche se la mia casa non c'è più c'è ancora qualcosa su cui posso fare affidamento. E questo qualcosa è Kaito, è proprio vero che solo chi riesce a farti ridere anche quando vorresti piangere ha vinto qualsiasi cosa, anche se Kaito ha vinto qualcosa molto tempo fa. 




angolino d'autrice
AUTORIZZATI A VENIRMI A PICCHIARE TUTTI! Mi dispiace avervi fatto attendere a lungo e spero che questo capitolo vi possa piacere! Non prometto che aggiornerò con regolarità, altrimenti conoscendomi faccio come ho fatto in questo periodo "lo faccio dopo" e poi non lo facevo mai, quindi cercherò di aggiornare il più presto possibile. Comunque sia spero che il capitolo per quanto corto vi piaccia e che perdonerete alcuni errorucci! Detto questo vi invito come sempre a lasciare un commento e alla prossima!
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Capitolo 23
*** cap.23 ***


POV AOKO
Cominciai a rigirarmi nel letto infastidita dai raggi solari. Quando aprì gli occhi misi a fuoco ciò che mi circondava, questa non è la mia camera. Ero su un'enorme letto matrimoniale, davanti al letto avevo una cassettiera con attaccato un armadio alla destra di quest'ultimo c'era una porta, che visti i rumori, doveva dare al corridoio. La finestra su cui filtrava la luce era enorme con un piccolo balconcino, mi bastò guardare fuori da questa per capire dov'ero. Nella stanza degli ospiti di casa di Kaito. Mi misi a sedere e portandomi le ginocchia al petto mi misi le mani nei capelli. Ancora mi sembra assurdo quello che è successo ieri sera. Come è potuto succedere? Ma sopratutto perchè è successo? Se penso che sarei potuta davvero rimanerci secca. Se Kaito non fosse stato lì con me...anche se non ho ben capito come abbia capito ciò che è successo. So solo che un'uomo ha lanciato una bomba dal giardino e Kaito l'ha , fortunatamente, capito. Mi portai i capelli all'indietro e mi guardai allo specchio. SPAVENTOSA! Questo termine è un riduttivo! Gli occhi gonfi e le guance arrossate così come le labbra, mi rendevano il viso un enorme peperone con all'interno un palloncino che mi stava facendo gonfiare ancora di più. EH NO! Va bene la casa distrutta. Va bene la paura. Va bene la tristezza, ma io conciata così non mi posso far vedere da nessuno! Sopratutto da Kaito! ODDIO! Che figura ci faccio io? Mi alzai dal letto, come se avessi visto chissà quale terribile mostro, spalancai la porta e corsi immediatamente in bagno, mi sciacquai e lavai, la situazione era migliorata, ma non poi tanto da poter andare in giro acqua e sapone, una volta vestita andai nuovamente in camera e non appena dentro mi resi conto di un piccolissimo problema. Ieri sera quando Kaito mi ha trascinato fuori di casa avevo solo il cellulare in mano, ed ero riuscita a recuperare solo il ciondolo della mamma. Ciò vuol dire che non ho nulla. Ne vestiti, oltre a quelli che Ji mi aveva lasciato ieri con degli asciugamani, ne trucchi. Come diamine faccio? 
se chiamassi Akako?
Akako? SI! CERTO! Forse non siamo grandi amiche, ma in teoria stiamo provando a diventarlo e ieri sera mi è stata molto vicina. Presi subito il cellulare e composi il suo numero
- Pronto? -
- A-Akako!....E-h-ehm c-ciao! -
- Ciao! Ei, ehm va tutto bene? E' successo qualcosa? -
- Nono! Assolutamente, ma avrei bisogno del tuo aiuto..-
- Del mio aiuto? Per cosa?-
- Bè sono in delle condizioni orribili e mi chiedevo se tu potessi, insomma, prestarmi qualcosa per poter essere presentabile-
- Aspetta. Mi stai chiedendo di prestarti i miei vestiti?-
- Praticamente...-
- Sei a casa di Kaito?-
- Si -
- Sto arrivando...e mi porto anche la valigetta dei trucchi, non credo tu ne abbia.-
- Davvero Akako! O GRAZIE MILLE MI SALVI! -
- Va bene va bene. -
chiusi la telefonata dopo averla salutata mi misi a sedere nuovamente sul letto. e istintivamente presi la collanina. La misi davanti al viso e cominciai a scrutarla, non so perchè mi faceva sentire un pochino più tranquilla, presa dal momento mi sdrai lentamente con la schiena tenendo la collanina all'altezza del viso. E successe una cosa strana, appena passai davanti ad un raggio di sole la gemma all'interno della collanina cambiò colore. Mi alzai di scatto e la misi di proposito davanti alla luce. La gemma non solo cambiava colore ma si vedevano all'interno , esattamente ai bordi della gemma c'era una scritta, quasi impossibile da leggere "Vita fluxam. Curam eorum"...Era più o meno questa la frase. Non so nemmeno che lingua sia. Forse latino, non che mi interessi più di tanto, ma la cosa mi ha sicuramente lasciata sconvolta. Chi se lo aspettava di trovare una scritta "segreta", probabilmente la collana gliela doveva aver regalato qualcuno che voleva davvero bene alla mamma e gli aveva quindi anche inciso una dedica. Mi risvegliai dalle "deduzioni" quando sentì qualcuno bussare alla mia porta.
< Signorina Aoko mi scusi, è arrivata la signorina Akako per lei >
< Ji-kun, ti prego chiamami solo Aoko e grazie mille !>
< Si figuri sign- volevo dire Aoko-chan >
Appena Ji uscì dalla camera salutai allegra Akako.
< AKAKO! Questa è troppa roba per un solo giorno!>
< Non èmai stato detto che ti portavo dei vestiti per un solo giorno. E poi potrebbe succedere qualsiasi cosa in un solo giorno. Meglio essere preparate. >
< Ma Akako..>
< Niente ma. ti ho portato anche un paio di trucchi, almeno sistemiamo quella faccia così depressa.>
POV KAITO
Sono stanco morto. Nonostante siano le nove del mattino, io non ho alcuna intenzione di alzarmi. Non che stia dormendo o sonnecchiando, ma l'idea che nella stanza di fianco alla mia ci sia Aoko, e che quindi uscendo potrei vederla con magari un asciugamano a dosso o peggio, con uno dei pigiami di mia madre , che tutto sono furchè sobri, mi mette un'ansia non indifferente. Cavolo. ma non potevo mettere a disposizione una delle altre case di mia madre? Per forza quella dove abito io? Si. E' anche se mi vergognerei davvero tanto a vederla in quel modo, non vorrei che si trovasse in nessun alto posto che non sa questo. Da quando ho scoperto che mio padre era Kaito Kid la prima cosa che ho fatto e stata mettere in sicurezza la casa. Se qualcuno avesse provato ad entrare sarebbero scoppiati una serie di allarmi che mi avrebbe fatto intuire la loro presenza. c'erano ovviamente delle telecamere che io controllavo ogni sera, ma quello era la parte "inutile". Sono convinto che con solo gli allarmi chiunque volesse entrare qui dentro stramazzerebbe a terra, non perchè siano forti, ma perchè alcuni di ess lavorano su bande molto basse in grado di far sanguinare anche i timpani. Quando sentì Ji bussare alla mia porta cominciai a rigirarmi nel letto, so che è tardi ma ancora non ho il coraggio di muovermi.
< Signorino Kaito, io devo uscire per andare a fare spese. La signorina Aoko è nella sua stanza con la signorina Akako e non credo ne usciranno tanto presto. In frigo le ho lasciato l'occorrente per una sostanziosa colazione, sia per lei che le signorine. Tornerò stasera se ha bisogno di me mi chiami pure.>
< Si Ji-kun. VAi tranquillo. Ora scendo. >
Mi faceva un sincero effetto sapere Akako e Aoko così unite, così da un momento all'altro, ma ero anche felice. Alla fine non sono più l'unico ad interessarsi a lei. Aprì piano la porta, farmi vedere in mutande in giro mentre andavo in bagno non era proprio nei miei piani. Dopo essermi guardato un po intorno cominciai a camminare a passo molto veloce in bagno. Una volta che mi lavai e mi vestì scesi al piano di sotto, Aoko non c'era, probabilmente Akako la starà monopolizzando nelle migliori delle maniere. Scrollai le spalle e mi diressi in cucina, controllai il giornale che Ji aveva avuto la premura di lasciarmi e mi misi a mangiare stando attento a non sporcarmi. So che ormai è inutile continuare ad essere Kaito Kid, ormai so dov'è la gemma, ma il mio scopo adesso è di trovare il covo di quei bastardi. Se ho la possibilità di metterli KO dall'interno non ho intenzione di farmi scappare questa possibilità. Ragionandoci sopra il posto dove si ritrovavano doveva essere un posto vicino ai luoghi dove più colpivano, e sicuramente non sono pochi, considerando anche in quanti rami si suddivide, una cosa sicura era che era un posto in vista. L'organizzazione è grande è chi ci lavora dentro deve passare in osservato. Qui a Tokyo i posti più in vista sono sicuramente la torre radiofonica, le centrali di polizia e sicuramente il castello di Edo. Sono luoghi che hanno una grande affluenza di gente, forse anche maggiore dei luoghi di lavoro e dei negozi, e quindi all'interno di questi è sicuramente più facile confondersi. Credo proprio che oggi andrò a visitarli tutti. Se avrò fortuna potrei anche trovare qualche indizio che mi confermi la loro presenza in quei luoghi. Posai il giornale e il caffè stendendo le braccia indietro e mettendole poi dietro la testa. Sono sicuro. Lì troverò a qualsiasi costo. 
< Kuroba. >
< Akako, ciao. Hai finito di stressare Aoko? >
< Stressare? E' lei che mi ha chiamata. >
Spostai lo sguardo dal mio giornale ad Akako. Per quale diamine di ragione Aoko l'avrebbe chiamata?
< Ma davvero? E per cosa? >
< Oh. Semplice. Per questo. >
Akako si spostò leggermente dalla porta e mi aprì la visuale su Aoko. Strabuzzai gli occhi e la mandibola mi cadde per terra. Aoko aveva un leggero trucca che risaltava i suoi occhi con un leggero rossetto color rosa, i capelli erano legati in una elegante coda alta, ed indossava una maglietta leggermente scollata rossa con dei jeans color azzurro scuro leggermente strappati sulle ginocchia. Porca miseria. Era un abbigliamento sicuramente molto comodo, ma su di lei, o mio dio, le risaltava le curve in una maniera allucinante!
< M-ma p-p-perch-è se-i v-v-v-vestita cos-ì? >
< Mm? Perchè? Non sto bene? >
< NON HO DETTO QUESTO! Ma non capisco come mai...>
< Bè non aveva più vestiti e nemmeno trucchi. Ho pensato di poterla aiutare un pò. >
< Si ma...insomma dove devi andare? >
In quel momento mi venne un dubbio...e se doveva vedersi con Masairo? Un moto di rabbia cominciò a salirmi. 
< Bè volevo andare in centro a fare un pò di compere, il mio armadio temo sia "leggermente" vuoto >
A sentire quelle parole mi tranquillizzai. Andava in centro, PERFETTO! 
< Ah. Allora Akako raccatta le tue cose ed esci. E tu mangia qualcosa, il tempo di andare a chiamare Ji ed andiamo. Devo andare anche io in centro. >
Quando mi alzai vidi Aoko arrossire visibilmente e Akako sogghignare. Le passai vicino e sentì anche un leggero profumo di fiori provenire da lei. Si è messa il profumo? Aoko odia i profumi. 
< D-d'accordo Kaito >
Akako si diresse dietro di me per salire al piano di sopra. 
< Kuroba, tieni. Prima di venire sono passata a comprarti un'altro cellulare. Temo che del tuo sia rimasto solo un vago ricordo. >
< Si credo anch'io. Grazie. Ah Akako. Perchè Aoko si è messa il profumo? Non è che si deve vedere anche con qualche ragazzo? Con Masairo ad esempio? >
Akako mi guardò leggermente sconvolta, poi scrollò il capo e ridendo salì le scale.
< Ehi! Vedi che parlo con te! >
< Kuroba, ti dico solo una cosa. Idiota. >
Akako sparì dalla mia vista e prima che io potessi dirle altro Ji rispose al telefono. Mentre parlavo con lui guardai istintivamente sia le scale sia la cucina. Ragazze. Chi le capisce è bravo.


