A volte fa più paura l'amore degli zombie, caro Daryl... di Glory_95 (/viewuser.php?uid=879714)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Direzione Atlanta ***
Capitolo 2: *** Da salvatore a salvato ***
Capitolo 3: *** L incontro ***
Capitolo 4: *** Finalmente ti ho trovata ***
Capitolo 5: *** Rick ti presento Emily ***
Capitolo 6: *** Test di prova ***
Capitolo 7: *** Il nuovo gruppo? ***
Capitolo 8: *** Emily e Carl nei guai ***
Capitolo 9: *** Grazie...ti devo la vita ***
Capitolo 10: *** Riunione ***
Capitolo 11: *** Baciami Daryl ***
Capitolo 12: *** Tra fuoco e rabbia ***
Capitolo 13: *** Una dichiarazione inaspettata ***
Capitolo 14: *** Un grande addio ***
Capitolo 15: *** Decisione ***
Capitolo 16: *** Un motivo inaspettato e una proposta straordinaria ***
Capitolo 17: *** Il segreto di Emily ***
Capitolo 18: *** La fine per Emily? ***
Capitolo 19: *** La resa dei conti ***
Capitolo 20: *** Un alba indimenticabile ***
Capitolo 21: *** Rieccoci qui ***
Capitolo 1 *** Direzione Atlanta ***
<<
Niente neanche qui! >>, disse sconsolato Rick, di fronte
all'ennesima casa vuota.
Niente
cibo.
Niente armi.
Niente munizioni.
Solo
cadaveri, putrefatti ormai da mesi, e zombie in agguato in tutta la
zona.
Il
gruppo ormai era in viaggio da giorni e, delusione dopo delusione,
stavano iniziando a pensare che Savannah non era stata una bella
idea.
Ormai
le zone costiere erano state ripulite da altri gruppi di
sopravvissuti e, peggio ancora, erano invase da mandrie di
zombie.
Nessun
posto era al sicuro.
Rick
e gli altri, ormai, lo sapevano bene.
<<
Un altro buco nell'acqua Rick...>> aggiunse Shane, ormai
esausto.
Dopo aver sospirato rumorosamente, continuò con un tono
arrogante<< Quando capirai che dobbiamo andare a
Orlando?! Lì
saremo al sicuro! >>.
Ormai
erano settimane che Shane insisteva con la Florida e, puntualmente,
Rick gli dava sempre la stessa risposta.
E, questo caso, non fu
diverso dagli altri.
Rick si girò verso Shane e, visibilmente
annoiato dalle continue lamentele, gli rispose
<< Non
possiamo andare a Orlando lo vuoi capire...è troppo
pericoloso!
>>.
Stranamente,
questa volta, s'intromise anche Daryl, che di solito preferiva
parlare solo con Rick, visto che riteneva Shane un inutile testa
calda.
Si avvicinò ai due e disse << Concordo con
Rick...non possiamo sopravvivere ad un viaggio del genere...le
foreste pullulano di zombie e noi non siamo nelle condizioni di
affrontarli...ti ricordo che non abbiamo molte armi e ancor meno
munizioni...quindi ficcati nella testa che Orlando è fuori
questio e
cambia discotrso cazzo! Smettila di ripetere la solita storia, sembri
un disco rotto! >>.
<<
E allora cosa dici di fare?! Stare quì a fare gli
imbecilli?! Stiamo
solo sprecando tempo e risorse in luoghi che non hanno più
un cazzo!
>> urlò Shane, molto innervosito dalle parole
di Daryl.
Si
fermò un secondo.
Quando vide che aveva la totale attenzione di
entrambi, continuò << Se credi che
farò tutto quello che
vuoi solo perchè hai una balestra di merda ti sbagli di
grosso! >>
aggiunse dando uno spintone a Daryl
Si ritrovarono faccia a
faccia.
Rick
si mise in mezzo per calmare un po gli animi.
E,
soprattutto, per evitare che volassero pallottole tra i due.
Sapeva
che, nonostante si odiassero, non si sarebbero mai sparati.
Ma la
prudenza non era mai troppa in questi casi.
<< Shane
piantala di fare il rompi coglioni! Daryl non ha tutti i torti, sembi
davvero un disco rotto con questa storia di Orlando....sono settimane
che vai avanti, finiscila! << ordinò con tono
severo.
Poi,
girandosi verso Daryl, continuò con un tono più
calmo e tranquillo
<< Farà buio tra un paio d'ore al
massimo, dobbiamo
tornare al campo ed organizzarci per domani >>.
Poi, tutti e
tre, s'incamminarono.
Rick e Daryl davanti.
Shane se ne stava
dietro, a borbottare qualcosa in solitudine.
Mentre
camminavano, Daryl si rivolse a Rick, con un tono molto seccato
<<
Se mi tocca un altra volta gli ficco una freccia in mezzo agli occhi
in meno di mezzo secondo >>.
Il viaggio di ritorno fu
sovrastato da un clima di tensione.
Una tensiona
palpabile.
Rientrarono al campo poco prima che facesse
buio.
Si erano accampati in un vecchio campo da calcio ormai
abbandonato, circondato da una rete metallica che loro avevano
rinforzato con alcuni pali di legno.
Anche
se era una sistemazione temporanea, intanto che perlustravano la
zona, non si erano sistemati male.
Erano
riusciti a rimediare cinque tende da un negozio lì vicino e
si erano
sistemati in modo da non sprecare lo spazio.
Inoltre,
avevano a disposizione i bagni e le docce degli spogliatoi, poco
funzionanti ma comunque meglio di niente.
Il
motivo, però, che li aveva convinti ad accamparsi
lì era che non
avevano notato grosse mandrie di zombie.
Nonostante tutto,
erano riusciti anche a trovare il modo di organizzarsi.
Si erano
divisi in quattro gruppi e, ad ogni gruppo, ogni mattina, veniva
affidato un compito ben preciso.
Il
primo gruppo (composto da Rick, Daryl e Shane), solitamente,
perlustrava le zone più lontane o le zone più
ampie/pericolose.
Il
secondo gruppo (cioè Glenn, T-Dog e Carol), in generale, o
perlustrava zone un po più vicine, o si occupava di
ispezionare
centri commerciali.
Il terzo gruppo (formato da Lori, Maggie e
Andrea), quasi tutti i giorni, tranne in casi eccezionali, restava a
sorvegliare e proteggere il campo e le loro cose, Poteva sembrare
stupido, ma gli sciacalli erano sempre in agguato.
Infine, il
quarto ed ultimo gruppo (dove c'erano solo Carl e Hershel) cercavano
macchinari o oggetti utili nelle vicinanze del campo.
Era
una buona organizzazione e tutto sembrava funzionare
pienamente.
Appena
Rick, Daryl e Shane fecero ritorno, Lori gli andò incontro,
chiedendo speranzosa << Come è andata?
>>.
Shane si
prese la briga di rispondere per primo << Una merda! Ecco
come
è andata oggi! Una vera merda! >> e si sedette
mettendosi le
mani tra i capelli e sospirando nervosamente.
Rick,
con un tono più calmo, continuò <<
Non abbiamo trovato niente
di interessante, ma Daryl ci ha procurato la cena...almeno non
moriremo di fame >>.
E Daryl alzò quattro conigli, come
fossero un trofeo di guerra.
Guardando Lori con la più tatale
indifferenza, si limitò a dirle << Vado a
pulirli e
scuoiarli...copsì li potete cucinare >> e,
dopo aver concluso
la frase, se ne andò nella sua tenda, posizionata sempre
lontana
dalle altre.
Rick,
nel tentativo di allentare la tensione che appestava l'aria, chiese
speranzoso a Glenn << A voi ragazzi come
è andata? Avete
avuto più fortuna di noi? >>.
Glenn
si alzò in piedi e rispose sorridendo << Solo
alcune pistole
scariche, qualche coperta, dei coltellini svizzeri in ottime
condizioni ed una mazza da baseball praticamente nuova di zecca...non
è il sacro Graal ma poteva anche andare
peggio!>>.
<<
Un mucchio di robaccia inutile e scadente...proprio come mi aspettavo
da degli incompetenti >>.
Le parole di Shane invasero il
campo.
Forse convinto di averlo solo pensato.
O, al contrario,
lo aveva detto volontariamente per creare caos nel gruppo.
Come
era solito fare.
Carol,
ormai stufa del comportamento irritante e strafottente di Shane,
irlò
rabbiosa << Se c'è un incompetente
qui sei solo tu
cretino! Abbiamo faticato non poco per trovare queste cose che
possono sempre essere utili! Sempre meglio che tornare a mani vuote
come fai sempre te! >>.
<<
Shane...è la seconda volta oggi che fai perdere le staffe a
qualcuno...ti consiglio vivamente di farla finita, oppure
giustificherò il primo che ti metterà le mani
addosso >>
aggiunse Rick, sperando che con le minacce avrebbe fatto stare buono
Shane per un po.
Erano
stati migliori amici in passato, ma il suo comportamento non solo era
particolarmente irritante, ma rischiava di danneggiare seriamente
l'unità e la serenità del gruppo.
Daryl
tornò dal resto del gruppo con i conigli, puliti e spellati,
e disse
<< La carne è pulita, non ho trovato tracce di
parassiti o
altro...se Shane ha finito di fare la principessa iniziamo pure a
cucinare...sto morendo di fame!>>.
Carol,
sperando che la cunina la calmasse, si sedette accanto al fuoco e si
mise all'opera.
Rick
approfittò della momentanea calma per organizzare la
giornata
successiva << Allora...il nostro gruppo si
dirigerà
nell'entroterra, fino al fiume, che percorreremo per una ventina di
chilometri; il secondo gruppo perlustrerà la spiaggia,
vediamo cosa
è rimasto. Naturalmente la regola rimane la stessa: tornare
prima
del buio. Niente eccezioni >>.
Tutti
fecero segno di sì con la testa.
Improvvisamente,
la voce di Carl distolse l'attenzione di tutti da Rick.
Tutti
si girarono in direzione della voce e videro Carl e Hershel correre
verso il campo con una scatoletta nera.
Dopo
aver raggiunto gli altri, ed aver ripreso fiato, Carl, con un tono a
dir poco entusiasta, urlò << Abbiamo trovato
una radio della
polizia! Non è nuova ma funziona ancora...magari troviamo
qualcuno!
>>.
<< Bravissimo Carl, sei stato grande >>
disse Rick dando delle leggere pacche sulle spalle al figlio.
Tutti
iniziarono a dire e fare progetti.
Hershel, però, li riportò con
i pedi per terra, dicendo << Vediamo se riusciamo a
contattare
qualcuno prima di esultare e fare progetti >>.
Rick,
si alzò in piedi e disse << Hershel ha
perfettamente ragione,
non ha senso esultare adesso...comunque è una grande
scoperta...non
ricordo il tempo di averne trovata una che funziona e, giustamente,
possiamo pensare che altri gruppi ne abbiano una...contattare altre
persone è sempre una buona idea...l'uniona fa la forza
dopotutto...certo...potrebbe anche essere una perdita di tempo...ma
secondo me vale la pena tentare...perciò faremo dei
turni...proveremo a contattare qualcuno e, se qualcuno sente
qualcosa, avvertirà gli altri immediatamente
>>.
Daryl
si alzò in piedi, afferrò la radio per primo e,
con tono
disinteressato, disse << Se nessuno ha niente in
contrario, il
primo turno è mio...non ho particolarmente sonno e non mi va
di
ascoltare altre stronzate di Shane, per oggi ho fatto il pieno
grazie! Ci si vede domattina >>.
Concluse Daryl, salutò con
la mano tutti e si girò verso la sua tenda.
Rick, sollevato dal
non dover estrarre a sorte il primo, aggiunse <<
Perfetto,
la prima notte è stabilita...di giorno si divideranno il
compito
Maggie, Lori e Andrea...ragazze non mi importa come vi organizzate,
ma la radio non deve restare sola neanche un secondo...poi faremo dei
turni per la notte...>>.
Shane
interruppe Rick, urlando spazientito << Ma che cazzo
state
dicendo?! Ma vi state ascoltando?! Questa è una stronzata
bella e
buona!! A volte mi chiedo se sono l'unico con un po di cervello da
queste parti! Sapete meglio di me che le radio non funzionano
più da
quando è iniziato tutto!! State solo sprecando tempo e
risorse!
>>.
<<
Adesso basta! >> disse Rick estraendo la pistola e
puntandola
alla testa del suo ex migliore amico.
Rick,
riprese subito << Siamo stufi delle tue urla isteriche
contro
tutto e tutti, stai solo creando confusione e la cosa mi fa
incazzare! Quindi hai due possibilità: o smetti di fare il
cazzone e
ti calmi o ti giuro che ti ritrovi con un buco in fronte prima che tu
possa dire A! >>.
Il
gruppo taceva.
Spaventato da come poteva concludersi la
questione.
Sapevano
che Rick, per bene del gruppo, lo avrebbe fatto.
L'unico
rumore che si sentiva era lo scoppiettio del fuoco.
L'aria
era così tesa che si poteva sentire.
Shane
ruppe il silenzio assordante balbettando timidamente <<
Rick...io...>>.
Rick,
però, lo interruppe a sua volta, urlando severo
<< Siediti e
zitto! >>.
Shane
obbedì.
Rick
rimise la pistola al suo posto, poi tutti si misero a mangiare.
Intanto Daryl, che aveva assistito alla scena, stava ancora
cercando di capire come facesse Rick a non sparagli.
Lui
lo avrebbe fatto già da molto tempo.
Mandò
via quello strano pensiero e cercò di captare qualcosa con
la
radio.
Prese la ricetrasmitente e fece il primo tentativo.
<<
Daryl Dixon, Savannah, qualcuno mi sente? Passo >>.
Niente.
L'unico
rumore che si sentiva era un ronzio fastidioso.
“
Non
è esattamente emozionate come credevo ”
pensò distrattamente
Daryl.
Poi
provò a fare un secondo tentativo.
<< Daryl Dixon,
Savannah, qualcuno mi sente? >>.
Ancora
niente.
<<
Uffa...si annuncia una lunga e noiosa serata cara radio ma, visto che
devo fare sti annunci tutta la notte, divertiamoci un po!
>>.
Riafferrò la ricetrasmittente e, con un tono scherzoso, fece
un
annuncio << Buonasera Americani! Qui è Daryl
Dixon da Savannah
che vi parla! Oggi apriamo la rubrica "Una ragazza per Dixon"!
Questa rubrica serve per trovare una fidanzata proprio a me! Quindi,
ragazze all'ascolto, prendete carta e penna, e segnate tutto: sono un
ragazzo bello, intelligente, amante delle moto, alto e con gli occhi
marroni...scritto? Bene, adesso ascoltate bene! Sono alla ricerca di
una ragazza speciale: a cui piaccia ridere, la caccia, che le piaccia
sparare, con un bel caratterino...e che sia molto sexy! C'è
qualche
volontaria in ascolto? Avanti non siate timide! Passo >>.
Daryl
rise pensando all'annuncio appena fatto.
Poi
si mise a pensare.
Avrebbe mai trovato la donna per lui?
Era
felice della sua libertà, ma gli mancava qualcosa.
Qualcosa
che sperava di trovare in una donna.
I
suoi pensieri vennero bruscamente interrotti da una voce femminile
proveniente dalla radio.
<<
Qui...zzzzz...mi ricevi?...>>.
Daryl
non poteva crederci.
Una
risposta.
S'affrettò
a rispondere << Qui Daryl ti ricevo!
>>.
<<
Daryl..dove..chiami? >>.
<<
Savannah, Georgia, ti sento male >>.
<<
Io Atlanta...zzz...aiuto...zzzDaryl >>.
<<
Aspetta! Aspetta! Atlanta? Ti serve aiuto? Chi sei? Dove sei ad
Atlanta? C'è qualcuno con te? Sei sola? >>.
<<
Io...sola...aiuto...Daryl...perdo
segnalezz...aiutami...zzzz...>>.
E,
dopo quelle ultime parole, il segnale sparì improvvisamente.
Proprio
come era arrivato.
Daryl provò mille volte a ricontattarla.
Ma
niente.
Daryl,
poi cadde a terra.
Non
poteva credere a quello che era appena successo.
Non riusciva
ancora a crede a quello che era ancora successo.
Era confuso e
disorientato.
Ma di una cosa era certo.
Una ragazza ad Atlanta
aveva bisogno di lui.
|
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Capitolo 2 *** Da salvatore a salvato ***
Capitolo 6
<<
Ehi! Ci sei ancora? Rispondi! >>.
Niente.
Era
di nuovo silenzio.
Non
riusciva a crederci.
Una
risposta.
La prima risposta ad una radio da quando tutto questo
casino era iniziato.
Doveva
ancora elaborare mentalmente tutto.
Ma, prima di tutto, doveva
avvisare immediatamente Rick e gli altri.
La loro prossima
destinazione era Atlanta.
Daryl, in tutta fretta, prese la radio
e corse verso di loro.
Gli altri, intanto, stavano ancora
mangiando e chiacchierando.
Improvvisamente
videro Daryl arrivare di corsa al campo.
Sembrava che avesse
particolarmente fretta.
Appena arrivò, Daryl urlò sorpreso
<<
Una risposta! >>.
Rick, fu il primo a rispondere, alzandosi
in piedi << COSA?! >>.
Poi si mise accanto a
Daryl.
Daryl, dopo essersi seduto per terra, continuò con un tono
stupito << Mi hanno risposto alla radio...era una
ragazza...chiamava da Atlanta...chiedeva aiuto...il segnale era molto
debole e disturbato...questo è tutto quello che sono
riuscito a
capire >>.
Tutti si guardarono stupefatti, nessuno credeva
davvero in una risposta.
Nemmeno Daryl ci credeva ancora.
Rick,
non riuscendo a nascondere un sorriso di soddisfazione e
felicità,
fu il primo a parlare << Bravissimo Daryl, hai
fatto un
lavoro magnifico...ora dobbiamo decidere cosa fare >>.
Daryl,
alzandosi in piedi senza pensarci due volte, rispose con tono
deciso << Io non ho dubbi...vado ad Atlanta a
salvare la
ragazza...e lo farò con o senza il vostro aiuto
>>.
Rick,
mettendo una mano sulla spalla al suo amico, gli disse <<
Calma
Daryl calma...lo so che siamo tutti emozionati e un po confusi dalla
novità...ma non dobbiamo essere troppo
precipitosi...dobbiamo
considerare entrambi le versioni...potrebbe essere una vera richiesta
di aiuto...ma, potrebbe anche essere una trappola....dobbiamo
valutare attentamente la situazione prima di prendere una
decisione >>.
Shane
s'intromise nel discorso di Rick e, con il suo solito tono
accusatorio, urlò << Ma siete seri? Cosa
c'è da valutare?! É
ovvio che quell'annuncio è solo una trappola per ucciderci e
prenderci tutto ciò che abbiamo! Non dobbiamo essere
così sciocchi
da cascare al primo annuncio radio che sentiamo! >>.
Daryl,
con gli occhi infuocati, si diresse a passo svelto verso
Shane.
Quando furono faccia a faccia, Daryl lo guardò negli
occhi.
Con uno sguardo che avrebbe fatto impallidire
chiunque.
Poi, con un tono secco, gli rispose << Smettila di
parlare di cose che non sai idiota...tu non eri lì...tu non
hai
sentito quanto quella voce come l'ho sentita io...era spaventata, ma
allo stesso tempo felice...stupita o forse meravigliata come me di
sentire una voce...una voce amica dopo chissà quanto
tempo...una
risposta ad una richiesta di aiuto...tu non eri lì a sentire
quanto
quella voce mi implorasse di aiutarla...e io, al contrario di te, non
sono così meschino da pensare che voglia solo
imbrogliarci...>>.
Poi, scandendo bene la frase, continuò
<< Apri bene le orecchie Shane...non ho la minima
intenzione di
ignorare quella richiesta di soccorso...e di sicuro non
rinuncerò
perché una principessina ha paura di spezzarsi un unghia!
>>.
Il
suo sguardo sembrava davvero bruciare.
Persiono Shane, nel
vederlo, abbassò la testa.
Rick, temendo il peggio, si mise tra i
due.
Si rivolse verso Daryl e, con un tono tranquillo, cercò di
calmarlo << Ok, ok Daryl...hai detto come la pesni...ma
adesso
cerchiamo di rimanere calmi...>>.
Cadde
un improvviso e glaciale silenzio.
Uno di quei silenzi che ti
fanno venire i brividi.
Glenn, dopo aver pensato a fondo alla
cosa, fu il primo a rompere il silenzio << É
vero che è
rischioso...non sappiamo cosa potremmo trovare ad Atlanta, se
decidiamo di partire...ma Daryl ha ragione...da quando è
iniziato
tutto, non ricordo di aver mai sentito un'altra voce alla
radio..quando mai ci ricapiterà? E poi...quella ragazza ha
bisogno
di noi...se quello che ha detto Daryl è vero, non aiutarla
equivale
a condannarla a morte...e io non me la sento di fare questo, non
senza averci almeno provato...non possiamo davvero ignorarla...io
sono d'accordo con Daryl >>.
T-Dog,
dopo aver sentito il discorso di Glenn, prese coraggio.
Fece un
paio di respiri profondi, e disse << Concordo in pieno
con
Glenn e Daryl! Quella ragazza ha implorato un perfetto sconosciuto di
aitarla...si è affidata ad uno strumento che, sappiamo
tutti, essere
completamente inutile, nella speranza di ricevere un aiuto...di
ricevere una risposta amichevole, che non fossero i solito messaggi
di emergenza...io sto con Daryl al 100% >>.
Carol,
decisa come non mai, si alzò in piedi e si mise al fianco di
Daryl.
Poi, sorridendo, disse anche lei la sua opinionje <<
Potrebbe essere pericoloso...molto pericoloso...non conosciamo chi ci
sta chiedendo aiuto...Atlanta è lontana ed il viaggio
può essere
rischioso...tuttavia...non posso ignorare il fatto che abbia provato
a usare la radio...la radio ragazzi...è stata la prima forma
di
comunicazione a cadere...chi è sopravvissuto fino ad ora lo
sa
benissimo...se era così disperata da usare una radio,
sapendo quanto
noi che le probabilità che ti rispondano solo quasi
nulle...abbiamo
due opzioni...o è completamente matta...o la radio
è la sua unica
possibilità di salvezza...quindi io dico di andare a tirarla
fuori
dai guai! La penso come Daryl >>.
Carl
e Hershel si guardarono qualche istante.
Si sorrisero ed Hershel
gli fece un cenno di si con la testa.
Carl sorrise a sua volta, si
girò verso Rick e urlò << Che
aspettiamo ancora?! Andiamo
dalla ragzza! Io e Hershel diciamo di partire! >>.
Hershel
sorrise, in segno di complicità con Carl.
Lori si mise
accanto a Carl, guardò teneramente prima lui poi Rick.
Dopo
quanlche istante rispose anche lei << Rick...sai
bene che
non possiamo fare finta di niente...se non l'avessimo sentita sarebbe
finito tutto...ma Daryl le ha fatto una promessa, rispondendo alla
radio...abbiamo il dovere di andare ad aiutarla, quella ragazza conta
su di noi...siamo, molto probabilmente, la sua ultima speranza...non
possiamo ignorare questo..partiamo! >>.
Maggie, fu la
penultima ad alzarsi.
Andò sicura verso Glenn, gli prese la mano
e, guardandolo disse decisa << Le persone sono una
risorsa...lo
sono sempre stata...ma adesso più che mai, abbiamo bisogno
di amici,
di alleati...lei ha bisogno di noi..ma, in un certo senso, anche noi
abbiamo bisogno di lei...quidni, non ho il minimo dubbio su cosa
dobbiamo fare...andiamo a prenderla! >>.
Andrea,
infine, si avvicinò a Shane.
Guardò i menbri del gruppo.
Uno
per uno.
Poi, disse con tono nervoso, << Io penso solo che
state giocando ai buoni samaritani! La sensazione di poter essere
degli eroi agli occhi di quella ragazza vi ha dato alla testa...io,
al contrario, penso che dobbiamo, prima di tutto, mantenere la
sicurezza all'interno del nostro gruppo...come Shane, penso anche io
che sia una trappola...dobbiamo restare qui! >>.
Rick
rimase pensieroso.
Osservava la spaccatura che si era creata nel
gruppo.
I favorevoli.
I contrari.
Ma lui cosa voleva?
Cosa
pensava di fare?
Non aveva il minimo dubbio.
Guardò gli altri
e, con tono quasi sollevato, ordinò << Io non
posso ovviamente
dirvi come la pesno...come leader, sapete che sono neutrale...non
posso imporvi come la penso...le grandi decisione le abbiamo sempre
prese con un metodo assolutamente imparziale...la maggioranza
vince...>>.
Fermò il suo sguardo su Daryl e, sorridendo,
continuò << La maggioranza ha deciso che la
nostra prossima
destinazione è Atlanta...missione di recupero e
salvataggio...partiremo domani mattina all'alba...adesso Hershel,
T-Dog ed io disegneremo il tragitto migliore...Lori, Carol e Maggie
prepareranno i nostri zaini, in modo da non dimenticare
niente...Glenn e Carl, invece, dovete fate provviste di acqua, voglio
le nostre bottiglie riempite con tutta l'acqua che riuscite a
ricavare da quelle doccie, fino all'ultima goccia...Daryl, tu cerca
di rimediare un po di selvaggina per il viaggio, sarà
comunque lungo
e non sappiamo se troveremo sempre qualcosa da mettere sotto i denti
>>.
Poi, si voltò verso Shane e Andrea e, con un tono
più
serio, concluse <<...Come vi ho detto, non
imporrò a nessuno
le mie decisioni...se qualcuno non è d'accordo con la nostra
decisione, può tranquillamente rimanere qui, non lo
fermerò
>>.
Tutti
iniziarono a fare i loro compiti.
Verso
le 3 del mattino, tutti ebbero finito ed andarono a riposare.
Tutti
tranne Daryl.
Lui
se ne stava sdraiato sul ramo di un albero ad osservare il cielo
stellato.
Non aveva mai tanto sonno di notte, ma stavolta non
aveva neanche la minima voglia di dormire.
Non riusciva a
dimenticare quella voce.
Era rimasta nella sua testa.
Lo aveva
stregato come il canto di una sirena.
Una voce così melodiosa e
dolce.
Doveva
trovarla.
Quello era diventato il suo pensiero fisso.
Doveva
aiutarla.
Sapeva
che doveva comunque riposare, almeno un po, o il mattino dopo sarebbe
stato un peso per i compagni.
Chiuse gli occhi e, senza che se ne
accorgesse, cominciò a sognare.
Sognava
quella ragazza.
Passò tutta la notte a immaginarsela.
Bionda o
bruna.
Alta o bassa.
Magra o grassa.
Ma, di una cosa era
certo, era bellissima.
Quando
riaprì gli occhi il sole era spuntato da poco.
Nessuno si era
ancora alzato, ma Daryl sapeva che era arrivato il momento di
partire.
Scese
dall'albero e controllò le trappole che aveva piazzato la
sera
prima.
Aveva catturato in totale tre conigli e una decina di
uccellini.
Poi
tornò dal gruppo, che ormai era pronto per la nuova
avventura.
Ultimarono i preparativi e, tutti insieme,
s'incamminarono verso Atlanta.
Rick
aveva stabilito che il percorso migliore, e con migliore intendeva il
più sicuro, era seguire l'autostrada 404.
Quell'autostrada
portava direttamente in città.
Le autostrade non erano
esattamente le più sicure, ma gli permetteva di avere una
vista più
ampia.
Prima, però, di entrare nella città, avevano
deciso di
sviare verso le Drudi Hills.
Le Druid Hills erano delle colline,
non particolarmente alte, situate proprio accanto ad Atlanta.
E
Rick era sicuro che fosse il posto più sicuro, e il
più
strategico, dove accamparsi.
Non si fidava neanche lontanamente ad
insediarsi nella città.
Era una zona che non conoscevano e,
quindi, era troppo pericolosa.
I
giorni passarono molto velocemente.
Non incontrarono grandi
mandrie di zombie, e raramente dovettero usare i proiettili.
Ogni
giorno era la stessa routine: Camminare, fermarsi a fare una pausa,
camminare, mangiare, camminare, fermarsi a fare una pausa, mangiare,
dormire.
Era dicventato tutto molto meccanico.
Anche se, il
viaggio non fu mai noioso.
Le chiacchiere, le risate e le sorprese
non mancavano di certo.
L'unico che sembrava sempre assente era
Daryl.
Era sempre più impaziente di arrivare a destinazione.
Si
vedeva lontano kilometri che voleva vederla e ormai non pensava
più
a nient altro.
Rick se n'era accorto, già da un pezzo, che il suo
pensiero fisso era diventato quella ragazza ed, ogni tanto, lo
prendeva in giro.
Finalmente,
dopo due settimane di cammino, arrivarono alle Druid Hills, a un paio
di chilometri da Atlanta.
Si sistemarono nel punto più alto, per
maggior difesa.
Il primo giorno, tuttavia, lo dedicarono alla
sistemazione delle tende e per fare un inventario di quello che
avevano e di quello che avevano trovato durante il loro viaggio.
Il
giorno dopo, alle prime luci dell'alba, Rick, dopo
aver
radunato il gruppo, organizzò la giornata <<
Buongiorno a
tutti...allora, oggi ci organizzeremo in questo modo...prima di
avventurarci in città, voglio studiare
attentamente la
zona...la città e molto grande e ci serve una conoscenza
base di
come è fatta per muoverci al meglio...la spedizione
verrà rimandata
a domani mattina...per quanto riguarda i compiti di oggi...io, Daryl
e Shane inizieremo a perlustrare l'autostrada che ci collega alla
città, voglio constatare se ci sono mandurie e altro; Carol,
T-Dog e
Glenn, invece, perlustreranno la questa zona, che ci separa da
Atlanta, stesso discorso; Lori, Andrea e Maggie resteranno al campo,
sono sicuro che saprete come passare il tempo; Carl e Hershel,
infine, cercheranno cibo qui in zona >>.
Sembrava
tutto perfettamente organizzato e tutti si stavano preparando per il
piano di Rick, quando Daryl, improvvisamente, prese rick in disparte
e, parlando piano, gli disse << Rick...non voglio andare
contro
il tuo ottimo piano...ma io vado in perlustrazione della
città
adesso...voglio vedere se riesco a farmi un idea su dove
può
essere la ragazza...se riesco a trovare delle tracce, o capire dove
può trovarsi...la ricerca di domani, così,
sarà mirata ed
efficiente...e meno lunga e dispensiosa >>.
Rick
gli sorrise, quasi per istinto, sapeva bene che voleva trovarla
lui.
Da
solo.
E
credeva anche di sapere il perché.
Ma, più di ogni altra cosa,
sapeva che non sarebbe servito a niente cercare di convincerlo a
restare o ad aspettare domani.
Daryl
faceva quello che voleva, rimaneva fedele ai suoi principi e alla sua
volontà e Rick lo rispettava molto per questo.
Così,
l'ex sceriffo, si limitò a mettergli una mano sulla spalla,
e
rispondergli << So cosa vuoi fare Daryl...tranquillo, non
ti
fermerò di certo...solo...ti chiedo di fare la massima
attenzione...e torna prima che faccia buoi, o dovrai cavartela da
solo per la notte >>.
Daryl, rispondendo al suo sorriso, gli
rispose << Certo...Grazie amico >>.
Poi, afferrò la
sua balestra e partì.
Rick lo guardò sparire nella vegetazione,
sperando che tornasse sano e salvo da loro.
Dopo un paio d'ore
di cammino, Daryl arrivò in città.
Si trovava a Little Five
Points, più o meno in centro alla città.
Cercò in vari negozi
una cartina della città, quando la trovò, si mise
subito a
pensare.
La guardò attentamente e si mise a pensare a voce
alta << Allora...una comune radio non supera un
paio di
kilometri di copertura...non può aver usato un'altra radio
della
polizia, hanno copertura nazionale e l'avrei sentita molto
chiaramente...per raggiungere il segnale di Savannah doveva avere un
segnale molto potente...quello di una stazione radio ad esempio...ma
non basta...deve essere una radio particolarmente importante...con
un'antenna che possa raggiungere segnali nazionali ed
extranazionali...dunuqe...ci sono poche stazioni con questi
requisiti...ma..escludendo queste qui...rimane la Radioone, la
stazione nazionale! >>.
Poi, analizzando attenamente il
percorso, chiuse la cartina, la mise nel suo zaino, poi disse
<<
Perfetto...almeno adesso ho una direzione....la radio, tuttavia, si
trova a circa 5 km da qui...dovrei farcekla senza problemi se evito
le zone particolarmente scoperte..arrivo piccola, resisti!
>> e
partì come un fulmine.
Ci
impiegò più o meno un ora ad arrivare nei pressi
della
stazione.
La
puzza degli zombie si stava facendo molto intensa, appestava l'aria e
quasi non si riusciva a respirare.
Daryl
faceva sempre molta attenzione sia all'ambiente che agli zombie,
anche se fin'ora ne aveva incontrati pochi e solitari, così
non ebbe
molti problemi ad eliminarli.
Svoltò
l'angolo che portava alla stazione, quando si imbatté in un
ex-accampamento militare.
C'erano poche tende, ormai distrutte ed
un carroarmato.
Incuriosito, decise di fermarsi a cercare
munizioni o altro.
Salì sul carro armato, cercando e sperando, di
avere una visione più ampia della zona.
Il suo cuore perse un
battito.
Vide una mandria, composta da una una cinquantina di
zombie, forse più, davanti a lui che stava
arrivando.
Daryl,
prese immediatamente la balestra, urlando nervoso
<<
Merda! >>.
Iniziò a sparare, ma sapeva che i suoi colpi non
sarebbero mai bastati.
Cercò
una via di fuga, guardandosi indietro, ma ormai gli zombie ormai lo
avevano completamente circondato.
Non
avendo altra scelta, decise di chiudersi dentro il carrarmato.
Chiuse lo sportello, si sdraiò a terra e riprese fiato.
Poi,
iniziando a battere i pugni per terra, urlò arrabbiato
<<
Merda! La stazione è praticamente davanti a me e questi
cazzo di
zombie mi hanno messo in trappola! Ed io ci sono cascato come un
perfetto idiota! >>.
Rimase in silezio per qualche minuto,
cercando di calmarsi e di ragionare con più
lucidità.
Poi,
quando fu di nuovo calmo, iniziò a ragionare
<< Ok...non è
ancora finita...devo riflettere attentamente...per il momento, questo
stupido barattolo di ferro è l'unica cosa che tiene me e
quei cosi
lontani...qui sono al sicuro...almeno per ora...questa è pur
sempre
un arma, deve pur esserci qualcosa che può aiutarmi!
>> e si
mise a cercare.
Controllò il cannone, ma era scarico e non
c'erano munizioni.
Guardò in ogni angolo, ispezionando ogni
cassetto, ogni sportello, ogni scatola.
Tutto quello che trovò fu
un giubbotto antiproiettile, una bomba a mano e un fischietto.
Stava
per esplodere dalla rabbia.
Come poteva cavarsela stavolta?
I
suoi pensieri vennero interrotti da una voce.
Una voce chiara e
cristallina.
Una voce proveniente dalla radio che hano in
dotazione tutti i carri armati.
<< Ehi! Tu nel carro armato!
Mi ricevi? Passo >>.
Quella
voce.
Daryl
non poteva crederci.
Era una voce che aveva già sentito.
Una
voce così la potevi riconoscere tra mille.
Non
aveva dubbi.
Era
lei.
|
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Capitolo 3 *** L incontro ***
<<
Ehi! So che sei lì! Rispondi...Non voglio farti del male,
voglio
solo aiutarti! >>.
Questa era la frase che la voce ripeteva
ormai da tre volte.
Daryl
non aveva il minimo dubbio.
Quella era la voce della ragazza
che gli aveva chiesto aiuto.
La ragazza che stava cercando.
Un
domanda, tuttavia, si fece strada tra le mille altre che aleggiavano
nella sua mente in quel momento.
Come faceva a sapere che era lì?
Daryl pensò qualche secondo prima di risponderle.
Quali altre
alternative poteva avere?
Anche se era rischioso, doveva fidarsi
di lei se voleva sopravvivere.
Afferrò la radio e gli rispose <<
Eccomi, ti ricevo! Hai qualche consiglio da darmi? Sono un po nella
merda momentaneamente... >>.
La voce rispose quasi
immediatamente << Già...lo vedo...ci sono un
bel po di zombie
intorno ad te...e sembrano parecchio affamati >>.
Daryl
pensò, per un secondo, di chiederle se era lei.
Se era lei la
ragazza che, settimane fa, gli rispose alla radio.
Anche se,
quello non gli sembrava il momento giusto,.
Il suo pensiero venne
interrotto dalla radio stessa.
Era lei.
Con una voce calma gli
chiese << Ci sei ancora? >>.
Daryl, riprendendosi dai
suoi pensieri, si affrettò a rispondere << Si
ci sono! Senti,
non so chi tu sia...ma ho bisogno di una mano qui...puoi aiutarmi ad
uscire da questa situazione di medra? >>.
La voce nella
radio, ancora una volta, rispose quasi immediatamente <<
Certo...sono qui apposta...so che non mi conosci, ma devi fidarti di
me e fare tutto ciò che ti dirò senza esitare ok?
>>.
Daryl,
sapeva di non avere altra scelta, rispose << Va
bene...anche se
non sono tanto uno che segue regole >>.
Sentì una leggera
risata, poi la voce riprese << Questo lo vedo...una
persona
normale non si sarebbe messa li dentro come una sardina...per poterti
aiutare al meglio devo sapere dove sei diretto >>.
Stavolta
fu Daryl, a sorridere prima di rispondere << Stazione
Radioone
>>.
La
voce si interruppe per un momento.
Poi riprese <<
Ok...allora...ci sono! Ho pensato alla soluzione migliore...io
cercherò di distrarli in qualche modo...appena ti
dò il segnale tu
corri! Cazzo devi correre come non hai mai corso in vita tua! Devi
andare sul retro della stazione, la porta dovrebbe essere chiusa, ma
un tipo come te dovrebbe riuscire a sfondarla...sei pronto?
>>.
Daryl, posizionandosi sotto l'entrata del carrarmato,
pronto per uscire, le rispose sorridendo << Io sono nato
pronto
bellezza >>.
Pochi
secondi dopo, sentì delle splosioni provenire da Est.
Aprì
leggermente lo sportello, per controllare cosa stesse
succedendo.
Notò, con suo grande stupore, che qualcuno stava
lanciando delle bombe.
La maggior parte degli zombie, attirata dal
rumore assordante delle esplosioni, si stava dirigendo lontano da
lui.
Aspettava impaziente il comando dalla radio.
La voce, dopo
secondi che sembrarono interminabili, urlò <<
Adesso!
>>.
Daryl, con uno scatto felino, saltò giù dal
carrarmato
ed iniziò correre.
Correre come non ricordava di fare da
tempo.
Cercava
di evitare i pochi zombie che, a quanto pare, non gli interessavano
le esplosioni.
Arrivò davanti all'entrata principale della
stazione in un paio di minuti, aveva il fiatone, ma non poteva
fermarsi ora che era così ficino alla meta.
Cercò di aprirla,
di sfondarla con tutte le sue forze.
Risultò tutto inutile.
Poi,
nella sua mente spaventata e confusa, riaffirì un ricordo.
Il
ricordo della voce alla radio, che gli diceva di dirigersi sul retro
dell'edificio.
Così, senza perdere tempo, fece il giro di tutto
il palazzo, scavalcò la recinzione e, finalmente,
trovò una porta
giusta.
Quella
che stava cercando.
Cercò di manomettere la serratura.
Senza
riuscirci.
Allora, stufo ed arrabbiato, decise di mandare a quel
paese la logica e di sfondarla con la forza.
Provò a tirare un
calcio.
Niente, la porta resistette.
Poi, sentì dei
rumori.
Rumori fin troppo familiari per i suoi gusti.
Si guardò
intorno e vide che gli zombie erano già arrivati alla
recinzione.
Un pensiero di fece largo nella sua mente.
Doveva sfondarla a
tutti i costi.
E, soprattutto, doveva farlo in fretta.
Provò
a dare altri calci, sempre più forti.
Ma niente, la porta
resisteva ancora.
La
recinzione, ormai, stava per cedere.
Daryl si era reso conto che,
con molta probabilità, questo sarebbe stato il suo ultimo
tentativo.
Si giocava tutto adesso.
O tutto o niente.
O si
salvava o moriva.
