Un sentimento particolare

di Melany
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cambiamenti ***
Capitolo 2: *** Amnesie e Ricordi Nascosti ***
Capitolo 3: *** Uno strano incidente ***
Capitolo 4: *** La partita ***
Capitolo 5: *** Confessioni Svelate ***
Capitolo 6: *** Misteriose Poesie ***
Capitolo 7: *** Duello ***
Capitolo 8: *** Rosa d'argento ***
Capitolo 9: *** Non sempre l'apparenza inganna ***
Capitolo 10: *** I closed with love ***
Capitolo 11: *** Pazzia...! ***
Capitolo 12: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Cambiamenti ***


I Settimo anno.

Primo giorno dopo le vacanze di Natale.
Sala Grande
Tavolo Gryffindor.
Ron parlava animatamente con Seamus dell’ultima partita giocata dai Cannoni di Cludey.
Hermione, al suo fianco era in silenzio. La sua attenzione era stata attirata dal tavolo verde/argento, più precisamente dalla destra di Malfoy, dove sedeva Blaise Zabini, che rideva divertito ad una (probabilmente squallida) battuta degli Slytherin.
Poi alzò lo sguardo, e notò quello della giovane Griffoncella che abbassò immediatamente il suo, arrossendo notevolmente. Troppo tardi, lui la notò, ma non sembrava per nulla imbarazzato, anzi, iniziò a sorriderle maliziosamente.

Harry iniziò a vagare con lo sguardo, senza una meta precisa. Fino ad incrociare quello di Malfoy, che a giudicare dall’espressione lo osservava da un pezzo. Ricambiò quello strano momento, sorridendo. Sentì gli occhi del biondo Slytherin dentro di sé. Lo fissò. Per la prima volta lo osservò attentamente.
Niente male. Davvero. anzi. Era un figo. Sorrise malizioso senza accorgersene. Doveva ammettere che per quanto considerasse Malfoy uno schifosissimo bastardo, oltre che ad uno stronzo era incredibilmente sexy.
Iniziò a passare con gl’occhi su tutto il corpo, mangiandoselo ogni secondo di più. Se solo avesse alzato il viso avrebbe notato che il Principe delle Serpi stava facendo lo stesso. Poco a poco si sorprese a fare pensieri sempre più malati. “Harry James Potter!” pensò “Cos’hai fumato stamani? Svegliati! È uno schifoso Slytherin di merda che ti ha sfottuto per anni!!”

-Harry…? Harry…?- si voltò di scatto Hermione lo stava chiamando da almeno cinque minuti buoni.

-Harry, tutto ok? Sei strano!- Harry bofonchiò un sì -Comunque cosa c’è?-

-Bhe… 1° il tuo pollo sta finendo il suo processo di decomposizione e 2° Malfoy e Company stanno venendo qui!-. Alzò il viso di scatto tanto da farsi parecchio male.

-Ouch!- -Tutto bene Potty?- gli chiese la voce sprezzante di Malfoy

-Fottiti Malfoy- gli rispose il Grifone massaggiandosi il collo ancora dolente.

-uh uh.. non si dicono le parolacce Potty!-

-Fottiti Malfoy- ripetè Harry

-Ma te ne vai?- gli disse Ron secco

-Ti ho dato il permesso di parlarmi Weasley?- -Fanculo- -Oggi non siete in vena, giusto? Benissimo, Potty, io e te ne riparliamo, Weasley…- lo squadrò – Fottiti.. e tu Mezz.. ehm Granger..- si corresse ad una energica gomitata del suo amico lì vicino (Zabini) -… bhe.. tu.. ma vaffanculo- concluse allontanadosi.

A quel punto Harry non poté non notare che il modo di camminare di Malfoy era piuttosto sensuale.

-Malfoy, il solito simpaticone!- commentò Ron sarcastico.

-Ma lascialo perdere…- gli disse l’amico

-Secondo me non sarebbe male ‘socializzare’ con quelli di Serpe, in fondo siamo tutti sulla stessa barca, no? Prima di cena ho parlato con Blaise…-

-Blaise? Blaise Zabini? Quel Blaise? Il best di Malfoy?- l’interruppe Ron incredulo

-Sì, Ron quel Blaise, come stavo dicendo, abbiamo parlato, ed ho scoperto che anche a loro non dispiacerebbe per nulla se…- Ron si avvicinò all’orecchio di Harry per sussurrargli:

-Se, come no. Quello vuole solo socializzare con le parti intime di Hermione, altro che storie!!- Harry rise della battuta, ma Hermione, che l’aveva udita in parte non rise per nulla, anzi, si risedette scoccando a Ron un’occhiata omicida.

La cena terminò con i due che non si parlavano… ma in fondo lui c’era abituato.

Ad un certo punto decise di avere caldo, così si alzò, e uscì dalla Sala Grande, dirigendosi in Biblioteca, per dare un ultimo ritocco ad un famoso Tema di Pozioni che si tirava dietro da ormai quattro giorni. Ma giunto nel posto stabilito si accorse di non essere solo, infatti nella stanza c’era qualcun altro, qualcuno che lui conosceva bene, e che lo stava fissando con occhi argentati, nei quali brillava la luce della passione.

-Ciao Harry…- gli disse avvicinandosi piano.

Continua…

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Capitolo 2
*** Amnesie e Ricordi Nascosti ***


Harry si svegliò la mattina dopo nel suo letto. Non ricordava nulla di quello che era successo. Come ultima immagine aveva degli enormi occhi argentati, che lo fissavano. E dentro di essi si rispecchiava la passione e l’amore più folle. Gli venne un terribile dubbio. Si guardò intorno, e si tranquillizzò vedendo che non vi erano tracce di intrusioni notturne. Ron dormiva nel letto affianco. Il bruno lo guardò con dolcezza. Povero Ron. Ne aveva passate tante in quel periodo, dopo la morte di Ginny non si era più ripreso. Era accaduto l’anno prima. Dopo il suo scontro con Voldemort. La squadra aveva vinto, ma non era uscita dalla battaglia completamente illesa. Ginny era l’unica ad averci rimesso. A quel tempo lui e la Weasley uscivano insieme. Ricordava perfettamente il giorno in cui lui l’aveva invitata fuori. Nevicava. Erano i primi di Dicembre, quando durante la gita ad Hogsmeade, nella grotta dove l’anno prima si era nascosto Sirius per tanto tempo avevano inciso i loro nomi sulla dura roccia. Rammentava perfettamente il suo sorriso, e la sua dolcissima voce che gli aveva sussurrato all’orecchio

-Non sono mai stata così felice. Ti amo Harry James Potter-

era stato lì, in quel punto in cui lui, Harry Potter, il bambino che è soppravissuto aveva baciato per la prima volta una ragazza. La sorella del suo migliore amico. La piccola Ginny Weasley, come tutti in famiglia la chiamavano sempre. Si era chinato su di lei, accarezzandole piano una guancia con la dx, mentre con la sx le cingeva dolcemente i fianchi. Quando le loro labbra si erano sfiorate, e le loro lingue avevano inziato a giocare, a rincorrersi. Quello era stato il primo di tanti appuntamenti. La loro prima volta (sia insieme sia non), i loro sguardi, le sfuriate con il povero Ron, di cui unica colpa era di avere una sorella più piccola. E poi.. quella sera. Quando avevano deciso di darci un taglio.. non loro, assolutamente, ma Harry voleva avere una vita normale, senza aver la paura costante di essere attaccato, lo stesso voleva Ginny. Così, la solita squadra: Harry, Ron, Hermione, Ginny, Luna, Neville, e (come per miracolo) anche Dean seguito a ruota da Seamus si era avventurata tra le grinfie di Voldemort. La profezia era stata avverata, anche se solo in parte. Lui non aveva ucciso proprio nessuno! Anzi. Il caro Lucius aveva scagliato per sbaglio la maledizione Imperius su Harry. In un momento di distrazione più totale Seamus aveva gridato di uccidere Voldemort, e lui l’aveva fatto. In fondo, era sotto una maledizione. Ma sfortunatamente quell’idiota non si era accorto di Ginny, che era finita tra le grinfie di Bellatrix, che vedendo il suo padrone morire aveva ‘Avadato’ la piccola Weasley. Inutile dire che Harry si era infuriato come mai. Ma sotto ordine di Silente era stato portato via. Invano aveva gridato, invano si era dibatutto. Non l’avevano ascoltato, ed in pochi minuti era fuori dall’edificio, lontano dal corpo della ragazza. I primi sei mesi erano stati un inferno per lui, ma poi si era abituato. Poi la sua mente tornò a quel giorno. Il giorno in cui Silente era arrivato alla Tana, per annunciargli che dopo due settimane di coma la giovane Griffoncella aveva ceduto.

