A Mad New Family

di parveth
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Money, Money, Money ***
Capitolo 2: *** meet the family ***
Capitolo 3: *** and finally the wedding! ***
Capitolo 4: *** Daily life ***
Capitolo 5: *** Surprise! ***
Capitolo 6: *** Womanizer ***
Capitolo 7: *** The newborn comes ***



Capitolo 1
*** Money, Money, Money ***


money Quel pomeriggio Michelle era in farmacia da sola: generalmente le zie si davano il cambio ad aiutarla ma quel giorno avevano tutte altro da fare e lei aveva piuttosto la sensazione che da quando aveva "ufficializzato" la sua relazione con Jefferson loro pur prendendola abbastanza bene in apparenza non l'avessero ancora digerita del tutto ma lei aveva detto chiaro e tondo che non voleva sentir ragioni: era adulta e vaccinata e sapeva bene che dei due sarebbe stata lei quella che avrebbe portato a casa piu' soldi ma non gliene importava niente e in fin dei conti non e' che lui fosse uno scansafatiche, anzi.


Negli ultimi tempi poi aveva cominciato anche a legare con Grace e per fortuna la maggior parte delle sue preoccupazioni era svanita: la bimba sembrava a suo agio con lei e per non forzare troppo le cose ancora non era andata a casa di Jefferson bensi' erano usciti una volta per una cena e un'altra al cinema.

Proprio in quel momento squillo' il telefono "Michelle? Sono Mary-Margaret, puoi venire qui? Si tratta di Grace"  "Sta male?"  chiese la farmacista preoccupata  "No ma e' meglio che vieni subito"  le disse l'amica.


La ragazza prese la sua Kia e corse alla scuola elementare, una volta arrivata trovo' Grace, Mary-Margaret e la preside che l'aspettavano nell'ufficio di quest'ultima.

"Mi spiace averla disturbata signorina ma Grace oggi si e' comportata molto male" le disse la donna.

"Che e' successo?"  chiese Michelle guardando la bambina che sedeva in un angolo con gli occhi bassi.

"Ha picchiato una sua compagna, Eliza Dornell lei e sua madre se ne sono andate poco fa, avremmo dovuto contattare suo padre lo so ma non riuscivamo a trovarlo e l'altro numero di emergenza e' il tuo"  spiego' Mary-margaret.

Michelle era stupefatta: di tutto quello che si era aspettata questa era proprio l'ultima cosa, Grace tutto le sembrava tranne che una bambina cui piaceva fare a botte ma decise di non insistere per il momento tanto piu' che l'altra non era nemmeno presente cosi' prese per mano la piccola e disse "sono certa che non capitera' piu', arrivederci"  quando uscirono decise di non portarla subito a casa ma di arrivare fino al parco cittadino a piedi per poterle parlare.


Si sedettero su una panchina e visto che Grace ancora non aveva aperto bocca parlo' lei e decise di prenderla alla larga  "Sai, non sempre si va d'accordo coi compagni di scuola e' normale ma dare sberle e' sempre sbagliato qualunque cosa lei ti abbia detto o fatto".


"Non mi ha detto ne' fatto niente"  rispose la bambina guardando dall'altra parte.


"E allora scusa perche' le hai dato una sberla? Non mi sembra proprio una cosa da te"  disse Michelle.


"Non era per una cosa detta a me...era per te"  rispose Grace guardandola finalmente negli occhi.


"Che vuoi dire?"  chiese la ragazza sempre piu' stupita.


Grace sospiro' e disse  "stamattina quando sono entrata in classe Eliza mi ha detto che papa' sta insieme a te e si sposera' solo perche' tu hai piu' soldi di noi,  ma io so che non e' vero, cosi' gliel'ho detto e ci siamo prese a sberle"


Michelle non poteva credere alle sue orecchie: aveva messo in conto di poter sentire cose simili ma non certo dalla bocca di una bambina  "potevi andare a dirlo a Mary-margaret pero',  ti avrebbe capito e l'avrebbe sgridata"  disse mettendole una mano sulla spalla.

"Lo so ma ero cosi arrabbiata...non dirlo a papa' per favore"  le disse cominciando a piangere.


La farmacista tiro' fuori un fazzoletto dalla borsa e le asciugo' le lacrime  "va bene ma se senti altri tuoi compagni dirti cosi promettimi che non reagirai e andrai subito a dirlo a Mary-Margaret "    "d'accordo, senti possiamo andare in un posto prima di tornare a casa?"  le chiese    "certo"  rispose lei mentre salivano in macchina.


Con enorme sorpresa di Michelle erano arrivate al cimitero  "vieni"  le disse Grace guidandola lungo i vialetti  "sai, mia mamma e' morta quando avevo due anni durante uno dei viaggi che faceva con papa', e la balia che avevamo mi ha raccontato che prima di morire lei si era raccomandata con papa' affinche' si trovasse presto un'altra moglie anche per prendersi cura di me ma lui non ha mai avuto nessuno ne' nella foresta incantata ne qui, solo tu ed io sono felice che stiate assieme"  a questo discorso la ragazza sentiva le lacrime premerle gli occhi ma non fece in tempo a replicare che la bambina si era fermata davanti ad una lapide recante la foto di una giovane donna dai lunghi capelli biondi raccolti in cima alla testa.


"Ciao mamma, e' un po' che non ci vediamo"  disse la bambina guardando la foto  "lei e' Michelle e presto lei e papa' si sposeranno, so che volevi questo ed io sono molto contenta di averla come matrigna"  finita la frase Grace guardo' Michelle come se si aspettasse di sentirla dire qualcosa e lei decise di accontentarla  "signora Liddell, io amo molto Jefferson e voglio bene a sua figlia: le prometto che avro' cura di lei come se fosse mia, non farai la fine di Cenerentola o Biancaneve"  disse rivolgendosi alla bambina che ridacchio'  "ma tu sei molto piu' simpatica  di Regina e dell'altra".


"Buono a sapersi, e ora andiamo: domani ti ci porto io a scuola"  disse mentre la riportava a casa.



Il mattino seguente erano davanti alla scuola elementare  "ecco, lei e' Eliza e quella e' sua mamma"  le disse Grace indicando una bambina bruna ed una donna avvolta in una lunga pelliccia   "ok, buona giornata"  le disse baciandole la guancia e guardandola entrare,  una volta che anche l'altra bambina fu entrata ando' verso la donna  "Mi scusi, e' lei la signora Dornell?"   "Si"  rispose l'altra con tono fin troppo altezzoso per i gusti di Michelle che subito le rifilo' una sonora sberla  "Io sono Michelle Wood e se sento di nuovo Grace dirmi che lei o sua figlia andate in giro a dire che Jefferson mi sposera' per interesse le conviene stare bene attenta quando attraversa la strada, sa potrei perdere il controllo dei freni..."  disse con voce calma e terribile.