Così, cambiando strategia, decise di sfondarla
con una spallata.
Indietreggiò qualche passo, prese un bel
respiro profondo e provò a sfondarla, con tutta la forza che
aveva
in corpo.
Ma, esattamente un istante prima che la sua spalla
potesse toccare la porta, questa si aprì.
Daryl, ormai non
potendo più fermarsi, andò a sbattere contro
chiunque gli avesse
aperto.
La porta si chiuse rumorosamente alle sue spalle.
Appena
in tempo per sigillare fuori gli zombie.
L'unica cosa importante,
era che era riuscito a salvarsi.
|
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Capitolo 4 *** Finalmente ti ho trovata ***
La
porta si chiuse, tenendo fuori gli zombie.
Affamati
come non mai di carne umana.
<<
Cazzo! Che botta! >> urlò Daryl, ancora
dolorante per la
caduta.
Cercò
di alzarsi, anche se era difficile dopo un volo del genere.
<<
Dovrebbero dare l'oscar per un volo così! E senza neanche
controfigura! Cazzo che male! Tutto bene? >> chiese
mentre
guardava su cosa, o meglio, su chi fosse atterrato.
Quando
se ne rese conto, rimase di sasso.
Era
una ragazza.
Sembrava
giovane: con i capelli corti e biondi e due grandi occhi azzurri che
lo fissavano attentamente.
Daryl
rimase stupito quando vide che era atterrato su una ragazza
così
carina.
Guardando
quegli occhi aveva l'impressione di perdersi, di non avere
più il
controllo di niente.
Era
una sensazione che, in genere, lo spaventava a morte, ma in
quell'istante era la cosa che gli piaceva di più al mondo.
Non
sapeva come spiegarselo, ma sarebbe rimasto a fissare quegli
splendidi occhi per tutta la vita.
Si
risvegliò da quello stato di trans quando si
ricordò di essere
sdraiato sopra di lei.
Daryl
arrossì non poco e, alzandosi di scatto, cercava di sembrare
arrabbiato << Stai attenta! Potevamo rimanerci
secchi...dovresti fare più attenzione...>>.
Quando
Daryl si rimise in piedi, aiutò la misteriosa ragazza ad
alzarsi.
Una
volta in piedi, la ragazza gli rispose << Prima di tutto
sei
stato tu a venirmi addosso! Quindi quello che deve stare attento
dovresti essere tu...>>.
Si
fermò un attimo, guardandolo negli occhi, poi
continuò, con un tono
più dolce << Hai ragione...scusa...stavi solo
cercando di
entrare, sono io che dovevo stare in disparte...comunque sto bene
grazie >>.
Quella
voce, nell'udirla Daryl s'illuminò.
Non
aveva il minimo dubbio.
Era
lei.
La
sua ricerca era terminata.
Era
proprio come l'aveva immaginata per giorni.
Giovane,
con degli splendidi occhi chiari, un bel caratterino, e bella.
Molto,
molto bella.
Era
come imbambolato dalla sua naturale bellezza.
<<
Ehilà? C'è nessuno? Mi fissi come se stessi
guardando un
fantasma...Pronto?...Mi senti?...sicuro che, cadendo, non hai battuto
la testa? >>.
Quelle
parole riportarono Daryl sulla terra.
Cercando
di essere il più naturale possibile, le rispose
<< Si si sto
bene grazie..e non ti stavo fissando! Stavo...solo pensando a come
uscire di qui e ritornare dal mio gruppo prima che faccia notte
>>.
Improvvisamente si udirono dei lamenti e spinte provenienti dalla
porta.
Erano
gli zombie.
La
ragazza, visibilmente preoccupata, disse a Daryl <<
Dobbiamo
scappare prima che riescano a sfondare la porta! Vieni come me! Ti
porto nel mio nascondiglio >>.
Daryl
le rispose << Fammi strada! >> e iniziarono
a salire le
scale il più velocemente possibile.
Salirono
circa dieci piani, prima di arrivare nel nascondiglio.
Era
lo studio dove di solito parlavano gli speaker della radio.
Era
una stanza abbastanza grande; con alcune coperte aperte sul
pavimento; una grande finestra da cui si aveva un'ottima visuale dei
dintorni; alcune scatolette di cibo, alcune nuove e alcune ormai
consumate, insieme ad altre bottiglie di acqua; un fucile di
precisione e nient altro.
Chiusero
la porta e la sigillarono con alcuni lucchetti.
Appena
arrivati in salvo, si sedettero per terra per riprendere fiato.
Il
silenzio era coperto dai loro respiri affannosi.
La
ragazza ruppe il silenzio per prima << Qui saremo al
sicuro per
un po...ci vorranno giorni prima che riescano ad arrivare
qui...>>,
poi si girò verso Daryl e notò che la stava
fissando.
Quando
i loro occhi s'incontrarono, Daryl le chiese << Ti ho
riconosciuta dalla voce...ma voglio chiedertelo lo stesso, sei tu che
hai chiesto aiuto alla radio? >>.
La
ragazza spalancò gli occhi.
Qualche
lacrima le rigò le guance.
Lo
abbracciò di colpo urlando << Si sono io! Non
posso crederci!
Sei venuto davvero ad aiutarmi! Grazie! Grazie! Grazie!
>> e
gli diede un bacio sulla guancia.
Daryl
arrossì di colpo e anche la ragazza, quando si rese conto
del gesto
appena fatto, si giustificò subito <<
Ehm...scusa..mi sono
fatta prendere dall'entusiasmo...>>.
Daryl,
facendo il più indifferente possibile, rispose
<< Non montarti
la testa...non potevo ignorare una richiesta di aiuto...comunque io
sono Daryl Dixon >>.
La
ragazza, sfoggiando un sorriso radioso, rispose <<
Piacere
Daryl, io mi chiamo Emily...Emily Howend...se posso essere onesta con
te...devo dire che il tuo annuncio non mentiva...sei davvero molto
carino Daryl! >> e scoppiò a ridere.
Daryl
arrossì di nuovo.
Non
solo si era completamente dimenticato dell'annuncio idiota che aveva
fatto, ma ,soprattutto, non avrebbe mai pensato che lei avesse potuto
sentito.
<<
Beh non sono uno che racconta stronzate... tu piuttosto non sei la
ragazza che avevo descritto nel mio annuncio >>
replicò
Daryl.
Emily lo
guardò e rispose con tono offeso << Ma come
osi?! Ha parlato
Brad Pitt! >> e gli fece la linguaccia.
Daryl
le sorrise teneramente << Però...il bel
caratterino vedo che
non ti manca >>.
Dopo
una breve pausa, continuò << Hai davvero
vissuto qui fino ad
adesso? >>.
<<
Si, da quando tutto è iniziato...ero in studio a registrare
una
canzone, sperando che sarei diventata una cantante famosa...mi hanno
chiusa dentro dicendomi che sarebbero tornati...invece non
tornò più
nessuno...ho vissuto qui fino ad adesso con le poche provviste che
sono riuscita a trovare >> rispose Emily, con un filo di
tristezza nella voce.
<<
Le armi come te le sei procurate? >> chiese Daryl
incuriosito.
Emily
gli rispose quasi subito << Tanti gruppi sono venuti qui
per
cercare rifugio...ma sono tutti morti a causa degli zombie che
circondano il palazzo...io ho solo recuperato ciò che
restava >>.
Daryl,
alzandosi in piedi e guardandosi intorno, chiese con tono speranzoso
<< La radio funziona ancora? Devo contattare il mio
gruppo ed
aggiornarlo sulla situazione >>.
Emily
si alzò e scuotendo la testa, rispose <<
No...purtroppo
durante un temporale, un fulmine ha colpito l'antenna
bruciandola...hai un gruppo? >>.
<<
Si, appena fuori città >> rispose Daryl.
Emily,
guardando fuori dalla finestra, disse distrattamente <<
Deve
essere bello avere qualcuno accanto...con cui svegliarti la
mattina...con cui parlare...che ti aiuti quando ne hai
bisogno...>>.
Daryl
notò subito quel tono triste e le chiese <<
Non avevi una
famiglia? Intendo prima di tutto questo casino? >>.
Emily,
s'incupì ancora di più, si strinse le braccia
attorno al corpo e
rispose << No...sono morti molto prima
dell'apocalisse...mio
padre era un fotografo...il migliore, amava scattarmi foto...ma non
vivi con foto di paesaggi...dopo un po, i soldi iniziarono a
scarseggiare e, date le circostanze, fu costretto a fare il
fotografo per la polizia...venne ucciso in una sparatoria,
perché
aveva scattato foto ad un mafioso che lo avrebbero incastrato e
sbattuto in cella...morì più o meno quando avevo
tre anni...ricordo
molto poco di lui >>.
Dopo
essersi asciugata le lacrime con la manica, riprese <<
Mia
mamma, invece, era un' avvocato...era davvero brava e avrebbe fatto
l'impossibile per me...era una donna molto bella... ma dopo la morte
di mio padre cambiò completamente...lasciò il
lavoro e si diede
alla droga...morì di overdose quando avevo quattro anni...a
cinque
venni trasferita in un orfanotrofio...ogni famiglia che mi adottava
mi riportava indietro nel giro di qualche mese... a sedici anni me ne
andai dall'orfanotrofio, comprai una chitarra coi pochi soldi che
avevo e iniziai a cantare e vivere per strada...non ho mai avuto
fratelli o sorelle...amici o parenti...sono sempre stata
sola...>>.
Daryl
la ascoltava e la guardava mentre si stava aprendo completamente con
lui.
E,
in quel preciso momento, provò un sensazione che non aveva
mai
provato con nessuno prima.
Comprensione.
Lei
aveva avuto un'infanzia simile alla sua.
Daryl,
forse meglio di tutti, conosceva bene la sensazione che si provava
nell'essere soli.
Emily,
asciugandosi le lacrime che minacciavano di uscire, si girò
verso
Daryl e gli chiese << Tu invece? Avevi una famiglia?
>>.
E
anche Daryl, quasi senza rendersene conto, iniziò a
raccontare la
sua storia << Si... un fratello di nome Merl, un gran
bastardo!
Spariva da casa per mesi e, quando si degnava di tornare, era solo
per prendere altre cose da vendere per comprarsi droga o
alcolici...eravamo insieme quando è iniziato tutto, ma ci
siamo
separati e non so dove sia ora o se sia ancora vivo >>.
S'interruppe
un attimo prima di continuare << Mio padre era un
alcolista ed
un vero pezzo di merda! Picchiava sia me che mia madre...prima
lavorava come muratore per una grossa ditta ma, quando questa chiuse
bottega, lo licenziarono, e non lo superò mai del tutto...
è morto
poco dopo che è iniziato sta merda di apocalisse...mia
madre...bhe,
cazzo era una donna bellissima...era sempre felice e
sorridente...>>.
Si
fermò un attimo, forse immerso nei ricordi, poi
proseguì <<
Dopo il licenziamento di mio padre, si diede alla droga per
compensare il dolore...morì di overdose quando avevo otto
anni più
o meno...da allora me la sono sempre cavata da solo...ed, tutto
quello che so oggi sulle armi o la caccia, l'ho imparato sulla mia
pelle >>.
Quando
terminò la storia, Emily si
avvicinò a Daryl e, senza dire una parola, lo
abbracciò.
Daryl
era stupito da quel gesto improvviso ed inaspettato.
Anche
se un po esitante, ricambiò quell'abbracciò e
mise la sua testa
contro quella di Emily.
Era
la prima volta, dopo tanto tempo, che riceveva un vero abbraccio.
Un
abbraccio dolce, sincero e dato col cuore.
Daryl,
tenendola tra le sue braccia, le disse << Mi dispiace
tanto...so come ci si sente quando non hai nessuno...ma ti prometto
che non sarai mai più sola >>.
Emily
si sentì sollevata da quelle parole.
Anche
Daryl si sentì più sereno.
Era
da davvero tanto tempo che Daryl non riceveva un abbraccio
così
spontaneo e carico di affetto.
<<
L'ultimo me lo diede mia madre poco prima di morire...>>,
quelle parole uscirono dialla bocca di Daryl prima che potesse
fermarle.
Non
lo imbarazzava il fatto che, data la vicinanza, lei le avesse
sentite.
Non
riusciva a capire il perché ma, dentro di lui, sapeva che
poteva
dirle tutto, e che lei gli sarebbe sempre stata vicino.
Poi
si allontanarono e si guardarono negli occhi.
I
loro sguardi era cambiati.
Erano
più forti.
Più
uniti.
Più
vicini.
Poi
da fuori si sentì un rumore assordante.
Un
rumore secco che aveva squarciato il silenzio in quella stanza.
Era
il tuono di un classico temporale estivo.
Entrambi
si risvegliarono da quella specie di trans e tornarono al mondo
reale.
Emily,
sorridendo, disse << Grazie mille Daryl...avevo davvero
bisogno
di confidarmi con qualcuno...di parlare...è da
così tanto tempo che
sono qui sola e... >>.
Daryl,
interrompendola, le rispose con un sorriso << Tranquilla,
anche
io ne avevo proprio bisogno >>.
L'atmosfera,
in quella stanza, stava assumendo sfumature davvero tristi, e Daryl,
cercando di rallegrare un po la situazione, disse a Emily
<<
Comunque non sei poi così male tavola da
surf!>>.
Emily
lo guardò e gli fece una smorfia.
Poi
si sedettero vicini, sulla soffice moquette dello studio.
Daryl,
dal taschino del suo gilet mezzo logoro, tirò fuori un
pacchetto di
sigarette.
Ne
accese una e sospitò << Cazzo...per me la vera
apocalisse
inizierà quando non ci sarà più da
fumare! >>.
Emily
lo guardò con la coda dell'occhio.
Gli
rubò la sigaretta di bocca e si fece un paio di tiri.
Daryl
la guardò stupito e le urlò << Ehi
bellezza! Mi hai preso per
un distributore? Procuratele se le vuoi! Questa è mia!
>> e
gliela tolse.
Lei
lo guardò imbronciata e, con un tono offeso, rispose
<< Uffa
come sei antipatico! Volevo solo fare un tiro....è tanto che
non
fumo! >> e gli fece un'altra linguaccia.
Poi
si misero a ridere, a chiacchierare del più e del meno e a
punzecchiarsi a vicenda.
La
loro complicità stava crescendo.
E
anche qualcos'altro.
Una
volta finita la sigaretta ed averla buttata a terra, Daryl si
alzò
in piedi, guardò fuori dall'unica finestra presente nella
stanza e,
con un tono un po malinconico, disse << È ora
di andare...>>.
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Capitolo 5 *** Rick ti presento Emily ***
Era
vero.
Dovevano
andarsene da lì.
Daryl doveva tornare al gruppo e convincere Rick
a far restare Emily.
Non poteva lasciarla andare via.
Emily
si alzò in piedi e chiese << Ma come? Siamo
circondati dagli
zombie e non abbiamo munizioni o armi sufficienti per farci strada!
>>.
Entrambi si misero a pensare a un piano.
All'improvviso
Daryl ebbe un'idea << Non hai qualcosa con cui possiamo
scappare? Non lo so...una macchina, un furgone...qualsiasi cosa!
>>.
Emily pensò un attimo, poi rispose << Si...in
effetti durante le mie perlustrazioni qui nello stabile ho trovato
qualcosa...una moto per la precisione...ma è rotta e non
riesco a
farla funzionare...non ne capisco niente di motori! >>.
Daryl
s'illuminò a sentire la parola moto.
Dopo la caccia erano
la sua più grande passione.
Avvicinandosi
a lei urlò, quasi felice << É
perfetto! Io so aggiustare le
moto! La useremo per scappare dalla città
>>.
<<
Piano fantastico! Vieni, la moto è nella hall dell'edificio!
>>
rispose emily, sorridendo.
Così, finalmente con un piano
ben definito, afferrarono tutto l'indispensabile e
partirono.
Scesero le scale il più velocemente possibile e
arrivarono alla hall.
Era
una grande stanza: con grandi quadri colorati, ormai tutti logorati,
appesi alle pareti.
Si sentivano gli zombie arrivare.
Dovevano
fare in fretta.
Quando
Daryl vide la moto non poteva credere ai suoi occhi: una Harley
Davidson 883 Roadster nera lucente.
La moto che sognava da tutta
la vita.
<< Porca puttana! Questa sì che è
una moto!
Hai davvero buon gusto Emily! >> urlò Daryl al
settimo cielo,
come un bambino la mattina di Natale.
Emily si mise a
ridere.
Le sembrava una reazione così esagerata per una
moto.
Anche se, allo stesso tempo, era contenta di vedere
Daryl così felice.
Daryl
s'inginocchiò e si mise subito all'opera, nel tentativo di
aggiustarla.
Dopo qualche minuto, inizò a spiegare <<
Sembra andare tutto bene...il motore non ha gravi guasti o danni
evidenti...pare che la moto, in se e per se, vada...però le
candele
sono lerce, devono essere pulite per far avviare il
motore...>>.
Emily, felice della buona notizia, si
mise a urlare e a saltellare << Evviva! Daryl sei un
mito!
Siii!...ma...>>.
Improvvisamente, la ragazza diventò seria
<< ...la moto ha posto solo per uno...non ci stanno due
persone...>>.
Daryl la guardò.
Merda.
Aveva
ragione.
In due non ci stavano.
A meno che.
<< Io
salgo e guido, tu...stai in braccio a me >> rispose
Daryl,
cercando di non far notare che era arrossito.
<< Va
bene...>> rispose Emily.
Arrossirono entrambi
visibilmente.
Poi si guardarono un secondo negli occhi.
Sembrava
quasi che stessero comunicando solo con lo sguardo.
Sarebbero
rimasti così per ore.
Furono riportati alla realtà dal
rumore della porta sul retro che stava per cedere sotto l'insistenza
degli zombie.
<< Dobbiamo muoverci! >> urlò
Daryl e
si diressero verso la porta laterale, momentaneamente libera.
Daryl
salì in sella.
Fece partire la moto ed ordinò a Emily <<
Monta su! >>.
Emily obbedì senza esitare.
Quando
fu in braccio a Daryl, per non cadere, Emily gli cinse la vita con le
braccia.
Daryl arrossì non poco a quel contatto poi, guardando
Emily, notò che lei lo stava fissando imbarazzata.
Cercando di
avere un tono assolutamente disinteressato, Daryl sui limitò
a dire
<< Non montarti la testa solo perché sei su
una moto con
me...non potevo mica lasciare una giovane donzella sola in mezzo a
sto bordello! >>.
Emily rise e ripose serena <<
Grazie messere...sempre molto fine ed elegante...soprattutto il
termine bordello! >> e fece una leggera risata.
Daryl
sorrise alla battuta e la guardò negli occhi.
Erano blu e
profondi come l'oceano.
I
loro visi, a causa della situazione, erano molto vicini.
Daryl
in quel momento ebbe un unico e irreprimibile
pensiero.
Istintivamente si avvicinò per baciarla.
Voleva
quel bacio come non mai.
Emily non si mosse.
Desiderosa
anche lei di quel contatto.
Furono, improvvisamente, interrotti
gli zombie e Daryl, seccato e preoccupato per come si stava evolvendo
la situazione, urlò << Cazzo! Proprio adesso
dovevano
arrivare! Ora reggiti forte! >> e fece partire la
moto.
Sfrecciarono
per le strade cercando di evitare gli zombie, ma il rumore della moto
ne stava attirando decisamente troppi. << Mi sarebbe
davvero
utile avere qualcosa per distrarli...qualche idea?! >>
urlò
Daryl per farsi sentire.
Emily cercò di pensare velocemente ad
una soluzione.
E, guardabndosi intorno in cerca di ispirazione,
notò che nel giubbotto di Daryl c'era una bomba a
mano.
Nella
sua mente si palesò un'idea.
Emily, per farsi sentire da Daryl,
urlò << Tu cerca di attirarne il
più possibile in un punto
fermo! Poi io lancerò la bomba a mano innescata! Il rumore
li
attirerà lì e dovrebbe darci il tempo per
scappare! >>.
<<
Sembra un buon piano...speriamo funzioni! Reggiti! >>.
Daryl
si fermò e iniziò a suonare il clacson.
Emily prese la
bomba a mano.
In pochissimi secondi si radunarono un bel
gruppo di zombie intorno a loro.
Appena furono sufficienti
Emily urlò << Ora! >>.
E, nel momento esatto in cui
Daryl partì, lei lanciò la bomba
innescata.
Si
allontanarono e la bomba esplose.
Tantissimi zombie morirono
a causa dell'esplosione.
Quelli nei paraggi si interessarono più
all'esplosione che alla moto e si diressero là.
Intanto
Daryl e Emily sfrecciavano senza problemi per la statale di
Atlanta.
Emily, guardando il loro piano andare in porto, disse
felice << Ce l'abbiamo fatta Daryl! Evviva!
>>.
Il
sole stava tramontando.
Ormai mancavano una decina di chilometri
al campo e Daryl disse << Hai avuto davvero una bella
idea! Ci
hai salvato il culo! Sei davvero forte...chiederò a Rick se
puoi
unirti a noi >>.
Emily lo guardò stupita.
Daryl le
avrebbe potuto dare quello che non aveva mai avuto. Una
famiglia.
Istintivamente lo abbracciò ancora più stretto e
urlò dalla gioia << Davvero?! Grazie mille
Daryl! >> e
gli diede un altro bacio sulla guancia.
Lei,
imbarazzatissima, cercò di scusarsi subito dicendo
<< Scusa
scusa! É stata l'emozione del momento...>> e
arrossì
molto.
Daryl, arrossito molto anche lui, le rispose <<
Spero che non diventi un'abitudine altrimenti dovrò
cominciare a
darti buone notizie più spesso...>> ed
iniziarono a ridere
tutti e due.
Emily, interrompendo il momento di
spensieratezza, chiese con un velo di curiosità
<< Chi è
Rick? >>.
Daryl le rispose prontamente << É un tipo
in gamba tranquilla...ti piacerà >>.
Questo
salvataggio aveva salvato entrambi da un destino e li stava
conducendo ad un altro.
Li stava conducendo verso un destino dove
sarebbero diventati indispensabili l'uno per l'altra.
Ogni giorno
di più.
Il
sole ormai era calato, intanto Rick aveva riunito il gruppo. Rick
sapeva bene che Daryl tornava sempre prima del buio e aveva paura che
gli fosse successo qualcosa di davvero grave.
Daryl era un
elemento indispensabile per il gruppo.
E tutti lo sapevano
bene.
Rick,
quando tutti furono attorno al fuoco, iniziò
<< Daryl non è
ancora tornato, domani mattina all'alba inizieremo le ricerche
>>.
Tutti annuirono senza protestare.
Trovare Daryl
era la priorità.
<< Sempre se è ancora vivo >>
disse
Shane, con tono arrogante, poi continuò <<
Tanto sapete che è
tempo perso. A quest'ora sarà cibo per gli zombie, o peggio
è uno
zombie! Quindi dovremmo dimenticarlo e andare a Orla...>>.
Le
sue parole furono interrotte dal rombo di una moto che si stava
avvicinando.
Tutti
si prepararono a ricevere l'intruso.
Riceverlo alla loro
maniera.
Furono, tuttavia, molto sollevati nel vedere che
l'intruso non era altri che Daryl su una moto.
Il
primo a scendere, tuttavia, non fu Daryl.
Ma una ragazza.
giovane
e molto carina.
Daryl, dopo aver messo il cavalletto alla moto, si
avvicinò al gruppo e disse << Scusate il
ritardo, ho avuto un
piccolo contrattempo...ma nulla di grave...in compenso ho recuperato
una moto funzionante, alcune cose utili e...>>.
Prima di
proseguire nel suo discorso, si girò verso la misteriosa
ragazza che
era rimasta accanto alla moto.
Spaventata.
O forse solo
molto timida.
Daryl
le fece cenno di avvicinarsi e lei lo seguì.
Rick si avvicinò a
sua volta verso Daryl.
E, quando la ragazza fu accanto a
Dary, lui continuò << Rick ti presento Emily
>>.
|
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Capitolo 6 *** Test di prova ***
<<
Rick Grimes >>.
disse per primo l'ex sceriffo, porgendogli
la mano.
Emily indugiò un attimo.
Lo fissò attentamente per
qualche secondo.
Poi sorrise e gli strinse la mano, e poi rispose
<< Io sono Emily Howend >>.
Rick, intanto, si
stava già face4ndo un'idea su che tipo di persona fosse
Emily.
Da
come si era presentata a lui, aveva capito che era una persona un po
timida.
Non capiva perchè lei fosse con Daryl, ma si fidava
ciecamente del suo amico.
Se Daryl l'aveva portata da loro, un
motivo doveva esserci.
<<
É un vero piacere conoscerti Rick, Daryl mi ha parlato tanto
di te
>> continuò Emily, sorridendo e
scuotendo Rick dai suoi
pensieri.
<< Spero ti abbia detto cose positive >>
rispose Rick, ricambiando il sorriso e con lo sguardo rivolto verso
Daryl.
Poi rivolse l'attenzione nuovamente
verso Emily.
I due si fissarono un secondo negli occhi e
Rick, stavolta, vide qualcosa che gli piaceva molto: coraggio e
determinazione.
Due qualità che non si trovavano
spesso.
Non in questo mondo.
L'attenta analisi di Rick, fu
interrotta dall'arrivo di Shane che, con un tono molto arrogante,
urlò << Questa è la ragazza della
radio?! É davvero uno
schianto! A saperlo andavo io a cercarla! >>.
Daryl lo
fulminò immediatamente con lo sguardo.
Emily rimase un attimo in
silenzio.
Perfettamente immobile e con lo sguardo fisso e attento
su Shane.
Sembrava quasi fosse in guardia, attenta a capire come
comportarsi col nuovo interlocutore.
Dopo pochi secondi, rispose
semplicemente << Senza offesa...ma io invece sono sicura
che è
stata una fortuna che non sia successo >>.
Nel sentire
quelle parole Glenn scoppiò a ridere <<
AHAHAHAHAH! Shane
colpito e affondato! Ahahahahah! Mi stà già
simopatica questa
ragazza! Ha gli artigli e sa come usarli! É una
tipa forte!
>>.
<<
Va bene, va bene calmiamoci! Shane rimettiti zitto e seduto. Glenn
stai calmo >> ordinò Rick con tono fermo e
deciso.
Rick
con un solo comando riportò l'ordine.
Emily ne fu davvero
molto colpita.
Rick era un uomo rispettato dal suo gruppo, e
questo si poteva vedere.
Un uomo la cui parola valeva come
legge.
Voleva ordine e rispetto e sapeva come ottenerli da
tutti.
Rick riportò la sua attenzione nuovamente su Emily e
le disse << Come stavo dicendo...Io sono Rick, capo di
questo
gruppo. Dopo il tuo annuncio siamo venuti a cercarti e,
fortunatamente, Daryl ti ha trovato senza molti sforzi e questo mi fa
piacere >>.
Emily fece un passo verso Rick e rispose
<< Grazie mille per essere accorsi...non credo che molti
lo
avrebbero fatto...avete tutta la mia gratitudine e non so davvero
come ringraziarvi >>.
<<
Rick...posso parlarti in privato? >> s'intromise Daryl.
Rick
lo guardò un po stupito, poi rispose << Non
serve
Daryl...faremo una riunione di gruppo...>>, poi si
girò verso
Emily e continuò << Emily, devo chiederti di
andare nella
tenda di Dary...laggiù in fondo...mi spiace ma non puoi
sentire
>>.
Emily lo guardò sorridente e rispose
<<
Tranquillo Rick, non preoccuparti...capisco perfettamente
>> e,
senza esitare, andò nella tenda.
Quando
furono tutti riuniti, Daryl incominciò << Non
possiamo
mandarla via...abbiamo bisogno di una persona come lei >>.
Tutti
lo guardarono stupiti.
Era davvero strano.
Daryl non aveva mai
dimostrato tanto interesse nei confronti di
un estraneo.
Anzi,
di solito era sempre molto diffidente e freddo con chi non
conosceva.
<< Sono d'accordo con Daryl stavolta!...ci serve
una persona come lei...così sexy! Mamma mia che gli farei a
quella... >> intervenne per primo Shane, alzandosi in
piedi.
Daryl, che stava trattendendo l'istinto di dargli un pugno
dritto in faccia, raggiunse Shane a falcate, si mise davanti a lui e
gli urlò arrabbiato << Non è questo
il motivo! Sottospecie di
adolescente con gli ormoni impazziti! Mi ha salvato la vita
due
volte in un solo giorno...è intelligente ed intuitiva...sa
valutare
la situazione e prendere decisioni sul momento e sa maneggiare molto
bene le armi...il suo aspetto non c'entra niente con il motivo per
cui voglio che resti con noi! Ci serve una persona che sappia fare
queste cose! Vedi di crescere un po! >>.
Carol, che
aveva intuito quanto la situazione tra i due fosse precaria, si mise
in mezzo.
dopodichè, con tono calmo, gli disse a entrambi
<< Ok, ok...abbiamo detto quello che volevamo
dire...adesso
però ci diamo tutti una calmata...>>.
Shane, sbuffando
rumorosamente, si allontanò.
Rick,
dopo aver assistito alla scena in silezio,
iniziò <<
Daryl...mi spiace ammetterlo ma se è brava o meno puoi
saperlo solo
tu...in ogni caso, mi fido molto del tuo giudizio...e, se ha davvero
tutte le caratteristiche che hai detto tu...una persona così
può
davvero esserci utile...>>.
Poi Rick si incupì, e continuò
<< Anche se noi non la conosciamo bene...potrebbe essere
tutta
una messa in scena per avere la nostra fiducia ed
ingannarci...insomma non sappiamo se ha buone intenzioni o
meno...potrebbe essere pericolosa...molto
pericolosa...>>.
Tutti
rimasero in silenzio e si misero a riflettere.
Potevano davvero
fidarsi di lei?
Quali erano le sue vere intenzioni?
Quanto
siamo disposti a rischiare per lei?
Le domande che tutti si
stavano ponendo in quel momento.
Era una situazione difficile ed
estremamente delicata.
Tutti stavano in religioso silenzio,
pensando a cosa dire o cosa fare.
Il primo a parlare fu proprio
Carl, che si alzò in piedi urlando << Mi
è venuta un'idea!
Facciamole fare un test! >>.
Tutti si voltarono verso
Carl.
E lui continuò << Non sappiamo certo quali
sono le
sue intenzioni...ma nessuno può fingere o recitare per tanto
tempo...possiamo farla restare una settimana con noi...ogni giorno le
faremo aiutare qualcuno...in una settimana avrà parlato con
tutti
noi...e se si comporterà in modo diverso con qualcuno,
significa che
starà fingendo e la manderemo via...se invece
sarà sempre la
stessa, e se tutti saranno d'accordo potrà restare!
>>.
Rick
si stupì dell'incredibile idea del figlio.
Se ne stupirono un po
tutti.
Era davvero incredibile che un'idea tanto geniale fosse
nata dalla testa di un ragazzino.
Rick, contento, prese in braccio
Carl e urlò << Carl è davvero
un'idea fantastica! Sei stato
davvero bravissimo! >>.
Tutti annuirono sorridenti.
L'isdea
di Carl erta piaciuta a tutti e tutti ne sembravano entusiasti.
O,
per meglio dire, quasi tutti.
Andrea si alzò in piedi e, rivolta
verso Daryl, urlò decisa << Si può
sapere che vi prende a
tutti?! Questa è l'idea più balorda che ho mai
sentito! Siete
completamente impazziti?! Potrebbe farci del male! Forse voi siete
stupidi ma io no! So benissimo che l'unico motivo per cui Daryl si da
tanto disturbo è che si è innamorato di lei! Ma
non gli permetterò
di mettere tutti a rischio! >>.
Rick mise giù Carl.
Stava
per intervenire, ma Daryl lo precedette << Andrea
smettila di
dire stronzate! Sai benissimo che non metterei mai a rischio la mia
famiglia per una cosa da niente! Lo faccio per il bene di tutti non
certo perché...>>.
<< Lasciami! >>.
La
sfuriata di Daeryl fu interrotta da un urlo.
Un urlo proveniente
dalla sua tenda.
Daryl
si girò e urlò << Emily!
>>.
Afferrò la balestra e
corse verso la tenda seguito da Rick.
Arrivarono in pochi
secondi.
Videro Shane, seduto fuori dalla tenda e con una mano sul
naso.
Stava sanguinando.
Dentro la tenda c'era
Emily.
Sdraiata a pancia in giù, tremante.
Daryl
andò subito ad aiutarla ad alzarsi.
<< Che è successo? >>
le chiese, un po preoccupato e incuriosito dalla scena che si era
ritrovato davanti.
Emily gli rispose << Ero seduta qui,
quando è entrato lui...credo si chiami Shane...è
entrato dicendomi
che potevo tornare da voi e che avevate deciso...ma prima doveva
controllare che non avessi armi...poi si è buttato sopra di
me e mi
ha detto che se non facevo quello che voleva vi avrebbe convinti a
mandarmi via...io gli ho detto di lasciarmi...ma visto che non mi
ascoltava gli ho dato una gomitata per liberarmi >>.
<<
Brutta puttana! >>.
Urlò Shane impugnando la sua pistola e
puntandola contro di lei.
Daryl impugnò la balestra e si mise
davanti a Emily per proteggerla, guardò shane con una calma
glaciale
e gli disse secco << Fai un solo respiro di troppo e ti
ficco
una freccia tra gli occhi prima che tu te ne accorga testa di cazzo!
Emily, stai dietro di me... >>.
Emily, invece, si mise
davanti a Daryl e, con un tono deciso, gli disse <<
Non osare
toccare Daryl o ti giuro che ti prendo a calci! >>.
La
tensione era davvero palpabile.
Dopo qualche secondo di stallo,
s'intromise Rick.
Si mise alle spalle di Shane, puntandogli la sua
pistola alla testa.
Con tono freddo, gli ordinò << Adesso
metti giù la pistola...smetti di fare il cazzone...e ti
metti seduto
tranquillo finché non deciderò che devo fare con
te...mi hai
capito? >>. Shane buttò la pistola e
obbedì.
Rick,
guardò Emily e le chiese << Emily stai bene?
>>.
<<
Si....io si grazie...ma credo che lui abbia il naso
rotto...>>.
Poi,
iniziando a singhiozzare, continuò << Mi
dispiace Rick...non
volevo darvi il minimo fastidio...davvero...ma si è buttato
addosso
a me e io ho reagito d'istinto e... >>.
Rick le mise una
mano sulla spalla.
Lei lo guardò stupita del gesto.
poi Rick,
sorridendole, le disse << L'importante è che
tu stia bene...ti
sei solo difesa...e non c'è motivo di chiedere scusa
>>.
Poi,
con un tono un po più serio, continuò
<< Hai avuto coraggio
a metterti in mezzo tra Daryl e Shane...vedo che sei una persona
decisa...perciò ho deciso di farti fare una prova...starai
con noi
una settimana e se il gruppo sarà favorevole potrai restare
>>.
Emily
lo guardò con gli occhi spalancati.
Poi lo abbracciò di ciolpo e
urlò felice << Grazie! Grazie!
Grazie! Grazie! Non
ve ne pentirete!! Grazie! Grazie! >>.
Rick arrossì un po e
replicò << Ok ok...sei un tipo molto espansivo
vedo...>>.
Emily si staccò e si scusò subito
<<
Scusami Rick è che...sono così felice!
>>.
Daryl
s'intromise sorridendo << Scusate se vi
interrompo...Rick, non
pensi che dovremmo presentarla anche agli altri? >>.
Rick lo
gyuardò e gli rispose << Giusto Daryl, vieni
Emily...ti
presento al resto del gruppo >>.
Tutti
e tre, si diressero verso gli altri, che erano rimasti vicino al
fuoco, ormai acceso.
Appena arrivati, Emily fu subito raggiunta da
Carl, che si avvicinò e, con un sorriso grandissimo, si
presentò <<
Ciao Emily e benvenuta! Io mi chiamo Carl Grimes! Sono stato io a
proporre a mio padre di questa prova...e e ti aiuterò a
inserirti al
meglio! >>.
Emily lo guardò dolcemente.
Era da così
tanto che non vedeva un ragazzino.
Gli sorrise e rispose gentile
<< Allora sei te che devo ringraziare per questa
opportunità...ciao Carl...grazie mille per avermi
aiutata...sei
molto gentile >> e lo abbracciò.
La seconda a
presentarsi fu Carol, seguita da Lori, Andrea, Maggie e
Glenn.
Carol parlò per prima << Io sono Carol
Peletier...è
un vero piacere conioscerti!...questi invece sono Lori, Andrea, Glenn
e Maggie >>.
Lori, stringendole la mano, le disse con un
timido sorriso << Ciao Emily, è un piacere
averti qui...spero
che ti troverai bene qui con noi >>.
Maggie si mise
subito accanto a Emily e, sorridendo, le chiese << Ciao
Emily!
io sono Maggie! Sono felice di conoscerti! >>.
Emilty
ricambiò subito il suo sorriso.
Stava per risponderle, quando
Glenn s'intromise tra loro, chiedendole << Emily
dovrai assolutamente dirmi come hai fatto colpo su Daryl!
Dovevi
vedere come era desideroso di incontrarti! >>.
Daryl arrossì
tantissimo, ed urlò << Stai zitto Glenn! E
smetti di dire
stronzate! >>.
Emily e Glenn si misero a ridere.
<<
Si si, mi piace proprio questa ragazza...ho la sensazione che ci
troveremo molto bene con lei! >> concluse Glenn.
Si avvicinò
anche T-Dog, dopo averle stretto la mano, si presentò
<<
Piacere Emily! Io sono Theodore Douglas...ma qui tutti mi chiamano
T-Dog! Spero di conoscerti meglio e che diventeremo amici
>>.
<<
Grazie T-Dog! Lo spero anche io! >> rispose Emily con un
sorriso.
<<
Benvenuta Emily, io sono Hershel e non vedo l'ora di conoscerti
meglio >> si presentò Hershel, quasi per
ultimo.
Emily gli
strinse la mano e gli rispose << Piacere di conoscerti
Hershel!
Spero anche io di avere l'opportunità per
conoscerti >>.
Poi
Emily, ricordandosi i nomi di quasi tutti, si girò verso
l'unica
ragazza che ancora non aveva conosciuto.
Credondo che fosse solo
un po timida, si alzò in piedi e si presentò
sorridendo << Io
sono Emily, è un piacere conoscerti e spero che diventeremo
amiche!
>>.
Andrea, prima la guardò con un sguardo freddo, quasi
gelido, poi scostò le spalle e rispose solo <<
Come vuoi...>>
e se andò in tenda.
Emily
la guardò.
Un po triste per il modo in cui l'aveva
trattata.
Aveva per caso detto o fatto qualcosa di male?
Daryl
la destò dai suoi pensieri.
Le mise una mano sulla spalla, e le
disse << Tranquilla Emily, non hai fatto niente di
male... lei
è la simpaticissima Andrea...non prendertela, è
fatta così
>>.
Ormai
si erano presentati tutti.
Emily, infine, disse a tutti <<
Grazie di cuore per avermi dato una tale opportunità,
prometto che
vi aiuterò il più possibile
>>.
Poi tutti si
sedettero intorno al fuoco per la cena.
Rick, ormai non
trattenendo più la scua curiosità,
domandò a Emily <<
Emily...ti andrebbe di raccontarci un po di te? Si insomma...come sei
arrivata qui? Cosa facevi prima? >>.
Emily lo guardò e si
mise a raccontare la storia.
Omettendo alcuni dettagli.
Alcune
cose personali.
Daryl lo notò quasi immediatamente.
Perché a
lui aveva raccontato che il padre amava fotografarla e agli altri
no?
Perché a lui aveva raccontato che nessuno la voleva adottare
e agli altri no?
Perché a lui aveva raccontato che era vissuta in
povertò, come lui del resto, e agli altri no?
Non riusciva a
darsi una spiegazione.
I suoi pensieri furono interrotti da T-Dog
che, dopo la cena, chiese << Dove dormirà la
ragazza? Tutte le
tende sono piene >>.
Rick pensò qualche istante.
Poi,
guardando Daryl ed Emily, disse << L'unica libera al
momento è
quella di Daryl...quindi dovrete convivere per il momento
>>.
Emily
e Daryl si guardarono-
Poi distolsero lo sguardo arrossendo.
<<
Forza Daryl! >> urlarono in coro Glenn e T-Dog,
scoppiando poi
a ridere come matti.
Daryl gli urlò << State zitti! Non
è
certo come pensate voi! >>.
