A volte fa più paura l'amore degli zombie, caro Daryl...

di Glory_95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Direzione Atlanta ***
Capitolo 2: *** Da salvatore a salvato ***
Capitolo 3: *** L incontro ***
Capitolo 4: *** Finalmente ti ho trovata ***
Capitolo 5: *** Rick ti presento Emily ***
Capitolo 6: *** Test di prova ***
Capitolo 7: *** Il nuovo gruppo? ***
Capitolo 8: *** Emily e Carl nei guai ***
Capitolo 9: *** Grazie...ti devo la vita ***
Capitolo 10: *** Riunione ***
Capitolo 11: *** Baciami Daryl ***
Capitolo 12: *** Tra fuoco e rabbia ***
Capitolo 13: *** Una dichiarazione inaspettata ***
Capitolo 14: *** Un grande addio ***
Capitolo 15: *** Decisione ***
Capitolo 16: *** Un motivo inaspettato e una proposta straordinaria ***
Capitolo 17: *** Il segreto di Emily ***
Capitolo 18: *** La fine per Emily? ***
Capitolo 19: *** La resa dei conti ***
Capitolo 20: *** Un alba indimenticabile ***
Capitolo 21: *** Rieccoci qui ***



Capitolo 1
*** Direzione Atlanta ***


<< Niente neanche qui! >>, disse sconsolato Rick, di fronte all'ennesima casa vuota. 
Niente cibo.
Niente armi.
Niente munizioni.

Solo cadaveri, putrefatti ormai da mesi, e zombie in agguato in tutta la zona. 
Il gruppo ormai era in viaggio da giorni e, delusione dopo delusione, stavano iniziando a pensare che Savannah non era stata una bella idea. 
Ormai le zone costiere erano state ripulite da altri gruppi di sopravvissuti e, peggio ancora, erano invase da mandrie di zombie.
Nessun posto era al sicuro.
Rick e gli altri, ormai, lo sapevano bene. 
<< Un altro buco nell'acqua Rick...>> aggiunse Shane, ormai esausto.
Dopo aver sospirato rumorosamente, continuò con un tono arrogante<< Quando capirai che dobbiamo andare a Orlando?! Lì saremo al sicuro! >>. 

Ormai erano settimane che Shane insisteva con la Florida e, puntualmente, Rick gli dava sempre la stessa risposta.
E, questo caso, non fu diverso dagli altri.
Rick si girò verso Shane e, visibilmente annoiato dalle continue lamentele, gli rispose  << Non possiamo andare a Orlando lo vuoi capire...è troppo pericoloso! >>.

Stranamente, questa volta, s'intromise anche Daryl, che di solito preferiva parlare solo con Rick, visto che riteneva Shane un inutile testa calda.
Si avvicinò ai due e disse << Concordo con Rick...non possiamo sopravvivere ad un viaggio del genere...le foreste pullulano di zombie e noi non siamo nelle condizioni di affrontarli...ti ricordo che non abbiamo molte armi e ancor meno munizioni...quindi ficcati nella testa che Orlando è fuori questio e cambia discotrso cazzo! Smettila di ripetere la solita storia, sembri un disco rotto! >>.

<< E allora cosa dici di fare?! Stare quì a fare gli imbecilli?! Stiamo solo sprecando tempo e risorse in luoghi che non hanno più un cazzo! >> urlò Shane, molto innervosito dalle parole di Daryl.
Si fermò un secondo.
Quando vide che aveva la totale attenzione di entrambi, continuò << Se credi che farò tutto quello che vuoi solo perchè hai una balestra di merda ti sbagli di grosso! >> aggiunse dando uno spintone a Daryl
Si ritrovarono faccia a faccia. 

Rick si mise in mezzo per calmare un po gli animi.
E, soprattutto, per evitare che volassero pallottole tra i due.
Sapeva che, nonostante si odiassero, non si sarebbero mai sparati.
Ma la prudenza non era mai troppa in questi casi.
 << Shane piantala di fare il rompi coglioni! Daryl non ha tutti i torti, sembi davvero un disco rotto con questa storia di Orlando....sono settimane che vai avanti, finiscila! << ordinò con tono severo.
Poi, girandosi verso Daryl, continuò con un tono più calmo e tranquillo << Farà buio tra un paio d'ore al massimo, dobbiamo tornare al campo ed organizzarci per domani >>.
Poi, tutti e tre, s'incamminarono.
Rick e Daryl davanti.
Shane se ne stava dietro, a borbottare qualcosa in solitudine.

Mentre camminavano, Daryl si rivolse a Rick, con un tono molto seccato << Se mi tocca un altra volta gli ficco una freccia in mezzo agli occhi in meno di mezzo secondo >>.
Il viaggio di ritorno fu sovrastato da un clima di tensione.
Una tensiona palpabile.

Rientrarono al campo poco prima che facesse buio.
Si erano accampati in un vecchio campo da calcio ormai abbandonato, circondato da una rete metallica che loro avevano rinforzato con alcuni pali di legno.

Anche se era una sistemazione temporanea, intanto che perlustravano la zona, non si erano sistemati male.
Erano riusciti a rimediare cinque tende da un negozio lì vicino e si erano sistemati in modo da non sprecare lo spazio. 
Inoltre, avevano a disposizione i bagni e le docce degli spogliatoi, poco funzionanti ma comunque meglio di niente. 
Il motivo, però, che li aveva convinti ad accamparsi lì era che non avevano notato grosse mandrie di zombie.

Nonostante tutto, erano riusciti anche a trovare il modo di organizzarsi.
Si erano divisi in quattro gruppi e, ad ogni gruppo, ogni mattina, veniva affidato un compito ben preciso.  

Il primo gruppo (composto da Rick, Daryl e Shane), solitamente, perlustrava le zone più lontane o le zone più ampie/pericolose.
Il secondo gruppo (cioè Glenn, T-Dog e Carol), in generale, o perlustrava zone un po più vicine, o si occupava di ispezionare centri commerciali.
Il terzo gruppo (formato da Lori, Maggie e Andrea), quasi tutti i giorni, tranne in casi eccezionali, restava a sorvegliare e proteggere il campo e le loro cose, Poteva sembrare stupido, ma gli sciacalli erano sempre in agguato.
Infine, il quarto ed ultimo gruppo (dove c'erano solo Carl e Hershel) cercavano macchinari o oggetti utili nelle vicinanze del campo. 

Era una buona organizzazione e tutto sembrava funzionare pienamente. 

Appena Rick, Daryl e Shane fecero ritorno, Lori gli andò incontro, chiedendo speranzosa << Come è andata? >>.
Shane si prese la briga di rispondere per primo << Una merda! Ecco come è andata oggi! Una vera merda! >> e si sedette mettendosi le mani tra i capelli e sospirando nervosamente. 

Rick, con un tono più calmo, continuò << Non abbiamo trovato niente di interessante, ma Daryl ci ha procurato la cena...almeno non moriremo di fame >>.
E Daryl alzò quattro conigli, come fossero un trofeo di guerra.
Guardando Lori con la più tatale indifferenza, si limitò a dirle << Vado a pulirli e scuoiarli...copsì li potete cucinare >> e, dopo aver concluso la frase, se ne andò nella sua tenda, posizionata sempre lontana dalle altre. 

Rick, nel tentativo di allentare la tensione che appestava l'aria, chiese speranzoso a Glenn << A voi ragazzi come è andata? Avete avuto più fortuna di noi? >>.
Glenn si alzò in piedi e rispose sorridendo << Solo alcune pistole scariche, qualche coperta, dei coltellini svizzeri in ottime condizioni ed una mazza da baseball praticamente nuova di zecca...non è il sacro Graal ma poteva anche andare peggio!>>. 
<< Un mucchio di robaccia inutile e scadente...proprio come mi aspettavo da degli incompetenti >>.
Le parole di Shane invasero il campo.
Forse convinto di averlo solo pensato.
O, al contrario, lo aveva detto volontariamente per creare caos nel gruppo.

Come era solito fare. 
Carol, ormai stufa del comportamento irritante e strafottente di Shane, irlò rabbiosa << Se c'è un incompetente qui sei solo tu cretino! Abbiamo faticato non poco per trovare queste cose che possono sempre essere utili! Sempre meglio che tornare a mani vuote come fai sempre te! >>.
<< Shane...è la seconda volta oggi che fai perdere le staffe a qualcuno...ti consiglio vivamente di farla finita, oppure giustificherò il primo che ti metterà le mani addosso >> aggiunse Rick, sperando che con le minacce avrebbe fatto stare buono Shane per un po. 
Erano stati migliori amici in passato, ma il suo comportamento non solo era particolarmente irritante, ma rischiava di danneggiare seriamente l'unità e la serenità del gruppo. 
Daryl tornò dal resto del gruppo con i conigli, puliti e spellati, e disse << La carne è pulita, non ho trovato tracce di parassiti o altro...se Shane ha finito di fare la principessa iniziamo pure a cucinare...sto morendo di fame!>>.
Carol, sperando che la cunina la calmasse, si sedette accanto al fuoco e si mise all'opera. 
Rick approfittò della momentanea calma per organizzare la giornata successiva << Allora...il nostro gruppo si dirigerà nell'entroterra, fino al fiume, che percorreremo per una ventina di chilometri; il secondo gruppo perlustrerà la spiaggia, vediamo cosa è rimasto. Naturalmente la regola rimane la stessa: tornare prima del buio. Niente eccezioni >>. 
Tutti fecero segno di sì con la testa. 
Improvvisamente, la voce di Carl distolse l'attenzione di tutti da Rick.
Tutti si girarono in direzione della voce e videro Carl e Hershel correre verso il campo con una scatoletta nera. 
Dopo aver raggiunto gli altri, ed aver ripreso fiato, Carl, con un tono a dir poco entusiasta, urlò << Abbiamo trovato una radio della polizia! Non è nuova ma funziona ancora...magari troviamo qualcuno! >>.
<< Bravissimo Carl, sei stato grande >> disse Rick dando delle leggere pacche sulle spalle al figlio.
Tutti iniziarono a dire e fare progetti.
Hershel, però, li riportò con i pedi per terra, dicendo << Vediamo se riusciamo a contattare qualcuno prima di esultare e fare progetti >>. 

Rick, si alzò in piedi e disse << Hershel ha perfettamente ragione, non ha senso esultare adesso...comunque è una grande scoperta...non ricordo il tempo di averne trovata una che funziona e, giustamente, possiamo pensare che altri gruppi ne abbiano una...contattare altre persone è sempre una buona idea...l'uniona fa la forza dopotutto...certo...potrebbe anche essere una perdita di tempo...ma secondo me vale la pena tentare...perciò faremo dei turni...proveremo a contattare qualcuno e, se qualcuno sente qualcosa, avvertirà gli altri immediatamente >>. 
Daryl si alzò in piedi, afferrò la radio per primo e, con tono disinteressato, disse << Se nessuno ha niente in contrario, il primo turno è mio...non ho particolarmente sonno e non mi va di ascoltare altre stronzate di Shane, per oggi ho fatto il pieno grazie! Ci si vede domattina >>.
Concluse Daryl, salutò con la mano tutti e si girò verso la sua tenda.
Rick, sollevato dal non dover estrarre a sorte il primo, aggiunse << Perfetto, la prima notte è stabilita...di giorno si divideranno il compito Maggie, Lori e Andrea...ragazze non mi importa come vi organizzate, ma la radio non deve restare sola neanche un secondo...poi faremo dei turni per la notte...>>.

Shane interruppe Rick, urlando spazientito << Ma che cazzo state dicendo?! Ma vi state ascoltando?! Questa è una stronzata bella e buona!! A volte mi chiedo se sono l'unico con un po di cervello da queste parti! Sapete meglio di me che le radio non funzionano più da quando è iniziato tutto!! State solo sprecando tempo e risorse! >>. 
<< Adesso basta! >> disse Rick estraendo la pistola e puntandola alla testa del suo ex migliore amico. 
Rick, riprese subito << Siamo stufi delle tue urla isteriche contro tutto e tutti, stai solo creando confusione e la cosa mi fa incazzare! Quindi hai due possibilità: o smetti di fare il cazzone e ti calmi o ti giuro che ti ritrovi con un buco in fronte prima che tu possa dire A! >>. 
Il gruppo taceva.
Spaventato da come poteva concludersi la questione. 

Sapevano che Rick, per bene del gruppo, lo avrebbe fatto.
L'unico rumore che si sentiva era lo scoppiettio del fuoco. 
L'aria era così tesa che si poteva sentire. 
Shane ruppe il silenzio assordante balbettando timidamente << Rick...io...>>. 
Rick, però, lo interruppe a sua volta, urlando severo << Siediti e zitto! >>. 
Shane obbedì. 
Rick rimise la pistola al suo posto, poi tutti si misero a mangiare.
Intanto Daryl, che aveva assistito alla scena, stava ancora cercando di capire come facesse Rick a non sparagli.

Lui lo avrebbe fatto già da molto tempo. 
Mandò via quello strano pensiero e cercò di captare qualcosa con la radio.
Prese la ricetrasmitente e fece il primo tentativo.
<< Daryl Dixon, Savannah, qualcuno mi sente? Passo >>.
Niente. 

L'unico rumore che si sentiva era un ronzio fastidioso.
Non è esattamente emozionate come credevo ” pensò distrattamente Daryl. 
Poi provò a fare un secondo tentativo.
<< Daryl Dixon, Savannah, qualcuno mi sente? >>. 

Ancora niente. 
<< Uffa...si annuncia una lunga e noiosa serata cara radio ma, visto che devo fare sti annunci tutta la notte, divertiamoci un po! >>.
Riafferrò la ricetrasmittente e, con un tono scherzoso, fece un annuncio << Buonasera Americani! Qui è Daryl Dixon da Savannah che vi parla! Oggi apriamo la rubrica "Una ragazza per Dixon"! Questa rubrica serve per trovare una fidanzata proprio a me! Quindi, ragazze all'ascolto, prendete carta e penna, e segnate tutto: sono un ragazzo bello, intelligente, amante delle moto, alto e con gli occhi marroni...scritto? Bene, adesso ascoltate bene! Sono alla ricerca di una ragazza speciale: a cui piaccia ridere, la caccia, che le piaccia sparare, con un bel caratterino...e che sia molto sexy! C'è qualche volontaria in ascolto? Avanti non siate timide! Passo >>.

Daryl rise pensando all'annuncio appena fatto. 
Poi si mise a pensare.
Avrebbe mai trovato la donna per lui?

Era felice della sua libertà, ma gli mancava qualcosa. 
Qualcosa che sperava di trovare in una donna.
I suoi pensieri vennero bruscamente interrotti da una voce femminile proveniente dalla radio.
<< Qui...zzzzz...mi ricevi?...>>. 
Daryl non poteva crederci. 
Una risposta. 
S'affrettò a rispondere << Qui Daryl ti ricevo! >>. 
<< Daryl..dove..chiami? >>. 
<< Savannah, Georgia, ti sento male >>. 
<< Io Atlanta...zzz...aiuto...zzzDaryl >>.
<< Aspetta! Aspetta! Atlanta? Ti serve aiuto? Chi sei? Dove sei ad Atlanta? C'è qualcuno con te? Sei sola? >>.
<< Io...sola...aiuto...Daryl...perdo segnalezz...aiutami...zzzz...>>.
E, dopo quelle ultime parole, il segnale sparì improvvisamente.
Proprio come era arrivato.
Daryl provò mille volte a ricontattarla.
Ma niente. 

Daryl, poi cadde a terra. 
Non poteva credere a quello che era appena successo.
Non riusciva ancora a crede a quello che era ancora successo.
Era confuso e disorientato.
Ma di una cosa era certo.
Una ragazza ad Atlanta aveva bisogno di lui.

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Capitolo 2
*** Da salvatore a salvato ***


Capitolo 6

<< Ehi! Ci sei ancora? Rispondi! >>. 
Niente. 
Era di nuovo silenzio. 
Non riusciva a crederci. 
Una risposta.
La prima risposta ad una radio da quando tutto questo casino era iniziato. 

Doveva ancora elaborare mentalmente tutto.
Ma, prima di tutto, doveva avvisare immediatamente Rick e gli altri.
La loro prossima destinazione era Atlanta.
Daryl, in tutta fretta, prese la radio e corse verso di loro.
Gli altri, intanto, stavano ancora mangiando e chiacchierando. 

Improvvisamente videro Daryl arrivare di corsa al campo.
Sembrava che avesse particolarmente fretta.
Appena arrivò, Daryl urlò sorpreso << Una risposta! >>.
Rick, fu il primo a rispondere, alzandosi in piedi << COSA?! >>.
Poi si mise accanto a Daryl.
Daryl, dopo essersi seduto per terra, continuò con un tono stupito << Mi hanno risposto alla radio...era una ragazza...chiamava da Atlanta...chiedeva aiuto...il segnale era molto debole e disturbato...questo è tutto quello che sono riuscito a capire >>.
Tutti si guardarono stupefatti, nessuno credeva davvero in una risposta.
Nemmeno Daryl ci credeva ancora.
 
Rick, non riuscendo a nascondere un sorriso di soddisfazione e felicità, fu il primo a parlare << Bravissimo Daryl, hai fatto un lavoro magnifico...ora dobbiamo decidere cosa fare >>.
Daryl, alzandosi in piedi senza pensarci due volte, rispose con tono deciso << Io non ho dubbi...vado ad Atlanta a salvare la ragazza...e lo farò con o senza il vostro aiuto >>.
Rick, mettendo una mano sulla spalla al suo amico, gli disse << Calma Daryl calma...lo so che siamo tutti emozionati e un po confusi dalla novità...ma non dobbiamo essere troppo precipitosi...dobbiamo considerare entrambi le versioni...potrebbe essere una vera richiesta di aiuto...ma, potrebbe anche essere una trappola....dobbiamo valutare attentamente la situazione prima di prendere una decisione >>. 

Shane s'intromise nel discorso di Rick e, con il suo solito tono accusatorio, urlò << Ma siete seri? Cosa c'è da valutare?! É ovvio che quell'annuncio è solo una trappola per ucciderci e prenderci tutto ciò che abbiamo! Non dobbiamo essere così sciocchi da cascare al primo annuncio radio che sentiamo! >>.
Daryl, con gli occhi infuocati, si diresse a passo svelto verso Shane.
Quando furono faccia a faccia, Daryl lo guardò negli occhi.
Con uno sguardo che avrebbe fatto impallidire chiunque.
Poi, con un tono secco, gli rispose << Smettila di parlare di cose che non sai idiota...tu non eri lì...tu non hai sentito quanto quella voce come l'ho sentita io...era spaventata, ma allo stesso tempo felice...stupita o forse meravigliata come me di sentire una voce...una voce amica dopo chissà quanto tempo...una risposta ad una richiesta di aiuto...tu non eri lì a sentire quanto quella voce mi implorasse di aiutarla...e io, al contrario di te, non sono così meschino da pensare che voglia solo imbrogliarci...>>.
Poi, scandendo bene la frase, continuò << Apri bene le orecchie Shane...non ho la minima intenzione di ignorare quella richiesta di soccorso...e di sicuro non rinuncerò perché una principessina ha paura di spezzarsi un unghia! >>.
Il suo sguardo sembrava davvero bruciare.
Persiono Shane, nel vederlo, abbassò la testa.
Rick, temendo il peggio, si mise tra i due.
Si rivolse verso Daryl e, con un tono tranquillo, cercò di calmarlo << Ok, ok Daryl...hai detto come la pesni...ma adesso cerchiamo di rimanere calmi...>>. 

Cadde un improvviso e glaciale silenzio.
Uno di quei silenzi che ti fanno venire i brividi.

Glenn, dopo aver pensato a fondo alla cosa, fu il primo a rompere il silenzio << É vero che è rischioso...non sappiamo cosa potremmo trovare ad Atlanta, se decidiamo di partire...ma Daryl ha ragione...da quando è iniziato tutto, non ricordo di aver mai sentito un'altra voce alla radio..quando mai ci ricapiterà? E poi...quella ragazza ha bisogno di noi...se quello che ha detto Daryl è vero, non aiutarla equivale a condannarla a morte...e io non me la sento di fare questo, non senza averci almeno provato...non possiamo davvero ignorarla...io sono d'accordo con Daryl >>. 


T-Dog, dopo aver sentito il discorso di Glenn, prese coraggio.
Fece un paio di respiri profondi, e disse << Concordo in pieno con Glenn e Daryl! Quella ragazza ha implorato un perfetto sconosciuto di aitarla...si è affidata ad uno strumento che, sappiamo tutti, essere completamente inutile, nella speranza di ricevere un aiuto...di ricevere una risposta amichevole, che non fossero i solito messaggi di emergenza...io sto con Daryl al 100% >>.

Carol, decisa come non mai, si alzò in piedi e si mise al fianco di Daryl.
Poi, sorridendo, disse anche lei la sua opinionje << Potrebbe essere pericoloso...molto pericoloso...non conosciamo chi ci sta chiedendo aiuto...Atlanta è lontana ed il viaggio può essere rischioso...tuttavia...non posso ignorare il fatto che abbia provato a usare la radio...la radio ragazzi...è stata la prima forma di comunicazione a cadere...chi è sopravvissuto fino ad ora lo sa benissimo...se era così disperata da usare una radio, sapendo quanto noi che le probabilità che ti rispondano solo quasi nulle...abbiamo due opzioni...o è completamente matta...o la radio è la sua unica possibilità di salvezza...quindi io dico di andare a tirarla fuori dai guai! La penso come Daryl >>. 


Carl e Hershel si guardarono qualche istante.
Si sorrisero ed Hershel gli fece un cenno di si con la testa.
Carl sorrise a sua volta, si girò verso Rick e urlò << Che aspettiamo ancora?! Andiamo dalla ragzza! Io e Hershel diciamo di partire! >>.
Hershel sorrise, in segno di complicità con Carl.

Lori si mise accanto a Carl, guardò teneramente prima lui poi Rick.
Dopo quanlche istante rispose anche lei << Rick...sai bene che non possiamo fare finta di niente...se non l'avessimo sentita sarebbe finito tutto...ma Daryl le ha fatto una promessa, rispondendo alla radio...abbiamo il dovere di andare ad aiutarla, quella ragazza conta su di noi...siamo, molto probabilmente, la sua ultima speranza...non possiamo ignorare questo..partiamo! >>.

Maggie, fu la penultima ad alzarsi.
Andò sicura verso Glenn, gli prese la mano e, guardandolo disse decisa << Le persone sono una risorsa...lo sono sempre stata...ma adesso più che mai, abbiamo bisogno di amici, di alleati...lei ha bisogno di noi..ma, in un certo senso, anche noi abbiamo bisogno di lei...quidni, non ho il minimo dubbio su cosa dobbiamo fare...andiamo a prenderla! >>. 


Andrea, infine, si avvicinò a Shane.
Guardò i menbri del gruppo.
Uno per uno.
Poi, disse con tono nervoso, << Io penso solo che state giocando ai buoni samaritani! La sensazione di poter essere degli eroi agli occhi di quella ragazza vi ha dato alla testa...io, al contrario, penso che dobbiamo, prima di tutto, mantenere la sicurezza all'interno del nostro gruppo...come Shane, penso anche io che sia una trappola...dobbiamo restare qui! >>. 


Rick rimase pensieroso.
Osservava la spaccatura che si era creata nel gruppo.
I favorevoli.
I contrari.
Ma lui cosa voleva?
Cosa pensava di fare?
Non aveva il minimo dubbio.
Guardò gli altri e, con tono quasi sollevato, ordinò << Io non posso ovviamente dirvi come la pesno...come leader, sapete che sono neutrale...non posso imporvi come la penso...le grandi decisione le abbiamo sempre prese con un metodo assolutamente imparziale...la maggioranza vince...>>.
Fermò il suo sguardo su Daryl e, sorridendo, continuò << La maggioranza ha deciso che la nostra prossima destinazione è Atlanta...missione di recupero e salvataggio...partiremo domani mattina all'alba...adesso Hershel, T-Dog ed io disegneremo il tragitto migliore...Lori, Carol e Maggie prepareranno i nostri zaini, in modo da non dimenticare niente...Glenn e Carl, invece, dovete fate provviste di acqua, voglio le nostre bottiglie riempite con tutta l'acqua che riuscite a ricavare da quelle doccie, fino all'ultima goccia...Daryl, tu cerca di rimediare un po di selvaggina per il viaggio, sarà comunque lungo e non sappiamo se troveremo sempre qualcosa da mettere sotto i denti >>.
Poi, si voltò verso Shane e Andrea e, con un tono più serio, concluse <<...Come vi ho detto, non imporrò a nessuno le mie decisioni...se qualcuno non è d'accordo con la nostra decisione, può tranquillamente rimanere qui, non lo fermerò >>. 

Tutti iniziarono a fare i loro compiti.

Verso le 3 del mattino, tutti ebbero finito ed andarono a riposare.
Tutti tranne Daryl. 

Lui se ne stava sdraiato sul ramo di un albero ad osservare il cielo stellato.
Non aveva mai tanto sonno di notte, ma stavolta non aveva neanche la minima voglia di dormire.
Non riusciva a dimenticare quella voce.
Era rimasta nella sua testa.
Lo aveva stregato come il canto di una sirena.
Una voce così melodiosa e dolce. 

Doveva trovarla.
Quello era diventato il suo pensiero fisso.

Doveva aiutarla. 
Sapeva che doveva comunque riposare, almeno un po, o il mattino dopo sarebbe stato un peso per i compagni.
Chiuse gli occhi e, senza che se ne accorgesse, cominciò a sognare. 

Sognava quella ragazza.
Passò tutta la notte a immaginarsela.
Bionda o bruna.
Alta o bassa.
Magra o grassa.
Ma, di una cosa era certo, era bellissima. 

Quando riaprì gli occhi il sole era spuntato da poco.
Nessuno si era ancora alzato, ma Daryl sapeva che era arrivato il momento di partire. 

Scese dall'albero e controllò le trappole che aveva piazzato la sera prima.
Aveva catturato in totale tre conigli e una decina di uccellini. 

Poi tornò dal gruppo, che ormai era pronto per la nuova avventura.
Ultimarono i preparativi e, tutti insieme, s'incamminarono verso Atlanta. 

Rick aveva stabilito che il percorso migliore, e con migliore intendeva il più sicuro, era seguire l'autostrada 404.
Quell'autostrada portava direttamente in città.
Le autostrade non erano esattamente le più sicure, ma gli permetteva di avere una vista più ampia.
Prima, però, di entrare nella città, avevano deciso di sviare verso le Drudi Hills.
Le Druid Hills erano delle colline, non particolarmente alte, situate proprio accanto ad Atlanta.
E Rick era sicuro che fosse il posto più sicuro, e il più strategico, dove accamparsi.
Non si fidava neanche lontanamente ad insediarsi nella città.
Era una zona che non conoscevano e, quindi, era troppo pericolosa.


I giorni passarono molto velocemente.
Non incontrarono grandi mandrie di zombie, e raramente dovettero usare i proiettili.
Ogni giorno era la stessa routine: Camminare, fermarsi a fare una pausa, camminare, mangiare, camminare, fermarsi a fare una pausa, mangiare, dormire.
Era dicventato tutto molto meccanico.
Anche se, il viaggio non fu mai noioso.
Le chiacchiere, le risate e le sorprese non mancavano di certo.
L'unico che sembrava sempre assente era Daryl.
Era sempre più impaziente di arrivare a destinazione.
Si vedeva lontano kilometri che voleva vederla e ormai non pensava più a nient altro.
Rick se n'era accorto, già da un pezzo, che il suo pensiero fisso era diventato quella ragazza ed, ogni tanto, lo prendeva in giro. 


Finalmente, dopo due settimane di cammino, arrivarono alle Druid Hills, a un paio di chilometri da Atlanta.
Si sistemarono nel punto più alto, per maggior difesa.
Il primo giorno, tuttavia, lo dedicarono alla sistemazione delle tende e per fare un inventario di quello che avevano e di quello che avevano trovato durante il loro viaggio.
Il giorno dopo, alle prime luci dell'alba, Rick, dopo aver radunato il gruppo, organizzò la giornata << Buongiorno a tutti...allora, oggi ci organizzeremo in questo modo...prima di avventurarci in città, voglio studiare attentamente la zona...la città e molto grande e ci serve una conoscenza base di come è fatta per muoverci al meglio...la spedizione verrà rimandata a domani mattina...per quanto riguarda i compiti di oggi...io, Daryl e Shane inizieremo a perlustrare l'autostrada che ci collega alla città, voglio constatare se ci sono mandurie e altro; Carol, T-Dog e Glenn, invece, perlustreranno la questa zona, che ci separa da Atlanta, stesso discorso; Lori, Andrea e Maggie resteranno al campo, sono sicuro che saprete come passare il tempo; Carl e Hershel, infine, cercheranno cibo qui in zona >>. 

Sembrava tutto perfettamente organizzato e tutti si stavano preparando per il piano di Rick, quando Daryl, improvvisamente, prese rick in disparte e, parlando piano, gli disse << Rick...non voglio andare contro il tuo ottimo piano...ma io vado in perlustrazione della città adesso...voglio vedere se riesco a farmi un idea su dove può essere la ragazza...se riesco a trovare delle tracce, o capire dove può trovarsi...la ricerca di domani, così, sarà mirata ed efficiente...e meno lunga e dispensiosa >>. 
Rick gli sorrise, quasi per istinto, sapeva bene che voleva trovarla lui.
Da solo. 
E credeva anche di sapere il perché.
Ma, più di ogni altra cosa, sapeva che non sarebbe servito a niente cercare di convincerlo a restare o ad aspettare domani. 

Daryl faceva quello che voleva, rimaneva fedele ai suoi principi e alla sua volontà e Rick lo rispettava molto per questo. 
Così, l'ex sceriffo, si limitò a mettergli una mano sulla spalla, e rispondergli << So cosa vuoi fare Daryl...tranquillo, non ti fermerò di certo...solo...ti chiedo di fare la massima attenzione...e torna prima che faccia buoi, o dovrai cavartela da solo per la notte >>.
Daryl, rispondendo al suo sorriso, gli rispose << Certo...Grazie amico >>.
Poi, afferrò la sua balestra e partì.
Rick lo guardò sparire nella vegetazione, sperando che tornasse sano e salvo da loro.

Dopo un paio d'ore di cammino, Daryl arrivò in città.
Si trovava a Little Five Points, più o meno in centro alla città.
Cercò in vari negozi una cartina della città, quando la trovò, si mise subito a pensare.
 La guardò attentamente e si mise a pensare a voce alta << Allora...una comune radio non supera un paio di kilometri di copertura...non può aver usato un'altra radio della polizia, hanno copertura nazionale e l'avrei sentita molto chiaramente...per raggiungere il segnale di Savannah doveva avere un segnale molto potente...quello di una stazione radio ad esempio...ma non basta...deve essere una radio particolarmente importante...con un'antenna che possa raggiungere segnali nazionali ed extranazionali...dunuqe...ci sono poche stazioni con questi requisiti...ma..escludendo queste qui...rimane la Radioone, la stazione nazionale! >>.
Poi, analizzando attenamente il percorso, chiuse la cartina, la mise nel suo zaino, poi disse << Perfetto...almeno adesso ho una direzione....la radio, tuttavia, si trova a circa 5 km da qui...dovrei farcekla senza problemi se evito le zone particolarmente scoperte..arrivo piccola, resisti! >> e partì come un fulmine. 

Ci impiegò più o meno un ora ad arrivare nei pressi della stazione. 
La puzza degli zombie si stava facendo molto intensa, appestava l'aria e quasi non si riusciva a respirare. 
Daryl faceva sempre molta attenzione sia all'ambiente che agli zombie, anche se fin'ora ne aveva incontrati pochi e solitari, così non ebbe molti problemi ad eliminarli. 
Svoltò l'angolo che portava alla stazione, quando si imbatté in un ex-accampamento militare.
C'erano poche tende, ormai distrutte ed un carroarmato.
Incuriosito, decise di fermarsi a cercare munizioni o altro.
Salì sul carro armato, cercando e sperando, di avere una visione più ampia della zona.
Il suo cuore perse un battito.
Vide una mandria, composta da una una cinquantina di zombie, forse più, davanti a lui che stava arrivando. 

Daryl, prese immediatamente la balestra, urlando nervoso << Merda! >>.
Iniziò a sparare, ma sapeva che i suoi colpi non sarebbero mai bastati. 

Cercò una via di fuga, guardandosi indietro, ma ormai gli zombie ormai lo avevano completamente circondato. 
Non avendo altra scelta, decise di chiudersi dentro il carrarmato.
Chiuse lo sportello, si sdraiò a terra e riprese fiato.
Poi, iniziando a battere i pugni per terra, urlò arrabbiato << Merda! La stazione è praticamente davanti a me e questi cazzo di zombie mi hanno messo in trappola! Ed io ci sono cascato come un perfetto idiota! >>.
Rimase in silezio per qualche minuto, cercando di calmarsi e di ragionare con più lucidità.
Poi, quando fu di nuovo calmo, iniziò a ragionare << Ok...non è ancora finita...devo riflettere attentamente...per il momento, questo stupido barattolo di ferro è l'unica cosa che tiene me e quei cosi lontani...qui sono al sicuro...almeno per ora...questa è pur sempre un arma, deve pur esserci qualcosa che può aiutarmi! >> e si mise a cercare.
Controllò il cannone, ma era scarico e non c'erano munizioni.
Guardò in ogni angolo, ispezionando ogni cassetto, ogni sportello, ogni scatola.
Tutto quello che trovò fu un giubbotto antiproiettile, una bomba a mano e un fischietto. 

Stava per esplodere dalla rabbia.
Come poteva cavarsela stavolta? 

I suoi pensieri vennero interrotti da una voce.
Una voce chiara e cristallina.
Una voce proveniente dalla radio che hano in dotazione tutti i carri armati.
<< Ehi! Tu nel carro armato! Mi ricevi? Passo >>. 

Quella voce. 
Daryl non poteva crederci.
Era una voce che aveva già sentito.
Una voce così la potevi riconoscere tra mille.

Non aveva dubbi.
Era lei. 

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Capitolo 3
*** L incontro ***


<< Ehi! So che sei lì! Rispondi...Non voglio farti del male, voglio solo aiutarti! >>.
Questa era la frase che la voce ripeteva ormai da tre volte.

Daryl non aveva il minimo dubbio.
Quella era la voce della ragazza che gli aveva chiesto aiuto.
La ragazza che stava cercando.
Un domanda, tuttavia, si fece strada tra le mille altre che aleggiavano nella sua mente in quel momento.
Come faceva a sapere che era lì?
Daryl pensò qualche secondo prima di risponderle.
Quali altre alternative poteva avere?
Anche se era rischioso, doveva fidarsi di lei se voleva sopravvivere.
Afferrò la radio e gli rispose << Eccomi, ti ricevo! Hai qualche consiglio da darmi? Sono un po nella merda momentaneamente... >>.
La voce rispose quasi immediatamente << Già...lo vedo...ci sono un bel po di zombie intorno ad te...e sembrano parecchio affamati >>.
Daryl pensò, per un secondo, di chiederle se era lei.
Se era lei la ragazza che, settimane fa, gli rispose alla radio.
Anche se, quello non gli sembrava il momento giusto,.
Il suo pensiero venne interrotto dalla radio stessa.
Era lei.
Con una voce calma gli chiese << Ci sei ancora? >>.
Daryl, riprendendosi dai suoi pensieri, si affrettò a rispondere << Si ci sono! Senti, non so chi tu sia...ma ho bisogno di una mano qui...puoi aiutarmi ad uscire da questa situazione di medra? >>.
La voce nella radio, ancora una volta, rispose quasi immediatamente << Certo...sono qui apposta...so che non mi conosci, ma devi fidarti di me e fare tutto ciò che ti dirò senza esitare ok? >>.

Daryl, sapeva di non avere altra scelta, rispose << Va bene...anche se non sono tanto uno che segue regole >>.
Sentì una leggera risata, poi la voce riprese << Questo lo vedo...una persona normale non si sarebbe messa li dentro come una sardina...per poterti aiutare al meglio devo sapere dove sei diretto >>.
Stavolta fu Daryl, a sorridere prima di rispondere << Stazione Radioone >>.

La voce si interruppe per un momento.
Poi riprese << Ok...allora...ci sono! Ho pensato alla soluzione migliore...io cercherò di distrarli in qualche modo...appena ti dò il segnale tu corri! Cazzo devi correre come non hai mai corso in vita tua! Devi andare sul retro della stazione, la porta dovrebbe essere chiusa, ma un tipo come te dovrebbe riuscire a sfondarla...sei pronto? >>.
Daryl, posizionandosi sotto l'entrata del carrarmato, pronto per uscire, le rispose sorridendo << Io sono nato pronto bellezza >>.

Pochi secondi dopo, sentì delle splosioni provenire da Est.
Aprì leggermente lo sportello, per controllare cosa stesse succedendo.
Notò, con suo grande stupore, che qualcuno stava lanciando delle bombe.
La maggior parte degli zombie, attirata dal rumore assordante delle esplosioni, si stava dirigendo lontano da lui.
Aspettava impaziente il comando dalla radio.
La voce, dopo secondi che sembrarono interminabili, urlò << Adesso! >>.
Daryl, con uno scatto felino, saltò giù dal carrarmato ed iniziò correre.
Correre come non ricordava di fare da tempo.

Cercava di evitare i pochi zombie che, a quanto pare, non gli interessavano le esplosioni.
Arrivò davanti all'entrata principale della stazione in un paio di minuti, aveva il fiatone, ma non poteva fermarsi ora che era così ficino alla meta.
Cercò di aprirla, di sfondarla con tutte le sue forze.
Risultò tutto inutile.
Poi, nella sua mente spaventata e confusa, riaffirì un ricordo.
Il ricordo della voce alla radio, che gli diceva di dirigersi sul retro dell'edificio.
Così, senza perdere tempo, fece il giro di tutto il palazzo, scavalcò la recinzione e, finalmente, trovò una porta giusta.

Quella che stava cercando.
Cercò di manomettere la serratura.
Senza riuscirci.
Allora, stufo ed arrabbiato, decise di mandare a quel paese la logica e di sfondarla con la forza.
Provò a tirare un calcio.
Niente, la porta resistette.
Poi, sentì dei rumori.
Rumori fin troppo familiari per i suoi gusti.
Si guardò intorno e vide che gli zombie erano già arrivati alla recinzione.
Un pensiero di fece largo nella sua mente.
Doveva sfondarla a tutti i costi.
E, soprattutto, doveva farlo in fretta.
Provò a dare altri calci, sempre più forti.
Ma niente, la porta resisteva ancora.

La recinzione, ormai, stava per cedere.
Daryl si era reso conto che, con molta probabilità, questo sarebbe stato il suo ultimo tentativo.
Si giocava tutto adesso.
O tutto o niente.
O si salvava o moriva.
Così, cambiando strategia, decise di sfondarla con una spallata.
Indietreggiò qualche passo, prese un bel respiro profondo e provò a sfondarla, con tutta la forza che aveva in corpo.
Ma, esattamente un istante prima che la sua spalla potesse toccare la porta, questa si aprì.
Daryl, ormai non potendo più fermarsi, andò a sbattere contro chiunque gli avesse aperto.
La porta si chiuse rumorosamente alle sue spalle.
Appena in tempo per sigillare fuori gli zombie.
L'unica cosa importante, era che era riuscito a salvarsi.

