TBI presenta
GOD FURY: SWANHILD CHRONICLES
::::CAPITOLO 3 – LA DANZA DELLA LUNA::::
Il Sakkat produceva
al passare implacabile del vento un suono ripetitivo e quasi spettrale. Nessuno
dei due contendenti osava proferir parola. Si fissavano negli occhi. La brezza
sollevava qua e là qualche granello di sabbia, ma il duo sembrava non farci
caso.
Max strinse il
katar nella mano destra. Era da quando aveva incontrato per la prima volta il suo
avversario, che non vedeva l’ora di potercisi confrontare. Tsubo…
Tsubo, dal canto
suo, posizionò le braccia a croce. Il mantello
svolazzava armonicamente, disinteressato dall’atmosfera tesa.
Scattarono
contemporaneamente nel turbinio del vento. I katar stridettero nello scontro.
Non era poi così prevedibile, uno scontro tra due assassin esperti. Rimaneva
indefinito fino all’ultimo. Fino a che il katar di uno non si
infrangeva contro il cuore dell’altro.
Mestiere gramo,
l’assassin. Addestrato per uccidere, abituato a mirare subito al cuore dei
nemici. Sentire l’aspro sapore di sangue schizzare sulla pelle… Sapere che o
uccidevi o venivi ucciso. Senza una via di mezzo tra
le due. Scoprire che, alla fine, era più auspicabile la prima
ipotesi. Non era come i wizard. Alcuni di loro congelavano i nemici,
perché comunque non c’era bisogno di porre fine alla
loro vita. Ma gli assassin no. Alla maggior parte di
loro non importava. Lo si leggeva dagli occhi.
Ma Max era diverso.
Lui uccideva solo se era strettamente necessario. Nelle WoE… Beh, lì nessuno
moriva per davvero. Comunque lui non aveva mai lottato
per uccidere, ma solo per vincere. Solo una volta aveva lottato con
l’intenzione di uccidere… Ma questa era un’altra storia… Un’altra triste
storia…
Entrambi spingevano nella direzione dell’avversario con grande forza.
Non cedevano il passo nemmeno di un millimetro. Gli sguardi si
incrociarono. Max vide la freddezza assoluta negli occhi di Tsubo. Occhi che avevano visto troppe morti. Qualcuna
anche per mano sua, chissà…
Simultaneamente, un
salto all’indietro li distanziò di nuovo. Tsubo abbozzò un sorriso, compiaciuto
di aver trovato un valido avversario.
“Perché
sorridi?”
Ovviamente non ci
fu risposta. Tsubo saltò all’improvviso lanciando in sua direzione una decina
di pugnali. Max dovette ricorrere ad un’estrema concentrazione per respingerli
tutti con i katar. E Tsubo? Dove
era finito?
Max percepì una
fredda lama avvicinarsi alla sua gola. Fortunatamente riuscì ad abbassarsi e a
stendere l’avversario con uno sgambetto… Poco leale, certo, ma molto efficace.
Subito gli fu addosso (benedetti riflessi da assassin…) e gli puntò un katar
alla gola. Enorme fu la sua sorpresa nel sentire il katar di Tsubo sulla sua
giugulare.
“Un’illusione?”
chiese Max, sconcertato
“Piuttosto sveglio,
ragazzo…” disse piano Tsubo. L’immagine sotto di Max era sparita.
“Beh…” sorrise Max
“Non mi aspettavo di dover affrontare un avversario così preparato… Illusioni…
Roba da matti…”
“Non ti conviene meravigliarti per così poco, moccioso… Ho ancora
molte frecce al mio arco…”
“Ma piantala… Che mi sembri mia sorella!” Max scomparve per
riapparire in aria sopra Tsubo.
Il
quale, però, sembrò non curarsene più di tanto. Fu un mistero per
il sin (-abbreviazione di assassin… NdA-) della God Fury
il suo movimento così rapido, così preciso, senza un gesto avventato ed
inutile, calibrato per evitare il colpo con il minor dispendio di energia
possibile.