angolino d'autrice
Eccomi qua! Ho finalmente aggiornato, (potete ringraziare una bella influenza se ci sono riuscita). Spero che il capitolo vi piaccia, io posso solo dire che questo è uno dei capitoli, dove mi sono probabilmente impegnata di più. Spero di ricevere molti vostri commenti e di sapere la vostra opinione o eventuali consigli come sempre, noi ci rivediamo ad un prossimo aggiornamento e a presto!
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Capitolo 24
*** cap.24 ***


POV KAITO.
Io e Aoko uscimmo di casa in maniera molto veloce. Sono già le dieci e non ho nessunissima intenzione di passare ancora del tempo con Akako. Ultimamente sta diventando più insopportabile del solito e non capisco il perchè. 

< Kaito prima di andare in centro dovrei passare da mio padre a prendere un pò di soldi >
< Si va bene.>

Le risposi con sufficienza. Non perchè c'è l'avessi con lei o altro, ma m'innervosisce. Cavolo, Akako non aveva risposto alla mia domanda, e cioè se Aoko doveva vedersi con qualcuno. E questo mi dava il nervoso, non sono geloso, sono preoccupato. Aoko è comunque la mia migliore amica e ieri ha perso la sua casa, ed ha quasi rischiato di perdere anche la vita. 

e se dovesse vedersi con Masairo?

No. Non è possibile.

Ne sei sicuro?

Si. Aoko non mi pianterebbe in asso per vedersi con quell'idiota che vuole solo usarla.

Ma lei questo non lo sa

Mi bloccai immediatamente. E' Vero. Aoko non sa che Masairo la vuole solo usare. Aoko non sa della nostra "chiacchierata", e se glielo dicessi sicuramente mi darebbe del bugiardo, non perchè non si fidi di me, ma perchè fino ad ora non gli ho dato motivi per farlo. Cazzo. Guardai la schiena di Aoko in maniera abbastanza preoccupata, se davvero si doveva vedere con quel tipo, cosa avrei fatto io? Il mio principale intento è quello di trovare il covo di quei bastardi maledetti, ma se devo fare da babysitter ad Aoko non ci riuscirò mai. Seguirla e tenerla lontana da Masairo o Andare a cercare il covo e tenerla in vita...questo è il problema.

< Kaito, ma si può sapere che ti prende? Sei troppo silenzioso. >
< Con chi devi vederti? >
< Eh? >
< Si insomma ti sei messa tutta in tiro, mi fa pensare che tu oltre a fare qualche compera tu debba anche vederti con qualcuno. >
< Kaito...tu sei davvero un baka. Entro a prendere i soldi da mio padre, aspettami qua. >

Guardai Aoko con uno sguardo tra l'arrabbiato e il dubbioso. Darmi del baka così a caso. E per quale ragione? PER NESSUNA. Levai le mani dalle tasche dei miei pantaloni e mi sedetti su un muretto lì vicino con le mani dietro alla testa. Alzai lo sguardo e lo fei perdere fra gli enormi palazzi, devo capire assolutamente dove sono quei tizi, non che il problema -Aoko/Masairo- sia risolto, anzi tutt'altro, ma aveva sicuramente una maggiore importanza la mia vendetta su quei maledetti e sulla protezione della sua vita. Da quando mio padre è morto sono rimaste poche persone intorno a me a cui io davvero tenga, e tra queste c'è Aoko. E' l'unica che nonostante i litigi e le bugie mi sta ancora vicino, che mi sostiene, e mi aiuta qualsiasi cosa accada, se dovesse accadere qualcosa ne soffrirei molto. E' una persona davvero troppo importante per me

< KAITO! >

Spalancai gli occhi e caddi a terra spaventato e con un timpano frantumato.

< MA DICO SEI IMPAZZITA? >
< Scusa ma ti ho chiamato 4 volte e non rispondevi, dai alzati, ho preso i soldi da mio padre.>

Aoko mi tese la sua mano ed io l'afferrai subito. Mi aiutò ad alzarmi ed una volta in piedi gli sorrisi e lei con un leggero rossore fece lo stesso. 

< Andiamo dai, non voglio perdere troppo tempo in spese inutilii. >
< Di inutile ci sarai tu e chi non te lo dice. >
< Scontrosa. >
< Idiota. >
< scema. >
< Cretino.>
< Mocciosa. >
< Stupido. >
< Brutta >
< Cretino. >
< Hai detto due volte cretino. >
< Ovvio, per enfatizzare meglio il concetto. Baka. >

Risi e lei lo fece con me. Non stavamo urlando. Ne ci stavamo rincorrendo. Ci stavamo insultando è vero, ma è il nostro modo di dirci che ci vogliamo bene. E' il nostro modo di confermarci che qualsiasi cosa succeda ci saremo sempre l'uno per l'altra. Spostai lo sguardo da davanti a me alla mia destra dove c'era lei, e la vidi gesticolare mentre parlava di chissà cosa, è divertente. E con questo trucco e con questi vestite lo ammetto, anche molto bella. Anche se ora che ci penso lei lo sarebbe anche con sacco della spazzatura, anche se io le dico che non è per nulla bella, in realtà è tutto il contrario. E come quando i bambini giocano al giorno dei contrari, la differenza che per me è un gioco continuo. Adoro farla arrabbiare e farla diventare completamente rossa, adoro farmi inseguire perchè quei momenti in cui cerca di uccidermi sono i momenti dove mi sento un ragazzo normale, senza una doppia vita, con entrambi i genitori ad aspettarti a casa, magari seduti sul divano. E si. Se perdessi lei ne soffrirei troppo.

< Kaito io entro prima in questo negozio, tu se on vuoi entrare vai pure a fare un giro. Ci rivediamo qui quando hai finito ok? >
< Sei sicura che non vuoi che entri con te? >
< No è meglio di no, ci metterò molto e tu dovevi venire a fare delle commissioni no? Ci conviene dividerci quando entro nei negozi. Altrimenti non finiremo mai >
< Ok. Ci rivediamo qui. >

Aoko annuì ed entrò nel negozio mentre io mi voltai ed andai a vedere il primo posto che avevo pensato potesse andare bene per un covo. Era un piccolo palazzo di circa due piani, chiuso ormai da tempo, se non sbaglio il proprietario, uno scrittore di gialli, era riuscito in poco tempo a fare un grande successo e così aveva chiuso questo posto e si era spostato in una sede più tranquilla con la moglie. Mi avvicinai alla cassetta delle lettere Kudo Kudo...dov'è l'ho già sentito? Il poco sonno mi causa davvero dei problemi alla memoria, appena torno a casa mi metto subito a dormire. Guardai meglio quel posto ed entrai, non era così messa male, me l'aspettavo più diroccata, ma sicuramente non è questo il covo. E' troppo sistemato, come se qualcuno venisse periodicamente a spolverare qua e la, e non penso che dei pazzi criminali omicidi abbiano voglia di pulire, ed anche se fosse ci dovrebbe essere puzza di sigaretta, visto che ne ho incontrati parecchi che fumavano, anche quello di ieri sera sono sicuro fumasse, e poi anche volendo tenere pulito, i piani di sopra dove ci sono le camere da letto sono troppo ordinate, e si vede che qui dentro non ci ha dormito nessuno ultimamente. Guardai l'orologio e notai che era passata una ventina di minuti da quando ero qui. E' meglio uscire. Ho altri venti minuti prima di andare all'incontro con Aoko. Uscì da quel posto e m'incamminai verso un piccolo garage residenziale che nessuno usava più. I proprietari si erano trasferiti ad Osaka. Ma ancora prima di arrivarci vidi due uomini completamente in nero dirigersi in auto altrettanto nera verso il centro. Mi fermai e riconobbi uno dei due. Aveva un cappello una sigaretta in bocca e stava guidando. E' lo stesso che ho intravisto ieri notte. Ne sono sicuro. Presi subito una bicicletta di una ragazzina lì vicino dicendole che gliela avrei restituita presto e cominciai a inseguirli. Per poco non mi sfuggirono, ma poi li vidi accostare vicino ad un edificio messo abbastanza male con un paio di uffici al suo interno, come avevo pensato. Non troppo nascosto ne troppo esposto. Vestiti i quel modo passavano anche tranquillamente per dei detective, visto anche il palazzo dove stavano. Ma non era abbastanza per essere sicuro che stessero lì. Quei due potevano essere lì anche semplicemente per minacciare qualcuno, la cosa non mi sorprenderebbe certo, così mi avvicinai ad una signora seduta lì vicino e gli chiesi il nome e il numero civico ben preciso del palazzo, una volta che me lo disse inviai tutto a Ji e gli chiesi di piazzare uno delle nostre piccole telecamere per controllare se davvero fosse quello il luogo. Una volta appurato che davvero era questo mi sarei infiltrato, in qualunque modo, e avrei cercato un punto debole per colpirli e distruggerli. O quanto meno distruggere quelli che avevano ucciso mio padre e minacciato la vita di Aoko. Continuai a guardarmi intorno per memorizzare bene i volti delle persone intorno a me e continuai anche per memorizzare ogni minima cosa. Se non fosse stato questo il rifugio, poteva benissimo essere in queste zone. Cominciai anche a camminare e più camminavo più mi rendevo conto che i posti dove potevano nascondersi non erano proprio così pochi come pensavo. Anzi, c'è n'erano molti, troppi. Continuai a camminare fino ad arrivare avanti alla torre dell'orologio mio e di Aoko..Aoko..PORCA MISERIA AOKO! ME NE ERO SCORDATO COMPLETAMENTE! Puntai in fretta e furia gli occhi alla torre e notai che da quando i eravamo divisi erano passate bene tre ore! Mi voltai e cominciai a correre come se non ci fosse un domani. In tre ore quei tipi potevano pure già averla presa, potrebbero averla uccisa. OH KAMI NO! non l'avrei permesso! Più corro più vedo il volto di Aoko ovunque e il suo nome viene ripetuto come un mantra nella mia testa. Quando arrivai davanti al negozio mi venne un'infarto. Non è qui. Ok devo rimanere calmo. In tre ore è ovvio che non sia rimasta qui, i negozi chiudono prima nei giorni feriali, quindi sarà andata a fare compere. CAZZO! Mi strofino le mani nei capelli e comincio a fare mente locale sui posti dove potrebbe essere andata. E mentre faccio questo prendo in mano il telefono e comincio a chiamarla. 
il numero da lei selezionato potrebbe essere spento o non raggiungibile
SCHERZIAMO?! Sono disperato e mi guardo intorno come se questa non fosse la mia città, come se mi trovassi in posto a me sconosciuto. E poi la vedo. Ha un sacco di buste in mano e si è appena fermata per sedersi su una panchina. E' stanca e si vede che è anche triste. E nel vederla per la prima volta in vita mia mi sento davvero sollevato, felice, e tranquillo. La chiamo da lontano e non appena mi vede si alza di scatto e mi guardò a mo di rimprovero, mi avvicinai correndo e la guardai allo stesso modo