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Capitolo 4
*** Finalmente ti ho trovata ***


La porta si chiuse, tenendo fuori gli zombie.
Affamati come non mai di carne umana.
<< Cazzo! Che botta! >> urlò Daryl, ancora dolorante per la caduta.
Cercò di alzarsi, anche se era difficile dopo un volo del genere.
<< Dovrebbero dare l'oscar per un volo così! E senza neanche controfigura! Cazzo che male! Tutto bene? >> chiese mentre guardava su cosa, o meglio, su chi fosse atterrato.
Quando se ne rese conto, rimase di sasso.
Era una ragazza.
Sembrava giovane: con i capelli corti e biondi e due grandi occhi azzurri che lo fissavano attentamente.
Daryl rimase stupito quando vide che era atterrato su una ragazza così carina.
Guardando quegli occhi aveva l'impressione di perdersi, di non avere più il controllo di niente.
Era una sensazione che, in genere, lo spaventava a morte, ma in quell'istante era la cosa che gli piaceva di più al mondo.
Non sapeva come spiegarselo, ma sarebbe rimasto a fissare quegli splendidi occhi per tutta la vita.
Si risvegliò da quello stato di trans quando si ricordò di essere sdraiato sopra di lei.
Daryl arrossì non poco e, alzandosi di scatto, cercava di sembrare arrabbiato << Stai attenta! Potevamo rimanerci secchi...dovresti fare più attenzione...>>.
Quando Daryl si rimise in piedi, aiutò la misteriosa ragazza ad alzarsi.
Una volta in piedi, la ragazza gli rispose << Prima di tutto sei stato tu a venirmi addosso! Quindi quello che deve stare attento dovresti essere tu...>>.
Si fermò un attimo, guardandolo negli occhi, poi continuò, con un tono più dolce << Hai ragione...scusa...stavi solo cercando di entrare, sono io che dovevo stare in disparte...comunque sto bene grazie >>.
Quella voce, nell'udirla Daryl s'illuminò.
Non aveva il minimo dubbio.
Era lei.
La sua ricerca era terminata.
Era proprio come l'aveva immaginata per giorni.
Giovane, con degli splendidi occhi chiari, un bel caratterino, e bella.
Molto, molto bella.
Era come imbambolato dalla sua naturale bellezza.
<< Ehilà? C'è nessuno? Mi fissi come se stessi guardando un fantasma...Pronto?...Mi senti?...sicuro che, cadendo, non hai battuto la testa? >>.
Quelle parole riportarono Daryl sulla terra.
Cercando di essere il più naturale possibile, le rispose << Si si sto bene grazie..e non ti stavo fissando! Stavo...solo pensando a come uscire di qui e ritornare dal mio gruppo prima che faccia notte >>. Improvvisamente si udirono dei lamenti e spinte provenienti dalla porta.
Erano gli zombie.
La ragazza, visibilmente preoccupata, disse a Daryl << Dobbiamo scappare prima che riescano a sfondare la porta! Vieni come me! Ti porto nel mio nascondiglio >>.
Daryl le rispose << Fammi strada! >> e iniziarono a salire le scale il più velocemente possibile.
Salirono circa dieci piani, prima di arrivare nel nascondiglio.
Era lo studio dove di solito parlavano gli speaker della radio.
Era una stanza abbastanza grande; con alcune coperte aperte sul pavimento; una grande finestra da cui si aveva un'ottima visuale dei dintorni; alcune scatolette di cibo, alcune nuove e alcune ormai consumate, insieme ad altre bottiglie di acqua; un fucile di precisione e nient altro.
Chiusero la porta e la sigillarono con alcuni lucchetti.
Appena arrivati in salvo, si sedettero per terra per riprendere fiato.
Il silenzio era coperto dai loro respiri affannosi.
La ragazza ruppe il silenzio per prima << Qui saremo al sicuro per un po...ci vorranno giorni prima che riescano ad arrivare qui...>>, poi si girò verso Daryl e notò che la stava fissando.

Quando i loro occhi s'incontrarono, Daryl le chiese << Ti ho riconosciuta dalla voce...ma voglio chiedertelo lo stesso, sei tu che hai chiesto aiuto alla radio? >>.
La ragazza spalancò gli occhi.
Qualche lacrima le rigò le guance.
Lo abbracciò di colpo urlando << Si sono io! Non posso crederci! Sei venuto davvero ad aiutarmi! Grazie! Grazie! Grazie! >> e gli diede un bacio sulla guancia.
Daryl arrossì di colpo e anche la ragazza, quando si rese conto del gesto appena fatto, si giustificò subito << Ehm...scusa..mi sono fatta prendere dall'entusiasmo...>>.
Daryl, facendo il più indifferente possibile, rispose << Non montarti la testa...non potevo ignorare una richiesta di aiuto...comunque io sono Daryl Dixon >>.
La ragazza, sfoggiando un sorriso radioso, rispose << Piacere Daryl, io mi chiamo Emily...Emily Howend...se posso essere onesta con te...devo dire che il tuo annuncio non mentiva...sei davvero molto carino Daryl! >> e scoppiò a ridere.
Daryl arrossì di nuovo.
Non solo si era completamente dimenticato dell'annuncio idiota che aveva fatto, ma ,soprattutto, non avrebbe mai pensato che lei avesse potuto sentito.
<< Beh non sono uno che racconta stronzate... tu piuttosto non sei la ragazza che avevo descritto nel mio annuncio >> replicò Daryl.
Emily lo guardò e rispose con tono offeso << Ma come osi?! Ha parlato Brad Pitt! >> e gli fece la linguaccia.
Daryl le sorrise teneramente << Però...il bel caratterino vedo che non ti manca >>.
Dopo una breve pausa, continuò << Hai davvero vissuto qui fino ad adesso? >>.
<< Si, da quando tutto è iniziato...ero in studio a registrare una canzone, sperando che sarei diventata una cantante famosa...mi hanno chiusa dentro dicendomi che sarebbero tornati...invece non tornò più nessuno...ho vissuto qui fino ad adesso con le poche provviste che sono riuscita a trovare >> rispose Emily, con un filo di tristezza nella voce.
<< Le armi come te le sei procurate? >> chiese Daryl incuriosito.
Emily gli rispose quasi subito << Tanti gruppi sono venuti qui per cercare rifugio...ma sono tutti morti a causa degli zombie che circondano il palazzo...io ho solo recuperato ciò che restava >>.
Daryl, alzandosi in piedi e guardandosi intorno, chiese con tono speranzoso << La radio funziona ancora? Devo contattare il mio gruppo ed aggiornarlo sulla situazione >>.
Emily si alzò e scuotendo la testa, rispose << No...purtroppo durante un temporale, un fulmine ha colpito l'antenna bruciandola...hai un gruppo? >>.
<< Si, appena fuori città >> rispose Daryl.
Emily, guardando fuori dalla finestra, disse distrattamente << Deve essere bello avere qualcuno accanto...con cui svegliarti la mattina...con cui parlare...che ti aiuti quando ne hai bisogno...>>.
Daryl notò subito quel tono triste e le chiese << Non avevi una famiglia? Intendo prima di tutto questo casino? >>.
Emily, s'incupì ancora di più, si strinse le braccia attorno al corpo e rispose << No...sono morti molto prima dell'apocalisse...mio padre era un fotografo...il migliore, amava scattarmi foto...ma non vivi con foto di paesaggi...dopo un po, i soldi iniziarono a scarseggiare e, date le circostanze, fu costretto a fare il fotografo per la polizia...venne ucciso in una sparatoria, perché aveva scattato foto ad un mafioso che lo avrebbero incastrato e sbattuto in cella...morì più o meno quando avevo tre anni...ricordo molto poco di lui >>.
Dopo essersi asciugata le lacrime con la manica, riprese << Mia mamma, invece, era un' avvocato...era davvero brava e avrebbe fatto l'impossibile per me...era una donna molto bella... ma dopo la morte di mio padre cambiò completamente...lasciò il lavoro e si diede alla droga...morì di overdose quando avevo quattro anni...a cinque venni trasferita in un orfanotrofio...ogni famiglia che mi adottava mi riportava indietro nel giro di qualche mese... a sedici anni me ne andai dall'orfanotrofio, comprai una chitarra coi pochi soldi che avevo e iniziai a cantare e vivere per strada...non ho mai avuto fratelli o sorelle...amici o parenti...sono sempre stata sola...>>.

Daryl la ascoltava e la guardava mentre si stava aprendo completamente con lui.
E, in quel preciso momento, provò un sensazione che non aveva mai provato con nessuno prima.
Comprensione.
Lei aveva avuto un'infanzia simile alla sua.
Daryl, forse meglio di tutti, conosceva bene la sensazione che si provava nell'essere soli.
Emily, asciugandosi le lacrime che minacciavano di uscire, si girò verso Daryl e gli chiese << Tu invece? Avevi una famiglia? >>.
E anche Daryl, quasi senza rendersene conto, iniziò a raccontare la sua storia << Si... un fratello di nome Merl, un gran bastardo! Spariva da casa per mesi e, quando si degnava di tornare, era solo per prendere altre cose da vendere per comprarsi droga o alcolici...eravamo insieme quando è iniziato tutto, ma ci siamo separati e non so dove sia ora o se sia ancora vivo >>.
S'interruppe un attimo prima di continuare << Mio padre era un alcolista ed un vero pezzo di merda! Picchiava sia me che mia madre...prima lavorava come muratore per una grossa ditta ma, quando questa chiuse bottega, lo licenziarono, e non lo superò mai del tutto... è morto poco dopo che è iniziato sta merda di apocalisse...mia madre...bhe, cazzo era una donna bellissima...era sempre felice e sorridente...>>.
Si fermò un attimo, forse immerso nei ricordi, poi proseguì << Dopo il licenziamento di mio padre, si diede alla droga per compensare il dolore...morì di overdose quando avevo otto anni più o meno...da allora me la sono sempre cavata da solo...ed, tutto quello che so oggi sulle armi o la caccia, l'ho imparato sulla mia pelle >>.
Quando terminò la storia, Emily si avvicinò a Daryl e, senza dire una parola, lo abbracciò.
Daryl era stupito da quel gesto improvviso ed inaspettato.
Anche se un po esitante, ricambiò quell'abbracciò e mise la sua testa contro quella di Emily.
Era la prima volta, dopo tanto tempo, che riceveva un vero abbraccio.
Un abbraccio dolce, sincero e dato col cuore.
Daryl, tenendola tra le sue braccia, le disse << Mi dispiace tanto...so come ci si sente quando non hai nessuno...ma ti prometto che non sarai mai più sola >>.
Emily si sentì sollevata da quelle parole.
Anche Daryl si sentì più sereno.
Era da davvero tanto tempo che Daryl non riceveva un abbraccio così spontaneo e carico di affetto.
<< L'ultimo me lo diede mia madre poco prima di morire...>>, quelle parole uscirono dialla bocca di Daryl prima che potesse fermarle.
Non lo imbarazzava il fatto che, data la vicinanza, lei le avesse sentite.
Non riusciva a capire il perché ma, dentro di lui, sapeva che poteva dirle tutto, e che lei gli sarebbe sempre stata vicino.
Poi si allontanarono e si guardarono negli occhi.
I loro sguardi era cambiati.
Erano più forti.
Più uniti.
Più vicini.
Poi da fuori si sentì un rumore assordante.
Un rumore secco che aveva squarciato il silenzio in quella stanza.
Era il tuono di un classico temporale estivo.
Entrambi si risvegliarono da quella specie di trans e tornarono al mondo reale.
Emily, sorridendo, disse << Grazie mille Daryl...avevo davvero bisogno di confidarmi con qualcuno...di parlare...è da così tanto tempo che sono qui sola e... >>.
Daryl, interrompendola, le rispose con un sorriso << Tranquilla, anche io ne avevo proprio bisogno >>.
L'atmosfera, in quella stanza, stava assumendo sfumature davvero tristi, e Daryl, cercando di rallegrare un po la situazione, disse a Emily << Comunque non sei poi così male tavola da surf!>>.
Emily lo guardò e gli fece una smorfia.
Poi si sedettero vicini, sulla soffice moquette dello studio.
Daryl, dal taschino del suo gilet mezzo logoro, tirò fuori un pacchetto di sigarette.
Ne accese una e sospitò << Cazzo...per me la vera apocalisse inizierà quando non ci sarà più da fumare! >>.
Emily lo guardò con la coda dell'occhio.
Gli rubò la sigaretta di bocca e si fece un paio di tiri.
Daryl la guardò stupito e le urlò << Ehi bellezza! Mi hai preso per un distributore? Procuratele se le vuoi! Questa è mia! >> e gliela tolse.
Lei lo guardò imbronciata e, con un tono offeso, rispose << Uffa come sei antipatico! Volevo solo fare un tiro....è tanto che non fumo! >> e gli fece un'altra linguaccia.
Poi si misero a ridere, a chiacchierare del più e del meno e a punzecchiarsi a vicenda.
La loro complicità stava crescendo.
E anche qualcos'altro.
Una volta finita la sigaretta ed averla buttata a terra, Daryl si alzò in piedi, guardò fuori dall'unica finestra presente nella stanza e, con un tono un po malinconico, disse << È ora di andare...>>.

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Capitolo 5
*** Rick ti presento Emily ***


Era vero.
Dovevano andarsene da lì.
Daryl doveva tornare al gruppo e convincere Rick a far restare Emily. 
Non poteva lasciarla andare via.

Emily si alzò in piedi e chiese << Ma come? Siamo circondati dagli zombie e non abbiamo munizioni o armi sufficienti per farci strada! >>.
Entrambi si misero a pensare a un piano. 
All'improvviso Daryl ebbe un'idea << Non hai qualcosa con cui possiamo scappare? Non lo so...una macchina, un furgone...qualsiasi cosa! >>.
Emily pensò un attimo, poi rispose << Si...in effetti durante le mie perlustrazioni qui nello stabile ho trovato qualcosa...una moto per la precisione...ma è rotta e non riesco a farla funzionare...non ne capisco niente di motori! >>.
Daryl s'illuminò a sentire la parola moto. 
Dopo la caccia erano la sua più grande passione.

Avvicinandosi a lei urlò, quasi felice << É perfetto! Io so aggiustare le moto! La useremo per scappare dalla città >>. 
<< Piano fantastico! Vieni, la moto è nella hall dell'edificio! >> rispose emily, sorridendo. 
Così, finalmente con un piano ben definito, afferrarono tutto l'indispensabile e partirono. 
Scesero le scale il più velocemente possibile e arrivarono alla hall.

Era una grande stanza: con grandi quadri colorati, ormai tutti logorati, appesi alle pareti.
Si sentivano gli zombie arrivare. 
Dovevano fare in fretta.

Quando Daryl vide la moto non poteva credere ai suoi occhi: una Harley Davidson 883 Roadster nera lucente.
La moto che sognava da tutta la vita. 
<< Porca puttana! Questa sì che è una moto! Hai davvero buon gusto Emily! >> urlò Daryl al settimo cielo, come un bambino la mattina di Natale. 
Emily si mise a ridere.
Le sembrava una reazione così esagerata per una moto.
Anche se, allo stesso tempo, era contenta di vedere Daryl così felice.

Daryl s'inginocchiò e si mise subito all'opera, nel tentativo di aggiustarla.
Dopo qualche minuto, inizò a spiegare << Sembra andare tutto bene...il motore non ha gravi guasti o danni evidenti...pare che la moto, in se e per se, vada...però le candele sono lerce, devono essere pulite per far avviare il motore...>>. 
Emily, felice della buona notizia, si mise a urlare e a saltellare << Evviva! Daryl sei un mito! Siii!...ma...>>.
Improvvisamente, la ragazza diventò seria << ...la moto ha posto solo per uno...non ci stanno due persone...>>. 
Daryl la guardò.

Merda.
Aveva ragione.
In due non ci stavano.
A meno che.
<< Io salgo e guido, tu...stai in braccio a me >> rispose Daryl, cercando di non far notare che era arrossito.
<< Va bene...>> rispose Emily. 
Arrossirono entrambi visibilmente.
Poi si guardarono un secondo negli occhi. 
Sembrava quasi che stessero comunicando solo con lo sguardo.
Sarebbero rimasti così per ore. 
Furono riportati alla realtà dal rumore della porta sul retro che stava per cedere sotto l'insistenza degli zombie.
<< Dobbiamo muoverci! >> urlò Daryl e si diressero verso la porta laterale, momentaneamente libera.

Daryl salì in sella.
Fece partire la moto ed ordinò a Emily << Monta su! >>.
Emily obbedì senza esitare. 
Quando fu in braccio a Daryl, per non cadere, Emily gli cinse la vita con le braccia.
Daryl arrossì non poco a quel contatto poi, guardando Emily, notò che lei lo stava fissando imbarazzata.
Cercando di avere un tono assolutamente disinteressato, Daryl sui limitò a dire << Non montarti la testa solo perché sei su una moto con me...non potevo mica lasciare una giovane donzella sola in mezzo a sto bordello! >>. 
Emily rise e ripose serena << Grazie messere...sempre molto fine ed elegante...soprattutto il termine bordello! >> e fece una leggera risata. 
Daryl sorrise alla battuta e la guardò negli occhi. 
Erano blu e profondi come l'oceano.

I loro visi, a causa della situazione, erano molto vicini. 
Daryl in quel momento ebbe un unico e irreprimibile pensiero.
Istintivamente si avvicinò per baciarla. 
Voleva quel bacio come non mai. 
Emily non si mosse.
Desiderosa anche lei di quel contatto.
Furono, improvvisamente, interrotti gli zombie e Daryl, seccato e preoccupato per come si stava evolvendo la situazione, urlò << Cazzo! Proprio adesso dovevano arrivare! Ora reggiti forte! >> e fece partire la moto.

Sfrecciarono per le strade cercando di evitare gli zombie, ma il rumore della moto ne stava attirando decisamente troppi. << Mi sarebbe davvero utile avere qualcosa per distrarli...qualche idea?! >> urlò Daryl per farsi sentire.
Emily cercò di pensare velocemente ad una soluzione.
E, guardabndosi intorno in cerca di ispirazione, notò che nel giubbotto di Daryl c'era una bomba a mano. 
Nella sua mente si palesò un'idea.
Emily, per farsi sentire da Daryl, urlò << Tu cerca di attirarne il più possibile in un punto fermo! Poi io lancerò la bomba a mano innescata! Il rumore li attirerà lì e dovrebbe darci il tempo per scappare! >>.
<< Sembra un buon piano...speriamo funzioni! Reggiti! >>.

Daryl si fermò e iniziò a suonare il clacson. 
Emily prese la bomba a mano. 
In pochissimi secondi si radunarono un bel gruppo di zombie intorno a loro. 
Appena furono sufficienti Emily urlò << Ora! >>.
E, nel momento esatto in cui Daryl partì, lei lanciò la bomba innescata. 
Si allontanarono e la bomba esplose. 
Tantissimi zombie morirono a causa dell'esplosione.
Quelli nei paraggi si interessarono più all'esplosione che alla moto e si diressero là.

Intanto Daryl e Emily sfrecciavano senza problemi per la statale di Atlanta.
Emily, guardando il loro piano andare in porto, disse felice << Ce l'abbiamo fatta Daryl! Evviva! >>. 
Il sole stava tramontando.
Ormai mancavano una decina di chilometri al campo e Daryl disse << Hai avuto davvero una bella idea! Ci hai salvato il culo! Sei davvero forte...chiederò a Rick se puoi unirti a noi >>. 
Emily lo guardò stupita.
Daryl le avrebbe potuto dare quello che non aveva mai avuto. Una famiglia. 
Istintivamente lo abbracciò ancora più stretto e urlò dalla gioia << Davvero?! Grazie mille Daryl! >> e gli diede un altro bacio sulla guancia. 
Lei, imbarazzatissima, cercò di scusarsi subito dicendo << Scusa scusa! É stata l'emozione del momento...>> e arrossì molto. 
Daryl, arrossito molto anche lui, le rispose << Spero che non diventi un'abitudine altrimenti dovrò cominciare a darti buone notizie più spesso...>> ed iniziarono a ridere tutti e due. 
Emily, interrompendo il momento di spensieratezza, chiese con un velo di curiosità << Chi è Rick? >>.
Daryl le rispose prontamente << É un tipo in gamba tranquilla...ti piacerà >>.

Questo salvataggio aveva salvato entrambi da un destino e li stava conducendo ad un altro.
Li stava conducendo verso un destino dove sarebbero diventati indispensabili l'uno per l'altra.
Ogni giorno di più.


Il sole ormai era calato, intanto Rick aveva riunito il gruppo. Rick sapeva bene che Daryl tornava sempre prima del buio e aveva paura che gli fosse successo qualcosa di davvero grave.
Daryl era un elemento indispensabile per il gruppo.
E tutti lo sapevano bene.

Rick, quando tutti furono attorno al fuoco, iniziò << Daryl non è ancora tornato, domani mattina all'alba inizieremo le ricerche >>.
Tutti annuirono senza protestare. 
Trovare Daryl era la priorità.
<< Sempre se è ancora vivo >> disse Shane, con tono arrogante, poi continuò << Tanto sapete che è tempo perso. A quest'ora sarà cibo per gli zombie, o peggio è uno zombie! Quindi dovremmo dimenticarlo e andare a Orla...>>.
Le sue parole furono interrotte dal rombo di una moto che si stava avvicinando.

Tutti si prepararono a ricevere l'intruso.
Riceverlo alla loro maniera.
Furono, tuttavia, molto sollevati nel vedere che l'intruso non era altri che Daryl su una moto.

Il primo a scendere, tuttavia, non fu Daryl.
Ma una ragazza.
giovane e molto carina.
Daryl, dopo aver messo il cavalletto alla moto, si avvicinò al gruppo e disse << Scusate il ritardo, ho avuto un piccolo contrattempo...ma nulla di grave...in compenso ho recuperato una moto funzionante, alcune cose utili e...>>.
Prima di proseguire nel suo discorso, si girò verso la misteriosa ragazza che era rimasta accanto alla moto.
Spaventata.
O forse solo molto timida.

Daryl le fece cenno di avvicinarsi e lei lo seguì.
Rick si avvicinò a sua volta verso Daryl. 
E, quando la ragazza fu accanto a Dary, lui continuò << Rick ti presento Emily >>.

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Capitolo 6
*** Test di prova ***


<< Rick Grimes >>.
disse per primo l'ex sceriffo, porgendogli la mano.
Emily indugiò un attimo.
Lo fissò attentamente per qualche secondo.
Poi sorrise e gli strinse la mano, e poi rispose << Io sono Emily Howend >>. 
Rick, intanto, si stava già face4ndo un'idea su che tipo di persona fosse Emily.
Da come si era presentata a lui, aveva capito che era una persona un po timida.
Non capiva perchè lei fosse con Daryl, ma si fidava ciecamente del suo amico.
Se Daryl l'aveva portata da loro, un motivo doveva esserci.

<< É un vero piacere conoscerti Rick, Daryl mi ha parlato tanto di te >> continuò Emily, sorridendo e scuotendo Rick dai suoi pensieri. 
<< Spero ti abbia detto cose positive >> rispose Rick, ricambiando il sorriso e con lo sguardo rivolto verso Daryl. 
Poi rivolse l'attenzione nuovamente verso Emily.
I due si fissarono un secondo negli occhi e Rick, stavolta, vide qualcosa che gli piaceva molto: coraggio e determinazione. 
Due qualità che non si trovavano spesso.
Non in questo mondo.
L'attenta analisi di Rick, fu interrotta dall'arrivo di Shane che, con un tono molto arrogante, urlò << Questa è la ragazza della radio?! É davvero uno schianto! A saperlo andavo io a cercarla! >>.
Daryl lo fulminò immediatamente con lo sguardo.
Emily rimase un attimo in silenzio.
Perfettamente immobile e con lo sguardo fisso e attento su Shane.
Sembrava quasi fosse in guardia, attenta a capire come comportarsi col nuovo interlocutore.
Dopo pochi secondi, rispose semplicemente << Senza offesa...ma io invece sono sicura che è stata una fortuna che non sia successo >>.
Nel sentire quelle parole Glenn scoppiò a ridere << AHAHAHAHAH! Shane colpito e affondato! Ahahahahah! Mi stà già simopatica questa ragazza! Ha gli artigli e sa come usarli! É una tipa forte! >>.

<< Va bene, va bene calmiamoci! Shane rimettiti zitto e seduto. Glenn stai calmo >> ordinò Rick con tono fermo e deciso.  
Rick con un solo comando riportò l'ordine. 
Emily ne fu davvero molto colpita.
Rick era un uomo rispettato dal suo gruppo, e questo si poteva vedere.
Un uomo la cui parola valeva come legge. 
Voleva ordine e rispetto e sapeva come ottenerli da tutti. 
Rick riportò la sua attenzione nuovamente su Emily e le disse << Come stavo dicendo...Io sono Rick, capo di questo gruppo. Dopo il tuo annuncio siamo venuti a cercarti e, fortunatamente, Daryl ti ha trovato senza molti sforzi e questo mi fa piacere >>. 
Emily fece un passo verso Rick e rispose << Grazie mille per essere accorsi...non credo che molti lo avrebbero fatto...avete tutta la mia gratitudine e non so davvero come ringraziarvi >>.

<< Rick...posso parlarti in privato? >> s'intromise Daryl.
Rick lo guardò un po stupito, poi rispose << Non serve Daryl...faremo una riunione di gruppo...>>, poi si girò verso Emily e continuò << Emily, devo chiederti di andare nella tenda di Dary...laggiù in fondo...mi spiace ma non puoi sentire >>.
Emily lo guardò sorridente e rispose  << Tranquillo Rick, non preoccuparti...capisco perfettamente >> e, senza esitare, andò nella tenda.

Quando furono tutti riuniti, Daryl incominciò << Non possiamo mandarla via...abbiamo bisogno di una persona come lei >>.
Tutti lo guardarono stupiti.
Era davvero strano.
Daryl non aveva mai dimostrato tanto interesse nei confronti di un estraneo. 
Anzi, di solito era sempre molto diffidente e freddo con chi non conosceva.
<< Sono d'accordo con Daryl stavolta!...ci serve una persona come lei...così sexy! Mamma mia che gli farei a quella... >> intervenne per primo Shane, alzandosi in piedi.
Daryl, che stava trattendendo l'istinto di dargli un pugno dritto in faccia, raggiunse Shane a falcate, si mise davanti a lui e gli urlò arrabbiato << Non è questo il motivo! Sottospecie di adolescente con gli ormoni impazziti! Mi ha salvato la vita due volte in un solo giorno...è intelligente ed intuitiva...sa valutare la situazione e prendere decisioni sul momento e sa maneggiare molto bene le armi...il suo aspetto non c'entra niente con il motivo per cui voglio che resti con noi! Ci serve una persona che sappia fare queste cose! Vedi di crescere un po! >>. 
Carol, che aveva intuito quanto la situazione tra i due fosse precaria, si mise in mezzo.
dopodichè, con tono calmo, gli disse a entrambi  << Ok, ok...abbiamo detto quello che volevamo dire...adesso però ci diamo tutti una calmata...>>.
Shane, sbuffando rumorosamente, si allontanò.

Rick, dopo aver assistito alla scena in silezio, iniziò << Daryl...mi spiace ammetterlo ma se è brava o meno puoi saperlo solo tu...in ogni caso, mi fido molto del tuo giudizio...e, se ha davvero tutte le caratteristiche che hai detto tu...una persona così può davvero esserci utile...>>.
Poi Rick si incupì, e continuò << Anche se noi non la conosciamo bene...potrebbe essere tutta una messa in scena per avere la nostra fiducia ed ingannarci...insomma non sappiamo se ha buone intenzioni o meno...potrebbe essere pericolosa...molto pericolosa...>>. 
Tutti rimasero in silenzio e si misero a riflettere.
Potevano davvero fidarsi di lei?
Quali erano le sue vere intenzioni?
Quanto siamo disposti a rischiare per lei?
Le domande che tutti si stavano ponendo in quel momento.
Era una situazione difficile ed estremamente delicata.
Tutti stavano in religioso silenzio, pensando a cosa dire o cosa fare.
Il primo a parlare fu proprio Carl, che si alzò in piedi urlando << Mi è venuta un'idea! Facciamole fare un test! >>.
Tutti si voltarono verso Carl.
E lui continuò << Non sappiamo certo quali sono le sue intenzioni...ma nessuno può fingere o recitare per tanto tempo...possiamo farla restare una settimana con noi...ogni giorno le faremo aiutare qualcuno...in una settimana avrà parlato con tutti noi...e se si comporterà in modo diverso con qualcuno, significa che starà fingendo e la manderemo via...se invece sarà sempre la stessa, e se tutti saranno d'accordo potrà restare! >>. 

Rick si stupì dell'incredibile idea del figlio.
Se ne stupirono un po tutti.
Era davvero incredibile che un'idea tanto geniale fosse nata dalla testa di un ragazzino.
Rick, contento, prese in braccio Carl e urlò << Carl è davvero un'idea fantastica! Sei stato davvero bravissimo! >>.
Tutti annuirono sorridenti.
L'isdea di Carl erta piaciuta a tutti e tutti ne sembravano entusiasti.
O, per meglio dire, quasi tutti.
Andrea si alzò in piedi e, rivolta verso Daryl, urlò decisa << Si può sapere che vi prende a tutti?! Questa è l'idea più balorda che ho mai sentito! Siete completamente impazziti?! Potrebbe farci del male! Forse voi siete stupidi ma io no! So benissimo che l'unico motivo per cui Daryl si da tanto disturbo è che si è innamorato di lei! Ma non gli permetterò di mettere tutti a rischio! >>.
Rick mise giù Carl.
Stava per intervenire, ma Daryl lo precedette << Andrea smettila di dire stronzate! Sai benissimo che non metterei mai a rischio la mia famiglia per una cosa da niente! Lo faccio per il bene di tutti non certo perché...>>.
<< Lasciami! >>.
La sfuriata di Daeryl fu interrotta da un urlo.
Un urlo proveniente dalla sua tenda. 

Daryl si girò e urlò << Emily! >>.
Afferrò la balestra e corse verso la tenda seguito da Rick.
Arrivarono in pochi secondi.
Videro Shane, seduto fuori dalla tenda e con una mano sul naso. 
Stava sanguinando.
Dentro la tenda c'era Emily.
Sdraiata a pancia in giù, tremante.

Daryl andò subito ad aiutarla ad alzarsi.
<< Che è successo? >> le chiese, un po preoccupato e incuriosito dalla scena che si era ritrovato davanti.
Emily gli rispose << Ero seduta qui, quando è entrato lui...credo si chiami Shane...è entrato dicendomi che potevo tornare da voi e che avevate deciso...ma prima doveva controllare che non avessi armi...poi si è buttato sopra di me e mi ha detto che se non facevo quello che voleva vi avrebbe convinti a mandarmi via...io gli ho detto di lasciarmi...ma visto che non mi ascoltava gli ho dato una gomitata per liberarmi >>.

<< Brutta puttana! >>.
Urlò Shane impugnando la sua pistola e puntandola contro di lei.
Daryl impugnò la balestra e si mise davanti a Emily per proteggerla, guardò shane con una calma glaciale e gli disse secco << Fai un solo respiro di troppo e ti ficco una freccia tra gli occhi prima che tu te ne accorga testa di cazzo! Emily, stai dietro di me... >>.
Emily, invece, si mise davanti a Daryl e, con un tono deciso, gli disse << Non osare toccare Daryl o ti giuro che ti prendo a calci! >>.
La tensione era davvero palpabile.
Dopo qualche secondo di stallo, s'intromise Rick.
Si mise alle spalle di Shane, puntandogli la sua pistola alla testa.
Con tono freddo, gli ordinò << Adesso metti giù la pistola...smetti di fare il cazzone...e ti metti seduto tranquillo finché non deciderò che devo fare con te...mi hai capito? >>. Shane buttò la pistola e obbedì.

Rick, guardò Emily e le chiese << Emily stai bene? >>.
<< Si....io si grazie...ma credo che lui abbia il naso rotto...>>. 
Poi, iniziando a singhiozzare, continuò << Mi dispiace Rick...non volevo darvi il minimo fastidio...davvero...ma si è buttato addosso a me e io ho reagito d'istinto e... >>.
Rick le mise una mano sulla spalla.
Lei lo guardò stupita del gesto.
poi Rick, sorridendole, le disse << L'importante è che tu stia bene...ti sei solo difesa...e non c'è motivo di chiedere scusa >>.
Poi, con un tono un po più serio, continuò << Hai avuto coraggio a metterti in mezzo tra Daryl e Shane...vedo che sei una persona decisa...perciò ho deciso di farti fare una prova...starai con noi una settimana e se il gruppo sarà favorevole potrai restare >>.

Emily lo guardò con gli occhi spalancati.
Poi lo abbracciò di ciolpo e urlò felice << Grazie! Grazie! Grazie! Grazie! Non ve ne pentirete!! Grazie! Grazie! >>.
Rick arrossì un po e replicò << Ok ok...sei un tipo molto espansivo vedo...>>.
Emily si staccò e si scusò subito << Scusami Rick è che...sono così felice! >>.
Daryl s'intromise sorridendo << Scusate se vi interrompo...Rick, non pensi che dovremmo presentarla anche agli altri? >>.
Rick lo gyuardò e gli rispose << Giusto Daryl, vieni Emily...ti presento al resto del gruppo >>.

Tutti e tre, si diressero verso gli altri, che erano rimasti vicino al fuoco, ormai acceso.
Appena arrivati, Emily fu subito raggiunta da Carl, che si avvicinò e, con un sorriso grandissimo, si presentò << Ciao Emily e benvenuta! Io mi chiamo Carl Grimes! Sono stato io a proporre a mio padre di questa prova...e e ti aiuterò a inserirti al meglio! >>.
Emily lo guardò dolcemente.
Era da così tanto che non vedeva un ragazzino.
Gli sorrise e rispose gentile << Allora sei te che devo ringraziare per questa opportunità...ciao Carl...grazie mille per avermi aiutata...sei molto gentile >> e lo abbracciò. 
La seconda a presentarsi fu Carol, seguita da Lori, Andrea, Maggie e Glenn.
Carol parlò per prima << Io sono Carol Peletier...è un vero piacere conioscerti!...questi invece sono Lori, Andrea, Glenn e Maggie >>.
Lori, stringendole la mano, le disse con un timido sorriso << Ciao Emily, è un piacere averti qui...spero che ti troverai bene qui con noi >>. 
Maggie si mise subito accanto a Emily e, sorridendo, le chiese << Ciao Emily! io sono Maggie! Sono felice di conoscerti! >>.
Emilty ricambiò subito il suo sorriso.
Stava per risponderle, quando Glenn s'intromise tra loro, chiedendole << Emily dovrai assolutamente dirmi come hai fatto colpo su Daryl! Dovevi vedere come era desideroso di incontrarti! >>.
Daryl arrossì tantissimo, ed urlò << Stai zitto Glenn! E smetti di dire stronzate! >>.
Emily e Glenn si misero a ridere.
<< Si si, mi piace proprio questa ragazza...ho la sensazione che ci troveremo molto bene con lei! >> concluse Glenn.
Si avvicinò anche T-Dog, dopo averle stretto la mano, si presentò << Piacere Emily! Io sono Theodore Douglas...ma qui tutti mi chiamano T-Dog! Spero di conoscerti meglio e che diventeremo amici >>.
<< Grazie T-Dog! Lo spero anche io! >> rispose Emily con un sorriso.

<< Benvenuta Emily, io sono Hershel e non vedo l'ora di conoscerti meglio >> si presentò Hershel, quasi per ultimo.
Emily gli strinse la mano e gli rispose << Piacere di conoscerti Hershel! Spero anche io di avere l'opportunità per conoscerti  >>.
Poi Emily, ricordandosi i nomi di quasi tutti, si girò verso l'unica ragazza che ancora non aveva conosciuto.
Credondo che fosse solo un po timida, si alzò in piedi e si presentò sorridendo << Io sono Emily, è un piacere conoscerti e spero che diventeremo amiche! >>.
Andrea, prima la guardò con un sguardo freddo, quasi gelido, poi scostò le spalle e rispose solo << Come vuoi...>> e se andò in tenda.

Emily la guardò.
Un po triste per il modo in cui l'aveva trattata.
Aveva per caso detto o fatto qualcosa di male?
Daryl la destò dai suoi pensieri.
Le mise una mano sulla spalla, e le disse << Tranquilla Emily, non hai fatto niente di male... lei è la simpaticissima Andrea...non prendertela, è fatta così >>.

Ormai si erano presentati tutti.
Emily, infine, disse a tutti << Grazie di cuore per avermi dato una tale opportunità, prometto che vi aiuterò il più possibile >>. 
Poi tutti si sedettero intorno al fuoco per la cena.
Rick, ormai non trattenendo più la scua curiosità, domandò a Emily << Emily...ti andrebbe di raccontarci un po di te? Si insomma...come sei arrivata qui? Cosa facevi prima? >>.
Emily lo guardò e si mise a raccontare la storia.
Omettendo alcuni dettagli.
Alcune cose personali.
Daryl lo notò quasi immediatamente.
Perché a lui aveva raccontato che il padre amava fotografarla e agli altri no?
Perché a lui aveva raccontato che nessuno la voleva adottare e agli altri no?
Perché a lui aveva raccontato che era vissuta in povertò, come lui del resto, e agli altri no?
Non riusciva a darsi una spiegazione.
I suoi pensieri furono interrotti da T-Dog che, dopo la cena, chiese << Dove dormirà la ragazza? Tutte le tende sono piene >>. 
Rick pensò qualche istante.
Poi, guardando Daryl ed Emily, disse << L'unica libera al momento è quella di Daryl...quindi dovrete convivere per il momento >>. 
Emily e Daryl si guardarono-
Poi distolsero lo sguardo arrossendo. 
<< Forza Daryl! >> urlarono in coro Glenn e T-Dog, scoppiando poi a ridere come matti.
Daryl gli urlò << State zitti! Non è certo come pensate voi! >>.
Maggie, invece, avvicinandosi a Emily le disse sottovoce << Non scordare le protezioni Emily >> e le fece l'occhiolino.
Emily diventò rossa come un pomodoro.
Si vedeva che era molto imbarazzataq.
Maggie, poi scoppiò a ridere e aggiunse << Dai su Emily! Sto solo scherzando! >> e tutti si misero a ridere.

Era tanto che non passavano una serata così spensierata.
Poi tutti andarono nelle ripsettive tende a dormire.
Daryl e Emily entrarono nella tenda e chiusero la cerniera.
Emily la osservò con attenzione: era abbastanza grande per due, c'erano alcune frecce, una luce e un sacco a pelo con qualche coperta.

