Latte e Miele

di RoxyLoved
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Vacanze estive ***
Capitolo 2: *** Harry prima di tutto ***
Capitolo 3: *** torturarsi per niente ***



Capitolo 1
*** Vacanze estive ***


1°capitolo: Vacanze estive


Era appena finita la scuola, il 5° anno era passato tra pericoli e delusioni. Come ogni anno il trio si era tristemente separato; quest’anno più degli anni passati i loro cuori erano appesantiti da un macigno da sopportare…la morte di Sirius.
Ron ed Hermione sapevano benissimo che non provavano lo stesso dolore di Harry, ma loro avevano una preoccupazione così forte, per lo stato emotivo del loro amico, da non poter respirare.
- maledetto Voldemort – pensava Ron tra se, comodamente seduto in una sedia sdraio sotto il sole cuocente riflesso nel giardino di casa sua. La tana. – perché Harry deve sempre perdere la sua famiglia per lui, ma adesso basta! Devo fare qualcosa – si alzò di scattò dalla sua sedia, si asciugò la fronte un po’ sudata e corrugata e andò in cucina diretto da mamma Weasley.
- mamma – gridò ron – devo parlarti, dove sei –
- sono qui – disse lei, tenendo tra le mani un grosso
pentolone – dimmi, è qualcosa di serio dato che hai quella faccia preoccupata –
- si tratta di harry – disse Ron
Molly si sedette accanto a Ron – oh povero caro –
- mamma Harry non può stare dai suoi zii, pensa a come si deve sentire. Sirius è morto, non può uscire di casa, non può scrivere a nessuno, starà impazzendo!-
- lo so – disse Molly – stiamo provvedendo a farlo venire qui –
- ma questo risolve in parte il problema – continuò Ron – il prossimo anno sarà di nuovo come prima, ha bisogno di una famiglia e non siamo l’unica che conosce e che gli vuole bene –
Molly sorrise un po’
- adottiamolo mamma – disse Ron –Harry è abbastanza ricco da non gravare sulle nostre spese e dormirà con me –
- ne parlerò con Arthur e con Silente - disse Molly – nel frattempo facciamolo venire qui –
- anche Hermione – disse Ron arrossendo
Molly lo guardò preoccupata….
- che hai capito, invitiamola qui, non voglio adottare pure lei – disse Ron *non la voglio come sorella ma….* pensò sorridendo – ma cosa vado a pensare – disse ad alta voce dirigendosi verso camera sua per scrivere ai suoi migliori amici.

****************************************


Qualche giorno dopo gli abitanti della Tana erano presi dai loro preparativi in attesa dell’arrivo degli ospiti.
- eccoli – disse Ron – sono arrivati – aggiunse correndo verso le macchine posteggiate in giardino. La prima a scendere fu Hermione, il vento le scompigliava i capelli e il sole le illuminava la iridi color cioccolato.
Teneva in mano un agitatissimo Grattastinchi e una grossissima valigia color prugna.
Il cuore di Ron accelerò il battito e le sue orecchie diventarono rosse *oh ma che mi prende* pensò *non è mica la prima volta che vedo Hermione, devo smetterla di comportarmi come uno sciocco tanto lei non mi vorrà mai, la faccio infuriare sempre* continuò a pensare correndo verso di lei per aiutarla.
- ciao Hermione – disse Ron – dammi questa valigia, ci penso io – disse allungandole una mano
- posso fare da sola Ronald – disse scocciata lei
- hey ma che hai? Ti sei arrabbiata non appena mi hai visto? – rispose offeso Ron
- ti sei dimenticato cosa mi hai scritto nella lettera? – disse lei
- cosa? – rispose Ron, era leggermente in imbarazzo, lo guardavano tutti.