Maggie, invece,
avvicinandosi a Emily le disse sottovoce << Non scordare
le
protezioni Emily >> e le fece l'occhiolino.
Emily diventò
rossa come un pomodoro.
Si vedeva che era molto
imbarazzataq.
Maggie, poi scoppiò a ridere e aggiunse <<
Dai su Emily! Sto solo scherzando! >> e tutti si
misero a
ridere.
Era
tanto che non passavano una serata così spensierata.
Poi tutti
andarono nelle ripsettive tende a dormire.
Daryl e Emily entrarono
nella tenda e chiusero la cerniera.
Emily la osservò con
attenzione: era abbastanza grande per due, c'erano alcune frecce, una
luce e un sacco a pelo con qualche coperta.
Daryl,
arrossendo visibilmente, ruppe il silenzio << Non sono
molto
organizzato per condividere...non avendo mai avuto un compagno---mi
spiace ma ho solo un sacco a pelo...prendilo tu, io ne
cercherò
un altro domani >>.
Emily lo guardò stupita.
come se
avesse detto la più grande fesseria del pianeta.
Poi aggiunse <<
Non se ne parla nemmeno Daryl...prendilo tu...hai già fatto
troppo
per me >>.
E, prima che Daryl potesse replicare, si era già
sdraiata su una delle coperte.
Lui, sbuffando rumorosamente,
entrò nel sacco a pelo.
Spensero la luce.
Passarono alcuni
minuti, ma nessuno dei due riuscì ad addormentarsi.
Emily
bisbigliò per prima << Daryl...Daryl sei
sveglio? >>.
<<
Si...non riesco a dormire...posso farti una domanda?>> le
chiese l'arciere.
<< Certo...dimmi pure >> rispose
curiosa Emily.
<< Perché a me hai detto che tuo
papà
amava fotografarti...che sei cresciuta da sola...e che nessuno voleva
adottarti...e agli altri no? >>.
Emily rimase in
silenzio qualche istante.
Poi gli rispose dolcemente << Non
lo so...in realtà non so dirti esattemente il
perché…non parlo
volentieri del mio passato e...non so dirti il kotivo...ma mi
rassicura sapere che certe riomarranno un nostro segreto
>>.
Daryl
era felice.
La risposta sincera di Emily lo aveva reso davvero
felice.
Voleva dire che Emily aveva piena fiducia in lui.
Poi
Emily continuò << Grazie per tutto quello che
hai fatto per
me...non potrò mai ringraziarti abbastanza >>.
<< Non
devi dirmi grazie >> disse Daryl sorridendo
<< Sono
davvero contento di averti trovata...mi piace stare in tua compagnia
>>.
Nel sentire quelle parole, Emily si girò a guardarlo e
i loro occhi s'incontrarono.
Era un'atmosfera bellissima.
Il
chiarore della luna che passava attraverso la tenda.
I grilli
che cantavano.
<<
Basta chiacchierare...cerchiamo di dormire adesso...domani ci aspetta
una dura giornata >> disse Daryl.
Daryl si girò di colpo e
abbracciò Emily, portandola contro il suo petto.
Emily
fu sorpresa di quell'improvviso contatto.
Era la prima volta che
Daryl l'abbracciava.
Emily arrossì molto.
Si sentiva un po in
imbarazzo.
Ma non era mai stata tanto felice e al sicuro.
Emilu,
alla fine, chiuse gli occhi e disse << Grazie per essere
venuto
a salvarmi...mi piaci tanto Daryl >>.
Daryl
a quelle parole riaprì gli occhi.
Stava per risponderle, ormai si
era addormentata.
Lui sorrise.
Era
così bella.
I capelli biondi che si illuminavano con la luce
della luna, le coronavano il viso.
Daryl, attento a non
svegliarla, gli mise qualche ciocca ribelle dietro l'orecchio,
così
poteva vederla meglio.
Aveva un'espressione così dolce che
sarebbe rimasto a guardarla per sempre.
Emily riposava così
tranquilla e serena, come se galleggiasse su una nuvola.
<<
Semplicemente splendida >> disse Daryl
sussurrando,
attento a non svegliarla.
Sarebbe
rimasto a fissarla tutta la notte ma sapeva, suo malgrado, che doveva
riposare.
Così le baciò i capelli e le
sussurrò <<
Sogni d'oro Emily >>.
Chiuse gli occhi e si addormentò
profondamente.
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Capitolo 7 *** Il nuovo gruppo? ***
Quel
mattino fu particolarmente difficile alzarsi.
Emily era così
comoda e al caldo tra le braccia di Daryl.
E Daryl non voleva
più lasciarla andare.
I raggi del sole illuminarono il viso di
Emily, interrompendo il suo sonno ed obbligandola ad alzarsi.
Aprì
gli occhi lentamente.
Emily fu molto sorpresa nel vedere che Daryl
la stava ancora abbracciando.
Lui dormiva ancora beatamente.
Era
davvero bellissimo.ù
Così rilassato e sereno.
Rimase a
fissarlo un paio di minuti, prima che il sole svegliasse anche
lui.
Appena
aprì gli occhi Daryl notò che Emily lo stava
fissando e disse <<
Buongiorno Emily
>>.
<< Buongiorno Daryl >> rispose lei con un
sorriso dolce.
Daryl guardò verso il sole e chiese <<
Sai che siamo in ritardo e che dobbiamo alzarci alla
velocità della
luce o Rick ci sgriderà...vero? >>.
Emily, guardandolo
storto, mise il broncio e rispose << Nono voglio alzarmi!
lasciami altri cinque minuti! >> e si voltò
dall'altra
parte.
Daryl rise.
Era davvero buffa quando faceva così.
Poi,
tirandole via le coperte, le ordinò
<< Smettila di fare
la bambina pigra e vedi di muoverti! Non mi farò dare una
strigliata
dal rompino ...>>.
Daryl s'interruppe da solo quando lei,
sbuffando si mise seduta.
Aveva
i capelli scompigliati in modo assolutamente adorabile. Daryl la
guardava stupito.
Persino appena sveglia era assolutamente
splendida.
<< Eh va bene mi alzo! ho capito...perchè
mi fissi cosìì? Ho i capelli tutti spettinati
vero? >> gli
disse Emily, mentre cercava di sistemarli.
Daryl si mise a ridere
e continuò << Andiamo a fare colazione
va...poi vedremo cosa
dovrai fare oggi>>.
<< Agli ordini signore! >>
rispose Emily.
Finirono di prepararsi ed uscirono dalla tenda.
Il
sole era appena sorto.
La luce era debole e dava al cielo
sfumature di rosa e giallo << Uno spettacolo
assolutamente
meraviglioso >> disse Emily, forse sovrappensiero.
Andarono
verso il gruppo.
O almeno, andarono a far compagnia ai i più
mattinieri, che erano Carol, Rick e Hershel.
<<
Finalmente Daryl! Non sei tipo da dormire fino a tardi! Se vuoi
dormire di più devi dirmelo la sera prima lo sai...se no ti
si
feredda la colazione, e non va bene mangiare fredde certe
cose...>>
lo rimproverò dolcemente Carol, quasi come una
mamma.
<<
Si mamma! Non rompere adesso...posso avere la mia colazione?
>>
rispose Daryl.
Si sedettero de iniziarono a mangiare.
Rick,
guardò Emily con attenzione.
Notava che era impaziente di
cominciare.
Le sorrise e iniziò << Emily oggi puoi dare
una
mano a Lori, Maggie e Andrea a tenere d'occhio il campo...dopo il
trambusto di ieri sera voglio che il campo sia tranquillo
>>.
Emily,
alzandosi in piedi, rispose felice << D'accordo rick,
è una
buona occasione per conoscere meglio Lori, Maggie, anmdrea e hershel!
Inoltre mi piace rendermi utile >>.
<<
Perfetto! Finalmente una persona che non ti mangia o ti grugnisce la
mattina! Sono stato nella polizia e mi piace l'entusiasmo di prima
mattina! Sai emily è una cosa molto rara da queste
parti...>>
disse Rick guardandosi intorno.
Gli altri guardarono altrove
fischiettando innocientemente.
Emily si mise a ridere.
<<
Sono felice di sentire che vuoi renderti utile
cosetta...>>.
Shane
la colazione tranquilla, poi, fissando Emily negli occhi,
continuò
<< E visto che sei così entusiasta...la mia
roba è da lavare
e sistemare...muoviti >>.
Daryl si alzò in piedi, pronto
per dargli un opugno dritto in faccia, ma Emily lo
precedette.
Guardando Shane, gli ripose << Io non sono
cosetta...ho un nome e voglio che lo usi...e poi, o impari a
trattarmi con rispetto e mi chiedi le cose in cun certo modo, o te le
fai da solo >>.
<< Che cazzo hai detto?! >> urlò
spazientito Shane e le diede uno schiaffo.
In piena faccia.
Emily,
per un istante non si mosse.
Era stupita dall'improvviso gesto di
Shane.
Prima che potesse reagire, Daryl si gettò sopra di
Shane e
iniziò a picchiarlo.
Rick cercò subito di dividerli,
urlando << ADESSO BASTA! SMETTETELA TUTTI E DUE! BASTA HO
DETTO! >>.
Dopo alcuni minuti, con l'aiuto di GHlenne T-Dog,
riuscì a dividerli.
<< Shane! si può spaere che cazzo hai
nella tersta?! Cazzo non puoi prendere a pugni e a schiaffi la
gente senza motivo! >>.
Shane, tiratosi su dopo la
scazzottata con Daryl, cercò di scusarsi <<
Rick, porca troia
hai sentito come cazzo mi ha risposto?! >>.
Rick,
dandogli un pugno, gli urlò piùà forte
<< ZITTO HO DETTO!
Emily ha ragione! Non è la tua cameriera e devi trattarla
come
merita! Ora siediti e zitto o perdo davvero la pazienza!
>>.
Shane
obbedì.
Emily
andò verso Daryl.
Era seduto.
Emily gli chiese, un po
preoccupata <<
Daryl tutto bene? >>.
<< Si tranquilla...quella checca
non sa neanche dare un vero pugno...>> rspose Daryl.
<<
Grazie per avermi difeso >> gli disse emily,
abbracciandolo.
<< Non devi nemmeno dirlo...noi siamo
una famiglia adesso e ti proteggerò ad ogni costo, te lo
prometto >>
gli rispose Daryl, con un sorriso.
Emily
era seduta accanto a Daryl, Rick arrivò accanto a loro, per
accertarsi di come stesse l'amico.
Daryl, come lo vide, si alzò
in piedi e gli disse << Scusa Rick...so che non vuoi
casini...>>.
Rick, in tutta risposta, mise una mano sulla
guancia di Emily.
Dove Shane l'aveva colpita.
Emily, lo guardò
e cercò di dirgli qualcosa <<
Rick...scusami...io...>>.
rick
la interruppe subito, chiedendole << Ti fa male?
>>.
Lei
fece cenno di no con la testa.
Rick, sorrise sollevato, e le disse
<< Meglio così...non devi scusarti, hai fatto
bene a
rispondere così, non deve trattarti in quel modo e tu non
devi
permetterglielo...sei stata tosta ragazzina >>.
Emily
era davvero colpita.
Per lei era stato un gesto davvero
inaspettato.
Rick e Daryl non solo l'avevano difesa da shane,
ancora una volta, ma si erano anche preoccupati che lei stesse
bene.
Era una cosa del tutto nuova per lei.
Non ricordava più
il tempo di sentire qualcuno chiederle se stesse bene.
Dopo pochi
istanti arrivarono Carol e Hershel.
<< Stai bene? >>
gli chiese Hershel, un po preoccupato.
Dopotutto, era stato uno
schiafo abbastanza forte.
Emily, guardandolo, gli sorrise e gli
rispose << Si si sto bene grazie...è solo un
po
rosso...passerà subito! >>.
Carol, sentendo le parose di
Emily, si rilassò visibilmente, poi la guardò e
aggiunse <<
Sono felice di sapre che è tutto ok...devo farti i miei
complimenti
Emily! Se fossi stata al tuo posto, anche io gli avrei
risposto
così...hai il dovere di rimetterlo a posto, se alza troppo
la
crsta!...anche se devo insegnarti a dare un po di colpi!
>>.
Dopo
che tutti si furono svegliati, e dopo la colazione, Rick
annunciò il
piano della giornata << Allora...come sapete, la missione
principale è stata completata...ma visto che non siamo mai
venuti in
questa zona, mi sembra una mossa saggia cercare qualche
provvista...la città è grande e troveremo di
sicuro cose molto
utili...allora io, Daryl e Shane andremo nella zona ovest; Carol,
Glenn e T-Dog nella zona sud; Carl e Hershel non
allontanatevi...Tutto chiaro? >>.
Tutti annuirono e
iniziarono a prepararsi.
Mentre
Emily si stava dirigendo verso Maggie, per chiederle cosa dovesse
fare,Daryl le prese la mano e le disse << Vieni con
me...voglio
darti una cosa >>.
Emily, molto incuriosita dalla strana
richiesta, lo seguì.
Si allontanarono un po dagli altri e,
Daryl togliendosi la sua collana, le disse << Emily,
voglio
darti la mia collana...è davvero molto preziosa per me, ma
voglio
che la tenga tu....se soffi qui diventa un fischietto...usalo se sei
in difficoltà, io lo sentirò e correrò
subito da te >>.
Era
una collana davvero bellissima: una catena in argento luccicante, con
il ciondolo a forma di chitarra elettrica.
Emily lo
guardò con le lacrime agli occhi e gli rispose
<<
Daryl...è davvero bellissima...ma non posso
accettarla...è la
tua...>>.
Emily non ebbe tempo di finire la frase, che Daryl
gliel'aveva già messa al collo.
La guardò negli occhi
e le disse << Ti sta davvero bene...Emily non scherzo,
voglio
che la tenga tu...mi sentirò più tranquillo a
sapere che, se avrai
un problema la userai...promettimi che non la toglierai mai
>>.
Emilyi, guardando prima la collana poi Daryl,
gli rispose sorridendo << Grazie Daryl!
É semplicemente
meravigliosa! Ti giuro che non me la
toglierò mai!
>>.
<< Daryl dobbiamo andare! >>
urlò
Rick dal campo.
<< Il dovere mi chiama...a dopo piccola >>
disse scherzoso Daryl, le diede un rapido bacio sulla fronte e se ne
andò.
Verso il mistero e l'avventura.
Emily arrossì
molto.
Si toccò la fronte, dove Daryl le aveva dato il bacio, poi
disse << A dopo Daryl >>.
Al
campo, dopo la partenza dei vari gruppui, restarono Andrea, Lori,
Maggie e Emily.
Lori ruppe il ghiaccio e iniziò a dare a
tutti il loro compito << Ok ragazze adesso ci divertiamo
un
po...dobbiamo fare il bucato; pulire le tende, perchè sono
davvero
luride; trovare della legna, frutta o altro che può servire
nei
dintorni; trovare un po d'acqua potabile, o ancora meglio un
fiumiciattolo; cucire vestiti eventualmente strappati; pulire alcune
armi e sorvegliare il campo...divertente no? >>.
Tutte
annuirono e Lori continuò << Visto che non ci
sono obiezioni
procediamo...ora che siamo in quattro il lavoro sarà meno
pesante e
più semplice da dividere...dunque...faremo turni di due ore
a testa
per sorvegliare e una farà un'attività a testa:
Maggie tu occupati
del cibo e della legna, Emily tu ti occupi del bucato, io mi occupo
dell'acqua e Andrea a te il primo turno di guardia >>.
Tutte
annuirono entusiaste.
Andrea, con la sua solita vitalità,
disse << Evviva...se mi cercate sono sull'albero
>> e se
andò.
Emily, intanto, prese il mucchio di vestiti dalle
tende e si mise al lavoro.
Era una bella fila di vestiti.
Iniziò
con una maglietta, la mise nell'acque e poi la strizzò.
Poi ne
prese un altra.
E così via.
<< Hey
Lucy, I remember your name... I left a dozen roses on your
grave
today...I'm in the grass on my knees, wipe the leaves away...I just
came to talk for a while I got some things I need to say...>>.
Emily,
talmente assorta nel suo lavoro manuale e ripetitivo, si era messa a
cantare.
Senza neanche accorgersene.
Cantava la stessa canzone
che stava ascoltando dallo stereo della radio, pochi secondi prima di
sentire per la prima volta la voce di Daryl.
Da quel
momento, quella era diventata la sua canzone preferita.
In
assoluto.
Daryl era diventato una persona così importante per
lei.
L'aveva salvata.
Era sempre dolce e protettivo con
lei.
Il suo sorriso la faceva sentire felice.
La sua voce era
come una dolcissima melodia.
É proprio questo che è
l'amore?
I
suoi pensieri furono interrotti dalle grida di Lori <<
Emily!
Hai lavato tutto così in fretta!! >>.
Emily, tra la canzone
ed i suoi pensieri vorticosi, era come caduta in uno stato di
trans.
Non si era minimamente accorta che aveva fatto il lavoro di
una mattinata in poco più di un'ora.
<< Ehm...credo di
si...se vuoi, la prossima volta, cerco di fare più
piano...>>
disse Emily, credendo di doversi scusare.
Lori, prima scoppiò a
ridere, poi la guardò e le disse sorridendo <<
Scherzi vero?
Sei grande! D'ora in poi il bucato è ufficialmente tuo!
>>.
Dopo
qualche istante, arrivò Maggie con un po di provviste tra le
braccia, e stava dicendo a Lori << Sono di ritorno!
Scusate il
ritardo ma credevo di aver trovato qualcosa..ma niente, funghi non
commestibili!...comunque questo è tutto quello che
c'è in giro
e...>>.
Si bloccò vedendo il lavoro che aveva fatto
Emily.
Posò le provviste per terra, l'abbracciò
sorridendo eurlò
felice << Emily! Wow! Io il mio turno di bucato lo lascio
definitivamente a lei! Non ci credo che sei riuscita a togliere le
macchie di sangue! Come hai fatto?! >>.
E così, tra un
consiglio e l altro, si misero a chiacchierare tutte e tre.
Era
stata una bella ora di conversazione tranquilla finché
Maggie,
mentre stavano pulendo la frutta, chiese a Emily <<
Emily, so
che sono affari tuoi, e sei libera di dirmi "fatti gli affari
tuoi"...ma devo togliermi una curiosità...c'è
qualcosa tra te
e Daryl? >>.
Emily arrossì di colpo.
Pensò qualche
secondo, poi le rispose serena << Sei proprio diretta
Maggie...ehm...non lo so di preciso...non ci mai pensato in
effetti...siamo buoni amici >>.
Lori e Maggie, ridendo,
dissero in coro << Si si! "Amici" !>>.
Andrea
arrivò da loro, con topno freddo come l'Alaska, e disse
<<
Ragazze io faccio tutti i turni di sorveglianza...non ho voglia di
fare altro...>>.
Si girò per andarsene, ma Emily si alzò
in piedi.
Poi, guardandola, con tono gentile, le chiese <<
Scusa Andrea...non per farmi gli affari tuoi...ma ti ho fatto
qualcosa di male? Mi tratti come se fossi spazzatura e non capisco il
perché... >>.
Andrea, come se le avessero dato uno
schiaffo, si girò furiosa e le urlò
<< No! Certo che no! Io
so che tu non sei così! Sei solo qui per portarti a letto
tutti gli
uomini, con la tua aria da saltarellina! Puoi fingere con chi vuoi di
essere cenerentola al ballo, ma non con me carina! E
stà
lontana da Shane! >> concluse dandole una spinta e
andandosene.
Emily
rimase di stucco.
Ed in silenzio per qualche istante.
Poi,
elaborando quello che le aveva avppena urlato in faccia Andrea, disse
stupita ed incredula << Shane? Lei crede davvero che io
possa
essere in qualche modo interessata a Shane? Non ha capito che lo
odio? Eppure mi sembrava parecchio evidente...>>.
Concluse
voltandosi verso Lori e Maggie.
Maggie, guardandola con
rassegnazione, le spiegò << Certo che ha un
bel
caratterino...manco avesse un riccio dove dico io...Emily, dai retta
alla saggia Maggie, lascia stare...lei e Shane hanno avuto una
scappatella qualche mese fa e ora lei crede che sia il suo...che
idiota! >>.
Dopo l'interruzione un po spiazzante,
tutti ripresero a fare i loro compiti, ma Emily non poteva togliersi
dalla testa la sfuriata di Andrea.
Come poteva pensare che
lei fosse interessata a Shane?
Le aveva forse dato
quell'impressione?
Emily, al solo pensiero di stare con uno come
lui, gli vennero i brividi.
Non era per niente interessata a
Shane.
A lei piaceva un tipo come Daryl
Forte, determinato,
dolce, premuroso, intraprendente, coraggioso.
Un tipo come Daryl
insomma.
O forse, proprio Daryl.
Il pomeriggio
passò molto tranquillo.
Al tramonto i gruppi di esplorazione
tornarono.
Emily, appena vide Daryl gli corse subito incontro
felicissima.
Lo abbracciò subito, dicendogli <<
Bentornato! >>.
Daryl prendendola in braccio e
facendola girare, le rispose sorridendo << Ciao piccola
>>.
In
quel bel quadretto, s'intromise Lori dicendo << Sarete
stanchi
e affamati...abbiamo preparato una cenetta fantastica! >>.
A
quelle parole, tutti si misero intorno al fuoco a mangiare.
La
parola cena metteva sempre tutti d'accordo e di buon
umore.
Soprattutto le cene di Lori.
Non aveva magari
grandi doti a sparare, combattere o orientarsi, ma in cucina nessuno
poteva batterla.
Appena tutti ebbero finito di mangiare, Rick
si guardò introno e chiese << Allora
gente...siamo tutti
stanchi e desiderosi di dormire, quindi farò una cosa molto
veloce...qualcuno ha qualcosa di negativo da dire sul primo giorno di
prova di Emily? Non so...non sa fare qualcosa...si lamenta in
continuazione...>>.
Lori e Maggie si guardarono, poi
sorrisero e Maggie aggiunse << Fa il bucato troppo
perfetto...dobbiamo punirla severamente!>>.
Tutti si misero
a ridere.
Rick, continuò << Ok ok
Maggie...ricevuto il
messaggio...quindi direi che il primo giorno di prova è da
considerarsi più che positivo...perfetto...ora
andatevene tutti
fuori dalle palle...buonanotte a tutti >>.
<<
Buonanotte! >> risposero tutti, dopo andarono a dormire
nelle
rispettive tende.
Appena
entrarono nella tenda Daryl, con un tono molto curioso, chiese a
Emily << A sentire Maggie e Lori sembrano molto contente
di
questo primo giorno...brava, farsi amici è importante...poi
loro
sono perosne ok...oneste, non ti sparlano dietro, quindi se sei
piaciuta a loro non avrai problemi ad inserirti con gli altri...a te
come è sembrata la giornata? >>.
Non sentendo alcuna
risposta, si girò sospettoso.
Vide Emily, sdraiata sulla sua
coperta già nel mondo dei sogni.
Doveva essere proprio
distrutta.
Daryl si mise a ridere nel vederla.
Si sdraiò
accanto a lei, le baciò i capelli e le disse
<< Ne hai di
strada da fare piccola...ma per ora te la sei cavata
bene...buonanotte Emily >>.
Poi l'abbracciò e si
addormentò anche lui quasi subito.
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Capitolo 8 *** Emily e Carl nei guai ***
Il
mattino arrivò presto.
Emily stava facendo un sogno bellissimo,
uno di quei sogni dal quale non vorresti svegliarti mai.
Un sogno
che, purtroppo, venne bruscamente interrotto dai raggi del sole, che
era appena sorto.
Emily, aprì gli occhi mal volentieri.
Non
voleva alzarsi.
In una specie di dormi-veglia, brontolò <<
Che succede?...vi prego qualcuno spenga il sole! Voglio dormire!
>>.
E si girò dalla parte opposta, che era ancora in ombra,
al riparo dal sole.
Emily sperava di poter tornare al suo
meraviglioso sogno.
Daryl, però, aveva intenzioni ben
diverse.
Iniziò a punzecchiarla col dito, dicendole scherzoso
<<
Emily...svegliati e sorridi...hai del lavoro da fare oggi...basta
poltrire>>.
Emily, aprì gli occhi, ancora mezzi
addormentati, e notò che Daryl era già sveglio.
Vestito.
E
pronto per la giornata.
Lei lo guardò stupita, come se stesse
guardando un alieno, e gli chiese curiosa << Tu non stai
bene...come caspita fai ad essere così mattiniero?
>>.
<<
Questione di abitudine...non sono mai stato un tipo a cui piace
dormire...adesso smettila di perdere tempo e alzati! siamo
già in
ritardo per colpa tua >>.
Emily lo guardò storto, ma sapeva
che aveva ragione.
si alzò e si preparò per la giornata.
Dopo,
uscirono dalla tenda e si diressero verso il gurppo, che stava
già
facendo colazione.
Erano davvero troppo mattinieri per i gusti di
Emily.
Rick,
appena la vide, le disse sorridendo << Buongiorno Emily,
sembri
stanchissima...>>.
Emily lo guardò e, stropicciandosi gli
occhi, gli rispose << Un po...non sono abituata ad andare
a
dormire tardi e svegliarmi così presto >>.
Rick rise, poi
continuò << Tranquilla, vedrai che ci farai
l'abitudine prima
o poi...come tutti noi del resto...oggi devi aiutare Carl con la
perlustrazione...Hershel rimarrà al campo per controllare le
medicine che abbiamo a disposizione >>.
Emily disse
entusiasta << Evviva! Speravo prorpio di poter passare
del
tempo con Carl! >>.
Maggie, che si era appena alzata,
corse verso Emily, la abbracciò ed urlò scherzosa
<< No! Rick
non puoi farmi questo! Non puoi portarla via! Lei mi serve per il
bucato! Io da sola ci metterò un eternità! Ti
prego lasciamela!
>>.
<< Non abbracciarla troppo...lo sai che
Daryl è un tiopo estremamente geloso con le sue cose!
>> disse
scherzosa Carol.
<< Ancora con questa storia?! La volete
finire! Sono tutte stronzate! >> urlò Daryl
infastidito.
Carol
e Maggie scoppiarono a ridere, vedendo la reazione di Daryl.
Appena
tutti furono svegli Rick, come ogni mattina, organizzò la
giornata
<< Allora...io, Daryl e Shane andiamo verso la zona
ovest;
Carol, Glenn e T-Dog alla zona sud/est >>.
Poi Rick, sui
girò verso il figlio, e continuò <<
Carl oggi hai un compito
super importante...devi andare in perlustrazione, ed Emily
verrà con
te...mi raccomando, non perderla di vista e tienila lontana dai guai
>>.
Carl sorrise immediatamente.
Era troppo felice di
poter passare del tempo con Emily, la prese sotto braccio ed
urlò
contento << Evviva! Non preoccuparti papà, non
mi sfugge
>>.
Tutti
stavano ultimando i preparativi, quando Daryl si mise accanto
ad
Emily e le disse << Io vado...fai attenzione
là fuori e
controlla Carl...è un bravo ragazzo, ma è un po
troppo curioso e
tende a cacciarsi nei guai...ricordati della collana se vi trovate
nei guai...tornerò appena possibile...ci vediamo stasera
piccola >>,
concluse la frase con un sorriso.
Uno di quei sorrisi dolci ed
inaspettati.
che ti lascia spiazzato se a farlo è un tipo come
Daryl.
Emily ricambiò il sorriso e gli rispose << Non
preoccuparti Daryl, non perderò di vista Carl neanche per un
momento...fai attenzione anche tu, a stasera >> e gli
diede un
bacio sulla guancia.
Daryl arrossì parecchio.
Era
stupito di quel gesto improvviso.
Così dolce ed innociente, ma
per lui era davvero speciale.
Rick interruppe quel momento di
saluti e, con un tono scherzoso disse a entrambi << Se
Romeo e
Giulietta hanno finito possiamo andare >>.
Daryl si girò
verso l'amicvo e rispose << Ecomi >>, poi
si girò verso
Emily, le fece l'occhiolino e se ne andò.
emily
non ebbe tempo di salutarlo con la mano, che fu subito raggiunta da
Carl che, sorridendo felice , le ordinò <<
Forza Emily! Non
abbiamo mica tempo da perdere qui! Abbiamo del lavoro da fare!
>>.
Emily lo guardò sorridendo, e gli rispose <<
Agli
ordini! >>.
Stavano entrambi preparando gli zxaini per
partire, quando Lori andò da Emily e, consegnandole un arco
ed
alcune freccie, le disse << Tieni Emily! So che non
èp molto,
ma è tutto ciò che abbiamo...e, lì
fuori, è sempre meglio essere
prudenti, non si sa mai cosa o chi potete
incontrare...>>, poi,
avvicinandosi all'orecchio din emily, le sussurrò piano
<< Ti
prego fai attenzione a Carl...è tutto il mio mondo
>>.
Emily
la guardò in silenzio qualche istante.
Era davvero preoccupatra,
sui vedeva che, anche se ormai il mondo era andato a rotoli, non era
abituata a stare senza Carl.
Le sorrise tranquilla e, con un tono
rassicurantem le ripose << Grazie per
l'arco...è davvero
perfetto...e non preoccuparti per Carl, ti giuro che lo
riporterò a
casa sano e salvo, non lo perderò di vista Carl neanche un
secondo
>>.
Lori si rilassò molto nel sentire le parole di
Emily.
Un volta con gli zaini sulle spalle, Emily e Carl
partirono.
Camminarono
per parecchie ore.
Non si allontanarono molto, ma erano comunque
abbastanza lontani.
Non avevano trovato granchè, le solite cose
del resto, ma era stata comunque una mattinata molto piacevole per
entrambi.
Avevano parlato tantissimo: di quello che facevano prima
dell'apocalisse e di tutto quello che gli veniva in mente.
Era da
poco passata l'ora di pranzo quando Carl, notando qualcosa tra gli
alberi, chiese ad Emily << Emily guarda
lò!...che cos'è?
>>.
Emily, notando che c'era una vecchia costruzione
nascosta tra degli alberi, afferrò l'arco e, con tono serio,
disse a
Carl << Non so Carl...andiamo a
controllare, stai dietro
di me >>.
Fecero pochi passi prima di arrivare alla
misteriosa costruzione e, con un po di stupore, videro che era una
casetta di legno.
La casa, che sembrava più un vecchio capanno
degli attrezzi, era fatta di legno, o quel che ne restava.
Il
legno, soprattutto sul tetto, era completamente marcito e, quel poco
che ne restava, era ricoperto da foglie secche e piante
rampicanti.
Si vedeva che era abbandonata da tempo e che,
lentamente, le intemperie, l'avevano logorata fino a renderla
inutilizzabile.
Emily, silenziosamente, si avvicinò alla
casa.
doveva assicurarsi che fosse disabitata prima di entrare e
cercare.
Guardò attraverso i vetri luridi ma, con grande
delusione, vide che dentro era completamente vuota.
Si girò verso
Carl e, un po sconsolata, gli disse << Mi spiace Carl ma
è
completamente vuota...è solo una baracca di legno marcio
vuota...un
vero peccato! >>.
Poi, guardando Carl, vide che anche lui
era deluso.
Non gli piaceva vederlo così.
Si abbassò e,
mettendogli una mano sulla spalla, gli sorrise e continuò la
frase
<< Ehi...non devi essere triste Carl, sei stato comunque
bravo!
io non l'avrei mai vista da sola!...dai magari avremo più
fortuna
continuando a camminare >>.
Carl le sorrise, il suo umore
era tornato quello di sempre.
Poi, improvvisamente, spalancò gli
occhi ed impallidì.
Come se avesse visto un fantasma.
Si
pietrificò ed urlò << Emily! Gli
zombie! >>.
Emily,
a quelle parole, si girò di scatto ed anche lei
spalancò gli
occhi.
Un gruppo numeroso zombie si stava lentamente dirigendo
verso di loro.
Emily, mpugnando saldamente l'arco, si mise davanti
a Carl ed urlò << Merda! Ci
mancavano solo questi! Carl
stai dietro di me! >>.
Iniziò subito a lanciare le
freccie.
Era molto concentrata.
Non voleva spercare le freccie,
che erano già molto poche, così cercava di
colpirli alla testa.
Ne
aveva uccisi cinque con cinque freccie.
Aveva sempre avuto una
mira fantastica, ma mai si sarebbe aspettata che le sarebbe tornata
utile per sopravvivere.
Anche se, nonostante la mira ottima,
sapeva che le freccie non sarebbero mai bastate per ucciderli
tutti.
Il
primo pensiero, che si fece strada tra i pensieri di Emily, fu quello
di mettere Carl al sicuro.
L'incolumità di Carl era la sua
priorità.
Emily si guardò intorno, alla disperata ricerca
di un luogo sicuro.
Non vide niente che potesse servirle, finchè
non notò un albero particolarmente alto.
<< Può
funzionare! >> urlò sovrappensiero.
Ripose momentaneamente
l'arco, prese Carl in braccio, corse verso l'albero.
Correva più
veloce che poteva, cercando di sfuggire agli zombie
affamati.
Arrivarono ai piedi dell'albero, Emily notò con
sollievo che aveva uqlche secondo di vantaggio sugli zombie.
Così
prese Carl, lo mise a terra, e gli
ordinò << Carl, devi
ascoltarmi molto attentamente ok?! Adesso io ti tiro su, più
in alto
che posso...tu ti arrampichi sul ramo più alto a cui risci
ad
arrivare, poi rimani lì e non scendi finché non
te lo dico io
intesi?! Non devi scendere per nessun motivo al mondo....Capito?!
Appena riuscirò a far fuori tutti questi cosi torno io a
prenderti...hai capito bene?! >>.
Carl, con le lacrime agli
occhi fece cenno di sì con la testa.
Era spaventato e si
vedeva.
Ad Emily si strinse il cuore, lo abbracciò e
cercò di
consolarlo << Non piangere piccolo! Vedrai che
andrà tutto
bene...non ti lascerò mai da solo, te lo prometto
>>.
Poi,
aiutandolo con le mani, cercò di tirare su Carl.
Non era
particolarmente pesante, quindi non faceva molta fatica.
Lo spinse
il più in alto che poteva.
Carl allungò le mani ed afferrò il
rampo più vicino al quale potesse arrivare.
Si tirò su e si mise
seduto, cercando di non perdere l'equilibrio.
Appena Carl fu al
sicuro sul ramo, Emily si girò e vide che gli zombie erano
molto
vicini.
Doveva trovare una soluzione, e doveva trovarla molto in
fretta.
Tornò
indietro, cercando sempre di evitare gli zombie e le loro bocche
affamate.
Disperata e non vedendo altre soluzioni, cercò di
arrampicarsi sul legno quasi marcio della casa, e si rifugiò
sulla
parte di tetto che non era ancora crollata.
Tirò un sospiro di
sollievo quando vide che il tetto, contro tutti i pronostici, aveva
resistito al suo peso.
Appena fu salva, non perse tempo e cercò
di ideare un piano.
Non potevano scappare, Carl non era
bbastanza veloce per seminare una mandria così numerosa.
Si girò
e contò quante freccie le restavano.
Soltanto dieci.
<<
Non bastano neanche per aprirci un varco...merda! >>
disse
rabbiosa.
Cercò intorno un segnale, un punto di riferimento,
qualcosa che potesse aiutarli.
Niente.
Solo aberi e foglie
secche.
Pensa e pensava, ma non torvava soluzione se non tentare
di scappare, correndo più veloce che potevano.
Quei cosi non
erano voleci, e questo era a loro favore, ma nella fretta avrebbero
potuto perdersi.
Emily, guardò sotto di lei, per vedere in quanti
erano rimasti.
Notò con sollievo che gli zombie stavano cercando
di mangiare lei e lasciavano in pace Carl.
Almeno una coasa
buona c'era.
Carl, inatnto, la guardava dal ramo
dell'albero.
Cercava anche lui di elaborare un piano
decente.
Crac.
I suoi pensieri vennero interrotti da un suono
agghiacciante e da un movimento strano.
Tremando, guardlò verso
il basso e vide che il ramo non poteva rebbere ancora per molto il
suo peso.
Cercò di raggiungere il ramo sopra di lui, ma non ci
arrivava.
Carl, in preda al panico, si girò verso Emily ed
urlò
a pieni polmoni << Emily presto! Il ramo si sta
spezzando!
>>.
Emily,alzò
la testa immediatamente e vide che Carl non scherzava.
Alcuni
zombie vennero attirati dalle urla disperate di Carl.
Emiyl,
spavenatat e disperata, cercò di attirare nuovamente la loro
attenzione, urlando << No no no! Ehi stupidi cosi! sono
qui!
venite qui! >>.
Il suo piano, purtroppo, non
funzionò.
Emily, era disposta a tutto pur di salvare Carl.
Lo
aveva promesso a Lori e a Daryl.
E, per salvarlo, fu costretta a
scendere dal suo rifugio.
Schivava
gli zombie come poteva, ma stavano diventando davvero troppi e
iniziava a fare sempre più fatica.
Corse più volece che
poteva, si mise esattamente sotto il ramo di Carl.
Guardava gli
zombie avvicinarsi lentamente.
Ormai non c'era più tempo, guardò
in su ed urlò a Carl << Carl, stanno arrivando
e non ho
freccie per ucciderli tutti! Questa è la nostra occasione,
ma
dobbiamo andare adesso! Buttati! Ti prendo io! >>.
Carl
tremava dalla paura.
Era come bloccato.
Ma, come una molla,
qualcosa dentro di lui scattò.
Si fidava di Emily e sapeva che
lei non lo avrebbe maio abbandonato.
Così, saltò.
emily
riuscì ad afferrarlo al volo.
Ma era più pesante del previsto ed
Emily, per non farlo cadere, cercò di girarsi.
Sentì un dolore
fortissimo alla caviglia, quasi la fece cadere.
Ma nmon c'era
tempo di controllare se si fosse ferita, gli zombie ormai gli erano
addosso.
Mise giù Carl e, scuotendolo per le spalle urlò
<<
Corri Carl! Dobbiamo scappare! >>.
Carl fece qualche
passo.
Poi si bloxccò dal dolore.
Emily si voltò verso di lui
e urlò << Carl! Cosa succede?!
>>.
Carl, gaurdandola
piangendo, gli rispose << Mi fa male la gamba! Non riesco
a
camminare! Aiutami ti prego! >>.
Emily si avvicnò e
controllò la situazione: non sembrava rotta o ferita, ma non
c'era
tempo di verificare.
Così optò per la soluzione più
pratica: lo
prese in braccio e cercò di correre via.
Corse
nel bosco per seminare gli zombie.
La caviglia le faceva un male
tremendo, ma sapeva che non poteva fermarsi.
Correva e correva
disperata per salvare sia lei che Carl.
Improvvisamente, inciampò
in un ramo, e caddero a terra entrambi bruscamente.
Emily sentì
un dolore talmente forte alla caviglia che dovette mettersi una mano
davanti alla bocca per non urlare.
Poi, alzàò la testa e,
guardando Carl, gli chiese << Carl...stai
bene?!>>.
Carl,
alzandosi lentamente, gli rispose subito << Si...credo di
non
avere nulla di rotto...>> poi, toccandosi la gamba,
continuò
sollevato << la gamba ha smesso di farmi male
>>.
emily
fu sollevata da quella parole.
Probabilmente era stata solo una
sorta o uno strappo muscolare.
Poi, si guardò intorno.
con
grande sollievo, notò che gli zombie, ormai, erano lontani
ed
avevano pe4rso le loro traccie.
Ora che avevano un po di calma,
Emily si mise seduta a controllare la sua caviglia: Era gonfia, di un
colore rosso/violaceo, aveva alcuni graffi e stava sanguinando
parecchio.
Non avendo nulla per medicarsi, emily prese una
manuica della sua maglietta, la strappò coi denti ed
improvvisò una
medicazione temporanea.
Poi, guardò Carl, che le chiese
preoccupato << Emily...tu come stai? >>.
Ad emily si
psezzò il cuore.
Era così preoccupato per lei.
Non poteva
dirgli che dal dolore quasi non riusciva a più camminare,
così
cercò di tranquillizzarlo << Sto bene Carl,
stai tranquillo,
sono solo caduta...adesso andiamo a casa >>.
Emily, a
fatica, si alzò.
Prese per mano Carl e, barcollando, si avviarono
verso il campo.
Era buio quando Daryl e gli altri tornarono al
campo.
Daryl, appena fu libero, appoggiò la balestra e
cercò
Emily con lo sguardo, ma non la trovò.
Allora, provò a chiamarla
<< Emily...Emily... >>.
Non rispondeva.
