Behind the mask

di Fire Emblem
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** We're maybe closer, you and I? ***
Capitolo 2: *** The importance of family ***
Capitolo 3: *** Coming out ***
Capitolo 4: *** By knight to waiter ***



Capitolo 1
*** We're maybe closer, you and I? ***


Se c’era una cosa che Inigo aveva capito dopo tutti quegli anni era che sapeva recitare molto bene, a quanto pare. Il giovane era ormai conosciuto nell’esercito per la sua passione per le ragazze, chiamiamola così, che tormentava ogni giorno alla disperata richiesta di un appuntamento, ma veniva puntualmente rifiutato da tutte.
Tutti ormai lo vedevano come un ragazzo praticamente ossessionato dalle fanciulle, nessuno però sapeva che quella era solo una maschera che Inigo indossava. Dietro il ragazzo che andava dietro a tutte c’era ,in realtà, un ragazzo che provava attrazione per le persone del suo stesso sesso. Per lui essere omosessuale non era di certo un vanto, per questo voleva nasconderlo in ogni modo, e quale modo migliore di fingersi un morto di figa?
Ed infatti il suo piano aveva funzionato : nessuno aveva mai scoperto questo suo segreto, nonostante l’evidente cotta che aveva preso per Gerome, un suo commilitone. Ovviamente con quest’ultimo non riuscì a combinare nulla e rimase per molti anni il suo amore impossibile.
Inigo non era poi così contento di fingersi etero, eh. A lui piacevano i ragazzi, avrebbe voluto dirlo ai suo amici, avrebbe voluto trovarsi un ragazzo e vivere con lui una storia d’amore alla luce del sole… ma non poteva, come l’avrebbero presa tutti? Quasi sicuramente l’avrebbero disprezzato.
Ricordava ancora come il popolo di Ylisse, la terra in cui era nato, reagì al matrimonio del principe Chrom col suo stratega Robin : iniziarono una violentissima rivolta e minacciarono di morte il coniuge del principe. Il bluette decise così di rinunciare al suo titolo d’Eletto e lasciò il trono alla sorella minore Lissa.
Nonostante ora non si trovasse più in Ylisse ma nel regno di Nohr, la paura di non essere accettato rimaneva comunque. Chi gli assicurava che a Nohr non ci fossero omofobi? Ecco perché ,una volta entrato nel nuovo esercito, continuò ad indossare quella maschera.
Divenne particolarmente difficile quando scoprì di avere una cotta per uno dei membri della famiglia reale di Nohr : Xander, cavolo quell’uomo gli piaceva da impazzire. Oltre ad essere dannatamente bello ,almeno secondo il suo parere, aveva anche quell’aria da bel tenebroso che amava tanto, ma sapeva anche essere dolce. Ma inutile dirlo : anche lui era un amore impossibile.
Ormai però il biondo era al centro dei suoi pensieri e il fatto di essere un suo subordinato non lo aiutava di certo, visto che passavano molto tempo insieme. Cioè, da una parte passare del tempo col suo bel biondino gli faceva piacere, ci mancherebbe altro, ma dall’altro no perché voleva assolutamente toglierselo dalla testa.
Una volta aveva persino pensato di scappare dal regno di Nohr, ma non avrebbe sopportato di tradire la fiducia di Xander che aveva ormai guadagnato. Il ragazzo ,comunque, amava camminare per i giardini del castello di Nohr la notte, amava respirare l’aria fresca, alzare lo sguardo e guardare la luna … e pensare al suo amato, come sempre.
Di solito non incontrava mai nessuno, ma una sera incontrò tre dei reali di Nohr : Camilla, Elise e Kamui. Erano tutti e tre seduti su una panchina, le due ragazze ai lati e il ragazzo corvino al centro. Il principe aveva un’aria molto abbattuta e sembrava che le sue sorelle steserò cercando di risollevargli il morale.
Inigo pensò che forse era successo qualcosa di brutto così si avvicino ai tre, forse ascoltare i problemi degli altri lo avrebbe aiutato… non avrebbe pensato a Xander per un po’, sperava.
-Ehi, maestà, come va? Perché quei musi lunghi?- chiese Inigo ai tre con il suo solito sorriso a trentadue denti. Elise alzò lo sguardo verso di lui, quasi arrabbiata, mentre Camilla sembrava più interessata a consolare il fratello che notare la presenza del ragazzo.
-E’ tutto colpa di quel cattivone di Xander!- dichiarò la bambina mettendo il broncio. Perché quel dannato biondino deve stare sempre in mezzo!? Proprio quando mi ero auto-imposto di non pensare a lui pensò il mercenario.
-E cosa avrebbe fatto Xander-sama?-
-Kamui…posso?- chiese la biondina al fratello con un tono amareggiato, il corvino annuì.
-Mi fido di Lazward- affermò alzando la testa e fissando Inigo per alcuni attimi, durante i quali il mercenario poté notare che i suoi occhi rossi erano molto lucidi… che stesse per mettersi a piangere?
-Beh, in poche parole…Xander ha visto Kamui e Zero che si stavano baciando- iniziò a raccontare Elise. Il castano sgranò gli occhi Zero e Kamui!? Quei due stavano insieme!? Allora non solo l’unico omosessuale di tutto l’esercitò pensò.
Aveva notato, come tutti d’altronde, che tra l’ex-ladro e il principe ci fosse un rapporto particolare ma non avrebbe mai immaginato che tra loro ci fosse del tenero.
Pensandoci meglio, però, aveva un senso. Il criminale aveva iniziato seriamente a preoccuparsi dell’incolumità del corvino, cosa che per lui era davvero strana. Si ricordò di una volta in cui il principe cadde e si sbucciò un ginocchio : Zero corse subito da lui preoccupato, lo aiutò ad alzarsi da terra, gli curò la ferità e gli diede un bacio sulla fronte per tranquillizzarlo. In altre occasioni sarebbe rimasto a guardare ridendo, come quando fu lui a cadere… beh, adesso si sentiva stupido ad non averlo capito prima.
-E…? Cosa ha fatto Xander?-
-Si è arrabbiato e ha detto che non vuole più vederli insieme altrimenti caccerà Zero dal castello- continuò Elise con un tono triste accarezzando la schiena di del fratello che, sentendo quelle parole, si mise a piangere disperatamente.
Ad Inigo gli si strinse il cuore, odiava vedere le persone piangere, inoltre Kamui gli stava anche simpatico. Allo stesso tempo era anche deluso dal comportamento di Xander… e poi adesso aveva la conferma che con lui non aveva speranze, non che ci sperasse più di tanto.
-Oh, Kamui-sama mi dispiace, forse potrei provare io a par-
-Oh, adesso basta, non sopporto vederti piange Kamuichi!- disse Camilla alzandosi di scatto e prendendo la sua ascia, che portava sempre dietro in caso qualcuno volesse far del male ai suoi fratelli, da sotto la panchina.
-Dove avete intenzione di andare con quella!?- chiese Inigo spaventato.
-A fare due chiacchiere con Xander!-
-Ma anche lui è tuo fratello, non puoi ucciderlo!- protestò l’altra principessa.
-Tranquilla Elise, non ho intenzione di ucciderlo, voglio solo spaventarlo… e lasciargli qualche livido!-
-Ehm, Camilla-sama, lasci fare a me parlerò io con Xander!- affermò il mercenario preoccupato. Ok, il biondino si era comportato male, ma non voleva che rimanesse ferito. Alla sua proposta, comunque, tutti si girarono verso di lui.
-Non penso ti darà ascolto…- disse Kamui fermando per un attimo il suo pianto.
-Beh, tanto vale provarci, vi pare? Dopotutto siamo entrambi uomini, io sono il suo sottoposto… magari mi ascolterà o magari no, ma non lo sapremo finché non ci proveremo!-
-Ben detto!- urlò Elise, entusiasta, alzandosi di scatto.
-Oh, Lazward, da quando sei qui?- chiese Camilla sorpresa di vedere il sottoposto di suo fratello visto che non aveva notato la sua presenza : era troppo occupata a consolare Kamui.
-Ma come, Camilla-sama…-
-Comunque, Lazward, non penso che Xander ti darà ascolto ma- gli disse il principe corvino alzandosi e mettendogli una mano su una spalla – ti ringrazio ugualmente-.
-Lascia fare a me!-
Inigo si diresse verso la stanza del principe biondo quando , ad un tratto, si bloccò. Come dovrei iniziare la discussione, esattamente?  pensò. Non poteva di certo entrare nella sua stanza e dire “Ehi, Xander-sama, mi hanno detto che hai separato Zero e Kamui. Com’è andata la giornata?”
Doveva trovare un pretesto per entrare in quella stanza, la scusa “voglio passare del tempo con te” gli sembrava troppo smielata. Ad un certo punto si ricordò che non lo aveva visto a cena, molto probabilmente era rimasto a studiare piani di guerra e stava continuando a farlo…
Ma certo! Uno spuntino  di mezzanotte, un’ottima scusa per entrare nella sua stanza! non era sicuro che fosse mezzanotte, ma era sicuramente tardi. Corse in cucina, che era completamente deserta, accese la luce e si guardò attorno. Per prima cosa prese un piatto bianco, poi aprì uno degli scaffali dove trovò un bel pezzo di pane che aprì.
Trovò poi un pezzo di formaggio e del prosciutto che mise all’interno del panino, che divise poi in due parti.
Poi si diresse nuovamente verso la camera del biondino, ma quando si ritrovò davanti alla porta si bloccò ancora una volta. Il suo cuore batteva all’impazzata, le sue guance andavano a fuoco e stava tremando. Che diamine, non è la prima volta che entro nella stanza di Xander!.
Era sicuro che fosse sveglio, visto che era solito addormentarsi tardi e lo sapeva bene visto che alcune notti le aveva passate con lui ed aveva addirittura dormito insieme… ma non avevano fatto nulla di che, oltre a parlare, non che quello il mercenario non lo apprezzasse. Amava passare le notti con Xander, ma era sempre molto imbarazzato.
Alla fine si decise e bussò alla porta - Xa-Xander-sama?- chiese con un filo di voce. Ad un certo puntò la porta si aprì ed Inigo si ritrovò davanti il suo biondino che indossava un pigiama a strisce verticali di colore bianco e viola, portava inoltre un paio di occhiali neri.
-Ehm, no, è solo che… avevo pensato che aveste fame, così vi ho portato qualcosa per uno spuntino di mezzanotte-
Xander si lasciò scappare una piccola risata. -Ma non è nemmeno mezzanotte, Lazward. Guarda che se volevi stare da me questa notte bastava dirlo!- lo canzonò il principe.
Inigo sentì le guance infiammarsi ancora di più. -Beh, è normale per un sottoposto voler passare del tempo col suo Master, no?-
-Certo, certo!- il principe aprì la porta e lasciò entrare il ragazzo, dopo di che la richiuse.
Il mercenario si guardò attorno : anche se non era la prima volta che entrava in quella stanza ne rimaneva sempre affascinato. La stanza era tappezzata da mattonelle nere, sopra al soffitto c’era un lampadario di cristallo non troppo grande.
A destra c’era il letto di Xander , che era talmente grande che poteva benissimo essere scambiato per un letto matrimoniale, al lato destro del letto c’era un comodino e al lato sinistro c’era un armadio, al fianco del quale c’era una piccola finestra che affacciava sui giardini del castello. Di fronte al letto, abbastanza distante, c’era una scrivania sulla quale c’era mille fogli sparsi. Tutto era rigorosamente nero e decorato da alcuni disegni di colore oro.
Inigo si sedette sul letto e notò che il biondino si era invece riseduto alla scrivania.
-Oh, ma Xander, come potete preferire quelle carte a me?- chiese il ragazzo fingendosi offeso.
-Non potrei preferire niente a te- gli rispose il principe che iniziò a fissarlo, sorridendo.
Il cuore di Inigo perse un battito, di nuovo. -Però non posso di certo ignorare il lavoro-.
-Oh, andiamo, abbiamo ancora tanti giorni di riposo prima della prossima battaglia, ha intenzioni di passarli tutti a studiare quelle carte o magari vuole fare anche altro?-
-Altro? Cosa avresti in mente, eh?-
-Nie-niente, semplicemente vorrei parlare-
Xander si alzò dalla scrivania e raggiunse il suo subordinato sul letto. -Ok, allora parliamo. Non è così grave se faccio una piccola pausa, spero…-
Inigo si sentiva molto agitato, non solo perché il principe era molto vicino a lui, ma anche perché non sapeva bene come introdurre l’argomento. -Bene, avete messo gli occhi su qualche pollastrella ultimamente?-
-Come scusa?-
-Volevo dire… avete iniziato a corteggiare qualche ragazza, di recente?-
-No, perché dovrei?-
-Oh, beh sai voi siete il principe ereditario e prima o poi dovrete trovare una bella pollast-, ehm, una bella fanciulla da sposare, no?-
-Oh, sì certo, una fanciulla…- disse Xander abbassando lo sguardo, assumendo improvvisamente uno sguardo triste. Oh no, ho detto qualcosa di sbagliato?.
-Comunque, se avessi iniziato una relazione romantica tu saresti stato uno dei primi a saperlo- disse poi rialzando la testa.
-Ah sì e perché?-
-Ah, perché ultimamente mi sei sempre appiccicato- disse con tono scherzoso il principe appoggiando una mano sula testa del ragazzo, iniziandogli ad accarezzare i capelli -probabilmente non avrei tempo da dedicare ad una ragazza sono troppo occupato ad organizzare l’esercito e a badare a te-.
La sua mano è calda e il suo tocco così piacevole! rifletté l’altro. -Se sono un ostacolo per la vostra vita sentimentale potete dirmelo dirmelo, eh-.
-Ma che dici, non pensarlo nemmeno-
-Comunque, volevo farvi un’altra domanda, cosa ne pensate di Zero?- a quella domanda Xander smise di accarezzare i capelli di Inigo e si fece improvvisamente serio.
-Zero? Penso che tutto sommato sia un tipo a posto…-
-Davvero? Quindi sapere che passa molto tempo con uno dei tue fratelli non vi causa problemi, vero?-
-Non mi da fastidio il fatto che sia il subordinato di Leo, se si è meritato la sua fiducia ci sarà una ragione-
-Non mi riferivo a Leo- Xander era visibilmente agitato –mi riferivo a…-
-Kamui ti ha detto tutto, non è così?-
Il mercenario inizio a spaventarsi visto che il principe lo stava fissando con uno sguardo arrabbiato. Forse aveva esagerato? Adesso però non sapeva se negare o dire tutta la verità…
-Sì, mi ha raccontato quello che avete fatto fatto…- disse poi abbassando la testa per evitare di incrociare il suo sguardo con quello dell’altro -… perché?-.
-Ho i miei buoni motivi-
-E quali sarebbero? Che dovevate difendere l’onore della vostra famiglia o robe del genere? Perché ovviamente far sapere in giro che uno dei vostri fratelli è gay è uno scandalo-
-NON E’ PER QUESTO!-
-E ALLORA PER COSA!?- urlò Inigo alzando la testa assumendo poi ,subito dopo, un’aria mortificata. Dopotutto Xander era un suo superiore, non aveva il diritto di urlargli contro, forse… e poi stavano iniziando a litigare? Non voleva assolutamente litigare con lui. -Mi dispiace, forse ho esagerato-.
-Non mi vergogno del suo orientamento sessuale perché… anche io, sono come lui- rispose il principe ignorando le scuse di Inigo.
-Co-cosa!? Xander voi siete…?-
-Sì… ho diviso Z ero e Kamui perché ero geloso di loro-
-Geloso di Zero e Kamui? No, aspetta, tu sei innamorato di Zero!? O ,peggio, di Kamui!? Ok, non siete veramente fratelli, ma…-
-Non saltare a conclusioni affrettate! Io non sono innamorato né di Zero né di Kamui, quest’ultimo lo amo come un fratello. Io sono… ero, innamorato di…- iniziò a dire Xander distruggendo i film mentali di Inigo che si aspettava una frase del tipo “In realtà io amo te, stupido”.
-Allora, di chi eravate innamorato?-
-Di Ryouma, il principe di Hoshido. In passato il regno di Nohr era uno stretto alleato del regno di Hoshido, il che ci portava spesso a visitare l’altro regno… e tra una visita e l’altra io e Ryouma siamo diventato amici e col tempo qualcosa di più- spiegò Xander con un tono triste- inutile dire che ,quando inizio la guerra, la nostra storia finì-.
-Oh, Xander-sama, mi dispiace molto…- disse il mercenario togliendosi il guanto che copriva la sua mano sinistra e mettendo la suddetta sulla mano del principe-… lo ami ancora?-.
-No, non credo, però pensare in che modo è finita la nostra storia mi fa imbestialire… ecco perché ero geloso di quei due, perché loro possono vivere la loro storia d’amore senza interferenze e io, invece, non ho potuto-.
-Come ho già detto mi dispiace per quello che è successo tra te e Ryouma, ma ciò non giustifica il vostro comportamento, permettetemi di dire che avete esagerato-.
-Lo riconosco, Lazward, forse dovrei andarmi a scusare con Kamui…- disse alzandosi dal letto, ma venne bloccato da Inigo che gli afferrò la mano. -Lo farai domani, adesso mangiamo qualcosa e andiamo a dormire che è tardi, Xander-sama- disse il subordinato con un sorriso leggermente malizioso.
-Oh e da quando sei tu che dai ordini?- gli chiese con tono scherzoso il biondo che si risedette sul letto-Ah, Lazward, se vuoi puoi smetterla di chiamarmi “Xander-sama” e di parlarmi col voi, oltre che il mio subordinato sei anche mio amico…- disse il principe arrossendo leggermente.
-Okay, ma solo se voi inizierete a chiamarmi Inigo…-
-Inigo?- un brivido percosse la schiena del mercenario : sentire il suo nome, il suo vero nome, pronunciato da Xander era un qualcosa di bellissimo.
-Okay, allora da questa sera ti chiamerò Inigo!-
-Ihihi, grazie, Xander-chan-.