Daryl, arrossendo visibilmente, ruppe il silenzio << Non sono molto organizzato per condividere...non avendo mai avuto un compagno---mi spiace ma ho solo un sacco a pelo...prendilo tu, io ne cercherò un altro domani >>.
Emily lo guardò stupita.
come se avesse detto la più grande fesseria del pianeta.
Poi aggiunse << Non se ne parla nemmeno Daryl...prendilo tu...hai già fatto troppo per me >>.
E, prima che Daryl potesse replicare, si era già sdraiata su una delle coperte. 
Lui, sbuffando rumorosamente, entrò nel sacco a pelo.
Spensero la luce.
Passarono alcuni minuti, ma nessuno dei due riuscì ad addormentarsi.

Emily bisbigliò per prima << Daryl...Daryl sei sveglio? >>.
<< Si...non riesco a dormire...posso farti una domanda?>> le chiese l'arciere.
<< Certo...dimmi pure >> rispose curiosa Emily.
 << Perché a me hai detto che tuo papà amava fotografarti...che sei cresciuta da sola...e che nessuno voleva adottarti...e agli altri no? >>. 
Emily rimase in silenzio qualche istante.
Poi gli rispose dolcemente << Non lo so...in realtà non so dirti esattemente il perché…non parlo volentieri del mio passato e...non so dirti il kotivo...ma mi rassicura sapere che certe riomarranno un nostro segreto >>.

Daryl era felice.
La risposta sincera di Emily lo aveva reso davvero felice.
Voleva dire che Emily aveva piena fiducia in lui.

Poi Emily continuò << Grazie per tutto quello che hai fatto per me...non potrò mai ringraziarti abbastanza >>.
<< Non devi dirmi grazie >> disse Daryl sorridendo << Sono davvero contento di averti trovata...mi piace stare in tua compagnia >>.
Nel sentire quelle parole, Emily si girò a guardarlo e i loro occhi s'incontrarono.
Era un'atmosfera bellissima.

Il chiarore della luna che passava attraverso la tenda.
I grilli che cantavano.

<< Basta chiacchierare...cerchiamo di dormire adesso...domani ci aspetta una dura giornata >> disse Daryl.
Daryl si girò di colpo e abbracciò Emily, portandola contro il suo petto.

Emily fu sorpresa di quell'improvviso contatto.
Era la prima volta che Daryl l'abbracciava.
Emily arrossì molto.
Si sentiva un po in imbarazzo.
Ma non era mai stata tanto felice e al sicuro.
Emilu, alla fine, chiuse gli occhi e disse << Grazie per essere venuto a salvarmi...mi piaci tanto Daryl >>.

Daryl a quelle parole riaprì gli occhi.
Stava per risponderle, ormai si era addormentata.
Lui sorrise.

Era così bella.
I capelli biondi che si illuminavano con la luce della luna, le coronavano il viso.
Daryl, attento a non svegliarla, gli mise qualche ciocca ribelle dietro l'orecchio, così poteva vederla meglio. 
Aveva un'espressione così dolce che sarebbe rimasto a guardarla per sempre.
Emily riposava così tranquilla e serena, come se galleggiasse su una nuvola. 
<< Semplicemente splendida >> disse Daryl sussurrando, attento a non svegliarla. 

Sarebbe rimasto a fissarla tutta la notte ma sapeva, suo malgrado, che doveva riposare. 
Così le baciò i capelli e le sussurrò << Sogni d'oro Emily >>.
Chiuse gli occhi e si addormentò profondamente. 

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Capitolo 7
*** Il nuovo gruppo? ***


Quel mattino fu particolarmente difficile alzarsi. 
Emily era così comoda e al caldo tra le braccia di Daryl.
E Daryl non voleva più lasciarla andare.
I raggi del sole illuminarono il viso di Emily, interrompendo il suo sonno ed obbligandola ad alzarsi. 
Aprì gli occhi lentamente.
Emily fu molto sorpresa nel vedere che Daryl la stava ancora abbracciando.
Lui dormiva ancora beatamente.
Era davvero bellissimo.ù
Così rilassato e sereno.
Rimase a fissarlo un paio di minuti, prima che il sole svegliasse anche lui.

Appena aprì gli occhi Daryl notò che Emily lo stava fissando e disse << Buongiorno Emily >>.
<< Buongiorno Daryl >> rispose lei con un sorriso dolce. 
Daryl guardò verso il sole e chiese << Sai che siamo in ritardo e che dobbiamo alzarci alla velocità della luce o Rick ci sgriderà...vero? >>.
Emily, guardandolo storto, mise il broncio e rispose << Nono voglio alzarmi! lasciami altri cinque minuti! >> e si voltò dall'altra parte.
Daryl rise.
Era davvero buffa quando faceva così.
Poi, tirandole via le coperte, le ordinò << Smettila di fare la bambina pigra e vedi di muoverti! Non mi farò dare una strigliata dal rompino ...>>.
Daryl s'interruppe da solo quando lei, sbuffando si mise seduta.

Aveva i capelli scompigliati in modo assolutamente adorabile. Daryl la guardava stupito.
Persino appena sveglia era assolutamente splendida. 
<< Eh va bene mi alzo! ho capito...perchè mi fissi cosìì? Ho i capelli tutti spettinati vero? >> gli disse Emily, mentre cercava di sistemarli.
Daryl si mise a ridere e continuò << Andiamo a fare colazione va...poi vedremo cosa dovrai fare oggi>>.
<< Agli ordini signore! >> rispose Emily.
Finirono di prepararsi ed uscirono dalla tenda.

Il sole era appena sorto.
La luce era debole e dava al cielo sfumature di rosa e giallo << Uno spettacolo assolutamente meraviglioso >> disse Emily, forse sovrappensiero.

Andarono verso il gruppo.
O almeno, andarono a far compagnia ai i più mattinieri, che erano Carol, Rick e Hershel. 
<< Finalmente Daryl! Non sei tipo da dormire fino a tardi! Se vuoi dormire di più devi dirmelo la sera prima lo sai...se no ti si feredda la colazione, e non va bene mangiare fredde certe cose...>> lo rimproverò dolcemente Carol, quasi come una mamma. 
<< Si mamma! Non rompere adesso...posso avere la mia colazione? >> rispose Daryl.
Si sedettero de iniziarono a mangiare. 
Rick, guardò Emily con attenzione. 
Notava che era impaziente di cominciare.
Le sorrise e iniziò << Emily oggi puoi dare una mano a Lori, Maggie e Andrea a tenere d'occhio il campo...dopo il trambusto di ieri sera voglio che il campo sia tranquillo >>.
Emily, alzandosi in piedi, rispose felice << D'accordo rick, è una buona occasione per conoscere meglio Lori, Maggie, anmdrea e hershel! Inoltre mi piace rendermi utile >>.

<< Perfetto! Finalmente una persona che non ti mangia o ti grugnisce la mattina! Sono stato nella polizia e mi piace l'entusiasmo di prima mattina! Sai emily è una cosa molto rara da queste parti...>> disse Rick guardandosi intorno.
Gli altri guardarono altrove fischiettando innocientemente.
Emily si mise a ridere.
<< Sono felice di sentire che vuoi renderti utile cosetta...>>.
Shane la colazione tranquilla, poi, fissando Emily negli occhi, continuò << E visto che sei così entusiasta...la mia roba è da lavare e sistemare...muoviti >>.
Daryl si alzò in piedi, pronto per dargli un opugno dritto in faccia, ma Emily lo precedette.
Guardando Shane, gli ripose << Io non sono cosetta...ho un nome e voglio che lo usi...e poi, o impari a trattarmi con rispetto e mi chiedi le cose in cun certo modo, o te le fai da solo >>.
<< Che cazzo hai detto?! >> urlò spazientito Shane e le diede uno schiaffo.
In piena faccia.
Emily, per un istante non si mosse.
Era stupita dall'improvviso gesto di Shane.
Prima che potesse reagire, Daryl si gettò sopra di Shane e iniziò a picchiarlo. 
Rick cercò subito di dividerli, urlando << ADESSO BASTA! SMETTETELA TUTTI E DUE! BASTA HO DETTO! >>.
Dopo alcuni minuti, con l'aiuto di GHlenne T-Dog, riuscì a dividerli.
<< Shane! si può spaere che cazzo hai nella tersta?! Cazzo non puoi prendere a pugni e a schiaffi la gente senza motivo! >>.
Shane, tiratosi su dopo la scazzottata con Daryl, cercò di scusarsi << Rick, porca troia hai sentito come cazzo mi ha risposto?! >>.
Rick, dandogli un pugno, gli urlò piùà forte << ZITTO HO DETTO! Emily ha ragione! Non è la tua cameriera e devi trattarla come merita! Ora siediti e zitto o perdo davvero la pazienza! >>.
Shane obbedì.

Emily andò verso Daryl.
Era seduto.
Emily gli chiese, un po preoccupata
 << Daryl tutto bene? >>.
<< Si tranquilla...quella checca non sa neanche dare un vero pugno...>> rspose Daryl.
<< Grazie per avermi difeso >> gli disse emily, abbracciandolo. 
<< Non devi nemmeno dirlo...noi siamo una famiglia adesso e ti proteggerò ad ogni costo, te lo prometto >> gli rispose Daryl, con un sorriso.

Emily era seduta accanto a Daryl, Rick arrivò accanto a loro, per accertarsi di come stesse l'amico.
Daryl, come lo vide, si alzò in piedi e gli disse << Scusa Rick...so che non vuoi casini...>>.
Rick, in tutta risposta, mise una mano sulla guancia di Emily.
Dove Shane l'aveva colpita.
Emily, lo guardò e cercò di dirgli qualcosa << Rick...scusami...io...>>.
rick la interruppe subito, chiedendole << Ti fa male? >>.
Lei fece cenno di no con la testa.
Rick, sorrise sollevato, e le disse << Meglio così...non devi scusarti, hai fatto bene a rispondere così, non deve trattarti in quel modo e tu non devi permetterglielo...sei stata tosta ragazzina >>. 
Emily era davvero colpita.
Per lei era stato un gesto davvero inaspettato.
Rick e Daryl non solo l'avevano difesa da shane, ancora una volta, ma si erano anche preoccupati che lei stesse bene.
Era una cosa del tutto nuova per lei.
Non ricordava più il tempo di sentire qualcuno chiederle se stesse bene.
Dopo pochi istanti arrivarono Carol e Hershel.
<< Stai bene? >> gli chiese Hershel, un po preoccupato.
Dopotutto, era stato uno schiafo abbastanza forte.
Emily, guardandolo, gli sorrise e gli rispose << Si si sto bene grazie...è solo un po rosso...passerà subito! >>.
Carol, sentendo le parose di Emily, si rilassò visibilmente, poi la guardò e aggiunse << Sono felice di sapre che è tutto ok...devo farti i miei complimenti Emily! Se fossi stata al tuo posto, anche io gli avrei risposto così...hai il dovere di rimetterlo a posto, se alza troppo la crsta!...anche se devo insegnarti a dare un po di colpi! >>.

Dopo che tutti si furono svegliati, e dopo la colazione, Rick annunciò il piano della giornata << Allora...come sapete, la missione principale è stata completata...ma visto che non siamo mai venuti in questa zona, mi sembra una mossa saggia cercare qualche provvista...la città è grande e troveremo di sicuro cose molto utili...allora io, Daryl e Shane andremo nella zona ovest; Carol, Glenn e T-Dog nella zona sud; Carl e Hershel non allontanatevi...Tutto chiaro? >>.
Tutti annuirono e iniziarono a prepararsi.

Mentre Emily si stava dirigendo verso Maggie, per chiederle cosa dovesse fare,Daryl le prese la mano e le disse << Vieni con me...voglio darti una cosa >>.
Emily, molto incuriosita dalla strana richiesta, lo seguì. 
Si allontanarono un po dagli altri e, Daryl togliendosi la sua collana, le disse << Emily, voglio darti la mia collana...è davvero molto preziosa per me, ma voglio che la tenga tu....se soffi qui diventa un fischietto...usalo se sei in difficoltà, io lo sentirò e correrò subito da te >>.
Era una collana davvero bellissima: una catena in argento luccicante, con il ciondolo a forma di chitarra elettrica. 
Emily lo guardò con le lacrime agli occhi e gli rispose << Daryl...è davvero bellissima...ma non posso accettarla...è la tua...>>.
Emily non ebbe tempo di finire la frase, che Daryl gliel'aveva già messa al collo. 
La guardò negli occhi e le disse << Ti sta davvero bene...Emily non scherzo, voglio che la tenga tu...mi sentirò più tranquillo a sapere che, se avrai un problema la userai...promettimi che non la toglierai mai >>.
Emilyi, guardando prima la collana poi Daryl, gli rispose sorridendo << Grazie Daryl! É semplicemente meravigliosa! Ti giuro che non me la toglierò mai! >>. 
<< Daryl dobbiamo andare! >> urlò Rick dal campo.
<< Il dovere mi chiama...a dopo piccola >> disse scherzoso Daryl, le diede un rapido bacio sulla fronte e se ne andò. 
Verso il mistero e l'avventura.
Emily arrossì molto.
Si toccò la fronte, dove Daryl le aveva dato il bacio, poi disse << A dopo Daryl >>.

Al campo, dopo la partenza dei vari gruppui, restarono Andrea, Lori, Maggie e Emily. 
Lori ruppe il ghiaccio e iniziò a dare a tutti il loro compito << Ok ragazze adesso ci divertiamo un po...dobbiamo fare il bucato; pulire le tende, perchè sono davvero luride; trovare della legna, frutta o altro che può servire nei dintorni; trovare un po d'acqua potabile, o ancora meglio un fiumiciattolo; cucire vestiti eventualmente strappati; pulire alcune armi e sorvegliare il campo...divertente no? >>.
Tutte annuirono e Lori continuò << Visto che non ci sono obiezioni procediamo...ora che siamo in quattro il lavoro sarà meno pesante e più semplice da dividere...dunque...faremo turni di due ore a testa per sorvegliare e una farà un'attività a testa: Maggie tu occupati del cibo e della legna, Emily tu ti occupi del bucato, io mi occupo dell'acqua e Andrea a te il primo turno di guardia >>.

Tutte annuirono entusiaste.
Andrea, con la sua solita vitalità, disse << Evviva...se mi cercate sono sull'albero >> e se andò. 
Emily, intanto, prese il mucchio di vestiti dalle tende e si mise al lavoro.
Era una bella fila di vestiti.
Iniziò con una maglietta, la mise nell'acque e poi la strizzò.
Poi ne prese un altra.
E così via.
<< 
Hey Lucy, I remember your name... I left a dozen roses on your grave today...I'm in the grass on my knees, wipe the leaves away...I just came to talk for a while I got some things I need to say...>>.
Emily, talmente assorta nel suo lavoro manuale e ripetitivo, si era messa a cantare.
Senza neanche accorgersene.
Cantava la stessa canzone che stava ascoltando dallo stereo della radio, pochi secondi prima di sentire per la prima volta la voce di Daryl. 
Da quel momento, quella era diventata la sua canzone preferita. 
In assoluto.
Daryl era diventato una persona così importante per lei. 
L'aveva salvata.
Era sempre dolce e protettivo con lei.
Il suo sorriso la faceva sentire felice.
La sua voce era come una dolcissima melodia.
É proprio questo che è l'amore?

I suoi pensieri furono interrotti dalle grida di Lori << Emily! Hai lavato tutto così in fretta!! >>.
Emily, tra la canzone ed i suoi pensieri vorticosi, era come caduta in uno stato di trans.
Non si era minimamente accorta che aveva fatto il lavoro di una mattinata in poco più di un'ora.
<< Ehm...credo di si...se vuoi, la prossima volta, cerco di fare più piano...>> disse Emily, credendo di doversi scusare.
Lori, prima scoppiò a ridere, poi la guardò e le disse sorridendo << Scherzi vero? Sei grande! D'ora in poi il bucato è ufficialmente tuo! >>.
Dopo qualche istante, arrivò Maggie con un po di provviste tra le braccia, e stava dicendo a Lori << Sono di ritorno! Scusate il ritardo ma credevo di aver trovato qualcosa..ma niente, funghi non commestibili!...comunque questo è tutto quello che c'è in giro e...>>.
Si bloccò vedendo il lavoro che aveva fatto Emily.
Posò le provviste per terra, l'abbracciò sorridendo eurlò felice << Emily! Wow! Io il mio turno di bucato lo lascio definitivamente a lei! Non ci credo che sei riuscita a togliere le macchie di sangue! Come hai fatto?! >>.
E così, tra un consiglio e l altro, si misero a chiacchierare tutte e tre. 
Era stata una bella ora di conversazione tranquilla finché Maggie, mentre stavano pulendo la frutta, chiese a Emily << Emily, so che sono affari tuoi, e sei libera di dirmi "fatti gli affari tuoi"...ma devo togliermi una curiosità...c'è qualcosa tra te e Daryl? >>.
Emily arrossì di colpo.
Pensò qualche secondo, poi le rispose serena << Sei proprio diretta Maggie...ehm...non lo so di preciso...non ci mai pensato in effetti...siamo buoni amici >>.
Lori e Maggie, ridendo, dissero in coro << Si si! "Amici" !>>.

Andrea arrivò da loro, con topno freddo come l'Alaska, e disse << Ragazze io faccio tutti i turni di sorveglianza...non ho voglia di fare altro...>>.
Si girò per andarsene, ma Emily si alzò in piedi.
Poi, guardandola, con tono gentile, le chiese << Scusa Andrea...non per farmi gli affari tuoi...ma ti ho fatto qualcosa di male? Mi tratti come se fossi spazzatura e non capisco il perché... >>.
Andrea, come se le avessero dato uno schiaffo, si girò furiosa e le urlò << No! Certo che no! Io so che tu non sei così! Sei solo qui per portarti a letto tutti gli uomini, con la tua aria da saltarellina! Puoi fingere con chi vuoi di essere cenerentola al ballo, ma non con me carina! E stà lontana da Shane! >> concluse dandole una spinta e andandosene.

Emily rimase di stucco.
Ed in silenzio per qualche istante.
Poi, elaborando quello che le aveva avppena urlato in faccia Andrea, disse stupita ed incredula << Shane? Lei crede davvero che io possa essere in qualche modo interessata a Shane? Non ha capito che lo odio? Eppure mi sembrava parecchio evidente...>>.
Concluse voltandosi verso Lori e Maggie.
Maggie, guardandola con rassegnazione, le spiegò << Certo che ha un bel caratterino...manco avesse un riccio dove dico io...Emily, dai retta alla saggia Maggie, lascia stare...lei e Shane hanno avuto una scappatella qualche mese fa e ora lei crede che sia il suo...che idiota! >>. 
Dopo l'interruzione un po spiazzante, tutti ripresero a fare i loro compiti, ma Emily non poteva togliersi dalla testa la sfuriata di Andrea. 
Come poteva pensare che lei fosse interessata a Shane?
Le aveva forse dato quell'impressione?
Emily, al solo pensiero di stare con uno come lui, gli vennero i brividi.
Non era per niente interessata a Shane.
A lei piaceva un tipo come Daryl
Forte, determinato, dolce, premuroso, intraprendente, coraggioso.
Un tipo come Daryl insomma.
O forse, proprio Daryl.

Il pomeriggio passò molto tranquillo.
Al tramonto i gruppi di esplorazione tornarono.
Emily, appena vide Daryl gli corse subito incontro felicissima.
Lo abbracciò subito, dicendogli << Bentornato! >>.
Daryl prendendola in braccio e facendola girare, le rispose sorridendo << Ciao piccola >>.

In quel bel quadretto, s'intromise Lori dicendo << Sarete stanchi e affamati...abbiamo preparato una cenetta fantastica! >>.
A quelle parole, tutti si misero intorno al fuoco a mangiare.
La parola cena metteva sempre tutti d'accordo e di buon umore. 
Soprattutto le cene di Lori.
Non aveva magari grandi doti a sparare, combattere o orientarsi, ma in cucina nessuno poteva batterla.
Appena tutti ebbero finito di mangiare,
 Rick si guardò introno e chiese << Allora gente...siamo tutti stanchi e desiderosi di dormire, quindi farò una cosa molto veloce...qualcuno ha qualcosa di negativo da dire sul primo giorno di prova di Emily? Non so...non sa fare qualcosa...si lamenta in continuazione...>>.
Lori e Maggie si guardarono, poi sorrisero e Maggie aggiunse << Fa il bucato troppo perfetto...dobbiamo punirla severamente!>>.
Tutti si misero a ridere.
Rick, continuò << Ok ok Maggie...ricevuto il messaggio...quindi direi che il primo giorno di prova è da considerarsi più che positivo...perfetto...ora andatevene tutti fuori dalle palle...buonanotte a tutti >>.
<< Buonanotte! >> risposero tutti, dopo andarono a dormire nelle rispettive tende.

Appena entrarono nella tenda Daryl, con un tono molto curioso, chiese a Emily << A sentire Maggie e Lori sembrano molto contente di questo primo giorno...brava, farsi amici è importante...poi loro sono perosne ok...oneste, non ti sparlano dietro, quindi se sei piaciuta a loro non avrai problemi ad inserirti con gli altri...a te come è sembrata la giornata? >>.
Non sentendo alcuna risposta, si girò sospettoso.
Vide Emily, sdraiata sulla sua coperta già nel mondo dei sogni.
Doveva essere proprio distrutta.
Daryl si mise a ridere nel vederla.
Si sdraiò accanto a lei, le baciò i capelli e le disse << Ne hai di strada da fare piccola...ma per ora te la sei cavata bene...buonanotte Emily >>. 
Poi l'abbracciò e si addormentò anche lui quasi subito.

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Capitolo 8
*** Emily e Carl nei guai ***


Il mattino arrivò presto.
Emily stava facendo un sogno bellissimo, uno di quei sogni dal quale non vorresti svegliarti mai.
Un sogno che, purtroppo, venne bruscamente interrotto dai raggi del sole, che era appena sorto.
Emily, aprì gli occhi mal volentieri.
Non voleva alzarsi.
In una specie di dormi-veglia, brontolò << Che succede?...vi prego qualcuno spenga il sole! Voglio dormire! >>.
E si girò dalla parte opposta, che era ancora in ombra, al riparo dal sole.
Emily sperava di poter tornare al suo meraviglioso sogno. 
Daryl, però, aveva intenzioni ben diverse.
Iniziò a punzecchiarla col dito, dicendole scherzoso << Emily...svegliati e sorridi...hai del lavoro da fare oggi...basta poltrire>>. 
Emily, aprì gli occhi, ancora mezzi addormentati, e notò che Daryl era già sveglio.
Vestito.
E pronto per la giornata.
Lei lo guardò stupita, come se stesse guardando un alieno, e gli chiese curiosa << Tu non stai bene...come caspita fai ad essere così mattiniero? >>.
<< Questione di abitudine...non sono mai stato un tipo a cui piace dormire...adesso smettila di perdere tempo e alzati! siamo già in ritardo per colpa tua >>.
Emily lo guardò storto, ma sapeva che aveva ragione.
si alzò e si preparò per la giornata.
Dopo, uscirono dalla tenda e si diressero verso il gurppo, che stava già facendo colazione.
Erano davvero troppo mattinieri per i gusti di Emily.

Rick, appena la vide, le disse sorridendo << Buongiorno Emily, sembri stanchissima...>>.
Emily lo guardò e, stropicciandosi gli occhi, gli rispose << Un po...non sono abituata ad andare a dormire tardi e svegliarmi così presto >>.
Rick rise, poi continuò << Tranquilla, vedrai che ci farai l'abitudine prima o poi...come tutti noi del resto...oggi devi aiutare Carl con la perlustrazione...Hershel rimarrà al campo per controllare le medicine che abbiamo a disposizione >>. 
Emily disse entusiasta << Evviva! Speravo prorpio di poter passare del tempo con Carl! >>. 
Maggie, che si era appena alzata, corse verso Emily, la abbracciò ed urlò scherzosa << No! Rick non puoi farmi questo! Non puoi portarla via! Lei mi serve per il bucato! Io da sola ci metterò un eternità! Ti prego lasciamela! >>.
 << Non abbracciarla troppo...lo sai che Daryl è un tiopo estremamente geloso con le sue cose! >> disse scherzosa Carol.
<< Ancora con questa storia?! La volete finire! Sono tutte stronzate! >> urlò Daryl infastidito.
Carol e Maggie scoppiarono a ridere, vedendo la reazione di Daryl.
Appena tutti furono svegli Rick, come ogni mattina, organizzò la giornata << Allora...io, Daryl e Shane andiamo verso la zona ovest; Carol, Glenn e T-Dog alla zona sud/est >>.
Poi Rick, sui girò verso il figlio, e continuò << Carl oggi hai un compito super importante...devi andare in perlustrazione, ed Emily verrà con te...mi raccomando, non perderla di vista e tienila lontana dai guai >>.
Carl sorrise immediatamente.
Era troppo felice di poter passare del tempo con Emily, la prese sotto braccio ed urlò contento << Evviva! Non preoccuparti papà, non mi sfugge >>.

Tutti stavano ultimando i preparativi, quando Daryl si mise accanto ad Emily e le disse << Io vado...fai attenzione là fuori e controlla Carl...è un bravo ragazzo, ma è un po troppo curioso e tende a cacciarsi nei guai...ricordati della collana se vi trovate nei guai...tornerò appena possibile...ci vediamo stasera piccola >>, concluse la frase con un sorriso.
Uno di quei sorrisi dolci ed inaspettati.
che ti lascia spiazzato se a farlo è un tipo come Daryl.
Emily ricambiò il sorriso e gli rispose << Non preoccuparti Daryl, non perderò di vista Carl neanche per un momento...fai attenzione anche tu, a stasera >> e gli diede un bacio sulla guancia. 
Daryl arrossì parecchio. 
Era stupito di quel gesto improvviso.
Così dolce ed innociente, ma per lui era davvero speciale.
Rick interruppe quel momento di saluti e, con un tono scherzoso disse a entrambi << Se Romeo e Giulietta hanno finito possiamo andare >>.
Daryl si girò verso l'amicvo e rispose << Ecomi >>, poi si girò verso Emily, le fece l'occhiolino e se ne andò.

emily non ebbe tempo di salutarlo con la mano, che fu subito raggiunta da Carl che, sorridendo felice , le ordinò << Forza Emily! Non abbiamo mica tempo da perdere qui! Abbiamo del lavoro da fare! >>.
Emily lo guardò sorridendo, e gli rispose << Agli ordini! >>.
Stavano entrambi preparando gli zxaini per partire, quando Lori andò da Emily e, consegnandole un arco ed alcune freccie, le disse << Tieni Emily! So che non èp molto, ma è tutto ciò che abbiamo...e, lì fuori, è sempre meglio essere prudenti, non si sa mai cosa o chi potete incontrare...>>, poi, avvicinandosi all'orecchio din emily, le sussurrò piano << Ti prego fai attenzione a Carl...è tutto il mio mondo >>.
Emily la guardò in silenzio qualche istante.
Era davvero preoccupatra, sui vedeva che, anche se ormai il mondo era andato a rotoli, non era abituata a stare senza Carl.
Le sorrise tranquilla e, con un tono rassicurantem le ripose << Grazie per l'arco...è davvero perfetto...e non preoccuparti per Carl, ti giuro che lo riporterò a casa sano e salvo, non lo perderò di vista Carl neanche un secondo >>.
Lori si rilassò molto nel sentire le parole di Emily.
Un volta con gli zaini sulle spalle, Emily e Carl partirono.



Camminarono per parecchie ore.
Non si allontanarono molto, ma erano comunque abbastanza lontani.
Non avevano trovato granchè, le solite cose del resto, ma era stata comunque una mattinata molto piacevole per entrambi.
Avevano parlato tantissimo: di quello che facevano prima dell'apocalisse e di tutto quello che gli veniva in mente.
Era da poco passata l'ora di pranzo quando Carl, notando qualcosa tra gli alberi, chiese ad Emily << Emily guarda lò!...che cos'è? >>.
Emily, notando che c'era una vecchia costruzione nascosta tra degli alberi, afferrò l'arco e, con tono serio, disse a Carl << Non so Carl...andiamo a controllare, stai dietro di me >>.
Fecero pochi passi prima di arrivare alla misteriosa costruzione e, con un po di stupore, videro che era una casetta di legno.
La casa, che sembrava più un vecchio capanno degli attrezzi, era fatta di legno, o quel che ne restava.
Il legno, soprattutto sul tetto, era completamente marcito e, quel poco che ne restava, era ricoperto da foglie secche e piante rampicanti.
Si vedeva che era abbandonata da tempo e che, lentamente, le intemperie, l'avevano logorata fino a renderla inutilizzabile.
Emily, silenziosamente, si avvicinò alla casa.
doveva assicurarsi che fosse disabitata prima di entrare e cercare.
Guardò attraverso i vetri luridi ma, con grande delusione, vide che dentro era completamente vuota.
Si girò verso Carl e, un po sconsolata, gli disse << Mi spiace Carl ma è completamente vuota...è solo una baracca di legno marcio vuota...un vero peccato! >>.
Poi, guardando Carl, vide che anche lui era deluso.
Non gli piaceva vederlo così.
Si abbassò e, mettendogli una mano sulla spalla, gli sorrise e continuò la frase << Ehi...non devi essere triste Carl, sei stato comunque bravo! io non l'avrei mai vista da sola!...dai magari avremo più fortuna continuando a camminare >>.
Carl le sorrise, il suo umore era tornato quello di sempre.
Poi, improvvisamente, spalancò gli occhi ed impallidì.
Come se avesse visto un fantasma.
Si pietrificò ed urlò << Emily! Gli zombie! >>.
Emily, a quelle parole, si girò di scatto ed anche lei spalancò gli occhi.
Un gruppo numeroso zombie si stava lentamente dirigendo verso di loro.
Emily, mpugnando saldamente l'arco, si mise davanti a Carl ed urlò  << Merda! Ci mancavano solo questi! Carl stai dietro di me! >>.
Iniziò subito a lanciare le freccie.
Era molto concentrata.
Non voleva spercare le freccie, che erano già molto poche, così cercava di colpirli alla testa.
Ne aveva uccisi cinque con cinque freccie.
Aveva sempre avuto una mira fantastica, ma mai si sarebbe aspettata che le sarebbe tornata utile per sopravvivere.
Anche se, nonostante la mira ottima, sapeva che le freccie non sarebbero mai bastate per ucciderli tutti.

Il primo pensiero, che si fece strada tra i pensieri di Emily, fu quello di mettere Carl al sicuro.
L'incolumità di Carl era la sua priorità.
Emily si guardò intorno, alla disperata ricerca di un luogo sicuro.
Non vide niente che potesse servirle, finchè non notò un albero particolarmente alto.
<< Può funzionare! >> urlò sovrappensiero.
Ripose momentaneamente l'arco, prese Carl in braccio, corse verso l'albero.
Correva più veloce che poteva, cercando di sfuggire agli zombie affamati.
Arrivarono ai piedi dell'albero, Emily notò con sollievo che aveva uqlche secondo di vantaggio sugli zombie.
Così prese Carl, lo mise a terra, e gli ordinò << Carl, devi ascoltarmi molto attentamente ok?! Adesso io ti tiro su, più in alto che posso...tu ti arrampichi sul ramo più alto a cui risci ad arrivare, poi rimani lì e non scendi finché non te lo dico io intesi?! Non devi scendere per nessun motivo al mondo....Capito?! Appena riuscirò a far fuori tutti questi cosi torno io a prenderti...hai capito bene?! >>.
Carl, con le lacrime agli occhi fece cenno di sì con la testa.
Era spaventato e si vedeva.
Ad Emily si strinse il cuore, lo abbracciò e cercò di consolarlo << Non piangere piccolo! Vedrai che andrà tutto bene...non ti lascerò mai da solo, te lo prometto >>.
Poi, aiutandolo con le mani, cercò di tirare su Carl.
Non era particolarmente pesante, quindi non faceva molta fatica.
Lo spinse il più in alto che poteva.
Carl allungò le mani ed afferrò il rampo più vicino al quale potesse arrivare.
Si tirò su e si mise seduto, cercando di non perdere l'equilibrio.
Appena Carl fu al sicuro sul ramo, Emily si girò e vide che gli zombie erano molto vicini.
Doveva trovare una soluzione, e doveva trovarla molto in fretta.

Tornò indietro, cercando sempre di evitare gli zombie e le loro bocche affamate.
Disperata e non vedendo altre soluzioni, cercò di arrampicarsi sul legno quasi marcio della casa, e si rifugiò sulla parte di tetto che non era ancora crollata.
Tirò un sospiro di sollievo quando vide che il tetto, contro tutti i pronostici, aveva resistito al suo peso.
Appena fu salva, non perse tempo e cercò di ideare un piano.
Non potevano scappare, Carl non era bbastanza veloce per seminare una mandria così numerosa.
Si girò e contò quante freccie le restavano.
Soltanto dieci.
<< Non bastano neanche per aprirci un varco...merda! >> disse rabbiosa.
Cercò intorno un segnale, un punto di riferimento, qualcosa che potesse aiutarli.
Niente.
Solo aberi e foglie secche.
Pensa e pensava, ma non torvava soluzione se non tentare di scappare, correndo più veloce che potevano.
Quei cosi non erano voleci, e questo era a loro favore, ma nella fretta avrebbero potuto perdersi.
Emily, guardò sotto di lei, per vedere in quanti erano rimasti.
Notò con sollievo che gli zombie stavano cercando di mangiare lei e lasciavano in pace Carl. 
Almeno una coasa buona c'era.
Carl, inatnto, la guardava dal ramo dell'albero.
Cercava anche lui di elaborare un piano decente.
Crac.
I suoi pensieri vennero interrotti da un suono agghiacciante e da un movimento strano.
Tremando, guardlò verso il basso e vide che il ramo non poteva rebbere ancora per molto il suo peso.
Cercò di raggiungere il ramo sopra di lui, ma non ci arrivava.
Carl, in preda al panico, si girò verso Emily ed urlò a pieni polmoni << Emily presto! Il ramo si sta spezzando! >>.

Emily,alzò la testa immediatamente e vide che Carl non scherzava.
Alcuni zombie vennero attirati dalle urla disperate di Carl.
Emiyl, spavenatat e disperata, cercò di attirare nuovamente la loro attenzione, urlando << No no no! Ehi stupidi cosi! sono qui! venite qui! >>.
Il suo piano, purtroppo, non funzionò.
Emily, era disposta a tutto pur di salvare Carl.
Lo aveva promesso a Lori e a Daryl.
E, per salvarlo, fu costretta a scendere dal suo rifugio.

Schivava gli zombie come poteva, ma stavano diventando davvero troppi e iniziava a fare sempre più fatica. 
Corse più volece che poteva, si mise esattamente sotto il ramo di Carl.
Guardava gli zombie avvicinarsi lentamente.
Ormai non c'era più tempo, guardò in su ed urlò a Carl << Carl, stanno arrivando e non ho freccie per ucciderli tutti! Questa è la nostra occasione, ma dobbiamo andare adesso! Buttati! Ti prendo io! >>.
Carl tremava dalla paura.
Era come bloccato.
Ma, come una molla, qualcosa dentro di lui scattò.
Si fidava di Emily e sapeva che lei non lo avrebbe maio abbandonato.
Così, saltò.
emily riuscì ad afferrarlo al volo.
Ma era più pesante del previsto ed Emily, per non farlo cadere, cercò di girarsi.
Sentì un dolore fortissimo alla caviglia, quasi la fece cadere.
Ma nmon c'era tempo di controllare se si fosse ferita, gli zombie ormai gli erano addosso.
Mise giù Carl e, scuotendolo per le spalle urlò << Corri Carl! Dobbiamo scappare! >>. 
Carl fece qualche passo.
Poi si bloxccò dal dolore.
Emily si voltò verso di lui e urlò << Carl! Cosa succede?! >>.
Carl, gaurdandola piangendo, gli rispose << Mi fa male la gamba! Non riesco a camminare! Aiutami ti prego! >>.
Emily si avvicnò e controllò la situazione: non sembrava rotta o ferita, ma non c'era tempo di verificare.
Così optò per la soluzione più pratica: lo prese in braccio e cercò di correre via.


Corse nel bosco per seminare gli zombie.
La caviglia le faceva un male tremendo, ma sapeva che non poteva fermarsi.
Correva e correva disperata per salvare sia lei che Carl.
Improvvisamente, inciampò in un ramo, e caddero a terra entrambi bruscamente.
Emily sentì un dolore talmente forte alla caviglia che dovette mettersi una mano davanti alla bocca per non urlare.
Poi, alzàò la testa e, guardando Carl, gli chiese << Carl...stai bene?!>>.
Carl, alzandosi lentamente, gli rispose subito << Si...credo di non avere nulla di rotto...>> poi, toccandosi la gamba, continuò sollevato << la gamba ha smesso di farmi male >>.
emily fu sollevata da quella parole.
Probabilmente era stata solo una sorta o uno strappo muscolare.
Poi, si guardò intorno.
con grande sollievo, notò che gli zombie, ormai, erano lontani ed avevano pe4rso le loro traccie.
Ora che avevano un po di calma, Emily si mise seduta a controllare la sua caviglia: Era gonfia, di un colore rosso/violaceo, aveva alcuni graffi e stava sanguinando parecchio. 
Non avendo nulla per medicarsi, emily prese una manuica della sua maglietta, la strappò coi denti ed improvvisò una medicazione temporanea.
Poi, guardò Carl, che le chiese preoccupato << Emily...tu come stai? >>.
Ad emily si psezzò il cuore.
Era così preoccupato per lei.
Non poteva dirgli che dal dolore quasi non riusciva a più camminare, così cercò di tranquillizzarlo << Sto bene Carl, stai tranquillo, sono solo caduta...adesso andiamo a casa >>.
Emily, a fatica, si alzò.
Prese per mano Carl e, barcollando, si avviarono verso il campo.

Era buio quando Daryl e gli altri tornarono al campo.
Daryl, appena fu libero, appoggiò la balestra e cercò Emily con lo sguardo, ma non la trovò.
Allora, provò a chiamarla << Emily...Emily... >>.
Non rispondeva.
Era davvero strano.
Non era da lei.
Lori ruppe i pensieri di Daryl, quando urlò << Rick! Daryl! Shane! >>.
Si mise di fronte a Rick e, ansimando, urlò << Emily... e Carl... non sono ancora tornati! >>.

Daryl spalancò gli occhi.
Potevano essere ovunque e, di notte era quasi impossibile trovarli.
Rick impallidì di colpo.
Rimase in silenzio qualche istante, poi urlò << Cazzo! Tutti qui adesso! Dobbiamo andare subito a cercarli! Non devono essere lonta...>>.