“Ho scoperto il tuo
punto debole, ragazzo…” disse impassibile Tsubo “Il tuo
battito non mente…”
“Cosa?”
chiese Max disorientato
“Vedrai…” Tsubo si
sfilò i katar e li lasciò a terra.
Max non capiva il
motivo di quel comportamento. Per un sin, abbandonare i suoi katar vuol dire
gettarsi nel fuoco senza difese. I katar erano la principale arma offensiva e
difensiva dei sin.
“Ma
che fai?”
“CLOAKING!”
Tsubo scomparve in
un lieve turbinio di sabbia. Max acuì i sensi per percepirlo. Non lo sentiva,
non lo vedeva… Dove diavolo si era cacciato?
Di colpo, Max
spalancò gli occhi, terrorizzato. Aveva sentito un leggerissimo sibilo alle sue
spalle. E se non faceva qualcosa, in meno di un decimo
di secondo sarebbe stato sconfitto… Perché un sin senza katar è pur sempre un
sin… Ed è meglio non sottovalutarli.
“Preso…” Tsubo uscì
dal Cloaking e tese indice e medio destri.
Max si girò con la
velocità sua caratteristica nel tentativo di contrattaccare. Le lame dei katar
andarono a vuoto, mentre Tsubo si girò con grazia su se stesso, colpendo il
costato di Max con le dita.
“AAAARGH!!!!!”
Inspiegabilmente,
Max cadde all’indietro. Fece un volo di diversi metri, ed atterrò distante,
dando così il tempo a Tsubo di recuperare le sue armi.
“No… Quel bastardo non può… Aver scoperto così
facilmente il mio punto debole…”
“Come prima hai
giustamente notato, io non sono certo un sin comune…” disse Tsubo, rimettendosi
con cura i katar ai polsi “Durante il mio campo di addestramento,
sono stato seguito da mio fratello… Lui è un Priest molto in gamba… Mi ha
insegnato molte cose utili, sai?”
Intanto, Max
faticava seriamente a rimettersi in piedi, dopo il colpo al torace. Il respiro
affannoso ed il battito sempre più accelerato stavano costituendo un nemico
assai più arduo.
“E
tra queste… Ho appreso l’arte di ascoltare i battiti del cuore umano. Da questi
posso discernere non solo la tua posizione, ma anche le tue energie residue, la
tua resistenza, il tuo stato d’animo… E, perché no, anche le anomalie interne…”
“Eh?”
“I miei sensi non
possono essere ingannati, ragazzo… Ho percepito chiaramente una
anomalia nel tuo battito cardiaco… Non a causa di malfunzionamento delle
vie respiratorie… Tutt’altro…”
Il viso di Max si
stava facendo pallido. Stava decisamente cogliendo nel
segno.
“Un modificatore
esterno… Qualcosa come una spina, o un oggetto metallico… Dico
bene?”
Max cadde in
ginocchio… “Come hai fatto?”
“Eh… Te l’ho detto,
no? L’ho percepito. So perfettamente che una spina vicina al cuore, se
stimolato il punto d’entrata, si avvicina mortalmente all’obbiettivo…
Non è stato affatto difficile individuare quel punto, e tantomeno sollecitarlo…
Ora sei come un cucciolo indifeso… Un cucciolo con metà cuore… Uh uh uh… So
distinguere una piccola interferenza all’interno del battito cardiaco… Una
punta in una posizione così delicata può rivelarsi dannatamente letale…”
Ecco perché, capì
Max, Tsubo aveva colpito proprio quel punto…
…
Anni prima, durante il periodo di formazione per
diventare Sin, Max (allora semplice Thief) venne
inviato nella misteriosa piramide di Morroc. La sua missione era… Recuperare un
fungo! Assurdo,no? Un futuro Sin che va per funghi…
“Tsk…” bofonchiò Max, tirando un calcio ad un sasso
“Guarda te che razza di incarico… Sarà anche il fungo
più costoso di tutta Rune-Midgard, però un fungo resta…”
Alzò lo sguardo e vide un piccolo funghetto dorato. Rimase
per un momento incantato dallo scintillare del minuscolo vegetale.