Era
davvero strano.
Non era da lei.
Lori ruppe i pensieri di Daryl,
quando urlò << Rick! Daryl! Shane!
>>.
Si mise di
fronte a Rick e, ansimando, urlò << Emily... e
Carl... non
sono ancora tornati! >>.
Daryl
spalancò gli occhi.
Potevano essere ovunque e, di notte era quasi
impossibile trovarli.
Rick impallidì di colpo.
Rimase in
silenzio qualche istante, poi urlò <<
Cazzo! Tutti qui
adesso! Dobbiamo andare subito a cercarli! Non devono essere
lonta...>>.
<<
Papà! >>.
Quella parola.
Quella voce.
Rick
s0interruppe da solo, come se avesse premuto un interruttore.
Si
girò di scatto e, alle sue spalle, vide Carl.
Che correva
velocissimo verso di loro.
Rick gli corse incontro, lo abbracciò,
e disse sollevato << Carl...Grazie a dio stai
bene...iniziavo a
pensare il peggio...>>.
Quella sensazione di sollievo, però,
svanì quando notò che il figlio era solo.
Emily non era con
lui.
cosa poteva essere successo?
Gli prese il volto tra le
mani , confuso, gli chiese, << Carl dov'è
Emily?! >>.
Carl,
a quella domanda, scoppiò a piangere e ad urlare
<< Papà
Emily sta male! Si è fatta molto male! Stavamo
camminando...ma lei
barcollava...poi è caduta...son si alza più e
respira a fatica
e...>>.
Fiu.
Fiu.
Fiu.
Carl venne interrotto dal
suono di un fischietto.
Un suono debole ma che si sentiva
chiaramente.
Daryl
lo avrebbe riconosciuto tra mille.
Daryl, spalancò gli occhi ed
urlò << Emily! >>.
Afferrò la balestra e corse
subito nella direzione da dove aveva visto arrivare Carl.
<<
Daryl! Aspetta! >> urlò Rick che lo
seguì di corsa.
Daryl
correva più veloce che poteva.
Preoccupato da morire.
Non
poteva perderla.
Aveva giurato che l'avrebbe protetta ed era
esattamente quello che voleva fare.
Fece qualche minuto di
corsa sfrenata, poi si fermò di colpo.
Emily
era sdraiata per terra che fischiava sempre con meno fiato.
Era
visibilmente sfinita, sull'orlo di svenire.
Daryl si precipitò
verso di lei.
Si mise la balestra sulle spalle e, col le mani,
cercò di sollevarla.
La guardlò e, con un tono molto preoccpato,
le chiese << Emily! Emily! Stai bene? Che è
successo? Chi ti
ha ridotto così? >>.
Era in panico, non sapeva cosa fare,
non era un medico.
Emily, nel sentire quella voce, aprì gli
occhi lentamente.
Con sua grande gioiam, la prima cosa che vide fu
Daryl.
Il suo caro daryl.
Gli sorrise felice gli rispose <<
Ciao Daryl...sei tornato...ho mantenuto la promessa...non ho perso di
vista Carl nemmeno un secondo...e gli zombie non gli hanno fatto
male...>>.
Daryl la guardò confuso, e gli chiese <<
Zombie?! Siete stati attaccati?! Dove?! Ti hanno ferita?!
>>
Emily,
lo guardò e cercò di rispondergli
<< Non hanno ferito
Carl...lui è salvo...Daryl... >>.
E sveni di
colpo.
Daryl,
preoccupato, iniziò a scuoterla.
Urlava << No! No!
Resta qui Emily...forza svegliati...Emily! >>.
Aveva quasi
le lacrime agli occhi.
Dopo un sitantem, arrivò anche Rick
e, guardando emily, disse secco << É
ridotta male...
dobbiamo portarla subito da Hershel!! >>.
Daryl la prese in
braccio e, tutti e tre, iniziarono a correre al campo.
Daryl
correva più velocemente che poteva.
Sapeva che doveva fare in
fretta.
O sarebbe potuta finire male.
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Capitolo 9 *** Grazie...ti devo la vita ***
<<
Hershel! Vieni subito! >> urlò Daryl pochi
passi prima di
arrivare al campo.
Teneva ancora tra le braccia emily.
Ancora
priva di sensi.
Nel
vedere Daryl così preoccupato, tutti accorsero per
vedere come
stesse Emily.
Non aveva un bell'aspetto.
Hershel,
sentendo le grida, arrivò subito.
Vide Emily priva di sensi.
Si
avvicinò immediatamente e, preoccupato chiese a Daryl
<< O mio
Dio! Che cosa le è successo?! >>.
Daryl, ancora un po
confuso e visibilmente preoccupato, gli rispose << Non lo
so...l'ho trovata nel bosco poco lontano da qui...era sveglia ma
molto debole...delirava su un attacco da parte degli zombie...ma
sembrava confusa>>.
Hershel gli ordinò subito <<
Mettila subito sdraiata, con la pancia ricolta verso l'altro...prima
di prendere qualsiasi decisione devo visitarla >>,.
Daryl
obbedì all'istante e l'appoggiò a terra.
Hershel
si mise subito al lavoro: Per prima cosa le tirò su la
maglietta per
sentirle il battito cardiaco; dopodichè le
appoggiò un orecchio al
suo petto per controllarle il respiro.
Non sembrava nulla di
preoccupante, ma non capiva come potesse essere tanto stanca e
debilitata.
Poi, osservandola con attenzione, notò la caviglia
fasciata con una maglietta.
Tolse immediatamente la
fasciatura di fortuna e vide la caviglia gonfia e
sanguinante.
Provò a muoverla, per controllare un'eventuale
frattura; poi controllò i graffi, per cercare di
identificarne
l'origine.
Infine,
osservò attentamente braccia, gambe, busto, collo, mani e
piedi per
cercare eventuali morsi, visto che Daryl parlava di un
attacco.
Finita la visita, anche se superficiale, Hershel
condivise con tutti le informazione che aveva potuto raccimolare
<<
Allora, è una visita superficie certo, ma posso dire che ha
una
caviglia con una brutta slogatura...ha alcuni graffi sulle braccia,
dovuti probabilmente alla corsa o ad eventuali cadute, visto che
Daryl l'ha trovata per terra...ha dei tagli abbastanza profondi sulla
caviglia destra, ma posso affermare con totale sicurezza che non sono
graffi di zombie...sarebbero molto diversi da questi...fortunatamente
non ha alcun segno di graffio o morso di zombie...>>.
Poi,
il tono diventò più serio.
Quasi trise.
E continuò <<
Il suo cuore è molto debole...deve aver corso a perdifiato
per
troppo tempo...ha difficoltà a respirare, anche se nobn
capisco bene
le cause... ed è molto disidratata...>>.
Hershel,
guardando i suoi compagni, ordinò secco <<
Carl, vai nella mia
tenda e prepara la scatola blu >>.
Carl ubbidì senza
fiatare.
Poi Hershel si voltò verso Maggie e Lori e
le ordinò << Voi due preparate
lettino, lenzuola, aghi
sterilizzati e i miei attrezzi >>.
entrambe scattarono come
fulmini nella tenda insieme a Carl.
Daryl, confuso, gli chiese <<
Hershel, che cosa stai facendo? >>
Hershel, si girò verso
di lui, e gli rispose << Non ho alternative...devo
operarla...e
anche in fretta...>>.
Carol, guardando prima emily,
poi Hershelm, disse << Operarla? In queste condizioni?!
Hershel
non abbiamo gli strumenti per una cosa del genere! >>.
Hershel,
la guardò e, senza giri di parole, le rispose a tono
<< Cosa
credi che non me ne rendo conto? è messa molto male, non
posso certo
negarlo...ma non so cosa le è successo...che cosa ha
passato...l'unico che può dirlo è Carl, ma lui
non è un dottore!
Potrebbe avere un'emorragia interna...uno di quei graffi sulla
caviglia potrebbe aver reciso un'arteria! Questa ragazza ha bisogno
di un intervento e non resisterà a lungo senza cure! Lo so
che è
rischioso...ma non fare niente è come condannarla a morte!
>>.
Il
silenzio era totale.
Nessuno osava fiatare.
Arrivò
di corsa Maggie che, rompendo il silenzio, disse al padre
<< É
tutto pronto papà ><.
<< Grazie Maggie...Daryl, Rick,
aiutatemi a portarla sul lettino >> disse Hershel,
alzandosi in
piedi.
Daryl la prese in braccio e la portò in
tenda.
Appoggiò Emily delicatamente sul lettino e la
guardò.
Il
solo pensiero di perderla lo aveva mandato in tilt totale.
Le
diede un bacio sulla fronte e le sussurrò piano
<< Forza
piccola, devi essere forte...non puoi lasciarmi così
>>.
Dopodichè,
uscì dalla tenda.
Hershel entrò e la tenda si chiuse alle sue
spalle.
E tutti, a modo loro, si prepararono all'attesa di
notizie.
Passò un po di tempo.
Anche se se nessuno sapeva
bene quanto fosse passato dall'inizio dell'intervento.
Il tempo
sembrava non passare mai.
Daryl
continuava a camminare nervosamente avanti e indietro.
Rick stava
in piedi di fronte alla tenda, attendendo notizie.
Lori e Carol
erano davanti al fuoco, immerse nei loro pensieri.
T-Dog e Glenn
erano seduti per terra, a guardare la tenda da lontano.
Shane e
Andrea erano anche loro davanti al fuoco, pensando a chissà
cosa.
Maggie era con Hershel, per aiutarlo.
Fuori
da quella tenda, il tempo sembrava essersi fermato.
Tutti
stavano pensando e ripensavano a Emily.
A quanto si fossero
affezionati a lei in così breve tempo.
Quel
silenzio straziante venne interrotto da Carl.
Era seduto accanto a
Lori e, da quando Daryl era arrivato con in braccio Emily, non aveva
ancora detto una parola.
Carl, urlò in lacrime << É tutta
colpa mia! >>.
Tutti, nel sentire quel grido, si girarono
verso di lui.
Lori, preoccupata e triste nel vedere il figlio
tanto dispiaciuto, gli chiese << Perché di
questo Carl?
>>.
Carl, cercè di rispondere piano <<
Eravamo
in esplorazione...io ho visto una casa e ci siamo avvicinati per
esplorarla...poi ci hanno attaccato gli zombie...lei ha cercato di
salvarmi, ma siamo dovuti scappare e lei è caduta...poi mi
ha preso
in braccio perché non riuscivo a camminare e abbiamo corso
tanto...è
caduta altre volte e ogni volta faceva più fatica ad
alzarsi...poi,
quando non è più riuscita ad alzarsi, mi ha detto
che dovevo
correre verso la luce del fuoco del campo ed avvisarvi...la colpa
è
solo mia! Se fossi stato più coraggioso, se non avessi visto
quella
stupida baracca vuota lei adesso starebbe bene! >>.
Carl
scoppiò in un pianto inconsolabile.
Il senso di colpa è la
cosa peggiore di tutte.
Rick si precipitò dal figlio e lo
abbracciò.
Poi, accarezzandogli la schiena, cercò di calmarlo
<<
Tranquillo Carl...starà bene vedrai...non è colpa
tua...non potevi
sapere come sarebbe andata >>. Anche Daryl si
avvicinò a Carl
e, accarezzandogli la testa, con tono rassicurante, gli disse
<<
Carl non è stata colpa tua...anzi...sei stato un uomo
davvero
coraggioso...hai solo fatto ciò che avremmo fatto tutti, e
sei stato
davvero bravo a non farti prendere dal panico...se è salva
è solo
merito tuo >>.
Carl lo guardò stupito.
Le lacrime e i
signhiozzi erano cessati.
E, sul volto del ragazzo, apparve una
bozza di sorriso.
Daryl gli sorrise, poi si alzò e si diresse
nuovamente da verso la tenda.
Si mise davanti all'entrata,
impaziente di avere notizie.
Rick
mise Carl in braccio alla mamma.
In quel momento, sapeva che anche
Daryl aevva bisogno di un po di conforto.
E lui era l'unico che
sapeva come darlo ad un tipo particolare come lui.
Lo raggiunse e
iniziarono a parlare.
Il primo a dire qualcosa fu Rick << A
rischiato la sua vita per salvare quella di un bambino che conosce
appena...perché?>>.
Daryl, sorrise e gli rispose <<
Lei è fatta così...scommetto la mia mano che il
suo unico pensiero
era di tenere Carl al sicuro...non è difficile da capire se
ci
pensi...lei sa che Carl è tuo figlio, sa che tu faresti di
tutto per
lui, anche dare la tua vita...lei questo amore non ce l'hai mai
avuto...quindi ha fatto l'impossibile per proteggere questo amore che
vi lega...lei è solo un'estranea...se le fosse successo
qualcosa,
sarebbe stato comunque meno grave...ha fatto quello che pensava fosse
giusto e non le importava morire...doveva salvarlo a tutti i
costi >>.
Dopo
quelle parole, calò il silenzio tra i due.
Passarono
ore.
Si stava facendo davvero tardi.
Lori, Carol e Andrea si
erano già addormentate, anche se avevano fatto din
tutto per
restare sveglie.
T-Dog e Glenn cercavano di restare svegli,
parlando di tutto quello che gli veniva in mente.
Shane, ormai,
era nel mondo dei sogni da un bel pezzo.
Daryl e Rick erano ancora
davanti alla tenda, ma anche a loro stava inziando a farsi sentire la
fatica.
Improvvisamente, Hershel e Maggie uscirono dalla
tenda.
Daryl e Rick si precipitarono da loro.
Il primo a
parlare fu Rick, che chiese preoccupato << Ce la
farà?
>>.
Hershel, visibilmente provat, gli rispose <<
Difficile dirlo adesso....ha perso molto sangue e, non potendo farle
una trasfusione, è stato molto più difficile...le
ho messo dei
punti alla caviglia e ho rimosso alcuni pessi di legno che stavano
minacciando un arteria...ho fatto il possibile, adesso dipende tutto
da lei...vedremo domani mattina come starà >>.
Daryl,
arrossendo un pochino, chiese a Hershel << Posso entrare?
Voglio starle vicino...>>.
Hershel, sorridendo, gli rispose
<< Certo Daryl...sta dormendo profondamente, quindi non
credo
che se gli parli possa risponderti...attento solo a non svegliarla mi
raccomando, a bisogno di molto riposo...se si sveglia, vieni subito a
chiamarmi >>.
Rick, mettendo una mano sulla spalla di
Hershel, gli disse << Grazie Hershel...sei davvero
prezioso...sarai distrutto...vai a riposarti, ci pensiamo noi
qui...niente sveglia per te domani mattina...dormi quanto vuoi
>>.
<<
Grazie Rick >> gli rispose Hershel e fece per
andare verso
la sua tenda.
Daryl, però lo fermò.
Lo abbracciò e gli disse
<< Grazie Hershel >>.
<< Figurati Daryl...ho
fatto solo il mio dovere >> gli rispose Hershel, stupito
dall'improvviso gesto.
Poi
Daryl se ne andò verso la tenda dove stava Emily.
Hershel era
molto confuso.
Daryl non aveva mai abbracciato o ringraziato
nessuno prima.
Pensò subito che era tutto merito di Emily.
Daryl
entrò nella tenda e, con stupore, vide Rick.
Seduto accanto a
Emily.
Le stava tenendo una mano, le stava dicendo
<<
So che non puoi sentirmi...ma voglio comunque dirti grazie
Emily...grazie di cuore per aver salvato Carl...eri disposta a dare
la tua vita per salvare un bambino che a mala pena conosci...lui
è
tutto quello che ho e non so cosa farei senza di lui...grazie di
cuore...ti devo la vita Emily >>.
Rick,
si alzò e, voltandosi per andaresene, vide Daryl davanti a
lui.
Rick
arrossì un pochino per essere stato colto sul fatto e,
cercando di
avere un tono neutrale, chiese a Daryl <<
Adesso devo andare...resti tu a farle compagnia? >>.
Daryl,
sorridendo, gli rispose << Si sceriffo
>>.
Rick
sorrise.
Era tanto che non lo chiamava così.
<<
Rick... >> disse Daryl, mentre Rick stava per lasciare la
tenda, << Mi spiace dirtelo...ma sono sicuro che non lo
ha
fatto solo per te...l'ha fatto perché anche lei ormai si
sente parte
di questa famiglia...e non avrebbe mai permesso che Carl si facesse
male >>.
Rick sorrise e uscì dalla tenda.
Daryl
si mise seduto accanto a Emily.
Le accarezzò i capelli e le disse
<< Sei stata coraggiosa ragazzina...nessuno avrebbe fatto
per
Carl quello che tu hai fatto per lui...adesso riposati, te lo sei
meritato...e vedi di riprenderti presto...voglio rivedere i tuoi
occhi luminosi e i tuoi capelli scompigliati al mattino presto...non
lasciarmi così...>>.
L'ultima frare la disse con un tono
particolarmante triste.
E, una lacrima solitaria, gli scese
da un occhio.
Emily
era diventata tutto per lui.
Era entrata nella sua vita e non
aveva la minima intenzione di lasciarla andare.
<<
Sai Emily...Lori mi ha detto che ti piace tanto una canzone...spero
ti piaccia >>.
<< Hey
Lucy, I remember your name... I left a dozen roses on your grave
today...I'm in the grass on my knees wipe the leaves away.... I just
came to talk for a while I got some things I need to say...>>
e si mise a cantarle la sua canzone preferita.
La
fatica della giornata, ormai, si faceva sentire.
Daryl decise di
chiudere gli occhi un secondo, solo per riposare.
Ma, come
prevedibile, finì per addormentarsi profondamente.
Tenendo la
mano di Emily tra le sue.
|
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Capitolo 10 *** Riunione ***
Daryl
aprì gli occhi.
Come se qualcuno le avesse svegliato di
colpo.
Era sdraiato in un campo.
Un campo
immenso.
Completamente coperto di neve.
Soffice,
candida e fredda neve.
Una cosa, però, catturò in particolar
modo l'attenzione di Daryl: non c'erano case.
Non c'era
niente.
Solo alberi spogli, con i rami coperti di neve e
decorati da stalattiti di ghiaccio, che li rendevano brillanti
come gioielli.
Il cielo non era nuvoloso, come ci si aspetta dopo
una nevicata.
Al contrario, era limpido, di un azzurro splendido e
senza neanche una nuvola.
Daryl si alzò in piedi e si guardò
intorno.
Come era arrivato li?
Era molto confuso.
Un rumore
di passi catturò la sua attenzione.
E quello che vide, lasciò
Daryl a bocca aperta.
Emily.
Era esattamente a pochi metri
davanti a lui.
Daryl la guardò più attentamente e, prima che
potesse dirle qualsiasi cosa, rimase sbalordito.
Era davvero
bellissima.
Indossava un vestito bianco con un nastro rosso
in vita, legato dietro con un fiocco.
La gonna era decorata
con piccoli fiocchi di neve azzurri.
I capelli corti erano
abbelliti da alcuni fiori azzurri che sembravano fatti di
ghiaccio.
Gli occhi azzurri erano messi ancora più in risalto dal
bianco della neve.
Sembravano brillare di luce come se
contenessero milioni di stelle.
Daryl era quasi meravigliato.
Era
la cosa più bella che avesse mai visto in tutta la sua vita.
Le
prime parole che riuscì a pronunciare, furono
<<
Emily...Emily...>>.
Poi, quasi in automatico, fece un passo
verso di lei.
Emily gli sorrise.
Gli sorrise come solo lei
sapeva fare.
Un sorriso luminoso e sincero.
Poi Emily si
mise a correre incontro a Daryl.
Lui fece lo stesso.
Appena
furono l uno di fronte all'altra, Daryl la prese in braccio e si
misero a girare.
Come nelle favole più belle.
Esistevano
solo loro due.
Poi iniziarono a ridere.
Ridere senza un
motivo.
Una risata che era sincera, liberatoria e simbolo di una
grande complicità.
Tutte cose nuove per Daryl.
Cose che
stava scoprendo per la prima volta con lei.
La sua
Emily.
Poi Emily, misteriosamente, iniziò a chiamarlo
<<
Daryl...Daryl...>>.
La voce si fece sempre più forte.
Più
insistente.
<<
Daryl! Sei sordo?! Su svegliati! >>.
Quell'urlo
improvviso svegliò Daryl.
Si svegliò confuso e
disorientato.
Dov'era Emily?
Dov'era il campo
innevato?
Dopo qualche secondo di riflessione, Daryl capì.
Era
stato tutto un sogno.
Un sogno meraviglioso.
Uno di quei
sogni dal quale non vorresti più svegliarti.
Ancora un po
disorientato e intontito, si girò e vide Rick, in piedi
accanto a
lui.
Rick aveva un sorriso divertito in faccia.
Dopo essere
tornato serio, iniziò a parlare << Finalmente
ti ho svegliato
Daryl! É da più di mezz'ora che ci provo! Stavo
per prenderti a
schiaffi! Ti ho chiamato, poi ho alzato la voce, poi ho iniziato a
scuoterti...infine ho urlato! Non ne volevi proprio sapere!
>>.
Poi,
con un tono incuriosito, ma divertito allo stesso tempo, gli chiese
<< Daryl...posso sapere che diavolo stavi sognando?
Sembravi
strano e continuavi a a chiamare Emily...o almeno, dicevi il suo nome
a ripetizione...>>.
Daryl arrossì molto.
Non pensava che
avrebbe potuto parlare nel sonno.
Si vergognava un po, non tanto
per aver nominato Emily, in fin dei conti, la stava davvero
sognando.
Quello che lo imbarazzava, era il fatto di essere stato
sentito da Rick.
Cercò di riprendersi e, cercando di avere un
tono neutrale, gli rispose << Ero solo un po
stanco...tutto
qui...e, per la cronaca, io non sogno mai...e di sicuro non ho
chiamato nessuno...avrai sentito qualcuno fuori e avrai pensato fossi
stato io >>.
Poi, quasi come fosse un gesto automatico,
portò la sua attenzione verso Emily.
L'unica ragione per cui
si trovava in quella tenda.
Si tranquillizzò nel vedere che
dormiva ancora.
Era proprio tranquilla e serena, come se stesse
dormendo su una nuvola.
Daryl era così felice nel vedere coi
propri occhi che stesse bene, che sorrise
Uno di quei sorrisi che
non vedi spesso sul volto di Daryl.
Un sorriso di felicità e
sollievo.
Rick non potè fare a meno di sorridere nel vederlo.
Era
molto felice anche lui.
Non solo nel vedere che Emily stava bene,
ma soprattutto, nel vedere che Daryl era più tranquillo e
felice.
Sempre sorridendo, Rick disse<< Si si...hai
ragione...mi sarò sbagliato di sicuro...>>.
Poi, tornando
serio, continuò il discorso << Daryl, ero
venuto qui per dirti
che ho preso una decisione su Emily >>.
Daryl si voltò di
scatto verso Rick.
Era visibilmente curioso di sapere, ma prima
che potesse parlare, Rick riprese << Non
preoccuparti...appena
Emily si sarà svegliata, lo saprete tutti >>.
Daryl lo
guardò negli occhi e disse << Va bene Rick e,
qualsiasi cosa
tu abbia deciso, so che hai fatto ciò che è
meglio per il gruppo
>>.
Dopo pochi secondi, entrò anche Carol nella tenda,
accompagnata da Lori e Maggie.
Carol guardò prima Rick, poi
Daryl.
Sorrise anche lei nel vedere che Emily era ancora
addormentata, ma sembrava serena e tranquilla.
Poi, guardando di
nuovo Daryl, con il tono amorevole e comprensivo che solo una mamma
può avere, gli disse << Rick, Daryl...mi
spiace
disturbarvi...ma la colazione è
pronta...è meglio che andate a
mangiare prima che si raffredda tutto...non preoccupatevi, restiamo
noi con lei...vi teniamo aggiornati >>.
Daryl guardò
prima Emily, poi Carol.
Aveva davvero fame e sapeva che lasciarla
con loro era la soluzione migliore.
Poi gli rispose, con un tono
misto tra felicità e sollievo << Ok...grazie
Carol >>.
Ed
entrambi uscirono dalla tenda.
Erano tutti intorno al fuoco,
quando Rick e Daryl si sedettero a mangiare.
Stranamente, nessuno
parlava quella mattina.
Tutti stavano mangiando e, forse, pensando
ad Emily.
Erano tutti ancora preoccupati e scossi per la nottata
appena trascorsa.
Rick, cercando comunque di non stravolgere
troppo la routine che si erano creati, iniziò il suo
discorso <<
Allora...capisco che siamo tutti preoccupati, ma non possiamo
rimanere in panciolle tutto il giorno...quindi, cerchiamo di
organizzarci per oggi...dunque, visto che le circostanze sono
molto delicate, e sapendo che volte essere tutti tenuti aggiornati
sulle condizioni di Emily, ho pensato che Glenn, T-Dog e Carol
possono andare in perlustrazione qui in zona, non allontanandovi
troppo, massimo un paio di kilometri; io, Daryl e Shane andremo in
ricognizione per gli zombie, visto che Emily e Carl ne hanno
avvistato una mandria e non sappiamo quanto sia numerosa o lontana
rispetto a noi...mentre Maggie...>>.
Rick fu interrotto
proprio da Maggie.
Scese fuori dalla tenda e, sorridendo, urlò <<
Rick! Daryl! Emily è sveglia! >>.
Daryl fece uno scatto e
corse subito verso la tenda, seguito da Rick e Glenn.
Daryl fu il
primo ad arrivare.
Aprì la tenda di scatto e vide Hershel che
stava visitando lei.
La sua Emily.
Hershel, visibilmente
sollevato e felice, disse a Emily << Abbiamo finito
finalmente...non devi assolutamente preoccuparti, stai benissimo! Hai
solo bisogno di molto riposo...non potrai scatenarti per un po di
tempo, ma ti riprenderai completamente nel giro di qualche giorno
>>.
Emily, sorridendo a sua volta, gli rispose << Va
bene Hershel...non ti ringrazierò mai abbastanza
per quello che
hai fatto, sei il migliore! >>, finì la frase
e gli diede un
grande ed affettuoso abbraccio.
Uno di quegli abbracci che ti
riempi il cuore di gioia.
Carol, notando che erano entrati Daryl,
Glenn, sorrise e, con tono scherzoso, disse <<
Attento
Hershel! Sai che Daryl è un tipo estremamente geloso! Non
farti
vedere ad abbracciare Emily o saranno guai! >>.
Nell'udire
la parola Daryl, Emily si staccò da Hershel.
Guardò Carol con
gli occhi lucidi e ripeté << Daryl?!
>>.
Carol le
fece un cenno con la testa in direzione dell'entrata.
Emily, un po
confusa, si girò.
E lì c'era Daryl.
Davanti a lei.
Emily
fece un enorme sorriso ed urlò << Daryl!
>>,
immediatamente cercò di alzarsi in piedi per abbracciarlo.
Daryl,
capendo le sue goffe intenzioni, le andò subito accanto per
rimetterla seduta.
Hershel, guardandola sorridendo, la
ammonì dolcemente << Emily...so che vuoi
camminare, correre e
fare tutto quello che vuoi...ma per oggi è meglio se riposi
>>.
Emily, arrossendo per essere stata richiamata, rispose
timidamente << Scusa Hershel, hai
ragione...starò più attenta
>>.
Poi Emily, portando la sua attenzione su Daryl, lo
abbracciò.
A Daryl erano mancati quegli abbracci.
Così
dolci, sinceri ed affettuosi
Qualche lacrima le rigò le guance,
lacrime di gioia e sollievo.
Daryl se ne accorse quasi subito, le
asciugò con le dita e cercò di rassicurarla
<< Ehi
ehi...calma su...adesso sei qui, stai bene...questa è
l'unica cosa
che conta >>.
Poi, ricordandosi che accanto a loro
c'erano tutti i loro amici, cercò di passare ad un tono
serio ed
autorevole << E vedi di fare più attenzione la
prossima volta!
Non ho mica intenzione di rincorrerti a destra e
sinistra...>>.
Rick,
sorrise.
Era felice e sollevato nel vedere che Emily stava bene e
che Daryl era di nuovo tranquillo e felice.
Poi, con un tono
gentile, disse << Mi spiace interrompere un momento
così
dolce...ma...Daryl, riesci a portare Emily fino al fuoco? Sono sicuro
che anche gli altri vogliono salutarla e vedere che sta bene
>>.
Daryl, voltandosi verso l'amico, rispose
sereno <<
Nessun problema... sai, non è così pensante come
sembra >>.
Emily
lo guardò stupita.
Non poteva averlo davvero detto.
Sorridendo,
gli urlò << Come scusa?! Non sono
così pesante come sembro?!
Sei un maleducato! >>.
Daryl le sorrise dolcemente, la prese
in braccio e la portò al fuoco.
Appena la mise seduta
sull'erba davanti al fuoco, Carl le andò incontro e
l'abbracciò
urlando << Emily! Grazie a Dio stai bene!! Mi dispiace
averti
causato problemi!! >>.
Emily, abbracciandolo a sua volta,
gli rispose tranquilla << Carl non devi scusarti...se sto
bene
adesso è solo grazie a te! >>.
Lori, intromettendosi in
quell'abbraccio, disse a Emily << Emily sono
davvero
felice che stai bene...grazie per aver salvato Carl...hai tutta la
mia gratitudine >>.
Emily, sorridendole, gli rispose <<
Grazie Lori...non devi ringraziarmi...non avrei mai permesso che gli
succedesse qualcosa >>.
Tutti, uno alla volta, andarono a
ringraziare Emily e, soprattutto, a complimentarsi con lei per aver
salvato Carl.
Emily, senza forse saperlo, aveva compiuto un
gesto davvero di grande coraggio.
E, secondo l'opinione di tutti,
per questo andava ringraziata.
Solo Shane e Andrea si tennero
lontani da Emily.
Lei lo aveva notato e, la cosa le faceva un po
male.
Non voleva necessariamente piacere a tutti, ma voleva capire
il perché si comportassero così nei suoi
confronti.
Appena
ebbero finito di cenare, Rick si alzò in piedi e, parlando a
tutti,
iniziò la sua riunione << Allora...so che
avevo deciso di dare
una settimana a tutti per pensare alla situazione di Emily...ma,
visto i recenti avvenimenti...ho deciso di fare una riunione
adesso...e, qui, tutti insieme, decideremo cosa faremo >>.
Tutti
annuirono, erano pienamente d'accordo con la decisione di
Rick.
Emily, intuendo che volessero la dovuta privacy, cercò di
alzarsi in piedi.
Daryl, guardandola incuriosito, la fermò e le
chiese << Emily si può sapere cosa stai
combinando adesso?
>>.
Emily, abbastanza confusa, gli rispose << É
una
riunione del gruppo...vostra...io non posso sentire
>>.
Rick,
mettendole una mano sulla spalla, la rassicurò
<< Emily, non
devi preoccuparti...Hershel ha detto che più riposi meglio
è,
poi... >>, prima di proseguire, posò
uno sguardo gelido
su Shane, poi riportò la sua attenzione su Emily e
continuò <<
Visto cosa è successo l'ultima volta che ti sei allontanata
durante
una riunione...ho deciso che puoi assistere anche tu, non voglio
lasciarti sola >>.
Emily si rimise seduta, accanto al suo
Daryl.
Colpita dal gesto di gentilezza di Rick.
Per loro,
magari, non significava molto, ma per lei era un gesto davvero
importante.
Questo la faceva sentire parte del gruppo, parte della
famiglia.
Rick, alzandosi in piedi, tornò a rivolgersi al
gruppo << Allora...l'oggetto della riunione, anche se mi
sembra
superfluo dirlo, è scegliere se far restare Emily nel gruppo
o
meno...io non posso imporvi il mio volere...quindi ho deciso che
faremo così...ognuno di noi dirà la sua opinione,
poi voteremo e la
maggioranza vincerà...comincia Lori, seduta alla mia
sinistra e
continueremo in senso orario, quando sarà il tuo turno Emily
dirai
perché vorresti restare...Lori comincia pure
>> e si mise
seduto.
Lori
si alzò in piedi e cominciò << Che
posso dire...in poco tempo
è diventata parte di questa famiglia...ha lavorato sodo e
non si è
mai lamentata di niente, è sempre gentile e
disponibile...ma, quello
che mi ha fatto prendere una decisione è il fatto che ha
messo la
vita di Carl, di un bambino che conosce da poco più di un
paio di
giorni, prima della sua...questo mi ha fatto capire che una persona
come lei ci serve non solo nel gruppo, ma nel mondo...io voto per
farla restare >>.
Lori
si sedette, nel frattempo si alzò Carl ed iniziò
<< Emily è
gentile e mette te prima di tutto...è una persona
fantastica, e
spero di diventare come lei quando sarò più
grande...voto per farla
restare! >> concluse mettendosi seduto.
Glenn,
dopo che Carl tornò seduto accanto alla madre, si
alzò e disse <<
Devo dire che Emily mi ha colpito appena è arrivata...il
modo in cui
hai risposto a Shane, quando le ha mancato di rispetto, mi ha fatto
capire che è una persona che sa essere gentile, ma sa anche
tirare
fuori le unghie quando serve...non so come farebbe questo gruppo
senza di te...voto per farla restare >> e si mise seduto.
Poi
venne il turno di Maggie << Concordo in pieno con tutti
voi...Emily è coraggiosa, ha carattere quando ce
n'è bisogno, ma è
una persona dolce, gentile e disponibile...voto per farla restare!
Non posso fare il bucato senza di lei! >> concluse con
una
battuta e facendo ridere Lori e Emily.
Poi
si alzò Carol << Che posso dire di
più?...Ammetto che
all'inizio mi è sembrata una di quelle fighette che non
fanno altro
che lagnarsi...ma, in pochissimo tempo, mi ha fatto ricredere...ha
saputo gestire una situazione difficile con Carl
là fuori,
senza armi o strumenti...senza ombra di dubbio è coraggiosa
e in
gamba, voglio davvero avere la possibilità di conoscerla
meglio...voto per farla restare >> e si sedette
sorridendo e
facendo l'occhiolino a Emily.
Poi
venne il turno di T-Dog << Purtroppo non ho avuto molto
tempo
per parlarle e, quindi non la conosco come molti di voi...ma io vado
molto a pelle con le presone...se non mi piacciono a pelle, mi stanno
automaticamente sulle scatole...ma Emily mi piace molto!...è
divertente e sempre disponibile con tutti...è diventata un
elemento
prezioso per noi...voto per farla restare >> e si sedette.
Poi
si alzò Hershel ed iniziò anche lui
<< Emily è indubbiamente
coraggiosa e molto portata per la sopravvivenza...da quello che ho
potuto osservare in questi giorni, non è assolutamente da
considerare una persona falsa...non ha finto di essere ciò
che non
era, con nessuno di noi...lei è
così...è una ragazza coraggiosa
che non ha paura di fare ciò che è giusto, anche
se può costarle
la vita...è gentile, e non per convenienza, ma
perché lo è
davvero...ormai è un elemento di cui non possiamo fare a
meno...voto
per farla restare >>.
Andrea,
alzandosi svogliata, si limitò a dire <<
É solo una
piantagrane che vi ha abbindolati tutti con le sue moine e i suoi
grandi occhioni da cartone animato...non voglio che resti un solo
istante di più >>.
Shane,
la guardò e disse << State solo facendo il suo
gioco...non mi
fido di lei e certamente sono l'unico che la vede per ciò
che è
realmente...un mostro...io voto per ucciderla o mandarla via
>>.
Daryl
trattenne l'impulso di fracassare la testa di Shane a calci.
Dopo
qualche istante, si calmò.
Si alzò e, guardando Emily, iniziò
<< Quando ho sentito il tuo annuncio, ho capito che
dovevamo
venire qui ad ogni costo...per usare una radio della polizia in un
mondo così di merda, dovevi essere per forza una persona
interessante...sono venuto a cercarti e mi sono trovato in una brutta
situazione...anzi una situazione veramente di merda...potevo
rimetterci la pelle...ma tu mi hai salvato la vita....hai rischiato
la tua vita, quel giorno, per salvare la mia...la vita di un estraneo
di cui non sapevi niente...mi hai accolto nel tuo rifugio e mi hai
aiutato a ritornare dalla mia famiglia...senza volere nemmeno un
grazie in cambio...sei coraggiosa, affidabile...e sai valutare
problemi e risolverli con una velocità incredibile....ma sei
anche
molto di più...sei una ragazza gentile, dolce, sensibile,
intelligente, spiritosa, solare...e, quello che mi piace e che mi
colpisce di più, è che non fingi, credimi capisco
queste cose al
volo...tu ti comporti così perché sei
così...lo sei di
natura...nonostante questo mondo tiri fuori il peggio da ognuno di
noi...nonostante tutto quello che hai sopportato nella vita...non ti
sei mai arresa e vedi tutto con un sorriso...non possiamo fare a meno
di te...>> e si rimise seduto.
Poi, surrandole
nell'orecchio, finì la sua frase << Io non
posso fare a meno
di te...non più >>.
Emily aveva le lacrime agli occhi.
Non
sapeva cosa dire di fronte a tanta gentilezza.
Tutti erano pronti
ad accoglierla a braccia aperte.
Aveva finalmente trovato una
famiglia.
Una famiglia che l'amava e che avrebbe fatto di tutto
per lei.
E, per questo, doveva ringraziare Daryl.
Rick,
interruppe i suoi pensieri, dicendole con un tono gentile
<<
Emily...adesso tocca a te >>.
Emily rimase imbambolata
qualche secondo.
Cosa poteva dire?
Cosa avrebbe potuto dire a
quelle persone così gentili con lei.
A quelle persone che
l'avevano accolta con un sorriso, le avevano dato una casa, una
possibilità di essere davvero felice.
Dopo qualche respiro
profondo, prese coraggio ed iniziò <<
Sinceramente...non so
davvero cosa dire...tranne grazie...grazie di cuore a tutti voi...mi
state difendendo nonostante mi conosciate solo da pochi
giorni...non so esprimervi a parole la mia gratitudine per avermi
salvato la vita, per avermi accolto e fatto sentire come se facessi
parte di questa straordinaria famiglia...avete detto cose bellissime
su di me...tante qualità come la gentilezza, la simpatia, la
disponibilità...qualità che non sapevo nemmeno di
avere...poi avete
nominato il coraggio...quello, vi assicuro, che non è mai
stata la
mia più grande qualità...anzi ho sempre molta
paura del
mondo...ma...quando ho visto Carl nei guai, qualcosa dentro di me
è
scattato...è stato più forte di me...dovevo
tenerlo al sicuro, e
avrei dato tutto per riuscirci..non voglio riempirvi di promesse che
non sono sicura di mantenere...non vi farò discorsi sucome
sarebbe
misera la mia vita senza di voi...e non intendo supplicarvi di farmi
rimanere...queste cose non servono a niente...ognuno di voi sa
già
cosa vuole...e, qualsiasi cosa voi deciderete, non finirò
mai di
ringraziarvi per avermi dato così tanto e per avermi dato
l'opportunità di conoscere e di far parte di questa famiglia
così
straordinaria >>.
Tutti rimasero sbalorditi dal suo
discorso.
Si sentiva che, ogni singola parola, veniva dritta dal
cuore.
Rick, appena Emily terminò, continuò
<< Grazie a
tutti per aver dato la vostra opinione...adesso passiamo alla
votazione...chi vuole che Emily resti alzi la mano
adesso>>.
Le
mani che si alzarono furono nove, contata quella di Rick.
Non
poteva parlare perché capo, ma anche lui si era affezionato
ad
Emily, la riteneva un elemento prezioso e indispensabile.
Aveva
notato anche il beneficio che aveva portato nel gruppo.
Con lei,
erano arrivate anche la serenità, la tranquillità
e..la
speranza.
Speranza di poter tirare fuori il meglio, anche in
un mondo da schifo, come quello in cui erano obbligati a vivere ogni
giorno.
Anche se, il beneficio più grande Emily lo aveva portato
a Daryl.
Lo stava cambiando.
In meglio.
Era più
collaborativo, faceva più attenzione ai pericoli al quale
andava
incontro...ma, soprattutto, era più felice, più
sereno.
Per
questi, e mille altri motivi, voleva che Emily restasse.
Poi, per
la prassi, continuò << Grazie per aver
votato...chi vuole che
Emily si allontani, alzi la mano adesso >>.
In due
alzarono la mano.
Rick, visibilmente sollevato e, non potendo
nascondere un sorriso felice, si espresse << La
maggioranza si
è espressa...>>.
Si voltò verso Emily, le prese la mano e,
sorridendo ancora di più, riprese << Benvenuta
a casa Emily
>>.