-Dopotutto, sebbene fosse ancora giovane è morta per una giusta causa. Per l’Ordine, come molti di noi avevamo giurato…-

Harry si era sentito morire. Il suo cuore era sprofondato nel più profonfo sconforto. Ma la reazione che lo sorprese di più fu quella dei Gemelli. Solo dopo scoprì che Ginny era la loro complice da sempre. La loro spalla. Senza di lei avrebbero fatto ben poco. Rammentava le parole di Silente nei suoi confronti :

-Harry, non devi sentirti minimamente in colpa per quanto è accaduto, tu non hai potuto farci nulla, anche volendo…-

le parole del vecchio mago tentavano di rassicurarlo, ma inutilmente. Non poteva fare a meno di pensare che se lui fosse morto lei sarebbe stata viva. Forse il mondo sarebbe crollato, ma lei sarebbe stata viva, avrebbe vissuto ancora per anni… Con questi pensieri scese a colazione, sebbene il suo stomaci fosse letteralmente chiuso, e poi, voleva parlare con Malfoy.. voleva sapere cos’era successo la sera prima. Domenica. Gita ad Hogsmeade. Harry si staccò dal gruppo. Voleva tornare lì. Nel posto dov’era stato un anno prima. Si calò nella grotta.

-Lumos- sussurrò piano. Una lieve luce illuminò il piccolo spazio, dobe su una parete si potevano notare due incisione. La prima scrittura era elegante, la seconda frettolosa, ma entrambe volevano esprimere l’amore provato per la persona che gli stava accanto. Sospirò. Ginny. Gli macava, troppo.

-Ti manca, vero?-

Harry si girò di scatto. Malfoy era lì, dietro di lui. Fissava le scritte, e dalla sua espressione si capiva che era seriamente dispiaciuto. Senza pensarci annuì. Poi, accortosi del gesto appena fatto fisso Malfoy.

-Come sapevi che ero qui?- gli chiese il giovane Grifone

-Intuizione…- rispose vago il biondo. Harry alzò un sopracciglio, poco convinto.

-Volevi parlarmi? Sono qui, a tua completa disposizione- gli disse Malfoy.

-Come cazzo fai a sapere che ti volevo parlare? Cerca di essere più chiaro!!-

-Bhe.. lo so e basta- rispose vago lo Slytherin –Allora? Cosa volevi chiedermi?-

-E’ molto semplice Malfoy, cos’è successo ieri sera? Io ricordo solo i tuoi occhi-

Malfoy sorrise. Un ghignetto da bimbo cattivo gli apparve in volto

-Dubito seriamente che mi crederai Potter-

-Questo sarò io a deciderlo..-

-Benissimo, come vuoi tu. Sei svenuto Potter-

-CHE COSA?!? Smettila di sparare cazzate e rispondimi, ti conviene…- rispose Harry incazzato nero

-Te l’avevo detto Harry. Comunque, sei svenuto. Non so perché. Ti ho portato in Infermeria, dove ci hanno raggiunto Weasley, la Granger e Blaise. Se non ci credi chiedi a loro-

Ma era sincero. Harry lo sentiva. Uno Slytherin che mente non è una novità, ma uno Slytherin che mente a suo svantaggio… avrebbe potuto dire che avevano avuto un incotro di sesso sfrenato, o ché lui, Draco Malfoy aveva dominato il grande Harry Potter. Ma non l’aveva fatto. Per una volta, nella sua vita Draco Lucius Malfoy era stato onesto, e non solo con se stesso, ma anche con gli altri. Il Gryffindor uscì dalla grotta. Troppi ricordi, era ben deciso a non tornarci.

...

Draco guardò le due firme. Harry Potter. Ginny Weasley. Harry Potter. Ginny Weasley. Il Principe delle Serpi provò una strana fitta al cuore. Harry Potter. Ginny Weasley. Estrasse la bacchetta e sussurrò un incantesimo.

Harry Potter. Draco Malfoy.

Continua…

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Capitolo 3
*** Uno strano incidente ***


Il silenzio lo avvolgeva quasi totalmente. Guardandosi attorno non vi era traccia di persona. Il sentiero che stava seguendo era completamente innevato. Si guardò intorno. Nulla. Il nulla più assoluto sembrava vagare intorno a lui, ma non sembrava preoccuparsi. Si passò una mano sui capelli. Quella mattina si era svegliato in fretta, e si era dimenticato di metterci il solito gel. Perché gli aveva mentito? Perché non gli aveva detto le cose come stavano? E soprattutto, perché cavolo quella stupida bugia? Non poteva inventarsi qualcosa di meglio? Svenuto…tsé! Certo, come no? La mente del giovane Slytherin tornò indietro di qualche ora, fino ad arrivare alla sera prima, in Biblioteca. Quando lui ed Harry si erano baciati. Quando per la prima volta un Serpe e un Grifone non avevano provato odio verso la persona che gli stava di fronte. Eppure Draco sentiva che quel bacio era stato qualcosa di profondo, qualcosa di più. Ci aveva pensato tutta la notte, ed era arrivato alla splendida quanto terribile conclusione che lui, Draco Lucius Malfoy si era innamorato. Ma non di una persona qualunque, del suo nemico. Di colui che non avrebbe mai potuto amare, se non nei sogni più remoti. Anche se, la cosa per cui stava sempre più male, era che non avrebbe mai più potuto averlo, siccome egli era ancora innamorato di quella ragazzina. Con questi pensieri si inoltrò nel fitto del bosco, fino ad arrivare ad una radura. Solo allora alzò lo sguardo. Come aveva fatto ad arrivare fino lì? Cavolo. Si era perso. Cercò la sua bacchetta.. ma non la trovò. L’aveva lasciataai 'Tre Manici di Scopa' dov'era stato prima di avventurarsi sulla montagna

-Fantastico… mi sono anche perso- mormorò fra sé e sé.

“Oh bé, se ho fortuna muoio qui, e non rivedrò mai più Harry, così la facciamo finita, e il mio dolore finisce” si sorprese di quello che aveva appena pensato “Che cazzo sto dicendo? Odio quando mi vengo i cinque minuti del bravo ragazzo”. Sospirò, ed iniziò a guardarsi attorno. Alberi. Solo alberi. Poi, notò qualcosa che si muoveva su un albero. Era una civetta. Una civetta bianca con gli occhi color ambra.

-Edvige…- sussurrò piano. “Chi l’avrebbe mai detto? Salvato dall’animale di Harry Potter, il ragazzo che…”

-.. che amo- a queste parole abbassò lo sguardo.

Poi tornò a fissare il volatile, e lo persuase a scendere. Si frugò nelle tasche: un foglietto l’aveva.. e.. anche una boccetta (Come cavolo c’era finita lì @.@?? Nd Annuzzola_confusa), gli mancava la piuma. Si guardò intorno, fino a che il suo sguardo non cadde sul candido piumaggio di Edvige. Un secondo dopo la civetta lo guarda furente. Mentre lui scriveva il breve messaggio di soccorso. A chi lo avrebbe mandato? Blaise quella civetta non lo conosceva, la Granger? Salvato da una Mezzosangue? Neanche nel suo peggior incubo, figurarsi nella realtà, Weasley? Idem. Chi rimaneva? Pansy? Uguale che con Zabini, e con tutti gli Slytherin. Rimaneva solo Harry.

“Buffo” pensò “Salvato dalla persona che mi vorrebbe vedere morto…” legò il foglietto alla zampa dell’animale, che volò veloce nel cielo.

-Sbrigati…- mormorò a se stesso, mentre osservava la macchia bianca che si allontanava rapida.

§*§

Quanto passò non lo seppe mai. Ma, sicuramente dopo parecchio tempo, il biondo sentì dei rumori provenire dal folto del bosco.

“Sono salvo” pensò. In fatti dopo pochi secondi potè notare la testa castana del giovane Grifone, e sorrise.

-Bhe..?- gli chiese Harry stupito di quel messaggio

-Cosa, Bhe? Non sapevo a chi mandare il messaggio. I tuoi amichetti? Un disonore, e i miei amici non li conosceva, rimanevi tu!!!-

-Capisco..- rispose poco convinto di quella risposta. –Dai, vieni che ti porto giù-

Ma Malfoy non si mosse.

-Ti muovi?- gli domandò nuovamente, e questa volta dal tono si capiva che era di fretta.

-A… allora non mi odi?- domandò piano lo Slytherin, come se avesse paura della risposta che poteva dare. Ma gli occhi del ragazzo brillarono, dando al grigio una sfumatura azzurro intenso, che provocò in Harry un sussulto Lo fisso. Che cosa voleva dire?