"Mi sta forse minacciando?"  bercio' quella  "vedo che l'intelligenza non le manca"  rispose Michelle   "qualche problema con la signora dearie?" silenziosamente Gold era andato verso di loro dopo aver osservato la scena dall'altra parte della strada,  "No Rumpel, grazie lo stesso"  rispose la ragazza  "a-assolutamente no mr Gold"  farfuglio' la donna bianca in volto e senza salutare giro' i tacchi e se ne ando'.


"Da quando picchi la gente per strada?"  le chiese  mentre lei si avviava verso la farmacia  " da quando dice alla figlia che io e Jeff stiamo assieme perche' io ho piu' soldi di lui"   rispose la ragazza  "ti capisco, anche io e Belle ne sentiamo di ogni anche se meno ultimamente, vedrai che alla fine  vi accetteranno"  disse Rumpel andando verso il suo negozio  "Qui o nel nostro mondo certe cose non cambiano mai"  disse lei salutandolo.




angolo autrice:  dunque, se avete letto l'ultimo capitolo di storybrooke's beauty and the beast di Beauty avrete intuito che ormai le cose tra la mia Michelle e Jefferson sono andate parecchio avanti, per cui  ho deciso di cominciare a scrivere questa long tenendo buone alcune cose della sua storia e modificandone altre tipo per la madre di Grace, spero vi piaccia  :)

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Capitolo 2
*** meet the family ***


meet the family "Io e Jefferson stiamo insieme"  aveva detto Michelle con tutto il coraggio di cui era capace.

Manco stesse confessando un omicidio.


Avevano deciso di dirlo assieme alle zie per farsi forza a vicenda e per fortuna che non c'era Grace, certo lei era solo una bambina e non aveva colpa ma temeva che si sarebbe presa anche lei un'occhiata tagliente.

Dato che le tre donne non proferivano verbo si fece avanti Jefferson "lo so che guadagno molto meno di vostra nipote ma la amo e voglio sposarla, certo non sono nemmeno un principe ma le daro' tutto il mio amore".

A quel punto parlo' Faye l'unica tra le tre sorelle a non aver mai avuto nulla contro quel ragazzo "Jefferson noi non abbiamo niente contro di te ma cerca di capire: abbiamo allevato Michelle da sole e per lungo tempo abbiamo avuto difficolta' economiche..."

"Certo capisco: ma vi posso assicurare che la amo e non le faro' mancare nulla"  disse lui in tono conclusivo.

Tutto sommato non era andata poi tanto male: si vede che certe volte le cose basta dirsele in faccia per risolverle aveva pensato Michelle da allora infatti anche zia Florence e zia Sally avevano cominciato seppur per gradi ad essere piu' cordiali con Jeff, sperava che di li a poco si sarebbe abbattuta anche quell'ultima barriera del loro orgoglio.

Ora pero' arrivava la parte difficile: di li' a qualche giorno infatti avrebbero dovuto presentarsi a corte per una sorta di fidanzamento ufficiale e sua sorella le aveva spedito tramite Gold che si era offerto di fare da tramite tra loro, un campionario di stoffe da cui scegliere quella per il vestito che avrebbero indossato lei e Grace: Michelle ne aveva scelta una verde e la bambina una bianca e rossa, le avevano spedito le misure e al loro arrivo avrebbero trovato gli abiti pronti.

Per quanto riguardava l'etichetta lei era a posto anche se era stata a corte una sola volta sapeva come doveva comportarsi ma Grace non era pratica e cosi' aveva pregato Mary-Margaret affinche' le desse una sorta di lezioni private a proposito dopo la scuola.


La notte precedente tutti e tre avevano faticato a chiudere occhio nonostante Michelle li avesse rassicurati entrambi che non avevano niente da temere e che i suoi genitori e sua sorella erano delle persone molto alla mano e lei stessa non poteva nascondere completamente la sua inquietudine.

Quando arrivarono da Gold per farsi dare la pozione che li avrebbe portati a palazzo c'era una tensione nell'aria che pure un cieco sordomuto se ne sarebbe accorto "nervoso all'idea di conoscere i futuri suoceri Jefferson?" ghigno' Gold  "beh mi sembra normale" rispose l'altro,
"io non ho di questi problemi visto che il mio l'ho preso a bastonate tempo fa e la tua ragazza l'ha risistemato a dovere poco dopo"  disse Gold con naturalezza  "cos'hai fatto?"  chiese Grace incuriosita  "niente niente"  rispose Michelle scoccando un'occhiataccia all'amico.


Si passarono la fialetta l'un l'altro e dopo il primo sorso si ritrovarono direttamente nel castello e  ad accoglierli c'erano Aurora e Filippo  "Bentornata sorella e benvenuti a voi: vi presento Filippo"  il giovane tese la mano ad entrambi  "dunque tu saresti mia cognata? Aurora mi ha parlato tanto di te" le sorrise.


"Venite, e' meglio che cominciate a cambiarvi"  rispose Aurora guidandoli su per le scale ed entrando in una stanza con la sorella e Grace mentre Filippo e Jefferson entrarono in quella a fianco,  su due manichini erano pronti due splendidi vestiti per entrambe e una volta che li ebbero indossati venne la stessa acconciatrice dell'altra volta  "Sono felice di rivedervi Vostra Altezza"  disse la donna guardando incuriosita la bambina  "Meredith, questa e' la figlia del futuro marito di mia sorella nonche' mia futura nipote dunque dovrai rivolgerti a lei chiamandola Miss e di' agli altri domestici che facciano altrettanto"  disse Aurora mettendosi a fianco di Grace che la guardo' commossa  "come desiderate Altezza"  rispose la domestica mentre insieme a due assistenti le acconciava entrambe.


Finalmente furono pronte ed erano entrambe splendide nei loro abiti, Jefferson non era da meno con un abito scuro a coda di rondine e fecero il loro ingresso in sala, fortunatamente non era il giorno delle udienze cosi' nella sala del trono c'erano solo loro "Padre, Madre sono lieta di rivedervi: vi presento colui che presto sara' mio marito e sua figlia"   a quelle parole Jefferson s'inchino' davanti ai sovrani  "lieto di fare la vostra conoscenza Maesta'"  poi fu il turno di Grace  "E' un piacere conoscervi".

"Bentornata figlia mia e benvenuti a voi, venite il pranzo e' pronto"  disse il re con un largo sorriso.


Sedettero a tavola e cominciarono a mangiare in silenzio dopo un po' la regina ruppe il silenzio  "allora, avete gia' deciso la data delle nozze?"   "beh...no in realta' abbiamo avuto molto da fare ma ci stiamo lavorando"  rispose Michelle  "vi sposerete nel vostro mondo immagino...certo, sara' complicato per noi"  inizio' Aurora  "non e' necessario che veniamo tutti anche perche' sarebbe impossibile, puoi andarci solo tu e rappresentare tutti noi, Filippo rimarra' qui a darci una mano"  disse la regina  "E' una bella idea mamma, fra l'altro avevo intenzione di chiederle di farmi da damigella"  sorrise Michelle  "allora e' deciso, fateci solo sapere quando...ma io non so niente del vostro mondo, non vorrei farti fare brutta figura"  disse Aurora  "verrai qualche giorno prima e ti spieghero' cosa fare" la rincuoro' la maggiore.