< DOVE CAVOLO ERI?!?- IO?!- TU DOV'ERI?!? >
parliamo all'unisono e mi sento ancora più sollevato di prima
< KAITO SEI DAVVERO UNO STUPIDO! TI HO ASPETTATO PER PIU' DI MEZZ'ORA DAVANTI AL NEGOZIO! POI HO PROVATO A CHIAMARTI IL TELEFONO SI E' SCARICATO ED IO HO COMINCIATO A PREOCCUPARMI! >
< Immagino. Ti sei preoccupata così tanto da fare shopping!>
< Ognuno affronta la paura a modo suo. E poi, non è certo la prima volta che mi abbandoni senza dire nulla, sei un'irresponsabile, uno stupido, idiota, e senza cervell...>

Non la feci più parlare e spinto da un'improvviso impulso la baciai. Non ci pensai nemmeno più di tanto. Lo feci e basta.





angolino d'autrice
Eccomi di nuovo qua! Alla Vigilia di Natale eccomi ritornata a torturarvi, e spero davvero di riuscire , parenti permettendo, di torturarvi molto durante queste vacanze Natalizie. Il capitolo si commenta da solo e spero davvero che vi piaccia, come sempre vi invito a lasciarmi un commento e, si spera, ad un prossimo capitolo!
kiss kiss fangirl_87

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Capitolo 25
*** cap. 25 ***


POV AOKO.

Non posso crederci. E' un sogno. Non sta succedendo davvero, bè se è così vi prego, vi scongiuro, VI SUPPLICO!, non svegliatemi!. Kaito, il mio Kaito, il ragazzo di cui sono follemente innamorata mi sta baciando! E' assurdo! Questo vuol dire che allora anche lui prova per me gli stessi sentimenti che io provo per lui, forse il suo comportamento "particolare" negli ultimi tempi era dovuto proprio a questo. Quando Kaito si stacca da me quasi non me ne rendo conto sono paralizzata, il corpo e la colonna vertebrale non fa altro che tremare, ma non per il freddo, anzi ho il corpo talmente caldo che sono sicura che se mi mettessero un termometro adesso salirebbe alle stelle, Kaito invece si è allontanato di pochi centimetri da me. Ma i suoi occhi sono fissi su di me. Come a cercare una qualche tipo di reazione. Cerco di prendere aria, di far riattivare i miei organi interni e di rimettere in moto il cervello, sono completamente scombussolata, e guardarlo davanti a me con quella faccia da schiaffi e quell'aria tra il divertito e lo stupito di ciò che ha appena fatto, non mi aiuta. 

< K-K-Kaito...m-ma p-p-perché l'hai fatto? >

Riesco a pronunciare a malapena queste cinque parole. E con un tono di voce talmente basso che ho pure paura non mi abbia sentito. 

< I-io n-non lo so.>

Alzai lo sguardo, fino ad'ora puntato sulle mie scarpe e lo guardai. che significa "io non lo so"? 

< Scusami? >
< Aoko non lo so perché ti ho baciata. L'unica cosa che avevo in testa e di ritrovarti e portarti a casa e poi ti farti stare zitta. Parli troppo qualche volta.>

Rimango di sasso. Quello che prima era un tremare per la gioia di essere stata baciata da lui, si trasforma in pochi secondi in rabbia. Mi ha baciata per farmi stare zitta? Davvero? Certo che è vero. Figurati se Kaito Kuroba ragazzo tanto acclamato da ogni singola ragazza della scuola, grande prestigiatore e amico di tutti, poteva aver baciato la nullità, la figlia dell'ispettore più preso in giro del mondo, la ragazza ombra della scuola come me. Stupida io che ci ho anche solo sperato che potesse provare un qualche interesse in me.

< Per farmi stare zitta? >
< Si Aoko. Per farti stare zitta. Cavolo hai cominciato a parlare come una macchinetta e...>
< Andiamo. Ji ci starà aspettando. >

Mi abbassai a prendere le buste piene dei miei nuovi vestiti e, coprendo il mio viso con la frangetta superai Kaito cominciando  a camminare, con la testa leggermente bassa. Kaito mi seguì subito dopo affiancandomi e rimanendo in assoluto silenzio. Ho sempre sbagliato. Ho sempre dato del Baka a lui, quando l'unica Baka sono io.

POV KAITO.

Sono vicino ad Aoko e sto camminando in religioso silenzio aspettando sia lei a dire qualcosa, ma non lo fa. Sono esattamente venti minuti che sta in silenzio senza dire una sola parola, è da quando le ho detto che l'ho baciata solo per zittirla che è così. Cavolo!. Vuole sincerità e quando sei sincero se la prende. E' strana forte! Misi le mani dietro la testa e continuai a camminare tenendo d'occhio la strada ed Aoko. Più la guardavo più lei non si degnava di guardarmi o rivolgermi la parola. Comincia a darmi fastidio. Io odio il silenzio, sopratutto se è lei a causarlo. 

< Aoko. >

Zero. silenzio assoluto. 

< Cos'hai comprato? >
< Una paio di maglie e due jeans. Papà non mi ha dato molti soldi.>
< Ah.>

Altro vuoto, altro silenzio. Cavolo! La odio quando fa così. 

< Aoko. >

Zero. Silenzio assoluto. Ancora.

< Bakaoko?>

Zero. Silenzio assoluto. Di nuovo. 

< EHI! MI RISPONDI?>

Questa volta la fermai per un braccio, ormai eravamo quasi arrivati a casa e non avevo intenzione di non sentirla parlare ancora a lungo. 

< Che vuoi? >
< Che voglio? Cosa vuoi tu! Mi hai detto che non vuoi più segreti ne bugie tra di noi, io non ti tengo segreto nulla e non ti mento e tu inizi con lo sciopero del silenzio? >
< Hai ragione tu. Sono strana. Ed ho anche tanti difetti oltre a questo ad esempio sono manesca,tremendamente petulante e piagnucolona...e così che mi hai definita un bel pò di tempo fa no? >

QUESTA POI! 

< Cosa centra questo! E' successo tanto tempo fa e ti ho già chiesto scusa! >
< Scusa. Hai di nuovo ragione tu. Andiamo.>
< NO! Non ci muoviamo di qui fin quando non ti spieghi! >
< Cosa dovrei spiegarti scusa? Hai detto tu che parlo troppo! >
< Si ma non intendev...>
< Come siete dolci. Una coppietta di sposini praticamente.>

Mi bloccai subito e mi misi davanti ad Aoko come a proteggerla. Alla mia destra e alla mia sinistra due uomini. Vestiti interamente di nero. Uno di loro aveva una sigaretta in bocca mentre l'altro era solo grasso . Erano loro. Gli uomini che ho seguito questa mattina. Cazzo. Devono avermi visto inseguirli, o semplicemente aggirarmi nella loro zona, o forse quella vecchietta con cui ho parlato potrebbe pure far parte dell'organizzazione, non mi sorprenderebbe la cosa. 

< Chi siete? Cosa volete? >
< Chi siamo non ti deve interessare. Per quanto riguarda il cosa vogliamo è semplice. Pandora. >
< Pandora? Kaito ma di che parlano? >

Per un secondo mi sono scordato della presenza di Aoko. Merda. Come faccio ora, questi due vogliono pandora e sanno che io sono Kaito Kid, la minima parola sbagliata ed Aoko capirà tutto. E una volta che l'avrà capito sarà la fine per la nostra amicizia e cosa più importante per lei. 

< La mocciosa non lo sa. >
< Sapere cosa ? >
< Non importa. Ragazzino dacci pandora. >
< Non ho pandora. Non so nemmeno dove sia pandora. >
< Perché mi sembra che tu mi stia mentendo? >
< Perché sei tu il primo a mentire e quindi ti viene difficile fidarti degli altri. >

Da lontano cominciammo a sentire la auto della polizia arrivare. Mi voltai verso il suono e poi girai nuovamente la testa verso i due ceffi. Erano scappati. Mi mossi in avanti e mi guardai intorno,è impossibile sparire così velocemente, certo a meno che non si usi un trucco ma nel bel mezzo di una strada come questa mi sembra difficile, ma non impossibile, basta solo che io scopra il trucco. 
Ma non ora, c'è troppa gente in giro, non so ancora il motivo, ma ci sono troppi poliziotti in giro. Se adesso mi mettessi a cercare indizi e oltre a questo provocherei la curiosità di Aoko che inizierebbe a farmi domande senza mettere nessun freno alla lingua. E comunque in questo momento non posso sapere  chi mi stia osservando, quei tipi sembrano avere occhi ovunque.
Con tutti i problemi che stanno sorgendo ultimamente non è il caso di causarne per così poco altri. 

< Kaito. Si può sapere perché quei tipi sembravano conoscerti? >

Mi voltai verso Aoko, dietro di lei c'era uno strano via vai di persone e di poliziotti, ma lei non si muoveva di un millimetro da lì. Era come se per lei il tempo si fosse fermato, le buste contenenti i suoi abiti erano lasciate a terra incustodite, il suo corpo era come se avesse assunto una posizione di difesa e tra le mani teneva quel ciondolo che in parte gli aveva portato via la madre, anche se lei questo non lo sapeva. Il suo corpo inoltre tremava, come se mille se non più aghi la stessero perforando da ogni direzione, ma lei aveva la testa alta e lo sguardo fiero volto verso di me, come se niente in quel momento riuscisse a scalfirla. 