-No…certo che no, e ora muoviti!!- disse, come per cercare una via di fuga da quel momento.

-Posso chiederti come torneremo indietro? La strada è bloccata!- notò Draco. Infatti alcuni albri avevano ceduto sotto il peso della neve, ed anche Harry aveva lasciato la bacchetta lontana, nella sua Sala Comune.

-Fantastico…- mormorò. E si sedette, rassegnato al suo destino. Ma evidentamente qualcuno non era d’accordo. Malfoy lanciò un’occhiataccia al Grifone, ed iniziò a scavare per terra.

Harry sul momento non ci fece caso, poi inziò ad osservarlo.

-Cosa stai facendo, di grazia?-

-Andiamo Harry, non dirmi che per una volta non hai seguito le lezioni del tuo amichetto!!-

Ma Harry continuava a non capire.

-Gli Snortl, sveglia Harry, gli Snortl vivono sulle montagne sotto terra per quasi tutto il periodo dell’anno. Scavano gallerie, ma i loro denti potrebbero spezzare qualsiasi cosa, non ci arrivi?-

Ed in quel momento Potter colse il lampo di genio di Malfoy. Avrebbero usato gli Snortl come seghe. Così lo raggiunse inziando a scavare. Poco dopo gli albri erano stati spezzati, e il passaggio era libero.

-Bravo Harry, per una volta sei stato bravo- sorrise.

Ed quel gesto provocò in lui una stretta allo stomaco.

-No, complimenti tu!! Non credevo che ascoltassi quello che dice Hagrid-

-Bhe.. è interessante, a volte. Non devi dirlo a nessuno. Mi prometti che non dirai nulla di quello che è successo oggi? Ho una repòutazione da difendere!!-

Harry sorrise a sua volta. Com’era bello. Pensò Draco.

-Promesso-

Quello scambio di parole, pensieri.. sembrava il discorso di due bambini, che hanno appena vissuto qualcosa di fantastico insieme, ma che deve rimanere un segreto… e forse era vero. Si strinsero la mano, in segno di amicizia. Ma la cosa certa era che da quel momento lui, Harry James Potter era legato per sempre a Draco Lucius Malfoy.

Ma non era solo una questione di avventure vissute insieme. Era infatti capitato che sulle loro mani si fossero formati dei tagli. E quando le due mani si erano strette si erano riaperti mischiandone il sangue.

-Ahi!- gridò Harry.

-Fammi vedere-

Il Grifone porse la mano allo Slytherin. Lui scrutò la ferita, e frugò in una tasca, tirandone fuori un pezzo di stoffa (ma quante cose ha in quelle tasche? Sembra il gonnellino di Eta Beta!!! Nd Annuzzola_stupita) e in poco medicò sia la sua, sia quella dell’amico.

-Grazie… Draco- per la prima volta il Gryffindor prinunciò il suo nome.

-Di nulla- rispose l’altro con un sorriso. E parlando allegri tornarono al villaggio, dove ormai era sera.

Continua…

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Capitolo 4
*** La partita ***


Harry si stava crogiolando nei suoi intensi pensieri da 17enne, seduto comodamente su una poltrona della sala comune. Era preoccupato per il fatto che il giorno dopo ci sarebbe stata la partita grifo/serpe, e non sapeva chi schierare come terza cacciatrice, essendo che Calì si era storta una caviglia, e di volare non se la sentiva proprio. Un rumore lo fece voltare. Hermione entrò nella sala salutandolo animatamente

-Ciao Harry- ma lui non rispose, la stava osservando. Si avvicinò a lei

-Hermione, amica cara, tu faresti tutto per me, vero?-

-s..sì- rispose lei leggermente preoccupata

-benissimo… fidati… vivrai un’esperienza fantastica, devi solo fidarti di me, e promettermi che lo farai-

-fare, cosa?-

-tranquilla… promettimelo-

-promesso-

Mattina dopo.

Campo di Quidditch, cinque minuti dopo l’inizio della partita

-Harry brutto idiota, gargoyle rivoltante, è l’ultima volta che mi fido di te!!! Esperienza fantastica, come no!!! L’ultimo grido su come morire velocemente!!!!!!!!!!!!!!!!!-

Queste erano le parole che risuonavano nell’aria, a circa 50 m da terra dove volava la giovane griffoncella. Poi quell’idiota di Malfoy le passò accanto, provocando una corrente, che la sbilanciò, facendola precipitare. Immediatamente i due Grifoni si precipitarono in suo soccorso, provocandosi, però una mega capocciata. Doloranti si staccarono, e si guardarono allarmati, notando con terrore che nessuno dei due aveva in braccio l’amica.

Hermione precipitava, ormai sicura della sua morte, quando, invece dell’impatto col terreno venne afferrata al volo da due braccia. Guardò il volto del suo/a misterioso/a salvatore/trice.

Ad incrociare il suo sguardo furono due occhi azzurro intenso, che non sembravano avere alcun timore. Sul viso della ragazza comparve un sorriso. Salvata da uno Slytherin. E che Slytherin. Per chi sta pensando a Draco (fa bene!!! Nd Annuzzola_letteralmente_impazzita_per_Dracuzzolo) è fuori strada (Ignoratela!! Anna, tesora, prova un’altra volta a commentare una cosa del genere, e tutte le cose che ho ‘censurato’ per amor tuo finiscono dritte dritte pubblicate sul prox chappy!!!!!! Nd Melany_leggermente_incazzata) lo avverto subito che non è lui, ma bensì, (quel gran pezzo di… Nd Melany) Blaise Zabini.

Hermione portò le braccia attorno al collo del ragazzo, che le sorrise rassiculandola, come se volesse dirle ‘Non ti preoccupare, ci sono io adesso!’ (Perché cavolo non ci sono ragazzi così? Nd Melany_disperata) Lei ricambiò in pieno. Ron ed Harry si scambiarono un’occhiata allarmata. Zabini fece scendere la giovane Gryffindor delicamtamente.

-Grazie…- sussurrò piano lei.

-Di nulla- gli rispose, dolcemente.

Malfoy gli atterrò affianco.

Aspettò che Mione si voltasse, e poi sussurrò al amico.

-Bhe..? Cos’è sta’ storia? Da quando ti fai la Mezzosangue?-

-Sempre il solito tu. Primo, ti devo ricordare il mio disprezzo per quel termine? Secondo, non me la sono ancora fatta!!-

-Questo vuol dire che ne hai l’intenzione-

-No, non è vero!!-

-Blaise, ho visto perfettamente come ti buttavi verso di lei per salvarla. Sembrava una questione di vita o di morte!!!-

-Senti… la Granger…- la squadrò- non è brutta… anzi…, ma è solo una delle tante, una come…- cercò una ragazza tra la folla, qualcuna si era già fatto -.. come… Diane Kresburg, o.. Mary Londwell, non c’è differenza-

-Certo… se lo dici tu- gli rispose lo Slytherin poco convinto

-CERTO!!!- confermò sicuro il bruno.

Blaise lanciò un’occhiata ad Hermione che stava abbracciando Ron, ancora presa dalla paura della caduta, probabilmente stava ancora sklerando sul povero Harry. Sorrise a quel pensiero. Poi la vide che scoccava un bacio sulla guancia del rosso, ed una strana stretta gli prese lo stomaco… era davvero strana… e la cosa più incredibile, era che non l’aveva mai provata.

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Capitolo 5
*** Confessioni Svelate ***


Lanciò un’occhiata alla porta. Sentiva distintamente dei rumori, senza però, capire che cosa fossero. Era come minimo l’una passata, ma non riusciva a dormire. L’infermeria era vuota, a parte lei non c’era nessuno. I rumori si fecero più forti, finché la porta non si spalancò di scatto. La giovane ragazza cercò di sbirciare oltre le tendine, per vedere cosa stava accandendo. Vide Madama Chips correre verso qualcosa che era accasciato per terra. Poi, scostando leggermente la stoffa, poteva vedere un Draco Malfoy, brancolante nel buio, con una leggera luce della luna che gli illuminava il viso. Hermione sentì lo stomaco muoversi. La bocca si contrasse in una smorfia schifata. Il viso del ragazzo era quasi totalmente coperto di sangue.

“Che schifo…” pensò disgustata.

Pochi minuti dopo il silenzio regnava nell’aria, ma sapeva bene che il giovane Slytherin non stava dormendo. Respirò profondamente insonne.

-Cos’hai fatto?- domandò con un pizzico di curiosità.

