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Oggi
è stata una giornata molto triste. Ed è molto strano,
perché in genere le mie giornate sono molto tristi, o
tristissime. O, al massimo, abominevoli. Mi verrebbe voglia di
tagliarmi le vene, ma siccome leggo su DeviantArt che tutti credono
che io lo farò prima o poi, in quanto Emo, ho deciso di non
farlo: così li renderò molto tristi: che bello! Cioè,
che peccato! Ma è inutile piangere sul Salemarino versato
dalla torre di Crepuscopoli: ora ti racconterò ogni cosa da
principio... che pena....
Dunque,
stavo camminando a fatica lungo il Belvedere sul Crepuscolo (ci vado
spesso), perché c'era troppa luce e non ero abituato, quando
incontro Axel. Io non so il motivo, triste Diario, ma ogni volta che
vedo quell'individuo mi sento soffocare: sarà una coincidenza,
o forse i miasmi del laboratorio di un certo pazzo che conosco...
Comunque sia, eravamo a un metro di distanza quando lui mi vide e
sputò per terra, mancandomi per poco. Io ero un pò
arrabbiato della cosa, e glielo dissi senza mezzi termini:
-
Embhè?! Che cos'è 'sta cosa?!-. E lui mi rispose, molto
tranquillo:
-
Oh, niente, Zexion, ho solo visto un nano Emo sulla mia strada... eh
eh eh eh!-. Io mi guardai attorno sconcertato e gli chiesi:
-
Un nano Emo?! Dov'è?!-. Mi guardò disgustato per
qualche secondo e disse:
-
Uhmm....ehm....certo. Ci vediamo, eh....-. E sparì in un
corridoio oscuro.
Non
posso negare che questo incontro mi colpì profondamente. Sia
perché, come già detto, ogni volta che vedevo quel
signor Nessuno mi sentivo male: ma questa volta sentivo che aveva
anche detto qualcosa di offensivo....Ma cosa?! Dovevo rifletterci su
molto bene... Alla meno peggio, avrei creato un piano allo scopo. In
attesa, me ne tornai per i fatti miei nei Sotterranei, per scambiare
come sempre due parole col mio compagno (obbligato) di tristezza:
Lexaeus. Mi immersi nell'oscurità perenne di quei luoghi e mi
avvicinai al muro. Infatti, triste Diario, noi dell'Organizzazione
XIII non usiamo mica porte nei nostri locali: ci serviamo solo
corridoi oscuri per spostarci, quindi loro sono inutili. E inoltre
questi corridoi sono così pratici: io ho messo nel mio anche
qualche quadro, tanto per intristire l'ambiente ancora di più.
Comunque sia, entrai nella nostra solita Base Operativa Oscura (che
io, Vexen e Lexaeus chiamiamo familiarmente BOO), senonché,
camminando un pochino, urtai il piede contro un vaso (ma Marluxia,
accidenti, perché tutti questi vasi?!). Saltellando dal
dolore, urlai al mio grosso compare:
-
Ma accidenti, numero cinque, ma perché non aprite mai la ....
ohi.....luce,qua!... Ohi ohi!... E non è la prima volta che
succede....mrrrgh....!-. Il mio compagno mi rispose secco:
-
Numero sei, se ti ricordassi ogni mese di pagare la bolletta della
luce, non saremmo in questa situazione-. Che antipatia. Le...ehm,
volevo dire, gli risposi a tono:
-
Anche tu potresti sborsare qualche sfera colorata, ogni tanto...-.
Poi fece una faccia molto strana e mi gridò (cosa strana per
lui):
-
Oddio, Zexion, c'è una cimice dagli strani capelli qui!-. E
io, sconcertato:
-
Oh mamma mia che non esiste, dove, dove?!-.
-
Sigh... lascia stare...-. Lasciando stare questi oscuri interventi (e
non per la mancanza della luce), gli spiegai in breve ciò che
mi era successo con Axel e come tale evento mi avesse fatto
intristire molto, più di quanto non lo fossi già.
Lexaeus sospirò forte e mi rispose pacatamente:
-
Mi chiedevo quando lo avresti capito: in questo gruppo di Nessuno tu
sei solo un piccolo membro, in tutti i sensi. Anche se sei tra i
fondatori, nessuno ti rispetta e preferiscono dei sozzi traditori
come l'Axel che hai detto. Non ti sei mai chiesto-. Devi sapere,
triste Diario, che il numero cinque non è chiamato l'Eroe del
Silenzio a caso: ha infatti un grande difetto di pronuncia, che lo
rende incapace di pronunciare dei discorsi molto lunghi. E' un vero
problema durante le riunioni, ma noi cerchiamo di farlo parlare il
meno possibile, in modo che non si senta menomato da questo handicap.
Del resto, saremmo persone di buon cuore, ad avercelo. Anche se il
discorso fu troncato sul più bello, capii benissimo cosa
intendeva dire:
-
Per i My Chemical Romace! Non è giusto! Io sono un cupo
orditore di piani! Non l'ultima e piccola ruota del carro...!-.
-
E piccolo come un fagiolino-, aggiunse il mio compagno.
-
Oh, taci! Ma se è così, allora tutti staranno
sospettando di me! I miei piani non varranno più a nulla, se
pensano queste cose di me! Oh, cosa darei per imparare a essere alla
mano e socievole. Allora si che non desterei sospetti! Ma come
fare?!-. Il Nessuno al mio fianco sembro ridacchiare (cosa molto
strana, davvero) e disse con una certa aria di superiorità
(unità alla statura più alta della mia):
-
Sapevo che avresti detto così. Ho deciso di chiedere a un
nostro compagno di insegnarti come ci si comporta normalmente in
società. Chissà, magari imparerai che quando si sta
cogli altri si deve essere più naturali. Tuttavia-. Io ero
fuori di me, e non glielo nascosi per niente:
-
Ma sei pazzo?! Sarebbe anche una buona idea, ma chi hai interpellato
per questo affare qua?! Larxene, forse?! Sai bene che l'unico suo
rapporto sociale si basa sui suoi kunai!-. Lui rispose:
-
Calmati, bassotto. Adesso lo conoscerai di persona e chiarirai ogni
tuo dubbio. Avanti, amico mio, vieni pure!-.
Seguirono
a questa affermazione, triste Diario, secondo di imbarazzato
silenzio. Poi si sentì un forte collisione in una stanza
vicina e una voce abbastanza irritata che disse:
-
Beccassi il posto giusto alla prima botta... Magari!-. Poi, per
carità eterea, il corridoio oscuro si materializzò
proprio davanti a me, facendo uscire il tristemente noto Xigbar. Il
numero due mi guardava in modo così felice che mi faceva
piangere, addirittura. Mi disse ad alta voce:
-
E allora, ciao, ragazzino! Il tipo taciturno vole che io ti insegni a
comportati in modo civile con gli altri. Non temere: mi occuperò
io di te!-. Sentì quindi l'irresistibile impulso di tagliarmi
le vene. Ma non lo feci, anche perché così sarei stato
un vero e proprio scEmo. Su qualcuno dovevo pur sfogare la sensazione
di trappola che mi soffocava (come Axel):
-
Lexaeus, quanto è vero....!-. Troppo tardi: approfittando del
mio smarrimento, il mio compagno se l'era svicolata a tutta dritta
grazie all'ennesimo corridoio oscuro. Ero solo, in balia di un
vecchio pazzo. Che, almeno, sembrava sorpreso come me:
-
Ma dov'è andato?! Forse ho bevuto troppo... Comunque sia, io e
te ci vediamo domani, non temere. Puntuale, dopo mangiato, nella Sala
delle Vacue.....uhm....Insomma, sai dove. Saluti, eh!-. Io cercai
qualche via di fuga, qualche scappatoia:
-
Aspetta un secondo... non si potrebbe...?-. Mi accorsi però
che ormai era già sparito in un altro corridoio oscuro.
