Viaggia, Lady Y, viaggia...

di Arte Prime
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I ***
Capitolo 2: *** Capitolo II ***
Capitolo 3: *** Capitolo III ***
Capitolo 4: *** Capitolo IV ***
Capitolo 5: *** Capitolo V ***
Capitolo 6: *** Capitolo VI ***
Capitolo 8: *** Capitolo VII ***
Capitolo 9: *** Capitolo VIII ***
Capitolo 10: *** Capitolo IX (prima parte) ***
Capitolo 11: *** Capitolo IX (seconda parte) ***
Capitolo 12: *** Capitolo X ***



Capitolo 1
*** Capitolo I ***


Viaggia, Lady Y,
viaggia...
 
CAPITOLO I
 
Cominciava a cercare l’uscita dopo essersi trovata come smarrita in una specie di labirinto di nebbie… Non capiva per quale ragione fosse in quel luogo così sconosciuto e minaccioso, si sentì inseguita da qualcuno, ma non c’era nessuno. Continuò a girarsi con grande ansia sperando di trovare la via del labirinto o qualcuno o qualcosa che le indicassi l’uscita. Nessuna traccia, nessun indizio, si sentiva avvolta dalla nebbia fittissima… Apparve una grande ombra nera, sicuramente una figura umana, non si capiva se era un uomo o una donna. Ma comunque andò verso quella persona misteriosa per chiederle la via d’uscita. Però quell’immagine ancora indescrivibile cominciò ad alzare verso l’alto un oggetto lungo e stretto che luccicava. Allora capì che era una spada. Per evitare il pericolo cercò di muovere le gambe, ma non riuscì perché erano completamente bloccate come se fossero inchiodate a terra. Ad un tratto la spada stava per colpirla, per proteggersi si coprì la testa con le braccia…
La ragazza, spaventata, si svegliò, alzando di colpo il busto dal letto, si trovò in una stanza illuminata dai raggi della luna e tra i due letti dove dormivano ancora i due giovani uomini che russavano piano. Era stato solo un sogno, cominciava a sollevarsi toccandosi la fronte piena di sudore e le morbide labbra caldissime come se fosse colpita da una forte febbre. Si alzò dal letto andando al bagno a piedi nudi silenziosamente per non svegliare i ragazzi. Si sciacquò il viso con dell’acqua fredda, guardava il suo riflesso in un piccolo specchio quasi rotto in due parti. I suoi chiarissimi occhi erano pieni di dubbi ed ancora spaventati, non capiva per quale motivo si ripeteva lo stesso sogno e si svegliava in modo brusco nel cuore della notte. Scosse la testa per non pensarci troppo e decise di andare al balcone per prendere una boccata d’aria fresca.
Guardava distrattamente la luna rotonda, che si specchiava nel mare dal quarto piano della pensione “Black il Nero” a 2 stelle. Pensava tristemente ad una persona alla quale si era molto affezionata e che ora non c’era più.
“Ancora sveglia, piccola? Hai avuto di nuovo gli incubi?” domandò con tono affettuoso uno dei due ragazzi alle sue spalle dopo essersi accorto del letto vuoto della ragazzina mentre lei si girò con un’espressione infelice sul volto.
Frank, il ragazzo con i capelli castano scuri, le diede un colpetto sulla spalla e la consolò “Piccola, cerca di essere forte.” La ragazzina alzò gli occhi “Torna a letto e cerca di dormire meglio, se non vuoi essere scoperta da…”
“Da me, vero?” disse la voce severa di un altro ragazzo, subito Frank e la ragazzina si girarono e rimasero in silenzio.
“Non avete tempo di inventare una scusa per non dormire ancora, non è così?” chiese impazientemente Mark, il quale aveva una grossa cicatrice, che scendeva dalla guancia fino a sotto il collo. Si rivolse subito alla ragazza ordinandole “Tu, torna a letto ora!”
Lei non ci pensò due volte, tornò dentro e si sdraiò su un fianco per non vederli.
“Ma, Mark, non ti rendi conto di essere un po’ troppo duro con R…” improvvisamente Mark tappò con la mano la bocca di Frank dicendogli a bassa voce “Non devi assolutamente nominare il suo nome! Dappertutto il nemico ci ascolta, ricordalo sempre!” abbassò la mano dalla bocca di Frank, si girò di spalle e cominciò a parlare “Io, duro con lei? Già… È obbligatorio essere duri con lei!”
“Ma, fratello, lei soffre ancora molto! È passato più di un anno da quando siamo scappati, ogni 1 o 2 mesi cambiamo paese!” cominciò Frank.
“Come possiamo fare?” replicò subito al fratello gemello “Vuoi che lei finisca di nuovo nelle mani di quei bastardi?”
Per un po’ Mark cominciò a calmarsi e continuò a dirgli “Abbiamo dovuto cambiare luogo per non lasciare le tracce, loro cercano ancora la nostra sorellina. Non si sa quando smetteremo… Mi vengono i brividi solo al pensiero che possano trovarla… No, non accadrà mai!” si coprì la faccia con la mano preoccupato, mentre Frank abbassò la testa come se volesse dargli ragione.
“È diventata muta per colpa di quei maledetti! Non parla più da quando aveva 4 anni! Non doveva vedere quell’orribile scena ed ascoltare le parole di quel grandissimo bastardo!” disse Frank.
“Già, per questo siamo diventati i marine per tirare fuori la nostra sorellina dall’orribile situazione.” disse Frank “Fratello, ricorda che oggi la nostra piccola compirà 18 anni.”
“Giusto, però torniamo a letto. Tra 3 ore e mezza il lavoro ci aspetta.” disse Mark guardando l’ora all’orologio della campana “Ci penseremo più tardi al regalino, ok?”
“Ok!” sorrise Frank. Tornarono a letto mentre la ragazza aveva finto di dormire per ascoltare i discorsi dei ragazzi e si sforzò di non piangere e di non pensare.
 
 
Verso il mezzogiorno la trattoria dello stesso pensionato, dove dormivano i nostri amici, era piena di persone che mangiavano frettolosamente, bevevano con avidità, ridevano rumorosamente, chiacchieravano animatamente, però non tutte erano rumorose perché c’era anche una figura avvolta da un lungo mantello per non essere riconosciuta, che studiava un grosso libro di geografia e disegnava modificando la mappa sul bancone dell’oste.
Quella figura misteriosa era la ragazza di prima, che sembrava sorda alle discussioni vivacissime e molto intenta nei suoi studi. Poco dopo l’oste dalla grossa faccia sorridente le diede un bel piatto di minestrone caldo e le disse “Ecco il tuo piatto, bella signorina! Hai bisogno di energie per continuare a lavorare. Da quando vi siete trasferiti qui mangi molto poco.” e mise il piatto sul bancone e si appoggiò con le braccia sul bancone.
“È strano che tu sia ancora in forma e non abbia perso mai la voglia di disegnare, studiare e scrivere.” La ragazza chiuse il libro e gli rivolse uno sguardo incerto.
“Lo so, piccola, che tu non puoi parlare e non ti fidi di nessuno, come mi hanno detto i tuoi fratelli.”
Mark e Frank erano fratelli gemelli anche se non si assomigliavano affatto: il primo aveva i capelli e gli occhi di color nero, la corporatura muscolosa ed abbronzata come se avesse lavorato spesso al sole ed una grossa cicatrice sulla guancia che ricordava un passato lontano. Il suo carattere austero, impulsivo e fortissimo lo faceva sembrare brusco e scontroso, quasi a voler nascondere la sua grande generosità. Invece l’altro, il più gentile, aveva i capelli rasati e gli occhi di color castano scuro e la corporatura più slanciata e meno abbronzata di suo fratello. Non era vero che non era forte come Mark, ma era più ragionevole e più calmo di lui. La fanciulla voleva tanto bene ad entrambi i ragazzi che la trattavano come se fosse una sorellina.
La ragazza diede un’occhiatina all’orologio a pendola appeso al muro della trattoria, era l’una e mezza. Era strano, molto strano, pensò la fanciulla, come mai non arrivavano. Di solito erano molto puntuali per mangiare insieme. Ci sarà stato probabilmente qualche problema nel campo militare dove erano entrati i gemelli. Non le era mai piaciuta l’idea che diventassero militari, neppure “Marine”, ma sapeva che era la loro decisione temporanea quindi poteva sopportarlo.
“Preferisci aspettare ancora i tuoi fratelli, vero?” domandò l’oste “Se vuoi, posso raccontarti la leggenda della mia trattoria.” Mostrò subito un’espressione interessata e cominciò ad aprire completamente le sue orecchie per ascoltarlo.
L’oste riprese fiato ed indicò qualcosa raccontandole “Bambina, vedi quelle due persone?” seguì l’indicazione verso una cameriera formosa dai lunghi capelli biondi raccolti in una coda, da cui usciva qualche ciocca riccia “È mia figlia Milly.” Poi un ventisettenne magro, anche lui biondo, che stava sparecchiando un tavolo “David è mio nipote, assomiglia tanto a sua madre, vero? Loro due ed io siamo i protagonisti della leggenda, anzi, non è una leggenda, ma si tratta di una storia vera.” Continuò a raccontarle con grande orgoglio “Un giorno della calda estate di 18 anni fa, era tranquillo come tanti altri giorni, io, mia figlia e David, che aveva 9 anni, stavamo mettendo in ordine questa trattoria, ad un tratto entrò uno strano tipo con un lungo cappotto nero ed una spada che sembrava molto stanco e profumava di sali marini come se fosse appena sceso da qualche nave o barca. Si stava dirigendo verso di me mentre lo guardavamo, chiedendoci chi fosse perché nessuno lo aveva mai visto prima. Aveva una grossa corporatura abbronzata nera, i capelli disordinati e la barba di color nero corvino, che ci facevano paura. Però aveva una cosa che luccicava di più… Erano i suoi occhi di colore azzurro chiarissimo che assomigliava in modo molto incredibile al cielo limpido, anzi al colore del candore della luna nella notte blu scura… “Vorrei una bottiglia di birra fresca, ma tanto fresca! Per favore.” finalmente mi disse quell’uomo con voce molto secca, subito gliela diedi senza riuscire a distogliere lo sguardo dal suo.” Continuava a raccontare l’oste “Pensavo che fosse un pirata o qualcosa di simile, soprattutto non davo molta importanza all’identità dei miei clienti, che avrebbero potuto essere pirati, marinai, militari o assassini.”
La parola “assassino” la turbò molto…
“Dicono sempre che i pirati sono volgari, ladri e spietati assassini assetati di sangue umano, ma commisi il grande errore di aver creduto a queste parole” la fanciulla fece una espressione meravigliata come se non avesse sentito bene “Sì, hai sentito benissimo quello che ti ho detto. Crederai dopo la fine di questa storia.” Affermò l’oste “A proposito… Quel tipo bevve la birra subito e fece un sospiro di sollievo e tornò di nuovo un lungo silenzio; improvvisamente entrò un’altra persona. Solo io e mia figlia conoscevamo l’uomo appena entrato. Era il generale, che non era affatto il benvenuto tra noi. Ci disse di prendere il bambino David. “Che cavolo dici?” domandò Milly arrabbiata “Non devi toccare mio figlio assolutamente!” subito abbracciò David.
Quel generale si mise a ridere rumorosamente dicendole “Mia cara, è anche mio figlio! Non vorrai mica che cresca qui come un misero cameriere? Sono venuto a prenderlo e lo trasformerò in un forte comandante potente come me!” e mostrò orgogliosamente la stella.
“E tu! Ti dico di lasciare in pace mia figlia e David!” esclamai “Ben 10 anni fa hai costretto Milly a venire a letto con te, dopo averla messa incinta hai lasciato questo villaggio!”
“Ora sei venuto solo per prendere mio figlio senza averlo mai conosciuto? Ti interessano solo il potere ed i piaceri, brutto bastardo! Vattene subito!” gridò Milly abbracciando il figlio impaurito. Ben presto il generale afferrò il braccio di Milly e la minacciò “Stai attenta, donna, a quello che dici! Non voglio che nessuno sappia che mio figlio è un cameriere codardo, capito?”
“Lascia stare la mia mamma!” urlò il bambino mentre stavo per prendere il mio fucile.
Il generale diede un ceffone a David spingendolo contro un tavolo e delle sedie, improvvisamente si trovò una spada appuntita alla sua gola tenuta dallo sconosciuto il quale lo avvertì “Se non vuoi che la tua gola sia tagliata da questa spada lascia subito la signora ed il ragazzino ed anche questo posto.” Gli occhi dello sconosciuto incontrarono quelli del generale “Non sopporterei mai chi osa alzare le mani sulle signore e sui ragazzini, intesi?”
Eravamo tutti immobili guardando la scena. Ben presto il generale uscì dalla trattoria senza fare storie. Ci fu un lungo silenzio… Lo sconosciuto mise la spada nel fodero, lasciò delle monete e stava alzandosi per uscire.
“Aspetti, signore!” gli gridai “Signore, non vada via prima che le esprimiamo la nostra gratitudine! E non è necessario che lei paghi.”
“Ringraziarmi? Non ho fatto niente, brav’uomo.” mi disse lo sconosciuto senza voltarsi.
“Ma che sta dicendo, signore? Lei ci ha salvato! Per cortesia possiamo conoscere il suo nome prima che lei vada via?” chiese Milly che aiutava David a rialzarsi.
“Ho agito solo perché non mi sono mai piaciuti i prepotenti e gli sbruffoni” disse ancora lo sconosciuto senza girarsi “Non credo che mi apprezzerete dopo avere saputo chi sono io… Un giorno conoscerete il mio nome. Addio!”
Avrei voluto fermarlo, ma quella figura misteriosa sparì in un momento.
 
Era tornata la serenità che però non durò molto. All’ora di pranzo mentre io e la mia famiglia lavoravamo molto intanto ritornò quel generale ma non da solo. Era assieme ai suoi soldati.
I clienti rimasero tutti in silenzio, come se stesse arrivando qualcosa di minaccioso o pericoloso, ed aspettavano che qualcuno parlasse per primo.
“Dov’è quel maledetto vestito tutto di nero?” domandò il generale con un ghigno.
Né io, né Milly, né nessun altro aprì bocca. “Nessuno lo sa?” il generale cominciava a perdere la pazienza mentre ancora nessuno parlava. “Allora è scappato quel codardo nero!” si rivolse ad uno dei suoi soldati “Ehi, tu vai a prendere mio figlio.” Indicò David che teneva dei piatti sporchi in mano.
“No! Non toccare mio figlio!” esclamò Milly correndo verso il ragazzino che però venne subito afferrato dal soldato e cadendo ruppe i piatti mentre un altro militare allontanava la cameriera dal bambino che cercava di ribellarsi.
Nessuno dei clienti si mosse come se tutti avessero tanta paura, non sapevo cosa potevo fare. Avrei dovuto sparare contro tutti? Sarebbe stato tutto inutile!
“Andiamo via, uomini! La nave militare ci aspetta!” ordinò il generale che uscì con i suoi soldati e David. Io e Milly li seguimmo verso il porto.
“NOOOOO!!! Lasciate subito il mio David, per favore!” supplicò la madre piangendo. Cominciavamo a perdere la speranza guardando la faccia triste di David.
Ad un tratto sentimmo una voce chiara “Avete sempre il tempo di fare i prepotenti?” Ci giravamo, ma non riuscimmo a vedere nessuno.
“Chi osa insultarmi?” gridò il generale “Dove sei? Fatti vedere!”
“Sono qui.” rispose con calma l’uomo misterioso che era seduto su una cassa di legno vicino il muro di una capanna di pescatori e stava tagliando un pezzo di legno con un coltello.
“Ah, sei tu quel tipo vestito di nero!” sorrise malignamente il generale “Ti cercavamo prima, ora ti sei presentato. Che bel coraggio che hai! Hai voglia di combinare qualche guaio, vero?”
“Non sapevo di aver visite.” quel tipo continuava ancora a tagliare quel pezzo ligneo e lo osservava attentamente come per sapere se era ben tagliato “Solo i palloni gonfiati e prepotenti hanno tutto il tempo di combinare guai mentre il Governo Mondiale li ignora.”
Il generale non poteva credere a ciò sentiva e gli disse con la faccia rossa di rabbia “Io sarei un pallone gonfiato e prepotente???? Hai proprio il fegato di prendere in giro uno come me! Non sai sicuramente chi sono io!”
“Più o meno. Tutti i generali o colonnelli o qualche altro militare o quelli che lavorano per il Governo non fanno altro che comandare, vantarsi e divertirsi… Poverini, non sono ancora in grado di essere veri uomini, ma sono i principini con un piccolo fegato ed una grande stella.” rispose con la massima calma lo sconosciuto che giocherellava con il pezzo di legno.
Ben presto il generale stava per esplodere per la rabbia mentre alcune persone, che osservavano la scena assieme a me ed a Milly, avrebbero voluto ridere, ma sapevano benissimo che non potevano o tappavano le bocche dei più piccoli per non finire nei guai.
“Basta, maledetto nero! Non hai idea quanto è grave prendere in giro o offendere i militari ed il Governo? Ti dichiaro in arresto!” il generale rivolse ai due dei soldati “Voi due andate lì ed arrestatelo!”
“Oh, che paura!” scherzava l’uomo sconosciuto mentre i due militari si dirigevano verso di lui, però improvvisamente si sentì uno sparo per terra vicinissimo ai piedi dei due soldati.
“Chi ha sparato?” ci giravano per vedere chi aveva sparato fino a quando sentimmo una voce “Io.” Apparve un altro uomo con una pistola da cui usciva del fumo. L’uomo aveva uno strano cappello ed un vestito tutti neri, accanto allo sconosciuto. Ma non era solo, c’erano tanti uomini, anche loro tutti vestiti di nero.
“Sono tutti i tuoi seguaci?” domandò il generale sorpreso.
“Seguaci?” l’uomo ancora seduto chiese alle figure nere “Ragazzi, avete sentito quello che ha detto quel pallone gonfiato?” Tutti si misero a ridere apertamente mentre noi ed i marine rimanemmo senza parole.
“Ah, ah, ah! Seguace? Che brutta parola, non lo sapete?” rise ancora l’uomo seduto “Macché seguaci! Siamo compagni ed amici!” si alzò rivolgendosi ai militari.
“Questo è troppo!” esclamò il generale ancora furioso “Vi dichiaro tutti in arresto!”
In un momento uno dei marines fermò il generale e gli disse “Signor generale, conosco quel tipo! È Black il Nero, uno dei pirati più potenti del mondo! È ricercato con una taglia di 99.000.000.000 danari vivo o morto!” Tutti si spaventarono, molte voci dissero “Un pirata molto famoso?” “Black il Nero?” “Novantanove miliardi di danari? Ma è una cifra assolutamente assurda!” “È così tanto pericoloso?”
“SILENZIO!” gridò il generale a voce riuscendo a zittire la gente.
“Perché ti scaldi così tanto?” domandò Black prendendolo in giro “Forse perché non sopporti di essere meno popolare di me, vero?”
Il generale riprese il fiato e gli disse con un tono malvagio “La tua taglia comincia ad interessarmi parecchio… Mi farebbe molto comodo. Che ne dici se facessimo una sfida con le spade, Black il Nero?”
“No, signor generale, non lo faccia! Black il Nero è proprio imbattibile!” esclamarono i marines.
“Accetto la sfida, però facciamo un patto!” rispose sinceramente il capitano che si tolse il mantello nero, era vestito con un paio di pantaloni da corsaro neri ed una grossa fascia bianca, una camicia di seta anche di colore nero sbottonata fino al petto nudo dove si vedeva una grossa cicatrice ed un paio di sandali di cuoio nero. Era proprio affascinante… Aveva gli occhi di colore azzurro chiaro come il cielo limpido ed aveva una corporatura abbronzata e forte e piena di cicatrici diverse come se fossero i simboli delle sue molte avventure in mare. Il suo fascino era davvero misterioso.
“Che patto?” domandò il generale incuriosito.
“Se vinco lasciate assolutamente in pace David e sua madre e non tornate mai più qui, intesi?” rispose il corsaro con occhi inferociti “Se vinci puoi arrestarmi, ok?”
Dopo aver sentito quella frase i compagni del capitano non mostrarono nessuna espressione preoccupata, anzi, erano perfettamente calmi come se avessero  piena fiducia in lui.
“È molto interessante questo patto!” il generale si tolse il berretto ed un mantello bianco e sfoderò la spada. Sembrava molto sicuro di vincere mentre Black guardava la sua spada che luccicava.
“Se il capitano perdesse la sfida finiremo anche noi nelle mani dei marines?” domandò preoccupato il più giovane della ciurma “Dovremo attaccarli per evitare problemi?”
“No.” disse con calma il pistolero che era un vicecapitano “Non è il momento di essere tanto pessimista, ragazzo. Lo dici così solo perché sei entrato nella nostra ciurma da poco e non conosci ancora bene Black. Guarda il duello con tranquillità.”
Da quel momento cominciarono a duellare, dopo 3 o 4 colpi di spada Black fece un leggero taglio sulla guancia e tante parti alla camicia del generale.
“Hai tanta voglia di divertirti, pirata?” il generale cominciava a perdere la pazienza asciugando il sangue della guancia “Stai cercando di torturarmi, invece di uccidermi?”
“Calma, non ho né troppa fretta, né troppa voglia di ammazzarti…” disse Black senza distogliere l’attenzione delle spade “Quando ti arrabbi così non sei granché. Eppure mi dicevano che sei bravo ad usare la spada, invece si sbagliavano. Volevo divertirmi un po’. Che delusione…”
Ancora infuriato il generale colpì la spalla di Black e stava alzando la spada per tagliare la testa, ma il corsaro si schivò e fece volare via la spada del militare.
“Hai perso, generale.” disse ironicamente Black che non sembrava sofferente per la sua spalla insanguinata “Ora puoi dire addio a questo villaggio ed anche… ai miei 99.000.000.000 danari!” Però il generale non volle mantenere la parola data ed ordinò ai soldati di sparare contro la ciurma di Black. Prese subito David, lo mise sulla barca e cominciò a remare verso la nave militare. Mentre i pirati si ripararono subito dietro le case, le casse e le barche a terra e cominciarono a sparare contro i marine. La gente cominciò a mettersi al sicuro, Milly volle andare a riprendere il figlio, ma non poteva passare per gli spari. Allora Black si tuffò in mare con un coltello in bocca e si mise a nuotare sott’acqua verso la barca del generale che ignorava le intenzioni del pirata. David cercava di fermare al generale che poi gli diede un altro ceffone e gli disse di stare buono sapendo ora che lui non sapeva nuotare ancora. David cominciò a piangere, però vide salire Black silenziosamente alle spalle del generale “Non sai rispettare le promesse, eh?” Subito il generale si girò, si alzò e prese la pistola e la puntò verso il pirata dicendogli “Sei venuto di nuovo per rompermi le palle? Si vede che perderai davvero la tua pelle! Non ho nessuna intenzione di rispettare le promesse dei volgari pirati proprio come te!”
“Non mi piacciono solo i prepotenti, neppure i codardi come te! A volte i figli meritano solo un genitore!” esclamò Black con occhi inferociti che impressionassero anche David.
BANG! Proprio il generale aveva sparato contro la stessa spalla ferita del capitano, che però non si mosse e rimase imperterrito. Ancora BANG! La proiettile colpì il ginocchio di Black che fu costretto ad inginocchiarsi per il dolore così forte. Intanto David non poteva sopportare di guardare la scena, allora prese uno dei remi con il quale colpì il generale. Però non gli fece alcun effetto, riuscì a farlo infuriare di più ed ebbe l’intenzione di sparare contro il proprio figlio.
Ad un tratto Black si alzò immediatamente, afferrò la mano del militare con la pistola e la puntò verso il cielo. Con il coltello ferì l’addome del generale. David, ancora spaventato, vide scorrere del sangue ed il corpo del generale sull’orlo della barca… Il generale smise di respirare, il ragazzino non mostrava nessun segno di compassione per la morte del suo padre naturale. Finalmente il capitano riuscì a sedersi sopportando le sue ferite profonde. Si rivolse a David dicendogli con una voce affannata “Ragazzo, mi dispiace per tuo padre.”
“No, signor capitano, lui non merita di essere chiamato padre.” disse David “Lei ha agito per salvarmi.” Si mise subito a piangere ed abbracciò il pirata sporco di sangue.
“Ragazzo, non piangere.” sorrise Black accarezzando la capigliatura bionda di David “Sei un uomo, no?”
Saputi della morte del generale i marines si ritirarono senza fare troppe storie e tornarono alla nave militare portando il cadavere del generale. Molti di loro si mostrarono felici per essersi finalmente liberati dal generale così crudele e prepotente.
 
 
Di sera nella mia trattoria io, la mia famiglia, gli abitanti di questo villaggio e la ciurma di Black il Nero festeggiavamo allegramente. Gli abitanti apprezzavano molto il coraggio e la generosità del capitano. Solo io e mio nipote ci eravamo accorti che Black, dopo essere stato curato dal suo dottore, si era seduto da solo al tavolo accanto alla parete, beveva parecchia birra osservando il mare dalla finestra aperta e sembrava pensieroso.... Anche sembrava triste… Allora io feci un cenno David di andare da lui anche se pensavo che Black avesse cacciato il ragazzo per stare solo. Invece il pirata lo fece subito accomodare al tavolo per stare in sua compagnia. Avevo sottovalutato troppo i comportamenti dei pirati osservando mio nipote e Black discutere… Non seppi di cosa parlavano… Dopo qualche ora andai da loro per sparecchiare il tavolo domandando a Black “Vi fermate qui per qualche giorno?”
“Domattina presto io ed i miei compagni partiremo.” rispose il corsaro dopo aver bevuto l’ultimo sorso.
“Così presto?” chiese dispiaciuto il ragazzo.
“Già, molto probabilmente tornerà la marina.” rispose il capitano con un tono serio “Non vorremmo che sapessero che voi siete stati della nostra parte. Non vogliamo creare problemi.”
Né io, né David non rispondemmo perché Black non aveva tutti i torti. Poco dopo andammo a letto.
Il giorno successivo noi andammo al porto per salutare il capitan Black. Il più triste era David. Black si era accorto del muso lungo del ragazzino ed allora lo fece cenno di andare da lui per parlare privatamente mentre la sua ciurma stava preparando la nave per partire.
“David, non essere così triste.” sorrise il pirata “Non so se potremo vederci di nuovo…”
“Non partite solo per non essere arrestati, ma per un’altra cosa che mi avevi raccontato ieri sera, vero? Ma è troppo rischioso! Siete proprio sicuri di andare lì? Ma quando sarete lì non avrete alcuna possibilità di uscirne! Lì è come un posto di morte!” disse David a testa bassa nascondendosi gli occhi bagnati di lacrime.
“Non posso e non voglio assolutamente rinunciarci. Sono pronto a correre ogni rischio ed ogni pericolo. Ne abbiamo parlato ieri sera, no? Ricordati che è una promessa da uomini!” affermò il pirata mentre prendeva qualcosa di nero dal suo lungo mantello e glielo diede “David, questo è il mio quadernino, anzi, il mio grande tesoro. Vorrei che tu lo custodissi questo tesoro. Un giorno devi darlo soltanto ad una persona.”
David gli chiese “Una persona? Chi sarebbe precisamente questa persona?”
“Lo darai ad un mio parente stretto, strettissimo anche se non l’ho mai incontrato, forse non lo incontrerò mai…” rispose il corsaro guardando il cielo. Il ragazzo capì a chi si riferiva e gli promise “Capitano Black, sono molto onorato. Terrò io il suo tesoro con grande cura fino all’arrivo della persona giusta. Quest’oggetto è un debito per me!”
“Bravo! Sei diventato un vero uomo!” gli disse con un sorriso Black mettendo la mano sulla spalla di David come se fosse un gesto d’addio.
“Ehi, capitano! Ora è il momento di partire!” esclamarono alcuni pirati “Addio, simpatici cittadini!”
Subito il capitano salì ed agitò la mano per salutare David e gli altri “Addio!” Noi tutti salutammo… David rimase fermo ad osservare la nave che si allontanava fino a quando scomparse all'orizzonte.
 
 
Purtroppo una settimana dopo Black il Nero e la sua ciurma vennero giustiziati. Noi e gli abitanti del villaggio piangemmo molto. Dopo qualche giorno di lutto io e la mia famiglia decidemmo di cambiare il nome del nostro pensionato in quello del nostro amato capitano in suo onore e ricordo. Ed anche le nostre divise, le hai notate?” finse di raccontare l’oste. La ragazza osservò attentamente che l’oste e suo nipote avevano una camicia ed un paio di pantaloni da corsaro di color nero ed una larga fascia bianca mentre Milly aveva anche una camicia ed una gonna, entrambi di colore nero, ed al posto della fascia usava un grembiule bianco. Tutti e tre si indossavano nello stesso stile di Black il Nero.
“Non sono finite le sorprese, piccola.” disse l’oste “Guarda lì.” La ragazza, dopo aver seguito l’indicazione del proprietario della trattoria, trovò un quadro che era sulla parete sopra gli scaffali pieni di bottiglie e raffigurava un uomo… Aveva i capelli, né troppo corti, né troppo lunghi, lisci, ma non uniti che li facevano sembrare disordinati e ribelli. Aveva una barbetta, la pelle abbronzata con alcune piccole cicatrici sottilissime ed un naso somigliante a quello greco. Il colore dei capelli, della barbetta e delle folte sopracciglia era nero corvino, ma la cosa che colpiva di più erano i suoi occhi ornati da lunghissime ciglia nere. Il colore degli occhi era azzurro chiarissimo che ricordava un lembo di cielo limpido… Com’era possibile se quell’uomo avesse una tale bellezza?
“Era il ritratto di Black il Nero” disse l’oste mentre la ragazza non distoglieva lo sguardo dal quadro. Questo non significava che era affascinata dal corsaro, ma che aveva la strana, stranissima sensazione di avere già incontrato. La sua faccia le sembrava familiare, sembra che volesse parlare con lei… Sembrava ipnotizzata da quel quadro… Proprio in quel momento entrò un giovane marine... Oh, no! Di nuovo lui!, pensò la ragazza cercando di coprirsi bene con il mantello e sperando di non essere riconosciuta da lui. La sua speranza era ormai inutile: quel marine chiamato Luke tirò fuori il cappuccio della fanciulla e la salutò con uno stupido sorriso “Ciao, bellezza! Ti sono mancato tanto, vero? Su, non essere timida...” mise il braccio sulla spalla della ragazza per poterla abbracciare “... So che oggi è il tuo compleanno... Allora vieni con me così ti comprerò degli abiti carini. Tu hai sempre i vestiti usati ed inadatti a te!”
La ragazza, terribilmente infastidita, si divincolò subito dall’abbraccio e tirò fuori un ciondolo formato da foglietti di carta ed una penna. Con fretta e furia cominciò a scrivere su un foglietto e lo strappò e lo mostrò a Luke che poi lo lesse a voce alta ““Quante volte te lo devo scrivere? Ti avevo detto chiaramente che non ho alcun interesse per te! Vattene subito se non vuoi essere scoperto dai miei fratelli, insopportabile rompiballe!”
Era vero che la ragazza aveva i vestiti vecchi e troppo grandi per lei. Era logico perché lei ed i gemelli avevano pochi soldi quindi non potevano permettersi di fare del lusso nella loro vita...
“Oh, che parole pesanti che hai scritto!” ironizzò Luke in modo sciocco “Perché continui ad essere ostinata con me ed a rifiutare la mia amicizia? Forse solo perché i tuoi fratelli te l’hanno proibito, giusto?”
Ascoltandolo la fanciulla, seccata, sbuffò e girò la testa verso l’altra parte per non guardarlo.
“Carina, non essere così!” continuò il giovane marine prendendo la mano della ragazza “Volevo farti gli auguri... Su, vieni con me così potremo divertirci insieme!”
La giovane cercando di liberarsi dalla presa gli mostrò un’espressione arrabbiata.
“Ehi, tu!” esclamò l’oste intervenendo “Lascia in pace la signorina! Non ammetti di aver esagerato nel tormentarla? Ti consiglio di uscire immediatamente: tra poco potrebbero arrivare i suoi fratelli!”
Luke, senza mollare la mano della ragazza, gli disse con un sorriso perfido “Tra poco, eh? No, non lo credo proprio: loro potranno restare ancora nel campo militare per una giornata intera... grazie a me!”
Cosa? Ma allora lui aveva organizzato tutto per poter trascorrere del tempo con lei... Era riuscito a rovinare la prima volta del suo compleanno con i gemelli! Presa dalla rabbia la ragazza gli diede un forte calcio alla gamba riuscendo a liberarsi dalla sua presa.
“AHI! Che dolore!” si lamentò il marine “Brutta muta! Continui a rifiutarmi, eh?” e si accorse di un quaderno dalla coperta rigida di color blu tra i libri di geografia sul bancone e lo prese subito.
No! Quel quaderno era il diario della fanciulla muta e conservava i suoi grandi segreti. La ragazza, nervosa, cercava di riprenderlo tra le mani alzate del marine.
“Ci tieni così tanto a questo quaderno, vero?” chiese il ragazzo divertito “Facciamo un patto... Se vuoi riaverlo fai la carina con me e devi uscire con me senza fare storie ed anche... darmi un bacio!”
Un bacio? Lei non sapeva cosa significava un bacio, ma non aveva nessuna intenzione che qualcuno leggesse il suo diario e neppure di accettare la sua proposta!
“No?” domandò Luke giocherellando con il quaderno in alto “D’accordo, ora lo leggerò a voce alta le prime pagine così tutto il pubblico potrà ascoltare!” e stava per aprirlo.
NO! Però improvvisamente il quaderno venne preso di scatto dalle mani del giovane marine e poi venne messo sulle mani della ragazza da qualcuno...
“Ma chi diavolo ha interrotto la mia dichiarazione amorosa?” urlò Luke rivolgendosi al misterioso salvatore... Era un uomo alto e muscoloso che indossava un cappello a tre punte nero con una bianca piuma vaporosa ed un simbolo di luce gialla sulla testa ed una maschera nera sugli occhi. Sotto questo copricapo i capelli, un po’ lunghi, e le basette erano di color bruno-rossastro, o meglio dire di color rame. Sul mento ampio c’era una cicatrice a forma di “X”. Indossava un’armatura, di color blu scuro lucido, sulle gambe ricoperte da stivali al ginocchio e guanti che salivano oltre i gomiti. Le aperture sia per i guanti che gli stivali erano arrotondate da un modello di foglia di acero. Sul resto del corpo portava una camicia di pelle aperta ed i pantaloni anch’essi di pelle erano di color blu scuro. Aveva anche una cintura decorata e teneva un moschetto ed un’ascia a 4 lame alla cintola. Indossava anche un mantello nero, che, dall’interno, era di color cremisi, con una fodera di pelliccia bianca intorno al collo. Poi c’era una cosa che colpiva di più: sul petto e sulla parte superiore del corpo aveva un grande tatuaggio nero a forma di “X”.
“Ora il tuo quaderno è al sicuro, giovane lady.” la tranquillizzò l’uomo mascherato con una voce profonda ma calma.
“Ehi! Sto parlando con te!” gridò il giovane marine arrabbiato “Come hai potuto ad interrompere questo momento?”
“Uh?” fece l’uomo misterioso guardandolo serio “Questo momento? Non mi sembra proprio... Si vede benissimo che alla giovane lady non interessi affatto. E non sai rispettare la privacy altrui?” e poi si rivolse alla ragazza “Lady, tutto ok? Oggi è il tuo compleanno, giusto?”
Anche se era muta la ragazza abbassò gli occhi stringendosi il suo diario al petto forse per timidezza o vergogna. E nessuno la aveva mai chiamata “lady” in vita sua...
“Non preoccuparti, lady.” le sorrise l’uomo con la maschera e prendendole la mano, la sfiorò con un bacio come un vero galantuomo “Tanti auguri, lady!”
“TANTI AUGURI ALLA GIOVANE LADY!!!!!!” fu il coro degli uomini, che erano con l’uomo mascherato e che portavano un mantello ed un cappello eleganti.
A quel coro la ragazza rimase meravigliata e si sentì un po’ intimidita... “Rilassati, lady, loro sono la mia ciurma.” le disse l’uomo.
“Ciurma? Non dirmi che sei un pirata?” gli chiese il ragazzo impaurito.
Un pirata? Ma allora la fanciulla pensò che era la prima volta che incontrava un pirata in carne ed ossa ed intuì che il giorno del suo compleanno sarebbe stato un giorno pieno di sorprese inaspettate e forse sarebbe stato l’inizio della sua nuova vita...
L’uomo si girò per poter rispondere al giovane marine “Sì... Sono X Drake, il capitano della Bandiera Rossa... Qualche problema, giovane soldato?”
Luke, spaventato dall’espressione così seria del capitano, cominciò a tremare “No, no, no! Niente, anzi, tolgo subito il disturbo! Ora me ne vado, arrivederci!” e stava per andarsene quando andò a sbattere contro Mark e Frank che erano appena arrivati “Ah, siete voi... Come mai siete venuti così presto?”
Sentendo queste parole Mark afferrò il ragazzo per la divisa “È inutile che tu finga! Idiota, sappiamo che sei stato tu a farci trattenere dal tenente per poter stare da solo con la nostra sorellina! Quando ti deciderai a smettere di fare il cretino con lei? Se non la smetti finirai sul serio nei guai! Capito?”
Luke annuì nervosamente “Sì, sì, sì, non lo farò più!” Così Mark mollò la presa  facendolo cadere ed il giovane se ne andò di fretta.
“È tutto ok, sorellina?” chiese Frank alla ragazza.
Per rispondergli lei annuì.
“Capitano,” un ragazzo con il mantello ed i capelli neri a spazzola chiamò Drake “la nave è pronta a salpare!”
“Bene. Ora vi saluto.” il capitano andò via con la sua ciurma.
La fanciulla lo osservò attentamente fino a quando lui uscì dalla trattoria “Black il Nero”... Sembrava un personaggio davvero interessante ed affascinante ed anche pieno di misteri, forse quanto lei...
“Sorellina, ora festeggiamo insieme il tuo compleanno!” sorrisero i gemelli regalandole un bel paio di sandali. Ed anche l’oste portò una torta ricoperta di panna montata e pezzi di cioccolato. La ragazza mostrò loro un sorriso di gratitudine anche se pensava ancora al capitano... aveva completamente dimenticato di ringraziarlo...
L’oste e suo nipote David avevano assistito all’incontro tra la giovane ed il pirata ed avevano intuito che forse la leggenda della loro trattoria continuava...

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Capitolo 2
*** Capitolo II ***


CAPITOLO II
 
Il pomeriggio seguente la ragazza era seduta su una bitta del molo, circondata da alcuni gabbiani, sentiva l’odore ed il rumore della dolce brezza ed osservava il cielo tagliato del mare...
“Toh, di nuovo quella ragazza!” disse un pescatore che, guardandola in lontananza, stava prendendo delle casse piene di pesci dalla barca assieme a sua moglie “Lei è sempre lì da circa un mese per osservare il mare prima dell’ora di cena!”
“La vedo anch’io, caro!” la donna grassa metteva delle casse su un carrello con ruote “È sempre sola, povera creatura!”
“Che dici, Beatrice? Ma se la vediamo sempre comunicare con i gabbiani!”
Sentendo ciò Beatrice gli diede un colpo sulla testa “Luigi, come sei insensibile! Quella povera ragazza è muta e come può comunicare con gli uccelli? E non parla con nessuno e non credo che sia molto timida o scontrosa perché lei porta sempre un blocco di foglietti ed una piccola penna al ciondolo come ho notato!”
“Ok, ok! Scusami, tesoro!” Luigi stava massaggiandosi la testa “Però non la trovi un po’ troppo sospettosa? Lei porta sempre un lungo mantello con cappuccio anche nei giorni più caldi...”
“Magari deve essere terribilmente freddolosa...” rispose Beatrice alzando le spalle “... Non vorrai mica pensare che sia una ricercata o criminale? Dico proprio di no!”
“Ma perché lo dici così?” le chiese il pescatore.
“Perché due o tre volte, per caso, ho visto quella povera creatura che restituiva portafogli o gioielli preziosi caduti a terra ai loro proprietari.” spiegò la moglie “Nonostante fosse vestita come una povera è proprio una ragazza onestissima!”
Alle sue parole Luigi cominciò a sentirsi un po’ in colpa per averla accusata “Forse potremmo aiutarla a trovare un po’ di fortuna...”
“Ma come?” esclamò Beatrice meravigliata ma anche colpita dalla generosità di suo marito “In che modo? Noi non siamo altro che semplicissimi pescatori...”
“Non lo so...” rispose Luigi senza smettere di osservare la ragazza che stava accarezzando uno dei gabbiani finché il sole tramontò sul mare. Si alzò per tornare alla pensione dove i suoi fratelli la aspettavano. Si accorse della presenza della coppia di pescatori che la osservavano e che la salutarono. Per poter ricambiare la loro gentilezza fece un lieve sorriso e cominciò a scrivere su un foglietto. E glielo diede e se ne andò via dopo averli salutati.
“Luigi, cosa ha scritto?” chiese Beatrice molto incuriosita al marito.
“È scritto... “Tra 12 minuti ci sarà una forte pioggia che durerà fino alle 5 e mezza di mattino”... Eh? Cosa vorrà dire questo? Ma se il cielo è limpidissimo!” il pescatore guardò in alto “Non vedo nessuna nuvoletta! Non sarà mica uno strano scherzo di quella ragazza?”
“Direi che è proprio strano...” disse Beatrice guardando anche lei il cielo “... Ma non penso che sia uno scherzo... Magari lei potrebbe avere qualcosa di speciale... Vedremo tra 12 minuti!”
“Bah, che sciocchezza! Ora pensiamo a terminare questo lavoro e non credo che pioverà oggi!” esclamò il pescatore poggiando le ultime casse sul carrello.
Appena entrata nella pensione la fanciulla pensò che non avrebbe dovuto farlo a quei simpatici pescatori come le avevano raccomandato i fratelli, ma non era grave perché il giorno successivo lei ed i gemelli sarebbero partiti di nuovo... Giunta alla porta della camera sentì delle voci vivaci ed iniziò ad osservare dalla fessura della porta ed udì i fratelli discutere. E così si mise ad origliare...
“... non sono d’accordo con te, Frank!” urlò Mark nervoso “Non credo assolutamente che sia una buona idea!”
“Ma, Mark, come possiamo partire domani senza soldi?” chiese Frank preoccupato “Abbiamo speso tutto per questa trattoria ed anche per il regalo per la nostra sorellina? Ed il tenente non ci dà ancora il permesso di partire e neppure ci presta del denaro!”
“Al diavolo il tenente!” Mark si innervosì molto “Forse dovremmo essere pentiti di aver comprato il regalo? Lei ha almeno diritto di essere felice! Tu non l’hai mai visto sorridere? Ed hai forse dimenticato quanto era difficile per lei dopo essere uscita da quell’inferno segreto?”
“No, non l’ho dimenticato assolutamente! Siamo riusciti a mantenere la promessa dopo 14 anni, ma come possiamo andare avanti con lei? Non sarebbe meglio lasciarla a qualcuno?”
“Chi???? Ma se non conosciamo nessuno di cui ci fidiamo!” gridò Mark agitato “E pure siamo diventati i marines per poterla aiutare ad evadere e continuiamo ad esserlo per non essere sospettati! Il Governo Mondiale la sta ancora cercando e nessuno ci sospetta!”
“Non possiamo continuare a trascurarla ancora per il nostro lavoro! Lei aveva imparato a combattere da sola nella prigione. Magari potrebbe andare avanti da sola...” però Frank venne bruscamente interrotto dal fratello “Ma non ti rendi conto di quello che hai detto??? Lei non conosce affatto il mondo con i suoi pericoli! Non è ancora indipendente e soffre molto! Lei non è una qualsiasi ragazza, ma è come un oggetto prezioso! Forse sarebbe ancora più pericoloso se oltre al Governo lo sapesse anche il mondo.”
Ascoltandoli di nascosto la ragazza rimase scioccata e le venne da piangere. Uscì di fretta dalla trattoria. Proprio in quel momento cominciò a piovere forte come aveva previsto... Alla fine la fanciulla si trovò all’estremità del molo e si sentiva completamente perduta in quel mondo sconosciuto.
Che devo fare?, pensò disperata con i lunghissimi capelli ondulati di color nero lucido bagnati dalla pioggia guardando in alto verso il cielo e poi giù il mare, i miei fratelli hanno fatto troppi sacrifici per me!
Forse avrebbe potuto buttarsi in fondo al mare? Ma aveva troppa voglia di conoscere il mondo dopo essere stata cresciuta per tutti quegli anni in un posto isolato e pieno di momenti di violenza, paura, sofferenze atroci e... privi di affetto ed amore! E soprattutto voleva sapere chi fosse in realtà ed anche il motivo per cui era stata segretata dal Governo Mondiale...
“Tutto bene, cara?” sentì una voce premurosa alle sue spalle. Si girò, accorgendosi di essere sotto un ombrello, e vide Beatrice, quella grassa pescatrice di prima “Hai qualche problema? Non si sta bene sotto la pioggia: potrebbe venirti un brutto raffreddore. E perché non copri i tuoi stupendi capelli con il cappuccio?”
Dopo quelle domande la ragazza abbassò la testa tristemente...
“Ok, cara,” continuò la pescatrice “vieni ora con me a casa mia così sarai al caldo e potremmo comunicare con calma.”
Guardandola la fanciulla sapeva che i fratelli la avrebbero sconsigliato di accettare quell’invito e di “parlare” con sconosciuti... Ma decise di accettare l’invito di Beatrice non solo per la sua gentilezza o simpatia, ma anche perché voleva diventare indipendente e fare i primi passi da sola!
 
 
Dopo nella casetta dei pescatori la ragazza stava seduta su un divano e si asciugava i capelli con un asciugamano. Arrivò Beatrice che, poggiando dei fogli sul tavolino, le offrì una calda tazza di tisana “Cara, bevila finché è calda.” e si sedette accanto alla fanciulla “Potrai parlare con me scrivendo su questi fogli.” e le accarezzò i lunghi capelli “I tuoi capelli sono davvero meravigliosi! Sono sempre sciolti, vero? Non ti ho mai visto con i capelli raccolti. Non hai mai fatto una coda, magari una treccia?”
Rispondendole la fanciulla negò con la testa... non  aveva nessuna idea come raccogliere i capelli... “Ok, ora girati, tesoro, così posso farti una treccia.” Beatrice iniziò a pettinarle i capelli morbidi “Non hai solo dei bellissimi capelli, ma anche i tuoi occhi sono davvero meravigliosi! Non ci sono molte ragazze che hanno lo stesso colore dei tuoi occhi. Nessuno ti ha mai detto che sei molto bella?”
La ragazza non era abituata a ricevere tanti complimenti dopo quello che aveva passato... Un vero inferno dove la chiamavano spesso “Puzzolente”, “Mocciosa”, “Stupida”, “Sporca” e soprattutto “Inutile creatura” e “Bastardella”... Sì, quelle ultime 2 parole la facevano stare molto male e si chiedeva perché la chiamassero così...
“Ehi, cara! Va tutto bene?” disse Beatrice la quale aveva appena finito di farle la treccia.
La ragazza si toccava ed osservava la morbida treccia con tanta curiosità.
“Cara, sei proprio incantevole! Non l’hai mai fatto? E neppure una coda?” chiese la grassa pescatrice “Forse sei cresciuta da sola in un’isola disabitata?”
Sentendo ciò la giovane abbassò la testa come se preferisse non raccontarle...
“Ok, tesoro, ora non pensiamo al tuo passato!” si scusò Beatrice con un tono tanto premuroso “Perdonami se ho parlato troppo senza pensare!” e cominciò ad accarezzarle il viso.
In quel momento entrarono Luigi ed un uomo, entrambi con i cappotti bagnati dalla pioggia. Beatrice si alzò e salutò “Caro, sei finalmente tornato! Benvenuto, signor Roberto!”
Il pescatore si accorse subito della presenza della ragazza e chiese a sua moglie mentre si toglieva il cappotto “Beatrice, come mai lei è qui?”
“Luigi, non essere così scortese con la povera creatura!” lo rimproverò prendendo il cappotto di Roberto “Signor Roberto, pensavo che lei fosse già partito.”
“Già, ma la pioggia così forte non ci permette di navigare!” si lagnò l’uomo.
“Ma di che si lamenta?” gli chiese il pescatore scuotendo le spalle “Anche con il bel tempo lei non è mai riuscito ad entrare nella Rotta Maggiore!”
La Rotta Maggiore? Sentendo ciò la ragazza rimase colpita ed ebbe l’impressione di conoscere quel posto anche se non vi era mai stata... La Rotta Maggiore, nota ad ogni navigatore e specialmente ad ogni pirata come la Grande Navigazione, era una linea perpendicolare che intersecava il continente esattamente a metà... e veniva anche considerata la rotta più pericolosa...
La giovane sembrava avere la testa fra le nuvole fino a quando il signor Roberto appoggiò bruscamente una carta geografica sul tavolino proprio davanti a lei sbuffando “Con questa mappa non sono mai riuscito ad entrare nella Rotta Maggiore! Eppure ho seguito fedelmente queste indicazioni, ma è stato tutto inutile!... Forse dovrei rinunciare al mio grande sogno di poter entrare in quel nuovo mondo???”
Dopo aver sentito quelle lagne la fanciulla cominciò ad osservare con attenzione quella mappa... e poi iniziò a scrivere su uno dei fogli che erano sul tavolino e lo porse a Beatrice.
Quando la pescatrice ebbe finito di leggerlo disse al signore “Signor Roberto... Questa signorina le vorrebbe dire qualcosa: se lei vuole tanto realizzare il suo sogno non deve rinunciare così facilmente... Secondo la ragazza le indicazioni su questa mappa sono completamente sbagliate...”
“Eh?” chiese sorpreso il navigatore “Le indicazioni sono sbagliate? Cosa vuol dire, signora Beatrice?”
“Non ne ho idea! È stata la signorina a dirmelo, cioè, volevo dire a scrivermelo”!” rispose la donna indicando la giovane.
Così Roberto le domandò guardandola “Ma come puoi essere così sicura, ragazzina?”
Lei scrisse di nuovo su un altro foglio e glielo fece leggere a voce alta ““Da 15 anni studio la geografia e la navigazione. Se vuole entrare nella Rotta Maggiore le consiglio di seguire un’altra rotta anche se sarà molto faticoso.”” Poi la ragazza segnò una linea con la penna sulla mappa e glielo mostrò. Guardandola Roberto sembrava dubbioso ma non voleva assolutamente rinunciare al suo desiderio così le domandò se volesse venire con lei nella sua nave per essere più sicuro e tranquillo.
La fanciulla non se l’aspettava e fu colta di sorpresa... però desiderava tanto poter entrare nel Mondo Nuovo non solo per curiosità, ma anche... per fuggire dal suo passato!
“Un momento!” esclamò Beatrice “Ma, signor Roberto, lei è proprio sicuro di volerlo nonostante sia muta?”
“Cara, ma lei sa scrivere, no?” la tranquillizzò il pescatore “Magari nella Rotta Maggiore troverà un po’ di fortuna.”
“Forse questa creatura non è sola, potrebbe avere famiglia.” disse la donna grassa che poi si rivolse alla ragazza “Tesoro, non è che hai qualcuno con te?”
Per un attimo la giovane aveva dimenticato completamente i suoi fratelli ed anche le loro discussioni che aveva ascoltato di nascosto... Se loro avessero saputo della sua intenzione di accettare l’offerta del signor Roberto, sicuramente glielo avrebbero impedito... Cominciò a guardare i sandali regalati dai gemelli... Se avesse deciso di restare ancora qui avrebbe potuto essere un grande pericolo anche per loro... Fin dall’inizio non avrebbe mai voluto coinvolgerli...
“Allora?” le chiese il navigatore “Vorresti venire con me domattina presto?”
Così la ragazza scrisse su un altro foglio “Io non ho nessuno e sono sola. Accetto la sua offerta. Non sono solo una brava navigatrice, ma anche ho la capacità di prevedere il tempo con una settimana di anticipo. Le consiglio di partire domani alle 5 e mezza di mattino perché smetterà di piovere ed anche ci sarà il vento giusto così sarà un viaggio facile e veloce.
In realtà la fanciulla era capace di prevedere il tempo con un anticipo anche maggiore, aveva quasi mentito per non insospettire inutilmente.
“Ah, già!” si ricordò Beatrice “Aveva in effetti previsto: avrebbe piovuto proprio adesso!”
“Sì, è giusto!” esclamò Luigi sorpreso.
“D’accordo, sono convinto.” disse il signor Roberto “Allora domani alle 5 e mezza in punto devi essere al porto così partiremo insieme... Ah, a proposito come ti chiami?”
Neppure i pescatori le avevano chiesto prima il nome e la ragazza non voleva assolutamente svelare perché avrebbe potuto attirare l’attenzione sia del Governo Mondiale che della Marina... ma se non avesse detto un nome avrebbe potuto attirare l’attenzione lo stesso... Improvvisamente le venne in mente una cosa. Scrisse qualcosa su un altro foglio e lo diede a Beatrice “Mi chiamo Lady.
“Lady???” le domandarono stupiti.
La giovane annuì. Si era ricordata di essere stata chiamata così dal capitano X Drake che aveva incontrato il giorno precedente e non le dispiaceva affatto, anzi, era affascinata da quella parola... Tic... Tac... era il ticchettio di un orologio appeso sulla parete... erano le 8.30 di sera... Accidenti! Era tardissimo: certamente i suoi fratelli erano molto in pensiero quindi la ragazza li fece un inchino di ringraziamento e si mise a correre sotto la pioggia... Quando giunse al portone della trattoria “Black il Nero” aveva il fiatone e si sciolse la treccia fatta da Beatrice per non farsi scoprire dai gemelli... Così entrò con calma e vide i fratelli seduti a tavolo con la testa abbassata.
“Sorellina! Finalmente sei arrivata!” gridò Frank che poi la abbracciò.
“Insomma, signorina!” la rimproverò Mark “Dove sei stata finora? Eravamo molto preoccupati per te!”
“Stai calmo!” lo tranquillizzò Frank “La cosa più importante è che lei sta bene! Magari potrebbe essersi smarrita a causa del temporale.”
Il ragazzo dalla grande cicatrice sospirò “Vabbè, è importante che non ti sia successo niente, vero?”
La ragazza fece un cenno di sì e tutti e tre si sedettero a tavola per la cena. I gemelli le dissero che non sarebbero partiti il giorno successivo a causa di un imprevisto alla Marina. Lady sapeva benissimo che le avevano mentito per non farla preoccupare e neppure fece sapere che lei sarebbe andata via senza di loro.
Più tardi i gemelli dormivano profondamente. La giovane, invece, cominciò a scrivere una lettera al lume di una candela accesa... sembrava un po’ turbata per la sua decisione e guardò dalla finestra la pioggia e poi i suoi fratelli in modo dispiaciuto...
Mi dispiace, ragazzi, pensò la fanciulla, ma non voglio tornare indietro e non posso restare ancora qui mettendovi in pericolo.
 