-Uh uh, Granger da quando parli con un ‘verme’ come me? (Avete colto la sottile linea ironica? Nd Mel) (Sì, e faceva schifo!! Nd Annuzzola)- rispose ironico

-Da ora, voglio sapere il motivo per il quale mi hai svegliata- mentiva, lei era già sveglia…

-Oh, bé.. mi dispiace di aver disturbato i sogni di sua eccellenza, potrei sapere perché te ne frega tanto?? E non dirmi ‘perché mi hai svegliato’ che non ci credo-

-Perché tu sei così interessato a Harry in questo periodo?- rispose lei furba

-Non è leale Granger. Non puoi rispondere alla mia domanda con un’altra-

-Oh, guarda. Un Serpe che parla di lealtà, questa sì che è buona!!-

-Ci siamo solo noi, qui?- domandò lui, all’improvviso

Hermione annuì.

-Non mi hai risposto Malfoy, che hai fatto?-

-Rissa…- rispose vago

-Grazie tante, fin lì c’ero arrivata anch’io!!E poi, scusa, rissa all’una del mattino?-

Draco sorrise.

-Diciamo che non era prevista per così tanto tempo, ho avuto un contrattempo-

-E con chi era? Come mai?-

-Cazzo Granger, ma quante domande fai??-

-Oh, scusa tanto. E comunque secondo me tu muori dalla voglia di domandarmi un casino di cose!!-

-Cosa te lo fa pensare?-

-Il fatto che spesso rimani senza parole-

-Ok, ti va di parlare?-

-Dipende-

-Facciamo così, tu rispondi a tutte le mie domande sinceramente, e viceversa-

-Oh, certo, come no!! Così tu vai a spiattellare tutto ai tuoi amichetti, e buonanotte!!-

-Ok, hai ragione, allora, propongo che quello che verrà detto qui dentro dovrà restarci, usciti di qui, non sapremo nulla-

La Griffoncella ci pensò su.

-Ci sto- concluse infine

-D’accordo.. fammi una domanda, ed io ti risponderò, a patto che rimanga un segreto-

-Naturalmente-

-Perfect- sussurrò lo Slytherin –Perfect-

-Cosa vuoi da Harry?- domandò sicura ed esplicita

Draco arrossì violentemente.

-Io…bhe.. ecco… credo.. di essermi innamorato di lui- concluse infine, abbassando la testa.

Quel gesto provoncò in Hermione una sorta di compassione per il ragazzo.

-Ma tu non glielo dirai, vero?-

Hermione scosse la testa.

-No, non glielo dirò-

-Giura…- chiese timoroso. In quel momento, alla ragazza parve di avere davanti un bambino che ha appena mangiato troppa marmellata, ed è stato scoperto da un altro, e gli sta chiedendo di non dire nulla, per paura di essere punito

-Giuro..- rispose decisa.

In quel momento avvenne un gesto che mai e poi mai Hermione Granger si sarebbe aspettata da uno come Draco Malfoy… lui le strinse la mano

-Senti, ehm… a te piace Blaise?- le domandò il ragazzo p>

Questa volta fu il turno di Hermione ad arrossire. –Bhe… sì...!-

-Occhio..> le rispose lui.

-Posso sapere perché?-

-Perché fossi in te starei in guardia- disse vago

-Certo che te sei proprio un mistero…-

Sorrise, e lei non esitò a ricambiare quel gesto

-Hai mai avuto una storia con la Parkinson?-

-Stai scherzando?? No, no. Io e Pansy siamo ottimi amici, e stop

-Dai suoi atteggiamenti sembrerebbe il contrario…-osservò lei

-E’ una messinscena-

-Cosa?-

-Una messinscena, Granger. Te lo devo sillabare?-

-Spiritoso. È solo, che, bhe… bho.. pechè?-

-Perché i nostri genitori ci vorrebbero vedere sposati, e laccaculo del tipo ombroso, dai, come si chiama…?-

- Voldemort..?-suggerì piano la Gryffindor

-Ecco brava, Voldy.. andiamo, quel tipo… col cazzo che divento Mangiamorte!! E poi che nome macabro… Mangiamorte.. e i tatuaggi sono antiquati ormai…-

Hermione scoppiò a ridere

-Che c’è? Perché ridi?

-Ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah… sei proprio buffo!!!- sibilò continuando a ridere

-Ma tu hai fumato…!!!- la fissò –Hai finito???-

-Ok, ok, ci sono-

-Sicura? Mh. Ok. Perché voi odiate i Serpe?-

-Perché voi ci odiate- rispose con semplicità

-Hai mai sentito un Serpe dire ‘Ti odio’ ad un Grifo?-

Hermione ci pensò… ma in effetti loro non l’avevano mai detto.

-Io, invece ho sentito parecchie volte da uno di voi dire che voi ‘odiate’ i serpeverde, perché?-

-Bhe… Ron vi odia per tuo padre, immagino.. sai,tutto quello che fa…-

-Ma io non sono mio padre- osservò lo Slytherin

-Questo è vero...- dovette ammettere –Io.. – proseguì- Non ti odio.. diciamo che mi stai sui cosidetti quando mi chiami Mezz…- Ma non fece in tempo a finire la frase che Draco l’interruppe.

- Non dirlo. Odio quel termine- la pregò

- Tu.. tu odi quel termine? Ma mi chiami sempre, e dico sempre, così!!!- disse stupita

- Non vuol dire che tutto quello che dico sia quello che penso… ti pare che se lo pensassi sarei qui a discutere con te?? Andiamo Granger, hai un cervello formidabile per le materie..- Hermione arrossì nel buio, Draco se ne accorse e sorrise -.. usalo-

-Ma allora perché lo fai?-

-Bhe.. tu hai l’immagine della ‘secchiona’ no? E la difendi anche a costo della vita, o quasi, anche se non ti piace. Uguale per me. È una questione d’immagine!!-

La ragazza avrebbe voluto dire che non era vero, ma sapeva perfettamente che non era così

-E non dire che mi sbaglio, perché non è così- le disse Draco, quasi a leggerle nei pensieri.

-Ma guarda che ore sono!!! Le quattro e mezza!!-si accorse all’improvviso la Gryffindor.

Il biondo Slytherin le sorrise divertito –Certo, che non cambi proprio mai,eh?-

Fu così che l’alba li colse. La notte era passata, portando con se tutte quelle piccole confessioni segrete svelate alla luce della luna. E il primo raggio li vide come mai nessuno. Addormentati uno affianco all’altro, come due angeli che vegliano uno sull’altro.

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Capitolo 6
*** Misteriose Poesie ***


Draco fissava in silenzio il soffitto della sua stanza. I suoi pensieri erano rivolti ad un certo Grifone di sua conoscenza, che doveva essere qualche piano più sopra, a fare chissà che cosa, ma una cosa sicuramente non stava facendo. Pensando a lui. Quanto si sbagliava, ancora non poteva saperlo. Ad un tratto un rumore proveniente dalla porta gli fece sollevare svogliatamente il capo.

-Uh...Oh, ciao Pansy-

lei gli sorrise. -Ciao, allora...-iniziò sedendosi al suo fianco

-Cosa?- domandò distrattamente, e vagamente interessato alle parole della Slytherin

-Ti dico una sola parola: Potter-

A quel nome il giovane Malfoy si drizzò meglio, notando quel gesto Pansy sorrise

-Cosa pensi di fare? Cioè, si vede lontano un kilometro che ti piace

Draco sorrise. -Vedrai- e così dicendo si alzò, andando a frugare in un cassetto della scrivania, dal quale tirò fuori un foglio. Lo rilesse velocemente -Perfect- sussurrò piano.

-Cosa? Cos'è perfetto?-

-Pansy, mi presteresti il tuo gufo... devo spedire una lettera importante-

>*<

Sala Grifo

Harry stava rileggendo per la sesta volta le stesse righe

-Di chi può essere?-domandò Ron incuriosito

-Bho-

-E tu di chi speri che sia?-

-Non ne ho l’idea- Bugiardo. Eccome se lo sapeva. Sperava che fosse di un certo ragazzo biondo, dagli occhi argentati.

-Cosa c’è scritto?-

Harry non rispose. –Scusa, ma ho sonno, ti dispiace se vado a dormire?-

-No, no, vai pure-

Salì le scale e si diresse verso il dormitorio. Si svestì in fretta, e s’infilò nel letto. Chiuse gli occhi con quella poesia nella mente:

“Ti guardo, ti penso,

ma tu non puoi fare la stessa cosa

perché non sai niente di me

perché non conosci i miei sentimenti

Ho paura di svelarmi

paura che tu possa fraintendermi

paura che il mio sogno si possa spezzare

Ho paura anche solo a pensarti

ma almeno questo mi è negato"

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Capitolo 7
*** Duello ***


Le iridi verde smeraldo incrociarono quelle color zaffiro del compagno che gli stava davanti, e per un lungo attimo si fissarono. Una leggera ruga comparve sulla fronte del ragazzo, ed Harry sorrise divertito. Poteva contare le goccioline di sudore che cadevano dalla sua fronte.