<< Papà! >>.
Quella parola.
Quella voce.
Rick s0interruppe da solo, come se avesse premuto un interruttore.
Si girò di scatto e, alle sue spalle, vide Carl.
 Che correva velocissimo verso di loro.
Rick gli corse incontro, lo abbracciò, e disse sollevato << Carl...Grazie a dio stai bene...iniziavo a pensare il peggio...>>.
Quella sensazione di sollievo, però, svanì quando notò che il figlio era solo.
Emily non era con lui.
cosa poteva essere successo?
Gli prese il volto tra le mani , confuso, gli chiese, << Carl dov'è Emily?! >>.
Carl, a quella domanda, scoppiò a piangere e ad urlare << Papà Emily sta male! Si è fatta molto male! Stavamo camminando...ma lei barcollava...poi è caduta...son si alza più e respira a fatica e...>>.
Fiu.
Fiu.
Fiu.
Carl venne interrotto dal suono di un fischietto.
Un suono debole ma che si sentiva chiaramente.

Daryl lo avrebbe riconosciuto tra mille.
Daryl, spalancò gli occhi ed urlò << Emily! >>.
Afferrò la balestra e corse subito nella direzione da dove aveva visto arrivare Carl.
<< Daryl! Aspetta! >> urlò Rick che lo seguì di corsa. 
Daryl correva più veloce che poteva. 
Preoccupato da morire.
Non poteva perderla. 
Aveva giurato che l'avrebbe protetta ed era esattamente quello che voleva fare. 
Fece qualche minuto di corsa sfrenata, poi si fermò di colpo.

Emily era sdraiata per terra che fischiava sempre con meno fiato.
Era visibilmente sfinita, sull'orlo di svenire.
Daryl si precipitò verso di lei.
Si mise la balestra sulle spalle e, col le mani, cercò di sollevarla.
La guardlò e, con un tono molto preoccpato, le chiese << Emily! Emily! Stai bene? Che è successo? Chi ti ha ridotto così? >>.
Era in panico, non sapeva cosa fare, non era un medico.
Emily, nel sentire quella voce, aprì gli occhi lentamente.
Con sua grande gioiam, la prima cosa che vide fu Daryl.
Il suo caro daryl.
Gli sorrise felice gli rispose << Ciao Daryl...sei tornato...ho mantenuto la promessa...non ho perso di vista Carl nemmeno un secondo...e gli zombie non gli hanno fatto male...>>.
Daryl la guardò confuso, e gli chiese << Zombie?! Siete stati attaccati?! Dove?! Ti hanno ferita?! >>
Emily, lo guardò e cercò di rispondergli << Non hanno ferito Carl...lui è salvo...Daryl... >>.
E sveni di colpo.

Daryl, preoccupato, iniziò a scuoterla.
Urlava << No! No! Resta qui Emily...forza svegliati...Emily! >>.
Aveva quasi le lacrime agli occhi.
Dopo un sitantem, arrivò anche Rick e, guardando emily, disse secco << É ridotta male... dobbiamo portarla subito da Hershel!! >>.
Daryl la prese in braccio e, tutti e tre, iniziarono a correre al campo.

Daryl correva più velocemente che poteva.
Sapeva che doveva fare in fretta.
O sarebbe potuta finire male.

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Capitolo 9
*** Grazie...ti devo la vita ***


<< Hershel! Vieni subito! >> urlò Daryl pochi passi prima di arrivare al campo.
Teneva ancora tra le braccia emily.
Ancora priva di sensi.

Nel vedere Daryl così preoccupato, tutti accorsero per vedere come stesse Emily.
Non aveva un bell'aspetto.

Hershel, sentendo le grida, arrivò subito.
Vide Emily priva di sensi.
Si avvicinò immediatamente e, preoccupato chiese a Daryl << O mio Dio! Che cosa le è successo?! >>.
Daryl, ancora un po confuso e visibilmente preoccupato, gli rispose << Non lo so...l'ho trovata nel bosco poco lontano da qui...era sveglia ma molto debole...delirava su un attacco da parte degli zombie...ma sembrava confusa>>.
Hershel gli ordinò subito << Mettila subito sdraiata, con la pancia ricolta verso l'altro...prima di prendere qualsiasi decisione devo visitarla >>,.
Daryl obbedì all'istante e l'appoggiò a terra.

Hershel si mise subito al lavoro: Per prima cosa le tirò su la maglietta per sentirle il battito cardiaco; dopodichè le appoggiò un orecchio al suo petto per controllarle il respiro.
Non sembrava nulla di preoccupante, ma non capiva come potesse essere tanto stanca e debilitata.
Poi, osservandola con attenzione, notò la caviglia fasciata con una maglietta. 
Tolse immediatamente la fasciatura di fortuna e vide la caviglia gonfia e sanguinante.
Provò a muoverla, per controllare un'eventuale frattura; poi controllò i graffi, per cercare di identificarne l'origine.

Infine, osservò attentamente braccia, gambe, busto, collo, mani e piedi per cercare eventuali morsi, visto che Daryl parlava di un attacco.
Finita la visita, anche se superficiale, Hershel condivise con tutti le informazione che aveva potuto raccimolare << Allora, è una visita superficie certo, ma posso dire che ha una caviglia con una brutta slogatura...ha alcuni graffi sulle braccia, dovuti probabilmente alla corsa o ad eventuali cadute, visto che Daryl l'ha trovata per terra...ha dei tagli abbastanza profondi sulla caviglia destra, ma posso affermare con totale sicurezza che non sono graffi di zombie...sarebbero molto diversi da questi...fortunatamente non ha alcun segno di graffio o morso di zombie...>>.
Poi, il tono diventò più serio.
Quasi trise.
E continuò << Il suo cuore è molto debole...deve aver corso a perdifiato per troppo tempo...ha difficoltà a respirare, anche se nobn capisco bene le cause... ed è molto disidratata...>>.

Hershel, guardando i suoi compagni, ordinò secco << Carl, vai nella mia tenda e prepara la scatola blu >>.
Carl ubbidì senza fiatare.
Poi Hershel si voltò verso Maggie e Lori e le ordinò << Voi due preparate lettino, lenzuola, aghi sterilizzati e i miei attrezzi >>.
entrambe scattarono come fulmini nella tenda insieme a Carl.
Daryl, confuso, gli chiese << Hershel, che cosa stai facendo? >>
Hershel, si girò verso di lui, e gli rispose << Non ho alternative...devo operarla...e anche in fretta...>>. 
Carol, guardando prima emily, poi Hershelm, disse << Operarla? In queste condizioni?! Hershel non abbiamo gli strumenti per una cosa del genere! >>.
Hershel, la guardò e, senza giri di parole, le rispose a tono << Cosa credi che non me ne rendo conto? è messa molto male, non posso certo negarlo...ma non so cosa le è successo...che cosa ha passato...l'unico che può dirlo è Carl, ma lui non è un dottore! Potrebbe avere un'emorragia interna...uno di quei graffi sulla caviglia potrebbe aver reciso un'arteria! Questa ragazza ha bisogno di un intervento e non resisterà a lungo senza cure! Lo so che è rischioso...ma non fare niente è come condannarla a morte! >>.

Il silenzio era totale.
Nessuno osava fiatare.

Arrivò di corsa Maggie che, rompendo il silenzio, disse al padre << É tutto pronto papà ><.
<< Grazie Maggie...Daryl, Rick, aiutatemi a portarla sul lettino >> disse Hershel, alzandosi in piedi. 
Daryl la prese in braccio e la portò in tenda.
Appoggiò Emily delicatamente sul lettino e la guardò.
Il solo pensiero di perderla lo aveva mandato in tilt totale.
Le diede un bacio sulla fronte e le sussurrò piano << Forza piccola, devi essere forte...non puoi lasciarmi così >>.
Dopodichè, uscì dalla tenda.
Hershel entrò e la tenda si chiuse alle sue spalle.
E tutti, a modo loro, si prepararono all'attesa di notizie.

Passò un po di tempo.
Anche se se nessuno sapeva bene quanto fosse passato dall'inizio dell'intervento.
Il tempo sembrava non passare mai.

Daryl continuava a camminare nervosamente avanti e indietro.
Rick stava in piedi di fronte alla tenda, attendendo notizie.
Lori e Carol erano davanti al fuoco, immerse nei loro pensieri.
T-Dog e Glenn erano seduti per terra, a guardare la tenda da lontano.
Shane e Andrea erano anche loro davanti al fuoco, pensando a chissà cosa. 
Maggie era con Hershel, per aiutarlo. 
Fuori da quella tenda, il tempo sembrava essersi fermato.
Tutti stavano pensando e ripensavano a Emily.
A quanto si fossero affezionati a lei in così breve tempo.

Quel silenzio straziante venne interrotto da Carl.
Era seduto accanto a Lori e, da quando Daryl era arrivato con in braccio Emily, non aveva ancora detto una parola.
Carl, urlò in lacrime << É tutta colpa mia! >>.
Tutti, nel sentire quel grido, si girarono verso di lui.
Lori, preoccupata e triste nel vedere il figlio tanto dispiaciuto, gli chiese << Perché di questo Carl? >>.
Carl, cercè di rispondere piano << Eravamo in esplorazione...io ho visto una casa e ci siamo avvicinati per esplorarla...poi ci hanno attaccato gli zombie...lei ha cercato di salvarmi, ma siamo dovuti scappare e lei è caduta...poi mi ha preso in braccio perché non riuscivo a camminare e abbiamo corso tanto...è caduta altre volte e ogni volta faceva più fatica ad alzarsi...poi, quando non è più riuscita ad alzarsi, mi ha detto che dovevo correre verso la luce del fuoco del campo ed avvisarvi...la colpa è solo mia! Se fossi stato più coraggioso, se non avessi visto quella stupida baracca vuota lei adesso starebbe bene! >>.
Carl scoppiò in un pianto inconsolabile.
Il senso di colpa è la cosa peggiore di tutte.
Rick si precipitò dal figlio e lo abbracciò.
Poi, accarezzandogli la schiena, cercò di calmarlo << Tranquillo Carl...starà bene vedrai...non è colpa tua...non potevi sapere come sarebbe andata >>. Anche Daryl si avvicinò a Carl e, accarezzandogli la testa, con tono rassicurante, gli disse << Carl non è stata colpa tua...anzi...sei stato un uomo davvero coraggioso...hai solo fatto ciò che avremmo fatto tutti, e sei stato davvero bravo a non farti prendere dal panico...se è salva è solo merito tuo >>.
Carl lo guardò stupito.
Le lacrime e i signhiozzi erano cessati.
E, sul volto del ragazzo, apparve una bozza di sorriso.
Daryl gli sorrise, poi si alzò e si diresse nuovamente da verso la tenda.
Si mise davanti all'entrata, impaziente di avere notizie.

Rick mise Carl in braccio alla mamma.
In quel momento, sapeva che anche Daryl aevva bisogno di un po di conforto.
E lui era l'unico che sapeva come darlo ad un tipo particolare come lui.
Lo raggiunse e iniziarono a parlare.
Il primo a dire qualcosa fu Rick << A rischiato la sua vita per salvare quella di un bambino che conosce appena...perché?>>.
Daryl, sorrise e gli rispose  << Lei è fatta così...scommetto la mia mano che il suo unico pensiero era di tenere Carl al sicuro...non è difficile da capire se ci pensi...lei sa che Carl è tuo figlio, sa che tu faresti di tutto per lui, anche dare la tua vita...lei questo amore non ce l'hai mai avuto...quindi ha fatto l'impossibile per proteggere questo amore che vi lega...lei è solo un'estranea...se le fosse successo qualcosa, sarebbe stato comunque meno grave...ha fatto quello che pensava fosse giusto e non le importava morire...doveva salvarlo a tutti i costi >>.

Dopo quelle parole, calò il silenzio tra i due.


Passarono ore.
Si stava facendo davvero tardi.
Lori, Carol e Andrea si erano già addormentate, anche se avevano fatto din tutto per restare sveglie.
T-Dog e Glenn cercavano di restare svegli, parlando di tutto quello che gli veniva in mente.
Shane, ormai, era nel mondo dei sogni da un bel pezzo.
Daryl e Rick erano ancora davanti alla tenda, ma anche a loro stava inziando a farsi sentire la fatica.
Improvvisamente, Hershel e Maggie uscirono dalla tenda. 
Daryl e Rick si precipitarono da loro.
Il primo a parlare fu Rick, che chiese preoccupato << Ce la farà? >>.
Hershel, visibilmente provat, gli rispose << Difficile dirlo adesso....ha perso molto sangue e, non potendo farle una trasfusione, è stato molto più difficile...le ho messo dei punti alla caviglia e ho rimosso alcuni pessi di legno che stavano minacciando un arteria...ho fatto il possibile, adesso dipende tutto da lei...vedremo domani mattina come starà >>.

Daryl, arrossendo un pochino, chiese a Hershel << Posso entrare? Voglio starle vicino...>>.
Hershel, sorridendo, gli rispose  << Certo Daryl...sta dormendo profondamente, quindi non credo che se gli parli possa risponderti...attento solo a non svegliarla mi raccomando, a bisogno di molto riposo...se si sveglia, vieni subito a chiamarmi >>.
Rick, mettendo una mano sulla spalla di Hershel, gli disse << Grazie Hershel...sei davvero prezioso...sarai distrutto...vai a riposarti, ci pensiamo noi qui...niente sveglia per te domani mattina...dormi quanto vuoi >>.
<< Grazie Rick >> gli rispose Hershel e fece per andare verso la sua tenda.
Daryl, però lo fermò.
Lo abbracciò e gli disse << Grazie Hershel >>.
<< Figurati Daryl...ho fatto solo il mio dovere >> gli rispose Hershel, stupito dall'improvviso gesto.

Poi Daryl se ne andò verso la tenda dove stava Emily.
Hershel era molto confuso.
Daryl non aveva mai abbracciato o ringraziato nessuno prima.
Pensò subito che era tutto merito di Emily.

Daryl entrò nella tenda e, con stupore, vide Rick.
Seduto accanto a Emily.
Le stava tenendo una mano, le stava dicendo << So che non puoi sentirmi...ma voglio comunque dirti grazie Emily...grazie di cuore per aver salvato Carl...eri disposta a dare la tua vita per salvare un bambino che a mala pena conosci...lui è tutto quello che ho e non so cosa farei senza di lui...grazie di cuore...ti devo la vita Emily >>.

Rick, si alzò e, voltandosi per andaresene, vide Daryl davanti a lui.
Rick arrossì un pochino per essere stato colto sul fatto e, cercando di avere un tono neutrale, chiese a Daryl
 << Adesso devo andare...resti tu a farle compagnia? >>.
Daryl, sorridendo, gli rispose << Si sceriffo >>. 
Rick sorrise.
Era tanto che non lo chiamava così.

<< Rick... >> disse Daryl, mentre Rick stava per lasciare la tenda, << Mi spiace dirtelo...ma sono sicuro che non lo ha fatto solo per te...l'ha fatto perché anche lei ormai si sente parte di questa famiglia...e non avrebbe mai permesso che Carl si facesse male >>. 
Rick sorrise e uscì dalla tenda.

Daryl si mise seduto accanto a Emily.
Le accarezzò i capelli e le disse << Sei stata coraggiosa ragazzina...nessuno avrebbe fatto per Carl quello che tu hai fatto per lui...adesso riposati, te lo sei meritato...e vedi di riprenderti presto...voglio rivedere i tuoi occhi luminosi e i tuoi capelli scompigliati al mattino presto...non lasciarmi così...>>.
L'ultima frare la disse con un tono particolarmante triste.
E, una lacrima solitaria, gli scese da un occhio.

Emily era diventata tutto per lui.
Era entrata nella sua vita e non aveva la minima intenzione di lasciarla andare.

<< Sai Emily...Lori mi ha detto che ti piace tanto una canzone...spero ti piaccia >>.
<< 
Hey Lucy, I remember your name... I left a dozen roses on your grave today...I'm in the grass on my knees wipe the leaves away.... I just came to talk for a while I got some things I need to say...>> e si mise a cantarle la sua canzone preferita.
La fatica della giornata, ormai, si faceva sentire.
Daryl decise di chiudere gli occhi un secondo, solo per riposare.
Ma, come prevedibile, finì per addormentarsi profondamente.
Tenendo la mano di Emily tra le sue.

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Capitolo 10
*** Riunione ***


Daryl aprì gli occhi.
Come se qualcuno le avesse svegliato di colpo.
Era sdraiato in un campo.
Un campo immenso. 
Completamente coperto di neve. 
Soffice, candida e fredda neve.
Una cosa, però, catturò in particolar modo l'attenzione di Daryl: non c'erano case.
Non c'era niente. 
Solo alberi spogli, con i rami coperti di neve e decorati da stalattiti di ghiaccio, che li rendevano brillanti come gioielli.
Il cielo non era nuvoloso, come ci si aspetta dopo una nevicata.
Al contrario, era limpido, di un azzurro splendido e senza neanche una nuvola.
Daryl si alzò in piedi e si guardò intorno.
Come era arrivato li?
Era molto confuso.
Un rumore di passi catturò la sua attenzione.
E quello che vide, lasciò Daryl a bocca aperta.
Emily.
Era esattamente a pochi metri davanti a lui.
Daryl la guardò più attentamente e, prima che potesse dirle qualsiasi cosa, rimase sbalordito.
Era davvero bellissima. 
Indossava un vestito bianco con un nastro rosso in vita, legato dietro con un fiocco. 
La gonna era decorata con piccoli fiocchi di neve azzurri. 
I capelli corti erano abbelliti da alcuni fiori azzurri che sembravano fatti di ghiaccio.
Gli occhi azzurri erano messi ancora più in risalto dal bianco della neve. 
Sembravano brillare di luce come se contenessero milioni di stelle.
Daryl era quasi meravigliato.
Era la cosa più bella che avesse mai visto in tutta la sua vita.
Le prime parole che riuscì a pronunciare, furono << Emily...Emily...>>.
Poi, quasi in automatico, fece un passo verso di lei.
Emily gli sorrise.
Gli sorrise come solo lei sapeva fare.
Un sorriso luminoso e sincero.
Poi Emily si mise a correre incontro a Daryl.
Lui fece lo stesso.
Appena furono l uno di fronte all'altra, Daryl la prese in braccio e si misero a girare. 
Come nelle favole più belle.
Esistevano solo loro due.
Poi iniziarono a ridere. 
Ridere senza un motivo.
Una risata che era sincera, liberatoria e simbolo di una grande complicità. 
Tutte cose nuove per Daryl.
Cose che stava scoprendo per la prima volta con lei. 
La sua Emily. 
Poi Emily, misteriosamente, iniziò a chiamarlo << Daryl...Daryl...>>.
La voce si fece sempre più forte.
Più insistente.

<< Daryl! Sei sordo?! Su svegliati! >>.

Quell'urlo improvviso svegliò Daryl.
Si svegliò confuso e disorientato.
Dov'era Emily? 
Dov'era il campo innevato?
Dopo qualche secondo di riflessione, Daryl capì.
Era stato tutto un sogno.
Un sogno meraviglioso.
Uno di quei sogni dal quale non vorresti più svegliarti.
Ancora un po disorientato e intontito, si girò e vide Rick, in piedi accanto a lui.
Rick aveva un sorriso divertito in faccia.
Dopo essere tornato serio, iniziò a parlare << Finalmente ti ho svegliato Daryl! É da più di mezz'ora che ci provo! Stavo per prenderti a schiaffi! Ti ho chiamato, poi ho alzato la voce, poi ho iniziato a scuoterti...infine ho urlato! Non ne volevi proprio sapere! >>.
Poi, con un tono incuriosito, ma divertito allo stesso tempo, gli chiese << Daryl...posso sapere che diavolo stavi sognando? Sembravi strano e continuavi a a chiamare Emily...o almeno, dicevi il suo nome a ripetizione...>>.
Daryl arrossì molto.
Non pensava che avrebbe potuto parlare nel sonno.
Si vergognava un po, non tanto per aver nominato Emily, in fin dei conti, la stava davvero sognando.
Quello che lo imbarazzava, era il fatto di essere stato sentito da Rick.
Cercò di riprendersi e, cercando di avere un tono neutrale, gli rispose << Ero solo un po stanco...tutto qui...e, per la cronaca, io non sogno mai...e di sicuro non ho chiamato nessuno...avrai sentito qualcuno fuori e avrai pensato fossi stato io >>.
Poi, quasi come fosse un gesto automatico, portò la sua attenzione verso Emily.
L'unica ragione per cui si trovava in quella tenda.
Si tranquillizzò nel vedere che dormiva ancora.
Era proprio tranquilla e serena, come se stesse dormendo su una nuvola.
Daryl era così felice nel vedere coi propri occhi che stesse bene, che sorrise
Uno di quei sorrisi che non vedi spesso sul volto di Daryl.
Un sorriso di felicità e sollievo.
Rick non potè fare a meno di sorridere nel vederlo.
Era molto felice anche lui.
Non solo nel vedere che Emily stava bene, ma soprattutto, nel vedere che Daryl era più tranquillo e felice.
Sempre sorridendo, Rick disse<< Si si...hai ragione...mi sarò sbagliato di sicuro...>>.
Poi, tornando serio, continuò il discorso << Daryl, ero venuto qui per dirti che ho preso una decisione su Emily >>.
Daryl si voltò di scatto verso Rick.
Era visibilmente curioso di sapere, ma prima che potesse parlare, Rick riprese << Non preoccuparti...appena Emily si sarà svegliata, lo saprete tutti >>.
Daryl lo guardò negli occhi e disse << Va bene Rick e, qualsiasi cosa tu abbia deciso, so che hai fatto ciò che è meglio per il gruppo >>.
Dopo pochi secondi, entrò anche Carol nella tenda, accompagnata da Lori e Maggie.
Carol guardò prima Rick, poi Daryl.
Sorrise anche lei nel vedere che Emily era ancora addormentata, ma sembrava serena e tranquilla.
Poi, guardando di nuovo Daryl, con il tono amorevole e comprensivo che solo una mamma può avere, gli disse << Rick, Daryl...mi spiace disturbarvi...ma la colazione è pronta...è meglio che andate a mangiare prima che si raffredda tutto...non preoccupatevi, restiamo noi con lei...vi teniamo aggiornati >>. 
Daryl guardò prima Emily, poi Carol.
Aveva davvero fame e sapeva che lasciarla con loro era la soluzione migliore.
Poi gli rispose, con un tono misto tra felicità e sollievo << Ok...grazie Carol >>.
Ed entrambi uscirono dalla tenda.
Erano tutti intorno al fuoco, quando Rick e Daryl si sedettero a mangiare.
Stranamente, nessuno parlava quella mattina.
Tutti stavano mangiando e, forse, pensando ad Emily.
Erano tutti ancora preoccupati e scossi per la nottata appena trascorsa.
Rick, cercando comunque di non stravolgere troppo la routine che si erano creati, iniziò il suo discorso << Allora...capisco che siamo tutti preoccupati, ma non possiamo rimanere in panciolle tutto il giorno...quindi, cerchiamo di organizzarci per oggi...dunque, visto che le circostanze sono molto delicate, e sapendo che volte essere tutti tenuti aggiornati sulle condizioni di Emily, ho pensato che Glenn, T-Dog e Carol possono andare in perlustrazione qui in zona, non allontanandovi troppo, massimo un paio di kilometri; io, Daryl e Shane andremo in ricognizione per gli zombie, visto che Emily e Carl ne hanno avvistato una mandria e non sappiamo quanto sia numerosa o lontana rispetto a noi...mentre Maggie...>>.
Rick fu interrotto proprio da Maggie.
Scese fuori dalla tenda e, sorridendo, urlò << Rick! Daryl! Emily è sveglia! >>.
Daryl fece uno scatto e corse subito verso la tenda, seguito da Rick e Glenn.
Daryl fu il primo ad arrivare.
Aprì la tenda di scatto e vide Hershel che stava visitando lei.
La sua Emily.
Hershel, visibilmente sollevato e felice, disse a Emily << Abbiamo finito finalmente...non devi assolutamente preoccuparti, stai benissimo! Hai solo bisogno di molto riposo...non potrai scatenarti per un po di tempo, ma ti riprenderai completamente nel giro di qualche giorno >>.
Emily, sorridendo a sua volta, gli rispose << Va bene Hershel...non ti ringrazierò mai abbastanza per quello che hai fatto, sei il migliore! >>, finì la frase e gli diede un grande ed affettuoso abbraccio.
Uno di quegli abbracci che ti riempi il cuore di gioia.
Carol, notando che erano entrati Daryl, Glenn, sorrise e, con tono scherzoso, disse << Attento Hershel! Sai che Daryl è un tipo estremamente geloso! Non farti vedere ad abbracciare Emily o saranno guai! >>.
Nell'udire la parola Daryl, Emily si staccò da Hershel.
Guardò Carol con gli occhi lucidi e ripeté << Daryl?! >>.
Carol le fece un cenno con la testa in direzione dell'entrata.
Emily, un po confusa, si girò.
E lì c'era Daryl.
Davanti a lei.
Emily fece un enorme sorriso ed urlò << Daryl! >>, immediatamente cercò di alzarsi in piedi per abbracciarlo.
Daryl, capendo le sue goffe intenzioni, le andò subito accanto per rimetterla seduta. 
Hershel, guardandola sorridendo, la ammonì dolcemente << Emily...so che vuoi camminare, correre e fare tutto quello che vuoi...ma per oggi è meglio se riposi >>.
Emily, arrossendo per essere stata richiamata, rispose timidamente << Scusa Hershel, hai ragione...starò più attenta >>.
Poi Emily, portando la sua attenzione su Daryl, lo abbracciò.
A Daryl erano mancati quegli abbracci.
Così dolci, sinceri ed affettuosi
Qualche lacrima le rigò le guance, lacrime di gioia e sollievo.
Daryl se ne accorse quasi subito, le asciugò con le dita e cercò di rassicurarla << Ehi ehi...calma su...adesso sei qui, stai bene...questa è l'unica cosa che conta >>. 
Poi, ricordandosi che accanto a loro c'erano tutti i loro amici, cercò di passare ad un tono serio ed autorevole << E vedi di fare più attenzione la prossima volta! Non ho mica intenzione di rincorrerti a destra e sinistra...>>.
Rick, sorrise.
Era felice e sollevato nel vedere che Emily stava bene e che Daryl era di nuovo tranquillo e felice.
Poi, con un tono gentile, disse << Mi spiace interrompere un momento così dolce...ma...Daryl, riesci a portare Emily fino al fuoco? Sono sicuro che anche gli altri vogliono salutarla e vedere che sta bene >>.
Daryl, voltandosi verso l'amico, rispose sereno << Nessun problema... sai, non è così pensante come sembra >>.
Emily lo guardò stupita.
Non poteva averlo davvero detto.
Sorridendo, gli urlò << Come scusa?! Non sono così pesante come sembro?! Sei un maleducato! >>.
Daryl le sorrise dolcemente, la prese in braccio e la portò al fuoco.
Appena la mise seduta sull'erba davanti al fuoco, Carl le andò incontro e l'abbracciò urlando << Emily! Grazie a Dio stai bene!! Mi dispiace averti causato problemi!! >>.
Emily, abbracciandolo a sua volta, gli rispose tranquilla << Carl non devi scusarti...se sto bene adesso è solo grazie a te! >>.
Lori, intromettendosi in quell'abbraccio, disse a Emily << Emily sono davvero felice che stai bene...grazie per aver salvato Carl...hai tutta la mia gratitudine >>.
Emily, sorridendole, gli rispose << Grazie Lori...non devi ringraziarmi...non avrei mai permesso che gli succedesse qualcosa >>.
Tutti, uno alla volta, andarono a ringraziare Emily e, soprattutto, a complimentarsi con lei per aver salvato Carl.
Emily, senza forse saperlo, aveva compiuto un gesto davvero di grande coraggio.
E, secondo l'opinione di tutti, per questo andava ringraziata.
Solo Shane e Andrea si tennero lontani da Emily.
Lei lo aveva notato e, la cosa le faceva un po male.
Non voleva necessariamente piacere a tutti, ma voleva capire il perché si comportassero così nei suoi confronti.
Appena ebbero finito di cenare, Rick si alzò in piedi e, parlando a tutti, iniziò la sua riunione << Allora...so che avevo deciso di dare una settimana a tutti per pensare alla situazione di Emily...ma, visto i recenti avvenimenti...ho deciso di fare una riunione adesso...e, qui, tutti insieme, decideremo cosa faremo >>.
Tutti annuirono, erano pienamente d'accordo con la decisione di Rick.
Emily, intuendo che volessero la dovuta privacy, cercò di alzarsi in piedi.
Daryl, guardandola incuriosito, la fermò e le chiese << Emily si può sapere cosa stai combinando adesso? >>.
Emily, abbastanza confusa, gli rispose << É una riunione del gruppo...vostra...io non posso sentire >>. 
Rick, mettendole una mano sulla spalla, la rassicurò << Emily, non devi preoccuparti...Hershel ha detto che più riposi meglio è, poi... >>, prima di proseguire, posò uno sguardo gelido su Shane, poi riportò la sua attenzione su Emily e continuò << Visto cosa è successo l'ultima volta che ti sei allontanata durante una riunione...ho deciso che puoi assistere anche tu, non voglio lasciarti sola >>.
Emily si rimise seduta, accanto al suo Daryl.
Colpita dal gesto di gentilezza di Rick.
Per loro, magari, non significava molto, ma per lei era un gesto davvero importante.
Questo la faceva sentire parte del gruppo, parte della famiglia.
Rick, alzandosi in piedi, tornò a rivolgersi al gruppo << Allora...l'oggetto della riunione, anche se mi sembra superfluo dirlo, è scegliere se far restare Emily nel gruppo o meno...io non posso imporvi il mio volere...quindi ho deciso che faremo così...ognuno di noi dirà la sua opinione, poi voteremo e la maggioranza vincerà...comincia Lori, seduta alla mia sinistra e continueremo in senso orario, quando sarà il tuo turno Emily dirai perché vorresti restare...Lori comincia pure >> e si mise seduto.

Lori si alzò in piedi e cominciò << Che posso dire...in poco tempo è diventata parte di questa famiglia...ha lavorato sodo e non si è mai lamentata di niente, è sempre gentile e disponibile...ma, quello che mi ha fatto prendere una decisione è il fatto che ha messo la vita di Carl, di un bambino che conosce da poco più di un paio di giorni, prima della sua...questo mi ha fatto capire che una persona come lei ci serve non solo nel gruppo, ma nel mondo...io voto per farla restare >>.

Lori si sedette, nel frattempo si alzò Carl ed iniziò << Emily è gentile e mette te prima di tutto...è una persona fantastica, e spero di diventare come lei quando sarò più grande...voto per farla restare! >> concluse mettendosi seduto.

Glenn, dopo che Carl tornò seduto accanto alla madre, si alzò e disse << Devo dire che Emily mi ha colpito appena è arrivata...il modo in cui hai risposto a Shane, quando le ha mancato di rispetto, mi ha fatto capire che è una persona che sa essere gentile, ma sa anche tirare fuori le unghie quando serve...non so come farebbe questo gruppo senza di te...voto per farla restare >> e si mise seduto.

Poi venne il turno di Maggie << Concordo in pieno con tutti voi...Emily è coraggiosa, ha carattere quando ce n'è bisogno, ma è una persona dolce, gentile e disponibile...voto per farla restare! Non posso fare il bucato senza di lei! >> concluse con una battuta e facendo ridere Lori e Emily.

Poi si alzò Carol << Che posso dire di più?...Ammetto che all'inizio mi è sembrata una di quelle fighette che non fanno altro che lagnarsi...ma, in pochissimo tempo, mi ha fatto ricredere...ha saputo gestire una situazione difficile con Carl là fuori, senza armi o strumenti...senza ombra di dubbio è coraggiosa e in gamba, voglio davvero avere la possibilità di conoscerla meglio...voto per farla restare >> e si sedette sorridendo e facendo l'occhiolino a Emily.

Poi venne il turno di T-Dog << Purtroppo non ho avuto molto tempo per parlarle e, quindi non la conosco come molti di voi...ma io vado molto a pelle con le presone...se non mi piacciono a pelle, mi stanno automaticamente sulle scatole...ma Emily mi piace molto!...è divertente e sempre disponibile con tutti...è diventata un elemento prezioso per noi...voto per farla restare >> e si sedette.

Poi si alzò Hershel ed iniziò anche lui << Emily è indubbiamente coraggiosa e molto portata per la sopravvivenza...da quello che ho potuto osservare in questi giorni, non è assolutamente da considerare una persona falsa...non ha finto di essere ciò che non era, con nessuno di noi...lei è così...è una ragazza coraggiosa che non ha paura di fare ciò che è giusto, anche se può costarle la vita...è gentile, e non per convenienza, ma perché lo è davvero...ormai è un elemento di cui non possiamo fare a meno...voto per farla restare >>.

Andrea, alzandosi svogliata, si limitò a dire << É solo una piantagrane che vi ha abbindolati tutti con le sue moine e i suoi grandi occhioni da cartone animato...non voglio che resti un solo istante di più >>.

Shane, la guardò e disse << State solo facendo il suo gioco...non mi fido di lei e certamente sono l'unico che la vede per ciò che è realmente...un mostro...io voto per ucciderla o mandarla via >>.

Daryl trattenne l'impulso di fracassare la testa di Shane a calci.
Dopo qualche istante, si calmò.
Si alzò e, guardando Emily, iniziò << Quando ho sentito il tuo annuncio, ho capito che dovevamo venire qui ad ogni costo...per usare una radio della polizia in un mondo così di merda, dovevi essere per forza una persona interessante...sono venuto a cercarti e mi sono trovato in una brutta situazione...anzi una situazione veramente di merda...potevo rimetterci la pelle...ma tu mi hai salvato la vita....hai rischiato la tua vita, quel giorno, per salvare la mia...la vita di un estraneo di cui non sapevi niente...mi hai accolto nel tuo rifugio e mi hai aiutato a ritornare dalla mia famiglia...senza volere nemmeno un grazie in cambio...sei coraggiosa, affidabile...e sai valutare problemi e risolverli con una velocità incredibile....ma sei anche molto di più...sei una ragazza gentile, dolce, sensibile, intelligente, spiritosa, solare...e, quello che mi piace e che mi colpisce di più, è che non fingi, credimi capisco queste cose al volo...tu ti comporti così perché sei così...lo sei di natura...nonostante questo mondo tiri fuori il peggio da ognuno di noi...nonostante tutto quello che hai sopportato nella vita...non ti sei mai arresa e vedi tutto con un sorriso...non possiamo fare a meno di te...>> e si rimise seduto.
Poi, surrandole nell'orecchio, finì la sua frase << Io non posso fare a meno di te...non più >>.
Emily aveva le lacrime agli occhi.
Non sapeva cosa dire di fronte a tanta gentilezza.
Tutti erano pronti ad accoglierla a braccia aperte.
Aveva finalmente trovato una famiglia.
Una famiglia che l'amava e che avrebbe fatto di tutto per lei.
E, per questo, doveva ringraziare Daryl.
Rick, interruppe i suoi pensieri, dicendole con un tono gentile  << Emily...adesso tocca a te >>. 
Emily rimase imbambolata qualche secondo.
Cosa poteva dire?
Cosa avrebbe potuto dire a quelle persone così gentili con lei.
A quelle persone che l'avevano accolta con un sorriso, le avevano dato una casa, una possibilità di essere davvero felice. 
Dopo qualche respiro profondo, prese coraggio ed iniziò << Sinceramente...non so davvero cosa dire...tranne grazie...grazie di cuore a tutti voi...mi state difendendo nonostante mi conosciate solo da pochi giorni...non so esprimervi a parole la mia gratitudine per avermi salvato la vita, per avermi accolto e fatto sentire come se facessi parte di questa straordinaria famiglia...avete detto cose bellissime su di me...tante qualità come la gentilezza, la simpatia, la disponibilità...qualità che non sapevo nemmeno di avere...poi avete nominato il coraggio...quello, vi assicuro, che non è mai stata la mia più grande qualità...anzi ho sempre molta paura del mondo...ma...quando ho visto Carl nei guai, qualcosa dentro di me è scattato...è stato più forte di me...dovevo tenerlo al sicuro, e avrei dato tutto per riuscirci..non voglio riempirvi di promesse che non sono sicura di mantenere...non vi farò discorsi sucome sarebbe misera la mia vita senza di voi...e non intendo supplicarvi di farmi rimanere...queste cose non servono a niente...ognuno di voi sa già cosa vuole...e, qualsiasi cosa voi deciderete, non finirò mai di ringraziarvi per avermi dato così tanto e per avermi dato l'opportunità di conoscere e di far parte di questa famiglia così straordinaria >>.
Tutti rimasero sbalorditi dal suo discorso.
Si sentiva che, ogni singola parola, veniva dritta dal cuore.
Rick, appena Emily terminò, continuò << Grazie a tutti per aver dato la vostra opinione...adesso passiamo alla votazione...chi vuole che Emily resti alzi la mano adesso>>.
Le mani che si alzarono furono nove, contata quella di Rick.
Non poteva parlare perché capo, ma anche lui si era affezionato ad Emily, la riteneva un elemento prezioso e indispensabile. 
Aveva notato anche il beneficio che aveva portato nel gruppo.
Con lei, erano arrivate anche la serenità, la tranquillità e..la speranza. 
Speranza di poter tirare fuori il meglio, anche in un mondo da schifo, come quello in cui erano obbligati a vivere ogni giorno.
Anche se, il beneficio più grande Emily lo aveva portato a Daryl. 
Lo stava cambiando.
In meglio.
Era più collaborativo, faceva più attenzione ai pericoli al quale andava incontro...ma, soprattutto, era più felice, più sereno.
Per questi, e mille altri motivi, voleva che Emily restasse.
Poi, per la prassi, continuò << Grazie per aver votato...chi vuole che Emily si allontani, alzi la mano adesso >>.
In due alzarono la mano.
Rick, visibilmente sollevato e, non potendo nascondere un sorriso felice, si espresse << La maggioranza si è espressa...>>.
Si voltò verso Emily, le prese la mano e, sorridendo ancora di più, riprese << Benvenuta a casa Emily >>.



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Capitolo 11
*** Baciami Daryl ***


Emily scoppiò a piangere dalla gioia.
Non poteva crederci.
Loro volevano farla restare insieme a loro.
In preda a mille emozioni, urlò sorridendo << Grazie! Grazie! Grazie mille a tutti! Non so davvero cosa dire... >>.
Le lacrime, ormai scendevano a fiumi.
Daryl la abbracciò, cercando di calmarla.

Tutti applaudirono alle parole di Rick.
Erano immensamente felici.

Anche se in poco tempo, si erano affezionati molto ad Emily.
Al suo sorriso, alla sua gentilezza, alla sua simpatia.
Carl, era visibilmente il più contento di tutti.
Non riuscendo più a stare fermo, si alzò in pedi e si mise a saltare urlando << Evviva! Emily resta con noi! Evviva! >>.
Lori, abbracciando Rick, gli disse sorridendo << Sei stato bravo...sono certa che hai fatto la cosa giusta >>.
Glenn abbracciò Maggie e si misero a ridere entrrambi.
Carol e T-Dog fecero un brindisi improvvisato con i bicchieri d'acqua e Hershel si unì a loro molto volentieri.
Andrea e Shane se ne andarono in direzioni diverse.