Rodendomi ancora il fegato per non essermi fatto valere troppo,
decisi di entrare nel mio e raggiungere la mia camera da letto.
Mentre cominciavo a sparire, sentii però un altro grosso
tonfo, è una voce nota dire:
-
...Ancora!-. Non nascosi un certo divertimento. Pensa, triste Diario,
che assunsi una faccia perfettamente seria, tanto ero contento della
cosa.
Tornato
in camera da letto e spalmandomi addosso la solita razione serale di
Emodium (le chiazze di tristezza condensata sulla mia pelle non mi
danno mai tregua), riflettevo su ciò che avrei fatto:
conoscendo il temperamento di Xigbar, non mi avrebbe dato tregua. Mi
avrebbe seguito ovunque, mi sarebbe spuntato alle spalle, a destra, a
sinistra, davanti... e anche sotto! Ero senza speranze e divenni
ancora più triste. Cercai però di elaborare un piano: e
decisi che sarei andato. Infatti credo proprio che andrò dal
numero due... e lo ucciderò. Se non ci sarà lui, non
dovrò andare alle SUE lezioni. Ma come sono malvagio! E
triste, anche! Credo proprio che adesso andrò a dormire... Non
vedo l'ora di svegliarmi domani e dare vita a un nuovo machiavellico
piano: che emo-zione. Infelice notte, triste Diario. Domani ti dirò
com'è andata...
Zexion
P.S:
Ma non è che sono troppo triste o malvagio per avere un
Diario?! Ma aspetta...anche Larxene ne scrive uno. Allora il problema
è risolto...
Capitolo 2 *** Se il Nessuno non va alla montagna... ***
Il
Diario di Zexion 2: Se il Nessuno non va alla montagna...
Serio Diario,
Forse ti stupirai, se ti
chiamo così. Ma io devo cambiare! Devo cominciare a fare cose
che non ho mai fatto prima, credimi: inarcherò le labbra verso
gli angoli della bocca, emetterò sillabe dello stesso tipo
velocemente se succede qualcosa di divertente, oppure... che so io...
tagliarmi i capelli. Ti chiederai come mai questo improvviso
mutamente. Visto che sei il Diario di Zexion, e non di un certo Axel,
potrai capire come oggi l'incontro con Xigbar mi abbia rimescolato
dentro, come quando ho letto i libri dell'arcidiacono oscuro Federico
Moccia. Anche se in quel caso, dopo essermi rimescolato, ho anche
esalato all'infuori. Ma non perdiamoci in questi vuoti preamboli, mio
caro, e passiamo, come al solito, hai fatti.
Come ti ho già
detto, avevo programmato di uccidere Xigbar. Ma avevo ancora qualche
punto da mettermi in mente: quindi andai a fare colazione. Dopo la
consueta reazione di Oreò (biscotti dal colore oscuro), pensai
sul modo in cui avrei portato a termine il piano. Mi concentrai
intonando una canzone malinconica, che uso ogni volta che devo
pensare:
- Oreò.
Oreeeeooooooooooooooooooooooooo.
Orrrreeeeeeeeeeeeeeeooooooooooooooooooooooo. Ore, ore, ore, ore,
oreooooooooooooooooooooooooooooo! Oreò Oreò!
Oreeooooooooooooooooooo!-. Varie idee rotonde rotolavano nella mia
mente su come commettere l'omicidio: usare un libro da lancio, o uno
da taglio, oppure una freddura di Vexen...ma perchè no, forse
anche mostrare com'era Lexaeus prima di andare dal barbiere... Ma
erano metodi troppo appariscenti e voluminosi...soprattutto l'ultimo.
Decisi allora di portare con me solamente il mio ingegno. Ero proprio
in buone mani. Uscendo, incontrai il numero cinque, che salutai, come
sempre. Lui mi guardò con sospetto e mi chiese:
- Stai andando a....?-.
- Oreò-, replicai
io.
- Capisco. Ti lascio a ciò
che devi fare, allora-. E scomparve dalla mia vista. Capiva che
quella parola singola significa che in quel giorno qualcuno ci
avrebbe lasciato. E fu dura farglielo capire: infatti nei primi
tempi, attaccava anche lui a cantare la famosa litania del Biscotto
Che non C'è. Una tortura. Ma proseguiamo nella narrazione.
Giunsi nella Sala delle
Vacue Melodie. Tutti la evitano accuratamente. Quando infatti ti
trovi a passeggiare su quello strano pavimento blu, non sai mai cosa
ti potrebbe accadere: una volta Axel si trovava lì per caso, e
prima che potesse accorgersene, si ritrovò all'interno di un
bagno pubblico (ne abbiamo numerosi) del nostro castello, mentre lo
occupava Roxas. E' da lì che è cominciata ogni cosa,
purtroppo...Sigh sigh. A me, grazie a Bill Kaulitz, non era ancora
successo nulla e attendevo pazientemente Xigbar...per ucciderlo. Poi,
all'improvviso, sentì una voce alle mie spalle:
- Ehi,
Zexxxiooooooooooooooooooooooooooooooooooooon! C***o!-, e il numero
due, che era sospeso dietro di me a testa in giù (una
abitudine fastidiosa che spero un giorno gli costi davvero la vita),
perse l'equilibrio e cadde rovinosamente. Allora io gridai, preso da
una felicità galoppante e irrefrenabile:
- E' morto, è
morto! E non ho dovuto neanche usar...-. Ma, come si sa, il destino
mi è avverso e infatti il membro era ancora in piedi, robusto
e sprizzante allegria da tutti i pori, anche se, e ci vuole poco a
capirlo, mi guardava stranamente. Mi disse:
- Ehi, Zexy, ma perchè
esulti? Per caso sei venuto qui con l'idea di uccidermi?!-. Rimasi
tramortito. Era vero, mi aveva scoperto facilmente. Non era mai
successa una cosa simile. Io, triste come sempre, ma quella volta
maggiormente, gli chiesi, tradendo un pò di arrabbiatura
malinconica:
- Ma come hai fatto a
scoprirmi?! L'unica volta che qualcuno ha scoperto un mio piano è
stato quando cercavo di ingannarmi da solo quando rubai i biscotti di
Xemnas. E lo feci solo perchè sono così acido da volere
male anche a me stesso (e quante batoste al laser che presi poi dal
Superiore, infatti!)-. Detto questo, mi chiusi nel più cupo
silenzio. Vista la normalità della cosa, Xigbar non ci fece
molto caso, ma mi disse:
- Vedi dov'è il
problema, nano mio? Il tuo temperamento ti tradisce di continuo. Puoi
concepire i piani più malvagi e geniali, ma finché
sarai così sospettabile agli occhi degli altri non sperare di
riuscire a ingannare nessuno, persino Demyx-.
Questa volta ero
completamente fuori di me dalla sorpresa: cioè triste. Primo
per che era la seconda volta nel giorno che Xigbar diceva qualcosa di
vero e non farfugliamenti. In secondo luogo, era anche riuscito a
usare una sintassi e una costruzione della frase incredibili per uno
come lui. Io gli risposi:
- E allora cosa dovrei
fare, essere solare, contento e felice tutto il santo giorno?! E
magari muovermi saltellando come....come Tappo?!?!-. Xigbar mi guardò
molto male:
- Ora, in un caso come il
tuo, non bisogna esagerare: non andiamo nel fantascientifico! Certo,
per uno come te, che era venuto qua solo per fare Oreò,
bisognerà impiegare un sistema d'urto e.... C***o, ancora!-,
mi disse, cadendo ancora nel vuoto. Torno dopo pochi attimi: il
Manipolatore dello Spazio, niente su cui discutere. Spolverandosi
l'uniforme, mi rivolse l'ultima decisiva questione:
- Come dicevo, ora la
decisione spetta a te: io sono pronto a insegnarti, ma ci vuole anche
la buona volontà. Ma vedrai che, birra a parte, so essere un
bravo insegnante: sono stato io a insegnare a Naminè la
sottile arte di dare le cattive notizie agli altri!-, e lo diceva
anche tutto fiero.