Hermione era immersa in una delle sue ‘letture leggere’ com’era solita a chiamarle lei. Mentre fuori pioveva ininterrottamente da cinque ore buone.

-Ron.. datti una mossa, sono due minuti che pensi!!!- disse Harry scocciato

-Hai fretta di perdere Potter?- gli chiese il rosso in tono di sfida

-No.. ma se non ti dai una mossa ‘Mione finisce il suo libricino prima di noi!!-

Sentendosi chiamata in causa la giovane Griffoncella alzò lo sguardo –Avete detto qualcosa?- chiese

-No, tranquilla, torna pure alle tue letture- la tranquillizzò Harry

-Scacco!- disse infine Ron un sorriso beffardo

-Come cazzo hai fatto???????- Harry era allibito, ma il rosso si limitò a sorridere

Un trambusto li fece voltare. Il gruppetto: Malfoy, Parkinson, Zabini e Nott aveva fatto il suo ingresso nella Sala Grande

-Oh no..- commentò Ron, cercando il sostegno del amico, che però era intento ad osservare qualcosa, o meglio qualcuno, ma fortunatamente solo Hermione se ne accorse.

-Oh, guarda, guarda chi si vede Potter&Company..- commentò sarcastico Nott

-Ehi, Nott perché non ti levi dai maroni, dai, una volta tanto..- disse con voce fintamente gentile Ron

-Potrei farlo Weasley, ma questa non è la settimana delle gentilezze verso gli animali, quindi credo che resteremo qui!-

-Ehi Potter, non dirmi che non hai di meglio da fare che giocare ad una stupida partita agli Scacchi Magici?- gli disse Malfoy

-E anche se fosse?- ribatté secco Harry. A quella risposta Draco scambiò un’occhiata con Hermione

-Ti propongo un duello Potter.. solo io e te..-

-Ceerto Malfoy, e magari mi pianti in asso come l’ultima volta..-

-Mi ferisci Potter, stai forse insinuando che non sono corretto?-

-Io non insinuo Malfoy, io AFFERMO!!-

-D’accordo, hai ragione, facciamo così…- e con un gesto allontanò tutti, per poi avvicinarsi all’orecchio di Harry -.. io andrò lì alle undici in punto, tu guarderai sulla tua mappa, e se non ci sarò, bhe, puoi anche restartene a letto-

Harry lo guardò sbalordito, come lo sapeva?? Ma Draco sorrise, e per una volta senza essere malizioso, o beffardo. Gli sorrise dolcemente.

Per un momento gli parve che fosse quasi umano, e si perse nell’argento dei suoi occhi, Draco parve fare lo stesso.

-Ci sto- disse infine

§*§

Aula di astronomia. Ore 23:10.

-Sono felice che tu sia venuto, Harry..- mormorò Draco.

Il Gryffindor notò che il biondino era vestito con abiti babbani, un paio di jeans e una felpa piuttosto larga nera, che faceva contrasto con la sua carnagione. Dovette ammettere che sembrava davvero un ‘Angelo Dannato’.

-Cominciamo…- sussurrò Harry, e Draco annuì

-IMPEDIMENTA!- gridò Draco. Ma Harry lo schivò abilmente

-Stupeficium!- Draco venne colpito in pieno petto, afflosciandosi così sul pavimento. Harry gli andò vicino, cercando di farlo riprendere, ma non accadde, anzi, lo Slytherin iniziò a mormorare qualcosa.

-No.. no.. non voglio.. loro lo uccideranno… no!- -Draco? Draco, cosa stai dicendo?- ma il ragazzo continuò senza dar segno di essere cosciente

-Non posso permetterlo madre.. madre vi prego… noooo! Madre, io lo amo…- e con queste parole finì

Era totalmente sudato, e piangeva. Harry non sapeva cosa fare. –Draco, stai bene?- mormorò. Solo allora, lo Slytherin parve ricordarsi dov’era, e con chi.

-Hai.. hai sentito tutto, vero?- Harry annuì piano. –Pensi che sia pazzo?-

-Draco.. guarda me, due anni fa tutti credevano fossi pazzo… ma io credo di sapere cos’è la pazzia e non è quello che hai tu..- il biondino accennò un sorriso sforzato. –Chi erano quelli? Chi volevano uccidere?-

-Te- disse piano. Il moretto sbarrò gli occhi, però cercò di mantenere un contegno. Osservò Draco. Era così bello. Avrebbe voluto stringerlo e baciarlo per fargli capire quanto lo amava.. ma non poteva.

-E’ tardi.. credo sia meglio andare a dormire...-

disse avviandosi alla porta

-Harry..?- si bloccò, e voltò piano. I suoi occhi incontrarono quelli argentati di Draco, ancora pieni di paura.

-Credo sia meglio che tu torni dai tuoi amici… ti staranno aspettando, dì pure che hai vinto il duello..- disse piano allo Slytherin

Stava per uscire. Aveva già la mano sulla maniglia. ‘Ora o mai più’ pensò Draco.

-Harry… ti amo-

Il Gryffindor si fermò. Per un momento gli parve di aver udito quelle parole solo nella sua testa, come un sogno. Ma dietro di lui Draco aveva la testa abbassata, e le guance di un colorito che tendeva al rosso porpora.

Si voltò lento. E fissò per un secondo quell’immagine. Un Draco Malfoy seduto sul pavimento, con la testa sulle ginocchia, e con qualche capello fuori posto. Probabilmente piangeva.

Gli si avvicinò piano. S’inginocchiò davanti a lui, e con un dito sotto al mento gli tirò su il viso bagnato di lacrime. Draco lo fissò.

Fu un attimo. Veloce, e quasi impercettibile. Harry avvicinò le sue labbra a quelle del biondino, che rimase sconcertato per un momento, ma appena capì quello che stava succedendo ricambiò all’istante.

Quando si staccarono, qualche minuto dopo, Harry gli sorrise e Draco fece lo stesso. Dolce… decisamente diverso dal Draco Malfoy che conosceva. Ma non gli importava. Ora era lì. Con la persona che amava. Nuovamente felice. Si avvicinò all’orecchio dello Slytherin e gli sussurrò:

-Ti amo.. mouchuscha (si scrive così?? Aiuto! Nd Mel_che_non_sa_l’_Irlandese_!!)- Draco lo guardò perplesso, ed Harry gli sorrise.

-Vuol dire ‘sangue mio’, ‘vita mia’- il biondino scosse la testa e lo baciò di nuovo, più forte, con più passione

“Ti guardo, ti penso,

ma tu non puoi fare la stessa cosa

perché non sai niente di me

perché non conosci i miei sentimenti

Ho paura di svelarmi

paura che tu possa fraintendermi

paura che il mio sogno si possa spezzare

Ho paura anche solo a pensarti

ma almeno questo mi è negato"

Draco Lucius Malfoy

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Capitolo 8
*** Rosa d'argento ***


Draco fissava il soffitto della sua stanza. Una musica rimbombava nella stanza. Era lenta e romantica, dolce e gentile, che come un velo di seta gli accarezzava il viso, facendolo sognare. Dalla finestra entrava una leggera brezza invernale, ma lui pareva non sentirla. Aveva le coperte fino a metà petto, le mano sotto la nuca e gli occhi sognanti. Poi un rumore lo riportò bruscamente alla realtà.

-Ciao Draco… CAZZO, MA SI GELA QUI DENTRO, CHIUDI QUELLA FINESTRA!!!- disse Pansy, tremando.

-Ciao Pansy, buongiorno..- disse con un sorriso

-Dalla tua faccia da ebete devo presupporre che tu abbia vinto il duello?!?-

-Oh no, ho perso clamorosamente.. l’importante ora, è che lui sa!-

La giovane Slytherin sgranò gli occhi. –Lui, lui sa? E cos’ha detto??- chiese curiosa, ma in quel momento la porta si spalancò e un viso sorridente apparve sulla soglia, mentre il profumo di brioche appena fatte li invase completamente. Due occhi blu cobalto gli sorrisero.

-Buongiorno bella gente. Ecco per voi brioche appena sfornate, sono quaranta zellini, prego!!- disse sorridendo e porgendone una a Draco

-Blaise pezzo di idiota, scendi di sotto e sono gratis a colazione. E poi, stai zitto una buona volta!! Usa quella linguazza che ti ritrovi (purtroppo) solo per la tua secchiona di quella Grifo!!!!- disse Pansy seccata dal fatto che il racconto di Draco fosse stato interrotto -Allora Dracuzzolo, dicevamo??- disse con voce mielosa, sapeva che altrimenti l’amico non avrebbe scucito una sola parola di bocca.