"Scusate se v'interrompo ma ci sarebbe la questione delle terre"  disse il re, gli altri lo guardarono  "si lo so che e' presto ma bisogna pensarci: quando avrete dei bambini anche se a governare saranno Aurora e Filippo e' giusto che anche loro abbiano un proprio castello qui anche se vivranno nel vostro mondo",  tutti tacquero per qualche minuto.


"Possiamo assegnargli il mio"  propose la regina  "dovevo ereditarlo alla morte dei miei genitori ma quando sposai Stephen e venni qui non me ne preoccupai ed ora e' in disuso ma si puo' sempre rimetterlo a posto  "certo e comunque abbiamo ancora tempo"  sorrise Michelle.


"Nel frattempo cara non e' necessario che tu ci chiami Maesta' in privato"  disse il re rivolgendosi a Grace  "chiamaci pure nonno e nonna"  propose la regina.


"Ma... io non sono vostra nipote" obietto' la bambina timidamente.

"Lo diventerai" rispose Stephen con un largo sorriso che Grace ricambio'.

"Allora posso anche chiamare voi zia e zio?"  chiese ad Aurora e Filippo i quali si guardarono per un attimo interdetti  "ma certo! E appena mia sorella si sposera' saro' io stessa a darti un titolo e non appena sarai cresciuta potrai venire a vivere al castello che ti assegneremo se vorrai"

"Oppure venirci semplicemente a trovare o magari verremo noi"  rispose Filippo in tono affabile.


Quando fu il momento di congedarsi Jefferson disse  "vi ringrazio per averci accolto come se fossimo nobili,  io non lo sono ma amo vostra figlia e la voglio sposare, prometto che faro' di tutto per renderla felice"  

"Figliolo"  disse il re  "quando ero giovane ero convinto come tanti che solo i titoli nobiliari rendessero migliori le persone, col tempo mi sono reso conto che non e' cosi' e che molti se ne approfittavano facendo anche del male a chi non lo meritava solo perche' potevano fregiarsi di un titolo: nel vostro caso sono una pura formalita' e sono sicuro che sarete felici assieme".


"Grazie di tutto, ora dobbiamo andare ma vi scrivero' presto"  disse Michelle.

"Arrivederci"  saluto' Grace.


Bevvero di nuovo la pozione e in un attimo furono a Storybrooke.

"Senti non ho capito bene la storia del papa' di Belle:  quand'e' che me la racconti?"  chiese Grace.


"Nell'anno del Mai" rispose Michelle categorica e pensando contemporaneamente "Rumpelstiltskin aspetta che ti prenda!"

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Capitolo 3
*** and finally the wedding! ***


wedding Ormai era tutto pronto: avevano fatto le pubblicazioni, mandato gl'inviti e anche gli abiti erano pronti, sia i loro sia quelli delle damigelle e Michelle era gia' andata a fare le prove con Mary-Margaret e Ruby, mancava solo sua sorella che sarebbe arrivata la settimana successiva praticamente quella precedente alla cerimonia che si sarebbe svolta domenica tre giugno.

Mancavano solo i testimoni.


Non che Michelle e Jefferson non li avessero gia' scelti: certo, forse era un po' prematuro sposarsi cosi', ma erano fermamente convinti, specialmente lei che era meglio regolarizzare la loro posizione visto che a Storybrooke ne succedeva una un giorno si e l'altro pure anche se in fin dei conti non sarebbe cambiato niente a livello pratico: dovevano ancora trovarsi la casa.

Ma questo non li preoccupava, in fondo dovevano ancora vendere quella di lui e poi non ne avevano ancora trovata una che li soddisfacesse.

La ragazza busso' alla porta ed infine entro'.


"Ciao Rumpel, ciao Belle"  cinguetto' tutta allegra avvicinandosi al bancone dove erano appoggiati i suoi amici.

"Ehi dearie, come siamo contenti, che succede?"  chiese lui con un sorriso.

"Volevo chiedervi...il tre giugno avete impegni?"  chiese la farmacista con  noncuranza.

I due si guardarono.


"Beh...no, ad ora no, perche'?" chiese Belle.


"Ci sarebbe un matrimonio...."  rispose Michelle con un piccolo sorriso.


Rumpel e Belle per un attimo la guardarono senza capire e poi corsero ad abbracciarla.

"Ma e' meraviglioso! Perche' non ce l'hai detto prima dearie?" chiese lui lasciandola andare.


"Avete ragione ma non ho avuto molto tempo, a proposito: vuoi essere il mio testimone?"

"Sicuro"


"Ah, Jeff voleva chiedertelo ma ultimamente lavora moltissimo"  fece Michelle rivolgendosi a Belle.


"Ma certo"  rispose lei sorridendo.


D'altronde era ovvio no? Come poteva essere altrimenti? A prescindere dal fatto che loro due erano stati i testimoni di Belle e Rumpel pochi mesi prima ma tra loro quattro c'era un tale legame visto quello che avevano passato che risultava perfino impossibile pensare ad una situazione diversa.

Mentre usciva Michelle si ricordo' di una cosa  "Ah...mia sorella sara' tra le damigelle ma mio padre non potra' venire...per cui mi chiedevo..."

Gli occhi di Rumpelstiltskin si fecero lucidi  "vorresti che ti accompagnassi all'altare dearie?"

"Si...se non e' un problema ovviamente" fece lei incerta guardando Belle.

"Ma certo che no" sorrise lei, sapeva che suo marito e Michelle condividevano un legame profondo: si erano sostenuti a vicenda in sua assenza e se lei l'aveva scelto per accompagnarla nel giorno piu' bello della sua vita non l'avrebbe certo impedito.

"Allora siamo d'accordo...ma ti prego vestiti come si deve! Belle, se si presenta con quella sua orrenda camicia a quadretti lo rimando a casa a cambiarsi"

"Prometto di tenerlo d'occhio"  rise lei.

Quando la ragazza fu fuori dal negozio Rumpel guardo' Belle e disse: "non so te ma io ho gia' paura".


Parlava a ragion veduta visto che al loro matrimonio avvenuto circa due mesi prima per timore che si presentasse Moe era rimasta fuori dalla chiesa fino all'inizio della cerimonia col trinciapollo e un apparecchietto che mandava scosse elettriche nella pochette per precauzione.


Siccome era ora di pranzo Michelle si accinse ad andare a prendere Grace all'uscita da scuola: con Jefferson si erano messi d'accordo che ogni giorno a seconda dei turni di lavoro sarebbero andati a prenderla e avrebbero pranzato con lei ognuno a casa sua almeno finche'  non fossero riusciti a trovarne una tutta per loro.


Purtroppo avviandosi verso casa la farmacista e la bambina incontrarono una delle ultime persone che avrebbero desiderato ossia Killian Jones: i fagioli magici ancora non erano pronti e fino a quel momento erano costretti a tenerselo li', quando lo capirono indissero una riunione straordinaria con Emma, Mary-Margaret, David, Belle e Gold per decidere cosa farne, ovviamente la prima idea di tutti era stata tenerlo in cella ma Emma aveva subito risposto che in tal caso avrebbe potuto commettere il suo primo omicidio cosi' optarono per qualcos'altro.