- Cosa Ron? Mi hai fatto capire che mi hai invitata qui solo per Harry, altrimenti non l’avresti fatto, beh evidentemente non mi vuoi tra i piedi, ti starò attorno solo lo stretto necessario, non preoccuparti – rispose Hermione arrabbiata, alzò la testa in senso di superiorità e sorpasso Ron lasciandolo con la bocca aperta, poi si diresse verso gli altri Weasley e li salutò sorridendo.
*Forse l’ho scritto davvero* pensò Ron rimasto li a pensare *ma l’ho fatto solo perché lei poi avrebbe capito che …insomma devo ammetterlo, Hermione mi piace, ma non ho speranze.
A lei può piacere un tipo come Krum o come Harry, ma non io* al pensiero gli si rivoltò lo stomaco, i due suoi migliori amici insieme e lui in un angolo a guardare la loro storia senza potersi ribellare –ma come mi vengono in testa certi pensieri – si disse Ron
Un’altra macchina aveva appena posteggiato davanti il suo vialetto.
Harry scese dalla macchina. La sua faccia non prometteva niente di buono. Le occhiaie erano ben marcate come qualcuno che non dormiva da tempo, i capelli sporchi e spettinati e uno sguardo perso nel vuoto.
- Ron – disse solamente Harry accennando un piccolo sorriso –cosa ci facevi qui solo in giardino –
- ti stavo aspettando – mentì Ron che erra rimasto li per pensare ad Hermione –come va? – che domanda stupida si disse subito dopo abbassando gli occhi
- come vuoi che vada Ron – disse un po’ acido Harry – ti ringrazio solo di avermi portato via da quella prigione –
-entriamo, la mamma ha cucinato un sacco di cose – disse Ron
- ok, ma non ho fame – rispose Harry.
Entrarono in casa, salutarono tutti Harry:
- oh mio caro, da quanto tempo non dormi – disse Molly
- ehm….non lo so – disse imbarazzato harry
- vatti a fare un bagno rilassante, lavati un po’ – aggiunse Molly – io nel frattempo ti preparo qualcosa per farti dormire -
- ok – rispose Harry salendo al piano di sopra.
Hermione scoccò uno sguardo infuriato a Ron per poi voltarsi dandogli le spalle.
- hem…Hermione – disse ron sottovoce
- cosa vuoi – rispose lei sempre girata
- posso parlarti un attimo – chiese lui
- no – rispose Hermione secca
- ti prego, si tratta di Harry – disse Ron quasi supplichevole
- va bene allora, se si tratta di Harry va bene – acconsentì finalmente
-usciamo – disse Ron incamminandosi verso la porta d’ingresso seguita da un’arrabbiata Hermione.
Poteva sentire i suoi sbuffi dietro di lui.
Si sedettero all’ombra nel giardino e rimasero per un minuto in silenzio, lei con le mani attorno ai fianchi, lui visibilmente imbarazzato guardando il cielo come se poteva esserci qualcosa di estremamente attraente.
- allora di cosa si tratta Ron – disse hermione ad un certo punto
- ehm…si…cioè…non si tratta di Harry - confessò lui
- che cosa? – cominciava la sfuriata di Hermione – mi hai ingannato perché sapevi che non sarei mai venuta, beh sai cosa ti dico, ho già perso abbastanza tempo con te me ne vado – si alzò e iniziò a camminare.
Ron a quel punto, dopo aver tenuto per tutto il tempo della sfuriata gli occhi stretti come per attutire le grida aprì gli occhi e vide Hermione allontanarsi. Si alzò e corse verso di lei, gli si parò davanti e la fermò bloccandola con le braccia. Hermione sgranò gli occhi e lui staccò subito la presa diventando più rosso che mai.
- aspetta – riuscì a dire – io non volevo dire quello nella lettera, cioè io...tu – farfugliò qualcosa ma Hermione non riuscì a sentirlo.
- che cosa- disse Hermione sempre più seccata.-
- scusa – disse sottovoce Ron guardando attentamente il laccio delle sue scarpe.