- Santo Manson!-, strillai
senza volerlo,- E va bene, se questo può aiutare i miei piani,
d'accordo. Ci vederemo tutti i giorni, a meno che non sia già
morto o svanito-. Lui annuì e mi salutò:
- D'accordo, psiconano, ci
vediamo le prossime volte. Hai fatto una buonissima scelta, oggi.
Certo, meglio di Lexaeus quando decise di cercare la sua arma in un
Sexy Shop... Ciao ciao-. E sparì in un corridoio oscuro.
Decisi di andarmene anche io, ma notai che mentre parlavamo la
disposizione del pavimento della Sala era cambiata: ora c'era in aria
soltanto una porzione di pavimento piccolissima, dove ero io, grazie
alle Lamette. Comincia, senza motivo, a gridare il nome del numero
due a intensità sempre maggiore, spaventandomi anche un
pochino.
Ma alla fine mi ricordai
dei corridoi oscuri e ne usai uno. Notai che uno dei quadri che avevo
messo dentro per abbellire un pò il passaggio era storto. Lo
raddrizzai e poi continuai il mio percorso fino alla mia stanza.
Giunto lì, mi dissi, a bassa voce:
"Un Oreò
fallito, ma un maestro trovato... Oh, bella questa frase. E' così
senza senso da poter essere inserita in un promo di un capitolo di
Kingdom Hearts! Mi merito un premio!". Detto ciò, imposi
le mani sul pavimento e si aprì la solita entrata segreta, che
conoscevo solo io. Entrando, mi accolse la solita voce di Ome, la
segretaria meccanica che mi aveva procurato Vexen in cambio del
potere di una risata da personaggio di contorno. Ome, mentre scendevo
lungo la scala a chiocciola cybernetica del mio piccolo segreto, mi
chiese come sempre:
- Bzzz... Come sta maestro
Zexion?-.
- Male-.
- Ottimo. Ricordami uno di
questi giorni che devo rubare la ricetta segreta del Krabby
Patty,eh-.
- Si, maestro Zexion. Se
le interessa, i suoi cuccioli sono pronti al trattamento-.
- Bene, riposati pure,
Ome-.
- Grazie, maestro Zexion-.
Poi giunsi vicino alla solita stanza dei Moguri, speranzoso, come
ogni giorno, di avere la mia solita oretta di divertimento. Ma anche
due. Ma anche dieci. Appena l'entrata elettronica si aprì con
un tonfo sordo, si precipitò su di me la solita moltitudine di
esserini feriti, picchiati e vessati (da me) per chiedermi cose
inutili come:
- Signor Plac...Cioè,
Zexion, quando ci farà uscire, kupo?!-.
- Le elaboreremo un disco
dei Tokyo Hotel se ci lascia in pace, kupo!-.
- Quando ci farà
parlare col nostro simile antropomorfo, Marluxia, kupo?!-. E io,
sogghignando come sempre, gli risposi, pacato ma malvagio:
- Oh, certo... Vi farò
uscire quando quel Marluxia che dite avrà un rapporto sessuale
come una donna! Ma che dico, che avrà un rapporto sessuale!
Wah ah ah ah ah ah ah!-.
- Kupoooooo!-, risposero
quelli. E, come mi ero promesso, passai il resto della giornata a
divertirmi: ovviamente con una vena di tristezza. La vena dei Moguri,
ovviamente.
Quindi capirai bene, serio
Diario, come l'incontro col numero due di oggi mi spinga a cambiare
radicalmente il mio comportamento. E a usare sempre il deodorante
quando devo vedermi con altre persone. Quindi da oggi cercherò
di essere meno triste e più fe.....fe.....feroce. Oh, che
giorni crudeli mi aspettano. Domani devo anche vedermi con Xemnas,
quindi quale migliore occasione per testare il mio nuovo
temperamento? Ma per stasera basta: devo andare a dormire e a
leggere....O era il contrario? Pazienza. 'Sera, Serio Diario.
Zexion
P.S: Ah, certo,
dimenticavo di dirti che il mio business di Pon-pon e Cotillons color
rosso per feste e amori procede più florido che mai.
Ovviamente mento sempre sulla provenienza del prodotto... Wah ah ah
ah ah ah ah ah!
Capitolo 3 *** Un problema Superiore alle aspettative ***
Il Diario di Zexion 3: Un problema Superiore alle aspettative
Il Diario di Zexion
3: Un problema Superiore alle aspettative
Serio
Diario,
Oddio!
Ieri credevo di riuscire ad accontentare quell'ubriacone di Xigbar e
comportarmi più positivamente, ma oggi è successa una cosa che mi ha fatto
piombare nella più cupa tristezza. Allo stesso modo di Barlume Crepuscolare,
che, dopo aver ordinato su Ebay il Kingdom Hearts 2 Final Mix (con la speranza
di riempirmi di chiavate), ha scoperto, una volta arrivato, che il gioco può
funzionare solo con un sistema Giapponese. Ma, come al solito, sono costretto a
cominciare tutto da principio.
Dunque,
stamattina non avevo voglia di biscotti. Fondamentalmente perchè non avevo in
programma di uccidere nessuno quel giorno: infatti faccio colazione in quel
modo ogni volta che ho in programma di effettuare un omicidio e se non li gusto
non riesco a portare a termine il compito. Tant'è, serio Diario, che molte mie
vittime si sono salvate rubandomi prima tutte le mie scorte di biscotti: l'ha
fatto anche Axel, più volte. Come cavolo si farebbe altrimenti a spiegare come
mai è ancora nella nostra Organizzazione, nonostante tutti i suoi tradimenti?!
Comunque sia, vista anche l'estate, avevo voglia di un gelato. Non al Sale
Marino: lo mangiano solamente i ragazzini e gli omosessuali, pare. Evocai
allora un Etereo, un Nessuno sotto il mio comando, e gli dissi qual era il mio
desiderio:
-
Etereo, ho fame. Vammi a prendere un gelato. Di qualsiasi gusto-. Appena
sentito l'ordine, il mio subordinato partì. Nell'attesa, lessi un interessante
libro: "Come far funzionare i videogiochi giapponesi su console non
giapponesi". L'Etereo tornò poco dopo, porgendomi (cosa difficile per una
creatura senza mani) un pò di foto. Io le osservai e, in effetti, in ognuna di
esse c'era un gelato. Io sospirai:
- Oddio,
sempre lo stesso problema...-. Quindi decisi di provvedere da solo. L'avrei
fatto, se non avessi sentito nella mia testa:
"Zexion!
Vieni subito!". Io trasalii:
"Pein!
Arrivo subito. Mi sono anche procurato un altro bij....".
"Numero
sei, di cosa stai parlando?! Sono io, Xemnas. Volevo solo provare il nuovo
sistema di rintracciamento".
"Ah".
Sentito l'ordine, mi recai subito all'Altare del Nulla. O era quello del
Niente?! Scusa, ma con questi nomi idioti e senza senso ho una confusione in
testa...