< Non ne ho davvero idea Aoko. Non li ho mai visti prima. >

Mi sono voltato completamente verso Aoko con le mani in tasca e la solita poker face.

< Non posso crederci. lo stai facendo ancora. Mi stai di nuovo mentendo. >
< Ma cosa dici? No che non lo faccio. Ti sto dicendo la verità io quei tipi non ho la minima idea di chi siano. >
< NON PRENDERMI IN GIRO! TI CONOSCO DA TROPPI ANNI KAITO SO RICONOSCERE QUANDO MI MENTI E QUANDO NO! >
< MA IO NON LO STO FACENDO! IO NON SO CHI SIANO! >
< E ALLORA PERCHÉ' SEMBRAVA IL CONTRARIO? EH? PERCHÉ' SEMBRAVA CHE VI CONOSCESTE A VICENDA? >
< TE LO RIPETO IO NON SO CHI SIANO! NON HO IDEA DEL PERCHÉ' TI SIA SEMBRATO COSI' MA NON LI HO MAI VISTI IN VITA MIA! >

Guardai Aoko con un espressione mista fra la rabbia e la paura che lei possa capire che io sto mentendo, come ha detto. E' vero che non conosco la loro identità, ma è anche vero che questa non è la prima volta che li incontro. E temo non sia nemmeno l'ultima. le persone a cui do la caccia sono più che sicuro sappiano ormai la mia vera identità, ed il solo fatto che siano venuti fin qui uscendo allo scoperto per chiedermi di Pandora ne è la prova, tuttavia è anche la prova che sanno chi ha pandora in questo momento, o che comunque nutrono dei sospetti. Se così fosse la distruzione della casa Aoko potrebbe essere solo l'inizio di avvenimenti sempre più tragici con lei come bersaglio principale. Non posso permetterlo. Aoko non sa nulla di tutta questa storia. Sua madre ha dato la vita per proteggere e custodire pandora, mio padre l'ha data, Nakamori, Akako e la versione mal riprodotta di Sherlock stanno facendo di tutto per proteggere lei. Ed io non posso permettere che tanti sforzi vadano a farsi benedire dalla cocciutaggine di questa ragazza. Devo sviare l'argomento. Devo focalizzare la sua mente su altro. Devo riuscire a non fargli più pensare a ..

< Ho capito. Basta. Torniamo a casa. >

Guardai Aoko con gli occhi fuori dalle orbite. Ma...che succede? Okay, volevo cambiare argomento così da non fargli capire più del dovuto o farla intestardire ancora di più sull'argomento, ma questo atteggiamento non è da lei. Aoko non si è mai tirata indietro da una discussione, ne tanto meno mi ha mai parlato con quella voce. Sembrava che dalla sua bocca uscisse ghiaccio. Quella non era la voce della solita Aoko che sprizza energia da ogni poro, era la voce di una persona che vedeva tutto in bianco e nero e la cui vita sembrava essere incolore, insapore e inodore. No. Quella ragazza che adesso cammina di molti passi davanti a me, fermo e immobile ad osservare la sua schiena con quella che sono sicuro che da fuori assomigli alla faccia di un baccalà,non era Aoko. Possibile avessi perso definitivamente la sua fiducia?  Possibile che l'avessi ferita? Questo pensiero fece scattare una nuova molla in me. Scattai in avanti quasi come se davanti a lei ci fosse un precipizio e lei stesse per caderci dentro ed io dovessi salvarla. Le presi un polso e la costrinsi a voltarsi verso di me. Anche se lei non mi guardava. 

< Aoko. Ascoltami. Io quei tipi davvero non li conosco. Non avrei motivo di mentirti. Dico sul serio, ti prego Aoko devi credermi. >

Sono davvero orribile. Come posso chiederle di credermi quando non sto facendo altro che mentirle, e dargli ogni minuto un motivo in più per non parlarmi fino alla fine dei suoi giorni. 
< Pensi davvero che io non voglia crederti eh? >

Fissai il mio sguardo su di lei in maniera più insistente quasi

< Aoko io..>
< Taci Kaito. Ti ho già detto che ti conosco da troppo tempo e anche se magari non sono brava a smascherare tutte le tue bugie con alcune ci riesco. E ci riesco anche bene. So benissimo che metà delle volte che dici di dover andare a vedere uno spettacolo importantissimo per la tua futura carriera in realtà vai da tutt'altra parte, so bene che la notte non dormi non per i compiti ma perché sicuramente stai fuori fino a tardi e so anche per certo che quei tipi, anche se magari non li conosci, sai cosa volevano e li hai già visti prima. Non so perché tu mi menta e arrivati a questo punto nemmeno m'importa più. Ma ti prego se ci tieni anche solo un minimo a me, lasciami tornare a casa e lasciami in pace. Per stasera direi che ne hai anche dette e fatte troppe. O comunque ne hai fatte abbastanza da riempire fino all'orlo il vaso che contiene attualmente le mie lacrime e la mia tristezza. Quindi ti scongiuro. lasciami. Lasciami andare a casa. Lasciami chiudere in camera. Lasciami piangere. lasciami. Lasciami... >

Che devo fare? Come devo comportarmi? La lascio andare? Si dovrei...ma allora perché non ci riesco? Perché non riesco a lasciare andare il polso della mia migliore amica, perché mano a mano che i secondi passano la sento tremare sempre più forte? Perché non riesco a vedere i suoi occhi? Perché non riesco a leggerla come al solito? Ma sopratutto perché..perché mi sento tanto ferito? e perché mi sembra di avere un masso sul cuore? E' il senso di colpa? Si. ovvio. che razza di domanda. Se adesso lei è qui a praticamente supplicarmi di lasciarla andare è colpa mia. E' solo ed esclusivamente colpa mia. Dovevo essere sincero.

:- certo così l'avresti messa in guai peggiori di questi e magari l'avresti fatta già uccidere da tempo -:

guai peggiori di questi? quell'odiosa organizzazione ha già ucciso sua madre, ha distrutto la sua casa. E queste cose non sono successe per colpa di kid. Sono successe a causa di pandora. Se gli dicessi la verità, se le spiegassi la situazione potrebbe capire perché non gli ho potuto dire nulla fino ad ora. 

:- O magari non capirebbe per nulla, penserebbe che le stai mentendo ancora, perderebbe la fiducia definitivamente in te e non ti farebbe mai più avvicinare a lei, ed in quel caso, come la proteggeresti? -:

No. Aoko capirebbe. mi ha sempre capito. Però...è anche vero che potrebbe pensare che sia tutta una mia bugia, inventata sul momento. Ho lesionato in maniera quasi del tutto irreparabile la sua fiducia, e non posso permettermi di distruggerla definitivamente, non posso permettermi di non poterla proteggere.

:- Tuttavia...è anche vero che se le racconti la verità potresti riconquistare quella fiducia che hai perso e poterle stare più vicino di quanto tu non lo sia già, magari -:

Starle più vicino? E come? Ma poi....AHHHHHHHH! MALEDETTO SUBCONSCIO MI STAI FACENDO IMPAZZIRE! CHE DEVO FARE MALEDIZIONE?!

< Ehi ragazzi dovete spostarvi da qui avanti. >

mi voltai di scatto, sentivo ancora il polso di Aoko stretto fra le mie dita, non ci avevo mai fatto caso, ma la sua pelle è davvero morb...MA A CHE DIAVOLO PENSO IN MOMENTO SIMILE? Mi volto a guardare ancora il volto di Aoko, è scuro e freddo, come se fosse pietrificata, i suoi occhi versano ancora delle lacrime...ma...sono spenti...di nuovo. Mi sembra di rivedere il suo volto dopo l'incendio. Come se fossimo ancora lì ad osservare quel via vai di gente e la sua casa andare in fiamme. 

< mi avete sentito? ragazzi non potete stare qui. >
< E' una strada pubblica signor agente. Per quale motivo non potremmo sostarci? >

La guardai stupito. Il suo tono era freddo e controllato. Non la riconosco.

< Ha ragione signorina, ma vede proprio qui dietro l'angolo dei ladri hanno fatto incursione in una banca e tengono degli ostaggi, dobbiamo recintare la zona. >
< ah. certo capisco. allora ci spostiamo subito. Kaito hai sentito? Lasciami il polso e spostiamoci. Anzi torniamo direttamente a casa. >

Istintivamente strinsi più forte il polso, ma con uno scatto che quasi mi fece male Aoko si liberò riprese le buste e cominciò a camminare di nuovo. Non so perché. Ma è stato un flash. Ho visto mio padre col suo costume di scena e la sua mitica ventiquattrore nlla quale c'era sempre un nuovo trucco magico, e lo vidi uscire dalla porta di casa...senza tornare mai più. E se volesse essere un modo per avvertirmi? Un modo per dirmi che potrebbe succedere anche a lei? No. Non posso permetterlo. La raggiunsi con due rapide falcate e affiancandola le presi la mano trascinandola lontana da quella strada. Continuai a trascinarla senza che lei dicesse o facesse nulla fino all'arrivo nella stradina che porta a casa mia. A quel punto mi sono voltato verso di lei e l'ho guardata.

< Ora apri bene le orecchie. Perché voglio spiegartelo una sola volta. >

:- Hai proprio deciso. Sei sicuro sia la decisione giusta?.-:

Mia cara mente se c'è una cosa di cui sono assolutamente convinto. E' proprio questa.

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Capitolo 26
*** cap. 26 ***


POV KAITO

 

< Allora? Cosa vuoi dirmi? >

 

Rimango immobile a fissarla. Devo dirglielo questo è il momento, se non lo faccio adesso non lo farò mai più.

 

< Vedi, ho sempre provato a dirtelo ma...avevo paura. Paura che tu non volessi più avere a che fare con me...>

< Kaito sono stanca e voglio tornare a casa. Arriva al punto. >

 

Guardai il suo sguardo, serio, deluso e spento. Il dolore che provo adesso guardandola non è nemmeno paragonabile al dolore provato alla morte di mio padre. La sua mote era stata una notizia devastante tanto quanto il dolore ma in quel caso non mi sono sentito responsabile, adesso vedendo Aoko so che è solo colpa mia ed è qualcosa che mi distrugge, perchè so che è colpa mia. Sono io che la sto distruggendo. Solo io.