Hermione si irrigidì di colpo, Ron non le aveva mai detto scusa. Anche quando aveva torto aveva sempre raggirato la frittata dalla sua parte. Il viso di lei si rilassò un pochino.
- ok, ma…perché? – disse Hermione questa volta il suo tono non era arrabbiato ma triste. Ron lo notò subito:
- cosa perché? Cioè cosa vuoi sapere – chiese preoccupato.
Sul viso di Hermione scesero due lacrime e riportò istintivamente le mani sugli occhi.
Ron rimase immobile, non capiva il motivo di quel pianto ma detestava vederla piangere soprattutto se era colpa sua. Posò le sue mani sui suoi polsi e lentamente scoprì il suo viso. Era così dolce, aveva voglia di abbracciarla forte, ma si trattenne.
- Hermione – disse Ron – ti prego non piangere, ritorniamo dove eravamo prima così non ci potrà vedere nessuno. Tu ti calmi e io ti spiego tutto quello che vuoi sapere, ok –
Hermione annuì solamente, si calmò un po’ e seguì Ron verso quel posticino all’ombra. Si risedettero.
- allora, va un po’ meglio ? – chiese Ron ancora preoccupatati e rosso in viso
- si – disse sottovoce Hermione
- Hermione – continuò Ron – c…cosa vuoi sapere –
-voglio s..sapere perché ti comporti così con me Ron –
disse Hermione sfuggendo al suo sguardo – mi critichi sempre, mi fai arrabbiare, mi fai capire che non mi vuoi bene, che ti servo solo per i compiti. E’ dal primo momento che mi hai visto che non mi sopporti, perché allora continui a parlarmi Ron? Non fai prima a cercare di evitarmi? Così mi fai solo soffrire perché io…io…invece ti voglio bene – Hermione lo disse tutto di un fiato e poi scoppiò nuovamente a piangere singhiozzando.
Ron rimase imbambolato, come aveva potuto pensare questo. Hermione gli piaceva e invece di farglielo capire aveva fatto tutto il contrario facendola solo soffrire. E ora lei era piangere accanto a lui, piangeva per lui, piangeva perchè gli voleva bene.
- Hermione …. Non è vero – riuscì a dire solo Ron. Si avvicinò a lei, che stava con la testa tra le gambe piegate al petto. L’abbracciò tutta, sentì tenerla stretta tutta sé. Lei prese a piangere più forte non riuscendo più a smettere.
- scusa, Hermione ti prego non piangere, io non volevo, io ti voglio bene Hermione – disse Ron cercando di rassicurarla
- Non è vero – gridò lei sciogliendosi da quell’abbraccio –se mi avessi voluto bene non mi avresti trattata così Ron. E’ 5 anni che piango per te, per le tue frecciatine. Sono stanca Ron-
- Aspetta Hermione, scusa, io non lo sapevo - Ron si sentì morire. 5 anni che piangeva per lui ma come era stato così stupido da non accorgersene.
- perché? Ron – gridò ancora Hermione – se mi vuoi bene perché mi tratti così allora –
- perché….- provò a dire Ron –perché ho cercato di non innamorami cercandoti ogni sorta di difetto –
Hermione alzò di colpo il suo sguardo verso quello di Ron, non riusciva a capire. Il suo corpo sussultava ancora per i singhiozzi del pianto.
- ma…- continuò Ron guardando per terra –sono uno stupido Hermione, io non ci sono riuscito. Scusa, non volevo –
- che c..cosa?- chiese Hermione sottovoce , non riusciva a credere alle sue orecchie.
- hai capito Hermione, io…. – continuò Ron ma prima che potesse finire la frase Hermione si era buttata tra le sue braccia, ma dall’abbraccio inaspettato Ron sentì crollare la schiena sopra l’erba.
Hermione così era sdraiata sopra Ron e aveva ricominciato a piangere abbracciata al suo petto.
