five shades of brevityshipping

di Giandra
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tentazioni — umani e Pokémon. ***
Capitolo 2: *** Età — old man. ***
Capitolo 3: *** Stars — la volta celeste estiva. ***
Capitolo 4: *** Consigli — different, but best friends. ***
Capitolo 5: *** Addii — I'll never say goodbay. ***



Capitolo 1
*** Tentazioni — umani e Pokémon. ***


 
Non potevo evitare. Non potevo e basta. Non dopo aver scoperto il nome della Shipping grazie alla mia Musa, non dopo aver visto quell'episodio, non potevo. Ed è strano, perché generalmente odio con tutta l'anima le coppie i cui partecipanti hanno una grande differenza di età, non le sopporto davvero. 
In questa Raccolta ho deciso che Luciano avrà diciassette anni (visto che né nell'anime né nel game è mai stata annunciata la sua vera età), mentre Lucinda tredici. Le storie non sono propriamente collegate tra di loro, però è come se ci fosse un filo conduttore che le unisce. La prima è l'inizio della cotta, dell'innamoramento; la seconda è la gelosia e la prima entrata di Vulcano; la terza è l'emblema del desiderio e della passione, nonché dell'innocenza; la quarta è il continuo della seconda, in cui molte verità vengono a galla; la quinta, è il loro congedo. Parlando soltanto di questo primo capitolo, ci tenevo a introdurre la coppia nel migliore dei modi, ma avvertitemi nel caso Lucinda non fosse IC, perché per quanto ci provi non mi riesce quasi mai. Buona lettura.


 
Tentazioni — umani e Pokémon.
 
Ormai il giovane Luciano non poteva evitare di considerare la piccola Lucinda come un'allieva, la sua kohai preferita da istruire e guidare.
Dopo il Gran Festival di Sinnoh — che davvero per un pelo non era riuscita a vincere —, la ragazza gli aveva proposto di allenarsi assieme per affinare le sue tecniche di lotta e lui non aveva trovato né il modo né la volontà di rifiutare.
Ma per quanto fosse bravo a indirizzarla sulla buona strada per diventare la miglior Super Coordinatrice, anche Luciano aveva le sue debolezze. Quando, ad esempio, la blu si serrava in camera sua con la testa tra le gambe e gli occhi lucidi per qualche fallimento, non sapeva che pesci prendere. Con i Pokémon era come se avesse un manuale di istruzione incorporato, ma con gli umani? No, con gli umani no, non dopo aver dedicato sette anni della sua vita a diventare Superquattro — e, un giorno, Campione di Sinnoh.
Quando poi la ragazza si portava una ciocca oltremare dietro all'orecchio con molta nonchalance, concentrandosi sullo splendido panorama di turno, a Luciano veniva il frenetico impulso di carezzarle quella chioma perfetta e di scoccare un bacio su quelle guance rosee o, ancora, sulle sue labbra alla ciliegia. Tentazioni, tutte frustanti tentazioni che, però, sapeva di non potersi permettere.




 

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Capitolo 2
*** Età — old man. ***


Questo secondo capitolo, come potrete notare dall'icon che ho scelto, avrà un terzo protagonista: Vulcano! In effetti i tre personaggi che compaiono in questa Raccolta sono proprio loro (ah, contribuite anche voi ad aggiungerli alla lista personaggi con un voticino c:). Il ruolo del nostro Superquattro preferito in questo caso sarà sia di consigliere sia di rompiballe, che da bravo migliore amico ci tiene a far ingelosire l'altro e ad aprirgli gli occhi. E per chi pensa che Corrado e Vulcano siano migliori amici, si sbaglia (not true), perché IgnitionShipping forevah
Detto questo, spero che la storia vi piaccia, l'ho resa in chiave comica, sia per enfatizzare i caratteri dei personaggi, sia per dimostrare cosa un po' di gelosia sia capace di produrre. Buona lettura! 

 
 

Età — old man.