Era proprio un clima di festa.
Rick, dopo essersi guardato intorno, li ammonì tutti con un tono severo << Ragazzi calma...vi ricordo che non siamo insonorizzati...calmi e tranquilli adesso...è stata una giornata estremamente faticosa per tutti...quindi...tutti a dormire, domani ci aspetta molto lavoro da fare >>.
Glenn, mettendo il brobncio, urlò << Sai che novità! Non facciamo altro che lavorare qui! Mai una gioia! >>.
Carol, ridendo, urlò << Guastafeste! >>.

Tutti però, anche se controvoglia, sapevano che Rick aveva ragione.
Si era fatto tardi ed era arrivata l'ora di andare a dormire.
Spensero il fuoco ed andarono nelle rispettive tende.

Daryl, prese in braccio Emily e la portò nella loro tenda.
Appena arrivarono, la appoggiò delicatamente sul sacco a pelo, poi si sdraiò accanto a lei e si mise a fissarla sorridendo, accarezzandole la testa con la mano.
Sempre col sorriso, le disse << Sono davvero felice di vedere che stai bene...mi hai spaventato non poco ragazzina...e per questo me la pagherai cara >>.
Emily, facendo uno sguardo triste e un tono dolce, provò a fargli cambiare idea << Non è giusto..non è stata colpa mia...uffi! >> e mise il broncio.
Daryl rise nel vederla.
Era così buffa quando metteva il broncio.
Sembrava uno scoiattolo con le guance piene di noci.
Dopo qualche secondo, riprese << Che devo fare con te piccola...>>.
Mentre parlava, continuava ad accarezzarle i capelli.
Poi, quasi automaticamente, la sua mano si posò sulla guancia di Emily.

Quel contatto fece scattare qualcosa in entrambi.
Si guardarono negli occhi.
Daryl si specchiò negli occhi di Emily.
Azzurri come il cielo limpido d'estate.
Emily si specchiò negli occhi di Daryl.
Azzurri come il ghiaccio.
Emily, a quel contatto, arrossì visibilmente, anche se non si notava molto, dato la scarsa luce.

L'atmosfera tra di loro era cambiata molto velocemente.
Da leggera e spensierata, era diventata carica di elettricità, di complicità.
Carica di amore.

Nella mente di Daryl si fece largo un pensiero.
Un pensiero che non poteva ignorare.

Non più.
Si avvicinò lentamente al viso di Emily.
Sapeva quello che voleva.
Ormai aveva capito quello che provava per lei.
Si era innamorato.
L'amava dal primo momento in cui l'aveva vista alla stazione radio.
E, in quei pochi giorni, fatti di piccoli gesti siceri, il suo amore era cresciuto.
Era certo dei suoi sentimenti.
Lei era diventata tutto per lui.
Era il motivo per cui si alzava al mattino, e per cui tornava al gruppo la sera.
Non voleva più nasconderle quello che provava.
Non riusciva a dichiarlarle i suoi sentimenti con le parole.
Era molto timido in queste cose.
Anche da ragazzo, era sempre stato timido con le ragazze e molto impacciato con le parole.

Aveva paura che lei avrebbe potuto fraintenedere.
O, al contrario, lui si sarebbe innervositio a tal punto da chiudersi completamente.
Interrompendo ongi contatto con lei, come gli era successo tante volte in passato.
Ma non voleva assolutamente che succedesse anche con lei.
Emily era troppo importante.
Voleva dichiararsi con quel bacio.

In quel momento.
Non voleva più aspettare.

Le loro labbra erano separate solo da un soffio.
Daryl non distolse mai lo sguardo dagli occhi di Emily, e lei fece lo stesso.
Gli occhi di Daryl sembravano bruciare, come legna nel fuoco.
Bruciavano di passione e desiderio.

Gli occhi di Emily, invece, erano ardenti e attenti.
Pronti a catturare ogni istante.
Voleva quel bacio.

Lei amava Daryl.
Lo amava dal momento in cui le cadde addosso alla stazione.
Amava tutto di lui.
La sua voce profonda e sensuale.
Il suo corpo, così tonico che sembrava scolpito nel marmo.
Le sue labbra, così invitanti che le avrebbe baciate ogni istante della sua vita.
I suoi occhi azzurri, così limpidi e profondi come l'oceano.
Un oceano di segreti e sentimenti.
Emily voleva quel bacio.

Il corpo di Daryl era diventato teso, rigido dal desiderio.
Esattamente come quello di Emily.
Entrambi si stavano, lentamente, facendo consumare dal desiderio.
Ma, per paura o forse per timidezza, nessuno dei due osava fare la prima mossa.
erano ancora vicini.
Attaccati l uno all'altra.
Con le labbra che si sfioravano.
Emily, ormai al limite, con un filo di voce, riuscì a dire una sola frase.
Una frase che fece scattare entrambi.
<< Baciami Daryl >>.
Dopo quelle parole, le loro labbra si incontrarono.

si diedero un bacio dolce e leggero.
Come quelli che dai al primo appuntamento.
Timido, perchè non conosci l altro.
Poi, lentamente, il bacio diventò più intenso.
Più passionale.
Le loro lingue, per la prima volta, s'incontrarono.
Il bacio si fece sempre più intenso.
Daryl, in risposta, le mise una mano dietro la testa, come per evitare che gli scappasse.
Era davvero tanto tempo che volevano baciarsi e, finalmente, il loro desiderio era stato appagato.

Improvvisamente, si staccarono.
Gli occhi di entrambi erano brucianti di desiderio.
Daryl si mise sopra di lei.
Il respiro di Emily cambiò velocemente.
Si fece più corto e veloce, esattamente come quello di Daryl.

Daryl fissava Emily.
Con uno sguardo che, sembrava spogliarla con gli occhi.
Daryl, questa volta, prese l'iniziativa.
Le sollevò leggermente il mento e la baciò.
La baciò con passione e voracità.

Il desiderio lo stava possedendo e lui non poteva più trattenersi.
Le loro lingue s'incontrarono nuovamente, iniziando a contorcersi in una danza sensuale.
Sempre più erotica.
Ormai, non riuscivano più a staccarsi.
Intanto, Emily mise le sue mani dietro la testa di Daryl.
Li sentiva tra le dita.
Così morbidi e lisci.
Senza neanche un nodo.
Profumavano di terra e muschio.
Un profumo inebriante.
Poi scese sulle spalle.
Quelle spalle toniche e muscolose.
Ormai Emily aveva completamente perso il controllo.
Le sue mani, libere, stavano toccando quel corpo meraviglioso e perfetto.
Daryl, improvvisamente si staccò da Emily.
Daryl, senza esitazione o imbarazzo, si tolse la maglietta.
Emily, in quel breve istante, guardò attentamente il corpo di Daryl, che si mostrava davanti a lei.
Riuscì ad intravedere i suoi muscoli.
I pettorali.
Gli addominali.
Perfetti.
Avrebbe voluto così tanto toccarli, le sarebbe bastato allungare la mano per sentirli.
Dovevano essere così duri.
Ma, prima che potesse appagare il suo desiderio, Daryl
gettò la sua maglietta sudicia a terra e, subito dopo, riprese a baciarla.
Baciarla con una passione a dir poco travolgente.
Una passione selvaggia, istintiva, primordiale.
Quella passione che ti viene e che non puoi contrastare.
Una passione che, nessuno dei due, aveva mai provato prima.
Erano entrambi schiavi del desiderio.
Un desiderio che stava crescendo dentro di loro e che stava cominciando a farsi sentire.
Un desiderio di qualcosa di più.
Daryl, istintivamente, si spostò dalla bocca di Emily ed iniziò a baciarla sul collo.
Iniziò a darle dei piccoli baci, a mordicchiare e pizzicare la pelle con i denti.

Daryl stava perdendo completemente il controllo di se.
La pelle di Emily era davvero irresistibile.
Morbida.
Liscia.
Profumava di terra e fiori.
Un profumo che aveva invaso le sue narici e che lo stava eccitando ancora di più.
Tutto di lei lo eccitava da impazzire.
La sua pelle morbida e chiara.
Il suo profumo così intenso .
Il suo corpo, così delicato e perfetto.
Il suo seno irresisitibile.
L'immagine del seno scoperto di emily invase la sua mente, già offuscata da fin troppe immagini erotiche di lei nuda.
Una voglia improvvisa ed irrazionale invase la mente di Daryl.
Voleva sentire quel seno sotto le sue mani.
Voleva sentire come reagiva alle sue mani. 
Lo voleva vedere.
Voleva guardare ogni centrimetro di quella zona.
Memorizzarlo nella sua mente.
Leccarlo e tastarlo anche con la lingua.

Emily era sempre più eccitata.
completamente rapita da quei baci sul collo.
Leggeri.
stuzzicanti.
La stavano lentamente facendo impazzire.
Si spostò leggermente sotto il corpo di Daryl, schiava dai brividei che quei baci le provocavano.
E, in quel preciso momento, sentì qualcosa.
Sentì qualcosa di duro che premeva sul suo ventre.
Qualcosa che, sembrava, uscire dal basso ventre di Daryl.
Improvvisamente capì cos'era.
Quello che sentiva era il mebro di Daryl che premeva dai suoi jeans.
Duro.
Pronto per entrare dentro di lei.
Che premeva sul suo ventre.
Questa era forse la cosa che più la eccitava.
Sentire che la desiderava così tanto.
Che desiderava davvero fare l'amore con lei.
Questa consapevolezza faceva crescere ancora di più in lei il suo desiderio di andare oltre.
Daryl aveva notato che la sua erezione premeva sul corpo di Emily.
E sapeva che anche lei l'aveva notata.
Ma, stranamente, questo non lo imbarazzava.
La desiderava, e non poteva nasconderlo.
Non in quel momento.
Il suo autocontrollo, ormai, era completamente andato.
Il suo desiderio di toccarle il seno si era fatto troppo insistente.
Non riuscì a resisstere.
Con le mani, le alzò la maglietta fino al collo, scoprendo il suo seno.
Daryl si fermò qualche istante per ammirarlo.
Era perfetto.
Tondo ed irresisitibile.
Come si aspettava.
Intrappolato in un reggiseno semplice, nero come la notte senza stelle.
Poi, riprese a baciarla, stavolta sulla bocca.
Con una passione ormai irrefrenabile.
Intanto, le sue mani iniziarono a toccare il seno.
Non le sfilò il reggiseno.
Non aveva tempo.
Voleva sentirlo ain quel momento.
Lo prese in mano e la sensazione fu incredibile.
Era morbido.
Liscio.
Invitante.
Una sensazione davvero fantastica.
Intanto, Emily aveva iniziato a muoverti sotto di lui, facendo dei piccoli cerchi col bacino.
Daryl, istintivamente, rispose a quei movimenti.
era tutto perfetto.
Così travolgente.
Così passionale.
Così intenso.
Emily e Daryl stavano provande talmente tante sensazioni, così velocemente che faticavano a starci dietro.
Era come essere dentro un tornado.
Non puoi opporti, tutto quello che puoi fare è lasciarti trasportare e vedere dove ti scaraventa.
Ad un certo punto, un pensiero si fece largo tra quella valaganga di emozioni.
Voleva qualcosa di più.
Voleva spingersi oltre con lei.
Voleva dimostrarle fino in fondo quanto lei fosse importante.
Quanto lei fosse speciale ed uncia per lui.
La desiderava, con ogni centimetro del suo corpo.
Voleva entrare dentro di lei.
Sentire il suo mebro che la penetrava.
Voleva spogliarla ed ammirare il suo corpo perfetto, nudo, tutto per lui.
Voleva toccare ogni centimetro di quel corpo meraviglioso.
Voleva sentire le mani di Emily che lo toccavano e graffiavano.
Voleva strusciare il suo corpo nudo su quello di Emily, e godere nell'intrecciare il suo copro con quello della sua amata, in preda alla passione più totale.
Voleva sentire Emily che gli avvolgeva i fianchi con le gambre.
Voleva sentire il suo ansimare, sempre più forte.
Voleva averla.
Non aveva mai provato nulla di simile in passato, ma questo non lo spaventava.
Non aveva mai incontrato Emily.
Non era mai stato innamorato, come lo era di lei.
Con lei, non aveva paura di niente.
Sentiva il bisogno di averla.
La voleva in quel preciso momento.
Daryl s'interruppe.
E mise il suo viso a pochi millimetri dal quello di Emily.
La guardò negli occhi.
Nei suoi incredibili occhi azzurri.
Dolci.
Ma che, in quel momento, bruciavano con la stessa intensità di un milione di stelle.
Poi, dopo aver preso coraggio, le disse sussurrando << Emily...vuoi fare l'a...>>.

Quelle meravigliose parole furono improvvisamente interrotte da una voce.
Una voce proventiente da fuori la tenda.
Era Carol.
Era appena fuori la tenda, si mise a urlare << Daryl andiamo! É il tuo turno di guardia notturna oggi! Ti vuoi muovere?! Non hai mai fatto così' tardi! Si può sapere che stai combinando li dentro?! >>.

Daryl, voltandosi verso la tenda come un cane rabbioso, urlò seccato << Carol! Porca puttana fatti i cazzi tuoi e levati dai coglioni! >>.
Era visibilmente seccato, forse più irritato, per la sgradita interruzione.

Poi si voltò di nuovo verso Emily.
La sua Dolce Emily.
Era ancora col seno scoperto, ansimante sotto di lui.
Daryl, con gli occhi un po tristi, la guardò.
Era evidente che il desiderio di saltarsi addosso era ancora molto vivido in entrambi.
Le diede un ultimo bacio appassionato.
Poi si mise seduto accanto a lei, cercando una nuova maglietta per uscire.
Si girò nuovamente verso di lei e, cercanmdo di nascondere un tono triste, cercò di sembrare neutrale << Mi spiace per l'interruzione...ma devo andare a fare sta cazzo di guardia...mi dispiace, so che magari tu vole...>>.
Non fece in tempo a finire la frase che Emily, improvvisamente, gli prese il viso tra le mani e gli diede un bacio appassionato.
La stessa passione con cui si stavano baciando pochi minuti prima.
Poi, staccandosi, gli disse dolcemente << Non preoccuparti Daryl...hai del lavoro da fare e lo capisco...infondo è tuo dovere...ci vediamo domani mattina >>.

Daryl le sorrise.
Era davvero una ragazza fantastica.
Poi, le prese le mani e le rispose ridendo << Vedo che prendi l'iniziativa adesso...ma...>>.
La spinse di colpo a terra.
Si mise sopra di lei baciandola con una passione a dir poco travolgente.
La baciò come se fosse tutta la sua vita.

Si staccò e riprese la frase << Sono io che prendo l'iniziativa qui...devo andare adesso, ricordati che se hai qualche problema, qualsiasi problema...suona il fischietto ed io sarò qui...a domani mattina piccola >>.
Le diede un ultimo e rapido bacio.
Poi si alzò in piedi.
Prima che lui potesse uscire, Emily gli disse << Buona guardia Daryl >>.
Daryl, nell'udire quelle parole, si voltò e le sorrise dolcemente, poi uscì.

Emily, chiuse la tenda e si sdraiò.
Che giornata incredibile.
Era stata salvata.
Era entrata a far parte del gruppo.
E poi, la cosa forse più importante, Daryl le aveva dimostrato di provare qualcosa per lei.
Aveva la conferma che Daryl la amava.
Questa era davvero la notizia più bella della giornata.
E, nonostante la spiacevole interruzione, era stata la serata più magica della sua vita.
La stanchezza si stava facendo sentire, così si girò sul fianco e cercò di dormire.
Senza molto successo.
Si girava e rigirava nel sacco a pelo, ma niente.
Non riusciva proprio ad addormentarsi.
Continuava a pensare alla serata appena trascorsa.
Pensava alle labbra di Daryl sopra le sue.
Le mani di Daryl che le attraversabvano il corpo.
Il profumo di terra e muschio che c'era ancora nell'aria.
E, tutto questo, la faceva pensare ad una domanda.
Era pronta per fare il passo successivo con lui?
Improvvisamente, i suoi pensieri romantici vennere interrotti da un rumore.
Un rumore secco.
Come il suono che fanno le scarpe sulle foglie secche.
Proveniva da fuori la tenda.
Con la massima allerta, afferrò un bastone e aprì lentamente la tenda, per vedere se fosse stato solo un animale o se ci fosse davvero qualcuno.
Appena fu sicura che non c'era nessuno, aprì la tenda e guardò davanti a se.
Sorrise.

Davanti alla tenda c'era un fiore.
Un giglio bianco.
Si guardò in giro, per vedere se il misterioso mittente, era ancora lì in zona.
Poi lo raccolse e rientrò nella tenda.
La prima cosa che fece fu annusarlo.
Aveva un profumo delicato, dolce ma intenso.
Era davvero buonissimo.
Poi, spostando lo sguardo sul fiore, notò che, attaccato al gambo con un filo, c'era un cartoncino o un foglio di carta.

Staccò il filo dal fiore.
Lo prese in mano e lo lesse “
Ho sempre trovato il giglio un fiore davvero interessante....i fiori sono delicati e fragili, come li tocchi si spezzano o si rompono...lui, invece, che sa sopravvivere al gelo dell'inverno mostrando sempre la sua naturale bellezza...proprio come te Emily...la prossima volta non saremo interrotti, te lo prometto. Buonanotte. Daryl Dixon.
Emily lesse quel foglietto come minimo cento volte.
Magari per Daryl era stato un gesto da niente.
Per lei, invece, quel semplice biglietto era quasi una dichiarazione d'amore.
Lo prese e lo mise subito nel suo zainetto.
Si ripromise che lo avrebbe conservato per sempre.
Poi si sdraiò, mettendo accanto a se quel giglio meraviglioso.
Sorrise dolcemente e, pensando a Daryl e quella magica serata, si addormentò.

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Capitolo 12
*** Tra fuoco e rabbia ***


Fuoco.
Alte fiamme rosse e gialle invadevano la stanza.
O almeno, quello che ne restava.
I mobili.
Le pareti.
Tutto era completamente distrutto e invaso dalle fiamme.
Fiamme che, lentamente, stavano bruciando tutto ciò che si trovava sulla loro strada. 
Il calore era molto inteso.
Stava diventando insopportabile.
L'aria era completamente invasa dal fumo.
Respirare stava diventando impossibile.
Emily era lì.
Sdraiata sul pavimento bollente.
Un'altra volta.
Non aveva la forza per alzarsi in piedi.
Come se un enorme sasso la tenesse li, bloccata a terra.
Il calore insopportabile la stava privando delle forze.
Il fumo, non solo, le rendeva difficile respirare, ma le impediva anche di vedere bene.
Gli occhi le lacrimavano e continuava a tossire. 
Era spaventata e completamente sola.
Ancora una volta.
Improvvisamente si sentirono delle urla strazianti.
Urla che imploravano un aiuto.
Lamenti strazianti che nessuno avrebbe mai ascoltato.
Nessuno tranne lei.
Poi si sentì un colpo di pistola.
Un solo colpo.
Secco e deciso.
Poi il silenzio.
Silenzio interrotto solo dallo scoppiettare delle fiamme. 
Non poteva essere tornata lì. 
Era impossibile. 
Ormai non restava più niente di quel posto maledetto. 
Sentiva le calde lacrime salate rigargli le guance.
Non poteva essere li.
Non poteva essere li.
Non di nuovo.
Non di nuovo.
All'improvviso, lo scoppiettare delle fiamme si fece più tenue e una voce si fece più forte.
Una voce familiare.
Che continuava a chiamarla.

<< Emily! Emily su svegliati! >>.


Emily aprì gli occhi di colpo e si tirò a sedere di scatto.
Come se qualcuno l'avesse tirata per i capelli.
Era pallida, tremava e stava sudando.
Si vedeva che era spaventata e disorientata.
Si guardò intorno, con un aria interrogativa e confusa.
Dove erano le fiamme?
Emily era sempre più confusa, ma fu davvero sollevata nel vedere che era nella sua tenda, al sicuro.
Era stato solo un brutto sogno.
Si toccò le guance.
Stava davvero piangendo.
Carol, vedendola così spaventata, le mise una mano sulla spalla e cercò di calmarla << Emily...tesoro sono io...calmati adesso...è tutto finito...è stato solo un brutto sogno...sei al sicuro adesso >>.
E, prima di finire la frase, le accarezzò la schiena, nel tentativo di rassicurarla.
Emily si girò verso di lei.
Era felice di vedere che, a tirarla fuori da quell'orribile incubo, era stata Carol.
Adorava Carol.
Aveva quel tono così dolce, calmo e rassicurante che solo una mamma può avere.
Emily,però, non voleva vederla così preoccupata.
Non le piaceva dare preoccupazioni agli altri senza motivo.
Così si asciugò le lacrime con la manica, la guardò e, con un sorriso dolce, la rassicurò << Grazie Carol, scusa se ti ho spaventata...era solo un brutto sogno hai ragione...era solo realistico, quindi mi sono spaventata...ma grazie a te sto molto meglio >>. 
Carol la fissò un attimo.
Come se sapesse che le diceva quelle cose solo per farla stare tranquilla.
Le sorrise e l'abbracciò.
Poi si staccò e le disse << Ok Emily...sai, per mandare via un brutto sogno, il segreto è uno solo...una bella colazione! Hai fame? Vieni pure con noi al fuoco, è tutto pronto...ti stanno aspettando tutti >>.
Era sempre così gentile con lei.
Emily, cercando di ricomporsi, le rispose << Hai proprio ragione, ci vuole una bella colazione! Mi vesto e arrivo...grazie Carol, sei sempre gentilissima >>. 
Carol, le sorrise dolcemente e uscì.
Appena Carol fu fuori dalla porta, Emily si prese la testa tra le mani e fece respiri profondi. 
Come faceva sempre, quando aveva quegli incubi.
Incubi così dettagliati e realistici da sembrare veri.
E che, ogni volta, la mandavano in tilt totale.
Una volta, dopo uno di quegli incubi, non aveva mangiato per un giorno intero.
Anche se, erano un paio di mesi che non faceva incubi. 
I suoi pensieri vennero interrotti dal cinguettio di un uccellino.
Così semplice e cristallino.
Era così forte e nitido che doveva per forza venire da dietro di lei, fuori dalla tenda.
Distrattamente, Emily pensò che era una giornata troppo bella per farsela rovinare da uno stupido incubo.
Per quanto spaventoso potesse essere, era pur sempre un sogno.
Un'illusione della sua mente.
Così, si vestì ed andò verso il gruppo. 
Quello che era diventato anche il suo gruppo.
Quando arrivò, qualcuno aveva già finito, mentre altri stavano ancora gustando la colazione di Carol.
Le sue colazioni erano imbattibili.
Era così brava che avrebbe reso squisito anche un pezzo di intonaco.
Dopo aver preso il suo piatto, si sedette vicino a Daryl ed iniziò a mangiare.
Daryl, sorridendole, le chiese << Buongiorno ragazzina! Sembri di buon umore stamattina...hai dormito bene? >>.
Emily era combattuta sul dirgli o meno del suo incubo.
Non voleva mentirgli, ma non voleva nemmeno farlo preoccupare per uno stupido incubo.
Così, sorridendo, gli rispose << Buongiorno Daryl! Si si ho dormito bene grazie! >>.
Quando tutti finirono la colazione, Rick comunicò l'organizzazione della giornata << Allora...oggi ci aspettano lavori divertenti e abbastanza diversi dal solito...quindi, per cambuiare un po, ho deciso di modificare i gruppi...solo per oggi...dunque: io, Daryl e Andrea andremo in cerca di acqua, dovrebbe esserci un ruscello qui vicino; Glenn, Maggie e T-Dog andranno in cerca di coperte, vestiti, sacchi a pelo e cose del genere...mi raccomando, restate all'inizio della città, non allontanatevi per più di 5 kilometri; Lori, Carol e Carl andranno in perlustrazione nei dintorni, a cercare legna, bacche e frutta; infine Emily, Hershel e Shane staranno qui a fare la guardia al campo >>.
Daryl, con un tono molto nervoso, disse a Rick << Piuttosto che lasciare Emily con Shane preferisco spararmi ad una gamba... >>. 
Poi mise gli occhi su shane, e lo fulminò con uno sguardo gelido.
Uno di quesgli sgaurdi che sembrano dirti "Se la tocchi ti ammazzo".
Anche gli altri erano un po scettici su questa nuova formazione.
Rick, cercando di calmare gli animi, cercò di spiegare la sua scelta << So che non abbiamo mai cambiato gruppi...e so che siete un po scettici...ma voglio provare a vedere se, cambiando gruppi risultiamo più efficienti o meno...vale la pena tentare...ed è solo per oggi state tranquilli...se funziona, vedremo magari di mischiarli a volte...adesso prepariamoci >>.
Ognuno si diresse verso il proprio zaino per sistemare il necessario.
Emily stava preparando le cose da fare durante la giornata al campo.
Le piaceva essere organizzata e, ancora di più, le piaceva sapere prima come avrebbe passato la giornata, invece di rincorrere i compiti quà e là.
Stava ultimando i preparativi quando Andrea, con un aria strafottente, le si mise davanti.
Poi, con un tono decisamente arrogante, si rivolse verso Emily << Questa nuova disposizione dei gruppi mi piace molto sai Emily? Soprattutto perché non vedo l'ora di essere sola con Daryl >>.
Nell'udire quelle parole, Emily si alzò in piedi.
La guardò negli occhi con un espressione decisa, ma allo stesso tempo confusa.
Perché glielo stava dicendo?
Con un tono un po confuso, le chiese << Andrea...come hai detto scusa? Temo di non capire cosa intendi dire...>>. 
Andrea, con tono di sfida, continuò << Non serve che te lo ripeto cara Emily...hai capito benissimo...appena saremo in missione, di sicuro Rick si vorrà allontanare per fare le sue cose...di sicuro, una volta che io e Daryl saremo soli...ci salteremo addosso, sai lui vuole una vera donna >>. 
Emily, cercando di trattenere l'istitno di tirarle un cazzotto dritto in faccia, fece un paio di respiri profondi.
Doveva calmarsi o l'avrebbe davvero presa per il collo.
Era stufa del suo atteggiamento e doveva finirla.
Andrea, vedendo che Emily stava per perdere la pazienza, le sorrise e, con il suo solito tono, finì la frase << Lui non ti vuole piccola troietta...e di sicuro non ti ha ama e non ti amerà mai...la verità ò che gli fai solo tanta pena...lui ò un uomo vero, con dei desideri e dei bisogni....ha bisogno di una bvera donna per soddisfarli...ha bisogno di me...lui lo sa e ti gira intorno per farmi ingelosire...non conti niente per lui >>.
Basta.
Quella era stata davvero l'ultima goccia.
Adesso basta.
Emily non ne poteva più dui sentire tutte quelle stronzate.
Era stufa di come la trattava.
Così Emily, mettendosi di fronte a lei, la guardò negli occhi e, con un tono davvero arrabbiato, si mise a urlarle contro << Basta! Adesso ti chiudi quella ciabatta e mi stai a sentire tu! Ho cercato di essere amichevole, di essere gentile e di capirti...non è facile accettare una persona nuova e che non conoswci...ma quel che è troppo è troppo! Ne ho davvero abbastanza! Sono stufa marcia che mi tratti come una pezza da piedi! Lo fai da quando sono arrivata e questa storia deve finire! Non ti ho fatto niente, quindi piantala di starmi addosso e di rompermi le palle perché sono davvero stanca! >>.
Emily era irriconoscibile.
Era davvero fuori di se dalla rabbia.
Poi, prendendola per il colletto, continuò a urlare << E adesso vedi di ascoltami bene, perché non lo ripeterò una seconda volta! Non so chi ti credi di essere, se la principessa di Francia o chi cazzo ne so! M;a ti assicuro che tu in mezzo alle gambe non ce l'hai foderata d'oro! Quindi vedi di darti una calmata e tieni le tue sudice manacce aposto o ti spacco quel brutto muso che ti ritrovi! >>.
Quelle urla avevano attirato l'attenzione di tutti.
Maggie e Lori non poterono fare a meno di ridere per le cose che aveva detto Emily.
Infondo, le pensavano anche loro.
Daryl fu il primo ad intervenire.
Aveva paura che scattasse una rissa, anche se non aveva dubbi sul fatto Emily avrebbe preso Andrea  calci in culo.
E, sinceramente, non le avrebbe fatto male.
Ma sapeva che doveva intervenire prima.
Così, tolse dalle mani di Emily il colletto di Andrea, poi si mise di fronte ad Emily.
Le mise le mani sulle spalle e, con un tono calmo, le chiese << Ehi Emily...che succede? >>.
Emily, ancora traboccante di rabbia, urlò anche a Daryl << Che succede a me?! Perché non lo chiedi a quella cosa che ti sta alle spalle! Visto che è tutta colpa sua! >>.
Daryl rimase sbalordito per un momento dalla rabbia di Emily.
Sapeva che aveva un bel caratterino, ma non si immaginava che era capace di arrabbiarsi tanto.
Da un certo punto di vista, era contento di questa scoperta.
Aveva la conferma che anche lei, come lui, era capace di farsi rispettare.
Daryl, dopo qualche istante di pausa, si voltò verso di Andrea, ancora sorridente.
Quanto lo faceva incazzare quando aveva quell'aria da arrogante sapientina.
Con un tono molto severo, le chiese << Andrea, si può sapere che cosa le hai fatto stavolta? Se sei riuscita a fare arrabbiare lei ti ci devi essere messa di impegno con le stronzate >>. 
Andrea, prima fece spallucce, poi aggiunse << Che c'è? Cosa le ho fatto io? Le ho solo detto come stanno le cose da queste parti! Mica è colpa mia se nega l'evidenza >>. 
Poi, fissando Emily, forse per vedere la sua rezione, mise la sua mano sul braccio di Daryl e, con un tono più seducente, continuò << Adesso vado a prepararmi...ci vediamo dopo Daryl...ti farò sentire io com'è scopare con una vera donna! Visto che dubito che questa cosetta sia capace...>>.
Emily, a quel punto esplose.
Daryl fece appena in tempo per prenderla, prima che lei si scagliasse contro Andrea.
Emily si dimenava mentre Daryl cercava di tenrla ferma.
Poi Daryl, tirandola su, la portò lontana.
Emily, continuando a dimenarsi, si mise a urlare << Mettimi subito giù! Gli rompo il muso a quella cosa! Non può parlarmi con quel tono! Mettimi giù ho detto o prendo a calci anche te! >>. 
Daryl la portò alla loro tenda.
La mise giù e, dopo averle prese il viso tra le mani, con un tono più calmo possibile, le chiese << Ascolta...prima di tutto, non puoi prendermi a calci...sei troppo tappetta...secondo, adesso fai dei respiri profondi e mi dici esattamente che è successo >>.
Emily ascoltò Daryl.
Fece alcuni respiri profondi.
Dopo essersi calmata, inizò a raccontare << Io stavo sistemando le mie cose, quando Andrea è venuta verso di me ed ha iniziato a dire un sacco di stronzate e a trattarmi di merda come sempre! Ha detto che tu sei suo, che non mi volevi e usavi me per arrivare a lei...che non mi ami..>>.
Daryl, sollevandole il mento, la interruppe dicendole dolcemente << Ehi Emily, adesso ascoltami bene...l'unico che devi ascoltare per queste cose sono io, capito?...dunque, mi piace che tiri fuori le unghie per me...e mi piace una ragazza che sa farti rispettare...ma non vale la pena prendersela per quello che dice Andrea...lei è solo una stupida che se la tira come se ce l'avesse solo lei...e non vale la pena nemmeno prenderla a calci...sarebbe come prendere a calci una capra, non cambia nulla...lei vuole solo provocarti e se tu ti arrabbi fai solo il suo gioco...ignorala e basta...io ti amo solo te >>.
Emily lo guardò stupita.
La amava.
Daryl le aveva appena detto di amarla.
Daryl non riusciva a credere di averglielo detto davvero.
Lo aveva pensato tante volte.
Ma amare è una parola importantante e, tra pensarlo e dirlo c'era molta differenza.
Soprattutto per lui.
Ad Emily vennero gli occhi lucidi.
Glielo aveva davvero detto.
Lo abbracciò.
Senza dire niente.
In quel momento le parole nnon servivano.
Daryl ricambiò volentieri quell'abbraccio.
Quel dolce, caldo e morbido abbraccio.
Poi si staccarono e, Daryl le diede un bacio sulla testa e tornarono dagli altri.
Al loro ritorno Rick, molto incuriosito, chiese ad Emily << Emily va tutto bene? >>.
Emily lo guardò e gli rispose sorridendo << Si si Rick...abbiamo avuto solo un piccolo battibecco...ma sono sicura che risolveremo tutto >>.
Rick annuì, visibilmente tranquillo e i gruppi si divisero.
Rimasti soli, Hershel cominciò << Ok, adesso tocca a noi organizzarci...io metto a posto le medicine e faccio un inventario; Emily tu cerca di sistemare il campo per favore; Shane fai il primo turno di guardia >>. 
Emily annuì e Shane si mise al posto di guardia. 
La giornata passò molto in fretta. 
Emily e Hershel avevano chiacchierato molto e stavano stringendo amicizia.
Avevano parlato un po di tutto.
Dei loro interessi.
Di cosa facevano prima.
Di cosa sognavano di diventare.
A Emily piaceva un sacco parlare con Hershel, era come un padre per lei.
Aveva sempre preziosi cobnsigli da darle e aveva sempre il sorriso.
Anche se Emily, aveva ancora nell mente la litigata con Andrea.
Non riusciva a darsi pace.
Cosa aveva fatto per farla arrabbiare così?
A pomeriggio inoltrato, Emily e Hershel si misero a sistemare le braci per il fuoco che, di li a qualche ora, avrebbero dovuto accendere.
Emily, sperando di ricevere da hersel qualche consiglio, gli chiese speranzosa << Hershel...posso chiederti una cosa? >>.
Hershel, voltandosi a guardarla, le sorrise e le rispose << Certo, chiedimi tutto quello che vuoi >>.
Emily, sollevata e felice di vedere Hershel tranto disponibile ad ascoltarla, gli chiese << Perché Andrea è così cattiva con me?...non riesco davvero a capire...ho fatto di tutto per esserle amica, per piacerle...ma lei ha messo un muro...mi odia e io non so il perché...e questo mi manda ai matti...non perchè non le piaccio, ognno ha i suoi gusti...ma perchè mi odia senza che io le abbia fatto niente...non riesco davvero a capire...>>. 
Hershel, la guardò e le rispose dolcemente << Emily è più semplice di quel che pensi...sei dolce, gentile, ti sei inserita nel gruppo facilmente e ti fai volere bene da tutti...Andrea vorrebbe essere come te, ma sa che il suo carattere è troppo forte...>>.
Poi le mise una mano sulla spalla e continuò << Emily, Andrea non ti odia, è che tu hai qualcosa che le non potrà mai avere e questo la manda in bestia >>.
Emily, guardò Hershel con ammirazione e gli disse << Grazie Hershel...che farei senza di te! >>.
Poi lo abbracciò.
A rovinare il clima di pace e serinità, costruito da Emily e Hershel, improvvisamente arrivò Shane.
Poi, guardondo prima Hershel poi Emily, chiese in tono secco << Emily...posso parlarti in privato? >>.
Emily guardò confusa prima Shane, poi Hershel.
Questo era assurdo.
Davvero assurdo


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Capitolo 13
*** Una dichiarazione inaspettata ***


 

Shane si girò di scatto e vide Daryl dietro di lui.
Non fece quasi in tempo a vederlo che Daryl gli mollò un pugno.
Tanto forte da farlo cadere a terra col naso sanguinante.
Poi Daryl rivolse la sua attenzione verso Emily,.
Gli prese il viso tra le mani e le chiese preoccupato << Emily stai bene? Ti ha fatto del male? >>.
Emily era così sollevata nel vederlo.
Era ancora un po intontita, era successo tutto molto velocemente.
Dopo pochi secondi, gli rispose << Sto bene, sto bene...>>.
Arrivò anche Rick di scatto.
Era visibilmente arrabbiato.
Pérese per il colletto Shane ed urlò << Porca puttana Shane! Ne ho piene le palle di te! >>.
E lo trascinò alla sua tenda.
Daryl, senza pensarci due volte, prese in braccio Emily e la portò alla tenda.
Appena arrivati Daryl la mise seduta e le controllò le braccia e il viso.
controllava se ci fossero eventuali liviti o segni.
Mentre controllava, le chiese preoccupato << Emily stai davvero bene? Che ti ha fatto quel figlio di puttana?! Giuro che se ti ha toccato ancora una volta lo rimetto a posto io! >>.
Emily era impietrita.
Era davvero contenta che Daryl fosse arrivato a salvarla.
O chissà cosa sarebbe potuto succederle.
Non voleva neanche pensarci.
Era felice di vedere Daryl.
Daryl, una volta accertatosi che non aveva segni, si mise a guardarla negli occhi.
In attesa che gli dicesse qualcosa.
Emily sapeva che meritava una spiegazione.
Così prese fiato e iniziò da capo << Stavo parlando con Hershel, quando è arrivato Shane dicendomi che voleva parlarmi in privato...ho pensato che dovevo dargli una seconda opportunità e così l'ho seguito...mi ha chiesto scusa per avermi trattata male e per tutto quello che è successo...poi ha iniziato a dire cose strane...sui miei capelli, il mio sorriso...poi mi ha detto che...>>.
S'interruppe prima di terminare la frase.
Daryl lo avrebbe ucciso se avesse saputo che era innamorato di lei.
E non voleva dargli un motivo in più per odiarlo, ne aveva più che a sufficienza.
Emily, però, non poteva e non voleva mentirgli.
Voleva che la loro storia si basasse sulla sincerità.
Senza alcun segreto.
Così, prese coraggio e riprese << Mi ha detto che mi ama...poi mi ha baciato >>.
Daryl restava immobile.
Ascoltava ttentamente e assimilava ogni singola parola detta da Emily.
Non aveva detto una sola parola.
Quando, però, sentì del bacio, serrò i pugni e li strinse forte.
Ora tutto aveva un senso.
Lo strano comportamento di Shane nei confronti di Emily aveva un perché.
E questo perché era semplice.
Shane amava Emily.
Shane amava la sua preziosa Emily.
Poi, un pensiero attraversò la mente di Daryl.
Un pensiero oscuro a cui non poteva crederci.
Le parole, tuttavia, uscirono dalle sue labbra senza che lui potesse fermarle << E tu lo ami? >>.
Emily, nel sentire quelle parole tremende, lo guardò stranita.
Come poteva pensare una cosa simile?
Dopo tutto quello che avevano passato insieme, come poteva pensare che fosse innamorata di Shane.
Emily, incredula da quella domanda, urlò << Daryl ma sei serio?! Certo che no! Io lo odio a morte, non so se si è capito! Come puoi anche solo pensare che posso provare qualcosa per lui?! >>.
Daryl rimaneva in silenzio.
Si sentiva un vero stupido.
E, quasi in automatico, il suo sguardo si fece triste.
Emily lo notò subito.
si sentì davvero una persona orribile.
Come poteva essersi arrabbbiata con lui in quel modo?
Anche lo sguardo di Emily divenen triste.
Poi Emily si avvicinò a lui e gli prese il volto tra le mani.
Più che di una sfuriata, Daryl aveva bisogno di essere rassicurato.
Con parole dolci e gentili, non con le urla.
Così, con le lacrime agli occhi, e con un tono gentile, gli disse << Scusami Daryl...non avrei mai dovuto arrabbiarmi così con te...adesso ascoltami bene...dal momento in cui mi sei piombato addosso alla stazione...io mi sono innamorata di te...io voglio stare con te e solo con te...sei tutto quello che ho e che voglio Daryl...io ti amo e ti amerò per sempre...>>.
Appena terminò la frase, scoppiò a piangere.
Daryl la abbracciò.
Si sentiva uno stupido per aver dubitato di lei.
Come poteva aver pensato che lei preferisse Shane?
Cercando di consolarla, le disse dolcemente << Ti amo anche io Emily >>.
E qualche lacrima scese anche a Daryl.
Erano lì.
Abbracciati.
Daryl era sollevato nel sapere che Emily lo amava come lui amava lei.
Daryl, accarezzandiole la testa, le disse dolcemente << Adesso basta piangere...va tutto bene...ti proteggerò io e nessuno ti farà mai più del male >>.
A quelle parole, Emily lo guardò negli occhi.
Anche quelli di Daryl erano lucidi per via delle lacrime.
Improvvisamente, Glenn entrò nella tenda.
era visibilmente preoccupato e disse << Scusate il disturbo...ma Rick vuole vedere Emily....adesso >>.