Mi ritrovai,
come da ordine, al cospetto del Superiore. Il quale, appena mi vide, sorrise e
mi disse:
-
Eccoti dinnanzi al tuo Superiore... Inferiore....Uh uh uh uh!-. Io ci misi
qualche secondo a capire la battuta:
-
Ehi, non bisogna ricordarmi che sono basso, diavolo lametta!-. E lui:
-
Eh?! Chi ha parlato? Io qua non vedo nessuno....Oh....Aspetta, laggiù! Zexion!
Scusa se non ti ho notato prima!-. Io ovviamente come capirai, serio Diario,
ero un pò arrabbiato, ma, trai denti, chiesi al "Superiore" perché mi
aveva chiamato.Lui, per risposta, mi
mise davanti al naso dei fogli di carta:
-
Bene. Sai cosa sono questi?!-. Io buttai l'occhio distrattamente e risposi:
-
Sono delle immagini di Saix. Ehi, no, aspetta un attimo...!-. Dopo qualche
secondo, i fogli non c'erano più. Nessuno li avrebbe più visti. Il capo
continuò:
-
No...ecco...aspetta....Questi sono i risultati della percentuale di simpatia
raggiunta da ciascuno dei membri dell'Organizzazione...-.
-
Scusami, numero uno, ma a cosa serve tutto ciò? Il nostro obbiettivo non è quel
grande cuore in cielo? Oltretutto, a forza di sondaggi, ci perdiamo anche dei
munny...-.
- Su
questo puoi avere ragione, ma prova a riflettere un attimo. Noi siamo troppo
forti e numerosi: se cominciassimo a lavorare seriamente e a combattere al
pieno delle forze contro Sora e compagni, il gioco di Kingdom Hearts durebbe
non trenta ore medie, ma due, quasi quasi! Ottenere Kingdom Hearts è troppo
facile, così come uccidere un manipolo di eroi, dai. Quindi un pò di tempo
dobbiamo sprecarlo così...-.
-
Ah-, risposi io,- Ecco perchè, per esempio, nel remake di Chain of Memories
avete aggiunto una mia battaglia contro Riku: tanto per perdere tempo!-.
- Lo
vedi che quando vuoi, eh?! Comunque, carta canta, tali risultati riguardano
anche te. E infatti...-. Io allora divenni blu, tanto da, insieme ai capelli,
divenire molto simile al Coockie Monster (è un mio idolo). Ci tenni subito a
dirgli:
- ...
Aspetta! Non sono Emo! Posso cambiare! Giuro! Xigbar mi ha già avviato a un
corso, posso essere più simpatico! Giuro su Gilette, giuro!-.
Xemnas
mi guardò molto strano. Come se guardasse un nano, e in effetti ero abbastanza
esperto di quel tipo di sguardo. Mi rispose subito e preciso:
-
Guarda che hai preso Kingdom Hearts per Final Fantasy, come dicono. Infatti da
questi risultati emerge che tu sei il membro preferito della nostra
Organizzazione. Dopo Axel, lo so, ma mi sono così stufato del suo continuo
primato che lo ignoro ogni votla, scusa-. Io ero veramente impietrito. Era la
prima volta che succedeva. Ancora molto confuso, come l'ostetrica che doveva
annunciare alla madre di Marluxia il sesso di suo figlio, chiesi al Superiore:
- Ma
questo è impossibile! Ha la stessa probabilità di accadere come la guarigione
di Xigbar dalle sue emorroidi...-. Devi sapere infatti, serio Diario, che il
numero due non sta semrpe sospeso per aria senza motivo. Il mio capo
condivideva i miei seri dubbi:
- In
effetti mi chiedo anche io come un brocco triste e basso come te possa
riscuotere tanto successo. Ma forse sono riuscito a capire. Può essere infatti
che i tuoi fan siano alcuni tipi ancora più brocchi, tristi, e bassi. No,
altrimenti sarebbero i Puffi. Quindi diciamo: solo più brocchi e tristi di te.
Suppongo siano in maggior parte femmine, oppure persone che si tagliano.
Insomma, un gran gruppo di scEmi. Non c'è che dire. Inoltre....-. Ma io lo
interruppi subito, sconcertato:
-
Questo è orribile, orribile! Più di quella volta in cui abbiamo scelto un pene
come nostro logo ufficiale!-.
- Non
vedo dove sia il problema, bassotto. Sei ben quotato e per la prima volta nella
tua vita sei corteggiato da donne, anzichè da grossi omacci!-.
- Ma
come fai a non capire?! Io sono cattivo, cattivissimo! Come faccio a portare a
termine i miei oscuri piani, così?!-.
-
Cattivo tu? Ma via, Saix è ben più cattivo di te. Se gli rubi il cibo-.
- Si?
Allora, hai presente quando ti sfreghi i denti dopo aver bevuto abbondante
succo d'arancia?-.
- Oh,
non me ne parlare...-.
-
Bhè, io lo adoro! Lo amo!-.
- ... mio Kingdom Hearts!-.
- E
dei cuccioli che mi dici? Ti piacciono?-.
-
Come no! Sono una bella fonte di cuori...-.
-
Bene: io li odio a niente!-.
- ...
ma sei un mostro!-.
-
Ehi, approposito di quel muffin che stai mangiando...-.
-
No....-.
-
Stanotte ci ho pisciato sopra!-.
- Ma
no...non è possibile...cuore cane! E va bene, sei cattivo. Allora alle fangirl
piacciono i cattivi, non c'è altra spiegazione-, concluse, non senza
rallegrarsi, Xemnas.
- E'
una vera e propria seccatura, mannaggia il clero! Va bhè, vado via, ho da
fare!-.
-
Certo, certo, vai pure. E una cosa... Cattura qualche Shinigami una volta
tanto!-.
- Mi
impegnerò più come Espada. Ora vado...-.
-
Approposito, ci sarebbe da saldare un conto per circa mille lamette che hai
ordinato. Quando ti deciderai a...?-. Ma io ero già svanito nel nulla.
Tornando
nel mio laboratorio segreto, fui accolto come sempre dalla mia Ome, costruitami
da Vexen per non mostrare agli altri certe foto con certi personaggi, con certe
inclinazioni. Mi disse:
-
Sembri triste, mio signore-.
-
Novità assoluta-. Anche se un pò infastidito, le raccontai tutto. E cercò, come
sempre, di intravedere un buon piano dietro la cosa:
-
Scusi se mi permetto, ma se quelle sceme di fangirl le stanno alle calcagna, un
giorno o l'altro potrà sfruttare questa popolarità per ammazzarle tutte, oppure
umiliarle a morte. Non crede?-.
-
Accidenti, per Manson, a questo non avevo pensato! Non sapevo che fossere sceme
come le pecore!-.
- Mio
buon signore-, mi rispose Ome, - nella vita tre cose sono certe: i capelli di
Axel, il fatto che ti tradirà sempre e comunque e la stupidità delle fangirl-.
- Hai
ragione, dovevo prevederlo. Sto perdendo colpi. Vorrà dire che, visto che li
perdo, i Moguri li ritroveranno. A buon intenditor, Ome,....!-.
- Le
preparo subito le bestiole, mio padrone-.
-
Agitamele un pò, prima, eh!-.
Come
al solito, passai tutta la giornata rimanente a fustigare le care bestioline,
proprio come ieri. Sai, serio Dario, fa caldo, uno avrà anche bisogno di un
modo per passare il tempo! E non mi piacciono i gelati. L'unico gelato che
mangiano qua sembra salato e poi dolce...Ma come si fa a mangiarlo, come?!
Lasciamo stare. Oggi ti finisco di scrivere un pò prima, perchè domani ho la
prima lezione di studi sociali da Xigbar (rinviata a causa dell'improvvisa
chiamata di Xemnas). Quindi devo riposare bene, affilare la lama, assaggiare
sangue e gustare un Oreò. Ma anche due, o cinque. Quindi ti saluto, serio
Diario, e ti aspetto domani per riferirti il buon corso del mio piano, ah ah ah
ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah! Oh oh oh oh oh oh oh oh oh oh oh oh oh!