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Capitolo 2
*** The importance of family ***


Inigo aprì gli occhi lentamente ed iniziò a fissare il soffitto. Sento ancora il profumo di Xander pensò girandosi alla sua destra per vedere se il biondino c’era ancora, ma non lo trovò. Il mercenario alzò la schiena e si stropicciò gli occhi e notò che ,su una sedia vicino al suo letto, c’erano dei vestiti puliti.
 
E’ sicuramente opera di Xander  pensò sorridendo e sentendo una piacevole sensazione di calore allo stomaco. Gli faceva piacere sapere che il suo biondino si preoccupava per lui…ma non aveva tempo da perdere : quella mattina ci sarebbero stati gli allenamenti, non poteva fare tardi. Si tolse le coperte di dosso e si alzò iniziandosi a togliere il pigiama che gli aveva prestato Xander la sera prima.
 
Una volta volto tolto il pigiama inizio ad mettersi la divisa pulita che era appoggiata in modo ordinato sulla sedia, aveva fatto una doccia la sera prima quindi non aveva problemi ad indossare abiti puliti. Quando ebbe finito di vestirsi si diresse verso la porta della stanza che aprì.
 
Una volta fuori dalla stanza del principe si diresse verso la sala pranzo dove avrebbe fatto una ricca colazione ma, una volta entrato, trovò la suddetta stanza deserta. Ad un certo punto una delle porte che collegavano la cucina alla la sala pranzo si aprì ed uscì una delle cuoche che ,appena notò la presenza del ragazzo, assunse un’espressione meravigliata.
 