"Visto che vi piace il mare ci starete tutto il giorno, anzi tutte le notti: vivrete con Leroy e lo seguirete a pesca  rendendogli conto di tutto cio' che fate e se non rispetterete questi termini ve ne pentirete amaramente" gli avevano comunicato al termine di quella riunione e cosi' si era rassegnato a quella vita infatti durante il giorno lo si vedeva pochissimo in giro, in piu' avevano tassativamente vietato ai negozianti di vendergli alcolici e siccome Michelle per certe cose era piu' paranoica dei suoi amici si era deciso di nascondere il famigerato pugnale di Rumpelstiltskin ogni settimana in un posto diverso per evitare danni peggiori e cosi' una volta la settimana era tutto un passaggio di stoffa in borse varie.

"Buongiorno Miss Wood, ciao piccola, ho saputo che siete in procinto di sposarvi, congratulazioni"  disse il pirata appena le fu vicino.

"Grazie"  disse lei a denti stretti tenendo saldamente per mano Grace.

"Significa che presto avro' il piacere di rivedere vostra sorella" continuando a sorridere.

"E chi vi dice che sarete tra gl'invitati?"  ghigno' lei nel vedere il sorriso scivolargli via dalla faccia e proseguendo risoluta senza degnarlo di uno sguardo.

"Stai molto attenta a quell'uomo Grace, specialmente quando torni a casa da scuola sola o con Henry, non dategli confidenza e se vi fa qualcosa correte subito a dirlo a me e a papa' o ad Emma e al signor Gold"  si raccomando' la ragazza.

"Ok"  rispose la bimba.


Qualche giorno dopo arrivo' Aurora per prepararsi alla cerimonia, Michelle e Grace l'accolsero festosamente e lei rimase piacevolmente colpita dall'abitazione della sorella maggiore.

"Dimmi, come ci si sposa qui?"  chiese una volta che si fu sistemata.

"Beh...piu' o meno come ci si sposa da noi: c'e' una persona che officia la cerimonia, gl'invitati...l'unica differenza e' che qui gli sposi oltre alle damigelle come te hanno i testimoni: uno per ciascuno i quali poi devono firmare un registro" spiego' Michelle spalancando l'armadio.

"Credo sia meglio che ti cambi, sai il tuo abito e' troppo elegante per la vita di tutti i giorni, rischieresti di rovinarlo qui".

"D'accordo, ma credo che non mi trovero' molto a mio agio in pantaloni" disse Aurora dubbiosa.

"Tranquilla, abbiamo anche le gonne: ecco prova questa"  disse gettandole una gonna lunga alle caviglie color rosa chiaro con una canottiera nera.

"E le scarpe?"

"A quelle penseremo dopo"  disse Michelle uscendo dalla stanza.


Quando Aurora usci' dalla stanza sua sorella si lascio' sfuggire un applauso " sei bellissima" disse appena la vide e le mostro' un paio di sandali da indossare, la ragazza faticava un po' ma in capo a qualche giorno le cose sarebbero andate meglio.

Dopo mangiato si recarono al negozio dove lei aveva ordinato sia il suo abito sia quello delle damigelle e li' trovarono anche Ruby e Mary-Margaret, quest'ultima venne calorosamente abbracciata da Aurora,  "spero che l'arancio ti piaccia" sorrise Michelle mostrandole l'abito.

Quando uscirono dal camerino le tre damigelle si complimentarono l'una con l'altra ma la futura sposa noto' un'ombra nello sguardo della sorella.

"Qualcosa non va?"   "no, e' solo che...io non so cosa dovro' fare, temo che ti faro' fare una brutta figura sorella" mormoro' Aurora.

"Non devi preoccuparti, segui noi e andra' tutto bene" la rassicuro' Mary-Margaret.

Mentre si recavano a casa con gran disappunto di Michelle incrociarono Hook: "Ma questo lavora di notte! Come mai non e' a casa sua a dormire??"  penso' lei con rabbia.

"Buongiorno, lieto di rivedervi principessa"  disse lui con un sorriso ambiguo che fece pensare a Michelle che non fosse del tutto sobrio, forse era riuscito a fregare del whisky da qualche parte.

"State lontano da mia sorella!"  ringhio' Michelle parandosi tra i due.

"Ma noi ci siamo gia' conosciuti, che c'e' di male in un saluto veloce...e cosi' vostra sorella si sposa, bene bene...un bel matrimonio morganatico..."

Pochi secondi dopo il pirata era a terra con un labbro sanguinante ma non era stata Michelle a colpirlo.

Era stata Aurora.


"Nessuno deve osare dire che il matrimonio di mia sorella sara' morganatico! Certo, lui non e' un principe ma a noi non importa, e come nozze varranno tanto quanto le mie"  dichiaro' furiosa.

"Andiamocene" disse Micelle prendendola per mano.


"Perdonami sorella ma non ce l'ho fatta! E' vero che mi ha strappato il cuore e me l'ha restituito ma non deve permettersi..."  soffio' Aurora mentre camminavano.

"Sono orgogliosa di te sorellina: se l'e' solo meritato, ha fatto del male a troppa gente"  rispose Michelle abbracciandola.


"Ascolta, stavo pensando: io sono felice di stare qui con te ma so che non potremo stare insieme tutto il giorno e temo di annoiarmi, c'e' qualcosa che posso fare?"  chiese Aurora.

Michelle ci penso' un attimo,  "dimmi: ti piacciono i libri?"

"si, abbastanza credo, perche'?"


"Forse so cosa farti fare"


Poco dopo entranono in biblioteca dove Aurora si guardava intorno incuriosita,  "ciao Belle, lei e' Aurora, mia sorella,  Aurora, lei e' Belle, la moglie dell'uomo che ha permesso che c'incontrassimo nonche' testimone di Jefferson" le presento' Michelle.

"Molto piacere, cosa posso fare per voi?"  sorrise Belle.

"Aurora stara' qui fino al matrimonio e vorrebbe impegnare le sue giornate in maniera costruttiva: credi che potresti darle una mano?"

"Sicuro, se vuole star qui qualche ora al giorno a darmi una mano non c'e' problema e non preoccuparti t'insegnero' tutto io"

"Oh grazie"  disse Aurora con un sorriso radioso.


Quella sera una volta tornato Jefferson e una volta che Aurora e Grace furono a letto i due si misero a fare la lista degli invitati.


"Rumple, Belle, Ruby, Granny, Mary-Margaret, David, Emma, Regina..."  diceva Jeff.

"Dobbiamo proprio?"

"E' anche lei la madre di Henry!"

"Si si certo...tu puoi dire quello che vuoi ma io non e' che mi fidi al cento per cento...non possiamo lasciarle l'ultima panchina in fondo alla chiesa?"

"Ma ti pare?"

"Comunque teniamola d'occhio".