“Eccolo, il microbo…” si avvicinò a passi cauti verso
il suo obiettivo, senza curarsi di eventuali
contromisure difensive…
Grosso errore.
Con un fruscio sommesso, una decina di Soldier Skeleton
saltò fuori da cunicoli nascosti, botole e porte
segrete… La piramide di Morroc ne era famosa.
Non erano molto minacciosi, ma l’eventualità di
rinforzi in arrivo consigliò a Max di darsi una mossa.
Tirò fuori il suo fedele pugnale da rissa (non aveva
ancora i katar come dotazione) e cominciò a distruggere e frantumare le ossa
dei poveracci.
“Fin troppo facile…” mormorò Max, tendendo le orecchie
in cerca di nuovi avversari. L’udito non percepiva nulla, meglio così… Max
colse il fungo senza troppa grazia e voltò le spalle ad una colonna per
andarsene. Un sibilo lo fece voltare…
*ZACK*
Max cadde a terra senza nemmeno rendersi conto
dell’accaduto. Una freccia gli aveva trafitto il ventricolo destro. Perse
rapidamente i sensi, e non riuscì a vedere il Grand Cross che spazzò via
l’Archer Skeleton che lo aveva appena ucciso…
Quando riaprì gli occhi, la prima persona che vide fu Aco.
“Stai sdraiato, Max…”
“Aco…” Max faceva fatica a parlare
“Credevo di essere morto…”
“E’ così…” gli occhi del sin riconobbero la figura di
Galaad mentre tirava un calcio al teschio dell’Archer Skeleton “Quella freccia
ti ha ucciso, ma per fortuna Aco è intervenuto in tempo con una foglia di
Yggdrasil…”
“Y…Yggdrasil? La foglia magica che ridà vita ai morti?”
“Mh…” annuì Aco “Ascolta, Max… Hai adempito
alla tua missione, e stai per diventare un Sin… Ma ti avviso… La freccia
ha lasciato un frammento vicino al tuo cuore…”
“Quanto vicino?”
“Troppo vicino…” continuò il Priest “E’
una cosa seria… Cercare di estrarla sarebbe troppo pericoloso, quindi mi sono
limitato a sigillarla lì per tenerla ferma immobile… ma se qualcuno riuscisse a
spezzare il sigillo…”
Le parole di Aco erano state
fin troppo chiare. Se qualcuno avesse rotto il
sigillo, lui sarebbe morto… Per questo Max, una volta diventato Sin, continuò
ad allenare specialmente velocità e riflessi, riuscendo sempre a compensare la
falla nella difesa con una copertura incredibile. Finora, nessuno era mai
riuscito a scoprire il suo segreto, né aveva mai raggiunto il punto di entrata…
Ma
adesso…
…
“Non era poi un
granchè, come sigillo… Se sono bastate due dita per
romperlo… No?”
Max si alzò, con un
fiotto di sangue che gli sgorgava dalle labbra…
“Non vantartene
troppo, Tsubo…” balbettò Max, fingendo falsa sicurezza “Posso batterti lo stesso, ferita o non ferita…”
Ad una velocità a dir
poco folle e con uno sforzo disumano, Max riuscì a portarsi dietro Tsubo, senza
suscitare in lui nessuna espressione di stupore.
“SONIC BLOW!!!”
Il katar saettò
verso la zona cardiaca avversaria, ma Tsubo riuscì a scomparire in tempo.
Max crollò a terra
tenendosi il petto con la mano.