- Lazward-sama, siete in anticipo-
 
-In anticipo?-
 
-Serviremo il pranzo tra un’oretta, ci vuole ancora un po’ di tempo-
 
Il pranzo!? Ma quanto ho dormito!? pensò preoccupato. -Uhm, certo signorina, a presto!- disse uscendo da quella strada e iniziando a dirigersi verso il campo per gli allenamenti di Xander ad una velocità pazzesca.  C’erano cinque campi per gli allenamenti , che erano in pratica dei grandi giardini, una per ogni membro della famiglia reale, tranne che Ganon ovviamente. I subordinati dovevano allenarsi con i loro master, mentre gli altri cambiavano gruppo ogni settimana.
 
Una volta arrivato a destinazione notò che c’erano Xander e Silas che si stavano allenando con la spada e Pieri che stava facendo a pezzi alcuni manichini di legno.
 
-Mi dispiace Xander, sono in ritardo!- disse mortificato Inigo mettendo le mani a preghiera. Appena sentì la sua voce il principe interruppe la sua sezione di allenamento e si girò verso di lui con un sorriso.
 
-Ti sei finalmente svegliato, Inigo!-
 
-Non sei arrabbiato con me?- chiese il mercenario inclinando la testa.
 
-No, non cosi tanto. Capita di svegliarsi tardi, ma che non accada più, capito?-disse con tono calmo il Principe, sempre sorridendo. Inigo annuì sollevato mentre Silas guardava la scena sconvolto, Pieri non fece caso all'entrata in scena del mercenario.
 
E da quando Xander è così indulgente sui ritardi? E poi… Inigo!? si chiese il ragazzo. -C’è qualcosa che non va, Silas?- chiese il principe al suo alleato avendo notato la sua espressione confusa.
 
-No,  va tutto bene, Xander-sama…- rispose il ragazzo con insicurezza. Questi due si comportano in modo strano, più tardi farò qualche indagine per capire cosa sta succedendo pensò.
 
Inigo prese una spada di legno da un mucchio di altre armi dello stesso materiale,  utilizzare delle armi vere per gli allenamenti era fuori discussione oltre al rischio di far male, o uccidere, qualcuno avrebbero anche rotto tante armi. Meglio usare quelle di legno : i danni sarebbero stati minimi ed erano molto economiche.
 
-Ti va di allenarti con me, Pieri?- chiese Inigo alla ragazza che continuava a torturare quei poveri manichini.
 
-Certo Lazward, ma è solo un allenamento, niente di più ricordatelo!- disse la ragazza smettendo di torturare in modo cruente il manico e voltandosi verso il mercenario con aria un po’ diffidente.
 
-Sì, sì… anche se è un peccato che una ragazza bella come te non voglia concedermi nemmeno un appuntamento!- ribatté il ragazzo fingendosi  offeso.
 
-Non prenderla sul persona ma preferirei avere un appuntamento romantico con Camilla piuttosto che con te!-
 
-Non pensavo che ti piacessero le ragazze!- affermò Inigo divertito.
 
-Non intendevo quello idiota!- disse arrossendo violentemente e puntando l’ascia contro il ragazzo -Ma sei qui per parlare o per allenarti?-
 
-Per allenarmi! Prego, concedo a te la prima mossa, prima le fanciulle!- disse inchinandosi. Pieri , irritata, si fiondo contro di lui colpendolo violentemente con la sua ascia di legno ma Inigo riuscì a schivare il colpo.
 
Dopo un’oretta scarsa di allenamenti una cameriera entrò nel campo ad informare i quattro che il pranzo stava per essere servito. Rimisero le armi di legno in una grande cassa e si diressero tutti verso l’uscita dell’arena ma Xander venne bloccato da Inigo che avvolse le sue braccia attorno al suo braccio destro.
 
-Neh, Xander-chan, grazie per non esserti arrabbiato- disse il mercenario con occhi dolci. Xander arrossì e alzò la testa verso l’altro per cercare di non farlo notare ad Inigo, ma inutilmente visto che il ragazzo aveva già visto le sue guance diventare rosse come due pomodori.
 
-Beh, vedilo come un ringraziamento per ieri sera!-
 
-E cosa avrei fatto ieri sera?-
 
-Mi hai ascoltato, mi hai fatto sfogare e mi hai fatto capire che stavo sbagliando. Perciò…-
 
-Okay, grazie mille!- disse sorridendo, sapere che era stato utile al suo principe lo rendeva felice. -Poi hai parlato con Kamui?-
 
-Ehm, no siamo stati impegnati con gli allenamenti questa mattina e…-
 
Inigo sospirò, aveva capito che quella era una scusa, avrebbe potuto parlargli prima di fare colazione o durante la suddetta per dire, e forse aveva anche capito il vero motivo per cui Xander non aveva ancora parlato col fratello. -Xander, vorresti forse evitare Kamui per sempre? Facendo così non risolverai nulla!-.
 
-Sì, hai ragione però… non amo chiedere scusa. E poi penso che Kamui non mi perdonerà e non potrei biasimarlo, mi sono comportato in modo orribile e…-Inigo non lo fece neanche finire di parlare che liberò il braccio del principe dalla sua presa, si mise davanti a lui e gli poggiò un dito sulla labbra .
 
-Xander, piangendoti addosso non risolverai nulla!- disse guardandolo dritto negli occhi. I suoi occhi sono stupendi… ma non devo distrarmi pensò. -Kamui ti vuole bene, sono sicuro che ti perdonerà… e comunque non lo saprai finché non ci proverai!- disse sorridendo.
 
Il principe lo guardava stupito, non riusciva a capire come quel ragazzo avesse sempre un sorriso stampato in faccia... non che gli desse fastidio ,anzi, era una delle cose che amava di più di lui ma gli sembrava strano che fosse sempre di buon umore, non ricordava di averlo mai visto piangere. -Grazie Inigo… potresti venire con me quando parlerò con Kamui?- disse dopo che il ragazzo tolse il dito dalla sua bocca.
 
-Ma certo! Possiamo andarci dopo pranzo? Sai, avrei molta fame…- disse Inigo mettendosi una mano sullo stomaco imbarazzato, Xander sospirò e annuì sorridendo.
 
Si diressero insieme verso la sala da pranzo e ,una volta entrati, notarono che erano presenti quasi tutti in sala, tranne qualcuno. All’appello mancava Zero, decisero perciò di sedersi vicino a Leo, così tra una chiacchiera e l’atra gli avrebbero chiesto se sapeva dove fosse finito il suo sottoposto. Neanche Kamui era presente, ma molto probabilmente stava aiutando le cuoche come al solito. E mancava anche Silas, lui era sicuramente in ritardo, non si sarebbe perso di certo il pranzo. Quel giorno avrebbero servito vari tipi di carni e contorni, ottimi alimenti per riprendere energie dopo una dura giornata di allenamenti, Inigo aveva anche saltato la colazione quini avrebbe mangiato una doppia razione di tutto… se Xander fosse stato d’accordo, ovviamente.
 
Ad un certo punto le cameriere uscirono dalle porte della cucina, in mano reggevano dei piatti pieni di cibo che misero a tavola, insieme a loro uscì anche Kamui che si diresse verso l’uscita della stanza, non avendo alcuna voglia di mangiare. Una volta aperta la porta si ritrovò Silas davanti, il quale arrossì per il fatto che erano molto vicini.
 
-Oh, Kamui, dove stai andando?- chiese imbarazzato il cavaliere.
 
-Ho un impegno urgente, Silas- rispose il corvino con un tono glaciale.
 
-Uh, quindi non hai intenzione di mangiare?- Kamui scosse la testa in segno di disapprovazione ed uscì frettolosamente dalla stanza, Silas lo guardò andar via. Riuscirò a farti innamorare di me, Kamui-chan? pensò tristemente, da anni era innamorato del suo migliore amico Kamui, ma non aveva mai avuto il coraggio di dirglielo. In giro erano iniziate a circolare delle voci su una possibile relazione romantica tra Zero e Kamui , lui stesso aveva notato che tra i due ci fosse un legame speciale, ma voleva illudersi che in realtà il principe amasse solo e soltanto lui. Ma era solo un’illusione, appunto.
 
Entrò dentro la sala : un buon pranzo gli avrebbe ridonato il buonumore, che perdeva ogni volta che si soffermava a pensare al suo amore impossibile. Prese posto al grande tavolo ,attorno al quale erano seduti tutti con un’aria, triste.
 
-Uh, c’è qualcosa che non va, Silas?- gli chiese Charlotte che era seduta di fronte a lui. -Sono semplicemente preoccupato per Kamui, ecco tutto…- disse abbassando lo sguardo verso il piatto. -Già, il mio povero Kamuichi ha deciso di saltare il pranzo, ha detto che aveva qualcosa di importante da fare…- disse Camilla, che era seduta di fianco a Silas, con un tono preoccupato.
 
-Manca anche Zero… non è che stanno progettando una fuga d’amore?- chiese Charlotte agli altri con tono divertito. -Oh, sarebbe così romantico…- affermò Effie con aria sognante. -Oh, non potrei vivere senza il mio Kamuichi ma… se l’alternativa è farlo restare in questo castello con persone che non lo rispettano…- disse Camilla guardando con uno sguardo carico di rabbia Xander, quest’ultimo la ignorò.
 
-Ma seriamente pensate quei due siano qualcosa di più che semplici alleati?- disse Flannel entrando nella conversazione, alla sua domanda Elise si lasciò sfuggire una piccola risata che cercò di soffocare con una mano che mise davanti alla bocca. -Oh, credimi, sono molto di più che semplici alleati!- disse poi la principessa.
 