Finalmente il giorno arrivo', tutti gl'invitati erano presenti, Aurora nonostante il gran nervosismo fece una bellissima figura come damigella e Michelle in abito blu senza maniche e un nastro in vita, i capelli raccolti e il velo lungo a meta' schiena percorse la navata sottobraccio a Rumple fino all'altare dove l'attendeva Jefferson in completo nero e cravatta color perla.

"Vuoi tu Michelle Wood prendere come legittimo sposo il qui presente Jefferson Hatter?"

"Si"


"Vuoi tu Jefferson Hatter prendere come legittima sposa la qui presente Michelle Wood?"

"Si"

"Puo' baciare la sposa"


Fuori dalla chiesa li accolse una gran pioggia di riso ed una volta al ristorante mangiarono tutti con appetito.


Dopo un po' con la coda dell'occhio Michelle vide Hook aggirarsi li' davanti e lei che ovviamente si sarebbe buttata dal Troll Bridge piuttosto che farlo entrare ando' alla porta e vi attacco' un gran foglio di carta con su stampata la sua faccia e sotto scritto "Io non posso entrare" guadagnandosi uno sguardo inviperito da parte del pirata ed infischiandosene altamente.


Quando i festeggiamenti finirono e gli sposi si accingevano a salutare gl'invitati l'uomo era ancora li' fuori e Michelle gli si avvicino' con l'ultimo pezzo di torta rimasto e un bicchiere di vino,  "prendete, ma solo perche' altrimenti li avremmo buttati"  disse dandoglieli con malagrazia.


"Congratulazioni"  biascico' lui bevendo un sorso e facendo una smorfia subito dopo"

"Non vi piace il nostro vino?"  chiese lei.


"No, ma se permettete ho bevuto di meglio"  disse lui andandosene.

"Gli hai dato il vino??"  chiese Jefferson stupito.

"Certo, ma mica il nostro"  rispose Michelle.

"In che senso?"

"Beh, l'altro giorno c'era l'offerta al supermercato: 5 dollari per tre confezioni"  ghigno' lei.


Una volta arrivati a casa c'era ancora qualcosa da fare.


"Per i poteri che mi sono stati dati io nomino voi, Jefferson e Grace Hatter conte e contessa"  pronuncio' Aurora in tono solenne.


"Wow, sono contessa!"  disse la bimba entusiasta.

"Esatto, non appena avrai diciotto anni e se lo vorrai potrai vivere nel castello della nonna"  sorrise Aurora.

Qualche settimana dopo Michelle entro' tutta contenta nel negozio di Rumple ma in quel momento c'era solo Belle poiche' era giorno di chiusura della biblioteca.

"Ehi, come stai?"

"Bene, forse abbiamo trovato casa"  cinguetto' Michelle.


"Sono contenta per voi, e dove?"


La farmacista stette a raccontarle di quella casa, vista il giorno prima una bella villetta non lontana da li, rimaneva da parlare con Rumple ed era tutto a posto.

Circa venti minuti dopo che se ne fu andata Rumple torno'.


"Sai che forse Michelle e Jeff han trovato casa?"


"Davvero? E dove?"


Man mano che Belle glielo spiegava notava il viso di suo marito farsi sempre piu' bianca.


"Che c'e' che non va? Ha qualche problema? Devono farla ristrutturare?"


"No niente di tutto questo"

"E allora cos'e' quella faccia?"


"Nel caso in cui tu non te ne sia accorta dearie, e' la casa a fianco alla nostra!!!".




angolo autrice:  spero di aver fatto un bel matrimonio,  per il cognome di Jefferson e' tratto direttamente da "storybrooke's beauty and the beast"  di Beauty.

questo e' l'abito di Michelle ma col nastro piu' corto:  http://i00.i.aliimg.com/wsphoto/v0/517332204/Wholesale-Free-shipping-best-selling-Stock-Blue-wedding-Dress-prom-gown-size-6-8-10-12.jpg

e questo e' cio' che indossano le damigelle:  
http://www.polyvore.com/cgi/set?id=91119237&.locale=it


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Capitolo 4
*** Daily life ***


daily life Finalmente Michelle e Jefferson avevano finito di sistemare la nuova casa, certo all'inizio era stata dura: per una settimana erano rimasti senza gas (fortuna che sia le zie sia Ruby e sua nonna si erano prodigate ad aiutarli con i pasti) e la corrente andava e veniva ma essendo ancora estate non era ancora tempo di preoccuparsi per il riscaldamento.

Ora pero' era settembre, Grace aveva ricominciato la scuola e Michelle si divideva tra la farmacia, la biblioteca dove dava una mano a Belle il sabato mattina e il controllare il lavoro degli operai che quotidianamente entravano a casa loro e Jeff aveva ripreso il lavoro all'ospedale.

Insomma ne avevano di cose da fare anche se uno dei momenti piu' difficili fu probabilmente il giorno dopo la cerimonia quando la mattina a colazione Grace le chiese  "Ora dovro' chiamarti mamma?"


Lei e Jeff si erano guardati e si erano affrettati ad aggiungere  "no se non lo vuoi" e il discorso si era chiuso li' ma mentre portava la piccola a scuola in macchina Michelle ci aveva rimuginato e mentre scendevano le disse "ascolta: tra noi non e' cambiato assolutamente niente, se vorrai chiamarmi mamma puoi farlo ma non mi arrabbiero' se non lo farai, non sei obbligata".

Grace dopo averla ascoltata le sorrise e le disse "d'accordo, ciao Michelle" baciandola sulla guancia ed avviandosi verso il portone della scuola, lei rimase a guardarla aspettando che entrasse quando vide avvicinarglisi Eliza la compagna di classe con cui aveva litigato tempo prima e alla cui madre la giovane farmacista sarebbe stata ben lieta di assestare un paio di ceffoni da quanto era snob.

"Ehi Grace, non ti ha accompagnato tuo papa' stamattina?" l'apostrofo' in tono volutamente derisorio anche se celato da un'apparente cordialita'.


Ma stavolta la piccola non raccolse la provocazione e le rispose in tono sostenuto: "no, sono venuta con mia MAMMA"  scandendo bene l'ultima parola e ad alta voce in modo che tutti sentissero.


Michelle sorrise e risali' in macchina orgogliosa di quella che considerava come figlia sua ben prima del matrimonio.


La sua giornata lavorativa si svolse abbastanza tranquillamente e all'ora di pranzo torno' a casa, come capitava quasi tutti giorni era sola: Jeff il piu' delle volte aveva il turno fino a meta' pomeriggio e le zie andavano a prendere Grace a scuola tenendosela fino a sera, a quanto pareva la piccola aveva contribuito non poco a far cessare le ostilita' nei confronti del neomarito della nipotina e la farmacista non poteva che esserne felice.


La loro vita da neosposini era pressoche' perfetta nonostante stessero com'e' ovvio entrambi sempre in campana perche' a Storybrooke non si poteva mai sapere cosa succedeva e si erano raccomandati anche con Grace affinche' facesse attenzione.