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Capitolo 14
*** Un grande addio ***


capitolo 6

Emily impallidì di colpo.
Il momento di dolcezza che aveva appena condiviso con Daryl era stato spazzato via.
Poi, con un sguardo a dir poco terrorizzato, guardò Glenn.
Una domanda tormentava la mente di Emily, già invasa da mille dubbi.
Cosa poteva volere Rick da lei?
Cosa voleva dirle?
Una cosa le sembrava certa, dalla faccia di Glenn, non sembravano proprio delle belle notizie.
Daryl, dopo secondi che sembrarono interminabili, prese la parola << Grazie Glenn, arriviamo immediatamente >>.
Glenn notò subito che Emily era spaventata.
Voleva consolarla, ma non sapeva nemmeno lui il motivo per cui Rick l'aveva chiamata.
Così, cercando di calmarla almeno un po, le disse << Emily...stai tranquilla...non credo sia niente di grave, se no sarebbe venuto di persona...sono quasi sicuro che voglia parlarti a proposito di quello che è succeso poco fa...visto che prima ha parlato con Shane...>>.
Poi uscì, aspettando che i suoi compagni lo raggiungessero.

Daryl guardò Emily.
Il suo cuore perse un battito.
Emily era seduta, con lo sguardo spento e tremante.
Era chiamro che fosse spaventata.
Non poteva sopportare di vederla così.
Le prese le mani e, con un tono dolce, le disse << Emily calmati...vuole solo parlarti...stai tranquilla...ci sono io qui con te >>.
Emily non riuscì a dire una sola parola.
Aveva la gola completamente chiusa.
Si limitò a voltarsi verso Daryl e ad annuire con la testa.
Poi uscirono dalla tenda e, insieme a glenn, iniziarono a camminare per raggiungere il gruppo, seduto infondo al fuoco.

All'improvviso Emily si fermò e abbassò lo sguardo.
Si sentiva pietrificiata.
Non riusciva quasi a respirare.
Aveva paura di quello che sarebbe potuto succedere, una volta raggiunto Rick.
Sapeva che questa improvvisa convocazione non era un buon segno.
Daryl notò subito che Emily si era bloccata dalla paura.
Così, nel tentativo di calmarla, le prese la mano e le sussurrò << Stai tranquilla...respira >>.
Emily ascoltò volentieri il consiglio di Daryl.
Fece dei respiri profondi.
Questo la aiutò leggermente e dopo, sempre stringendo la mano di Daryl, continuò a camminare.

Arrivarono al gruppo e tutti si voltarono verso Emily.
La guardavano tutti con un aria triste ed interrogativa.
A quanto pare, nemmeno loro sapeva con certezza di cosa Rick volesse parlarle.
Lori andò subito verso di lei.
La guardò dolcemente e, con tono calmo, le disse << Emily...Rick vuole parlare con te in privato...è nella tenda >>.
Emily, con un filo di voce, riuscì a rispondere  << Va bene...grazie Lori>>.
Aveva letteralmente il cuore in gola.
Lasciò la mano di Daryl, che si sedette vicino al fuoco, senza distogliere lo sguardo da lei nemmeno un istante.
Lori le fece strada.
Emily camminava lentamente.
Passo dopo passo.

Cercava di pensare positivo.
Magari Rick voleva solo sapere cosa fosse successo poco fa con Shane.
Ma, allo stesso tempo, aveva una tremenda paura che non fosse così.

Arrivò davanti alla tenda.
Lori si allontanò, ritornado al fuoco dagli altri.
Emily si girò a guardare un ultima volta Daryl, e poi entrò.

La tenda era perfettamente in ordine.
Con tre sacchi a pelo messi per terra, sopra delle coperte.
C'erano davvero molte cose.
zaini.
Carte.
Oggetti vari che Emily non ebbe tempo di osservare.
Alzò subito lo sguardo verso Rick.
Era seduto vicino alla lanterna, che illuminava perfettamente l'intera tenda.
Appena Rick la vide, con un tono severo le ordinò << Siediti..ho bisogno di parlarti >>.

Emily ubbidì all'istante.
Senza esitare o dire anche solo una parola.
Il corpo di Emily era visibilmente teso, come lo era lei.
Lo guardava con uno sguardo fisso e attento.
In attesa di quello che sarebbe successo.
Poi Rick, dopo essersi passato la mano tra i capelli, iniziò << Tranquilla Emily...non ti chiederò di spiegarmi come è andata poco fa con Shane...Hershel mi ha già detto tutto...Shane ti ha aggredito e questa non è la prima volta...ora, tu sai che non posso gestire la situazione che si è creata tra di voi....non intendo tollerare uun solo giorno di più questa tensione...e non solo io, tutto questo non è salutare per il gruppo...per essere forti dobbiamo essere uniti...pensavo che fosse una cosa passeggera, perchè eri comunque una persona nuova...oggi ho provato a farvi lavorare insieme, per darvi la possibilità di conoscervi e fare pace...ma, come è evidente, non ha funzionato...non c'è bisogno che ti dica che così non possiamo andare avanti...non posso passare le giornate a tenervi separati...sai che esigo che nel gruppo ci sia unità e tranquillità... >>.
Improvvisamente, Rick s'interruppe da solo.
Emily aveva il cuore in gola.
Ascoltava attentamente ogni parola che diceva.
E, sapeva in cuor suo, che Rick aveva pienamente ragione,
Questa situazione tra lei e Shane era dannosa per tutti.
E Rick certo non poteva lasciare le cose come stavano.
Sarebbero potute peggiorare velocemente.
Troppo velocemente.
Rick fece una breve pausa, ma che per lei fu infinita.
Poi, proprio come si era fermato, continuò << Uno di voi due deve andare via >>.

Uno di voi due deve andare via.
Emily ripetè quella frase nella sua mente per cento volte.
Fu come ricevere uno schiaffo in piena faccia.
Rick doveva scegliere.

Lei o Shane.
Il solo pensiero di dover dire addio a tutti la distruggeva.
Il solo pensiero di non rivedere mai più Daryl le spezzò il cuore in milioni di pezzi.

Rick, interrompendo la spirale di pensieri di Emily, continuò << Emily...so che in questo momento sei invasa da domande, dubbi e una valanga di sensazioni...ma ho bisogno che tu mi ascolti con la massima attenzione...spero che tu capisca che non posso dare agli altri il peso di una decisione del genere...dire addio a qualcuno è sempre difficile...e, a volte, impossibile...stavolta devo prendere questa decisione da solo...voglio solo che tu sappia che non lo faccio per il mio interesse, per far del male a te o a Shane....ho davvero cercato una soluzione alternativa ma non la trovo...devo farlo per il bene di questo gruppo...non puoi dire a nessuno di questa conversazione tra di noi >>.
Prima di proseguire, portò la sua attenzione su Emily
E non potè fare a meno di provare una profonda tristezza nel vederla.
Era spaventata a morte.
Teneva i suoi grandi occhi azzurri fissi sul pavimento per nascondere le lacrime che minacciavano di uscire.
Anche se col cuore in gola e, quasi sul punto di pioangere, Emily con un filo di voce, riuscì a dire << Capisco perfettamente Rick..>>.

Rick poteva capire come si sentiva.
Era la stessa cosa che aveva provato lui quando si era svegliato nell'ospedale solo.
Senza nessuno.
Cercando di calmarla almeno un po, le si avvicinò, le prese le mani e le disse piano << Emily...non è una situazione facile e mi dispiace averti coinvolto...ma devo prendere una decisione...>>.
Emily alzò lo sguardo, per la prima volta da quando Rick aveva cominciato a parlare.
Aveva gli occhi lucidi e tristi.
Emily vide gli occhi di Rick posati su di lei, forse speranzoso di vederla sollevata dalle sue parole.
Ma Emily non ci riusciva.
Non poteva far finta di stare meglio, perchè in realtà si sentiva un vero schifo.
Rick,capendo di non poter fare di più, si allontanò e le disse << Grazie...puoi uscire ora >>.

Emily si alzò lentamente e, sempre col lo sguardo basso, uscì dalla tenda.
Senza dire una parola.

Appena uscita, Emily guardò il gruppo.
Stavano seduti intorno al fuoco ed erano tutti coinvolti in una discussione.

Di cosa stessero parlando, Emily non lo sapeva e quasi non le importava.
Erano tutti molto coinvolti, anche Daryl.
Emily stava lì in piedi.
Nessuno si accorse che era uscita.
Nessuno si voltò nemmeno per guardarla.
Nessuno sembrava accorgersi che non era lì.
Si comportavano normalemente.
Come se lei non fosse mai esistita.
Questo fu come una pugnalata al cuore per lei.
Li guardava attentamente, poi, forse sovrappensiero, disse << Che cosa ci faccio io qui? >>.
Poi, con le lacrime che ormai scendevano, si voltò e si mise a camminare lentamente.
Da sola.
Voleva stare lontana da tutti, visto che a nessuno sembrava mancare la sua compagnia.
Era rimasta sola.
Sola col suo dolore.
Come quando era piccola.
Sempre la stessa storia.
Appena si affezionava a qualcuno, questi la cacciava via.

Arrivò alla tenda che condivideva con Daryl, ma in quel momento non riusciva ad entrare.
Tutto le ricordava Daryl.
Tutto le ricordava la sua famiglia.
Che ora rischiava di perdere.

O che aveva già perso.
Decise di stare sotto un albero, a pochi passi dalla tenda.
Si sedette ed iniziò a piangere.
Piangere come non ricordava di fare da tanto tempo.
Le lacrime calde e salate le rigavano le guance arrossate.
I singhiozzi si facevano sempre più forti e frequenti.
Passarono alcuni minuti, ma il pianto non accennava a smettere.
Continuava a pensare a
quel giorno.
Il giorno in cui le avevano risposto alla radio.
Pensava al giorno in cui Daryl la salvò da morte certa.
Al momento in cui si rese conto di essersi innamorata di Daryl.
Pensava al giorno in cui arrivò al gruppo e fece amicizia con gli altri.
Con Rick, Carl, Lori, Maggie, Glenn, Hershel, Carol, T-Dog, Andrea e Shane.
Non poteva credere che finisse tutto così.

Non riusciva a smettere di piangere.
Il dolore che provava nel cuore era davvero insopportabile.
Si mise a battere i pugni per terra.
Prima piano, poi sempre più forte.
Era in piena crisi isterica.

Urlava disperatra in mezzo ai singhiozzi << Cosa mi illudo?! É ovvio che sceglieranno Shane! Lui è della famiglia... è come loro...perché dovrebbero volermi bene...sono solo una stupida >>.
Pianse a dirotto per molti minuti.

Poi, piano piano, iniziò a calmarsi.
Piagere l'aveva aiutata sfogarsi.
Poi, una volta che anche i singhiozzi terminarono, lentamente, girò a guardare gli altri.
Ancora seduti al fuoco.
Nessuno sembrava essersi accorto che lei non c'era.
Nemmeno Daryl.

Il suo Daryl.Si voltò nuovamente e, appoggiando la schiena contro il tronco dell'albero si mise a guardare la luna
Era piena.
Splendeva ed illuminava il cielo notturno.
Era davvero stupenda, circondata da milioni di stelle brillanti.
Forse sovrappensiero, si chiese << Che devo fare? Nessuno vuole una stupida ragazzina come me...forse dovrei togliere il disturbo da sola...senza dire niente a nessuno...>>.
Una voce, all'improvviso, comparve alle sue spalle << Hai avuto la mia stessa idea ragazzina!>>.

Emily si girò di scatto, spaventata e confusa.
con sua grande sorpresa, dietro di lei c'era Andrea.
In piedi accanto a lei e con uno zaino sulle spalle.

Con un tono dolce, Andrea la interruppe << Scusa, non volevo spaventarti >>.
Poi si sedette accanto a lei.
Emily, imbarazzata nel sapere che Andrea l'aveva sentita, le chiese confusa << Che ci fa con quello zaino?>>.
Andrea, con un tono tranquillissimo, si limitò a dirle << Semplice...me ne sto andando >>.

Emily rimase sbalordita.
Se ne stava andando?
Perchè?
Poi, i suoi pensieri andarono subito alla litigiata che avevano avuto quella mattina.
Cercò di farle cambiare idea, dicendole << Se è per stamattina Andrea, credimi mi dispiace...non volevo ferirti...non voglio che tu...>>.
Ma Andrea la interruppe subito << Tranquilla...non è colpa tua Emily, davvero... avrei reagito anche io così...>>.
Emily era ancora più confusa dopo quella risposta.
Quale poteva essere il motivo allora?
Emily, sempre più curiosa, le chiese << Allora...perché te ne vai?>> .
Andrea sollevò le spalle.
Poi le rispose << É da un po che ci penso...non riesco a sentirmi parte di questo gruppo...sento di essere diversa da loro e preferisco allontanarmi...voglio viaggiare da sola...>>.
Aveva un tono così tranquillo e rilassato mentre parlava.
Era davvero questo quello che voleva.
E si evdeva che ne era fermamente convinta.
Ed Emily sapeva che non sarebbe servito a niente cercare di fermarla, ormai aveva preso la sua decisione.
E poi, chi era lei per dirle cosa doveva fare?
Ognuno era libero di fare ciò che voleva e, se lei non si sentiva parte di qualcosa, nessuno doveva obbligarla a restare.
Emily, un po sollevata, le chiese solo << Rick lo sa?>>.
Andrea la guardò e le rispose << Si...gli ho detto tutto quando sei uscita dalla tenda...>>.

Poi, con un tono più dolce, continuò la frase << Emily...mi dispiace essere stata stronza con te...non mi aspetto che tu mi capisca...è solo che...tu sei perfetta...sei gentile, coraggiosa, determinata, comprensiva e ti fai voler bene da tutti...io vorrei tanto essere come te...ma non lo potrò mai essere, e va bene così...non ho il coraggio che hai tu e non lo avrò mai...>>.
Emily la abbracciò.
Sapeva che non stava scherzando.
Che le stava davvero chiedendo scusa per ogni cosa.
Poi, con un tono gentile, le rispose << Non preoccuparti...sono felice che finalmente abbiamo risolto tutto!>>.
Rimasero abbracciate l'una all'altra per qualche minuto.
In silenzio, senza dirsi niente.
Come se si stessero dicendo un silenzioso addio.
Poi si staccarono.
Emily, con un sorriso, le chiese << Hai già una destinazione? >>.
Andrea pensò qualche minuto, poi le rispose << Non lo so di preciso...voglio andare a nord, alla mia città natale >>.
Emily, con un sorriso ancora più grande, le disse << Ti auguro il meglio per ogni cosa Andrea >>.
Andrea la guardò stupita.
Emily era davvero una ragazza fantastica.
Poi le rispose << Grazie Emily >>.
Finita la frase, si alzò in piedi e cominciò a incamminarsi.
Prima di andare via per sempre, le disse << Emily...non dubitare mai più che questa non sia la tua famiglia...ti vogliono un bene che neanche ti immagini e farebbero di tutto per te...Rick non sceglierà mai Shane al tuo posto...>>.
E continuò a camminare.

Appena Andrea fu lontana, Emily si rimise seduta ad osservare il cielo.
C'erano davvero delle splendide stelle.
Le aveva fatto davvero bene parlare con Andrea.
Sperava davvero un giorno di rivederla.

Improvvisamente, la sua tranquillità venne interrotta da Daryl.
Si mise accanto a lei e le disse dolcemente << Hey...è tutto ok? >>.

Emily lo guardò sorridendo.
Si era preoccupato per lei.
Era davvero dolcissimo.
Si appoggiò alla spalla di Daryl e rispose << Si...adesso va tutto bene, grazie Daryl...sai che Andrea se n'è andata?>>.
Daryl, mettendole una mano sulla spalla, le rispose << Si si lo so...è venuta a dircelo durante la cena...ammetto che un po mi mancherà >>.

Emily, d'un tratto, di ricordò della cena.
Lei non aveva partecipato perchè si era allontanata da tutti.
E, ricordando quel momento, le ritordò un po di tritstezza.
Perchè nessuno era venuto a cercarmi?.
Questa era la domanda che tormentava Emily da un paio d'ore.
Così, guardò Daryl.
Con un sguardo ed un tono triste, provò ad avere la risposta a quel dubbio che la stava logorando << A proposito della cena...perchè non sei venuto a chiamarmi? Perchè non è venuto nessuno a vedere se stessi bene? >>
Daryl la guardò.
La guardò come si guarda un bambino che ti fa una domanda, per te talmente ovvia, ma allo steso tempo  a lui complicata, e non sai esattamente cosa rispondere.
Rimase in silenzio qualche istante, poi, con un tono dolce, le rispose << Se pensi perchè a nessuno importa di te o perchè nessuno si fosse accorto che eri uscita...sappi che ti sbagli di grosso...sei uscita che eri bianca come un fantasma! Tutti ti hanno notata...anche perché era quasi impossibile non farlo...sembravi scossa e distrutta...>>.
S'interruppe un attimo.
Poi, guardandola ancora più intensamente, continuò <<  Volevo correre da te...stringerti e e cobnsolarti...volevo chiederti cosa fosse successo...tutti noi volevamo saperlo...poi, hai iniziato ad allontanarti...io mi sono alzato per raggiungerti, ma Andrea mi ha fermato...mi ha detto che avevi bisogno di restare sola e che il mio intervento avrebbe solo peggiorato la situazione..ha detto che avei bisogno di metabolizzare, di sfogarti e che solo stando da sola ci saresti riuscita...non hai la minima idea di quanto mi sono dovutro trattenere...quanto avrei voluto venire da te ed abbracciarti...ma, sapevo infondo che Andrea aveva ragione...avivi bisogno di stare un po da sola con il tuo dolore...>>.
Emily lo guardò stupita.
Era colpa di Andrea.
O mweglio, merito di Andrea.
Se non fosse stata sola, probabilmente avrebbe fatto come sempre.
Si sarebbe chiusa e avrebbe spitno il dolore in basso, ma sarebbe rimasto a tormentarla per sempre.
Invece, così si era sfogata.
Aveva torato fuori tutto qello che aveva immagazzinato in anni e anni di solitudine e sofferenza.
Si era tolta un gran macigno.
Poi, sorridendo, disse a Daryl << Aveva ragione...grazie comunque per esserti preoccupato e per essere venuto...Significa molto per me >>.

Con un tono più serio, continuò << Sai che non posso ancora dirti ciò che mi ha detto Rick...vero? >>.
Daryl, dopo averle dato un rapido bacio sulla fronte, le rispose << Lo sospettavo...Rick è un tipo molto riservato...non so cosa sia successo li dentro, ma di una cosa sono sempre sicuro...qualunque sia il problema, si risolverà...questa è la tua famiglia ricorda...e io starò sempre al tuo fianco >>.
Quelle parole furono come una coperta calda per Emily.
Erano proprio le parole di cui aveva bisogno.
I suoi dubbi e la sua tristezza erano stati spazzati via.
Come niente.

Tiutto grazie alla dolcezza del suo Daryl.
Poi, dopo aver pensato qualche minuto, chiese a Daryl << Daryl...pensi davvero che anche gli altri mi vogliano bene? >>.
Daryl si voltò verso di lei.
Incredulo della domanda che gli aveva appena fatto.
Le sorrise teneramente e le rispose << No...non penso proprio che ti vogliano bene...loro ti adorano! Sei diventata come una sorella per tutti quanti!... >>.
Poi, prendendole il viso tra le mani, continuò la frase << ...ed io ho trovato una fidanzata fantastica >>.
Emily rimase sbalordita a quelle parole.
La sua fidanzata?
Lei era la sua fidanzata.
Emily, nel sentire quelle dolci parole, si sentì una vera stupida.
Come aveva potuto dubitare di Daryl?

Come aveva potuto dubitare del suo prezioso ed unico Daryl?
Poi, senza esitare uun solo istante, lo abbracciò.
Lo abbracciò come se la sua vita dipendesse da quello.
Un abbraccio caldo, protettivo e pieno di amore.
Poi Emily gli disse dolcemente << Ed io ho trovato un fidanzato perfetto >>.

Poi, entrambi, rimasero in silenzio, crogiolandosi in quell'abbraccio.
Entrambi speravano che durasse per sempre.
Le braccia di Daryl era, in assoluto, il posto che Emily preferiva di più al mondo.

Tra le sue braccia, tutta la tristezza e i dubbi di Emily erano svaniti nel nulla.
In quel momento esistevano solo lei e Daryl.

E sarebbe stato così per sempre.
Improvvisamente, ad interrompere il magico momento, arrivò Glenn.
Era corsa e aveva ail fiatone.
Appena ebbe recuperato un minimo di fiato, disse secco << Ragazzi...Rick vuole vederci tutti...ora >>.
Daryl e Emily si alzarono subito e seguirono di corsa Glenn.

Il momento era arrivato.
Emily o Shane?

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Capitolo 15
*** Decisione ***


Emily, Daryl e Glenn arrivarono al fuoco di corsa.
Come fulmini.
Tutti erano riuniti lì, silenzioso e un po preoccupati.
Nessuno, tranne Emily, Rick e Shane, sapeva cosa stava succedendo.
E, segretamente, tutti si chiedevano cosa stesse succedendo.
Daryl ed Emily si misero seduti, uno accanto all altro.
Rick, stranamente, non era ancora arrivato.
Emily si guardò intorno.
Tutti sembravano tesi, o forse solo seccati.
E, mentre osservava con attenzione, notò che Shane non era lì con loro.
Dove poteva essere?
Magari era li in zona.
O forse non voleva stare troppo a contatto con gli altri.
Nessuno parlava e, il solo rumore che si sentiva, ero lo scoppiettare del fuoco.
Carol, stufa di quel pesante silenzio, ruppe il ghiaccio << Cosa vorrà ancora Rick da noi?...sono stanca! Uff...>>.
Hershel, cercando di calmarla, le disse tranquillo << Dai Carol calmati...sono sicuro che non è niente di grave e che presto potremo andare a dormire >>.

Emily, al contrario di tutti, non era stanca o seccata.
Era visibilmente nervosa.
Si agitava, non riusciva a ster ferma, e continuava a giocare con le mani.

Daryl non sapeva cosa dire o fare per calmarla.
Anche se tutti, bene o male, erano un po nervosi.
Forse per la stanchezza.
O forse perchè quel clima di silenzio stava facendo innervosire tutti.
Carl sembrava essere l'uncio a rimanere calmo e sereno.
Forse non capiva appieno la gravità della situazione.
Si era accorto, forse per primo, che tutti erano stranamente agitati.
Per un motivo che lui non capiva.
Così iniziò a pensare ad un modo per spezzare la trensione e far rilassare tutti.
Poi, d'improvviso, ebbe un'idea.
Un'idea che sembrava davvero geniale.
Si alzò in piedi e, urlò contento << Ragazzi facciamo un gioco! >>.
Tutti si girarono incuriositi verso Carl.
Sapevano che, l'unico che poteva spezzare quel clima teso e trasformarlo in un clima sereno e di gioco, era Carl.
Tutti rimasero in silenzio per ascoltarlo, e lo guardarono sorridendo.
Carl era un vero maestro nel risollevare gli animi.
Con quel suo sorriso sincero e contagioso.
Daryl, sorridendo come un bambino, fu il primo ad incoraggiarlo << Spara piccolo...che gioco hai in mente? >>.
Carl, vedendo che aveva l'attenzione di tutti, continuò entusiasta << Allora...ognuno di noi pensa ad un ricordo bello del suo passato...una volta scelto, lo racconta a tutti! Così ci conosciamo meglio! Mamma tu sei la prima forza! >>.

Lori saltò quando sentì pronunciare il suo nome.
Le era sembrata un'idea molto carina quella di Carl, ma si vergognava molto a parlare davanti a tutti.
Specialmente, parlare di un suo ricordo.
Ci pensò un attimo, poi si convinse che, in fondo, era solo un gioco e che sarebbe stato comunque una cosa divertente.
Riflettè un momento, doveva sceglierne uno.
Quasi riflettendo ad alta voce, disse << Ehm...un ricordo molto bello per me è il giorno in cui ho incontrato per la prima volta Rick...ma sono sicura che non interessa a nessuno...>>.
Carol, divertita come non mai dalla situazione, la incalzò << Eh no Lori! Non puoi lanciare il sasso e poi nascondere la mano! Ora siamo tutti curiosi! >>.

Lori, arrossendo molto, iniziò la storia << Ok, ok...allora...parliamo di circa 15 anni fa...all'epoca avevo appena terminato il college e stavo cercando lavoro...era una mattina di Maggio credo...ricordo bene che quella mattina avevo una voglia matta di andare a bere un caffè da Jack's, un locale molto in voga nella mia città all'epoca...ricordo anche che volevo assolutamente andare con la mia migliore amica dell'epoca, Beth...arrivai con il mio furgone davanti al locale, ma i parcheggi erano tutti pieni...ed io ero troppo in ritardo per parcheggiare lontano...così la misi in un posto non proprio regolare...esco dopo 5 minuti, per controllare che non fosse passato nessuno a controllare e...sul cofano vedo una bella multa da 400 dollari! Ero furiosa! Ma si può far pagare 400 dollari per un parcheggio?! Mi guardo intorno e vedo il poliziotto di turno, gli urlai che era ingiusto, che lui era un idiota...poi questo si girò per rispondermi ma non mi disse niente...mi fissò...fu un vero colpo di fulmine...si scusò per la multa, mi offrì un altro caffè...e mi fece revocare la multa! Poi, come si dice, il resto è storia >>.
Era una storia davvero romantica.
Maggie, forse l'unica a coliere l'ironia della situazione, le urlò ridendo << Maledetta! Hai sfruttato Rick per levarti la multa! >>.
Tutti scoppiarono in una fragorosa risata.

Lori, dopo aver finito di ridere, le rispose a tono << Ah si? Allora sentiamo te Maggie! >>.

Maggie rimase un attimo in silenzio.
stava scegliendo con cura il suo ricordo.
Poi, dopo pochi secondi, iniziò a raccontare << Di sicuro, uno dei ricordi più belli è quando io e mia sorella abbiamo rotto la lavatrice!...vi giuro che sembra una comica ma è tutto vero!...in pratica, io e mia sorella stavamo facendo le pulizie, quando nostra madre ci disse di fare il bucato con la lavatrice nuova...il problema di fondo era che ne io ne lei avevamo la minima idea di come funzionasse!..così, andando completamente a caso, abbiamo messo tutti i vestiti...poi abbiamo notato che, sul fondo del cesto, c'erano anche un paio di scarpe...dopo aver pensato e discusso, decidemmo di mettere dentro pure le scarpe...dopo aver messo detersivo e tutto il resto, l'abbiamo accesa e, dopo pochi minuti, abbiamo iniziato a vedere la lavatrice che prima saltava, poiha iniziato a tremare...poi a fumare...poi d'un tratto è esplosa...noi abbiamo urlato per lo spacvento e siamo andate fuori in cortile...cioi siamo messe a ridere come matte...anche se, le nostre risate durarono poco...sentimmo nostra mamma urlare...poi ricordo che ci ha sgridato per tipo due ore e ci ha rincorso lanciandoci ciabatte per tutto il giardino!>>.
Hershel, sorridendo, aggiunse << Ci credo che vi ha prese a ciabattate voi due! Quella lavatrice mi era costata un patrimonio! E l'avevate distrutta un due minuti...eravate due autentiche palle demolitrici! >>.
Tutti fecero una fragorosa risata immaginandosi la scena.
Era davvero esilarante.
Maggie, con tono di finta offesa, urlò << Si si ridete, ridete della povera Maggie...adesso...tocca te Daryl, vediamo cosa ci dici! >>.


Daryl, pensò un attimo, ma non gli ci volle molto.
I suoi ricordi belli si potevano contare sulle dita di una mano.
Con un tono scherzoso ed un sorriso, iniziò << Allora...un ricordo bello che ho è quando io e Merl avevamo tentato di catturare Babbo Natale...se quella di Maggie sembrava una comica, questa sembra una barzelletta...ricordo bene che avevamo programmato tutto...stavamo lavorando al piano da un anno...volevamo catturarlo perchè volevamo intascarci tutti i regali...eravamo 2 autentici geni del male!...il nostro piano, in parole povere, consisteva nel farlo cadere in una trappola...come quella che usiamo per catturare i conigli per intenderci...come esca avevamo preparato sul tavolo della cucina il latte coi biscotti...un classico a cui nessuno può resistere...infine, ci eravamo nascosti...io dietro il divano e Merl dietro la tenda in salotto...ma, come tutti i piani che si rispettano...qualcosa andò storto...non avevo calcolato che Merl ha la capacità di restare sveglio di un bradipo...infatti, si addormentò subito...stavo per cedere anche io, quando sentii un tonfo forte e qualcuno imprecare...sembra assurdo, ma non riuscivo ad uscire dal mio nascondoglio...non pensavo che Babbo Natale imprecasse in quel modo...mia mamma, attirata dal gran fracasso, arrivò in cucina e accese la luce...così mi resi conto che, in trappola, ci era finito mio padre...mi rincorse per tutta la notte, gridando che mi avrebbe spedito sulla luna a forza di calci in culo! >>.
Tutti risero come matti.
Glenn e T-Dog, in tono scherzoso, si congratularono con Daryl per il piano perfettamente riuscito.

Poi Daryl, sorridendo, aggiunse << Emily...tocca a te! >>.

Emily ci pensò un po.
Aveva molti ricordi dolorosi nel suo passato.
Ma c'erano anche molti ricordi meravigliosi.
Ricordi che aveva dei suoi veri genitori.
Ne scelse uno, quello che, a ripensarci, le faceva sempre tornare il sorriso.
Sorridendo, Emily iniziò a raccontare << Dunque...era la mattina del primo giorno di asilo...ricordo bene che ero spaventatissima...non riuscivo neanche a parlare...entrai con mia mamma, la salutai con un abbraccio ed andai a sedermi al mio posto...avevamo già i posti assegnati...la maestra entrò poco dopo...aveva un nome ridicolo, ma non riesco a ricordarmelo...comunque, questa, dopo essersi opresentata, iniziò a farci un sacco di domande...come ti chiami, cosa vuoi fare da grande...insomma, le solite cose...io ero molto timida e così, con una scusa, andai in bagno...la maestra era obbligata ad accompagnarmi,visto che...portavo ancora il pannolino...quando me lo tolse per mettermi sul water, ricevette una chiamata e uscì un secondo dal bagno...io, in quel momento, scattai come una molla...scappai via! Sono praticamente evasa dalla scuola...senza essere vista dai bidelli o da altri maestri...uscii dal cancello principale e mi misi a correre verso il centro...anche se ero picola, ero stata molte volte al lavoro con mia mamma...lavorava sempre allo stesso tribunale cittadino, distante solo un paio di isolati dall'asilo...mi ricordavo perfettamente la strada e sapevo che, quel giorno, mia mamma aveva un caso...non so perchè andai proprio da lei, al posto di tornarmene a casa...ho fatto minimo due isolati...nel traffico del centro di Atlanta...con le chiappe al vento! Arrivai di corsa in tribunale, dentro la stanza dove si stava svolgendo il processo...mia mamma, prima mi portò fuori...con un tono docle e gentile...poi, appena fuori dall'aula mi ha urlato talemnte tante cose che non riuscivo astarle dietro...mi ha sgridato per un ora intera!...ricordo che non l'avevo mai vista tanto arrabbiate e divertita allo stesso tempo! Pensate che sono finita pure sul giornale! >>.

Daryl scoppiò a ridere così forte che si ribaltò.
Anche gli altri stavano ridendo tantissimo.
Le loro risate furono interrotte dall'arrivo di Rick.
Improvvisamente tutta l'allegria e il clima sereno e spensierato, che il gioco di Carl aveva portato, fu spazzato via da un vento gelido.
Un brivido freddo percorse la schiena di Emily.
Aveva davvero un brutto presentimento.
Istintivamente, per farsi coraggio o forse per erestare calma, prese la mano di Daryl e la strinse forte.
Come se, quel semplice gesto, avrebbe potuto proteggerla da tutto.
E, anche se sembrava assurdo, lei si sentiva davvero al sicuro.
La curiosità e la tensione erano palpabili.
Tutti erano curiosi di sapere cosa stava succedendo.
Tutti tranne Emily.
Lei sapeva perfettamente cosa stava per succedere e, in cuor suo, sperava davvero che Rick avesse scelto lei.
Rick osservò attentamente ogni membro del gruppo.
Rimase in silenzio e con lo sguardo attento per alcuni minuti.
Cosa starà pensando?
Cosa avrà deciso?
Perchè se ne sta lì zitto e non dice neinte?
Queste tre domande ronzavano nella testa di Emily.
Non riusciva a darsi delle risposte.
Non riusciva quasi a respirare dal nervosismo.
Dopo minuti che sembrarono interminabili, finalmente, Rick parlò << Ascoltate bene...il motivo per cui vi ho chiamati stasera è molto importante...quindi, anche se capisco che siete stanchi, vi chiedo di ascoltarmi attentamente...ultimamente, come tutti avrete di sicuro notato, ci sono state parecchie tensioni all'interno del gruppo...tensioni che, non serve che lo dico, sono diventate inaccettabili...la nostra priorità è mantenere il gruppo al sicuro e sopravvivere...tensioni e rabbia potrebbero creare delle crepe, fino a spaccarci e dividerci...solo uniti possiamo sopravvivere...>>.
Si fermò un momento.
Forse stava cercando le parole giuste per proseguire.
Questa attesa rendeva Emily sempre più tesa.
Rick, con un tono più serio, continuò il suo discorso << Ho riflettuto parecchio su questa situazione in questi giorni...ho cercato di trovare soluzioni alternative, ad esempio cambiare i gruppi...ma la situazione, al posto di migliorare, è calata a picco...stasera ho dovuto prendere una decisione....ho dovuto riflettere attentamente, per trovare una soluzione definitiva al problema...certo, non è la soluzione più facile o la più divertente...e, credetemi se vi dico che è stata davvero dura...ma...il mio ruolo di leader include anche fare scelte difficili come queste...la mia priorità è tenere la mia famiglia, il mio gruppo al sicuro, da elementi esterni o interni...o dovuto prendere una decisione...e questa decisone è allontanare un membro del gruppo >>.
L'ultima frase rimbombò nelle teste di tutti i presenti.
L'aveva pronunciata con un tono particolarmente secco e deciso.
Allontanare qualcuno?
Erano davvero arrivati a tanto?
Chi avrebbe allontanato?
Queste erano le domande che, segretamente, si stavano ponendo tutti i presenti.
Nessuno fiatava.
Rick non continuava a parlare, osservando attentamente i presenti.
Notò che tutti, più o meno, ebbero le stesse reazioni.
Si guardavano tra di loro, confusi e spaventati.
I loro occhi trasparivano quasi le stesse emozioni.
Stupore e paura.
Erano le due emozioni che prevalevano nello sguardo di tutti.
Glenn, con un tono molto titubante, fu il primo a parlare dopo quella frase che aveva gettato tutti nel panico e nel silenzio.
Cercando di farsi coraggio, chiese << Rick...hai già deciso chi vuoi allontanare? >>.
Rick lo guardò.
Sembrava quasi che stesse aspettando che qualcuno glielo chiedesse.
Spostando lo sguardo su tutti i presenti, rispose alla domanda di Glenn << Ho riflettuto davvero a lungo...e non è stato facile per niente...ho valutato con estrema attenzione le conseguenze che la mia azione avrebbe generato...ma, come vi dicevo prima...ho dovuto prendere una decisione...e ho deciso di far restare una persona che io reputo leale...una persona che non avrebbe mai voluto creare alcun problema a nessuno...una persona forte, decisa, coraggiosa...una persona disposta a mettere noi, la sua famiglia, davanti alla propria vita...come saremmo disposti a fare noi...una persona a cui devo la vita >>.
Emily, per qualche secondo, smise di ascoltare.
Quella frase.
Quelle parole.
Ebbe una sensazione strana, come un 
déjà-vu.
Emily, nel suo profondo, era sicura di averle già sentite.
Era sicura che qualcuno gliele avesse dette.
Ma anche sforzandosi, purtroppo, non riusciva a ricordava dove, quando o chi gliele avesse dette.

Poi, la sua attenzione ricadde ancora su Rick.
Che, con un tono serio, continuava a parlare << E, la persona di cui parlo, è...>>.
Bam.
Le parole di Rick furono interrotte da un rumore sordo.
Un rumore forte, deciso e del tutto inaspettato.
La frase, che avrebbe segnato per sempre il destino di qualcuno, furono interrotte da un suono.
Un suono che, ormai, tutti riconoscevano perfettamente.
Un colpo di pistola.

Un solo colpo secco.
Rick, spaventato e preoccupato allo stesso tempo, urlò di colpo << Tutti a terra! State giù!  >>.
Tutti si buttarono a terra.
Cercando di rimanere immobili.
Daryl si buttò a terra, di fianco ad Emily e la strinse a se, per proteggerla.

Non seguirono altri colpi.
Era stato un solo colpo.
Daryl, nel frattempo, alzò la testa lentamente.
Guardò in tutte le direzioni, per vedere se riusciva a capire chi gli avesse aggrediti.
Con un tono molto preoccupato, guardò Emily e le chiese << Emily sei ferita? >>.
Emily, disorientata e spaventata, gli rispose << No tranquillo...sto bene grazie >>.
Daryl fu notevolmente sollevato nel sentirle dire quelle parole.
Poi riprese a guardarsi intorno.
Era una situazione assurda.
Non c'era nessuno.
Chi li aveva aggrediti?
Daryl, appena fu certo che la situazione fosse sicura, tirò un sospiro di sollievo.
Si alzò in piedi per osservare meglio.
Niente.
Non c'era nessuno.
Tutti erano ancora sdraiati.
Sstavano guardando Daryl e aspettando un ordine di Rick.
Apparentemente, sembrava che quel misterioso colpo non avesse ferito nessuno.