Ops,
scusa. E' davvero meglio che vada ora.
Zexion
P.S: Non ti ho detto che
mentre tornavo mi è venuto incontro Xaldin. Ci siamo fermati a chiaccherare,
sai, siamo buoni amici per via della sua passione per le lame... Ma alla fine
niente di che, abbiamo tagliato corto e ognuno ha ripreso la sua strada.
Oddio, che mal di testa! Ma…che ora è? Mi
sembra di aver dormito per ore e ore. Infatti è già sera, e anche piuttosto
tardi: quasi le 23:00.
Faccio fatica a scrivere,
tanto intontito che sono. E non solo la testa mi fa male…mi sento debolissimo
in generale. Soprattutto, sento un bruciore al sedere che è una
roba…guarda…sembra un incendio, e come mi duole…!
Mi guardo intorno:
sono nella mia camera da letto, questo è certo, ma è in un disordine
incredibile, peggio che la fedina penale di Saix. Inoltre ci sono alcuni
oggetti che non riesco proprio a capire da dove provengano: due spade laser,
tipo Star Wars; una revolver ridipinto di lillà (non male però), una lancia
(accattivante), un libro di chimica, un tomahawk, qualche carta da gioco
gigante, petali di fiori come se piovesse e una grossa chiave di colore nero.
Anche il mio corpo presenta cose molto strane, chissà come ho fatto ad
avercele: una grossa X rossa sulla fronte, qualche ustione un po’ grave (che
dolore!), sono un po’ bagnato e alcune dita sembrano paralizzate da corrente
elettrica.
Ma che cavolo è successo?! Oh, bhè, sarà meglio dormirci
sopra, no? Ciao, serio Diario, speriamo che domani ci sia più da raccontare.
Ahia, il c**o!
Zexion
P.S: E cosa sono queste gomme da masticare usate di vari
colori sul letto e sul pavimento?!
A distanza di molte
ore, circa le stesse con cui Xemnas valutò l’entrata o meno di Marluxia nella
nostra Organizzazione (tempo che, come si sa, non è stato abbastanza!), dopo
aver fatto una scarsa colazione e essermi tagliato i denti, mi diressi ancora
dolorante come una pasqua dall’unico che poteva darmi una risposta concreta al
penoso dubbio, cioè il Superiore.
Lo trovai a giocare
a Solitario. Cosa facile per un Nessuno, perché, se anche qualcuno volesse
farsi una briscola, non potrebbe farlo con uno dei nostri, in quanto non
esisterebbe. Si vedeva da lontano che non era di ottimo umore:
- Mio Signore, cosa
la disturba?-.
- Me lo chiedi
anche?!-, sbottò il Sommo,- Stamattina mi sono alzato dal letto, ma ho capito
che il letto non esiste. Quindi, depresso, volevo farmi un toast, ma poi mi
sono accorto che neanche quello esiste. Allora ho premuto Ctrl, Alt, Canc e mi
sono bloccato…-.Avrei voluto
addolorarlo anche di più, ma le domande erano tante:
- E dove sono tutti
gli altri?-.
- Oh, credo stiano
curando la loro igiene intimo…-.
- Perché tu allora
non sei…?-.
- Amico mio, la
sicurezza innanzitutto. Va bene il piacere, ma se non sui… Ma comunque, perché
sei venuto da me?-.
- Perché mi fa un
male la testa…-.
- E cribbio, te l’ho
detto un sacco di volte che prendere a testate il muro non aiuta. Ti ricordi
che hai fatto alle mura di Radiant Garden?! Non è stato piacevole…-.
- Appunto. Ma c’era
anche una gran confusione in stanza…una cosa…-.
- Mio caro-, rispose
lui,- se tu non esisti, non esiste neanche la tua stanza. E quindi neanche il
tuo disordine-.
- Ma io….ma io…!-.
- Non balbettare,
che mi ricordi Axel la prima volta che conobbe Marluxia e si sbagliò di brutto.
Secondo me stai male. Ed è colpa di una cosa sola…-.
- Il bruciore al
c***o che ho?-.
- Anche. In
particolare, mangi troppo poco-.
Rimasi tramortito,
era vero. Io non mangiavo quasi mai. Perché, come è ovvio, serio Diario, prima
di affrontare ogni pasto devo pianificarlo nei minimi particolari, in modo da
piegare ogni portata alla mia volontà e far si che il condimento ceda
all’oscurità del suo cuore. E, ovviamente, il dolce deve diventare l’amaro. Ma
ci metto troppo tempo e allora il mangiare viene sempre rinviato. Quindi
rimango sempre a digiuno: mica male, perché la cosa è certamente dolorosa.
Queste furono appunto le cose che spiegai al Superiore. Che rispose subito:
- Ma hai mai
considerato come potresti soffrire se mangiassi oltremisura?-. E si mise a
spiegarmi i grandi pregi medici e dolorifici degli eccessi alimentari: vomito,
bulimia… Ne rimasi molto interessato e gli prestai subito fede. Gli chiesi
allora come fare a mangiare.
- Ohi, non siamo in
un’Organizzazione solo per organizzare meglio le serate calde. Stasera a cena
ognuno ti darà qualcosa in più da mangiare-. Io risposi:
- Ci sto, basta che
le portate siano diverse da quelle de “Il Diario di Larxene”-.
- E sia, ora scusami
ma mi scappa proprio…-, e Xemnas materializzò subito un bagno oscuro, dove
entrò senza aspettare poi molto.
Io tornai quieto
quieto alla mia stanza, dove, aspettando il grande (e primo) pasto, cercai di
farmi venire ancora più appetito praticando degli sport itineranti quali: salto
della lama, corsa a dolori, lancio del coltello, tiro al corpello e altri.
Serio Diario, tanto
mi affaticai e tanto feci, che giunto in sala da pranzo stasera avevo una fame
grandissima, enorme come il numero di cicatrici sul corpo di Xigbar, che io non
sono mai riuscito a eguagliare, con mia grande vergogna. Come al solito, a
tavola c’era una grande cagnara. Chi si lamentava ad alta voce del cuore che
non aveva, chi lanciava le cose, chi si giocava anticipatamente le portate, chi
doveva andare dal fabbro a farsi fare il duplicato delle chiavi… Dopo la
preghiera, però, tutti cominciarono a mangiare facendo ancora un sacco di
chiasso, ma stavolta più localizzato. I miei…compagni?…amici?…Boh?! Avevano
evidentemente ricevuto già da molto l’ordine del nostro capo: infatti
cominciarono a venire da me a turno portandomi qualcosa.
- Xemnas, tu che mi
porti?-.
- Caro mio, non ti
porto niente!-.
- Niente?! E come?!
Perché?! -.
- Semplice. Il
niente è supremo. Il niente è la vera essenza del…-.
- Si, va bene,
grazie, ho capito!-.
- Xigbar, spero
proprio che tu…-.
- Esco qua! Un bel
po’ di… yep…scietrioli!-.
- Oh, almeno è un
cibo normale, ma perché proprio loro?-.
- E che ne scio? Sci
scono delle fang….fangirls, ecco sci, che me ne regalano a miglia…ia….yep!-
- Strano davvero,
grazie ancora-.
- Xaldin, prego,
offri pure….No, aspetta?! Che cazz…..che cazz….?! AHHHHHHHHHH!!!!!-.
- Ecco qua. Una
libbra della tua carne. Buon appetito-.
- Oh,
grazie….grazie… E’ stato veramente fenomenale!-.
- Ecco Vexen. Tu che
mi porti?-.