Dopo aver mangiato Michelle usci' in veranda, era una bella giornata d'inizio autunno e il sole risplendeva in un cielo terso, la temperatura era ancora mite percio' non si premuro' neppure d'indossare il giubbotto, fatti pochi passi vide qualcuno al di la' della siepe che separava il loro giardino da quello di Rumpel e Belle.

Avvicinandosi ulteriormente dovette reprimere una risata vedendo il suo migliore amico chino su una pianta di rose rosse e bianche con un lungo grembiule da giardinaggio sul completo scuro.

"Ma lo sai che ti dona quel grembiule? Non e' che sistemeresti anche il nostro di giardino? Dimmi quanto vuoi all'ora" disse in tono scherzoso, in realta' da un pezzo aveva smesso di essere esoso sugli affitti e non solo sul loro, non che avesse smesso di farseli pagare ma ora la gente non temeva piu' la fine del mese come un'apocalisse imminente,  una volta Grace le aveva chiesto una spiegazione sul cambiamento del signor Gold: ovviamente aveva notato che era successo in seguito alla presenza di Belle,  Michelle le aveva spiegato che lui aveva molto sofferto nella sua vita e che tutto quello che aveva visto e subito nel corso degli anni lo aveva spinto ad essere cattivo verso gli altri ma che non era colpa sua " il modo in cui ci comportiamo verso gli altri ha delle conseguenze e non sono sempre piacevoli: al signor Gold e' stata tolta la persona che amava per ventotto anni e lui ne era dispiaciuto al punto che non gl'importava piu' niente degli altri ma ora sono di nuovo felici ed e' questo che conta"

"E' successo lo stesso anche alla mamma di Henry?"  le aveva chiesto la piccola riferendosi a Regina.

Sospirando Michelle aveva proseguito "si, anche lei ha molto sofferto ma si e' fidata troppo della persona sbagliata e pensava che l'avere potere sugli altri la compensasse ma alla fine si e' resa conto che non era cosi"   e nel frattempo meditava sul fatto che se quella "persona sbagliata" non avesse avuto la magia e lei avesse potuto a quest'ora sarebbe finita sulla cima di un lampione da un pezzo.


"Certo che devono essere stati una bella coppia ai loro tempi" aveva commentato Jefferson una volta che da soli discutevano dell'argomento.

"Ti prego! Ho appena mangiato" aveva risposto Michelle con una smorfia di disgusto pensando al suo migliore amico tra le braccia di quella megera.


"Molto spiritosa dearie, ti piace?"  le chiese Rumpel indicando la rosa bianca accanto alla rossa che era li' da piu' tempo.

"Oh si, ottima scelta, vieni ti offro un caffe'" gli rispose lei facendogli cenno di entrare.


Stettero un po' a chiaccherare e verso le 17 Jefferson rincaso'  "oh salve Rumple come va?" chiese in tono cordiale,   le malelingue avrebbero sicuramente detto che ognuno di loro era geloso delle rispettive mogli quando le vedevano esternare affetto all'uno o all'altro ma tutti e quattro ormai ne ridevano: il loro legame era unico e indissolubile, dopotutto Jeff aveva liberato Belle e Michelle era stata per Rumple l'unico sostegno che avesse per molto tempo quindi si erano reciprocamente grati e inoltre la giovane farmacista nonostante conoscesse l'infermiere da sempre aveva capito di essere innamorata di lui proprio dopo la "liberazione".

Mentre parlavano Rumple e Jeff avevano mangiato un paio di biscotti presi da un piatto che pero' Michelle non aveva messo in tavola per il caffe' ma lei in quel momento gli dava le spalle e non se n'era accorta.

Quando si volse rimase di sasso.

"Ma che fate, vi mangiate i biscotti?"

"Si perche'? Erano li..."  ribatte' suo marito.

"Veramente erano per zia Sally"

"Oh perdonami, beh ma non credo che li' ci siano tutti, puoi aggiungerne altri no?" chiese Rumpel.

"Non e' questo il punto...sono contro la stitichezza"  rispose la ragazza trattenendo a fatica la voglia di ridere.

Gli altri due ci rimasero cosi tanto che a Rumpel cadde di mano il bastone.

"Non preoccupatevi, due non fanno niente"  disse Michelle raccogliendolo.

"Vorrei ben vedere! Beh buona serata!"  saluto' Rumpel uscendo.


Una volta a casa lo racconto' a Belle che rise fino alle lacrime per ore.

Effettivamente entrambi non ebbero conseguenze spiacevoli.


"Quasi quasi io li terrei di scorta...c'e' tanta di quella gente qui da mandare a...." comincio' Michelle mentre caricava la lavastoviglie.

"C'e' la bambina!"  soffio' Jeff indicando Grace che guardava la tv sul divano.

"...oltreconfine! Pero' si potrebbero fare entrambe le cose" ridacchio' lei vedendo il coniuge sbiancare.

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Capitolo 5
*** Surprise! ***


Surprise Da qualche giorno Michelle non si sentiva molto bene ma dato che girava una brutta influenza non ci fece caso: "cosa ci vuole a contagiarmi sul lavoro" pensava visto con quanta gente era a contatto eppure non aveva febbre e il malessere proprio non accennava a passarle.

Finche' non le venne un dubbio atroce.

"Oh cielo, non puo' essere! Siamo sposati da poco piu' di sei mesi, e' troppo presto, non sono pronta!"  pensava.

"E chi lo e' mai del tutto? Pensi di essere peggio di tante altre?"  le diceva la sua voce interiore.

Intanto si costrinse a guardare e il risultato non poteva che essere "positivo".

"Sono incinta!"  penso' e subito dopo "devo dirlo a qualcuno".

Gia', ma a chi?

"Jefferson? No, non voglio disturbarlo al lavoro meglio aspettare che torni"

"Le zie? Non farei in tempo a finire la frase che hanno gia appeso gli striscioni sulla porta di casa".


D'un tratto le venne in mente il candidato perfetto per un simile annuncio.

Senza perdere tempo usci' di casa e dopo aver chiuso la porta a chiave si fece tutta la strada di corsa fino al negozio e una volta davanti entro' facendo risuonare rumorosamente i campanellini che vi erano attaccati, Rumpel e Belle, chini sulla carrozzina della loro Rose nata pochi mesi prima la guardarono straniti.

"Ehi ciao che succede?"  le chiese lei posando la bambina sotto la coperta.

"Dearie cos'hai?" fece Rumpel preoccupato uscendo da dietro il bancone.

"Io...beh ecco..."  balbetto' lei lanciando un'occhiata significativa a Rose.

Belle fece correre lo sguardo dall'una all'altra per poi buttare le braccia al collo dell'amica.

"Congratulazioni!!!" disse mentre Michelle piangeva di gioia, "scusa dearie, potresti spiegare anche a me?"  intervenne Rumpel guardandole dubbioso.

"Oh Rumpel possibile che non l'hai capito? Aspetta un bambino" fece Belle raggiante.

"E' stupendo! Pero' la prossima volta parla chiaramente" rispose lui abbracciandole entrambe.