Ron portò una mano sui capelli di Hermione e l’altra la fece scivolare sulla sua schiena. Il suo cuore prese a battere ancora più forte il suo viso era indecifrabile.
*le ho appena detto quello che provo e lei si è buttata tra le mie braccia, ma sta piangendo cosa significa questo* pensò Ron. Era davvero confuso.
-Hermione ti prego non piangere, basta. Fra poco fai piangere anche me –
- Oh Ron – disse lei tra i singhiozzi – io credevo che tu non mi volessi bene, mentre io…oh Ron non sai da quanto tempo ho aspettato questo momento, Ron anch’io…. – disse Hermione.
Una vampata di calore passò nel corpo di Ron Non poteva crederci. Hermione provava le stesse cose per lui e lui come uno stupido l’aveva trattata male.
Hermione alzò il viso dal petto di Ron. Aveva smesso di piangere anche se le sue guance erano rosse e gli occhi lucidi. I due ragazzi su guardarono fissi negli occhi. Ron deglutì. Hermione si spinse verso il suo viso e appoggiò delicatamente le labbra a quelle del ragazzo, che era completamente paralizzato.
Pian piano si sciolse e ricambiò il suo bacio. La sua mente viaggiava veloce *Oh mio dio, sto baciando Hermione, Oh mio Dio che devo fare...che devo fare* Ron era terrorizzato.
Le loro labbra si schiusero e il baciò divenne più profondo, durò a lungo in un turbine di emozioni mai provate.

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Capitolo 2
*** Harry prima di tutto ***


2° capitolo: Harry prima di tutto


Dopo un paio di baci, Ron ed Hermione si staccarono e si risedettero sull’erba. Calò il silenzio.
L’imbarazzo era forte. * Ma cosa abbiamo fatto* pensava Hermione.
- Ron – disse lei dopo un po’ – è sbagliato –
A Ron sembrava che il tempo si fermasse e che il suo cuore si congelasse. Non poteva credere a quello che aveva sentito. Prima Hermione l’aveva portato a confessarsi con le sue lacrime poi l’aveva baciato *eh che bacio* pensava ma poi gli diceva che era sbagliato ma…
- stai scherzando? – disse Ron altezzoso –cosa è sbagliato, amarci è sbagliato? –
Hermione avvampò subito e uno sguardo triste ritornò nei suoi occhi.
- no…cioè si – disse Hermione
- deciditi – rispose Ron si stava alquanto seccando
- cioè non è sbagliato, o per lo meno lo è in questo momento – rispose lei sforzandosi
- non ti seguo Hermione, stai giocando forse? – continuò Ron
- no, non ti arrabbiare ti prego. E’ Harry – disse lei
- che c’entra Harry – rispose il rosso
- me l’hai scritto tu nella lettera “Harry prima di tutto”. Dobbiamo stargli accanto noi, non possiamo fare i fatti nostri in questo momento. Si sentirebbe ancora più escluso – disse Hermione
- ah – disse soltanto Ron, alzando gli occhi al cielo e maledicendo quella maledetta lettera. *era stato un record mondiale* pensava *la storia più corta sulla faccia della terra, ma come sono fortunato*
- non dobbiamo essere egoisti, Harry sta soffrendo e invece noi siamo qui a…..- Hermione non riuscì a continuare la frase.
- ah se è così che la pensi – disse Ron ormai rassegnato – va bene. Bella filosofia di vita la tua. Se Harry soffre dobbiamo soffrire tutti e abbandonare ogni speranza di felicità, brava, bel pensiero – detto questo Ron si alzò e andò via. Non poteva davvero crederci.
- ma questo non è un addio, stiamo solo rimandando – disse Hermione, ma ormai Ron era troppo lontano e non riuscì a sentirlo.
Per l’ora di pranzo si ritrovarono tutti a tavola a mangiare un bel tacchino con le patate. Tutti tranne Harry. Molly gli aveva dato infatti una pozione soporifera per farlo dormire un po’.