Daryl fece un cenno di si con la testa a Rick, segno che era tutto tranquillo.
Rick, sollevato nel sentirlo, si azlò in piedi.
Provò anche lui a guardarsi intorno, ma anche lui aveva tratto le stesse conclusioni di Daryl.
Poi, portando la sua attenzione al gruppo, urlò << Qualcuno è ferito?! >>.
Dopo essersi controllati tutti, Daryl, Carol e Glenn urlarono << Nessuno Rick! >>.
Daryl, infuriato e confuso, urlò < Chi cazzo è stato a sparare!? >>.

<< Sono stato io...e adesso facciamo un gioco...state seduti, tranquilli e fate tutto quello che vi dico...o vi faccio saltare la testa! >>.
Quella voce gelida.
Una voce fin troppo familiare.
Tutti si voltarono verso Rick, la voce sembrava provenire da lui.
O meglio, dalle sue palle.
Shane, comparso misteriosamente, era dietro l'ex sceriffo.
Aveva una pistola puntata alla testa di Rick.

Quello era un problema.
Cazzo se era un problema!  


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Capitolo 16
*** Un motivo inaspettato e una proposta straordinaria ***


Shane era lì.
Fermo.
Con le braccia tese davanti a se.
Col dito sul grilletto, pronto a sparare.
Rick si girò lentamente.
Voleva vedere se era davvero Shane.
Se era davvero lui che gli stava puntando la pistola alle spalle.
Sperava che fosse solo un estraneo, con la voce simile alla sua.
Ma, in cuor suo, sapeva che ra davvero lui.
Quando Rick si girò completamente, guardò Sahne dritto negli occhi, senza dire una parola.
Lo sguardo di Shane era gelido, come una grotta di ghiaccio in Antartide.
Sembrava che non fosse più in se.
Che avesse spento la sua parte logica, razionale.
Avesse spento la sua parte umana.
A guidarlo, ormai, erano solo la rabbia e il desiderio di vendicarsi.
Rick, nella sua carriera da sceriffo, aveva lavorato in molti casi di rapimento e, in quasi tutti i casi, era stato obbligato a negoziare per liberare l'ostaggio.
Sapeva che doveva parlare piano, usare un tono rassicurante e cercare di far ragionare il pazzoide di turno.
Solo che questa volta, il pazzoide di turno, era un ex polizziotto.
Non era certo che questa tecnica funzionasse anche con lui, ma non aveva altra scelta.
Così, cercando di farlo tornare in se, gli disse piano << Shane...ascoltami...posa quella pistola a terra...coraggio...va tutto bene...siamo tutti amici qui >>.
Intanto, molto lentamente, cercò di avvicinarsi a Shane.
Tutti avevano il fiato sospeso ed osservavano impotenti la scena.
sperando che il tentativo di Rick andasse a buion fine.
Purtroppo Shane sembrò non ascoltare nemmeno una parola.
Con un tono ancora più rabbioso gli urlò << Amici un cazzo! Io non butto proprio niente! Adesso zitto e vai a sederti o ti faccio saltare la testa! >>.
Rick, camminadno all'indietro, fece come ordinato.
Shane era mentalmente instabile e Rick non voleva rischiare di farlo scoppiare.
Una volta giunto accanto a Lori, prese Carl tra le braccia, cercando di calmarlo.

Tutti erano fermi e perfettamente immobili.
Cosa aveva intenzione di fare Shane?
Perchè si stava comportando così?
Nessuno sapeva rispondere a quelle domande.
Quello di cui erano certi era una cosa: per il momento, dovevano assecondarlo e fare come diceva.
Non sapevano come avrebbe potuto reagire di frobnte ad una loro azione per contrastarlo.
Il silenzio era totale.
L'unico rumore era lo scoppiettare vivace del fuoco.
Nessuno sapeva cosa dire per cercare di calmare Shane, o almeno, convincerlo a mettere giù quella pistola.
Finalmente, dopo un silenzio che sembrò infinito, Carol prese coraggio e, con un tono calmo e affettuoso, provò a parlargli << Shane...ascolta...qui nessuno vuole farti del male...faremo come ci dici...ma metti giù la pistola...stiamo calmi...>>.
Shane, visibilmente spazientito, puntò la pistola direttamente su Carl.
Poi, con un tono davvero furioso, si mise a gridare << Smettetela di dirmi di stare calmo! La pistola è mia e ci faccio ciò che voglio! Ficcatevelo in quelle cazzo di teste o giuro che questo stupido bastardino finisce con una pallottola tra gli occhi! >>.
Carol si zittì di colpo.
Carl aveva le lacrime agli occhi.
Era terrorizzato e stava tremando tra le braccia di Rick.
Tutti erano in completo silezio.
Nessuno osava parlare, per paura che la minaccia di Shane potesse prendere forma.
Emily stringeva i pugni.
Non poteva assistere a quella scena senza fare niente.
Non riusciva a sopportare che Shane potesse davvero prendersela con un bambino indifeso.
Aveva giurato che avrebbe protetto Carl e non intendeva rinunciare a quellaa promessa.
Istintivamente si alzò in piedi e urlò furiosa << Shane adesso basta! Hai dimostarto quello che volevi ma adesso lascia in pace Carl! >>.

Shane smise di fissare Carl e portò il suo sguardo freddo su Emily.
Tutti si voltarono verso di lei.
Preoccupati di come Sahne avrebbe reagito a quelle sue parole.

Shane, con gesto repentino, puntò la pistola dritta verso Emily.
Poi, con un tono indecifrabile, le urlò contro << É solo colpa tua se tutto qyuesto sta succedendo e non te ne rendi nemmeno conto! Da quando sei arrivata tutto è andato a rotoli per me! >>.
Con passo svelto, Shane si
avvicinò verso Emily.
Gli eraq praticamente di fronte, sempre con la pistola puntata alla sua testa.
emily sosteneva il suo sguardo con tdecisione e coraggio.
Non voleva e non poteva a vere paura di un mostro del genere.
Poi, con un tono inaspettatamente calmo, urlò agli altri membre del gruppo << Mi è venuta un idea...facciamo un bel gioco adesso! Emily si siede al centro e ognuno di voi dice chi preferisce tra me e la piccola saputella qui! Se uno di voi non risponde...Emily muore! >>.

Erano tutti senza parole.
Shane aveva definitivamente perso la testa.
Daryl, al limite della sopportazione, gli urlò << Non faremo il tuo gioco del cazzo! Metti giù quella pistola pazzoide schizzato! >>.
Shane, infastidito, in tutta risposta gli puntò la pistola contro.

Emily, vedendo la scena proprio davanti a lei, ebbe un tuffo al cuore.
Il suo unico pensiero, in quel momento, divenne proteggere Daryl.
E sapeva bene che, l'unico modo che aveva per proteggerlo, era quello di assecondare Shane.
Almeno avrebbe mantenuto la calma, senza fare pazzie.
O almeno, era quello che Emily sperava.
Così, senza pensarci due volte, Emily si mise tra i due e, con un tono calmo e gentile, cercò di assecondare Shane << Va bene Shane...hai vinto tu...faremo il tuo gioco...ma ti chiedo per favore di restare calmo... e di smettere di puntare quella pistola verso tutti...>>.

Shane sembrò ascoltarla visto che, in quel momento, abbassò la piustola.
Poi Emily si voltò verso Daryl.
Lo guardò dritto negli occhi.
Cercava di avere uno sguardo fiducioso e coraggioso.
Ma, quei suoi occhi azzurri con potevano nascondere la paura.
La paura che provava nel profondo.
Non tanto per cosa sarebbe potutto succedere a lei, ma la paura di non sapere cosa avrebbe potutto fare Shane a Daryl, Rick, Carl o a tutti gli altri.
Doveva proteggerli a qualsiasi costo.
Con un sorriso dolce, Emily gli disse << Daryl...va tutto bene...credimi...faremo come dice e così sistemeremo tutto...>>.
Abbassando il volume della voce, quasi sussurrando per non farsi sentire da Shane, Emily continuò << So che vuoi spaccargli la faccia a pugni...credimi che vorrei farlo anche io...ma questo non è il momento migliore...è comunque armato e questo gli dà un notevole vantaggio su di noi...dobbiamo restare calmi e assecondarlo o potrebbe uccidere qualcuno...non credo sia nel pieno possesso delle sue facoltà...>>.
Quasi sul punto di scoppiare a piangere, finì la frase << Ti amo Daryl >>.
Daryl la guardò stupito.
Leggeva chiaramente la paura nei suoi occhi.
Ma, nonostante tutto, era disposta a mettersi in prima linea per la sua famiglia.
Era consapevole che Shane, completamente fuori di se, avrebbe potuto farle del male, addirittura ucciderla.
Eppure, stava combattendo la sua paura per proteggerli tutti.
Era davvero la persona più coraggiosa che Daryl avesse mai incontrato.
Cercando di tranquillizzarla, Daryl la guardò deciso e le rispose << Ti amo anche io Emily...fai attenzione...è completamente pazzo >>.
Emily gli sorrise.
Con uno di quei sorrisi che ti fanno perdere la testa.
I sorrisi che solo Emily sapeva fare.
Poi si girò lentamente verso di Shane.
Lui, sempre tendendo in una mano la sua pistola, la prese sottobraccio e si diresse verso il fuoco a passo svelto.
Daryl fece fatica a trattenersi dall'istinto di alzarsi e gonfiarlo di botte.
L'unica cosa che riuscì a fermarlo furono le parole di Emily, che gli rimbombavano nel cervello.
Shane era completamente andato con la testa e, qualsiasi tentativo di ostacolarlo avrebbe potuto portarlo a fare un gesto estremo.
Una mossa falsa e qualcuno sarebbe morto.
Emily
si sedette vicino al fuoco senza fiatare.
Tremava dalla paura.
Quella paura che l'aveva completamente invasa.
Cercò di calmarsi facendo dei respiri profondi.
Niente.
Con lo sguardo, allora, cercò il suo Daryl.
Lui era l'unico che avrebbe potuto darle coraggio.
lo trovò subito e, come per magia, iniziò a calmarsi.
Si ricordò che quello che stava facendo era solo per tenere lui e tutti gli altri al sicuro.
Si ricordò che avrebbe dato la vita per loro.
E questo le diede quel coraggio che tanto le mancava in quel momento.
I suoi peniseri furono interrotti dalle urla di Shane.
All'improvviso, come lo sparo di poco fa, le sue urla squarciarono il silenzio << Che il gioco abbia inizio!...Vediamo un po...chi può essere il primo...ah si! Tu piccolo Carl! Forza dimmi se preferisci il tuo caro amico Shane o questa schifosa zoccoletta! >>.

Ormai il suo tono calmo e glaciale era sparito.
Era sparito per lasciare posto a delle urla esagerate e deliranti.
Daryl aveva ragione.
Ormai Shane era completamente impazzito.
Nonostante tutto quello che stava accadendo, una domanda aleggiava nella mente di tutti.
Perchè?
Perchè Shane si stava comportando così?
Era sempre stata una testa calda, ma come poteva arrivare a tanto?
Queste domande non trovavano risposta.
Il motivo di quell'improvviso comportamento era oscuro a tutti.
Cosa poteva averlo ridotto così?
Cosa lo aveva provocato a tal punto?
Altre domande che non trovavano una risposta logica.
Carl era ancora tra le braccia di Rick.
Era terrorizzato e tremante.
Non aveva ancora risposto alla domanda di shane e lui si stava visibilmente spazientendo.
Rick sapeva che doveva fare quelcosa, per evitare di far scattare Shane.
Così, guardando negli occhi suo figlio, Rick cercò di calmarlo << Carl...devi ascoltarmi attentamente ok?...so che hai paura...abbiamo tutti paura...ma devi fare quello che ti ha detto Shane...devi aiutare Emily, come lei ha aiutato te nel bosco...devi essere coraggioso, lei ha bisogno di te adesso >>.

Carl si girò verso Emily.
Rick aveva ragione.
doveva aiutarla a qualsiasi costo.
lei aveva rischiato la sua vita per lui.
E lui non poteva voltarsi dall'altra parte.
Era ora di resituirle il favore.
Carl guardò Shane dritto negli occhi.
Con un tono deciso, gli rispose << Io...scelgo Emily....lei è dolce, gentile, intelligente...lei non è solo un membro del gruppo o una mia amica, lei è come una sorella per me...ti voglio bene Emily >>.

Shane, stupito dalla risposta di Carl, disse secco << Bene...uno a zero...adesso tocca a...Lori! Vediamo come va il punteggio! >>.
Lori non aveva bisogno neanche di un secondo per pensare a cosa dire.
Si alzò in piedi con decisione.
Guardò Shane negli occhi e rispose << Io scelgo Emily...lei è sempre stata una persona leale e non ci minaccerebbe mai con una pistola come stai facendo tu...>>.
Dopo aver parlato, si rimise seduta accanto a Rick.
Shane, ancora più spazientito, urlò << E ora siamo a due per Emily! Vediamo se riesco a recuperare...Glenn! Tocca a te piccolo cazzone cinese! >>.
Finiì la frase e puntò la pistola verso Maggie, quasi come a simboleggiare le conseguenza che avrebbe avuto un suo rifiuto.
Glenn, d'istinto, abbracciò Maggie.
Forse per proteggerla.
O forse per confortarla, visto che si era messa a tremare.
Comunque non distolse mai lo sguardo da Shane, per tenere d'occhio ogni sua mossa.
Pensò attentamente a cosa dire.
Cosa le sue parole avrebbero potuto scatenare.
Era molto combattuto.
Doveva mentire e rendere felice Shane o doveva dire la verità?
Dopo un bel respitro profondo, con la voce un po tremante, gli rispose << D'accordo Shane...ci ho pensato tanto...ma io scelgo Emily...perchè lei fa parte di questa famiglia...ed è molto più leale con noi di quanto tu non lo sia mai stato >>.

Shane, prima si grattò la testa con la pistola.
Stava raggiungendo il limite della sopportazione.
O forse lo aveva appena superato.
Dopo qualche minuto di silenzio totale, spaventando tutti presenti, si mise a urlare << Va bene va bene! Tutti amano Emily! Ma che dolci!...adesso però continuiamo il nostro gioco...chi fa questo punto vince tutto cara mia...vediamo a chi chiedere...Daryl! Caro vecchio amico Daryl...ora tocca a te! Stessa domanda...tu chi scegli tra me e Emily?! >>.
Tutti si stupirono della scelta di Shane.
Daryl lo aveva sempre odiato e non aveva mai fatto nulla per nasconderlo.
Era davvero impazzito per scegliere proprio lui.
Daryl non ebbe bisogno di pensarci nemmeno un secondo.
Si alzò in piedi e, tenendo gli occhi fissi su Emily, gli rispose con un tono secco e deciso << Vorrei dire che sceglierei Shane...magari servirebbe a salvarci tutti...ma non posso mentire ne a voi ne a me stesso...sceglierei Emily sempre...lei è tutto quello che si può desiderare in una ragazza...è bella, coraggiosa, leale, simpatica ed è...è...è semplicemente la ragazza più fantastica che abbia mai incontrato...non riesco più ad immaginare la mia vita senza di lei...in pochissimo tempo ho imparato a conoscerla, a capirla e...ad amarla...è la persona più importante della mia vita.. >>.
S'interruppe un attimo, mentre cercava qualcosa nella tasca del suo gilet tutto logoro.
Poi, tirando fuori una scatolina nera, continuò, guardando emily dritta negli occhi << Emily...credimi che avrei preferito fare questa cosa in un altro momento...in un luogo e in un modo speciale...magari con delle rose, al tramonto...come in uno di quei film con Julia Roberts che amavi guardare le domeniche mattina...avrei voluto chiedertelo in un modo che non avresti più potuto dimenticare...purtroppo, però, devo cambiare i miei piani...visto che questo sembra davvero il momento perfetto...qui...davanti a tutta la mia famiglia...quindi, se questo pazzo schizzato del cazzo non ci uccide tutti...voglio farti una domanda...una domanda a cui spero di ricevere una risposta positiva...>>.

Tutti non smisero un attimo di guardare Daryl.
Il suo discorso era davvero toccante, dolce e davvero sentito.
Uno di quei discorsi che ti aspetti da chiunque, meno che da Daryl Dixon.
Emily lo guardava senza distrarsi un solo secondo.
Lo ascoltava rapita.
Nemmeno nei suoi sogni più rosei avrebbe mai potuto sentire pronunciare da lui parole più meravigliose di quelle.
Stava quasi per mettersi a piangere dalla gioia.
Dopo un respiro profondo,
Daryl aprì di scatto quella scatoletta nera e tutti rimasero a bocca aperta.
dentro c'era un anello.
Piccolo e con i bordi in argento, con un diamantino posto in cima.

Era davvero splendido.
Con la voce un po tremante, Daryl conintuò << Emily Howend, spero che tu voglia rendermi l'uomo più felice del mondo...vuoi sposarmi? >>.
Tutti trattennero il respiro.
Essuno si sarebbe mai aspettato una cosa così da Daryl.
Emily era ferma immobile.
Stupita come non mai.
Felice oltre ogni modo.
Non poteva crederci.
Voleva sposarla.

Nonostante vivessero in quel mondo.
Così oscuro e cattivo.
Nonostante tutte le imprevidilità che la vita gli avrebbe riservato, lui voleva averla al suo fianco.
Per sempre.
Emily, con le lacrime che minacciavano di uscire, rispose ancor prima di pensare << Si! Certo Daryl! >>.
Daryl avrebbe voluto correrle incontro e baciarla.
Baciarla come non aveva mai fatto.
Voleva stringertla tra le sue bravccia e non la sciarla più.
Daryl non aveva mai avuto veri momenti di felicità nella sua vita, ma quello fu di sicuro il più felice della sua vita.

Shane, visibilmente spazientito e bben oltre il limite della sopportazione, urlò << Adesso chiudete quelle cazzo di bocche o le sparo un colpo in testa! Zitti tutti! >>.
Emily non ce la faceva più.
Non poteva sopportare oltre il comportamento di Shane.
Non poteva permettergli di rovinare uno dei momenti più belli della sua vita.
Si girò verso di lui, con la pistola puntata davanti alla faccia, e con tono deciso gli chiese << Shane...perché ti comporti così? >>.
Shane la guardò stupito.
Sembrava che non potesse credere che gli avesse fatto davvero quella domanda.
Come se lo stesse prendendo in giro.
Con gli occhi sgranati si mise a urlare furioso << Perché?! Osi pure chiedermi perché faccio questo?! Te lo spiego io cazzo! Rick, il mio migliore amico, è venuto a dirmi che dovevo andare via! Dovevo allontanarmi perché vi stavo mettendo in pericolo!! Io che ho sempre dato tutto per voi bastardi! E questo è il ringraziamento?! E poi...la ciliegina sulla torta è stata quando Rick mi ha detto che tu, schifosa puttanella, restavi al mio posto! Capisci ora dove è il problema cazzo?!?! Sono stato tradito dalla mia famiglia! Tutto questo solo per colpa tua! >>.

Emily sbarrò gli occhi incredula.
Lei.

Rick aveva scelto lei.
Aveva deciso di farla restare.
Emily si guirò subito verso di Rick.
I loro occhi si incontrarono.
Aveva davvero scelto lei.
Si sentiva una vera stupida per aver dubitato di lui, per aver dubitato del fatto che avrebbe scelto Shane al suo posto.
E, allo stesso tempo, nonostante la situazione di pericolo in cui si trovava, si sentiva immensamente felice di sapere che l'avrebbe fatta restare.
Shane, in pieno delirio di onnipotenza, urlò ancora più forte << La verità è che siete solo un branco di patetici molluschi senza spina dorsale! Siete degli schifosi traditori...ma posso capirvi...adorate la faccia da angelo di questa puttanella...anche se sono certo che non amereste così tanto Emily se sapeste ciò che so io! >>.

Tutti fissarono Shane.
Dubbiosi e pensierosi.
Che cosa voleva dire con quella frase?
Poi Shane, quasi cercando di rispondere a quei dubbi, guardando Emily, disse due parole.

Due parole che fecero gelare il sangue a Emily.
Due parole che Emily non avrebbe più voluto sentire per il resto della sua vita.
<<Children’s Home >>.
Emily a quelle parole entrò in crisi totale.
Le lacrime iniziarono a scorrere sul suo viso.
I singhiozzi iniziaro a farsi più forti e frequenti.
Tremava terrorizzata.
Daryl guardò Emily sconcertato.
Come poteva due parole ridurla così?

Shane, urlando col sorriso, continuò la frase << Era il suo vecchio orfanotrofio...o almeno..quello che ne resta! Comunque tranquilli! Adesso vi racconto io come è andata! Questa è una storia che parla di bambini, mostri e...di fuoco! >>

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Capitolo 17
*** Il segreto di Emily ***


Emily urlò << Zitto! Tu non sai niente e non hai il diritto di dire niente! >>.
Si vedeva che era spaventata a morte e nessuno riusciva a capire come quel semplice ricordo riuscisse a terrorizzarla a quel punto.
Emily non voleva ricordare quella storia, voleva solo dimenticare quel giorno orribile. Ma, la cosa più importante era che non voleva assolutamente che gli altri sapessero niente di quel giorno.
Emily era sicura che l'avrebbero vista con occhi diversi, o peggio l'avrebbero mandata via. Cacciata e non voluta più. Come tutte le famiglie con cui aveva avuto a che fare dopo quel giorno. Sapeva che sarebbero stati delusi, o peggio in collera con lei.
Soprattutto Daryl.
Non sopportava l'idea che la guardasse con occhi diversi. O peggio.
Che smettesse di amarla.
Shane la spinse a terra e le puntò la pistola alla testa << No! Piccola schifosa puttana! Adesso la racconto e tutti la ascolteranno o ti spappolo la testa! >>, Emily era sdraiata, spaventata e tremante. Il suo mondo stava candendo a pezzi davanti a lei e non poteva fare niente per impedirlo. Le lacrime ormai uscivano senza che lei riuscisse a fermarle e le stavano rigando il viso.
Daryl non poteva continuare a vederla così, e urlò verso Shane << Lasciala subito o ti giuro che..>>, Shane tolse la sicura alla pistola e la puntò verso Emily e disse << O giuri che...? Su continua testa di cazzo!>>. Daryl guardò prima Shane poi Emily. Sapeva che Shane avrebbe potuto spararle e non poteva rischiare di perderla per colpa di quel pazzo schizoide.
Così, anche se contrario, si rimise seduto, con i pugni chiusi e aspettando il momento giusto per spaccargli la testa in due.
Shane continuò << Adesso vi racconterò una bella storia..che ho letto mentre ero in ricognizione proprio nella stazione di polizia...si piccola è sempre stata li >>. Emily sentì il suo cuore andare in pezzi. Non voleva rivivere quel momento.
Ma il potere era nelle mani di Shane, che continuò <<...c'era una volta, tanto tempo fa, una piccola e dolce bambina di nome Emily. Viveva coi suoi genitori qui ad Atlanta, in una bellissima casa in periferia. La sua vita era tutta coccole e caramelle. Un brutto giorno, però, i suoi genitori, una puttana e un alcolista, morirono per motivi stupidi e noiosi che non ci interessano minimamente...>> , << Erano un fotografo di talento e un avvocato di tribunale maledetto figlio di puttana...e morirono per colpa di schifosi bastardi come te >> disse Emily tra le lacrime interrompendo la storia.
Shane, tremendamente seccato dall'interruzione, le diede un pugno forte allo stomaco.
Emily si rannicchiò, si mise le mani sullo stomaco e fece qualche colpo di tosse per via del pugno.
<< Emily! >> urlò Daryl, << Sei completamente pazzo! Lasciala stare! >> urlò Rick. Shane puntò di nuovo la pistola verso Emily e urlò << Zitti maledizione! O le sparo! Sapete che lo farò! E non mi sfiderei se fossi in voi...quindi zitti porca puttana! >>.
Tutti, anche se volevano spaccargli la faccia a pugni, ubbidirono. Non potevano rischiare la vita di Emily.
Shane era emotivamente instabile e non sapevano cosa avrebbe potuto fare.
Shane, vedendo che tutti ubbidivano, si calmò un po, e continuò << Adesso che non avrò più interruzioni posso continuare...dunque...dove ero rimasto?...ah si! Ora ricordo...questa irritante e stupida bambina, tutte coccole e moine, venne mandata in questo orfanotrofio gestito dalle suore. Aveva cinque anni quando venne messa nella Children’s House. L'orfanotrofio era un ex-convento ristrutturato, con un grande giardino sul retro, in cui avevano messo alcuni giochi per i bambini. La struttura era molto grande, talmente grande che i bambini rischiavano di perdersi. Però quello spazio era anche positivo, c'era molto spazio dove i bambini potevano giocare; aule dove potevano leggere libri e studiare tante cose e avevano cibo caldo e delizioso. Un paradiso per quei dolci e tristi bambini senza nessuno al mondo. Le suore si mostravano molto dolci e comprensive con gli ospiti, ma in realtà erano severe ed erano famose per il fatto che trattavano i bambini col pugno di ferro. Esigevano silenzio, educazione e rispetto, e sapevano come ottenerlo. A volte con terribili punizioni. Tornando alla piccola Emily, era una bambina molto carina. Bionda, con i codini, e gli occhi azzurri...era semplicemente adorabile con quel grembiulino bianco, col fiocco rosso sul colletto che era obbligata a portare. Tutti pensavano che non sarebbe durata lì, così carina e adorabile quale famiglia non l'avrebbe voluta? La piccola Emily, in poco tempo, si fece molti amici. Le suore, nel fascicolo della bambina scrivevano che era una bambina sana e in salute, educata e molto socievole sia con i bambini che con gli adulti...era dolce, gentile, condivideva i giocattoli con gli altri bambini e non si lamentava mai. Praticamente la bambina perfetta! Ma la bella favoletta finì quando Emily compì sei anni. Tutti erano sicuri che Emily fosse così splendida...ma non avevano conosciuto la vera Emily. Il giorno del suo sesto compleanno, nella mensa dell'orfanotrofio, scoppiò un terribile incendio. Venne distrutto tutto. Tutti i bambini, quei poveri bambini e le suore morirono tragicamente...l'unica a sopravvivere, stranamente fu proprio la piccola Emily. La ritrovarono sul pavimento della mensa con i polmoni pieni di fumo, la pelle calda con qualche scottatura e tutta sporca di fuliggine dovuta alle fiamme ma miracolosamente viva!...Strano eh?! Proprio da dove è partito l'incendio hanno trovato una sopravvissuta...la piccola miracolata! Ma sapete dirmi il perché?! Eh?! Vi dico io il perché! Stranamente nel rapporto della polizia c'era scritto che l'incendio sembrava partito da un corto circuito in cucina...ma, stando al rapporto della scientifica...l'incendio fu doloso! Cioè provocato da qualcuno! So che starete pensando...come può una bambina di cinque anni provocare un incendio simile?! Si da il caso che, l'incendio partì da sotto i fornelli. Mani adulte non ci sarebbero mai arrivate, e sulle mani di Emily vennero trovati dei residui abbondanti di solfuro di antimonio e di clorato di potassio...le stesse sostanze che permettono ai fiammiferi di prendere fuoco, che si da il caso, lei avesse proprio un pacchetto di fiammiferi nella tasca del suo grembiulino...i poliziotti fecero alcuni rilievi ma, non potevano condannare una bambina di sei anni decisero di insabbiare tutto...Schifosi corrotti! Erano solo un branco di deboli smidollati...proprio come te puttanella! Meritavi di andare in carcere puttana...o meglio ancora di morire! >> finì la storia Shane.
Tutti erano pietrificati da quella storia.
Non riuscivano a credere a quella storia.
Si guardavano senza dire una parola, questo stava rendendo ancora più ansiosa Emily.
Emily aveva davvero potuto dare fuoco ad un orfanotrofio?
Emily restava in silenzio, spaventata e tremante. Non poteva fare niente per fermare Shane, non poteva rispondere o ribellarsi, o Shane le avrebbe sparato.
Era totalmente incapace di fare qualcosa.
Come quella sera.
Quella sera che stava rovinando la sua vita. Quella sera che le aveva impedito di avere una famiglia normale, una vita. Più guardava i suoi compagni più, dentro di lei, cresceva la paura. Aveva paura di quello che stavano pensando. Voleva saperlo a tutti i costi, ma allo stesso tempo non voleva sapere. Sapere quello che pensavano di lei, adesso che, conoscevano il suo orribile e terrificante segreto. L'avrebbero abbandonata come tutti gli altri e lei non avrebbe potuto fare niente per impedirlo.
No.
Nella sua testa si fece spazio una parola. Una parola che poteva mettere fine a tutto.
No.
Non poteva permettere a Shane di rovinare tutto.
Di rovinare quello che era riuscita a costruire con Rick, Carl, Maggie, Lori, Hershel, T-Dog, Carol, Andrea, Glenn e...Daryl.
L'amore che era nato tra di loro e che stava sbocciando in una storia meravigliosa. Non poteva permettere a Shane di portarle via tutto.
Così, prese tutto il coraggio che aveva nel corpo e tra le lacrime disse << No...non ho dato fuoco a niente brutto pazzoide...tu non sai come è andata...non sono stata io...c'era un uomo nell'orfanotrofio quella sera... lo stesso uomo che era venuto da noi quella mattina...quella mattina era venuto un uomo ad adottare una bambina. Era alto, con un cappotto nero e una barba folta. Le suore non volevano che si avvicinasse a noi, poi lo vidi che piangeva su una panchina, così mi avvicinai per chiedergli se stava bene...si chiamava Robert e sembrava molto simpatico...appena mi videro, le suore mi portarono via e lo cacciarono, minacciandolo di non tornare o avrebbero chiamato la polizia...non ho mai capito il perché...prima di andare via lui mi urlò che ci saremmo rivisti presto...non lo vidi per tutto il giorno, poi la sera dopo cena ero andata in biblioteca a cercare il libro per la mia lettura prima di andare a dormire...non c'erano le luci quindi dovevamo usare delle lanterne ad olio, che accendevamo coi fiammiferi...ogni bambino ne aveva un pacchetto in tasca...poi uscì dalla biblioteca, vidi del fumo uscire dalla mensa e sentì delle urla provenire sempre dalla mensa. Corsi subito per vedere che stava succedendo. Era tutto invaso dalle fiamme, c'erano i bambini che urlavano, piangevano e correvano disperati...cercavo di trovare i miei amici, ma nella confusione caddi sul pavimento rovente...il fumo mi stava annebbiando la vista e non riuscivo quasi a respirare...vidi una suora che urlava contro un uomo...la sentì dire che non avrebbe mai permesso che portasse via un bambino...poi sentii un colpo di pistola e vidi la suora cadere a terra come un sacco...avevo le lacrime a gli occhi e continuavo a chiamarla...poi l'uomo si mise davanti a me e mi guardò negli occhi...era Robert...mi disse, con un tono che mi fece gelare il sangue, che non mi avrebbe ucciso perché gli ricordavo sua figlia che era morta investita qualche mese fa...poi se ne andò...io rimasi lì. Sola e disperata. Non riuscivo ad alzarmi in piedi. Il fumo era diventato troppo, le urla non smettevano e il calore stava diventando insopportabile...poi svenni. Mi risvegliai in ospedale con tutti i poliziotti che mi facevano domande su domande...>> concluse Emily tra le lacrime.

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Capitolo 18
*** La fine per Emily? ***


Finalmente si era tolta un peso.
Finalmente aveva raccontato come era realmente andato quel giorno. All'epoca nessuno l'aveva ascoltata o le aveva creduto.
<< É solo una bambina >> , << Non sa quello che dice >>, << Poverina è traumatizzata>> era tutto quello che quei poliziotti erano riusciti a dire. Solo che era una bambina, una visionaria o una pazza.
Quello forse era stato peggio dell'incendio.
Il fatto che nessuno le credeva, e che piano piano era rimasta completamente emarginata da tutto e da tutti. Quei ricordi erano troppo dolorosi e Emily aveva preferito rimuoverli, ma sapeva che prima o poi avrebbe dovuto riaffrontarli, che lei lo volesse oppure no.
E quel giorno era arrivato.
Intanto nel gruppo regnava il silenzio. Nessuno osava fiatare, erano ancora tutti scioccati da quella storia. Si guardavano tra di loro senza sapere cosa dire. Lo sguardo di Rick passava da Shane a Emily, forse cercava il momento giusto per colpire o forse stava solo pensando a quella storia così triste.
Emily interruppe quel silenzio che sembrava soffocare tutti loro <<...avevo perso tutto...non avevo più nessuno. Naturalmente la polizia non credette mai alla mia storia, pensavano che ero una bambina traumatizzata e che mi fossi inventata tutto...come una storia che si inventano i bambini per superare un trauma o rimuovere un brutto ricordo...e quando diffusero la notizia i giornalisti, avevano divulgato tutta la storia...ma dicendo anche che ero io la principale sospettata...fui trasferita in un altro orfanotrofio...ma ormai tutto era cambiato per sempre...nessuna famiglia mi volle più dopo quella sera...e quelle poche che mi adottavano dopo un mese, appena scoprivano il mio passato, mi riportavano indietro come se fossi un sacco di spazzatura...nemmeno mi portavano dentro l'orfanotrofio...mi portavano all'entrata con la mia valigia e se ne andavano...ogni volta era così e credevo che nessuno mi averebbe mai voluto bene...non ho mai avuto una famiglia come la vostra dopo la morte dei miei genitori...mi avete accolto come non ha mai fatto nessuno...mi avete trattato con amore, rispetto e gentilezza...anche se non mi conoscevate nemmeno...con voi sento di far parte di qualcosa di più di un gruppo di persone...sento di far parte di una famiglia che mi ama e che mi vuole bene...vi prego non mandatemi via...vi prego..>>.
Le lacrime non accennavano a smettere di scendere.
Stava davvero tirando fuori quella paura che si alzava con lei tutte le mattine. Quella paura che non l'aveva mai lasciata in quegli anni. Neanche per un istante.
Emily continuava a guardare Daryl.
A cercare di capire cosa stesse provando leggendolo nei suoi occhi. Quei meravigliosi occhi marroni, come i ciliegi appena fioriti in primavera, che riflettevano il suo carattere forte, deciso e risoluto ma anche dolce, romantico e protettivo. Emily amava quegli occhi così splendidi ed espressivi. Rimase a bocca aperta quando notò che la calda luce del fuoco che scoppiettava, li faceva brillare meravigliosamente, come quando parlava con lei. Brillavano sempre di una luce così diversa, così unica, così...speciale.
Quegli occhi sembravano tristi ma allo stesso tempo fieri di lei.
Nel vedere che Daryl era così fiero di lei, Emily gli sorrise. Uno di quei sorrisi sinceri, che solo lei sapeva fare.
Uno di quei sorrisi che potevano conquistare chiunque.
Daryl amava quei sorrisi. Avevano il potere non solo di incantarlo, ma anche di tranquillizzarlo in qualunque situazione. Persino adesso lo avevano tranquillizzato. Come se gli stesse dicendo che andrà tutto bene.
Ogni volta che vedeva quel meraviglioso sorriso, Daryl pensava che Emily era quel tipo di persona a cui la bocca era stata fatta apposta per sorridere, e quando sorrideva ci sapeva proprio fare.
Daryl la guardò con le lacrime agli occhi.
I suoi occhi avevano ragione, era incredibilmente fiero di lei.
Ci voleva molto coraggio per mettersi completamente a nudo. Avrebbe potuto semplicemente negare tutto, nessuno avrebbe davvero creduto a Shane. Ma lei non era tipa da nascondersi se c'era da combattere.
Aveva deciso di mettere il suo cuore davanti alla sua famiglia, nessuno avrebbe mai avuto il coraggio di fare quello che ha fatto lei.
Né Rick, né Daryl...né nessun altro.
Lei era la persona più coraggiosa che Daryl avesse mai incontrato.
E questo fece provare uno strano tuffo al cuore di Daryl. Come se si fosse innamorato una seconda volta di lei. Daryl ricambiò il sorriso, come se anche lui volesse rassicurarla e dirle che sarebbe finito tutto per il meglio.
Emily amava quei sorrisi.
Era raro che Daryl facesse quei tipi di sorrisi. Le lacrime di Emily si fermarono improvvisamente.
Come se le avesse fermate lui per magia, poi Emily, guardando Daryl, disse << Ecco la mia storia...questa è tutta la mia vita...non posso offrirti niente di più...spero che tu voglia ancora sposarmi...>>, Daryl la guardò con un sorriso e le rispose << Bhe..ormai te l'ho chiesto...e visto che l'ho rubato questo coso non lo posso restituire >> ed Emily rise.
Shane, ormai spazientito e parecchio arrabbiato, urlò << Smettetela tutti! Ne ho abbastanza di voi patetici figli di puttana! >> e diede un calcio nello stomaco ad Emily, che era ancora sdraiata per terra.
Quel calcio fu parecchio doloroso, Emily si rannicchiò dolorante e fece qualche colpo di tosse.
Shane urlò << Ti va bene principessina? Vuoi parlare ancora?! Rispondimi!>> e gliene diede un altro.
Poi un altro ancora.
Emily era rannicchiata e cercava di coprirsi il più possibile per attutire i colpi. Ogni calcio era sempre più forte del precedente. Il dolore era lancinante ed Emily lo sopportava a stenti. Quando Shane finì con i calci Emily credeva di poter tirare un sospiro di sollievo, ma non fu così.
Shane la sollevò per i capelli e la mise seduta.
Dopo i calci non aveva la forza per stare seduta, e Shane non le lasciava i capelli e continuava a tirarli. Il dolore era fortissimo ma Emily non piangeva.
Era stufa di piangere per colpa di quel pazzo omicida.
Shane si avvicinò al suo viso e le chiese << Perché non piangi più piccola Emily? >>, Emily, aprendo gli occhi e guardandolo in faccia disse << Sono stufa di piangere per vermi schifosi e patetici come te...>> poi gli sputò in faccia e finì la frase << Vai all'inferno schifoso pazzo bastardo!>>.
Shane si pulì la faccia e le puntò la pistola alla testa e disse << Bye bye piccola puttanella!! >>.
Emily chiuse gli occhi sia per il dolore che stava provando, sia per non vedere il volto di Shane mentre le sparava.
Pensava davvero che fosse la fine.
Non avrebbe più potuto rivedere Andrea.
Non avrebbe più fatto il bucato con Maggie.
Non avrebbe più aiutato Lori con le faccende.
Non avrebbe più gustato le cene di Carol.
Non avrebbe più fatto battute con Glenn.
Non avrebbe più chiacchierato sulla vita con Hershel.
Non avrebbe più scherzato con T-Dog.
Non avrebbe visto il piccolo Carl crescere e diventare grande.
Non avrebbe più potuto ringraziare Rick per tutto quello che ha fatto per lei.
Non avrebbe più potuto baciare Daryl, dirgli che lo amava, passare le serate a parlare o costruire insieme una famiglia.
Era tutto finito.
Quella meravigliosa favola stava per finire. Tutto sommato era contenta di averla vissuta, aveva finalmente riscoperto la felicità dopo tanto tempo di sofferenza e di bugie.
Aveva scoperto e trovato l'amore in Daryl e questo le sarebbe mancato più di tutto il resto.
Rimpianse solo di non aver detto più cose a Daryl o di non avergli detto abbastanza volte che lo amava.
Mille pensieri le attraversarono la testa in quel momento.
Rivide i suoi genitori, quando ancora sorridevano ed erano felici; rivide i bambini dell'orfanotrofio e le suore quando ancora non era successo niente; rivide la sua nuova famiglia quando c'era ancora Andrea e tutti erano felici.
Voleva morire pensando a ricordi felici.
<< Ti ammazzo maledetto! >> e d'improvviso Emily sentì che Shane le mollò i capelli e lei cadde sdraiata a terra.
Aprì subito gli occhi per vedere la situazione.
Era Daryl.
Si era avventato su Shane come una furia.
La stava salvando di nuovo.