-Non dovreste parlare di certe cose, sapete che le relazioni tra persone dello stesso sesso sono severamente vietate a Nohr!- affermò severamente Gunter, alle sue parole Inigo iniziò a sentirsi triste. Odiava sentire quei discorsi omofobi che erano tanto comuni in Ylisse, lo facevano sentire in colpa e sbagliato, come se avesse scelto lui di nascere gay. Ma che male c’era se due uomini si amavano? Non riusciva a capirlo.
 
Per fortuna nessuno intervenne e per il resto del pranzo regnò sovrano un’imbarazzante silenzio. Meglio questo che un discorso omofobo pensò Inigo.
 
Appena ebbero finito di mangiare tutti si alzarono da tavola alla velocità della luce, compreso Leo, così Xander ed Inigo non ebbero il tempo di chiedergli dove si fosse cacciato Zero… erano sicuri che Zero stava da qualche parte con Kamui, quindi se avessero trovato uno avrebbero trovato anche l’altro, o almeno così pensavano. Non sapendo dove fossero iniziarono a vagare a vuoto nel castello, quando all’improvviso incontrano Kamui che stava uscendo dalla sua camera.
 
-Kamui-sama, aspetti!- urlò Inigo raggiungendolo -Xander vuole parlarvi-.
 
-Ehm, Kamui… cosa stai facendo?- chiese Xander preoccupato e allo stesso tempo curioso notando che suo fratello aveva in mano una grossa cassa di legno. -Mi sto preparando per il viaggio- disse il principe con un tono freddo.
 
-Quale viaggio?-
 
-Il viaggio che farò con Zero, ho deciso di andarmene da questo castello e rinunciare al mio titolo di principe, visto che a quanto pare in questo regno non posso amare chi mi pare!- rispose il principe con un tono arrabbiato, questa volta.
 
-Scusami, Kamui!- disse Xander tutto d’un fiato, abbassando la testa -Mi dispiace per le cose che ti ho detto, non volevo ferirti è solo che… ero geloso del vostro bel rapporto-.
 
-Xander, so quanto hai sofferto e mi dispiace tanto per te, lo sai, ciò non significa che tu debba prendertela con te, io non ho nessuna colpa!- disse il principe con un tono gradualmente più calmo.
 
-Lo so, mi dispiace tantissimo, mi sono comportato in modo orribile e non ti biasimo se deciderai di non perdonarmi!-
 
-Ma certo che ti perdono, stupido!- disse dolcemente  appoggiando la cassa a terra e abbracciando il fratello -Ti voglio bene, Xander!-.
 
-Anch’io ti voglio bene, Kamui!- disse ricambiando l’abbraccio di suo fratello. -Oh, vedete quanto siete teneri quando fate i bravi bambini?- disse Camilla arrivando all’improvviso seguita da Elise e Leo.
 
-Quindi adesso avete fatto pace, no? Dobbiamo festeggiare!- disse Elise alzando un braccio in aria, entusiasta. -Oh, Elise, ogni scusa è buona per fare una festa!- disse Leo con un tono serio.
 
-Oh, Leo, ogni scusa è buona per fare il brontolone!- disse la principessa incrociando le braccia e mettendo il broncio a suo fratello. -Adesso non inizierete a litigare voi, spero!- disse Xander divertito guardando i due.
 
-Comunque l’idea della festa non è male, dobbiamo festeggiare anche il fatto che Kamuichi si è ufficialmente fidanzato!- disse Camilla con un tono divertito, alle sue parole Kamui arrossì violentemente e ,visto che si stava ancora abbracciando con Xander, affondò la testa nel petto del fratello maggiore.
 
-Camilla, smettila di mettermi in imbarazzo!-.
 
-Uh, è arrossito, che carino-.
 
-Ok, io adesso vado ad informare le cameriere che stasera c’è un’altra festa, a dopo!- disse Elise euforica correndo verso la cucina. -Ohi, nessuno ti ha dato il permesso per la festa Elise!- disse Leo iniziando ad inseguirla.
 
-Voi due, quante volte vi ho detto che non si corre nei corridoi?- disse Camilla con tono severo, ma i due finsero di non sentirla. -Io vado a fare un passeggiata con Luna e Belka… Kamui tu non dovresti andare a parlare con Zero?- chiese poi divertita al fratello, le piaceva vedere come il ragazzo arrossiva ogni volta che si parlava di Zero, era carino.
 
-Certo, dovrei dirgli il ruolo che avrà nella prossima battaglia…- disse interrompendo l’abbraccia tra lui e Xander. -Certo, il ruolo nella prossima battaglia… avrà un ruolo attivo o passivo?- continuò a punzecchiarlo Camilla, lasciandosi sfuggire una risatina.
 
-Camilla!- gridò Kamui arrabbiato, sua sorella si limitò a ridacchiare e ad andarsene. -Beh, io vado a posare questa e poi penso che andrò… beh, sì da Zero- disse Kamui entrando in camera sua con la cassa di legno, uscì poco dopo e chiuse la porta della sua stanza a chiave. -A dopo!- disse dirigendosi verso uno dei giardini reali. -Beh, siamo rimasti soli, Inigo…- affermò Xander avvicinandosi al mercenario, il quale arrossì lievemente, con un sorriso -… scusa se ti ho messo da parte, ma sapere che c’erti tu con me mi ha dato la forza di scusarmi con Kamui!-.
 
-Ahaha, sembra che per te chiedere scusa sia un’impresa titanica!- disse il mercenario divertito, il suo principe era molto orgoglioso, ma lo amava nonostante i suoi difetti. Dopotutto, chi non ha difetti?
 
-Lo è, infatti!- rispose il biondino serio -Comunque, visto che abbiamo il pomeriggio libero, che ne dici di andare a fare un giro per i giardini?- chiese poi, Inigo annuì entusiasta.
 
Uscirono dal castello e si diressero verso uno dei giardini reali, durante il tragitto parlarono di strategie di guerra e di armi. Dopo un po’ arrivarono nel giardino che era quasi del tutto vuoto, a parte per un gigantesco albero che era situato al centro, i due andarono a sedersi sotto al gigantesco arbusto.
 
-Comunque, mi fa piacere che tu abbia fatto pace con Kamui, lui fa parte della tua famiglia…- disse il mercenario con tono triste e nostalgico visto che ,mentre stava dicendo quelle parole a Xander, stava pensando alla sua di famiglia.
 
-Già, voglio molto bene a Kamui, nonostante non sia veramente mio fratello- disse Xander con un tono dolce.
 
-Immagino sia bello avere dei fratelli, adottivi o meno, sai io ho sempre desiderato avere un fratello-.
 
-Non mi parli spesso della tua famiglia… in realtà non ricordo che tu me ne abbia mai parlato-.
 
-Se ti fa piacere potrei dirti qualcosa ora- disse Inigo un po’ titubante.  Se voleva confidarsi con lui, forse significava per lui era importante… questa possibilità lo rendeva molto felice.
 
-Mia madre si chiamava Olivia ed era una ballerina, anche se non amava esibirsi in pubblico- disse Inigo lasciandosi sfuggire una piccola risatina, effettivamente era strano che una ballerina avesse vergogna di esibirsi in pubblico, ma non poteva di certo biasimarla.
 
-Davvero?- si limitò a chiedere Xander leggermente sorpreso, cercando in tutti i modi di non sembrare scortese.
 
-Sì, ma non posso biasimarla, dopotutto anche io…- inizio a dire Inigo titubante. Quasi nessuno sapeva della sua passione segreta per la danza, voleva dirlo a Xander perché sapeva che lui non l’avrebbe deriso, ciò nonostante era comunque un po’ imbarazzato.
 
-… anche tu hai vergogna ad esibirti in pubblico?- chiese Xander ironico.
 
-S-sì…- disse Inigo arrossendo lievemente.
 
-Eh!? Inigo anche a te piace danzare?-.
 
-Sì, ma per favore non prendermi in giro-.
 
-Perché dovrei prenderti in giro? Non trovo giusto offendere qualcuno per le sue passioni o per i suoi interessi, inoltre cosa c’è di male se un ragazzo ama la danzare?- disse il principe con un sorriso.
 
-Grazie Xander…-
 
-Comunque mi piacerebbe vederti ballare, qualche volta. Magari alla festa che sta organizzando Elise-.
 
-Ma Xander, non mi va di ballare davanti a tante persone…-.
 
-Che ne dici allora di ballare solo davanti a me? Sarà una danza speciale che vedrò solo io-.
 
-Ehm, non so se riuscirò a vincere l’imbarazzo ma… ci proverò, per te, solo per te!-.
 
Xander sorrise e alzò lo sguardo in aria, iniziando a fissare il cielo azzurro. Nonostante l’azzurro del cielo fosse in contrasto col nero delle torri del castello, che si intravedevano anche da quel giardino, quella visione rendeva il principe sereno, anche il fatto di avere Inigo al suo fianco gli dava una sensazione di serenità. Per un po’ ci fu un silenzio, ma non era uno di quei silenzi imbarazzanti, semplicemente si stavano godendo la pace di quel momento.
 
-Non hai niente da dirmi su tuo padre?- chiese Xander interrompendo quel silenzio, sempre con lo sguardo fisso in aria.
 
-Si chiamava Frederick, ma non ho mai avuto un bel rapporto con lui, parlavamo poco- disse Inigo con un tono triste -mi sarebbe piaciuto conoscerlo meglio, ma lui non me l’ha mai permesso-.
 
Il principe mise una mano sulla spalla del suo subordinato, che sussulto leggermente. -Mi dispiace Inigo- disse sinceramente dispiaciuto -se può consolarti neanche io ho un buon rapporto con mio padre-.
 
Inigo non rispose, abbassò la testa evitare che il principe notasse i suoi occhi lucidi. -Sì, ma almeno tu hai i tuoi fratelli, io non ho nessuno. Sono figlio unico ed entrambi i miei genitori sono morti, non ho più nessuno…- disse Inigo con le lacrime agli occhi, non gli piaceva piangere e di solito quando stava per farlo cercava di trattenersi, ma era molto difficile farlo.
 