“Ah ah ah…” lo derise Tsubo “Ragazzo… Non l’hai capito? Più ti muovi,
più il frammento si sposterà e ti lacererà sempre più il cuore…”
Le parole erano
purtroppo veritiere… Max percepiva distintamente i
battiti del suo cuore che rallentavano…
“Ti conviene
fermarti, ragazzo… Se muori qui per una causa naturale, morirai sul serio… La
magia delle WoE non può niente per le morti naturali…”
Anche questo era
vero… Chi veniva ucciso nelle WoE, si ritrovava fuori
dal castello… Ma chi moriva per cause naturali… Sarebbe morto davvero… Solo una
foglia di Yggdrasil lo avrebbe salvato, ma erano rarissime ed ancor più costose…
Ancora di più di quel maledetto fungo per il quale cominciò tutto…
“Non me ne importa
niente…” ansimò Max “Ho promesso a Gal che questo castello sarebbe stato nostro…
Anche a costo della mia vita… Max il Sin ha una sola parola… SONIC BLOW!!!”
E ancora Tsubo evitò
l’attacco… E ancora Max si sentì morire…
“Interessante…
Combatti fino alla morte con la tua tecnica migliore… Allora
ti restituirò il favore… Assaggerai il vero potere del… GRIMOROTH!!!”
“Ma…!”
Tsubo era scomparso
nel nulla…
La tecnica Hiding
permetteva di nascondersi diventando invisibili, ma senza libertà di movimento…
Il Cloaking ne era l’evoluzione. Il Sin in Cloaking poteva muoversi
tranquillamente ma al primo contatto con un avversario la tecnica veniva sciolta…
Ma il Grimoroth… Il
Grimoroth trasformava il Sin in un’autentica macchina da guerra… Poteva
correre, saltare, dilaniare, uccidere… Senza farsi vedere…
Un solco profondo
comparve sul fianco di Max, ed altre nuove gocce del suo sangue bagnarono il
terreno…
“Urgh… E’ veloce…”
“Guarda bene, Max!”
disse Tsubo, mentre i katar laceravano e dilaniavano ancora la sua carne, e la
ferita al cuore continuava a fare sempre più male “Questo è il mio ultimo regalo per te!!! Nessuno ha mai visto la mia tecnica
finale! Consideralo un onore!!!”
Al terzo affondo,
Gal sembrò destarsi…
“Ho giurato a Gal…
Che non avrei mai ceduto il passo… Se per fermarti dovrò
raggiungere la tua velocità, allora lo farò… E se per farlo il mio cuore
smetterà di battere… Beh… Allora sarò pronto a morire!!!”
Le sue braccia si incrociarono, i katar splendenti ai raggi del primo
quarto di luna. La notta era scesa su Morroc e le stelle illuminavano la feroce
battaglia…
“Ora preparati…”
sibilò Max in un filo di voce “Alla Danza della Luna…”
Le immagini presero
a scorrere veloce davanti agli occhi di Max. E ad un tratto…
“Eccolo!”
Max perse altro
sangue dalla bocca, ma scoprì che non gliene importava più di tanto…
E lo vide. Tsubo,
anche lui a velocità inaudita, stava sfrecciando verso di lui. Sarebbe stato l’ultimo
scontro…
“Muori, Max!!!”
“DANZA DELLA LUNA!!!”
…
Il corpo di Max si
trascinò in qualche modo dall’altra parte del Warp. Era riuscito a vincere, ma,
nello stesso istante, aveva realizzato che la sua vita
era ormai giunta al termine…
Gli occhi cinerei
si spalancarono nel vedere Dinze accasciata sul freddo
pavimento dello Swanhild Dungeon, piena di sangue e ferite. Con la forza della
disperazione raggiunse il corpo e ne tastò il polso. Tirò un profondo sospiro di sollievo nel sentirne il battito e constatare che
la sorella era viva. Le immagini di Galaad, Sob, Aco, Shari, Dinze e di tutti i
Dungeoneers passarono in rassegna nella sua testa. Si accasciò a terra, senza
forze, senza sensi…
E senza vita…
-Fine Capitolo 3-
Uff… Ci ho messo un bel po’, ma un laboratorio
pomeridiano di biologia mi ha dato il tempo di buttare giù il chap… Lo scontro
tra assassini (ah, il Sin è l’abbreviazione di Assassin)
è terminato in una specie di pareggio…
Next chapter “Fantasmi
del passato” on the
line!
Because… Finally,
TBI has come back to EFP!!!
L’autore (autore e
basta)
TBI