"Jefferson e Grace lo sanno?"  chiese Belle,  "no voi siete i primi, aspettero' stasera"  rispose Michelle asciugandosi gli occhi.

"Sarete dei genitori fantastici cara" disse Rumpel dandole una carezza.

"Grazie, ora devo andare" sorrise la farmacista chiudendosi la porta alle spalle.


Tornata a casa provo' a rilassarsi leggendo un libro: in fondo cos'aveva lei meno di tante altre? E poi nessuna nasceva imparata no? Lei avrebbe fatto del suo meglio per questo bimbo in arrivo cosi' come l'aveva fatto per Grace  " Oddio, non ci avevo pensato! Come la prendera'?" si chiese terrorizzata.

Circa due ore dopo rientro' Jefferson con un'aria esultante "amore! Sono stato promosso caporeparto!"  disse abbracciandola e facendola volteggiare  " e' fantastico...ehm devo dirti anche io qualcosa" gli sorrise lei guardandosi la pancia.


"Cos...vuoi dire che..."  fece lui stupefatto e Michelle annui'.

Mentre Jefferson cercava di dire qualcosa di sensato posto che si potesse in un momento come quello entro' Grace  "ehi che succede?"

"Siamo contenti perche' papa' e' stato promosso" rispose Michelle risoluta.

" Certo dovro' lavorare forse un po' di piu' ma se portero' a casa piu' soldi sara' meglio per tutti"  continuo' Jeff assecondando la moglie.

Sul volto della bambina apparve un'espressione dispiaciuta  "beh, cos'e' quella faccia?".

"Ah...no, e' che credevo che aspettaste un bambino" rispose.

I due si guardarono poi Michelle le disse "si Grace, siamo contenti anche per questo: presto avrai un fratellino".

La bimba la guardo' e farfuglio' un "oh...wow, scusate torno subito!"  e si volto' uscendo di casa,  "ecco lo sapevo che avremmo dovuto aspettare"  disse Michelle apprestandosi ad andarle dietro ma Jeff la blocco'  "tranquilla, tornera'".

Grace ando' a rifugiarsi nel castello di legno dove spesso giocavano lei ed Henry e fu proprio quest'ultimo ad avvicinarsi pochi minuti dopo  "ehi che succede? Hai litigato con Michelle? O con tuo padre?",   lei lo guardo' e rispose "papa' e Michelle avranno un bambino".

"Ma e' fantastico! Avrai un fratellino o una sorellina, non sei contenta?"  replico' entusiasta.

"Si ma...sicuramente per un po' si dedicheranno solo a lui, ed io cosa faro'?"  chiese preoccupata.

"Puo' darsi, ma cio' non significa che ti vorranno meno bene" osservo' Henry.

Chiaccherarono ancora un po' ed alla fine Grace si decise a tornare a casa,  Michelle e Jefferson erano ancora in soggiorno  "potro' aiutarvi a scegliere il nome almeno?" chiese rimanendo sulla soglia.

"Ma certo!  Anche la tua opinione e' importante!"  sorrise Michelle.

E detto cio' si sedettero a tavola.




angolo autrice: salve a tutti! Ora che e' ricominciata la serie dovro' trovare il modo d'incastrarci anche Michelle,  qui siamo ancora alla 2 stagione e a seconda di come si svilupperanno gli eventi decidero' cosa fare, a presto! p.s.: la piccola Rose viene da una storia di Beauty

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Capitolo 6
*** Womanizer ***


Pregnancy "Camilla?"

"Si, carino..."

"Cheryl?"

"Bello... pero' guardane anche qualcuno da maschietto"

"Ma la dottoressa ha detto che sara' femminuccia!"

"E' vero, ma le macchine possono sempre sbagliare"

Pochi giorni dopo essere andati tutti insieme a fare l'ecografia per scoprire il sesso del nascituro Grace si era recata in biblioteca e con l'aiuto di Belle aveva scovato un libro dei nomi con i loro significati ed ogni mattina ne proponeva qualcuno a Michelle o Jefferson mentre l'accompagnavano a scuola.

"Anthony?"

"Credo sia un po' troppo diffuso..."

"E' vero: io in classe ne ho tre"

"Appunto, pensa se quando sara' piu' grande lo portiamo al parco e al momento di tornare a casa lo chiamiamo e ne arrivano altri sei"  rispose Michelle facendo ridere la bambina.

"Diamond? Va bene sia per i maschi che per le femmine"  aggiunse Grace speranzosa.

"Forse e' un po' troppo esagerato...sara' nobile e' vero ma non voglio che si senta diverso dagli altri"

"Allora, Kevin? Gyles? Holly?"

"Stai tranquilla che mancano ancora tre mesi, abbiamo tutto il tempo per decidere" le sorrise la farmacista.

"Trovato! Ludovic!" esulto' Grace mentre Michelle parcheggiava davanti alla scuola,  "ne parliamo dopo d'accordo? Ora vai"  le disse baciandola in fronte, attese che la piccola avesse oltrepassato il portone poi parcheggio' poco lontano e inizio' a camminare verso la farmacia anche se Jeff le aveva detto di stare attenta e di non affaticarsi ma siccome si era informata presso i medici dopo ogni ecografia e nessuno di loro le aveva mai vietato niente si faceva tranquillamente un pezzo a piedi ogni giorno, cosi' come si era intestardita sul non voler comprare abitini rosa.

"E se poi l'ecografia e' sbagliata? Non sai quante storie cosi' ho sentito tra le mie clienti, gente che s'e' fatta il corredino rosa fucsia e poi era maschio" protestava mentre erano in un negozio d'abbigliamento per bambini insistendo per scegliere invece colori neutri, bianco, rosso, verde e giallo piuttosto.


Stava per arrivare alla farmacia quando vide un gruppetto di circa una dozzina di donne poco lontane che sembravano anche piuttosto alterate,  "che succede?"  chiese  "stiamo cercando Hook" le rispose quella a lei piu' vicina, una ragazza dai lunghi capelli neri  "abbiamo scoperto che usciva contemporaneamente con due o tre di noi, cosi' abbiamo deciso di riunirci per dargli una lezione" le rispose un'altra con una corta zazzeretta bionda e cosi dicendo se ne andarono praticamente a passo di marcia.

Michelle rimase a guardarle allontanarsi per un po' dopodiche' sbircio' nel vicolo attiguo e disse "ora puo' uscire capitano, siamo rimasti solo noi"  "la ringrazio per non avermi tradito"  rispose Hook sbucando fuori da dietro due bidoni dell'immondizia "e' vera? Voglio dire, lei e suo marito..."  disse guardandole la pancia  "si, tra circa tre mesi io e Jefferson avremo un bambino"  confermo' la farmacista  "congratulazioni, ho voluto sincerarmene prima perche' mi e' capitato di dirlo a qualcun altra, con buone intenzioni s'intende, ma mi hanno rivolto occhiate truci"   le rispose,  "non si preoccupi, a volte succede...ma posso sapere cos'ha combinato da farsi inseguire da dodici donne tutte insieme?"  "sa com'e'...non riescono a resistermi" ridacchio' ma smise all'occhiata della ragazza, "credo di aver commesso un errore: sa, uscivo con una di loro poi non mi andava piu' cosi sono uscito con un altra e..."   "forse sarebbe stato meglio dirlo anche alla diretta interessata che non le andava piu' non crede?"   "dice?"  "eh mi sa"   "io non capisco: in questo mondo voi donne siete ancora piu' complicate che nel nostro...senza offesa".