-Cosa…?- chiese Blaise curioso

-Vedi, Blaise caro, cosa succede ad arrivare in ritardo??-

-Zitta tu!! Draco..- iniziò con voce calma e gentile -PERCHE’ CAZZO LA FINESTRA E’ APERTA???? SIAMO A GENNAIO, FA UN FREDDO DELLA MADONNA!!!!!! – Draco si limitò a sorridere

-Odio quando fa così.. odio quel sorrisetto orribile…- commentò la ragazza –Concordo…- approvò il ragazzo, osservandolo come se fosse uno strano animale. Poi si scambiarono un’occhiata d’intesa, che non prometteva nulla di buono, il biondino li guardò preoccupati, ma loro sapeva perfettamente cosa fare.

Pansy prese un cuscino e glielo sbatté in testa, mentre Blaise gli s buttava addosso iniziando a fargli il solletico sui fianchi

-Stronzi.. ah ah ah.. pezzi di merda.. ah ah ah questaaah la pagate!!!!-

-O scuci tutto o noi continueremo!!!- disse la Slytherin con un sorriso da bastard_inside.

-MAI!!- - Ah sì???- chiesero in tono di minaccia –Cos’è una minaccia??-

-Precisamente!- - Ma vaffan**** - - Dicci, dicci- - Ok, ok, avete vinto..- si arrese infine

Il giovane Slytherin raccontò tutto dall’inizio alla fine, senza tralasciare nessun dettaglio. Alla fine i due amici lo guardavano sorridendo divertiti.

-Cosa c’è? Perché mi guardate in quel modo?- disse infine.

Pansy allargò il suo sorriso e lo abbracciò.

-Dracuzzzolo mio… o tesoro, il mio vermiciattolo si è innamorato!!!- disse felicissima. ‘Vermiciattolo?’ pensò Draco, scambiando un’occhiata con Blaise che li guardava divertiti

-Pansy… Pansy, si, sono molto felice anch’io, ma ti sarei grato se la piantassi di stritolarmi!!

Lei si staccò sorridendo. Poi scoccò un’occhiata all’altro Slytherin che ricambiò in pieno.

-Che volete fare? Devo preoccuparmi??-

-No no!!- disse tranquillamente Blaise

Draco li guardò poco convinto

-Eddai Dracuz..- -Dracuz?- chiese, stupito di quel soprannome insolito …- -…se non ti possiamo sfottere un po’ noi!!!-

- Dracuz???- domandò nuovamente e leggermente incazzato

-Bhe.. è carino.. preferisci forse Dracuzzolo?- suggerì con un sorriso beffardo la Slytherin

-No, no, va benissimo Dracuz!!!- si arrese

>*<

Sala Grifo.

Ron ed Hermione stavano osservando Harry

- Secondo te cos’ha?- chiese

- Non ne ho idea- gli rispose Hermione

- Ripeti -

- Non ne ho idea-

- Ora stai ferma- il rosso la fissò poi chiuse gli occhi sotto lo sguardo accigliato di Hermione.

-RON! Che stai facendo?-

- La per la prima volta nella storia Hermione Jane Granger non sa la risposta ad una domanda!!!! È un momento storico, sto cercando d’imprimerlo nella mente-

- Oh, ma va al diavolo!- gli rispose scocciata e tornò a fissare Harry

- Harry? Harry??- nessuna risposta.

- Harry, Cristo Santo, rispondi!!!!!-

- Eh? Cosa?- disse il moretto, come se si fosse svegliato in quel momento

- Alleluja -

- Cosa?- ripeté

- Sembravi in tranche… ci hai fatto spaventare -

- Ehi, guardate…- disse Ron indicando una rosa argentata posata sul tavolo, probabilmente si era appena materializzata.

- ‘Per Harry James Potter’- lesse Ron, lo guardò sbalordito, ma lui si limitò ad alzare le spalle.

Prese la rosa e si ritirò nel dormitorio. Hermione sorrise, cercando di non farsi vedere da Ron.

Poco dopo il giovane Gryffindor la guardava sorridente sfiorandone appena i petali. Poi, si accorse che incastrato, ben nascosto, sotto le foglie c’era un foglietto.

’Ho capito che ogni passo che ho fatto da quando sono nato era un passo verso di te’

Non era firmata, ma questa volta Harry sapeva chi era, e ne era profondamente felice, anche se si ripromise che in seguito avrebbe fatto del suo meglio per eguagliare quelle attenzioni tanto gradite.

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Capitolo 9
*** Non sempre l'apparenza inganna ***


Harry fissava malinconico il cielo. Maledizione. Era il primo weekend di primavera, e finalmente gli si presentava l’occasione giusta per andare ad Hogsmeade e dimostrare a Draco quanto l’amasse, e quello stronzo di Piton gli aveva affidato un compito impossibile per il giorno dopo.
Sentì dei passi avvicinarsi. Hermione.

-Harry…!!! Scusa, ma non dovresti essere con Draco?!?- chiese lei sorpresa. Lui scosse la testa, indicando il compito.

Hermione sospirò, guardando l’orologio. Sapeva quanto era importante per lui quell’uscita. Erano passate 6 settimane da quando lui e Draco stavano insieme, e non era certo un segreto, anche se come fosse successo era un mistero.
Lanciò un’occhiata al compito. Per lei era uno scherzo, ma per Harry era un argomento problematico.

-Vai…-disse.

Harry alzò lo sguardo.

-Vai Harry, te lo faccio io… e sbrigati, prima che cambi idea-disse tutto d’un fiato.

Lui la guardò. –Hermione… tu… tu.. dici sul serio????- lei annuì.

-MUOVITI!- gli ordinò.

Harry sorrise, baciandole la fronte.

-Herm..-

-Cosa?-

-Sei un angelo!-

-Se.. se…- disse rassegnata, sedendosi sulla sedia.

Harry corse fuori, mise una mano in tasca contando i galeoni che aveva. Ok. Ne aveva abbastanza. Aveva risparmiato e sudato ogni singolo zellino che possedeva.

Si avvicinò ad un piccolo negozietto, respirò profondamente, ed entrò.

Ci aveva pensato molto, ed aveva raggiunto la conclusione che, sebbene quello fosse un passo importante, era giunto il momento di farlo.

Pochi minuti dopo Harry uscì svuotato nelle tasche, ma felice, il problema ora era trovare Draco.

Girò per ore senza risultato, quando finalmente entrò ai ‘Tre Manici di Scopa’. Nei primi tre tavoli c’erano coppiette intente a discutere animatamente, ma di Draco nessuna traccia. Stava per rinunciare incontrò Pansy con Nott, che chiacchieravano animatamente su un fatto che aveva detto Draco pochi minuti prima.

-Potter!- disse Nott alzando lo sguardo.

Pansy abbassò lo sguardo, mentre un velo di paura le velava gl’occhi.

-Che fai qui Potter? Non dovresti essere in punizione?-

Harry la ignorò.

-Avete visto Draco?- chiese con il fiatone.

Lo sguardo dello Slytherin cadde sul pacchetto che spuntava dalla tasca del moretto.

-Potter, quel regalo… cos’è e per chi…- chiese indagatore.

Il Gryffindor sorrise malizioso.

-Per Draco. È.. è.. una fedina in oro bianco…- disse abbassando il capo.
I due Slytherin si guardarono.

-Harry…- disse la ragazza.

-Cosa..? C’è qualcosa che non va?-

-Harry, Draco è..-

-PANSY!! Avevi detto che saresti stata zitta, che non avresti detto nulla!!- le urlò contro Theodor.

-Theo… gli ha comprato una fedina!!! CAZZO! UNA FEDINA!! COME PUOI CHIEDERMI DI STARE ZITTA??????????- urlò con quanto fiato aveva in gola –SARO’ ANCHE UNA SLYTHERIN MA CIO’ NON SIGNIFICA CHE SIA ESONERATA DA QUALSIASI FORMA DI SENSIBILITA’!!!!!!!!!!!!!!!!!- i due ragazzi la guardavano senza fiatare a bocca aperta .
La ragazza inspirò profondamente e poi alzò lo sguardo verso Harry.

-Draco è là dietro- disse indicando un boschetto di alberi. –Ma se fossi in te non ci andrei…-

-Che vuoi dire?- le chiese il Gryffindor leggermente confuso.

-Che non sempre l’apparenza inganna...- e così dicendo si allontanò.

Harry rifletté su quelle parole così strane. ’Non sempre l’apparenza inganna..’ che voleva dire? Decise di scoprirlo, anche se ora quello che lo circondava non era più un senso di felicità misto a delusione. Ma timore, paura di quello che avrebbe visto.