 
Verso le 5 ed un quarto di mattino lei, avvolta nel mantello, come sempre, con una sacca, era già in piedi e mise la lettera sul tavolo. Prima di uscire in silenzio dalla stanza diede un’ultima occhiata ai gemelli che dormivano ancora... Cominciò ad essere triste e se ne andò.
Quando stava per uscire si ricordò del quadro di Black il Nero e lo guardò pensando “Perché ho provato quella sensazione così strana? Eppure non l’ho mai incontrato, devo essermi sbagliata... Devo andare subito al porto se non voglio perdere la nave del signor Roberto.” e si girò e notò una figura umana quasi trasparente seduta al tavolo vicino alla finestra... La ragazza cominciò ad aguzzare lo sguardo per osservarla meglio... Senza dubbi era proprio Black il Nero come quel ritratto! Ma non era morto?... Quel corsaro le sorrise ed alzò un bicchierone di birra per farle gli auguri... Lei era molto sorpresa di vederlo e si strofinò gli occhi e poi vide quel tavolo vuoto “Ma dove? Cosa ho visto esattamente poco fa? Devo aver sognato... Ah, sì! Ora devo correre!” ricordandosi dell’appuntamento fuggì verso la nave sotto la pioggia. Poco prima delle 5 e mezza riuscì ad arrivare al porto.
“Meno male, Lady!” la salutò il signor Roberto che stava osservando il suo orologio “Se tu non fossi arrivata tra un minuto saremmo già partiti senza di te!” e poi si accorse che la pioggia era finita come aveva previsto la ragazza.
“Fantastico! Finalmente ha smesso di piovere! Allora è proprio vero come mi avevi detto!” sorrise il navigatore “C’è anche il vento adatto per navigare! Ora sei pronta, Lady?”
La giovane annuì e stava salendo con lui sulla nave, però venne fermata da qualcuno... Era Beatrice!
“Tesoro, prima che tu parta ho i due piccoli pensieri per te.” le diede un piccolo libro ed una scatoletta “Questo è un manuale per fare tante pettinature e quella scatoletta contiene i fermacapelli e gli elastici. Cerca di curare meglio il tuo bellissimo aspetto ed anche di essere molto prudente, ok?” e la abbracciò con dolcezza.
La fanciulla rimase un po’ spaventata dall’abbraccio. Ricordò gli abbracci molto dolorosi che la avevano torturata ma si rese conto subito che era una cosa diversa... quindi lo ricambiò.
“Buona fortuna, Lady!” gridò Luigi che aveva raggiunto sua moglie.
Lady li salutò con un sorriso.
 
 
Poco più tardi lei era sulla poppa della nave per osservare in lontananza “Addio, fratelli miei... Addio, Coretus...”


Coretus era il nome del villaggio dell’isola Torturaga nel Mare Orientale ed anche era l’ultimo posto dove erano stati Black il Nero e la sua ciurma prima di essere giustiziati.

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Capitolo 3
*** Capitolo III ***


CAPITOLO III
 
“Anf... anf... Chissà se sono riuscita a sfilarmi...” pensava Lady avvolta nel mantello. Aveva il fiatone e stava guardando dal muro “... Non si vedono più... Avranno smesso di cercarmi... Almeno lo spero!” e cominciò a camminare tra la folla.
 
 
Era passato circa un mese... Grazie alle rotte indicate da lei stessa il navigatore Roberto era riuscito ad entrare nel Mondo Nuovo nonostante la navigazione fosse stata molto faticosa e spaventosa e piena di ostacoli... Durante il viaggio tre dei marinai della nave di Roberto avevano tentato di infastidirla, ma lei era riuscita a difendersi anche se non aveva capito quali fossero le loro vere intenzioni. Appena approdati nel primo porto lei scappò via cambiando qualche nave per continuare la rotta...
 
 
Alla fine si era trovata su un villaggio nell’isola chiamata Sunflower, famosa per i girasoli. Camminando per le strade la ragazza cominciava ad osservare con curiosità ogni persona vestita in modo strano ed ogni oggetto come se non avesse mai visto prima di quel momento... fino a quando andò a sbattere contro qualcuno e cadde. Ma che diavolo...? Era un marine! Non era solo, c’era un altro con lui.
Ci mancavano i marines!, pensò Lady, ancora seduta per terra, cercando di coprirsi meglio con il cappuccio.
“Ehi, moccioso, dove guardavi? E perché non mi chiedi scusa?” rimproverò quel marine dai capelli biondi.
“Amico, non vedi che è una ragazza?” lo avvertì il compagno con i capelli azzurri raccolti “Non hai notato le sue bellissime gambe?”
Sotto il mantello la fanciulla era vestita con una maglietta scura troppo grande e rovinata ed un paio di pantaloncini strappati e teneva la sua sacca da viaggio sulle spalle.
“Ah, è vero!” si accorse il marine biondo che le stava offrendo la mano per aiutarla a rialzarsi, ma lei non accettò il suo aiuto e si alzò da sola e voleva riprendere il suo cammino.
“Aspetta, bellezza!” la fermò il soldato dai capelli lunghi “Volevamo essere soltanto gentili con te!”
“Già, pupa! Perché non vieni con noi a bere qualcosa?” le chiese il marine biondo.
Bellezza? Pupa? Ma che vogliono?, pensò la ragazza la quale cominciava ad essere infastidita e stava per andare da un’altra parte, però venne nuovamente trattenuta.
“Perché non ci dici niente? Non essere timida!” continuò il soldato mentre il suo compagno biondo stava muovendosi per essere alle spalle della fanciulla e le tirò il cappuccio.
Lady, spaventata, aveva una lunga coda e si rese conto di essere nei guai... E poi il marine dai capelli azzurri le prese per il mento per osservarla meglio “Wow! Sei proprio un bel bocconcino, sai?”
“Allora vogliamo andare insieme al bar?” le sorrise l’altro soldato.
No! Così la ragazza gli diede la spinta e venne abbracciata dietro dal marine biondo che le disse “Ehi! Stai buona!”
Scordatelo! Lei cercava di ribellarsi... fino a quando qualcuno gridò “Alt!”
Subito voltarono per sapere chi avesse urlato... Era una ragazza magra che aveva i corti capelli neri-blu a caschetto ed aveva una paio di occhiali con montatura di color rosso scuro ed una lunga katana ed indossava una giacca nera con pelo bianco intorno al collo ed i pantaloni lunghi scuri.
“Sergente maggiore Tashigi!” i due marines la riconobbero e si misero sull’attenti come soldati.
“Cosa è successo?” chiese la sergente con un tono severo.
“Ehm...” balbettò il soldato biondo confuso (cercando di inventare delle scuse) “... Questa ragazza era del tutto avvolta nel mantello ed... avrebbe potuto essere sospetta... Volevamo farle un paio di domande... ma lei non ha risposto... così si era ribellata...”
Sentendo ciò Lady cercava di mantenere la calma ed abbassò gli occhi per nascondere l’odio verso i marines...
Guardandoli la sergente cominciò a sospettare qualcosa perché non aveva creduto facilmente... Allora ordinò ai soldati di continuare il loro cammino e poi disse alla ragazza di seguirla.
Eh? La fanciulla alzò la testa per guardare la sergente e sembrava turbata... Forse era stata riconosciuta oppure cosa? Come poteva fuggire così facilmente? Era ormai sola e non aveva altro che un bastone come arma di difesa? Combattere contro di lei avrebbe potuto peggiorare le cose... Alla fine si arrese e seguì la sergente.
 
 
Quando erano arrivate in un ufficio Lady sentiva un forte odore di tabacco ed i suoi occhi lacrimarono per via del troppo fumo...
Ma perché qui c’è tanto fumo? Non si vede niente..., pensò la ragazza facendo fatica a respirare finché Tashigi aprì una finestra che lentamente fece sparire il fumo.... Finalmente si cominciava a vedere meglio... C’era un uomo seduto a torso nudo con i piedi sulla scrivania. Aveva i capelli corti di color grigio chiaro ed una corporatura muscolosa e non aveva le sopracciglia! La cosa più curiosa era che aveva tra i denti i due sigari di marca che usava fumare contemporaneamente.
“Capitano Smoker!” lo salutò la sergente “Ho portato questa ragazza che ha creato qualche problema ai due marines.”
Dopo aver sentito il nome del capitano la ragazza rimase impietrita come se avesse visto un fantasma...
“Ah, sì?” Smoker si rialzò dalla sua posizione e lanciò di soppiatto uno sguardo un po’ truce alla fanciulla “Ragazzina, perché hai combinato quei guai? E dimmi chi sei.”
Guardando quegli occhi feroci di color grigio Lady si sentì intimidita.
“Beh? Forse ti hanno tagliato la lingua?” il capitano si rimise a masticare i due sigari con fare spazientito e nervoso “Senti, ragazzina, non ho molto tempo libero!”
Lady si indietreggiò poco... ad un tratto una densa nuvola di fumo biancastro la avvolse e la fece avvicinare di più al capitano. Era molto incredula nel vedere quello strano fumo...
“Ragazzina, sembri tanto sbalordita... Non hai mai incontrato uno che ha mangiato un Frutto del Diavolo? Io ho il potere del frutto Fum Fum. Ti conviene rispondere a tutte le domande.”
Un Frutto del Diavolo? Ma sì, la ragazza ne aveva sentito molto parlare... I Frutti del Diavolo conferiscono a chi ne mangia delle capacità incredibili e, nella maggioranza dei casi, bizzarri. Inoltre, chi ne mangia perde per sempre la capacità di nuotare.
“Mi scusi, signor Smoker.” disse la sergente Tashigi “Da quando la ragazza è con me non ha mai aperto la bocca... Penso che lei non conosca la nostra lingua. Ha visto com’è vestita?”
Improvvisamente sentirono un forte rumore provenuto dalla pancia di Lady... Era logico, la fanciulla non aveva mangiato niente dopo essere fuggita...
“Sei tanto affamata, vero?” le chiese Smoker con un tono secco “Bah! Questo fatto non mi sembra affatto grave. Molto probabilmente avrai fatto la smorfiosa con quei marines per poter comprare qualcosa da mangiare, giusto?”
A quelle parole Lady lo guardò offesa e poi tirò fuori il ciondolo e scrisse su uno dei foglietti. E lo porse al capitano “Non ho fatto la smorfiosa con nessuno e neppure ho chiesto l’elemosina! Sono stati quegli stupidi marines a provare con me! Non è stata mica colpa mia se sono stati troppo insistenti!
“Allora è chiaro che tu conosci bene la nostra lingua e che non puoi parlare.” disse il fumatore dopo aver letto il biglietto “Dopo darò una bella lezione a quegli idioti. Tashigi, dirai loro di venire qui, ok?
“Sì, capitano Smoker!” rispose la ragazza con gli occhiali “Mi dispiace se l’ho disturbato inutilmente.”
“Puah! Le cose uniche che ho in mente è poter catturare quel piratucolo di Rufy D. Monkey ed un altro pirata (che non voglio nominare)!” si lamentò l’uomo il quale poi si alzò ed indossò una pesante giacca di pelle bianca bordata di pelo nero. E poi tirò fuori qualcosa dalle tasche e lo mise sulla scrivania e poi si rivolse alla fanciulla con il mantello “Ecco i soldi, ragazzina. Così potrai comprare un bel pranzetto.” e poi si mise dei guanti neri.
Lady non se l’aspettava e si sentì profondamente umiliata non solo perché non voleva accettare aiuti da nessuno, specialmente da chi lavorava nella Marina e neanche da quelli che lavoravano per il Governo Mondiale, ma anche perché era molto delusa dal comportamento di Smoker anche se non si erano mai incontrati prima lo conosceva bene e lo pensava diverso!
Ad un tratto si sentì lo squillo di un lumacafono, un principale messo di comunicazione, così Smoker rispose “Qui parla Smoker, il capitano di vascello della Marina Militare.”
“Capitano Smoker, Rufy D. Monkey, detto Cappello di Paglia, e la sua ciurma si trovano in Alabasta!”
Sentendo quel lumacafono la sergente si avvicinò al capitano per poter ascoltare attentamente.
“Cosa? Si trovano proprio lì? Siete proprio sicuri?” chiese Smoker ansioso “È proprio vicino qui!” e riattaccò il lumacafono.
“Capitano, ora dobbiamo andare lì?” gli chiese Tashigi anche lei ansiosa.
“Sì, andiamo!” esclamò Smoker che stava girandosi e si accorse di qualcosa “Uh? Quella ragazzina non c’è più?”
Anche la ragazza con gli occhiali se ne accorse “Eh? È andata via?” e si avvicinò alla scrivania “Non ha toccato questi soldi… Toh, un biglietto…” lo prese e lo lesse…
“Cosa ha scritto?” le chiese il fumatore incuriosito.
“Ehm… È meglio di no… Anzi, volevo dire… Non è molto importante…” farfugliò la sergente imbarazzata e nervosa.
Ma quell’atteggiamento insospettì molto il capitano il quale le tese la mano… Tashigi sapeva benissimo che era inutile insistere o inventare delle scuse per non farlo infuriare troppo così gli porse il biglietto… Smoker iniziò a leggerlo… impallidì facendo cadere i due sigari dalla bocca ed immediatamente uscì dall’ufficio e girò la testa nervoso.
“C-capitano…” lo chiamò la sergente preoccupatissima “… c-capisco come si sente… c-cerchi di non scaldarsi troppo… per quella frase così… o-offensiva…”
“Dannazione, dove diavolo è cacciata quella ragazzina?” chiese il fumatore agitato.
“C-capitano… v-vuole che io chiami i soldati per cercare ed arrestare la ragazza che l’ha offesa?” gli domandò ancora la spadaccina alle spalle.
Smoker rimase pensieroso ad osservare il biglietto che teneva in mano e poi le rispose senza girarsi “No. Non è questo… Non sono offeso… ma si tratta di un’altra cosa…”
“Eh? Vuol dire che non andiamo ad Alabasta perché dobbiamo cercare la ragazza?”
Sentendo ciò il capitano cominciò a riflettere… “Tashigi, chiama gli uomini ed andiamo ad Alabasta!”
“Sì, capitano Smoker!” rispose la sergente che poi corse via.
Quando Smoker rimase solo riaccese i suoi due sigari e rilesse il biglietto… “Tu sei un idiota, Smokerottone”…
“Come mai quella ragazzina conosce il mio soprannome? Soltanto una persona mi chiama… o meglio dire, mi chiamava…” pensò il fumatore che digrignò i denti mordicchiando i sigari “… Chissà un giorno la incontrerò di nuovo…” e più tardi andò al porto dopo aver caricato sulle spalle la sua solita spada da combattimento.
 
 
In realtà Lady aveva osservato da dietro una casa Smoker andare via e riprese il cammino, tutto avvolta nel mantello, pensando “Spiacente , ma sono molto delusa di te… Avrei voluto tanto raccontarti dall’inizio… Forse arriverà il momento giusto…” sentì di nuovo il brontolio della pancia vuota “… Uff… Devo cercare qualcosa da mangiare altrimenti potrebbe diventare insopportabile!” E poi tirò fuori del denaro dalla sua sacca e si rese conto di essere a corto di soldi. Non le restava altro che ordinare in qualche locanda il piatto più economico come per esempio una zuppa misera con un pane. Avrebbe tanto voluto mangiare qualcosa di energetico come della carne o del pesce “Accidenti a quel pirata con i capelli di color rosso fuoco e quell’assurda pelliccia! Dopo l’ultimo viaggio non ha mai voluto pagarmi le previsioni e voleva tenermi… Non avevo nessuna intenzione di diventare di nuovo una prigioniera così sono riuscita a fuggire… Spero proprio di non incontrare mai più lui ed anche la sua ciurma!” e continuò a camminare sopportando la fame.
 
 
Dopo qualche ora di cammino vide una semplice locanda “… Chissà dentro ci sono dei piatti a basso prezzo…” il brontolio della pancia vuota cominciò ad aumentare tanto “… Uffa, non ho altra scelta…” così decise di entrare lì.
C’erano delle persone che bevevano con avidità, facevano delle discussioni vivaci e delle risate rumorose, giocavano a carte ed un barista molto grosso che stava pulendo i bicchieri ed osservava con attenzione per sapere se tutto fosse a posto… Lady capì subito che quel posto era frequentato da gente poco buona come criminali, ladri e pirati… mantenne la calma tenendo pronto il suo bastone di difesa e cominciò ad  andare a sedersi al bancone.
“Ragazzina, cosa vorresti ordinare?” le chiese l’oste con un tono brusco senza smettere di pulire il bicchiere che teneva in mano.
Così Lady scrisse su un foglietto e glielo porse.
“Mmmmh…” borbottò il barista leggendolo “… Un piatto costa non più di 20 Berry?” la sua espressione divenne delusa.
Guardandolo la fanciulla appoggiò le monete sul bancone ed impaziente incrociò le braccia.
“Vabbè…” sospirò pesantemente l’oste che andò verso la cucina dopo aver preso il misero denaro “… vado a prendere un piatto.”
Quando la ragazza rimase sola cominciò a riflettere… “Sono proprio in una brutta situazione… Devo cercare qualche modo per guadagnare o aver dei soldi e per continuare a viaggiare prima che diventi buio… Forse ho fatto un grosso errore per aver lasciato i fratelli… No! Non sono affatto pentita!” scosse la testa “Perché tutti gli uomini che ho incontrato durante i viaggi diversi mi lusingano troppo e mi danno tanti fastidi? Mi chiedo se è una cosa normale per una ragazza? La natura maschile mi sembra troppo strana… Oppure ho qualcosa di speciale?” e si accorse di vedersi riflessa in una bottiglia di alcool. Osservandolo sotto il cappuccio aveva i capelli di color nero lucido, gli occhi di color cielo azzurro chiaro ornati da lunghissime ciglia dello stesso colore dei suoi capelli, un naso bellissimo e le labbra gentilmente carnose… Era vero che gli uomini la consideravano come una ragazza proprio incantevole… fino a quando l’oste appoggiò bruscamente sul bancone un piatto di minestrone “Ragazzina, ecco questa roba!”
Subito lei si mise a mangiarlo però si accorse che il minestrone era privo di sapore… Non si sapeva se era un dispetto dell’oste quindi Lady prese una delle bottigliette… Era il pepe! Si ricordò che i gemelli le avevano spiegato che il pepe aveva un sapore forte ed avrebbe potuto provocare i violenti starnuti… La nascose sotto il mantello senza essere osservata da nessuno e poi mise del sale nel minestrone e lo mangiò tutto… Ma non era sufficiente per sfamarla! Pazienza, stava per alzarsi però rimase molto sorpresa dopo aver visto qualcuno… Era X Drake!
È proprio lui??? Non me l’aspettavo di incontrarlo dopo un mese…, si chiese Lady che sembrava turbata ma anche stranamente felice di vederlo…
Il capitano non era solo: era con alcuni della sua ciurma. Stavano andando verso il bancone proprio accanto alla ragazza ed ordinarono un bicchiere di birra. Era logico: lui non l’aveva riconosciuta per via del mantello… La fanciulla lo osservava di nascosto pensando “Allora è venuto nel Mondo Nuovo anche lui… Certo, lui è un pirata! Forse potrei “dirgli” una cosa…” così si mise a scrivere su un foglietto… sentì una voce di un uomo che disse allo stesso Drake “Ma tu sei X Drake, il capitano della Bandiera Rossa!”
Sentendo quella frase il pirata gli diede un’occhiata seria e calma mentre i clienti diventarono silenziosi e poi si bisbigliarono in modo animato fino a quando uno di loro si alzò e gli disse ridendo “Ehi, Drake, hai proprio una fortuna sfacciata perché poche ore fa quel terribile mostro di Smoker è partito!”
“Uh? Smoker è stato qui?” chiese il capitano con un tono freddo e calmo dopo aver bevuto un sorso.
“Non dirci che fai finta di non saperlo, eh?” mormorò un altro uomo che sembrava divertito “La tua testa è famosa! Da quando quel fumatore è stato qui ci chiedeva le tue informazioni o se ti abbiamo visto da qualche parte.”
“Ah, ah, ah!” rise rumorosamente un criminale “Già, da quando è arrivato quel maledetto fumoso siamo stati buoni buonini come agnelli… Lui porta ancora del rancore verso di te! Ah, ah, ah!”
Sentendo ciò la ragazza rimase sbalordita e la ciurma Bandiera Rossa cominciò a guardare male quegli uomini come se volesse difendere il loro capitano. Invece Drake era ancora tranquillo e bevve un altro sorso e poi disse “… Non mi sorprende molto che Smoker mi porta rancore e mi cerca ancora… Se cercate di prendermi in giro o farmi arrabbiare avete perso il tempo: non mi va di creare un’inutile rissa.”
Dopo quella frase Lady fu colpita da quel gesto così saggio invece i clienti sembravano increduli.
Ma ancora un uomo si alzò ed esclamò deluso “Ah, così? Forse hai paura, eh? Ammettilo!”
Quell’atmosfera cominciò ad appesantirsi… “Non avrei mai immaginato che il grande X Drake sia un codardo!” gridò un’altra persona “Sai benissimo che nessuno ha mai chiuso l’occhio su quello che hai fatto in passato! Specialmente Smoker!”
“Ehi, non sono affari vostri!” esclamò un ragazzo che aveva i capelli neri a punta ed era il più giovane ed il meno alto della ciurma “Stavolta avete esagerato trop…” fu interrotto dalla mano dello stesso capitano il quale disse alle persone “Per me va bene se Smoker e voi credete ancora che in passato io abbia ucciso Smirta…”
Smirta? Lady fu come spiazzata da quell’affermazione alzandosi di colpo e facendo cadere la sedia. Quel tonfo attirò l’attenzione di tutti senza volere… Dopo un attimo di silenzio la ragazza aveva un gran affanno come se avesse corso con tutte le forze e si mise a cancellare qualcosa sullo stesso foglietto e poi scrisse di nuovo… Poi si diresse verso il capitano Drake che, assieme alla sua ciurma ed alla gente del locale, la guardava serio e poi i suoi occhi si incontrarono quelli della fanciulla per un secondo… SLAP! Era uno schiaffo dato dalla stessa Lady a Drake! Quel gesto fece sbalordire tutti e quanti… Drake non era arrabbiato o offeso, ma molto sorpreso e senza parole e la guardava di nuovo come volesse interrogarla o chiederle il perché… Ad un tratto Lady mise con rabbia il foglietto ormai stropicciato sul bancone proprio vicino al capitano e se ne andò via uscendo dalla locanda.
“Capitano, devo seguirla e portarla qui?” domandò il ragazzo con i capelli a punta, ancora scioccato da quel ceffone.
“No, Jack, non è necessario…” rispose Drake toccandosi la guancia bollente e poi guardò quel foglietto lasciato dalla fanciulla e lo prese e lo lesse… ““Sei un bugiardo!” Eh? Come lo sa quella ragazza?” ed improvvisamente fu colpito dopo essere riuscito a leggere una frase precedente cancellata “Jack! Vai a prendere subito quella ragazza!”
“Eh?”
“Subito!” ordinò Drake con ansia.
“Sì, capitano!” rispose il giovane pirata che si mise a correre uscendo dalla locanda.
 
 
Intanto Lady, ancora avvolta nel mantello, camminava in modo veloce e nervoso e sembrava perduta fra i suoi pensieri… Grazie alla sua distrazione andò a sbattere di nuovo contro qualcuno e pensò se era un marine come l’ultima volta era meglio ignorarlo completamente e non guardarlo per sapere chi fosse perché non era di buon umore, così si postò per riprendere la camminata senza chiedergli scusa… Però venne fermata da quel “qualcuno”, lei, seccata, si girò per vederlo…. No! Con terrore lo riconobbe… Quel “qualcuno” era un uomo alto il quale aveva una maschera con molti buchi e strisce bianche ed azzurre che faceva uscire solo la lunghissima chioma bionda selvaggia ed indossava una camicia nera a pois bianche ed un colletto aperto, che mostrava il petto, ed un paio di jeans da cowboy! Era uno della ciurma dei pirati da cui era fuggita e si chiamava Killer soprannominato “Il Massacratore”… Senza aver il tempo di rimanere sorpresa cercava di scappare, però quel pirata mascherato la strattonò per il braccio e subito la fece camminare con lui dicendole “Finalmente ti ho trovata! Ora il capitano vorrebbe darti… una proposta!”
Una proposta? Che proposta? Ma lei non volle sapere né quale proposta né cosa volesse il capitano e soprattutto incontrare quel capitano assurdo! Cercava di divincolarsi dalla strettissima presa di Killer, ma senza risultati…
 
 
Dopo pochi chilometri… si trovarono in un locale lussuoso dove c’era anche un uomo alto e pallido seduto abbracciato da due donne dai facili costumi… Accanto a loro c’erano pure gli strani membri della sua ciurma… Quell’uomo seduto era il capitano chiamato Kidd Eustass e sotto la sua pelliccia marrone e rossa non indossava abiti, ma si vedevano i suoi muscoli scolpiti. Le sue cose più strane erano: i suoi capelli di color rosso fuoco e diritti e spettinati, i suoi occhi rossi truccati di nero, le sue labbra dipinte da un rosso scuro ed anche le sue unghie appuntite di colore scuro. Nonostante non avesse le sopracciglia sulla fronte aveva un paio di occhialoni gialli e neri ed il suo naso aveva una strana forma. Indossava dei pantaloni neri con macchie gialle, una sciarpa blu, che gli avvolgeva la vita, una grossa cinta nera sul busto che teneva un pugnale ed una pistola, un paio di stivali ed anche braccialetti d’oro intorno ad entrambi i polsi.
“Ah, ah, ah! Finalmente ti vedo, cara Lady! Ah, ah, ah!” rise il capitano Kidd che cacciò le donne in malo modo e si alzò dirigendosi verso la ragazza. In quel momento Killer le mollò il braccio e si allontanò lentamente.
“Allora, mia cara, sono proprio contento di vederti! Ah, ah, ah!” rise di nuovo Kidd che poi prese il suo pugnale con il quale fece tirare giù il cappuccio della ragazza “Potrei ucciderti subito perché tu sei fuggita, ma stavolta voglio essere generoso con te: ho una proposta da farti!”
Ascoltando ciò Lady rimase ancora indifferente ed immobile quindi i suoi occhi fissarono da un’altra parte per fare sapere che a lei non interessava affatto.
“Forse ti sei offesa?” continuò il capitano dai capelli rossi giocherellando con il pugnale sul viso della fanciulla senza ferirla “Hai proprio ragione ad essere arrabbiata perché non ti ho pagato la guida e le previsioni… Avevo intenzione di tenerti come una mia prigioniera, ma ora le cose cambiano! Ah, ah, ah! Senti, carina, vorresti entrare nella mia ciurma?”
Cosa? La ragazza lo guardò in modo sospettoso… In quel momento il capitano fece un orribile ghigno e le disse “Se accetti diventerai la nostra navigatrice e sarai sotto la nostra protezione, ok? Ti consiglio di accettarla subito! Ah, ah, ah!”
 
 
“Com’è bella quella ragazza!” la ammirò qualcuno dalla balconata dello stesso locale.
“Macché bella! È meravigliosa! È proprio un peccato che il suo corpo sia nascosto dal lungo mantello!” la osservava un altro.
“Ragazzi, vi conviene non essere scoperti da quell’idiota del rosso e dalla sua ridicola ciurma.” ordinò una voce tranquilla e seria di un uomo seduto ad un tavolo accanto a Bepo, un orso bianco vestito da una tuta di color arancione che teneva una lunghissima katana nera con croci bianche in mano.
“Capitano, dovresti vedere quella ragazza!” disse Shachi, un membro dai capelli castano-rossi che aveva un cappello a casco di color verde acqua con visiera rosa scuro in testa e sul naso un paio di occhiali neri da sole ed indosso una tuta bianca.
“Sì, è come se fosse proprio un angelo appena sceso dal cielo!” esclamò Penguin, un altro che aveva uno strano cappello nero con paraorecchi e visiera gialla, un pon-pon rosso ed una scritta “Penguin”. Anche lui indossava una tuta bianca.
“Sarà qualche sgualdrinella… È meglio non mettersi contro quel rosso. Oggi non sono di umore adatto e non mi va di dargli delle noie.” ordinò il capitano disinteressato. Si chiamava Law Trafalgar soprannominato “Il Chirurgo della Morte” ed era il capitano dei pirati dei Heart. Era di corporatura magra ed era alto. Aveva gli occhi grigi ed un paio di orecchini ad ogni orecchio, un pizzetto e corte basette di color pece. Indossava una felpa gialla con un cappuccio nero e sul petto il marchio della sua ciurma, un paio di jeans con diverse macchie, e le scarpe nere appuntite. Aveva anche un curioso cappello peloso bianco con macchie di color marrone scuro. Aveva molti tatuaggi, e sulle cinque dita della mano sinistra erano scritte cinque lettere D, E, A, T ed H.
“Penguin, sembra che quella ragazza sia nei guai.” bisbigliò Shachi per non fare sentire Law.
“Non possiamo impicciarci” disse Penguin a bassa voce “come ha ordinato il capitano. Non possiamo disubbidire i suoi ordini, tu lo sai.”
 
 
Mentre Kidd giocherellava ancora con il pugnale sul viso ed infine sul collo di Lady senza farle del male ed ironizzò “Allora, mia cara? Ti conviene accettarla subito la nostra proposta… Se la rifiuti il tuo bellissimo collo si sporcherà… di sangue! Ah, ah, ah!”
Ma la ragazza non si lasciava ad impressionare da quella minaccia così fece cadere di colpo il pugnale per terra.
“No? Non hai paura di essere ammazzata? Dopo aver fatto un bel viaggio insieme fino a qui?” chiese Kidd che non sembrava deluso o offeso o arrabbiato, ma divertito “Conosco il tuo potere di prevedere il tempo con una settimana di anticipo. Grazie a questo la navigazione diventa più facile e più veloce… Ti ho fatto sapere che io ho mangiato un Frutto del Diavolo, no? Ah, ah, ah!” così alzò la mano ed attirò a sé il suo pugnale come se fosse una specie di calamita. Non si conosceva ancora il nome di quel Frutto del Diavolo, ma si capiva benissimo che possedeva i poteri legati al magnetismo.
“Cominci a piacermi, sai? Ah, ah, ah!” il capitano dai capelli rossi continuò a ridere dopo aver rimesso il pugnale alla cinta “Prima di te non ho mai incontrato una bella ragazza con un fegato così grosso! Oggi sei fortunata: non diventerai solo la nostra navigatrice, ma anche… la mia compagna! Anche se non vorrai! Ah, ah, ah!”
Cosa diavolo vuol dire essere la “compagna” di Kidd?!? In che senso?, pensò Lady con il cuore in gola, ma non mi va di entrare nella sua ciurma! Stavano pure frugando nella mia sacca e non mi piacciono affatto i loro modi così crudeli e violenti… Come posso fuggire da loro? Ormai non c’è niente da fare…. Un momento!
Si ricordò di avere una bottiglietta di pepe macinato, sotto il suo mantello, che aveva preso prima nella locanda e con massima lentezza stava aprendo il tappo mentre Kidd, ignaro delle sue intenzioni, le mise il braccio sul collo e le fece un sorriso malvagio “Sono grande a letto, non ti pentirai mai! Ah, ah, ah!”
La fanciulla non ebbe nessuna idea di cosa volesse dire lui… quando si divincolò dall’abbraccio gli buttò sul viso una macinata di pepe.
“Cosa diav… Eeee… eee…” il capitano sorpreso sentì un terribile solletico nel naso… Per questo non riusciva a controllare il suo potere così quando inspirava sembrava che tutto il suo corpo fece attirare tutti gli oggetti metallici del locale come se fosse una potente calamita, e pure quelli della sua ciurma ed anche la maschera di Killer (senza togliersi)! Tutto questo faceva soffocare Kidd. Intanto Lady rimase impietrita ad assistere alla sua mossa così geniale, ma si ricordò subito di essere nei guai e, se la filò a gambe levate.
“Accipicchia! Com’è in gamba quella ragazza!” esclamò Penguin dopo aver guardato la scena dalla balconata.
“Sì! Mi fa anche ridere! Così impara quello sbruffone di Kidd!” sorrise Shachi ammirandola.
“Vi conviene, ragazzi, abbassarvi se non volete essere uccisi.” avvertì Law tranquillamente.
Entrambi nervosi, Penguin e Shachi non capirono quello che voleva dire il capitano fino a quando… ETCIù! Era uno starnuto violento tale da gettare tutti gli oggetti, coltelli, forchette, armi, con alta velocità colpendo alcune persone, i mobili, il muro ed il soffitto. Appena in tempo Penguin, Shachi e Bepo, spaventati, riuscirono ad abbassarsi evitando i colpi involontari ed anche Law, ancora calmo e seduto, riuscì ad evitarli e disse sorridendo “L’avevo sottovalutata troppo… Comincia ad essere interessante quella ragazzina…”
 
 
“Prendete… Eeee… eee…” il capitano Kidd non riuscì a finire la frase a causa del terribile solletico nel naso… ETCIùùùùùùùùù!!!!! Così fece distruggere l’intero locale ed anche gettare tutti gli oggetti metallici anche fuori. Per un momento di sfortuna un grosso coltello da cucina colpì dietro una gamba di Lady che stava scappando…
“Che male! Devo allontanarmi subito prima che loro mi trovino” pensò la ragazza stava rialzando e zoppicò con velocità sopportando il dolore così forte… sentì gridare la gente allarmata “Sono arrivati i marines! Ed anche l’Ammiraglio!”
UN AMMIRAGLIO?!? Ma quale? Ma non sarà mica… lui o l’altro??? Non voglio assolutamente incontrarlo dopo tanto tempo!, si chiese la fanciulla spaventata, che tremava tanto sia per la paura sia per il dolore alla gamba ferita mentre le persone agitate verso la direzione dove c’erano Kidd e la sua ciurma, non avranno scoperto dove sono io? No, devo stare calma… Molto probabilmente deve essere venuto per arrestare quei pirati! Devo subito nascondermi!, ma non poteva tornare indietro: potrebbe rischiare di essere catturata di nuovo da Kidd! Neppure davanti… Cominciò ad essere molto nervosa e cercava con fatica di mantenersi calma e lucida… Il suo cuore batteva così forte come se fosse impazzito totalmente… Dopo essersi coperta con il cappuccio corse zoppicando verso la direzione destra per rifugiarsi tra le strade strettissime delle case… Il tempo non passò molto: il dolore alla gamba divenne insopportabile così Lady fu costretta a sedersi su una stretta strada buia tra i muri per poter riposarsi un po’… Poco dopo sentì lontano urla e forti rumori come se fosse scoppiata una battaglia…
“Non posso restare qui per molto tempo: è troppo rischioso e devo trovare al più presto una nave da andare via da quest’isola…” si accorse che la sua gamba sanguinava ancora “… Ci vorrebbe un po’ di tempo per far guarire la gamba.” Così frugava nella sua sacca per cercare qualcosa da medicare la ferita. Ad un tratto sentì arrivare qualcuno e vide… due marines che tenevano i fucili in mano. Lady li riconobbe con orrore: erano quelli che aveva incontrato al mattino!
“Guarda chi c’è… Non avremmo mai pensato di incontrarti di nuovo così presto!” sogghignò il soldato biondo.
“Già, siamo stati puniti per due anni di pulizie per colpa tua!” l’altro con i capelli azzurri le fece un sorriso di vendetta “Oh, hai una brutta ferita… Non dirci che sei coinvolta con quei pirati, vero?”
“Amico, che ne dici di divertirci con lei prima di arrestarla?”
“Ma che…? Potremmo essere di nuovo nei guai!” gli chiese il marine  con i capelli azzurri leggermente sorpreso.
“Rilassati, amico! Non sai che lei è muta?” lo tranquillizzò il biondo che brandiva il fucile appoggiato sulla spalla “Tanto che non dirà a nessuno e non potrà né chiedere aiuto né gridare!”
“Ah, giusto!” disse il marine con un tono sollevato.
A Lady non piacquero per niente le loro intenzioni quindi si rialzò con gran fatica.
“Carina, pensi di poter fuggire così facilmente con una gamba ferita? Ah, ah, ah!” uno dei due marines ironizzò con malvagità.
“Infatti… Ormai non hai più scampo!” l’altro sogghignò e si stava avvicinando alla ragazza “Ti riempiremo di coccole, pupa…”
Ma cosa vogliono da me?, pensò Lady terrorizzata che poi prese il bastone di legno con il quale cercava di allontanarli, rischio di essere riconosciuta da uno di quegli Ammiragli! Non voglio tornare in quell’inferno in nessun modo!
“Credi di difenderti con quel bastone, eh?” il marine biondo rise, sfoderò la spada e tagliò il bastone in pezzi.
“Ora potrai assaggiare la nostra saporita vendetta…” ghignò l’altro soldato leccandosi le labbra ed avvicinandosi sempre di più alla povera Lady che sembrava come una gazzella davanti a due leoni affamati… Ormai la situazione pareva senza alcuna via di uscita… Improvvisamente lei venne messa dietro ad altri due uomini, vestiti con un mantello ed un cappello in testa ed armati di spada.
“Lasciate in pace questa giovane altrimenti farete una brutta fine!” minacciò uno di quegli uomini dai capelli lunghi ed un po’ ondulati ed un paio di baffi neri.
“Già, maledetti marines! Dovreste vergognarvi di voler fare del male alla povera ragazza ferita invece di soccorrerla!” esclamò con un tono di disprezzo un altro uomo che aveva anche lui i capelli lunghi ed i baffi, ma lisci e di color biondo.
“Ma chi diavolo siete?” domandò il marine con i capelli azzurri arrabbiato sfoderando la spada.
“Avete rovinato il nostro bel momento proprio ora!” si lagnò il soldato biondo deluso.
Con grande sorpresa Lady pensò “Ma chi sono questi uomini?... Un attimo! Li ho già visto prima! Non saranno mica… della ciurma di Drake?!?”
“Ragazza, ora ti tiriamo fuori dal pericolo!” le disse qualcuno che prese dietro la fanciulla ferita in braccio… Era Drake in compagnia di Jack!
“Ehi! Ci stanno rubando la preda!” urlò uno dei marines il quale si accorse che uno dei due pirati stava per colpirlo, ma riuscì a difendersi con la spada.
Lo stesso pirata biondo lo rimproverò “Avete dimenticato le maniere da gentiluomo, eh? E soprattutto le donne non sono mica oggetti!”
“Senti chi parla, maledetto! Voi pirati siete le creature peggiori del mondo!” esclamò il soldato offeso.
“Thomas, non è il momento di predicare! Dobbiamo batterci subito prima che l’Ammiraglio ci scopra!” esclamò il pirata dai capelli neri che stava per combattere contro l’altro soldato “Capitano Drake, Jack, potete ora andare! Vi raggiungeremo alla nave!”
“Sì, ora ce ne andiamo alla nostra nave!” rispose il capitano in modo deciso che, assieme al ragazzo, scappò portando la fanciulla verso il porto.
Durante la fuga Lady sembrava del tutto indifferente davanti agli spari ed agli altri marines, che cercavano di catturare Drake, ma senza risultati grazie all’aiuto di Jack, perché osservava da vicino il viso del corsaro… Non si era mai accorta prima che sotto la maschera nera ed il cappello aveva gli occhi di un bel colore blu… Con lui si sentiva stranamente tranquilla e protetta, invece il capitano era molto concentrato per evitare ogni pericolo quindi non aveva mai tempo per essersi accorto di essere guardato dalla ragazza.
Quando erano arrivati sulla nave gli altri uomini chiesero al loro capitano se era il momento di salpare.
“Ancora no! Dobbiamo aspettare Thomas e Vincent!” esclamò Jack mentre Lady osservava con tanta curiosità la nave… Era dipinta di nero, pure le vele.
“Capitano Drake! Stanno arrivando Vincent e Thomas!” lo avvertì un uomo che stava sul ponte e che era molto più alto ed aveva una grossa corporatura ed aveva i lunghi capelli biondo scuri, un paio di lunghi baffi neri ed un grosso naso. Anche lui indossava, come tutti, un cappello con piuma vaporosa bianca ed un mantello.
“Bene, ora dobbiamo prepararci a salpare…” disse il capitano però lo stesso uomo grosso urlò allarmato “Dannazione! Sono circondati dai marines! Alcuni di loro hanno il potere del Frutto del Diavolo!”
Sentendo ciò Jack, gli altri pirati e Drake, che teneva ancora la ragazza in braccio si avvicinarono al ponte della nave per vedere i loro due compagni.
“Maledizione! Non ce la faranno!” esclamò il ragazzo preoccupato.
“Adesso vado io a salvarli.” Drake tranquillizzò la sua ciurma.
Alle sue parole Lady rimane spaventata e stupita invece gli uomini sulla stessa nave sembravano calmissimi…
“Goliath, porta la ragazza in infermeria per curarle la ferita!” ordinò il capitano all’uomo dalla corporatura enorme che la prese in braccio e le disse “Ragazzina, ti porta subito all’infermeria.” Mentre Drake scese di fretta.
Goliath sembrava stranamente tranquillo, ma lei, afferrando con la mano il ponte, gli fece un cenno di no perché era troppo preoccupata per Drake.
“Uh? Oh, non allarmarti: il capitano è molto forte e li sconfiggerà in un attimo!” le sorrise il grosso uomo con un tono molto gentile.
Ma come si può stare tanto calmi?, pensò la ragazza sconvolta che guardava Drake correre verso i suoi due compagni in pericolo, come si può combattere così facilmente contro i nemici dotati del potere del Frutto del Diavolo???
Ad un tratto da lontano si accorse con occhi spalancati che Drake si trasformò in… un gigantesco animale completamente verde scuro con una grossa coda! Fece un fortissimo ruggito e fece sbalzare i nemici con la sua coda per salvare Thomas e Vincent.
Ma cosa…? Guardandolo Lady non credeva ai suoi occhi… non aveva mai visto un animale con tanti ed enormi denti aguzzi, non aveva l’idea di quale animale fosse… Poco dopo la bestia tornò in forma umana e corse, assieme ai compagni, verso la nave.
“È il momento di fuggire!” urlò Drake appena arrivato così la ciurma fece immediatamente salpare la nave mentre Goliath portava la ragazza in infermeria.

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Capitolo 4
*** Capitolo IV ***


CAPITOLO IV
 
Molto più tardi sembrava che ci fosse silenzio, questo significava che la nave della Bandiera Rossa era ormai lontanissima dall’isola Sunflower e non si sentivano più spari e cannonate…
Nell’infermeria Ernest, l’uomo più anziano della ciurma, stava bendando la gamba di Lady sdraiata su un letto. Quell’uomo aveva un paio di occhiali tondi, i grossi baffi e la barba che gli coprivano la bocca ed il mento, i lunghi capelli gonfi di color castano chiarissimo. Anche lui indossava un mantello ed un cappello.
“Ora siamo fuori dai guai, Ernest.” disse Drake appena entrato nell’infermeria “E come sta la ragazza?”
“La ferita è abbastanza profonda, ma non grave, capitano.” gli rispose l’uomo anziano con un tono serio e preciso che aveva finito di bendare la ferita mentre la fanciulla guardava Drake in modo strano ricordando a quello che aveva visto trasformarsi cioè in un animale tutto verde mai visto…
Intanto il capitano si avvicinò a loro e si rivolse alla ragazza chiedendole “Adesso ti senti più tranquilla?”
Ma lei continuava a fissarlo in modo strano…
“Che c’è?” le domandò Drake spezzando il silenzio.
“Capitano, sicuramente questa ragazza ti avrà visto trasformare in tirannosauro…” lo avvertì Ernest “… Deve essere scioccata. Da quando è qui non ha mai detto una parolina.”
DIRALOSURO? Ma cos’è un DIRALOSURO?, si chiese Lady sorpresa, forse intendeva quell’enorme creatura verde con grossi denti aguzzi e la grandissima coda?
Drake scosse le spalle spiegandole “Beh, signorina, mi hai già visto… È inutile nascondere… È logico che io abbia mangiato un Frutto del Diavolo Zoo Zoo che mi fa trasformare in un dinosauro.”
Anche lui ha mangiato un Frutto del Diavolo?, si domandò la fanciulla con occhi sgranati, ma che roba è un TILOSURO? Esistono i TILOSURI?
“Signorina… possiamo sapere il tuo nome?” le chiese il pirata mascherato.
Sentendo ciò la fanciulla lo fissò ancora qualche attimo… tirò fuori il ciondolo e scrisse su uno dei foglietti e glielo porse “Ha scritto… “Non ti ricordi di me?”… Mh?” disse il capitano che dopo averlo letto la guardò sforzando di ricordare… In quel momento la ragazza aveva dimenticato di avere i capelli legati a coda di cavallo e così se li sciolse.
Guardandola di nuovo Drake esclamò “Ma tu… Ci siamo incontrati una volta… sull’isola nel Mare Orientale… Come si chiama?... Ah, sì! Torturaga, mi pare.”
Alle sue parole Lady annuì.
“Allora eri quella giovane lady muta nella trattoria “Black il Nero” a Coretus… Quel giovane marine ti infastidiva…” mormorò il capitano riuscendo a ricordare tutto.
Altri cenni di sì della fanciulla felice.
“Quel giorno era il tuo compleanno, giusto?” le sorrise Drake “Non avrei mai immaginato di incontrarti di nuovo nel Mondo Nuovo! Ah… A proposito dove sono i tuoi fratelli?”
Nel sentire quei nomi fecero mutare completamente l’umore della ragazza che abbassò triste la testa.
“Uh? Cosa è successo?” le chiese il capitano con la voce premurosa, ma lei non volle rispondergli.
“Sono stati arrestati?”
No.
“Sono morti?”
No!
“Vuoi che li troviamo?”
NO!
“… Allora sei scappata?”
Sentendo ciò subito gli occhi di Lady incontrarono quelli di Drake…
“Perché l’hai fatto?”
Però la ragazza non volle spiegargli il motivo e neppure dirgli di non essere solo fuggita dai suoi fratelli, ma anche da qualcos’altro!
Passati alcuni minuti di silenzio Drake si sedette sul letto della fanciulla e le spiegò in modo paziente “Senti… Penso che dovresti tornare dai tuoi fratelli. Se non sbaglio loro sono i marines, no? Mentre noi siamo i pirati… Questo non va bene… Sei troppo giovane. È troppo pericoloso per una ragazza sola come te.”
Ascoltando ciò Lady gli mostrò un’espressione offesa e cominciò a scrivere qualcosa… Poco dopo porse a Drake il foglietto scritto “Ho una precisa ragione per fuggire, ma non c’entrano affatto i miei fratelli! E non ditemi che cosa devo fare! So come difendermi!
Dopo averlo letto il capitano le diede un’occhiata un po’ delusa cercando di mantenere la sua solita calma e chiese “Ok… Allora per quale ragione sei fuggita?”
In quel momento entrò Jack con un vassoio dove c’era un piatto coperto dal copripiatto “Con permesso ho pensato di portare questo piatto alla nostra ospite.”
Quella frase fece tornare il suono lamentoso della pancia vuota di Lady.
“Potresti ringraziare questo giovane.” le avvertì il pirata dalla maschera nera “Se dopo la tua uscita dalla locanda Jack non ti avesse seguito non sapremo mai che tu fossi stata catturata dalla ciurma di Kidd Eustass e che tu fossi finita in una brutta situazione con i due marines!”
Così la ragazza mostrò un sorriso di gratitudine al ragazzo che poi si arrossì tanto. Il capitano lo fece sapere che lei era muta.
Il più giovane della ciurma aveva 19 anni ed era l’unico a non portare un cappello: aveva i capelli neri diritti in su, e poi aveva gli occhi di color azzurro. Non era molto alto, ma un abile spadaccino ed anche un cuoco della nave.
“Mi chiamo Jack, piacere!” la salutò il giovane cercando di essere modesto “Una bellezza tanto incantevole come te merita questo piatto di classe!” mise il vassoio sulle gambe della fanciulla e fece per alzare il copripiatto… Lady rimase incredula alla vista di qualcosa di rosso vivace circondato da patate novelle e poi si rivolse dubbiosa ai tre pirati.
“Che c’è qualcosa che non va?” le chiese il ragazzo mortificato.
“Forse non ti piace?” le domandò Drake.
No, non è così!, Lady scrisse subito su un altro foglietto e lo porse al capitano.
“Ha scritto… “Non volevo assolutamente offendere, ma non ho mai visto prima d’ora questo grande insetto rosso… Si può mangiare?”” lo lesse a voce alta Drake il quale poi rise assieme ai suoi compagni “Ah, ah, ah… Scusaci, non volevamo farti sentire a disagio… Non sai che è un’aragosta?”
Aragosta? Così lei cominciò ad osservarla ed a toccarla con una forchetta per sapere se era viva… si accorse che era durissima quindi prese un coltello e cercava di tagliarla ma senza risultati…
Guardando quella scena Jack ed Ernest sforzavano di non ridere, invece Drake si avvicinò ancora un po’ di più alla ragazza e prese le posate dalle sue mani ed il forbicione per tagliarla spiegandole con un sorriso “L’aragosta è un animale del mare ed ha la corazza e le chele più robuste per difendersi. La sua carne è molto saporita ed è sempre un piatto costoso.” e poi le fece mangiare come se fossero il padre ed una bambina “Ti piace?”
Lei non aveva mai assaggiato il cibo così squisito, si leccò le labbra.
“No, non si fa così.” la consigliò con premura Drake che poi le stava pulendo la bocca con un tovagliolo “Sai che non è educato? Ora potresti dirci il tuo nome?”
Così la fanciulla scrisse di nuovo su un foglietto e glielo diede.
“Ha scritto “Potete chiamarmi Lady”. Mh?” disse il capitano leggendolo “Ma davvero? Il mese scorso ti avevo chiamato “lady” quindi era una pura coincidenza?”
Per rispondergli Lady sollevò le spalle.
“È proprio un bellissimo nome originale! OUCH!” esclamò Jack facendo il prezioso con lei mentre Ernest gli pestò la scarpa per farlo sapere di non interrompere.
Dopo aver finito di mangiare Lady scrisse su un altro foglietto e lo porse al pirata mascherato “Scusate… Ma perché siete venuti a salvarmi?
“Lady, sei stata tu a supplicarci di venire con noi” rispose il capitano “per andare in qualsiasi parte.”
Quello che aveva detto lui fece sorprendere la fanciulla.
“Sono riuscito a leggere la tua frase precedente che hai cancellato…”
In quel momento le vennero i dubbi e le incertezze e non sapeva se era sicura di volerla guardando distratta il piatto…
“D’accordo, Lady, ora puoi riposarti.” mormorò Drake sorridendo “Quando la tua ferita sarà guarita potrai decidere cosa vorrai, ok?”
Anche lei ricambiò il sorriso ed annuì mentre Jack riprese il piatto. Drake mise un piccolo campanello sul comodino accanto alla giovane e dopo averla messo con una coperta le augurò di riposare bene e che se avesse bisogno di qualcosa, di suonare il campanello.
Così Jack, Ernest ed il loro capitano la salutarono ed uscirono dall’infermeria.
 