«Potresti essere suo padre!» sussurrò Vulcano con tono di scherno. «Le cambi anche il pannolino la sera? Oppure vi concedete altre attività?» concluse malizioso.
«Non scherzare Vulcano: non è garbato» lo ammonì con tranquillità, guardando di sottecchi la ragazzina vivace che ordinava un attacco al suo Piplup.
«E chi scherza, sei un vecchietto per lei»
«Ho diciassette anni, amico, non farmi sentire anziano» ci scherzò su Luciano, senza mai infervorarsi o infastidirsi. Non era nella sua indole calma e pacata.
«Già, in effetti non potresti essere suo padre» ricominciò con quella storia il rosso, squadrando con un'occhiata furtiva la ragazzina. «Lei è troppo bella per essere tua figlia» insinuò, leccandosi per una frazione di secondo il labbro e ghignando verso l'amico.
Chiunque avesse scommesso diecimila yen sulla tranquillità di Luciano, avrebbe decisamente sprecato un bel gruzzoletto; chi invece avesse puntato su un'espressione infastidita, quasi ingelosita, e un pugno serrato, pronto ad assestare un colpo, beh... quello ci avrebbe preso in pieno.

 

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Capitolo 3
*** Stars — la volta celeste estiva. ***


Ecco a voi il terzo chappy di questa storia!
Qui ho cercato di rendere le cose fluffuose(?) al massimo, sebbene non sia proprio nel mio stile. E niente, i personaggi spero che siano IC, per quanto sia soddisfatta di ciò che ho scritto (neanche troppo in realtà) ho sempre dei dubbi, sperando che voi possiate illuminarmi, come le stelle d'estate. 

Chiaramente si accettano recensioni di tutti i tipi e cercherò di imparare dai vostri consigli per rendere i miei scritti su questa coppia (che merita, secondo me) sempre migliori. 
Buona lettura! 



 
  
Stars — la volta celeste estiva.
 
«Non avrei mai pensato di vederne così tante!» la blu si strinse forte all'erba fresca sotto di lei, dondolandosi su e giù con le gambe, eccitata per lo spettacolo al quale stava assistendo.
«Ho pensato di portarti qui perché le stelle potrebbero ispirarti nuove combinazioni» le spiegò con un sorriso affabile Luciano.
«Già...» rispose, distratta, abbracciando il suo Piplup che ormai era già tra le braccia di Morfeo. «Il cielo d'estate è un'altra cosa, è più... romantico» rilevò Lucinda, parlando con spensieratezza.
Il maggiore tra i due sgranò gli occhi, accorgendosi di un improvviso rossore sulle gote grazie al calore che tutt'un tratto gli invadeva il viso. Si girò verso la ragazza, che non accennava a cambiare la direzione del suo sguardo. Sorrise: se fosse stato un tipo azzardato, impulsivo, forse l'avrebbe presa per mano, l'avrebbe baciata e si sarebbe lasciato trasportare dalla passione che la sua compagna gli instillava; ma lui non era così. Tornò in sé, liberandosi di quei pensieri, socchiuse gli occhi inspirando ed espirando profondamente e poi li riaprì. Che bello il cielo d'estate.



 
 

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Capitolo 4
*** Consigli — different, but best friends. ***


Ciao a tutti. Come avrete potuto ben capire, questa Raccolta era già finita in partenza, dovevo soltanto trovare il tempo di pubblicarla, quindi eccomi qui. 
In questo capitolo si parlerà nuovamente di Vulcano, sebbene il personaggio non interagisca direttamente con Lucinda e Luciano. 
Qui cerco di dimostrare come Lucinda abbia un'ottima raffigurazione nella sua testolina vuota di Luciano, di quanto lo ammiri e lo rispetti e, di conseguenza, quanto detesti il modo di fare del rosso, che lo prende in giro di continuo. Ma ognuno ha i suoi motivi, giusto? Certo, quindi leggete e scoprite. 
Buona lettura


 
 
Consigli — different, but best friends.
 