- Un ghiacciolo al
limone-.
- Che pena, sempre
la stessa storia!-.
- A pensarci bene,
potevo replicar…-.
- No, va bene così,
grazie tante-.
- Laexeus…? E tu…?-.
- Pietre-.
- Uhmm…mi sa che
queste mi rimarranno sullo stomaco!-.
- Ciao Saix…-.
- Ecco a te: un bel
cesto di “Palle di Mozart”-.
- Buone, sono
fresche?-.
- Appena asportate-.
- Capisco, capisco,
grazie-.
- Ma che piacere
Axel…davvero… Almeno, dimmi che mi hai portato qualcosa di buono…-.
- Ecco qua: un bel
Caldo Caldo-.
- Ma io volevo
qualcosa da mangiare!-.
- Allora, bassotto,
fai silenzio, altrimenti ti faccio “assaggiare” io cos’ho davvero di caldo
caldo!-.
- Sparisci. Subito-.
- Il piatto di
Demyx?-.
- Avevo…paura…non…Ti
prego, non farmi del male!-.
- No, va bene,
Demyx, è tutto a posto…-.
- No…ma io…Aspetta
che prendo il cartoncino coi suggerimenti…-.
- Via, via. Non è
successo nulla. Continua a mangiare, dai-.
- Luxord…spero
davvero che…-.
- Ok, ecco un piatto
di pasta…lo vedi? Lo vedi bene?!-.
- Si, ora dammelo!-.
- No! Eccone altri
tre! E via… e via…E allora! Dov’è quello vero? Sei riuscito a seguirlo? Si
accettano scommesse, ovvio-.
- Ma vai a cag…-.
- Avanti, Marluxia,
dammi finocchi e piselli, dai…-.
- Neanche per sogno:
eccoti tante patate, invece!-.
- Mamma mia, quante!
Perché così tanti chili?-.
- Semplice: mai
usate in tutta la mia vita!-.
- Oh, Larxene…io…-.
- Tò, eccoti qualche
Pokemella-.
- E che **** è ‘sta
roba?!-.
- Tsk, non so, ma
tutti ormai me le tirano dietro…-.
- Ecco l’ultimo
Roxas-.
- Ciao Zexion.
Eccoti un bel gelato al sale marino…-.
- Oh, finalmente una
cosa normale!-.
-… sul tuo collo! Ah
ah ah ah ah ah ah!-.
- AHHHHHH!!! M******
se ti prendo!…-.
E con quest’ultimo
tiro mancino, finì la mia sobria cena. Mi sentivo veramente male. Avevo il
sospetto che la cosa, oltre a essere causata dalla grande quantità di cibo,
fosse colpa anche di Marluxia: evidentemente le patate di cui faceva uso erano
davvero avariate. Non feci neanche in tempo a salutare, tanto mi veniva da
rimettere, e non i peccati. Creai quindi anche io un gabinetto oscuro e mi
scatenai senza freno. In meno di venti minuti, avevo già perso tutto il peso
guadagnato. Quindi il tutto non era servito a niente. Volevo andare a dire
qualcosa a Xemnas, ma non lo trovai: neanche gli altri c’erano, per dirla
tutta. L’ultima volta che li vidi erano vicino alla camera di Vexen, con Xaldin
dotato di un grosso randello. Forse stavano giocando. Che bambini. Serio
Diario, sono ancora più debilitato di prima! Che perdita di tempo, e che
sofferenza così patetica. Devo migliorare ancora molto. Inoltre….OH, C*****, LA
REMISSIONE DI RITORNO!…..
Ma cos’ha ho mai
fatto di male, io?! Cosa mi sono mai fatto di male, io, soprattutto! Di questi
giorni mi capitano le cose più stupide e strane, maledetto sceneggiature. Sono
arrivato finalmente nella mia stanza dopo un lunghissimo viaggio in un luogo
che… Voglio raccontarti tutto, così almeno qua dentro ci saranno più fogli di
carta e quindi ci saranno più probabilità che uno mi ferisca il dito. Spero che
mi rimanga sufficiente ingegno per terminare quel che ho promesso.
Allora, questa
mattina mi sono alzato dal letto di buon’ora, ho fatto per andare a fare
colazione, ma ho sbattuto violentemente contro la parete, imprecando
sonoramente:
-Ancora! Sempre la
stessa storia! O ci decidiamo a pagare la bolletta della luca per qua sotto o
qua continueranno a regnare fitte tenebre… No, aspetta, ma la cosa mi piace!-.
Mi massaggiai il naso, ancora dolorante, in modo che il dolore fosse più
intenso, ma rimasi bloccato sul posto. Infatti davanti a me era apparso,
improvvisamente, l’entrata dell’ennesimo corridoio oscuro. Non l’avevo però
aperto io, né lì intorno c’era Nessuno.
- Che faccio, ci
entro o non ci entro?-, mi chiesi preoccupato. Alla fine decisi di si,
principalmente per due motivi: se sarebbe stata un’esperienza dolorosa, allora
me la sarei scialata a meraviglia! Se era piacevole, avevo un motivo in più per
farmi del male. Varcai il portale senza rimpianti.
Dopo aver
viaggiato un po’, piombai a capofitto in una baraonda caotica, serio Diario!
Ovunque mi guardassi in giro, vedevo solo creature esistenti delle più svariate
forme e colori: bambini, adulti… Chi con dei vestiti normali, chi tutti
colorati o seminudi. Questo mi creava un po’ di confusione, quindi gridai:
- Dove sono?!
Qualcuno mi aiuti!-. Alcuni… esseri attorno a me si fermarono un attimo dalla
ressa, mi guardarono curiosi e poi sorsero un sacco di voci, se possibile,
ancora più numerose e confuse di prima:
- Ehi, ma è Zexion
di KH!-.
- Ehi, ma è un
Emo!-.
- Che bel
cosplay!-. Erano più che altro voci femminili. Poi cominciò una cosa che mi
fatico ancora a spiegare: senti su di me un sacco di mani sudaticce e un sacco
di luci cominciavano a coprirmi (cosa fastidiosa visto che non ci ero
abituato). A un certo punto senti anche una mano sul sedere!
- Marluxia?!-,
gridai, voltandomi di scatto. Ma niente, nessuno mi sentiva, nessuno si curava
di me: solo strette e improvvisi flash. Ovviamente cercai di andarmene, ma era
impossibile: sembrava ci si potesse muovere solo secondo il desiderio della crescente
folla. Il clima era soffocante, soprattutto perché ci si trovava in una sorta
di… gazebo?
Mentre ero
trascinato a mio malgrado da questo branco di clown, uscì da quei ridicoli
padiglioni (che però, dato il colore bianco, mi ricordavano casa) e mi ritrovai
nel mezzo di una specie di città, dal sapore medievale (ma cos’è il Medievo?).
Poverina! Poteva anche essere bella, ma questi strani esseri la stavano
rovinando, a furia di cartacce buttate per terra, bancarelle improvvisate,
inquinamento acustico e soprattutto cibo. Sembrava infatti che quegli strani
esseri disponessero da se di una grande quantità di cibo, ma, per un motivo o
per l’altro, o li finivano subito, o li buttavano a terra, o si divertivano a
vedere se anche la delicata pavimentazione della città poteva digerire
qualcosa. Almeno, al di fuori delle gabbie di tela bianca, ci si riusciva a
muovere più liberi, quindi, sollevato, cercai di esaminare la situazione:
“Oddio, ma qui è
una mischia peggio di una festa di compleanno di Marluxia, dove non sai mai
cosa ti può capitare e dove ti può capitare. Questi giovinastri che strillano e
strepitano per qualche carabattola sono un attentato alla mia sanità mentale!”.