 
Quando Lady rimase sola fece alzare la coperta pensando nervosa “Per fortuna non l’hanno scoperto… Se fosse passato un altro minuto sarei finita nei guai!” stava togliendo la fascia sulla gamba “Non posso fidarmi di nessuno… E soprattutto sono riuscita ad evitare l’incontro con l’Ammiraglio. Devo stare molto attenta a non farmi scoprire l’altra cosa che odio…” e, preoccupata e triste, si toccò la schiena…
 
 
“Poverina, non parla” borbottò il ragazzo incantato “ma è incredibilmente bella!”
“Avresti potuto portare un piatto un po’ più semplice.” gli disse Ernest.
“Non finisci mai di rimproverarmi, eh?” si lamentò Jack con un tono leggermente seccato “Non apprezzi mai la mia grande cucina! Una ragazza così affascinante merita un piatto raffinato!” e poi si accorsero che Drake sembrava pensieroso e non ascoltava le loro conversazioni.
“Tutto ok, capitano?” chiese il giovane osservandolo.
“Eh? Sì…” rispose il pirata mascherato ritornato alla realtà “… Mi sembra che quella ragazza chiamata “Lady” nasconda qualcosa di spaventoso e che volesse fuggire da…”
“Dai suoi fratelli?” gli domandò Ernest indovinando la frase del capitano.
“No, non credo… Ho guardato nei suoi occhi qualcosa che la turba tanto…” rispose Drake pensando alla fanciulla.
“Saranno i suoi occhi a stregarti… Non avete notato che il colore degli occhi assomiglia tanto a…” la frase del ragazzo sognante venne interrotta da una sgomitata del vecchio medico per farlo sapere che non era il momento di incantarsi “Ah, sì! Capitano… perché non le hai chiesto il motivo dello schiaffo?”
Drake si era dimenticato del ceffone dato da Lady nella locanda… “Per ora non è il momento giusto: è molto sconvolta oggi…”
“Sì, giusto. Jack, ora andiamo in cucina.” disse il dottore che poi andò assieme al ragazzo.
“Quale dolce potrò preparare domani per colazione di Lady?” si chiese il ragazzo con occhi rivolti al soffitto.
“Cerca di non sognare troppo, giovanotto.” lo replicò Ernest “E di non disturbare la povera ragazza.”
“Non fai altro che darmi ordini!” sbuffò il cuoco mentre Drake andò fuori ritornando al suo ruolo di capitano.
 
 
Nel cuore della notte Lady, a piedi nudi, uscì silenziosamente dalla cabina ed osservò con le braccia appoggiate sul ponte della nave il mare illuminato dai raggi della luna piena “Anche qui ho avuto lo stesso incubo… Quando mai finirà questo maledetto sogno che mi fa svegliare di colpo ogni notte?” e sentì dei passi, si girò immediatamente per sapere chi fosse… Era un uomo con indosso solo dai pantaloncini azzurri ed un paio di ciabatte aperte. Era muscoloso ed aveva un grande tatuaggio “X” ed una cicatrice a forma di “X” sul mento ed i capelli poco lunghi pettinati all’indietro e le morbide basette di color rame.
“Qualche problema?” le chiese quell’uomo con una voce profonda “Perché ti sei alzata, Lady?”
La fanciulla riconobbe la sua voce: era Drake! Era la prima volta che lo vide senza il cappello e la maschera nonostante avesse gli stessi particolari come il suo tatuaggio, il colore dei suoi capelli e la sua piccola cicatrice.
“E perché non hai suonato il campanello come ti avevo detto?” continuò il capitano avvicinandosi alla ragazza “Non dovevi alzarti: la tua gamba è ancora ferita. Potresti peggiorare.”
Sentendo ciò Lady guardò la sua gamba fasciata in modo nervoso temendo di essere scoperta.
“Forse il letto è troppo scomodo? O hai fame o sete? Ti abbiamo disturbato il sonno? Ti senti male?” le domandò ancora l’uomo.
Per rispondergli lei fece i cenni di no con la testa.
“Forse hai avuto un brutto sogno?”
Ciò Lady lo fissò come se avesse indovinato… Proprio in quel momento Drake le accarezzò il viso con dolcezza nel tentativo di consolarla e le disse con un sorriso “Non preoccuparti: è soltanto un sogno e sei nelle buone mani.”
Lady era molto turbata dal suo gesto così dolce e diverso dai suoi fratelli e notò che oltre i suoi occhi blu le sue sopracciglia non erano né troppo larghe né troppo sottili ed avevano lo stesso colore dei suoi capelli: erano nascoste dalla maschera nera. Nello stesso tempo Drake venne colpito dal colore degli occhi della ragazza e sembrava attratto e quasi ipnotizzato dal suo fascino che lo spinse fino ad arrossire. Le pupille degli occhi non si notavano tanto: sembravano sfumate dal colore chiarissimo. Lady fece un’espressione sorpresa e preoccupata perché aveva visto le guance del capitano che erano diventate rosse e temeva che lui stesse male. Ben presto lui si ricordò che non era il momento giusto e le disse ricordando alla frase interrotta di Jack imbarazzato “… Non mi sono mai accorto prima che il colore dei tuoi occhi è identico al candore di questa luna piena…”
Il candore della luna piena? Ma l’ho sentita molto prima! Dove e quando?, pensò Lady meravigliata cercando di ricordare…
“Ehi, tutto bene?” la chiamò Drake disturbandola.
Ritornando alla realtà lei lo guardò.
“… C’è una cosa che vorrei dirti già da un po’…” il pirata voleva chiederle il motivo dello schiaffo dato da lei però non riuscì a dirgliela: guardando il viso così affascinante e dolce gli faceva battere forte il cuore e si rese conto che non era il momento giusto “… È l’ora di tornare a letto…” e la prese in braccio per portarla in infermeria.
Alla ragazza non piaceva affatto essere portata in braccio ed essere considerata come una creatura indifesa o debole, ma non ribellò mai e non sapeva proprio perché non lo faceva a Drake… Erano ignari di essere stati osservati da Vincent che era nell’osservatorio sull’albero di trinchetto a fare la guardia notturna.
 
 
La mattina seguente Drake e la sua ciurma stavano facendo colazione nella sala da pranzo… sembrava tutto tranquillo…
“Capitano! Ragazzi!” era il grido allarmante di Jack mentre correva verso la sala. Chi stava bevendo caffè o tè stava per versarselo addosso. Alla porta della sala apparve Jack con un vassoio dove c’erano una teiera, una bella tazza, un vasetto con un minuscolo girasole ed una scodella piena di biscotti appena sfornati.
“Yum! I biscotti al cioccolato!” esclamò Thomas guardando con gioia il vassoio tenuto dal ragazzo.
“Che profumino…” sorrise Goliath alzandosi assieme ai compagni per dirigersi verso il giovane.
“Giù le manacce! Non sono per voi questi biscotti!” puntualizzò il cuoco con tono deciso allontanando il vassoio dai compagni mentre Drake, dopo essersi pulito il viso sporcato dal caffè con un tovagliolo, si era intrufolato tra i compagni fino a trovarsi davanti a Jack ed ordinò “Ragazzi, smettetela ora!”
Così la ciurma si fermò, il capitano chiese al giovane cuoco “Insomma, Jack, potresti dirci quale è il motivo per cui ci hai spaventato?”
“Ah, sì!” si ricordò il ragazzo tornato ad essere preoccupato “Lady non è più nell’infermeria!”
“Cosa? Perché non ce l’hai detto prima invece di preoccuparti per questo vassoio?” ribatté Drake sorpreso.
“Ho preparato apposta questo vassoio per la nostra ospite… Sono appena sfornati i biscotti…” spiegò il giovane che però venne interrotto dallo stesso capitano il quale replicò “Non è il momento! Dobbiamo subito cercare Lady prima che lei potrebbe commettere qualche sciocchezza!”
“Sì, capitano!” risposero i membri dell’equipaggio che si divisero andando verso parti diverse per cercare la ragazza e lasciando solo Drake e Jack.
“Capitano… penso che lei sia ancora qui… È impossibile andare via: siamo ancora in alto mare…” disse il ragazzo cercando di farlo stare calmo, ma lui non gli diede la retta perché era molto nervoso.
“Capitano,” lo chiamò Vincent appena venuto “l’abbiamo trovata. È a poppa.”
Così uscirono e trovarono la ragazza di spalle, vestita con il mantello come sempre, seduta sulla poppa con dei gabbiani per guardare il cielo. I suoi lunghi capelli sciolti ed il suo mantello erano delicatamente mossi dalla brezza.
Vedendola i pirati fecero un sospiro di sollievo, invece Drake disse con tono di rimprovero “Le avevo raccomandato di non alzarsi per ben 2 volte! È proprio testarda! Ora la sgriderò!”
“Ma, capitano, cerca di non essere troppo severo con Lady!” lo supplicarono alcuni della ciurma, ma lui, serio e freddo, stava per dirigersi verso la fanciulla… Ad un tratto si fermò incredulo e vide un paio di grandissime cose semitrasparenti attaccate alla schiena di Lady… L’uomo mascherato si strofinò gli occhi per capire se aveva visto male o no…
Ancora quelle strane cose… Ma cosa diavolo sono?, si chiese Drake che poi domandò ai compagni se avevano visto anche loro qualcosa di strano sulla schiena di Lady.
Sentendo ciò i membri si guardarono con aria preoccupata e perplessa come se volessero dire se il loro capitano fosse impazzito perché loro non avevano visto nulla.
L’uomo mascherato, ancora scioccato, si fece coraggio e tendeva di avvicinarsi lentamente alla ragazza… Poco dopo le cose attaccate alla schiena stavano per scomparire ed i gabbiani erano volati via. Lady, dopo essersi accorta del volo dei suoi amici volatili ed essersi girata, salutò con un sorriso Drake e notò la sua strana espressione. Gli fece un cenno se era tutto ok. Il capitano pensò subito di aver visto male e che doveva essere una banale illusione e le disse con voce un po’ dura “Lady, quante volte devo dirti che non devi alzarti finché la tua gamba non sarà guarita?”
La ragazza non era mai stata abituata a stare a letto per tanto tempo anche se era ferita o colpita da una febbre e non sapeva se era necessario o obbligatorio.
Guardando l’espressione ingenua della fanciulla Drake si ammorbidì e mormorò “Be’, ora andiamo in sala da pranzo per fare colazione. Dopo sarai visitata dal dottor Ernest, ok?”
“Questa colazione è per te, Lady!” esclamò Jack orgogliosamente mostrando il vassoio “Ho fatto questi biscotti con le mie mani! Eh, tieni giù le zampe!” fece allontanare il vassoio dalle mani di Goliath che cercava di rubare uno dei biscotti.
“Ma soltanto uno!” supplicò il grosso pirata succhiandosi il dito ed osservando i dolcetti compiaciuto.
“No, no e poi no! Sono per la nostra ospite!” ripeté il giovane seccato “Dovresti essere un po’ più generoso verso gli altri piuttosto che verso il tuo enorme stomaco!”
Vedendoli Lady fece un sorriso divertito mentre Drake, accortosi della sua smorfia felice, sorrise anche lui e le ripeté di andare subito in sala per colazione. Così la ragazza corse assieme alla ciurma lasciando soli Drake ed Ernest.
“Capitano…” chiamò il medico avvicinandosi al pirata mascherato “… non l’hai notato? La gamba di quella ragazza mi sembra tutto a posto… Cammina come se fosse normale… È troppo strano che sia guarita così presto. Di solito la ferita come la sua potrebbe guarire entro 5 o 6 giorni.”
“Sì, Ernest, l’ho notato.” disse Drake con le braccia incrociate pensando ancora a quelle cose attaccate alla schiena di Lady “Ma non avevi detto che la sua ferita è abbastanza profonda, non grave? Forse nasconde oppure non vuole dimostrare le sue sofferenze perché non si fida ancora di noi…”
“Perdona la mia impertinenza…” mormorò il vecchio dottore con un tono un po’ preoccupato “… cosa avevi precisamente visto sulla ragazza?”
In quel momento a Drake rimase un po’ perplesso e mormorò senza guardarlo “… Non lo so… Mi sembrava di aver visto strane cose sulla sua schiena… Erano quasi trasparenti… Assomigliavano molto ad un paio di… grandi e bellissime… ali di farfalla…” scosse la testa “… Sarà stata soltanto un’illusione. Certo che nel Nuovo Mondo possono succedere tante cose strane! Non dobbiamo lasciarci ingannare.” e se ne andò verso la sala mentre Ernest rimase fermo e dubbioso come se volesse dire che quello che aveva visto Drake avrebbe potuto essere vero…
 
 
Quando la colazione finì (a Lady erano piaciuti tantissimo i biscotti fatti da Jack, ma non li aveva mangiati tutti: ne aveva regalato alcuni ai membri e specialmente a Goliath anche se il ragazzo non apprezzava il suo gesto generoso per la gelosia) Drake ed Ernest fecero accompagnare all’infermeria Lady, che però era molto nervosa…
Appena entrati la fanciulla scrisse subito su uno dei foglietti e lo porse a loro dicendo di aver bisogno di andare al bagno.
“Vai pure con calma.” le disse il capitano “Ti aspettiamo, ok?”
Così la ragazza uscì di fretta dall’infermeria.
 
 
… “Quando arriverà?” mormorò Drake leggendo un giornale mentre il medico stava mettendo i piccoli attrezzi e le bottigliette di medicine nell’armadio e gli rispose dopo aver dato un’occhiata all’orologio appreso al muro “Sono passati 27 minuti, capitano. Sempre le donne passano di più tempo nel bagno.”
“Sarà…” borbottò l’uomo mascherato riprendendo la lettura del giornale. In quel momento entrò Lady con un sorriso imbarazzato.
“Rieccoti, Lady…” le disse Drake voltandosi a guardarla “… Ti aspettavamo da circa mezz’ora. Ora vai a sederti al dottore.”
Così la fanciulla fece come lui le aveva detto e diventò nervosa davanti al medico che le toccò la gamba bendata spiegandole “Su, rilassati. Posso solo controllarti la gamba per sapere se sta bene.” e stava togliendo la benda.
Ma lei continuava ad essere nervosa nonostante avesse cercato di tranquillizzarsi mentre Drake cominciò a sospettare del suo strano atteggiamento fingendo di leggere il giornale… Quando Ernest ebbe finito di sfasciare la benda cambiò espressione anche se non si vedeva per via della sua lunga barba e dei suoi baffi e mormorò “Mh? È strano…”
Sentendo ciò il capitano si avvicinò a loro e gli chiese osservando la gamba ferita di Lady “Cosa c’è di strano? Vedo che la ferita non è ancora guarita. È normale che sarà guarita tra 5 o 6 giorni come avevi detto, no?”
“Non è questo,” precisò il vecchio osservando la gamba della ragazza “questa ferita mi sembra abbastanza diversa da quella di ieri.”
“Eh? Cosa vuoi dire, Ernest?”
“Non lo so…” gli rispose il medico dubbioso “… forse sto invecchiando troppo, per questo la mia memoria peggiora…”
“Ma dai, Ernest!” esclamò Drake dandogli una pacca sulla spalla “Non è tanto grave! Sei sempre il nostro migliore medico!”
Quindi il dottore sollevò le spalle e coprì con un’altra benda pulita la ferita alla gamba della ragazza.
“Sei fortunata, Lady.” le sorrise il capitano “Non era necessario di essere nervosa per qualche controllo medico, vero?”
Lady fece un sorriso forzato e giocherellava nervosamente con qualche ciocca dei suoi capelli neri con una mano, proprio in quel momento Drake notò che il contorno di un dito della ragazza era macchiato di sangue.
“Scusa…” domandò il medico alla fanciulla interrompendo il capitano “… Hai fatto un bagno stamattina?”
Lady annuì.
“Perché hai usato di nuovo questi vestiti?” le chiese il dottore.
La ragazza guardò leggermente imbarazzata i suoi abiti che erano gli stessi del giorno precedente ed erano ancora di più sporchi e rovinati dopo quello che era successo sull’isola Sunflowers.
“Quindi non hai altri vestiti?” le disse Drake “Non preoccuparti: abbiamo dei vestiti da darti.”
“Ma quali, capitano?” gli domandò il vecchio pirata sorpreso “In questa nave non c’è nessun abito femminile ed i nostri vestiti sono troppo grandi per lei!”
“Dottore, hai dimenticato qualcuno…” sorrise l’uomo mascherato.
 
 
Dopo qualche ora sulla parte alta della nave Bandiera Rossa Drake continuava a leggere il giornale vicino al timone e poco dopo alzando la testa dal giornale vide Jack di spalle che aveva la testa appoggiata sulle braccia. Stava sullo stesso livello alto della nave. Così il capitano si avvicinò al giovane pirata e gli diede un colpo con il giornale arrotolato sulla testa.
“Ma che diavolo…?” borbottò Jack spaventato toccandosi la testa. Si girò e si accorse del capitano “Ah… sei tu…”
“Si può sapere che cosa fai qui senza fare niente?” lo rimproverò Drake con le braccia incrociate “A quest’ora dovresti fare il tuo compito: preparare il pranzo!”
“Scusa, capitano…” disse il ragazzo massaggiandosi la testa “… Ehm… Stavo guardando…”
“Cosa?” gli chiese l’uomo mascherato così diede un’occhiata e vide giù la ragazza seduta sul ponte della nave che stava scrivendo sul quaderno “Stavi osservando Lady di nascosto, eh?”
Jack arrossì appena, prima di balbettare “Ma che stai dicendo, capitano?... Volevo soltanto vedere se i miei vestiti le sono venuti bene… Sarebbe stata ancora più carina se avesse usato qualche abito femminile…”
Lady aveva una camicia di seta nera, che le era un po’ troppo stretta al suo seno un po’ prosperoso, ed un paio di pantaloni da corsaro di color blu scuro ed anche il suo inseparabile mantello.
“Non hai torto: lei avrebbe bisogno di qualche abito da donna…” disse il capitano che la stava guardando anche lui.
“Però sono molto contento che lei ha usato i miei abiti…” sorrise il ragazzo incantato “… Quando saremo a terra le compreremo tanti abiti, vero?”
Sentendo ciò Drake rimase un po’ dubbioso “Non lo so… Non si è mai detto che lei abbia deciso di restare con noi…”
“Capitano, che intenzione hai con Lady?” gli domandò ancora Jack ansioso.
“Forse… la lasceremo in un convento di suore…” gli rispose il corsaro mascherato toccandosi il mento con gli occhi rivolti verso l’alto.
Dopo averlo ascoltato Jack rimase sbalordito e lo supplicò toccandogli il braccio “Noooooo! No, capitano, ti prego! Non vorrai mica che lei diventa una suora???”
Drake accarezzò i suoi capelli tranquillizzandolo con un sorriso “Su, ragazzo, calmati, stavo scherzando.”
“Uffa… Mi hai fatto prendere un grande spavento!” sospirò affannosamente il giovane “Però è strano…”
“Cosa?”
“Beh… quando le ho portato i miei abiti lei ne voleva solo quelli di color nero oppure di altri colori scuri…”
Quello che aveva detto Jack fece insospettire ancora di più il capitano che poi gli ordinò di andare subito in cucina per preparare il pranzo.
Quando Drake rimase solo osservò Lady in modo interrogativo “Questa ragazza è piena di misteri… Ma perché è fuggita? Non credo che sia una ricercata… È muta, ha una bellezza davvero incantevole… Ha sempre il mantello… Ed anche il suo dito era macchiato del sangue… Come se avesse qualcosa di non normale…” vide sorpreso le grandissime ali di farfalla semitrasparenti e brillanti alla schiena della fanciulla “… Vedo di nuovo quelle ali… Mi domando se sarà soltanto un’illusione? Oppure si tratta di qualche scherzo assurdo avvenuto nel Mondo Nuovo? Oppure sto impazzendo?” in quel momento venne chiamato da qualcuno e vide uno dei suoi uomini fidati “Ah, sei tu, Vincent…”
“Tutto bene, capitano?” gli chiese il pirata dai lunghi capelli neri con tono preoccupato “Da un po’ osservi quella ragazza…”
“… Più la guardo e più mi accorgo di quanto sia bella…” gli rispose Drake guardandola di nuovo. Ma non voleva dirgli delle stranezze e dei misteri di Lady per non appesantire l’atmosfera.
“Capitano, non vorrei essere scortese…” continuò Vincent “… ma non sappiamo ancora chi sia questa ragazza… Potrebbe essere un grande pericolo per noi…”
A quest’ultima frase Drake si rivolse immediatamente al suo uomo fidato “Pericolo? Non saprei, ma non credo proprio anche se è misteriosa…”
“Però non ci avevi detto che i suoi fratelli erano i marines? Devi stare molto attento: la sua bellezza potrebbe ingannarti…” spiegò ancora il pirata baffuto “… anche se sembra un angelo puro… Stanotte dall’osservatorio vi ho visto…”
“Capisco le tue preoccupazioni… Penso che lei non abbia niente di losco.” disse il capitano con voce forte e tranquilla “Perché nei suoi occhi si scorge qualcosa di smarrito e spaventato…”
“Ti piace così tanto quella ragazza, capitano?”
“Che?” Drake arrossì tanto “Ma che c’entra con questo?” e fece uscire la sua lunga coda verde senza volere. Quando lui era imbarazzato o eccitato non riusciva mai a non fare uscire la sua coda da dinosauro.
Vedendola Vincent rimase sorpreso e sospettoso mentre il capitano, imbarazzato, cercava di nascondere la sua coda e gli ordinò di non guardarla.
“Capitano… non è questo…” rispose l’uomo baffuto che non riusciva a finire la frase perché fu colpito da qualcosa oltre la coda. Drake si accorse che qualcuno toccava la sua coda da dietro così girò la testa per sapere chi fosse… Era Lady che toccava con entusiasmo e curiosità la coda da tirannosauro e sembrava divertita. Drake le ricambiò il sorriso ed agitava la coda e le chiese se le piacesse.
Così la fanciulla scrisse su uno dei foglietti del blocchetto al ciondolo e lo porse all’uomo mascherato il quale lo lesse a voce alta ““Puoi trasformarti ora in TILOSURO?” TILOSURO??? Forse vuoi dire “dinosauro”?”
La ragazza annuì con la testa.
“Ma non conosci questa parola? Non ti hanno insegnato nella scuola?” le domandò Drake guardandola stupito assieme a Vincent.
Lady rimase a lungo silenzio guardandoli in modo strano. Poi scrisse su un altro foglietto e lo porse a loro… “Cos’è una scuola?

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Capitolo 5
*** Capitolo V ***


CAPITOLO V
 
Passati parecchi giorni la nave Bandiera Rossa era ancora in alto mare… Era un giorno tranquillo come tanti, ma non era lo stesso da quando la ciurma aveva un’ospite molto particolare: Lady. A proposito dove era la nostra amica? Indovinate… si trovava seduta ad un tavolo nella biblioteca della nave. Non era sola: era davanti a Drake, vestito e mascherato come sempre, ma senza cappello, che stava scrivendo su una grande lavagna e teneva un libro aperto nell’altra mano.
La ragazza, che aveva ancora i vestiti da uomo ed il suo solito mantello ed aveva i capelli legati a coda, scriveva su un quaderno seguendo la lezione del suo “maestro” con attenzione.
“… Questa formula si risolve in questo modo.” le spiegò Drake chiudendo il libro di algebra e rivolgendosi a lei “Per oggi basta. Tra 15 minuti andrai all’infermeria per continuare la lezione di pronto soccorso del dottor Ernest.”
Rispondendogli la fanciulla annuì e chiuse il quaderno.
“Domani avrai delle verifiche su tutto ciò che ti ho insegnato.” continuò il capitano sforzandosi di essere severo con lei “Spero che tu non sarai confusa. Me lo auguro.”
Così lei si mise a scrivere qualcosa su un foglio e glielo porse “Sì, sarò pronta per domani… Quando ti posso vedere trasformato in DINNOSAURO?
“Si scrive “dinosauro” con una sola “n”.” replicò l’uomo dandole un’occhiata un po’ dura “Ora vai alla lavagna e scrivi di nuovo “DINOSAURO”, ok?”
Lady si alzò ed andò verso la lavagna, prese un gessetto e stava per scrivere… Proprio in quel momento entrò Jack con un vassoio dove c’erano un paio di tazze, una teiera ed una profumata torta ancora calda “È l’ora della merenda! Ecco la torta di mele e di noci!”
Sentendo ciò e quel dolce profumo a Lady venne l’acquolina in bocca e stava per avvicinarsi al giovane cuoco però venne fermata da Drake che le ordinò di scrivere la parola prima e poi di fare merenda.
Visto che la ragazza era abituata a scrivere velocemente sui fogli con una penna o matita, ma sulla lavagna con un gesso no… Impiegò più tempo a scrivere “DINOSAURO” come se fosse una bambina della Scuola Elementare mentre il giovane versò del tè nelle due tazze e tagliò un paio di fette della torta.
“Bene, hai corretto la parola.” disse Drake con le braccia incrociate “Ora puoi fare merenda.” e prese una delle calde tazze. Così la fanciulla si sedette e subito assaggiò la torta con gioia.
“Lady, ti è piaciuta anche questa?” le domandò il giovane cuoco con grande orgoglio “E quale delle torte preparate da me ti piace di più?”
Ogni giorno Jack faceva parecchi dolci diversi per la colazione e le due merende: mattiniera e pomeridiana, soltanto per la ragazza. Lei non sapeva quale dolce le piacesse di più e soprattutto prima di fuggire non aveva mai assaggiato neanche un biscottino e neppure un piatto saporito… Non sapendo scegliere sollevò le spalle.
“Nessun problema, cara.” sorrise il ragazzo facendo il romantico come al solito “Posso preparare altri dolci!”
“Così potrai ingrassare la nostra ospite.” mormorò il capitano serio che stava bevendo il tè.
“Eh? Ma se è sempre uguale dopo aver mangiato 6 volte al giorno!” esclamò Jack che poi si accorse di essersi tradito ed immediatamente si mise la mano sulla bocca.
A quelle parole Drake, sorpreso, si era scottato la lingua e sputò del tè e si rivolse al giovane con tono interrogativo “Jack, cosa vuoi dire? Hai fatto mangiare Lady di nascosto?”
“Ehm… Non è così…” balbettò il cuoco imbarazzato…
“Non ti rendi conto?” lo rimproverò Drake in modo austero “Non devi infrangere le regole di questa nave! Non devi esagerare usando tutte le provviste che abbiamo preso l’ultima volta! Siamo in alto mare da settimane e non siamo ancora a terra! Hai idea cosa potrebbe succedere? Se una nave nemica ci attaccasse noi non avremo sufficientemente forze ed energie per combattere!”
Il ragazzo teneva la testa abbassata in silenzio però Lady si alzò e gli diede il suo piatto con un pezzetto di torta.
“Che c’è? Forse non ti è più piaciuta?” le domandò Jack, incredulo, dopo aver preso il piatto.
La fanciulla scosse la testa con un sorriso dolce e spinse il piatto verso il ragazzo come se volesse dirgli di non preoccuparsi e poi uscì dalla biblioteca lasciandolo solo con il capitano il quale sembrava colpito dal suo gesto… Mentre il ragazzo si ricordò di essere nei guai e cercava di filarsela dai rimproveri di Drake portando via il vassoio.
“Ehi! Dove credi di andare?” lo fermò l’uomo mascherato che stava avvicinandosi al giovane il quale supplicò “Mi dispiace davvero, capitano! Non farò più questo errore! Seguirò fedelmente tutte le regole della nave!”
Ma Drake rimase zitto e mise la sua tazza sul vassoio tenuto da Jack innervosito e prese il piatto di Lady e gli ordinò con una voce calma di andare via.
Ascoltando ciò il giovane pirata era meravigliato: temeva di essere continuamente rimproverato dal capitano.
“Cosa aspetti? Vai ora!” ripeté l’uomo dalla maschera fissandolo con occhi seri.
“Sì, subito, capitano!” uscì facendo un lungo sospiro di sollievo.
 
 
E vide un gruppo dei suoi compagni che bisbigliavano animatamente. Così si avvicinò loro e cominciò ad origliare alle loro spalle… “Tu lo dici?”, “Certo che sì!”, “Ma siamo proprio sicuri?”, “No, non ci credo!”.
Jack non aveva nessuna idea di cosa diavolo stessero discutendo quindi chiese loro dopo aver poggiato il vassoio “Ragazzi, si può sapere di cosa parlate?”
“Non parliamo di “cosa”, ma di “chi”!” corresse il biondo Thomas rivolto al giovane.
“Chi?”
“Ma “chi”? Non hai idea di chi parliamo?” mormorò Athos, un altro pirata incredulo “Da quando siamo fuggiti dall’isola Sunflower parecchie cose sono cambiate su questa nave!”
“Volete dire che la causa dei cambiamenti è Lady?” domandò Jack con una nota di preoccupazione nella voce “Non la considerate mica come un problema?”
“Noi non lo pensiamo affatto, ma…” stava rispondendo il grosso Goliath che venne interrotto da qualcuno alle sue spalle “Certo che è un bel grande problema!”
Subito si girarono e videro Vincent con le braccia incrociate ed un’espressione molto seria.
“Ma perché dici così?” gli chiese il giovane cuoco dandogli un’occhiata un po’ truce “Lady non ha creato nessun problema…”
“Non avete ancora capito?” esclamò Vincent a voce alta sciogliendo le braccia “Quella ragazza è un po’ troppo strana, non lo avete notato? Lei sa leggere e scrivere e conosce i numeri, ma non sa contarli! Sa perfettamente tutto soltanto della geografia!”
“È vero, Vincent.” disse Thomas cercando calmarlo “Non sa neanche cucinare e pulire e le sue abilità di combattere assomigliano parecchio a quelle della Marina…”
“Appunto!” gridò ancora il corsaro dai capelli neri “Lei potrebbe essere della Marina! Non possiamo fidarci assolutamente di lei! Non lasciatevi ingannare dalla sua ingenuità, è troppo brava per poter fingere!”
“Ma, Vincent, non credo che la nostra amica sia della Marina e soprattutto finga!” esclamò Goliath cercando di difendere Lady “Il capitano le dà delle lezioni; io di combattimento; il dottor Ernest di pronto soccorso; Athos di pulizia ed ordine; Jack di cucina e…”
“Hai detto bene “la nostra amica”, eh?” interruppe di nuovo Vincent senza nascondere la rabbia ed anche la preoccupazione “Non posso credere alle mie orecchie! Non vi rendete conto che vi siete tutti ammorbiditi dalla bellezza di quella ragazza muta? Me lo auguro presto che appena arrivati alla prima terra Drake la abbandonerà subito!”
“Adesso basta!” urlò Jack avvicinandosi a lui e fissandolo in cagnesco “Hai davvero esagerato troppo! E non ti permetterò più di parlare di Lady in quel modo! Ti comporti così solo perché sei il vicecapitano!” e poi si allontanò e riprese il vassoio però si accorse che non c’era più la torta “Ma che diavolo…?” ed immediatamente si rivolse ai compagni e notò Goliath che stava fischiettando con un’aria “innocente” così si avvicinò a lui e vide la sua bocca ed i suoi baffi sporchi di briciole “Sei stato tu, Goliath!!!! Hai mangiato tutta la torta!!! Brutto golosone, ti ammazzo!!!” e lo picchiò con il vassoio.
“Ahi! Mi dispiace!!!” piagnucolò il grosso pirata cercando di fuggire, ma era lo stesso inseguito da Jack che continuava a picchiarlo ancora “Non ho potuto resistere al profumo della torta! Ahi!”
“Cosa è successo, ragazzi?” domandò il dottor Ernest appena arrivato osservando il giovane correre inseguendo e picchiando Goliath di qua e di là.
“Be’, Goliath ha mangiato tutta la torta…” rispose Thomas sollevando le spalle.
“Ah.” disse il vecchio “Poco fa vi ho sentito gridare. C’è qualche problema?”
I compagni si guardavano indecisi ed un po’ imbarazzati: non se la sentivano di rispondere davanti al vicecapitano quindi inventarono delle scuse dicendo di aver un lavoro urgente da fare. Così lo lasciarono solo con Vincent.
Il medico aveva capito subito che erano scuse e si rivolse al sottoposto per un attimo di silenzio… “C’entra la nostra ospite, vero?”
Alle sue parole Vincent abbassò gli occhi e forse era ancora arrabbiato…
“Cosa hai contro di lei?” continuò Ernest in modo calmo e paziente “È una brava ragazza molto dolce e gentile con tutti.”
“Particolarmente con Drake!” si innervosì il vicecapitano frettolosamente “Anche tu ti sei ammorbidito come tutti!!!!”
“Allora?” gli chiese il medico di bordo mantenendo la sua incredibile pazienza “All’inizio era molto impaurita e smarrita. Con Drake si sente protetta, cerca di capirla.”
“Non riesco a capire il capitano che la aveva salvata dalla disavventura” commentò Vincent che si era un po’ calmato “e l’ha portata qui invece di lasciarla in un posto sicuro prima di lasciare l’isola Sunflowers!”
“È stata la ragazza a supplicarlo di venire con noi. Forse ha qualche problema con la legge.” spiegò Ernest guardando il cielo “Drake non poteva mica ignorarla così facilmente…”
“Ma quella “Lady” non ci ha raccontato ancora niente!” commentò il corsaro dai lunghi capelli neri preoccupato “E neppure ha spiegato il motivo dello schiaffo a Drake!”
“Sssshhh!” lo zittì il medico facendo un segno di stare zitto “Non ti conviene farlo sentire a nessuno. E non devi chiederlo né a Lady né al capitano perché è una loro questione privata!”
“A proposito dov’è il capitano?” chiese Vincent girando la testa per cercarlo.
“A quest’ora dovevo insegnare la lezione di pronto soccorso a Lady, ma è entrato Drake con una fetta di torta così li ho lasciati soli nell’infermeria. È tutto.” gli rispose il dottore.
Alle parole del medico Jack smise di picchiare Goliath ed immediatamente andò da lui domandogli incuriosito “Davvero? Drake ha portato la fetta di torta a Lady nell’infermeria?”
“Sì.” gli rispose il calmissimo Ernest.
“Ma è magnifico!” si rallegrò il giovane cuoco.
“Jack, perché sei così contento?” gli chiese l’uomo anziano con tono dubbioso “Questa non è mica la prima volta che lei mangia i tuoi dolci.”
“Non hai capito?” sorrise ancora il ragazzo come se fosse al settimo cielo “Quello che ha fatto il capitano significa che lui è affezionato a Lady e vorrà che lei faccia parte della nostra ciurma! Chissà quante avventure passeremo io e la dolcissima Lady…” abbracciò il vassoio, ormai non più uniforme, sognando ad occhi aperti.
“Un momento! Com’è ti è venuta in mente, Jack???” esclamò Vincent agitando le mani “Non si è mai detto che Drake la abbia accettata come una della nostra ciurma!”
Ma il giovane non gli diede la retta e continuava a sognare ancora sorridente mentre Goliath, leggermente sofferente, si avvicinò a loro e vide Jack, che abbracciava il vassoio, e chiese al sottoposto ed al medico cosa Jack avesse in mente.
In quel momento arrivò il capitano con il suo solito cappello ed il piatto vuoto ed avvertì Ernest che Lady lo aspettava nell’infermeria. Così il vecchio tornò al suo studio, invece gli altri tre rimavano ancora fermi.
“Cosa è successo a Jack?” domandò Drake dopo aver notato la sua strana espressione.
“Oh, non ha importanza.” rispose Vincent sollevando le spalle “Goliath, accompagna Jack in cucina.”
Quindi il grosso pirata prese il piatto dalle mani del capitano e trascinò il giovane ancora sognante. Lo afferrò per il mantello portandolo in cucina.
“Capitano, com’è andata?” gli chiese il vice cercando di non dimostrarsi preoccupato “La ragazza ti ha creato qualche problema?”
Drake scosse la testa “No, no… Nessun problema! È come una bambina pura e brava ed anche molto curiosa…”
“Ma non è una bambina! Non hai notato il suo corpo?” esclamò il sottoposto sorpreso.
“Lo so, Vincent. Ma si comporta proprio come se lo fosse…” spiegò l’uomo mascherato con la sua solita voce calma.
Tutti sapevano che lei ignorava moltissime cose tranne la geografia, l’unica cosa della quale sapeva tutto, e non aveva mai raccontato il suo passato misterioso a nessuno. Forse tutti della ciurma Bandiera Rossa erano compiaciuti per il fatto che Lady fosse una ragazza, priva di voce, così tanto ignorante e piena di voglia di conoscere molte cose e di imparare qualcosa di utile, quindi tutti erano disposti ad insegnarle tante cose: come cucinare, pulire, studiare ed altro… Lei era tanto buona e dolce anche se non aveva ancora imparato bene le buone maniere: sicuramente non aveva mai ricevuto una buona educazione (come per esempio non sapeva né usare le posate per mangiare né sedersi con gambe chiuse né abbottonarsi bene la camicia, ecc.). Seguiva ogni cosa che le spiegavano senza problemi o protesta, all’inizio si comportava in modo timido, ma non faceva mai un passo indietro, anzi, seguiva ogni lezione con tanta volontà.
“Capitano…” la voce di Vincent interruppe il flusso dei pensieri di Drake “… se ci fosse stato un forte vento saremmo già in vista della terra oggi… Forse ci vorranno altri 3 o 4 giorni… Appena arrivati nel primo luogo abitato cosa faremo della ragazza?”
Ascoltando ciò l’uomo mascherato si stupì molto ed ebbe anche qualche dubbio e non gli rispose niente.
Il sottoposto capiva il suo silenzio, ma continuava a dirgli “… Penso che potremo lasciare la ragazza alle brave persone, gli abitanti del primo villaggio dove arriveremo. È la soluzione migliore per tutti ed anche per lei e soprattutto per te! Altrimenti lei sarà di intralcio per noi. Capitano, non devi dimenticare mai che sei ricercato sia dalla Marina che dal Governo Mondiale e che continuiamo a viaggiare anche nei Mari più Lontani per trovare lo One Piece…”
Dopo aver ascoltato Drake si girò per guardare il mare e con un segno lo invitò ad allontanarsi per rimanere solo. Così Vincent gli ubbidì, senza dire nulla, mentre il capitano era confuso osservando distrattamente il mare e pensando a Lady… “Ricordo ancora la nostra prima notte su questa nave… Non ho mai dimenticato quel momento: per alcuni lunghissimi istanti nessuno di noi due si mosse, ci guardavamo a lungo, come per studiarci… Sentivamo subito che eravamo molto simili: misteriosi e fuggitivi… Mi domando ancora perché è scappata dai suoi fratelli e si sveglia nel cuore di ogni notte… ed anche soltanto io riesco a vederle le ali di farfalla a volte…”
Purtroppo lui ignorava che per caso Lady aveva sentito di nascosto la loro conversazione alla porta del corridoio e cominciava ad aver dei turbamenti stringendo dei panni bianchi e si allontanò lentamente per andare all’infermeria.
Nello stesso momento il cielo limpido divenne nuvoloso e si alzò un po’ di vento.
 
 
Non passò molto tempo… Drake camminava sulla nave per osservare i suoi uomini lavorare ed il cielo con nubi scure, però si accorse che tra i corsari c’era anche Ernest.
Come mai è qui il dottore a quest’ora?, si chiese il capitano, doveva essere nel suo studio per insegnare a Lady. Così andò da lui domandandogli se la lezione era finita.
“No, capitano, anzi, è stata rimandata.” gli rispose il medico.
“Eh? Rimandata? Cosa è successo?”
“Beh, prima di mandare Lady per prendere dei panni, che si trovavano in un’altra stanza,” raccontò il vecchio in modo preciso “era molto preparata e pronta per seguire le mie lezioni di pronto soccorso. Ma quando è tornata il suo umore è cambiato di improvviso.”
“Forse si è sentita male?” gli domandò Drake con tono preoccupato.
“No, è diventata molto distratta e nervosa e non riusciva a seguire la mia lezione.” gli spiegò Ernest con voce calma “Fino ad oggi non è mai stata così, quindi ho pensato che era troppo stanca ed ho rimandato questa lezione senza problemi.”
“Dov’è ora?”
“È nella camera degli ospiti, credo.” gli disse il medico. Immediatamente il corsaro mascherato entrò al coperto per andare dalla fanciulla e pensando preoccupato “Quando Lady è andata a prendere i panni non avrà mica sentito casualmente il discorso tra me e Vincent? Per questo è diventata distratta?” quando era alla porta della stanza degli ospiti bussò avvertendole “Lady, sono io. Posso entrare?”
Nessuna risposta. Ma come poteva rispondere una persona muta?
“Ok, tanto posso entrare lo stesso.” le disse ed aprì la porta e trovò Lady, seduta sul letto, che spazzolava i suoi morbidi e lunghissimi capelli sciolti senza guardare il capitano. Sembrava triste e pensierosa…
“Lady?” la chiamò Drake, ma lei non mostrò nessun segno di averlo udito e continuava a spazzolarsi come se fosse completamente indifferente.
L’uomo non si rassegnò, dopo aver posato il suo cappello su una scrivania, e si sedette davanti a lei su una sedia e continuò a chiamarla “Lady, tutto bene?”
Gli occhi della ragazza erano rivolti verso la parete dove c’era una finestrella tonda senza né guardarlo né smettere di spazzolare i suoi capelli.
“Lady! È passata un’ora che ti chiamo!” insisté Drake alzando un po’ la voce per attirare la sua attenzione, ma anche mantenendosi paziente “Il dottor Ernest mi ha detto che sei diventata molto distratta.”
Alle sue parole lei mise di spazzolare e finalmente lo guardò per un attimo.
Osservando i suoi occhi brillanti, come se stesse per piangere, ed il suo viso appassionatamente dolce ed infinitamente triste. A Drake batté forte il cuore per il grande senso di colpa. Mentre la fanciulla si mise a scrivere su un foglietto e glielo porse senza guardarlo “Mi dispiace, ma ti prometto che starò più attenta per la lezione del dottor Ernest domani.
“Ma non sono venuto qui per rimproverarti!” mormorò il pirata in modo frettoloso ed anche premuroso scuotendo la testa “Sono venuto qui perché sono preoccupato per te!”
Preoccupato per lei? A quell’ultima frase Lady lo fissò sorpresa e sconvolta e negli occhi di Drake lei percepì dolcezza.
“Sì, hai sentito bene. Sono davvero preoccupato per te.” lo disse Drake con tanta premura “Vederti infelice mi rattrista tanto, sai? Se sei triste lo sono anch’io! Forse hai udito parlare me e Vincent…”
Lady abbassò il suo sguardo un po’ imbarazzato, ma il capitano le prese il mento tra le dita e le fece sollevare delicatamente il viso per farle incontrare il suo sguardo spiegandole “Non preoccuparti, piccola, prima o poi troverò una migliore soluzione per te.” In quel momento rimase stupito per un attimo nel vedere le sue ali di farfalla semitrasparenti e brillanti che svolazzavano con tanta grazia, ma continuò a dirle ancora “Ti prometto che sarai aiutata e protetta.” e poi le mostrò un’altra mano chiusa in pugno con il mignolo alzato.
La fanciulla muta non capiva cosa voleva dire quel segno.
“Anche tu, piccola, devi fare questo.”
Così lei fece come le aveva detto l’uomo che poi le fece muovere il mignolo con il suo dicendole con un sorriso “Questo è il segno della nostra promessa!”
Però Lady non sembrava ancora convinta, improvvisamente Drake si alzò e la abbracciò facendole appoggiare la testa sul suo petto muscoloso. Lei rimase molto sorpresa da quel gesto inaspettato e pieno di calore pensando “Com’è possibile che le forti braccia e le grandi mani di un uomo rigido e severo, come lui, sono così tanto calde e dolci? E perché mi batte fortissimo il cuore? Eppure non provo nessuna paura, cosa significa questa sensazione strana?”
Poi il capitano si staccò lentamente e le prese la mano dicendole di andare con lui. La fanciulla non aveva nessuna idea cosa voleva fare lui, lo seguì lo stesso. Dopo aver ripreso il suo cappello Drake uscì dalla camera degli ospiti e poi si trovarono di nuovo nella biblioteca.
Cosa vorrà il capitano?, si chiese la ragazza dubbiosa, dovrà insegnarmi qualcos’altro?
Poco dopo l’uomo le lasciò la mano, mise il suo cappello sull’attaccapanni e cercava qualcosa nella libreria chiedendole con un sorriso “Lady, ti piacciono i romanzi? Di che tipo?”
Ascoltando ciò lei lo guardò in modo strano.
“Mh? Non sai cosa è un romanzo?” le domandò Drake fissandola “Non ne hai mai letto uno?”
No, lei non conosceva affatto un romanzo e neppure il suo significato e gli fece un cenno di no.
“Una favola o fiaba?” continuò il corsaro “Nessuno te la ha mai raccontata da piccola?”
No… Lady si sentì intimidita forse per la vergogna… Ma lui continuò a sorriderle ed a dirle per tirare su il morale “Tranquilla, piccola. Oggi ti racconterò qualche bella favola… Trovato!” e tirò fuori un grosso e vecchio libro e soffiò della polvere rimasta “Coff! Coff! Coff! Quanta polvere… Ora, Lady, vieni con me.” e si sedette su un divano ed aprì il librone mentre lei osservava ancora incuriosita.
“Cosa aspetti? Su, siediti accanto a me e guarda queste pagine!” le fece accomandare vicinissimo a lui. Rimase colpita osservando delle illustrazioni coloratissime sulle pagine del librone delle favole. Prima lei era abituata a vedere solo le carte geografiche ed i libri di geografia quindi era priva di fantasia…
Con tanto interesse guardava delle figure sulle pagine ed improvvisamente toccò con un indice una delle immagini mai viste. E poi scrisse su un foglietto e lo porse a Drake il quale lo lesse a voce alta ““Quello è un dinosauro alato?” Ma no! Ah, ah, ah! Quello è un drago, cioè una creatura di fantasia quindi non esiste nel mondo reale.” le accarezzò la testa “Ora ti racconto… “C’era una volta…”
 
 
“… dopo aver ucciso il drago il principe entrò nel castello per cercare la sua amata immersa in un sonno eterno…”” Drake continuava a leggere la favola però ad un tratto si accorse che Lady si era addormentata sulla sua spalla e poi cercava di muoversi piano per non svegliarla. Poco dopo con la massima delicatezza la fece sdraiare sul divano e le slegò il mantello con il quale la coprì. Dopo averle dato una dolce carezza sulla guancia uscì silenziosamente dalla biblioteca lasciando la ragazza addormenta sul divano e pensò con sollievo di essere riuscito a tranquillizzarla raccontandole qualche favola. Però era anche dispiaciuto perché la ragazza era vittima di ignoranza e solitudine (o isolamento?).
“Capitano!” lo chiamò Thomas che stava dirigendosi verso di lui.
“Ssssttt…” lo zittì Drake indicando la porta della biblioteca “… Lì dentro Lady dorme!”
“Ah… come mai?” gli chiese il pirata biondo abbassando la voce.
“Beh, deve aver avuto un colpo di sonno così si è addormentata sul divano.” mentì il capitano per non farla sentire a disagio “E cosa vuoi da me?”
“Ah, sì!” si ricordò Thomas “Da un po’ il tempo è tornato sereno. E poi il pranzo è pronto.”
“Bene, ora andiamo in sala da pranzo.” disse Drake pensando ancora alla ragazza misteriosa…
 
 
Qualche ora più tardi nella biblioteca Lady si svegliò e sembrava essere più calma ma un po’ confusa perché al suo risveglio il suo primo pensiero fu Drake… si chiedeva “È normale tutto ciò…” così decise di uscire per prendere una boccata d’aria.
Fuori alcuni pirati, che la incontravano, la salutarono in modo gentile. Lei li ricambiò con un sorriso e si appoggiò alla balaustra per vedere il mare e notò che il vento era piacevole e c’era ancora il sole caldo… Chiuse gli occhi per sentire il calore dei raggi solari ed il profumo salato del vento ed anche il dolce rumore delle onde marine pensando “Che santa pace! Qui mi sento più serena e libera… Questa Bandiera Rossa non è come le altre navi dove ho navigato: la ciurma di Drake è molto gentile, buona e simpatica…”
Aprì subito gli occhi ricordando a Drake “Ah! Mi ero quasi scordata di lui… Devo cercarlo per dirgli una cosa…” non sapendo di essere stata osservata dal capitano il quale era accanto all’albero maestro.
“Mi sembra più rilassata… Sono riuscito a tranquillizzarla…” pensava l’uomo mascherato che continuava a fissare la fanciulla con i capelli liberi e sciolti ed il vecchio mantello ed anche le grandissime ali di farfalla brillanti mossi dalla dolce brezza “… Potrei dirle qualcosa…” stava facendo un passo per dirigersi verso Lady però fu trattenuto perché vide Jack avvicinarsi alla ragazza. La avvertiva con un sorriso che in cucina c’era il pranzo per lei. Così la fanciulla, sorridente, fece un cenno con il capo e con il giovane andò in cucina.
Vedendoli il capitano sembrava un po’ deluso, ma sapeva benissimo che lei non aveva pranzato prima quindi pensò che era meglio lasciarla in pace per il pranzo mancato. Le avrebbe parlato più tardi.
Ma non fu facile: quello stesso giorno Lady era molto occupata a lavare i piatti, il pavimento, doveva seguire le lezioni di cucito (non era ancora capace… ma lei non voleva rassegnarsi in nessun modo nonostante si fosse punta le dita)… Tutto questo aveva reso difficile sia a lei che a Drake incontrarsi… Anche lui era molto impegnato… Sembrava che entrambi avessero completamente dimenticato di dirsi una cosa…
Finalmente si trovarono a tavolo per la cena, ma ugualmente non potevano mica “parlare” con facilità davanti a tanti pirati anche se si guardavano in silenzio… Pensavano alla stessa cosa: dopo la cena forse avrebbero potuto trovare un momento per potersi parlare.
Finita la cena Lady andò fuori per guardare la luna piena… Qualcuno stava avvicinandosi a lei… Era Drake!
“È freschetta questa sera, vero?” le sorrise il capitano guardandola “Ecco… Da un po’ volevo dirti una cosa…”
“Anch’io…” pensò la fanciulla in ansia aspettando che lui avesse finito di parlare, però si avvicinò Vincent, il quale disse “Scusatemi, ma temo che non c’è molto tempo. Capitano, dobbiamo andare in biblioteca per discutere ancora delle rotte.”
“Proprio ora?” gli chiese l’uomo mascherato.
“Sì, vorrà molto tempo.” rispose il sottoposto “Dobbiamo cercare di risolvere i problemi della navigazione al più presto.”
Ascoltando ciò Lady si mise a scrivere su un foglietto e lo porse al capitano “Potrei aiutarvi.
“No, le rotte nel Mondo Nuovo sono ancora sconosciute e soprattutto questo lavoro è roba da uomini e per la nostra ciurma!” esclamò il vicecapitano bruscamente.
Alle sue parole l’espressione sorridente della ragazza si mutò in quella delusa e triste mentre Drake lo sgridò arrabbiato “Vincent! Chiedi immediatamente scusa a Lady!” però lei trattenne per la spalla il capitano come se volesse tranquillizzarlo e gli mostrò un dolce sorriso (forse forzato) e poi si girò andando sotto la coperta.
“Vincent, l’hai trattata malissimo! Perché lo hai fatto?” interrogò Drake fissandolo male.
“Semplicemente lei non fa parte della nostra ciurma!” rispose impulsivamente il suo braccio destro “E soprattutto non mi fido di lei!”
“Finiscila!” ordinò il pirata mascherato freddamente “Lady non ha fatto male a nessuno e voleva soltanto aiutarci!”
Vincent voleva continuare ancora il discorso, ma fu trattenuto perché sapeva benissimo che non poteva trasgredire gli ordini del proprio capitano, quindi mentì dicendogli di aver esagerato troppo e che il giorno successivo avrebbe chiesto scusa a Lady.
“D’accordo, mi auguro che non dovrai più ripetere questo errore!” mormorò Drake con tono poco convinto “Ora andiamo in biblioteca.”
“Sì, capitano!” annuì Vincent che stava per andarsene però si accorse che lui era ancora fermo “Capitano? Tutto ok?”
“Poco fa era limpidissimo,” disse l’uomo mascherato con il capo alzato verso il cielo notturno “ma adesso la luna è coperta da nuvole scure…”
“Uh? È vero!” anche il sottoposto lo guardò “È proprio strano: il cielo cambia troppo velocemente… Ora dobbiamo pensare alla navigazione.” Così i due se ne andarono in biblioteca.
 