«Tu e Vulcano siete molto diversi, lo sai?» gli fece notare la blu, con una smorfia di disappunto. 
«Beh, la diversità non è per forza un difetto» le rispose lui, pacifico come da copione.
«Non lo sopporto»
«Perché?»
«Perché ti prende in giro, ma con quale diritto!» esplose la ragazza, serrando i pugni e guardando Luciano come se fosse la ragione dei mali nel mondo.
«Ora non arrabbiarti con me, però» le fece notare lui, socchiudendo le palpebre bonariamente. Le carezzò i capelli come fosse una bambina, al che lei sembrò tranquillizzarsi un pochino. «Vulcano è il mio migliore amico, se mi prende in giro è per spronarmi a fare sempre meglio e a superare le mie paure» le spiegò. Lui e Vulcano avevano una specie di tacito accordo: ognuno dei due conosceva la cotta segreta e apparentemente irrealizzabile dell'altro, ma non doveva farne parola con nessuno. 
«Come può migliorarti in questo modo? E poi tu sei perfetto» affermò a braccia conserte la Coordinatrice, indossando il miglior broncio che riusciva ad assumere, continuando a camminare al fianco di Luciano.
Quello sorrise, un sorriso sincero, né di cortesia né di scherno. Sorrise come se quello fosse il giorno più bello della sua vita. «Non sono perfetto, Lucinda, ma grazie ai suoi consigli potrei migliorare tanto di me» assicurò il giovane, ricordandosi le parole del suo amico: «Fatti presto avanti, compare, o bella com'è qualcuno te la ruba».


 
 

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Capitolo 5
*** Addii — I'll never say goodbay. ***


Mi ricordo una canzone con questo stesso titolo (o almeno credo) che cantavo sempre nella macchina di mio padre ed era davvero bellissima, alle volte ci ho anche pianto sopra. Così ho pensato di usare il titolo per l'ultimo capitolo della storia, sperando che a voi piaccia. 
Qui Lucinda ha quasi quattordici anni e Luciano quasi diciotto. Ho cercato di rendere la differenza di età meno problematica possibile, soprattutto perché i due non hanno mai spinto il loro rapporto verso qualcosa di più serio (fin'ora) e comunque mai Luciano si permetterebbe anche solo di pensare determinate cose fintanto che Lucinda è ancora una ragazzina, in fin dei conti. Io trovo che il valico incolmabile causato dall'age gap è in realtà in qualche modo compensato dall'amore che li lega e niente mi farà mai smettere di pensarlo /sì, li amo alla follia e prima o poi scriverò ancora su di loro.
Non vi dico nulla riguardo alla trama, solo che questa è la degna conclusione di una storia che sembra finire ma che in fondo non terminerà mai. Buona lettura. 

 
 
Addii — I'll never say goodbay.
 
Lucinda si sfregò i palmi nervosamente, trattenendo le lacrime che minacciavano di rigare copiosamente le sue guance rosee. Aveva già perso Kenny per un addio, aveva già perso Ash e Brock per un addio. Quanti addii avrebbe ancora dovuto sopportare prima di crollare definitivamente o concludere qualcosa di positivo?
«Lucy» 
Sorrise a quel richiamo: Luciano aveva impiegato mesi prima di concederle un diminutivo affettuoso.
«Ehi» ricambiò lei, cercando di celare la tristezza sotto un dolce sorriso.
«Stai tranquilla, Lucinda» iniziò il ragazzo, con un tono più serio del solito. La colse alla sprovvista, attirandola a sé, facendo coincidere la sua fronte con il proprio petto, permettendole di ascoltare il frenetico pulsare del suo cuore. «Noi due ci rivedremo, questo non è un addio»
La blu arrossì vistosamente, imbarazzata che il suo ex-compagno d'avventure l'avesse quasi letta nel pensiero. Si distolse lentamente da quella stretta affettuosa, sorridendogli apertamente. «Il dovere chiama! Straccia tutti quegli Allenatori, fagli vedere chi sei e...» si interruppe per un attimo, tenendo lo sguardo fisso sul prato, sui fili d'erba sballottolati dalla brezza mattutina. «... e torna da me, mi raccomando»

Dopo quell'affermazione che non lasciava spazio a interpretazioni, Luciano decise di agire, di compiere quell'azione che aveva rimandato per l'intero viaggio, per un anno di incertezze, di momenti spezzati e di tanti Ti amo sparsi nell'aria ma mai espressi a voce alta. Decise di agire, alzandole il mento con la stessa delicatezza con cui si coglie un fiore pregiato e scoccandole un bacio a fior di labbra. In quel momento non gli importava di nulla: né della Lega, né dei passanti, né della differenza d'età; gli importava solo di quelle lingue che aveva tanto sperato si incontrassero — sebbene in cuor suo non ci avesse mai creduto — e che ora si stavano esplorando con ardore.


 
 

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