Ron ed Hermione non si parlarono e non si guardarono neanche per un minuto pur essendo di fronte. L’unica cosa che Hermione disse fu:
- scusa Fred mi passi l’acqua per piacere?-
- fattela passare da Ron è più vicino – rispose Fred
Ron afferrò l’acqua e la porse ad hermione senza emettere suono.
La giornata passò serena, almeno in apparenza. Harry rimase tutto il tempo a dormire e la notte arrivò presto.
Andarono tutti nella loro stanza. Ron era sdraiato sul letto. Si girava e rigirava ogni 5 minuti. Non riusciva proprio a dormire. Non riusciva ancora a credere di aver baciato Hermione e poi averla già persa così presto. Decise di alzarsi e andarsi a prendere un bicchiere d’acqua.
Non sapeva che ora fosse, era comunque sicuro che la mezzanotte era già passata.
Scese le scale piano. Il pigiama era visibilmente corto dalle maniche lasciava scoprire polsi e caviglie.
Entrò in cucina e con sua sorpresa non la trovò deserta ma completamente al buoi. Sentiva canticchiare piano, ma chi ci poteva essere a quell’ora.
Accese la luce ed una Hermione in vestaglia da notte saltò giù dalla sedia.
- che ci fai qui a quest’ora? – chiese Hermione avvampando. Non era la prima volta che Ron la vedeva in pigiama, ma si sentiva imbarazzatissima.
- potrei farti la stessa domanda – disse Ron prendendo un bicchiere d’acqua e sedendosi ad una sedia.
- ho fatto un po’ di cioccolata, non riuscivo a dormire…la vuoi? – chiese Hermione balbettando
- ok – rispose Ron – con la panna però –
- ti sembra che siamo in un bar? – rispose ironica Hermione. I due si guardarono e sorrise, ma poi Ron distolse subito lo sguardo ricordandosi di essere arrabbiato con lei.
- ehm…ora guardo – disse Hermione togliendo l’imbarazzo e aprendo il frigorifero – ah ecco l’ho trovata – mise un po’ di panna sopra la cioccolata e porse la tazza a Ron.
- grazie – disse Ron prendendo la tazza ma involontariamente toccò la mano di Hermione.
Si bloccarono di colpo, non interrompendo il contatto. Ron avrebbe voluto buttare in aria quella cioccolata tirarla a se e baciarla, ma si ricordò di quello che Hermione aveva detto e smise di guardarla portando a se la cioccolata.
- hem…ci spostiamo sul divano – disse Hermione impacciata
- no, sto bene qui – rispose acido Ron
- e dai…non fare lo stupido – rispose Hermione.
Si misero tutti e due nel divano e presero a sorseggiare la cioccolata.
- hem...ti piace? – chiese Hermione
- si…buona – rispose Ron
Stettero in silenzio per tutto il tempo della cioccolata, poi quando la finirono posarono la tazza vuota e restarono per un po’ in silenzio.
- dovremmo andare a dormire – disse Hermione cercando un pretesto per parlare
- vai tu, io non ho sonno – rispose Ron
- neanche io veramente – disse Hermione
- bene –
-bene –
Altri minuti di silenzio guardandosi di nascosto. Quando Ron guardava Hermione lei non lo guardava ma non appena lei si girava lui distoglieva lo sguardo.
- ehm…che stavi canticchiando poco fa – chiese Ron ad Hermione
- oh niente, è una canzoncina che mi ha insegnato mia madre. Me la cantava quando da piccola non volevo dormire –
- sentiamola – disse Ron
-non se ne parla – rispose Hermione
- dai solo un pezzettino…dai –
Hermione sorrise, va bene:
Nina come va, mia cara Nina come va?
Nina eccoci qua, chi ha più paura non si sa.
Nina che ci fai, fra le mie braccia che ci fai?