 
Nella camera degli ospiti Lady si buttò sul letto e si girò fissando il soffitto… Si sentiva molto triste, ma anche in grande colpa “Il vicecapitano aveva ragione: io non faccio parte della ciurma, anzi, di nessuno! Avrei voluto confessare a Drake di essere una navigatrice da 15 anni, della mia capacità di prevedere il cielo con un mese di anticipo, ma non l’ho mai fatto prima per non ripetere gli errori che ho fatto con alcuni navigatori e dei pirati (per non parlare di quello sbruffone di Kidd Eustass e della sua ciurma)… Avevo troppo paura di finire di nuovo nelle mani sbagliate… Non credo che in questo mondo esistano persone di cui potrei fidarmi anche se penso ancora a Drake ed alle sue gentilezze…” ricordando l’abbraccio pieno di dolcezza del capitano strinse un cuscino contro di sé “… No, è meglio non fidarmi di nessuno e sono condannata alla solitudine eterna…” Sentì la disperazione ed il dolore stringere il cuore.
Poi sollevò la mano verso l’alto e chiuse il pugno con il mignolo alzato come aveva fatto Drake per la promessa…
 
 
“Finalmente la riunione è finita…” pensò Drake stanco camminando lungo il corridoio in silenzio “… Si è fatto molto tardi. Chissà la navigazione sarà meno difficile…” appena entrato nella sua camera si spogliò tutto fino a restare in boxer e si sdraiò sul letto matrimoniale per dormire…
Qualche ora successiva sentì entrare qualcuno nella sua stanza e con la massima prudenza e lucidità prese una pistola da sotto il suo cuscino… Quando si avvicinò al suo letto il capitano si alzò di colpo e puntò con la pistola minacciandolo “Se fai ancora una mossa sarai morto!” vide una figura umana, tutta nera a causa del buio “Ti consiglio di non muoverti se ci tieni tanto alla tua vita.” Accese la lampadina sul comodino e riconobbe sorpreso nell’ombra nera “Lady? Perché sei venuta qui?”
Lady era a piedi nudi ed indossava solo una camicia di color azzurro scuro troppo grande per lei e continuava a guardare Drake un po’ spaventata.
“Cosa ti è successo?” le domandò abbassando la pistola ed avvicinandosi a lei “Non sapevi che non devi entrare nella mia camera: potresti rischiare di essere uccisa?”
Ma ancora in silenzio gli occhi seri di Lady erano fissi in quelli del capitano, che poi capì il suo sguardo.
“Hai avuto di nuovo quell’incubo, forse?”
La ragazza gli fece un lieve cenno di assenso e poi abbassò il capo tristemente.
L’uomo fu colpito dalla sua tristezza e la fissò studiando la sua figura smarrita e riflettendo su come consolarla… “Senti… puoi dormire qui se vuoi…”
Alle parole di Drake la fanciulla alzò subito lo sguardo. Fissò i suoi occhi come se volesse accertarsi che ciò che egli diceva era vero.
“Ti ho detto se vuoi, non ti costringo mica.” le spiegò il capitano cercando di chiarire ciò che aveva detto “Il letto è tanto grande. Sei libera di decidere, ok?” e si sdraiò sul suo letto verso destra, però improvvisamente Lady si appoggiò sul suo petto.
“Ma che fai?” le chiese Drake pieno di stupore e rosso per l’imbarazzo “Lady, non intendevo in… Lady?” e notò che lei si era completamente addormentata e sentì il suo respiro che pian piano diventava più sereno. Cominciava a sudare per il forte imbarazzo cercando di non rovinare il suo sonno e pensando “Dorme con me come un agnellino… Come mai è tranquillissima quando sta sul letto con un uomo? Certo, ha i fratelli… Mi domando se per lei è una cosa normale…” era ancora rosso in faccia avvertendo il dolce e delicato profumo dei suoi capelli che gli fece ricordare quello della brezza marina “… Pazienza, siamo entrambi stanchi. Domani le spiegherò…” strinse a sé Lady avvolgendola nel calore del suo forte braccio con delicatezza e, dopo aver spento la luce, chiuse gli occhi…

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Capitolo 6
*** Capitolo VI ***


CAPITOLO VI
 
Il mattino seguente… il cielo era diventato piacevole e si era alzato il vento adatto per la navigazione. Nella biblioteca della nave, Lady stava facendo delle verifiche scritte sul grande tavolo dove era seduto anche Drake che fingeva di leggere un giornale per poter osservare la ragazza… non stava controllando le sue risposte, ma la stava “studiando” per quella notte…. “Mi sembra molto serena e più tranquilla oggi… ma non si rende ancora conto di quello che ha fatto stanotte? Perché l’ho abbracciata per tutta la notte credendo che fosse una bambina?” sentì battere tanto forte il cuore “Dannazione, perché mi sento così nervoso??? E soprattutto, perché le ho detto di dormire con me???... Però… sinceramente non mi dispiace affatto…”, disse ammirando l’affascinante fanciulla.
In quel momento Lady, sentendosi osservata, alzò la testa dal banco, ed immediatamente Drake, tutto rosso in faccia, spostò lo sguardo sul giornale per non farsi scoprire… Gli uscì la sua coda da dinosauro.
“Accidenti alla mia coda!” borbottò tra sé e sé il capitano, dando un’occhiata dietro “Perché non riesco a controllarla???” e poi girò la testa e vide vicinissima la faccia di Lady e con grande spavento cadde dalla sedia gridando “Aaaaaahhh!!! Ouch! Il mio sedere…”
Subito la ragazza, preoccupata, si chinò per aiutarlo, e Drake, appena Lady lo toccò, si imbarazzò subito e tranquillizzò la fanciulla dicendole in modo agitato e veloce “Non è niente! Non è niente! È tutto ok! È tutto ok!”
Vedendolo ciò Lady lo guardò perplessa. Quindi il pirata, ancora a terra, fece un lungo respiro e le chiese con voce un po’ nervosa “Che… c’è…? Qualche… problema…?”
Per rispondergli lei gli porse un biglietto “Oggi stai bene?
“Eh? Certo… che… sto… bene…” balbettò Drake sforzandosi di non pensare a quella notte.
Un altro foglietto “Ma se hai il viso tutto rosso. Ed hai anche una strana voce.
Il capitano capì che lei era solo preoccupata e le sorrise dicendole “Va tutto bene, piccola, sono soltanto un po’ agitato…” Non sapeva bene cosa dire… Alle sue parole Lady scrisse su un altro foglietto “Si tratta della navigazione, vero?
“Mh… Sì, ma ora devi pensare a finire tutte le verifiche.” il capitano, tornato ad essere serio ed austero come prima, si alzò e si sedette di nuovo al tavolo mentre la fanciulla tornò al suo banco per terminare le verifiche.
Poco dopo entrò Vincent con un rotolo di carta.
“Non dovevi bussare prima di entrare?” replicò il pirata mascherato guardandolo.
“Scusa, capitano, me ne sono completamente dimenticato.” rispose il braccio destro che si diresse verso la scrivania di Drake, gli pose il foglio aprendolo e tenendolo fermo con le mani “Ma purtroppo il problema della navigazione non è ancora risolto. Il Log Pose non ha nessuna indicazione precisa, anzi continua a comportarsi in modo bizzarro!”
Ascoltando ciò Drake si mise la mano sugli occhi, sconvolto, mentre Lady, che aveva sentito tutto, continuava a scrivere sulle verifiche. Poi sentirono bussare alla porta.
“Avanti!” esclamò Drake. Così entrò il giovane cuoco.
“Jack, non dirmi che sei venuto per portare qui la merenda?” lo interrogò l’uomo dalle folte basette di color rame.
“No, capitano, si tratta di… un problemino…” gli rispose il ragazzo che poi, rivoltosi alla fanciulla, la salutò con un sorriso “… Ehilà, Lady! Come va? I compiti sono abbastanza difficili, eh?”
In quel momento Drake tossì dicendo “È meglio discutere fuori di qui per non disturbarla.” Così uscirono fuori della biblioteca lasciando la mappa sul tavolo…
“Cosa volevi dirmi, Jack?” gli chiese dopo aver chiuso la porta.
“Beh… Ecco…” disse il ragazzo grattandosi la nuca “… siamo a corto di cibo… Devo sapere quando saremo approdati?”
Drake fece un pesante sospiro borbottando “Ci mancava questo… Ancora niente pesca?”
“No, da giorni in questo mare non abbiamo pescato niente,” spiegò il giovane cuoco con tono serio “neanche un pesciolino!”
“Se tu non avessi preparato tutti quelli dolci per quella ragazza, non avremmo questo problema!” lo rimproverò Vincent guardandolo male, ed anche Jack gli diede un’occhiataccia.
“Vincent, non è il momento di replicare e neanche di litigare.” ordinò il capitano dopo aver alzato la mano per farlo smettere “Dobbiamo risolvere al più presto il problema della rotta! Jack, prepara mezza porzione per ognuno di noi per pranzo.”
“Sì, capitano!” annuì il giovane andandosene.
“Capitano, abbiamo lasciato la mappa nella biblioteca.”
“Sì, giusto. Ora torno dentro per riprenderla, Vincent.” aprì la porta e notò che era tutto uguale: la mappa era sul tavolo e Lady era ancora seduta al banco per scrivere.
“Scusa, ma devo andare in coperta per sistemare una cosa con il sottoposto mentre tu devi rispondere a tutte le domande, va bene?”
In risposta la ragazza annuì così Drake prese la mappa, ma si accorse che sul foglio c’erano delle minuscole tracce di gomma da cancellare e che le linee della rotta che erano diverse rispetto a prima.
… Non sarà mica stata lei?, pensò il corsaro fissando la ragazza che continuava a scrivere con tranquillità,… allora lei ha modificato questa mappa quando siamo stati fuori? Potrei chiederglielo… No, è meglio di no: voglio darle una possibilità senza che nessuno lo sappia…
Lady alzò gli occhi per guardare Drake, che stava arrotolando la mappa e le sorrise. Anche lei gli sorrise e riprese a scrivere.
Appena usciti in coperta il capitano ordinò a Vincent di seguire le rotte indicate sulla mappa. Il sottoposto, dopo aver dato un’occhiata al foglio, credette che Drake le avesse modificate e seguì il suo ordine fedelmente.
 
 
Quando Lady ebbe finito finalmente le verifiche uscì in coperta per seguire la sua lezione preferita: combattimento!
“Piccola, ora facciamo di nuovo il duello con le spade!” le spiegò Goliath con tono gentile, porgendole una spada di legno “Le braccia e le spalle non devono essere troppo rigide e devi guardare sia gli occhi che i movimenti del tuo rivale, chiaro?”
La ragazza annuì in risposta e si mise in posizione; ma si mise tra i due il capitano che chiese, con un sorriso divertito, “Posso avere l’onore di aver un duello con l’incantevole Lady?”
“Ma certo che puoi averlo, capitano!” esclamò il grosso pirata porgendogli la sua spada di legno mentre la fanciulla non sembrava intimidita o sorpresa, anzi, entusiasta.
“Sei pronta, Lady?” le sorrise ancora Drake il quale si chinò davanti a lei e mise la spada vicino al centro del viso.
I due spadaccini si fissarono negli occhi come per studiarsi… Subito Lady stava per dargli un colpo di spada alla spalla, ma lui riuscì ad evitarlo agilmente con l’arma di legno. Da quel momento il loro duello divenne lungo e pieno di passione, sembravano che entrambi fossero contemporaneamente maestro ed allievo: Lady saltò sulla balaustra combattendo e Drake fece salti e capriole all’indietro. Tutti li guardavano a bocca aperta, con grande ammirazione!
“Acc…” ammirò Goliath molto sorpreso “… Non me lo aspettavo: Lady ha superato tutto! Sembra una spadaccina nata… Mi domando perché non l’ha fatto prima?”
“C’è una grossa differenza tra te ed il capitano: tu non hai le sue stesse grazia ed eleganza.” ironizzò Jack guardando la ragazza duellare.
“Come ti permetti?” si offese il grosso pirata che però continuava a guardare ancora il duello.
Poco dopo Vincent, uscito in coperto, notò che tutti erano concentrati sul duello.
“Insomma, cosa succede?”
“Non vedi che stanno facendo un duello appassionato?” gli rispose il vecchio Ernest senza smettere di guardare la scena di lotta.
Alle sue parole Vincent fece un sospiro seccato e poi alzò la testa per vedere se dall’osservatorio sull’albero di trinchetto Thomas avesse visto qualcosa, ma invece anche lui, come gli altri, guardava con interesse il duello.
“Thomas!” urlò il sottoposto con il capo alzato “Non avrai mica dimenticato il compito di osservare il mare, eh?”
“Oh, pardon!” si scusò il corsaro abbassando la testa “Quello tra il capitano e Lady è…”
“Risparmiati le parole!” tagliò corto Vincent innervosito “Ti sembra il momento di distrarti? Prenditi le tue responsabilità! Ancora niente in vista?”
A quelle dure parole Thomas, rimasto un po’ male, sbuffò e prese un cannocchiale per osservare.
“Ancora niente, eh?” si lagnò il braccio destro che stava per andarsene, però sentì gridare Thomas “Terra! Terra! Terra!”
“Eh?” chiese Vincent stupito “Thomas, sei proprio sicuro?”
“Certo che sì! La direzione è lì!” il pirata dai capelli biondi indicò la terra verso nord-ovest così il vice si avvicinò alla balaustra e la vide da lontano “È vero! Finalmente c’è la terra!”
Al suo grido tutti corsero verso il mare per vedere la terra e gioirono, mentre Lady, ancora in piedi sulla balaustra, si accorse di quello che era successo e perse l’equilibro, rischiando di cadere in mare. Immediatamente Drake la afferrò per il braccio e le cinse la vita ed attirandola a sé “Non devi mai distrarti anche se qualcuno grida o ti chiama se non vuoi correre in rischio di essere ferita o uccisa.”
Lady si trovò vicinissima alla sua faccia seria ed austera e provò di nuovo una strana sensazione.
“Hai capito quello che ti ho detto?” ripeté il capitano con tono molto serio e forte.
La sua voce profonda la fece ritornare in sé e la ragazza abbassò gli occhi guardando un po’ sorpresa le mani di Drake che erano ancora intorno alla sua vita.
“Oh, scusa!” disse l’uomo mascherato, imbarazzato, staccandosi velocemente ma con delicatezza “… Quando sei in lotta con un nemico non devi mai abbassare la guardia, chiaro?”
Lei ritrovò il sorriso e gli fece un cenno di assenso, intanto Vincent si diresse verso Drake e si congratulò con lui “Capitano, finalmente tra poco toccheremo la terra. Complimenti, capitano! Grazie a te: hai modificato le rotte di navigazione!”
“Veramente non ho mai detto di averle modificate io,” lo corresse Drake “il merito è suo!” e mise la mano sulla spalla di Lady.
“Cosa?” domandò il vice mentre l’espressione felice si trasformava in quella  sbalordita e delusa, gli altri, nel frattempo, che avevano sentito, corsero verso la ragazza.
“Davvero hai modificato la navigazione?” le chiese Athos con ammirazione “Ma che brava!”
“E perché non ci hai mai detto di essere una navigatrice oltre che una brava spadaccina?” le sorrise Goliath chinandosi un poco per via della sua altezza esagerata.
“Sono proprio orgoglioso di te, mia carissima Lady!” si rallegrò Jack “Non ce l’hai mai detto perché sei troppo modesta. Per questo mi piaci sempre di più!”
Non era finita: la ciurma applaudiva per la bravura della ragazza e la lusingava tanto da farla arrossire: Lady abbassò gli occhi per la vergogna…
“Brava, Lady! Brava!” gridò forte Thomas ballando e cantando nell’osservatorio. Il suo atteggiamento fece innervosire ancora di più a Vincent che gli ordinò duramente “Non è il momento di danzare! Guarda verso terra e vedi se c’è qualche nave della Marina!”
“Uff… Vabbè!” sbuffò pesantemente il pirata biondo che riprese ad osservare con il cannocchiale “… Non vedo nessuna nave della Marina, ma una che mi sembra familiare… Quella nave pirata è… un nostro vecchio conoscente!”
 
 
“Mmmh… Tra poco arriveranno a terra.” disse qualcuno che aveva appena finito di rimescolare le carte.
“Chi? Forse la Marina, capitano?” gli chiese il primo ufficiale, preoccupato, che aveva soltanto tre strane trecce di capelli castani sulla testa calva.
“No… Non si tratta di un nemico, ma neppure di un amico!” lo tranquillizzò l’uomo rimettendo lentamente le carte al loro posto.
“In che senso, capitano?” gli domandò ancora il vicecapitano che non riusciva a capire più niente.
In quel momento il capitano sembrò molto turbato “… Hanno portato qualcuno… che è un essere umano… quasi completamente!”
“Eh? Vuoi dire che è… un mostro???” si allarmò il braccio destro sempre di più preoccupato.
“Più una vittima che un mostro.” gli rispose lo strano uomo tranquillamente fissando le sue carte “Non è colpa sua: il suo destino è troppo crudele… Porta sventura… alle persone che le stanno vicino…”
“Le”? Allora è una femmina?” gli chiese l’uomo con le trecce.
“Già… Ci mancava questo…” continuò il capitano alzando gli occhi al cielo “… Se l’avessi saputo prima avrei potuto impedire l’incontro tra lei e… il mio vecchio conoscente!”
 
 
Dopo aver buttato l’ancora in mare la ciurma si riunì attorno al capitano Drake che iniziò a parlare “Bene, siete tutti qui.” mentre Lady era alla balaustra osservando quel nuovo porto chiamato Reggio Calabria. Gli abitanti non sembravano tanto allarmati per l’arrivo dei pirati… Chissà perché… Si accorse che allo stesso molo era ancorata molto prima un’altra nave… dei pirati! Aveva la bandiera con uno strano Roger Jolly… Solo Drake e la sua ciurma lo riconobbero, ma non dissero nella, anzi preferirono ignorarli completamente.
“Per fortuna siamo a terra e non c’è la Marina.” disse l’uomo mascherato che indicò quattro dei suoi uomini “Voi quattro restate qui a controllare la nave mentre alcuni di voi verrete con me e Lady.”
Intanto un uomo, che aveva un pancione ed era ben vestito, si avvicinò alla nave Bandiera Rossa ed alzò la mano in segno di saluto “Buongiorno, signorina!”
Lady si era intimidita per quel gesto di saluto, ma alzò anche lei la mano per ricambiare.
“Benvenuta, signorina, a Reggio Calabria!” continuò quello strano uomo con la testa alzata rivolgendosi alla ragazza “Mi chiamo Toni e sono la guida di questa città. Se volete di questo luogo, posso darvi informazioni. Qui ci sono molte cose di ottima qualità!”
Accanto a Lady apparve Drake perché aveva sentito parlare qualcuno con lei.
“Buongiorno, signor pirata! Benvenuti su questa modesta città!” lo salutò Toni sorridente. Anche lui lo ricambiò e scese dalla nave con Lady ed i suoi uomini. La guida si avvicinò al capitano “Signor pirata, se volete informazioni, sono sempre disposto a darvele. Ditemi di cosa avreste bisogno senza problemi.”
“La ringrazio molto, ne abbiamo proprio bisogno.” ringraziò Drake con tono serio “Dobbiamo prendere i viveri per continuare il viaggio: siamo a corto di cibo. E…”
“Perfetto, signor pirata!” interruppe Toni sempre di più sorridente “Qui ci sono molti prodotti ottimi come la birra, la carne ed i pesci! E poi c’è anche il dolce più buono del mondo: gelato! È buono da morire, credetemi! Ci sono molti gusti squisitissimi!”
“L’hai sentito, Lady?” esclamò Jack rivolgendosi alla fanciulla “C’è il buonissimo gelato! Te lo offrirò io!”
Lady non sapeva neanche cosa fosse il gelato, ma voleva tanto assaggiarlo!
“D’accordo.” rispose Drake cercando di non perdere troppo tempo per le chiacchiere continue di Toni “Vorrei andare al negozio di vestiti femminili portando la nostra ospite.” e la indicò con la mano. Seguendo l’indicazione del capitano la guida notò la ragazza che indossava ancora abiti da uomo ed il suo vecchio e lungo mantello un poco rovinato e poi gli rispose con un gran sorriso “Ottima decisione, signor pirata! La padrona del negozio di vestiti femminili è una mia cara amica, potrei accompagnarvi da lei!”
“Bene, accompagnateci da lei.” mormorò il capitano lanciandogli una moneta d’oro.
Jack, che aveva ascoltato tutto, continuò a dire a Lady “Ora andiamo insieme al negozio di vestiti! Finalmente avrai tanti bellissimi abiti!”
“Ehi, tu no.” borbottò l’uomo con la maschera sugli occhi avvicinandosi ai due giovani.
“Eeeeehhh???? Ma perché????” chiese Jack guardando stupito il capitano.
“Perché tu sei il nostro cuoco quindi hai anche le tue responsabilità: fare la spesa necessaria per la prossima rotta.” gli spiegò Drake molto seriamente.
“Ma voglio vedere Lady con nuovi abiti!” protestò il giovane supplicando “Ti prego, capitano! La aiuterò a scegliere la biancheria int…, volevo dire, i vestiti!”
Sentendo quella parola interrotta Drake capì subito cosa voleva dire, ma continuò a rimanere impassibile ordinandogli “Spiacente, non posso cambiare idea. Devi seguire il tuo compito, punto e basta. Ma per tirarti su il morale Goliath ti accompagnerà a fare la spesa.”
“Sì!” esclamò Goliath portando un grosso carrello vuoto “Jack, prima ti lamentavi sempre perché portavi le cose pesanti! Ora ci sono io per aiutarti!” e trascinò per il braccio il ragazzo portandolo via.
“Nooooooooo!!!!!! Voglio uscire con Lady!!!!! Non è giustoooooo!!!!!” piagnucolò il giovane cuoco, ormai lontano, tirato dal suo grosso compagno.
Lady osservò dubbiosa quella scena mentre Drake sollevava le spalle e le disse che non era importante e che era l’ora di andare al negozio di vestiti. Così andò con lui, Vincent ed altri uomini accompagnati da Toni intanto il dottor Ernest si recava in una biblioteca.
 
 
Poco dopo Drake e gli altri entrarono nel negozio di abbigliamento femminile. Lady si aggrappò al braccio del capitano come se fosse impaurita.
“Che c’è, piccola?” le chiese l’uomo mascherato con tono premuroso “Qui non c’è niente da aver paura.”
Ma lei strinse forte a sé il braccio di Drake che non capiva per il suo turbamento finché fu attirato da una voce di donna.
“Benvenuti, cari signori, nel mio negozio!” salutò una simpatica signora sui quarantenni che era ben truccata e profumata “Desiderate qualcosa, signori?”
“Cara Elisa, ho portato qui questi signori pirati.” Toni li presentò alla padrona del negozio “Il capitano vorrebbe comprare degli abiti per la signorina.” e poi indicò Lady che si nascose dietro la schiena di Drake. Così Elisa si avvicinò a loro e le sorrise dolcemente chiedendole “Ciao, tesoro! Non spaventarti: posso aiutarti a provare i vestiti se vorrai. Posso sapere come ti chiami, cara?”
Sentendo la fanciulla, così spaventata, nascose la testa dietro la schiena del capitano il quale la incoraggiava paziente dicendole “Piccola, di cosa hai paura? Devi solo provare i vestiti con l’aiuto di questa gentile signora.” e poi si rivolse alla padrona “Le chiedo scusa per la ragazza, è un po’ timida… Si chiama Lady, è muta quindi non è in grado di parlare.”
“Oh, povera piccola!” esclamò Elisa mettendosi la mano sulla bocca “Una ragazza così bella e giovane senza voce! Non preoccuparti, cara: posso aiutarti a scegliere degli abiti adatti a te se vuoi.”
Pian piano Lady uscì da dietro la schiena dell’uomo e fissò la signora Elisa timidamente.
“Non devi temere: ci sono io.” le spiegò Drake guardandola con un sorriso nel tentativo di tranquillizzarla “Posso restare qui per tutto il tempo che provi i vestiti… Ti prometto di non allontanarmi da te finché non avrai finito, ok?”
Alle sue parole Vincent si stupì e stava per dirgli “Come? Ma…” fu interrotto dalla mano alzata dal capitano che gli intimava di stare zitto mentre Lady si era calmata dimostrando di fidarsi di Drake, così si avvicinò alla padrona la quale poi le mostrò i vestiti domandole premurosamente “Tesoro, ti piace questo? Oppure quell’altro? Puoi provarli se vuoi. Ti aiuterò a diventare più bella ed elegante!”
Mentre l’uomo mascherato osservava la ragazza guardare e toccare gli indumenti con curiosità e sembrava contento di vederla serena.
“Capitano Drake, non dovevamo uscire insieme ora?” gli chiese Vincent con tono un po’ infastidito “Prima di scendere avevamo già programmato!”
“Spiacente, ma non posso uscire di qui.” gli rispose il capitano calmo senza smettere di guardare la ragazza “Ho promesso a Lady di stare con lei qui quindi non posso lasciarla. Se vuoi puoi uscire con alcuni dei nostri compagni.”
“No! Me ne vado da solo!” ribatté il vicecapitano seccato che uscì dal negozio bruscamente lasciando i pirati.
Drake si accorse subito del cattivo umore del suo braccio destro, ma non ci fece caso sapendo bene che prima o poi gli sarebbe passato tutto.
Intanto fuori del negozio Vincent era ancora imbronciato e borbottò tra sé e sé “Accidentaccio a quella… ragazzina insignificante!!! Ha stregato completamente Drake!!!”
“Mi scusi…” gli disse qualcuno. Il vicecapitano girò la testa e vide di nuovo Toni e gli domandò nervoso “Che vuoi?”
“La perdono, signor pirata…” continuò la guida poco imbarazzata “… Volevo semplicemente chiederle se avesse bisogno di qualcosa… Mi scusi tanto, tolgo il disturbo. Arrivederla.” e stava per andarsene però venne fermato da Vincent “Aspetti! Sono io a chiederle scusa per il mio comportamento… Lei conosce in questa città qualche brava persona disposta ad occuparsi della ragazza?”
 
 
Dopo alcune ore Lady aveva provato tantissimi abiti e scarpe e trovò divertente guardarsi allo specchio. Drake ed i suoi uomini non si annoiavano affatto per niente, anzi, erano contenti vederla sorridente e la trovavano molto più carina con vestiti da donna che non nascondevano le sue meravigliose forme.
All’inizio la fanciulla supplicava la signora Elisa di non farle provare canottiere o magliette corte o quelle che scoprivano la schiena ed abiti di color chiaro e che voleva indossare i vestiti senza il suo aiuto e non voleva dirle i motivi precisi.
Infine Lady scelse una maglietta lunga e stretta con una scollatura a V, priva di maniche e di color rosso vivace, i pantaloncini jeans ed un paio di sandali comodi e decorati.
“Abbiamo finito, signor Drake.” gli disse Elisa con il suo solito tono gentile “Vorrebbe anche gli abiti pesanti per terre più lontane e fredde?”
Proprio in quel momento il capitano rimase dubbioso ed indeciso perché non aveva pensato di continuare ancora il viaggio con Lady e soprattutto non le aveva mai chiesto se volesse diventare la loro compagna… Anche la ciurma aveva la stessa sensazione e non disse niente.
Elisa capì il silenzio e continuò a dirgli con un sorriso “Non si preoccupi, signore, potete fare dei giri in questa città se desiderate. Questo negozio è aperto per tutto il tempo: quando avrete finito potete tornare qui per riprendere i vestiti della signorina.”
“D’accordo, signora Elisa, la ringrazio molto per la sua gentilezza.” le rispose il capitano in modo educato.
“Potete assaggiare il gelato qui, è il migliore!” avvertì la padrona del negozio.
“Sì, lo sappiamo: ce l’aveva detto anche il signor Toni.” la ringraziò di nuovo Drake con un sorriso dopo averle pagato i vestiti che aveva Lady con sé.
Prima di uscire la ragazza riprese il suo vecchio mantello, ma venne fermata dall’uomo mascherato che le domandò “Perché lo riprendi? È ormai rovinato.”
La fanciulla strinse il vecchio mantello fissandolo con gli occhi pieni di dubbi.
“Non c’è problema: qui ci sono anche dei nuovi mantelli!” esclamò Elisa che andò a prenderne uno e lo mostrò loro “Eccolo! È di ottima qualità: è resistente ed anche impermeabile!”
Quel mantello era di color nero proprio come quello di Drake, però aveva due differenze: un cappuccio ed il dietro era di color blu decorato da disegni dorati che rappresentavano motivi di luna. Così l’uomo mascherato lo prese e lo fece indossare a Lady davanti allo specchio dicendole “Ti sta uno schianto!”
A quelle parole la fanciulla girò la testa per rivolgersi a lui e ricambiò il suo sorriso.
“Ora andiamo a prendere un gelato.” mormorò il capitano dopo aver pagato il nuovo mantello ed aver salutato Elisa.
“Capitano! Capitano!” chiamò Vincent correndo verso Drake, Lady ed i compagni.
“Cosa è successo, Vincent? Forse è arrivata la Marina?” gli chiese l’uomo dalle folte basette.
“No… Anf… anf…” rispose il vicecapitano che aveva il fiatone “… Una bella notizia…”
“Mh? Che vuoi dire?”
“… Anf… Ora andiamo da una persona che ci aspetta… Anf..”
“Cosa? Chi sarebbe questa persona?” gli domandò di nuovo Drake.
“Andiamo subito da lei! Ti racconterò tutto camminando!” insisté Vincent frettoloso.
“Va bene…” e poi si rivolse a Lady ed ai suoi uomini “… Adesso andiamo, il gelato può aspettare.”
Loro annuirono e seguirono il capitano il quale camminò accanto al suo sottoposto.
“Ora mi spieghi, Vincent?” gli chiese Drake a bassa voce per non fare sentire la ragazza e la ciurma.
“Sì, capitano Drake, grazie al signor Toni ho trovato la persona brava ed onesta: Suor Angela!” gli raccontò il vicecapitano a bassa voce, che sembrava che era diventato di buon umore “È la padrona di un collegio e si occupa dei bambini orfani ed anche dei ragazzi che hanno perso tutto. Lì è un posto adatto a Lady!”
Ascoltando ciò Drake rimase scioccato, ma non smise di camminare e cominciò a riflettere… e girò lentamente la testa dietro per vedere Lady che rideva ascoltando le battute dette dai pirati… Per lui sarebbe stato facile dirle addio e lasciarla qui dopo aver fatto il lungo viaggio insieme? Sembrava molto turbato a quell’idea e si chiedeva se lei avrebbe potuto accettare la loro separazione…
“Eccoci! Siamo arrivati!” avvertì Vincent mostrando una casa né troppo piccola né troppo grande, ma modesta e circondata da un cancello a sbarre metalliche.
Una giovane suora, vestita con una lunga tunica bianca avvolta da una lunga corda azzurra come una cintura, si avvicinò al cancello e lo aprì facendo entrare Drake e gli altri “Benvenuti, signori. La superiora vi aspetta.”
Appena entrati apparvero tanti bambini che corsero verso di loro e tiravano i loro mantelli gridando con entusiasmo “Voi siete i pirati come ci aveva detto il fratellone Toni? Raccontateci le vostre avventure! Il mare è così tanto grande? Avete visto i mostri giganti? Raccontateci tutto per favore!!!!”
Lady sembrava spaventata e stringeva il braccio di Drake. Era logico perché lei non era abituata a vedere tanti bambini…
“Basta così, bambini!” era una voce femminile premurosa… era una donna con una lunga tunica azzurra con una corda bianca assieme ad alcune suore vestite come quella che aveva aperto il cancello. Aveva una faccia tanto dolce e serena e si scusò avvicinandosi a loro “Perdonate i bambini. Il signor Toni ha fatto sapere loro che siete i pirati così sono molto ansiosi di ascoltare le vostre storie. Spero che capiate il loro entusiasmo.”
“Scuse accettate, sorella.” sorrise il vicecapitano il quale poi presentò l’uomo mascherato “Questo è X Drake, il nostro capitano.” Così lui si tolse il cappello per poterla salutare mentre Lady si nascondeva di nuovo dietro la sua schiena.
“Buongiorno, signor Drake.” lo salutò con gentilezza la superiora che notò la presenza timida della fanciulla “È questa la ragazza muta chiamata “Lady”?”
Sentendo ciò la giovane abbassò gli occhi e non capiva perché erano venuti al collegio assieme alla ciurma, e soprattutto non conosceva affatto il significato e la storia di una suora.
“È un po’ timida, sorella, ma molto disponibile!” affermò Vincent frettolosamente come se volesse che la superiora accettasse di occuparsi subito prima di cambiare la sua idea “Ha tanta voglia di imparare ed è sempre instancabile!”
A Drake tutto ciò non piacque per niente e sembrava infastidito da quel comportamento del suo braccio destro, ed anche i membri della ciurma concordavano con lui. Mentre Lady non capiva ancora nulla e non sospettava niente… Ma anche Suor Angela studiava attentamente i comportamenti dei nuovi arrivati finché disse “Scusate, signori… Non sapete che la troppa fretta fa brutti scherzi? A me non piacciono le cose frettolose.”
“Ma che dice, sorella?” gli chiese Vincent che poi venne zittito dal capitano.
“Sorella, la perdono… Ecco..” Drake cercava di dirle qualcos’altro, ma non ci riusciva toccando il suo cappello nervosamente forse perché non se la sentiva di lasciare Lady in quel posto. La superiora capì la situazione non poco imbarazzata quindi disse alla ragazza di accomandarsi dentro per parlare un po’.
A quelle parole la fanciulla guardò il capitano come una bambina turbata.
“Su, piccola, vai con Suor Angela.” la incoraggiò l’uomo mascherato “Potete parlare da sole mentre io e gli altri racconteremo le nostre avventure ai bambini. Ti prometto di non lasciarti fino a quando avrete finito, va bene?”
Per rispondergli Lady fece un lieve cenno di assenso mentre i bambini furono felici perché avrebbero potuto ascoltare finalmente i racconti dei pirati. Così la ragazza e la superiora entrarono nel collegio.
“Visto, capitano Drake?” disse Vincent con tono sollevato “Presto il problema sarà risolto! Sono sicuro che lei si troverà benissimo in questo posto!”
Il capitano sembrava tanto infastidito da quello che aveva detto il sottoposto, ma rimase in silenzio e neppure non lo guardava.
“Che c’è, capitano?” gli domandò il vicecapitano dopo aver notato il suo strano comportamento “Ti vedo tanto nervoso…”
Drake stava per dirgli di lasciarlo in pace però alcuni bambini si avvicinarono a lui e gli chiesero se lui era il capitano e se era davvero forte. Quindi l’uomo mascherato sorrise ed era disposto per raccontare ai piccoli intanto il sottoposto voleva tornare alla nave.
Vincent aveva ragione: sono nervoso., pensò Drake seduto su una panchina assieme ai suoi compagni, alle giovani suore ed ai bambini, ho troppo paura che Lady sia rimasta molto male e si sente ferita e delusa…
“Fratellone Drake, hai davvero sconfitto i mostri marini?” gli domandò curiosamente uno dei bimbi interrompendo i suoi pensieri.
“Uh? Eh, sì… D’accordo, ragazzi, vi dico che…” stava per raccontare l’uomo mascherato.
 
 
Passate parecchie ore Drake era ancora con la sua ciurma, i bambini e delle giovani suore e fissò ansioso il collegio pensando “Quando finirà quella conversazione? Suor Angela non avrà mica insistito affinché Lady restasse qui? Non si sarà messa a piangere e si sentirà profondamente delusa e tradita?” e fu chiamato da qualcuno e vide Ernest al cancello.
“Ah, sei tu! Piccoli, loro possono continuare a raccontarvi mentre io vado da quel signore.” si avvicinò al cancello e gli chiese “Dottor Ernest, come sei qui?”
“Prima di andare alla nostra nave ho incontrato per caso” gli ripose il medico con la sua solita voce calmissima “Vincent che mi ha informato che siete qui così sono venuto da voi.”
“Hai fatto benissimo!” esclamò Drake con un sorriso consolante “Nella biblioteca hai trovato quella risposta che cercavamo?”
“Mmmhh… Purtroppo no, capitano.” gli rispose il dottore con tono deluso “Non ho trovato nessun’informazione né sulle ali di farfalla che vedi soltanto tu, né sulla scomparsa dei segni di ferita di Lady.”
Quando le ferite della fanciulla erano guarite non c’era nessun segno o cicatrice facendo stupire tutti.
“Hai provato a chiamare la base dei marines a Torturaga?” gli chiese ancora Drake.
“Sì, l’ho fatto contraffacendo la voce come mi avevi raccomandato.” gli disse Ernest “Non è stato difficile riconoscere un giovane marine con una lunga cicatrice che gli scendeva sul collo e che ha un fratello.”
“Li hai trovati? Sei riuscito a comunicare con loro?”
“No, sono stati mandati via, o meglio dire che sono stati loro a lasciare la base smettendo di fare i marines dopo una violenta lite.” spiegò il medico.
“Lite? Hanno smesso di fare i marines???”
“Dicono che uno di essi, Mark, ha aggredito un giovane marine chiamato Luke senza motivi,” continuò a raccontare Ernest “così lui e suo fratello hanno abbandonato la Marina. E non si sa più che fine hanno fatto.”
“Vuoi dire che sono proprio scomparsi?” gli domandò ancora il capitano stringendo una delle sbarre metalliche.
“Esatto…” annuì il dottore che poi notò qualcosa alle spalle di Drake “… Capitano, Lady è appena uscita.”
Al suo avvertimento l’uomo mascherato, immediatamente, si girò e vide la ragazza assieme alla superiora fuori del collegio.
La vedo tranquilla… Forse lei si è rassegnata accettando di restare qui? No... non posso crederci…, pensò Drake in preda al turbamento… Finché Suor Angela chiamò dei bambini per farli giocare con Lady avvertendo loro che lei non conosceva né i giochi né i giocattoli. Così i piccoli la portarono al parco di giochi dove c’era anche la ciurma Bandiera Rossa.
Vedendo ciò sembrava che il capitano fosse rimasto male temendo che fosse arrivato il momento della separazione... Ma la superiora lo invitò ad entrare nel collegio per parlare privatamente. Prima di risponderle lui le chiese se poteva entrare anche Ernest, il suo uomo più fidato, quindi Suor Angela ordinò ad una delle giovani suore di aprire il cancello per far entrare il medico.
Poco dopo Drake ed Ernest erano seduti ad un tavolo con la superiora nel salotto del collegio. L’altra suora offrì loro del tè caldo.
“Grazie…” la ringraziarono i due pirati dopo aver poggiato il cappello sul tavolo e si accorsero che il silenzio era abbastanza pesante nonostante Suor Angela continuasse a sorridere.
Drake non poteva sopportare ancora quella situazione a causa della sua grande ansia, allora sbottò “Sorella… Lady ha accettato… di restare qui?”
Ascoltando ciò la superiora, dopo aver bevuto un sorso di tè, fissò il capitano per un lungo istante e rispose con una voce calma e seria “No, signor Drake, non l’ha accettato, anzi, non lo sapeva affatto quindi non ne ho parlato con lei.”
I pirati rimasero sbalorditi e non capirono niente…
“Sì, signori, l’avete sentito benissimo.” disse di nuovo la suora riprendendo a bere il tè.
“Ma se avete “parlato” a lungo…” mormorò il capitano dubbioso “… Pensavo che l’avreste accolta subito…”
“Non amo le cose affrettate come vi avevo detto all’inizio.” precisò la superiora calmissima “Nonostante sia muta ho capito subito che è una ragazza turbata e perseguitata da qualcosa di cui non vuole parlare… Ritengo che non ve l’ha mai detto.”
“Sì… Anche noi abbiamo avuto la stessa impressione…” disse Drake cercando di non preoccuparsi troppo in modo inutile “… come se volesse fuggire da qualcosa…”
All’improvviso Suor Angela si alzò avvicinandosi alla finestra per guardare fuori e cominciò a parlare “Secondo me Lady porta con sé un segreto oppure di più… Deve essere molto triste per una ragazza così giovane come lei… Non vuole farci conoscere il suo passato da cui era disperatamente fuggita. Ho capito che il suo atteggiamento è come quello di una bambina fragile che fa tanti sforzi per “crescere” e conoscere il mondo. Nei suoi occhi c’è tanta infelicità, questo non è l’unico motivo per non chiederle se vorrebbe restare qui… Altri due motivi…”
“Altri due motivi?” ripeté Drake ascoltandola con la massima attenzione.
“Sì, il secondo motivo: forse ignorando il suo passato questa povera creatura è riuscita a fidarsi per la prima volta di qualcuno, di lei, signor Drake, e della sua ciurma… Ama molto il mare e viaggiare, conoscere e scoprire cose nuove come mi aveva detto…”
Dopo aver sentito quelle frasi Drake cominciò a sentire il forte battito del suo cuore…
“… Se le chiedo di restare qui il suo cuore potrebbe rompersi in mille pezzi rischiando di non fidarsi mai più di nessuno. Penso, signor Drake, che lei non lo vuole assolutamente, questo potrebbe accadere, vero?”
Drake capì subito che Suor Angela fosse incredibilmente intelligente finché Ernest le chiese “Ed il terzo motivo?”
A quella domanda la superiora rimase un poco colpita e cominciò a risponderla con occhi pieni di nostalgia “… Se qualcuno cerca davvero Lady noi non saremo in grado di proteggerla… Forse potrebbe essere una persona molto potente, non posso ripetere il secondo errore.”
“Il secondo errore?” le domandò il capitano.
“… Alcuni anni fa era venuta qui una donna con una bambina. La sua vita non era mai stata facile: era moglie di uno dei grandi criminali e soprattutto per la piccola non solo perché figlia di fuorilegge, ma anche perché ha mangiato un Frutto del Diavolo quindi veniva considerata come un mostro… Non aveva amici: molti bambini sono stati adottati così giocava da sola utilizzando i suoi poteri del Frutto del Diavolo e cominciava a prendere una strada cattiva. Aveva imparato da sua madre per rubare in modo molto abile ed era tanto orgogliosa di essere la figlia del grande criminale. Nonostante io avessi sempre detto loro di smettere la bambina continuava a farlo. Veniva spesso rifiutata ed ignorata come un vero demone… È stata cresciuta qui e ci aiutava spesso anche se aveva pessime abitudini… Noi ci siamo tutte molto affezionate a quella birbantella che non smetteva mai di sorridere e di fare tanti scherzi. Quando è arrivata la notizia della morte di suo padre sua madre fu colpita da un forte malore che la uccise. La ragazza era ancora qui fino… a circa un anno e ½ fa.” raccontò la suora con il volto rivolto alla finestra “Quando il Governo Mondiale scoprì che lei aveva mangiato quel Frutto del Diavolo avrebbe voluto tenerla con sé sfruttando i suoi poteri. Ma lei rifiutò decisamente così il governo ordinò alla Marina di prenderla con la forza. Per evitare che lei diventasse una prigioniera l’ho aiutata a fuggire da questa terra… Che Dio mi perdoni…” pregò toccando la grande croce che aveva al collo “… Cercandola alcuni marines, dotati del potere del Frutto del Diavolo, avevano distrutto quasi tutto questo collegio…”
Quell’ultima frase fece venire un attacco di rabbia a Drake facendogli ricordare il suo vecchio passato.
“… Dopo quello che è accaduto i marines abbandonarono questa terra, gli abitanti si sentirono in gran colpa perché non ci avevano aiutato e difeso per la paura, così ci aiutarono a ricostruire questo collegio.” continuò a raccontare la suora con tono tanto dolce “Ma non hanno ancora perdonato la ragazza e sua madre nonostante fossero nate in questa città… Il terzo motivo è che non siamo in grado di proteggere Lady… Non è così, ex contrammiraglio?”
Dopo aver sentito quell’ultima parola il capitano fu incredulo e la fissò con occhi seri.
“Leggendo il giornale quotidiano lei faceva parte della Marina in passato. Il motivo per cui lo ha abbandonato è ancora inspiegabile, ma preferisco non saperlo.” disse Suor Angela con voce calma e premurosa “In questo mondo non capiscono ancora la differenza tra giustizia ed ingiustizia ed anche tra bene e male… Troppa prepotenza delle persone più ricche e potenti del mondo crea infiniti equivoci e grandi confusioni. Per questo aumentano la pirateria, la criminalità ed anche la ribellione…”
“Basta così, sorella!” esclamò Drake con tono forte ma calmo alzandosi e dirigendosi verso la superiora per guardare fuori della finestra “In passato ne avevo viste fin troppe… Ormai la giustizia non ha più senso…” osservava Lady seduta a terra assieme ai pirati ed ai bambini che le mostravano i giocattoli.
“Lei si sbaglia, signor Drake.” gli disse la suora con un sorriso fiducioso “Esistono ancora delle persone che credono nella giustizia ed in Dio.”
“Io non sono un credente di Dio, sorella.”
Ascoltando ciò Suor Angela si mise a ridere mormorandogli “Scommetto che lei legge molto, vero? Avrà sentito parlare della storia del “Ritorno del figliol prodigio” o altro…”
Il capitano sapeva che era inutile negarlo e rimase in silenzio.
“Ritornando a Lady la decisione spetta a voi.” gli disse ancora la donna sorridente “Potete semplicemente chiederle se vuole restare con voi.”
La suora così saggia aveva ragione su tutto: Drake non aveva nessuna intenzione di lasciare Lady quindi Vincent aveva agito tutto da solo. Perché aveva dato retta al suo braccio destro senza riflettere meglio, invece di impedirgli o rifiutare di fare ciò che lui aveva deciso?
“D’accordo, sorella, glielo chiederò.” affermò l’uomo mascherato rompendo il lungo silenzio.
“Bene, signore. Quando potrete partire?” gli domandò la superiora.
“Se la nave sarà pronta entro stasera potremo salpare domattina presto.” le rispose in tono deciso mentre la suora andò a prendere qualcosa e gli diede un rotolo di carta. Così lui la srotolò e notò che era una taglia su una ricercata… Era la foto di una bella ragazza che aveva i capelli di color marrone chiaro lisci e lunghi fino alle spalle ed una pesante frangia, aveva gli occhi rossicci furbi ma affascinanti. Aveva la bocca non delineata e carnosa e le sopracciglia scure ma belle. La sua testa era coperta da una bandana di color arancione. Sotto la foto c’era un paio di scritte oltre “viva o morta”… La prima era scritta “Rhea la Lupa Bianca” e l’altra “5.500.000 Berry”…
“È questa la ragazza di cui ci ha raccontato?” le chiese Drake con un’espressione sospettosa.
“Esatto, caro signore, Rhea ha mangiato un Frutto del Diavolo Zoo Zoo, cioè Snow Wolf-Snow Wolf che le permette di trasformarsi in uno splendido lupo bianco delle nevi…” gli spiegò la suora con tono nostalgico “… Da quando è scappata mi mandava una lettera ogni mese, però fino da più di 6 mesi fa non ho più ricevuto sue notizie… Neppure sui giornali e poi ho chiesto notizie alle diverse basi della Marina, ma niente.”
Drake aveva ascoltato tutto e non sapeva cosa dirle guardandola.
“Signore, sono sicura che lei è ancora viva.” commentò Suor Angela che non voleva rassegnarsi “Non so che fine ha fatto negli ultimi mesi, però il mio cuore mi dice che è ancora viva!”
“Non ci dirà, sorella, che vorrebbe che la cercassimo?” le domandò il capitano serio “Ma noi stiamo facendo rotta verso il Mondo Nuovo.”
“Anche Rhea la sta facendo: da quando ha lasciato il suo paese natale è diventata una pirata come voi!”
L’uomo mascherato cominciò a riflettere… “Va bene, sorella, potremo continuare la nostra rotta cercando Rhea, ma non possiamo prometterle niente.”
“Grazie mille, signor Drake!” disse la superiora con gioia “Che Dio vi benedica! Quest’anno Rhea ha già compiuto 18 anni…”
“Come Lady…” sussurrò il capitano.
 