 

< Aoko io sono..>

< Signorino Kaito, Signorina Aoko >

< Ji-kun! Cosa ci fai qui? >

< Stavo passando dalla strada difronte per la spesa, ma la polizia sta recitando la zona, così mi hanno fatto spostare. Anzi è meglio che lo fate anche voi, avanti l'auto non è lontana da qui. Andiamo. >

 

Guardai completamente sconvolto Ji. Non ci credo. Non può succedere sul serio. MA PROPRIO ADESSO DOVEVA SPUNTARE? ORA CHE HO PRESO LA DECISIONE DI CONFESSARE TUTTO AD AOKO? Guardo Ji circondare le spalle di Aoko e, mentre lei cerca protestare qualcosa, condurla all'auto. Inarco un sopracciglio, sbuffo ed incrocio le braccia, so che è da bambini ma mi infastidisce vederlo così vicino ad Aoko, non né ho motivo lo so, ma on posso impedirmi di provare questo fastidio. Attraversiamo la strada e la mia attenzione viene colta da una figura appoggiata ad un palo della luce. Akako. Si levò gli occhiali, scosse la testa e fissò un punto davanti al luogo, ormai recintato dalla polizia, da dove ci avevano fatto spostare. In prima fila, proprio accanto all'ispettore Nakamori un uomo alto con una sigaretta in bocca e di fianco un ragazzo, che probabilmente ha la mia stessa età.

Alzai un sopracciglio, spostai lo sguardo di nuovo verso Akako ma, ovviamente, non era più li. Diedi di nuovo la mia attenzione a quel ragazzo ed incrociai il suo sguardo, vedendo bene il suo volto. :- guarda chi si rivede. -: Sorrisi e sotto richiesta di Ji mi diressi all'auto.

 

< Signorina vuole fare ancor qualche compera? >

< No Ji-kun. Andiamo a casa. >

< Aoko noi dobbiamo ancora parlare. >

< Come ti ho già detto non ho niente da dirti. >

< Aoko...>

< Niente Aoko. Discorso chiuso. >

 

Sospirai pesantemente, Ji parcheggiò, Aoko scese subito dall'auto mentre io sospirai reclinando la testa sul sedile

 

< Ji. Sappi che hai dei momenti pessimi per arrivare. >

< Signorino? >

 

Sospirai di nuovo e scesi anch'io dall'auto. Parlerò con Aoko ma questo certo non è il momento, nel migliore dei casi mi lancerebbe dalla finestra della mia camera al secondo piano. Osservai la porta di casa e successivamente la luce della camera dove Aoko ultimamente si era sistemata, sospirai di nuovo.

 

< Lei cominci ad entrare Signorino io porto l'auto nel garage. >

< Va bene. >

 

Cominciai a salire le scale e poco prima di entrare mi guardai intorno, se ci stanno tenendo d'occhio come credo allora è meglio che sia sempre in allerta. Dopo un'altra rapida occhiata entrai dentro e cominciai a salire le scale, appena fa completamente buio vado a perlustrare la zona dove ci hanno fermato quei due, se sono fortunato hanno lasciato qualche tipo di pista e posso ritrovarli. Cominciai a sbottonare la camicia e passai davanti alla porta di Aoko, è semi aperta ed è possibile guardare dentro. Do uno sguardo al corridoio, per assicurarmi che non ci sia Ji, mi piego sulle ginocchia e sbircio dentro. Aoko ha lasciato le buste ad i piedi del letto e lei è seduta alla finestra , il cielo comincia a tingersi di alcune sfumature rosse e arancioni in un altro momento sarebbe stato un bel panorama, ma adesso la mia attenzione e rivolta ad Aoko. Seduta che si tiene una gamba al petto mentre l'altra la lascia penzolare fuori, la testa appoggiata all'infisso della finestra e lo sguardo che è come perso nel vuoto.

:- incredibile come riesci sempre a ferirla -:

Taci mente.

Vorrei risollevarle il morale, ma non so come.

Poi un'illuminazione. E' il lato peggiore di Kaito Kid ed Aoko lo odia, ma forse parlerebbe molto più volentieri con qualcuno che, al meno secondo lei, non mi conosce. Finì di levarmi la camicia ed una volta in camera cominciai a cambiarmi. Attento a non far rumore scesi di nuovo le scale ed entrai nello studio di mio padre, ed attraversai l'entrata al nascondiglio di Kaito Kid, Infilai la giacca con il sistema per il deltaplano ed uscì dalla porta sul retro che dava anche sul garage.

 

< S-s-s-ignorino! Cosa fa! La signorina potrebbe vederla! >

< Sinceramente lo spero Ji..ma comunque non preoccuparti. Ho un piano! >

 

Aprì il deltaplano cominciai a correre e come previsto, prese la spinta necessaria per volare. Feci un giro della casa giusto per assicurarmi che ci fosse nessuno in giro e poi, mentre Aoko cominciava a rientrare, mi aggrappai alla finestra e chiusi il deltaplano. Cominciava ad esserci poca luce, ma quella presente fece ci si che la mia ombra venisse proiettata su Aoko che, accorgendosi di questo, si voltò di scatto rimanendo scioccata nel trovarsi me davanti i suoi occhi.

 

< Kaito Kid. >

< Salve madame. Spero non le dispiaccia se atterro un momento qui. >

< T-tu. - Scosse velocemente la testa si voltò e prese la sua borsa- chiamo immediatamente mio padre. Questa volta verrai punito per i tuoi crimini. >

 

Mi alzai di scatto e presi il cellulare, :- come se davvero potesse chiamare qualcuno. Quel telefono si è scaricato. -: Questo lo so bene mia adorata mente, ma devo tenere su la messa in scena. Lei ancora non sa che io sono Kaito Kuroba. E questo per il momento mi potrebbe essere utile.

 

< Non è necessario Madame. Ciò che i giornali non riportano è che dopo che rubo un gioiello lo restituisco al proprietario, anche se chiamasse suo padre l'unico motivo valido per arrestarmi sarebbe quello di essere riuscito sempre a rubare qualsiasi cosa da sotto i sui occhi >

< Tu. Tu. Tu sei un maleducato! Mio padre fa di tutto per catturarti e tu ti prendi gioco di lui! >

< E' per questo che eravate triste? Per il mio comportamento nei confronti di vostro padre? >

< Cos-sa..>

< Stavo sorvolando la zona per vedere il meraviglioso panorama di oggi, e nel cercare un posto tranquillo dove sedermi ho visto lei. Aveva un aria triste, è così sono venuto a vedere qual'era il motivo >

< Non sono problemi che ti riguardano. >

< Vero...ma potrebbe aiutare lei sfogarsi. Non crede? >

 

Aoko mi guardò dubbiosa dopo di che abbassò lo sguardo, si sedette sul letto e sospirò. La seguì e mi sedetti anch'io di fianco a lei.

 

< Non so se posso fidarmi >

< Non credo di avere delle conoscenze in comune con te madame >

< Oh su questo ne sono sicura. Ma diciamo che in quanto al riporre la mia fiducia ho sempre sbagliato. >

< Forse questa volta sarà diverso..>

< Forse. >

 

Aoko sospirò ancora ed io rimasi in silenzio con un groppo in gola.

 

< E' colpa del mio migliore amico. >

< Come? >

< Il mio umore, la causa è il mio migliore amico..>

 

Ingoiai con fatica e sperai che non intravedesse il mio sguardo carico di dispiacere. Ormai sono in ballo e devo ballare

 

< Cosa ha fatto il vostro migliore amico, madame >

< Tante cose, mi ha mentito, mi ha dato buca, mi ha presa in giro...potrei continuare a lungo la lista ma temo che la peggiore l'abbia fatta questa sera. >

< in che senso? >

< Mi ha baciata. >

 

Rimasi sconvolto, è arrabbiata per un bacio?

 

< E sarebbe negativa la cosa? Che io sappia alle signore piace essere baciate >

< E' vero. Ma ci piace essere baciate da chi corrisponde i nostri sentimenti, non da qualcuno che dopo ci spiega che l'ha fatto per chiuderci la bocca. >

< Oh. >

 

:- Non potevi dirle qualcos'altro? -:

Sono stato sincero...

:- Ma davvero? In tal caso, se ti viene un'altra genialata simile, vedi di non ferirla. Anche se è difficile visto il soggetto. -:

Ti ricordo che l'idea è partita da te. Sei tu la mente. E poi era solo un bacio maledizione!

 

< E' stato un gesto orribile da parte sua >

< Madame, io non vi vedo nulla di male. E' stato un bacio del resto. >

< LO SAPEVO! >

 

Aoko si alzò di scatto e mi guardò con aria accusatoria

 

< Ecco perchè tu gli piaci tanto. Hai il suo stesso modo di pensare! Siete entrambi così circondati dalle ragazze che non vi rendete conto della gravità delle situazioni. Non vi rendete conto degli errori che commettete. Scommetto che tu, per il suo stesso motivo, hai baciato tante ragazze, ma tra quelle magari c'è qualcuna che davvero ci teneva a te, magari era innamorata, la notizia di un tuo bacio fa il giro delle conoscenze di quella ragazza in un baleno e pensa come si sa sentita. Tutte quelle parole dolci usate con lei...e poi scopre che sono le stesse che hai usato con tutte le altre. Se ti trovassi al posto di quella ragazza come ti sentiresti? Penseresti comunque che “è stato un bacio”? >

 

Guardai Aoko sorpreso e provai ad immaginarmi la cosa, stranamente rividi il bacio tra noi due e poi mi venne l'immagine di Aoko che andava tra le braccia di un altro e lo baciava. Il mio corpo venne percorso dai brividi e le mani cominciarono a pizzicare.

 

< Sarebbe orribile. Senz'altro, ma, madame, lei ha fatto il paragone fra me e il suo amico perciò mi sento tirato in mezzo. Sono sicuramente circondato da molte ragazze ma mai le ho baciate, se non in un gesto di saluto e sempre sulla mano, non conosco il suo amico ma se afferma che siamo osì simili sono convinto che nemmeno lui lo abbia mai fatto. >

< Tipico. I ragazzi con un lato orribile come quello dell'essere don Giovanni si spalleggiano sempre. >

< E' vero Madame sono un Don Giovanni, ma non cerco di spalleggiare il suo amico, sono convinto che lei sappia che io ho ragione. E poi...mi sembra di capire che tiene molto a questo suo amico, altrimenti non ne sarebbe stata triste per i suoi comportamenti, quindi la veda da un'altra prospettiva. Questo lato che tanto rinnega, mio e del suo amico, alla fine è un lato a cui vuole comunque bene. No? >

 

Aoko rimase in silenzio, prendo il suo silenzio per un si e decido di andare via, devo cambiarmi e chiederle scusa adesso. Prendo la strada della finestra e prima di andare via, per modo di dire, mi volto a guardarla

 

< Ci pensi madame...>

 

Mi lanciai dalla finestra e presi il volo. Spero di essere riuscito a convincerla a perdonarmi toccando questi tasti.