-HARRY!- si girò. Era Pansy.

-Aspettami… vengo con te… devo dirgli due cosette…- disse la Slytherin con una strana luce negli occhi, tanto che Harry preferì non domandarle cosa volesse dirgli.

Camminavano veloci, guardando ognuno davanti a se. Una strana tensione si era creata fra di loro, fino a che non arrivarono al luogo che la Slytherin gli aveva indicato.

Il mondo cadde addosso ad Harry.

Draco. Il SUO Draco abbracciato ad una schifosissima ragazza, mentre la baciava animatamente, e lei ricambiava.

Sentì le lacrime scorrergli sul viso paonazzo, mentre i due si staccavano. Lei gli sorrideva dolcemente e lui le accarezzava una guancia.
Pansy al suo fianco osservava la scena in silenzio indecisa se essere più incazzata o disgustata.

-Ciao Draco…- disse infine Pansy.
Il biondino alzò lo sguardo.
Harry chiuse gli occhi.
Lo odiava. Come aveva potuto?
Lasciò cadere il pacchetto, che finì nel fango. Incrociò per l’ultima volta gli occhi argentei, poi si girò andandosene via.

-Sei soddisfatto?- chiese la brunetta con voce gelida.

Lui la guardò. Piangeva.

raccolse il pacco, togliendone il fiocco, e scartando la carta. Sotto c’era una piccola scatolina blu, di forma circolare.
Lo Slytherin fece scattare il meccanismo.
Dentro c’era un piccolo anello argentato. Incastrato nella seta bianca.

Alzò lo sguardo, incrociando quello severo della ragazza.

-Tu credi…?-

Lei annuì. –L’hai perso Draco. Per sempre- e così dicendo si voltò, lasciandolo solo.

Sala Grifo. Ore 19:00.

Harry sul suo letto ascoltava a tutto volume una canzone, divenuta famosa fra i babbani per via di un Musical che aveva avuto successo.

’C’è in me il dolore di un amore che fa male…’

Guardò la finestra e il compito perfetto fattogli da Hermione, illuminato dalla luna…

-Ho chiuso con l’amore. Non amerò mai più…-E così si addormentò, cullato dalla notte e dal suo dolore.

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Capitolo 10
*** I closed with love ***


Harry passeggiava da solo nel parco del castello. Poche ore prima aveva scoperto che il ragazzo che amava l’aveva tradito.
Si sentiva svuotato nell’anima, si sedette sotto un grande salice, appoggiando la testa alla corteccia ed impiastricciandosi i capelli di resina. Ma non gl’importava. Non gli importava più di nulla in quel momento, Voldemort avrebbe potuto entrare in tutta calma ed ucciderlo tranquillamente se avesse voluto, tanto lui non avrebbe reagito.
Forse si era sbagliato.
Forse Draco era davvero quel bastardo pezzo di merda che aveva sempre creduto. O forse no.

’Cazzo. Cazzo. Cazzo, come aveva potuto tradirlo????? Con che coraggio??’ questi erano i pensieri di un Draco Malfoy piuttosto confuso.
Una figura gli si avvicinò.

-Ciao Blaise…- disse in un sussurro.

-Draco… credo che tu dovresti smetterla con quel vizio…-

-Grazie per avermi avvertito, ora-

-Ma di cosa ti lamenti?? Hai conquistato il ‘Grande Harry Potter’ non era questo che volevi? Conquistarlo e mollarlo dopo poco? Infondo non era questo il tuo criterio?- Draco abbassò lo sguardo. Quelle parole lo ferivano nel profondo, ma erano vere. Maledettamente vere.

-Hai passato notti per trovare un modo per sedurre quel Gryffindor, perché lui era solo un’altra delle tue conquiste, vero?- ma a questa domanda non rispose.

’Certo che lo è’ voleva dire, ma nel profondo sapeva che non era vero.

-Draco? Senti, Harry è solo uno dei tanti che si è innamorato. Uno dei tanti- ripetè con decisione il moretto.

Il biondo Slytherin gli scoccò un’occhiata omicida.

-E’.. è così vero?-

-Cosa ne sai tu?- gli disse rabbioso il biondino.

Blaise abbassò lo sguardo, non riuscì a sostenere quello del suo migliore amico. Infondo, era vero. Cosa ne sapeva lui dell’amore? Nulla.

-Dra’.. senti…-

-COSA?- urlò furioso.

-Mi dispiace…- mormorò.

Il biondo osservò il cielo, macchiato da qualche nuvola e sospirò. Pensò a quei bellissimi occhi smeraldo, qualche piano più in su. Chissà, magari anche loro ad osservare il cielo.
Una leggera brezza gli accarezzo il volto, scompigliando quei pochi ciuffi dorati sfuggiti al gel.
Sentì una fitta al pensiero che Harry se ne fosse già fatto una ragione, e che entrò poche ore sarebbe stato con un’altra delle mille ragazzine urlanti per lui.
E lui? Lui cos’avrebbe fatto? Niente. Ormai aveva chiuso con l’amore.
Nella stanza vicino i compagni di casa facevano baldoria.
Jennifer Brinder stava cantando una canzone con voce sensuale.
Poi tocco a Jeff Grinffir, reduce di una straziante storia con Micelle Johnson. Una Corvonero che dopo sei mesi l’aveva mollato. La sua voce da cantante del Blues inondò le camere vicine.

-I closed with love, I will never love again...-[Ho chiuso con l’amore. Non amerò mai più...]

Pansy era dalla parte opposta della sala. Odiava Draco per quello che aveva fatto.
A pensarci bene i Gryffindor non erano poi così male.
Guardò la sua bibita… e sospirò, poi scosse la testa, appoggiando il bicchiere sul tavolo, lasciando un cerchio colorato. Un sorriso le si dipinse sul volto.
Aveva la soluzione.
Piano, piano, senza farsi vedere uscì dalla stanza, dirigendosi al dormitorio rosso/oro.

-Ma come diavolo fanno??- disse con il fiatone per le troppe scale. ‘Giuro che non mi lamenterò mai più per il fatto di dormire nei sotterranei’ si ripromise mentalmente.
Arrivò, finalmente, al quadro della Signora Grassa, quando, dopo innumerevoli tentativi finalmente si aprì, ne uscì Harry.

-HARRY!-

-Pansy.. ma che ci fai qui?- chiese lui piuttosto sorpreso.

-Poche storie Potter, tu ami Draco?-

-Eh?-

-Hai capito benissimo!!!!! Rispondi!-

-S…sì..- disse lui a bassa voce.

-Perfetto hai voglia di divertirti? … ho un piano per fargliela pagare…-

Harry sorrise beffardo. –Qualsiasi cosa sia, dimmi tutto..-

-Lo sai Potter, sei uno strano Gryffindor..-

-Sarà per il fatto che sono Gryffindor per scelta e Slytherin per smistamento..- disse lui, lasciando decisamente stupita la ragazza.

-Comunque, abbiamo bisogno di qualcuno… di una ragazza…fammi entrare Potter.. e studieremo meglio il piano..-

Dormitorio Maschile Gryffindor. Pochi minuti dopo.

-Hanna Abbot?-

-Stai scherzando? La conosco dal primo anno!-

-Scusa Harry, ma è la sedicesima che scarti!!-

-Lo so.. è che.. non sono abituato…-

-Si vede…- commentò lei.

- Dai, andiamo avanti…-

-Bhe… fra le possibili.. né è rimasta solo una…-

Hermione era accoccolata su una sedia, intenta a sfogliare il libro di ‘Pozioni Avanzate Per Maghi Professionisti’.

Harry respirò profondamente.

-Herm..?-

Lei alzò lo sguardo. –Cosa?-

-Herm perdonami, ti ho messo del Veritaserum nel succo..- indicò il bicchiere vuoto. Lei sbarrò gli occhi.

-COSA??-

-Herm... calmati... senti, devo farti alcune domande, imbarazzanti, e dovevo essere sicuro che tu rispondessi sinceramente…-

-Spero per te sia importante Potter…-

-Mi trovi figo?-

-Certo…- rispose lei.

-Da 1 a 10-

-11-

-Ok… Herm devi farmi un favore…-

-Non salirò su un’altra scopa!!!-

-Non è quello… è… come dire… dovresti… essere… la mia ragazza… per finta naturalmente.. per qualche tempo…-

-Perché dovrei?-

-Per… per Draco… per farlo ingelosire…- mormorò Harry.

-Ci sto- disse la ragazza sorridente.

-Hermione ti adoro!!-

-Non lo faccio solo per te, idiota… credo che così.. chissà, magari viene fuori che anche Blaise…- Harry sorrise.