Pensava di aver superato il dolore per la perdita dei suoi genitori ma a quanto pare non era così, soffriva ancora e ,soprattutto, gli mancavano. Non aveva mai parlato con nessuno del suo dolore, voleva sembrare agli altri un ragazzo sempre allegro e spensierato, così forse le altre persone sarebbero state contagiate dal suo buon umore e avrebbero iniziato a ridere anche loro e lui amava vedere le persone sorridere.
 
Ciò non significava che anche Inigo si sentisse triste delle volte, come tutti d’altronde, ma si teneva tutto dentro. Mentre cercava di smettere di piangere, ormai le lacrime gli scendevano copiose dagli occhi, senti Xander che lo avvolse in un caldo abbraccio.
 
-Non sei solo, Inigo. Hai me e tutti gli altri, non potremmo mai riempire il vuoto che ti hanno lasciato i tuoi genitori, ma ti resteremo sempre vicino!- disse iniziando ad accarezzare dolcemente la schiena dell’altro.
 
-Per quanto mi riguarda, comunque, io ti considero parte della mia famiglia!- continuò con tono dolce -Non cercare di trattenere le lacrime, è normale sentirsi tristi ogni tanto!-.
 
Inigo ricambiò l’abbraccio del principe, ormai piangeva senza più cercare di trattenersi. -Grazie, Xander…- singhiozzò affondando la faccia nel petto dell’altro. Dopo un po’ smise di piangere, ma continuò a rimanere stretto a Xander, era piacevole stare tra le sue braccia. Si sentiva al sicuro, protetto, inoltre provava una calda e piacevole sensazione allo stomaco, all’improvviso la tristezza che aveva provato fino a qualche secondo fa si tramutò in felicità e serenità, chiuse gli occhi per godersi il momento.
 
Anche Xander continuava a tenere stretto a sé Inigo, quando lo aveva visto piangere gli si era stretto il cuore e aveva sentito un forte desiderio di abbracciarlo. In quel momento gli sembrava quasi un piccolo bambino indifeso e lui sentiva di volerlo proteggerlo, di volergli dare affetto.
 
-Possiamo restare così ancora per un po’?- chiese il biondo con un filo di voce.
 
-Possiamo restare così per tutto il tempo che vuoi- rispose il mercenario con un tono dolce. 

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Capitolo 3
*** Coming out ***


Era una notte fredda e tempestosa, fuori dal castello di Nohr la pioggia scendeva copiosa e tirava un vento molto forte, talmente potente da piegare gli alberi. Tutti i membri dell’esercito si erano riuniti in una sala comune per passare il loto tempo, visto che con quel tempaccio non potevano di certo uscire dal castello.
 
Xander, invece di unirsi all’allegro gruppo, aveva deciso di isolarsi nella sua camera da letto per studiare le strategia per l’imminente battaglia contro il regno di Hoshido. Mentre era avvolto nei suoi pensieri sentì che qualcuno aveva bussato alla sua porta della sua stanza, si alzò di scatto e si diresse verso la porta aprendola.
 
-Oh, sei tu Camilla- disse con un tono leggermente deluso, non sapeva perché ma aveva sperato che fosse Inigo. -Che c’è, sei deluso? Aspettavi qualcuno per caso?- chiese divertita la ragazza andando a sedersi sul letto di suo fratello, Xander notò che aveva una busta rosa in mano.
 
-No, non aspettavo nessuno… comunque, a cosa devo la tua visita?- disse chiudendo la porta e appoggiando la schiena ad un muro della sua stanza. -Xander vorrei parlati!- disse con un tono improvvisamente serio, era inusuale per la principessa usare un tono del genere.
 
-Certo, di cosa vorresti parlarmi?- chiese il biondo curioso incrociando le braccia al petto.
 
-Vorrei parlarti di Lazward- disse Camilla tutto d’un fiato.
 
-Lazward?-.
 
-Sì, non è che ti sei preso una cotta per lui, piccolo mio?- chiese Camilla con un tono dolce, guardandolo dritto negli occhi. Xander rimase sorpreso da quella domanda, non considerava Inigo un semplice alleato, non più almeno, ormai era diventato per lui parte della sua famiglia, come aveva detto al mercenario il giorno prima, ma non sapeva se era innamorato di lui. Era sicuro che l’affetto che provava per quel ragazzo era sicuramente molto forte ed era molto più intenso dell’affetto che poteva provare per un amico o un alleato, ma non sapeva con certezza se fosse amore.
 
-No, penso di no, ma anche se fosse?- chiese cercando di non far notare alla sorella il fatto che la sua domanda lo avesse sorpreso.
 
-Beh, considerando il fatto che Lazward è etero tu avresti sofferto- a quelle parole Xander sentì come se un pugnale gli avesse trapassato il cuore. Giusto, Inigo era attratto dalle ragazze, ci provava con tutte quelle che incontrava, Xander lo sapeva bene ma tendeva ad ignorare questo particolare -ma se non sei innamorato di lui tanto meglio, sono sicura che riuscirai a trovare un ragazzo adatto a te, prima o poi!- continuò poi Camilla con un sorriso.
 
Xander forzò un sorriso e le disse -Già, ne sono sicuro anche io-.
 
-Oh, a proposito, mi hanno incaricato di consegnarti questa lettera- disse la principessa dai capelli viola con un tono divertito alzandosi dal letto e avvicinandosi al fratello, porgendogli una busta rosa -penso sia una lettera d’amore da parte di un’ammiratrice segreta!-.
 
Xander prese la lettera dalla mano di sua sorella e la guardò con poco interesse. -Okay, grazie Camilla, più tardi le darò un’occhiata- disse dirigendosi di nuovo verso la sua scrivania. - Non hai intenzione di passare un po’ di tempo con noi nella sala comune?- chiese poi al biondo il quale si limitò a scuotere la testa in segno di negazione.
 
-Come preferisci amore mio, allora me ne vado, ciao- disse uscendo lentamente dalla stanza. -Ciao Camilla- rispose Xander senza nessun tono particolare. Camilla si diresse verso la stanza comune molto pensierosa, non aveva per niente creduto alle parole di suo fratello. Conosceva così bene i suoi fratelli che ormai le bastava guardarli negli occhi per capire il loro vero stato d’animo e la principessa aveva notato l’improvvisa tristezza negli occhi di Xander quando gli aveva ricordato che Lazward era etero.
 
Forse era innamorato del mercenario ma non riusciva a capirlo, in ogni caso doveva trovare un modo per allontanare Lazward da suo fratello. Le dispiaceva dover sciogliere quel legame così forte, ma Xander non poteva ricevere una delusione d’amore, non un'altra volta.
 
Forse se riuscissi a trovare una ragazza disposta ad uscire con lui Lazward inizierebbe a passare meno tempo con mio fratello pensò. Ma era più facile a dirsi che a farsi visto che il mercenario era odiato da quasi tutte le ragazze visti i suoi modi diretti e fastidiosi che usava per corteggiarle.
 
Camilla arrivò alla sala comune e si unì ad un gruppo di ragazze che erano sedute attorno ad un tavolo, sempre avvolta nei suoi pensieri. -Camilla-sama, avete consegnato la mia lettera d’amore a Xander?- chiese con un tono euforico Charlotte.
 
-Sì, certo Charlotte- rispose la principessa che non aveva dato molto peso alla domanda della ragazza, essendo ancora avvolta nei suoi pensieri. -Oh, grazie, siete la migliore- esclamò la bionda entusiasta abbracciandola.
 
-Charlotte, cerca di contenerti- la rimproverò Effie. -Oh, scusatemi è che sono così felice che il mio Xander abbia ricevuto la mia lettera- disse poi fingendosi imbarazzata interrompendo subito l’abbraccio tra lei e Camilla.
 
-Uh, sì, Xander ha ricevuto la tua stupida lettera e blablabla, ora potresti chiudere la bocca?- chiese Severa infastidita dal comportamento di quella ragazza che ,a detta sua, si stava esaltando per una stupidaggine. Charlotte si morse un labbro cercando trattenere la sua rabbia e gli insulti che avrebbe gentilmente offerto alla rossa e si limitò a dire con un sorriso forzato -Oh, certo Luna, scusami se ti ho infastidito-.
 
-Camilla-sama, la vedo pensierosa, è successo qualcosa?- chiese con un tono serio Belka. -Uhm, no, non è successo niente Belka…- disse Camilla che aveva iniziato a fissare Lazward che stava parlando di chissà quale argomento con Odin e Zero.
 
-Ragazze, cosa ne pensate di Laward? Uscireste mai con lui?- chiese poi la ragazza dai capelli viola alle altre. -Cosa penso di quel Don Giovanni da quattro soldi? Lo odio- affermò Luna con rabbia. -Anche a me non sta molto simpatico, ma devo ammettere che delle volte dice delle frasi veramente belle e …- inizio a dire Effie, che venne prontamente fermata da Severa -Tsk, per favore Effie, le sue frasi e i suoi complimenti valgono meno di zero, quelle cose le dice a tutte le ragazze!-.
 
Effie sospirò, dopotutto aveva ragione. -Per me esiste solo Xander-sama, sarà lui l’uomo che sposerò- disse Charlotte con un tono dolce. -Non vorrei interrompere il tuo sogno Charlotte, ma ti ricordo per sposarsi serve l’approvazione di entrambi- disse Luna con tono infastidito, quella ragazza sembrava vivere in un modo tutto suo, la infastidiva molto. -Cosa vorresti dire con questo, Luna?- chiese la bionda cercando di trattenere la rabbia. -Che Xander a stento è a conoscenza della tua esistenza, figuriamoci se ti ama o se ti sposerà!- disse la mercenario sbuffando, possibile che quella ragazza fosse così stupida?
 