Tanto lo so già, questo non ti consolerà
Nina ninna o, Nina nanna o….Adesso basta – disse dopo aver canticchiato Hermione.
Ron rideva a crepapelle tenendosi la pancia.
- ma nina chi è…ha ha ha ha- disse Ron tra le risate
- oh ma dai vuoi smetterla di prendermi in giro, Nina sono io, viene da Hermionina – diceva Hermione, ma Ron non accennava a smettere. Hermione prese un cuscino dal divano e lo schiacciò con forza verso la testa di Ron.
- Nina…ma come hai osato – disse Ron prendendo a sua volta un cuscino e buttandolo ad Hermione.
Ron si era completamente dimenticato della rabbia. I due scherzarono un po’ finchè non si ritrovarono faccia a faccia distesi sul divano.
Ron poteva sentire l’alito profumato di Hermione sul suo viso. Era completamente rosso e una starna sensazione allo stomaco faceva sali e scendi .
Hermione dalla sua parte era rimasta imbambolata a guardare i suoi occhi, non riusciva a sbloccarsi.
- Hermione -. Disse Ron dopo un po’ – io ci ho provato, ma…oh amore non ce la faccio –
- neanche io – disse Hermione.
Ron prese il suo viso tra le mani e iniziò finalmente a baciarla. Si lasciarono andare completamente in un lungo e appassionata bacio.
Si staccarono dopo un po’ e decisero che era meglio sedersi sul divano e rallentare i bollenti spiriti.
Rimasero abbracciati per un po’, Ron ogni tanto le dava dei piccoli bacetti sul collo, sulle guance e sulla spalla.
- Hem…riguardo a quello che ti ho detto stamattina – disse Hermione ridiventando rossa
- ancora con questa storia Hermione, non puoi giocare così – disse Ron
- hai ragione Ron, non possiamo frenarci e far finta di niente, l’abbiamo appena visto – disse lei
Ron sorrise e si sentì un po’ più tranquillo.
- però dobbiamo essere riservati – continuò Hermione – non lo dobbiamo far sapere a nessuno e soprattutto Harry non lo deve sapere –
- cos’è che non devo sapere – chiese Harry appena entrato.
I due saltarono in aria, era l’ultima persona che avrebbero voluto vedere quella notte.
- oh ti sei svegliato – disse Hermione saltando giù dal divano –come ti senti – disse con aria impaurita.
- meglio, ma non cambiare discorso Hermione, cosa non devo sapere? – rispose Harry
Hermione non rispose….
- Ron me lo dici tu – chiese Harry rivolgendosi all’amico sapendo che Ron non gli avrebbe mai mentito.
- hem…io…Hemrione stavamo…cioè – iniziò a farfugliare qualcosa di incomprensibile.
- va bene te lo dico io – disse Hermione
Ron la guardò stupido e continuava a dire no con la testa.
- vedi io e Ron stavamo…organizzando una festa a sorpresa per il tuo compleanno, ma ormai hai rovinato tutto – disse Hermione. Ron fece spallucce allargando un sorriso felice per la trovata geniale di Hermione.
- ah…scusate – disse harry – non volevo rovinarvi la sorpresa, ma perché allora eravate abbracciati? –
ma che dici, io e Hermione abbracciati…no Harry eravamo solo vicini per parlare piano, non volevamo svegliare nessuno – disse Ron.
Harry sembrava veramente abboccarci.
- finalmente ho dormito un po’- disse Harry cambiando discorso e sedendosi sul divano, senza tutti quegli incubi.
- Lo sai che forse chiediamo il tuo affidamento harry – disse Ron felice.
- veramente – disse harry sorridendo – grazie, siete veramente la mia famiglia – disse harry con gli occhi lucidi
- diventeremo fratelli così – disse Ron sempre più felice Finalmente nel viso di Harry si iniziò ad intravedere un barlume di felicità dopo tanti giorni.