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Capitolo 11 *** Baciami Daryl ***
Emily
scoppiò a piangere dalla gioia.
Non
poteva crederci.
Loro volevano farla restare insieme a loro.
In
preda a mille emozioni, urlò sorridendo <<
Grazie! Grazie!
Grazie mille a tutti! Non so davvero cosa dire... >>.
Le
lacrime, ormai scendevano a fiumi.
Daryl la abbracciò, cercando
di calmarla.
Tutti
applaudirono alle parole di Rick.
Erano immensamente felici.
Anche
se in poco tempo, si erano affezionati molto ad Emily.
Al suo
sorriso, alla sua gentilezza, alla sua simpatia.
Carl, era
visibilmente il più contento di tutti.
Non riuscendo più a stare
fermo, si alzò in pedi e si mise a saltare urlando
<< Evviva!
Emily resta con noi! Evviva! >>.
Lori, abbracciando Rick,
gli disse sorridendo << Sei stato bravo...sono certa che
hai
fatto la cosa giusta >>.
Glenn abbracciò Maggie e si misero
a ridere entrrambi.
Carol e T-Dog fecero un brindisi improvvisato
con i bicchieri d'acqua e Hershel si unì a loro molto
volentieri.
Andrea e Shane se ne andarono in direzioni diverse.
Era
proprio un clima di festa.
Rick, dopo essersi guardato intorno, li
ammonì tutti con un tono severo << Ragazzi
calma...vi ricordo
che non siamo insonorizzati...calmi e tranquilli adesso...è
stata
una giornata estremamente faticosa per tutti...quindi...tutti a
dormire, domani ci aspetta molto lavoro da fare >>.
Glenn,
mettendo il brobncio, urlò << Sai che
novità! Non facciamo
altro che lavorare qui! Mai una gioia! >>.
Carol, ridendo,
urlò << Guastafeste! >>.
Tutti
però, anche se controvoglia, sapevano che Rick aveva ragione.
Si
era fatto tardi ed era arrivata l'ora di andare a dormire.
Spensero
il fuoco ed andarono nelle rispettive tende.
Daryl,
prese in braccio Emily e la portò nella loro tenda.
Appena
arrivarono, la appoggiò delicatamente sul sacco a pelo, poi
si
sdraiò accanto a lei e si mise a fissarla
sorridendo,
accarezzandole la testa con la mano.
Sempre col sorriso, le disse
<< Sono davvero felice di vedere che stai bene...mi hai
spaventato non poco ragazzina...e per questo me la pagherai
cara
>>.
Emily, facendo uno sguardo triste e un tono dolce, provò
a fargli cambiare idea << Non è giusto..non
è stata colpa
mia...uffi! >> e mise il broncio.
Daryl rise nel
vederla.
Era così buffa quando metteva il broncio.
Sembrava
uno scoiattolo con le guance piene di noci.
Dopo qualche secondo,
riprese << Che devo fare con te
piccola...>>.
Mentre
parlava, continuava ad accarezzarle i capelli.
Poi, quasi
automaticamente, la sua mano si posò sulla guancia di Emily.
Quel
contatto fece scattare qualcosa in entrambi.
Si guardarono negli
occhi.
Daryl si specchiò negli occhi di Emily.
Azzurri come
il cielo limpido d'estate.
Emily si specchiò negli occhi di
Daryl.
Azzurri come il ghiaccio.
Emily, a quel contatto,
arrossì visibilmente, anche se non si notava molto, dato la
scarsa
luce.
L'atmosfera
tra di loro era cambiata molto velocemente.
Da leggera e
spensierata, era diventata carica di elettricità, di
complicità.
Carica di amore.
Nella
mente di Daryl si fece largo un pensiero.
Un pensiero che non
poteva ignorare.
Non
più.
Si
avvicinò lentamente al viso di Emily.
Sapeva quello che voleva.
Ormai aveva capito quello che provava per lei.
Si era
innamorato.
L'amava dal primo momento in cui l'aveva vista alla
stazione radio.
E, in quei pochi giorni, fatti di piccoli gesti
siceri, il suo amore era cresciuto.
Era certo dei suoi sentimenti.
Lei era diventata tutto per lui.
Era il motivo per cui si
alzava al mattino, e per cui tornava al gruppo la sera.
Non
voleva più nasconderle quello che provava.
Non riusciva a
dichiarlarle i suoi sentimenti con le parole.
Era molto timido in
queste cose.
Anche da ragazzo, era sempre stato timido con le
ragazze e molto impacciato con le parole.
Aveva
paura che lei avrebbe potuto fraintenedere.
O, al contrario, lui
si sarebbe innervositio a tal punto da chiudersi
completamente.
Interrompendo ongi contatto con lei, come gli era
successo tante volte in passato.
Ma non voleva assolutamente che
succedesse anche con lei.
Emily era troppo importante.
Voleva
dichiararsi con quel bacio.
In
quel momento.
Non voleva più aspettare.
Le
loro labbra erano separate solo da un soffio.
Daryl non distolse
mai lo sguardo dagli occhi di Emily, e lei fece lo stesso.
Gli
occhi di Daryl sembravano bruciare, come legna nel
fuoco.
Bruciavano di passione e desiderio.
Gli
occhi di Emily, invece, erano ardenti e attenti.
Pronti a
catturare ogni istante.
Voleva quel bacio.
Lei
amava Daryl.
Lo amava dal momento in cui le cadde addosso alla
stazione.
Amava tutto di lui.
La sua voce profonda e
sensuale.
Il suo corpo, così tonico che sembrava scolpito nel
marmo.
Le sue labbra, così invitanti che le avrebbe baciate ogni
istante della sua vita.
I suoi occhi azzurri, così limpidi e
profondi come l'oceano.
Un oceano di segreti e sentimenti.
Emily
voleva quel bacio.
Il
corpo di Daryl era diventato teso, rigido dal desiderio.
Esattamente
come quello di Emily.
Entrambi si stavano, lentamente,
facendo consumare dal desiderio.
Ma, per paura o forse per
timidezza, nessuno dei due osava fare la prima mossa.
erano ancora
vicini.
Attaccati l uno all'altra.
Con le labbra che si
sfioravano.
Emily, ormai al limite, con un filo di voce, riuscì a
dire una sola frase.
Una frase che fece scattare entrambi.
<<
Baciami Daryl >>.
Dopo quelle parole, le loro labbra si
incontrarono.
si
diedero un bacio dolce e leggero.
Come quelli che dai al primo
appuntamento.
Timido, perchè non conosci l altro.
Poi,
lentamente, il bacio diventò più intenso.
Più passionale.
Le
loro lingue, per la prima volta, s'incontrarono.
Il bacio si fece
sempre più intenso.
Daryl, in risposta, le mise una mano dietro
la testa, come per evitare che gli scappasse.
Era davvero tanto
tempo che volevano baciarsi e, finalmente, il loro desiderio era
stato appagato.
Improvvisamente,
si staccarono.
Gli occhi di entrambi erano brucianti di desiderio.
Daryl si mise sopra di lei.
Il respiro di Emily cambiò
velocemente.
Si fece più corto e veloce, esattamente come quello
di Daryl.
Daryl
fissava Emily.
Con uno sguardo che, sembrava spogliarla con gli
occhi.
Daryl, questa volta, prese l'iniziativa.
Le sollevò
leggermente il mento e la baciò.
La baciò con passione e
voracità.
Il
desiderio lo stava possedendo e lui non poteva più
trattenersi.
Le
loro lingue s'incontrarono nuovamente, iniziando a contorcersi in
una danza sensuale.
Sempre più erotica.
Ormai, non
riuscivano più a staccarsi.
Intanto, Emily mise le sue mani
dietro la testa di Daryl.
Li sentiva tra le dita.
Così morbidi
e lisci.
Senza neanche un nodo.
Profumavano di terra e
muschio.
Un profumo inebriante.
Poi scese sulle spalle.
Quelle
spalle toniche e muscolose.
Ormai Emily aveva completamente perso
il controllo.
Le sue mani, libere, stavano toccando quel
corpo meraviglioso e perfetto.
Daryl, improvvisamente si staccò
da Emily.
Daryl, senza esitazione o imbarazzo, si tolse la
maglietta.
Emily, in quel breve istante, guardò attentamente il
corpo di Daryl, che si mostrava davanti a lei.
Riuscì ad
intravedere i suoi muscoli.
I pettorali.
Gli
addominali.
Perfetti.
Avrebbe voluto così tanto toccarli, le
sarebbe bastato allungare la mano per sentirli.
Dovevano essere
così duri.
Ma, prima che potesse appagare il suo desiderio, Daryl
gettò
la sua maglietta sudicia a terra e, subito dopo, riprese a
baciarla.
Baciarla con una passione a dir poco travolgente.
Una
passione selvaggia, istintiva, primordiale.
Quella passione che ti
viene e che non puoi contrastare.
Una passione che, nessuno dei
due, aveva mai provato prima.
Erano entrambi schiavi del
desiderio.
Un desiderio che stava crescendo dentro di loro e che
stava cominciando a farsi sentire.
Un desiderio di qualcosa di
più.
Daryl, istintivamente, si spostò dalla bocca di Emily ed
iniziò a baciarla sul collo.
Iniziò a darle dei piccoli baci, a
mordicchiare e pizzicare la pelle con i denti.
Daryl
stava perdendo completemente il controllo di se.
La pelle di
Emily era davvero irresistibile.
Morbida.
Liscia.
Profumava
di terra e fiori.
Un profumo che aveva invaso le sue narici e
che lo stava eccitando ancora di più.
Tutto di lei lo eccitava da
impazzire.
La sua pelle morbida e chiara.
Il suo profumo così
intenso .
Il suo corpo, così delicato e perfetto.
Il suo seno
irresisitibile.
L'immagine del seno scoperto di emily invase la
sua mente, già offuscata da fin troppe immagini erotiche di
lei
nuda.
Una voglia improvvisa ed irrazionale invase la mente di
Daryl.
Voleva sentire quel seno sotto le sue mani.
Voleva sentire
come reagiva alle sue mani.
Lo voleva vedere.
Voleva
guardare ogni centrimetro di quella zona.
Memorizzarlo nella sua
mente.
Leccarlo e tastarlo anche con la lingua.
Emily
era sempre più eccitata.
completamente rapita da quei baci sul
collo.
Leggeri.
stuzzicanti.
La stavano lentamente facendo
impazzire.
Si spostò leggermente sotto il corpo di Daryl, schiava
dai brividei che quei baci le provocavano.
E, in quel preciso
momento, sentì qualcosa.
Sentì qualcosa di duro che premeva sul
suo ventre.
Qualcosa che, sembrava, uscire dal basso ventre
di Daryl.
Improvvisamente capì cos'era.
Quello che
sentiva era il mebro di Daryl che premeva dai suoi
jeans.
Duro.
Pronto per entrare dentro di lei.
Che premeva
sul suo ventre.
Questa era forse la cosa che più la
eccitava.
Sentire che la desiderava così tanto.
Che desiderava
davvero fare l'amore con lei.
Questa consapevolezza faceva
crescere ancora di più in lei il suo desiderio di andare
oltre.
Daryl aveva notato che la sua erezione premeva sul corpo di
Emily.
E sapeva che anche lei l'aveva notata.
Ma, stranamente,
questo non lo imbarazzava.
La desiderava, e non poteva
nasconderlo.
Non in quel momento.
Il suo autocontrollo, ormai,
era completamente andato.
Il suo desiderio di toccarle il seno si
era fatto troppo insistente.
Non riuscì a resisstere.
Con le
mani, le alzò la maglietta fino al collo, scoprendo il suo
seno.
Daryl si fermò qualche istante per ammirarlo.
Era
perfetto.
Tondo ed irresisitibile.
Come si
aspettava.
Intrappolato in un reggiseno semplice, nero come la
notte senza stelle.
Poi, riprese a baciarla, stavolta sulla
bocca.
Con una passione ormai irrefrenabile.
Intanto, le sue
mani iniziarono a toccare il seno.
Non le sfilò il reggiseno.
Non
aveva tempo.
Voleva sentirlo ain quel momento.
Lo prese in mano
e la sensazione fu incredibile.
Era
morbido.
Liscio.
Invitante.
Una sensazione davvero
fantastica.
Intanto, Emily aveva iniziato a muoverti sotto di lui,
facendo dei piccoli cerchi col bacino.
Daryl, istintivamente,
rispose a quei movimenti.
era tutto perfetto.
Così
travolgente.
Così passionale.
Così intenso.
Emily e Daryl
stavano provande talmente tante sensazioni, così velocemente
che
faticavano a starci dietro.
Era come essere dentro un tornado.
Non
puoi opporti, tutto quello che puoi fare è lasciarti
trasportare e
vedere dove ti scaraventa.
Ad un certo punto, un pensiero si fece
largo tra quella valaganga di emozioni.
Voleva qualcosa di
più.
Voleva spingersi oltre con lei.
Voleva dimostrarle fino
in fondo quanto lei fosse importante.
Quanto lei fosse speciale ed
uncia per lui.
La desiderava, con ogni centimetro del suo
corpo.
Voleva entrare dentro di lei.
Sentire il suo mebro che
la penetrava.
Voleva spogliarla ed ammirare il suo corpo perfetto,
nudo, tutto per lui.
Voleva toccare ogni centimetro di quel corpo
meraviglioso.
Voleva sentire le mani di Emily che lo toccavano e
graffiavano.
Voleva strusciare il suo corpo nudo su quello di
Emily, e godere nell'intrecciare il suo copro con quello della sua
amata, in preda alla passione più totale.
Voleva sentire Emily
che gli avvolgeva i fianchi con le gambre.
Voleva sentire il suo
ansimare, sempre più forte.
Voleva averla.
Non aveva mai
provato nulla di simile in passato, ma questo non lo spaventava.
Non
aveva mai incontrato Emily.
Non era mai stato innamorato, come lo
era di lei.
Con lei, non aveva paura di niente.
Sentiva il
bisogno di averla.
La voleva in quel preciso momento.
Daryl
s'interruppe.
E mise il suo viso a pochi millimetri dal quello di
Emily.
La guardò negli occhi.
Nei suoi incredibili occhi
azzurri.
Dolci.
Ma che, in quel momento, bruciavano con la
stessa intensità di un milione di stelle.
Poi, dopo aver preso
coraggio, le disse sussurrando << Emily...vuoi fare
l'a...>>.
Quelle
meravigliose parole furono improvvisamente interrotte da una
voce.
Una voce proventiente da fuori la tenda.
Era Carol.
Era
appena fuori la tenda, si mise a urlare << Daryl
andiamo!
É il tuo turno di guardia notturna oggi! Ti vuoi muovere?!
Non hai
mai fatto così' tardi! Si può sapere
che stai combinando li
dentro?! >>.
Daryl,
voltandosi verso la tenda come un cane rabbioso, urlò
seccato
<< Carol! Porca puttana fatti i cazzi tuoi e
levati dai
coglioni! >>.
Era visibilmente seccato, forse più irritato,
per la sgradita interruzione.
Poi
si voltò di nuovo verso Emily.
La sua Dolce Emily.
Era
ancora col seno scoperto, ansimante sotto di lui.
Daryl, con gli
occhi un po tristi, la guardò.
Era evidente che il desiderio di
saltarsi addosso era ancora molto vivido in entrambi.
Le diede un
ultimo bacio appassionato.
Poi si mise seduto accanto a lei,
cercando una nuova maglietta per uscire.
Si girò nuovamente verso
di lei e, cercanmdo di nascondere un tono triste, cercò di
sembrare
neutrale << Mi spiace per l'interruzione...ma devo andare
a
fare sta cazzo di guardia...mi dispiace, so che magari tu
vole...>>.
Non fece in tempo a finire la frase che Emily,
improvvisamente, gli prese il viso tra le mani e gli diede un bacio
appassionato.
La stessa passione con cui si stavano baciando
pochi minuti prima.
Poi, staccandosi, gli disse dolcemente <<
Non preoccuparti Daryl...hai del lavoro da fare e lo
capisco...infondo è tuo dovere...ci vediamo domani mattina
>>.
Daryl
le sorrise.
Era davvero una ragazza fantastica.
Poi, le prese
le mani e le rispose ridendo << Vedo che prendi
l'iniziativa
adesso...ma...>>.
La spinse di colpo a terra.
Si mise
sopra di lei baciandola con una passione a dir poco travolgente.
La
baciò come se fosse tutta la sua vita.
Si
staccò e riprese la frase << Sono io che
prendo l'iniziativa
qui...devo andare adesso, ricordati che se hai qualche problema,
qualsiasi problema...suona il fischietto ed io sarò qui...a
domani
mattina piccola >>.
Le diede un ultimo e rapido bacio.
Poi
si alzò in piedi.
Prima che lui potesse uscire, Emily gli disse
<< Buona guardia Daryl >>.
Daryl, nell'udire quelle
parole, si voltò e le sorrise dolcemente, poi
uscì.
Emily,
chiuse la tenda e si sdraiò.
Che
giornata incredibile.
Era
stata salvata.
Era entrata a far parte del gruppo.
E poi,
la cosa forse più importante, Daryl le aveva
dimostrato di
provare qualcosa per lei.
Aveva la conferma che Daryl la
amava.
Questa era davvero la notizia più bella della
giornata.
E, nonostante la spiacevole interruzione, era stata la
serata più magica della sua vita.
La stanchezza si stava facendo
sentire, così si girò sul fianco e
cercò di dormire.
Senza
molto successo.
Si girava e rigirava nel sacco a pelo, ma
niente.
Non riusciva proprio ad addormentarsi.
Continuava a
pensare alla serata appena trascorsa.
Pensava alle labbra di Daryl
sopra le sue.
Le mani di Daryl che le attraversabvano il
corpo.
Il profumo di terra e muschio che c'era ancora
nell'aria.
E, tutto questo, la faceva pensare ad una domanda.
Era
pronta per fare il passo successivo con lui?
Improvvisamente, i
suoi pensieri romantici vennere interrotti da un rumore.
Un
rumore secco.
Come il suono che fanno le scarpe sulle foglie
secche.
Proveniva da fuori la tenda.
Con la massima
allerta, afferrò un bastone e aprì lentamente la
tenda, per vedere
se fosse stato solo un animale o se ci fosse davvero qualcuno.
Appena
fu sicura che non c'era nessuno, aprì la tenda e
guardò davanti a
se.
Sorrise.
Davanti
alla tenda c'era un fiore.
Un giglio bianco.
Si guardò in
giro, per vedere se il misterioso mittente, era ancora lì in
zona.
Poi lo raccolse e rientrò nella tenda.
La prima cosa che
fece fu annusarlo.
Aveva un profumo delicato, dolce ma
intenso.
Era davvero buonissimo.
Poi, spostando lo sguardo sul
fiore, notò che, attaccato al gambo con un filo, c'era un
cartoncino
o un foglio di carta.
Staccò
il filo dal fiore.
Lo prese in mano e lo lesse “Ho
sempre trovato il giglio un fiore davvero interessante....i
fiori sono delicati e fragili, come li tocchi si spezzano o si
rompono...lui, invece, che sa sopravvivere al gelo dell'inverno
mostrando sempre la sua naturale bellezza...proprio come te
Emily...la prossima volta non saremo interrotti, te lo prometto.
Buonanotte. Daryl Dixon”.
Emily lesse quel foglietto come minimo cento volte.
Magari
per Daryl era stato un gesto da niente.
Per lei, invece, quel
semplice biglietto era quasi una dichiarazione d'amore.
Lo
prese e lo mise subito nel suo zainetto.
Si ripromise che lo
avrebbe conservato per sempre.
Poi si sdraiò, mettendo accanto a
se quel giglio meraviglioso.
Sorrise dolcemente e, pensando a
Daryl e quella magica serata, si addormentò.
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Capitolo 12 *** Tra fuoco e rabbia ***
Fuoco.
Alte
fiamme rosse e gialle invadevano la stanza.
O almeno, quello che
ne restava.
I mobili.
Le pareti.
Tutto era completamente
distrutto e invaso dalle fiamme.
Fiamme che, lentamente,
stavano bruciando tutto ciò che si trovava sulla
loro
strada.
Il calore era molto inteso.
Stava diventando
insopportabile.
L'aria era completamente invasa dal
fumo.
Respirare stava diventando impossibile.
Emily era
lì.
Sdraiata sul pavimento bollente.
Un'altra volta.
Non
aveva la forza per alzarsi in piedi.
Come se un enorme sasso la
tenesse li, bloccata a terra.
Il calore insopportabile la
stava privando delle forze.
Il fumo, non solo, le rendeva
difficile respirare, ma le impediva anche di vedere bene.
Gli
occhi le lacrimavano e continuava a tossire.
Era spaventata
e completamente sola.
Ancora una volta.
Improvvisamente si
sentirono delle urla strazianti.
Urla che imploravano un
aiuto.
Lamenti strazianti che nessuno avrebbe mai
ascoltato.
Nessuno tranne lei.
Poi si sentì un colpo di
pistola.
Un solo colpo.
Secco e deciso.
Poi il
silenzio.
Silenzio interrotto solo dallo scoppiettare delle
fiamme.
Non poteva essere tornata lì.
Era
impossibile.
Ormai non restava più niente di quel posto
maledetto.
Sentiva le calde lacrime salate rigargli le
guance.
Non poteva essere li.
Non poteva essere li.
Non di
nuovo.
Non di nuovo.
All'improvviso, lo scoppiettare delle
fiamme si fece più tenue e una voce si fece più
forte.
Una voce
familiare.
Che continuava a chiamarla.
<<
Emily! Emily su svegliati! >>.
Emily
aprì gli occhi di colpo e si tirò a sedere di
scatto.
Come se
qualcuno l'avesse tirata per i capelli.
Era pallida, tremava e
stava sudando.
Si vedeva che era spaventata e disorientata.
Si
guardò intorno, con un aria interrogativa e confusa.
Dove erano
le fiamme?
Emily era sempre più confusa, ma fu davvero sollevata
nel vedere che era nella sua tenda, al sicuro.
Era stato solo un
brutto sogno.
Si toccò le guance.
Stava davvero
piangendo.
Carol, vedendola così spaventata, le mise una mano
sulla spalla e cercò di calmarla <<
Emily...tesoro sono
io...calmati adesso...è tutto finito...è stato
solo un brutto
sogno...sei al sicuro adesso >>.
E, prima di finire la
frase, le accarezzò la schiena, nel tentativo di
rassicurarla.
Emily si girò verso di lei.
Era felice di vedere che, a
tirarla fuori da quell'orribile incubo, era stata Carol.
Adorava
Carol.
Aveva quel tono così dolce, calmo e rassicurante che solo
una mamma può avere.
Emily,però, non voleva vederla così
preoccupata.
Non le piaceva dare preoccupazioni agli altri senza
motivo.
Così si asciugò le lacrime con la manica, la
guardò e,
con un sorriso dolce, la rassicurò <<
Grazie Carol, scusa
se ti ho spaventata...era solo un brutto sogno hai ragione...era solo
realistico, quindi mi sono spaventata...ma grazie a te sto molto
meglio >>.
Carol la fissò un attimo.
Come se
sapesse che le diceva quelle cose solo per farla stare tranquilla.
Le
sorrise e l'abbracciò.
Poi si staccò e le disse << Ok
Emily...sai, per mandare via un brutto sogno, il segreto è
uno
solo...una bella colazione! Hai fame? Vieni pure con noi al fuoco,
è
tutto pronto...ti stanno aspettando tutti >>.
Era sempre
così gentile con lei.
Emily, cercando di ricomporsi, le rispose
<< Hai proprio ragione, ci vuole una bella colazione! Mi
vesto
e arrivo...grazie Carol, sei sempre gentilissima
>>.
Carol,
le sorrise dolcemente e uscì.
Appena Carol fu fuori dalla porta,
Emily si prese la testa tra le mani e fece respiri profondi.
Come
faceva sempre, quando aveva quegli incubi.
Incubi così
dettagliati e realistici da sembrare veri.
E che, ogni volta, la
mandavano in tilt totale.
Una volta, dopo uno di quegli incubi,
non aveva mangiato per un giorno intero.
Anche se, erano un paio
di mesi che non faceva incubi.
I suoi pensieri vennero
interrotti dal cinguettio di un uccellino.
Così semplice e
cristallino.
Era così forte e nitido che doveva per forza venire
da dietro di lei, fuori dalla tenda.
Distrattamente, Emily pensò
che era una giornata troppo bella per farsela rovinare da uno stupido
incubo.
Per quanto spaventoso potesse essere, era pur sempre un
sogno.
Un'illusione della sua mente.
Così, si vestì ed andò
verso il gruppo.
Quello che era diventato anche il suo
gruppo.
Quando arrivò, qualcuno aveva già finito, mentre
altri
stavano ancora gustando la colazione di Carol.
Le sue colazioni
erano imbattibili.
Era così brava che avrebbe reso squisito anche
un pezzo di intonaco.
Dopo aver preso il suo piatto, si sedette
vicino a Daryl ed iniziò a mangiare.
Daryl, sorridendole, le
chiese << Buongiorno ragazzina! Sembri di buon umore
stamattina...hai dormito bene? >>.
Emily era combattuta sul
dirgli o meno del suo incubo.
Non voleva mentirgli, ma non voleva
nemmeno farlo preoccupare per uno stupido incubo.
Così,
sorridendo, gli rispose << Buongiorno Daryl! Si si ho
dormito
bene grazie! >>.
Quando tutti finirono la colazione, Rick
comunicò l'organizzazione della giornata <<
Allora...oggi ci
aspettano lavori divertenti e abbastanza diversi dal solito...quindi,
per cambuiare un po, ho deciso di modificare i gruppi...solo per
oggi...dunque: io, Daryl e Andrea andremo in cerca di acqua, dovrebbe
esserci un ruscello qui vicino; Glenn, Maggie e T-Dog andranno in
cerca di coperte, vestiti, sacchi a pelo e cose del genere...mi
raccomando, restate all'inizio della città, non
allontanatevi per
più di 5 kilometri; Lori, Carol e Carl andranno in
perlustrazione
nei dintorni, a cercare legna, bacche e frutta; infine Emily, Hershel
e Shane staranno qui a fare la guardia al campo >>.
Daryl,
con un tono molto nervoso, disse a Rick << Piuttosto che
lasciare Emily con Shane preferisco spararmi ad una gamba...
>>.
Poi
mise gli occhi su shane, e lo fulminò con uno sguardo gelido.
Uno
di quesgli sgaurdi che sembrano dirti "Se la tocchi ti
ammazzo".
Anche gli altri erano un po scettici su questa
nuova formazione.
Rick, cercando di calmare gli animi, cercò di
spiegare la sua scelta << So che non abbiamo mai cambiato
gruppi...e so che siete un po scettici...ma voglio provare a vedere
se, cambiando gruppi risultiamo più efficienti o meno...vale
la pena
tentare...ed è solo per oggi state tranquilli...se funziona,
vedremo
magari di mischiarli a volte...adesso prepariamoci >>.
Ognuno
si diresse verso il proprio zaino per sistemare il necessario.
Emily
stava preparando le cose da fare durante la giornata al campo.
Le
piaceva essere organizzata e, ancora di più, le piaceva
sapere prima
come avrebbe passato la giornata, invece di rincorrere i compiti
quà
e là.
Stava ultimando i preparativi quando Andrea, con un aria
strafottente, le si mise davanti.
Poi, con un tono decisamente
arrogante, si rivolse verso Emily << Questa nuova
disposizione
dei gruppi mi piace molto sai Emily? Soprattutto perché non
vedo
l'ora di essere sola con Daryl >>.
Nell'udire quelle parole,
Emily si alzò in piedi.
La guardò negli occhi con un espressione
decisa, ma allo stesso tempo confusa.
Perché glielo stava
dicendo?
Con un tono un po confuso, le chiese <<
Andrea...come hai detto scusa? Temo di non capire cosa intendi
dire...>>.
Andrea, con tono di sfida, continuò <<
Non serve che te lo ripeto cara Emily...hai capito benissimo...appena
saremo in missione, di sicuro Rick si vorrà
allontanare per
fare le sue cose...di sicuro, una volta che io e Daryl saremo
soli...ci salteremo addosso, sai lui vuole una vera donna
>>.
Emily,
cercando di trattenere l'istitno di tirarle un cazzotto dritto in
faccia, fece un paio di respiri profondi.
Doveva calmarsi o
l'avrebbe davvero presa per il collo.
Era stufa del suo
atteggiamento e doveva finirla.
Andrea, vedendo che Emily stava
per perdere la pazienza, le sorrise e, con il suo solito tono,
finì
la frase << Lui non ti vuole piccola troietta...e di
sicuro non
ti ha ama e non ti amerà mai...la verità
ò che gli fai solo tanta
pena...lui ò un uomo vero, con dei desideri e dei
bisogni....ha
bisogno di una bvera donna per soddisfarli...ha bisogno di me...lui
lo sa e ti gira intorno per farmi ingelosire...non conti niente per
lui >>.
Basta.
Quella era stata davvero l'ultima
goccia.
Adesso basta.
Emily non ne poteva più dui sentire
tutte quelle stronzate.
Era stufa di come la trattava.
Così
Emily, mettendosi di fronte a lei, la guardò negli occhi e,
con un
tono davvero arrabbiato, si mise a urlarle contro <<
Basta!
Adesso ti chiudi quella ciabatta e mi stai a sentire tu! Ho cercato
di essere amichevole, di essere gentile e di capirti...non è
facile
accettare una persona nuova e che non conoswci...ma quel che
è
troppo è troppo! Ne ho davvero abbastanza! Sono stufa marcia
che mi
tratti come una pezza da piedi! Lo fai da quando sono arrivata e
questa storia deve finire! Non ti ho fatto niente, quindi piantala di
starmi addosso e di rompermi le palle perché sono davvero
stanca!
>>.
Emily era irriconoscibile.
Era davvero fuori di se
dalla rabbia.
Poi, prendendola per il colletto, continuò a urlare
<< E adesso vedi di ascoltami bene, perché non
lo ripeterò
una seconda volta! Non so chi ti credi di essere, se la principessa
di Francia o chi cazzo ne so! M;a ti assicuro che tu in mezzo alle
gambe non ce l'hai foderata d'oro! Quindi vedi di darti una calmata e
tieni le tue sudice manacce aposto o ti spacco quel brutto muso che
ti ritrovi! >>.
Quelle urla avevano attirato l'attenzione di
tutti.
Maggie e Lori non poterono fare a meno di ridere per le
cose che aveva detto Emily.
Infondo, le pensavano anche
loro.
Daryl fu il primo ad intervenire.
Aveva paura che
scattasse una rissa, anche se non aveva dubbi sul fatto Emily avrebbe
preso Andrea calci in culo.
E, sinceramente, non le avrebbe
fatto male.
Ma sapeva che doveva intervenire prima.
Così,
tolse dalle mani di Emily il colletto di Andrea, poi si mise di
fronte ad Emily.
Le mise le mani sulle spalle e, con un tono
calmo, le chiese << Ehi Emily...che succede?
>>.
Emily,
ancora traboccante di rabbia, urlò anche a Daryl
<< Che
succede a me?! Perché non lo chiedi a quella cosa
che ti sta
alle spalle! Visto che è tutta colpa sua! >>.
Daryl rimase
sbalordito per un momento dalla rabbia di Emily.
Sapeva che aveva
un bel caratterino, ma non si immaginava che era capace di
arrabbiarsi tanto.
Da un certo punto di vista, era contento di
questa scoperta.
Aveva la conferma che anche lei, come lui, era
capace di farsi rispettare.
Daryl, dopo qualche istante di pausa,
si voltò verso di Andrea, ancora sorridente.
Quanto lo faceva
incazzare quando aveva quell'aria da arrogante sapientina.
Con un
tono molto severo, le chiese << Andrea, si può
sapere che cosa
le hai fatto stavolta? Se sei riuscita a fare arrabbiare lei ti ci
devi essere messa di impegno con le stronzate
>>.
Andrea,
prima fece spallucce, poi aggiunse << Che c'è?
Cosa le ho
fatto io? Le ho solo detto come stanno le cose da queste
parti!
Mica è colpa mia se nega l'evidenza
>>.
Poi,
fissando Emily, forse per vedere la sua rezione, mise la sua mano sul
braccio di Daryl e, con un tono più seducente,
continuò <<
Adesso vado a prepararmi...ci vediamo dopo Daryl...ti farò
sentire
io com'è scopare con una vera donna! Visto che dubito che
questa
cosetta sia capace...>>.
Emily, a quel punto esplose.
Daryl
fece appena in tempo per prenderla, prima che lei si scagliasse
contro Andrea.
Emily si dimenava mentre Daryl cercava di tenrla
ferma.
Poi Daryl, tirandola su, la portò lontana.
Emily,
continuando a dimenarsi, si mise a urlare <<
Mettimi
subito giù! Gli rompo il muso a quella cosa! Non
può parlarmi con
quel tono! Mettimi giù ho detto o prendo a calci anche te!
>>.
Daryl la portò alla loro tenda.
La mise giù
e, dopo averle prese il viso tra le mani, con un tono più
calmo
possibile, le chiese << Ascolta...prima di tutto, non
puoi
prendermi a calci...sei troppo tappetta...secondo, adesso fai dei
respiri profondi e mi dici esattamente che è successo
>>.
Emily
ascoltò Daryl.
Fece alcuni respiri profondi.
Dopo essersi
calmata, inizò a raccontare << Io
stavo sistemando le mie
cose, quando Andrea è venuta verso di me ed ha iniziato a
dire un
sacco di stronzate e a trattarmi di merda come sempre! Ha detto che
tu sei suo, che non mi volevi e usavi me per arrivare a lei...che non
mi ami..>>.
Daryl, sollevandole il mento, la interruppe
dicendole dolcemente << Ehi Emily, adesso ascoltami
bene...l'unico che devi ascoltare per queste cose sono io,
capito?...dunque, mi piace che tiri fuori le unghie per me...e mi
piace una ragazza che sa farti rispettare...ma non vale la pena
prendersela per quello che dice Andrea...lei è solo una
stupida che
se la tira come se ce l'avesse solo lei...e non vale la pena nemmeno
prenderla a calci...sarebbe come prendere a calci una capra, non
cambia nulla...lei vuole solo provocarti e se tu ti arrabbi fai solo
il suo gioco...ignorala e basta...io ti amo solo te >>.
Emily
lo guardò stupita.
La amava.
Daryl le aveva appena detto di
amarla.
Daryl non riusciva a credere di averglielo detto
davvero.
Lo aveva pensato tante volte.
Ma amare è una parola
importantante e, tra pensarlo e dirlo c'era molta
differenza.
Soprattutto per lui.
Ad Emily vennero gli
occhi lucidi.
Glielo aveva davvero detto.
Lo abbracciò.
Senza
dire niente.
In quel momento le parole nnon servivano.
Daryl
ricambiò volentieri quell'abbraccio.
Quel dolce, caldo e morbido
abbraccio.
Poi si staccarono e, Daryl le diede un bacio sulla
testa e tornarono dagli altri.
Al loro ritorno Rick, molto
incuriosito, chiese ad Emily << Emily va tutto bene?
>>.
Emily
lo guardò e gli rispose sorridendo << Si si
Rick...abbiamo
avuto solo un piccolo battibecco...ma sono sicura che risolveremo
tutto >>.
Rick annuì, visibilmente tranquillo e i
gruppi si divisero.
Rimasti soli, Hershel cominciò << Ok,
adesso tocca a noi organizzarci...io metto a posto le medicine e
faccio un inventario; Emily tu cerca di sistemare il campo per
favore; Shane fai il primo turno di guardia >>.
Emily
annuì e Shane si mise al posto di
guardia.
La
giornata passò molto in fretta.
Emily e Hershel avevano
chiacchierato molto e stavano stringendo amicizia.
Avevano parlato
un po di tutto.
Dei loro interessi.
Di cosa facevano prima.
Di
cosa sognavano di diventare.
A Emily piaceva un sacco parlare con
Hershel, era come un padre per lei.
Aveva sempre preziosi
cobnsigli da darle e aveva sempre il sorriso.
Anche se Emily,
aveva ancora nell mente la litigata con Andrea.
Non riusciva a
darsi pace.
Cosa aveva fatto per farla arrabbiare così?
A
pomeriggio inoltrato, Emily e Hershel si misero a sistemare le braci
per il fuoco che, di li a qualche ora, avrebbero dovuto
accendere.
Emily, sperando di ricevere da hersel qualche
consiglio, gli chiese speranzosa <<
Hershel...posso
chiederti una cosa? >>.
Hershel, voltandosi a guardarla, le
sorrise e le rispose << Certo, chiedimi tutto quello che
vuoi
>>.
Emily, sollevata e felice di vedere Hershel tranto
disponibile ad ascoltarla, gli chiese <<
Perché Andrea è
così cattiva con me?...non riesco davvero a capire...ho
fatto di
tutto per esserle amica, per piacerle...ma lei ha messo un muro...mi
odia e io non so il perché...e questo mi manda ai
matti...non perchè
non le piaccio, ognno ha i suoi gusti...ma perchè mi odia
senza che
io le abbia fatto niente...non riesco davvero a
capire...>>.
Hershel, la guardò e le rispose
dolcemente << Emily è più semplice
di quel che pensi...sei
dolce, gentile, ti sei inserita nel gruppo facilmente e ti fai volere
bene da tutti...Andrea vorrebbe essere come te, ma sa che il suo
carattere è troppo forte...>>.
Poi le mise una mano sulla
spalla e continuò << Emily, Andrea non ti
odia, è che tu hai
qualcosa che le non potrà mai avere e questo la manda in
bestia
>>.
Emily, guardò Hershel con ammirazione e gli disse
<<
Grazie Hershel...che farei senza di te! >>.
Poi lo
abbracciò.
A rovinare il clima di pace e serinità, costruito da
Emily e Hershel, improvvisamente arrivò Shane.
Poi, guardondo
prima Hershel poi Emily, chiese in tono secco <<
Emily...posso
parlarti in privato? >>.
Emily guardò confusa prima Shane,
poi Hershel.
Questo era assurdo.
Davvero assurdo
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Capitolo 13 *** Una dichiarazione inaspettata ***
Shane
si girò di scatto e vide Daryl dietro di lui.
Non fece quasi in
tempo a vederlo che Daryl gli mollò un pugno.
Tanto forte da
farlo cadere a terra col naso sanguinante.
Poi Daryl rivolse la
sua attenzione verso Emily,.
Gli prese il viso tra le mani e le
chiese preoccupato << Emily stai bene? Ti ha fatto del
male?
>>.
Emily era così sollevata nel vederlo.
Era ancora un
po intontita, era successo tutto molto velocemente.
Dopo pochi
secondi, gli rispose << Sto bene, sto
bene...>>.
Arrivò
anche Rick di scatto.
Era visibilmente arrabbiato.
Pérese per
il colletto Shane ed urlò << Porca puttana
Shane! Ne ho piene
le palle di te! >>.
E lo trascinò alla sua
tenda.
Daryl, senza pensarci due volte, prese in braccio Emily e
la portò alla tenda.
Appena arrivati Daryl la mise seduta e le
controllò le braccia e il viso.
controllava se ci fossero
eventuali liviti o segni.
Mentre controllava, le chiese
preoccupato << Emily stai davvero bene? Che ti ha fatto
quel
figlio di puttana?! Giuro che se ti ha toccato ancora una volta lo
rimetto a posto io! >>.
Emily era impietrita.
Era davvero
contenta che Daryl fosse arrivato a salvarla.
O chissà cosa
sarebbe potuto succederle.
Non voleva neanche pensarci.
Era
felice di vedere Daryl.
Daryl, una volta accertatosi che non aveva
segni, si mise a guardarla negli occhi.
In attesa che gli dicesse
qualcosa.
Emily sapeva che meritava una spiegazione.
Così
prese fiato e iniziò da capo << Stavo
parlando con
Hershel, quando è arrivato Shane dicendomi che voleva
parlarmi in
privato...ho pensato che dovevo dargli una seconda
opportunità e
così l'ho seguito...mi ha chiesto scusa per avermi trattata
male e
per tutto quello che è successo...poi ha iniziato a dire
cose
strane...sui miei capelli, il mio sorriso...poi mi ha detto
che...>>.
S'interruppe prima di terminare la frase.
Daryl
lo avrebbe ucciso se avesse saputo che era innamorato di lei.
E
non voleva dargli un motivo in più per odiarlo, ne aveva
più che a
sufficienza.
Emily, però, non poteva e non voleva mentirgli.