-Grr, Luna- grugnì infuriata Charlotte, ma si riprese subito e assunse di nuovo la sua solita aria da ragazza dolce. -Ihihihi, Luna, sono convinta che Xander si innamorerà di me, me l’ha detto anche una veggente!- alle sue parole Luna si limitò ad alzare gli occhi al cielo.
 
-L’amore non è un argomento di mio interesse, ma Lazward è davvero un ragazzo fastidioso- intervenne Belka sempre col suo solito tono freddo.
 
-Uhm, capisco…- disse Camilla leggermente delusa dalle parole di quelle ragazze, molto probabilmente è quella la risposta che avrebbe ricevuto anche da tutte le altre. -Ma perché era interessata a sapere la nostra opinione, Camilla-sama?- le chiese Effie con aria confusa -Non è che lei è interessata a Lazward!?- le chiese di nuovo, questa volta con un tono sorpreso.
 
Ma certo! Potrei invitarlo io ad uscire pensò la principessa. L’idea non la faceva impazzire, il mercenario non era proprio il suo tipo, ma per suo fratello avrebbe fatto questo ed altro. E poi chissà, magari si sarebbe rivelato un ragazzo migliore di quello che sembrava, mai giudicare un libro dalla copertina.
 
-Esatto, è proprio così Effie- rispose la principessa sia felice, per aver trovato una soluzione, sia preoccupata perché doveva uscire col mercenario. -Che cosa!? Camilla-sama, voi meritate decisamente di meglio!- esclamò Severa, ma ormai la principessa si era già alzata dal tavolo e si stava avvicinando a Lazward lentamente.
 
-Mmh, Lazward, potresti venire un momento con me? Vorrei parlati in privato- disse leggermente imbarazzata. Il ragazzo la guardò confuso, ma annuì e si diresse con lei fuori da quella stanza.
 
-Secondo te cosa avrà intenzione di fargli Camilla?- chiese Odin a Zero, che era seduto al suo fianco. -Forse Camilla vorrà divertirsi un po’ con lui- affermò l’ex-ladro con un sorriso malizioso. -Tsk, non mettere in giro strane voci tu, Camilla-sama non potrebbe mai essere interessata ad uno come Lazward- disse Severa alzandosi in piedi, prima era seduta attorno al tavolo con le altre, infastidita.
 
Zero mise le mani dietro la nuca con noncuranza, ignorando completamente la rossa che prese di nuovo posto al tavolo infastidita. Nel frattempo Camilla e Lazward stavano camminando lungo un corridoio, la principessa avanti e il mercenario indietro. Il ragazzo era confuso e anche un po’ spaventato, non sapeva cosa volesse Camilla da lui, voleva forse rimproverarlo?
 
-Ehm, Camilla-sama- disse con voce tremante, la principessa sentendo il suo nome si volto verso di lui e inizio a fissarlo -Di cosa volevate parlarmi?-.
 
-Lazward, ti ricordi quando mi avevi invitato ad uscire?- chiese con tono serio, il ragazzo annuì e disse con un sorrisetto appena accennato sul volto -Me lo ricordo, voi avevate rifiutato il mio invito, se ben ricordo-.
 
-Si, ai tempi lo rifiutai, ma…- inizio a dire la principessa un po’ titubante -… ma ci ho pensato un po’ e ho deciso di darti una possibilità, accetto il tuo invito-. Lazward sgranò gli occhi -Eh!? Camilla-sama, ma…- inizio a dire ma venne bloccato da Camilla che gli chiese -Che c’è, hai forse cambiato idea? Non vuoi più avere un appuntamento con me?-.
 
-No, è che… io… insomma…- il mercenario si sentiva molto a disagio. Non gli era mai capitato che una ragazza accettasse un suo invito, non si era mai trovato in una situazione simile. E adesso cosa doveva fare? Se avesse rifiutato Camilla la principessa si sarebbe infuriata e forse avrebbe iniziato a sospettare qualcosa, d’altro canto non gli andava proprio di dover uscire con una ragazza… e se gli avesse chiesto di baciarla? Non voleva sprecare il suo primo bacio con una ragazza.
 
-Allora, Lazward?- chiese Camilla infastidita. Non capiva perché quel ragazzo si stesse comportando in quel modo, ma non le importava, lui doveva uscire con lei, doveva allontanarlo da Xander, suo fratello non poteva soffrire di nuovo.
 
Il mercenario si limitò a fissarla, avrebbe voluto dirle qualcosa ma le parole gli morivano in gola. Pensò per un po’ ad una scusa per rifiutare quell’invito, si guardò attorno e notò che stava ancora piovendo, così si fece coraggio e le disse -Ma, Camilla-sama, non vorrà uscire con questo tempo, spero-.
 
-Non dobbiamo uscire necessariamente oggi, magari tra qualche giorno-.
 
-Ma tra qualche giorno non c’è un’importante battaglia contro Hoshido?-.
 
-Allora usciremo dopo la battaglia-.
 
Lazward deglutì preoccupato. Ad ogni scusa che inventava la principessa riusciva sempre a trovare una soluzione, non sapeva cosa fare. E se le dicessi la verità? Pensò in un momento di disperazione.
 
-Quindi usciremo insieme, è deciso-.
 
-N-no…- sussurrò Lazward abbassando la testa, Camilla lo guardò confusa -Cosa hai detto?-.
 
-Ho detto no-.
 
-No? Ma come…-.
 
-Mi dispiace Camilla-sama, io non posso uscire con lei perché io…- inizio a dire stringendo i pugni -… io sono gay-. Camilla sgranò gli occhi, sorpresa da quella rivelazione, e chiese al ragazzo -Sei gay? E allora perché corteggi tutte le ragazze che incontri?-.
 
Il ragazzo stette in silenzio per qualche attimo, realizzando quello che aveva appena detto alla principessa. Per un attimo si pentì,  ma ora che aveva trovato il coraggio di dirlo a qualcuno non voleva negare tutto.
 
-Corteggio le ragazze perché voglio che gli altri non scoprano questo mio segreto… come ben saprà ci sono molti omofobi in giro- disse alzando la testa imbarazzato, cercando di non incrociare lo sguardò di Camilla.
 
Camilla inizialmente non sapeva se credere o meno alle parole del ragazzo, ma poi decise di dargli fiducia, dopotutto se fosse stato etero che motivo aveva di rifiutare una ragazza che lui stesso aveva invitato ad uscire?
 
-Posso farti una domanda?- chiese al ragazzo con un sorriso, lui annuì  -Ma non è che tu hai una cotta per Xander?-.
 
Il mercenario arrossì violentemente, si mise una mano davanti alla faccia cercando di nascondere il suo improvviso rossore, inutilmente. -Lo prenderò per un sì- disse Camilla con tono divertito, lasciando sfuggire una risatina.
 
-Comunque sia, Camilla-sama, la prego di non dirlo a nessuno- disse il mercenario con tono supplicante e mettendo le mani a preghiera.
 
-Certo che non lo dirò a nessuno, devi essere tu a scegliere a chi vuoi dirlo, mica io! Comunque, mi fa piacere che tu ti sia confidato con me, magari potremmo cercare di diventare amici, che ne pensi?- disse avvicinandosi al mercenario e porgendogli la mano, che il ragazzo strinse.
 
-Ne sarei onorato, Camilla-sama!-.
 
Camilla sorrise ed iniziò a dirigersi verso la stanza comune, poi si fermò e si voltò di nuovo verso il ragazzo. -Ah, dimenticavo, potresti farmi un favore? Xander ha deciso di passare tutta la sera da solo nella sua stanza, ma non possiamo permetterglielo, che ne dici se provi a farlo uscire di lì?-.
 
Inigo annuì con entusiasmo e si diresse verso la camera di Xander, sotto lo sguardo di Camilla. Una volta arrivato alla porta della stanza bussò, come al solito si sentiva molto agitato. La porta si aprì quasi subito, quando Xander notò che a bussare era stato Inigo assunse un’aria che era un misto tra felicità e tristezza.
 
Lui è etero, lui è etero, lui è etero  si ripeteva in mente Xander. -Ciao Inigo, mi dispiace ma sono molto impegnato con i miei studi e…- iniziò a dire con tono freddo, cercando di far andare via il ragazzo con una scusa, ma venne bloccato dallo stesso che gli prese le mani con entusiasmo e gli disse -Suvvia Xander, vieni a stare un po’ con noi nella sala comune, non puoi passare la notte tutto solo mentre noi ci divertiamo-.
 
Quando Inigo prese le mani del principe nelle sue, quest’ultimò notò che il suo battito cardiaco stava notevolmente accelerando. -Posso invece!- disse interrompendo a malincuore quel piacevole contatto tra le loro mani.
 
-Inigo, ti chiedo di lasciarmi solo-.
 
-Perché? Ti ho forse fatto qualcosa?- chiese il mercenario confuso.
 
-No, è solo che… sai, tu preferiresti sicuramente passare del tempo con una ragazza, piuttosto che con me, non voglio che tu ti senta in obbligo a passare del tempo con me solo perché sei il mio subordinato- disse cercando di mantenere un tono freddo e di non far notare all’altro che in realtà era molto triste.
 
-Oh, Xander!- disse Inigo facendogli il broncio e incrociando le braccia -Io passo del tempo con te perché mi piace farlo, non mi sento assolutamente obbligato!-.
 
-E poi- disse mettendogli una mano sul viso -nessuna ragazza potrà prendere il posto che tu hai nel mio cuore, sei speciale per me Xander- disse un po’ imbarazzato guardandolo dritto negli occhi dolcemente.
 
Al principe sembrò che il suo cuore avesse perso un battito. Ogni volta che la sua pelle sfiorava quella del mercenario sentiva una piacevole sensazione, ma non sapeva spiegarsi il perchè … o meglio, non voleva spiegarsi il perché. -Inigo…-si limitò a sussurrare arrossendo lievemente.
 