I tre ragazzi rimasero sul divano a chiacchierare a lungo finchè il sonno non si impossessò di loro.
-Ron – disse sottovoce verso le 5 del mattino Hermione – Ron – non voleva svegliare Harry.
Ron aprì un occhio lamentandosi e Hermione gli tappò subito la bocca con un bacio. Ron si svegliò subito.
- Hermione – gridò
- sccccc…..Harry l’ha bevuta, è tardi dobbiamo andare a letto – disse hermione.
- Ok – rispose il rosso alzandosi – ma prima di svegliare Harry dammi un altro bacio –
Hermione si alzò sulle punte per dargli un bacio fugace, ma Ron la strinse a se per non lasciarla andare.
- non esagerare Ronald – disse con falsa aria di rimprovero.
Svegliarono Harry e andarono tutti presto a dormire.

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Capitolo 3
*** torturarsi per niente ***


3° capitolo: Torturarsi per niente


I gironi passarono in fretta alla tana, tra scherzi e giochi Harry sembrava finalmente più sereno.
Passavano il tempo giocare a quiddtich, agli scacchi, a prendere il sole, a scacciare gli gnomi dal giardino, era veramente divertente.
Solo che per Ron ed Hermione era anche un po’ frustrante. Non avevano più avuto modo di stare insieme, non si erano più dati un bacio da quella notte e questo si faceva sentire.
Passavano la maggior parte del tempo a sorridersi, a guardarsi teneramente. Poi quando si accorgevano di essere visti riprendevano ciò che stavano facendo.
Ma era chiaro ogni volta che si sfioravano diventavano rossi come un peperone…e poi non litigavano quasi più.
Anzi Ron era anche più gentile con lei, per esempio un giorno successe questo:
- Ron puoi passarmi l’acqua per favore – disse Hermione mentre erano a tavola.
Ron non solo gliela porse ma gliela versò nel bicchiere sorridendole.
- Ron sei impazzito? – disse Fred
-da quando versi l’acqua ad hermione – continuò George.
- volevo solo essere gentile – disse Ron diventando rosso.
- si…allora versa l’acqua anche a me, voglio approfittare di questo tuo nuovo spirito gentile – disse Fred porgendogli il bicchiere.
- anche a me – disse George imitando il gemello. Ron mise l’acqua a tutti di malavoglia, anche Harry e Ginny gli porsero il bicchiere divertiti. Ron sbuffava e Hermione rideva forte.
Arrivò finalmente la festa di compleanno di Harry.
Ron ed Hermione ci misero l’anima per organizzarla, dopotutto avevano il dovere di farlo dopo quello che era successo.
La festa fu davvero carina, palloncini, fuochi e scherzi erano nascosti per tutta la casa. Ron ed Hermione avevano organizzato una specie di caccia a tesoro per far trovare a Harry tutti i regali nascosti in casa.
E poi torta con candeline, musica e quiddtich. Ron ed Hermione gli regalarono gli scacchi magici.
- da quando voi due mi fate il regalo insieme, non siete mai stai d’accordo per nulla – disse Harry sorpreso del magnifico regalo ricevuto. - beh l’idea mi sembrava carina..vero Ron – disse Hermione
- si vero Hermione – rispose sorridendole.
- voi due ultimamente mi preoccupate davvero, siete strani – disse Harry
- non è vero – rispose Hermione – abbiamo solo trovato dei punti in comune –
*si l’amore* pensò Ron *ma quanto è bella oggi con quel vestitino azzurro, uffa ho voglia di tenerla stretta a me* pensava durante la festa guardandola.
Poi andarono tutti in salone e iniziarono a ballare. Hermione tirò per una mano Ron:
- dai Ron balla – disse Hermione agganciandolo per una braccio e facendolo girare.