 
Dopo aver salutato Drake, Lady ed i pirati una delle giovani suore chiese a Suor Angela “Superiora, ha parlato di lei con il capitano?”
“Sì…” le rispose la superiora con una voce premurosa “… gli ho parlato della… mia unica nipote…”
 
 
Intanto più tardi Lady e Drake erano seduti al tavolo di una grande gelateria, anche la ciurma si era seduta agli altri tavoli vicino a loro. Poco dopo un elegante cameriere diede una grossa coppa piena di palline colorate di gelato coperte da scaglie di cioccolato e da panna montata e da un biscotto a forma di cerchio alla ragazza ed una tazzina di caffè al capitano. Vedendo quella coppa Lady rimase sbalordita e non aveva mai visto una cosa simile finché Drake la informò con un sorriso “Il gelato rischia di sciogliersi se non lo mangi subito.”
Così lei prese un cucchiaino e provò una strana sensazione fredda ma dolcissima! Cominciò a mangiare il suo gelato come una bambina gioiosa. Tutti i pirati la osservavano felici e divertiti… Dopo aver preso un sorso di caffè Drake guardò la fanciulla con un’espressione molto seria e le chiese con una voce profonda e calma “Lady… vorresti entrare… nella nostra ciurma?”
A quella domanda Lady lo fissò stupita e silenziosa… Anche la ciurma l’aveva sentita ed aspettava con ansia la risposta… C’era stato un grande silenzio anche se la prima pallina di fragola cominciò a cadere dalla coppa della ragazza sul tavolo…

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Capitolo 8
*** Capitolo VII ***


CAPITOLO VII
 
“Vuoi smetterla di lagnarti?” chiese al suo giovane compagno Goliath tirando il grande carrello pieno di viveri: frutta, verdura, pesci, carne ed altro “L’hai fatto per tutto il tempo, Jack!”
“Volevo uscire con Lady! È quasi sera!” si lamentò il ragazzo con le mani in tasche “Perché è capitato proprio a me???”
“Ma finiscila, per favore!” sospirò il grosso pirata scuotendo la testa “Ripeti queste frasi da stamattina! Dovresti essere almeno un po’ felice: oggi ti ho aiutato a fare la spesa!”
Il loro cammino era finito: erano arrivati alla nave mentre uno dei quattro pirati, che avevano il compito di fare la guardia, chiamò altri compagni per caricare i viveri portati da Goliath e Jack. Questi ultimi, poco dopo, si accorsero della presenza di Vincent che era sceso per ultimo “Ragazzi, la spesa è completata?”
A quella domanda il ragazzo lo ignorò con gli occhi rivolti da un’altra parte: entrambi non provavano tanta simpatia reciproca.
Per evitare qualche tensione inutile Goliath rispose immediatamente “Sì, Vincent, è tutto ok! Abbiamo la roba necessaria per la prossima rotta!” mentre i loro quattro compagni stavano finendo di scaricare la roba.
“Bene, potremo salparci domattina presto.” disse il vicecapitano mostrandosi di buon umore.
Entrambi Goliath e Jack si accorsero del suo inaspettato umore e si guardavano in modo strano. Eppure da quando erano fuggiti da Sunflower lui non faceva altro che lamentarsi e rimproverare tutti…
“… Vincent, come mai sei diventato quasi allegro?” gli chiese il grosso uomo.
In risposta il sottoposto scosse le spalle sorridente “Oh, non è niente: oggi è una magnifica giornata, non la notate?”
Quell’atteggiamento divenne sempre di più sospettoso e strano per i due pirati…
“A proposito… Il capitano Drake e gli altri non sono ancora tornati?” gli domandò Goliath che si era appena ricordato degli altri compagni.
“Oh, torneranno molto presto! Non preoccupatevi: il problema è ormai risolto!” si rallegrò Vincent.
Ascoltando ciò a Jack venne un grande sospetto e gli chiese con un’aria interrogativa “Cosa vuoi dire? Che diavolo è successo?”
“Oh, non innervosirti così tanto, ragazzino!” lo tranquillizzò Vincente con le braccia incrociate.
“Ti ho detto di non chiamarmi più “ragazzino”, maledetto!” esclamò il giovane cuoco guardandolo arrabbiato “Insomma, vuoi spiegarci ora cosa è successo?”
“Jack, calmati!” borbottò Goliath cercando di trattenere il ragazzo e temendo che lui avrebbe potuto commettere qualche sciocchezza.
“D’accordo, ora vi racconto brevemente!” sbuffò Vincent in modo seccato “Grazie a me Drake lascerà Lady in un collegio delle suore di questa città! Finalmente non avremo più quella ragazzina tra i piedi!”
“Cos…?!? Maledetto!!!” gridò Jack scioccato ma anche furioso cercando di divincolarsi dalla presa di Goliath senza successo “Sei stato tu a spingere Drake ad abbandonare Lady dall’inizio, vero?”
“Naturalmente sì! Sei un povero sciocco!” lo rimproverò il vicecapitano “Certo che è la cosa giusta per tutti e sicuramente il capitano me ne darà il merito!”
“Chiudi la boccaccia, bastardo! Io ti ammazzo!!! Brutto str…” urlò il ragazzo sempre di più arrabbiato senza smettere di cercare di liberarsi dalla presa del pirata “Goliath, lasciami subito! Lo uccido!!!”
“NO! Basta così, Jack!” gli ordinò il grosso compagno cercando di tranquillizzarlo “Potresti peggiorare la situazione… Uh? Cosa stanno facendo?” e notò qualcosa da lontano…
Detto ciò Jack si calmò un po’ e girandosi vide arrivare sul molo i loro compagni che stavano portando dei mobili e tanti sacchi.
“Mh? Portano anche un armadio ed un grande specchio!” disse il vicecapitano sforzandosi di guardare lontano.
Appena vicini alla loro nave i compagni non si fermarono, ma immediatamente salirono sulla nave scaricando tanta roba mentre Vincent, Jack e Goliath erano rimasti sorpresi a guardarli finché il sottoposto chiese “Ragazzi, cosa state facendo? È successo qualcosa?”
Uno di loro si fermò rivolgendosi a Vincent e gli rispose “Non vedete che stiamo caricando questa roba? Questi sono gli ordini del capitano! Scusatemi, ma siamo molto occupati!” ed in fretta salì sulla nave portando un grosso sacco sulle spalle.
“Eh? Sono gli ordini di Drake? Ma a che serve tutta questa roba?” domandò Vincent pieno di dubbi. Sentì Goliath dire “Stanno arrivando Drake, Ernest e… Lady!”
“Lady???” chiese Jack meravigliato ma anche felice “Allora è venuta!”
“Non affrettarti troppo, ragazzino!” esclamò l’ufficiale anche lui sorpreso ma sicuro “Sarà venuta soltanto per salutarci!”
Così il ragazzo si diresse di corsa verso i tre e disse con la ragazza con un sorriso “Finalmente sei venuta, Lady!... Oh, sei proprio bella con questi nuovi vestiti! Ne hai comprati parecchi?” e poi si ricordò di una cosa e si rivolse preoccupato a Drake “Capitano, è vero quello che ha detto Vincent… AHIIII!!!” emise un gridò di dolore perché il medico gli pestava un piede mentre Lady ignorava ancora di quell’intenzione del sottoposto, ma Drake la spinse leggermente per la spalla per proseguire il cammino.
“Ahi! Ahi! Povero il mio piede!” si lamentò il giovane massaggiandolo “Ernest, ma sei impazzito???”
“Tu parli troppo, giovanotto.” mormorò il dottore con la sua solita pazienza e poi riprese a camminare con Drake e Lady.
“Ehi, aspettatemi!!!” esclamò Jack che li seguiva zoppicando.
“Tutto ok, capitano?” gli domandò Vincent “C’è qualche problema con Suor Angela?”
“Mh? Ah, sì… Lei ti manda i saluti.” gli rispose Drake fissandolo serio. In quel momento uno dei pirati, che trasportavano la roba, lo avvertì che tutte le cose erano nella camera e che sarebbe voluto un po’ di tempo per sistemarla.
“Bene, cercate di sistemarla in fretta prima che diventi buio.” ordinò l’uomo mascherato con una voce profonda “Se non volete perdere la serata nel locale che ho prenotato poco fa.”
Sistemazione? Stasera nel locale? L’ufficiale cominciava a non capire nulla… finché sbottò “Capitano, hai prenotato il locale? Forse intendi… una festa?”
“Esatto, Vincent!” rispose Drake con un sorriso dandogli una pacca sulla spalla “Stasera festeggiamo per… il nostro nuovo membro!”
“Eh?”
“D’ora in poi la nostra nuova compagna è Lady!”
Goliath, Jack ed i quattro corsari, che avevano il turno di sorveglianza, corsero verso la fanciulla per darle un caloroso benvenuto congratulandosi con grandi sorrisi mentre il vicecapitano sembrava completamente scioccato fino a quando fu chiamato da Ernest “Vincent, tutto a posto?”
“… Ti prego… Dimmi che è… uno scherzo…” balbettò il sottoposto rivolto al medico di bordo.
“Nessuno scherzo. Lady fa parte della nostra ciurma.”
“Ma non sono assolutamente d’accordo!” esclamò l’ufficiale scuotendo la testa “Non possiamo fidarci di lei! Quella ragazza potrebbe essere…”
“Vincent, basta così!” lo interruppe il dottore con il suo solito tono paziente “Drake aveva chiesto semplicemente a Lady se voleva far parte della nostra ciurma e lei ha risposto di sì. Ed infine cerca di accettare la decisione del capitano e di non fare alcuna sciocchezza, intesi? Questo non è un ordine, ma un consiglio!”
Nessuno aveva potuto sentire la discussione di Vincent ed Ernest perché tutti erano troppo concentrati sulla sistemazione della camera del nuovo membro femminile ed altri parlavano ad alta voce con Lady.
“Capitano, abbiamo finito di arredare la camera di Lady!” avvertì uno dei pirati sporgendosi dalla balaustra “Abbiamo anche messo i vestiti nell’armadio!”
“Come siete veloci… Lady, ora andiamo a vedere la tua nuova camera.” così salirono con tutti sulla nave mentre Jack si lamentava incolpando Ernest “Devi ora curarmi il piede! Stasera voglio danzare con Lady! Per colpa tua non potrò ballare con lei! Medicami subito!”
“Oh, hai proprio esagerato, giovanotto!” commentò il medico prendendolo in giro un po’ “Temo che oggi non riuscirai a ballare con la nostra nuova compagna…”
“No! Mi curi subito il piede” esclamò il ragazzo con la mano sulla spalla del dottore mantenendo l’equilibro e reggendosi una gamba “altrimenti ti saranno serviti solo pessimi piatti per 10 anni interi!”
“Osi rivolgerti in quel modo ad una persona molto più grande di te, eh?” chiese calmissimo Ernest.
“Sì! Se non lo fai subito…”
“Ok! Ok! Ora vieni con me nel mio studio” borbottò il medico interrompendo la frase minacciosa “così ti metterò della pomata sul piede.” e se ne andò mollando la mano di Jack che gridò “Uh? Aspetta!!!!” e cadde a terra dopo aver perso l’equilibro.
“Ehi, tutto bene?” domandò il vecchio Ernest guardando il giovane con la faccia a terra.
“Non dovevi aiutarmi???” si lagnò il giovane cuoco infuriato “Potevo rischiare di rompermi il naso per colpa tua!”
“Sempre lamentele, Jack.” sospirò leggermente il dottore “Ti aspetto nell’infermeria. A dopo.” se ne andò salendo sulla nave e lasciandolo.
“Ehi! Non dovevi aiutarmi a rialzarmi e portarmi nello studio medico???” urlò il giovane cuoco rialzandosi e saltellando su una gamba.
 
 
“… Sembrerebbe che la Bandiera Rossa abbia accolto un nuovo membro…” disse qualcuno che era sull’altra nave pirata al porto osservando da poco lontano la ciurma di X Drake.
“… Sì, è una ragazza. Chissà se avrà qualcosa di speciale?” domandò un altro pirata un po’ brusco.
“Non credo, sarà una qualsiasi femmina…” borbottò l’uomo con tre trecce di capelli sulla testa calva. Però venne interrotto dal loro capitano che era appena apparso “No, non è una qualsiasi ragazza.”
“Non dirmi che quella è… il mostro come mi avevi detto prima?” gli chiese il sottoposto indicando con un pollice la nave Bandiera Rossa.
“Ho detto che è più una vittima che un mostro.” precisò il capitano con tono molto serio e calmo “Stasera potremo andare al locale… prenotato da X Drake.”
 
 
Intanto nella nuova camera della nave Bandiera Rossa dei pirati mostravano a Lady l’arredamento.
“Guarda c’è uno scrittoio assieme alla libreria” le disse uno degli uomini “così sarai più comoda per le tue ricerche.”
“C’è anche una grande mappa geografica del mondo proprio di fronte allo scrittoio!” Athos indicò il manifesto appeso sulla parete.
“Nell’armadio abbiamo messo i tuoi nuovi vestiti! C’è pure uno specchio!” commentò un altro uomo.
“Anche un piccolo armadio per le scarpe!”
“E poi un baule dove puoi conservare alcune cose!”
Lady, felicissima, ascoltava con attenzione i corsari i quali non smettevano mai di mostrare ogni oggetto che si trovava nella sua nuova camera mentre Drake era alla porta osservandoli con un sorriso… ed iniziò a rivedere nella sua mente…
 
 
La pallina di gelato di fragola che si stava sciogliendo sul tavolo della gelateria. Le aveva chiesto di interrompere il lungo silenzio “… Allora? Ti ho fatto una domanda semplicissima, tu hai il diritto di decidere liberamente.”
La ragazza continuava a guardarlo insicura e stupita senza preoccuparsi per il gelato che si stava ancora sciogliendo… e Drake continuò a spiegarle “Lady… Quando si diventa un pirata non si può mai più tornare indietro, lo sapevi? Se non vuoi entrare nella nostra ciurma non devi più navigare con noi per non essere coinvolta… Hai capito?”
Dopo averlo ascoltato con la massima attenzione la fanciulla sembrava molto indecisa… il suo sguardo si posava sulla faccia di ogni pirata ed infine sul viso serio del capitano pensando “… Tutte le persone, con cui ho navigato, volevano a tutti i costi che io diventassi la loro navigatrice… Invece Drake e la sua ciurma sono molto diversi: mi hanno salvato, mi curano, mi insegnano molte cose e mi trattano come un essere umano normale… Sono tanto premurosi, generosi e simpatici con me… Mi rendo conto di aver trovato la serenità e la felicità che non avevo mai avute prima… Drake mi ha chiesto se voglio diventare uno dei suoi membri… solo dopo tanti giorni di navigazione… Non me l’aveva detto prima forse perché non vuole che io venga coinvolta? Se sono scappata dal mio passato e “loro” potrebbero cercarmi ancora vuol dire che non sono affatto innocente? Quindi fuggo sempre e sono ricercata come i pirati? Potrebbe essere vero…” iniziò ad avere altre mille domande e tanti dubbi in testa fino a quando i suoi pensieri furono interrotti dall’uomo mascherato “Lady? Tutto ok? Nessuno ti obbliga a diventare una pirata, anziché la nostra compagna. Su questo non preoccuparti: possiamo aiutarti a…” Proprio in quel momento la ragazza tirò fuori il ciondolo e strappò uno dei foglietti e subito si mise a scrivere con velocità… Poco dopo lo porse a Drake, mentre i corsari aspettavano con ansia che lui lo leggesse… ““Mi faresti vedere ora come ti trasformi in dinosauro?”…”
Sia lui che i suoi uomini rimasero scioccati “Ma che c’entra questa frase? Non è la risposta…” e videro Lady scrivere di nuovo. E poi gli diede il foglietto per leggerlo “…“Se accetto di diventare la vostra compagna mi fai vedere subito come ti trasformi in dinosauro?”…”
Dopo averlo letto Drake guardò Lady che sorrise dolcemente… Anche lui sorrise divertito e le ripose “Si vede che ti piace così tanto la mia trasformazione… Ti avevo spiegato che non potevo trasformarmi sulla nave perché potrebbe affondare… E non posso farlo neppure qui per non spaventare inutilmente la gente se non c’è nessun pericolo… Ma ti prometto che un giorno mi vedrai dinosauro in un’isola deserta, sei d’accordo?... Non vorrai dirmi che diventi la nostra compagna solo per questo?”
Ascoltando ciò la fanciulla gli aveva porto un foglietto dopo aver scritto a lungo “Avrei voluto dirvi parecchie cose all’inizio… Con tutta la sincerità prima della tua domanda non mi aspettavo di essere accolta in questo modo e che mi avreste insegnato molte cose che non conoscevo… Non so come ringraziarvi… Sono molto felice grazie a voi, ora mi fido di voi… Da 15 anni studio la geografia e la navigazione, sapete? Desidero tanto navigare e conoscere tante cose mai viste… Vi confesso che sono capace di prevedere il tempo con un mese di anticipo. E mi darete il ruolo di navigatore a bordo?
Quando Drake ebbe finito di leggerlo guardò serio Lady per due lunghi minuti di silenzio ed… accennò un leggero sorriso e le annunciò “Da oggi sei la nostra compagna e la nostra navigatrice di bordo… Benvenuta a bordo della nave Bandiera Rossa, Lady!”
A quelle parole i pirati fecero subito i salti di gioia e le diedero un caloroso benvenuto.
“Non è finita,” pronunciò il capitano ancora seduto “stasera potremo andare in un locale per festeggiare il nostro nuovo membro.”
“Sììììììì!!!” esclamò la ciurma tutto contenta mentre Lady sorrideva e poi si accorse che il suo gelato si era completamente sciolto.
“Non preoccuparti, compagna!” disse Thomas allegro dopo aver visto la coppa della ragazza “Ora corro ad ordinare un super gelato!”
“No, vado io!” borbottò Athos un po’ ingelosito.
Non solo lui, tutti (tranne Ernest) si misero a parlare chiassosamente fino a quando sentirono la tosse del capitano il quale ordinò “Invece di perdere tempo potete chiedere alla nostra nuova compagna di venire a scegliere il gusto del gelato.”
Così la ciurma e la fanciulla andarono verso il bancone del gelataio lasciando Drake ed Ernest.
“Si vede bene che i ragazzi si sono molto affezionati alla nostra navigatrice.” mormorò il medico seduto ad un tavolino vicino al capitano.
“Già… Tutti vogliono davvero bene a Lady…” borbottò l’uomo mascherato molto serio “… ma non devono creare qualche equivoco o altro… Lady non è arrivata al livello di maturità e ragiona come una bambina…” Riprese a bere il caffè.
Il dottore si accorse subito del cambiamento del suo tono ed aveva intuito che lui non era solo preoccupato per il nuovo membro femminile, ma anche forse perché provava qualcosa di più verso di lei o forse era un po’ ingelosito… e poi si era ricordato che ci sarebbe stato un problema a bordo: Vincent. Avrebbe voluto a dirlo al capitano, ma non lo fece sapere perché non era il momento giusto…
Poco dopo quando tutti erano tornati il capitano ed il dottore rimasero a bocca aperta nel vedere Lady che aveva un grosso cono con 10 palline di gelato decorate.
“Uomini! Come può Lady mangiare quel gelato?” rimproverò Drake alzandosi.
In risposta la ciurma sollevò le spalle “Ehm… la nostra compagna era molto indecisa nello scegliere i gusti così l’abbiamo aiutata…”
Alle loro parole il capitano sospirò “Beh, pazienza… Prima di tornare alla nave bisogna riprendere i vestiti nel negozio della signora Elisa e poi comprare alcuni mobili necessari per la nuova camera di Lady e…” però immediatamente era interrotto dalla stessa ciurma che aveva annuito ed era corsa per eseguire il suo ordine lasciandolo solo con Lady ed Ernest.
“Uff… Quanta fretta…” sospirò l’uomo mascherato risedendosi “… Lady, puoi accomodarti ora se non vuoi fare cadere il gelato…”
La fanciulla cominciò a leccare il gelato…
 
 
“Capitano…” qualcuno lo chiamò facendolo tornare alla realtà.
Alle sue spalle Drake vide uno dei suoi uomini “Vincent, che c’è?”
“Devo dirti un paio di cose…” il sottoposto stava per parlare quando venne interrotto da Goliath “Scusa, Vincent, ma Ernest ti vuole nel suo studio.”
“Sì, andrò dopo.”
“No, ti vuole subito.” insisté il grosso pirata.
“Vincent, puoi andare ora dal dottore.” ordinò Drake “Potrai parlare con me più tardi, ok?”
“Va bene, capitano!” sbuffò il suo vice in modo pesante che poi andò accompagnato dal grosso compagno all’infermeria “Goliath, non potevi dirmelo dopo?”
Ma il corsaro dalla grande corporatura non ripose niente e sembrava che fingesse di non aver sentito finché incontrarono Jack, appena uscito dallo studio medico.
“Tutto bene, amico?” gli chiese Goliath.
“Sì! A meraviglia, la pomata mi ha guarito il piede così potrò uscire senza problemi stasera!” si rallegrò il ragazzo battendo il piede sul pavimento “A proposito dov’è Lady?”
“È con Drake e gli altri nella sua nuova camera…” gli ripose il grosso uomo mentre Jack si mise subito a correre verso la stanza della ragazza.
Intanto Vincent aprì la porta dell’infermeria e trovò Ernest seduto che stava mettendo in ordine nell’armadietto.
“Siete arrivati… Entrate.” disse il medico guardandoli, così i due pirati entrarono.
“Cosa vuoi da me?” gli domandò l’ufficiale con tono seccato.
“Niente.” ripose Ernest dopo aver chiuso gli sportelli dell’armadietto.
“Niente??? Come sarebbe a dire “niente”???” esclamò Vincent sorpreso “Perché diavolo mi hai fatto venire qui???”
“Avevo raccomandato a Goliath di tenerti d’occhio e se tenti di parlare con il capitano, lui deve portarti da me.” gli spiegò il dottore con la sua solita voce calma.
Alle sue parole Vincent rimase deluso e diede un’occhiataccia al suo grosso compagno “Voi tutti siete contro di me! Perché voi due mi ostacolate? Lasciatemi parlare con Drake subito!”
“No!” replicò Ernest alzando un po’ la voce, ma nello stesso tempo mantenendo la calma “Eppure poco fa ti consigliavo di non dire niente o fare cambiare idea del capitano, ma la tua testa è troppo calda quindi non vuoi ragionare ancora.”
“Ma perché nella nostra nave sono ammesse ragazze e donne?” protestò il braccio destro arrabbiato “E soprattutto non abbiamo bisogno di una navigatrice muta ed insignificante!”
In quel momento Goliath afferrò il vicecapitano per il mantello “SMETTILA! Se ti metti ancora contro Lady, io…” fu interrotto dalla mano del medico sul suo braccio nel tentativo di calmarlo. Così mollò la presa pian piano.
“Vincent, hai davvero esagerato nei confronti della nostra nuova navigatrice.” commentò il dottore calmissimo “È stata lei a risolvere il problema dell’ultima rotta quindi le dobbiamo essere grati anche se non sa parlare. Il capitano le ha dato un posto e protezione, e cerca di non trasgredire i suoi ordini o le sue decisioni, capito? Se non esegui questi consigli potresti solo peggiorare tutto ed anche fare arrabbiare il nostro capitano. Tu lo conosci quando si infuria, no? E soprattutto non rovinare la serata di Lady, intesi? Ora non pensarci più ed andiamo al locale.”
Ascoltando ciò Vincent li fissò entrambi male e ripose “No, figuriamoci se vado nel locale! Resto qui!” e se ne andò bruscamente dall’infermeria.
“Non preoccuparti, Goliath, lasciamolo così. Prima o poi gli passerà.” avvertì il medico al grosso pirata che guardava ancora la porta aperta da Vincent “Sì… Speriamo bene…”
 
 
Non passò molto tempo… Drake e la sua ciurma erano accanto allo sportello della balaustra della nave aspettando che Lady fosse pronta prima di andare.
“Quando ci metterà la nostra compagna?” domandò Athos a Thomas.
“Devi avere ancora un po’ di pazienza.” commentò il biondo pirata che stava fumando una sigaretta “Ricorda che lei è la festeggiata. È stato il capitano ad insisterle perché dovrebbe cambiarsi per la sua festa d’onore anche se non voleva.”
Proprio in quel momento apparve Lady ed i corsari rimasero a bocca aperta… Aveva un semplice ma bellissimo vestito di seta nera con una scollatura rotonda. La morbida gonna era lunga fino al ginocchio ed aveva maniche corte a sbuffo. Aveva anche il solito nuovo mantello che non le nascondeva l’abito. Una parte dei suoi capelli lunghi ed ondulati era raccolta a coda. Ma non era sola: si era aggrappata al braccio di Jack. Aveva una certa difficoltà nel camminare con i sandali dai tacchi un po’ alti…
Vedendoli insieme Drake provò inaspettatamente un po’ di fastidio, ma si sforzava di rimanere calmo e serio per non rovinare la serata della nuova arrivata. Lady si vergognava un po’ non solo perché non aveva mai indossato una gonna, ma anche perché riceveva tanti complimenti dai pirati.
“Ora andiamocene.” ordinò il capitano con tono brusco, senza guardarla o farle dei complimenti come gli altri.
La fanciulla non si rendeva conto del comportamento dell’uomo mascherato perché non conosceva ancora la gelosia…
 
 
Quando entrarono si accorsero della presenza di un uomo molto particolare in compagnia di strani individui. Li riconobbero subito ma li ignorarono freddamente. Invece la ragazza sembrava molto incuriosita da quel gruppo…
“Lady, ecco il nostro posto!” avvertì Jack con un sorriso “andiamo lì!” Così si sedettero ai tre grandi tavoli lontani da quelle persone misteriose.
“Buonasera, signori!” salutò il cameriere educatamente “Cosa desiderate?”
“Avevo già ordinato per questi tavoli prenotati.” rispose il capitano “Ognuno di noi ordina qualcosa da bere. Lady, cosa vorresti bere?”
La navigatrice, che era seduta tra Drake e Jack, era indecisa: beveva solo acqua e latte quindi non aveva mai toccato una bevanda alcolica perciò rispose con una alzata di spalle.
“Non hai mai bevuto birra, vero?” le chiese l’uomo mascherato guardandola “Posso ordinarla per te?”
In risposta lei fece un cenno di assenso.
“Per noi 2 bicchieroni di birra bionda, grazie!” ordinò Drake al cameriere.
“Anche per noi!!!!!!!!” esclamò la ciurma in coro.
Così il cameriere andò a prendere il cibo e le bevande ordinati.
Mentre il capitano notò che Lady guardava con curiosità da lontano quello strano uomo che stava mescolando e rimettendo le carte sul tavolo… Era un uomo alto forse quanto Drake ed aveva i capelli di color biondo chiarissimo lisci e lunghi fino ai fianchi e tre tatuaggi a forma di triangolo allungato sopra ogni sopracciglia ed un piccolo tatuaggio a forma di croce alla base della gola. Indossava un leggero cappotto bianco con maniche lunghe che era aperto e gli lasciava scoperto il corpo scolpito. Aveva guanti neri ed un paio di pantaloni viola infilati negli stivali di pelle nera con lacci bianchi e sui fianchi portava una larga cintura di pelliccia nera ed una sciarpa di color rosa chiaro.
“Lady, ti consiglio di non guardare e neppure di avvicinarti a quel “Mago” ed ai suoi uomini.” le disse Drake disturbandole la visione.
Alle sue parole la ragazza rimase sorpresa pensando, “Mago”? Come quello che le aveva raccontato sulle favole?
“Già, è proprio una bella seccatura incontrare di nuovo quel Basil Hawkins detto “Il Mago”!” si lagnò uno dei corsari.
Basil Hawkins? Incontrarlo di nuovo? Allora lo conoscono?, si domandava Lady, ma perché lo ignoravano completamente? Quindi non sono amici? Forse è un pirata anche lui?
I suoi pensieri furono interrotti dal cameriere che aveva posato sul tavolo i piatti e la birra, subito i pirati presero i boccoli, si alzarono tenendoli in alto e gridarono in coro “Benvenuta tra di noi, dolce Lady!!!!!!!!!!!!!!!”
“Devi farlo anche tu,” le sorrise Drake “così facciamo un bel brindisi!”
 
 
“Capitano, non mi piace come ci hanno guardato.” mormorò il sottoufficiale a Basil “Non credo che non la lasceranno sola neanche per un minuto.”
Ma l’uomo biondo sembrava concentrato sulle sue carte “… Bandiera Rossa… probabilità di ignoranza… 86%... Ragazza… probabilità di rimanere sola… 43%... probabilità di incontro… 69%... Tra circa 2 ore potrò incontrarla e potrò aver 9 minuti per parlare con lei…”
 
 
Dopo aver bevuto e mangiato Jack ed altri insegnarono a Lady qualche passo di danza. Sembrava molto divertita mentre Drake ed Ernest erano ancora seduti e la guardavano ballare e sorridere.
“Capitano, la nostra nuova navigatrice è più allegra del solito…” disse il medico che poi si accorse del broncio del pirata mascherato “... Tutto ok?”
“Sì… va tutto bene…” ripose Drake con tono freddo senza nascondere la gelosia nei confronti della ragazza e dei suoi uomini. Riprese a bere la birra però ad un tratto si sentì toccare l’altra mano e vide Lady che lo invitava a danzare con lei. Senza pensarci due volte l’uomo dalla maschera sugli occhi fece un sorriso malizioso, si alzò e cominciò a ballare con la fanciulla.
Vedendoli insieme il dottore si sentì un po’ sollevato pensando che al capitano fosse tornato il buon umore, ma si domandava cosa sarebbe successo dopo.
Il loro ballo fu lungo. I membri della ciurma aspettavano piuttosto seccati perché desideravano danzare anche loro. Quando Drake dimenticava completamente di essere davanti agli altri, era affascinato dal sorriso radioso di Lady…
“Mamma mia… Com’è meravigliosa…” pensava il capitano senza smettere di ballare e sembrava che non volesse più lasciarla neanche per un attimo “… Vorrei tanto conoscere la tua storia ed i tuoi misteri, ma non subito, mia dolce creatura… È solo l’inizio… Prima o poi succederà…” e poi la sollevò in aria e la fece girare facendola divertire ancora di più. Lady rise così tanto, ma ad un tratto l’uomo rimase sorpreso nel vedere di nuovo le sue grandissime ali di farfalla brillanti che si agitavano. Si fermò di colpo, la rimise a terra e le disse facendo fatica a nascondere lo stupore “Scusa… ma ora ho bisogno di aria… Torno subito…” se ne andò in fretta lasciandola.
La ragazza non sembrava delusa, ma preoccupata e non capiva il perché…
“Lady cara, posso permettermi una danza?” le sorrise Jack dopo averla disturbato.
“Ma se hai ballato per primo!” protestò Goliath “Tocca a me!”
“No! Lo faccio io!” esclamò un altro pirata, anche gli altri vorrebbero danzare con Lady.
La fanciulla diede a Jack un foglietto nel quale diceva che aveva bisogno del bagno.
“Ok! Ti accompagno e poi ti aspettiamo qui, va bene così?”
In risposta la ragazza annuì ed andò accompagnata dal giovane alla toilette del locale.
 
 
Mentre Drake era fuori, guardava distrattamente il cielo stellato, finché sentì una voce calma “Tutto bene?”
Girando la testa vide Ernest e gli ripose con tono dubbioso “Non lo so…”
“Forse hai visto di nuovo le ali di farfalla sulla schiena di Lady, giusto?”
“… Sì…”
“Non preoccuparti, capitano.” lo tranquillizzò il dottore di bordo avvicinandosi a lui “Non credo che nei tuoi occhi ci sia qualche inganno o male. Potrebbe essere uno dei misteri della nostra navigatrice e tu sei la persona di cui ha più fiducia.”
A quelle parole l’uomo mascherato lo fissò indeciso e non disse niente.
“Ricordi che qualche ora fa Lady ci ha svelato un paio di segreti?” continuò Ernest “E non ci ha ancora raccontato tutto, né il suo passato, ma è solo l’inizio. Ancora un po’ di pazienza, capitano, sono sicuro che un giorno ti confesserà tutto e ti dirà perché sei l’unico a vedere le sue ali di farfalla.”
Ascoltando ciò Drake guardò di nuovo le stelle riflettendo…
 
 
Appena uscita dal bagno Lady si trovò davanti all’uomo alto e biondissimo… Basil Hawkins “Il Mago”! Molto lentamente lui si avvicinò alla ragazza la quale si sentiva un po’ intimidita ricordando che Drake le aveva sconsigliato di essere vicina a quell’uomo misterioso, ma non si mosse…
“Come hanno previsto le mie carte potrei incontrarti” le disse Basil con una voce gelida ma calma e seria “qui a quest’ora quando sei sola per pochi minuti…”
Le sue carte? Cosa vorrà dire?, pensò Lady stringendosi il mantello al collo nel tentativo di non perdere la calma e fissandolo timidamente, cosa vuole da me?... I suoi occhi sono rossi come quelli di Kidd Eustass, ma non sono feroci o spietati… anzi, sono molto calmi e pieni di mistero… Trovo quest’uomo privo di espressioni…
“Mh?... Ma che hanno i tuoi occhi?” continuò il biondo accorgendosi di qualcosa in lei ed avvicinandosi di più al suo viso per poterli osservare meglio “I tuoi occhi sono pieni di mare, cielo stellato, navi… pieni di gabbiani, delfini e sole… Perché non mi rifletto nei tuoi occhi?”
Lady rimase completamente meravigliata e non ebbe nessuna idea… cominciò ad essere dubbiosa ed anche un po’ impaurita…
“Per tutto il tempo non hai detto una parola,” disse ancora Basil studiandola “ho capito ora che sei muta come denota il tuo ciondolo con blocco di foglietti e penna. Quindi non sei in grado di parlare… come se ti avessero rubato la voce…”
Proprio in quel momento Lady fu colpita da un grande stupore e pensò che lui aveva quasi indovinato. Questo era uno dei suoi ricordi che disperatamente voleva dimenticare…
“Chi sei?” le domandò di nuovo “Il Mago” senza smettere di guardarla “Dentro di te c’è qualcosa di non umano… Da dove vieni? Sei diventata un membro della ciurma della Bandiera Rossa di X Drake… per fuggire dal tuo passato?”
NON LO SO! NON LO SO! NON HO IDEA!!!, pensò Lady, ormai terrorizzata, allontanandosi di colpo dall’uomo biondo, MA COSA VUOI DA ME??? LASCIAMI IN PACE, TI PREGO!
“Lasciala in pace, Basil Hawkins!” era una voce che assomigliava quasi ad un ruggito.
Subito guardarono per sapere chi era… Era Drake! Immediatamente Lady corse verso di lui e lo abbracciò cercando protezione.
“Lady piccola… Va tutto bene?” le chiese il capitano mascherato accarezzandole la testa appoggiata sul suo petto.
Per rispondergli la ragazza lo guardò sforzandosi di non piangere ed annuì in modo nervoso.
“Cosa ti ha fatto Basil Hawkins? Ti ha detto qualcosa che ti ha turbato?” le domandò ancora il capitano della Bandiera Rossa con tono premuroso guardando con sfida l’uomo biondo.
Vedendo ciò Lady temeva che avrebbe potuto succedere qualcosa di violento tra i due uomini così tirò Drake per la manica e gli fece un cenno di no, mentendo, per fargli capire che non era successo niente.
“Ora me ne vado.” disse Basil allontanandosi “Ci rivedremo.”
“Non ci sperare.” gli rispose l’uomo mascherato fissandolo con freddezza e calma e poi si rivolse con un’espressione severa alla ragazza “Lady, ti avevo raccomandato di non avvicinarti a quell’uomo, no? E soprattutto non dovevi lasciarci per rimanere sola neanche per un minuto!”
Alle sue parole la fanciulla capì subito che lui era davvero arrabbiato perché preoccupato per lei e che fosse stata in pericolo avrebbe potuto invocare aiuto… abbassò gli occhi dimostrando di essersi dispiaciuta… ma sentì che lui le accarezzava dolcemente e le sollevava la guancia per poterla guardare in viso.
“Rilassati, bambina, è importante che non ti sia successo niente, no?” le sorrise il capitano sforzandosi di non essere troppo duro con lei “Non deve accadere più, ok? La colpa è stata anche mia: non dovevo mollarti interrompendo il nostro ballo in quel modo.”
Così la ragazza si mise a scrivere su un foglietto e glielo porse… “Forse sono troppo pesante per essere sollevata?
“Ah, ah, ah! Ma no!” rise di gusto l’uomo dalle folte basette “Sei leggera… leggerissima come se tu… avessi un paio di ali di farfalla!”
Dopo aver ascoltato Lady si mise a ridere anche lei, ma Drake rimase meravigliato guardandola e pensando “Eh?!? Non sembra affatto sconvolta per quello che le ho appena detto di proposito? Ma che significa? Non starà mica fingendo? Non credo…”
“Tutto ok?” chiese Jack disturbandoli “Abbiamo visto Basil Hawkins uscire e poi andare via subito con la sua ciurma. Cosa vi ha fatto?”
“Niente, non è successo niente.” gli rispose il capitano “Ora torniamo alla nostra festa!”
 
 
Intanto fuori dal locale il sottoufficiale chiese a Basil “Capitano, hai incontrato quella ragazza? Ha davvero qualcosa di non umano?”
“Sì…” ripose l’uomo dai lunghissimi capelli biondi con tono calmo “… Ho avuto sufficiente tempo per studiare quella ragazza che non ha voce…”
“Forse anche lei ha mangiato un Frutto del Diavolo?” gli chiese un altro pirata.
“Non credo proprio… Come se avesse uno o più poteri molto particolari… ed anche forse come se fosse una portatrice di sventura…” disse il capitano guardando il cielo stellato.
“Glielo hai fatto sapere a X Drake ed alla sua ciurma?”
“No… Ho detto “forse”…” corresse “Il Mago” rivolgendosi ai suoi uomini “… quindi non è nostro compito di avvertire gli altri pirati ed i nostri nemici…” e se tornò alla sua nave assieme alla sua ciurma. Ignoravano di essere stati ascoltati di nascosto da Vincent che era dietro al muro del locale. Dopo essere uscito dal nascondiglio si avvicinò alla finestra del locale per guardare e vide Drake che dava a Lady un Log Pose, una specie di bussola avanzata che registra il magnetismo tra le varie isole della Rotta Maggiore quindi è l’unico strumento conosciuto finora per riuscire a seguire la Rotta Maggiore. Contentissima la ragazza lo mise subito al polso come se fosse un orologio e cominciò a festeggiare di nuovo sotto gli occhi pieni di rancore ed odio di Vincent che pensava “Divertiti pure, ragazzina insolente… Ma non durerà molto! Non ti permetterò di portare sventura alla ciurma della Bandiera Rossa. Cercherò di sbarazzarmi di te… Prima o poi… Vedrai, stupida smorfiosetta priva di significato…” e se ne tornò alla sua nave.
 
 
Molto più tardi tutti erano sulla nave per poter dormire… Qualcuno bussò alla porta della camera di Drake che si era svegliato di soprassalto e, dopo aver acceso la lampada, chiese con tono assonnato “Yawn… Chi è?”
Invece di rispondergli la porta venne aperta con delicatezza…
“Uh? Lady?” il capitano indossava solo un paio di boxer e si alzò vedendo entrare la ragazza vestita con un nuovo pigiama di color blu con minuscole stelle bianche composto da maglietta priva di maniche e pantaloncini “Cosa ti è successo? Stai forse male?”
Lei rispose di no con un cenno della testa.
“Cosa hai? Forse non sei soddisfatta del letto, è scomodo? Oppure non ti senti bene?” le chiese Drake toccandole la fronte per controllare se avesse un po’ di febbre “Mmh… Mi sembri ok… Dimmi perché sei venuta qui?”
Guardandolo Lady gli porse un foglietto sul quale era scritto “Posso dormire con te?
“Eh? Forse sei turbata da qualche sciocchezza superstiziosa che ti ha detto Basil Hawkins?” le domandò tenendola con le mani sulle sue spalle nel tentativo di tranquillizzarla.
No.
“Hai avuto di nuovo quell’incubo?”
Sì.
“E quanti bicchieri di birra hai bevuto?”
6 bicchieri.
“Cosa??? È vero che oggi hai bevuto la birra per la prima volta?”
Sì.
“Non ti senti affatto strana o confusa? E non ti gira un po’ la testa?”
No.
“Mi sembra che riesci a reagire bene all’alcool… È strano… Come mai?”
Boh!
“Vuoi una tazza di camomilla?”
No.
“Allora perché vorresti dormire con me qui?”
Lady scrisse su un altro foglietto e glielo porse “Quando dormo con te l’incubo non mi perseguita più… Grazie alla tua vicinanza riesco a dormire senza essere più disturbata dall’incubo e mi sento protetta…
Dopo averlo letto il capitano stava per dirle che doveva affrontare la sua paura da sola nella sua camera, che una ragazza come lei non dovrebbe dormire con un uomo, ma non ci riuscì perché non ne aveva il coraggio, considerando l’ingenuità e la purezza di Lady. Quindi sospirò un po’ e le mormorò “Va bene, potrai dormire qui però…” ma fu interrotto dalla fanciulla che saltellava per la gioia e poi lo abbracciò. Drake arrossì, sforzandosi di non fare uscire la sua coda da dinosauro, e si grattò la guancia con un dito dicendole “… Ok, ora dormiamo subito. Domattina presto dobbiamo salpare…”
Immediatamente la ragazza saltò sul grande letto aspettando che lui si coricasse. Così Drake, rassegnato, si sdraiò sul letto mentre Lady lo abbracciava di nuovo e si addormentò serenamente vicina alla sua testa. Il capitano, non poco imbarazzato, pensò “Ma perché non le ho detto che basta che non diventi un’abitudine? Beh, pazienza… Beata innocenza… È importante che nessuno sappia che dormiamo insieme…” e la strinse a sé abbracciandola con il suo braccio muscoloso con calore e, dopo aver spento la luce, le sussurrò con tenerezza “Buonanotte, mia piccola e dolce Lady…”

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Capitolo 9
*** Capitolo VIII ***


Passati alcuni giorni… sulla Bandiera Rossa la situazione sembrava del tutto serena anche se il capitano non smetteva mai di tenere d’occhio la fanciulla. Ogni volta, quando lei stava con i pirati mentre il sottoufficiale Vincent era isolato e silenzioso e stava aspettando di arrivare alla prossima terra, organizzava mentalmente un piano per liberarsi dalla nuova compagna. Drake non trovava mai il coraggio di dire alla ragazza di smettere di venire nella sua camera ogni notte all’insaputa dell’intera ciurma…


Un bel giorno l’uomo mascherato, appoggiato sulla balaustra, stava leggendo un giornale appena arrivato accanto a Lady seduta su una grande botte.
“Capitano, è proprio vero che Sir Cocodrile, un membro della Flotta dei Sette, è stato sconfitto da Smoker?” gli chiese sorpreso uno dei corsari.
“C’è l’aumento della taglia di Rufy D. Monkey “Dal Cappello di Paglia” nonostante abbia 17 anni!” esclamò un altro pieno di stupore “C’è anche la taglia sul suo membro Zoro Roronoa “Il Cacciatore di Pirati”!”
Ma Drake non era affatto allarmato quanto i suoi uomini e mormorò con la sua solita voce profonda “Non credo che è stato Smoker a sconfiggere Sir Cocodrile… C’è qualcosa che non mi convince tanto, deve essere lo zampino del Governo Mondiale come sempre… Conosco troppo bene Smoker, non sarebbe in grado di sconfiggere uno dei membri della Flotta dei Sette.”
Dopo aver ascoltato Lady rimase sbalordita pensando “Drake e Smoker si conoscono? Ma certo… sono un pirata ed un marine, devono essersi incontrati tante volte nel passato… Però mi domando come mai Drake abbia capito subito che il giornale non ha detto la verità… Chissà…” e poi osservò la foto di Rufy che aveva un viso sorridente “… Non mi sembra cattivo, ha proprio un’aria simpatica. La sua taglia è aumentata: deve essere molto forte…”


Intanto nello stesso momento a prua Jack stava domandando a bassa voce ad un grosso gabbiano news (portatore di giornali) “Hai portato quello che ti avevo chiesto qualche giorno fa?”
Così il gabbiano tirò fuori dalla sua borsa un mazzo di rose rosse e lo porse al ragazzo che cominciò a sentire il profumo dei fiori e gli disse contento “Hanno anche un ottimo profumo! Perfetto! Grazie!” e gli diede delle monete “Arrivederci!” e si mise a correre verso la cucina nascondendo il mazzo sotto il mantello.


Thomas stava insegnando a Lady, ancora seduta sulla botte, a fare un gioco con il filo “Si fa così…”
Pochissimo dopo il gioco venne interrotto dalla presenza del capitano il quale disse alla ragazza che era il momento di andare in cucina per la lezione. Lady annuì ed andò sotto coperta lasciando i due pirati. Thomas stava accendendo una sigaretta però si accorse dello sguardo duro di Drake “Mh? Ho fatto qualcosa di sbagliato, capitano?”
“No, niente.” gli rispose con tono molto serio l’uomo dalle folte basette che poi se ne andò.
“Ultimamente il comportamento del capitano è un po’ strano.” bisbigliò Porthos avvicinandosi al pirata biondo.
“Sì…” disse Thomas fumando.


Molti ignoravano ancora quello che provava Drake per la loro nuova compagna, la navigatrice di bordo… Qualche giorno prima il capitano stava camminando sotto coperta, casualmente sentì una voce provenire dalla camera della ragazza e rimase sorpreso pensando “Come mai un uomo è nella stanza di Lady?” così si mise ad origliare alla porta…
“Lady, hai capito che devi fare?”
Drake riconobbe la voce di uno dei suoi uomini: Athos, e si domandò, che intenzioni avrà lui con Lady?
“Non è così difficile. Basta che tu faccia come me…” continuò a spiegare Athos.
Ma cosa vuol dire?, si chiese il capitano nervoso con la testa ancora vicina alla porta, non vorrà mica sedurre Lady ingannando la sua ingenuità?!?
“Per non fare troppe confusioni metti i vestiti sulla sedia…”
Sentendo ciò Drake fu colpito, aprì immediatamente la porta e gridò forte “ATHOS!” e vide Lady ed il pirata, entrambi sorpresi, che avevano i vestiti e le grucce tra le mani accanto all’armadio.
“Si può sapere cosa state facendo?” domandò il capitano abbassando il tono di voce.
Athos, ancora scioccato, gli rispose balbettando “… Stavo… insegnando… a… Lady… come… mettere… a… posto… e… curare… bene… i… vestiti… nell’armadio… Cosa… ti… è… successo… capitano?...”
Dopo aver ascoltato Drake si rese conto di aver preso un granchio e disse con un po’ di imbarazzo “… No, non è niente… Potete continuare pure…” e se ne andò subito lasciando la porta aperta.
Ma non era finita: c’erano stati altri momenti sbagliati a causa della gelosia del capitano verso i suoi uomini.


Appena entrata nella cucina Lady notò dei pesci ancora freschi ed una bottiglia di vino bianco sul tavolo ed intuì che a pranzo si mangiava del pesce. Accorgendosi della presenza della ragazza Jack sorrise e le si avvicinò nascondendo qualcosa dietro la schiena e dicendole con le guance arrossite “… Prima di pulire i pesci… vorrei dirti… una cosuccia… cioè… io…”
Ascoltando ciò Lady cominciò a sbirciare qualcosa dietro la schiena del giovane cuoco, ma lui la fermò “Aspetta un attimo! Prima di darti una piccola sorpresa deve essere un segreto tra noi due, ok?”
La ragazza non capiva cosa voleva dire come al solito, ma era così incuriosita che annuì.
“Bene…” mormorò Jack che poi tirò fuori le rose rosse vicino al viso della fanciulla “… Ti piacciono?”
Ma Lady non capiva affatto quel gesto e non aveva mai visto prima d’allora fiori formati da un’infinita di petali come le rose. Avendo capito dallo sguardo della compagna Jack che era quasi dimenticato che lei non conosceva le abitudini del mondo, però non si scoraggiò spiegandole con un sorriso “Cara, regalare fiori come questi ad una donna significa un gesto gentile e… romantico!”
Romantico? Cosa vorrà dire?, pensò la fanciulla osservando ancora i fiori.
“Lady cara, puoi prendere queste rose ed annusale. Sono davvero profumate.”
Così lei le prese e le annusò… Era vero che avevano un ottimo profumo! E gli mostrò un sorriso di gratitudine, però sentirono qualcuno chiamare Jack.
“Mh? Cosa vorrà Goliath?” si chiese il ragazzo riconoscendo la voce del compagno “Uff, vengo sempre interrotto nei momenti sbagliati… Ok, arrivo tra poco, Goliath!” e poi si rivolse alla fanciulla “Cara, puoi ora pulire i pesci che sono su quel tavolo e poi apri quella bottiglia di vino bianco. E poi ti raggiungerò per insegnarti a cucinare il pesce, va bene?”
Per rispondergli lei fece un cenno di assenso e sentì chiamare ancora Jack.
“Ora vengo!” esclamò il cuoco che poi corse lasciandola in cucina.
In quel momento Lady cominciava a sentire di nuovo il profumo delle rose e poi a guardarle pensando “È incredibile questo profumo… Un momento! Solo annusare queste rose?”