-E’ giusto- completò alla fine.

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Capitolo 11
*** Pazzia...! ***


Il piano, gli attori, le scene, era tutto perfetto. Se c’era una cosa che voleva era far morire di gelosia quel serpente troppo viziato per i suoi gusti.
Voleva vederlo soffrire. Implorare pietà.
E.. perché no? Strisciare ai piedi del Grifone, baciando il terreno dove cammina e chiedendogli perdono.
Quant’era sadica.. ma infondo, era una serpe.
Lanciò un’occhiata ad Harry ed Hermione che ripassavano la parte.
Forse era perché non voleva vedere quell’angelo con un’ala spezzata soffrire ancora.
Era stato difficile anche per lei ammettere di esserne (molto tempo prima) stata innamorata.
Dal quel giorno ne sono seguiti tantissimi, ma infondo, le è sempre rimasta una certa sensibilità nei confronti dello ‘Sfregiato’ come usava chiamarlo sempre Draco.

-Allora…? Siete pronti? Pensate di farcela?- disse la ragazza avvicinandosi ai due Gryffindor.

-Pansy, stai tranquilla. Sembri più nervosa di noi… la parte la sappiamo a memoria.. sono ore che la ripetiamo!!- la rassicurò Hermione.

-Pensi forse che non ce la faremo, vero?- lei fece cenno di no, ma i suoi occhi dicevano il contrario.

Harry le sorrise bastardo. –Ce la faremo. E poi, scusa, quando ci ricapita l’occasione di sfottere così tanto il nostro amato serpentino?!?-

Pansy si sentì rassicurata, e sorrise più tranquilla.

La cosa era facile e complessa allo stesso tempo.
Harry doveva fingere di fare la corte alla brunetta ed ella doveva accontentarlo… in tutti i sensi.
Avrebbero visto i risultati ottenuti, e in base ad essi avrebbero deciso se andare avanti o smettere.
Pansy adocchiò l’orologio. Le otto meno cinque. Poco prima di cena. Perfetto. Era un po’ in anticipo. Ma per la scena che si sarebbe dovuta svolgere andava benissimo.

-Pronti?- i due ragazzi annuirono. La Slytherin inspirò profondamente. Per un attimo si sentì una scrittrice di romanzi rosa, la sorte dei due innamorati dipende tutto da lei, e dalla sua mente.

§*§

Sala Grande.
Gli occhi del biondino scivolavano leggeri sulla folla, cercando quello sguardo color smeraldo che tanto amava.
Era pronto a chiedergli scusa in ginocchio. A baciare il terreno sul quale camminava, pur di non perdere l’angelo che tanto amava. Si era vestito ‘elegante’ per l’occasione.
Un paio di jeans neri ed una camicia bianca semi-trasparente. Le scarpe nere di pelle, e, tocco finale, cosa che non faceva MAI, non aveva il gel. I ciuffi biondi gli ricadevano scomposti sul viso.
Molte/i ragazze/i gli lanciarono occhiate di fuoco, ma lui non le notò minimamente. La sua attenzione era stata attratta da una scena che pareva essere uscita da un film horror: Harry abbracciava una ragazza. Le cingeva dolcemente la vita. E la cosa più orribile era che quella ragazza era Hermione Granger, la ragazza alla quale aveva rivelato le sue paure più nascoste.

-Schifosa puttana…- mormorò.

Ridevano, scherzavano, si divertivano, lui le faceva qualche complimento e lei sorrideva compiaciuta. Una normale coppia insomma.
Ma le apparenze ingannano anche l’occhio più esperto, se le persone che le creano sono bravi attori. E questi erano ottimi.
Harry sorrideva dolcemente alle parole della sua compagna, ma dentro soffriva.
Un Harry Potter completamente nudo, legato a forti catene, si dibatteva, piangendo, supplicando, coperto di ferite sanguinanti, sotto la pioggia che lo ricopriva, gelandogli le ossa fino alla fine.
Questo era ciò che provava. Il suo interno.

Ora sarebbe avvenuta la parte difficile. Quella dove avrebbe dovuto aver coraggio. Vero coraggio.
Dal suo tavolo Pansy incrociò le dita. Stava andando tutto alla grande.
Lanciò un’occhiata a Draco. Era mogio, mogio. Triste. Non aveva ancora toccato cibo. Poi, notò una cosa che solitamente non aveva.
Una fede in oro bianco infilata nell’anulare destro.

-Draco…?- sussurrò.

Il ragazzo alzò la testa. Gli occhi si erano arrossati, segno che aveva pianto, e sembravano scoppiare da un momento all’altro.
Questa figura mosse la compassione della ragazza, che però, mantenne il suo sangue freddo e non si scompose.

-Draco, non hai toccato cibo. Intendi forse morire di fame?-

-Credo che a qualcuno non dispiacerebbe…- disse con un fil di voce il ragazzo, ammiccando al giovane Grifone, che aveva preso coraggio, e stava baciando appassionatamente la bella Hermione, suscitando il Blaise una carnagione molto simile al colore bordeaux.

-Draco… facciamo un discorso serio… credi che abbia torto, a trattarti così? Ti prego, rispondi sinceramente. È importante!-

-No.. ma..-

-Ma?-

-Pansy, ti ricordi quella lista? Quella con tutte le persone da conquistare?-

La ragazza ci pensò un attimo poi fece cenno di sì.

-Dimmi che avevo messo…-

-Bhe… al quinto posto c’era… Lavanda Brown..- il ragazzo sorrise bastardo. –Devo avere un debole per i Grifoni, eh?- ma lei lo incenerì.

-..al quarto… Justin Finch-comesichiama, al terzo… Roberta Scell, al secondo Kyle Gring e al primo… bhe… Harry.-

-Tu sai che non mi sono mai immischiato sentimentalmente con quelle persone, vero?-

Lei annuì.

-Però qualcosa è andato storto, Pansy…- abbassò lo sguardo. –Sennò, perché starei soffrendo come un cane bastonato?-

E’ strano come un bastardo del genere possa cambiare. Come un ragazzo, in poche settimane possa cambiare un bastardo… come riesca a farlo soffrire.. a mutargli la mentalità…
In quel momento Pansy si rese conto di quanto una frase che avesse sentito molto tempo prima fosse vera: Il vero amore non conosce le sue profondità fino al momento del distacco..
Draco le fece cenno di avvicinarsi, e lei si chinò in avanti, a guardare il ragazzo. Lui si sbottonò la camicia, ma solo fino ad un certo punto.
Sul petto vi era un incisione. Harry James Potter.

-E’...è...- la Slytherin tentava di formulare un frase di senso compiuto.. senza riuscirci.

-L’ho fatto senza pensarci…- ammette il ragazzo.

Pansy si alza. È decisa. Questa farsa deve finire. E subito.
Si avvicina al tavolo dei Grifoni, mentre Draco la osserva dire qualcosa ad Harry che sorride. Toglie immediatamente la mano dalla vita di Hermione che lo abbraccia sorridente.
Poi Harry fa la cosa a cui Draco tiene di più. Lo guarda. Lo fissa per un lungo periodo. A questo punto il biondino capisce che sta aspettando qualcosa.
Si alza.
Va al centro della sala, e guarda intensamente Harry.
Si punta la bacchetta alla gola, mormorando un incantesimo.
Poi con parole dolci proclama.

-Gentili professori, e gentili studenti… avrei due cosette da dire… la prima, è che chiedo scusa ad Harry Potter per la mia totale mancanza di intelligenza… perché solo un pazzo potrebbe tradire il più bello degli angeli… e secondo, vorrei dirgli che lo amo, e siccome sono pazzo, lo dico qui, davanti a tutti voi… in modo che tutti lo sappiate-

Un applauso invade la sala. Le ragazze piangono (e non di felicità!!!), ed Silente lo guarda sorridente, applaudendo educato.

Harry si alza, raggiungendo Draco al centro della sala.
Sorride.
E’ felice. E lo sarà ancora per lungo tempo, ma la cosa più bella è che lo saranno insieme...






END

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Capitolo 12
*** Epilogo ***


Hermione e Blaise si fidanzarono alla fine di maggio, e, com’era prevedibile, entro due anni si sposarono.

Ron uscì per lungo tempo con Lavanda, fino alla fine della scuola, poi, si dice che si sia imboscato da qualche parte.

Ed infine cosa accadde ad Harry ed a Draco?
Sparirono dalle scene per lungo tempo, e nessuno ne seppe più nulla, tranne forse, Blaise ed Herm.

Ma per loro i fiori d’arancio fiorirono, e, come aveva promesso Draco, furono felici, veramente felici, ma soprattutto, insieme.

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