"Ci siamo un po' emancipate effettivamente...comunque anche io fatico a capire il suo modo di comportarsi, voglio dire: lei e' un uomo attraente, possibile che non riesca a tenersi una donna per piu' di due settimane?"   "che posso farci se dopo un po' mi stanco?"  "allora significa che non si e' ancora innamorato seriamente: quando accadra' non si stanchera' mai di quella donna"  concluse la giovane "dice?" chiese Hook perplesso "ma certo...pero' forse non sono la persona piu' adatta per questo genere di consigli...che ne dice del dottor Hopper?"   "Io non sono malato!"  protesto' l'altro  "non ho detto questo, noi andiamo da lui quando siamo un po' confusi e non sappiamo bene cosa fare...sono sicura che tra uomini v'intenderete molto meglio".

"Forse ha ragione, d'altronde non potro' certo nascondermi ogni giorno e per sempre no? Dovro' pur trovare una soluzione a tutto questo"    "glielo auguro capitano e ora mi scusi ma devo andare al lavoro, arrivederci"  "arrivederci e...si riguardi" le disse lui mentre si dirigevano in direzioni opposte.


"E chi l'avrebbe mai detto! Hook che prova a comportarsi da persona seria...forse sarai fortunata piccola...o piccolo, vabbe' quello che sara'...almeno non dovrai assistere a scene da soap opera"  mormoro' Michelle aprendo la saracinesca della farmacia.

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Capitolo 7
*** The newborn comes ***


"Altra settimana di lavoro terminata" pensava Michelle mentre tornava a casa quella sera dopo aver chiuso la farmacia nonostante le zie le avessero piu' volte consigliato di riposarsi essendo ormai vicina al parto ma lei era sempre andata a lavorare e poi comunque si era prima informata con il medico che le aveva assicurato che non avrebbe sofferto ne' lei ne' il bambino.

"Buonasera signora Hatter" disse una voce gioviale alle sue spalle, la ragazza si volto' e vide Killian Jones con un sorriso che andava da un orecchio all'altro.

"Salve capitano, la vedo contento, che succede?" sorrise lei.

"Ricorda la nostra conversazione di qualche tempo fa? Beh...credo di aver trovato la mia...come si dice qui...anima gemella"  rispose il pirata.

"Ma e' fantastico! finalmente ha capito che non era il caso di saltellare da una all'altra...e chi sarebbe la fortunata?"

"Non voglio dirlo, lei ancora non lo sa..."

"Non la facevo cosi' scaramantico, beh quando glielo dira'..." Michelle dovette interrompersi vedendo i jeans bagnati.

"Mi porti all'ospedale!"  disse perentoria mentre Hook la guardava interrogativo ma non pote' aggiungere altro poiche' subito i dolori la fecero piegare in due.

Killian pero' era messo peggio essendo la prima volta che si trovava ad avere a che fare con una donna in procinto di partorire

Era cosi' agitato che svenne davanti agli occhi di Michelle ormai in preda alle doglie, fortunatamente passo' di li' Mary-Margaret che la carico' in macchina e telefono' prima alle zie per avvertirle e poi al negozio di Gold e disse a Belle di correre a prendere Grace a scuola e di venire subito all'ospedale.

 

Quando arrivarono era gia' pronta la barella ma dovettero aggiungerne un'altra per Killian che avevano caricato nel baule.

 

“E lui?” chiese un'infermiera.

 

“Stavamo parlando quando mi si sono rotte le acque” disse Michelle cercando di non urlare dal dolore.

 

“tze', uomini” sbuffo' la donna portandolo dentro assieme alle colleghe.

 

Arrivarono davanti alla sala parto, gli altri erano gia' tutti presenti compresi il dottor Frankenstein e Jefferson.

 

“Vuoi che entri?” chiese alla moglie.

 

“No f-faccio da sola” mugolo' Michelle.

 

“Victor, per favore prenditi cura di lei” disse guardando il medico negli occhi.

 

“Ma certo” lo rassicuro'.

 

“Non morira' vero?” chiese Grace ansiosamente.

 

“Ma no, che dici? Qui non siamo nel nostro mondo, e' vero, qualche volta succede ma e' molto raro, ormai ci sono molti modi per preservare la salute della mamma e del bambino” le sorrise il padre.

 

“PORCA TROIA QUANTO CI METTETE A FARMI QUELLA CAZZO DI EPIDURALEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!” si senti' urlare dalla sala parto.

 

“La tua matrigna e' sempre la solita esagerata” commento' Gold rivolto a Grace mentre Jefferson era diventato color papavero e gli altri non sapevano se ridere o no.

 

“I dolori del parto sono normali, ma ora le passa” aggiunse Belle.

 

Poco dopo sentirono un vagito e Victor usci' dalla porta: “Beh da una parte sono contento per te, ma dall'altra mi duole dirti che sei sempre l'unico uomo in famiglia” disse guardando Jefferson mentre tutti gli altri si abbracciavano.

 

Michelle si stava lentamente riprendendo mentre cullava la sua piccola circondata dal marito, da Grace, le zie e i suoi amici quando videro Hook bussare alla porta.

 

“Oh salve capitano, vedo che sta meglio” gli sorrise.

 

“Anche lei pare...mi spiace non essere stato utile” disse avvicinandosi al letto.

 

“Non si preoccupi...oh le presento Sophie” rispose la neomamma mostrandogli la bambina.

 

“Oh...una femminuccia! Beh, congratulazioni” rispose lievemente impacciato.

 

“Vuole prenderla in braccio?” chiese Michelle tendendogliela.

 

“Tanto piacere Sophie...forse un giorno ti faro' salire sulla mia nave” le disse Hook “pensa che onore: sarai la prima donna a salire sulla Jolly Roger”.

 

La piccola scoppio' in lacrime.

 

“H-ho fatto qualcosa che non va?” chiese il capitano terrorizzato restituendola alla madre.

 

“No, e' che non vede l'ora” ironizzo' Gold.

 

“Ha fame, non si preoccupi” disse Michelle mentre si accingeva ad allattarla.

 

“E poi io fossi in te non farei tanto lo spiritoso: forse un giorno il capitano avra' un bambino che s'innamorera' della nostra Rose” disse Belle.

 

“In quel caso a Natale voglio esserci” rise Mary-Margaret.

 

 

 

 

Nota dell'autrice: macciaoooooo!!! Sono di nuovo tra voi e questo era il capitolo finale, perdonate la lunga assenza ma non ho avuto il pc per mesi ed ho di nuovo dovuto scaricare un programma di scrittura.

 

Spero vi piaccia.

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