Riconosceva le sensazioni che stava provando, erano le stesse che aveva provato in passato con Ryouma. Accidenti, possibile che io mi sia innamorato di nuovo?  pensò sconsolato. Non voleva ancora ammetterlo ma forse si stava innamorando di Inigo, ma Camilla aveva ragione : il mercenario era etero, non si sarebbe mai innamorato di lui… eppure, quella frase… cosa significava esattamente?.
 
Sospirò sconsolato. -Allora, non dovevamo andare nella sala comune?- disse al ragazzo che annuì e sorrise, poi inizio a dirigersi verso la stanza comune contento di essere riuscito a convincere il principe. Quel sorriso sarà la mia rovina pensò il biondo con rinnovata sconsolazione.
 
-Xander, non vieni?- disse Inigo voltandosi verso di lui, avendo notato che il biondo non lo stava seguendo. --Arrivo, arrivo!- disse raggiungendolo.
 
Arrivati nella sala comunque si diressero verso un gruppetto misto tra ragazze e ragazzi che stavano discutendo su vari argomenti. Ad un certo punto entrò nella sala comune anche Kamui, che si andò a sedere vicino a sua sorella Camilla.
 
 -Uh, Kamuichi sei già uscito dal bagno? Sei stato veloce- gli chiese la sorella. -Sai, non avevo in programma di passarci tutta la serata- rispose il ragazzo con aria leggermente seccata, chissà perché ma sentiva che sua sorella lo stava per mettere in imbarazzo davanti a tutti.
 
-Ah sì? Eppure ricordo che da bambino passavi ore intere nei bagni, andavi per nasconderti e…- iniziò infatti a raccontare la principessa con aria divertita. -Sì, Camilla, non interessa a nessuno, evita di raccontare queste storie imbarazzanti!- rispose Kamui leggermente imbarazzato.
 
-A me invece piacerebbe sentire quella storia. Cosa facevi nei bagni quando eri piccolo, eh?- chiese Zero con aria divertita, guardandolo dritto negli occhi. -Che domande, cosa vuoi che io abbia fatto in bagno da piccolo?- rispose il principe cercando di non far notare agli altri il fatto che fosse imbarazzato perché il suo ragazzo lo stava fissando. Ormai erano una coppia seria, ma pochi lo sapevano, per il momento preferivano non farlo sapere a tutto il regno, perciò dovevano fingere di essere semplici amici in pubblico.
 
Elise, che era una delle poche persone a conoscenza del loro segreto, guadava divertita quella scena. -Fratellone, sei diventato tutto rosso, come mai?- chiese poi al fratello, il quale fece finta di non sentire la sua domanda, sapeva benissimo perché stavo arrossendo : Zero lo stava praticamente mangiando con gli occhi.
 
-Zero, se sei interessato a sapere cosa faceva Kamuichi da piccolo avrei tantissime storie interessanti da raccontarti-.
 
-Ma sono tutte imbarazzanti, quindi no- protestò il ragazzo, alle sue parole Zero iniziò a sorridere dolcemente, era carino quando era imbarazzato. In quel momento avrebbe voluto andargli vicino e dargli un tenero e innocente bacio sulle labbra, era davvero troppo carino, ma non poteva farlo… fingersi semplici amici si stava rivelando molto più difficile di quanto Zero aveva immaginato.
 
Silas, che stava osservando attentamente tutta la scena, sentiva nascere dentro di se una grande gelosia. Aveva notato lo sguardò dolce che Zero aveva mentre guardava il suo migliore amico, ma non poteva lasciare di certo il suo amore nelle mani di quel criminale, doveva agire prima che fosse troppo tardi… ovviamente il cavaliere non sapeva che i due erano ormai diventati una coppia, credeva ancora nell’illusione che il principe amasse solo lui e che era sono lievemente infatuato di Zero che, doveva ammetterlo, era comunque molto bello.
 
Si alzò all’improvviso dirigendosi verso il principe e gli disse poi con un tono serio -Kamui, possiamo parlare un attimo in privato?-. Il ragazzo prima di rispondere rivolse il suo sguardo a Zero che sembrava leggermente infastidito dal comportamento del ragazzo, ma ovviamente cercava di non darlo troppo a vedere.
 
-Certo Silas…- i due si diressero fuori dalla sala comune, poco dopo anche Zero se andò con la scusa di dover andare in bagno, ma in realtà iniziò a seguire i due. -Oggi è la giornata delle chiacchiere in privato, a quanto pare…- commentò Severa guardando la sua master, quest’ultima fece finta di non averla sentita.
 
Dopo un po’ di strada il cavaliere si fermò e spinse con forza Kamui contrò un muro, trattenendo con forza i polsi per evitare che scappasse.
 
-Silas, cosa diamine stai facendo?- chiese spaventato cercando di liberarsi dalla presa del ragazzo, il quale era però più forte di lui. -Mi dispiace, ma non posso lasciarti a quello sporco criminale, tu sei solo mio Kamui- rispose Silas, era disperato, era innamorato di Kamui da tanti anni e non aveva alcuna intenzione di lasciarlo ad un’altro… soprattutto se l’altro era un ex-ladro, non meritava di stare col principe secondo lui, Kamui si meritava di meglio, meritava qualcuno come lui, ad esempio. Kamui era solo suo, lo aveva desiderato per tutti quegli anni e lo pretendeva.
 
-Lasciami andare, Silas…- urlò l’altro scoppiando a piangere, il comportamento dell’amico lo stavo deludendo tantissimo. -Non piangere piccolo, non voglio farti del male, io ti amo…- disse avvicinando il suo volto a quello dell’altro.
 
-No, non voglio, lasciami andare…- in quel momento Kamui sperava che Zero lo venisse a salvare, era sicuro che il cavaliere non si sarebbe fermato ad un bacio. Zero era rimasto a sbalordito, ma subito dopo iniziò a sentirsi infuriato. Si avvicinò ai due e liberò Kamui dalla stretta del cavaliere, il quale venne sbattuto a terra.
 
-Zero- disse Kamui abbracciando il suo ragazzo e mettendosi a piangere, l’ex-ladro ricambiò l’abbraccio e gli accarezzò i capelli, dandogli qualche bacio sulla testa di tanto in tanto. -Tranquillo piccolo, ci sono io qui- gli disse con tono dolce cercando di tranquillizzarlo. Rivolse poi uno sguardo pieno di rabbia al cavaliere che era disteso a terra, la caduta gli aveva provocato un lieve dolore.
 
-Ti spaccherei volentieri la faccia, sai?- grignò infuriato, Sylas si limitò a fissarlo terrorizzato. -Lascialo stare…- disse singhiozzando Kamui affondando il viso nel petto dell’ex-ladro. Zero avrebbe volentieri spaccato la faccia di quel ragazzo, ma adesso preferiva consolare il suo ragazzo, lo avrebbe picchiato un’altra volta.
 
-Non finisce qui, sappi che dirò a Xander quello che hai fatto al mio Kamui, inoltre prima o poi ti spaccherò la faccia, quindi preparati- a quelle parole Silas si alzò ed iniziò a correre via. Non sapeva cosa gli era preso in quel momento, si era lasciato sopraffare dalla voglia di avere Kamui e dalla disperazione che nasceva dal pensiero di doverlo perdere, adesso aveva perso però anche la sua amicizia e la sua fiducia. Molto probabilmente avrebbe perso anche il suo posto nell’esercito una volta che Xander sarebbe venuto a sapere quello che aveva fatto e ,se avesse fatto circolare la notizia, nessuno in quel regno gli avrebbe più portato rispetto.
 
Non ha più senso rimanere qui  pensò correndo nelle stalle dove stavano riposando i cavalli di tutti i cavalieri del castello. Aveva deciso di fuggire, non sapeva dove andare, ma voleva andarsene da quel regno, tanto ormai avevo perso tutto e non aveva motivo di restare. Fuori pioveva ancora a dirotto ma non gli importava, prese il suo cavallo ed iniziò ad allontanarsi dal regno di Nohr. Durante il suo viaggio inizio a piangere, si era pentito di quello che aveva fatto, si faceva schifo da solo.
 
Cavalcò a lungo, forse addirittura per delle ore, ad un certo punto rallentò e si guardò attorno, non sapeva dov’era finito, non aveva dato molto peso alla direzione in cui stava andando. La pioggia era ormai finita e nell’aria si respirava una piacevole aria fresca, in giro non si sentiva nemmeno un rumore. Silas sentì un fitto dolore alla testa, dovuto forse a tutta la pioggia e il freddo che a cui era stato esposto per tutte quelle ore, sentì venirsi meno e svenne cadendo da cavallo.

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Capitolo 4
*** By knight to waiter ***


“Principessa ne è sicura?”
 
“Sì, ne sono sicura”
 
“Sa che quello che sta facendo è rischioso, vero? Voglio dire lui è…”
 
“E’ una persona che ha bisogno d’aiuto, non mi importa chi sia o quale sia il suo lavoro, io voglio aiutarlo”
 
“Ma principessa ci pensi bene, è molto rischioso”
 
“Forse, ma non posso lasciare qualcuno in difficoltà”
 
“Capisco principessa, mi consenta almeno di aiutarla”
 
“Certamente, consenso accordato”
 
 
Silas aprì gli occhi lentamente e quello che vide appena li aprì fu un soffitto bianco. Quel colore, il bianco, non era abituato a vederlo nel regno di Nohr. Dove sono finito? pensò confuso, ricordava di essere caduto da cavallo, ma non ricordava altro… sì, gli era parso di sentire qualche voce, ma non ne era sicuro. Era stato appoggiato su un letto da chissà chi, era un letto davvero comodo e morbido, inoltre sentiva nell’aria un buon profumo di fiori.
 
-Buongiorno, signor cavaliere- disse una ragazzina che era seduta su una sedia posizionata al fianco del letto - come vi sentite?-.
 