Angolino d'autrice
Ed ecco il nuovo capitolo! Con ritardo certo! Ma eccolo, perdonatemi se ho impiegato molto ad aggiornare ma sono stata assorbita da altri impegni e non sono riuscita prima. Spero comunqe che il capitolo vi piaccia, chissà nel prossimo capitolo Kaito rivelerà tutto ad Aoko? Aoko lo perdonerà? Ditemi cosa ne pensate! 
Io mi scuso per gli eventuali errori dovuti al fatto che sto aggiornando con il telefono (Vi lascio immaginare la fatica)  vi invito a commentare e ci rivediamo ad un prossimo capitolo!
kiss kiss fangirl_87

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Capitolo 27
*** cap. 27 ***


POV AOKO

Incredibile, Kaito Kid è appena stato in camera mia. Ed io non ho chiamato mio padre! Che cavolo mi è passato per la testa in quel momento? Io odio quel tipo! Odio il fatto che prenda in giro mio padre, odio che rubi alle persone, odio che si nasconda sotto quel monocolo e quel cappello odio tutto di quell'individuo! Mi passai una mano tra i capelli e fissai il mio sguardo sul balcone dalla quale era scomparso. “Quel lato che tanto rinnega, mio e del suo amico, alla fine è un lato a cui vuole comunque bene. No? “ Idiota mascherato. Certo che gli voglio bene, con pregi e difetti, è prima di ogni altra cosa il mio migliore amico e questo non cambierà mai, né con i miei sentimenti nei suoi confronti né con il suo odioso comportamento. Sospirai allargando un sorriso amaro sul volto. Già Kaito Kuroba nel bene o nel male sarà sempre troppo importante per me. Sposto la testa indietro e sospiro, in un certo senso sentendolo parlare mi sembrava di ascoltare Kaito, come se fossero la stessa persona. Ma è impossibile, cioè tutti quei termini così eleganti, il fatto che si rivolgeva a me con estrema educazione e rispetto non sono da Kaito. Lui è più da prese in giro e comportamenti da pervertito.Kaito Kuroba quell'idiota. Cretino. Cervello bacato. Bellissimo...AHHHHHHH AOKO TU SEI ARRABBIATA CON LUI! NON PENSARE CHE LUI SIA BELLO, CHE SA ESSERE DOLCE E COSI' SIMPATICO AOKO! ADESSO BASTA! Lanciai infuriata con me stessa il cuscino contro il muro e nemmeno due secondi dopo sentì qualcuno bussare.

 

< CHI E'? >

< A-A-Aoko s-s-sono Kaito...volevo parlare con te.. >

 

Balzai in piedi come una molla – che diamine ci fa quel baka qui? Per di più ora! -

 

< Aoko? So che sei arrabiata, ma voglio davvero chiarire quello è successo prima...per favore >

 

Osservai dubbiosa la porta, guardai verso la finestra e sospirai nuovamete. E va bene Kaito Kid. Andai verso la porta e girai la chiave, facendo intendere a Kaito che poteva entrare, ed io mi andai a risedere sul letto. Quando Kaito capì, aprì lentamente la porta ed entrò. Aveva uno sguardo abbastanza spaventato e osservava il cuscino, che avevo scagliato contro il muro, come a volersi scusare per la rabbia che avevo riversato su di lui. Sbuffai ancora, incociai le braccia e appoggiai la schiena al muro dietro di me.

 

< Allora? >

< S-s-si i-i-io volevo scusarmi. Mi sono comportato davvero male con te, non avrei dovuto farlo non ho pensato a come avresti potuto prenderla tu....i-i-io sto parlando del bac..>

< Ho capito che ti riferivi a quello. Ma non credi di dovermi altre spiegazioni? Ad esempio perchè mi menti sempre? Perchè sembri assente...Insomma perchè ti comporti così? >

< Aoko...ascolta lo so. So che dovrei dirtelo, meriti delle spiegazioni, ma...non posso. Non ora. >

 

Sorrisi amara ed abbassai lo sguardo permettendo alla frangetta di comprirmi il volto. Ma che mi aspettavo? Che mi avrebbe raccontato finalmente la verità? Stupida Aoko. Stupida. Anche prima che Ji lo interrompesse non mi avrebbe detto nulla lo stesso. Stupida. Kaito è cambiato, speravo forse che con me questo cambiamento non fosse evidente? Che non fosse percettibile per me? Stupida. Quando mi ha baciata...ma che mi è passato per la testa? Che potesse, finalmente, provare quello che provo ormai da anni per lui? Stupida.” L'unica cosa che avevo in testa e di ritrovarti e portarti a casa e poi ti farti stare zitta. Parli troppo qualche volta”. STUPIDA! E poi lo dico a Kaito fra i due...la più stupida sono io. Trattengo un gemito di dolore e ricaccio indietro le lacrime. Kaito Kid ha ragione. Ha completamente ragione quando dice che gli voglio comunque bene, anzi, se fosse solo questo probabilmente sarebbe più facile d'accettare. Ma non è così. Io sono innamorata di lui, anche se continuerò a spezzarmi il cuore rimarrò comunque innamorato di questo ragazzo.

 

< Va bene Kaito. Per quanto riguarda le tue scuse di prima, tranquillo, ho capito che non l'hai fatto per cattiveria. Va tutto bene. Accetto le tue scuse. >

< Sei sicura Aoko? >

< Si baka. >

< Tu...tu stai bene vero? >

 

Sorrido al tono di preoccupazione che avverto nella sua voce. E con uno sforzo notevole, alzo la testa e tenendo gli occhi chiusi, per non far intravedere il luccichio nei miei occhi tipico delle lacrime, gli sorrido.

 

< Si. >

 

Non posso vederlo ma so che mi sta scrutando attentamente, lo sento. Lo sento dal suo sguardo.

 

< Aoko..>

 

Mi alzo di colpo apendo gli occhi e superandolo, facendo attenzione a non incrociare il suo sguardo, raccolgo il cuscino che era stato lasciato a terra, quasi come a volerlo far assistere.

 

< Sto bene Bakaito. Adesso però voglio riposare un pò. Tra poco avremo un esame sai? >

< Aoko...io >

< Kaito davvero. Ti prego fammi riposare, oggi abbiamo avuto già troppe emozioni no? >

Kaito non risponde subito dopo però emette un flebile si ed esce, lo capisco dal fatto che sento lo spostamento d'aria dietro di me, così come sento il suo profumo indistinguibile allontanarsi da me.

Quando mi volto faccio in tempo a vedere la punta della sua camicia prima che la porta si chiuda. Stringo a me quel cuscino e dai miei occhi scappa una lacrima solitaria. L'amore...è una fregatura. Mi asciugo la guancia velocemente e tenendo il cuscino sotto il braccio mi batto le mani sulle guance. Adesso basta con la commiserazione Aoko.

 

POV KAITO

 

Guardai un'altra volta la porta della mia stanza. "sto bene" ha detto, ma ho come la sensazione che non sia vero. Starò diventando paranoico, alla fine Aoko non è il tipo che accetta le mie scuse se non le crede reali. Passai una mano fra i capelli in un segno frustato, ma per quale motivo mi sento così sottosopra? Che abbia mangiato qualcosa che mi ha fatto male? No impossibile, non ho ancora mangiato..

 

:- Non sarà che hai paura di averla persa? -:

Ovviamente no. Io non ho paura di nulla e poi non l'ho persa

:- Le hai negato di conoscere la verità ancora una volta. -:

Non è stato intenzionale, o meglio lo è stato, ma quando mi ha ribadito di volere delle spiegazioni, più che meritate, le parole sono uscite da sole e mi sono ritrovato a negargliele...ancora. In realtà prima ero convintissimo che fosse arrivato il momento di renderla partecipe ma quando Ji ci ha interrotto, quando l'ho vista piangere...non ci sono riuscito mi sono tirato indietro..

:- Indoviniamo. Hai avuto paura della sua reazione? -:

NO! CERTO CHE NO! Come già detto so che mi capirebbe dopo essersi arrabbiata, ho solo...ho solo intenzione di dirglielo al momento giusto. Per oggi ha avuto abbastanza colpi di scena e non mi sembrava il caso rivelarmi oggi.

:- fifone. -:

NIENTE AFFATTO!

Mi alzai di scatto dal letto grattandomi la testa come un pazzo. Devo dirglielo, non ora, ma lo devo fare. Devo trovare il momento giusto, così che alla rivelazione non la prenderà male...non troppo almeno.

 

< Signorino Kaito? Mi scusi ma volevo avvertirle che la cena è pronta >

< Si arrivo Ji. >

 

mi avvicinai alla porta e appena sentì che anche quella di Aoko si apriva uscì velocemente pure io. Non appena mi vide abbassò per un secondo lo sguardo e prendendo un respiro mi sorrise e mi incoraggiò col capo a scendere. La guardi per un attimo scettico e poi mi ripresi, che aria strana, come se si stesse sforzando. Mi grattai confuso la testa e cominciai a scendere le scale, appena entrato in cucina la vidi parlare amorevolmente con Ji, si sto davvero diventando paranoico.

 

< Eccomi! Che buon odore Ji >

< La ringrazio signorino, ma probabilmente il merito è degli ingredienti freschi e delle ricette di vostra madre >

< Non sminuirti Ji-Kun! Sei un ottimo cuoco a prescindere da questo >

< La ringrazio molto signorina Aoko >

< Ji-Kun! Smettila di chiamarmi "signorina", non c'è la necessità di farlo, ci conosciamo da tanti anni, puoi chiamarmi semplicemente Aoko >

< Bakaoko! Ji ti chiamerà sempre "signorina Aoko" proprio come chiama me "signorino Kaito" anche se gli chiederai di non farlo. >

< Mmh. Bè comunque è tutto buonissimo! >

 

Guardai Aoko, ho come l'impressione che mi abbia appena ignorato.

 

< Cosa avete comprato di bello signorina Aoko? >

< Nulla di particolare, mio padre non mi ha dato moltissimo da spendere. >

< E lei signorino Kaito? >

 

Ingurcitai velocmente ciò che si trovava nella mia bocca. Osservai Aoko, che fissava il suo piatto e giocava con il suo contenuto...ma che

 

< Niente. Ho fatto un giro aspettando Aoko. >

< Bè io non ho più molta fame. Vado in stanza. Grazie mille per la cena Ji, buonanotte! >

 

Aoko sorrise e dopo essersi pulita le labbra uscì. E' strana.