Voleva che la loro storia si basasse sulla sincerità.
Senza
alcun segreto.
Così, prese coraggio e riprese << Mi ha
detto che mi ama...poi mi ha baciato >>.
Daryl restava
immobile.
Ascoltava ttentamente e assimilava ogni singola parola
detta da Emily.
Non aveva detto una sola parola.
Quando, però,
sentì del bacio, serrò i pugni e li strinse
forte.
Ora tutto
aveva un senso.
Lo strano comportamento di Shane nei confronti di
Emily aveva un perché.
E questo perché era semplice.
Shane
amava Emily.
Shane amava la sua preziosa Emily.
Poi, un
pensiero attraversò la mente di Daryl.
Un pensiero oscuro a cui
non poteva crederci.
Le parole, tuttavia, uscirono dalle sue
labbra senza che lui potesse fermarle << E tu lo ami?
>>.
Emily, nel sentire quelle parole tremende, lo guardò
stranita.
Come poteva pensare una cosa simile?
Dopo tutto
quello che avevano passato insieme, come poteva pensare che fosse
innamorata di Shane.
Emily, incredula da quella domanda, urlò <<
Daryl ma sei serio?! Certo che no! Io lo odio a morte, non so se si
è
capito! Come puoi anche solo pensare che posso provare qualcosa per
lui?! >>.
Daryl rimaneva in silenzio.
Si sentiva un vero
stupido.
E, quasi in automatico, il suo sguardo si fece
triste.
Emily lo notò subito.
si sentì davvero una persona
orribile.
Come poteva essersi arrabbbiata con lui in quel
modo?
Anche lo sguardo di Emily divenen triste.
Poi Emily si
avvicinò a lui e gli prese il volto tra le mani.
Più che di una
sfuriata, Daryl aveva bisogno di essere rassicurato.
Con parole
dolci e gentili, non con le urla.
Così, con le lacrime agli
occhi, e con un tono gentile, gli disse << Scusami
Daryl...non
avrei mai dovuto arrabbiarmi così con te...adesso ascoltami
bene...dal momento in cui mi sei piombato addosso alla stazione...io
mi sono innamorata di te...io voglio stare con te e solo con te...sei
tutto quello che ho e che voglio Daryl...io ti amo e ti
amerò per
sempre...>>.
Appena terminò la frase, scoppiò a
piangere.
Daryl la abbracciò.
Si sentiva uno stupido per aver
dubitato di lei.
Come poteva aver pensato che lei preferisse
Shane?
Cercando di consolarla, le disse dolcemente << Ti amo
anche io Emily >>.
E qualche lacrima scese anche a
Daryl.
Erano lì.
Abbracciati.
Daryl era sollevato nel
sapere che Emily lo amava come lui amava lei.
Daryl,
accarezzandiole la testa, le disse dolcemente << Adesso
basta
piangere...va tutto bene...ti proteggerò io e nessuno ti
farà mai
più del male >>.
A quelle parole, Emily lo guardò
negli occhi.
Anche quelli di Daryl erano lucidi per via delle
lacrime.
Improvvisamente, Glenn entrò nella tenda.
era
visibilmente preoccupato e disse << Scusate il
disturbo...ma
Rick vuole vedere Emily....adesso >>.
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Capitolo 14 *** Un grande addio ***
capitolo 6
Emily
impallidì di colpo.
Il momento di dolcezza che aveva appena
condiviso con Daryl era stato spazzato via.
Poi, con un sguardo a
dir poco terrorizzato, guardò Glenn.
Una domanda tormentava la
mente di Emily, già invasa da mille dubbi.
Cosa poteva volere
Rick da lei?
Cosa voleva dirle?
Una cosa le sembrava certa,
dalla faccia di Glenn, non sembravano proprio delle belle
notizie.
Daryl, dopo secondi che sembrarono interminabili, prese
la parola << Grazie Glenn, arriviamo immediatamente
>>.
Glenn
notò subito che Emily era spaventata.
Voleva consolarla, ma non
sapeva nemmeno lui il motivo per cui Rick l'aveva chiamata.
Così,
cercando di calmarla almeno un po, le disse <<
Emily...stai
tranquilla...non credo sia niente di grave, se no sarebbe venuto di
persona...sono quasi sicuro che voglia parlarti a proposito di quello
che è succeso poco fa...visto che prima ha parlato con
Shane...>>.
Poi uscì, aspettando che i suoi compagni lo
raggiungessero.
Daryl
guardò Emily.
Il suo cuore perse un battito.
Emily era seduta,
con lo sguardo spento e tremante.
Era chiamro che fosse
spaventata.
Non poteva sopportare di vederla così.
Le prese le
mani e, con un tono dolce, le disse << Emily
calmati...vuole solo parlarti...stai tranquilla...ci sono io qui con
te >>.
Emily non riuscì a dire una sola parola.
Aveva la
gola completamente chiusa.
Si limitò a voltarsi verso Daryl e ad
annuire con la testa.
Poi uscirono dalla tenda e, insieme a glenn,
iniziarono a camminare per raggiungere il gruppo, seduto infondo al
fuoco.
All'improvviso
Emily si fermò e abbassò lo sguardo.
Si sentiva
pietrificiata.
Non riusciva quasi a respirare.
Aveva paura di
quello che sarebbe potuto succedere, una volta raggiunto Rick.
Sapeva che questa improvvisa convocazione non era un buon segno.
Daryl notò subito che Emily si era bloccata dalla paura.
Così,
nel tentativo di calmarla, le prese la mano e le sussurrò
<<
Stai tranquilla...respira >>.
Emily ascoltò volentieri il
consiglio di Daryl.
Fece dei respiri profondi.
Questo la aiutò
leggermente e dopo, sempre stringendo la mano di Daryl,
continuò a
camminare.
Arrivarono
al gruppo e tutti si voltarono verso Emily.
La guardavano tutti
con un aria triste ed interrogativa.
A quanto pare, nemmeno loro
sapeva con certezza di cosa Rick volesse parlarle.
Lori andò
subito verso di lei.
La guardò dolcemente e, con tono calmo, le
disse << Emily...Rick vuole parlare con te in
privato...è
nella tenda >>.
Emily, con un filo di voce, riuscì a
rispondere << Va bene...grazie
Lori>>.
Aveva
letteralmente il cuore in gola.
Lasciò la mano di Daryl, che si
sedette vicino al fuoco, senza distogliere lo sguardo da lei nemmeno
un istante.
Lori le fece strada.
Emily camminava
lentamente.
Passo dopo passo.
Cercava
di pensare positivo.
Magari Rick voleva solo sapere cosa fosse
successo poco fa con Shane.
Ma, allo stesso tempo, aveva una
tremenda paura che non fosse così.
Arrivò
davanti alla tenda.
Lori si allontanò, ritornado al fuoco dagli
altri.
Emily si girò a guardare un ultima volta Daryl, e poi
entrò.
La tenda era perfettamente in ordine.
Con tre
sacchi a pelo messi per terra, sopra delle coperte.
C'erano
davvero molte cose.
zaini.
Carte.
Oggetti vari che Emily non
ebbe tempo di osservare.
Alzò subito lo sguardo verso Rick.
Era
seduto vicino alla lanterna, che illuminava perfettamente l'intera
tenda.
Appena Rick la vide, con un tono severo le ordinò
<<
Siediti..ho bisogno di parlarti >>.
Emily
ubbidì all'istante.
Senza esitare o dire anche solo una
parola.
Il corpo di Emily era visibilmente teso, come lo era
lei.
Lo guardava con uno sguardo fisso e attento.
In attesa di
quello che sarebbe successo.
Poi Rick, dopo essersi passato la
mano tra i capelli, iniziò << Tranquilla
Emily...non ti
chiederò di spiegarmi come è andata poco fa con
Shane...Hershel mi
ha già detto tutto...Shane ti ha aggredito e questa non
è la prima
volta...ora, tu sai che non posso gestire la situazione che si
è
creata tra di voi....non intendo tollerare uun solo giorno di
più
questa tensione...e non solo io, tutto questo non è salutare
per il
gruppo...per essere forti dobbiamo essere uniti...pensavo che fosse
una cosa passeggera, perchè eri comunque una persona
nuova...oggi ho
provato a farvi lavorare insieme, per darvi la possibilità
di
conoscervi e fare pace...ma, come è evidente, non ha
funzionato...non c'è bisogno che ti dica che così
non possiamo
andare avanti...non posso passare le giornate a tenervi
separati...sai che esigo che nel gruppo ci sia
unità e
tranquillità... >>.
Improvvisamente, Rick s'interruppe da
solo.
Emily aveva il cuore in gola.
Ascoltava attentamente
ogni parola che diceva.
E, sapeva in cuor suo, che Rick aveva
pienamente ragione,
Questa situazione tra lei e Shane era dannosa
per tutti.
E Rick certo non poteva lasciare le cose come
stavano.
Sarebbero potute peggiorare velocemente.
Troppo
velocemente.
Rick fece una breve pausa, ma che per lei fu
infinita.
Poi, proprio come si era fermato, continuò <<
Uno
di voi due deve andare via >>.
Uno
di voi due deve andare via.
Emily
ripetè quella frase nella sua mente per cento volte.
Fu come
ricevere uno schiaffo in piena faccia.
Rick doveva scegliere.
Lei
o Shane.
Il
solo pensiero di dover dire addio a tutti la distruggeva.
Il solo
pensiero di non rivedere mai più Daryl
le spezzò il cuore in
milioni di pezzi.
Rick,
interrompendo la spirale di pensieri di Emily, continuò
<<
Emily...so che in questo momento sei invasa da domande, dubbi e una
valanga di sensazioni...ma ho bisogno che tu mi ascolti con la
massima attenzione...spero che tu capisca che non posso dare agli
altri il peso di una decisione del genere...dire addio a qualcuno
è
sempre difficile...e, a volte, impossibile...stavolta devo prendere
questa decisione da solo...voglio solo che tu sappia che non lo
faccio per il mio interesse, per far del male a te o a Shane....ho
davvero cercato una soluzione alternativa ma non la trovo...devo
farlo per il bene di questo gruppo...non puoi dire a nessuno
di
questa conversazione tra di noi >>.
Prima di proseguire,
portò la sua attenzione su Emily
E non potè fare a meno di
provare una profonda tristezza nel vederla.
Era spaventata a
morte.
Teneva i suoi grandi occhi azzurri fissi sul pavimento per
nascondere le lacrime che minacciavano di uscire.
Anche se col
cuore in gola e, quasi sul punto di pioangere, Emily con un filo di
voce, riuscì a dire << Capisco
perfettamente
Rick..>>.
Rick
poteva capire come si sentiva.
Era la stessa cosa che aveva
provato lui quando si era svegliato nell'ospedale solo.
Senza
nessuno.
Cercando di calmarla almeno un po, le si avvicinò, le
prese le mani e le disse piano << Emily...non
è una
situazione facile e mi dispiace averti coinvolto...ma devo prendere
una decisione...>>.
Emily alzò lo sguardo, per la prima
volta da quando Rick aveva cominciato a parlare.
Aveva gli occhi
lucidi e tristi.
Emily vide gli occhi di Rick posati su di lei,
forse speranzoso di vederla sollevata dalle sue parole.
Ma Emily
non ci riusciva.
Non poteva far finta di stare meglio, perchè in
realtà si sentiva un vero schifo.
Rick,capendo di non poter fare
di più, si allontanò e le disse <<
Grazie...puoi uscire ora
>>.
Emily
si alzò lentamente e, sempre col lo sguardo basso,
uscì dalla
tenda.
Senza dire una parola.
Appena
uscita, Emily guardò il gruppo.
Stavano seduti intorno al fuoco
ed erano tutti coinvolti in una discussione.
Di
cosa stessero parlando, Emily non lo sapeva e quasi non le
importava.
Erano
tutti molto coinvolti, anche Daryl.
Emily
stava lì in piedi.
Nessuno si accorse che era uscita.
Nessuno
si voltò nemmeno per guardarla.
Nessuno sembrava accorgersi che
non era lì.
Si comportavano normalemente.
Come se lei non
fosse mai esistita.
Questo fu come una pugnalata al cuore per
lei.
Li guardava attentamente, poi, forse sovrappensiero, disse
<<
Che cosa ci faccio io qui? >>.
Poi, con le lacrime che
ormai scendevano, si voltò e si mise a camminare
lentamente.
Da
sola.
Voleva stare lontana da tutti, visto che a nessuno sembrava
mancare la sua compagnia.
Era rimasta sola.
Sola col suo
dolore.
Come quando era piccola.
Sempre la stessa
storia.
Appena si affezionava a qualcuno, questi la cacciava
via.
Arrivò
alla tenda che condivideva con Daryl, ma in quel momento non riusciva
ad entrare.
Tutto le ricordava Daryl.
Tutto le ricordava la
sua famiglia.
Che ora rischiava di perdere.
O
che aveva già perso.
Decise
di stare sotto un albero, a pochi passi dalla tenda.
Si
sedette ed iniziò a piangere.
Piangere come non ricordava
di fare da tanto tempo.
Le lacrime calde e salate le rigavano le
guance arrossate.
I singhiozzi si facevano sempre più forti
e frequenti.
Passarono alcuni minuti, ma il pianto non accennava a
smettere.
Continuava a pensare a
quel
giorno.
Il giorno in cui le avevano risposto alla radio.
Pensava
al giorno in cui Daryl la salvò da morte certa.
Al momento in cui
si rese conto di essersi innamorata di Daryl.
Pensava al giorno in
cui arrivò al gruppo e fece amicizia con gli altri.
Con Rick,
Carl, Lori, Maggie, Glenn, Hershel, Carol, T-Dog, Andrea e Shane.
Non poteva credere che finisse tutto così.
Non
riusciva a smettere di piangere.
Il dolore che provava nel cuore
era davvero insopportabile.
Si mise a battere i pugni per
terra.
Prima piano, poi sempre più forte.
Era in piena crisi
isterica.
Urlava
disperatra in mezzo ai singhiozzi << Cosa mi illudo?!
É ovvio
che sceglieranno Shane! Lui è della famiglia... è
come
loro...perché dovrebbero volermi bene...sono solo una
stupida
>>.
Pianse a dirotto per molti minuti.
Poi,
piano piano, iniziò a calmarsi.
Piagere l'aveva aiutata
sfogarsi.
Poi, una volta che anche i singhiozzi terminarono,
lentamente, girò a guardare gli altri.
Ancora seduti al
fuoco.
Nessuno sembrava essersi accorto che lei non c'era.
Nemmeno Daryl.
Il
suo Daryl.Si voltò nuovamente e, appoggiando la schiena
contro il
tronco dell'albero si mise a guardare la luna
Era piena.
Splendeva
ed illuminava il cielo notturno.
Era davvero stupenda, circondata
da milioni di stelle brillanti.
Forse sovrappensiero, si chiese <<
Che devo fare? Nessuno vuole una stupida ragazzina come me...forse
dovrei togliere il disturbo da sola...senza dire niente a
nessuno...>>.
Una voce, all'improvviso, comparve alle sue
spalle << Hai avuto la mia stessa idea
ragazzina!>>.
Emily
si girò di scatto, spaventata e confusa.
con sua grande sorpresa,
dietro di lei c'era Andrea.
In piedi accanto a lei e con uno zaino
sulle spalle.
Con
un tono dolce, Andrea la interruppe << Scusa, non volevo
spaventarti >>.
Poi si sedette accanto a lei.
Emily,
imbarazzata nel sapere che Andrea l'aveva sentita, le chiese confusa
<< Che ci fa con quello zaino?>>.
Andrea, con un tono
tranquillissimo, si limitò a dirle <<
Semplice...me ne sto
andando >>.
Emily
rimase sbalordita.
Se ne stava andando?
Perchè?
Poi, i suoi
pensieri andarono subito alla litigiata che avevano avuto quella
mattina.
Cercò di farle cambiare idea, dicendole << Se
è
per stamattina Andrea, credimi mi dispiace...non volevo ferirti...non
voglio che tu...>>.
Ma Andrea la interruppe subito <<
Tranquilla...non è colpa tua Emily, davvero... avrei reagito
anche
io così...>>.
Emily era ancora più confusa dopo quella
risposta.
Quale poteva essere il motivo allora?
Emily, sempre
più curiosa, le chiese <<
Allora...perché te ne vai?>>
.
Andrea sollevò le spalle.
Poi le rispose << É da un
po che ci penso...non riesco a sentirmi parte di questo
gruppo...sento di essere diversa da loro e preferisco
allontanarmi...voglio viaggiare da sola...>>.
Aveva un tono
così tranquillo e rilassato mentre parlava.
Era davvero questo
quello che voleva.
E si evdeva che ne era fermamente convinta.
Ed
Emily sapeva che non sarebbe servito a niente cercare di fermarla,
ormai aveva preso la sua decisione.
E poi, chi era lei per dirle
cosa doveva fare?
Ognuno era libero di fare ciò che voleva e, se
lei non si sentiva parte di qualcosa, nessuno doveva obbligarla a
restare.
Emily, un po sollevata, le chiese solo << Rick lo
sa?>>.
Andrea la guardò e le rispose <<
Si...gli
ho detto tutto quando sei uscita dalla tenda...>>.
Poi,
con un tono più dolce, continuò la frase
<< Emily...mi
dispiace essere stata stronza con te...non mi aspetto che tu mi
capisca...è solo che...tu sei perfetta...sei gentile,
coraggiosa,
determinata, comprensiva e ti fai voler bene da tutti...io vorrei
tanto essere come te...ma non lo potrò mai essere, e va bene
così...non ho il coraggio che hai tu e non lo
avrò mai...>>.
Emily
la abbracciò.
Sapeva che non stava scherzando.
Che le stava
davvero chiedendo scusa per ogni cosa.
Poi, con un tono gentile,
le rispose << Non preoccuparti...sono felice che
finalmente abbiamo risolto tutto!>>.
Rimasero abbracciate
l'una all'altra per qualche minuto.
In silenzio, senza dirsi
niente.
Come se si stessero dicendo un silenzioso addio.
Poi si
staccarono.
Emily, con un sorriso, le chiese << Hai già
una
destinazione? >>.
Andrea pensò qualche minuto, poi le
rispose << Non lo so di preciso...voglio andare a nord,
alla
mia città natale >>.
Emily, con un sorriso ancora più
grande, le disse << Ti auguro il meglio per ogni cosa
Andrea
>>.
Andrea la guardò stupita.
Emily era davvero una
ragazza fantastica.
Poi le rispose << Grazie Emily
>>.
Finita la frase, si alzò in piedi e cominciò a
incamminarsi.
Prima di andare via per sempre, le disse <<
Emily...non dubitare mai più che questa non sia la
tua famiglia...ti
vogliono un bene che neanche ti immagini e farebbero di tutto per
te...Rick non sceglierà mai Shane al tuo
posto...>>.
E
continuò a camminare.
Appena
Andrea fu lontana, Emily si rimise seduta ad osservare il
cielo.
C'erano davvero delle splendide stelle.
Le aveva fatto
davvero bene parlare con Andrea.
Sperava davvero un giorno di
rivederla.
Improvvisamente,
la sua tranquillità venne interrotta da Daryl.
Si mise accanto a
lei e le disse dolcemente << Hey...è tutto ok?
>>.
Emily
lo guardò sorridendo.
Si era preoccupato per lei.
Era davvero
dolcissimo.
Si appoggiò alla spalla di Daryl e rispose <<
Si...adesso va tutto bene, grazie Daryl...sai che Andrea se
n'è
andata?>>.
Daryl, mettendole una mano sulla spalla, le
rispose << Si si lo so...è venuta a
dircelo durante la
cena...ammetto che un po mi mancherà >>.
Emily,
d'un tratto, di ricordò della cena.
Lei non aveva partecipato
perchè si era allontanata da tutti.
E, ricordando quel momento,
le ritordò un po di tritstezza.
Perchè nessuno era venuto a
cercarmi?.
Questa era la domanda che tormentava Emily da un paio
d'ore.
Così, guardò Daryl.
Con un sguardo ed un tono triste,
provò ad avere la risposta a quel dubbio che la stava
logorando <<
A proposito della cena...perchè non sei venuto a chiamarmi?
Perchè
non è venuto nessuno a vedere se stessi bene?
>>
Daryl la
guardò.
La guardò come si guarda un bambino che ti fa una
domanda, per te talmente ovvia, ma allo steso tempo a lui
complicata, e non sai esattamente cosa rispondere.
Rimase in
silenzio qualche istante, poi, con un tono dolce, le rispose
<<
Se pensi perchè a nessuno importa di te o perchè
nessuno si fosse
accorto che eri uscita...sappi che ti sbagli di grosso...sei uscita
che eri bianca come un fantasma! Tutti ti hanno notata...anche
perché
era quasi impossibile non farlo...sembravi scossa e
distrutta...>>.
S'interruppe un attimo.
Poi, guardandola
ancora più intensamente, continuò
<< Volevo correre da
te...stringerti e e cobnsolarti...volevo chiederti cosa fosse
successo...tutti noi volevamo saperlo...poi, hai iniziato ad
allontanarti...io mi sono alzato per raggiungerti, ma Andrea mi ha
fermato...mi ha detto che avevi bisogno di restare sola e che il mio
intervento avrebbe solo peggiorato la situazione..ha detto che avei
bisogno di metabolizzare, di sfogarti e che solo stando da sola ci
saresti riuscita...non hai la minima idea di quanto mi sono dovutro
trattenere...quanto avrei voluto venire da te ed abbracciarti...ma,
sapevo infondo che Andrea aveva ragione...avivi bisogno di stare un
po da sola con il tuo dolore...>>.
Emily lo guardò
stupita.
Era colpa di Andrea.
O mweglio, merito di Andrea.
Se
non fosse stata sola, probabilmente avrebbe fatto come sempre.
Si
sarebbe chiusa e avrebbe spitno il dolore in basso, ma sarebbe
rimasto a tormentarla per sempre.
Invece, così si era
sfogata.
Aveva torato fuori tutto qello che aveva immagazzinato in
anni e anni di solitudine e sofferenza.
Si era tolta un gran
macigno.
Poi, sorridendo, disse a Daryl << Aveva
ragione...grazie comunque per esserti preoccupato e per essere
venuto...Significa molto per me >>.
Con
un tono più serio,
continuò << Sai che non
posso
ancora dirti ciò che mi ha detto Rick...vero?
>>.
Daryl,
dopo averle dato un rapido bacio sulla fronte, le rispose
<< Lo
sospettavo...Rick è un tipo molto riservato...non so cosa
sia
successo li dentro, ma di una cosa sono sempre sicuro...qualunque sia
il problema, si risolverà...questa è la tua
famiglia ricorda...e io
starò sempre al tuo fianco >>.
Quelle parole furono come
una coperta calda per Emily.
Erano proprio le parole di cui aveva
bisogno.
I suoi dubbi e la sua tristezza erano stati spazzati
via.
Come niente.
Tiutto
grazie alla dolcezza del suo Daryl.
Poi, dopo aver pensato qualche
minuto, chiese a Daryl << Daryl...pensi davvero che anche
gli
altri mi vogliano bene? >>.
Daryl si voltò verso di
lei.
Incredulo della domanda che gli aveva appena fatto.
Le
sorrise teneramente e le rispose << No...non penso
proprio che
ti vogliano bene...loro ti adorano! Sei diventata come una sorella
per tutti quanti!... >>.
Poi, prendendole il viso tra le
mani, continuò la frase << ...ed io ho trovato
una fidanzata
fantastica >>.
Emily rimase sbalordita a quelle parole.
La
sua fidanzata?
Lei era la sua fidanzata.
Emily, nel
sentire quelle dolci parole, si sentì una vera
stupida.
Come
aveva potuto dubitare di Daryl?
Come
aveva potuto dubitare del suo prezioso ed unico Daryl?
Poi,
senza esitare uun solo istante, lo abbracciò.
Lo abbracciò come
se la sua vita dipendesse da quello.
Un abbraccio caldo,
protettivo e pieno di amore.
Poi Emily gli disse dolcemente <<
Ed io ho trovato un fidanzato perfetto >>.
Poi,
entrambi, rimasero in silenzio, crogiolandosi in
quell'abbraccio.
Entrambi speravano che durasse per sempre.
Le
braccia di Daryl era, in assoluto, il posto che Emily
preferiva
di più al mondo.
Tra
le sue braccia, tutta la tristezza e i dubbi di Emily erano svaniti
nel nulla.
In quel momento esistevano solo lei e Daryl.
E
sarebbe stato così per sempre.
Improvvisamente,
ad interrompere il magico momento, arrivò Glenn.
Era corsa e
aveva ail fiatone.
Appena ebbe recuperato un minimo di fiato,
disse secco << Ragazzi...Rick vuole vederci tutti...ora
>>.
Daryl e Emily si alzarono subito e seguirono di corsa Glenn.
Il
momento era arrivato.
Emily
o Shane?
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Capitolo 15 *** Decisione ***
Emily,
Daryl e Glenn arrivarono al fuoco di corsa.
Come fulmini.
Tutti
erano riuniti lì, silenzioso e un po preoccupati.
Nessuno, tranne
Emily, Rick e Shane, sapeva cosa stava succedendo.
E,
segretamente, tutti si chiedevano cosa stesse succedendo.
Daryl ed
Emily si misero seduti, uno accanto all altro.
Rick,
stranamente, non era ancora arrivato.
Emily si guardò
intorno.
Tutti sembravano tesi, o forse solo seccati.
E, mentre
osservava con attenzione, notò che Shane non era
lì con loro.
Dove
poteva essere?
Magari era li in zona.
O forse non voleva
stare troppo a contatto con gli altri.
Nessuno parlava e, il solo
rumore che si sentiva, ero lo scoppiettare del fuoco.
Carol, stufa
di quel pesante silenzio, ruppe il ghiaccio << Cosa
vorrà
ancora Rick da noi?...sono stanca! Uff...>>.
Hershel,
cercando di calmarla, le disse tranquillo << Dai Carol
calmati...sono sicuro che non è niente di grave e che presto
potremo
andare a dormire >>.
Emily,
al contrario di tutti, non era stanca o seccata.
Era visibilmente
nervosa.
Si agitava, non riusciva a ster ferma, e continuava a
giocare con le mani.
Daryl
non sapeva cosa dire o fare per calmarla.
Anche se tutti, bene o
male, erano un po nervosi.
Forse per la stanchezza.
O forse
perchè quel clima di silenzio stava facendo innervosire
tutti.
Carl
sembrava essere l'uncio a rimanere calmo e sereno.
Forse non
capiva appieno la gravità della situazione.
Si era accorto,
forse per primo, che tutti erano stranamente agitati.
Per un
motivo che lui non capiva.
Così iniziò a pensare ad un modo per
spezzare la trensione e far rilassare tutti.
Poi, d'improvviso,
ebbe un'idea.
Un'idea che sembrava davvero geniale.
Si alzò in
piedi e, urlò contento << Ragazzi facciamo un
gioco! >>.
Tutti
si girarono incuriositi verso Carl.
Sapevano che, l'unico che
poteva spezzare quel clima teso e trasformarlo in un clima sereno e
di gioco, era Carl.
Tutti rimasero in silenzio per ascoltarlo, e
lo guardarono sorridendo.
Carl era un vero maestro nel
risollevare gli animi.
Con quel suo sorriso sincero e
contagioso.
Daryl, sorridendo come un bambino, fu il primo ad
incoraggiarlo << Spara piccolo...che gioco hai in mente?
>>.
Carl, vedendo che aveva l'attenzione di tutti, continuò
entusiasta << Allora...ognuno di noi pensa ad un ricordo
bello
del suo passato...una volta scelto, lo racconta a tutti!
Così ci
conosciamo meglio! Mamma tu sei la prima forza!
>>.
Lori
saltò quando sentì pronunciare il suo nome.
Le era sembrata
un'idea molto carina quella di Carl, ma si vergognava molto a parlare
davanti a tutti.
Specialmente, parlare di un suo ricordo.
Ci
pensò un attimo, poi si convinse che, in fondo, era solo un
gioco e
che sarebbe stato comunque una cosa divertente.
Riflettè un
momento, doveva sceglierne uno.
Quasi riflettendo ad alta voce,
disse << Ehm...un ricordo molto bello per me
è il giorno
in cui ho incontrato per la prima volta Rick...ma sono sicura che non
interessa a nessuno...>>.
Carol, divertita come non mai
dalla situazione, la incalzò << Eh
no Lori! Non puoi
lanciare il sasso e poi nascondere la mano! Ora siamo
tutti curiosi! >>.
Lori, arrossendo molto, iniziò
la storia << Ok, ok...allora...parliamo di circa 15 anni
fa...all'epoca avevo appena terminato il college e stavo cercando
lavoro...era una mattina di Maggio credo...ricordo bene che quella
mattina avevo una voglia matta di andare a bere un caffè da
Jack's,
un locale molto in voga nella mia città all'epoca...ricordo
anche
che volevo assolutamente andare con la mia migliore amica dell'epoca,
Beth...arrivai con il mio furgone davanti al locale, ma i parcheggi
erano tutti pieni...ed io ero troppo in ritardo per parcheggiare
lontano...così la misi in un posto non proprio
regolare...esco dopo
5 minuti, per controllare che non fosse passato nessuno a controllare
e...sul cofano vedo una bella multa da 400 dollari! Ero furiosa! Ma
si può far pagare 400 dollari per un parcheggio?! Mi guardo
intorno
e vedo il poliziotto di turno, gli urlai che era ingiusto, che lui
era un idiota...poi questo si girò per rispondermi ma non mi
disse
niente...mi fissò...fu un vero colpo di fulmine...si
scusò per la
multa, mi offrì un altro caffè...e mi
fece revocare la multa!
Poi, come si dice, il resto è storia >>.
Era una storia
davvero romantica.
Maggie, forse l'unica a coliere l'ironia della
situazione, le urlò ridendo << Maledetta! Hai
sfruttato Rick
per levarti la multa! >>.
Tutti scoppiarono in una fragorosa
risata.
Lori,
dopo aver finito di ridere, le rispose a tono << Ah si?
Allora
sentiamo te Maggie! >>.
Maggie rimase un attimo in
silenzio.
stava scegliendo con cura il suo ricordo.
Poi, dopo
pochi secondi, iniziò a raccontare << Di
sicuro, uno dei
ricordi più belli è quando io e mia sorella
abbiamo rotto la
lavatrice!...vi giuro che sembra una comica ma è tutto
vero!...in
pratica, io e mia sorella stavamo facendo le pulizie, quando nostra
madre ci disse di fare il bucato con la lavatrice
nuova...il problema
di fondo era che ne io ne lei avevamo la minima idea di come
funzionasse!..così, andando completamente a caso, abbiamo
messo
tutti i vestiti...poi abbiamo notato che, sul fondo del cesto,
c'erano anche un paio di scarpe...dopo aver pensato e discusso,
decidemmo di mettere dentro pure le scarpe...dopo aver messo
detersivo e tutto il resto, l'abbiamo accesa e, dopo pochi minuti,
abbiamo iniziato a vedere la lavatrice che prima saltava, poiha
iniziato a tremare...poi a fumare...poi d'un tratto è
esplosa...noi
abbiamo urlato per lo spacvento e siamo andate fuori in
cortile...cioi siamo messe a ridere come matte...anche se, le nostre
risate durarono poco...sentimmo nostra mamma urlare...poi ricordo
che ci ha sgridato per tipo due ore e ci ha rincorso
lanciandoci
ciabatte per tutto il giardino!>>.
Hershel, sorridendo,
aggiunse << Ci credo che vi ha prese a ciabattate voi
due!
Quella lavatrice mi era costata un patrimonio! E l'avevate distrutta
un due minuti...eravate due autentiche palle demolitrici!
>>.
Tutti
fecero una fragorosa risata immaginandosi la scena.
Era davvero
esilarante.
Maggie, con tono di finta offesa, urlò << Si
si
ridete, ridete della povera Maggie...adesso...tocca te Daryl,
vediamo cosa ci dici! >>.
Daryl,
pensò un attimo, ma non gli ci volle molto.
I suoi ricordi belli
si potevano contare sulle dita di una mano.
Con un tono scherzoso
ed un sorriso, iniziò << Allora...un
ricordo bello che ho
è quando io e Merl avevamo tentato di catturare Babbo
Natale...se
quella di Maggie sembrava una comica, questa sembra una
barzelletta...ricordo bene che avevamo programmato tutto...stavamo
lavorando al piano da un anno...volevamo catturarlo perchè
volevamo
intascarci tutti i regali...eravamo 2 autentici geni del male!...il
nostro piano, in parole povere, consisteva nel farlo cadere in una
trappola...come quella che usiamo per catturare i conigli per
intenderci...come esca avevamo preparato sul tavolo della cucina il
latte coi biscotti...un classico a cui nessuno può
resistere...infine, ci eravamo nascosti...io dietro il divano e Merl
dietro la tenda in salotto...ma, come tutti i piani che si
rispettano...qualcosa andò storto...non avevo calcolato che
Merl ha
la capacità di restare sveglio di un bradipo...infatti, si
addormentò subito...stavo per cedere anche io, quando sentii
un
tonfo forte e qualcuno imprecare...sembra assurdo, ma
non
riuscivo ad uscire dal mio nascondoglio...non pensavo che Babbo
Natale imprecasse in quel modo...mia mamma, attirata dal gran
fracasso, arrivò in cucina e accese la
luce...così mi resi conto
che, in trappola, ci era finito mio padre...mi rincorse per tutta la
notte, gridando che mi avrebbe spedito sulla luna a forza di calci in
culo! >>.
Tutti risero come matti.
Glenn e T-Dog, in
tono scherzoso, si congratularono con Daryl per il piano
perfettamente riuscito.
Poi
Daryl, sorridendo, aggiunse << Emily...tocca a te!
>>.
Emily ci pensò un po.
Aveva molti ricordi dolorosi nel
suo passato.
Ma c'erano anche molti ricordi meravigliosi.
Ricordi
che aveva dei suoi veri genitori.
Ne scelse uno, quello che, a
ripensarci, le faceva sempre tornare il sorriso.
Sorridendo, Emily
iniziò a raccontare << Dunque...era la mattina
del primo
giorno di asilo...ricordo bene che ero spaventatissima...non
riuscivo neanche a parlare...entrai con mia mamma, la salutai con un
abbraccio ed andai a sedermi al mio posto...avevamo già i
posti
assegnati...la maestra entrò poco dopo...aveva un nome
ridicolo, ma
non riesco a ricordarmelo...comunque, questa, dopo essersi
opresentata, iniziò a farci un sacco di domande...come ti
chiami,
cosa vuoi fare da grande...insomma, le solite cose...io ero molto
timida e così, con una scusa, andai in bagno...la maestra
era
obbligata ad accompagnarmi,visto che...portavo ancora il
pannolino...quando me lo tolse per mettermi sul water, ricevette una
chiamata e uscì un secondo dal bagno...io, in quel momento,
scattai
come una molla...scappai via! Sono praticamente evasa dalla
scuola...senza essere vista dai bidelli o da altri maestri...uscii
dal cancello principale e mi misi a correre verso il centro...anche
se ero picola, ero stata molte volte al lavoro con mia
mamma...lavorava sempre allo stesso tribunale cittadino, distante
solo un paio di isolati dall'asilo...mi ricordavo perfettamente la
strada e sapevo che, quel giorno, mia mamma aveva un caso...non so
perchè andai proprio da lei, al posto di tornarmene
a casa...ho
fatto minimo due isolati...nel traffico del centro di Atlanta...con
le chiappe al vento! Arrivai di corsa in tribunale, dentro la stanza
dove si stava svolgendo il processo...mia mamma, prima mi
portò
fuori...con un tono docle e gentile...poi, appena fuori dall'aula mi
ha urlato talemnte tante cose che non riuscivo astarle dietro...mi ha
sgridato per un ora intera!...ricordo che non l'avevo mai vista tanto
arrabbiate e divertita allo stesso tempo! Pensate che sono finita
pure sul giornale! >>.
Daryl
scoppiò a ridere così forte che si
ribaltò.
Anche
gli altri stavano ridendo tantissimo.
Le loro risate furono
interrotte dall'arrivo di Rick.
Improvvisamente tutta l'allegria
e il clima sereno e spensierato, che il gioco di Carl aveva portato,
fu spazzato via da un vento gelido.
Un brivido freddo percorse la
schiena di Emily.
Aveva davvero un brutto
presentimento.
Istintivamente, per farsi coraggio o forse per
erestare calma, prese la mano di Daryl e la strinse forte.
Come
se, quel semplice gesto, avrebbe potuto proteggerla da tutto.
E,
anche se sembrava assurdo, lei si sentiva davvero al sicuro.
La
curiosità e la tensione erano palpabili.
Tutti erano curiosi di
sapere cosa stava succedendo.
Tutti tranne Emily.
Lei sapeva
perfettamente cosa stava per succedere e, in cuor suo, sperava
davvero che Rick avesse scelto lei.
Rick osservò attentamente
ogni membro del gruppo.
Rimase in silenzio e con lo sguardo
attento per alcuni minuti.
Cosa starà pensando?
Cosa avrà
deciso?
Perchè se ne sta lì zitto e non dice neinte?
Queste
tre domande ronzavano nella testa di Emily.
Non riusciva a darsi
delle risposte.
Non riusciva quasi a respirare dal
nervosismo.
Dopo minuti che sembrarono interminabili, finalmente,
Rick parlò << Ascoltate bene...il motivo per
cui vi ho
chiamati stasera è molto importante...quindi, anche se
capisco che
siete stanchi, vi chiedo di ascoltarmi attentamente...ultimamente,
come tutti avrete di sicuro notato, ci sono state parecchie tensioni
all'interno del gruppo...tensioni che, non serve che lo dico, sono
diventate inaccettabili...la nostra priorità è
mantenere il gruppo
al sicuro e sopravvivere...tensioni e rabbia potrebbero creare delle
crepe, fino a spaccarci e dividerci...solo uniti possiamo
sopravvivere...>>.
Si fermò un momento.
Forse stava
cercando le parole giuste per proseguire.
Questa attesa rendeva
Emily sempre più tesa.
Rick, con un tono più serio, continuò il
suo discorso << Ho riflettuto parecchio su questa
situazione in
questi giorni...ho cercato di trovare soluzioni alternative, ad
esempio cambiare i gruppi...ma la situazione, al posto di migliorare,
è calata a picco...stasera ho dovuto prendere una
decisione....ho
dovuto riflettere attentamente, per trovare una soluzione definitiva
al problema...certo, non è la soluzione più
facile o la più
divertente...e, credetemi se vi dico che è stata davvero
dura...ma...il mio ruolo di leader include anche fare scelte
difficili come queste...la mia priorità è tenere
la mia famiglia,
il mio gruppo al sicuro, da elementi esterni o interni...o dovuto
prendere una decisione...e questa decisone
è allontanare un
membro del gruppo >>.
L'ultima frase rimbombò nelle teste
di tutti i presenti.
L'aveva pronunciata con un tono
particolarmente secco e deciso.
Allontanare qualcuno?
Erano
davvero arrivati a tanto?
Chi avrebbe allontanato?
Queste erano
le domande che, segretamente, si stavano ponendo tutti i
presenti.
Nessuno fiatava.
Rick non continuava a parlare,
osservando attentamente i presenti.
Notò che tutti, più o
meno, ebbero le stesse reazioni.
Si guardavano tra di loro,
confusi e spaventati.
I loro occhi trasparivano quasi le stesse
emozioni.
Stupore e paura.
Erano le due emozioni che
prevalevano nello sguardo di tutti.
Glenn, con un tono molto
titubante, fu il primo a parlare dopo quella frase che aveva gettato
tutti nel panico e nel silenzio.
Cercando di farsi coraggio,
chiese << Rick...hai già deciso chi vuoi
allontanare? >>.
Rick
lo guardò.
Sembrava quasi che stesse aspettando che qualcuno
glielo chiedesse.
Spostando lo sguardo su tutti i presenti,
rispose alla domanda di Glenn << Ho riflettuto davvero a
lungo...e non è stato facile per niente...ho valutato con
estrema
attenzione le conseguenze che la mia azione avrebbe
generato...ma, come vi dicevo prima...ho dovuto prendere una
decisione...e ho deciso di far restare una persona che io
reputo
leale...una persona che non avrebbe mai voluto creare alcun problema
a nessuno...una persona forte, decisa, coraggiosa...una persona
disposta a mettere noi, la sua famiglia, davanti alla propria
vita...come saremmo disposti a fare noi...una persona a cui devo la
vita >>.
Emily, per qualche secondo, smise di
ascoltare.
Quella frase.