“Che ne dici di questo?” domandò a Jack Goliath mostrando con grande orgoglio uno strano ed enorme pesce verde con macchie scure, un paio di baffi e due lunghe zanne “L’ho pescato io!”
Il ragazzo cominciava a studiare quella strana creatura marina mentre alle sue spalle i pirati cominciavano ad osservarla con tanta curiosità dicendo: “Che pesce è quello?”, “Nel Mondo Nuovo non ci sono solo strani pesci, ma anche mostri marini.”, “È mangiabile?”
“È uno squaleco.” mormorò il giovane riconoscendo la specie.
“Eh? “Squaleco”?” chiesero in coro i corsari.
“Sì, è un pesce di sesso maschile metà squalo e metà tricheco.” spiegò Jack rivolgendosi ai compagni “È una delle creature innocue del mare del Mondo Nuovo.”
“Innocuo? Ma se ha quelle giganti zanne!” esclamò Porthos indicando il pesce.
“Ah, le sue zanne servono solo per staccare i molluschi attaccati allo scoglio e nutrirsi.” raccontò il cuoco esperto di pesci.
“Allora lo si può mangiarlo?”
“Se non volete mangiarlo, i miei sforzi sarebbero stati inutili!” si lamentò Goliath offeso “Posso papparlo tutto io!”
“Ehi! Non è giusto!” protestò Athos.
“Sono stato io a catturarlo!” borbottò il grosso compagno con fierezza.
“Tranquilli, amici!” esclamò Jack cercando di calmarli “Lo squaleco è mangiabile: il suo sapore è simile un po’ a quello della carne ed anche un po’ a quello del pesce…” improvvisamente sentirono un forte urlo allarmante.
“Uh? È la voce di Carlos!” disse Thomas riconoscendola. Così tutti alzarono la testa sapendo che Carlos era nell’osservatorio di trinchetto e rimasero a bocca aperta nel vedere… Lady ballare e saltellare sul pennone!!!!!
“Lady, devi stare ferma!!!!!” gridò Carlos sconvolto “Così rischi di cadere!!!!”
“Che diavolo le è successo???” domandò Pothos pieno di stupore.
Attirati dalle grida Drake ed Ernest uscirono da sotto coperta anche loro erano molto sorpresi dopo aver guardato in alto.
“LADY, SMETTILA SUBITO!” urlò fortissimo il capitano senza nascondere la sua preoccupazione “COME DIAVOLO TI È VENUTA IN MENTE DI BALLARE LÌ???”
Sentendo ciò la ragazza si fermò, vide giù il capitano e lo salutò sorridente e ballò di nuovo.
“BASTA ORA!” ordinò Drake in modo austero “POTRESTI PERDERE L’EQUILBRO!”
Osservando meglio la fanciulla il dottore capì subito ed avvertì il capitano e la ciurma “Gente, Lady è ubriaca! Per questo non capisce quello che le dite!”
“EH? UBRIACA???” chiesero in coro i corsari sbalorditi. Intanto Jack si ricordò di una cosa e disse che in cucina lei doveva aver bevuto tutta la bottiglia di vino bianco!
“COSA? Hai lasciato Lady a berlo da sola?” lo rimproverarono alcuni dei compagni.
“No! Ma…” stava per dire il cuoco, però venne interrotto da Drake “Voi prendete un grande lenzuolo di salvataggio mentre io salgo su per prendere Lady!”
Senza pensarci due volte dei pirati andarono in fretta a prendere il lenzuolo così il capitano cominciò a salire e Carlos, ancora nell’osservatorio, continuava a supplicare la ragazza di stare ferma, senza risultati.
Appena sul pennone Drake stava per avvicinarsi alla navigatrice, che non smetteva mai di danzare, cercando di mantenere l’equilibro… Si fermò di colpo perché vide sulla schiena di Lady le grandi ali semitrasparenti che si agitavano tanto bruscamente come se volessero cercare di volare davvero… e poi notò i piedi che quasi galleggiavano, ma ciò nonostante aveva paura che lei poteva rischiare di cadere e la chiamò con calma avvertendola che stava per afferrarla. Intanto giù i pirati allargarono il lenzuolo di salvataggio e guardavano in alto con tanta ansia. In quel momento lei si rivolse all’uomo mascherato e gli sorrise con occhi annebbiati, ma stava per svenire. Carlos si coprì immediatamente gli occhi per non vedere la scena, però non sentì nessun rumore quindi li riaprì e vide Drake sdraiato su tenendo il braccio di Lady che aveva perso conoscenza in modo completo.
“Meno male…” sospirò Carlos sollevato mentre Drake si mise la ragazza sulla spalla per scendere giù. Quando furono giù vennero subito circondati da Ernest e dagli altri, tutti molto preoccupati.
“Mmmh…” mormorò il medico osservando un occhio aperto della ragazza tenuta in braccio dal capitano “… Risulta che è davvero ubriaca. Ora portiamola all’infermeria!”
Dopo essere scesi sotto coperta i pirati cominciarono a confabulare, come per esempio “È strano: tutte le volte Lady non è mai stata ubriaca dopo aver bevuto tanto con noi!”, “Sì, è troppo strano!”, “Per fortuna non si è fatta male…” invece l’unico che rimase in silenzio era Jack ancora molto scioccato… Doveva sentirsi in grande colpa, ma per tirarlo un po’ di morale Goliath gli chiese se poteva portare lo squaleco assieme a lui in cucina.


E Vincent? Ah, sì… Il vicecapitano  aveva osservato tutto e non si mosso neanche un po’… Preoccupato? No, non si trattava di preoccupazione, anzi a lui non interessava affatto la navigatrice di bordo  sperava che un giorno lei sarebbe stata esclusa e mandata via da Drake e dalla ciurma…


“Dai, Jack!” lo incoraggiò Goliath portando la creatura marina sulle spalle “Probabilmente sarai rimproverato e sgridato dal capitano!”
“Macché!” borbottò il ragazzo con gli occhi abbassati “Non sono preoccupato se verrò punito, ma per Lady! Lei è ancora una bambina e non dovevo lasciarla in cucina, sono responsabile di quello che le è accaduto!”
“Non fare così!” replicò il grosso compagno “Per fortuna non è successo niente!”
Però Jack non gli diede retta e si sentiva in grande colpa… “Goliath, puoi mettere lo squaleco lì.”
Dopo averlo poggiato sul tavolo il grosso pirata si accorse di qualcosa per terra e lo raccolse dicendo “Che roba è questa? Sembrano i gambi spinosi…”
Ascoltando ciò il cuoco fu colpito e corse verso di lui per osservarli “Eh? Ma sono le rose che ho regalato a Lady!”
“Mh? Ma dove sono finiti tutti i petali?” chiese Goliath dubbioso il quale li cercava per terra.
Guardando i gambi delle rose il ragazzo cominciava a riflettere meglio e poi guardò sul tavolo la stessa bottiglia piena di vino bianco e la prese esclamando “È ancora chiusa! Non l’ha mai aperta quindi non l’ha bevuto!!!”
“Come? Cosa vuoi dire?” domandò il compagno che continuava a non capire “Puoi spiegarti un po’ più chiaramente?”
Ma il ragazzo corse verso l’infermeria portando la bottiglia ed i gambi delle rose.
Poco dopo la porta dello studio medico venne aperta in modo brusco dal giovane facendo sorprendere Drake ed Ernest.
“Jack! Non dovevi bussare prima?” rimproverò il dottore con la sua solita voce calmissima “Non si deve aprire così violentemente.” mentre il pirata mascherato, seduto accanto a Lady addormentata sul letto, osservava il ragazzo. Jack disse affannosamente “… Anf… Capitano… Anf…”
“Jack, prima rallenta e riprendi fiato e poi parla.” ordinò il capitano con tono serio.
Per un paio di secondi il cuoco si rilassò e riprese a spiegare”… Ecco… Lady… non ha bevuto… niente…”
“Eh? Cosa vuoi dire?” gli chiesero i due uomini increduli.
“Sì… Questa bottiglia non è mai stata aperta!” rispose il giovane mostrando la bottiglia “E lei, come tutta la ciurma esclusi me ed il capitano, non sa dove sono nascoste le bevande alcoliche… E credo che non è stato l’alcool ad ubriacare Lady!”
“Cosa?!?”
“Sì, non ricordate che da quando Lady è entrata nella nostra ciurma” raccontò il cuoco con tono sicuro “ha bevuto tanto con noi, ma a lei l’alcool non ha dato nessun fastidio!”
Dopo aver ascoltato Jack a Drake venne in mente quella festa di benvenuto della navigatrice… Aveva bevuto sei bicchieroni di birra!
“Se l’alcool non è la causa, quale sarebbe il problema?” gli domandò Ernest pieno di dubbi.
“Questi!” esclamò il ragazzo mostrando i gambi spinosi.
“Quelli? Forse erano i fiori?” il medico si avvicinò per osservarli meglio.
“Sì, sono i gambi delle rose rosse. E sono scomparsi tutti i petali…”
“Rose rosse?” ripeté Drake lanciandogli un’occhiata sospettosa “Che intenzioni avevi?”
“… Ehm…” balbettò il giovane a disagio “… Volevo soltanto regalarle dei fiori…”
A quelle parole il capitano si sforzò di non apparire geloso e gli chiese ancora “Ma che c’entrano le rose con Lady?”
“… Lei non sapeva cosa fare con i fiori… Le avevo spiegato che regalare i fiori è un gesto rom… volevo dire gentile! E poi le ho consigliato di sentire il profumo e poco dopo sono stato chiamato da Goliath così l’ho lasciato in cucina…”
Quel racconto non sembrava del tutto convincente, però il medico andò verso il letto e si avvicinò alla testa della ragazza e cominciò ad annusare il suo alito… “Ha mangiato i petali delle rose.”
“COSA?” domandò il capitano sorpreso “Quindi le rose l’hanno fatto ubriacare???”
“Diciamo di sì.” rispose il dottore sollevando le spalle “Nel suo alito ho riconosciuto il profumo delle rose, anziché l’odore dell’alcool.”
In quel momento calò un grande silenzio imbarazzante ed i tre pirati guardarono increduli Lady addormentata…
“… Quando si sveglierà probabilmente avrà un forte mal di testa. Le basterà una bella tazza di caffè forte.” consigliò Ernest nel tentativo di migliorare l’atmosfera “Capitano, puoi occuparti della nostra navigatrice mentre io accompagno Jack in cucina.” e prese il ragazzo per un braccio.
“Eh? Cosa stai dicendo? Ma io… AHI!” gridò per il dolore il cuoco dopo essere stato pizzicato forte dal dottore che riuscì a portarlo fuori dallo studio medico.


“Ma perché decidi sempre tu???” si lagnò il ragazzo ad Ernest che aveva appena chiuso la porta “Volevo stare in compagnia di Lady!”
“Sssstt…” lo zittì il vecchio pirata con un segno di silenzio “… Ma di che preoccupi? Dentro c’è il capitano.”
“Vorrei essere al suo posto!”
“No, tu devi prepararci il pranzo. Non puoi tralasciare le tue responsabilità, sai.” gli spiegò Ernest paziente “Su, andiamo in cucina così porterò la tazza di caffè.”
“Uffaaaaa…” sbuffò il giovane cuoco andando con lui verso la cucina.


Non sapevano che Vincent aveva origliato alla porta dell’infermeria fino alla loro uscita… “È ubriaca dopo aver mangiato le rose, eh? Molto interessante… Questo mi sarà utile…” e se ne andò uscendo dal nascondiglio con un ghigno.


"Questa ragazza è piena di sorprese..." pensò Drake seduto guardando Lady addormentata ed alzò la mano per poter accarezzarla. Però proprio in quel momento la fanciulla cominciò ad agitarsi… I suoi occhi chiusi vedevano qualcosa e nella sua mente le ritornò uno dei suoi spaventosi ricordi… “INSOMMA, QUANTO TEMPO VUOI PERDERE ANCORA????”
“Su, su… Calmati, amico. Non essere troppo aggressivo. È solo una questione di tempoooo…”
“QUESTIONE DI TEMPO?!? MA SE SONO PASSATI 16 ANNI E ½!!! QUESTA POPPANTE È DIVENTATA UNA PUZZOLENTE RAGAZZINA PRIVA DI VALORE!”
“Ooooh… Di che lamenti ancora? Prima non sopportavi la sua voce e l’hai resa completamente muta grazie al tuo potere.”…

Lady, molto scossa, cominciò a tremare tanto mentre Drake cercava di risvegliare scuotendole le spalle.
“INUTILE CREATURA, NON SEI ALTRO CHE UNA BUONA A NULLA! QUANDO CI MOSTRERAI I TUOI GRANDI POTERI, INVECE QUELLI INUTILISSIMI? RICORDA CHE SEI DI NOSTRA PROPRIETÀ, NON DIMENTICARLO MAI!”
Non lo so… Non lo so… Vi prego di non farmi più del male… erano le parole che ritornavano nella mente di Lady, ormai in preda di terrore, mentre sentiva le lacrime scendere sulle sue guance…
“Mi spiace, ma temo che dovrò punirti di nuovo…”
A queste parole la ragazza, tremante ed insanguinata, vide allungare la mano e cercava di allontanarsi…
“È inutile che tu scappi: non c’è nessuno che possa aiutarti. Ora ti abbraccio…”
NO!!!!!

“LADY, SVEGLIATI!” urlò Drake che la scosse ancora più forte nel tentativo di svegliarla.
Grazie al suo grido Lady riaprì completamente gli occhi e vide il capitano preoccupato il quale le disse con premura “Tranquilla, bambina… Sei al sicuro…” non riuscì a finire la frase perché venne subito abbracciato dalla ragazza che tremava ancora e pianse bagnandogli l’orecchio e la guancia.
Così il pirata ricambiò il suo abbraccio e cercò di consolarla sussurrandole “Devi stare ora calma, piccola. Ci sono io a proteggerti, nessuno ti farà del male.”
Pian piano Lady smise di tremare però cominciò a sentirsi strana e male e si staccò bruscamente da Drake che poi prese subito un secchio vicino e la fece vomitare…
Dopo qualche conato di vomito la fanciulla, sudata, respirava con fatica e si sdraiò sul letto con l’aiuto dell’uomo.
“Ora ti senti un po’ sollevata? Hai un forte mal di testa?” le chiese il capitano pulendole la bocca ed il viso con un fazzoletto bagnato.
In risposta Lady fece un lieve cenno di assenso. Era per la prima volta che si era sentita così male e stordita…
“Lady… Ricordi qualcosa prima di essere qui?”
Uh? Ora lei si accorse di essere nell’infermeria e rispose di no dubbiosa ed i suoi occhi muovevano come se volesse sforzarsi di ricordare…
Cercando di non farla preoccupare inutilmente Drake le consigliò “Non sforzarti troppo, piccola! Devi ora riposarti, tra poco arriverà il dottor Ernest ti porterà una tazza di caffè. Dopo ti sentirai di nuovo meglio, ok?” e le accarezzò la guancia con tanta dolcezza.
Il suo gesto la rilassava e si sentiva protetta mentre l’uomo dalle folte basette le sorrideva e pensava preoccupato “Non ricorda affatto… Doveva essersi troppo ubriacata… Sembra tanto tormentata dagli incubi che potrebbero il suo passato…”


“… Quindi lei si trova nel Mondo Nuovo?” era una voce corposa di un uomo seduto su un divano che si trovava molto, molto, molto, molto lontano…
“Sì… Potrebbe essere stata nell’isola… Come si chiama? Aaaah, sì… È Sunflower!” rispose un altro uomo con una voce orribilmente sarcastica e sonnolenta vicino ad una grande finestra.
“Sunflower? È ancora lì?”
“No… Solo dopo mezza giornata in quell’isola è scappata subitoooo… con la ciurma della Bandiera Rossa come hanno raccontato i due marines.”
“Bandiera Rossa… Quello schifoso traditore!” disse l’uomo pieno di disgusto “… Un momento! Non c’è stato lì anche Aokiji? Non avrà mica sospettato qualcosa?”
“No, amico, è stato lì soltanto per arrestare Kidd Eustass e Law Trafalgar, ma sono fuggiti anche loroooo.”
“Bene…” mormorò un altro uomo con tono molto altezzoso seduto ad un grande tavolo “… È importante che lui sia completamente fuori dalla storia di quella bastardella! Se lui avesse sospettato qualcosa…”
“Suvvia, signore, non si preoccupi.” lo  tranquillizzò l’uomo alzandosi dal divano e mettendo le mani nelle tasche “Aokiji è troppo cretino e non conoscerà mai la verità. Ora potremmo partire per il Mondo Nuovo per cercarla.”
“SÌ, FARETE PRESTO A TROVARLA E RIPORTARMELA VIVA QUI! QUI!!!!!!” borbottò l’uomo dalla voce altezzosa “E COME DIAVOLO È RIUSCITA A FUGGIRE DA QUI PIÙ DI 2 ANNI FA?!?” e colpì il tavolo con un pugno di rabbia.
“Questo rimane ancora un misteroooo... Da qui è impossibile fuggire… Non sarà mica stato lo zampino di Smirta?” chiese l’uomo con tono sonnolento.
“IDIOTA, LEI È MORTA PIÙ DI 15 ANNI FA! E VI HO SEMPRE DETTO CHE NON VOGLIO SENTIRE MAI PIÙ IL NOME DI QUELLA PUTTANA!”
“Non si scaldi troppo, signore. L’abbiamo eliminata e non abbiamo più nessun fastidio…”
“Seeeee quella traditrice avesse un complice?”
“FESSERIE! Nessuno conosce la verità sulla sua morte ed abbiamo fatto credere a tutti che è stata uccisa dall’ex contrammiraglio!”
“Ooooh, sì! È stata una grande idea e non c’è stato nessun problema.”
“Ora non perdiamo più tempo!” gridò la figura misteriosa dalla voce altezzosa “Dobbiamo trovare assolutamente ed al più presto quella bastardella! Mi serve VIVA! Lei potrebbe dire tutto…”
“AH, AH, AH, AH, AH! Dice lei? Quella mocciosa non ha più la voce! Chi vorrà credere una povera disgraziata muta? Tranquillo, signore, lei non parlerà mai non solo perché è priva di voce, ma anche per troppa paura! La troveremmo di sicuro perché lei non conosce affatto il mondo fuori.”
“Me lo auguro bene…” si rilassò l’uomo ancora seduto “… Inutile creatura, ti aspettano con tanta ansia… le torture! Ah, ah, ah, ah, ah!”


Passati alcuni giorni sulla Bandiera Rossa che sembrava che tutto fosse tornato normale e Lady non ricordava affatto il suo “incidente” quindi né il capitano né i compagni ne accennarono mai,
“Uff… Quando finirà di nevicare ancora?” chiese Goliath che stava spalando la neve sul pavimento.
“Non hai sentito quello che ci ha detto la nostra navigatrice?” disse Thomas che smise di spalare per poter accendere una sigaretta “Ha previsto che smetterà di nevicare fra 2 giorni.”
Ascoltando ciò il grosso pirata sbuffò “Due giorni… Non sopporto il freddo, mi manca molto il sole caldo…”
“Su, non fare la “donnicciola”!” lo incoraggiò Pothos con un sorriso “Anche a me manca il sole, ma c’è sempre il gusto dell’avventura!”
“Già, da quando è arrivata Lady la navigazione diventa più sicura e meno difficile anche se molto faticosa. Chissà se riusciremo a trovare l’One Piece…” disse Carlos sognante.
“Voi pensate sempre a questo, amici!” rimproverò Goliath “Se non dovessimo trovarlo, noi saremo ancora fortunati ad aver Lady come nostra compagna!”
“Non ha tutti i torti…” si dissero i corsari che vennero interrotti da Vincent il quale esclamò “Perché vi siete fermati ora? Non è il momento di chiacchierare come le pollastrelle! Lavorate immediatamente!!!”
A quelle esclamazioni dure si offesero, ma subito ripresero a spalare per non creare delle inutili scenate e sentire altre ragioni… Si erano accorti che da qualche giorno il comportamento del vicecapitano era ancora molto peggiorato sia con gli uomini che con Lady. Non sapevano però che proprio quel giorno aveva scoperto per caso la navigatrice andava nella camera del capitano di notte e per questo il suo rancore cresceva e tutto ciò creava tanti equivoci…
“Ragazzi, venite a prendere una calda tazza di tè.” avvertì Ernest dalla porta “Ci sono anche le torte fatte da Lady.”
“Yuppììììììì!!!!” gioirono i corsari che poi corsero verso la cucina mentre il vicecapitano era ancora fuori sotto i fiocchi di neve.
“Beh? Vincent, non vieni?” gli chiese il medico con il suo solito tono paziente “Prenditi un po’ di calduccio altrimenti ti ammalerai di sicuro.”
Quando il sottoufficiale sentì ciò che gli diceva si girò di spalle andando verso il bompresso. A quell’atteggiamento Ernest sospirò capendo che gli teneva ancora il broncio e quindi era inutile insistere così andò in cucina lasciandolo solo.


Nella cucina Lady, che aveva i capelli raccolti in un paio di morbidi ciuffi, stava portando delle fette di torta ai corsari seduti sulle panche.
“È davvero ottima questa torta di limone!” si congratulò uno dei compagni.
“Anche quella di mele!”
“E questa di cacao!”
Tutti erano contenti di poter assaggiare le torte fatte dalla loro compagna (con l’aiuto di Jack). In quel momento entrò il medico.
“Dov’è il capitano, Ernest?” domandò Jack versando del tè bollente nelle tazze.
“Mi ha detto che ci raggiungerà tra poco.” rispose il dottore che si era appena seduto.
La ciurma si accorse subito dell’assenza del vicecapitano, ma non gli diedero retta perché con il suo cattivo umore avrebbe potuto peggiorare solo la situazione… Anche la ragazza se ne era accorta e non seppe mai che l’atteggiamento negativo di Vincent era dovuto a lei così preparò un vassoio con una tazza di tè ed una fetta di torta e li portò fuori.
“Mh? Dov’è Lady?” chiese il ragazzo dopo aver versato una tazza di tè al medico.
“L’ho visto portare fuori un vassoio.” rispose Pothos pulendosi la bocca con un tovagliolo.
“Sarà andata dal capitano.” disse Thomas bevendo il tè
“Ma se Ernest ci ha detto che il capitano potrebbe essere qui tra poco!” esclamò il cuoco con tono preoccupato.
“Allora a chi porterà il tè Lady?” domandò Goliath un po’ dubbioso.
In quel momento Jack intuì subito cosa sarebbe successo alla fanciulla così corse fuori… e vide Lady porgere il vassoio a Vincent però il vicecapitano lo fece cadere bruscamente facendole scottare il braccio con il tè bollente. La ragazza si era fatta molto male ma non poté emettere un urlo di dolore mentre Vincent la chiamò “Sgualdrinella!”
Proprio in quel momento venne aggredito da Jack che lo fece cadere e quindi cominciarono ad accapigliarsi. Vedendo la scena violenta la fanciulla sembra essere più sconvolta che preoccuparsi per il suo braccio scottato… Anche la ciurma rimase sorpresa e stava andando verso di loro per fermare la lite però sentirono dei passi pesanti alle loro spalle e subito si voltarono nervosissimi… Era Drake! Sembrava tanto furioso e camminava pesantemente verso i litiganti mentre i compagni si allontanarono subito e pensarono dispiaciuti che era troppo tardi… L’uomo mascherato prese Jack e Vincent per il colletto e li alzò in alto come se fossero due fuscelli. Ma i due litiganti erano troppo furiosi per essersi accorti della presenza del capitano ed allungavano le mani per continuare il loro litigio. Il loro atteggiamento lo fece arrabbiare ancora di più Drake il quale gridò forte “INSOMMA VOLETE SMETTERLA?!? CHE DIAVOLO STAVATE FACENDO???”
“QUEL MALEDETTO HA FATTO DEL MALE A LADY!” urlò il ragazzo rabbiosamente “LE HA VERSATO DEL TÈ BOLLENTE SUL BRACCIO!”
Alle sue parole l’uomo dalle morbide basette fu colpito e guardò preoccupato la ragazza con il braccio ustionato… La sua espressione era molto spaventata e sembrava come se le fosse tornata in mente qualcosa…
“Tzé! È soltanto un incidente!” gridò Vincent mentendo “E perché date tanta importanza a quella sgualdrinella???”
“IO TI…” stava per minacciare Jack però venne interrotto dal capitano “ADESSO BASTA!” e li buttò per terra ed ordinò ai suoi uomini “Legateli all’albero maestro con la testa giù finché non si saranno calmati! Per la loro punizione ci penseremo dopo!”
Quell’ordine lasciò tutti sconvolti ed anche Lady, ma la ciurma ubbidì immediatamente. La ragazza voleva fargli cambiare l’idea però venne fermata dal dottor Ernest che la consigliò di non trasgredire gli ordini del capitano e di rispettare le regole della nave.
“Lady, ti fa tanto male il braccio?” le chiese Drake avvicinandosi e stava per toccarla però lei lo respinse e si allontanò da lui.
Drake non capiva il turbamento della fanciulla “Cosa ti prende?” e fece un passo in avanti.
Ma la ragazza gli fece un cenno di non avvicinarsi e sembrava terrorizzata.
“Cosa ti ho fatto? Volevo solo sapere come stai…” continuò a domandarle il pirata mascherato con tono dispiaciuto che notò i suoi occhi lucidi.
“Non preoccuparti, capitano.” gli disse per tranquillizzarlo “Porto io Lady in infermeria.”
Drake gli rispose senza smettere di fissare con un’espressione delusa la ragazza “Fai pure.”


Poco dopo nell’infermeria Ernest stava spalmando una pomata sul braccio ustionato della ragazza “Ecco finito…” però notò che lei era del tutto distratta e tormentata… I suoi occhi sembravano spenti ricordando qualcosa…
“Lady…” la chiamò il medico agitando la mano davanti al suo viso “… tutto bene?”
Lei non sapeva cosa dirgli perché bloccata dalla paura.
“Cosa hai, piccola?” le chiese il dottore pazientemente “Ti ha fatto spaventare il capitano? E ti preoccupi per Jack e Vincent?”
Per rispondergli la fanciulla accennò per due volte con il viso triste.
“Tu non hai nessuna colpa per il litigio tra quei due. Entrambi si sono comportati male: dall’inizio non si sono piaciuti, ora non si sopportano molto.” spiegò Ernest guardandola “Hanno davvero esagerato e poi hanno fatto perdere la pazienza al capitano così lui ha deciso di punirli non solo per il loro comportamento sbagliato, ma anche per te.”
Per me? Ma non voglio che vengano puniti in quel modo…, pensò Lady con stupore.
“Sì, ho capito cosa vuoi dirmi, ma non puoi fare niente. Se ti fa paura il capitano, è normale. Ma ti assicuro che non è una persona crudele! Non è molto facile svolgere il ruolo del capitano di una nave ed il suo compito è quello di proteggere sia la nave che la ciurma.”
Dopo aver ascoltato le spiegazioni la navigatrice non era convinta ed abbassò gli occhi toccandosi il braccio nervosamente.
Notando il suo gesto il medico capì qualcosa… “Ti sono tornati i ricordi, vero?”
Lady lo fissò subito come se volesse dirgli che aveva indovinato.
“Temi che il capitano sia come qualcuno che ti faceva del male in passato, giusto? Questo è sbagliato: lui non ne sarebbe capace perché ti vuole soltanto bene e vuole proteggerti. Anch’io ed i nostri compagni te ne vogliamo.” le disse il dottore toccandole la spalla come un gesto di amicizia “Se ci racconti tutto, potremmo aiutarti.”
NO! NON POSSO! La fanciulla si alzò di colpo ed uscì subito dallo studio medico e trovò Drake appoggiato al muro… La stava aspettando però gli distolse timidamente lo sguardo e se ne andò verso la sua camera.
“Lady, aspetta!!!” esclamò il pirata mascherato cercando di fermarla “Non posso sapere come stai? Non capisci ancora che sono davvero preoccupato per te? E perché fai così con me? Dimmelo!” In quel momento venne chiamato da Ernest “Capitano, lasciala in pace per un po’: è troppo tormentata. Non occorre insistere ancora.”
Drake rimase molto male mormorando “Voglio solo aiutarla… Che male le ho fatto?”
“Niente, capitano.” gli rispose con tranquillità il medico scuotendo il capo “Le sono tornati i ricordi e non vuole ancora raccontarceli… È troppo spaventata da tutto ciò e per questo non riesce a reagire con calma. Restando nella sua camera ritroverà il suo equilibro.”
Ascoltando ciò l’uomo dalle folte basette rimase in silenzio e sembrava deluso per la mancanza di fiducia della navigatrice mentre Ernest si avvicinò a lui “Capisco come ti senti… Devi avere un po’ di pazienza, sono sicuro che lei si fiderà di nuovo di te come ha fatto dormendo da te ogni notte.”
Dopo aver sentito quell’ultima frase Drake rimase stupito “Ma come…? Non ci avrai visto?”
“No, capitano, dall’inizio avevo capito dalle vostre facce. Non preoccuparti: la ciurma non sa di questo.”
“Dalle nostre facce? Ma se non…”
“Sì, capitano, lei è ancora come una bambina quindi è vergine.” gli spiegò il dottore con la sua solita voce calmissima “So benissimo che non è mai successo niente tra voi due.”
Il pirata con la maschera aveva quasi dimenticato che Ernest non era solo il medico di bordo, ma aveva anche il compito di fare lo psicologo.


Passate alcune ore in cui c’era stata una strana tensione tra Lady e Drake… E la ragazza non si era più avvicinata a lui come faceva sempre. La ciurma pensava che lei fosse delusa del comportamento severo del capitano verso i litiganti e che ci sarebbe voluto ancora più tempo per abituarsi alla vita che si svolgeva sulla nave…


Nel cuore della notte Lady, vestita con un pigiama ed il mantello, portando delle coperte in mano era giunta alla porta per vedere se c’era qualcuno fuori.
“Che intenzione avrai, Lady?” era una voce maschile alle sue spalle.
Subito si voltò e trovò Thomas che poi le chiese “Non vorrai mica portare queste coperte a Jack e Vincent?”
A quella domanda la navigatrice abbassò gli occhi sentendoli infelice e timida.
“Non puoi fare questo anche se fa molto freddo fuori.” le spiegò il pirata biondo con premura “Sappiamo che sei molto preoccupata per Jack e Vincent, ma ti consiglio di non violare le regole della nave! Non pensarci più: loro potranno sopportare il freddo. Su, vieni. Ti accompagno alla tua stanza.”
No! Lady scosse la testa per rispondergli di no e non se la sentiva di lasciare i due compagni soffrire il freddo.
“Ti prego, non devi ribellarti in nessun modo.” insisté Thomas cercando di farla ragionare “Se continui così, il capitano metterà in castigo anche te! Su, vai a dormire e non fare alcuna sciocchezza, per favore!”
“Thomas, ci penso io.” disse qualcuno con una voce molto seria e profonda alle spalle del corsaro biondo.
“Ah, capitano…” mormorò Thomas vedendo Drake vestito come sempre, ma stavolta senza cappello e maschera “… anche tu sei in piedi…”
“Vai via subito.” lo ordinò l’uomo dalle folte basette con occhi severi “Devo dire un paio di parole a Lady.”
Ascoltando ciò Thomas cominciò a preoccuparsi temendo che la fanciulla avrebbe potuto essere duramente rimproverata, o peggio messa in castigo, alla fine fu costretto a seguire l’ordine del capitano e se ne andò. Anche lei stava per tornare nella sua camera però fu fermata da Drake che le afferrò il polso e si mise di fronte a lui.
“Lady, non ti ho detto di andare: dobbiamo parlare noi due!” esclamò l’uomo con tono duro guardandola “Non puoi ignorarmi continuamente! Spiegami il motivo del tuo comportamento!”
No, non ho niente da dirti., pensò la ragazza cercando di liberarsi dalla sua presa.
Senza mollarla Drake continuò a parlarle con tono offeso e deluso ma anche triste “Sei arrabbiata con me perché ho messo Jack e Vincent in punizione? Devi accettare ogni regola o ordine, ti piaccia o no!”
Lady cominciò ad aver un po’ di paura e cercava di non guardarlo mentre lui più calmo riprese a parlare “Guardami! Non volevo spaventarti, ma sono preoccupato per te. Non puoi portare un peso così insopportabile, devi liberartene subito! Cosa diavolo ti è successo prima di venire qui???”

Alle sue parole la ragazza lo fissò dubbiosa e turbata gli occhi di Drake seri e dolci e non riuscì a trattenere le lacrime ed a reggersi in piedi… Crollò tremante e rimase in silenzio. Intanto il capitano si abbassò e le asciugò le lacrime con un pollice dicendole con premura “… Piccola, scusami se ho esagerato tanto… Non devi aver più paura: non sei sola, ma ci siamo anche noi con te. Se non te la senti di raccontarci tutto ancora, non ti obbligo in nessun modo. Il comportamento che hai tenuto oggi mi ha colpito, sai? Questo mi rattrista tanto… Dimmi cosa ti turba  così potrei aiutarti…”
Dopo aver ascoltato la spiegazione Lady guardava pensierosa gli occhi blu di Drake e poco dopo si appoggiò lentamente sul suo petto: doveva essere troppo stanca pensando “… Non lo so…” Allora il capitano la prese in braccio e camminò sussurrandole “Sei distrutta, bambina… Ora ti porto nella mia camera per dormire, se ti fa piacere.”
La fanciulla lo fissò sorpresa: era la prima volta che lui la invitava nella sua stanza nonostante fosse contrario.
“… Per essere sincero… oggi non riuscivo a dormire perché sentivo la tua mancanza e soprattutto il mio letto è troppo vuoto…”  confessò l’uomo un po’ arrossito “… Vuoi dormire con me?”
Così Lady lo abbracciò dolcemente come se volesse dirgli di sì, però sinceramente pensava a malincuore ancora a Jack e Vincent, rimasti fuori con il freddo polare, e non se la sentiva di litigare di nuovo con Drake e di trascorrere una notte da sola perseguitata da quegli incubi…

Finalmente arrivò l’alba… sotto i fiocchi di neve Jack e Vincent, ancora legati con la testa in giù, erano molto infreddoliti, ma non si erano mai rivolti una parola per tutta la notte. Poco dopo alcuni compagni si avvicinarono loro e li liberarono.
“E-h-i, c-o-s-a è s-u-c-c-e-s-s-o?” chiese il ragazzo sorpreso balbettando per il freddo.
“M-a l-a p-u-n-i-z-i-o-n-e n-o-n d-o-v-e-v-a d-u-r-a-r-e p-e-r- 2 g-i-o-r-n-i e 2 n-o-t-t-i?” domandò il vicecapitano anche lui perplesso. I compagni non risposero e li coprirono con le coperte. Drake arrivò in quel momento, vestito con i suoi soliti abiti, il cappello ed una sciarpa di pelliccia bianca, davanti a loro.
“… C-a-p-i-t-a-n-o…” lo salutarono i due puniti, seduti per terra, balbettando sia per il freddo che per la paura e stringendosi meglio le coperte nel tentativo di ritrovare un po’ di calore mentre Lady portava loro un paio di tazze di tè molto caldo.
“… G-r-a-z-i-e, L-a-d-y…” le sorrise Jack invece Vincent ne prese una a malavoglia senza né ringraziarle né guardarla. Ma la ragazza non ci fece caso.
“Vincent, Jack, non credo che una sola notte gelida sarebbe sufficiente per “raffreddare” le vostre teste calde e farvi capire i vostri errori, ma ci ho riflettuto meglio per darvi un altro tipo di castigo.” spiegò il capitano con braccia incrociate guardandoli molto serio mentre Lady ed i compagni lo ascoltavano con attenzione e temevano che avrebbe dato una punizione ancora più dura… Anche Jack e Vincent erano nervosissimi.
Passato un minuto di silenzio Drake riprese a parlare con il giovane “Jack, continua a fare il ruolo di cuoco a bordo ed anche a fare le spese, ma non verrai aiutato da nessuno, tranne uno, per un anno intero.”
Ascoltando ciò il ragazzo sapeva benissimo che le faccende domestiche erano troppo pesanti e faticose perché la grande nave e la numerosa ciurma non basterebbero per un solo cuoco senza aiutanti, ma non c’era altro da scegliere quindi lo accettò subito. Così l’uomo mascherato  si rivolse al suo sottoposto “Vincent, mi hai profondamente deluso per quello che hai fatto. Non me l’aspettavo da te.”
“M-a, c-a-p-i-t-a-n-o, i-o…” replicò Vincent che però venne interrotto subito da Drake stringendo i denti e gli occhi “SILENZIO! NON DEVI DIRE NIENTE FINCHÉ NON AVRÒ FINITO DI PARLARE!” e cominciò a rilassarsi un po’ “D’ora in poi ti tolgo il ruolo di vicecapitano e sarai l’aiutante del cuoco Jack.”
A questa decisione Jack e Vincent si meravigliarono ed avrebbero voluto fargli cambiare idea esclamando “Cosa?”, ma non lo fecero per non fare arrabbiare ancora di più il capitano.
“Potrete lavorare insieme senza fare troppe storie e lamentele così potrete migliorare il vostro rapporto, intesi?” continuò impassibile l’uomo mascherato.
Guardando l’espressione austera di Drake, Vincent e Jack ebbero il coraggio di rispondere se non con la testa abbassata “S-ì, c-a-p-i-t-a-n-o.”
“Bene. Da oggi Thomas è il nuovo vicecapitano!” affermò Drake dando una pacca sulla spalla del pirata biondo che aveva una sigaretta in bocca. Così i compagni e Jack si congratularono Thomas intanto il corsaro mascherato si accorse che Lady guardava dispiaciuta Vincent il quale era ancora seduto e teneva il broncio bevendo il tè. La ragazza era triste nel vederlo così e sperava che la sua vicinanza avrebbe potuto far ragionare il capitano non togliendogli il ruolo di vicecapitano. Infastidito Drake la prese con delicatezza per la spalla e le fece ricordare che era il momento di fare l’allenamento con Goliath e poi di raggiungere lui per le lezioni di studio.
Vedendoli insieme Vincent sentì una forte rabbia pensando “La causa di tutto sei tu, sgualdrinella priva di significato! Non dimenticherò la mia vendetta…”
“Vincent, non hai mai seguito i miei consigli.” mormorò il dottor Ernest con tono calmo vicino al pirata dai lunghi capelli e dai baffi neri “Spero che questa punizione ti servirà per toglierti i pensieri negativi dalla mente.”
A quelle frasi Vincent gli diede un’occhiataccia, ma non disse nulla.


Chissà succederà dopo? Quanto tempo ci vorrebbe ancora per fare capire a Vincent sulla nostra amica? Forse il prossimo capitolo…

ANGOLO AUTRICE: Scusate per l'enorme ritardo... A causa della mia insoddisfazione e della mancanza di tempo libero pensavo di non pubblicare più i nuovi capitoli qui... Scusatemi... Ditemi come vi sembra e vi prego di lasciare qualche rencesione per favore... GRAZIE MILLE!!!!

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Capitolo 10
*** Capitolo IX (prima parte) ***


CAPITOLO IX (prima parte)
 
“Finalmente c’è il sole!!!” esclamò Athos tutto contento “Dopo 2 giorni di neve c’è un bel calduccio!”

“Sì, non dovremo più salpare la neve!” si rallegrò Goliath “Siamo tutti felici!!!”
“Non tutti.” corresse Thomas con una sigaretta in bocca appoggiato all’albero maestro.
“Eh?” gli chiesero in coro i pirati guardandolo.
“Guardate lì.” rispose il nuovo vicecapitano indicando qualcosa con la testa. Seguendo l’indicazione videro Lady con le braccia appoggiate sulla balaustra…
“Sembra un po’ delusa…” mormorò Carlos osservandola.
“Ah, già!” esclamò Goliath “A lei è piaciuta molto la neve ed abbiamo giocato lanciandoci palle di neve e facendo dei pupazzi di neve… Si era divertita tanto…”
“Oh, poverina…”
Era proprio vero che Lady era triste a causa della fine della neve? Potrebbe esserlo… Poco dopo la fanciulla si trovò tra Athos e Thomas che le strinsero le braccia per gioco per tirarle su il morale e le dissero con un grande sorriso “Coraggio, compagna! Sappiamo che ti manchino i giochetti con la neve, ma esistono molte altre cose più belle e più divertenti della neve!”
Uh? Stanno cercando di consolarmi?, pensò la ragazza sorpresa che poi vide altri compagni sorridenti, sono davvero premurosi con me…
Anche lei ricambiò il sorriso caloroso.
“Lady!” la chiamò da lontano Drake accanto al timone dopo aver osservato quella scena affettuosa. Così lei lo raggiunse lasciando i compagni.
“Allora in quale direzione possiamo navigare?” le domandò il capitano mostrandole una mappa “Non avevi detto che saremo salpati oggi?”
Accorgendosi del suo tono freddo la navigatrice si chiese come mai era di cattivo umore e non ne capiva il motivo del suo atteggiamento, però non diede troppa importanza e gli rispose indicando il Nord-Est con una mano.
Dopo qualche ora di navigazione la terra finalmente appariva all’orizzontale, ma Drake ordinò di buttare ora l’ancora per non essere nel porto per massima sicurezza. Allora dopo aver eseguito l’ordine la ciurma preparò le scialuppe per poter arrivare a terra intanto Lady, così entusiasta, si avvicinò loro per andare anche lei. Si vedeva benissimo che la città era bella, interessante e tanto curiosa e si chiamava Leopardia.

“Lady, tu resti qui” le ordinò Drake alle sue spalle “con alcuni per il turno di guardia mentre io ed altri andiamo in città.”
Eh??? Ma perché??? Ma lei aveva troppa voglia di andare lì! Il capitano stava per scendere su una scialuppa però il suo mantello venne tirato. Dopo essersi girato notò che Lady lo tratteneva nel tentativo di convincerlo per poter andare con lui e le mormorò con una voce profonda e severa “No, ti ho detto di restare qui e basta!”
Lei non si dava vinta, continuò a tirarlo pregandolo con uno sguardo supplichevole ma tutto era inutile: l’uomo mascherato rimase del tutto impassibile e riprese il suo mantello senza guardarla.
“Ma, capitano, perché non può venire con noi?” gli chiese Jack “Io e lei potremo fare insieme la spesa a Leopardia?”
“NO! Lei resta sulla nave! E ricordati che sei in punizione! Forse l’hai dimenticato?” ribatté Drake seccato ed austero.
Così spaventato dalla sua voce quasi animalesca il ragazzo abbassò la testa “No, capitano, non l’ho dimenticato.”
Quindi l’uomo dalle folte basette scese senza salutare la navigatrice che era rimasta molto male per il suo atteggiamento.
“Su, piccola, non essere così triste!” le consolò il cuoco con un sorriso “A Leopardia cercherò qualcosa di carino per te!”
Ma lei non lo ascoltava perché era troppo amareggiata dal comportamento così duro di Drake e si chiedeva quale fosse il motivo per cui non poteva andare in città.
“Allora, Jack, andiamo?” lo chiamò Thomas da sotto.
“Arrivo!!! Ciao, Lady!” la salutò e scese velocemente.
“Capitano, non vuoi che Lady venga con noi” bisbigliò Ernest a Drake, entrambi nella scialuppa “perché a Leopardia sono arrivati dei Draghi Celesti qualche giorno fa come ci hanno avvertito?”

Dopo qualche secondo di silenzio l’uomo mascherato sussurrò “… Sì, sarebbe troppo pericoloso per Lady: se per caso uno dei Draghi Celesti la vedesse, la prenderebbe subito come una schiava, o peggio una di tante mogli. Ho notato che quando lei ha saputo non ha mutato espressione: questo significa che non ha idea di cosa sono i Draghi Celesti.”
“Jack, non viene Vincent?” gli domandò Thomas dall’altra scialuppa.

Ascoltando ciò il ragazzo scosse le spalle “Boh, pochissimi minuti fa ha cambiato idea. Ha deciso di restare sulla nave per pulire la cucina.”
“Ma non avresti voluto essere aiutato da Vincent per fare la spesa?”
“È meglio così: non lo voglio con me.” borbottò il cuoco con le braccia incrociate “Finalmente mi sono liberato da lui per un po’: ho sopportato fin troppo in questi giorni quell’odioso bastardo!”
“Jack!” lo sgridò il nuovo vicecapitano rimproverandolo “Non esagerare!... Ah, non sei preoccupato per Lady che è rimasta lì con lui?”
“Oh, rilassati, amico: lì ci sono anche Goliath ed altri tre ai quali ho raccomandato di non perdere mai di vista Lady.” gli rispose il giovane con un sorriso tranquillo.
“Bene, è ora di andare!” ordinò Thomas alzando la mano.
Più tardi Lady stava appoggiata con le braccia sulla balaustra osservando da lontano la città di Leopardia…

“Su, piccola!” le disse Goliath avvicinandosi a lei “Mi dispiace che tu non vada in città, ma non pensarci troppo. Ti va una bella partita a carta con gli altri?”
Ascoltando ciò la ragazza lo guardò annoiata e riprese ad osservare la città come se volesse dirgli che non ne aveva voglia.
“Allora una lezione di spada?” insisté il grosso corsaro in modo gentile “Oppure…”
“… Oppure una rilassante tazza di tè o tisana?” continuò qualcuno alle loro spalle.
Entrambi si voltarono e videro con grande sorpresa Vincent il quale disse con un sorriso “Avete voglia di bere qualcosa? Nella cucina ci sono tutti che vi aspettano.”
Goliath, meravigliato, si avvicinò al compagno e gli diede un forte colpo sulla schiena come segno di amicizia facendolo quasi cadere “Vincent, non mi aspettavo proprio che il tuo comportamento fosse così cambiato all’improvviso! Come mai sei diventato gentile?”
“Beh, fare l’aiutante del cuoco mi ha ammorbidito…” sorrise ancora il pirata dai lunghi capelli neri massaggiandosi la schiena.
Ascoltando ciò la fanciulla rimase molto stupita e lo trovava troppo strano.
“Lady, andiamo in cucina?” le chiese Goliath.
Lei era indecisa per poter rispondergli.
“Lady, potresti raggiungerci dopo, ok?” le consigliò Vincent “Puoi farlo con calma, va bene? Così la tua tazza potrà raffreddarsi un po’.”
Dopo averlo guardato con un sopracciglio alzato la ragazza fece un cenno di assenso. Quindi i due pirati andarono sotto coperta lasciando la navigatrice che poi si accorse della presenza dei suoi amici gabbiani sulla balaustra. Sembravano nervosi così lei li accarezzò con dolcezza nel tentativo di tranquillizzarli pensando allo strano atteggiamento di Vincent come se fosse sforzato… Ma decise di non dare importanza perché non voleva essere sospettosa.
Dopo circa una decina di minuti Lady stava per andare in cucina però trovò Vincent davanti a lei.

“Lady… in cucina mi hanno detto che volevi andare a Leopardia…” spiegò il corsaro dai lunghi capelli neri “… Mi è dispiaciuto, ma ho deciso di accompagnarti lì. Che ne dici?”
Alle sue parole la ragazza rimase sorpresa e non riusciva a credere a quello che le aveva detto, ma gli mostrò un’espressione dubbiosa.
“Non puoi perché è l’ordine del capitano, giusto?” le domandò Vincent con uno strano sorriso “Non preoccuparti: ne ho parlato con Goliath ed altri. Sono d’accordo con me, così ti porto a Leopardia e faremo un giro veloce prima che tornino il capitano e gli altri. Non se ne accorgeranno mai e Goliath ed i compagni manterranno la parola. Ti va?”

In quel momento Lady cominciò a riflettere… gli rispose di sì scuotendo la testa. Non si insospettì: era troppo curiosa di vedere quella città e stava per andare in cucina, ma venne fermata per la spalla da Vincent che le disse “Non vorrai andare dai compagni, vero? Non è necessario: potrai ringraziarli dopo essere stati a Leopardia. Andiamo subito con una scialuppa: non c’è più tempo da perdere.”
In risposta lei annuì fidandosi di quello che le aveva consigliato quindi scesero su una scialuppa.
 Ancora poco lontano dal molo Vincent remava guardando Lady molto contenta e pensando con un ghigno “Povera illusa… In cucina Goliath e gli altri si sono tutti addormentati profondamente grazie al forte sonnifero che ho preso di nascosto nello studio medico di Ernest e che ho messo nelle loro tazze! Così potrò lasciare questa sciagurata muta in una parte fuori di Leopardia senza essere ostacolato. Dirò semplicemente al capitano che è stata lei a drogarci ed è fuggita su un’altra nave nemica portando i nostri tesori, in realtà li ho nascosti sotto il pavimento della cucina sapendo che a lei non interessano affatto…” si accorse di essere osservato da Lady e cominciò a preoccuparsi temendo di essere sospettato… Ma lei sorrise dolcemente ed alzò la mano in alto, proprio in quel momento sotto di loro saltarono fuori dall’acqua tre grandi creature marine. Il pirata rimase spaventato dopo aver osservato i tre delfini leopardati che erano creature feroci mentre la navigatrice rideva e gli porse un foglietto “Non aver paura, scusa. Volevo solo presentarti i miei amici.

“Amici”?!? Quei delfini leopardati sono i tuoi amici???” le chiese Vincent pieno di stupore.
Per rispondergli lei fece cenno di sì con un sorriso e mise la mano sul muso di una delle creature marine per accarezzarla. Vedendola l’uomo fu sbalordito “… Ma non hai paura? Dicono che i delfini leopardati sono gli animali più crudeli di questo mare e sono sempre pronti a mordere gli esseri umani!”
Ma lei guardava con aria innocente il compagno e scosse le spalle. Lui sembrava non volere di aver visto una creatura così feroce che si lasciava a coccolare da una ragazza senza farle alcun male e poco dopo riprese a remare per poter arrivare al molo pensando sorpreso “… Non so se è troppo ingenua o coraggiosa… Cosa c’è in quella ragazza?!?”
Appena giunti sul molo Lady era molto entusiasta perché poteva visitare la città da vicino nel frattempo Vincent stava legando la scialuppa ad una bitta. Si rivolse alla ragazza e le diede un coltello “Tieni questa arma: non si sa mai, potrebbe accaderti qualcosa… È meglio essere prudenti ed attenti…”

Ascoltando ciò la fanciulla rimase stupita pensando che lui era davvero preoccupato per lei e subito lo abbracciò ringraziandolo.
“Ma… Che fai?...” le chiese il corsaro molto imbarazzato sapendo che si trattava di un grosso equivoco, però notando i suoi occhi pieni di dolcezza e gratitudine si ammorbidì e riprese a mormorarle “… D’accordo… Ora devi coprirti con il cappuccio ed andiamo.”
Lei prese l’arma e la mise alla cintura e si coprì con il cappuccio ed andò in città con Vincent…
Nelle strade di Leopardia c’erano parecchie persone vestite con eleganti abiti leopardati e portavano al guinzaglio un leopardo come se fosse proprio un cane! Non solo questi, anche in molti negozi vendevano dolci, vestiti, accessori, libri, mobili ed altri oggetti decorati come la pelliccia del leopardo! Quindi quel felino macchiato veniva considerato come un animale domestico e soprattutto sacro. Lady ammirava ogni cosa che vedeva, invece Vincent trovava tutto assurdo finché sentì la voce di un gelataio “Bella signorinella, vorresti un bel ghiacciolo leopardato? È fatto da crema con pezzi di cioccolato!”