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Capitolo 19
*** La resa dei conti ***


Daryl aveva deciso.
Era ora di intervenire.
Non poteva sopportare oltre Shane. Le sue minacce verso il gruppo e i suoi insulti. Ma, più di ogni altra cosa, non poteva più permettere che Shane toccasse Emily.
La sua preziosa Emily.
Aveva mandato giù troppe cose e non poteva permettergli di fargli ancora male. Le aveva fatto troppo male. Non solo a livello fisico, con i calci e sollevandola per i capelli, ma soprattutto a livello emotivo. Le aveva fatto rivivere un ricordo troppo doloroso ed Emily era distrutta a quel pensiero.
Non poteva più mandare giù, la voglia di rompergli la faccia a pugni era diventata troppo forte.
Doveva fargliela pagare.
Così era rimasto seduto, calmo e in silenzio. Pianificando mentalmente un piano per renderlo inoffensivo definitivamente. Il piano era pronto nella sua mente, stava solo aspettando quell'istante in cui si fosse distratto o avesse abbassato la guardia. Distogliendo l'attenzione dal gruppo. Il suo sguardo s'incontrò con quello di Rick, che stava pensando esattamente la stessa cosa.
Shane era stato nella polizia, aveva una grande mira e sapevano che, se fossero stati troppo avventati, o imprudenti, Shane non li avrebbe mai mancati.
Così aspettavano.
Aspettavano il momento giusto.
Quando Shane stava per sparare a Emily, Daryl partì all'attacco e agì.
Corse verso Shane il più silenziosamente che potè e si lanciò su di lui. Si era avventato come una furia su Shane. Cercava di immobilizzarlo con tutte le sue forze, ma la sua priorità era togliergli la pistola dalle mani.
Quella pistola rappresentava l'unico vantaggio che Shane aveva su di loro. Senza di essa era impotente.
Pochi istanti dopo l'aggressione di Daryl, Rick corse ad aiutarlo << Resisti Daryl! >>.
Rick si alzò di scatto e corse immediatamente verso l'amico in difficoltà. Sapeva che Shane era forte nello scontro corpo a corpo e doveva agire il prima possibile. Non poteva permettere che Shane prendesse di nuovo il comando della situazione, non dopo aver puntato in faccia una pistola a Carl.
Doveva fargliela pagare.
Corse velocissimo e li raggiunse immediatamente, cercò subito di aiutare Daryl. Daryl intanto lo teneva fermo, o almeno cercava. Shane si agitava tantissimo nel tentativo di liberarsi, anche se Daryl non gli rendeva la vita facile.
Rick, appena giunse dall'amico, cercò subito di togliere a Shane la pistola dalle mani, senza quella Shane era impotente e Rick ne era ben consapevole.
Stava per riuscirci quando Shane si dimenò troppo forte e la pistola volò in aria e cadde nel buio.
Nessuno riusciva a vederla e non sapevano quanto ci fosse tra Shane e la pistola.
Rick, approfittò della distrazione di Shane e gli immobilizzò le mani, poi verso il gruppo urlò << Sarebbe gradito un po di aiuto magari! Glenn, T-Dog, Carol prendete le armi e poi venite a darci una mano! Lori metti Carl al sicuro! Maggie e Hershel trovate quella pistola! Noi cercheremo di tenerlo fermo! >>.
E tutti si diedero da fare senza fiatare.
Emily era sdraiata, dolorante e immensamente grata a Daryl per il suo aiuto.
Come al solito le stava salvando la vita, come un vero eroe delle favole. Lo stomaco le faceva malissimo, pensava di essersi rotta un paio di costole, visto che non riusciva a alzarsi in piedi. Voleva essere utile anche lei al gruppo, ma non sapeva come fare.
I suoi pensieri furono interrotti da Shane che diede una testata fortissima a Rick, quanto bastava per allentare la presa dalle mani, che liberò e, prendendo un coltello dalla cintura accoltellò Daryl alla spalla.
Daryl cadde a terra, con la mano sulla spalla ferita urlando << Cazzo! Maledetto figlio di puttana! >>.
Shane ne approfittò per alzarsi in piedi.
Daryl lo aveva ridotto male. Si reggeva a stento in pedi, aveva il naso sanguinante e gli occhi gonfi.
Rick si mise davanti a lui e disse << Shane...dammi quel coltello e nessuno si farà male...>>.
Shane stava iniziando a capire che era finita.
Il suo sguardo vagava da un posto all'altro, cercando ispirazioni o idee per cavarsela, quando incontrò gli occhi di Emily. Lo sguardo di Shane rispecchiava perfettamente il suo stato d'animo. Aveva completamente perso la ragione, accecato dall'odio, dalla vendetta e dalla follia.
Non poteva accettare che finisse così.
Che lei si prendesse il suo posto.
Doveva avere la sua vendetta.
Non accettava di perdere così, doveva vendicarsi di Emily e sapeva che l'unico modo con cui poteva farla soffrire oltre ogni immaginazione, per sempre, era togliergli il suo bene più prezioso.
Daryl.
Emily, nello sguardo di Shane, capì subito la sua intenzione. Il suo piano, e urlò << No! >>, ma ormai Shane si era messo dietro a Daryl, bloccandolo e puntandogli il coltello alla gola.
Poi disse << Un passo...un movimento sospetto e lui muore come quel porco maiale che è! >>.
Tutti si fermarono all'istante.
Rick non era riuscito a fermare Shane in tempo e non si perdonava per quello. Aveva messo la vita di Daryl in pericolo.
Emily, stava osservando tutto.
Non poteva perdere Daryl per colpa sua. Non poteva perdere Daryl punto.
Lui era tutto quello che aveva e non glielo avrebbe mai portato via finché lei respirava. Avrebbe combattuto con tutte le sue forze per fermarlo.
E, sull'orlo della disperazione all'idea di poter perdere Daryl per sempre, urlò contro Shane << Shane no! Fai a me ciò che ti pare...picchiami, insultami...uccidimi se vuoi! Ma ti prego...ti prego lascia stare Daryl... la sua unica colpa è avermi sentito alla radio quella sera...è gentile..onesto...leale...e io lo amo...ti prego lascialo stare>>.
Non poteva pensare che Shane, pur di ferirla, sarebbe arrivato a tanto.
Shane disse, con un tono tanto calmo da essere inquietante << Beh...potrei ascoltarti...ma non lo faro!...>> e mise il coltello ad un soffio dalla pelle di Daryl.
Daryl cercava di liberarsi, ma col coltello così vicino non poteva muoversi troppo o si sarebbe tagliato accidentalmente.
Daryl guardò Emily, con gli occhi pieni di dolore e paura.
Non poteva vederla così.
E chiuse gli occhi, poi li riaprì e cercò di chiederle scusa.
Scusa per per non averle detto prima che la amava. Scusa per non aver passato più tempo con lei.
Emily ricevette quelle scuse e il suo cuore minacciò di spezzarsi. Non poteva accettare che la loro ultima conversazione fosse quella. Doveva fare qualcosa.
E subito.
Si guardò intorno cercando qualsiasi cosa potesse aiutarla e vide, vicino al fuoco a pochi metri da lei, qualcosa che brillava. Si avvicinò piano e la vide.
La pistola.
Non poteva crederci, Carl e Hershel la stavano cercando nel posto sbagliato, ma non poteva certo avvisarli urlando.
Doveva arrivarci immediatamente, ma senza essere vista da Shane o sarebbe stata la fine.
Così iniziò a strisciare verso la pistola.
Rick vide che Emily aveva un piano, anche se non sapeva bene in cosa consistesse.
Si fidava di lei e sapeva che avrebbe fatto qualsiasi cosa per aiutare Daryl.
Così iniziò a parlare a Shane nel tentativo di distrarlo << Shane ascolta...cerca di mantenere la calma e di riflettere...se posi quel coltello adesso dimenticheremo tutto >>, << Parla per te! >> commentò Daryl incazzato nero. Cercava di capire che stesse cercando di fare Rick, o se fosse semplicemente impazzito pure lui.
Poi Rick continuò << Noi siamo tuoi amici...la tua famiglia...posa quel coltello e dimentichiamo ok? >>.
Mentre Rick parlava Emily si avvicinava sempre di più.
Ormai le mancava solo qualche centimetro.
Shane, seccato dalle parole di Rick, urlò << Perché dimenticare?! Prima uccido lui, poi la troietta...e ce ne andremo a Orlando...saremo di nuovo una famiglia! >> stava per pugnalare Daryl.
 Rick urlò << No Shane! >>.
<< Fermati! >> urlò Carol in lacrime.
<< Daryl! >> urlò Glenn disperato.
<< Shane non farlo! >> urlarono Maggie e Lori, nascondendo gli occhi a Carl che stava piangendo.
Daryl aveva chiuso gli occhi e si preparava all'inevitabile.
Ai suoi occhi apparve sua mamma, suo papà, Merl e infine Emily.
La sua Emily che aveva visto in sogno.
Bella, felice e sorridente. Con quel meraviglioso vestito bianco in quel campo di neve. Bianco come una sposa pensò Daryl con un sorriso. Le sue labbra dolci e delicate, i suoi occhi splendidi, i suoi capelli morbidi e il suo sorriso meraviglioso. Pensava solo a quanto volesse un suo ultimo bacio prima di morire.
<< Brucia all'inferno figlio di puttana! >>.
Poi niente.
Un colpo di pistola.
Un colpo secco che rimbombava nelle orecchie di tutti.
Quel colpo interruppe i pensieri di Daryl, che aprì gli occhi spaventato.
Shane aveva gli occhi spalancati.
Lasciò cadere il coltello dalle mani.
Provava un dolore lancinante ed una calda sensazione al petto. Si guardò e vide che perdeva sangue dove c'era il cuore.
Si sentiva sempre più debole, aveva freddo e i suoi occhi sembravano sempre più pesanti.
Cadde in ginochio, poi guardò verso il fuoco. Da dove era partito il colpo inaspettato che aveva salvato Daryl e probabilmente tutti.
Anche gli altri si girarono verso l'origine del colpo.
Emily era in piedi, con la pistola in mano puntata verso Shane.
Shane, vedendola voleva dirle che faceva schifo, che la odiava e che l'avrebbe maledetta per sempre. Ma non riusciva a parlare. Non riusciva a muoversi o a fare nulla.
Pensò alla sua vita, a quanto fosse cambiato da quando era iniziato tutto.
Non era più lui e, da una parte, fu felice di morire.
Di smettere di soffrire in quel mondo così grigio e triste.
Vedeva Emily e voleva dirle grazie, grazie per aver messo fine alla sua follia, che ormai lo stava lentamente divorando.
Voleva dirglielo, ma non poteva, cercò di comunicarlo con lo sguardo.
Sperava di esserci riuscito.
D'improvviso gli venne sonno, chiuse gli occhi e s'accasciò al suolo privo di vita.
Emily abbassò la pistola, sorrise e disse << Sei al sicuro Daryl...e anche voi ragazzi >> poi svenne.
Ormai sfinita.
Era dolorante ma immensamente felice.
Daryl era salvo.
Il gruppo, o meglio, la sua famiglia era salva.
Quell'orribile avventura di una notte. Anzi, quell'incubo, di una notte era finito.
La storia si era conclusa.
Era davvero finita.

 

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Capitolo 20
*** Un alba indimenticabile ***


Emily ce l'aveva fatta.
Aveva salvato tutti.
Era riuscita a salvare la sua famiglia. Proprio come aveva promesso. Ma era lì, accanto al fuoco immobile.
Daryl appena la vide cadere si spaventò tantissimo e urlò << Emily! Emily! Alzati!>> e cercò di alzarsi per andare ad aiutarla, o a vedere se stesse bene.
Rick andò subito da Daryl, cercando di trattenerlo << Daryl! Ascoltami sta bene...tu piuttosto devi farti vedere da Hershel! Stai perdendo sangue! >>.
<< Eccomi!>> urlò Hershel, correndo verso di loro con la scatola dei medicinali. Iniziò una rapida ispezione, e gli disse << Stai bene, fortunatamente non ha reciso un arteria...ma devo metterti un paio di punti...pronto?>>, << Comincia pure Hershel...prima finisci prima posso alzarmi >>> rispose secco Daryl.
Daryl era il paziente preferito di Hershel, non si lamentava mai e rispettava le indicazioni.
Era l'opposto di Emily, che voleva fare di testa sua, ma era anche quello il loro bello.
Erano così diversi che si proteggevano a vicenda.
Hershel non aggiunse una parola e si mise all'opera.
Daryl non poteva togliere lo sguardo da Emily. Era sdraiata e non si muoveva. Non sapere se stesse bene o meno lo stava facendo impazzire. Glenn, Maggie e Carol erano accorsi subito da lei, con la scatola di emergenza a visitarla. Maggie era la figlia di Hershel e Carol era una brava infermiera, Daryl sapeva che la sua piccola era in buone mani. Le mani migliori che conoscesse. Ma, nonostante le cure e l'esperienza dei compagni, Daryl non poteva fare a meno di essere estremamente preoccupato.
Aveva davvero paura di averla persa stavolta.
Aveva davvero paura.
Guardò Rick e, sull'orlo di piangere, disse << Rick...ti prego non farla morire...ho paura di perderla per colpa di quello stronzo del cazzo...lei ha fatto così tanto per noi e...>>, Rick lo interruppe con una pacca sulla spalla << Daryl...ce la farà vedrai...e poi quello messo peggio sei tu...lei non ha una coltellata >> finì con un sorriso. Daryl sorrise e poi rivolse di nuovo lo sguardo verso Emily.
La sua piccola e coraggiosa Emily.
Li aveva salvati tutti. E lo aveva fatto da sola. Era proprio la ragazza che voleva accanto a lui per tutta la vita.
Maggie, finendo la visita, guardò verso di loro e disse << Tranquilli sta benissimo....è solo svenuta, ma una bella notte di sonno e si riprenderà >>.
Daryl tirò un sospiro di sollievo. La sua piccola stava bene, e aveva deciso che voleva essere lui la prima persona che avrebbe dovuto vedere appena apriva gli occhi. I suoi meravigliosi occhi azzurri e profondi come l'oceano.
Poi un pizzico al braccio riportò Daryl sulla Terra, disse << Ahia! >> e guardò Hershel.
Lui sorrise e disse << Finito...stai seduto un momento...vado a prendere le bende pulite che devo finire la medicazione poi puoi andare dove vuoi >> e si allontanò.
Rick si sedette vicino a Daryl e gli disse << Finalmente è finita...>> , Daryl rispose << Già...senti Rick...posso chiederti una cosa? >>, Rick lo guardò sorpreso e disse << Certo...spara! >> , << Perché il solo pensiero di perdere Emily mi ha spaventato molto di più di un attacco di zombie? >>, Rick rise a quella frase.
Rise come non capitava da un po.
Poi rispose << Perché a volte l'amore fa più paura degli zombie caro Daryl...>> e gli diede una pacca sulla spalla.
Hershel tornò e finì la medicazione.
Appena fu finita Daryl guardò prima Emily poi Rick. Rick aveva capito che ormai il suo cuore apparteneva a Emily e disse a Daryl << Dai vai da lei...ha bisogno di te in questo momento >>.
Daryl si girò verso Rick e gli disse << É la donna che amo...grazie amico mio >> e lo abbracciò. Rick era sorpreso come non mai. Daryl non aveva mai abbracciato nessuno, era un evento rarissimo.
Forse unico.
Poi si staccò, si alzò e corse verso Emily, ancora sdraiata e sognante.
Arrivò da lei e le si sedette accanto. Le prese le mani e le baciò teneramente. La guardava con gli occhi pieni di amore, non credeva di poter mai provare qualcosa del genere per una ragazza. Sapeva che lei era la persona giusta e non l'avrebbe mai lasciata andare.
Emily aprì lentamente gli occhi.
Cercava di capire dove fosse esattamente, poi vide il viso di Daryl. Quel bellissimo viso, così sorridente e sollevato nel vederla.
Quel sorriso che la faceva sciogliere e sognare.
I suoi occhi brillanti, non capiva se per via del fuoco scoppiettante o per le lacrime che minacciavano di uscire, compromettendo inevitabilmente la sua immagine da duro insensibile.
Appena lo vide sorrise e disse felicissima << Daryl! >>, si mise seduta e lo abbracciò.
<< Ehi piccola! Sei stata davvero mitica! Sono proprio fiero di te!>> disse Daryl abbracciandola.
Finalmente la stringeva tra le braccia, finalmente la sua Emily era al sicuro.
Era con lui.
Emily piangeva di gioia e continuava a dire << Daryl...Daryl...>>, << Su piccola...va tutto bene adesso...è tutto finito...>> disse Daryl tentando di consolarla, e accarezzandogli la testa.
Emily piangeva, ma era un pianto liberatorio e di gioia. Gioa nel vedere che tutti stavano bene. Si sentiva così al sicuro tra le braccia di Daryl, sapeva che lì non sarebbe potuto succedere niente di brutto. Era col suo Daryl e lui stava bene. Era il regalo più bello del mondo.
Poi Daryl si staccò e, tenendole il viso tra le mani disse << Ti amo Emily >> e la baciò.
Un bacio così sentito.
Così pieno di amore, di emozione, di gioia e di coraggio.
Un bacio di cui sia Emily che Daryl avevano bisogno.
Quando si staccarono, si ricordarono di essere in mezzo a tutti e arrossirono molto.
Carol fu la prima ad abbracciare Emily e a urlare << Emily stai bene! Grazie al cielo! Avevamo paura che stessi male...non farmi prendere più uno spavento simile! >>. Emily ricambiò l'abbraccio e disse << Scusami Carol...non lo farò più! >>. Poi all'abbraccio si unirono Maggie, Lori, Glenn, T-Dog e anche Carl.
Tutti piangevano di gioia e si congratulavano con Emily per l'immenso coraggio che aveva dimostrato.
Emily, guardò Daryl negli occhi e disse << Adesso che sapete quello che è successo...mi volete ancora? >> , << Non dirlo neanche per scherzo! >> disse improvvisamente Rick, che continuò << Abbiamo bisogno di te! Fai parte della famiglia...tutti abbiamo un passato doloroso...ma l'importante è fare il modo di rendere il futuro un insieme di bei ricordi...non ti libererai mai di noi! >> e rise alla battuta.
Emily non sapeva cosa dire.
Le volevano proprio bene, poi guardò gli altri e vide che tutti stavano sorridendo a lei.
E disse tra le lacrime << Grazie ragazzi! >>.
Ad interromperli stavolta fu Carl che disse << Mamma! Papà! Sta sorgendo il sole! >>, tutti si girarono verso il sole.
Erano sempre stati così presi dall'organizzare e preparare che non si erano mai goduti veramente quel momento così unico al mondo.
E in pochi istanti il sole diede il suo buongiorno al mondo, un buongiorno che tingeva il cielo di un azzurro chiaro, un rosa acceso e un tocco di giallo. Una meravigliosa tavolozza di colori. Non solo simboleggiava l'inizio di un nuovo giorno, ma l'inizio di un nuovo cammino. Un nuovo viaggio che stavano per intraprendere tutti insieme.
Come una vera famiglia.
Un alba indimenticabile.
Emily disse sovrappensiero << Pensare che la vediamo tutti i giorni ma non ci fermiamo mai a goderci questo spettacolo...potrebbe essere l'ultima volta che la vediamo... dovremmo apprezzare queste piccole cose...è questo che ci distingue dai morti>>.
<< Eh già! É proprio meravigliosa! >> disse Glenn.
<< Uno spettacolo >> aggiunse Maggie.
<< Concordo in pieno con Emily...è eccezionale >> disse Carol godendosi l'alba che stava spuntando.
<<  É un delitto che non ce la siamo mai goduta >> commentò T-Dog con gli occhi brillanti di luce.
<< Dovremmo fermarci così tutte le mattine >> disse Lori guardando Rick, che rispose subito << Sono d'accordo...dovremmo ricordarci più spesso che siamo vivi...>>.
<< Bellissima alba...forse la più bella della mia vita >> disse distrattamente Hershel.
<< Spettacolare! >> aggiunse Carl unendosi al resto del gruppo, meravigliato dalla visione dell'alba per la prima volta.
Daryl guardando il sole, poi Emily disse << Bellissima...ma mai quanto te piccola >>, Emily lo guardò con gli occhi brillanti dalla luce del sole.
Era l'uomo della sua vita e ormai ne aveva la certezza.
Daryl aveva la certezza che lei fosse la donna della sua vita.
Emily sapeva che non si sarebbero mai lasciati, che nulla al mondo fosse tanto potente da poterli separare o dividere.
Era così innamorata di lui e lui era così innamorato di lei e pensavano che quell'amore fosse destinato a durare nei secoli, e ad aumentare giorno dopo giorno.
Difficoltà dopo difficoltà.
Tra un litigio e un abbraccio.
Tra un incomprensione e un pianto.
Il loro legame, nato da un annuncio radio una strana sera, era destinato a crescere e aumentare.
Carol ruppe quella magia dicendo << Qualcuno vuole fare colazione?! >> e Daryl rispose << Io cazzo! Ho una fame! >>, Emily disse scherzosa << Tu hai sempre fame! Sei incorreggibile...>> non fece in tempo e finire la frase che il suo stomaco brontolò rumorosamente. Emily arrossì tantissimo e Glenn disse << Wow! Cos'era un terremoto?! >> e Maggie, dandogli un pugno in testa disse << Sii un po delicato! Buzzurro! >> e tutti scoppiarono in una fragorosa risata.
Una risata liberatoria.
Dopo tutto quel dolore e quella tensione ci voleva proprio.
Si misero a fare colazione continuando a guardare il sole che sorgeva.
E rimasero seduti a osservare il sole per un po.
Completamente rapiti da quello spettacolo di luci e colori.
Poi Rick disse << É ora di andare >>

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Capitolo 21
*** Rieccoci qui ***


Quando Emily aprì gli occhi vide la tenda ancora avvolta dal buio della notte.
Notò che il sole stranamente non era ancora sorto. Strano perché, ormai da qualche mese, si svegliava appena veniva illuminata dai timidi raggi del sole. Fece uno sbuffo silenzioso.
Sapeva benissimo che, anche mettendosi d'impegno, non si sarebbe mai più riaddormentata. Gli occhi si erano adattati alla mancanza di luce e riusciva ad intravedere le cose che la circondavano.
Si girò dall'altro lato e vide Daryl, che stava dormendo profondamente.
Aveva un'aria serena, rilassata e felice. Sembrava quasi che, da un momento all altro, si mettesse a sorridere. Più lo osservava, più Emily si chiedeva che cosa stesse sognando per essere così tranquillo.
Come se dormisse su una nuvola.
Era un sollievo vederlo così tranquillo. Ormai erano un paio di notti che non riusciva a dormire a causa di orribili incubi e, finalmente, stava riposando sereno.
Emily, facendo il più piano possibile uscì dalla tenda.
Fuori era ancora buio e tutti erano ancora tra le braccia di Morfeo. Guardò nuovamente la tenda per assicurarsi di non aver svegliato Daryl.
Voleva fare una passeggiata, ma sapeva che se camminava nel campo, sbadata come è sarebbe di sicuro inciampata in qualcosa, fatto un gran baccano e avrebbe rischiato di svegliare tutti.
Così decise di fare una passeggiata fuori dal campo. Si erano accampati vicino ad un grandissimo prato, era un posto sicuro visto che ormai le mandrie si stavano concentrando nei boschi o nelle grandi città. L'erba non veniva tagliata da tantissimo tempo, ed era alta fino al fianco di Emily. Era di un verde stupendo, un verde smeraldo, come ci si aspetta da un prato in piena estate. Quel prato piaceva tanto ad Emily, aveva un profumo diverso dai soliti prati. Era un odore forte, deciso, naturale. Emily diceva che profumava di selvatico. Un odore che le piaceva da impazzire. I fiori erano ancora addormentati, anche se qualche temerario era già sbocciato.
Emily continuava a camminare a piedi scalzi, come faceva spesso d'estate, le calze le facevano sudare il piede e le dava molto fastidio.
Adorava camminare scalza in quei prati.
Ora che la razza umana si stava estinguendo, non c'era più lo stesso inquinamento di prima e si poteva camminare dove si voleva senza timore di vetri bi bottiglie rotte o siringhe usate.
<< Un lato positivo infondo infondo c'è...la natura può tornare come quella di un tempo...senza timore dell'uomo >> disse Emily. Forse convinta di averlo solo pensato.
Si fermò in mezzo a quel prato, guardò in alto.
Verso il cielo.
Le stelle erano sparite, o almeno quasi tutte, e la luna si preparava a cedere il passo al suo caro amico sole. Mancava poco all'alba. Emily, passo dopo passo, si era allontanata un po dal campo.
Si voltò e decise di tornare indietro.
Quando arrivò, sbirciò nella tenda, e vide i suoi eroi dormivano ancora beatamente. Facendo attenzione a non fare alcun tipo di rumore, uscì dalla tenda e decise di preparare lei la colazione.
Di natura non era una grande cuoca, ma quell'inverno aveva preso molte lezioni da Carol e credeva, o meglio sperava, di essere migliorata un po. Mise sul fuoco un po di uova e del caffè, e nelle ciotole un po di latte.
Avevano avuto un'autentica manna dal cielo quell'inverno.
Avevano trovato rifugio dal freddo e dalla neve in una vecchia fattoria disabitata. Era davvero enorme. La casa era quasi vuota, svaligiata chissà quante volte, ma in compenso avevano trovato qualche coperta, cuscini, vestiti e qualche libro interessante.
Non buttavano via niente.
Poi c'era un grande fienile, dove si stava davvero comodi e al caldo.
Ma la vera fortuna fu che, nel fienile dove nessuno aveva guardato, c'erano ancora gli animali.
Non molti, un paio di mucche, conigli, galline e un cavallo.
Così riuscirono a sopravvivere bene all'inverno e ne approfittarono per fare scorta di uova, latte, carne, piume e pelli. Ne avevano abbastanza fino alla prossima primavera.
<< Buongiorno Emily! Mattiniera oggi! >> si girò Emily, un po spaventata, e vide Carl che la salutava.
Il tempo era passato troppo in fretta pensò Emily. Se ne accorse guardando Carl. Ormai Carl, da semplice ragazzino era diventato un diciottenne. Un uomo.
<< Buongiorno Carl! Si ho preparato la colazione! >> , << Fantastico! Adoro le tue uova crude! >> , << Le mie uova non sono crude! >> disse Emily con tono offeso.
<< Sono così crude che il pulcino fa ancora pio! >> intervenne Glenn appena alzato.
<< E il latte fa ancora muuu! >> si aggiunse T-Dog scherzoso.
Emily, mettendo il broncio disse << Ho capito...faccio schifo in cucina! Allora niente colazione per voi! >> e fece la linguaccia.
<< Ce n'è un po per me? Sto morendo di fame! >> disse Maggie unendosi al gruppo.
Glenn la aiutò a sedersi.
Era diventato molto più gentile nei confronti di Maggie da quando, 4 mesi fa, ha scoperto che era rimasta incinta. Era una cosa davvero dolce.
La dolcezza di quel momento venne spezzata brutalmente da Carol che disse << Buongiorno mondo...hai preparato la colazione?! Grande Emily! Ma sai che non puoi cucinare senza di me! Ti serve una supervisione dopo l'ultima volta! >> , << Uffa...non era andata tanto male! >> rispose Emily.
<< No...hai quasi dato fuoco al campo! >> s'inserì di nascosto Rick accompagnato da Lori, ancora mezza addormentata.
Emily rispose con tono offeso << Esagerato...per una scintilla scappata dal fuoco! >>.
<< Mmmm...che profumino! >> disse Hershel appena arrivò.
Emily, alzando le braccia al cielo disse << Finalmente qualcuno apprezza le mie fatiche! >>, poi Hershel continuò << Adoro le tue uova mezze crude e senza sale..fanno bene all'intestino! >> ed Emily si zittì da sola << Ok...Come non detto...>> e tutti si misero a ridere.
Era così bello e tranquillo con loro.
<< Mamma! >>.
Le loro risate furono interrotte da una vocina ormai familiare. Emily si voltò e vide i suoi due eroi. Daryl che teneva in braccio Christian. Il loro picciolo Christian. I suoi grandi occhioni azzurri erano puntati su Emily. Due occhioni così curiosi, pieni di gioia e felicità, con tanta voglia di scoprire ed imparare. Aveva i capelli corti come la mamma e scuri come il papà. Le sue manine erano aperte e rivolte verso Emily. Voleva essere preso in braccio dalla mamma. 
Emily, guardandoli con gli occhi traboccanti di gioia e un sorriso, si alzò subito e corse incontro a Daryl, lo salutò con un bacio e disse << Buongiorno amore >>, << Buongiorno piccola >> rispose Daryl con un sorriso. << E...buongiorno anche a te mio dolcissimo pulcino! >> e prese in braccio Christian. Lo fece girare un po insieme lei, poi si fermò << E chi è il mio pulcino? >> chiese Emily al piccolo << Io pulcino io! >> rispose Christian.
Poi si riunirono agli altri a fare colazione.
Finita colazione Carl, Rick e Daryl si misero a giocare con Christian. Erano davvero adorabili, soprattutto Daryl che lo faceva ridere tantissimo. Carl si comportava proprio come un fratello maggiore, e Rick come uno zio. Uno zio severo ma molto divertente. Emily era così felice che giocassero tutti insieme. Tutti avevano bisogno di riscoprirsi un po bambini. 
Intanto Emily, Lori e Carol stavano lavando i piatti, insieme alla compagnia di Maggie.
<< Quanti anni ha? >> chiese Maggie in un vuoto di memoria, << Tra poco quattro >> rispose Emily, con un tono fiero e dolce.
Era fiera del suo piccolo Christian.
Era piccolino, magro, molto curioso e vivace.
Adorava esplorare e toccava tutto ciò che non conosceva. Per molti versi era identico a suo padre. Capelli scuri, spericolato e incredibilmente portato a cacciarsi nei guai. Due gocce d'acqua.
Emily, nel vedere Daryl giocare così con Christian, ripensò a tutto quello che quei cinque anni le avevano donato.
Le sembrava ieri di aver detto a Daryl di aspettare un bambino.
Erano in un casolare abbandonato, e aveva chiesto a Glenn, mentre andava in ricognizione di procurarle un test di gravidanza. Lui imbarazzatissimo ubbidì e quando Emily ebbe il risultato era felicissima.
Avrebbe avuto un bambino.
Un bambino a cui avrebbe donato amore, comprensione e tutta la felicità possibile.
L'unica sua paura era quella di dirlo a Daryl. Non sapeva come avrebbe reagito o cosa avrebbe pensato.
Era un'enorme responsabilità, ma era felice di affrontarla con lui.
Così quella stessa sera, lo prese in disparte, e gli disse tutto.
Lui in un primo momento la guardò un attimo perso. Poi, avendo la certezza che non fosse uno scherzo, la baciò e le disse che era meraviglioso.
Poi andò a dire a tutti che sarebbe diventato il papà più fottutamente forte del pianeta. E tutti si misero a ridere come non mai.
Quello fu il quarto giorno più felice della vita di Emily.
Il terzo giorno più felice della vita di Emily fu la nascita di Christian.
Un giorno immensamente doloroso, visto che non avevano epidurale o niente altro per alleviare il dolore, aveva partorito in un fienile caldo.
Hershel era il dottore e Maggie l'infermiera.
Daryl fuori camminava nervosamente avanti ed indietro. Non riusciva a pensare ad altro che a Emily ed il bambino o bambina.
Stava impazzendo.
Poi sentì un pianto.
Entrò di scatto e vide Emily che reggeva in braccio il piccolo.
La guardò, si avvicinò piano e si mise accanto a lei.
<< É un maschietto...>> fu la prima cosa che disse Emily, Daryl aggiunse << Che ne dici di chiamarlo piccolo spaccaculi? >>. Emily lo guardò storto e disse << Piuttosto lo ricaccio dentro...mmm...che ne dici di Christian? >>. Daryl ci pensò un attimo, poi disse << Si...mi piace...ma per me sarà sempre il piccolo spaccaculi! >>, poi lo prese in braccio ed iniziò a cullarlo.
Poi baciò Emily e le disse << Sei stata eccezionale piccola...è bellissimo << , << Anche merito del papà >> rispose Emily.
E si addormentarono, tutti e tre abbracciati.
Il secondo giorno più felice della vita di Emily fu il matrimonio.
Avevano usato una chiesa diroccata.
L'interno era ancora bellissimo, completamente affrescato e decorato con i pochi fiori e nastri che avevano trovato.
Ma, agli occhi di Emily, era la chiesa più bella del mondo.
E ad ognuno era stato assegnato un compito specifico.
Hershel faceva il prete, visto il suo attacco alla religione.
Carl il chierichetto, visto che era il più giovane.
Carol la testimone di Emily, e lo faceva con immenso onore.
Rick il testimone di Daryl, naturalmente lo fece con immenso piacere .
T-Dog fingeva di fotografare le scene con una macchina fotografica invisibile, era davvero buffo e divertente.
Glenn accompagnava Daryl all'altare, inciampando un paio di volte.
Maggie accompagnava Emily, facendo attenzione a non cadere entrambe e Lori le portava il velo, forse un po esagerato.
Emily era davvero incantevole.
Indossava un vestito bianco con un nastro rosso in vita, legato dietro con un fiocco. La gonna era decorata con piccoli fiocchi di neve azzurri; i capelli corti erano abbelliti da alcuni fiori azzurri che sembravano fatti di ghiaccio; gli occhi azzurri riflettevano tutto quell'amore che provava per Daryl.
Daryl non riusciva a chiudere la bocca.
Era ancora più bella di come l'aveva sognata quella notte.
Era davvero bellissima.
Anche Daryl era elegantissimo. Portava uno smoking nero, senza cravatta e non la camicia sbottonata.
Infondo è pur sempre Daryl.
Anche se i suoi occhi luccicavano e riflettevano tutto quell'amore che provavano per Emily.
Fu una cerimonia semplice e veloce, visto che Hershel disse solo quello che si ricordava dai film, un po aiutato da tutti i presenti.
Era stata una cerimonia bellissima e semplice, come volevano gli sposi.
Poi, dopo il grande sì i due si misero a ballare. Il loro primo ballo insieme, sulle note della loro canzone che stavano cantando tutti.
Non ci fu una festa strepitosa o un banchetto nuziale. Ma la cosa importante era che Emily e Daryl si erano giurati amore eterno davanti alla loro famiglia.
Era il regalo più bello.
Il primo giorno più felice della vita di Emily fu quando incontrò Daryl dal vivo.
Quei giorni non li avrebbe più dimenticati.
Il suo viaggio nei ricordi fu interrotto da Christian che, passo dopo passo era arrivato da lei. Emily lo guardò dolcemente, lo prese in braccio e disse << Cosa c'è pulcino? Ti mancava la mamma? Adesso è qui piccolo mio...>> , << Ti...mamma! Mamma! >> rispose Christian. Emily lo prese in braccio e si mise a coccolarlo un po. Tra gli sguardi affettuosi di Carol, Lori e Maggie.
Daryl e gli altri erano rimasti in disparte.
Daryl adorava guardare Emily che cullava Christian.
Era così dolce.
Era davvero una mamma fantastica. Gli raccontava sempre storie stupende, che anche lui ascoltava rapito, lo cullava con dolcezza e pazienza e lo aiutava a crescere.
Bhe dai, quello lo stava facendo anche lui.
Solo che aveva come l'impressione che lei lo stesse facendo meglio.
Daryl amava Christian, il suo Christian. Aveva preso i suoi capelli e il suo carattere ribelle e combina guai, ma aveva preso gli occhi, azzurri come il mare, e la dolcezza di Emily.
Fin dal primo momento che lo vide, Daryl amò quel bambino e giurò che lo avrebbe protetto a qualsiasi costo.
Rick interruppe i pensieri di Daryl dicendo << Ha preso la parte migliore di voi...complimenti Daryl >>, Daryl sorridendo disse << Si lo so...sono stato mitico! >> e fece una specie di danza della superbia.
Scoppiarono a ridere.
Emily, guardando prima Daryl poi Christian disse << Su Christian è l'ora del bagnetto...anche per papà! >> , << Ti! Papà! Banetto! >> rispose Christian entusiasta. Daryl a quelle parole rabbrividì.
Fin da bambino odiava il bagno. Non ne capiva il senso. Tanto doveva tornare sporco di nuovo.
Così e iniziò a dire << No no..stai lontana piccola...divento pericoloso...>> ed iniziò ad indietreggiare.
Emily si alzò col piccolo in braccio e urlò << Prendiamolo! >>, << Amolo! >> ed iniziò a rincorrerlo.
Daryl iniziò a scappare urlando << Non provarci donna! Non mi avrete mai! >> e Emily rispose << Non puoi scappare in eterno! Dovrai lavarti prima o poi! >>.
Daryl correva per il campo ed Emily lo seguiva con in braccio il piccolo Christian.
Tutti si misero a ridere come matti.
E Rick decise di correre in soccorso di Daryl, aiutandolo a fuggire. Carol e Lori invece aiutavano Emily. 
E, in men che non si dica, tutti ormai erano coinvolti in quel gioco. Tutti correvano ridendo, scherzando e sentendosi, almeno per quel breve istante, come se tutto fosse perfetto.
Niente zombie. 
Niente pericoli.
Soltanto loro.
Ridevano così forte che non si accorsero che, proprio davanti a loro, c'era quella collina dove il loro cammino ebbe inizio.
Quella collina vicino ad Atlanta dove Emily aveva fatto il suo ingresso in famiglia, dove l'amore tra lei e Daryl era sbocciato e dove il loro viaggio era iniziato come famiglia.
Tutto questo su quella collina.
La collina più alta delle Druid Hills.

E con questo finisce la storia di Daryl e Emily. Ringrazio tutti voi che avete seguito questa avventura, vi ringrazio per le vostre recensioni ma, soprattutto, vi ringrazio della vostra gentilezza. Tra non molto inizierò una nuova storia e, spero davvero, che seguirete anche quella con lo stesso entusiasmo che vi ha accompagnato in questa. Grazie a tutti di cuore. Alla prossima storia. Bacione a tutti :)

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