 

< Signorino è successo qualcosa fra di voi? >

< No. >

 

Ripresi a mangiare ed ogni tanto scambiai qualche parola con Ji, lanciai molto spesso qualche guardo alle scale dove Aoko era sparita, si è comportata in maniera strana e non ne comprendo il motivo. Una volta finito mi diressi nello studio di mio padre e Ji capì che, nel caso, avrebbe dovuto coprirmi con Aoko. Arrivato nella stanza nascosta dello studio presi un borsone e vi misi la mia pistola spara carte ed alcuni altri oggetti utili per capire da dove erano spuntati quei maledetti. Misi un cappello ed uscì cominciando ad avviarmi verso l'ultimo posto in cui hanno deciso di apparire. Camminando per strada, dovevano prendermi per un normale ragazzo appena uscito dalla palestra, chissà che sarebbe successo se avessero saputo quello che avevo nella borsa e chi fossi io. Sorrisi a quel pensiero. Arrivato al punto notai che la banca che questa mattina era stata ben recintata ora era sgombra anche se chiusa, chissà in quanto ha risolto il problema il mio caro amico. Mi guardai intorno per assicurarmi che non ci fosse nessuno a disturbarmi e salì sul muro, se sono apprasi e scomprasi con un trucco allora questo è il posto giusto per avere un quadro generale della zona. La prima cosa che notai fu già quando appoggiai la mano per tirarmi su, la superficie del muretto è pieno di una polvere con un odore particolare, lo capisco dall'odore che emana.

< E' polvere di Licopodio, spesso viene usata per i deodoranti ha la capacità di neutralizzare gli odori e assorbire l'oliosità naturale della pelle. >

< Sherlock. Non dovresti contaminare le prove. E comunque non viene usata solo per questo, non nel campo della magia, nei trucchi all'aria aperta può essere usata per creare delle piccole fiammelle molto sceniche, alcuni usano questo trucchi per dare l'illusione ..>

< Di essere in grado di controllare gli elementi. >

< Ma voi due state insieme? >

< No. E' per la cronaca non ho contaminato le prove. >

< E non stiamo assieme. Comunque è una fortuna che il tuo maggiordomo non ti abbia fatto rivelare niente adesso ad Aoko. L'avresti messa in pericolo >

< Akako, il fatto che fossi qui questa mattina e che adesso dica questo deve farmi intuire che tu c'entri qualcosa con questo? >

 

Akako sogghignò con le braccia incrociate al petto. Era seduta sul muretto di fronte al mio con la sua solita area annoiata

 

< Chi lo sa..>

< Smettetela. Akako che vedi da quel lato? >

< Apparte voi due? Niente. >

< Non vedi nulla solo perchè non hai lo sguardo allenato per questo genere di cose. >

< Non fare lo sbruffone Kaito. >

 

Sbuffai svogliato e dopo essermi tolto la polvere dalle mani e le inserii in tasca. Osservai la zona la quantità di polvere presente era poca, anche se gli avessero dato fuoco non si sarebbe visto nulla, non in pieno pomeriggio dove il cielo è praticamente rosso fuoco. Continuai a guardai intorno notai che dall'altra parte del muro tra le piante vi è un buco, come se qualcuno avesse levato le piante per stare accovacciato comodamente. Con un salto atterrai lì vicino ed esaminai la zona, c'erano le tracce di un oggetto senz'altro pesante. Sentì alle mie spalle qualcuno atterrare non mi voltai nemmeno a guardare che subito mistersotuttoio iniziò a parlare

 

< C'è un pezzo di corda bruciata. Con la polvere devono averla incidiata per mettere in uso qualche macchinario. >

< Che genere? >

< Di quelli che in scena vengono usati pre creare degli effetti di luce, questi hanno lo scopo di far concentrare lo sguardo su quello che i raggi colpiscono ma non su ciò che sta avvenendo sul serio. >

< E cosa doveva accadere esattamente? >

< Doveva nascondere la modalità della loro fuga. Utilizzando un sistema di specchi e sfruttando la luce del tramonto e quelle proiettate dal macchinario è possibile far credere che su quei muri vi fossero dei uomini >

< La luce però avrebbe trapassato la proiezione >

< A meno che l'immagine proiettata non fosse scura. >

< Non sarebbe stato uguale? >

< No. Come ho detto le proiezioni delle diverse luci fanno distogliere lo sguardo da quello che è il punto focale. Cioè le due figure. >

< Inoltre una delle due era posta davanti ad un palazzo scuro, impossibile vedere il trucco se l'immagine era già scura >

< E per l'altra? >

< Era solo una l'immagine proiettata, per dar via a questo spettacolino vi doveva comunque essere qualcuno in grado di azionarlo e rendere il credibile il tutto, e chi meglio di un mago potrebbe riuscirci? >

< Nessuno, e credo che in questo abbia agito il mio caro amico Spider. >

< Esatto Hakuba >

 

Io ed il detectiveinerba ci guardammo annuendoci a vicenda e sogghignando leggermente, Akako dall'alto della sua posizione ci osservava annoiata quasi scocciata dall'intesa, non voluta, che si è venuta a creare. In pratica a turno rispondevamo ad ogni sua domanda. Chi l'avrebbe mai detto che ci sarebbe stata un'intesa simile.

 

< Il vostro ragionamento fila, del resto dall'altro lato vi erano dei registratori. Probabilmente hanno filmato chi doveva tenere su il teatrino così da proiettare la sua immagine, ed ovviamente ne hanno registrato anche la voce. Deve averlo attivato con questo spago, con la luce del tramonto o una generale non si nota completamente, l'avrà posizionato tra una parete e l'altra collegandolo a tutto il marchigegno. Geniali. >

< Akako, cara, non hai detto che non vi era nulla da quel lato? >

< Ops, devo averlo scordato, scusa Saguru >

< Cara? >

< Taci Kuroba. Non ti riguarda. >

< Comunque perchè mettere il proiettore di luci da questo lato e il resto dall'altro? Con il sistema per attivare anche questo lato avrebbe potuto attivare tutto facilmente no? >

< No. Per questi trucchi vi è bisogno di un complice che calcoli i tempi di registrazione di uno e dell'altro, oltretutto la proiettrice di luci ha bisogno di essere settata manualmente, e se luci che ha utilizzato erano più chiare del tramonto proprio per distrarre l'attenzione, allora doveva settarla nel preciso momento in cui l'ha messa in funzione. Non poteva farlo prima, il tramonto assume diverse variazioni di colore attraverso, le nuvole e l'altezza a cui si trova, e se voleva usare questo trucco su di noi, doveva sapere da dove saremmo passati.. >

< Ma non poteva sapere quando sareste passati. Perciò ha dovuto farlo per forza a mano. Ecco perchè sembra che qualcuno sia stato lì seduto >

< E come ha dato fuoco a questa roba? >

< Essendo facile da inffiammare e vista la quantità, per accendere questo meccanismo, sarebbe bastata un piccola fiammella. >

< Come quella della cenere di una sigaretta? >

< Eh già. >

< Ricapitolando. Ha settato la roba delle luci è salito sul muretto, ha acceso una sigaretta, ha buttato la cenere su questa roba, che ha fatto scattare un corda che, a sua volta, ha azionato le luci ed i due registratori posti dall'altro lato? >

< Hai capito tutto Akako. Complimenti. >

< Ti ringrazio Kuroba. >

< C'è solo una cosa che non mi è chiara >

< Strano Scherlock. >

< Come faceva a sapere che avreste preso proprio questa strada? >

 

Rimasi in silenzio a quella domanda, in effetti da dove ci trovavamo noi la strada più veloce e vicina per tornare a casa non è questa. Cominciai a ragionare sulla cosa, devono aver indotto la nostra scelta, ma come? Non è facile indurre una scelta così. A meno che, è una cosa folle e richiederebbe un grande uso di energie e di complici, non che ci voglia molto a prenderne alla fine quelli li si trova anche fra gente comunissima, basta dargli una ricompensa. Comunque se fosse così come penso vuol dire che ci seguivano da quando eravamo a casa, ammesso che sia vero, ma di base non è complicato. La mente umana è facile da corrompere ed ancor più facile da ingannare, se volevano effetivamente metterci in allerta e farlo qui, probabilmente hanno coinvolto un gran numero di persone da quando siamo usciti di casa a quando stavamo per tornare per ripetere il nome della strada in maniera quasi impercettibile proprio perchè così potesse essere assimilata senza che c'è ne rendessimo conto, inoltre facendo così non vi erano indizi su chi avesse ideato il piano e di certo non si oteva risalire a loro, troppi soggetti coinvolti e comunque potrebbero essere tutti normali cittadini ben retribuiti. Maledizione. Ma perchè? Perchè ci volevano qui? Proprio non capisco

 

< Senti Kaito..>

< Akako non mi sembra il momento. Sto cercando di ragionare >

< Missione ardua pr te. Lasciami parlare, qui vicino non c'è forse stata una rapina? >

< Si. E allora? >

< E loro non sono al corrente dell'attuale ubicazione di Pandora? >

< Forse. Hanno amndato a fuoco la casa di Aoko del resto...ahhh Akako non ho capito dove vuoi puntare >

< Sto solo dicendo che forse volevano prendere Pandora con la forza, le luci forse non servivano solo a nascondere le immagini proiettate ma anche l'eventuale spostamento del nostro mago che prendeva pandora, l'arrivo della polizia e la rapina potrebbero aver compromesso la loro idea e non volendosi esporre..>

< Se la sono date a gambe.A quanto pare avevano intenzione di uccidervi, nel peggiore dei casi.>

 

Sorrisi a quella rivelazione e mi levai i guanti posandoli nel borsone. Caro il mio detective mi sa che quando ci rivedremo non dovrò solo informarmi sul tempo con cui hai risolto questa rapina, ma dovrò anche ringraziarti.

 

< Che hai da sorridere Kaito? >

< Oh nulla. Ho solo ricordato il nome di un detective parecchio strano. >

< Se stai parlando di me Kuroba..>

< Non parlo di te. Parlo di Kudo. Kudo Shinichi. >

< Che nome bizzarro..>

< A te non deve importare il suo nome, cara, Akako >












*angolino d'autrice*
E sono ritornata! Non uccidetemi, so che la tentazione per voi sarà forte ma ricordate che l'omicidio è crimine! tralasciando gli scherzi spero che il capitolo vi sia piaciuto, mi scuso per il mega ritardo spero di non farne un'altro, sper che la piccola presenza del nostro caro detective vi piaccia, per chi già lo chiederà sappiate che non è inserito fra i personaggi di questa storia perchè credo che questa sarà l'ultima delle sue apparizioni, visto che non è uno dei personaggi principali non ho voluto inserirlo nella "descrizione" della storia. Detto questo vi invito continuare a supportare la storia con i commenti eeeeeee niente! Alla prossima!
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Capitolo 28
*** cap. 28 ***


POV KAITO

 

< KUROBA KAITO! IL BANCO NON E' UN LUOGO ADATTO PER DORMIRE! SI SVEGLI IMMEDIATAMENTE E SEGUI LA LEZIONE. >

< Si. >

 

Alzai la testa lentamente e nel momento in cui la professoressa si girò sbadigliai.