Mi sono infatti dimenticato di dire, serio Diario, che ovunque erano vendute le
cose più strane: armi di gommaplastica, che se ci ripenso mi fanno ridere, è
più pericoloso il mio libro, che non è neanche rilegato; pupazzi senza arte né
parte; libricini utili soltanto da mettermeli sotto i piedi per raggiungere gli
scaffali più alti…
Comunque sia,
decisi di andarmene. Una parola! Anche al di fuori delle gabbie di tessuto
c’era un sacco di gente, di varia statura e peso, che impedivano qualsiasi
movimento. Ma ecco, quando cominciai a fare quattro passi in libertà, vidi una
cosa che non mi aspettavo, e che non avrei voluto vedere: me stesso.Anzi, due. Non riuscivo a spiegarmelo, ma
davanti a me, intenti a contare sia l’immondizia che avevano gettato e sia
quella che avevano comprato, c’erano due Zexion: uno altissimo e magrissimo,
tanto che potevo contargli le ossa, e l’altro un bambino bassissimo (più di me,
pensa) e grassissimo, un barilotto fatto e finito. Io ero bianco come il latte,
anche più bianco della nostra sede: marciai contro di loro senza aspettare un
attimo. Stavo per strillargli contro come Xemnas comanda, ma loro mi guardarono
subito estasiati e dissero:
- Oh, bella lì,
figa! Bel cosplayer!-.
-
Kebellkostumebravo, minkia!-. Non ci volle un genio per capire che mi trovavo
di fronte a due splendidi esemplari di idioti, cioè rispettivamente un truzzo e
un bimbominkia. A me spiace, serio Diario, ma certi tizi non li sopporto
proprio, mi fanno salire il sangue alle cicatrici: già ho a che fare,
rispettivamente, con un Demyx e un Demyx. Altri due sono veramente troppi.
Allora, prima che potessero dire o attentare ancora alla grammatica, tirai
fuori il mio fido libro e cominciai a menarglielo in testa, dicendo:
- Totoh, totoh, totoh!-. I due cominciarono a strillare, e attirarono
l’attenzione di due tizi in rosso, che, dicendo:
- Cavolo, altri
fan sfegatati alla carica!-, mi agguantarono e mi portarono come ostaggio in un
Bar vicino, tra le mie proteste e terribili calci.
Mi legarono e mi
buttarono per terra. Poi, mentre ero incerto sul mio futuro, uno di loro si
fece avanti e mi disse:
- Ok, fanboy.
Dov’è il tuo braccialetto, prima di tutto?-. Io risposi, sconcertato:
- Braccialetto?! E
chi sono io, Marluxia?-.
- Ah, siamo
spiritosi, qui. Guarda che anche io gioco a Kingdom Hearts-.
- “Kingdom
Hearts”?! E cosa sarebbe?-, chiesi io.
- Non importa.
Almeno, dammi il tuo biglietto…-.
- Non ce l’ho,
uffa-.
- Ma lo sai,
piccolo tappo, che tu sei il fanboy più rompiscatole che io abbia mai
incontrato? E dire che qui a Lucca ce ne sono a tonnellate! E’ per questo che
abbiamo inventato quella schifezza del pass per lo staff: almeno vi facciamo
entrare e non rompete le p***e! Ora me la pagherai, per la tua testardaggine…-.
- No, vi prego…-.
- Invece si, ora
chiamo il ri…-.
-RIKU?! Santo Dio,
mi sento soffocare! Aiuto…l’aria! Ma io me ne batto via di qui!-.
-…cognitore di
questo sett… Che hai detto?!-.
- Me la fuggo,
ecco che ho detto!-. Detto questo, aprii un corridoio oscuro e rotolai fino a
esso, sparendo. Il mio aguzzino, però, ligio al dovere, saltò anche lui nel
passaggio, senza che potessi farci nulla.
Serio Diario, vuoi
davvero sapere l’epilogo di questa triste storia? L’addetto di quello strano
marasma, a quanto mi hanno raccontato, ebbe la sfortuna di piovere addosso a
Xaldin mentre attendeva alle sue televendite uscendo dall’Oscurità. Sospetto
che sia diventato proprio uno come noi: un Nulla totale. Per quanto riguarda
me, mi ritrovai nei sotterranei, ancora legato come un salame. Per fortuna
accanto a me c’era Vexen e cercai di avere il suo aiuto:
- Vexen, caro,
cadaverico Vexen! Ti prego, slegami senza fare troppe domande! Non puoi neanche
immaginare cosa mi sia successo…-.
- Oh, invece lo
immagino molto bene…-, rispose lui, facendomi notare che anche lui era legato.
Grazie al cielo noi Emo siamo molto bravi con le lamette e riuscii a liberare
tutti e due. Mi sono precipitato subito qui a scriverti, credendo che una
sbornia di proporzioni così ciclopiche andasse conservata a tutti i costi. Non
so davvero cosa pensare, e sono anche (tanto per cambiare) malinconico: quando
penso ai poveri cristi che non hanno la fortuna di potersi trasportare e sono
costretti a stare in quella confusione unica solo per vedere qualche idiota in
costume e comprare quattro carabattole, mi viene da piangere. Sono anche più
efficienti delle lamette! Lamette che adesso impugno per concludere bene questa
giornata. Alla prossima, serio Diario.
E viva le
poppe!
Zexion
P.S: Marluxia, la prossima volta che ti pesco a scrivere sul
mio Diario sono c***i amari…
Forse molti di voi staranno aspettando con
impazienza il nuovo capitolo di questa tragedia: il Diario di Zexion. No, ma
davvero?! Pensavo che ormai non mi avreste più letto! Già il fatto che stiate
vedendo questo avviso vuol dire che c’è speranza. Ma torniamo a noi. Avevo in
programma di scrivere un capitolo di Natale, ma se date un’occhiata al vostro
calendario ormai quel giorno è passato da un pezzo. Questo perché dei recenti eventi… scolastici e personali mi hanno fatto ritardare le
consegne di tutti i miei lavori: sia scritti che video. Mi scuso, quindi, e vi
prometto che dopo le feste sfornerò nuovi capitoli, mirabolanti e non tristi.
Aspettate, se ne avete voglia, senno potete venirmi a linciare di persona: metterò
il mio indirizzo di casa online per voi il 31 Febbraio. In attesa di entrambe
le cose, auguri a voi e a tutte le vostre famiglie. Ciao!
Oh, guarda, non sto più nella pelle all’idea di raccontarti
cosa è successo oggi: e dire che sono magro! Finalmente ho scoperto cos’è
successo un paio di tempo fa, sai, quando mi sono ritrovato nella mia stanza
senza sapere come e c’era un sacco di disordine ed ero dolorante un po’
dappertutto. Me l’ha detto Marluxia, con tutti i particolari: ma in cambio ha
chiesto un pagamento futuro in natura. Non so cosa voglia dire, ma gliel’ho
promesso, visto che volevo assolutamente chiarire il mistero: spero non sia
niente di particolare, almeno, ma adesso non ha importanza. Ora ti racconto
subito, serio Diario: allora…ahshabshabndyuabsyua!
Ma diavolo, chi fa tutto questo rumore?! Proviene dalla
stanza accanto, ora vado a vedere perché….orca…
Eccomi, serio Diario. Sono andato un attimo a sbirciare cosa
succedeva: ho appoggiato l’orecchio sulla porta e tanto mi è bastato per capire
che Xemnas e Xigbar erano
là dentro, a parlare:
- Magari!-, diceva, ovviamente, Xigbar.
- No, ti dico che non si può fare! Niente e Nessuno mi
faranno cambiare idea…-, rispondeva Xemnas.
- Ma perché non posso giocare al Wii?!-.