Videro un uomo, vestito con un grembiule ed un cappello entrambi leopardati, che aveva un carrello pieno di ghiaccioli e gelati anche loro leopardati e mostrò un ghiacciolo alla navigatrice chiedendole “Allora? Lo vuoi? Tuo fratello maggiore lo permetterebbe?”
“Eh? Ma io non sono suo…” Vincent stava per rispondergli però vide la faccia dolcemente sorridente di Lady “… Va bene, lo pago io.” così gli diede 3 monete.
La ragazza era molto felice di aver un dolcetto offerto e strinse il braccio dell’ex vicecapitano il quale poi arrossì molto e non riusciva a spiegarle che non desiderava essere abbracciato quindi fece un sospiro di pazienza e mormorò “Vabbè… Ora andiamocene…” così ripresero a camminare.
“Questa ragazza non molla ancora il mio braccio…” pensò il corsaro a disagio guardandosi intorno un paio di volte “… Devo trovare al più presto un convento di suore prima che il capitano e dei compagni ci scoprano…”
“Attenzione!!!” gridò qualcuno da poco lontano.
Attirati dall’urlo tutti girarono la testa per sapere cosa stava succedendo “Sta arrivando il nobile San Rodrigo!”
SAN RODRIGO?!? Non sarà mica…???, pensò Vincent stupefatto e nervoso ed immediatamente ordinò a Lady di inginocchiarsi subito e di non fissare mai gli occhi dell’uomo che stava per arrivare e soprattutto di non muoversi!
Alle sue parole agitate e frettolose la fanciulla, stupita, non capiva niente però ubbidì. Anche il pirata si inginocchiò assieme a lei con la testa abbassata… Non solo lui, ma anche tutte le persone fecero la stessa cosa, alcuni di essi fecero inginocchiare i bambini raccomando loro di stare buoni, fermi e zitti in modo assoluto, altri sudavano per la paura ed altri si mordevano la bocca per il nervosismo…
Ma cosa succede? Perché siamo tutti inginocchiati?, si chiese Lady guardandoli tutti e poi apparvero alcune persone che camminavano… La navigatrice rimase piena di stupore nel vederle… C’era un uomo vestito con una strana tuta spaziale ed un grande casco rettangolare come se volesse evitare di respirare l’aria esterna… Ma la cosa più eccentrica che aveva era l’acconciatura composta dai capelli castani pettinati verso l’alto che formavano due bulbi! Il suo aspetto era come quello di un uomo grasso e basso ed aveva un’aria pesantemente altezzosa ed annoiata… Non era solo: era circondato da uomini vestiti con abiti eleganti di color nero ed un paio di occhiali da sole. Certamente dovevano essere le guardie di quello strano uomo altezzoso. La cosa che aveva colpito di più Lady: dietro l’uomo dall’assurda pettinatura c’era una decina di bellissime donne vestite come ballerine arabe e velate le quali tenevano la testa abbassata e gli occhi chiusi, ognuna di essi aveva un grosso collare spesso legato da una grande catena tenuta dallo stesso uomo altezzoso… Oltre quelle povere donne apparve anche una creatura bizzarra che la ragazza non aveva mai visto prima, ma aveva capito subito che era un uomo-pesce! La sua corporatura era tanto grande e muscolosissima e la sua pelle era di color giallo canarino e la sua testa con i capelli ricci e corti assomigliava tanto a quella di uno squalo… Strano, gli uomini-pesci erano forti dieci volte più degli uomini sulla terra, invece sembrava un agnellino, anche lui incatenato come quelle ballerine. Camminava dondolandosi un po’ ed aveva uno sguardo vuoto e spento come se fosse… sotto l’effetto di tanti sedativi! A differenza delle donne ben vestite e curate quel poveraccio era del tutto sporco ed aveva degli abiti rovinati… Sembravano tutti profondamente tristi e rassegnati mentre quell’uomo altezzoso e le sue guardie erano del tutto indifferenti.
Chi diavolo è quello? Perché quei poveretti sono trattati in quel modo?, pensò Lady guardandoli con occhi sgranati, in quel momento Vincent le abbassò la testa bisbigliandole “Che stai facendo? Ti avevo chiaramente avvertito di non incrociare il suo sguardo! Soprattutto devi coprirti meglio: rischi di essere vista dal nobile mondiale! Se fai una piccola mossa, finirai nelle mani di uno dei Draghi Celesti e non avrai nessuna possibilità di fuggire!”
“Draghi Celesti”? “Nobile mondiale”? Ma che roba è questa?” pensò Lady dubbiosa “Sono così importanti?... Uh?” e si accorse che qualcosa stava cadendo di fronte alla grossa corporatura dell’uomo-pesce… Era una ragazza! Anche lei incatenata come quei poveracci, però come quell’uomo pesce era sporca ed aveva per vestiti dei pezzi di stoffa rovinati ed era piena di lividi, ferite e qualche cicatrice..,
“… Per… favore… Non… ce… la… faccio… più…” supplicò quella povera fanciulla a terra con una voce molto tremante e debole “… Fatemi… bere… almeno… un po’… per… favore…”
Quel nobile mondiale chiamato San Rodrigo si fermò e si rivolse alla ragazza con un’espressione infastidita ed arrabbiata e le diede subito un forte calcio alla testa rimproverandole con tono durissimo “Stupida lagazzina comune, hai dimenticato che sei in punizione per 10 giolni senza acqua? Non ti sei compoltata abbastanza bene, idiota!”
Lady rimase profondamente colpita da quell’atteggiamento disumano che le fece ricordare il suo passato e si guardava sconvolta intorno pensando “Ma perché non si muovono neanche un po’ per aiutarla???”
Con enorme fatica la poveretta con il naso sanguinante si rimetteva a quattro zampe e disse ancora con occhi pieni di lacrime “… Vi prego… Non lo… faccio più… Giuro che sarò… brava… Ma almeno… datemi un po’ di acqua…”
A quelle parole piene di pietà il nobile, seccato, tirò fuori una pistola e le sparò ferendole alla spalla. Dopo quello sparo Lady non poté più sopportarlo così si alzò per soccorrerla, però venne fermata. Vincent la fece sdraiare a terra con forza e le bisbigliò “Stupida! Non devi assolutamente muoverti e non fare niente contro il Drago Celeste! Hai capito bene?”
La navigatrice voleva ribellarsi, ma non riuscì a muoversi grazie alla stretta del compagno. Nonostante fosse ferita la ragazza si rimesse in piedi calmando un po’ il suo “padrone”.
“Ci mancava questa...” sbuffò il nobile con una voce lamentosa “Se questa idiota non si fosse felmata, avlei già incontlato Genoveffa!”
“Onorevole San Rodrigo, non si preoccupi: sicuramente sua sorella” avvertì una delle guardie in modo educato “sarà ancora nel grande negozio di animali. Lì potrete incontrarvi senza problemi.”
“Bene, andiamocene.” ordinò San Rodrigo trascinandosi dietro i suoi servi.
Quando il corteo del nobile era scomparso alla vista, Vincent, Lady e gli altri si alzarono sollevati…
“Ti avevo ripetuto di inginocchiarti e stare ferma quando appare un Drago Celeste!” la rimproverò il corsaro in modo duro “Non puoi fare niente anche se lui maltratta i suoi schiavi o spara chiunque! Se commetti qualche sciocchezza, potremmo finire in guai grandi e seri!”
“Eh? Sono i suoi schiavi?!?” pensò la fanciulla guardandolo ingenuamente “Forse quel “Drago Celeste” è veramente così pericoloso? Non posso dimenticare come ha trattato la povera ragazza!”
Nel frattempo Vincent chiese delle informazioni ad un passante “Mi scusi… Ma qui vivono i Draghi Celesti?”
“Eh??? No, per fortuna proprio no!” rispose il signore con tono spaventato ma sollevato “Il nobile San Rodrigo e sua sorella maggiore sono venuti qui ieri per qualche giorno di vacanza… Se i Draghi Celesti avessero deciso di vivere qui, noi non potremmo mai più stare tranquilli… Proprio oggi la ragazza più bella di Leopardia è stata costretta a diventare una delle mogli del nobile, poverina… Ma, signore, lei non sa che il giornale ci ha informato l’arrivo dei nobili mondiali?”
Acc… L’ex vicecapitano si rese conto che nella Bandiera Rossa si era molto isolato, per questo non aveva voglia né di leggere il giornale né di ascoltare le notizie perché era troppo furioso… Non voleva assolutamente che la vita della navigatrice fosse in pericolo anche se cercava di allontanarla dalla ciurma…
“Che imbecille che sono stato!” pensò il pirata dai capelli neri nervoso “Se l’avessi saputo prima, non avrei portato qui Lady! Non posso neppure tornare indietro: Goliath e gli altri potrebbero scoprire che li ho drogati! Ma non cambio idea e troverò certamente una via di uscita!”
“Allora, signore…” domandò ancora all’uomo “… potrebbe dirmi dove posso trovare qualche convento di suore, per cortesia?”
“Sì, si trova dopo un paio di palazzi quel convento.” gli rispose l’abitante “Le conviene di stare molto attento. Se incontra la nobile Genoveffa, la sorella maggiore del Drago Celeste San Rodrigo, è peggio di lui: è tremendamente capricciosa e spaventosamente irascibile. Buona fortuna ed arrivederci, signore.” e se ne andò.
“Grazie e buona giornata! Lady, ora vieni…” disse Vincent dopo essersi girato “… Lady?!? Dov’è???” e scoprì che era scomparsa! Continuò a guardarsi intorno per cercarla nervoso ed a chiamarla temendo che lei potesse commettere qualche stupidaggine…
“Scusate, ma avete visto per caso una ragazza passare da qui?” chiese Vincent agitato ad una giovane coppia di fidanzati “è avvolta da un mantello di color blu scuro!”
“Eh? No…” rispose il ragazzo con un’espressione infastidita ed un braccio sulla spalla della compagna.
“Io sì…” disse qualcuno alle spalle del pirata che poi si sentì sollevato.
“Ma davvero? Dov’è…” non appena finita la domanda l’ex sottoposto si girò e fu colpito perché davanti a lui era proprio Jack!
“Cos’è questa storia?” gli domandò il giovane cuoco con un carrello pieno di viveri guardandolo con grande sospetto “Chi sarebbe questa ragazza che stai cercando?”
Non sapendo come rispondergli Vincent fu bloccato forse per la grande vergogna, ma Jack insistette a dirgli “Allora? Hai portato qui Lady senza il permesso del capitano? Non è così???”
Ascoltando ciò il corsaro dai lunghi capelli neri rimase ancora senza parole…
“RISPONDI SUBITO!” urlò forte il ragazzo anche se poteva attirare l’attenzione della gente.
“… Sì… Ho portato Lady… qui…” gli disse l’uomo a fatica con occhi abbassati.
“Cosa?!?” gridò Jack prendendolo per il colletto “Quindi avevi intenzione di lasciarla qui come volevi dall’inizio? Che diavolo è successo nella Bandiera Rossa a Goliath ed agli altri? E perché adesso ti interessa tanto per cercare Lady???”
“Non c’è più tempo per spiegarti tutto!” esclamò Vincent affrettato “L’ho persa di vista! Potrebbe incontrare i Draghi Celesti!”
Dopo aver ascoltato l’ultima parola il giovane impallidì… Aveva ragione: non c’era molto tempo da perdere perché molto probabilmente avrebbero potuto prendere la loro compagna come una schiava o, peggio una sposa e non ci sarebbe stata nessuna possibilità di scappare da quel tremendo posto!
“Non ci resta altro che cercarla!” borbottò Jack mollando il colletto di Vincent “Se uno di incontra per caso il capitano ed i compagni, dobbiamo avvertirli prima che sia troppo tardi!”
“Sì!” annuì l’ex vice capitano. I due pirati si separarono lasciano il carrello da spesa per cercare la navigatrice…
In un altro quartiere poco lontano c’erano parecchie persone inginocchiate davanti a San Rodrigo con le sue guardie ed i suoi schiavi… La povera ragazza camminava debolmente cercando senza risultati di fermare il sangue che usciva dalla spalla ed ogni volta che si fermava il suo “guinzaglio” veniva tirato… Ad un improvviso apparve una figura umana del tutto avvolta in un mantello con un grande cappuccio che nascondeva il viso. A vederla sia la gente in ginocchio che il nobile mondiale rimasero completamente sorpresi perché quella figura misteriosa non si era inchinata e stava per dirigersi verso di loro… Infuriato il Drago Celeste tirò fuori la pistola e la puntò minacciandola “Uno comune ha il colaggio di alzalsi in mia plesenza???”

Ma quella figura misteriosa non si fermò, ignorando del tutto la minaccia di San Rodrigo e si diresse verso la giovane schiava ferita… Quando fu accanto alla ragazza notò bene che sotto il suo aspetto sporco e pieno di ferite dimostrava più o meno 18 anni ed aveva i capelli ci color castano chiaro disordinati e lunghi fino alle spalle. E sotto la sua pesante frangia aveva le sopracciglia scure e degli affascinanti occhi rossicci. Le sue labbra erano carnose e non delineate… La figura mascherata tirò fuori dal suo mantello un lungo pezzo di stoffa pulito con il quale le medicò la spalla con tanta delicatezza sotto gli occhi increduli del nobile, delle guardie, degli schiavi e della gente ancora inginocchiata… Anche la servetta rimase stupita osservando quella figura avvolta nel mantello. Non riusciva a vedere il suo volto a causa dello scuro del cappuccio… “… Gra… Grazie…” era una parola debole ma anche commossa uscita dalla bocca della ragazza. Però non aveva ancora finito: dopo averla curata le offrì tirando fuori dal mantello una brocca piena di acqua fresca. Subito la giovane schiava in lacrime la bevve mentre il Drago Celeste sembrava ancora di più sorpreso ed anche furioso ed ordinò alle sue guardie di prendere quel plebeo con il mantello. Voleva vedere la sua faccia prima di spararlo. Così seguendo l’ordine due guardiani gli presero le braccia e lo misero di fronte al nobile mondiale. Uno di essi gli tirò il cappuccio… Era Lady! Cercava di divincolarsi dalla stretta presa delle guardie mentre San Rodrigo rimase a bocca aperta ammirando la sua bellezza incredibile e cominciò ad avvicinarsi al suo viso per poter osservarla meglio. Quando Lady si accorse della vicinanza di quell’uomo spregevole e, infastidita, cercò di ribellarsi ancora di più, ma non riuscì a liberarsi dalle guardie.
“Ma dove vieni??? Scommetto che non sei di queste palti. Non ho mai visto plima d’ola una lagazza simile a te! Sei nobile, folse?” le domandò il Drago Celeste sbavando.
Disgustata dalla sua espressione il viso della ragazza si rivolse da un’altra parte restando muta e quasi disinteressata.
“Beh, non lispondi?” continuò San Rodrigo con un sorriso ebete “Se non vuoi pallale oppule non hai voce, salesti una pelfetta sposa che non lompe… Ti concedo di essele mia moglie.”
EH?!? IO SAREI SUA MOGLIE???, pensò la fanciulla molto sorpresa, Moglie significa schiava o prigioniera??? NO!!! NON LO VOGLIO!!!, quindi si ribellò ancora di più, ma senza risultati.
“Allora procedo con i preparativi per portare questa e l’altra ragazza di stamattina in terra sacra come quarantanovesima e cinquantesima moglie.” disse un’altra guardia inchinandosi davanti al nobile.
“Sì, le mogli da ventesima a tlentesima mi hanno seccato,” ordinò il Drago Celeste in modo pesantemente snob “limandatele in mezzo alla plebe.” nel frattempo la ragazza schiava si avvicinò a lui e gli toccò la tuta spaziale supplicando “… No, vi prego… Vi imploro di risparmiare la mia benefattrice… Abbiate pietà…”
In quel momento San Rodrigo, disgustato, le diede un calcio facendola cadere per terra e rimproverandola “Idiota, non dovevi toccalmi con le tue schifose mani! Potlei lischiale di plendele una malattia ed ammalalmi pel colpa tua!!!”
Dope aver osservato quella scena Lady perse del tutto la calma ed al culmine dell’ira, diede un forte calcio alla gamba del nobile facendo sorprendere tutti! Ma non era finita: la navigatrice alzò entrambe le gambe e con tutta la forza calpestò le scarpe dei guardiani quasi rompendo le ossa delle dita dei loro piedi. Subito le guardie la mollarono per un dolore così insopportabile e caddero.
“È il momento di fuggire!” pensò Lady sollevata però si accorse che c’erano altre tre guardie le quali la puntarono con delle pistole “Stai ferma e buona!”
“Che maleeeeee…” si lagnò il nobile seduto per terra massaggiandosi la gamba “… STUPIDA PLEBEA, COME HAI OSATO??? NON SAI QUANTO è GLAVE SFIOLALE ANCHE SOLO CON UN DITO UN DLAGO CELESTE?!? PAGHELAI AMALAMENTE PEL AVEL SFIDATO LE ILE DEI DISCENDENTI DEI CLEATOLI DI QUESTO MONDO ANCHE PLIMA DI DIVENTALE MIA MOGLIE!!!”
“Non credo proprio…” era una voce sorridente alle spalle del nobile e delle guardie che poi si voltarono… e rimasero stupiti nel vedere la ragazza, l’uomo-pesce e le spose liberati dai collari! Le ultime fuggirono, anche gli abitanti, terrorizzati, scapparono e si nascosero per non essere coinvolti.
“Ma… come…?!?” domandò il nobile con occhi sgranati sudando tanto non riuscire a finire la frase…
“Eh, eh, eh…” rise la ragazza giocherellando con un grande anello con delle chiavi “… Riconosci queste? Non ti sei accorto che mi ero avvicinata a te apposta per rubarti queste. D’ora in poi non abbiamo più questi maledetti collari-bomba e non siamo più i tuoi schiavi!” e tirò fuori una linguaccia.
Collari-bomba?!?, si chiese Lady ignorando che i servi di un Drago Celeste ne avessero.
“Idiota, come Ti SEI peLmessA dI umiliaLmi?!? E come hai potuto rubaLmi le chiavi???” urlò il nobile mondiale irritato “E sopLattutto hai pLopLio il coLaggio di daLe del “tu” ad un DLago Celeste?!? E tu mi appaLtieni peLché sei la mia schiava!!!”
“Tzè, brutto ciccione!” sbuffò l’ex serva giovane con occhi vendicativi “Non siamo mica oggetti di proprietà, hai capito? Anche senza collare-bomba non posso neanche trasformarmi perché la mia spalla è ferita per colpa tua, schifoso ciccione!”
Aaaaaaaaaahhh!!! Mi ha chiamato “ciccione!?!” esclamò il nobile profondamente scioccato “QUESTO è TLOPPO!!! GUALDIE, AMMAZZATELI!!!” così i guardiani puntarono le armi contro la ragazza dai capelli castani mentre lei non si era lasciata impressionare e disse calma ed ironica “Oooohh… Non avrete mica intenzione di ucciderci sul serio?”
Lady fu colpita e si preoccupò pensando ““Non posso ora trasformarmi”? In che senso? E perché non scappano ora???”
“NatuLalmente sì!!!” gridò ancora forte San Rodrigo “OLA POTLETE DALE L’ADDIO AL MONDO!”
“Oh, è troppo presto…” ironizzò l’ex schiavetta che poi si spostò per far vedere a loro l’uomo-pesce il quale versò nelle sue mani palmate dell’acqua della borraccia data da Lady “… Rodie vorrebbe dirvi una cosuccia…”
“Già, lurido rifiuto, io non ti perdonerò mai…” mormorò l’uomo-pesce fissando male il nobile e mostrando i suoi denti aguzzi e le mani palmate piene d’acqua “… Frecce di squalo!!!” scagliò con delle gocce di acqua che “sparò” verso le guardie ed il Drago Celeste proprio come dei proiettili di una mitraglia! Ora Lady era in salvo ed era stupefatta nel vedere il nobile ed i suoi guardiani feriti grazie al potente colpo di grazia dell’uomo-pesce chiamato Rodie! Proprio in quel momento l’ex schiavetta non riuscì a reggersi in piedi e fu costretta ad inginocchiarsi per troppo dolore toccandosi la spalla ferita.
“Rhea!” la chiamò l’uomo-pesce preoccupato avvicinandosi a lei “Tutto a posto?” anche Lady si avvicinò a loro e si inginocchiò.
“Oh, ciao!” la salutò Rodie con un sorriso “Se tu non ci avessi dato dell’acqua, non avremo mai potuto essere liberi! Grazie!”
“… Dobbiamo… fuggire… subito…” avvertì la ragazza tutto sudata ed affannata “… prima che… qualcuno chiami… l’Ammiraglio… e tutto il suo… esercito…”
AMMIRAGLIO?!? Quella parola terrorizzò Lady proprio come era spaventata sull’isola Sunflower e cominciò a tremare temendo che un ammiraglio avrebbe potuto incontrarla…
“Sì, giusto!” annuì Rodie mettendo la mano sulla spalla della fanciulla ferita “Se i Draghi Celesti vengono fatti irritare o aggrediti, c’è sempre l’intervento di uno dei tre Ammiragli! Ma… come scotti! Ti è tornata la febbre!!! Rhea, ora ti porto in spalla e fuggiamo da questa terra!”
“Aspetta!” esclamò la ragazza di nome Rhea facendo fatica anche a parlare e poi si rivolse con un sorriso a Lady “… Ti ringrazio moltissimo… Pensavo che non saremmo mai stati liberati, invece… Anf… anf… Ti sono… debitrice… Anf… anf... Mi piacerebbe…” non riuscì a finire l’ultima frase perché svenne!
“RHEA!” la chiamò Rodie controllandola “È solo svenuta…” la prese, la mise sulla sua grandissima schiena e si alzò. E poi disse a Lady “Ragazza salvatrice, ti consiglio di fuggire al più presto, ok?... Ehi, tutto bene?”
La navigatrice era molto scossa per lo spavento che aveva avuto solo per aver sentito nominare la parola “ammiraglio”…
“Ehi, ti ho chiamato!!!” le gridò l’uomo-pesce riuscendo ad attirarne l’attenzione “Non scappi? Forse vorresti venire con noi?”
A quelle domande Lady si ricordò che a Leopardia c’erano Vincent, Drake e gli altri quindi doveva trovarli al più presto per avvertirli dell’arrivo dell’ammiraglio e della flotta! Se fossero stati in pericolo, la colpa sarebbe stata sua! Allora si alzò e salutò frettolosamente Rodie che poi fuggì portando con sé Rhea, ancora priva di conoscenza, verso il mare. Nel frattempo la ragazza muta si mise a cercare Drake e la ciurma con tanta ansia.
Intanto nel centro della città, lontano da dove si trovava Lady, Drake ed Ernest camminavano seguiti dalla ciurma che portava una grande quantità di pacchi…

“Capitano, hai comprato tanti regali per la nostra navigatrice.” gli mormorò il medico con il suo solito tono calmo.
“Sì, forse ho esagerato troppo,” annuì il pirata mascherato con una voce leggermente ironica “ma immagino che nella Bandiera Rossa Lady sia ancora delusa per non aver potuto venire con noi qui. Spero che il suo umore diventerà positivo dopo aver ricevuto questi regali.”
“Sicuramente sì… Uh? Ma quello non è Jack?” chiese il dottore un po’ sorpreso osservando poco lontano il ragazzo correre verso di loro.
“Eccovi… Finalmente... vi ho trovato… Anf… anf… anf…” disse il giovane cuoco nervoso cercando di riprendere fiato dopo aver fatto una corsa pazzesca.
“Cosa è successo?” gli domandò Drake mantenendo serio e calmo.
“… Capitano… Anf… anf… Lady… è… qui… Anf… anf…” balbettò Jack con fatica.
“COSA??? Lady è qui?!?” urlò il corsaro con le folte basette molto preoccupato “Dov’è?!?”
“… Anf… anf… Magari… Anf… anf…” rispose il ragazzo con un fiatone “… Non si sa… anf… proprio dove precisamente sia… anf…”
“Accidenti! Dobbiamo trovarla subito prima che sia troppo tardi!” esclamò il capitano. Proprio in quel momento delle persone corsero allarmate ed agitate gridando “Il Drago Celeste è ferito!!!”, “Siamo tutti in pericolo!!!”, “Hanno liberato gli schiavi del nobile mondiale!!!”, “Dobbiamo nasconderci!!!”, “Non ci resta altro che fuggire da qui!!!”, “Tra poco arriveranno l’Ammiraglio e la Marina!!!”, “è stata la ragazza dai lunghissimi capelli neri ad aggredire il Drago Celeste!!!”
“Come non detto…” mormorò Drake sconvolto dopo aver sentito tutte quelle urla “Ora dobbiamo dividerci per trovarla! Se uno di noi la trova, deve usare il baby lumacofono per avvertirci e dobbiamo subito fuggire da questa terra!”
“Sì, capitano!” annuì la ciurma la quale poi si separò per fare le ricerche mentre il corsaro mascherato corse seguito da Ernest e Jack. L’ultimo pensò preoccupato “Non ho ancora detto che Vincent è stato il responsabile di tutto questo, non so il perché… Forse non c’era molto tempo per raccontare tutto oppure… forse perché temo la reazione del capitano… Jack, non è il momento di distrarti troppo!”
 Lady, avvolta nel mantello, continuava a cercare da tutte le parti Drake ed i suoi compagni e non sapeva di essere lontana da loro… Le persone camminavano in modo normale e tranquillo e questo significava che la notizia del Drago Celeste ferito non si era ancora diffusa… Ad un tratto si fermò perché aveva sentito uno strano lamento non umano quindi seguì il suono fino al vicolo stretto dove c’era una grossa figura vestita con un abito di color arancione seduta appoggiata al muro… La fanciulla non riusciva a distinguerla bene a causa di un po’ del buio tra le due mura e capiva che il suono del verso comunicava sofferenza, allora cominciò ad avvicinarsi lentamente a quella grande figura… Quando la figura sentì i vicini passi si rivolse immediatamente ringhiando alla ragazza… Ringhiava? Lady cominciò ad osservarla meglio e scoprì che era… un orso bianco vestito con un particolare camice arancione! Per niente lei si era spaventata, si avvicinò pian piano nonostante l’orso ringhiasse più forte… Però smise di ringhiare ed aprì la bocca… “Sniff… sniff… Ma questo odore… Lo riconosco!”

L’orso parla come un essere umano?, si chiese la ragazza un po’ stupita e poi scoprì che la strana creatura aveva una zampa sanguinante. Ben presto si inginocchiò e gli bendò la zampa con un altro pezzo di stoffa fermando così il sangue…
“… Grazie…” ringraziò l’orso con un tono timido ed imbarazzato “… Scusami… Uh? Ma cosa…?”
Ascoltando ciò la ragazza capì subito che lui era un animale e come tutti gli animali conosceva uno dei suoi “segreti”… Ad un tratto sentirono qualcuno avvicinarsi così si voltarono… Erano due uomini vestiti con un camice uguale a quello dell’orso, ma di color bianco!
“Finalmente ti abbiamo trovato, Bepo!” esclamò uno di essi con occhiali da sole ed un cappello a casco con corta visiera dal quale uscivano i capelli di color castano-rosso un po’ lunghi e poco ribelli “Eravamo molto preoccupati per te.”
“Già, Bepo, sei riuscito a fuggire da quell’orrenda strega della nobile Genoveffa!” continuò un altro uomo che aveva uno strano cappello con paraorecchi, lunga visiera, un pon-pon rosso ed una scritta “Penguin”…
Loro sono i compagni dell’orso: sui loro camici hanno lo stesso Roger Jolly quindi anche loro sono i pirati. È meglio filarsela ora., pensò Lady alzandosi e stava per andare via però fu fermata dal pirata dagli occhiali da sole che le afferrò il braccio e le chiese “Ehi, dove vai? Perché stai fuggendo via senza dirci niente?”
A quelle domande la fanciulla cercava di nascondersi il volto e di liberarsi dalla sua presa per voler continuare a cercare Drake ed i suoi compagni.
“Shachi, la ragazza non può parlare: è muta.” avvertì l’orso bianco ancora seduto.
“Bepo, come puoi dire che lei è muta???” gli domandarono entrambi i pirati rimproverandolo.
“Scusatemi…” Bepo abbassò la testa per l’imbarazzo.
“Un momento! È una ragazza???” chiese l’uomo sorpreso con quel buffo cappello con il pon-pon “Allora non è un moccioso?”
“Ora diamo un’occhiatina, Penguin.” disse Shachi senza mollare la povera Lady e le tirò il cappuccio “Mh? Aaaaaahhhh… Sei bellissima, baby!” e le sorrise con guance arrossate mentre Penguin si avvicinò a loro ed esclamò, arrossito anche lui, “è verissimo! Molto graziosa! È incantevole… Bellezza, quale è il tuo nome?”
La navigatrice si era molto intimidita, ma non voleva perdere tempo per la sua ricerca e cercava di divincolarsi dalla presa di Shachi che continuò a dirle sorridendo “Forse sei troppo timida, vero? Eh, eh, eh, eh… Adoro le ragazze timide… Eh, eh, eh…”
Penguin gli diede una forte spallata rimproverandolo “Taci, idiota! Se fai così, la spaventi! Scusalo, dolcezza, il mio amico è sempre così, ma non è cattivo. Vogliamo solo ringraziarti per aver medicato il nostro compagno Bepo.”
Lady li trovò molto simpatici ma non voleva perdere tempo.
“Allora possiamo sapere ora come ti chiami?” le domandò di nuovo Shachi trattenendola.
“Bepo vi ha fatto sapere che lei è muta, no?” era una voce calma e seria di qualcuno alle spalle dei due pirati. Entrambi si girarono e gridarono riconoscendolo “Capitano!”
Capitano? È il capitano di questi pirati?, pensò la navigatrice osservandolo… Era un uomo di corporatura magra ed alta vestito con una felpa gialla con un cappuccio nero ed un grosso disegno dello stesso Roger Jolly, un paio di jeans macchiati ed un buffo cappello bianco con delle macchie ed anche teneva una lunga katana sulla spalla. Ed era inginocchiato vicino all’orso bianco controllando la sua zampa bendata. Poco dopo i suoi occhi incontrarono quelli della ragazza la quale sentì un lungo brivido… Subito lei distolse lo sguardo ed il suo cuore batteva forte senza sapere il perché. In quel momento il capitano si alzò e stava per dirigersi verso di lei ed ordinò a Penguin e Shachi di aiutare Bepo per portarlo nel sottomarino. Così loro seguirono l’ordine lasciando libera la fanciulla.
“Ragazzina…” le disse il pirata con quel curioso cappello con una voce ironica da far venire i brividi “… hai medicato Bepo abbastanza bene. Ti ringrazio… Ho sentito dire che una ragazza dai lunghissimi capelli neri si è ribellata e ha sfidato il Drago Celeste… Sei stata tu, vero?”
A quelle parole Lady rabbrividì e molto lentamente alzò il viso per rivolgersi a quell’uomo… Notò che sotto il suo cappello aveva i capelli corti, le corte basette ed un pizzetto di color pece ed un paio di orecchini ad ogni orecchio… aveva gli occhi gelidi come due lame di pugnale… I suoi occhi la scrutarono dentro cercando di carpirle l’anima… A guardarlo da vicino si capiva che era proprio un uomo affascinante… ma come se fosse un predatore…
“Mmh?” mugolò il capitano che aveva notato qualcosa di diverso in Lady e le spostò la frangia dalla fronte per poter osservare meglio i suoi occhi “… I tuoi occhi sono proprio particolari… Non mi rifletto nei tuoi occhi… Le pupille non si vedono bene: sembravano sfumate dal colore chiarissimo… Si vedono solo il mare, il cielo pieno di stelle, i delfini… Chi sei e cosa sei?”
Anche lui? Ha detto proprio come Basil Hawkins “Il Mago”! Ma che vuole da me?, pensò Lady cercando di mantenersi calma anche se terrorizzata, però la mano del capitano scivolò delicatamente sul collo facendole aumentare l’ansia, che diavolo sta facendo? Non riesco a muovermi… Mi sento come se fossi bloccata dalla paura…
“Toh, hai questo ciondolo con blocco di foglietti e penna…” disse l’uomo alzandolo ed osservando la navigatrice “… Allora è vero che sei muta…” e sogghignò e poi chiese all’orso “Bepo, la ragazza che ha sfidato quell’idiota di Kidd ed ha fatto distruggere il locale a Sunflower è stata lei, giusto?”
Eh??? Anche loro sono stati lì?!?, pensò Lady molto sorpresa.
“Sì, capitano, ho riconosciuto il suo odore.” gli rispose Bepo tenuto dai due compagni.
“Cosa? Non l’avevo riconosciuta subito perché quella ragazza aveva i capelli raccolti!” esclamò Shachi con stupore “Ha messo KO a Kidd Eustass!”
“Sì, è proprio lei!” annuì Penguin dopo aver guardato in modo dettagliato la fanciulla “Capitano, non l’hai mai visto, ma io e Shachi sì!”
Ascoltando ciò l’uomo si rivolse di nuovo a Lady dicendole con un sorriso “Finalmente vedo il viso della ragazzina che ha avuto il coraggio di affrontare quell’idiota rosso… Complimenti!”
Quest’uomo mi fa paura…, pensò la navigatrice che però notò che sulle cinque dita della mano sinistra, che teneva ancora il suo ciondolo, c’erano cinque lettere D, E, A, T ed H…, DEATH??? Cioè la morte???
Il capitano si era accorto dello sguardo della ragazza sulla sua mano e continuò a dirle ancora “Ti impressionano, giusto? Non sai che io sono Law Trafalgar detto “Il Chirurgo della Morte”?”
Law Trafalgar? “Il Chirurgo della Morte”??? Non l’ho mai sentito nominare… Quindi è uno dei grandi pirati ricercati?, pensò Lady quasi ipnotizzata dagli occhi grigi del capitano ed intuì che quell’uomo non l’avrebbe mai lasciata in pace… BANG!!! Era uno sparo poco lontano che fece sussultare Lady e gli altri… Poco dopo sentirono un forte urlo detto “NO! MI PERDONI… MA NON MI SPARI, PER FAVORE!”
Lady riconobbe la voce di Vincent! Allora lui era in pericolo! Così stava per correre da lui però Law le afferrò il polso e la fermò dicendole “Ehi, dove credi di andare? Mi pare di non averti detto di lasciarci… Ora tu verrai con me!”
COSA??? Ma non voglio venire con te e neanche abbandonare Drake ed i miei compagni!!!, pensò la ragazza con occhi sgranati cercando di liberarsi dalla stretta dell’uomo per poter correre da Vincent.
“Capitano, ora dobbiamo fuggire!” lo chiamò Shachi “Tra poco potrebbe essere qui l’Ammiraglio!”
“Sì, andiamocene al nostro sottomarino!” ordinò Law rivolto ai suoi subordinati senza mollare la povera fanciulla che pensò “… Ora si è distratto…” e tirò fuori dal mantello il coltello datole da Vincent con il quale ferì una parte bassa e sinistra dell’addome del pirata. Per il dolore lui la mollò. Senza per perdere un attimo Lady fuggì.
“Capitano!” lo chiamarono Shachi, Penguin e Bepo preoccupati mentre Law cercava di fermare l’uscita del sangue ma non si arrese: alzò la mano utilizzando uno dei suoi poteri del Frutto del Diavolo che serviva per riavere quella ragazza come una sorta di teletrasporto… SWITCH!!!... Però non successe niente…
“Ma… ma… che diavolo…? SWITCH!!!” ripeté il capitano, invece di avere con sé Lady aveva teletrasportato qualche gatto ed un bidone di spazzatura che prima erano vicini alla fanciulla… “Ma perché non fa effetto su quella ragazza?!?” Law non capiva più niente e rimase molto sconvolto… fino a quando i pirati attirarono la sua attenzione e gli dissero che era il momento di scappare. Proprio allora il capitano, deluso, fu costretto a rinunciare alla ragazza così scappò assieme ai suoi membri verso il mare pensando “… Vorrei tanto sapere chi sei, misteriosa creatura…”

ANGOLO AUTRICE: La protagonista è troppo misteriosa, vero? Un commento, per favore. Nella seconda parte di questo capitolo ci saranno 3 disegni, sapete?
Grazie e saluti a tutti!

 

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Capitolo 11
*** Capitolo IX (seconda parte) ***


CAPITOLO IX (seconda parte)

Cinque minuti prima… poco lontano da Lady c’era gente inginocchiata davanti ad una nobile mondiale vestita con una tuta spaziale come San Rodrigo, ed aveva anche lei la stessa bizzarra pettinatura ma il colore dei capelli era viola. Non era circondata solo dalle guardie o dagli schiavi, ma anche dagli animali più belli come per esempio un pinguino, un leone, una renna, un’aquila, un leopardo. Tutti avevano un collare-bomba ed erano tenuti al guinzaglio dalla nobile come i servi. Nonostante fossero tutti eleganti e puliti erano infelici e tanto impauriti…

“Non avete trovato l’orso bianco???” gridò forte la donna con tono furioso rimproverando le guardie “SIETE PROPRIO INCAPACI!!!”
“Ci dispiace molto, nobile Genoveffa.” disse una di esse con la testa abbassata “Ma l’orso bianco al quale avete sparato è sparito nel nulla…”
“TACI!!! VOIO QUELL’ORSO BIANCO!!!” urlò ancora la nobile facendo spaventare sia le guardie che le persone in ginocchio “Dopo aver comprato un leopardo più bello di questa città mi serviva quell’orso bianco per la mia preziosa collezione!!! Uh?” e si accorse di qualcuno che si era mosso e non si era inginocchiato al suo cospetto. Allora subito gli sparò alla gamba con una pistola.
“AHIIII!!!!!!! CHE DOLORE!!!” gridò Vincent dopo esser caduto “Ma chi diavolo è stato a spar…” non finì la frase perché fu sorpreso nel vedere la nobile mondiale che gli borbottò “Perché non ti sei inginocchiato davanti a me, plebeo? Non sai quanto è grave???”
“Mi dispiace davvero, onorevole…” supplicò il pirata terrorizzato “… Non mi sono affatto accorto della sua presenza… Ero troppo concentrato sula ricerca di… di una mia conoscente…”
“Ah, sì?” mormorò Santa Genoveffa con un malvagio ghigno “Ora non avrai il disturbo di trovare quella persona che conosci, stupido plebeo!” ed alzò la pistola per puntarlo.
“NO! MI PERDONI… MA NON MI SPARI, PER FAVORE!” urlò Vincent pietosamente mentre la nobile continuava a dirgli ridacchiando “Se tu fossi un uomo o animale molto bello, non ti avrei mai ucciso… Plebeo, dì addio al mondo…”
Alle sue ultime parole il corsaro non supplicò ancora perché la sua voce era bloccata per il terrore, chiuse gli occhi per non vedere niente… BANG!!! Però pochissimi secondi prima dello sparo Vincent sentì qualcosa che lo copriva e subito dopo il rumore dello sparo riaprì gli occhi e vide… “Lady! NO!!!”
Sì, era proprio Lady che sopraggiunse il pirata facendolo da scudo.
“Lady!” la chiamò Vincent preoccupato scuotendo la ragazza ormai priva di sensi e scoprì di aver la mano sporca di sangue “NO! TI PREGO, APRI GLI OCCHI!!!”
Nel frattempo Drake, Jack ed Ernest apparvero dopo aver seguito il colpo dell’ultimo sparo e rimasero sconvolti nel vedere la loro compagna sanguinante… Soprattutto il capitano fu completamente colpito ed i suoi occhi blu divennero neri contornati di giallo-arancio. La sua figura umana cominciò a mutare, le sue dimensioni aumentarono, le sue braccia cominciarono a trasformarsi in zampe artigliate, la sua pelle si fece verde e si ricoprì di squame, la sua lunga coda prese a fendere l’aria a colpi duri e secchi. Pochi attimi prima Jack ed Ernest si erano accorti della mutazione del capitano e si allontanarono subito sapendo che era inutile fermarlo. Il tirannosauro, fuori di sé dalla rabbia, emise l’ennesimo ringhio che attirò l’attenzione di Vincent, della nobile mondiale, del suo corteo e delle persone le quali stavano lì attorno. Queste ultime ed anche gli animali schiavizzati ed i servi, presi dal terrore e scapparono, invece Santa Genoveffa e le sue guardie erano paralizzate dallo spavento.
“… C-o-s-a… a-s-p-e-t-t-a-t-e…?” balbettò la nobile, che tremava come una foglia, alle sue guardie “… S-p-a-r-a-t-e…”
Anche se molto spaventati i guardiani cominciarono a sparare contro il dinosauro, ma i proiettili non gli facevano alcun male. Mentre Jack ed Ernest aiutavano Vincent e Lady ad allontanarsi, l’animale gigantesco fece un colpo di coda contro Santa Genoveffa ed il suo corteo spostandoli più lontano.
“CAPITANO!” lo chiamò forte il medico temendo che lui avrebbe potuto perdere del tutto la ragione “LADY STA BENE!”
Alle ultime parole il tirannosauro si calmò e vide la ragazza in piedi che lo guardava tenendosi il braccio sanguinante… Era un po’ sporca e ferita ed aveva i capelli poco disordinati, ma era viva!

Proprio in quel momento arrivarono altri compagni che non avevano avuto nessuna difficoltà di ritrovare il capitano grazie non solo alla sua gigantesca figura, ma anche per le persone che fuggivano spaventate.
“Capitano! Meno male!” gridò uno dei membri della Bandiera Rossa “Ora dobbiamo fuggire: è arrivata la Marina!”
Così Drake tornò alla sua figura umana ed ordinò di tornare immediatamente alla nave e poi si avvicinò a Lady trattenendola e chiedendole se era tutto ok e se era in grado di correre. In risposta la navigatrice, ancora un po’ provata, annuì per due volte e stava correre assieme agli altri però si fermò perché il corsaro mascherato non la seguiva.
“Lady, non preoccuparti: il capitano deve controllare tutti i nostri compagni e poi ci raggiungerà sulla nave!” le esclamò Ernest tranquillizzandola.
Ma la fanciulla aveva troppa paura che Drake sarebbe stato in grave pericolo e non sarebbe potuto tornare più, d’improvviso Jack la abbassò avvertendola “ATTENTA, LADY!” qualcosa tagliò una grossa e lunga ciocca dei capelli della ragazza che fu tanto spaventata ed immediatamente si coprì la testa con il cappuccio.
“Chi diavolo è stato?” chiese il capitano che tirò fuori la spada e l’ascia e si mise dietro Lady e Jack e scoprì che era stato un marine con un paio di boomerang di acciaio tagliante “Rudolph “Boomerang di Acciaio”!”
“Toh, chi si rivede, X Drake “Bandiera Rossa”!” salutò quel soldato con un ghigno che non era solo: era con una ventina dei suoi compagni “Sentivo molto la tua mancanza, sai?”
“Risparmiaci le parole!” esclamò il capitano con occhi di sfida “Attaccare un nemico di spalle è da codardi!”
“Tzè, non sei affatto cambiato…” mormorò Rudolph giocherellando i due boomerang “… Non sai che io sono diventato un tenente da poco? Che ne dici di una bella lotta?”
“Capitano…” bisbigliò il dottore mantenendosi calmo e prudente “… ti consiglio di non farlo perché potrebbero trattenerci fino all’arrivo dell’Ammiraglio!”
“Lo so, Ernest!” disse Drake con tono deciso senza smettere di stare in guardia “Ora dovete fuggire portando Lady alla nave mentre io mi occupo di loro e vi raggiungerò subito!”
Al suo ordine il medico annuì e prese il braccio della ragazza per poter fuggire intanto il tenente Rudolph lanciò le sue due armi ma il corsaro mascherato le schivò con la sua ascia e poi dietro vide la fanciulla che faceva resistenza e non voleva andare alla nave abbandonandolo.
“Lady! Non essere ostinata!” gridò Drake severamente “Devi solo eseguire gli ordini! Scappa ora!” però in quel momento lei si accorse che un marine stava per sparire con un fucile al dottore, allora spinse Ernest con violenza. Un proiettile le attraversò la spalla.
“LADY!!!” esclamarono Drake e la ciurma tutti preoccupati.
La navigatrice si era inginocchiata trattenendosi la spalla ferita, ma alzò la mano per tranquillizzarli… Drake si ritrasformò in dinosauro e, dopo aver fatto un ruggito di rabbia, sferrò Rudolph e la sua flotta con la coda e poi tornò alla sua figura umana e subito prese in braccio Lady un po’ stordita ed ordinò alla ciurma che era il momento di scappare verso la nave.
Andando verso il mare la ragazza non riusciva a resistere al dolore del braccio e della spalla, entrambi feriti, e svenne tra le forti braccia del capitano…
 
Più tardi Lady riaprì gli occhi, si trovò su letto nell’infermeria della Bandiera Rossa e si girò lentamente e vide alcuni compagni feriti ed Ernest dirigersi verso di lei tenendo in mano un paio di forbici, la qual cosa la spaventò.
“Rilassati, Lady.” le mormorò il medico con tono calmo “Con queste devo tagliarti i vestiti e devo curarti anche dietro.”
Dietro??? La mia schiena???, pensò la navigatrice cono occhi sgranati, NO!, si alzò bruscamente.
“Capitano, siamo riusciti a sfuggire alla Marina.” avvertì Jack avvicinandosi a Drake con una voce stanca ma sollevata.

“Bene.” annuì il corsaro dalle folte basette con le braccia incrociate però sentì qualcuno urlare “Capitano! Capitano!”
Era stato uno dei pirati feriti appena uscito dalla coperta in modo molto allarmante.
“Cosa è successo, Nicholas?” gli chiese Drake.
“… Capitano…” rispose Nicholas con grande affanno “… Lady… è… impazzita!!! Ci stava lanciando degli oggetti nell’infermeria!!!”
“Cosa?!?” esclamarono con stupore il capitano ed altri, così Drake e Jack corsero verso lo studio medico dove trovarono Ernest che cercava ogni modo di avvicinarsi e tranquillizzare Lady la quale era del tutto avvolta nel mantello e si era rannicchiata all’angolo e teneva in mano una bottiglietta di medicina da lanciare. Era molto impaurita e non permetteva a nessuno di avvicinarsi a lei.
“Lady, calma…” le mormorò Drake avvicinandosi lentamente a lei “… si può sapere cosa hai? Sei ferita, devi lasciarti curare da Ernest.”
NO! La ragazza gli fece un violento cenno di no con la testa e lo minacciò di lanciargli la bottiglietta.
“Lady… non vorrai mica lanciarmela?” le domandò il capitano che fece ancora dei lenti passi in avanti “Se continui così, sarò costretto ad usare la forza. Hai perso troppo sangue…”
Quando la fanciulla si accorse di essere troppo vicina a lui le mancò il coraggio di lanciargli la bottiglietta e tentò di fuggire, ma l’uomo le afferrò il mantello strappando involontariamente i suoi vestiti… NOOOOOOOOOO!!!!!!!! Lady era crollata ed aveva sulla schiena nuda qualcosa che fece stupire molto Drake e tutti gli altri che erano nell’infermeria… Per lei era troppo tardi! Tremava tanto e pian piano girò la testa con lacrime per guardarli da dietro e cercava di coprirsi la schiena senza riuscirvi... Questo era il motivo per cui la navigatrice rifiutava sempre gli abiti che lasciavano scoperte la schiena e le spalle, le canottiere ed i vestiti di color bianco o altri colori chiari e metteva il mantello… Lei nascondeva un tatuaggio che odiava e copriva tutta la sua splendida schiena… Il suo marchio non era disegnato a forma di un teschio o qualcos’altro, ma consisteva in un triangolo con intorno tre serpenti ondulati e neri ed un occhio chiuso… Non solo questo: le sue ferite erano completamente sparite ed i suoi capelli erano tornati lunghi dopo il taglio causato dal tenente Rudolph a Leopardia…

Dopo un lungo minuto di drammatico silenzio Drake prese una coperta con la quale poi coprì Lady, ancora turbata, e la aiutò a rialzarsi sussurrandole con un tono dispiaciuto ma gentile “Non volevo essere troppo brusco con te… Perdonami… La cosa più importante è che tu stia bene.”
Alle sue parole subito la ragazza, sorpresa, si rivolse al capitano temendo di essere cacciata via dopo la scoperta del suo orribile segreto e poi guardò Ernest, Jack e gli altri che non mostravano nessun’espressione di disgusto, ma le sorrisero con premura e poi la invitavano a sedersi.
Eh? Loro hanno visto quello che ho sulla mia schiena e non sono sotto shock?, pensò Lady guardandosi dubbiosa, forse non conoscono questo marchio oppure fingono? Non lo credo…
“Ecco, puoi asciugarti le lacrime ed il naso.” le disse il medico con la sua solita voce calma porgendole un fazzoletto dopo essersi seduto davanti a lei “Ora ti senti meglio?”
Dopo essersi soffiato il naso la ragazza fece un lieve di assenso e li guardava come se non avesse capito niente mentre Drake si inginocchiò e la incoraggiò “Tranquilla, piccola, noi non fingiamo affatto. Dopo aver visto quel marchio i nostri sentimenti non sono cambiati. Giusto, ragazzi?”
“Sì.” annuirono in coro i membri della ciurma.
Uh? Ma se hanno visto non solo quel tatuaggio…, pensò Lady che non era ancora del tutto convinta.
“Allora potresti spiegarci come mai le tue ferite sono del tutto scomparse ed i tuoi capelli sono tornati lunghi come prima?” le chiese il medico gentilmente “Se non ti va, non preoccuparti e lo capiamo.”
Ascoltando ciò la navigatrice guardò prima Ernest, poi i compagni ed infine Drake e sollevò le braccia per fare capire loro che anche lei non aveva nessun’idea ed avrebbe voluto saperlo…
“Eh? Non dirmi che non sai niente?” le domandò il capitano sorpreso mantenendosi di essere calmo “Ma hai avuto sempre questi poteri?”
Più o meno…
“Dopo la fuga da Sunflowers sei andata al bagno per ferire la tua gamba per non essere scoperta, giusto?” la interrogò Drake ricordando che quel giorno lei aveva il contorno di un dito sporco di sangue.
Sì…
“Allora non lo fare più, d’accordo?” la replicò l’uomo mascherato con uno sguardo severo trattenendola.
Sì.
Così Drake si alzò e si rivolse a Jack ordinandogli di accompagnare Lady nella sua camera per cambiare gli abiti.
“Sì, capitano.” rispose il ragazzo.
Sulla porta dell’infermeria la ragazza aveva ancora un’espressione poco convinta e poi uscì.
Nello studio medico tornò una atmosfera un po’ tesa ed i pirati guardavano preoccupati il capitano che aveva le braccia incrociate e lo sguardo basso, finché Drake disse con una voce molto seria “… Quel marchio non dovrebbe esistire… È il segno destinato ad una creatura rifiutata e disprezzata… Non perdono chi l’ha marchiato e le ha rovinato la vita.” ed i suoi occhi ed i suoi denti si strinsero per la rabbia.
Intanto Law Trafalgar osservava pensieroso i pesci del mare dal finestrino del sottomarino tenendo la katana sulla spalla.

“Capitano,” lo apostrofò Penguin con Shachi dopo averlo incontrato in corridoio “stai perdendo ancora del sangue.”
“Possiamo disinfettarti la ferita?” gli chiese l’altro.
Ascoltando ciò il dottore gli diede un’occhiata di rimprovero e rispose con tono seccato “No, io lo faccio da solo. Questa ferita non si tocca, intesi?”
Entrambi colpiti dall’espressione del capitano annuirono, così Law se ne andò.
“Shachi, deve esserci rimasto molto male: i suoi poteri non hanno funzionato su quella ragazza.” bisbigliò Penguin al suo amico.
“Già, ma non solo questo.” sussurrò il pirata dagli occhiali da sole “Deve aver preso una cotta per lei.”
“Oh, non esagerare troppo!” continuò il corsaro con il berretto con pon-pon scuotendo la testa “Al capitano non interessano le donne anche se lei è molto affascinante, ma i suoi poteri sì!”
“Può darsi…” Shachi sollevò le spalle e poi fece un sorriso arrossando perché pensava a Lady “… è vero che è molto affascinante… Graziosissima… è proprio un grande peccato che non sappiamo ancora il nome della leggiadra baby… Magari sarebbe diventata la mia ragazza… Aaaaaahhh… Meravigliosa creatura senza nome, dove sei???”
Dopo aver ascoltato subito Penguin gli diede una forte pacca sulla testa rimproverandolo “Ehi, non sognarti troppo, idiota!”
Nello stesso corridoio Law incontrò l’orso bianco e gli chiese “Bepo… Ora stai meglio?”