 

< Metti la mano davanti almeno. >

< Taci Hakuba. >

 

Mi grattai la testa e guardando disinteressato la lavagna, comincio a ripercorrere tutto quello che ho scoperto da quando abbiamo capito che vogliono eliminare Aoko e me. Cioè, nulla. Certo tralasciando che in una settimana nel luogo che ho pensato fosse il loro covo, in realtà ho come la sensazione che sia un semplice appoggio rifornimento, questo perchè per una settimana non ho fatto altro che guardare ciò che riprendevano le telecamere di Ji, di fatto il grassone va sempre da solo con buste giganti di cibo ad orari specifici, cioè l'ora di colazione, di pranzo e di cena. Mi irrita il pensiero di aver fatto l'ennesimo buco nell'acqua. Maledizione! Devo trovare il loro covo e devo trovarlo prima che facciano un'altra mossa perchè se dovesse accadere ho paura di non riuscire a proteggere Aoko, ed è un pensiero che non posso tollerare.

Guardai di traverso il mio attuale compagno di banco, ma perchè si è seduto lui qui invece di Aoko? Mi irrita la consapevolenza che con la sua presenza sta contaminando il posto scacro di Aoko, che schifo, quando questa giornata finirà dovrò disinfettare tutto. Gli lancio un'occhiata come se con solo quella potessi mutare la sua figura in qualcosa di più piacevole e contemporaneamente modificare questo fastidioso odore di colonia con quello di fiori di Aoko. Sposto lo sguardo assegnato da lui alle due figure sedute davanti. Akako ed Aoko. Un'altra coppia che non sarebbe dovuta formarsi. Guardo Akako pieno di ira, probabilmente deve essersene accorta perchè volta la testa dal mio lato e dopo avermi osservato sorride, appoggia la testa sul palmo della mano e mi manda un bacio, proprio in quell'istante sento accanto a me il rumore di qualcosa che si spezza, poi qualcosa che scricchiola ed improvvisamente sento una presenza tutt'altro che amichevole. Alzo un sopracciglio e mi giro dal lato di Hakuba e vedo che la matita che teneva in mano è spezzata a metà ed in volto, pur avendo quel sorriso fastidioso, ha un volto scuro e la sua mano è stretta in pugno talmente stretto che le nocche sono sbiancate completamente. Impercettibilmente deglutisco, incredibile ma vero, mi sta facendo una certa impressione

 

< Hakuba? V-Va tutto bene? >

< Oh. Certo. K.U.R.O.B.A. >

 

Mi lancia un'altro dei suoi sorrisi inquietanti ed io comincio ad indietreggiare verso la finestra, ma che cavolo succede? Anzi lo so, con questo spostamento improvviso deciso dalla professoressa è stato sconvolto l'equilibrio naturale delle cose. Dev'essere per forza così. Non vi può essere altra spiegazione.

 

< E per oggi è tutto. Vi ricordo che una volta rientrati voglio la relazione e gli esercizi sull'intero argomento. >

 

Mi volto verso la professoressa e mi alzo instantaneamente, che vuol dire una volta rientrati? Guardo i miei compagni alzarsi e dirigersi fuori dall'aula o ad unire i banchi per mangiare. Dev'essere suonata la campanella prima che io me ne accorgersi, perfetto! Il momento giusto per fuggire! Scavalco letteralmente il banco e mi avvicino ad Aoko, da quando abbiamo risolto la nostra ultima discussione ho come la sensazione che voglia stare il più lontano possibile da me.

 

< Aoko >

< Kaito, dimmi >

 

Inserisco le mani nella tasca pronto a parlare, mi guarda e mi parla come se non fosse la ragazza che è cresciuta con me, ma come una compagna qualunque che da delle informazioni. E' fastidioso ricevere questo atteggiamento da parte sua, dev'esserci qualcosa che non va. E' da una settimana che porta avanti questa storia, eppure avevamo risolto.

 

< La professoressa ha detto "una volta rientrati", che vuol dire? Non ci sarà scuola? >

< Già. A quanto pare devono svolgere dei lavori di manutenzione la scuola rimarrà chiusa per circa due settimane. >

< Due settimane? >

< Già. A quanto pare le finestre devono essere cambiate, i sistemi di riscaldamento non vanno bene. Insomma hanno un bel pò di roba da sistemare. >

 

Spalancai gli occhi e rimasi a fissarla. Due settimane...DUE SETTIMANE SENZA QUESTO INFERNO OH SI!

 

< Grande! Finalmente meritato riposo! >

< Già..bè allora vado a pranzo. Ciao >

 

Guardai Aoko allontanarsi lentamente, la seguì fin quando non uscì dalla mia visuale ed io rimasi lì a grattarmi la testa. Ma porca miseria, ma perchè si comporta così? Proprio non capisco. Poco dopo vidi direggersi fuori dalla classe anche Saguru ed Akako, improvvisamente mi ricordai della domanda che mi assillava di più oggi. Quella più importante

 

< EHI VOI DUE! >

< Che vuoi Kuroba? >

< Sei un cafone. Ci sentiamo bene. >

 

Mi avvicinai a loro con passo pesante, mi sento di paragonarmi al predatore che sta per azzannare la preda.

 

< Voi due. Perchè avete cambiato i posti? SU AVANTI CHE GIUSTIFICAZIONI AVETE? >

 

Saguru e Akako si guardarono e alla fine Akako sospirò ed uscì dalla classe con il suo solito modo di fare

 

< Noi non abbiamo cambiato i posti. La prof ha deciso di cambiarli. >

< Menti. >

< No. Lei ha deciso di cambiarli Aoko di scambiarci i numeri. Come vedi noi non abbiamo fatto nulla. >

 

Rimasi sconvolto e aprì la bocca. Ma che...DIAVOLO?!? AOKO HA FATTO COSA?!? Uscì dalla classe e cominciai a camminare velocemente per i corridoi della scuola in cerca di quella scema, insomma! Abbiamo risolto i nosti battibecchi allora perchè ignorarmi? Perchè volermi tenere a distanza? Continuai a camminare ed arrivai nel cortile della scuola e vidi ciò che non avrei mai voluto vedere. Aoko seduta sul prato che mangiava tranquilla insieme a Keiko e seduto proprio vicino a lei quell'idiota che non dovrebbe avere nemmeno il permesso di respirare la sua stessa aria. Masairo. Mi avvicinai a loro il più possibile facendo ben attenzione a non farmi scoprire. Pensavo di averlo allontanato finalmente da Aoko, anche se effettivamente non è successo, ma lei non gli parlava più e lui non haprovato nuovi approcci. MA PERCHE' CI SONO SEMPRE PROBLEMI NELLA MIA VITA?

 

< Allora Aoko...abbiamo saputo che tu e Kaito ora vivete sotto lo stesso tetto. Novità salienti in proposito? >

< Keiko! Ma che dici >

< Scusami Aoko, ma tu e Kuroba non siete legati solo da una buona amicizia? >

< Si! Si! Ovvio! Keiko è convinta di cose assurde! Vero? >

 

Aoko diede una gomitata all'amica, entrambe risero in maniera nervosa e quell'idiota guardò Aoko con sospetto e dubbio per anche più tempo del concesso.

 

< Bè comunque come va? Non ti tratta male vero? >

< Trattarmi male? No assolutamente. Anzi la notte che è scoppiato l'incendio a casa mia Kaito mi ha salvata..se non ci fosse stato lui...>

< Aoko non ci pensare, è passato no? >

< Si. Tuttavia per rispondere alla tua domanda con Kaito sto bene e poi Ji è dolcissimo, ed è un cuoco molto bravo. >

< Anche tu lo sei, oh Masairo tu non avevi bisogno di ripetizioni? >

< Si, ma trovare qualcuno disposto a darle è difficile da trovare, ora che la scuola sta anche chiudendo a maggior ragione >

< Ohhh ma c'è Aoko Disposta..>

< COSA?> < DAVVERO? >

 

KEIKO! Strega! Che idea assurda! E poi perchè questi due sono entrati così in confidenza? Che cavolo Aoko deve sare lontana da Masairo

 

< Lei non può, mi spiace Masairo >

< Akako! Ma che dici? Tanto non ha molto da fare no? >

< Ti sbagli, visto che la scuola chiude ho deciso di invitare lei, il suo caro amico e Saguro nella mia villa in montagna. >

< COSA!? MA CHE TI SALTA IN MENTE? >

< KAITO! A TE CHE SALTA IN MENTE CHE CAVOLO CI FACEVI IN MEZZO AD I CESUGLI? >

 

Sobbalzai sul posto e rimasi ammutolito davanti allo sguardo di Aoko e di Keiko, quell'impecille di Masairo invece sembra infastidito. Ma quello che più mi preoccupa è l'assurda idea di Akako, potrebbe succedere di tutto in luogo isolato come la sua villa in montagna, sta praticamente mettendo Aoko su un piatto d'argento per quei tizi.

 

< Non vedo il problema Kuroba. Lì ci sarà solo da rilassarsi..>

< Hakuba..>

 

Saguro mi si avvicinò, che intenzione ha pure lui?

 

< ...La villa di Akako è stata sistemata così che possa essere al sicuro, inoltre ho fatto trasferire delle apparecchiature csì da capire che cos'ha di particolare pandora. >

 

Guardai l'essere mal riusciuto dei libri di Scherlock, controvoglia, ma ammetto che ha ragione, per proteggere al meglio Aoko devo capire cosa vogliono da pandora, scoperto quello sarà senz'altro più facile proteggerla. Cavolo.

 

< tsk. Tanto a casa non abbiamo nulla da fare. >

< Bè io non posso dare la mia conferma se prima non ne parlo con mio padre. >

< Bene. Allora passerò nel pomeriggio per sapere la risposta. >

 

Annuimmo tutti e spostai lo sguardo da Keiko e Masairo che non facevano altro che fissarmi, mi sento quasi imbarazzato.

Guardai Aoko e mi resi conto che oggi ha legato i capelli. Sta benissimo, le lascia il volto scoperto è davvero bella. Ma che dico? Abbasso la testa grattandola leggermente ma quando poi lo rialzo mi rendo conto che non è bella oggi, o meglio, non lo è solo oggi. Lo è sempre. Mi torna in mente il momento in cui ho poggiato le mie labbra sulle sue e mi ritrovo a pensare che erano morbide e sapevano di fragole ed in questo momento, ora che la sento distante, vorrei poterle...riassaggiare.Sono veramente un cretino. Che cavolo mi passa per la testa?







*angolino d'autrice*
Incredibile! Ho aggiornato senza far passare mesi! C'è un premio per una notizia del genere? Spero di si, fatemi sapere cosa pensate di questo capitolo incentrato sui pensieri di Kaito, fatemi sapere quanto la novità di questo veloce aggiornamento vi ha sorpresi eeeeeeeh nulla, spero che il capitolo vi piaccia! Io come sempre vi invito a lasciare un commento per incoraggiare la storia, o per consigli o qualsiasi altra cosa 
kiss kiss fangirl_87

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