- Ora te lo spiego io, carino: stavi giocando da solo a WiiNothings e hai cominciato ad
appassionarti, come ti capita sempre maneggiando cose dure e cilindriche. All’improvviso,
senza volerlo, hai usato quel tuo famoso potere di delocalizzazione: quel
potere che ti permette di far emergere le tue braccia anche in spazi molto
lontani da te tramite piccoli portali oscuri. Sai che due scatole quando
provavo a sconfiggerti in Kingdom Hearts 2?!
Comunque, hai usato la dislocazione e hai impalato inavvertitamente il
telecomando proprio dentro lo schermo! Che non si ripeta più una cosa simile!-.
Dopo questo, non ho sentito più niente e sono tornato qui in tutta fretta.
Ma dove ero rimasto, serio Diario? Ah, già, vero! Dunque, ti
stavo dicendo che Marluxia mi voleva rivelare cosa…
Accidenti, sembra che stasera sarò interrotto diverse volte.
Devi sapere che mentre stavo cercando di riprendere il discorso ho sentito
delle voci provenire dalla stanza di Axel. Sapendo
che quando c’è di mezzo quel tipo le cose cominciano a farsi scottanti, sono
andato a controllare. Come prima, mi sono avvicinato di soppiatto e ho
appoggiato l’orecchio. Com’era ruvida la porta! Se magari ci correvo contro e
andavo a sbattere mi facevo un eritema da paura, potevo anche metterlo poi su YouTube, sul canale di BarlumeCrepuscolare.
Ma avrebbe rovinato tutto. Sentivo Axel parlare:
. Avanti, ficcalo qui-.
- Ficcarlo, certo: ma come? Più o meno profondo?-, aggiunse
una voce misteriosa, di cui ovviamente volevo sapere l’identità.
- Ma caro mio, dipende dalla grandezza…
dalla grandezza!-.
- Allora, ricapitolando: prendo il pisello, lo ficco dentro
per benino e poi…-. Non mi servì altro: feci
irruzione nella porta senza neanche pensarci, d’istinto, dicendo:
- Uhm! Qui sento puzza di bruciato!-. Trovai ad aspettarmi Axel e, come avrai già capito, serio Diario, Roxas. Erano entrambi mezzi nudi e trafficavano con vasetti
di terracotta, terriccio e semi di pisello. Mi osservarono con enorme sorpresa,
come se avessero visto un tapiro coi capelli tagliati male. Alla mia richiesta
di spiegazioni, rispose solo Axel, mentre Roxas se ne stava zitto:
- E che entri? Stavamo ripassando la genetica di Mendel…-.
- A cosa serve, scusa? Se non esistiamo, non obbediamo
neanche alle regole della genetica o della natura. Lo sa bene Demyx, che ha tentato di farle causa, ma senza riuscirci…-, ho risposto io. E sempre lui:
- Sai quanto importa a me, invece. Ma vedi, Roxas deve recuperare in scienze. I suoi professori ne
hanno veramente abbastanza di lui: passa l’estate a fare c****e, ad andare in
giro, insomma, e non si applica nello studio. E quando gli chiedono maggiore
impegno, risponde con scuse veramente bislacche: “Sono andato in una villa
misteriosa … blabla … ho
ritrovato il mio vero io … blabla”.
Chi mai crederebbe a scuse tanto assurde?-. Roxas era
sempre in disparte.
- Vero. Ok, scusate, adesso vi lascio soli..-, conclusi io.
-… E ovviamente dopo faremo
sesso!-, concluse Axel mentre ero ancora sulla porta.
Ma non ci badai troppo: me lo aspettavo, e dovevo subito tornare a scrivere.
Ok, prima che qualcos’altro ci interrompa, serio Diario:
Marluxia mi ha riferito che l’altra notte, insieme a un gruppo di…ODDIO! Abitando vicino a Marluxia conosco fin troppo
bene il rumore di qualcuno che sbatte per benino! Torno subito!
Eccomi. Cos’è successo? Oh, niente di che, serio Diario. In
effetti, i rumori provenivano proprio dalla stanza di Marluxia. Giunto alla sua
porta ho subito pensato, seccato:
“Oh, no: quel f****o si è portato in sede un altro dei suoi
amici. Beh, magari posso chiedergliene qualcuno: con la loro specializzazione
potrei soffrire molto. Eccome se soffrirei!”. Anche se sapevo cosa mi
aspettava, aprii la porta. Ma con grande sorpresa notai che Marluxia era sul
letto e nudo come avevo previsto, ma che stava tentando di ing******e una
donna! Il mio stupore fu così assoluto e prorompente che strillai, non curante
che la coppia mi avrebbe sicuramente notato:
“Eh, seh! E la marmotta confeziona
la cioccolata!”. Sono tutti e due caduti giù dal letto come due pere cotte:
anzi, scusa, tre. Mentre la ragazza tentava di coprirsi in ogni modo, Marluxia
era arrabbiato come una biscia:
- Oh, ma che due…ehm…! Se mi metto
con gli uomini non va bene! Se mi metto con le donne neanche! Decidetevi!-. Io
ero molto imbarazzato, tanto che mi sono imbiancato:
- Eh, scusa, è che ero solo curioso…
Devo dire che stavolta mi hai stupito-.
- Si, molto simpatico. Ora vai via, che devo finire-.
- E non scordarti di dare acqua a quel pisello!-, risposi
io, andandomene. L’ultima cosa che ho sentito dalla sua stanza, prima di
tornare, è stata:
- Oddio, no, era un altro Etereo!-.
Ecco, ora vediamo se riesco ad arrivare al punto, serio
Diario. Allora, Marluxia mi ha detto tutti i membri dell’Organizzazione si sono
precipitati subito nella mia stanza, per…DIO! Cosa c’è
adesso?! Vado e torno.
Oh, questo è proprio il colmo, serio Diario, il colmo. Non
te l’ho detto, ma ho sentito un botto terribile, prima: sembrava un
violentissimo tuono. Allora, dopo essere caduto, preso una bella botta e preso
del ghiaccio per farmene subito un’altra, mi sono detto:
“Uhm, qua c’è di mezzo Larxene, è
chiaro! Ohi!”. E mi sono precipitato lì. Ho aperto la porta (la terza dopo la
mia) e sono andato. E’ stata grande la mia sorpresa quando ho trovato Pikachu seduta sul suo letto, con un’evidente espressione
di felicità. Io ero affaticato dalle ferite (fatte da me stesso) e dalla corsa
improvvisa, e con un filo di voce gli ho chiesto:
- Ma… ma … veniva da te quel botto…pant?-. E lei, radiosa:
- Ma è ovvio, idiota. Ho saputo che stai scrivendo un diario
tutto tuo. E allora voglio distrarti, bloccarti, costringerti a smettere: l’unico
diario da queste parti deve essere il mio! Sapevo che saresti venuto,attirato
dal rumorone, caccoletta-.
- Oddio, che cosa cattiva! Ma non avevi cominciato a
frequentare una scuola di Bontà?-, ho risposto io.
- Aggiornati, amico: quella fan fiction ormai è finita e io
non devo più recitare. Ora vai in bagno…-, mi ha
detto lei.
- Ma…maio…!-.
- Vai in bagno!-, ha concluso. E senza sapere come, mi
precipitati nel gabinetto che non esiste.
Dopo non aver fatto nessun bisogno, sono tornato qua di
tutta fretta, pronto stavolta a raccontarti ogni cosa dall’inizio, con tutta la
calma. Ehi, ma che ore si son fatte? Sono così stanco … Mi spiace serio Diario,
ma vorrà dire che te lo racconterò un’altra volta … Ora devo proprio andare a
dormire, maledette interruzioni! Ciao ciao, a domani,