Ron ne approfitto per avvicinarsi a lei e sussurrarle una cosa all’orecchio:
- sei bellissima – disse
Lei rideva e rideva, diventando rossa. Ballava e rideva sembrava veramente in estasi.
Ron si avvicinò di nuovo al suo orecchio:
-stasera a mezzanotte, ci vediamo? – chiese Ron facendo finta di dirle una cosa divertente
- dove – rispose lei continuando a ballare
-qui, ho voglia di baciarti – le disse piano.
- anch’io – gridò Hermione lasciandolo andare e sedendosi rossa in faccia.
Ron pensava che Hermione fosse veramente impazzita, ma il fatto sta che lo pensavano tutti che per tutto il tempo del loro ballo li avevano guardati a bocca aperta. Non li avevano mai visti così pur non sapendo cosa si erano detti.
La festa continuò tranquilla, e la sera arrivò presto alla fine così pure la mezzanotte.
Hermione scese in fretta le scale ansiosa e trovò davanti a se un bellissimo Ron in pigiama che le porgeva una rosa bianca.
- questo è per lei madamme Nina, una rosa bianca come il suo candore – disse Ron sorridendo
-grazie – disse Hermione divertita –lei è molto gentile messier –
Ron la prese in braccio e la portò sul divano:
- Hemione, non puoi capire come ho sofferto in questi giorni senza poterti baciare – confessò ron –rischio di diventare pazzo se non ti bacio subito –
Hermione non rispose, sorrise e si avvicinò al suo viso baciandolo teneramente.
Le loro labbra si schiusero poco dopo.Lasciandosi andare in un profondo bacio.
Lui le stava leggermente addosso col corpo facendo scivolare le mani tra i suoi fianchi, lei giocava con i suo capelli rossi e con suo collo.
- Ehm….ehm – harry era appena entrato in salotto schiarendosi la voce.
I due saltarono in piedi tenendo gli occhi bassi, come fanno i bambini che aspettano la punizione dal padre.
- ecco cosa avevate voi due, vi siete messi assieme..vero? – chiese Harry
- si – rispose timidamente Hermione. Ron gli lanciò un’occhiata preoccupata, non si aspettava tanto coraggio.
-ma… - continuò Hermione –non ci amiamo Harry –
-ma perché lo dici con tanto timore Hermione, io lo sapevo da molto tempo. Era così palese. Non capisco solo una cosa, perché non me l’avete detto –
- non volevamo farti sentire escluso – disse Ron – non volevamo che pensassi che noi essendo coppia non eravamo più tuoi amici –
- ma voi siete matti – continuò Harry – non sapete da quanto tempo faccio il tifo per voi, tutti lo fanno. Sapervi finalmente insieme non mi può che rendere felice –
- veramente Harry – disse Hermione –sono felice che la pensi così –
- da quanto tempo va avanti questa storia – disse Harry
- dal giorno in cui siete arrivati – disse Ron
- ma quanto siete ciucci , tutto tempo perso. Non siete stati molto insieme no? Se me l’avesse detto subito potevate stare insieme più tempo e non vedervi di notte come due clandestini – disse Harry sorridendo e sedendosi nel divano
- è stata un’idea di Hermione – si lasciò scappare Ron
- ah grazie Ron, mi appoggi come sempre – rispose lei offesa
- Hey non iniziate a litigare voi due – disse Harry divertito
I due si tenevano il broncio e non si guardavano più. – forza fate la pace con un bacio…da quanto volevo dirlo – disse Harry
Ron ed Hermione sorrisero si girarono e si baciarono davanti ad Harry che applaudì facendo comparire del rossore nelle guance dei suoi amici.
- Ah a proposito ero sceso per dirti che ho appena ricevuto un gufo da Silente, da oggi faccio parte ufficialmente della famiglia Weasley….- disse Harry sorridendo –fratello – disse rivolto a Ron –cognata – disse rivolta ad Hermione.
I tre amici si abbracciarono continuando a festeggiare per tutta la notte.

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