Bepo divenne subito un po’ nervoso sapendo che il capitano aveva sospettato qualcosa, ma ben presto gli rispose “Sì, capitano, sto meglio, grazie!”
“… E come hai fatto a sapere che quella ragazza è muta?” lo interrogò Law con occhi sospettosi.
A quella domanda Bepo rimase sorpreso ed imbarazzatissimo e si innervosì terribilmente cercando di trovare la risposta fino a quando gli venne qualcosa in mente “… Ehm… Ecco… Ah, sì! Lei me l’ha fatto sapere dopo avermi dato un foglietto!”
“Ma davvero?” gli chiese il dottore non convinto e gli porse la mano “Potresti darmi quel foglietto? Vorrei leggerlo.”
Dopo averlo ascoltato l’orso si coprì di sudore freddo e gli rispose in modo ancora più nervoso di prima “… Ahem… Beh… Non è possibile…”
“Perché, Bepo?”
“… Perché… Ecco… Perché… l’ho perso…” balbettò l’orso che poi abbassò il capo “… Scusami…”
Però il capitano ritirò la mano e gli disse con una voce stranamente calma “L’hai perso? Peccato… Ora vado allo studio, a dopo.” e se andò lasciando Bepo il quale poi si sentì sollevato e lo guardò camminare fino a scomparire pensando “Mi dispiace molto per aver tradito la fiducia del capitano, ma non posso assolutamente violare le leggi di Madre Natura!”
Nello studio medico Law sapeva benissimo che Bepo aveva mentito, ed appoggiò la katana contro il muro e mise il cappello sull’attaccapanni e poi sollevò poco la sua felpa per poter osservare la ferita fatta da Lady. Guardandola fece un ghigno “Creatura misteriosa, mi hai lasciato questa… Ora mi farò una speciale cucitura come se fosse un tuo bel ricordino! Non parlo della tua bellezza, ma dei tuoi poteri e del tuo coraggio. Sono sicuro che un giorno ci incontreremo di nuovo: mi piacerebbe tanto conoscerti ed anche studiarti!” e rise ricordando meglio gli occhi, la bocca, il naso, il viso ed i capelli della ragazza…


“… Mi hai chiamato, capitano?” chiese Vincent a Drake cercando di farsi coraggio.
Il corsaro mascherato era voltato di schiena ed era affacciato alla balaustra della nave osservando il mare illuminato dai raggi del sole, non era solo: ma era con Goliath, Jack, Ernest e Thomas. Mentre gli altri pirati li stavano osservando in silenzio con un’espressione non piacevole…
“Vincent,” gli rispose il capitano senza nascondere la rabbia e poi si girò per guardarlo “hai progettato tutto tu? Hai drogato Goliath e gli altri che avevano il compito di sorvegliare la nave, hai portato la nostra navigatrice di bordo a Leopardia dove avevi intenzione di abbandonarla? Forse volevi darla ai Draghi Celesti come una schiava?”
“Cosa??? MA NO! Non è così: non era una mia intenzione di dargliela…” non finì la frase perché subito Drake lo prese per il collo e lo sollevò in alto gridandogli “TACI! Dall’inizio non hai mai voluto Lady come compagna di bordo! Poteva finire nelle mani dei Draghi Celesti ed anche ha rischiato la sua vita!!!”
“Mi dispiace davvero!” supplicò Vincent con voce soffocata cercando di liberarsi dalla presa “è vero che non la volevo, ma non ho mai desiderato che diventasse una schiava e neppure la sua morte!!!”
“Pensavo di escluderti dalla ciurma,” continuò Drake fissandolo con occhi pieni di furia “ma hai fatto soffrire troppo Lady! Su questo non ti perdono!” ed il suo braccio liberò si trasformò in zampa artigliata e si alzò per potersi abbattere su di lui.
NO! ABBIA pietà!!!” gridò Vincent terrorizzato ribellandosi e pregando nello stesso tempo. Tutti li guardavano, alcuni con paura, altri con rabbia, altri con dispiacere, ma non si mossero neanche un po’... Improvvisamente qualcuno sbucò dalla porta della coperta e si avvicinò velocemente a Drake ed incominciò a battere i pugni sul suo petto con forza.
“Lady? Cosa stai facendo? Perché mi hai fermato?” le chiese il capitano meravigliato “Vincent è il responsabile di tutto e cercava di cacciarti dalla nave ed accusarti…”
Ma lei non smetteva di picchiarlo facendogli capire di lasciare perdere il colpevole e di non ucciderlo e poi alzò la testa per rivolgersi al capitano… In quel momento Drake fu amaramente colpito vedendo i suoi occhi pieni non solo di lacrime supplichevoli, ma anche di rabbia e forse di odio… Questo gli fece molto male così il suo braccio tornò umano e mollò Vincent sotto gli occhi increduli della ciurma…
“Lady, per quale motivo mi hai salvato di nuovo?” le domandò il pirata dai lunghi capelli neri sorpreso massaggiandosi il collo “Hai corso grande rischio per colpa mia!”
Ma lei non l’ascoltava perché non smetteva di dare i pugni a Drake immobile per lo stupore… Guardandolo Lady stava per smettere di picchiarlo e subito corse via tornandone alla sua camera lasciando il capitano ferito nei suoi sentimenti e tutti i compagni a disagio. Così decise di non punire e neppure di mettere Vincent nella prigione, anzi lui faceva ancora parte della ciurma facendo stupire tutti. Da quel momento divenne profondamente deluso e silenzioso.
“Pronto?” era una voce corposa maschile dal lumacafono su una scrivania di marmo lucidissimo “Sono io, signore. Mi trovo a Leopardia dove di nuovo è scappata lei.”

“È stata lì quella bastardella?” gli chiese un uomo dalla voce molto altezzosa.
“Non so se si tratta proprio di lei… Hanno scattato delle foto alla Bandiera Rossa, ma si vede sempre una figura incappucciata…”
“Potrebbe essere lei…”
“Probabilmente sì, ma non si è sicuro al 100%.”
“Testimoni?”
“Dicono che il nobile San Rodrigo e le sue guardie sono riusciti a vedere il viso prima di essere stati aggrediti.”
“Allora loro hanno descritto quella bastardella?”
“No, ancora no perché sono tutti feriti e non sono perfettamente coscienti. Anche se…”
“Anche se?”
“Anche se poco cosciente il Drago Celeste ripeteva “… La voglio come moglie…. È bellissima… Melavigliosa…”.”
“Allora non credo che è stata quella bastardella! Sappiamo che lei è bruttissima, sporca e puzzolente!”
“Però sono passati più di 2 anni che è fuggita…”
Ci fu un lungo silenzio.
“… C’è un’altra cosa, signore.”
“Dimmi.”
“Il tenente Rudolph “Boomerang di Acciaio” ha tagliato dei capelli di quel tipo sospetto…”
“Li hai?”
“Purtroppo no: c’è stato un forte vento che li ha fatto sparire.”
“Se fosse davvero lei, non potremo mai riaverla facilmente prima venga presa dal nobile San Rodrigo o da qualche altro Drago Celeste… Sarebbe una grande perdita di tempo! Abbiamo molto faticato per cercare quella maledetta bastardella… Non potrà nascondere ancora per molto i suoi segreti!”
“Signore, cerchi di rilassarsi. Non permetteremo mai che lei finisca nelle mani dei Draghi Celesti: è di nostra proprietà e ci servono i poteri potenti che potrebbero arrivarle.”
“Sì, quando arriverà il momento potremo dominare l’intero mondo e non potremo più temere nessuno! Ah, ah, ah, ah, ah!”
“Ora devo lasciarla: devo avvisare il nostro complice e poi riprendere la ricerca.”
“Sì, se trovate qualche sua traccia, informatemi.” e riattaccò il lumaca fono e sbuffò pensando “Puzzolente, la tua maledetta fortuna sfacciata dovrà finire molto presto…”
Di notte nella Bandiera Rossa tutti erano a letto tranne alcuni per il turno di guardia notturna… sembrava che fosse tornato tutto normale… Ma siamo proprio sicuri? Direi proprio di no: Drake non riusciva a dormire perché era troppo teso forse per il forte senso di colpa…

“Non ha voluto venire nella mensa per la cena” pensò il capitano sotto la doccia “e neppure uscire dalla sua camera. Non riesco a dimenticare gli occhi di Lady rivolti a me… Ma perché mi sento così?!? Dannazione! Neanche la doccia mi ha fatto togliere questo peso!” e strinse i pugni e poi appoggiò la testa sulla parete della doccia pensando ancora “Perché dovrei preoccuparmi se lei non mi perdona e mi odia?!? Ma cosa precisamente provo per lei???” e sentì il cuore battere fortissimo come un martello. Poco dopo decise di chiudere l’acqua per andare a letto “Visto che è molto tardi, devo alzarmi presto.” e prese un asciugamano per i suoi capelli “Non credo che lei venga oggi per dormire con me come tutte le altre volte…” aprì la porta e con grande sorpresa trovò Lady in pigiama seduta sul suo lettone. Immediatamente chiuse la porta e si sentì moltissimo imbarazzato arrossendo “… Mi ha visto tutto nudo?!? Che vergogna… Ma perché è venuta??? Non voleva evitarmi? Forse non è più arrabbiata con me?... Penso che vorrebbe dirmi qualcosa… Magari vuole confidarsi con me?” così prese un boxer di ricambio nella cassettiera del bagno e lo indossò. E poi uscì con i capelli ancora un po’ bagnati e si sedette a disagio sul letto accanto a Lady che era stranamente calma.
“… Non sembrava affatto turbata per avermi visto nudo… Forse non conosce il pudore... È ancora come una bambina ingenua… Cosa vorrà da me?...” pensò Drake con guance rosse sforzandosi di non fare uscire la sua coda di dinosauro. Calò un lungo silenzio…
“Che intenzione avrà?” pensò l’uomo nervoso ed impaziente osservando Lady “Non si può continuare così per tanto.” quindi decise di rompere il silenzio chiamandola “Lady… non mi odi?”
A quella parola la fanciulla rimase stupita ed immediatamente si rivolse a lui e gli rispose di no scuotendo la testa.
“Proprio sicura?”
Sì.
“Non sei arrabbiata perché ho scoperto… quello che hai sulla tua schiena?”
No.
“Allora per Vincent, vero?”
Sì.
“Ma lui voleva mandarti via dalla ciurma. Dovevo punirlo: ti ha messo in pericolo.”
Così subito la ragazza scrisse su un foglietto e glielo porse “… “Però è stato molto gentile con me e se non mi avesse dato un’arma, sarei stata già rapita. Grazie a lui sono riuscita a tornare da voi! Se lui non mi vuole nella ciurma, posso andarmene via.”… NO! Assolutamente no!” le gridò Drake dopo averlo letto trattenendo Lady “Non dire più queste sciocchezze, ok?”
Sì…
“Era vero che qualcuno cercava di rapirti?”
Sì.
Il capitano non seppe mai che colui che aveva tentato il rapimento era Law Trafalgar “Il Chirurgo della Morte”, ma non diede troppa importanza per non crearle degli inutili traumi e continuò a chiederle lasciandola andare con delicatezza “Lady… Allora perché mi hai rivolto quello sguardo quando stavo per punire Vincent?”
A quella domanda lei era sbalordita perché l’aveva fatto senza rendersene conto a causa di un doloroso ricordo… Nei suoi occhi rivedeva quell’orribile scena accaduta tanti anni fa… Davanti a suoi tristi e spaventati una persona veniva brutalmente uccisa e poi degli uomini che ridevano tanto… Le loro risate malvage e le loro parole crudeli risuonavano alle sue orecchie…
“Lady!!!” la chiamò Drake agitandola “Perché stai piangendo?”
Alla sua chiamata la navigatrice tornò alla realtà e non si era nemmeno accorta delle sue lacrime.
“Lady, che hai?” le chiese il capitano preoccupato, ma anche premuroso “… Quando hai visto che stavo per punire Vincent ti è tornato alla mente uno dei tuoi brutti ricordi, forse?”
Ha proprio indovinato! Ma non voglio raccontarlo!!!, pensò la fanciulla sconvolta e stava per correre e rifugiarsi nella sua camera però la sua mano venne fermata da Drake il quale poi le disse “No, Lady, non ti permetto di andare via di nuovo… Prima mi hai lasciato molto amareggiato, sai? Non devi tormentarti così, capito?”
Guardando i suoi occhi duri e dolci contemporaneamente Lady non smetteva di piangere e subito l’abbracciò forte!
“Povera piccola, la sua vita è stata segnata da un destino così crudele…” pensò il capitano accarezzando la testa della fanciulla e ricordando il marchio sulla sua schiena… decise di fare qualcosa per tirarle su il morale dopo aver visto le sue grandi ali semitrasparenti abbassate per la tristezza… Lady l’abbracciava ancora, ma sentì una punta sulla spalla così girò e scoprì che era la coda verde e coperta da squame… Era la coda da dinosauro di Drake! Osservandola e toccandola la triste espressione della ragazza si mutò in quella gioiosa ed incantata! Anche l’uomo si sentì sollevato e sorrise osservando la navigatrice divertirsi con la sua coda come se fosse un gattino che giocava con una pallina.
“Lady… È il momento di andare a letto.” la chiamò interrompendo il suo entusiasmo “… Ti va di dormire con me come sempre?”
Subito Lady, contenta, annuì e si sdraiò sul lettone abbracciandolo per sentirsi al sicuro. Nel frattempo lui spense la lampada e poco prima di addormentarsi ebbe un ultimo pensiero “Bimba, non permetterò mai che tu sia di nuovo nelle mani di quei bastardi che sono i responsabili delle tue sofferenze. Tranquilla, dolce creatura, ci sono io a difenderti… per sempre!”


ANGOLO AUTRICE: Tutti questi disegni sono fatti da me ma quei di 2 sono stati digitalmente colorati da una amica.
Un commentino, per favore.

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Capitolo 12
*** Capitolo X ***


CAPITOLO X
 
 
Passati alcuni giorni dopo la fuga da Leopardia e la scoperta del marchio sulla schiena della navigatrice di bordo della Bandiera Rossa l’atmosfera era ritornata normale anche se Vincent, molto imbarazzato, le avesse confessato tutto ed anche le avesse detto di essere sinceramente e profondamente pentito e la ringraziò per avergli salvato la vita e le disse che avrebbe potuto essere escluso dalla ciurma se lei lo desiderava. Ma la fanciulla gli rivolse un sorriso dolce e lo perdonò subito e gli fece capire che lui poteva rimanere ancora uno dei suoi compagni.
 
 
Poi Drake, il dottor Ernest ed alcuni compagni più fidati le chiesero come mai avesse sulla sua schiena quel marchio che certamente era stato fatto con ferro con il fuoco. A quella domanda Lady rimase sconvolta, ma rispose subito scrivendo su un foglio “Come vedete… Da tutte le mie ferite di qualsiasi tipo sono completamente guarita… Da anni mi hanno marchiato con il ferro bollente sulla schiena, ma non mi è rimasto alcuna traccia. Ripetevano sempre questo metodo per torturarmi, senza risultati, ed alla fine hanno deciso di usarlo come se fosse un tatuaggio con inchiostro indelebile…” e poi abbassò la testa ricordando quegli orribili dolori brucianti.
Da allora decisero di non farle più delle domande e neppure di chiedere chi fossero quelli che la avevano marchiato e la maltrattavano sempre per non renderla triste e terrorizzata ancora.
 
 
Dopo qualche giorno di navigazione X Drake e la ciurma erano arrivati ad una piccola isola disabitata e scoprirono di non essere soli: c’era un’altra nave pirata. Non c’era niente da temere perché Drake conosceva il capitano di quella nave e non aveva motivo di scontro con lui. Appena scesi a terra Lady stava accanto al corsaro mascherato che osservava seriamente il capitano avvicinarsi a loro “Toh, chi avrebbe mai immaginato che ci saremmo incontrati sull’isola del Sacro Albero, X Drake “Bandiera Rossa”?”
“Già, Urougue “Il Monaco Pazzo”.” gli rispose l’uomo dalle folte basette mentre la navigatrice sembrava sorpresa nell’osservare il capitano portare in spalla un enorme pilastro esagonale d’acciaio. Non solo questo: era un uomo di altezza e corporatura notevoli e dalla pelle abbronzata con una folta barba spettinata che arrivava fino alle basette. Il suo taglio di capelli, molto corto, assomigliava a quello generalmente adottato dai monaci. Sul suo volto era quasi sempre presente un sorriso beffardo, anche quando era preoccupato. Indossava una tunica di colore scuro, come i suoi membri, che copriva una maglietta bianca con le maniche strappate, tanto che erano ben visibili i tatuaggi raffiguranti delle fiamme presenti su entrambi bicipiti. Portava anche un paio di orecchini dorati, dei guanti neri ed una grossa collana di perle rosse. La cosa più curiosa che aveva questo pirata era un paio di ali coperte da piume bianche sulla grossa schiena.
“Uh? Chi è questa deliziosa donzella?” chiese Urougue dopo essersi accorto di essere guardato da Lady la quale timidamente si nascose dietro la schiena di Drake.
“È la nostra navigatrice di bordo” gli rispose subito il corsaro con una voce tranquilla e profonda “e si chiama Lady. E non è in grado di parlare.”
“Oh… Allora è un vostro subordinato. Tu non sei il tipo che rapisce le ragazze.” rise l’omone con il suo solito sorriso beffardo “Vi fermate qui per molto?”
“No, ci fermiamo per una notte.”
“Peccato…”
“Peccato cosa?” gli domandò l’uomo mascherato osservandolo.
“X Drake, non conosci quest’isola?”
“Sì, è Sacro Albero. Allora?”
“Quest’isola è disabitata anche se viene considerata sacra e non permette a nessun umano di restare per più di 3 giorni.” gli rispose Urougue molto serio nonostante il suo solito sorriso mentre Lady cominciava ad interessarsi a quel racconto.
“Non fa restare per più di 3 giorni in quest’isola?” gli chiese il capitano mascherato “Ma se è disabitata…”
“Sì, il padrone di quest’isola è l’Albero Sacro!” sorrise l’uomo dall’enorme corporatura che poi indicò qualcosa. Seguendo l’indicazione Lady e Drake videro lontano un gigantesco albero con un’esagerata quantità di rami pieni di foglie…
“… Sembra un normale albero…” disse il corsaro mascherato guardandolo.
“Eh, eh, eh…” rise il monaco grandissimo beffardo “… l’hai detto giustamente “sembra”, ma non lo è affatto!”
“Eh? Cosa vuoi dire, Urougue?” gli domandò Drake rivolgendosi a lui.
“Se ti interessa tanto, andiamo lì e scoprirai tutto, eh, eh, eh…”
Ascoltando ciò il capitano dalle morbide basette non ebbe molto interesse per quell’albero e non credeva facilmente a quello che aveva raccontato quindi rifiutò “No, non ho tempo per queste cose e tra poco potrebbe arrivare il buio.”
“No? Allora lasceresti lei andare lì?” gli domandò Urougue indicando qualcosa.
Dopo aver seguito l’indicazione Drake vide Lady allontanarsi andando verso l’Albero Sacro e subito corse e la fermò dicendole “Perché ti sei allontanata? Non devi andare lì: potrebbe essere pericoloso!”
“Se vuoi, posso accompagnarti, signorina.” le disse con il solito sorriso beffardo rivolto a loro “Così non potrai correre nessun pericolo alla mia presenza. Andiamo?”
In risposta la fanciulla fece un cenno di assenso e se ne andò con lui.
“Ma, Lady, cosa stai facendo? Non devi!” ordinò il corsaro mascherato che poi capì che era inutile fermarla, la curiosità della ragazza era troppo forte. Sospirò, ma non ebbe nessun’intenzione di lasciarla sola con il “Monaco Pazzo” quindi li raggiunse dopo aver avvertito la sua ciurma.
 
 
Dopo più di un’ora di camminata Lady inseguiva Urougue, invece alle sue spalle c’era Drake come se volesse controllare la ragazza che continuava a guardare in tutte le direzioni nella giungla fitta.
“Quando ci manca ancora?” chiese l’uomo mascherato in tono serio “Tra poco ci sarà il buio, rischieremo di non tornare indietro.”
“Come sei impaziente, X Drake!” rise l’omone guardando indietro senza smettere di camminare “Hai voluto tu venire con noi, non ti ho mica coinvolto. Potevi restare sulla riva.”
“Non ho nessuna intenzione di lasciarti da solo con la mia navigatrice di bordo.” rispose il corsaro mascherato in modo ancora più serio.
“Eccoci, siamo arrivati!” esclamò il “Monaco Pazzo” spostando il ramo di un albero.
Al suo avvertimento Lady, molto emozionata, si spostò da dietro Urougue per vedere… Era un albero davvero gigantesco!!!
“È assurdamente enorme.” disse Drake osservandolo assieme alla ragazza.
“Eh, eh, eh… non solo questo. Osservatelo meglio.” ironizzò l’omone appoggiando il suo pilastro d’acciaio a terra.
“Mh?” mugolò il capitano con la maschera cominciando a guardarlo meglio “… Ma ha tanti frutti diversi! Ed anche verdure!”
“Già, l’Albero Sacro contiene ogni tipo di frutta e di verdura!” raccontò Urougue con il solito sorriso “Avete notato bene il colore? Lì c’è un mucchio di fragole, pomodori, mele rosse ed altri dello stesso color rosso. Poi più in là quelli color verde, qua di color giallo e via dicendo…”
“Ma non vedo nessun frutto o verdura caduto a terra!” esclamò Drake molto sorpreso.
“No, non cade neanche una fogliolina!” precisò l’omone dettagliatamente “Nessuno può toccare né i frutti né la verdura e neppure lo stesso albero!”
“Eh? Cosa vuoi dire?”
“Prova a toccare l’albero… ma solo per poco…”
Così Drake si avvicinò all’Albero Sacro sul quale poi mise la mano ed immediatamente si ritirò urlando “Ma scotta tantissimo!!! Sembrava di aver messo la mano sul fuoco… Cosa diavolo è quell’albero?” e soffiò per raffreddare la mano bruciante.
“Per questo è intoccabile e neppure offre a nessuno i suoi frutti e verdure perché dentro di essi c’è anche il fuoco.” raccontò il “Monaco Pazzo” rivolgendosi a lui “Ho sentito parlare delle persone colpite da un fulmine perché volevano tagliare l’Albero Sacro… È accaduto alcuni secoli fa anche ad un Drago Celeste!”
Alle sue parole Drake rimase meravigliato “Sono stati colpiti da un fulmine?!?”
“Sì, nonostante il cielo limpido… Uh? Cosa sta facendo???” urlò Urougue sconvolto dopo aver visto qualcosa. Subito il corsaro dalle folte basette si girò e si stupì vedendo Lady mangiare tranquillamente una grande mela rossa! Così corse verso di lei e fece cadere di colpo il frutto per terra trattenendola e gridandole “Che diavolo hai fatto??? Non hai sentito quello che ha detto Urougue??? Sputa tutto fuori: potrebbe bruciarti!!!”
Ma era troppo tardi: lei aveva ingoiato tutto e non capiva niente…
“Lady… ti senti male?” le chiese Drake molto preoccupato trattenendola ancora “Ti brucia dentro?”
Alle sue domande la ragazza fece cenni di no ingenuamente mentre Urougue stava per raccogliere quella mela caduta e subito la lasciò cadere esclamando “Brucia!!!” E poi si avvicinò a loro e domandò alla fanciulla “Non ti ha dato nessun fastidio quella mela che hai mangiato poco fa? Senti il bruciore?”
No…
“Neanche un po’?”
Un altro cenno negativo fatto da Lady, meravigliata, che poi mise la mano sull’albero facendo involontariamente sbalordire gli uomini. Colpita dal loro sguardo lei continuò a non capire niente ed ad essere un po’ turbata…
“Ha toccato quell’albero…” mormorò Urougue pieno di stupore nonostante avesse il solito sorriso beffardo e le prese la mano per vedere se era ustionata invece non c’era nessuna traccia di bruciatura e poi si rivolse all’uomo “… X Drake… Da dove viene la vostra navigatrice?...”
A quella domanda il corsaro mascherato cominciò a sudare per il nervosismo temendo che lui avrebbe potuto sospettarla. Apparentemente rimaneva serio e calmo. Proprio in quel momento cadde qualcosa dai rami dell’Albero Sacro… Così la ragazza lasciò i due pirati e la raccolse… Era un ramo diritto che sembrava apposta modellato come una perfetta katana anche se mancava l’impugnatura. Lady, piena di gioia, cominciò a dare i colpi nel vuoto con la katana con entusiasmo facendo sempre di più sorprendere i due uomini… Poco dopo Urougue si avvicinò alla ragazza, subito Drake si mise dietro la fanciulla nel tentativo di proteggerla.
“Posso toccare quella katana per un attimo?” le chiese l’omone dopo averla fissata attentamente.
In risposta Lady annuì e gliela fece toccare… solo per un secondo lui ritirò la mano come se si scottasse molto… Osservandoli il capitano mascherato era sconvolto domandandosi come mai la navigatrice non aveva alcun effetto e poi si rivolse al “Monaco Pazzo” con un’espressione sospettosa e seria di sfida. Dopo alcuni minuti di silenzio Urougue si girò di spalle mormorando “… Si è fatto tardi, non ci resta altro che tornare indietro prima che diventi buio.” e se ne andò. Quindi Drake e Lady lo raggiunsero, soprattutto l’ultimo uomo cominciava ad avere dei dubbi sull’omone pensando “Prima si era interessato a Lady ma poco dopo sembrava come se non avesse più alcun interesse…”
 
 
Più tardi erano arrivati alla riva dove erano ancorate le loro navi…
“Oh, siete arrivati! Avete scoperto qualcosa di speciale?” chiese Thomas fumando assieme ad alcuni suoi compagni ed ai membri della ciurma di Urougue.
“Beh, più o meno…” rispose Drake ormai indeciso di raccontare quello che era successo prima perché era troppo poco credibile…
“Oh… Lady, hai trovato quello che hai in mano! Sembra davvero una perfetta katana!” esclamò Goliath ammirando quell’oggetto ed avvicinandosi a lei “Ora prepariamo l’impugnatura?”
“Goliath, ti consiglio di non toccare quella katana perché ti brucerebbe.” lo avvertì il capitano mascherato.
“Eh?” gli chiesero in coro degli uomini.
“È una storia lunga.” rispose Urougue con il solito sorriso “Ve la racconteremo a cena. Ormai il sole è già tramontato quindi dovete preparare il falò ed i piatti.” mentre apparvero Jack, Vincent ed alcuni compagni ed anche dei pirati della ciurma del “Monaco Pazzo” che portavano delle grandi botti.
“Gente, abbiamo dell’acqua fresca!” esclamò il giovane cuoco con tono allegro “Poco lontano abbiamo trovato una piccola cascata! È ottima quest’acqua!” dando dei colpetti su una delle botti.
Cascata? Lady si emozionò ed ebbe una fortissima voglia di andare lì perché per lei sarebbe stata la prima volta vederla e toccarla. Quindi tirò la manica di Drake facendogli capire di voler andare lì.
“Eh? Alla cascata?” le domandò l’uomo con il volto rivolto a lei.
Per rispondergli la navigatrice fece un cenno di assenso in modo sorridente.
“Mi dispiace, ma la risposta è no.” affermò Drake con tono deciso e severo.
A quella risposta l’espressione gioiosa della fanciulla si mutò in quella delusa.
“Ti prego, non fare così. Prima siamo andati all’Albero Sacro come hai voluto tu ed ormai sta diventando buio. Potrebbe essere troppo pericoloso.” le spiegò il capitano cercando di essere paziente “Ora vai con Goliath per sistemare la tua nuova katana e ci vediamo qui per la cena, ok?”
Dopo aver ascoltato Lady sbuffò leggermente e seguendo i suoi ordini di malavoglia se ne andò con il grosso compagno che cercava di incoraggiarla intanto le due ciurme stavano preparando il falò ed i viveri e le bevande.
 
 
Dopo un’ora le due ciurme, sedute sulla sabbia davanti ad un grande falò, mangiavano, bevevano, chiacchieravano e ridevano insieme animatamente come se fossero buoni amici mentre i due capitani bevevano bevande alcoliche in modo tranquillo.
“Ti vedo pensieroso, X Drake.” disse Urougue con il solito sorriso beffardo dopo aver bevuto un sorso.
Ma l’uomo mascherato non disse niente e continuava ad osservare Lady, seduta con Jack, Goliath e Thomas, che si divertiva ad ascoltarli e giocherellava con la sua nuova katana già sistemata.
“Non sarai preoccupato per la tua navigatrice?” gli chiese il “Monaco Pazzo” guardandolo “… è stata lei a sfidare un Drago Celeste a Leopardia, vero?”
A quest’ultima frase Drake rimase colpito e subito si rivolse all’omone sapendo che era inutile negarlo: dopo quello che era successo a Leopardia la notizia scandalosa fu pubblicata su tutti i giornali… Per grande fortuna non avevano fotografato Lady, la responsabile del terribile trambusto, ed il suo nome rimase sconosciuto anche se c’era la sua descrizione. Il corsaro con le folte basette continuava a fissare Urougue con un’espressione quasi minacciosa e non disse ancora niente…
“Oh, non preoccuparti, X Drake. La vostra navigatrice di bordo non è entrata nei miei interessi…” mormorò l’uomo grandissimo riprendendo a bere “… è ottimo questo sakè! Volevo solo assicurarti di stare molto attento: qualcuno potrebbe avere l’intenzione di rapirla ed utilizzarla per i suoi poteri, credo.”
Ascoltando ciò il capitano mascherato gli disse con una voce profonda, ma anche un po’ sollevata “Non è necessario che tu me lo dica. Questo lo so da sempre…” e bevve di nuovo. Poco dopo si accorse che Urougue cominciava ad osservare Lady come se volesse studiarla con molta attenzione, proprio in quel momento sentì un sentimento di fastidio ma non aprì la bocca.
 
 
Verso la mezzanotte i pirati si erano addormentati sulla spiaggia, ubriachi o stanchi, e russavano forte mentre Drake era ancora in piedi per cercare Lady, alla fine la trovò sulla riva illuminata dai raggi argentei della luna grande e tonda. Ma non era sola: era con Urougue che stava chiacchierando con la ragazza. Infastidito il capitano mascherato si diresse subito verso di loro.
“X Drake, ci sei…” ironizzò l’omone accorgendosi della sua presenza “… Ora vado. Lady, sei stata molto gentile.”
La fanciulla gli fece un sorriso facendo rendere più sospettoso e geloso il corsaro mascherato.
“Buonanotte!” salutò il “Monaco Pazzo” andando via.
“Lady…” la chiamò Drake con la maschera sugli occhi sforzandosi tanto di non essere arrabbiato però notò che lei fece un forte e lungo sbadiglio quindi rinunciò subito al desiderio di interrogarla consigliandola di andare subito a letto.
In risposta la ragazza annuì e tornò alla nave Bandiera Rossa assieme al capitano che pensò che il giorno successivo le avrebbe domandato su di cosa discutevano lei ed Urougue.
 
 
Un giorno successivo nella camera da letto della Bandiera Rossa Drake si svegliò e vide l’orologio… “Sono le 11.27??? Ma è così tardi?!? Non mi sveglio mai tardi…” e subito si ricordò che non prendeva sonno a causa dell’ansia dovuta dalla conversazione di Lady ed Urogue… come sempre all’insaputa della ciurma la ragazza era andata in camera sua per dormire con lui… voleva parlarle, ma subito si era addormentata sul suo petto… se non sbagliava, non era riuscito a chiudere occhio fino alle 4.30 del mattino!... Si ricordò di Lady e si girò per sapere se era ancora lì, invece il letto era vuoto! Immediatamente si preparò in modo nervoso e frettoloso. Poco dopo essersi uscito da sotto coperta cominciò a cercare la navigatrice nonostante non si fosse accorto dei saluti dei suoi membri che incontrava ogni volta.
“Capitano, tutto bene?” gli chiese Ernest avvicinandosi a lui.
“Uh? Cosa?” domandò il corsaro mascherato distratto rivolto al medico.
“Da un po’ ti abbiamo salutato, però non ci hai sentito. Cosa succede?”
“No, niente…” stava per rispondere Drake il quale poi alzò la testa e notò che verso il mare qualcosa non c’era più “… Ma non c’è la nave di Urougue! E dov’è Lady???”
Tutti i membri furono attirati dallo strano tono nervoso del capitano e rimasero fermi guardandolo.
“Rilassati, capitano!” cercò di tranquillizzarlo il dottore “La nave del “Monaco Pazzo” è già partita presto mentre Lady era ancora qui per seguire la lezione di spada di Goliath.”
“Ora dov’è???” gli domandò Drake guardandosi attorno senza rendersi conto di essere agitato “Non la vedo! Dov’è Lady??? Dimmelo subito!”
“È andata con Jack alla cascata…” gli rispose Ernest però immediatamente il capitano si mise a scendere dalla nave e si avviò verso la cascata.
 
 
Dopo alcuni minuti incontrò Jack con una piccola botte su spalla che lo salutò con un sorriso “Buongiorno, capitano! Dormito bene?”
“Jack, dov’è?” gli chiese Drake molto nervoso.
“Eh? Chi, capitano?”
“Dov’è Lady?”
“Ah… è alla cascata ed ha detto che ci raggiungerà dopo…” dopo aver risposto l’uomo con le basette di color di rame andò subito lì.
“Oggi il capitano è proprio strano…” si disse il ragazzo grattandosi la testa.
 
 
Dopo poco Drake si trovò al laghetto con una piccola cascata circondato da una fitta vegetazione. Non aveva tempo per poter ammirare la meraviglia del posto ricco di natura a causa dell’ansia… Fino a quando venne sorpreso dal rumore del poco lontano sciabordio si voltò bruscamente, guardandosi attorno perplesso. Sotto la luce dorata del sole Lady riapparve nel mezzo delle acque, contemplando il corsaro con uno sguardo innocente e sorridente. Drake rimase paralizzato per la sorpresa mentre la fanciulla uscì dall’acqua e mostrò il suo meraviglioso corpo nudo fino alle cosce scatenando un grande turbamento nell’uomo. Da un lato lui, rosso e sudato, pensò che fosse la ragazza nuda più bella che avesse mai visto, con quella pelle rosea piena di gocce d’acqua che scivolano lentamente, quei lunghissimi capelli neri che cadevano, serpeggiando sul suo favoloso corpo e quei grandi seni tonici… Nel vedere quella fanciulla nuda il capitano rimase impietrito per lo splendore. Quando Lady cominciò ad avvicinarsi a lui ingenuamente, l’uomo, che aveva ancora il viso rosso e sudato, si voltò subito e poi corse lasciandola senza dirle niente…
Quando Drake era sulla sua nave i suoi uomini notarono ben presto il suo strano aspetto e cominciarono a preoccuparsi per lui. Solo Ernest ebbe il coraggio di chiedergli se era tutto ok.
“… Sì… sì… è… tutto… ok…” gli rispose il pirata mascherato con non poca fatica ed avrebbe voluto non aver mai vista la ragazza…
“… Capitano…” lo chiamò il medico con una voce strana e calma “… ti è uscito… il sangue dal naso…”
 
 
“Sicuro che è caduto sbattendosi la faccia?” chiese Jack preoccupato ad Ernest da dietro la porta dell’infermeria.
“Certo che sì!” esclamò il medico con un tono affrettato ma calmo “Quante volte devo dirvelo? Il capitano ha perso un po’ di sangue al naso perché ha sbattuto contro l’albero!”
“Eh? Ma non avevi detto prima che era caduto a terra?” gli domandò il ragazzo stupito.
“… Ehm… L’avevo detto davvero?...” disse il dottore non poco imbarazzato “… Devo essermi sbagliato… Ha sbattuto contro l’albero…”
“Ma è troppo strano che lui sia caduto…” mormorò Goliath grattandosi la guancia “… Non è un tipo del genere…” mentre Ernest si accorse che la ragazza stava per aprire la porta dello studio medico e la fermò “No, Lady! Non devi entrare!”
La fanciulla gli mostrò una faccia preoccupata.
“… Scusami… Non volevo… Il capitano non sta bene e… ha bisogno di stare solo per potersi riposarsi…” si ammorbidì il medico in modo confuso “… Ma ti assicuro che non è niente di grave… Devi seguire il consiglio del dottore come me: non bisogna disturbarlo…”
“La nave è già salpata come aveva ordinato il capitano.” disse Thomas appena arrivato in corridoio “E come sta ora?”
“Beh… Deve ora riposarsi per un po’…” il dottore fece fatica a dire bugie ai membri perché non era abituato “… Insomma dobbiamo lasciarlo in pace e continuiamo a seguire i nostri compiti, ok?”
“Sì, ok!” risposero i pirati in coro.
“Ma Lady deve seguire le lezioni di studio del capitano.” commentò Goliath.
“Ah… Sì…” borbottò Ernest confuso rivolto alla ragazza “… Non preoccuparti: ci sarà la prossima volta, va bene? Ora vai con loro mentre mi occupo del capitano.”
La navigatrice, sentendosi un po’ delusa, seguì i compagni. Intanto il dottore, sollevato, entrò nell’infermeria e chiuse bene la porta e chiese a Drake seduto su uno sgabello, che stava togliendo dalle narici dei fazzoletti di carta sporchi di sangue “Capitano, come ti senti?”
“… Così così… Ora non mi esce più sangue dal naso…” gli rispose l’uomo mascherato pulendosi “… Loro hanno creduto?”
“Beh, più o meno…”
“Non mi è mai successo… Quando l’ho vista alla cascata…” non riuscì a finire la frase perché bloccato dal forte imbarazzo.
“Fino a poco fa la trattavi come una bambina e non ti sei mai accorto che è una donna, vero?” spiegò il medico avvicinandosi a lui “Per questo sei scappato e non te la senti di vederla?”
Ascoltando ciò il capitano lo guardò come se volesse dirgli che aveva indovinato e poi girò la testa lentamente e gli rispose sbuffando “… Sì… Da quando l’ho vista in quel momento dentro di me c’è qualcosa che potrebbe farmi perdere la testa…” ma non riuscì a completare il suo pensiero… Calò un lungo silenzio che poi fu interrotto da Ernest “… La tua natura animale potrebbe rischiare di aggredire Lady a causa del Frutto del Diavolo che hai mangiato… Per fortuna dentro di te hai lottato rinunciando all’intenzione di violentarla...”
A quelle parole giustamente indovinate Drake si rabbrividì con occhi sgranati e si strinse i pugni. Accorgendosi del turbamento il medico continuò con la sua solita voce calma “… Rilassati… L’hai evitato, no?... Penso che tu non devi più avvicinarti alla navigatrice finché la tua natura si sarà completamente calmata altrimenti il tuo istinto animale potrebbe risvegliarsi… E Lady non deve più venire da te di notte… Oppure… preferiresti il metodo più facile:… abbandonarla?”
Dopo aver ascoltato con attenzione il capitano avrebbe tanto voluto non seguire i suoi consigli, però chiuse gli occhi deluso sapendo che non c’era un’altra soluzione…
 
 
Più tardi Drake seguì il suo solito ruolo ma in modo ancora di più serio e distaccato, ogni volta Lady cercava di avvicinarsi a lui, ma il corsaro mascherato scappò via e cercava di non guardarla neanche per un attimo e di non dirle niente. La fanciulla rimase molto male per il suo atteggiamento così freddo e non ne capiva il motivo, ma non fece niente… Ernest sostituì il capitano nel momento della lezione alla ragazza e la consigliò di non andare più nella camera di Drake di notte perché non stava tanto bene quindi bisogna lasciarlo dormire in pace. Da quel momento la navigatrice diventò triste, ma seguiva senza problemi lo stesso quello che le aveva detto il dottore.
 
 
“Non riesco a prendere sonno…” pensò Drake sdraiato sul suo letto guardando dalla finestra la luna piena che si specchiava nel mare “… Credo di soffrire di insonnia da quando lei ha smesso di venire qui…” e poi sentì i passi di qualcuno e subito si girò… “Lady???”
Sì, era proprio lei in piedi con il pigiama! Ben presto si alzò e si diresse verso la parete ordinandola di uscire immediatamente dalla stanza, però la ragazza cominciò ad avvicinarsi a lui.
“No, Lady! Non devi essere vicino a me! Vattene via!!!” esclamò il capitano agitato e nervoso cercando di non guardarla. Fino a quando sentì toccare la mano della fanciulla sulla sua guancia l’uomo rimase in silenzio e riaprì gli occhi e guardò il viso tanto dolce e premuroso della navigatrice… I suoi occhi erano pieni di tenerezza… Nella mente del corsaro rivide quella scena alla cascata… Perse il controllo di sé i suoi occhi blu si trasformarono in quelli di color giallo-arancio contornati di nero, uscì la sua coda e le sue braccia si mutarono in zampe artigliate che strapparono il pigiama di Lady mettendola del tutto a nudo. E con grande furia la spinse sul letto e si mise su di lei… Vedendolo con uno sguardo feroce la navigatrice, in preda al terrore, cominciò a piangere e cercava di liberarsi dalla strettissima presa…
NO!!!” gridò Drake, spaventato e sudato, alzando di colpo il busto dal letto e si trovò nella sua camera illuminata dai raggi argentei della luna e si guardò intorno “… Fiiuuuu… È stato soltanto un sogno… un maledetto sogno! Dannazione…” e poi si mise a sedere sullo stesso letto con sollievo. E si gettò i capelli all’indietro con la mano pensando “Acc… Sono pieno di sudore… Anche se era un sogno sono già nervoso… Per essere sincero sento troppo la mancanza di Lady, ma non posso permettermi ancora di avvicinarmi a lei e neppure di guardarla e parlare con lei… Quando durerà questa tortura e la potrò sopportare?... Sarebbe stato molto meglio se io non fossi mai andato alla cascata…” Il suo pensiero fu bruscamente interrotto perché rivedeva Lady nuda facendo risvegliare il suo istinto. Da quel momento si alzò di colpo e decise di uscire per prendere una boccata d’aria altrimenti sarebbe impazzito.
 
 
Poco dopo stava aprendo la porta della coperta però si accorse che c’era qualcuno di spalle a bompresso… Riconobbe subito in quella figura Lady per via dei suoi lunghissimi capelli neri e del suo mantello pensando “Uh? Anche lei non riesce a dormire?... So che soffre molto per colpa mia… Mi dispiace, piccola… Ma io ho troppa paura e non voglio neppure torcerle un capello…” e cominciò ad osservarla ricordando che lei gli aveva detto di venire sempre nella sua camera per dormire con lui perché si sentiva non più perseguita dall’incubo e riusciva a riposare serena e protetta “… Allora le è tornato il solito incubo (che non mi ha mai voluto raccontare) che le faceva perdere la voglia di dormire dopo quando Ernest le ha proibito di andare nella mia camera?...” e rivide le sue ali di farfalla semitrasparenti e brillanti che erano abbassate per la tristezza. Colpito dal suo atteggiamento infelice Drake decise di raggiungerla però sentì dei passi e chiuse poco la porta per poter osservare di nascosto… Era Jack che portava un paio di tazze in mano e si avvicinò alla ragazza “Ecco la tua tazza di camomilla, cara Lady!”
Lei gli sorrise e prese la tazza.
“È molto bella quella luna!” ammirò il giovane cuoco con tono allegro.
Vedendoli insieme il capitano si sentì turbato e rinunciò all’idea di stare in compagnia della ragazza quindi chiuse la porta e se ne tornò alla sua camera ignorando che in realtà Lady guardava la luna pensando con nostalgia a Drake…
 
 
“Dottor Ernest, Goliath si è sentito molto male e si trova nell’infermeria.” avvertì Thomas dopo aver aperto la porta della biblioteca disturbando la sua lezione di studio a Lady.
“Mh? Cosa ha?” gli chiese il medico mettendo il libro di storia sul tavolo davanti alla fanciulla seduta.
“Boh, ha detto di aver un forte mal di pancia.” gli rispose il pirata sollevando le spalle.
“Ho capito, avrà esagerato con il cibo come al solito.” disse il vecchio che poi si rivolse alla ragazza “Lady, ora vado allo studio medico per visitare Goliath mentre tu prendi il IX volume di storia e puoi cominciare a studiarlo finché avrò finito di medicarlo.”
Per rispondergli la navigatrice annuì mentre Ernest e Thomas andarono all’infermeria.
“Uff… Anche oggi non è mai venuto qui Drake per insegnarmi… Sono passati parecchi giorni che mi ignora e non mi guarda più… Mi chiedo sempre cosa di male gli ho fatto, però il dottore mi ha rassicurato che non gli ho fatto niente e che devo lasciarlo in pace fino a quando starà benissimo…” pensò la fanciulla dubbiosa ed addolorata “Ma cosa ha Drake? Eppure lo vedo sempre in ottima forma… Non riesco a capire niente…” e poi si ricordò di incominciare a studiare il libro consigliato dal medico e si alzò per andare verso la libreria “… Dov’è il IX volume di storia?... Eccolo!”
Quel libro si trovava sullo scaffale alto così prese una sedia sulla quale salì, ma era ancora un po’ più alto. Allora si allungò in punta dei piedi “… Ci siamo quasi… L’ho preso!!!” Però proprio in quel momento la nave Bandiera Rossa prese una forte ondata e cominciò a rullare così Lady perse l’equilibro e cadde assieme ai libri.
“Ahi, che male!” pensò la ragazza massaggiandosi il sedere e tolse i libri dal suo corpo “… Uh? Cos’è quello?” fu colpita da un foglietto bianco con una piccola scritta a mano tra le pagine di un libro così lo prese “è stato scritto molto tempo fa perché c’è una data di parecchi anni fa… Sembrerebbe il retro di una fotografia…” così la girò… Vedendola si impallidì completamente ed i suoi occhi si riempirono di stupore…
 
 
All’ora di pranzo i pirati erano già nella sala per poter mangiare mentre Jack e Vincent servivano. Poco dopo Drake mise di mangiare solo dopo un paio di forchettata perché era turbato. E poi alzò un po’ la testa e si accorse che la sedia della navigatrice era vuota! Quindi si alzò e raggiunse Ernest che stava pranzando “Dottore, come mai Lady non è qui?”
“È nella sua camera, capitano.” gli rispose guardandolo dopo essersi pulito la bocca con un tovagliolo “Dopo aver curato il mal di pancia di Goliath Lady mi ha detto che non si sente bene ed ha un forte bisogno di riposo così la ho fatto tornare alla sua stanza. Poco prima di venire qui sono andato da lei. Dorme ancora allora l’ho lasciata lì senza disturbarla.”
“Dopo le porterò un vassoio con il pranzo.” disse il giovane cuoco servendo un piatto ai compagni vicini al medico mentre il corsaro mascherato pensò per un attimo… e poi disse “Jack, quando il vassoio è pronto dammelo così lo porterò io nella camera della navigatrice.”
Dopo aver ascoltato Ernest rimase colpito, ma non aprì la bocca intuendo che Drake volesse affrontare la difficoltà con coraggio e temendo che tutto ciò non avrebbe potuto funzionare…
 
 
Pochi minuti dopo Drake stava portando il vassoio e bussò alla porta della camera della fanciulla avvertendole con voce profonda “Lady, sono io… Posso entrare?” poi aprì la porta e vide la ragazza sdraiata sul letto.
“Dorme ancora…” pensò il capitano che poi si avvicinò silenziosamente a lei e mise il vassoio sul comodino e si accorse che la camera era in confusione: alcuni vestiti erano sulla sedia, l’armadio era aperto, tanti fogli erano in disordine sulla scrivania ed uno sgabello e qualche scarpa erano per terra.
“Strano… Fino ad oggi non è mai stata disordinata…” pensò l’uomo mascherato che però non diede troppa importanza e prese lo sgabello su quale sedette davanti alla fanciulla “… Mh? Il suo collo è completamente coperto dai suoi capelli come se fosse una sciarpa… Dorme ancora, deve aver passato delle notti in bianco per colpa mia… Mi dispiace molto…”

Guardandola alzò la mano per poterle accarezzare il viso però si bloccò ricordando che non era ancora il momento: avrebbe potuto rischiare di perdere il controllo allora rinunciò. Si alzò e coprì Lady con una coperta e se ne uscì.
 
 
Dopo aver sentito il leggero rumore della porta che si chiudeva la ragazza aprì un occhio per sapere se era sola. Si alzò in fretta e tirò fuori una sacca da sotto il letto pensando nervosamente “Devo prepararmi subito prima che diventi buio!”
 
 
“Non è venuta neanche per la cena.” disse Goliath con un’aria preoccupata a Thomas “Non sarà grave?”
“No, rilassati. Non credo…” gli rispose il vicecapitano accedendo una sigaretta “… Mezz’ora fa il dottore l’ha visitata nella sua camera e ci ha informato che è soltanto stanca ed aveva bisogno di un giorno di riposo e basta.”
“Spero di rivederla domani a colazione.” affermò Carlos guardando il cielo stellato “Mi manca la navigatrice…”
Ci manca, vorrai dire!” precisò il grosso pirata un po’ ingelosito.
“Problemi?” chiese Drake con braccia incrociate ed un’espressione molto seria e sospettosa alle loro spalle.
“Eh?... No, capitano, nessun problema!” rispose il sottoposto in modo affrettato.
“Bene, ora vado a dormire. Ci vediamo domattina.” disse l’uomo dalle folte basette andandosene.
“Buonanotte, capitano!” lo salutarono in coro.
“È ancora di cattivo umore il capitano.” bisbigliò Carlos al vicecapitano.
“Mah… è solo molto più serio del solito…” farfugliò Goliath accorgendosi della loro conversazione.
“Secondo me è nervoso e concentrato sulla Rotta Maggiore.” rispose Thomas fumando “Ora non pensiamoci troppo ed andiamo a letto: domani ci aspetta la solita giornata.” e spense la sigaretta.
 
 
All’alba tutti erano già nella sala di pranzo per la colazione tranne il dottor Ernest stava per andare nella camera della compagna per controllarla.
“Capitano! Capitano!” gridò il medico alla porta della sala dopo aver corso.
“Cosa è successo, Ernest?” gli chiese Drake mentre tutti guardavano sorpresi il dottore. Era raro vederlo nervoso o agitato…
“Anf… anf… Lady… anf… è scappata!!!” esclamò il vecchio uomo con affanno.
“COSA???” urlò in coro la ciurma intanto il capitano si alzò immediatamente e lo raggiunse domandandogli “Cosa stai dicendo? È scappata???”
“Sì, è sparita con alcuni vestiti e la sua katana! Ecco la lettera che era sul suo letto!” rispose il medico mostrandogli un foglio. Così Drake lo prese, riconobbe subito la calligrafia di Lady e si mise a leggerlo a voce alta “… “Cari capitano e ciurma, vi ringrazio con tutto il mio cuore per avermi insegnato tantissime cose ed avermi ospitato… Per me è arrivato il momento di separarmi da voi e non me lo sentivo di dirvi la mia decisione altrimenti mi avreste trattenuta ancora e mi avreste fatto cambiare l’idea. Mi dispiace e vi tolgo il disturbo. Addio. Firmato: Lady”…”
Dopo aver ascoltato con la massima attenzione i pirati rimasero tristi e stupiti, invece Jack cominciò a piangere borbottando “Ma perchééééééé??? Ditemi che non è assolutamente vero, vi pregooooooo!!!”
“Capitano, ho notato che una delle scialuppe è scomparsa.” avvertì Carlos appena arrivato.
“Se è fuggita di notte durante un attimo di distrazione della guardia notturna, allora non deve essere molto lontana, credo.” disse Athos.
“Capitano, cosa facciamo?” gli domandò Thomas con ansia.
“Ma per quale motivo è fuggita?” chiese il ragazzo senza smettere di singhiozzare.
“Su, su, Jack… Non piangere…” lo incoraggiò Goliath cercando di calmarlo.
Drake osservava la ciurma in silenzio e credeva di essere colpevole perché l’aveva trattata in modo troppo freddo e distaccato dopo l’“incidente” alla cascata nell’isola del Sacro Albero.
“Allora, capitano?” gli domandarono dei membri insistendo mentre il medico era silenzioso capendo bene lo stato d’animo di Drake.
“… Ora prepariamoci per la ricerca di Lady!” esclamò il capitano deciso “Adesso!”
Ascoltando ciò la ciurma gioì e rispose in coro “Sì, CAPITANO!!!” e se ne andò ad uscire dalla coperta lasciandolo solo con il dottore.
“Capitano, ora ti senti liberato dal peso dell’istinto animale?” gli chiese Ernest.
A quella domanda Drake non seppe rispondere forse per l’insicurezza o la vergogna ma soprattutto non accettava o non sopportava l’idea di essere separato dalla fanciulla e doveva aver capito prima per lo strano disordine nella camera della navigatrice. E rilesse la sua lettera d’addio pensando “… Lady… Dove sei?...”

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