Quelle parole.
Ebbe una sensazione
strana, come un déjà-vu.
Emily,
nel suo profondo, era sicura di averle già sentite.
Era sicura
che qualcuno gliele avesse dette.
Ma anche sforzandosi, purtroppo,
non riusciva a ricordava dove, quando o chi gliele avesse dette.
Poi,
la sua attenzione ricadde ancora su Rick.
Che, con un tono serio,
continuava a parlare << E, la persona di cui parlo,
è...>>.
Bam.
Le parole di Rick furono interrotte da un
rumore sordo.
Un rumore forte, deciso e del tutto inaspettato.
La
frase, che avrebbe segnato per sempre il destino di qualcuno,
furono interrotte da un suono.
Un suono che, ormai, tutti
riconoscevano perfettamente.
Un colpo di pistola.
Un
solo colpo secco.
Rick,
spaventato e preoccupato allo stesso tempo, urlò di
colpo <<
Tutti a terra! State giù! >>.
Tutti si buttarono a
terra.
Cercando di rimanere immobili.
Daryl si buttò a terra,
di fianco ad Emily e la strinse a se, per proteggerla.
Non
seguirono altri colpi.
Era stato un solo colpo.
Daryl, nel
frattempo, alzò la testa lentamente.
Guardò in tutte le
direzioni, per vedere se riusciva a capire chi gli avesse aggrediti.
Con un tono molto preoccupato, guardò Emily e le chiese
<<
Emily sei ferita? >>.
Emily, disorientata e spaventata, gli
rispose << No tranquillo...sto bene grazie
>>.
Daryl
fu notevolmente sollevato nel sentirle dire quelle parole.
Poi
riprese a guardarsi intorno.
Era una situazione assurda.
Non
c'era nessuno.
Chi li aveva aggrediti?
Daryl, appena fu
certo che la situazione fosse sicura, tirò
un sospiro di
sollievo.
Si alzò in piedi per osservare meglio.
Niente.
Non
c'era nessuno.
Tutti erano ancora sdraiati.
Sstavano guardando
Daryl e aspettando un ordine di Rick.
Apparentemente, sembrava che
quel misterioso colpo non avesse ferito nessuno.
Daryl
fece un cenno di si con la testa a Rick, segno che era tutto
tranquillo.
Rick, sollevato nel sentirlo, si azlò in piedi.
Provò
anche lui a guardarsi intorno, ma anche lui aveva tratto le stesse
conclusioni di Daryl.
Poi, portando la sua attenzione al gruppo,
urlò << Qualcuno è ferito?!
>>.
Dopo essersi
controllati tutti, Daryl, Carol e Glenn urlarono <<
Nessuno
Rick! >>.
Daryl, infuriato e confuso, urlò < Chi
cazzo è stato a sparare!? >>.
<<
Sono stato io...e adesso facciamo un gioco...state seduti, tranquilli
e fate tutto quello che vi dico...o vi faccio saltare la testa!
>>.
Quella
voce gelida.
Una voce fin troppo familiare.
Tutti si voltarono
verso Rick, la voce sembrava provenire da lui.
O meglio, dalle sue
palle.
Shane, comparso misteriosamente, era dietro l'ex
sceriffo.
Aveva una pistola puntata alla testa di Rick.
Quello
era un problema.
Cazzo
se era un problema!
|
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Capitolo 16 *** Un motivo inaspettato e una proposta straordinaria ***
Shane
era lì.
Fermo.
Con le braccia tese davanti a se.
Col dito
sul grilletto, pronto a sparare.
Rick si girò lentamente.
Voleva
vedere se era davvero Shane.
Se era davvero lui che gli stava
puntando la pistola alle spalle.
Sperava che fosse solo un
estraneo, con la voce simile alla sua.
Ma, in cuor suo,
sapeva che ra davvero lui.
Quando Rick si girò completamente,
guardò Sahne dritto negli occhi, senza dire una parola.
Lo
sguardo di Shane era gelido, come una grotta di ghiaccio in
Antartide.
Sembrava che non fosse più in se.
Che avesse spento
la sua parte logica, razionale.
Avesse spento la sua parte
umana.
A guidarlo, ormai, erano solo la rabbia e il desiderio di
vendicarsi.
Rick, nella sua carriera da sceriffo, aveva lavorato
in molti casi di rapimento e, in quasi tutti i casi, era stato
obbligato a negoziare per liberare l'ostaggio.
Sapeva che doveva
parlare piano, usare un tono rassicurante e cercare di far ragionare
il pazzoide di turno.
Solo che questa volta, il pazzoide di turno,
era un ex polizziotto.
Non era certo che questa tecnica
funzionasse anche con lui, ma non aveva altra scelta.
Così,
cercando di farlo tornare in se, gli disse piano <<
Shane...ascoltami...posa quella pistola a terra...coraggio...va tutto
bene...siamo tutti amici qui >>.
Intanto, molto lentamente,
cercò di avvicinarsi a Shane.
Tutti avevano il fiato sospeso ed
osservavano impotenti la scena.
sperando che il tentativo di Rick
andasse a buion fine.
Purtroppo Shane sembrò non ascoltare
nemmeno una parola.
Con un tono ancora più rabbioso gli urlò
<<
Amici un cazzo! Io non butto proprio niente! Adesso zitto e vai a
sederti o ti faccio saltare la testa! >>.
Rick, camminadno
all'indietro, fece come ordinato.
Shane era mentalmente instabile
e Rick non voleva rischiare di farlo scoppiare.
Una volta giunto
accanto a Lori, prese Carl tra le braccia, cercando di
calmarlo.
Tutti
erano fermi e perfettamente immobili.
Cosa aveva intenzione
di fare Shane?
Perchè si stava comportando così?
Nessuno
sapeva rispondere a quelle domande.
Quello di cui erano certi era
una cosa: per il momento, dovevano assecondarlo e fare come
diceva.
Non sapevano come avrebbe potuto reagire di frobnte ad una
loro azione per contrastarlo.
Il silenzio era totale.
L'unico
rumore era lo scoppiettare vivace del fuoco.
Nessuno sapeva cosa
dire per cercare di calmare Shane, o almeno, convincerlo a mettere
giù quella pistola.
Finalmente, dopo un silenzio che sembrò
infinito, Carol prese coraggio e, con un tono calmo e affettuoso,
provò a parlargli << Shane...ascolta...qui
nessuno vuole farti
del male...faremo come ci dici...ma metti giù la
pistola...stiamo
calmi...>>.
Shane, visibilmente spazientito, puntò la
pistola direttamente su Carl.
Poi, con un tono davvero furioso, si
mise a gridare << Smettetela di dirmi di stare calmo! La
pistola è mia e ci faccio ciò che voglio!
Ficcatevelo in quelle
cazzo di teste o giuro che questo stupido bastardino finisce con una
pallottola tra gli occhi! >>.
Carol si zittì di colpo.
Carl
aveva le lacrime agli occhi.
Era terrorizzato e stava tremando
tra le braccia di Rick.
Tutti erano in completo silezio.
Nessuno
osava parlare, per paura che la minaccia di Shane potesse prendere
forma.
Emily stringeva i pugni.
Non poteva assistere a quella
scena senza fare niente.
Non riusciva a sopportare che Shane
potesse davvero prendersela con un bambino indifeso.
Aveva giurato
che avrebbe protetto Carl e non intendeva rinunciare a quellaa
promessa.
Istintivamente si alzò in piedi e urlò furiosa
<<
Shane adesso basta! Hai dimostarto quello che volevi ma adesso lascia
in pace Carl! >>.
Shane
smise di fissare Carl e portò il suo sguardo freddo su Emily.
Tutti
si voltarono verso di lei.
Preoccupati di come Sahne avrebbe
reagito a quelle sue parole.
Shane,
con gesto repentino, puntò la pistola dritta verso Emily.
Poi,
con un tono indecifrabile, le urlò contro <<
É solo colpa tua
se tutto qyuesto sta succedendo e non te ne rendi nemmeno conto! Da
quando sei arrivata tutto è andato a rotoli per me!
>>.
Con
passo svelto, Shane si
avvicinò
verso Emily.
Gli eraq praticamente di fronte, sempre con la
pistola puntata alla sua testa.
emily sosteneva il suo sguardo con
tdecisione e coraggio.
Non voleva e non poteva a vere paura di un
mostro del genere.
Poi, con un tono inaspettatamente calmo, urlò
agli altri membre del gruppo << Mi è venuta un
idea...facciamo
un bel gioco adesso! Emily si siede al centro e ognuno di voi dice
chi preferisce tra me e la piccola saputella qui! Se uno di voi non
risponde...Emily muore! >>.
Erano
tutti senza parole.
Shane aveva definitivamente perso la
testa.
Daryl, al limite della sopportazione, gli urlò
<<
Non faremo il tuo gioco del cazzo! Metti giù quella pistola
pazzoide
schizzato! >>.
Shane, infastidito, in tutta risposta gli
puntò la pistola contro.
Emily,
vedendo la scena proprio davanti a lei, ebbe un tuffo al cuore.
Il
suo unico pensiero, in quel momento, divenne proteggere Daryl.
E
sapeva bene che, l'unico modo che aveva per proteggerlo, era quello
di assecondare Shane.
Almeno avrebbe mantenuto la calma, senza
fare pazzie.
O almeno, era quello che Emily sperava.
Così,
senza pensarci due volte, Emily si mise tra i due e, con un tono
calmo e gentile, cercò di assecondare Shane <<
Va bene
Shane...hai vinto tu...faremo il tuo gioco...ma ti chiedo per favore
di restare calmo... e di smettere di puntare quella pistola verso
tutti...>>.
Shane
sembrò ascoltarla visto che, in quel momento,
abbassò la
piustola.
Poi
Emily si voltò verso Daryl.
Lo guardò dritto negli
occhi.
Cercava di avere uno sguardo fiducioso e coraggioso.
Ma,
quei suoi occhi azzurri con potevano nascondere la paura.
La paura
che provava nel profondo.
Non tanto per cosa sarebbe potutto
succedere a lei, ma la paura di non sapere cosa avrebbe potutto fare
Shane a Daryl, Rick, Carl o a tutti gli altri.
Doveva proteggerli
a qualsiasi costo.
Con un sorriso dolce, Emily gli disse <<
Daryl...va tutto bene...credimi...faremo come dice e così
sistemeremo tutto...>>.
Abbassando il volume della voce,
quasi sussurrando per non farsi sentire da Shane, Emily
continuò <<
So che vuoi spaccargli la faccia a pugni...credimi che vorrei farlo
anche io...ma questo non è il momento
migliore...è comunque armato
e questo gli dà un notevole vantaggio su di noi...dobbiamo
restare
calmi e assecondarlo o potrebbe uccidere qualcuno...non credo sia nel
pieno possesso delle sue facoltà...>>.
Quasi sul punto di
scoppiare a piangere, finì la frase
<< Ti amo
Daryl >>.
Daryl la guardò stupito.
Leggeva
chiaramente la paura nei suoi occhi.
Ma, nonostante tutto, era
disposta a mettersi in prima linea per la sua famiglia.
Era
consapevole che Shane, completamente fuori di se, avrebbe potuto
farle del male, addirittura ucciderla.
Eppure, stava combattendo
la sua paura per proteggerli tutti.
Era davvero la persona più
coraggiosa che Daryl avesse mai incontrato.
Cercando di
tranquillizzarla, Daryl la guardò deciso e le rispose
<< Ti
amo anche io Emily...fai attenzione...è completamente pazzo
>>.
Emily gli sorrise.
Con uno di quei sorrisi che ti
fanno perdere la testa.
I sorrisi che solo Emily sapeva fare.
Poi
si girò lentamente verso di Shane.
Lui, sempre tendendo in una
mano la sua pistola, la prese sottobraccio e si diresse verso
il
fuoco a passo svelto.
Daryl fece fatica a trattenersi dall'istinto
di alzarsi e gonfiarlo di botte.
L'unica cosa che riuscì a
fermarlo furono le parole di Emily, che gli rimbombavano nel
cervello.
Shane era completamente andato con la testa e, qualsiasi
tentativo di ostacolarlo avrebbe potuto portarlo a fare un gesto
estremo.
Una mossa falsa e qualcuno sarebbe morto.
Emily
si
sedette vicino al fuoco senza fiatare.
Tremava dalla paura.
Quella
paura che l'aveva completamente invasa.
Cercò di calmarsi facendo
dei respiri profondi.
Niente.
Con lo sguardo, allora, cercò il
suo Daryl.
Lui era l'unico che avrebbe potuto darle coraggio.
lo
trovò subito e, come per magia, iniziò a calmarsi.
Si ricordò
che quello che stava facendo era solo per tenere lui e tutti gli
altri al sicuro.
Si ricordò che avrebbe dato la vita per loro.
E
questo le diede quel coraggio che tanto le mancava in quel momento.
I
suoi peniseri furono interrotti dalle urla di Shane.
All'improvviso,
come lo sparo di poco fa, le sue urla squarciarono il silenzio
<<
Che il gioco abbia inizio!...Vediamo un po...chi può essere
il primo...ah si! Tu piccolo Carl! Forza dimmi se preferisci
il
tuo caro amico Shane o questa schifosa zoccoletta! >>.
Ormai
il suo tono calmo e glaciale era sparito.
Era sparito per
lasciare posto a delle urla esagerate e deliranti.
Daryl aveva
ragione.
Ormai Shane era completamente impazzito.
Nonostante
tutto quello che stava accadendo, una domanda aleggiava nella mente
di tutti.
Perchè?
Perchè Shane si stava comportando così?
Era
sempre stata una testa calda, ma come poteva arrivare a tanto?
Queste
domande non trovavano risposta.
Il motivo di quell'improvviso
comportamento era oscuro a tutti.
Cosa poteva averlo ridotto
così?
Cosa lo aveva provocato a tal punto?
Altre domande che
non trovavano una risposta logica.
Carl era ancora tra le braccia
di Rick.
Era terrorizzato e tremante.
Non aveva ancora
risposto alla domanda di shane e lui si stava visibilmente
spazientendo.
Rick sapeva che doveva fare quelcosa, per evitare di
far scattare Shane.
Così, guardando negli occhi suo figlio, Rick
cercò di calmarlo << Carl...devi ascoltarmi
attentamente
ok?...so che hai paura...abbiamo tutti paura...ma devi fare quello
che ti ha detto Shane...devi aiutare Emily, come lei ha aiutato te
nel bosco...devi essere coraggioso, lei ha bisogno di te
adesso
>>.
Carl
si girò verso Emily.
Rick aveva ragione.
doveva aiutarla a
qualsiasi costo.
lei aveva rischiato la sua vita per lui.
E lui
non poteva voltarsi dall'altra parte.
Era ora di resituirle il
favore.
Carl guardò Shane dritto negli occhi.
Con un tono
deciso, gli rispose << Io...scelgo
Emily....lei è dolce,
gentile, intelligente...lei non è solo un membro del gruppo
o una
mia amica, lei è come una sorella per me...ti voglio bene
Emily
>>.
Shane,
stupito dalla risposta di Carl, disse secco << Bene...uno
a
zero...adesso tocca a...Lori! Vediamo come va il punteggio!
>>.
Lori
non aveva bisogno neanche di un secondo per pensare a cosa dire.
Si
alzò in piedi con decisione.
Guardò Shane negli occhi e rispose
<< Io scelgo Emily...lei è sempre stata una
persona leale e
non ci minaccerebbe mai con una pistola come stai facendo
tu...>>.
Dopo aver parlato, si rimise seduta accanto a
Rick.
Shane, ancora più spazientito, urlò
<< E ora siamo a
due per Emily! Vediamo se riesco a recuperare...Glenn! Tocca a te
piccolo cazzone cinese! >>.
Finiì la frase e puntò la
pistola verso Maggie, quasi come a simboleggiare le conseguenza che
avrebbe avuto un suo rifiuto.
Glenn, d'istinto, abbracciò
Maggie.
Forse per proteggerla.
O forse per confortarla, visto
che si era messa a tremare.
Comunque non distolse mai lo sguardo
da Shane, per tenere d'occhio ogni sua mossa.
Pensò attentamente
a cosa dire.
Cosa le sue parole avrebbero potuto scatenare.
Era
molto combattuto.
Doveva mentire e rendere felice Shane o doveva
dire la verità?
Dopo un bel respitro profondo, con la voce un po
tremante, gli rispose << D'accordo Shane...ci ho pensato
tanto...ma io scelgo Emily...perchè lei fa parte di
questa
famiglia...ed è molto più leale con noi di quanto
tu non lo sia mai
stato >>.
Shane,
prima si grattò la testa con la pistola.
Stava raggiungendo il
limite della sopportazione.
O forse lo aveva appena superato.
Dopo
qualche minuto di silenzio totale, spaventando tutti presenti, si
mise a urlare << Va bene va bene! Tutti
amano Emily! Ma
che dolci!...adesso però continuiamo il nostro gioco...chi
fa questo
punto vince tutto cara mia...vediamo a chi chiedere...Daryl! Caro
vecchio amico Daryl...ora tocca a te! Stessa domanda...tu chi scegli
tra me e Emily?! >>.
Tutti si stupirono della scelta di
Shane.
Daryl lo aveva sempre odiato e non aveva mai fatto nulla
per nasconderlo.
Era davvero impazzito per scegliere proprio
lui.
Daryl non ebbe bisogno di pensarci nemmeno un secondo.
Si
alzò in piedi e, tenendo gli occhi fissi su Emily, gli
rispose con
un tono secco e deciso << Vorrei dire che sceglierei
Shane...magari servirebbe a salvarci tutti...ma non posso mentire ne
a voi ne a me stesso...sceglierei Emily sempre...lei è tutto
quello
che si può desiderare in una ragazza...è bella,
coraggiosa, leale,
simpatica ed è...è...è semplicemente
la ragazza più
fantastica che abbia mai incontrato...non riesco
più ad
immaginare la mia vita senza di lei...in pochissimo tempo ho imparato
a conoscerla, a capirla e...ad amarla...è la persona
più importante
della mia vita.. >>.
S'interruppe un attimo, mentre cercava
qualcosa nella tasca del suo gilet tutto logoro.
Poi, tirando
fuori una scatolina nera, continuò, guardando emily dritta
negli
occhi << Emily...credimi che avrei preferito fare questa
cosa
in un altro momento...in un luogo e in un modo speciale...magari con
delle rose, al tramonto...come in uno di quei film con Julia Roberts
che amavi guardare le domeniche mattina...avrei voluto chiedertelo in
un modo che non avresti più potuto
dimenticare...purtroppo,
però, devo cambiare i miei piani...visto che questo sembra
davvero
il momento perfetto...qui...davanti a tutta la mia famiglia...quindi,
se questo pazzo schizzato del cazzo non ci uccide tutti...voglio
farti una domanda...una domanda a cui spero di ricevere una risposta
positiva...>>.
Tutti
non smisero un attimo di guardare Daryl.
Il suo discorso era
davvero toccante, dolce e davvero sentito.
Uno di quei discorsi
che ti aspetti da chiunque, meno che da Daryl Dixon.
Emily lo
guardava senza distrarsi un solo secondo.
Lo ascoltava
rapita.
Nemmeno nei suoi sogni più rosei avrebbe mai potuto
sentire pronunciare da lui parole più meravigliose di quelle.
Stava
quasi per mettersi a piangere dalla gioia.
Dopo un respiro
profondo,
Daryl
aprì di scatto quella scatoletta nera e tutti rimasero a
bocca
aperta.
dentro c'era un anello.
Piccolo e con i bordi in
argento, con un diamantino posto in cima.
Era
davvero splendido.
Con
la voce un po tremante, Daryl conintuò <<
Emily Howend, spero
che tu voglia rendermi l'uomo più felice del mondo...vuoi
sposarmi?
>>.
Tutti
trattennero il respiro.
Essuno si sarebbe mai aspettato una cosa
così da Daryl.
Emily era ferma immobile.
Stupita come non
mai.
Felice oltre ogni modo.
Non poteva crederci.
Voleva
sposarla.
Nonostante
vivessero in quel mondo.
Così oscuro e cattivo.
Nonostante
tutte le imprevidilità che la vita gli avrebbe riservato,
lui voleva
averla al suo fianco.
Per sempre.
Emily, con le lacrime che
minacciavano di uscire, rispose ancor prima di pensare <<
Si!
Certo Daryl! >>.
Daryl avrebbe voluto correrle incontro e
baciarla.
Baciarla come non aveva mai fatto.
Voleva
stringertla tra le sue bravccia e non la sciarla più.
Daryl non
aveva mai avuto veri momenti di felicità nella sua
vita, ma
quello fu di sicuro il più felice della sua vita.
Shane,
visibilmente spazientito e bben oltre il limite della sopportazione,
urlò << Adesso chiudete quelle cazzo di bocche
o le sparo un
colpo in testa! Zitti tutti! >>.
Emily
non ce la faceva più.
Non poteva sopportare oltre il
comportamento di Shane.
Non poteva permettergli di rovinare uno
dei momenti più belli della sua vita.
Si girò verso di lui, con
la pistola puntata davanti alla faccia, e con tono deciso gli chiese
<< Shane...perché ti comporti così?
>>.
Shane la
guardò stupito.
Sembrava che non potesse credere che gli avesse
fatto davvero quella domanda.
Come se lo stesse prendendo in giro.
Con gli occhi sgranati si mise a urlare furioso <<
Perché?!
Osi pure chiedermi perché faccio questo?! Te lo spiego io
cazzo!
Rick, il mio migliore amico, è venuto a dirmi che dovevo
andare via!
Dovevo allontanarmi perché vi stavo mettendo in pericolo!!
Io che ho
sempre dato tutto per voi bastardi! E questo è il
ringraziamento?! E
poi...la ciliegina sulla torta è stata quando Rick mi ha
detto che
tu, schifosa puttanella, restavi al mio posto! Capisci ora dove
è il
problema cazzo?!?! Sono stato tradito dalla mia famiglia!
Tutto
questo solo per colpa tua! >>.
Emily
sbarrò gli occhi incredula.
Lei.
Rick
aveva scelto lei.
Aveva
deciso di farla restare.
Emily si guirò subito verso di Rick.
I
loro occhi si incontrarono.
Aveva davvero scelto lei.
Si
sentiva una vera stupida per aver dubitato di lui, per aver dubitato
del fatto che avrebbe scelto Shane al suo posto.
E, allo stesso
tempo, nonostante la situazione di pericolo in cui si trovava, si
sentiva immensamente felice di sapere che l'avrebbe fatta restare.
Shane, in pieno delirio di onnipotenza, urlò ancora
più forte
<< La verità è che siete solo un
branco di patetici molluschi
senza spina dorsale! Siete degli schifosi traditori...ma posso
capirvi...adorate la faccia da angelo di questa puttanella...anche se
sono certo che non amereste così tanto Emily se
sapeste ciò
che so io! >>.
Tutti
fissarono Shane.
Dubbiosi e pensierosi.
Che cosa voleva dire
con quella frase?
Poi Shane, quasi cercando di rispondere a quei
dubbi, guardando Emily, disse due parole.
Due
parole che fecero gelare il sangue a Emily.
Due
parole che Emily non avrebbe più voluto sentire per il resto
della
sua vita.
<<Children’s
Home >>.
Emily
a quelle parole entrò in crisi totale.
Le lacrime iniziarono a
scorrere sul suo viso.
I singhiozzi iniziaro a farsi più forti e
frequenti.
Tremava terrorizzata.
Daryl guardò Emily
sconcertato.
Come poteva due parole ridurla così?
Shane,
urlando col sorriso, continuò la frase << Era
il suo vecchio
orfanotrofio...o almeno..quello che ne resta! Comunque tranquilli!
Adesso vi racconto io come è andata!
Questa
è una storia che parla di bambini, mostri e...di fuoco!
>>
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Capitolo 17 *** Il segreto di Emily ***
Emily urlò << Zitto! Tu non sai niente e non hai il diritto di dire niente! >>.
Si vedeva che era spaventata a morte e nessuno riusciva a capire come quel semplice ricordo riuscisse a terrorizzarla a quel punto.
Emily non voleva ricordare quella storia, voleva solo dimenticare quel giorno orribile. Ma, la cosa più importante era che non voleva assolutamente che gli altri sapessero niente di quel giorno.
Emily era sicura che l'avrebbero vista con occhi diversi, o peggio l'avrebbero mandata via. Cacciata e non voluta più. Come tutte le famiglie con cui aveva avuto a che fare dopo quel giorno. Sapeva che sarebbero stati delusi, o peggio in collera con lei.
Soprattutto Daryl.
Non sopportava l'idea che la guardasse con occhi diversi. O peggio.
Che smettesse di amarla.
Shane la spinse a terra e le puntò la pistola alla testa << No! Piccola schifosa puttana! Adesso la racconto e tutti la ascolteranno o ti spappolo la testa! >>, Emily era sdraiata, spaventata e tremante. Il suo mondo stava candendo a pezzi davanti a lei e non poteva fare niente per impedirlo. Le lacrime ormai uscivano senza che lei riuscisse a fermarle e le stavano rigando il viso.
Daryl non poteva continuare a vederla così, e urlò verso Shane << Lasciala subito o ti giuro che..>>, Shane tolse la sicura alla pistola e la puntò verso Emily e disse << O giuri che...? Su continua testa di cazzo!>>. Daryl guardò prima Shane poi Emily. Sapeva che Shane avrebbe potuto spararle e non poteva rischiare di perderla per colpa di quel pazzo schizoide.
Così, anche se contrario, si rimise seduto, con i pugni chiusi e aspettando il momento giusto per spaccargli la testa in due.
Shane continuò << Adesso vi racconterò una bella storia..che ho letto mentre ero in ricognizione proprio nella stazione di polizia...si piccola è sempre stata li >>. Emily sentì il suo cuore andare in pezzi. Non voleva rivivere quel momento.
Ma il potere era nelle mani di Shane, che continuò <<...c'era una volta, tanto tempo fa, una piccola e dolce bambina di nome Emily. Viveva coi suoi genitori qui ad Atlanta, in una bellissima casa in periferia. La sua vita era tutta coccole e caramelle. Un brutto giorno, però, i suoi genitori, una puttana e un alcolista, morirono per motivi stupidi e noiosi che non ci interessano minimamente...>> , << Erano un fotografo di talento e un avvocato di tribunale maledetto figlio di puttana...e morirono per colpa di schifosi bastardi come te >> disse Emily tra le lacrime interrompendo la storia.
Shane, tremendamente seccato dall'interruzione, le diede un pugno forte allo stomaco.
Emily si rannicchiò, si mise le mani sullo stomaco e fece qualche colpo di tosse per via del pugno.
<< Emily! >> urlò Daryl, << Sei completamente pazzo! Lasciala stare! >> urlò Rick. Shane puntò di nuovo la pistola verso Emily e urlò << Zitti maledizione! O le sparo! Sapete che lo farò! E non mi sfiderei se fossi in voi...quindi zitti porca puttana! >>.
Tutti, anche se volevano spaccargli la faccia a pugni, ubbidirono. Non potevano rischiare la vita di Emily.
Shane era emotivamente instabile e non sapevano cosa avrebbe potuto fare.
Shane, vedendo che tutti ubbidivano, si calmò un po, e continuò << Adesso che non avrò più interruzioni posso continuare...dunque...dove ero rimasto?...ah si! Ora ricordo...questa irritante e stupida bambina, tutte coccole e moine, venne mandata in questo orfanotrofio gestito dalle suore. Aveva cinque anni quando venne messa nella Children’s House. L'orfanotrofio era un ex-convento ristrutturato, con un grande giardino sul retro, in cui avevano messo alcuni giochi per i bambini. La struttura era molto grande, talmente grande che i bambini rischiavano di perdersi. Però quello spazio era anche positivo, c'era molto spazio dove i bambini potevano giocare; aule dove potevano leggere libri e studiare tante cose e avevano cibo caldo e delizioso. Un paradiso per quei dolci e tristi bambini senza nessuno al mondo. Le suore si mostravano molto dolci e comprensive con gli ospiti, ma in realtà erano severe ed erano famose per il fatto che trattavano i bambini col pugno di ferro. Esigevano silenzio, educazione e rispetto, e sapevano come ottenerlo. A volte con terribili punizioni. Tornando alla piccola Emily, era una bambina molto carina. Bionda, con i codini, e gli occhi azzurri...era semplicemente adorabile con quel grembiulino bianco, col fiocco rosso sul colletto che era obbligata a portare. Tutti pensavano che non sarebbe durata lì, così carina e adorabile quale famiglia non l'avrebbe voluta? La piccola Emily, in poco tempo, si fece molti amici. Le suore, nel fascicolo della bambina scrivevano che era una bambina sana e in salute, educata e molto socievole sia con i bambini che con gli adulti...era dolce, gentile, condivideva i giocattoli con gli altri bambini e non si lamentava mai. Praticamente la bambina perfetta! Ma la bella favoletta finì quando Emily compì sei anni. Tutti erano sicuri che Emily fosse così splendida...ma non avevano conosciuto la vera Emily. Il giorno del suo sesto compleanno, nella mensa dell'orfanotrofio, scoppiò un terribile incendio. Venne distrutto tutto. Tutti i bambini, quei poveri bambini e le suore morirono tragicamente...l'unica a sopravvivere, stranamente fu proprio la piccola Emily. La ritrovarono sul pavimento della mensa con i polmoni pieni di fumo, la pelle calda con qualche scottatura e tutta sporca di fuliggine dovuta alle fiamme ma miracolosamente viva!...Strano eh?! Proprio da dove è partito l'incendio hanno trovato una sopravvissuta...la piccola miracolata! Ma sapete dirmi il perché?! Eh?! Vi dico io il perché! Stranamente nel rapporto della polizia c'era scritto che l'incendio sembrava partito da un corto circuito in cucina...ma, stando al rapporto della scientifica...l'incendio fu doloso! Cioè provocato da qualcuno! So che starete pensando...come può una bambina di cinque anni provocare un incendio simile?! Si da il caso che, l'incendio partì da sotto i fornelli. Mani adulte non ci sarebbero mai arrivate, e sulle mani di Emily vennero trovati dei residui abbondanti di solfuro di antimonio e di clorato di potassio...le stesse sostanze che permettono ai fiammiferi di prendere fuoco, che si da il caso, lei avesse proprio un pacchetto di fiammiferi nella tasca del suo grembiulino...i poliziotti fecero alcuni rilievi ma, non potevano condannare una bambina di sei anni decisero di insabbiare tutto...Schifosi corrotti! Erano solo un branco di deboli smidollati...proprio come te puttanella! Meritavi di andare in carcere puttana...o meglio ancora di morire! >> finì la storia Shane.
Tutti erano pietrificati da quella storia.
Non riuscivano a credere a quella storia.
Si guardavano senza dire una parola, questo stava rendendo ancora più ansiosa Emily.
Emily aveva davvero potuto dare fuoco ad un orfanotrofio?
Emily restava in silenzio, spaventata e tremante. Non poteva fare niente per fermare Shane, non poteva rispondere o ribellarsi, o Shane le avrebbe sparato.
Era totalmente incapace di fare qualcosa.
Come quella sera.
Quella sera che stava rovinando la sua vita. Quella sera che le aveva impedito di avere una famiglia normale, una vita. Più guardava i suoi compagni più, dentro di lei, cresceva la paura. Aveva paura di quello che stavano pensando. Voleva saperlo a tutti i costi, ma allo stesso tempo non voleva sapere. Sapere quello che pensavano di lei, adesso che, conoscevano il suo orribile e terrificante segreto. L'avrebbero abbandonata come tutti gli altri e lei non avrebbe potuto fare niente per impedirlo.
No.
Nella sua testa si fece spazio una parola. Una parola che poteva mettere fine a tutto.
No.
Non poteva permettere a Shane di rovinare tutto.
Di rovinare quello che era riuscita a costruire con Rick, Carl, Maggie, Lori, Hershel, T-Dog, Carol, Andrea, Glenn e...Daryl.
L'amore che era nato tra di loro e che stava sbocciando in una storia meravigliosa. Non poteva permettere a Shane di portarle via tutto.
Così, prese tutto il coraggio che aveva nel corpo e tra le lacrime disse << No...non ho dato fuoco a niente brutto pazzoide...tu non sai come è andata...non sono stata io...c'era un uomo nell'orfanotrofio quella sera... lo stesso uomo che era venuto da noi quella mattina...quella mattina era venuto un uomo ad adottare una bambina. Era alto, con un cappotto nero e una barba folta. Le suore non volevano che si avvicinasse a noi, poi lo vidi che piangeva su una panchina, così mi avvicinai per chiedergli se stava bene...si chiamava Robert e sembrava molto simpatico...appena mi videro, le suore mi portarono via e lo cacciarono, minacciandolo di non tornare o avrebbero chiamato la polizia...non ho mai capito il perché...prima di andare via lui mi urlò che ci saremmo rivisti presto...non lo vidi per tutto il giorno, poi la sera dopo cena ero andata in biblioteca a cercare il libro per la mia lettura prima di andare a dormire...non c'erano le luci quindi dovevamo usare delle lanterne ad olio, che accendevamo coi fiammiferi...ogni bambino ne aveva un pacchetto in tasca...poi uscì dalla biblioteca, vidi del fumo uscire dalla mensa e sentì delle urla provenire sempre dalla mensa. Corsi subito per vedere che stava succedendo. Era tutto invaso dalle fiamme, c'erano i bambini che urlavano, piangevano e correvano disperati...cercavo di trovare i miei amici, ma nella confusione caddi sul pavimento rovente...il fumo mi stava annebbiando la vista e non riuscivo quasi a respirare...vidi una suora che urlava contro un uomo...la sentì dire che non avrebbe mai permesso che portasse via un bambino...poi sentii un colpo di pistola e vidi la suora cadere a terra come un sacco...avevo le lacrime a gli occhi e continuavo a chiamarla...poi l'uomo si mise davanti a me e mi guardò negli occhi...era Robert...mi disse, con un tono che mi fece gelare il sangue, che non mi avrebbe ucciso perché gli ricordavo sua figlia che era morta investita qualche mese fa...poi se ne andò...io rimasi lì. Sola e disperata. Non riuscivo ad alzarmi in piedi. Il fumo era diventato troppo, le urla non smettevano e il calore stava diventando insopportabile...poi svenni. Mi risvegliai in ospedale con tutti i poliziotti che mi facevano domande su domande...>> concluse Emily tra le lacrime.
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Capitolo 18 *** La fine per Emily? ***
Finalmente si era tolta un peso.
Finalmente aveva raccontato come era realmente andato quel giorno. All'epoca nessuno l'aveva ascoltata o le aveva creduto.
<< É solo una bambina >> , << Non sa quello che dice >>, << Poverina è traumatizzata>> era tutto quello che quei poliziotti erano riusciti a dire. Solo che era una bambina, una visionaria o una pazza.
Quello forse era stato peggio dell'incendio.
Il fatto che nessuno le credeva, e che piano piano era rimasta completamente emarginata da tutto e da tutti. Quei ricordi erano troppo dolorosi e Emily aveva preferito rimuoverli, ma sapeva che prima o poi avrebbe dovuto riaffrontarli, che lei lo volesse oppure no.
E quel giorno era arrivato.
Intanto nel gruppo regnava il silenzio. Nessuno osava fiatare, erano ancora tutti scioccati da quella storia. Si guardavano tra di loro senza sapere cosa dire. Lo sguardo di Rick passava da Shane a Emily, forse cercava il momento giusto per colpire o forse stava solo pensando a quella storia così triste.
Emily interruppe quel silenzio che sembrava soffocare tutti loro <<...avevo perso tutto...non avevo più nessuno. Naturalmente la polizia non credette mai alla mia storia, pensavano che ero una bambina traumatizzata e che mi fossi inventata tutto...come una storia che si inventano i bambini per superare un trauma o rimuovere un brutto ricordo...e quando diffusero la notizia i giornalisti, avevano divulgato tutta la storia...ma dicendo anche che ero io la principale sospettata...fui trasferita in un altro orfanotrofio...ma ormai tutto era cambiato per sempre...nessuna famiglia mi volle più dopo quella sera...e quelle poche che mi adottavano dopo un mese, appena scoprivano il mio passato, mi riportavano indietro come se fossi un sacco di spazzatura...nemmeno mi portavano dentro l'orfanotrofio...mi portavano all'entrata con la mia valigia e se ne andavano...ogni volta era così e credevo che nessuno mi averebbe mai voluto bene...non ho mai avuto una famiglia come la vostra dopo la morte dei miei genitori...mi avete accolto come non ha mai fatto nessuno...mi avete trattato con amore, rispetto e gentilezza...anche se non mi conoscevate nemmeno...con voi sento di far parte di qualcosa di più di un gruppo di persone...sento di far parte di una famiglia che mi ama e che mi vuole bene...vi prego non mandatemi via...vi prego..>>.
Le lacrime non accennavano a smettere di scendere.
Stava davvero tirando fuori quella paura che si alzava con lei tutte le mattine. Quella paura che non l'aveva mai lasciata in quegli anni. Neanche per un istante.
Emily continuava a guardare Daryl.
A cercare di capire cosa stesse provando leggendolo nei suoi occhi. Quei meravigliosi occhi marroni, come i ciliegi appena fioriti in primavera, che riflettevano il suo carattere forte, deciso e risoluto ma anche dolce, romantico e protettivo. Emily amava quegli occhi così splendidi ed espressivi. Rimase a bocca aperta quando notò che la calda luce del fuoco che scoppiettava, li faceva brillare meravigliosamente, come quando parlava con lei. Brillavano sempre di una luce così diversa, così unica, così...speciale.
Quegli occhi sembravano tristi ma allo stesso tempo fieri di lei.
Nel vedere che Daryl era così fiero di lei, Emily gli sorrise. Uno di quei sorrisi sinceri, che solo lei sapeva fare.
Uno di quei sorrisi che potevano conquistare chiunque.
Daryl amava quei sorrisi. Avevano il potere non solo di incantarlo, ma anche di tranquillizzarlo in qualunque situazione. Persino adesso lo avevano tranquillizzato. Come se gli stesse dicendo che andrà tutto bene.
Ogni volta che vedeva quel meraviglioso sorriso, Daryl pensava che Emily era quel tipo di persona a cui la bocca era stata fatta apposta per sorridere, e quando sorrideva ci sapeva proprio fare.
Daryl la guardò con le lacrime agli occhi.
I suoi occhi avevano ragione, era incredibilmente fiero di lei.
Ci voleva molto coraggio per mettersi completamente a nudo. Avrebbe potuto semplicemente negare tutto, nessuno avrebbe davvero creduto a Shane. Ma lei non era tipa da nascondersi se c'era da combattere.
Aveva deciso di mettere il suo cuore davanti alla sua famiglia, nessuno avrebbe mai avuto il coraggio di fare quello che ha fatto lei.
Né Rick, né Daryl...né nessun altro.
Lei era la persona più coraggiosa che Daryl avesse mai incontrato.
E questo fece provare uno strano tuffo al cuore di Daryl. Come se si fosse innamorato una seconda volta di lei. Daryl ricambiò il sorriso, come se anche lui volesse rassicurarla e dirle che sarebbe finito tutto per il meglio.
Emily amava quei sorrisi.
Era raro che Daryl facesse quei tipi di sorrisi. Le lacrime di Emily si fermarono improvvisamente.
Come se le avesse fermate lui per magia, poi Emily, guardando Daryl, disse << Ecco la mia storia...questa è tutta la mia vita...non posso offrirti niente di più...spero che tu voglia ancora sposarmi...>>, Daryl la guardò con un sorriso e le rispose << Bhe..ormai te l'ho chiesto...e visto che l'ho rubato questo coso non lo posso restituire >> ed Emily rise.
Shane, ormai spazientito e parecchio arrabbiato, urlò << Smettetela tutti! Ne ho abbastanza di voi patetici figli di puttana! >> e diede un calcio nello stomaco ad Emily, che era ancora sdraiata per terra.
Quel calcio fu parecchio doloroso, Emily si rannicchiò dolorante e fece qualche colpo di tosse.
Shane urlò << Ti va bene principessina? Vuoi parlare ancora?! Rispondimi!>> e gliene diede un altro.
Poi un altro ancora.
Emily era rannicchiata e cercava di coprirsi il più possibile per attutire i colpi. Ogni calcio era sempre più forte del precedente. Il dolore era lancinante ed Emily lo sopportava a stenti. Quando Shane finì con i calci Emily credeva di poter tirare un sospiro di sollievo, ma non fu così.
Shane la sollevò per i capelli e la mise seduta.