Silas alzò la schiena lentamente e notò che indossava una tunica bianca, nonostante ciò poteva notare che aveva delle bende che gli avvolgevano le gambe, le braccia e la fronte, riusciva a sentirne qualcuna anche sul petto. Guardò la ragazzina seduta al sua fianco, gli sembrava di averla già vista da qualche parte, ma non sapeva dove.
 
-Dove mi trovo? Chi siete voi?- chiese con nessun tono particolare, stiracchiando le braccia. -Siete nella mia casa- affermò la ragazzina con voce tramante. -La vostra casa?- chiese Silas confuso, la fanciulla annuì.
 
-Stavo facendo una passeggiata, quando vi ho visto svenuto a terra- Silas iniziò a fissarla, furono i suoi vestiti  a catturare la sua attenzione, secondo il cavaliere erano molto particolari. Il colore dominante era il bianco, un colore che lo aveva sempre affascinato,  eppure nel suo regno era poco usato. Ma ,ora che ci pensava bene, c’era una cosa di colore bianco che vedeva spesso a Nohr, ed era anche una cosa molto importante…
 
Bianco, esattamente come il colore dei capelli di Kamui  pensò tristemente, poco dopo sospirò. Si chiedeva cosa stesse facendo in quel momento il principe, se si era accorto della sua assenza, se magari aveva iniziato a cercarlo… forse non aveva neanche notato la sua assenza. Nonostante quella possibilità gli lacerasse il cuore, Silas pensava che era quello che si meritava dopo ciò che aveva fatto al ragazzo.
 
-Eravate ferito e avevate anche un po’ di febbre, così ho cercato di curarvi- disse la ragazza interrompendo quel silenzio che era calato dopo che Silas aveva iniziato a pensare a Kamui . -La ringrazio, signorina- disse con un tono triste il cavaliere -per caso sapete che fine ha fatto il mio cavallo?-.
 
-Il vostro cavallo? Sì, l’abbiamo trovato vicino a lei, adesso sta riposando nelle stalle del castello-.
 
-Castello?- chiese Silas sbalordito -Dove mi trovo, signorina?-.
 
La ragazza era visibilmente in difficoltà. -Ecco, voi siete nel castello…del…- iniziò a dire con voce tremante -voi vi trovate nel regno di Hoshido!- disse tutto d’un fiato. -Il regno di Hoshido!?- chiese il cavaliere, quasi urlando.
 
-Esatto-.
 
Silas inizialmente si sentì stranito, ma si calmo quasi subito. Certo, era strano sapere di essere in territorio nemico, ma alla fine lui non aveva mai considerato il regno di Hoshido un vero e proprio nemico. Aveva aderito alla guerra solo per stare vicino a Kamui, non era d’accordo coi piani di Ganon, anzi, pensava che il suo desiderio fosse sbagliato ed egoista, ma avrebbe fatto di tutto per il suo migliore amico... ma ormai l’aveva perso, per sempre.
 
Il cavaliere abbassò lo sguardo tristemente. -Signor cavaliere, c’è qualcosa che non va?- chiese la ragazza avendo notato l’improvvisa tristezza negli occhi del ragazzo. -No, non si preoccupi. Cosa avete intenzione di farmi, comunque?- chiese cercando di non pensare a Kamui.
 
-Da oggi in poi lavorerete come cameriere nel castello- alle sue parole Silas sgranò gli occhi. -Io non ho intenzione di trattarvi male signore, ma la prego di perdonare i trattamenti che le riserveranno i miei fratelli, loro non amano la gente di Nohr-.
 
-Se odiate la gente di Nohr  perché mi avete salvato?- chiese sinceramente curioso. Erano nemici, perché avrebbero dovuto salvarlo? Se lo avessero lasciato morire ci avrebbero solo guadagnato.
 
-Deve sapere che noi ad Hoshido non amiamo la guerra, siamo un paese pacifico, è per questo che in ogni lotta contro il vostro regno cerchiamo di catturare i nostri avversari, piuttosto che ucciderli-.
 
-Catturarli?-.
 
-Esatto, li catturiamo e li portiamo a palazzo, per un po’ li facciamo lavorare qui e poi li rendiamo cittadini di Hoshido-.
 
-Davvero fate tutto questo?-.
 
-Sì, non amiamo uccidere le persone-.
 
A quelle parole Silas ripensò a tutti i cavalieri di Hoshido che aveva ucciso e si sentì ancora più male. -Noi speriamo che questa guerra finisca presto- iniziò a dire la ragazza con tono sognante, alzando gli occhi al cielo -il mio sogno è quello di poter fondere i nostri due regni e crearne uno solo -.
 
-Ah, comunque non voglio annoiarvi con le mie chiacchiere- disse alzandosi dalla sedia imbarazzata, Silas notò che prese una sacca di pelle da sotto la sedia su cui era stata seduta fino a quel momento -ecco, qui dentro ci sono i vestiti che indosserete da oggi in poi. Se avete bisogno di lavarvi il bagno si trova al primo piano del palazzo- la ragazzina porse la sacca al cavaliere e si diresse verso la porta della stanza, poi all’improvviso si fermò e si girò verso il ragazzo. -Ah, quasi dimenticavo, prima di iniziare il lavoro mio fratello Ryouma vorrebbe parlarvi… vi auguro buona fortuna, signor cavaliere- detto questo uscì dalla stanza.
 
Il principe Ryouma è suo fratello? Questo significa che quella ragazzina era una delle due principesse di questo regno  pensò alzandosi dal letto e dirigendosi al primo piano, una volta arrivato però non riusciva a trovare i bagni, così decise di chiedere informazioni ad una coppia di ragazze.
 
-Signorine-disse avvicinandosi alle due -per caso sapete dove si trovano i bagni?-.
 
-Uhm, certo, dovrebbero trovarsi alla fine di questo corridoio- disse una delle due indicando il luogo che aveva citato.
 
-Grazie mille!- affermò il cavaliere dirigendosi a passo lento verso i bagno.
 
-Kagerou, ma chi è quel ragazzo? Non ricordo di averlo mai visto prima al castello- chiese Orochi entusiasta alla sua amica. -Non saprei Orochi… forse è il cavaliere che la principessa Sakura ha trovato durante la sua passeggiata- rispose la ragazza.
 
-Uh, certo che è davvero carino, secondo te riuscirò a portarlo nella mia camera da letto entro questa sera?- chiese con un tono malizioso e allo stesso tempo divertito la ragazza.
 
-Orochi!- urlò Kagerou infastidita, la sua amica le mise una mano sulla spalla e rise -Suvvia, scherzavo- disse poi.
 
Nel frattempo Silas aveva raggiunto i bagni che ,a quanto pare, erano deserti. Si tolse la tunica e tutte le bende, quanto le tolse notò qualche leggero livido. Entrò in un’immensa vasca ed inizio a lavarsi, mentre lo faceva pensava a tutto quello che gli era capitato.
 
Da cavaliere a cameriere  pensò tristemente, sospirò. Le parole della principessa lo avevano un po’ spaventato, sperava che gli altri non sarebbero stati troppo cattivi con lui, ma non poteva di certo biasimarli. Lui era uno dei cattivi, non meritava la loro fiducia, non meritava la fiducia di nessuno secondo il suo parere.
 
Quando ebbe finito di lavarsi uscì dalla vasca, si asciugò con dei pezzi di stoffa che aveva trovato sopra un piccolo mobile marrone e ,una volta asciutto, indosso i vestiti che gli aveva donato la principessa. Era una divisa molto semplice : un pantalone marroncino con una camicia bianca, c’erano anche dei mocassini del medesimo colore del pantalone. Una volta che ebbe finito di vestirsi uscì dal bagno e si ricordò che la principessa gli aveva detto di andare da suo fratello, ma non sapeva dove si trovava, perciò decise di chiedere di nuovo informazioni a quelle due ragazze che trovò nello stesso luogo.
 
-Ehm, scusate se vi disturbo di nuovo signorine- disse leggermente imbarazzato.
 
-Uh, è il ragazzo di prima. Che c’è tesoro, sei rimasto colpito dalla mia bellezza?- chiese divertita Orochi, il cavaliere la guardò confuso e imbarazzato.
 
-Ti prego di scusare il comportamento della mia amica, sta solo scherzando tranquillo- disse con tono rassicurante Kagerou -Comunque, hai bisogno di qualcosa?-.
 
-Sì, volevo chiedervi se sapete dove si trova il principe Ryouma-.
 
-Il principe dovrebbe trovarsi nella sua stanza, se vuoi posso mostrarti dove si trova- propose al cavaliere, il quale annuì.
 
-Orochi vieni con noi?- chiese poi alla sua amica.
 
-No, rimango qui ad aspettare la principessa Hinoka, vedi di non fare tardi, eh- rispose la ragazza facendole l’occhiolino.
 
I due camminarono a lungo e per tutto il tragittò regnò sovrano un silenzio imbarazzante. Ad un certo punto Kagerou si fermò davanti ad una porta -Ecco, siamo arrivati, spero di esserti stata d’aiuto!-.
 
-Sì, grazie mille- disse bussando alla porta della stanza di Ryouma. La porta si aprì e il cavaliere si ritrovò davanti il possente principe di Hoshido.
 
-Oh, immagino tu sia il cavaliere di Nohr- affermò il principe guardandolo con odio.
 
-Sì, vostra sorella ha detto che volevate parlarmi-.
 
-Voglio dirti solo una cosa : non mi fido per niente di te- iniziò a dire il principe, alle sue parole Silas trasalì preoccupato  -è per questo che ho deciso che sarai accompagnato da qualcuno che controllerà ogni tuo movimento, almeno fino a quando non ti sarai dimostrato degno della nostra fiducia-.
 
-Non vi biasimo se non avete fiducia in me, signore- disse il cavaliere con nessun tono particolare, il principe fece finta di non sentirlo.
 
-Quindi ecco chi ti accompagnerà, il suo nome è…-.
 

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