Dopo i calci non aveva la forza per stare seduta, e Shane non le lasciava i capelli e continuava a tirarli. Il dolore era fortissimo ma Emily non piangeva.
Era stufa di piangere per colpa di quel pazzo omicida.
Shane si avvicinò al suo viso e le chiese << Perché non piangi più piccola Emily? >>, Emily, aprendo gli occhi e guardandolo in faccia disse << Sono stufa di piangere per vermi schifosi e patetici come te...>> poi gli sputò in faccia e finì la frase << Vai all'inferno schifoso pazzo bastardo!>>.
Shane si pulì la faccia e le puntò la pistola alla testa e disse << Bye bye piccola puttanella!! >>.
Emily chiuse gli occhi sia per il dolore che stava provando, sia per non vedere il volto di Shane mentre le sparava.
Pensava davvero che fosse la fine.
Non avrebbe più potuto rivedere Andrea.
Non avrebbe più fatto il bucato con Maggie.
Non avrebbe più aiutato Lori con le faccende.
Non avrebbe più gustato le cene di Carol.
Non avrebbe più fatto battute con Glenn.
Non avrebbe più chiacchierato sulla vita con Hershel.
Non avrebbe più scherzato con T-Dog.
Non avrebbe visto il piccolo Carl crescere e diventare grande.
Non avrebbe più potuto ringraziare Rick per tutto quello che ha fatto per lei.
Non avrebbe più potuto baciare Daryl, dirgli che lo amava, passare le serate a parlare o costruire insieme una famiglia.
Era tutto finito.
Quella meravigliosa favola stava per finire. Tutto sommato era contenta di averla vissuta, aveva finalmente riscoperto la felicità dopo tanto tempo di sofferenza e di bugie.
Aveva scoperto e trovato l'amore in Daryl e questo le sarebbe mancato più di tutto il resto.
Rimpianse solo di non aver detto più cose a Daryl o di non avergli detto abbastanza volte che lo amava.
Mille pensieri le attraversarono la testa in quel momento.
Rivide i suoi genitori, quando ancora sorridevano ed erano felici; rivide i bambini dell'orfanotrofio e le suore quando ancora non era successo niente; rivide la sua nuova famiglia quando c'era ancora Andrea e tutti erano felici.
Voleva morire pensando a ricordi felici.
<< Ti ammazzo maledetto! >> e d'improvviso Emily sentì che Shane le mollò i capelli e lei cadde sdraiata a terra.
Aprì subito gli occhi per vedere la situazione.
Era Daryl.
Si era avventato su Shane come una furia.
La stava salvando di nuovo.
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Capitolo 19 *** La resa dei conti ***
Daryl aveva deciso.
Era ora di intervenire.
Non poteva sopportare oltre Shane. Le sue minacce verso il gruppo e i suoi insulti. Ma, più di ogni altra cosa, non poteva più permettere che Shane toccasse Emily.
La sua preziosa Emily.
Aveva mandato giù troppe cose e non poteva permettergli di fargli ancora male. Le aveva fatto troppo male. Non solo a livello fisico, con i calci e sollevandola per i capelli, ma soprattutto a livello emotivo. Le aveva fatto rivivere un ricordo troppo doloroso ed Emily era distrutta a quel pensiero.
Non poteva più mandare giù, la voglia di rompergli la faccia a pugni era diventata troppo forte.
Doveva fargliela pagare.
Così era rimasto seduto, calmo e in silenzio. Pianificando mentalmente un piano per renderlo inoffensivo definitivamente. Il piano era pronto nella sua mente, stava solo aspettando quell'istante in cui si fosse distratto o avesse abbassato la guardia. Distogliendo l'attenzione dal gruppo. Il suo sguardo s'incontrò con quello di Rick, che stava pensando esattamente la stessa cosa.
Shane era stato nella polizia, aveva una grande mira e sapevano che, se fossero stati troppo avventati, o imprudenti, Shane non li avrebbe mai mancati.
Così aspettavano.
Aspettavano il momento giusto.
Quando Shane stava per sparare a Emily, Daryl partì all'attacco e agì.
Corse verso Shane il più silenziosamente che potè e si lanciò su di lui. Si era avventato come una furia su Shane. Cercava di immobilizzarlo con tutte le sue forze, ma la sua priorità era togliergli la pistola dalle mani.
Quella pistola rappresentava l'unico vantaggio che Shane aveva su di loro. Senza di essa era impotente.
Pochi istanti dopo l'aggressione di Daryl, Rick corse ad aiutarlo << Resisti Daryl! >>.
Rick si alzò di scatto e corse immediatamente verso l'amico in difficoltà. Sapeva che Shane era forte nello scontro corpo a corpo e doveva agire il prima possibile. Non poteva permettere che Shane prendesse di nuovo il comando della situazione, non dopo aver puntato in faccia una pistola a Carl.
Doveva fargliela pagare.
Corse velocissimo e li raggiunse immediatamente, cercò subito di aiutare Daryl. Daryl intanto lo teneva fermo, o almeno cercava. Shane si agitava tantissimo nel tentativo di liberarsi, anche se Daryl non gli rendeva la vita facile.
Rick, appena giunse dall'amico, cercò subito di togliere a Shane la pistola dalle mani, senza quella Shane era impotente e Rick ne era ben consapevole.
Stava per riuscirci quando Shane si dimenò troppo forte e la pistola volò in aria e cadde nel buio.
Nessuno riusciva a vederla e non sapevano quanto ci fosse tra Shane e la pistola.
Rick, approfittò della distrazione di Shane e gli immobilizzò le mani, poi verso il gruppo urlò << Sarebbe gradito un po di aiuto magari! Glenn, T-Dog, Carol prendete le armi e poi venite a darci una mano! Lori metti Carl al sicuro! Maggie e Hershel trovate quella pistola! Noi cercheremo di tenerlo fermo! >>.
E tutti si diedero da fare senza fiatare.
Emily era sdraiata, dolorante e immensamente grata a Daryl per il suo aiuto.
Come al solito le stava salvando la vita, come un vero eroe delle favole. Lo stomaco le faceva malissimo, pensava di essersi rotta un paio di costole, visto che non riusciva a alzarsi in piedi. Voleva essere utile anche lei al gruppo, ma non sapeva come fare.
I suoi pensieri furono interrotti da Shane che diede una testata fortissima a Rick, quanto bastava per allentare la presa dalle mani, che liberò e, prendendo un coltello dalla cintura accoltellò Daryl alla spalla.
Daryl cadde a terra, con la mano sulla spalla ferita urlando << Cazzo! Maledetto figlio di puttana! >>.
Shane ne approfittò per alzarsi in piedi.
Daryl lo aveva ridotto male. Si reggeva a stento in pedi, aveva il naso sanguinante e gli occhi gonfi.
Rick si mise davanti a lui e disse << Shane...dammi quel coltello e nessuno si farà male...>>.
Shane stava iniziando a capire che era finita.
Il suo sguardo vagava da un posto all'altro, cercando ispirazioni o idee per cavarsela, quando incontrò gli occhi di Emily. Lo sguardo di Shane rispecchiava perfettamente il suo stato d'animo. Aveva completamente perso la ragione, accecato dall'odio, dalla vendetta e dalla follia.
Non poteva accettare che finisse così.
Che lei si prendesse il suo posto.
Doveva avere la sua vendetta.
Non accettava di perdere così, doveva vendicarsi di Emily e sapeva che l'unico modo con cui poteva farla soffrire oltre ogni immaginazione, per sempre, era togliergli il suo bene più prezioso.
Daryl.
Emily, nello sguardo di Shane, capì subito la sua intenzione. Il suo piano, e urlò << No! >>, ma ormai Shane si era messo dietro a Daryl, bloccandolo e puntandogli il coltello alla gola.
Poi disse << Un passo...un movimento sospetto e lui muore come quel porco maiale che è! >>.
Tutti si fermarono all'istante.
Rick non era riuscito a fermare Shane in tempo e non si perdonava per quello. Aveva messo la vita di Daryl in pericolo.
Emily, stava osservando tutto.
Non poteva perdere Daryl per colpa sua. Non poteva perdere Daryl punto.
Lui era tutto quello che aveva e non glielo avrebbe mai portato via finché lei respirava. Avrebbe combattuto con tutte le sue forze per fermarlo.
E, sull'orlo della disperazione all'idea di poter perdere Daryl per sempre, urlò contro Shane << Shane no! Fai a me ciò che ti pare...picchiami, insultami...uccidimi se vuoi! Ma ti prego...ti prego lascia stare Daryl... la sua unica colpa è avermi sentito alla radio quella sera...è gentile..onesto...leale...e io lo amo...ti prego lascialo stare>>.
Non poteva pensare che Shane, pur di ferirla, sarebbe arrivato a tanto.
Shane disse, con un tono tanto calmo da essere inquietante << Beh...potrei ascoltarti...ma non lo faro!...>> e mise il coltello ad un soffio dalla pelle di Daryl.
Daryl cercava di liberarsi, ma col coltello così vicino non poteva muoversi troppo o si sarebbe tagliato accidentalmente.
Daryl guardò Emily, con gli occhi pieni di dolore e paura.
Non poteva vederla così.
E chiuse gli occhi, poi li riaprì e cercò di chiederle scusa.
Scusa per per non averle detto prima che la amava. Scusa per non aver passato più tempo con lei.
Emily ricevette quelle scuse e il suo cuore minacciò di spezzarsi. Non poteva accettare che la loro ultima conversazione fosse quella. Doveva fare qualcosa.
E subito.
Si guardò intorno cercando qualsiasi cosa potesse aiutarla e vide, vicino al fuoco a pochi metri da lei, qualcosa che brillava. Si avvicinò piano e la vide.
La pistola.
Non poteva crederci, Carl e Hershel la stavano cercando nel posto sbagliato, ma non poteva certo avvisarli urlando.
Doveva arrivarci immediatamente, ma senza essere vista da Shane o sarebbe stata la fine.
Così iniziò a strisciare verso la pistola.
Rick vide che Emily aveva un piano, anche se non sapeva bene in cosa consistesse.
Si fidava di lei e sapeva che avrebbe fatto qualsiasi cosa per aiutare Daryl.
Così iniziò a parlare a Shane nel tentativo di distrarlo << Shane ascolta...cerca di mantenere la calma e di riflettere...se posi quel coltello adesso dimenticheremo tutto >>, << Parla per te! >> commentò Daryl incazzato nero. Cercava di capire che stesse cercando di fare Rick, o se fosse semplicemente impazzito pure lui.
Poi Rick continuò << Noi siamo tuoi amici...la tua famiglia...posa quel coltello e dimentichiamo ok? >>.
Mentre Rick parlava Emily si avvicinava sempre di più.
Ormai le mancava solo qualche centimetro.
Shane, seccato dalle parole di Rick, urlò << Perché dimenticare?! Prima uccido lui, poi la troietta...e ce ne andremo a Orlando...saremo di nuovo una famiglia! >> stava per pugnalare Daryl.
Rick urlò << No Shane! >>.
<< Fermati! >> urlò Carol in lacrime.
<< Daryl! >> urlò Glenn disperato.
<< Shane non farlo! >> urlarono Maggie e Lori, nascondendo gli occhi a Carl che stava piangendo.
Daryl aveva chiuso gli occhi e si preparava all'inevitabile.
Ai suoi occhi apparve sua mamma, suo papà, Merl e infine Emily.
La sua Emily che aveva visto in sogno.
Bella, felice e sorridente. Con quel meraviglioso vestito bianco in quel campo di neve. Bianco come una sposa pensò Daryl con un sorriso. Le sue labbra dolci e delicate, i suoi occhi splendidi, i suoi capelli morbidi e il suo sorriso meraviglioso. Pensava solo a quanto volesse un suo ultimo bacio prima di morire.
<< Brucia all'inferno figlio di puttana! >>.
Poi niente.
Un colpo di pistola.
Un colpo secco che rimbombava nelle orecchie di tutti.
Quel colpo interruppe i pensieri di Daryl, che aprì gli occhi spaventato.
Shane aveva gli occhi spalancati.
Lasciò cadere il coltello dalle mani.
Provava un dolore lancinante ed una calda sensazione al petto. Si guardò e vide che perdeva sangue dove c'era il cuore.
Si sentiva sempre più debole, aveva freddo e i suoi occhi sembravano sempre più pesanti.
Cadde in ginochio, poi guardò verso il fuoco. Da dove era partito il colpo inaspettato che aveva salvato Daryl e probabilmente tutti.
Anche gli altri si girarono verso l'origine del colpo.
Emily era in piedi, con la pistola in mano puntata verso Shane.
Shane, vedendola voleva dirle che faceva schifo, che la odiava e che l'avrebbe maledetta per sempre. Ma non riusciva a parlare. Non riusciva a muoversi o a fare nulla.
Pensò alla sua vita, a quanto fosse cambiato da quando era iniziato tutto.
Non era più lui e, da una parte, fu felice di morire.
Di smettere di soffrire in quel mondo così grigio e triste.
Vedeva Emily e voleva dirle grazie, grazie per aver messo fine alla sua follia, che ormai lo stava lentamente divorando.
Voleva dirglielo, ma non poteva, cercò di comunicarlo con lo sguardo.
Sperava di esserci riuscito.
D'improvviso gli venne sonno, chiuse gli occhi e s'accasciò al suolo privo di vita.
Emily abbassò la pistola, sorrise e disse << Sei al sicuro Daryl...e anche voi ragazzi >> poi svenne.
Ormai sfinita.
Era dolorante ma immensamente felice.
Daryl era salvo.
Il gruppo, o meglio, la sua famiglia era salva.
Quell'orribile avventura di una notte. Anzi, quell'incubo, di una notte era finito.
La storia si era conclusa.
Era davvero finita.
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Capitolo 20 *** Un alba indimenticabile ***
Emily ce l'aveva fatta.
Aveva salvato tutti.
Era riuscita a salvare la sua famiglia. Proprio come aveva promesso. Ma era lì, accanto al fuoco immobile.
Daryl appena la vide cadere si spaventò tantissimo e urlò << Emily! Emily! Alzati!>> e cercò di alzarsi per andare ad aiutarla, o a vedere se stesse bene.
Rick andò subito da Daryl, cercando di trattenerlo << Daryl! Ascoltami sta bene...tu piuttosto devi farti vedere da Hershel! Stai perdendo sangue! >>.
<< Eccomi!>> urlò Hershel, correndo verso di loro con la scatola dei medicinali. Iniziò una rapida ispezione, e gli disse << Stai bene, fortunatamente non ha reciso un arteria...ma devo metterti un paio di punti...pronto?>>, << Comincia pure Hershel...prima finisci prima posso alzarmi >>> rispose secco Daryl.
Daryl era il paziente preferito di Hershel, non si lamentava mai e rispettava le indicazioni.
Era l'opposto di Emily, che voleva fare di testa sua, ma era anche quello il loro bello.
Erano così diversi che si proteggevano a vicenda.
Hershel non aggiunse una parola e si mise all'opera.
Daryl non poteva togliere lo sguardo da Emily. Era sdraiata e non si muoveva. Non sapere se stesse bene o meno lo stava facendo impazzire. Glenn, Maggie e Carol erano accorsi subito da lei, con la scatola di emergenza a visitarla. Maggie era la figlia di Hershel e Carol era una brava infermiera, Daryl sapeva che la sua piccola era in buone mani. Le mani migliori che conoscesse. Ma, nonostante le cure e l'esperienza dei compagni, Daryl non poteva fare a meno di essere estremamente preoccupato.
Aveva davvero paura di averla persa stavolta.
Aveva davvero paura.
Guardò Rick e, sull'orlo di piangere, disse << Rick...ti prego non farla morire...ho paura di perderla per colpa di quello stronzo del cazzo...lei ha fatto così tanto per noi e...>>, Rick lo interruppe con una pacca sulla spalla << Daryl...ce la farà vedrai...e poi quello messo peggio sei tu...lei non ha una coltellata >> finì con un sorriso. Daryl sorrise e poi rivolse di nuovo lo sguardo verso Emily.
La sua piccola e coraggiosa Emily.
Li aveva salvati tutti. E lo aveva fatto da sola. Era proprio la ragazza che voleva accanto a lui per tutta la vita.
Maggie, finendo la visita, guardò verso di loro e disse << Tranquilli sta benissimo....è solo svenuta, ma una bella notte di sonno e si riprenderà >>.
Daryl tirò un sospiro di sollievo. La sua piccola stava bene, e aveva deciso che voleva essere lui la prima persona che avrebbe dovuto vedere appena apriva gli occhi. I suoi meravigliosi occhi azzurri e profondi come l'oceano.
Poi un pizzico al braccio riportò Daryl sulla Terra, disse << Ahia! >> e guardò Hershel.
Lui sorrise e disse << Finito...stai seduto un momento...vado a prendere le bende pulite che devo finire la medicazione poi puoi andare dove vuoi >> e si allontanò.
Rick si sedette vicino a Daryl e gli disse << Finalmente è finita...>> , Daryl rispose << Già...senti Rick...posso chiederti una cosa? >>, Rick lo guardò sorpreso e disse << Certo...spara! >> , << Perché il solo pensiero di perdere Emily mi ha spaventato molto di più di un attacco di zombie? >>, Rick rise a quella frase.
Rise come non capitava da un po.
Poi rispose << Perché a volte l'amore fa più paura degli zombie caro Daryl...>> e gli diede una pacca sulla spalla.
Hershel tornò e finì la medicazione.
Appena fu finita Daryl guardò prima Emily poi Rick. Rick aveva capito che ormai il suo cuore apparteneva a Emily e disse a Daryl << Dai vai da lei...ha bisogno di te in questo momento >>.
Daryl si girò verso Rick e gli disse << É la donna che amo...grazie amico mio >> e lo abbracciò. Rick era sorpreso come non mai. Daryl non aveva mai abbracciato nessuno, era un evento rarissimo.
Forse unico.
Poi si staccò, si alzò e corse verso Emily, ancora sdraiata e sognante.
Arrivò da lei e le si sedette accanto. Le prese le mani e le baciò teneramente. La guardava con gli occhi pieni di amore, non credeva di poter mai provare qualcosa del genere per una ragazza. Sapeva che lei era la persona giusta e non l'avrebbe mai lasciata andare.
Emily aprì lentamente gli occhi.
Cercava di capire dove fosse esattamente, poi vide il viso di Daryl. Quel bellissimo viso, così sorridente e sollevato nel vederla.
Quel sorriso che la faceva sciogliere e sognare.
I suoi occhi brillanti, non capiva se per via del fuoco scoppiettante o per le lacrime che minacciavano di uscire, compromettendo inevitabilmente la sua immagine da duro insensibile.
Appena lo vide sorrise e disse felicissima << Daryl! >>, si mise seduta e lo abbracciò.
<< Ehi piccola! Sei stata davvero mitica! Sono proprio fiero di te!>> disse Daryl abbracciandola.
Finalmente la stringeva tra le braccia, finalmente la sua Emily era al sicuro.
Era con lui.
Emily piangeva di gioia e continuava a dire << Daryl...Daryl...>>, << Su piccola...va tutto bene adesso...è tutto finito...>> disse Daryl tentando di consolarla, e accarezzandogli la testa.
Emily piangeva, ma era un pianto liberatorio e di gioia. Gioa nel vedere che tutti stavano bene. Si sentiva così al sicuro tra le braccia di Daryl, sapeva che lì non sarebbe potuto succedere niente di brutto. Era col suo Daryl e lui stava bene. Era il regalo più bello del mondo.
Poi Daryl si staccò e, tenendole il viso tra le mani disse << Ti amo Emily >> e la baciò.
Un bacio così sentito.
Così pieno di amore, di emozione, di gioia e di coraggio.
Un bacio di cui sia Emily che Daryl avevano bisogno.
Quando si staccarono, si ricordarono di essere in mezzo a tutti e arrossirono molto.
Carol fu la prima ad abbracciare Emily e a urlare << Emily stai bene! Grazie al cielo! Avevamo paura che stessi male...non farmi prendere più uno spavento simile! >>. Emily ricambiò l'abbraccio e disse << Scusami Carol...non lo farò più! >>. Poi all'abbraccio si unirono Maggie, Lori, Glenn, T-Dog e anche Carl.
Tutti piangevano di gioia e si congratulavano con Emily per l'immenso coraggio che aveva dimostrato.
Emily, guardò Daryl negli occhi e disse << Adesso che sapete quello che è successo...mi volete ancora? >> , << Non dirlo neanche per scherzo! >> disse improvvisamente Rick, che continuò << Abbiamo bisogno di te! Fai parte della famiglia...tutti abbiamo un passato doloroso...ma l'importante è fare il modo di rendere il futuro un insieme di bei ricordi...non ti libererai mai di noi! >> e rise alla battuta.
Emily non sapeva cosa dire.
Le volevano proprio bene, poi guardò gli altri e vide che tutti stavano sorridendo a lei.
E disse tra le lacrime << Grazie ragazzi! >>.
Ad interromperli stavolta fu Carl che disse << Mamma! Papà! Sta sorgendo il sole! >>, tutti si girarono verso il sole.
Erano sempre stati così presi dall'organizzare e preparare che non si erano mai goduti veramente quel momento così unico al mondo.
E in pochi istanti il sole diede il suo buongiorno al mondo, un buongiorno che tingeva il cielo di un azzurro chiaro, un rosa acceso e un tocco di giallo. Una meravigliosa tavolozza di colori. Non solo simboleggiava l'inizio di un nuovo giorno, ma l'inizio di un nuovo cammino. Un nuovo viaggio che stavano per intraprendere tutti insieme.
Come una vera famiglia.
Un alba indimenticabile.
Emily disse sovrappensiero << Pensare che la vediamo tutti i giorni ma non ci fermiamo mai a goderci questo spettacolo...potrebbe essere l'ultima volta che la vediamo... dovremmo apprezzare queste piccole cose...è questo che ci distingue dai morti>>.
<< Eh già! É proprio meravigliosa! >> disse Glenn.
<< Uno spettacolo >> aggiunse Maggie.
<< Concordo in pieno con Emily...è eccezionale >> disse Carol godendosi l'alba che stava spuntando.
<< É un delitto che non ce la siamo mai goduta >> commentò T-Dog con gli occhi brillanti di luce.
<< Dovremmo fermarci così tutte le mattine >> disse Lori guardando Rick, che rispose subito << Sono d'accordo...dovremmo ricordarci più spesso che siamo vivi...>>.
<< Bellissima alba...forse la più bella della mia vita >> disse distrattamente Hershel.
<< Spettacolare! >> aggiunse Carl unendosi al resto del gruppo, meravigliato dalla visione dell'alba per la prima volta.
Daryl guardando il sole, poi Emily disse << Bellissima...ma mai quanto te piccola >>, Emily lo guardò con gli occhi brillanti dalla luce del sole.
Era l'uomo della sua vita e ormai ne aveva la certezza.
Daryl aveva la certezza che lei fosse la donna della sua vita.
Emily sapeva che non si sarebbero mai lasciati, che nulla al mondo fosse tanto potente da poterli separare o dividere.
Era così innamorata di lui e lui era così innamorato di lei e pensavano che quell'amore fosse destinato a durare nei secoli, e ad aumentare giorno dopo giorno.
Difficoltà dopo difficoltà.
Tra un litigio e un abbraccio.
Tra un incomprensione e un pianto.
Il loro legame, nato da un annuncio radio una strana sera, era destinato a crescere e aumentare.
Carol ruppe quella magia dicendo << Qualcuno vuole fare colazione?! >> e Daryl rispose << Io cazzo! Ho una fame! >>, Emily disse scherzosa << Tu hai sempre fame! Sei incorreggibile...>> non fece in tempo e finire la frase che il suo stomaco brontolò rumorosamente. Emily arrossì tantissimo e Glenn disse << Wow! Cos'era un terremoto?! >> e Maggie, dandogli un pugno in testa disse << Sii un po delicato! Buzzurro! >> e tutti scoppiarono in una fragorosa risata.
Una risata liberatoria.
Dopo tutto quel dolore e quella tensione ci voleva proprio.
Si misero a fare colazione continuando a guardare il sole che sorgeva.
E rimasero seduti a osservare il sole per un po.
Completamente rapiti da quello spettacolo di luci e colori.
Poi Rick disse << É ora di andare >> |
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Capitolo 21 *** Rieccoci qui ***
Quando Emily aprì gli occhi vide la tenda ancora avvolta dal buio della notte.
Notò che il sole stranamente non era ancora sorto. Strano perché, ormai da qualche mese, si svegliava appena veniva illuminata dai timidi raggi del sole. Fece uno sbuffo silenzioso.
Sapeva benissimo che, anche mettendosi d'impegno, non si sarebbe mai più riaddormentata. Gli occhi si erano adattati alla mancanza di luce e riusciva ad intravedere le cose che la circondavano.
Si girò dall'altro lato e vide Daryl, che stava dormendo profondamente.
Aveva un'aria serena, rilassata e felice. Sembrava quasi che, da un momento all altro, si mettesse a sorridere. Più lo osservava, più Emily si chiedeva che cosa stesse sognando per essere così tranquillo.
Come se dormisse su una nuvola.
Era un sollievo vederlo così tranquillo. Ormai erano un paio di notti che non riusciva a dormire a causa di orribili incubi e, finalmente, stava riposando sereno.
Emily, facendo il più piano possibile uscì dalla tenda.
Fuori era ancora buio e tutti erano ancora tra le braccia di Morfeo. Guardò nuovamente la tenda per assicurarsi di non aver svegliato Daryl.
Voleva fare una passeggiata, ma sapeva che se camminava nel campo, sbadata come è sarebbe di sicuro inciampata in qualcosa, fatto un gran baccano e avrebbe rischiato di svegliare tutti.
Così decise di fare una passeggiata fuori dal campo. Si erano accampati vicino ad un grandissimo prato, era un posto sicuro visto che ormai le mandrie si stavano concentrando nei boschi o nelle grandi città. L'erba non veniva tagliata da tantissimo tempo, ed era alta fino al fianco di Emily. Era di un verde stupendo, un verde smeraldo, come ci si aspetta da un prato in piena estate. Quel prato piaceva tanto ad Emily, aveva un profumo diverso dai soliti prati. Era un odore forte, deciso, naturale. Emily diceva che profumava di selvatico. Un odore che le piaceva da impazzire. I fiori erano ancora addormentati, anche se qualche temerario era già sbocciato.
Emily continuava a camminare a piedi scalzi, come faceva spesso d'estate, le calze le facevano sudare il piede e le dava molto fastidio.
Adorava camminare scalza in quei prati.
Ora che la razza umana si stava estinguendo, non c'era più lo stesso inquinamento di prima e si poteva camminare dove si voleva senza timore di vetri bi bottiglie rotte o siringhe usate.
<< Un lato positivo infondo infondo c'è...la natura può tornare come quella di un tempo...senza timore dell'uomo >> disse Emily. Forse convinta di averlo solo pensato.
Si fermò in mezzo a quel prato, guardò in alto.
Verso il cielo.
Le stelle erano sparite, o almeno quasi tutte, e la luna si preparava a cedere il passo al suo caro amico sole. Mancava poco all'alba. Emily, passo dopo passo, si era allontanata un po dal campo.
Si voltò e decise di tornare indietro.
Quando arrivò, sbirciò nella tenda, e vide i suoi eroi dormivano ancora beatamente. Facendo attenzione a non fare alcun tipo di rumore, uscì dalla tenda e decise di preparare lei la colazione.
Di natura non era una grande cuoca, ma quell'inverno aveva preso molte lezioni da Carol e credeva, o meglio sperava, di essere migliorata un po. Mise sul fuoco un po di uova e del caffè, e nelle ciotole un po di latte.
Avevano avuto un'autentica manna dal cielo quell'inverno.
Avevano trovato rifugio dal freddo e dalla neve in una vecchia fattoria disabitata. Era davvero enorme. La casa era quasi vuota, svaligiata chissà quante volte, ma in compenso avevano trovato qualche coperta, cuscini, vestiti e qualche libro interessante.
Non buttavano via niente.
Poi c'era un grande fienile, dove si stava davvero comodi e al caldo.
Ma la vera fortuna fu che, nel fienile dove nessuno aveva guardato, c'erano ancora gli animali.
Non molti, un paio di mucche, conigli, galline e un cavallo.
Così riuscirono a sopravvivere bene all'inverno e ne approfittarono per fare scorta di uova, latte, carne, piume e pelli. Ne avevano abbastanza fino alla prossima primavera.
<< Buongiorno Emily! Mattiniera oggi! >> si girò Emily, un po spaventata, e vide Carl che la salutava.
Il tempo era passato troppo in fretta pensò Emily. Se ne accorse guardando Carl. Ormai Carl, da semplice ragazzino era diventato un diciottenne. Un uomo.
<< Buongiorno Carl! Si ho preparato la colazione! >> , << Fantastico! Adoro le tue uova crude! >> , << Le mie uova non sono crude! >> disse Emily con tono offeso.
<< Sono così crude che il pulcino fa ancora pio! >> intervenne Glenn appena alzato.
<< E il latte fa ancora muuu! >> si aggiunse T-Dog scherzoso.
Emily, mettendo il broncio disse << Ho capito...faccio schifo in cucina! Allora niente colazione per voi! >> e fece la linguaccia.
<< Ce n'è un po per me? Sto morendo di fame! >> disse Maggie unendosi al gruppo.
Glenn la aiutò a sedersi.
Era diventato molto più gentile nei confronti di Maggie da quando, 4 mesi fa, ha scoperto che era rimasta incinta. Era una cosa davvero dolce.
La dolcezza di quel momento venne spezzata brutalmente da Carol che disse << Buongiorno mondo...hai preparato la colazione?! Grande Emily! Ma sai che non puoi cucinare senza di me! Ti serve una supervisione dopo l'ultima volta! >> , << Uffa...non era andata tanto male! >> rispose Emily.
<< No...hai quasi dato fuoco al campo! >> s'inserì di nascosto Rick accompagnato da Lori, ancora mezza addormentata.
Emily rispose con tono offeso << Esagerato...per una scintilla scappata dal fuoco! >>.
<< Mmmm...che profumino! >> disse Hershel appena arrivò.
Emily, alzando le braccia al cielo disse << Finalmente qualcuno apprezza le mie fatiche! >>, poi Hershel continuò << Adoro le tue uova mezze crude e senza sale..fanno bene all'intestino! >> ed Emily si zittì da sola << Ok...Come non detto...>> e tutti si misero a ridere.
Era così bello e tranquillo con loro.
<< Mamma! >>.
Le loro risate furono interrotte da una vocina ormai familiare. Emily si voltò e vide i suoi due eroi. Daryl che teneva in braccio Christian. Il loro picciolo Christian. I suoi grandi occhioni azzurri erano puntati su Emily. Due occhioni così curiosi, pieni di gioia e felicità, con tanta voglia di scoprire ed imparare. Aveva i capelli corti come la mamma e scuri come il papà. Le sue manine erano aperte e rivolte verso Emily. Voleva essere preso in braccio dalla mamma.
Emily, guardandoli con gli occhi traboccanti di gioia e un sorriso, si alzò subito e corse incontro a Daryl, lo salutò con un bacio e disse << Buongiorno amore >>, << Buongiorno piccola >> rispose Daryl con un sorriso. << E...buongiorno anche a te mio dolcissimo pulcino! >> e prese in braccio Christian. Lo fece girare un po insieme lei, poi si fermò << E chi è il mio pulcino? >> chiese Emily al piccolo << Io pulcino io! >> rispose Christian.
Poi si riunirono agli altri a fare colazione.
Finita colazione Carl, Rick e Daryl si misero a giocare con Christian. Erano davvero adorabili, soprattutto Daryl che lo faceva ridere tantissimo. Carl si comportava proprio come un fratello maggiore, e Rick come uno zio. Uno zio severo ma molto divertente. Emily era così felice che giocassero tutti insieme. Tutti avevano bisogno di riscoprirsi un po bambini.
Intanto Emily, Lori e Carol stavano lavando i piatti, insieme alla compagnia di Maggie.
<< Quanti anni ha? >> chiese Maggie in un vuoto di memoria, << Tra poco quattro >> rispose Emily, con un tono fiero e dolce.
Era fiera del suo piccolo Christian.
Era piccolino, magro, molto curioso e vivace.
Adorava esplorare e toccava tutto ciò che non conosceva. Per molti versi era identico a suo padre. Capelli scuri, spericolato e incredibilmente portato a cacciarsi nei guai. Due gocce d'acqua.
Emily, nel vedere Daryl giocare così con Christian, ripensò a tutto quello che quei cinque anni le avevano donato.
Le sembrava ieri di aver detto a Daryl di aspettare un bambino.
Erano in un casolare abbandonato, e aveva chiesto a Glenn, mentre andava in ricognizione di procurarle un test di gravidanza. Lui imbarazzatissimo ubbidì e quando Emily ebbe il risultato era felicissima.
Avrebbe avuto un bambino.
Un bambino a cui avrebbe donato amore, comprensione e tutta la felicità possibile.
L'unica sua paura era quella di dirlo a Daryl. Non sapeva come avrebbe reagito o cosa avrebbe pensato.
Era un'enorme responsabilità, ma era felice di affrontarla con lui.
Così quella stessa sera, lo prese in disparte, e gli disse tutto.
Lui in un primo momento la guardò un attimo perso. Poi, avendo la certezza che non fosse uno scherzo, la baciò e le disse che era meraviglioso.
Poi andò a dire a tutti che sarebbe diventato il papà più fottutamente forte del pianeta. E tutti si misero a ridere come non mai.
Quello fu il quarto giorno più felice della vita di Emily.
Il terzo giorno più felice della vita di Emily fu la nascita di Christian.
Un giorno immensamente doloroso, visto che non avevano epidurale o niente altro per alleviare il dolore, aveva partorito in un fienile caldo.
Hershel era il dottore e Maggie l'infermiera.
Daryl fuori camminava nervosamente avanti ed indietro. Non riusciva a pensare ad altro che a Emily ed il bambino o bambina.
Stava impazzendo.
Poi sentì un pianto.
Entrò di scatto e vide Emily che reggeva in braccio il piccolo.
La guardò, si avvicinò piano e si mise accanto a lei.
<< É un maschietto...>> fu la prima cosa che disse Emily, Daryl aggiunse << Che ne dici di chiamarlo piccolo spaccaculi? >>. Emily lo guardò storto e disse << Piuttosto lo ricaccio dentro...mmm...che ne dici di Christian? >>. Daryl ci pensò un attimo, poi disse << Si...mi piace...ma per me sarà sempre il piccolo spaccaculi! >>, poi lo prese in braccio ed iniziò a cullarlo.
Poi baciò Emily e le disse << Sei stata eccezionale piccola...è bellissimo << , << Anche merito del papà >> rispose Emily.
E si addormentarono, tutti e tre abbracciati.
Il secondo giorno più felice della vita di Emily fu il matrimonio.
Avevano usato una chiesa diroccata.
L'interno era ancora bellissimo, completamente affrescato e decorato con i pochi fiori e nastri che avevano trovato.
Ma, agli occhi di Emily, era la chiesa più bella del mondo.
E ad ognuno era stato assegnato un compito specifico.
Hershel faceva il prete, visto il suo attacco alla religione.
Carl il chierichetto, visto che era il più giovane.
Carol la testimone di Emily, e lo faceva con immenso onore.
Rick il testimone di Daryl, naturalmente lo fece con immenso piacere .
T-Dog fingeva di fotografare le scene con una macchina fotografica invisibile, era davvero buffo e divertente.
Glenn accompagnava Daryl all'altare, inciampando un paio di volte.
Maggie accompagnava Emily, facendo attenzione a non cadere entrambe e Lori le portava il velo, forse un po esagerato.
Emily era davvero incantevole.
Indossava un vestito bianco con un nastro rosso in vita, legato dietro con un fiocco. La gonna era decorata con piccoli fiocchi di neve azzurri; i capelli corti erano abbelliti da alcuni fiori azzurri che sembravano fatti di ghiaccio; gli occhi azzurri riflettevano tutto quell'amore che provava per Daryl.
Daryl non riusciva a chiudere la bocca.
Era ancora più bella di come l'aveva sognata quella notte.
Era davvero bellissima.
Anche Daryl era elegantissimo. Portava uno smoking nero, senza cravatta e non la camicia sbottonata.
Infondo è pur sempre Daryl.
Anche se i suoi occhi luccicavano e riflettevano tutto quell'amore che provavano per Emily.
Fu una cerimonia semplice e veloce, visto che Hershel disse solo quello che si ricordava dai film, un po aiutato da tutti i presenti.
Era stata una cerimonia bellissima e semplice, come volevano gli sposi.
Poi, dopo il grande sì i due si misero a ballare. Il loro primo ballo insieme, sulle note della loro canzone che stavano cantando tutti.
Non ci fu una festa strepitosa o un banchetto nuziale. Ma la cosa importante era che Emily e Daryl si erano giurati amore eterno davanti alla loro famiglia.
Era il regalo più bello.
Il primo giorno più felice della vita di Emily fu quando incontrò Daryl dal vivo.
Quei giorni non li avrebbe più dimenticati.
Il suo viaggio nei ricordi fu interrotto da Christian che, passo dopo passo era arrivato da lei. Emily lo guardò dolcemente, lo prese in braccio e disse << Cosa c'è pulcino? Ti mancava la mamma? Adesso è qui piccolo mio...>> , << Ti...mamma! Mamma! >> rispose Christian. Emily lo prese in braccio e si mise a coccolarlo un po. Tra gli sguardi affettuosi di Carol, Lori e Maggie.
Daryl e gli altri erano rimasti in disparte.
Daryl adorava guardare Emily che cullava Christian.
Era così dolce.
Era davvero una mamma fantastica. Gli raccontava sempre storie stupende, che anche lui ascoltava rapito, lo cullava con dolcezza e pazienza e lo aiutava a crescere.
Bhe dai, quello lo stava facendo anche lui.
Solo che aveva come l'impressione che lei lo stesse facendo meglio.
Daryl amava Christian, il suo Christian. Aveva preso i suoi capelli e il suo carattere ribelle e combina guai, ma aveva preso gli occhi, azzurri come il mare, e la dolcezza di Emily.
Fin dal primo momento che lo vide, Daryl amò quel bambino e giurò che lo avrebbe protetto a qualsiasi costo.
Rick interruppe i pensieri di Daryl dicendo << Ha preso la parte migliore di voi...complimenti Daryl >>, Daryl sorridendo disse << Si lo so...sono stato mitico! >> e fece una specie di danza della superbia.
Scoppiarono a ridere.
Emily, guardando prima Daryl poi Christian disse << Su Christian è l'ora del bagnetto...anche per papà! >> , << Ti! Papà! Banetto! >> rispose Christian entusiasta. Daryl a quelle parole rabbrividì.
Fin da bambino odiava il bagno. Non ne capiva il senso. Tanto doveva tornare sporco di nuovo.
Così e iniziò a dire << No no..stai lontana piccola...divento pericoloso...>> ed iniziò ad indietreggiare.
Emily si alzò col piccolo in braccio e urlò << Prendiamolo! >>, << Amolo! >> ed iniziò a rincorrerlo.
Daryl iniziò a scappare urlando << Non provarci donna! Non mi avrete mai! >> e Emily rispose << Non puoi scappare in eterno! Dovrai lavarti prima o poi! >>.
Daryl correva per il campo ed Emily lo seguiva con in braccio il piccolo Christian.
Tutti si misero a ridere come matti.
E Rick decise di correre in soccorso di Daryl, aiutandolo a fuggire. Carol e Lori invece aiutavano Emily.
E, in men che non si dica, tutti ormai erano coinvolti in quel gioco. Tutti correvano ridendo, scherzando e sentendosi, almeno per quel breve istante, come se tutto fosse perfetto.
Niente zombie.
Niente pericoli.
Soltanto loro.
Ridevano così forte che non si accorsero che, proprio davanti a loro, c'era quella collina dove il loro cammino ebbe inizio.
Quella collina vicino ad Atlanta dove Emily aveva fatto il suo ingresso in famiglia, dove l'amore tra lei e Daryl era sbocciato e dove il loro viaggio era iniziato come famiglia.
Tutto questo su quella collina.
La collina più alta delle Druid Hills.
E con questo finisce la storia di Daryl e Emily. Ringrazio tutti voi che avete seguito questa avventura, vi ringrazio per le vostre recensioni ma, soprattutto, vi ringrazio della vostra gentilezza. Tra non molto inizierò una nuova storia e, spero davvero, che seguirete anche quella con lo stesso entusiasmo che vi ha accompagnato in questa. Grazie a tutti di cuore. Alla prossima storia. Bacione a tutti :) |
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